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28 Mag 2010  |  203 Commenti

Supermarket

Ho gironzolato su Femminile Plurale.

Un giro al supermarket del femminismo, deposito delle verità oggi universalmente credute e riversate da decenni – a spicchi o a camionate – contro gli uomini. Verità propagandate ogni giorno dai media, insegnate in tutti gli ordini di scuola, infiltrate in ogni opera cinematografica, letteraria e teatrale. Presenti in ogni saggio di filosofia come di psicologia, di storia come di etnologia o sociologia o quale che sia disciplina umanistica o biologica. Rinvenibile persino in testi di filosofia della fisica, di meccanica quantistica e di cosmologia (a richiesta – e a pagamento per le femministe – ne presenterò recentissimi esempi: titolo, pagina, quotation) Verità distribuite poi imprevedibilmente a casaccio come cioccolatini dalle nostre amiche (e amici), colleghe/i, commensali, parenti e via dicendo, nelle più disparate e impensabili occasioni (mai però sussurrate dalla sposina al maritino mentre risalgono la navata centrale tra la musica di Strauss. Come mai?…).
Un affastellarsi senza fine di contraddizioni, deformazioni, parzialità, leggende metropolitane e verità vere aventi come scopo e risultato la riconferma di quel che alcuni refrattari (noi) non vogliono digerire: la storia è storia del male creato dagli UU che hanno sempre avuto tutto il potere. A questo trend universale ha cercato di porre rimedio, per la prima volta da sempre, il femminismo occidentale, la cui opera però è ben lungi dall’essere compiuta ed anzi sta subendo rinnovati attacchi da coloro che non tollerano le conquiste e le libertà femminili (noi). Il privilegio maschile è ancora quasi del tutto integro e il genere femminile è la Vittima innocente che esige compensazioni e risarcimenti. In questo quadro gli UU non hanno alcun titolo per rivendicare alcunché e non vi è ragione per perdere tempo ad ascoltarli. Si lagnano del potere perduto e/o in via di erosione.

Ho detto che ci sono pure delle “verità vere”. Certo, non si pretenderà che una grande menzogna sia priva di verità inconfutabili. Al contrario. Vi svolgono il ruolo dei tondini nel calcestruzzo. Ne esce una struttura inattaccabile. Che si possa manipolare tanto con le bugie quanto con la verità è un dato acquisito. Meglio però usare un sapiente impasto delle due. La narrazione femminista in ciò è insuperabile.

In quel ginepraio di argomentazioni si possono trovare tutte le contraddizioni, le aporie, le “dimenticanze”, le incoerenze, i sofismi, i paralogismi, le proiezioni, gli stravolgimenti immaginabili. Il movimento maschile mondiale ne ha fatto la radiografia da tempo. Qualsiasi forma di coerenza e di logicità vi è impossibile: la loro applicazione manderebbe in pezzi il racconto femminista. Infatti l’intera azione del movimento maschile non è altro che la pretesa dell’applicazione agli UU di quegli stessi criteri/valori che oggi si applicano alle DD in modo esclusivo. La lealtà fa saltare per aria il femminismo.

Da questa insalata russa di argomentazioni pesco solo alcune stravaganze e assurdità.

1- La società è ancora maschilista, lo prova il fatto che ci sono ancora stupri. Nella società femminista non ci saranno più. Bene.
Dunque, posto che in una società civile non ci sono né furti né rapine ne segue che nessuna società è mai stata civile e che nessuna lo sarà mai, perché furti e rapine ci saranno sempre. E si badi la sottigliezza della cosa. Dicendo che furti e rapine ci saranno sempre non è necessario aggiungere “Speriamo che l’evoluzione della civiltà le riduca e magari le azzeri” e non è necessario professarsi “nemici dei furti e delle rapine”. Se invece si osa dire che di stupri ce ne saranno sempre, immediatamente si viene sospettati e denunciati come “giustificatori dello stupro”. Quel criterio che si applica in una direzione, subito viene stravolto quando torna utile. In ogni caso, posto che presenza stupri = società maschilista, la conclusione è chiara: la società maschilista è eterna e come tale verrà descritta ai nostri pro-pro nipoti per i millenni a venire. L’assurdità dell’equazione è smaccata. Ma utile. Utile nella guerra contro gli UU.

2- Aborto. Essendo quelli del MUB antifemministi, si suppone a priori, si “sa già” che sono antiaboristi. Poi si scopre che non lo sono, anzi che magari rivendicano addirittura il diritto di disconoscere la paternità, al pari di quel che fanno le DD con l’aborto. Il diritto maschile all’aborto. A questo punto ci si trova c’accordo, ma in che modo? Con una risposta soggettiva: “Io credo che anche gli UU debbano poter decidere…”. Ma l’argomento non è se Maria Rossi sia d’accordo o meno che anche gli uomini possano decidere della loro vita. L’argomento è se gli UU qui ed ora lo siano e la risposta è: NO oggi non lo sono. L’argomento non sono le opinioni soggettive di Anna Verdi: è se un simile stato di cose meriti o meno il nome di delitto. Di crimine istituzionalizzato a danno dei maschi (e a vantaggio delle femmine). Con la risposta soggettivista si elude il problema. Si capisce: è un problema maschile la cui soluzione metterebbe a repentaglio un pezzo del potere femminile sulla vita (e il reddito) degli UU. Meglio glissare.
Il tema del contendere è: come mai Lei si e Lui no? Quali forze e quali ideologie hanno portato a questa disparità? Come mai il detentore del potere quasi assoluto ha ceduto sulla questione più importante della sua vita trasformandosi in esecutore della volontà femminile?
Come mai il simmetrico diritto alla parità nella decisione sulla generazione non è mai apparso nessun saggio femminista? Come mai il femminismo che ha nella parità assoluta il suo dogma, il suo idolo, il suo Dio, si è dimenticato di questo piccolo particolare? Come mai in 40 anni non ne abbiamo mai sentito parlare? Da nessuno e mai.

Il quadro è chiaro. Anche in questo caso le interessate “sanno già” tutto a priori. Perciò non leggono i testi del movimento maschile (di cui “si sa già” l’origine, il contenuto, lo scopo), non guardano i manifesti dei movimenti presenti nel web, non ascoltano la voce dei separati etc.
Il sistema psicoemotivo che sta alla base del femminismo e le conoscenze che esso mette in circolazione formano un barriera assolutamente insuperabile. Non ci sono argomentazioni, considerazioni, dati, statistiche, cose, fatti, avvenimenti che possano erodere l’assoluta certezza dell’assoluta intangibilità del femminismo, dei suoi dettami e dei suoi obiettivi.
Abbiamo visto che si è giunti sino al punto di affermare che 1 è più grande di 1000 (“Ne muoiono più per violenza maschile che per qualsiasi altra causa.”)

Se passa una “verità” siffatta, può e deve passare ogni menzogna.

Dove c’è benevolenza non servono argomentazioni. Dove queste sono sterili vuol dire che non c’è benevolenza. Quelli del Momas la chiamano misandria. Infinito egoismo, infinita superbia e infinita presunzione femminista. XXI Capitolo dell’Odissea del Rancore.

Colpisce noi.

RDV


203 Commenti

Alessandro 10:09 am - 31st Maggio:

Le rappresentanti di femminile plurale, come della maggior parte dei siti femministi, affermano che si battono, così come i movimenti dei diritti dei bambini, dei neri, ecc., a difesa di una minoranza oppressa. Ed è propria questa la grande bugia, di cui sono anche in parte inconsapevoli, perchè questa è la vulgata che ci viene raccontata giornalmente, dal momento che a prendere la parola su questi temi sono state le donne e in minima parte i maschi alfa che ne hanno appoggiato tutte le iniziative ( i maschi alfa sono altrettanto distanti dai maschi beta così come lo sono le femministe). Nel mondo occidentale odierno, soprattutto in quello più “progredito”, non c’ è alcuna forma di discriminazione nei confronti delle donne, alle quali anzi si cerca di venire incontro in tutti i modi possibili e immaginabili, anche in contraddizione fondamentale, perlomeno in Italia, con la legge fondamentale, la Costituzione. Il fatto che poi una donna diventi madre non dovrebbe essere considerato come una zavorra che limita le potenzialità femminili, a cui si deve porre rimedio attraverso tutta una legislazione “ad generem”, se mi passate il neologismo, che ricorda le altrettanto tristi leggi ad personam, bensì come una fase importante nella vita di una comunità intera da sostenere con interventi, in materia di stato sociale, quali, per esempio, un maggior numero di asili nido. Questo dovrebbero richiedere le donne, e talune questo esclusivamente chiedono e va loro riconosciuto, e non tutta una serie di privilegi e corsie preferenziali.
Se poi parliamo dell’Afghanistan, allora io sono pronto a battermi per i diritti delle donne in quell’area, ma lasciamo stare le accuse di maschilismo alla società in cui viviamo, solo perchè una donna si presenta in televisione in minigonna o perchè la cronaca nera sguazza vergognosamente su una tragedia a sfondo sessuale. La parità è stata ampiamente raggiunta ed è un bene. Sui privilegi di classe o di genere o di razza io sarò sempre contrario.
P.s.: sul tema dell’aborto le mie possizioni sono molto simili a quelle del sito femminile plurale, a testimonianza che posso riconoscere, a livello personale, anche la bontà dele argomentazioni dell’altra parte.

Luke Cage 10:20 pm - 7th Giugno:

Su questo tema specifico sono completamente d’accordo con l’articolo di Rino.
Ho fatto un salto giorni fa nel sito di femminile plurale per “tastare il clima” e casi singoli a parte si ritrova, lì come ovunque quella parzialità di vedute tipica delle “parrocchiette”.
Mi è bastato contestare l’opinabilità dell’idea di femminismo su cui si basano per confermare il limite oltre il quale il dibattito in certi contesti “liberi e tolleranti” non può inoltrarsi (sono stato ignorato, cosa che finora non è successa a nessuna donna capitata su questo sito poichè NOI al di là del politically correct, che detestiamo,preferiamo far parlare una donna prima di dirle ,motivandolo,che spara cazzate,quand’ora lo pensassimo).
Il maschio odierno è totalmente prono psicologicamente di fronte alla femmina : mi trovo concorde con chi propone la promozione e il ripristino di comunità maschili incentrate sul recupero di un autostima “di genere” e un “risanamento”.
La mia personale esperienza mi rivela che parlare con uomini anche intelligenti si ha puntualmente come l’impressione di sbattere contro lo spettro della madre biologica,che impedisce a chi le contraddizioni le sente “nella pancia” di farle arrivare intellegibili al cervello.
L’unica prospettiva di lavoro che possa aiutare noi stessi e di conseguenza gli altri è lavorare insieme per la costruzione d un racconto maschile scritto senza vergogna da uomini (senza il contributo delle donne) e raccogliere una sfida inedita : buttare nel cesso la paura di essere tacciati di essere delle femminucce, dei complessati, degli sfigati segaioli, degli inadeaguati, poiche sono tutte armi di psico-demolizione che le donne non solo hanno applicato e affinato nei secoli, ma hanno inculcato così bene negli uomini (e nei padri) che questi ultimi sono i primi ad autocensurarsi (nonchè fungere a loro volta da censori e mastini alla corte della “padrona”) per non uscire fuori “pericolosamente” dal seminato .
Dobbiamo imparare e insegnare agli uomini ad offendersi e a pretendere rispetto: non è vero che ogni lasciata è persa e se una tipa te la smolla come se tu fossi un cane, oppure ti tratta come orsacchiotto di peluche…picche, calci nel culo (ovviamente non nel senso letterale, ci siamo intesi…).
p.s.:
non è in tema ma segnalo un recente commento di Barnard, che ci illumina un volte di più di quanti boccaloni abbiamo fra di noi.

http://paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=185

Silver 8:29 pm - 8th Giugno:

http://www.ilcorriere.it

Il dibattito | Rapporti fra i sessi e nuovi codici

Le donne e la linea dura «La sensibilità è cambiata (e gli uomini lo sanno)»

Galizia Danovi: la «buona fede» non può più esistere

MILANO — Se c’è una novità, nella vicenda dell’assessore milanese accusato di molestie sessuali, è questa: la reazione. Non quella delle donne che lo accusano (non si sa che cosa abbiano detto o fatto mentre le presunte molestie venivano messe in pratica, e già qualcuno, nei commenti alla vicenda, si è preso la briga di rinfacciarglielo. «Un bel bicchiere di vino lanciato in faccia, uno schiaffone sul muso, un pestone sul piede», come ha scritto Maria Giovanna Maglie su Libero: possibile che non avessero a portata di mano un tacco 16 «da tirargli in mezzo agli occhi?»). La novità sta nella reazione delle istituzioni: il sindaco di Milano Letizia Moratti ha preteso e ottenuto che l’assessore si sospendesse dall’incarico. Giusto? Esagerato? «È la prima volta che vedo una reazione del genere: veloce, forte», dice Anna Galizia Danovi, avvocato matrimonialista ed esperta di diritto familiare. Per la studiosa è il segno di una nuova cultura: «La sensibilità verso la dignità della persona sta diventando sempre più radicata e riconosciuta. È la prova che, per il sentire comune, le molestie sono un problema che esige maggiore attenzione. E finalmente la ottiene».

Sono cambiate le regole nei rapporti fra i sessi, sono cambiate le leggi— con la Cassazione che spesso ha fatto da apripista nel riportare la dignità della persona al centro degli interessi collettivi —, sono cambiati i codici con cui i due generi si confrontano e si scontrano, soprattutto in materia di sessualità. Ora, l’energica risposta del sindaco starebbe a dimostrare che è cambiata anche la strategia: tolleranza (sociale) zero. Una scelta condivisa? Lo scandalo milanese non starebbe piuttosto a dimostrare l’incapacità, o quantomeno la difficoltà, degli uomini ad adottare comportamenti in linea con le nuove sensibilità femminili? «Una volta era molestia solo il gesto che ledeva lo spazio corporeo, ora c’è uno spazio psicologico altrettanto fragile e sensibile che va rispettato—si spinge a dire Silvia Vegetti Finzi —. Gli uomini lo sanno: non tutti, ma nella grande maggioranza sono uomini diversi, che hanno saputo prendere atto dei cambiamenti e hanno saputo accettare le nuova figura femminile che vive accanto a loro. Difendere la dignità è una tutela per tutti, che dà valore anche l’appartenere al sesso maschile: non facciamone una questione di donne o la “trovata” di un sindaco donna». Fraintendimenti? Si può «molestare in buona fede» perché non ci si è capiti? «Quando si occupano cariche pubbliche e si tradisce l’etica, non si può parlare mai di buona fede — risponde secca Danovi —. Piuttosto: manca l’educazione su che cos’è un rapporto di lavoro ed è completamente assente una lettura dell’interlocutore ».

La questione è intricata. E a complicarla c’è quella che Nadia Fusini chiamò La «fratellanza inquieta», facendone il titolo di un suo fortunato libro del 1995: «Maschi e femmine, come non è mai avvenuto prima, crescono insieme negli stessi banchi, nelle stesse piscine — spiega Vegetti Finzi —; poi dal cameratismo si passa a costruire nuove relazioni, in cui le donne non sono più disposte ad accettare come inesorabile lo scherno maschile, la mancanza di rispetto. Una “fratellanza” ancora in gran parte da costruire. Ma nessun inciampo può giustificare il ritorno al passato». «Gli uomini talvolta si lamentano di sentirsi a disagio con le donne — riflette Chiara Simonelli, psicologa e sessuologa alla Sapienza di Roma —. Dicono che le donne sono più aggressive, ma è davvero così? Di fronte alle molestie, moltissime donne, al contrario, si pietrificano, rimangono così spiazzate da non reagire. Tentano di sottrarsi, come quelle che cambiano posto sull’autobus».

Donne «pietrificate» e donne a caccia, non più di un «buon partito», ma di una molestia da rigirare a proprio favore, magari per costruirci sopra una carriera. «Attenti alle nuove mantidi che usano il sesso come arma», titolava ieri Il Giornale un pezzo in cui Annamaria Bernardini de Pace metteva in guardia da una «nuova categoria di carnefici, donne che seducono per ricatto, vendetta, interesse ». «Teoricamente può essere vero — continua la Simonelli — ma è lo zero virgola qualcosa». E Silvia Vegetti Finzi: «Non scherziamo: la maggioranza non si muove così».

L’avvocato Galizia Danovi si spinge ancora più avanti, nella lettura dello scandalo milanese: le accusatrici non hanno presentato denuncia (dettaglio non di poco conto)? «Potrebbe voler dire che il mondo femminile è più avanzato di quanto crediamo: “Ti ho allontanato da me, e generosamente non chiedo altro” (però, in fondo, sono convinta che la denuncia arriverà) ».

Daniela Monti
08 giugno 2010
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“La questione è intricata. E a complicarla c’è quella che Nadia Fusini chiamò La «fratellanza inquieta», facendone il titolo di un suo fortunato libro del 1995: «Maschi e femmine, come non è mai avvenuto prima, crescono insieme negli stessi banchi, nelle stesse piscine — spiega Vegetti Finzi —; poi dal cameratismo si passa a costruire nuove relazioni, in cui le donne non sono più disposte ad accettare come inesorabile lo scherno maschile, la mancanza di rispetto. Una “fratellanza” ancora in gran parte da costruire. Ma nessun inciampo può giustificare il ritorno al passato».

(…)

Alessandro 7:29 am - 9th Giugno:

Che Paese strano: abbiamo un primo ministro che si permette di dire che evadere è lecito, che ha scheletri nell’armadio a iosa, una classe politica che ha gravi pendenze con la giustizia, ma sono tutti lì abbarbicati alla loro poltrona e nessuno si azzarda a mettergliela in discussione, mentre a dimettersi è un assessore accusato di molestie sessuali, senza che nessuno abbia chiarito di che cosa si tratti, perchè anche uno sguardo può essere considerato tale oggi. Ditemi se non è follia allo stato puro. D’altronde lo stesso Berlusconi aveva avuto modo di “assaggiare” sulla sua pelle l’estremismo femminista, quando si era lasciato andare a qualche effusione con qualche giovane donzella più che consenziente. Tanto che anch’egli aveva subito dovuto espiare la sua colpa ( sic!) affermando pubblicamente che le donne sono meglio degli uomini. Ha capito anch’egli quanto la lobby femminista sia potente. D’altronde in tempi di vacche magre in Italia invece di disfarsi degli enti inutili( province, consigli di amministrazione vari, ministeri vari, tra cui quello più inutile e “sanguisuga”, ossia quello delle “pari” opportunità) si tagliano i servizi essenziali e gli stipendi degli ultimi. Tutto logico,no?

ilmarmocchio 7:46 am - 9th Giugno:

Abbiamo avuto la risposta. Il cameratismo uomo-donna, passaggio necessario per la demascolinizzazione dell’uomo.
L’ammissione esplicita di un ruolo di apripista , del tutto illegale, della Cassazione.
Unico lato positivo : la paura del passato, che non dovrebbe tornare.
Non pensano ivece, le nostre virago, che a rischio c’e’ il futuro

Lestat 12:30 pm - 9th Giugno:

Opinione mia: fra uomini e donne finirà veramente male.

Leonardo 9:50 am - 10th Giugno:

Le donne non sentono ragioni, vogliono essere corteggiate in modo serrato, continuo, vogliono abnegazione. Se un uomo comincia a dire: me so rotto, ti attaccano il telefono in faccia; se ti mostrano disponibilità e non scatta il corteggiamento: ti evitano. E rimane quella sensazione che ancora ci vogliono: ti guardano con la coda dell’occhio, pensi che non hai fatto abbastanza e che sei una nullità, e finiscono per distruggerti.
Quindi è già finita male, anzi, non è mai cominciata bene.

