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A partire dal minuto 3:34 la tizia nel video, convinta (la qual cosa è ancora più grave…) di rappresentare il Processo Rivoluzionario di Liberazione Universale e le sue sorti magnifiche e progressive, pronuncia le testuali parole: ”Noel Ignatiev, l’autore di “Come l’irlandese divenne bianco”, ha suggerito di abolire la razza bianca, definita come privilegio maschile e identità di razza. In modo simile, la classe sessuale degli uomini è semplicemente privilegio maschile e identità di genere e deve essere abolita se le donne vorranno essere mai libere”. “Non otterremo mai giustizia per le donne – prosegue – fino a quando non smantelleremo il sistema di casta chiamato genere. La libertà e un pianeta vivibile saranno raggiunti solo quando la mascolinità, la sua religione, la sua economia, la sua psicologia, il suo sesso saranno fronteggiati e finalmente sconfitti”.
Questa donna incarna alla perfezione l’ideologia femminista/genderista che individua nel genere maschile, nella sua totalità, il nemico da abbattere. La storia viene così riscritta di sana pianta e reinterpretata alla luce del nuovo Verbo.
Non bisogna farsi ingannare da quello che è il cavallo di troia dell’ideologia femminista, e cioè il cosiddetto “copia-incolla” della dialettica hegelo-marxiana, con il quale il conflitto fra i sessi viene sostituito a quello di classe. Anzi, i due concetti vengono sovrapposti, per cui abbiamo il maschile identificato come genere sessuale e contestualmente come “classe” dominante e il femminile come genere sessuale e altrettanto contestualmente come “classe” dominata. La storia del genere maschile viene così ridotta ad una sorta di museo degli orrori e di ogni forma di abominio. Tutto ciò che gli uomini avrebbero fatto nel corso della storia, quindi anche le grandi rivoluzioni, le grandi lotte per l’emancipazione umana, i diritti, la libertà, la democrazia, l’eguaglianza, il socialismo che li hanno visti protagonisti, e poi il lavoro disumano, lo sfruttamento e le immense sofferenze a cui sono stati sottoposti, così come le scoperte scientifiche, la produzione filosofica e letteraria, l’arte (per non parlare delle religioni), sarebbe stato fatto con il proposito di opprimere le donne.
Questa è l’operazione filosofica/ideologica che sta alle fondamenta del femminismo in tutte le sue correnti e sottocorrenti, nessuna esclusa. La criminalizzazione del maschile è ciò che accomuna tutte le diverse determinazioni del femminismo, oggi declinato nella sua versione ancora più aggressiva, che è quella detta appunto del genderismo. Questa ideologia sostiene che per superare le contraddizioni che da sempre hanno generato tanta ingiustizia sociale e umana, è necessario distruggere il concetto stesso di identità sessuale, che è la forma malcelata e “politicamente corretta” per sostenere quello che quella femminista nel video ha invece dichiarato apertamente, e cioè che “l’identità maschile deve essere superata e abolita”.
Né potrebbe essere altrimenti nel momento in cui proprio quest’ultima viene individuata, in sé e per sé, ci verrebbe da dire, come responsabile dell’oppressione tout court dell’altra metà del genere umano, al punto tale che diventa pressoché impossibile arrivare a distinguere fra il piano culturale e quello naturale, fra cause cioè di ordine storico-culturale o viceversa di natura ontologica che avrebbero determinato quella stessa oppressione. L’ideologia femminista si difende dall’accusa di sessismo sostenendo la prima ipotesi, ma noi sappiamo che è impossibile separare nettamente natura e cultura perché esse coesistono da sempre, fin da quando i primi ominidi hanno cominciato a scendere dagli alberi e a camminare eretti.
Individuare quindi il genere maschile come l’artefice di ogni forma di sfruttamento e di oppressione che abbiano mai fatto la comparsa sul pianeta, è un’operazione intrinsecamente razzista, sessista e ovviamente anche interclassista (cioè l’esatto contrario del concetto di classe), nel momento in cui non solo l’intero genere maschile (a prescindere dalle condizioni sociali, economiche, ambientali, culturali ecc.), ma la stessa identità maschile viene individuata come causa prima, formale ed efficiente di tutto ciò. E’ quindi evidente come siamo ben oltre l’aspetto meramente storico e culturale -nel momento stesso in cui si parla di identità sessuale -e come siamo entrati nella sfera ontologica.
