- Views 32359
- Likes 4
Quali potrebbero essere gli effetti di una effettiva rivoluzione dei costumi sessuali, sia per quanto riguarda la relazione fra i sessi che per le inevitabili ricadute sul piano sociale, economico e culturale?
Quali potrebbero essere gli effetti di una effettiva rivoluzione dei costumi sessuali, sia per quanto riguarda la relazione fra i sessi che per le inevitabili ricadute sul piano sociale, economico e culturale?
La linea politica, la strategia e gli orizzonti filosofici e valoriali del Movimento degli Uomini Beta si evincono dal Manifesto ("Il Movimento") e dai "Principi", pubblicati entrambi sulla homepage del sito, nonché dagli scritti pubblicati negli spazi riservati agli “editoriali” e agli “articoli”.
Lo spazio dei commenti è libero ed è stato creato per dare a tutti/e (indipendentemente dalla loro collocazione nei confronti del Movimento) l’opportunità di esprimere la propria opinione, purché nel rispetto delle regole della civile convivenza, delle altrui opinioni e dello Statuto del Movimento.
Conseguentemente, i commenti ivi pubblicati non sono in alcun modo riconducibili al Movimento degli Uomini Beta, ma esprimono solo ed esclusivamente posizioni individuali.
FAQ è l'acronimo di Frequently Asked Questions. Sono, letteralmente, le "domande poste frequentemente". Nel nostro caso sarebbe ...
...
La QM non può essere di Destra
...
Morti sul lavoro: il 3% sono donne…
...
“Femminicidio” e violenza di “genere”: tutto da rivedere.
...
Prima indagine sulla violenza delle donne sugli uomini in Italia
...
...
Cos’è la violenza domestica
...
...
...
104 Commenti
“caro bollito, pietoso, complessato, insignificante gretto meschino e ipocrita ominicchio, se sei un fallito integrale e non ti caga neppure un cane dovresti avere l’onesta di ammettere che hai sbagliato tutto. Ma non è quello CHE NON HAI che ti frega, è quello che sei. Sfogati con le puttane e ritieniti fortunato che qualche disperata accetti i tuoi schizzetti in cambio dei tuoi spiccioli, perchè di questo passo non avrai mai nient’altro” (giangione).
Questo è il commento postato su You Tube sul video “Sesso ludico, una rivoluzione” da questo tal “giangione” (che era già intervenuto/a diversi mesi fa sulla stessa falsa riga del suo ultimo sproloquio). Lo potete leggere nel video nello spazio dei commenti. Credo che una sia pur breve riflessione sia opportuna perché ci sono delle ragioni che possono spingere un individuo, uomo o donna che sia (e non mi meraviglierei se quel giangione fosse una donna), ad esprimersi in quel modo. Proviamo ad analizzarle.
Una prima ipotesi è che giangione disprezzi profondamente se stesso (o se stessa) e proietti il suo disagio e il suo senso di inadeguatezza sugli altri. E’ convinto di non essere all’altezza, non si piace neanche un po’, ma non è in grado, da un punto di vista psicologico, di elaborare questo suo sentimento e portarlo allo stato di coscienza. D’altronde, se lo fosse, non si esprimerebbe in quel modo. Da qui la necessità di scaricare la sua rabbia sugli altri, con tutta la violenza e il livore possibili.
Ma non è tutto. Una così virulenta manifestazione di disprezzo può verificarsi solo nel momento in cui ci si sente tirati in ballo in prima persona e le parole dell’altro vanno a toccare delle corde profonde e appunto mai elaborate. E allora l’altro, il “grillo parlante”, va zittito, cancellato. Questo è possibile (si fa per dire…) solo disconoscendolo non solo come interlocutore ma anche e soprattutto come essere umano. E allora si tenta di umiliarlo, calpestarlo, privarlo di ogni valore, ricoprirlo di insulti talmente pesanti ( e di fatto apertamente razzisti) da non essere neanche credibili. L’”altro”, in altre parole, deve essere considerato alla stessa stregua di uno scarafaggio, e come tale può e deve essere schiacciato.
Ho avuto modo di verificare personalmente che questa violenza verbale si verifica solo quando si affronta il tema della relazione fra i generi e vengono messi in discussione il dogma femminista e le sue sorti magnifiche e progressive. Neanche i più acerrimi avversari politici arriverebbero mai a tanto.
Un simile linguaggio, sia nelle modalità che nei contenuti, potrebbe essere paragonato solo a quello utilizzato dai nazisti, dai mercanti di schiavi, dagli aguzzini e dai “detentori di verità” di tutte le epoche e di tutte le ideologie che, per poter fare quello che facevano, erano obbligati a considerare l’”altro da sé” ancor meno dei propri escrementi (senza andare troppo indietro e per restare all’oggi, è anche per questo che si arriva a pisciare sul cadavere dei nemici uccisi in battaglia).
Vorrei poter dire che questa è un’esagerazione ma purtroppo così non è.
Sarebbe quindi sbagliato considerare quel (o quella) giangione solo come un burlone o un provocatore di bassissima lega. In realtà le sue parole sono il termometro di una intolleranza molto diffusa e pronta ad esplodere. D’altronde non è certo la prima volta che veniamo apostrofati in tal modo.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Fabrizio:
“Ho avuto modo di verificare personalmente che questa violenza verbale si verifica solo quando si affronta il tema della relazione fra i generi e vengono messi in discussione il dogma femminista e le sue sorti magnifiche e progressive.”
______________
Sì, è così.
Nondimeno, tale violenza verbale si manifesta in tutta la sua virulenza per via telematica.
(Non sempre; ma quasi.)
Face to face cambia tutto, perché l’eventuale interlocutore/interlocutrice sa di avere di fronte un uomo in carne e ossa, che magari potrebbe pure “stranirsi”…
Conseguenzialmente si guarda bene dall’esagerare con le parole.
Il che, tra l’altro, la dice lunga sulla vigliaccheria di certi soggetti, maschi o femmine che siano.
Leoni e leonesse davanti ad un pc; codardi/e a quattr’occhi.
Sandro2(Quota) (Replica)
secondo me giangione è giubizza, il quale non ama che si parli troppo di tali argomenti nel dibattito sulla QM perché probabilmente portano via troppo spazio all’aborto che è la sua principale preoccupazione.
fulvioterzapi(Quota) (Replica)
Bè, se fosse stato lui a scrivere quelle cose pensa che idiota che sarebbe…d’altronde il personaggio è noto e non è un caso che da queste parti sia stato allontanato…
In ogni caso, chiunque sia stato, non cambia la sostanza di quello che ho scritto nel mio post.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Al riguardo, questa è una delle risposte che mi sono state date in passato, in uno dei tanti forum ai quali sono stato iscritto.
Nello specifico si trattava di un “uomo” (A.D.2007).
___________
>>>>>>>>>>>>>
Guarda che se non te la danno non te la devi prendere altri che con te stesso, svegliati, guarda come ti ha ridotto ammazzarti di seghe, su quattro interventi (di numero) che hai fatto non ce n’è uno che non urli il tuo bisogno di farti una scopata e il tuo disprezzo per “ste’ stronze” che la danno a tutti tranne che a te…
>>>>>>>>>>>>>
Sandro2(Quota) (Replica)
Fab:
>>
Neanche i più acerrimi avversari politici arriverebbero mai a tanto.
>>
Infatti. Qs. conflitto si svolge su un terreno diverso dagli altri, tocca aspetti e ambiti diversi, a profondità estreme. Fa ribollire il sottosuolo.
E’ un fatto senza precedenti.
RDV
Rino(Quota) (Replica)
Rino@”tocca aspetti e ambiti diversi, a profondità estreme. Fa ribollire il sottosuolo”
Io aggiungo: tocca le radici che decidono se la vita della specie umana continua o no.
cesare(Quota) (Replica)
ovvio che ,dietro ad una tastiera ,si diventa indubbiamente più aggressivi ,perchè siamo “protetti” ,però ,lo stesso non riesco a capire ,ho letto solo offese e nessun contenuto di rilievo ,siamo al solito livello di sfigato e via dicendo …e si che Fabrizio ha fatto un video di circa 8-9 minuti ed ne ha dette di cose .. quindi il materiale per far venire fuori un confronta ,anche aspro ,c’era … evidentemente non aveva argomenti sufficienti ,fuori che le offese
mauro recher(Quota) (Replica)
http://www.dailymail.co.uk/news/article-2097019/New-breed-piranha-women-preying-rich-men-pregnant.html
New breed of ‘piranha women’ who are preying on rich men to get them pregnant, warns lawyer
By Larisa Brown
Last updated at 6:04 PM on 6th February 2012
Wealthy men are being tricked into bed by single women who deliberately get pregnant because they view a baby as a career option, a top lawyer warned yesterday.
Soaring numbers of men are being forced to part with their money once they have been ensnared in this way by pretty young females.
They are seen as easy prey by devious women who have no desire to work and equate a baby to a trophy and a meal ticket to a gourmet life for the next 18 to 21 years.
Rise of the ‘piranhas’: Increasing numbers of women are shying away from work and marriage in the hope of snapping up a high-flying gentleman
These predators – namely man-eating women intent on securing a cushy lifestyle – have been dubbed piranhas.
It is a term that has been borrowed by lawyer Diane Benussi to describe women who flaunt themselves in the hope of snapping up a high-flying gentleman, whether he is married or not.
More…
An older mother OR father increases autism risk
They will then lure the unassuming man into having unprotected sex, under the pretence they cannot become pregnant or are on the pill.
Last night Mrs Benussi said increasing numbers of women were shying away from work and marriage and looking instead for easy financial sources.
She said: ‘Marriage doesn’t seem to have the same resonance it once had. Instead women want a baby. Babies are becoming a lot more fashionable – they are becoming trophies.
‘For some women having a baby is a career move. They are paid to stay at home and look after their baby.
‘It is a meal ticket for the next 18 years of their life.’
Mrs Benussi runs a large matrimonial law firm in Birmingham specialising in high-value divorce cases and has over 30 years’ experience.
Last night she warned how a one-night stand or fling could leave men with a long-term financial hangover if it leads to pregnancy.
Her company is dealing with an increasing number of cases involving single women falling pregnant and chasing the fathers of their children for financial support.
Mrs Benussi said she has seen a huge hike over the last five years in ‘canny’ women using the courts to gain financial support for 20 years or more.
She said piranhas, which she described as a ‘flesh-eating, man-eating creature’, ‘want a high-earning, high-flying, high-virility man’.
They can attack at any time, whether it is in the workplace or at a bar in a posh hotel. ‘They know exactly where to find their targets’, she said.
‘Middle-aged men who are boring, with a receding hairline, bulging waist line and of course, a fat wallet, are approached by younger, beautiful women.
‘They get suckered in and don’t see it coming,’ said Mrs Benussi.
The single woman will fall pregnant and exploit her target through a legal loophole which could result in her landing a house, suitably furnished, a car and nursery, school and university fees.
They can also obtain a monthly allowance for their child – £4,000 in not untypical in these cases – and money for holidays.
Quite often, this represents a settlement that will cost the man upwards of £2m for what might have been a one-night ‘adventure’.
But she does not put the blame solely on the woman. She added: ‘Any man that has unprotected sex is stupid. He is asking for a big dent in the pocket.’
>
…
Sandro2(Quota) (Replica)
http://www.leggo.it/roma/nera/roma_studentesse_italiane_tra_le_squillo_del_night_per_20000_euro_al_mese/notizie/169735.shtml
Quello che molta gente pensa è che gli uomini che frequentano prostitute sono ben felici di farlo, e non per mancanza di meglio, ossia il sesso ludico.
Leonardo(Quota) (Replica)
ho scritto questo commento sul blog Il C0rp0 D3ll3 D0nn3 e non me lo hanno pubblicato. che avrò scritto di così scandaloso? giudicate voi:
<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<
donne: uomini, raccontatevi! non abbiate timore!
uomini: be, a noi piace il sesso e vorremmo farne molto di più.
donne: ma come potete essere così primitivi e cavernicoli! prendete esempio da noi e dalla nostra spiccata sensibilità che si contrappone al vostro gretto materialismo maschilista!
a me sembra che le donne non vogliano confessioni sincere dagli uomini, ma preferiscano sentirsi dire quello che vogliono loro.
io quello che penso l’ho detto: assolutamente niente in contrario alle pari opportunità e ai pari diritti. vorrei solo una vita sessuale molto piu frequente e promiscua, piu simile a quella dei gay che in media cambiano decine di partner e sono molto piu attivi degli eterosessuali maschi (non dubitatene, ci sono statistiche in proposito). ma purtroppo credo che la domanda sessuale maschile non possa per natura essere soddisfatta dalla relativa offerta femminile.
<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<
http://www.ilcorpodelledonne.net/?p=10831
fulvioterzapi(Quota) (Replica)
Suppongo che in questo blog non scriva alcun mio coetaneo (ho 24 anni), percio’ vorrei chiedervi: cosa c’e’ di vero in quanto e’ riportato in questo articolo?
http://donna.libero.it/sotto_le_lenzuola/troppi-quanti-uomini-nel-tuo-letto-sesso-partner-sessuali-sex-numero-ne2816.phtml
Posso assicurarvi che quella descritta non e’ certamente la realta’ dei ventenni… specie quando si afferma che gli uomini avrebbero piu’ partner sessuali delle donne…???!!?? Non so se ammazzarmi dalle risate o piangere!!
Stefano R.(Quota) (Replica)
Stefano R.: stai tranquillo, quell’articolo dice stronzate. I famosi “studi dell’Università del Michigan” fanno parte di quella categoria di dati scientifici la cui fonte è l’orifizio anale di chi ha scritto l’articolo. Casomai leggi fra le righe: si sta cercando di far passare un doppio messaggio.
1) Se la tua fidanzata ha scopato con altri 794 prima di te (cosa che può anche succedere, ma il punto è che NON PROMETTE PER NIENTE BENE RIGUARDO LA TUA ATTUALE RELAZIONE CON LEI) devi RINGRAZIARE! devi essere FELICE! Perché HA TANTA ESPERIENZA!
2) La frase “Mettersi a quantificare la moralità e il valore di una donna servendosi del pallottoliere è una grandissima sciocchezza” va letta così:
“Quantificare la moralità e il valore di una donna è una grandissima sciocchezza”;
quindi:
“una donna non è giudicabile”.
Non ringraziarmi per la spiegazione, è stato un piacere.
Marco Pensante(Quota) (Replica)
L’unica verità espressa in quell’articolo è la considerazione del ragazzo romano che afferma di avere avuto più esperienze sessuali all’estero in sette mesi piuttosto che a Roma in sette anni.
Il 90% degli articoli, studi, statistiche sul tema della sessualità è semplice spazzatura. Come è possibile, infatti, elaborare degli studi attendibili se il campione degli intervistati mente? E su 100 intervistati che parlano della propria vita sessuale, uomini e donne che siano, i primi ancor più delle seconde, stiamo ben sicuri che forse uno o poco più dice il vero. Questo perlomeno in Italia, ma la situazione franco-spagnola non è molto dissimile, e in riferimento a esperienze sessuali non mercenarie.
Alessandro(Quota) (Replica)
@Marco Pensante
:
Se la tua fidanzata ha scopato con altri 794 prima di te (cosa che può anche succedere, ma il punto è che NON PROMETTE PER NIENTE BENE RIGUARDO LA TUA ATTUALE RELAZIONE CON LEI..
perchè?
Rita(Quota) (Replica)
Rita: perché un gran numero di partner non significa grande esperienza, ma grande indifferenza e/o grande superficialità. Naturalmente tutti sono liberi di esserlo, non sto a discutere. Però mi sembra ridicolo voler convincere gli uomini che “non devono giudicare” la persona con cui vivono, o magari stanno decidendo se sposare, anche su queste basi. Il pallottoliere si usa non per giudicare il passato, ma per fare una previsione di massima sul futuro. E se la tua fidanzata ha cambiato più fidanzati che mutande, forse ti viene il dubbio che anche tu sia sostituibile esattamente come tutti i precedenti. Quindi ci pensi due volte prima di prendere un impegno serio.
Ovviamente la cosa vale per le donne e anche per gli uomini; solo che degli uomini si dice che sono puttanieri, mentre delle donne si dice che “la moralità non si giudica col pallottoliere”.
Marco Pensante(Quota) (Replica)
@Marco
sono d’accordo con te. Ma è questo, a mio avviso, il grande ostacolo alla “rivoluzione del sesso ludico”.
Capisci? Io, come donna, so perfettamente che un uomo mi giudica ANCHE sulla base del mio atteggiamento. Lo so da sempre, non sto a raccontarti fatti personali, ma ti assicuro che al di là della “sorpresa” con cui viene accolta una “conclusione” immediata (senza il corteggiamento per intenderci) positiva, si percepisce un cambiamento immediatamente dopo. Ci sono state occasioni in cui ho percepito con nettezza istintiva di essermi “giocata” in quel momento la possibilità di conoscerci meglio, e senza nemmeno averne avuto 794 prima
Tra l’altro, non è proprio esatto che degli uomini con molte esperienze sessuali si dice che siano dei puttanieri. I puttanieri, per definizione, sono quelli che si chiamano “paganti”. (per favore … non tirate fuori la storia che per far sesso con una donna bisogna sempre comunque pagare.. ci siamo capiti cosa significa per la morale corrente :-D)
Ora, a me sembra che tutti (uomini e donne) ambirebbero a cercare qualcuno con cui star bene sessualmente e affettivamente. Si da il caso che, naturalmente, gli uomini abbiano una maggior esigenza sessuale. Di queste cose se n’è parlato tantissimo. Si dà anche il caso che, in questo caso, quell’articolo iper-femminista, nella parte che tu citi, sta tentando di far passare un messaggio che è questo: non è che se una donna si dà molto e senza pensarci troppo su è per questo inaffidabile affettivamente. Padronissimo di giudicare la persona con cui ti vuoi mettere. Ma è altrettanto ovvio che, a questo punto, diminuiscono le possibilità di non restar soli a vita ma mano che si accresce il sesso ludico (che allora non abbiamo capito cos’è.. cosa intendi tu per “superficialità’?)
