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http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2006/11/23/legittima-difesa/
Vi segnalo questo “bel” post pubblicato su Femminismoasud in cui si compiono, palesemente, a mio avviso, due reati: apologia ed istigazione a delinquere, invitando, di fatto, le madri a sopprimere i figli. Mi mancano anche le parole per commentarlo. Possibile che nessun magistrato muova un solo dito contro certe sconcezze???
Ciao
14 Commenti
Onde evitare qualsiasi fraintendimento, è bene specificare che la sezione del sito dedicata alle lettere è uno spazio libero ed aperto a tutti/e, anche a coloro, e sono diversi/e, come si evince dalle lettere pervenute che abbiamo pubblicato, che la pensano in modo diametralmente opposto al nostro.
Chiunque scrive sia in questa rubrica che in quella dei “contributi” e naturalmente nello spazio dei “commenti”, si assume di conseguenza ogni responsabilità a livello personale, sia da un punto di vista “politico” che soprattutto legale.
Ho ritenuto opportuno sottolineare questo aspetto perchè in questo caso, è stato evidenziato da un utente, Les Paul, un articolo pubblicato su un altro sito, “Femminismo a Sud”, con il quale non abbiamo mai avuto rapporti nè credo mai li avremo, data la distanza concettuale, filosofica e culturale che ci contraddistingue.
Non abbiamo tempo per perderci in inutili quanto sterili polemiche nè tanto meno con eventuali ridicole diatribe legali o pseudo tali da cyberstalking o sciocchezze del genere.
Abbiamo ben altro da fare e invito tutti, come sempre ho fatto, a respingere qualsiasi tipo di provocazione e ad evitare di frequentare o quanto meno di entrare in inutili conflitti su e con siti o blog palesemente in contrasto con la filosofia e i principi del sito degli Uomini Beta.
Seguiamo il nostro percorso e non ci curiamo degli altri/e, o meglio di certi altri/e …Sarebbe comunque tempo sprecato. Ritengo che la cosa più giusta da fare in alcuni casi sia quella di ignorarsi reciprocamente. Questo è il nostro metodo ed è quello che abbiamo sempre applicato e che continueremo ad applicare.
Ciò detto, nessuna minaccia, da parte di chicchessia, velata o palese che possa essere, è in grado di intimorirci. Veniamo da lontano, come si suol dire…
Fabrizio Marchi
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Terribile e senza alcuna poesia del male… ci leggo solo un disgusto delle donne ad essere tali, un auto disprezzo che si sfoga verso il mondo maschile…
Leonardo(Quota) (Replica)
Io non so se si possa realmente parlare di delirio in questo caso: queste persone sono molto, troppo calcolatrici per farlo (e io forse ci vedo sempre la malizia) ma è un messaggio molto sospetto. Che lo abbiano fatto apposta? Che sia una specie di specchietto per allodole per attirare su di se l’attenzione maschile (di una certa parte dell’oipinione pubblica maschile), provocare reazioni (come si meriterebbero, d’altronde) e utilizzare tali reazioni per poi giustificare reazioni (e dagli con il cyberstalking…)???
E mi vengono in mente altre due riflessioni. Possibile che dal mondo femminile, non venga nessuna reazione a quel “delirio”?? Nessuna donna che commenta come si meriterebbero? Eppure vengono toccate sul vivo. Se un uomo scrivesse certe cose, mettendo sè stesso come soggetto e come oggetto la giustificazione della soppressione di sua moglie (non un bambino, si badi bene) non si conterebbero le reazioni negative delle donne e, soprattutto, da parte di tutti gli altri uomini.. E’ interessante notare invece come da coloro da cui ci si aspetta un moto di reazione violento (le donne, per i baimbini, hanno un altissimo senso di protezione, come è ovvio che sia) sono state zitte. Ho linkato tale orrore sulla mia pagina di facebook e solo una (!) tra le mie amiche ha avuto il coraggio di rispondere con la frase “vado a vomitare” (peraltro lei è un’antifemminista DOC, mi si lasci dire…)
Seconda riflessione: da dove arriva tutta questa certezza di impunità che permette loro di scrivere ciò che vogliono, ivi comprese concetti che andrebbero molto soppesati, dato che potrebbero causare l’avvio di un’azione legale d’ufficio da parte della magistratura?
Non so darmi risposte….
LesPaul(Quota) (Replica)
non sono un esperto ,ma sul piano “giuridico” credo che si possa fare veramente poco ,visto che hanno scritto che è un racconto inventato ,
ma sul piano morale , ci vedo intanto tanto cattivo gusto condito da torpiloquio , e poi tanto ,ma tanto odio ,anche non giustificato ,a mio avviso ..comunque ha ragione fabrizio ,questo è sito molto estremista ,già essere uomo è uno sbaglio è, scrive uno che piace dialogare ,anche con chi la pensa diversamente da me ,(senza offendere),ma in quel sito è veramernte dura….
mauro recher(Quota) (Replica)
Femminismo a sud,sito ormai noto per il suo viscerale sessismo misandrico,viene tuttavia sostenuto da quei siti che si occupano di tematiche di genere (ma non solo) che passano per moderati…al contrario di Uomini Beta.Anche da queste cose si vede chi è “padrone del campo e padrone del gioco”.
