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Di seguito il secondo video che abbiamo realizzato.
La linea politica, la strategia e gli orizzonti filosofici e valoriali del Movimento degli Uomini Beta si evincono dal Manifesto ("Il Movimento") e dai "Principi", pubblicati entrambi sulla homepage del sito, nonché dagli scritti pubblicati negli spazi riservati agli “editoriali” e agli “articoli”.
Lo spazio dei commenti è libero ed è stato creato per dare a tutti/e (indipendentemente dalla loro collocazione nei confronti del Movimento) l’opportunità di esprimere la propria opinione, purché nel rispetto delle regole della civile convivenza, delle altrui opinioni e dello Statuto del Movimento.
Conseguentemente, i commenti ivi pubblicati non sono in alcun modo riconducibili al Movimento degli Uomini Beta, ma esprimono solo ed esclusivamente posizioni individuali.
FAQ è l'acronimo di Frequently Asked Questions. Sono, letteralmente, le "domande poste frequentemente". Nel nostro caso sarebbe ...
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La QM non può essere di Destra
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Morti sul lavoro: il 3% sono donne…
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“Femminicidio” e violenza di “genere”: tutto da rivedere.
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Prima indagine sulla violenza delle donne sugli uomini in Italia
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Cos’è la violenza domestica
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2.216 Commenti
Poco tempo ho chiesto 1000, massimo 1500 euro (non 15.000 o 150.000…) di prestito alla “mia” banca, alla quale pago già una rata mensile di oltre 200 euro (che mi scadrà nel 2018; quindi fino a quel giorno avrò un cappio al collo), ma nonostante avessi portato tutte le garanzie necessarie, mi è stato rifiutato…
Marco(Quota) (Replica)
Leggete pure il post di quest’uomo “felicemente sposato”, che però ha almeno il buon senso di dire “ma forse solo perchè non sono divorziato”.
Tra l’altro questo è un modo di ragionare tipico di moltissimi uomini sposati, tendenzialmente spacconi con gli altri uomini, ma sottomessi con le mogli.
Basti dire che anche tanti separati non riescono a comprendere l’origine dei loro mali, figuriamoci chi ha la mogliettina che gli prepara succulenti pranzetti e pertanto è letteralmente imbambolato dall’ “amore” verso di lei…
L’uomo medio è veramente un coglione che soventemente merita il peggio.
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http://27esimaora.corriere.it/articolo/matrimoni-in-calo-la-rivincita-degli-scapoli-sugli-ammogliati/#comment-91628
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egoismo maschile
17.03 | 09:10 Texxet da uomo, sposato, e con figli, devo dire che molti commenti scritti mi fanno sorridere (ma forse solo perchè non sono divorziato). molti si lamentano del fatto che un uomo in caso di separazione o divorzio debba pagare l’ira di dio di alimenti alla moglie…si ok forse questi sono esagerati, ma provate a metterVi nei panni di Vostra moglie che una volta avete amato….. ci si sposa…si costruisce un futuro assieme, si comincia ad invecchiare, arrivano i figli, grazie ai quali ci viene donata la gioia più grande del mondo (ed amettiamolo che il peso della loro gestione è al 90% sulle donne). inoltre le donne per via di avere un figlio spesso hanno contraccolpi, sotto mille punti di vista, fisico, mentale, sociale, ecc ecc. in particolare sul sociale subiscono una discriminazione sul lavoro, perchè una donna madre ha altre priorità rispetto ad una donna senza figli o un uomo, e questo anche perchè noi maschietti non vogliamo mai rinunciare alle possibilità della vita (quanti padri prendono congedo parentale, e quante sono le madri che lo fanno? qual’è la proporzione?)…ok è vero…ridurre alcuni uomini sul lastrico per un divorzio non è la strada, siamo tutti d’accordo….. ma a volte bisogna capire che in un matrimonio spesso chi si sacrifica di più è proprio la donna, in un modo che non è economicamente quantificabile. il matrimonio è anche sacrificio….sacrificio nel dover far cose anche quando non se ne ha voglia, sacrificio di se, quando annulli te stesso per dare all’altro….si..è difficile….ma poi i frutti che questo sacrificio porta sono indescrivibili.
Marco(Quota) (Replica)
http://27esimaora.corriere.it/articolo/quote-di-genere-nelle-societa-pubbliche-ecco-a-chi-scrivere-se-ce-chi-non-applica-la-legge/
sergio(Quota) (Replica)
Più si scava su Femen più si scopre che è un’azienda, ovverio una agenzia di pubblicità: oggi si scopre che a capo c’è un maschio; si è saputo da poco che le attiviste sono in realtà stipendiate dai 1000 euro al mese, fino a 1000 euro al giorno, a secondo della zona operativa, che le azioni sono finanziate, e i soldi escono dalle tasche di magnati dell’industria USA (lo ha scoperto una giornalista che si è fatta attivista Femen). Femen ha centinaia di stipendiate ed apre succursali in tutto il Mondo. Fatti i conti si capisce l’entità del business. Femen ha avuto l’idea geniale (ma direi feroce) di usare le tette e in generale la pelle del corpo nudo delle donne, direttamente come spazi pubblicitari, scrivendoci sopra: versione aggiornata, ma ben più accattivante oltre che straordinariamente più efficace, degli “uomini sandwich”. I messaggi sotto la copertura delle banalità della retorica femminista, sono in realtà finalizzati ad attaccare e destabilizzare i nemici dei padroni dell’agenzia col nome di Femen.
Un gigantesco flusso carsico di denaro e di potere scorre a sostegno del movimento femminista, e più diffcile è arrivare a fine mese, e più cresce l’ardore per l’ideale femminista nel cuore di maschi e femmine.
Mi aspetto pertanto nuovi, più convinti e più fervidi messaggi di solidarietà alla spettabile Femen, agenzia pubblicitaria multinazionale, da parte dei femministi nostrani: anche loro, oltre a sentirsi buoni, devono sbarcare il lunario.
http://societa.panorama.it/leader-femen-uomo
cesare(Quota) (Replica)
chi glielo dice adesso alla Comencini e allo SNOQ che
il “ci laureiamo prima e meglio” non dipende da maggiore bravura?
http://www.repubblica.it/scuola/2013/03/17/news/voti_a_scuola-54774312/?ref=HREC1-3
Uno studio europeo che si basa sui test Pisa destinato a aggiungere argomenti a uno di principali punti di contrasto tra famiglie e professori. E in Italia la differenza sembra tra le più marcata
Gli insegnanti favoriscono le ragazze e gli studenti benestanti o provenienti da ambiti socio-culturali più favorevoli”. A parità di performance, in buona sostanza, studenti maschi e alunni provenienti da ambienti deprivati vengono penalizzati dai propri insegnanti al momento di assegnare le valutazioni finali e i voti nel corso dell’anno scolastico. La “denuncia” non arriva da una associazione studentesca e neppure da un gruppo di genitori intenti a difendere i propri figli, ma addirittura dall’Ocse: l’Organizzazione (internazionale) per la cooperazione e lo sviluppo economico.
Il ventiseiesimo approfondimento condotto dall’Ocse sui test Pisa – in Lettura, Matematica e Scienze – del 2009 danno ragioni in più a una lamentela classica di genitori e alunni. Il focus pubblicato qualche giorno fa mette sul banco degli imputati i docenti e la loro imparzialità nell’attribuire i voti agli alunni. Da sempre, le valutazioni attribuite dai professori agli studenti rappresentano uno dei punti fermi della scuola, ma anche uno dei più controversi. Tanto che la maggior parte dei ricorsi dei genitori a fine anno riguardano appunto le valutazioni finali degli insegnanti.
E, tra le nazioni europee in cui è stata condotto l’approfondimento di ricerca, l’Italia sembra essere uno dei paesi dove c’è più sperequazione tra voti attribuiti dagli insegnanti e saperi reali. Il titolo della ricerca è tutto un programma: “le aspettative legate ai voti”, in inglese, “le grandi speranze: come i voti e le politiche educative influiscono sulle aspirazioni degli alunni”, in francese. Sta di fatto che i voti, e lo sanno bene i prof, rappresentano nella scuola uno dei motivi del contendere più sentiti per studenti e genitori.
“Gli insegnanti – si legge nella ricerca – tendono ad attribuire alle ragazze ed agli studenti provenienti da ambiti socio-economici più favorevoli migliori voti a scuola, anche se non hanno una migliore performance, rispetto ai ragazzi e agli studenti provenienti da ambiti socio-economici svantaggiati”. Gli esperti dell’Ocse non esitano a definire questo trend “preoccupante” perché può penalizzare gli studenti anche nelle scelte future. Le ricadute negative possono essere di due tipi con conseguenze a lungo termine per i meno fortunati.
Rita(Quota) (Replica)
e adesso chi glielo dice….
http://societa.panorama.it/Donne-di-successo-Meno-affidabili-degli-uomini
“Un recente studio americano ha dimostrato che, tra stereotipo e cliché, common sense e verità popolare, quando si tratta di scegliersi un capo ideale è meglio che sia uomo. Più affidabile, calmo, competente ed organizzato delle donne, meno incline agli umori e più vicino alle esigenze dei dipendenti.Almeno secondo uno studio pubblicato dalla rivista Human Relations. Dopo aver intervistato 60.000 lavoratori full time a proposito della possibilità di avere un manager uomo o donna è emerso che il 72% degli intervistati preferirebbe un capo uomo.”
cesare(Quota) (Replica)
Rita,
Le ragazze e i damerini
sono tanto più bellini,
ben vestiti e sorridenti
testimonian sani intenti
ed ammalian le insegnanti,
mentre il maschio assai sguaiato
con un quattro è sistemato.
E’ il soffitto di cristallo,
quello vero che quel bullo
deve romper col suo fallo,
che maestrin beneducate
occhieggeranno assai ammirate,
finchè uscirà dal bel seno palpitante
il languido sospiro “Oooh, ma che arrogante!
armando
armando(Quota) (Replica)
http://femdominismo.wordpress.com/2013/03/20/ovviamente-era-italiano/
ALCUNE CONSIDERAZIONI
mauro recher(Quota) (Replica)
Sempre più ridicole e complessate.
http://27esimaora.corriere.it/articolo/la-premier-decisionista-che-spaventa-il-suo-paese/
La premier che “spaventa il suo paese”…
Patetiche.
Giorgio C.(Quota) (Replica)
Giunta al 50% femminile? Non va bene neanche così. Non c’è proprio modo di farle contente. Il piagnisteo è eterno. Prendete nota e regolatevi di conseguenza.
h**p://www.fioredarold.it/ma-che-pessima-notizia/
Marco Pensante(Quota) (Replica)
>>
http://www.corriere.it/esteri/13_marzo_23/femen-rapita-tunisia_2a69db9a-9388-11e2-8b46-37cbdff83c98.shtml
Ovvero la differenza che passa fra il mondo occidentale e quello musulmano…
lorenzo(Quota) (Replica)
lorenzo,
Ovvero la differenza che passa fra il mondo occidentale e quello musulmano…” (Lorenzo)
Infatti noi proprio per rimarcare la differenza tra il nostro e il loro mondo e per convincerli che per le donne è molto più “liberatorio” il perizoma infilato nel culo piuttosto che il velo o il burqa, li bombardiamo con i droni…
Io invece dei bombardieri ad alta quota gli manderei frotte di Femen, così se le arrestano o le fustigano sulla pubblica piazza per offesa al pudore, c’abbiamo una ragione in più per bombardarli. Anzi, mi sa tanto che qualcuno ci sta già pensando, forse proprio il padre padrone delle Femen e chissà chi altri ancora…
Personalmente, fossi al loro posto, non avrei dubbi. Il problema è trovare chi è disposta a farsi arrestare e magari anche fustigare, però se gli spediamo un po’ di femen ucraine, ben pagate, s’intende, per il loro sacrificio, anche questi imam con la barba e il turbante non potranno allargarsi più di tanto, così come farebbero con una femen di casa loro.
Secondo me una serie di esibizioni di nutriti gruppi di femen sulle piazze delle città di un paese mussulmano, sparate sui social network di tutto il mondo (ormai anche nei paesi islamici è pressoché impossibile oscurare internet) fanno sicuramente più danni, da un certo punto di vista, di un bombardamento di stratofortezze volanti.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
A proposito di femen
Anche ieri c’è stato “lo spogliarello” alla manifestazione di Berlusconi
Piazza del Popolo, Attivista “Femen” si spoglia al comizio di Berlusconi
Si poteva dire lo stesso messaggio in un altro modo , in modo meno esibizionistico ma ,al limite, ci può anche stare ..