Strider 1:30 pm - 12th Giugno:

Le donne non sentono ragioni, vogliono essere corteggiate in modo serrato, continuo, vogliono abnegazione. Se un uomo comincia a dire: me so rotto, ti attaccano il telefono in faccia; se ti mostrano disponibilità e non scatta il corteggiamento: ti evitano. E rimane quella sensazione che ancora ci vogliono: ti guardano con la coda dell’occhio, pensi che non hai fatto abbastanza e che sei una nullità, e finiscono per distruggerti. (Leonardo).
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Si’, pero’, come e’ solito dire Silver, vediamo di smetterla di dipingere le femmine come degli alieni sbarcati dalla galassia di Andromeda.
E’ vero, le donne rompono in continuazione e pretendono, ma questo accade non solo perche’ questa e’ la loro natura, ma anche perche’ viviamo in una cultura che le incensa e le idolatra, e quindi le vizia, quotidianamente.
E non mi si venga a raccontare che questo dipende dal femminismo e pertanto e’ storia recente, perche’ certi stupidi atteggiamenti e discorsi sulle donne, li riscontro regolarmente in uomini che potrebbero essere miei padri o miei nonni.
Parliamoci chiaro: ma secondo voi, che lo si pensi veramente o lo si dica per compiacerle, e’ normale che gli uomini italiani, in presenza di donne italiane o straniere, descrivano le suddette come delle eterne affamate di cazzo, piu’ furbe, piu’ sveglie, piu’ intelligenti, piu’ tutto, rispetto all’ altro sesso, e quindi anche a se stessi ? Ma quando mai le femmine fanno qualcosa del genere ? Quando mai le donne descrivono se stesse come inferiori agli uomini ?
Di conseguenza, come si fa a non capire che questo modo di porsi degli uomini, conferisce alle donne un potere ancora piu’ grande di quello che hanno gia’, grazie a madre natura ?
Prendiamo la questione relativa alla “cavalleria” nei confronti delle donne: anche in questo caso, perche’ gli uomini (eccezioni a parte) continuano ad insistere a voler pagare le cene alle donne ? Perche’ seguitano a fare i “cavalieri serventi” in un’ epoca in cui non esistono piu’ le dame ? Perche’ non aprono mai la bocca per contestare questa obsoleta usanza, che un tempo aveva pure senso, ma che oggi e’ a dir poco anacronistica ?
Insomma, non credi che il potere femminile, oltre che intrinseco, sia anche una conseguenza della coglionaggine maschile ? O meglio, degli uomini di questa parte di mondo, dato che non non conosco bene le realta’ di altri paesi per poter sentenziare che altrove e’ la stessa cosa.

Leonardo 8:08 pm - 12th Giugno:

Strider: lungi da me descrivere le donne come alieni, anzi, lo sbaglio è proprio questo: spogliarle della loro umanità, una delle tante sfaccettature dell
coglionaggine maschile.

ilmarmocchio 11:51 am - 13th Giugno:

La cavalleria. Bellla storia. ma falsa. Perche’ , anche leggendo i ” cavalieri della tavola rotonda ” si capisce che i cavalieri tr……no a tutto spiano e sbuzzavano i nemnici senza pensarci troppo. Quella che oggi si invoca non e’ la vitale figura del cavaliere, ma quella servile del cicisbeo

Marco 8:05 pm - 13th Giugno:

Venerdì sera, insieme a due amici di vecchia data, mi sono recato a mangiare in una pizzeria della mia città. Vicino a noi erano sedute due coppie: un lui sui cinquantacinque anni e una lei sui quaranta; un lui sui quaranta e una lei sui trentacinque.
Ebbene, per la milionesima volta, ho potuto constatare che all’arroganza e alla superficialità femminile non c’è limite. Nel primo caso i due avevano iniziato a discutere animatamente, ma mentre lui, pur ribattendo in maniera decisa, era comunque educato e rispettoso nei confronti della sua partner, quest’ultima replicava in modo volgare dandogli ripetutamente dell’ottuso.
Nel secondo caso lei non ha fatto altro che parlare male del suo ex marito, descrivendolo come un superficiale, immaturo e irresponsabile, e dando per scontato che da parte sua non vi fosse stato alcun errore.
Quello che a me continua a sconcertare delle donne, è la totale mancanza di autocritica, nonché l’incapacità di fare ragionamenti profondi e sensati.
Inoltre, come hanno già scritto altri in passato, se sono così veramente così astute, empatiche e intelligenti, perché non riescono mai a capire al volo con chi hanno a che fare…?

Silver 12:08 am - 14th Giugno:

Marco:
“Inoltre, come hanno già scritto altri in passato, se sono così veramente così astute, empatiche e intelligenti, perché non riescono mai a capire al volo con chi hanno a che fare…?”
______

Esattamente…
Silverback 10/3/2005, 14:24
http://questionemaschile.forumfree.it/?t=3045325&st=15

Leonardo 12:14 pm - 14th Giugno:

Le donne sanno benissimo il potere che hanno sugli uomini, gli uomini non sanno il potere che potrebbero avere. Le donne possono contare su un uomo arrapato o innamorato, anche dal ricatto della virilità: un uomo deve far vedere che è forte e che infila altrimenti è finocchio, una femmina che non mostra interesse per un bel ragazzo sarà finocchiona pure lei, altro che minor desiderio sessuale, se si comincia a ricattare le femmine di essere lesbiche se non si danno da fare, se non la danno o non lo prendono (passare per deboli e vittime è la forza e, soprattutto riscattare la nostra intelligenza e sensibilità: cosa che fanno le donne senza aver mai dimostrato tali qualità) è già un passo avanti. Gli uomini potrebbero ricattare le donne anche facendosi passare per impotenti dando la colpa alle donne, anche perché psicologicamente è la verità.
Basta prendere esempio dalle donne per avere i nostri privilegi.

Damien 7:36 am - 15th Giugno:

@Leonardo: Tutto vero.. e lo fanno per molte motivazioni, due importanti sono descritte qui sotto nel commento di Strider.

@Strider:>>COGLIONI<>CICISBEI<< Permettimi di stringerti la mano, finalmente facciamo luce su un altro atteggiamento chiave da eradicare! anche se la vedo dura.. per molti di loro, continuare in tale condizione, equivale ad avere "l'osso quotidiano"…

@Marco: la risposta alle tue domande si puo' evincere da quanto in precedenza esposto: perchè esse non hanno bisogno di fare autocritica quando si trovano dinanzi sempre e comunque dei "COGLIONI E CICISBEI", che si augurano di inzuppare il biscotto! non sapendo che quello accaduto agli uomini che li hanno preceduti, molto probabilmente capiterà anche a loro, ma non prima, ovviamente, di esser stati deufradati da cene, uscite e quant'altro, con la speranza di una possibile elargizione di qualche prova tecnica di procreazione…

@Leonardo: credi che l'ometto italico medio, quello delle partite in televisione, quello della domenica allo stadio, insomma quello.. possa realmente mai fare quanto giustamente auspichi?.. io credo di no.. quando si nasce "COGLIONI E CICISBEI" tali si rimane a vita.. non si vede altra soluzione, in quanto il processo di "risveglio" impiegherebbe risorse che il loro cervello, formattato da questa società, non è in grado di assimilare.

Leonardo 10:02 am - 15th Giugno:

@ Damien: Lo so, stavo pensando comunque da uomo beta e pure un po rimbambito, che dobbiamo sentirci in qualche modo superiori ai COGLIONI CICISBEI, penso che le donne che cercano di convincerci, e poi desistono sanno che abbiamo ragione e non siamo COGLIONI CICISBEI, non è poco.

Luke Cage 7:38 pm - 16th Giugno:

http://www.youtube.com/watch?v=PGrPlDVqO3I
http://it.eurosport.yahoo.com/16062010/45/mondiali-2010-fifa-rigorosa-sulle-regole-pubblicita.html
Simpatica questa vicenda.
Tanto inutile clamore sullo sfruttamento dell’immagine della donna, poi puntualmente ciò che più conta si rivelano essere interessi di altro tipo che nulla hanno a che spartire con questioni inerenti il buon gusto, la moralità, etc.
Non vorrei essere frainteso,in questo caso forse si è esagerato, però questo è uno di quegli episodi che evidenziano più di altri il peso del contesto socio – economico in cui le tematiche “di genere” sono oggi calate : a “censurare” l’iniziativa ci ha pensato la pressione di una azienda concorrente…

Alessandro 7:48 am - 17th Giugno:

Avevo sentito di questo “caso”. E’ certamente un pò strano vedere sugli spalti un gruppo di ragazze che fa il tifo per la propria squadra in un ambiente che è di solito a fortissima prevalenza maschile. Eppure se una persona osserva il video incriminato non ci trova assolutamente niente di più; non vi è traccia neppure di pubblicità occulta. Insomma, tanto rumore per nulla. E invece appena si osserva il video pubblicitario vero e proprio si comprende che quella che è in atto è probabilmente una “guerra” tra due aziende produttrici di birra, senza esclusione di colpi, che si è spostata di fronte agli occhi di miliardi di persone,e in cui la FIFA si schiera da una parte. Io mi auguro che queste ragazze facciano causa a questa istituzione para-mafiosa che è la FIFA e ottengano giustizia, cioè vengano pagati loro i danni che hanno subito. Il calcio giocato ha sempre il suo fascino, ma ciò che lo circonda è sempre più vomitevole, e faccio riferimento ai padroni, padroncini, a molti addetti ai lavori, agli scandalosi compensi…Conta solo il business.

Damien 5:39 pm - 17th Giugno:

– Dalla… rete:

10 Buoni Motivi Per Non Sposare Una Donna Moderna:

1) quasi sicuramente non è illibata (specie se l’hai conosciuta dopo i 25 anni, poi le eccezioni ovviamente confermano la regola), quindi altri uomini (in Italia e magari pure all’estero) prima di te ne hanno “goduto delle grazie”, l’hanno trattata come un oggetto sessuale e senza impegni…..e cmq il fatto che tu sia diventato suo marito, non ti mette al riparo da corna & co. specie se lei è una donna molto bella, mettiti in testa che avrà sempre piacere che altri uomini la guardino e la facciano sentire bella……è inutile che fai quella faccia perplessa, sai bene che la vanità è una loro caratteristica, lo sappiamo bene no? altrimenti non saresti mai riuscito a portartela a letto……..
2) lei non ti sarà mai grata di averla sposata, tra l’altro, il matrimonio con abito bianco è una loro fissazione, influenzata fortemente dalla cultura e dalla religione che le vuole “Degne Signore” solo con una fede al dito, (gli uomini, se potessero, hanno commentato che preferirebbero un fidanzamento a vita….), inoltre ti dirà sempre che sei stato tu ad andarci a guadagnare.
3) le donne moderne sono tendenzialmente paranoiche, e tu sarai il loro principale sfogo, sarà sempre colpa tua, anche se sei un brav’uomo pieno di amore e rispetto (anzi questi ultimi sono i piu’ bersagliati, perchè per loro indole le donne si approfittano di quelli piu’ seri, docili e tranquilli, praticamente gli uomini beta)
4) la donna odia la routine, associa l’amore e la devozione al proprio uomo in ragione della capacità che ha quest’ultimo di regalarle sempre nuove emozioni che la facciano sentire viva, desiderata e donna. Cio’ alla lunga è molto molto stancante……infatti a tal proprosito ricordo che il 75% delle separazioni è chiesto dalla donna, e udite udite, la principale ragione per cui le donne la chiedono non è il tradimento, ma il fatto che il loro uomo sia diventato piu’ apatico, asociale, pigro e meno romantico di quanto era un tempo; Quindi se se si vuole che il matrimonio duri (quindi non vuoi trovarti a dormire sotto un ponte) prima ti conviene seguire dei corsi intensivi di autostima, umoristica (le donne vogliono ridere, ricordatelo!!!), PNL e psicologia infantile (già hai capito bene, non psicologia femminile ma INFANTILE)….e mi raccomando non ti dimenticare che il tutto deve apparire SPONTANEO…..come ti vogliono loro…..
5) la tua libertà, il tuo pensiero, la tua ragione rischiano seriamente di essere manipolate dalla donna che andrai a sposare, a loro piacciono i tipi indipendenti, ma una volta sposate pretendono che l’uomo si conformi al loro volere ed ai loro capricci, pena: indovinate?? ESATTO! Astinenza Sessuale!
6) inevitabilmente entri a far parte di una nuova famiglia, quindi quando un suo parente stretto è in difficoltà tu devi correre in suo aiuto, se non lo fai, quando torni a casa saranno “augelli per diabetici”
7) ovviamente le decisioni importanti le prende sempre lei e non tu, tu avrai l’illusione di essere il capofamiglia, ma la mente è lei, tu avrai mere funzioni esecutive, ti manderà in avan scoperta, sei tu che ci metti la faccia per difendere la Sua famiglia, sei tu che devi avere le bolas per difendere il suo volere, litigherai per lei, magari rischierai pure la vita, se non lo fai oltre a essere condannato all’autoerotismo, dopo un po’ ti troverai le valigie fuori dalla porta.
8 ) guai a te se sei un inetto indeciso che non sa fare nulla e non sa tirarla fuori dai casini, la prima volta è pure disposta a spendere 300 euro per l’idraulico o il meccanico ma dovrai osservare ed imparare, e se non lo fai la prossima volta non ti meravigliare se nel vostro letto troverai macchie di grasso……
9) scordati che lei ti amerà con la stessa intensità, specie quando arriveranno i pargoli, il suo amore sarà inevitabilmente convogliato verso i cuccioli, tu sarai per lei un mero compagno di viaggio che DEVE REGALARLE la FAVOLA, deve provvedere alla SUA famiglia in cambio di un po’ di sesso di tanto in tanto…..
10) guai a te se ti rilassi e non ti dimostri un po’ geloso, loro scambiano questi momenti di riposo per disinteresse, ed andranno a cercare nuove emozioni fuori dal nido……..a tal proprosito ricordati di fare il test del DNA ai tuoi figli (ovviamente all’insaputa di tua moglie), lo sai no che il 13% dei bambini non è figlio di colui che pensa di essere il loro padre….? non lo sapevi? ora lo sai…

La discussione e’ proseguita, ma in buona sostanza tutti erano piu’ o meno convergenti sul fatto che, oggi sposare una donna moderna non conviene per le ragioni che ho sopra esposto, piuttosto fa qualcosa di veramente utile per te stesso, che ne so: prenditi una laurea o il brevetto da sub, fai un corso di parapendio, studia le lingue (specie l’ inglese…. capisc’ a me ;)) fai viaggi, scrivi libri, diventa qualcuno di importante ed interessante (le donne vanno pazze per i leader sfuggenti) provaci con tutte, frequenta moltissime donne mettendole magari in competizione, ma non farti mai incastrare, la donna è utile solo se a tempo determinato………..tanto per fare cazz@te c’è nè di tempo, ricordati che sei fertile anche a 60 anni ed una straniera disperata che si vuole sistemare la trovi sempre, e poi c’è il Viagra……se proprio vuoi che il tuo patrimonio genetico si espandi nel mondo ma non vuoi sposarti puoi sempre vendere il tuo seme ad una banca………quindi problema risolto………

Tu non sei nato per diventare uno schiavo, tu sei nato per crescere libero ed indipendente e dominare il mondo, dalle donne devi solo succhiare energia per innalzare la tua autostima come fanno quelli piu’ svegli e scaltri a cui loro sbavano dietro senza che riescano a dominarli……..solo così otterrai il loro rispetto ed il loro amore………altrimenti sarai solo sfruttato e quindi, col tempo, disprezzato.

Icarus.10 10:07 pm - 17th Giugno:

Leggendo questo Decalogo di Damien, mi sono sentito colpito da una ondata di abbattimento, ma sarebbe sbagliato turarsi le orecchie e coprirsi gli occhi di fronte alle verità che scottano e che fanno male.

Da parte mia continuerò a sperare che in questo mondo siano rimaste ancora persone per bene, donne e uomini, che credano e soprattutto seguano ed esercitino gli ideali di amore e fedeltà. Va detto, altresì, che quello dell’autocritica è un valore che in tante, troppe donne, manca. Accusare sempre l’altro e mai farsi venire il sospetto che la colpa possa essere anche propria è la prima causa di disgregazione non solo di coppia, ma anche sociale.

Luke Cage 2:02 am - 18th Giugno:

il decalogo di Damien mi ha messo di buon umore : è un sollievo quando ti rendi conto che non sei il solo ad aver preso atto di come funzionano le cose e che ciò non debba necessariamente tramutarsi in rassegnazione.
I tempi che viviamo sono questi, tanto vale cercare di cogliere il meglio contando sulle proprie forze e senza farsi infinocchiare.

Silver 9:49 am - 20th Giugno:

di Laura Tussi lunedì 1 dicembre 2008

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Il sessismo in filosofia. La subordinazione delle differenze.

Una semplice strategia critica può solo scalfirne la superficie concettuale senza intaccarne però il nucleo valoriale perché il costrutto androcentrico della filosofia risulta talmente sedimentato da non esserne minimamente intaccato.

Il carattere patriarcale dell’impianto filosofico deve essere constatato e segnalato da un nuovo smascheramento critico, da una strategia operativa, in quanto corrisponde ai principi elementari di correttezza, in senso antidiscriminatorio, come deve implicare la strategia educativa di una società democratica. Dunque il silenzio rispetto al modello patriarcale soprattutto nella filosofia si estende al patriarcalismo nell’intera tradizione, in quanto la cultura misogina viene tramandata complessivamente, opponendosi così ai presunti ideali egualitari della società democratica.

Dunque la discriminazione sessista e la misoginia risultano un modello interpretativo marginale che non confuta la validità universale della disciplina filosofica.

La supposizione che Heidegger con il proprio pensiero abbia sostenuto l’ideologia nazista, infastidisce la comunità intellettuale contemporanea, ma invece la certezza che la filosofia tradizionale sia sessista, ossia discriminatoria nei confronti dell’universo femminile, suscita solo una indulgenza divertita.

Per questo le filosofie femministe contemporanee si adoperano per smascherare la complicità misogina e discriminatoria supportata da tale indulgenza.

La problematica principale consiste nel comprendere la motivazione per cui la filosofia contemporanea e l’editoria scolastica continuino a nascondere gli aspetti palesi di tale sessismo discriminatorio. Comunque non si eliminano la misoginia e il sessismo censurando i passi o i testi filosofici dove essi appaiono più espliciti, ma rivelando la loro presenza nella teoria disciplinare. Finché si tace sul fenomeno sessista e se ne cancella la realtà, diventa molto difficile la sua eliminazione.

Le studiose femministe decostruiscono i testi filosofici per dimostrare come la concezione fallologocentrica non rappresenta un aspetto irrilevante, ma è fondante dell’assetto strutturale ed epistemico della disciplina che si moltiplica negli snodi della teoria.

Per esempio della dottrina politica di Aristotele in un manuale tradizionale è esposta la celebre definizione per cui l’uomo è un animale fornito di logos e dunque un animale politico, quindi con una duplice funzione di “cittadino” nella polis e “padrone”, in ambito domestico, della moglie e degli schiavi. Questa affermazione risulta chiosata con l’esplicitazione che lo schiavismo e la subordinazione delle donne erano costumi normali.

La decostruzione femminista tende a riflettere la dicotomia tra sfera politica e sfera domestica. Queste affermazioni concettuali segnalano che la filosofia politica risulta costruita su fondamenti logici da cui le donne sono strutturalmente assenti e escluse. Quando la filosofia ripensa la politica questo fondamento concettuale rimane sintomaticamente identico.

Anche Hobbes e Locke, conclamati fondatori dello stato moderno e del teorema dell’uguaglianza, comunque non contemplano le donne fra coloro che suggellano il patto sociale. Nella prima prospettiva aristotelica la subordinazione della donna sembra dovuta ad un inevitabile ritardo della storia, come se, ammesse a pieno titolo anche le donne nella definizione di “animale razionale”, il difetto risulterebbe superato, ma questo presupposto è falso dal momento che la moderna inclusione delle donne nello statuto libero e razionale del soggetto, non elimina la dicotomia tra una sfera pubblica, pensata come innaturalmente maschile, e una sfera domestica, pensata invece come inevitabilmente femminile. Il legame tra l’universalizzazione della sostanza maschile dell’uomo e del soggetto e la dualità dicotomica tra pubblico e privato risulta strettissimo e coerente, perché risulta incluso in un sistema con risvolti fallocentrici che ne costituiscono l’essenza. La seconda prospettiva filosofica (Hobbes e Locke) focalizza la questione della differenza sessuale, assumendola come criterio della decostruzione delle discipline filosofiche. Dunque la questione della differenza sessuale e di genere orienta lo stesso orizzonte di fondazione di queste teorie, in una posizione non oggettiva e universale come quella tradizionale, ma con una prospettiva dichiaratamente parziale.

