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03 Mag 2012  |  433 Commenti

Prostituzione: ideologie diverse ma stessa ipocrisia

Sono del tutto persuaso che in un paese civile, laico ed evoluto la prostituzione dovrebbe essere legalizzata e regolamentata. Ciò comporterebbe una serie di fattori positivi in più direzioni.

Innanzi tutto verrebbe inferto un colpo durissimo alla criminalità organizzata. E’ storicamente dimostrato che qualsiasi forma di proibizionismo finisce inevitabilmente per alimentare i traffici illegali; vale per l’alcool e la droga come per la prostituzione.

Secondo poi, legalizzandola, lo stato potrebbe e dovrebbe operare un prelievo fiscale, come avviene per qualsiasi altra attività professionale (magari lo facesse realmente…) e soprattutto per il lavoro dipendente. In questo modo, oltre ad indebolire ulteriormente il racket dello sfruttamento sottraendogli un mucchio di quattrini, la comunità avrebbe più risorse da investire in welfare e in opere pubbliche.

Le professioniste del sesso e le escort (ce ne sono moltissime ormai) pagherebbero le tasse, quanto meno come tutti i lavoratori dipendenti (e formalmente come tutti i cittadini…), contribuendo anch’esse alla crescita e al benessere della comunità, come è giusto che debba essere.

La grande maggioranza delle prostitute “normali” (non tanto le escort, per ovvie ragioni meno interessate) ne guadagnerebbero sotto ogni punto di vista. Sarebbero libere di esercitare privatamente o costituendosi in cooperative, non più sulla strada ma in appartamenti privati o al limite, perché no, anche in appositi locali messi a disposizione dallo stato (ma da loro stesse autogestiti). Sarebbero più sicure, protette, sottratte al racket e potrebbero godere di un’assistenza sanitaria adeguata.

Naturalmente ne guadagnerebbero anche gli utenti, cioè la massa di uomini (in larghissima parte uomini beta) che, saltuariamente o sistematicamente, fanno ricorso al sesso mercenario. Intanto dal punto di vista economico, perché le tariffe finirebbero per forza di cose ad essere calmierate; il mercato, non essendo più clandestino vedrebbe inevitabilmente abbattersi i prezzi.

Ma, soprattutto, ne guadagnerebbero (non solo i clienti ma anche le prostitute) a livello “morale”, perché è ovvio che legalizzare la prostituzione significherebbe sdoganarla anche dal punto di vista etico.

Finirebbero quindi una infinità di ipocrisie. Tutti sanno che la prostituzione esiste ma al contempo tutti fanno finta del contrario. Più o meno tutti gli uomini ci vanno o ci sono andati, almeno qualche volta nella loro vita, ma molti, se glielo chiedi, fanno spallucce o si voltano dalla parte opposta; non tanto per ipocrisia quanto per vergogna.

Invece, legalizzandola, diventerebbe con il tempo, come è giusto che sia, una cosa normalissima. Non si vede perché un uomo, nel momento in cui non sfrutta e non obbliga in alcun modo nessuna che, per libera scelta, esercita la professione, debba essere penalizzato, criminalizzato e sottoposto all’umiliazione e al pubblico ludibrio. Naturalmente ciò varrebbe anche per le prostitute il cui lavoro potrebbe arrivare addirittura ad assumere un significato sociale, perché sarebbe una risposta concreta (direi da welfare state molto avanzato) alle difficoltà di tanti uomini che non hanno la possibilità di avere di una vita sessuale piena e soddisfacente.  E non si capisce proprio perché questi uomini che già vivono una difficoltà personale, debbano essere da una parte impediti nella possibilità di godere del loro sacrosanto diritto alla sessualità e, dall’altra, debbano anche essere criminalizzati. Della serie “cornuti e mazziati”, come si suol dire…

E invece, pur di non far emergere la contraddizione si preferisce come al solito mettere la testa sotto la sabbia e vivere nell’ipocrisia (più tutti i risvolti di cui sopra) che, in questo caso, accomuna tutti, conservatori benpensanti e “liberal” progressisti . Il risultato finale, e anche l’ipocrisia, sono i medesimi,  anche se si parte da presupposti diversi.

I conservatori approcciano il problema da un punto di vista puramente e falsamente moralistico. Si guardano bene dall’analizzare in profondità il fenomeno e si limitano a gridare ipocritamente allo scandalo. Molti di loro che di notte, metaforicamente e di fatto, frequentano spesso e volentieri escort e prostitute, sono gli stessi che la domenica mattina fanno la passeggiata con la moglie sotto il braccio nella via centrale della loro cittadina di provincia, magari dopo essere stati a messa e con la scatola di pasticcini appena comprati per il pranzo domenicale.

Sono quelli /e che usano ripetere le solite filastrocche di rito:”Non se ne può più”, “E’ un’indecenza”, “E’ uno spettacolo indecoroso”, “Bisogna che le autorità intervengano”. Sono i/le più forcaioli/e e se potessero militarizzerebbero il territorio “ripulendolo” da “tutto quello schifo” che tanto urta i loro occhi perbenisti e benpensanti.

“Sono tanti, sono intorno a me, sono come me, ma si sentono meglio…”, come recita una famosa canzone che a me piace tanto ma di cui non ricordo mai il nome…

I “progressisti” invece affrontano la questione secondo la tradizionale griglia interpretativa dell’ideologia femminista. Nel rapporto mercenario l’uomo è sempre e comunque il compratore e la donna è sempre e comunque l’oggetto-vittima di questa compravendita. Naturalmente senza operare alcuna distinzione e mettendo tutti gli uomini da una parte e  tutte le donne dall’altra, nello stesso unico gran calderone.  In base a questa interpretazione il povero cristo che spende l’equivalente di una giornata di lavoro per farsi una pseudo e squallida scopata in una Fiat Punto  in uno sperduto prato di periferia con un’altra disgraziata come lui (per sentirsi una nullità subito dopo aver consumato questo assai misero atto sessuale, ammesso che tale possa essere considerato) è del tutto sovrapponibile al magnate del petrolio che si carica sul suo yacht una decina di splendide fanciulle a sua disposizione; che siano escort “ufficiali” o donne “normali”, non cambia nulla, la differenza a quel punto non esiste… I due aspetti vengono considerati dal/dalla “progressista” alla stessa stregua, sia per quanto riguarda gli uomini che le donne. Come se il “povero cristo” e il magnate avessero la stessa modalità di relazione con le prostitute (oltre che con il genere femminile nel suo complesso). E  come se la puttana che lavora sul marciapiedi (una lavoratrice salariata, per lo meno nei casi in cui è sottoposta al giogo dello sfruttamento organizzato) potesse essere equiparata a quella di lusso, ufficiale o ufficiosa, imbarcata (e autoimbarcatasi) sullo yacht del potente di turno.

