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Il femminismo ha criminalizzato l’intero genere maschile sostenendo che quest’ultimo è da sempre stato e continua ad essere il responsabile della condizione di oppressione e subordinazione di quello femminile. La relazione fra i generi nella storia, con tutte le sue assai complesse implicazioni e articolazioni di ordine sociale, economico, culturale, psicologico, è stata dunque ridotta alla dialettica oppressa-oppressore, dove il genere femminile è considerato sempre, comunque e dovunque (quindi anche nella realtà attuale) quello oppresso e dominato e il genere maschile, sempre e comunque, quello oppressore e dominante.
Questa rivisitazione della relazione fra i generi divenuta cultura dominante è stata possibile in seguito ad un’ astuta operazione di reinterpretazione della dialettica storica hegeliana-marxiana, che ha visto sostituire il concetto di conflitto di classe con quello di conflitto fra i generi.
Una sorta di banale quanto rozzo “copia-incolla”, dal punto di vista filosofico, rivelatosi però decisamente efficace; di fatto l’architrave dell’ideologia femminista e femdominista.
E’ determinante quindi, anche da parte nostra, cominciare a mettere in discussione dalle fondamenta quell’assunto, destrutturando le presunte ragioni che hanno portato a concepirlo e a far sì che diventasse addirittura il paradigma dominante, per lo meno per quanto riguarda la relazione fra i generi.
Questa brevissima intervista, sia pure in modo estremamente sintetico e sommario, affronta proprio questo tema specifico.
328 Commenti
La parità dei sessi è fondamentale in una società civile ma…..le femministe stanno uccidendo gli uomini,la famiglia,la società..
Quando le donne avranno nelle mani il potere militare, sarà la fine del mondo…xkè non esiteranno ad usare l’atomica.
Se vuoi combattere una donna, le devi mettere di fronte un altra donna.
Al momento le donne stanno conquistando i palazzi della politica e…stanno trasformando la Costituzione Italiana nella….prostituzione Italiana.
Sergio Taranto(Quota) (Replica)
“Quando le donne avranno nelle mani il potere militare, sarà la fine del mondo…xkè non esiteranno ad usare l’atomica”.
>>>
Cerchiamo di non esagerare.
“Se vuoi combattere una donna, le devi mettere di fronte un altra donna”.
>>>
Scusa ma questa è veramente una sciocchezza
Andrea(Quota) (Replica)
:
La parità dei sessi è fondamentale in una società civile ma…..le femministe stanno uccidendo gli uomini,la famiglia,la società..(sergio taranto)
Condivido ,sotto il nome di un velato vittimismo …..
Si lamentano che il gender gap in italia è al 74 posto ,ma di questo gender gap mostruoso di chi è la colpa ,del muratore ,del precario dell’operaio ,del disoccupato ,del padre separato che va alla caritas ?
oppure è colpa di quegli uomini alpha che loro cercano in continuazione ?
Senza contare che hanno portato come “bandiera” una dichiarazione dell ONU dove ci si dice preoccupati per la condizione della donna in italia ..ma una domanda mi sorge ,ma in che condizioni sono gli uomini ,non se lo sono mai chiesti ? Non sarebbe opportuno cercare di sedare qualche guerra che sia uomini che donne vivono sulla loro pelle ?
Quella della bomba atomica la trovo anch’io una esagerazione ……..
Invece non trovo per nulla campata in aria l’ultima affermazione.
Ho notato che quando due uomini litigano ,anche duramente, è più facile che possono tornare d’accordo,
cosa che invece non succede con due donne ,molto amiche quando stanno insieme , ma se per caso litigano, in maniera dura ,è molto ,ma molto più difficile che possono tornare d’accordo.
mauro recher(Quota) (Replica)
Ho notato che quando due uomini litigano ,anche duramente, è più facile che possono tornare d’accordo,
cosa che invece non succede con due donne ,molto amiche quando stanno insieme , ma se per caso litigano, in maniera dura ,è molto ,ma molto più difficile che possono tornare d’accordo.
>>
Sì, due uomini che litigano è più facile che possano tornare d’accordo, ma è anche più facile che possano ammazzarsi di botte o spararsi in faccia.
Perciò trovo alquanto esagerato – anzi, esageratissimo! – lo star a sostenere che “Se vuoi combattere una donna, le devi mettere di fronte un altra donna”…??!?
Ma per piacere… I nostri nonni e bisnonni si staranno rivoltando nella tomba nel “sentire” simili assurdità, ed i talebani si staranno ammazzando dalle risate…
Andrea(Quota) (Replica)
Sì, due uomini che litigano è più facile che possano tornare d’accordo, ma è anche più facile che possano ammazzarsi di botte o spararsi in faccia. (Andrea)
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E magari lo fanno per una donna.
Ho assistito anch’io a liti tra donne: i mariti seppur amici o parenti sono costretti a non parlarsi più tra loro per volere delle rispettive mogli.
Per la bomba atomica non ho prove…
Leonardo(Quota) (Replica)
Mauro Recher: Si lamentano che il gender gap in italia è al 74 posto ,ma di questo gender gap mostruoso di chi è la colpa …
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Mauro, questa è una delle tante fesserie che il politicamente corretto femminista diffonde ovunque. La prova consiste nel fatto che se tu chiedi in cosa consisterebbe questo gender gap italiano non ti sanno tirar fuori niente di concreto, se non le trite e ritrite considerazioni che le donne lavorano di più in casa ( forse pretenderebbero anche che il lavoro della casalinga venisse fatto dall’uomo reduce da 8 ore di lavoro fuori casa) che le retribuzioni sono inferiori a parità di mansione lavorativa, stupidaggine colossale come sappiamo, la solita solfa della mercificazione del corpo femminile nei media( quando sento questo termine applicato a veline, showgirls strapagate e compagnia bella mi scappa da ridere pensando alle operaie cinesi che lavorano 18 ore al giorno per un salario da fame), la scarsa presenza di donne in Parlamento( forse, in proporzione a quante donne si dedicano anima e corpo alla vita politica, sono in numero anche superiore agli uomini) e poco altro. Tutti noi sappiamo quanto queste lamentele siano, OGGI, in ITALIA, largamente infondate. La parità tra i due sessi in Italia è stata raggiunta già negli anni Novanta, ma sostenere questa verità vorrebbe dire privarsi di quella potentissima arma che è il vittimismo, che tu giustamente citi, serbatotio di privilegi e prebende.
Alessandro(Quota) (Replica)
E magari lo fanno per una donna. (Leonardo)
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Lo fanno anche per questioni politiche o calcistiche; volendo anche per una partita di carte.
Andrea(Quota) (Replica)
Ps:
Per la bomba atomica non ho prove… (Leonardo)
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Credo che tu, al pari di qualcun altro, tenda ad attribuire alle donne caratteristiche e capacità che le medesime non hanno.
Andrea(Quota) (Replica)
Lo fanno anche per questioni politiche o calcistiche; volendo anche per una partita di carte. (Andrea)
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Hai ragione è vero
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Credo che tu, al pari di qualcun altro, tenda ad attribuire alle donne caratteristiche e capacità che le medesime non hanno. (Andrea)
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No, qui non si parla di capacità, ma di usare la bomba atomica: costruita dagli uomini, non solo perché più violenti, ma anche per certe caratteristiche psico-fisiche che li ha portati ad avere passioni in ogni campo della scienza, dell’arte e purtroppo anche per le cose dannose. La donna ha le sue caratteristiche psico-fisiche adatte alla procreazione e un pò meno verso le suddette cose; mi sembra che non abbia mai accettato del tutto il suo ruolo, covando un odio interno verso l’uomo: visto che anche per fare figli ci vuole il seme maschile. Quindi è comprensibile un timore verso le donne che per questo loro modo di essere potrebbero fare qualsiasi cattiveria agli uomini. Oggi infatti il progresso permette alle donne di non avere più molto bisogno dell’uomo e vediamo i risultati…
Vivendo a Roma, piena di immigrati, osservavo i cinesi che hanno le donne che lavorano e sembrano un popolo che ha una dignità (sembrano molto liberi dalla religione, Anche i giapponesi (turisti): senza aver avuto il comunismo), mentre gli islamici restano sempre come dei pezzenti primitivi e le loro donne sembrano dei funerali umani, che mi danno un forte senso di aquallore…Sono considerazione mie, basandomi sulle apparenze (specie sui cinesi)
Leonardo(Quota) (Replica)
Lo fanno anche per questioni politiche o calcistiche (Andrea) Mettiamoci pure la guerra (Leonardo)
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La più umile specie di superbia è l’orgoglio nazionale. In chi ne è affetto esso rivela infatti la mancanza di qualità individuali delle quali potrebbe andare orgoglioso; altrimenti non ricorrerebbe a ciò che condivide con tanti milioni di individui. (Arthur Schopenhauer)
Leonardo(Quota) (Replica)
Quindi è comprensibile un timore verso le donne che per questo loro modo di essere potrebbero fare qualsiasi cattiveria agli uomini. (Leonardo)
>>>
Le donne sono troppo vigliacche per poter fare qualcosa del genere da sole, senza “intermediari” maschili.
Andrea(Quota) (Replica)
http://www.youtube.com/watch?v=e2S11ML0MyM
piccolo contributo fatto da me …….quasi una introduzione …….
mauro recher(Quota) (Replica)
@ M. Recher: bene.
Molto bene.
RDV
Rino(Quota) (Replica)
Grande Mauro!
“Sparalo” dovunque, che si veda chi siamo e cosa diciamo, quali sono le nostre ragioni.
Un abbraccio!
Fabrizio
P.S. invito tutti alla mobilitaazione generale. Fate come ha fatto Mauro, diffondete i video con le interviste al sottoscritto, fatene di nuovi, montatene altri assemblando vari pezzi. Fate tutto quello che volete ma fate…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Mauro sei un metallaro 😉
Ethans(Quota) (Replica)
Mi permetto di indicare un link ad un articolo di Marescotti su “Il Fatto quotidiano”. Non si parla di QM ma a me viene subito in mente…
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/08/06/una-sinistra-cronicamente-in-ritardo/150224/
maub(Quota) (Replica)
😉 condiviso su Fb Mauro.. e tra l’altro, girovagando nei dintorni del tuo video ho trovato questo:
http://www.youtube.com/watch?v=I4DRxHHhXdk&feature=related
Rita(Quota) (Replica)
@ethans
appena ,un pochino
da quando avevo 14 anni che ascolto rock e metal ..
comunque ,per chi lo volesse sapere la colonna sonora
è tratta da “requiem of a dream” (bel film da vedere) , in una versione molto metallizzata :;
mauro recher(Quota) (Replica)
“Mi permetto di indicare un link ad un articolo di Marescotti su “Il Fatto quotidiano”. Non si parla di QM ma a me viene subito in mente…” (Maub)
Infatti è così, il ritardo (non volontà, opportunismo, cecità politica, viltà) della sinistra, per lo meno quella occidentale e italiana in particolare, nell’affrontare, o meglio nel non voler affrontare la QM, è più o meno lo stesso che l’ha portata a fallire ogni appuntamento con la Storia. Esattissimo il riferimento dell’articolista a Gramsci (senz’altro uno dei più lucidi intellettuali del secolo scorso, specie se consideriamo le condizioni in cui elaborava il suo pensiero, i tempi e il contesto) che già negli anni ’30, mentre era detenuto nelle carceri fasciste aveva ben compreso la deriva e la degenerazione del sistema sovietico…Invito a riflettere su cosa può significare per un dirigente comunista perseguitato dal regime fascista, nel pieno degli anni ’30, mettere in discussione non solo il dogma dell’infallibilità dell’Unione Sovietica, cioè quello che era da tutti considerato il paese guida del Socialismo nel mondo, ma anche la sua stessa natura di paese socialista…Non c’è alcun dubbio che quel piccolo e anche fisicamente infelice uomo fosse in realtà dotato di una forza e di una intelligenza straordinarie…
Sia chiaro, il ritardo e la resistenza, soprattutto da un punto di vista psicologico, nel comprendere ma soprattutto nel prendere atto di qualsiasi realtà scomoda in grado di minare alle fondamenta le proprie convinzioni (ammesso che tali siano perchè spesso sono solo dei paraventi che ci costruiamo…) appartiene a tutti, forse è addirittura un elemento caratterizzante e distintivo della psiche umana che va forse ben oltre le ideologie. Queste ultime, senza dubbio, contribuiscono, spesso in modo decisivo, ad addormentare le coscienze fino a paralizzarle. E’ sempre stato così e anche oggi la situazione non è certo mutata.