Cioè ve lo dico sinceramente, sta faccenda dell’invito alle donne a fare sesso ludico è ancora poco chiara per me e poco conciliabile con l’idea di un mondo in cui, immersi nel sesso ludico, si costituiscano unioni più stabili e più sincere. Rimane un’utopia, perchè fino a che mi accorgo che se io sto con un’uomo che mi piace con leggerezza e superficialità significa che quest’uomo nel 90% mi giudicherà poco adatta ad essere meglio conosciuta (legittimamente per carità) starò sul chi vive e mi comporterò di conseguenza.
Per me, Marco, queste sono le “voci dal petto fuggite” di cui parlavo tempo addietro. Tu hai il diritto (come tutti sia chiaro) di giudicare le donne, ma un’ipotetica ragazza che leggendo l’articolo sul sesso ludico si decidesse a praticarlo, probabilmente si troverebbe fra vent’anni ad aver avuto 794 uomini che avrebbero praticato gioioso sesso ludico.. ma che nell’istante successivo hanno deciso mentalmente che “con questa” non vale la pena di approfondire.
Rita(Quota) (Replica)
Qui si parla di 794, numero sicuramente poco attendibile. Ma anche avere 79 esperienze complete (non si parla di limonate) è molto alto e offensivo verso chi neanche in 10 vite potrà averle.
Della maggioranza non si parla e ritengo che non abbia più di 10 incontri, non tutti col rapporto completo. Non capisco dove sono quelli che hanno 20-30 esperienze (non avendo vissuto questa cosa sono liberissimo di non crederci) e quelle che hanno avuto 9-10 esperienze per giunta complete non si sono diminuite il numero, in caso aumentato.
La mia tesi è che nel sesso maschile ci sono molte disuguaglianze fra chi ce ne ha molte (dopo le 20) e chi potrebbe anche non averle mai. Invece le “brutte” prima o poi qualcuno riescono a trovarlo e non credo che ci siano quelle che ne hanno molti. Almeno lo spero se no penso di essere ancora di più un inetto.
P.S. Sono giacca in un altro forum che frequento.
marcello(Quota) (Replica)
mi rendo conto di essere stata prolissa, ma il discorso è abbastanza semplice:
– sesso ludico: solo sesso non tendente alla relazione.
O si è fortunate e fortunati e si becca l’uomo e la donna da sposare dopo tre/quattro partner, oppure si continua fino a 794.
Dopo che numero si dovrà cominciare a “mentire” sul numero di esperienze precedenti per non influire negativamente sul giudizio?
Così mi sembra si è sempre fatto, ma allora di che rivoluzione da instaurare si sta parlando? Di dire alle donne “dalla” come Paolo Barnard, e però sappi che quando mi sposerò ne sceglierò una che “al massimo” abbia avuto qualche esperienza ma non da una botta e via perchè sei stata superficiale nel darla via a troppi?
No, davvero, qui non capisco proprio il punto.
E non mi risulta proprio che gli uomini che hanno avuto molte partner siano giudicati in maniera negativa dalle donne. Anzi, il punto dolens dei tempi antichi era proprio quello: il fatto che la parte femminile doveva conservarsi mentre la parte maschile doveva dimostrare di attirare e di aver avuto molte esperienze
Rita(Quota) (Replica)
Rita ha messo il dito nella piaga.
Ha smascherato la “contraddizione in seno al popolo” (qui maschile) …parafrasando Mao Z.T.
.
Ah le contraddizioni…
.
RDV
Rino DV(Quota) (Replica)
Diciamoci la verità. Rita non ha torto, diciamo che descrive una realtà dura ad essere modificata. Ma proprio in questa difficoltà si scorge un problema. Perche tutte le esperienze teorizzate (e praticate) di sesso ludico e libero, in definitiva sono fallite, ultime le comuni di sessantottina memoria?
Non è che quelle teorizzazioni non tengono conto di alcuni caratteri innati negli esseri umani, e di una diversità, altrettanto innata, fra maschi e femmine? Intendo ciò di cui anche quì si è parlato spesso, ossia dell’istinto maschile a spargere il proprio seme per assicurarsi una discendenza comunque sia, e dell’istinto femminile a ricercare una sicurezza per sè e per i propri figli, ossia un maschio che tale sicurezza può offrire meglio di un altro?
Poi, che su questi istinti si siano costruiti castelli “culturali” è senz’altro vero, ma quegli istinti esistono o no? E se esistono, come costruire una cultura in cui possano convivere in modo non totalmente conflittuale e distruttivo?
armando
armando(Quota) (Replica)
Il sesso libero (credo che quello ludico di cui parla l’autore sia una cosa diversa) più che una cosa del 68 (dove uno doveva essere impegnato in politica e nel sociale, e cambiare la società e non aveva molto tempo di pensare anche a quello) c’è stato nel periodo del riflusso (anni 80) e molto in queste ultime generazioni.
Resta il fatto che se i mezzi di comunicazione (ma anche i siti che insegnano a sedurre, partendo peraltro sempre dal fatto che uno deve essere alfa, quindi una logica abbastanza reazionaria) non dessero tutto questo peso al sesso, proponendo le ragazze svestite e provocatrici, ci sarebbe meno l’esigenza di stare tutto il giorno alla ricerca di una disponibile.
marcello(Quota) (Replica)
Con tutta la simpatia e la stima che ho per Marco Pensante, in questo caso specifico ha senz’altro ragione Rita.
Cara Rita, vai pure serena e tranquilla, per quanto mi riguarda non ti giudicherei in nessun caso e in nessun modo, anche dopo il tuo settecentonovantacinquesimo amante (e oltre).
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Io la penso come Fabrizio.
Per quanto mi riguarda la cosa importante è come una donna si rapporta e si pone nei miei riguardi. Del resto non me ne importa. Uno, nessuno o centomila, è lo stesso.
Dirò di più. La penso cosi proprio nei rapporti umani in generale. Mi spiego meglio. Non ho difficoltà a rapportarmi con chicchessia, uomini o donne, quale che sia la storia che si portano dietro e quanti elementi ci possano essere a sconsigliarne una conoscenza più approfondita.
Per me l’importante è che nel rapporto che hanno con me si comportino in maniera leale e sincera. Altrimenti mi perdono in un attimo.
E devo dire che mi sono trovato bene. Certo presentarsi all’altro/a con le difese abbassate, disposto ad ascoltarlo/a, andargli incontro in maniera genuina è un atteggiamento rischioso, e le le fregature non mancano e non sono mancate.
Ma a consuntivo devo dire che i vantaggi, in arricchimento personale (non pecuniario … intendiamoci) e relazioni più autentiche sono di gran lunga maggiori. Per cui preferisco, di default, correre sempre il rischio.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Rimanendo in tema, caro Armando, mi sembra (non da oggi) che tu tenda a dare eccessiva importanza all’esperienza di queste tanto decantate comuni sessantottine, che citi spesso come metafore o esempi per significare l’impossibilità della ricerca di nuove strade e percorsi relazionali fra i sessi (parlo anche dal punto di vista della relazione sessuale).
Si tratta in realtà di esperienze estremamente circoscritte e limitate nel tempo, risultato di forzature ideologiche, che alla fin fine hanno coinvolto un numero molto esiguo di persone. Qualche rampollo e rampolla di buona famiglia che prima di rientrare nei ranghi e di essere imbucati/e da papà in qualche ufficio marketing e comunicazione hanno fatto qualche sbornia e qualche scorpacciata di troppo a base di sesso e spinelli, e nella grande maggioranza dei casi hanno poi finito per sposarsi in chiesa con tanto di sacramenti e benedizione del prete . Miracoli di Santa Romana Chiesa che perdona quasi tutti (il quasi ha il suo peso…). Ha “perdonato” pure Rutelli e i cardinali massoni che ha nel suo grembo, figuriamoci se non perdona qualche vecchio ex freakkettone “pane e le rose”…Non ha perdonato però quei vescovi che sono entrati a far parte del governo sandinista della prima ora…E va bè…
Sulla base di questa premessa, è ovvio che non sono affatto d’accordo nel bocciare a priori la possibilità di una potenziale trasformazione della relazione sessuale tra MM e FF, sulla base del fallimento (peraltro ampiamente annunciato) delle cosiddette “comuni” sessantottine.
Sappiamo perfettamente, ferme restando le diversità di ordine ontologico fra MM e FF (che, come sappiamo, nessuno qui ha mai negato), che ci sono state e in minima parte ci sono ancora (anche se la globalizzazione capitalista tende ad unificare e omogeneizzare il mondo anche e soprattutto da questo punto di vista; è evidente e non potrebbe essere altrimenti) tante culture e popoli dove il sesso è stato ed è in parte tuttora vissuto e praticato in modo molto diverso (sicuramente molto più libero) rispetto a come lo concepiamo e lo viviamo noi. Penso, senza andare sulla Luna o tornando indietro nel tempo sugli arcipelaghi del Pacifico di qualche secolo fa, guarda caso prima dell’arrivo degli uomini bianchi con il fucile in un braccio e la croce (cattolica, protestante o calvinista che sia…) nell’altro, a una gran parte dei paesi dell’America Latina. Paesi nei quali, è bene ricordarlo, gli uomini non solo non sono stati ancora spappolati, come è avvenuto in Occidente, ma tutto sommato mantengono ancora un loro ruolo sia nel contesto sociale che nell’ambito della relazione con l’altro sesso. In questo caso parlo per esperienza diretta essendo un discreto conoscitore del continente sudamericano. Ciò dimostra che una maggiore libertà sessuale non comporta assolutamente e necessariamente una perdita di ruolo del maschile, anzi. E se arretramento in quel contesto c’è stato (e c’è stato), ciò non è dovuto alla maggior libertà sessuale (che prima della “civilizzazione”, come sappiamo, era ancora maggiore) ma al processo di omogeneizzazione capitalistica e contestualmente (non poteva essere altrimenti) anche al principio di un processo di femministizzazione di quelle stesse culture, pur se ancora parziale .
Sarei quindi più cauto nel considerare immutabili e immodificabili alcuni equilibri che tu ritieni siano da attribuire ad una dimensione ontologica inamovibile ed eterna, di fatto separando brutalmente per l’ennesima volta la natura dalla cultura (e ricadendo nell’errore, dal mio punto di vista, naturalmente). Operazione peraltro impossibile e intrinsecamente fallace perché se è vero, come è vero, che anche l’afflato religioso non è il risultato di un processo di alienazione ma una dimensione che appartiene alla ontologia dell’essere, è altrettanto e conseguentemente vero che questo paradigma deve valere anche per ciò che definiamo come cultura (a meno di non considerare l’arte e la filosofia come mere degenerazioni dell’intelletto) . Perché se l’uomo è parte integrante dell’Universo, anche i processi culturali da esso prodotti non possono essere considerati come dei corpi estranei ma appunto parte integrante di quell’ontologia e di quell’Universo che Spinoza (e prima ancora Bruno) ha mirabilmente descritto nella sua opera (guarda caso, entrambi perseguitati dalle loro rispettive confessioni di appartenenza).
Ma mi rendo conto che su questa strada scontiamo delle diversità radicali, molto probabilmente insanabili, non solo relativamente alla questione sessuale (che è una conseguenza) ma soprattutto rispetto alla concezione del mondo (Dio, Natura, Cultura).
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Rita, essendo una persona intelligente, ha in effetti colto una contraddizione che secondo me non è risolvibile a meno di non ipotizzare una separazione radicale fra sessualità come mezzo e sessualità come fine, separazione che avrebbe conseguenze profonde sulla nostra società. Pur riconoscendomi nel Manifesto UB, devo riconoscere anche che (per come la vedo io) il concetto barnardiano di sesso ludico, per quanto attraente, non è realizzabile finché continueranno a persistere certe basi fondamentali e radicate da secoli nelle relazioni fra uomini e donne, cioè proprio quelle di cui parla Armando, vale a dire:
1) il naturale (finora) desiderio femminile di intimità, affettività, sicurezza emotiva e protezione materiale;
2) il naturale (finora) desiderio maschile di fedeltà e monogamia (finalizzate alla certezza che i figli siano veramente propri, e non di un altro uomo, per essere certi di tramandare la propria stirpe).
Queste potremmo definirle le basi progressive del matrimonio, nel senso che configuravano un patto sociale che, bene o male, ha funzionato dove più contava, cioè nella creazione di una società umana semievoluta e semiindustrializzata, pressappoco stabile, in progresso più o meno continuo.
Per rendere davvero possibile il sesso ludico come Barnard lo delinea, dovremmo sostituire queste basi “progressive” con le basi “regressive” delle relazioni fra uomini e donne, che prescindono da ogni necessità di civilizzazione ma sono altrettanto potenti e radicate:
1) il naturale desiderio femminile di selezionare il maschio migliore disponibile (“alfa”) per assicurarsi la progenie migliore, ma senza togliersi il gusto di divertirsi anche con tutti gli altri (cosa che una volta richiedeva grande cautela, ma oggi la contraccezione rende finalmente possibile senza fatica né patemi morali di sorta);
2) il naturale desiderio maschile di spargere il proprio seme nel maggior numero possibile di campi fertili, per massimizzare la propria stirpe, e chi se ne frega di chi poi dovrà dar da mangiare al bimbo, tanti saluti e ci si vede.
Ora, io non dico che la seconda alternativa sia moralmente peggiore della prima, anche perché tutte le forze sociali stanno spingendo in quella direzione e secondo me ci arriveremo presto; però le conseguenze ci saranno. Per dirne una, la questione dei padri separati non si risolverà affatto, ma anzi diventerà sempre più grave. La contraccezione era il primo passo, il prossimo saranno le quote rosa. Queste due insieme significheranno finalmente LIBERE TUTTE. Gli uomini reagiranno prima sparando alla famiglia e poi sparandosi in bocca, poi dandosi fuoco sulla piazza, poi forse capiranno che il grande sogno è finito e allora si inventeranno qualcosa che noi oggi neppure ci immaginiamo, ma sarà senz’altro enorme e spaventoso al tempo stesso.
Sì, Rita ha ragione. Forse il punto è che la tana del bianconiglio è molto più profonda di quanto sembrava.
Marco Pensante(Quota) (Replica)
Mi associo a quanto detto da Rita e Rino, uomini e donne dovrebbero (condizionale d’obbligo) condividere una libera sessualità scevra da giudizi ipocriti e meschini, per quanto mi riguarda, ho sempre sostenuto che il problema non nasce da quante esperienze sessuali una persona abbia avuto in vita sua, ma sulla mancanza di rispetto, lealtà, serietà e sacrificio quanto si decide di condividere la propria esistenza con un altra persona.. ed è questo il punto chiave che risiede nelle teste di molti uomini/donne quando valuta/giudica il partner.. ovvero “se questo/a ha avuto molti partner, non è in grado di sostenere seriamente un rapporto” ecco il punto, a mio parere, che giustifica un comportamento di difesa femminile ed accusatorio maschile, farcito dai dictat della chiesa ed abbiamo l’ipocrisia allo stato puro.
Concludendo, sei single? scopa chi ti pare!
sei impegnato/a? SERIETA! altrimenti torna single e scopa chi te pare!
Solo evidenziando la forza dei valori in un rapporto, a mio avviso, potremmo condividere in futuro l’idea di un sesso ludico mandando, nel contempo, un messaggio serio e chiaro che, in caso di rapporto sentimentale, si può contare e sostenere una prospettiva affettiva solida e duratura con il partner.
Damien(Quota) (Replica)
“Concludendo, sei single? scopa chi ti pare!
sei impegnato/a? SERIETA! altrimenti torna single e scopa chi te pare!” (Damien)
Come si suol dire, “non fa una grinza”…Sottoscrivo al 100%. Il paradosso è che nel nostro mondo la situazione è molto spesso esattamente capovolta.
E non c’è dubbio, come sostiene giustamente Damien, che in questo caso anche la morale cattolica (o una errata o falsa interpretazione della stessa? Come preferite, d’altronde l’eterogenesi dei fini vale per tutti…) ha la sua parte di responsabilità nell’aver determinato questa situazione.
E’ evidente che specialmente nei paesi europei dell’area mediterranea come l’Italia, la Francia, la Spagna e il Portogallo, l’ideologia capitalistica ha attecchito su un tessuto sociale e culturale fortemente dominato dalla religione cattolica (in Grecia è quella ortodossa ma la sostanza è la stessa) fino in qualche modo a fondersi con questa, per lo meno in un primo momento (che è durato molto…), cioè fintanto che la ragione strumentale e utilitaristica aveva ancora interesse e necessità di una copertura ideologica e “morale” che in qualche modo la giustificasse. Anche perché doveva contrastare un’altra ideologia e un altro sistema di valori (il Comunismo) che la metteva radicalmente in discussione.
Venuto meno l’antagonista, il Capitalismo può tranquillamente auto fondarsi (anche per questa ragione lo si definisce Assoluto) e a quel punto anche la “vecchia” morale cattolica potrebbe diventargli di impaccio, perché in qualche modo potrebbe rappresentare un ostacolo alla sua espansione illimitata. E infatti Woitjla (che non era certo un fesso) lo aveva capito molto bene…
Ora, paradossalmente, ma forse neanche tanto, è proprio la Chiesa cattolica che si trova nella condizione di dover capire “cosa fare da grande”. Ma questo è un altro discorso che ci porterebbe lontano…
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Non mi azzardo certo a tracciare la linea di confine tra natura e cultura né altrove né in questo ambito.
