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07 Nov 2012  |  0 Commenti

Ragazzino rapato a zero per punizione

Associazione di Volontariato www.gesef.org

 Comunicato Stampa

 Ragazzino di 11 anni rapato a zero per punizione dai suoi istruttori di nuoto.

 E’ accaduto nel Vicentino.

Il fatto, verificatosi a maggio e denunciato dai genitori, ha indotto la Procura ad indagare per “abuso di mezzi di correzione” i due responsabili della palestra di nuoto (un uomo di 52 anni ed una donna di 26) che avevano punito il ragazzino per scarso impegno in una gara di nuoto. Indagata una terza persona, per aver disegnato una croce sulla testa del ragazzino.

 A pochi giorni dal 23° anniversario della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia, troppi Diritti sono ancora negati ai nostri bambini.

 Mentre altrove le priorità sono mortalità infantile, denutrizione ed istruzione, nel nostro civilizzato ed opulento Paese la “tutela delI’infanzia” si risolve in un business e propaganda elettorale.

Il moltiplicarsi in maniera esponenziale delle comunità – eufemisticamente definite “Case Famiglia”-  e l’improvvisa quotidiana apparizione mediatica della Presidente Commissione Bicamerale Infanzia On. Mussolini – silente da oltre quattro anni -, ne sono una conferma.

 Ci auguriamo che la Magistratura chiarisca l’accaduto. Se fosse accertata la veridicità dell’episodio, dovremmo solo constatare il totale fallimento di una cultura dell’Infanzia che ha prodotto una sequela di educatrici/educatori sempre più spesso saliti ai disonori delle cronache giudiziarie.

 Elvia Ficarra

Resp. Osservatorio Famiglie Separate

Ass. GESEF – Genitori Separati dai Figli


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