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E’ da un po’ di tempo che una riflessione mi frulla nella testa, dopo aver tanto sentito parlare di stalking e molestie, sia in ambito familiare che extrafamiliare, che milioni e milioni di donne subirebbero o avrebbero subito, almeno una volta nella loro vita. Ad un dibattito televisivo al quale partecipai una volta, mi pare che la cifra riportata come ufficiale in quella sede fosse, in Italia, sui 7 milioni, se non di più, di donne vittime di tali modalità di violenza, sia di ordine fisico che psicologico. Ovviamente, neanche a dirlo, la denuncia di questo fenomeno era a senso unico. Nessun dato sulle eventuali molestie subite dagli uomini da parte delle donne né tanto meno qualcuno che sollevasse l’argomento, che so, anche solo delle eccezioni (peraltro statisticamente inevitabili) per confermare la regola, al limite con il solo obiettivo di rafforzare la tesi dello stalking a senso unico.
Naturalmente, sia chiaro, nessuno da queste parti nega l’esistenza del fenomeno che può manifestarsi, come dicevamo, sia sul piano fisico che (soprattutto) su quello psicologico. Tuttavia, quando ci mostrano con sempre maggiore insistenza questi dati, risultato di sondaggi effettuati, sorgono spontanee (forti) perplessità di vario genere. Intanto sui criteri e sui metodi di indagine. Credo ad esempio che se prendessimo un campione di mille persone (uomini e donne) e gli chiedessimo se hanno mai subito nell’arco della loro vita una qualche forma di molestia o anche violenza, fisica o psicologica, il 100% risponderebbe senz’altro affermativamente, anche perché credo che non esista al mondo un essere umano che non ne abbia subita almeno una, per lo meno una volta in tutta la sua esistenza. Può sembrare scontata come considerazione ma così non è perché ci aiuta a capire la debolezza e la intrinseca fallacia (malafede?…) di determinati metodi di indagine. Continuando su questa strada se chiedessimo a mille donne e mogli se hanno mai subito una qualche forma di violenza da parte del marito, credo che la stragrande maggioranza risponderebbe senz’altro di sì. Sono altresì assolutamente persuaso che, a parti invertite, se ponessimo la stessa domanda agli uomini-mariti, le loro risposte sarebbero del tutto speculari a quelle delle mogli.
Si potrebbe continuare. Qual è il figlio che non ha subito almeno una volta nella sua vita una qualche forma di violenza da parte dei genitori? Se si facesse quindi un sondaggio indirizzato ai figli, potrebbe emergere che tutti i genitori, madri o padri, sono dei violenti o dei molestatori. Oppure ancora, qual è il fratello o la sorella minore che non ha subito una qualche angheria, vera o presunta, da parte del fratello o della sorella maggiore? Praticamente nessuno/a.
Da tutto ciò, a seconda del punto di vista dal quale ci si approccia, si possono evincere due aspetti: o prendiamo atto che siamo tutti/e, senza nessuna esclusione, gettati in una specie di inferno sulla Terra dove la violenza è il pane quotidiano che riguarda tutti gli esseri umani in tutti le tipologie di relazione, oppure è necessario relativizzare e rivedere il nostro approccio alla questione rielaborando e riformulando di conseguenza anche quei sondaggi di cui sopra nonché i criteri e le modalità con cui vengono effettuati.
Vorrei portare un altro esempio più scomodo, “scabroso” e molto poco “politically correct”, rispetto a quelli citati poc’anzi.
Quando ero molto giovane, siamo nel periodo che va dai primi agli ultimi anni ‘70’ ed ero un ragazzo fra i 14 e i 20 anni, ho subito numerosi “approcci impropri”, chiamiamoli così, da parte di numerosi omosessuali, e come me, praticamente tutti i miei amici e i miei coetanei (sto parlando di decine di ragazzi con i quali abbiamo condiviso i racconti di queste esperienze, e che possono sicuramente costituire un campione). Oggi quei comportamenti verrebbero definiti e anzi sarebbero senz’altro derubricati come molestie sessuali; allora ancora non era in uso questa terminologia ma di questo si trattava. Come definire altrimenti il comportamento di un uomo che sull’autobus ti mette una mano sulle parti intime oppure di un altro che ti carica sulla sua macchina mentre tu fai l’autostop e dopo cinque minuti ti mette la sua mano sulla tua coscia, tu gliela togli, lui si ferma e ti fa scendere? Oppure di un altro ancora che, sempre mentre gli chiedi un passaggio, ti fa entrare, ti appoggia la solita mano sulla gamba e poi ti propone di fare del sesso a pagamento? Oppure ancora (nei casi più smaccati) uno che si sbottona i pantaloni e ti mostra il suo attributo?
Sono certo che la stragrande maggioranza dei ragazzi della mia generazione, specie quando era ancora minorenne, (credo che oggi la situazione sia senz’altro diversa) abbia subito molestie di questo tipo.
Naturalmente mi sono ben guardato e mi guardo bene dal criminalizzare tutti gli omosessuali in seguito a questi episodi. Per la verità non mi è mai passato per l’anticamera del cervello neanche di criminalizzare coloro che si erano prodotti in quei comportamenti nei miei confronti. Aggiungo anzi che sono del tutto convinto che quegli stessi comportamenti fossero il risultato di un condizione sessuale fondamentalmente repressa e marginalizzata, e per lungo tempo addirittura negata, da un contesto sociale e culturale repressivo e discriminante (che spesso sfociava nella violenza) che costringeva gli stessi omosessuali a vivere la loro sessualità in una sorta di clandestinità. Assolutamente inevitabile quindi che questa si manifestasse molto spesso in forme distorte e deviate. Non avrebbe potuto essere altrimenti.
Ora, se avessero fatto illo tempore un sondaggio sui giovani dell’epoca (ancora non si usava) avente per oggetto le molestie, vere o presunte, subite da omosessuali, sarebbe emerso che praticamente tutti gli uomini (specie in giovane e giovanissima età, quindi minorenni) eterosessuali avevano subito una qualche forma di molestia da parte di omosessuali. E se avessero applicato allora lo stesso metro con cui vengono fatti oggi i sondaggi e soprattutto l’utilizzo strumentale e mediatico che ne viene fatto, non c’è dubbio che l’intera comunità gay sarebbe stata criminalizzata. Il che sarebbe stata (e sarebbe) una cosa idiota oltre che estremamente grave. Del tutto superfluo sottolineare che ho conosciuto nel corso della mia vita molti altri omosessuali che si sono invece relazionati con il sottoscritto in maniera del tutto normale e serena, anche e soprattutto quando palesavano un interesse nei miei riguardi.
Oggi, nei confronti dei maschi eterosessuali viene più o meno perpetrata questa stessa operazione di criminalizzazione. Non c’è infatti alcun dubbio che se facessimo un sondaggio chiedendo a qualsiasi donna se abbia mai subito una molestia, fisica o psicologica da parte di un uomo nel corso della sua vita, la risposta non potrebbe che essere affermativa. Qual è la donna che nell’intero arco della sua vita, non ha avuto almeno una volta un apprezzamento un po’ troppo pesante per la strada, oppure una manata sul sedere in una discoteca, oppure un rimprovero particolarmente severo, al limite anche ingiusto e ingiustificato e spesso violento, da parte del padre? Oppure ancora che non abbia ricevuto un ceffone dal proprio fidanzato durante un litigio (o non si siano presi vicendevolmente a ceffoni, cosa che avviene molto spesso) in un momento di rabbia? Oppure un ex fidanzato “smollato” che le abbia dato il “tormentone” per qualche tempo? Tutte, è evidente. Da questo a criminalizzare l’intero genere maschile ce ne corre…Ma se questi sono i parametri è evidente che il risultato non potrà essere che quello.
Ovviamente il tutto si può capovolgere completamente. Qual è l’uomo che non si è mai preso una sfuriata dalla propria moglie o fidanzata? Quale quello che non si è mai beccato a sua volta un ceffone da parte di una ragazza o di sua madre? Quanti uomini sono stati psicologicamente e moralmente umiliati e mortificati dalle donne? Quanti sono stati massacrati e castrati psicologicamente dalle loro madri? Quanti hanno subito abusi e molestie sessuali dalle proprie madri (come dai padri, sia chiaro)?
Come vediamo la questione è assai complessa, articolata e delicata e il sottoscritto non è certo animato dalla benché minima volontà di gettare una sorta di oblio sul problema delle molestie e delle violenze di vario genere che spesso proprio in ambito familiare vengono commesse. Una tragedia sociale e umana che esiste e che non può certo essere sottaciuta. Al contrario. Però ritengo che questa questione debba essere affrontata con un approccio completamente diverso rispetto a come è stato fatto nel passato recente e a come viene fatto tuttora.
