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Di seguito il secondo video che abbiamo realizzato.
La linea politica, la strategia e gli orizzonti filosofici e valoriali del Movimento degli Uomini Beta si evincono dal Manifesto ("Il Movimento") e dai "Principi", pubblicati entrambi sulla homepage del sito, nonché dagli scritti pubblicati negli spazi riservati agli “editoriali” e agli “articoli”.
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2.216 Commenti
Pappagallus sibiricus,
Marco Pensante,
……….
Ho segnalato quel pseudo-articolo, astenendomi dal menzionare chi l’ha scritto (perchè non sono del tutto sicuro che sia di chi compare nella pagina), non tanto per le scemenze scritte nel caso particolare, ma perchè è paradigmatico di certa propaganda sessista spacciata per pseudo-giornalismo “scientifico” (compare infatti nello spazio salute di una nota testata giornalistica).
Si cita, avendo l’estrema accortezza di non inserire nessun riferimento, una ricerca pubblicata su una rivista (chissà se magari la suddetta rivista è stata coinvolta in questo: Scienza web, c’è una fabbrica delle “bufale” a pagamento).
Non un abstract succinto della stessa, qualche nome dei ricercatori. Niente. Nada de nada….
Magari nella ricerca c’è scritto tuttaltro.
In compenso, quattro righe di considerazioni che sembrano tratte da discorsi da parrucchiera, o da salotto.
Il problema come dicevo non è l’articoletto in se stesso, ma il fatto che di queste “perle” è impestato il web, come la carta stampata, come le Tv.
Merda spacciata per oro.
ps. D’altra parte, se l’autrice è quella che figura nella pagina, basta fare una piccola ricerca in google per capire con chi si ha a che fare.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Luigi Corvaglia,
Devo dire che la tizia in questione, la Carla Massi che ha riportato la notiziola, almeno ad una analisi rapida e superficiale non mi sembra il peggio del peggio. Voglio dire, la solita stucchevole scemenza sulla “lucidita`femminile” ce la doveva mettere, in piu`si vede lontano un miglio che e`una signora bene che probabilissimamente non ha mai lavorato (davvero) neanche trentadue secondi della sua vita; e`pero`pur vero che quello che scrive la Massi sembra equilibrato, in confronto, per esempio, alle requisitorie furibonde, aggressive e da codice penale di una De Gregorio e compagnia urlante.
http://www.ilmessaggero.it/blog/carla_massi/caterina_e_gli_animalisti_ma_perch_nessuno_parla_delle_4_malattie_rare_che_affliggono_la_ragazza/0-38-2961.shtml
http://www.ilmessaggero.it/blog/carla_massi/i_papa_in_sala_parto_perche_il_50_telefona_e_fa_video/0-38-2725.shtml
http://www.ilmessaggero.it/blog/carla_massi/boom_donne_e_gioco_dazzardo_perche_si_divertono_cosi/0-38-2696.shtml
Pappagallus sibiricus(Quota) (Replica)
http://www.globalist.it/Detail_News_Display?ID=53259&typeb=0
Questo è il mio commento ….Un articolo ben equilibrato e per niente sessista… sarebbe da spiegare allora, come mai, un sacco di uomini (proprio quelli con il pisello) per di più contadini,operai e analfabeti andavano a morire in luride trincee, sempre quelli con il pisello morivano in miniera e fabbriche, ed a proposito di istruzione ,mio nonno all’età di 8 anni ha dovuto lasciare gli studi per andare a fare il muratore ,e non era un caso isolato a quei anni ,vedete carissime ,sarebbe troppo facile dire che gli uomini si seggono sui troni del potere, ma questi uomini erano si e no 1 % della popolazione mondiale ,gli altri uomini ? Evidentemente non contano, invece di dire una cosa semplicissima che uomini e donne al quel tempo (nemmeno adesso a ben vedere) non se la passano poi tanto bene perchè se le donne erano costrette a casa (senza contare che la “gran madre” aveva un potere sulla famiglia davvero imponente) gli uomini erano costretti non a sedere in comodi uffici (anche li abbastanza pochi) ma andare in fonderia, o nell’edilizia, o a zappare qualche terreno ecc ecc , e sicuramente non si “divertivano”, mio padre lavorava 11 ore dal lunedì al venerdì, 8 ore al sabato ,e 4 ore pure alla domenica,le 4 ore domenicali erano chieste da quei uomini (sempre quelli con il pisello) per potersi pagare l’affitto di casa (capito che snob che erano questi privilegiati) c’erano anche donne che lavoravano? Certo che si e ,anche quelle non se la passano poi molto bene … sulla violenza di genere , questa bolla mediatica (quello è) abbiamo dati significati che uomini e donne sono violente circa in eguale misura (non io ma qualcuno che mi fido li ha documentati) solo che la differenza sostanziale è questa ..se un uomo fa violenza è colpa della cultura ,se una donna fa violenza è fuori come un balcone …ma non hanno commesso un crimine tutti e due? Poi ,vero che monitorano i siti femministi ,ma hanno monitorato anche me ,e il cesso, sfigato, rancoroso senza contare le minacce di denuncia me ne sono beccate pure io …sul cognome materno ,e concludo, non ho nessuna remora a dare il doppio cognome, il nascituro lo si fa in due e ,come tale dev’essere riconosciuto da tutti e due,basta che ci siano pari diritti e doveri per entrambi ,scusate il papiro ….p.s Ma perchè quando le regnanti sono state donne,bisogna dire che si comportano come gli uomini? Si comportano alla stessa maniera ? Allora non sfugge forse che il sesso non sia cosi importante per dire chi è buono e chi no? , MI sembra lampante la cosa…
Mauro Recher(Quota) (Replica)
Meglio stare in casa ed accudire i figli o morire a trenta cinque anni di asbesto in una fabbrica chimica o di cancro? E i 600000 contadini e operai morti nella prima guerra mondiale ci hanno lasciato la pelle perché contavano socialmente niente ed erano carne da cannone o perché il testosterone ,come sconciamente teorizzano certe femministe, li trascinava in trincea? E via dicendo dell’infinito versamento di lacrime e sangue che nella Storia i maschi appartenenti ai ceti più umili sono stati costretti a versare sublimandolo spesso in dono sacrificale. I padroni, le elites che li mandavano a crepare ieri come oggi, ne traevano benefici immensi. Non c’erano “sciure” tra loro che ne godevano più di chiunque altro visto che oltretutto non avevano nulla da fare? Il fratello maggiore di mio padre è morto dissanguato per ferite sul campo di battaglia nella prima guerra mondiale. Uno dei milioni di padri, fratelli, amici, cari al cuore di chi li conosceva ed amava. In ogni più piccolo paese un cippo ricorda i loro nomi. Dobbiamo digerire che si rida di loro? Dobbiamo vilmente tacere di queste scandalose interpretazioni? Ecco, volevo chiedere alle femmine che irridono a questo sangue, come potete pensare di non suscitare furore tra i maschi consapevoli di questa realtà? E quel che è ancora più grave è che non solo irridete ma persino vietate l’espressione di questo furore ritenendolo illegittimo e mettendolo fuorilegge. Pensateci su bene sorelle mie a questo terribile irresponsabile gioco, perchè si tratta proprio di quei comportamenti di violenza assoluta, di quella “ubris” che arriva dritta fino ai piedi degli dei e che gli dei dice la tradizione non lasciano impunita. Pertanto piantatela di dire scandalose atrocità. Non avete che da guadagnarne.
cesare(Quota) (Replica)
Su Il Foglio di oggi, martedì 14 gennaio, in ultima pagina, nella rubrica delle lettere, una donna scrive: “La femmina incriticabile sarà una minorata”. La lettera conferma quanto da tempo risulta evidente: il prevalente estesissimo gruppo dei LCF, Leccatori di Culo Femminile, (alias: i don Abbondio femministi), sono tutt’altro che espressione di maschi che considerano con rispetto paritario le donne. Al contrario nell’inginocchiarsi alla femmina, fintamente esprimono rispetto, in realtà esorcizzano e mascherano persino a se stessi, il loro inconfessato disprezzo ovvero il retropensiero secondo cui a quelle che considerano delle minus abens, al genere che mai esce dall’infanzia, il genere femminile, quando “canta canzoncine di natale o di compleanno”, in piedi sul tavolo, tra amici e parenti tolleranti e disposti ad applaudire ogni insopportabile esibizione, qualunque posizione di rilievo occupi, bisogna tributare lodi sperticate.
cesare(Quota) (Replica)
http://femdominismo.wordpress.com/2014/01/17/movimento-maschile-misogino/ alcune mie considerazioni
Mauro Recher(Quota) (Replica)
Sfogo di un maschio pentito ..come dire , io faccio tutto per voi e non conto un cavolo ? Ben tornato sulla terra amico
http://lunanuvola.wordpress.com/2014/01/18/eguaglianza/ gli ho scritto anche un articoletto http://femdominismo.wordpress.com/2014/01/18/gli-uomini-femministi/ comunque un maschio pentito si è un pochino inalberato e scrive in questo modo …. “Il movimento femminista non ha bisogno di voi” : ma perchè allora scrivere questo articolo?… Perché non cominciare a parlare che gli uomini devono avere gli stessi doveri delle donne?… Perché non spiegare che con la reale parità (stessi diritti e stessi doveri) anche gli uomini staranno meglio?… Perché non cominciare a combattere/eliminare l’educazione maschilista con cui sono cresciuti tutti i maschi?… e combattere i modelli maschilisti nei mass-media? …..mio piccolo pensiero… forse perchè le femministe vedono gli uomini come “il nemico” e ne fanno molto volentieri a meno ?
Mauro Recher(Quota) (Replica)
“Cogliere l’aspetto edificante”
Mai sentito niente di simile riguardo ad un prete diventato padre.
http://roma.repubblica.it/cronaca/2014/01/19/news/rieti_il_vescovo_vicini_a_suora_e_la_citt_pronta_ad_accoglierla-76391671/?ref=HREC1-4
RDV
Rino DV(Quota) (Replica)
giovanni carducci(Quota) (Replica)
Consolazione:
Sulla rivista “Viversani e belli” in edicola in questi giorni, (un euro), rivista a grandissima tiratura, è riportata una intervista a Paolo Ferliga (autore del video sul padre in UBeta), intervista in cui si sostiene il ruolo fondamentale del padre nella crescita dei figli. Vi invito a leggerla.