Come dicevo, anche se per ragioni diverse, il risultato finale non cambia: dal punto di vista “morale” la prostituzione e soprattutto i suoi utenti (praticamente la metà della popolazione maschile adulta italiana e forse più…) finiscono per essere criminalizzati. Dai primi (i conservatori) vengono considerati come dei “maiali”, dei  “pervertiti”, oppure dei “poveracci, frustrati o sfigati”, dai secondi (i “progressisti”) come sfruttatori e oppressori delle donne.  Le quali, ovviamente, in tutto ciò vengono completamente sollevate da ogni responsabilità, come se fossero degli automi privi di qualsiasi capacità di discernimento e di decisione sulla propria vita.

Ma il risultato non cambia, purtroppo neanche e soprattutto dal punto di vista concreto. Perché queste due pur diverse (ed entrambe sbagliate, a mio parere) modalità di approccio al fenomeno,  arrivano a convergere del tutto quando si tratta di legiferare in materia. La prostituzione è e rimane un reato e guarda caso, sono proprio i “clienti” ad essere sempre e comunque criminalizzati. Lo dimostra proprio la Legge Carfagna che proibisce la prostituzione di strada. Una delle leggi più ipocrite e criminali (perché di fatto favorisce il racket a cui è sufficiente trasferire le ragazze in case private facendo lievitare i prezzi e quindi arricchendosi ulteriormente) che siano mai state promulgate (con l’appoggio di tutti o quasi), peraltro da un governo presieduto da un abituale frequentatore di prostitute…

Le ragioni della laicità, della civiltà e del buon senso vengono quindi mandate a farsi fottere nel nome di una differente interpretazione ideologica e di una comune e criminale ipocrisia.


433 Commenti

Sandro2 7:06 pm - 25th Ottobre:

Anch’io commento spesso da quelle parti…
Certo, sono sempre a rischio censura (*), ma non me ne può fregar di meno, in primis perché il sottoscritto e la censura viaggiano di pari passo da lustri – ergo, sono ormai “immunizzato” -, in secundis perché ‘ste tizie hanno veramente rotto.
Non ho alcun problema a dire che “face to face” potrei pure prenderle a calci in culo.
__________

(*)Anche oggi mi hanno censurato tre post, fra i quali uno nel quale facevo notare ciò…
>
http://www.agedi.it/news_17.htm
LA PEDOFILIA FEMMINILE

Non se ne parla ma esiste

Su questo argomento se ne sa veramente poco e poco è stato scritto in merito. Parlare di donne pedofile non è né comune né semplice in quanto, nell’immaginario collettivo, il termine “pedofilia” viene associato al sesso maschile, al quale è stato sempre affidato un ruolo “attivo”: la pedofilia è infatti “azione”. E’ considerata quindi, come la maggioranza delle parafilie, una patologia rara nel sesso femminile. Infatti, contrariamente a quanto si pensa, complice la mancanza di informazione, la parafilia colpisce anche le donne, contraddicendo il tradizionale giudizio clinico che ha sempre sostenuto la rarità delle perversioni nelle donne.

Da esaurienti studi clinici è emerso che le dinamiche delle fantasie perverse femminili sono più sottili ed imprevedibili rispetto alla sessualità maschile e quindi difficilmente identificabili e riscontrabili. Infatti, gli esperti hanno riscontrato che il vovyerismo, il frotteurismo, il feticismo, sono riscontrabili quasi esclusivamente nei maschi; così come il sadismo sessuale è raramente presente nei soggetti femminili, mentre il numero dei masochisti di sesso maschile è di gran lunga più alto di quello relativo al sesso femminile.

Lo stesso si può dire della pedofilia. Invece, l’unica parafilia dove i soggetti di sesso femminile sono in numero paragonabile a quelli di sesso maschile è la zoofilia.[i]

Le cause

Cause scatenanti la pedofilia femminile possono essere la separazione, l’abbandono, la perdita. Alcune donne hanno subìto abusi da bambine e l’esasperazione nell’attività sessuale pedofila è riconducibile al tentativo di vendetta sugli uomini, per fare riemergere la propria femminilità. Dal ruolo “passivo” che l’ha vista vittima e sottomessa –non avendo una propria autonomia economica e sociale fino ad alcuni decenni fa e quindi costretta a nascondere tale aspetto perverso della sessualità- la donna tenta in tal modo il riscatto ed una propria affermazione in un ruolo “attivo”, grazie alla rivoluzione sociale che la rende così indipendente e libera.

Tenendo presente che la pedofilia femminile intra-familiare ha caratteristiche differenti dalla pedofilia femminile che si manifesta al di fuori delle mura domestiche, preferendo mete lontane come luoghi di abbordaggio, si può affermare con certezza che tale fenomeno è comparso, all’incirca, intorno agli anni ’70. In quel periodo donne americane e canadesi, per lo più divorziate e vedove, favorite dall’emancipazione economica, hanno iniziato a recarsi verso spiagge lontane alla conquista dei “beach boys” soprattutto, ma anche delle “beach girls” che potevano farle sentire, al suono di 100 dollari, “regine per una notte”.

Alcune indagini giornalistiche come quella del settimanale Panorama, hanno messo in luce che oggi l’età di queste donne varia dai 25 anni circa ai 50 anni, mentre le motivazioni che le spingerebbero ad alimentare il desiderio di vivere una notte di sesso con bimbi di 6-7 anni o di 11-12, sono sempre le stesse: la soddisfazione sessuale e, ad un tempo, l’appagamento materno.[ii]

Esse, tuttavia, potendo difficilmente usufruire di infrastrutture organizzate al loro servizio come i pedofili maschi, sono costrette ad abbordare i ragazzini per strada e a viaggiare senza la protezione di un’articolata rete di agganci. Infatti non hanno alle spalle la tutela di organizzazioni che garantiscono loro la certezza di raggiungere il luogo di destinazione avendo già tutto stabilito, come accade per la maggior parte dei pedofili maschi.

