- Views 48398
- Likes 1
A partire dal minuto 3:34 la tizia nel video, convinta (la qual cosa è ancora più grave…) di rappresentare il Processo Rivoluzionario di Liberazione Universale e le sue sorti magnifiche e progressive, pronuncia le testuali parole: ”Noel Ignatiev, l’autore di “Come l’irlandese divenne bianco”, ha suggerito di abolire la razza bianca, definita come privilegio maschile e identità di razza. In modo simile, la classe sessuale degli uomini è semplicemente privilegio maschile e identità di genere e deve essere abolita se le donne vorranno essere mai libere”. “Non otterremo mai giustizia per le donne – prosegue – fino a quando non smantelleremo il sistema di casta chiamato genere. La libertà e un pianeta vivibile saranno raggiunti solo quando la mascolinità, la sua religione, la sua economia, la sua psicologia, il suo sesso saranno fronteggiati e finalmente sconfitti”.
Questa donna incarna alla perfezione l’ideologia femminista/genderista che individua nel genere maschile, nella sua totalità, il nemico da abbattere. La storia viene così riscritta di sana pianta e reinterpretata alla luce del nuovo Verbo.
Non bisogna farsi ingannare da quello che è il cavallo di troia dell’ideologia femminista, e cioè il cosiddetto “copia-incolla” della dialettica hegelo-marxiana, con il quale il conflitto fra i sessi viene sostituito a quello di classe. Anzi, i due concetti vengono sovrapposti, per cui abbiamo il maschile identificato come genere sessuale e contestualmente come “classe” dominante e il femminile come genere sessuale e altrettanto contestualmente come “classe” dominata. La storia del genere maschile viene così ridotta ad una sorta di museo degli orrori e di ogni forma di abominio. Tutto ciò che gli uomini avrebbero fatto nel corso della storia, quindi anche le grandi rivoluzioni, le grandi lotte per l’emancipazione umana, i diritti, la libertà, la democrazia, l’eguaglianza, il socialismo che li hanno visti protagonisti, e poi il lavoro disumano, lo sfruttamento e le immense sofferenze a cui sono stati sottoposti, così come le scoperte scientifiche, la produzione filosofica e letteraria, l’arte (per non parlare delle religioni), sarebbe stato fatto con il proposito di opprimere le donne.
Questa è l’operazione filosofica/ideologica che sta alle fondamenta del femminismo in tutte le sue correnti e sottocorrenti, nessuna esclusa. La criminalizzazione del maschile è ciò che accomuna tutte le diverse determinazioni del femminismo, oggi declinato nella sua versione ancora più aggressiva, che è quella detta appunto del genderismo. Questa ideologia sostiene che per superare le contraddizioni che da sempre hanno generato tanta ingiustizia sociale e umana, è necessario distruggere il concetto stesso di identità sessuale, che è la forma malcelata e “politicamente corretta” per sostenere quello che quella femminista nel video ha invece dichiarato apertamente, e cioè che “l’identità maschile deve essere superata e abolita”.
Né potrebbe essere altrimenti nel momento in cui proprio quest’ultima viene individuata, in sé e per sé, ci verrebbe da dire, come responsabile dell’oppressione tout court dell’altra metà del genere umano, al punto tale che diventa pressoché impossibile arrivare a distinguere fra il piano culturale e quello naturale, fra cause cioè di ordine storico-culturale o viceversa di natura ontologica che avrebbero determinato quella stessa oppressione. L’ideologia femminista si difende dall’accusa di sessismo sostenendo la prima ipotesi, ma noi sappiamo che è impossibile separare nettamente natura e cultura perché esse coesistono da sempre, fin da quando i primi ominidi hanno cominciato a scendere dagli alberi e a camminare eretti.
Individuare quindi il genere maschile come l’artefice di ogni forma di sfruttamento e di oppressione che abbiano mai fatto la comparsa sul pianeta, è un’operazione intrinsecamente razzista, sessista e ovviamente anche interclassista (cioè l’esatto contrario del concetto di classe), nel momento in cui non solo l’intero genere maschile (a prescindere dalle condizioni sociali, economiche, ambientali, culturali ecc.), ma la stessa identità maschile viene individuata come causa prima, formale ed efficiente di tutto ciò. E’ quindi evidente come siamo ben oltre l’aspetto meramente storico e culturale -nel momento stesso in cui si parla di identità sessuale -e come siamo entrati nella sfera ontologica.
A cosa sia funzionale questo processo è, a parere di chi scrive, molto chiaro, anche se a molti/e potrà sembrare fantapolitica se non addirittura il delirio di uno che ha perso il contatto con la realtà. Ma questo è il prezzo che deve accettare di pagare chiunque si decida ad esplorare territori ai più sconosciuti (per la stragrande maggioranza della popolazione, per la verità, perché i veri “padroni del vapore” li conoscono benissimo …).
La mia opinione è che siamo di fronte ad uno stupefacente salto di qualità del (dominio del) Capitale e della Tecnica: i due sono al momento del tutto sovrapposti e identificati e trovano la sintesi e la loro determinazione storica in quella che possiamo definire con il termine di Società Industriale Avanzata (SIA), cioè quella nella quale ci troviamo a vivere in questa determinata fase storica.
Il sistema capitalistico dominante.
La cosiddetta “società liquida” (per dirla con Bauman) neocapitalistica postmoderna ha necessità di individui “non sociali” (parafrasando invece il celebre libro del compianto Pietro Barcellona), ridotti ad una sorta di monadi incapaci di relazionarsi fra loro se non attraverso la forma alienata e alienante dello scambio mercantile. Qualsiasi altra istanza o soggettività che non sia funzionale a questo “progetto”, cioè sostanzialmente al flusso ininterrotto e illimitato della forma merce, cioè dell’unica forma di “auctoritas” morale oggi di fatto (al di là delle liturgie formali e ideologiche del tutto artificiose, cioè della produzione della marxiana falsa coscienza socialmente necessaria) consentita, deve essere rimossa. Da qui la tendenza (in atto) finalizzata alla cancellazione o quanto meno al sostanziale indebolimento di ogni identità, a partire proprio dall’identità sessuale. La qual cosa non è ovviamente casuale; cosa esiste infatti di più potente e di più naturale dell’identità sessuale, dell’appartenenza al proprio sesso, prima ancora dell’appartenenza sociale, etnica o culturale? Ecco, dunque, per il capitalismo, giunto al suo stadio apicale (per lo meno per ora, non siamo in grado di conoscere la sua eventuale e anche altamente probabile e ulteriore espansione, specie perché in stretta comunione con la Tecnica, ossia la sua più potente alleata), la necessità di intervenire non solo sul piano sociale tradizionale ma addirittura su quello antropologico e genetico.
Il neofemminismo/genderismo, uno dei mattoni fondamentali dell’ideologia cosiddetta del “politicamente corretto” (cioè la nuova ideologia del Capitale, brillantemente individuata e messa sotto le lenti di ingrandimento da un altro autorevole pensatore di recente scomparso, Costanzo Preve) è il grimaldello, che si sta rivelando assai efficace per la verità, per disarticolare quelle identità, o meglio, per disarticolare l’identità maschile e le sue derivazioni, a partire dal “paterno”, concettualmente e non solo biologicamente inteso.
Il paterno – come spiega in modo infinitamente più brillante e dettagliato rispetto a quanto non possa fare il sottoscritto in brevissimi cenni – Erich Neumann, nel suo “Storia delle origini della coscienza”, rappresenta l’irruzione nell’Uroboros dell’io nel non-io, del distinto nell’ indistinto, del limite nell’illimitato, della “forma” nella/sulla materia. Senza questa irruzione, senza questo metaforico ma anche sostanziale strappo, l’individuo (inteso come persona) non potrà mai costituirsi in quanto tale, nella sua autonomia e consapevolezza. Egli resterà sempre un soggetto privo di una sostanziale identità, fluttuante nel metaforico “brodo” di cui sopra, incapace cioè di definirsi come uomo o come donna (anche se il problema, per ovvie ragioni, riguarda oggi prevalentemente gli uomini) nel mondo. Da qui l’attacco sfrenato al paterno e al maschile, dove paterno sta per patriarcato e maschile per maschilismo; non sono ammesse altre interpretazioni.
Del resto, la “società liquida” così puntualmente descritta da Bauman è la società della mercificazione totale e assoluta dell’ente umano e per questo ha necessità, come dicevamo, di eliminare qualsiasi forma di “auctoritas” che non sia direttamente o indirettamente ricollegabile alla riproduzione in linea teorica illimitata di quel metaforico “Uroboros” costituito dalla “forma merce”. Ergo, non ha più nessun senso continuare a sostenere che l’attuale società capitalistica sia dominata dalla cultura patriarcale. Sostenere una simile tesi equivale a sostenere che l’attuale crisi economica è dovuta ai rapporti di produzione feudale, alla mancata privatizzazione delle terre incolte e alla rendita fondiaria …
L’attacco al maschile e al paterno, ovviamente ben camuffato sotto le spoglie della “Liberazione della donna”, propedeutica alla Liberazione Universale dell’intera Umanità, deve quindi essere ricompreso all’interno di questo processo che vede il Capitale (e la Tecnica), in tutte le loro (complesse) determinazioni, occupare ogni spazio dell’umano.
L’operazione – non c’è alcun dubbio – sta per ora perfettamente riuscendo, e lo dimostra il fatto che il paziente non è ancora morto ma rischia seriamente di morire (per lo meno da un punto di vista psichico, che è ciò che interessa). D’altronde la capacità pervasiva di questo processo ha raggiunto vette che era difficile immaginare fino a qualche tempo fa. Quella che definisco da tempo come “psicosfera”, o meglio la sfera psichica intersoggettiva, cioè la nuova “struttura”, marxianamente parlando, che si aggiunge alla vecchia, è stata completamente invasa.
Siamo però consapevoli che per quanti sforzi si possano fare, esiste ed esisterà sempre, perché è parte dell’umano, un margine di irriducibilità nei confronti di qualsiasi tentativo di coercizione più o meno violenta e pervasiva dell’ente umano stesso, e anche la più sofisticata delle ingegnerie sociali e antropologico-genetiche (e quella posta in essere dal sistema capitalistico attualmente dominante sicuramente lo è) creerà la sua contraddizione.
111 Commenti
Fabrizi … Complimenti!!! *hi*
L’articolo lo ha ripreso Megachip: http://megachip.globalist.it/Secure/Detail_News_Display?ID=104839&typeb=0
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
ci siamo linkati, parlo dell’ Interferenza, con Pandora TV, diretta da Giulietto Chiesa, e con Megachip, il cui direttore, Pino Cabras ha anche pubblicato l’articolo in oggetto, pubblicato anche qui su UB:
http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=104839&typeb=0&Il-Capitalismo-ora-vuole-cancellare-le-identita-sessuali
Mi sembra molto importante perchè è la testimonianza che si sta sviluppando una sensibilità crescente anche in determinate aree politiche nei confronti dei temi di cui ci occupiamo.
Avanti tutta, come si suol dire…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Luigi Corvaglia,
P.S. non mi ero accorto che lo avevi già postato tu…si, mi ha scritto Cabras per comunicarmelo…abbiamo avviato una collaborazione…bene, molto bene…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Caspita, questa notizia è una bomba. Un plauso a questo Cabras che ha avuto il coraggio di uscire fuori da certi schemi politicamente corretti che da troppi anni stanno distruggendo la sinistra.Ora aspettiamo Giulietto Chiesa. Quando la Qm incomincerà ad essere accreditata a sinistra, il femminismo subirà un brutto colpo, pur ovviamente non vendendo sconfitto, perchè il femminismo sarà sempre ideologia dominante. Però le cose potranno migliorare.
Ho notato che le femministe non ce l’hanno a morte tanto con gli antifemministi di destra, quanto invece contro quelli di sinistra, in quanto ai loro occhi oltre ad essere “maschilisti” sono anche “traditori”, perchè sanno bene che se la questione maschile troverà “cittadinanza” a sinistra, per il femminismo di “sinistra”(che oggi è quello mainstream)sarà molto duro legittimare la propria esistenza in questa area socio-politica. Ovviamente non dobbiamo cantare vittoria, perchè purtroppo la grande maggioranza di coloro che appartengono a questa area(così come a tutte le altre aree) non rinuncerà mai all ‘ideologia dominante femminista,ma comunque ci sono segni che finora si è lavorato bene e che le cose potranno sempre più migliorare, seppure molto lentamente e gradualmente. In questo senso sono relativamente e moderatamente ottimista.
Fino a qualche tempo fa anche io pensavo che il movimento della QM fosse “inesistente” e solo virtuale, ma bisogna ricredersi, Tutte queste sterminate analisi che da anni e anni vengono prodotte in ambito QM non sono virtuali e inesistenti ma REALI e ad opera di persone in CARNE E OSSA, seppure da dietro un pc,
Il movimento QM in Italia, il quale ha avuto da sempre la saggezza di non definirsi mai con l’ orrendo termine “mascolinista”(a differenza degli analoghi movimenti negli altri paesi), seppure sia composto e seguito da troppe poche persone rappresenta una corrente di pensiero salda e fiera.
Tarallo(Quota) (Replica)
Quoto Tarallo , perchè se dici sei di “destra” ,viene catalogato come fascista e sei “perdonato” …non capiscono quelli che ,a sinistra ,fanno obiezioni ad un movimento che ,per me ,di sinistra non ha nulla ( come dice il buon Rino dal resto) eppure si è messo da quella parte come il cuculo quando depone le uova in nidi di altri ..(Luigi Corvaglia cit ) ,comunque anche se a sinistra c’è un “risveglio” sarebbe un colpo davvero duro per il movimento femminista
Mauro Recher(Quota) (Replica)
Eccezionale Fabrizio ! …..in effetti è un video, che imperversa da un po’ di tempo, anche su Facebook seminando il panico…. ancora… tornando alla frase “”Noel Ignatiev, l’autore di “Come l’irlandese divenne bianco”, ha suggerito di abolire la razza bianca, definita come privilegio maschile e identità di razza….” andrebbe sottolineata un altra contraddizione che forse è “svicolata tra le righe” un conto e BEN VENGA è parlare di abolizione della “razza bianca” se ancora di essa, nel “melting pot” dell’attuale società, si può parlare… POSSIBILE ed AUSPICABILE visto che tutte le razze si possono BENISSIMO mescolare sino ad averne UNA UNICA e nessuno NE HA DI CHE SOFFRIRE, ALCUN CHE’ …….BEN ALTRO CONTO è sostenere L’ASSURDITA’ che si possa ABOLIRE UN GENERE fatto da differenze INELIMINABILI biologiche, genetiche, ormonali, ma anche psicologiche di base e non dovute ad una “educazione dedicata” (come sostengono falsamente queste “bambinozze”) differenze che esistono e che ci hanno mostrato, invece, inequivocabilmente le neuroscienze mostrando le azioni degli ormoni sulle modificazioni cerebrali. Sono arrivate negli ultimi vergognosi, recenti anni, a favorire ideologicamente il transgenderismo per alimentare la loro GUERRA al TESTOSTERONE, (stiamo parlando della guerra verso un METABOLITA che appartiene alla biologia di un altro essere umano !) …..DOVE SAREBBE LA COERENZA, LA PERTINENZA con il paragone che fanno, con la mescolanza razziale ? COSA C’ENTRA ? (sempre che si possano prendere sul serio e non come bambocce, quali sono…) La mescolanza razziale fa persino bene, (MA A TUTTI GLI INDIVIDUI: MASCHI E FEMMINE NON SOLTANTO AD UNO DEI DUE !!!) perchè è dimostrato che riduce il manifestarsi di alcune malattie genetiche, e favorisce in generale le difese immunitarie dell’individuo, da qualsiasi patologia a qualsiasi latitudine…. CI CHIEDIAMO INVECE, QUALE BENEFICIO IN TERMINI DI SALUTE POSSA RAPPRESENTARE L’INIBIZIONE O LA DISTRUZIONE DEL METABOLITA SESSUALE PRESENTE NEL CORPO MASCHILE…. SE NON LA CONSEGUENTE DEVASTAZIONE DEL RELATIVO EQUILIBRIO FISIOLOGICO E DELLA SALUTE…. Ci chiediamo per quale INSANO MOTIVO dovremmo trasformare la metà maschile della specie umana, alla stregua di tossicodipendenti, che ogni tanto, dovrebbero FARSI UNA INIEZIONE con un ORMONE DIVERSO da quello che PRODUCE SPONTANEAMENTE il relativo CORPO…. soltanto PERCHE’ SI SAREBBE INSEDIATO UN REGIME FANATICO, che GLIELO IMPONE, e che PERSEGUITA la MASCHILITA’ come facevano i NAZISTI con gli EBREI ??? …..I tempi dell'”olio di ricino” al confronto…. erano una burla ! …..Ci chiediamo perchè DOVREBBE ANDARCI BENE che gli uomini debbano essere femminizzati per un UTOPISTICO, ASSURDO, IMPOSSIBILE ottenimento di UN SESSO UNICO…ed anche CHI AVREBBE DECISO POI, che non debba avvenire il contrario ! …FORSE SAREBBE PIU’ SEMPLICE ACCETTARE LA DIVERSITA’ SOPRATTUTTO QUANDO E’ BIOLOGICA… Questi “stereotipi di genere” nel modo in cui, in demenziali video-propaganda come questo, vengono dipinti, costituiscono anche una ASSOLUTA MENZOGNA, una DEFORMAZIONE PRETESTUOSA ed OPPORTUNISTA … della verità…… nella realtà, infatti, non sono affatto “STEREOTIPI” sono semplicemente il modo in cui… dopo tanti secoli di evoluzione, e tentativi, e sperimenti, la società civile ha cercato di regolamentare una differenza biologica e mentale che C’E’ (e c’è poco da fare) tra i due sessi, cercando in questo modo di APPIANARE I CONFLITTI e rendere gestibile in modo pacifico (E SOSTENIBILE NEL TEMPO), la convivenza tra i due sessi, e la riproduzione della specie, in modo tale, soprattutto da EVITARE le RIVENDICAZIONE CONTINUE ed il “NON ACCONTENTARSI MAI” (il trionfo del PICCOLO IO…dell’ IO EGOISTA) che distruggerebbero qualsiasi società civile basata sulla convivenza…… esattamente un po’ come viene fatto a vari livelli, nella definizione delle controversie, e nel mantenimento della “pace sociale” per altri motivi, esempio: con norme che gestiscono i contratti, il lavoro, gli aspetti fiscali, i diritti di fruire di beni e servizi pubblici ecc..ecc…ecc… L’ESSERE UMANO E’ UN ANIMALE SOCIALE ?… e supponiamo che partendo da una epoca preistorica, in cui piccoli gruppetti di umani vivevano in caverne e capanne, divisi e deboli, a rischio di essere sbranati ogni giorno, ed a cui mancava praticamente tutto….. dall’invenzione della convivenza civile organizzata, della SOCIETA’ appunto…. e dall’impetuoso sviluppo tecnologico e del benessere derivato (oltre che della durata della vita) “il cui olio di gomito maschile” pare sia stato un TANTINO determinante, CI CHIEDIAMO:…. NE SIAMO PROPRIO SICURI che dal CONFRONTO con la PRECEDENTE EPOCA PREISTORICA, dalla INVENZIONE di QUESTA “SOCIETA'” non SIANO STATE PROPRIO le DONNE a TRARNE il MAGGIORE BENEFICIO in relazione alla PROPRIA SOPRAVVIVENZA ?? (…. per nulla garantita prima, e non si parla di violenze gratuite oppure incidenti ovviamente, ma semplicemente, della semplice ma fondamentale necessità di mettere al mondo dei figli e dei successori, SENZA “TIRARE LE CUOIA” NEL FARLO !!! …..un altro merito delle invenzioni di una schiera di buoni medici ed ostetrici MASCHI, che oggi secondo queste tizie, dovrebbero essere CASTRATI)
Stefano(Quota) (Replica)
“Ho notato che le femministe non ce l’hanno a morte tanto con gli antifemministi di destra, quanto invece contro quelli di sinistra, in quanto ai loro occhi oltre ad essere “maschilisti” sono anche “traditori”, ”
Il perchè è chiaro. Come sosteneva la poestessa Silvya Plath, “ogni donna ama un fascista”, dove però fascista non è da intendere in senso politico, bensì semplicemente come un uomo che ha mantenuto la sua virilità. Purtroppo, ed anche questo è segno dei tempi, un uomo/maschio viene istantaneamente definito “fascista”. Nulla di più falso, naturalmente. Però la questione è interessante, perchè è la spia del fatto che più si urla e si grida contro il “nemico assoluto”, più se ne è segretamente attratti. Vale per quelli che vorrebbero rinchiudere gli omosessuali su un’isola deserta, vale per le donne che odiano i maschilisti ma sotto sotto……………li desiderano.
Credete amici, la psiche profonda non cambia.
ARMANDO(Quota) (Replica)
_________________
Sì, ma c’è anche un altro aspetto “molto più sottile”, tanto, che non viene mai evidenziato.
La femm., se da un lato critica il cd patriarcato, cultura virile, etc, etc, dall’altro, subisce il fascino dei vincitori di quella cultura, contraddizione solo apparente perchè psicologicamente si potrebbe chiamare (o cmq è affine) alla “sindrome di Stoccolma”.
L’uomo “beta” invece, che in quanto maschio è portatore di ciò che si vorrebbe combattere (il fallo sostanzialmente, gli altri termini non sono che stupidi edulcoranti), ma in quando non vincitore, ma vinto in quella stessa cultura, di cui va ritenuto cmq resposabile perchè maschio, ripeto, con l’aggravante di non poter essere usato nemmeno come un cavallo di troia, una quinta colonna, una testa d’ariete da poter usare per scardinare l’odiato portato, si capisce bene che agli occhi dell’Altra, non solo non è portatore di nulla di fascinante, ma deve necessariamente occupare il gradino più basso della scala degli esseri…(e dei propri interessi)
Così è….
Animus(Quota) (Replica)
Economia, un modello più umano? “Stop a educazione patriarcale”
…..
Secondo Claudio Naranjo, psichiatra a psicoterapeuta cileno, tra i padri della terapia della Gestalt, l’unica speranza per uscire dalla crisi è superare l’educazione tradizionale, spesso improntata all’indottrinamento. Per formare una generazione in grado di liberare le imprese dalla schiavitù del profitto
segue……
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Questo vuole “umanizzare le imprese”. Fa ridere. Cosa c’entri poi l’educazione patriarcale dovrebbe spiegarlo. L’educazione patriarcale, così vituperata, è cosa millenaria, quando alla base della vita non c’era certo il profitto o l’impresa. E’ solo da quando che l’economia ha preso il sopravvento su tutto che il così detto patriarcato è andato in crisi. Questo rovescia cause ed effetti.
armando
armando(Quota) (Replica)
“Siamo però consapevoli che per quanti sforzi si possano fare, esiste ed esisterà sempre, perché è parte dell’umano, un margine di irriducibilità nei confronti di qualsiasi tentativo di coercizione più o meno violenta e pervasiva dell’ente umano stesso, e anche la più sofisticata delle ingegnerie sociali e antropologico-genetiche (e quella posta in essere dal sistema capitalistico attualmente dominante sicuramente lo è) creerà la sua contraddizione”.
Meglio di così non si poteva scriverlo. Grazie Fabrizio. Mi dai speranza.
Roman Csendes(Quota) (Replica)
Roman Csendes,
Bè, siamo proprio (anche) noi, caro Roman, la testimonianza vivente di quella irriducibilità…
Chi mai avrebbe pensato fino a una decina/dozzina di anni fa, che mi sarei ritrovato a combattere questa battaglia? (che, se vogliamo, è la prosecuzione di altre battaglie…)…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Guardate un pò come si sono ridotti i Carabinieri paracadutisti: in parata con il succhiotto in bocca per dire no alla “violenza contro i bambini”. Davvero ridicolo e grottesco. Sicuramente questi ora organizzeranno anche qualche altra buffa iniziativa(se non l’hanno organizzata già) sulla violenza contro le donne. Ora al di là del fatto di uno cosa possa pensare sulle forze armate(e io non ne sono certo un cultore pur ovviamente nutrendo per esse grande rispetto ), non si può negare che esse rappresentino da sempre uno dei più importanti simboli ed espressioni della mascolinità. Quindi ogni forma di degenerazione e di contaminazione all’ interno di esse, si riflette inevitabilmente, almeno simbolicamente, nell’ universo maschile.
Se già da alcuni anni con l’ ingresso delle donne nelle Forze Armate(che io ritengo la maggiore operazione di Ingegneria Sociale femminista di tutti i tempi)- tra l’altro attraverso standard ribassati rispetto ai soldati uomini- si è assistito ad un processo di svilimento e di degenerazione di questo ambito(indebolimento, diminuzione dell’ efficienza,promiscuità sessuale, nonnismo femminile ai danni di soldati uomini per sfogare contro di essi il loro livore femminista, ecc), recentemente si stanno incominciando ad introdurre all’ interno di esso tematiche femministe e anti-maschio. Ad esempio, la campagna sullo “stalking” e sulla “violenza contro le donne” promossa dalla sculettatrice femminista Michelle Hunziker insieme alla carabinieresse con quei buffi copricapi(ma a a proposito,perchè i militari uomini sono obbligati ad avere i capelli corti, mentre le femmine militari no?).
Come ho già detto molte volte, le tematiche sulla “violenza contro le donne e i bambini,sono usati come strumento di attacco al maschile, al padre,alla famiglia e alla Chiesa,cioè i principali bersagli del femminismo. Per questo motivo invito i militanti MoMas a disertare questa crociata generalizzata e collettiva antipedofilia e pro-bambini.
p.s: qui è la notizia: http://www.sostenitori.info/petto-in-fuori-e-ciuccio-in-bocca-i-carabinieri-del-tuscania-contro-la-violenza-sui-minori/
Tarallo(Quota) (Replica)
Secondo me non sarebbe invece male tentare di rompere il binomio “donne-bambini”. Perché questo binomio sembra estendere l’innocenza infantile anche alle donne, quel video che ha chiesto Roman della Bottero, era proprio un tentativo di rompere questo binomio.
Quindi IMHO no alla violenza sui bambini purchè il fenomeno violenza sui bambini si consideri a 360 gradi e si riconosca che le maggiori violenze ai bambini e agli anziani sono fatte proprio da quel genere considerato innocente.
Rita(Quota) (Replica)
Sotttoscrivo in toto Tarallo.
Rita apre una questione non da poco.
Fabrizio? Il solito inguaribile ottiimista…
Rino DV(Quota) (Replica)
Concordo in pieno con Rita. E’ il binomio donne/bambini da rompere, e proprio in favore dei bambini oltre che della verità. La proposta di Tarallo mi sembra “quivoca” (nel seno che porta a equivocare) perchè si presterebbe a distorsioni interpretative pericolose e interessate. Nessun movimento maschile può esporsi a ciò. Sarebbe un suicidio.
armando
armando(Quota) (Replica)
Rita, comprendo il tuo ragionamento e di per sè lo trovo anche condivisibile, ma se lo inquadriamo nell’ ottica della QM, per me emergono alcune problematiche.
Per esempio, una della tematiche più importanti della QM è quella contro le false accuse e per il giusto processo. E questo purtroppo è un aspetto che va anche oltre l ‘ideologia(femminista) stessa, perchè è legato anche e soprattutto all’ irrazionalità emotiva della folla, della società, che si innesca quando si sente parlare di una accusa di violenza contro un appartenente ad una supposta categoria “debole e innocente”, dando quindi vita a linciaggi di massa e quindi anche accuse e condanne indiscriminate e senza fondamento. I giudici e lo Stato si limitano semplicemente ad agire secondo dove tira il vento, cioè il sentire popolare. Lo Stato attraverso i Media e la “Kultura” semmai manipola il popolo, e dopo averlo aizzato, si genuflette al suo terribile e sanguinario volere demandando lo sporco compito a parlamentari e giudici i quali non tutti la pensano così ma che per paura di perdere il posto o il potere si sentono costretti ad adeguarsi.
Solo alcuni pochi singoli tra il popolo sono capaci di dissociarsi dal furore e dalla stoltezza della massa. Ma questi non fanno parte più del popolo ma di quella ultra minoranza di esseri umani dotati di spirito umano e riflessivo.Ecco perchè io sono contrario alla Democrazia e a favore di uno stato(con la s volutamente minuscola) oligarchico di stampo Etico, Umano e Socialista.
Il culto dell’ Innocenza scatena una crudeltà di massa innescando tra la massa popolare stolta i peggiori istinti primordiali vendicativi e omicidi,e nella quale quasi tutti si sentono investiti della sanguinaria missione di Giustizieri contro quelle persone che per loro appartengono al “Male”. E bambini più di tutte le altre categorie agli occhi della massa appartengono all’ Innocenza, perchè nella mente si innesca un’ associazione irrazionale tra debolezza(e i bambini sono oggettivamente deboli) e innocenza, tra forza fisica e cattiveria. Donne e bambini da una parte(Innocenza) e uomini adulti dall’altra parte(il Male). Pertanto anche se riuscissimo a scindere il binomio donne e bambini, e quindi concentrarci solo sulla violenza contro i bambini, rimarrebbe il fatto che a rimanere vittime del furore popolare nella caccia contro “l’ orco”, continuerebbero ad essere solo e soltanto uomini, padri e sacerdoti. Io non credo che esistano padri e preti “pedofili” che abusano dei bambini, sono tutte menzogne propagandate da femministe, Media e ONU per attaccare Famiglia e Chiesa, cioè i principali ostacoli al designo femminista della società. Che poi tanti uomini e cattolici idioti che credono che esista veramente la pedofilia in famiglia e in chiesa,e chiedono punizioni ultrasevere, questo è segno di quanto siano idioti, stolti e autolesionisti la maggior parte degli uomini e dei cattolici.
