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Foto: storieriflessioni.blogspot.com
Riceviamo e pubblichiamo:
Nota preliminare: come sempre, questo mio articolo ha un carattere di pamphlet; le notizie e le statistiche non appartengono ai pamphlet, ma se proprio ne volete vi garantisco che ne trovate ovunque.
Tornando a casa, qualche ora fa, ho avuto modo di ascoltare la solita, lunga e notoria ramanzina di una madre che, in chi sa quale casa, stava scortecciando il figlioletto di botte per chi sa quale marachella. Cioe` senza motivo.
Torno a casa, e su internet trovo una vecchia notizia di una donna che ha accoltellato il compagno, e sotto i soliti commenti: “ha fatto bene”, “giusto cosi!” Eccetera.
Se si va a spulciare con serieta` ogni mezzo d`informazione, dall`internet al giornaletto di provincia,si puo` trovare un fenomeno che molti, interessati alla questione maschile, ma anche tutti gli altri, notano con facilita`.
Da sempre odio il politicamente corretto, quindi come al solito diro` cose che fanno rizzare i capelli in testa. Se non vi piace quanto dico, potete leggere, passar oltre o togliervi la vita: in tutti i casi dormiro`.
Ogni qual volta una donna viene ammazzata dal marito o da un uomo in generale vi e` la gogna mediatica, come se la vita della tizia contasse piu` di quella di Dio stesso.
Non staro` qui a dire che ogni omicidio e` brutto, ed e` troppo:e` stucchevole.
Mi spiace per la tizia che muore, ma la sua vita NON vale piu` di quella di nessuno. Se muore mi spiace, ma non mi spiace di piu` che se dovesse morire un qualunque uomo.
Se pero` muore un uomo, ammazzato dalla compagna, meglio se a tradimento (ad esempio, pugnalato nel sonno): tutti che ridono, tutti che fan festa, tutti che giocano e inneggiano all`assassina.
“Finalmente a parti invertite!”“Finalmente muore un uomo!”“Non se ne poteva piu`, si e` difesa!”.
Ora, e lo dico proprio da comunista: mi fate ribrezzo. Voi che scrivete queste cose dovreste soffrire e scomparire presto. E male. Possibilmente, dopo che vostro figlio maschio e` stato accoltellato dalla fidanzata per una ragione qualsiasi. Cosi` percepite come ci si sente.
Non dico questo solo perche`, e onestamente, vi odio, e vi disprezzo – e ho tutto il diritto di farlo checche` ne pensiate; vi odio, e vi disprezzo, ma non c`e` solo questo. Vi dico questo anche e soprattutto perche` la causa siete voi.
Di quel maschicidio, ma soprattutto del fatto che ogni forma di violenza compiuta dalle donne sembri non esistere. E sottolineo sembri.
Se un uomo uccide una donna, titoli a nove colonne, speciali, trasmissioni per mesi; l`uomo sempre colpevole sempre responsabile, sia per la gogna mediatica che per gli enti giudicanti.
Anche quando si tratti di casi, palesemente, di non “femminicidio” , come ad esempio il vecchio che eutanasizza la moglie malata terminale ( e comunque chi ha inventato questo termine femminicidio,e ancor piu` chi lo lo applica alla realta` occidentale sarebbe da mandare in Siberia, dico sul serio, a spalare la neve sedici ore al giorno); attenuanti mai riconosciute, pene spesso per non dire sempre piu` pesanti che a sessi invertiti.
Se una donna ammazza un uomo, o un bambino, non solo ottiene pene spesso ridicole; non solo i media cercano di giustificarla in ogni modo ( era depressa; era maltrattata…) ma, soprattutto sembra quasi la notizia scompaia.
Pubblicata solo in trafiletti, in giornali regionali o locali; se sui nazionali, un accenno fra altre notizie; se proprio si deve dar la notizia, giustificazioni a pioggia.
I responsabili diretti di questo siete voi, imbecilli; voi che quando una donna accoltella un uomo scrivete sui commenti di Internet “finalmente “ e “giusto cosi`”. Non solo perche` siete persone ripugnanti, ma soprattutto perche` siete i responsabili di un modo di vedere.
Siete I responsabili di un clima di notizie false. Perche` le notizie, e i dati statistici, se sono parziali, sono sempre falsi.
