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Questo video è indirizzato al leader di SEL, Nicki Vendola, ma di fatto è rivolto a tutti i leader e ai gruppi dirigenti dei partiti della sinistra.
Questo video è indirizzato al leader di SEL, Nicki Vendola, ma di fatto è rivolto a tutti i leader e ai gruppi dirigenti dei partiti della sinistra.
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61 Commenti
Ottimo video! Vendola è un politico e intellettuale di sicure capacità, ma la sua visione del rapporto uomo-donna nell’odierna società occidentale, e in particolare in riferimento alla situazione italiana, è stereotipatissima, assolutamente non aderente alla realtà. Il suo continuo riferimento alla società maschilista è patetico. Purtruppo in Vendola, alla misandria femminista, di cui penso non sia consapevole come molti uomini di sinistra “addormentati”, si somma l’ostilità verso il maschio eterossessuale, spesso diffusa tra gli omosessuali.
Comunque ho una proposta da fare a Vendola: dal momento che è un grande sostenitore della massiccia entrata delle donne nei posti di comando, attualmente occupati in buona parte da uomini, così ci racconta(no), dia il buon esempio, lasci i suoi incarichi politici a una donna. Almeno così potremmo apprezzare la sua coerenza. Altrimenti meglio starsi zitti. Si fa una miglior figura.
Alessandro(Quota) (Replica)
Eh no, Alessandro. I cattivi sono sempre gli altri. Gli unici che meritano i posti che occupano sono quelli che dicono che i maschi sono usurpatori. Che sia proprio per questo che ritengono di meritare le poltrone?
Armando
armando(Quota) (Replica)
Caro Fabrizio, scusa se te lo dico così, ma dare del “Compagno” e del “marxista” a Vendola è proprio un’idiozia!
Ma non ti accorgi che Vendola, proprio perchè omosessuale e cattolico e, adesso aggiungerei uomo di potere, fa proprio e si poggia su un sistema di potere matriarcale? Ricordi i manifesti giganti con la mamma in primo piano? Alcuni lo chiamano populismo, ma è molto peggio…
Insomma…ne vogliamo parlare?
Lucrezia(Quota) (Replica)
“Caro Fabrizio, scusa se te lo dico così, ma dare del “Compagno” e del “marxista” a Vendola è proprio un’idiozia!
Ma non ti accorgi che Vendola, proprio perchè omosessuale e cattolico e, adesso aggiungerei uomo di potere, fa proprio e si poggia su un sistema di potere matriarcale? Ricordi i manifesti giganti con la mamma in primo piano? Alcuni lo chiamano populismo, ma è molto peggio…
Insomma…ne vogliamo parlare?” (Lucrezia)
Cara Lucrezia, il mio obiettivo è proprio quello di far emergere le contraddizioni all’interno di quella che ancora viene denominata “sinistra”; credo che fosse evidente e non ci fosse necessità di spiegarlo. So benissimo con chi ho a che fare (non sono così sprovveduto…) e proprio per questo sono assolutamente certo che non avrò risposta né da lui né da altri dirigenti di quel partito (o di altri). La finalità di quell’intervista non è certo quella di convincere Vendola delle nostre ragioni né tanto meno di convincere noi stessi della sua onestà intellettuale, ma di cercare di aprire una breccia nella testa e nel cuore dei tanti uomini del popolo della “sinistra”.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
@Lucrezia
hai una vera fissazione sulla madre e il matriarcato, ti do ragione: bisona demolire la mamma, abbatere questa istituzione. Anche De Sade nei suoi romanzi iper violenti e perversi se la prendeva con le mamme: specie nella Filosofia del Boudoire, che ricordo poco perché l’ho letto da ragazzino, dove alla giovane protagonista insegnava l’odio per la madre, come per liberarsi dalle costrizioni morali e prendere la via del libertinaggio…qualcosa di simile lo dirà anche la psicoanalisi in seguito…
Ma forse è meglio che le donne se ne restino a casa con mamma…
Leonardo(Quota) (Replica)
Leonardo: Ma forse è meglio che le donne se ne restino a casa con mamma…
Ecco, mi sembra un’ottima soluzione rispetto all’opzione De Sade, massima espressione del nichilismo relativista e di una società che ha nel piacere individuale senza limiti e nella libertà di sopraffazione il suo fondamento.
La mamma va “abbattuta”, è vero, perchè la permanenza nella simbiosi col materno e nella fetale beatitudine incosciente significa non saper affrontare la vita adulta, significa una costante ricerca inconscia di ritorno senza speranza a quello stato di puro “piacere” e soddisfazione. “Abbattere” la madre è introdurre il limite del padre e non quello che intende Sade.
armando
armando(Quota) (Replica)
Sade è un romanziere “porno-horror” che ha raggiunto le estreme vette della violenza, del raccapricciate e del disgusto (ma anche poeticamente gotico e surreale), ma se pensiamo all’attentato delle torri gemelle e alle bombe atomiche sulle città del Giappone nella seconda guerra mondiale, il marchese impallidisce, certo ai suoi tempi non c’erano le armi odierne e neanche la televisione per vedere alcune violenze e denunciare sevizie, eppure malgrado questo si continua a fare guerre e attentati in nome di religioni e ideali, si invocano linciaggi e punizioni capitali e torniamo sempre al film di Chaplin “Monsier Verdoux”
E pensare che Il Marchese De Sade, una volta delle tante, fu processato e condannato per aver dato dei dolci-purga ad alcune donne per poterne godere…
Ma se non lo si prende alla lettera (da ragazzo ho letto tutti i suoi romanzi, tranne Aline e Valcour che ho mollato), ci si può vedere la filosofia di voler fare sesso come e con chi si vuole, adottando una certa severità verso le donne, sempre nella legalità e diritti umani. Ed in parte quello che succede ad Amsterdam. Questo sempre se si spera di voler frequentare le donne, infatti nel post precedente ho concluso che forse è meglio lasciarle con mamma…
Leonardo(Quota) (Replica)
Una provocazione per Fabrizio M. … 8)
http://www.facebook.com/notes/fulvia-bandoli/lettera-aperta-a-tutti-gli-uomini-del-mio-partito-sel/10150699762397030
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
ho letto anch’io il titolo ,mi riprometto di leggere anche l’articolo intanto ,nel mio blog ,ho scritto questo ,non c’entra nè Vendola ,nè il SEL, ma una definizione di femminismo
http://femdominismo.wordpress.com/2012/05/04/definizione-di-femminism/
mauro recher(Quota) (Replica)
Francamente, caro Luigi, mi scoraggia il solo pensiero di andar lì a replicare, non saprei veramente da che parte cominciare. A leggere le sue parole sembra proprio di vivere in due pianeti diversi
Però non sarebbe male che altri lo facessero, anzi, se ben ricordi proprio alla nostra riunione avevamo deciso, fra le altre cose, di intervenire in massa presso gli altri blog senza dar tregua. Gli si potrebbe, volendo, anche postare la mia video intervista a Vendola, chissà che per vie traverse (i due si conoscono benissimo) non riuscissimo ad ottenere lo scopo. Conosco abbastanza bene la Bandoli, una donna tristissima, tetra, cupa, grigia, noiosissima, caratterialmente chiusa, completamente asessuata, molto probabilmente lesbica anche se non ne ho la certezza (ma ciò non costituisce nessun problema, ovviamente, è solo per capire il personaggio), che tiene naturalmente a distanza le persone (non potrebbe essere altrimenti). La mia sensazione personalissima è quella di una donna che cova un rancore sordo, profondo e non dichiarato nei confronti degli uomini. Sto parlando di sensazioni, naturalmente, di vibrazioni, del mio sentire personale, per quel poco (ma abbastanza diluito nel tempo) che ho avuto a che fare con lei. Potrei sbagliarmi, ovviamente, ma questo è ciò che ho trattenuto della sua persona.
In ogni caso segnalare il nostro sito su quel topic aperto su face book e aprire una discussione, non sarebbe affatto male. Non posso però essere io a farlo, anche da un punto di vista tattico.
Fate vobis…
Fabrizio
p.s. sono in tanti/e in quel topic. Se si decide di andare è meglio farlo in parecchi in modo di controbattere efficacemente e fare massa critica…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Lo so …. Fabrizio, lo so. La mia era solo una provocazione scherzosa. E ci andrò. Anzi penso, in futuro, di dedicarmi a questo tipo di post, topic, etc… Mi sono proprio scocciato di vedere scorrazzare impunita, questa pseudo-sinistra radical chic e femminista. Con i miei tempi però. Non e che posso piegare i miei impegni ai loro vaniloqui!