Differenti sono le mete. Le donne nordamericane si indirizzano, per la maggior parte, verso i Caraibi; mentre le europee provenienti dai ricchi paesi occidentali preferiscono come mete il Marocco, la Tunisia e il Kenya e per le destinazioni più lontane la Giamaica e il Brasile. La Thailandia, invece, è la meta preferita dalle donne giapponesi che, con i voli charter, raggiungono i centri specializzati in massaggi sadomaso di Bangkok. E a Marrakesh trascorrono dei periodi le scandinave e le olandesi che consumano notti d’amore in acconto, cioè se la notte trascorsa non è stata soddisfacente la prestazione non viene pagata.[1]

Gli strumenti

Sulle donne che praticano la pedofilia all’estero, si è saputo che per permettere l’atto sessuale, vengono iniettati nei testicoli di bambini di 6-7 anni degli ormoni e droghe. Poco si conosce sull’uso di tali sostanze, a parte gli effetti collaterali estremamente sgradevoli per il minore.

Dalla testimonianza di volontari dello Sri Lanka, si apprende che sono le donne pedofile stesse (la maggior parte svizzere e tedesche) a portare le droghe da iniettare nei bambini. Secondo il resoconto di una dottoressa che ha visitato alcuni di quei bambini, il trattamento ormonale causa l’abnorme ingrossamento dell’organo sessuale ad un ragazzino di 11-12 anni che non tollera più di 5-6 di tali iniezioni.

Conclusioni

E’ difficile tracciare un quadro completo e ben delineato del fenomeno “pedofilia femminile”. Essa, come quella maschile, si cela all’interno delle mura domestiche, tra segreti, sentimenti di amore-odio e rapporti pericolosi. Ma esattamente come succede per i pedofili maschi, le donne pedofile evadano dalla comune realtà ricercando altrove gli oggetti dei loro spasmodici ed incomprensibili desideri: i meninos de rua, i bambini di strada. Come di consueto, quindi, per chi pratica la pedofilia, i soldi diventano lo strumento che compra il silenzio e l’accondiscendenza dei piccoli. In questo senso, tra uomini e donne – “pedofili” – non vi è alcuna differenza.

Greta, con la collaborazione di Nicoletta Bressan e la consulenza a cura del Dott. Sergio De Martino

______________________________________
riferimenti bibliografici

1 S.Polo, I mercati della pedofilia in Europa e le politiche di prevenzione e controllo penali e sociali, Tesi di Laurea in Giurisprudenza, Universita’ degli Studi di Trento – Transcrime, Facoltà di Giurisprudenza, Anno accademico 1998-1999, pag. 23, in N. Bressan, “Quando un bambino piange al buio”, relazione presentata al Convegno di Novara “Perchè i bambini non piangano al buio. Riflessioni sulla pedofilia”, 27 Gennaio 2001, pag. 9.

2 Per ulteriori approfondimenti si veda N. Bressan, Sulla loro pelle, IL SEGNO, Gabrielli Editori, Verona, 1999, pag. 48-49

3 B. Demartin, Turismo sessuale e prostituzione infantile, Tesi di Diploma in Sociologia del turismo, Unviersità degli Studi di Trieste, Facoltà di Economia, Corso di Diploma in Economia e Gestione dei Servizi Turistici, Anno accademico 1998-1999, in N. Bressan, “Quando un bambino piange al buio”, relazione presentata al Convegno di Novara “Perchè i bambini non piangano al buio. Riflessioni sulla pedofilia”, 27 Gennaio 2001, pag. 10.

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dia 7:18 pm - 25th Ottobre:

Alcune donne hanno subìto abusi da bambine e l’esasperazione nell’attività sessuale pedofila è riconducibile al tentativo di vendetta sugli uomini, per fare riemergere la propria femminilità.

Be’, da questo si evincerebbe che le donne possono essere state abusate sessualmente da bambine solo da uomini. Cioè il contrario di quello che stanno sostenendo a monte. Uhm. Cercherei altre fonti, sulal pedofilia femminile. Un immenso sommerso di cui da noi si parla (e si sa) poco. Nei siti in lingua inglese si trovano spesso dati e informazioni più accurate. Vedi anche http://violenza-donne.blogspot.com

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dia 7:19 pm - 25th Ottobre:

p.s. e si evincerebbe anche che abusano solo di bambini maschi (per vendicarsi di abusanti maschi…) Bah.

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Sandro2 8:58 pm - 25th Ottobre:

dia, per tua informazione segnalo quella fonte
http://violenza-donne.blogspot.com
da un bel pezzo, sia su uomini beta che in altri lidi virtuali, 27ora compresa.
Per il resto, l’importante è “rompere le ovaie” a quelle povere mentecatte ed ai chihuahua, scodinzolanti e festanti, al loro seguito.

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Fabio C. 9:18 pm - 15th Dicembre:

http://www.imgpress.it/notizia.asp?idnotizia=63371&idsezione=3
GUARDIA DI FINANZA SVELA AFFARI MILIARDARI PROSTITUZIONE

Sicurezza(17/09/2011) – Sono provenienti da Paesi dell’Est Europa, del Sud America e dell’Estremo Oriente asiatico, con qualche ‘protagonista’ italiana, le prostitute, le escort e le accompagnatrici che pur dichiarando poco o nulla al fisco hanno un tenore di vita milionario. A indicarne l’origine geografica, la Gdf di Vicenza che nell’operazione ‘Hot Nights’ ha calcolato un giro d’affari che a livello nazionale, raggiungerebbe un valore compreso tra uno e cinque miliardi di euro all’anno. Solo nel vicentino sarebbero centinaia le ‘signorine’, che praticamente invisibili al fisco risultano proprietarie di beni patrimoniali di ingente valore da immobili di pregio in note località turistiche italiane ad auto di lusso e molti soldi impiegati anche per sottoscrivere assicurazioni sulla vita e capaci di inviare significative somme di denaro all’estero, anche per il tramite del canale finanziario dei money transfer. In qualche caso le donne, ufficialmente prive di reddito, arrivavano ingenuamente a denunciare furti di parecchie migliaia di euro perpetrati magari all’interno delle loro ville (sempre frutto di donazioni di amici) o la sparizione di borsette contenenti preziosi per svariate migliaia di euro. Tra le storie emerse è stata identificata una donna italiana di circa 40 anni che, pur non avendo mai presentato alcuna dichiarazione dei redditi, nel 2008 aveva acquistato un immobile del valore dichiarato di 270.000, euro senza dover accedere ad alcuna forma di finanziamento o di mutuo. In un altro caso, una giovane dell’Est Europa, già da anni stabilitasi in Italia, indicava nei propri annunci di poter ‘ricevere’ i propri clienti, indistintamente, in numerose città, come Milano, Roma, Montecarlo, Parigi, New York e, naturalmente, Vicenza.