Della suora:
per lo stesso pregiudizio per cui si accoglie commossi e misericordi, una donna che ha tradito se stessa, la comunità e Dio stesso, e non sembra per nulla dispiaciuta, si sarebbe dovuto travolgere con le solite accuse, standard e pret a porter, il padre del neonato. Ecco perchè non se ne parla; e tutti si candidano al ruolo di San Giuseppe a fianco di questa signora promossa al ruolo di madonnina. Splendido esempio di morale e di misericordia a declinazione femminista, per tutti ma soprattutto per le giovani donne: fate pure quel cavolo che volete, tradite pure promesse e giuramenti, ingannate voi stesse e la comunità di appartenenza, infischiatevene dei danni al prossimo: sarete accolte come eroine dal sindaco e dal vescovo, dall’intera comunità cittadina e dei credenti.
cesare(Quota) (Replica)
giovanni carducci(Quota) (Replica)
Adesso pretendo che mi tiriate fuori .. Il patriarcato (meglio specificare) http://comunicazionedigenere.wordpress.com/2014/01/20/la-violenza-non-ha-confini/ gli ho dedicato questo piccolo articolo …http://femdominismo.wordpress.com/2014/01/21/eureka/
Mauro Recher(Quota) (Replica)
Voglio riportare quello che diceva Baruch Spinoza sulle donne:
“Ma forse qualcuno chiederà: le donne sono in potestà degli uomini per natura o per istituzione? Infatti, se ciò avviene soltanto per istituzione, nessuna ragione ci costringerebbe a escluderle dal governo. Però, se consideriamo l’esperienza stessa, vedremo che tale esclusione nasce dalla loro debolezza. Infatti, non accade in nessun luogo che uomini e donne governino insieme, ma ovunque si trovino uomini e donne, lì vediamo che gli uomini governano e le donne sono governate, e in tal modo entrambi i sessi vivono in concordia. Al contrario, le Amazzoni, che si tramanda abbiano un tempo regnato, non permettevano che gli uomini risiedessero nel loro territorio: allevavano soltanto le femmine, e uccidevano i figli maschi. Se le donne fossero per natura uguali agli uomini, tanto per forza d’animo quanto per ingegno – ed è soprattutto in ciò che consiste la potenza umana e quindi il diritto –, di certo tra tante e tanto diverse nazioni se ne troverebbe almeno qualcuna dove entrambi i sessi governano alla pari, e altre dove gli uomini sono governati dalle donne ed educati in modo da risultare inferiori alle donne per ingegno. Ma poiché ciò non è accaduto in nessun luogo, è del tutto lecito affermare che per natura le donne non hanno il medesimo diritto degli uomini, ma devono necessariamente ubbidirgli. E’ quindi impossibile che entrambi i sessi governino alla pari, e ancor meno che gli uomini siano governati dalle donne. Inoltre, se consideriamo gli affetti umani – cioè che gli uomini per lo più amano le donne solo di un amore carnale (libidinis affectu), e stimano il loro ingegno e la loro sapienza solo in ragione della loro bellezza, e inoltre che gli uomini a stento sopportano che le donne da loro amate accordino in qualche modo ad altri i loro favori, e via dicendo – vedremo ben facilmente che non è possibile, senza un grave danno per il mantenimento della pace, che gli uomini regnino alla pari con le donne. Ma su ciò non serve dire altro”.
Questa è l’ultima pagina del Trattato politico rimasto incompiuto.[1]
Non so se Spinoza avesse ragione o meno. Ma ho l’impressione che nei secoli passati, con tutte le loro ingiustizie, ci fosse un’ equilibrio che oggi non c’è per niente. Se prima, quando i generi avevano ruoli ben definiti, sono esistite società che sono rimaste stabili per millenni, perchè oggi non troviamo equilibrio da nessuna parte? Oggi è tutto in crisi: l’ economia, la società, la politica. l’ ambiente, la cultura, per non parlare della famiglia che i conservatori difendono senza neanche sapere che non c’è più. Ovunque solitudine, desolazione, disperazione, assoluta incomunicabilità tra uomo e donna. In passato non era così. Credo che la concezione di elevare la donna al pari dell’ uomo abbia alterato tutto. Nessuno vuole mai essere alla pari, ognuno vuole prevalere. E oggi i maschi non hanno più identità, non sanno come comportarsi, sono come eterni bambini in balia di qualcosa che non comprendono. Mentre le femmine hanno perduto la loro femminilità, cioè la loro gentilezza; sono diventate maschili. Ma allo stesso tempo vorrebbero mantenere i vantaggi della loro passata femminilità insieme con quelli che hanno acquisito con la loro recente mascolinità. Sono o ritengono di essere forti, ma vogliono essere protette da un’ uomo forte. Ma gli unici uomini forti sono quelli al potere; sono pochi. Da qui le crisi, le separazioni e i divorzi, la solitudine, la miseria. L’ amore non c’è più. Nelle società tradizionali, dove i ruoli erano definiti e ciascuno aveva una precisa identità, era invece possinile anche l’ amore. Oggi no. Viviamo
nell’ epoca più schizofrenica e pericolosa che sia mai esistita.
Un femminista pentito.(Quota) (Replica)
Baruch Sinoza, per quanto mi riguarda, è stato uno dei più grandi filosofi mai esistiti, certamente uno dei più importanti del ‘600. Non conoscevo, per la verità, queste sue esternazioni sulle donne ma è lecito supporre che siano il risultato di un contesto, appunto il ‘600, dove forse era anche impossibile pensarla diversamente nel merito. Ma non è su questo che volevo porre l’attenzione, quanto sul fatto che Spinoza (giustamente) è uno dei filosofi di riferimento delle correnti filosofiche di Sinistra, in tutte le sue articolazioni, in special modo di quella socialista, laica e libertaria, per ovvie ragioni che ben sa chi ha avuto occasione di studiare il suo pensiero, sia pur sommariamente. Non solo, anche molti marxisti, ortodossi e non, sono degli estimatori di Spinoza , naturalmente tutti gli atei, i materialisti (non solo marxisti), gli anarchici, gli strutturalisti e via discorrendo. Direi che si tratta di un pensatore apprezzato in generale un po’ da tutto il pensiero filosofico e politico riconducibile alla Sinistra. Basti pensare che uno dei suoi grandi estimatori è niente popò di meno che Tony Negri, il leader dell’operaismo italiano (oltre a Mario Tronti) e dell’ allora Autonomia Operaia, che ha scritto montagne di pagine su Spinoza.
Naturalmente è fra i preferiti anche anche dagli intellettuali della post “sinistra” attuale, “progressista, femminista, genderista e politically correct”. Immagino che questi si guardino bene dal portare alla luce questo brano e queste posizioni assai poco politicamente corrette di Spinoza. Se lo facessero sarebbe una sorta di “caduta degli dei” che provocherebbe morti e feriti nel fronte culturale progressista. Non mi meraviglia quindi il silenzio da questo punto di vista.
Mi chiedo però come mai alle intellettuali femministe, sempre puntuali nell’individuare i loro nemici , cioè pressoché tutto il pensiero filosofico individuato come un prodotto del maschile e della cultura maschilista ( direi però che nell’ordine Aristotele, Hegel e Schopehauer sono i loro bersagli preferiti…), sia sfuggita una chicca come questa, una vera e propria ciliegina sulla torta.
Forse opportunismo? O ignoranza? O forse perché sputare su Hegel è lecito mentre su Spinoza non si può perché il suo busto è tuttora (anche se ormai molto lontano nel tempo) esposto nella bacheca ufficiale del maitre a penser progressista?
Quesito interessate, tutto sommato…Del resto questa è materia per palati fini e qui ne abbiamo svariati…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Ma guardate che gli antichi avevano ben compreso di che pasta fossero fatte le donne, e proprio per questo gli avevano messo dei ben saldi paletti. Sono gli “evoluti” uomini moderni – soprattutto di sinistra – ad essersene dimenticati o a non averlo mai saputo.
Roberto(Quota) (Replica)
Mah …. sulla questione “antichi e donne” io lascerei da parte paragoni che secondo me non hanno ragion d’essere.
Lasceremmo parlare solo i nostri pregiudizi. Uso questa parola non in senso necessariamente negativo.
Pre-giudizio nel senso di opinione formata attraverso quello che a noi e pervenuto. Con tutti i rischi del caso.
Primo tra tutti quello di fare da contraltare – dicendo l’opposto ma di fatto leggittimandole – alle femministe.
Guarda, non voglio fare sfoggio di una cultura che non ho (sto iniziando, ma siamo agli albori … ) ma recentemente mi sono letto La Repubblica di Platone.
Del 10%, forse meno, che ho capito mi ha colpito quando parla delle donne (libro V).
Egli sostiene una tesi del tutto rivoluzionaria per quei tempi: suppone infatti che le donne siano al pari degli uomini.
Non discrimina in base al sesso ma in base alle qualità che secondo lui le donne (al pari degli uomini) devono avere nella sua repubblica ideale. Qualora ne siano in possesso divideranno con gli uomini, oneri e onori.
Letto con le nostre lenti potremo criticarlo come classista (filosofi, guardiani, agricoltori e tutti gli altri) ma certamente non come “misogino” o “maschilista”.
Tutto questo per dire che probabilmente le cose erano più ricche e complicate rispetto a quello che ci è pervenuto.
Io penso che il bandolo della matassa, facendo tesoro delle cose buone di chi ci ha preceduto, dovremmo sbrogliarcelo da soli. Nelle condizioni date. E non rifugiarci in arcadie mai esistite.
….
ps. Fabrizio, Rino, Armando, Cesare, chiedo venia per la mia incursione “filosofica”. Se ho detto una cazzata troppo grossa permettetemi almeno di scegliermi il supplizio da scontare …..
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Contro la violenza machista: abolito il calcio a scuola.
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http://www.lastampa.it/2014/01/27/societa/spagna-niente-calcio-alla-ricreazione-discrimina-le-bambine-ed-machista-YgkAm9nsmAQvqILP44t04L/pagina.html
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RDV
Rino DV(Quota) (Replica)
Tutti a far l’uncinetto ? Stereotipo per stereotipo.. credo che il libro proposto da Luigi non sia poi molto distante dal vero (parlo di unisex) , e poi non c’è il calcio femminile? Permettetemi una battuta ,saranno contenti i laziali che di calcio capiscono poco …
Mauro Recher(Quota) (Replica)
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Quindi secondo queste genie e questi geni anche il calcio femminile è “machista” ? (termine cretino che significa tutto e niente). Un po’ come il pugilato (che tuttora pratico in palestra): fino a quando erano solo gli uomini a praticarlo si trattava di una disciplina violenta, da semi-cavernicoli impegnati a spaccarsi la faccia, mentre nel momento in cui hanno iniziato a praticarlo pure le femmine (per imitazione, ossia per scimmiottare gli uomini, visto e considerato che di norma alle suddette complessate non frega nulla di certi sport, per non parlare del fatto che non ne hanno mai inventato uno nel corso della storia…) chi “di dovere” ha asserito che è segno di “emancipazione”, pertanto “una cosa buona e giusta”.
E’ varamente un mondo folle e delirante.
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PS: lo stesso accade attualmente in America, per quanto riguarda l’MMA (che avrei voluto praticare anch’io, ma poi ci ho rinunciato per tutta una serie di motivi, compreso il fatto che avrei dovuto iniziare ad imparare anche il BJJ, e a una certa età non è più tanto semplice), dove orde di “maschietti” statunitensi (ma anche brasiliani) si entusiasmano nel guardare due femmine che se le danno di santa ragione, ed in particolar modo si eccitano appena vedono la judoka Ronda Rousey.
In questo video potete “ammirarla” mentre si allena con un combattente uomo di MMA,
http://www.youtube.com/watch?v=o9xjs2fWJEs
che a differenza di lei – che dà fondo a tutte le sue energie – utilizza solo quel tanto necessario per contenerla e sbatterla per terra.
Del resto è notorio a chiunque si sia allenato con delle femmine, che mentre i maschi hanno quasi sempre una forma di cavalleria (anche inconscia) verso le combattenti di sesso femminile, quest’ultime si guardano bene dal fare altrettanto. Anzi, complessate come sono, quando si allenano con degli uomini mettono ancora più grinta di quando si allenano con delle femmine. Per esempio, ce n’è stata una di queste (un peso gallo di alto livello), che in passato, durante un allenamento, ha rotto il naso a un combattente (mediocre) di sesso maschile. Certo, poi ci sono anche quelli che a un certo punto si stufano di esser “cavalieri”, come un ex pugile professionista romano (di cui ora mi sfugge il nome) che alcuni anni fa, in palestra, fece mettere a piangere una pugilessa, dopo averle rifilato una scarica di pugni durante una sessione di guanti.