Credo che sia necessaria una diversa capacità di entrare nell’ambito reale del problema, evitando di prendere lucciole per lanterne e di dare la caccia ai fantasmi. Non è con operazioni mediatiche e con dati raccolti con queste modalità che si affronta il tema. In questo modo si fa solo dell’allarmismo, della propaganda, si costruisce un clima ad hoc fondato su una sorta di terrorismo psicologico di massa. Non è così che si può pensare di affrontare la questione nei suoi estremamente complessi meccanismi di ordine sia sociologico che psicologico.
A meno che non si pensi che gli uomini possano sopportare tutto, ma veramente tutto. E allora un sondaggio in più o uno in meno in cui per l’ennesima volta, “dati alla mano”, si spiega che la violenza è sempre e comunque maschile, non fa nessuna differenza.
Fabrizio
42 Commenti
1)Un sondaggio, di qualunque natura sia, specie se è elaborato su un campione di appena alcune centinaia di persone, non può e non deve assumere nessuna valenza oggettiva e scientifica nella quantificazione numerica di un fenomeno su vasta scala, relativo quindi ad una popolazione composta da milioni e milioni di individui. Altrimenti, se così non fosse, si potrebbe evitare di indire le elezioni, e di affidarsi ad una agenzia di sondaggi in circolazione,la quale in base ai rilevamenti relativi ai vari schieramenti politici, decreterebbe la maggioranza “vincente” e l’ opposizione “perdente”.
2) Ad ogni modo, un sondaggio per essere degno di una benchè minima forma di riconoscimento deve essere necessariamente elaborato da enti di ricerca di sicura e indubbia imparzialità e competenza tecnica e scientifica, nonchè essere dettato da motivazioni scevre da obiettivi ideologici. Questo non è il caso dei tanti “studi” assurti ad oracoli e dogmi, affermanti e attestanti su “milioni e milioni di donne italiane vittime di violenza” cui media inondano tutti i santi giorni le menti decerebrate e deficitarie del popolobue stolto e rimbecillito.Infatti questi dati sono “elaborati”( oppure commissionati, previa finaziamenti, ad enti esterni), da gruppi ed enti dichiaratamente femministi(ministero delle pari opportunità, telefoni rosa, “centri antiviolenza” ), e quindi, non imparziali, ma di parte, e pertanto volti non già ad una mera e disinteressata quantificazione di un fenomeno, quanto invece ad avvalorare in modo disonesto e truffaldino una tesi già precostituita.
3) Questi “studi” femministi attestanti “milioni di donne italiane vittime di violenza” si basano su mistificazioni e trucchetti sporchi e disonesti. I sondaggisti telefonici, scelto il campione di centinaia di donne da intervistare telefonicamente, non pongono loro domande dirette se hanno subito violenze e quali violenze, ma fanno domande del tutto vaghe e indirette, e in base alla risposta, stabiliscono se la donna intervistata abbia subito o meno violenza, e, se sì, quale violenza. Ad esempio una risposta affermativa alla domanda “suo marito ha mai criticato il suo modo di cucinare, o di vestire?” oppure “suo marito si è mai rifiutato di comprarle qualcosa da lei richiesto?”, viene segnalata dai “sondaggisti” come Violenza Psicologica; una risposta affermativa alla domanda “Ha mai fatto senza voglia sesso con suo marito?”, viene segnalata come Stupro. E così via, con domande truffaldine del genere. In poche parole, alle donne intervistate vengono attribuite violenze da esse non affermate. Di qui, questi numeri così tragici e allarmanti, nei dati sulla violenza contro le donne. Ora non vogliamo dire che non ci siano donne vittime di violenza, anzi, ma vogliamo solo far capire che questi dati che tv e giornali ci propinano per tv sono mendaci in quanto gonfiati ad arte, ai fini di abiette motivazioni di ordine ideologico.
Si veda qui:
http://www.gesef.org/sites/default/files/documenti/Stop_alla_Violenza_Femminista_24_nov_2007.doc
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&p=41369
http://www.adiantum.it/public/468-istat–in-italia-la-prima-causa-di-morte-degli-uomini-%C3%A8-per-mano-femminile.asp
Icarus.10(Quota) (Replica)
Fabrizio
“Quando ero molto giovane, siamo nel periodo che va dai primi agli ultimi anni ‘70’ ed ero un ragazzo fra i 14 e i 20 anni, ho subito numerosi “approcci impropri”, chiamiamoli così, da parte di numerosi omosessuali, e come me, praticamente tutti i miei amici e i miei coetanei (sto parlando di decine di ragazzi con i quali abbiamo condiviso i racconti di queste esperienze, e che possono sicuramente costituire un campione). Oggi quei comportamenti verrebbero definiti e anzi sarebbero senz’altro derubricati come molestie sessuali; allora ancora non era in uso questa terminologia ma di questo si trattava. Come definire altrimenti il comportamento di un uomo che sull’autobus ti mette una mano sulle parti intime oppure di un altro che ti carica sulla sua macchina mentre tu fai l’autostop e dopo cinque minuti ti mette la sua mano sulla tua coscia, tu gliela togli, lui si ferma e ti fa scendere?”
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Pure a me, da ragazzo, è capitato spesse volte di essere approcciato da degli omosessuali; in particolar modo mi è rimasto impresso un episodio, risalente al luglio del 1987. Era di sera e stavo parcheggiando l’auto, allorché mi si affiancò un tizio mai visto prima, alla guida di una Fiat Ritmo, il quale mi chiese a bruciapelo:”Ti va di fare qualcosa insieme…?”.
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Fabrizio:
“Quale quello che non si è mai beccato a sua volta un ceffone da parte di una ragazza o di sua madre?”
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Da bambino non beccai solo qualche ceffone da mia madre, ma anche tante cinghiate sulle gambe (sempre da mia madre; mai da mio padre, che solo in due occasioni mi prese a schiaffoni e mai mi picchiò con la cintura dei pantaloni), perché, come sai, un tempo i metodi educativi erano ben più duri di quelli attuali…
Silver(Quota) (Replica)
L’operazione di vittimizzazione universale di F e perciò di criminalizzazione totale di M, espressa dalle statistiche femministizzate è costruita in questo modo:
1- col metodo classico dell’assimilazione della diversità, anche estrema (o dell’opposto) all’interno di un unico concetto. L’influenza è una malattia e anche l’Aids lo è. Dunque influenza=Aids.
2- la deoggettivizzazione assoluta degli avvenimenti attraverso la loro interiorizzazione: l’insindacabilità del “vissuto”.
3- l’utilizzo della tendenza femminile alla “confessione” e alla trasfigurazione delle esperienze emotive.
4- a contrariis: la certezza che indagini simmetriche in campo maschile non si svolgeranno, che se anche si svolgessero non otterrebbero risposte perché gli UU non “si confessano” e che se mai ciò accadesse nessun media le pubblicherebbe.
Una volta stabilito che disagi, difficoltà, incomprensioni , rinunce, frustrazioni sono violenza di Genere ( e quindi sessuale ) come violenza sessuale è lo stupro, il gioco è fatto.
Il carattere strumentale di tutto ciò è smaccato. La virulenta campagna per il disarmo morale degli UU è lo scopo. Il resto è una costruzione ad essa funzionale.
Le statistiche sono costruite tutte così: “Si è mai sentita…A.. B… C…”?
Ossia: “C’è mai stato un disagio nella sua vita?”
“…lei ha subito violenza!”
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Qualcuno di voi ha mai provato qualche minima sofferenza nella relazione con gli altri?
Sì?
Cosa aspettiamo dunque a denunciarci tutti reciprocamente per violenza sessuale, psicologica, emotiva, economica con carcerazione immediata e senza arresti domiciliari?
Come si spiega che non siamo tutti dietro le sbarre?