Quei pochissimi e isolati “pedofili” che esistono, sono malati mentali che hanno subito ingiustizie nel corso della vita e a cui gli sono stati negati amore, sessualità e affetto(tra l’altro la pedofilia è una parafilia, catalogata tra i disturbi mentali) perchè considerati dalla società “brutti” e “sfigati”.(ovviamente questo però non giustica questi loro atti di pedofilia, che io trovo sbagliati)
E poi visto che la QM è anche una QU, noi per forza di cosa ci dobbiamo sottrarre da questa crociata a difesa dei bambini, perchè questa crociata ingenera sangue, galera e morte. Noi non dobbiamo chiedere che le donne pedofile vadano in carcere, noi INVECE dobbiamo chiedere che gli uomini accusati di questi reati(violenza sessuale, pedofilia,ecc), colpevoli o innocenti che siano, vengano tirati fuori dalla galera e sottoposti a misure alternative(obbligo di firma, lavori socialmente utili), perchè la galera è un luogo di distruzione e di morte , di annullamento dell’ umanità,che come tale deve essere riservata solo agli autori di omicidio. E’ una Questione Umana. E il fatto che poi la stragrande maggioranza dei carcerati sia di sesso maschile, è una ulteriore riprova di come QM e QU sono intimamente sovrapposte, oltre che collegate. QM, QU e QE sono tre fenomeni diversi della stessa essenza. Una sorta di Trinità(Padre, Figlio, Spirito Santo).
Qualcuno mi potrebbe obiettare che questo non toglie che i bambini debbano essere salvaguardati contro abusi e violenza, Io rispondo che i bambini occidentali(e non solo occidentali) non sono vittime di violenza o abusi, sono viziati e ultraviziati da genitori, insegnanti e Media, hanno tutto, nessuno può contestarli o sgridarli, sono cattivi e crudeli pronti a commettere ogni forma di violenza psicologica contro loro coetanei un pò “diversi”. Altro che Innocenza! I bambini non vanno protetti(già sono più che protetti) ma vanno EDUCATI all’ eticità e all’ umanità. Chi devono essere protetti sono gli uomini adulti(eccetto coloro che non vogliono essere protetti perchè si sentono “il sesso forte e oppressore”), quella del maschio adulto è l’ unica categoria esistente a non godere del diritto alla protezione, all’ umanità e alla compassione.
Tarallo(Quota) (Replica)
Anch’io ,a dire il vero ,sono abbastanza ottimista ,gira da tempo ,dopo la tragica (o tragiche ) vicende che ,proprio in questi giorni stanno riempendo i giornali di cronaca e non su facebook questa simpatica immagine , sono andato a leggere i commenti ,non tutti ,ma diversi ,e devo dire che , con mio grande stupore (ma nemmeno poi tanto ) i toni erano contro questa immagine “fascista” ,che si sta muovendo qualcosa ? Io credo di si , e credo anche per merito nostro e di tutti quelli che hanno a cuore la QM
Mauro Recher(Quota) (Replica)
“Nessun movimento maschile può esporsi a ciò. Sarebbe un suicidio.”(Armando)
No,al contrario sarebbe un suicidio se invece non facessimo come ho detto, perchè verremmo trascinati nel tritacarne del Culto dell’ Innocenza, con tutte le sanguinose e nefaste conseguenza che ho descritto nei commenti di sopra. Questo perchè non è una questione di ideologia(l’ ideologia la si può combattere e e liquidare) ma di psicologia di massa: il furore sanguinoso e genocida della massa che si scatena a seguito dell’ “Innocenza violata”: può essere una donna, può essere un bambino. I bambini agli occhi della massa incarnano l’ Innocenza, ergo per i motivi che ho spiegato nel commento di sopra è pura utopia pensare che la massa accetti di poter affrontare la c.d “violenza contro i bambini” con la giustizia e l’ umanità e quindi senza il ricorso alle misure più crudeli ed efferate. Misure che poi tra l’altro si ritorcono nella stragrande maggioranza dei casi contro gli uomini, perchè così come la mente umana dei più tende irrazionalmente ad associare la debolezza con l’ innocenza, allo stesso modo tende ad associare la forza fisica con una maggiore propensione a far del male, ad abusare, a “predare”. E comunque anche se riuscissimo(cosa impossibile) a far accettare alla massa che la presunta “violenza contro i bambini” è agita anche da donne e quindi riuscissimo a far condannare anche le donne che “abusano” bambini, noi non ci avremmo guadagnato nulla. Avremmo solo aggiunto crudeltà(verso le donne accusate e condannate) ad altra crudeltà(verso gli uomini accusati e condannati). Noi non ci dobbiamo prestare a ciò, noi dobbiamo invocare Umanità. Ma non solo per una questione di principio ma anche perchè tale furore di massa, come ho detto tante volte, si ripercuote contro le dinamiche maschili e familiari. Un movimento maschile si deve occupare della condizione degli uomini adulti, non dei bambini e della bambine.La QM non può andare a braccetto con le tematiche dell’ Infanzia. Sono agli antipodi. Si ricordi che il famigerato principio del “supremo interesse del minore” viene usato per togliere figli ai padri, sfrattare i padri dalle case e mandarli in mezzo alla strada, per esercitare contro i padri il racket del mantenimento verso le crudeli ex mogli, per poter uccidere efferatamente uomini accusati violenza contro i bambini, per poter condannare uomini senza prove, e così via.
Anche la questione dei padri separati è stata affrontata secondo quest’ ottica Infantocentrica: “le principali vittime di quello che succede contro i padri separati sono i figli, non i padri”. Questa è l’ assurda e stolta tesi che sento da coloro che si occupano contro le ingiustizie nei confronti dei padri separati.Come se la sofferenza di un uomo adulto non conta e anzi suona impopolare, e quindi si negano le sue sofferenze e le si attribuiscono tutte ai figli. Invece i padri sono i primi a soffrire per queste situazioni di separazione. Molto più dei figli, perchè almeno questi ricevono protezione, i padri separati invece vengono scaraventati nell’ inferno.
Per finire, i bambini non sono innocenti, semmai sono deboli, anzi la debolezza rappresenta una forza perchè suscita protezione e trattamenti vantaggiosi. E anche linciaggi di massa, come ho spiegato prima.
La vera difesa dell’ infanzia passa solamente attraverso la difesa della fase futura della vita del bambino, cioè l’ età adulta: http://ilvolodidedalo.blogspot.it/2010/11/infantocentrismo-e-professionisti-dell.html
Tarallo(Quota) (Replica)
*gamer* Tarallo, inutile dire che non sono d’accordo con alcune tue affermazioni.
La violenza, fisica e/o psicologica, verso i bambini esiste eccome, ed è agita sia da uomini che da donne (in specie le madri). Ed è agita specialmente verso i bambini del terzo mondo. Sai quanti funzionari ONu, quelli guarda caso genderisti e femministi. sono stati coinvolti in fenomeni di pedofilia nei paesi ove agiscono le missioni “umanitarie” dell’Onu? Molti. Ora i pedofili li si può considerare anche malati, e in certo senso è vero, si possono sottoporre a cure, e sono d’accordo, ma la società, qualsiasi società, deve metterli in condizione di non nuocere, ovvero di non ripetere quegli atti. Il che non significa affatto giustiziarli o lapidarli.
Non si possono mettere sullo stesso piano donne e bambini. Le donne sono persone adulte in grado di assumersi le proprie responsabilità di fronte a se stesse e al mondo. I bambini no. Ergo, un’atto sessuale fra adulti ha un significato, con un bimbo un altro, quand’anche quel bimbo fosse consenziente. Il bambino non è solo debole fisicamente, ma anche immaturo psichicamente quindi debole anche in questo senso, quindi necessitante di protezione.Può anche essere “malizioso”, ma data la sua età sempre innocente perchè non pienamente capace di intendere e di volere, e non solo guiridicamente.
Quindi occorre scindere, e radicalmente, fra i due.
Quanto al discorso sull’educazione, sulla dittatura dei bambini etc, è vero ma è un problema degli adulti incapaci, cioè di tutta una società che si sta infantilizzando,e con ciò frega proprio i bambini.
Poi è vero che le accuse, per esempio verso i padri separati perpetrate per lo più dalle moglie sono in gran parte false (80%) e usate strumentalmente contro di loro e contro gli uomini in generale, ma da ciò si deduce “solo” che questo è il terreno su cui condurre una battaglia sacrosanta, cioè quello della ricerca scrupolosa della verità (e non, ad esempio come fanno oggi i così detti servizi sociali che, anzichè ricercare la verità, partono da un assunto di colpevolezza sulla base di indizi così tenui che potrebbero significare tutto e il suo contrario, e da quì inducono i bambini a confermare il loro assunto), dell’oggettività della prova, della non condannibilità solo sulla parola altrui. Questo è il terreno di scontro, che può provocare la rottura del mainstream antimaschile e antipaterno, ma non quello di negare l’esistenza del fenomeno o sminuirme le conseguenze sulla psiche infantile.
armando
ARMANDO(Quota) (Replica)
Ai carabinieri paracadutisti che sfilano col ciuccio in bocca, imbeccati per questa strampalata e a mio avviso vergognosa esibizione, se ho ben capito dalla stellina dello spettacolo, la svizzera Michelle Hunzicher, chiedo chi li autorizza ad utilizzare l’immagine dell’Arma per una qualunque campagna, per quanto fondata.
Rappresentano o no i cittadini in armi nel ruolo di ordine pubblico e dunque anche il sottoscritto che lavora sei mesi all’anno per le tasse con le quali si pagano i loro stipendi? E a me non sta bene che sovrascrivano con altro il valore simbolico della divisa che portano e che significa già di per sè il compito nobilissimo di tutelare secondo la legge tutti i cittadini, adulti o minori che siano. Questo basta ed avanza, o hanno dei dubbi? considerano forse la divisa che indossano simbolicamente povera e poco chiara circa compiti di chi la indossa, per cui si sentono in dovere di specificare chi difendono e soprattutto su iniziativa personale?
Se proprio proprio si vuole fare della divisa un cartellone da uomini sandwich, e mi sembra comunque un atto fuorilegge, oltre che irresponsabile e infantile misconoscimento del sacrificio e dell’onore di cui i maschi che li hanno preceduti l’hanno ricoperta, allora cambiamo le regole: i militari possono fare della loro divisa spazio da utilizzare per azioni di promozione pubblicitaria. Allora però facciamo un referendum su quali contenuti si vogliono pubbicizzare sulle divise: io per esempio vorrei che portassero al bavero il simbolo del movimento prolife europeo che reca scritto: “uno di noi” in riferimento al concepito e al suo diritto alla vita. Su questa parola d’ordine sono state raccolte due milioni di firme in Europa. Mi sembrano più autorevoli e legittime di questi ragazzi in confusione autoreferenziale di ruoli, o di qualunque militante femminista.
Inoltre vorrei che il messaggio non fosse equivoco come lo è il ciuccio in bocca e non alludesse, come in questo caso in quanto promosso, sembra, da una associazione femminista, alla falsa tesi che donne e bambini appartengono alla medesima categoria di innocenti oggetto della violenza maschile. Infatti ciò è del tutto falso ed è gravissimo che persone utilizzino il loro ruolo pubblico senza accertarsi che i loro atti non finiscano per alludere a informazioni false e lesive della dignità nientedimeno che della metà dei cittadini italiani: tutti gli studi dimostrano infatti che la violenza sui minori è agita nella stragrande maggoranza dei casi da donne. Non solo: è dimostrato che la prima esperienza di violenza il minore la vive per la mano di una donna.
E per finire si crede forse che la gran maggioranza degli italiani che sgobbano da mattina a sera, i popoli stranieri impegnati nella quotidiana lotta per il proprio riscatto, capiscano che il ciuccio in bocca a dei militari è una “intelligente contaminazione” tra mondi apparentemenete lontani, parà e bambini (e quando mai lo sono stati?), per il tramite di un gesto di arguta ironia?
No, non è così! tranne pochi “intelligentissimi” che hanno capito nulla, tutti gli altri vedono quello che c’è e giudicano di conseguenza: questo gesto, sotto tutti i cieli, non può avere altro significato: disonora la divisa e la copre di ridicolo.
E a me non sta bene che questi ragazzi, di una divisa che rappresenta il popolo italiano e l’eroismo dei suoi maschi a tutela dei cittadini di ogni età, fede e colore, facciano un costume di scena per una farsa ridicola.
cesare(Quota) (Replica)
Armando, io preferisco occuparmi di QM, la questione dell’ infanzia non mi riguarda, dal canto mio ritengo che i bambini hanno fin troppi diritti e tutele, quindi la difesa dell’ infanzia è un problema che non si pone. Non si può perseguire la causa dell’ infanzia senza la crudeltà, in quanto vi è una questione di psicologia di massa che scatena l’autodafè del Culto dell’ Innocenza: forche e squartamenti. Lo Stato lo traduce in galera, con annessi linciaggi e torture che ivi avvengono.
Inoltre prendo spunto dal link postato da Alessandro per altre considerazioni: http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/06/19/con-le-coppie-gay-perche-io-sono-una-donna/1032987/
Questo articolo misandrico è stato scritto da Vania Lucia Gaito, la quale è anche una militante forcaiola antipedofilia che ha scritto questo libro infamante sulla questione della “pedofilia nella Chiesa”(per me inesistente): http://www.chiarelettere.it/libro/reverse/viaggio-nel-silenzio.php
Come si vede, il femminismo va a braccetto con la militanza antipedofilia. L’ ONU stesso che tanto preme per le politiche genderiste(così dite voi) si è fatta paladina della crociata anrtipedofilia, per attaccare la Chiesa. Perciò non mi berrò mai le tante tesi complottiste che circolano sulla rete che affermano che il femminismo e l’ ONU vogliano sdoganare la pedofilia. Al contrario, l’arma della crociata antipedofilia viene usata proprio per scardinare la famiglia e la chiesa, perciò sdoganarla vorrebbe dire sottrarre al femminismo un’arma micidiale e potente per stroncare l’ odiato maschio, l ‘odiato padre, l ‘odiata famiglia e chiesa. Tra l’altro se fosse legalizzata la pedofilia, il maschio otterrebbe una sessualità senza dover passare attraverso il filtro della Selezione, cosa che il femminismo mai potrebbe accettare(sia chiaro, non è che io sia favorevole), perchè secondo il modello femminista il maschio il sesso se lo “deve meritare”, insomma deve sbattersi per ottenere uno straccio di vita sessuale e affettiva.
A scanso di equivoci, io non nego che esistano maltrattamenti contro i bambini, nego invce che esista il fenomeno della c.d “pedofilia” come forma di esplicata e avvenuta sessualità con bambini(che è limitato ad alcuni singoli casi, quindi non è un fenomeno). E’ un fenomeno che è stato montato ad arte dall’ isteria mediatica e popolare a seguito del caso dei coniugi Dutroux. Da allora sono nate delle vere e proprie leggende volte a criminalizzare e disumanizzare i pedofili e a creare la percezione che sia un fenomeno vasto e generalizzato(come è stato fatto anche con il c,d “femminidio”)arrivando addirittura a fantasticare l’ esistenza di lobby e reti internazionali di pedofilia,ovviamente mai rinvenute. Tutto questo è servito ad aizzare l’ opinione pubblica fomentando un sentimento che definirlo giustizialista e forcaiolo è troppo poco e inadeguato, è un sentimento genocida, così efferato e crudele da non poter essere concepito nemmeno da Re Val III l’ Impalatore. Squartamenti, sventramenti, roghi, e quant’altro, questo è quello che invocano quasi tutti contro pedofili e stupratori, dai guerrafondai ai pacifisti, dai fascisti ai comunisti, dai cristiani agli atei, passando per ogni altra categoria umana, sociale e politica, E’ uno schifo immane, segno di quanto sia crudele gran parte della società, di quanto abbia perso ogni valore etico e umano.. Anche prima lo era, ma ai tempi di oggi si è imbruttita con il peggior male, perdendo ogni residuo di equilibrio e di misura, e tutto questo grazie a decenni e decenni di politica e cultura femminista e scevra di ogni principio Etico e Umano. Prima sbattono il sesso in faccia, e poi invocano le più crudeli pene per chi, non avendo una vita sessuale,il sesso se lo prende in modo illegale. Questa crudeltà associata a questa ipocrisia e contraddizione esprime tutto il SADISMO di questo modello femminista di sessualità: “guardare ma non toccare”.
Tu dici che non vuoi che i pedofili vengano sottoposti alla pena di morte bensì al carcere, io ritengo invece che il carcere per una persona che ha problemi di mente(e il pedofilo ha problemi di mente) sia ancora più crudele della pena di morte.
La colpa della pedofilia non è del pedofilo ma di questa Società che prima esalta e sbatte il sesso in faccia e poi lo dà solo ai “meritevoli”, escludendo dal “banchetto” molti che sono considerati “brutti” e “sfigati”, e spesso sbeffeggiandoli e umiliandoli anche per la loro situazione(basta vedere come le femministe e molte donne si accaniscono contro gli uomini “brutti”). Ovvio quindi che tra questi esclusi e umiliati ci potrà essere sempre qualcuno che perde la testa e la salute mentale e quindi cerca il sesso in modo violento o pervertito. La violenza chiama altra violenza, ma questa società condanna solo gli effetti, non le cause. Se tutti gli uomini avessero una vita sessuale e affettiva, non ci sarebbero stupratori, pedofili, clienti di prostitute. Purtroppo questa è una società che si basa sulle atroci leggi naturali della Meritocrazia: il più “forte”(nel senso di meritevole” va avanti, il più “debole” soccombe.
Ecco perchè ci vuole un Socialismo oltre che economico(quindi materiale) anche sessuale e affettivo(quindi interiore, esistenziale) .L’amore e il sesso sono diritti non sono cose che si devono “meritare”, Non è utopia, la chiave di tutto ciò sta nell’ Etica e nell’ Umanità.
Per quanto riguarda invece i “danni” che per te riceve un bambino a seguito di una atto pedofilo, io mi ricordo che quando ero bambino sognavo di fare sesso con donne adulte, e se qualcuna si fosse infilata nel mio letto io mi sarei sentito beato, altro che “abusato”. Quando sento di insegnanti che hanno fatto sesso con bambini e ragazzini, io rodo sempre dall’ invidia pensando: “perchè non ho avuto anche io questa fortuna e beatitudine?” E il mio caso non è unico, la stragrande maggioranza dei maschi ha avuto queste sensazioni nell’ infanzia ma da adulti quasi nessuno lo ammette per paura di essere considerati sostenitori della pedofilia. Con questo però non voglio assolutamente dire che un adulto possa fare sesso con bambini, anzi ritengo che la pedofilia debba rimanere illegale, ma voglio semplicemente far capire che quello del “trauma” causato dalla pedofilia eterosessuale è una balla messa in giro dai professionisti dell’ antipedofilia per aizzare il popolobue stolto e sanguinario contro il maschio, contro il padre, contro la famiglia, contro la Chiesa. Certo se invece c’è stupro(costrizione e miancce) ovvio che il trauma c’è, ma non in quanto pedofilia ma in quanto violenza(stupro). Di sicuro fanno più danno ai bambini quelle associazioni di protezione dell’ infanzia(che come sappiamo sono composte da gente femminista, spietata e sanguinaria) che i pedofili stessi.
Capisco che quello che ho detto è assai fuori dal coro e politicamente scorretto, tuttavia quello che ho detto qui lo dico anche altrove,nella vita reale, da sempre, a costo di essere visto male ed essere emarginato(come è successo tante volte), ma io non rinuncerò mai alla verità per associarmi al coro sanguinario della massa.
Tarallo(Quota) (Replica)
Tarallo, a mio parere ovviamente opinabile,, stai mescolando considerazioni giuste con altre sbagliate.
Giusta, ad esempio, quella che la pedofilia viene strumentalizzata per scopi diversi dal combatterla, per creare un clima, per mettere in difficoltà la chiesa etc. Ma è pur sempre vero che viene strumentalizzato un fenomeno esistente, non inventato. Si tratta quindi di capirne la portata esatta, anche per combatterlo meglio.
Non sono invece d’accordo su due cose in particolare:
1) Il pedofilo sarebbe tale perchè non riesce ad avere una vita sessuale normale, ossia che non riesce a trovare donne, quindi la responsabilità sarebbe della società. I ricchi funzionari Onu coinvolti, non troverebbero donne? Io, che ho qualche anno più di te, ricordo un caso che mi colpì molto. Si trattava di un ricco triestino ex pilota d’auto, coinvolto appunto in un traffico di bambini.
E poi, insomma, una persona normale trova più piacere nel piacere solitario che andare con un bambino o una bambina. Si tratta quindi di una perversione. Malattia? Certo, la perversione è una malattia. Anche i serial Killer sono malati, ma non per questo vengono semplicemente curati e lasciati liberi.
La verità è che il male, comunque lo si chiami, esiste. E nessun sistema sociale, neanche il più giusto ed equo, può evitare che si manifesti-
L’altra cosa su cui non sono d’accordo è che l’atto sessuale precoce non avrebbe ripercussioni psichiche. Guarda che ogni ragazzo, me compreso, ha fantasticato e desiderato di andare a letto con una donna più grande. E allora? Credi che un rapporto sessuale di un undicenne con una quarantenne, quindi con un surrogato della madre, non avrebbe influenza sul ragazzino, fissandolo, appunto su una immagine di donna “madre”, sia pure soddisfacendo un suo desiderio tipicamente edipico? Caro Tarallo, la funzione primaria del padre è,, per l’appunto, l’interdetto, il divieto. Non per crudeltà, come si crede oggi, ma per permettere lo sviluppo nel bambino di una sessualità sana.
Come vedi i temi si intrecciano, ruotano intorno a se stessi, ma tutti confluiscono in uno: la guerra contro il padre in nome della libertà del desiderio, è la peggiore che possa esistere ed ha effetti nefasti. Sui padri e sui maschi prima di tutto, ma anche sui figli ed infine sulle donne, che se non contenute precipitano anch’esse nel caos. In questo è l’universalità del maschile. E aggiungo che se il maschile perde o dimentica questa consapevolezza per ripiegare solo su stesso, per me ha già perduto, non una battaglia, ma la guerra.
armando
armando(Quota) (Replica)
Armando
>>>
La verità è che il male, comunque lo si chiami, esiste. E nessun sistema sociale, neanche il più giusto ed equo, può evitare che si manifesti-
>>>
Concordo al 100%.
Tiziano(Quota) (Replica)
La colpa della pedofilia non è del pedofilo ma di questa Società che prima esalta e sbatte il sesso in faccia e poi lo dà solo ai “meritevoli”, escludendo dal “banchetto” molti che sono considerati “brutti” e “sfigati”, e spesso sbeffeggiandoli e umiliandoli anche per la loro situazione(basta vedere come le femministe e molte donne si accaniscono contro gli uomini “brutti”). Ovvio quindi che tra questi esclusi e umiliati ci potrà essere sempre qualcuno che perde la testa e la salute mentale e quindi cerca il sesso in modo violento o pervertito. La violenza chiama altra violenza, ma questa società condanna solo gli effetti, non le cause. Se tutti gli uomini avessero una vita sessuale e affettiva, non ci sarebbero stupratori, pedofili, clienti di prostitute. Purtroppo questa è una società che si basa sulle atroci leggi naturali della Meritocrazia: il più “forte”(nel senso di meritevole” va avanti, il più “debole” soccombe. (tarallo)
Il finale è giusto ,ma che i pedofili siano per colpa della società ,scusami ,ma è una cavolata ,come dice giustamente Armando , anche nella società più equa ,buona ecc ecc ci sarà sempre della violenza …anche perchè ,se fosse per la “società” le femministe hanno ragione allora anche per quanto riguarda i femminicidi dicendo che la colpa non è individuale (cioè della persona che commette il crimine) ma colpa della società patriarcale …. il pedofilo (oltre che esiste anche la versione in “rosa” ,anche se nessuno lo dice) ha una deviazione sessuale e centra molto poco la società (anzi nulla) anche lo stesso stupratore ha una sua devianza …parli di uomini brutti che sono sbeffeggiati dalle femministe e dalle donne in generale , vero ,verissimo ,anch’io lo provo sulla mia pelle magari mi incazzo anche ,ma questo non mi fa diventare ne un pedofilo ,ne uno stupratore..l’unica cosa che ti do ragione e che cambierebbe sarebbe la prostituzione ,visto che credo qualsiasi uomo preferirebbe non pagare ….adesso ho letto anche il commento di Armando e lo quoto al 100 %
Mauro Recher(Quota) (Replica)
Voglio aggiungere un’altra cosa, perchè credo che questa discussione sia molto importante per riflettere e mettere a fuoco argomenti chiave.
Feminismo e pedofilia: non è che il femminismo e il genderismo hanno come programma la liberalizzazione della pedofilia. Si scandalizzano se qualcuno lo afferma. Il documento OMS sull’educazione sessuale, che non è altro che educazione al gender, dice proprio che l’intendimento è anche di combattere la violenza sui minori. Tuttavia si tratta di pie intenzioni che nascono da falsa coscienza. Lo sdoganamento dell’amore pedofilo, avverrà come conseguenza logica e necessitata dell’assunto di base del femminismo stesso, la legittimazione di ogni desiderio e la rottura di ogni tabù. Ragionando in quel modo sarò lecito sdoganare non solo la pedofilia, ma anche la poligamia e infine l’incesto, il quale è notoriamente diffuso fra gli animali per cui, sempre ragionando nello stesso modo, sarebbe naturale anche fra gli umani e quindi perchè vietarlo?
Ora, il tabù dell’incesto è l’atto culturale che ha permesso il sorgere della civiltà. Quindi non solo i tabù hanno una loro ragione storica, ma molti sono fondamentali atti di cultura senza i quali regrediremmo culturalmente in maniera spaventosa. Ritorneremmo al caos originario, al senza forma, all’indistinzione psichica che, lo ricordo, è di segno materno/femminile. Al contrario, coscienza e forma sono maschili.
Un’altra cosa che mi preme dire e su cui invito a riflettere è la seguente. La “liberazione del desiderio”, ossia l’assenza di limite quindi l’illimitato, si inscrive interamente entro la logica del capitale così come oggi si è sviluppato e gli è del tutto funzionale, in due modi. Innanzi tutto perchè fa si che la mente umana si conformi alla logica dell’accumulazione illimitata e illimitabile, quindi trasforma antropologicamente l’uomo. In secondo luogo perchè l’accumulazione illimitata si fonda ormai proprio sulla dinamica desiderio/soddisfazione. Ovviamente la soddisfazione non potrà mai esserci perchè altrimenti il gioco si romperebbe e tutta la mostruosa costruzione della società dei cosnumi si sgonfierebbe di colpo. E’ come se i telespettatori improvvisamente smettessero di guardare le partite di calcio in TV. Tutto il mondo miliardario del calcio costruito sui diritti Tv si affloscerebbe (chiarisco, a me il calcio piace e lo guardo, quindi non faccio il superiore, eppure è così). Tornando a noi, quando si riduce l’uomo a macchina desiderante, come fanno Deleuze e Guattarì, e su quel desiderio illimitato, quindi decostruendo ogno limite e ogni tabù, si pretende di essere anticapitalisti perchè si suppone che il capitalismo sia repressivo, si prende un abbaglio immenso. Il capitalismo attuale non è affatto repressivo in linea di principio. Lo era quello di ieri, il capitalismo industriale che necessitava di disciplina in fabbrica, a scuola, nel sesso etc. Oggi che la fabbrica ha perso la centralità e i profitti si fanno piuttosto con la finanza, il capitale necessita di suscitare desideri infiniti e illimitati. Non li soddisfa, certo, perchè l’illimitato richiama immediatamente la sensazione di scarsità, ed è proprio su questa dinamica, illimitatezza/ scarsità che fonda il suo governo psichico (e reale) sugli esseri umani. La domanda, allora è se per cercare di star fuori, per quanto possibile, dalla presa del capitale si debba assumere la sua logica dell’illimitatezza, o un’altra, quella del riconoscimento del limite, interiore e esteriore. La prima via è quella di combattere contro un’avversario ormai immaginario. Come è accaduto ai movimenti omosessuali che lottavano contro la morale repressiva borghese e cristiana in nome della libertà del desiderio credendo di essere rivoluzionari, ed oggi vanno a braccetto coi grandi potentati economici. Idem, esattamente la stessa cosa, per il femminismo. Su questa strada si incontreranno necessariamente Reich, il quale credeva che una sessualità priva di tabù e divieti, ( attribuiti, e ti pareva, al patriarcato sessista, e quindi grande sostenitore della così detta liberazione femminile), avrebbe eliminato la violenza, quindi il male, Marcuse, e via via arretrando il divin marchese De Sade, grande sostenitore della Rivoluzione francese e illuminista doc.
La seconda via, quella del limite, potrà essere concepita secondo canoni religiosi (cristiani/cattolici) o filosofici/comunitari ,nel senso che il limite scaturisce entro la comunità per il bene sella stessa ed è perciò condiviso dai suoi membri. Quindi può essere condiviso sia da credenti che da non credenti. Personalmente credo sia un dilemma diciamo così secondario. L’importante è che ci sia questa consapevolezza, che porta a vivere , per quanto possibile e quindi facendo i conti col principio di realtà, fuori dai canoni del capitale e della sua mercificazione universale. In questi termini, o meglio con questi parametri, dovrebbero essere considerati anche i problemi relativi alle libertà, fra cui quella sessuale che nessuno vuole tsrpare nel senso vittoriano e vetero borghese repressivo, ma contestualizzare in senso più ampio, per capire meglio i termini della questione.
armando
armando(Quota) (Replica)
Ho letto un articolo recente sul Los Angeles Times, che ironizzava, in tono leggero, sulle femministe danesi: Pare ce l’abbiano a morte con la Lego perché produrrebbe “giocattoli sessisti”. Ovvero del quando non si riesce più a distinguere il dramma dalla farsa.
http://www.latimes.com/opinion/opinion-la/la-ol-lego-female-scientists-girls-stem-20140617-story.html
Qui sotto la mia traduzione
Lego, la fabbrica danese dei mattoncini di plastica colorati, ha infine ceduto, ehm, risposto ad anni di richieste femministe che lamentavano la supposta stereotipizzazione di genere nelle sue “miniature” e adesso ha preparato un set di “scienziati femmina” che è presumibilmente indirizzato alle bambine. (O perlomeno alle loro madri femministe.)
