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Da settimane si incappa nel web nello spot di una campagna della Eli Lilly (leggi: Cialis) dal titolo: “Basta scuse” in cui si presenta il problema delle disfunzioni erettili, spot accreditato dai loghi della Società Italiana di Andrologia, della Società Italiana di Urologia e della Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità.
Si tratta di un filmato in cui si mostra un maschio (a letto con una ficona) avvilito e frustrato per una defaillance, dove il tapino “campa scuse” per “giustificare” il suo “fallimento”. Ne ho tratto motivo per
spedire alle segreterie delle rispettive Società la seguente lettera.
Cortese redazione,
scrivo in qualità di attivista del Movimento Maschile Italiano con riferimento alla campagna “Bastascuse” della Eli Lilly sull’impotenza erettile dove appare, a fini di accreditamento, a fianco di quello di
altre entità, il logo della Vs. Società.
Esprimo la più netta condanna dei contenuti, delle finalità e della forma espressiva dello spot, dove un maschio che esercita il suo pieno e assoluto diritto a fare cilecca e a lasciare insoddisfatta la partner,
viene ridicolizzato e canzonato, con ciò sfruttando e alimentando al tempo stesso, il mito machista dell’uomo in eterna erezione quale condizione fondante della sua c.d. “autostima” ed il presunto “dovere”
di non deludere la compagna. Mito-capestro per gli uomini che voi tantogenericamente condannate quanto nello specifico alimentate.
Il carattere denigratorio e derisorio dello spot ha ovviamente lo scopo di indurre il “malcapitato” a ricorrere alle consulenze della Vs. Organizzazione e quindi ai prodotti chimici della Eli Lilly.
Per voi si tratta qui della prima contestazione formale, esplicita e diretta del vostro operato proveniente da parte del mondo maschile in azione (di cui, colpevolmente, ignoravate l’esistenza: www.uomini3000.it
www.uominibeta.org www.maschiselvatici.it etc.).
E’ giunta l’ora di porre fine alla denigrazione del mondo maschile, sotto qualsiasi forma e in qualsiasi ambito e di affermare il diritto degli uomini ad essere come sono senza doversene scusare con
chicchessia. Né con la partner, né a se stessi. E se è vero lo slogan femminista: “Non ci sono donne frigide ma solo uomini incapaci!” allora è finalmente giunta l’ora di dire che “Non ci sono maschi impotenti ma
solo femmine inette!”.
Basta scuse? Al contrario: basta con l’obbligo di scusarsi!
Basta miti prestazionali, basta esami a letto e fuori del letto.
Sì, è giunta l’ora di dire basta: basta male-bashing.
Distinti saluti.
Rino D.V.
14 Commenti
Iniziativa più che lodevole da parte di Rino che smaschera un’altra gigantesca contraddizione dei nostri tempi.
Da una parte è stato vilipeso e mortificato il concetto di virilità, che è stato completamente sovrapposto a quello di “machismo”, il quale si fonda, tra le altre cose, sulla presunta “potenza” sessuale maschile e sulla sua grottesca ostentazione. Insomma è stato buttato via il bambinello, come si suol dire, insieme all’acqua sporca. Tabula rasa, buttiamo tutto nel cesso e tiriamo la catena.
Il femminismo storico, per primo, ha portato avanti questa scellerata operazione di pestaggio psicologico antimaschile che continua senza tregua da decenni. Il paradosso è che nello stesso tempo i maschi sono sottoposti ad un altro genere di bombardamento, opposto e contrario, con il quale li si accusa di aver smarrito la loro identità, di non essere più “veri uomini”, addirittura di essersi femminilizzati, fino, come ricordato da Rino, alla colpevolizzazione per non essere capaci di garantire prestazioni sessuali “adeguate”.
In parole povere, vengono accusati per non essere più quello per il quale erano stati precedentemente messi radicalmente in discussione (se non sotto processo, psicologicamente parlando). Se non vedessimo tutto questo coi nostri occhi ci sarebbe da non crederci…
Naturalmente il tutto avviene all’interno di un contesto dove gli uomini sono costretti a subire passivamente la valanga di sesso (virtuale) che gli viene sbattuto in faccia H 24. La famosa “erotina” sapientemente erogata e centellinata, in dosi controllate, per poter mantenere gli uomini in uno stato di perenne dipendenza. Se “osano” proporsi in maniera un po’ più audace vengono immediatamente accusati di essere dei rozzi trogloditi maschilisti che “pensano solo e sempre a una cosa”. Se invece rimangono sulle loro posizioni sono tacciati di essere dei pavidi, dei “senza palle” e contestualmente si cominciano ad intonare i cori fintamente nostalgici che reclamano a gran voce “gli uomini di una volta che non ci sono più“ (quelli che erano stati precedentemente massacrati proprio perché tali…).