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Fabio C. 9:24 pm - 15th Dicembre:

http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2011/14-ottobre-2011/prostitute-spunta-cooperativa-ci-scambiamo-appartamenti-1901819096576.shtml
Prostitute, spunta la cooperativa
«Ci scambiamo gli appartamenti»
In aula, sul caso di prostituzione di via Feltrina e via Isonzo, due romene raccontano il sistema di mutuo soccorso per l’affitto delle alcove a Treviso

TREVISO — Lucciole in un vorticoso scambio di appartamenti per soddisfare la continua voglia di novità dei clienti. È una sorta di cooperativa del sesso quella descritta da due giovanissime prostitute romene nell’ambito dell’inchiesta sulle case a luci rosse di via Feltrina e di via Isonzo scoperte lo scorso maggio dai vigili urbani. Processo nel quale sono indagati con l’accusa di sfruttamento della prostituzione il 54enne agente immobiliare Francesco Lorenzo, la 36enne polacca Irena Agnieska Rutka e la 21enne romena Simona Corina Eftimie. Nel corso dell’incidente probatorio davanti al gip Elena Rossi, le due ragazze hanno confermato di aver frequentato quegli appartamenti dove venivano consumati rapporti sessuali con decine di clienti, ma senza che vi fosse sfruttamento.

«Per usare le stanze – hanno dichiarato – pagavano 500 euro di affitto a fronte di circa 3 mila euro di incassi a settimana, dividendosi le spese ma senza che il padrone di casa o le titolari del contratto di affitto chiedessero conto di quanto guadagnato per le prestazioni ». In particolare nell’appartamento di via Feltrina inoltre, il ricambio delle prostitute avveniva ogni quindici giorni. Quasi una prassi nel mondo della prostituzione con le stesse lucciole pronte a «traslocare » un paio di volte al mese di appartamento in appartamento. Quasi a voler offrire al cliente abitudinario, sarebbero un centinaio quelli che frequentavano le due alcove trevigiane, una varietà di offerta in perenne aggiornamento.

A.Bel.
14 ottobre 2011

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Fabio C. 9:29 pm - 15th Dicembre:

http://www.sanremonews.it/2011/06/30/leggi-notizia/argomenti/al-direttore-1/articolo/sanremo-prostituzione-in-strada-lettrice-le-lucciole-non-sono-cosi-indifese-come-sembrano.html
Una nostra lettrice ci ha scritto per intervenire nella discussione sulla prostituzione:

“Scusate se torno ancora sul discorso della prostituzione ma avendo frequentato il volontariato sociale (tra cui unità di strada L.228/2003) ho ben chiare le idee sull’argomento. Innanzi tutto sono d’accordo con chi sostiene che non è uno spettacolo edificante né vederle seminude per la strada né tantomeno incappare in una ‘prestazione a vista’. Detto ciò vorrei chiarire alcuni aspetti forse non a tutti noti; sfatiamo il mito della povera ragazza venuta dall’est con l’inganno una gran parte delle ragazze provenienti dai paesi dell’ex blocco sovietico sono assolutamente consapevoli del lavoro che verranno a fare nel nostro paese. Lasciano a casa situazioni di povertà, magari figli piccoli, genitori, e vengono per un po di anni a guadagnare facilmente (fare la badante è più faticoso) poi attraverso la denuncia dei loro protettori entrano in programmi di protezione e recupero si ricreano una fedina penale immacolata e tornano al loro paese con un gruzzoletto per ricominciare una vita decorosa. Per molte di questa ragazze la strada per un certo periodo è un rischio calcolato per un futuro migliore. In fondo sono figlie del socialismo reale del materialismo esasperato, in cui la morale aveva un posto marginale. Discorso lievemente diverso è quello sulle ragazze africane, molto ingenue, spesso succubi di donne padrone, ma che imparano presto il modo per affrancarsi. Credetemi spesso quello delle povere ragazze di strada è un falso c’è molta più consapevolezza di quanto si pensi. Per finire, personalmente sarei d’accordissimo sulla riapertura delle case chiuse per un controllo sanitario ed economico, ma le ‘ragazze’ non amano lavorare in luoghi chiusi perchè corrono molti più rischi, in strada hanno chi le protegge o in alternativa si proteggono tra loro. Ultima cosa ciò che pensano le ragazze dei maschi occidentali che non possono fare a meno di loro, credetemi è irripetibile, e se i fruitori del sesso a pagamento ne avessero una vaga idea”.

Carlo Alessi

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Fabio C. 9:32 pm - 15th Dicembre:

http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/campania/2011/11/21/visualizza_new.html_15913671.html
Prostituzione: studentesse ‘belle di giorno’ a T. del Greco
‘Arrotondavano’ a insaputa loro compagni. Cinque arresti
21 novembre, 09:36

(ANSA) – NAPOLI, 21 NOV – Un giro di prostituzione ‘d’elite’ gestito da incensurati e insospettabili e’ stato scoperto dai carabinieri a Torre del Greco, nel Napoletano. I militari dell’Arma hanno arrestato cinque persone.

L’attivita’ era gestita da commercianti e imprenditori, e i clienti erano prevalentemente di ceto medio-alto, come funzionari di banca e liberi professionisti. Le ”squillo” erano impiegate e studentesse che ”arrotondavano” all’insaputa dei loro compagni. (ANSA).

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Damien 10:07 am - 16th Dicembre:

stiamo ovviamente parlando di “parassite sociali”, che abilmente usano il sistema a proprio tornaconto con diniego di qualsiasi responsabilità personale grazie a tutta una serie di lasciapassare, dal perbenismo dei salotti dei benpensanti, al nazifemdominismo imperante, ai media ed ovviamente agli ometti zerbino.