Dico però che i condizionamenti sociali sono molto potenti e perciò che il persistente giudizio negativo sulle ludiche (anche se molto attenuato) esercita una forte pressione contro l’auspicata (e salutare) liberazione in questo ambito. Pressione reale che al tempo stesso fornisce però anche un comodo alibi alle DD per tirarsela.
C’è un contraddizione interna al mondo maschile che non può essere negata, sintetizzata dal famoso: “Se non me la dai sei stronza, se me la dai sei una di quelle…”. Voglio dire che in tutto qs c’è anche una responsabilità maschile, non dobbiamo negarlo.
Non trovo invece legata a questo l’esperienza delle comuni, dove vi era promiscuità nella convivenza di gruppo. Il sesso ludico di cui si parla è cosa diversa.
La sua assenza rappresenta cmq una pietra dello scandalo rispetto alla proclamata liberazione sex.le che è stata solo libertà di smutandamento e quindi di sollecitazione-provocazione, ossia di esercizio di un potere senza contrasti, una civetteria di massa, con le conseguenze (sugli UU) che più volte abbiamo denunciato e condannato.
Che la vita sessuale reale sia ben diversa da come la si racconta, lo prova il persistere del ricorso alla prostituzione, le fortune della pornografia, gli sbandamenti della pedofilia e il silenzio enigmatico di milioni di uomini che vivono relazioni stabili di coppia.
Come molte volte abbiamo osservato.
RDV
Rino(Quota) (Replica)
Sottoscrivo in toto l’ultimo commento di Rino.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
@Marco:
1) il naturale desiderio femminile di selezionare il maschio migliore disponibile (“alfa”) per assicurarsi la progenie migliore, ma senza togliersi il gusto di divertirsi anche con tutti gli altri (cosa che una volta richiedeva grande cautela, ma oggi la contraccezione rende finalmente possibile senza fatica né patemi morali di sorta);
2) il naturale desiderio maschile di spargere il proprio seme nel maggior numero possibile di campi fertili, per massimizzare la propria stirpe, e chi se ne frega di chi poi dovrà dar da mangiare al bimbo, tanti saluti e ci si vede.
sì, forse sono riuscita a spiegarmi. Però questa naturalità che descrivi in parte è già modificata: è innegabile che con la famiglia monogamica è stato instillato anche nel maschio il desiderio di veder crescere il proprio figlio e non contribuire soltanto con la fecondazione. E francamente, nel tempo, l’ “alfità” maschile è stato molto livellata. Perchè un uomo che provi affettività tanto da rimanerti a fianco anche quando sei vecchia e i figli sono grandi e cresciuti.. è stato apprezzato da uno stragrande numero di donne, che hanno preferito evitare di divertirsi con chi volevano pur potendolo per avere garantito non solo il supporto per crescere il figlio, ma anche una presenza stabile continua.
Al momento mi viene un’altra considerazione.
Anzi.. più di una.. ma sono piuttosto confuse e non riesco a sintetizzarle in maniera chiara.
Una è questa: libertà sessuale significa anche liberalizzazione della competizione. Esattamente come avverrebbe su un qualsiasi mercato.
E se è vero che l’uomo vale sessualmente in quanto fa e la donna in quanto è… l’uomo sarà costretto dalla competizione a “fare” di più e la donna ad “essere” di più….ad esser cosa? Se l’uomo viene attratto dal corpo femminile.. mi sa che la logica conseguenza è che quando la Zanardo parla del “corpo delle donne” (e, qui ad essere oneste, nel documentario parla di una responsabilità femminile di trasformarsi come “loro pensano che gli uomini vogliano”) ha ragione. Sbaglia l’approccio poi. Ma su questa questione specifica ha centrato un po’ il punto.
Boh.. le conseguenze quali sono? Che un maschio moderno nota di più le imperfezioni femminili.. cosa che mio padre o mio nonno non notavano. Se vedo una sfilata di miss degli anni cinquanta, penso che in certi periodi della mia vita a me sarebbe mancato poco per diventare una miss dell’epoca , oggi no. Oggi sono lontana mille miglia da quel corpo che ritrovo tra l’altro in moltissime ragazze giovani e meno giovani, tra le più “gettonate” dallo sguardo maschile.
E tra l’altro.. mostrarsi non è più peccato: nemmeno quarant’anni fa.. da ragazzina raccontai a una compagna di scuola una barzelletta su Marylin Monroe, la mia compagna non la conosceva e chiese alla nonna: chi era? Ah.. sì… un’attrice “una ca girava sempe cun ‘r stomi fora”.. (una che girava sempre con le tette fuori) con aria schifata… insomma non un esempio da seguire, ci stava comunicando la nonna di quella mia compagna. Oggi? Quante mamme o nonne racconterebbero Marylin Monroe dipingendola come un’attricetta che andava in giro con le tette di fuori?
Quindi anche questa forma di competizione femminile è liberalizzata…ma è pur sempre una competizione.
Tutte le competizioni senza regolamentazione mi sa che finiscono in massacro. Da ogni parte la si guardi.
p.s.: sì, è vero.. oggi la competizione sul fisico perfetto si sta allargando anche alla parte maschile.. ma è secondaria al femminile, così come la competizione sul “fare” (lavoro) si sta allargando anche alla parte femminile pur rimanendo ancora secondaria rispetto a quella maschile.
Rita(Quota) (Replica)
Rita: “Tutte le competizioni senza regolamentazione mi sa che finiscono in massacro. Da ogni parte la si guardi”
Un distillato di saggezza. E non c’entrano moralismi e sussuofobia, ma proprio la sopravvivenza della comunità. Aggiungo solo che la regolamentazione dovrebbe essere condivisa il piùmpossibile.
armando
armando(Quota) (Replica)
@ Stefano R.
@
Qualcosa di vero c’è in quell’articolo, soprattutto se ci riferiamo ai tempi passati.
Non credo sia una novità il fatto che la maggior parte degli uomini (non solo italiani, spagnoli, portoghesi o greci, perché il discorso – seppur con varie gradazioni – vale a tutte le latitudini e in ogni cultura) non si sposerebbe mai una donna che è stata a letto con tanti uomini – anche a causa del giudizio altrui – benché un certo genere di femmina popoli costantemente l’immaginario maschile.
Da lì le reticenze femminili.
In merito, però, c’è anche da dire che le stesse donne alimentano certe mentalità maschili, dato che un uomo inesperto è considerato dalle medesime un povero coglione sfigato; magari da deridere. E non a caso, nella gran parte dei casi, le donne neppure calcolano gli uomini timidi, insicuri e inesperti. Da lì tutta una serie di esagerazioni maschili.
Infatti, la storia secondo cui gli uomini (quali uomini?) avrebbero mediamente più esperienze delle donne nel corso della vita, poteva avere un senso in passato (e probabilmente lo ha ancora oggi in altri Paesi), ma, di sicuro, oggi non lo ha più.
Innanzitutto c’è da dire che gli uomini tendono ad aumentarsi il numero dei partner, includendovi anche le prostitute, al contrario delle donne che se li diminuiscono e che a prostituti non ci vanno (lasciamo stare i gigolò e le quattro gatte benestanti o ricche che li pagano). Poi, aggiungiamo che nel periodo adolescenziale – oggi come in passato – le ragazze rivolgono il loro interesse verso ragazzi più grandi, escludendo pertanto i loro coetanei, che spesso arrivano alla maggior età o ad oltre vent’anni senza aver mai fatto sesso. Ragion per cui ad avere mediamente più esperienze – specie in giovane età – sono le femmine e non i maschi, ai quali tocca sbattersi per tutta la vita, benché la maggior parte lo neghi costantemente.
Marco(Quota) (Replica)
Nelle femmine c’è più livellamento in quanto a numero di esperienze. Nel sesso maschile si trova quello che ne ha avute più di 20 e quello che a 30 anni o anche dopo non è riuscito a uscire con una. Ci credo poco che le fammine si diminuiscono il numero di esperienze. In alcuni sondaggi la medi della prima relazione sessuale è bassa e anche quel “9 esperienze” del quotidiano Libero è abbastanza alto (si tenga conto che sono sempre delle medie) per essere stato abbassato.
marcello(Quota) (Replica)
Ogni occasione è buona per ironizzare.
@
http://www.ilgiornale.it/interni/uomini_coda_stendra__pillola_delleros_effetto_rapido/29-04-2012/articolo-id=585470-page=0-comments=1
Uomini in coda per Stendra La pillola a effetto rapido
Viene dagli Usa ed entra in azione prima, rispetto alle pasticche “concorrenti”. Ma poi bisogna affrettarsi…
di Nino Materi – 29 aprile 2012, 08:00
Commenta
@
Stendra inizia presto, finisce tardi e ti garantisce (si spera) un figurone. Sempre che la donna ci caschi, credendo che sia tutta virilità del tuo sacco.
Ma le donne – maledette – non si fanno fregare facilmente. E così, proprio quando pensi che lei stia per dirti «amore, sei fantastico», ecco arrivare la frase che ti sgonfia l’autostima: «amore, queste pillole sono fantastiche». Già, le pillole Stendra.
Le ultime arrivate dal laboratorio dell’Antica Pasticcheria del Corso, specializzata non in coni gelato ma in altri generi di conforto dolciario. Nel campionato del turgore artificiale (quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a bluffare) Stendra promette un’erezione in 15 minuti, circa la metà del tempo di impiegato dal mitico Viagra. Dopo una serie di rigidissimi test, il nuovo farmaco ha appena avuto il via libera dalla Foods and Drug Administration (Fda), l’ente preposto alla sicurezza dei farmaci negli Stati Uniti. Le nuove pillole sfruttano un principio attivo chiamato avanafil e sono state registrate dalla Vivus Inc., che sta cercando un partner per vendere il farmaco negli Usa in un mercato – quello dei farmaci per la disfunzione erettile – che è dominato dalla Pfizer con il suo Viagra, 2 miliardi di fatturato solo lo scorso anno e un’efficacia che diventa «tangibile» in un tempo compreso tra 30 minuti e un’ora.
«Penso che si tratti di un prodotto con caratteristiche diverse», ha dichiarato all’agenzia Bloomberg Michael king, analista del comparto farmaceutico alla Rodman & Renshaw di New York. Anche perché a differenza di un prodotto come il Cialis prodotto dalla Eli Lilly il nuovo prodotto provoca «una rapida accensione e un rapido spegnimento». Le prospettive di vendita dello Stendra inizialmente appaiono limitate dalla capacità della Vivus di commercializzare il nuovo prodotto. Secondo la stima media di sei analisti interpellati da Bloomberg le vendite nel prossimo anno potrebbero essere pari a 68 milioni di dollari per poi proiettarsi a 459 milioni nel 2017.
Un business enorme che ha scatenato una corsa selvaggia (e pericolosissima) su internet per accaparrarsi al prezzo migliore una serie di pillole multicolor che promettono prestazioni da supermacho. Ma la «sindrome Siffredi» nasconde no poche controindicazioni. Un recente studio su alcuni di queste pillole ha infatti accertato che questi farmaci usati in maniera scorretta sarebbero all’origine di centinaia di casi d’improvvisa perdita dell’udito. A lanciare l’allarme è stato un gruppo di medici del Regno Unito sulla rivista The Laryngoscope.
I timori sui presunti effetti collaterali di questo tipo di medicinale hanno iniziato a circolare dopo alcuni episodi di problemi uditivi negli Stati Uniti. Gli esperti hanno ora richiesto accertamenti da parte delle autorità. Nel frattempo i pazienti che in America, Asia e Australia hanno iniziato a soffrire di problemi all’udito sono stati già interpellati e sarebbe emerso che i disturbi sono iniziati subito dopo aver preso le pillole. Certo è che non «sentire» nulla dopo aver preso una pillola contro la disfunzione erettile è veramente una beffa.
@
>>
Stendra inizia presto, finisce tardi e ti garantisce (si spera) un figurone. Sempre che la donna ci caschi, credendo che sia tutta virilità del tuo sacco.
>>
Da uomo, mi chiedo perché tanti uomini debbano essere così dementi. Innanzitutto, non credo che questo nuovo farmaco agisca sul desiderio; poi, avendo occasionalmente usato il Cialis, posso assicurare che una donna non si accorge assolutamente di nulla.
Ed anche qui mi chiedo perché un numero enorme di uomini debba sempre e comunque mitizzare le donne, manco fossero una specie superiore. Mai letto o sentito di una donna che tenda a mitizzare gli uomini. Anzi, di solito le nostre “dolci metà” fanno l’esatto contrario.
Marco(Quota) (Replica)
Ogni occasione è buona per scrivere stronzate e rompere i cosiddetti. Autocritica e capacità logiche uguale a zero.
@@@
http://blog.libero.it/uomindamarte/5646120.html
In Amore siete ALFA o BETA???
Post n°279 pubblicato il 13 Ottobre 2008 da vita.tranquilla
Tag: coppia, donna, uomo
Più le donne sono indipendenti e si affermano nel lavoro,più fanno fatica a trovare un compagno. L’emancipazione femminile va a braccetto con l’isolamento sentimentale. Insomma più la donna è indipendente, di successo e “con le palle”, più difficilmente troverà un uomo disposto a condividere la sua vita.
Perché gli uomini e le donne sono di due categorie : ALFA e BETA.
ALFA = FORTE
BETA = DEBOLE
Per la donna Alfa accoppiarsi stabilmente è dura, perché l’uomo Alfa ne ha soggezione e l’uomo Beta è raro a trovarsi.
L’uomo Alfa dalla sua preferisce trovare una donna Beta,più comprensiva e accomodante…disposta ad ascoltare e coccolare invece di prevaricare come farebbe la donna Alfa…
ALLORA CHI SI DEVE SCEGLIERE?
In attesa dell’uomo”ALFA-BETA” ascolto le amiche e gli amici che hanno bisogno di sfogarsi e le mie paturnie per il momento se le sciroppa il mio cane…
VOI SIETE ALFA O BETA?
Marco(Quota) (Replica)
Ritengo (a meno che non si dimostri il contrario) che gli alfa si prendono le scafate o disinibite, di solito per un’avventura, le quali scartano chi è introverso (e probabilimente per questo non si potrà realizzare mai il sesso libero, neanche in quel 10% dei casi in cui tutti e 2 non voglionio impegnarsi).
marcello(Quota) (Replica)
Rita:
1) il naturale desiderio femminile di selezionare il maschio migliore disponibile (“alfa”) per assicurarsi la progenie migliore
————————————————–
In effetti, anche se io ero fisicamente attraente (scusate se lo dico), le ragazze, sconosciute che mostravano interesse non si facevano avanti più di tanto (oggi ancora meno), infatti, avendo un carattere “debole…” mi era difficile farmi avanti per una relazione duratura, mentre provarci sul momento con la compagna di scuola (a detta di tutti porcona) tradiva le aspettative…
Leonardo(Quota) (Replica)
Tradiva le mie aspettative, cioè che non era poi cosi porcona
Leonardo(Quota) (Replica)
Infatti la religione, e non solo quella cristiana, anche il buddismo, che avevano come fine l’ascetismo e, che vedevano come nemico la donna in quanto fonte di desiderio per gli uomini, sono state tradite, dal cristianesimo per primo, elevando la donna a oggetto supremo della volontà maschile: Eva non è più simbolo della maledizione divina ma ci ricorda che dobbiamo lavorare per lei, perché lei partorisce e rappresenta la famiglia.
Leonardo(Quota) (Replica)
Buon giorno Fabrizio, è da qualche tempo che ho scoperto questo sito e lo trovo molto interessante, soprattutto perchè ho trovato riscontro nelle riflessioni fatte tra me e me molte volte negli anni.
Vorrei commentare questo tuo video e mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi.
Premetto che sono un maschio beta e concordo sulla descrizione di frustrazione e insoddisfazione che avvolge gli uomini della mia categoria. Che senso ha appunto questo continuo guardare ma non toccare? Che senso ha vedere d’estate la miriade di ragazze/donne semi nude se tanto non ti rivolgono non dico la parola, me nemmeno lo sguardo?
Per cui d’accordissimo su quanto da te espresso.
Invece riguardo la prima parte in cui dici: “immaginate cosa succederebbe se le donne avessero lo stesso atteggiamento degli uomini”, non sono propriamente d’accordo. E se provassimo a rigirare la questione in questi termini: “immaginate cosa accadrebbe se gli uomini avessero le stesse opportunità sessuali delle donne”. A mio avviso accadrebbe che un uomo sentirebbe molto meno la disperazione della scelta, potrebbe scegliere quella che preferisce scartando le altre e una volta soddisfatto per bene l’impulso sessuale, andrebbe cercando qualcosa di più. Un legame affettivo. Praticamente ciò che fanno le donne.
Per cui secondo me non è possibile condannare a priori l’atteggiamento femminile, perchè parte da basi diverse, sulle stesse basi diventeremmo anche noi molto più simili a loro.
Altro punto è che molte donne già scelgono in base all’attrazione fisica. Se tu prendi un classico figo, non necessariamente benestante o potente, avrà comunque la fila di donne che lo cercherà su di una base fisica.
Quindi direi che l’evoluzione che hanno avuto i paesi occidentali ma al contempo repressi come il nostro sforna una realtà a misura di donna. La donna sceglie se fare la scopata, scegli con chi farla, quando e quanto. Sceglie la storia seria, quando e con chi averla. L’uomo è diventato un burattino nelle loro mani. Chi fa parte però dell’elitè degli uomini alfa, ha invece a disposizione una sorta di eden, avendo ai suoi piedi schiere di donne ben intenzionate.