Come vediamo non c‘è possibilità di soluzione: questa contraddizione esiste e viene scientemente alimentata proprio perchè non deve essere risolta. il “pianto del coccodrillo” di molte donne è destinato quindi a rimanere tale. Il cane deve mordersi la coda.
Anche per questo è ora di imparare a salutare con gioia le nostre defaiance sessuali, dietro alle quali in realtà non c’è altro che la nostra psiche più profonda che ci sta mandando dei messaggi che l’altra parte di noi, il nostro Ego, cioè la spugna di tutte le schifezze con le quali il contesto socio culturale ci sommerge, si rifiuta di raccogliere. Questo conflitto è quello che crea il corto circuito. L’Ego vuole la prestazione, il nostro Es, cioè il nostro Io più profondo, o se preferite il nostro Se Superiore, ci suggerisce di fottercene alla grande, e nell’indecisione il nostro Corpo, giustamente (e vorrei vedere…), comincia a scioperare.
In conclusione, cari amici, ben vengano le “cilecche”, che ci aiutano a capire che qualcosa non va per il giusto verso. E invece di maledirle, cominciate a benedirle. Avrete degli effetti sorprendenti…
Provare per credere…
Fabrizio
P.S il 100% degli uomini ha fatto “cilecca”nella sua vita, e più di una volta…. E meno male. Vuol dire che siamo ancora vivi…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Dici benissimo: è lo sciopero inconscio dell’Es.
Rn
Rino(Quota) (Replica)
concordo in toto
ed è uno dei motivi per cui ,sono contro quelle “erotine” che ci propinano ad ogni ora ,il culo della Belen (tanto per fare un esempio) certo schifo non fa ,ma se viene messo in mostra ogni giorno ,alla solita ora diventa una forzatura del pene sempre in erezione ….
ma possiamo decidere noi se avere un erezione e non che venga imposta ,e se arriva una cilecca non è che diventi un dramma di stato ,ma una cosa che può succedere??
a tal proposito può sembrare off topic ,ma vi riporto un pezzo di un commento del solito forum
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Belen per me può essere le donna più intelligente del mondo. Anzi, guarda lo è. Non è intelligente ciò che le fanno fare, e che lei fa benissimo a fare visto che la pagano miliardi. Quindi se leggi, non me la piglio con lei ma con chi ce l’ha mandata come si dice a Roma, quello che mi vogliono vendere dicendo cosa e con che mezzi. E trovo che questi mezzi siano patetici. Se a Belen le facessero fare Shakespeare, forse saprebbe farlo. Io non credo perché bisogna studiare, e avere grande spessore umano e quello lo acquisti facendo delle scelte di un certo tipo, ma perché no: è possibile. Solo che a Belen le fanno fare il culo e basta. e lei lo fa perché la pagano bene. Però appunto è un culo. Me la piglio con lei? No di certo. Me la piglio con la Tim che mi vende il cellulare con una ragazzetta-culo corteggiata da un vecchio, etc etc,
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potrebbe ,a prima vista non entrarci nulla ma ,a ben vedere ,non è mai colpa della velina che mostra le tette o il culo ,ma della tim o chi per lei ,ma in sostanza .sotto sotto ,è colpa degli uomini ,sempre dei grandi e viscidi erotomani
come paragone può essere come una coppia di ladri ,dove uno ruba e l’altro tiene il sacco ,non è che uno abbia meno colpa dell’altro ….
in fondo queste pubbblicità fanno sempre conto” dell’erezione maschile” ma le veline fanno bene a farlo (il che poi è un messaggio contrario di quello che vogliono dare ) perchè vengono pagate bene ,e gli uomini ?? solo carne da macello dal pene sempre eretto ??
mauro recher(Quota) (Replica)
Quoto. L’argomento è fondamentale. Non condanno in linea di principio i farmaci erettivi: possono risolvere situazioni critiche ed anche di autostima maschile, perchè se qualche cilecca è fisiologica ed anche da rivendicare come vero e proprio “diritto”, esistono anche situazioni legate a fattori organici o psicologici in cui “l’impotenzia couendi” può essere devastante per un uomo a prescindere dal “giudizio” femminile.
