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15 Apr 2010  |  229 Commenti

Riscriviamo pure l’Odissea…

Apprendiamo da un articolo pubblicato sulla Stampa dell’11/04/2010, a firma di Gian Antonio Orighi, che il Ministero per l’Eguaglianza spagnolo ha lanciato la campagna “educando nell’eguaglianza” (www.educandoenigualdad.com) che punterebbe a destrutturare la visione patriarcale e maschilista della società contenuta nelle favole che vengono normalmente raccontate ai bambini e alle bambine, quali Cenerentola, La Bella Addormentata nel bosco, Cappuccetto Rosso e altre.  A questo scopo è prevista la distribuzione nelle scuole  di 42.000 opuscoli per gli insegnanti, dove queste fiabe vengono rilette e rivisitate in modo tale, questa la versione ufficiale, da smontare i messaggi da sempre maschilisti che vi sono contenuti.

“Il nostro opuscolo vuole cercare favole non sessiste, visto che fiabe come quelle di Charles Perrault sono di solito piene di stereotipi”, ha spiegato Laura Seara, direttrice dell’Istituto della Donna , presentando l’iniziativa. “E quasi tutti – ha sottolineato –  collocano le donne e le bambine in una situazione passiva, in cui il protagonista, generalmente maschile, deve realizzare diverse imprese per salvarle”.

Non solo, il Minculpop femminista-zapaterista si è preoccupato di sfornare anche una nuova fiaba, “La Principessa differente” (ma guarda un po’…) la cui protagonista si chiama Alba Aurora. La storia è più o meno questa.:”C’era una volta una principessa di nome Alba Aurora, delicata ed amabile ma anche molto agile e sportiva e a cui piaceva scalare montagne e fare camping in spiaggia. Un bel giorno bussò alla sua porta un principe azzurro che la voleva salvare da un orco o da un mago malvagio intenzionato a farle del male”. E qui arriva la sorpresa che lascia tutti di stucco (grandi e piccini). “Qui non ci sono maghi cattivi né orchi – risponde la principessa già “liberata” – e se anche ci fossero sarei in grado di liberarmene da sola, non ho certo bisogno del tuo aiuto”. Il principe, a quel punto, con fare da cane bastonato,  se ne torna sui suoi passi, mesto e scornacchiato. Ma proprio in quel momento la  principessa “liberata” lo chiama e gli propone di fare un bel viaggio insieme alla Grande Muraglia. Lui accetta entusiasta, lei lo prende per mano, lo fa ballare e lo abbraccia. Dopo di ciò saltano in moto e partono per la Grande Muraglia, come buoni amici…Non è dato sapere se vivranno felici e contenti oppure se lungo il cammino la principessa lo smollerà per qualcun altro più divertente e simpatico di lui o magari un po’ meno romantico…

La domanda che sorge spontanea è la seguente. Se tanto mi dà tanto perché non essere coerenti e conseguenti e non mettere mano anche a tante altre opere letterarie che si fanno studiare ai ragazzi alle scuole medie?

Potremmo cominciare a rileggere e a riscrivere, ad esempio, i grandi poemi omerici, perché no, L’Odissea, L’Iliade, o anche l’Eneide, oppure ancora Giulietta e Romeo. Perché non dovremmo farlo?

Prendiamo ad esempio l’Odissea, che ho studiato quando avevo si  e no dodici o tredici anni e di cui ero personalmente appassionato. Se proviamo a porci dal punto di vista femminista non possiamo che ravvisare dei contenuti altamente maschilisti in quel grande poema.

Potremmo provare a ripensarlo, che ne dite? Ci vogliamo provare?

Ulisse, che tutti noi da ragazzini immaginavamo come un grande leader e guerriero, uomo dal multiforme ingegno, capace di grandi imprese, innamorato della conoscenza, amante dell’esplorazione e dell’avventura, timorato degli dei ma pur sempre irriducibilmente e fieramente Uomo al punto di rifiutare l’immortalità,  in realtà non era nulla di tutto questo.

Ma chi era allora Ulisse in verità? Quali erano il suo vero volto e la sua vera natura? Presto detto. Era un irresponsabile a cui piaceva vagabondare per il mondo a scoparsi questa e quell’altra, millantando imprese eroiche per cercare di far colpo sulle malcapitate, sicuro del fatto che tanto a casa c’era quella cogliona di sua moglie Penelope che lo aspettava. Per lo meno questo era ciò di cui lui era convinto …Ma le cose erano messe proprio in questo modo?

Sembrerebbe proprio di no, alla luce della Nuova Odissea, rivisitata e corretta.

E allora un bel giorno il nostro ex eroe, decide di tornare a casa ma, con grande sorpresa, trova che la sua reggia è stata adibita a luogo di feste, canti, balli e sedute di autocoscienza femminile. E indovinate un po’ chi è l’animatrice di tutto ciò? Naturalmente la nostra Penelope la quale, nel frattempo, si è risposata per ben due volte con due Pretendenti, dopo di che li ha smollati entrambi non senza essersi cuccata le loro case e pure un  vitalizio (perché nel frattempo lei, regina di Itaca, ha cambiato le leggi in favore delle donne). Ora se la fa con il più giovane dei Proci, ha una ventina d’anni meno di lei, ma è solo il suo amante; d’altronde, dopo tre matrimoni alle spalle ne ha abbastanza. E poi ormai, che senso avrebbe sposarsi per l’ennesima volta, meglio godersi la libertà, tanto più che Telemaco, suo figlio, è ormai adulto, ha preso la sua strada e ha dimenticato completamente il padre…

Al “povero”  Ulisse, cornuto e mazziato, non rimane che tornare sui suoi passi e meditare sulle scelte fatte nella sua vita. “Che fare? Si domanda il nostro.  “Tornare dalla bella e giovane Nausicaa?  Figuriamoci, quella avrà sicuramente cominciato una carriera da Principessa, figurati se si accolla un vecchio rudere come me, ha ben altro a cui pensare…”.