Questa società è patriarcale, misogina e maschilista: lo prova il fatto che ci sono ancora maschi a piede libero…
RDV
Rino(Quota) (Replica)
Presentarsi ad una donna, è divenuto altamente rischioso, in altri termini piu’ leciti, non e’ piu’ possibile serenamente, in quanto non sapendo quali siano i suoi canoni di bellezza, c’e’ il rischio reale che la poniate in uno stato di “sofferenza psichica” (ergo divenite uno Stalker)
Se vi piace e volete approfondire la conoscenza, sappiate che le ripetute telefonate sono indice di Stalking (legalmente inteso come da DDL) questo anche alla luce della mancanza di sincerità femminile (no vuol dire si, o che si aspettano da voi tutto per decidere, oppure che vogliono esser “prese” da un uomo che non deve chiedere mai e via discorrendo)
in buona sostanza, la prossima volta che approcciate una donna, esibite immediatamente:
1) la vostra carta di identità / patente di guida
2) il vostro 740
3) la situazione penale verso il casellario giudiziale
nel contempo, fatevi firmare una liberatoria che attesti la genuina e reciproca volontà di conoscersi scevra da impedimenti psicologici atti a impedire l’arbitrio sulle scelte emotive, e che la firma viene apposta nel pieno delle proprie facoltà mentali, intellettuali e liberi da vizi occulti, ovviamente se intorno c’e’ un appartenente alle forze dell’ordine il tutto puo’ essere sottoscritto legalmente, in mancanza di cio registrate o meglio, girate un video dell’approccio e del momento delle firme al fine di una maggior tutela.
durante la relazione, ogni volta che chiamate la vostra nuova conoscenza, abbiate cura di registrare la telefonata, salvatela quindi sul vostro pc per ogni riferimento futuro (il DDL sullo stalking prevede le intercettazioni teleoniche) abbiate cura di dire chiaramente il vostro nome e cognome dopo il CIAO! consueto.. chiedete sempre se state disturbando e se potete interloquire con lei..
nel caso dobbiate baciarla, attuate il metodo classico (se possibile riprendendolo col vostro videofonino)avvicinatevi alle sue labbra per poi aspettare LEI che faccia la mossa finale..
non telefonate piu’ di 4 volte a settimana.. oltre a tirarvela il giusto.. sara lei a chiamarvi.. indice che gli interessate e non potrà dirvi che la state molestando, i tabulati telefonici non mentono..
quando uscite con lei, indossate un paio di mutande boxers, possibilmente ampie, in modo tale che quando essa vi eccita col suo fare, vestire e atteggiarsi a professionista, vostro fratello non ne abbia a soffrire..
se venite lasciati dalla vostra tipa, sappiate che ci sono MILIONI di possibili partners femmin***error** guru meditation code:M4L3610***
Damien(Quota) (Replica)
Queste “statistiche”, naturalmente identiche se rivolte alla realtà di vita maschile o di qualunque altro aggregato umano, o sono quanto prima riconosciute come sciocchezze di un femminile (e un maschile) reinfantilizzati che non sanno gestire costruttivamente la fatica dell’alterità, oppure se pretenderanno di essere e informare di sè la realtà, porteranno ad una conclusione: l’ntroduzione di rigorose regole di separazione tra i sessi, come da sempre ci sono presso altre civiltà e ci sono state anche da noi. Sempre chè non si concreti il “femmicarcerismo”, il progetto/delirio attuale di sbattere in galera il genere maschile che non si pente e si adegua ai desiderata prescritti dai manualetti femministi di Stato. Manualetti tuttavia, la cui unica effettiva importanza è probabilmente quella di costituire un precedente per ben più radicali e importanti prescrizioni di comportamento. Il “femmicarcerismo” attuale, è espressione infatti di un progetto politicamente molto più ambizioso (oltre che trasversale a tutte le formazioni politiche e quindi intrinseco alla politica attuale in quanto tale): l’insediamento di un potere dalle caratteristiche di stabilizzazione oppressiva e regressiva. Quello che sta buttando negli inceneritori i corpi dei nostri concepiti abortiti, tanto per fare un esempio.
ckkb(Quota) (Replica)
Purtroppo l’uso di sondaggi e statistiche montati ad arte per diffondere una tesi preconfezionata è uno strumento di controllo sociale e di influenza dell’opinione pubblica usato spesso da organi istituzionali e non (basti pensare alla ridicola rettifica di Amnesty International sulla violenza domestica).
Queste forme di manipolazione culminano sempre più spesso nella ratifica di leggi che sanciscono e ridefiniscono il rapporto fra gli individui e fra quest’ultimo e le istituzioni stesse (sia che si parli di allarme stalking,allarme stupri o altrettanto pretestuosamente di allarme intercettazioni..ovviamente mai un allarme carceri).
Intervenire con misure repressive su tematiche che riguardano ambiti non facilmente circoscrivibili e catalogabili quali possono essere le avances non desiderate equivale a mio parere a gettare inutilmente benzina sul fuoco.
Si tende ad inibire il rapporto con gli altri ,soprattutto in circostanze delicate invece che promuovere una comunicazione sana e rispettosa dell’altro/a: mi sovviene a tal proprosito il rigido regolamento in vigore presso alcuni college e scuole private americane che codifica le modalità con le quali agli studenti di sesso maschile è permesso di accostarsi alle studentesse, con inevitabili strascischi nello sviluppo della capacità di relazionarsi serenamente e spontaneamente con l’altro sesso.
Purtroppo queste forme di forcaiolismo e di caccia alle streghe trovano ancora larghi consensi.
Luke Cage(Quota) (Replica)
Giravo in auto per fare alcune compere tenendo l’autoradio acceso e cambiando, quando mi era possibile, stazione radio. Mi capita di farlo spesso e ho notato che, oltre a imbattersi costantemente nella solita spazzatura musicale che infesta le radio italiane, è molto facile incappare nel solito dibattito in cui un gruppo di donne coadiuvate da un maschietto pentito si lamentano per il trattamento riservato alle donne e lanciano le solite accuse, più o meno esplicite, al genere maschile tout court. Al dibattito partecipava tra l’altro colei che ha proposto quel demenziale documentario a cui il campione di maschipentitismo, ossia Gad Lerner, ha dato ampio spazio nella sua trasmissione televisiva. Sorvolo sulle solite celebrazioni del femminismo, sulla televisione che darebbe un’immagine negativa della donna, tutto assolutamente delirante, ovviamente tutto suffragato dal maschietto di turno, e riporto una considerazione espressa nel dibattito che, secondo me, è abbastanza in tema con l’articolo, e cioè che l’aggressività maschile si esprimerebbe contro gli altri, e in modo particolare nei confronti delle donne, mentre quella femminile si ripercuoterebbe sulla donna stessa che la esprime. Ne consegue che le donne dovrebbero soprattutto danneggiare sè stesse, mentre gli uomini coloro che li circondano. In verità ciò urta con le statistiche sui suicidi, che vedono gli uomini in testa a questo triste primato, ma anche con gli omicidi-suicidi di cui alcuni uomini si sono resi protagonisti. La realtà è che, al di là delle fandonie femministe che oramai sono diventate la “verità”, la condizione maschile, beta, è peggiore di quella femminile, ed è proprio la valutazione oggettiva di tutte una serie di statistiche a dimostrarlo. Finchè, però, gli uomini continueranno a subire passivamente la vulgata femminista, ciò non potrà venire alla luce e rimaranno eternamente, come si suol dire, cornuti e mazziati.
Alessandro(Quota) (Replica)
Altro esempio di informazione fatta con i piedi e allarmistica,con l’unico scopo di diffondere e rafforzare l’immagine del maschio infantile,squilibrato ed incapace di gestire le difficoltà relazionali.
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2010/08/08/visualizza_new.html_1879709517.html
Luke Cage(Quota) (Replica)
@ Luke Cage : se eliminano i privilegi che hanno le donne nel corso dei divorzi, questi omicidi-suicidi crollerebbeor e anche di parecchio. SI ha troppa paura a dire questa verità.
Silent Hill(Quota) (Replica)
@Silent Hill:
Concordo con te,senza un vero progresso e una vera pari dignità fra le persone, sancita tra l’altro dalla nostra costituzione,ci saranno sempre situazioni di disagio che talvolta possono culminare in episodi gravi e assolutamente da condannare.Ma l’ipocrisia che condanna e promuove la caccia alle streghe (stavolta le streghe sono i maschi) ignorando e evitando di indagare le vere cause di tutti quei tristi episodi di violenza di fatto contribuisce ad aumentarli,come in un circolo vizioso.
Luke Cage(Quota) (Replica)
Poco fa alle 20,30 su LA7 nella trasmissione inonda ho letto il titolo della puntata “gli uomini odiano le donne” con la Armeni, la Marzano e Fini. Io ho la casa piena di gente e non ho seguito puntualmente il dibattito ma per la prima volta in assoluto ho sentito parlare della Questione Maschile. Certamente Ritanna Armeni non e’ la rappresentante migliore per esporne le problematiche pero’ al di la’ delle tante inevitabili ovvieta’ espresse (basta il titolo della trasmissione per capirne il taglio) ho capito che c’e’ l’esigenza di volerne discuterne e da piu’ parti. Non e’ difficile smontare gli interventi della Marzano ma occorre gente preparata e motivata. Gli uomini presenti stasera non lo erano, anche se Fini ad un certo punto ha detto alla filosofa: “Ma non le sembra di essere razzista?”
maria(Quota) (Replica)
Stiamo in campana amici.