Gli scienziati femmina nel set, intitolato dalla Lego “istituto di ricerca”, appaiono, con la loro pelle gialla e testa a pomello, esattamente come la loro controparte maschile, eccetto per una pettinatura mossa per la quale nessun uomo, eccetto Bruce Jenner, impazzirebbe. Grazie alla sinergia della donna astronoma (col suo telescopio), la signora chimica (col laboratorio in miniatura) e la paleontologa (con una lente ed uno scheletro di dinosauro), le ragazzine, presumibilmente, svilupperanno una brama incontrollabile di entrare dei campi STEM (1) quando cresceranno, e di conseguenza porre fine alla sotto-rappresentazione femminile in questi campi.
Questo nuovo set politically correct non è però riuscito a metter fine alle critiche delle femministe verso la Lego: dopo che un’indagine di mercato ha rilevato che il 90% degli utilizzatori dei mattoncini era costuito da bambini e uomini, nel 2011 [La Lego] ha lanciato una linea di giocattoli specificatamente indirizzata alle bambine chiamata “Friends”(Amiche). Le miniature della Friends, che adesso è la quarta linea più venduta dall’azienda, sono snelle e modellate, anziché avere la tipica forma piatta (2), hanno un colore di pelle che varia in molte gradazioni realistiche, anziché il classico giallo, sono più “stilose” nell’abbigliamento con gradazioni preponderanti di colori femminili rosa e porpora.
Invece di trafficare in un laboratorio chimico, le Amiche si sono occupate, e continuano ad occuparsi di attività decisamente non -STEM, come la parrucchiera, l’allevatrice di cavalli, o la pasticcera.
Le femministe odiano la linea “Friends”. Una petizione del 2012 accusava i giocattoli di promuovere “l’insoddisfazione verso il proprio corpo” chiedendo di ritirare le Friends. Altre femministe hanno dichiarato che la linea promuoveva i disturbi alimentari.
Ma nemmeno le scienziate della Lego sono riuscite a placare le femministe: Dal momento che insieme al debutto dell’astronoma, la chimica e la paleontologa, sembra che la Lego abbia lanciato anche una “pretzel-girl”(3), una cameriera, una nonnina con la borsa della spesa e una donna-robot insieme alle altre miniature, rimettendo in marcia le proteste sul sessismo.
Helen Czerski ha scritto il 6 giugno sul Guardian(4)
“La Danimarca, dove risiede la Lego, è rinomata per avere un’uguaglianza di genere migliore della maggior parte degli altri paesi. Eppure, quest’anno ha prodotto una gamma di giocattoli che vedono i tradizionali ruoli dell’eroe maschio alfa, e della femmina indifesa (e arrogante). Questo, indubbiamente, danneggia sia i bambini che le bambine, e pure il futuro della società.”
“Ok, Lego, forse non è il vostro lavoro imporre la cultura e produrre donne alpiniste. Ma allora non imponete la cultura creando pretzel-girls. I lego sono modulari, e sono perfettamente progettati per evitare questo problema (appunto! N.d.T.) dal momento che potreste creare tutti i pezzi (capelli, lance, hamburgers…) e lasciare ai bambini assemblarli come credono. Perché ci imponete a tutti gli stereotipi?”
“Se solo la Lego avesse tralasciato le cameriere e avesse aggiunto una donna alpinista ed una poliziotta”
Sigh! Non c’è modo di far contenta una femminista.
Naturalmente si potrebbe dire che le tre scienziate Lego, tutte e tre addobbate in vestiti trasandati, portino anch’esse negativi stereotipi di genere: che le donne che si occupano di scienza, sono spettinate, e non hanno senso dello stile. Perlomeno la pretzel-girl esibisce un grazioso vestito tirolese ed un’affascinante treccia. Ora, mettendole un microscopio in mano, si potrebbe creare quel modello di ragazza STEM con cui le bambine potrebbero identificarsi.
(1) Indirizzi universitari scientifici. (Science, Technology, Engineering, Mathematics)
(2) “Silo-shaped” nell’originale
(3) Una sorta di cameriera/fornaia. La miniatura consiste in una donna con un vestito tradizionale bavarese che serve i famosi “pretzel”
(4) Quotidiano inglese tradizionalmente considerato di sinistra
Enrico Rossi(Quota) (Replica)
Il problema, caro Armando, è che se tu cerchi di analizzare la pedofilia facendo un’analogia con i serial killer significa che ti metti nella stessa corrente di pensiero della “criminologia” femminista che vede gli atti sessuali “illegali” nei termini di uno scontro tra Male assoluto(il pedofilo, lo stupratore, il c.d “maschilismo”)) e Bene assoluto(la presunta “vittima” e la società benpensante che condanna la pedofilia e lo stupro invocando forche) . La verità è invece che il serial killer uccide per motivi sadici, quindi usa la stessa logica che usa il popolobue quando invoca squartamenti e sventramenti per pedofili e stupratori. Il pedofilo invece non agisce per motivi sadici ma perchè è attratto sessualmente da un bambino, e quindi cerca di palpeggiarlo o di fare sesso con esso. Sbaglia, certo, ma agisce in forza di uno spirito completamente diverso da quello in forza del quale agisce il serial killer. Soprattutto fa un danno infinitamente minore rispetto a quello causato da un serial killer.
Poi tu affermi che: “La verità è che il male, comunque lo si chiami, esiste. E nessun sistema sociale, neanche il più giusto ed equo, può evitare che si manifesti”(Armando)
Questa è la classica visione Conservatrice del mondo e della società(pur non essendo tu un conservatore): inutile combattere per la giustizia e il bene, quindi bisogna valorizzare lo status quo “riciclandolo” con la speranza di ottenere qualcosa di buono. Fosse per i Conservatori non avremmo mai ottenuto i diritti dei lavoratori ,i diritti sociali e il welfare proprio perchè queste cose fino a non più di due secoli fa apparivano irrealizzabili.E invece si sono realizzate grazie all’ influenza marxista e quella cattolica (enciclica Rerum Novarum) che ha copiato(anche se lo nega) dall’ odiato marxismo Il Conservatorismo, e il Liberalismo in generale(il conservatorismo fa parte del Liberalismo, anche il cruento dittatore Pinochet era un Liberale) fa coincidere il male con il reato, nel senso che considera male solo ciò che è contemplato dal codice penale, perchè non prevede il male interiore che può subire una persona. Per te la pedofilia è parte del Male, ma non è così. La pedofilia è espressione di un disagio interiore maschile che si concretizza in una pulsione sessuale al di fuori degli schemi di sessualità imposti dalle convenzioni sociali oggi dominanti.
L’ assenza di Etica fa in modo tale che in questa società c’è chi ha tutto(pochissimi) o molto(pochi) e chi ha nulla(molti) o quasi(moltissimi), ovvio quindi che tra quest’ ultimi, cioè gli esclusi, ci potrà essere sempre qualcuno(una esigua minoranza) che per appagare i bisogni umani(materiali o interiori)di cui ingiustamente è precluso, tenta di farlo con l’ illegalità e con la violenza oppure perdendo l’ equilibrio mentale(come nel caso dei pedofili) e quindi acquisendo pulsioni sessuali al di fuori della norma stabilita dalle convenzioni sociali vigenti a seconda del luogo e dell’ epoca(a rimanere senza o con scarsa vita sessuale e affettiva sono uomini nella stragrande maggioranza dei casi, è raro che una donna rimanga senza vita sessuale e affettiva per sua scelta). A rubare in un supermercato non è un ricco ma un povero. Ugualmente a commettere “illegalità” sessuali(stupro, pedofilia) non sono quegli uomini che già possiedono una vita sessuale appagante ma sono quegli uomini a cui viene negato il sesso e l’affetto, per via del loro aspetto fisico o di altri fattori. In poche parole così come a rubare in un supermercato sono i poveri di denaro, a commette stupri e pedofili sono i “poveri” di sesso e affetto. Un ricco non avrebbe nessun motivo di andare a rubare in un supermercato, perchè già ce l’ha i soldi, al massimo può imbrogliare per diventare ancora più ricco, ma non si andrebbe mai a cacciare in un probabilissimo rischio per racimolare qualcosina di soldi in più che poco aggiungerebbero alla sua ricchezza. Ugualmente un uomo già appagato sessualmente non si andrebbe a cacciare in un grosso rischio nel fare sesso di scarsa qualità cioè stuprando o facendolo con i bambini(la legge prevede punizioni terribili per i reati sessuali), in quanto la vita sessuale già ce l’ha e in abbondanza(al massimo può andare da una bella escort di lusso per provare nuove “emozioni”) . Recher si incavola, ma la verità va detta. Che lui non stuprerebbe mai, questo lo sappiamo, e infatti ho detto che solo una esigua minoranza di questi esclusi commette stupri o pedofilia. . Possibile causa di un fenomeno non vuol dire causa certa. Così come non tutti coloro che fumano molto si beccano il cancro al polmone, allo stesso modo non tutti i brutti e gli sfigati stuprano o si danno alla pedofilia.
Armando dice che certi funzionari dell’ ONU hanno commesso pedofilia(quindi anche lui si basa solamente sulle accuse dei denuncianti), io non ci credo , ma anche se fosse vero, evidentemente significa che tali funzionari erano privi di vita sessuale e quindi appartenevano a quell’ esigua minoranza di esclusi che per questa condizione perdono l’ equilibrio mentale al punto da voler provare sesso con coloro che non sono in grado di selezionare e rifiutare, cioè i bambini. Come ho detto prima a stuprare e a commettere pedofilia non sono i “fighi” ma sono quegli uomini considerati “brutti”, “sfigati” ed esclusi da una vita sessuale e affettiva(poi ci sono anche gli stupri di guerra e gli “stupri” “omodiretti” specie nelle carceri, ma questi sono fenomeni a sè, che hanno un’ origine sadica). Non prendiamoci in giro per compiacere l’ orgoglio, dell’ orgoglio non ce ne facciamo nulla, cerchiamo di non avallare le stolte tesi di certi “criminologi” che addebitano la pedofilia a moventi “predatori”, anzichè al malessere interiore degli uomini privi di vita sessuale e affettiva.
La QM non è una questione di orgoglio simbolico che deve issare il vessillo con su scritto “noi uomini nella stragrande maggioranza non siamo stupratori”, ma deve intercettare il malessere interiore degli uomini privi di vita sessuale e affettiva in una società che ha elevato il sesso ad Idolo e a bene primario, e che a causa del quale malessere una esigua e ultraminoritaria parte di tali uomini esclusi acquisisce pulsioni pedofile e “maniache” e quindi cade nel linciaggio sanguinario delle masse brutali, isteriche e benpensanti. Pertanto bisogna fare in modo che da un lato quanto meno uomini possibile rimangano carenti di vita sessuale e affettiva(QM) e dall’altro lato usare un approccio improntato sull’ Umanesimo(QU) in riferimento alla questione della c.d. “violenza sessuale”, perchè la questione maschile è una questione umana. L’ Etica(QE) poi fa sì che gli squilibri tra “fasce sessuali”(allo stesso modo delle fasce sociali) si riducano e che ci sia maggiore reciprocità.
Inutile poi fare l’esempio della pedofilia femminile per cercare di negare ciò che ho detto, in quanto essendo la sessualità femminile diversa da quella maschile, anche le dinamiche delle due pedofilie(maschile e femminile) sono diverse: quella maschile è frutto di una carenza di vita sessuale, quella femminile invece è espressione di un distorto senso di maternità.
Armando poi continua a replicare il falso assunto secondo cui il femminismo e la teoria del gender con la loro visione libertina del sesso causeranno l’automatica legittimazione della pedofilia. Già confutai l’altra volta questo assunto, facendo notare come esso è frutto di un sillogismo aristoteliano in quanto non prende in considerazione che il modello sessuale femminista(e anche “genderista”) è sì senza tabù ma non è senza divieti in quanto enfatizzando ed estremizzando il vincolo della Selezione tra coloro che sono considerati funzionali al piacere sessuale della donna in questione(cioè quelli a cui la donna “gliela vuole dare”) e coloro che invece non lo sono e quindi debbono rassegnarsi, prevede la punizione nei confronti di quest’ ultimi che tagliati fuori dalla Selezione tentano di “bypassare”, di aggirare questo vincolo per ottenere un pò di sesso. Con l’atto pedofilo e zoofilo non c’è Selezione, perchè in esso è l’ essere umano adulto a gestire e governare tutto(nel caso di sesso zoofilo) o in gran parte(nel caso di sesso pedofilo), quindi il maschio ottiene sesso senza “merito”, senza “sudarselo”, senza “sbattersi” e soprattutto arreca piacere solo a se stesso, cose che il femminismo non può accettare, perchè da sempre prende di mira quella sessualità “finalizzata solo al piacere maschile”, quindi ottenuta senza “merito”.
Come ho già spiegato tante volte il femminismo altro non è che una forma di Individualismo Liberale declinato al femminile(al suo piacere edonista e ai suoi interessi) , così come Liberismo economico altro non è che una forma di Individualismo Liberale declinato a coloro che detengono i mezzi di produzione. Femminismo e Liberismo economico, quindi sono due diverse declinazioni dello stesso fenomeno, cioè l’ Individualismo Liberale, nel quale quindi entrano in gioco le primordiali leggi naturali meritocratiche(darwiniane) che selezionano coloro che sono funzionali all’ interesse individualista di coloro che in quanto detentori e gestori dell’ Offerta detengono un certo “potere”(capitalistico nel caso del Liberismo economico, sessuale nel caso del femminismo) nei confronti di coloro(Domanda) che “chiedono” e quindi sottostanno al meccanismo della Selezione. L’ Individualismo Liberale quindi si basa sul meccanismo naturale Selezione/Merito(non a caso l’economia liberista viene definita anche “economia naturale”), mentre l’ Etica al contrario invece si basa sul principio del Bisogno, come diceva Marx:”Da ognuno secondo le proprie capacità, A OGNUNO secondo i propri BISOGNI”.
Quindi come ho già detto molte volte, il Socialismo è una versione dell’ Etica applicata ai bisogni sociali e materiali degli esseri umani, quindi va esteso anche ai bisogni interiori ed esistenziali dell’ essere umano(bisogno ad avere una vita sessuale, bisogno ad avere una vita affettiva, bisogno a essere amato e a non essere abbandonato) senza l’appagamento dei quali, la salute interiore e quindi di conseguenza quella organica(mente sana in corpo sano) si deteriora. L’ Etica con i suoi principi del dono e del dovere altruistico fa sì che tali bisogni possano realizzarsi. Ecco perchè ci vuole l’ Etica per risolvere la QM, ma visto che i bisogni interiori ed esistenziali sono bisogni umani, ecco che entra in gioco anche la Questione Umana(QU). QM. QE e QU, come ho già detto sono imprescindibili e intimamente connesse e sovrapposte. Costituiscono un Loop(anello).
Dobbiamo quindi sfaldare il feticcio della Libertà assoluta e della Meritocrazia(=Selezione), per rimpiazzarlo con l’ Etica(QE) e quindi con la logica del Bisogno(QU).
Negare la QU e la QE dà vita alla frustrazione maschile e alla repressione antimaschile(QM).
Come sappiamo il Femminismo punisce e fa condannare gli uomini soli e privi di vita sessuale che vanno a prostitute, quegli uomini che palpano il sedere di una donna, e addirittura anche coloro che guardano “insistentemente” una donna(lo chiamano “stupro visivo”) o che la fischiano per strada per complimentarsi, oltre che invocare le punizioni più crudeli ed efferate per stupratori e pedofili. Quindi non è vero che la sessualità femminista sia senza divieti, anzi al contrario fa della REPRESSIONE la sua linea d’azione principale. Ecco perchè molti in ambito QM arrivano alla conclusione fallace che il femminismo sia “sessuofobo”, “bacchettone” e “moralista”. Appunto perchè confondono il moralismo sessuale con la repressione sessuale femminista. Sono due cose che per certi possono risultare apparentemente equivalenti, ma che in realtà sono profondamente diverse se non opposte. Il Moralismo sessuale, infatti, non ha declinazioni sessuali, è equo e paritario rispetto ai due sessi, e quindi prevede una sobrietà e una moderazione sessuale da parte di entrambi i sessi, di conseguenza eventuali censure e repressioni nei confronti di coloro che violano tale morale sessuale, avvengono coerentemente alla logica di tale morale. La repressione sessuale femminista, invece, si basa su un principio completamente asimmetrico e quindi completamente declinato al femminile(donna libera/uomo subordinato al volere femminile): la donna può fare tutto ciò che vuole sessualmente, può vestirsi come le pare, può andare tutta smutandata, può tradire o mollare liberamente il marito, e così via, mentre l’ uomo se è funzionale al piacere e all’ interesse individuale(logica del Merito/Selezione) della donna in questione può liberamente godere della sessualità che gli concede la donna, altrimenti se non è funzionale al piacere e all’ interesse individuale della donna in questione(cioè viene rifiutato) deve rassegnarsi e quindi contenersi sessualmente se nessuna donna lo considera “meritevole” di usufruire del suo corpo e della sua vagina, pertanto ogni sua forma di sessualità che avvenga aggirando e bypassando la Selezione femminile(ricorso alle prostitute, pacche sul sedere, pedofilia, stupro, ecc) deve essere stroncata e punita nel più atroce e spietato dei modi. Questa è la Logica sessuale Femminista: ” La Donna può fare tutto ciò che vuole. L’ Uomo può fare tutto ciò che vuole la Donna”. Come vedete, quindi, il femminismo al contrario di quanto molti dicono non è affatto moralista e sessuofobo, ma al contrario è Liberale(libertà sessuale assoluta della donna, senza vincoli etici e quindi senza reciprocità e senza spontaneità, allo stesso modo di come il Liberismo economico prevede libertà economica assoluta dell’ imprenditore senza vincoli etici e senza reciprocità), pertanto la sua repressione atroce è coerente alla logica Liberale che attraverso la Selezione esclude i “non meritevoli” punendoli atrocemente se osano bypassare a aggirare tale Selezione per cercare di ottenere i “beni” da cui sono esclusi da tale Selezione. Se leggete le teorie dei filosofi ed economisti classici e neoliberali noterete che si rivendica il diritto del proprietario di un bene a sparare e uccidere coloro che cercano di rubare il suo bene o usufruirne “immeritatamente”, e questo perchè l’ Individualismo Liberale pone al centro di tutto la Proprietà personale(e quindi gli interessi personali ed individualistici), esaltandola ed enfatizzandola a dismisura,e sottraendola ad ogni controllo e limitazione Etica pertanto ogni tentativo di “abuso”(notate l’analogia con il c.d. “abuso sessuale”) su di esso da parte di un estraneo al proprietario, quindi senza il consenso del proprietario(notate l’analogia con il “consenso della donna”), significa attentare la vita stessa del proprietario. Come vedete quindi il principio è analogo a quello femminista, perchè appunto come detto prima il femminismo e il neoliberismo sono due declinazioni diverse della stessa logica, cioè l’ Individualismo Liberale: La “proprietà è mia e la gestisco io”(Liberismo economico), “il corpo è mio e lo gestisco io”(Femminismo). E al diavolo ogni principio restrittivo Etico.
Inevitabile quindi che il femminismo sia funzionale alle logiche consumistiche e capitaliste.
P.S: Mauro stà calmo con certi termini gratuiti per giudicare le mie idee, che io a te ho sempre rispettato e non mi sono mai permesso di giudicare in modo così degradante(“cavolate”) le tue idee quando non le ho condivise, piuttosto invece mi piacerebbe che questi termini e toni che hai usato con me tu li usassi invece contro la strega Antonella R. e altre feminazi sanguinarie che offendono e oltraggiano in continuazione il tuo aspetto esteriore, anzichè fare l’agnellino con loro come hai sempre fatto.
Tarallo(Quota) (Replica)
Chiedo scusa se magari ho usato un termine offensivo ,ho letto il tuo lungo post e ,molte cose sono condivisibili ,resto sempre convinto comunque che un pedofilo non lo diventa per scarsità di affettività ,ma per qualcosa altro (devianza sessuale)..per fare un esempio estremo ,ci potrebbe anche essere una “playmate” nuda che lo aspetta nel letto ,ma il pedofilo non gli farebbe ne caldo e ne freddo , poi ,come hai detto te giustamente sono anche la minoranza ,quindi non è che la società sforni “pedofili” ,come la società non sforna i cosiddetti “femminicidi” resta sempre una minoranza che purtroppo fa notizia ,,, detto questo provo a spiegare cosa intendo io per QM (posso anche sbagliarmi) …. ho letto qesto commento ,d’accordo sui una pagina misandrica che più misandrica non si può ..però ,proviamo ad analizzarla ….
Mi capitò, durante un viaggio in treno, che il controllore passando mi vide sola nello scompartimento e passò oltre. Controllò i biglietti di tutto il vagone per poi tornare da me, chiedere il biglietto e poi piantarsi lì cercando di attaccare bottone: di dove sei? dove sei stata? sei venuta a trovare il fidanzatino, il tutto con atteggiamento predatorio, lo sguardo del suino…avevo 24 anni ma sono sempre sembrata più giovane e mi mostrai ingenua, come se non capissi le sue intenzioni e risposi tipo bambina “no, sono piccola, non ci penso a queste cose, devo studiare”, presi il telefonino e chiamai casa e cominciai a parlare con mio padre fingendo che il tipo non esistesse. Ero molto spaventata. Dopo un po’ se ne andò, Da quel giorno, per viaggiare in treno, prenotavo in agenzia uno scompartimento di sole donne (servizio che viene offerto, per lo meno quando si viaggia di notte).
Lasciando stare il lieve “incidente” quello che mi preme è l’ultima parte “scompartimento per sole donne” ,non so voi ,ma io questo lo chiamo apartheid perchè non vengo giudicato dalle azioni che ,io persona , posso fare giuste o sbagliate ,si parte da un pregiudizio che io ,essendo uomo .posso essere già considerato per questo uno stupratore e/o violento ecc ecc ,io combatto questo ..che ,tanto per capirci ,se io passeggio per strada ,non devo vedere donne che prendono il cellulare (cosa che ho letto ) per “ogni evenienza” ,per me questo è il pensiero da cambiare e non lo si fa come i maschi pentiti che si prestano a dire “si avete ragione” io gli dico sempre che ,se vogliono , possono cambiare sesso cosi fanno un favore a loro che non fanno più parte del sesso violento ,e fanno anche un favore alla società ,detto questo poi vero che ,come dici ,il sesso sia portato quasi a divinità .se ne parla cosi tanto perchè di sesso se ne fa poco e quel poco male ….se fosse “facile” farlo non avrebbe tutta questa importanza “oratoria” ,questo poco ma sicuro ..
infine sulle feminazi … mi hai fatto l’esempio di quella che di idee poche e ben confuse ,ma di offese tantissime ,ma dai ,perdo tempo dietro ad una bambina viziata ? Che usa lo stesso metodo delle elementari ,sei brutto e ti offendo per quello ? Ho qualche annetto sulle spalle e credo che sia molto più utile combattere contro questa immagine che rispondere a delle bambine misandre ..
Comunque mi scuso ancora se ti ho offeso ,sinceramente non era mia intenzione
Mauro Recher(Quota) (Replica)
Tarallo, ai supermercati rubano anche i ricchi, come ricchi sono i calciatori che vendono le partite. No, l’uomo buono che sarebbe corrotto dalla società’ ingiusta e’ una visione troppo ottimistica o, perdonami, ingenua. L’etica è ‘ dentro di noi, e nessun sistema sociale può’ insegnarla, neanche il socialismo, e non può’ essere imposta per legge. Una buona legge cerca al massimo di creare le condizioni affinché’ i cittadini possano convivere al meglio. Quindi giusto vietare los muta da mento, impossibile imporre a chicchessia un rapporto non voluto. Poi, se uno o una ha etica e lo vuol fare anche senza desiderio, liberissimo.
Armando(Quota) (Replica)
Armando,
“Tarallo, ai supermercati rubano anche i ricchi, come ricchi sono i calciatori che vendono le partite”. (Armando)
Si, però le ragioni per cui rubano sono completamente diverse…ed è quello che conta…
Ciò detto, se posso dare un suggerimento, uscirei da questo genere di discussione perché se ci pensate state ruotando intorno al solito quesito natura/cultura (destra/sinistra), affrontato migliaia di volte (ricordo che la necessità di superare tale dicotomia è stata una delle ragioni che ha spinto il sottoscritto a creare UB) dal quale non ne uscirete mai né nessun altro potrebbe mai uscirne.
Tarallo vuol dimostrare che le condizioni sociali, culturali, storiche e ambientali possono modificare l’uomo (deduzione storico-sociale delle categorie), mentre Armando deve andare oltre le condizioni storiche e sociali perché deve dimostrare che l’uomo è l’uomo e che esiste qualcosa di immutabile ed eterno che è la Natura, l’Ontologia dell’Essere, forse addirittura determinati da Qualcuno o da Qualcosa di infinitamente più grande ed eterno, comunque sicuramente più grande della Storia (e della cultura, cioè del fare umano). Tarallo pensa che per risolvere le tragedie che affliggono gli esseri umani bisogna cambiare la società (e io con lui, anche perché non è ci è dato fare di più…) e cambiando la società, pian piano, pianino, cambiare anche gli uomini. Armando la pensa nel modo diametralmente opposto. Per cercare di riportare il mondo sui giusti binari bisogna mettere la storia e la cultura nell’angolino e rimettere al centro l’Ontologia dell’Essere.
Vi prego di scusarmi per la terribile banalizzazione ma, come uso dire, ci siamo capiti…
Ragazzi miei, non ne uscirete mai. Bisogna avere l’intelligenza di capire quando è bene fermarsi. Poi, liberissimi di continuare all’infinito, sia chiaro…
Senza di me…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Fabrizio, non sto facendo una questione di natura e cultura, infatti da da tempo vado dicendo che non si può separare Natura e Cultura, e che quindi l’ Etica rientra nella natura umana, è insita nella natura umana, quindi è ontologica all’ essere. Per questo motivo da quasi due anni sto facendo una battaglia per la QE come elemento imprescindibile dalla QM.
A Mauro e Armando rispondo prossimamente.
Tarallo(Quota) (Replica)
Mauro, forse non hai letto bene il commento, infatti anche io avevo detto la pedofilia è una devianza, ma una devianza non nasce dal nulla ma è sempre conseguenza di uno stato sofferente o traumatico . Una persona con una vita sessuale e affettiva appagante difficilmente può cadere in una devianza sessuale.
C’è chi dice che la pedofilia sia conseguenza di “abusi” subiti nell’ infanzia, e questa è un’ ipotesi assolutamente plausibile, ma ovviamente non è una causa unica e assoluta, bensì è una concausa che può favorire l ‘insorgenza di tale devianza. Negare che la pedofilia sia una condizione conseguente ad un’ umana sofferenza(carenza di vita sessuale)vuol dire disumanizzare il pedofilo, cioè trasformarlo in “mostro”, e quindi innescare, come è successo,quei sentimenti popolari rabbiosi e irrazionali i quali si ripercuotono contro la serenità e l’equità dei processi causando quindi falsi abusi e innocenti condannati, in quanto quanto più un reato è percepito grave e infamante dalla massa, tanto più si tende ad essere colpevolisti nei confronti di un accusato. I climi emergenziali, come si sa, causano condanne indiscriminate e facili, è tutta una questione di psicologia di massa. Ecco perchè da anni vado dicendo che la questione della c.d “violenza sessuale” va affrontata solo dal punto di vista umano e sociale, non dal punto di vista penale.
@Armando:No comment, sulla tua affermazione secondo cui ai supermercati rubano anche i ricchi, mi soffermo su questa tua affermazione che trovo sconcertante:.” L’etica è ‘ dentro di noi, e nessun sistema sociale può’ insegnarla, neanche il socialismo, e non può’ essere imposta per legge.”
Ma che dici? Che l’ Etica è dentro di noi, è proprio quello che vado dicendo io da anni,ma affinchè diventi una condizione normativa nell’ individuo e nella società è necessario stimolarla attraverso un sistema educativo adeguato e difenderla attraverso norme di legge, altrimenti viene “fagocitata” dalle pulsioni primordiali naturali. Ad esempio, quello di volare è una condizione insita nella natura degli uccelli, tuttavia se un uccello viene rinchiuso sin dalla nascita in una gabbia, e poi dopo molti anni lo si libera, esso non riuscirà mai a volare bene, nonostante in esso sia insito il volare. Analogamente, il Liberalismo Individualista ha ingabbiato l’ Etica. Comunque seguendo il tuo ragionamento,dato che tu sei antiabortista, per una questione di coerenza dovresti giungere alla conclusione che l’abortire o meno non è un qualcosa che deve essere affrontato dal sistema sociale, ma dalla singola donna in questione, la quale deve decidere a seconda se sia dotata di principi etico o meno, se abortire o meno.Eppure tu non la pensi così.
Tarallo(Quota) (Replica)
Tarallo,
Lasciami indovinare, quale “etica” e soprattutto … di chi sarebbe quest’ “etica”, che andrebbe confezionata come la più urgente delle “questioni collettive”, un’impellente necessità da spargere sulla terra e all’umanità tutta?
Vediamo se indovino…la Tua?
