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Il quotidiano Libero del 19 ottobre 2011, riporta questa notizia: E’ stata licenziata per furto Garazatua Bolognesi, la cassiera peruviana dell’Esselunga che, tre anni fa, aveva denunciato la catena di supermercati per mobbing. Nell’ottobre 2008 la cassiera era stata colta sul fatto mentre rubava del materiale elettrico (diversi pacchetti di pile) dagli scaffali nel negozio dove lavorava. Eppure allora era nato un vero e proprio caso : la Bolognesi aveva denunciato i metodi dell’azienda, parlando di una «pausa bagno» negata che l’aveva portata a fare pipì sulla sedia della cassa. Aggiunse poi di essere stata aggredita da quattro colleghi come ritorsione. Subito avevano sostenuto la causa della donna i principali organi di stampa del centro-sinistra, dal Manifesto a L’Unità fino a La Repubblica. Anche il Corriere aveva preso le difese della donna, condannando il patron dell’Esselunga Bernando Caprotti.
Di questi “maschi oppressori” ne sono piene le patrie galere e queste “femmine oppresse” saltano fuori ogni giorno a ispirare saghe mediatiche senza fine, finalizzate, dai media del nuovo pervasivo minculpop, a “rieducare” i maschi. L’ultimissima è la “ragazza madre” black block di cui la Repubblica in una intervista del 15 ottobre, non propone il lancio “maschio” di alcunché, ma la suggestiva lacrimevole storia. Importante far capire che anche le pietrate hanno un sesso, uno buono e uno kattivo: i maschi sono avvertiti, e le femmine mangino la foglia. Queste “eroine”, di cui i media ogni giorno ci propongono sia lacrime sia miracoli, sono altrettanti spot costruiti per la promozione pubblicitaria a sostegno dell’azione politica del partito femdominista italiano. Ma esiste un Partito Femdominista Italiano? A mio avviso molti elementi di fatto fanno propendere per una risposta affermativa. Si tratta di quei presidi territoriali spesso costituiti da organismi di volontariato che in collaborazione col Ministero delle Pari Opportunità e con apparati del Ministero degli Interni e di Grazia e Giustizia, nel loro insieme costituiscono ormai un vero e proprio partito politico. Che si possa parlare di un partito politico, lo fa pensare il fatto che nelle loro dichiarazioni come nel loro agire quotidiano, risulta del tutto evidente che questi organismi sia privati sia pubblici, (e anche statali il che è gravissimo), agiscono in maniera coordinata a partire dalla condivisione della medesima visione del mondo, quella espressa dalla ideologia femminista. Non solo: ne diffondono in modo militante valori e giudizi, ne perseguono gli obiettivi, favoriscono i cittadini che vi aderiscono, o semplicemente non vi si oppongono, introducono nell’ordinamento norme dichiaratamente discriminatorie su base sessuale, vigilano che le discriminazioni siano applicate, esercitano una formidabile pressione contro i cittadini maschi predisponendo e coordinando ogni sorta di iniziative che possano ridurne i diritti e screditarne il valore sociale e impedirne ogni resistenza critica. Risulta inoltre dai fatti che, in modo coordinato ed unitario, questi organismi invocano, con ogni mezzo ottengono e poi utilizzano leggi speciali per il successo ad ogni costo della propria azione politica. Comune ideologia, comuni obiettivi, comune azione, forte coordinamento organizzativo, fortissima presenza nelle istituzioni dello Stato, presidio del territorio, introduzione per legge di discriminazioni su base sessuale a favorire i propri aderenti: come negare che si tratti di fatto di un partito? Un partito che se così stanno le cose di fatto sviluppa una sistematica distorsione eversiva di principi costituzionali fondamentali. Ma c’è di più. A ben vedere si è di fronte ad un partito che ricorre, quando ogni altro mezzo risulti non efficace, a pratiche di pressione e intimidazione poliziesca “legittimate” da leggi speciali, e talvolta a pressioni “fai da te” di cittadini privati che, con la copertura di questo “partito”, si sentono legittimati ad interpretare a titolo personale attività repressive e intimidatorie contro altri cittadini ritenuti non allineati. Un partito che di fatto ormai esercita un presidio capillare e intimidatorio in ogni posto di lavoro, soprattutto in quelli statali e in particolare nella scuola. Come non domandarsi allora se non abbia assunto anche i caratteri di una organizzazione che esprime un livello di intimidazione complessiva a livello individuale e sociale giunta a livelli tali che nulla hanno a che fare con la democrazia? Ritengo che il vissuto di paura e di intimidazione in ogni ambito della vita relazionale che oggi ogni giorno un maschio esperimenta sia da ascrivere in gran parte alla pressione repressiva e intimidatoria che questo insieme coordinato di organizzazioni esercita sui cittadini italiani. Allora pongo la domanda: mutati i riferimenti ideologici, questo partito, non ricorda forse i tratti organizzativi, le modalità operative e gli effetti devastanti sulla vita democratica che abbiamo conosciuto essere propri del partito fascista? Non è il caso di farne oggetto di una seria riflessione politica a tutela del carattere liberale e democratico della società e dello Stato in Italia
316 Commenti
@Marco e Luigi
“il potere” questo è il problema.
Il fatto di cimentarsi in competizione non è abbastanza, devono avere la certezza del risultato.
Per queto all’interno del PD hanno fatto non solo le quote al 50% (nonostante il 70% delgi attivi siano uomini) ma anche l’obbligo dell’alternanza di genere senza preferenza in modo che sia “obbligatorio” avere il 50% di donne e 50% di uomini (e questo è anche un motivo per cui tra i maschi non c’è ricambio generazionale, perchè i “vecchi” devono essere sempre in cima alla lista altrimenti col sistema delle quote rischiano di non essere eletti). E’ anche il motivo per cui molti giovani PDini dopo un po’ si rompono e se ne vanno.
Il femminismo sta portando una quota importante di donne sulla strada della misandria.
Queste neanche si rendono conto che quando dicono quelle cose non solo insultano i loro colleghi ma anche gli elettori.
Il fattoè che le quote hanno incentivato la mediocrazia, e queste signore sono sicuramente delle mediocri e gli elettori se ne accorgono, e se possono farlo (preferenza) glielo fanno capire.
Per queste femministe allevate all’interno della sinistra (ma non solo) è impensabile che gli uomni possano riuscire meglio nella politica, e questo è la definizione stessa di presunzione di superiorità.
Che poi la politica sia un gioco sporco e non premi necessariamente il migliore va da sè, ma appellarsi al proprio genere come caratteristica distintiva è una vergogna.
Purtroppo nella politica di “do ut des” è la prassi (favori in cambio di voto), e le donne che si sono prestate o hanno preteso le quote, di fatto hanno istituzionalizzato il loro do (la dignità individuale) ut des (potere).
fabrizio(Quota) (Replica)
E’ il meccanismo di ogni paranoico: se non succede quello che si desidera è perchè un nemico lo ha impedito. Tipico della donna in protesta virile: se non ho il membro è per colpa di chi me lo ha tolto. Qualche hanno fa qualche ASL “avanzatissima”, aveva avuto la bella idea di metterlo tra le possibile richieste mutuabili. Adesso si accontentano di chiedere con la mutua delle quote rosa qualche seggiola da cui consolarsi a comandare. E pensare che una donna che sa essere tale, fa ballare tutti i gatti di potere che vuole, e ottiene di far saltare la testa di chiunque, persino di di S. Giovanni Battista, come è ampiamente dimostrato in ogni tempo e in ogni luogo.
cesare(Quota) (Replica)
Ed è il meccanismo di ogni inquisitore la convinzione che la mancata confessione sia conferma della colpa. Il che legittima la costrizione alla confessione. Così mi segnalano dal GR2 di questa mattina la notizia di un servizio creato nei Pronto Soccorso toscani a partire dal 2010. Si tratta della formazione del personale di PS per riconoscere le vittime di violenza anche quando queste ultime non la denunciano, e il conseguente smistamento della/del paziente all’interno di un percorso specifico dal colore rosa, in ospedale. Dunque come entri, per salvarti da te stessa/o, sei presunta/o colpevole di connivenza criminale e ti si attribuisce d’ufficio il colore rosa e un trattamento coatto. Voglio vedere che succede se non confessi quello che si aspettano gli inquisitori e chi ha la forza di mantenersi psichicamente ed emotivamente libero dalle loro pressioni.
cesare(Quota) (Replica)
Non so se sia vero ,devo avere qualche conferma ,ma ho letto che ,ltre ai c.d.a ,le quote rose saranno presenti anche negli enti locali …
Lo ripeto ancora , che sia uomo o donna ,non me ne importa niente basta che sappia fare il suo lavoro ma le quote rose ,renderle qualcosa di “obbligatorio” ,non so quanto sia democratico ,siamo in una democrazia, chi ha ha più voti vince, mi sembra tanto semplice. Invece sono d’accordo con Fabrizio II (lo chiamo cosi per il momento ) chiaro che la “vecchia guardia” del partito fa fatica a lasciare il posto ai giovani uomini e questi sono svantaggiati due volte ,solo per il sesso di appartenenza …
P.s Una curiosità ,se vedete il mio avatar ,quello vicino a me è mio fratello gemello ,le disgrazie non arrivano mai sole
mauro recher(Quota) (Replica)
cesare
>>
E pensare che una donna che sa essere tale, fa ballare tutti i gatti di potere che vuole, e ottiene di far saltare la testa di chiunque, persino di di S. Giovanni Battista, come è ampiamente dimostrato in ogni tempo e in ogni luogo.
>>
Cerchiamo di non esagerare, per favore, e smettiamola di mitizzare queste stronze.
Ti rammento che loro si guardano bene dal fare altrettanto. E non mi riferisco solo alle femministe militanti, ma anche alle donne comuni, che nel 99,999% dei casi considerano gli uomini dei poveri tontoloni facilmente manipolabili con la fica e quattro moine.
Il fatto drammatico è che molto spesso è proprio così; ma ancor più drammatico è il fatto che persino in ambito momas ci siano degli uomini sempre pronti ad incensare le sopracitate stronze.
Giorgio(Quota) (Replica)
Giorgio, secondo me non hai capito nulla di ciò che voleva dire Cesare. Nulla….
Ti risponderà lui stesso, se lo vorrà.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Può essere che non abbia capito nulla, ma resta il fatto che verso le donne Cesare ha un atteggiamento da sottomesso.
Questo è quello che penso, giusto o sbagliato che sia.
Giorgio(Quota) (Replica)
Cesare è la Grande Anima del Momas.
E’ giunta l’ora di dirlo apertamente, perciò lo dico.
Non è una cosa che penso, è una cosa che so.
RDV
Rino DV(Quota) (Replica)
Cesare: Così mi segnalano dal GR2 di questa mattina la notizia di un servizio creato nei Pronto Soccorso toscani a partire dal 2010. Si tratta della formazione del personale di PS per riconoscere le vittime di violenza anche quando queste ultime non la denunciano, e il conseguente smistamento della/del paziente all’interno di un percorso specifico dal colore rosa, in ospedale.
Racconto un aneddoto che mi era stato riferito da una collega ormai più di dieci anni fa. Dunque mi racconta questa ragazza di un’amica incinta di due mesi o poco più, comunque all’inizio della gravidanza, un mattino si alza va in bagno, si sente male e sviene. Il marito stava uscendo per andare al lavoro, sente il tonfo provenire dal bagno e si precipita a vedere. La ragazza nello svenire aveva battuto il capo contro un cassetto aperto del mobile del bagno ed era scivolata in uno spazio piuttosto stretto tra il mobile stesso e i sanitari. Lui cerca di tirarla su di peso, non ci riesce subito, l’afferra per le braccia e riesce a tirarla su, poi si fa prendere un attimo dal panico, gli viene in mente di spruzzare qualcosa di fresco in viso per rianimarla e prende la prima boccetta che trova,.. di profumo. . Vabè comunque lei rinviene, ma lui per precauzione e considerato il suo stato insiste per portarla al pronto soccorso per una visita di controllo. La fanno entrare in sala e lui resta fuori ad aspettare. Dopo un po’ in mancanza di notizie bussa e ottiene risposte evasive, attenda .. la stiamo visitando comunque tutto a posto non si preoccupi… a un certo punto sente la moglie urlare “adesso basta, so io quel che mi è capitato fate entrare mio marito”. In poche parole i medici, avevano visto il livido sulla fronte, qualche segnetto rosso sulle braccia lasciati da lui per averla tirata su a peso morto e gli occhi leggermente rossi perchè un po’ di profumo era finito dentro.. e la stavano “garbatamente” interrogando sulla veridicità del suo racconto facendole capire che “avrebbe potuto parlare liberamente con loro se il marito le aveva fatto qualcosa”, per giunta insistendo pure.
Rita(Quota) (Replica)
incredibile, se non fosse drammaticamente credibile…e questo è solo l’inizio della psicosi…
vedrete cosa faranno con le scuole…
fabrizio(Quota) (Replica)
Secondo me, invece, Cesare è troppo tenero con gli uomini, come quei vecchi maestri di una volta che non ti rimproveravano mai o quasi (ce n’erano tanti altri, al contrario, che andavano ben oltre i rimproveri…). . E’ troppo indulgente nei loro confronti, come quei padri che vogliono talmente bene ai figli da non riuscire neanche a prenderli una volta per l’orecchio. E invece una corretta, equilibrata e metaforica (ma non per questo meno efficace, anzi) distribuzione di bacchettate non farebbe affatto male agli uomini, soprattutto in età adulta…
Sarà forse perchè Cesare è convinto che l'”universale” sia maschile, e allora per lui il “maschile” è qualcosa di così sacro che dare uno scappellotto ad un uomo, dal suo punto di vista, è come darlo a San Giuseppe. Il tema, naturalmente, è complesso e di difficilissima soluzione (e con infiniti risvolti) e mi guardo bene dall’ affrontarlo (comunque non in questo specifico frangente). Però, qualora così fosse, proprio per la responsabilità che ciò compete a tutti gli uomini, insieme alla carota è necessario anche il bastone.
Cesare, troppe, troppe carote. Ahinoi, servono anche le bastonate, che solo i saggi sanno distribuire, quando è proprio necessario, con parsimonia, oculatezza e moderazione.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Fabrizio@. Per queto all’interno del PD hanno fatto non solo le quote al 50% (nonostante il 70% delgi attivi siano uomini) ma anche l’obbligo dell’alternanza di genere senza preferenza in modo che sia “obbligatorio” avere il 50% di donne e 50% di uomini .
Da tempo cerco di sapere quanti sono per genere gli iscritti ai partiti, tutti i partiti, e ai sindacati. Non ci riesco, su nessun sito di nessun partito sono riuscito a trovare questa divisione. Forse sono io che non so guardare, ma non credo. Il dato sarebbe importante perchè, se è vero come credo che il rapporto sia 70//30 o giù di lì, questo sarebbe un ottimo argomento contro le lamentale infinite sulla “non valorizzazione” delle donne, che invece risulterebbero ipervalorizzate.
armando
armando(Quota) (Replica)
@Armando, io parlo per il mio circolo….ma le cose cambieranno…visto che a forza di buttare fuori le nuove leve maschili, alla fine otterranno il risultato voluto…un bel 50/50 di niente o quasi…
In ogni caso ho scritto 70/30 e mi sono tenuto “femminista” perchè avrei dovuto dire 80/20.
