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La linea politica, la strategia e gli orizzonti filosofici e valoriali del Movimento degli Uomini Beta si evincono dal Manifesto ("Il Movimento") e dai "Principi", pubblicati entrambi sulla homepage del sito, nonché dagli scritti pubblicati negli spazi riservati agli “editoriali” e agli “articoli”.
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9 Commenti
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10/24/femminicidio-torniamo-a-parlare-di-cause/391650/
Uhm,siii…ceeerto…povere donne, poverelle, vittime della furia maschile sempre e comunque, come sono cattivo io maschio, ho voglia di morire…come mi vergogno di essere maschio……quasi quasi mi auguro che se metto al mondo due maschietti passi una baby sitter e me li accoppi a pugnalate, oppure che mia moglie si butti di sotto con loro perché é depressa…anzi, no…spero di sposarmi e farmi accoltellare nel sonno da una moglie “depressa”…sì, tutti casi riportati spesso e volentieri nella cronaca, guarda caso in articoletti di contorno, là dove i “femminicidi” sono a nove colonne…bene, care signore, vi dico una cosa orribile: sono un uomo (ovviamente ne dubiterete), non picchio donne né le accoppo (ovviamente ne dubiterete) nè voglio farlo (ovviamente ne dubiterete): ma a me di questi femminicidi non interessa un fico…e non interesserà mai per un motivo semplice: sono omicidi come gli altri. Punto. Se domani una moglie viene scannata dal compagno, ciò NON è più osceno di un vecchio ultranovantenne preso a zampate da una infermiera o di un bambino costretto da una maestra a mangiarsi il vomito. Soprattutto, NON è più osceno di un maschicidio, a prescindere da chi lo commette. Mi dite un po’ perché dovrei vergognarmi e inorridire DI PIU’ se un uomo scanna una donna rispetto al contrario? Me lo spiegate? Fermo restando, poi, che da circa 100.000 anni a questa parte, rispetto alle donne, gli uomini muoiono come mosche. Sul lavoro e ovunque, e spesso, anzi quasi sempre, per compiacere o mantenere donne. Del resto nell’immaginario femminile, esclusi i Montezemolo e i Totti, questo siamo noi maschietti: mosche. E come tali possiamo crepare.
Manolius(Quota) (Replica)
http://femdominismo.wordpress.com/2012/10/27/ritorna-no-alla-violenza-sulle-donne-2-con-la-sua-misandria/
penso che vada pure qui ….
mauro recher(Quota) (Replica)
spesso, anzi quasi sempre, per compiacere o mantenere donne
eh, ma questo è un argomento che vi si ritorce contro. Assumetevi la responsabilità di non compiacere e di non mantenere. Nella vita, come Marchi insegna, ci si può anche non sposare, non fidanzare, non avere figli. La legge non lo vieta.
diait(Quota) (Replica)
Io veramente non ho mai insegnato a nessuno a non sposarsi, fidanzarsi o a non avere figli…
Mi limito solo a suggerire di non sposarsi, questo sì, anche perchè oggi per un uomo, dato lo stato delle cose, sarebbe folle. A meno che, se proprio lo si vuol fare (c’è pure a chi piace gettarsi da un aeroplano e aprire il paracadute a 100 metri da terra), non ci siano determinate condizioni.
Ma queste non riguardano gli uomini beta. Gli altri, per quanto mi riguarda, possono anche andare a farsi fottere. Anzi, più si fanno fottere e più fanno gioco alla nostra causa. Tanto alla Caritas loro non ci finiscono…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
infatti non ho detto che lo insegni, ho detto che lo fai. Cioè: si può fare (nello specifico: non fare, di accollarsi problemi altrui e pesi indebiti). Chi lo fa (per es. lavorare per mantenere una persona che potrebbe mantenersi da sola) lo fa perché lo SCEGLIE. Non può, poi, prendersela se non con se stesso. O almeno, principalmente con se stesso.
diait(Quota) (Replica)
“spesso, anzi quasi sempre, per compiacere o mantenere donne
eh, ma questo è un argomento che vi si ritorce contro. Assumetevi la responsabilità di non compiacere e di non mantenere. Nella vita, come Marchi insegna, ci si può anche non sposare, non fidanzare, non avere figli. La legge non lo vieta.”…che confusione, Diait…che confusione! A parte che oggi come oggi, per legge, una qualsiasi donna ti butta sul lastrico quando vuole anche se guadagna più di te e quindi non è “da mantenere”, basta che affermi che la gonfiavi di botte e voilà, tutti a crederle, Win for Life a 500 euro al mese (quando va male) con la modica spesa della benzina per andare dall’avvocato e del trucco per simulare i calci in faccia. Però, dimmi un po’, Diait: ti pare sano ch’io oggi come oggi devo essere costretto a limitare il rapporto con l’altro sesso a delle pure chiavate solo per il sacro terrore delle alternative?… Insomma, in Occidente siamo messi al punto che se un maschio vuole una legittima storia, una soddisfazione che non sia solo una eiaculatio, deve tenere in conto che quasi sicuramente finirà rovinato: o separato e sul lastrico, o sposato e SCHIAVO. Meraviglioso criterio di selezione: gli sfigati non devono riprodursi, in fin dei conti. Caro Manolius, mi dico guardandomi allo specchio: non sei né scemo né ignorante né vecchio né troppo cesso, EPPURE se vuoi sognare di diffondere il tuo DNA sei costretto a rivolgerti alla Banca del seme… senza contare, ovviamente, che a me non dispiacerebbe avere un pupo che mi chiama papà, portarlo a manina per strada e spiegargli le cosine…caro Manolius, neanche per il cazzo! Se vuoi avere un legittimo Manolius Junior devi sottostare al capestro femminile: se vuoi riprodurti, devi diventare schiavo di una femmina. PER SEMPRE. O limitarti a fare quello che le femministe maledette pretendono di osteggiare: lo sborratore professionale.