La categoria di differenza sessuale mette in evidenza la dualità dei sessi e che nessuno dei due sessi può ignorare la sua parzialità spacciandosi e contrabbandandosi per l’intera specie umana. Per il mondo maschile questo implica la rinuncia al privilegio della tradizionale universalità attribuita al proprio sesso e quindi il reidentificarsi, come parziali e impossibilitati a rappresentare l’intera specie umana e a riconoscersi in essa.

La differenza sessuale implica che originariamente non sussista l’uno, ma il due, ossia i due sessi, e il differire, la differenza tra i due sessi, senza che nessuno dei due sessi costituisca il prototipo originale da cui l’altro sesso differisce. Invece il termine Uomo ritaglia un’orizzonte simbolico in cui il prototipo dell’umanità è maschile. In questa modalità il mondo femminile può rientrare nel concetto “umanità” nella misura in cui differisce dal prototipo come una specificazione interna. Di conseguenza, la differenza non risulta più costitutiva di entrambi i sessi, ma diviene una differenza specificante, derivata, secondaria, in quanto il maschile della specie umana risulta universale, perché indica entrambi i sessi, mentre il sesso femminile ne risulta una sottospecie.

La filosofia opera per una costruzione oggettiva e veritiera della valenza universale del termine Uomo, basandosi su un pensiero che indaga l’entità dell’uomo, definendone la natura. Il termine uomo tende ad essere sostituito con termini astratti come soggetto, individuo, persona la cui stessa astrazione ne rafforza la valenza universale, ma non ne smentisce l’essenza maschile. Sotto queste maschere terminologiche sussiste sempre il prototipo originale che assolutizza i due sessi e si ostina a pensare la differenza sessuale come sottospecificazione piuttosto che differenza, in un’etica virile ed invasiva, presentandosi come universale. Questi sintomi evidenti segnalano il fondamento sessista di tale pretesa universalità. La relazione gerarchica tra ragione e passione risulta valida sia per il soggetto maschile sia per il suo rapporto con l’altro sesso, per cui la rappresentazione femminile, quale soggettività umana incompiuta, la inserisce al livello alogico della passione. Di conseguenza se il soggetto maschile costituisce il versante etico sul proprio autodisciplinamento riesce a inserire in questo quadro valoriale il ruolo subordinato del sesso opposto. Foucault sostiene così che subentra [2]“una morale virile, in cui le donne non entrano che a titolo di oggetti o al massimo di partner che è opportuno formare, educare e sorvegliare”. In questo modo l’etica legittima i consueti stereotipi del maschile e del femminile. La questione fondamentale è filosofica e coincide con la scelta fra il contraccambiare per universale una prospettiva maschile o decidersi a segnalare tale discriminazione, in quanto la scuola è tenuta a formare e non a conformare. La tradizione dell’universalismo androcentrico e fallocentrico trasmette una modalità culturale dove l’”altro”, non solo l’altro sesso, ma qualsiasi “altro”, viene impostato gerarchicamente in un ruolo inferiore.

Il modello androcentrico è sessista e razzista perché si pretende universale, in quanto discrimina ogni differenza culturale, etnica e sociale.

Infatti l’individuo, il soggetto Uomo è maschio, ma anche bianco e ricco di risorse e tende a giudicare e misurare gli altri popoli e le altre culture come differenza in ritardo, in errore e nell’incompletezza in rapporto ai valori universali dell’Occidente. La tradizione filosofica che crede il primato dell’uno rispetto alle differenze non è imparziale perché non concede spazio all’alterità. L’atteggiamento ovvio e scontato del patriarcalismo consiste nell’estendere agli altri il proprio modello, inglobando e uniformando ad esso, rinunciando alla differenza, per cui il dissimile deve assimilarsi. Infatti l’attuale fenomeno della globalizzazione appartiene a questa logica. Naturalmente la storia della filosofia comporta anche razzismi palesi, come il mito del buon selvaggio, ma più ardua risulta l’operazione di esplicitare il connubio tra razzismi palesi e il sistema di pensiero che ne legittima la produzione.

Il sistema filosofico sessista ha matrice nel modello dicotomico strutturato su serialità gerarchiche e oppositive, che non prevedono semplicemente due poli paralleli ed equamente classificati, ma presuppongono la centralità del polo positivo opponendogli una negatività, per cui ogni opposizione risulta una subordinazione. Con la definizione di uomo maschio, adulto e libero, seguono logicamente una serie di opposizioni come maschio/donna, adulto/minore, libero/schiavo, nello stesso identico sistema in cui si iscrivono tutte le serie di opposizioni gerarchiche e di conseguenza discriminatorie note alla storia quali ricco/povero, bianco/nero, civilizzato/primitivo, industrializzato/arretrato, eterosessuale/ omosessuale sino a giungere al delirante ariano/ebreo. Si tratta di opposizioni dicotomiche duali, che confermano l’idea della logica principale di tale economia binaria che si fonda e si basa precipuamente sulla differenza sessuale come fattore primario della dualità che sussiste nell’umanità, nella specie umana. La serie di opposizioni gerarchiche coincide sempre nello stesso cardine, ossia l’assunzione della differenza sessuale come dicotomia oppositiva e gerarchica. L’elemento maschile funge da soggetto strutturante e sovrano.

La differenza sessuale presenta una dimensione trasversale rispetto a questo sistema gerarchizzante e dicotomico. Infatti il sessismo è un fenomeno presente sia nei termini oppositivi che rappresentano il polo subordinante sia nel polo subordinato di tali opposizioni razziste. Per esempio, la dicotomia eterosessuale/omosessuale presenta il primo termine contenente infatti la modalità patriarcale che subordina il femminile, mentre il secondo termine “omosessuale”, appunto, raggruppa gli uomini e le donne che derivano dal modello patriarcale. Tutto appunto dipende da un significato di differenza sessuale e da una categoria di differenza interpretata come inferiorità e tradotta come discriminazione. Ma il superamento delle forme discriminatorie è attribuito al valore dell’uguaglianza come ideale e eliminazione di ogni differenza e non come base su cui impostare e legittimare la differenza, come il principio ispiratore di una nuova società non più sessista e razzista. Il principio di uguaglianza e l’ordine sociale e culturale che si ispira ad esso sembrano suffragare atteggiamenti di sessismo e razzismo.

In virtù del modello egualitario il sessismo e il razzismo si rivelano tali.

I valori e gli ideali antidiscriminatori del mondo attuale sembra che funzionino da criterio per leggere il carattere discriminatorio della tradizione.

L’ordine fallogocentrico della tradizione si rivela, osservando la prospettiva del principio egualitario, che non è il frutto di un’analisi teorica che rappresenta una struttura sociale veramente egualitaria. Il principio di eguaglianza risulta solamente elaborato dalla teoria e non coincide con una società di uguali diritti nella pratica, alimentando il divario tra uguaglianza sostanziale e formale. Il modello egualitario dichiara annullate le differenze tra uomini, ma non supera le discriminazioni della differenza sessuale. Dunque il principio di uguaglianza risulta rivoluzionario per le differenze degli uomini, ma è estremamente conservatore per il mondo femminile. Il principio di uguaglianza risulta rivoluzionario perché supera il sistema predominante basato su differenze di diritto, doveri e poteri, mentre si rivela conservatore perché non intacca l’antica distinzione, presente nella politica di Aristotele, fra una sfera pubblica, naturalmente concessa agli uomini e una sfera domestica destinata alle donne. La problematica dei diritti politici coinvolge anche la questione dei diritti sociali e civili, in una logica che travalica un vecchio ordine politico basato sulle differenze tra uomini, con un nuovo sistema politico incentrato sull’ uguaglianza tra uomini, rivolgendosi però agli uomini intesi come maschi, in quanto l’ipotesi teorica che stabilisce il principio di eguaglianza risulta attribuita a essere umani di sesso maschile.

L’integrazione delle differenze

Riconoscere la soggettività della donna corrisponde a riconoscere anche la differenza: la pari dignità non viene stabilita sulla base di una omogeneizzazione dei due sessi, ma sulla identificazione della differenza come valore. Non si vuole qui fare l’elogio del pensiero della differenza sessuale (che è comunque un momento alto della partecipazio­ne femminile all’elaborazione culturale), ma sottolineare ancora una volta che la rilevazione della differenza sessua­le come positività dà diritto di cittadinanza culturale a tutte le altre differenze (etnica, culturale appunto, ma anche di età, di salute, di stato sociale ecc.). Ciò sembra importante soprattutto in un momento in cui le differenze etniche-culturali stanno spaccando nazioni, anche da lungo tempo costruite sull’unione di etnie diverse, in tanti piccoli satelliti.

Rimane certamente un problema quello delle varie forme di discriminazione e di violenza sulle donne e sulle bambine. Una questione grave è il precariato sul lavoro, il cosiddetto mobbing e la precedenza data al licenziamento, o alla messa in cassa integrazione, delle donne nelle situazioni di chiusura totale o di de-localizzazione delle aziende. Legati al fenomeno dell’immigrazione ci sono i problemi dello sfruttamento e del traffico di donne. Di crescente rilievo sociale, giuridico e morale è la piaga culturale che riguarda quelle donne immigrate le quali, lavorando in particolare quali badanti o infermiere nelle nostre case e nei nostri ospedali, fanno partecipi le nostre famiglie dello stato di disagio in cui si trovano le loro stesse famiglie rimaste nei paesi di provenienza: prive di madri, figlie, sorelle… La sfida del ricongiungimento del nucleo familiare ci coinvolge nel nostro più intimo vissuto quotidiano.

Partire dai diritti umani delle donne e delle bambine porta a considerare con mente nuova la pratica della socialità, della politica, dell’economia, dell’educare e del formare per un avvenire globale completo. Alla fine non può non scattare una più avvertita consapevolezza del valore della centralità della famiglia, del rilievo e della irrinunciabilità degli essenziali servizi sociali, della necessità di politiche pubbliche sostanziate di adeguate risorse.

E’ stato grande l’apporto femminile nella crescita globale dell’attenzione e responsabilizzazione verso i soggetti più deboli (bambini, anziani, handicappati) che, essendo un tempo gestiti individualmente dalle donne nell’ambito familiare, poi non venivano presi in responsabilità dal sistema sociale. Altrettanto grande è stato il contributo femminile alla sensibilizzazione verso le tematiche ecologiche, alla tutela e preservazione dell’ambiente, legata anche all’antica consuetudine, come donne, della gestione del quotidiano. Al femminile è la presa di coscienza dei grandi temi della pace, del ripudio della guerra, delle denunce alla violazione dei diritti umani in ogni realtà. Non vi è dubbio che per portare avanti un impegno in prima istanza individuale, una presa di coscienza, e poi collettiva, le donne devono innanzitutto conoscere e riconoscere se stesse per poter chiedere all’alterità un corrispondente riconoscimento. In questo senso le donne devono compiere ancora lunghi percorsi di emancipazione. In alcuni casi debbono creare e ricreare immagini di sé che non hanno avuto, non limitandosi ad un inventario dell’esistente, della realtà di fatto, del contingente.

[3]Le culture si sono sviluppate sui tentativi successivi degli umani di superare le diversità, di colmare lo scarto, di rendere realizzabile l’utopico. La rivelazione della differenza sessuale come positività, attribuisce diritto di cittadinanza culturale a tutte le altre differenze, etniche, culturali, ma anche di età, intergenerazionali, di salute, di stato sociale. Questo è importante soprattutto in un momento in cui le differenze etnico-culturali sgretolano nazioni, anche da lungo tempo costruite sull’unione di etnie diverse, in tanti piccoli satelliti. La differenza di sesso è forse attualmente quella che subisce i maggiori attacchi. Anche le scienze dimostrano che riconoscersi in un sesso è un processo culturale oltre che fisiologico e psichico. Le elaborazioni del neofemminismo hanno dimostrato che la partecipazione delle donne ai processi culturali è stata di notevole spessore, anche se sotterranea, tacita, priva di protagonismi, quasi ignorata dalle donne stesse.

Proprio nella quotidianità e non nelle orchestrazioni metafisiche si gioca il senso più rilevante della nostra esistenza, anche come donne. In questo senso Hannah Arendt scriveva con evidente lucidità: “E’ vano cercare un senso nella politica o un significato nella storia quando tutto ciò che non sia comportamento quotidiano o tendenza automatica è stato scartato come irrilevante”.

Abbiamo come donne forza, tenacia, creatività, capacità di resistenza anche in situazioni di tensione. Abbiamo anche una certa “innocenza” che deriva dal fatto di essere state lontane dai luoghi di potere.

Abbiamo dimestichezza con le origini della vita e della morte: “sappiamo” per retaggio atavico. Eros e Tanatos trovano ricomposizione nella nostra stessa esistenza.

Dobbiamo innanzitutto riuscire ad utilizzare le forze positive che si liberano nell’inevitabile conflitto tra i “diversi”, per sesso, per età, per cultura, come stimoli a cambiare, a crescere, neutralizzando la parte negativa del conflitto che si esprime in prevaricazione, ricerca di possesso dell’altro, tentativo di omologazione dell’altrui diversità ad un modello costruito a nostra immagine e somiglianza o per nostro tornaconto.

Il conflitto sessuale non è a se stante, ma partecipa di una conflittualità che permea tutto il reale, perché è un atto creazionale, proiettato nell’avvenire.

Alessandro 12:56 pm - 23rd Giugno:

A parità di mansione una diversa retribuzione tra uomini e donne? Allora basta semplicemente denunciare i datori di lavoro, quindi anche lo Stato, per discriminazione sessuale. Perchè allora non lo si fa? Perchè è falso. Donne e uomini hanno la stessa retribuzione a parità di mansioni. Certo se una donna sceglie il part-time guadagnerà meno di un uomo che lavora a tempo pieno nonostante svolgano la stessa mansione. Oppure un operaio che sceglierà di fare gli straordinari guadagnerà di più di chi non li fa, ecc., ecc. Non si può mettere tutto nel calderone.

Alessandro 1:16 pm - 23rd Giugno:

Ho provato a leggere questa lunga riflessione sul sessismo in filosofia. Abbiamo scoperto che anche la filosofia è sessista. Grazie mille. Non quello o quel filosofo, no tutta, tranne quella scritta dalle donne ovviamente; quest’ultima è un esempio di equilibrio e di totale mancanza di pregiudizi. Questo sì che è un approccio scientifico. Consiglierei a Zapatero di vietarne lo studio, così vivremmo tutti molto meglio.
Le femministe hanno poi l’abitudine di equiparare la condizione femminile tout court a quella degli emarginati, dei derelitti della società. Eh no: voi state sedute anche negli scranni del potere, non confondete le acque. E se certe cose vanno male è ANCHE colpa vostra.

Marco 7:16 pm - 23rd Giugno:

@Valentinasax
http://finanza.it.msn.com/speciali/gallery.aspx?cp-documentid=153780801
Leggevo nell’articolo come l’attività di studente sia meno reddittizia per le donne rispetto a quella svolta dagli uomini! Ma sapete perchè? Noi abbiamo una marcia in più e per noi è più facile raggiungere l’obiettivo della laurea, invece i ragazzi poverini devono faticare per arrivare alla metà. Quindi è normale che vengono premiati quei pochi che riescono a mostrare un pò di intelletto…ehehe faccio solo sarcasmo. Comunque molto interessante l’articolo, forse un pò triste perchè ci fa capire che nel 2010 la donne madri, studentesse, lavoratrici e a volte tutte queste cose insieme, sono ancora sottovalutate e tenute sotto gamba.
@
C’è una domanda che io mi faccio spesso, ed è la seguente: ma queste poveracce che rapporti hanno con i loro padri e fratelli? E’ sconcertante dover constatare che non ce n’è una in grado di esprimere un’opinione intelligente e soprattutto non se ne trova una che non mostri un forte risentimento verso il sesso maschile. Come dice Silver sono veramente clonate.

Marco 7:21 pm - 23rd Giugno:

Le donne più ricche del mondo che hanno creato da sole la loro fortuna
forbes
Luisa Kroll – mercoledì, 23 giugno 2010 – 11:58

Lo scorso 8 giugno Meg Whitman è diventata la prima donna repubblicana a ottenere la candidatura del partito per la carica di Governatore della California. Ma ha battuto anche un altro primato, ovvero la quantità di denaro personale investito da una donna per supportare la propria campagna elettorale. La Whitman, 54 anni, ha un patrimonio di 1 miliardo di euro, secondo le nostre rilevazioni di marzo, ha speso più di 57 milioni di euro per la sua campagna e ha affermato di essere disposta a spendere anche il doppio pur di essere eletta.

Una somma notevole, ma forse il dato più impressionante è che la Whitman abbia davvero la possibilità di investire tutto quel denaro. Solo dodici anni fa era una delle tante donne in carriera che collezionava posizioni di rilievo in aziende importanti come Procter & Gamble, Disney e Hasbro. Poi, nel 1998, ha deciso di fare un salto nel buio accettando di diventare amministratore delegato di eBay, allora una piccola azienda con soli 30 dipendenti. Come retribuzione avrebbe ottenuto parte delle azioni della società.

Grazie a quella decisione, la Whitman è presto entrata nell’Olimpo dei 1.011 miliardari del mondo. Cosa ancora più importante, è una delle 14 miliardarie del mondo ad aver creato da sola la sua ricchezza piuttosto che ereditare la propria fortuna. La più ricca di tutte è la cinese Wu Yajun, con un patrimonio personale di 3,1 miliardi di euro, che ha conquistato la 232ª posizione nella classifica complessiva dei miliardari pubblicata nel 2010. I “self made man” miliardari sono invece 665 e tra questi figurano anche i tre uomini più ricchi del pianeta: Carlos Slim Helú, Bill Gates e Warren Buffett.

Tra le 14 donne, che rappresentano solo il 2% degli imprenditori miliardari che hanno costruito da soli la loro fortuna, almeno cinque hanno iniziato a lavorare al fianco del marito, del fratello o di entrambi. Giuliana Benetton, 72 anni, lavorava a maglia i golfini che suo fratello Luciano vendeva girando la città in bicicletta. Rosalia Mera, 66 anni, aiutava il marito Amancio Ortega a confezionare abiti e lingerie nel soggiorno di casa. Malgrado il divorzio, continua a detenere una partecipazione nella Inditex, società meglio conosciuta per la catena di negozi Zara. Doris Fisher, 79 anni, e suo marito Donald (ormai defunto) hanno lanciato insieme il marchio Gap nel 1969.

Tra le altre leonesse che hanno costruito da sole il loro patrimonio troviamo l’immancabile Oprah Winfrey, 56 anni, e la scrittrice J.K. Rowling (nella foto), 44 anni, che hanno dovuto superare notevoli difficoltà prima di ottenere il meritato successo. Ma per entrambe il futuro è radioso. Il 18 giugno, presso gli Universal Studios, è stato inaugurato il parco a tema dedicato al maghetto Harry e a novembre uscirà “Harry Potter e i doni della morte, parte I”, l’ultimo capitolo della fortunata saga fantasy. Intanto Oprah si gode gli ultimi giorni della sua carriera di regina del mattino in TV. Il prossimo anno infatti condurrà il suo celebre talk-show nella fascia serale sul canale “Oprah Winfrey Network”. Perdono invece un po’ di terreno Martha Stewart e Weili Dai, manager della Marvell. Ma niente paura, possono sempre contare su un conto in banca a nove zeri.

Tutte queste donne hanno alle spalle una storia interessante da raccontare. Anzi, proprio perché rappresentano un’eccezione nel mondo degli affari, ognuna di loro potrebbe essere presa come esempio. Sorge però spontanea una domanda: perché sono così poche?