“La maga Circe? Quella ne ha cento in fila, e io sono stato così fesso da mollarla”. “Forse l’unica soluzione – continua a chiedersi il meschino – potrebbe essere quella di fare una bella autocritica, in fondo con le nuove leggi in vigore a Itaca un piccolo spazio per un maschio-maschilista-pentito, si può trovare. In fondo Penelope era una donna comprensiva…

Che ne dite? Potrebbe funzionare come storia? Potremmo rieducare milioni di giovanissimi italiani grazie ad un saggio utilizzo di questo grande poema, una volta depurato di tutto il pattume maschilista di cui lo aveva infarcito quel vecchio vizioso di Omero. Vogliamo provare a proporlo alla nostra Ministra per le pari opportunità? Così scavalca pure a “sinistra” la sua collega spagnola. Sai che scoop!…

Fabrizio Marchi


229 Commenti

Strider 5:23 pm - 25th Aprile:

Andrea
>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Non esiste legge che possa livellare la naturale superiorità sessuale della donna rispetto all’uomo
>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Che dal punto di vista sessuale, l’ uomo sia solitamente subordinato alla donna e’ vero, ma questo non c’ entra nulla con una presunta “superiorita’ sessuale femminile”.
Semmai e’ l’ uomo che possiede una spinta sessuale superiore alla donna (da non confondersi con la capacita’ orgasmica femminile), senza la quale non esisterebbe alcun potere sessuale femminile.
Andrea, secondo te, cosa c’e’ di superiore nel rischio di restare incinta ? E cosa c’e’ di superiore nell’ essere piu’ soggette ad infezioni a trasmissione sessuale ?
Ascolta, nonostante la mia vita del cazzo, se per ipotesi dovessi vivere due volte, vorrei comunque rinascere maschio – magari somigliante al Clint Eastwood giovane, questo si’, ma comunque maschio.

p.s.
http://questionemaschile.forumfree.it/?t=14568826

Strider 5:37 pm - 25th Aprile:

Tuttavia, mi scusera’ Fabrizio se uso i miei soliti toni politicamente scorretti, ma ero e resto del parere che nei maschi esista una sorta di imbecillita’ congenita’, verso le femmine, che prescinde dal periodo storico, dal contesto, dal femminismo e quant’ altro, perche’ non e’ possibile – no, cazzo, non e’ possibile! – che in tutta Italia (e non solo!) i nostri simili siano in grado solo di fare certi ragionamenti scemi! Non e’ comprensibile che sia quasi impossibile trovarne uno fuori dal coro! Sanno solo leccare il culo alle femmine! Mentre il contrario non accade MAI !

Animus 9:46 pm - 25th Aprile:

Eppure Andrea c’ha ragione.

>Strider
Andrea, secondo te, cosa c’e’ di superiore nel rischio di restare incinta ?
.
Nel fatto che ci siano sempre uomini disposti a schierarsi con loro.
E quando dico sempre, non voglio dire, “se gli uomini non gli dessero importanza e bla bla bla” (cioè come dire, se gli elefanti avessero le ali, volerebbero), ma voglio dire proprio sempre.

E’ quello che dice andrea, e le VERITA’ di strider (“Non e’ comprensibile che sia quasi impossibile trovarne uno fuori dal coro! “), caro strider, non ne sono la confutazione, ma casomai….la conferma.
Gli uomini per un pezzo di figa, si venderebbero (e di fatto l’hanno fatto, scusate il gioco di parole), il padre e i figli.

Infatti cosa vi ho detto io?
Che la salvezza (eventuale) del maschile, non sta negli uomini, se cosi’ fosse, saremmo spacciati, ma nel principio maschile, o meglio, in quella parte del maschile che è esterno agli uomini…. (“perché tutte le divisioni, dalla più piccola alla più grande, che “partizionano” questo mondo, ogni numero due, gioca a favore del maschile”)

Ah,ah, se non ci fosse di che essere sconsolati….mi verrebbe da ridere…:-))

Marco Pensante 10:43 pm - 25th Aprile:

credere che sia possibile modificare certi atteggiamenti femminili, tramite chissà quali opere di “ingegneria sociale”, è da ingenui.
Forse non di ingegneria sociale, ma di ingegneria individuale sì, eccome. Ci vuole solo un po’ di intelligenza, di fantasia e un piccolissimo appiglio per rompere il ghiaccio. Per dire, imparate a leggere la mano, non avete idea delle emozioni (e della fisicità) che scatena. Non avete idea di cosa vi può raccontare la gente, nello specifico le donne. Senza bisogno di offrire non dico la cena, ma nemmeno il caffè. A me sta girando ancora la testa da ieri sera. Quando usi una chiave per aprire il caveau di tre soggettività femminili tutte contemporaneamente, al confronto El Niño è una barzelletta. Il vero esperimento di ingegneria individuale è rimanere immobili al centro dell’uragano: se ci riuscirai sarai un uomo, figlio mio.
Se poi c’è chi crede ancora nell’eterno “succube della bellezza femminile”, be’, a zerbi’, chettedevodi’, qui c’è la tua pillola blu. Dormi bene, domani ti risveglierai esattamente dove sei.

armando 10:55 pm - 25th Aprile:

A me la discussione su superiorità/inferiorità non piace nel sensi che maschi e femmine sono universi per certi aspetti incommensurabili. Per le femmine dicano loro, per i maschi ricordo che se è vero che esiste un’attrazione magnetica esercitata dal femminile, è anche vero che il maschile è il Logos. Che lo facciamo virilmente valere, allora! Tradotto: che i maschi siano se stessi, senza far dipendere il proprio valore come maschi da qualcun altro. Il quale qualcun altro (leggasi femmine), ci darà valore sole se, prima, noi lo daremo a noi stessi.
armando

Leo 9:25 am - 26th Aprile:

Pensavo che gli uomini stessero dalla parte delle donne perché più deboli, perché vittime dei bruti, e soprattutto per avere in cambio favori sessuali. Ma c’è un altra cosa: il sentirsi importanti dei maschi ad avere una donna, pensarle come esseri superiori, più intelligenti. Il maggior autocontrollo sessuale delle donne, le fa apparire superiori agli occhi di molti maschi; le donne ad alcuni sembrano più intelligenti perché più disincantate verso l’altro sesso rispetto agli uomini, che invece si sentono maschioni quando hanno una donna: il vantarsi.
Non vorrei rinascere, ma se se proprio dovesse succedere sceglierei anche io di rinascere maschio; non cambierei neanche il fisico: ma solo una vita più fortunata.
Se ANDREA volesse spiegare bene il perché di questo amore per le donne: sarebbe molto interessante, senza dover prenderci in giro o con i toni di sfida.

armando 11:42 am - 26th Aprile:

Se esiste una cosa degli uomini che proprio non capisco e non digerisco, è quella di considerare le donne più intelligenti. Non la capisco perchè non esiste un solo elemento storico e fattuale a sostegno di questa tesi. Non la digerisco perchè mi sembra il massimo del masochismo e della svalutazione di sè, e perchè è anche stupida in senso utilitaristico, ossia se l’obbiettivo è cuccare. Pura illusione credere di cuccare davvero facendosi ruffiani.
L’unica spiegazione che riesco a darmi è che i maschi vivano una incommensurabile nemesi, un annichilimento di sè di cui sarebbe importante capire i veri motivi, che a mio avviso non possono essere solo esterni, ma incrociano qualcosa che già viveva dentro gli uomini.
armando

Andrea 12:40 pm - 26th Aprile:

@Se ANDREA volesse spiegare bene il perché di questo amore per le donne:
°°°°°°°°
Leo, mi sa tanto che non hai capito molto, anche perché non è che abbia detto nulla di me, perciò cercherò di porvi rimedio.
1. politicamente sono di centro.
2. non sono uno “zerbino”.
3. non considero le donne degli esseri superiori; casomai diversi.
3. proprio perché ho presunzione di conoscere un po’ le donne, ti dico che le opere di ingegneria sociale non hanno alcun senso. Sono fallimentari a prescindere.
4. conosco molto bene le debolezze maschili; è per questo che considero utopistico il solo pensare che milioni di uomini vi seguiranno in questa lotta.
Al riguardo ha risposto egregiamente animus:
“Gli uomini per un pezzo di figa, si venderebbero (e di fatto l’hanno fatto, scusate il gioco di parole), il padre e i figli”. Poi, capisco che questa realtà non vi piaccia (non piace neanche a me), ma così è.

Andrea 12:44 pm - 26th Aprile:

strider
@Che dal punto di vista sessuale, l’ uomo sia solitamente subordinato alla donna e’ vero, ma questo non c’ entra nulla con una presunta “superiorita’ sessuale femminile”.
°°°°°°°°°°°°
Il fatto è che tu hai preso le mie parole alla lettera…

Fabrizio Marchi 1:26 pm - 26th Aprile:

Ma allora, caro Andrea, se pensi (e con te Animus, visto che lo hai citato), senza nessuna polemica personale, sia chiaro, che la realtà sia immodificabile, cosa state a fare qui? Non ne vedo il senso, perchè perdete tempo? Cercate di costruirvi il vostro orticello, la vostra micro-illusoria soluzione personale, se non lo avete già fatto, e lasciate lavorare coloro che hanno scelto di vivere con la schiena eretta. Nessuno vi obbliga in questo. Sciogliete questo nodo una volta per sempre (parlo al plurale perchè siete in molti a vivere questa condizione mentale), acquattatevi nelle vostre trincee e abbiate almeno il pudore di non rompere i coglioni e di non giudicare quegli uomini che invece pensano e soprattutto vivono in modo diverso dal vostro.
Ragazzi, non ci serve questa roba qui (e ora mi sto rivolgendo agli altri amici e utenti del blog), non ci facciamo nulla con questi lamentosi parolai pessimisti nichilisti del cazzo (e opportunisti), che andassero a pascolare altrove. Ci serve un’altra tipologia di uomini. Questi al limite si accoderanno se e quando le cose cominceranno ad andare in modo migliore…e a raccogliere i frutti del lavoro degli altri, ovviamente.
Intanto parlano, straparlano, giudicano, “tanto non cambierà mai niente”, questo è il loro ritornello…lo è sempre stato, ci sono sempre stati…pensate solo per un attimo se tutti gli uomini nella storia fossero stati come questi esemplari…L’umanità non si sarebbe mossa di un millimetro. Anzi si sarebbe già estinta…
E allora se mai nulla potrà cambiare andate per la vostra strada e facciamola finita.
Io non sono un ipocrita, e non si può essere sempre accomodanti. Questo è un sito aperto ma al contempo anche selettivo. Abbiamo la volontà e la presunzione di voler parlare alla maggioranza degli uomini ma non lo facciamo assecondandoli. Al contrario, vogliamo sferzarli, metterli di fronte alla realtà, senza infingimenti di sorta. Siccome avete compreso perfettamente come stanno le cose, scegliete: volete combattere questa grande battaglia con noi? Siete i benvenuti.
Non volete oppure ritenete che sia tutto inutile bla bla bla…?…
In tal caso arrivederci e grazie, è stato un piacere, ciascuno per la sua strada.
Fabrizio

Andrea 1:29 pm - 26th Aprile:

Adios Fabrizio: buona illusione.

Leo 2:15 pm - 26th Aprile:

Stavo leggendo un po di tempo fa un intervista ad un regista spagnolo: Jesus Franco, che faceva film Horror, erotici e porno, ha detto che è stato uno dei primi che ha abbatuto il razzismo verso le donne nel cinema.
Ha detto anche che le donne sono più intelligenti: Nel cinema? dove tutti i registi sono maschi tranne poche eccezioni. Mah?

Comunque giusto per curiosità, la frase che ho citato sta alla fine dell’intervista sopra la foto di una ragazza mora con maglia rosa (Lina Romay):

http://www.splattercontainer.com/interviews/view.php?id=55

Fabrizio Marchi 3:46 pm - 26th Aprile:

Addio anche a te, Andrea: buona servitù.

armando 6:34 pm - 26th Aprile:

Marco Pensante: Il vero esperimento di ingegneria individuale è rimanere immobili al centro dell’uragano: se ci riuscirai sarai un uomo, figlio mio.