Magari a La7 hanno usato la locuzione “Questione Maschile” nel senso che i nazisti davano alla “Questione ebraica”…
Brrr…
RDV
Rino(Quota) (Replica)
Ho visto uno scorcio del programma… ho resistito tre minuti, dopodiché avevo l’istinto di spaccare il televisore per il nervoso, vista la quantità di balle, oscentià, assurdità e menzogne che ho potuto ascoltare. Un perfetto esempio di vittimismo estremo utilizzato per incutere ancora più paura nel cuore della gente e giustificare azioni repressive. Da vomitare.
LesPaul(Quota) (Replica)
Ho visto la trasmissione e non l’ho trovata così insostenibile. Sicuramente questo è stato possibile grazie alla tipologia dei partecipanti. Sul fronte maschile Massimo Fini, su cui si può concordare o non, ma che non è comunque un uomo rieducato al credo femminista o un conformista, anche se abbastanza in difficoltà in questo dibattito, e questo giornalista-conduttore, Telese, che mi ha stupito non poco per il suo ribattere, a dire il vero in maniera un pò deboluccia, l’impreparazione su questi temi riguarda il 99% degli uomini, alle affermazioni della filosofa Marzano, un comportamento “coraggioso”, assolutamente nuovo per un conduttore quando si parla di donne ( egli deve stare zitto e annuire o compiacere). Dall’altra parte, oltre alla già menzionata filosofa, degna rappresentante del vittimismo femminista, che ancora ci ha ripresentato la solita solfa sulla caduta del patriarcato, Ritanna Armeni, donna femminista certamente, ma comunque non fanatica , e la conduttrice, di cui non ricordo il nome, abbastanza equilibrata, tra le migliori espressioni della “scuola santoriana”, ben al di sopra della prima “ondata” di giornaliste autrici-collaboratrici del Santoro di Samarcanda ( che Dio ce ne scampi!) o della stessa Lilli Gruber.
Per quanto riguarda l’espressione “Questione maschile” utilizzata dalla Armeni, era intesa nel senso che gli uomini devono farsi un bell’esame di coscienza per come si stanno comportando. sono loro a essere in crisi e non le donne. Che gli uomini siano in “crisi” non vi è dubbio, le statistiche lo testimoniano, ma pensare che le donne o il femminismo con i suoi portati non abbiano responsabilità in questa crisi relazionale tra i sessi è profondamente sbagliato.
Alessandro(Quota) (Replica)
Come previsto. Era dunque la milionesima seduta del Tribunale Femminista Internazionale – Sezione Italiana – Sessione estiva. Non poteva essere diversamente.
Come sempre si usano i crimini di pochissimi per liquidare la totalità.
Così, sotto il titolo del libro di Larsson (di cui prima o poi parleremo …molto male), titolo che “denuncia” la misoginia, si svolge un altro atto di criminalizzazione dei maschi e sotto la maschera dell’annuncio “Uomini che odiano le donne” si celebra ancora una volta il dramma aberrante di donne che credono di amare gli uomini e intanto li distruggono e di uomini che ignari entrano in queste camere a psicogas da cui sperano di salvarsi.
Chi entra in quegli studi va al massacro perché è il contesto stesso che lo impone, insieme al fatto che non puoi gestire minimanente lo svolgersi dei colloqui.
Quando entri in una sala e vieni messo a sedere su un banco su cui c’è scritto “Imputato” la tua condizione è già stata definita e la tua condanna già emessa.
Il massimo che puoi fare è balbettare. E questo è il suggello della condanna: ci metti la firma e la ceralacca tu stesso.
RDV
Rino(Quota) (Replica)
Riguardo al rancore femminile contro gli uomini, che io reputo indelebile (ci aprii anche una discussione su U3000), riporto un post risalente al 2004, scritto da una allora 21enne laureanda in medicina alla Sapienza di Roma. Il sottoscritto è uno dei due “poveri mentecatti” ai quali faceva riferimento.
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Buon giorno ragazzi,
era un po’ che non ci si vedeva vero?
No, per la vostra gioia, non sono tornata; mi hanno solo detto che c’erano due poveri mentecatti che blateravano a vanvera e sono venuta a farmi due risate alle loro spalle.
Siccome sono educata, partiamo dalle presentazioni ed evitiamo dubbi: dall’altra parte dello schermo c’e’ una amena fanciulla di anni 21, con 28.6 di media universitaria, assolutamente NON rispondente ai canoni della gran figa anzi (per chi dice che le donne prendono voti alti solo xche’ i prof guardano loro il culo), i cui migliori amici appartengono all’altro sesso.
E visto che qui si trolla e che sono di cattivo umore oggi, mi aggrego volentieri al club.
Iniziamo a smitizzare un po’ di cosine punto per punto, vi va di fare questo gioco con me?
a. Le donne sono fisicamente inferiori agli uomini: diciamo che alle donne tendenzialmente non interessa l’autodifesa. Io pratico arti marziali da ANNI – ed in palestra ho una ragazza che sta per andare ai mondiali, quindi non proprio da dilettante – ed ho sempre notato una cosa: le donne sono piu’ “deboli” a livello di forza pura, ma guarda caso sono piu’ AGILI. Il che tradotto in termini pratici vuol dire che se ci mettiamo a fare a botte tu probabilmente mi pisti. Se mi prendi.
Non devo dirvi chi normalmente le prende nei combattimenti in palestra, vero? Penso ci siate arrivati.
b. le donne non sono capaci di fare determinate cose (che e’ un altro modo di dire “stai a casa e fai la tela”). Ma che grande ed emerita put*******. Le pseudoricerche riportate da culetto d’argento non dimostrano assolutamente nulla, in quanto probabilmente esistono testi che dimostrano anche che che esistono le zebre verdi a pois fucsia… a guardare bene.
Io ho sentito dire da un mio amico collega MASCHIO, uno dei tanti “mister 30 e lode”, che stringendo un tubo la pressione al suo interno SCENDE. Compango tutti i poveri pazienti ipertesi che avra’. E’ questa la presunta “creativita’” maschile?
Ora, mi lascia semplicemente stupefatta l’osservare come un CHIMICO si permetta di sparare giudizi dall’alto dei cieli su cose di cui non sa un beneamato nulla E che semplicemente si rende ridicolo ad affermare. Mi lascia stupefatta in senso assoluto rendermi conto che esiste ancora una mentalita’ cosi’ becera.
Ma d’altronde non dovrei meravigliarmi dell’idiozia maschile: siete solo un cromosoma difettivo, in fondo..qualcuno magari compensa, ma la maggior parte….
Tanto per fare un ripassino storico, partendo dagli antichi:
-origini del mondo, la società e’ divisa in uomini a caccia e donne a fare i lavori domestici senza peraltro che in questo ci sia il benche’ minimo accenno di sessismo, solo di “vita diversa: guarda caso si adorava una DEA MADRE, e non un Dio.
-viene scoperto il ferro, e fabbricate le armi: le guerre iniziano ad essere piu’ simili a quelle odierne che alle lotte tra clan. Con la discesa degli Achei maschilisti dal Nord e delle loro divinita’ maschile viene introdotto il gineceo in Grecia.
Sempre in Grecia, un po’ piu’ tardi, una tale Aspazia – un’etera – praticamente redige tutta la politica del suo uomo. Il suo uomo si chiamava Pericle. Vi e’ vagamente familiare?
Quasi nello stesso periodo, un tale Aristotele che come tutti sappiamo e’ il primo venuto definiva la donna “un animale”.
-Passiamo in epoca romana. Devo veramente starvi a ricordare le varie Agrippina, Livia, eccetera? Non penso, vero?
Oppure che addirittura lo stesso Maometto aveva una moglie…come dire…alquanto decisa?
C’e’ pero’ una persona che non so se conoscete…in Egitto,in epoca paleo-cristiana, una tale Ipazia viene condannata al rogo e bruciata (o lapidata: non ricordo bene) perche’, da DONNA, si permetteva di ospitare a casa sua degli amici con cui chiacchierava di filosofia.Ma gia’, Renato ci ha appena ricordato che il maschilismo non e’ mai esistito e che e’ una propaganda femminista dire che le donne sono state oppresse, vero?