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
http://lettere-e-risposte.blogautore.espresso.repubblica.it/2012/05/26/quale-lotta-di-classe-nella-nostra-epoca/
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Vendola, violenza sulle donne un fatto politico
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Poi questi signori non si stupiscano se c’è chi, come me, a un certo punto della vita decide di non votare più la sinistra.* Anzi, di non votare più per niente.
@@@
* L’ho votata fino al 2008.
Non voglio più saperne nulla di questi patetici signori (e signore).
Marco(Quota) (Replica)
Differenza di genere: “a Nichi, per l’ennesima volta, ma che stai a di”?
di Marco Faraci
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
http://www.libertiamo.it/2012/11/16/differenza-di-genere-a-nichi-per-lennesima-volta-ma-che-stai-a-di/
Rita(Quota) (Replica)
Ooops ….. Rita
mi sa che abbiamo postato in contemporanea la stessa cosa ….
Va bene! Plus melius est ut deficere.
ps. traduzione gentilmente offerta da Google. Per eventuali errori sapete a chi rivolgervi ….
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Flik Flok
(e questa non la traduco :-P)
Rita(Quota) (Replica)
Buona l’analisi che potrebbe addirittura essere confermata da alcuni saggi sull’egemonia o sulla deriva di genere della politica. Una delle abitudini della sinistra è quella di non far seguire all’analisi la prassi!
MI permetto di suggerire la visione di questo documentario di F. Solanas “Diario del saccheggio” appartenente al movimento del Terzo Cinema: http://ildocumento.it/economia/diario-del-saccheggio-2003.html
e di far presente che persone che condividono questa analisi si stanno muovendo per la creazione di una nuova entità politica che ha preso le mosse dalle “pagine” di MicroMega: http://temi.repubblica.it/micromega-online/unalternativa-possibile-tra-grillo-e-il-pd/
Giuseppe CALAMITA(Quota) (Replica)
Il commento della Finocchiaro su facebook all’elezione della Boldrini:
…….
Anna Finocchiaro
Oggi gli italiani hanno ascoltato un bel discorso di insediamento da parte di una donna che saprà sicuramente dare grande valore al Parlamento e alla sua centralità nel gioco democratico. Ho sentito parole di grande impegno e ho molto apprezzato che Laura Boldrini abbia affrontato, tra i primissimi punti del suo discorso di insediamento, la grave questione della violenza contro le donne, una delle piaghe del nostro Paese. Mi sembra il giusto approccio per rimettere al centro della politica e delle istituzioni la condizione femminile che è una delle questioni fondamentali per affrontare il cambiamento, assolutamente necessario, verso una democrazia paritaria e compiuta. Le sue parole dimostrano che la scelta di candidare Laura Boldrini è una scelta importante e giusta, fortemente voluta dal Partito Democratico, nella direzione della responsabilità e del cambiamento. Credo che attraverso scelte così radicali e innovative passi la strada del cambiamento che il Paese ha dimostrato di volere con il voto.
…….
Il mio commento:
Luigi Corvaglia
Morti sul lavoro. Suicidi di imprenditori e disoccupati. Disoccupazione giovanile e degli ultra-cinquantenni. La finanza che determina i nostri destini invece della politica. Contrasto all’inquinamento ambientale e alle eco-mafie. Rilancio dell’agricoltura e del turismo (unica gallina dalle uova d’oro ancora in nostro possesso) e maggiori controlli sulla nostra sicurezza alimentare. Ri-determinazione di questa Europa dei soldi con un Europa dei popoli. Aiuti sistemici ai/alle pazzi/e che ancora osano sposarsi e mettere su famiglia. Ottimizzazione della finanza pubblica con l’eliminazione di sprechi e ruberie variamente colorate.
E potrei continuare per un bel pò …….
Di questo cara Finocchiaro dovrebbe parlare una “sinistra”, moderata quanto si voglia. Queste sono le inderogabili emergenze di questo nostro disgraziato paese.
Dal suo discorso è invece evidente la sua (vostra) distanza dal paese reale.
Continuate così. E’ evidente come abbiate tradito abbondantemente e ripetutamente quella che doveva essere la vostra missione mancando più e più volte l’appuntamento con la Storia. L’ultimo appena un anno fa.
Anche se mi fa male dirlo, perché ci ho creduto (vi ho creduto), aspetto con ansia la vostra estinzione.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Dal Tg di pochi minuti fa, uno stralcio dell’intervento della neopresidente della Camera dei Deputati, Boldrini:”Sarà nostro impegno prioritario quello di combattere l’umiliazione e la violenza subita dalle donne, travestita da amore”. Scatta immediato l’applauso scrosciante di tutta l’aula parlamentare. Ho anche intravisto Vendola visibilmente commosso…
Non dobbiamo sottovalutare questo passaggio. Non è una delle tante generiche dichiarazioni contro la violenza sulle donne. E’ qualcosa di molto più grave. E’ una vera e propria dichiarazione di guerra al genere maschile in quanto tale. “Il nemico è in casa, è il nostro compagno, marito, fidanzato”, questo dice in sostanza la Boldrini, riproponendo la più aggressiva, sessista e razzista delle concezioni femministe.
E lo fa in qualità di Presidente della Camera dei deputati, cioè la seconda più alta carica istituzionale del Paese.
Aspettiamoci il peggio. Tradotto: leggi liberticide, misure securitarie, inasprimento delle pene, escalation dell’offensiva politico-mediatica antimaschile.
C’è poco da stare allegri.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
L’idea che il cambiamento abbia una via sessuale e che la donna sia maggiormente titolata, semplicemente perché di sesso femminile, a realizzarlo, restituisce ai razionali la dimensione dell’inganno. La chiara immagine di un potere che fomenta il sesso-razzismo per continuare a usurparci, deviando l’adesione di massa su questioni sensiste.
E’ ormai palese che le sinistre democrat sono doppio-giochiste e colluse, ma è anche giusto che i fatti si compiano e che prendano il potere. Questa elezione secondo me, e le parole pronunciate, erano ampiamente previste. Parossismo. Ormai sono un fan del parossismo. Voglio vedere stuprata la costituzione da coloro che se ne sono vantati.
Roberto Micarelli(Quota) (Replica)
http://aurorasito.wordpress.com/2013/03/16/laura-boldrini-lingua-biforcuta-e-volto-umano-della-nato/
Laura Boldrini, lingua biforcuta e volto ‘umano’ della NATO
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marzo 16, 2013
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“A tutte quelle donne che, pur nascondendo i loro volti con una sciarpa perché temono ritorsioni, non rinunciano a denunciare gli abusi subiti e che con coraggio e determinazione testimoniano la tragedia di un popolo. A loro, la prova vivente delle atrocità commesse dal regime che si accanisce contro i suoi cittadini, va tutta la mia solidarietà, in una giornata che ricorda al mondo quanto essere donna significhi ancora, a ogni latitudine, essere discriminata, usata, violata. In Siria è in corso un disastro umanitario con milioni di persone in fuga ma il mondo sembra voltarsi da un’altra parte, sordo alla richiesta di porre fine a tanto spargimento di sangue. Per quanto ancora le voci di queste donne verranno ignorate?”
Le ‘atrocità commesse dal regime siriano’, ovviamente, questa è la posizione, espressa l’8 marzo 2013, quindi quest’anno, da Laura Boldrini, oggi eletta presidente della Camera dei deputati. Laura Boldrini è una giornalista che ha lavorato per la RAI, e dal 1989 per l’ONU. È stata portavoce dell’UNCHR, l’Alto Commissariato per i Rifugiati dell’ONU, per il quale ha coordinato anche le attività di informazione per l’Europa meridionale. Ritornando alla posizione assunta dalla portavoce ONUsiana sulla situazione in Siria, chiaramente si schiera con l’asse dell’aggressione anti-siriana, non soltanto elogiando l’operato della Turchia, che avrebbe allestito dei campi che ospiterebbero 65.000 profughi siriani; sebbene siano decine le testimonianze che indicano in questi campi null’altro che delle facciate per camuffare le basi operative della NATO, utilizzate per addestrare ’65.000′ terroristi e mercenari integralisti islamisti, arruolati e infiltrati in territorio siriano per destabilizzare il governo socialista e patriottico di Damasco, allo scopo di disintegrare la Siria in tanti staterelli etnici governati da banditi salafiti proni agli interessi della NATO e delle petro-monarchie arabe.