Nel mio direttivo in cui sono state imposte le quote 50/50, nelle riunioni di direzione, di solito a partire dalle 19.00, tipicamente, al massimo si raggiungengeva il 70/30. La scusa era, e non scherzo, che le donne stanno preparando la cena oppure altro. Considera che io per essere presente mi amazzavo e dovevo farmi 60km di macchina.
Così hanno ancitipato le riunioni ad orari impossibili per un lavoratore….risultato direttivo semi vuoto e sempre con le stesse quote 70/30…
Quando abbiamo organizzato la Festa Democratica….indovina com’erano le quote? 80/20….e a spostare i frigoriferi da 2 quintali 100/0.
Comunque guarda che non si tratta di trovare argomentazioni da discutere politicamente, perchè queste decisioni sono state imposte dalla direzione nazionale per compiacere quell’elite femminista che con la sinistra non ha nulla a che vedere, e la cui unica missione è compiacere pochi padroni per conquistare quell’agognato potere…ma il potere senza sacrificio è sopruso!
fabrizio(Quota) (Replica)
Confermo quanto detto da Fabrizio e ricarico. Ovviamente non ho i dati globali, anche se, adesso che ci penso forse posso procurarmeli, ma il 70/30 nella stragrande maggioranza dei casi è utopia. Comunque ti riporto un mio vecchio commento (dell’ottobre scorso) sull’argomento.
…………………………………………………………………
Caro Alessandro
hai ragione, ahimè, al 100%!!!
Faccio un esempio off topic: la parità della rappresentanza di genere nei direttivi dei circoli locali del PD. Il famoso 50% uomini, 50% donne imposto per statuto. Sbandierato dai dirigenti nazionali con orgoglio come dimostrazione di un partito aperto alle donne etc. … etc. ..
Premetto che parlo, se non lo si era già capito, da aderente (sigh …) al PD con responsabilità locali (beh … le avevo fino a qualche mese fa per l’esattezza). Per cui conosco la cosa dal di dentro.
Cosa ne penso?
UNA BOIATA PAZZESCA!!!! >:-
Una boiata che ti azzoppa, non ti fa lavorare, sottraendo a priori energie preziose, anche se hai la fortuna di avere a che fare con gente di buona volontà. E tieni, tenete conto, che quanto ho detto e dirò è valido per il 90% dei piccoli e medi del Sud (sul Nord non mi sbilancio non conoscendone la situazione).
Faccio un esempio per farmi capire.
Il direttivo di un circolo cittadino è composto da un certo numero di persone, proporzionale al numero degli iscritti e da questi eletti.
Per non farla difficile diciamo che, in base agli iscritti, sto benedetto direttivo deve essere di 12 persone.
Bene. Consideriamo che a me, ma penso a tutte le persone normali, non fotterebbe niente che fossero 12 uomini, 12 donne o anche 12 trans. Fotterebbe soltanto che fossero 12 persone con voglia di fare. Punto.
Invece devono essere obbligatoriamente 6 uomini e sei donne.
Ahh ….bellissimo. Come siamo belli, come siamo anti discriminazione, ahh … come siamo democratici.
COL CAVOLO!!!! >:-
Sai, sapete qual’è il risultato?
Un direttivo di 6 uomini!!!
Si perché non è che noi discriminiamo e non vogliamo le donne. Sono proprio loro che, nella maggior parte dei casi, non sono interessate.
Per cui da una parte sei costretto a rinunciare a delle persone che hai in abbondanza e che quindi puoi anche selezionare in base alla capacità, gli UOMINI, dall’altra parte sei costretto a inserire (sempre che, caso ultra frequente, non stiano solo sulla carta) persone, non in base alle loro capacità, ma solo in base al loro sesso, le DONNE.
Scusa … scusate lo sfogo, tra l’altro manco in topic.
Però ha ragione Fabrizio …. il favore più grande, per loro, quello di togliermi di mezzo non glielo faccio.
Poi, che io sia di sinistra, non dipende certo da loro (Bersani, Vendola, …etc).
Diciamo che lo sono, nonostante loro.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
@Luigi, il PD, non parlo di SEL, è un muro di gomma da questo punto di vista. Ed è la dimostrazione che quando fai una boiata, poi non riesci a tornare indietro perchè rischi di fare scontento qualcuno…
Chiunque sia attivo del PD che si sia cimentato con l’allestimento delle liste, ti dirà che è una follia. Liste inventate all’ultim’ora con furti di “donna” da una lista all’altra, donne che non sapevano neanche di essere in lista, e che ovviamente una volta elette non si sono mai presentate negli organi dirigenti. Attivi di assoluto valore, infilati nelle ultime posizioni per via dell’alternanza di genere, o neanche infilati in lista per mancanza di donne candidabili. Questi sono fatti veri, non paranoie (avrei degli aneddoti…). Se a qualcuna da fastidio, affari suoi, questa è la verità.
Questi partiti che non si sono mai rinnovati nella classe dirigente maschile (e di fatto le facce sono sempre le stesse anche a livello locale) hanno trovato un meccanismo per riprodurre ad libitum la mediocrazia. Le persone infilate in lista a forza (vale anche per gli uomini) definiscono un rapporto di subalternità con chi le ha scelte, visto che la mancanza di preferenze (mi riferisco ai meccanismi elettorali interni al PD) dà un potere enorme ai capi corrente, che nel momento in cui “slezionano” il branco definiscono automaticamente chi sarà eletto e chi no
Forse alcune donne in buona fede, tappandosi il naso, pensavano che le quote permettessero di rinnovare il partito. Non hanno capito però che gli anziani dipartito, che magari dovevano andare in pensione, si mettono al riparo nelle prime posizioni di lista, e molte delle donne che entrano in lista, proprio per la mancanza di preferenza e per la modalità in cui sono scelte, finiscono per essere le più mediocri, lasciando a spasso quelle più meritevoli.
Il PD ha raggiunto il ridicolo non tanto per le quote (e che quote), che sono di per sè una vergogna, ma per il meccanismo dell’alternanza di genere (credo un idea di quel genio di Veltroni) le rende addirittura folli.
Fabriziaccio(Quota) (Replica)
@Giorgio comprendo e apprezzo il tuo ruolo di “sentinella ed educatore anticedimenti”. Va bene così. Essere conquistati e sedotti, e poi sottomessi dal femminile, è una dinamica, e un rischio, sempre presente nell’esperienza maschile: dopotutto si comincia nientedimeno che in pancia a una donna. Non è poco come inizio per lo sviluppo successivo del programma. Proprio per questo evidenzio la luce e l’ombra femminile e la luce e l’ombra maschile: Eva non si presenta con un libretto delle istruzioni e l’utente si è dimostrato incauto. Bisogna che un padre te le insegni. E chi si rende conto che è necessario impartire ai maschi questo specifico insegnamento, fa benissimo. Soprattutto oggi che si è interrotta la tradizione padre/figlio e tutte, straordinaria vanesia ridicolaggine dell’ideologia femminista, si propongono come madonne senza macchia. E un buon “specialista antifemmiintrusione”, non può non riflettere sul fatto che il nostro padre Adamo, appena appena uscito dalle mani del Creatore suo Padre, e avvertito che, in caso di Eva, si trovava di fronte ad una sua costola, che ha fatto invece di stare tranquillo sulle sue e trarne le debite conclusioni? ha ben pensato di considerarla nientedimeno che la voce della sapienza e della verità e obbedirle seguendola nella più fantasmagorica cazzata di tutti i tempi. E nota che oltretutto, “mangia la mela”, era un suggerimento di un altro, il Serpente. Una scena assolutamente contemporanea per chi ha occhi per vedere e orecchie per sentire
Quanto a Rino, mi onora del suo elogio di “grande anima” e mi ha detto che lo scriverà sulla mia tomba. Grazie Rino! (scherso come schersa lui).
cesare(Quota) (Replica)
@Fabrizio Marchi: “Cesare, troppe, troppe carote. Ahinoi, servono anche le bastonate, che solo i saggi sanno distribuire, quando è proprio necessario, con parsimonia, oculatezza e moderazione”.
E pensare che la lode del bastone è proprio nella Bibbia!
cesare(Quota) (Replica)
Vedi Giorgio, non si può insegnare a Messner come scalare le montagne. Non si può andar in giro a dire che Reinhold trema alla vista dei colli Berici. Non si può.
.
RDV
Rino(Quota) (Replica)
Credo che qs. volta sulla quote si sia toccato il vero punto dolente e nell’ordine giusto: la questione “investimento” prima di quella della “competenza”.
Il quotismo fa entrare in politica (e altrove) chi non vi ha investito un solo minuto, un solo chilometro, una sola riflessione, al posto di chi invece vi ha dedicato molto o moltissimo.
Ovviamente l’investimento dipende dall’interesse, né è la manifestazione fenomenica. Così viene bruciata anche qui una bella quota delle energie maschili a vantaggio …del nulla, perché appunto, se l’interesse femminile manca prima di entrare negli organismi, mancherà anche dopo.
Così al furto e alla frustrazione degli esclusi si aggiungono l’inefficacia e l’inefficienza degli organismi.
Puah…!
.
RDV
Rino(Quota) (Replica)
In tema di quote ricordo questo articolo che abbiamo pubblicato ormai parecchio tempo fa:
https://www.uominibeta.org/2011/12/10/uomini-imbavagliati/
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Rino, cesare, Fabrizio, siete veramente comici.
Consiglio a tutti tre di andare a Zelig…
Giorgio(Quota) (Replica)
…magari…
Fabriziaccio(Quota) (Replica)
Intanto le quote rosa (alias il potere rosa imposto per legge dello Stato), a ben vedere, te le hanno messe in casa dove la volontà femminile, anche nella forma dell’arbitrio più insensato e irragionevole, è diritto assoluto della donna protetto dalla legge e imposto con la forza: o ti pieghi o vai fuori di casa (se ti va bene). Poi, sempre in nome di quell’arbitrio, sei passibile di essere cacciato perchè non hai contenuto l’arbitrio e lo hai rispettato, per convinzione e secondo il dettato della legge, come un sacro diritto di libertà; e scopri che in realtà, la minacciosa e puntuta difesa dell’arbitrio, era una farsa alla moda, e ti sei illuso. E sei sotto accusa perchè in realtà, buonista illuso, non rispettavi un bel niente, e invece eri un assenteista e un inadempiente perchè dovevi capire che non era un sacro diritto di libertà ma un arbitrio disastroso e pertanto dovevi contenerlo esercitando il tuo potere/dovere di marito e padre. Ne sanno qualcosa in primis centinaia di migliaia di padri separati dai figli. Poi tutti gli altri, chi più chi meno: basta fare due chiacchiere in merito con qualunque marito e padre che voglia aprire mente e cuore a questo vissuto, ahimè comune, di grande sofferenza, talvolta quasi insopportabile per cui lo si tace anche a se stessi.
Come dire che lo Stato si fa parte in causa perchè la volubilità e l’arbitrio femminile diventino il criterio dirimente su cui (af)-fondare una famiglia, per di più senza che ci sia una donna che ci creda e lo voglia davvero, mentre tutte, in cuor loro, desidererebbero il contrario. Desiderio che però, secondo lo Stato etico femminista e il folle mainstream contemporaneo, è ritenuto il vero, unico “peccato mortale” laico. Misterioso approdo autodistruttivo di una civiltà.
cesare(Quota) (Replica)
@giorgio:”Rino, cesare, Fabrizio, siete veramente comici.Consiglio a tutti tre di andare a Zelig…
A Zelig no, sarebbe troppo affollato: Raoul Cremona ti ha già messo in scena con il personaggio di “Omen”.
cesare(Quota) (Replica)
Il nuovo vocabolario dell’Accademia degli Striscianti.
.
Firenze all’avanguardia: non avevo detto che Renzi è l’incarnazione del male che verrà?
.
http://www3.lastampa.it/costume/sezioni/articolo/lstp/454834/
.
Domanda: cosa c’è di male nel nuovo vocabolario?
Risposta: chiedetelo a Orwell.
.
RDV
Rino(Quota) (Replica)
Con riferimento all’ultimo intervento di Rino.
Qualche commento fa parlavo di Spending review ovvero revisione della spesa pubblica. Non in generale. Ne parlavo con riferimento alle tematiche che affrontiamo come MUB.
Continuamente osserviamo, segnaliamo e commentiamo un fiume di iniziative di stampo femminista. Sovente, anzi quasi sempre, dietro ci stanno soldi pubblici. A tutti i livelli: dallo Stato al Comune. Iniziative, progetti, convegni e quanto altro possa venirvi in mente, al 99% dai risultati pratici vicino allo zero. Salvo mantenere e far sentire importante un ceto femminista e parassitario e rinfocolare nelle donne in primis e di riflesso negli uomini un odio di genere assolutamente catastrofico. Cosi non può andare avanti. Non più.
Penso che su questo dovremmo articolare una nostra seria e fattibile proposta politica.
Innanzitutto, come dicevo precedentemente, dovremmo riuscire a quantificare, anche in maniera approssimata, l’ammontare di queste spese, chiamiamole cosi, di genere.
Ed in questo Fabrizio e gli amici romani sarebbero fondamentali (per ovvie ragioni, la testa dell’apparato pubblico si trova là). Si tratterebbe di riuscire a trovare qualcuno che, anche riservatamente, possa fornirci i dati di nostro interesse.
Successivamente, una volta quantificato il tutto, la nostra proposta.
Che io grosso modo sintetizzerei cosi.
Revisione delle spese parassitarie, ovvero taglio delle stesse e con le risorse liberate, o parte di esse, intervenire sulle reali situazioni di necessità.
Soppressione dei centri antiviolenza cosi come articolati ed assunzione dei loro compiti (da ridefinre) in capo allo Stato ed alle sue articolazioni territoriali.
Ho parlato di ridefinizione in quanto dovrebbero essere: centri anti-violenza pubblici, con personale direttivo specializzato ambosessi e personale operativo specializzato anch’esso ambosessi che possa seguire di volta in volta i casi specifici. Sia che si tratti di violenza verso le donne, sia che si tratti di situazioni in cui in condizioni critiche si vengano a trovare gli uomini.
Che ne dite?
………………………………………………..
p.s. Dite che da questa revisione soldi non ne escono? Guardate qua.
http://www3.lastampa.it/costume/sezioni/articolo/lstp/454834/
Per questo il Comitato di Palazzo Vecchio chiede «impegno» e «condivisione» a ogni dipendente del Comune che potrà decidere «quanto e come dedicarsi», ma sapendo che non si torna indietro: «L’amministrazione comunale intende realizzare questo progetto in cui ha investito risorse ed energie». Infatti ha previsto un costo di 34.480 euro e finora ne sono stati spesi 29mila.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Cosa ci azzecca questo link con questo thread? O con UB?