Ciò è volto a far estinguere l’uomo beta in favore dell’uomo alfa, che probabilmente può trasmettere geni migliori. Esattamente come succede nel regno animale, le femmine scelgono i migliori scartando i peggiori. Per cui non potrà mai essere che una donna si metta a ragionare da uomo, per sua natura deve selezionare e scegliere e in questo ne fanno le spese gli uomini beta.
Il non senso a mio avviso, è che l’uomo avendo un sistema di relazioni ben più complesso di quello animale, dovrebbe in un certo senso aver superato questi vincoli, invece li ha eccentuati. Non è possibile che una donna di livello 7 se la tiri con un uomo di pari livello. Invece questo è ciò che accade, ed è questo forse il male più grande.
Condividi questo mio pensiero?
Andrea(Quota) (Replica)
Andrea,
“Che senso ha appunto questo continuo guardare ma non toccare? Che senso ha vedere d’estate la miriade di ragazze/donne semi nude se tanto non ti rivolgono non dico la parola, me nemmeno lo sguardo?” (Andrea)
Intanto benvenuto perché mi pare che è la prima o forse la seconda volta che intervieni.
Il senso è proprio quello che ho cercato di spiegare anche in quel video e in altri articoli che puoi trovare sul sito, e cioè quello di mantenere gli uomini in una condizione di perenne eccitazione, di costante bisogno e quindi di ricatto e di dipendenza psicologica. La sessualità viene di fatto sovrapposta alla “capacità” economica e sociale degli individui di sesso maschile, cioè al peso specifico che sono in grado di mettere sul piatto della bilancia che conferisce loro più o meno potere di contrattazione. Il più delle volte, naturalmente, essendo il genere maschile composto per la gran parte da maschi beta, il peso specifico che un uomo è in grado di esercitare non è in grado di bilanciare quello femminile. Non c’è bisogno, a questo punto, che ti spieghi quale potentissimo strumento di dominio (e di alimentazione delle dinamiche economiche, anche e soprattutto dal punto di vista psicologico) rappresenti la sessualità concettualmente, prima ancora che praticamente mercificata (ai danni degli uomini…), all’interno dell’attuale sistema.
Non c’è dubbio che anche la bellezza e la prestanza fisica costituiscano una “risorsa” che può spostare l’ago della bilancia in favore degli uomini. Dal momento però, che a parità di capacità attrattiva, il peso specifico di una donna è sicuramente superiore a quello di un uomo (asimmetria sessuale che determina uno squilibrio fra domanda e offerta di sesso), quanti saranno in percentuale gli uomini in grado di esercitare un peso specifico maggiore a quello di una donna soltanto sulla base della loro capacità attrattiva dal punto di vista estetico? Il 5%? Il 10%?…Bah…A mio parere mi sono già allargato, e di parecchio…Ma di parecchio assai…Se poi il soggetto in questione, oltre a essere molto attraente, è anche e soprattutto un uomo di successo, ricco, potente, affermato, allora il suo peso specifico sarà molto maggiore e in questi casi, la relazione fra uomini e donne che nella gran parte dei casi vede i primi scodinzolare dietro alle seconde, si capovolge. Questo avviene a mio avviso e senza esagerazione, forse nello 0,5% dei casi, ma credo di essermi allargato anche in questo caso.
“Ciò è volto a far estinguere l’uomo beta in favore dell’uomo alfa, che probabilmente può trasmettere geni migliori. Esattamente come succede nel regno animale, le femmine scelgono i migliori scartando i peggiori” (Andrea).
Stai facendo confusione perché stai interpretando il concetto di maschio “alpha” come geneticamente superiore, e quello di maschio “beta” come inferiore. Le cose non stanno affatto così o comunque noi non le intendiamo così. Il sottoscritto ad esempio “vale” sicuramente di più dal punto di vista intellettuale o culturale (e trent’anni fa forse anche dal punto di vista fisico aveva qualcosina da dire…) rispetto a un qualsiasi calciatore di serie A. Nonostante ciò il suo peso specifico è estremamente esiguo se non addirittura nullo rispetto a quello di un calciatore, cioè di uno che il più delle volte a malapena riesce ad esprimersi in un italiano corrente. E lo sarebbe anche se il sottoscritto fosse più attraente dal punto di vista fisico rispetto ad un calciatore. Mi sento di affermare che quando avevo la loro stessa età, ero diciamo un po’ meno brutto e forse anche fisicamente un po’ più elegante di un Pancaro, un Gattuso, un Zola, un Tevez o altri, e tuttavia le donne con cui loro si accompagnano il sottoscritto non le vede (e non le vedeva) neanche con un binocolo in dotazione alla U.S Navy. Diciamola meglio, sono loro che non vedono il sottoscritto…
Eppure il “codice genetico”, per usare il tuo stesso paradigma, dice che il sottoscritto era fisicamente più attraente (trent’anni e tanti capelli fa… ) e intellettualmente (mettiamo da parte l’aspetto culturale che è in effetti un costrutto culturale) più capace. Quindi, a regola, se il tuo paradigma fosse corretto, dovrebbe essere il sottoscritto il maschio alpha e loro i beta, così come dovrebbe sempre essere il sottoscritto ad essere circondato da belle donne e non un Pancaro o un Tevez.
E invece, come ben sappiamo (sigh…), così non è.
“Il non senso a mio avviso, è che l’uomo avendo un sistema di relazioni ben più complesso di quello animale, dovrebbe in un certo senso aver superato questi vincoli, invece li ha accentuati. Non è possibile che una donna di livello 7 se la tiri con un uomo di pari livello. Invece questo è ciò che accade, ed è questo forse il male più grande”. (Andrea)
In questo caso condivido completamente e penso di avere spiegato le cause di questa situazione. In ogni caso, da questo punto di vista, trovi decine e decine di articoli sul sito dove approfondiamo l’argomento.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Fabrizio Marchi
>>
Il sottoscritto ad esempio “vale” sicuramente di più dal punto di vista intellettuale o culturale (e trent’anni fa forse anche dal punto di vista fisico aveva qualcosina da dire…) rispetto a un qualsiasi calciatore di serie A. Nonostante ciò il suo peso specifico è estremamente esiguo se non addirittura nullo rispetto a quello di un calciatore, cioè di uno che il più delle volte a malapena riesce ad esprimersi in un italiano corrente. E lo sarebbe anche se il sottoscritto fosse più attraente dal punto di vista fisico rispetto ad un calciatore. Mi sento di affermare che quando avevo la loro stessa età, ero diciamo un po’ meno brutto e forse anche fisicamente un po’ più elegante di un Pancaro, un Gattuso, un Zola, un Tevez o altri, e tuttavia le donne con cui loro si accompagnano
>>
I “playboy” nostrani direbbero che questo accade perché “non ci sai fare” e che “il problema sei tu non gli uomini in generale”… 😉
Tanto per restare in tema…
http://max.gazzetta.it/lifestyle/2013-12/12lifestyle-karim-sepulveda-401811897937.shtml#0
Tiziano(Quota) (Replica)
Tiziano,
I “playboy”, specie quelli che stanno in rete e magari frequentano pure i siti del movimento maschile (non si capisce perché e che necessità ne abbiano…), possono (e debbono…) raccontare e raccontarsi tutte le palle di questo mondo.
Sono personaggi spesso anche un po’ grotteschi, incarnano alla perfezione l’ideal tipo del “macho”, quello che finge o fa mostra di “non dover chiedere mai”. (l’1% degli uomini non ha bisogno di “chiedere mai” e loro non fanno parte di questa esigua minoranza, questo è poco ma sicuro…).
Peraltro il tipo veramente “sveglio” (è del tutto naturale che ci siano uomini più brillanti, altri più timidi ecc. fa parte della complessità e anche della bellezza della natura umana) e quindi con qualche marcia in più rispetto ad un altro più introverso o comunque con maggiori difficoltà di approccio, raramente è uno che fa lo sbruffone. Generalmente si tratta di uomini che hanno affinato e successivamente perfezionato la loro capacità di leggere psicologicamente il femminile e di conseguenza di relazionarsi con esso. Proprio per questa ragione (appunto perché consapevoli, a differenza dei “machi” e degli sbruffoni) è assai difficile che facciano mostra del loro “successo” con le donne, proprio perché questo è dovuto ad una particolare “abilità”, diciamo così, che hanno sviluppato con il tempo, con l’esperienza e con la sempre maggior conoscenza del femminile.
Ma questo non significa affatto che la loro sia una vita “facile” o che riescano a sottrarsi al processo di alienazione (corteggiamento=recita=contrattazione mercantile non dichiarata) che purtroppo contraddistingue la relazione fra MM ed FF . Sono solo più lucidi e consapevoli, cognitivi, si direbbe, in gergo psicologico. Questo da una parte può essere un vantaggio, perché ti consente, se ne hai la voglia, di mettere in campo una “performance” lucida, razionale che ti permette di ottimizzare tempo, spazio e risorse e di arrivare all’”obiettivo” con relativamente maggior facilità, velocità e disinvoltura. Dall’altra però, proprio perché sei “cognitivo”, sei perfettamente consapevole (rispetto a tanti altri che dormono ancora sull’isola dei beati…) che stai recitando, e quindi che ti stai alienando, e questo ( credo peraltro che sia la reazione più sana per un uomo che abbia sviluppato un certo tipo di coscienza) ti porta ad allontanarti da quel genere di modalità di relazione se non ad abbandonarla del tutto.
Personalmente è stato il processo che ho vissuto nel corso di una vita e credo che valga anche per tanti altri amici che sono qui…
L’aver sviluppato una consapevolezza conduce inevitabilmente all’abbandono di determinati modelli e alla ricerca di nuove v e più evolute modalità relazionali. Una ricerca naturalmente immensamente più difficile ma tornare indietro è impossibile. E’ come aver studiato all’università e poi tornare alle scuole medie. Tutt’al più ci si torna per insegnare ma non per stare sui banchi…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Intanto ti ringrazio molto per avermi risposto.
In effetti riguardo al concetto di uomo alfa = migliore e uomo beta = peggiore mi sono espresso male.
Mi basavo su di un metro di giudizio femminile, generalizzandolo. La maggior parte delle donne non sceglie il più acculturato e/o il più intellettuale, ma sceglie chi istintivamente trasmette la sensazione di potersi ampiamente prendersi cura della prole e della donna stessa.
In questo contesto, un ricco o meglio ancora un potente, ricopre nei confronti della donna media il ruolo di maschio dominante.
Per cui tu senti di avere un maggior valore rispetto ad un calciatore in base alla cultura, perché per te ha un valore di molto superiore alla capacità di tirar calci ad un pallone, anche per la donna potrebbero essere la stessa cosa, ma per lei è il risultato che fa la differenza: se la tua capacità di scrivere ti facesse diventare ricco e potente, la donna media vedrebbe in te un maschio alfa.
Quindi la mia analisi sul codice genetico era riferita al risultato ottenuto. 30 anni fa eri superiore intellettualmente e fisicamente ai calciatori che hai citato, ma non per quanto concerne potere e conto in banca. Ciò non toglie che ad esempio in un movimento come questo, tra i beta tu sia in un certo senso l’alfa, “la guida” e se te tenessi un corso universitario, tanto per dire, sicuramente per qualche studentessa rappresenteresti l’uomo alfa. Nell’eccezione e non nella regola il tuo codice genetico rappresenta per qualcuna quello del maschio alfa.
Questo perché non tutte le donne sono uguali, fortunatamente, tuttavia la maggior parte sono anche attratte da chi sa spiccare tra gli altri uomini. E’ per questo che una rockstar, magari un cesso interstellare, può facilmente accompagnarsi a qualche fotomodella.
La maggior parte delle donne però a mio avviso, ha una istintiva predilezione per alcuni, che forse sono in grado di trasmettere la sensazione che in caso di pericolo, attuerebbero qualunque tattica lecita o meno per salvare compagna e prole. Da qui forse la predilezione istintiva per gli “stronzi”.
Lo stronzo generalmente, pur portandosi dietro una gran bella dose di difetti è generalmente un personaggio che emerge tra gli altri, per sicurezza, per sfrontatezza, per egocentrismo, tutte peculiarità che a ragione o meno, lo farebbero sopravvivere in caso di pericolo o che quanto meno gli permetterebbero di farla franca anche a discapito di altri.
Un po’ come un uomo viene istintivamente attratto da una bella donna, sana, giovane. L’attrazione scatta spesso su di una base visiva, ancor prima di sapere quanto essa sia intelligente o acculturata.
Quindi tornando al parogone sul regno animale, così come le femmine di numerose specie tendono a scegliere i maschi dominanti (più forti/veloci/variopinti/scaltri.. in base alla specie di appartenenza), nel mondo degli uomini il potere rappresenta il carattere dominante, più della sola cultura o della sola bellezza.
Cercherò comunque di leggere il maggior numero di articoli che posso dato che come dicevo questo sito rappresenta per me una manna dal cielo.
In ultimo mi piacerebbe porti una domanda: come vedi l’evoluzione del rapporto uomo-donna in un paese come l’Italia? Mi spiego: premesso che la popolazione maschile italiana è di poco inferiore alla popolazione femminile, quindi in questo senso avremmo maggiori possibilità di scelta, ed essendo la maggior parte degli uomini appartenente alla categoria dei beta, alla fine comunque le donne dovrebbero forzatamente scegliere i beta pena restare sole o fare le amanti degli alfa. Ma una donna in genere si stanca di essere amante.
Per cui stando così le cose, al di là dello strapotere femminile, non dovrebbe esserci una naturale ridistribuzione delle femmine pena la loro estinzione (non procreazione)?
Andrea(Quota) (Replica)
Anche se ti sei rivolto a Fabrizio, scrivo anche io due righe sulla questione.
Certamente vi è una “naturale redistribuzione delle femmine”, utilizzando la tua espressione, a un certo punto della vita ( la donna è naturalmente portata a cercare la relazione stabile con l’uomo, e ciò accade in maniera sempre meno esigente man mano che l’età avanza ) ma ciò che si critica è la tendenza femminile a farsi “merce”, a piegarsi alle logiche della “domanda-offerta”, alle logiche del “mercato”, che non consiste in verità nell’attrarre l’uomo con le sue “bellezze” per poi negarsi, naturale atteggiamento femminile con cui la donna cerca conferme al suo sex appeal ( la provocazione sessuale, come già ebbi modo di scrivere a Fabrizio, è un assunto tipico della qm conservatrice), ma nel chiedere, in cambio del puro e semplice piacere fisico, qualcosa a esso estraneo, che può essere la stessa relazione stabile, piuttosto che un posto di lavoro, fino alle richieste meno gravose.
Con una donna lo scambio non è mai alla pari, salvo rare eccezioni, non è scambio di piacere fisico, che poi può anche evolversi in qualcos’altro, è una trattativa in cui la donna cerca di ottenere qualcosa che va bene al di là di questo.
Tutto ciò ben al di là di quanto la natura femminile porterebbe a fare. La dimostrazione consiste nel fatto che, prima di raggiungere la “maturità”, orientativamente fino ai 20 anni di età circa, ragazzi e ragazze sono molto più simili nel modo di concepire e di vivere la sessualità di quanto lo siano due adulti di diverso sesso. Invece di contribuire a liberare la sessualità da tutti i condizionamenti moraleggianti con cui è stata fino a ora vissuta, la donna sta contribuendo a sovrapporgliene degli altri. E’ chiaro che questa descrizione si attaglia meglio alla realtà italiana, ma altrove la situazione non è molto dissimile.
Alessandro(Quota) (Replica)
Alessandro tu hai ragione, ma credo che siamo tutti imbevuti in quest’ ottica della mercificazione, uomini e donne. Perché è verissimo che tante sono quelle che si vendono come merce, ma tanti sono anche gli uomini che tentano di comprarle con soldi e/o con regali, talvolta anche quando non ce ne sarebbe neanche bisogno.
Infatti come viene detto da Fabrizio in uno dei suoi interventi, la vera emancipazione femminile è molto al di là da venire, sia nella mente degli uomini, sia soprattutto in quella delle donne.
Andrea(Quota) (Replica)
Una visione sperimentale sulle straordinarie potenzialità e sulla illimitata ricchezza e varietà della sessualità femminile in un libro di un giornalista USA che riporta le interviste a numerose sessuloghe USA che hanno svolto lunghe e accurate ricerche sulla sessualità femminile. Si delinea un mondo indiscutibilmente affascinante che da sempre è conosciuto da chi vuol davvero bene alle donne perchè le conosce e le ama come sono e sulla base di questa conoscenza della loro realtà sa interpretarle e governarle:
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/1-cosa-vogliono-le-donne-sesso-porno-selvaggio-meglio-se-con-sconosciuti-2-a-74575.htm.
cesare(Quota) (Replica)
>>>>>>
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/1-cosa-vogliono-le-donne-sesso-porno-selvaggio-meglio-se-con-sconosciuti-2-a-74575.htm.
>>>>>>
Bah… è da 34 anni che ascolto storie del genere, ma a parte le chiacchiere e le leggende urbane al riguardo, nel quotidiano non vi è traccia alcuna di tali “fameliche” femmine. Mah…
Daniele(Quota) (Replica)
Dalla recensione al libro “Che cosa vogliono le donne” nella locandina di Einaudi sul WEB:
“Le donne desiderano. E non certo nel modo etereo e romantico che ci hanno sempre fatto credere. Desiderano potentemente. E non solo in situazioni legate alla riproduzione. Anzi, se c’è qualcosa che polverizza il desiderio femminile è proprio la routine famigliare. Ben piú che per gli uomini. Peccato che per secoli, almeno da Galeno in avanti, ci siano state tramandate teorie ben diverse, alle quali le donne si sono in qualche modo sempre conformate.