Invece ,in questo caso ,le stesse femen, usano anche la violenza per far passare il messaggio del mondo patriarcale e della “no violenza” (più o meno come ha detto Fabrizio, per esportare democrazia, li bombardiamo)
https://vimeo.com/62510968
Da quello che ho capito era una normale esibizione erotica ,visto che la manifestazione si intitolava “Porn forum eropolis” …
mauro recher(Quota) (Replica)
Fabrizio, ma l’hai capita la mia ironia…?
lorenzo(Quota) (Replica)
Sesso con animali? Ovviamente solo gli uomini lo fanno questi esseri schifosi e perversi di sesso maschile, che c’è ne siano è fuori discussione, conoscevo uno che lavorarava con me che amava queste cose (non è il mio genere comunque) ma , se leggete,in un commento si parla anche di donne con la stessa perversione, allora l’admin della pagina (una misandrica senza uguali) ha subito stoppato che si tratta di bufale che è impossibile ecc ecc…io continuo a pensare che i buoni e i cattivi ,come i perversi, esistono in entrambi i sessi
questo è un mio commento scritto anche su facebook, che riguardava questa notizia (sembra inventata)
http://www.informarexresistere.fr/2012/06/07/un-orangutan-prostituta-in-borneo/#axzz2OTjzPSBo
Da leggere i commenti a questo gruppo https://www.facebook.com/Noallaviolenzasulledonnevero2
All’ inizio gli uomini tutti schifosi ,fino a quando una fa notare che ci sono anche donne con questa perversione ,allora l’admin pronta a sbugiardare l’utente ignara che aveva osato dire qualcosa contro le donne, incredibile ma vero
mauro recher(Quota) (Replica)
lorenzo,
Sì, certo… ho solo colto la palla al balzo per approfondire la questione…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
____________________________
>
Siccome da ragazzo ero un “esperto” di film porno, posso assicurare che il sesso con gli animali (cavalli in primis…) era (è…?) una “specialità” delle sudamericane… (ma non solo, ovviamente).
Di più: dalle mie parti, una ventina di anni fa, la russa Julia Golik, in arte Sara Carrea
http://archiviostorico.corriere.it/1993/settembre/23/luci_rosse_Perugia_piu_divi_co_0_93092312264.shtml
(non Carrera, come riportato nell’articolo), all’epoca ventiseienne, faceva sesso anche con cani e pesci (non sto scherzando…).
Il film in questione era intitolato “Sesso e cellulari”.
Sandro D.(Quota) (Replica)
Sandro D.,
Ragazzi, basta andare su google e cliccare “sex with animals” per rendersi conto di come stanno realmente le cose…C’è poco da discettare, se siano più gli uomini o più le donne a praticare sesso con gli animali, basta dare una rapida occhiata…chi vuole, se ha stomaco forte, anche più approfondita…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Circa le Femen i recenti passaggi pubblicitari come la Femen tunisina dichiarata scomparsa (come di lì a poco è scomparsa anche la notizia), l’imam pret a porter pronto alla bisogna mediatica a scagliare contro la giovane la fatwa e a consentire la riproposizione del raccontino trito e ritrito della povera donna martirizzata dalla cultura islamica, il precipitarsi oggi in piazza per il pietosissimo caso di Sofia a rubare la scena a Barbara d’Urso sul caso dei bambini con malattie rare e incurabili, sono a mio modesto parere passaggi obbligati quanto prevedibili di una strategia studiata a tavolino per recuperare consenso dopo le recenti rivelazioni giornalistiche sui finanziatori e sulle “volontarie” a pagamento”.
Questa straordinaria tempestività e attenzione da parte dei dirgenti Femen a tutelarne l’immagine, ne possono anche svelare però, confermandole, tutte le supposizioni circa la loro appartenenza alla categoria degli specialisti di guerra psicologica e sembrano confermare che Femen opera a quel livello che si deve definire strategico,ovvero direttamente attinente alle agenzie che operano nell’ambito delle azioni che attengono ai rapporti di forza tra Stati. Non escluderei che la potenza organizzativa, le evidentissime protezioni e il denaro illimitato che Femen dimostra di avere a disposizione, siano da ricondurre al fatto che si tratta proprio di uno di quei progetti di altissimo profilo politico, di quelli che escono dai centri della provocazione internazionale.
Invece di assecondare l’azione porno-pruderistica di questa agenzia di pubblicità che butta in strada a pagamento donne senza reggiseno e senza mutande così da avere spazi accattivanti per i propri slogans, i nostri giornalisti doverbbero chiarire una volta per tutte con una rigorosa e seria indagine giornalistica.chi muove e paga Femen.
cesare(Quota) (Replica)
cesare,
Sottoscrivo in toto, caro Cesare
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Allegria uomini! che da criminali per natura come i media a professione femminista da vent’anni vi giudicano e vi descrivono, vi si dà l’occasione di riscattarvi ma crepando, obbligati, nell’ ammazzare gente a gogò in Siria e poi in Iran, (eventualmente noi Italiani, rigorosamente come da tradizione, da padri e maschi senza lavoro e con le famiglie senza i soldi per arrivare a fine mese). Ma poi ci si ferma in Iran? ci mancherebbe! l’Iran è una delle piattaforme per l’attacco alla Cina, del resto accusabile e già (giustamente) accusata per il femminicidio d’aborto praticato nelle famiglie in conseguenza della politica del figlio unico. In Vietnam arrivavano le “Barbarelle” in mutande (e su Play boy senza), ad eccitare e incitare i guerrieri per la conquista del Vietnam; adesso, per Siria e Iran arriva, fra gli innumerevoli altri, anche il sexi-contributo della versione martire in nude loock delle Femen e associati/e. Una volta ad invadere le terre altrui si era più allegri:dal cantare bell’Abissina ad applaudire Barbarella. Adesso vanno molto i toni lugubri sempre evocando tuttavia radicali streep tease ma con pianto saprofita femminista contro quei criminali di maschi: del resto si è visto con stupore che i maschi si bevono tutto.
Il progresso nelle tecniche di motivazione psicologica di massa alla guerra è evidente.
http://news.panorama.it/oltrefrontiera/nato-siria-guerra
cesare(Quota) (Replica)
Salve a tutti
un po’ di tempo fa scrivevo regolarmente sulla 27ora, in quanto appassionato di tematiche uomo/donna. Purtroppo questa passione è andata trasformandosi con il passare del tempo, diventando dapprima incredulità, poi rabbia, infine rassegnazione e pessimismo. Le motivazioni sono tante, non sto qua a fare l’elenco, ma sono tutte riconducibili dentro quel grande contenitore di ragionamenti fallaci e logiche distorte che è il femminismo attuale. Le femministe convinte, e purtroppo la loro influenza sulla donna della strada, fanno venire i brividi dalla paura, sono ottuse, incapaci di dubbio, misandriche e meschine, con una mano scrivono di parità e con l’altra parlano di superiorità morale della donna, e sembra che non sentano affatto di essere in contraddizione su molti temi. Se provi a protestare, facendo notare che certe idee valgono per prendere voti, e non come ragionamenti scientifici, passi per maschilista. Hanno una risposta pre-confenzionata per ogni obiezione, se sono brave è perchè sono donne, se sono non tanto brave è per l’influenza del patriarcato. Rispondono in automatico tutte quante, dalla dottoressa alla politica, dalla disoccupata alla troia, e se qualche donna si stacca e prova a ragionare da sola, viene accusata di tradimento e di connivenza col maschile.
Lo schema mentale si riproduce in tante discussioni, non solo in internet, ma anche fuori. Questa forma mentis è già penetrata nella società e sta facendo danni incalcolabili primo a noi uomini, con la legge che sta progressivamente voltando le spalle a Beccaria e al resto degli uomini (vedi presunzione di colpevolezza nei casi di stupro e questione giuridica femminicidio), e secondo sta nuocendo profondamente al rapporto uomo-donna, con premesse, frequentazione e infine separazione tutte in favore della donna da un punto di vista sociale, economico e politico. Il rapporto con le donne è diventato brutto esteticamente e pericoloso socialmente.
Io ne ho abbastanza.
Ho da poco scoperto il vostro movimento e mi sono letto molti interventi (commenti compresi). Mi fa piacere che ci siano altri uomini che si accorgono di quello che sta succedendo. Non ho molto tempo, ma quando potrò cercherò di dare il mio contributo alla causa.
Un saluto a tutti
Principe delle Asturie(Quota) (Replica)
Ciao
Principe delle Asturie. Benvenuto su UB innanzitutto.
Il tuo contributo come e quando potrai darlo sarà sempre ben accetto.
D’altra parte questo vale per tutti noi. Siamo un gruppo di uomini normali, delle più svariate estrazioni e dagli ancor più molteplici impegni lavorativi. Quello che facciamo con Uomini Beta lo facciamo perché ci crediamo, cercando di conciliare il tutto con i nostri impegni lavorativi e di vita(*).
Ho letto della tua esperienza con la 27a ora (anche se adesso ci vado molto più raramente ho letto anche tuoi diversi interventi) e non sai quanto ti capisco. Stesso approccio, stessa esperienza, stesse conclusioni.
Io le ho mollate ai tempi dei post di Stefania Noce. Se vai sul post “Commento nazista (non censurato) sul blog della 27ma ora (Corriere della Sera)” ne troverai tracce.
Scusami se per il momento mi fermo qua, ma il mio collegamento adsl ed il mio computer, coalizzatesi insieme, mi stanno facendo impazzire ….
(*) Ogni riferimento su chi su queste tematiche ci campa e ci marcia è puramente voluto.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
I blog tipo la 27 ora o quello della Terragni li ho abbandonati da tempo. Non vale la pena spendere energie contro la malafede o, e forse è peggio ancora, la falsa coscienza che induce alla totale cecità.
Che se le scrivano e se le commentino da sole. Quando su quei blog scriverà solo chi è allineato e coperto, ebbene, non avranno più audience (l’unica cosa che in realtà interessa, e in breve chiuseranno.
armando
armando(Quota) (Replica)
E’ una mia impressione o col passare degli anni la piazza è sempre più debole e tace sempre di più contro gli abusi del potere?
La piazza è monopolizzata dal femminicidio, dalle nozze gay, dalle Femen; la ribellione popolare pare quasi totalmente orchestrata. Flash-mob danzanti con riprese professionali degne di un video-clip musicale. Fotografie patinate di ragazze ucraine ribelli che sembrano scattate da Oliviero Toscani. Movimenti di protesta snoq che in pochi giorni riescono incredibilmente a organizzarsi in centinaia di città. Come si potrebbe chiamare? Una specie di sessantotto onusiano. I poteri hanno totalmente cooptato la trasgressione e la ribellione, hanno trovato il canone estetico per gestire la lotta, per far sfogare le masse, per far parlare i buoni di tutto tranne che dei veri drammi che affliggono noi sudditi, nella realtà sempre più orwelliana di questi anni.
Prendete il caso Aldrovandi. Non voglio esprimere un giudizio di merito bensì solo guardare alla fenomenologia. L’altro ieri da un lato una rimostranza del sindacato di polizia, dall’altro una donna sola con la foto del cadavere del figlio. E nessun altro.
Sovraffollamento carcerario. Se ne occupano le alte sfere, le associazioni di volontariato, il tribunale di Strasburgo. Ma la piazza è vuota.
E sui circa trecento separati che annualmente spinti dalla disperazione si suicidano, dov’è il flash-mob? Dov’è l’indignazione popolare?
E contro il pericolo di guerra in Siria, Iran, Corea, oggi che siamo più a rischio di conflitto mondiale rispetto agli anni settanta, dove sono i pacifisti? I giovani che gridavano contro la guerra in Vietnam oggi fanno gli attivisti, aiutano la NATO e l’imperialismo atlantista facendo propaganda per i moti di primavera. Oppure sono troppo occupati da femminicidio e adozioni gay, non hanno tempo ed energie da dedicare ad altro, forse non ne hanno nemmeno più la voglia.
Esistono diversi modi in cui il potere trae vantaggio dal femminismo, uno di questi, è la possibilità di incanalare la protesta e monopolizzarla, facendo leva sulla forza dei sentimenti.