A cosa sia funzionale questo processo è, a parere di chi scrive, molto chiaro, anche se a molti/e potrà sembrare fantapolitica se non addirittura il delirio di uno che ha perso il contatto con la realtà. Ma questo è il prezzo che deve accettare di pagare chiunque si decida ad esplorare territori ai più sconosciuti (per la stragrande maggioranza della popolazione, per la verità, perché i veri “padroni del vapore” li conoscono benissimo …).
La mia opinione è che siamo di fronte ad uno stupefacente salto di qualità del (dominio del) Capitale e della Tecnica: i due sono al momento del tutto sovrapposti e identificati e trovano la sintesi e la loro determinazione storica in quella che possiamo definire con il termine di Società Industriale Avanzata (SIA), cioè quella nella quale ci troviamo a vivere in questa determinata fase storica.
Il sistema capitalistico dominante.
La cosiddetta “società liquida” (per dirla con Bauman) neocapitalistica postmoderna ha necessità di individui “non sociali” (parafrasando invece il celebre libro del compianto Pietro Barcellona), ridotti ad una sorta di monadi incapaci di relazionarsi fra loro se non attraverso la forma alienata e alienante dello scambio mercantile. Qualsiasi altra istanza o soggettività che non sia funzionale a questo “progetto”, cioè sostanzialmente al flusso ininterrotto e illimitato della forma merce, cioè dell’unica forma di “auctoritas” morale oggi di fatto (al di là delle liturgie formali e ideologiche del tutto artificiose, cioè della produzione della marxiana falsa coscienza socialmente necessaria) consentita, deve essere rimossa. Da qui la tendenza (in atto) finalizzata alla cancellazione o quanto meno al sostanziale indebolimento di ogni identità, a partire proprio dall’identità sessuale. La qual cosa non è ovviamente casuale; cosa esiste infatti di più potente e di più naturale dell’identità sessuale, dell’appartenenza al proprio sesso, prima ancora dell’appartenenza sociale, etnica o culturale? Ecco, dunque, per il capitalismo, giunto al suo stadio apicale (per lo meno per ora, non siamo in grado di conoscere la sua eventuale e anche altamente probabile e ulteriore espansione, specie perché in stretta comunione con la Tecnica, ossia la sua più potente alleata), la necessità di intervenire non solo sul piano sociale tradizionale ma addirittura su quello antropologico e genetico.
Il neofemminismo/genderismo, uno dei mattoni fondamentali dell’ideologia cosiddetta del “politicamente corretto” (cioè la nuova ideologia del Capitale, brillantemente individuata e messa sotto le lenti di ingrandimento da un altro autorevole pensatore di recente scomparso, Costanzo Preve) è il grimaldello, che si sta rivelando assai efficace per la verità, per disarticolare quelle identità, o meglio, per disarticolare l’identità maschile e le sue derivazioni, a partire dal “paterno”, concettualmente e non solo biologicamente inteso.
Il paterno – come spiega in modo infinitamente più brillante e dettagliato rispetto a quanto non possa fare il sottoscritto in brevissimi cenni – Erich Neumann, nel suo “Storia delle origini della coscienza”, rappresenta l’irruzione nell’Uroboros dell’io nel non-io, del distinto nell’ indistinto, del limite nell’illimitato, della “forma” nella/sulla materia. Senza questa irruzione, senza questo metaforico ma anche sostanziale strappo, l’individuo (inteso come persona) non potrà mai costituirsi in quanto tale, nella sua autonomia e consapevolezza. Egli resterà sempre un soggetto privo di una sostanziale identità, fluttuante nel metaforico “brodo” di cui sopra, incapace cioè di definirsi come uomo o come donna (anche se il problema, per ovvie ragioni, riguarda oggi prevalentemente gli uomini) nel mondo. Da qui l’attacco sfrenato al paterno e al maschile, dove paterno sta per patriarcato e maschile per maschilismo; non sono ammesse altre interpretazioni.
Del resto, la “società liquida” così puntualmente descritta da Bauman è la società della mercificazione totale e assoluta dell’ente umano e per questo ha necessità, come dicevamo, di eliminare qualsiasi forma di “auctoritas” che non sia direttamente o indirettamente ricollegabile alla riproduzione in linea teorica illimitata di quel metaforico “Uroboros” costituito dalla “forma merce”. Ergo, non ha più nessun senso continuare a sostenere che l’attuale società capitalistica sia dominata dalla cultura patriarcale. Sostenere una simile tesi equivale a sostenere che l’attuale crisi economica è dovuta ai rapporti di produzione feudale, alla mancata privatizzazione delle terre incolte e alla rendita fondiaria …
L’attacco al maschile e al paterno, ovviamente ben camuffato sotto le spoglie della “Liberazione della donna”, propedeutica alla Liberazione Universale dell’intera Umanità, deve quindi essere ricompreso all’interno di questo processo che vede il Capitale (e la Tecnica), in tutte le loro (complesse) determinazioni, occupare ogni spazio dell’umano.
