Paola Cortellesi, durante un ritrovo di futuri manager addestrati dall’università di Confindustria all’insipienza culturale dei dogmi di mercato, in nome del femminismo cieco, reazionario, tutto lustrini e paillettes dei nostri giorni, rovescia, con il classico sorriso compiaciuto dei piani alti, la realtà.
I sette nani erano operai minatori, sì quelli che entrano nei cunicoli e si ammazzano di fatica per due spiccioli ricoperti dal carbone, condizione emblema dello sfruttamento di un tempo, e mossi dalla solidarietà umana – quella ...
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