Laura Boldrini sa benissimo quel che accade realmente in Siria, ma se ne guarda bene dall’indicarlo, poiché all’assalto concentrico alla Siria, hanno fornito un sostegno mediatico decisivo anche gli organismi ONUsiani proprio come accaduto in Libia, nel 2011. Non si trascuri questo passaggio: “…il mondo sembra voltarsi da un’altra parte, sordo alla richiesta di porre fine a tanto spargimento di sangue…”, ebbene, proprio come nel caso della Jamahiriya Libica, la richiesta di porre fine allo spargimento di sangue viene avanzata dagli esponenti del terrorismo integralista attivo in Siria, che chiedono che la ‘comunità internazionale’, ovvero la NATO e gli USA, invii armi ai cosiddetti ‘ribelli’, bombardi la Siria, e imponga aree protette e ‘corridoi umanitari’ con cui rifornire di armi la legione islamista-atlantista e avere a disposizione una porzione del territorio siriano per poter proclamare un governo provvisorio, a cui poter assegnare la qualifica di governo legittimo della Siria, e avviare l”intervento umanitario’ della NATO, come invocato da Boldrini, e come visto in modo lampante e netto in Libia.
A proposito della Libia, Laura Boldrini aveva già, nel 2010, aggredito, grazie alla copertura di esponente dell’UNCHR, l’accordo tra Libia e Italia riguardo la gestione del flusso di migranti dall’Africa all’Italia. Era chiaramente un’operazione mediatica di preparazione all’aggressione e all’invasione della Libia socialista. Un puro volgare pretesto, poiché la stessa Libia jamahiriyana ospitava ben 2,5 milioni di lavoratori immigrati africani e nordafricani, su circa 6 milioni di abitanti. La strumentalità delle posizioni di Laura Boldrini sono evidenziate dal suo assordante silenzio verso le attuali persecuzioni continue contro gli immigrati e la minoranza libica africana, attuate dagli integralisti-atlantisti finanziati dal Qatar, e armati dalla Turchia, che oggi saccheggiano e devastano ciò che resta della Libia.
“Quando si bolla un migrante come clandestino non è un problema di semantica ma si compie una scelta politica … è ovvio che chi fugge da una guerra o una persecuzione non abbia il tempo di portare con sé un documento”. Laura Boldrini afferma così di preoccuparsi della sorte dei migranti che fuggono dalle guerre. Dovrebbe chiarire se fa rientrare in queste guerre anche la categoria degli ‘interventi umanitari’ dell’occidente in Costa d’Avorio, Libia, Mali, Afghanistan, ecc., e quindi se siano colpevoli del disastro umanitario quelle potenze che fomentano rivolte, sovversioni, guerre civili e cambiamenti di regime, tutti causanti una notevole quota di queste migrazioni forzate a mano armata. Ma finora, Laura Boldrini si è limitata ad accusare e a denigrare i governi di Libia e Siria, vittime, e non responsabili, delle guerre e dei conflitti che sfociano in massicci flussi di profughi. Qui, Boldrini può fare la voce grossa sul rispetto dei diritti umani, ma nel suo ruolo di ufficiale dell’ONU, appare chiaramente complice e collusa con le cause e i fautori proprio di quelle tragedie che formalmente denuncia.
Non paga del suo interventismo nel Grande Medio Oriente, svolgendo propaganda attiva a favore delle operazioni di Turchia, Giordania e Qatar in Siria e Libia, Laura Boldrini ha puntato la sua artiglieria ‘umanitaria’ anche contro il popolo greco, accusandolo di razzismo e persecuzione degli immigrati. Il totale disprezzo verso la sorte dei greci, è ben evidenziato da questo passaggio: “caso della Grecia è forse il più eloquente. Nel clima di esasperazione che da due anni vive una parte della società greca si sono insinuati gruppi di ispirazione neonazista che hanno tra gli obiettivi quello di tutelare i valori greci e “ripulire” il paese dagli immigrati considerati la causa dei problemi odierni. … Il partito Alba Dorata che siede nel Parlamento greco non fa mistero delle proprie idee ultra nazionaliste e della sua matrice d’ispirazione politica, così come ha fatto delle drastiche misure anti-immigrazione un suo cavallo di battaglia. … Sulla scorta dell’esperienza greca, a pochi mesi dalle elezioni e nel clima generale di smarrimento, l’avanzare di queste componenti politiche non dovrebbe forse destare preoccupazione e suscitare un serio dibattito?” E altrove ribadisce: “Con una telefonata mentre ero in Grecia: un paese in cui la crisi sociale sta mettendo a rischio in modo impressionante la sicurezza fisica stessa dei migranti di colore, che ormai vengono aggrediti e picchiati in strada senza che nessuno intervenga” Anche in questo caso, la popolazione greca viene colpevolizzata, la tragica situazione socio-economica totalmente ignorata, quando non strumentalizzata, e per l’ennesima volta s’invoca l’intervento armato (l’Eurogendfor? la Blackwater?) contro la Grecia. Un’ottima scusa, il razzismo, per avviare la repressione di un popolo giunto al limite della sopportazione a cause delle politiche economicide e sociocide della burocrazia dell’Unione europea. Burocrazia sovranazionale di cui fa parte la stessa Laura Boldrini.
La putrefazione ideologico-culturale cui è giunta la sinistra, viene per l’ennesima volta espressa da questa signora: sostegno all’intervento armato della NATO nel mondo extra-occidentale, supporto alla repressione armata della maggioranza della popolazione in Europa, utilizzando, in ognuna di tali occasioni, la copertura ideologica della difesa dei ‘più deboli’, ovviamente quelli ritenuti tali nel quadro di una visione liberal-liberista della società, quindi i più deboli sono le donne, ‘tutte le donne’ indistintamente intese; le minoranze sessuali, anche quando si tratta delle potenti lobby gay degli USA; una massa indistinta di ‘immigrati’ cui si vuole attribuire ‘carta bianca’. Lavoratori, operai, studenti, disoccupati, casalinghe, soprattutto se italiani, scompaiono totalmente dal quadro generale della situazione. Non hanno più diritto di cittadinanza, in quanto bianchi e italiani?
Si leggano la promesse elettorali della stessa Boldrini: “Si parta con la riforma della legge sulla cittadinanza, in modo da consentire l’inclusione di chi nasce, vive, studia e lavora in Italia … Bisogna superare la ‘Bossi-Fini’, così come il pacchetto sicurezza. L’attuale legislazione non ha in alcun modo facilitato il processo di integrazione e oggi assistiamo al dilagare dello sfruttamento e degli abusi su migranti e rifugiati, oltre ad un aumento esponenziale dei casi di razzismo e xenofobia”. “Valorizzare la figura del migrante vuol dire comprendere la mobilità contemporanea e gestire con realismo e serenità un fenomeno naturale del processo di globalizzazione.”
Valorizzare la globalizzazione, ovvero, niente tutele e garanzie per i cittadini normali, tutela e garanzie indiscriminate ai migranti. Ma perché al compimento del 18.mo anno di età di un immigrato di seconda generazione, non gli deve essere consentito di scegliere, come giustamente propone il M5S? Imporre una cittadinanza a priori, che senso ha? Nessuno governo espelle i figli minorenni di immigrati che vivono e lavorano regolarmente in Italia, o in Europa. Quindi qual’è il problema? Perché poi dev’essere una priorità modificare una delle poche leggi civili, quella sulla cittadinanza, varate in Italia? E questa storia della sicurezza? A che pro? Serve forse a fare entrare in Italia le oramai migliaia di terroristi-mercenari salafiti che hanno compiuto atti di sangue nel Medio oriente? Magari per costituire e fare agire liberamente e impunemente organizzazioni armate islamiste, e magari intruppate da galeotti e finanziate dai petrodollari provenienti dal Qatar, dall’Arabia Saudita e dagli altri regni petroliferi del Golfo Persico, verso cui Laura Boldrini ha mostrato, riguardo la loro politica regionale, più che comprensione, complicità?
Attenzione: sul suo account Twitter, al momento dell’elezione a presidente della Camera, ha scritto: “il mio pensiero a Jamila, Nur, Iman, Fadila e a tutte le donne siriane.” Prepariamo i già magri portafogli per finanziare la guerra ‘umanitaria’ contro la Siria di questi dirittumanitaristi al servizio del Pentagono.
Appendice – Orgogliose di aver bombardato la Libia:
Di seguito, un’intervista a Laura Boldrini, che ne traccia, elogiativamente, il ruolo di supporter dell’aggressione alla Jamahiriya Libica, contro cui ha condotto una campagna denigratoria allo scopo di preparare il terreno sia per la successiva distruzione della repubblica araba socialista nordafricana, sia per scardinare gli ultimi residui del sovranismo italiano.