Innanzitutto, se negli Stati Uniti le donne che avviano una loro attività sono il doppio degli uomini, nel resto del mondo continuano invece a ricoprire un ruolo marginale. “Siamo ancora all’inizio del nostro viaggio per arrivare a dirigere un’azienda importante o per ricoprire incarichi di prestigio in società multinazionali”, spiega Sharon Hadary, fondatrice ed ex-direttore del Center for Women’s Business Research. Secondo le analisi, sono solo il 20% le aziende da più di 1 milione di euro gestite da donne.

Un altro problema sono poi i finanziamenti. Una ricerca della Kaufmann Foundation dimostra che le aziende tecnologiche guidate da donne dispongono di un capitale dal 30% al 50% inferiore rispetto alle organizzazioni che hanno al timone un uomo. E hanno anche più difficoltà a ottenere finanziamenti: nel 2008 gli investimenti nelle aziende guidate da donne sono stati pari all’8%. “Per questi motivi, le donne non possono ancora recitare un ruolo da protagoniste nel mondo economico”, aggiunge Sharon Vosmek, amministratrice di Astia, un’organizzazione no profit che fornisce consulenza alle imprenditrici.

Inoltre, ci sono altri problemi legati agli obiettivi personali. Se gli imprenditori definiscono il grado del loro successo soprattutto in termini monetari, le loro colleghe danno priorità alla vision e alla missione della loro attività. “Gli uomini vogliono ottenere potere e successo, le donne invece desiderano creare qualcosa di nuovo e fare realmente la differenza”, spiega Hadary, adesso consulente sulla leadership delle donne manager con la sua agenzia Sharon Hadary & Co.

“Diventare miliardarie non è il loro obiettivo primario. La maggior parte delle donne non mira ad accumulare denaro, anche se ciò sta iniziando a cambiare, soprattutto tra le imprenditrici più giovani”. Le donne vogliono creare organizzazioni che rispecchino i valori in cui credono, assicurino opportunità di lavoro, soddisfino le loro aspettative e gli diano la possibilità di soddisfare i loro obiettivi familiari.

Su questo aspetto anche Teresa Nelson McCandless, Chair in Entrepreneurship presso la Simmons School of Management, sembra essere d’accordo: “le ultime ricerche dimostrano che con le loro aziende le donne perseguono valori che vanno al di là della ricchezza”.

Il Paese in cui le donne sembrano riuscire ad avere successo più rapidamente sembra essere la Cina, da dove provengono 7 delle 14 miliardarie della nostra classifica. A questo contribuisce senza dubbio il boom dell’economia cinese, che offre loro più opportunità e consente di operare in un enorme mercato con costi di manodopera ancora contenuti.

Adesso le donne contribuiscono alla metà del bilancio familiare, circa il 20% in più rispetto agli anni ’50, secondo i dati forniti da Shaun Rein, fondatore del China Market Research Group di Shanghai, che aveva commentato recentemente il trend nel nostro articolo Il reportage di Forbes sulle miliardarie cinesi.

La determinazione delle imprenditrici cinesi ha impressionato Kristina Bouweiri, responsabile della Reston Limousine di Washington, un’azienda con un fatturato di 12 milioni di euro, che recentemente ha preso parte al Global Summit of Women di Pechino. “Per la prima volta nella storia, sono le donne a sfruttare i vantaggi della rivoluzione industriale. La mia prima impressione è che, per certi versi, per loro sia stato più facile. Hanno avuto più opportunità. Sembra che pensino in grande”, aggiunge la Bouweiri. “Cacciano le unghie e guadagnano alla grande”.

Speriamo che questo sia solo l’inizio. Per loro e per le donne di tutto il mondo.

Marco 6:05 pm - 28th Giugno:

da Il Corriere.it
IL CASO
Le femministe Usa contro “Toy Story 3”
«È un film sessista e pieno di stereotipi»
Le accuse della rivista “Ms”: «È anche omofobico»
Ma ai botteghini ha già incassato 110 milioni di dollari

IL CASO

Le femministe Usa contro “Toy Story 3”
«È un film sessista e pieno di stereotipi»

Le accuse della rivista “Ms”: «È anche omofobico»
Ma ai botteghini ha già incassato 110 milioni di dollari

MILANO – A quasi dieci giorni dall’uscita, ha già incassato 110 milioni di dollari (poco meno di 90 milioni di euro) ai botteghini Usa, ma “Toy Story 3 – La grande fuga” sembra destinato a fare il pieno anche di critiche. Stando, infatti, alle femministe a stelle e strisce, il film d’animazione della Disney in 3D, terzo e ultimo capitolo della saga che racconta le avventure animate dei giocattoli Woody e Buzz quando il loro padrone Andy va al college, sarebbe «sessista e omofobico» a causa della netta prevalenza di personaggi maschili (siamo nell’ordine di 7 a 1), per il modo decisamente poco elegante con cui vengono presentate le donne nella pellicola (dall’assillante madre di Andy all’iper-emotiva Barbie) e per la rappresentazione di Ken come un «gay fashionista con la predilezione per l’inchiostro viola» . Le accuse sono scritte nero su bianco sulla rivista “Ms”, considerata fra le più autorevoli voci del femminismo americano. «Toy Story 3 è negligentemente sessista – ha tuonato la scrittrice Natalie Wilson nel suo articolo – e rischia di danneggiare i bambini che, guardando certi spettacoli, crescono interiorizzando le idee stereotipate su quello che gli uomini pensano delle donne. Non solo. Il film è anche omofobico per la descrizione che fa della bambola Ken e per le battute che riguardano questo personaggio, che suggeriscono che la cosa peggiore che possa capitare ad un ragazzo sia di essere una ragazza o un omosessuale».

SPERANZA PER I BOTTEGHINI – Insomma, un film se non proprio da bocciare, perlomeno da correggere in molte parti. Ed è un biglietto da visita che, chiosa il londinese “The Independent”, non farà sicuramente la felicità dei boss dell’industria cinematografica in Inghilterra, che attendono l’uscita di “Toy Story 3”, prevista per il prossimo 19 luglio, come un’iniezione rivitalizzante per gli agonizzanti botteghini inglesi, che questo mese stanno soffrendo una crisi senza precedenti, con un crollo vertiginoso nella vendita dei biglietti come non si registrava dal 2004. «Abbiamo un grandissimo cast di personaggi – ha spiegato David Sproxton, co-fondatore dello studio inglese “Aardman Animations”, a cui si devono altri celebri successi come “Galline in fuga” e “Wallace e Gromit” – e usiamo giocattoli molto ben fatti per raccontare le vicende umane«. “Toy Story 3” (atteso in Italia per il prossimo 7 luglio) esce a più di dieci anni di distanza (era il 1999) dal precedente capitolo della saga (““Toy Story 2 – Woody e Buzz alla riscossa”) che, a differenza di molti sequel, venne giudicato persino migliore del film originario.

Simona Marchetti
28 giugno 2010

Silver 6:09 pm - 1st Luglio:
Alessandro 6:16 pm - 1st Luglio:

Presto nel mondo occidentale, e non è una battuta, avremo la censura femminista. Qualsiasi cosa dovrà essere vagliata con la massima attenzione perchè nulla sfugga al politicamente corretto, femminista in questo caso. La motivazione: perchè i piccoli potrebbero interiorizzare stereotipi di genere e bisogna preservarli da ciò. Se poi diamo loro in pasto spazzatura televisiva a stelle strisce intrisa di violenza o cartoni animati giapponesi orripilanti, questo non è un problema. L’importante è che vengano educati secondo il vangelo di cui sopra, che consiste nell’interiorizzare solo gli stereotipi che ci fanno comodo. Prove tecniche in atto in Spagna e non solo.

Marco 12:44 pm - 2nd Luglio:

Ci sono pensieri delle donne che a mio avviso – ma leggendo altrove, anche secondo altri – non sono mutuati dal femminismo, bensì precedenti e molto più vecchi. Riporto un episodio recentissimo, risalente a due giorni fa.
Mi trovavo in un bar dove sono solito fermarmi a bere qualcosa; la proprietaria stava parlando con una sua amica – trattasi di donne di età compresa fra i 35 e 40 anni – la quale le raccontava di quanto vivace e sveglia fosse la figlia.
A un certo punto le due si sono messe a sottolineare che “le femmine sono molto più sveglie dei maschi” (avrò ascoltato questa frase un miliardo di volte) e non potendo esimermi dal replicare, ho fatto notare alle due spocchiose che questa non è una regola generale, e che comunque quello è un discorso che vale soprattutto quando si è piccoli.
Subito l’amica della barista ha replicato:
“Mah, anche da grandi…”, dicendo insomma che pure da adulti i maschi sempre deficienti restano.
Al che le ho risposto:”Perdona la presunzione, ma io me ne ‘inchiappetto’ parecchie… e comunque queste sono solo leggende urbane, molto italiane direi…”
Dopo aver ascoltato le mie parole, ed aver notato la mia fermezza, le due presuntuose l’hanno chiusa lì.
Ma ciò non toglie che questi siano pensieri diffusissimi nel 99,999% delle donne e NON ereditati dal femminismo. Anche le mie nonne, e le loro amiche, la pensavano così… Insomma, come ha giustamente scritto qualcun altro in un recente passato, per le donne, noi uomini siamo veramente una massa di coglioni. Credo sia una cosa di cui gli uomini dovrebbero cominciare a prendere atto ed a trarne le dovute conseguenze.

Fabrizio Marchi 2:12 pm - 6th Luglio:

Ho letto il post di Lameduck che ci hai segnalato, Silver. Bè, per lo meno lì ci danno solo dei fascisti e dei maschilisti bypassando tutto il resto della solfa (sfigati, sessisti, repressi, segaioli, ecc. ).
La cosa, diciamo singolare, è la seguente affermazione che, fatta da un femminista, è veramente a dir poco grottesca:”…Oltre a scannarci tra poveri, ci scanniamo anche tra maschi e femmine. La guerra tra i sessi è funzionale al regime come lo è l’imbavagliamento della stampa”.
In altre parole, ci accusa di ciò che il femminismo ha fatto e fa da 40 anni, e cioè di aver scatenato la guerra fra i sessi; ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere…
Quindi proprio noi che critichiamo il femminismo per aver spaccato il fronte di classe” e di aver messo la moglie dell’operaio contro suo marito, sulla base di una interpretazione interclassista e qualunquista (e quindi reazionaria) della realtà, veniamo accusati di fomentare una guerra fra i sessi e fra i poveri. Proprio noi che siamo per il superamento dele barriere di genere (proprio e anche in virtù della nostra concezione di classe)veniamo accusati da coloro che queste barriere le hanno erette, di essere i fomentatori dell’odio fra i generi…
Veramente non c’è limite al grottesco…e neanche al pudore, mi sento di aggiungere…
Mi pare, però, fra le righe, di aver capito che a qualcuna/o non sia andato giù il fatto che siamo finiti sui giornali. E’ questo che non riescono a tollerare. Ma come? Un gruppazzo di maschilisti, fascisti, mascherati da pseudointellettuali di sinistra, riesce pure a finire sui media? Non solo, viene di fatto riconosciuto come interlocutore da una donna di sinistra, progressista e femminista storica, come la Aspesi…
Allora c’è da preoccuparsi.
Da notare infatti, e non è casuale, l’innalzamento del’insulto.
Non si parla più di noi nei soliti termini di sfigati, segaioli, non gliela danno mai ecc.
No, questa volta hanno alzato (si fa per dire perchè la miseria rimane la stessa), o hanno tentato di alzare il livello dell’attacco, che è diventato prevalentemente politico.
Insomma, vi ricordate lo schemino che avevo dipinto all’inizio della nostra avventura?
Fase 1) (la più morbida), problemi con il materno, misoginia più o meno manifesta;
Fase 2) (intermedia) sfigati, repressi, segaioli, non ve la danno mai;
Fase 3) maschilisti, sessisti, razzisti, fascisti. Siamo entrati in questa fase e per molte/ ci rimarremo vita natural durante, naturalmente anche se fra noi ci sono i figli dei partigiani che hanno combattuto contro il nazifascismo o addirittura nelle brigate internazionali durante la guerra civile spagnola…Va bè, andiamo avanti…
D’altronde, come dicono le femministe (e come ha detto anche la Aspesi), il maschilismo è trasversale…
Fabrizio

Icarus.10 2:48 pm - 6th Luglio:

Noi fascisti? Ma se le leggi sullo “stalking”, sulle “molestie”,sul “decreto anti-stupri”(così antigiuridico che è stato criticato finanche dal CSM), sulle “ronde” per proteggere le donne, cioè tutte cose da tempo invocate dalla femministe e lamedukkine varie,,sono state fatte proprio da Berlusconi, fascisti e Lega Nord, significa che i fascisti e leghisti non siamo noi, ma lo sono proprio le Lamedukkine.

Alessandro 3:59 pm - 6th Luglio:

Sì,sì, è proprio la fase 3, Fabrizio. Quando il “nemico” incomincia a crescere di popolarità bisogna andare giù più duri e non si devono fare prigionieri, secondo lei. Che cara compagna, periodicamente ci dedica un pensiero carino smile

Damien 4:27 pm - 6th Luglio:

Le Donne sono esseri umani provenienti da differenti razze, plasmate e modificate dal SISTEMA di POTERE attraverso il FEMMINISMO, hanno potenziato le loro capacità fisiche e mentali, ma hanno anche annullato la loro volontà individuale.

Sebbene il concetto di individui schiavizzati non sia nuovo nella storia umana, le donne si sono distinte da tutti i loro predecessori per l’estrema aggressività verso la loro specie e per il loro comportamento collettivo.

La mente delle donne è collegata da una struttura collettiva chiamata FEMMINISMO. il FEMMINISMO sembra diretto da un SISTEMA di POTERE. Questo SISTEMA di POTERE sembra essere l’unico responsabile dietro le azioni del FEMMINISMO, piegandolo ai propri voleri con l’uso smodato di condizionamento mediatico. Non è noto quanti SISTEMI di POTERE esistano nel mondo, anche se è assodato che ve ne siano più di uno.

La finalità delle donne è, per loro stessa ammissione, il miglioramento e il perfezionamento. Le donne intendono raggiungere questa finalità attraverso la rieducazione maschile, assimilandone forzatamente le loro peculiarità biologiche e tecnologiche per poterli integrare nella loro futura società femminista.

La rieducazione maschile viene ottenuta tramite la naturale attrazione che gli uomini hanno verso le donne, usando il potere sessuale come arma principale, in brevissimo tempo, li costringono a obbedire alle loro necessità, privandoli di tutto, grazie anche a tutta una serie di PRIVILEGI che il loro status di donne dona loro, oltre che aiutate dal SISTEMA di POTERE.

Le donne hanno un’elevatissima capacità di adattamento e infatti, quando incontrano un ostacolo, lo analizzano e normalmente sviluppano una contromisura che elimina l’ostacolo,qualunque sia il genere di problema incontrato.(1)

Tipicamente, le donne non vengono al mondo come esseri egoistici e misandrici, tuttavia, fin dalla piu’ tenera età, esse vengono indottrinate al SISTEMA di POTERE attraverso il FEMMINISMO.

::::::::Gli ometti::

Quando le donne argomentano con un uomo non ancora “adulto”, lo “catturano” e ne inizia il processo di rieducazione, egli viene sottoposto ad una serie di violenze psicologiche, in una “camera di soppruso maschile di storica memoria”, all’interno della quale lo si sottopone a un processo di zerbinismo tale che egli stesso si sente come il vero colpevole dei sopprusi ai danni di tutte le donne, il processo risulta talmente efficace che l’ometto fà suo il concetto FEMMINISTA e spesso rinnega e schifa tutto il genere maschile.

Vengono effettuati molti paragoni sia storici che contemporanei, del tutto privi di riscontro nella maggioranza dei casi, e si inizia cosi la rieducazione maschile necessaria alla completa integrazione del nuovo verbo femminista.

Al termine di questo processo, l'”ei fu.. Uomo”, ora divenuto ometto zerbino, entra a far parte a pieno titolo della mente collettiva FEMMINISTA. spesso l’ometto zerbino, annullato della propria identità e valenza maschile nel sociale, rimarrà al servizio del FEMMINISMO fino a quando non cesserà di esistere.

Benché mentre è sostenitore della Collettività FEMMINISTA, ogni traccia di individualità venga profondamente soppressa, l’ometto tende a recuperare gradualmente i suoi ricordi nel caso circostanze esterne causino un grave danno alla sua persona, esempio in caso di divorzio.

A causa della pervasività delle modifiche effettuate, anche se un ometto viene sottoposto ad un condizionamento inverso al FEMMINISMO, non è possibile, allo stato delle conoscenze mediche attuali, rimuoverne definitivamente tutti i condizionamenti. Tanto più indietro nel tempo risale la rieducazione, tanto più i condizionamenti divengono addirittura necessari alla sopravvivenza dell’ometto, che diversamente non saprebbe ovviare.

::::::::::::::Etica FEMMINISTA e “religione” delle donne

Il fine ultimo delle donne è raggiungere la perfezione. Per conseguirlo esse rieducano intere culture e civiltà per acquisirne peculiarità biologiche e tecnologiche ritenute desiderabili, tutto questo e’ fornito loro dal SISTEMA di POTERE tramite il FEMMINISMO intriso nei MEDIA.

Tuttavia, il FEMMINISMO vede se stesso come impegnato in un’opera di redenzione dall’imperfezione delle civiltà che rieduca: “Rieducando gli uomini al FEMMINISMO, li portiamo più vicini alla perfezione”.

La tensione verso la perfezione è l’istanza dominante nella vita del Collettivo FEMMINISTA, cui sono subordinate anche le vite non solo di singoli ometti, ma di uomini e donne beta.

Concludendo, si puo’ evincere da quanto sopra che il motto FEMMINISTA sia il seguente:

“NOI SIAMO LE DONNE, L’ESISTENZA COME VOI UOMINI LA CONOSCETE E’ TERMINATA, RIEDUCHEREMO LE VOSTRE PECULIARITA’ BIOLOGICHE E TECNOLOGICHE ALLE NOSTRE. LA RESISTENZA E’ INUTILE” (2)
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(1) Leggasi Clone system “f3mm-inist.exe” ver. 6.1.0 – Readme.txt
(2) ulteriori approfondimenti: WIKIPEDIA – Voce Borg.

Luke Cage 6:55 pm - 6th Luglio:

Per non smentirsi la papera zappa insulta chiunque non sia d’accordo con la sua obbiettiva analisi.
Mi chiedo come possa approcciarsi (da presunta psicologa quale è) di fronte ad un cliente uomo, magari mollato dalla moglie fedifraga e in crisi : tiro a indovinare, “colpa tua che non le hai riservato le meritate attenzioni”.
Che persona squallida e malata.

Silver 7:00 pm - 6th Luglio:

Riguardo alla “superiorità femminile”…
http://sasso.blogautore.repubblica.it/2010/07/01/vivienne-e-la-marea-nera/#respond

Definirle clonate è un eufemismo.

Leonardo 7:35 pm - 6th Luglio:

Trovo estremamente squallido questo mondo di uomini grandi, grossi e fessi che servono donne………………………………………………………che se ne approfittano perché gli uomini hanno maggiori desideri sessuali: il testosterone, come odio questo termine. Il vantarsi di averlo duro: no, io ce l’ho moscio, e le donne devono faticare per farmelo drizzare. Se io cosi parlando sono gay, le donne saranno lesbiche se non strisciano ai piedi dei maschi.
Do la colpa a uomini e donne, il ficapower è tutto qui.