Capitalismo (culto del mercato) e femminismo/femdominismo (celebrazione del femminile) sono le due ideologie (contigue) del momento.
Come potrebbe la sinistra (attuale), che ha sposato entrambe acriticamente (specie la seconda, nei confronti della prima si fa finta di abbozzare una minima critica del tutto sovrastrutturale…), costituire un punto di riferimento critico nei confronti del sistema? E infatti è ridotta ad una semplice variante dello stesso, né più e né meno della destra…Prima o poi sarà travolta, non dalla destra, ma dagli eventi, di questo sono sicuro, anche se non sono in grado di prevederne i tempi…
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
ho letto l’articolo e sono d’accordo in toto , e condivido pure il tuo appunto in fondo ,non si nota ormai ,la differenza tra destra e sinistra ,da parecchio tempo ….
basta vedere questa frase letta in giro
“ma lo sai che le femministe sono comuniste”
mi sono caduti i marron glace
evidentemente per loro ,votare PD equivale a dirsi comuniste …
povero partito PCI che era forse il più grande e migliore dell’europa occidentale ,con persone come il suo fondatore Gramsci ,che brutta fine
mauro recher(Quota) (Replica)
“Requiem for a dream” è un film che mi ha fatto davvero appassionare soprattutto per l’interpretazione di Ellen Burstyn nella parte della madre. Mi piacerebbe vederlo in lingua originale. Per ciò che concerne il “metallaro” non mi riferivo alla canzone del video ma all’iconcina in alto a dx del tuo browser 😉
Scusate l’OT
Ethans(Quota) (Replica)
Andrea:
Quindi è comprensibile un timore verso le donne che per questo loro modo di essere potrebbero fare qualsiasi cattiveria agli uomini. (Leonardo)
>>>
Le donne sono troppo vigliacche per poter fare qualcosa del genere da sole, senza “intermediari” maschili.
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Chissà: forse quelli he hanno sganciato le bombe ad Hiroshima e Nagasaki erano solo intermediari?
Freud infatti spiega che è proprio l’invidia verso l’uomo che le rende meno attive e disinteressate.
Leonardo(Quota) (Replica)
Secondo me, l’invidia di cui parla Freud, c’entra poco o niente col fatto che a fare le guerre sono gli uomini e non le donne.
Andrea(Quota) (Replica)
http://sasso.blogautore.repubblica.it/2011/07/06/la-leggenda-del-gender-gap/
>
arrotoxieta scrive:
6 luglio 2011 alle 17:54
>
Ho notato da tempo che tutti quei settori in cui le donne entrano in massa, subiscono una brusca frenata nelle retribuzioni. È quindi vitale scegliersi un lavoro tra quelli che le donne in genere non fanno, ed evitare quelle professioni nelle quali stanno entrando in massa (avvocati, molte specialità mediche, architetti etc… )
A riguardo della civiltà degli uomini, creata da uomini per uomini e al fine di perpetuare il dominio maschile, sono perfettamente d’accordo. Il vero femminismo dovrebbe portare non a riforme, ma alla costruzione di un’intera civiltà parallela, con lingue diverse (la lingua è il primo veicolo di dominio e oppressione), sistemi di scrittura, religioni, cosmologie, scienze, letterature e filosofie del tutto nuove. Se ci riuscite dimostrerete finalmente di essere pari agli uomini (che tutte queste cose hanno fatto, anche se a loro vantaggio, per diretta ammissione delle femministe, e sfruttando le donne). Se poi le vostra civiltà dovesse funzionare persino meglio di quella maschile, sono dispostissimo a riconoscere la superiorità ontologica delle donne sugli uomini. Sono pronto a estinguermi insieme a tutti gli altri maschietti per lasciare il passo ad un mondo di sole donne, senza alcun essere umano di sesso maschile (ormai la scienza riproduttiva e genetica lo rende fattibile).
>
…
Sandro2(Quota) (Replica)
http://www.corriere.it/cronache/08_aprile_17/sguardo_treno_condanna_634efb44-0caa-11dd-aecb-00144f486ba6.shtml
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
La cosa che lascia piu’ interdetti e’ la mancanza di prove. Pure la polizia stando a quanto si legge,
non ha notato nulla di strano. Eppure è scattata la condanna automatica frutto di un nuovo principio
giuridico: “la presunzione di colpevolezza”. Sempre piu’ convinto che il femminismo è una minaccia
per gli stati di diritto.
maub(Quota) (Replica)
Se lo sguardo di quell’ uomo (insistente o meno) costituisce di per sé un comportamento molesto, come ha stabilito quella ignobile e ridicola sentenza, al punto di essere denunciato e condannato, ne dobbiamo conseguire che anche una donna con una minigonna ascellare che si siede davanti a noi nello scompartimento di un treno accavallando (ripetutamente o meno) le gambe, si produce in un comportamento sicuramente altrettanto se non più molesto, e di conseguenza deve essere denunciata e condannata.
Questi episodi che ad una prima lettura possono sembrare banali sono in realtà molto gravi e non debbono essere sottovalutati specie perché ci forniscono il polso della situazione. Non si tratta infatti dello schiribizzo di un giudice ma di una prassi ormai sistematica.
Il femminismo, oggi femdominismo, ci ha di fatto trascinati in una sorta di nuovo medioevo postmoderno dove uno sguardo può essere sufficiente per far passare seri guai giudiziari ad un uomo. Stiamo vivendo in un contesto neobacchettone (intriso di ipocrisia),ovviamente a senso unico. La minigonna girofica (concettualmente parlando) è cosa buona e giusta (quando fa comodo a loro altrimenti si capovolge automaticamente in un o strumento del dominio maschile che vuole ridurre la donna ad oggetto sessuale…) ma se qualcuno si azzarda a contestarla (per il modo e la finalità con cui viene indossata e soprattutto l’atteggiamento psicologico che gli sta alle spalle, ovviamente, non per la minigonna in sè…) viene dipinto come una specie di cavernicolo troglodita ormai in estinzione.
Il femminismo è riuscito a costruire una sorta di miscela di pseudo “libertà”(tradotto: mi comporto come cazzo mi pare e piace e nessuno ha diritto di dirmi nulla), a senso unico, naturalmente (questa stessa “libertà” gli uomini non ce l’hanno…) e di neobacchettonismo repressivo premoderno, con tintinnio di manette incluso, sempre costante e presente (che nessuno lo dimentichi mai…)
Ma c’è un altro grande (e grave) paradosso. Una donna può vestirsi come le pare (e se si veste in un certo modo sa perfettamente che sarà osservata, anche perché è quello che desidera…) nel nome di una falsa libertà (sappiamo benissimo quali sono le logiche di dominio e le dinamiche psicologicamente strumentali che stanno dietro a questa “libertà”…) ma al contempo un uomo (che è costretto a sopportare la costante provocazione dello smutandamento sistematico, passivamente e senza batter ciglia…) non ha neanche il diritto e la libertà di osservarla. Meglio ancora, lo sguardo dell’uomo può essere ritenuto piacevole o molesto in base all’insindacabile parere della donna che può decidere in un senso o nell’altro.
Siamo quindi di fronte anche ad un’ abominevole degenerazione del diritto e dei suoi principi fondamentali. Anche se nessuno sembra essersene accorto.
Credo in realtà che questa segnalazione di Luigi meriti di essere inserita nel sito come un vero e proprio articolo.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Quoto in tutto Fabrizio: ripeto, ormai i principi basilari di uno stato di diritto vengono sistematicamente massacrati da queste vicende….
maub(Quota) (Replica)
Una panoramica sugli oppressori.
http://www.youtube.com/watch?v=cIy1QZM_Duc
http://www.youtube.com/watch?v=lLoYp4hnL7E
http://www.youtube.com/watch?v=l1Yf3U-RSGQ
http://www.youtube.com/watch?v=c1HuthmaYwI
ed un video che quanto meno ci considera
http://www.youtube.com/watch?v=hqqNfT5TSuk
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
http://27esimaora.corriere.it/articolo/elenchiamo-le-norme-socialiche-ancora-ci-schiacciano/#comments_list
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Quali sarebbero le norme sociali che ancora oggi, nel 2011, “schiaccerebbero” le donne?
Leggete anche il post di questa tizia qui, dal quale si evince in maniera chiarissima, il fatto che per tantissime donne essere nate femmine è realmente un dramma. Costoro vivono nel risentimento e nell’invidia per tutta la vita, e non c’è alcun dubbio riguardo al fatto che avrebbero voluto nascere maschi.
@@@@@
Considerazioni
28.09 | 13:58 StefyDora
Oggi come oggi, lavorare e’ un lusso e non e’ mai una scelta (almeno, se prendiamo come riferimento persone “normali” che non appartengano a classi sociali esageratamente ricche).
Fatta questa premessa, la donna lavoratrice (almeno qui nella realta’ Toscana) e’ universalmente accettata e divenuta “normale” (anche se dove abito io ci sono molte famiglie meridionali dove le mamme spesso non lavorano e passano i pomeriggi ai giardini con i bambini e la mattina si possono permettere il lusso di stare un’ora davanti alla scuola in capannelli comareschi, mentre io corro come una pazza per arrivare in tempo in ufficio).
Il problema cmq non sono le realta’ locali; avete mai fatto caso alle pubblicita’? Ce ne fosse una dove lui pulisce la casa mentre lei legge il giornale sul divano, o lui porta la colazione a letto a lei (dove la “lei” di turno non sia una fidanzata ma una madre di famiglia, perche’, non si sa come, l’uomo fa tanto per la fidanzata e molto poco per la moglie), o pubblicita’ dove l’uomo fa il segretario di una manager in carriera, e via di questo passo. Come si puo’ sperare di invertire il condizionamento sociale se i nostri figli, fin da piccoli, recepiscono questa distinzione di ruoli, questo rigido copione dove le mamme cucinano, lavano, stirano, fanno la spesa ecc ecc e i papa’ stanno sul divano, magari col fratellino, al massimo alzando i piedi quando la mamma si avvicina per spazzare sotto il divano.