Ecco una cosa molto interessante che richiama un concetto di maschilità difficile a spiegare, ma forse vale la pena di provarci, anche costo di citare un autore scomodo, che ha scritto molte cose per niente condivisibili, soprattutto dal punto di vista politico, ma che non era per niente uno sciocco.
Marco parla di immobilità, ossia di un modo di essere maschi che non chiede approvazione. Questa, e il riconoscimento e quant’altro, gli vengono dati proprio in quanto immobile, posto saldamente al centro. Il contrario di chi si agita per essere notato. Un maschio così, insomma, fa non facendo. Bene, questo è il concetto di maschilità “uranica” che Julius Evola (ecco il nome “maledetto”, ma confido nell’intelligenza degli interlocutori), descrive nel suo libro “La metafisica del sesso”, analizzando i miti antichi, sia occidentali (la Grecia classica) che orientali (dottrine indù). Si sta parlando di miti, naturalmente, ma sono istruttivi ancor oggi perchè descrivono le diverse tipologie sia del femminile che del maschile, collocandole e classificandole secondo una scala che procede dal basso, dal gradino cioè più “animalesco”, materiale e istintuale, e conduce attraverso gradi intermedi, verso l’alto del maschio assoluto e della femmina assoluta.
La sua tesi è che tanto più si sta verso il basso, quanto più la virilità è destinata ad essere subordinata alla femminilità, in virtù del fatto che la natura (sintetizzo per brevità anche a costo di errori e inesattezze) è simbolicamente femminile, mentre lo spirito è simbolicamente maschile. In tale contesto il maschile è l’essenza, il “motore immobile” da cui tutto emana e che però necessita della “materia”, come sostanza a cui dare forma e dalla quale si genera il mondo materiale.
Può sembrare un po’ astruso perchè in un mondo materializzato non siamo più abituati a concetti di questo tipo, ma io trovo ci sia materia di riflessione importante, oltre il quì e oggi, per indagare il perchè il quì ed oggi è questo e non altro.
armando

Alessandro 10:01 pm - 26th Aprile:

Parlavo giorni fa con una ragazza ucraina e lei sosteneva che la situazione nel suo Paese, per quanto riguarda la relazione tra i sessi, è molto diversa: nel suo Paese gli uomini hanno ancora le redini del comando, e se ne dispiaceva chiaramente dal suo punto di vista, qui a comandare, affermava, sono le donne. Il fatto stesso che tu non possa esprimere un pensiero critico nei loro confronti senza rischiare il “linciaggio” verbale la dice tutta sul punto a cui siamo arrivati. Qui non si tratta tanto di cambiare le cose, ci vorranno tanti anni per invertire la rotta, qui si tratta di prendere coscienza della realtà e sarebbe già tanto. Forse chi viene da fuori è più in grado di coglierla di chi ci vive. Sta di fatto che forse mai la storia umana ha prodotto uomini tanto ridicoli come quelli attuali.

ckkb 9:45 am - 27th Aprile:

Alessandro ho anch’io la viva sensazione di questa percezione e relativo giudizio che lo sguardo “altro” ha di noi.
Del resto non è facile, quando vi si è immersi, vedere quale regressione di conquiste fondamentali di civiltà, sta attuandosi con la scusa della liberazione della donna, con l’utilizzo strumentale (e non) del sistema ideologico elaborato nell’ambito del femminismo. E in quale clima violento, brutale, di sistematica illegalità e di sistematica mistificazione della realtà questa regressione avviene (evidenza che la violenza non ha sesso): ogni tanto si sa di centinaia di migliaia di padri buttati per strada dai tribunali a tutela dei diritti femminili, di milioni di figli spazzati via per aborto a tutela della salute femminile, di distruzione della comunità familiare e di figli ormai senza alcun orientamento paterno e genitoriale, di ogni sorta di degenerazione dei principi della civiltà giuridica per azioni di discriminazione positiva, di falsificazioni sistematiche della Storia, di sistematica denigrazione nelle scuole del genere maschile, di fine demografica e culturale di un popolo di cultura e storia assolutamente eccezionali come quello Italiano.

ilmarmocchio 12:39 pm - 27th Aprile:

@ Alessandro : il tuo intervento e’ molto importante perche’ hai riportato del quale non si parla quasi mai. le donne dell’est europeo, nate e cresciute in regimi comunisti, sono costernate dala situazione italiana ( e occidentale, aggiungiamo noi). Io conosco molte badanti , quasi tutte donne con ottima scolarita’, che sono basite nel vedere il grado di sudditanza dell’uomo qui da noi. Dicono tranquillamente ” ma cosa pretendono ancora le donne italiane? Non si vergognano ?”.
da loro , il femminismo non c’era e non c’e’. Qui va ricordata una affermazione importante di Fabrizio che io, tendenzialmente di destra, non ho problemi a sottolineare : nel comunismo, questa dittatura femminista non esisteva. le donne erano emancipate, am non c’era femminismo. Sottoscrivo al 100%. Il comunismo e’ un portato del mondo occidentale capitalista. Poi che la sinistra italiana ne sia schiava , questo testimonia il declino della sinistra.
Non che a destra, per la q.m., vada meglio: se Atene piange, Sparta non ride.
@ cckb : giustissimo quanto dici. Lo sguardo dall’esterno, in particolare di donne emancipate, scolarizzate, come spesso sono quelle dell’est, e al tempo stesso la loro sorpresa e indignazione nel vedere l’uomo italiano messo come e’ messo, e’ per noi un dato
importantissimo, da valutare con attenzione

Strider 5:18 pm - 27th Aprile:

ilmarmocchio
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Lo sguardo dall’esterno, in particolare di donne emancipate, scolarizzate, come spesso sono quelle dell’est,
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Suppongo tu non faccia riferimento alle rumene, alle bulgare o alle albanesi, che tutto possono essere definite tranne che emancipate e scolarizzate. Spesso sono ignoranti come capre.
Per quanto riguarda le badanti, a me (ripeto: a me, poi non discuto che l’ esperienza di altri sia differente) risulta dell’ altro: ossia che queste donne si preoccupino ben poco di criticare le donne italiane (casomai sono quest’ ultime a detestarle, per motivi ovvi). Di norma, a loro interessa trovare il pollo italico che le finanzia, compra loro appartamenti ed automobili, per poi mandarlo a quel paese una volta giunte allo scopo.