Daniele(Quota) (Replica)
Questa, invece, è la combattente (bombata…) che tanto piace ai brasiliani.
http://www.youtube.com/watch?v=Gf6-hZ2wIls
Daniele(Quota) (Replica)
Ogni giorno di più si capisce il valore “rivoluzionario” delle riunioni consapevolmente esclusivamente maschili. Vere e proprie “zone liberate”, fische e psichiche, da moltiplicare e promuovere ovunque. Nei maschiselvatici si era consapevoli che la pratica della riunione esclusivamente al maschile era il fulcro della rinascita maschile, un momento e un luogo,( un”dispositivo strutturato”, ovvero un “setting” ) da cui l’energia psichica maschile erompeva con una forza ed una creatività che ci stupiva ogni volta. Esattamente ciò di cui oggi il sistema ha una paura folle per cui si ingegna a distruggere i luoghi della separatezza solidale maschile, come in questo caso il calcio ricreativo ed i suoi momenti di comunità al maschile, fino ad ascriverli alla categoria del proibito e fra un pò anche del reato. Non è pertanto x amore di uguaglianza tra i generi, che non ha chiaramente nulla a che fare con questi divieti, ma è per timore che il maschile si risvegli, si rimetta in moto ed esiga la vera uguaglianza secondo giustizia. Il potere sa che altrimenti “son cazzi” letteralmente parlando. E non c’è canale TV che non faccia scomparire, quando gli è possibile ovvero quasi sempre, ogni riferimento alla comunità maschile come fulcro della spinta innovativa e creativa in ogni campo della attività umana.Un esempio? un interessante documentario descrive analiticamente la colossale impresa della costruzione della nave più grande del mondo. Tremila maschi sono al lavoro e terminano a tempo record la gigantesca portacontainer: festa grande al varo, giorno in cui compare l’unica donna che porta graziosamente una torta. Commento ufficiale, iniziale e conclusivo dello speaker del documentario: “un’impresa titanica è stata affrontata ed è terminata con pieno successo grazie all’impegno e all’ingegno di uomini e donne”. Tanto può oggi portare in tavola una torta. E tanto può, in questo sistema, una torta.
cesare(Quota) (Replica)
Cesare
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Tremila maschi sono al lavoro e terminano a tempo record la gigantesca portacontainer: festa grande al varo, giorno in cui compare l’unica donna che porta graziosamente una torta. Commento ufficiale, iniziale e conclusivo dello speaker del documentario: “un’impresa titanica è stata affrontata ed è terminata con pieno successo grazie all’impegno e all’ingegno di uomini e donne”
>>>
Cesare, infatti sai qual è una delle tante falsità di stampo femminista che contribuì a “creare” la follia omicida di Mark Lepine?
http://en.wikipedia.org/wiki/Marc_L%C3%A9pine
Questa:
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Thus it is an obvious truth that if the Olympic Games removed the Men-Women distinction, there would be Women only in the graceful events. So the feminists are not fighting to remove that barrier. They are so opportunistic they [do not][73] neglect to profit from the knowledge accumulated by men through the ages. They always try to misrepresent them every time they can. Thus, the other day, I heard they were honoring the Canadian men and women who fought at the frontline during the world wars. How can you explain [that since][74] women were not authorized to go to the frontline??? Will we hear of Caesar’s female legions and female galley slaves who of course took up 50% of the ranks of history, though they never existed. A real Casus Belli.
Sorry for this too brief letter.
Marc Lépine
>>>>>>>>>
Daniele(Quota) (Replica)
Sulla stessa linea alcuni anni fa.
G.B., vietato alzare la mano in classe.
http://www.uomini3000.it/491.htm
RDV
Rino DV(Quota) (Replica)
Storia delle donne, 170 corsi. Ne servono di più?
…..
Nelle università italiane ci sono 170 corsi di “storia delle donne e di genere”. Tanti, pochi? C’è chi ne vorrebbe di più e chiede al governo di trovare altri soldi per aumentarne il numero, anche se i trasferimenti dallo Stato alle università siano da anni in picchiata. La deputata di Sel Celeste Costantino ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Istruzione per chiedere chiarimenti sulla cancellazione di quattro corsi sulla storia delle donne che, dal 2007, l’Università del Piemonte orientale teneva nelle sedi di Vercelli e Alessandria. I corsi erano stati aperti grazie ad un contributo della commissione regionale per le Pari opportunità. Ed erano stati chiusi una volta che, cambiata la giunta regionale, il contributo non era stato rinnovato. La deputata ha chiesto al governo di intervenire “attraverso l’assegnazione di risorse finanziarie finalizzate a tali insegnamenti” e anche di “contribuire al loro inserimento strutturale nei curricula universitari”. Chiamato a rispondere in commissione, è stato il sottosegretario Marco Rossi Doria a fornire il dato dei 170 corsi attivi nei nostri atenei. Poi ha aggiunto che, nel rispetto dell’autonomia delle singole università, il ministero non può certo imporre di aprire altri corsi dello stesso tipo, ricordando che negli ultimi anni i soldi trasferiti dallo Stato alle università sono in costante calo. In effetti negli ultimi dieci anni l’università italiana ha perso soldi, studenti e anche buona parte della faccia. Il numero delle nuove matricole è crollato del 17%, come se fosse scomparsa l’intera Statale di Milano. Tra blocco del tun over e pensionamenti, il numero dei professori è sceso del 22%. Per non parlare dei soldi trasferiti dallo Stato agli atenei, in calo del 20%. Quanto al numero di corsi di laurea ne sono stati tagliati addirittura 1.196. Va bene la storia delle donne, ma forse ci sono problemi più gravi e urgenti. O no?] Nelle università italiane ci sono 170 corsi di “storia delle donne e di genere”. Tanti, pochi? C’è chi ne vorrebbe di più e chiede al governo di trovare altri soldi per aumentarne il numero, anche se i trasferimenti dallo Stato alle università siano da anni in picchiata.
La deputata di Sel Celeste Costantino ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Istruzione per chiedere chiarimenti sulla cancellazione di quattro corsi sulla storia delle donne che, dal 2007, l’Università del Piemonte orientale teneva nelle sedi di Vercelli e Alessandria. I corsi erano stati aperti grazie ad un contributo della commissione regionale per le Pari opportunità. Ed erano stati chiusi una volta che, cambiata la giunta regionale, il contributo non era stato rinnovato. La deputata ha chiesto al governo di intervenire “attraverso l’assegnazione di risorse finanziarie finalizzate a tali insegnamenti” e anche di “contribuire al loro inserimento strutturale nei curricula universitari”.
Chiamato a rispondere in commissione, è stato il sottosegretario Marco Rossi Doria a fornire il dato dei 170 corsi attivi nei nostri atenei. Poi ha aggiunto che, nel rispetto dell’autonomia delle singole università, il ministero non può certo imporre di aprire altri corsi dello stesso tipo, ricordando che negli ultimi anni i soldi trasferiti dallo Stato alle università sono in costante calo.
In effetti negli ultimi dieci anni l’università italiana ha perso soldi, studenti e anche buona parte della faccia. Il numero delle nuove matricole è crollato del 17%, come se fosse scomparsa l’intera Statale di Milano. Tra blocco del tun over e pensionamenti, il numero dei professori è sceso del 22%. Per non parlare dei soldi trasferiti dallo Stato agli atenei, in calo del 20%. Quanto al numero di corsi di laurea ne sono stati tagliati addirittura 1.196. Va bene la storia delle donne, ma forse ci sono problemi più gravi e urgenti. O no?
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
http://femdominismo.wordpress.com/2014/02/06/ogni-uomo/
Mauro Recher(Quota) (Replica)
Comunico che venerdì prossimi interverrò a questo convengo promosso da Vincenzo Spavone, Presidente della Gesef. Chi è a Roma, se vuole, può naturalmente partecipare:
INVITO CONVEGNO
CONTRO OGNI FORMA DI VIOLENZA, anche quando porta i tacchi a spillo.
ROMA CAMPIDOGLIO: Sala del Carroccio – 14 FEBBRAIO 2014, ORE 14,30/19.00
Presentazione del libro L’Uomo vittima di una Donna carnefice.
Vincenzo Spavone, presidente Gesef: coordinatore e moderatore della Conferenza.
Saluti ed apertura di Fabrizio Ghera, Capogruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio Comunale.
Dssa. Glenda Mancini, presentazione del Libro L’uomo vittima di una donna Carnefice. Tesi di Dottorato all’Università dell’Aquila in Scienze dell’Investigazione.
Prof.ssa Loredana Petrone, docente Università La Sapenza di Roma. La Pedofilia femminile. Titolo provvisorio.
Elvia Ficarra, Resp. Naz. Oss,Famiglie Separate Gesef: Indagine 2006 “Violenze in Famiglia quando la vittima è l’Uomo Padre!”
Jasmin Abo Loha, Segretario Generale ECPAT Italia. SSCM: vittime maschili nel panorama internazionale.
Eurodeputato Marco Scurria di Fratelli d’Italia: la situazione Europea.
Polizia di Stato, Questura di Roma: i dati reali del fenomeno italiano (titolo provvisorio)
Cinzia Pellegrino: Dip.Naz. Vittime di Violenza di Fratelli d’Italia: la posizione dei partiti politici italiani sulle violenze di genere (titolo provvisorio).
Fabio Nestola, presidente FeNBi CSA – Centro Studi Applicati. Female Violence, alla scoperta del fenomeno sommerso.
Fabrizio Marchi, giornalista, fondatore Movimento Maschile Uomini Beta: Violenza di genere, ovvero , la criminalizzazione del maschile.
Valencia Saba, Movimento Femminile per la Parità Genitoriale: quando la violenza è donna: ex mogli versus nuove compagne”.
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Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Non sai Fabrizio se ci sarà modo di vederla on- line la conferenza ?
Mauro Recher(Quota) (Replica)
Molto bene. C’è molta “fratellanza italiana”…
ma la colpa non è di coloro che ci sono, è di coloro che mancano.
E ci siamo capiti.
RDV
Rino DV(Quota) (Replica)
Intendevo dopo su youtube magari ,perchè credo che in diretta streaming sarà difficile
Mauro Recher(Quota) (Replica)
http://femdominismo.wordpress.com/2014/02/10/la-scure-della-censura/
riflessioni
Mauro Recher(Quota) (Replica)
Mauro Recher,
Non te lo so dire, Mauro, sono stato invitato ad intervenire e non ne so nulla dell’organizzazione dell’evento
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
forza!
giovanni carducci(Quota) (Replica)
http://27esimaora.corriere.it/articolo/un-giorno-nei-panni-di-una-donna-stereotipi-inclusi/
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Lascio a voi i commenti, perché a me vien da vomitare.
Non se ne può veramente più di queste malate di mente.