C’e’ poi da considerare che se una donna appena appena comincia a saper usare cacciaviti o trapano, pennello e pittura, automaticamente decade l’ultimo baluardo dell’utilita’ maschile in una casa, che e’ quello che consente alle donne di evitare i cosiddetti “lavori da uomini”. Perche’ non e’ che una donna non sappia attaccare un quadro o imbiancare la cucina, e’ che se dimostra di saper fare anche quello non puo’ piu’ evitare di farlo, e sarebbero solo altri impegni che si aggiungono alla gia’ interminabile lista. Mentre un uomo, anche se sa cucinare, non prendera’ mai (o quasi mai) l’impegno ad occuparsi dei pasti quotidiani della famiglia. La differenza sta tutta li’.
Quindi non credo ci siano solo norme sociali che ci zavorrano, ci sono scelte che sono tali solo di nome e non di fatto (lavorare, per una donna cosi’ come per un uomo, non e’ mai una scelta; semmai e’ una necessita’ e non lavorare significa tirare la cinghia il doppio). Nell’ambito lavorativo poi, se il capo e’ un uomo, e’ praticamente sicuro che non farai mai carriera, perche’ lui, essendo uomo, privilegera’ un altro uomo, soggetto con il quale sa confrontarsi e misurarsi, e mai una donna. E’ che di capi donna, purtroppo, io non ne ho mai trovati.
Marco(Quota) (Replica)
Marco:
>>
Costoro vivono nel risentimento e nell’invidia per tutta la vita, e non c’è alcun dubbio riguardo al fatto che avrebbero voluto nascere maschi.
>>
O peggio (come si può leggere qui sotto).
E’ così. Bisogna prendere atto che, pur se in misura diversa, la maggioranza delle DD ormai è preda del risentimento che rende ciechi e fa delirare. Del resto quando si cresce ascoltando e quindi imparando una storia mirata a quel fine, non può essere che così.
Ecco cosa mi scrive una lettrice di alcune pagine di QMDT, commentando il capitolo “Inutilità maschile”.
****
Io avevo sentito dire, anni fa, che l’autoriproduzione femminile avveniva già all’inizio dell’esistenza umana, quando esistevano soltando le donne!!! …. soltanto in seguito è stato “inventato” il maschio …. e le donne hanno perso il Paradiso terrestre!!!……
Io penso che il comportamento misogino, prepotente, presuntuoso e violento dei maschi, sin da quando sono stati inventati, induce a decidere di non metterne più al mondo!….. in fondo è ciò che hanno saputo meritarsi proprio con il loro comportamento nei confronti delle donne! ….. quotidianamente siamo costrette a subire umiliazioni, mortificazioni, vessazioni e violenze….. ma chi ce lo fa fare di continuare a perpetuare un inferno simile?….. ben venga, quindi, la possibilità, per le donne, di autoriprodursi facendo a meno del divertito contributo dei maschi! …. dopo tutto non è neanche vero che i figli hanno bisogno di due genitori!…. il più delle volte il padre è “latitante” ed è la madre, con l’aiuto della propria madre, che si occupa dei figli!!! ….. tanto vale non regalare più una famiglia e…. tanto meno la vita stessa….. a delle bestioline egoiste e vuote, quali sono i maschi della razza umana!….. hanno dimostrato di non meritare tutto ciò!!!!! ……
****
Rino DV
Rino(Quota) (Replica)
lo avevo sentito dire, anni fa, che l’autoriproduzione femminile avveniva già all’inizio dell’esistenza umana, quando esistevano soltando le donne!!!
@@@@@@
Ma una simile stronzata dove l’ha letta quella tizia?
Ma quando mai sono esistite soltanto donne?
E quando mai è esistito il Paradiso terrestre?
Ma cosa va blaterando quella povera disgraziata?
Fanno veramente pena.
Marco(Quota) (Replica)
Rino
per favore, dimmi che è solo una tua provocazione!!
Anche perché, ove così non fosse, avresti grosse responsabilità, diciamo così … “mediche”.
La signora ha bisogno urgentemente di cure appropriate.
Altrimenti non escludo di trovarla nelle cronache di nera!! B-|
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Marco continua a fraintendere il concetto di Invidia Penis.
Non è l’unico, anzi è in buona compagnia, di miliardi di uomini, visto che i versanti sembrano essere due, da una parte quelli che non ci credono, dall’altra…quelli che non la capiscono.
E del resto dello stesso Freud, leggendolo non si ha affatto la certezza che l’avesse compresa appieno.
Un’intuizione brillante, certo, ma cosa significa?
Non certo il desiderio di avere il pene e rinunciare alla vulva, ma quello di avere insieme alla vulva, anche la funzione del pene.
Monopolio, autarchia, diritto esclusivo, autocrazia, autosufficienza…
Ecco cosa significa … invidia penis.
BlaBla(Quota) (Replica)
Fabrizio
ammirevole il fatto di non censurare nessuno. Ma come la mettiamo con lo spam?
p.s. Damien. O mi dici come fai ad inserire la faccina con gli occhiali o ti regalo un weekend in Svezia assieme a Gudrun Schyman!!!
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Marco continua a fraintendere il concetto di Invidia Penis.
Non è l’unico, anzi è in buona compagnia, di miliardi di uomini, visto che i versanti sembrano essere due, da una parte quelli che non ci credono, dall’altra…quelli che non la capiscono.
@@@@@
Eccolo qua, lo scienziato dell’ultima ora, probabilmente proveniente da metro maschile, che si sente in dovere di spiegarmi l’ovvio.
Ma vatti a fare un giro, caro/a bla bla.
Marco(Quota) (Replica)
Quello che io non riesco a capire in certi discorsi femminili è la lamentela sul comportamento degli uomini dentro le mura domestiche, in merito all’impegno che questi ultimi dimostrano. Si lamentano continuamente di fare di più dei loro mariti. Una soluzione c’è: non sposatevi!!! Non convivete!!! E’ semplice no? Invece faticano a concepire un rapporto con un uomo che non sia una convivenza o un matrimonio. Se io so che qualcosa mi pesa, cerco di evitarla, a meno che non ne possa fare a meno; questo non vale oggi per questo tipo di relazioni, che possono tranquillamente essere evitate, o sostituite con altro. Insomma, bisogna mettersi d’accordo: non si può volere la “botte piena e la moglie ubriaca”.
Alessandro(Quota) (Replica)
“Quello che io non riesco a capire in certi discorsi femminili è la lamentela sul comportamento degli uomini dentro le mura domestiche, in merito all’impegno che questi ultimi dimostrano.” (Alessandro)
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L’accudimento, in particolare l’accudimento delle donne nei nostri confronti.
Cosi ampiamente e sonoramente rinfacciato dalle gentili donzelle.
Ci sto pensando su da un pò. Secondo me è un argomento che dovremmo affrontare perché in esso si annida una contraddizione storica del femminismo italiano.
Per quanto mi riguarda ci ritornerò su.
A seguire un mio commento ad un post della solita 27ora del 26 maggio scorso (sotto nickname rock60).
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Riguardo a diversi commenti sulla necessità di crescere i figli maschi responsabilizzandoli ai lavori domestici.
Mia madre è nata nel 1935 (purtroppo non c’è più dal 2004), io nel 1960 ed i miei fratelli a seguire. Orbene, ha educato i suoi figli ad essere indipendenti in tutto e per tutto, lavori domestici in primis, lo ha fatto così bene da liberarci da quel soffocante afflato da crocerossine che affligge tante di voi nella quotidianità corrente.
Tutto questo in tempi di pre-femmnismo e nel profondo Sud. Dimenticavo, mia madre non era laureata, i suoi l’avevano ritirata da scuola in terza elementare per accudire le sorelle più piccole. Questo per dire che non aveva una formazione culturale che gli aveva “aperto gli occhi”.
La domanda.
Non è che voi, femminucce italiche moderne, se ancora nel 2011 invocate “sta cosa”, siete un pò (solo un pò per carità) culturalmente arretrate?
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p.s.: il tono è volutamente sarcastico e quel “femminucce” penso sia ovvio a chi è riferito.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
RITRATTO D’OPPRESSORE
http://tv.repubblica.it/edizione/palermo/il-professore-senza-cattedra-diventa-contadino/77024?video=&ref=HREC2-10
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Guardate questo video.
A me piace ed è esemplare del nostro relazionarci con l’Altra.
E’ quello che abbiamo sempre fatto, da quando siamo comparsi sulla faccia della terra. Non possiamo farne a meno. E’ nella nostra natura. Tutta colpa di quella maledetta Y !!!
Apprendiamo però, da alcune, che quello che con sangue, sudore e morte abbiamo conquistato non è gradito.
Che è una gabbia che le mortifica ed umilia.
Ci è stato spiegato, che, a nostra stessa insaputa, non abbiamo fatto altro che svolgere una millenaria trama di oppressione ai loro danni.
Trama svolta dal re come dal contadino, dal potente come dal servo della gleba, dal mega finanziere come dall’operaio.
Beh … ovviamente hanno aspettato che questa “casa-mondo” gliela accessoriassimo per bene!!!! Mica ce l’hanno detto prima come stavano le cose. Ci saremmo risparmiati millenni di guai.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
http://www.youtube.com/watch?v=tgK_Tn8hiAk&feature=feedf
di solito con nocensuragnoccatv ,quando parla di vedere culi e tette non mi trova molto d’accordo ,ma quando tratta di queste problematiche trovo che faccia dei video veramente interessanti
mauro recher(Quota) (Replica)
Qualcuno di voi ha memoria di un caso contrario?
@@@@@
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2011/10/02/visualizza_new.html_696314101.html
Uomo paralizzato’danno sessuale’a moglie
Sentenza in Friuli, malattia non diagnosticata da medici
02 ottobre, 15:39
Uomo paralizzato’danno sessuale’a moglie (ANSA) – TRIESTE, 2 OTT – Rimane in sedia a rotelle per un errore dei medici che non diagnosticarono una malattia al midollo spinale, e i giudici risarciscono anche la moglie, per il danno alla vita sessuale che ne e’ conseguito. La decisione e’ del Tribunale di Tolmezzo (Udine), che ha imposto all’Azienda sanitaria ”Alto Friuli” il doppio risarcimento a una coppia di Arta Terme (Udine), a causa del ritardo nella diagnosi della malattia, la sindrome della ‘cauda equina’ che ha portato l’uomo alla paralisi.
Marco(Quota) (Replica)
Leggeteve sta sfilza de minchiate:
http://www.corriere.it/salute/11_ottobre_07/classi-separate-usa-fronte_fd158a80-eec0-11e0-bc1a-2283ac81b740.shtml
“stereotipi sessisti”…
Ma andassero affanculo.
Io quando facevo il liceo avrei fatto carte false per avere le classi separate: eravamo 3 maschi e 15 stronze.
sandro(Quota) (Replica)
Sandro scusami, ho doppiato il tuo link.
Non me ne ero accorto.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Ho letto gli ultimi interventi. Veramente molto interessanti. Riproponendomi quanto prima di tornarci su in maniera ponderata porto alla vostra attenzione il seguente link.