“Indicata come “Italiana dell’anno 2009” dal settimanale Famiglia Cristiana, in ragione del “costante impegno a favore di migranti, rifugiati e richiedenti asilo, oltre che della dignità e della fermezza mostrate nel condannare i respingimenti degli immigrati nel Mediterraneo..”, Laura Boldrini, aveva da poco pubblicato nell’aprile del 2010 per Rizzoli “Tutti Indietro”, un libro che ha squarciato il silenzio sulla realtà dei respingimenti in Libia, affidati dal governo italiano al braccio armato di Muhamar Gheddafi, in cambio di sostanziosi aiuti economici e in palese violazione di diritti riconosciuti dalla Costituzione della Repubblica italiana e dalla Convenzione ONU di Ginevra. Con Lei ho cercato di riflettere sugli atteggiamenti di paura e di difesa che la gran parte dei nostri concittadini ha assunto in questi ultimi 15 anni nei confronti del fenomeno dei migranti e, più in generale, sulla necessità culturale e politica di restare ben ancorati al rispetto di diritti umani uguali per tutti, nonostante la deriva prodotta in Italia dall’introduzione del reato di clandestinità e dalle politiche dei respingimenti. L’intervista, di cui sono particolarmente orgogliosa, è stata registrata tre giorni prima che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite autorizzasse – con la risoluzione 1973 – l’imposizione di una “no fly zone” sulla Libia e il successivo intervento militare delle forze internazionali a protezione dei civili libici.”
Fonte: Telestense
Radere al suolo uno Stato, il più avanzato dell’Africa, per questi figuri continua ad essere un atto ‘umanitario’. Dietro a quello che Sartre definì il ‘razzismo delle anime belle’, in realtà si nascondo i più ripugnanti e spregevoli interessi neocolonialisti e imperialisti. Il razzismo insito nel ’Fardello dell’Uomo bianco’ che esporta la civiltà, si aggiorna nel razzismo dell”antirazzismo’ dell’uomo bianco che esporta diritti umani cone gli stessi mezzi: le cannoniere. Chissà poi, se fosse vero quanto segue, sia possibile un linkage tra Laura Boldrini e l’ENI nell’operazione di sovversione e distruzione della Jamahiriya Libica nel 2011.
Infatti, Boldrini è presumibilmente, (non avendo trovato elementi determinati al riguardo) una discendente di Marcello Boldrini, stimato docente universitario amico di Dossetti, Lapira e di Enrico Mattei, alla cui morte, occorsa nell’attentato aereo del 1962, divenne presidente dell’ENI. Nel 1919, Marcello Boldrini, casualmente, lavorò a Ginevra per la Società delle Nazioni, l’antenata dell’ONU. Una parentela probabile, suffragabile dall’idolatria cui è oggetto da parte del settimanale Famiglia Cristiana, che le ha assegnato il suddetto premio ‘Italiana del 2009′, e dal fatto di essere entrata in RAI a soli 24 anni, e già con la qualifica di giornalista… Siamo sempre in Italia, no?
Alessandro Lattanzio, 16/03/2013
Tiziano(Quota) (Replica)
Tiziano,
Alessandro Lattanzio è il direttore di Eurasia, una rivista di estrema destra che si occupa di geopolitica.
Ciò, detto non ho nessuna difficoltà ad affermare che dal punto di vista squisitamente geopolitico la sua analisi è corretta.
Non condivido invece neanche un po’, nè potrebbe essere altrimenti, la cultura che gli sta alle spalle e che, nel contesto specifico (ma direi sempre…) si traduce nel tentativo, anche se abilmente camuffato, di creare di fatto una “guerra fra poveri”, una contrapposizione artificiosa (dettata da ragioni ideologiche) fra cittadini e lavoratori italiani, greci o europei (lui utilizza il termine “bianchi”…) da una parte e cittadini e lavoratori immigrati e/o extracomunitari ,dall’altra. E’ l’eterna contraddizione del pensiero di destra (estrema) che da una parte porta avanti una critica anche serrata e radicale al sistema capitalistico (per certi versi molto simile a quella portata avanti da alcuni gruppi della sinistra estrema) ma alla fine della fiera non trova di meglio che individuare nelle vittime del sistema stesso, i suoi avversari. E questo perché il loro modo di interpretare la realtà e il mondo affonda le radici in una cultura fondamentalmente razzista e xenofoba dove la difesa del sangue, dell’appartenenza etnica e della razza ne rappresentano i cardini.
Lattanzio ha perfettamente ragione quando sostiene che l’attuale “sinistra”, ideologicamente e politicamente putrefatta, per usare le sue stesse parole, utilizza in modo strumentale ragioni più che valide (i diritti dei migranti, la lotta contro il razzismo, l’inclusione degli extracomunitari, la cittadinanza) come parafulmine ideologico per coprire le politiche neocolonialiste e imperialiste della NATO, degli USA e dell’Europa. E, per quanto mi riguarda, il ritratto politico che lui fa della Boldrini, di fatto la Hillary Clinton” di casa nostra, è sicuramente puntuale.
Ma ha torto nel momento in cui egli stesso per primo utilizza queste argomentazioni geopolitiche per coprire la sua concezione e la sua ideologia fondamentalmente nazionalista, xenofoba e razzista. Anche se questo lui e i gruppi a lui affini non lo dicono apertamente altrimenti sarebbero smascherati.
Dal punto di vista geopolitico invece, enfasi a parte sul regime di Assad da lui stesso definito “socialista e patriottico”(non scherziamo…), così come su quello di Gheddafi (che comunque, rispetto al primo, aveva alle spalle una lotta per l’indipendenza nazionale e anticolonialista, sicuramente autentica), la sua analisi è senz’altro lucida e puntuale.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Pd, la carica delle elette: «Legge antiviolenza»
8 marzo 2013
«Siete voi il driver del cambiamento», Pier Luigi Bersani si rivolge così alle donne elette nelle liste del Pd, convocate al Nazareno, a Roma, da tutta Italia. Il segretario è l’unico uomo della riunione ma non è venuto solo per «farvi gli auguri per l’Otto marzo».
È come se continuasse la discussione durata nove ore, alla direzione, il giorno prima e chiede ora alle parlamentari tutta la loro partecipazione per far capire ciò che non è stato compreso a pieno dall’elettorato, cioè quanto il partito democratico sia già protagonista del cambiamento, in grado di intercettarlo e di renderlo strutturale, calandolo nelle istituzioni. Le donne saranno il 40 percento dei gruppi parlamentari, «ne abbiamo più di Grillo e molte sono new entry», ricorda orgoglioso Bersani, che considera questa rappresentanza femminile così ampia «un chiodo piantato» che non si può togliere, un dato su cui non si deve arretrare e uno dei segnali di dinamismo pur in una situazione di difficoltà.
È da lì che il segretario vuole partire per parlare con i neoparlamentari a Cinque Stelle. «Quando ho parlato di scouting qualche cretino ha malinterpretato, per me si tratta di capire quali punti di incontro possono esserci e le donne sono più capaci, da che mondo è mondo ad essere trasversali», «per la loro capacità di «ascoltare, dialogare e collaborare» con gli altri, dice parlando poi, per punti, di diritti civili e diritti di cittadinanza, di come cercare una migliore redistribuzione dei carichi familiari e del potenziamento dei servizi. Per lui però si deve partire innanzitutto da una legge sul femminicidio.
«Perché su questa cosa qui – sono le sue parole – ormai siamo all’emergenza nazionale e si tratta di delitti tre volte orrendi», perché contro le donne, soggetti più deboli, perché consumati quasi sempre in famiglia, nella sfera più intima e che si vorrebbe protettiva, e perché «questi delitti contengono un messaggio sanguinoso e odioso per cui una donna non può fare come vuole lei». Le elette lo applaudono e lo ringraziano per averle appoggiate «anche contro i maschi del partito» – dice Silvia Velo di Piombino – approvando l’obbligo della doppia preferenza di genere nelle primarie. Molte però, negli interventi a seguire – a cominciare da Federica Mogherini, già commissione Difesa della Camera, rieletta – fanno presente che le donne non vogliono essere confinate sui temi tradizionalmente femminili e pensano di poter dare il loro contributo di competenze e dialogo in tutte le commissioni parlamentari.
