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Sono del tutto persuaso che in un paese civile, laico ed evoluto la prostituzione dovrebbe essere legalizzata e regolamentata. Ciò comporterebbe una serie di fattori positivi in più direzioni.
Innanzi tutto verrebbe inferto un colpo durissimo alla criminalità organizzata. E’ storicamente dimostrato che qualsiasi forma di proibizionismo finisce inevitabilmente per alimentare i traffici illegali; vale per l’alcool e la droga come per la prostituzione.
Secondo poi, legalizzandola, lo stato potrebbe e dovrebbe operare un prelievo fiscale, come avviene per qualsiasi altra attività professionale (magari lo facesse realmente…) e soprattutto per il lavoro dipendente. In questo modo, oltre ad indebolire ulteriormente il racket dello sfruttamento sottraendogli un mucchio di quattrini, la comunità avrebbe più risorse da investire in welfare e in opere pubbliche.
Le professioniste del sesso e le escort (ce ne sono moltissime ormai) pagherebbero le tasse, quanto meno come tutti i lavoratori dipendenti (e formalmente come tutti i cittadini…), contribuendo anch’esse alla crescita e al benessere della comunità, come è giusto che debba essere.
La grande maggioranza delle prostitute “normali” (non tanto le escort, per ovvie ragioni meno interessate) ne guadagnerebbero sotto ogni punto di vista. Sarebbero libere di esercitare privatamente o costituendosi in cooperative, non più sulla strada ma in appartamenti privati o al limite, perché no, anche in appositi locali messi a disposizione dallo stato (ma da loro stesse autogestiti). Sarebbero più sicure, protette, sottratte al racket e potrebbero godere di un’assistenza sanitaria adeguata.
Naturalmente ne guadagnerebbero anche gli utenti, cioè la massa di uomini (in larghissima parte uomini beta) che, saltuariamente o sistematicamente, fanno ricorso al sesso mercenario. Intanto dal punto di vista economico, perché le tariffe finirebbero per forza di cose ad essere calmierate; il mercato, non essendo più clandestino vedrebbe inevitabilmente abbattersi i prezzi.
Ma, soprattutto, ne guadagnerebbero (non solo i clienti ma anche le prostitute) a livello “morale”, perché è ovvio che legalizzare la prostituzione significherebbe sdoganarla anche dal punto di vista etico.
Finirebbero quindi una infinità di ipocrisie. Tutti sanno che la prostituzione esiste ma al contempo tutti fanno finta del contrario. Più o meno tutti gli uomini ci vanno o ci sono andati, almeno qualche volta nella loro vita, ma molti, se glielo chiedi, fanno spallucce o si voltano dalla parte opposta; non tanto per ipocrisia quanto per vergogna.
Invece, legalizzandola, diventerebbe con il tempo, come è giusto che sia, una cosa normalissima. Non si vede perché un uomo, nel momento in cui non sfrutta e non obbliga in alcun modo nessuna che, per libera scelta, esercita la professione, debba essere penalizzato, criminalizzato e sottoposto all’umiliazione e al pubblico ludibrio. Naturalmente ciò varrebbe anche per le prostitute il cui lavoro potrebbe arrivare addirittura ad assumere un significato sociale, perché sarebbe una risposta concreta (direi da welfare state molto avanzato) alle difficoltà di tanti uomini che non hanno la possibilità di avere di una vita sessuale piena e soddisfacente. E non si capisce proprio perché questi uomini che già vivono una difficoltà personale, debbano essere da una parte impediti nella possibilità di godere del loro sacrosanto diritto alla sessualità e, dall’altra, debbano anche essere criminalizzati. Della serie “cornuti e mazziati”, come si suol dire…
E invece, pur di non far emergere la contraddizione si preferisce come al solito mettere la testa sotto la sabbia e vivere nell’ipocrisia (più tutti i risvolti di cui sopra) che, in questo caso, accomuna tutti, conservatori benpensanti e “liberal” progressisti . Il risultato finale, e anche l’ipocrisia, sono i medesimi, anche se si parte da presupposti diversi.
I conservatori approcciano il problema da un punto di vista puramente e falsamente moralistico. Si guardano bene dall’analizzare in profondità il fenomeno e si limitano a gridare ipocritamente allo scandalo. Molti di loro che di notte, metaforicamente e di fatto, frequentano spesso e volentieri escort e prostitute, sono gli stessi che la domenica mattina fanno la passeggiata con la moglie sotto il braccio nella via centrale della loro cittadina di provincia, magari dopo essere stati a messa e con la scatola di pasticcini appena comprati per il pranzo domenicale.
Sono quelli /e che usano ripetere le solite filastrocche di rito:”Non se ne può più”, “E’ un’indecenza”, “E’ uno spettacolo indecoroso”, “Bisogna che le autorità intervengano”. Sono i/le più forcaioli/e e se potessero militarizzerebbero il territorio “ripulendolo” da “tutto quello schifo” che tanto urta i loro occhi perbenisti e benpensanti.
“Sono tanti, sono intorno a me, sono come me, ma si sentono meglio…”, come recita una famosa canzone che a me piace tanto ma di cui non ricordo mai il nome…
I “progressisti” invece affrontano la questione secondo la tradizionale griglia interpretativa dell’ideologia femminista. Nel rapporto mercenario l’uomo è sempre e comunque il compratore e la donna è sempre e comunque l’oggetto-vittima di questa compravendita. Naturalmente senza operare alcuna distinzione e mettendo tutti gli uomini da una parte e tutte le donne dall’altra, nello stesso unico gran calderone. In base a questa interpretazione il povero cristo che spende l’equivalente di una giornata di lavoro per farsi una pseudo e squallida scopata in una Fiat Punto in uno sperduto prato di periferia con un’altra disgraziata come lui (per sentirsi una nullità subito dopo aver consumato questo assai misero atto sessuale, ammesso che tale possa essere considerato) è del tutto sovrapponibile al magnate del petrolio che si carica sul suo yacht una decina di splendide fanciulle a sua disposizione; che siano escort “ufficiali” o donne “normali”, non cambia nulla, la differenza a quel punto non esiste… I due aspetti vengono considerati dal/dalla “progressista” alla stessa stregua, sia per quanto riguarda gli uomini che le donne. Come se il “povero cristo” e il magnate avessero la stessa modalità di relazione con le prostitute (oltre che con il genere femminile nel suo complesso). E come se la puttana che lavora sul marciapiedi (una lavoratrice salariata, per lo meno nei casi in cui è sottoposta al giogo dello sfruttamento organizzato) potesse essere equiparata a quella di lusso, ufficiale o ufficiosa, imbarcata (e autoimbarcatasi) sullo yacht del potente di turno.
Come dicevo, anche se per ragioni diverse, il risultato finale non cambia: dal punto di vista “morale” la prostituzione e soprattutto i suoi utenti (praticamente la metà della popolazione maschile adulta italiana e forse più…) finiscono per essere criminalizzati. Dai primi (i conservatori) vengono considerati come dei “maiali”, dei “pervertiti”, oppure dei “poveracci, frustrati o sfigati”, dai secondi (i “progressisti”) come sfruttatori e oppressori delle donne. Le quali, ovviamente, in tutto ciò vengono completamente sollevate da ogni responsabilità, come se fossero degli automi privi di qualsiasi capacità di discernimento e di decisione sulla propria vita.
Ma il risultato non cambia, purtroppo neanche e soprattutto dal punto di vista concreto. Perché queste due pur diverse (ed entrambe sbagliate, a mio parere) modalità di approccio al fenomeno, arrivano a convergere del tutto quando si tratta di legiferare in materia. La prostituzione è e rimane un reato e guarda caso, sono proprio i “clienti” ad essere sempre e comunque criminalizzati. Lo dimostra proprio la Legge Carfagna che proibisce la prostituzione di strada. Una delle leggi più ipocrite e criminali (perché di fatto favorisce il racket a cui è sufficiente trasferire le ragazze in case private facendo lievitare i prezzi e quindi arricchendosi ulteriormente) che siano mai state promulgate (con l’appoggio di tutti o quasi), peraltro da un governo presieduto da un abituale frequentatore di prostitute…
Le ragioni della laicità, della civiltà e del buon senso vengono quindi mandate a farsi fottere nel nome di una differente interpretazione ideologica e di una comune e criminale ipocrisia.
433 Commenti
http://www.vip.it/paige-ashley-prostituta-da-22-mila-euro-a-notte/
Qualche giorno fa un mito della rete come la Belle de Jour ha rivelato la sua vera identità, quella di una ricercatrice universitaria, Brooke Magnanti. Oggi il News of the World, domenicale del gruppo Murdoch, racconta la storia di Paige Ashley, una escort da 22mila euro a notte.
Anche Paige, come Brooke Magnanti, la Belle de Jour diventata famosa grazie al suo blog, ha iniziato a vendere il suo corpo per pagarsi gli studi. Ma una eventuale carriera da avvocato ora, con un conto in banca da 332mila euro, un appartamento a Londra, un’auto sportiva e un seno appena rifatto, sembra l’ultimo dei suoi pensieri, almeno finché non riuscirà a raggiungere la fatidica soglia del milione di sterline.
Paige, studentessa modello fino al liceo, proveniente da una famiglia benestante della middle class inglese, ha iniziato a prostituirsi quando, giunta all’università, i suoi genitori le hanno detto di non poter più mantenerla. “Decisi di fare soldi da sola – ha spiegato Paige al News of the World – il mio primo cliente fu un avvocato molto grasso, che incontrai a Travelodge. Ricordo che aveva l’alito cattivo, fu una brutta esperienza, ma alla fine ebbi i miei soldi. Una volta un tipo voleva soddisfare una sua fantasia e mi chiese di tenerlo tra le mie braccia come se fosse un bambino, e di dargli da mangiare con una bottiglia, come si fa con i bimbi con il biberon. Un altro mi chiese di indossare i miei vestiti prima di fare sesso. Li incontravo in alberghi tristi e sporchi”.
Dopo due mesi, guadagnate duemila sterline, Paige ebbe un’offerta da un’altra agenzia di escort, che dopo aver visto la sua foto la contattò dicendole che, con loro, avrebbe guadagnato molto di più. “Mi dissero che avrei preso tra i 5mila e i 10mila euro. All’inizio pensavo che fosse un guadagno mensile, poi specificarono che era la somma che potevo guadagnare in un solo appuntamento – ricorda – inoltre potevo girare il mondo. Sembrava troppo bello per essere vero”.
Il suo primo cliente fu un miliardario americano in un ristorante di lusso a Londra, che le diede 5.500 euro. “Fu qualcosa di molto diverso dal mio lavoro precedente, quando dovevo ringraziare Dio se il cliente aveva due occhi, un naso e una bocca – ha detto Paige – mi accolse con un mazzo di fiori, rideva e scherzava con me, mangiammo, bevemmo vino. Poi, in hotel, ordinò dello champagne e poi mi disse di spogliarmi. Alla fine mi disse di essere sposato con tre figli, come del resto la maggior parte dei miei clienti da lui in poi”.
Dopo di lui, fu per una settimana ‘la moglie’ di un uomo d’affari 65enne in Spagna (per 32mila euro di compenso), poi girò il mondo: Australia, Los Angeles, Las Vegas, Medio Oriente, Brasile. “Il mio lavoro più faticoso fu con tre arabi ad Abu Dhabi. Ognuno di loro mi pagò 22mila euro, eravamo in un hotel a sette stelle, tutto era ricoperto d’oro. La mattina dopo, però, ero esausta”.
Tra le ‘conquiste’ di Paige, ovviamente, ci sono anche diversi politici, “almeno una dozzina, tutti del partito conservatore, ma sono tutti spariti dopo che è scoppiato lo scandalo delle note spese”.
Tre anni fa, Paige confessò tutti ai suoi genitori, che però hanno reagito piuttosto bene. “Pensavo che mia madre non mi avrebbe più parlato. Invece quando le raccontai cosa facevo, mi chiese soltanto: ‘Almeno usano tutti il preservativo?’. ‘Certo che lo usano’, risposi io”.
Ora però Paige non ne può più di questo lavoro. “Ho dormito con più di 500 uomini, ho girato il mondo, ho guadagnato tanti soldi, ma non sono felice – ammette – il mio lavoro mi ha portato a non fidarmi di nessun uomo, perché ragionano tutti con ciò che hanno tra le gambe”.
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Ora però Paige non ne può più di questo lavoro. “Ho dormito con più di 500 uomini, ho girato il mondo, ho guadagnato tanti soldi, ma non sono felice – ammette – il mio lavoro mi ha portato a non fidarmi di nessun uomo, perché ragionano tutti con ciò che hanno tra le gambe”.
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Capito? “Non è felice”…
Va beh, buon Natale a tutti.
Sandro2(Quota) (Replica)
Sono commosso…Vogliamo fare una colletta per questa Paige Ashley? Non le sarà di aiuto per ritrovare la felicità perduta ma le consentirà di trascorrere un Natale un pò più sereno.
Che ne dite?
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Fabio C:
“Vi dico che dalle mie parti (regione Marche) e non molto lontano dall’azienda in cui lavoro, si prostituiscono da circa tre anni due (a volte tre) ragazze rumene, che nell’arco della giornata possono arrivare a guadagnare anche 800-1000 euro a testa esentasse (chiedono 50 euro a prestazione).”
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Anche in Umbria e nella mia città è lo stesso.
Fra le prostitute più ricche (residenti però nella Capitale, zona Tor Vergata) ce n’è una proveniente da qui,
http://it.wikipedia.org/wiki/Foc%C5%9Fani
una gran fica che oggi ha ventitré anni e che iniziò a prostituirsi sulla Salaria nel marzo del 2007.
Sandro2(Quota) (Replica)
..noi ragioniamo con “quello”?
lei ragiona con quella! perchè quello che sia di alta o bassa estrazione sociale, deve sempre e comunque pagare per avere quella! non fa quindi differenza per noi uomini se per quella paghiamo cene, entrate, ristoranti, oppure essendo facoltosi 22.000€.. le donne stanno dimostrando come sia lecito subire la denigrazione del loro corpo a patto che lo gestiscano per farne profitto e/o potere!
Le donne sono tutte “diversamente puttane”, se trovate UNA che vi viene a prendere e paga lei la cena e vi dice che vuole farsi una sana chiavata, mandatemi le prove e cambierò idea!
Damien(Quota) (Replica)
Paige Ashley:
il mio lavoro mi ha portato a non fidarmi di nessun uomo, perché ragionano tutti con ciò che hanno tra le gambe
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Certo, bella conclusione, lei è diventata ricca con ciò che ha tra le gambe…
Leonardo(Quota) (Replica)
^^^il mio lavoro mi ha portato a non fidarmi di nessun uomo, perché ragionano tutti con ciò che hanno tra le gambe”.
^^^^
be, ma anche le donne ragionano con ciò che hanno in mezzo alle gambe. gli istinti primari sono tali per tutti.
fulvioterzapi(Quota) (Replica)
E’ un po’ come se il salumiere non si fidasse dei suoi clienti perché sono capaci di ragionare solo con la pancia.
Comunque buon Natale a tutti.
Marco Pensante(Quota) (Replica)
>>
il mio lavoro mi ha portato a non fidarmi di nessun uomo, perché ragionano tutti con ciò che hanno tra le gambe
>>
Sono interessato a conoscere la vs opinione sulle seguenti affermazioni, che avrebbero, se vere, risvolti non da poco.