Allora, Renato, caro, visto che tu invece sei COSI’ intelligente, sicuramente alla luce delle tue affermazioni mi saprai anche spiegare COME MAI al Concilio di trento la mozione se la donna avesse o no un’anima passo per UN voto…
Ma proseguiamo con calma…magari fermandoci a ricordare brevemente Elisabetta I, regina d’Inghilterra, la piu’ grande sovrana forse della storia; oppure Madame de Pompadour che era il vero capo dello stato di Luigi XV, magari. O Caterina di Russia. O Maria Teresa D’Austria. O la Regina Vittoria. Tutte loro notoriamente prendevano ordini dal marito…vero? Compresa Elisabetta I che non era sposata, magari…
Senza volerci addentrare nell’ambito scientifico che mi pare sia gia’ stato esaurientemente trattato, vorrei solo ricordare che storicamente parlando WATSON E CRICK RUBARONO LA SCOPERTA ALLA FRANKLIN, alla quale non fu dato il Nobel SOLO PERCHE’ ERA DONNA; loro non fecero altro che COSTRUIRE IL MODELLINO!
Il Nobel alla Franklin se non ricordo male e’ stato dato retrospettivamente dopo una quantità di anni abominevole…
Ma sorvolando anche su questo, io mi chiedo come si faccia ad affermare a cuor sereno che le donne NON SONO MAI STATE OPPRESSE e che le donne NON POSSONO FARE DETERMINATE COSE.
Dicci, Renato, secondo te i lager sono un’invenzione giusto? Un’invenzione dei perfidi e cattivi comunisti per denigrare i buoni nazisti…
Sai una cosa…l’unica cosa che effettivamente mi chiedo e’: ma sei frustrato perche’ sei una sega dal punto di vista dello studio e ti fa rosicare che esseri con le tette ti umilino ad ogni pie’ sospinto oppure ci hai beccato una inchiappettata sonora da una qualche ragazza e il tuo sublime e superiore ego maschile ne e’ uscito cosi’ amareggiato che per consolarti non fai altro che ripeterti tutto il giorno davanti allo specchi che le donne sono delle mer**?
Per quello che riguarda culo d’argento, la cui alta propopopea oltre ad essere francamente ridicola e’ anche desueta – guarda che il dire “piccolina” con quel tono per umiliare qualcuno era fuori moda quando io ero nella culla – e’ ancora peggio…perche’ non e’ solo un ignorante illetterato come il nostro fallocentrico preferito (in effetti letteralmente ha ragione: non sapendo fare altro, e non trovando una donna a cui non faccia vomitare la sua faccia, si fa solo segh* per tutta la giornata) ma anzi pretende di dare un tono a quello che dice. E ci mette pure boria.
Peccato che dica emerite caz****, ma shh, signori, non sveliamoglielo, potrebbe non riprendersi piu’ dal trauma.
Peraltro, non mi ricordo chi ha commentato sarcasticamente, ma mi dispiace confermare: INIZIAMO TUTTI LA VITA COME DONNE. Se non ci credete prendete un qualsiasi testo di embriologia e controllate, ammesso che sappiate leggere.
Qui concludo… anche se rileggendo effettivamente mi viene in mente che probabilmente i due fanciullini non hanno capito i paragrafi qui sopra, sono troppo elaborati per loro.
Ve li rendo piu’ facili: SIETE DUE POVERI FALLITI IN GRADO SOLO DI ROSIKARE.
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P.S. Naturalmente replicai “a modo mio”…
Silver(Quota) (Replica)
A me Fini mi convince, e nella parte finale della trasmissione si è difeso bene.Il conduttore che mi pare venga da una cultura di sinistra lo appoggiava,seppur non apertamente, e cmq avevo la sensazione che trattenesse a stento un certo fastidio,quando le solite note di cultura femminista recitavano i soliti ritornelli triti e ritriti.
Retiarius(Quota) (Replica)
Silver
Riguardo al rancore femminile contro gli uomini, che io reputo indelebile
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Bah, io penso che il rancore femminile è dettato solo dall’invidia, che sia latente (più probabile, però) oppure evidente. Una donna che non porta rancore non ha niente da invidiare. Io ad esempio non porto rancore a nessuno perchè non ho niente da invidiare, semmai per il commento di questa futura dottoressa provo un misto di compassione (80 % ) e schifo .
PS una dottoressa così esperta che non sa se ipazia è stata bruciata o lapidata ( la prima opzione ) , che invece di scrivere rosicare scrive rosiKare… immagino come sarà la sanità del futuro.
Silent Hill(Quota) (Replica)
Io ancora non rieco a capacitarmi del PERCHE’ esiste questo rancore nei confronti degli uomini.
E a farne le spese di questo rancore sono gli uomini miti piuttosto che quelli che incarnano un ideale in qualche senso di dominanza
Retiarius(Quota) (Replica)
Retiarius
Io ancora non rieco a capacitarmi del PERCHE’ esiste questo rancore nei confronti degli uomini.
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L’ho scritto sopra : è l’invidia . Già le donne poi portano rancore anche contro altre donne…
E a farne le spese di questo rancore sono gli uomini miti piuttosto che quelli che incarnano un ideale in qualche senso di dominanza
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Sembrerà un paradosso ma ciò si spiega dal fatto che le donne che dicono “gli uomini sono tutti stronzi” sono quelle che cercano PROPRIO gli stronzi, perchè forse più fighi più machi o come diavolo vengono chiamati .
Le donne che non portano rancore,che rispettano gli uomini difficilmente preferiscono maschi bastardi. Poi c’è sempre caso e caso eh…
Silent Hill(Quota) (Replica)
E poi conta che questa cosa della dominanza (sempre secondo me ) viene diversamente interpretata : un dominante può essere un perfetto stronzo , può essere semplicemente un ricco, può essere semplicemente un palestrato, oppure anche un uomo tranquillo che si imbestialisce se provocato
Silent Hill(Quota) (Replica)
Sembrerà un paradosso ma ciò si spiega dal fatto che le donne che dicono “gli uomini sono tutti stronzi” sono quelle che cercano PROPRIO gli stronzi, perchè forse più fighi più machi o come diavolo vengono chiamati .
Le donne che non portano rancore,che rispettano gli uomini difficilmente preferiscono maschi bastardi. Poi c’è sempre caso e caso eh…
Sai che forse hai ragione Silent Hill.Una donna che non porta rancore e non odia gli uomini,forse è in grado di riconoscere caratteristiche maschili anche in qualità che non siano solo la dominanza o l’emergere sugli altri.Del resto una reciprocità onesta tra i sessi non si può basare sull’astio continuo.E poi ho notato che le donne astiose tendono a non rispettare o ad amare gli uomini in quanto tali,ma sono poi attratte e a volte psicologicamente dipendenti di quelli che fanno emergere tratti caratteriali machisti, che a parole le signorine direbbero di non sopportare.