Strider 5:21 pm - 27th Aprile:

p.s. dimenticavo: in questo sono specialiste anche le brasiliane, le dominicane e le cubane.

Strider 5:26 pm - 27th Aprile:

armando
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L’unica spiegazione che riesco a darmi è che i maschi vivano una incommensurabile nemesi, un annichilimento di sè di cui sarebbe importante capire i veri motivi, che a mio avviso non possono essere solo esterni, ma incrociano qualcosa che già viveva dentro gli uomini.
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Anche a me piacerebbe conoscere i veri motivi che li inducono ad essere cosi’ straordinariamente coglioni nei confronti delle donne.

Alessandro 7:31 am - 28th Aprile:

Perchè allora questa verità non emerge, cioè che le donne abbiano più potere in Italia della maggior parte degli uomini comuni, salvo la sparuta minoranza degli uomini alfa che tira solamente l’acqua al proprio mulino? E’ credibile un’affermazione come quella, quando i “posti di potere” sono ricoperti soprattutto da uomini, come si ostina a ripetere la vulgata politicamente corretta, quindi femminista?
E’ qui l’inghippo. Le donne procedono come un esercito compatto, un rullo compressore negli ultimi 30 anni, gli uomini aspirano a “farsi le scarpe a vicenda”; ciascuno di essi conduce la propria battaglia volta, in sostanza, a rientrare quanto più possibile all’interno delle grazie, dei favori femminili.
I cosidetti uomini alfa ne sono l’esempio più lampante. Costoro appoggiano compatti qualsiasi iniziativa provenga dal “fronte” femminista o similfemminista. Hanno espresso l’unico rifiuto nei confronti delle quote rosa in Parlamento, ma non per una questione di principio come sarebbe stato giusto, semplicemente per una questione di tornaconto personale. Approvare qualcosa del genere avrebbe ridotto le loro future opportunità elettorali.
Sarà il medesimo, suddetto “fronte” a risvegliare ” il bell’addormentato nel bosco” quando, sospinto dalla sua cupidigia di potere e dal suo desiderio revanscista, otterrà anche in Parlamento, e in genere “nei luoghi che contano”, il 50% dei posti a sedere. Sarà allora ancora credibile la favola della donna discriminata in Occidente e in Italia? Verrà raccontata ancora, ma qualcuno incomincerà a metterla in discussione. Certo, il sonno è profondo, non ci si sveglia al primo squillo di sveglia, ma un piccolo dubbio incomincerà a farsi avanti nella confusa mente dell’uomo comune nostrano.
Se dovessi dare un consiglio al fronte del “noidonne” direi di continuare così, di non voler strafare, perchè è meglio dirigere il tutto dietro le quinte, si ottiene di più. E’ ammissibile in un Paese in cui la parità tra i sessi è ampiamente raggiunta, tenere in piedi un carrozzone come quello del Ministero delle “pari opportunità”? Eppure oggi nessun deputato, senatore uomo si azzarderebbe a metterlo in discussione. Non dovremmo tagliare tutti gli enti, istituzioni, ministeri inutili in un periodo di difficoltà economiche?
Ritorno poi su quanto scrivevo sull’uomo attuale, occidentale. Ho precisamente scelto il termine ridicolo per definirlo. In passato l’uomo è stato ancor più violento, sanguinario di quanto lo è oggi, il che è tutto dire. Non era però ridicolo nella maggior parte dei casi. Nessuno rimpiange quei tempi, che hanno fatto scorrere il sangue a fiumi. Meglio che siano scomparsi per sempre. E’ però importante sottolineare che l’uomo “evoluto” attuale ha soprattutto i caratteri dell’uomo zerbino, del femminista, del tronista, dell’uomo dell’otto marzo, dalle forme più scurrili a quelle più galanti, con la mimosa in mano, con i pettorali ben in vista e con la testa vuota. Tutto questo non mancava in passato, ma certo oggi è sempre più difficile cogliere qualcosa di diverso da questo.

ckkb 8:49 am - 28th Aprile:

Finchè si guarda alla Storia con lo sguardo nato dalle consapevolezze del presente, nate proprio dalle conquiste storiche dei processi storici che si condannano, si fa un’operazione di storiografia ideologica, che oggi è femminista.
Su questo approccio storiografico strumentale e falso si basa buona parte della costruzione artificiale del senso di colpa maschile su cui il femminismo e i suoi alleati marciano per imporre la propria visione del mondo a sostegno e legittimazione dei propri privilegi.
Alla domanda perchè i maschi occidentali sono “zerbini” su cui le donne si puliscono le loro scarpe sporche, una delle risposte, forse la principale, è proprio l’interiorizzazione acritica e ormai inconsapevole di questa accusa del sangue versato per cui la colpa maschile è nientedimeno che aver fatto la Storia: una menzogna calcolata, una paradossale girata nel suo esatto contrario di ogni aspetto dell’agire e del dono maschile: non dono, ma volontà omicida.
E intanto che maschi pentiti e femmine emancipate piangono sul sangue versato nella Storia dai maschi, tacciono con eleganza e discrezione sul sangue innocente di cinque e più milioni di figli concepiti e uccisi per aborto, decisione unilaterale e indiscutibile della donna, l’onnipotente signora della vita e della morte di ciascun concepito: la madre madrona dei tempi attuali.
E i maschi? più espropriati di senso di così, che cosa si può immaginare?
Il “sangue che scorre a fiumi”, e di cui sembra sia impossibile sopportare il peso se non con l’abiura di ogni agire maschile, è soprattutto sangue versato per la sopravvivenza di donne e bambini e per il miglioramento della loro condizione: è il dono maschile e non poteva essere altrimenti. Grazie a questo sangue maschile versato, la specie ha vinto l’incerta battaglia per la sopravvivenza sì o no? ha vinto pestilenze, carestie, disastri naturali, sì o no? sono incomparabilmente migliorate le condizioni di vita di uomini donne e bambini sì o no? e allora di che che cosa si accusa il processo storico che è maschile, se ha portato questi risultati? e la Natura era forse quel giardinetto edenico che i “maschi violenti violentano”? o era ed è quella dea crudele, onnipotente e indifferente alle sorti umane descritta anche da Leopardi? e fino a settant’anni fa non si metteva insieme il pranzo con la cena e la cena era a malapena una fetta scarna di polenta. E se a fronte di risorse naturali insufficienti alla sopravvivenza della comunità si scatenava una competizionee mortale tra gruppi sociali per il cibo, era sangue omicida quello versato? Tutto questo se lo sono dimenticati gli sputtanatori e le sputtanatrici di professione dei maschi.
E oggi il sangue maschile continua, a scorrere a fiumi sempre per il medesimo fine/dono: per il bene di donne e bambini. E invece della dovuta riconoscenza dalle donne ci sono false accuse e sistematiche denigrazioni. E invece di gioiosa consapevolezza di valore nei maschi c’è questo vergognoso sputare sui padri e su se stessi , in cattiva compagnia di femmine matte. E’ di questo che i maschi occidentali dovrebbero vergognarsi. Non dei loro padri.