Roberto Micarelli(Quota) (Replica)
La sinistra è spezzata, dilaniata nel profondo, sopraffatta nei propri valori. Prima gridava contro la guerra imperialista e oggi la aiuta, appellandosi alla condizione femminile e così teorizzando il diritto a intervenire militarmente. I confini sono poco chiari soprattutto tra base e vertici, le riflessioni ballerine, si cerca di integrare insieme due diversi ordini di valore in conflitto tra loro, uno al servizio del popolo, uno al servizio dei potenti. L’azione in favore dei diritti femminili, se deve essere fatta, va riportata fuori dalle stanze del potere, va tolta dalle mani delle Femen, restituita alle donne. Se così fosse non assisteremmo agli eccessi sesso-razzisti anti-uomo a cui assistiamo, al fanatico sciovinismo istituzionale, e i movimenti femminili esisterebbero, così come gli altri, all’interno di un contraddittorio e in equilibrio con le altre istanze sociali.
Roberto Micarelli(Quota) (Replica)
E’ fondamentale pretendere dalle organizzazioni e dalle istituzioni, secondo me, la non sovrapposizione dei diritti femminili coi diritti di tutti. Quando la Camusso, per fare un esempio, sul palco di San Giovanni, mescola il tema del lavoro col femminicidio, ci sta subdolamente privando, sulla base di ciò che ho scritto prima, della possibilità di lottare in favore dei lavoratori. Ci sta togliendo energia spostando l’indignazione da un campo a un altro senza alcuna attinenza specifica. Significa che da domani non capiremo più bene se si può abolire l’articolo 18 o no, magari in cambio di qualche aggravante penale per l’omicidio di una donna che, non si sa come e perché, dovrebbe compensare la perdita del primo.
E in quell’occasione infatti, la folla di San Giovanni ha applaudito all’arringa per le donne con maggiore entusiasmo rispetto a quella per i lavoratori; quell’energia necessaria per chiedere con forza iniziative contro la disoccupazione s’è dispersa nella richiesta (implicita) di aggravanti penali per omicidio. E’ una politica doppiogiochista, oscena, possibile solo usando la leva di spinte filogenetiche come l’appartenenza razziale di ieri e l’appartenenza sessuale di oggi. Mi chiedo solo quanto queste persone siano consapevoli di tutto ciò perché non posso accettare l’idea che un’intera generazione sia volontariamente complice.
Roberto Micarelli(Quota) (Replica)
Roberto Micarelli: le tue riflessioni sono molto interessanti. Siamo arrivati a questo punto perchè il neofemminismo controlla o condiziona pesantemente il “quarto potere”. Tutti i giornali di centro-sinistra fino alla destra tatcheriana di Monti che si spaccia per centro, ci descrivono la stessa realtà, sollevano le stesse emergenze, si indignano all’unisono, e se Berlusconi è ancora un passo indietro sotto questo aspetto, è semplicemente perchè gli altri sono stati più lesti a “utilizzare” a scopi politici la”protesta” femminista, che a sua volta si è fatta “strumentalizzare” molto volentieri in cambio di qualche buona poltrona.. Lo stesso dicasi per le televisioni, ma il salto di qualità è sicuramente rappresentato da internet, il cui avvento ha sicuramente offerto al neofemminismo la possibilità di organizzarsi in maniera capillare. Ha “occupato” il nuovo mezzo con grande abilità, “urlando” forte e imponendo a tutti o quasi la propria agenda. In fin dei conti questo mondo decreta il trionfo dei furbi, di chi è in grado di mettertela nel didietro e loro, sotto questo punto di vista, ci sanno fare, così come coloro, fatte ovviamente le debite distinzioni, che ti fregano i soldi dalla carta di credito e che rimarranno impuniti o come il meccanico che ti garantisce la perfetta riparazione della macchina ma che ti lascia un bel difettuccio tanto che dopo un paio di giorni sei costretto a tornare in officina rimettendoci ancora quattrini.
Alessandro(Quota) (Replica)
Roberto Micarelli,
Roberto, sei in grandissima forma… Non commento neanche gli ultimi tuoi tre post perché li condivido in toto, quindi non posso far altro che sottoscriverli.
Una sola osservazione di ordine geopolitico, non direttamente collegabile alla QM.
Non mi sentirei di collocare le “primavere arabe” (Egitto e Tunisia), come mi pare abbia fatto tu, all’interno di una logica strettamente filo occidentale e imperialista. Non c’è dubbio che sia gli USA che l’UE stiano cercando di condizionare quei processi in loro favore, però non c’è altrettanto dubbio che in quei moti popolari di massa (e di classe) c’è anche una autentica e genuina volontà di libertà, democrazia e di trasformazione dello stato di cose.
Considera che quelli che erano al potere fino a pochissimo tempo fa sia in Egitto che in Tunisia, erano dei regimi fantoccio al servizio degli americani. Naturalmente sia gli USA che l’UE, di fronte a quanto stava accadendo, sono stati costretti a fare buon viso (non potevano fare altro…) ma se non fosse stato per i moti popolari avrebbero tranquillamente continuato ad avere rapporti organici e stabili con quei regimi. Certo, è probabile (non sono in grado di dirlo perché è da parecchio che non mi occupo più di geopolitica a livello professionale) che la nuova amministrazione Obama abbia lavorato per soluzioni diverse e più difendibili, anche da un punto di vista di immagine…Della serie, dove è possibile favoriamo soluzioni locali, dove non lo è ci pensiamo noi direttamente (aggressione alla Libia) oppure sosteniamo militarmente e finanziariamente l’opposizione interna (Siria). Si tratta però di situazioni completamente diverse fra loro che non possono essere in nessun modo accomunate, perché, per quanto mi riguarda, non è possibile mettere sullo stesso piano una figura come quella di Gheddafi (con la sua storia e con tutte le sue luci ed ombre, magari più ombre, ma insomma, ci siamo capiti…) con personaggi come Mubarak, cioè dei servi, dei fantocci azzerbinati alle grandi potenze mondiali che fino a quando gli conviene li usano e poi li buttano via quando non sanno più che farsene.
A parte questo, la tua analisi sulla funzione del femminismo in questa fase storico-politica, dal punto di vista del suo utilizzo politico come strumento di “distrazione” di massa, è perfetta. Poi, come sappiamo, ci sono tanti altri risvolti che riguardano la relazione MM/FF nel suo complesso, il suo rapporto con la SIA (Società industriale Avanzata), il Capitale, la Tecnica (sovrapposti, di fatto), la distruzione del maschile (e di tante altre cose: legami sociali, classi sociali, stato sociale, comunità, culture, ma anche i singoli individui ) in funzione della riduzione di tutti e di tutto alle logiche della cosiddetta globalizzazione (capitalistica).
Mi fermo, perché la QM ha il pregio (o la maledizione?…) che ogni volta che si apre un discorso bisognerebbe aprirne centomila altri senza finire mai…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Principe delle Asturie,
Ciao Principe delle Asturie, e benvenuto fra noi anche da parte mia!
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
http://femdominismo.wordpress.com/2013/03/30/gli-uomini-sono-idioti/
sono un pochino controcorrente ,spero di aver spiegato bene il perchè
mauro recher(Quota) (Replica)
A conferma di quello che dice Roberto , il politicamente corretto femminista è cosi in voga che la stessa ministra (cosi le facciamo contente ) dalla lacrima facile è stata solerte a togliere la pubblicità famosa che inneggia al femminicidio (come ho ripetuto, si è parlato ben poco della versione al femminile) ma se usasse la stessa solerzia per la disoccupazione ….
Se vogliamo fare un esempio personale, è come la mia gatta che prima corre come una matta per tutta la casa, per poi crollare, ma si lascia scappare i topi
mauro recher(Quota) (Replica)
>
Tuttavia c’è da dire che l’imbecillità di certi ometti moderni fa veramente vomitare.
http://www.leiweb.it/celebrity/personaggi-news/2012/andrew-garfield-intervista-40927939755.shtml
In fin dei conti l’espansione femminile ha origine dal profondo disprezzo che gli uomini provano nei confronti degli altri uomini (e quindi di se stessi).
Tiziano(Quota) (Replica)
Fabrizio: Mi fermo, perché la QM ha il pregio (o la maledizione?…) che ogni volta che si apre un discorso bisognerebbe aprirne centomila altri senza finire mai…
E’ perchè la crisi del maschile è immediatamente crisi della civiltà in tutte le sue articolazioni. Culturali, antropologiche, filosofiche, scientifiche, sociali, economiche, artistiche. Stiamo sprofondando, questa è la verità. E solo su questo affondamento che può nascere e crescere il femminismo. E non facciamoci ingannare dalla ancora enorme potenza tecnologica Usa. Stanno sprofondando anche loro. Ogni volta che il maschile viene messo sotto processo in quanto maschile ( e non per le magagne che pure esistono), significa che quella società è ormai esausta, ha perduto vitalità, cede al masochismo, non sa più riconoscere la finzione dalla realtà, la propria immagine riflessa come in uno specchio deformante, dalla realtà.
armando
armando(Quota) (Replica)
—
Vero che mi riferivo a Libia e Siria, agli stati dove c’è stato un intervento militare, ufficiale o non ufficiale che sia, e dove diritto umano e democrazia, con particolare enfasi sulla condizione femminile, sono gli argomenti dei non-interventisti, che aprono la strada all’intervento. Da un lato i repubblicani che chiedono la guerra per fare la pace, dall’altro i democratici che chiedono la pace per fare la guerra. Tagliano il filo spinato delle trincee per non ferire i bambini che giocano e spianano la strada ai soldati invasori. E nessun movimento giovanile si ribella oggi a questo stato di cose. Men che meno le giornaliste e attiviste occidentali di sinistra che girano in medio-oriente col velo (ogni riferimento alla Boldrini è puramente casuale), figure che hanno sottratto al popolo l’estetica pacifista mettendola al servizio dell’imperialismo.
Roberto Micarelli(Quota) (Replica)
—
A Roma c’era un detto popolare oggi in disuso: “Le spade appese e i foderi a combàtte”.
Roberto Micarelli(Quota) (Replica)
http://femdominismo.wordpress.com/2013/03/31/tutti-gli-uomini-del-presidente/
Come si viene giudicati non all’operato ,ma dal sesso di appartenenza
mauro recher(Quota) (Replica)
Caro mauro recher, inserisco qui il commento che ho postato anche nel tuo blog.
……………………………..
Questa ennesima lamentela sulla porcata escogitata da Napolitano, per me è un ennesima conferma di quello che penso personalmente e di quanto diciamo alla fin fine come UominiBeta.
Tutto quel variegato mondo che va sotto il nome di “movimento femminista” (con le dovute eccezioni certo, ma ahimè quest’ultime non influenti nei media e nelle sedi in cui si formano le decisioni) nel suo contemporaneo divenire lungi dal rappresentare un elemento di cambiamento in meglio, diciamo progressista, della società ne rappresentano invece il cambiamento in peggio. E non un elemento di conservazione, opzione con altrettanta dignità di quella progressista. No. Rappresentano invece un elemento di reazione . In parole povere sono delle reazionarie.
Sto esagerando? Non penso proprio.
Però vista l’ora ed il giorno il perché lo spiegherò in un prossimo commento.
Buona Pasqua a tutti e tutte.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
ogni giorno un nuovo lamento.
http://27esimaora.corriere.it/articolo/i-saggi-le-donne-e-il-passo-del-gambero/
sergio(Quota) (Replica)
Di certo al coro di prefiche non poteva mancare la Somma: Governo “dei saggi”: per fortuna niente donne
Si tratta di un puerile tentativo di tirarsi fuori e accreditarsi come il fantomatico “nuovo che avanza“. A me sembra più che altro il fantomatico “nuovo che avanzerebbe“. Giusto come i residui del pranzo pasquale!!
In accordo con questa mia visione gli ho inviato il seguente commento, rimasto per qualche minuto sul blog e poi prontamente cancellato:
………
No cara Somma
a me non la dà a bere.
E’ vero vi manca il primo livello. Ma è solo questione di tempo. Di questo sistema ne fate parte alla grande. Non è con questo tipo di post che servirà a dissociarvene.
ps. Evitate di menzionare sempre “i giovani e le donne”. I giovani sono “i giovani” quale che sia il loro sesso e sono gli unici innocenti. Gli altri, donne o uomini, hanno contribuito a questa società di m…a e non è concesso loro tirarsene fuori. Sottoscritto compreso.
………
Proseguo il discorso del commento cancellato.
Vede cara Somma, in realtà lei non potrebbe parlare nemmeno di donne. Quanto meno non accreditandosene la rappresentanza in generale. Secondo quale misterico percorso le è stata affidata?