Resta comunque ben saldo la risultanza che emerge da tali considerazioni, esse sono ben lungi da essere vittime, aggravando ulteriormente la loro meschina e vigliacca messa in scena denigrando i fruitori, storia ben nota, sui quali infine verte l’unica colpa di essere uomini che non possono fare altrimenti in maniera spontanea e reciproca con le ben note aspiranti veline italiche femdoministe affiliate al modus operandi se non ora quando, ben piu’ economicamente, psicologicamente e legalmente gravose di tali siffatte professioniste, nell’elargire una fetta di paradiso ad equo canone.

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dia 10:46 am - 16th Dicembre:

spesso succubi di donne padrone

da segnalare ai siti femministi.

Ultima cosa ciò che pensano le ragazze dei maschi occidentali che non possono fare a meno di loro, credetemi è irripetibile, e se i fruitori del sesso a pagamento ne avessero una vaga idea”

manca la chiusa, ma si intuisce.

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Marco 12:56 pm - 16th Dicembre:

@ Damien –
sui quali infine verte l’unica colpa di essere uomini che non possono fare altrimenti in maniera spontanea e reciproca con le ben note aspiranti veline italiche femdoministe
@@@@@@
Nella sostanza sono d’accordo, però, come ho già avuto modo di scrivere in passato, credo sia il caso di liberarsi dall’idea che altrove “sia tutto più facile” e che le donne se la tirino solo in Italia, perché non è assolutamente vero.

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Marco 1:01 pm - 16th Dicembre:

@ dia –
Ultima cosa ciò che pensano le ragazze dei maschi occidentali che non possono fare a meno di loro, credetemi è irripetibile, e se i fruitori del sesso a pagamento ne avessero una vaga idea”
@@@@@@@
Personalmente so bene cosa pensano le ragazze dell’est (che ho occasionalmente “conosciuto”) degli italiani e degli uomini occidentali, tuttavia, posso assicurarvi che anche le suddette sanno altrettanto bene cosa pensano quest’ultimi delle donne (e degli uomini) dell’Europa dell’est…

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dia 3:51 pm - 16th Dicembre:

marco – ma se devi pagare per fare sesso con una donna che ti usa e ti disprezza (come sostiene il volontario del commento citato), tanto vale sposarsi.

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Marco 6:01 pm - 16th Dicembre:

@ dia –
marco – ma se devi pagare per fare sesso con una donna che ti usa e ti disprezza (come sostiene il volontario del commento citato), tanto vale sposarsi.
@@@@@
Sposarmi è l’ultimo dei miei pensieri; inoltre io non mi sento affatto “usato” (non sono una donna, pertanto non ho queste “fisse” dell’essere usato…) da una tizia che sta lì per denaro e che al 99% non vedrò più.
Per il resto, delle donne che ho avuto in passato (non molte ma qualcuna ne ho avuta), non ne ricordo nemmeno una che non mi sia in qualche modo costata, fra cene, consumazioni, regali, benzina e quant’altro… Non parliamo poi di tutto l’investimento psicologico-emotivo, che definire stressante è poco.

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Damien 6:05 pm - 16th Dicembre:

@Marco:

Che la donna voglia essere pagata direttamente e/o indirettamente non ci piove (no Money? no Honey!), questo è pacifico e lo abbiamo ampiamente escusso in altri lidi, ma è pur vero che altrove ALMENO una certa reciprocità nella ricerca di dialogo civile del dirsi “ciao come stai?” ci sia, qui manco te parlano! e manco te ascoltano! e chi ci riesce! sono li sul pulpito! a cominar sentenze e giudizi! ed ad attendere che tu faccia la prima mossa!

Che convenienza c’è quindi a relazionarsi con le donne italiche? facciamo due conti!

Volo alitalia A/R per Minsk 300€
appartamento in affitto 10 giorni: 200€
spese di divertimenti e cibo: 300€ (andando larghi eh?!?!?)

pensa che un mio amico di milano stava dietro ad una che dopo due (leggasidue) mesi si è concessa un rapporto orale! (e manco era chissa chi eeeh?!?)

sai quanto ha speso tra portarla a cena, disco, sushi, brunch e catazze varie?

oltre 1300€ (MILLETRECENTOEURO!!!!!)

In entrambi i casi, lasciando perdere il mero lato avventuriero/erotico, cio’ che traspare e che si puo’ evincere da quanto sopra ed altrove esposto, è che oggi come ieri come domani la phega è un bene commerciale! usato dalle donne IN PRIMIS per i motivi che ben conosciamo, ma c’è di piu’! oggi piu’ che mai possiamo finalmente notare come esse la stiano usando per i motivi piu’ meschini e vigliacchi! persino per EVADERE LE TASSE! (oltre al già citato scherno verso i fruitori) senza tralasciare l’enorme danno esistenziale che questo genera oltre che ai miliardari introiti già escussi del mercato del porno.

quindi tu sei un tossico! io che ti spaccio l’eroTina vengo tutelato, tu vai a finire in galera!

Ora io mi chiedo, alla luce di quanto sopra, visto e considerato che mediamente se te sposi riponi il tuo destino sessuale affettivo legale ed economico in una porsa femminea, e non vuoi fare sta fine, ovvio che arrivi alle conclusioni piu’ evidenti, se proprio devo spendere, allora scelgo IO a chi dare i miei soldi! e sopratutto la qualità della phega! (che mediamente, chi ha girato, constata esistere e, sopratutto, alla portata del proprio portafoglio, altrove e non in italia) in italia la figa te la fanno pagare troppo, e c’è chi non puo’ permettersela con 800€ al mese (ricordati che devi pagare sempre TU! lascia perdere i commenti di alcune che parlano che non si fanno pagare.. il mondo non gira intorno a loro, sappilo!) e allora che si fa? masturbazione ad oltranza? no! si rimane padroni della propria esistenza senza sbrodolare dietro mediocri nazifemdoministe e si va altrove! non dico a trovare moglie, ma a farsi delle sane, giuste, sacrosante SCOPATE di LUSSO con FIGONE da panico! oltre che ingrossare il bagaglio culturale delle altre nazioni! inutile perder tempo anche solo a sposarsele! mi raccomando! una volta giunte sul suolo italico! prenderanno in breve il virus femdominista e saranno augelli per diabetici! quindi andate e godete, restate liberi, profilattico ben allacciato e prudenza, sempre!