Forse niente. Mi piace però segnalare queste due belle figure di uomini (si, perché anche il cronista è stato attenzionato dalla criminalità http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01/11/giovanni-tizian-farti-rubare-bellezza/183004/ ) a cui va tutta la mia solidarietà.
Esistono anche donne cosi? Certo.
Non crescono però sotto il sole femminista. Perché trattasi di un sole parassita e saprofita.
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http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/inchiesta-italiana/2012/05/24/news/io_imprenditore_del_nord_est_infiltrato_nel_clan-35834115/?inchiesta=%2Fit%2Frepubblica%2Frep-it%2Finchiesta-italiana%2F2012%2F05%2F24%2Fnews%2Fl_imprenditore_anti-camorra-35839955%2F
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Bazzicare di tanto in tanto sulla 27a ora non è poi tutto tempo sprecato. Si vengono a sapere delle cose che magari possono sfuggire. Quanto meno a me.
Avevo inserito un commento al seguente post:
http://27esimaora.corriere.it/articolo/come-evitare-che-le-donne-al-potere-diventino-uomini/
di Giovanna Pezzuoli
Il Commento.
…………………………………………………………………
Guardi
01.06 | 01:04 Luigi Corvaglia
sig.ra Pezzuoli
il post può imbellettarlo come vuole. Ma la cosa che si capisce benissimo è che avete imparato bene i più classici (e non sempre i più virtuosi) modi della politica per arrivare al potere. L’aggravante, sempre che poi al vostro sostegno segua un effettivo contributo elettorale (Sa … quando si vince tutti/e ti hanno votato. Quando si vince.), è che guardate al sesso e non all’effettivo valore della persona. E tenga presente, per rimanere a Genova, i numeri. Il centrosinistra non ha vinto per il vostro apporto, ma per l’evidente liquefazione degli avversari politici.
A proposito, cos’è “un serio bilancio di genere”?
………………………………………………………………..
Alla mia domanda la giornalista ha risposto con il seguente commento:
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01.06 | Giovanna Pezzuoli
Il bilancio di genere non è una “diavoleria”, ma come lo definisce la stessa Unione europea, invitando le istituzioni locali ad adottarlo, è solo uno strumento che prevede una ripartizione delle spese tenendo conto del sesso dei cittadini. Auspicare che sia “serio” significa semplicemente valutare bene la ricaduta dei servizi sugli uomini e sulle donne, per realizzare politiche più eque per tutti. La Regione Toscana, per esempio, ha già una legge per cui il bilancio di genere viene affiancato al bilancio ordinario, e questo è il primo passo concreto per promuovere un’effettiva parità fra i sessi.
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Prima di dare un giudizio, che potrebbe facilmente scadere nel (pre)giudizio sono andato a guardare un pò.
Ripeto, non ne so niente, anche se non mi aspetto niente di buono. Chiedo se qualcuno ha approfondito la cosa. Nel frattempo allego alcuni link da me trovati. Una cosa però mi pare di capirla: il giro di soldi ci sta. Quanto produttivo per gli stessi obiettivi indicati mi riservo di valutarlo dopo un adeguato approfondimento.
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In generale:
http://www.futuroalfemminile.it/progetto/donne_lavoro/Bilancio_di_genere/2508.kl
La regione (Toscana)
http://www.regione.toscana.it/diritti/pariopportunita/index.html
http://www.ancitoscana.it/in-primo-piano/ufficio-stampa/notizie/2012/01/comuni-toscani-e-bilancio-di-genere.html
Alcuni comuni
http://www.versiliatoday.it/2012/02/22/approvati-il-progetto-dellanci-sullattuazione-del-bilancio-di-genere/
http://www.comune.capannoli.pisa.it/files/SLIDE_convegno_17.09.11.pdf
http://www.comune.pinerolo.to.it/com_traspa/pari_opportunita/bilancio_genere.htm
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Bè, a parte tutto il resto si potrebbe obbiettare ai bilanci di genere, che con identica logica, anzi assai più ferrea e completa, prima ancora che della ricaduta delle spese sui due sessi, si dovrebbe tener conto anche dal sesso da cui provengono le entrate. 60 dagli uomini e 40 dalle donne, ad esempio? Ed allora anche le spese dovrebbero essere ripartite nello stesso modo. Questa sarebbe davvero parità in quella accezione contabile e distorta di chi la pone come obbiettivo. . La verità è che tutta questa faccenda delle spese per genere è una assurdità che solo chi vuole non vedere non vede.
armando
armando(Quota) (Replica)
La relazione annuale della Banca d’Italia. Anno 2012. Il capitolo dedicato alle donne.
Relazione annuale della Banca d’Italia. Anno 2012. Capitolo dedicato alle donne
http://www.scribd.com/doc/95604099/Relazione-2012-Banca-d-Italia-capitolo-Dedicato-Alle-Donne
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
http://www.iltaccoditalia.info/sito/index-a.asp?id=21752
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
50 e 50 anche negli uffici pubblici, anche nelle scuole, nonchè dove si rischia la pellaccia tutti i giorni? Un po’ di corenza, giulia!
Alessandro(Quota) (Replica)
Oggi sul Gazzettino un megadossier sulla discriminazione femminile. Tra l’altro si legge che 57 veneti su 100 sono convinti che le DD siano discriminate.
C’è la possibilità che questa “convinzione” sia vera.
40 anni fa ci avrà creduto – chissà – forse il 15%.
Fra altri 30 anni, all’avanzare, all’estendersi della “discriminazione” della sua esistenza sarà convinto il 90%.
Tra 40 anni il 100%?
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RDV
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Rino(Quota) (Replica)
Sono numeri falsi autoindotti.
Tanto si sa …. il resto lo fa la comunicazione e chi la controlla. Ripeti oggi, ripeti domani, anche la più emerita stronzata diventa verità.
E le nostre berlusc(l)one la lezione l’hanno imparata (clone=femminile plurale. Lo so il plurale di clone è cloni, ma se loro inventano, vedi femminicidio, non vedo perché non possa farlo io).
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
le donne sono discriminate, dai privilegi…
notare che ormai “discriminate” da participio passato del verbo discriminare è divenuto aggettivo qualificativo…
perchè in qualità di verbo presupporrebbe la presenza del soggetto, invece in qualità di aggettivo non ce n’è più bisogno..
ad esempio “una persona è discriminata da una legge…” ohps ma questa persona è un uomo…..
Fabriziaccio(Quota) (Replica)
Mi sembra una dichiarazione un pò stitica e contraddittoria. Mi sembra.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Cari amici, a me viene da pensare una cosa, leggendo tutti i post e considerando varie questioni. La cosa che mi viene da pensare è che, in un modo o in un altro, in quanto uomini, vinceremo; e – capisco la forza eccessiva dell’espressione, ma tant’è, perdonatemela- sono pressoché certo che in un modo o nell’altro le streghe torneranno ad ardere. Pensateci. Chi sono le nostre nemiche? Gente che non conosce la giustizia, ma solo la vendetta, solo la rappresaglia; gente che ignora la regola politica dell’evitare l’esasperazione dei “tiepidi”, per non polarizzarli contro; gente che appena può si prende non il dito ma il braccio fino all’articolazione (e ti strappano pure quella ) anche a costo di creare maggiore opposizione; gente insulsa che cade nel cretinismo dell’ assioma della donna vittima e dell’uomo carnefice,e anche se sono spesso in malafede (quelle che non sono in malafede sono “solo”imbecilli) pretendono di vincere ogni discorso reale o virtuale con l’ostruzionismo, ad esempio cancellando sistematicamente i post scomodi nei forum, per pubblicare solo quelli che le fanno apparire come geni o come vittime. Poco tempo fa l’amabile capetta di Maschile – femminile mi ha cancellato sistematicamente ogni post circostanziato con link e statistiche, salvo poi minacciarmi di querela quando le canzonavo il libercolo che aveva scritto (come se non avessi diritto di manifestare quel che penso). Presto o tardi i tempi torneranno grami; presto o tardi si dovrà svoltare verso il socialismo o la barbarie: in un caso o nell’altro quest’epoca d’oro per le femministe e per le donne occidentali in generale dovrà necessariamente finire; e allora, come dicevo prima, le streghe femministe riprenderanno a bruciare sul serio. Bruceranno, perché hanno torto, hanno troppo torto per reggersi in piedi; campano, ora, solo perché sostenute dalla propria protervia e dai soldi del Sistema, che sappiamo bene essere pesantemente interessato a mantenere in vita il femminismo e le viziate femminucce occidentali. Non è possibile che durino: ci potranno volere due anni, due decenni o due secoli, ma andrà così, non temete. Sarà socialismo, e allora quote rosa nei ministeri ma anche nelle miniere; o sarà barbarie, e allora le donne dovranno, di necessità, tornare a fare figli e e lavare i cessi. In un caso o nell’altro, le streghe femdomiste arderanno come lanterne. Stavolta, però, credo che il fuoco se lo appiccheranno da sole, per la vergogna della propria miseria intellettuale e morale. Abbiate fede, non disperate…
Tazerbo(Quota) (Replica)
Caparezza, facciamo 50 e 50 in qualsiasi settore pubblico? Troppo facile e politicamente corretto sostenere la tua tesi.
Alessandro(Quota) (Replica)
Sull’argomento del giorno: la 194.
Sono intervenuto sul blog di Cavalli (Fatto Quotidiano) con il seguente commento. Che mi hanno cassato senza pietà.
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Caro Cavalli
le faccio anch’io una domanda deliberatamente provocatoria: tutti gli uomini italiani possono liberamente decidere di diventare o no padri?
Anche qui la risposta è no. Ed allora sa cosa le dico? Mi interessa assai più lottare contro questa palese discriminazione che difendere la 194 (anche se rimango fermamente convinto che si debba comunque garantire il funzionamento della stessa contenendo il fenomeno dell’obiezione, ma senza coercire nessuno).
E lo sa perché?
Perché io ero (e sono) uno dei tanti, tantissimi uomini convinti che quella legge era ed è dolorosamente necessaria. E che l’hanno difesa quando è nata e quando hanno cercato di farla fuori.
Ma poi, col tempo ho scoperto di appartenere al sesso sbagliato, a quello intrinsecamente violento e da rieducare. Al sesso che opprime, discrimina e violenta le donne.
Ancora qualche giorno fa, sul blog della 27a ora del Corriere, con riferimento agli omicidi di donne se ne sono uscite con questa dichiarazione firmata La Redazione:
Abbiamo il dovere di parlarne perché il fatto che oltre metà della popolazione di un paese cosiddetto industrializzato e culla della civiltà continua a rischiare ogni giorno di essere maltrattato, violato, ucciso è, oltre che una notizia, una violazione dei Diritti umani. E un bravo giornalista, donna o uomo che sia, non deve tacere.
Come può ben leggere io sto (ma presumo a questo punto anche lei) in quella metà di popolazione che maltratta viola e uccide. Quindi non avrei nemmeno voce in capitolo. Quindi se la vedano loro, le donne. Io starò ad osservare.
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http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/06/11/save-194-il-diritto-allaborto-va-difeso-in-un-paese-dalla-memoria-fragile/259462/
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Sarò strano …. ma a me quando fanno cosi, è come se mettessero un peperoncino proprio lì …..
E cosi gli ho mandato due altri messaggi, personalizzati stavolta e che ovviamente non mi aspettavo, come è puntualmente avvenuto, che passassero.
Perché li riporto allora su UB?
Intanto è un modo per aggirare la loro censura. Poi perché (non certo per gli attivisti che lo sanno già), chi, uomo o donna, capitasse su questo sito possa rendersi conto del loro modo di agire.
Primo commento:
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Egregio sig. Cavalli può spiegarmi cosa conteneva di osceno, offensivo e quant’altro ci voglia mettere, il commento da lei censurato?
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Ovviamente non ho avuto nessuna risposta ed il commento è stato cancellato. Ne ho inviato un secondo:
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Bruciano le considerazioni del commento che mi avete censurato, vero?
Ma rispecchiano un sentire molto comune, ancorché non ancora affiorato coscientemente in molti uomini di sinistra. Ho detto uomini ed intendo uomini comuni. Non certamente intellettuali, o presunti tali. Legati in vario modo alle varie consorterie. Auguri.
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Quest’ultimo commento è ancora sospeso, ma non ho dubbi sulla sua fine.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Errata corrige
L’ultimo commento l’hanno passato. Ma ovviamente senza il primo non si capisce una beata mazza.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
x Tazerbo
Bello il tuo discorso, ottimista. Solo che all’inizio quando ho sentito di bruciare le streghe ho pensato che ce l’avessi con quelli della QM, perché di solito sono le verità quelle messe al rogo. Ma se il tuo è un discorso simbolico, con le loro censure e denunce siamo già all’inquisizione…
Riguardo alla storia della caccia alle streghe erano sopratutto gli eretici che davano fastidio politicamente e ideologicamente alla chiesa, a bruciare. Quella delle donne-streghe mi sembra una mezza propaganda pure quella, oltre che leggende da racconto horror, ma non nego che siano state torturate e bruciate anche le donne.
Leonardo(Quota) (Replica)
Ricevo e diffondo qs due link:
Femminicidio in Italia
http://llemgam.wordpress.com/2012/05/10/il-femminicidio-finlandese/
Opinioni sullo “stalking”
http://www.costituzionalismo.it/articoli/414/
RDV
Rino(Quota) (Replica)
Scusate la mia pervicace incapacità di tacere in merito al tema aborto e alla violenza che ne consegue. Ma è davvero formidabile riuscire a dichiararsi e diventare per tutti innocenti e nonviolente per natura, facendo lenzioncine a destra e a manca, grazie alla legge 194 che dichiara la distruzione del concepito un diritto e una libertà. Seimilioni di povere innocenti, anzi di povere vittime. Ma una volta le frittate erano di uova e si giravano in cucina, o sbaglio? e le palle le raccontavano in prevalenza i bambini grazie alla loro fertile fantasia, o sbaglio? e i diritti del singolo finiivano dove inziavano quelli dell’altro o sbaglio? e lo spargimento di sangue umano era omicidio e la violenza era violenza e non solo se lo stabiliva la legge, o sbaglio?
cesare(Quota) (Replica)
Mah …. confesso la mia ignoranza fattuale della 194. Nel senso che, non ti sembri strano, non sono mai andato, a leggermela ed analizzarla. Credo comunque che la mia posizione, che poi è grossomodo quella di Fabrizio, si sia capita.
Solo una considerazione. Quando si discute senza troppi preconcetti e schemi delle decenti soluzioni di compromesso si riescono anche a trovare. Mi riferisco ad alcune considerazioni tue e di Armando fatte tempo fa.