Ahi ahi ahi, non ci siamo…
Animus(Quota) (Replica)
Fabrizio Marchi,
Ok finiamola, però quel che dici non è esatto. Io non sono affatto per accettare il mondo qual’è, ma dico che credere di cambiare prima la società e poi cambieranno pian piano gli individui porta a quelle che sono state le tragedie del socialismo reale. Dico invece che nel tentativo, benemerito, di cambiare in meglio la società non ci si può dimenticare dell’ontologia che è non modificabile (se non, forse, nei millenni). A Tarallo, infine, osservo che l’etica la si assorbe in famiglia prima di tutto, o nelll’ambito delle strutture comunitarie in cui si è cresciuti. Dopo di che la devianza non è completamente eliminabile, esisterà sempre. A questo era riferito il mio c’è o non c’è. E nessuna scuola, nessuna società perfetta può insegnarla.
ARMANDO(Quota) (Replica)
ARMANDO,
Caro Armando, scusa ma o non mi sono fatto capire io o mi hai capito male tu. Comunque sia, non ci siamo intesi.
Io non sono fra quelli che dicono “Prima facciamo la Rivoluzione e poi ci occupiamo di tutto il resto” oppure “la Rivoluzione risolverà le cose e nascerà l’Uomo Nuovo”, oppure ancora “Tutto dipende dai rapporti sociali, dal contesto, cambiamolo radicalmente e (ancora una votla..) nascerà l’Uomo Nuovo”…
Manco per niente. Queste sono ormai favole per bambini, nella stessa misura però in cui lo sono quelle della corrente opposta, quella appunto “ontologista”… E se la QM ci ha insegnato qualciosa è proprio ad evitare scorciatoie ideologiche. In tutti i sensi però, non in un solo senso…
Per questo mi sforzo da anni di dire che natura e cultura non possono essere separate, che non c’è un prima e un dopo, e che se quella dell’Uomo Nuovo che scaturirebbe da una cambiamento radicale delle condizioni socioculturali è un favola, lo è anche quella di un presunto (in realtà mai esistito) “Uomo Ontologico” immutabile ed eterno, scevro da condizionamenti socioculturali. Anche questa è una balla.
L’uomo è un essere naturale e culturale, l’uomo è (anche, aggiungo io) un animale sociale e razionale (lo diceva Aristotele, non qualche “debolista” postmoderno) ed è oggettivamente IMPOSSIBILE anche il solo pensarlo al di fuori di un contesto storico-sociale. Semplicemente perché l’uomo nasce come animale sociale, è ONTOLOGICAMENTE un animale sociale e culturale. Poi secondo me al contempo è anche “homo homini lupus” , ma sicuramente è un animale sociale. Le due cose non sono affatto in contraddizione, perché anche l’ “homo lupus” più rapace e aggressivo è COMUNQUE un animale sociale. Per cui cambiare la società significa cambiare anche l’uomo, e viceversa. I due processi non possono essere separati.
Operare questa separazione (natura/cultura) è un errore teoretico madornale. Anche per Hegel (che molti invece si ostinano, sbagliando profondamente, a considerare come un mero storicista) la Storia (lo scrivo maiuscolo non a caso, visto che parliamo di Hegel) non è separabile dalla ontologia. La logica di Hegel è una logica-ontologica. Stesso concetto vale per la dialettica (e quindi per la storia).
Voglio chiarire che la mia concezione sulla relazione fra natura e cultura non deriva dalla mia lettura (o da quel poco che ho studiato) di Hegel, ma è del tutto personale. Non mi azzarderei mai a scimmiottare siffatto pensiero. Qualcuno (legittimamente) ha timore di Dio (forse inconsciamente anche io, nel senso dell’Assoluto, e quindi nel suo contrario, anche del Tragico…), in qualche modo io ho lo stesso genere di sentimento quando mi avvicino a questi giganti…Sarà una proiezione? O una sublimazione? O semplicemente la consapevolezza di essere delle pulci al confronto…Non lo so…Comunque sia, va bene così…
Ciò detto, sperando di aver chiarito come la penso, ribadisco che non volevo chiudere d’imperio la discussione. Volevo solo dire che per quanto mi riguarda l’argomento si è esaurito, nel senso che ho chiarito ormai migliaia di volte come la vedo. Dopo di che potete continuare per l’eternità, sia chiaro, a me non me ne viene nulla in tasca…Mi sembrava che vi foste incartati, come si suol dire, tutto qui…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Animus,
Animus, provo a risponderti, dal mio punto di vista ovviamente, sul tema dell’Etica e della sua universalità, con uno dei miei esempi banali, per i quali forse diventerò famoso…
In tutta onestà, potresti dirmi che saresti indifferente all’essere abbandonato, in solitudine, specie se anziano e malato? O che non ti farebbe piacere essere curato e assistito in caso di malattia? Troveresti giusto essere buttato fuori di casa o licenziato in tronco su due piedi? Se (Dio non voglia) ti capitasse di avere un figlio con un handicap fisico o mentale, non ti farebbe piacere vivere in una società che si prende cura di lui anche dopo la tua dipartita? Ti farebbe piacere che tuo figlio potesse studiare anche se tu non avessi i mezzi e le risorse per poter farlo studiare? Ti farebbe piacere vivere in un appartamento decente, in un quartiere decente, con una minimo di sana socialità piuttosto che in un dormitorio di trenta piani di una lurida banlieu di periferia?
L’elenco potrebbe essere lunghissimo…
Ecco, l’Etica, cioè un’idea del mondo, è alla fin fine ciò che consente di poter dare una risposta concreta a quelle problematiche che prima o poi, voglio ricordarlo, riguardano più o meno tutti, tranne i “soliti (pochi) noti”. Non è che lo stato sociale o la sanità e l’istruzione pubblica, o l’assistenza agli anziani le si fanno così, tanto per fare. Si fanno (quando si fanno…) perché alle spalle c’è un’idea del mondo, di ciò che dovrebbe essere la convivenza fra umani.
Molti se ne dimenticano. Sarebbe bene invece ricordarsi che quando si partecipa ad uno sciopero, quando si scrive qualcosa di scomodo e non si va in galera, quando ci prende il “coccolone” per la strada e ci portano in ospedale e (forse ancora per poco…) non paghiamo un euro per essere curati e assistiti, se ancora (questo ormai veramente per pochissimo tempo ancora…anzi…già siamo oltre…) non ci licenziano su due piedi e non ci buttano in mezzo ad una strada come se fossimo un paio di scarpe vecchie, è perché dietro c’è un ‘idea del mondo (per la quale in parecchi ci hanno pure rimesso la pelle e non in senso figurato…). Cioè alla fin fine un ‘etica.
Piaccia o no, è così. E il paradosso è che ne beneficiano tutti, ma proprio tutti, anche quelli che non ci credono (e questo, devo dire la verità, mi ha sempre fatto girare molto le palle..), e anche quelli che potrebbero farne a meno (perché sono impaccati di soldi) però ne usufruiscono lo stesso.
Ecco, fuori dall’Etica, cioè fuori dal bene e dal male, c’è la giungla, c’è l’homo homini lupus…
Vi sentite tutti “lupus”? Ti senti “lupus”? Io te/ve lo auguro. Perché poi in parecchi, convinti di essere “lupus”, quando sono entrati nella giungla hanno cominciato a invocare i diritti…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
_________________________________-
Il punto non è questo.
Hai parlato dell’etica al singolare, ma sarebbe più giusto menzionarne la sua pluralità.
Ci sono aspetti che, in un determinato tempo e luogo (e la pluralità dell’etica si mostra immediatamente quando si abbandonano questi due scenari) riguardano tutti (o quasi) e allora è senz’altro condivisibile “l’etica”, ma ad un certo punto, quando si lascia il filone principale per addentrarsi nelle “ramificazioni via via più sottili” (cioè le differenze), la differenza si mostra nuovamente, addirittura come etiche in contrapposizione tra loro, visioni del mondo che si originano da soggetti, che per qualche categoria, sono in opposizione. (M e F ad es.)
Ad es. , per quanto possa sembrare stano a Tarallo, è sbagliato pensare che, ad es., le abortiste siano al di fuori dell’etica, amorali o immorali: sono semplicemente al di fuori di una certa etica.
Punto.
Ecco, tutto qui, io volevo evidenziargli solo questo, e di non commettere l’errore ancora più grossolano, di far passare la propria “etica” (cio’ che si è, con le proprie necessità, debolezze, punti di forza, etc, tutti sublimati nel dominio astratto del bene e del male) come qualcosa di immutabile, di eterno, di giusto, di vero….addirittura valori universali!
Tutte sciocchezze dalle quali, secondo me, “l’uomo nuovo” (è ovvio che io preferisco qui un altro termine, l’oltreuomo) deve liberarsene al più presto, così come ci si libera ….dei rifiuti.
Animus(Quota) (Replica)
Le considerazioni di Animus(forse un pò provocatorie) mi mettono carne a cuocere per ulteriori ed ultime riflessioni a riguardo dell’ Etica. Animus osserva e mi domanda:
“Lasciami indovinare, quale “etica” e soprattutto … di chi sarebbe quest’ “etica”, che andrebbe confezionata come la più urgente delle “questioni collettive”, un’impellente necessità da spargere sulla terra e all’umanità tutta? Vediamo se indovino…la Tua?”(Animus)
Spiacente. Non hai indovinato. Non esiste l’ “etica” di Tarallo, l’ “etica” di Animus o chicchessia. L’ Etica è una, oggettiva. L’ Etica essendo intrinseca alla natura umana(anche se molti non concordano) ovviamente non può che essere oggettiva, in quanto la natura umana stessa è oggettiva. Spesso si tende a confondere Etica e Morale(e Cultura), le quali comunque hanno non pochi tratti in comune e in taluni circoscritti contesti possono anche coincidere, oltre che avere una radice comune, cioè la specificità umana di produrre esse, a differenza degli animali. L’ Etica è oggettiva, la Morale invece è soggettiva(salvo quando essa si integra con l’ Etica) ed è quindi legata ad una visione religiosa o filosofica, o politica o semplicemente personale.
L’ Etica si fonda sull’ intrinseco principio umano(nel senso della specie umana nel suo insieme) secondo cui ai fini del bene dell’ insieme della comunità umana i singoli esseri viventi non possono essere indipendenti tra loro e che quindi devono agire non solo in funzione di se stessi ma anche in funzione dell’ altro, reciprocamente e mutuamente. L’ Imdividualismo risponde ad una logica naturale meramente primordiale(bisogno esclusivo dell’ individuo), mentre l’ Etica si oppone ad esso, in quanto risponde all’ esigenza della natura umana nel suo complesso(società umana, quindi specie umana), coniugando quindi i bisogni individuali con quelli altrui, cioè subordinandoli a quelli altrui(e viceversa), in modo tale da creare maggiore reciprocità e armonia nei rapporti tra individui(di qualsiasi natura: personali, sociali, economici,sentimentali, sessuali), diminuendo quindi al minimo quegli squilibri tra “fasce” umane(di qualsiasi tipo) che le logiche meramente naturali(logica della Giungla) comportano con annessa infelicità e disgregazione umana e sociale. Quindi dal momento che l’ Etica funge da “equalizzatore” sociale garantendo quindi l’appagamento dei bisogni umani e interiori di tutta la comunità umana(bisogni sociali, affettivi, sessuali, ecc), e garantendo quindi maggiore coesione e stabilità e meno disgregazione sociale, vuol dire che essa risponde all’ esigenza della Natura Umana nel suo complesso(specie umana) e quindi è connaturata alla natura umana(e pertanto non può che essere Oggettiva). E quindi visto che risponde ad una logica Umana(bisogni umani, e quindi della specie umana nel suo insieme), la Questione Etica(QE) è anche una Questione Umana(QU) e viceversa. E visto che la QM è anche una QU, la massima espressione della QU, perchè coinvolge il rapporto(sentimentale e sessuale) tra le due metà della specie Umana e perchè affronta la questione dei bisogni umani maschili violati in quanto subordinati alla logica del Merito/Selezione(diritto al sesso, diritto all’ affetto, diritto a non essere abbandonati, ecc) , allora di conseguenza anche la QM è una QE. Lo stesso percorso, all’ inverso. Come in un Loop.
Non sono certo io lo scopritore dell’ importanza cruciale dell’ Etica. Di fatti sin da quando è iniziata l’ umanità, certi principi etici sono stati applicati, seppure in limitati contesti. E questo ha permesso il proseguimento della specie umana, fino ai nostri giorni, correggendo man mano i propri difetti. Mai però l’ Etica è stata applicata integralmente in tutti gli ambiti dei bisogni umani. La situazione poi si è aggravata dal fatto che in questa società moderna si è venuta a creare una Questione Maschile(anche prima c’era, infatti nemmeno io credo che ci sia mai esistita una “età dell’ oro” nel rapporto fra i due sessi, ma il femminismo ha aggravato enormemente la situazione rispetto al passato), nella quale il genere maschile è stato messo sul banco degli imputati sotto l’accusa(e condanna) di “oppressione” contro il genere femminile. Di riflesso, in quanto “oppressore” gli sono stati negati, in relazione ai suoi rapporti con l’altro sesso(cioè le “oppresse”) quei diritti ai bisogni interiori ed esistenziali(sessuali e affettivi), subordinando questi al rigido volere e desiderio femminile. Insomma, se li deve “meritare” questi bisogni. I rapporti tra i due sessi quindi sono stati impostati sull’ interesse individualista e quindi sulle logiche del “merito”. In tutto ciò l’ Etica non ha spazio. E se l’ Etica non ha più spazio nel rapporto frai sessi, di questa mancanza ne risente la società e quindi l’ umanità.
Ecco perchè non si può far a meno dell’ Etica nel rapporto frai sessi.
Dono e Dovere altruistico sono la manifestazione dell’ Etica.
1)Dono: Da non intendersi con la carità verso i poveri(tutti sono “bravi” a fare l’elemosina o dar da mangiare all’affamato), ma verso una persona bisognosa di un appagamento interiore(ad esempio sessuale, affettivo.). Significa rinunciare o sacrificare qualche proprio piacere o interesse per rendere contento o felice una persona bisognosa. Come tale non può essere obbligatorio, ma la cultura e l’educazione devono valorizzare questo concetto e incoraggiare le persone ad usarlo. Esempio riferito ad una dinamica meramente sessuale(ma infiniti esempi se ne possono fare anche in altri contesti): se una donna estremamente brutta, ma proprio brutta deforme, come tale quindi senza vita sessuale, mi chiedesse di avere un semplice rapporto sessuale con lei per renderla contenta, io mi concederei per rendere contenta questa persona infelice. Certo fare sesso con una bruttissima mi “disgusterebbe”, ma proprio in questo ci sarebbe il dono: rendere contento il prossimo a scapito del proprio piacere individuale, del proprio interesse individuale. Questo descritto è un esempio di sesso con spontaneità e reciprocità, in quanto ci si concede all’ altro sesso non in funzione di logiche individuali e meritocratiche(che poi sono logiche simili a quelle capitaliste)ma in funzione altruistica.Che ci sarebbe di male quindi se anche una donna si donasse gratuitamente, quindi senza provare desiderio e piacere o ricavare nessun interesse materiale o di altra natura, ad un uomo da lei considerato “brutto”, per un rapporto sessuale solo per farlo contento? Nulla di male, proprio nulla. In una società in cui vigerebbe il senso del dono sessuale altruistico, ci sarebbe molta meno frustrazione sessuale e più serenità e stima fra i sessi.
2)Dovere Altruistico: Questo invece non è un “optional” e come tale quindi deve essere obbligatorio almeno dal punto di vista morale,insegnato e stimolato negli spazi educativi appositi(famiglia, scuole, Media) e deve essere regolato da opportune leggi civili e amministrative. Certo, le Leggi cercano di stabilire norme di convivenza civile affinchè l’arbitrio del più forte non prevalga sul più debole, ma queste sono limitate solo all’ aspetto “materiale” degli individui(non rubare, non uccidere, non stuprare, ecc) e non anche a quello interiore ed esistenziale, il quale come ho detto molte volte è assolutamente indispensabile per la salute e la vita dell’ individuo. La Legge non permette che un poveraccio rubi un pezzo di pane in un supermercato, ma permette che una donna tradisca suo marito anche nel caso che costui la ama e la rispetta, oppure che quando lei si è “annoiata” possa scaricare quindi “senza giusta causa” il marito come se fosse un oggetto, facendolo soffrire atrocemente, nonostante gli avesse promesso di amarlo a vita. Tutto questo perchè in assenza di Etica, ciò che conta è il piacere e l’ interesse personale e individualistico, senza tener conto quindi della sofferenza altrui, della dignità umana altrui, in poche parole per la Legge non conta l’ integrità esistenziale e psicologica dell’ individuo, specie se uomo( Idem, è stato abolito il dovere coniugale a concedersi al marito, costringendo quindi molti mariti a cui le moglie negano il sesso a ricorrere legittimamente alle prostitute) Ecco quindi un esempio di dove può portare la Legge senza Etica Per il femminismo questo non è un problema, così come non lo è per gran parte di coloro che si occupano di QM, anzi si viene derisi se si pone questo problema, intanto però milioni e milioni di uomini soffrono perchè subiscono queste situazioni, e spesso si suicidano pure. Quella sentimentale è la prima causa di sofferenza maschile in questa società. E a risentirne è la società tutta, perchè oltre ad avere una buona parte del genere maschile infelice e frustrato per via di questa situazione, la società si disgrega per la completa assenza di stabilità nelle dinamiche di coppia, le quali sono state ridotte ad una mera logica consumistica stile “usa e getta”. Il calo demografico nell’ Occidente femminista riflette questa condizione.
Ovviamente il Femminismo non può accettare l’ Etica(Dono e Dovere altruistico) tra i sessi perchè tutto deve ruotare intorno all’ interesse e piacere edonista e individualista della donna, quindi una donna deve agire sentimentalmente e sessualmente verso un uomo solo in funzione del proprio piacere e interesse personale(“se lo vuole”, “se le va”) e non anche in funzione dell’ uomo. Dono e Dovere Altruistico, all’ interno di una dinamica sentimentale o sessuale, sono considerati “stupro” dalla mentalità femminista oggi vigente. Il femminismo quindi come ho detto molte volte è Individualismo Liberale declinato al femminile, e usa le stesse logiche individualiste e “meritocratiche” del liberismo economico, cioè Natura Umana senza Etica: individualismo contro altruismo, e quindi non cerca di coniugare, come dovrebbe essere, i bisogni individuali con quelli altrui.
Negare l’ Etica confinandola ad una dimensione personale e individuale è puro Relativismo(da non confondere con quello che ha denunciato Ratzinger, che invece attiene solamente ad una questione religiosa) il quale a sua volta è l’ essenza dell’ Individualismo stesso: ognuno si crea la propria PERSONALE “etica” in funzione dei propri interessi e delle proprie visioni personali. Il Femminismo dice che “La donna può fare tutto ciò che vuole”, cioè può fare tutto ciò che lei personalmente, cioè a seconda dei suoi personali e individualisti desideri e interessi ritiene “etico”. L’ interesse Individuale quindi coincide con l’ “etica”, generando quindi una molteplicità di “etiche”-a seconda dei diversi piaceri e interessi individuali di ognuno- ognuna in conflitto con l’altre, e nel quale scontro prevale il più “fortunato”, il “più meritevole”, il più “bello”, il più “capace” . Questa è una vera e propria logica da Giungla, che rende l’ umanità infelice e disgregata, favorendo solo i “meritevoli” cioè coloro, quei pochi, che riescono a usufruire a piene mani dei “beni”(materiali, sessuali, affettivi). La legge del più “forte”. Il primato della Selezione sul Bisogno(come nel libero capitalismo). E costoro che appoggiano questa visione individualista, becera e di morte, tipicamente conservatrice e reazionaria,hanno pure la sfacciataggine di autodefinirsi di “sinistra”(certo anche quelli di destra appoggiano questa visione, ma loro coerenti con la loro visione sociopolitica)
Ecco perchè la QM non può essere disgiunta dalla QE. Impostare la QM(ovviamente non mi riferisco a UB) con un approccio finalizzato solo alla parità legislativa e ad una questione simbolica seppure molto importante(mal bashing, ad esempio), è un grosso e fatale perchè vuol dire accettare di seguire la linea Liberal Individualista tracciata dal femminismo(“ognuno può fare tutto ciò che vuole”), cioè senza Etica, e quindi a tutto svantaggio maschile perchè in virtù della “disparità ormonale” tra uomini e donne, sono quest’ ultime che(nella maggior parte dei casi) hanno il “potere” sessuale e sentimentale(Offerta), cioè di Selezionare(accettare/respingere) l’ uomo che le “chiede”(Domanda) sesso o una relazione di coppia, e perchè in virtù della maggiore emotività femminile, sono le donne che nella maggior parte dei casi interrompono una relazione di coppia, e quindi tirando le somme sono gli uomini che nella maggior parte dei casi subiscono l’amarezza del rifiuto(che se sono ripetuti, comportano anche un grave abbassamento dell’ autostima) e l’atroce dolore causato dall’ abbandono. L’ Etica nei rapporti fra i due sessi invece comporta che nelle dinamiche sessuali e sentimentali, ci sia una diminuzione dello squilibrio tra Offerta(femminile) e Domanda(maschile) e che all’ interno della coppia l’ interesse emotivo e individualista dell’ uno non prevalga sul senso altruistico verso l’altra metà(rendendo quindi meno “fluidi” e più stabili le coppie, e di conseguenza meno infelici gli esseri umani, specie gli uomini). Così come allo stesso modo l’ Etica nei rapporti tra classi sociali(Socialismo) fa sì che si riduca lo squilibrio tra l’ Offerta di coloro che hanno i mezzi di ricchezza e di potenza e la Domanda degli appartenenti alle classi meno abbienti, e che nelle dinamiche tra appartenenti a classi sociali l’ una superiore all’ altra, l’ interesse individualista di colui che appartiene alla classe sociale più alta non prevalga sul bisogno dell’ appartenente alla classe sociale più bassa.
Come vedete, in assenza di Etica, c’è una forte analogia tra le due dinamiche(tra classi sociali e tra sessi). E siccome come abbiamo visto i bisogni sociomateriali dell’ individuo non possono essere disgiunti dai bisogni interiori ed esistenziali, e così come viceversa questi ultimi non possono essere disgiunti dai bisogni sociomateriali, appare oggettivamente evidente come la QM può essere affrontata e risolta solo risolvendo la Questione Etica(QE) e la Questione Umana(QU), così come quest’ ultime due possono essere affrontate e risolte solo affrontando e risolvendo la QM. Tutto sta in questo Loop.
Se Animus o chiunque altro non concorda, non me la prendo di certo, ognuno è libero di perseguire la causa della QM come meglio ritiene opportuno, anche con modi errati. Ci mancherebbe altro. Ma chi non condivide questa linea sbaglia perchè frustrazione maschile generalizzata(sentimentale e sessuale) e la disgregazione della società femminista occidentale, confermano questa mia analisi.
Questo è quanto dovevo dire. Mi sembra che in questo mese e passa, da quando sono ritornato a commentare qui, ho esposto tutto a riguardo della mia visione su come deve essere affrontata la QM. Lungi da me ritenermi il depositario della Verità che crede di aver fatto chissà quale scoperta(tra l’altro questa mia visione è del tutto aderente alla linea del MUB ), semplicemente ci tenevo ad esporre e ribadire questo concetto.
Ad Maiora
Tarallo(Quota) (Replica)
sottoscrivo Rita al mille per mille per mille
Diana Corsinidiana(Quota) (Replica)
Tarallo ha scritto:
“La colpa della pedofilia non è del pedofilo ma di questa Società che prima esalta e sbatte il sesso in faccia e poi lo dà solo ai “meritevoli”, escludendo dal “banchetto” molti che sono considerati “brutti” e “sfigati”, e spesso sbeffeggiandoli e umiliandoli anche per la loro situazione(basta vedere come le femministe e molte donne si accaniscono contro gli uomini “brutti”). Ovvio quindi che tra questi esclusi e umiliati ci potrà essere sempre qualcuno che perde la testa e la salute mentale e quindi cerca il sesso in modo violento o pervertito.”
Una tesi grottescamente assurda.
I pedofili sono padri e madri di famiglia, normalmente. Gli abusi sessuali su minori avvengono al 90 per cento in famiglia.
Ma anche pensare che il sesso con una donna o con un uomo sia qualcosa di “dovuto” è abbastanza strana.
Diana Corsinidiana(Quota) (Replica)
Tarallo,
Dammi ti prego,
una bugia ancora,
una seconda bugia!
Animus(Quota) (Replica)
My Two cents, in paricolare a Fabrizio.
Il Sesso in occidente
http://anticristo.org/2014/06/25/il-sesso-in-occidente/
Animus(Quota) (Replica)
Animus,
“La civiltà occidentale è l’unica tra le grandi civiltà, a non aver mai sviluppato un ars erotica.
Niente di niente.
Almeno nulla che sia anche solo lontanamente accostabile alle reliquie della civiltà cinese, giapponese, musulmana … indiana”. (tratto dal pezzo postato da Animus)
Su questo non c’è alcun dubbio. La tradizione erotica occidentale è sicuramente la più rozza e la meno sofisticata rispetto a quella di altre culture. Non è un caso che la pornografia e la mercificazione di massa siano figlie dell’occidente.
Per quanto riguarda il resto dell’articolo, non c’è altrettanto dubbio che il Cattolicesimo abbia castigato e represso la sessualità, ma non credo che il processo storico in corso sia una sorta di mimetismo del Cattolicesimo stesso che si ripresenta sotto altre spoglie.
So che questa è la tua tesi perché ovviamente, da nietzschiano coerente quale sei, riconduci l’origine del “male” al Cristianesimo (per la verità Nietzsche lo riconduceva anche al Logos, Socrate e Platone erano i suoi bersagli preferiti; fondamentale, in tal senso, la lettura de “La nascita della tragedia”, a mio parere una delle più interessanti e importanti opere di Nietzsche) , padre di tutta la civiltà occidentale (e invece su questo, ovviamente, io non sono d’accordo o lo sono solo in parte perché se è vero che siamo figli di Gerusalemme è anche vero che lo siamo anche e soprattutto di Atene…).
Ergo, tutto ciò che è accaduto successivamente, e quindi anche il contesto attuale è comunque da ricondurre a quel “peccato originale” (pare proprio che ciascuno abbia il suo…).
Io invece su questo, come sai, non sono d’accordo e, restando al tema della sessualità, sono invece convinto, come ho spiegato tante volte, che oggi questa sia sostanzialmente caratterizzata (e dominata) dall’ incontro fra l’ideologia capitalistica e un femminile declinato secondo le logiche di quella stessa ideologia. Ricordando sempre che il sottoscritto non separa la sfera ontologica da quella socioculturale perché le considera inseparabili (magari fosse possibile, ma non lo è).
Quindi anche e soprattutto nella sfera sessuale ontologia e ideologia si compenetrano profondamente. Forse mai come oggi, e questo è da ricondurre indubbiamente alla genialità del sistema, sicuramente il più sofisticato fra quelli che si sono succeduti fino ad ora nella storia.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Animus dove ritieni che io abbia mentito? Intendi forse quando ho detto che mi farei una donna molto brutta se questa mi chiedesse un rapporto sessuale per farla contenta? Embè? L’ importante è che sia pulita e che non abbia malattie. A finale solo una trombata è. Ogni buco è pertugio, il pene serve per essere infilato in una vagina(non certo per fare pipì, per questa funzione basta un buco) a prescindere se la sua “proprietaria” sia bella o brutta, se ci piaccia o no. Ma se non ci credi, se non ci credete, e trovate una donna a cui nessun “cane” glielo dà, mettetevi in contatto con me tramite Fabrizio, così organizziamo una scopata di beneficienza. Provare per credere. Però niente fregature, che ho la querela “facile”. Vi aspetto. Se predico un’ idea di come dovrebbe essere la società mi par logico che io debba essere il primo ad agire secondo questa idea che predico.
Se vogliamo che le donne siano meno selettive e che siano disposte a darla ad un uomo anche senza essere attratte da esso e senza ricavare nessun interesse, quindi per il puro fine di regalare piacere all’altro, dobbiamo essere prima noi uomini a dar loro il buon esempio a loro. E questo perchè se noi vogliamo fare i selettivi e schizzinosi le donne non ci perdono nulla, in quanto per via della disparità ormonale se loro vogliono trombare basta un “fischio” e ottengono la trombata, a differenza di noi uomini medi che dobbiamo sbatterci per anni e anni tra continui corteggiamenti, rifiuti e umiliazioni per avere una piccola speranza di ottenere un misero pel di figa in un’ anemica e misera relazione di coppia. Ergo, è nel nostro interesse diffondere nella società l ‘idea che sia cosa buona e giusta fare sesso con una persona anche senza piacere e senza ricavare interesse di nessuna natura, cioè per il solo scopo di donare un felicità ad una persona bisognosa di sesso. Solo così qualche donna ci potrebbe imitare(seppure in forma minore, per via della disparità ormonale) e quindi ricevere anche noi soddisfazione sessuale, ma finchè in questa società permane l ‘idea normativa che il sesso debba essere fatto solo ed esclusivamente per il proprio piacere o interesse personale e che quindi non sia prevista oltre a questo anche una sessualità “altruistica”, noi uomini beta non avremo mai nessuna possibilità di ottenere una sessualità gratuita e spontanea e quindi dovremo passare sempre attraverso la Selezione la quale ci dà una probabilità di successo pari a quella di vincere un concorso pubblico. La maggior parte del genere maschile in Occidente è sessualmente frustato(anche quelli sposati), ma la stragrande maggioranza degli uomini per una questione di “onore” e di pseudo “machismo” cerca di nascondere questa frustrazione raccontando inesistenti esperienze sessuali con questa o con quella.
Perciò se non siamo prima noi uomini a fare questo gesto di buona volontà, come possiamo sperare che lo facciano le donne che invece con il loro potere sessuale non hanno nulla da perdere?