Manolius(Quota) (Replica)
Per questa notizia un thread vale un altro. In fondo non si tratta di QM. Se non per il fatto che, forse, se fossi stato una donna, le necrofore, ansiose di popolare il loro personale pantheon di martiri, da rivendicare ed esibire, un qualche rilievo te l’avrebbero dato.
E invece no, caro Filippo, di te, vittima innocente appena sbocciata alla vita e subito stroncata, da quel cancro che va sotto il nome di ‘ndrangheta solo il dolore dei tuoi, dei tifosi della Juve e di qualche isolato giornalista.
Ed il mio. Che uso impropriamente questo spazio per gridare la mia rabbia verso quei porci (e sono tanti) che hanno permesso e permettono ad altrettanti porci di spadroneggiare in terre altrimenti da favola.
Non sono un credente Filippo, ma quando vedo e sento di morti come la tua, spero proprio che sia io a sbagliarmi. E tu possa riprenderti quello che questa vita non ti ha dato.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Sulla home del Il Messaggero di oggi, 6 novembre 2012:
Bracciano, «Marco maltrattava Federica, lo avevamo già denunciato»
Una premessa. Una ragazza di 16 anni è morta. E solo questo basta a farmi sanguinare il cuore. Come per Filippo, una vita (progetti, speranze, entusiasmi, emozioni) stroncata quasi ancor prima che sbocciasse. Come sia morta, si sia uccisa o l’abbiano uccisa altri ancora non si sa con ragionevole certezza e non mi pronuncio. Aspetto che, chi preposto, fornisca qualche elemento con solide basi per esprimermi. Cosi come capisco i genitori di Federica, il loro dolore e le loro parole. La morte di un figlio è la cosa più brutta e innaturale che possa succedere. Per cui hanno tutto il diritto di esternare il loro dolore ed anche i loro sospetti. Sono gli unici a poterlo fare senza che gli si possa dire niente. E ci mancherebbe altro.
Altri, chi indaga, ne prenderanno atto e vedremo come andrà a finire.
Ed allora, perché tutto sto pippone vi starete chiedendo?
Ci arrivo subito. Per il giornalista. Per il modo squallido con cui affronta la vicenda.
Sull’articolo, in occhiello, in evidenza ci sta una scritta “PER APPROFONDIRE.
Approfondire cosa Cirillo? Non hai approfondito un bel niente. Hai solo individuato un colpevole, il fidanzato Marco, e lo stai, con molta abilità crocifiggendo pubblicamente. E tutto questo mentre ancora dalle indagini non è emerso niente in questo senso.
Non sei altro che un avvoltoio, uno squallido avvoltoio che, ogni volta che avvengono fatti di tal genere, il Messaggero manda per spolpare la notizia.
Ma come, mi direte, non hai appena detto di astenerti dal dare giudizi su questa vicenda? Aspettando di avere elementi più solidi per giudicare?
Infatti.
Io non mi sto pronunciando sulla notizia, ma sul giornalista. Che ben conosco. Non personalmente certo, ma per gli “eroici” resoconti che fornisce al giornale per il quale lavora, quando c’è da “inzuppare il biscotto”.
Mi spiego meglio. In altro thread, tempo addietro, affermai che non c’è modo migliore per conoscere di che pasta è fatto un giornalista, o certo giornalismo, che confrontarne il resoconto che fornisce di una data notizia con i fatti veri realmente accaduti. Ovviamente questo non è quasi mai possibile. Perché bisognerebbe starci dentro ai singoli fatti, sapere con decente approssimazione come sono andati e cosi via.
Però talvolta accade. Ed a me è successo. Ed allora ti rendi conto di che pasta sono fatte le persone.
Non so se tutti ricordano la vicenda dell’uccisione del consigliere comunale e provinciale Peppino Basile. Ucciso a Ugento (LE) il giugno del 2008.
Io ero amico, collega (come consigliere comunale) e vicino di casa di Peppino (150-200 mt). E benché in perenne baruffa politica con lo stesso (quando era in vita) conosco la questione in maniera molto più dettagliata di qualsiasi cronista, per di più “forestiero”.
Ed il nostro esimio giornalista, sul fatto fece un tale puzzolente resoconto che nemmeno una partita di pesce andata a male avrebbe avuto il coraggio di lasciarsi incartare dal giornale riportante il suo articolo.
Per dovere di completezza lo riporto:
Politico ucciso nel Leccese: dietro il delitto l’ipotesi di una storia con una minorenne straniera.
E come vedo il lupo perde il pelo ma non il vizio.
…………….
ps. Ho inserito il commento in questo thread non perché avesse attinenza con la domanda dell’autore, ma solo perché è l’unico che si interroga su certe dinamiche dei media.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
E’ difficile trovare un thread per questa notizia. Forse ne meriterebbe uno tutto suo. Ad ogni modo … ricordate la vicenda del pensionato di Udine e delle due ragazzine?
Ecco gli sconcertanti, ma non imprevedibili, sviluppi che si profilano:
“Le 15enni volevano uccidere” – Ecco la perizia che le incastra
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)