Detto questo, la lettera e il commento di Fabrizio mi trovano del tutto d’accordo. La contraddizione in cui i maschi sono stati e si sono cacciati è davvero macroscopica. Dobbiamo in ogni modo smascherarla e con ciò smascherare l’ipocrisia (o la falsa coscienza, fate voi) di chi vorrebbe tutto e il suo contrario.
armando(Quota) (Replica)
Prendere farmaci per trombare?
Ma per carità di Dio.
Il corpo in questi casi ha sempre ragione: se non gli va di farlo, vuole dire che la natura ha deciso che non ne vale la pena.
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“gli uomini di una volta che non ci sono più“
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Magari non ce ne fossero più: il problema è che ce ne sono ancora fin troppi.
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“Come vediamo non c‘è possibilità di soluzione: questa contraddizione esiste e viene scientemente alimentata proprio perchè non deve essere risolta”
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Io l’ ho risolta: le ignoro e me ne fotto delle loro illazioni.
Quando cominciano a stancarmi, me ne esco con un bel “non sono anormale io, sei un cesso tu” e amen.
Fa effetto, credetemi.
sandro(Quota) (Replica)
“Prendere farmaci per trombare?
Ma per carità di Dio.
Il corpo in questi casi ha sempre ragione: se non gli va di farlo, vuole dire che la natura ha deciso che non ne vale la pena”. (Sandro)
Sono completamente d’accordo. L’impotenza legata a fattori organici rappresenta una percentuale infinitesimale sul totale.
L’impotenza è’ un fenomeno le cui cause sono quasi esclusivamente di ordine psicologico. E’ ovvio quindi che il farmaco, nella fattispecie, non è e non può essere di nessunissimo aiuto. Se la mente dice di no, consciamente e soprattutto inconsciamente, possiamo anche ingerire un kg. di viagra, ma la situazione non muterà di un virgola. Infatti i farmaci aumentano la potenza e il vigore sessuale ma se c’è un blocco di ordine psicologico non possono assolutamente nulla.
Nei fenomeni di impotenza, più o meno sistematica, è necessario indagare dal punto di vista psicologico, guardare dentro noi stessi (e anche all’esterno, ovviamente), non certo per colpevolizzarci (al contrario…), bensì per capire quali siano i conflitti interiori o le nevrosi che provocano questo genere di somatizzazione. Perché di questo si tratta, né più e né meno. C’è chi soffre di emicrania o di ulcera, , chi di colite o di insonnia, tachicardia, attacchi di panico, allergie, gastrite, bulimia,anoressia, depressione, e via discorrendo l’intero guardaroba delle somatizzazioni da stress. L’impotenza è “solo” una di queste e neanche fra le più gravi.
Nei casi sporadici invece, che possono comunque ripetersi di volta in volta nell’arco di una vita (capitano a tutti, datemi retta, anche se gli uomini non lo ammettono…), la cosa migliore è quella di farsi una bella risata e di non pensarci neanche.
Qualcuno mai si è creato dei problemi perché questo o quel giorno non aveva particolare appetito e ha saltato il pranzo? Non mi pare. Oppure per una notte agitata o insonne? E invece quando succede un fatto simile, cioè una banalissima “cilecca” (ma poi perché chiamarla così?…) andiamo in tilt. Siamo sinceri, è così. E perché? Perché siamo vittime di quella pseudocultura (questa sì machista) che ci vuole con il pisello duro dalla mattina alla sera, sempre, comunque e dovunque, alimentata alla grande anche da moltissime donne nonché dalla cultura dominante (anche se a parole si afferma il contrario…).
E’ quindi del tutto normale che gli uomini reagiscano in questo modo. Direi anzi che, da un certo punto di vista, è una reazione sanissima, anche se inconsapevole, perché è una ribellione del nostro Es, cioè della nostra sfera più intima e profonda che ci dice di non perseverare nell’errore, di non incaponirci.
E invece il più delle volte è proprio quello che facciamo perché non riusciamo ad accettare il fenomeno. Di tutti gli altri che abbiamo elencato ne parliamo anche pubblicamente. Anzi, ci facciamo pure consigliare lo specialista a cui poterci rivolgere. Ma quando si tocca la sfera sessuale siamo come paralizzati,
E anche questo, caro Armando, senza nessuna polemica, sia chiaro, ma solo per confrontarci, è responsabilità anche (e non solo, ovviamente) degli uomini del passato, cioè dei nostri padri, biologici e non, che hanno accettato tutto questo senza ribellarsi. Non solo, in moltissimi casi hanno fatto propria questa pseudo cultura e l’hanno addirittura trasmessa e imposta ai propri figli. Dobbiamo essere onesti.