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http://www3.lastampa.it/cronache/sezioni/articolo/lstp/424403/
CRONACHE
11/10/2011 – La riunione annuale dei centri antiviolenza europei a Roma
E’ GUERRA DEI NUMERI SULLA VIOLENZA DI GENERE
«Ma il ministro Carfagna rassicura: i fondi ci sono e
a fine anno saranno stanziati
LAURA PREITE
Il problema della violenza di genere non è di facile misurazione ancor prima che di risoluzione. Il ministro per le pari opportunità Mara Carfagna, intervenuta questa mattina alla Wave conference, la riunione annuale dei centri antiviolenza europei che si svolge in questi giorni a Roma, ha tirato fuori le “sue” cifre, quelle ufficiali del ministero dell’Interno. Queste fotografano una realtà diversa da quella descritta dai centri antiviolenza italiani e dalle associazioni di donne impegnate a contrastare la violenza.
asi di violenza sessuale su donne di età maggiore o superiore ai 14 anni – ha spiegato il ministro – sono in leggerissimo calo: rappresentavano il 7,8% nel 2009, contro il 7,9% del 2006 e l’8% del 2005». Tra i borbottii della platea Carfagna ha poi aggiunto: «si osserva un calo costante e sensibile degli omicidi in generale, anche se aumenta la percentuale delle donne, che passa da un 11% di venti anni fa al 25% di oggi, e nella quasi totalità dei casi sono vittime di omicidi in famiglia». Attenzione, ha però sottolineato: «l’aumento percentuale non corrisponde a un incremento in termini generali. Gli omicidi volontari commessi in Italia nel 2010 sono in calo del 9,3% rispetto all’anno precedente, secondo i dati del ministero dell’Interno, un andamento che viene confermato e rafforzato se si confronta il periodo tra gennaio e settembre di quest’anno con gli stessi mesi dell’anno precedente: la diminuzione è del 12,2%».
Diverse, invece, le cifre snocciolate dalla Casa internazionale delle donne di Bologna, capofila del network italiano dei centri antiviolenza riuniti nell’associazione Dire, che raggruppa 58 strutture su 125. Secondo le operatrici, che si occupano di assistere e ospitare le vittime che fuggono da aggressioni fisiche e psicologiche, i “femminicidi” (così come vengono definiti gli omicidi che si basano su una discriminazione sessuale) sono in costante aumento, così come il numero di coloro che si rivolgono alle case rifugio e agli sportelli di ascolto per richiedere aiuto. Gli omicidi sono stati 127 nel 2010 e 92 solo nei primi nove mesi di quest’anno. Le richieste di aiuto nel 2010 sono state 13.696.
La difficoltà di trovare un accordo sui dati, deriva dall’impossibilità di estrapolare dal totale dei delitti quante sono le donne uccise dai propri compagni o vittime di violenza sessuale. Un elemento che si perde, in assenza di una banca dati aggiornata sulla violenza di genere o di un osservatorio nazionale, e che si può acquisire solo al termine dei procedimenti giudiziari. Infatti, le cifre rese note da Dire tengono conto solo dei casi noti alla cronaca e, quindi, sono parziali, anche se rappresentano l’unico tentativo di tener traccia del fenomeno.
Il ministero sta pensando a una seconda indagine nazionale, come quella condotta dall’Istat nel 2007, che fotografò la violenza subita dalle italiane per mano di compagni ed ex, e dove emerse che il 70% delle intervistate dai 18 ai 70 anni aveva subìto una qualche forma di violenza fisica o psicologica. Una rilevazione, allora finanziata dal dicastero delle pari opportunità, prima nel suo genere e costata un milione di euro, che nelle ristrettezze del bilancio pubblico attuale, passa in secondo piano rispetto alle priorità “concrete” a cui lo stesso ministro ha deciso di dare precedenza. Tra queste ci sono le azioni, contenute nel primo piano nazionale contro la violenza di genere varato, anche questa una novità assoluta per il nostro Paese, nel 2009.
Oltre ai provvedimenti già intrapresi, come la legge contro lo stalking (sono un centinaio gli stalker che vengono arrestati ogni mese, come ha rivelato Carfagna), il gratuito patrocinio per le vittime di violenza sessuale e un inasprimento delle pene per il reato di violenza sessuale, ci sono il potenziamento del numero verde unico per la violenza (il 1522), e il rafforzamento della rete nazionale delle case rifugio, che oggi copre in modo discontinuo il territorio, mettendo a disposizione solo 500 posti letto contro i 5700 che sarebbero necessari. Un primo bando di tre milioni di euro per finanziare progetti contro la violenza di genere e rivolto ai Comuni, è stato emanato lo scorso 3 agosto. Adesso si attendono i restanti fondi promessi, che ammontano a 18,6 milioni di euro e che, ha assicurato il ministro, sono già stati accantonati con la Finanziaria del 2009. Prima della fine dell’anno saranno pubblicati due bandi: il primo di dieci milioni di euro esclusivamente rivolti al potenziamento dei centri antiviolenza (sei milioni per le strutture già esistenti e quattro per allestirne di nuove) e il secondo da 1,7 milioni per la formazione del personale sanitario dei pronto soccorsi.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Che ci sia bisogno di aiutare le persone, uomini e donne che siano, vittime di violenza, non ci piove, anzi è un compito proprio di qualsiasi società civile, ma che in tempi di gravi difficoltà economiche ci sia un Ministero, e tutta una serie di sue ramificazioni a livello regionale, che si occupa di pari opportunità tra uomini e donne in Italia, ossia, nonostante il falso bombardamento mediatico che sostiene il contrario senza mai provarlo, di un fatto oramai acquisito, è una vergogna di notevole gravità. La crisi attuale non è imputabile alla sola classe politica, ma che questa vi abbia contribuito in maniera determinante è un’altra verità indiscutibile. Continuare a sperperare soldi pubblici, come nel caso del suddetto Ministero, è un insulto a chi invece avrebbe bisogno davvero di un aiuto, anche economico: penso alle tante famiglie in difficoltà, ai disabili, ai disoccupati, agli immigrati, ai rom ecc..Via tutti questi enti inutili: per questo occorrerebbe scendere in piazza.
Alessandro(Quota) (Replica)
http://www.corriere.it/italians/11_Ottobre_15/In-Italia-nascere-donna-e-una-delle-sventure-piu-grandi_d5810080-f69f-11e0-abf0-c6818ffd4921.shtml
In Italia nascere donna è una delle sventure più grandi
Caro Beppe,
martedì ero a casa con l’influenza e ho letto un post che mi ha lasciato senza parole: esistono, nel nostro Paese, donne addirittura felici di essere ancora le schiave di casa come negli anni ‘50. Davvero deprimente: anni di lotte femministe trascorsi invano! In Italia è ancora dominante l’immagine della donna angelo del focolare domestico, quella che, unica e sola, si sacrifica da mane a sera senza mai un minuto per sé, solo per il sollazzo di marito e figli. E più è martire, più viene lodata e innalzata a esempio, non solo dagli uomini, ma dalle stesse donne. Una donna che non si occupa della casa o che lavora a tempo pieno viene spesso accusata di non essere una vera donna o di essere una madre degenere: nel terzo millennio! L’immagine della tavolata domenicale con uomini e bambini a mangiare spensierati e donne che non siedono neppure a tavola, tanto sono impegnate in cucina, la associo a mia nonna: ma mia nonna ha 90 anni, e, nel tempo, pure lei è cambiata! In Svezia, un’immagine come questa fa orrore, non solo alle donne, anche agli uomini: che, se vogliono semplicemente una domestica, assumono una domestica, non prendono moglie solo per averne una gratis! E da una moglie desiderano ben altro che essere serviti e riveriti. Quando constato che siamo ancora al Medio Evo, mi deprimo. Perché penso all’Italia fanalino di coda europeo in tutte le questioni che riguardano le pari opportunità e l’emancipazione femminile e mi dico: con questa mentalità, saremo sempre ultimi, non ci muoveremo mai da qui. E mi metto le mani nei capelli pensando che ancora oggi esistano giovani madri che vivono così e trasmettono questa mentalità ai figli! Quindi, mi dico, neppure la generazione di mio figlio ha speranza, saremo ultimi anche quando sarà grande lui. E, subito dopo, mi dico: meno male che è un maschio, perché in Italia nascere donna è una delle sventure più grandi che ti possano capitare.
Devi lavorare il doppio, per ottenere la metà – quando ti va bene. Saluti.
Iris Balestri, irisbales@gmail.com
…
Sandro2(Quota) (Replica)
Questo è il risultato di tanti anni di predicazione femminista e di zerbinismo maschile. Davvero deprimente! Immagino che il signor Severgnini sia d’accordo con quanto sostenuto da questa Iris Balestri. Continuiamo a crescere piccole smorfiosette tutte pretese, signor Severgnini. Avanti così!
Alessandro(Quota) (Replica)
http://www.unita.it/italia/radio-padania-shoc-poteva-br-scapparci-il-morto-ecchisenefrega-1.343007
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“………. Succede questo. Un’ascoltatrice chiama in diretta e commenta le parole del ministro leghista: «Si ha paura che scappa il morto? Io questo non lo capisco, non ce ne frega niente che scappa il morto. Se si ha paura di rompere il dito mignolo a qualcuno, è ovvio che non si farà mai niente. ‘Sta gente va stroncata». E il conduttore, Alfredo Lissoni, chiudendo la telefonata si schiera dalla sua parte: «Lei ha ragione». ……….”
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Non entro in merito alla questione dell’ordine pubblico della manifestazione di sabato. Dei suoi perchè e dei suoi per come.
Segnalo solo la famosa e conosciutissima “non violenza delle donne” ed i suoi echi nell’intervento della signora in questione….
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
@luigi
la giriamo alla Terragni e la sua pace al femminile ??
mauro recher(Quota) (Replica)
Per quanto mi riguarda reputo le donne delle vigliacche, cagasotto, allo stato puro.
Loro devono solo ringraziare che a parargli il culo c’è sempre qualche uomo, se no neppure fiaterebbero.
Andrea(Quota) (Replica)
Sono più violenti i maschi, ma sono pure quelli che muoiono, altrimenti si sarebbero preoccupati dello scapparci il morto. Poveri fessi, si sentiranno pure lusingati ad apparire forti e violenti davanti alle donne
Leonardo(Quota) (Replica)
Forse non potevano farne a meno, vista l’evidenza.
Ma osservo che sempre più donne, pur con distinguo, prendono coscienza che lo schema uomini=violenza, donne=pace ed amore, è una favoletta raccontata loro dal femminismo.
Da questo punto di vista, non può che farmi piacere.
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http://loredanalipperini.blog.kataweb.it/lipperatura/2011/10/17/come-gli-altri/
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
anch’io lo interpreto come il segno di un cambiamento, anche per chi si occupa di abusi infantili.
Qualcuna in quel thread linka il centro documentazione violenza-donne che sta facendo un lavoro importante. Bene!
dia(Quota) (Replica)
Su un tema complesso come la violenza provo a fare di seguito due riflessioni:
Leonardo@: “Sono più violenti i maschi..”. Rispondo: “Non hai visto la violenza femminile quando si sfrena”.