Prendo spunto da una affermazione di Fabrizio per fare un’altra osservazione: ” non c’è altrettanto dubbio che il Cattolicesimo abbia castigato e represso la sessualità, ma non credo che il processo storico in corso sia una sorta di mimetismo del Cattolicesimo stesso che si ripresenta sotto altre spoglie.”(fabrizio)
Infatti. Il moralismo sessuale cattolico(e religioso in generale) è una cosa diversa rispetto al sesso liberale femminista(merito/selezione/repressione). Siamo tutti d’accordo che ingabbiare il sesso in una dinamica meramente familiare e procreativa, come ha fatto il moralismo religioso, è castigante per una serena e appagante sessualità. E nei giorni scorsi ho aggiunto anche l’ importanza dell’ integrità e della stabilità della famiglia naturale come perno fondamentale della società(sarebbe ora che la sinistra smettesse di regalare la questione familiare alla destra) può benissimo convivere, senza andare in conflitto, con altre forme di unioni e di sessualità(sesso ludico, ecc), anzi è doveroso questo “abbinamento” perchè solo con esso si possono soddisfare contemporanamente le esigenze sia di coloro che vogliono una relazione stabile a vita sia di coloro che vogliono vivere da single la loro sessualità.
Con la sessualità femminista però la situazione è di gran lunga peggiorata, nella direzione opposta, in quanto con la sessualità moralistica religiosa, pur con tutte le sue storture e gravi e penalizzanti limitazioni, almeno vi era un pò di etica(seppure finalizzata ad una questione religiosa e quindi non umana) all’ interno delle dinamiche sentimentali e sessuali tra uomini e donne, quindi c’era più equilibrio, al contrario di quanto accade con la sessualità Liberale femminista nella quale non vi sono regole etiche perchè governata da logiche naturali e quindi individualistiche( e meritocratiche, nella quale quindi il senso del dono e del dovere altruistico non solo non è previsto ma è combattuto. La parola “libero” e “libertà” evocano sempre qualcosa di positivo, ma se ci si riflette bene non sempre è un concetto positivo. Cioè spesso lo è, ma non sempre. Libero, vuol dire anche libero dall’ Etica. Ma essere liberi dall’ Etica vuol dire rimanere intrappolati senza scampo nelle logiche naturali, nelle quali vincono i più “meritevoli”, i più “fortunati”, i più “capaci”.Le stesse logiche usate nel capitalismo(indivisualismo/merito*selezione), capirai che “progresso” rispetto alla sessualità moralistica religiosa.
Ecco perchè bisogna diffondere:
1) l ‘idea di una sessualità all’ insegna del dono(se diventa norma dare gratuitamente, prima o poi diventa norma anche ricevere gratuitamente), e dobbiamo essere noi uomini per prima a dare l’ esempio, per i motivi detti sopra. Dal canto mio in questi giorni metterò miei annunci su siti di incontri in cui manifesto la mia disponibilità a soddisfare con un rapporto sessuale donne brutte che non hanno nessun uomo disposto a sosddisfarle. Fate anche voi così, e invitate tutti gli altri conoscenti a fare così.
2) L’idea del dovere altruistico all’ interno delle dinamiche sessuali e sentimentali di coppia. Nel senso che queste non devono essere basate solo sul proprio ” sentimento” personale, piacere o interesse personale ma anche sul dovere verso l’alta metà, quindi sulla reciprocità. Promettere ad una persona amore e fedeltà a vita, ma poi quando ci si è “annoiati”, cioè quando il proprio sentimento emotivo personale viene meno irrazionalmente e imprevedibilmente(cioè senza giusta causa, ad es. tradimenti ripetuti e continui, ecc), mollarla e scaricarla come se fosse un oggetto da ricambiare, in spregio ai suoi sentimenti umani, e in barba al suo dolore atroce di essere stato abbandonato inaspettatamente e ingiustamente dopo anni e anni di rapporto e quindi di illusione, è pura violenza psicologica. Significa trattare i sentimenti umani di una persona secondo una logica consumistica, da “usa e getta”, senza tenere quindi conto della sua sofferenza, pur di compiacere i propri piaceri ed interessi individualistici. Questa è violenza egoistica. E’ cattiveria, è malvagità. Intanto milioni e milioni di uomini vivono uno strazio per questa situazione, cadendo nella depressione, e spesso anche nel suicidio. Quindi all’ infelicità di massa di questi milioni di uomini segue una disgregazione sociale, proprio perchè l’ estrema fluidità e instabilità dei rapporti di coppia tra donna e uomo contribuisce a creare divisione e sfiducia reciproca. Al contrario, ogni sistema sociale ha bisogno di stabilità per poter andare avanti. Ecco perchè la famiglia naturale e stabile è importantissima per al società. Pertanto chi non se la sente di seguire un’ etica nei rapporti di coppia, è liberissimo di non usrarla, basta che glielo comunichi al “partner”: “senti, io sto con te perchè mi piaci e perchè mi attrai, ma sappi che quando mi sarò annoiata e non proverò più nulla per te,quindi anche senza un valido e giustificato motivo, io ti lascerò anche se tu dovessi soffrire e dovessi ammazzarti per la sofferenza dell’ abbandono, e sappi anche che io te la do solo quando voglio io, pertanto non me ne fregherà nulla se tuoi hai bisogno di sesso, e inoltre non sono tenuta a nessuna fedeltà nei tuoi confronti, insomma sono libera e femminista, il corpo è mio e lo gestisco io, perciò vedi ora se vuoi stare con me o no”. Patti chiari e onesti(seppure beceri), questi. Quindi non è vero che il dovere altruistico di coppia imponga e costringa le persone a stare con un’altra persona contro la propria volontà, ma se invece ci si è impegnati dietro un patto(scritto o non scritto) di relazione stabile, non si può infrangerlo senza giusta causa, specie dopo anni e anni di rapporto, facendo soffrire atrocemente l’altro. Questa è l’ Etica. Me ne frego se femministe e benpensanti di ogni tipo deridono questo che ho detto, la verità è questa. L’ infelicità di massa maschile(ma anche femminile, perchè non credo che le donne che scaricano per senza motivo i loro compagni, o le tante madri single, siano felici) e la disgregazione di questa società occidentale a seguito di questa instabilità, precarietà, e fluidità nei rapporti di coppia. dicono invece che bisogna denunciare ciò che ho denunciato.
**********************
Tarallo(Quota) (Replica)
____
Ma no, niente, da nessuna parte, è una teoria “mia” sulla “specie” umana.
“In un qualche angolo remoto dell’universo che fiammeggia e si estende in infiniti sistemi solari, c’era una volta un corpo celeste sul quale alcuni animali intelligenti scoprirono la conoscenza.
Fu il minuto più tracotante e menzognero della «storia universale»: e tuttavia non si trattò che di un minuto.
Dopo pochi sussulti della natura, quel corpo celeste si irrigidì, e gli animali intelligenti dovettero morire.”
Ecco una favola che qualcuno potrebbe inventare, senza aver però ancora illustrato adeguatamente in che modo penoso, umbratile, fugace, in che modo insensato e arbitrario si sia atteggiato l’intelletto umano nella natura.
L’intelletto, come mezzo per la conservazione dell’individuo, sviluppa le sue forze più importanti nella simulazione; infatti è questo il mezzo attraverso cui si conservano gli individui più deboli, meno robusti, visto che a loro è negato di condurre la battaglia per l’esistenza con le corna o con i morsi laceranti degli animali feroci.
Nell’uomo quest’arte della simulazione tocca il suo culmine: qui l’ingannare, l’adulare, il mentire e il fingere, il vivere in una magnificenza d’accatto, il mascherarsi, le convenzioni che servono a nascondere, il recitare una parte dinanzi agli altri e a se stessi, in poche parole … niente è più inconcepibile del fatto che tra gli uomini possa emergere un impulso onesto e puro verso la verità.”
Etc etc insomma, non voglio ripere cose già dette.
.
Animus(Quota) (Replica)
p.s. la femminista del video linkato nel post è un’attivista dell’ultrasinistra radicale, femminista, anticapitalista e propugnatrice dell’ideologia del gender.
Non rappresenta la tendenza capitalista, mi pare.
E’ una esaltata, che per fortuna non sembra avere alcun seguito – se non tra pari gruppuscoli.
Diana Corsinidiana(Quota) (Replica)
Animus,
“Nell’uomo quest’arte della simulazione tocca il suo culmine: qui l’ingannare, l’adulare, il mentire e il fingere, il vivere in una magnificenza d’accatto, il mascherarsi, le convenzioni che servono a nascondere, il recitare una parte dinanzi agli altri e a se stessi, in poche parole … niente è più inconcepibile del fatto che tra gli uomini possa emergere un impulso onesto e puro verso la verità.” (Animus, o dovrei dire Nietzsche?…)
C’è del vero anche in questo, non c’è dubbio. Però non c’è altrettanto dubbio che tanti uomini, proprio per amore della verità (e per coerenza rispetto a questa), si sono fatti incarcerare, frustare, torturare, ammazzare, bruciare. E molti fra questi (autorevolissimi) non possono certo essere ridotti a dei “rancorosi”, a dei “malriusciti”, a degli “invidiosi”.
Gli esempi potrebbero essere tantissimi, non c’è bisogno che te li elenchi…
In fondo, anche nel nostro modestissimo ambito e al nostro ancora più modesto livello, più o meno per le stesse ragioni (tutto sommato chi ce lo ha fatto fare di occuparci di QM?…) , noi subiamo insulti, derisioni, ostracismi di ogni genere, emarginazione pubblica e talvolta privata, perdita di relazioni sia pubbliche che private, addirittura di alcune amicizie storiche che si pensava fossero consolidate, chiusra di spazi professionali ecc…
P.S. mi devi (si fa per dire…) una risposta sul tema dell’etica che ancora non mi hai dato…Siccome sei un lettore attento, non può esserti sfuggita…né credo che tu voglia glissare…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
E invece non c’ho proprio fatto caso, o l’ho considerata tra le discussioni “archiviate” (quelle dove non c’è necessità di rispondere), se me la indichi, provvedo subito.
Animus(Quota) (Replica)
Diana Corsinidiana,
Diana, per favore, non ricominciamo con le polemiche, non so da quanto hai ripreso a seguirci o se ci hai sempre seguito, nonostante la tua apparente assenza. Abbiamo spiegato mille volte, con centomila esempi, come i sistemi dominanti, nella loro complessità, si evolvono. Abbiamo scritto fiumi di inchiostro in tema, anche sul nuovo giornale “generalista” che abbiamo messo in rete. E abbiamo spiegato in tanti (ma tanti…) articoli e commenti come oggi il sistema capitalistico si declini economicamente a “destra” e “culturalmente” a “sinistra”. E abbiamo spiegato mille volte come il sistema capitalistico si sia disfatto del vecchio apparato valoriale/ideologico (Dio, patria e famiglia), ormai del tutto inservibile, per sostituirlo con il nuovo (femminismo, genderismo, “dirittoumanismo”, laicismo, eugenetismo, scientismo, relativismo assoluto). Ti suggerisco, nel merito di approfondire ancora, se non lo avessi già fatto, attraverso la lettura di questo mio articolo http://www.linterferenza.info/editoriali/destra-e-sinistra/ e di quest’altro di Fusaro (che a me non è per nulla simpatico, ma questo è un altro discorso, se uno dice delle cose giuste, non c’è simpatia o antipatia che tenga..) https://www.uominibeta.org/editoriali/se-il-capitalismo-diventa-di-sinistra/
Abbiamo spiegato non una ma centomila volte come funzionano i processi storici, come le ideologie finiscano per determinarsi storicamente (qualcuno la chiamava etereogenesi dei fini…). Abbiamo portato migliaia di esempi. Il più eclatante, per spiegare quanto stiamo dicendo, è il contesto cinese. La seconda superpotenza iper capitalista del mondo (e fra qualche decennio inevitabilmente anche imperialista) è formalmente guidata dallo stato-partito comunista. E’ un paradosso? Forse. Anzi, da un punto di vista logico e formale lo è senz’altro. Ma io non lo credo più perché ho ormai capito (perché la storia me lo ha insegnato) che ogni ideologia finisce per declinarsi e per determinarsi in modi completamente altri e diversi da quelle che erano le premesse originarie. E ciò che conta sono le ricadute concrete, cioè la prassi, non le intenzioni. Il femminismo, che a te piaccia o meno, è oggi oggettivamente uno strumento e un alleato del capitalismo, né più e né meno, tornando all’esempio di prima, di come il Partito Comunista Cinese (che potrebbe chiamarsi anche pinco pallino, non cambierebbe nulla) è oggi il veicolo e lo strumento attraverso il quale il processo storico ha “deciso” che il capitalismo dovesse affermarsi in Cina fino a farla diventare la prossima superpotenza capitalista mondiale.
Ora, se vuoi sentirci da questo orecchio (e ti è stato spiegato più volte…), bene. Se invece vuoi restare abbarbicata alle tue convinzioni ideologiche (ribadisco, ideologiche), fai pure. Non saresti certo la prima. Capisco che il rospo è duro da ingoiare, ci sono passato anche io, ma non c’è alternativa. Sei una ultraliberista filo capitalista? Bene, figurati, ciascuno ha le sue idee, ci mancherebbe altro, però allora ti tieni anche l’acqua sporca, in questo caso il femminismo, e non cercare di attribuirlo ad altri. Perché come ho ripetuto migliaia di volte, nella Russia sovietica di femminismo non ce n’era neanche l’ombra e non è un caso se nella Russia post sovietica sia ancora relativamente debole (comunque sicuramente non è ideologia ufficiale).
Ciò detto, per favore, non cercare, maldestramente, di riaprire vecchie polemiche, peraltro, sul nulla, perché non porta da nessuna parte. Scusa la veemenza ma è bene chiarirci subito, onde evitare di fiaccarci in sterile polemiche, prive peraltro di fondamento.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Animus,
Eccola, era poco sopra..
Animus, provo a risponderti, dal mio punto di vista ovviamente, sul tema dell’Etica e della sua universalità, con uno dei miei esempi banali, per i quali forse diventerò famoso…
In tutta onestà, potresti dirmi che saresti indifferente all’essere abbandonato, in solitudine, specie se anziano e malato? O che non ti farebbe piacere essere curato e assistito in caso di malattia? Troveresti giusto essere buttato fuori di casa o licenziato in tronco su due piedi? Se (Dio non voglia) ti capitasse di avere un figlio con un handicap fisico o mentale, non ti farebbe piacere vivere in una società che si prende cura di lui anche dopo la tua dipartita? Ti farebbe piacere che tuo figlio potesse studiare anche se tu non avessi i mezzi e le risorse per poter farlo studiare? Ti farebbe piacere vivere in un appartamento decente, in un quartiere decente, con una minimo di sana socialità piuttosto che in un dormitorio di trenta piani di una lurida banlieu di periferia?
L’elenco potrebbe essere lunghissimo…
Ecco, l’Etica, cioè un’idea del mondo, è alla fin fine ciò che consente di poter dare una risposta concreta a quelle problematiche che prima o poi, voglio ricordarlo, riguardano più o meno tutti, tranne i “soliti (pochi) noti”. Non è che lo stato sociale o la sanità e l’istruzione pubblica, o l’assistenza agli anziani le si fanno così, tanto per fare. Si fanno (quando si fanno…) perché alle spalle c’è un’idea del mondo, di ciò che dovrebbe essere la convivenza fra umani.
Molti se ne dimenticano. Sarebbe bene invece ricordarsi che quando si partecipa ad uno sciopero, quando si scrive qualcosa di scomodo e non si va in galera, quando ci prende il “coccolone” per la strada e ci portano in ospedale e (forse ancora per poco…) non paghiamo un euro per essere curati e assistiti, se ancora (questo ormai veramente per pochissimo tempo ancora…anzi…già siamo oltre…) non ci licenziano su due piedi e non ci buttano in mezzo ad una strada come se fossimo un paio di scarpe vecchie, è perché dietro c’è un ‘idea del mondo (per la quale in parecchi ci hanno pure rimesso la pelle e non in senso figurato…). Cioè alla fin fine un ‘etica.
Piaccia o no, è così. E il paradosso è che ne beneficiano tutti, ma proprio tutti, anche quelli che non ci credono (e questo, devo dire la verità, mi ha sempre fatto girare molto le palle..), e anche quelli che potrebbero farne a meno (perché sono impaccati di soldi) però ne usufruiscono lo stesso.
Ecco, fuori dall’Etica, cioè fuori dal bene e dal male, c’è la giungla, c’è l’homo homini lupus…
Vi sentite tutti “lupus”? Ti senti “lupus”? Io te/ve lo auguro. Perché poi in parecchi, convinti di essere “lupus”, quando sono entrati nella giungla hanno cominciato a invocare i diritti…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Fabrizio Marchi,
E allora, quale sarebbe la tua risposta alla domanda:”Dov’è finita l’antico e bimillenario “odio per il sesso” cristiano…dov’è oggi, siamo sicuri che sia davvero scomparso?
Dovrei ritenere che lo consideri davvero esaurito?
Devi però stare attento a non confondere la “sublimazione pulsionale sessuale”” freudiana, la forza della libido messa al servizio della crescita della società (che è più un tema caro a te, e che oggi identifichi come una forza che è stata via via asservita e strumentalizzata dall’iper-capitalismo, una deviazione diciamo, ma che cmq ha certamente quell’origine così correttamente individuata da Freud, da quello che sta più a cuore a me, che pur sembrando affine, è in effetti decisamente diverso.
Io parlo proprio di “odio per il sesso”, di cristiana origine.
Dov’è finito oggi, si sono veramente “redetti”?
Animus(Quota) (Replica)
Fabrizio Marchi,
Direi che hai ragione (non avendo obiettato, mi sembrava implicito nella risposta che ho dato , ecco perchè l’ho considerato archiviato).
Però dal mio punto di vista, questo è sicurametne un partato del maschile.
Io non ne faccio una questione di classe, ma di sesso.
Voglio dire, che ciò che voi vorreste combattere, come mov. maschile, altro non è, che una sovrastruttura …del maschile.
Di questo, vi piaccia o no, dovete farvene una ragione, e cercare di spiegarvela.
Animus(Quota) (Replica)
Animus,
No, Animus, senza nessuna polemica ma in assoluta sincerità, trovo la tua risposta sull’etica, decisamente debole. Praticamente un glissare rispetto al nocciolo del tema. E lo capisco perfettamente, è il punto debole della tua/vostra visione del mondo. La contraddizione dalla quale non potete uscire se non glissando. E infatti avevi letto il mio post ma lo avevi saltato a piè pari, e non a caso.
Dici che ho ragione? E allora se ho ragione tutta l’impalcatura ideologica (o apparentemente anti ideologica) dei nietzschiani si squaglia. Punto. Coerentemente avresti dovuto invece dire che ho torto e che lo stato sociale (quello sostanzialmente disprezzato anche dai liberisti, che con i nietzschiani hanno in comune la convinzione di potersela sempre cavare da soli, grazie alle loro “capacità”…) è il risultato dell’etica (cioè del risentimento, perché l’etica per i nietzschiani è sempre il prodotto del rancore, dell’invidia e del risentimento) e che bisogna sbarazzarsi dell’uno che è conseguenza dell’altra.
Punto e stop. Da questo cerchio, caro Animus, non si esce, se non con qualche maldestra scappatoia o appunto glissando.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Vabbeh, cedo alla Nutella.
.
“Al di là del bene e del male”, al di là della Morale.
Intere generazioni incantate da questo programma, da questa prospettiva, da questa seduttiva promessa.
Intere generazioni messe nel sacco: grande Nicce.
.
Giacché chi ha inseguito Zarathustra fino alle vette più alte, fin oltre le nuvole, ha potuto bucare il diaframma, frantumare l’incantesimo. Nelle sue mani sono rimasti i cocci.
Cosa videro quelli con esterrefatto stupore?
Che al di là del bene e del male si estende il Regno di un altro Bene e di un altro Male. Al di là della Morale, un’altra Morale. Al di là della Terra un’altra Terra.
Il Bene ed il Male dei Signori, la Morale dei Forti, che – arrossendo – nasconde il suo nome.
Pudibonda assai! Troppo per i segugi del sospetto. Troppo e tuttavia …non abbastanza! Zarathustra è nudo.
.
Grande Nicce, il migliore dei miei nemici.
Quanto ho imparato da lui.
Quanto si impara dai nemici!
.
RDV
Rino DV(Quota) (Replica)
Fabrizio Marchi,
Fabrizio, perdonami, le tue sono le obiezioni di uno scolaretto.
Io ho abbandonato il principio di non contraddizione da un pezzo:”Aborro gran parte della forma mentis occidentalis… non credo ai tre dogmi della logica aristotelica … tesi e anti-tesi, non sono una vera e l’altra falsa, ma, singolarmente entrambe false, nel loro insieme,vere.” (da “Chi sono”, sul mio blog)
Per me, caro Fabrizio, le contraddizioni e le antinomie (come risulta spesso dai miei scritti) fanno parte della natura, non di un “errore logico”!
Io posso dirti, in tutta sincerità, che hai ragione, ma nulla mi impedisce di oppormi a quelle idee.
Dici che lo stato sociale, cioè l’etica, è il risultato del ressentiment, dell’invidia verso i “capaci”.
E’ vero, non posso mica darti torto, lo credo anch’io.
Ed infatti è quello che ti ho detto, tra le righe, forse non l’hai colto.
Se ti dico che ciò che vuoi combattere è un portato del maschile, (al quale basta aggiungere) che l’ “ontologia” del maschile è la qualità (non la quantità, quella è tutta sul versante femminile), ti sto già dicendo che è frutto di quel maschile che, ahimè, non trova il suo senso nel mondo, né nel femminile, per ovvie ragioni, né nel maschile, perchè la natura del maschile crea a sua volta dicotomie interne (altrimenti quel “qualità”, non avrebbe alcun senso).
Ora che ci siano dei maschi, la maggior parte, è sempre stato così, mica l’ha inventato l’iper capitalismo ne converrai, che sono esclusi “dal senso del maschile” (per le ragioni esposte in precedenza), e che questi per trovare il loro senso debbano annullare , io non posso che prenderne atto, e vi do anche ragione, non per la ragione che si da ai fessi, ma perchè capisco che si voglia perseguire i propri interessi, ciò che è meglio per se stessi.
Ma questo vale anche per me, anch’io vivo la “contraddizione” che mi sollevi.
Ma c’è forse una differenza… perchè quello che mi chiedo e che mi preme, e mi pare che nessuno di voi faccia, è, ma voi sapete quello che fate?
Avete una qualche idea delle conseguenze che la realizzazione di certi desidata (io sono convinto che tu inizi ad averne…) hanno, di quali sono i moventi “originali”, le pulsioni profonde, oppure tutto inizia e finisce là, nel principio di piacere.
Per me, il problema finisce quì, è cioè “solo” una questione di consapevolezza.
Se le cose si fanno sapendo quello che si fa, bene, se si fanno (le stesse cose), non sapendo quello che si fa…male.
Saluti
Animus(Quota) (Replica)
Sì, Rino, certo, questa è la tua interpretazione, che “noi” conosciamo bene, ma che di fatto, non nega l’origine di quel “bisogna che tutto cambi perchè tutto rimanga com’è”.
Cioè, quell’odio, cristiano troppo cristiano, ha semplicemente cambiato polarità, si manifesta ora sotto una polarità inversa.
Ecco dunque il cambio di morale!
Il cambio di morale?
E se alla “bestia” che si nutre d’odio non interessasse la polarità, ma solo, continuare a nutrirsi, a sopravvivere, a speculare su un conflitto?
Siamo sicuri che Nietzsche, con l’andare al di là del bene e del male, intendesse semplicemente questo, una banale inversione, che in nulla lo confuta, ma anzi, gli da ancora ragione, essendo in tutto e pr tutto, ancora una morale del ressentiment, semplicemente rinnovata?
Dai Rino, forza, so che puoi fare di meglio…
Animus(Quota) (Replica)
Animus,
“Io ho abbandonato il principio di non contraddizione da un pezzo:”Aborro gran parte della forma mentis occidentalis…” (Animus)
E allora che stiamo a fare? A perdere tempo? Che senso ha discutere fuori da questa logica? Posso essere d’accordo sul fatto che la complessità delle cose fa sì che queste si articolino in mille rivoli diversi, ciascuno dei quali a sua volta prende strade diverse e che la dialettica (tesi, antitesi e sintesi), concepita rigorosamente, possa non dar luogo alla sintesi. E molto spesso è così. Ma questo è tutto un altro discorso.
Se abbandoniamo la logica, abbandoniamo contestualmente la possibilità di un confronto dialettico, nel senso che diventa oggettivamente impossibile trovare non solo un qualsiasi punto di incontro ma anche un terreno intersoggettivamente condiviso (sia dal punto di vista logico che linguistico). Per la semplice ragione che ogni parametro è destinato a saltare, a perdere completamente di ogni significato. Il risultato finale è il relativismo assoluto, cioè una forma di nichilismo. Capisco che a te possa anche far piacere ma, così facendo, stiamo entrando in un’altra dimensione dove appunto è oggettivamente impossibile qualsiasi genere di attività. In questa dimensione tutto e il contrario di tutto è possibile e plausibile.
Che dire? Accomodati pure, noi però siamo un’altra cosa, e ringrazia il cielo che di coglioni come noi nella storia ce ne sono stati pure parecchi, e proprio l’esistenza di quei coglioni fa sì che tu possa andarti ancora a curare gratis in una struttura pubblica oppure di scrivere banalità nichilistiche con atteggiamento saccente in giro per la rete.
“Dici che lo stato sociale, cioè l’etica, è il risultato del ressentiment, dell’invidia verso i “capaci”. (Animus)
Ma cosa stai dicendo, Animus? Io non penso affatto che l’etica sia la risposta ipocrita dei “risentiti” o dei “malriusciti” nei confronti dei “capaci”. Questo è quello che pensi tu. Io penso, in effetti, che l’etica possa senz’altro essere utilizzata anche nel senso che dici tu, ma non riduco l’etica a questo. Nonostante tutto, non penso che l’essere umano sia solo una totale schifezza da guardare con disprezzo dall’alto del monte (che non è al riparo dalla schifezza, sia chiaro che la merda piove ovunque…), e per una semplice ragione, e cioè che non sento affatto di essere una schifezza, o una totale schifezza. E per logica, se io non sono una schifezza e mi relaziono con altre persone che a loro volta si relazionano con me, ne deduco che anche loro non siano solo schifezze. Forse tu ti senti tale (che sia questo l’arcano?…), infatti io con te non ho mai avuto una vera e autentica relazione come invece ho avuto e ho con diversi altri amici del Momas (la qual cosa non è la prova provata che tu sia una schifezza umana e il sottoscritto invece solo in parte. E’ solo una possibile ipotesi).
Tu irrompi qui, ma non ti poni in un’ottica costruttiva, il tuo intento è solo quello di cercare di convincerci quanto siamo inetti o al limite inconsapevoli (anche se dici che forse siamo più consapevoli di quanto facciamo finta di non esserlo. Tradotto, siamo dei “malriusciti” sfigati, molto abili nel coprire ipocritamente, dietro ad una maschera ideologica, la nostra reale condizione). Del resto, e in questo sei coerente, a te non interessa costruire un bel nulla. Infatti sei inutile, produci molti sforzi per dimostrare a te stesso e a noi che sei utile e ci imponi, in qualche modo, la tua presenza.
Ci sarebbe da indagare cosa ci sia dietro a tutto ciò ma non mi pagano per fare lo psicoanalista e non sarebbe questa la sede.
“Fabrizio, perdonami, le tue sono le obiezioni di uno scolaretto”. (Animus)
Pochi giorni fa fa ti sei incazzato, peraltro giustamente, perché Tiziano, non rispondendo nel merito, ti ha dato dell’ipocrita. E tu te la sei addirittura presa con me dicendomi che avrei dovuto censurare il suo commento. E adesso mi dai dello “scolaretto”. E’ vero che non credi nel principio di identità e non contraddizione (e che forse pure Aristotele era un “malriuscito”, o forse solo uno dei tanti, tutti, ipocriti,…), però a questo punto, ammetterai, che tutto e il contrario di tutto è possibile.
Ma allora di cosa stiamo a parlare? Perché perdiamo tempo? Tu, cosa stai a fare qui? Perché ci stai? A che pro? Vatti a divertire, pensa ai tuoi figli, se li hai (non so cosa potrai trasmettergli, ammesso che tu sia coerente con quanto affermi, e non lo credo…), cerca di spassartela, sii coerente. D’altronde, che senso ha tutto il resto? Niente…Ma allora cosa stai a fare qui?. Per dirci che non valiamo un cazzo con l’eccezione di Rino? Allora aveva ragione Tiziano nel dirti le cose che ti ha detto?
Ma tanto a te ch te frega, tutto e il contrario di tutto si può dire e fare. ..
Un’ultima cosa. Però, seriamente. Io non posso rispondere a tutti/e quelli/e che vengono qui per polemizzare o a dirci quanto siamo stronzi. E’ vero che se non altro per abitudine e per uno straccio di mestiere scrivo abbastanza rapidamente però tu capisci che obiettivamente non è possibile. Oltretutto non è costruttivo, quindi per me è solo una perdita di tempo. Quindi se dobbiamo perdere tempo, ti invito ad alzare le tende e a cercare di coinvolgere le persone nelle discussione che ti interessano sul tuo blog, non su questo. Se non ci riesci, interrogati sul perché, magari può essere la volta buona che scendi dal monte. Però non puoi utilizzare gli spazi degli altri per le tue finalità. Fai prima (e iol non ho nessun problema) a segnalare il tuo blog, poi chi vuole viene a discutere. Se ciò non accade non è un mio problema ma il tuo. Però il tuo non può diventare il mio. Ne convieni?
E non venirmi a dire che ti voglio cacciare perché non è così, e lo sai bene. però c’è un limite a tutto.