Ora, se l’abbiano fatto in buona fede oppure mentendo sapendo di mentire, o entrambe le cose, è altro discorso(del resto per noi è di importanza vitale sapere se il femminismo, il “femminile attuale dominante” e il pestaggio antimaschile sono in buona o in cattiva fede? Non mi pare).
Ma negare che ci sia stata da parte loro questa responsabilità (o questa mancanza di responsabilità, a seconda da come la osserviamo) sarebbe PROFONDAMENTE SBAGLIATO. Peggio ancora se scegliamo di difenderli a priori per ragioni di ordine ideologico; sarebbe il peggior servigio che potremmo rendere alla nostra causa.
Dobbiamo prendere dalla storia maschile ciò che di positivo c’è stato; ed è stato molto. E mettere da parte ciò che c’è stato di negativo. E anche in questo caso è stato purtroppo molto. Senza scomuniche, abiure, autocritiche forzate o processi di rieducazione, sia chiaro. Ma nella chiarezza, nella laicità e nell’onestà intellettuale.
Questo deve essere un imperativo categorico per noi. E se non lo facessimo commetteremmo un grave errore. Un vero e proprio regalo fatto ai nostri avversari.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Io, occasionalmente, ho usato sia il Cialis che il Viagra, ma non perche’ avessi problemi di impotenza organica, bensi’ per “potenziarmi”.
Questo perche’ ” quando la testa c’e’ “, i summenzionati farmaci hanno un effetto doping sul pene.
Daniele(Quota) (Replica)
Fabrizio
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(capitano a tutti, datemi retta, anche se gli uomini non lo ammettono…)
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Si’, Fabrizio, so bene anch’ io che nel corso della vita puo’ capitare a chiunque. E’ capitato pure a me.
Daniele(Quota) (Replica)
Non ho mai negato le responsabilità maschili di questo stato di cose. Al contrario, ho sempre sostenuto che il processo di devirilizzazione trova le sue cause nella società moderna e post moderna indubbiamente costruita dagli uomini, Anche il femminismo è un effetto, non una causa. Sfondi quindi una porta apertissima. Semmai, ci sarebbe da puntare su un aspetto particolare proprio della modernità secolarizzata e desacralizzata, laddove fatalmente ogni aspetto simbolico/sacrale del maschile come rappresentante terreno dell’ordine divino è scomparso. Cosa rimane allora se non la funzione di produttore di merci, di mantenitore economico e di “stallone” da riproduzione (fino a qualche tempo addietro, adesso neanche quello)? La verità è che la società materialista e consumista uccide letteralmente il maschile e fatalmente declina al femminile. Se non riusciamo a ri.appropriarsi di quest’altra dimensione (non necessariamente nella sua declinazione cristiano/cattolica, ma comunque spirituale), abbiamo già perduto.
Riguardo al viagra e simili, ritengo che possano essere utilizzati, come gli psicofarmaci, in qualità di terapie coadiuvanti, dunque limitate nel tempo, di terapie psichiche. Spero non si voglia negare cioè che se qualche defaillance è un “non problema”, andare in bianco ripetutamente invece lo è. E non per il giudizio femminile di cui non mi importa, ma proprio per l’uomo che, o non prova desiderio o se lo prova non riesce a realizzarlo nonostante lo voglia. In un caso e nell’altro non mi sembra che ciò generi felicità. Guai, ovviamente, a dire che l’identità virile risiede unicamente nel fallo, ma altrettanti guai a negare l’importanza del corpo come base naturale anche della psiche. Che poi ci siano maschi che sublimano l’impulso sessuale in altre attività è un altro discorso. Altrimenti che problema ci sarebbe? basterebbe diventare eunuchi. Sennonchè l’eunuco finisce per perdere anche l’identità psichica maschile alla quale contribuisce, senza dubbio, il testosterone. Basta guardare cosa accade ad un gatto castrato.