L’operazione – non c’è alcun dubbio – sta per ora perfettamente riuscendo, e lo dimostra il fatto che il paziente non è ancora morto ma rischia seriamente di morire (per lo meno da un punto di vista psichico, che è ciò che interessa). D’altronde la capacità pervasiva di questo processo ha raggiunto vette che era difficile immaginare fino a qualche tempo fa. Quella che definisco da tempo come “psicosfera”, o meglio la sfera psichica intersoggettiva, cioè la nuova “struttura”, marxianamente parlando, che si aggiunge alla vecchia, è stata completamente invasa.
Siamo però consapevoli che per quanti sforzi si possano fare, esiste ed esisterà sempre, perché è parte dell’umano, un margine di irriducibilità nei confronti di qualsiasi tentativo di coercizione più o meno violenta e pervasiva dell’ente umano stesso, e anche la più sofisticata delle ingegnerie sociali e antropologico-genetiche (e quella posta in essere dal sistema capitalistico attualmente dominante sicuramente lo è) creerà la sua contraddizione.
111 Commenti
Ottimo Fusaro cui forse sfugge il vero obiettivo dei propugnatori della teoria gender: se l’uomo è solo Storia entra, nelle categorie della possibilità e della liceità, fabbricare l’Uomo come del resto si fa, si fabbrica, la Storia. Multinazionali della bioingegneria in piedi! Mercanti di componenti genetiche modificate per ogni esigenza preparatevi a nuovissimi illimitati mercati!
Il sogno del capitalismo attuale e il sogno del Demone che agisce negli uomini di potere, è la costruzione per le prime di un nuovo illimitato universo di merci che l’uomo Fabbricato, la fabbricazione dell’uomo, dischiude, per i secondi il dominio totale su una Umanità seva perfetta, ovvero dell’Uomo costruito secondo le diverse esigenze della produzione di ricchezza, di sapere e di piacere.
A ben vedere nella ideologia Gender come del resto nel femminismo, è sottesa e presupposta per poter ” funzionare”, ovvero per poter entrare nella realtà, farsi realtà, la violenza allo stato puro, ovvero la negazione radicale e pregiudiziale di ogni Altro, di ogni Alterità imposta con la costruzione scientifica dell’accusa di violenza a chi le si oppone.
Una negazione che si fa violenza istituzionalizzata nella comunicazione, nella cultura, nei processi formativi e nelle leggi: diventano ideologie di Stato per cui il monopolio della violenza che è proprio dello Stato viene direttamente impiegato per imporla. La violenza diventa di Stato.
In questo senso si tratta di ideologie che nei presupposti della violenza e della intolleranza sono simmetrici alla versione fondamentalista dell’Islam. In sintesi usano la paura, alias il terrore per imporsi. Chi infatti oggi in Occidente ha il coraggio di contraddire queste ideologie pagando il prezzo del ” bando” di fatto dalla comunità socialmente riconosciuta?
Per chi crede tutto questo corrisponde all’odio contro il Creato e contro la creatura Uomo, odio che è il tratto che la tradizione e la fede Cristiana riconosce come proprio e costitutivo del demoniaco.
cesare(Quota) (Replica)
L’eterodiretto Barlusconi, tramite i buoni uffici della fidanzata ragazzetta che gli spilla soldi a palate, è dventato gay friendly e cena nientemeno che con Luxuria, ex deputata(o) di Rifondazione.
Non c’è male come dimostrazione plastica dell’omologazione capitalistica.
armando
ARMANDO(Quota) (Replica)
Dai santi padri sinodali agli atei radicalschic, dal leader del centrodestra al capo della nuova socialdemocrazia italiana, dalla destra storica alla sinistra rifondata, un solo popolo, un solo grido, una sola fede, una sola bandiera:” Chi mi ama mi segua!”. Peccato si tratti di una marca di jeans!