Luke Cage(Quota) (Replica)
@ LesPaul
Possibile che dal mondo femminile, non venga nessuna reazione a quel “delirio”?? Nessuna donna che commenta come si meriterebbero?
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Me lo chiedo pure io.
Ma forse, come altri hanno scritto prima di me, la loro morale è… “diversa” da quella del mondo maschile.
Marco(Quota) (Replica)
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@ LesPaul
Possibile che dal mondo femminile, non venga nessuna reazione a quel “delirio”?? Nessuna donna che commenta come si meriterebbero?
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Forse non lo hanno letto in tante…
A me risulta che le donne che vorrebbero figli si taglierebbero le vene pur di volerli . Quelle che non li vogliono, semplicemente pensano ad altro, però mai scriverebbero quelle parole .
Silent Hill(Quota) (Replica)
Le donne non rispondono ,perche’ agghiacciate dall’orrore e dalla volgarita’
Niente attenzioni ,non spreco il mio tempo!!
stefania(Quota) (Replica)
Se posso permettermi, Stefania, trovo che il tuo atteggiamento sia profondamente sbagliato. Non vedo perché chiudere gli occhi o girare le spalle di fronte all’orrore e alla volgarità, come tu stessa affermi, di certe argomentazioni.
La realtà si trasforma perché noi interveniamo su di essa, altrimenti nulla cambierebbe mai e tutto sarebbe immutabile. Se veramente provi disgusto per quell’articolo pubblicato su quel sito, perché non glielo vai a dire tu stessa, proprio tu che sei una donna. Non avrebbe senso che lo facessimo noi, non c’è possibilità di dialogo con quella gente.
Ma tu sei una donna ed è assolutamente lecito da parte tua farlo.
Ho incontrato relativamente spesso diverse donne che, in camera caritatis, criticavano alcune forme estremiste di femminismo, ma mai nessuna, sottolineo nessuna, che si sia pubblicamente pronunciata in tal senso. Mai nessuna che abbia osato andare da queste signore a dirgli ciò che pensa. Nessuna. Perché?
Paura? Opportunismo? Menefreghismo? Oppure la consapevolezza di genere e il senso di appartenenza stanno sopra a tutto e vengono prima di ogni altra cosa? Ho cominciato da tempo a pensare che sia così…
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
“Ho incontrato relativamente spesso diverse donne che, in camera caritatis, criticavano alcune forme estremiste di femminismo, ma mai nessuna, sottolineo nessuna, che si sia pubblicamente pronunciata in tal senso. Mai nessuna che abbia osato andare da queste signore a dirgli ciò che pensa. Nessuna. Perché?”
Non si espongono mai in prima persona tranne quando hanno paura di perdere qualcosa oppure quando hanno da guadagnarci qualcosa.
E’ la mentalità dell’ orticello. Finché nessuno gli tocca quello va tutto bene.
sandro(Quota) (Replica)
allora, se per “queste signore” intendete quelle di quel blog lì, …. io credo che non si saprà mai chi è andato a dire qualcosa di contrario. Io credo che non pubblichino nessun commento che non sia proveniente da “noti e certificati”. Fateci caso, i commenti non sono mai moltissimi e sempre le solite.
Tempo fa (forse un anno fa) avevo pubblicato un commento (oltretutto in calce ad un post che nemmeno parlava espressamente dei rapporti di genere, ma parlava di violenza contro gli animali). Sarebbe arduo andarlo a cercare perchè era molto vecchio, ma vagamente si sottolineava il fatto che chi tortura gli animali tortura anche donne e bambini (insomma una versione di “violenza maschile contro gli animali”.
Gli dissi che concordavo sul fatto che chi tortura gratuitamente gli animali lo potrebbe fare con chiunque è più debole di lui anche essere umano e allegati un link che circolava in quel periodo su internet dove si vedevano due donne che massacravano un cagnolino camminandoci sopra coi tacchi a spillo.
Non lo vidi mai pubblicato.
Oltretutto sono quasi paranoiche nel gridare allo “stalking”.
A che pro quindi? In questo caso (laddove non c’è alcuna possibiità di dialogo) sono d’accordo con Stefania.
Rita(Quota) (Replica)
Parlavo in generale, Rita, e non in particolare a questo o a quel sito. Anzi, da quel punto di vista hai perfettamente ragione tu. E’ del tutto inutile andare ad incaponirsi, specie per noi, con gruppi ultraestremisti e sessisti di femministe militanti, fra le altre cose assolutamente minoritarie e fuori dalla realtà. Peraltro sarebbe anche depistante; sono ben altri gli avversari che abbiamo di fronte e non possiamo permetterci di disperdere energie preziose in risse con quella gente.