Anche tra le new entry la maggior parte ha già all’attivo esperienze amministrative o se non le ha, come Francesca Bonomo eletta alla Camera a soli 28 anni con il sostegno dei Giovani democratici piemontesi, ha ottenuto la candidatura, conquistando migliaia di preferenze alle primarie e non pochi contatti online. Tra le neodeputate ed ex amministratrici c’è Elisa Simoni, 39 anni, all’ottavo mese di gravidanza. È la più votata nel Pd e la seconda in Italia. Era assessore al Lavoro alla Provincia di Firenze con Matteo Renzi, ma alle primarie ha votato Bersani. «Finisco il tempo a Pasqua – dice – dovrei farcela a fare l’insediamento prima del parto e poi a votare il nuovo Presidente con Bianca in braccio». Intanto si sta organizzando con i nonni, operai in pensione, che terranno i due figli durante le sedute parlamentari a Roma.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Ma io mi chiedo: perché Bersani non si fa da parte e lascia il suo posto a una donna?? Perché non dimostra un minimo di coerenza??
Non se ne può veramente più di questi ridicoli dinosauri. Di certo non voterò più la sinistra (non l’ho fatto neanche alle ultime elezioni): anzi, non voterò mai più. Fra lui, Vendola e tutto il resto c’è veramente da piangere: ce ne fosse uno che non parli di “femminicidio” e non lecchi i piedi alle donne. Che schifo di uomini…
sergio(Quota) (Replica)
Ma vedi Sergio ,oltre che lasciare la poltrona (anche ad un uomo) è dura per tutti il problema che si pone è un altro ,a mio avviso, che una volta sui muri si scriveva “Potere agli operai ” ,adesso invece “Uomo morto non stupra” e ,sotto questa scritta simbolica si cercano posti di potere e si lotta contro i femminicidi ,il peccato e che scrivere,giustamente sia chiaro, “negri fuori dai coglioni ” è razzista ,invece si “applaude” alla prima frase ,dimenticando che tutte e due hanno una desinenza comune:… che sono razziste tutti e due ,la Boldrini ieri ha rimarcato l’aiuto agli immigrati ,pero ha tenuto a precisare di dividere i generi in buoni e cattivi ,usando la stessa tecnica razzista di un fascista
mauro recher(Quota) (Replica)
Ottimo, Mauro, sottoscrivo in toto.
A proposito di quello che diceva giustamente Sergio, potrebbe essere un’idea, perchè no. E’ giusto, si levassero dai coglioni Bersani e Vendola e lasciassero il posto a una donna.
Chi è che potrebbe opporsi? Loro? Non possono…Ce ne sono tante di donne che potrebbero sostituirli egregiamente, non si vede perchè no.
Che dite voi? La vogliamo lanciare una campagna on line per chiedere che i due vengano sostituiti da due donne. Invehce che chiedere quote, chiedessero finalmente le segreterie di partito. Fra non molto accadrà, sia chiaro, però tanto vale accelerare il processo.
O no?
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Comunque non c’è niente da fare, l’uomo medio è veramente stupido e sottomesso, anche se laureato e colto, ragion per cui è giusto che vada a fondo.
http://27esimaora.corriere.it/articolo/metamorfosi-delle-donne-di-potere-sono-diventate-piu-simpatiche/
La mia esperienza
17.03 | 16:05 DrWatson
Sono un chirurgo, ho 45 anni. Il mio capo, da circa dieci anni, è una donna. Ancora oggi non è frequente trovare primarie femmine, in chirurgia, in Italia. Nemmeno esiste la parola, probabilmente.
Ciò che posso dire, dal mio personalissimo, ma molto privilegiato, punto di osservazione, è che la fatica quotidiana di una donna al posto di comando resta incommensurabile rispetto a quella di un maschio pari grado. Non mi riferisco qui al problema di conciliare il lavoro con la famiglia o i figli, che nel caso in questione è stato archiviato a monte, con una esclusiva e missionaristica dedizione alla professione. Parlo di una inguaribile incapacità delle persone di considerare veramente pari la donna, di dimostrarle lo stesso rispetto e considerazione che si mostra agli uomini. Attenzione: non penso solo ai pazienti, mi riferisco soprattutto ai colleghi, ai primari, ai dirigenti.
E questo, lo dico senza remore, a fronte di una straordinaria capacità e competenza, di una serietà ed un impegno doppio (sì, doppio) rispetto a quello dei colleghi maschi, e di risultati visibili ed apprezzabili da chiunque.
Nonostante molti elementi mi convincano che il ruolo di un medico si sposi meravigliosamente con le caratteristiche di sensibilità e intuito per le persone che sono proprie della donna (indubbiamente maggiori delle nostre) e malgrado l’ingresso sempre più frequente delle femmine nella nostra professione faccia presagire in futuro una netta prevalenza di camici rosa anche nelle sale operatorie, la mentalità dominante continua ad erigere barriere ed ostacoli, fatti di piccole scortesie, malcelate differenze di trattamento, soprusi belli e buoni. Se c’è stato un miglioramento negli ultimi anni, io non me ne sono accorto.
La ragione, penso abbia a che fare con la debolezza (maschile, beninteso) e con la difficoltà di accettare il superamento da parte della donna. Istinti di bassa lega, che la cultura di una persona istruita dovrebbe saper mettere a tacere.
sergio(Quota) (Replica)
«Siete voi il driver del cambiamento»
Egregio Pierluigi, puoi spiegarmi una volta per tutte il progetto? Anzi, vuoi spiegarmelo una buona volta? Magari sono anche d’accordo. Ma non posso concordare con qualcosa che non conosco.
Le donne. D’accordo. E poi?
Devi scusarmi, ma io nella mia umile limitatezza di uomo pragmatico e razionale proprio non ci arrivo. Ma non penso sia solo un mio problema. Se tanti italiani, uomini e donne, hanno preferito votare altrove o, schifati come il sottoscritto, hanno preferito non votare affatto.
“…. per far capire ciò che non è stato compreso a pieno dall’elettorato, cioè quanto il partito democratico sia già protagonista del cambiamento, in grado di intercettarlo e di renderlo strutturale, calandolo nelle istituzioni.”
Ci risiamo. La solita puzzetta sotto il naso da sinistra salottiera. Se l’universo mondo non si acconcia ai nostri desiderata è l’universo mondo che sbaglia e non noi ….
E, scusami l’insistenza, legata sicuramente alla mia ignoranza, ma la proposta di cambiamento qual’è?
Si … si … ho capito. Le donne. E poi? Con queste donne e questi uomini come volete trasformare l’Italia? Qual’è la vostra ricetta ad es. su lavoro (la mission del partito da cui proviene, ricorda … ), politica industriale (questa sconosciuta) e superamento della crisi finanziaria italiana che, sarà bene ricordarlo, ha cause mondiali imputabili al capitalismo finanziario di matrice anglosassone, ma ha attecchito in un terreno, quello italiano, irto di problemi mai risolti e incancreniti squisitamente autoctoni.
O vuoi farmi credere, a questo punto far credere a tutti/e, che un semplice ricambio di matrice sessuale abbia virtù in tal senso taumaturgiche? Se è così, e come la parola stessa sta ad indicare, mi dispiace dirtelo ma allora non siamo nel campo della politica ma in quello dei miracoli. Quello della religione.
È da lì che il segretario vuole partire per parlare con i neo-parlamentari a Cinque Stelle. «Quando ho parlato di scouting qualche cretino ha mal’interpretato, per me si tratta di capire quali punti di incontro possono esserci e le donne sono più capaci, da che mondo è mondo ad essere trasversali»,
Spettacolare, Pierluigi. Spettacolare questo passaggio (amaramente spettacolare) ……. per due motivi entrambi di putridità politica:
1) Se la destra compra senatori e deputati è corruzione. Se lo fa la sinistra è ehm … “scouting“, ovvero l’illuminazione sulla strada del Signore. Ma fammi il favore …
2) L’elogio della trasversalità fatto dagli eredi (per dire …) di quel che fu il PCI …. …. oltretutto usando le donne per “adescare” …..
segue ……
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Caro Pd, hai perso gli operai
Sai la novità …
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Luigi ,una notizia da restare sbalorditi
mauro recher(Quota) (Replica)
…………………………………….
“NON IMMAGINAVO L’ITALIA COSI’ POVERA“
Già cara Boldrini …. già …..
E se non lo immagina lei, fulgida rappresentante di quella che dovrebbe essere la forza più “di sinistra” presente nel Parlamento, chi dovrebbe?
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Luigi Corvaglia,
Pensate che razza di deficiente è stata eletta come Presidente della Camera. Imbecille, idiota, fichetta figlia di papà dei miei coglioni…ma almeno avesse il buon senso e il pudore di tacere, e invece se ne esce pure con queste stronzate…questa dovrebbe essere mandata inn Siberia a Kolima (insieme a tanti e tante suoi amichetti e amichette), a scavare la neve con le mani a 50° sotto zero.