cesare(Quota) (Replica)
Sbaglio Armando ma è lo stesso Berlusconi che ha detto “I gay sono dall’altra parte” in un convegno di Forza italia? Per carità opinione la si può sempre cambiare ,ma credo che ,per compiacere la fidanzatina giovane si faccia ormai di tutto (non dico il vecchio detto) …l’omologazione c’è di sicuro ,c’è da notare che ,i gay sono passati ad essere ingiustamente violentati ,picchiati e derisi e discriminati ,ad essere modello da seguire (ho letto da qualche parte l’uomo modello è gay ,una cosa del genere) mai ,e dico mai ,invece di prendere i gay come persone e che possono dire scemenze o cose valide ed interessanti ,fregandosene del loro orientamento sessuale
mauro recher(Quota) (Replica)
mauro recher,
B. non ha nessuna salda convinzione che non sia il proprio tornaconto, di partito o personale poco importa. Come gran parte di chi fa politica oggi. Certo, nel suo caso di diverso c’è che da retta ad una ragazzetta di cinquant’anni più giovane, il che testimonia la sua dipendenza dal femminile. Da questa vicenda prende una luce diversa, e più vera, anche il bunga bunga, dove lui non era il luciferino sfruttatore di povere fanciulle ingenue e oppresse, bensì un anziano ricco disposto a farsi spennare perchè dipendente dalle donne. Per quanto riguarda gli omosessuali quello che dici è vero. Ormai è come per le donne, qualcosa cretinata dicano non è più discutibile. Per le donne perchè donne, per gli omosessuali in forza del loro orientamento sessuale sacralizzato come è sacralizzato il genere femminile. Ultimamente ci si sono messi anche i preti a esaltare i gay con le parole del sinodo, pura inutile banalità per coloro che considerano gli omosessuali persone come le altre.
Comunque la parabola dei movimenti omosessualisti è indicativa. Sono nati per contestare la morale sessuale borghese e cattolica, per essere trasgressivi e rifiutare le regole sociali oppressive. Ora invece pretendono il matrimonio, ossia la tanto esecrata normalità. Sono rientrati nei ranghi, per così dire, ma per il solo motivo che è il concetto stesso di matrimonio ad essere stato svuotato dall’interno, tanto che il “matrimonio per tutti” è appoggiato dai poteri forti, dalle multinazionali, dalla sinistra, da gran parte della destra, dalle femministe, ed anche da molti cattolici, compresi prima o poi vescovi e papa. Tutto diventa poltiglia indistinguibile. Nel capitalismo dispiegato non esistono più limiti, norme etiche, convinzioni culturali.
E non è ancora finita.
armando
armando(Quota) (Replica)
Il sistema capitalistico utilizza la sedicente nuova etica femminista, omosessualista e genderista, e come massa di manovra le masse femminili travolte da un’epocale spostamento di finalità e giustificazione cui fanno da contraltare maschi educati da queste donne ( amarcord “fight club”?) e svuotati di ogni senso ” faber” e ” virtuoso” e ” paterno” per conquistare le istituzioni religiose o laiche che della eroica ricerca e conquista della bellezza e verità e giustizia, il volto di Dio impresso nei figli, hanno fatto la propria missione e la roccia su cui erigere la lode alla grandezza dell’Uomo e del Creato. Il Sistema si è impossessato dell’ONU, dell’OMS, di tutte le ONG, compresa la grandissima speranza costituita da Emergency, trasformata in agenzia goebbelsiana di tutte le compatibilità imposte dal sistema. Il Sistema ha costruito un’altra Chiesa, altri seminari, altri sacramenti e sta lanciando la sfida alla Chiesa di Cristo. “Non prevalebunt!”
cesare(Quota) (Replica)
Il Sistema capitalistico mira a costituirsi in Chiesa: questa è evidenza all’anima di tutti: governa spietato masse femminili e maschili cui ha tolto tutto lasciando loro l’illusione di libertà, invero una vuota galera che nemmeno i topi abitano. Si sta impossessando di tutte le Istituzioni che si prefiggono bellezza, verità e giustizia: dall’ONU al OMS, fino alle ONDG più qualificate come Emergency divenuta agenzia goebbelsiana delle ineludibili compatibilità del Sistema. Il Sistema ha i suoi seminari, i suoi sacerdoti, i suoi principi del sapere del Cielo e della Terra, le sue liturgie, i suoi sacramenti. ” Ha lanciato da tempo la sfida e se ne sono accorti adesso! “Non prevalebunt!”.
cesare(Quota) (Replica)
Le Femens, le eroine da 1500 dollari a reggiseno e mutanda quotidie calate, fanno il loro ennesimo lurido show a pagamento x conto dei finanzieri che affamano i Popoli.