Al più può parlare per un certo tipo di donne.
Ma proprio quel tipo di donne (inserite ed abbarbicate in ogni singolo ganglio di ogni singolo potere e sotto-potere) sono le ultime a potersi chiamare fuori dallo sfascio di sistema che abbiamo sotto gli occhi.
A meno che, in tempi non sospetti, se ne siano chiamate fuori ed abbiano agito di conseguenza: denunciando lo sfascio e non usufruendo delle prebende e dei contentini che la vicinanza o l’appartenenza (+ o – conclamata) al potere assicura.
A me questo non risulta.
Non risulta in generale e non mi risulta nel suo caso. Le faccio un esempio. Uno solo.
Sbaglio o lei vive ed opera nella regione in cui vige il sistema elettorale “padre” del famigerato Porcellum?
Ovvero del sistema elettorale che ha dato il colpo di grazia alla nostra già malata e declinante democrazia.
Si è opposta forse ad un “colpo di stato” che toglie il potere da, magari rissose e inconcludenti assemblee elette però con un minimo di scelta da parte dei cittadini, e lo consegna ai soliti capo-bastone di turno?
No che non l’ha fatto.
Ha preferito “accomodarsi” per ricevere finanziamenti per le sue attività. Delle quali sia chiaro, in questa sede, non sto assolutamente dando valutazioni di merito.
Ed allora, se lei nel sistema ci sta come un pisello nel suo baccello, da dove le deriva tutta questa sicumera nel criticarlo?
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Ricollegandomi all’argomento degli ultimi commenti del thread segnalo:
Contro le “quote di genere”, io difendo i “saggi” maschi
di Marco Faraci
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Ineccepibile, soprattutto è importante il ragionamento finale. E’ in forza della libertà e non per inesistenti discriminazioni che maschi e femmine si polarizzano, quasi ovunque, in campi diversi.
armando
Luigi Corvaglia,
armando(Quota) (Replica)
Sottoscrivo Faraci. Grazie Luigi per la segnalazione.
Roberto Micarelli(Quota) (Replica)
“una quota di lista, in virtù della quale nessuno dei due sessi può essere rappresentato nelle liste in misura superiore ai due terzi dei candidati;” (Luigi Corvaglia – cit. articolo http://www.camera.it)
—
Proviamo a decodificare il comma, la volontà politica è la seguente: “una quota di lista, in virtù della quale gli uomini non possono essere rappresentati nelle liste in misura superiore ai due terzi dei candidati”. Attenzione compagni! Non possiamo dire “uomini”, c’è una Costituzione ingombrante, il comma va riformulato: “… nessuno dei due sessi …”. Però compagni ci siamo capiti tra di noi, intendiamo la prima versione e cerchiamo di aggirare la Carta: applicheremo la regola a intermittenza. Un po’ come fa la Cassazione con la PAS. Tanto non se ne accorge nessuno compagni. Avete mai visto un uomo protestare per i propri diritti? (Risata generale)
Roberto Micarelli(Quota) (Replica)
Non concordo con la conclusione dell’amico Faraci.
Conclusione che è in verità il principio da cui egli parte.
Egli unifica la questione quote femminilli con altre.
Non distingue tra la differenza orginaria F/M (che ha fondamenti genetici con le correlate diff.ze psicologiche) dalle differenze tra M/M e tra F/F che, dove esistano, sono tutte di origine sociale, stante appunto l’omogeneità genetica di M con ogni M e di F con ogni F.
E dico pure che qui la questione libertà non c’entra.
Ora non posso spiegare dilungandomi. Lo farò, se ne trovo il tempo, a giorni.
RDV
Rino DV(Quota) (Replica)
Ho trovato su face book questo interessante commento di Gianfranco La Grassa nei confronti di questa dichiarazione di Obama
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2013/04/05/Obama-scusa-gaffe-bella-donna-_8508124.html
State attenti a non fare complimenti alla vostra fidanzata, a vostra moglie, a chi corteggiate. Se poi è una donna che incontrate al bar, che un amico vi presenta ad una festa, che trovate nello studio d’avvocato dove andate o in Ospedale, ecc., concentrazione massima. Anche se è uno schianto, …guardate al di sopra della sua spalla destra (o sinistra, forse è lo stesso), accennate una smorfia di disgusto, l’occhio vi diventi vitreo e assente. Ma appena apre bocca non state nemmeno attenti a quel che dice, atteggiate la bocca a culo di pollo per la sorpresa, manifestate un entusiasmo improvviso e dirompente,e pronunciate:”Che acutezza di intelletto, finora mai avevo udito una considerazione di simile profondità (o sensibilità, ma solo come subordinata).
Ormai questo mondo “occidentale”, purtroppo tributario degli USA di tutte le coglionerie che ci bombardano, è alla fine. Che vada alla malora.
Comunque, state anche attenti a usare il termine clandestino. La Boldrini piange se lo sente, vuole che si dica “diversamente emigrato”. Ci sono ancora termini adeguati per descrivere simili cervelli? Ah, dimenticavo, l’Adnkronos ha già impartito ai suoi giornalisti l’ordine di non usare più clandestino.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
“Che il mondo vada in malora” è forse il rumore di fondo dei nostri pensieri di oggi, di tanti uomini e probabilmente di tante donne, un disturbo non sempre decifrabile ma in ogni caso percepito. E’ l’elemento deprimente occulto, mai bene identificato, risultato di una distanza che ci è stata imposta tra noi e noi, che si può volendo riassumere come perdita della cosiddetta dimensione umana. Chi è depresso tende a dimettersi dalle proprie funzioni, e probabilmente la depressione indotta dal femminismo, una delle più potenti secondo me, proprio in quanto difficile da identificare, è anche uno strumento del potere per indurre la massa a rinunciare al controllo della cosa pubblica e a delegare tale funzione a organizzazioni pronte a esercitarlo.
L’antropologia tecnocratica non può sopravvivere senza che l’umano sia depresso, il suo principale nemico è il moto di autodeterminazione della natura: una filosofia capace di dare senso alla morte; una coppia che si riproduce di notte senza chiedere il permesso a nessuno; un uomo o una donna capaci di sublimare il bisogno, il limite, in amore, superando l’ambizione di onnipotenza che nell’umano è vana e che solo la tecnologia è in grado di ripresentarci. La depressione mortifica il moto di autodeterminazione, e la depressione causata dal motore della libido inceppato, agisce con grande efficacia.
Roberto Micarelli(Quota) (Replica)
Roberto Micarelli,
Robè, sei in gran forma, già te l’ho detto…che sia l’approssimarsi del derby? Ti stai allenando, …
o forse da quando hai aderito ufficialmente a UB hai “liberato” tutte le tue energie?…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
http://www.thechurchadvisor.org/cristianesimo-femminista/
trovato questo breve articolo (non dimentica di dire che la donna è superiore all’uomo)
Non sono un filosofo ,però ,dalle parti femministe si è sempre visto alla chiesa come un emblema del maschilismo e del patriarcato ,sembra quasi che “dirsi” femministi ,si guadagna punti
Comunque potrebbe essere un buon punto di riflessione
mauro recher(Quota) (Replica)
D. H. Lawrence (1922):
<<L’importanza fondamentale della donna nella
vita, la donna portatrice e fonte della vita, è la
credenza professata e profonda di tutto il mondo
bianco […] Quasi tutti gli uomini accettano tale
principio. Quasi tutti gli uomini, nel momento in
cui impongono i loro egoistici diritti di maschi
padroni, tacitamente ammettono il fatto della superiorità della donna apportatrice di vita. Tacitamente credono nel culto di ciò che è femminile.
Tacitamente sono d’accordo nell’ammettere che
quanto vi è di produttivo, di bello, di appassionato
e di essenzialmente nobile nel mondo è la donna.
E per quanto possano reagire contro questa
credenza, detestando le loro donne, ricorrendo
alle prostitute, all’alcool e a qualsiasi altra cosa,
in ribellione contro questo grande dogma ignominioso della sacra superiorità della donna, pure non fanno ancor sempre che profanare il dio della loro fede. Profanando la donna, essi continuano, per quanto negativamente, a concederle il loro culto […] Lo spirito della virilità è scomparso nel mondo […].
Armando
armando(Quota) (Replica)
Fabri’ sto in silenzio stampa.
Roberto Micarelli(Quota) (Replica)
E per questi motivi andrebbe pure lodata e definita una “lady di ferro” ?
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2013/04/08/Thatcher-cosi-piego-minatori-nemico-interno-_8518381.html
sergio(Quota) (Replica)
x Fabrizio: complimenti per la curva e giusta l’obiezione sul “sinistra” virgolettato che mi hai fatto nell’altra discussione.
Roberto Micarelli(Quota) (Replica)
Suppongo che ora il ragazzo palpato si sentirà “umiliato” e la ragazza farà le sue scuse al suddetto…
@@@@
http://www.corriere.it/sport/foto/04-2013/ciclista/ciclista/ciclista-podio-allunga-anche-lei-mani_77d083c2-a1cd-11e2-8e0a-db656702af56.shtml#1
(Che tristezza…)
Marco(Quota) (Replica)
E’ un lamento continuo.
@@@
http://27esimaora.corriere.it/articolo/solo-cinque-donne-su-58-grandi-elettori-del-presidente-della-repubblica-se-le-cose-in-italia-non-cambiano-mai/
Marco(Quota) (Replica)
@ Marco
Quelle della 27a ora in realtà replicano su scala politica uno dei più biechi ed italioti clichè (*) femminili: frignano per il “pericolo” vero o presunto affinché un “cavaliere” (lo stato in questo caso) prima o poi giunga a “salvarle”. Ovvero a risolvergli il problema. Niente di nuovo sotto il sole.
DONNETTE.
Le prime carceriere di se stesse.
E d’altra parte un motivo ci sarà se le donne, le altre (le non-italiane), ai vertici del potere ci arrivano. Eccome se ci arrivano. Ci arrivano nei cosiddetti paesi “femministi” come in quelli cosiddetti “maschilisti”. Ci arrivano nei paesi avanzati come in quelli poveri o emergenti. Nella poverissima Africa come nella ricca America. Ci arrivano nei paesi di matrice anglosassone come in quelli di matrice cattolica. O induista. O buddista. O …… o ……..
Insomma dappertutto.
Ma non in Italia.
Fossi in loro mi farei un esame di coscienza. Sono oggettivamente le più scarse dell’intero globo terracqueo.
………
(*) Non è che quel clichè sia un esclusiva italiota, ma in questo come in altri campi siamo oggettivamente insuperabili ….
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Mai il titolo di thread si è rivelato più azzeccato!
Guardate la Puppato cosa dice nella prima parte di questo post: Crisi, più competitività e occupazione con nuovi modelli di sviluppo
E questa la mia risposta (la riporto perché al momento è presente sul FQ, ma non si sa mai …. ):
………..
Cara Puppato
lei in questo post (nella prima parte) fa un operazione “filosoficamente” disonesta e si dovrebbe vergognare.
Opera una sorta di contrapposizione, ontologica, tra un maschile=liberismo-rapace-e-divoratore-di-risorse e un femminile=comunitarismo-dolce-e-inclusivo.
Buttando tranquillamente nella pattumiera della storia, anzi no, cercando di appiccicare maldestramente alle donne-in-quanto-donne una visione, quella socialista, che tutto può essere fuorché sessista.
Glielo ripeto: si vergogni.
E questo al di là del fatto che la seconda parte del post possa trovarmi sostanzialmente d’accordo.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Un’educazione femminista fa migliori i figli maschi.
………
“Risulta dunque prezioso il contenuto di questo libro che ha al centro esperienze di donne che hanno educato i loro figli maschi seguendo semplici, ma preziosi principi: la giustizia, il rispetto per l’altro, la libertà, la parità tra i sessi, la non violenza.”
………
Ed io… che stupido …. pensavo fossero principi universali ….