– la quasi totalità (diciamo il 95-98%) delle professioniste disprezza radicalmente i clienti
– la grande maggioranza dei clienti (diciamo il 70-80%) disprezza radicalmente le professioniste.
RDV
Rino(Quota) (Replica)
mi ci voleva,proprio leggere questa “fiaba di natale” ..anch’io sono commosso alla pari di Fabrizio e di tanti di voi ,se la rende felice ,facciamo cambio con il mio stipendio di 1100 euro e ,mi è andata anche bene
mauro recher(Quota) (Replica)
Non conosco le percentuali esatte, però un fatto è certo: le prostitute non amano i loro clienti.
Per esempio, so per certo che molte rumene non vanno con i loro compaesani, perché li ritengono troppo aggressivi e violenti. Vanno quasi esclusivamente con gli italiani, che però, al tempo stesso, disprezzano profondamente.
Anche parecchi clienti non provano alcuna simpatia verso le “professioniste”, però credo che la percentuale di coloro che le destano sia inferiore (e di molto) a quella delle “passeggiatrici” che disprezzano gli uomini che le pagano, per dieci-quindici minuti di squallido sesso. I motivi che generano questo risentimento sono radicalmente diversi e molteplici. Nel caso delle ragazze dell’est subentra una sorta di rabbia dovuta al fatto che “questi uomini italiani possono permettersi di spendere per loro quello che il loro padre o la loro madre non guadagnano in un mese” (in molti casi li considerano pure dei pervertiti, pedofili, ecc), mentre per quanto riguarda le italiane il motivo principale che le spinge a detestare chi le paga è l’assoluta incapacità delle suddette di comprendere la sessualità maschile e quindi i desideri e i bisogni sessuali degli uomini.
Viceversa, gli uomini che le frequentano provano un forte rancore dovuto al fatto che gli tocca sborsare del denaro (e quindi impoverirsi) per praticare dello squallido sesso, col preservativo (ovviamente), alle condizioni delle prostitute, le quali stabiliscono SEMPRE i tempi, le posizioni e le pratiche sessuali.
In definitiva è un vero e proprio schifo.
Ma, del resto, i rapporti fra uomini e donne che cosa sono nella stragrande maggioranza dei casi, se non uno squallido compromesso…?
Daniele(Quota) (Replica)
Una volta un tipo voleva soddisfare una sua fantasia e mi chiese di tenerlo tra le mie braccia come se fosse un bambino, e di dargli da mangiare con una bottiglia, come si fa con i bimbi con il biberon.
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Evidente che uno con questa fantasia non abbia avuto un infanzia troppo normale nei rapporti con l’altro sesso per ripegare su questo tipo di piacere sessuale. Forse è stato vittima di una balia pedofila o forse le ragazzine della sua età gli hanno provocato dei traumi…?
Leonardo(Quota) (Replica)
Per esempio, quante femmine italiane (e non) conoscete che apprezzino l’ancora diffusissimo* corteggiamento maschile? (checché se ne dica*).
Quante femmine conoscete che esprimano un reale apprezzamento verso la giocosa, ludica, fantasiosa e GRATUITA sessualità maschile?
Quante femmine conoscete che mostrino un REALE interesse verso certe pratiche sessuali, solitamente frutto della mente maschile? (loro vanno quasi sempre di rimando o “a rimorchio”, come dice un mio amico…).
Quante femmine conoscete che amino VERAMENTE il corpo maschile?
Personalmente ritengo sia più facile trovare un ago in un pagliaio o prendere al volo una mosca bianca…
Il bello, però, è che quasi tutti gli uomini che conosco sono straconvinti che “le femmine c’hanno tutte una gran voja de cazzo!”…
(Mi chiedo se anche i tibetani maschi ragionino nella stessa maniera…).
Daniele(Quota) (Replica)
@ Daniele –
Ma, del resto, i rapporti fra uomini e donne che cosa sono nella stragrande maggioranza dei casi, se non uno squallido compromesso…?
@@@@@@
Quoto.
http://www.relazionecomplicata.it/uomini/perche-gli-uomini-vanno-con-le-prostitute/comment-page-1/
Marco(Quota) (Replica)
http://www.regione.emilia-romagna.it/west/italiano/formazione/emilia-romagna-sociale/project_work/pw1/ontheroad.pdf
Marco(Quota) (Replica)
^^^^Quante femmine conoscete che amino VERAMENTE il corpo maschile?
^^^^
non è che non gli piace, è che gli piacciono solo pochi esemplari percentualmente parlando. magari si attizzano per un Ryan Gosling o un Raul Bova ma sono indifferenti al tipo medio.
il problema è che di principi azzurri ce ne sono pochissimi a disposizione e quindi sono costrette ad accontentarsi di quello che passa il convento.
in un certo senso anche la loro sessualità è sacrificata. l’uomo per natura tenderebbe ad andare con piu femmine possibili, la donna a fare grappolo attorno ai pochi che le fanno scattare l’ormone. nessuno dei due, a parte trascurabili eccezioni, riesce a realizzare i suoi sogni erotici.
fulvioterzapi(Quota) (Replica)
X fulvioterzapi
Parlo a titolo personale, perciò non ho la presunzione di rappresentare la media maschile, ma t’assicuro che anch’io sono attratto da un ristrettissimo gruppo di donne.
Di norma la tipa media non mi smuove neppure un po’.
Diciamo che io ho bisogno di un certo genere di donna per andar su di giri; ma, ripeto, questo è un discorso che riguarda solo me (e/o qualcun altro come me).
Fabio C.(Quota) (Replica)
http://www.ilgiorno.it/brescia/cronaca/2011/12/23/642381-ricatto_luci_rosse_sgancia_20mila_euro.shtml
Brescia, 23 dicembre 2011 – Ha fatto credere a un imprenditore bresciano di essere in possesso di fotografie compromettenti che li ritraevano durante degli incontri sessuali, per ognuno dei quali veniva pagata duecento euro. La mente della trappola è una escort di 34 anni, la vittima è un ingegnere bresciano della medesima età: nel giro di quasi due anni le ha consegnato circa 20 mila euro.
Fino alla decisione di un mese fa di dire basta a minacce e ricatti: l’uomo si è deciso a denunciare tutto alla polizia. Rintracciata dalla Squadra mobile della Questura di Brescia, la donna avrebbe confessato agli agenti di non aver mai avuto alcuna immagine compromettente. La 34enne, incensurata, è stata arrestata per estorsione e subito rimessa in libertà per la mancanza di esigenze cautelari. Gli agenti hanno chiesto all’autorità giudiziaria il sequestro dei conti correnti della donna.
Fabio C.(Quota) (Replica)
fulvioterzapi
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non è che non gli piace, è che gli piacciono solo pochi esemplari percentualmente parlando. magari si attizzano per un Ryan Gosling o un Raul Bova ma sono indifferenti al tipo medio.
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Si “attizzano” più che altro per la maschera sociale dei suddetti, non tanto per quello realmente sono…
Trasferisci Bova e Gosgling alle acciaierie di Terni o in qualche ditta di muratori, poi vediamo se le “arrapatissime” femmine si attizzano nella stessa maniera…
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fulvioterzapi
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il problema è che di principi azzurri ce ne sono pochissimi a disposizione e quindi sono costrette ad accontentarsi di quello che passa il convento.
in un certo senso anche la loro sessualità è sacrificata. l’uomo per natura tenderebbe ad andare con piu femmine possibili, la donna a fare grappolo attorno ai pochi che le fanno scattare l’ormone.
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Ma guarda che anche di “principesse” non è che che ne siano tante in giro, eh! Anzi… Ti assicuro che anche molti uomini si accontentano di quello che passa il convento, ed inoltre, checché se ne dica, per una femmina è MOLTO più facile sopportare l’astinenza sessuale (il che dimostra le profonde differenze esistenti fra i due sessi).
Poi, che tantissimi uomini siano convinti che le femmine siano delle perenni arrapate, sempre vogliose di cazzo, in stile Sasha Grey, è una storia molto vecchia, dato che l’uomo medio è solo un inconsapevole ingenuo in materia di femmine.
(Lo erano anche gli antichi greci).
Un ingenuo sempre pronto ad attribuire all’altro sesso, voglie, fantasie, pulsioni, sentimenti, pensieri che le suddette (di norma) non hanno neppure nell’anticamera del cervello.
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fulvioterzapi
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nessuno dei due, a parte trascurabili eccezioni, riesce a realizzare i suoi sogni erotici.
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Il “sogno erotico” delle femmine è la nursery, mentre quello degli uomini è l’harem…
Perciò credo proprio che siano gli uomini a non realizzare (quasi) mai i propri sogni erotici.
Daniele(Quota) (Replica)
@Daniele: guarda che questa storia secondo cui le donne hanno zero voglia di fare sesso perché per loro è solo un sacrificio a cui si sottopongono per fare i figli è altrettanto una bufala. l’altro giorno ero a casa di un amico e la sua cagnolina ha iniziato a masturbarsi sulla mia gamba, cosa che i cani fanno spesso. ovviamente non lo faceva per desiderio di maternità ma per semplice impulso sessuale. per le femmine della specie umana non è mica diverso.
la sessualità femminile piu pura è quella delle 12-13enni che vanno in fregola per il 20enne che le fa arrapare. che poi sia pluripregiudicato, teppista o anche solo appartenente ad una classe sociale diversa dalla loro e che da adulte non sposerebbero mai, a quell’età conta ancora relativamente poco.
fulvioterzapi(Quota) (Replica)
fulvioterzapi
la sua cagnolina ha iniziato a masturbarsi sulla mia gamba
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Evidente che la cagnolina è molto più femmina della donna umana. Oppure ripiega sulle gambe degli esseri umani perché gli danno da mangiare, e quindi è una cagna (nel senso umano del termine). E se avesse l’invidia del pene del cane e quindi se la fa con gli umani per non dargliela vinta?
Leonardo(Quota) (Replica)
Dal film “La bestia” un accoppiamento equino (vietato ai minori) ma tanto si tratta di cavalli
http://www.youtube.com/watch?v=T-tyEglHaAM
Leonardo(Quota) (Replica)
fulvio, non ho scritto che le femmine hanno “zero voglia” di scopare (e nemmeno lo penso), bensì che hanno minori esigenze sessuali. Al riguardo ci aprii pure una discussione, sei anni fa.
http://questionemaschile.forumfree.it/?t=5806203
Per quanto riguarda tutto il resto, torno a farti notare quanto segue:
1) La massa maschile (ma anche la gran parte di quella femminile) è convinta che le femmine abbiano maggiori esigenze sessuali. Questo nonostante ai nostri simili tocchi sempre corteggiarle, adularle, pagarle…
Un po’ come dire che il tossico può ricattare il pusher…
2) Molte femmine sono attratte da un certo genere di uomini anche in età adulta (es: pensa a Vallanzasca e a tutte le sue ammiratrici…).
3) La sessualità “più pura” in assoluto, è quella fra gay maschi. Argomento già trattato da qualcun altro in passato, sia su UB che su U3000.
4) Fermo restando il fatto che non faccio parte di quelli che amano vantarsi delle loro “conquiste” (?), ti faccio notare che se dovessi fare un elenco delle femmine con le quali ho fatto sesso (puttane escluse), ti assicuro che ne uscirebbe fuori un bel numero.
Questo tanto per dire che non parlo per sentito dire…
Daniele(Quota) (Replica)
ho provato anch’io a fare quel genere di sondaggio e qualcuno mi ha risposto “no dai, stai generalizzando, anche le donne ne hanno bisogno come noi”, allora ho riformulato la domanda in termini di “frequenza” e allora piu o meno tutti mi hanno risposto che effettivamente all’uomo tira piu frequentemente.
però credo che le masse maschili siano convinte che la donna abbia un orgasmo piu intenso piuttosto che essere arrapate come noi.
Io mi oppongo all’idea che le donne siano indifferenti all’aspetto estetico, questa sicuramente una leggenda tragicomicamente diffusa tra la popolazione maschile. sarebbe corretto dire che ne diventano indifferenti quando si rendono conto che i pochi esemplari che le fanno arrazzare fanno arrazzare anche decine di altre donne e sono pertanto off limit. troppa concorrenza. allora ripiegano su uno né carne né pesce per avere una famiglia, una relazione, un sostegno economico ecc.
fulvioterzapi(Quota) (Replica)
Io mi oppongo all’idea che le donne siano indifferenti all’aspetto estetico, questa sicuramente una leggenda tragicomicamente diffusa tra la popolazione maschile. (fulvioterzapi)
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Pure io mi oppongo a questa ridicola e diffusissima idea secondo la quale le donne sarebbero indifferenti all’aspetto estetico; un’idea ipocritamente diffusa anche fra le stesse donne (non solo fra gli uomini), le quali mentono sapendo di mentire.
Tuttavia, se non vado errato, lo stesso Daniele ci aveva aperto una discussione su U3000, in cui contestava proprio la leggenda urbana secondo la quale “non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace” (cazzata mostruosa…). In proposito, però, posso dirti che anche molti ragazzi e uomini italiani sono diventati più esigenti da quando il nostro Paese è stato “invaso” dalle ragazze dell’est, fra le quali la bellezza media è sicuramente superiore a quella delle italiane.
(del resto nemmeno gli italiani sono mediamente belli come i danesi o i norvegesi, né hanno i fisici scolpiti dei giamaicani).
Fabio C.(Quota) (Replica)
Ecco alcune “vittime” di Berlusconi e dell’ “oppressiva società maschilista”…
http://www.youtube.com/watch?v=t1dfQhdNsoc&feature=related
Sandro2(Quota) (Replica)
E certo che è una vita dura quella delle frequentatrici della villa di Arcore…E’ dura alzarsi la mattina alle 11 in un appartamentino di Via Montenapoleone (acquistato dopo grandi fatiche…), fare colazione al bar e poi shopping, aspettando di essere convocate dal factotum del Cavaliere…
Ma è evidente, risponderebbero (e così in effetti rispondono) le femministe e i loro compari, che in realtà quelle donne sono anch’esse vittime inconsapevoli del potere di condizionamento del sistema maschilista e che anche quando credono di agire in piena libertà e totale autonomia, in realtà stanno obbedendo ai dettami del suddetto sistema (nella qual cosa c’è anche un margine di verità, sia chiaro, ma ci siamo capiti…). Anzi, come ricorderete, c’è stata anche un sentenza del Tribunale di Milano che conferma che quelle donne sono delle vittime (vedi articolo “La farsa continua (dalle piazze ai tribunali) nello spazio degli “articoli”).
Ricordo perfettamente quella puntata di Anno Zero. Subito dopo quel servizio, Santoro si rivolse ad Ambra Angiolini la quale, per chi non lo ricordasse, deve le sue fortune a Gianni Boncompagni che se la scopava quando era ancora minorenne (da tempo è stata riciclata da uno dei campioni del “politicamente corretto” nonché uno dei più grandi impostori della storia del cinema che è quel cialtrone di Ferzan Ozpetek). Naturalmente si lanciò nella solita difesa d’ufficio protofemministoide nella quale sosteneva che il modo di pensare e di vivere di quelle ragazze rappresenta solo una esigua minoranza dell’universo femminile e altre cazzate scontate di questo genere.