Fabio C.(Quota) (Replica)
Fabio C.,
……
Penso che la miglior risposta gliela abbia data quest’utente:
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
giovanni carducci(Quota) (Replica)
E se si mettessero per un giorno nei panni di un maschio che deve avere a che fare con loro stesse e ci si facesse sopra un bel filmato? quando persino Freud dichiarò di non saper rispondere alla domanda: “Che cosa vuole davvero una donna?”. Magari una notte intera, nei panni di un manovale di fonderia, turno dalle 22 alle 06. (No Rimmel: colando impedisce la valutazione della fusione).
cesare(Quota) (Replica)
Da quando mi occupo di queste cose ,mi sono preso da misogino ,cesso ,sfigato ,maschilista ,ma è la prima volta che mi sento dare del fascista ..cosi ,per curiosità ho visto il suo profilo e nelle informazioni ho trovato scritto questo …
Gesù Cristo non è una religione, ma un rapporto vivo e diretto con Lui. Sono Femminista e Cristiana. Mi batto per l’ introduzione del carcere a vita per gli uomini autori di violenza contro le donne Sono stata salvata per sola Fede senza le opere il 14 marzo 1998, battezzata in acqua il 23 settembre del 1999. Combattere contro l’ idolatria perpetrata dalla Chiesa Cattolica Romana ai danni di milioni e milioni di anime è un dovere di ogni persona nata di nuovo. Amo gli uomini alti(minimo 1,85 mt) ed estremamente robusti, muscolosi e possenti. Mi creano depressione e angoscia, invece, gli uomini snelli, mingherlini o bassi(cioè quelli sotto il 1,80 mt) o grassottelli .Possa Dio darmi l’ uomo della mia vita che risponde alle qualità fisiche descritte sopra, e ovviamente che sia anche credente della Parola. Mi dedico all’ Evangelizzazione a tempo pieno. Amo viaggiare, leggere, cucinare e soprattutto rimanere lunghissime ore in spiaggia sotto il sole ad abbronzarmi. Che Dio vi benedica praticamente sembra un discorso della purezza della razza, una bella lotta tra è più fascista dei due
Mauro Recher(Quota) (Replica)
Tranquillo. A me hanno dato pubblicamente del fascista e forcaiolo già nel 98.
Fu uno dei primi complimenti.
Pfui…
RDV
PS. buona la possibilità introdotta di modificare eliminare
Rino DV(Quota) (Replica)
Queste accuse se hanno un senso lo hanno come testimonianza della tragica incapacità umana di rendersi conto del male. Sono rivolte infatti contro chi con l’angoscia nel cuore ritiene impossibile tacere su quello che vede accadere: o parla lui o parlano le pietre. E quello che vede è l’attuarsi e il combinarsi giorno dopo giorno di scelte disumane come tasselli di un mosaico da cui emergono volontà, intenzioni ed esiti demoniaci. Il tutto si tiene, si coordina ed opera nell’ambito dell’ideologia femminista e gender quasi mosso da una forza impersonale cui donne e uomini consentono e danno corpo esattamente come nel racconto della Caduta Originaria. Si tratta dunque di autoaccuse. E’ per questo motivo che suscitano dolore e angoscia.
cesare(Quota) (Replica)
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Questo per chi ancora credesse che le femmine non guardano l’estetica e che sono (sarebbero) “molto più sensibili” degli uomini. Proprio vero che nel momento in cui ci si libera del “velo di Maya” l’altro sesso diventa molto meno interessante.
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PS: Mauro, la tipa in questione com’è, esteticamente parlando? Forse una strafica alta minimo 1,75…? Oppure un cesso che vuole la Luna?
Daniele(Quota) (Replica)
Tranquillo, fascista è ormai un’accusa inflazionata, usata da chi non ha argomenti e la butta furbescamente in rissa politica dalla parte più facile-
Ma dobbiamo sapere che esiste anche un fascismo strisciante ben più pericoloso di quello dichiarato,che è manifesto e ormai pittoresco. Se il fascismo propriamente detto non esiste più, non esiste più neanche l’antifascismo “classico”, è ovvio. Però un fascismo dissimulato esiste ancora, eccome. E’quello che nega legittimità, appunto bollandole come fasciste, ad idee e e opinioni fuori dal penoso coro del politicamente corretto. Come la tua interlocutrice.
armando
armando(Quota) (Replica)
@Daniele e Armando …
@Daniele ..e chi lo sa come è fisicamente ,devo dire la verità , la cosa non mi interessa per nulla ,comunque come foto di profilo ,vedi un petto formato “tartaruga” e nella sua pagina la musica non cambia …quindi non è possibile giudicare (ripeto ,la cosa non mi interessa proprio)
@Armando ..lo so ,anche se ultimamente viene molto usato misogino al posto di fascista ,che mi abbia detto fascista mi ha un pochino spiazzato
Mauro Recher(Quota) (Replica)
Parte seconda la solita
Esiste la violenza contro le donne, cioè la violenza di Genere, e quindi non anche certo una fantomatica “violenza contro gli uomini”, perciò cercate di non imbrogliare le carte. Esiste poi la discriminazione(politica, giudiziaria, economica, lavorativa, sociale) contro le donne, quindi non certo contro gli uomini. Quegli uomini come te dovrebbero rinascere donna, così vi rendereste conto degli svantaggi femminili e dei vostri privilegi.
E poi non è vero che noi donne e femministe odiamo gli uomini, noi stiamo dalla parte dei veri uomini, cioè quegli uomini che con la loro fisicità prestante sono capaci di arrecare piacere e soddisfazione alle donne, e che con il loro comportamento e azioni stanno dalla parte delle donne, proteggono le donne.. Sono pochi, pochissimi questi uomini, vero, ma ce ne sono per fortuna, di certo molto di più rispetto al passato quando le donne erano costrette dal padre o dal parroco ad essere maritate ad uomini brutti e non prestanti fisicamente. Grazie al femminismo, quindi, anche alcuni uomini stanno migliorando, sia nell’ aspetto fisico che nel comportamento. Ma ce ne è ancora da fare, tanto, fin troppo. Certo, quando vedo questa lunga scia di femminicidi e i vostri siti e pagine negare questa mattanza quotidiana contro le donne, non c’è nulla da essere ottimisti...Questa è la mia risposta …
Non mi sembra che tutti gli uomini vivono in un attico e guidano Lamborghini ,se è privilegio alzarsi alle 6 del mattino per 1200 euro al mese e se è privilegio anche quando ho fatto un periodo di disoccupazione ,non mi hanno mai portato i soldi a casa ,i soldi me li sono sempre guadagnati …certo è vero esistono donne con la mia stessa condizione ,se non peggiore ,ma esistono donne che le la spassano meglio di me… comunque se ho capito bene ,gli uomini prestanti fanno la aperte degli uomini alfa , gli uomini bruttini (la maggioranza) devono essere un esercito che salvaguarda le donne , e chi salvaguarda questi uomini che tra un lavoro usurante e l’altro muoiono 4 volte del cosiddetto femminicidio?.. però sai che consolazione sentirsi dire “Sei un uomo meraviglioso” “magari ci fossero uomini come te” (me li sono sentito dire qualche volta) , no, non attacca più
Mauro Recher(Quota) (Replica)
Leggo,
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Quegli uomini come te dovrebbero rinascere donna, così vi rendereste conto degli svantaggi femminili e dei vostri privilegi.
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Mauro, innanzitutto dovresti far notare alla complessata che non si nasce donna (né uomo) ma femmina.
Donna lo si diventa, se lo si diventa (lo stesso discorso vale per i maschi/uomini)
Detto questo falle leggere questo articolo (se ti va).
http://antifeminist.altervista.org/risorse/lavori_ripugnanti.htm
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noi stiamo dalla parte dei veri uomini, cioè quegli uomini che con la loro fisicità prestante sono capaci di arrecare piacere e soddisfazione alle donne, e che con il loro comportamento e azioni stanno dalla parte delle donne, proteggono le donne..
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E le “vere donne”, invece, quali sarebbero? Forse le complessate e acidissime femmine odierne? Oppure le ultra oppresse femmine del passato? Inoltre, per quale ragione gli uomini dovrebbero proteggere lor signore e signorine, visto e considerato che le stesse femministe trovano tale protezione “paternalistica e oppressiva” ? Ma il suddetto femminismo non doveva emancipare le femmine dall’odioso sesso maschile?
Altro particolare: ma solo le femminucce devono provare piacere ed essere “soddisfatte” ? Il contrario no? Seriamente: molto meglio andare a puttane che frequentare simili paranoiche, frustrate e ammoscianti complessate.
Daniele(Quota) (Replica)
PS: falle leggere pure questo:
http://www.mediaradar.org/prior_headlines.php
Daniele(Quota) (Replica)
giovanni carducci(Quota) (Replica)
giovanni carducci(Quota) (Replica)
Dico che non vale la pena perdere tempo con ragazzine che non sanno quel che dicono. Il maschio protettivo tradizionale era patriarecalista oppressivo. Il maschio “nuovo” che loro hanno voluto è maschilists sessista. La verità è che vorrebbero un fuco, non una persona, come questo:
http://www.scienzaevita.org/rassegne/0b9d52a1bda61eb5012dc560d1542f4d.pdf
Davvero non vale la pena perderci tempo
armando
armando(Quota) (Replica)
Primo Ministro della Difesa donna- ROBERTA PINOTTI
Armiamoci e partite.
*bad*
RDV
Rino DV(Quota) (Replica)
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2014/02/23/Istat-stima-capitale-umano-italiano-vale-342mila-euro_10130102.html
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Istat, le donne valgono la metà degli uomini
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Questo è quanto scrisse Rino, dieci anni fa, nel suo libro QUESTA META’ DELLA TERRA.
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Che gli uni lavorino per dovere e le altre perché ne hanno il diritto è una disimmetria che nessuno vede tanto che persino i più duri maschilisti, generosamente, riconoscono che anche le donne hanno il diritto di conquistare l’indipendenza economica come se essi stessi l’avessero.
Si è portati a pensare che, se non il coniugato, almeno il single sia interamente proprietario del suo reddito ma si tratta di una verità parziale perché, come ognuno sa, la relazione tra i due impone sempre ai maschi un costo economico che non grava sulle femmine. Come non ci sono donne con un impiego che sposino disoccupati, né mogli che mantengano i mariti, né divorziate che facciano lo stesso verso i loro ex, così non ci sono donne che corteggino gli uomini, che spendano per avvicinarli, che li spesino nel vestire, che paghino per essi al ristorante. Non esistono donne sole che acquistino una macchina più grande per rimorchiare meglio né si trovano di quelle che, per quanto innamorate, paghino le ferie ai rispettivi.
Una single che sia interessata ad un uomo non deve per questo metter mano al portafogli, perciò, mentre il reddito della donna le appartiene interamente anche se entra in relazione con un uomo, quello dell’uomo gli appartiene completamente se e solo se non entra mai in relazione con una donna.
Solo un maschio senza ormoni può essere economicamente indipendente.
In tutto ciò non vi è nulla di notabile se non il fatto che questa verità, che appartiene al racconto maschile, viene del tutto occultata per poter rivendicare alle donne quel diritto che gli uomini non hanno e non possono avere. All’origine della ricerca maschile del reddito, oltre al fatto banale che non vi è per i maschi altro modo per sostentarsi, vi è la certezza che senza di esso non potranno avvicinare nessuna e dietro gli sforzi per il suo illimitato incremento vi è anche l’aspettativa delle maggiori opportunità sessuali che crescono parallelamente al crescere di quello. Per le donne vale quasi il contrario nel senso che, oltre una certa soglia, più sono ricche e più difficile diventa trovare qualcuno cui legarsi che non sia ad esse inferiore, condizione cui i maschi possono sopperire solamente mettendo sul piatto del valore fama, potere, prestigio. Se li possiedono. Tutte queste banali verità traggono origine nella differenza di valore sessuale tra i due, nel fatto che per l’uomo la donna rappresenta lo scopo mentre per essa l’altro è uno strumento. Le donne, e solamente esse, sono perciò economicamente indipendenti sia quando non hanno reddito proprio, perché il marito ha l’obbligo di mantenerle, sia quando si guadagnano direttamente uno stipendio.