Ma porca puttana, che cosa ci tocca sopportare…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Caro Fabrizio come ti capisco. La sinistra detronizzata dal radicalscicchismo è questo: semplice ipocrisia del potere. Il suo curriculum è pieno di appropriazioni indebite delle altrui sofferenze, commesse sotto l’egida del diritto umano, che ormai è solo un modo che i poteri usano per farsi belli davanti alla gente.
Roberto Micarelli(Quota) (Replica)
Roberto Micarelli,
Quando scrivi la parola “sinistra”, Roberto, ricorda sempre di metterci le virgolette, altrimenti rischiamo di confondere le acque e magari qualcuno/a ci prende per dei qualunquistoidi destrorsi.
Perchè pure Berlinguer e Pertini (e tanti altri)erano di sinistra, ma non c’era bisogna di metterci le virgolette. E sopratutto non se ne sarebbero mai usciti con certe stronzate…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
credo che possa andare bene anche qui ..
E’ morta Margaret Thatcher, la “lady di ferro”. Fu la prima e unica donna premier britannica
questo è un commento postato sul gruppo facebook de “il corpo delle donne
è morta Margareth Thatcher. Pur non condividendone la linea politica, rimane l’ammirazione, sin da allora, per una donna che ha saputo non tener testa agli uomini, ma guidarli. Per una donna che non aveva bisogno di mostrarea alcunché se non la propria intelligenza e la propria determinazione.
Quindi ,voglio vedere se ho capito bene, la linea politica della iron lady (grande la presa per i fondelli , del gruppo rock IRON MAIDEN ) non era poi questo gran che (non ne so molto, ma da quel poco che ho letto qui, era una politica liberale al massimo e fortemente penalizzante verso i lavoratori, beh complimenti), ma visto che era una donna a farlo e teneva testa agli uomini c’era da ammirarla solo per questo …
Non so, ma io gli avrei dato un calcio nel culo , uomo o donna che fosse
mauro recher(Quota) (Replica)
Non mi fa “modificare” (Luigiii dove sei :D) comunque volevo solo concludere, non è che la stessa cosa ci tocca con la Boldrini, va bene non è presidente del consiglio, ma essendo donna ci tocca sopportare i suoi “deliri” ?
mauro recher(Quota) (Replica)
C’è anche chi non ammira affatto la lady di ferro e la sua morte non è motivo di tristezza e di rivalutazioni postume:
http://www.lettera43.it/cronaca/i-minatori-inglesi-in-festa-per-la-morte-di-thatcher_4367590660.htm
Leonardo(Quota) (Replica)
Il film più bello che ho visto sul periodo tatchteriano
è “Paul, Mike e gli altri” di Ken Loach (2001). Racconta le vicende di un gruppo di ferrovieri alle prese con l’instabilità del lavoro dovuta alla privatizzazione selvaggia dell’era ultraliberista della celebrata Tatchter. Instabilità che mina alle fondamenta anche l’identità di quegli operai e ne distrugge i rapporti familiari perchè, lo sappiamo, le donne lasciano pressocchè sempre un uomo che perde il lavoro. La vita diviene una lotta individuale per la sopravvivenza, di fronte alla quale si sacrifica anche, in un momento drammatico, la solidarietà umana verso un compagno ferito gravemente in un incidente sul lavoro, accaduto per la mancanza di misure di sicurezza. C’è una scena che più di ogni altra fotografa la nuova realtà: l’operaio, che ha stampate nel suo Dna le dure lotte sindacali delle Trade Unions, ora senza lavoro, impacciato di fronte all’impiegata (donna) dell’agenzia di lavoro interinale, che gli enumera con aria di bonaria superiorità tutti gli adempimenti a cui dovrà sottostare per sperare di essere chiamato. E’ un film molto più profondo e doloroso del celebrato Full Monty che finiva per mettere alla berlina gli uomini, indicando loro una via d’uscita pessima, quella della femminilizzazione, del resto in linea con quanto accade anche oggi nella crisi economica dove ad essere penalizzati sono i lavori maschili, cioè quelli veri dove si produce e non quelli dei così detti servizi, dove c’è un semplice trasferimento di reddito da un soggetto all’altro ma non si produce ricchezza reale. Alla faccia dell’ultracapitalismo definito machista. Ma quando mai!!
La Tachter è morta. Riposi in pace, ce ne faremo una ragione.
armando
armando(Quota) (Replica)
La Thatcher e Reagan hanno di fatto posto le basi di tutte le crisi odierne, in ambito economico politico e sociale.E infine odo il capo dello Stato d’Italia e dei sui saggi, nonchè ex-comunista ed ex filosovietico, spendere per lei parole d’elogio.
Diego(Quota) (Replica)
armando,
Sottoscrivo. Ho visto quel film proprio pochi giorni fa su Rai movie. Oltre ad essere un film di denuncia sociale ci sono anche degli spunti assai interessanti per quanto riguarda la QM, e infatti avevo pensato di segnalarlo.
Devo dire che complessivamente i personaggi e le figure femminili del film non ne escono affatto bene e non mi riferisco tanto alle impiegate delle agenzie di collocamento a cui faceva cenno Armando, quanto alle mogli degli operai, cioè dei protagonisti del film. Sarà un caso ma queste non hanno alcun rispetto per i mariti che vengono trattati come dei bancomat o al massimo come delle pezze di appoggio. Dimostrano di non avere nessuna considerazione e nessun rispetto per le sofferenze dei loro uomini. Una di loro invita suo marito che aveva perso il lavoro a togliersi dalle palle senza tanti complimenti perchè non sopporta di averlo dentro casa. Un ‘altra, separata dal suo ex marito (ancora innamorato di lei), non lo fa neanche entrare dentro casa, non gli apre neanche la porta e gli dice pure di trovarsi un doppio lavoro o di inventarsi qualcosa perchè lei non ce la fa ad andare avanti con il mensile che lui gli passa. Lui le spiega che fa i salti mortali per tirare avanti, che non gli fanno fare neanche più gli straordinari perchè c’è la crisi e stanno licenziando tanta gente ma lei se ne frega e gli dice: “Arrangiati, trovati qualcos’altro, trova una soluzione, perché con quello che mi dai non riesco ad arrivare a fine mese”. E glielo dice dallo spioncino della porta, dopo che lui le aveva anche regalato delle rose rosse che lei aveva rifiutato con sprezzo. Le altre figure femminili, come dice giustamente Armando, sono tutte impiegate di agenzie di collocamento che si relazionano in modo molto asettico e in taluni casi falso, con gli operai che cercano lavoro. Cercano di spacciargli per buoni posti di lavoro sottopagati, rischiosi, privi di qualsiasi garanzia e sicurezza.
Insomma, sarà del tutto casuale, non saprei dirlo, ma non c’è dubbio che il film di fatto mostra anche una divisione del lavoro molto netta: uomini a spaccarsi la schiena e a rischiare la pelle (come poi avviene per uno di loro che morirà travolto da un treno) e donne in ufficio dietro ad una scrivania. Non solo, come ripeto, il ruolo svolto da queste donne è molto ambiguo. Sono delle impiegate, certo, e sono pagate per svolgere quelle mansioni, però di fatto , magari indipendentemente dalla volontà del regista (anche se non ci metterei la mano sul fuoco…), un risvolto simbolico c’è, si tocca ed è inevitabile.
Veramente un bel film, non lo avevo mai visto, in classico stile “Ken Loach”. Uno dei migliori direi, dopo “Piovono pietre, che secondo me è il migliore che abbia realizzato.
Se la trovo vorrei postare la scena finale di quest’ultimo film, molto commovente a mio parere, dove il prete del quartiere , uno “cazzuto” come si suol dire (ce ne fossero a migliaia di preti come quello…), assolve, dopo averlo confessato, un operaio che aveva ucciso, peraltro involontariamente, un mafioso strozzino che taglieggiava e sfruttava la povera gente del quartiere. L’operaio, attanagliato dai sensi di colpa, voleva consegnarsi alla polizia ma il prete non solo lo induce a non farlo ma distrugge le prove che avrebbero potuto ricondurre a lui. Dopo di che gli da la comunione, lo benedice e gli dice di tornarsene a casa in pace perché nessuno sentirà la mancanza di quel criminale strozzino.
P.s. ho provato a cercarla su you tube ma non l’ho trovata. Se qualcuno ci riesce non sarebbe male. Merita.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Ragazzi, date un pò un’occhiata a questo video…I tifosi inglesi “commemorano” la scomparsa della “lady di ferro”, Margaret Tatcher…
Ora, non è bello gioire quando una persona passa a miglior vita, però dobbiamo anche capire che questa donna ha fatto del male, quello vero, a centinaia di migliaia di persone, gettandole nella disperazione, ha promosso una guerra, è stata protagonista della corsa al riarmo e delle politiche aggressive di Ronald Reagan e, ciliegina sulla torta, è stata anche una cara amica di quel “bravo ragazzo” di Pinochet.