Se almeno avessero scelto una donna con un diverso curriculum per sostenere i luoghi comuni di sempre, che so, una Margherita Hack o una Piera Degli Esposti, il tutto sarebbe stato (forse) un pochino più credibile…e va bè, ci abbiamo fatto il callo a queste cose…
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
consiglio per il 2012: se volete far capire ad una donna perché molti uomini vanno con le peripatetiche fatele leggere “11 minuti” di Paulo Coelho.
fulvioterzapi(Quota) (Replica)
Oppure questo: “Io le pago”.
http://www.coconinopress.it/io-le-pago.html
dia(Quota) (Replica)
In merito, questo è un mio scritto risalente al 2002 e riesumato dalla mailing list di U3000.
___________
>>
Ho qualcosa da aggiungere riguardo alla questione degli uomini che frequentano le prostitute.
I motivi per cui tantissimi uomini si rivolgono alle signore e signorine a pagamento, non hanno niente a che vedere con il desiderio di dominio sulla femmina (stando a certe puttanate mediatiche) e a mio parere sono estremamente semplici.
C’è chi le frequenta perché quella è per molti ragazzi e uomini timidi l’unica maniera per avere rapporti sessuali con una donna (personalmente ne ho conosciuti parecchi).
Altri ci vanno perché in “quel periodo sfortunato” della vita non trovano uno straccio di femmina che gliela dia, e poiché gli ormoni “danno alla testa”, sono costretti a pagare.
Ce ne sono parecchi che vi si rivolgono perché la moglie ha deciso di non dargliela più, oppure perché la consorte è un vero e proprio pezzo di legno, afflitta da mille problemi, mille paranoie, mille inibizioni.
Ci sono uomini che pagano le puttane d’alto bordo (che non sono schiave di nessuno; scelgono di farlo, anche se ufficialmente non è vero), per poter praticare certi “giochetti estremi” che se solo osassero proporli alla propria fidanzata, convivente o moglie, sarebbero immediatamente bollati come maniaci sessuali e in qualche caso denunciati.
Molti uomini vanno con le peripatetiche perché quella è l’unica maniera possibile – per tanti comuni mortali – di scopare una strafica, magari russa o lituana, alta 1,85 e in possesso di… “3 metri” di cosce.
Tanti altri uomini le frequentano per il puro e semplice piacere di scaricare le palle e di non avere rotture di palle.
Personalmente, nonostante il diffusissimo disprezzo sociale verso chi le frequenta, non ci trovo nulla di scandaloso e di anormale.
Eventualmente, cosa bisognerebbe dire di quelle (rare) femmine che pagano i gigolò?
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Sandro2(Quota) (Replica)
http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2012/12-gennaio-2012/prostitute-fisco-diventa-caso-politico-1902830961243.shtml
Rita(Quota) (Replica)
Questa mi era sfuggita, me l’ha segnalata mio nipote ventitreenne, che sta crescendo molto bene (ricordate il dibattito sull’opportunità o meno di informare i giovani sullo stato della relazione MM/FF?…) .
http://www.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fwww.youtube.com%2Fwatch%3Fv%3D4X1kphuzU_w%26feature%3Dwatch_response_rev&h=VAQFBFtswAQGeRW3tu2kE45o6gM46muT7brsbReviTq6zDw
Interessante, è un’altra voce che si aggiunge alla tante che negli ultimi mesi si stanno facendo sentire…Non può essere del tutto casuale…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
http://www.svagonews.com/2012/01/25/articolo2779
Prostituzione a tempo determinato. È uno dei temi emersi da una ricerca realizzata sul territorio di Reggio Emilia da Federico Salsi, dottorando in antropologia culturale presso l’Università di Bergamo, che, grazie all’intervento di operatori dei servizi sociali, ha raccolto le testimonianze di alcune prostitute, con l’obiettivo di aprire una finestra sul reale per combattere gli stereotipi. Secondo i dati raccolti da Salsi, esiste una minoranza di prostitute, relativamente autonome e consapevoli della loro scelta: “È necessario, da un punto di vista antropologico, uscire dai binari della retorica sul tema della prostituzione e uno dei luoghi comuni più accreditati è proprio quello che collega la prostituzione delle ragazze migranti all’unica prospettiva della tratta – spiega Salsi – I dati raccolti dimostrano che non sempre queste ragazze entrano nel giro della prostituzione perché obbligate, alcune di loro scelgono di farlo per un breve periodo con l’intento di raccogliere risorse e realizzare i loro progetti”. La ricerca mette in evidenza la diversità di ognuna delle storie raccolte da Salsi e la loro natura eterogenea. “Ovviamente non voglio dire che la maggior parte di queste donne sceglie liberamente di prostituirsi, dal momento che è sempre presente un margine di costrizione di natura economica, relazionale, o sociale, ma soltanto sottolineare come spesso si tende a semplificare la questione ingabbiandola in etichette fin troppo comode e spesso poco realistiche – continua – La situazione è molto complessa e presenta aspetti che hanno il dovere di essere riconosciuti come discrimini di un fenomeno di cui si parla fin troppo spesso ma di cui, nella maggior parte dei casi, si conosce veramente poco”.
Utilizzando il metodo antropologico per eccellenza, ovvero quello etnografico, che utilizza alcune tecniche di ricerca (come l’osservazione o l’intervista) allo scopo di collezionare un insieme di dati che rendano possibile la comprensione della cultura in esame, Salsi si è recato personalmente in strada e ha studiato il fenomeno in maniera diretta in 80 uscite notturne. “Stare fisicamente in strada è stato determinante – continua Salsi – Svolgendo il ruolo di operatore sociale a Reggio Emilia durante le ore notturne ho avuto la possibilità di intervistare queste ragazze, di origine prevalentemente rumena, e di sentire i loro racconti”. La prostituzione, nell’ambito delle ragazze migranti, è spesso analizzata attraverso un’ottica generalmente vittimista. “Il pregiudizio comune tende a utilizzare delle etichette, spesso errate, per quanto riguarda le prostitute. Non si può parlare sempre e soltanto di schiavitù. Bisogna lasciare un margine di libertà e di individualità a queste donne, e ridare loro una dimensione umana, reale”.
Un punto di vista inconsueto. È proprio questo che emerge dall’analisi in questione. Se si supera il confine del pregiudizio comune e si sollevano le barriere della retorica più stereotipata è possibile dare voce a ognuna di queste donne che, come tutti gli stranieri migranti approdati in Italia cercano di realizzare i propri sogni. “A molte di queste prostitute non interessa inserirsi nel tessuto sociale italiano – continua Salsi – L’obiettivo è quello di accumulare più capitale possibile in un brevissimo periodo di tempo e magari, come ha raccontato una di loro, permettere ai propri figli di studiare in una scuola privata”. Un aspetto che hanno in comune con gli stranieri migranti. “Una di queste ragazze era stata appena licenziata e il suo contratto non era stato rinnovato – conclude il ricercatore – Ha così deciso di fare la prostituta per un breve periodo di tempo, durante il quale raccogliere i soldi per tornare in Romania”.
Stefano R.(Quota) (Replica)
Questa rumena dichiara di guadagnare “50-100 euro a sera”…?!? Mi viene da ridere…
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http://www.youtube.com/watch?v=nXSpTCVBHYw
Marco(Quota) (Replica)
Dice pure che le pattuglie di polizia le difendono…
Leonardo(Quota) (Replica)
Salsi non racconta nulla di nuovo, ci sono le professioniste e le diversamente professioniste.. la differenza tra le due è che la prima hai un investimento certo con la certezza della fruizione professionale, le seconde, che sono la maggioranza, sono capaci di spillarti molti piu’ soldi senza darti quasi nulla, se non quando lo decidono loro e nei modi e maniere che decidono loro, con relativi divieti di entrata e di accesso eventuale, senza contare il deleterio falso coinvolgimento emotivo precario ed a progetto, e spesso con seri rischi di essere accusati di stupro.
l’unica differenza che si evidenzia con le diversamente puttane risiede nel fatto che se siete calciatori, attori, cantanti, uomini di potere, della bella vita, cafonazzi, machi, politici, ricconi, ve la ammollano subito, ma permangono le motivazioni parassitarie e, spesso, le motivazioni hanno metodiche bancarie.
la professionista figa:
quanto? 70€! va bene.. 45 minuti dopo hai finito e vai a nanna.
La diversamente professionista media italica:
stasera mi porti a prendere uno spritz? va bene! 20€
andiamo a ballare? ci stò! 30€
che caldo sono tutta sudata! ecco i drinks! 20€
che bella serata, facciamo colazione? ok! 5€
grazie della bella serata.. sei tanto cariiiino! (porta chiusa)
professionista figa: 70€
diversamente professionista media italica: 75€
inoltre per lei:
-hai rischiato l’alchool test
-hai perso ore di sonno
-hai rischiato di essere coinvolto in uno dei tanti incidenti
-hai rischiato di fare a pugni in disco
-hai speso 30€ di benzina
-hai dato ore della tua esistenza ad una persona che ti ha sfruttato
..ma sopratutto.. il tuo amico fritz è li che ti manda a quel paese.
Se tutto questo puo’ essere visto sotto l’ottica del normale corteggiamento? Rilassati.. sei uno dei tanti con la scritta welcome sulla schiena (Made in Sfiga).
Damien(Quota) (Replica)
Sì, ma resta il fatto che le rumene non sono certamente migliori delle italiane; per loro siamo solo dei poveri coglioni da spennare, né più e né meno.
Te lo dice uno che vive in una città “invasa” da rumeni e albanesi.
Tra l’altro, una scopata con una puttana rumena, non è che sia tutta sta gran cosa, eh!
Dunque, pompino col preservativo (capirai che soddisfazione), poi già è tanto che ti toccano un po’ il torace o il culo con le mani; con la lingua neppure “ti sfiorano”; guai se gli tocchi le tette (rarissime eccezioni a parte); due posizioni sono già grasso che cola: tempo massimo della pseudo-scopata, 20-25 minuti (se tutto va bene).
Poi, sì, star dietro a una italiana è una gran rottura di palle, nonché una spesa, ma le straniere non sono affatto migliori né più economiche.
(Personalmente me ne sbatto del fatto che sono mediamente più fiche).
Daniele(Quota) (Replica)
Dimenticavo.
Il fatto che ancora oggi tocchi pagare questo o quell’altro a una femmina con la quale ci si prova, non è un “portato” del femminismo né una regola imposta in passato dalle femmine, bensì un’usanza che ha radici nella vecchia cavalleria maschile e nel fatto che un tempo la stragrande maggioranza delle femmine erano casalinghe; e pertanto non avevano un reddito proprio.
Usanza da cui non riesce a liberarsi neanche la gran parte degli uomini odierni e sulla quale le femmine ci marciano alla grande. Basti pensare a quanti uomini, ancora oggi, rifiutino di farsi pagare una cena da una donna. Perciò, come è vero che le femmine speculano alla grande sugli ormoni maschili, è altrettanto vero che i guai dell’uomo medio dipendono anche dai suoi (nostri) simili.
Daniele(Quota) (Replica)
infatti è su questa tua ultima frase, Daniele, che trova fondamento il mio precedente intervento..mi autocito:
“Se tutto questo puo’ essere visto sotto l’ottica del normale corteggiamento? Rilassati.. sei uno dei tanti con la scritta welcome sulla schiena (Made in Sfiga).”
Il problema sono questi poveri ometti che si sentono in DOVERE di offrire, anche se hanno le pezze al qlo, perchè altrimenti si sentono sminuiti nella loro virilità.. Ergo se poi arriva un uomo moderno, che supporta con piacere la tanto decantata parità dei sessi e relativo supporto dell’emancipazione femminile, rifiutando di pagare, ecco che dietro ci sono stuole di poveri stupidi ometti zerbini, pronti a soddisfare ogni richiesta di regina vulva X.
Questo comportamento, a mio parere, non esaurisce il suo intento in quanto hai esposto, a mio avviso è anche uno stupido escamotage zerbinaceo che avrebbe lo scopo di “far sentire in debito” la Dea dal pulpito di turno, nella speranza che ella, di grazia, ci allarghi celermente le coscie.. nulla di piu’ falso.. anzi!
Personalmente, sono per la teoria che se incontri qualcuna e questa qualcuna ha piacere ad uscire con te, per non sentirsi nella condizione di diversamente puttana, o in deficit economico causa esigenze scopereccie zerbinacee ma, a maggior ragione, perorando la sua indipendenza e uguaglianza, ella dovrebbe avere il reciproco piacere di uscire con tale uomo, pertanto la somma di tali considerazione, alla cassa, equivale al classico fifty-fifty! che lascia le parti in assoluta parità decisionale e senza zavorre.
Ma anche in questo caso, vediamo come la maggioranza detentrice di ficapower, si dimentichi di evitare di farsi pagare.. divenendo, appunto.. diversamente professionista! per calcolo, per sfruttamento della propria posizione dominante, vate vobis..
Gloria alle donne che cercano la vera parità, a quelle che non le compri con una cena, ma che allungano la carta di credito pagando la loro parte, a quelle che non si lasciano comprare da questi mezzucci, a quelle che la loro stima, femminilità e rispetto in quanto persona, non ha prezzo! e che attuando tali metodiche, non solo salvaguardano la loro persona, ma riducono gli zerbini ad andare con manola, ricordo, la mano che consola!
Tuttavia.. rimane sempre una chimera.. chi ha il potere, lo vediamo benissimo, colca che vi rinuncia!
Damien(Quota) (Replica)
Daniele:
Tra l’altro, una scopata con una puttana rumena, non è che sia tutta sta gran cosa, eh!
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Infatti prospera la pornografia, non solo perché più economica, ma anche perché per molti è più appagante, come per molti che vedono le trasmissioni televisive perché eccitati da qualche conduttrice…
Ad Amsterdam dove la prostituzione è legale e a portata di mano, prosperano i sexy shop e la pornografia a pagamento…
Se un politico va a prostitute pagandole profumatamente togliendo i soldi agli italiani, la vittima è la prostituta e il politico è un maiale (ma sotto sotto è un figo). Quindi nessuno si lamenterà di pagare le tasse e delle prostitute che si arricchiscono alle spalle degli italiani.
Leonardo(Quota) (Replica)
ma ci rendiamo conto di quanti soldi si spendono in ricerche, statistiche, etc. etc. per scoprire l’acqua calda, ciè quello che da sempre è evidente e sotto gli occhi di tutti solo adoperando un pizzico di buon senso e realismo?
E tutto questo a causa dell’ideologia buonista e politically correct che vuole le donne sempre vittime, sempre innocenti, sempre costrette da qualcun altro a fare le cose. La prostituzione è sempre esistita e sempre si è saputo che è un fenomeno complesso e con varie motivazioni. Accanto alle donne costrette a prostituirsi, ci sono quelle che lo fanno per necessità (dove il confine fra necessità e convenienza è molto labile) e una quota rilevante che lo fa per convenienza. Se davvero si volesse combattere il fenomeno criminale della schiavitù e quello sociale della povertà, si sarebbero dovute fare da tempo quelle distinzioni, per agire in modo davvero drastico sul fenomeno schiavitù, per ridurre l’area di povertà che indurrebbe alcune donne a prostituirsi, e per il resto lasciare che le scelte personali facciano il loro corso.
Per queste ultime ci sarebbe, semmai, un discorso morale che però dovrebbe interessare la Chiesa e non le istituzioni civili.
Invece la favola falsa che tutta la prostituzione è sempre costrizione porta a considerare il genere maschile come il colpevole in quanto tale, col risultato di criminalizzare i clienti in quanti fruitori e non fermare la vera tratta delle vere schiave.
armando
armando(Quota) (Replica)
Si capisce, tutto è “funzionale al sistema” (per dirla sessantottiniscamente…) .