PRINCIPALMENTE MENTENDO.IN PRIMO LUOGO A SE STESSE.
Ma una volta eliminate le sovrastrutture culturali, sociali e religiose, è forse possibile arrivare a inquadrare che cosa davvero vogliano le donne. È quel che ha fatto Daniel Bergner, intervistando donne, sessuologi, primatologi e psichiatri, e tracciando una nuova, sorprendente, mappa del desiderio femminile”.
cesare(Quota) (Replica)
no ho parole ..
nel video Daniel Bergner
Rita(Quota) (Replica)
Sesso e adolescenza negli anni ’10 …
Sesso e ricatti in una scuola genovese: che cosa succede alle quindicenni?
…..
Poi: «Ora mi dai 100 euro o dico che mi hai violentata, ho il tuo dna addosso». Sembra roba da Fox Crime, è successo quest’inverno, nel cortile di un istituto professionale, ponente genovese. Erano tutti minorenni. Le ragazze erano in tre. «Volete scopare?». Lo hanno fatto, è iniziato il ricatto, il ragazzo ha avuto paura, non ha pagato, ne ha parlato con un professore che sa fare il proprio mestiere. Hanno chiamato anche la polizia e c’è chi ha detto : «Sono cose successe già in altre due scuole genovesi, non è la prima volta». Ma è la prima volta che se ne parla, non servono altri dettagli. Meglio provare a capire.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
W. Farrell: Chi inserisce il pene in una vagina ha perso il controllo della propria vita.
Cosa succede alle 15enni? Semplice: hanno capito ciò che mezzo miliardo di maschi rifiuta ostinatamente di capire/vedere/ammettere.
Basta la parola di lei per finire in guai immensi. Le fanciulle lo sanno i loro coetanei no. Gli adulti maschi nemmeno.
Le intenzioni, vere o simulate, i gesti, i modi, il consenso indiretto, diretto, implicito o esplicito, non hanno alcuna rilevanza.
Le fanciulle hanno letto e studiato “Il mito del potere maschile” e “Qmdt” . Ma li hanno letti con il naso: hanno fiutato. Ed è bastato.
Infatti per chi ha olfatto, il fiutare basta e avanza.
Per i maschi invece sembra che ogni parola sia vana. Essi credono che lo stupro e le violenze vadano dimostrate. Credono che l’accusatrice debba provare la colpa. Credono… credono…credono.
.
Credono che si possa infilare il pene in una vagina e restare a piede libero.
RDV
Rino DV(Quota) (Replica)
>>>
Non sono d’accordo, innanzitutto perché già gli antichi sostenevano che le femmine erano “molto più vogliose degli uomini”, dimenticando di spiegarci, però, come mai già allora esistesse la prostituzione femminile, per non parlare del fatto che oggigiorno le puttane sono in continua espansione anziché in diminuzione…
Per cui, se tutto ciò fosse vero, bisognerebbe concludere che gli uomini sono realmente una massa di dementi dalla notte dei tempi, considerando che pagano le femmine da millenni…
Riguardo alla questione della routine familiare, ritengo che ammazzi molto di più il desiderio maschile che quello femminile. Lo stesso dicasi per le sovrastrutture culturali. Però, chissà perché (si fa per dire…), una caterva di uomini ha regolarmente bisogno di descrivere il cosiddetto “gentil sesso” (de che…?) come “affamato di cazzo”…
Daniele(Quota) (Replica)
seiper1 è “iulbrinner”, “Strider” ero io.
>>>>
http://questionemaschile.forumfree.it/?t=1340605&st=1170
>>>
http://questionemaschile.forumfree.it/?t=5806203
Daniele(Quota) (Replica)
Fratelli e amica Rita, che vi posso dire? comprate il libro in questione e leggetelo. Poi liberi di considerare le tesi esposte falsità o verità comprovate su base sperimentale. Però leggetelo: stiamo o no cercando la verità fuori degli stereotipi consolidati?
Io sono al terzo capitolo del libro e sono ancora più stupito di quanto non lo fossi leggendo la recensione. A quanto pare non solo io: ha scatenato una bufera anche negli USA e non solo grandi perplessità tra noi.
Certo è che le ricerche citate nel testo evidenziano l’impressionante scarto tra rilevazione empirica della eccitazione sessuale delle donne-cavie e le dichiarazioni soggettive delle stesse circa la presenza o meno in loro di eccitazione sessuale: “le donne/cavie dicono una cosa e quanto succede loro tra le gambe dice esattamente l’opposto”. Non è necessario che spieghi che cosa questa evidenza scientifica significa sul piano della verità processuale. E il buon Galeno (e successivi) giudice dei comportamenti sessuali femminili, basandosi sugli atteggiamenti consci delle donne, che altro avrebbe potuto teorizzare?
E se ci pensate bene questa scissione tra dimensione conscia e dimensione sessuale non è forse esperienza assai frequente nel rapporto dei maschi con le femmine?
Le ricerche citate nel testo hanno come finalità esplorare “la foresta” della sessualità femminile nella sua dimensione “animalesca”, ovvero sgombra di ogni sovrastruttura o remora di qualunque tipo. Una foresta senz’altro affascinante non foss’altro perché assolutamente sconosciuta e impensabile. Uno sguardo che finalmente ci darà la verità oggettiva delle reali dinamiche della sessualità femminile? e magari aiuterà i volonterosi ad uscire dalle infinite fregnacce politically correct femministe su cui i media costruiscono l’attacco al maschile e la santificazione del femminile?
Questo sguardo sull’ “animale donna” illumina di una luce nuova il mondo femminile che appare sorprendentemente tutto un altro mondo. Appunto “cose dell’altro Mondo”, senz’altro assolutamente spiazzante.
r
cesare(Quota) (Replica)
se fosse vero tutto ciò, (e cioè se davvero la libido femminile fosse in termini qualitativi e quantitativi pari a quella maschile, ma fosse stata inibita da secoli e millenni di “teoria”) significherebbe soltanto due cose. O ha ragione Daniele e i maschi sono inferiori alle femmine perché non sono in grado di controllare la loro libido, o le femmine sono inferiori agli uomini perché sono come automi in grado di farsi ipnotizzare a comando tanto da farle mentire a sé stesse tanto da negare quello che dovrebbe essere uno degli impulsi più forti in natura, forse secondo solo alla sopravvivenza. Nel secondo caso, però mi sa che si ritorna alla teoria di Daniele. Che vantaggio da agli uomini inibire la libido femminile per poi pagare? Il vantaggio della paternità? Il maschio avrebbe persuaso la femmina di essere una romanticona pudica e sessualmente inibita per poter essere sicuro della paternità, e adesso la starebbe riportando alla condizione primitiva? No perché la frase dell’incipit è chiarissima eh.. parla espressamente di conformazione della libido femminile a “teorie” esterne . Parla pure di “peccato che si siano conformate a…” Insomma non mi pare che di lì si scappi.. qui si parla di un genere che avrebbe manipolato l’altro, e siccome sono soltanto due, se si da per scontata l’uguale energia sessuale di desiderio uno dei due è superiore all’altro come presupposto, tanto da essere in grado di controllarsi per calcolo o di controllare l’altra quasi ipnotizzandola (mentirebbero pure a sé stesse) per calcolo.
Rita(Quota) (Replica)
ci vorrebbe un medico.
Pare che comunque non sia così semplice misurare l’ eccitazione (e te credo… io tra l’altro non ho la più pallida idea di quanto intenso sia il desiderio di un uomo sottoposto a visione eccitante, potrebbe essere cerebralmente miliardi di volte più intenso di quello di una femmina per esempio). Sembrerebbe sia stato usato un pletismografo e da questo articolo (che non so quanto valido ci vorrebbe un medico che ne spiegasse il funzionamento, se c’è tra di voi batta un colpo ) parrebbe che siano comunque state rilevate differenze http://www.parmadaily.it/Notizia/19484/come_si_eccitano_le_donne.aspx#.Uznjl1KKDcs
la frase è un po’ sibillina… forse dal libro si capisce meglio ma:
“Infine lo studio sancisce il fatto che agli uomini corrisponde l’eccitazione di testa e di pancia, ossia si eccitano per quello che vedono.
Le donne, invece, si eccitano di testa ma non di pancia e viceversa.”
boh.. questo sembrerebbe il risultato dell’esperimento oggettivo col pletismografo, e ad occhio non mi sembra particolarmente rivoluzionario.
M
Rita(Quota) (Replica)
>>>>>>>>>
Una foresta senz’altro affascinante non foss’altro perché assolutamente sconosciuta e impensabile.
>>>>>>>>>
Cesare, perdonami, ma cosa avrebbe di “sconosciuto” e di “impensabile” la sessualità femminile? Insomma, perché bisogna seguitare a mitizzare ciò che di mitico non ha nulla?
________________________________
PS: questo è quanto scrisse in passato un uomo che conobbi personalmente in una palestra di pugilato 14 anni fa.
>>>>>>>>>
Dunque…
A far luce sui diversi desideri dei due sessi sono i rapporti omosessuali.
Quelli eterosessuali rappresentano un compromesso tra i desideri di un uomo e i desideri di una donna e tendono quindi a minimizzare le differenze tra i sessi.
Gli omosessuali, invece, non hanno bisogno di giungere a compromessi e la loro esperienza mette in mostra la sessualità umana in una forma più pura.
In uno studio sugli omosessuali di San Francisco condotto prima dell’epidemia di AIDS (il primo caso ufficiale fu registrato il 5 giugno 1981), emerse che il 25% degli uomini gay aveva avuto più di mille partner sessuali; il 75% oltre 100.
Viceversa, nessuna femmina lesbica risultò essere così promiscua, solo il 2% di esse dichiarò un centinaio di partner.
Anche altri desideri dei gay, come quelli riguardanti la pornografia, la prostituzione e l’attrazione per partner giovani, rispecchiano o portano all’eccesso i desideri degli eterosessuali.
(Tra l’altro, il fatto che i desideri sessuali degli uomini siano gli stessi a prescindere dal fatto che siano rivolti alle femmine o ad altri uomini confuta la tesi che si tratti di strumenti di oppressione della femmina.)
Non è che gli uomini gay siano sessualmente “più calorosi”: sono semplicemente uomini i cui desideri maschili si incontrano con altri desideri maschili anziché con desideri femminili.
Tra gli eterosessuali, se gli uomini desiderano la varietà più delle femmine, quello che dovrebbe conseguirne può dircelo un qualunque corso di economia.
L’accoppiamento dovrebbe essere considerato un’elargizione femminile, un “favore” che le donne possono decidere se concedere o negare.
Fiumi di metafore parlano del rapporto sessuale con una donna come di una merce preziosa, sia che assumano il punto di vista di lei (concedersi, dargliela, sentirsi usata), sia che assumano quello dell’uomo (averla, favori sessuali, farcela).
E le “transazioni sessuali”, come i cinici di ogni genere hanno scoperto da tempo, obbediscono spesso a logiche di mercato.
In tutte le società sono quasi esclusivamente gli uomini che corteggiano, fanno approcci, ricorrono a “filtri d’amore”, fanno regali in cambio di rapporti sessuali, pagano la futura moglie (anziché ricevere la dote) e le prostitute.
L’economia sessuale, naturalmente, dipende anche dalla desiderabilità dei singoli individui, non solo dai desideri medi dei due sessi.
Si paga per il sesso (in denaro, impegni, favori, regali, vacanze, cene, etc.) quando il partner è più desiderabile di noi.
Dato che le donne discriminano più degli uomini, l’uomo medio deve pagare per avere rapporti sessuali con la donna media…* (Non sempre è così ma poco ci manca*…)
Un uomo medio può attrarre una moglie di qualità superiore a quella di una partner occasionale (presumendo che l’impegno matrimoniale sia una forma di pagamento…), mentre una donna media può attrarre un partner occasionale (che non pagherebbe niente…) di qualità superiore al marito*.
Solo con gli uomini di qualità “più alta” sono disposte ad avere rapporti sessuali (gratis) un gran numero di femmine.
>>>>>>>>>>
Daniele(Quota) (Replica)
Fratelli miei, le obiezioni di Rita e Daniele sono serie e il dibattito scatenato in USA è in linea con queste e altre obiezioni che tra l’altro sono prese in considerazione nel testo. A me pare che la equiparazione della libido femminile, nella sua struttura “originaria”, a quella maschile sia ipotesi affascinante perchè intrinsecamente liberatoria, e non mi sembra abbia come esiti necessari le alternative individuate da Rita o Daniele. Non necessariamente questa gestione “autoinibita” delle donne è da ascrivere ai maschi: possiamo anche pensare che un genere gestisca la propria sessualità nel modo che più gli conviene (cavoli suoi). Ed oggi, cambiando le convenienze, non vi sembra che in effetti si evidenzi un cambio di comportamento delle donne nella gestione della propria libido? il testo in questione lo sostiene: per esempio la percentuale di femmine che accedono alla pornografia è in continuo aumento come l’autoerotismo e gadget annessi. E mi sembra che si abbia quotidiana notizia di comportamenti sessuali femminili meno inibiti di quelli maschili.
La tesi che vuole la femmina portata istintivamente alla relazione con le relative sinapsi ad hoc strutturate di contro al maschio “pulsionale” e quindi “violento”, da cui la fondazione della tesi femminista del genere femminile come pacifico, amorevole e salvifico, di contro all’opposto maschile, viene radicalmente contestata. Se crolla la prima crolla anche l’immagine costruita specularmente del maschio posseduto dalle proprie passioni (anzi è proprio il contrario).
Quando conviene loro, nelle femmine le “sinapsi per la relazione accudente” si alternano alle “sinapsi passionali, aggressive e violente”, esattamente come si afferma accadere nei maschi. Mi sembra sia sotto gli occhi di tutti. Quanto poi al genere maschile in preda alle proprie pulsioni, mi ripeto, è una leggenda femminista costruita a specchio su quella delle donne a libido angelicata.
In ogni caso questa visione mi sembra il presupposto per il ritornante auspicio maschile di una sessualità femminile vissuta liberamente.
Chi oggi vuol vedere, vede comportamenti femminili che qualche decennio fa sarebbero parse cose dell’altro mondo e questo libro (che invito di nuovo a leggere) aiuta a rendersene conto e prepararsi alle prossime.
cesare(Quota) (Replica)
Sesso ludico, una rivoluzione …mai nata.
Caro Fabrizio, con questa tua “fissa” ti sei spesso attirato il biasimo sia dei nemici (ovvio), sia degli amici, e non senza ragione…
Si può usare il concetto in chiave colpevolizzatrice:se le donne non fossero come sono, il mondo sarebbe diverso…migliore! (il che …causa il biasimo dei nemici), oppure si può usare il concetto per fondarvi una filosofia alla ricerca dell”Isola che non c’è”, che però, attira il biasimo degli amici, ameno quelli più pragmatici…con i piedi per terra.
L’alternativa, sarebbe quella di chiedersi, “perchè è (così), invece che non è”?
Son passati degli anni, tu … una risposta ce l’hai?
Animus(Quota) (Replica)
sinceramente? dal mio piccolo osservatorio no. L’unica differenza che noto è che se prima si nascondevano comportamenti non consoni (più partners, per esempio) adesso magari li si inventano pure.
Ma donne (anche trentenni non sto parlando di quelle della mia generazione) che passino allegramente da un uomo all’altro come novelle Casanova in gonnella non ne vedo.
Per moltissimi anni comunque onestamente questo è stato il punto d’arrivo del femminismo. Liberare la sessualità femminile. Ed è da quarant’anni che tutti cercano questo Eldorado, col pletismografo, col lanternino. Punti G e multiorgasmi di massa .. di ricerche ce ne sono a iosa, ritrovamenti di libido e smentite successive. Non è così facile avere un punto fermo quando si parla di ricerche scientifiche.
Da ultimo, Cesare non capisco questa tendenza:
“il testo in questione lo sostiene: per esempio la percentuale di femmine che accedono alla pornografia è in continuo aumento come l’autoerotismo e gadget annessi”
se è così, non mi sembra un miglioramento. La libido femminile si rivolgerebbe all’autoerotismo, ai gadget e alla pornografia?. Quindi questa rivoluazione non starebbe portando ad una disinibizione femminile verso l’altro sesso (per alleviare la fatica del venirsi incontro perché avvenga la relazione sessuale),.. no si starebbe chiudendo su falli di plastica, pornografia e gadget? Mah… se la motivazione maschile è la scarsa partecipazione femminile, (la famosa disparità ormonale che qui, a questo punto viene negata) la motivazione femminile per non rivolgersi all’altro sesso in questo improvviso risveglio ormonale e di sensi quale sarebbe?
Cioè non ho capito bene cosa sostiene il testo? Un’inversione di inibizione? Con i maschi che sarebbero diventati più inibiti verso il sesso e le femmine più disinibite? Se questo sostiene siamo destinati a non incontrarci mai su un piano paritario in questo senso…
Rita(Quota) (Replica)
Secondo me il punto cruciale è che esiste una branca del femminismo (quello libertario, forse è sempre esistito forse no) che rivendica prostituzione e pornografia al femminile. Questo, da un punto di vista pratico, è positivo IMHO. Perché siamo passati dalla moralizzazione del sesso al riconoscimento della libera espressione sessuale. Di conseguenza se “pornografico” diventa un brand “buono” non si potranno colpevolizzare i maschi. In poche parole l’idea che anche la femmina arda di desiderio di provare tutto e soltanto la sua autodeterminazione nei secoli per la sua convenienza (diciamo così.. ) l’abbia convinta a non darla via come il pane, renderebbe buona questa attitudine (che di per sé non è né buona né cattiva.. semplicemente è, e qui do ragione ad Animus) Ma l’impressione che ho è che non s’inventi nulla di nuovo. Esiste un post-femminismo che s’inventa una pornografia “femminista” per donne (a questo punto a che serve.. se si dimostra che la libido originaria è uguale ed è solo plasmabile per convenienza). Vedi qui per esempio: http://intersezioni.noblogs.org/condivisioni/sesso-dellorrore-intervista-a-diana-pornoterrorista/
A un certo punto la pornoterrorista dice:
Allo stesso modo lo squirting è terrorista, e lo uso per mostrare l’orgasmo femminile, negato dalla medicina e anche dal porno..