A mio avviso quando si parla di violenza c’è un equivoco di fondo perchè la si fa coincidere con l’uso della forza e la si fa dipendere dalla forza fisica che si ha a disposizione. In realtà la violenza è una modalità di agire la forza ed ha a che fare con la disponibilità psicologica ad agirla, la consapevolezza nell’agirla e la capacità di agirla. E non necessariamente la forza con cui si agisce la violenza è forza fisica, molto più spesso è forza psicologica ed emotiva. E la violenza psicologica ed emotiva è sul medesimo livello di quella fisica (non a caso si dice: “ ne uccide più la parola che la spada”) per cui chi agisce la prima può aspettarsi come risposta la seconda e viceversa. Oggi ci si è dimenticati di questa verità per cui ci si stupisce che ad una gravissima violenza verbale o emotiva, la reazione sia una violenza fisica (anche omicida). Maschi e femmine hanno, la medesima disponibilità psicologica ad agire la violenza sia fisica sia psicologica. La differenza (almeno fino a ieri) è che i maschi ne sono di massima più consapevoli perchè da sempre hanno dovuto imparare ad agirla come una risorsa fra le altre per garantire la sopravvivenza della specie umana: a caccia o a difesa del proprio territorio o a costruire nazioni, stati o imperi non ci si va recitando mantra di pace ma agendo ogni sorta di forza e molto spesso, necessariamente, in modalità violente. Ed è anche vero che i maschi, della forza ne hanno anche regolamentato l’impiego, così da contenerne la componente di violenza. Per cui non c’è violenza più scatenata e selvaggia, quindi non c’è violenza maggiore di quella di chi agisce violenza senza averne piena consapevolezza e senza regole.
cesare(Quota) (Replica)
sono d’accordo con Luigi ,anche a me ha fatto piacere che .alcuni siti e blog femministi ,hanno preso le distanze dal post della Terragni
mauro recher(Quota) (Replica)
Andrea
>>
Per quanto mi riguarda reputo le donne delle vigliacche…
>>
Vigliacco si dice di colui che dovrebbe essere coraggioso e invece non lo è. Qundi il concetto di viltà non si può applicare alle DD alle quali non si è mai richiesto di essere coraggiose. Non l’ha fatto la natura e – che si sappia – nessuna cultura.
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La donna deve proteggere se stessa giacché essa ha un valore biologico superiore a quello maschile. Salvare se stessa: questa è la prima cosa che la donna deve fare, sempre e cmq. I rischi e quindi i pericoli sono il campo d’esistenza degli UU. Gli uomini devono essere coraggiosi, e perciò quando non lo sono possono venir bollati come vili. Le donne no.
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E’ stato il femminismo a farci credere che DD e UU siano uguali in ogni cosa. Accusare le DD di vigliaccheria significa quindi prendere per vera la fandonia femminista.
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No, il parametro coraggio/viltà non si applica alle DD.
Ma appunto perché non è ammesso attendersi che corrano dei rischi (le DD non sono UU) non ci si deve attendere nemmeno che si assumano responsabilità al posto degli UU e a protezione degli UU.
In nessun campo, a cominciare dagli ambienti di lavoro.
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La donna deve evitare rischi e pericoli. Quello che non si può tollerare è la menzogna, la finzione in cui la società vive.
Intollerabile è che si finga di credere che le DD corrano dei rischi per gli UU. Intollerabile è la vista che “godo” da casa, quando al mattino l’alpinella, la soldatessina con la penna nera, aspetta il ganzo col mega pick-up per esserne condotta in caserma.
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Dovrei fingere di credere che quella ragazza di 20 anni sia disposta a rischiare mutilazioni e persino la morte per me: maschio ormai sul viale del tramonto, il cui valore è prossimo allo zero.
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Questa balla è davvero provocatoria e intollerabile.
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Le DD hanno il diritto di fuggire davanti ai pericoli, in realtà ne hanno il dovere. Non può esistere vigliaccheria nelle DD.
Solo negli UU.
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Bisogna trarne le dovute conseguenze, in tutti i campi.
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Rino DV
Rino(Quota) (Replica)
Dopo aver creato giganteschi disastri finanziari ed economici per cui c’è sempre meno lavoro per giovani, maschi, e donne, dopo aver saccheggiato il saccheggiabile in giro per il mondo e all’interno dei loro paesi, queste super facce di tolla, per non dire fuorilegge in senso stretto, della banca Mondiale e Bankitalia e organismi consimili, arrivano al balcone del palazzo e fanno i femministi con una preoccupata predica, risentiti col genere maschile, sul mancato pieno lavoro delle donne.
A loro dire sarebbe la mancata occupazione femminile il motivo del mancato incremento del PIL
e non viceversa. Come dire i buoi non tirano perchè il carro non spinge. Quando non si sa più che pesci pigliare lo abbiamo capito: oggi i gran commis dei padroni del vapore fanno i femministi. Del resto come non capirli: meglio femministi che morti.
leggere x credere
http://www.corriere.it/cronache/11_ottobre_19/donne-escluse-dal-lavoro-perdiamo-7-punti-di-pil-stefania-tamburello_ec9c7bdc-fa14-11e0-81c3-3aee3ebb3883.shtml
cesare(Quota) (Replica)
Credo che tutto ciò non faccia che confermare quello che certi vecchi del MoMas vanno predicando da tempo, ovvero che al di là del femminismo, gli uomini di potere restano i principali nemici degli uomini comuni (o beta).
Senza la loro attiva complicità le femministe non potrebbero far nulla. Homo homini lupus.
Marco(Quota) (Replica)
Rino, quali sono le conseguenze da trarre, rispetto al rapporto fra UU e DD per il fatto che alle donne non può essere applicata la categoria della viltà per i motivi che hai detto?
armando
armando(Quota) (Replica)
Dall’articolo segnalato da Cesare
“«Le pari opportunità passano anche dall’uguale possibilità di accedere al credito e le donne, talvolta, sono costrette a fornire più garanzie rispetto agli uomini»” (Mara Carfagna)
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Scemenza intergalattica, che da l’idea della qualità di chi ci guida (o dovrebbe farlo).
Lo sanno tutti, ma proprio tutti, che le banche hanno riguardo solo per l’odore ed il colore dei soldi.
Se gli garantisci quelli, non fanno caso a niente, nemmeno se hai due teste!!
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
@Marco ,di una parte di essi ne scrivo pure qui
http://femdominismo.wordpress.com/2011/10/19/maschi-pentiti/
@cesare ,parlare bene delle donne si prende l’applauso del politicamente corretto ,non si rischia mai
mauro recher(Quota) (Replica)
Ccà nisciuna è fessa (chè ghe ne mia de stupide).
La moglie di Bossi è insegnante andata in pensione a 39 anni. Lo ha detto Fini Presidente della Camera, ieri sera, a Ballarò.
cesare(Quota) (Replica)
Negli anni ’90 per essere messe a riposo e ricevere per tutta la vita 760 euro al mese, bastavano 19 anni di insegnamento, mentre alle sposate bastavano 14 anni. (dati da La Repubblica di oggi). E ancora oggi nessuno ha il coraggio morale e civile di dire quante sono queste poverette! Urge pertanto strappare dalla congiura del silenzio, se non i nomi, almeno i numeri delle donne copite da questa infame politica che ha cercato ed ottenuto la espulsione dal lavoro di migliaia e migliaia di loro, ingannate con la promessa di ricevere qualche soldo.
Dopo non ci si meravigli se nei conteggi delle Agenzie Internazionali, fra cui l’ONU, sulla condizione femminile, l’Italia viene dopo l’Uganda.
cesare(Quota) (Replica)
http://27esimaora.corriere.it/articolo/la-rete-risveglia-il-movimento-delle-donne-40-anni-lo-fece-ms-magazine/#comments_list
E’ impressionante il numero di sciocchezze e di falsità che sono propagandate in questi blog femministi.
sergio(Quota) (Replica)
Certamente. Noto però che sono sempre più le persone, gli uomini, che hanno il coraggio di dissentire. Ancora troppo pochi, però qualcosa si muove. Oggi spetta agli uomini e alle donne serie riflettere su un rapporto realmente paritetico tra i sessi, visto che il femminismo, da autorevoli personalità politiche ancora considerato parte integrante del progressismo e qui non si sa se ridere o piangere, è una grande e pericolosa balla, della qual cosa pochi si sono accorti a causa dello straordinario sostegno mediatico di cui gode. Un rapporto paritetico che guarda al futuro non certamente al passato.
Essere “celebratori” del proprio sesso è qualcosa di profondamente ridicolo, come lo è la celebrazione della propria razza, della propria religione, del proprio Paese, della propria regione, della propria città…E sempre più constato che sono quasi esclusivamente le donne a cadere nel primo difetto e su questo dovrebbero riflettere con attenzione. L’ incapacità di alcune donne, tra le quali senza dubbio le partecipanti ai blog di cui sopra, di considerarsi parte integrante di una comunità più vasta, che vada oltre la differenziazione di genere, è qualcosa che lascia stupiti. Il loro sottolineare qualsiasi “conquista” femminile come una conquista contro le resistenze dell’altro sesso, l’onnipresente maschilismo che in Occidente è presente solo nelle loro menti confuse, il loro arrogarsi qualsiasi merito e il tacere quello altrui, il loro rileggere la storia a uso e consumo, la loro distanza siderale dalle questioni che non le riguardano direttamente, ben mascherata da qualche adesione alle migliori iniziative del volontariato italiano per esempio, tanto per confondere le acque, le rende molto irritanti. La loro ipocrisia è facilmente individuabile a un occhio libero dalla propoganda mediatica e ideologica.
P.s.: stupefacente è anche prendere atto di come ci siano uomini che accettino di dividere il proprio tempo, la propria vita con queste donne. Forza della propaganda ideologica femminista? Sicuramente, ma per me rimarrà sempre qualcosa di incomprensibile.
Alessandro(Quota) (Replica)
Sottoscrivo completamente questo ultimo post di Alessandro.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Riporto il mio commento al post di quel blog.
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@ Alessandra Farkas
08.11 | 08:47 Luigi Corvaglia
Vede gentilissima Sig.ra Farkas
nella risposta a Misspiggy lei ha involontariamente segnalato il limite del femminismo stesso.
Un movimento che vede la società con un solo occhio è per forza di cose strabico.
Alla lunga, senza per questo negarne i meriti in una certa fase storica, provocherà danni analoghi a quelli contro cui è nato e questo non sarà certo un bene per le nostre società.
Per farle capire cosa intendo le ricordo, ad esempio, il movimento operaio.
Questi combatteva certamente per l’emancipazione dei suoi rappresentati, ma le sue conquiste, che oggi vengono duramente messe in discussione, sono state di beneficio per tutta la società. Non certo ai soli uomini o alle sole donne.
E non mi si venga a dire che quello che è buono per le donne è buono per tutti. Perché è solo un ideologismo.
Cordialmente
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Aless.
>>
Il loro sottolineare qualsiasi “conquista” femminile come una conquista contro le resistenze dell’altro sesso etc.
>>
Precisamente.
Al punto che è legitttimo chiedersi: quanto soddisfacente, libera e felice sarebbe stata la vita delle DD di tutto il passato, se gli UU non fossero mai esistiti? Non sono stati forse essi a rinchiuderle, escluderle, incatenarle, castrarle, derubarle…?