Silver 7:50 pm - 6th Luglio:

Fabrizio
“Bè, per lo meno lì ci danno solo dei fascisti e dei maschilisti bypassando tutto il resto della solfa (sfigati, sessisti, repressi, segaioli, ecc. ).”
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Aspè, Fabrì, che altrove la mitica “Chiara di notte”, ovvero l’ex ? “escort”, ha scritto quanto segue…
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lunedì 5 luglio 2010
La setta dell’ometto be(o)ta

«Da quando Fabrizio (il santone della setta – ndr) ha inviato la lettera alla Aspesi le presenze femminili nel sito-blog sono cresciute e il livello di educazione e di cultura che hanno espresso è di caratura decisamente superiore a quelle delle Dorotee (suppongo volesse riferirsi a Galatea – ndr), Lameduck, Chiare di notte, che prima hanno ironizzato pesantemente sul sito-blog e sui suoi partecipanti per poi venire qui a fare le vittime innocenti. Aggiungerei anche l’ipocrisia degli esponenti di femminile plurale, tipicamente femminista del tipo: te lo voglio mettere nel “didietro” però con il sorriso sulle labbra. Ciò non toglie che nascano molti equivoci e malintesi anche con le più apprezzabili partecipanti attuali al dibattito (praticamente con tutte, infatti dopo un paio di commenti capiscono l’antifona e spariscono… a parte ovviamente Rita che e’ assai probabile si faccia la barba col rasoio elettrico – ndr). Secondo me occorre ricordare che quando si parla di donne non si sostiene che tutte le donne si comportino in una certa maniera, ma che la maggioranza lo faccia. Che la maggioranza delle donne italiane e non solo (“e non solo” sta a indicare cosa? Le donne etiopi? Le esquimesi? – ndr) abbia un rapporto con l’altro sesso, nonostante tutte le affermazioni contrarie, di stampo “economico”, cioè l’attrazione rappresentata dal potere e dalla ricchezza, non ci piove (e se lo dice lui, che conosce la “maggioranza” delle donne italiane “e non solo”, c’e’ da crederci – ndr). Sfido un solo uomo a mettere in dubbio una simile affermazione, se è intellettualmente onesto. Certo l’attrazione nasce anche da altri fattori, il fisico statuario dell’uomo (forse crede che una donna valuti un partner esattamente come fa lui quando sbava dietro al culo di una velinazza – ndr), il suo temperamento da leader, tutte “qualità” che rientrano però nella dimensione del “potere”in senso lato. E’ criticabile questo? Per noi sì (quindi, per logica, e’ criticabile anche quando lui sbava dietro al suddetto culo? – ndr). Certo non tutte le donne avranno la possibilità di accaparrarsi l’uomo alfa, alcune dovranno accontentarsi di uno dei tanti “sfigati” (si’, credo che qualcuna, magari con un quoziente intellettivo modesto, dovra’ accontentarsi persino di lui – ndr), ma quello che sta a monte è sempre questa visione da parte delle donne del maschile.»

Ecco, citando uno dei tanti commenti apparsi in questi giorni, in cui ancora una volta vengo immancabilmente nominata ed etichettata come una rompicoglioni, torno a parlare dell’ometto be(o)ta, argomento che, fra l’altro, e’ stato anche riesumato sia da Lameduck che da Bibi.

L’opinione che ho di questi signori – quattro sfigati la cui guida e’ un esperto di “seghe cosmiche” – gia’ la si conosce. Non c’e’ bisogno di aggiungere altro se non la vignetta che li rappresenta alla perfezione, nella speranza che l’adottino come simbolo della loro patetica setta. Si’ perche’ di setta si tratta. Una setta il cui scopo e’ quello di incanalare il risentimento di chi non ha mai capito una beata fava delle donne, ed “avendo fallito in tutti i sogni ideologici”, come scrive giustamente Lameduck, “si scopre incapace di eliminare l’alienazione non avendo il coraggio dell’autocritica”.

Ma tutte le sette, persino quelle patetiche formate da seguaci di Onan, hanno dei punti in comune fondamentali: una concezione del mondo che e’ totalmente disgiunta dalla realta’ e si nutrono di concetti che non devono assolutamente essere messi in discussione, perche’ fanno leva su idee e modelli gia’ esistenti nel cervello di chi vi aderisce. Ad esempio: non riesci a cuccare una donna che ti piace? Vedi passare strafighe che ti fanno fare la bava che non ti degnano di uno sguardo? Devi accontentarti di quello che consideri essere scarto di magazzino e che, nonostante l’altissima opinione che hai di te, indica esattamente cio’ che ti meriti? Sei costretto a lunghe sedute masturbatorie, aka ti sfinisci dalle seghe pensando al culo di miss Universo? Allora e’ scontato parlare di quanto siano stronze, cretine, puttane ed attaccate ai soldi le donne che non te la danno. E cosi’, sistematicamente, una scala di valori e di modelli predefiniti viene inculcata negli aderenti con abilita’ spesso fondata sulla assenza di dubbi, quindi “congruente”, ossia in modo incisivo e convincente, come se quella realta’ disegnata fosse l’unica realta’ possibile del mondo.

Scardinare una struttura mentale di questo tipo non e’ cosa facile. Chi vi aderisce ha scarso senso critico ed un’intelligenza molto vicina allo zero assoluto, anche se l’uso non corretto del computer spesso illude determinate persone del contrario. Quindi parlare a certe teste usando la logica serve a poco. Servono, invece, delle azioni shockanti, come ad esempio renderli consapevoli che i loro comportamenti, quando non sono originati dall’astio della volpe che non puo’ arrivare all’uva, denotano un’omossessualita’, tanto evidente quanto repressa, con la quale non riescono a fare i conti. In un modo o nell’altro, dunque, nonostante i tipici piagnistei che accomunano i bimbiminkia che non riescono a soddisfare il capriccio, la loro vita non sara’ altro che un eterno collezionare due di picche.

Read More: http://chiara-di-notte.blogspot.com/2010/07/la-setta-dellometto-beota.html#ixzz0svgmGIbS

Silver 7:55 pm - 6th Luglio:

Non a caso in passato ho aperto discussioni come questa…
http://questionemaschile.forumfree.it/?t=31840718

Icarus.10 8:49 pm - 6th Luglio:

“Che persona squallida e malata.”(Luke)

E soprattutto, stupida.
Giusto due esempi per mostrare la mente malata e le manie di persecuzioni di questa “lameduk”.
1)Non mi ricordo chi, pare Alessandro, fece una battuta sulla sua laurea in psicologia, e lei per una intera giornata fece un casino dicendo che noi dubitavamo della sua laurea, solo perchè donna. Ovviamente nessuno dubitò della sua laurea, ma fu fatta solo una battuta per evidenziare la sua scarsa intelligenza e cultura. E’ come dire ad una persona che non sa guidare l’auto:”chi te l’ha data la patente” oppure ” mi sa che non ti sei mai fatto la patente”, ciò non significa che chi usa queste espressioni dubiti del fatto che quella persona sia presa la patente, ma è solo una battuta per evidenziare che quella persona non sa guidare bene l’auto. Tutto qui.
2) Quando incominciò, per “dimostrare” la sua “cultura”, a sfoggiare terminologie di argomenti di fisica ed elettronica, io le feci presente in maniera cordiale e amichevole,che questi termini li poteva sapere solo una persona laureata in quei campi e quindi sicuramente lei li aveva letti su wikipedia. Apriti cielo!!!! “Solo perchè sono DONNA non posso sapere questi termini?”, così sbottò pressappoco. Ciò dimostra come sia prevenuta, banale e infantile e come il suo essere donna lo viva con un senso di persecuzione(cioè per lei, se uno la critica, lo fa perchè lei è donna)

Noi non ce l’abbiamo con lameduk perchè donna, e nemmeno perchè femminista, ma solo perchè è una persona stupida. Punto.
Detto questo secondo me non si dovrebbe più parlare di lei e delle persone come lei, altrimenti si finirà per farle una bella pubblicità e soprattutto si rischierà di abbassare la qualità delle discussioni.
Fossi per me censurerei tutti quei commenti di quegli utenti il cui vero obbiettivo non è esprimere liberamente le proprie opinioni discordanti con quelle del sito, ma solo quello dell’ insulto e dello sberleffo fini a se stessi.

Luke Cage 10:05 pm - 6th Luglio:

Sono solo frustrazioni.
Siete sfigati.
Sempre il solito becerume che le stesse femministe si sentivano dire negli anni ’70 (fate politica perchè siete cesse e vi “manca” il c..zzo).
Quel che mi chiedo : se anche fosse?
Se davvero fossimo così sfigati, perchè accanirsi così tanto?
Se fossero solo frustrazioni, perchè limitarsi puntare il dito ?…mah, questa è l’altra metà del cielo…l’eventuale sofferenza maschile non viene considerata oppure schernita con disprezzo : questa non è forse arretratezza culturale, quando non violenza gratuita?
Un grande uomo (Malcom X) disse una volta esagerando:
“Le galline tornano sempre al pollaio. Essendo anch’io un giovane contadino, le galline che tornano al loro pollaio non mi hanno mai reso triste; mi hanno sempre fatto felice.”
Lascio a chi ha più di due neuroni nel cervello capire il senso di quell’aspra dichiarazione.

Icarus.10 10:52 pm - 6th Luglio:

“Quel che mi chiedo : se anche fosse?Se davvero fossimo così sfigati, perchè accanirsi così tanto?……….l’eventuale sofferenza maschile non viene considerata oppure schernita con disprezzo : questa non è forse arretratezza culturale, quando non violenza gratuita?”(Luke)

Nessuna sorpresa, Luke. Cosa ti puoi aspettare di meglio da queste persone così ciniche? Chi non ha cuore, chi non ha sentimenti, non può capire il tuo discorso.. A me fanno paura queste persone, non per quello che dicono, in quanto ciò che dicono sono banalità stupide facilmente smontabili. Fanno paura perchè non hanno cuore e senso di umanità. Queste qui sono capaci di lasciare un loro fidanzato o marito, anche dopo anni e anni di rapporto, magari depredandoli di casa e figli, rimanendo sorde o addirittura compiacenti di fronte al conseguente strazio o addirittura suicidio del partner lasciato e abbandonato a se stesso..e poi ci sorprendiamo che si mettono a sfottere gli “sfigati”? Forti con i deboli e deboli con i forti, queste qui mentre danno bastonate agli sfigati, strizzano l’occhio ai potenti. Persone squallide che si qualificano da sole.E hanno pure la sfacciataggine di proclamarsi di “sinistra”! Ora capisco il perchè in Italia la (sedicente) “sinistra” fa acqua da tutte le parti: perchè è composta, salvo poche eccezioni, da gente di merda.

Icarus.10 11:15 pm - 6th Luglio:

Fabrizio, mi hanno segnalato che l’articolo di questa Lameduk è stato pubblicato e diffuso su facebook dal network “Informare per Resistere”. Ormai la diffamazione sta viaggiando in rete. Secondo me dovresti valutare l’iniziativa di una denuncia penale contro questa tizia, perchè un conto è la critica anche aspra e feroce, un altro conto è essere accostati ai nazisti(quella scellerata ha addirittura detto che le donne di oggi vivono nella stessa situazione degli ebrei durante i campi nazisti).

Alessandro 11:30 pm - 6th Luglio:

Comunque alle nostre amiche non sfugge nulla, siamo sotto attento controllo. E’ stato suffciente accennare a Chiara che subito è arrivata la sua replica. In un certo senso fa anche piacere, perchè indirettamente manifestano interesse e forse, sotto sotto, perfino apprezzamento. Dispiace che abbiano questo atteggiamento di scontro. Il furore ideologico annebbia la mente. D’altronde ricorderete tutti il nostro continuo insistere sulla riappacificazione, ma non c’era stato verso. Essere definito sfigato come fa Chiara mi strappa appena un sorriso, invece un pò mi ferisce essere definito fascista ( !), misogino (!), solo perchè non sono uno dei tanti maschi zerbini. Damien scrive in maniera divertente su un tipo di donne che definisce clonate, però vi sono anche tanti uomini clonati, i maschi zerbini. Damien devi inventarti qualcosa anche per loro smile
Comunque queste genere di accuse hanno lo scopo di chiudere la bocca al “dissenso”. Nella maggior parte dei casi ottengono l’obiettivo sperato. Non bisogna lasciarsi condizionare, e continuare ad esprimere con rispetto il proprio punto di vista.

Silver 11:46 pm - 6th Luglio:

Alessandro
“Non bisogna lasciarsi condizionare”
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Per quanto mi riguarda, è una missione impossibile; per loro, ovvio…
Io “esistevo” già in tempi non sospetti, perciò figurati quando mi toccano le stupidaggini di queste povere disgraziate.

Fabrizio Marchi 11:46 pm - 6th Luglio:

Icarus, ci fanno solo pubblicità…e neanche lo capiscono…e noi non abbiamo nulla da temere perchè non abbiamo scheletri negli armadi…Ho letto le fesserie che hanno scritto, non sono neanche credibili. Comunque, stai tranquillo, le conosco le femministe vere, in questo caso siamo ancora alle ultime file…E comunque, Icarus, se permetti, siamo usciti sulla rubrica della Aspesi sul Venerdì della Repubblica, figurati se mi posso preoccupare di quello che dicono Lameduck o Chiara di Notte di noi…dai…
Piuttosto, l’attenzione che c’è ormai su di noi (e non mi riferisco alle Galatee, Lameduck e Klare di Notte varie) deve far riflettere tutti gli utenti abituali del blog ad avere un maggior senso di responsabilità rispetto a quello che si scrive.
E’ chiaro a tutti? E’ gradita una risposta. Grazie!
Fabrizio
P.S suggerisco ancora una volta di continuare il dibattito su temi seri e di lasciar cadere nel vuoto le imbecillità e gli insuti gratuiti che ci vengono generosamente distribuiti nella rete. Non entriamo neanche in contraddittorio con questa gente. Lavoriamo come se non esistessero. Ignoriamole/i. Tanto fanno tutto da sole/i. Pensiamo a produrre discussione di qualità, come sappiamo fare. E’ questa la risposta migliore che possiamo dare.

Lameduck 2:02 pm - 7th Luglio:

Con richiesta di pubblicazione:

Cari beta, piano a parlare di diffamazione, perchè anche dare ripetutamente della persona stupida e malata a qualcuno in specifico può configurarsi come tale.
Consiglio amichevolmente al tenutario del blog che parla di insulti gratuiti di tenere a freno i suoi pretoriani che ne distribuiscono a chi non sta dialogando con loro.

Vediamo se mi pubblicate, visto che a suo tempo ero stata bannata. Tranquilli, dopo questo non vi disturbo più.

Fabrizio Marchi 5:43 pm - 7th Luglio:

Lameduck, innanzi tutto su questo blog non sei MAI stata censurata, nonostante gli insulti di cui ci hai sempre fatti oggetto, sul nostro come sul tuo e forse anche su altri blog.
Il solo autorizzato a parlare ufficialmente, quindi sia dal punto di vista politico che legale, in nome del Movimento degli Uomini Beta, è il sottoscritto che è anche il gestore del sito nonché il portavoce ufficiale. Il fatto che un amico o un utente del blog abbia ipotizzato la possibilità di una eventuale azione legale nei tuoi confronti per diffamazione, non ha alcun valore legale nè politico. Si è trattato di un intervento sul blog come qualsiasi altro.
Sottolineo quindi che le opinioni espresse nel blog dai vari utenti, con l’eccezione di quella del sottoscritto, rientrano nella piena e totale responsabilità dei singoli soggetti che le esprimono e non sono riconducibili al Movimento degli Uomini Beta sia sotto il profilo politico che legale.
Ciò detto, per quanto mi riguarda, respingo al mittente il tono minaccioso, aggressivo e arrogante con il quale ti sei rivolta a noi per l’ennesima volta. Puoi star certa che non riesci certo ad intimidirci, se questo è il tuo intento.
Qui non c’è nessun pretoriano ma solo un gruppo di uomini liberi, eguali e consapevoli che portano avanti un progetto. Evidentemente questa cosa non riesci proprio a digerirla altrimenti non ti incaponiresti a gettare fango su di noi, cosa che invece fai sistematicamente. Affar tuo… A noi non interessa ciò che scrivi sul tuo blog e ciò che affermi di noi sul tuo sito. Ti faccio però notare che il post a cui tu fai riferimento è stato scritto da un utente del nostro blog e non dal sottoscritto, quindi non avrebbe, eventualmente, alcun valore legale. Mentre l’articolo in cui ci dai dei fascisti, sessisti e quant’altro (quindi ci insulti perché per la Costituzione italiana questo è un insulto, e noi condividiamo al 100%) sul tuo blog è a tua firma…la differenza è sostanziale oltre che formale.
Comunque, stai pur serena perché abbiamo ben altro da fare che non perdere tempo con queste sciocchezze. Ritengo che anche per te sia la stessa cosa: che senso ha perdere tempo con dei fascisti, sessisti, razzisti, maschilisti, machisti, sfigati, repressi, segaioli e quant’altro come noi?… Dico bene? Spero che tu sia conseguente e che ci lasci sprofondare una volta e per sempre nel pozzo profondo del dimenticatoio della storia. Per lo meno della tua storia…
In caso contrario mi verrebbe proprio da pensare che c’è un nervo scoperto, che batte, batte, e duole… Ma spero proprio di no. Spero di non avere mai più tue notizie e di non sentir mai più parlare di te.
In conclusione, per essere ancora più chiari, chiunque si esprima su questo sito, sul suo, su qualsiasi altro e sulla rete in genereale o anche fuori sulla persona di Lameduck (non conosco il suo vero nome né voglio conoscerlo) lo farà a titolo esclusivamente personale assumendosene tutte le responsabilità personali e legali.
Fabrizio Marchi

Lameduck 6:57 pm - 7th Luglio:

Egregio Marchi, solo un’ultima puntualizzazione, poi la lascio ai suoi numerosi impegni.
Ma lei lo ha letto il mio post dove sostiene che le ho dato di fascista? Mi sa di no e mi sa che i suoi solerti sodali l’hanno informata male, perchè a Uomini Beta direttamente mi sono riferita come “ex-sessantottini”. Che forse, gliene do atto, è insulto anche peggiore.
Mi sembrano in verità più fascisti quelli di Sito Italiano Anti-femminista, quelli che definiscono Israele “paradiso femminista”. Mi stia bene.

Icarus.10 7:53 pm - 7th Luglio:

“Mi sembrano in verità più fascisti quelli di Sito Italiano Anti-femminista, quelli che definiscono Israele “paradiso femminista”.”(lameduk)

Signorina Lameduk, ma scusi, dire che Israele è un paese femminista significa essere fascisti? Non credo! Comunque è la verità. Israele è un paese femminista: tra le altre cose gli uomini fanno 2 anni di servizio miliare…mentre le donne solo 1. Ma non solo.Magari fosse solo femminista.Il povero popolo palestinese viene massacrato giorno e notte dalle incursioni dell’ esercito israeliano. Anche i pacifisti vanno a dare aiuto alla povera popolazione palestinese vengono massacrati e bombardati. Un’ altra cosa, signorina Lameduk, a proposito dei “fascisti”: si dà il caso che chi sostiene la politica estera e militare del governo israeliano è proprio il centro-destra(berlusconi, fini, lega), mentre la sinistra da sempre sta dalla parte del popolo palestinese! A proposito di “fascisti”!!! Io sto dalla parte del popolo palestinese! Sempre!!!!
W Gaza!!!!

Damien 7:54 pm - 7th Luglio:

@Alessandro:
L’ho fatto.. puoi trovarlo all’interno dell’intervento piu’ sopra, spiegando persino come il processo tende a farli divenire fautori e portatori del verbo femminista smile

@Fabrizio:

Orsu.. Fabrizio, Roma te saluta, io lo Pretoriano nomeato dalla Lameduck ti ricordo con veemenza che fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna!non ragionam di lor, ma guarda e passa!

@gli altri:

Ave CESARE!!!!… ah secchi! ve ricordo che nun sete stati nati per vivere come ve vojono far crede ste 4 frignone qui, ma per seguir virtute e canoscenza! aooo!.. regolateve!!