Interpretazione del fenomeno, leggi e sentenze dipendono dai valori dominanti.
Noi i criminali. Sempre. Il resto è pura conseguenza.
Il persistere – se non persino l’incrementarsi – della prostituz. è poi un elemento ingombrante, rispetto alla leggenda della “liberazione sx.le”.
Tanto basti.
RDV
Rino(Quota) (Replica)
Di badanti giovani e belle non ne ho viste in giro.
Ha ragione la escort del berluska, quelle che lo attaccano è perché sanno di non poterlo avere lui e i suoi soldi.
Leonardo(Quota) (Replica)
http://www.vanityfair.it/show/libri/2011/04/18/tenera-valse-da-professoressa-a-prostituta-portami-tante-rose#listOfComments
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donatella · 40 giorni fa · 08 febbraio 2012
penso che una società in cui una professoressa di liceo è costretta a fare la prostituta per vivere decentemente sia una società di schifo. Penso che la prostituzione sia l’ altra faccia della schiavitù e del maschilismo e che se ci viene lasciata quest’ unica alternativa vuol dire che siamo proprio un popolo di oppressi. alle lavoratrici e ai lavoratori deve esserer garantito un lavoro sicuro e giustamente retribuito. Giustamente retribuito vuol dire che ogni lavoratore deve essere in grado, con il suo solo stipendio di pagarsi un affitto o un mutuo di una casa seppur piccola, di pagare il riscaldamento e le spese di questa casa, di comprare il cibo per sè e per la sua famiglia, di mantenere moglie e figli dignitosamente. Sembra un sogno? No. Queste erano le condizioni di lavoro nell’ industria negli anni 1960/1970. Di certo allora nessuna donna aspirava a fare la prostituta. Meno che mai le insegnanti di liceo. La società rispetto ad allora è diventata più ricca (la rivoluzione info
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Di certo allora nessuna donna aspirava a fare la prostituta.
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Ogni giorno mi tocca leggere delle puttanate.
Marco(Quota) (Replica)
chi, come me, ha girato un paio di nazioni dove il sesso, dalle donne, è vissuto senza tabù, ha potuto appurare che ci sia prostituzione comunque, anche se in misura minore, cambiano le motivazioni, spesso per
l’esigenza di un facile e veloce interesse economico.
Mia madre, molti anni fa, era senza lavoro, e mio padre andò in cassa integrazione, mutuo e due figli, bollette..
35enne, di bella presenza, decise di andare a pulire i cessi, per 8 ore al giorno, per una miseria di circa mezzo milione di lire al mese, ma con salva la dignità, per lei stessa, per la sua famiglia, ma sopratutto per l’uomo che ha sposato e verso il quale nutriva profondo rispetto.
Cosa pensare quando si legge quindi di queste diversamente professioniste, che parlano di morale, e via di seguito con le solite litanie antimaschili?
Queste di oggi non sono donne, lo ripeto, sono diversamente professioniste! nella vita hanno avuto stuoli di zerbini ed ometti che le hanno idolatrate per il semplice motivo di essere portatrici di vulva, non hanno pagato cinema, conti nei ristoranti, apericene.. poi la svolta col lavoro ed anche li il discorso continua, aaah! il corteggiamento!.. e poi? perdono il lavoro e cercano compassione in una scelta che appare, nelle motivazioni, meschina e fallace!
Che lo vadano a raccontare alle badanti che puliscono il qlo a molti nostri anziani, sicuramente molto più dignitose e meritorie di comprensione sociale che queste diversamente puttane!
Leggere di loro provoca nei valori di ogni essere umano che sia in grado di comprenderne le motivazioni, veri e propri conati di vomito.. ecco perchè, come ho spesso sostenuto, è piu’ coerente una come la Daddario, che queste diversamente puttane, che vogliono l’aurea angelica mentre fanno le svaccate piu’ abominevoli, denigrando nel contempo chi sfruttano per colpa del testosterone, a cui affittano un apparato genitale femminile per danaro.
Ma non solo.
Da questo si evince la falsità di numerose loro strillate false verità, ovvero che per loro il sesso ludico è utopia! che per farlo hanno bisogno del corteggiamento, delle “farfalle nello stomaco”, che vogliono trovare l’amore della loro vita prima di farlo… TAVANATE GALATTICHE!
E facile capire come, comparando quanto sopra, tali richieste celino semplicemente l’esigenza commerciale e di potere che da sempre usano per ottenere privilegi, potere e denaro! previa gestione economica della vulva e la commercializzazione del sesso maschile, il tutto per una ben piu’ acclamata sete di potere e di indipendenza parassitaria, fatta di privilegi di genere e di leggi ad hoc.
Riaprire le case chiuse darebbe modo a queste “poverine” di trovare la giusta collocazione ma, sopratutto, di non vendere a caro prezzo la loro vagina seminova come oro colato e le renderebbe disponibili anche per i brutti ed i diversamente abili.. scommettiamo che rifiuterebbero? perchè loro vogliono divenire diversamente professioniste, ma vogliono anche scegliere.. in fondo l’utero e mio e lo gestisco io.. anche quando faccio la diversamente professionista!.. ci mancherebbe..
Ecco le classiche italiote femminazi che ci troviamo mediamente a che fare ogni giorno..
A quando: “adotta una diversamente professionista anche tu! rivolgiti al servizio pari opportunità piu’ vicino!”???
Damien(Quota) (Replica)
Approfondimento al mio post precedente:
http://www.bernardinidepace.it/articoli/non-chiamatele-escort-ma-prostitute/
Damien(Quota) (Replica)
Marco
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donatella · 40 giorni fa · 08 febbraio 2012
penso che una società in cui una professoressa di liceo è costretta a fare la prostituta per vivere decentemente sia una società di schifo. Penso che la prostituzione sia l’ altra faccia della schiavitù e del maschilismo e che se ci viene lasciata quest’ unica alternativa vuol dire che siamo proprio un popolo di oppressi.
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Prima di tutto un professore maschio non ha questa seconda possibilità, il maschio non ha ne oggi ne tantomeno negli anni 60 il ripiego al peggio di trovare una moglie che lo mantiene. Poi visto che l’uomo che paga per fare sesso è un maschilista oppressore (magari si rivolge alla prostituta a 40 anni che è “ancora” vergine, e ce ne sono molti) pagate voi donne gli uomini-prostituti: opprimeteli con soldi e richieste sessuali…Ma se la donna dice che ce la dobbiamo guadagnare è evidente che ragionano al “maschile” e con una loro identità sessuale poco accettata, altrimenti l’avrebbero desiderato come un affamato a cui si mette davanti una bella salsiccia.
La vispa Teresa…
Leonardo(Quota) (Replica)
Una professoressa di liceo “costretta” a prostituirsi per campare? Esilarante! magari c’è anche chi ci crede, ma a lungo andare l’idiozia e la scemitudine non pagano. Continuino a dirle ancora queste amenità, please, e il giochetto si ritorcerà loro contro. Perchè alla fine, o siamo tutti e tutte rimbecilliti completamente, oppure il buon senso prevarrà.
armando
armando(Quota) (Replica)
Quando si parla di rapporti sessuali già c’è un notevole valore aggiunto: non si dovrebbe dimenticare che piace assai (o no?); se poi ci si guadagna anche e tanto, il termine “costretta” non può che assumere un altro significato: non resisto alla prospettiva dei vantaggi che ne traggo. Se poi si possono sommarli a un reddito garantito e pensionabile, per esempio di insegnante, la “costrizione” è totale e assoluta.
cesare(Quota) (Replica)
http://femdominismo.wordpress.com/2012/05/31/l-empatia-femminile/
da questo post fatta ,da una “gagliarda” che vuole prendere per il sedere tutti gli uomini
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Ma secondo voi a questi uomini che difendono la riapertura delle case chiuse stanno a cuore sul serio l’economia del paese e le condizioni igieniche delle ragazze, oppure c’è che stanno messi così male da avere bisogno di pagare una prostituta per soddisfare il loro delirio d’onnipotenza basato sul “pago e devi fare tutto quello che voglio”?
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alcune mie considerazioni ….
mauro recher(Quota) (Replica)
trovato questo pezzo dei punkreas
“sesso s pagamento”
Tutto è cominciato, come sempre, come un gioco, ma la prima sigaretta dura poco, troppo poco, perché non si mette in moto la vertigine del vuoto che ti lascia disarmato come il più cattivo dei tenenti, il tossico che ruba nella casa dei parenti; come una talpa scavo labirinti seguendo una spirale degli istinti.
Da quando il sesso, il sesso a pagamento, è diventato il mio tormento, io mi lamento spesso, lo pratico lo stesso, a volte vomito nel cesso.
Sulle strade secondarie di periferia trovo stimoli adeguati per la fantasia, e nella frenesia un senso di euforia, mi basteranno pochi soldi perché tu sia mia. Mini abiti e corsetti, mutandine, tacchi e reggiseni con merletti. L’Europa, l’Africa, fino al Brasile, giro il mondo stando sul sedile!
Da quando il sesso, il sesso a pagamento, è diventato il mio tormento, io mi lamento spesso, lo pratico lo stesso, a volte vomito nel cesso.
Ma da quando il sesso, il sesso a pagamento, è diventato il mio tormento, io mi lamento spesso, lo pratico lo stesso, a volte vomito nel cesso.
Niente più corteggiamenti né preliminari, niente inviti a cena, niente appuntamenti inconcludenti; ma dopo la magia, sale la nostalgia per una storia che rasenta la follia, come chi si ricompone dopo un party dove ha avuto un mancamento, si sta facendo strada il pentimento, apritemi le porte di un convento!
Da quando il sesso, il sesso a pagamento, è diventato il mio tormento, io mi lamento spesso, lo pratico lo stesso, a volte vomito nel cesso.
Nello studio rinomato di psicologia, prendo posto sul divano per la terapia; la grande libreria dietro la scrivania, la dottoressa laureata in medicina e psichiatria sembra molto preoccupata per la mia mania, una forma mascherata di misoginia, ma mentre spiega la teoria la mia mente vola via, sotto il camice scommetto che non porta biancheria!
Da quando il sesso, il sesso a pagamento, è diventato il mio tormento, io mi lamento spesso, lo pratico lo stesso, a volte vomito nel cesso.
Ma da quando il sesso, il sesso a pagamento, è diventato il mio tormento, io mi lamento spesso, lo pratico lo stesso, a volte vomito nel cesso.
Ma da quando il sesso, il sesso a pagamento, è diventato il mio tormento, io mi lamento spesso, lo pratico lo stesso, a volte vomito nel cesso.
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per chi volesse ascoltarla
http://www.youtube.com/watch?v=eSUfYfxigu0&feature=related
mauro recher(Quota) (Replica)
All’idiozia e alla misandria di tantissime donnette non c’è limite. Sono veramente delle povere deficienti.
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http://27esimaora.corriere.it/articolo/il-sesso-e-lamore-ai-tempi-delle-escort-che-cosa-cercano-uomini-e-donne/#comments_list
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Vogliono una donna che racconti loro bugie dietro compenso.
15.06 | 12:30 LEDA193
Ma che cosa dovrebbero mai volere gli uomini da una escort? Quello che hanno sempre voluto, una donna rilassante, che li assecondi, che li aduli, che rida alle loro barzellette idiote, che dia loro sempre ragione, e che infine li scopi, fingendo di non notare le loro fattezze grottesche, e la ridicolaggine del loro approccio sessuale. Certi uomini (non tutti, solo i clienti abituali delle escort) queste cose ovviamente possono ottenere solo pagando.
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prostituzione
15.06 | 15:23 Lettore_2616928
Anche se non critico chi sceglie di far ela prostituta, reputo la prostituzione molto offensiva per le donne, arcaica e patriarcale.
La prostituzione non è altro che esercizio del potere maschile (tramite i soldi, visto che gli uomini hanno più forza economica) sulla donna che deve dipendere da lui per campare.
E non solo, secondo me la prostituzione è una forma di subordinazione sessuale della donna, dove la profanazione del suo corpo viene risarcita dietro una somma “riparatoria” insomma una specie di stupro a pagamento.
La prostituzione ha infatti origine al rapporto impari tra uomo e donna, dove l’uomo è visto come cacciatore e la donna come una preda o oggetto da svendere. Andrebbe insegnata l’educazione sessuale, le donne non sono corpi da farcire ma sono persone e hanno gli stessi diritti nel fruire del piacere sessuale.
Gli uomini poi sono causa del loro male, se non trovano donna e devono fare fatica per portarsi a letto la propria ragazza o un’ amica è perchè loro stessi sono favorevoli a considerare “puttane” tutte quelle che ci stanno, rendendo difficile la disponibilità femminile e così ricorrendo a rapporti a pagamento. Touchè
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Figlio di un cliente, che non sei altro! (bella frase…)
15.06 | 19:43 Giulia Morris
Il cliente sceglie, si ferma, adesca. Il cliente definisce “amore a pagamento” lo STUPRO che commette per strada, PAGANDO, a posteriori, il RISARCIMENTO DEL DANNO. Il consenso è una favola. La Donna prostituIta (non già prostituta) sa di dover affrontare un corpo anonimo, un corpo che la disprezza, un corpo alieno che la penetra meccanicamente senza alcuna amicizia; nel mentre, per il cliente trattasi di “una puttana”, parola che ora utilizza per denigrare tutte le Donne ogniqualvolta deve confrontarsi con loro. Vede riflessa, come in uno specchio, la sua triste figura che non conosce, non percepisce, non accetta. Il CLIENTE è bigotto ad oltranza, perché lo stupro è il mestiere più antico della terra: dopo tanti millenni, questo suo conformismo si è cristallizzato. In realtà è il suo corpo che lui maltratta in primis. Non dà al suo corpo lo status quo di “essere” intelligente, di “essere” pensante, parlante perché è represso sino al parossismo. Lui, non mostra le sue parti intime perché le nega, se ne vergogna, le insulta. Passa il tempo ripetendo “testa di cazzo”, “che cazzo vuoi”. Questo linguaggio è il suo biglietto da visita. Resta abbarbicato alla vecchia filosofia del maschio atterrito, quindi violento. Il maschio che, tra le mura domestiche, fa palestra per poi uscire per strada ed adescare una Donna prostituIta. Questa sua repressione lo pone perennemente in guardia nei confronti dell’altra da sé: la Donna. Il CLIENTE è bigotto perché è religioso. Per lui ci sono solo due Donne al mondo: la vergine (la moglie e tutte “le sue” Donne) e la puttana, che “lavora” per strada. La Donna reale non la vede. Non vuole vederla perché teme per l’incolumità della sua virilità. Virilità che considera valore primario ed insostituibile. L’Italia ha il triste primato di quello che viene chiamato “turismo sessuale” – eufemismo che vuole, anche qui, evitare il termine di “STUPRATORE DI MINORENNI” Oramai ne è pieno il mondo, e i maschi italiani sono famosi in ogni dove. Provate a dire a questi bigotti (che fanno tanta “filosofia”) se farebbero fare questo “lavoro” alle proprie figlie. Li vedrete infuriarsi come bestie meritevoli del Liber Monstrorum de Diversis Generibus…
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ti piace vincere facilissimo? (il maschio italico)
15.06 | 21:54 AuroraBorealis
Una donna abortisce? E un’assassina!
Una donna si separa? Vuole fregare i soldi al marito!
Una donna torna al lavoro subito dopo la gravidanza? Arpia carrierista irresponsabile!