Cosa non avrebbero potuto fare, creare, inventare, realizzare le DD se gli UU non fossero mai esistiti?
Non è forse la presenza maschile nel mondo il vero limite, il reale impedimento all’ottenimento di tutto e del Tutto da parte femminile?
L’uomo, il nemico di sempre. Di ieri e di oggi.
Perché non anche di domani?
.
Non sarebbe stato meglio per loro se non fossimo mai esistiti? Non sarebbe meglio se scomparissimo per sempre?
.
Domande provocatorie e più che assurde, demenziali.
Demenziali, certo, ma…
.
RDV
Rino(Quota) (Replica)
Ben fatto, Luigi, anche se coerenza e logica (già in quanto tali, merce rara) non sono di casa da quelle parti…
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Alessandro@P.s.: “stupefacente è anche prendere atto di come ci siano uomini che accettino di dividere il proprio tempo, la propria vita con queste donne.( … ) per me rimarrà sempre qualcosa di incomprensibile”.
Incomprensibile fino a un certo punto: c’è una tessera psicologica e ideologica che viene richiesta ai maschi: se ce l’hai fai carriera e hai vantaggi economici. Altrimenti sei fuori, e lo sei davvero con tutti i rischi che questo comporta. E poi chi mai si oppone ad una politica che concede “alle donne perchè donne” la pensione baby o anticipata di cinque anni, o il posto assicurato nei CdA o finanziamenti o tasse agevolati, o a qualunque altro beneficio e privilegio che alla fin fine può essere attribuito anche alle proprie donne, figlie, mogli, amanti, ecc.? In una parola: chi mai si oppone alla dote di Stato per ogni donna? Finchè sono soldi di altri, tutti tacciono compunti e commossi, femministi convinti e militanti. E ti pareva…..
cesare(Quota) (Replica)
non posso non essere d’accordo con Alessandro ,lo dice anche la mia “giovane” esperienza ,in giro per siti e blog di “genere” ,sui blog maschili non ho mai ,e dico mai ,letto che gli uomini sono migliori delle donne ,(parlo ovviamente della porzione di tempo che mi interesso a queste problematiche) ,invece ,quelli femminili ,anche se non spesso , questa voglia di dire che loro sono migliori è molto presente …
Non so ,questa voglia di di mostrarsi migliori era presente anche nelle dittature nazi-fasciste ,di sinistra, questa “voglia” c’entra ben poco ,eppure si dichiarano tali ,va beh che tra dire e il fare c’è di mezzo il mare
mauro recher(Quota) (Replica)
mauro
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Non so ,questa voglia di di mostrarsi migliori era presente anche nelle dittature nazi-fasciste ,
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In questo caso non c’entrano nulla le dittature nazi-fasciste (o comuniste), perché il motivo principale che spinge le vigliacchette femmine a parlare, scrivere e comportarsi in un certo modo, sono i loro COMPLESSI DI INFERIORITA’ !!
Chi è veramente sicuro di sé, non sta ogni due minuti a scrivere che è “più intelligente” * della controparte, perché non ne ha alcun bisogno.
E’ chi è complessato che ha un assoluto bisogno di farlo, ed infatti le femmine sono tremendamente complessate.
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* Anche perché la Storia dimostra il contrario…
Quasi tutte le invenzioni ( internet compreso) sono opera maschile, non femminile.
Daniele(Quota) (Replica)
cesare
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ncomprensibile fino a un certo punto: c’è una tessera psicologica e ideologica che viene richiesta ai maschi: se ce l’hai fai carriera e hai vantaggi economici. Altrimenti sei fuori, e lo sei davvero con tutti i rischi che questo comporta. E poi chi mai si oppone ad una politica che concede “alle donne perchè donne” la pensione baby o anticipata di cinque anni, o il posto assicurato nei CdA o finanziamenti o tasse agevolati, o a qualunque altro beneficio e privilegio che alla fin fine può essere attribuito anche alle proprie donne, figlie, mogli, amanti, ecc.?
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Cesare, ma non credi sarebbe il caso di iniziare a parlare della vigliaccheria maschile nei confronti delle femmine? Perché questo omertoso silenzio maschile, misto a inconsapevolezza, altro non è.
Daniele(Quota) (Replica)
una volta le donne erano confinate in casa, poi si è pensato di farle entrare nella vita pubblica perché la produzione industriale in espansione doveva essere assorbita in qualche modo creando una nuova categoria di consumatrici, le donne per l’appunto.
ma la loro “liberazione” è soltanto apparente perché la casta ristretta dei maschi alfa detiene ancora saldamente i vertici del potere e non tollera intromissioni. per ciò rabbonisce le donne con la retorica del “voi siete migliori di noi uomini che siamo degli eterni peter pan immaturi ahahah”, tipica frase di autodenigrazione maschile che avrò sentito milioni di volte.
e loro ci cascano in pieno, ma non si può farne loro una colpa piu di tanto visto che anche le masse maschili sono ingenue e facilmente manipolabili.
fulvioterzapi(Quota) (Replica)
fulvioterzapi
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ma non si può farne loro una colpa piu di tanto visto che anche le masse maschili sono ingenue e facilmente manipolabili.
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E perché non bisognerebbe fargliene una colpa? Ma come, non sono le femmine quelle che anche nella vita quotidiana affermano di essere “più intelligenti, più furbe, più mature, più empatiche”, ecc ecc degli uomini?
Bene, allora cominciamo ad attribuire loro delle colpe, sennò è troppo comodo (per loro).
>>>
PS:
http://questionemaschile.forumfree.it/?t=780616
Daniele(Quota) (Replica)
daniele@”Cesare, ma non credi sarebbe il caso di iniziare a parlare della vigliaccheria maschile nei confronti delle femmine? Perché questo omertoso silenzio maschile, misto a inconsapevolezza, altro non è.”
Sono infatti d’accordo. E già che siamo in argomento: le voragini disastrose nel debito pubblico di tutti gli stati occidentali è o non è contemporaneo con l’accettazione maschile, la diffusione e l’imposizione del femdominismo? non è un caso che il femdominismo è l’etica e l’ideologia del tutto coerente con le esigenze del consumismo e dello sgancio totale dal principio di realtà essendo proprio la realtà delle cose il nemico principale di un sistema socioeconomico in crisi irrimediabile.
Non dunque “la fantasia al potere”, ma “la menzogna al potere”, non la libertà ma l’arbitrio.
cesare(Quota) (Replica)
Rino
Non sarebbe stato meglio per loro se non fossimo mai esistiti? Non sarebbe meglio se scomparissimo per sempre?
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Sì, ma noi esistiamo e non sono esagerato se dico che sin da bambino sono stato annullato senza neanche me ne accorgessi; poi c’è qualcuno che se ne esce con guerrigliere e cavolate.
beccatevi questa:
http://www.youtube.com/watch?v=yhOTKbWKyKk
Leonardo(Quota) (Replica)
fulvioterzapi: ma la loro “liberazione” è soltanto apparente perché la casta ristretta dei maschi alfa detiene ancora saldamente i vertici del potere e non tollera intromissioni. per ciò rabbonisce le donne con la retorica del “voi siete migliori di noi uomini che siamo degli eterni peter pan immaturi ahahah”, tipica frase di autodenigrazione maschile che avrò sentito milioni di volte.
e loro ci cascano in pieno, ma non si può farne loro una colpa piu di tanto visto che anche le masse maschili sono ingenue e facilmente manipolabili
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E’ vero fino a un certo punto, secondo me. E’ vero che le posizioni di potere sono in buona parte ricoperte da uomini, in gran parte di età piuttosto avanzata, ma è altrettanto vero che numerose donne ormai rivestono incarichi ai massimi livelli sia in Italia che all’estero. Fanno eccezioni, come sappiamo, i soli Paesi islamici. Quel refrain di cui tu parli è forse più una “manovra elettorale”, come se le donne avessero bisogno di essere un pò più “blandite” degli uomini, che il tentativo di difendere in questo modo il proprio privilegio, dal momento che, se una donna si dimostra “idonea” per ricoprire un determinato incarico, glielo si affida senza tanti problemi. Il prossimo governo di centro-sinistra infatti, non è difficile fare una tale previsione, affiderà, secondo una ridicola logica di “paitarismo” di genere, gli incarichi di governo perfettamente suddivisi, dal punto di vista numerico, tra uomini e donne. L’affermare continuamente che occorrano più donne nei posti dirigenziali è una delle tante balle del femminismo: in verità abbiamo bisogno di più persone serie e preparate nei posti di potere, come purtroppo testimonia la drammatica cronaca politico-finanziaria di questi giorni. Affidarsi ai berlusconiani e ai leghisti, che mi auguro vengano travolti dallla merda verso cui stanno trascinando il Paese( ricordarsi le allegre sparate di Bossi e compagnia anche in momenti di acuta crisi finanziaria ) per ben governare il Paese è stato come chiedere al più irriducibile dei mafiosi di combattere la mafia. Forse il paragone è un pò azzardato, ma non penso sia assurdo, visti i risultati che tutti abbiamo sotto gli occhi.
Aggiunta off topic: già alla fine degli anni Ottanta i più acuti tra i sociologi parlavano dell’economia come dell’unica forza governativa mondiale o quasi. Oggi credo che questo sia sotto gli occhi di tutti: si mandano a casa i governi perchè non graditi agli investitori/speculatori finanziari, al di là delle manchevolezze della singola politica governativa, che, per quanto ci riguarda, sono comunque enormi. Attribuire tutto questo potere a questi “squali” del neoliberismo è stato sicuramente un grave errore, che, paradossalmente, oggi si ritorce proprio con chi quel mondo aveva blandito.
Alessandro(Quota) (Replica)
Intervengo qui, scegliendo a caso,
più che altro per uno sfogo.
Io ho per natura un carattere fragile, e da
anni ho dei problemi che purtroppo hanno,
di recente, aumentato la mia ansia.
E purtroppo mi sono successi, di recente,
degli eveni spiacevoli. Ho un’ attività pubblica.
Quando si è al pubblico ci si imbatte in qualunque
tipo di persona. Ma non ho potuto fare a meno
di notare che i clienti peggiori sono le donne.
Negli ultimi 3 mesi ho avuto almeno due casi di
donne che mi hanno letteralmente aggredito
per un nonnulla; in un caso per un ritardo in un
arrivo che non dipendeva da me; in un altro per
un prezzo ritenuto troppo alto. Mi hanno ingiuriato contro nel modo peggiore possibile; mi è successo altre volte in passato, e sempre con donne. Io, col mio carattere un pò molle, ho risposto come ho potuto, ma ho il difetto di
impressionarmi e di rimuginarci sopra, e questo
rimuginare non mi porta niente di buono; anzi,
mi danneggia. Quando si dice il sesso debole……….
Saturno(Quota) (Replica)
Saturno, che dirti, mi dispiace solo che tu abbia scritto di “intervenire qui, scegliendo a caso”. Spero veramente che non sia così e che la tua sia solo una boutade. Mi auguro invece che tu possa trovare in questo sito e in questa comunità quel luogo dove confrontarti e crescere insieme ad altri che, per ragioni in parte diverse e in parte simili, vivono comunque le tue stesse problematiche e la tua stessa condizione di disagio.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Hai ragione Fabrizio, ma devo correggermi:
non ho scelto proprio a caso; dato che questo Post è dedicato all’ ideologia femminista. Tanti discorsi
sulle violenze degli uomini; giusto, ma spesso
sono le donne a usare in modo esaperato
l’ aggressività. Magari ho il dubbio: sono aggressive perchè, a torto o a ragione, si sentono più deboli?