Se la societa`, specie occidentale, e` appestata da milioni di persone come voi, e` assolutamente inevitabile che le notizie dei maschicidi – e dell` infanticidio, “sport” notoriamente quasi solo femminile – arrivino ovunque in misura minore che l`inverso. O non arrivino da nessuna parte. Non solo sui media, ma anche e soprattutto alle fonti supposte scientifiche. Se tutta la societa`, e questo da secoli, in realta`, cioe` da molto piu` tempo di quel che si vuole pensare, giustifica ogni crimine femminile e sempre, come possiamo sperare che la stragrande maggioranza dei crimini femminili non sia ignota?
Come arriva nelle statistiche? Ve lo dico io: non ci arriva.
Ci avete fatto una testa cosi` sul sommerso del femminicidio, al punto che siamo arrivati a casi grotteschi , e sono reali: uomini condannati per avere scorreggiato nei pressi di una donna.
Uomini condannati per avere guardato insistentemente una donna.
Follia.
Il sommerso nei femminicidi, care femministe e cari femministi, certo esiste. Per paura, per abitudine, per quel che volete. Ma certo esiste molto di piu` nei maschicidi, negli infanticidi e in tutti quei casi dove la mano criminale e` femmina.
Sia perche`, da sempre, da millenni, i maschi non denunciano e non piangono mai – e voi ve ne approfittate. Ma soprattutto per questo clima di menzogna creato da voi. E solo da voi, che commentate “finalmente un maschicidio” su ogni social forum.
Non sarei affatto sorpreso se un giorno si scoprisse anzi che gli omicidi son commessi dalle donne per la meta`. Od oltre. Le cose se si vuole scoprirle basta cercarle: il problema e` che non si cerca. Ed e` per questo che anche alle statistiche ufficiali io tendenzialmente ci sputo sopra.
Le donne costituirebbero il 5% dei pedofili. Davvero? E voi ci credete, care femministe? Con che faccia?
Il ragazzino di 12 anni che subisce una fellatio dalla babysitter voi per prime lo considerate un fortunato, e fate in modo che questi punti di vista si diffondano ovunque – e poi ci venite a raccontare che i pedofili son quasi solo maschi?
Sui social forum e ovunque chiunque abbia uno scroto ( ma ragazzi, siete stupidi? Autolesionisti di sicuro) celebra quasi con un sorriso con meme e commenti le violenze domestiche, ma solo se le ha subite da una donna: ecco allora che le ciabatte diventano ironicamente armi di distruzione di massa, e il fatto che tua madre scandisca le sue minacce mentre ti spezza la schiena di botte, un incentivo ad imparare la divisione delle sillabe.
Quante madri avete visto letteralmente stuprare i propri figli? Scorticarli letteralmente di botte, specie se quei figli sono maschi? E le avete sempre giustificate, voi che se anche sentite un padre alzare la voce chiamate subito la Polizia.
Lo stesso identico atteggiamento delle femministe d`antan che andavano a mettere i nastri bianchi agli imboscati in tempo di guerra. Orride arpie: ma andateci voi a saltare e farvi smembrare dalle mine, no?
Ma le arpie femministe e i loro zimbelli maschi a saltare sulle mine quando serve non ci vanno e non ci andranno mai. Ci mandano gli (altri) uomini. E poi puntano i loro ripugnanti ditini per indicarci la violenza maschile. Nessuna notizia e nessuna statistica che parli di femminicidio ha nessun valore.
Sono viziate alla base, perchè i dati che non servono e non piacciono non vengono raccolti.
E concludo ribadendo che le prime responsabili di questo sono proprio quelle come voi che battono le mani quando una donna accoltella un uomo o che la giustificano quando ammazza un bambino.
Sono loro che impediscono la raccolta di quei dati.
Siete voi. E io vi disprezzo come non potrei mai disprezzare nessun altro; nemmeno i nazisti, e ho detto tutto.
7 Commenti
Abbiamo cancellato tutti i commenti perchè si stava sviluppando una sterile polemica senza alcun senso iniziata da Andrea il quale ha esordito, riferendosi all’articolo in oggetto, in questo modo:” La penso esattamente come te. Finalmente uno che non ha paura di far incazzare le femministe, come a volte percepisco in questo blog”.
