Ciao Fabrizio,
E’ da quando avevo 14 anni che la penso come te (oggi ne ho 42).
Non sono mai stato politicamente schierato ne mi sono mai interessato di politica solo negli ultimi anni (pur con nessuna partecipazione concreta) ho sviluppato un mio orientamento. Mi fa piacere però che finalmente i problemi, a me sempre sembrati evidenti, siano giunti a maturazione ed abbiano conseguito uno loro dignità intellettuale ed ideologica.
Per contribuire con qualche spunto di riflessione mi permetto le seguenti considerazioni:
- I fenomeni denunciati vanno contrastati e considerati nelle loro implicazioni economiche più profonde ed indirette.
- I fenomeni censurabili di cui si parla hanno ragione di essere fino a che c’è qualcuno che accetta il gioco, o meglio che continua a correre.
- Occorre essere capaci di sottrarsi e non continuare ad alimentare quella che ho sempre definito come “la presunzione dell’imbecillità altrui” dove inspiegabilmente c’è una sorta di certezza nella predisposizione di qualcuno a subire sempre e comunque.
- Sottrarsi, scostarsi, allontanarsi costa sacrificio e qualche rinuncia ma alla fine comunque ed al di la delle apparenze molto meno che sottostare come imbecilli impotenti e pietrificati.
- Paradossalmente la rinuncia, la ritirata, lo spostarsi, lo scostarsi, il recedere, l’emigrare, il cambiamento di valori e di abitudini ed ancora il rivolgersi a partners di altre culture e paesi sarà una nuova campagna di russia per un gruppo sociale troppo sicuro ed arrogante che trova ragione di essere e forza nell’esistenza di una controparte.
- L’antimacho è vincente ma per questo occorre una certa sicurezza e solidità —> essere esclusi in automatico da chi è solo degno del nostro disprezzo è un vantaggio che permette di risparmiare tempo e dissipazione inutile delle proprie energie. In altre parole è necessario essere “snob” ma al contrario… Cercare a tutti costi di essere apprezzati da chi non vale nulla è una contraddizione assurda!
- Occorre lasciare campo libero, terra bruciata ed attendere; i vincitori languiranno e periranno soli.
- Per un certo tipo di azioni di classe è ancora presto perchè in senso generale l’organizzazione di azioni di massa ed organizzate in questo periodo storico di spiccato individualismo all’insegna dell'”Io speriamo che me la cavo” non sembrano attuali. Es.: nessuno paga gli alimenti e tutti si autodenunciano si licenziano o non lavorano (una sorta di serrata)…
- Al contrario la somma di tanti piccoli comportamenti individuali del tipo da me descritto unitamente ad una consapevole e volontaria riduzione del reddito e di una maggiore frugalità (oltre eventuale all’emigrazione, rifiuto del matrimonio, convivenza e riproduzione) , porterà a sensibili contraccolpi di carattere sociale ed economicho dalle conseguenze imprevedibili. Parte dell’economia penso si basi infatti sullo sforzo consistente di continuare a sostenere un reddito ritenuto erroneamente “minimo desiderabile”. Cosa succederebbe se la gente vi rinunciasse?
- Relazioni con l’altro sesso basate su valori degni, ed autentici di affeto e solidarietà ma “ognuno a casa sua”. Questo farebbe parte di una rivoluzione culturale in cui la convivenza è un eventuale punto di arrivo e non la condizione dello stare insieme. Una relazione fondata sulla libertà, sulla solidarietà e sul rispetto ma non sulla convivenza nulla toglie infatti alla profondità dei sentimenti e del rapporto e nemmeno alla quantità di tempo trascorso con il partner.
Spero che questo mio breve ed affrettato contributo possa essere di una qualche utilità.
Grazie, Saluti
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3 Commenti
“Cercare a tutti costi di essere apprezzati da chi non vale nulla è una contraddizione assurda!” (Tommaso)
Stai pur tranquillo, caro Tommaso, che questo non è un problema che ci riguarda…
Ciò detto, ti ringrazio anche a nome di tutti gli altri amici di Uomini Beta per il tuo contribuito che offre interessanti spunti di riflessione sui quali tornerò nei prossimi giorni.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Tommaso. Relazioni con l’altro sesso basate su valori degni, ed autentici di affeto e solidarietà ma “ognuno a casa sua”. Questo farebbe parte di una rivoluzione culturale in cui la convivenza è un eventuale punto di arrivo e non la condizione dello stare insieme. Una relazione fondata sulla libertà, sulla solidarietà e sul rispetto ma non sulla convivenza nulla toglie infatti alla profondità dei sentimenti e del rapporto e nemmeno alla quantità di tempo trascorso con il partner.
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Mi ritrovo in quasi tutte le considerazioni proposte da Tommaso e in modo particolare in quest’ultimo punto, che prospetta una relazione sentimentale-sessuale avanzatissima, libera da tutti i condizionamenti attuali. E’ chiaro che questa “rivoluzione”, come giustamente viene definità, incontra mille resistenze alla sua applicazione, provenienti da ambiti disparati, ma certo contribuirebbe a rendere più ricca la nostra esistenza, semprechè improntata ai grandi valori riportati da Tommaso. Sono da alcuni anni dell’avviso che queste migliaia e migliaia di “convivenze forzate” producano tanti danni e alimentino la violenza tra i sessi, che principalmente ha luogo proprio all’interno di questo tipo di relazioni. Con questo non voglio oppormi alla nascita di nuove unioni stabili e famiglie, ma certo, come giustamente si scrive, esse debbono essere un punto di arrivo e non certo una condizione dello stare insieme come accade oggi. E’ altrettanto ovvio che l’attuale modo di concepire le relazioni intime tra i sessi è molto più confacente al sesso femminile che a quello maschile, e forse la violenza che quest’ultimo in talune occasioni esprime è forse una spia di questo disagio. Uscire dall’idea di possedere l’altro/a nel rapporto stretto tra i sessi è un qualcosa di rivoluzionario, mai sperimentata prima se non da singoli, che forse può suscitare in taluni momenti la sensazione di sentirsi “sradicati”, privi di un terreno solido sotto i piedi, ma che è in grado anche di ripagare da certi “malesseri” collaterali. E’ questa una sfida che la generazione attuale non è in grado di sostenere. Alle generazioni future, soprattutto maschili, l’augurio di riuscire a portarla a termine vittoriosamente.
Alessandro(Quota) (Replica)
A mio parere, le principali responsabili dell’odierno stato di cose, per quanto riguarda le relazioni fra i due sessi, sono le donne e non gli uomini (alpha o beta che siano).
Fabio(Quota) (Replica)