@Dia:

“marco – ma se devi pagare per fare sesso con una donna che ti usa e ti disprezza (come sostiene il volontario del commento citato), tanto vale sposarsi.”

..è esattamente quello che la maggior parte dei divorziati pensarono a suo tempo.. salvo qualche rara eccezione, si capisce..

ricapitolando..

a mio giudizio, la maggioranza delle donne, a livello MONDIALE, sono delle “parassiti sociali” che sfruttano da sempre l’uomo per la sua naturale dipendenza della fica, per i propri tornaconti, per evadere il fisco, per compiere delitti efferati e restare impunite oltre che comprese, avere potere, soldi, agevolazioni, sconti, ed in futuro, vista la complicità del sistema, per dominarlo tout court!

la vendetta arriverà naturale, quando le donne supereranno gli uomini di numero, (ora stiamo credo a 99 donne contro 100 uomini) allora avremo la nostra rivincita, anche se i presenti saranno ormai vecchi per poterne beneficiare, ma potremmo sempre ricordarci di alzare il dito medio dinanzi alle femministe piagnucolose ormai aggrinzite e senza famiglia ed unirci a loro nel nostro tragico epilogo finale dinanzi alla comune solitudine, rinfrancandole con una amara e grassa risata!

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dia 7:14 pm - 16th Dicembre:

damien, ma quando parli di “complicità del sistema” intendi dire la vostra?

Perché d’accordo, l’ormone non vi sarà amico, ma dal paleolitico a oggi qualche strumento in più per non soggiacere all’istinto bruto lo avrete conquistato. Altrimenti, se dai la colpa di ogni fallimento erotico-sentimentale alla biologia (disparità del desiderio) o alle donne (sono tutte avide puttane), tu dov’è che ti collochi? O sei solo e sempre vittima della situazione, come le femministe con il maschio oppressore?

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dia 7:30 pm - 16th Dicembre:

p.s. x damien
onestamente, abbiamo vissuto in film diversi. Ho sempre visto mia madre, mia nonna – e prima di lei la bisnonna lavorare duramente. Il primo messaggio che ho ricevuto da mia madre è stato (negli anni sessanta, prima del femminismo): devi avere un lavoro e essere autonoma, non devi mai accettare soldi da un uomo (non sta bene). Non ho mai avuto amiche o conoscenti mantenute. So che tutte queste cose esistono, ma esiste anche molto altro. Questo per dirti che prima di andare a Minsk, potresti valutare anche l’opzione di cambiare, più modestamente, quartiere. O anche solo girare l’angolo.

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dia 7:31 pm - 16th Dicembre:

..ma potremmo sempre ricordarci di alzare il dito medio dinanzi alle femministe piagnucolose ormai aggrinzite e senza famiglia ed unirci a loro nel nostro tragico epilogo finale dinanzi alla comune solitudine, rinfrancandole con una amara e grassa risata!

Questo è fantastico, però! “Nel nostro tragico epilogo finale…” – l’hai detto! Ci sarò anch’io, neh.

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Saturno 7:47 pm - 16th Dicembre:

Mi chiedo a questo punto se non
avesse ragione Fedorov (detto il “Socrate
di Mosca”, 1829-1903) a ritenere che
il sesso fosse “un male necessario”,
ma in prospettiva da superare, come
la morte, che lui riteneva fosse possibile
sconfiggere (diceva che si sarebbe addirittura
arrivati a far resusciatare gli antenati vissuti
migliaia di anni fa). Ma visionari a parte, ho
letto che il numero degli asessuali è in
crescita. E ciò non mi sorprende, visto
che il sesso nella nostra società è unicamente
uno strumento di potere ed è talmente mercificato
e sbandierato dai mass-media (senza che
esista la libertà sessuale, semmai si può
parlare di liberismo sessuale….Luciano
Canfora dice che libertà e democrazia sono
inconciliabili, e che anzi, la libertà non può
esistere senza la schiavitu’) da suscitare in molti
una crisi di rigetto. Quando i benefici sono inferiori
agli svantaggi, è inevitabile rinunciare.

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Andrea 10:55 am - 17th Dicembre:

Sì, Saturno, il problema però è che la teoria quasi mai va di pari passo con la realtà vera, quella degli esseri umani in carne e ossa. Rinunciare al sesso, specie per uomo sano, normale, equivale ad essere dei futuri e perenni depressi cronici. Inoltre, al pari di altri, scrivi che il sesso è mercificato; ok, ma a parte il fatto che se facessi un giro nei paesi dell’est (e non solo) ti accorgeresti che lo è altrettanto, non mi risulta che nelle passate società fosse vissuto in maniera così “libera e bella”. Tra l’altro io non credo nemmeno che in società complesse come le nostre – quindi non primitive e conseguenzialmente non semplici – potrà mai esistere una sessualità totalmente libera, sia perché l’essere umano ha bisogno di limiti, sia perché maschi e femmine sono veramente due specie diverse che hanno avuto la disgrazia di nascere sullo stesso pianeta.

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Damien 3:02 pm - 17th Dicembre:

@Dia:

tipico delle donne, smembrare un discorso per carpirne pezzi sul quale dirottare la questione, in modo da perdersi negli illimitati punti di vista personali successivi, che allontanano inesorabilmente dal problema cardine esposto.. cosi se si parla di un crimine ad esempio, si dibatte sulle cause, sui perchè, anzichè PRIMA analizzare l’evidenza: IL CRIMINE.

Ora, se parti dall’assunto che il CRIMINE (quindi la MERCIFICAZIONE della fica in questo caso) ESISTE!, allora posso anche risponderti, caso contrario trovo inutile dibattere su questioni tra l’altro ampiamente discusse qui ed altrove! questa ripeto è la classica tecnica che si usa per smontare l’evidenza.

In altre parole:

SEI IN GRADO DI VEDERE E DI ASSERIRE L’EVIDENZA DELLA MERCIFICAZIONE DELLA FICA ATTUATA DA SEMPRE DALLA DONNA AI DANNI DELL’UOMO?

[SI] ok allora discutiamo sul resto
[NO] ok allora tempo perso a discutere con te Dia.
____________________________________________________
Mettere un segno di spunta sulla casella desiderata.

