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Il 23 ottobre scorso, voluto fortemente da Cesare, si è tenuto presso la Libreria Ferrata di Brescia l’incontro: “Tre libri sul maschile“.
Lo avevamo preannunciato qui.
Ora, invece, siamo particolarmente contenti di mettere a vostra disposizione un ampio resoconto della serata.
Si tratta di quattro video.
Nel primo, il prof. Paolo Ferliga introduce la serata.
Nel secondo, Rino e il suo “Questa metà della terra“.
Nel terzo, Armando e il suo “La Questione Maschile Oggi“.
Nel quarto, Fabrizio e il suo “Le donne: una rivoluzione mai nata“.
Buona visione.
15 Commenti
Il resoconto dell’incontro del 23 ottobre 2014. Con Rino, Armando, Fabrizio e Paolo Ferliga.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Mi ha fatto immensamente piacere vedere ,anche se in video , tre amici ,due dei quali li ho visti davvero … ci voleva dopo che mi sono imbattuto in questo
http://femdominismo.wordpress.com/2014/11/18/i-nuovi-superuomini/
p.s a scanso di equivoci ,ma è palese dalla lettura ,non mi riferisco di certo a Rino ,Fabrizio ed Armando …
mauro recher(Quota) (Replica)
mauro recher,
Vedi Mauro, sollevi un problema importante, che consiste nel fatto di identificare se gli uomini sono davvero in grado di distinguere la merda … dalla cioccolata.
E quando dici che per te quello è un superuomo ( superiori al volgo e bla bla bla), non è che dimostri tanto di saperla fare questa distinzione….anzi.
La citazione di Nietzsche è corretta, ineccepibile, ed infatti, fa la distinzione tra nichilista passivo e attivo.
L’oltreuomo (il termine superuomo non andrebbe mai usato dato che “uber” significa sopra, “al di sopra”) non è il maschio pentito…è il suo contrario, e portare avanti questa retorica, fissandola fondamentalmente in una contrapposizione falsa, dal mio punto di vista, in due tipi diverse di scimmie, l’oltreuomo nicciano è un’altra specie, che non ha niente a che fare né col volgo né con la sua degenerazione, è una cosa veramente squallida, che almeno tu dovresti essere in grado di superare, e alla quale, per ora, mi tocca rispondere con una frase usata recentemente: “su ciò di cui non si può parlare, sarebbe meglio tacere”.
Animus(Quota) (Replica)
<>
Non sono un esperto di Nitsche, ma se quella frase scritta sopra ne riporta correttamente il pensiero, chiedo:
I nuovi valori su cosa si fondano?
Solo sul soggetto che li crea o hanno un fondamento fuori di sè ? E se hanno il fondamento fuori di sè, in cosa?
la differenza è abissale, e dalla risposta, è del tutto evidente, dipendono molte cose, la più importante delle quali è la possibilità stessa della verità, sofferta, mai raggiunta o raggiungibile del tutto, ma indagata e cercata (mediante la filosofia, la religione, la scienza, o l’interrelazione fra esse), SI.
armando
ARMANDO(Quota) (Replica)
ARMANDO,
Altrimenti non si capisce quello che volevo dire:
La frase era: l’oltreuomo è colui che è capace di sopportare la morte di Dio (la fine dei valori), perchè è capace lui stesso di creare i valori.