Sia chiaro che non ti sto dicendo queste cose perché mi hai dato dello scolaretto (sai quante me ne dicono da sempre e di ben peggiori, se me la dovessi prendere starei fresco…) ma perché con il tuo atteggiamento non si va da nessuna parte. Il confronto non è più tale ma diventa solo un esercizio per dimostrare chi è più “fico”, per cercare di “distruggere” l’altro. A che pro? Ma cosa vuoi che me ne possa fregare a me? Ma poi, anche qualora fosse (e sarei messo veramente male se fossi ancora in quella condizione), su quali basi si potrebbe accettare un confronto dialettico con uno che rifiuta a priori ogni logica? Io per lo meno non ci riesco. Il tutto diventerebbe solo una serie infinita di tautologie. Senza senso. Ma forse è proprio questo che vuoi arrivare a dimostrare…
Cerchiamo quindi di essere coerenti e traiamone le giuste e doverose conclusioni. Capisco che anche la coerenza (figlia anch’essa della logica), partendo dal tuo assunto, è acqua fresca, però, cerca di fare uno sforzo.
P.S. E’ bene sapere che il risultato di tutta questa vis nichilistica, è il fascismo…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Aggiungo che, non a caso, è proprio il femminismo ad aver abbandonato il principio di identità e non contraddizione. E infatti il terreno dello scontro si è spostato altrove, su altri territori (la psicosfera), e dobbiamo attrezzarci a quel tipo di scontro. Questo però non fa venire meno la logica che ci è servita a comprendere anche il fenomeno e l’ideologia femminista e a sottoporlo ai raggi X, come si suol dire.
Poi che il terreno di scontro sia in ultima analisi un altro, è un altro discorso ancora. Ma anche in questo caso la logica deve servirci per affinare altri strumenti interpretativi e capire come utilizzarli.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Sapevo che con la Nutella sarebbe stata dura smettere.
Solo un altro cucchiaino e poi basta.
.
“Io ho abbandonato il principio di non contraddizione da un pezzo:”Aborro gran parte della forma mentis occidentalis…”
.
Perfetto, è il nucleo epistemologico della filosofia nicciana.
.
Perché non è possibile impallinare Nicce? Perché non si trova mai modo di coglierlo con le mani nel sacco? Perché sfugge ad ogni rete? Perché intriga tutti da 100 anni?
.
Perché non gli importa nulla della coerenza, non si sente vincolato alla parola data, non tiene conto della logica. Lo dice apertamente e lo pratica. Non porta argomentazioni, non deduce, non implica.
Non si cura delle contraddizioni, il che gli consente non solo di essere liberamente incoerente ma anche di essere coerente. A piacimento.
.
La contraddizione non esiste per lui. La denuncia però negli altri, la deride, la condanna. Quella altrui. E questo è in piena coerenza con la sua professata incoerenza.
.
Non lo si può accusare di essere contraddittorio, perché se ne fa vanto. E’ un difetto che vede negli altri, in lui è una virtù. Niente è più democratico della logica, Nicce non è democratico, dunque non può tener conto della logica: ecco la vera coerenza. Ecco l’antilogica.
.
Non esistono menzogne nella sua filosofia, perché non si cura della verità (che non esiste) però si cura della verità che esiste ed è la sua. Ma non lo si può dire menzognero perché il suo scopo non è la verità. E’ la verità.
.
La lealtà è la legge cui sono tenuti gli altri, quelli che professano la fede nella lealtà. Ma lui non la professa quindi può essere sleale.
Questa è la vera lealtà. In tal modo dunque solo lui è leale perché non mente sulla sua lealtà, non la tradisce. Non può tradirla. Non è né il suo scopo né il suo strumento, perciò lui è leale più di ogni altro al mondo. Gli altri sono sleali.
.
La verità non esiste perciò è la sua.
Tutte le patrie sono sacre: tutte cioè la mia.
.
Ogni parola data, ogni legge, ogni coerenza, ogni lealtà diventeranno prima o poi un vincolo alla vittoria. Ma la sola cosa che conta è Vincere.
.
E questa è coerenza.
.
RDV
RDV
(Basta Nutella, sono già in sovrappeso)
Rino DV(Quota) (Replica)
Fabrizio:
Aggiungo che, non a caso, è proprio il femminismo ad aver abbandonato il principio di identità e non contraddizione
>>>
In modo esplicito è stato detto e viene ripetuto senza fine che la logica è maschile, brrr….
Nicce dice che è democratica: doppio brrr…
.
Lascio parlare i miei nemici: Cantano il peana del maschile. Io non sarei mai giunto a tanto.
Grazie, insostituibili nemici!
. *hi*
RDV
.
Rino DV(Quota) (Replica)
Io questa discussione la capisco fino ad un certo punto, perchè per me se abbandoniamo la logica, se crediamo che non sia possibile alcuna verità oggettiva, se non esista l’etica ma tante etiche (quanti sono i soggetti?), non vedo per cosa ci diamo tanto da fare o di cosa ci stiamo lamentando. Se un’etica vale l’altra vale solo il rapporto di forza, se la Verità non esiste ma è vero solo ciò che serve alla causa, questo rappresenterebbe il de profundis per ogni istanza maschile, la quale si è sempre nutrita della pretesa di ricercare la verità (cosa diversa, ovvio, dall’averla già trovata). Significherebbe giocare sul terreno e con le armi dell’avversario, che quel terreno e quelle armi le conosce molto meglio. Significherebbe ripetere a rovescio il femminismo, ma con una differenza sostanziale. Mentre da una parte si crede di essere nel giusto (la famosa falsa coscienza), da parte maschile si saprebbe esattamente di battersi per una causa in cui il giusto e il vero non esistono. E questo, per la struttura del maschile, significherebbe battersi senza convinzione, esattamente come si batte male ed è destinato alla sconfitta un esercito che non crede nella guerra che combatte. Un disastro, amici. Il relativismo e il nichilismo non si addicono ai maschi. Noi abbiamo bisogno di combattere per una causa vera e giusta, non per convenienza. Non è un caso che le grandi religioni monoteiste, la logica e la filosofia e l’etica sono tutti prodotti dalla mente maschile. Abbandoniamoli e finiamo dritti dritti nella fauci della Grande Madre, che di quelle cose se ne frega altamente. In realtà l’oltreuomo di Nicce è un’oltredonna o forse una donna senza oltre.
armando(Quota) (Replica)
Non so perchè ogni qualvolta faccio analisi e proposte, vengono sommerse in poco tempo da una valanga di commenti, sicchè poi nessuno legge quello che ho scritto. E’ tutto un complotto contro di me ne sono sicuro!
Comunque a parte gli scherzi, il senso di autoconservazione che porta l’ umano a mentire inconsapevolmente di cui parla Animus, non può riferirsi al caso da me descritto , cioè la mia intenzione e il mio invito ad avere un rapporto sessuale con una eventuale donna molto brutta a cui nessun uomo glielo dà. Si tratta infatti semplicemente di infilare il pisello nella vagina per pochi minuti, rendendo contenta una persona infelice, non certo quind di impegnarsi in una storia.. Purtroppo la mentalità femminista che impone una sessualità sganciata da ogni senso del dono, ha contagiato anche gli uomini, anche coloro che si occupano di QM. Ho già detto che se non iniziamo prima noi uomini a “normalizzare” una sessualità che preveda anche il donarsi, non otterremo mai dalle donne una sessualità gratuita, equa e spontanea. Questione del dono a parte, passiamo alla questione della selezione. Non esiste solo la selezione femminile, esiste anche una selezione maschile, la differenza è però che la selezione maschile è subordinata alla selezione femminile,nel senso che un uomo può preferire quanto si vuole questa a quella, ma è questa o quella a decidere se fare sesso o no con lui, l’ uomo non decide un bel nulla, in quanto è lui a corteggiare)cioè è lui a chiedere, a supplicare), e se non corteggia, nessuna donna di certo gli va a chiedere di fare sesso,a meno che non sia un super figo o comunque un maschio alpha in generale ,quindi la selezione maschile è solo teorica, fittizia.E pura e tragica illusione dire “ho conquistato una donna”. Non hai conquistato un bel nulla, è la donna che ha deciso tu sei funzionale al suo piacere e al suo interesse. Per questo non so se ridere o piangere quando leggo su spazi della questione maschile, certi che fanno gli schizzinosi dicendo che non si farebbero mai questa o quella, perchè loro vogliono fare sesso solo con donne attraenti.. E’ come sentire un disoccupato senza tetto e senza reddito dire che rifiuterebbe avere come auto una panda vecchia e consumata e che quindi vorrebbe avere come minimo una mercedes benz, ovvio che questa sua selezione sarebbe solo fittizia in quanto bene che andasse riuscirebbe al massimo ad avere una panda come auto. Quindi la sua “selezione”(no panda/sì mercedes) andrebbe a farsi fottere. Perciò basta esibire i muscoli, in quanto grazie alla disparità ormonale le donne nelle dinamiche sessuali e sentimentali battono noi uomini, sono più forti, più potenti,perchè sono loro che decidono, che selezionano. Un uomo non è mai “casto” per sua scelta, a differenza della donna che invece quando è casta è sempre per sua volontà, a meno di casi estremi(bruttezza esagerata). Per questo motivo se proprio vogliamo parlare di menzogne questa non è certo la mia affermazione/invito a fare sesso anche con donne che non ci piacciono, bensì questa storiella che ci siamo raccontati per anni sulla “indipendenza nei confronti delle donne”, sul “distacco emotivo”. Purtroppo gli ormoni non permettono ciò, noi uomini siamo condannati alla dipendenza e quindi alla subordinazione nei confronti del femminile, e quindi nessun nostra esercitazione “filosofica”, per quanto possa possa essere attraente teoricamente, ci potrà liberare da questa prigionia ormonale. Solo l’ Etica ci potrà liberare.
Dobbiamo pertanto rivendicare i nostri diritti sessuali e sentimentali, piuttosto di mostrare i muscoli. Ma per rivendicarli dobbiamo essere anche disposti a riconoscere tali diritti ad eventuali donne che ne hanno bisogno(n generale, cioè sia nelle dinamiche sessuali che sentimentali di coppia). La QM non Questa si chiama equità e reciprocità. E’ appunto l’ Etica.
Comunque ritornando alla questione dell’ Etica in generale, nessuno(eccetto Fabrizio) sembra abbia condiviso questa mia proposta(proposta, non certo imposizione) sulla QM/QE/QU. E me ne dolgo.
p.s: visto che il mio lungo commento di ieri è stato sommerso in breve tempo da altri commenti e quindi sicuramente non è stato letto da nessuno, lo riposto qui(corretto dagli errori di trascrizione e di ortografia che la mia ernia del disco causa dal momento che mi rende uno strazio scrivere sul pc):
Animus dove ritieni che io abbia mentito? Intendi forse quando ho detto che mi farei una donna molto brutta se questa mi chiedesse un rapporto sessuale per farla contenta? Embè? L’ importante è che sia pulita e che non abbia malattie. A finale solo una trombata è. Ogni buco è pertugio, il pene serve per essere infilato in una vagina(non certo per fare pipì, per questa funzione basta un buco) a prescindere se la sua “proprietaria” sia bella o brutta, se ci piaccia o no. Ma se non ci credi, se non ci credete, e trovate una donna a cui nessun “cane” glielo dà, mettetevi in contatto con me tramite Fabrizio, così organizziamo una scopata di beneficenza. Provare per credere. Però niente fregature, che ho la querela “facile”. Vi aspetto. Se predico un’ idea di come dovrebbe essere la società mi par logico che io debba essere il primo ad agire secondo questa idea che predico.
Se vogliamo che le donne siano meno selettive e che siano disposte a darla ad un uomo anche senza esserne attratte e senza ricavare nessun interesse, quindi per il puro fine di regalare piacere all’altro, dobbiamo essere prima noi uomini a dar loro il buon esempio a loro. E questo perchè se noi vogliamo fare i selettivi e schizzinosi le donne non ci perdono nulla, in quanto per via della disparità ormonale se loro vogliono trombare basta un “fischio” e ottengono la trombata, a differenza di noi uomini medi che dobbiamo sbatterci per anni e anni tra continui corteggiamenti, rifiuti e umiliazioni per avere una piccola speranza di ottenere un misero pel di figa in un’ anemica e misera relazione di coppia. Ergo, è nel nostro interesse diffondere nella società l ‘idea che sia cosa buona e giusta fare sesso con una persona anche senza piacere e senza ricavare interesse di nessuna natura, cioè per il solo scopo di donare un felicità ad una persona bisognosa di sesso. Solo così qualche donna ci potrebbe imitare(seppure in forma minore, per via della disparità ormonale) e quindi ricevere anche noi soddisfazione sessuale, ma finchè in questa società permane l ‘idea normativa che il sesso debba essere fatto solo ed esclusivamente per il proprio piacere o interesse personale e che quindi non sia prevista oltre a questo anche una sessualità “altruistica”, noi uomini beta non avremo mai nessuna possibilità di ottenere una sessualità gratuita e spontanea e quindi dovremo passare sempre attraverso la Selezione la quale ci dà una probabilità di successo pari a quella di vincere un concorso pubblico. La maggior parte del genere maschile in Occidente è sessualmente frustrato(anche quelli sposati), ma la stragrande maggioranza degli uomini per una questione di “onore” e di pseudo “machismo” cerca di nascondere questa frustrazione raccontando inesistenti esperienze sessuali con questa o con quella.
Perciò se non siamo prima noi uomini a fare questo gesto di buona volontà, come possiamo sperare che lo facciano le donne che invece con il loro potere sessuale non hanno nulla da perdere?
Prendo spunto da una affermazione di Fabrizio per fare un’altra osservazione: ” non c’è altrettanto dubbio che il Cattolicesimo abbia castigato e represso la sessualità, ma non credo che il processo storico in corso sia una sorta di mimetismo del Cattolicesimo stesso che si ripresenta sotto altre spoglie.”(fabrizio)
Infatti. Il moralismo sessuale cattolico(e religioso in generale) è una cosa diversa rispetto al sesso liberale femminista(merito/selezione/repressione). Siamo tutti d’accordo che ingabbiare il sesso in una dinamica meramente familiare e procreativa, come ha fatto il moralismo religioso, è castigante per una serena e appagante sessualità. E nei giorni scorsi ho aggiunto anche che l’ importanza dell’ integrità e della stabilità della famiglia naturale come perno fondamentale della società(sarebbe ora che la sinistra smettesse di regalare la questione familiare alla destra) può benissimo convivere, senza andare in conflitto, con altre forme di unioni e di sessualità(sesso ludico, ecc), anzi è doveroso questo “abbinamento” perchè solo con esso si possono soddisfare contemporaneamente le esigenze sia di coloro che vogliono una relazione stabile a vita sia di coloro che vogliono vivere da single la loro sessualità.
Con la sessualità femminista però la situazione è di gran lunga peggiorata, nella direzione opposta, in quanto con la sessualità moralistica religiosa, pur con tutte le sue storture e gravi e penalizzanti limitazioni, almeno vi era un pò di etica(seppure finalizzata ad una questione religiosa e quindi non umana) all’ interno delle dinamiche sentimentali e sessuali tra uomini e donne, quindi c’era più equilibrio, al contrario di quanto accade con la sessualità Liberale femminista nella quale non vi sono regole etiche perchè governata da logiche naturali e quindi individualistiche( e meritocratiche), nella quale quindi il senso del dono e del dovere altruistico non solo non è previsto ma è combattuto. La parola “libero” e “libertà” evocano sempre qualcosa di positivo, ma se ci si riflette bene non sempre è un concetto positivo. Cioè spesso lo è, ma non sempre. Libero, vuol dire anche libero dall’ Etica. Ma essere liberi dall’ Etica in ambito sessuale e sentimentale, per un uomo medio vuol dire rimanere intrappolati senza scampo nelle logiche naturali, nelle quali vincono i più “meritevoli”, i più “fortunati”, i più “capaci”.Le stesse logiche usate nel capitalismo(individualismo/merito*selezione), capirai che “progresso” rispetto alla sessualità moralistica religiosa.
Ecco perchè bisogna diffondere:
1) l ‘idea di una sessualità all’ insegna del dono(se diventa norma dare gratuitamente, prima o poi diventa norma anche ricevere gratuitamente), e dobbiamo essere noi uomini per prima a dare l’ esempio, per i motivi detti sopra. Dal canto mio in questi giorni metterò miei annunci su siti di incontri in cui manifesto la mia disponibilità a soddisfare con un rapporto sessuale donne brutte che non hanno nessun uomo disposto a soddisfarle. Fate anche voi così, e invitate tutti gli altri conoscenti a fare così.
2) L’idea del dovere altruistico all’ interno delle dinamiche sessuali e sentimentali di coppia. Nel senso che queste non devono essere basate solo sul proprio ” sentimento” personale, piacere o interesse personale ma anche sul dovere verso l’alta metà, quindi sulla reciprocità. Promettere ad una persona amore e fedeltà a vita, ma poi quando ci si è “annoiati”, cioè quando il proprio sentimento emotivo personale viene meno irrazionalmente e imprevedibilmente(cioè senza giusta causa, ad es. tradimenti ripetuti e continui, ecc), mollarla e scaricarla come se fosse un oggetto da ricambiare, in spregio ai suoi sentimenti umani, e in barba al suo dolore atroce di essere stato abbandonato inaspettatamente e ingiustamente dopo anni e anni di rapporto e quindi di illusione, è pura violenza psicologica. Significa trattare i sentimenti umani di una persona secondo una logica consumistica, da “usa e getta”, senza tenere quindi conto della sua sofferenza, pur di compiacere i propri piaceri ed interessi individualistici. Questa è violenza egoistica. E’ cattiveria, è malvagità. Intanto milioni e milioni di uomini vivono uno strazio per questa situazione, cadendo nella depressione, e spesso anche nel suicidio. Quindi all’ infelicità di massa di questi milioni di uomini segue una disgregazione sociale, proprio perchè l’ estrema fluidità e instabilità dei rapporti di coppia tra donna e uomo contribuisce a creare divisione e sfiducia reciproca. Al contrario, ogni sistema sociale ha bisogno di stabilità per poter andare avanti. Ecco perchè la famiglia naturale e stabile è importantissima per al società. Ovviamente chi non se la sente di seguire un’ etica nei rapporti di coppia, basta che glielo comunichi in anticipo al “partner”: “senti, io sto con te perchè mi piaci e perchè mi attrai, ma sappi che quando mi sarò annoiata e non proverò più nulla per te,quindi anche senza un valido e giustificato motivo, io ti lascerò anche se tu dovessi soffrire e dovessi ammazzarti per la sofferenza dell’ abbandono, e sappi anche che io te la do solo quando voglio io, pertanto non me ne fregherà nulla se tuoi hai bisogno di sesso, e inoltre non sono tenuta a nessuna fedeltà nei tuoi confronti, insomma sono libera e femminista, il corpo è mio e lo gestisco io, perciò vedi ora se vuoi stare con me o no”. Patti chiari e onesti(seppure beceri), questi. Quindi non è vero che il dovere altruistico di coppia imponga e costringa le persone a stare con un’altra persona contro la propria volontà, ma se invece ci si è impegnati dietro un patto(scritto o non scritto, matrimonio o non matrimonio) di relazione stabile, non si può infrangerlo senza giusta causa, specie dopo anni e anni di rapporto, facendo soffrire atrocemente l’altro.
Questa è l’ Etica. Me ne frego se femministe e benpensanti di ogni tipo deridono questo che ho detto, la verità è questa. L’ infelicità di massa maschile(ma anche femminile, perchè non credo che le donne che scaricano per senza motivo i loro compagni, o le tante madri single, siano felici) e la disgregazione di questa società occidentale a seguito di questa instabilità, precarietà, e fluidità nei rapporti di coppia. dicono invece che bisogna denunciare ciò che ho denunciato.
Tarallo(Quota) (Replica)
Ma io non rifiuto a priori ogni logica , volevo dire di non farne un “idolo”, di non usarla come un legaccio (perchè alla fine, si rimane impigliati).
“Di ogni verità anche il contrario è vero”, non mi sembra l’abbia detto una femmina(ista).
L’ha detto uno, che ha fondato, nientemeno che una..civiltà, e tra loro, si capiscono benissimo.
Tutta la filosofia di Hegel è contraria alla “logica” (questa aristotelica, ovviamente, non quella hegeliana).
Ergo, il post parossistico di Rino è davvero ridicolo.
E’ chiaro che se si spinge all’eccesso questo principio, anche la comunicazione risulta impossibile.
Mentre Nicce mette in guardia dagli “imbalsamatori”, quelli che usano la logica come un legaccio, un’imbragatura, dalla quale, si rimane poi …legati.
Ma perchè alla fine siamo finiti a parlare di logica?
Perchè altrimenti non ci capiamo?
Direi che è così, non ci capiamo.
Animus(Quota) (Replica)
Caro tarallo, il tuo discorso sull’etica, se lo si emenda dal rapporto sessuale per fare piacere all’altro/a (potrebbe funzionare in una coppia stabile ma non in altre circostanze), ha un senso e lo condivido, in specie quando parli dell’unione fra due persone e della necessità di tener conto dei sentimenti altrui.
Non mi torna afftto, invece, l’impossibilità, secondo te, dell’indipendenza emotiva. Non è affatto mostrare i muscoli, è semplicemente considerare se stessi e il proprio corpo come qualcosa di più di un insieme di impulsi e istinti. E se si può arrivare all’etica perchè non si potrebbe accedere all’indipendenza emotiva? L’etica nella tua accezione fa dipendere la propria felicità dall’altro/a, il distacco emotivo da se stessi. Tu pensi sia impossibile? Mi spiace, ma allora hai un concetto dell’uomo molto basso. Mi azzardo a dire anche un’altra cosa. Senza una certa dose di sublimazione delle energie sessuali, da cui segue anche una certa normazione del sesso, non sarebbero nate o non si sarebbero evolute le culture e le civiltà, che notoriamente sono state invariabilmente prodotti del maschile. Reich pensava che la liberazione sessuale fosse un antidoto alla violenza. Ora, le femministe sostengono che in un antichissimo passato i popoli a struttura sociale matriarcale fossero pacifici e tranquilli. Balle. Erano anche quelli in cui esistevano i sacrifici umani alla Grande Dea.
ARMANDO(Quota) (Replica)
Un grandissimo Galimberti tratta (e collega), in un solo video, la tecnica, il capitalismo, il cristianesimo, l’etica, etc etc.
Animus(Quota) (Replica)
Armando, mi fa piacere che sull’ etica all’ interno di un rapporto di coppia concordi, però se emendiamo questo concetto del dono etico dalla sessualità al di fuori del matrimonio, vuol dire continuare a rimanere con questa sessualità individualista e meritocratica, che tanta frustrazione al genere maschile sta arrecando.. Oggi in questa società, a torto o a ragione, la maggior parte del sesso avviene in rapporti occasionali, pertanto dobbiamo ragionare e lavorare soprattutto in questo contesto, perchè non possiamo permettere questa discriminazione. Il sesso discrimina come e più del capitalismo.
Sull’ indipendenza e sul distacco nei confronti delle donne, non voglio fare il disfattista ma far notare che una filosofia di vita poco può influire sulla chimica.
Comunque non voglio dire che non si può essere indipendenti ed emotivamente distaccati dalla donna, ma questo però può avvenire solo a costo di un enorme sacrificio interiore il quale di sicuro non può far vivere sereni e appagati. Questa è una forma di auto-castrazione dei propri istinti sessuali e dei propri sentimenti. Come ci vogliono le femministe, per renderci addomesticati. Ecco perchè se da un lato incoraggiano la sessualità esibizionista e senza tabù dall’altro lato chiedono la repressione nei confronti dei clienti di prostitute: cioè dovete guardare, dovete eccitarvi ma nello stesso tempo dovete anche contenervi, altrimenti non siete “veri uomini”. No non dobbiamo cadere nella loro trappola. Dobbiamo essere libidinosi, dobbiamo essere “porci”, dobbiamo andare a prostitute(quelle di strada), e dobbiamo rivendicare i diritti all’ integrità interiore e psicologica all’ interno dei rapporti di coppia.
p.s: posto di nuovo il commento di ieri che per colpa di Giovanni76 non ha letto nessuno eccetto Armando:
Comunque a parte gli scherzi, il senso di autoconservazione che porta l’ umano a mentire inconsapevolmente di cui parla Animus, non può riferirsi al caso da me descritto , cioè la mia intenzione e il mio invito ad avere un rapporto sessuale con una eventuale donna molto brutta a cui nessun uomo glielo dà. Si tratta infatti semplicemente di infilare il pisello nella vagina per pochi minuti, rendendo contenta una persona infelice, non certo quind di impegnarsi in una storia.. Purtroppo la mentalità femminista che impone una sessualità sganciata da ogni senso del dono, ha contagiato anche gli uomini, anche coloro che si occupano di QM. Ho già detto che se non iniziamo prima noi uomini a “normalizzare” una sessualità che preveda anche il donarsi, non otterremo mai dalle donne una sessualità gratuita, equa e spontanea. Questione del dono a parte, passiamo alla questione della selezione. Non esiste solo la selezione femminile, esiste anche una selezione maschile, la differenza è però che la selezione maschile è subordinata alla selezione femminile,nel senso che un uomo può preferire quanto si vuole questa a quella, ma è questa o quella a decidere se fare sesso o no con lui, l’ uomo non decide un bel nulla, in quanto è lui a corteggiare)cioè è lui a chiedere, a supplicare), e se non corteggia, nessuna donna di certo gli va a chiedere di fare sesso,a meno che non sia un super figo o comunque un maschio alpha in generale ,quindi la selezione maschile è solo teorica, fittizia.E pura e tragica illusione dire “ho conquistato una donna”. Non hai conquistato un bel nulla, è la donna che ha deciso tu sei funzionale al suo piacere e al suo interesse. Per questo non so se ridere o piangere quando leggo su spazi della questione maschile, certi che fanno gli schizzinosi dicendo che non si farebbero mai questa o quella, perchè loro vogliono fare sesso solo con donne attraenti.. E’ come sentire un disoccupato senza tetto e senza reddito dire che rifiuterebbe avere come auto una panda vecchia e consumata e che quindi vorrebbe avere come minimo una mercedes benz, ovvio che questa sua selezione sarebbe solo fittizia in quanto bene che andasse riuscirebbe al massimo ad avere una panda come auto. Quindi la sua “selezione”(no panda/sì mercedes) andrebbe a farsi fottere. Perciò basta esibire i muscoli, in quanto grazie alla disparità ormonale le donne nelle dinamiche sessuali e sentimentali battono noi uomini, sono più forti, più potenti,perchè sono loro che decidono, che selezionano. Un uomo non è mai “casto” per sua scelta, a differenza della donna che invece quando è casta è sempre per sua volontà, a meno di casi estremi(bruttezza esagerata). Per questo motivo se proprio vogliamo parlare di menzogne questa non è certo la mia affermazione/invito a fare sesso anche con donne che non ci piacciono, bensì questa storiella che ci siamo raccontati per anni sulla “indipendenza nei confronti delle donne”, sul “distacco emotivo”. Purtroppo gli ormoni non permettono ciò, noi uomini siamo condannati alla dipendenza e quindi alla subordinazione nei confronti del femminile, e quindi nessun nostra esercitazione “filosofica”, per quanto possa possa essere attraente teoricamente, ci potrà liberare da questa prigionia ormonale. Solo l’ Etica ci potrà liberare.
Dobbiamo pertanto rivendicare i nostri diritti sessuali e sentimentali, piuttosto di mostrare i muscoli. Ma per rivendicarli dobbiamo essere anche disposti a riconoscere tali diritti ad eventuali donne che ne hanno bisogno(n generale, cioè sia nelle dinamiche sessuali che sentimentali di coppia). La QM non Questa si chiama equità e reciprocità. E’ appunto l’ Etica.
Comunque ritornando alla questione dell’ Etica in generale, nessuno(eccetto Fabrizio) sembra abbia condiviso questa mia proposta(proposta, non certo imposizione) sulla QM/QE/QU. E me ne dolgo.
p.s: visto che il mio lungo commento di ieri è stato sommerso in breve tempo da altri commenti e quindi sicuramente non è stato letto da nessuno, lo riposto qui(corretto dagli errori di trascrizione e di ortografia che la mia ernia del disco causa dal momento che mi rende uno strazio scrivere sul pc):
Animus dove ritieni che io abbia mentito? Intendi forse quando ho detto che mi farei una donna molto brutta se questa mi chiedesse un rapporto sessuale per farla contenta? Embè? L’ importante è che sia pulita e che non abbia malattie. A finale solo una trombata è. Ogni buco è pertugio, il pene serve per essere infilato in una vagina(non certo per fare pipì, per questa funzione basta un buco) a prescindere se la sua “proprietaria” sia bella o brutta, se ci piaccia o no. Ma se non ci credi, se non ci credete, e trovate una donna a cui nessun “cane” glielo dà, mettetevi in contatto con me tramite Fabrizio, così organizziamo una scopata di beneficenza. Provare per credere. Però niente fregature, che ho la querela “facile”. Vi aspetto. Se predico un’ idea di come dovrebbe essere la società mi par logico che io debba essere il primo ad agire secondo questa idea che predico.
Se vogliamo che le donne siano meno selettive e che siano disposte a darla ad un uomo anche senza esserne attratte e senza ricavare nessun interesse, quindi per il puro fine di regalare piacere all’altro, dobbiamo essere prima noi uomini a dar loro il buon esempio a loro. E questo perchè se noi vogliamo fare i selettivi e schizzinosi le donne non ci perdono nulla, in quanto per via della disparità ormonale se loro vogliono trombare basta un “fischio” e ottengono la trombata, a differenza di noi uomini medi che dobbiamo sbatterci per anni e anni tra continui corteggiamenti, rifiuti e umiliazioni per avere una piccola speranza di ottenere un misero pel di figa in un’ anemica e misera relazione di coppia. Ergo, è nel nostro interesse diffondere nella società l ‘idea che sia cosa buona e giusta fare sesso con una persona anche senza piacere e senza ricavare interesse di nessuna natura, cioè per il solo scopo di donare un felicità ad una persona bisognosa di sesso. Solo così qualche donna ci potrebbe imitare(seppure in forma minore, per via della disparità ormonale) e quindi ricevere anche noi soddisfazione sessuale, ma finchè in questa società permane l ‘idea normativa che il sesso debba essere fatto solo ed esclusivamente per il proprio piacere o interesse personale e che quindi non sia prevista oltre a questo anche una sessualità “altruistica”, noi uomini beta non avremo mai nessuna possibilità di ottenere una sessualità gratuita e spontanea e quindi dovremo passare sempre attraverso la Selezione la quale ci dà una probabilità di successo pari a quella di vincere un concorso pubblico. La maggior parte del genere maschile in Occidente è sessualmente frustrato(anche quelli sposati), ma la stragrande maggioranza degli uomini per una questione di “onore” e di pseudo “machismo” cerca di nascondere questa frustrazione raccontando inesistenti esperienze sessuali con questa o con quella.