E’ un privilegio che perdono solamente quando le parti si invertono ed esse vengono a trovarsi nella condizione usuale di ogni uomo. Si tratta però di un rovesciamento del tutto virtuale come prova il fatto che mentre milioni di uomini in Occidente pagano gli assegni alle ex mogli, non esistono divorziate, per quanto ricche, che paghino assegni agli ex mariti. Per quanto possano essere innamorate le donne non trascurano mai l’aspetto economico del legame che si apprestano a stabilire in coppia. Si è scoperto (con meraviglia) che quando la donna percepisce un reddito il regime di comunione dei beni tra i coniugi, che è la condizione normale, viene sostituito dalla separazione.
E’ vero che anche le donne si innamorano e perdono la testa ma a quanto pare non smarriscono mai la calcolatrice.
Dietro la corsa maschile al reddito ed al suo incremento si cela in realtà un grandioso ed invisibile corteggiamento che quel reddito presuppone. Se gli uomini fossero al governo tutti i costi di avvicinamento alle donne, tutti gli oneri economici affrontati per rendersi graditi, tutte le spese di corteggiamento sarebbero detraibili dalle imposte e non è azzardato immaginare che tale disposizione comporterebbe forse l’azzeramento pluridecennale del loro carico fiscale. Quando la donna occidentale ritira il suo stipendio sa che quel reddito le appartiene integralmente e può gloriarsi di aver raggiunto finalmente quella indipendenza che è da sempre privilegio maschile. In cosa esso consista nessun maschio con gli ormoni l’ha mai saputo.
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Sandro D.(Quota) (Replica)
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02/23/governo-renzi-il-gap-gender-tra-le-donne-dentro-al-palazzo-e-quelle-fuori/891324/#disqus_thread questo articolo è della Nadia Somma un pochin oè la solita tiritera ,ma solo che lei ,adesso si preoccupa delle donne fuori dai palazzi (degli uomini no ,quelli stanno bene) un commento, condivisibile, è questo ..
Vedete differenze tra figli e figlie di pezzi grossi raccomandati?, io no. Il vero “gap” è sempre stato e sempre sarà tra poveri cristi e resto del mondo, altro che maschi e femmine, bianche e neri, etero e omo, etc. questa è mia risposta (sotto moderazione)
ma questo le femministe (e loro compari) non lo capiranno mai, Facciamo pure un esempio abbastanza estremo ,ma è per capire, Obama non mi sembra caucasico ,eppure ,seguendo le logiche femministe Obama se la passa peggio di un disoccupato ,ma bianco …invece un disoccupato ,bianco nero ,uomo donna ecc ecc ,resta sempre un disoccupato , una persona di potere ,bianco , nero uomo o donna ecc ecc che sia resta sempre una persona di potere ..non è sbagliato a mio avviso, considerare il femminismo una ideologia di estrema destra perchè fa differenze di genere che poi erano le stesse che facevano i nazisti solo che erano differenze di etnia …
p.s questo mio commento molto probabilmente non passerà
Gli avevo anche scritto quest’altro commento …
Vede signora Somma ,quella condizione che lei denuncia per le donne fuori dai palazzi ,è tale e quale alla condizioni degli uomini fuori dai palazzi … esistono uomini e donne dentro ai palazzi e ,di solito ,non se la cavano male ,esistono uomini e donne fuori dai palazzi e se la cavano peggio ,non mi sembra che tutti gli uomini vivono in lussuose ville e guidano Lamborghini (Ferrari lo dicono tutti, vuoi mettere guidare una diablo ) e le donne vivono in campi di concentramento , e sulla violenza vale lo stesso discorso fatto per prima ,esistono anche qui uomini che la violenza la subiscono e quelli ,sovente , vengono dimenticati
Mauro Recher(Quota) (Replica)
La presentazione del nuovo governo è stato un ottimo spot pubblicitario: ha comunicato senz’altro giovinezza, bellezza e allegria. E questo governo forse farà davvero grandi cose. Però lo spot della Hunzicher per l’intimo di Roberta rimane insuperato.
cesare(Quota) (Replica)
Mauro
@
considerare il femminismo una ideologia di estrema destra
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Premesso che siam sempre nel campo delle opinioni personali, io seguito a restare dell’ idea che quella femminista non è un’ ideologia né di destra (estrema o meno), né di centro, né di sinistra. Il motivo è semplice: nessuna ideologia ha mai fatto la guerra a un solo sesso, solo il femminismo lo fa, per cui siffatto sarcoma va considerato una ideologia misandrica a sé stante e “unica” nel suo genere.
Tiziano(Quota) (Replica)
Che ci sia nel femminismo una specificità assoluta, ovvero la guerra per quella che sotto tutte le giravolte riappare e sbuca da ogni dove della narrazione femminista sempre e comunque come la propensione inconscia femminile a invidiare il membro e castrare il maschio mi sembra evidente e per questo sono d’accordo con Tiziano: si tratta di una fondazione, quella della ideologia femminista, che si pone in quel luogo fuori del tempo e dello spazio che è l’inconscio. C’era ai tempi delle caverne e in ogni fase della Storia umana, il che non toglie che questa struttura inconscia si coniughi oggi con un contesto politico che.la trova confacente ai propri fini di controllo sociale e di dominio e quindi sia vero che ha anche una evidentissima declinazione, impiego, in chiave politica. L’utilizzo poi delle categorie politiche di destra e sinistra già il grande Gaber lo aveva cantato come assai problematico e spesso fuorviante.
cesare(Quota) (Replica)
D’accordo concettualmente con Cesare e Tiziano. Sarebbe improprio definire il femminismo una ideologia di destra (così come, viceversa, un’ideologia di sinistra), tradizionalmente intesa.
Tuttavia sono d’accordo anche con Mauro, perché mi appare chiaro ciò che voleva dire, e cioè che un’ideologia che opera una differenziazione (in realtà discriminazione) sulla base dell’appartenenza sessuale è concettualmente un’ideologia razzista, quindi certamente non di “sinistra” (in base al significato che comunemente si attribuisce a questo termine) e quindi ascrivibile, concettualmente, alla destra. La Sinistra (quella con la S maiuscola) ne avrà pure combinate di tutti i colori (come tutti) ma il razzismo non fa parte del suo DNA. Insomma, che ciascuno si “cucchi” i propri scheletri nell’ armadio, come si suol dire…
E’ poi ovvio che non si può approcciare al femminismo con queste categorie, però il senso di ciò che voleva dire Mauro è un altro. Ed è quello di svelare la menzogna del femminismo come ideologia “progressista e di sinistra”, mettendo in luce le sue contraddizioni interne che lo caratterizzano per essere una ideologia intrinsecamente interclassista e sessista, per la quale appunto l’appartenenza sessuale è il prius, prima di qualsiasi altro aspetto. Una simile ideologia, anche se abilmente camuffata, non può essere oggettivamente di “sinistra”. Lo è se consideriamo la “sinistra”(e il femminismo) nella sua attuale declinazione ideologica e politica (cioè di strumento ideologico del capitale, produzione di falsa coscienza ecc.). ma non lo è affatto se appunto siamo in grado di osservare con lucidità le cose oltre il velo che le ricopre, se siamo capaci, se mi è permessa la metafora, di vedere la cosa in se oltre il fenomeno, o meglio, oltre il suo apparire. In una parola, se siamo capaci di denudare il re.
In questo senso ha perfettamente ragione Mauro.
Sappiamo che c’è un problema di linguaggio, nel senso che c’è la necessità di ridefinire dal punto di vista semantico le cose. I concetti di “destra” e “sinistra” rientrano in questa problematica. Ciò è dovuto proprio ai grandi stravolgimenti che ci sono stati negli ultimi quarant’anni che hanno sconvolto le cose, che dal punto di vista della sostanza restano invariate, da un certo punto di vista, ma sono state abilmente mescolate. Insomma, il sistema dominante è un abilissimo giocatore di carte, sempre se mi passate la metafora, ed è per questo che oggi la gente è in confusione e non è in grado di orientarsi, oppure prende lucciole per lanterne.
Questione complessa anche perché per comprendere questi meccanismi ci vuole oggettivamente una lucidità e un livello di coscienza che pochi hanno, purtroppo.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Giusta la precisazione di Fabrizio che sviluppa ed integra la messa a fuoco del fenomeno femminismo, fenomeno che si presenta protetto da un imponente dispositivo mediatico e politico di mistificazione per cui “metterlo a nudo”, nella sua obiettiva struttura e funzione richiede impegno ed è lavoro strategico per chi oggi ricerca la strada della libertà e della giustizia.
Mi viene in mente che l’invidia del membro e il desiderio di castrazione sono perfettamente sovrapponibili, persino nell’etimo, alla politica di ostilità e male-dizione (malebashing) al maschile e al paterno e alla necessità di castrarlo e reprimerlo sia qui ed ora sia in chiave di guerra preventiva. Come dire: “fortunato” quel dieci per cento che detiene la maggior parte della quota di ricchezza nel Mondo e che trova oggi come alleati, per la sua necessità di controllo e dominio del restante novanta per cento, nientedimeno che gli aspetti più regressivi ed infantili della struttura dell’inconscio dell’altra metà della popolazione, ovvero delle femmine. E penso alla entusiasta apertura di credito che ho dato (con concreto supporto) al femminismo che prometteva una donna nuova rinata nella sua autonomia e che affiancava in amicizia e con la straordinaria ricchezza e forza del femminile il maschio nella comune battaglia contro l’alienazione del dominio capitalistico. Purtroppo oggi il femminismo è esattamente l’opposto di questa prospettiva ed opportunità di comune liberazione.
cesare(Quota) (Replica)
Fabrizio
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però il senso di ciò che voleva dire Mauro è un altro.
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Sì, quello che voleva dire Mauro è chiaro (ne parlammo pure in passato), ma secondo me resta il fatto che l’ideologia femminista – che peraltro poggia le sue “basi” su un “qualcosa” di preesistente nell’ animo femminile, se no non avrebbe mai potuto attecchire – è realmente qualcosa di molto diverso da tutte le ideologie che l’ hanno preceduta, per cui, almeno “fra noi”, credo sarebbe il caso di sganciarsi da certe categorizzazioni. (Trattasi sempre di una opinione personale).
Tiziano(Quota) (Replica)
cesare,
sottoscrivo.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Tiziano,
Direi, Tiziano, che qui ci diciamo le cose tutto sommato in grande sincerità e senza troppe mediazioni o autocensure…
Peraltro sono d’accordo con te sul fatto che il femminismo affondi le sue radici su qualcosa di preesistente al contesto culturale e sociale, come sostiene giustamente anche Cesare. Lui fa riferimento alla freudiana invidia del pene, personalmente ho un’altra idea ma la approfondiremo in altro momento.
Però questa considerazione vale per tutti i fenomeni sociali e culturali, non solo per il femminismo.
Come ovviamente hai già capito da tempo, da queste parti non siamo nè “culturalisti” nè “ontologisti” e osserviamo i fenomeni nella loro (grande) complessità. E dal momento che è impossibile separare i due aspetti è evidente che la realtà va analizzata nella sua totalità (di natura e cultura).
Si tratta di capire come i due aspetti si compenetrano in un determinato contesto storico e sociale piuttosto che in un altro.