ARMANDO(Quota) (Replica)
Forse ho usato una terminologia poco appropriata , i miei studi non mi hanno portato a studiare filosofia ed allora forse è vero anzi lo sono , ignorante in materia , però ,da quello che ho letto , se questi uomini si prendono gli applausi (parlo dei maschi pentiti ) e noi invece fatichiamo a dire la nostra ,forse i valori ,al giorno d’oggi, sono cambiati e chi li cambia sono i superuomini ,io la vedo in questo modo
mauro recher(Quota) (Replica)
Animus,
“che almeno tu dovresti essere in grado di superare, e alla quale, per ora, mi tocca rispondere con una frase usata recentemente: “su ciò di cui non si può parlare, sarebbe meglio tacere”. (Animus, rivolto a Mauro Recher)
Animus, ma falla finita…è evidente a tutti che Mauro voleva essere ironico quando diceva che quei maschi pentiti sono dei superuomini…Ma su…a ogni piè sospinto ci devi fare ‘sta filippica su Nietzsche…dopo di che dici pure a Mauro che deve tacere su ciò di cui non può parlare, citando addirittura Wittgenstein…
Ma falla finita con queste stronzate, Animus, ma cosa vuoi dimostrare…ma chi cazzo ti credi di essere…Mauro fa un lavoro preziosissimo, al contrario di te che sei del tutto inutile alla causa e stai qui solo per pontificare dall’alto di non si sa cosa…Io devo ancora capire cosa stai a fare qui…attacchi tutti, il sottoscritto perché è comunista, Cesare e Armando perché sono due baciapile, Mauro perché parla di cose che non sa e quindi dovrebbe tacere…
Aò, falla finita…aripjate, si dice a Roma, sei un comune mortale come tutti noi, come tutti quanti, sei pure tu una cosa a metà fra la scimmia e il superuomo, anzi, l’oltreuomo, come tutti noi. Per la semplice ragione che l’oltreuomo è una fantasia, siamo tutti qui a rovistare in questa vita in cui siamo stati gettati. Quindi falla finita con questi atteggiamenti perché comincio a farmi girare le palle. E non è la prima volta che succede. Pensi di essere migliore o più “oltre” di qualcun altro solo perché hai aperto qualche libro in più?…E basta co’ ste cazzate…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
mauro recher,
Mauro, lascia perdere queste stronzate di Animus, a parte il fatto che sei della “a.s. trigoria” (imperdonabile, dal mio punto di vista…), ne avessimo 100 come te, avremmo già costituito un nuovo partito…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Parliamo invece di cose serie invece di perdere tempo in quisquilie sull’oltre uomo…
Questo è il mio ultimo articolo pubblicato su L’Interferenza sui fatti di Tor Sapienza a Roma http://www.linterferenza.info/editoriali/tor-sapienza-trovata-la-soluzione/ e questi che posto di seguito sono due commenti di due donne, militanti comuniste da sempre con le quali ho stretto amicizia di recente, proprio in virtù del loro avvicinarsi a Uomini Beta e alla QM. Una è Rita Chiavoni che già ha scritto un articolo fortemente critico nei confronti del femminismo http://www.linterferenza.info/attpol/e-tempo-di-chiudere-con-il-femminismo/ e l’altra è Paola Pavese che scriverà un articolo nei prossimi giorni proprio sul tema da lei introdotto.
Trovo estremamente positivo e importante che due donne come loro si siano espresse in questo modo e questo dimostra che l’aver messo in rete un giornale come L’Interferenza è stata una giusta intuizione, perché ci ha permesso di allacciare un rapporto con persone con cui non lo avremmo mai allacciato solo con un sito come Uomini Beta. Posso confermare che l’area del dissenso nei confronti del femminismo e del politically correct a sinistra è sicuramente in aumento. Chi è su face book e segue il dibattito che portiamo avanti se ne può rendere conto di persona.
Di seguito i due commenti:
Paola: “L’articolo dice una cosa importante, molto, e che mi riguarda, come donna e come comunista, perché quello che si colpisce nel “maschile” è la capacità di usare la forza, componente fondamentale di ogni cambiamento. Il maschile che reagisce e che secondo me è improprio definire maschile, nel senso di posseduto esclusivamente dagli uomini, ha però sicuramente la sua esemplificazione più chiara nei maschi. E’ quella forza indomabili che gli antichi vedevano in Marte. Che attacca e protegge, con la forza. Ora, io credo che il capitale la debba espellere il più possibile, o meglio, recintarla e nello stesso tempo avocarla esclusivamente a sé. Questa mossa di Marino aiuta decisamente nella comprensione di questo meccanismo”.