Perciò se non siamo prima noi uomini a fare questo gesto di buona volontà, come possiamo sperare che lo facciano le donne che invece con il loro potere sessuale non hanno nulla da perdere?
Prendo spunto da una affermazione di Fabrizio per fare un’altra osservazione: ” non c’è altrettanto dubbio che il Cattolicesimo abbia castigato e represso la sessualità, ma non credo che il processo storico in corso sia una sorta di mimetismo del Cattolicesimo stesso che si ripresenta sotto altre spoglie.”(fabrizio)
Infatti. Il moralismo sessuale cattolico(e religioso in generale) è una cosa diversa rispetto al sesso liberale femminista(merito/selezione/repressione). Siamo tutti d’accordo che ingabbiare il sesso in una dinamica meramente familiare e procreativa, come ha fatto il moralismo religioso, è castigante per una serena e appagante sessualità. E nei giorni scorsi ho aggiunto anche che l’ importanza dell’ integrità e della stabilità della famiglia naturale come perno fondamentale della società(sarebbe ora che la sinistra smettesse di regalare la questione familiare alla destra) può benissimo convivere, senza andare in conflitto, con altre forme di unioni e di sessualità(sesso ludico, ecc), anzi è doveroso questo “abbinamento” perchè solo con esso si possono soddisfare contemporaneamente le esigenze sia di coloro che vogliono una relazione stabile a vita sia di coloro che vogliono vivere da single la loro sessualità.
Con la sessualità femminista però la situazione è di gran lunga peggiorata, nella direzione opposta, in quanto con la sessualità moralistica religiosa, pur con tutte le sue storture e gravi e penalizzanti limitazioni, almeno vi era un pò di etica(seppure finalizzata ad una questione religiosa e quindi non umana) all’ interno delle dinamiche sentimentali e sessuali tra uomini e donne, quindi c’era più equilibrio, al contrario di quanto accade con la sessualità Liberale femminista nella quale non vi sono regole etiche perchè governata da logiche naturali e quindi individualistiche( e meritocratiche), nella quale quindi il senso del dono e del dovere altruistico non solo non è previsto ma è combattuto. La parola “libero” e “libertà” evocano sempre qualcosa di positivo, ma se ci si riflette bene non sempre è un concetto positivo. Cioè spesso lo è, ma non sempre. Libero, vuol dire anche libero dall’ Etica. Ma essere liberi dall’ Etica in ambito sessuale e sentimentale, per un uomo medio vuol dire rimanere intrappolati senza scampo nelle logiche naturali, nelle quali vincono i più “meritevoli”, i più “fortunati”, i più “capaci”.Le stesse logiche usate nel capitalismo(individualismo/merito*selezione), capirai che “progresso” rispetto alla sessualità moralistica religiosa.
Ecco perchè bisogna diffondere:
1) l ‘idea di una sessualità all’ insegna del dono(se diventa norma dare gratuitamente, prima o poi diventa norma anche ricevere gratuitamente), e dobbiamo essere noi uomini per prima a dare l’ esempio, per i motivi detti sopra. Dal canto mio in questi giorni metterò miei annunci su siti di incontri in cui manifesto la mia disponibilità a soddisfare con un rapporto sessuale donne brutte che non hanno nessun uomo disposto a soddisfarle. Fate anche voi così, e invitate tutti gli altri conoscenti a fare così.
2) L’idea del dovere altruistico all’ interno delle dinamiche sessuali e sentimentali di coppia. Nel senso che queste non devono essere basate solo sul proprio ” sentimento” personale, piacere o interesse personale ma anche sul dovere verso l’alta metà, quindi sulla reciprocità. Promettere ad una persona amore e fedeltà a vita, ma poi quando ci si è “annoiati”, cioè quando il proprio sentimento emotivo personale viene meno irrazionalmente e imprevedibilmente(cioè senza giusta causa, ad es. tradimenti ripetuti e continui, ecc), mollarla e scaricarla come se fosse un oggetto da ricambiare, in spregio ai suoi sentimenti umani, e in barba al suo dolore atroce di essere stato abbandonato inaspettatamente e ingiustamente dopo anni e anni di rapporto e quindi di illusione, è pura violenza psicologica. Significa trattare i sentimenti umani di una persona secondo una logica consumistica, da “usa e getta”, senza tenere quindi conto della sua sofferenza, pur di compiacere i propri piaceri ed interessi individualistici. Questa è violenza egoistica. E’ cattiveria, è malvagità. Intanto milioni e milioni di uomini vivono uno strazio per questa situazione, cadendo nella depressione, e spesso anche nel suicidio. Quindi all’ infelicità di massa di questi milioni di uomini segue una disgregazione sociale, proprio perchè l’ estrema fluidità e instabilità dei rapporti di coppia tra donna e uomo contribuisce a creare divisione e sfiducia reciproca. Al contrario, ogni sistema sociale ha bisogno di stabilità per poter andare avanti. Ecco perchè la famiglia naturale e stabile è importantissima per al società. Ovviamente chi non se la sente di seguire un’ etica nei rapporti di coppia, basta che glielo comunichi in anticipo al “partner”: “senti, io sto con te perchè mi piaci e perchè mi attrai, ma sappi che quando mi sarò annoiata e non proverò più nulla per te,quindi anche senza un valido e giustificato motivo, io ti lascerò anche se tu dovessi soffrire e dovessi ammazzarti per la sofferenza dell’ abbandono, e sappi anche che io te la do solo quando voglio io, pertanto non me ne fregherà nulla se tuoi hai bisogno di sesso, e inoltre non sono tenuta a nessuna fedeltà nei tuoi confronti, insomma sono libera e femminista, il corpo è mio e lo gestisco io, perciò vedi ora se vuoi stare con me o no”. Patti chiari e onesti(seppure beceri), questi. Quindi non è vero che il dovere altruistico di coppia imponga e costringa le persone a stare con un’altra persona contro la propria volontà, ma se invece ci si è impegnati dietro un patto(scritto o non scritto, matrimonio o non matrimonio) di relazione stabile, non si può infrangerlo senza giusta causa, specie dopo anni e anni di rapporto, facendo soffrire atrocemente l’altro.
Questa è l’ Etica. Me ne frego se femministe e benpensanti di ogni tipo deridono questo che ho detto, la verità è questa. L’ infelicità di massa maschile(ma anche femminile, perchè non credo che le donne che scaricano per senza motivo i loro compagni, o le tante madri single, siano felici) e la disgregazione di questa società occidentale a seguito di questa instabilità, precarietà, e fluidità nei rapporti di coppia. dicono invece che bisogna denunciare ciò che ho denunciato.
Tarallo(Quota) (Replica)
Tarallo,
“p.s: posto di nuovo il commento di ieri che per colpa di Giovanni76 non ha letto nessuno eccetto Armando” (Tarallo)
Tarallo, e falla finita, e su…ma l’hanno letto tutti il tuo commento, stai tranquillo…sei di un egocentrismo smisurato…
Cerchiamo di fare un salto, sono anni che siamo fermi e non riusciamo a muoverci dal punto in cui siamo…
Siccome ti ha risposto solo Armando pensi che ti abbia letto solo lui?…Non arrivi a pensare che altri l’abbiano letto e non ti abbiano risposto o magari si siano fermati al centesimo rigo e si siano fermati , anche perchè sono concetti che hai ripetuto più volte in questi giorni?
Mannaggia…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Rino DV,
Perché non è possibile impallinare Nicce? etc etc
__________________________________________
Nietzsche andrebbe confutato, non sul piano logico, ma su quello psicologico, ma chi può farlo?
Come si fa a confutarlo sul piano logico quando da Nietzsche si impara che persino qualcosa di astratto, “oggettivo” come la logica, da quel vero (assoluto) opposto ad un “falso” (lo zero, il nulla), si nasconde una volontà omicida, di soppressione dell’alterità, della ….dualità! (ecco perchè il Buddha, invece…usa un’altra “logica”, ecco perchè gli opposti in oriente sono diversi, includono l’alterità)
Non si riesce perchè lui ha psicologizzato tutto, ci ha mostrato come dietro a qualcosa di “splendente”, si celava qualcos’altro, che nulla aveva di splendore, e che quell’ “abbaglio” era solo una maschera che nascondeva le (solite) zanne da lupo, soltanto meglio celate, da qui, il disvelamento dell’inganno.
Ma a molti, ancora oggi, quando ormai non è rimasto praticamente più nulla da difendere, questa “rivelazione”, non prevista ed anzi tempo, non sta bene, l’inganno deve continuare fino alla fine, onde evitare di mostrarsi nudi: meglio morti che rivelarsi come bugiardi, meglio continuare come malati terminali che “denudati” nelle intenzioni, che rivelarsi come “assassini mancati”!
Che cos’è che blocca gli uomini, qualcuno, pedestremente, si chiese?
E subito ci fu, chi gli donò … una nuova bugia.
RDV
“Ogni parola data, ogni legge, ogni coerenza, ogni lealtà diventeranno prima o poi un vincolo alla vittoria”
Esatto, Repetita:
“l’inganno deve continuare fino alla fine, onde evitare di mostrarsi nudi: meglio morti che rivelarsi come bugiardi, meglio continuare come malati terminali che “denudati” nelle intenzioni, che rivelarsi come “assassini mancati”!”
Animus(Quota) (Replica)
Marò, Fabrì, come sei pesante. Se ho detto che non l’aveva letto nessuno non era perchè nessuno aveva risposto, ma perchè era sparito in breve tempo dalla home page per via di quel fiume di quei commenti clonati da Giovanni76, e tra centinaia e centinaia tra editoriali e articoli e contributi,una volta che un commento sparisce dalla home page è difficile che qualcuno lo possa notare. Quindi ho ripostato di nuovo il vecchio commento non certo per pretendere da tutti una risposta(come vorresti far credere tu) ma per dare la possibilità a chi non l’aveva letto di leggerlo, visto che avevo fatto una proposta(non una lezione) su un tema di qm,che io ritengo cruciale. Quindi non c’entra nulla l’ “egocentrismo” . Cerchiamo di non fare polemica per ogni cosa, per favore.
Tarallo(Quota) (Replica)
Tarallo,
Hai ragione tu, Tarallo, sono io che sono un polemico…se ne sono accorti tutti…
Ora cerchiamo di andare avanti…
P.S. ti auguro di tutto cuore che coloro che proseguiranno nel futuro questo lavoro abbiano la mia stessa pazienza…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Fabrizio
>>
Ma allora cosa stai a fare qui?. Per dirci che non valiamo un cazzo con l’eccezione di Rino? Allora aveva ragione Tiziano nel dirti le cose che ti ha detto?
>>
Sì, ho ragione…
Non conosco il tal animus, come non conosco nessuno di voi, ma non è che ci vuole molto a capire che il tipo tutto è tranne che “una bella persona”…
Tiziano(Quota) (Replica)
Tiziano,
Per inciso: “a pelle” intuisco che il tipo sopracitato considera “sorpassato” pure Rino Della Vecchia…
Ossia, l'”allievo” sente di aver “superato” ?? il Maestro…
Il tutto è abbastanza ridicolo; ma a quanto pare così è.
Tiziano(Quota) (Replica)
Tarallo
>>
, cioè la mia intenzione e il mio invito ad avere un rapporto sessuale con una eventuale donna molto brutta a cui nessun uomo glielo dà. Si tratta infatti semplicemente di infilare il pisello nella vagina per pochi minuti, rendendo contenta una persona infelice, non certo quind di impegnarsi in una storia..
>>
Tarallo, perdonami, ma la tua è una visione molto utopistica del rapporto fra i due sessi, per non parlare del fatto che il cazzo di un uomo non può funzionare “a comando”. Ossia, se la donna che ho di fronte è repellente, non riuscirò ad avere un’erezione neppure ingoiando due pasticche di Cialis. E stai pur sicuro che il discorso vale per altri milioni di uomini. Oltretutto, non credo proprio che una donna, al contrario di un uomo, “mendicherebbe” sesso in questa maniera. Le donne sono troppo superbe e altezzose per “abbassarsi” a certi livelli.
Tiziano(Quota) (Replica)
chiedo venia
giovanni76(Quota) (Replica)
____________________________________________-
E’ una stupidata, Fabrizio, di “gentaglia” che ha come unico scopo quello di gettare discredito verso la morale di un “nemico dichiarato” (e pararsi dunque il culo dalla diffusione di una certa cultura che per loro sarebbe fatale, significherebbe morte certa), e che per far questo, non ha esitato a passare sopra milioni di uomini.
In fondo la causa “più alta” (e il proprio culo, a sua volta, di milioni di culi) valgono ben una montagna di cadaveri.
Li han fatti passare come se fossero stati causati dall’altra “morale anticristiana” (e anche qua, nicce c’ha messo in guardia: il cristianesimo è la metafisica del boia, per sopravvivere ha bisogno di cercare responsabili, sempre qualcuno da colpevolizzare e da condannare…).
“Morale anticristiana”…come se gli antisemiti, storici, fossero davvero “i nazisti”…
Han fatto lo stesso con il comunismo.
Bisogna rendersi conto che tutto è pianificato, con almeno 40 anni di anticipo.
E’ pianificata l’ascesa dei personaggi chiave (le quinte colonne) , delle persone giuste ai posti di comando, ed è prevista la rovinosa caduta, che serve semplicemente a dimostrare come “extra ecclesiam nulla salus “.
Dietrolgismi, mi si obietterà.
Può darsi.
Ma nessuno può nemmeno dimostrari che le cose non stanno veramente così…
Una cosa che ho trovata davvero “intelligente” è il nome del tuo giornale, l’interferenza.
Mi dirai che cosa c’entri…
A me l’interferenza, fa venire in mente un altro fenomeno, opposto, ma in certo senso collegato e analogo.
Per spiegarlo devo ricorrere ai concetti di onda portante e onda modulante, che danno origine a l’onda modulata.
Mentre l’interferenza viene riconosciuta come un disturbo, è il segnale modulante quello che trasmette la vera informazione, non il segnale portante.
Mentre l’interferenza, nei fenomeni sociali, è visibile, perchè si scontra con l’altro segnale, “la modulante” …no!
Ad es., se la portante è “il comunismo” , l’onda modulata (il risultato portante + modulante) è “il socialismo reale” , la modulante non vi evince, ma è anch’essa un’interferenza, che però non si vede, perchè viene immessa come “un cavallo di troia”, è camuffata ed agisce dall’interno, non si rende esplicita come un interferenza.
Cmq, chiariro meglio il concetto domani.
Animus(Quota) (Replica)
Tiziano è assolutamente vero quando dici che il cazzo non è a comando e che le donne sono “altezzose e superbe” e che in quanto tali-aggiungo io- difficilmente manderebbero alle ortiche il loro potere sessuale “regalando” la loro vagina. Io però credo che per cambiare un pochettino(ripeto, solo un pochettino, di più non si può fare) certe cose in tal senso-cose che penalizzano noi uomini medi-bisogna lavorare per cambiare una certa mentalità. Natura e Cultura devono per forza di cose andare a braccetto, perchè la Cultura è specificità della Natura umana.
Non mi si fraintenda: io non credo affatto che il femminismo abbia trasformato le donne da “buone” a “cattive”, le donne sono sempre state quelle che sono(idem, gli uomini), il femminismo ha semplicemente sdoganato certi comportamenti naturali,normalizzandoli quindi in gran parte del genere femminile(e maschile). La Natura è quella che è, e non si può cambiare. Però una certa cultura e mentalità possono limitare o addirittura in taluni casi anche ribaltare certi comportamenti naturali.. Ad esempio anche prima c’erano donne,e quindi non solo oggi, che tradivano e mollavano i loro mariti oppure che riversavano la loro intrinseca invidia(invidia penis, esiste, esiste!) contro gli uomini, ma la cultura e la mentalità dell’ epoca mettevano a “freno” tali comportamenti che seppure esistenti, e nemmeno rari-erano di entità inferiore(sia numericamente che nella sostanza) rispetto a quanto accade oggi.
Ho fatto questo discorso per mostrare che con una cultura e mentalità apposite potremo certo migliorare, seppure lievemente e limitatamente, questa situazione che andiamo denunciando da anni, e cioè il forte squilibrio tra “offerta”(femminile) e “domanda”(maschile) che la disparità ormonale comporta. Certamente siccome il sesso arreca piacere sembra logico che si deve farlo con chi si prova attrazione, ma questo non esclude che oltre a farlo con chi ci piace si possa farlo anche con chi non ci piace per renderlo/la contento/a. Il Dono, di qualunque natura sia, è la cosa più bella che ci sia. La questione se ci attrae o no una persona dell’altro sesso non influisce sulla nostra capacità naturale di avere un’ erezione del pene, è solo una questione di mentalità, di cultura: l’ animale maschio quando cerca una femmina con cui accoppiarsi mica vede se è “bella” o no, se ha belle zampe o no, ecc, E poi io sono andato con una prostituta di strada, brutta(e sporca e maleodorante), ma il cazzo mi si è drizzato eccome, e seppure non mi sono sentito soddisfatto sessualmente(e dopo spiego il perchè) mi sono sentito moralmente soddisfatto (perchè agli occhi di femministe e seguaci di don Benzi io sono “stupratore a pagamento”. Che soddisfazione essere considerato così da questa marmaglia femminista e cattofemminista. Amici, mi raccomando, andate a puttane, sempre e comunque! Specialmente con quelle di strada. )
Comunque ritornando al discorso, ripeto, finchè non sdoganiamo e non normalizziamo anche un tipo di sessualità che preveda un Dono verso una persona con cui non proviamo attrazione, il sesso lo riusciranno a fare solo quelle persone che riescono ad essere attraenti verso l’altro sesso, escludendo quindi coloro non riescono ad essere attraenti. Questa è una discriminazione che non possiamo accettare, tanto più che colpisce maggiormente gli uomini per via della disparità ormonale(un uomo che non fa sesso è quasi sempre contro la sua volontà, a differenza di una donna che invece se non fa sesso è quasi sempre per sua scelta), una discriminazione che porta frustrazione, auto disistima e depressione, quindi chi più di noi che ci occupiamo di QM si dovrebbe dar da fare in tal senso?
Qualcuno potrebbe obbiettarmi che ci sono le prostitute, no ragazzi, a prostitute abbiamo il DOVERE di andarci solo per far dispetto a femministe e seguaci di don Benzi, cioè per ribellarci a questo modello sessuale femminista, ma non illudiamoci che sia un pieno appagamento sessuale, in quanto infilare il pene rivestito da preservativo(che abbatte la sensibilità del pene) in una vagina ultralarga e sfondata(per via delle decine e decine di clienti al giorno), non si prova la benchè minima sensibilità al pene, e soprattutto la prostituzione per definizione non è sesso gratuito, non è sesso equo.
Quindi se vogliamo che la situazione migliori un pochettino in tal senso, dobbiamo essere prima noi uomini ad agire in quanto le donne non ci hanno nulla da perdere per via delf atto che loro se vogliono far sesso, lo riescono sempre ad ottenere. Quindi tocca a noi fare il primo passo per rendere meno restrittiva la Selezione sessuale.. Se questa del Dono sessuale diventasse una pratica normale e accettata dagli uomini, quindi accettata a livello culturale, sempre ci sarebbero donne che potrebbero imitarci, in quanto se è vero come è vero che la Natura è così e non si cambia, quindi le donne sono così, è anche vero che seppure limitatamente, la Cultura può influire nel comportamento di donne e uomini. In una società in cui vigesse la cultura del Dono sessuale, il sesso non avverrebbe solo tra coloro che si piacciono a vicenda, quindi anche chi non riuscirebbe ad attrarre una persona dell’ altro sesso avrebbe la possibilità di fare sesso in modo gratuito, perchè sempre ci sarebbe qualcuna/o che pur non provando attrazione o interesse nel fare sesso con lui/lei ma solo per farlo/la contenta. Ripeto, la disparità ormonale fa sì che una siffatta società non ci sarà mai, ma se si lavora per cambiare cultura e mentalità le cose potranno certamente migliorare. Ripeto, l’ essere umano non è solo Natura manche Cultura. E’ una commistione tra le due cose, quindi non è solo Cultura(come pretende la il progressismo e il femminismo) ma all’ opposto nemmeno solo Natura, come invece predica il Conservatorismo.
Ieri Fabrizio mi ha comunicato in privato che non concorda con me su questo aspetto, questo mi dispiace tanto ma non per una questione di orgoglio personale ma perchè senza Dono nelle relazioni sessuali(e Dovere altruistico nelle relazioni stabili di coppia)noi uomini comuni non potremmo mai ottenere dalle donne un sesso “spontaneo e reciproco”(come lo chiama Fabrizio) in quanto senza Dono, il sesso lo riesce a fare solo chi riesce ad attrarre una persona dell’ altro sesso, mentre chi non riesce ad attrarre rimane escluso e frustrato. Questa è la stessa logica del Libero capitalismo: dove tutti sono liberi e senza vincoli etici di poter esercitare la loro attività economica(notate l’ analogia con “libertà sessuale”) secondo le leggi naturali,e che in forza delle leggi naturali(cioè in assenza di dono e dovere altruistico, tipici dell’ Etica), solo coloro che sono più “capaci”, “più fortunati”, più ricchi riescono ad andare avanti e usufruire a piene mani dei beni e dei servizi(notate l’analogia con il libero sesso femminista, nel quale sono coloro che riescono a risultare piacenti verso l’altro sesso, possono fare sesso), e quindi i meno capaci, i meno fortunati, i meno abbienti rimangono a corto di beni e di servizi e quindi rimangono frustrati(notate l’analogia con il libero sesso femminista dove coloro che non riescono ad essere piacenti all’ altro sesso, rimangono a corto di vita sessuale, sentimentale e quindi rimangono frustrati). . E con le logiche tipiche del capitalismo naturale, non si potrà mai avere quindi una sessualità equa, reciproca e gratuita. Lo stesso discorso si applica all’ interno delle dinamiche di coppia con l’aggiunta del Dovere Altruistico, ho fatto già notare un milione di volte, che se si è presi un patto sentimentale questo va rispettato(a meno che non ci siano giuste cause per reciderlo) e che una tenuta di coppia non può basarsi sul sentimento emotivo e piacere individualistico ma sul dovere altruistico di tenere conto dei sentimenti dell’ altra metà(e dei figli), visto che la prima causa di sofferenza maschile nell’ Occidente è legata a questioni sessuali(frustrazione) e sentimentali(instabilità e ” fluidità” dei rapporti di coppia). Non capisco quindi la contrarietà di Fabrizio in merito a questo concetto.
Pertanto è in questo contesto che bisogna lavorare per la QM. La questione della parità legislativa tra uomini e donne è secondaria rispetto alla questione della sofferenza interiore maschile, perchè senza una salute interiore l’ essere umano non può vivere bene, e anzi tale malessere si ripercuote anche a livello organico.. E non mi obiettate parlando di psicologi: gli psicologi, salvo lodevoli eccezioni, sono strumenti di regime per “normalizzare” e “pacificare” i cittadini secondo il modello umano e sociale imposto da regime e quindi dal politicamente corretto.
p.s: Giovanni, figurati, non mi devi scuse. Comunque grazie per il chiarimento.
Tarallo(Quota) (Replica)
Animus,
Chiariamo un punto. Il fatto che l’etica, la filosofia, le idee, e via discorrendo, siano utilizzate anche in modo ipocrita e strumentale non significa che l’etica tutta, la filosofia tutta e le idee tutte sino sciacquatura di patti da buttare nel cesso, né tanto meno significa che tutti coloro che fanno riferimento a quelle idee e a quelle filosofie siano degli ipocriti che utilizzano quelle idee solo per fini strumentali. Capisco che tu la pensi così ma io non credo che sia così.
Non penso affatto che Guevara, Mazzini, Gramsci, Garibaldi, Bolivar, Allende, Lenin, Ghandi, solo per citarne alcuni seppur di idee, formazione e ideologie diverse, siano stati dei mezzi omuncoli invidiosi che hanno fatto quello che hanno fatto perché erano dei frustrati invidiosi che utilizzavano subdolamente l’etica, la filosofia o l’ideologia per coprire la loro reale condizione e impossessarsi potere. Che tutti i signori sopracitati avessero un senso molto sviluppato del potere non c’è alcun dubbio (chi fa politica ad un certo livello e non ha sviluppato il senso del potere è solo un ingenuo che dovrebbe darsi ad altre attività egualmente importanti come ad esempio il volontariato…) ma che fossero delle squallide e ipocrite carogne (ricordo che i signori di cui sopra hanno rischiato il culo e ce l’hanno pure rimesso…) che hanno fatto quello che hanno fatto solo per mettere le mani sulla marmellata, non sono affatto d’accordo.
E se è così, e secondo me è così, non si possono gettare l’etica e la filosofia nel secchio della spazzatura (e con loro gli uomini che le hanno sposate o cercato di applicare). So bene che tu vuoi arrivare a questo, ma, oltre al fatto che non è vero, arrivare a questo (e qui arriviamo al secondo punto della vicenda) significa necessariamente sfociare nel nichilismo e in ultima analisi nel fascismo.
Mi riferisco al fascismo, in senso concettuale, non tanto (o solo) in senso storico politico. Né tanto meno utilizzo la minaccia del fascismo come (e su questo ti do ragione) fanno moltissimi/e oggi, in modo ipocrita per coprire le loro magagne; penso ad esempio a tutta la “sinistra” attuale europea che grida al fascismo per coprire il suo asservimento al capitale e cercare di contrastare la nuova destra che avanza, gridando appunto “al lupo, al lupo” (non capendo che più fanno così e più perdono consensi, ma questo è un altro discorso che ora non ci riguarda).
Quindi, tu non puoi metterci sullo stesso piano di quella gente, capisco che fai mostra di stimarci così poco (però, nonostante tutto continui a venire qui…), però se mi/ci hai seguito un pochino, dovresti aver capito qual è il discorso che stiamo portando avanti.
Lo sbocco necessario e coerente (anche se può sembrare una contraddizione in termini) del nichilismo (cioè della negazione di tutto, della logica, dell’etica, della filosofia) è il fascismo. Non c’è dubbio e non può essere altrimenti, però in tutta sincerità ora non ho voglia di spiegare il perché, perché mi ci vorrebbe troppo tempo e francamente non c’ho voglia. Anche perché, come abbiamo già detto, il tutto non avrebbe alcun senso, perché dal momento che rifiuti ogni percorso logico-dialettico, qualsiasi cosa io possa dire, tu la disconosceresti, coerentemente (anche se la coerenza non dovrebbe far parte del tuo bagaglio e ti rimando al commento di Rino) e potresti rovesciarla nel suo esatto contrario, per poi riprenderla, capovolgerla, affermarla e negarla nuovamente.
Quindi che cosa parliamo a fare? Il tutto è destinato, come già dicevo, ad una serie infinita di tautologie, di rimandi infiniti, il tutto perde di ogni senso e non capisco cosa ti spinga ad insistere.
Faccio tre ipotesi: la prima è che potresti essere uno “sfascista”. Nei fatti lo sei, però non è questo che ti muove. Lo “sfascismo” è una conseguenza.
La seconda, da bravo nietzschiano anche se incoerente come tutti i nietzschiani (perché, come ti ho già detto, sono sicuro che invece i tuoi figli li educhi secondo un’etica e secondo un sistema di valori e non sulle fregnacce nichilistiche che vieni a raccontarci qui…), hai molto sviluppato il gusto della provocazione. Probabilmente hai anche tempo da perdere e ciò crea un combinato disposto.
La terza ipotesi, quella che ritengo essere più verosimile (diciamo al 70%,). Hai un ambizione intellettuale e culturale frustrata (non sei il solo, stai tranquillo, sei in grande compagnia…). Ho conosciuto diverse persone come te, non sei certo il solo. Hai il problema (con te stesso, sia chiaro) di “affermarti” sotto quel profilo, e non potendolo fare in altri ambiti (accademici o pseudo tali ecc.) lo fai dove puoi farlo, cioè sulla rete.
Naturalmente in tutto ciò sviluppi anche un forte senso della competizione e allora cerchi a tutti i costi di misurarti e lo fai con quelli che ritieni tu possa anche sconfiggere dialetticamente. Mentre con Rino non ti riesce o comunque ritieni che sia meglio lasciar perdere, ritieni di poterlo fare con il sottoscritto. O meglio, vivi un paradosso. Mi ritieni una persona intelligente ma non al punto tale da non poterti misurare con me. E qui entra in ballo un altro aspetto. E cioè ti chiedi:”Come mai il Marchi che non vale certo più di me (e magari c’avrai pure ragione, che ne so, chi può dirlo…) e che è approdato al Momas dopo di me, riesce a mettere in piedi un movimento, un’associazione e un sito dove i migliori cervelli del Momas intervengono (invece di intervenire sul mio blog che invece non se lo filano di pezza?), e ora anche un nuovo giornale on line dove ai suddetti cervelli se ne sono aggiunti altri?”.