No ma de che? lo squirting negato dal porno??!? basta digitare la parola su Google ed escono 345000 siti che contengono filmati sul genere. Basta digitare “sadomaso” e ne escono altrettanti, basta digitare qualsiasi cosa che s’inventa la pornoterrorista come espressione della sessualità negata dalla società fino ad ora che compare in milioni di versioni uguali.
Rita(Quota) (Replica)
l’ultimo, poi vado a lavorare
http://www.repubblica.it/rubriche/parla-con-lei/2014/03/31/news/sconce-82411645/
qui le “ragazze sconce” o le “ragazze del porno” forti delle recenti tesi di Daniel Bergner battono cassa per produrre un nuovo tipo di porno.. o forse sempre il solito porno, con la verniciata new pornofeminist
Rita(Quota) (Replica)
Rita chiedi precisazioni. Credo però che “precisazioni” in questo campo se ne possano trovare poche e non so nemmeno se sia giusto cercarle. Questa comunque è la precisazione che mi sento di fare, ovvero la penso così:
la sessualità non è forse l’ambito per eccellenza della libera e profonda espressione di sè e di profonda libera interazione con l’altro? Vogliamo chiamare tutto questo “sesso ludico” a distinguerlo dal “sesso contabile” a qualunque tipo di contabilità intendiamo riferirci? Concordiamo che il sesso ludico è un valore ed è luogo a tendere più che una realtà?
Concordiamo che la “contabilità” femminista è l’unica ideologia che ha concepito la sistematica codifica della sessualità umana nei codici di procedura penale e civile e definito ciò che è lecito ciò che è illecito della sessualità femminile? che il femminismo ha creato Il più formidabile dispositivo di gestione autoritaria della sessualità umana? ed ha sollecitato il trionfale ingresso del potere statale in ciò che di più intimo e libero pertiene alle relazioni umane?
Se concordiamo su questi punti ti domando: c’è da rallegrarsi o no se comincia ad emergere (come del resto già per gli uomini) la lettura della sessualità femminile a partire da un piano (seppur ipotetico) “animale” alias puramente istintuale alias naturale che spazza via almeno in termini di principio ogni pretesa idealizzante e normativa dell’attuale visione e gestione femminista della sessualità? e che evidenzia la potenza del desiderio femminile in primis verso il maschio ma anche verso quel polimorfismo che sembra tipico della sessualità femminile?
Se si tratta di un radicale resettaggio che intende restituirci i comportamenti istintuali ovvero innati ovvero naturali della sessualità femminile, che nulla ha che fare non solo con le storiche pre-scrizioni, ma con le immaginette delle false sante del culto femminista, e le spazza via, personalmente respiro meglio.
cesare(Quota) (Replica)
gli uomini abbisognano principalmente di stimoli visivi, sono piu rapidi nell’eccitazione e quindi piu tendenti ad essere promiscui. con questo non sto dicendo che noi si sia incapaci di autocontrollo, ma che siamo piu frequentemente stimolati sul piano sessuale e quindi sul lungo periodo è difficile restare in astinenza e si ricorre spesso alla masturbazione quando non si ha un partner.
le donne abbisognano invece di una maggiore varietà di stimoli che conseguentemente le rende meno rapide ad eccitarsi e molto piu selettive di noi. però non mi stupirei se una volta raggiunto il picco della loro eccitazione, abbiano orgasmi piu intensi dei nostri. ho idea che questo possa spiegare le scene di isterismo delle ragazzine ai concerti delle varie boy band (a partire dai Beatles) o l’attaccamento irrazionale che molte donne hanno per uomini violenti e abusanti.
quando parlo di maggiore varietà di stimoli intendo anche lo status di una persona e quindi ecco spiegata l’attrazione femminile per uomini di successo o che comunque si distinguono in qualche modo dagli altri.
le femministe italiane hanno la tragicomica convinzione che il desiderio sessuale sia un costrutto sociale (se non al 100% almeno in misura preponderante) e questo implica che gli uomini possano essere “rieducati” ad una sessualità per loro migliore, che escluda porno e prostituzione perché la maggior parte di loro condive un orientamento “sex negative” che vede queste manifestazione come sfruttamento del corpo femminile in ogni caso ed esclude a priori la possibile volontà di esercitarle liberamente.
secondo me un’effettiva liberazione sessuale femminile porterebbe le donne ad essere piu “libere” solo con una piccola minoranza di uomini da cui sarebbero effettivamente attratte e che includerebbe il top degli uomini disponibili anche in termini di reddito e di distinzione sociale (quindi l’intellettuale non ricchissimo ma famoso e rispettato ne beneficerebbe) mentre la grande maggioranza della popolazione maschile ne rimarrebbe esclusa. questo secondo me spiega il contegno che molti uomini hanno verso la promiscuità femminile: la libertà non porterebbe ad una “democraticizzazione del sesso” per tutti.
fulvio terzapi(Quota) (Replica)
Animus,
“Son passati degli anni, tu … una risposta ce l’hai?” (Animus)
Veramente la risposta a questo argomento l’ho data miliardi di volte, diciamo milioni, va…
E’ una delle poche cose sulle quali ho da sempre le idee chiare. La risposta è nella stretta relazione fra natura e cultura che invece vengono separate in modo netto sia dai “destri” che dai “sinistri” (e poi dicono che sono un dogmatico…bah…va bè…).
In questa (anche nevrotica, se la vogliamo buttare sul versante psicologico…) separazione c’è l’origine dell’errore.
Ciò detto, però, e spero di non doverlo ripetere un altro milione di volte, che esista una relazione sessualmente asimmetrica (ma quante volte ne abbiamo parlato? Quante?…) fra uomini e donne, non v’è alcun dubbio. Anzi, è uno dei punti nodali della nostra analisi. E’ proprio in questa relazione asimmetrica (che attiene allo stato di natura) che si incista la cultura, cioè relativamente all’oggi l’ideologia capitalista dominante (prima ancora erano le morali a sfondo prevalente mente religioso). Ecco dunque che si verifica un incontro che ho più volte definito come uno dei “matrimoni” meglio riusciti della storia fra due istanze molti simili (e/o che comunque si incastrano come le due parti di una mela), cioè la ragione strumentale e calcolante capitalistica da una parte e l’istanza conservativa e altrettanto strumentale, da un certo punto di vista, presente nella ontologia femminile.
Se uomini e donne avessero la stessa identica pulsione sessuale questo matrimonio non si sarebbe verificato, ma non solo. Non esisterebbe forse neanche la QM, per la semplice ragione che non esisterebbe ragione di conflitto fra i sessi, semplicemente perché non esisterebbe l’oggetto del contendere (e del mercimonio, diretto o indiretto che sia). Perché se uomini e donne fossero del tutto simili dal punto di vista sessuale, il sesso sarebbe completamente libero, né più e né meno che come bere quando si ha sete o mangiare quando si ha fame. Nello stesso tempo non sarebbero stati possibili neanche tutti i vari condizionamenti sociali, culturali, religiosi ecc. che hanno caratterizzato da sempre la relazione fra i sessi. Quello che non ci viene detto (perchè la realtà è stata capovolta) è che se è vero che tali condizionamenti hanno colpito la sessualità femminile, è altrettanto e ancor più vero che il reale obiettivo era quello di colpire, condizionare e ingabbiare la sessualità maschile. Perché è ovvio che se le donne non vivono liberamente il sesso, non lo possono vivere di conseguenza altrettanto liberamente gli uomini. E chi è che soffre di più di questa situazione? Le donne o gli uomini?…
Vi siete già dati la risposta da soli..
Ma disconoscere questa realtà, legare la possibilità di vivere la sessualità ad una serie di dinamiche, logiche e parametri fissati di volta in volta dai vari sistemi sociali che si sono nella storia succeduti (fino al più mefitico, a mio parere, che è quello attuale, perché se è vero che considerare il sesso come una colpa o come una vergogna è grave, secondo me è ancor più grave ridurlo ad oggetto di scambio mercantile) significa farlo diventare uno strumento di controllo e dominio delle masse, e in particolare ovviamente della masse maschili le quali, obtorto collo, sono costrette a tirare il collo e galoppare come muli ai quali si agita la carota davanti al muso per farli andare più veloci.
Mi sono beccato le critiche per questa che è forse una delle nostre più brillanti intuizioni (ci siamo arrivati sia il sottoscritto che Rino per strade diverse quando ancora neanche ci conoscevamo,e mi scuso per quello che potrebbe essere letto come un atto di presunzione…) sia dai “destri” che dai “sinistri” per ovvie ragioni. Per i “destri” nulla si può cambiare, la realtà è quella che è e va accettata per quello che è, l’”essere” è inamovibile, immutabile ed eterno ed è illusorio pensare di poter modificare ciò che è immodificabile. Per i “sinistri” invece tutto è modificabile a botte di “cultura”. “Ontologismo” e “culturalismo”, ben distinti e separati, rappresentano due errori teoretici che mi fregio, forse presuntuosamente, di aver scoperto nel corso della mia sia pur modesta ma non brevissima riflessione filosofica (un parolone ma mi perdonerete…).
Mi chiedevi della soluzione. Innanzitutto, anche metodologicamente parlando, la soluzione non è mai a priori, ma sempre nella prassi. Agendo e trasformando si trova la soluzione nel suo farsi, nel suo darsi e determinarsi concretamente.
Ergo, la nostra critica e il nostro agire concreto già sta, anche se in modo infinitesimale, trasformando la realtà, che non sarà più la stessa di un attimo prima nel momento stesso in cui stiamo agendo (Eraclito santo subito…).
E quindi, il giorno che si riuscirà a sconfiggere la ragione calcolante capitalistica che riduce il sesso a scambio mercantile (concettualmente e ideologicamente, prima ancora che praticamente) avremo già fatto un ENORME passo in avanti. Dopo di che resteranno le diversità fra maschile e femminile (che nessuno di noi si sogna di voler abolire, come noto…), ma a quel punto (stiamo ovviamente prefigurando uno scenario che per ora è utopico, ma sto solo rispondendo alla tua domanda…) ciò a cui noi lavoriamo è al riconoscersi reciprocamente (e ad accettarsi) appunto nelle reciproche diversità. Volendo banalizzare, l’asimmetria (di bisogni e di desiderio) fra i sessi resterà ma non sarà vissuta in modo doloroso, conflittuale o nevrotico perché nel momento in cui quella diversità fosse realmente accettata e interiorizzata (e non colpevolizzata né criminalizzata), la relazione fra i sessi non sarebbe più conflittuale . Volendo banalizzare ancora di più (ma forse ci capiamo ed sarebbe interessante recuperare quel video di Lillo e Greg che abbiamo postato ma non lo trovo più, datemi una mano se volete, e se non erro si chiamava appunto “Utopia”…) è ovvio che se io vivessi in un contesto talmente libero ed evoluto da consentirmi di chiedere con grande cortesia e disinvoltura (e senza il bisogno di fare la danza della pioggia…) ad una ragazza che mi piace ferma alla fermata dell’autobus se volesse fare del sesso con me e lei con altrettanta serenità, cortesia (non formale) e disinvoltura mi rispondesse:”Come sei gentile e carino a chiedermi questo, ti ringrazio veramente tanto per le tue attenzioni però io sono fidanzata e per ora faccio sesso solo son il mio ragazzo”.
Ecco, credo che se vivessimo in una realtà di questo genere la conflittualità fra i sessi scemerebbe fino ad arrivare a livelli minimi e secondo me anche il tradizionale potere sessuale femminile verrebbe meno, molto meno, e per ovvie ragioni. Anche perché a quel punto, nel momento in cui la sessualità femminile smettesse di essere considerata una merce (quindi soggetta alle leggi dell’economia) nonchè uno strumento di dominio sull’altro, innanzitutto dalle donne (invece, come sappiamo, anche in questo caso, la realtà vien capovolta…), la relazione fra i sessi si riequilibrerebbe drasticamente, per la semplice ragione che non ci sarebbe più domanda, o ce ne sarebbe molta di meno. Ma a quel punto le parti potrebbero addirittura in numerosi casi capovolgersi. Ma anche questo rientrerebbe in un ambito del tutto naturale perché, ovviamente, si può piacere o non piacere (e questo, fuori dal bisogno, riguarderebbe sia uomini che donne), ma fuori dal bisogno e dalle logiche di cui sopra, la relazione fra i sessi diventerebbe quello che veramente dovrebbe essere, cioè un “gioco”, nel senso più pieno e nobile del termine.
A tutt’oggi è un’ utopia. Però anche volare era un’utopia fino mille anni fa. Oggi è normale.
Personalmente cerco di dare senso alla mia vita (oltre che negli affetti, nelle amicizie, nelle buone pratiche, nella natura, nel dare il meglio di me nelle cose che faccio, quindi anche nel gioco) provando a spostare le cose e la realtà nella direzione che ritengo più giusta.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
P.S la penosa condizione in cui versa oggi la grande maggioranza degli uomini è un altro fondamentale fattore che va ad alimentare quella asimmetria e quello squilibrio di cui sopra.
E’ ovvio che un maschile fragile, insicuro, devitalizzato, castrato, colpevolizzato, massacrato psicologicamente e moralmente, deriso, umiliato o peggio ancora “pentito”, non potrà mai porsi essere in grado di relazionarsi in modo equilibrato con il femminile. Ed è evidente che quello squilibrio e quella asimmetria saranno destinate ad allargarsi ancora di più.
Badate che questo è un punto fondamentale. Un maschile autorevole può compensare la “superiorità” sessuale della donna, e può anche ridurre di molto quella stessa asimmetria. E’ questo il valore aggiunto della maschilità, non a caso il maschile è stato sottoposto a pestaggio psicologico sistematico. U maschile senza spina dorsale, spappolato e “femministizzato” è come un leone senza artigli e senza denti.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Detto? …. Fatto!! *buba*
.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
ammazza che efficienza, aò…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
per come la vedo io una delle cose giuste da fare per migliorare il rapporto tra i generi sarebbe informare le nuove generazioni in modo chiaro che, stando alle conoscenze scientifiche di cui disponiamo, le leggi dell’attrazione funzionano diversamente tra uomini e donne a causa della diversa biologia. invece mi sembra che crescendo, sia uomini che donne ricevano informazioni confuse e contradditorie riguardo questi aspetti. le donne continuano a domandarsi angosciosamente perché gli uomini vanno con le peripatetiche come se ci fosse un’oscura e recondita motivazione psicologica quando la causa principale è molto piu semplice.
a confondere le acque ci pensano anche le varie onlus (sia religiose che non) che sfruttano situazioni di emergenza sociale come la tratta di prostitute. queste associazioni presentano il problema come frutto di oscuri meccanismi di volontà di dominio degli uomini sulle donne, quando invece è la disparità ormonale la motivazione centrale del fenomeno.
fulvio terzapi(Quota) (Replica)
Boh… Cesare, non condivido neanche mezza parola, ma vabbè…
______________________
http://questametadellaterra.blogspot.it/2011/02/369-etologia.html
>
http://questametadellaterra.blogspot.it/2011/02/3610-voci-dal-sen-fuggite.html
…
Daniele(Quota) (Replica)
Questo è un post scritto da Rino Barnart nel 2005.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Grazie Tyrtix.
Accade nella normale conversazione e deve accadere per necessità dove c’è contrapposizione che si finga di non capire, che si estremizzi la tesi altrui, che se ne prenda una sola parte e la si stiracchi sino a renderla ridicola.
Deve accadere.
LA DISPARITA’ ORMONALE è ANCHE QUALITATIVA
E’ giunta l’ora per gli uomini di ipotizzare che tutto quel che è stato raccontato loro sulla superiorità emotiva, intellettuale, intuitiva, relazionale, biologico/riproduttiva e morale delle donne sia falso.
Sul quel lago di bugie galleggia anche la verità secondo cui le donne sarebbero le creature erotiche, sentimentali e passionali e gli uomini freddi calcolatori, privi di sentimenti, refrattari all’eros e alle passioni, dalla sessualità monotematica concentrata in un solo microscopico punto.
Tra i propagandisti di queste bubbole c’è (ad esempio) F. Alberoni il quale nell’assegnare alla femmina la polarità erotica e celebrare l’erotismo come carattere peculiarmente* femminile (nel suo saggio “L’erotismo”) senza volerlo, confessa la verità: per le donne tutto è o può essere erotico, “…anche uno yacht”.