Fabrizio Marchi 12:10 pm - 28th Aprile:

Stiamo attenti, caro Ckkb, a non commettere lo stesso errore del femminismo, cioè di voler semplificare la realtà e la storia grazie a ricostruzioni e a reinterpretazioni ideologiche e manichee. Mi pare che in questo tuo ultimo post si corra questo rischio.
Così come il genere maschile non può e non deve essere criminalizzato, al contempo non deve essere esaltato. La stessa identica cosa vale naturalmente per il genere femminile. Affermare che ciò che abbia prevalentemente spinto gli uomini a “fare” nel corso della storia, sia stata solo la volontà di donare, di proteggere e di salvaguardare, mi sembra riduttivo, fondamentalmente assolutorio e anche non vero, o comunque non certo del tutto vero.
Proprio perché non siamo un tribunale di qualsiasi inquisizione e non dobbiamo condannare o assolvere nessuno (certamente non in questa sede), credo che la cosa più importante da fare sia osservare la storia con lucidità, laicità e razionalità. E la storia è fatta anche di volontà di potenza, di dominio, dell’uomo sull’uomo (inteso come essere umano ovviamente), di nazioni su altre nazioni, di stati su altri stati, di classi dominanti su classi dominate. Dove e come (e soprattutto perché) nasca tutto ciò è materia estremamente complessa sulla quale potremmo discutere per anni; ciascuno di noi potrebbe mettere in campo le sue ipotesi e probabilmente tutti rimarrebbero delle stesse opinioni e soprattutto con gli stessi dubbi.
In questa terribile, violenta, contraddittoria, complessa ma anche magnifica storia dell’umanità, come spesso hai sottolineato anche tu, non c’è solo violenza, dominio, guerra e oppressione. Ci sono tante altre cose: passione, coraggio, creatività, dono, amicizia, amore.
Uomini e donne sono stati artefici di questa storia, spesso (ma non sempre) con ruoli e funzioni diversi, a pieno titolo e con pari (anche se spesso differenti) responsabilità.
Così come è sbagliato celebrare sempre e comunque le donne, “liberandole” da qualsiasi responsabilità, e individuandole come le tenutarie del “bene”, sarebbe altrettanto fallace fare la stessa operazione a parti invertite. Né si tratta di andare “al di là del bene e del male” perché, come ha detto saggiamente una volta Rino, oltre il bene e il male ci sarà sempre “un altro bene e un altro male”.
Si tratta invece di rimettersi pazientemente a tavolino,metaforicamente parlando, e di rileggere la storia (relativamente al rapporto fra i generi) ma anche la realtà attuale fuori da pre-giudizi e da schemi rigidamente ideologici. Ma questo potrà essere fatto solo quando gli uomini avranno la forza di raccontare la loro storia.
E’ per ritrovare, o forse trovare, quella forza e quelle ragioni, in questo nuovo contesto epocale nel quale ci troviamo “gettati”, che stiamo lavorando…
Fabrizio

Alessandro 2:26 pm - 28th Aprile:

Io rifiuto un’interpretazione di genere della storia, sia questa femminista o pro-uomo. Di conseguenza non attribuisco esclusivamente all’uomo i meriti degli enormi progressi realizzati nè i demeriti per le stragi, per le malefatte compiute. La storia è il risultato dell’azione combinata di uomini e donne. Se dietro un grande uomo c’è una donna, forse è lecito pensare che dietro un criminale ci sia una donna smile A parte la battuta, vedere nella storia un processo che porta l’umanità dalla barbarie alla civiltà attraverso l’agire maschile è una visione di genere della storia che io non condivido, sebbene l’argomentare di ckkb sia sempre molto stimolante dal punto di vista intellettuale. La storia è il Nazismo e la Resistenza al Nazismo, è lo spargimento di sangue per il regresso dell’umanità o per il progresso dell’umanità, con quel tanto di “regresso” che anche quest’ultimo porta con sè. I morti non sono tutti uguali. La Storia è anche spargimento di sangue causato dalla mera volontà di potenza, per questo violenza gratuita, pura e semplice bestialità umana. A quest’ultima io facevo riferimento. Io non ci leggo esclusivamente l’agire maschile, così come non lo leggo nelle belle pagine della Storia. Ci vedo l’agire umano tout court.
Dissento anche sulle posizioni espresse da ckkb sull’aborto. Ogni aborto ha una sua storia. Credo che la donna faccia spesso la scelta migliore. Opinioni personalissime s’intende.
Non giustifico neppure l’uomo attuale. E’ vero, come scrive ckkb, che tutto congiura contro una sua reale maturazione, però occorre anche capire che la vita non è un accendere il televisore e sorbirsi la spazzatura trasmessa. La vita è studio, approfondimento, riflessione e, aggiungerei, soprattutto approccio critico al pensiero dominante e non appiattirmento sullo stesso. Questo in tanti non lo fanno, soprattutto perchè scomodo e anche pericoloso.