Perché è indubbio che per parlare il meno possibile di aborto si dovrebbe parlare il più possibile e, soprattutto praticare a più non posso, la prevenzione. Checché ne pensi sulla prevenzione, ovvio, Madre Chiesa.
Purtroppo, il pallino è in mano agli opposti estremismi. Come al solito.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Mi fa ridere questo Stalking se le donne non muovono un dito per cominciare una relazione con un uomo, quindi ci stanno finché gli fai comodo e poi ti mandano a quel paese. Successo ad alcuni che conosco alla lontana che continuavano a telefonare a casa della loro amata e venivano minacciati dai familiari di non rompere le scatole…Ma la storia si ripete all’infinito.
D’altra parte se una donna si mostra disponibile e il povero fesso non scatta come una molla viene preso in giro e chiamato gay (per non essere volgari). Quest’ultimo etero (o gay che sia), non credo che abbia la stessa opportunità a livello psicologico e sociale di poter denunciare il fatto.
Leonardo(Quota) (Replica)
Bersani e il PD hanno scelto quattro associazioni della “società civile” a cui demandare il compito di presentare alcune candidature per il CDA della RAI. Poteva mancare “Se non ora quando? “Certo che no!
Sempre più difficile votare a sinistra anche turandosi il naso. Votare a destra è come mettersi un cappio al collo. Chi rimane?
Alessandro(Quota) (Replica)
Una scelta del genere, in apparenza encomiabile (ma appena appena…), è rivelatrice invece del nulla cosmico in cui naviga una casta politica (erede di gloriose tradizioni che comunque la si pensi, erano, loro si, popolari) ormai autoreferenziale e lontana dallo stesso popolo che pretenderebbe di rappresentare.
E questo al di là della scelta di una “congrega” a noi sgradita come SNOQ.
Secondo quali imperscrutabili criteri sono state scelte queste peraltro rispettabili associazioni (snoq a parte…)? E perché queste e non altre?
Le si ritiene vicine ai propri ideali? Sarebbe anche giusto caro Bersanuccio, solo a saperli i nostri, ma è più giusto dire, anche se ho ancora la tessera, i vostri ideali.
Per la rappresentatività?
Bersani …. Bersani …. BERSANI … quello dovrebbe essere compito vostro. Dovrebbe …..
Per i voti?
Si … si … Ne ha di più la bocciofila del mio paese.
Bersani, D’Alema, Fioroni e compagnia cantante … ma perché non fate quello che in altri paesi è la norma?
Avete fallito? Si. E allora toglietevi dai cosiddetti e lasciate spazio ad altri. Tanto peggio di voi non faranno di certo!!
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
“Sempre più difficile votare a sinistra anche turandosi il naso. Votare a destra è come mettersi un cappio al collo. Chi rimane?” (Alessandro)
Non votare, non certo per qualunquismo, ovviamente, ma per precisa scelta politica. E intanto lavorare per la costruzione di un alternativa sul lungo periodo.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
http://blog.libero.it/NONNAFRA/11379089.html
Bellissimo…qui si vede come spesso e volentieri la cosiddetta violenza maschile non sia propriamente sempre negativa. Ora, una domanda per tutti: e se al posto dello stupratore maschio ci fosse stata (caso frequente, frequentissimo; e sottaciutissimo ai limiti dello scandaloso) una donna, una di quelle che non ci mettono un secondo ad allungare le mani su un bambino per giocare col suo pisellino e/o per picchiarlo? Ovviamente, penso io, nessuno avrebbe santificato il padre qualora l’avesse stesa a legnate. Sarebbe stato il solito Maschio Oppressore Femminicida…e avrebbe ricevuto una medaglia solo da chi ha sale in zucca, cioè da ben poca gente.
Tazerbo(Quota) (Replica)
“Ovviamente, penso io, nessuno avrebbe santificato il padre qualora l’avesse stesa a legnate. Sarebbe stato il solito Maschio Oppressore Femminicida…e avrebbe ricevuto una medaglia solo da chi ha sale in zucca, cioè da ben poca gente”. (Tazeerbo)
Dopo di che, caro Tazerbo, visto che tu stesso in altro post hai detto (e io condivido) che l’alternativa è fra socialismo e barbarie, mi corre il dovere di ribadire che pestare fino alla morte una persona non è la via che porta al Socialismo, ma direttamente alla barbarie. Non è certo mia intenzione fare il verso ai soliti sermoni scontati, sia chiaro, però anche e soprattutto l’esercizio della forza (e quindi della violenza) deve comportare grande equilibrio e grande senso della misura. Quella bambina è ancora viva, seppur forse (speriamo ovviamente di no) psicologicamente traumatizzata, mentre quell’uomo è morto ammazzato. Forse il padre della bimba non voleva ucciderlo, non lo sappiamo, sta di fatto che le cose sono andate in quel modo.
In ogni caso, non è questa la strada.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Fabrizio Marchi
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In ogni caso, non è questa la strada.
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Premesso che condivido quanto scritto da Tazerbo, riguardo al fatto che e se al posto di quell’uomo ci fosse stata una donna, nessuno/a avrebbe santificato quell’uomo (anzi), il padre di quella bambina ha semplicemente fatto quel che avrei fatto anch’io e sicuramente tu, Fabrizio, se avessi avuto dei figli.
Non sto dicendo che lo avrei(avresti) ammazzato, perché in certe situazioni bisogna trovarcisi; sto semplicemente sostenendo che la rabbia per un fatto del genere, in quei momenti può far perdere il lume della ragione.
Parlare e scrivere a mente fredda, quando non si è coinvolti, non è la stessa cosa.
Roberto(Quota) (Replica)
“Premesso che condivido quanto scritto da Tazerbo, riguardo al fatto che e se al posto di quell’uomo ci fosse stata una donna, nessuno/a avrebbe santificato quell’uomo (anzi)” (Roberto).
Su questo non ci piove. Non solo, l’aggressione e l’omicidio della presunta e ipotetica donna da parte del padre della bambina sarebbe stata comunque pesantemente stigmatizzata e non credo proprio che l’omicida sarebbe stato lasciato a piede libero, come invece è accaduto nel caso in questione.
Fatta questa premessa, non mi pare (e non per caso ho tenuto a scriverlo nel mio precedente commento, proprio per evitare di incartarci in discussioni superflue) di aver fatto esercizio di “buonismo” politically correct o di falso pseudo garantismo (il garantismo vero è una cosa seria) ma soltanto di aver sottolineato che l’uso della forza, in taluni casi necessario, anche da parte dei singoli laddove non sia possibile agire diversamente (penso alla legittima difesa personale in assenza dell’intervento dello stato) deve essere esercitato con equilibrio e senso della misura. In caso contrario si hanno due effetti. Il primo, che la parte lesa finisce inevitabilmente nel capovolgersi nel suo contrario, e dalla ragione si passa al torto. La seconda, che se quel genere di comportamenti fosse generalizzato, lo sbocco inevitabile di quell’assenza di equilibrio e misura sarebbe il far west con la sua costituzione materiale e le sue “leggi” non scritte, dove si impiccava la gente ad un albero senza processo per furto di cavalli o anche meno e molto spesso per nulla. Per la cronaca, negli USA, proprio gli italiani, subito dopo i “negri”, sono quelli che hanno subito il maggior numero di linciaggi e impiccagioni (c’è una vera e propria storiografia del linciaggio in America, se ne è occupato a fondo il prof. Alessandro Portelli dell’Università di Roma Villa Mirafiori, studioso della storia e della cultura americana ), per i quali, ovviamente, nessuno è mai stato perseguito.
A margine di tutto ciò c’è un’altra considerazione importante da fare. Il Momas (e in particolare il MUB) comincia ad essere osservato e considerato in maniera diversa, anche dai suoi avversari, proprio perché negli ultimi anni ci sono state delle novità importanti che gli stanno cambiando volto e sostanza. Insomma, pare che non siamo più un branco di carogne, maschilisti, violenti, razzisti, reazionari, fascisti, squadristi, stupratori, omofobi, giustificatori morali della violenza sulle donne ecc. ecc.
Addirittura qualcuno fra i nostri avversari (non mi riferisco a Ciccone e a Maschile Plurale che non considero neanche) ha deciso che siamo un fenomeno con cui entrare in qualche modo in relazione. Non che sia questo il nostro obiettivo strategico, ovviamente. Lo dico solo per farvi riflettere sul fatto che, in parte, la musica e l’atteggiamento nei nostri confronti, stanno cambiando. E stanno cambiando proprio perché si sono resi conto che hanno a che fare con altra gente che gli pone determinate questioni e gliele pone in modo diverso, con un’altra strategia, un’altra tattica e soprattutto sul loro stesso terreno (e naturalmente anche un altro orizzonte culturale). E tutto questo sta lentamente cominciando ad aprire delle contraddizioni. Da qui la decisione (in larghissima parte e per la maggior parte dei casi, meramente strumentale) di assumere un atteggiamento diverso nei nostri riguardi.
Ecco, io credo che questo lavoro non debba essere vanificato. Ciò significa, come ho ripetuto spesso, che anche e soprattutto ciò che scriviamo nello spazio dei commenti, anche se libero, debba essere valutato e ponderato con attenzione. Ogni scivolone può ritorcersi contro di noi, e siccome non siamo degli sprovveduti, è bene ricordarselo.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
alessandro@”Bersani e il PD hanno scelto….”
Il PD di Bersani sembra correre con nostalgia verso le esperienze peggiori della sua tradizione, in versione di farsa però. Oggi, con la furbizia propria di classi dirigenti passivamente al seguito delle mode e senza idee, si ripete e cede alle sirene acritiche, violente e repressive dell’ideologia, in questo caso femminista, convinto di interpretare il consenso delle masse, oggi non più operaie e contadine ma, follia delle follie, le masse di genere, ovvero femminili. Sic transit gloria…..Non gli sono bastate le recenti sconfitte delle candidate imposte, perchè donne, alla carica di sindaco. Ed eccolo perseverare: in merito alla vicenda Zanardo in RAI, su Il Foglio di oggi, c’è un articolo di Guido Vitello dal titolo: “”Zanardo alla RAI, idea “de genere””, sottotitolo: “Il femminismo moralista e intollerante vuole prendere il potere”. Leggendo l’articolo si capisce quali sono le “masse femminili”: la solita lobby femdominista, il clero della religione di Stato attuale, sostenuto, in pingui offerte e diuturne preghiere laiche, dagli sconcertati e impotenti apparati dei partiti, dall’estrema destra all’estrema sinistra. Clero femdominista pronto a mettere all’ indice persino un libro scritto da una “sorella” donna, Valeria Ottonelli, dal titolo: “La libertà delle donne. Contro il femminismo moralista”. Da bruciare in piazza come nel film Fahreneit 451. E Bersani si entusiasma per questi comitati della Santa Inquisizione femminista. Sogno proibito che torni il Baffone come Baffona a sistemare le sue cose? ma le tragedie storiche la seconda volta, dice il buon vecchio Marx, ricompaiono come farsa: non il Baffone ma le Buffone. Se si tratta di dare argomenti a Crozza per una serata di risate, da ridere in effetti c’è.
cesare(Quota) (Replica)
http://27esimaora.corriere.it/articolo/nomine-rai-quando-la-candidatura-nasce-dal-basso-e-dalla-rete/
Non potevo esimermi da lasciargli un breve commento. Poi facciano come vogliono. Intanto lo pubblico su UB.
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libere di pensarla come volete ….
15.06 | 20:19 Luigi Corvaglia
Il tuo commento è in attesa di moderazione
ma per me sarebbe meglio dire:
Quando le candidature nascono dalle lobby.
Come sempre d’altronde. Niente di nuovo quindi. Neanche sotto l’altra metà del cielo.
Dalla rivoluzione alla cooptazione. Tutte/i in fregola perché una classe politica sempre più esausta e senza idee vi sta offrendo uno strapuntino. Auguri comunque.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
x Cesare: tra l’altro la Zanardo è una gran furbacchiona. Dopo essersi candidata pubblicamente ed essersi fatta conoscere per articoli sulle questioni di genere, soprattutto sul Fatto quotidiano, adesso cerca di catturare consensi scrivendo articoli, sempre sulla pagina del medesimo quotidiano on line, sulla crisi, su Bruce Springsteen, sui tagli alla scuola…insomma su temi i più svariati possibile. Niente da dire, queste femministe ci sanno fare, e mettono tranquillamente nel sacco la maggior parte degli uomini, anche se non tutti, come UB testimonia.
Alessandro(Quota) (Replica)
E’ verissimo. Tutti questi loschi figuri (Zanardo, Ciccone, Lidia Ravera, Dominijanni, Terraterra e mettiamoci pure gli utili idioti Gasparrini e Maschi Infrarossi eccetera eccetera) fingono di preoccuparsi dei Divini Diritti delle Divine Donne semplicemente per ottenere una prebenda, qualche commissioncina di studio parlamentare, un piccolo piccolo diritto di voto per il CDA RAI, un’intervistina per il loro libro, una rubrichina mensile su Liberazione, un gettone di presenza con cui pagarsi il lifting al collo rugoso da tacchino carampano. Sepolcri imbiancati.
Marco Pensante(Quota) (Replica)
Questo è il link dell’articolo a firma di Guido Vitiello sul Foglio di ieri, relativamente alla candidatura della Zanardo alla Rai.
Non sono naturalmente d’accordo nel considerare la Scuola di Francoforte come preistoria, come secondo l’articolista (che condivide ovviamente l’assunto, non senza una notevole dose di presunzione) avverrebbe nelle facoltà di Scienza della Comunicazione. La cosa peraltro non mi stupirebbe affatto. Non vedo infatti per quale ragione i centri di formazione quadri del sistema dominante dovrebbero parlar bene dei loro critici. I gruppi dominanti sanno sempre individuare con grande precisione i loro nemici, non si sbagliano mai da questo punto di vista, potete starne certi…
A parte questo, cioè considerare pensatori come Adorno, Marcuse, Horkheimer, e altri come dei relitti da seppellire nel cimitero della preistoria (è evidente che l’articolista, come spesso accade ha un alta considerazione di sé…), l’articolo è decisamente condivisibile nella sostanza (oltre che ben scritto) e soprattutto estremamente preciso e puntuale nel descrivere la dinamica politica e soprattutto lobbystica che ha portato alla candidatura della Zanardo. Merita di essere letto.
http://www.ilfoglio.it/soloqui/13832
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Condivido.
Il ribaltamento del motto terraniano poi, da “patto di genere” a “patto de genere“, è bellissimo, oltre che verissimo.
Da rilanciare.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
seguo gli europei di calcio ,seguendo il commento della Giallappa’s e,mentre la partita di ieri è stata sospesa hanno telefonato in ucraina per via : “Come mai la gente non si ribella a questi massacri?”. La risposta ” Hanno diffuso il terrore che ,questi randagi ,siano pericolosi ” …
E’ pacifico che un cane senza mangiare ,cosi come un uomo (nel senso di essere umano), possa diventare pericoloso ,ma non tutti sono pericolosi …
Cosa centra con la candidatura della Zanardo ?