@Lameduck

Mi scusi esimia.. mi duole sollevarLe una precisazione, essendo questo sito un luogo informatico con obiettivi ben precisi, cortesemente, Le e’ possibile contribuire fattivamente in maniera obiettiva alle argomentazioni espresse, o desidera altro? no sa.. le dico questo in quanto pur sostenendo la democratica visione di questo sito, ritengo che vari limiti siano stati superati, ergo la invito formalmente a non shackerare ulteriormente i gemelli di famiglia con disquisizioni sterili, infondate, vessatorie, puerili, sessiste e naziste!
Nel concludere Laddove voglia Interloquire con il CENTURIONE Fabrizio, la invito a fare uso di altri strumenti: c’e’ la posta elettronica, il cellulare, sms, mms, le varie chat.. non serve che glielo ricordi.. vero?

Daniele 10:16 pm - 7th Luglio:

Mi scusi sig. Damien,
ho appena letto poco sopra un commento del Sig. Marchi dove afferma di essere l’unico è il solo responsabile del presente sito, di non avere pretoriani ma soltanto uomini liberi che si esprimono liberamente.

Visto che Ella rivolge perentori inviti alla gentile Signora o Signorina Lameduck, sarei lieto di sapere con quale titolo Ella si permette di usare certi toni non proprio degni del Galateo.

Una curiosità, se mi consente:
ma Lei fa il cane da guardia di professione?

La ringrazio fin d’ora per la Sua futura risposta che immagino più che cortese.

Con ossequi
Daniele

Fabrizio Marchi 10:32 pm - 7th Luglio:

Damien, relativamente al post di Daniele: per favore, calma e gesso, mi raccomando, non cadiamo nelle provocazioni.
E’ proprio quello che vogliono i nostri avversari. Non offriamo loro questa opportunità. Siamo troppo adulti e vaccinati per incappare in trappolette di questo livello.
Occupiamoci di arricchire la nostra discussione e lasciamo stare tutto il resto.
Fai come dice il vecchio proverbio cinese. Siediti sul greto del fiume e aspetta il cadavere del tuo nemico (in senso metaforico, ovviamente, meglio specificarlo altrimenti chissà cosa sarebbere capaci di dire…).
Ok? Se devi rispondere fallo ma con assoluta calma e garbo.
Ricordatevi tutti: anche quando ci insultano, siamo vincenti quando non reagiamo in modo scomposto. E più ci insultano e più stiamo vincendo. In un rapporto direttamente proporzionale
Ricordatelo bene tutti. Questo blog deve essere una sorta di scuola quadri per tutti.
Dimostriamo il nostro valore, il nostro equlibrio e la nostra lucidità. Sempre.
E’ chiaro?
Fabrizio

Alessandro 10:52 pm - 7th Luglio:

Lameduck, ma perchè tutto questo astio, questo livore, direi odio da parte tua per questo sito di uomini di sinistra, schieramento politico al quale anche tu credo appartenga? Io mi sono permesso di citarti in un post per confrontare il tuo approccio al sito, che con il tuo primo articolo era risultato piuttosto pesante ne converrai con noi, con quello molto più moderato e dialogante di altre partecipanti. Perchè questa è la verità. E’ chiaro che qui si affrontano questioni che a te stanno molto a cuore da un’ottica che non è quella imperante, ma da qui ad accusarci di essere misogini c’è un abisso. Tu credi che sentirsi sempre dire di sì, come fanno tanti uomini che tu conosci, sia sempre utile? O non è forse meglio confrontarsi in maniera pacata con chi è portatore di una visione differente dalla propria? Non mi dirai che le donne sono immuni da colpe e che non si possa avanzare loro una critica, difendendo al tempo stesso, cosa che per noi è basilare, a spada tratta tutto ciò che di fondamentale è stato conquistato in questi ultimi 40 anni? E’ tempo di superare la visione femminista che pone il genere sessuale al di sopra dell’individuo. Ci sono donne che io preferisco di gran lunga alla maggior parte degli uomini, in cui si trovano non pochi idioti, ma sono donne che ascoltano anche l’altra campana, che non sono sorde al dialogo, che manifestano uno spirito costruttivo. Tutto questo è mancato da parte tua nei nostri confronti, ed è un peccato perchè questo tu puoi esprimerlo sicuramente. Noi ti abbiamo teso più volte la mano, ma tu l’hai rifiutata. Forse però ha ragione Fabrizio, è inutile riaprire il dialogo. Allora facciamo sì che le nostre strade si dividano finalmente cercando di esprimere in futuro più rispetto reciproco. Mi auguro che si sia all’altezza di questo modesto compito.

Daniele 11:04 pm - 7th Luglio:

Mi scusi Sig. Marchi,

io ho rivolto una semplice domanda al Sig. Damien.
Non mi sembra, in questo caso, di essermi schierato per alcuna delle parti in causa.
Ma Lei, purtroppo, parla già della mia persona come di un avversario.
Ritenevo che il sito che ho l’onore di frequentare fosse maggiormente aperto alle osservazioni.
Evidentemente la mia considerazione era errata.

Un’altra osservazione, se mi è consentita.
Il modo in cui Lei si rivolge al Sig. Damien mi conferma la limitata capacità di intendere del Sig. Damien e adduce un ulteriore indizio sulla professione dello stesso.

Le auguro il migliore successo per le Sue future vittorie.
Con immutata stima
Daniele

Luke Cage 12:00 am - 8th Luglio:

Non mi stancherò mai di citare il mio “idolo” Malcom X ribadendo che l’atteggiamento di molti uomini (beta) nei confronti delle donne si riassume nella battuta, riferita al cosiddetto “negro da cortile”:” badrone la nostra casa sta andando a fuoco!”.
Un asservimento talmente interiorizzato da sovrapporsi alla percezione della propria identità (maschile).

Fabrizio Marchi 12:07 am - 8th Luglio:

Signor Daniele, Lei con queste Sue ipocrite parole, si rende semplicemente ridicolo.
Mi pare che non abbia senso continuare in questa grottesca pantomima di cui Lei stesso è ben consapevole.
Le auguro ogni bene. Grazie della Sua visita e spero di non doverLa mia più ritrovare, per lo meno nei panni che ha scelto di indossare in questo specifico frangente.
Lascio a Lei indovinare quali. Non è difficile.
Fabrizio Marchi

Damien 12:58 am - 8th Luglio:

Egregio Sig. Daniele;

Nel darLe il benvenuto in questo sito, mi permetta di risponderLe, soddisfacendo unicamente quello che mi chiede, non potendo purtuttavia esimermi dal notare che ben si guarda dal fornire, anche lei, un fattivo contributo alla trattativa ivi esposta.

“””(Omissis)Visto che Ella rivolge perentori inviti alla gentile Signora o Signorina Lameduck, sarei lieto di sapere con quale titolo Ella si permette di usare certi toni non proprio degni del Galateo…(Omissis)”””

Col termine “Galateo” presumo Lei faccia riferimento all’insieme di norme comportamentali con cui si identifica la buona educazione, di cui si ha memoria di un primo trattato pubblicato nel 1558 dal Monsignor Giovanni della Casa, vorrei essere chiaro in questo in quanto, se posto al femminile “Galatea” i toni da me usati sono ben consoni alla metodica usata.

Tuttavia, restando al maschile del termine, Le vorrei ricordare che dal 1558 al 2010 ne e’ passata di acqua sotto i ponti, oggi pertanto e’ preferibile usare la piu’ recente “Educazione Civica”, educazione che LAMEDUCK non ha espresso sin dal suo primo intervento su questo sito.

Come puo’ avere modo di confutare, Sig. Daniele, se solo avesse l’intenzione, la pazienza, l’interesse per leggersi tutti i vari interventi, potrebbe constatare che sia LAMEDUCK che altre “Cloni” intevenute, non solo hanno denigrato sin dai loro primi interventi il movimento I PARTECIPANTI (quindi anche me), gli articoli e quant’altro qui ascritto, non contente, hanno proseguito una vera e propria attività vessatoria anche fuori dai confini di questo sito.

Appare chiaro quindi che l’unica soluzione dinanzi a tali comportamenti che hanno poco di costruttivo, sia l’indifferenza, una indifferenza necessaria per poter serenamente continuare il nostro percorso, una indifferenza che ci siamo giocoforza dovuti cucire addosso dinanzi a questi continui attacchi sterili, beceri, sessisti, misandrici e sicuramente fuorvianti, in questa indifferenza, talvolta, giusto per ricordarci l’umana provenienza, qualcuno di noi (io in primis) risponde con l’ironia, un’ironia amara, ma necessaria.

“””Una curiosità, se mi consente:
ma Lei fa il cane da guardia di professione?””

Guardi, Sig. Daniele, nel comprendere quanto mi chiede, necessariamente devo portare sul piano logico la sua domanda, ergo le rispondo semplicemente che, a rigor di logica, chi riscontra in questo Movimento una serie di circostanze confutabili nel quotidiano, possa necessariamente riflettersi in esso, se munito di dialettica, di volonta, di gemelli di famiglia e quant’altro Lei comprenderà certamente, appare ovvio che il paragone col cane, noto per la sua fedeltà, sia chiaro.. io sono FEDELE ai PRINCIPI del MOVIMENTO, essendo inoltre una PERSONA sensibile, sia per educazione che per il lavoro che svolgo, nel sociale, e’ stato semplice seguirne le orme, questo a prescindere dalla mia vita privata che, contrariamente a quanto le “ILLUMINATE” pensino, risulta normale e tranquilla e per concludere mi consenta di porLe una domanda:

Ma Lei, quando parla o legge di LAMEDUCK e delle altre.. scodinzola o fa semplicemente le feste?.. mi scusi se Le domando questo.. ma non ho la sua innata capacità di desumere il potenziale intellettivo, nonchè la professione, delle persone, semplicemente leggendone “4 righe” in un blog.. sono certo che comprenderà..

Cordiali saluti.

Damien

Marco Pensante 2:31 am - 8th Luglio:

Una curiosità, se mi consente:
ma Lei fa il cane da guardia di professione?

Meglio che il chihuahua dilettante.

Alessandro 7:42 am - 8th Luglio:

E’ arrivato il paladino Daniele in difesa della sua dama. Un classico. Ha dimostrato alla sua dama che non ha timore dei mostruosi UB e ora ritorna da lei a farle la serenata smile Comunque c’è un post di Damien poco sopra che credo ti possa interessare smile
Non prendertela, dai smile

Daniele 11:26 am - 8th Luglio:

Signor Marchi.

mi sembra di essermi espresso in maniera civile.
Lei adesso, con la cortesia che La contraddistingue, mi indica la via dell’uscita.
Ho forse infranto qualche regola del sito che non ho letto?
Esistono forse regole non scritte?
Attendo con ansia delucidazioni in merito.
In attesa La saluto cordialmente.
Daniele
___

Signor Damien,

non riesco ad aggiungere “Egregio” dato il Suo ruolo, spero voglia perdonarmi per la mancanza.

Ma andiamo oltre, per precisare che usavo il termine Galateo per riferirmi genericamente a norme di buona educazione.
Anche Lei, come scrive sopra, invitava la già citata Lameduck a “a non shackerare ulteriormente i gemelli di famiglia con disquisizioni sterili, infondate, vessatorie, puerili, sessiste e naziste!”

Non che la cosa mi riguardi personalmente, tuttavia mi sembrava curioso come persone di chiara fede democratica come Voi, invitassero persone del “gentil sesso” (mi è concessa questa libertà poetica o è troppo sessista?) con qualche giro di parole a “non rompere i coglioni”, per dirlo senza troppi peli sulla lingua.
Lei afferma, per altro, che Lameduck, insieme ad altri, ha denigrato qui e altrove il “movimento”.
Dopo opportune ricerche ho potuto osservare che la Lameduck in questione, come anche altri, hanno espresso opinioni alquanto critiche nei vostri riguardi.
Su questo non ci piove.
Ma, come Lei senz’altro saprà, un “movimento” che vuole davvero crescere si arricchisce delle critiche e le anela come il pane per gli affamati.
Non sempre le critiche possono essere accondiscendenti, altrimenti diventano poco interessanti.
Tuttavia Lei vorrebbe manifestare di fronte a queste critiche la più ascetica indifferenza.
Mi permetta di notare che quando Lei definisce queste critiche “attacchi sterili, beceri, sessisti, misandrici e sicuramente fuorvianti” si intravede un leggero disagio e una qualche apprensione, insomma, per farla breve, un’emozione non del tutto indifferente.
Ma sembra, leggendo anche altrove i Suoi preziosi commenti, che Ella si voglia specializzare nel cancellare qualunque emozione dalla sua felice esistenza.
Le auguro di riuscire senz’altro in questa Sua titanica impresa.
Quanto alle Sue gratuite allusioni alla mia origine canina, mi permetta di osservare che io mi sono riferito alle Sue funzioni in questo sito, assimilabili a quelle del cane da guardia, e alle conferme derivate dalla urgenza dei comandi del Sig. Marchi, che, evidentemente, La ritiene ben poco capace di ragionare con la Sua testa.
Mi scusi sa, se insisto, ma è ciò che ognuno può leggere poco più sopra.
Noto con piacere che Lei si è immediatamente adeguato alle direttive del Proprietario (del sito).
Inutile precisare che i miei eventuali rapporti con Lameduck o chiunque altro non sono né affar Suo, né oggetto di discussione.
Un saluto cordiale anche per Lei.
Daniele
___

Gentili Marco Pensante e Alessandro,
semplicemente un grande GRAZIE per la Vs. cortese considerazione.
Un abbraccio!
Daniele

Fabrizio Marchi 1:13 pm - 8th Luglio:

Signor Daniele, ritengo che Lei non si rivolga in buona fede nei miei e nei nostri confronti. Può darsi che sia in errore ma è quello che penso. Ed è per questo che non ho alcun interesse ad un confronto con Lei.
La prego quindi cortesemente di non chiamarmi più in causa e di non rivolgermi più la parola. Credo che questo sia nel mio diritto…
Se vuole può interloquire con gli altri utenti del blog. Ammesso che siano interessati e soprattutto che Lei sia dotato di argomenti (sempre nel rispetto degli altri, questa è la regola del blog). La polemica spicciola fine a se stessa, né tanto meno quella personale, non ci interessa.
Una sola cosa. Abbia la dignità e il pudore di non far finta di prendersela se ora Damien risponderà per le rime agli insulti da Lei ricevuti.
Aggiungo che trovo tutto ciò inutile e ridicolo. E credo che forse anche Lei potrebbe rendersene conto.
Sarebbe molto meglio per tutti se ciascuno di noi andasse per la sua strada. Non trova?
Non c’è bisogno che mi risponda. Se anche Lei la pensa come me se ne vada, ci lasci in pace e Le posso assicurare che noi faremo lo stesso con Lei.
Grazie.
Fabrizio Marchi

Daniele 2:01 pm - 8th Luglio:

Il Sig. Marchi non intende più dialogare con me.
Che delusione.
Tuttavia vorrà perdonarmi se, magari, a volte farò riferimento alle sue parole, in considerazione del fatto che il Sig. Marchi è l’unica voce ufficiale del “movimento”.
Sembra che adesso voglia sguinzagliare i cani, visto che prevede risposte “per le rime”.
Pazienza, me ne farò una ragione.
Ma leggo altri commenti che hanno attirato la mia attenzione e, pertanto, mi accingo ad esprimermi in altre stanze, augurandomi che quel che penso, in quanto appartenente al genere maschile, sia degno della considerazione di qualche cortese lettore.

Mi tocca esaudire il desiderio del Sig. Marchi di non rivolgergli più la parola, essendo cortesemente da lui ospitato in questo ambiente.
Mi si consenta, rivolto al Sig. Marchi, un semplice addio
Daniele

Marco Pensante 3:12 pm - 8th Luglio:

Non c’è di che, Daniele. Quando vuoi. E noterai che non ti parlo a colpi di Ella e Vossignoria, perché sono stufo delle persone che si appellano al Galateo e scrivono compitini di stile finto ottocentesco mentre ti spiegano con dovizia di particolari che “confrontarsi” significa prendersi i loro sputi e stare zitti. Compitini insopportabili per la falsità che trasudano come grasso da un pezzo di formaggio vecchio lasciato al sole, spiattellata senza pudore e anzi con orgoglio sussiegoso. Compitini studiati accuratamente per darsi il tono del vecchio signore, magari trentenne e quindi ancora più vecchio. Be’, qui certi artifici sono trasparenti, non ingannano più nessuno. Lo ripeto da mesi, ma c’è sempre qualcuno che ci prova. E quindi si merita tutte le risposte che gli vengono gentilmente fornite.
Cristo, un uomo con le palle se mai ce n’è stato uno, disse: “Sia il vostro parlare sì, sì; no, no; tutto il resto viene dal Maligno.” E nei tuoi messaggi si annusa lo zolfo.
Se credi che gli altri ti debbano rispetto solo perché dai del Lei e del Voi e dell’Ella e del Conciossiacosaché, hai sbagliato indirizzo. Comincia a calare le arie, forse qualcuno ti ascolterà. A meno che tu non sia un discepolo della scuola della “garbata ironia”, nel qual caso sei irredimibile.

Damien 4:40 pm - 8th Luglio:

@Daniele:

Nel leggere il suo sterile commento, mi rendo conto della sua intrinseca inutilità, come parimenti si evince dalla totale mancanza di apporto al tema escusso, oltre che voler fomentare una reazione, ergo, per quanto mi riguarda, lei merita semplicemente un copia&incolla, conscio che tali suoi comportamenti che attua nei nostri riguardi, siano frutto di quanto segue:

::::::::Gli ometti::

Quando le donne argomentano con un uomo non ancora “adulto”, lo “catturano” e ne inizia il processo di rieducazione, egli viene sottoposto ad una serie di violenze psicologiche, in una “camera di soppruso maschile di storica memoria”, all’interno della quale lo si sottopone a un processo di zerbinismo tale che egli stesso si sente come il vero colpevole dei sopprusi ai danni di tutte le donne, il processo risulta talmente efficace che l’ometto fà suo il concetto FEMMINISTA e spesso rinnega e schifa tutto il genere maschile.

Vengono effettuati molti paragoni sia storici che contemporanei, del tutto privi di riscontro nella maggioranza dei casi, e si inizia cosi la rieducazione maschile necessaria alla completa integrazione del nuovo verbo femminista.

Al termine di questo processo, l’”ei fu.. Uomo”, ora divenuto ometto zerbino, entra a far parte a pieno titolo della mente collettiva FEMMINISTA. spesso l’ometto zerbino, annullato della propria identità e valenza maschile nel sociale, rimarrà al servizio del FEMMINISMO fino a quando non cesserà di esistere.

Benché mentre è sostenitore della Collettività FEMMINISTA, ogni traccia di individualità venga profondamente soppressa, l’ometto tende a recuperare gradualmente i suoi ricordi nel caso circostanze esterne causino un grave danno alla sua persona, esempio in caso di divorzio.

A causa della pervasività delle modifiche effettuate, anche se un ometto viene sottoposto ad un condizionamento inverso al FEMMINISMO, non è possibile, allo stato delle conoscenze mediche attuali, rimuoverne definitivamente tutti i condizionamenti. Tanto più indietro nel tempo risale la rieducazione, tanto più i condizionamenti divengono addirittura necessari alla sopravvivenza dell’ometto, che diversamente non saprebbe ovviare.

___________________

Noo.. non mi ringrazi.. ma se proprio deve.. vada a scodinzolare altrove…;)

Buona serata!

Damien

Marco 6:06 pm - 8th Luglio:

Le donne sono meglio degli uomini
in Lifestyle

http://donna.libero.it/lifestyle/le-donne-sono-meglio-degli-uomini-ne2923.phtml

Almeno in alcuni campi. Più longeve, più studiose, più brave a gestire il denaro, a parlare e ad ascoltare. Più resistenti alle malattie e più equilibrate nel mangiare. Dove bagnamo il naso uomini

Qui non si tratta di fare a gara a chi è il più forte, il più bravo e il più bello. Numeri e studi alla mano, vi sveliamo quali sono i casi in cui surclassiamo prepotentemente i nostri compagni e mariti.