Osservato che non sta dicendo nulla di diverso da quel che dicono tutti da sempre è giunta l’ora di trarne le dovute conseguenze: se è vero che per la donna tutto è o può esser erotico ciò significa semplicemente che per essa nulla è erotico. Significa che la relazione con il maschio (e/o con il corpo delle altre femmine) rientra a pieno titolo nella modalità con la quale la donna si rapporta ad ogni altra cosa del mondo. Significa che la relazione erotica si confonde con le altre relazioni e che questo ambito del sentire è indistinguibile dagli altri. Significa che questa ha lo stesso sapore di altre esperienze (sapore che potrebbe forse variare in intensità). Significa che nel sentimento-del-mondo femminile, nel modo di rapportarsi a ciò che esiste, insomma nel modo di sperimentare la vita, l’aspetto erotico non emerge, non si distingue, non ha esistenza propria e separata dagli altri. Se le cose stanno così, usare il termine erotismo significa diluirne il significato fino a farlo evaporare completamente. Infatti, quando una parte che non si può identificare ha lo stesso nome del tutto, ben che vada si tratta di sinonimi: erotismo femminile=modo femminile di rapportarsi al mondo.
Per gli uomini invece l’erotismo esiste, è cosa individuabile e individuata. L’esperienza che porta quel nome (e che qui include la passione, la poesia, il sogno, il sesso, la libidine, la voluttà etc.) è diversa dalle altre, ha un ambito definito e non viene evocata da altro che dal corpo femminile (in via diretta o indiretta, si capisce).
Non esiste erotismo maschile che non stia in relazione con il corpo femminile: un tramonto non sarà mai erotico e tantomeno uno yacht.
La disparità ormonale non è solo quantitativa ma anche qualitativa. Di qui anche il fatto che i poeti cantano la donna mentre il contrario non accade**
A tutto questo vi è una soluzione semplice ed elegante: usare un termine diverso per indicare il generico sentimento-femminile-del-mondo (il cui carattere/colore/sapore non sono in grado di definire, visto che non sono femmina) e riservare “erotismo” per rappresentare solamente quella particolare saporita e ben individuata esperienza degli uomini***.
______________
*(“Peculiarmente” non significa esclusivamente. Affermando che la donna è erotica Alberoni cioè non intende cmq sostenere che l’uomo non lo sia per niente. Questo è ovvio, è mille volte ovvio. Persino Alberoni ‘sta cosa la capisce, ed è un maschio!).
** (E’ mille volte ovvio che questa affermazione va riferita alla maggioranza dei casi, alla generalità, alla regola predominante – come già detto e ripetuto – non alla totalità assoluta degli interessati. E’ centomila volte ovvio, ma bisogna ripeterlo altrimenti si citano Gaspara Stampa e magari persino Saffo a significare quanto siano stravaganti ed insostenibili – cioè ridicole – le precedenti considerazioni).
*** (E’ mille volte ovvio che stiamo parlando della maggioranza degli uomini e che questo non nega che ci siano uomini che …bla bla… e viceversa donne che …bla bla… E’ centomila volte ovvio, ma bisogna ripeterlo. Altrimenti…)
________________
Rino
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Daniele(Quota) (Replica)
Daniele: non condivido una parola..ma vabbè.
OK. Vabbè.
Ma se puoi/(potete), leggi i primi capitoli del libro e fammi sapere.
cesare(Quota) (Replica)
Ancora due parole nel merito.
Premetto che sono ovviamente concorde con la lettura che ne danno Rino, Daniele, Fulvioterzapi e Rita che è anche la mia.
Credo però che stiamo confondendo i due piani.
Mi spiego. Il fatto che dal punto di vista biologico-fisiologico esista una evidente asimmetria (secondo me non ci sarebbe neanche necessità di studi di etologia o zoologia per dimostrarlo) di bisogni e di pulsione sessuale, non significa che le donne non abbiano desiderio in senso assoluto o non sviluppino fantasie sessuali.
Come sapete sono un semplicione e tendo a portare esempi banali. Quello che uso fare in questo genere di discussioni è il seguente: i maschi hanno bisogno di due litri di acqua al giorno. Una volta che si sono dissetati sono in grado di apprezzare il buon vino e il whisky di marca.
Le donne invece non hanno il problema dell’acqua, e proprio perché ne possono bere quanta ne vogliono quando vogliono in qualsiasi momento (appunto perché non ne hanno bisogno o ne hanno un bisogno molto minore rispetto agli uomini) sono attratte solo e soltanto dal vino pregiato, dal whisky e dallo champagne. Lasciamo stare ora a che cosa metaforicamente corrispondano quel whisky e quello champagne. Soffermiamoci sul concetto, e cioè sul fatto che le donne sono attratte solo dallo champagne. E’ a quel punto che le donne sviluppano la libido, a differenza degli uomini. Ora quello champagne può essere metaforicamente anche il sesso con uno sconosciuto nel bagno di una discoteca o nello sgabuzzino di un grande magazzino, come scritto nel libro postato da Cesare, ma questo non significa che le donne se lo vadano a cercare perché spinte da un bisogno irrefrenabile dato da una pulsione sessuale fisiologica (come è invece per gli uomini). E’ quella situazione specifica che solletica la fantasia sessuale di una donna che a quel punto si mette in movimento (la fantasia). Mentre la sessualità maschile è perennemente e costantemente in allerta. Non so se è chiaro.
Un altro dei miei famosi esempi. Diciamo che decido di fare un esperimento e di passeggiare per una giornata intera nel centro di Roma. Credo di poter affermare con un margine di sicurezza estremamente ampio (e credo che valga per tutti i presenti) che nell’arco di 10 ore incontrerò all’incirca, vogliamo dire, un centinaio, di ragazze che se si avvicinassero e mi chiedessero di fare del sesso, certamente non mi rifiuterei. Sostituendo al sottoscritto una donna, diciamo di aspetto gradevole, non solo quel numero sarebbe estremamente minore e forse pari allo zero ma per solleticare la sua fantasia si dovrebbe determinare una situazione particolare. Allora in quel caso e solo in quel caso potrebbe scattare e spesso scattano la libido e la fantasia femminili. Gli uomini invece non hanno necessità di quella particolare situazione; magari gli capitasse che una gli facesse un sorriso malizioso per la strada e addirittura gli rivolgesse la parola. Basterebbe e avanzerebbe questo per mandare un qualsiasi uomo “normale” (cioè non un divo del cinema che è l’unico a poter vivere situazioni di questo tipo) in brodo di giuggiole.
Quindi, a mio parere (non ho letto il libro, ovviamente, e sarebbe presuntuoso da parte mia emettere dei giudizi) non ha molto senso mettere un tot numero di donne a vedere un film porno con un marchingegno elettronico fra le gambe per poi arrivare a dire che si eccitano come e quanto e forse più degli uomini. E’ proprio il criterio e il metodo che sono sbagliati, o meglio non centrano la vera questione. Non mi meraviglierebbe affatto che quelle donne si eccitassero, sarebbe anzi del tutto normale. Nessuno qui afferma che le donne siano completamente indifferenti dal punto di vista sessuale. Stiamo dicendo tutt’altro e cioè che la loro libido è sollecitata solo e soltanto in determinati frangenti che naturalmente possono variare da situazione a situazione. Quindi può essere il sesso con uno sconosciuto nei bagni di una discoteca o con un autostoppista oppure con un divo del cinema sul suo yacht, oppure con l’intellettuale di grido o il salottiero mediatico, oppure ancora con il bandito, il camorrista o anche il bruto.
Ricordo a tal proposito che una volta, ma tanti anni fa, ero un ragazzo intorno ai 25 anni, ero in vacanza a Lampedusa e incontrai due ragazze romane che conoscevo della buona borghesia di Monteverde Vecchio (quartiere di Roma) che si stavano facendo scopare (è il caso di dire pane al pane…) da due mafiosi agli arresti domiciliari in attesa di essere processati per non so quale sequela di reati. Naturalmente mi chiesero di mantenere il segreto una volta a Roma laddove ci fossimo rincontrati perché se si fosse sparsa la notizia si sarebbero sputtanate per tutta la vita. Aggiungo che i due anche dal punto di vista estetico non erano proprio il prototipo dei tronisti; erano due “soggettacci” baffuti, pelosi, barba lunga, pancia fuori dalla cintola dei pantaloni, massicci, grassocci, volgari, corpulenti, che stazionavano sempre sotto la loro abitazione sbragati sulle sdraio con la bottiglia di birra in mano, a straparlare e a ruttare.
Quelle ragazze invece erano due fighette fru fru che si sarebbero potute scopare se solo avessero voluto tutti i ragazzi in vacanza su quell’isola e invece si sono andate a riperticare quei due mafiosi agli arresti domiciliari e andavano pure a casa loro a scoparseli…E’ evidente che era proprio quella situazione a scatenare le loro fantasie che infatti hanno realizzato. Tra parentesi, erano le stesse (perchè le conoscevo bene) che a casa loro, nel loro ambiente, recitavano pure la parte delle preziose, di quelle che la danno solo se ecc. ecc. ecc. …
Voglio dire…non so se mi sono capito, direbbe la nostra cara Rita… Ecco come funziona la libido femminile…
P.S. forse se avessi portato subito questo esempio non ci sarebbe stato bisogno di tutte quelle parole prima… e va bè, sopportatemi…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Non ho letto il libro, quindi tutto il discorso è da prendere con beneficio d’inventario. Ma, se la tesi del libro è vera. a) Allora è una balla colossale che le donne vivono la sessualità in modo diverso e più completo, non sezionando pornograficamente il corpo maschile, che sono portate per natura a considerare l’interezza dell’uomo con il quale interloquiscono etc. etc. (a parte il fatto, non indifferente, che per interezza si intende spesso quella del portafoglio, ma lasciamo perdere). b) Sempre se la tesi è vera, allora ciò darebbe ragione a chi dice che la sessualità femminile, è stata repressa e così introiettata dalle stesse donne da non riconoscere cosa accade nel loro corpo. In subordine potrebbe essere che quando non riconoscono la propria eccitazione mentono sapendo di mentire, ma anche qui lasciamo perdere. Se così fosse, si porrebbe il seguente quesito: è stata una repressione necessitata o potrebbe essere stato altrimenti? Per dirla in altri termini, quella repressione della sessualità femminile (e quindi seppure in termini diversi anche di quella maschile), è stata funzionale all’evolversi della civiltà da una stato diciamo preculturale e complessivamente soggetto alle pulsioni istintuali o un fatto puramente negativo? Cioè a dire, la potentissima forza rappresentata dalla sessualità ha implicazioni sociali e quindi deve essere in qualche modo normata socialmente, o può essere lasciata completamente libera di esprimersi per quel che è senza condizionamenti ?
armando
armando(Quota) (Replica)
Fabrizio Marchi,
a sostegno degli esempi portati da Fabrizio, segnalo questi due esperimenti sociali (che avevo già linkato in un altro post di questo stesso sito). Nel primo video c’è un ragazzo che chiede a 100 ragazze di fare sesso. Risultato: 0 ragazze accettano. Nel secondo video in cui i ruoli si ribaltano il risultato è “leggermente” diverso…
.
.
.
romano(Quota) (Replica)
ho già discusso varie volte su blog femministi della componente naturale che è alla base di queste differenze e spesso e volentieri le ideologhe femmi-tarde negano o minimizzano questa componente.
sulle prime ti incazzi, poi ti rendi conto che è come discutere con dei creazionisti, cioè con individui con seri problemi di comprensione e di relazione che li spingono a negare nozioni scientifiche consolidate. non so fino a che punto valga la pena dibattere con chi non va oltre i propri presupposti dogmatici.
fulvio terzapi(Quota) (Replica)
Su un altro sito che si occupa di Qm,ho letto la teoria dell’Idolum,io la trovo molto ineressante,cercando di sintetizzare,la teoria sostiene che la donna sia attratta non sempre necesariamente dal’Alpha economico,ma anche dall’uomo che percepisce come vincente,che so il più forte,il più simpatico,il più affascinante,l’uomo che emerge rispetto agli altri,…..per esempio nel caso di Pietro Maso,per quanto sia drammatico e grottesco pensare che avesse delle ammiratrici,mi sembra chiaro che non dovrebbe trattarsi di Apha economico.
Voi cosa ne pensate?
Step(Quota) (Replica)
sì Step, mi pare che quadri.
Del resto se gli uomini sono attratti dal fisico e sono reattivi agli stimoli visivi, le donne non essendo particolarmente stimolate dalla semplice e statica visione di un bell’uomo si creano un’immagine mentale che comprenda la personalità. Faccio un esempio banale sperando di capirmi. E’ frequente che le donne provino attrazione per l’attore associato al personaggio. Per dire se Tony Servillo avesse interpretato nonno Libero (avendo tra l’altro tranquillamente le phisique du rol del nonno) probabilmente la Zanardo non gli avrebbe dedicato un post in cui narra degli entusiastici apprezzamenti delle sue amiche. Questo ovviamente indipendentemente dal “soldo” , a parità di guadagno. D’altronde ci sono benestanti coi soldi che non hanno successo con le donne. Io ne ricordo abbastanza di “buoni partiti” pieni di terreni e soldi che però erano snobbati perché magari troppo “barotti” (parola piemontese che indica il provinciale o il contadino).
Ora, non mi pare che questo capiti all’inverso. Un’attrice attizza un uomo perché bella indipendentemente dal fatto che interpreti la cameriera scema o l’intellettuale tormentata.
Questo chiaramente parlando soltanto della pura e semplice attrazione epidermica.
Rita(Quota) (Replica)
ma poi pensa anche soltanto al famoso “fascino della divisa” .. cos’è se non l’attrazione inconscia verso quel che quell’uomo rappresenta, verso quel che ti lascia pensare della sua personalità
Rita(Quota) (Replica)
…. Infatti della divisa l’ho notato anch’io, sopratutto avevo delle amiche che erano proprio fissate con l’uomo in divisa, simbolo di autorità e affermazione sociale. Grazie Rita!
Step(Quota) (Replica)
Sono d’accordo e ho già espresso la mia opinione nel merito. Pensavo che l’esempio di quelle due “ragazze bene” della buona borghesia romana che durante una vacanza si sbattevano i due mafiosi agli arresti domiciliari, fosse sufficiente per chiarire la questione.
Sempre restando all’esempio, è evidente che ciò che attirava quelle due stronzette era proprio il fatto che quelli fossero due mafiosi, perché se fossero stati due pescatori o due affittacamere qualsiasi come tanti altri dell’isola, non si sarebbero certo “attizzate”, visto peraltro, come già dicevo, che i due non erano neanche degli adoni, ma degli uomini normalissimi con caratteristiche fisiche ed estetiche completamente diverse da quelle delle due ragazze. In un altro contesto, cioè nel loro ambiente, a Roma, non li avrebbero cagati neanche di striscio.
E’ vero quindi anche quello che dicono Rita e Fulvioterzapi, non sempre il maschio alpha è quello economicamente posizionato. Però una cosa è certa; deve rappresentare qualcosa, un ruolo sociale o comunque un ruolo. E’ chiaro che poi tutto deve essere relativizzato e rapportato alle differenti condizioni sociali di una donna. Abbiamo parlato tante volte anche di questo. A seconda dei casi e delle circostanze, può andar bene il professionista affermato o il camorrista, il manager di un’azienda o il dj una discoteca alla moda, e via continuando, ripeto, in base alla collocazione sociale della donna che ovviamente ne determina i differenti parametri. E’ ovvio che una commessa del supermercato non potrà aspirare al divo del cinema o all’amministratore delegato di una multinazionale, però ci siamo capiti.
E’ ovvio però che nella nostra società il ruolo deve comunque corrispondere ad un equivalente in denaro. Poi non nego che può sempre esserci quella che si innamora del pittore squattrinato che vive in un buco di mansardina di un quartiere ex popolare e ora “trendy”. Però a suo modo anche quello è un personaggio, perché se fosse solo squattrinato senza essere un pittore e vivesse in un monolocale a Corviale o a Torbellamonaca (due mega quartieri periferici romani) invece che nella mansardina del quartiere “trendy”, non se lo cagherebbe nessuna.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Ora mi è più chiaro cosa intendi Fabrizio per matrimonio tra ragione strumentale e ontologia femminile,…. La donna fa da eco al sistema, mercificando le relazioni, e discriminando chi un lavoro non ce l’ha,……..A rifletterci basterebbe solo questa contraddizione,se portata in luce a smascherare il Femminismo, difatti una delle prime rivendicazioni dello stesso, fu sostenere che le donne in passato erano discriminate perché non avevano l’indipendenza economica di cui godevano gli uomini. Ora che l’hanno ottenuta che fanno?…… Discriminano l’uomo che non ce l’ha….. Assurdo!
Step(Quota) (Replica)
Step,
Esatto, Step, colta in pieno la contraddizione, ammesso che lo sia e che non ne siano perfettamente coscienti…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Sesso ludico uguale a sesso in una società matriarcale?
E’ quanto sembra suggerire quest’articolo: Sesso libero, gioioso e adultero. Per essere felici fatelo come i primitivi
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
——————————
Ogni tanto se ne escono fuori con articoli vecchi di lustri, che spacciano per nuovi.
In merito riporto un post che scrissi circa dieci anni fa su U3000.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Il sistema di accoppiamento umano non assomiglia a quello di nessun altro animale.
Il che non significa tuttavia che sfugga alle leggi che regolano i sistemi di accoppiamento, leggi documentate in centinaia di specie.
Un gene che predisponesse un maschio a essere tradito, o una femmina a ricevere meno aiuto delle altre dal suo compagno, sarebbe rapidamente scartato dal pool genetico.
Un gene che permettesse a un maschio di inseminare tutte le femmine, o a una femmina di partorire i figli più benaccetti del maschio migliore, prenderebbe rapidamente il sopravvento.
Queste pressioni della selezione non sono da poco.
La sessualità umana, se fosse una “costruzione sociale” indipendente dalla biologia, come vuole la concezione accademica popolare, sarebbe dovuta non solo sfuggire (miracolosamente) a queste potenti pressioni, ma anche resistere a pressioni altrettanto potenti di un altro genere.