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Cavolo Luigi ,lo credevo anch’io ,per fortuna che questo libro ci porta sulla retta via e ci apre un mondo nuovo …
mauro recher(Quota) (Replica)
Luigi Corvaglia,
In un primo momento volevo commentare questo delirio ma francamente non ci riesco, non saprei da che parte cominciare, non saprei che tono e atteggiamento assumere, se ironico, serio…boh…sono basito, questa è l’unica cosa che mi sento di dire…non so, mi viene in mente la pubblicità dei biscotti Plasmon e degli omogeneizzati Ovomaltina (qualcuno fra i più anziani se le ricorderà senz’altro) che dicevano che i figli nutriti con i loro prodotti crescevano più forti e più belli…leggendo quell’articolo avevo l’impressione di stare leggendo qualcosa fra il grottesco e il demenziale…boh…
In questi casi l’unica cosa da dire è “No comment”. Non trovo altre vie d’uscita…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
In realtà, naturalmente, se proviamo a fare uno sforzo e a vincere il disgusto, si tratta di un articolo inquietante (anche se abilmente camuffato come solo il politically correct neofemminista sa fare…) dove si teorizza esplicitamente una sorta di “pulizia psichica” per i maschi fin dalla tenerissima età.
Il top del “trash” lo abbiamo quando una donna, intervistata dalle autrici di questa merda stampata che dovrebbe essere proibita per apologia di razzismo, racconta di suo figlio di tre anni di nome Renaud, che “è così immensamente fiero quando può sparecchiare la tavola…”.
Di nuovo “No comment”. Mi scuso ma non so dire di più. Se qualcuno sa fare di meglio, si accomodi. Forse solo Marco Pensante…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Non lo condivido del tutto ma in buona parte sì.
http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=2725
lorenzo(Quota) (Replica)
………………..
Si chiamava Rita.
E’ nata nel maggio del 1935 nel profondo Sud.
E’ morta nel settembre del 2004.
Pur bambina e seppur lontana dai teatri cruenti di guerra la sua infanzia non è stata uno spasso.
Eppoi, era la più grande di sei sorelle. Per questo motivo i suoi genitori (i miei nonni) dopo la terza elementare non la mandarono più a scuola: doveva occuparsi di loro mentre i genitori erano impegnati a procurare la pagnotta.
Si è sposata nel 1958 e dopo un primo parto in cui poco è mancato che ci lasciasse la pelle (emorragia e bambino morto dopo 36 ore, nell’incubatrice, solo perchè l’infermiera si era scordata di cambiare la bombola dell’ossigeno …) ha avuto quattro figli. Tutti maschi. Il primo nel 1960, l’ultimo nel 1973.
Ben lontana quindi da ogni influenza “femminista”. Che, se anche ci fosse stata non avrebbe potuto raggiungerla.
Per questioni geografiche (un minuscolo paesino del profondo Sud), per ragioni mediatiche (la TV era ancora poco diffusa, ci si riuniva nelle case dei pochi che l’avevano per seguirla e i giornali, poco letti adesso figuriamoci allora…), per ragioni “culturali” (ho detto sopra della sua scarsa scolarizzazione).
E però questa donna, una genuina donna di popolo, nel contesto che ho descritto e con le forse poco conosciute -oggi- difficoltà economiche dell’epoca (il marito, per dare un futuro che non fosse solo mera sopravvivenza a lei ed ai figli, deve emigrare all’estero, in Svizzera), di fatto tira su i figli nelle loro necessità quotidiane come nella loro educazione.
E come li tira sù sti benedetti figli?
Guardacaso insegnandogli (non attraverso “la cultura”, che non aveva, ma con il suo esempio) il rispetto per gli altri, il senso della libertà, la parità tra tutti gli esseri umani.
Ma fa di più. Ritenendo che i suoi figli, casualmente tutti maschi, debbano essere capaci di cavarsela comunque, senza essere di peso o dipendenti da altri (in questo caso è più corretto dire da altre) gli insegna, fin da piccoli, anche a cavarsela nei famosi, oggidì, “lavori di cura”. Di se stessi in primis e poi anche degli altri.
E non perchè sia bello farli o perchè ci sia da esserne fieri. Cazzata immonda. Sono semplicemente necessari. Necessari a preservare la propria indipendenza e non metterla in mano a nessun altro. A nessun altra.
E adesso come la mettiamo con queste sgarrupate, Rita?
Glielo dici tu che la cosa era fattibile anche senza mettere su un ideologia che divide ed aizza le une contro gli altri?
Sono sicuro che se fosse possibile lo faresti. Ti conosco troppo bene. Cercherò di farlo io. Ma non è la stessa cosa.
Ciao Mamma
Dovunque tu sia spero che ti trovi bene.
Il tuo Luigi
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
lorenzo,
Non condivido, naturalmente, l’impostazione dell’articolo il cui autore, con ogni evidenza, appartiene ad un’area cattolico tradizionalista di destra dalla quale io sono ovviamente a dir poco distante per formazione, cultura, modo di vedere e interpretare la realtà.
Peraltro in quell’articolo si gettano in un unico calderone temi estremamente complessi e anche distanti fra loro quali l’aborto, l’eutanasia, i matrimoni omosessuali, la liberalizzazione o meno delle droghe, e addirittura si arriva a mettere sullo stesso piano Lenin e Goebbels mettendo in bocca anche al primo una famosa affermazione del secondo (“prendi una bugia, ripetila migliaia di volte e diventerà una menzogna”). L’accostamento, si dirà, è stato fatto dal punto di vista della loro abilità nell’arte della propaganda o della manipolazione (peraltro non mi pare che Lenin avesse sviluppato particolari doti da quel punto di vista, era anche abbastanza “grigio”, sotto un certo profilo …), ma è evidente che il messaggio sotto traccia dell’autore è quello di fare di tutt’erba un fascio, il che, obiettivamente, è ridicolo da qualsiasi punto di vista lo si voglia leggere.
Non solo, come dicevo prima, non è affatto detto che su quei temi debba esserci pieno accordo anche da parte di quelle persone che fanno parte di una determinata area culturale. Molte fra queste potrebbero essere contrarie all’aborto e favorevoli ai matrimoni gay, ad esempio, oppure favorevoli all’eutanasia e contrari ai matrimoni omosessuali (o viceversa), oppure contrarie alla liberalizzazione della droga (battaglia da sempre portata avanti dai radicali) e favorevoli all’aborto (o viceversa), e via discorrendo. Nel momento in cui interpreta e colloca questi temi all’interno di un unico blocco monolitico, l’autore conferma di essere un integralista e fondamentalista. Nulla di male, sia chiaro, ciascuno ha le sue idee, però è sempre bene che queste siano chiare e distinte, e in effetti egli stesso, gli va dato atto, non fa nulla per intorbidare le acque.
Ciò detto, se non fosse per l’avversione di una parte consistente del mondo cattolico, quello che in Italia ha ancora un certo peso (forse, credo, ma non ne sono sicuro al 100% perché non mi intendo di questioni d’oltre Tevere) ed è ancora in grado di condizionare le scelte politiche, la Bonino sarebbe una candidata perfetta per la Presidenza della Repubblica.
Ultraliberista convinta in politica economica (diciamo una Tatcher in versione radical-femminista), ultra filo atlantica, filo USA e soprattutto filo Israele in politica internazionale, guerrafondaia da sempre, sostenitrice fin dalla prima ora delle guerre “umanitarie” per l’”esportazione dei diritti e della democrazia”, naturalmente femminista, anzi, ultrafemminista, dotata di una grandissima capacità trasformistica (ha flirtato sia con Berlusconi e il PDL che con il centrosinistra a seconda delle convenienze e delle opportunità politiche), “antipartitocratica” da sempre (i radicali sono i primi veri precursori dell’”antipolitica” e con l’alibi della lotta alla partitocrazia hanno da sempre lavorato per la distruzione dei partiti di massa, che sono comunque il cuore di ogni democrazia…), ultralaicista convinta e per tutte queste ragioni cara sia a “destra” che a “sinistra”, è forse oggi l’esponente politico (le fa concorrenza Renzi, coccolato dalle elite che contano e in pole position come futuro premier, non nel prossimo governo ma nel seguente…) che più di altri incarna il nuovo ordine sociale e politico dominante. Se aggiungiamo il fatto che è una donna (bah…per lo meno all’anagrafe è registrata come tale…) i conti tornano tutti.
L’unico suo “handicap” (e che potrebbe costituire un ostacolo concreto alla scalata alla Presidenza della Repubblica) è appunto quello di essere invisa alle gerarchie cattoliche che ancora in Italia sono in grado di condizionare le scelte politiche. Fossimo stati in Gran Bretagna, in Olanda o in Germania sarebbe stata “PERFETTA” e non avrebbe avuto rivali.
Per quanto mi riguarda un personaggio veramente inquietante sotto ogni punto di vista. Riesce a risultarmi ancora più sgradevole e inquietante della Santanchè o della Gruber, il che non è facile…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Luigi Corvaglia,
Caro Luigi, a grandi linee la tua storia somiglia alla mia e di alcuni miei amici, non so dove li vedono queste femministe ,tutti questi uomini incapaci in casa ,ce ne sono, per carità , ma con la tecnologia di oggi ,non ci si mette poi molto ad imparare…
Anche mia madre ha fatto fino alla 5 elementare (normale ,per una nata nel 1945) e poi ,per 10 anni è andata in fabbrica con il nonno.. fino a che a 24 anni ,ha avuto noi ,due gemelli ed è rimasta a casa, non so se sia stata frustrata o meno, non l’ha mai dato a vedere ma ,allo stesso tempo, ha voluto insegnare a noi i cosiddetti lavori di casa (fuor che stirare, lì ho glissato ) .Non credo che mia madre sia una femminista , forse non sa neppure il significato della parola,eppure ha tentato di insegnarci quelle cose che sembra siano di “proprietà esclusiva” delle femministe …Adesso che vive con un rene di un altro ( ed è fortunata ad averlo) ,ci diamo da fare il più possibile (anche il papà dà una mano) forse non saremmo “fieri” (hai ragione Luigi, che cazzata immane) per sparecchiare la tavola ,però lo facciamo ugualmente e la mia storia è circa uguale ad alcune che conosco …
mauro recher(Quota) (Replica)
Fabri fibra niente concerto del 1 maggio …
Essendo di gusti musicali differenti dal rap, me ne potrebbe anche non fregarmene nulla, però ho letto questo articolo del ormai famoso duetto Nadia Somma e Mario de Maglie su questo argomento
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/04/17/fabri-fibra-canta-violenza-contro-donne/565628/
Questo è il mio commento (in attesa di approvazione)…..
sarebbe stato simpatico sapere se ci fosse una canzone contro la violenza sugli uomini (che evidentemente ,non esiste) ma ,il quel caso ,si userebbe lo stesso metodo dello straccio incriminato ,con la donna come assassina è passato sotto silenzio ,apparso il cartellone dell’uomo assassino,apriti cielo …,ho altri gusti musicali diversi dal rap e che fabri fibra canti o meno ,decisamente mi interessa poco (per dire nulla) però ,c’è un però ..credo che censura chiami sempre censura ..si inizia con fabri fibra ,poi si cerca di censurare ,come ho sentito dire da alcune femministe, la misoginia sul web ,morale della favola ,entrano in rischio gruppi di uomini ,come uomini beta che tenta di dire qualcosa di diverso ..per me chi censura ha la coda di paglia ,ma d’altronde zittire qualcuno (che era in voga nel periodo fascista ,ma non lo si può dire che le femministe sono di sinistra (sic! ) ) è tanto liberatorio
mauro recher(Quota) (Replica)
Fabri Fibra è censurato. Ma sono “queste” donne il vero pericolo
Se il femminismo italiano avesse ancora qualcosa di libertario; se vivesse nelle strade, dove le donne si scontrano con i problemi reali, e non nei salotti avvezzi alle elucubrazioni ideologiche di una falange armata di corporativismo; se ancora ci fosse l’anelito della lotta e non la ricerca della rendita, allora sì che si leverebbero le proteste vere, in istrada e sui giornali, con un unico obiettivo: difendere il sacrosanto diritto di espressione di un cantautore.
Fabri Fibra è oggetto di una clamorosa censura ad opera di quanti, dagli organizzatori in giù, si sono lasciati condizionare dalle proteste di una associazione intitolata “Donne in rete contro la violenza”. I testi del rapper marchigiano sarebbero troppo violenti, di questi tempi si potrebbe dire “un incitamento all’odio femminicida”. Del resto i reati di opinione, forieri di censura, si fregiano degli orpelli più tecnicamente efferati. Ormai, se uccidi una donna, il reato è “femminicidio”, come fosse qualcosa di distinto, e forse di più grave, rispetto all’”omicidio” di un uomo. Nella distinzione lessicale si ravvisa una china culturale ormai allarmante.
Così, se D.i.re inscena la protesta (le avete viste, vero, a centinaia in istrada…), la Cgil si inchina alla volontà femminea e vieta ad un cantante già invitato di esibirsi in un concerto pubblico.