Mi riferivo al fatto che è estremamente raro trovare delle donne che si esprimano pubblicamente in modo critico nei confronti di altre donne. C’è una solidarietà, un senso di appartenenza al genere, che le accomuna in modo assolutamente trasversale, anche dal punto di vista politico. Non ho MAI, dico MAI, visto una donna entrare in conflitto con un’altra donna su questioni di genere. Mentre è del tutto normale ascoltare uomini che ripetono il mantra ossessivo dell’oppressione maschile a senso unico, anche e soprattutto nell’ambito mediatico, politico e quant’altro, è praticamente impossibile (o quasi, e tu sei una delle rare eccezioni che confermano la regola)incontrare donne che manifestano delle critiche nei confronti del proprio genere.
E’ segno di gran forza, sia chiaro, direttamente proporzionale alla debolezza degli uomini, i quali da questo punto di vista, sono del tutto sprovvisti del benché minimo senso di appartenenza né tanto meno di coscienza di genere.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Fabrizio
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Mi riferivo al fatto che è estremamente raro trovare delle donne che si esprimano pubblicamente in modo critico nei confronti di altre donne. C’è una solidarietà, un senso di appartenenza al genere, che le accomuna in modo assolutamente trasversale, anche dal punto di vista politico. Non ho MAI, dico MAI, visto una donna entrare in conflitto con un’altra donna su questioni di genere. Mentre è del tutto normale ascoltare uomini che ripetono il mantra ossessivo dell’oppressione maschile a senso unico, anche e soprattutto nell’ambito mediatico, politico e quant’altro, è praticamente impossibile (o quasi, e tu sei una delle rare eccezioni che confermano la regola)incontrare donne che manifestano delle critiche nei confronti del proprio genere
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E’ vero al cento per cento. Ne parlammo anni fa pure su U3000.
http://questionemaschile.forumfree.it/?t=780616&st=135
Ventiluglio
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Quanto sono d’accordo, Strider…
Ed aggiungo: ma le donne, quelle “vere”, quelle che poi, messe alle strette, dichiarano di non riconoscersi (a parole) nel Femminismo (o anche solo “…nei suoi eccessi” ), in tutto questo dove sono?
Noi uomini siamo sotto attacco morale da decenni, con articoli, libri, film e romanzi autocelebrativi nei confronti del genere femminile, irrisori ed insultanti nei confronti del genere maschile (questo che segnali è una vera perla, con tutti i cliché del genere).
Ebbene si è mai letta una – dico UNA – lettera, indirizzata al giornale che ha pubblicato tali idiozie, scritta da una donna, che prenda le distanze da tali affermazioni, che rifiuti di avallare chi (le femministe) pretende di rappresentare la totalità dei sentimenti del genere femminile?
Ebbene io, in circa 20 anni di attento ascolto, non ho MAI sentito nulla del genere.
E qui, mi spiace dirlo, l’accusa di connivenza mafiosa del genere femminile con l’ideologia femminista diventa obbligata.
Non può infatti dichiararsi “innocente” colui che permette a qualcuno di compiere malefatte in suo nome, senza mai sollevare distinguo, prendere pubblicamente le distanze, denunciare un’appropriazione indebita di una rappresentanza sindacale di genere.
Esiste una “responsabilità oggettiva”, in tutto ciò, dell’intero genere femminile.
Se noi uomini occidentali di oggi (nati innocenti) dobbiamo portare la responsabilità di ogni malefatta (vera o falsa che sia) maschile nei confronti delle donne, avvenuta in qualunque tempo e in qualunque luogo (dalla caccia alle streghe nella controriforma, allo stupro di una bambina tra le montane della Bolivia…), ebbene le donne occidentali di oggi, tutte (nessuna esclusa), portano – a maggior ragione – la responsabilità del veleno antimaschile quotidianamente distillato dai media.
Io pretendo da ognuna di loro le scuse pubbliche.
Mi spiace dirlo, ma quando leggo articoli così (e da due decenni capita con una frequanza pressoché quotidiana), e noto “il silenzio assordante delle donne”, ebbene capisco perché è poi così difficile mantenere la necessaria freddezza, ingegnarsi di fare un distinguo tra genere femminile e ideologia femminista, non diventare radicalmente e irrecuperabilmente misogino, rompere perciò qualsiasi legame sentimentale con l’intero genere femminile, spedirle tutte in Afghanistan (appunto) a crepare, e augurarsi l’instaurazaione in Occidente del più “talebano” dei sistemi sociali.
Donne… “Vere-donne”, “donne-con-la-gonna” (e con la testa) dove siete? Esistete? Perché questo vostro silenzio?
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Strider(Quota) (Replica)
P.s.:
Anche Silver aprì la seguente discussione.
http://questionemaschile.forumfree.it/?t=14995399
Strider(Quota) (Replica)