Ora, è bene sottolineare alcune cose. La prima è che l’autore dell’articolo in oggetto scrive spesso sotto pseudonimo, proprio quando decide di scrivere articoli particolarmente “velenosi”, diciamo così, al vetriolo, ma che spesso ne ha pubblicati altri firmandosi con il proprio nome e cognome (che ovviamente non facciamo qui altrimenti è inutile che si sia firmato con un nickname).
La seconda è che ad essere responsabile dal punto di vista legale di tutto ciò che viene pubblicato qui – tradotto, a beccarsi eventuali querele o denunce – è il sottoscritto che è il proprietario e il gestore del blog, e ora in linea teorica anche Luigi Corvaglia che è formalmente da diversi mesi il nuovo presidente dell’associazione.
Terza considerazione. Qui nessuno è un eroe, nè ci teniamo ad esserlo, così come nessuno è un vigliacco. Però è evidente che alcuni di noi, la maggioranza, hanno scelto di spendersi pubblicamente in questa battaglia e di assumersene la responsabilità in toto. Altri, hanno scelto di non farlo. Nessuno li giudica, figuriamoci, hanno i loro motivi per non esporsi, e li capiamo. Tuttavia questo movimento, fatto di uomini in carne ed ossa, è nato ed ha una sua credibilità perchè tutti i suoi membri attivi si sono pubblicamente dichiarati, sono riconoscibili da tutti. E questo è un indubbio punto di forza. Del resto, si è mai visto un movimento, un’associazione o un partito formato da “fantasmi”? E ancor più, avremmo la stessa credibilità se ci firmassimo tutti con degli pseudonimi e rimanessimo degli sconosciuti?
Per questo l’osservazione di Andrea è del tutto fuori luogo ed è una polemica fine a se stessa che non continueremo. Se vuoi – mi rivolgo ora ad Andrea – possiamo approfondire la questione per via privata, tramite email oppure anche parlandone al telefono. Io non ho problemi. Fatti sentire se e quando vuoi, o con me o con Luigi, come preferisci. Non abbiamo nessun tipo di problema. Però evitiamo di incartarci su queste quisquilie perchè di tutto abbiamo bisogno tranne che di alimentare queste polemiche inutili e prive di ogni senso. Se qualcuno ritiene che qui siamo troppo moribidi o addirittura che abbiamo paura di fare incazzare le femministe, non deve fare altro che cambiare aria, nessuno lo obbliga a stare qui. Del resto io non frequento e non intervengo su siti o blog gestiti da persone che non apprezzo o di cui non ho stima. Ci sono ormai diversi blog, siti e associazioni che si occupano di QM, che ciascuno tessa il suo filo dove meglio crede.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Vorrei aggiungere solo una cosa: l`articolo di cui sopra in uno stato, in un paese, in una civiltà normale NON dovrebbe assolutamente porre alcun rischio al suo autore. E, in teoria, sfido chiunque a trovarvi appigli legali perche` sia censurato: non ve ne sono.
Poiché pero` si vive in un sistema bieco e dittatoriale, quando voglio dar pane al pane e vino al vino sono quasi obbligato a mettere pseudonimi. Quando metto il nome, devo scrivere in un modo che considero debole, perche` troppo diafano e intellettuale- questa e` la mia opinione.