Non si sa se sia più offensivo ritenere che qualche verso acceso di una canzone possa plagiare gli uomini e indurli meccanicamente a bastonare le rispettive compagne, o se piuttosto ad essere vilipesa non sia, ancora una volta, la dignità di quante non si sognerebbero mai di interdire al proprio figlio o al proprio fratello l’ascolto di una canzone del temerario Fabri Fibra. Che paura. Sì, queste donne fanno paura.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Fabri Fibra, i bigotti del politically correct di Andrea Scanzi
………………………
—– Quanto accaduto a Fabri Fibra non è però inedito. Men che meno stupefacente. Si confà casomai come l’ennesima replica di quella tendenza salottiera che ha la sinistra italica. Nella musica come in tivù: quel fingersi buoni, quello specchiarsi nella didascalia, quel crogiolarsi nel politicamente corretto. Quel giocare ai samaritani colti che non dicono mai – men che meno nell’arte – “cazzo” o “culo” (che è roba, se non da deviati, quantomeno da Bagaglino). —–
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
proprio visto che si parla di censura ho scritto anch’io sul blog della Chirico
Non sono un amante del genere rap e, francamente che non canti fabri fibra, non mi interessa molto.. però al concerto del 1 maggio hanno partecipato , molti anni or sono anche gli iron maiden, questo gruppo inglese nelle sue copertine (una tra tutte killer) http://canzonimetal.altervista.org/wp-content/uploads/2011/05/killers.jpg dove si vede eddie (la mascotte) che uccide Margareth Tatcher …quindi , se fosse stato ai tempi nostri , forse neppure gli iron maiden potevano salire sul parlo perchè inneggiavano al femminicidio , se fossero stati censurati il sottoscritto non li avrebbe visto allal televisione , forse una delle più grandi band di heavy metal , ah ovvio che stupido è chiaro che , se ogni giorno non picchio una donna non sto bene , tutto questo grazie agli iron maiden ..ha ragione signora Chirico , queste donne fanno veramente paura , molto di più di fabri fibra
mauro recher(Quota) (Replica)
Recher con quella copertina mi fai male al cuore… 😉
R.I.P Clive Burr (che su sto disco ha inciso un drumming da paura per quei tempi).
Ethans(Quota) (Replica)
Un mio commento pubblicato su FB a questo articolo della Terragni…
“Ma l’oggettività delle leggi economiche non è altro che la soggettività delle logiche maschili assunta in cielo”. (Marina Terragni)
Sottoscriverei questo articolo per intero, se non fosse per questa sua frase che ripropone la più scontata delle scontate liturgie ideologiche (falsa coscienza) vetero femministe. Quella per la quale il genere maschile sarebbe responsabile di ogni bruttura del mondo. “Meno male che ci sono state le donne a compensare i disastri prodotti e causati dagli uomini”, ci dice in buona sostanza la Terragni.
Insomma, il male da una parte e il bene dall’altra. Poco più o poco meno (opto per la seconda ipotesi) che una favola per bambini. Mi chiedo ormai da tempo come sia possibile che una simile modalità interpretativa possa essere riuscita a diventare ideologia dominante, ad occupare ogni spazio dell’immaginario e della sfera psichica e culturale delle persone, siano esse donne o uomini. Ma la risposta è contenuta nella domanda. Chi controlla la sfera psichica degli individui, controlla gli individui stessi, forse addirittura di più di chi possiede e controlla i mezzi della produzione (non sempre, per lo meno oggi, le due cose coincidono…).
“Struttura” e “sovrastruttura”, all’interno dell’attuale sistema capitalistico, tendono a confondersi sempre più…
http://blog.iodonna.it/marina-terragni/2013/04/10/chiudi-il-becco-vandana/
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Germania, bocciata la legge sulle quote rosa nelle aziende
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Dibattito acceso al Bundestag:
con 320 no e 277 sì naufraga il progetto Verdi/Spd che prevedeva il 30 per cento di donne nei consigli di sorveglianza delle imprese
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Dopo i 10 saggi, che avevano la grande colpa di essere uomini ,anche il presidente della repubblica sembra che abbia quella strana “malattia” .. qui ho cercato di spiegare che ,non solo nella politica, ci sono “tutti uomini”
http://femdominismo.wordpress.com/2013/04/19/tutti-uomini/
mauro recher(Quota) (Replica)
Cagate dell’ultima ora.
http://www.repubblica.it/scienze/2013/04/17/news/impossibile_capire_emozioni_donne-56859980/
Andrea Moretti(Quota) (Replica)
Oggi ho sentito le dichiarazioni di Monti sulla candidatura Cancellieri ai microfoni di La7. Prescindendo dalla diversa visione politica che mi pone in polemica col governo tecnico, devo dire che nutro per il Ministro dell’Interno una certa stima, soprattutto dovuta al suo essere donna, senza starci troppo a sciorinare sopra. E’ un po’ quello che dovrebbe essere la donna ministro, così come l’uomo ministro: di tutti: uomini e donne. Il problema quindi dal mio punto di vista non è lei bensì Monti e il suo modo di porre la questione. Dopo aver descritto in breve il virtuoso curriculum della ministra ha infatti marcato l’accento sul: “… e per di più: è Donna”, aggiungendo un appello trasversale alle elettrici per il sostegno “di genere”.
Ho poi notato che nelle riprese radiofoniche della dichiarazione di Monti hanno tagliato questa parte, come se fosse oscena. E in effetti lo è.
Non mi ha tuttavia dato l’impressione di una semplice demagogia opportunista, bensì di qualcosa di più profondo e consapevole. Il tono con cui ha pronunciato più volte la parola donna tradendo la sua maschera glaciale; il suo porre solo alla fine della riflessione la questione di genere, come questione risolutiva, al di sopra della Repubblica; la convergenza del suo copione coi programmi sovranazionali di empowerment. Monti non mi dà motivo di pensare che sia un moderato, la sua lettura del sociale va ben oltre ciò che dichiara e non viene palesata perché, come lui stesso ha detto in altre circostanze: “E’ ancora troppo presto” … Ai cittadini, invece di questo tardo politichese da gabinetto, si dovrebbe dire la verità. Il fine della propria azione politica, soprattutto da parte di un tecnico che vive per definizione (ma solo apparentemente) al di fuori di uno schema ideologico.
Roberto Micarelli(Quota) (Replica)
Roberto Micarelli,
Intanto, Roberto, è bene precisare che Monti non è affatto al di fuori di schemi ideologici. E’ un liberale liberista, quindi non è un “tecnico”, ammesso e non concesso che in economia e in politica possano esistere dei “tecnici” o possano essere compiute delle scelte meramente “tecniche”. Questa dei governi “tecnici” è una mera invenzione: tutti i governi sono politici perché tutti i governi, soprattutto quelli “tecnici”, compiono delle scelte politiche (e proprio il governo Monti ne è la dimostrazione).
Ciò detto, non è affatto casuale né marginale il fatto che la Cancellieri venga proposta anche e soprattutto in quanto donna e Monti sa perfettamente che questo ha il suo peso, e proprio questo è ciò che può aiutare a far digerire il boccone amaro a una buona parte dei parlamentari di “sinistra”. Peraltro la Cancellieri figura appunto come una “tecnica”, quindi potrebbe rappresentare il soggetto più adatto per arrivare ad una possibile mediazione fra il PD e il PDL.
Il fatto che sia donna è assolutamente fondamentale perché se si fosse trattato di un uomo, un Passera “qualsiasi”, l’operazione non avrebbe avuto gambe sufficienti. Invece la Cancellieri è una donna, sarebbe la prima Presidentessa della Repubblica donna, e quindi questa è condizione sufficiente per mettere tutti d’accordo. Al PDL va bene perchè così non passa una candidato della “sinistra” e può cantare vittoria, e al PD in fondo pure perché è donna e non è una berlusconiana. Per di più in questa fase politica di grande incertezza, dove nessuna delle forze politiche riesce ad essere egemone, una scelta tecnica-istituzionale, diciamo così, può essere quella che para il culo un po’ a tutti ed è perfettamente in linea con il nuovo corso politico inaugurato con la scelta di Monti come premier.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
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Sono d’accordo.
Roberto Micarelli(Quota) (Replica)
Tra l’altro con la rielezione di Napolitano si riaffaccia l’incubo di rivederlo primo ministro o comunque ministro dell’economia. La sinistra ha fatto harakiri e pagherà a carissimo prezzo tutto questo. Per quanto riguarda il personaggio in questione, è una sorta di Thatcher nostrano, ma privo del carisma di lei e per di più pronto a cavalcare il neofemminismo che, giustamente, egli considera come uno straordinario strumento di conservazione degli equilibri sociali esistenti.
Alessandro(Quota) (Replica)
Da un po’ di tempo in qua mi sto seriamente chiedendo se la morale femminile sia “naturalmente diversa” da quella maschile. Ma, soprattutto, mi domando come facciano tanti uomini a seguitare a sposarsi e a mettere al mondo dei figli.
http://27esimaora.corriere.it/articolo/quei-bambini-uccisi-dalle-madri/
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attenuanti alle donne o agli uomini
22.04 | 11:25 paola6797
Sig. Giorgiosd, si informi, è esattamente il contrario. Le donne che uccidono figli o loro aguzzini vanno sempre in galera e con il massimo della pena, vedi ergastolo per Sara Scazzi. E’ per gli uomini che si fa di tutto per giustificare il loro gesto quando uccidono la donna infatti è rarissimo che ad un uomo si dia l’ergastolo ma veramente molto ma molto raro. Nei casi di violenza sessuale poi si cerca di dare il minimo della pena o adirittura i domiciliari anche quando il reato è certo e confessato. Gli uomini dovrebbero finirla di fare sempre le povere vittime adducendo che le donne sono privilegiate e iperprotette dalle leggi perché la realtà dei fatti dice esattamente il contrario purtroppo.
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22.04 | 20:43 zroberta
La madre è nel baratro della depressione, non sopporta più di vivere e vuole risparmiare al figlio la vita senza di lei, perché sa di essergli indispensabile. Non a caso si chiamano suicidi allargati e riguardano solo figli piccoli. Sono fenomeni agghiaccianti e, capisco, intollerabili ma siccome so (per esperienza non diretta ma assai vicina) cosa significa sopravvivere ad una madre suicida, tutto sommato lo capisco. I danni al figlio che resta sono gravissimi e dovrà smazzarsi tutta la vita un dolore insopportabile. Diverso è il caso del padre, che in questi casi uccide quasi sempre per colpire indirettamente la madre e in quel caso è solo un’altra forma di violenza sulle donne.
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Marco(Quota) (Replica)
Dal sito facebook di “abbatto i muri ”
http://abbattoimuri.wordpress.com/2013/04/28/snoq-purche-siano-donne-al-governo/
ha pubblicato questa foto(spero che si veda)
In alcuni spazi si lamentano ancora che siano troppo poche (7 su 21) come se ,avere questa caratteristica (cioè donna) sia di fondamentale importanza se il governo lavora bene o meno ….come una sorta di “genere ariano” superiore
mauro recher(Quota) (Replica)
sempre su questo tema ,decisamente diverso il commento derivato da Lorella Zanardo ….
A proposito dell’ultimo post scritto GRAZIE:
Mi pare che molti dei commenti qui vogliano volutamente fraintendere quanto scritto. Nel post si dice una cosa sola: che la scelta di un terzo di donne nel governo è causata dalla pressione che gli attivisti e le attiviste hanno creato nel Paese a più livelli. Non c’è scritto in alcun modo apprezzamento o soddisfazione per le persone scelte. E’ chiaro che il post parla dell’attivismo e dei suoi effetti, non del governo e dei suoi componenti. Senza questo attivismo il governo in questione sarebbe stato uguale nella sostanza ma probabilmente composto da soli uomini.
questo è il mio commento
Più seguo questi spazi ,e più mi convinco che nascere uomini è sbagliato ma ,forse sono anche masochista o stupido ( ma pensatela un pochino come vi pare) prendo in considerazione l’ultimo pensiero che ha dell’incredibile” Senza questo attivismo il governo in questione sarebbe stato uguale nella sostanza ma probabilmente composto da soli uomini.” Quindi ,se ho capito bene ,anche se il governo lavorasse male ,ma visto che ci sono donne dovrei esserne felice che me lo mettano in quel posto ,pensiero davvero contorto e masochista questo e diciamolo ,anche misandrico ..certo tutto diverso se fosse stato composto da soli uomini ,mah qualche volta ragionate con i piedi
mauro recher(Quota) (Replica)
Notizia passata, in sordina, alle 6 del mattino su RAI sabato 27 aprile: Il governo russo ridiscute ( e rifiuta) gli accordi sugli affidi dei suoi bimbi con la Francia dopo la approvazione della legge che in Francia consente l’adozione di bambini da parte di una coppia gay.