Più attraenti
Esatto, nel corso degli anni siano diventate più belle, mentre gli uomini non sono cambiati di molto ma sono rimasti più o meno gli stessi. Lo rivela uno studio fatto su un campione di 2mila persone che ha analizzato quattro decadi della vita di ognuna. Le donne più attraenti hanno avuto in media il 16% di figli in più delle altre, e queste bellissime mamme hanno avuto il 36% di possibilità in più di dare alla luce una femmina. Insomma, la bellezza.

Più resistenti
Sopravviviamo con più facilità agli incidenti stradali (forse perché alla guida facciamo meno incidenti e siamo mediamente meno spericolate degli uomini)? I maschi infatti, rivela uno studio universitario fatto in Pennsylvania, hanno il 77% di probabilità in più di morire. Ragazzi, andate piano e allacciate le cinture di sicurezza.

Più comunicative
Se c’è qualcosa che non va, lo diciamo. Le donne comunicano emozioni e problemi con più facilità rispetto degli uomini. Il 53% si confronta e si confida con gli amici quando è tormentata da qualcosa. Lo fa invece solo il 29% del “sesso forte”.

Più brave a tenerci il posto
In tempo di crisi l’80% di quelli che hanno perso il lavoro dal dicembre 2007 è uomo. Questo è un dato che viene dall’America, e ci sentiamo di prenderlo con le pinze. In Italia infatti l’occupazione femminile è ancora a livelli pessimi: il 46%, uno dei più bassi d’Europa. Ciò significa che una su due non lavora.

Più studiose
Le laureate sono più dei laureati. L’iscrizione femminile all’università è maggiore di quella maschile. I ragazzi vanno mediamente fuori corso più spesso delle loro compagne, che arrivano al traguardo della laurea non solo più in fretta, ma anche in numero maggiore.

Più equilibrate nel mangiare
Seguite un ragazzo e una ragazza al supermercato. Poi finito il giro, confrontate alla cassa quello che ha comprato l’uno e ciò che ha comprato l’altro. Molto probabilmente il risultato confermerà uno studio dell’Università del Minessota, che ha analizzato i comportamenti alimentari di 14mila persone. Scoprendo che le donne sono più propense a mangiare cose sane. Gli uomini prediligono la pizza surgelata e carni rosse , dimenticandosi dell’esistenza di frutta e verdura, che nei frigoriferi femminili non mancano quasi mai.

Più sane
Il nostro sistema immunitario è più forte. E anche quando ci ammaliamo sopportiamo meglio disagi e dolore. Questo spiega perché vostro fratello, vostro padre o vostro marito quando hanno un banale raffreddore ne fanno una tragedia. E quando si beccano l’influenza si comportano come se fossero dei moribondi. Il segreto delle donne sono gli estrogeni, uno scudo per l’organismo contro i infezioni.

Più longeve
La popolazione ultracentenaria del mondo è composta per l’85% da donne. In genere le donne vivono dai 5 ai 10 anni in più dei loro compagni. L’Italia è uno dei Paesi più longevi d’Europa: l’aspettativa di vita femminile è tra le più alte insieme a Svezia, Francia e Finlandia.

Più organizzate
Siamo più responsabili e organizzate. Basta pensare a quante cose deve gestire una donna qualunque: lavoro, figli, casa, marito, genitori anziani. Altro che manager! E in più far quadrare i conti a fine mese. Le donne riescono meglio a fare tutto questo perché sanno ascoltare, guidare, risolvere i problemi ed essere multitasking. E si rivelano più brave dei partner. Inoltre è emerso che le donne capo sono più brave a motivare i loro sottoposti.

Più brave a investire
Prendendo in analisi 100mila portafogli titoli è emerso che i guadagni delle donne sono superiori a quelli degli uomini, con uno scarto che va dal 18 all’11%. Ciò è dettato dal fatto che lei è in genere più prudente e quando sceglie degli investimenti pensa a lungo termine.

Fabrizio Marchi 7:54 pm - 8th Luglio:

Questo di seguito è uno stralcio di uno degli ultimi due commenti del Sig. Daniele.
Riporto testualmente:” Il Sig. Marchi non intende più dialogare con me.
Che delusione.
Tuttavia vorrà perdonarmi se, magari, a volte farò riferimento alle sue parole, in considerazione del fatto che il Sig. Marchi è l’unica voce ufficiale del “movimento”.
Sembra che adesso voglia sguinzagliare i cani, visto che prevede risposte “per le rime”.
Pazienza, me ne farò una ragione”.
Ritengo che il Sig. Daniele sia un provocatore. Nulla più e nulla meno. Siccome l’offesa contenuta nel suo post è rivolta a tutti noi e non solo al sottoscritto è giusto che la decisione sia collettiva.
Propongo di allontanare il Sig Daniele dal nostro blog e di non pubblicare più i suoi post.
Sarò impegnato da qui alle prossime quattro ore. Chiedo a tutti di esprimersi e naturalmente si deciderà a maggioranza. Ovviamente mi rivolgo agli aderenti al Movimento e a coloro che gli sono più vicini.
Rimango in attesa della vostra decisione.
E’ scontato che, qualora decidiate per farlo rimanere, ve lo cibate voi…
Fabrizio Marchi
P.S. naturalmente , come in ogni contesto democratico che si rispetti il voto può essere espresso anche segretamente scrivendo in privato al sottoscritto. Oppure pubblicamente. Come preferite.

Daniele 8:16 pm - 8th Luglio:

Chiedo scusa, ma non era mia intenzione offendere nessuno.

Avrei intenzione di osservare alcune contraddizioni che a me appaiono in quanto viene affermato in questo sito.

L’atteggiamento del Sig. Marchi volge a impedirmi di esprimere i miei dubbi e le. mie perplessità

Un vero peccato che, in mancanza di argomenti, secondo il mio modesto parere, il Sig. Marchi si limiti ad emettere le sentenze e ad accompagnare gentilmente i suoi ospiti alla porta.

Tra l’altro proprio in queste ore anche un altro ospite, di nome Silvia, è stato invitato ad allontanarsi.
E leggendo qua e là sembra che questa pratica sia piuttosto comune in questo sito.
Sempre più curioso, non vi pare?

Spero soltanto che il Sig. Marchi abbia la compiacenza di pubblicare il mio appello a tutti Voi prima che le votazioni da lui richieste abbiano termine.

Un grazie anticipato.

Cordiali saluti
Daniele

Icarus.10 8:41 pm - 8th Luglio:

@Fabrizio: Dico la mia. Se fosse per me, i commenti di daniela e silvia non li avrei pubblicati. Sul mio blog, oltre il 90% dei commenti non passa, e non perchè non accetti la critica, ma semplicemente non posso pubblicare commenti di chi mi insulta o mi canzona..Un conto è la critica(e vi sono non pochi utenti che seppur molto critici con questo movimento, si comportano in modo rispettoso, non insultando), un altro è invece la polemica e l’insulto fini a se stessi. Commenti volti esclusivamente all’insulto e alla denigrazione, come quelli di silvia e daniele, non dovrebbero essere pubblicati, semplicemente perchè sono esclusivamente finalizzati alla rissa, e non invece ad un confronto pur aspro tra posizioni differenti. Quindi ben vengano le accese discussioni tra posizioni differenti, ma le risse, gli insulti e le insinuazioni sulla vita privata degli altri, no.
Così come non dovrebbero essere pubblicati commenti di coloro che scendono in volgarità descrivendo aspetti della loro vita privata e intima(chi ad es. dice di masturbarsi con il vibratore perchè non ha ancora trovato uomini “belli”, chi dice che tradisce il marito, chi dice che in estate va a Capoverde..bla..bla..). Ma che si credono di stare su Donna Moderna o Novella2000?
Questa è la mia opinione da semplice utente di questo blog.

armando 10:07 pm - 8th Luglio:

Non sono aderente al movimento ma un consiglio voglio darlo lo stesso. L’anarchia, diceva Platone, è la degenerazione della democrazia. Ogni blog, ogni movimento, ogni organizzazione si dà sempre delle regole funzionali allo scopo che si propone e una struttura gerarchica, sia pure minima, che ha il compito di farle rispettare. La democrazia assoluta, pienamente orizzontale, degenera e diventa il brodo di coltura per la demagogia e il populismo. In sostanza favorisce l’anarchia come sapeva il vecchio Platone. E, per inciso, non è neanche maschile, perchè gli uomini la gerarchia in senso alto e positivo sanno cosa è e la rispettano. Ve lo immaginate un Che Guevara che ammette “cani e porci” nelle sue formazioni guerrigliere? Altro che Sierra, altro che la conquista de L’Avana. Sarebbe stato sconfitto in quattro minuti. Dunque, è giusto che ognuno si pronunci, ma è altrettanto giusto che ci sia qualcuno che si prende la responsabilità personale, che non è solo un onore ma anche un onere, di decidere. E fino a prova contraria mi sembra che questo compito naturale sia del fondatore e responsabile del movimento e del blog, Fabrizio. Il quale non ha certo bisogno dei miei consigli e farà come crederà più opportuno, ma al quale in via amicale dico di non esitare a lasciar fuori chi ravvisa come provocatore che vuole solo seminare zizzania (non proporre riflessioni e opinioni per quanto eterodosse rispetto alla linea di U Beta), oppure si diletta solo ad offendere, lanciare insulti o sarcasmi. Costui o costei o costoro non servono alla scopo di U Beta, servono solo a paralizzare la discussione in sterili battibecchi. Le loro provocazioni, alcune melliflue e femminee come quelle del tal Daniele, servono solo a far emergere il lato più iroso di ciascuno, a portare la discussione su terreni assolutamente non produttivi e a far emergere un’immagine di U Beta distorta e negativa. Si ha un bel dire che la posizione ufficiale del Movimento non è quella di alcuni interventi sul Blog, ma se sul blog ci si perde in batti e ribatti personalistici, fatalmente ne soffre anche UBeta, se non altro perchè veicola l’immagine (falsa) di un movimento a cui partecipa gente che sa solo litigare e lanciarsi improperi. Dunque, Fabrizio, non esitare a eliminare gli interventi fatti non per riflettere ma per provocare. E se, per avventura, ti capiterà di “censurare” anche un mio intervento, non me la prenderò più di tanto, non griderò allo scandalo di lesa democrazia. Vorrà dire che lo hai ritenuto non funzionale agli scopi del blog. Potrò ovviamente non essere d’accordo, ma quella valutazione spetta a te. Credo che chi approccia una qualsiasi organizzazione debba accettarne le regole base, altrimenti se ne fa una per suo conto. Non ho mai capito, ad esempio, i cattolici che aderiscono alla Chiesa Romana ma inveiscono contro il fatto che non ammette il sacerdozio femminile. Invece di inveire, ne fondino un’altra, se sono capaci.

Alessandro 10:43 pm - 8th Luglio:

Daniele, ma tu hai una passione per i cani? Qui non ci sono cani, quindi hai forse sbagliato sito smile
Poichè però il termine è stato usato in senso chiaramente dispregiativo, sono dell’opinione che ci debba delle scuse chiare e nette. Qualora arrivassero sono dell’avviso che gli si debba offrire un’altra chance, altrimenti non vedo la ragione di confrontarmi con una peresona che mi insulta.

Marco Pensante 11:42 pm - 8th Luglio:

Ma leggo altri commenti che hanno attirato la mia attenzione e, pertanto, mi accingo ad esprimermi in altre stanze, augurandomi che quel che penso, in quanto appartenente al genere maschile, sia degno della considerazione di qualche cortese lettore.
Prego, Daniele, accingiti, accingiti. Però attento, che qui nessuno è degno di considerazione in quanto appartenente al genere maschile o in quanto appartenente al genere femminile. Se mai, in quanto appartenente al genere con un QI superiore a temperatura ambiente.
Ora accingiti pure, e se vuoi una “risposta per le rime”, eccola qui:
http://www.youtube.com/watch?v=-T-yGGagQt0

Marco 12:17 am - 9th Luglio:

@ Fabrizio
Propongo di allontanare il Sig Daniele dal nostro blog e di non pubblicare più i suoi post.
@
Ma no, Fabrizio, almeno per un po’ pubblicali pure…

Marco Pensante 2:56 am - 9th Luglio:

Chiedo scusa, ma non era mia intenzione offendere nessuno.
Sì, sì, sì, sì, sì, sì, sì. Quand’è che cominci finalmente a offendere qualcuno, Daniele? Perché finora non ci sei riuscito. Se ci riuscissi, forse saresti considerato qualcosina in più che un chihuahua minimaschio. Sempre ammesso che tu sia un maschio.
L’atteggiamento del Sig. Marchi volge a impedirmi di esprimere i miei dubbi e le. mie perplessità
Sì, sì, sì, sì, sì, sì, sì. Volge, volge, eccome se volge. Sei ancora pubblicato, no? E allora esprimi, parla, no? Perché se ci metti altri millemila messaggi per dire che qualcuno volge a impedirti, la gente si addormenta. Non l’hai ancora capito?
sembra che questa pratica sia piuttosto comune in questo sito.
Sì, sì, sì, sì, sì, sì, sì. Ma stiamo ancora aspettando che tu dica qualcosa.
Spero soltanto che il Sig. Marchi abbia la compiacenza di pubblicare il mio appello a tutti Voi prima che le votazioni da lui richieste abbiano termine.
Sì, sì, sì, sì, sì, sì, sì. Quale appello? Ti spiace esporre il tuo appello a tutti Noi? Per caso il tuo “appello” si risolve nella formula “nessuno mi vuole bene perché sono piccolo e nero”? Tieni presente che sparo a caso, perché stai dicendo che il Sig. Marchi non pubblica il tuo appello, ma il tuo appello lo stiamo ancora aspettando.
Un grazie anticipato.
De che, Daniele? De che?

Luke Cage 6:38 am - 9th Luglio:

Io di tale Daniele non mi sono neanche accorto dell’esistenza…fate voi.
Per me basta ignorarlo, a me no che non comincia con gli insulti gratuiti come tale Silvia…
Comunque sono d’accordo con Icarus, non si può essere “aperti” con chi ti sommerge di sterco.

ckkb 8:39 am - 9th Luglio:

E’ vero: un blog corre sempre il rischio di diventare un blob.

Silvia 10:21 am - 9th Luglio:

Insulti gratuiti? Quali?
A me sembra che voi non siate in grado di accettare una critica e basta. Quando qualcuno vi fa notare cosa non funziona anziché replicare vi nascondete dietro a sciocchezze.
Ho detto soltanto che provo della pena per voi. Da quando la pena é un insulto?

Alessandro 10:42 am - 9th Luglio:

Daniele: Chiedo scusa, ma non era mia intenzione offendere nessuno.

Curiosa questa affermazione: tu abitualmente dai del cane a qualcuno per fargli un complimento? Tu non conosci le regole del Galateo, ahi ahi!

Daniele: E leggendo qua e là sembra che questa pratica sia piuttosto comune in questo sito.

Sei informato molto male. In pochissimi sono stati bannati, se non dopo reiterate prese per i fondelli. Tu comunque sei davvero sulla buona strada per allungare l’esigua lista, anche se mi auguro di sbagliarmi.

Comunque, come giustamente affermato da altri, queste sterili contrapposizioni non servono a nessuno.Di conseguenza, Daniele, facciamo un salto di qualità, ti aiuto io in questo. Esprimiti su queste questioni: che cosa ne pensi delle discriminazioni positive? Ritieni giusto che nel ministero delle “pari”opportunità non possa accedere un uomo per statuto o che il denaro di tutti debba essere solamente speso per bisogni femminili? Ritieni giusta la posizione delle femministe e affini che le donne debbano andare in pensione 5 anni prima?

Daniele 11:10 am - 9th Luglio:

Scusate, rispondo al Sig. Pensante perché è l’unico che mi ha chiesto qualcosa.
Io non ho offeso nessuno, al massimo ho usato qualche metafora.
La pernacchia che Lei mi rivolge non è che sia proprio un grande segno di civiltà.
Se non vuole più aspettare che io dica qualcosa può semplicemente andare a leggere nel post

“Un cane che si morde la coda – 2:43 pm – 8th luglio”

Ho espresso un commento civile.
Se non volete, non potete o non sapete rispondere va bene così, ma per favore non dite che non sono in tema e non contribuisco al dibattito.
L’appello era soltanto una richiesta di poter continuare a esprimermi e vedo, con piacere, che è stato accolto.
Il “grazie” si riferiva alla pubblicazione di quanto da me scritto.

Saluti
Daniele

Fabrizio Marchi 11:14 am - 9th Luglio:

Sbagli, Silvia, decisamente, oppure sei in malafede (propendo per questa seconda ipotesi).
Concludere un intervento dicendo “Provo pena per voi” è ancora peggio di un insulto. E’ un disconoscimento formale e sostanziale dell’altro.
Il dialogo presuppone il riconoscimento dell’altro. In questo modo non c’è riconoscimento ma solo disprezzo, cioè il suo esatto contrario. Perché non c’è nulla del concetto di “pietas” nelle tue parole. C’è solo disprezzo. E lo sai perfettamente. Quindi cerca di non essere ipocrita perché qui non abbiamo l’anello al naso.
E prova solo per un attimo ad immaginare se il sottoscritto o chiunque di noi si fossero espressi come hai fatto tu su un sito femminile o femminista…
Non è un caso infatti che ti ho invitato a salutarci. Ma tu non lo hai fatto. Hai continuato imperterrita e noncurante (e arrogante, perché lo sei, e si avverte dietro ad ogni tuo atteggiamento)a scrivere.
Puoi continuare a farlo ma solo nel rispetto degli altri e delle idee degli altri.
Comunque fra poco scriverò un altro post in cui chiarirò in via definitiva alcune regole di civile convivenza nel blog onde evitare il ripetersi di spiacevoli episodi.
Fabrizio

Daniele 12:48 pm - 9th Luglio:

Grazie Alessandro per l’attenzione.

Chiedo scusa ma intendo esprimermi su cose e fatti sui quali sono sufficientemente informato e preparato.

E purtroppo non sono informato su tutto.
Per esempio non ho mai studiato il Galateo.