ilmarmocchio 4:00 pm - 28th Aprile:

In effetti, io mi riferisco per lo piu’ alle donne ex URSS ( Moldave, Ucraine, Russe, ecc). E’ vero che possono raggirare degli uomini per soldi, ma sono situazioni abbastanza semplici da decifrare : uomini molto di anziani di donne che e’ difficile vedere innamorate. Cio’ vale anche per brasiliane, dominicane ecc. la differenza pero’ rispetto alle italiane e’ che esse non ricorrono ad espedienti legali ( matrimonio).
Il raggiro eventuale fa parte della dinamica da sempre in corso tra esserei umani. La donna occidentale, raggira per legge. E’ assai peggio. ma quello che e’ importante e’ che nel mondo comunista l’ideologia femminista NON c’era

ckkb 4:48 pm - 28th Aprile:

La mia riflessione a difesa della Storia e la tesi che la Storia a mio avviso, nella sua accezione di azione trasformatrice dello stato di cose presenti, è, in sostanza, maschile, vuole cogliere quel livello di criminalizzazione del genere maschile da parte femminile e femminista (appunto a causa della Storia che viene giudicata male maschile), che a mio avviso precede il giudizio del carattere positivo o negativo degli eventi storici e nel profondo se ne disinteressa.
Insomma il bene e il male fatto nella Storia è una copertura di ben altro che è percepito come il male e che fonda la condanna femminile contro i maschi. E questo altro è la Storia stessa.
L’accusa portata ai maschi non è infatti, secondo la mia percezione, sulla qualità della Storia ma sulla Storia stessa, ovvero su quella violenza che di fatto è implicita e ineludibile nella trasformazione appunto di ciò che è dato. Trasformazione che è ahimè è la sostanza stessa della Storia.
E’ questa forzatura sull’inerzia, è questa chiamata all’essere dal non essere, dall’attività alla passività che è inconsciamente percepita dal femminile come violenza e male e di cui siamo accusati come maschi.
E’ solo un’ipotesi, e forse estrema, ma se quanto penso è fondato allora nessuna Storia, per quanto buona, è non colpevole agli occhi di una donna: infatti la Storia non ha da essere perchè la Storia comincia e finisce con lei stessa: è la donna il valore; è lei il valore in principio della Storia e il valore alla fine e il valore tra l’inizio e la fine della Storia. La Storia come processo che si muove verso altro che non sia la donna e in questo muoversi crea e distrugge ciò che c’era, non serve a niente, è un inutile faticosissimo e sanguinoso pasticcio maschile. Se così fosse, siamo giudicati male qualunque cosa storicamente facciamo, anche se fosse il bene, e la difesa è assolutamente inutile.
In sintesi tramite un’immagine, ecco l’accusa: ma chi ve lo fa fare e chi vi legittima a voi maschi di andare a rischiare inutilmente la pelle e i soldi nello spazio? tirando anche in ballo la pelle e i soldi nostri e dei nostri figli. Capite bene che è un’obiezione invincibile e una colpa inemendabile perchè è quella di essere maschi. Ecco perchè penso che la lettura femminista della Storia è probabilmente più metafora dell’accusa ai maschi di essere maschi che effettivo contributo storiografico.

Rino 9:24 pm - 28th Aprile:

Accade che ci si avvicini ai livelli massimi di individuazione della problematica F/M e dei fondamenti della loro differenza. E quando accade è una bellezza.
Si respira a pieni polmoni.

Nelle considerazioni di Ckkb non leggo alcuna celebrazione sbilanciata del maschile. Infatti quando afferma che la Storia è un portato di polarità maschile, si riferisce alla sua interezza. Vi ricomprende tanto le altezze quanto le miserie. Pone l’accento sulle altezze perché oggi la femministizzazione universale non vede altro, non parla d’altro che delle miserie. Miserie di una storia che si denuncia maschile solo in quanto se ne vede esclusivamente il lato oscuro per le ragioni e lo scopo che sappiamo.
Prendo allora spunto dalle affermazioni di Ckkb per spingermi (se me lo consentite) sino ai limiti della metafisica dei sessi. Il tutto sotto una prospettiva condizionale: SE.

Se la femmina è Materia (eterna ma informe – informe ma eterna) e il maschio è Spirito (effimero ma formato e formante) ne segue che:
1- La femmina è imperitura e i maschio è mortale.
2- F è innocente ed M è colpevole
3- Ogni cosa esistente in quanto dotata di Forma, Distinzione e di Nome è frutto di un’azione (maschile) agita con la viva forza = forza viva (e non con la Ragione) per strapparla dalla sua informe & eterna & innocente condizione.
4- Dunque ogni cosa esistente – per il solo fatto di esistere – è testimonianza di un atto di forza (indistinguibile nell’inconscio dalla violenza) esercitato dallo Spirito sulla Materia. E’ infatti chiaro che per l’inconscio originario e profondo (il cui carattere è appunto l’indistinzione) energia, forza e violenza sono la stessa cosa.
5- Dunque è vero, profondamente vero, che tutto ciò che è esistito è frutto di uno stupro. Di un atto che ha strappato la Materia dal suo nulla innocente per farla diventare qualcosa.
6- Dunque è vero che il maschile è colpevole a prescindere da ciò che fa e non fa. La colpa infatti qui non deriva da questo o quell’atto. Discende dal semplice fatto di appartenere alla sezione umana che ha l’onere della Formazione delle cose, e quindi della costruzione della storia.