Mi pare che Cesare abbia fotografato brillantemente in poche righe quello che sosteniamo da sempre e cioè la complementarietà del femminismo e del capitalismo nonchè la capacità di quest’ultimo di esaltare determinati aspetti del “femminile”,cioè della struttura dell’inconscio (e quindi dell’ontologia) del femminile.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
riportato anche su facebook …
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02/28/ministre-della-difesa-fotografie-storiche-di-unemancipazione-triste/897022/ questo articolo della Lanfranco mostra 5 donne che ministre della difesa ..interessante il commento della Zanardo … Però mi pare che il discorso di Lanfranco non miri a dsicriminare ma a riflettere. Io combatto da anni per affermare che la mia ricerca è su un modo PERSONALE e AUTONOMO di affermarmi, senza essere brutta copia dell’uomo. Siamo in cammino, giusto parlarne. Ma onestamente dalle donne, me compresa, mi aspetto di più che andare ad investire miliardi in F35, con i vecchi che muoiono di fame e le scuole che cadono a pezzi. per carità, puo essere che quando firmo per comperare gli F35 mi senta figa come un uomo e mi cresca anche il pene. Però la nostra meta credo dovrebbe essere un altra. Ripeto non è critica ma è giusto dirlo.
Capite l’antifona della Zanardo ..chiaro e lampante che ,se firmo per gli F35 io uomo ,essendo crudele e spietato è una cosa che ci sta ,mentre la donna si dovrebbe occupare di vecchi malandati e scuole a pezzi ,in sostanza ,l’uomo fa le cose cattive e la donna le cose buone
Mauro Recher(Quota) (Replica)
Quando si ha a che fare con il cosiddetto pensiero femminista ci si rende conto che si tratta di comunicazione la cui sostanza è quella degli spot pubblicitari e non del pensiero razionale. Come tale è costruito sulla evocazione di scenari emozionali che ammettono tutto e il contrario di tutto con l’unico criterio dell’efficacia per ottenere vantaggi. Il giudizio cambia a seconda che il risultato sia da raggiungere o ancora da ottenere: una volta raggiunto si dirà (e si farà) esattamente il contrario di quanto si veniva affermando quando lo si doveva raggiungere. Ed ecco a voi la maternità nei fatti e nel giudizio implicito che ne consegue prima e dopo aver ottenuto una sedia importante: se ne parla con acutezza critica ed onestà intellettuale in questo articolo su Panorama:
http://blog.panorama.it/politicamentescorretta/2014/02/27/madia-ministro-in-sala-parto/
cesare(Quota) (Replica)
Stipendio antiviolenza alle casalinghe
“Paghino i mariti o lo stato”
http://www.corriere.it/cronache/14_marzo_02/nuova-sfida-hunziker-bongiorno-stipendio-antiviolenza-casalinghe-0c22237e-a24e-11e3-adcb-9ee016b80fee.shtml
.
Donna in carriera: che me ne faccio di un marito?
http://d.repubblica.it/amore-sesso/2014/03/03/news/psicologia_donna_zitella_senza_marito_lavoro-2032624/?ref=HRLV-9
.
Gli UU servono quando non si ha reddito.
Quando invece ci si mantiene da sole …che vadano al diavolo.
.
Si chiamava amore.
.
La fine del bisogno è la fine dell’amore.
Ben venga questa fine.
Ben venga la lucidità finale.
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RDV
Rino DV(Quota) (Replica)
Cammina cammina le nostre sorelle a celebrare la loro festa sono finite davanti al solito specchio. Dopotutto, tanto odio per l’altro da sè ovvero il maschile e le sue creazioni, fra cui nientedimeno che la Storia dell’ Umanità, da dove poteva scaturire? E pensare che facevamo il tifo perché riuscissero a guardarsi intorno: avrebbero apprezzato il dono.
Pazienza. Basta saperlo. I nostri padri lo sapevano. E amavano le donne per come erano, senza crudeli illusioni. Crudeli sia per le donne sia per gli uomini.
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cesare(Quota) (Replica)
….
Come ho già scritto altrove….
E’ un articolo che conferma la:
“Prima legge dell femminismo” (istituzionale ma anche no)
<<< L’eguaglianza tra i sessi si situa in un qualsiasi punto che sia tra il 50% e il 100%, se a favore delle donne. Altrimenti è discriminazione contro le stesse. >>>
E’ un articolo che conferma la natura suprematista e divisiva del femminismo stesso. Della sua incapacità a rappresentare l’umanità tutta e non una parte.
E’ un articolo che, letto in filigrana, ne svela l’anima organica e non alternativa al potere.
E’ un articolo stupido, scritto da una radical-chic in fregola di avanzamento professionale.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
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Questi articoli sono vergognosi, i soliti dati statistici rimaneggiati per far apparire quello che non è.
“Nubili colte, sane e benestanti, ci si augura piene di fidanzati, amanti e nipoti, ma senza marito e senza progenie”
Perché ci si augura piene di fidanzati e amanti? Qualche piccolo senso di inferiorità?
“a parte il fatto che la forza lavoro laureata tricolore è già per il 25% composta da donne e per il 12% da uomini, c’è da metter in conto bravura e numero crescente di studentesse”
Come non poteva uscire il fatto che sono più brave?
Una marea di puttanate, di tutte le donne in carriera che conosco io, sono tutte depresse perché non trovano un uomo, perché hanno paura di rimanere zitelle, il terrore di rimanere sole ed hanno paura a dormire da sole la notte.
Giorgio C.(Quota) (Replica)
http://d.repubblica.it/frasi/2012/05/23/news/salari_parit-1043918/
Anche articoli come questo cosa significano?
Essendo onesti quali sono i lavori in Italia dove a parità di ruolo una donna attualmente viene pagata meno di un uomo? A me risulta che il valore si aggiri intorno all’1% massimo il 2% e per motivi ben precisi (orari notturni, straordinari, eccetera). Per fare un esempio, da me, percepiscono lo stesso stipendio, la maggior parte ricoprire incarichi di comando o se non lo fa gli vengono proposti posizioni ambite a cui un uomo potrebbe aspirare solo dopo 10-15 anni. Del mio corso, le donne presenti erano esattamente il 10%, su 160 allievi, 16 donne. Dopo due anni, 14 donne rivestono o gli è stato già proposto di entrare in uffici investigativi… guarda caso. Questo accade maggiormente nelle questure più grandi, tipo Torino, Milano, Roma, Napoli.
http://d.repubblica.it/frasi/2012/05/23/news/salari_parit-1043918/
Giorgio C.(Quota) (Replica)
Questa è una mail che scrissi in un’altra sede circa tre anni fa.
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«Promemoria del concorso 1600 Allievi Agenti 2010/11 della polizia di stato. Il promemoria riguarda le prove psicoattitudinali svoltesi nel mese di Luglio 2011. Ogni giornata prevedeva un gruppo di 60 persone circa, questo resoconto quindi tiene conto dall’esperienza personale di uno solo di questi gruppi, pur rimanendo identiche le modalità e tempi di svolgimento.
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1. Prove di efficienza fisica differenziate tra uomini e donne: La prova di corsa è risultata alquanto dubbia, in quanto gran parte delle donne mostravano una manifesta impreparazione atletica, constatabile anche visivamente a causa della forma fisica sicuramente non rientrante nei canoni del peso forma.
Molte di loro, pur dovendo affrontare la prova dei 1000m piani in 4’45” a differenza dei colleghi uomini che avevano in limite in 4’15”, non hanno tenuto sicuramente un passo idoneo per il superamento della prova. Nessuna di loro è risultata non idonea alla prova, considerando che solo una decina di candidate hanno dimostrato una preparazione idonea. Molte delle suddette, si sono anche permesse di insultare i candidati maschili mentre osservavano le prove, in quanto alle donne era stato concesso di partire per prime, in previsione del fatto che la prova si sarebbe poi prolungata nelle ore più calde della giornata.(E’ da considerare che chi aveva già sostenuto la prova poteva osservare le altre batterie della corsa stando seduto sotto un gazebo all’ombra attrezzato per l’occasione). Si potrebbe anche ragionare sul fatto che la migliore delle candidate femminili non sarebbe rientrata nel tempo minimo dei candidati maschili, in quanto classificatasi prima con 4’18”. Il salto in alto ha visto scartati 3 uomini e 0 donne. Altezza prevista per le donne 90cm. Altezza prevista per gli uomini 110cm. Per chi è un minimo esperto del settore, capirà come 20 cm possano fare la differenza in uno sport di questo tipo.
Per quanto riguarda le prove di forza invece, sollevamento alla sbarra e piegamenti, risultano un mistero in quanto le prove femminili si sono “tenute esclusivamente a porte chiuse”, a differenza di quelle maschili ovviamente di pubblico dominio.
A prescindere dal fatto che ritengo che sostenere una prova sotto lo sguardo di un pubblico che ti osserva sia completamente diverso dal sostenerlo in separata sede al riparo da sguardi “indaganti” magari di un sesso opposto al nostro. Mi sembra obbligatorio riportare per ammissione di alcune candidate stesse, che le donne sono state agevolate nell’espletamento delle prove di forza.
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1. Gli esaminatori aiutavano le donne sostenendole sui fianchi durante i sollevamenti alla sbarra, ed era loro concesso lo stacco con slancio da terra per effettuare la prima trazione. (Donne 2 trazioni per superamento. Uomini 5 trazioni per superamento)
2. Gli esaminatori contavano con estrema
sufficienza il numero massimo di piegamenti alle donne. (10 flessioni per le donne. 15 flessioni per gli uomini).
Prove di accertamento fisico:
Anche qui la disparità di trattamento è emersa violentemente fin dai primi momenti, in quanto alle candidate ci si riferiva con “donne” ai candidati con l’appellativo di “maschietti”. Le dottoresse che poi
esaminavano gli aspiranti per la valutazione medica generale della vista, peso altezza, patologie generali, erano definite dalle candidate stesse “acide”. Si dimostravano infatti scortesi ed arroganti, prive del tutto di tatto e professionalità. Va considerato inoltre che alle donne chiaramente è stata concessa una commissione medica del tutto femminile, mentre agli uomini una commissione mista composta per lo più dalla commissione femminile con l’aggiunta di un collega maschile.»
Giorgio(Quota) (Replica)
Evocata Lorena Bobbit contro gli antiquotisti:
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http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/politica/2014/11-marzo-2014/spirito-bobbit-colleghi-web-si-indigna-contro-deputata-pd-2224195816593.shtml
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Ovviamente stava solo scherzando.
La signora avrà la coerenza di indicarci una qualche mutilazione femminile (anche di minor portata) su cui si possa ironizzare.
Grazie.
Rino DV(Quota) (Replica)
Rino DV,
…….
In realtà penso che sia il peggior servizio che potesse fare alla propria causa. Perchè ne svela la radice.
Inserisco il tweet in questione:
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Questa ragazza invocando lo spirito della pazza che anni fa ha tagliato il membro del compagno (compagno di pratiche erotiche sadomaso), esprime ingenuamente il risentimento a stento contenuto delle altre deputate.
Ecco, un vantaggio di saperlo, è che magari ci si sta attenti anche quando è come Beatrice.
cesare(Quota) (Replica)
Si è difesa dicendo che era uno scherzo e che i suoi compagni di partito l’hanno capito e sorriso. Il tutto somiglia a quella famosa scenetta di Totò che racconta ridendo delle botte prese da un tizio che lo apostrofava: Pasquale, prenditi questa e quest’altra”, e giù botte. Alla domanda del’interlocutore su cosa ci fosse da ridere, Totò aveva una risposta fulminante. “E che mi frega a me? Io mica sono Pasquale”
Ecco, gli uomini del PD sorridono perchè pensano: Che ci frega a noi? Mica siamo maschi”.
armando
ARMANDO(Quota) (Replica)
al pd uomini?no caporali
giovanni carducci(Quota) (Replica)
Italia, le leggi delle donne per le donne
….