Retiarius(Quota) (Replica)
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Giravo in auto per fare alcune compere tenendo l’autoradio acceso e cambiando, quando mi era possibile, stazione radio. Mi capita di farlo spesso e ho notato che, oltre a imbattersi costantemente nella solita spazzatura musicale che infesta le radio italiane, è molto facile incappare nel solito dibattito in cui un gruppo di donne coadiuvate da un maschietto pentito si lamentano per il trattamento riservato alle donne e lanciano le solite accuse, più o meno esplicite, al genere maschile tout court. Al dibattito partecipava tra l’altro colei che ha proposto quel demenziale documentario a cui il campione di maschipentitismo, ossia Gad Lerner, ha dato ampio spazio nella sua trasmissione televisiva. Sorvolo sulle solite celebrazioni del femminismo, sulla televisione che darebbe un’immagine negativa della donna, tutto assolutamente delirante
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alessandro ,molto probabilmente ,parli del corpo delel donne ,che io ho visto ,e non l’ho trovato delirante ,anzi ,solo che se l’ha presa con “l’avversario sbagliato” , perchè ,mostrano le cosidette “donnine nude” ma ,l’ho dice anche nel documentario il 60 % di chi guarda quei programmi sono donne , credo che la televisone oggi ,ami molto mettere in competizione la donna ,che far felice (di cosa poi) il maschio ,io ho seguito anche il forum correlato al blog , e dopo un inizio di rose e fiori ,hanno fatto fuori tutti i maschi uno a uno ,io sono stato uno degli ultimi che ha resistito , era chiaro che ,la zanardo ,voleva avere della notorietà ,e grazie al documentario (ben fatto bisogna anche riconoscerlo) ha dato voce ad un post femminismo ,abbastanza sopito , solo che ,se negli anni 70 ,aveva anche un senso ,ed era nato per validi motivi ,detti anche in questo sito , questo post femministo si sta trasformando in odio per gli uomini,più simile ad una cultura neo fascista …..visto che è impossibile dialogare con loro ,o meglio si può dialogare ,basta sempre dire che hanno ragione
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ho visto anch’io la trasmissione di la7 ,a mio parere una cosa Fini ,se la poteva risparmiare all’inizio ,quando ha parlato di “vitalità nuova” ,quando si parlava degli omicidi , l’ho aprezzato in ultima ,quando ha fatto notare alla Marzano che non ci sia un razzismo al contrario ,visto che ha definito gli uomni trogloditi ,che è successo pure a me ,scrivendo nel forum sopra citato , perchè iniziano che ,non sai scrivere ,non sai leggere ,e che assomigli a un scimmione ,cose già sentite
mauro recher(Quota) (Replica)
Ciao Mauro. Esprimo una critica così severa al documentario perchè è l’ennesima furbata femminista. Questo documentario consiste nel mostrare una serie di donne seminude o in atteggiamenti un pò provocatori o comici per far passare la tesi che la donna in TV è denigrata, vilipesa, sfruttata, ecc., quando noi tutti sappiamo che non è affatto così, anzi, potremmo quasi affermare il contrario. E’ sufficiente, per rendersene conto, verificare con quanta enfasi viene celebrato tutto ciò che è femminile, cosa che non mi disturba neppure, fino a che non si cerca, ipocritamente, di affermare il contrario. Quale tecnica è stata utilizzata per realizzare questo documentario? Semplice. Sono state estrapolate da una valanga di trasmissioni alcune scene ad hoc e utilizzate per suffragare una tesi palesemente infondata. Un pò come se si estrapolassero delle immagini satiriche o estratti di trasmissioni critiche nei confronti di Berlusconi e si utilizzassero per affermare che Berlusconi è denigrato, vilipeso nelle televisioni italiane. Si tratta dell’ennesimo capitolo del vittimismo femminista. Va tenuto in considerazione che i mass media, e in particolare la televisione, sono, e non da oggi certamente, lo strumento con cui manipolare l’opinione pubblica. Controlla la televisione e controllerai le menti della maggior parte degli individui. Verità banale, ma che spesso dimentichiamo. Questo documentario è un cavallo di troia per riuscire a infiltrarsi nei posti che contano e operare una censura femminista su tutto ciò che passa in televisione. Non a caso è stato chiesto dalle sue sostenitrici un Osservatorio per verificare ciò che è legittimo o non legittimo vada in onda ed è notizia di questi ultimi giorni che un gruppo di parlamentari donne abbiano avanzato una proposta per vietare che in tv si dia spazio a notizie riguardanti la violenza femminile. La cosa più ipocrita è che in tutti questi siti femministi si parla di diritti delle bambine e dei bambini di fronte alla fruizione del mezzo televisivo, quando è palese che dei diritti dei secondi non gliene frega nulla. Tipicamente femminista è infatti far passare le loro battaglie come battaglie che interessano tutti. Comunque questo documentario viene proposto perfino nelle scuole, non so con quali risultati, ma certo è l’ennesimo mezzo da utilizzare per la “rieducazione” maschile, femminista ovviamente.
Alessandro(Quota) (Replica)
Mi correggo: la mozione proposta da alcune parlamentari, a cui facevo riferimento nel precedente post, non è di questi ultimi giorni, bensì è un pò più datata.
Alessandro(Quota) (Replica)
Alessandro ,però .a mio parere ,il documentario metteva in luce un altra situazione ,oltre alla non tanto intelligenza dei programmi in questione ,fossero date in pasto agli uomini con balletti soft-porno e misure sporpozionate ,non so te ,ma di quelle bamboline sporpozionate ,io ne faccio volentieri a meno ,anche perchè ,come ho letto in un altro forum ,queste donne guadagnano sulla nostra pelle di maschi …purtroppo ,come ti avevo gia detto il forum era un continuo attacco agli uomini ,tanto da negare la misandria ,molto eloquente un mio intervento ,avevo paragonato la situazione ad un galvanometro ,il galvanometro è uno strumento di misura elettrica che ,quando la lancetta è sullo “zero” (mettendo -1 da una parte ,e +1 dall’altra)raggiunge la perfezione ,credevo che il forum ,andasse in quella direzione ,mi sbagliavo …..
mauro recher(Quota) (Replica)
è in corso l’ennesima offensiva mediatica ai danni del genere maschile nel suo complesso tramite le modalità stigmatizzate da Icarus nel suo primo commento:
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2010/09/15/visualizza_new.html_1763187567.html
Notare come l’articolo,già di per sè tendente ad sottolineare la molestia sessuale esclusivamente ai danni delle donne
(come se non esistesseto casi come questo: http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo490988.shtml ) tenti di dare una connotazione di genere anche e soprattutto alle situazioni di disagio sul posto di lavoro.
Le modalità con cui è stata condotta la ricerca si trovano sul sito dell’Istat nell’area download: http://www.istat.it/salastampa/comunicati/non_calendario/20100915_02/ .
Riporto una nota del testo integrale dello studio che chiarisce con quali modalità sono state appurate le molestie subite dalle donne in ambito lavorativo.
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Per completare il quadro della ricattabilità della donna al momento dell’ingresso nel mercato del lavoro è stato inserito un
quesito che si sofferma sul potenziale dei ricatti sessuali sul lavoro cui la donna può essere esposta nella sua vita lavorativa. Il quesito chiede “qualcuno le ha fatto capire che se fosse stata disponibile sessualmente avrebbe potuto avere in cambio un lavoro,
ad esempio le hanno chiesto se era fidanzata, se era disponibile ad uscire la sera o ad andare a cena o a pranzo fuori insieme ?”
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A voi questo metodo di indagine (su un tema così delicato) sembra normale??Quale sarebbe la scientificità di un simile rilevamento??Badate bene che i numeri che compaiono sui titoloni dei giornali vengono tirati fuori in questo modo, cioè soffermandosi “sul potenziale dei ricatti sessuali sul lavoro cui la donna può essere esposta nella sua vita lavorativa.”
Mi ricorda lo stesso meccanismo di certi lanci pubblicitari,che promettono tutto gratis salvo poi scoprire,dopo l’acquisto,la presenza di costi non precedentemente dichiarati.Ma come per l’imbonitore conta piazzare “il pacco” al fesso di turno,così queste operazioni mirano a consolidare o ad infondere l’idea che la società maschilista violenta,molesta e ricatta le donne….quindi maggiori tutele e “tolleranza zero” verso gli uomini tutti “potenziali molestatori”.
Luke Cage(Quota) (Replica)
Tra maschio e femmina la seduzione è reciproca e quindi biunivoca. La frittata che le nostre cuoche della cucina istituzionale del malebashing di Stato, preparano un giorno sì e uno no, tra l’altro con uova scadute, è tranquillamente girabile: a fronte della femmina che denuncia il ricatto sessuale al maschile, ovvero esplicito, c’è il maschio che ha subito il ricatto sessuale al femminile, ovvero implicito: l’allusione seduttiva. Con questa cifra di lettura, i maschi ricattati sessualmente sono semplicemente tutti: dal più semplice ricatto del “pagare al ristorante il conto”, alle infinite altre prestazioni per ingraziarsi i favori femminili. Le recenti vicende di cronaca hanno visto passare per “questioni di cuore”, patrimoni, cariche pubbliche e private, appalti, sentenze, relazioni familiari, insomma ogni possibile valore presente nel globo terracqueo, dalle mani maschili a quelle femminili. Come vogliamo chiamarlo il meccanismo che ne è alla base? Questioni di cuore? A me sembra si possa tranquillamente chiamare ricatto sessuale al femminile. A far luce sulle femminili “Questioni di cuore” che al maschile diventano “Ricatto sessuale” c’è nessuno, tranne secolari sagaci proverbi popolari. A questo traffico appartengono a pieno titolo anche le frittate gentilemente offerte dal ristorante in questione, ovvero le statistiche cucinate così che si riesce a far passare tutti i cittadini italiani maschi come criminali sessuali: dopo mesi di malebashing poi si incassa.
ckkb(Quota) (Replica)
C’è una domanda che mi faccio da tempo: ma tutte queste signore e signorine (milioni) che quotidianamente sputano veleno contro TUTTI gli uomini, come fanno poi a relazionarsi con i loro padri, fratelli, fidanzati, mariti e figli?
Per esempio, come si a fare sesso con chi si detesta profondamente?
Premesso che parlo a titolo personale, vi dico soltanto che più tempo passa e più mi fa schifo la bassezza morale delle donne odierne.