Diciamo che ce n’è a sufficienza per non mandare una corona di fiori alle sue esequie. Che dite, si offenderanno?
p.s. pare proprio che questi tifosi nel video non abbiano colto quella “specificità di genere” di cui indubitabilmente, anche la Tatcher, in quanto donna, era portatrice. Chissà, forse perchè sono dei rozzi…
.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Dimenticavo di dirvi che il video dei tifosi del Sunderland che “commemorano” a loro modo la scomparsa della signora Tatcher, mi è stato segnalato da una mia amica, intelligente, simpatica e anche di bell’aspetto (si fa per dire, se non lo fosse stata sarebbe stata la stessissima cosa…), comunista dichiarata senza se e senza ma (pure un po’ troppo dogmatica per come la vedo io, ma insomma, un milione di volte meglio lei che quelle di SNOQ, anzi, spero che non legga questo post altrimenti si incazza perchè l’ho messa a paragone con quelle …) e antifemminista. Insomma una mosca bianca, ed è la stessa che insieme al video mi segnala questa poesia scritta da un poeta uruguayano; Mario Benedetti, in occasione della morte di Pinochet:
è defunta l’anima nera
il ladro
il porco
è defunto per sempre
urrà
venite tutti
lo festeggiamo
e non dite
che la morte cancella tutto
che purifica tutto
qualche volta
la morte
non cancella niente
restano sempre
le cicatrici
urrà (Mario Benedetti).
Me l’ha segnalata perché io le dicevo che non bisogna comunque gioire per la morte della persone…
Sempre lei (la mia amica), nel corso della nostra conversazione su facebook, ha scritto queste parole:” Diciamo che le donne quando comandano non lo fanno con il dono della cura materna come raccontano certe … O almeno molte sono madri (padrone) che covano una certa dose di sadismo, ben radicato ovviamente anche nei padri (padroni) , perché la cattiveria non è questione di genere”.
C’è ancora speranza…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
C’è un particolare molto significativo di queste signore femministe, ossia il fatto che parlino sempre di “potere”.
http://27esimaora.corriere.it/articolo/quella-dura-che-non-ci-piaceva-eppure-oggi-so-che-devo-un-grazie-anche-a-lei/
Dove sarebbe la tanto sbandierata “differenza femminile”?
sergio(Quota) (Replica)
sergio,
Penso che al vergognoso post della Gandolfi risponda egregiamente questo di laglasnost : Thatcher una di noi? No. Thatcher una di voi. Donniste. (dal blog Al di là del Buco)
Riporto anche il bellissimo video lì postato da una utente:
……………
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
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Questo è un brano tratto da IL MITO DEL POTERE MASCHILE.
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Il doppio standard per l’eleggibilità
Quando la ferma fiducia di Margaret Thatcher in una difesa forte fu seguita dall’invio di centinaia di uomini (e di nessuna donna) a morire nella guerra delle Falkland, la sua popolarità tra i due sessi ebbe una tale impennata che i sondaggi che avevano fino ad allora previsto che avrebbe perso sicuramente nelle imminenti elezioni ben presto ne annunciarono invece la sicura vittoria. Nessun giornale titolò: «La donna resta in ufficio uccidendo gli uomini». Oppure: «La Thatcher definita un’ipocrita perché ha affermato di credere in una difesa forte e intanto ha usato il suo sesso come scusa per evitare il combattimento». Quando la Thatcher usò gli uomini affinché uccidessero al suo posto, nessuno la definì «debole», ma piuttosto «forte»; non diminuirono le sue possibilità di essere eletta, ma anzi aumentarono, poiché fu ritenuta ancor più degna.
Al contrario, Dan Quayle, sebbene abbia servito il paese nella Guerra Nazionale, e non in Vietnam, diventò un personaggio da operetta; e quando si seppe che Clinton aveva protestato contro la guerra del Vietnam ed era ricorso a tutti i mezzi legali per non prendervi parte, si registrò un calo iniziale del 20 per cento in voti, che avrebbe escluso dalle primarie qualsiasi altro candidato. Ipotizziamo che ciò accadde per il modo in cui Quayle o Clinton
gestirono la situazione. Ma nessuno ha chiesto a Geraldine Ferraro di giustificare il suo passato bellico, e poi non l’ha criticata per il modo in cui aveva gestito il suo sottrarsi alla leva? E come aveva fatto? Con il sessismo che sfrutta il privilegio femminile.
In tutto il mondo il nostro messaggio è: Se sei nato maschio, il desiderio di servire il tuo paese (per esempio come vicepresidente o presidente) non è sufficiente. Solamente gli uomini devono essere pronti a morire prima di poter altrimenti servire il paese.
Come già ricordato, sia Indira Gandhi, sia Golda Meir e Margaret Thatcher hanno mandato a morire degli uomini, esattamente come altri leader maschi; come già ricordato, quando furono delle donne a governare furono degli uomini a continuare a morire; e l’eguaglianza era al vertice, non alla base.
Le guerre non finiranno grazie a leader di sesso femminile. Le guerre finiranno quando, in un paese che perde in combattimento molti più uomini che donne, questo fatto sarà ritenuto una violazione della legge internazionale, esattamente come avverrebbe se arruolasse solo neri, o solo ebrei, solo donne o solo gay.
La guerra finirà quando, in tutto il mondo, non si potrà disporre a piacimento della vita degli uomini, almeno nella stessa misura in cui non si dispone liberamente della vita delle donne
Sandro D.(Quota) (Replica)
Ho appena postato il video dei tifosi inglesi del Sunderland che “commemorano” la signora Tatcher sulla 27ma ora, ma qualcosa mi dice che non verrà pubblicato…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Ma dai Fabrizio ,un sito cosi democratico…
che non usa mai la censura ed è aperto a qualsiasi dialogo …
mauro recher(Quota) (Replica)
Fabrizio Marchi,
Io il film lo vidi quando uscì e molte cose ovviamente non le ricordavo . Quando scrivi “Sarà un caso ma queste non hanno alcun rispetto per i mariti che vengono trattati come dei bancomat o al massimo come delle pezze di appoggio. Dimostrano di non avere nessuna considerazione e nessun rispetto per le sofferenze dei loro uomini”, evidenzi, come Loach, una cosa eterna e risaputa da sempre.
Il narcisismo e l’autoreferenzialità sono tratti fondamentali del carattere femminile, quelli che le portano sempre ad aspettarsi certe precise cose cose dagli uomini. Non mi scandalizzo per questo. Basta saperlo, come era un tempo prima della distruzione di ogni identità maschile e regolarsi di conseguenza, non solo sul piano materiale ma anche e soprattutto su quello affettivo. Mi scandalizzo e mi indigno, invece, quando si vuol rappresentare il genere femminile come quello buono, altruista, e che “ama troppo” (ma cosa ama in realtà, viene da chiedersi legittimamente?), e quando invece ci si accanisce contro il genere maschile considerato sbagliato qualsiasi cosa faccia (assetato di denaro o fallito) e non si tiene minimamente conto dei sentimenti e del dolore di tanti uomini. E’ la falsa coscienza del nostro tempo che non accetto, quella che fa si che le donne non sappiano riconoscere i propri limiti e difetti, o la propria ombra, in quanto donne e non solo come singole. E’ questo che, almeno per come la vedo io, impedisce alla radice ogni dialogo serio col mondo femminile che si vuole proporre in quanto tale all’opinione pubblica. Non può, e aggiungo che non deve, esserci dialogo e scambio con chi considera gli uomini o oppressori o incapaci o malvagi etc. etc, e le donne sempre e solo vittime. Per questo ho smesso di scrivere su blog tipo la 27ora o quello della Terragni. Bollano nel loro brodo fatto di ipocrisia, falsa coscienza e/o mala fede conclamata.
armando
armando(Quota) (Replica)
@@@@
Sarà banale, considerano anche i vantaggi delle società moderne (ma a che prezzo, però?), ma a volte vorrei essere nato qui
Nato il 13 Maggio – Nato il 13 Maggio – The Blog
qualche secolo fa, prima dell’arrivo dei bianchi.
Perlomeno sarei stato libero: niente tasse, niente IMU, niente redditometro, niente disoccupazione, niente alcoltest, niente ritiro della patente, niente di niente: solo vivere e morire.