Una donna diventa casalinga subito dopo la gravidanza? Mangiasbafo coi soldi del marito!
Una donna chiede il part-time dopo la gravidanza? Non fa una mazza dalla mattina alla sera!
150 donne uccise all’anno dai propri partner? un numero piccolissimo, e poi è sempre rimasto costante, e poi i padri separati…
In compenso…
Un uomo va a prostitute? Poverino, bisogna comprenderlo, ha un desiderio sessuale maggiore di una donna! (dove c’è scritto e dov’è assodato poi questo? Nella bibbia? Nella costituzione? Mah…)
Un uomo va a prostitute anche se è sposato? Colpa della moglie che lo stressa!
Un uomo uccide la moglie dopo un litigio? Colpa della moglie che l’aveva esasperato!
Un uomo molesta con lo sguardo da allupato una donna? Colpa della donna che si vestiva troppo succinta! (anche se magari era in tailleur gessato)
Un uomo (tipo i preti) ha da ridire sui metodi contraccettivi usati dalle donne? Semplice libertà d’opinione!
Cavolo, quant’è facile essere uomini…
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Marco(Quota) (Replica)
Signori, ma a voi il fatto di scoprire quello che realmente sono le nostre “dolci metà” ??, non provoca una forte repulsione verso tutto ciò che ha a che fare col femminile?
Non genera un fortissimo disprezzo verso ogni loro gesto e parola? Non genera un desiderio di metterla sul piano fisico, e magari di scatenare una guerra “maschi contro femmine” ? A me sì. Sono pensieri sempre più presenti nella mia mente.
Marco(Quota) (Replica)
Marco:
“All’idiozia e alla misandria di tantissime donnette non c’è limite. Sono veramente delle povere deficienti.”
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Roba vecchia, caro Marco.
Sono decenni che queste decerebrate ripetono come un mantra le stesse, identiche puttanate.
Un paio di esempi fra i tanti che potrei riesumare…
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Lettera pubblicata su NOI DONNE nell’aprile del 1992.
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SIGNORI UOMINI
PROVATECI VOI
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Cara abbonata di Vicenza non firmata, ho riletto più voltela tua lettera su noidonne di novembre 1991. Viene fuori chiara l’idea della tua indipendenza, fino a volere case con prostituti pagati. Comprendo benissimo che tu non cerchi un rifugio per il tuo relax, ma bensì il potere. Un desiderio maturato attraverso il tuo vissuto o forse anche ereditato da quando eri in grembo alla tua mamma. Il potere. Col denaro tu detieni il potere, comandi, ordini, quanto ti devo per quest’altro servizio?, eccetera, fino a portare l’altro all’odio nei confronti del mondo intero. Anche se lui non disdegna il denaro, ma tutti sappiamo che il denaro è presente in noi in ogni caso nel corso della nostra vita. Io questa proposta un po’ per scherzo un po’ per rabbia la lanciai anche su una rivista chiamata Effe e poi la gridai da uno stand al parco Ruffini, festa dell’Unità a Torino un paio di anni fa, qualcuno mi filmava e registrava, ma penso di aver lasciato tutti un po’ perplessi. Questo per dimostrare ai signori uomini, mariti, padri, eccetera, distinti e non, quanto sia umiliante subire per denaro e portare sulle spalle l’umiliazione di essere una poco di buono in quanto prostituta perché accetti il denaro, subire il disprezzo generale e vedere il tuo cliente perché ti ha pagato, innalzarsi come si innalza sulla moglie, poiché sostiene di mantenerla ottenendo un pagamento in natura. Siamo in verità tutte e due sulla stessa bilancia, ecco quello che tu hai compreso, di conseguenza ti dà fastidio la figura della prostituta come quella della casalinga, con la differenza che una è legalizzata a vita a uno solo, l’altra a vita è legalizzata per tutti. Se le donne fossero unite lanciando questa proposta dimostrerebbero che anche loro hanno delle esigenze alla pari degli uomini. Forse, allora, i nostri uomini ci aiuterebbero a creare un mondo più giusto, prendendo coscienza, riscoprendosi nelle millenarie tradizioni, false convinzioni, assurde guerre, assurdi guerrieri, sofferenze e morti assurde. Riscoprendosi nel profondo forse diventerebbero meno violenti, meno stupratori, finalmente verrebbero a conoscere che cos’è l’amore.
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Vera Negro – VICENZA
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Questa, invece, è una lettera pubblicata su un settimanale femminista, nell’Anno Domini 2001 e scritta da una tal Alessandra.
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Vorrei entrare nel dibattito su mogli e prostitute per rispondere a Sandro che sostiene che un uomo traditore ha spesso una compagna poco “disponibile”. Sarà pur vero ma allora una donna che ha un compagno deludente a letto avrà un calo del desiderio
a ogni prestazione “penosa” del maschio.
Se voi uomini foste più puliti e profumati, più consapevoli delle carezze che ci danno piacere, meno
inclini all’eiaculazione lampo, meno “panzuti” e più atletici, sareste capaci di un sesso migliore e quindi
più gradito alle vostre compagne, altrimenti meglio stare senza”.
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(…)
Sandro2(Quota) (Replica)
@ Sandro2
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Lettera pubblicata su NOI DONNE nell’aprile del 1992.
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SIGNORI UOMINI
PROVATECI VOI
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Sandro2, io continuo sempre a chiedermi come fai a ricordarti di articoli scritti oltre vent’anni fa; ma, soprattutto, mi domando come tu abbia fatto ad “assorbire” tutto quel veleno per tanto tempo.
Io sono arrivato a certe conclusioni solo in anni recentissimi, e devo dirti che forse avrei preferito non prenderne coscienza, perché oggi, per quanto concerne il rapporto con l’altro sesso, sono un uomo sostanzialmente rovinato.
Questo perché il fatto di scoprire chi si ha realmente di fronte, mi ha reso ostile verso le donne, nonché non più interessato a relazionarmici “seriamente”, tantomeno a sposarne qualcuna.
Marco(Quota) (Replica)
Sulla 27ora è stata pubblicata un’altra perla.
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Non esiste prostituzione volontaria. E’ un’illusione maschile per sentirsi meglio.
16.06 | 09:27 LEDA193
Sottoscrivo anche io, ovviamente, ogni riga di Aurora Borealis.
Preciso che non esiste nessuna prostituzione volontaria, crederlo è un’illusione degli uomini che non riescono ad accettare il fatto che una donna si prostituisce solo ed esclusivamente per disperazione, necessità, mancanza di altre possibilità per tirare avanti (e non mi tirate in ballo quelle poche che lo fanno per comprarsi la borsetta di Prada, non fanno testo).
Se ci fossero delle reali alternative appetibili, nessuna donna farebbe né la prostituta né la escort. Certo se l’alternativa è lavorare in un call center a 2 euro l’ora, ovvio che poi per tirare avanti una sia costretta a vendere il proprio corpo per andare avanti.
Molti uomini credono che ci siano prostitute volontarie, che in fondo questo lavoro a loro piace (ma allora perché si dovrebbero far pagare?!), perché non riescono ad accettare il fatto di fare schifo ad una donna (in effetti poverini, è comprensibile, nessuno ammetterebbe con sé stesso una verità tanto mortificante), quindi si autoconvincono che la prostituta, o escort, è a sua volta molto soddisfatta. Non sanno che molte vomitano, dopo il contatto fisico con certi squallidi, o che molte si drogano per tollerare una realtà altrimenti insopportabile.
Ad ogni modo, su migliaia di prostitute, che ce ne siano tre che lo fanno contente di farlo non fa statistica. Per cui è bene che l’uomo non si illuda di avere un normale rapporto commerciale, come quando compra una buona bottiglia di vino. Andando a prostititute sta semplicemente approfittando di una condizione di debolezza di una donna, come ha scritto qualcuno, è una forma di stupro. Una cosa squallida e disumana. Almeno iniziate a farvi un po’ schifo, che sarebbe già un passo avanti.
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http://violenza-donne.blogspot.it/2002/10/prostitute-in-italia-solo-il-10-e.html
Tiziano(Quota) (Replica)
Ho appena inviato questo commento (se lo pubblicheranno).
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@ LEDA193
16.06 | 21:43 Luigi Corvaglia
Il tuo commento è in attesa di moderazione
Se ci fossero delle reali alternative appetibili, nessuna donna farebbe né la prostituta né la escort. Certo se l’alternativa è lavorare in un call center a 2 euro l’ora, ovvio che poi per tirare avanti una sia costretta a vendere il proprio corpo per andare avanti. (Leda193)
Ritengo che l’autrice manco si sia accorta di quanto questa frase sia offensiva.
Offensiva, si. Soprattutto per quelle donne, tante , tantissime che magari si spaccano la schiena con lavori anche peggiori dell’operatrice del call center (che deve essere un vostro limite mentale, come lavoro degradante, giacchè nel mondo reale ci sta ben di peggio), ma il proprio corpo non lo vendono.
No mia cara, a parte le ragazze prese con l’inganno e tenute ostaggio da delinquenti, un’altra scelta c’è sempre.
Comunque, non so se non si rende conto di quello quello che ha detto: trattasi di puro incitamento alla prostituzione.
E meno male che è contraria!
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
La risposta.
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Mi riferivo alla retribuzione ridicola non al tipo di lavoro.
17.06 | 07:23 LEDA193
Non mi riferivo alla qualità del lavoro nei call center scrivendo che è preferibile la prostituzione, ma mi riferivo semplicemente al fatto che molti lavori sono retribuiti talmente poco che non si può nemmeno parlare di stipendio ma di carità. Le sembra normale lavorare PER 2 EURO L’ORA?
Come si fa a vivere? E’ ovvio che una donna, magari sola con un figlio da crescere, deve trovare altre vie.
Personalmente reput tutti i lavori sono dignitosi, anche lo sturafogne, basta che siano adeguatamente retribuiti (leggi = con lo stipendio devo poter vivere). Finchè invece ci saranno aziende che propongono stipendi che manco in Indonesia e nei paesi del terzo mondo (e i call center sono maestri in questo), non stupiamoci di niente. La prostituzione in aumento anche per donne che proprio non l’avrebbero mai presa in considerazione, è semplicemente un altro indice della mancanza di reali opportunità per donne in questo paese sempre più in declino.
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La mia replica (ancora in moderazione)
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Difatti il mio discorso era sulla retribuzione.
17.06 | 14:06 Luigi Corvaglia
Il tuo commento è in attesa di moderazione
L’operatrice di call center era una battuta, acida, ma pur sempre una battuta. Ma lei la presa come il nucleo centrale del mio intervento. Ottima tattica di distrazione.
Quello che volevo evidenziare, la contraddizione vera, spero mi sia permesso in questo luogo dove le contraddizioni maschili sono passate spietatamente al setaccio è un’altra.
Perché a fronte di una contribuzione ridicola, il primo pensiero che viene in mente, persino a chi come lei a parole combatte il fenomeno, è di giustificare chi si prostituisce?
Me lo deve spiegare. Me lo dovete spiegare. E magari dovete spiegarlo anche a chi, donna, di fronte a situazioni sicuramente drammatiche ha fatto scelte diverse. E a questo punto, me lo lasci dire se il mainstream è questo, assai poco femminili. Come ho detto prima, un’altra scelta c’è sempre, anche a costo di farne tre di lavori.
E’ una contraddizione che lei nella replica non ha fatto altro che mettere ancora di più in chiaro.
Non le dico tutto questo per puro spirito polemico (anche … )ma perché, oltre a dare addosso sempre e comunque agli uomini, guardiate anche un pò in casa vostra.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Sullo stesso Corriere stesso argomento, taglio completamente diverso.
http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/12_giugno_16/studentesse-escort-arrotondare-studi-sesso-pagamento-internet-rettore-collegio-blanco-ilaria-201625524141.shtml
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Mi chiedevo: quelle (poche) donne che pagano dei gigolò, sono delle stupratrici?
http://www.gigolo5stelle.com/videos.php
Tiziano(Quota) (Replica)
http://www.ilrestodelcarlino.it/pesaro/cronaca/2012/03/03/675733-pesaro-prostituzione-soldi-riciclaggio-colombia-200mia-euro.shtml
Pesaro, 3 marzo 2012 – I militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Pesaro, al termine di una complessa e articolata attivita’ investigativa, hanno scoperto e denunciato 14 persone per violazioni alla normativa antiriciclaggio.
Fra queste, una cittadina colombiana di 40 anni che, accattivatasi la simpatia e la complicita’ del gestore di uno sportello di money transfer del capolouogo, per oltre due anni ha spedito all’estero i soldi frutto dell’attivta’ di prostituzione che esercitava e che ammontavano a oltre 200.000 euro all’anno.
La donna, anche con l’aiuto di una decina di quelli che la stessa ha definito come suoi amici ma che molto probabilmente erano in realta’ suoi clienti, spediva le somme di denaro ai familiari nel suo paese natio facendo figurare come mittenti del denaro i suoi frequentatori.
In tal modo e’ riuscita ad eludere il sistema di allarme finanziario, che vieta trasferimenti di somme oltre 2.000 euro. I finanzieri hanno individuato lo stratagemma, sulla base di un’ispezione antiriciclaggio, dopo aver passato al setaccio circa 30.000 operazioni di trasferimento di denaro all’estero eseguite presso l’agenzia pesarese e aver attentamente incrociato i dati di mittenti e destinatari dei fondi, allo scopo di ricostruire rapporti e legami tra gli stessi. Successivamente hanno interrogato la donna e una ventina di persone collegate alla stessa.
Messa alle strette, la donna si e’ difesa inizialmente dicendo di praticare massaggi presso il proprio domicilio ma poi ha ammesso di esercitare attivita’ di prostituzione. In Italia dal 2006, e’ stato stimato che abbia guadagnato almeno un milione di euro. Le indagini proseguono per identificare altri clienti della donna, che potrebbero aver spedito i suoi guadagni da altri sportelli della provincia nonche’ ricostruire il giro d’affari della massaggiatrice.
Tiziano(Quota) (Replica)
Segnalo questo articolo dedicato ad una delle tante, povere “stuprate”, vittime della sporca società patriarcale-maschilista-misogina, che impedisce loro di esprimersi compiutamente in qualche fabbrica, negozio o bar a 1000-1200 euro al mese e consequenzialmente le spinge a prostituirsi per “poche” migliaia di euro al mese. (*)
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http://www.giornalettismo.com/archives/260790/ecco-perche-sono-diventata-una-escort/
Come si diventa escort e perché? Bz Berlin ha incontrato una delle più famose accompagnatrici tedesche.
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L’INCONTRO – Un Hotel sulla Kurfürstendamm ha fatto da sfondo al racconto hot sulla vita di Kathi, 22 anni, escort.
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Bz Berlin la descrive come una donna dal look sobrio, giacca e cravatta nera, collana di perle, camicetta costosa: insomma si potrebbe scambiare tranquillamente per una parlamentare italiana.
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COME SI VIVE DA ESCORT – Kathi guadagna in una settimana quanto un operaio incassa in cinque mesi, lo sa e se la ride durante l’intervista. Spiega come è arrivata a questo lavoro: “Sono sempre stata avventurosa – afferma la donna – anche se vengo da una casa in campagna. I miei genitori sono dipendenti pubblici e ho una sorella più piccola di due anni. Andavo in discoteca e facevo arti marziali”.