In passato, e anche molto, molto di recente, ho pagato a carissimo prezzo la mia esposizione, piu` volte. Io la soddisfazione a certe arpie e a certi castrati di riconoscermi per potermi venire a colpire personalmente non gliela do. Non piu`. Preferisco colpire come un cecchino, e chiamatemi vigliacco, per questo, ma le cicatrici “eroiche” ci sono, eccome, e mi sono stancato di averle. Certo sono un fifone, ma non vedo di cosa dovrei vergognarmi. Queste mie righe pero` NON vengono scritte per polemizzare con Fabrizio e gli altri appartenenti al gruppo, a cui mi lega per altro una lunga amicizia, ma per sottolineare un fatto, e per sottolinearlo l`ennesima volta: ma se sono, e siamo -spesso – costretti a nasconderci, come e` vero, ma proprio non vi viene in mente che gli oppressori, i detentori del potere NON siamo noi…? Se una intera civiltà impregnata di femminismo puo` farci perdere il lavoro, il contatto con gli altri, le nostre ( scarse) proprietà e in certi casi la vita; e puo` farlo come e quando vuole – ma siamo proprio certi che le donne siano oppresse e che l`ideologia che denuncia l`oppressione delle donne sia minoritaria, isolata, repressa? Cari uomini che blaterate riguardo la sempiterna oppressione femminile, ma quando vi sveglierete? Care donne, ma quanto ancora continuerete con questi ridicoli mantra? Se voi foste davvero oppresse per questi miei articoli “al vetriolo” io dovrei vincere il Pulitzer, o quanto meno sedere in qualche scrivania di quotidiano nazionale famoso ed influente. Invece mi devo bene o male nascondere, e anche quando non mi nascondo, come altri qui (articoli miei in giro ce ne sono, e sto ancora pagando per essi, sappiatelo) , devo esser pronto e stare all`erta ogni momento per parare colpi e sgambetti di ogni tipo. E io sarei un oppressore del genere femminile? Ma fatemi il piacere…
Rutilius anonimus(Quota) (Replica)
Rutilius anonimus, sostanzialmente son d’accordo con te, l’ unica cosa che francamente trovo scontata e banale (senza offesa) è questa frase:
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Vorrei aggiungere solo una cosa: l`articolo di cui sopra in uno stato, in un paese, in una civiltà normale NON dovrebbe assolutamente porre alcun rischio al suo autore
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Dire o scrivere “un paese normale” è tipico dell’ italiano medio – esterofilo e perennemente convinto che il resto del mondo sia una sorta di paradiso terrestre – e non di chi è “contro”, ragion per cui ti chiedo: quali sono i “paesi normali” ?
Te lo chiedo perché io potrei fare un elenco di paesi dove è vietato dire questo, quello o quell’altro… e magari di paesi dove si rischia pure la pena di morte per aver bestemmiato un fantomatico “Dio” (è un esempio tra i tanti che potrei fare).
Andrea M.(Quota) (Replica)
Ah, dimenticavo: io non c’entro nulla con l’altro Andrea, che ignoro chi sia.
Andrea M.(Quota) (Replica)
Un candidato in corsa per la presidenza dell’impero viene “scaricato” per una frase “sessista” tirata fuori oggi ma risalente a un dialogo privato di 11 anni fa. Lo stesso candidato che andava bene quando non presentava la sua dichiarazione dei redditi e le sparava grosse su islamici ecc..Questo è l’andazzo in Occidente. Perfino i pezzi grossi ci lasciano le penne.
Però continuiamo a raccontarci la storia dell’Occidente maschilista. Ci sarebbe da farsi quatttro risate, se la situazione non fosse seria e preoccupante.
Alessandro(Quota) (Replica)
Andrea M.,
Hai frainteso il senso di quel che volevo dire. Colpa mia, non sono stato chiaro. Forse.
” in uno stato, in un paese, in una civiltà “.
E` un climax. Una specie. Non intendo solo in Italia. Intendo in tutto l`occidente, ma si parte dal piccolo e si arriva al grande. Che poi, oggi, il globo intero va occidentalizzandosi, diciamo. Resistono alcune sacche.
Avrei potuto scrivere “in uno stato, in un paese, in un continente, in un sistema, in una civiltà, in una umanità, in un pianeta, in un sistema solare, in una galassia, in un universo”, ma sarebbe stato un po` lungo.
Esterofilo faccio un po` fatica ad esserlo; viaggiare ho viaggiato e vedo che in molti posti riguardo a queste tematiche c`e` lo stesso obbrobrio che in Italia. “Resisterebbero” come dicevo diversi paesi islamici, ma ormai comincio a dubitare profondamente che siano come li si dipinge -anche se non ne ho mai visitati direttamente. Riguardo ai paesi islamici potresti chiedere a Fabrizio Marchi, che li ha visitati spesso, e di cui ricordo comunque una riflessione (non ricordo pero` dove l`ho letta) : ” in quei paesi se giri per le strade, a lavorare i mattoni e pestare coi piedi scalzi dentro mastelli di sostanze ignote ci vedi quasi solo bambini maschi e uomini, mai donne.” Strana situazione per dei luoghi dove si dice le donne contino meno delle bestie da macello…
Rutilius obscurus(Quota) (Replica)
alex(Quota) (Replica)