Rita: “Ascoltando l’intervista di Marino in TV nella quale asseriva che negli edifici incriminati saranno accolti donne e bambini, ho avuto un moto di ribellione e gli uomini? dove dovrebbero andare gli uomini? per strada, sotto i ponti o forse trovare riparo nelle baracche messe a disposizione da qualche caporale che li sfrutta al nero? vorrei tanto sapere infine, che tipo di coperativa ha gestito finora i giovani rifugiati, quali i presupposti e quale prassi hanno adottato per inserirsi o integrarsi per primi loro, come operatori, nel territorio. Non è difficile immaginare una gestione asfittica e chiusa all’esterno. nessuna dichiarazione forte da parte loro che hanno accettato senza fiatare lo sgombro. soldati sciocchi di queste sciocche amministrazioni.
L’oblio della ragione genera mostri ovunque”.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
_______________________________–
E la vedi sbagliata.
I valori sono certamente (in parte) cambiati, ma vengono posti sul piedistallo, i nichilisti (e i valori) passivi, di coloro che subiscono il nichilismo, che è ciò da cui nicce ci aveva messo in guardia, “ciò da cui ci si deve guardare”..
Come ho già detto, la contrapposizione, non va fatta tra il “volgo” (per usare i tuoi termini) e la sua degenerazione: giù, sempre più giù…
Questo è tutto tranne che l’oltreuomo, perché continua, evidentemente, ad essere una sua negazione.
Vengono messi sul piedistallo queste “caricature dell’uomo”, questi pentiti, ma è un’operazione che è sempre volta a negare l’oltreuomo.
E su tu, invece, la identifichi come tale, significa che entri nel loro gioco, ti fai sedurre dal loro inganno e fai gli interessi di coloro che, in teoria, vorresti combattere,
Spero con ciò di aver chiarito.
Animus(Quota) (Replica)
ARMANDO,
con la tua domanda, poni il dito nella piaga.
Nicce ha cercato di conoscere, e di demolire, due grandi illusioni, che sono quella di Socrate, e quella di Cristo, che drammaticamente, per lui, sono la stessa cosa…
Io non so se Nicce conoscesse la soluzione, credo di no, ma su una cosa non posso che essere con lui: la sua necessità, la soluzione per trovarla, è necessario cercarla, essere persuasi che bisogna cercare un’alternativa.
Quindi, da questo punto di vista, la domanda che poni non è nemmeno la domanda principale…
E’ necessario oppure no, è ancora conveniente permanere nella “grande décadence”, su una nave che affonda sempre più, ma che ancora non è completamente sommersa, o dovremmo “portarci” avanti, cercare almeno le scialuppe?
E’ chiaro che per farlo…fuori da tutte le menzogne, perché se invece, si vuole continuare a difendere ciò che si è rivelato falso come se fosse ancora vero, allora si capisce anche perché è necessario rimanere sulla nave – di capitan schettino – che, solo “sulla nave c’è salvezza”, e intanto … affonda.
Poi il come, dove trovare nuovi valori, dentro o fuori, quello è un compito “nostro”, una volta che siamo convinti di questa necessità.
Se invece non lo siamo…
Animus(Quota) (Replica)
Animus,
Poi seguirò l’invito di Fabrizio, ma questa risposta te la devo. Al di là del fatto che Socrate e Cristo abbiano detto cose che la storia avrebbe dimostrato false e su cui è ovvio che non siamo d’accordo, il punto è che la nave affonda non perchè crede ancora in quei valori, ma perchè ha voltato loro le spalle, completamente. Lo ha fatto, in qualche caso, anche facendo finta di farli suoi ma in relatà falsificandoli.
Qualsiasi ricerca di soluzioni facessimo, cosa su cui vedo che concordi (sulla sua necessità), non può fondarsi sul nulla della tabula rasa di ogni valore precedente. Ciò perchè l’essere umano è la sedimentazione della sua storia, della sua cultura costruita in millenni. Si può credere di doverla superare. ma quella storia e quella cultura sedimentate saranno sempre il fondamento della loro evoluzione o involuzione che dir si voglia.