@Andrea:

La sessualità è un rito NATURALE, con la quale MADRE NATURA consente a tutti gli esseri viventi di riprodursi.

Le società cosiddette “civili” da te evidenziate, hanno non solo demonizzato e rinunciato ad un assunto NATURALE, ma hanno concesso a pochi di trarne beneficio, potere, soldi e dominio nel corso di tutta la storia umana, rinnegarlo appare a mio modesto parere stupido e superficiale.

La donna cosi come l’uomo, sono esseri UMANI, PERSONE prima di una vagina e di un pene, asserire seppur filosoficamente, come nel tuo finale, che per pura disgrazia sono nati sullo stesso pianeta equivale a pulirsi il culo senza aver defecato.

Se tutti gli uomini e le donne di questo illogico pianeta avessero accesso ad una sana, libera, reciproca, gratuita e quotidiana sessualità, il mondo nonsarebbe un posto violento, inquinato, corrotto, privo di valori umani e non avremmo bisogno di tutto lo schifo che creiamo e consumiamo quotidianamente, persino il denaro sarebbe superfluo!

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Andrea 4:57 pm - 17th Dicembre:

Damien, secondo me tu sei troppo agitato.
Tranquillo, non fosse altro per il fatto che nemmeno ci conosciamo. Detto questo, dal mio punto di vista, affermare che
“Se tutti gli uomini e le donne di questo illogico pianeta avessero accesso ad una sana, libera, reciproca, gratuita e quotidiana sessualità, il mondo nonsarebbe un posto violento, inquinato, corrotto, privo di valori umani e non avremmo bisogno di tutto lo schifo che creiamo e consumiamo quotidianamente, persino il denaro sarebbe superfluo!”,
è sì bellissimo, ma a dir poco utopistico, perché quel mondo può esistere solo nella fantasia ed è identico alle utopie di chi teorizza un mondo “senza la violenza maschile”, “senza la fame e la sete” e “senza le malattie” (e magari la morte…).
Il mondo può essere migliorato (si spera) ma NON reso perfetto. La perfezione NON esiste. Punto.

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Andrea 5:03 pm - 17th Dicembre:

Per essere più chiaro: continuare ad affermare che i comportamenti sessuali (e non) degli esseri umani – quindi di uomini e donne – sarebbero da attribuire solo ad un astratto sistema, è un’opinione legittima ma a dir poco discutibile, perché tu (al pari di altri) NON vuoi prendere atto del fatto che maschi e femmine sono diversi.
Fossimo uguali non saremmo qui a masturbarci la mente, perché lo scambio sessuale sarebbe veramente spontaneo e reciproco – come fra i gay, di cui qualcun altro, Fabrizio compreso, ha già parlato in questa sede.

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Damien 6:44 pm - 17th Dicembre:

@Andrea:
troppo agitato? può darsi.. anzi sicuramente.. perchè vedi.. Andrea.. mentre tu recrimini dall’alto della tua tranquillità il mio essere agitato, mentre scrivo, diversamente da te, penso a tutti quelli che adesso si trovano con la proverbiale foglia di fico davanti e dietro, senza casa, figli, soldi e magari alla caritas.. ecco.. prova ad andare li a vedere se magari loro non sono agitati quanto me.. […]

maledetto egoismo..

e non v’è legame tra il fatto di conoscerci o meno, quotidianamente qui parliamo di uomini che non conosciamo, ma che sappiamo subire le risultanze di quanto in tanti mesi abbiamo discusso in questo luogo, oppure dimentichi?

detto questo, per confutare quanto affermi, ti ricordo che il vero benessere non è utopistico, ma semplicemente irraggiungibile per chi non ha abbastanza apertura mentale, e lo dico in quanto sono cosciente che bastano 4 cose semplici per far felice chiunque: 1) mangiare 2) bere 3) dormire e 4)fare l’amore! non serve un suv, una villa, miliardi, vestiti firmati, gioielli costosi, l’ultimo costoso ciofecafonino, e tante altre cose, posso affermare con assoluta certezza che abbracciare un amico, avere l’amore di una donna che ami ed ama solo te, un appartamento per 4 persone, il sorriso di un bambino, due anziani che si tengono per mano, valgono ben piu’ di QUESTA società consumistica e maledetta! su cui regna il profitto su qualsiasi cosa..

il mondo DEVE essere migliorato, e questo dipende semplicemente dal prendere coscienza, ognuno di noi, di cosa sia realmente la vita, ecco che ognuno di noi DEVE fare qualcosa, cominciando a migliorare se stessi! la perfezione non esiste in quanto nell’universo regna un eterno bilanciamento tra forze contrapposte, che generano equilibrio, non perfezione.. l’unico perfetto, per chi ci credo, è finito in croce! e non ambisco ad essere come lui, ma vivere la mia umanità nel rispetto di quello che vale per quello che mi resta da vivere, il problema è che dalla notte dei tempi c’è sempre qualcuno che pensa di voler vivere meglio questa effimera esistenza alle spalle degli altri, per questo si sono create le leggi a tutela di valori inalienabili e morali, oggi mere chimere! talmente tali che ne abbiamo dimenticato la valenza

Sono perfettamente consci, contrariamente a quanto dici, della differenza tra uomini e donne, tuttavia, come in precedenza citato, sono differenze COMPLEMENTARI, il problema è nato semplicemente dal fatto che qualcuno ha iniziato a volerci fare profitto con tale differenza, allora a questo punto, quello che ho scritto per Dia vale anche per te, tu sei cosciente dell’uso sinistro della sessualità? oppure vuoi perderti dietro argomentazioni successive? fai pure.. è un tuo diritto, ma non aspettarti nessuna solidarietà..

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sergio 7:16 pm - 17th Dicembre:

Andrea
>>
è sì bellissimo, ma a dir poco utopistico, perché quel mondo può esistere solo nella fantasia ed è identico alle utopie di chi teorizza un mondo “senza la violenza maschile”, “senza la fame e la sete” e “senza le malattie” (e magari la morte…).
Il mondo può essere migliorato (si spera) ma NON reso perfetto. La perfezione NON esiste. Punto.
>>
Quoto tutto.
A Damien vorrei pure far notare che non è assolutamente vero che madre natura consente a tutti gli esseri viventi di riprodursi. Nel regno animale, per esempio fra i gorilla o i leoni marini, solo un’esigua minoranza di maschi può ingravidare le femmine della stessa specie. Gli altri maschi vivono, mangiano, bevono ma non si riproducono, ovvero non fanno mai sesso.