Simone(Quota) (Replica)
http://www.corriere.it/cronache/10_settembre_16/sacchettoni-molestie-ufficio-donne-otto-su-dieci-tacciono_f7d480d4-c154-11df-96dc-00144f02aabe.shtml
Simone(Quota) (Replica)
simone ,la risposta è semplice .naturalmente loro scelgono (in questo mare di maschilismo) le persone migliori ….infatti ,in quasi ogni commento che leggo di donne che si indignano contro gli uomini , dicono ,il mio ragazzo non è cosi , il mio ragazzo di certo non fischia dietro alle altre , il mio ragazzo è meraviglioso ,quindi ,pur odiando (ma guai a parlar loro di misandria ) gli uomini , hanno avuto la fortuna sfacciata di trovare quello che esce dagli schemi maschilisti
mauro recher(Quota) (Replica)
Salve a tutti
Con riferimento al link postato da Simone alle 6.34 del 16 settembre andate a vedere quest’altro sull’Unità.
http://www.unita.it/news/italia/103566/istat_record_di_donne_molestate_o_ricattate_sul_lavoro
Trattasi dello stesso argomento e della stessa fonte, l’Istat.
Voi ci capite qualcosa?
luigi(Quota) (Replica)
Benvenuto fra noi, Luigi. Sì, è la stessa minestra, riscaldata e rimescolata dalle varie testate giornalistiche. Come vediamo il mantra è lo stesso per tutti. Nessuno sfugge all’ordine di scuderia.
Colgo l’occasione per rendere pubblica una riflessione personale.
Giorni fa ho fatto caso a un particolare interessante. Salvini, uno dei leader più “cel’hoduristi”, diciamo così, della Lega Nord, intervistato durante una trasmissione televisiva, forse sulla 7, non ricordo bene, ha esordito con la seguente frase:”Siamo un partito di donne e di uomini …”.
La cosa può sembrare insignificante e nell’ambito di tutto il suo intervento nessuno ci ha certo fatto caso (anche perché ormai è normale esprimersi in questo modo). Ma in realtà così non è. Gli aspetti apparentemente insignificanti spesso ci dicono molte cose, molto di più delle dichiarazioni ufficiali.
Ricordo che fino ad una quindicina, forse più, di anni fa, questo linguaggio era utilizzato solo dagli esponenti dei partiti di sinistra. Da allora è diventato patrimonio di tutti. Posso garantirvi, ormai tendo per inclinazione ad osservare determinati aspetti che per la maggior parte delle persone passano inosservati e sono considerati appunto insignificanti, che questo modo di esprimersi riguarda tutti, ma veramente tutti, senza nessuna eccezione.
Anche e soprattutto da questi piccoli particolari, fra le pieghe di un discorso, si capiscono molte cose, molte di più, come ripeto, rispetto a tante dichiarazioni formali. Non c’è un esponente politico che è uno, di qualsiasi schieramento, che inizi un intervento, dicendo “Siamo un partito di uomini e di donne”, oppure “La nostra squadra di governo è composta da uomini e da donne”, oppure ancora “Gli uomini e le donne che abbiamo nelle amministrazioni locali” ecc.
Anche e soprattutto il linguaggio e le “evoluzioni” a cui è sottoposto, ci dicono moltissimo della cultura di un contesto socio-culturale.
E infatti la Lega è uno dei partiti più giustizialisti e forcaioli dal punto di vista della legislazione in materia di reati sessuali, in modo del tutto speculare ai suoi antagonisti di estrema sinistra, e direi anche peggio perché sono senz’altro più aggressivi rispetto a questi ultimi.
Naturalmente questa non è una considerazione a sfondo qualunquistico; non sarebbe da noi. Voglio solo sottolineare che dal punto di vista politico (in senso stretto, cioè partitico o di schieramento, non di orizzonte culturale, e tutti sanno qual è il nostro)non esistono più potenziali sponde in questa o in quella formazione politica e cercare di collocare la Questione Maschile in un determinato ambito (in genere quello della destra) significa commettere un errore fondamentale, strutturale. Una sorta di depistaggio rispetto alle ragioni fondanti della QM stessa.
Ci torneremo, ovviamente, l’argomento è troppo delicato perché si esaurisca qui.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Da più di un decennio ho avuto modo di osservare che esiste una relazione tra panegirici al genere femminile pronunciati da persone singole, oppure aziende, o istituzioni e le situazioni di difficoltà che le medesime persone, aziende e istituzioni vivono.
Esempi? spesso uscendo dalla Stazione di Milano, ero sorpreso da gigantesche reclame di multinazionali che vantavano la presenza di personale perchè: “donna è meglio”. Mi capitava successivamente di leggere che proprio quelle aziende erano in grave difficoltà e cercavano in sostanza appalti e finanziamenti pubblici.
Se notate il segno caratteristico del politico in diffcoltà è il medesimo: da un giorno all’altro si mette a professare la “superiorità femminile” in ogni campo, chiama in suo aiuto “più donne” e diligentemente spara bordate di accuse contro i maschi “Kattivi che da sempre le opprimono”. Precisando che si tratta di tutti i cittadini italiani tranne loro stessi, in quanto salvatori del genere femminile.
Così pure istituzioni di altissimo prestigio, se in qualche modo si sentono sotto pressione magari per infedeltà e incoerenza ai principi professati, ecco che all’improvviso, quasi bruscamente, cedono alla verità, ma delle statistiche, e rendono solennemente noto il proprio sincero strazio per l'”oppressione femminile” .
E tutti, persone, aziende e istituzioni lo fanno così, a casaccio, ripetendo il mantra femminista senza alcuno impegno ad una seria valutazione critica, senza nessun desiderio di arrivare alla verità, in tal modo demolendo con noncurante disinvoltura ogni propria credibilità e dignità. Nonchè primariamente la dignità del genere femminile. Credo spiazzatissimo da questo generale pianto luttuoso e un pò menagramo. Il tutto, a quanto poi sembra, senza che nessuno ci creda davvero.
Un coro solenne e possente si leva dunque da questi cuori in prevalenza maschili, impegnati a gestire tanto risorse pubbliche quanto cuori altrui, naturalmente per il solo bene pubblico e talvolta persino universale.
Un coro che si diffonde dalle sale assolutamente minoritarie dei palazzi prestigiosi a illuminare e istruire gli abitanti delle ben più modeste ma ben più numerose piattaforme open space degli uffici, e dei capannoni senza finestre delle fabbriche e fabbrichette italiche.
Un coro contro i “maski oppressori delle povere donne”, proprio quelli che per mille euro al mese quando va bene, faticano otto ore al giorno più due da pendolare, nella speranza di sopravvivere. E comunque più che opprimere donne reggono la baracca per tutti. E che, paradosso dei paradossi, sono gli unici che alla fine ci credono alla propria presunta indegna “Kattiveria” e tacciono perplessi. E magari finiscono trascinati davanti ai giudici perchè sul treno pendolare hanno guardato una donna in un modo tale che quest’ultima lo ha giudicato sconveniente.O si vedono privare dei figli e della casa da un sistema che trasforma in prove le false accuse muliebri.
Questa sacra corale rappresentazione è celebrata ogni giorno, ogni momento, in ogni luogo della comunicazione, e della coscienza individuale. Una falsa coscienza collettiva in cui tutti trovano il loro tornaconto. Perchè? Forse perchè alla fin fine è un grande sogno collettivo. Un sogno collettivo obbligatorio perchè, per quanto brutto e angoscioso, è sempre meglio di quello che il sogno (è il mestiere dei sogni) nasconde: la realtà. Realtà che spesso è il contrario del sogno. Oggi come ai tempi di Calderon della Barca la vita è sogno, ma è tale perchè deve esserlo.
ckkb(Quota) (Replica)
ckkb
@ Da più di un decennio ho avuto modo di osservare che esiste una relazione tra panegirici al genere femminile pronunciati da persone singole, oppure aziende, o istituzioni e le situazioni di difficoltà che le medesime persone, aziende e istituzioni vivono.
@
Caro ckkb, dieci anni fa facevo ancora parte di quelli che “non percepiscono, non vedono e non sentono nulla”; solo di recente sono arrivato a certe conclusioni.
Però leggendo attentamente quello che altri hanno scritto prima di me, sui vari forum e blog dedicati alla QM, sono giunto alla conclusione che gli atteggiamenti, i comportamenti, le parole di quegli “uomini che contano” (ma anche di quelli che “non contano”) solo parzialmente possono essere attribuiti/e alla propaganda femminista e al consequenziale lavaggio del cervello. Secondo me hanno ragione coloro che sostengono che la radice del problema è altrove, ed è insita nell’uomo/maschio stesso. Perciò attribuire al solo femminismo la causa della sottomissione psicologica degli odierni uomini italiani/europei dell’ovest/nordamericani è realmente riduttivo. Tu cosa ne pensi al riguardo?