Venerdì 21 marzo presso la prestigiosa sala Alessi di Palazzo Marino il Comune di Milano ha organizzato la presentazione di un libro molto importante,Le leggi delle donne che hanno cambiato l’Italia (edizioni Ediesse) a cura delle volontarie della fondazione Nilde Iotti. Questo incontro fortemente voluto dalla consigliera Rosaria Iardino, giornalista, esperta di diritti civili e presidente dell’associazione Donneinrete e moderato da Serena Dandini è stato arricchito dagli interventi delle relatrici, fra cui Ada Lucia De Cesaris, vicesindaco, Livia Turco, presidente della fondazione Nilde Iotti, Emilia De Blasi, senatrice, Livia Pomodoro, presidente del Tribunale di Milano, solo per citarne alcune.
Perché si tratta di un libro fondamentale? Perché racconta il cammino lungo e faticoso ma denso di frutti che le donne, costituenti, legislatrici, politiche, leader di movimenti e associazioni, hanno percorso dagli albori della nostra Repubblica fino ad oggi per promulgare leggi per le donne del passato, del presente e del futuro.
Come ha giustamente ricordato Livia Turco, quando si parla della storia italiana si menzionano sempre “i padri” della Repubblica mentre non si ricorda mai il ruolo importantissimo delle “madri“, ovvero delle 21 costituenti che con la loro giovane tenacia e decisione nel 1946 hanno contribuito in maniera fondamentale alla stesura della nostra Costituzione.
Fra le conquiste più importanti per il progresso e l’emancipazione del nostro Paese va ricordata la legge che nel 1945 ha concesso il voto alle donne. Nel 1946 è stato riconosciuto alle stesse anche il voto passivo, ovvero la possibilità di candidarsi ed essere elette.
Continua su …. Il Fatto Quotidiano
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Luigi Corvaglia,
E’ prassi usuale da parte delle femministe durante una dibattito o un confronto, specie quando sono in difficoltà o comunque messe alle strette, rifugiarsi in alcuni luoghi comuni che secondo loro servirebbero a tagliare la testa al toro e a zittire l’avversario. In genere questi sono la condizione delle donne nei paesi islamici e in particolare in quelli più retrivi e ultratradizionalisti: Afghanistan, Algeria (prima del massacro scientifico dei mussulmani militanti ad opera del governo filo occidentale), Yemen ecc. , la morte per aborto prima della legge, e infine il delitto d’onore.
Sollecitato dall’articolo del Fatto che faceva riferimento alla legge (peraltro sacrosanta) che aboliva le norme in materia di “delitto d’onore”, sono andato a procurarmi l’articolo. Riporto testualmente da Wikipedia”:
Codice Penale, art. 587
Chiunque cagiona la morte del coniuge, della figlia o della sorella, nell’atto in cui ne scopre la illegittima relazione carnale e nello stato d’ira determinato dall’offesa recata all’onor suo o della famiglia, è punito con la reclusione da tre a sette anni. Alla stessa pena soggiace chi, nelle dette circostanze, cagiona la morte della persona che sia in illegittima relazione carnale col coniuge, con la figlia o con la sorella”.
“L’art. 587 del codice penale – prosegue Wikipedia – consentiva quindi che fosse ridotta la pena per chi uccidesse la moglie (o il marito, nel caso ad esser tradita fosse stata la donna), la figlia o la sorella al fine di difendere “l’onor suo o della famiglia”.
Ora, senza voler negare l’imbecillità criminale di un simile articolo di legge, appare evidente (tant’è che lo sottolinea anche il commento di Wikipedia) che l’articolo in oggetto era rivolto sia agli uomini che alle donne (ai mariti e alle mogli) e che a restare vittime di quella sconsiderata “usanza”, se così si può definire, erano anche gli uomini, sia nella loro veste di mariti che, soprattutto, di amanti (cioè coloro che, come recita l’articolo, sono in una illegittima relazione carnale con il coniuge. Con la figlia o con la sorella).
Sarebbe interessante, per chi volesse cimentarsi con questo tipo di ricerca, andare a vedere quanti uomini sono stati complessivamente assassinati per ragioni “d’onore” (da altri uomini o anche da donne) e quante donne (da parte di uomini o da altre donne).
Chissà perché, mi sento di affermare con una certa qual sicurezza che il numero degli uomini assassinati in simili circostanze è sicuramente superiore a quello delle donne.
Il che, come ripeto, non vuole certamente essere una giustificazione, né tanto meno voglio negare che le donne in talune regioni italiane o in anche altri paesi non abbiano subito delle discriminazioni (del resto subite anche dalla grandissima maggioranza degli uomini sia pur in forme diverse).
Quello che voglio dire è che ci sono troppi luoghi comuni in tutte queste vicende che devono essere svelati. Penso ad esempio a quello che vedrebbe alcuni paesi, come può essere l’Iran, considerati come una sorta di inferno sulla Terra per le donne, salvo poi a scoprire che ad essere condannati e talvolta giustiziati per adulterio sono gli uomini in misura molto maggiore rispetto alle donne.
Come ripeto, sarebbe interessante cimentarsi in una ricerca di questo tipo, per scoprire ad esempio dal 1861, anno della fondazione dello Stato unitario, quante donne e quanti uomini sono stati uccisi per ragioni legate all’ “onore”, in particolare nelle regioni meridionali (e neanche tutte, la Sicilia e forse la Calabria…).
Sono convinto (me lo dice l’uccellino…) che ne potremmo vedere delle belle.
E guardate che se riuscissimo a portare alla luce l’eventuale dato che ci dice che il numero degli uomini assassinati per ragioni d’ “onore” è superiore a quello delle donne, ci divertiamo…e pure parecchio…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
lista Tsipras e dintorni alcuni considerazioni
http://femdominismo.wordpress.com/2014/03/27/prove-di-elezioni-e-di-sessismo/
Mauro recher(Quota) (Replica)
Mauro recher(Quota) (Replica)
Anche Fusaro è convinto che le donne guadagnino meno degli uomini… E dimentica di evidenziare che la quasi totalità dei morti sul lavoro sono uomini.
Renato(Quota) (Replica)
Impreparato: rimandato a settembre.
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RDV
Rino DV(Quota) (Replica)
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Già, è incredibile quanto poco ci capiscano sull’argomento…
E’ come se, di fronte al fenomeno femminile, avessero delle fette di salame sugli occhi, dei cetriolini nelle orecchie (e perché no, una scopa nel sedere, alla Lino Banfi), e con questi presupposti, iniziano a spiegarci che cos’è il femminismo, dov’è che ha ragione, dov’è che sbaglia, etc etc.
Veramente disarmante….
Animus(Quota) (Replica)
Rino DV,
Fusaro è stato ed è oggetto da tempo di numerose polemiche (che personalmente trovo fondate). Non mi riferisco alla sua improvvida e inopportuna decisione di partecipare ad un dibattito su Marx organizzato dai neofascisti di Casa Pound (decisione che si è rimangiato sostenendo che sarebbe stato minacciato…) che sarebbe l’aspetto tutto sommato meno rilevante, ma ai suoi comportamenti e al suo modo di essere e di porsi.
Fusaro è munito di un ego smisuratamente esagerato che entra necessariamente in rotta di collisione con le idee di cui sostiene di essere portatore. A mio parere (e soprattutto a parere di coloro che gli sono stati molto vicini e che lo conoscono benissimo) Fusaro è un “supernarcisista nichilista e nietzschiano” (così mi è stato definito da un paio di persone particolarmente vicine a Preve e a lui) “che si è ritrovato per le mani il grande lavoro di Costanzo Preve che lui ha sostanzialmente saccheggiato”. Ed è così. Chi legge Fusaro sa che la sua farina è la farina del sacco di Preve, con la differenza che lui è molto abile nel rielaborarla, nel renderla più innocua e a proporla come sua. Insomma, il ragazzo copia ma sa copiare molto bene perché è sicuramente un giovane brillante e preparato, questo nessuno glielo nega. Anzi, se fosse una persona diversa ne guadagnerebbe senz’altro perché i punti li ha, come si suol dire, solo che non lo è…
A mio parere ha fatto la stessa operazione anche con noi, perché lui ci consoce benissimo e conosce anche personalmente il sottoscritto anche perché gli sono stato formalmente presentato da comuni amici proprio in quanto fondatore di Uomini Beta.
Di recente ha realizzato, fra gli altri, questo video (produce una quantità incredibile di video interviste con cui inonda la rete, face book ecc.) http://youtu.be/PO3vg2Fijug
A mio parere è evidente che lui si è ben documentato prima di fare questa video intervista. Si capisce perfettamente (ci vuole un po’ di tempo, ovviamente…) qual è il suo modo di procedere (che è poi lo stesso che ha utilizzato con Preve e la sua filosofia). Lui prende, depura, disinnesca, rielabora o meglio trova quegli aspetti critici che possono giovargli al fine di costruire la sua identità di pensatore critico ma non pericoloso, e poi li ripropone. In questo modo lui appare ai tanti in buona fede come un pensatore critico e fuori dal coro e ai padroni del vapore manda un messaggio che fondamentalmente è questo:”Io sono uno che critica ma non sono pericoloso, ciò che realmente mi anima è entrare a far parte del club. Per questo mi servo dell’originalissimo pensiero previano e soprattutto della sua rilettura di Hegel e di Marx (queste sì, realmente “pericolose” e con le quali non si fa carriera universitaria…) per costruirmi una identità che peraltro non mi appartiene perché fondamentalmente sono animato da tutt’altre intenzioni. Insomma è un treno che ho preso e che può essere tutto sommato funzionale sia a me che a voi. In fondo uno che va in giro a dire che Marx non mangiava i bambini e che non va buttato del tutto nel cesso potrebbe far comodo a tutti da un certo punto di vista ”.
Naturalmente io mi auguro sempre di sbagliarmi però, devo doverosamente aggiungere, che queste mie impressioni, come dicevo prima, mi sono state viepiù confermate (con gli interessi) da parte di quelli che di più e meglio lo conoscono e che erano molto vicini sia a Preve che a lui.
Se leggete fra le righe anche ciò che dice in quel video, si capiscono bene due cose. La prima è che lui ci ha letto e secondo me anche con attenzione ma naturalmente si guarda bene dal citarci o dal citare i movimenti maschili, cosa secondo me doverosa in quell’ambito…
La seconda. Cosa fa lui in sostanza? Prende una parte della nostra analisi (e in quel caso dice cose condivisibilissime) e dice:”C’è un femminismo buono (quello storico ecc.) e un femminismo cattivo (quello figlio del capitalismo). In questo modo, operando cioè una cesura netta, lui assume certamente una posizione critica (meglio questo che niente, sia chiaro..) nei limiti però del rispettabile, quanto basta cioè per non farsi dare del maschilista sciovinista e per non essere cacciato a pedate dal San Raffaele. In questo modo aggiunge cioè un ulteriore tassello all’identità che si sta costruendo, quella cioè dell’intellettuale critico (di cui lui ha capito l’assenza nell’attuale panorama culturale…) facendo attenzione però a non esserlo per davvero. Nella fattispecie lui critica l’attuale femminismo ma rivendica in toto la narrazione femminista senza metterla minimamente in discussione. La sua teoria (del tutto innocua) è in soldoni quella (anche abbastanza scontata) del tradimento, non della critica strutturale a quella ideologia.
Si può obiettare che rispetto al deserto è già qualcosa, magari anche molto. Verissimo e sono d’accordo. Tuttavia dobbiamo stare attenti perché altrimenti si rischia di portare acqua ad un mulino a cui non può importare nulla di noi.