Grazie comunque
Saluti
Daniele

Fabrizio Marchi 12:55 pm - 9th Luglio:

Allora, ragazzi, un po’ di attenzione per favore, perché è ora di mettere un po’ di puntini sulle “i” in via, speriamo, definitiva.
Intanto cominciamo dal caso “Daniele”.
La maggioranza assoluta dei voti espressi, sia palesemente che a “scrutinio segreto” ha manifestato la volontà di allontanarlo. E naturalmente metteremo in atto questa decisione democraticamente assunta. Tuttavia, anche le considerazioni di Rino (unica voce discorde, insieme a Marco) nel merito specifico, sono, per quanto mi riguarda, condivisibili.
La nostra posizione, l’esistenza stessa del Movimento Maschile ma in particolare del Movimento degli Uomini Beta, con i suoi valori, la sua filosofia, il suo approccio interpretativo, costituisce un fatto assolutamente lacerante, dirompente, sotto ogni profilo, sia per le donne che, soprattutto, per gli uomini. E’ evidente che dobbiamo attrezzarci, anche e soprattutto dal punto di vista psicologico, per “reggere” l’urto delle reazioni che le nostre posizioni provocano nelle altre e negli altri.
Chi ci copre di insulti oggi potrebbe essere con noi domani. Dobbiamo sapere anche questo. Anzi, paradossalmente, forse, proprio chi si scaglia contro di noi con più veemenza, potrebbe essere colui che ha più dubbi, che sente una voce dentro di sé ma ne ha paura, preferisce non ascoltarla e allora sceglie, in modo apparentemente paradossale, di metterla a tacere. In che modo? Diventando più realista del re, attaccandoci brutalmente, coprendoci di insulti. Insomma esorcizzando il problema, si direbbe in gergo psicoanalitico.
Per questo, la mia opinione è quella di allontanare Daniele (come stabilito dalla maggioranza), non però in via definitiva ma per un periodo che determineremo in base al suo comportamento. Se è veramente interessato a noi potrà nel frattempo continuare a leggerci. Qualora facesse pervenire una lettera di scuse a tutti noi (autentiche, non quelle ipocrite che ha inviato, continuando di fatto a provocare il sottoscritto e tentando di inserire furbescamente – crede lui – un cuneo fra il sottoscritto stesso e gli altri amici e utenti del blog) e manifestasse con i fatti l’intenzione di argomentare e non di provocare gratuitamente, non avremmo nessuna difficoltà a reinserirlo nella discussione.
Ciò detto, non è scritto su nessuna tavola della legge che noi si debba sopportare valanghe di ingiurie, improperi, offese e atteggiamenti di palese disprezzo. Li abbiamo fin troppo sopportati, con fin troppa calma, equilibrio e tolleranza. E non possiamo lasciare che il blog venga insozzato da comportamenti di questo genere. Soprattutto non possiamo permettere che un luogo di discussione, anche alta, come spesso è stato, degeneri in un’arena per galli e galline da combattimento (peraltro virtuale). Oltre a tutto non servirebbe a nulla. Né a noi, né al Movimento né soprattutto ad aprire una breccia nella coscienza di coloro che ci insultano.
Per cui da ora in poi, qualsiasi commento contenente insulti, offese, ingiurie, provocazioni o atteggiamenti dispregiativi nei nostri confronti da parte di chicchessia, verrà preventivamente censurato.
Il dialogo è tale, come spiegavo in un altro post a Silvia che ha finto di fare la gnorri, se c’è riconoscimento reciproco fra le parti. Senza questo presupposto fondamentale non è neanche possibile parlare di dialogo né tanto meno di confronto.
Tutti/e devono essere liberi di criticarci e di mettere in discussione, anche in maniera radicale, le nostre idee. Ma lo dovranno fare argomentando, entrando nel merito degli argomenti sollevati e soprattutto nel rispetto assoluto degli altri e delle loro opinioni, così come abbiamo sempre fatto noi.
Queste regole verranno applicate da ora in poi a tutti e a tutte. Abbiamo un nostro Manifesto e una Carta dei Principi che devono essere rispettati. Il rispetto è essenziale e troppo spesso è mancato nei nostri riguardi. Non possiamo impedire che questo venga meno nei nostri confronti in altri luoghi e in nostra assenza, come molto spesso purtroppo è accaduto e accade. Ma possiamo e dobbiamo farlo nel nostro. Perché è nostro diritto farlo e nessuno può permettersi di metterlo in discussione.
Fabrizio Marchi

Icarus.10 1:04 pm - 9th Luglio:

“Ritieni giusta la posizione delle femministe e affini che le donne debbano andare in pensione 5 anni prima?”(Alessandro)
Alessandro attento a come poni la questione, perchè, ricorda, non stai parlando con persone informate ma con il popolobue, e come sai il popolobue crede come Dogma ogni cosa che sente dalla tv, e la tv dice che che sì, è giusto che gli uomini vadano 5 anni dopo rispetto alle donne in pensione, perchè le donne “lavorano più degli uomini”, fanno il “doppio-lavoro”, bla, bla.. A parte che questa del “doppio-lavoro” è una posizione molto vecchia e datata, e comunque non rispecchia la totalità della popolazione(in quanto oggi come oggi sempre più persone, uomini e donne, sono single), quello che tv e loro capre non sanno o non vogliono sapere è che GLI UOMINI HANNO UNA VITA MEDIA 7 ANNI MINORE RISPETTO A QUELLA DELLA DONNA, FANNO I LAVORO PIù RISCHIOSI E USURANTI, LA STRAGRANDE MAGGIORANZA DEI MORTI SUL LAVORO è MASCHILE. Quindi è assolutamente ingiustificato che gli uomini debbano andare in pensione 5 anni più tardi delle donne. Ma care capre del popolobue, vi sembra giusto che un povero operaio che si ammazza di fatica nelle acciaerie o sopra le impalcature, rischiando giorno per giorno di morire o di rimanere gravemente invalido, per dar da mangiare alla propria famiglia, debba andare in pensione 5 anni più tardi di una sculettante e perizomata segretaria o impiegata e magari anche single(e che quindi non ha nemmeno “l’onere di accudire i figli”) che passa la sua giornata di “lavoro” a civettare e spettegolare in ufficio???????
Se c’è qualcuno che ritenete giusto ciò, significa che è un demente in malafede, e io con i dementi in malafede non vogliono discutere.

Alessandro 1:43 pm - 9th Luglio:

Raffaele, è chiaro che è come dici. Io volevo semplicemente tastare la reazione di Daniele, che infatti ha avuto quella che mi aspettavo. Di fronte a interrogativi come quelli proposti un maschio zerbino si trova sempre in imbarazzo, perchè se da’ una risposta negativa finisce per scontentare la sua amica o le sue amiche, se invece ne dà una positiva si sente un pò ridicolo, anche perchè, oltre a essere contro il semplice buon senso, sono anche iniziative discriminatorie nei suoi confronti, essendo un uomo. Preferisce, allora, rifugiarsi in corner, cioè affermare di non essere preparato sulle questioni poste, come se si debba essere informati per rispondere a una domanda banalissima come quella della diversa età in cui uomini e donne vanno in pensione, fino al 2012 perlomeno.

Silver 12:33 am - 11th Luglio:

Scrive “nonsonosola63”:
“… il cromosoma XY infatti è più debole di quello XX delle femmine e siamo numericamente maggiori”.
Orbene, credo sia il caso di fare alcune precisazioni riguardo al tanto disprezzato cromosoma XY e pertanto riporto un mio vecchio post, risalente al 2004.
________________

I cromosomi X e Y ebbero origine circa 300 milioni di anni fa come cromosomi analoghi.
Il cromosoma Y è molto più piccolo dell’X: contiene solo alcune decine di geni, contro i 2000-3000 contenuti nel cromosoma X. Un certo numero di geni dell’Y non possiede geni omologhi sull’X.
L’Y è pieno di di “DNA spazzatura”: sequenze di nucleotidi che non contengono alcuna istruzione
per produrre molecole utili. Fino a tempi recenti, era difficile spiegare come il cromosoma Y si fosse ridotto in simili condizioni: esistevano varie teorie, ma i mezzi per confermarle erano pochi.
La situazione si è ora modificata, soprattutto grazie al Progetto Genoma umano e ai vari tentativi di decifrare la sequenza completa dei nucleotidi contenuti nei cromosomi umani:l’X,l’Y e i 22 autosomi (i cromosomi non coinvolti nella determinazione del sesso).
Nello stesso modo in cui i paleontologi possono ricostruire l’evoluzione di una specie esaminando il sistema scheletrico di animali viventi e fossili,i biologi molecolari hanno imparato a seguire l’evoluzione dei cromosomi e dei geni analizzando le sequenze di DNA.
Le nuove scoperte dimostrano che la storia dei cromosomi sessuali è stata incredibilmente dinamica,caratterizzata da una serie di violente alterazioni del cromosoma Y, seguite da cambiamenti compensatori nell’X. E questo gioco reciproco continua senza dubbio ancor oggi.
Inoltre il cromosoma Y – a lungo considerato in grado di portare a termine a malapena il programma sessuale maschile – si sta rivelando molto più attivo di quanto si sospettasse. Nel corso di circa 300 milioni di anni è riuscito a conservare vari geni importanti per la sopravvivenza nei maschi e di acquisirne altri necessari alla fertilità.
Ricerche compiute negli ultimi 6 anni da Bruce T. Lahn – ricercatore presso lo Howard Hughes Medical Institute e professore al Dipartimento di genetica umana dell’Università di Chicago – e David C.Page del Whitehead Institute for Biomedical Research di Cambridge,nel Massachusetts, hanno dimostrato che il cromosoma Y ha perduto la sua capacità di scambiare frammenti di DNA con l’X per tappe successive.
Il primo evento di inversione cromosomica che ha bloccato il processo di ricombinazione si verificò oltre 240 milioni di anni fa.
Il secondo fra 130 e 170 milioni di anni fa, poco prima che i marsupiali si staccassero dalla linea evolutiva che avrebbe dato origine a tutti i mammiferi placentati.
Il terzo – cioè l’ultimo – fra 30 e 50 milioni di anni fa:ossia dopo che le scimmie si erano avviate lungo il proprio cammino evolutivo, ma prima che scimmie antropomorfe e ominidi si separassero.
C’è un particolare, però: opponendosi alla tendenza generale della coppia X-Y, alcuni geni nella regione che non si ricombina dell’Y codificano per proteine che differiscono poco rispetto a quelle codificate dalla loro controparte sull’X, persino nelle regioni che hanno subìto precocemente l’inversione.
Una simile conservazione può essere spiegata da una semplice regola evolutiva: se un gene è cruciale per la sopravvivenza di un organismo, tenderà a mantenersi..
In effetti i geni dell’Y che sono cambiati di meno sono principalmente quelli “housekeeping”, la cui presenza è necessaria per l’integrità di quasi tutte le cellule dell’organismo.
___________

Per saperne di più:
JEGALIAN KARIN e PAGE DAVID C.,A Proposed Path by Which Genes Common to Mammalian X and Y
Chromosomes Evolve to Become X Inactivated, in “Nature”, 394, pp.776-780, 20 agosto 1998.
LAHN BRUCE T. e PAGE DAVID C., Four Evolutionary Strata on the Human X Chromosome,in “Science”,
286,pp. 964-967, 29 ottobre 1999.

Silver 12:42 am - 11th Luglio:

C’è un’altra tesi che va sfatata, ed è quella secondo cui nel mondo ci sarebbero più donne che uomini.
In realtà è l’esatto contrario: 100 uomini ogni 99 donne.
http://www.juragentium.unifi.it/it/surveys/rol/rondinon/

Leonardo 10:37 am - 11th Luglio:

Troppe cose andrebbero sfatate, io mi rendo sempre più conto che spesso è il contrario di quello che si dice.
Di queste ricerche che vengono fatte solo 1 su 1000 sarà sincera, altre sono propaganda.
Oggi che le donne stanno ovunque, girano sole, lavorano, e sono più esposte ai giudizi critici maschili e alla violenza sessuale di una minoranza di deviati, c’è bisogno di una continua propaganda nazista femminista tesa a criminalizzare tutti gli uomini.

Silver 6:12 pm - 13th Luglio:

Segnalato da AntiFeminist.
_____________
E’ nato “UN Women”, il supermega ufficio delle Nazioni Unite per la promozione del Femminismo. UN Women è il prodotto della fusione dell’UNIFEM (Un Development Fund for Women

), della DAQ (Division for the Advancement of Women), della INSTRAW (International Research and Training Institute for the Advancement of Women) e della OSAGI (International Research and Training Institute for the Advancement of Women). Si tratta di una supermega agenzia che verrà finanziata a botte di 1 miliardo di dollari all’anno e avrà lo scopo di promuovere il femminismo in tutto il mondo e consolidare la presa del femminismo nelle società già completamente dominate da questo. Obama aveva già creato per conto suo un dipartimento governativo per le donne negli USA (White House Council on Women and Girls

) e a Maggio aveva insistito perché alle Nazioni Unite venisse istituita una nuova supermega agenzia per la diffusione e il rafforzamento del femminismo nel mondo.

Questo il sito di UN Women:

http://www.unwomen.org/

Leonardo 1:15 pm - 14th Luglio:

Ora ci tolgono pure la Birra

ckkb 3:15 pm - 14th Luglio:

Per la birra le donne, per i crash test i maschi: qualche novità?

Silver 5:14 pm - 14th Luglio:

Bene bene, dopo quasi quarantacinque anni ho scoperto di essere… una donna!
____________________________
http://www.corriere.it

SCIENZE

Chi dice donna dice… memoria

Secondo uno studio dell’Università di Cambridge vi sono differenze neurobiologiche ed ambientali con gli uomini

MILANO – Ragazzi, prendete nota: le donne hanno davvero una memoria di ferro ed è grazie a quella se non sbagliano la data di un anniversario o ricordano discussioni avvenute mesi fa. Ma se fino ad oggi gli uomini erano convinti che si trattasse solo di un fastidioso luogo comune, una ricerca dell’Università di Cambridge condotta su 4.500 adulti di età compresa fra i 49 e i 90 anni ha scoperto quello che il gentil sesso sostiene da sempre: ovvero, che la memoria maschile fa spesso cilecca, perché il cervello degli uomini è meno abile di quello femminile nel richiamare alla mente determinate informazioni. E questo vale indipendentemente dall’età dei soggetti in questione, tanto è vero che anche a livello di scuola elementare le bimbe già surclassano abbondantemente i compagni maschi quando si tratta di ricordare qualcosa.

IL TEST – Usando un test al computer noto come “CANTAB Paired Associates Learning” (usato spesso per testare la memoria dei pazienti affetti da Alzheimer) è stato chiesto ai partecipanti dapprima di ricordare in quale dei sei riquadri bianchi sullo schermo apparisse una specifica figura geometrica e quindi di collocare sei disegni in altrettante caselle, mentre l’esame diventava sempre più difficile, mostrando più riquadri e più oggetti da mettere al posto esatto.

I RISULTATI – E analizzando i risultati ottenuti, gli studiosi sono arrivati alla conclusione che le donne abbiano una facilità mnemonica decisamente superiore a quella degli uomini, sebbene non sia ancora ben chiaro il motivo per cui questa cosa succeda, visto che secondo alcuni potrebbe dipendere dagli ormoni femminili, mentre per altri è legato alle diverse funzionalità cerebrali. «Stante il campione testato e il metodo oggettivo di valutazione – ha commentato al “Daily Mail” il professor Andrew Blackwell del prestigioso ateneo inglese – si può ragionevolmente ritenere che il risultato dell’esame fornisca un’indicazione attendibile sul fatto che la memoria sia generalmente migliore nelle donne piuttosto che negli uomini. Non solo. Abbiamo esaminato anche i dati relativi a persone più giovani, scoprendo che simili differenze nei sessi sono già osservabili anche in età scolare. Pertanto, grazie all’analisi effettuata, siamo in grado di stabilire se le funzioni mnemoniche di un individuo siano normali oppure no in considerazione dell’età, del sesso e del livello di educazione. Precedenti studi scientifici avevano dimostrato come le donne superino nettamente gli uomini nei test sulla funzione verbale, mentre, al contrario, gli uomini sono migliori nelle nozioni che hanno a che fare con gli spazi. Eppure la nostra ricerca ha usato un sistema di misurazione della memoria basato sullo spazio e, in questo caso, il risultato femminile è stato decisamente superiore a quello maschile e questo si può spiegare in vari modi, non ultimo le differenze neurobiologiche ed ambientali».

Simona Marchetti
14 luglio 2010

Silver 5:32 pm - 14th Luglio:

C’è uno studio, risalente a tredici anni fa e condotto dagli scienziati danesi Pakkenberg e Jorgen, di cui non si parla mai: questo.
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SCIENZE DELLA VITA. IL CERVELLO
Più sinapsi nelle donne? Per compensare il minor volume
Autore: GIACOBINI EZIO

Se pesassimo dieci cervelli femminili e dieci cervelli maschili di individui della stessa età e dello stesso peso, in assenza di particolari malattie neurologiche (studio che è possibile solo post mortem), noteremmo una sensibile differenza statistica di peso a sfavore delle donne. Essa ci porterebbe a concludere che il sesso femminile “ha meno cervello” di quello maschile. Finora si è creduto che a una minore massa cerebrale corrispondesse una maggiore densità di cellule nervose in certe zone (ad esempio nella corteccia cerebrale) tale da compensare il minore volume dell’organo. Questa spiegazione ha soddisfatto entrambi i sessi e ci ha dato motivo di vivere in pace fino ad ora. Le cose non stanno più così da quando due neuroscienziati di due diversi istituti danesi (a Copenaghen e ad Aarhus) hanno utilizzato una nuova tecnica particolarmente fine di conteggio delle cellule chiamata stereologica. Essa permette di contare le cellule nervose dei diversi strati della corteccia cerebrale non solo trasversalmente o orizzontalmente al taglio come si faceva in precedenza ma da diversi angoli. Gli scienziati sono così riusciti a contare tutte le cellule, comprese quelle che sfuggivano ai conteggi precedenti. Pakkenberg e Jorgen, i due neuroistologhi (neurostereologhi) danesi, hanno utilizzato ben 94 cervelli dei due sessi deceduti in seguito a cause non neurologiche. Un’opera monumentale se si pensa che in uno strato solo della corteccia dello spessore di pochi millesimi di millimetro alloggiano milioni di cellule nervose. Innanzitutto il nuovo studio conferma il dato ben noto che il cervello degli uomini ha dimensioni maggiori di quello delle donne. La sorpresa viene però dal conteggio quando si trovò che i maschi avevano un 16% in più di neuroni corticali delle donne. Per dirla in modo più esatto si conta nel cervello maschile una media di 23 miliardi di cellule contro 19 miliardi in quello femminile. Non si trova invece alcuna differenza tra i due sessi per quanto riguarda la densità (impaccamento) delle cellule. Si tratta di una vera differenza di numero. Questi dati pubblicati il luglio scorso nel Journal of Comparative Neurology mandarono in crisi non tanto i circoli femministi quanto gli psicologi che si interessano di differenze di comportamento tra i due sessi. Secondo alcuni non si poteva spiegare la differenza di qualsiasi comportamento complesso nei termini di una variazione così vistosa di numero di neuroni. Altri psicologi non si trattennero dallo speculare che tali differenze potessero dipendere invece dal concentrarsi di popolazioni più ricche di cellule in quelle parti del cervello maschile devolute a speciali funzioni come il ragionamento cosiddetto “spaziale”, che è più sviluppato negli uomini che nelle donne. Neppure questa spiegazione sembrò reggere ai risultati descritti nel lavoro dei danesi che dimostravano una distribuzione simile nelle varie parti del cervello dei sue sessi. La differenza era semplicemente numerica non di distribuzione. A questi dati anatomici molto interessanti manca un’osservazione più difficile da compiere, cioè il conteggio preciso del numero di connessioni tra cellula e cellula (dette sinapsi nervose). Il numero di sinapsi potrebbe essere diverso nei due sessi a favore delle femmine e tale da compensare il numero minore di cellule. Sono infatti le sinapsi a costituire gli elementi fondamentali della rete nervosa del cervello responsabile per la funzione (memoria, apprendimento e comportamento). Nell’attesa che arrivino questi risultati importanti possiamo già formulare qualche ipotesi? Non è vero ad esempio che ogni giorno nel nostro cervello vadano perduti milioni di cellule a causa dell’invecchiamento. Si sa ora che è la malattia, ad esempio l’Alzheimer, a far morire le cellule nervose ed a diminuire le sinapsi. Non la vecchiaia. Oltre i 75 anni di età tale malattia colpisce più le donne che gli uomini. Se le donne avessero in partenza meno neuroni degli uomini il danno sarebbe maggiore e più rapido il deterioramento. Per confortare le lettrici concludiamo affermando che non è solo il numero delle cellule nervose che conta, ma il grado di sviluppo dei circuiti nervosi che formano il cervello.

Ezio Giacobini

Rino 9:45 pm - 14th Luglio:

Caro Silver, tu che sei il pioniere dei pionieri, e che appunto hai una memoria “iper-femminile” sai bene che da decenni la scienza lo dice: siamo esseri inferiori. Geneticamente inferiori.
Prendiamone atto.

RDV

Damien 8:12 pm - 15th Luglio:

MMah! sapete che vi dico? che le tante dicerie su internet allora sono vere, mi riferisco al fatto che entro il 2012 gli alieni hanno intenzione di invadere la terra, e quelli attualmente tra noi stanno cercando di “eliminare” in maniera “dolce” il loro probabile problema numero uno: Gli UOMINI! a tal proposito, si potrebbe capire come mai di tutta questa guerra tra sessi planetaria, come mai nascano sempre meno figli maschi ma, sopratutto, del perche’ spesso io ribadisca il concetto:” Noi siamo le donne… Ogni resistenza e’ inutile! … sarete rieducati!”” vuoi vedere che alla fine c’e’ una motivazione aliena dietro tutto?? (sisi.. ok.. l’ho sparata grossa.. prendetela come un intervallo! ) laugh