Mio commento: dal grande cuore della sapienza del popolo russo, interpretato dal suo governo, come già ai tempi della Resistenza al superominimso razzista ariano (Stalingrado docet), arrivano primi “niet” fermi al superominismo violento di parte del movimento gay.
Anche per quanto riguarda la violenza del superwomismo sessista di derivazione femminista, dal paese dei Tolstoi e dei Dostoevkij, dei Gogol, dei grandi santi Starets della Chiesa Ortodossa, arrivano i primi segni di resistenza: le follie Occidentali hanno da marciare nell’inverno russo prima di arrivare a Mosca. E a Mosca magari arrivano ai sobborghi, ma poi ci lasciano bollori e ardori matti, e tornano da dov’erano partiti malconci incalzati dalle legnate dei contadini e dei lavoratori Russi.
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cesare(Quota) (Replica)
Orrore a Londra, una madre usa la figlia come incubatrice:
http://news.panorama.it/esteri/Orrore-a-Londra-una-madre-usa-la-figlia-come-incubatrice
“Costretta a restare incinta a 14 anni attraverso lo sperma di un donatore acquistato su internet da sua madre. La storia ha scioccato il Regno Unito, che è rabbrividito di fronte a un simile orrore. Tutto è nato quando una donna con già 3 figli frutto di adozioni internazionali ne ha richiesto un quarto. Il giudice glielo nega, ma lei non demorde e obbliga la figlia più grande a prestarsi come “surrogato”.
Mio commento:
Evvai coi “grandi diritti”, con la grande suprema “liberazione dall’umano”, della “grande” tradizione nazista, legittimata dal “buonismo” gaysta e femminista, e confluente politicamente oggi nel totalitarismo violento del diritto radicalshic. Che differenza fa costringere, da straricchi e potenti, una poveraccia affamata alla stessa schiavitù contronatura di questa minorenne? e quali e quanti orrori dovremo festeggiare in nome dei “diritti” di questa cultura ormai fuori di testa?
Sicofanti, maghi e maghesse in un delirio di autodistruzuione guidano l’opinione pubblica in Occidente.
cesare(Quota) (Replica)
http://femdominismo.wordpress.com/2013/04/29/esenti-da-critiche/
Guardato questo video (fatto da Filippo di stop moralismo tv) e mi trova concorde ,sopratutto nella seconda parte…
mauro recher(Quota) (Replica)
C’è una pochezza e una falsità ‘spaventosa’ in questi commenti femminili.
http://27esimaora.corriere.it/articolo/prepotente-vecchia-arrogante-la-guerra-alle-donne-di-potere-ma-il-web-si-ribella/
Il Direttore finanziario di Facebook Sheryl Sandberg è “prepotente”. La deputata democratica Nancy Pelosi è “vecchia”. E il primo direttore donna del New York Times Jill Abramson è “arrogante, brusca, aggressiva”. Negli ultimi tempi basta sfogliare le pagine dei quotidiani per accorgersi della guerra senza esclusione di colpi dichiarata dall’America alle donne che hanno raggiunto il top.
È un’ostilità arbitraria e iniqua che evidenzia il doppio standard che continua a essere applicato nell’era post-femminista. Quando appartengono a un uomo di potere, certi attributi caratteriali – intraprendenza, polso, determinazione, ambizione – vengono chiamati “pregi”. Quando appartengono alle donne, le stesse caratteristiche diventano “difetti” insormontabili.
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Marco(Quota) (Replica)
io sono favorevole alle adozioni per le coppie gay.
fulvio terzapi(Quota) (Replica)
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Io no, per niente.
Marco(Quota) (Replica)
interessante articolo di Eretika (ex Fikasicula)…
http://abbattoimuri.wordpress.com/2013/05/01/della-diversa-percezione-della-gravita-della-violenza-a-seconda-del-sesso-della-vittima/
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Mi viene da piangere…
Magister Rompiballus(Quota) (Replica)
logicamente sono anche a favore dei matrimoni gay. non esiste un modello di famiglia naturale, sono tutti costrutti sociali. il fatto che un figlio nasca dall’unione fisica di un uomo e una donna non significa che debba essere allevato dalla stessa coppia di persone. esistono molti esempi contrari, sia in varie specie animali sia in molte culture. riconoscere i matrimoni e le adozioni per persone dello stesso sesso è un semplice segno di civiltà.
fulvio terzapi(Quota) (Replica)
fulvio terzapi,
Non voglio assolutamente entrare nel merito della questione. Sia delle unioni gay-lesbo sia delle adozioni in tale ambito. Quantomeno non ora. Voglio invece entrare nel metodo (la forma).
Che come sappiamo (ma lo sappiamo davvero?) in una democrazia non è davvero l’ultima cosa.
Personalmente non ho difficoltà ad affermare di essere favorevole alle unioni e contrario alle adozioni ma, come dicevo prima, non voglio entrare in merito a questo perché, sbaglierò … ma la penso così, in una democrazia il metodo è sostanza oltre che forma.
Sono fermamente convinto che ogni popolo ha il diritto di decidere cosa è buono per lui e cosa non lo è.
Sono oltremodo convinto che non è possibile per ogni problematica ricorrere direttamente al suo responso. Insomma non sono un fan della democrazia diretta, non attuabile a mio parere in un paese di 60 milioni di persone.
Detto questo però, ritengo che ci siano delle questioni, e quelle di cui stiamo parlando vi rientrano a pieno titolo, in cui il responso di un intero popolo al riguardo è ineludibile.
Non importa come io la pensi sull’argomento. Che sia favorevole o contrario.
L’importante è che le persone, il mio popolo, possa esprimersi al riguardo.
Poi ne accetterò il risultato, quale esso sia. Non prima.
Dici che sono per la dittatura delle maggioranze?
Beh … si. La preferisco a quella delle minoranze, in special modo se occulte ed alto-locate.
Ed è da un bel pò che ho finito di credere alle avanguardie illuminate …
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
ecco come il dominio femminista entra in ogni dove ..
questo è un forum che dovrebbe parlare di wrestling ,ma naturalmente c’è la sezione off-topic
e cosa viene fuori (lungo) ?
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3 donne uccise nelle ultime ventiquattro ore, una delle quali provocata dal marito e una dopo un tentativo di violenza.
Da inizio anno 10 le vittime a causa di mariti, ex coniugi, ex fidanzati o amori respinti.
145 le donne uccise l’anno scorso, quasi sempre a causa di un amore malato, 8 anni fa erano state un terzo, ma negli ultimi anni il tutto è cresciuto rapidamente, sottotraccia, senza che nessuno prendesse sul serio la faccenda, con i tg che si limitavano a dare la notizia, tra una news sul conflitto d’interessi e sull’inverno o estate che avanza, che facevano il servizio trattandolo in modo freddo senza chiedersi il perchè e senza preoccuparsi che era un emergenza sociale che necessitava di essere presa sul serio dalle istituzioni.
Ora se ne parla. Già, solo ora.
E’ una emergenza sociale da molto tempo, ma per anni niente, a nessuno, tranne poche associazioni, è fregato un cazzo.
Ma sì, è solo una donna e se il fidanzato l’ha uccisa si vede che che ne aveva le palle piene oppure la stronza aveva l’amante.
Ma no, poverino, forse ha avuto un raptus. non voleva farlo, ha perso la testa. Sai come sono le donne quando si mettono. sono pedanti, ti martellano, e un pover uonmo torna stanco da lavoro e può perdere la testa.
E’ da capire. l’amava alla follìa, e quella troia cosa gli ha detto ? “Ti lascio. non ti amo più”.
Ti rendi conto ? Una vita per lei e la stronza lo ripaga così.
Sai, voleva farsi una vita propria. Aveva avuto l’ardire di vivere senza di lui.
Questi commenti, purtroppo, sono reali, che spesso ho sentito con le mie orecchie da ragazzi o uomini più maturi.
E chissà perchè, sotto sotto, credo che molti di questi pensieri sìano passati nella testa della gran parte del sesso maschile alla visione o lettura della notizia dell’ennesima donna morta.
145 donne uccise da uomini che amavano o avevano amato, da uomini che credono che quello che non si può avere si possa prendere con la forza, o semplicemente per odio, dominio verso l’altro sesso.
Spesso la morte è solo la punta di una piramide che parte dal semplice maschilismo, per poi passare ai maltrattamenti tra le mura domestiche che sfociano in molti casi in veri e propri incubi, con mogli picchiate sistematicamente e non solo perchè “lui”(poverino) era ubriaco.
“stupide loro che non lo denunciano”. Questa è la risposta che il 90% delle persone danno, soprattutto dalle altre donne, forti del fatto che il loro “cucciolotto” è invece un amore, che fa la spesa e la copre di attenzioni e che pensano che a loro non possa succedere, ignorando il fatto che spesso questi “bastardi” erano proprio così, amorevoli e cucciolosi, fino a quando la “troia”(perchè poi magicamente da cucciolotta diventa troia), decide che non lo vuole più, che
molto semplicemente per noi, complicatissimo da capire per lui, è “finita”, che non prova più interesse per lui, che si è innamorata di un altro.
Già, denunciare. A chi ? Alla polizìa che tratta il tutto in modo frettoloso, che non prende sul serio il caso, bollandolo come normale litigio o incomprensioni tra coniugi, che non ha probabilmente leggi adeguate che permette loro di agire o che, semplicemente, non fanno il loro lavoro.
“Mandiamo una pattuglia a casa a parlare con suo marito”, con conseguenze che la malcapitata, con molte probabilità, si prenderà successivamente un’altra dose di schiaffi per il “torto” fatto.
Sottovalutare. E’ proprio questo sottovalutare il problema che ha fatto sì che diventasse un male
diffusissimo oggi. Proprio il sottovalutare che permette che un normale caso di stalking (che già di fatto dovrebbe non essere considerato normale), diventi qualcosa di irreparabile.
Non è con una romanzina al fidanzato o al marito, con il limitare il raggio d’azione intorno alla donna all’ex o al “malato” che ti perseguita e ti segue.
Iniziare a fare qualcosa di più drastico, emanare leggi più severe, condanne più lunghe, fin dai
primi casi di violenza domestica, non rischiare che quest’ultima si trasformi in tragedia, perchè spesso succede questo, perchè di quei 145 omicidi di donne, il 70% è ad opera di mariti, ex coniugi o fidanzati, perchè l’omicidio è quasi sempre naturale conseguenza della violenza subita in precedenza.
Leggi per condannare ma anche educazione culturale per prevenire.
Se negli ultimi dieci anni le vittime femminili sono sempre state ampiamente oltre 100, e se gli stupri sono all’ordine del giorno, tanto che a malapena trovano spazio in un trafiletto di un giornale locale, se i casi di stalking sono aumentati incredibilmente, se le denunce ad associazioni per la difesa delle donne, e se calcoliamo che in caso di maltrattamenti e stalking, e, ahimè, anche di stupri, molte non fanno denuncia, vuol dire che c’è qualcosa che non va, che c’è qualcosa alla base che non funziona, che un male della società, ma anche che una questione di cultura.
Ma non cultura intesa come se il problema è dovuto al fatto che chi compie queste nefandezze è
un ignorante, disoccupato o disagiato, visto che spesso sono ragazzi adagiati, uomini laureati, dottori e psicologi così come operai e fruttivendoli, ma proprio cultura ed educazione nel rispettare l’altro sesso, nell’accettarlo come individualità, nel vederlo non come oggetto o essere inferiore, non come proprietà privata.
Certo è che l’invasione di stranieri da paesi noti per l’assoluta mancanza di rispetto per le donne, come i paesi africani e da nazioni musulmane non ha certo aiutato a non far crescere la percentuale di violenza e a mettere in risalto i diritti, così come quella dai paesi dell’est, esplosa in quest’ultimo decennio ha fatto sì che la violenza aumentasse a dismisura, trovando terreno molto fertile in un paese già per se totalmente inadaguato nelle leggi e nella cultura verso le donne, tant’è che si parla di una nazione che fino al 1980 (trent’anni fa, non settanta), considerava giuridicamente lo stupro un crimine non sulla donna ma sulla morale !