armando(Quota) (Replica)
“Dobbiamo prendere dalla storia maschile ciò che di positivo c’è stato; ed è stato molto. E mettere da parte ciò che c’è stato di negativo. E anche in questo caso è stato purtroppo molto. Senza scomuniche, abiure, autocritiche forzate o processi di rieducazione, sia chiaro. Ma nella chiarezza, nella laicità e nell’onestà intellettuale”
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Ecco, bravo, è ora scossa di farlo.
sandro(Quota) (Replica)
“La verità è che la società materialista e consumista uccide letteralmente il maschile e fatalmente declina al femminile”
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Adesso la porta aperta la sfondi con me
sandro(Quota) (Replica)
La verità è che la società materialista e consumista uccide letteralmente il maschile e fatalmente declina al femminile. (Armando)
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Il che, però, sta a dimostrare che:
1) Il maschile (non il sesso biologico) è un costrutto culturale.
2) L’evoluzione della società porta inevitabilmente all’estinzione del maschile.
Dov’è che sbaglio?
Andrea(Quota) (Replica)
Andrea: “Dov’è che sbaglio?”
Premesso che l’essere umano ha un corredo istintuale più debole degli altri animali, ed infatti necessita di un periodo di apprendistato molto più lungo, credo che qualsiasi costrutto culturale, come appunto l’apprendistato della virilità (non biologica), possa prendere sempre due direzioni. L’una in cui la cultura si innesta sulla natura, anche modificandola e indirizzandola ma non contraddicendola o negandola, e un’altra in cui invece la cultura si propone di negare la natura, contraddicendola e colpevolizzandola.
Ad esempio l’aggressività maschile di cui è responsabile il testosterone, la si può indirizzare e valorizzare per scopi che ricadano a beneficio per tutti, oppure come accade oggi la si può colpevolizzare e negarne l’aspetto positivo. Per esempio: per penetrare una donna occorre, checchè se ne dica, una certa aggressività sessuale che, certamente, può anche sfociare in violenza. Ma è un non senso colpevolizzare l’aggressività sessuale in sè, perchè ciò finisce per inibire fino a impedire la penetrazione. Quando da parte di qualche femminista si sostiene che ogni penetrazione sarebbe uno stupro, si porta fino all’estremo limite il concetto di negazione della pulsione istintiva, cosa che peraltro viene fatta anche in altro e meno eclatante modo (e per questo più pericoloso). Lo stesso dicasi della violenza. Ora, questa tendenza a criminalizzare tutto ciò che è nella natura maschile ha anche altre conseguenze nefaste. Da un lato inibisce gli uomini che sono indotti a pensare di essere il sesso sbagliato, dall’altro induce nelle donne un duplice risultato. La paura dei maschi con conseguente equivoci sulle loro intenzioni reali, oppure anche, e il confine è molto labile, la consapevolezza di poter tenere in pugno gli uomini a piacimento, coperte dalla legge e dal “comune” sentire. Tutto ciò non accadrebbe se, ad esempio, fossero considerati nello stesso modo anche le pulsioni femminili, che hanno anch’esse una valenza duplice della quale però quella negativa viene taciuta e disconosciuta, ossia il contrario di ciò che accade per i maschi.
Ne consegue la risposta alla tua seconda affermazione sull’estinzione del maschile.
Il termine “evoluzione” non ha un contenuto in sè positivo. Dipende dal come ci si evolve (o involve). Una “evluzione” sociale che portasse all’estinzione del maschile sarebbe negativa perchè negando la metà dell’umanità darebbe luogo ad una tipologia umana del tutto diversa dall’attuale negando la natura stessa. Negativa ma non ineluttabile o fatale dal momento che la storia dell’uomo non è come quella degli altri animali che soggiacciono solo alle leggi di natura ma risulta, in qualche notevole misura, da scelte volontariamente assunte dall’umanità.
armando(Quota) (Replica)
Sono aggressive anche le donne, pur essendo passive pretendono e non si abbassano a chiedere. Ci vuole una certa aggressività a penetrare, ma anche sottomissione, le donne non la danno subito e più se la tirano e più sei costretto a sottometterti e diventa servitù. Ultimamente mi è capitato di risentire la frase: se una me la dà appena la conosco non va bene, non è una donna seria; e questo lo ha detto un cinquantenne.
Comunque il sesso non è solo penetrazione vaginale, quindi se uno non ha penetrato davanti ma ha eiaculato in qualsiasi altra maniera (tranne la masturbazione chiaramente.. o forse anche?) è sverginato, e se no chissene frega.
Leonardo(Quota) (Replica)