Marco(Quota) (Replica)
>
Non sei il solo a pensarla così.
lorenzo(Quota) (Replica)
Il comunicato stampa del presidente della Regione Puglia sull’omicidio-suicidio di Taurisano:
Violenza donne: Vendola, cronaca nera ci toglie il fiato
….
29 Luglio 2013 – 16:57
(ASCA) – Bari, 29 lug – ”Ancora una donna che viene punita per il suo atto di liberta’: una donna che viene punita dal suo uomo, capace anche di sopprimere se stesso, la propria vita, pur di non riconoscere la liberta’ a colei che considerava una sua proprieta’ privata. Ha avuto bisogno di negarle la vita per poterle negare la liberta’. Per parlare di femminicidio oggi bisogna, in positivo, parlare della liberta’ della donna”. Cosi’ il presidente della regione Puglia Nichi Vendola ha commentato il femminicidio compiuto quest’oggi a Taurisano (Le). ”E’ dentro un contesto globale di cultura, di organizzazione dell’immaginario del vocabolario che noi dobbiamo leggere alcuni fatti di cronaca nera che veramente ci tolgono il fiato”, ha continuato Vendola, che ha concluso: ”E’ dentro un contesto di violenza verbale, di razzismo che prova a fare delle diversita’ l’oggetto di una caricatura, che noi possiamo inserire tante terribili cose a cui non possiamo rassegnarci. E’ il femminicidio che ogni giorno miete la propria vittima. Ieri a Massa Carrara, oggi a Taurisano, in provincia di Lecce”.
…………….
A me purtroppo il fiato lo toglie lui.
Lui e la sua capacità analitico-interpretativa della società/realtà in cui ci è dato di vivere.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Non ho parole per definire il comunicato stampa di Vendola.
Arrivati a questo punto, sono convinto, non è una boutade, che di fronte ad un altro fatto di cronaca dove, a parti invertite, fosse una donna ad uccidere il proprio marito (senza suicidarsi, sono sempre gli uomini a togliersi la vita dopo un delitto di questo genere, bisognerebbe indagarne le ragioni…) lui scriverebbe con il massimo della disinvoltura che “La condizione di oppressione, di prostrazione e di privazione della libertà imposta dalla cultura patriarcale e maschilista, ha portato quella donna a reagire in quel modo. E’ ovvio che siamo di fronte ad un atto di liberazione, anche se portato alle estreme conseguenze”.
Pronunciando queste parole, per quanto mi riguarda, Vendola si mette sullo stesso piano dei razzisti Borghezio e Calderoli e dei loro seguaci che invocano la pena di morte per spacciatori di droga e stupratori e incitano all’odio razziale nei confronti degli immigrati.
Sono due diversi volti del razzismo e dell’intolleranza. Mi resta a questo punto anche difficile capire quale dei due sia più pericoloso. Ma è una riflessione che non ha molto senso.
Spero solo che la Storia prima o poi ricopra di vergogna questa gente.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
quoto Fabrizio ,mi sembra anche inutile aggiungere altro …no anzi adesso che mi viene in mente ho visto questa foto ..Questo foto ,viene dal quel sito che SEL voleva far chiudere cioè “tutti i crimini degli immigrati” ..però una cosa ,se non sapessimo che viene dal quel luogo ,potrebbe essere benissimo una foto presa da gruppi di sinistra e progressisti ,non sarà scritto Ahmed ,ma magari Antonio (dico un nome a caso , spero che sia chiaro) però l’immagine è la stessa ,perchè allora non immaginare che la matrice di odio sia la medesima ..Il bello (o brutto ) della faccenda è che ,avendolo fatto notare ,mi sono venuti quasi a minacciare
mauro recher(Quota) (Replica)
A questo punto dovresti mandargli una lettera a quel’ metto femminilizzato di Svendola, accreditandoti per quello che sei: giornalista, scrittore e fondatore di un’ associazione maschile. Magari c’è la speranza che possa leggere la tua lettera. Se gliela mando io o qualcuno altro sicuramente non la legge. Dircele tra noi queste cose non serve a nulla, bisogna che sappiano che di fronte alle loro sparate razziste non tutti accettano, ma c’è anche qualche, seppure isolata, voce contraria.
Comunque,sì vero, quella di Vendola, della Boldrini, della Kienge, etc, è una nuova forma di razzismo, di razzismo al contrario, di razzismo politicamente corretto, di razzismo “positivo”. Contro l’ uomo eterosessuale italiano(e occidentale in generale).
icarus(Quota) (Replica)
mauro recher,
Vero, Mauro, ricordo,sempre a parti invertite, un vecchio manifesto di Rifondazione Comunista non meno inquietante di quella schifezza razzista e fascista che hai pubblicato, con l’immagine di un gruppo di uomini e con sotto scritto “Gli uomini picchiano le donne” o qualcosa del genere (penso che si possa recuperare, se non erro era stato pubblicato su Liberazione, l’allora quotidiano di RC).
Naturalmente il top è stato raggiunto con questo famigerato manifesto pubblicitario di quel pagliaccio di Oliviero Toscani (scrivemmo anche un comunicato stampa in quell’occasione che fu ripreso dall’Adn Kronos, se non erro) commissionato da quel giornalaccio di Donna Moderna, dove sono raffigurati un bambino e una bambina nudi, con sotto scritto rispettivamente carnefice e vittima: http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&frm=1&source=web&cd=1&cad=rja&ved=0CDEQFjAA&url=http%3A%2F%2Fwww.pinkblog.it%2Fpost%2F1801%2Fbimbi-nudi-come-carnefice-e-vittima-nella-campagna-di-toscani-contro-la-violenza-sulle-donne&ei=gH33UczeO-2P4gTFlYCwCQ&usg=AFQjCNFe62QN5cz2H5ibYD3OzF1Y5mNrNw&sig2=zgIciCrWaAn4sMlDaL8xug
Cari amici, a costo di apparirvi presuntuoso, sono sempre più convinto, con il passare del tempo, che la nostra sia ormai fondamentalmente diventata anche e forse soprattutto, per lo meno in questa fase, una battaglia di civiltà.
Penso che, sia pure in forme del tutto nuove e meno cruente rispetto al passato, siano in gioco i valori della democrazia, della libertà, dell’eguaglianza, quegli stessi per i quali i nostri padri e i nostri nonni hanno combattuto e hanno spesso pagato con la loro stessa vita. Mi dispiace di apparire enfatico, non è nel mio stile, come ben sapete, ma non riesco ad esprimermi diversamente.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
icarus,
Caro Icarus, non solo gli abbiamo già scritto ma gli abbiamo anche inviato un video, quello che vedi in questo spazio.
Non abbiamo avuto nessuna risposta. (nè pensavo di averla per la verità).
Di certo con quella lettera e quel video mi sono precluso ogni spazio in quel partito. Poco male. Non ne potevo veramente più. Preferisco la libertà; la vita ha un altro sapore, anche se è un pò più difficile…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Orsu`, lo scriviamo cosa e`quella roba che scrive Penny Vendolo? La definizione corretta e` merda. Come tutto cio`che e`servilismo, buonismo, perbenismo. Quindi REGIME. E vorrei sottqolineare che anche io disprezzo Vendola, la Kyenge e la Boldrini. Li disprezzo, altro dirvi non vo`. Non sta scritto da nessuna parte che uno di sinistra DEVE amare neri e omosessuali anche quando sono delle creature indegne, o no? Mi volete paragonare la Kyenge a gente come Biko e Mandela? La Boldrini con Dolores Ibarruri? Vendola a Garcia Lorca? No, signori. A chi piace la Nutella la merda non riuscite a farla digerire. Scusate…
Pappagallettulus(Quota) (Replica)
Mi era venuta fuori una battuta calcistica ,ma ho già dato ..basta …
Ma vedi Pappagallettulus l’ho già detto ,ma è meglio ripeterlo ,avere un fazzoletto rosso al collo e cantare bandiera rossa non fa una persona di sinistra ..la sinistra deve amare le persone che si trovano in condizioni disagiate ,questo a scapito del colore della pelle ,dell’orientamento sessuale e del sesso di appartenenza …dovrebbe seguire il famoso articolo 3 della costituzione ,ma qualcuno ha pensato che una donna con una fila di perle e magari con il suv , se la passa peggio di uno che lavora in fonderia ,trai te le conclusioni di cosa è diventata la sinistra
mauro recher(Quota) (Replica)
mauro recher,
“qualcuno ha pensato che una donna con una fila di perle e magari con il suv , se la passa peggio di uno che lavora in fonderia ,trai te le conclusioni di cosa è diventata la sinistra”.
E`diventata, appunto, MERDA.
Pappagallettulus(Quota) (Replica)