Se una persona si attenesse a un ruolo costruito socialmente, altri potrebbero plasmare quel ruolo per prosperare a sue spese: i potenti, per esempio, potrebbero sottoporre gli altri uomini a un lavaggio del cervello per convincerli a trovare piacevoli il celibato o il tradimento, lasciando così le donne a loro.
Qualsiasi disponibilità ad accettare ruoli di genere costruiti socialmente sarebbe eliminata dalla selezione e i geni per resistere a questi ruoli prenderebbero il sopravvento…
Che tipo di animale è l’Homo sapiens?
Siamo mammiferi, quindi l’investimento genitoriale minimo di una donna è molto maggiore di quello di un uomo. Le dimensioni dell’uomo sono circa 1,15 volte quelle di una donna, il che ci dice che nella storia dell’evoluzione gli uomini sono stati in competizione fra loro: alcuni si accoppiavano con più femmine e altri non si accoppiavano affatto. (Ancora oggi è così.)
A differenza dei gibboni, che vivono isolati, sono monogami e hanno un’attività sessuale relativamente scarsa, e dei gorilla, che vivono in piccoli gruppi, formano harem e, anch’essi, hanno un’attività sessuale relativamente scarsa, noi siamo esseri sociali: gli uomini e le donne vivono insieme in grandi gruppi e hanno continue occasioni di accoppiamento.
Gli uomini, in proporzione alle loro dimensioni, hanno testicoli più piccoli di quelli degli scimpanzé, ma più grandi di quelli di gorilla e gibboni, il che indica che le donne ancestrali non erano sfrenatamente promiscue, ma nemmeno rigorosamente monogame.
I bambini nascono inermi e a causa della grande importanza che hanno conoscenze e capacità per il nostro modo di vivere, restano dipendenti dagli adulti per una parte non indifferente dell’arco della vita umana.
I figli hanno quindi bisogno dell’investimento genitoriale e gli uomini, grazie alla carne che ricavano (ricavavano) dalla caccia e ad altre risorse, hanno qualcosa da investire. Il loro investimento minimo è di gran lunga maggiore di quello al quale, per la loro anatomia, potrebbero tranquillamente limitarsi: essi nutrono i piccoli, li proteggono e li istruiscono.
Il tradimento dovrebbe quindi essere (ed infatti è) un motivo di preoccupazione per gli uomini, e la capacità e disponibilità dell’uomo a investire nei figli un motivo d’interesse per le femmine.
Poiché uomini e donne vivono insieme in grandi gruppi, come gli scimpanzé, ma i maschi investono nella prole, come gli uccelli, si è sviluppato il matrimonio, in cui un uomo e una donna stabiliscono un’alleanza riproduttiva volta a limitare i tentativi di terzi di ottenere accesso sessuale e investimento genitoriale.
Questi aspetti della vita non sono mai cambiati, ma altri sì. Fino a epoca recente l’uomo cacciava e la donna raccoglieva. Le femmine si sposavano poco dopo la pubertà. Non esisteva la contraccezione, né l’adozione istituzionalizzata da parte di non parenti, né l’inseminazione artificiale. Sesso significava riproduzione e viceversa. Non c’erano alimenti provenienti da piante e animali domesticati, quindi non c’era il latte in polvere; tutti i bambini erano allattati al seno. Non c’erano neppure baby sitter a pagamento, né mariti casalinghi; i neonati e i bambini ronzavano attorno alle madri e ad altre donne.
Tali condizioni sono rimaste immutate per il 99% della nostra storia evoluzionistica e hanno plasmato la nostra sessualità. I nostri pensieri e sentimenti sessuali sono adattati a un mondo in cui i rapporti sessuali davano figli, li si volesse o meno. E sono adattati a un mondo in cui i figli erano un problema della madre più che del padre.
>>>>>>>>>>>>>>>>>
Sandro D.(Quota) (Replica)
il problema è che forse sono ossessionati dall’idea di essere figli di p….ana “Oltre ad essere infelicemente deterministica questa teoria sostiene che le donne scambino i propri servizi sessuali con l’accesso a determinate risorse (“In estrema sintesi ciò significa che vostra madre è una prostituta”),”
E bon.. invece pare che sia una prassi diffusa anche fra gli scimpanzè. http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/scienze/scimmie-abili/sesso-scimpanze/sesso-scimpanze.html, con buona pace di chi vorrebbe seppellire Darwin.
Rita(Quota) (Replica)
Rita,
Mah … a me ha colpisce il fatto che, per abbattere un determinato stereotipo nella sostanza lo confermano.
Prospettare agli uomini l’adesione ad un sistema matriarcale (Mosuo etc…) con l’esca del sesso libero e giocoso cos’altro è se non una proposta di scambio di servizi sessuali (per gli uomini) per accedere a determinate risorse (per le donne)?
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Effettivamente…
Rita(Quota) (Replica)
Secondo me c’è qualcosa di più. E’ abbastanza risaputo che “sesso libero” significa due cose molto diverse a seconda che ne parlino gli uomini o le donne. L’invito implicito agli uomini a unirsi al grande sogno progressivo del Matriarcato fa leva sul concetto maschile di “sesso libero”, mentre allo stesso tempo sottintende che sarà quello femminile a dominare. In altre parole: gli uomini crederanno che finalmente si potrà separare il sesso dalle inutili sceneggiate e dalle umiliazioni di certi corteggiamenti. Le donne invece potranno finalmente dare libero sfogo a una strategia prima occulta, oggi sempre più chiara e rivendicata esplicitamente: un uomo come compagno sessuale, un altro uomo come appoggio emotivo, un altro uomo come appoggio economico, un altro uomo come [inserite qui esigenza femminile].
Marco Pensante(Quota) (Replica)
Marie Luise Von Franz, una grande allieva di Jung, parlando di una tribù amazzonica di tipo matriarcale ( le donne in cima alla scala sociale, matrilienarità etc. etc.) diceva che era una società satolla, sessualmente soddisfatta, ma mortifera, priva di qualsiasi slancio spirituale, di qualsiasi afflato culturale e innovativo. Diceva anche che i maschi mostravano anche nei tratti somatici questo carattere mortifero. Non so, fate voi!
armando(Quota) (Replica)
Leggendo l’articolo , come la mettiamo col fatto tanto reclamato che l’agricoltura l’avrebbero inventata le donne? E in effetti c’è chi sostiene proprio che mentre le società nomadi e cacciatrici sarebbero state a prevalenza maschile, l’avvento delle società agricole/stanziali avrebbe in un primo tempo restituito potere alle donne, poi di nuovo in subordine quando fu inventato l’aratro, causa la necessità di maggior forza muscolare per condurlo- Non solo esistono più teorie, ma quella dell’articolo è contraddittoria in sè. Ma per piacere, di qiuesti ricercatori anglosassoni non ne possiamo più.
armando(Quota) (Replica)
Marco Pensante,
La cosa è ancora più basilare, ossia, che quel “pater numquam”, sia, non solo mai certo, ma proprio … sempre sconosciuto.
Mi piacerebbe sapere da Fabrizio, visto che è un suo cavallo di battaglia, come coniuga le due cose.
Animus(Quota) (Replica)
Marco Pensante
************
gli uomini crederanno che finalmente si potrà separare il sesso dalle inutili sceneggiate e dalle umiliazioni di certi corteggiamenti.
************
Hai scritto le parole giuste: “le umiliazioni di certi corteggiamenti”.
Perché, infatti, in molti casi corteggiare e rincorrere una donna è realmente umiliante, altro che “bello”.
Fabio C.(Quota) (Replica)
Fabio C.,
Sì, però ha scritto anche “crederanno”.
Gli uomini hanno creduto, e continuano a credere tante cose, ma poi queste, non vanno proprio come credono loro…
Animus(Quota) (Replica)
Fabio, voglio raccontarti un piccolo aneddoto.
Chi mi legge ormai sa da tempo che io attribuisco molto, dei disastri passati, odierni, e futuri, alla ns “cultura tradizionale”, nel senso che non “forma” come dovrebbe e non mi riferisco certo al significato che gli si da comunemente a questo termine, ad una formazione di tipo accademico/nozionistico, ma ad una morale ed una “forma di pensiero” (inutile negarlo, alla fine si va a parare sempre lì) che siano utili per affrontare nella maniera migliore la condizione di “stare al mondo”.
Ad es. ieiri ho scritto che, se la bibbia fosse stata scritta veramente dal verbo di Dio (o dietro ispirazione divina), per essere credibile avrebbe dovuto contenere, come primo comandamento, “Diffida del padre e la madre”.
Cmq, veniamo all’aneddoto.
Tempo fa mia fratello iniziò un’attività commerciale, e ad un certo punto, dopo un pò che parlavamo si infastidì con me, come se dalle mio parole avesse dedotto che io gli auguravo il peggio.
Il problema invece, è che non aveva chiara la distinzione, come di fatto non ce l’ha quasi nessuno, tra credere e sperare.
Il punto è che io speravo che gli andasse bene, ma credevo che gli sarebbe andata male.
Difficile eh….la morale cristiana non aiuta per niente a separare/distinguere ciò che si crede (un atto razionale) da ciò che si spera (emotivo).
Ecco, poi ci si chiede perché si prendono le cantonate…
Animus(Quota) (Replica)
>>>
Sì, Animus, lo so bene.
Fabio C.(Quota) (Replica)
>>>>>>
Capisco cosa vuoi dire, e sono d’accordo con te riguardo al fatto che la nostra cultura non forma come dovrebbe.
Tuttavia non credere, come fanno tanti italiani, che altrove ci sia l’eldorado e che gli uomini siano decisamente migliori e più consapevoli, perché non è esattamente così.
Fabio C.(Quota) (Replica)
Infatti la parola “crederanno” non l’ho scritta a caso. Lo stesso Fabrizio Marchi ha raccontato di essersi fatto fregare dal sogno utopico della liberazione sessuale sbandierato dal primo femminismo, nei 70, come senz’altro è successo a molti di noi in altri modi, quando abbiamo creduto che le parole delle donne corrispondessero davvero al loro pensiero. E’ normale per gli uomini credere / sperare / illudersi che il sesso, e magari anche le relazioni sentimentali, si semplifichino, diventino per così dire “più vere”. In questo vengono puntualmente smentiti dalle controparti, per cui il sesso non è un fine ma un mezzo, e quindi soggetto a tutta una serie di condizioni che agli uomini sembrano assurde, ma fanno parte di una precisa strategia. E articoli come questo dell’Espresso servono esattamente a mascherare, offuscare e far credere: in una parola, sono propaganda.
Marco Pensante(Quota) (Replica)
Animus,
Se ragioniamo in linea teorica (sottolineo teorica, ma tu mi hai chiesto come si risolve l’eventuale contraddizione, quindi siamo nel campo concettuale), la contraddizione non può esistere. Perché in una ipotetica società veramente evoluta e libera, quindi anche e soprattutto dal punto di vista sessuale, io (donna) non ho bisogno di fregare un uomo per avere un figlio e spacciare per suo quello che è in realtà il figlio di un altro. In una società in linea teorica libera dal punto di vista sessuale, io (donna) faccio sesso con chi mi pare, dopo di che se mi innamoro di un uomo e decido di fare un figlio, oppure semplicemente decido di avere un figlio, lo faccio (sempre se c’è anche il suo consenso, ovviamente) con l’uomo che ho scelto per farlo. Non ho bisogno di ricorrere a trucchetti, paraculate e artifizi vari. Questi sono evidentemente il prodotto di una società non libera e non evoluta (ricordo che siamo in un campo teorico e concettuale). Sul piano pratico invece, c’è sempre il test del DNA per stabilire sia la maternità che la paternità. Oggi le cose stanno a senso unico, ovviamente, e anche il test del DNA viene gestito a totale favore delle donne, ma questo è un altro discorso…
Quello che voglio dire è che da un punto di vista teorico non c’è nessuna contraddizione tra il sesso libero e la certezza della paternità. O meglio, continuerebbe comunque ad esistere quell’incertezza (le certezze assolute non sono di questo mondo…), ma tanto quella c’è già, anzi, nelle condizioni attuali (cioè di un contesto non libero e non evoluto complessivamente,al dei là delle apparenze) il rischio è sicuramente maggiore. E non è certo una società più repressiva dal punto di vista sessuale che può mettere al riparo da quel rischio. Al contrario, come dicevo, quel rischio aumenta proprio in relazione al carattere maggiormente repressivo di un contesto sociale. Più sono libero/a e meno ho necessità di fottere il prossimo, questo è poco ma sicuro. Le gravidanze imposte e l’incertezza della paternità sono quindi sempre esistite ed erano, come dicevo, sicuramente più diffuse in contesti più repressivi.
Ciò detto, il discorso sul sesso libero, ludico ecc. va puntualizzato perché altrimenti ci fraintendiamo. Il punto fondamentale che dobbiamo chiarire e che io puntualizzo sempre in ogni occasione pubblica (e non ho MAI risposta dalla controparte…), è il seguente: se il sesso libero non esiste, NON è per volontà maschile, come racconta il femminismo, ma per volontà femminile. L’archetipo del maschio dominante è un archetipo femminile, è l’oggetto del desiderio femminile, nessuno glielo impone. Se fosse per la grandissima maggioranza degli uomini il sesso libero esisterebbe eccome, anzi, esisterebbe da sempre. Nessun uomo, ad eccezione dei maschi socialmente dominanti (perché in questo caso la relazione fra i sessi si capovolge, in molti casi completamente), ha interesse in un sesso ingabbiato all’interno di qualsiasi logica (sociale, economica, culturale, religiosa ecc.). Se ragioniamo in termini puramente naturali, il desiderio maschile, quindi l’energia maschile, desidera essere libera, non certo ingabbiata o repressa o incanalata in qualsiasi binario. Ora, il discorso sarebbe interminabile (pensavo, per la verità, che certi concetti ormai li avessimo ampiamente affrontati ed elaborati…), è evidente che dovremmo parlare dei tanti condizionamenti che nel corso della storia si sono succeduti ecc. ecc. Ma, restando necessariamente per un attimo alla questione specifica, quello che dobbiamo capire (e spiegare) è che se il sesso, RIPETO, non è libero, NON è per volontà maschile. Gli uomini o la grande maggioranza di essi subiscono la situazione e si adeguano, come si suol dire, o cercano di fare buon viso a cattivo gioco. Ad un gioco in cui in cui la decisione finale NON è la loro. Il femminismo, come ripeto fino all’inverosimile, capovolge questa situazione e attribuisce agli uomini la responsabilità del sesso non libero, ingabbiato, mercificato, ecc. ecc. quando la grande maggioranza degli uomini non solo non lo desidera ma non ne ha alcun interesse oggettivo. Ma scusate, se ci fossero due supermercati, in uno si paga e nell’altro si fa la spesa gratis, in quale andreste? In quello dove si paga? Non credo proprio… Ecco, questo è l’esempio, molto banale ma efficace, che dobbiamo sbattere in faccia ai nostri avversari e avversarie senza troppi giri di parole. E’ per questo che il femminismo è un falsa coscienza, è un’ideologia che serve a deformare e a stravolgere la realtà fino a capovolgerla del tutto.
In estrema sintesi (fermo restando la complessità a cui facevo cenno sopra), se il sesso non è libero, la responsabilità NON è degli uomini, ma delle donne. E badate che è su questo punto che si gioca la partita. Se il femminismo ammettesse la responsabilità femminile sotto questo profilo, si squaglierebbe in un nano secondo. Ed è per questo che i nostri avversari non possono affrontare un confronto dialettico oppure depistano e deviano scientemente il discorso nelle rare occasioni di confronto. Perché non possono negare l’evidenza della realtà.
E non c’è bisogno di aver letto chissà quanti libri per sbatterglielo in faccia,o di essere degli “intellettuali”, questo è un punto fondamentale che dobbiamo chiarire. Se ci fosse una maggiore e diffusa consapevolezza, il femminismo sarebbe veramente una tigre di carta. La loro forza non è nella logica e nella dialettica ma nel fatto che nessuno gli sbatte in faccia delle verità elementari ed evidenti. E quando succede, queste vanno sistematicamente su tutte le furie, non c’è un dibattito pubblico a cui vengo invitato ad intervenire in cui non ci sia qualcuna che perde letteralmente le staffe. Perché non sopportano che qualcuno gli sbatta in faccia queste semplicissime verità che loro non sono in grado di gestire dialetticamente. Quindi è questo il tasto che dobbiamo battere.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Marco Pensante,
Si, è vero, ma ero veramente molto giovane, avevo sedici o diciassette anni e lo slogan della “liberazione sessuale” tanto sbandierato dal femminismo, suscitava in me soprattutto speranze (di vivere finalmente il sesso liberamente). Anche perché ero convinto che le donne non la smollassero perché fondamentalmente represse o comunque ingabbiate entro determinate dinamiche (c’era del vero anche in questo ma ci capiamo…). Ben presto mi resi conto che le cose stavano andando in tutt’altra direzione anche se non avevo ancora la forza di elaborare e affrontare il tutto. La mia naturale e profonda antipatia nei confronti del femminismo però, su questo voglio essere chiaro (e l’ho anche scritto in un mio libello autobiografico) cominciò prestissimo. Trovavo insopportabili le femministe già negli anni ’70 quando il femminismo esplose ma non era ancora diventato ideologia dominante e non era stato assimilato dal sistema.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
La donna; fin dalle origini, è terreno di caccia riservato a coloro che cercano di unire i due estremi, sesso e quattrini, godimento e sopravvivenza, animalità e sovraumanità. Il dominio ha prodotto la prostituzione come produzione di forza lavoro femminile, rendendolo corpo- offerente. ….
https://bccida.wordpress.com/2014/04/21/il-peccato-originale/
romano(Quota) (Replica)