Dunque l’imputazione agli UU delle colpe storiche non è che un fatto epifenomenico. Certo, un metodo utile di criminalizzazione, ma alla luce di questa metafisica dei sessi, del tutto secondario. Quando le femministe rivendicano (de facto) l’ assoluta innocenza di F fanno qualcosa di più di quel che esse stesse credono. A loro insaputa gridano una verità profondissima: F è davvero assolutamente innocente. Affermando che ogni coito è uno stupro si annuncia una verità che sfugge persino a coloro che la gridano. Anzi, una verità che DEVE sfuggire a chi la grida.

La verità ignota è questa: la Storia è uno stupro. E’ qualcosa che F ha subìto e di cui nulla le importa davvero.: una cosa maschile Mi pare che sia questo ciò che Ckkb sta dicendo. Sia nel lato luminoso che in quello oscuro essa è frutto di un atto di viva forza (forza viva) della quale la Materia avrebbe fatto volentieri a meno.

“La storia è uno stupro” è il grido estremo della Materia che esige la scomparsa di ciò che – con la forza e non con il Logos – la trascina dall’eternità verso l’effimero (che giustamente aborre) , dall’innocenza verso la colpa (che non può sopportare). Dall’essere per sempre un niente all’essere qualcosa per un istante . E’ la guerra all’ultimo sangue della Materia contro lo Spirito. Quasi una banalità
Mi chiedo cosa ci impedisca di ammettere che nell’intima intimità femminile possa albergare una simile ombra, la quale – in date stagioni storiche – può emergere fino a diventare visibile. Perché no?

Tutto ciò comunque sotto la condizione: “SE”.

Se F è Materia e M Spirito (che è, mi pare, il punto di partenza delle considerazioni di Ckkb).
Se invece sballio … mi corriggerà! …

RDV

armando 11:25 pm - 28th Aprile:

Marie Luise Von Franz, allieva di Jung, scrisse a proposito di una tribù arcaica situata nelle foreste del Sud America dove vigeva un sistema sociale matriarcale e dove i maschi erano subordinati, che si trattava di una società pacifica, sessualmente soddisfatta, ma immobile e spiritualmente soporifera, anzi morta. E nella quale mentre le donne avevano le sembianze di grasse matrone, i maschi erano esili e smunti.
E’ la vittoria della materia (femminile), sullo spirito (maschile).
Quando CKKB sostiene che l’accusa ai maschi è l’accusa di aver fatto la storia, ossia la cultura, parla di questi temi, come ha ben capito Rino. Non dei maschi “buoni” e delle donne “cattive”, che sarebbe il simmetrico rovesciato di un certo femminismo. Bene e male non hanno sesso, lo diciamo e ripetiamo in mille modi, ma Spirito e Materia lo hanno, seppure ovviamente in senso primariamente simbolico.
Quel “se”, quel condizionale che Rino pone come presupposto del suo ragionamento non ha ragione d’essere. E’ così!! Con alcune precisazioni, tuttavia. Scrive Rino che “Se la femmina è Materia (eterna ma informe – informe ma eterna) e il maschio è Spirito (effimero ma formato e formante) ne segue che:
1- La femmina è imperitura e i maschio è mortale.”
Perchè, gli chiedo, lo Spirito sarebbe effimero? Ciò varrebbe solo nell’ambito di una concezione puramente materialistica o naturalistica della vita. Ma in questo modo sarebbe la materia stessa che genera lo Spirito, ossia chi avrebbe poi, ma solo poi, il potere di darle forma. Mi sembra una contraddizione insolubile, perchè se la Materia eterna avesse l’autonomo potere di generare lo Spirito effimero, avrebbe già in sè forma.
Al contrario, se si presuppone l’esistenza a priori di Spirito e Materia intese come essenza e sostanza, è lo Spirito l’agente primo che attiva la Materia (in sè inerte, priva di forma), e sarebbe soprattutto l’elemento che consente all’umanità l’autoriflessione e l’autocoscienza, ossia le uniche facoltà che lo distinguono veramente dal resto del mondo naturale.
E’ vero, invece, che Spirito e Materia necessitano l’uno dell’altro. Nel senso che la Materia (natura, femminile) è condizione del manifestarsi dello Spirito, del suo essere e farsi visibile, mentre la Materia necessita dello Spirito (maschile) senza il quale sarebbe entità inarticolata e caotica anche quando in movimento, qualcosa che rimarrebbe cioè al puro stato potenziale, fondamentalmente inespresso.
In ultima analisi la complementarietà fra maschile e femminile (intesa in senso simbolico a prescindere dalle infinite combinazioni dei due principi che si trovano nelle donne e negli uomini concreti) è questa.
Detto in altri termini, senza la Materia, la Storia (la cultura) non potrebbe esistere, ma senza la Storia la Materia non potrebbe neanche essere percepita o addirittura concepita mediante un atto di conoscenza, che è sempre un atto culturale. Sarebbe tutto e il suo contrario. Per questo se il maschio uccide la natura uccide anche se stesso (si suicida), ma se la femmina uccide lo spirito sparisce anch’essa alla percepibilità dell’uomo (inteso come essere umano). Sarebbe anche questa una forma di suicidio.
Ora, val bene la pena precisare che mai nessun uomo maschio si è mai proposto di uccidere la natura (trasformarla, violentarla anche certamente si, ma mai di distruggerla), mentre l’uccisione della storia, il suo azzeramento in quanto atto in sè violento, è il “programma politico” consapevole di una parte del movimento femminista, come tale regressivo e distruttore della civiltà. Non è, mi sembra, differenza da poco.
armando

armando 11:34 pm - 28th Aprile:

Aggiungo, a completamento del precedente commento, che l’assoluta innocenza invocata da F si cui dice Rino, è in certo senso vera, nel senso dell’innocenza dell’immobilità eterna, che non facendo non può essere colpevole di fare, nè il male nè il bene. Finisco notando che il termine metafisica usato da Rino, significa “oltre la fisica”. Ma appunto, o si sostiene che la metafisica è qualcosa di immaginario e dunque non vale la pena parlarne, oppure se è oltre non può essere originato da ciò che trascende, dunque deve avere esistenza autonoma, e come tale eterna tal quale la Materia. Almeno.
armando