Marco(Quota) (Replica)
Penso che su una crisi profonda di civiltà (la nostra) il che corrisponde ad una crisi profonda del genere maschile, il femminismo non svolge il ruolo di causa della crisi, ma di effetto e di rinforzo della crisi. Ovvero: 1) esprime il disagio femminile di fronte alla crisi del maschile e 2) offre la rappresentazione razionalizzata e strumentale (la funzione ipnotico/delirante dell’ideologia è simile a quella del sogno) della crisi stessa: sono i maschi, non le femmine, che pur nella tragedia di questa crisi si compiacciono di chiamarsi “maschietti” che è la copertura di un termine rimosso perchè troppo impegnativo: il termine disertori. Basta pensare a tutti gli ambiti in cui i maschi si sono “generosamente” tirati fuori, ovvero hanno disertato, primo fra tutti il ruolo di padre e di tutori della vita nascente, poi di maestri ed educatori, e a seguire tutti gli altri ruoli e responsabilità. Le femmine nella latitanza di un maschile autentico sono diventate “dunin de guera”, “donnine da guerra”, e si sono arruolate come caricatura del maschile, disertando il proprio ruolo di donne, e rinforzando il meccanismo perverso. Risultato: “maschietti/maschipentiti” e “dunin de guera”.
ckkb(Quota) (Replica)
L’imperio sulla sessualità maschile da parte delle donne tramite il potere conferito loro dalle istituzioni (basti pensare alle sentenze di tribunale e i proclami sessisti dei ministri vari,premier a parte che funge più da specchietto per le allodole) passa attraverso tutte queste leggi sulla violenza sessuale,che con il pretesto di proteggere sempre più le donne hanno lo stesso effetto su gli uomini che ebbe il Patriot Act dopo l’11 settembre sulle libertà e diritti civili dei cittadini americani.
Dagli episodi di cronaca che si leggono sempre più spesso, per essere accusati di violenza sessuale o tentata violenza sessuale non è necessario neanche sfiorare una donna,ma è sufficiente che la minaccia di tale violenza sia percepita dalla “potenziale vittima” e giudicata come tale dalla corrente giurisprudenza che per definizione si fa inteprete dei valori di riferimento della società.
L’incriminazione per tentata violenza sessuale diventa sempre più una questione di creatività per gli inquirenti, un vero e proprio gioco al massacro,un delirio collettivo.
Un aspetto interessante è che se l’uomo alfa di turno si vanta della pletora di cortigiane di cui si circonda, le più agguerrite forcaiole della “tolleranza zero” sono le stesse che indicano come libertà ed emancipazione quelle che dovrebbero,per coerenza da parte loro, essere considerate forme di oppressione/subordinazione.
Il femminismo non si è mai affermato unicamente grazie alle proprie risorse.Nessuno questo è così ingenuo da pensarlo, tant’è che alcune delle responsabilità maschili sono analizzate in diversi articoli su questo sito. Se si tira in ballo spesso il femminismo,o meglio la sua eredità culturale, è solo per evidenziare come ormai tale eredità abbia permeato ogni aspetto della cultura contemporanea occidentale e della società civile,contribuendo a determinarne il declino morale ed umano più che il tanto sbandierato progresso.
Luke Cage(Quota) (Replica)
Una confessione.
Cari amici, leggere interventi come questi è un conforto per me. La vostra analisi è psicochirurgia di alto livello.
Acume, equilibrio, distanza. Imparzialità. Lucida serenità pur nella notte profonda.
Bravi.
RDV
Rino DV(Quota) (Replica)
http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo494554.shtml
29/10/2010
Canada, 27 anni in carcere: libero
Accusato ingiustamente di stupri
Ventisette anni trascorsi in carcere, poi, tardivamente, giustizia è fatta. tanto ha dovuto attendere un canadese per essere riconosciuto non colpevole di numerose aggressioni sessuali in un quartiere di Vancouver. Ivan Henry, originario di Regina, in Saskatchewan, arrestato nel 1982, è stato assolto da un tribunale di appello della Columbia britannica. “Sono sopraffatto”, ha dichiarato Henry, oggi 63enne, abbracciando le sue due figlie.
Canada, 27 anni in carcere: libero
Nel processo di appello sono emersi una serie di errori compiuti sia da parte del giudice che del pubblico ministero. Questi ha ammesso che numerose prove non sono state fornite nel corso del processo del 1983, incluse una trentina di testimonianze di polizia e testi a difesa. Campioni di sperma non sono mai stati resi pubblici e gli avvocati di Henry hanno dichiarato che una semplice analisi del sangue avrebbe provato che l’uomo era estraneo ai fatti.
Durante il periodo di prigionia Henry ha presentato cinquanta richieste di riconsiderazione del suo caso, tutte rimaste ignorate. Non è chiaro se ora l’uomo chiederà un compenso per l’errore commesso dalla giustizia. In altri casi simili in passato è stato sborsato un rimborso multimilionario.
Luke Cage(Quota) (Replica)
L’altra faccia della Luna:
http://video.corriere.it/pugni-calci-rissa-donne-/13c5603e-1e6f-11e0-8f93-00144f02aabc.
ckkb(Quota) (Replica)
Certe volte l’anti-femminismo lo trovi dove non te l’aspetti ….
Malattie veneree in crescita tra i Palestinesi che lavorano per gli occupanti sionisti: donne israeliane li forzano a rapporti non protetti!
Certo, la bufala è sempre in agguato, ma conoscendo l’animo umano (femminile, maschile o transgender) la notizia non mi meraviglia.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Corteggia una commessa, arrivano vigili e polizia
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PADOVA. La vede una, due, tre volte, sempre al di là di una vetrina, ne rimane affascinato, finché decide di fare il primo passo, andare a conoscerla, corteggiarla. Dall’altra parte la risposta si rivela un due di picche. Cose che capitano, se non fosse che il rifiuto dell’amata corrisponde con l’arrivo delle forze dell’ordine e la formale identificazione.
Una storia quantomeno paradossale quella che ha deciso di raccontare Alessandro Farinazzo, 38 anni, padovano residente a Salboro. «Due domeniche fa, mentre passeggiavo in centro, ho notato all’interno di un’erboristeria vicina al municipio una commessa davvero molto bella. La domenica seguente mi sono fatto coraggio e sono entrato nel negozio per conoscerla. Le ho detto che ero rimasto colpito dalla sua bellezza e lei, dopo avermi ringraziato, mi ha riferito di non essere fidanzata e di passare a salutarla quando volevo», racconta Alessandro, che lavora nella pasticceria dello zio proprio di fronte al Santo. «L’ho presa in parola e così il lunedì, verso l’orario di chiusura, sono passato a salutarla e a regalarle un fiore. Sono entrato in negozio ma dato che era impegnata con alcuni clienti, sono uscito e mi sono messo fuori ad aspettarla. Ad un certo punto dall’erboristeria è uscita una signora che ha chiamato un vigile e l’ha portato all’interno. Dopo pochi minuti questo è uscito, ha iniziato a gironzolarmi attorno e a parlare via radio, finché non mi ha chiesto i documenti. Non li avevo con me, ma mi sono comunque identificato e ho chiesto che problemi ci fossero. Nel giro di qualche minuto sono arrivati altri quattro vigili urbani e una volante della polizia. Continuavano a chiedermi “cos’hai fatto?” e io, con il fiore ancora in mano, rispondevo che non avevo fatto niente, semplicemente volevo corteggiare una ragazza che mi piaceva e che tra l’altro mi aveva dato il permesso di passare in negozio quando volevo», continua a raccontare rammaricato il trentottenne, ormai da qualche tempo in cerca dell’amore. «Mi sono trovato accerchiato dalle forze dell’ordine come se fossi un delinquente, in pieno centro e davanti agli occhi di centinaia di passanti. Ho cercato di mantenere la calma ma dentro di me stavo malissimo. Avevo paura, anche se sapevo di non aver fatto nulla di male».
Poco dopo fortunatamente la situazione si è chiarita. «La ragazza, con cui io non ho potuto parlare, ha dichiarato ai poliziotti che effettivamente non l’avevo importunata e così mi hanno lasciato andare» conclude Alessandro Farinazzo. «Sono solo da tanto e sono alla ricerca di una persona che mi voglia bene. Già non è facile avvicinare una ragazza, dopo questa storia sono ancora più in difficoltà. Adesso ho quasi timore ad avvicinarmi ad una nuova donna».
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)