Ovviamente, stranieri che hanno solo fatto crescere la percentuale, non certo fatta nascere, visto che quella mancanza di rispetto, quella violenza già era ben radicata nel nostro paese, e che nel tempo, con la donna che ha preso coscienza dei propri diritti, del fatto che non si è inferiori, che
si possa fare la propria vita, è cresciuta a livelli altissimi.
L’Empowerment femminile, come citato perfettamente qualche mese fa dal buon NicolasBlaze in una nostra discussione, quella resistenza dell’uomo a non voler perdere il controllo sulla donna,
quel non voler accettare che essa possa avere un processo di crescita, che sìa un individuo,
che si renda conto del suo potenziale, che possa avere ruoli di potere.
E’ questo porta l’uomo a reazioni violente, che spesso sfociano in tragedie, proprio per mancanza di cultura, perchè ragionano ancora in modo antiquato.
30 anni fa erano pochissime le ragazze che lasciavano la famiglia per andare a vivere da sola o con una amica e non per sposarsi, ed erano additate spesso come troiette o nel migliore dei casi lesbica. Ora, per fortuna sono molto di più, ma il pensiero è cambiato poco, soprattutto se continui a vivere da sola. Così come una donna che passa nelle corsìe di un centro commerciale, dove ha ottenuto un ruolo di un minimo di potere, gia sa che alle sue spalle, colleghi
commenteranno con un “chissà quanti pompini avrà fatto per essere lì” “si è infilata nel letto giusto”, ignorando i duri anni di lavoro, i sacrifici.
Proprio questi commenti, da non prendere in considerazione seriamente ma che, pensandoci bene, sono alla base di una cultura maschilista paurosa, ironìa della sorte in una nazione storicamente matriarcale.
Quella stessa cultura, che in modo più infantile e meno importante, porta utenti ad additare come fake, come impostore, una donna in un forum solo perchè parla di wrestling non limitandosi a commentare le mutande di Orton, perchè lo segue da anni e un minimo ne capisce, perchè cita quello che ha visto 30 anni fa, o che gira gli stadi d’italia e d’europa dietro un pallone, snocciola nomi di vecchi giocatori sconosciuti ai più e può tranquillamente discutere alla pari e addirittura sapendone di più, con altri ragazzi del forum.
“Impossibile, è un uomo che si spaccia per donna”. pensiero di molti idioti, o di un paio di idioti ai quali hanno fatto seguito altrettanti fessi.
Cosa che non ha interesse e che frega un cazzo alla persona, ma che fa ben capire come già nelle minime cose, questa cultura retrograda, questa assenza di accettare certi cambiamenti è forte, figuriamoci se riportati a situazioni più serie, ed ecco che nel lavoro portano a pensieri citati precedentemente su una carriera di una donna.
Perchè quando quella stessa donna ti comanda, perchè è il suo lavoro, ti riprende o ti gestisce, tu partendo da questa idea di carriera, da questa assoluta mancanza di riconoscerne le qualità, accresci un odio verso di lei e non potrai mai parlarne o trattarla realmente con rispetto.
quello stesso odio, quell’assenza di rispetto, quel non voler accettare una individualità, che in modo più drastico, violento, poi portano in un una fine di un rapporto e, peggio, a conseguenze
più gravi.
Purtroppo, l’uomo nasce dominante e questa paura di perdere il dominio è devastante per loro.
La famiglia non aiuta, visto che proprio lì spesso un figlio vede il padre dominare la madre, e lui esser preferito alla sorella, quindi cresce con quell’idea.
Quel dominio che porta a non voler accettare la fine di un rapporto, a non saper incassare un “no”, a non voler accettare che una donna possa fare meglio di te, che possa vivere senza di te, che possa reagire a te.
Quel dominio che è lo scopo, la causa di uno stupro, con il desiderio sessuale come scusante o almeno come parte minore della causa.
quel dominio che porta a interrompere la vita altrui pur di non accettare che quella vita venga condivisa con te.
E mi fa paura vedere che dopo decenni niente è cambiato, poco è stato fatto, la nuova generazione fatica a cambiare il pensiero, le leggi latitano, i casi di stupro, violenza, omicidio e stalking aumentano vertiginosamente, chi compie queti reati non subisce condanne adeguate,
la società peggiora, la tv diffonde l’immagine sbagliata di chi è la “donna”, e chi porta un uomo in casa ha sempre più timore, una paura che non stìa facendo una cazzata, così come ha paura di interrompere una relazione, di mettere fine ad un matrimonio.
La Boldrini ha aperto la questione(anche se è ridicolo che si doveva aspettare un caso di stalking nei suoi confronti per parlare di una emergenza sociale), io spero che l’allegra accoppiata pd-pdl,
questa ipotesi di governo, faccia qualcosa di serio, di forte, che inasprisca le pene, che trovi un deterrente, perchè siamo a livelli che un paese civile non può assolutamente accettare.
questa emergenza sociale deve trovare spazio tra le priorità di questro governo.
non voglio che si cavalchi l’onda, come stanno facendo ora giornali e tg, per poi accantonare tutto.
Il problema non sarà risolto, perchè una cultura non si cambia in pochi anni, figuriamoci in mesi,
ma spero che si possa arginare, che la percentuale scenda.
Questo non è un attacco all’uomo, così come so che non tutti gli uomini sono come quei bastardi, anzi, la maggior parte non sono così, e non è il voler fare la femminista(ruolo che non mi si addice di certo), visto che nella mia vita, da mio padre ai miei ex fino ai miei amici, ho avuto anche esempi fantastici di cosa vuol dire essere un uomo, ma è solo uno sfogo, una paura emersa, uno schifo provato da tempo che ora cresce ancor di più verso certe situazioni e su come vengono affrontate.
Gli utenti di queso forum sono per la maggior parte tra i 16 e i 25 anni anni, in pochi saranno già padri, e a loro chiedo un domani a contribuire a cercare di cambiare la cultura, quando diventeranno papà e spero possano educare ad un certo pensiero, a dare loro un esempio da seguire, a far capire che il rispetto per una madre è uguale a quello per una moglie.
perchè già da lì si può iniziare a cambiare una mentalità malata.
E chissà che una ragazza possa un domani lasciare il compagno o il marito, o dire “no” ad un uomo, senza dover avvisare prima gli amici per proteggerla, senza aver timore di farlo, senza subirne conseguenze fisiche o peggio, senza finire in un prato di periferìa o in gelido scantinato, priva di vita, con l’unica colpa di essere una donna.
Ah, per favore, togliete quella parola “femminicidio”, perchè è già per se discriminante.
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il titolo della discussione UOMO… EMERGENZA SOCIALE E CULTURALE DA SECOLI
mauro recher(Quota) (Replica)
Un partito di sole donne
……
Alessandra Servidori crea Tutte per l’Italia, una lobby al femminile per poter – finalmente – contare di più
Mentre ci si continua – quasi ogni giorno – a scandalizzare per la poca presenza delle donne nelle rose dei candidati, prima alla presidenza del Repubblica, ora nel governo, c’è chi cerca di cambiare strategia, nel smettere di chiedere e di provare a “occupare” posizioni, fondando un proprio partito, solo di donne, e preparandosi ai prossimi appuntamenti elettorali. È Alessandra Servidori, consigliera nazionale di parità che ha già registrato il proprio partito, Tutte per l’Italia. Si sta costruendo la rete sul territorio, e un primo incontro si terrà il 7 maggio a Roma, “per presentarsi alle prossime scadenze elettorali con un potere contrattuale, dicendo: ho queste persone brave, voglio che vadano lì, io faccio da garante” spiega.
Un partito di donne che promuova le donne (meritevoli naturalmente) vi suona male? Pensateci bene. Ci sono state varie iniziative per promuovere la presenza delle donne nelle liste elettorali (di Se non ora quando e Fondazione Bellisario tra le altre), centinaia di associazioni femminili hanno fatto lobby perché la loro voce fosse sentita. Qualche risultato è stato ottenuto ma non trasversale e viene da chiedere quanto abbia davvero pesato la mobilitazione.
Stessa cosa alle ultime elezioni del presidente della Repubblica. Bersani si era sbilanciato ma sono rimasti solo annunci. Quindi arriviamo ad oggi, siamo ancora qui a chiedere che le donne contino, che siano visibili. Si chiede che ci siano nei ministeri pesanti, all’Interno, al Lavoro, alla Giustizia, all’Economia, nessuno si sbilancia a chiedere una parità di rappresentanza che invece sarebbe più che mai necessaria. Ieri Enrico Letta, incaricato da Napolitano a formare il nuovo governo, ha rassicurato sulla presenza di donne nell’esecutivo. Ma a me (e non so a voi) non rassicura abbastanza.
Non diciamo che donne non ce ne sono perché non è così. Il punto è che per la formazione dell’esecutivo si gioca sugli equilibri politici, più che su quelli di genere (è stato così anche per il presidente della Repubblica). E allora perché le donne nei partiti contano così poco?
Ben venga un partito delle donne che faccia lobby, non per le “donne e basta” ma per quelle brave, competenti, “pronte” e che non hanno problemi di autostima, aggiungerebbe Servidori.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
http://femdominismo.wordpress.com/2013/05/24/piu-forte-di-loro/
mauro recher(Quota) (Replica)
Scusate, ragassuoli, avete dato una occhiata ai commenti all`articolo di Panorama dell Chirico? Poveraccia, queste maledette l`hanno letteralmente impalata. Tra le tante la solita demente (scusate, lo so che dvrei moderarmi, ma non ce la faccio…del resto, come si puo`?) che afferma la solita porcata della “mano maschile come prima causa di morte delle donne”. Piu` una pletora di bestie in malafede che ribadisce l`ulteriore apocalittica boiata delle donne che “vengono uccise in quanto donne”, mentre ovviamente se nel mondo ammazzano un uomo lo stanno ammazzando in quanto sacco di merda. Vi prego, ragazzi, ci andate voi a dirgliene quattro? A parte Recher non ci ho visto niuno…io nn ce la faccio, mi viene il vomito ad andare li`…
Pappagallus Indignatus(Quota) (Replica)
Pappagallus Indignatus,
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Qualche link non guasterebbe …..
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
https://www.facebook.com/pages/Il-Maschilista-Di-Merda-Mdm/459528567458687
Sandro D.(Quota) (Replica)
Di questo non ero al corrente:
Il ruolo degli uomini nella parità di genere
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Disponibile on line lo studio “Il ruolo degli uomini nella parità di genere – Strategie e approfondimenti europei” (The role of men in gender equality – European strategies & insights) pubblicato lo scorso 24 maggio dalla Commissione europea.
Lo studio presenta conclusioni e raccomandazioni, nonché alcuni principi guida su come sviluppare politiche per migliorare il ruolo degli uomini nella parità di genere.
Sintetizzando i risultati di 31 relazioni nazionali di 27 Stati membri dell’UE e 4 paesi dell’EFTA (Islanda, Lichtenstein, Norvegia e Svizzera), mira a colmare quel ‘gap’ di conoscenza specifica e approfondita sul ruolo degli uomini in materia di parità di genere.
Utilizzando i dati Eurostat è stata effettuata un’analisi della letteratura, una ricerca qualitativa e quantitativa al fine di ottenere un quadro approfondito della situazione attuale in Europa. Si tratta altresì del primo studio dell’UE che si impegna in una ricerca sistematica e comparativa nei settori dell’istruzione, dell’occupazione, politiche di conciliazione, la violenza e la salute.
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The role of men in gender equality – European strategies & insights
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Ovviamente è in inglese …. 👿
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Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Svezia, treni troppo caldi: i macchinisti indossano la gonna
E’ stato vietato loro di vestire in shorts e così si presentano in gonna per affrontare l’ondata di caldo. E’ la singolare protesta dei macchinisti dei treni della compagnia ferroviaria Arriva, della linea di Roslagsbanan (una delle periferie dalla capitale Stoccolma). “Il regolamento che riguarda l’abbigliamento dei nostri dipendenti” – ha spiegato Thomas Hedenius, direttore della comunicazione di Arriva – ”vuole il suo personale pulito e ordinato, ritenendo i pantaloncini trasandati e casual. Ma se un uomo preferisce portare un abito da donna, come la gonna, per noi è ok”. Arriva ha anche annunciato che in autunno verranno rivisti i criteri relativi alle divise. Ma tra la gente locale c’è chi definisce la scelta “ridicola”
Il servizio della tv svedese Svt
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Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)