Beh la Zanardo adotta la stessa tattica degli Ucraini ,prima fa vedere un documentario della tv oggi ,interessante ,solo che fa cadere la colpa sempre da una parte ,cioè quella maschile. Nessuna parola sul fatto che le cosiddette vallette prendono un bel pò di grana e quindi non è certamente una costrizione maschilista. Poi ,non contenta di questo ,criminalizza il genere maschile ,infatti fu una delle prime ad usare il termine femminicidio ,con articoli abbastanza “espliciti” ..
Siccome il blog le andava stretto ,ha fatto pressione ,in prima persona ,prima per candidarsi in politica e poi in questo CDA della RAI ,ben accolta dalle sue compagne di merenda (Terragni, Lipperini e Cosenza) e poi ,diciamolo, si guadagna anche un bel pò di soldi ,che male non fa…
Come se dicesse ,ragazze ,con me al timone ,non dovete temere il maschiaccio porco e cattivo ,con me si cambia registro.
mauro recher(Quota) (Replica)
un ultima cosa ,naturalmente se si parla degli operai ,dei muratori ecc ecc ,giusto si partecipare alle loro manifestazioni (anche per salvare quel poco di sinistra che ancora dicono di avere) ma ci sono cose ben più importanti ,come il cda della RAi (anche se ci sarebbe da piangere )
mauro recher(Quota) (Replica)
non poteva di certo mancare la risposta della Ravera su “il fatto quotidiano”
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/06/17/il-fallico-vigore-del-foglio-nei-confronti-delle-donne/266020/
mauro recher(Quota) (Replica)
Sono veramente insopportabili…Va bè, buttiamola a ridere (se ci riusciamo…).
Voglio stilare una classifica dell’insopportabilità e metterla ai voti. Questi i nomi. Se qualcuno ne vuole aggiungere qualcun altra, faccia pure.
Li scrivo a caso e non in ordine di insopportabilità né di appartenenza politica:
Lorella Zanardo, Marina Terragni, Lidia Ravera, Concita De Gregorio, Ida Dominijanni, Luisa Muraro, Luciana Littizzetto, Daniela Santanchè, Barbara D’Urso, Natalia Aspesi, Elsa Fornero, Mara Carfagna, Loredana Lipperini, Giulia Bongiorno, Paola Concia, Letizia Moratti, Susanna Camusso, Alba Parietti, Emma Marcegaglia.
Al top, per quanto mi riguarda c’è la De Gregorio, al secondo posto la Dominijanni, a seguire il terzetto Terragni, D’Urso, Parietti. Il resto si equivale…
A voi…
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Se ne potevano aggiungere altre, Fabrizio, come Norma Rangeri o Lilli Gruber. comunque, secondo me, il gruppetto delle più estremiste vede sicuramente, tra quelle da te citate, De Gregorio, Zanardo, Terragni, Ravera, dominijanni, Muraro, fornero, Bongiorno, più o meno tutte sullo stesso livello. Non conosco invece questa Lipperini. Un gradino sotto le altre. Mentre la Moratti e la Marcegaglia hanno tanti limiti, ma mi sembrano, sotto questo profilo, certamente meno fanatiche.
Alessandro(Quota) (Replica)
Prima: Terragni.
Come riesce ad essere irritante lei, le altre manco se lo sognano ….
Seconda: Ex aequo De Gregorio e Zanardo.
Viaggiano con il piedistallo incorporato: due maestrine fuori ruolo.
Terza: Ravera.
E’ un caso umano oltre che un dinosauro sopravvissuto del ’68.
Quarta: Garnero (ex coniugata Santanchè).
Ma è una donna?
e cosi via ….
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
azz…mi era sfuggita la Gruber, hai ragione Alessandro, bravissimo…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Sono d’accordo con Luigi ,la Terragni vince con distacco ,basta che tu sia donna e sei perfetta ,uomo , scherzo della natura?
Poi è decisamente una bella lotta
ma sono sulla stessa lunghezza d’onda di Luigi
mauro recher(Quota) (Replica)
Diversi anni fa, la mia “preferita” era lei:
http://www.leswiki.it/cultura-lesbica/biografie/voix/1977-michele-causse-intervista-a-elvira-banotti/
Sandro2(Quota) (Replica)
Un’altra mentecatta che ho “amato” molto, è stata Antonella Boralevi,
http://blog.donnamoderna.com/boralevi/2011/11/18/gli-uomini-sono-come-i-taxi/
la quale, negli anni Novanta, era frequentemente ospite al Maurizio Costanzo show.
In quegli anni, la suddetta scrisse anche un libro intitolato:
“NEL CUORE DEGLI UOMINI – I SENTIMENTI MASCHILI MESSI A NUDO” (1995);
un libro che definire una schifezza misandrica è un complimento.
Sandro2(Quota) (Replica)
Nondimeno, colei che per certi versi reputo la più sottile di tutte, è Shere Hite (un altro mio “amore giovanile”…).
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http://questionemaschile.forumfree.it/?t=1165081&st=45
D la Repubblica delle Donne; 4-10 marzo 1997 n.40
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Questioni erotiche di Shere Hite
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Macchine perfette per il sesso
Quanti luoghi comuni, ancora oggi, sul corpo femminile. Meno “potente” di quello maschile, inadatto all’erotismo… invece siamo fatte per godere. Come e più degli uomini.
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Sono in molti a pensare che l’organo sessuale femminile (il clitoride) sia più piccolo di quello maschile. L’origine di questa falsa convinzione è da ricercarsi nel fatto che il clitoride è per buona parte interno, mentre il pene è esterno e aumenta le proprie dimensioni durante l’eccitamento. In realtà anche il clitoride durante questa fase si dilata in maniera analoga, ma risulta meno visibile perché la maggior parte di esso resta nascosto nel corpo femminile. L’anatomia sessuale dell’essere umano nasconde ancora innumerevoli segreti. E’ stato a cavallo tra gli anni ’60 e i ’70, del resto, che la scienza ha cominciato ad occuparsi seriamente dell’argomento, e la strada da percorrere è tutt’altro che breve. La mancanza di studi concreti sulla conformazione anatomica interna della donna ha fatto sì che per tutto il XX secolo molti, Freud compreso, ritenessero che l’organo e l’orgasmo maschile fossero più grossi, più potenti, più rapidi, eccetera. Ciò che nessuno ancora sapeva è che le donne possiedono, all’interno del proprio corpo, la medesima quantità di tessuto che gli uomini hanno all’esterno, una complessa struttura che aumenta di volume e dimensioni esattamente come il pene che, riempendosi di sangue, si inturgidisce. In altre parole, la struttura clitoridea interna al corpo femminile è grande né più né meno come il pene e si dilata, durante la fase dell’eccitamento, sino a contenere la stessa quantità di sangue. Il pene ha all’interno due condotti che, riempendosi di sangue, ne determinano l’erezione; due “tubi” analoghi sono presenti anche nella donna, sebbene siano collocati in due punti diversi: uno scorre ai lati della vulva, l’altro si trova al di sopra delle sue labbra. Le donne apprezzano, in genere, la stimolazione praticata nella zona del clitoride esterno, vale a dire verso la parte anteriore della vulva; è il punto su cui la maggior parte concentra la stimolazione durante la pratica autoerotica, sino al raggiungimento dell’orgasmo. Alcune amano massaggiare direttamente il clitoride, altre l’intera zona pubica; a qualcuna piace un approccio deciso, a qualcun’altra un tocco più delicato. I modi per stimolarsi o farsi stimolare sono innumerevoli: un leggero sfregamento, una serie di movimenti ritmici, la sottile vibrazione di un dito, la carezza della lingua o della mano, e tutti possono condurre a un orgasmo che non ha origine tanto dal punto in cui si concentra la stimolazione, quanto piuttosto dalle profondità del corpo e dalla zona attorno all’apertura della vagina. L’orgasmo e le piacevolissime contrazioni che lo seguono sono percepibili all’interno della vagina e nella parte inferiore della struttura clitoridea. Che cosa accade, invece, alle donne che raggiungono l’orgasmo durante il rapporto sessuale (un terzo circa di quelle da me intervistate)? Alcune riescono a stimolarsi, durante la penetrazione, come nella pratica autoerotica. Esistono vari modi per farlo. Per esempio, chi si masturba con le gambe chiuse, magari ripiegate sullo stomaco, può facilmente riprodurre questo tipo di stimolazione mettendosi a cavalcioni del partner e sfregando l’esterno della vagina contro il suo corpo. Un altro modo per raggiungere l’orgasmo durante il rapporto sessuale consiste nello stimolare con la mano (propria, o del partner) il clitoride, amplificando così l’effetto della masturbazione con quello della penetrazione vaginale. Il fatto che il mondo occidentale abbia ignorato per millenni il concetto stesso di “stimolazione clitoridea” è prova evidente di come la nostra cultura abbia volutamente soffocato la conoscenza dell’anatomia femminile per impedire alle donne di godere del proprio corpo. Come può esistere, infatti, una cosa se non ha neppure un nome? E una pratica di cui nessuno mai parla, sarà o no “legittima”? E’ vero che nel corso del ventesimo secolo la pratica sessuale di coppia ha cominciato ad includere anche un minimo di “riscaldamento” che preparasse la donna alla penetrazione, ma è solo da una quindicina d’anni che le donne hanno imparato a chiedere espressamente la stimolazione clitoridea e a considerarla parte integrante del rapporto sessuale. I luoghi comuni sull’orgasmo femminile e il modo “giusto” per raggiungerlo possono risultare per molte un potente mezzo di dissuasione, che impedisce loro di esplorare appieno la sessualità o di viverla nel rispetto delle proprie esigenze. L’orgasmo, per la maggior parte delle donne, non si verifica come si vede in molti film o si legge in certi libri d’amore, ma dando ascolto al nostro corpo e assecondando ritmi e tempi. Ma non dimentichiamo che la maggior parte di noi è cresciuto in ambienti familiari dai quali l’argomento sesso (specie al femminile) era più o meno bandito, come migliaia di donne hanno rivelato nell’ambito del Rapporto Hite sulla Famiglia. Io vorrei invertire questa pericolosa, in fondo umiliante tendenza, e ricordare a tutte le donne che siamo belle, che il nostro corpo è bello, e dobbiamo essere fiere dei sentimenti e delle senzazioni che sa regalarci. Godiamone appieno, usiamolo nel modo che più ci piace, perché appartiene solo a noi. L’orgasmo, oggi, è divenuto parte integrante della realtà femminile, della pienezza della nostra vita. E’ qualcosa che le donne possono regalare a se stesse oppure scegliere di condividere con il partner. E’ parte della nostra identità. Di ciò che siamo orgogliose di essere.
Sandro2(Quota) (Replica)
Come siete masochisti! Allora beccatevi questa chicca:
http://www.youtube.com/watch?v=hBy28JKV954
Leonardo(Quota) (Replica)
Leonardo giochi sporco ….
Se cuntava de femministe cullu picu, no de femministe culla pica (traduzione politicamente corretta: si parlava di femministe con la patatina non di femministe col pisellino 😳 )
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Grande Pico2 !
Si stava tralasciando la nostra cara Hite!
Maestra di Goebbels.
RDV
Rino(Quota) (Replica)
Questioni erotiche di Shere Hite:
La mancanza di studi concreti sulla conformazione anatomica interna della donna ha fatto sì che per tutto il XX secolo molti, Freud compreso, ritenessero che l’organo e l’orgasmo maschile fossero più grossi, più potenti, più rapidi, eccetera. Ciò che nessuno ancora sapeva è che le donne possiedono, all’interno del proprio corpo, la medesima quantità di tessuto che gli uomini hanno all’esterno, una complessa struttura che aumenta di volume e dimensioni esattamente come il pene che, riempendosi di sangue, si inturgidisce. In altre parole, la struttura clitoridea interna al corpo femminile è grande né più né meno come il pene e si dilata, durante la fase dell’eccitamento, sino a contenere la stessa quantità di sangue.
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Certo, Freud non poteva sapere che le donne hanno un pene interno, altrimenti non avrebbe potuto dire quella caxxata che le donne invidiano il caxxo. In realtà, questo delirio conferma quello che il povero Sigmund ha teorizzato.
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Luigi Corvaglia:
Leonardo giochi sporco ….
Se cuntava de femministe cullu picu, no de femministe culla pica (traduzione politicamente corretta: si parlava di femministe con la patatina non di femministe col pisellino )
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Mah! dici? Qui non ci si capisce più niente: le donne hanno un pene interno, e poi, a proposito di masochismo, c’è quest’altro che dice che è l’uomo ad invidiare il clitoride (mi correggo: LA clitoride, ma chiamiamola supercazzola:-))
http://www.youtube.com/watch?v=Hjw0KxCb2To
Leonardo(Quota) (Replica)
Raggiungeranno i loro obiettivi?
Mah….. spero vivamente di no. Anche perché sono obiettivi di conservazione del sistema.
Da sempre, tranne singolarissime eccezioni, le donne lo sono state. Conservatrici.
E non si smentiscono nemmeno adesso. Infatti il sistema vogliono solo occuparlo, non cambiarlo.
http://d.repubblica.it/argomenti/2012/07/16/news/quote_rosa_politica-1148027/
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
http://blog.iodonna.it/marina-terragni/2012/07/19/caro-rutelli-dillo-anche-agli-altri-siamo-la-maggioranza-e-non-vi-voteremo/
Riporto questo link non per dare importanza alla Terragni. Non me ne può fregare di meno. Ma perché vi è contenuta una notizia che personalmente mi scazza e mi angoscia nello stesso tempo.
Eccola:
“ Contro le quote al Senato ieri hanno votato (annotare sul libro nero):
Pdl, Lega, Udc e Coesione nazionale-Grande Sud.
Francesco Rutelli di Api, Giuseppe Valditara di Fli
i radicali Marco Perduca (qui il suo incredibile intervento, dove spiega, in sostanza, che allora esistono anche i trans) e Donatella Poretti.”
……………………………………………………………
Dove starebbe la notizia?
Nelle sigle che mancano. La pseudo-simil-sinistrella attuale ha votato compatta per il 50 e 50.
Mah …… comunque la colpa è anche del sistema elettorale. In altri tempi non sarebbe comunque andata cosi. Perché in parlamento si entrava “anche” per proprie capacità.
Capacità diverse da quella più in voga adesso: il leccaggio del culo del capo……..
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Aspetto che queste femministe, che sono così coerenti, propongano anche una legge per il 50 e 50 anche in tutti gli altri ambiti lavorativi pubblici. Ah, dimenticavo: la discriminazione esiste solo laddove le donne sono sottorappresentate, altrimenti parliamo di progresso. Comodo così.
Ho ascoltato qualche parola di Grillo, quindi del M5S, sul tema delle quote rosa e dimostra di avere sicuramente le idee più chiare della Sinistra attuale. Vediamo quanto saprà resistere prima di farsi, anche lui, avviluppare dalla fortissima lobby femminista.