Aggiungo che questo gioco è stato scoperto un po’ da tutti, specie negli ultimi tempi. E aggiungo ancora che è un vero peccato perché, senza arrivare neanche alle ginocchia del suo maestro, è sicuramente un giovane colto e intelligente che potrebbe dare molto. Dovrebbe innanzitutto smetterla di presentarsi come un filosofo perché non lo è. Può essere definito un filosofo colui che inventa, che elabora una nuova teoria filosofica. Lui al momento non ha inventato nulla, è un bravissimo ripetitore (lo dico senza nessun retro pensiero dispregiativo perché è già molto essere capaci di riportare correttamente il pensiero degli altri e in particolare dei grandi, e lui ha avuto l’onore e la fortuna di essere stato cresciuto da un grande, e infatti i risultati sono brillanti…), nulla più e nulla meno.
Ciò detto, anche se può sembrare contraddittorio, non ho nessuna preclusione nei suoi confronti, anzi, resto personalmente apertissimo al confronto (a parte il fatto che a lui non gliene frega nulla…) però la buona volontà e la buona fede devono essere manifestate da ambo le parti…
P.S. aggiungo che una volta parlammo telefonicamente con Preve di Fusaro, ma in questa sede ovviamente sarebbe improprio e inopportuno entrare nel merito di una conversazione privata con una persona che purtroppo non è più fra noi.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
E’ il quadro che anch’io mi son fatto del soggetto,pur senza averlo mai conosciuto né contattato direttamente. Ho però frequentato il suo sito (filosofico.net) fin da quando lo aprì (ed era ancora studente). Ne ho seguito poi la progressiva “emersione” pubblica.
Due osservazioni: a suo tempo la qualifica di filosofo veniva assegna post mortem a chi avesse prodotto qualcosa di nuovo e significativo. Adesso se la autoassegnano i semplici insegnanti di storia della filosofia. Evabbeh…
Le verità della QM sono incompatibili con la carriera accademica. Anche solo citare i movimenti maschili la mette a repentaglio.
RDV
Rino DV(Quota) (Replica)
Rino DV,
Mi rendo conto che potrebbe sembrare presuntuoso, però mi sento di poter dire che se c’è qualcuno che qualcosa di nuovo e di originale l’ha detta, questo qualcuno siamo proprio noi. Perché nessuno ha indagato determinati aspetti così come nessuno ha fatto determinati collegamenti. E’ ovvio che per la gran parte delle persone si tratta dei deliri di gente che ha smarrito il senno, ma questo è un altro discorso…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Io al solito riassumo biecamente quello che altri dicono – e bene – in molte parole: le donne non sono mai state oppresse. Anche nel medioevo e anche nell`odierno Afghanistan il pedaggio da versare a Morte e Sofferenza lo pagano in maggior misura gli uomini, come sempre. Lorsignore magari portano i Burqa e non votano, ma stanno al riparo. E tessono dietro le quinte e influenzano i maschi, sempre cosi`stupidamente pronti ad ascoltarle.
Vera, pura, tragica e assolutamente occultata verita`. Lampante e straziante, eppur taciuta.
Pappagallus ripetens(Quota) (Replica)
Infatti avevo solo messo il video di Fusaro ,senza nessun commento , sarà che io sono ottimista e vedo il bicchiere mezzo pieno però a me sembra un buon segnale .che ci sia ancora molto da lavorare e che abbia saltato parti davvero scomode (per esempio il cosiddetto femminicidio o le morti sul lavoro ) credo che sia stato voluto ,ma bisogna anche accontentarsi
Mauro recher(Quota) (Replica)
Educatori? Allenatori?
Pedofili presunti:
http://www.corriere.it/scuola/14_aprile_04/da-lunedi-scatta-certificato-antipedofilia-prof-bidelli-1f1be170-bc18-11e3-a4c0-ded3705759de.shtml
.
Dico che anche questo è un portato orribile dell’ideologia orrenda che stiamo combattendo.
Obiezione: “Non vedo quale legame ci sia tra questa legge e il femminismo!”
Bravo. Non si vide mai quale legame ci fosse e ci sia tra la caduta di una mela e la revolutio orbium coelestium.
Poi venne Newton.
Si parva licet.
RDV
Rino DV(Quota) (Replica)
http://femdominismo.wordpress.com/2014/04/06/ordinario-sessismo-femminista/
Mauro recher(Quota) (Replica)
Non tutti nel Momas sono tenuti a sapere chi sia Vandana Shiva.
Ma saperlo può giovare.
E’ una con le idee chiare e distinte: sa distinguere al volo il bene dal male.
http://www.lastampa.it/2014/04/07/blogs/madre-terra/ecofemminismo-da-anni-in-difesa-della-terra-e-delle-donne-ZTko59FW333Q0odC8GeVkI/pagina.html
RDV
Rino DV(Quota) (Replica)
Rino DV,
E naturalmente viene assunta come collaboratrice da La Stampa, i cui proprietari sono da sempre dediti alla coltivazione di automobili locali che rivendono in loco (perchè all’estero non le comprano). Insomma, dal produttore al consumatore. Veri ecologisti doc, ed anche autentici animalisti,…… zebre, agnelli…….
Il cerchio si chiude. Viva il femminpatriarcalismo, oppure il capitalfemminecologismo.
La vicenda ricorda quei fieri antiberlusconiani che fra una dichiarazione d’odio e un auspicio di galera per il cavaliere, intanto pubblicano (e lucrano) con le sue case editrici o le sue Tv.
E’ il business, bellezza! e non sia mai che una ecofemminista ne sia esclusa. Sarebbe sessismo.
armando
armando(Quota) (Replica)
Credo che la si conosca Vandana Shiva, insieme ai Moso, è l’altro mito di Marina Terragni. Chiunque, anche solo occasionalmente, abbia visitato quel blog conosce i Moso e Vandana Shiva.
E l’odio per gli uomini.
Altre occasioni di conoscenza del mondo non ne ho mai viste
RitaRi(Quota) (Replica)
Il mito più incredibile è quello della madre Terra come utero accogliente, nutriente e pacifico per cui Terra e Donna sono sostanzialmente identiche nella loro funzione di accogliere la vita.
Quanto alla “madre Donna” un giorno mi spiegheranno come si può sostenere, senza mentire sapendo di mentire, che il genere femminile è un genere accogliente avendo esso spazzato via dal proprio ventre sei milioni di figli nel giro di qualche decennio.
Quanto alla madre Terra evidentemente la si guarda con gli occhi delle socie della Coop e la si identifica col carrello pieno.
Dicesi madre Terra. La madre Terra? ma se non ci fossero stati tutti quei maschi “Kattivi” con le loro “brutte” pensate, chi dava da mangiare non dico a sette miliardi di persone ma a qualche milione di persone nei millenni precedenti?
La madre Terra? e le carestie? le pestilenze? i terremoti? le eruzioni vulcaniche? i maremoti? e le bestie feroci di cui la specie è stata preda per millenni?
La madre Terra? ma se stiamo in piedi sulle placche tettoniche come birilli di una sala daBowling! e in attesa da un giorno all’altro del meteorite che sfasci tutto. Basta guardare un qualunque programma sulle ere geologiche per assistere alla periodica scomparsa di tutte le specie viventi.
La realtà sotto gli occhi di chiunque voglia vedere e riflettere è che senza il maschile e il paterno che dispiegando la virtus, ovvero il valore maschile, le metteva le briglie questa Terra feroce e inospitale, avrebbe spazzato via la specie umana come ha fatto da sempre per centinaia di migliaia di altre specie viventi.
cesare(Quota) (Replica)
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Beccato… *blush*
E’ che non avevo visitato il sito Terragni.
Così ora conosco anche i Moso.
RDV
Rino DV(Quota) (Replica)
È veramente avanti sta Shiva… talmente avanti che manco la vediamo. Cartesio, Newton, Bacon tutti uomini notoriamente misogini, la storia infatti è lì a confermare questa sua stupefacente rivelazione. D’altronde Lei è interconnessa a sistemi di conoscenza basati sulle relazioni… mica come noi robottini meccanici che non vediamo oltre la punta della nostra appendice piu bassa e nascosta e per tale motivo non riusciamo a cogliere le sue profonde e mirabolanti intuizioni. Lei è ovviamente auto-organizzata, ovviamente interattiva, ovviamente dinamica e il suo genoma è ovviamente fluido. Ci mancherebbe.
Ethans(Quota) (Replica)
giovanni carducci(Quota) (Replica)
La dialettica oppressori/oppressi(e) secondo l’interpretazione femminista.
https://fbcdn-sphotos-a-a.akamaihd.net/hphotos-ak-frc1/t1.0-9/p480x480/10245301_664245666976756_3665320976154643751_n.jpg
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Femmina: in carne (per lui) ed ossa (per lei).
C’è anche un commento intelligente, da parte di uno che ha collegato le cose.
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http://www.corriere.it/foto-gallery/cronache/14_aprile_10/bellezza-femminile-maschile-vista-lei-lui-9b50a3ba-c0d8-11e3-95f0-42ace2f7a60f.shtml
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RDV
Rino DV(Quota) (Replica)
Figli rapiti: dai padri? Si capisce.
Nessun cenno alle madri, né alla speculazione di massa delle DD dell’est a danno dei sognatori (e bisognosi di sesso) maschi italiani.
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http://www.repubblica.it/solidarieta/diritti-umani/2014/04/11/news/sottrazione_di_minori-83330872/?ref=HREC1-31
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RDV
Rino DV(Quota) (Replica)
Penso che Obama sia il presidente più smidollato, falso e pagliaccio che gli USA abbiano mai avuto.
http://27esimaora.corriere.it/articolo/limpegno-di-obama-per-le-donneparita-di-salario-con-gli-uomini/
In confronto Putin è un gigante assoluto.
Renato(Quota) (Replica)
>
Le donne dell’est sono anche peggio delle italiane, che già di per sé sono una schifezza.
Fredde, calcolatrici, opportuniste ai massimi livelli e spesso ignoranti come capre. Capiscono benissimo solo l’argomento “soldi”: lì sono un po’ tutte laureate con 110 e lode…
Renato(Quota) (Replica)
Renato,
Bè, Ronald Reagan e Bush Junior non scherzavano in quanto a cialtroneria…anzi, direi che erano pure peggio…, un attorucolo di quart’ordine prestato alla politica, mediocre sotto ogni punto di vista, e un mezzo bacchettone ubriacone smidollato. Due pupazzi creati ad arte e telecomandati dai “think tank” politico-mediatici americani come le macchinine giocattolo per i bambini…
Comunque negli USA c’è un sostanziale gioco delle parti; teocon conservatori si alternano con i “teocon progressisti” alla guida del paese. Se c’è un contesto dove la nostra analisi sulla dicotomia “destra/sinistra” (attribuendo ai due termini un significato strettamente storico politico) è rappresentata al meglio, questo è proprio quello americano.
I due schieramenti si dividono sulle questioni “culturali”, conservatore l’uno e politicamente corretto l’altro. I due volti dell’America. Ma sono sempre uniti, d’amore e d’accordo quando si tratta di andare a bombardare e a imporre la “pax americana” in giro per il mondo.
Anche in questo caso si dividono dal punto di vista ideologico. La guerra imperialista è sempre la stessa e ha sempre le stesse finalità solo che per i primi (i conservatori) è una sorta di missione salvifica nel nome di Dio che avrebbe investito l’America del ruolo di portatrice di civiltà nel mondo, mentre per i secondi (i politicamente corretti e progressisti) è la missione “laica” portatrice di libertà e diritti umani.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
http://femdominismo.wordpress.com/2014/04/20/come-mi-vorrei/ argomento magari leggero ,ma che ,secondo me ,vale la pena una riflessione
Mauro recher(Quota) (Replica)