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UNA RAGAZZA COME TANTE ALTRE – Kathi è una ragazza comune ma con un nome d’arte. “Dopo la maturità mi sono trasferita ad Amburgo perché ho trovato un posto di formazione, sono andata a vivere in un monolocale e una sera, mentre facevo zapping in tv, sono rimasta impressionata da un programma televisivo sulle ragazze escort”. È stato proprio in quell’istante che la ragazza ha pensato di apportare delle migliorie al mercato iniziando a vendersi.
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L’INIZIO – Non ricorda la sua prima volta ma prima di lavorare faceva già molto sesso e quindi è sorto il dubbio: “perché non avviare un business”? Ha scritto una e-mail a un’agenzia e “dopo un incontro con il capo è arrivato subito il corso di formazione per imparare a scegliere l’abito giusto e le buone maniere”. Il primo incontro con un cliente è avvenuto in un hotel di lusso di Amburgo: “un uomo d’affari olandese quarantenne, abbiamo parlato in inglese di musica e mi è piaciuto”.
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KATHI CI PRENDE GUSTO – Le tariffe di lavoro la convincono definitivamente nella scelta di quello che diventerà il suo lavoro: 400 euro per due ore, da 1000 a 2500 a settimana e oltre 5000 per una vacanza col cliente. “L’agenzia raccoglie solo una percentuale – dice la ragazza – a me resta solo qualche migliaio di euro al mese”. Non è una ninfomane Kathi perché “sarebbe patologico” e non è nemmeno una prostituta poiché ha ancora un lavoro regolare che le piace e veste i panni della escort solo quando ha voglia di sesso.
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GLI INCONTRI – Non ha un partner stabile e due volte a settimana indossa lingerie sexy e l’abito di scena per andare in raffinati hotel di Amburgo, Berlino, Zurigo e Lussemburgo. In camera c’è sempre un cliente pronto ad aspettarla. “Gli uomini attraenti sono i più divertenti e i ragazzi giovani si aspettano molto di più per la tariffa che chiedo”.
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TUTTI GLI UOMINI DELLA ESCORT – “Guardo le foto della loro famiglie e chiacchiero sulle loro mogli. Molti uomini tolgono la fede prima, d’estate si nota particolarmente per il segno dell’abbronzatura sul dito”. Kathi non ha paura di loro anche se ammette di fare arti marziali per essere sempre pronta a difendersi ma non serve quasi mai perché gli incontri avvengono in strutture di lusso appositamente selezionate.
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MAMMA E PAPA’ CHE DICONO? – “Non vedo quasi mai i miei genitori, siamo troppo diversi – afferma la ragazza – a mia madre ho rivelato di recente cosa faccio per vivere e lei è rimasta sconvolta: crede che lavori in alberghi logori con persone poco raccomandabili e invece avviene praticamente l’opposto”. Quando in agenzia vedo le modelle di cinquant’anni mi rendo conto di aver avanti ancora tutta una carriera. Tanti auguri Kathi da tutte le precarie del mondo.
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COME SI VIVE DA ESCORT – Kathi guadagna in una settimana quanto un operaio incassa in cinque mesi, lo sa e se la ride durante l’intervista.
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a mia madre ho rivelato di recente cosa faccio per vivere e lei è rimasta sconvolta: crede che lavori in alberghi logori con persone poco raccomandabili e invece avviene praticamente l’opposto”. Quando in agenzia vedo le modelle di cinquant’anni mi rendo conto di aver avanti ancora tutta una carriera.
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Tanti auguri Kathi da tutte le precarie del mondo.
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Sandro2(Quota) (Replica)
Tratto dalla 27 ora.
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@LEDA193
17.06 | 18:58 Giulia Morris
Bella LEDA! Questi maschi non capiscono che – alla fin fine – il cliente è uno sfigatello che non sa relazionarsi con l’altra da sé. Nella prostituzione, la relazione non esiste. Ed è proprio come dice Lei: alcune di queste Donne VOMITANO e si lavano ossessivamente per via dello schifo che provano. Saluti cari da Roma ♥♥♥
Tiziano(Quota) (Replica)
Mi sa che questo però non me lo passano …. la Morris è di famiglia.
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Cara Giulietta
17.06 | 23:04 Luigi Corvaglia
Il tuo commento è in attesa di moderazione
Le donne vomitano e si lavano ossessivamente. Ma lo fanno.
Perché?
Leda193 ha risposto, seppure a modo suo: perché è la via più facile (ovviamente è la mia sintesi).
Aspetto con ansia il tuo responso.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
A parte il fatto che questa storia delle puttane che vomiterebbero sempre è una loro idea (ciò non toglie che siano realmente schifate da alcuni “clienti”, come magari lo sarei io se dovessi far sesso con qualcuna che non mi piace, puzza, non si lava, eccetera), perché io frequentavo (= pagavo) una russa che mi baciava pure in bocca – perciò tanto schifo non le facevo – mi piacerebbe sapere come fanno ad affermare ciò con tanta sicurezza.
Forse perché in passato si prostituivano pure le signore della 27 ora…?
Andrea(Quota) (Replica)
Luigi, un suggerimento, se posso…Dovresti domandargli:”E gli uomini, estrema ratio, pur di non ritrovarsi a lavorare sui ponteggi di qualche cantiere edile per 1400 euro al mese (evitando di cadere), che si inventano? Qual è la loro risorsa alternativa? E se non hanno risorse alternative, significherà qualcosa o no? Perché non si prostituiscono anche loro? Forse non c’è domanda? E come mai non c’è domanda?…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Si lo so, ma per evitare possibili censure della redazione, ho preferito dargli quel taglio. Che non è cosa da poco comunque. Vedi bene come si incartano: sono contro la prostituzione, però ….
Comunque se replicano il problema glielo pongo.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Un esempio fra i tanti e nemmeno dei più eclatanti, perché in circolazione c’è “molto di meglio”.
Non molto lontano da casa mia si prostituiscono da oltre tre anni e mezzo due ragazze rumene (per un certo periodo sono state pure in quattro, tutte provenienti da Roma; per la precisione da Tor Vergata), di età compresa fra i 22 e 24 anni, le quali in una settimana guadagnano singolarmente (ed esentasse, ovvio) quel che un operaio edile non guadagna in due mesi – due mesi e mezzo…
Ufficialmente lavorano in un pub (mi viene da “ridere”…).
Sandro2(Quota) (Replica)
le quali in una settimana guadagnano singolarmente (ed esentasse, ovvio) quel che un operaio edile non guadagna in due mesi – due mesi e mezzo…(Sandro2)
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Io, in passato, sono stato un occasionale frequentatore di prostitute latine e russe-ucraine, perciò non posso che confermare.
Andrea(Quota) (Replica)
articolo interessante sugli effetti della legge svedese di criminalizzazione del cliente (fino ad oggi considerata dal mainstream, un modello di legge da copiare e che avrebbe dovuto,nelle pie intenzioni, risolvere definitivamente il problema della prostituzione tagliandone le sue radici culturali… e si vede che non avevano individuato bene le radici visto che continua a proliferare)
http://www.zeroviolenzadonne.it/rassegna/pdfs/4f3432ea99c9da127ad7c4fe0ce859e0.pdf
Rita(Quota) (Replica)
ne ho trattato anche nel mio blog ,trovo molto interessante il commento di walter ,persona che conoscevo anche prima di uomini beta ….
http://femdominismo.wordpress.com/2012/09/18/la-legalizzazione-della-prostituzione/#comment-905
mauro recher(Quota) (Replica)
ho trovato questo articolo
http://ilricciocornoschiattoso.wordpress.com/2013/01/19/che-bello-lavorare-in-un-fkk/
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questa è la mia risposta
Si ,conosco il sito, e ammettiamo che sia anche tutto molto maschilista, ma lei si è fermata a una sola faccia della situazione ,naturalmente quella più “machista”. Ha trovato il machista che si diverte con nomignoli molto espliciti e che frequenta bordelli a poco prezzo… Ma esistono anche bordelli di alto borgo, dove i prezzi lievitano ,più prezzo, più qualità, ma cosi è anche nella vita , per raccattare qualche soldino, sono andato a pulire dove gli altri cagavano, molto diverso da questo? Sono scelte…visto che si parla di un bordello legalizzato e non certo di tratta di schiave…,perchè ,a quelle più fortunate, al cliente resta 500 euro in meno (circa mezzo stipendio mensile mio) e alla “povera sfruttata” una macchina da 75000 euro, che io e molti di noi ,non vedranno mai,,, Facile vedere un lato e non l’altro ,perchè ,ma mi scusi ,nel lavoro “normale” non è la stessa cosa ? Più basso è il reddito e più sei trattato male…Non è poi una novità, solo che invece del spaccaculi ,abbiamo il capo rompiballe, cambia molto ?
mauro recher(Quota) (Replica)
continua la “lunga marcia” di Femminismo a Sud…
http://www.nuovaresistenza.org/2013/01/26/il-cuore-della-notizia-la-retorica-sulla-prostituzione-femminismo-a-sud/
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
A proposito di “eterne sfruttate” (?), su COSMOPOLITAN, del novembre 1997, fu pubblicato un articolo intitolato:
“Nove mesi in un harem”.
In sintesi, riporto le parole dell’allora ventitreenne Courtney, californiana, alta, snella e biondissima.
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_________________________________________
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“Sono di New York, ma – come per tante ragazze – il mio sogno era Hollywood. Così a 19 anni sono partita per Los Angeles, e lì sono subito entrata in un’agenzia di modelle. Troppo “comune” per entrare nell’alta moda, avevo una discreta mole di lavoro per cataloghi di lingerie e costumi da bagno. Ciononostante, i soldi non bastavano mai. Così, consigliata dalle mie amiche, ho cominciato a integrare le entrate facendo “l’accompagnatrice”. Sapevo che anche molte note attrici di Bevery Hills l’avevano fatto almeno una volta, quindi pensai che potesse far parte della mia “iniziazione hollywoodiana”. Mi feci presentare a una madam, Bobbie, che mi mandò subito al primo appuntamento. Il cliente era un principe arabo ricchissimo: si parla di molti, anzi moltissimi milioni di dollari. Non mi ero fatta illusioni su come sarebbe andata la notte: non ero Julia Roberts all’incontro fatale con Richard Gere. Ero semplicemente un’attrice disoccupata che, per un’ora, sarebbe stata pagata 500 dollari (di cui 200 erano per Bobbie) per soddisfare qualsiasi richiesta del cliente. Ed eccomi, in vendita, avvolta in un attillato abito da sera nero, a bussare alla porta della sua suite.
Mi trovai davanti un giovane uomo bruno, piuttosto alto e anche bello, vestito elegantemente, che in un inglese perfetto mi offrì caviale e champagne ghiacciato. Io ne bevvi quanto bastava per sentirmi un po’ su di giri, lui non lo assaggiò neanche. Poi mi chiese di seguirlo in camera da letto, dove mi spogliò lentamente. E facemmo l’amore: teneramente, dolcemente, come non mi sarei aspettata. Il principe doveva partire per Londra il giorno dopo. Non lo incontrai mai più, ma da quella volta Bobbie fissò molti altri appuntamenti con arabi, nobili o uomini d’affari, comunque sempre estremamente raffinati e gentili. In breve tempo, diventai molto ricercata dai clienti del Medio Oriente, e cominciai a vedere quasi solo loro”…
>
E ancora…:
>
“In breve passai a giri di livello sempre più alto, con appuntamenti da mille dollari per volta – di cui il 40% però spettava alle madams. Lavoravo in media una sera alla settimana. Di tanto in tanto mi capitava di dover viaggiare, per appuntamenti in altre città, ma sempre per una sera o al massimo un paio di giorni. Dopo due anni di questo “secondo lavoro” mi si offrì una gita di tre giorni in una località del Golfo Persico, insieme a un’altra ragazza, per incontrare uno sceicco. Posti di prima classe in aereo, naturalmente, e 3500 dollari in contanti (questa volta al netto della percentuale della madam) per un impegno di tre ore ciascuna con il principe. La scampagnata sul Golfo Persico doveva essere, come capii dopo, una specie di “riscaldamento” per quello che è considerato il primo premio della lotteria del sesso: un lungo soggiorno in un harem. Pochi mesi dopo, infatti, una certa Inez, una vecchia madam che ora è diventata una delle più importanti ed esclusive intermediarie per gli arabi, mi invitò nella sua villa di Bevery Hills per farmi una proposta molto speciale: si trattava di passare alcuni mesi con uno sceicco, nel suo harem; lei mi garantiva di ricevere, alla fine del soggiorno, 3000 dollari in contanti per ogni giornata passata là. Avevo sentito parlare di questo harem da qualcuna delle mie colleghe modelle. Molte di loro c’erano state, ed erano tornate a casa sistemate per il resto della vita”…
>
Per concludere…:
>
“Durante il mio soggiorno ho visto arrivare circa 30 ragazze nuove, e altrettante ne sono partite. Il principe in media aveva quattro incontri alla settimana, sempre alla mattina, e spesso con le sue favorite – circa dieci delle ragazze. Queste tendenzialmente erano le brunette più voluttuose, non alte, con carnagione scura e occhi blu. Quelle che venivano scelte per andare in viaggio con lo sceicco e il suo entourage partivano con il jet reale alla volta di Londra, Parigi, la Costa Azzurra, Hong Kong e Singapore. Per un viaggio di un mese ciascuna ragazza riceveva un bonus di 100mila dollari; per una settimana erano 20mila; in più c’era la libertà di passeggiare per vere strade di città. La sola consolazione, nel rimanere a casa, era che eravamo libere dai party per sole donne. Per la maggior parte di noi la vita nell’harem era solitaria e claustrofobica. Molte ragazze instaurarono relazioni lesbiche. Poi c’erano i litigi: alcune delle ragazze accusavano altre di essere spie, non del principe ma delle madams a casa, che volevano essere assolutamente certe che noi non intascassimo soldi a loro insaputa. Dopo nove mesi decisi di tornare a casa. Said si comportò da perfetto gentiluomo pagandomi i miei 800mila dollari in contanti. Le altre ragazze mi avevano consigliato di aprire un conto segreto all’estero, così prenotai un volo di prima classe per Ginevra: lì incontrai Inez, le diedi la sua parte (circa 300mila dollari), e aprii il conto. In totale mi ero portata via mezzo milione in contanti, e avevo ancora in valigia 250mila dollari in gioielli. Molte delle ragazze che ho incontrato al mio arrivo sono ancora là; a nessuna è stato mai chiesto di andarsene: si dice che il principe sia troppo garbato per farlo. E’ da un anno che sono tornata a Los Angeles, ma qui il lavoro è più moscio che mai. Così sto pensando di tornare nel reame. Certo, ormai ho raggiunto la sicurezza economica. Ma, come dicevano le altre ragazze, non si è mai troppo sicuri…”.
M. GIULIA COMOLLI
(La testimonianza fu raccolta da Patrick Lawson.)
Sandro D.(Quota) (Replica)
Le nuove escort dall’Est Europa: pendolari del sesso con i voli low cost
Boom di passaggi a Orio al Serio: “Vengono in Italia per i week-end e poi ripartono”
FRANCESCO MOSCATELLI
INVIATO A ORIO AL SERIO (BG)
Per vederle arrivare basta aspettarle davanti alla porta scorrevole degli arrivi di Bergamo Orio al Serio il giovedì o il venerdì pomeriggio. Le città di partenza sono sempre le stesse: Kiev, Lviv, Bucarest, Timisoara, Sofia, Varsavia, Vilnius.