Alessandro(Quota) (Replica)
infatti Alessandro ,il movimento 5 stelle ,non è ben visto dalle lobby femministe ,motivo ? I rappresentanti erano tutti uomini ,se anche questo movimento non resistesse ,è chiaro che siamo di fronte ad un potere molto più forte dei partiti stessi… che poi abbia le idee più chiare di questa sinistra ,perdonami ,ma è abbastanza facile
mauro recher(Quota) (Replica)
ATTENZIONE; segnalo un caso gravissimo di censura adoperato su Femminismo a Sud nei confronti di miei 2 commenti(anche altri, però per ora segnalo solo gli ultimi 2). Questi miei 2 commenti, assolutamente civili e non offensivi, erano una risposta a questo post di una certa cyberggrlz:
http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2012/07/22/siti-cloni-e-cattive-pagine-facebook-serve-parlare-di-ddl-957-affido-condiviso-e-pas/
In particolare a queste sue due affermazioni,l’ una in riferimento al trattamento ricevuto da fikasucula su metromaschile(non voglio difendere questo forum in quanto si sono comportati malissimo con me tempo fa, però mi fa infuriare che nonostante abbiano accettato Fikasicula senza bannarla e permettendole di dire la sua in centinaia e centinaia di post, le ingrate fasciste femministe di FaS abbiano anche da ridire accusando quel forum di no averla trattata bene), l’altro invece sulle false accuse che secondo FaS sono solo lo 0,6%:
“ lei è stata attenta a non inserire link, a non usare quel luogo per trollare o veicolare contenuti non richiesti, in poche parole non si è comportata come altri hanno fatto e fanno qui, non ha tenuto un atteggiamento aggressivo e polemico e per questo non è stata censurata. di fatto però l’hanno mobbizzata per fare in modo che lei ponesse termine alla discussione.”
“da qui viene l’altro dogma, quello delle false accuse, per cui un caso, due, tre, lo 0.6 % secondo i procuratori statunitensi, diventano motivo per dire che tutte le donne mentono e che gli stupri sono tutti falsi.”
Qui i miei 2 commenti di risposta(li ho salvati sia su pdf che con lo screen shot), non ci sono offese, eppure la cybercretina l’ha censurati. Giudicate voi che razza di fasciste sono queste femministe. La cosa grave poi è che sono delle forti sostenitrici della pornografia nonostante siano forcaiole sui reati sessuali, è una contraddizione in realtà solo apparente in quanto questa è la sessualità femminista, cioè “guarda ma non toccare”, quindi all’ insegna del più forte che va avanti(cioè il figo di turno). Questa è una mentalità nazista.
Questo è il primo commento:
“Non è assolutamente vero che FikaSicula non abbia postato links nei suoi interventi sul forum di MetroMaschile, ecco qui un esempio.:
http://www.metromaschile.it/forum/index.php/topic,5261.msg55394.html#msg55394
Come vedete, in questo Thread FikaSicula ha messo il link di quella pseudo “ricerca” dell’ Istat che nega che i padri separati siano poveri e separati dai figli,ma nessuno l’ha censurata! Anche in altri Thread ha messo analoghi link femministi, senza che qualcuno dei moderatori o amministratori l’abbia censurata o bannata. Quindi non è vero che non sia stata censurata per i motivi da voi detti(semmai sui siti femministi vengono censurati links esterni sostiutendoli con i puntini sospensivi tra i parentesi racchiuse tra parentesi quadre, se non proprio rimossi). Che poi FikaSicula si sia comportata in maniera educata e corretta, questo lo confermo pure io, ma questa è una cosa aposteriori, nessuno lo avrebbe mai potuto immaginare in partenza in quanto fino a prima che si iscrivesse, c’era un clima di violenta e forte ostilità tra voi e loro, quindi lo staff se l’avesse bloccata e bannata in partenza avrebbe avuto tutti i suoi legittimi motivi, ma non l’ha fatto per una questione di democrazia, permettendole quindi di scrivere ben 250 lunghissimi e corposi post senza che sia mai stata censurata o bannata, Quindi dovreste essere grate a quel forum per aver permesso in casa loro a una rappresentante di questo blog di poter esprimere liberamente il punto di vista del Femminismo di FaS. Ma forse il senso della gratitudine vi manca. Che poi qualche utente si è comportato in maniera sgarbata e offensiva con lei, questo è altrettanto vero, ma ciò è stato dovuto a un paio di neoiscritti, probabilmentre trolls, e non certo quindi alla maggior parte degli utenti, men che meno allo staff, anzi membri importanti dello staff del forum(Jason, Red, Guit,Warlormaniacs) l’hanno trattata con umanità e rispetto. Forse Cosmos, skorpion72 e sandokan1317 sono stati un pò troppo polemici con lei, ma non si può dire che l’abbiano insultata. Quindi tirando le somme, dovreste solo ringraziare i membri della QM. Se non altro per una questione di educazione.
Per quanto riguarda la pornografia, non è assolutamente vero che le femministe americane si oppongono alla pornografia, io da militante antifemminista ho studiato il femminismo americano(specialmente i Women Acts, VAWA, etc) e non c’è traccia di condanna alla pornografia, anzi è tutto un elogio alla pornografia vista come segno dell “emancipazione sessuale femminile”. A meno che voi non vogliate far coincidere il femminismo americano con la militante, ora defunta, Andrea Dworkin. E comunque anche se fossero veramente contrarie, voi dovreste solo imparare da loro e quindi a smetterla di considerarvi migliori di loro.. E poi non è assolutamente vero che gli antifemministi difendano la pornografia, è vero ci sono tantissimi sedicenti “antifemministi”, in realtà solo masochisti e incalliti masturbatori cronici che elogiano la pornografia, ma gli antifemministi veri condannano la pornografia, in quanto espressione di quella sessualità prevaricatrice femminista che giocando sugli ormoni maschili attraverso la provocazione sessuale, trasforma gli uomini in donne-dipendenti e quindi come tali succubi emotivamente e psicoligicamente del femminile. La pornografia è una delle manifestazioni massime della concezione femminista a riguardo della sessualità,all’ insegna del più forte che va avanti e del più debole che soccombe, infatti a “bearsi” del porno sono solo gli uomini muscolosi e superdotati, gli altri uomini sono costretti indegnamente a guardare e masturbarsi, divenendo quindi frustrati e infelici. L’ unica vera associazione maschile antifemminista in Italia, cioè Uomini Beta, è contro la pornografia.”
Questo invece è il secondo commento:
“Scusa, Cyberggrlz, tu dici che secondo i “procuratori statunitensi” solo lo 0,6% della accuse di donne contro uomini sono false, ma in un post di alcuni giorni fa parlasti del 6% (.http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2012/07/01/le-false-accuse-di-antifemministifascisti-che-fingono-di-occuparsi-di-padri-separati/ ). Vedi come citi numeri a vanvera?
Ad ogni modo, 0,6 %o 6% che sia, puoi dirci chi sono questi presunti “procuratori statunitensi” e magari metterci anche la fonte con tanto di links? Mentre tu citi fantomatici “procuratori statunitensi”, io ti cito procuratori, anzi procuratrici, italiane, visto anche che siamo in Italia, e quindi al contesto italiano dobbiamo far riferimento. Ebbene, Carmen Pugliese, sostituto procuratore della procura di Bergamo e del pool contro contro le violenza sessuali e domestiche di questa Procura, ha stabilito che almeno l’80% delle accuse di violenza(8 denunce su 10) presentate da mogli nei confronti dei mariti ed ex mariti,in contenziosi post divorzio, sono false. Più o meno, stessa cifra(75%) ha stabilito la procura di Roma, come informatoci dal presidente degli avvocati matrimonialisti,Gian Ettore Gassani, e mai smentito dalla suddetta Procura.
Questi sono i dati veri rilevati dalle Procure, non quelli vostri fantasiosi ascritti a presunti o fantomatici “procuratori statunitensi”.”
raffaele(Quota) (Replica)
Questa è gente in malafede, caro Raffaele, o meglio, è gente che fa politica e la fa con tutti i mezzi, corretti o scorretti, comunque consentiti. Mi meraviglio che ti stupisca per una censura. E’ una prassi consolidata ormai, di certo non solo su Fas ma su siti ben più importanti…
Piuttosto, come ho già detto, sarebbe interessante capire come mai Fikasicula ci ha chiesto di aprire un tavolo di discussione e poi si è dileguata nel nulla, così come era venuta. Anche perché mi pare che l’abbiamo accolta – lo dico senza nessuna enfasi – con grande calore e spirito di apertura.
La stessa Fikasicula ha preferito incaponirsi (la pubblicazione di 250 post non può essere altrimenti definita) su un sito come Metromaschile che è, da un certo punto di vista, una piazza senz’altro più ostile rispetto alla nostra. Devo pensare che ci siano altre motivazioni, anche perché non è una sprovveduta ed è certamente informata su chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo…
Per quanto riguarda il riferimento che hai fatto nel tuo commento a Uomini Beta come unica associazione maschile ostile e contraria alla pornografia (in quanto contraria per principio ad ogni forma di mercificazione sessuale), pur apprezzando la tua indicazione che testimonia la stima nei nostri confronti, devo doverosamente ricordare che probabilmente anche altre associazioni maschili lo sono. Probabilmente da un punto di vista e con un approccio diversi dal nostro, ma lo sono.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Faccio notare però su quel post di FaS c’è un ‘affermazione molto buona e positiva su Uomini Beta: ”
“Tra loro gli Uomini Beta sono quelli che certamente si sono distinti in positivo nei metodi, nella forma colloquiale, nelle modalità relazionali. Si tengono ben lontani da alcune forme di comunicazione molesta e le disapprovano perfino, apertamente e non solo per sentito dire.”
Siccome quel post era lunghissimo, questa osservazione forse non era stata notata.
A parte la questione della censura di quei 2 commenti di raffaele, posso dire che da militante della QM, leggendo i post di FaS degli ultimi mesi, loro sono di un altro livello rispetto ad altri gruppi femministi. Sono contro le quote rosa, contro le leggi repressive e non sono contrarie alla prostituzione(infatti loro sostengono fortemente le “sex workers”, quindi sono per la legalizzazione della prostituzione). Quindi ben venga il dialogo. Non tutti i femminismi sono uguali.
Maurizio(Quota) (Replica)
La cosa non può che farci piacere, caro Maurizio, abbiamo sempre dimostrato con i fatti la nostra apertura e volontà di dialogo e di confronto. E’ evidente che quelle parole su di noi, presumo sul sito di Fas, non sono casuali. Resta il fatto che quei due commenti di Raffaele sono stati censurati e la censura è sempre un fatto grave, che non può essere giustificato, provocazioni, insulti o polemiche gratuite e fini a se stesse, a parte.
Ribadisco comunque la nostra disponibilità a confrontarci serenamente e democraticamente con chiunque, quindi anche con le donne di Femminismo a Sud, qualora se ne presentasse l’occasione e manifestassero questa intenzione. Specie perché siamo convinti delle nostre opinioni.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Certo Mauro. Il problema con il femminismo nasce quando qualcosa acquista una certa notorietà, consistenza numerica, visibilità mediatica, ecc.. Il M5S inizierà sicuramente a subire la pressione femminista perchè porterà molti suoi rappresentanti alla Camera e al Senato, e allora inizieranno le infiltrazioni e le pressioni decise. Io ricordo, per esempio, che cos’era il Fatto Quotidiano ai suoi esordi: un giornale con pregi e difetti, ma ancora libero dalla presenza femminista. Nel giro di un po’ di tempo, quando è cresciuto, è diventato, ahinoì come tutti i giornali di sinistra o presunta tale, un covo di femministe: non puoi visionare quelle pagine web, ma nella versione cartacea penso sia lo stesso, senza imbatterti in quelle fastidiose, ripetitive, false e sessiste considerazioni spacciate ipocritamente per progressismo.
Alessandro(Quota) (Replica)
Ce l’ha fatta.
La ranco-rosa, livo-rosa e misandrica scrittrice di Porci con le ali ce l’ha fatta.
E senza passare nemmeno dalla tagliola del consenso popolare.
Regione, giunta rosa per Zingaretti- la scrittrice Ravera alla cultura
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Nessuna meraviglia. Sul Manifesto di ieri c’era una lettera di un maschio (si fa per dire) che auspicava un governo di sole donne. Anche il sindaco di Firenze Renzi si vanta che nel suo staff le donne sono più degli uomini. Quindi il problema maggiore non è il partito femdominista, che pure esiste, ma i maschi pentiti che gli danno spazio e si beano di essere ruffiani. Sarebbero più coerenti a dimettersi con solenne investitura di una donna, dal momento che le reputano superiori. Ma non lo faranno, perchè sono troppo attaccati al cadreghino e il loro è solo opportunismo.
armando
armando(Quota) (Replica)
>
Anche questa volta il ‘merito’ è di un uomo: Nicola Zingaretti. Come per le femen e altre femministe, dietro queste “grandi donne” c’è sempre un “grande uomo”…
Da sole non combinerebbero assolutamente nulla: solo la compiacenza e la complicità maschile permettono loro di ‘espandersi’ sempre più.
Giorgio(Quota) (Replica)
Lidia Ravera è stata nominata assessore alla cultura della Regione Lazio.
Una donna di una mediocrità intellettuale assoluta che ha fatto fortuna grazie ad un libello, “Porci con le ali”, scritto peraltro insieme a Marco Lombardo Radice (figlio del ben più celebre Lucio Lombardo Radice), in cui descriveva le prurigini di una giovanissima liceale romana, il tutto ambientato nella Roma dei primissimi anni ’70.
Il libro, fondamentalmente il diario di un adolescente, ebbe un successo enorme (vendette, se non erro, un paio di milioni di copie) perché in quell’Italia ancora dominata da una cultura ultra provinciale, piccolo borghese e bigotta, era sufficiente scrivere un po’ di parolacce o descrivere, con linguaggio colorito, le proprie esperienze sessuali, per fare scandalo. E infatti fu quello che suscitò. E ciò fece la sua fortuna. Diciamo che è la versione in chiave sessantottina di quell’altro “capolavoro” letterario (si fa per dire…) scritto da Melissa Panarello alcuni anni fa, dal titolo “100 colpi di spazzola prima di andare a dormire”, un’altra “cagatina” dove, con linguaggio naturalmente centomila volte più colorito rispetto a quello di “Porci con le ali” (è di fatto quasi un libro pornografico), Melissa P. (il suo nome d’arte) descrive con grandissima dovizia di particolari gli amplessi con i suoi fidanzatini in cucina o in bagno mentre i genitori sono in salotto a guardare la televisione…
Grazie a quel successo straordinario la Ravera è diventata famosa e ha campato di rendita (in tutti i sensi). Ha pubblicato un’altra ventina di libri, se non erro, di cui nessuno conosce neanche il titolo. Lei sarà per sempre ricordata come l’autrice di “Porci con le ali”. La qual cosa la fa anche irritare non poco, perché vorrebbe essere conosciuta non solo e non tanto per quel libello, scritto in giovanissima età, ma per le sue opere successive. Ovviamente, una volta conquistata la celebrità, ha avuto gioco facile nel costruirsi la sua immagine di “intellettuale”, scrittrice, giornalista e naturalmente femminista.