Bè, io non ho di certo un carattere forte, eppure non sono aggressivo. E forse in certi casi dovrei
esserlo.
Saturno(Quota) (Replica)
Scusami tu, Saturno, pensavo ti riferissi al sito quando dicevi di aver scelto a caso. Non avevo capito che ti riferivi invece all’articolo…
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
per quello che vale, confermo la percezione di Saturno sull’aggressività, anche violenta, delle donne. Fin da bambina ho sempre registrato questa cosa, cioè ce l’avevo sotto gli occhi continuamente, in casa e fuori, ma non trovavo conferme ufficiali da nessuna parte. Le conferme ufficiali non sono mai arrivate, a il problema l’ho risolto smettendo di cercarle.
So quello che vedo e che ho visto coi miei occhi. Non ho bisogno di conferme e vado per la mia strada. Potrebbe essere un punto di partenza, Saturno. In bocca al lupo, dia
dia(Quota) (Replica)
Saturno:
“Magari ho il dubbio: sono aggressive perchè, a torto o a ragione, si sentono più deboli?”
_____________
Sì, anche e soprattutto per quel motivo.
Chiamali pure complessi di inferiorità.
Sandro2(Quota) (Replica)
Si, mi riferivo all’ articolo. In effetti io in questi
ultimi tempi, essendo al pubblico, registro
un aumento dell’ aggressività e della maleducazione. E noto che le donne sono
più aggressive degli uomini. E’ pur vero che
la maggior parte dei miei clienti sono
donne e molte sono gentili…….
Ma io resto colpito dagli episodi negativi; e
quelli più spiacevoli sono capitati con donne.
Questa aggressività, essendo fragile di carattere
e con addosso problemi pregressi, non mi ha
fatto bene.
Saturno(Quota) (Replica)
Per Saturno:
http://complessata.altervista.org/
…
Sandro2(Quota) (Replica)
Un altro esempio degli insopprimibili complessi di inferiorità femminili, è dato da articoli e commenti (Rita a parte…), come questo/i:
http://27esimaora.corriere.it/articolo/multitasking-una-qualitao-una-fregatura/#comment-25463
Sostanzialmente se le cantano e se le suonano, ed al tempo stesso “dimenticano” di ricordare e di ricordarsi, che se possono star lì tutti i giorni a parlar male degli uomini – quindi anche dei loro padri, fratelli, figli, mariti, fidanzati, amanti – lo devono proprio ai medesimi, che inventarono internet e il pc (nonché la radio, la Tv, etc…).
Gli stessi che alle suddette costruiscono le case nelle quali vivono, gli uffici nei quali lavorano, le scuole dove studiano, le palestre, le piscine, etc dove praticano lo sport; le strade sulle quali viaggiano, a bordo di mezzi creati da menti maschili.
Etc etc etc…
Sandro2(Quota) (Replica)
Nessuna femmina tra i giovani…
Apriti cielo!
http://www.corriere.it/politica/11_dicembre_04/fornero-donne-giovani_4050b18a-1e55-11e1-b26c-4b15387dad1c.shtml
La spirale nera.
RDV
Rino(Quota) (Replica)
Leggo i seguenti posts (dal sopracitato articolo):
>>>>>>>
In favore delle donne….da un uomo.
04.12|11:30 selenikos
Non vorrei che questo mio commento risultasse un po’ offensivo per le donne; proprio non lo è. Il maggior vantaggio che le donne hanno rispetto agli uomini è che loro non hanno il ricatto del sesso. Abbiamo visto negli ultimi tempi quanto questo ha pesato e pesa sulle carriere (anche politiche). Se sei un bella ragazza OK se no, pedala…. Ritengo poi che le donne siano non più intelligenti degli uomini ma almeno pari e, certamente, più oneste.
Brava
04.12|11:30 fclibero
>>>>>>
Una Signora Ministro che pensa, dice e fa quel che pensa e dice. Sono d’accordo con quella Lettore _2156214, tra i tanti pregi che le donne hanno hanno, la praticità ed il senso per la giustizia sono tra quelli che servono di più al nostro Paese.
>>>>>>>>>>>
Ma chi l’ha detto che le femmine “sono più oneste” ed hanno “più senso della giustizia” ??
Ma di cosa stiamo parlando? Devo fare l’elenco di tutte quelle femminucce che sbavano dietro a criminali, mafiosi e dittatori – e che li sposano pure – incentivando così gli stessi uomini a comportarsi disonestamente? La differenza fra uomo e donna sta nel fatto che il primo si espone (e quindi paga pure un prezzo salato per questo), mentre la seconda fa esporre il primo e pertanto è sempre innocente.
Ragion per cui preferisco il pezzo di merda che si espone, alla pezza di merda, vigliacca, che agisce nell’ombra.
Anche riguardo alla questione della “praticità”, cosa c’entra l’essere brave a gestire una casa e una famiglia (perché il punto di riferimento è sempre quello), con la politica, la macroeconomia e tutto il resto? Ossia con il saper/dover gestire un popolo intero e tutti i relativi cazzi? Pure in questo caso di cosa si parla?
Daniele(Quota) (Replica)
Effettivamente, essendo al pubblico,
mi è pure capitato di udire due donne,
molto borghesi, che parlavano male
dei rispettivi mariti……………………………..
E pure quando non ero in negozio, ma a casa,
ho udito la mia vicina dire al marito in tono
perentorio: “Io quest’ oggetto glielo riporto a quello!”
Il marito non era d’ accordo, ma sembrava remissivo, mentre lei era molto ostinata.
Io in genere sono sempre stato molto ben stimato
dai miei clienti. Ho sempre lavorato bene, anche se
purtroppo ho comunque problemi che derivano da altri fattori e che hanno inciso sul mio lavoro, problemi che non mi danno alcuna certezza sul futuro. La somma di questi problemi, prolungata nel tempo, sembra mi abbia reso più fragile. E non ho saputo rispondere alle offese, portate avanti da almeno un paio di donne, sul mio lavoro. Era successo anche in passato, ma con minore intensità ed in genere avevo saputo rispondere bene. Adesso non è stato così. Ho l’ impressione che le donne, quando vogliono colpire qualcuno, sappiano individuare il punto debole, e agiscono su
quello; i punti deboli non mancano mai a nessuno.
Forse sarò troppo preso dalla mania di persecuzione. Ma ora temo, a torto o a ragione, il
loro chiacchiericcio negativo nei miei confronti.
E mi sento pure in colpa per aver dato una risposta
sbagliata che mi ha reso più vulnerabile.
Tutto questo non è mai successo con uomini…….
Una volta successe un caso simile, e c’ era anche un uomo; ma era un uomo che obbediva a ciò che
diceva la moglie: infatti disse in tono minaccioso:
“Mando il mio marito!”
Forse esagero, ma ho paura, anche perchè tale
donna abita vicino alla mia attività, che è posta
in una zona periferica un pò isolata. Vorrei
trasferirmi, ho dei progetti, ma non so se riuscirò
a realizzarli. I tempi sono duri.
Ma, come mi ha detto Fabrizio, non devo lasciarmi
travolgere dalla sofferenza.
Saturno(Quota) (Replica)
“Una volta successe un caso simile, e c’ era anche un uomo; ma era un uomo che obbediva a ciò che
diceva la moglie: infatti disse in tono minaccioso:
“Mando il mio marito!”. Forse esagero, ma ho paura, anche perchè tale
donna abita vicino alla mia attività, che è posta
in una zona periferica un pò isolata”. (Saturno)
Tranquillo, Saturno, veniamo io e (soprattutto) Daniele, che è ancora giovane e in grande forma, a darti una mano, vedrai il marito che retromarcia che fa…
Scherzi a parte, la paura è un sentimento umano, e come tale va riconosciuto, accettato ed elaborato, e non bisogna certo vergognarsene. Al contrario, è necessario diffidare di chi non ha mai paura, e mai viceversa.
A mio parere però, la tua è più una forma di ansia piuttosto che di paura vera e propria (per lo meno se parliamo di motivazioni reali per le quali nutrire una normalissimo e sano sentimento di paura). La paura è solo un effetto o uno degli effetti dell’ansia e questo è ciò che percepisco dalle tue parole. Anche l’ansia è un fenomeno del tutto normale, bisogna solo imparare a riconoscerla e a conviverci e con il tempo se non a superarla del tutto, quanto meno a disinnescarla di parecchio. E per far questo, anche se può sembrare paradossale, bisogna farsela “amica”, non tentare di cacciarla ma riconoscerla, quasi salutarla come si farebbe con una persona amica. Non sto dicendo che sia facile; tutt’altro, ma è questa la strada. In questo modo non ne saremo più travolti e pian piano, gradualmente, l’ansia stessa tenderà a diminuire sempre di più. Come tutte le cose, anche in questo caso, è questione di allenamento.
E’ ovvio che l’ansia ha una sua origine e questa è determinata, nel 99,9% dei casi, dal nostro profondo e innato senso di inadeguatezza. Ci siamo passati tutti, credimi. Sono i nostri fantasmi interiori (creati dalla nostra stessa mente) che ci ricordano che siamo umani e non superuomini. E’ questa la madre di tutte le battaglie, per qualsiasi essere umano. Vincere la battaglia con noi stessi equivale a vincere la battaglia con la vita. A quel punto potremo affrontare qualsiasi prova con relativa serenità. Possono forse sembrarti frasi fatte, come si suol dire, ma ti assicuro che è così…
Ciò detto, considero molto importante, oltre che un atto di coraggio, il fatto che un uomo si apra in questo modo, ammetta serenamente le sue paure, le sue personali problematiche, le sue insicurezze e le sue angosce. Come ho già detto altre volte, questi sono passaggi assolutamente fondamentali al fine di un processo di consapevolezza e di crescita complessiva.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
p.s. x Saturno.
Sottoscrivo le parole di Fabrizio.
Aggiungo solo che se una persona ti mette paura – senza motivo, per una piccolezza – il problema ce l’ha quella persona, non tu che reagisci in modo coerente alla sua intimidazione.
A volte, in casi del genere si tende a ragionare in termini di “il mio problema è che…”, e non di “il suo problema è che…”. Capovolgendo la prospettiva, si alleggerisce un po’ il carico.
Concludo che a me questa donna mi sembra un cane che abbaia ma non morde. Tutta chiacchiere e distintivo.
dia(Quota) (Replica)
@ Rino
http://www.corriere.it/politica/11_dicembre_04/fornero-donne-giovani_4050b18a-1e55-11e1-b26c-4b15387dad1c.shtml
Io ho fatto una proposta. Ma adesso temo che la prendano come spunto. 😥
………………………………………………………………..
Siamo abbondantemente oltre la soglia del ridicolo!!!
