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05 Dic 2010  |  0 Commenti

Manipolazione mediatica

La TV americana PBS si scusa per il filmato propagandistico contro la PAS

La rete televisiva pubblica americana PBS ha ricevuto mezzo milione di dollari da una fondazione privata per produrre il documentario “Breaking the Silence”, nel quale si sostiene che la Sindrome di Alienazione Genitoriale (PAS) sarebbe “scienza spazzatura” e che la PAS sarebbe “stata ridicolizzata [“debunked”] dall’Associazione degli Psicologi Americani” (APA). Circostanza smentita dalla portavoce dell’APA:

APA non ha una posizione ufficiale sulla PAS”.

 Il documentario sembra suggerire l’esistenza di una cospirazione a danno delle madri volta a garantire l’affido esclusivo dei figli a padri che hanno commesso abusi nei loro confronti.
Dopo la messa in onda del documentario, avvenuta nel 2005, la rete televisiva ha ricevuto migliaia di messaggi di protesta.
La residua credibilità del filmato ha ricevuto il colpo finale quando è stato reso noto che una delle donne presentate in TV come “madre coraggio” era stata riconosciuta colpevole di svariati abusi sui bambini da un Tribunale dei Minori della California. Si è scoperto così che mentre il documentario dipingeva questa madre come la povera vittima di una persecuzione legale promossa dall’ex marito, la verità era che il Tribunale dei Minori aveva trasferito l’affido della figlia al padre per proteggere la minore dal pericolo accertato rappresentato proprio dalla madre.
M. Getler, il funzionario della rete PBS incaricato del ruolo di Ombudsmen (cioè di “garante” della correttezza dell’informazione), dopo un’accurata indagine sul documentario ha concluso che:

“si è trattato di un programma propagandistico […] Sono stati ignorati i punti di vista opposti. C’è stata una totale mancanza di alcune delle più basilari norme del giornalismo […]  Questo programma manca totalmente di bilanciamento ed è andato troppo oltre diventando, secondo me, più propaganda [“advocacy”] o presentazione di un punto di vista”

[“come across as a one-sided advocacy program. […] there was no recognition of opposing views on the program. There was a complete absence of some of the fundamental journalistic conventions […] …I thought this particular program had almost no balance, and went too far, turning it, at least in my mind, into more of an advocacy, or point-of-view presentation.”]

Di fronte all’ondata di proteste seguita alla messa in onda di “Breaking The Silence” la PBS ha cercato di prevenire le possibili azioni legali nei suoi confronti commissionando un nuovo documentario dal titolo “Kids & Divorce: For Better or Worse” che presenta il problema dei minori coinvolti nella separazione dei genitori in modo più equilibrato e corretto. Il documentario è andato in onda nel 2006 su tutte le reti del circuito PBS con un buon successo di ascolti. L’increscioso incidente capitato alla prestigiosa rete televisiva PBS ci mette in guardia da quei gruppi che denunciano l’esistenza di una inesistente cospirazione volta ad agevolare presunti abusi perpetrati dai padri nel corso del divorzio. I toni isterici che questi soggetti evidenziano nelle loro accuse in genere non ingannano gli addetti ai lavori, ma se amplificati dai mass media possono contribuire a manipolare l’opinione pubblica. L’avvallo che giornali e TV danno a queste persone produce grave danno per i minori coinvolti senza colpa in queste controversie di cui sono le principali vittime.
Fonti:


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