Quando pubblicai il mio libro “Le donne:una rivoluzione mai nata”, l’editore mi chiese di proporre a lei di scrivere una pre o postfazione al fine di alimentare le polemiche e di dare maggiore visibilità al libro. Cosa che feci, mio malgrado. Lei non lo lesse neanche o gli diede solo un’occhiata molto sommaria e scrisse una “pisciatina” che più scontata non si poteva, che poteva forse essere la brutta copia di un volantino di un collettivo femminista degli anni ’70, con tutte le più trite e ritrite banalità e luoghi comuni veterofemministi che ben conosciamo. Qualcuno fra voi che ha letto il mio libro se la ricorderà senz’altro.
L’aspetto grave della vicenda è che con tante persone veramente colte e preparate (alcune le conosco anche personalmente) che ci sono a Roma, questa tizia viene cooptata come assessore (anzi assessora…) solo perché ha un nome famoso, perché fa parte dell’”intellighenzia” e degli “ambient” e dei salotti della “sinistra” di palazzo e dintorni e perché è donna.
Della serie:”Aridatece la Politica, quella con la P maiuscola”. Ma avrei fatto meglio a dire, “riprendiamoci la Politica”, perché nessuno di questi/e ce la ridarà mai.
Una femminista storica, Carla Lonzi, scrisse molto tempo fa un libro destinato a diventare uno dei manifesti ideologici del femminismo, dal titolo “Sputiamo su Hegel”.
Ebbene, io mi permetto, metaforicamente, s’intende, per ciò che lei (e non solo lei, naturalmente…) rappresenta, di “sputare sulla Ravera”.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Fabrizio, forse Grillo ha ragione: sono tutti morti che camminano. Come è possibile una scelta simile? Hanno mai letto un suo articolo sul suo blog de ” Il Fatto Quotidiano” on line? La sinistra è sempre più fuori di testa. Assessore alla cultura. Siamo oramai alla farsa.
Alessandro(Quota) (Replica)
Gli “avatar politici al femminile” perchè tutto cambi così che tutto resti come prima sono l’ultimo ritrovato marketing della politica italiana, giunta all’ultima spiaggia. Non credo vi convenga amiche e sorelle prestarvi come detersivo per il “furbo in ammollo” di turno così che oltre ad allungarsi e perpetuarsi la tavola dei banchetti gratuiti dei “figli del sole”, abbia anche a confermarsi, rinnovandosi, l’antico detto: una donna è naturalmente seduta su una sedia di un consiglio politico o di un CdA aziendale.
cesare(Quota) (Replica)
Alessandro,
Si, hai ragione, Alessandro, siamo alla farsa, ma ci siamo ormai da molto tempo…
Credo che la “sinistra”, o ciò che resta di essa, si stia inconsciamente suicidando, lo penso veramente, non è una boutade.
Oltretutto, anche volendo rimanere nell’alveo del personale culturale e politico femminile della sinistra romana o nazionale (dal momento che comunque il Lazio e Roma vanno oltre la dimensione locale), potevano essere estratte dal cilindro del cappellaio Zingaretti donne sicuramente più preparate e intellettualmente valide della Ravera. Però lei c’ha il nome, l’immagine, la “storia”, vuoi mettere…
E’ un suicidio ma sotto forma di farsa. Ancora non ne sono consapevoli ma di questo si tratta. Hanno inconsciamente deciso che una storia comunque gloriosa, al di là degli innumerevoli errori (e anche tragedie, se estendiamo il discorso allo stalinismo e derivati ecc.), dovesse finire in farsa. E ci si stanno impegnando alla grande, come forse mai hanno fatto.
Desolante…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Quello poi che stupisce di questa compagnia di figuranti da sfilata di carnevale, ancor più grave perchè di sinistra, è che non hanno ancora capito e non sanno che visti da chi mette in piedi una attività e rischia salute e risorse in proprio, con il loro stipendio mensile, una piccola e media impresa del settore hi-tec può assumere a tempo indeterminato dai quattro ai cinque giovani. E’ in questo che consiste la corruzione: nella assurda sperequazione tra il reddito di chi produce ricchezza e di chi la consuma facendo, nella migliore delle ipotesi, assolutamente nulla. E questi fancazzisti finalmente liberi dal bisogno coi soldi altrui, loro sì si sono fatti il comunismo ad personam, tengono poi lezioncine di morale e di senso civico magari con il valore aggiunto della declinazione femminista e del conseguente pestaggio morale dei lavoratori maschi. E capaci poi con in mano il libretto della Costituzione italiana di ricordarci, che la Repubblica è fondata sul lavoro e che tutti sono uguali davanti alla Legge.
cesare(Quota) (Replica)
ma perché Lidia Ravera ha scritto la prefazione al tuo libro? l’ha deciso l’editore?
fulvio terzapi(Quota) (Replica)
fulvio terzapi,
come ho già detto, l’editore mi fece questa proposta, con l’obiettivo di creare dibattito, alimentare polemiche anche e soprattutto al fine di promuovere il libro, e io non ebbi nulla in contrario. Non avevo nessuna difficoltà in tal senso nè tanto meno a confrontarmi con la Ravera. In ogni caso questa decisione non sortì nessun effetto…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Scusa Fabrizio se “invado” il tuo territorio. Ma la vicenda della nuova giunta regionale laziale è troppo ghiotta per farmela scappare. Anche perché forse non risponderà alla domanda del post ” Esiste il partito femdominista italiano?”, ma risponde sicuramente alla domanda “Esiste il partito femdominista laziale?”.
Risponde egregiamente ed in maniera affermativa. E ci mostra anche in che maniera questi arriva al potere: eludendo sistematicamente qualsiasi legittimazione di tipo democratico e popolare.
Quando sento da più parti che è la giunta più rosa d’Italia mi viene da sorridere. Non è la giunta regionale con la più alta percentuale femminile in Italia. E’ semplicemente la giunta regionale più femminista d’Italia!!
Dai un’occhiata a questo articolo:
Zingaretti, nella nuova giunta 6 donne e 4 politici
Ovviamente non conosco le persone e le loro storie, però non mi risulta particolarmente difficile dimostrare l’affermazione di cui sopra. Riporto i profili femminili della giunta.
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Concettina Ciminiello, assessore alla Semplificazione, trasparenza e pari opportunità. Dal 2010 ricopre l’incarico di funzione dirigenziale di livello generale di Direttore Amministrativo della Scuola superiore dell’economia e delle finanze (Mef). Negli anni ha inoltre ricoperto e ricopre tuttora ruoli apicali in diversi ministeri.
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Tralasciando in questa sede considerazioni di altro tipo sull’utilità dell’Assessorato è praticamente impossibile che alle pari opportunità non vi sia una femminista. Quindi, a meno di smentite, la Ciminiello è la prima femminista della giunta.
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Lidia Ravera, assessore alla Cultura e allo sport. Scrittrice, giornalista italiana ha pubblicato oltre 25 libri, per lo più romanzi. Ha collaborato a numerose sceneggiature per il cinema e per alcune serie televisive della Rai.
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Su questo nome non penso ci sia niente da aggiungere. La Ravera, oltre ad essere la meno qualificata di tutti e tutte è la seconda femminista della giunta.
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Sonia Ricci, assessore all’Agricoltura, caccia e pesca. Dirigente d’azienda e imprenditrice nel settore dell’agricoltura. Dal 2007 al 2012 è stata consigliere comunale e vicepresidente del consiglio del comune di Sezze (LT). Dal 1994 al 1996 è stata assessore alle attività produttive nello stesso comune.
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Dal curriculum non mi dà appigli per classificarla come le altre due. E quindi, non conoscendo non lo faccio. Certo se ha fatto carriera in partiti del centro-sinistra o ha dietro grossi interessi di tipo economico o altrimenti non può essere tanto lontana dalle snoq.
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Alessandra Sartore, assessore al Bilancio, patrimonio e demanio. È dirigente del ministero dell’Economia e delle Finanze dal 25 maggio 2001. Ricopre molteplici cariche nell’ambito di organismi di controllo di natura sindacale in rappresentanza del Mef. Ha svolto docenze in materia di finanza pubblica ed ha fatto parte di comitati e gruppi di lavoro su varie tematiche di finanza pubblica.
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Dal curriculum mi sembra la più neutra di tutte
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Lucia Valente, assessore al Lavoro. Professore associato di diritto del lavoro della Sapienza Università di Roma – Facoltà di Giurisprudenza. Membro del Comitato pari opportunità e del Comitato etico della Sapienza, Università di Roma.
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La terza femminista della giunta. La Fornero laziale presumo.
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Paola Varvazzo, assessore alle Politiche sociali. Vice Prefetto Aggiunto. Per anni ha incentrato la propria attività all’interno dell’amministrazione pubblica sui temi dei diritti civili, cittadinanza, condizione giuridica dello straniero, immigrazione e diritto d’asilo.
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Le Politiche Sociali sono da tempo, prima ancora che inventassero le pari opportunità, pascolo femminista. Quindi, sempre che non me lo smentiate, la Varvazzo è la quarta femminista.
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ps. Mi viene da ridere per il titolo di quell’articolo. “Zingaretti, nuova giunta 6 donne e 4 politici”. Ma se sono loro le uniche a fare politica!!
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
A proposito di pari opportunità:
Giallo sui fondi delle consigliere di Parità. Il ministero del Lavoro finge di non sapere
Il dicastero di via Veneto ha stornato milioni di euro per fondi vincolati alla parità uomo donna alle Province e alle Regioni ma non controlla. Le consigliere di parità costrette a dimettersi perchè gli enti bloccano le tutele contro le discriminazioni sul lavoro, non forniscono uffici, personale e strumenti. La Fornero, avvertita da centinaia di denunce, su queste vicende non è mai intervenuta. Il caso delle dimissioni della consigliera della Regione Valle d’Aosta. I politici sulle pari opportunità hanno frenato 30 anni di conquiste.
La consigliera di parità della Valle d’Aosta, Nadia Savoini, ha rassegnato nei giorni scorsi le dimissioni. La notizia e’ stata diffusa oggi dal Movimento 5 Stelle e confermata da fonti istituzionali. Secondo quanto riferito dal comunicato del M5s, la decisione di rimettere il mandato è da imputarsi «all’assenza di strumenti economici e fisici messi a disposizione del suo ufficio». Il Movimento 5 Stelle in occasione della ricorrenza dell’8 marzo, si legge nella nota, «aveva stigmatizzato l’operato della maggioranza relativamente alla reale messa in condizione di agire degli organismi deputati alle politiche di genere. Oggi nell’apprendere le dimissioni della Consigliera di parità in servizio presso il Dipartimento Politiche del lavoro e della formazione ne abbiamo un’ulteriore conferma».
Di che cosa si occupa la consigliera di parità? Secondo la legge svolge il compito di difendere uomini e donne nel mondo del lavoro dalle discriminazioni fino a rappresentare la persona discriminata (spesso accade nella pubblica amministrazione come riferiscono i dati ufficiali) di fronte al giudice ordinario o amministrativo e far condannare il datore di lavoro. In pratica la figura della consigliera di parità rappresenta un garante delle condizioni di lavoro in cui vivono lavoratori e lavoratrici rispetto alle pari opportunità sancite dalla legge. Il ministro del Lavoro, di concerto con il ministro delle Pari Opportunità, firma il decreto di nomina della consigliera e non solo. Il ministero attribuisce per lo svolgimento della funzione sul territorio un fondo che va a finire nei bilanci delle Province e delle Regioni. E una volta arrivati centinaia di migliaia di euro rimangono bloccati da dirigenti infedeli (ma fedeli fino alla morte ai presidenti degli enti amministrati Regioni o Province che siano).
Il caso della Regione Valle d’Aosta è ampiamente conosciuto da quasi 10 anni dal ministero del Lavoro, dai suoi dirigenti e soprattutto dai ministri che negli anni si sono avvicendati al dicastero di via Veneto a Roma. L’ultimo in ordine cronologico la ministra Elsa Fornero e il suo capo di gabinetto, l’eminenza grigia con stipendio da 700 mila euro l’anno, Francesco Tomasone, ideologo della legge di riforma cd “Fornero” del mercato del lavoro. La Fornero, come tutti i suoi predecessori, sul caso consigliere di parità ha ricevuto centinaia di rapporti annuali dalle stesse consigliere presenti nei territori italiani. Relazioni in cui nella maggior parte dei casi c’è scritto: «Non possiamo lavorare perché – anche se il dlgs 196 del 2000 prescrive l’obbligo per Regioni e Province – i presidenti e i dirigenti non ci forniscono né l’Ufficio né ci consentono di utilizzare i fondi del Ministero del Lavoro per difendere gratuitamente il lavoratore discriminato e fare cultura sulla parità uomo donna». Cosa ha risposto la Fornero e il suo gran capo di Gabinetto? «Vedremo». Tradotto: nessun intervento di fronte alla violazione delle norme da parte degli enti locali nei confronti delle consigliere.
Nel maggio 2004 il Presidente della Giunta Regionale della Valle d’Aosta aveva sottoscritto la convenzione quadro, che era stata trasmessa al Ministero del Lavoro per la sottoscrizione da parte del ministro. Nulla di quanto deciso – così pare – ad oggi, sono trascorsi quasi 10 anni, è stato rispettato, sia per la precedente consigliera di Parità, che già all’epoca aveva denunciato al ministro e al ministero i comportamenti inadempienti della Regione valdostana. E’ difficile aprire un Ufficio istituzionale se non si ha una stanza, almeno un impiegato e gli strumenti classici, quali pc, cancelleria, stampante ecc.
Alla fine chi doveva garantire la tutela contro le discriminazioni è stato messo nelle condizioni di non poter nemmeno difendere se stesso. Il paradosso è che le consigliere di parità sono – chi più chi meno – mobbizzate dal sistema politico. Che non le vuole perché mettono in discussione le politiche del lavoro degli enti locali spesse volte di scarso valore o non interessati ad invertire gli alti tassi di disoccupazione delle donne in ogni parte d’Italia.
Il dito va puntato, per ovvie ragioni normative, sul ministero del Lavoro, che deve intervenire e non lo fa, ha le mani legate da quel modo di fare assente e distratto che ha distrutto il Paese negli ultimi trent’anni. Giuseppe Cecchini
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Università della Calabria, chiude corso studi di genere. “Decisione già presa”
Dall’occhiello dell’articolo: Il motivo? “Sfoltire i moduli superflui“.
Ineccepibile.