Qualcuna è vestita in modo appariscente, altre cercano di non dare nell’occhio. Tutte camminano veloci verso l’uscita dell’aeroporto. Sono prostitute d’alto bordo e sono qui per fare due o tre serate fra Milano, Brescia e la vicina Svizzera. Ripartono con il primo volo del lunedì mattina. Giuliano, Michele e Giorgio chiacchierano davanti ai loro taxi. «Le escort? Magari ci scappasse qualche corsa fino al centro di Milano. No, no, questo è uno scalo internazionale ma qui è tutto low cost, prendono tutti gli autobus a 5 euro. Anche le belle ragazze. A noi capita raramente di caricarle. A volte, però, ci sono delle auto con targa svizzera che le aspettano in un angolo del parcheggio».
Oggi il sesso a pagamento funziona anche così. A domicilio. Non sono più gli uomini a partire in cerca di avventure in Ungheria, Romania o Ucraina. Sono le ragazze ad arrivare direttamente in Italia, al costo di un biglietto low cost. C’è chi lavora nei club del Canton Ticino, dove la prostituzione è legale, e chi riceve in albergo in Italia. Il sistema è rodato.
Per capire come funziona basta collegarsi a uno dei tanti siti, come escortmeetings.com, che offrono compagnia a pagamento. C’è una sezione dedicata alle ragazze che viaggiano. Un numero di cellulare, un indirizzo mail, foto, tariffe. Nulla è lasciato all’immaginazione. «Io ricevo solo su appuntamento a Milano – racconta al telefono Lilly, il nome d’arte di una romena di 25 anni –. Duemila euro per tutta la notte. Ho iniziato a 19 anni, la prima volta che sono uscita dal mio paese. La mia famiglia non sa nulla. Sono iscritta a Economia e faccio avanti e indietro fra Bucarest e l’Italia. Dopo la laurea penso di cambiare vita e di trasferirmi in Inghilterra». Diana invece è ungherese, ha 32 anni; ha scoperto il Nord Italia grazie all’ex fidanzato. «Lui era benestante, ci siamo incontrati a Budapest e dopo qualche mese l’ho seguito. Quando è finita sono tornata in Ungheria e ho iniziato a fare la escort nei locali. Oggi viaggio in tutta Europa».
Il fenomeno cresce al crescere dei voli a basso costo. E lo scalo bergamasco, con i suoi 9 milioni di passeggeri nel 2012, è uno dei più attivi. Per fare avanti e indietro dall’Italia con Ryanair o con Wizz Air (la low cost dell’Est Europa) bastano alcune decine di euro. «Il fenomeno è più intenso in primavera, ma in media arrivano 25-30 ragazze ogni fine settimana – racconta il colonnello Giovanni De Roma, comandante provinciale della Guardia di Finanza a Bergamo -. Viaggiano da sole, al massimo in coppia». Ad aprire il vaso di pandora è stato un decreto varato dal governo Monti nel marzo 2012 che ha modificato le sanzioni per chi porta contanti all’estero senza dichiararli, inasprendo i controlli. Le nuove norme prevedono un tetto di 10mila euro. Chi lo supera paga una multa compresa fra il 10 e il 50% della somma eccedente. In Italia nel 2012 ci sono stati sequestri di valuta per 124 milioni di euro. Fra questi, 1 milione e 718 mila euro sono stati intercettati proprio ad Orio al Serio (il 500% in più rispetto al 2011).
In un caso su quattro a trasportare contanti sono ragazze dell’Est Europa. «Quando le fermiamo qualcuna sorride, altre ammettono di lavorare in Svizzera e magari mostrano il tesserino di un night di Lugano lamentandosi di aver pagato le tasse all’origine – continua De Roma -. Altre dichiarano di essere badanti, poi magari controllando i trolley si trovano confezioni di preservativi. Noi interveniamo solo quando le troviamo con più di 10 mila euro. Ultimamente si sono fatte più furbe: viaggiano con un’amica o cercano un compagno di viaggio compiacente. Ma qualcuna che ci prova c’è: due mesi fa abbiamo pizzicato una venticinquenne che si era nascosta un rotolo con banconote da 500 euro nel push up».
È proprio per perquisire le ragazze che il lunedì mattina, in servizio presso l’aeroporto bergamasco, c’è sempre un finanziere di sesso femminile. In fila in attesa dei controlli di sicurezza ci sono decine di Erasmus pronti a tornare ai loro esami dopo il weekend in famiglia, classi di liceali in partenza per la gita, badanti di 50-60 anni che tornano dalle famiglie con i regali per i nipoti. La mattina del 4 febbraio i controlli procedono spediti. Vengono fermate 5 o 6 ragazze con cifre comprese fra i 3mila e i 4mila euro. Dichiarano di essere studentesse. Nessun illecito. I finanzieri, guidati dal capitano Vincenzo Rosanelli, continuano a cercare.
Poco dopo le 7 è il turno di una ragazza polacca. Un metro e ottanta, capelli biondi a caschetto, fissa negli occhi il maresciallo che le ha appena trovato 5 mila euro nella borsetta. Mostra la carta d’imbarco. Il volo Ryanair Fr 03898 per Varsavia parte dopo 35 minuti. «Faccio l’estetista. Che problema c’è?». «Nulla signora, non si preoccupi. Solo un controllo».
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
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«Io ricevo solo su appuntamento a Milano – racconta al telefono Lilly, il nome d’arte di una romena di 25 anni –. Duemila euro per tutta la notte.
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A me per guadagnarne 1400 (di euro) occorre un mese…
Andrea(Quota) (Replica)
Andrea,
e quelli sono:
1) esentasse
2) fanno parte dell’empowering femminile
3) in questo caso gli uomini non sono dei porci, ma diventano clienti
4) si evidenzia come in altri casi, quanto sia falso che le donne NON possano fare sesso senza amore (forse in questo caso è l’amore per il danaro?)
5) duemila euro vanno bene per non sentire le lamentele femminili, in quanto se la fanno pagare cara, diversamente dalle 30 euro occasionali dalle stradali (…)
6) l’utero è mio e lo gestisco io! porca miseria se è vero.. e che gestione
7) in questo caso, nessuna si lamenta che gli uomini, come nel tuo caso, guadagnano di meno!
8) non sono puttane ma.. escort! che è molto chic e fa tanto professionale..
9) gli uomini sono porci perchè pensano solo al sesso! pero io sono una imprenditrice di me stessa e non sia mai che mi diverta a scopare dietro pagamento, sfruttando le debolezze altrui.. ci mancherebbe! (…)
10) se lo fai tu sei un porco pervertito che osa chiedere una sveltina senza prima un umiliante necessario richiesto e dovuto corteggiamento (pagamento di drinks cene e quant’altro) se paghi una escorts sei un pervertito sfortunato che non sa come conquistare una donna.. morale: la donna si paga comunque perchè sono tutte “diversamente puttane”
Damien(Quota) (Replica)
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9) gli uomini sono porci perchè pensano solo al sesso! pero io sono una imprenditrice di me stessa e non sia mai che mi diverta a scopare dietro pagamento, sfruttando le debolezze altrui.. ci mancherebbe! (…)
>>>>> (Damien)
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Sono sostanzialmente d’ accordo con te: molto meno su questo punto. Ossia, non credo affatto che le prostitute si divertano a scopare con i loro clienti: anzi, a me risulta che soventemente siano schifate dagli uomini che le pagano. L’ unico motivo che le spinge a farci sesso è il denaro: nient’ altro che quello.
lorenzo(Quota) (Replica)
lorenzo,
Non ha caso ho scritto (in neretto):” e non sia mai che mi diverta a scopare dietro pagamento” dentro il commento satirico..
Damien(Quota) (Replica)
Rita(Quota) (Replica)
Ho un nipote di vent’anni, figlio di mio fratello maggiore, diplomato in ragioneria col punteggio di 98/100.
Dal luglio dello scorso anno è stato assunto in una azienda privata, con un contratto a tempo determinato (che al 99% sarà trasformato in contratto a tempo indeterminato), stipendio base previsto dalla legge 810 euro, nel giro di poco tempo portati a 950 euro dal datore di lavoro (questo perché è un ragazzo capace e molto maturo per la sua età), per undici (11) ore al giorno (non otto).
Morale: o mangi questa minestra o ti butti dalla finestra.
Ora, mi chiedo: fra mio nipote (io mi escludo…) e le sopracitate prostitute, chi è più sfruttato? E soprattutto, chi se la passa meglio?
Mi fanno ridere sia la giornalista che quelle due prostitute rumene quando parlano di “pesantezza del lavoro”, perché gli tocca far sesso con 10-15-20 uomini al giorno, retribuiti però con cento (100) euro “a botta” per venti minuti. Basti dire che nel video un poliziotto parla pure di giovani prostitute sudamericane che arrivano a guadagnare quarantamila franchi al mese…
http://www.viaggiatori.net/pagine/monete/CHF.php
Un altro particolare da evidenziare: chiunque abbia conosciuto delle prostitute rumene, sa che non ce n’è una che non dica le stesse parole pronunciate dalle ragazze che si vedono nel video, compreso il fatto che “ufficialmente” lavorano tutte in qualche bar, pub, ristorante o pizzeria…
Immaginate che razza di fondo pensione possono costruirsi queste ragazze nel giro di pochi anni, considerando altresì il maggior valore che quella montagna di soldi ha nei loro rispettivi Paesi.
Poi come si fa a parlare di “donne sfruttate” ? Ma sfruttate da chi? La realtà è che in questa società la vita di una ragazza giovane e bella è molto più facile di quella di un ragazzo, più o meno bello, più o meno capace. Il sesso è il motore del mondo, e quello è un potere che hanno fra le mani le donne, non gli uomini, i quali sono frequentemente costretti a svenarsi sia per un semplice scopata che per relazionarsi con loro.
Alla faccia della parità, che non esiste in natura e non esisterà mai.
Andrea(Quota) (Replica)
p.s.
franco svizzero: 40.000=32.512.40 euro.
…
Andrea(Quota) (Replica)
Le puritane della 27a …….
Red District, viali di puttane, escort… Ma noi restiamo a guardare lo zoo?
Non mi hanno passato un commento che avevo inviato. Che non ho salvato.
Niente di che.
Gli chiedevo semplicemente, da donne, di spiegarmi perché delle donne scelgono di praticare la prostituzione.
Ovviamente specificando che mi riferivo a chi sceglie e non a chi vi è costretta.
Bah …. la chiusura mentale di queste tipe non smette mai di stupirmi.
Comunque …. in argomento un intermezzo musicale:
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
c’è un qualcosa di repellente in queste femministe, mi danno delle sensazioni che so neppure descrivere esattamente, tanto è lo schifo che mi fanno.
sergio(Quota) (Replica)
Se vi mancava Lizzi, ecco qui per voi:
http://www.massimolizzi.it/2013/07/la-scelta-di-banalizzare-la-servitu-e.html
Giulio(Quota) (Replica)
Giulio,
Per avermi inflitto la lettura del Lizzi ti meriteresti un “viaggio premio” col medesimo o, in alternativa, con tutta la comitiva dei maschili plurali in qualche luogo famoso per il turismo sessuale……
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
la lettura di quel blog mi suggerisce l’idea che M. Lizzi sia nato nell’epoca sbagliata: se avesse vissuto la sua maturità politica negli anni ’70 lo avrei visto bene ad andare in giro con una chiave inglese nascosta nell’eskimo a piazzare bombe sui tralicci assieme ad altri esponenti dell’estrema sinistra extra-parlamentare.
o anche come brigatista.
fulvio terzapi(Quota) (Replica)
fulvio terzapi,
Caro Fulvio Terzapi, io non giro con la chiave inglese, non metto (e non ho mai messo…) le bombe sui tralicci (senza dimenticare che contestualmente c’era qualcun altro che le metteva sui treni, nelle stazioni e nelle piazze), e penso che i brigatisti facessero di fatto gli interessi di quelli che dicevano di voler combattere (e il fatto che Mario Moretti, capo assoluto delle “seconde” brigate rosse, responsabile di decine di omicidi, della strage di Via Fani e dell’omicidio di Aldo Moro, dopo dieci anni di detenzione fosse libero non dico come un uccellino ma quasi mi ha sempre dato da pensare, specie se pensiamo che un bandito comune e del tutto innocuo per chi tira le fila come Vallanzasca dopo 40 anni è ancora dentro…).
Che ne diresti di lasciar perdere tutta questa “roba”, uscire invece allo scoperto e sottoscrivere il documento “Un’emergenza democratica” che abbiamo approvato e lanciato pubblicamente?
Non serve nessuna dietrologia né patenti o patentini di nessun genere. Solo un minimo di “palle” e un vero e autentico sentimento democratico. Faresti una cosa buona e giusta e soprattutto veramente utile alla causa.
Vogliamo provarci?
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
sto seriamente prendendo in considerazione l’idea di sottoscrivere la petizione.
intanto favorisco un contributo sulla “violenza contro le donne” quantomeno originale e fuori dal coro:
https://vimeo.com/69844738
fulvio terzapi(Quota) (Replica)
Sesso a pagamento, sex workers in piazza contro violenze, abusi e omicidi
…..
In 28 città del mondo, tra cui anche Roma, prostitute e attiviste per i diritti civili manifestano per chiedere che il lavoro sessuale venga riconosciuto come mestiere vero e proprio con suoi specifici diritti e doveri. La protesta davanti alle ambasciate di Svezia e Turchia per chiedere di mettere fine a un “approccio paternalistico che ha portato a infantilizzare le donne e screditare le loro scelte ed esperienze”
.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Lo so ,qualche volta dovrei tirare dritto e non leggere certe cose e “fregarmene” ma non ci riesco ….
Non è facile e non è divertente. E’ duro, degradante e a volte orribile. Non consiglierei questa strada a nessuna. Lo odio ancora. E’ stato l’errore più grande della mia vita e ci penso di continuo. Nella mia testa gira e gira quel che ho dovuto fare per avere del denaro. Le auto, i vecchi – sessantenni, settantenni – e le cose che chiedono, la sporca manciata dei loro soldi… Chiunque pensi sia una vita lussuosa e gratificante si sbaglia. Ed è una vita pericolosa, molto. Se state pensando di farlo ascoltate me: per favore, no, non fatelo.
da questo articolo qui
http://lunanuvola.wordpress.com/2013/07/27/non-tutte-si-divertono/
questa è la mia risposta
Vero ,non tutte si divertono ,perchè si divertono gli operai sotto il sole come in questi giorni (io l’ho fatto e ti giuro che non mi sono divertito affatto ) per non parlare di altri lavori usuranti e PERICOLOSI (fatti sopratutto da uomini),solo che qui ,parlando della sacra vulva ,diventa tutto “divinizzato”e gli uomini dei sporchi bavosi ,ma se vogliono anche fare case chiuse per clientela femminile ,non mi scandalizzo mica .. adesso so già la procedura ,ban e che non posso più scrivere , però a volte è veramente più forte di me …
mauro recher(Quota) (Replica)
mauro recher,
E caro Mauro, che ci vuoi fare, a queste infami interessa solo quando soffrono loro. Che gliene frega, gia`; vai loro a spiegare che e`mille volte preferibile lambire scroti di anziani bavosi dieci volte al giorno che lavorare sul serio. Molto meglio se ricevi trenta euro per scrotum, piuttosto che starsene appeso su una impalcatura a 40 gradi centigradi e ricevere in cambio trenta euro al GIORNO. Non mi risulta che si muoia schiantati quando si succhiano peni e si lambiscono scroti, eppure le baldracche si lamentano tanto. Per lo meno, morire lambendo scroti e`raro: ti deve proprio dire male, devi proprio beccare il maniaco, il pazzo, o devi proprio avere il pappone infame, condizione rara e difficile anche questa. Soprattutto, avere il pappone non e`una conditio sine qua non per fare le mignotte, e anche quando lo si ha e`quantomeno arduo che sia cosi`infame come chi ti mette a respirare amianto o a smontare muri per settecento euro al mese.