E allora il tarlo (frutto della tua fantasia, eh, sia chiaro…) comincia a scavare:”Che cosa c’ha il Marchi che io non ho?” (un cazzo, ovviamente…ma la tua mente lavora lo stesso…). Anzi, meglio:“Io (cioè tu) sono anche convinto di essere meglio di lui però non so perché non riesco ad essere il soggetto trainante o una figura di riferimento”.
In altre parole sei tu stesso vittima dell’etica del risentimento”, cioè quell’etica che a te fa tanto schifo (e in questo caso hai ragione, perché dall’invidia non può scaturire nulla di veramente positivo…).
Io credo, in tutta onestà, e naturalmente in attesa del tuo prossimo post (sbaglio a perdere il tempo in questo modo, quello che mi fai perdere tu, ma non ho raggiunto la buddhità…) che le ragioni del tuo incaponimento ruotino intorno a questo ventaglio di ipotesi, con un 30% per la seconda (il gusto della provocazione) e un 70% per la terza (“etica del risentimento”, che non ha fondamento, ovviamente, ma è il risultato dei tuoi “movimenti mentali”…).
Se così non fosse, ci aiuteresti ad espandere il nostro messaggio e a costruire, per quanto è possibile, un movimento maschile su basi solide, anche mettendo da parte le proprie legittime perplessità, che abbiamo tutti. Io non condivido ad esempio tante cose che vengono dette durante il dibattito, tante volte ci confrontiamo, ad esempio con Armando, che ha un’interpretazione e anche un orizzonte oggettivamente in larga parte diversi dai miei, ma il tutto avviene in modo molto civile e sereno, non c’è nessun atteggiamento provocatorio o polemico, anzi, mi pare di poter dire che questo confronto ha favorito molto la ricchezza del dibattito. Con te, mi dispiace dirlo, non c’è lo stesso tipo di confronto. Mi auguro sempre che possa esserci ma al momento non mi pare che sia così.
Sul Cristianesimo (e la sua determinazione storica e politica, cioè la Chiesa cattolica), ho già detto tutto quello che dovevo dire e tante volte; francamente non ho molta voglia di ripetermi. Tanto non se ne esce, anche in questo caso. Non penso comunque che dietro ad ogni evento ci sia la mano invisibile del Cristianesimo. Non penso che Lenin, Trotzschij e Bucharin fossero dei cristiani inconsapevoli, forse lo era Robespierre (e neanche tanto inconsapevole) ma di certo non Voltaire e gli illuministi. E non credo che l’attuale sistema capitalistico sia una derivazione del Cristianesimo. Certo, lo è del Calvinismo (anche se di tempo ne è trascorso e non è più la logica penitente, repressiva e punitiva del Calvinismo a costituire il “corpus” ideologico del capitalismo, anche se permangono forti ruggini…) che del Cristianesimo è una derivazione, però se adottiamo questo metodo, allora siamo tutti figli del Cristianesimo e non c’è possibilità di uscita. Che dirti, da un certo punto di vista, c’è del vero, ma da un altro no. Dipende da che angolazione si osserva la cosa.
Però, come ripeto, questo modo di procedere (profondamente sbagliato, a mio parere) è lo stesso di quelli che addebitano a Platone la responsabilità morale del regime di Pol Pot. Non è il mio metodo e il mio modo di interpretare la storia e la realtà.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Animus:
“E’ pianificata l’ascesa dei personaggi chiave (le quinte colonne) , delle persone giuste ai posti di comando, ed è prevista la rovinosa caduta, che serve semplicemente a dimostrare come “extra ecclesiam nulla salus “.
Finalmente il mistero è svelato. Il Grande Vecchio, anzi la Grande Vecchia, ha finalmente un nome: La Chiesa, alla cui trame tutto deve essere fatto risalire, anche la rovina dell’impero egiziano o il declino delle Polis greche.
Secondo me, invece, il grande vecchio è il Berlusca, che in qualche vita precedente agiva sotto mentite spoglie.
Non si può dimostrare? Poco male, dal momento che non è dimostrabile neanche il contrario.
armando
ARMANDO(Quota) (Replica)
ARMANDO,
Massì Armando, me l’aspettavo questo tipo di risposta.
Ora mi verrai a dire anche che la “credenza” che la Chiesa (pur avendo il potere di farlo, perchè ce l’ha) non ha messo lo “zampino” in nessuno dei grandi avvenimenti (contrari ai propri interessi), “virandone” o dirigendone il corso, non ha mai causato dolore e povertà, e quindi sostanzialmente, ha sottratto acqua al suo mulino (visto che il potere della Chiesa cresce in misura proporzionale a miseria e povertà, e si riduce col diminuire di questi), che questa credenza, dicevo, non è invece anch’essa, uguale a quella di ritenerla responsabile …di tutto ciò su cui può influire traendone profitto.
Io la vedo come una credenza uguale e contraria, anzi, confrontanto le due scemenza (mi sembra più realistico che la verita stia sempre nel mezzo) mi sembra più “logica” addirittura la prima.
Il tuo “autodafè” su cosa si baserebbe invece?
Te lo chiedo proprio perchè, se escludo “un atto di fede”, in termini razionali, davvero non lo capisco.
Animus(Quota) (Replica)
“il potere della Chiesa cresce in misura proporzionale a miseria e povertà, e si riduce col diminuire di questi”
Ah, dimenticavo.
E visto che qui siamo di fronte ad un chiaro conflitto (nuovamente una contraddizione), che vale per la Chiesa come per altre “grandi” (penso alle multinazionali farmaceutiche o le industria bellica, verso le quali sono sicuro non solleveresti nessuna obiezione su un’eventuale conflitto di interessi/illecito morale) , come hanno pensato di risolverlo gli intellettuali di area cristiana?
Non c’hanno pensato?
Ma guarda …ecco scoperto il più grande dei taboo.
UNa “contraddizione in termini” è vietato persino pensarci.
Animus(Quota) (Replica)
Animus,
Io dico solo che col tuo schema di ragionamento si può dire tutto e il suo contrario, e che sostenere che la Chiesa sia l’elemento propulsore nascosto di tutto ciò che di negativo accade nel mondo, per suo vantaggio, lo trovo fuori dalla realtà. Hai scritto questo e su questo mi pronuncio.
ARMANDO(Quota) (Replica)
Animus,
“il potere della Chiesa cresce in misura proporzionale a miseria e povertà, e si riduce col diminuire di questi”
E allora? Una relazione fra due fenomeni non indica affatto un rapporto di causa (il potere della Chiesa)/effetto (l’aumento di miseria). Diminuisce il potere di chiunque si azzardi ormai a dire che deve esistere la consapevolezza del limite, che non è vero che ogni desiderio si debba tradurre in diritto etc. etc., ossia degli orizzonti (falsi) dell’ipercapitalismo globalizzato. Quello del limite è un linguaggio scomodo e non è un caso che oggi, e sottolineo oggi, la chiesa sia diventata per esso un nemico (si vedano le questioni del matrimonio gay etc. etc. etc.).
Seguendo il tuo ragionamento, invece, saremmo a posto.
Viviamo nell’occidente ricco dove miseria e povertà, nonostante la Chiesa, sono comunque diminuite rispetto a 100 anni orsono. La Chiesa ha perduto quasi ogni potere, in specie nei paesi più ricchi anche del nostro. Quindi tutto ok, la causa di ogni male sta per essere sconfitta. Nel frattempo il potere delle grandi corporation è cresciuto a dismisura, ma pazienza. Va bene così.
ARMANDO(Quota) (Replica)
La Chiesa per testimonianza del Suo Fondatore sa che Dio è a fianco dei poveri, degli oppressi, degli handicappati. E sa che la salvezza del Mondo viene dagli ultimi e non dai primi. E non c’è verità più profonda ed evidente di questa per chi conosce davvero la vita. Conquista il Mondo perderai la tua anima e innumerevoli altre.
Quando la Chiesa è fedele al mandato ci va in mezzo ai poveri, per aiutarli ma soprattutto per imparare e salvarsi: Il Discorso della Montagna, ovvero delle Beatitudini è il suo programma. Il tradimento, come al solito, lo hanno compiuto e lo compiono i potenti nella Chiesa, e per inciso, ricordo che esiste la misericordia di Dio perchè esiste la giustizia di Dio. La Chiesa è fatta dai milioni di santi della “porta accanto”, suoi fedeli, che rendono il Mondo, con l’impegno di ogni giorno, meno invivibile. E la Storia di tutte le istituzioni di soccorso e sostegno che poi sono state mutuate dal mondo laico hanno origine religiosa. Cosi la storia personale di chi ha vissuto con eccezionale eroismo la propria fede, i Santi riconosciuti dalla Chiesa, ha ispirato e ispira coraggio, altruismo, speranza per gli innumerevoli che salgono il loro personale Golgota, cammino da cui nessuno è mai stato escluso. Non c’è cultura laica che non si sia ispirata alle parole dei Vangeli. Oggi, nel generale suicidio della cultura laica, se c’è una possibile speranza di memoria non solo religiosa ma umanistica è nella tenuta della Chiesa nell’opporsi al Mondo.
E, da ultimo, non c’è polemista che voglia esercitare la sua vis polemica che non la prenda di mira: chi altri se no?
cesare(Quota) (Replica)
la religione è un po’ come il femminismo: rifiuta logica, fatti e si basa su dogmi indimostrabili. per questo l’ho sempre vista con diffidenza.
fulvio terzapi(Quota) (Replica)
fulvio terzapi,
….
Però, e parlo da non credente (ne attuale, nè prossimo, nè in un futuro remoto) con la religione (quale che sia) posso confrontarmi, dialogare e anche scornarmi (e ti assicuro gli argomenti non mancano sicuramente). Però lo faccio su un un terreno condiviso: quello della comune umanità.
Col femminismo, con i suoi padri (illimitatezza e deresponsabilizzazione capitalistica). sorelle e fratelli (eugenetismo, genderismo, etc…) no. Siamo oltre l’umano. E mi dispiace, ma io starò sempre dall’altra parte.
Per essere più chiaro: se mi trovassi sulla famosa torre in compagnia di tutti questi soggetti e dovessi scegliere non sarebbe la religione a precipitare ….
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Fulvio, la religione non è basata su logica e razionalità. Ma non ha alcuna difficoltà ad ammetterlo. Tutto l’assunto religioso è basato sulla fede, il piano religioso non è quello terreno ma un piano spirituale dove non valgono leggi di logica, di razionalità, di statistica. Che se ne serva in qualche misura anche per “vivere” su questa terra e quindi ci si confronti è pacifico. Le altre ideologie hanno la pretesa di far passare dogmi e fede per razionalità e logica. Hanno eliminato totalmente il piano spirituale. Non so se mi sono capita, ma secondo me questo è il motivo per cui con la religione ci si può confrontare e con le altre ideologie no.
Rita(Quota) (Replica)
Rita,
No, stavolta non ti sei capita, Rita…
Un confronto razionale fra due persone è possibile solo se queste stesse persone hanno un terreno comune sul quale appunto confrontarsi e al quale fare riferimento, indipendentemente dal loro credo politico, religioso o ideologico. Questo terreno comune è rappresentato dalla logica e naturalmente dal linguaggio. Questo è ciò che rende possibile (e razionale), ad esempio, il confronto fra un credente e un non credente. A patto che entrambi riconoscano e si riconoscano in quel comune terreno che è appunto la logica. Il dialogo razionale finirebbe e finisce nel momento in cui il credente, ad esempio, di fronte alle argomentazioni del non credente, pretendesse di rispondere non con argomentazioni altrettanto logiche e razionali ma con un atto di fede. A quel punto, il dialogo può anche continuare perché i due si sono simpatici ma perderebbe e perde di ogni senso. E’ evidente. Un credente e un non credente possono confrontarsi su tutto, etica, politica, economia, ecc. purchè, come ripeto, il confronto avvenga su presupposti condivisi. Se non esistono quei presupposti il dialogo non ha senso. Si può sempre fare, sia chiaro, ma è come se un filippino e un mozambicano pretendessero di comprendersi parlando ciascuno nella propria lingua.
Non so se mi sono capito…
“Le altre ideologie hanno la pretesa di far passare dogmi e fede per razionalità e logica. Hanno eliminato totalmente il piano spirituale. Non so se mi sono capita, ma secondo me questo è il motivo per cui con la religione ci si può confrontare e con le altre ideologie no”. (Rita)
Purtroppo, cara Rita, molto spesso se non quasi sempre, per lo meno fino ad un secolo e mezzo fa, le religioni hanno preteso di imporre i loro dogmi (anche su altre religioni), anche e soprattutto quando erano indimostrabili (se lo fossero – dimostrabili – saremmo tutti credenti…) , e non lo hanno fatto per qualche settimana ma per secoli e secoli e con mezzi brutali, a dir poco. Quegli stessi che hanno utilizzato tutti, sia chiaro, non certo solo le religioni organizzate, però è bene ricordarlo per onestà intellettuale. Mi dispiace per gli amici cattolici (e qui ce ne sono diversi) ma, come ho detto più volte, personalmente i conti con i “miei” scheletri nell’armadio li ho fatti da tempo, e come li ho fatti io è giusto che li facciano tutti, senza esclusione, specie per chi ha la volontà e l’ambizione di impegnarsi a costruire un percorso critico nei confronti dell’attuale ordine esistente. E per avere le carte in regola, come si suol dire, per procedere coerentemente su questo percorso, è necessario aver fatto i conti (senza sconti…) con la propria storia.
Ciò detto, condivido invece il tuo assunto su un punto fondamentale, e cioè che altre ideologie, il femminismo in primis, hanno avuto la pretesa di spacciare per razionale, logico o addirittura scientifico ciò che invece era frutto di ideologia, cioè di un’interpretazione della realtà e del mondo. In tal modo anche vanificando, a mio parere, ciò che di valido c’era in alcune di quelle ideologie. Naturalmente, nel caso specifico non sto parlando del femminismo (che per me non ha nulla di valido) ma neanche solo del comunismo. Più o meno tutte le ideologie hanno avuto questa pretesa, ivi compresa l’attuale ideologia liberal-capitalista dominante che pretende addirittura di “naturalizzare” il capitalismo.
In conclusione, volendo essere banali ma come penso, efficaci, con un credente posso anche disquisire sull’esistenza di Dio purchè egli non abbia la pretesa di convincermi sulla base di dogmi non verificabili che Dio esiste o peggio ancora di impormi il suo credo. A patto cioè che egli stesso riconosca di muoversi in un ambito puramente spirituale (e quindi rispettabilissimo e legittimo) ma non abbia la pretesa di proporlo come logico o scientifico.
Il femminismo ha invece la pretesa di spacciare per scientifico ciò che è ideologico, cioè fa esattamente quello che le religioni e le ideologie hanno fatto per secoli. Solo che quelle non lo fanno più (perché sono state sconfitte o superate), mentre il femminismo continua invece a farlo perché è l’unica ideologia rimasta in piedi, insieme ad una sorta di rivisitazione postmoderna del liberalismo che è appunto la naturalizzazione del capitalismo e la sua “eternizzazione”.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
No, proprio non mi sono capita in effetti , non sto parlando del potere temporale della chiesa e dell’uso che ne ha fatto nei secoli, ma proprio del fondamento della religione, che parla appunto di verità di fede
Rita(Quota) (Replica)
La religione a mio avviso nasce dalla necessità di rispondere a domande razionali e comporta il salto a quella super razionalità che spiega ciò che non è spiegabile, per esempio la razionalità. Mettiamola cosi: Dostoevskij si è interrogato a fondo sugli abissi di mistero della condizione umana e ha interrogato il Cristianesimo, non la filosofia del tempo, e, risibile a dirsi, nemmeno il femminismo, per una possibile risposta. E credo che sarà sempre cosi per altri duemila e più anni, per tutti i Dostoevskij che succederanno al primo, quando di tutte le filosofie da noi conosciute e apprezzate oggi non ci sarà nemmeno il ricordo. Ma questa è una mia credenza che si appoggia sui duemila anni trascorsi.
In ogni caso quando come spesso capita nelle nostre riflessioni si giunge al punto in cui a qualcuno “scappa la testa” e soprattutto la “memoria” e gli viene in mente di partire lancia in resta contro le convinzioni altrui, auto-investendosi del ruolo ridicolo di commissario liquidatore, ripeto la consueta considerazione: cerchiamo ciò che ci accomuna per la comune battaglia. Stanno mettendo in discussione il diritto ad affermare l’identità di padri e maschi, nostra e delle future generazioni. Abbiamo a che fare con ideologie e scelte politiche criminali: le dotte accademie per dotte passerelle di dotti pensieri per un dotto pubblico a me sembra non mancano e una di più non serve.
E se me lo concedete, mi aspetto anche un bello e onesto pensiero di riconoscenza ai cattolici, pochi, anche se presenti e, a quanto mi sembra ai documenti ufficiali, decisivi ad altissimo livello nella Chiesa, fra i primi, e in tanti ambiti gli unici, faticosamente, intelligentemente e generosamente affacendati nella riflessione e nell’impegno sul fronte difficilissimo della difesa dei padri e dei maschi. E delle donne.
cesare(Quota) (Replica)
cesare,
Il fatto è che esiste la ragione calcolante e una forma di ragione (quella aristotelica che è poi anche quella di cui parlava Rtazinger), che è oltre la prima. Oltre perchè cerca di rispondere a domande di senso che non troveranno mai risposte nella prima, la quale si ferma all’evidenza sensibile.
Chiedo: è logico e razionale pensare che l’universo e la stessa vita sulla terra siano nati per puro caso? Oppure che l’universo sia esistito da sempre senza che nessuno l’abbia creato? Oppure ancora che sia da sempre esistito un nucleo di materia dal quale, per cause misteriose e casuali, e non certo logiche, si sia sviluppato tutto quanto?
E’ certamente vero che credere, lo dice la parola stessa, presuppone un atto di fede. Ma non presuppone lo stesso atto di fede il credere nel caso?
La religione, qualunque religione che ha un Dio motore primo (senza entrare nella discussione che quì sarebbe impropria su creazionismo ed evoluzionismo), cerca di superare l’impasse del non dimostrabile con una ipotesi che non è meno razionale del caso, anzi lo è di più perchè tutto sommato ipotizzare un Dio creatore è più logico che ipotizzare il caso, e perchè offre anche una risposta di senso, come dice Cesare. Non l’unica, certo, ma sicuramente una risposta ,anch’essa, che evita la deriva nel nichilismo, nell’insenso che alla fine porta dritti dritti al disprezzo della vita, alla sua inutilità e quindi alla sua sopprimibilità nell’indifferenza. E’ logico e razionale tutto questo?
armando
ARMANDO(Quota) (Replica)
Gnente non volevo scatenare l’ennesimo dibattito filosofico sul credere di non credere o credere di credere o in cosa crede chi non crede chiedo venia. Ovvio che in ultima analisi anche nello scienziato più ateo della terra (non so .. per esempio Odifreddi ha dichiarato che comunque “crede” nel Logos) esiste un nucleo indimostrabile che fa sì che debba considerarsi atto di fede. Molto più semplicemente, volevo dire che le religioni partono da questo, dall’atto di fede, poi via via si adeguano anche al mondo scientifico, al mondo tecnologico, al mondo matematico-statistico, man mano che vengono prodotte dimostrazioni reali. Mi viene in mente il caro vecchio Teilhard de Chardin che concilia evoluzionismo e fede, a titolo di esempio. Viceversa un’ideologia come il femminismo fa il cammino inverso. Pronuncia il suo dogma e poi tenta di adeguare a questo scienza, tecnologia, matematica e statistica infischiandosene delle dimostrazioni dimostrate.
Adesso non vorrei aver complicato ulteriormente le cose nel non capirmi
Rita(Quota) (Replica)
ARMANDO,
Armando, interrogarsi sull’origine dell’universo e anche sulla possibilità che sia stato creato da “qualcuno” è assolutamente legittimo, così come sono legittime tante altre ipotesi. E non mi riferisco solo agli atei materialisti ma anche a pensatori del calibro di Bruno o di Spinoza. Io stesso, miserabile omino del XXI secolo, mi interrogo su queste questioni all’incirca una volta al giorno…
E tutto ciò, come dici tu stesso rientra nella ragione aristotelica e non calcolante (sia per i credenti che per i non credenti). E tutte le ipotesi, ripeto, possono essere valide e/o rispettabili, quando sono avanzate in buona fede e non con uno spirito ideologico malcelato e anche a volte provocatorio (nel caso specifico mi riferisco più che altro ai “laicisti” e agli “ateisti” estremisti). Nulla da dire, quindi, in un senso o nell’altro.
Però, siamo onesti, non mi pare che la Chiesa abbia posto tutto ciò (il cioè il Creato e l’esistenza di Dio creatore) come una ipotesi bensì come una certezza. E su questa certezza ha costruito il suo punto di vista sul mondo, e anche le sue fortune e il suo potere. Poi si può disquisire all’infinito sulle varie ipotesi. Il fatto che per alcuni (compreso, mi pare di capire, anche te) l’idea di un Dio creatore possa essere un’ipotesi che contenga più senso (o possa offrire più senso e soprattutto più speranza) rispetto ad un’altra o ad altre, è del tutto soggettivo. Giordano Bruno stesso, come sai, negava l’idea di un Dio creatore separato dalla materia e prendeva in considerazione l’idea della “infinità della vita” come origine del tutto. Spinoza va ancora oltre. Ma insomma, in parecchi hanno formulato tante ipotesi diverse, e certamente non tutti erano degli “ateisti” o dei “laicisti”, compresi i due grandi appena citati (ben più autorevoli di un Odifreddi).
In conclusione, come ben sapete, il sottoscritto non è certo un “mangia credenti”, anzi, ritiene che da un certo punto di vista l’afflato spirituale e religioso (lasciamo stare ora le determinazioni storico-politiche) oltre che appartenere all’umano sia anche un veicolo di affermazione di istanze etiche senz’altro condivisibili, però, con la stessa chiarezza, è bene dire le cose come stanno. Dio è posto dalla Chiesa, da tutte le Chiese, sia chiaro, come una certezza, non certo come una ipotesi sulla quale riflettere o confrontarsi come in una dibattito accademico o in un seminario.
Se si parte da questo assunto, si fuoriesce oggettivamente dalla logica aristotelica di cui parli tu. Che poi in tanti abbiano provato a dimostrare l’esistenza di Dio, da Anselmo (la famosa prova ontologica dell’esistenza di Dio) a Tommaso (le altrettanto famose cinque prove ontologiche) a Cartesio (con le sue Meditazioni), proprio seguendo il metodo aristotelico, è altro discorso. Mi pare però che questi tentativi, sia pure per l’epoca sicuramente molto rilevanti, dal punto di vista filosofico, siano stati messi in discussione da altri autorevolissimi pensatori “pesanti” (cioè non deboli) che di certo non avevano in odio quello stesso metodo aristotelico.
In parole ancora più povere, è assolutamente lecito riflettere e interrogarsi sull’esistenza o meno di Dio (e quindi sul senso), così come è altrettanto lecito credere, avere fede, o non averla. Non è corretto però attribuire al “credere” un fondamento o uno status più forte per il solo fatto che il credere garantisce o garantirebbe un orizzonte maggiore di senso.
Il credere è un atto di fede, rispettabilissimo, sia chiaro, che può creare un orizzonte di senso ma che tale è e deve restare. Il che non è e non vuole affatto essere una diminutio ma solo una constatazione oggettiva.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Perché la guerra?
Da tempi immemorabili l’umanità è soggetta al processo dell’incivilimento (altri, lo so, chiamano più volentieri questo processo: civilizzazione). Dobbiamo ad esso il meglio di ciò che siamo divenuti e buona parte dei nostri mali.
Le sue cause e origini sono oscure, il suo esito incerto, alcuni dei suoi caratteri facilmente visibili. Forse esso porterà all’estinzione del genere umano, giacché in più di una guisa pregiudica la funzione sessuale[…]
Forse questo processo si può paragonare all’addomesticamento di certe specie animali; senza dubbio comporta modificazioni fisiche; tuttavia non ci si è ancora familiarizzati con l’idea che l’incivilimento sia un processo organico di tale natura.
Le modificazioni psichiche che intervengono con l’incivilimento sono invece vistose e assolutamente inequivoche. Esse consistono in uno spostamento progressivo delle mete pulsionali e in una restrizione dei moti pulsionali.
Sensazioni che per i nostri progenitori erano cariche di piacere, sono diventate per noi indifferenti o addirittura intollerabili; esistono fondamenti organici del fatto che le nostre esigenze ideali, sia etiche che estetiche, sono mutate.
Dei caratteri psicologici della civiltà, due sembrano i più importanti: il rafforzamento dell’intelletto, che comincia a dominare la vita pulsionale, e l’interiorizzazione dell’aggressività, con tutti i vantaggi e i pericoli che ne conseguono.
Orbene, poiché la guerra contraddice nel modo piú stridente a tutto l’atteggiamento psichico che ci è imposto dal processo di incivilimento, dobbiamo necessariamente ribellarci contro di essa: semplicemente non la sopportiamo piú; non si tratta soltanto di un rifiuto intellettuale e affettivo, per noi pacifisti si tratta di un’intolleranza costituzionale, di una idiosincrasia portata, per cosí dire, al massimo livello.
E mi sembra in effetti che le degradazioni estetiche della guerra concorrano a determinare il nostro rifiuto in misura quasi pari alle sue atrocità.
[…]
La saluto cordialmente e Le chiedo scusa se le mie osservazioni L’hanno delusa.
Suo Sigm. Freud
http://anticristo.org/2014/07/03/perche-la-guerra/
Animus(Quota) (Replica)
Fabrizio Marchi,
Io ho detto solo che il credere in un Dio creatore è certo un atto di fede, ma non maggiore, anzi a me pare più “ragionevole”, che credere nel caso o in un nucleo di materia esistito da sempre (e come, e perchè?) oppure anche della “infinità della vita”. Tutto quì. Il laicismo cialtrone e l’ateismo spicciolo tanto di moda, non quello tragico che si interroga drammaticamente, sbeffeggiano l’ingenuità o la malafede altrui, ma dovrebbero loro dare la dimostrazione logica e razionale di ciò che affermano. Altrimenti sono, appunto, cialtroni. E aggiungo che laicismo e ateismo spicciolo, col loro rifiuto di porsi domande, il loro accontentarsi di ciò che cade sotto i loro sensi, sono il miglior alleato del capitale perchè assumono il mondo nella sua statica e apparente verità fattuale.
armando
armando(Quota) (Replica)
armando,
Da questo punto di vista sono senz’altro d’accordo con te. Del resto il “laicismo spicciolo e cialtrone” che non si fa domande niente altro è se non l’altra faccia della medaglia del “bigottismo” pseudo religioso di una volta (anche se oggi in disarmo, per ovvie ragioni…) che non si interrogava nella stessa identica misura in cui non si interroga il primo.
Parenti stretti…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Il “credente” (per non usare qui una parola più forte) può crogiolarsi nel piacevole compito di parlare della Religione come se discendesse dal Cielo e fosse sempre, contro ogni evidenza, decorata di una “purezza originale”.
Più increscioso è il compito che si impone lo “spirito critico” di ogni tempo.
Egli deve evidenziare l’inevitabile miscuglio di errori e di corruzione in cui la religione si è invischiata dopo un lungo soggiorno sulla Terra, in compagnia di una razza di esseri difettosi, avidi e degenerati.
(parafrasando Gibbon)
Animus(Quota) (Replica)
Ma se non si legge Nicce, che Freud conosceva molto bene, non si comprende appieno, nemmeno da dove arrivino le intuizioni del “padre della psicanalisi”.
Senza Nietzsche…niente Freud!
http://anticristo.org/2014/07/04/i-miglioratori-dellumanita/
Animus(Quota) (Replica)
La fede, qualunque fede, il fedele, qualunque fedele in particolare quella e quelli che si dichiarano fedi e fedeli hanno consapevolezza di essere fedi e fedeli, ovvero, come recita spesso la preghiera quotidiana, invoca, chiede e chiedono allo Spirito che la fede, la propria fede possa reggere davanti alle (letteralmente) “oscurità della fede”. “Oscurità della fede”: piena consapevolezza del fedele che la fede è anche una oscurità. Consapevolezza fin dalle origini.
Assolutamente niente di scontato dunque, bensi il contrario: tutto conquistato duramente ogni giorno. Bella la fantasia del “crogiolarsi” ma appunto fantasia. Analoga consapevolezza dei presupposti fideistici del pensiero laico e soprattutto scientifico, la si riscontra invece raramente nei rispettivi fedeli, anzi spesso nessun dubbio che di fede in realtà si tratti.
Soprattutto oggi, tempo in cui le più assurde “stronzate” si dichiarano scientifiche o laiche conquiste, vedi per esempio i programmi scolastici previsti dalla “laicitè” di Hollande, ed imposte con ogni mezzo e totale statale intolleranza. “Roba” che fa venire davvero i brividi.
La fede è sempre un interrogarsi drammatico a partire dal terribile grido di Cristo morente:” Padre perché mi hai abbandonato” che rimette tutto in discussione nel momento in cui nulla si sarebbe dovuto mettere in discussione. Per non parlare della possibilità ammessa da Cristo stesso che la fede possa scomparire dalla faccia della Terra. Un crogiolarsi davvero scomodo.
In ogni caso, qui per la QM, ha senso, a mio avviso, rispettare lo sforzo che ciascuno fa di vivere la propria fede, religiosa o laica che sia ( non si parlava forse un tempo legittimamente di “fede” liberale, o socialista o comunista o scientifica?), traendone motivi di luce per tutti ad illuminare il tragico strutturale inganno in cui ci troviamo tutti. Nel passato di ogni tradizione c’è sufficiente oscurità, errori e colpe da stroncare ogni pretesa di sentirsi legittimati a fare gli innocenti di turno.
Diversamente fratelli miei, a chi mai può interessare un gioco cosi insensato?
cesare(Quota) (Replica)
http://youtu.be/IOKJw1p_JI0?list=UULfQVw8Opp0ZcOHbcbY_4CQ
romano(Quota) (Replica)