Negarle come radicalmente erronee o peggio come completamente inutili o ancor peggio come la causa del disastro in corso, lascia, diciamo così, una landa desolata. Anzi no, assomiglia tremendamente alla filosofia del capitale che vuole distruggere ogni forma che lo precede o che sia ormai incompatibile colla sua logica, per trionfare incontrastato ancorchè ci siano i suoi utili idioti (non mi riferisco a te) che si vantano di combatterlo a suon di femminismo, genderismo, omosessualismo, antimaschilismo e tutte le stronzate di corredo.
Questa è la realtà, drammatica, che stiamo vivendo. L’oltreuomo che, rifiutando ogni passato come falso si fabbrica la sua morale e la sua etica da “libero” e non da “schiavo”, finisce per somigliare troppo al soggetto umano che, questa volta si falsificando la storia, il capitale vorrebbe fosse quello reale. Un atomo scisso da ogni determinazione a)biologica b)ontologica e c)sociale e storica. Così che il ritorno all’individuo presocratico finisce per convergere inopinatamente con l’individuo preferito dal capitale. Una lavagna bianca su cui scrivere ciò che vuole.
ARMANDO(Quota) (Replica)
ARMANDO,
Vabbene Armando , dai, si capisce bene dove vanno a parare i tuoi discorsi “pompieri,chernobyl …allora il maschile ancora oggi serve!”, e la cosa drammatica, è che non lo dici per mettere in evidenza, che il maschile serve solo quando c’è da andare a crepare, ma che per te, quella è la soluzione per la “virilità forte”.
E del resto, se uno ti ascolta, “i ruoli maschie e femminili non esistono più, epperò, dovrebbero continuare ad esistere (e non si capisce come possa continuare ad esistere qualcosa la cui esistenza non ha più senso che ci sia) , e di fare una critica radicale … no, e di cambiare la morale … no.
E tu, la tua soluzione per il maschile ce l’hai …e teniamoci questa.
Animus(Quota) (Replica)
Senti Animus, tu puoi pensare quello che vuoi, è ovvio, ma io non ho mai detto nè che il maschile serve solo quando c’è da crepare, nè che i ruoli non hanno più senso. Se hai capito questo non hai capito molto.
armando(Quota) (Replica)
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Certo,
anch’io, se su tre relatori, dico che due hanno detto cose giuste, belle e condivisibili, e del terzo taccio, mica significa che non ne penso bene…non trovi?
Epperò, evidentemente, non solo nella negazione, ma anche nell’omissione … c’è un’affermazione (nonostante per logica… ma la logica è la servetta degli uomini monchi).
E quale sarebbe questa virilità, questo modo di essere maschi, diverso dal “sacrificio di sé” (che poi di sé un bel niente, perché a sacrificarli…ci pensa sempre qualcun’altro…)?
Perché vedi Armando, e qui non ne faccio una critica personale, ma di gruppo, se dopo decenni di speculazioni sulla questione maschile, non siete riusciti a tirate fuori un pensiero che non sia la solita solfa, dell’uomo “guerriero”: certo, non essendoci più carneficine – e dobbiamo ringraziare solo la bomba atomica, non certo la sx-, anche il guerriero rimane disoccupato, e allora dietro a pensare al “diversamente sacrificabile”, in modo che morale del martire (e “la metafisica del boia”) si “riproduca sotto diversa forma”….prosperi in eterno.
Almeno Rino c’ha provato, certo,facendo del femminismo il “capro espiatorio” e anche lui rimanendo su una “falsa riga” (del resto non si può dire la “verità al falso”non la sentirebbe mai vera, da cui, quel lavoro interiore necessario, senza il quale, nulla serve…), ma non gliene posso fare una colpa, se anche Cristo “se avesse detto agli uomini la verità, nessuno l’avrebbe seguito” e dunque è almeno pregevole “il tentativo di fornire agli uomini un racconto alternativo, qualcosa con cui poter ribattere”.
Certo, che poi questo sia del tutto funzionale “alla creatura che si nutre d’odio/conflitto”, è un’altro discorso…
Animus(Quota) (Replica)