Luigi corvaglia(Quota) (Replica)
“Dopo aver “sguinzagliato” la polizia postale alla ricerca delle finte foto osè, Laura Boldrini “scopre” che internet è un “luogo reale” e, proprio come i muri delle città, è pieno di offese e insulti. La presidente della Camera ora chiede una legge: “Basta con l’anarchia”. Scoppia la polemica su blog e social network”
http://www.ilgiornale.it/news/interni/boldrini-basta-allanarchia-web-913722.html
Mio commento
La Boldrini non ha fatto a tempo a sedersi dove l’han messa che già si attiva per campagne di censura della libertà di espressione sul WEB: “Basta con l’anarchia!”: la Presidente della Camera è l’unica funzione così alta e sublime sul globo terrestre che non sopporta luci e ombre del WEB? l’unica al Mondo presa di mira dalla Rete per cui si indigna e la vuole sotto controllo?
E con questa precisissima frase in odio all’anarchia (incredibile esordio contro una nobilissima tradizione libertaria che rivive anche nel WEB) ha svelato, assai ingenuamente, la funzione e il programma che abbiamo ormai da tempo imparato essere attribuito al movimento femminista in cambio del potere: consolidare la casta, organizzare la repressione più pervasiva, intimidire chiunque pensi di resistere. E naturalmente in primis, oggetto di tanta cura affettuosa, i motori di spinta di ogni effettivo cambiamento storico: quei violentixnatura di maschi.
Queste brave ragazze, ancorchè si agitino in modo davvero fuori luogo e fuori tema, sono solo le militanti femministe che ritengo siano di prassi fatte infilare nei gangli decisivi dello Stato così che le funzioni originarie siano stravolte e sottomesse ai progetti di riallineamento ideologico delle masse e repressione. Sono le mosche cocchiere si sarebbe detto un tempo: hanno il compito di presidiare un’area ad alta visibilità e credibilità istituzionale, ma al fine poi di creare su comando il caso, le occasioni costruite ad arte. Ma ripeto: tutto è già pronto da tempo perchè operazioni di questo genere, come i casus belli delle guerre recenti e prossime, non hanno più distinzione tra politica estera e politica interna: sono su vastissima scala e il piano e la finalità è il medesimo. Pertanto non si improvvisano e richiedono una seria e lunga preparazione. L’arte connessa a questa scienza vuole poi che appaiano estemporanee, nate sul caso singolo, sull’onda dell’emozione, cui poi segue la campagna violentissima dei giornali. Come quella che sta gestendo l’Unità che oggi , non trovando altre tragedie degne di nota all’orizzonte, ripropone il ventennale trucco scandalistico di proporre la cronaca nera degli omicidi in cui sono coinvolte anche donne, come unico orizzonte esistente della violenza e del male.
Per fare che cosa? quello che l’Unità e tutta la stampa sta già facendo: chiedere a gran voce censure, leggi speciali, un ferreo clima di repressione e controllo. Secondo voi frega qualcosa delle donne a costoro? o hanno il gigantesco problema di chiudere ogni canale del dissenso e intimidire chiunque non si allinei? di qui a breve penso che vedremo dure restrizioni alla libertà di espressione in Italia e un durissimo, quanto inutile, giro di vite normativo in tema di ordine pubblico.
cesare(Quota) (Replica)
Come volevasi dimostrare sembra proprio che l’intenzione sia quella di imboccare la strada dell’uscita dalle garanzie costituzionali. Fuori delle garanzie costituzionali si pongono tutte le misure che prive della certezza del diritto non possono che assumere il carattere proprio degli strumenti di intimidazione terroristica di Stato: la più assoluta incertezza e discrezionalità. Che il femminismo finisse al servizio di un regime con tentazioni anticostituzionali e di intimidazione terroristica era assolutamente prevedibile vista la negazione originaria del concetto di persona causa la sua radice sessista. Con questo si presenta nella Storia come il terzo ciclo di attuazione di una ideologia totalitaria dopo il razzismo nazista e il classismo comunista. Risponde alle esigenze di repressione violentissima di un regime o di una situazione che non riesce a trovare nemmeno in ipotesi un riassetto del proprio equilibrio sia economico, sia sociale sia politico. E deve provare come ultima chance a passare anche attraverso misure eccezionali.
http://www.corriere.it/politica/13_maggio_09/braccialetto-elettronico_1ea9971a-b862-11e2-8563-aab5ecf30b92.shtml
cesare(Quota) (Replica)
Cesare, il centro-destra ha gettato la maschera. Si è dovuto allineare all’agenda del falso egualitarismo come controvalore per le “larghe intese”.
Roberto Micarelli(Quota) (Replica)
D’accordo: non aggiungo altro data l’assoluta evidenza dello scambio politico eversivo a danno delle libertà costituzionali.
Mi resta la curiosità di sapere visto il 95% (comprovato dalle dichiarazioni di tre PM) di false accuse di violenza a carico dei maschi se, dopo la cavigliera ai maschi, è prevista per legge anche la sonagliera al collo, vita natural durante, per le false denuncianti.
cesare(Quota) (Replica)
Evidente che di fronte a misure di prevenzione draconiane la falsa accusa sarà presto da noi stigmatizzata come violenza di stato.
Roberto Micarelli(Quota) (Replica)
Mentre noi facciamo accademia con gli “Albert” di turno che periodicamente ci fanno visita e ci fanno pur perdere un sacco di tempo (altro che patti di unità d’azione, caro Rino, questi sono dei dispersori di energia, ma se qualcuno se li vuole “sciroppare” e portare sui rispettivi siti io glieli regalo, non faccio neanche campagna acquisti…), le nostre “amiche” e i nostri “amici” (si fa per dire…) trasversali e bipartisan ci stanno preparando un bel pacco, e cioè una serie di leggi e misure liberticide, illiberali, securitarie, antidemocratiche e anticostituzionali (e antimaschili…) che avranno delle conseguenze devastanti, non solo sul piano giuridico e politico ma soprattutto su quello psicologico, sociale e culturale. Pensate quali ricadute sul medio-lungo periodo possono avere una serie di misure come quelle che stanno architettando.
Stanno mettendo in campo un’offensiva senza precedenti, e considerate che questi sono solo i prodromi, le prime avvisaglie.
Qui non si gioca più, ragazzi, non so se è chiaro. Per questo mi incazzo con questi coglionazzi che riparati dietro a un nick vengono qui a cazzeggiare. E mentre questi cazzeggiano noi siamo esposti in prima persona.
Nei prossimi mesi sarà sicuramente varata una legge contro il “femminicidio”.
E’ assolutamente fondamentale che tutto il movimento maschile si unisca per una fiera battaglia di democrazia, di libertà e di civiltà contro questa barbarie sessista e razzista. E’ necessario mettere da parte le rispettive sensibilità per trovare un comune denominatore su alcuni punti fondamentali che possono e debbono mettere intorno a un tavolo tutte le anime (democratiche, sia chiaro) del movimento maschile.
In questi giorni ho parlato e mi sono anche incontrato con alcuni amici dell’MFPG, di Adiantum e del Centro documentazione violenza donne e ho proposto loro di organizzare un evento pubblico da qui a qualche mese per contrastare questa deriva liberticida. Nel frattempo si potrebbe promuovere anche una petizione da inviare ad alcune personalità istituzionali (anche se sappiamo bene da chi sono occupate, ma ciò che conta adesso è cercare di farsi sentire e di organizzare una risposta).
Secondo me ci giocheremo molto nei prossimi mesi o al massimo un anno o due. Nel senso che se questa legge passerà, non tanto e non solo in Parlamento ma presso l’opinione pubblica, le cose si metteranno veramente male.
Quindi bando alle cazzate perché siamo all’anticamera di una svolta pesantissima. Vedremo con Roberto di fare anche un video ma ora la priorità è quella di fare massa critica perché la mia impressione è che se non riusciamo ad uscire allo scoperto in questa fase, rischiamo di essere silenziati per un tempo indeterminato.
I perdigiorno e i cazzeggiatori di professione (ma anche i dilettanti) sono pregati di astenersi dal farci perdere tempo. Se veramente vogliono daci una mano cominciassero con l’esporsi pubblicamente (generalità, nome, cognome e faccia) e lavorassero per la causa.
Tutto il resto non è neanche noia…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Fabrizio, come sai hai la mia collaborazione per ogni iniziativa urgente e non urgente, ma considera che i fatti si devono compiere. Si deve arrivare al parossismo anti-uomo perché ci sia massa critica. Piuttosto io penso al giorno in cui il potente di turno, singolo partito organizzazione, deciderà di abbracciare la difesa degli uomini per strumentalizzarla a proprio vantaggio.
Dobbiamo continuare il nostro lavoro tenendo bene presente che ci troviamo di fronte a una classe politica priva di slanci idealistici e mossa da opportunismo, capace oggi di approvare il braccialetto elettronico anti-padre e domani di dire bellamente che si trattava di una discriminazione.
Roberto Micarelli(Quota) (Replica)
Pienamente d`accordo con Fabrizio ma anche con Roberto…si sa come vanno queste cose.Tanto meglio tanto peggio, si diceva. Si ha il bisogno di passare attraverso i forni crematori per soli maschi per capire che il femminismo e` cancro. Per capire che la legge sul femminicidio e` legge razziale. Quando le anime belle dei maschiopentiti si convertiranno perche`vedranno bruciare i loro averi, i loro figli, se`stessi (gia`mi immagino Ciccone preso a zampate in culo dalle femministe, spoliato e buttato per strada, che mugola :” Ma come, mie regine…! Io sono con voi…” e si prende un calcio sui denti) , allora qualcosa accadra`…
Pappagallus Indignatus(Quota) (Replica)
Amici, comincio a pensare che questa offensiva terminale attuata in Italia sia ancor piu`funzionale al sistema di quanto noi stessi andiamo dicendo da tempo. Probabilmente e`un tentativo di istituzione repressiva pianificato assieme all`aggressione che si sta attuando contro i cosiddetti stati PIGS. Guarda caso si ripete in Italia quello che abbiamo visto prima in Ispagna. Il mio sospetto e`che vogliano denervare tutto il genere maschile principalmente in quei paesi dove il capitale ha gia`deciso che devono essere rapinate le risorse per stornarle altrove. Sostanzialmente ci stiamo rendendo conto solo ora che l`Euro e`solo il Marco tedesco e che la sua funzione e` derubare il sudeuropa per arricchire Germania e nordeuropa. Quando ci cominceremo a ribellare, e storia insegna che quando e`ora si ribellano solo i maschi, saremo gia`denervati. Non saremo piu`nemmeno maschi. Niente avviene per caso…
Pappagallus Indignatus(Quota) (Replica)
Quoto in toto l’ultimo post di Guit… e anche il Pappagallus ovviamente… il male è una conseguenza inevitabile, è brutto dirlo ma un calcio in culo ben assestato al momento giusto insegna più di mille parole… la presa di coscienza maschile passa inevitabilmente da qui… spero di sbagliarmi…
Ethans(Quota) (Replica)
Pappagallus Indignatus,
Se non temessi di essere immediatamente pizzicato da Albert che ci ripeterebbe che il femminismo è un fenomeno a sé, del tutto estraneo e completamente scollegato da qualsiasi altro processo sociale, economico o culturale (va bè, lasciam perdere…), ti direi che hai perfettamente ragione…
Naturalmente è bene fare una precisazione, onde evitare fraintendimenti. Non c’è necessariamente un collegamento diretto, del tipo “facciamo questo per arrivare a quest’altro o per ottenere questo risultato”. Si tratta, come abbiamo detto molto volte, di processi e fenomeni molto complessi che si intersecano e finiscono per essere funzionali l’uno con l’altro. Poi è ovvio che i “think tank”, come si suol dire, al servizio delle classi sociali dominanti, ci mettono del loro, questo è ovvio (d’altronde sono ben pagati proprio per questo), per studiare flussi, fenomeni, processi ecc. e per indirizzarli, in una direzione piuttosto che in un’altra, condizionarli, eventualmente manipolarli pro domo loro, anzi pro domo chi li paga profumatamente.
Naturalmente esistono anche gli intervento diretti e studiati a tavolino, come appunto la costruzione ad hoc di un fenomeno: e questo è proprio il caso del “femminicidio”. Poi è ovvio che hanno gioco facilissimo nel farlo perché trovandoci ormai in una società “femminilizzata” e femministizzata, è un gioco da ragazzi inventarsi il “genocidio delle donne in quanto donne”.
E qui hai perfettamente ragione. Questa è un’operazione di distrazione di massa, che serve proprio a depistare e a distogliere le masse dalla loro reale condizione, specie in questa fase di profondissima crisi dove le condizioni materiali di esistenza precipitano vertiginosamente e le diseguaglianze sociali sono sempre più marcate ed evidenti. Altro che superamento del conflitto di classe, andassero a raccontare queste palle ai gonzi, che purtroppo sono ancora tanti, ma non a noi…
Ecco un esempio (chissà, magari qualcuno si sveglia pure dal sonno e apre gli occhi, la speranza è sempre l’ultima a morire…) che più chiaro non si potrebbe di come il femminismo si presti ad essere oggettivamente uno strumento del sistema dominante.
Più chiaro di così si muore.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
“Se non temessi di essere immediatamente pizzicato da Albert che ci ripeterebbe che il femminismo è un fenomeno a sé, del tutto estraneo e completamente scollegato da qualsiasi altro processo sociale, economico o culturale (va bè, lasciam perdere…), ti direi che hai perfettamente ragione…”
Perche`, non e`vero? Il femminismo e`una monade, un fenomeno ultraterreno sceso in terra come nostro signore per redimerci dal male del peccato originale. Sta a vedere se riusciamo a metterlo in croce…
Pappagallus Indignatus(Quota) (Replica)
A conferma degli ultimi post che ho letto e che condivido …proprio ieri mi sono imbattuto sul programma servizio pubblico con ospite Serena Dandini…come ha concluso la sua esposizione (lasciando stare delle donne multitasking da ,come descritto da lei ,gli uomini non fanno un tubo dalla mattina alla sera,vanno nei cantieri a rischiare la pelle ,cosi per svago,va beh, andiamo oltre) ? Che il nuovo governo, anche se di breve durata ha due priorità, la legge elettorale e combattere la violenza sulle donne… mi sono chiesto ,ma le fabbriche in crisi sono sparite tutte su un colpo ?
mauro recher(Quota) (Replica)
Riqualificazione umana e professionale nel nuovo mondo femdominista prossimo venturo: raccolta e pesatura delle banane, per signora, non più nelle fazendas ma nei supermercati. Arresto immediato per chi scatta foto.
http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/1239588/Finocchiaro–allora-e-un-vizio–la-scorta-al-supermercato-le-porta-le-borse.html
cesare(Quota) (Replica)
Chi educherà l’educatrice?
……
……
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Affossata la doppia preferenza – Legge elettorale varata tra le proteste
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Il sindacato in cui l’unico requisito rischiesto per l’iscrizione è avere una vagina: GIULIA.
Ovviamente sono vietati in maniera tassativa i peni.
Eh … ma lo diceva la “compagna” Terragni che la democrazia è roba da uomini!
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)