04.12|14:10 Luigi Corvaglia
Ma per andare anche oltre, dopo le quote rosa nei cda, dopo il 50% per statuto negli organi di base del PD (si, ho detto di base, mica sono scemi i nostri maschietti alfa simil-sinistroidi), etc… propongo una legge. Il nucleo centrale di questa legge dovrebbe essere che, negli organi elettivi di ogni ordine, grado e importanza, quindi dalle associazioni alla scuola, dai partiti al parlamento, in tutte dico, a concorrere alle elezione siano solo uomini.
Le donne invece ci entreranno per l’appunto “per legge”. Con una quota minima del 50%. Cosa dite?
Troppo sbilanciata verso gli uomini?
Beh …. sulla quota femminile possiamo discutere.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Questa Fornero si lamenta perchè una delegazione che non ha alcun valore è composta solo da uomini, ma poi non si vergogna a far andare gli uomini in pensione più tardi, nonostante svolgano i lavori più usuranti e abbiano un’aspettativa di vita minore? Davvero incredibile!
Alessandro(Quota) (Replica)
Si, penso che abbiate ragione.
Tutto dipende dalla mia ansia
di fondo, che in realtà mi ha
accompagnato sempre. Essa
aumenta nei casi in cui non
riesco a dissimularla; in genere
ci riesco, ma ultimamente no
e quindi da qui è derivato il mio
disagio. Ma come mi è stato,
detto, devo guardare avanti.
E devo guardare anche oltre
la mia persona.
Passando ai temi generali,
devo dire che l’ indignazione
della Fornero per la mancanza
di donne in una delegazione
che non rappresenta nessuno
è qulacosa di paradossale.
Lo stesso ministro che non
si fa scrupoli di cancellare
le pensioni di anzianità,
condannando innumerevoli
individui a morire usurati
prima di poter andare in
pensione (e che quindi pagheranno,
anzi, pagheremo i contributi, ma
senza avere nulla in cambio, per
l’ unica gioia di chi custodisce le
casse statali, sempre più simili
a casse private) lancia il suo
stucchevole ed ipocrita lamento
per l’ offesa ad una identità di
genere, offesa solo teorica.
Mentre incidono sulla vita e
sulla carne, sul sangue delle
persone in carne e ossa, i
nostri governanti lasciano
lacrime di coccodrillo su
problemi inesistenti.
La dignità delle donne è superiore
a tutto? Ma io credo che le misure
draconiane di oggi colpiscano anche
le donne.
Saturno(Quota) (Replica)
Proprio ora è andato in onda un servizio sul TG3 nazionale relativamente all’incontro tra la Fornero e la delegazione dei giovani (uomini).
Semplicemente grottesco, per non dire stucchevole.
Da una parte però, va bene così. Anche questo è il volto del femdominismo (e di chi ci governa). Il ministro di un falso governo “tecnico” (più politico di questo non si potrebbe), in realtà espressione del capitale finanziario internazionale, nominato grazie ad una sorta di “golpe” politico-istituzionale incruento, con il compito di rastrellare tutto il rastrellabile dalle tasche della gente (avessero avuto il coraggio di una seria “patrimoniale” e di un vero taglio ai privilegi della “casta”) per poter consentire alle banche di ripianare i loro debiti, fare cassa e continuare a fare i loro giochi speculativi con cui stanno mettendo in ginocchio il mondo, trova anche il tempo e il pudore (?) per rilasciare simili dichiarazioni.
Nessuna tregua a questa gente, che si paghino i loro debiti.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Mentre le lacrime di un uomo fanno ridere i più (e soprattutto LE più…), le lacrime di una femmina sono sempre un’arma potentissima.
>>
http://27esimaora.corriere.it/articolo/perche-quelle-lacrimehanno-un-senso/
vorrei ringraziare la prof.sa Fornero per aver perso la voce per qualche istante e per aver però mantenuto il coraggio ed il cervello per costruire e descrivere con chiarezza delle misure che qualunque politico avrebbe cercato di evitare o di seppellire in qualche decreto illeggibile” (Pari o Dispare)
Perché quelle lacrime
hanno un senso
di La Redazione
La riforma delle pensioni è uno dei caposaldi della Manovra. Lo ha detto Mario Monti durante la conferenza stampa in cui ha presentato la “manovra per salvare l’Italia”. Al ministro Elsa Fornero il compito di comunicare quella che è già stata definita la “stangata anzianità”. Un patto “tra ed entro le generazioni”, ha detto Elsa Fornero illustrando le linee che hanno ispirato la riforma e parlando di “vincoli finanziari severissimi”
È un “meccanismo lungo. E abbiamo dovuto e ci è costato, chiedere sacrifici….», avrebbe voluto dire. Ma la parola “sacrificio” non è stata pronunciata, perché il ministro del Welfare si è interrotta ed è scoppiata in lacrime.
La commozione del ministro non toglierà il peso di quei sacrifici difficili da accettare. E da dire.
Ma quelle lacrime hanno un senso.
“Domani i giornali saranno pieni di articoli e commenti sulle lacrime della prof.sa Fornero, ministro del Lavoro” dice Cristina Molinari, presidente di Pari o Dispare, l’associazione fondata da Emma Bonino. “Pochi ricorderanno che la signora si è commossa annunciando misure che potevano penalizzare anche pensioni che sono già da fame e persone che per età hanno ben scarsa possibilità di trovare altre forme di reddito. Nessuno ricorderà che siamo invece abituati a ben altre forme di perdita di controllo: ministri e parlamentari che urlano in Parlamento e che si insultano nei salottini TV . Allora io vorrei ringraziare la prof.sa Fornero per aver perso la voce per qualche istante e per aver però mantenuto il coraggio ed il cervello per costruire e descrivere con chiarezza delle misure che qualunque politico avrebbe cercato di evitare o di seppellire in qualche decreto illeggibile”.
Domani cominceranno conti e consultazioni. Oggi siamo accanto alla signora ministro
Ecco in sintesi le principali novità della manovra in materia previdenziale
Estensione del metodo contributivo a tutti i lavoratori, aumento dell’età di vecchiaia per le donne del settore privato, abolizione delle finestre mobili (e assorbimento di questi periodi nell’età effettiva di pensionamento), aumento delle aliquote sugli autonomi ma soprattutto una vera e propria stangata sulle pensioni di anzianità: sono queste le principali misure previste per la riforma della previdenza prevista dalla manovra correttiva presentata oggi dal Governo alle parti sociali alla quale si aggiunge un blocco della rivalutazione delle pensioni rispetto all’inflazione per il biennio 2012-2013 con la sola esclusione dei trattamenti fino al doppio del minimo (467 euro al mese nel 2011).
FLESSIBILITÀ: le misure in materia previdenziale contenute in manovra si basano, ha chiarito il ministro Elsa Fornero, «sul principio della flessibilità nel pensionamento. Vogliamo reintrodurre una flessibilità e accompagnare con incentivi il proseguimento dell’attività lavorativa. Abbiamo passato al setaccio il sistema pensionistico per individuare privilegi ed eliminarli o attenuarli».
ADDIO ALLA FINESTRA MOBILE, SARÀ ASSORBITA NELL’ETÀ:EFFETTIVA: scompare il meccanismo della «decorrenza di 12 mesi per i dipendenti e 18 per gli autonomi» previsto dalla manovra2010 apartire dal 2011 che allungava di fatto i tempi per l’accesso al pensionamento. Il periodo sarà però assorbito nei requisiti che per la vecchiaia degli uomini dipendenti saranno dall’anno prossimo quindi pari a 66 anni (65 anni attuali pi—ù12 mesi di finestra). Gli autonomi andranno in pensione a 66 anni e mezzo (andavano a 65 ma a questi si aggiungevano 18mesi di attesa di finestra mobile).
AUMENTO ETÀ DONNE PRIVATO, IN VECCHIAIA A 63 ANNI NEL 2012: si accelera sull’aumento dell’età di vecchiaia delle donne dipendenti del settore privato. Dal 2012 andranno in pensione a 63 anni mentre entro il 2018 saranno a quota 66 come gli uomini (l’età salirà a 64 nel 2014, 65 nel 2016) e le donne del settore pubblico (a 66 anni dal 2012). Lo scalino tra 2011 e 2012 sarà quindi di due anni dato che quest’anno le donne dipendenti del settore privato uscivano a 60 anni più 12 mesi di finestra mobile (quindi a 61).
STANGATA SU ANZIANITÀ: sono abolite le cosiddette quote (età più contributi) e per i dipendenti dal 2012 sarà possibile uscire dal lavoro in anticipo rispetto all’età di vecchiaia solo con almeno 41 anni di contributi per le donne e 42 per gli uomini. Al momento gli anni di lavoro necessari per andare in pensione indipendentemente dall’età anagrafica erano 41 per uomini e donne (40 più la finestra mobile). Per gli autonomi si andrà in pensione prima dell’età di vecchiaia con 41 anni e mezzo di contributi per le donne e 42 e mezzo per gli uomini. Sparisce il termine anzianità, si chiamerà pensione anticipata.
AUMENTO ALIQUOTE AUTONOMI: È previsto un aumento delle aliquote contributive degli autonomi di 0,3 punti ogni anno per arrivare a due punti in più nel 2018 (adesso sono al 20-21% per i commercianti e gli artigiani a fronte del 33% dei dipendenti)
FASCIA FLESSIBILE PER PENSIONAMENTO: per le donne sarà prevista una fascia flessibile per il pensionamento tra i 63 e i 70 anni mentre per gli uomini sar… tra i 66 e i 70. Ci saranno vantaggi per chi esce più tardi e penalizzazioni per chi esce dal lavoro prima.
CONTRIBUTIVO PER TUTTI: sarà esteso a tutti il metodo contributivo pro rata, anche quindi a coloro che avendo cominciato a versare contributi prima del 1978 avevano mantenuto il più generoso metodo retributivo. Per questi lavoratori il nuovo meccanismo varrà dal 2012 quindi gli anni di lavoro fino al 2011 saranno calcolati con il retributivo.
BLOCCO RIVALUTAZIONE DELLE PENSIONI FINO AL DOPPIO DEL MINIMO(467 EURO AL MESE): le pensioni in essere saranno congelate per il 2012 e il 2013 rispetto all’inflazione. Rispetto all’impianto originario (che salvava al 100% solo quelle minime – 467,42 euro), il premier Monti ha fatto sapere che «grazie ai proventi derivanti dal bollo sullo scudo fiscale possiamo dare non metà copertura dall’ inflazione, come pensavamo, ma piena copertura dall’ inflazione, anche per le pensioni comprese tra quella minima che Š di 480 euro e la doppia della minima».
Sandro2(Quota) (Replica)
:
Proprio ora è andato in onda un servizio sul TG3 nazionale relativamente all’incontro tra la Fornero e la delegazione dei giovani (uomini).
Semplicemente grottesco, per non dire stucchevole.(Fabrizio)
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giustamente i ragazzi rei di essere nati uomini(non mi so dare altra spiegazione) ,si sono difesi dicendo la cosa più semplice e giusta di questo mondo “siamo stati votati da uomini e donne ” e c’erano anche donne in lista ,solo che non sono state votate ,siamo veramente al grottesco …
mauro recher(Quota) (Replica)
sulle lacrime della Fornero .alcune mie considerazioni
http://femdominismo.wordpress.com/2011/12/05/le-lacrime-della-fornero/
mauro recher(Quota) (Replica)