Il degrado, l’ignavia, la vigliaccheria dei media occidentali, il patto a nascondere la realtà fino a riuscire a stordire persino i padri sinodali, ha ancora il coraggio di dare spazio a queste che fanno delle loro nudità oltretutto sporche e ributtanti e nelle piazze simbolo della capitale morale d’Italia, altrettanti spazi pubblicitari per ideologie disumane. Spazi venduti ad un prezzo che ci campa un mese un precario e famiglia. Indisturbate a compiere reati gravissimi, mentre operai e studenti manifestano per la sopravvivenza affrontando lacrimogeni e manganellate di chi impedisce loro di manifestare.
Quando ci vuole ci vuole” è sapienza di sempre: quando le Autorità si decideranno a offrire alle sedicenti ” Femens”, femmine che femmine non sono per niente ma sono gli Avatar di Potenti nascosti nell’ombra, il peggior bar che ospiti fra ubriachi degradati le loro pagliacciate? Questo il loro pubblico!
Tutta la solidarietà a operai e studenti oggi in lotta: ormai è palese che cosa intende nascondere il corpo di queste femministe e il femminismo: appena ripartono le lotte di classe tutto si disvela come l’inganno del giocoliere di sempre e il gioco strapagato delle Ascari al suo servizio.
cesare(Quota) (Replica)
Eccole qui le nuove eroine del femminismo mondiale, naturalmente allineate e (s)coperte al mainstreaming dominante, mentre manifestano contro Putin e in favore del governo ucraino sostenuto da USA e UE.
Per chi avesse ancora dei dubbi sul ruolo di questa gente, al di là della vicinanza o della distanza politica che ciascuno di noi può avere legittimamente nei confronti dell’attuale governo russo …
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
cesare,
Cosa fosse Emergency lo scoprii 14 o 15 anni orsono quando la giornalista di Repubblica Paola Zanuttini intervistò Gino Strada (ho conservato la pagina). Strada si lasciò andare ad un elogio incondizionato, (coraggiose intelligenti etc. etc. etc). verso le donne in confronto del quale Veronesi sarebbe apparso come un maschilista acceso. E, naturalmente, tacciò gli uomini di pavidità, vigliaccheria e chi più ne ha più ne metta.
Quanto alla mira del Capitale di costituirsi in Chiesa, caro Cesare, lasciati dire che sei ottimista, perchè Chiesa lo è già. Colle sue istituzioni temporali (ONU, UE), le sue aggregazioni “pastorali” (le ONG), il suo “popolo” per lo più costituito a) da fieri ex rivoluzionari anticapitalisti che funzionano da cervelli pensanti e da garanzia personale per la loro storia (ad esempio Adriano Sofri), b) Dalla massa più giovane cresciuta alla scuola progressista veltroniana e di Repubblica, che credono di essere di sinistra perchè femministi, genderisti, omosessualisti (certo, poichè questa convinzione è radicata e in buona fede, questo dovrebbe far riflettere), c) dai fulminati sulla via di Damasco da Matteo Renzi. Fra questi anche molti credenti che aspettavano questo e l’incoraggiamento d’Oltretevere, per sentirsi finalmente accettati come moderni e alla moda. Per non parlare, infine, delle truppe berlusconiane che la svolta geyfriendly del capo supremo ha tolto dall’imbarazzo di dover essere ultraliberisti in economia e bollati come oscurantisti in altri campi.
Il cerchio si sta chiudendo e tutto inizia a quadrare. Vedremo chi si chiamerà fuori e chi, invece, si adeguerà.
armando
armando(Quota) (Replica)
“A questo punto è evidente che il femminismo è una gigantesca operazione di marketing ideologico, operante nell’esclusiva sovrastruttura, ed è dedito ad incentivare concettualmente la devalorizzazione della maternità, del parto, dell’essere madre, della femminilità (una differenza antropologica spacciata per culturale che deve essere annichilita) per rendere la donna l’operaio perfetto da sussumere nella forma del mercato. Le conseguenza attuali sono l’indisponibilità della coppia alla procreazione, che intimorisce, che ostacola il successo, la carriera e l’indipendenza. I figli sono diventati un lusso per i ricchi, per i gay tramite la fecondazione eterologa, per le donne in menopausa che hanno rinviato troppo a lungo il desiderio intimo di un figlio, ma che adesso vogliono togliersi il capriccio, e possono amabilmente comprarlo nei giganti reparti delle cliniche specializzate diffuse in tutti i Paesi del terzo mondo. La maternità surrogata sarà la nuova maternità Occidentale. Il mercato dell’Utero è già valutato per più di 2 milioni di dollari. E’ il nuovo business delle élite dei Paesi in via di sviluppo, ben accolto dai capricci dell’Occidente in menopausa. Affittare l’utero, ci diranno, è femminismo!”
Il resto del post su L’INTELLETTUALE DISSIDENTE ….
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)