Pappagallulus(Quota) (Replica)
PS. Vorrei specificare (e mi rompe, ma devo) che il soprastante post NON dice :
1. Che TUTTE le donne sono troie
2. Che e`giusto commettere “il femminicidio”
3. Che chi ha scritto “un certo articolo” “e`una troia”
MA DICE:
1. Che la maggior parte di quelle che FANNO LE TROIE non si devono lamentare, visto che quelle costrette qui in occidente NON sono maggioranza
2. Che uccidere qualcuno e`sempre sbagliato, ma se trovo qualcunA (o qualcuno) a seviziare mio padre, o mio nonno,(o mia madre) allettato, e` improbabile che io mi trattenga ( e chiunque farebbe lo stesso) dal farle la bua
3. Che non conosco chi ha scritto l`articolo, non mi interessa chi sia, non mi interessa sapere cosa pensa, non gli sto dando della puttana; ma se esistono prostitute che esercitano la vita non devono permettersi di lamentarsi, perche`al confronto la vita di quasi tutti gli uomini lavoratori “in quanto maschi” e` PEGGIORE della loro. Se non altro perche`prendono molto ma molto meno.
Pappagallulus(Quota) (Replica)
No…fantastica…cazzo, io me la sposo…chi se ne frega delle corna ! (Tanto te le mettono tutte e per partito preso…).
E che accento fantastico…
Ueue`simm`e Nnapuleee
Pappacazzus(Quota) (Replica)
Segnalo che si stanno raccogliendo firme per abrogare la legge Merlin, per chi è interessato c’è tempo fino al 30 settembre per firmare.
http://www.trevisotoday.it/cronaca/raccolta-firme-case-chiuse-legge-merlin-resana-1-agosto-2013.html
Jean(Quota) (Replica)
Da notare il silenzio dei media nazionali su questa iniziativa, forse per l’influenza del femminismo. Eppure con il referendum, ci potrebbe essere la possibilità per i cittadini di esprimersi direttamente sulla questione.
http://www.venetouno.it/notizia/36381/in-gazzetta-ufficiale-il-referendum-per-abrogare-la-legge-merlin
Jean(Quota) (Replica)
Forse i media fanno silenzio ,ma non certe persone (anche se ,stavolta, l’articolo non è stato scritto da lui)
Abrogare la legge Merlin contrasta con la Convenzione Onu – See more at: http://www.massimolizzi.it/2013/08/abrogare-la-legge-merlin-contrasta-con.html#sthash.3wUV8pIm.DiWjo6IJ.dpuf
Mauro Recher(Quota) (Replica)
Intanto continua la raccolta firme per abrogare la legge merlin.
http://www.ilgiorno.it/monza/cronaca/2013/08/18/936100-Referendum-Legge-Merlin-Raccolta-Firme.shtml
jean(Quota) (Replica)
costrette a lasciare il lavoro in fabbrica dal dominio patriarcale e maschilista…
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2013/09/17/Cina-sesso-pagamento-azienda-iPhone_9312006.html
Gli oppressori invece restano in fabbrica…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
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Sì, infatti…
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. Non ci trovo nulla di male a cercare l’opportunità di ricavare qualcosa di soldi in più. Sono giovane e per me ora la cosa più importante è riuscire a mettere via un po’ di soldi”. La giovane operaia ha aggiunto che diverse colleghe guadagnano di più con il ”lavoro serale” che con quello normale alla Foxconn tanto da aver deciso di lasciare il lavoro ufficiale, troppo faticoso e mal retribuito. ”Non mi pento assolutamente – ha aggiunto Minmin – di aver iniziato a prestare questi servizi. L’unica cosa che mi spiace e non aver cominciato prima”.
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…
Marco(Quota) (Replica)
Una mia risposta ad un amico su facebook in merito a questo articolo:
“Esatto Fabio, il senso di questo post non è ovviamente quello di alimentare una guerra fra i sessi ma appunto, come dici tu, di destrutturare una narrazione ideologica, quella femminista, che vorrebbe le donne, di ogni ceto sociale, sempre, comunque e dovunque, vittime e discriminate.
E’ evidente che così non è, come mostra chiaramente anche questo articolo (da notare che non ci troviamo in Occidente ma in Cina…). Le donne rispetto agli uomini, hanno un valore aggiunto, un peso specifico che gli uomini non hanno, rappresentato dalla loro sessualità, quella che noi chiamiamo asimmetria sessuale.
Nella società capitalistica questa asimmetria viene esaltata e sono le donne per prime a darsi un valore (di scambio), a darsi cioè un prezzo, perché hanno interiorizzato e in una gran parte dei casi hanno scelto di aderire, concettualmente e psicologicamente prima ancora che praticamente, alle dinamiche del sistema dominante.
Questo è ciò che il femminismo non vuole e non può ammettere perché farlo equivarrebbe a dichiarare fallimento. Anche per questa ragione l’ideologia femminista si conferma per quello che è: falsa coscienza, cioè una sorta di coperchio ideologico necessario a deformare e a capovolgere la realtà di un genere femminile che in primis ha la responsabilità di alimentare le logiche del mercato e del capitale.
Crolla di conseguenza il baricentro dell’ideologia femminista in base al quale le donne sarebbero doppiamente sfruttate rispetto agli uomini. In questo caso (ma vale pressochè ovunque) gli uomini restano in fabbrica (in condizioni di lavoro disumane) dal momento che non hanno nessun peso specifico e nessun valore aggiunto da mettere sul piatto della bilancia se non le loro braccia, mentre molte altre donne, “investendo” sulla loro sessualità, ne escono, modificando radicalmente la loro vita.
A quando una vera rivoluzione femminile (quella che non c’è mai stata)? Quella contro il capitale (ma anche contro loro stesse…), intendo, e non contro gli uomini…”
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
in “Bordelli torinesi” di Massimo Centini (antropologo e criminologo all’Università di Torino) c’è, in premessa al libro, un capitolo cospicuo sulla storia della prostituzione. Vi si dice che della situazione nell’antica Roma cronisti e storici attestano che una parte cospicua di donne che sceglievano la strada della prostituzione lo facevano perchè allettate dalle notevoli possibilità di guadagno, mentre altre erano costrette a farlo perchè schiave o sottomesse ai lenoni (protettori). Insomma nulla di nuovo sotto il sole da 2000 anni a questa parte, almeno. La documentazione a supporto si ricava dal notevole apporto che giungeva all’erario dalla tassazione cui erano sottoposte le prostitute. Si calcola che la tariffa media della prestazione di una professionista di basso rango corrispondesse ad un sesto dello stipendio giornaliero di un lavoratore maschio della tarda repubblica.
Oggi a 2000 anni di distanza, ad occhio direi che il rapporto è di molto aumentato e la tariffa a prestazione (pur di professionista di basso livello) equipara se non supera lo stipendio giornaliero di un lavoratore medio.
Rita(Quota) (Replica)
Rita
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Oggi a 2000 anni di distanza, ad occhio direi che il rapporto è di molto aumentato e la tariffa a prestazione (pur di professionista di basso livello) equipara se non supera lo stipendio giornaliero di un lavoratore medio.
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So per certo che numerosissime prostitute sudamericane o dell’est (generalmente rumene), ancora oggi, in tempi di crisi, riescono a guadagnare centinaia di euro (esentasse) nell’arco di una giornata.
Ne conoscevo una che nel periodo compreso fra il 2007 e il 2011 ne guadagnava mediamente 800-1000 al giorno, con punte di 1200…
Marco(Quota) (Replica)
Su Il Foglio di oggi 22 novembre 2013 c’è una intera pagina fortemente critica verso il progetto di legge del Partito Socialista francese che vuole estirpare la prostituzione punendo e rieducando gli uomini, come già accade in Svezia. Se passasse, e passerà sicuramente, sarà ammesso prostituirsi ma sarà vietato andare con una prostituta. Con le dovute differenze su cui è inutile soffermarsi quì è come se si dicesse che lo spaccio di droga è libero, ma è vietato acquistarla. Solo menti distorte e un’ideologia falsa e ipocrita possono concepire simili assurdità, sul piano logico e su quello della civiltà giuridica. Il punto è però che questi non sono affatto folli, ma lucidissimi. Il loro nemico è il genere maschile e la sua sessualità considerata predatoria e oppressiva in sè, che vogliono penalizzare in ogni modo fino all’annientamento. Sono solo moralisti da strapazzo a senso unico che si credono depositari del bene e della verità e lo vogliono imporre. Al loro confronto l’Inquisizione era un tribunale della libertà.
armando
armando(Quota) (Replica)
D’accordo con te caro Armando.
L’unica cosa che mi sento di aggiungere è che: “Gli dei accecano coloro che vogliono perdere ” (Pindaro)
Detto in altra maniera e posto che una società non può veramente progredire odiando se stessa (non riesco a definire altrimenti la criminalizzazione sistematica e “scientifica” di una delle due metà del cielo) ritengo tutto questo il sintomo più eclatante di senescenza delle nostre società.
Non essendo credente e non volendo rinunciare a sperare vedo tutto questo come un passaggio, evidentemente necessario, nel negativo, che serva a farci acquistare (come umanità intendo) una maggiore auto-consapevolezza.
Si …. ero un hegeliano e manco lo sapevo …
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Ecco gli articoli pubblicati sul Foglio, condivisibilissimi entrambi.
Siamo di fronte ad una inquietante forma di neopuritanesimo in salsa femminista.
Spaventoso. Come dicevano Alessandro e Luigi, contro questa barbarie neobacchettona, intollerante, liberticida e sessista, è necessaria una grande mobilitazione democratica, laica, libertaria e di sinistra.
Siamo tutti puttane
Prostituzione, Francia in rivolta contro il comune senso del pudore
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Fabrizio Marchi,
…sarei curioso di sapere come funzionava il puttanesimo in URSS…ne sai qualcosa?
Pappagallus sibiricus(Quota) (Replica)
Davvero il femminismo è diventato il buco nero del pensiero contemporaneo egemone, il non-pensiero, l’irrazionale che si pone come bene assoluto ed universale, su cui il potere cieco e violento delle classi dominanti, trova coerente ed efficacissimo appoggio per la propria legittimazione assoluta. Il genere come concetto è oggi il nuovo buco nero che da un lato annulla ogni analisi di classe e sociologica dall’altro è la base ideologica per costituire un gruppo “superiore” individuato e determinato da elementi naturali che x definizione eliminano ogni reale universalismo ed uguaglianza: non la persona ma il sesso (o la razza). Anzi nel costituirsi come l’unico elitario depositario del bene questo gruppo automaticamente esclude l’altro, in primis il genere maschile; e non solo, anche ogni altro fra cui le donne che non si omologano. Sull’ altro proietta il proprio male ponendo le premesse per la giustifcazione di ogni intolleranza, discriminazione ed aggressione. Fu così che iniziarono le pratiche di sterminio e selezione e le conseguenti pratiche di “rieducazione” a seguito dell’ideologia nazista . Che il sesso femminile interpretato dall’ideologia femminista (del resto è nei fatti l’unica interpretazione del femminile) diventasse quello che per il nazismo fu la razza, era esito davvero difficile da prevedere. Ed invece è accaduto: una cultura stolida e infantile, istericamente in rifiuto della realtà, della Storia e della logica, un cupo clima di violenza, di intimidazione, un clima lberticida in nome di una inesistente superiorità di genere, è quello che ad oggi purtroppo si può assegnare come esito e risultato maggioritario al movimento femminile, al genere femminile al momento in cui le condizioni oggettive create dai maschi hanno permesso il suo risveglio e l’emancipazione.
Materia questa per un giudizio assai amaro. Sorelle carissime, se non volete che alla fine di questa stolida esperienza, non si possa dire che nessuna si oppose, per il vostro bene fatevi sentire!
Come già la educazione all’odio perseguita scientificamente tramite leggi razziali in tutti gli ambiti della società da parte della pedagogia nazista ad affermare la superiorità della razza ariana, e l’odio per gli Untermenschen delle “razze inferiori” così il governo francese, che ha fatto del femminismo il nuovo “Manifesto dei comunisti”, sviluppa piani dettagliati imposti per legge per “educare” uomini e donne di ogni età all’odio contro il sesso maschile ad affermazione del bene supremo individuato nel genere femminile. Un fronte di guerra interna, che ha le sue feroci ideologhe, i suoi armigeri e e le sue masse femminili interessate al bottino che se ne può conseguire.
Come già l’imperialismo nazista aveva necessità del consenso femminile e della entusiasta partecipazione delle donne per sostenere il progetto di espansione e dominio imperiale, così il nuovo imperialismo francese sempre collegato alla grandeur ma in salsa socialista, ha bisogno dell’analogo consenso e partecipazione attiva delle donne al progetto imperialista. E come già durante il nazismo, ora le donne intravvedono in Occidente e in Francia, in questa mobilitazione imperialista dello Stato, spazi di promozione personale e sociale che del resto in maniera esplicita ogni comportamento dei governi e delle classi dominanti non cessano di promettere e attuare. Ma questi apprendisti stregoni che evocano il demone del consenso femminile sulla base di un scambio tra repressione e annientamento maschile e privilegi, stiano attenti: ci sono anche i maschi di Stalingrado! finchè le armate naziste conquistarono territori da depredare e dominare, le centinaia di migliaia di donne che partecipavano da protagoniste al banchetto, non hanno sollevato una obiezione nè fecero un gesto che fosse uno di critica o resistenza alle orrende pratiche di dominio assassino nazista, anzi fecero loro l’intero progetto imperiale . Ma quando, dopo Stalingrado, si profilò la possibilità della sconfitta, e comparvero i primi segni della dissoluzione dell’impero, immediatamente le ex entusiaste predone e assassine, scoprirono e teorizzarono che la guerra imperialista era questione maschile (già sentita vero questa “paraculata”) e attribuirono ogni responsabilità del genocidio al genere maschile proponendosi come le anime innocenti travolte dalla follia maschile. E il bello è che in questa riverginatura, ci riuscirono! e passarono per le vittime della guerra, sulle cui spalle gravò la ricostruzione delle città tedesche distrutte dai bombardamenti: dal nazismo non emerse il volto sanguinario delle donne tedesche ma quello inventato delle “donne delle macerie” su cui si versarono fiumi di lacrime. Questa operazione di marketing ricostruttivo dell’immagine delle tedesche fu probabilmente sostenuta dalla volontà e dalla speranza che in tale disastro morale, almeno metà dell’Umanità, in specie quella tedesca, le donne, non si fosse macchiata di crimini così orrendi. E invece anche le donne tedesche parteciparono al genocidio.
Si può rilevare una inquietante serie di analogie tra la politica femminista odierna e i meccanismi attuati dallla politica nazista che rende palusibile l’uso del termine femminazismo.
N.B. Le riflessioni di cui sopra sono state stimolate dalla lettura del libro: “Le furie di Hitler”.
cesare(Quota) (Replica)