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Damien 8:26 pm - 17th Dicembre:

..e quindi cosa vorresti dire, che siccome loro non hanno tale opportunità, dovremmo traslare il concetto nella società umana?? scusatemi ma mi sono fatto una grassa risata!

quindi da tale tesi, tu dai leicità a tutti quei meccanismi deviati e devianti di questa spregevole società che cataloga, definisce e dirige le vite sociali, chi non è conforme quindi deve esserne escluso?

altra grassa risata!

vabbè! ha ragione Andrea.. è pura utopia.. si! perchè qui è inutile ragionare.. siamo degli oranghi che devono nascere, consumare e morire, e guai a fiatare!

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Andrea 8:26 pm - 17th Dicembre:

Damien, tu vivi nel mondo delle favole, altro che “confutarmi”.
Ma contento tu…

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Damien 1:25 am - 18th Dicembre:

l’unico sprazzo di contentezza misovviene quando vi leggo, e l”uniche favole qui le raccontate voi, e visto che non c’è trippa per gatti, statevene nel vostro brodo, tranquilli che nessuno vi ci leva.

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sergio 1:39 am - 18th Dicembre:

Damien
>>
..e quindi cosa vorresti dire, che siccome loro non hanno tale opportunità, dovremmo traslare il concetto nella società umana?? scusatemi ma mi sono fatto una grassa risata!
>>
1) Ridi pure, che fa bene alla salute.
2) Ti ho semplicemente fatto notare che la tua affermazione secondo la quale madre natura consentirebbe a tutti gli esseri viventi di riprodursi, è FALSA.
3) Il fatto di averti smentito, non significa che i rapporti fra uomini e donne non possano essere migliorati (come ti ha già fatto notare Andrea).
4) Per quanto spregevole sia la nostra società, è sempre meglio di altre, dove è già tanto se la mattina hai una tazza di latte da bere e riesci a sopravvivere.
5) Qualora avessi dei dubbi al riguardo, ti invito a trasferirti in Africa.
6) Non ho altro da aggiungere. Argomento chiuso, per quanto mi riguarda.

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Fabrizio Marchi 9:49 am - 18th Dicembre:

Francamente non riesco a comprendere molto questa querelle fra Andrea e Damien.
Scrive Damien:” Se tutti gli uomini e le donne di questo illogico pianeta avessero accesso ad una sana, libera, reciproca, gratuita e quotidiana sessualità, il mondo non sarebbe un posto violento, inquinato, corrotto, privo di valori umani e non avremmo bisogno di tutto lo schifo che creiamo e consumiamo quotidianamente, persino il denaro sarebbe superfluo”.
E cosa ha detto di tanto scandaloso? Perché, non è forse vero? E’ utopistico ciò che afferma? Può essere. Perché, non erano forse altrettanto se non molto più utopistiche le parole (e le opere) di Gesù Cristo che diceva agli uomini di amarsi come fratelli invece di scannarsi l’un con l’altro e di porgere l’altra guancia quando qualcuno ti colpisce? Quella cristiana non era forse un’ utopia? Eppure pensate quale spinta ha rappresentato per l’umanità e quali cambiamenti ha prodotto nella storia. Tutto inutile? Non credo proprio. E chi scrive, come sapete, non è stato educato in un convento dei carmelitani scalzi..
Non è certo mia intenzione fare un paragone tra Damien e il Nazareno, ci mancherebbe altro, ma solo porre l’accento su un aspetto che ci perseguita da sempre e che rischia di travolgerci per sfinimento. E’ una sorta di spettro che si aggira da sempre in ambito momas e che non ci fa fare un passo in avanti che è uno.
Se siamo convinti che la realtà sia immutabile perché la natura umana (maschile e femminile) è quella che è e nulla e nessuno potrà modificarla, che senso ha star qui a discutere e ad investire energie, anche solo per scrivere un post? Meglio lasciar perdere e cercare di godersi il godibile, tanto o poco, che ci offre la vita. E invece, ogni volta che è una, caschi il cielo, si ritorna puntualmente sull’eterna questione della relazione fra natura e cultura, naturalmente per ribadire che è la natura che la fa da padrona e che quindi c’è ben poco da sperare (di poter cambiare). E allora, se così è, chiudiamo la baracca e buonanotte ai suonatori.
E invece, se siamo qui, chi più o chi meno, consciamente o inconsciamente, è perché riteniamo che in qualche modo la situazione possa essere modificata. E cosa può modificare la suddetta situazione? Un mutamento nei rapporti di forza tra i sessi (ecco perché la QM è una questione innanzitutto politica).E cos’è che può produrre questo mutamento? Una nuova consapevolezza maschile (beta) che si traduca in un modo di essere, di porsi, e di relazionarsi con il “femminile” completamente diverso dall’attuale. Utopia? Può essere. Meglio però coltivare (e praticare) questa utopia piuttosto che darsi martellate sui coglioni come fa sistematicamente una gran parte degli uomini che orbitano in ambito momas.
Tutto ciò, per essere chiari, non ha nulla a che vedere con le ingegnerie culturali che tanto ci atterriscono (a ragione) ma con la dialettica (così con l’occasione rispondo anche a chi, mi pare Claudio, chiedeva di approfondire il tema) del divenire, cioè con i processi reali che storicamente si determinano e che sono il risultato di complesse dinamiche che vedono al loro interno la compresenza di tanti elementi e fattori, siano essi naturali, culturali, sociali, economici, religiosi, ideologici, psicologici e quant’altro (questo, o anche questo è l’approccio materialistico alla realtà, non lo studio delle molecole o della “fredda scienza economica” in contrapposizione alla teologia o alla psicoanalisi).
E allora, che cos’è la QM se non il risultato finale (allo stato attuale delle cose) dei processi di cui sopra? Vi invito a rileggere con più attenzione l’articolo di Rino dal titolo “L’emergere storico della QM” che si trova nello spazio degli editoriali dove viene analizzato proprio il percorso che ha portato alla situazione attuale e appunto all’emergere (avrei preferito scrivere esplodere, ma tant’è…) di quella che abbiamo definito come Questione Maschile.
Quindi, alla luce di quanto detto, ribadisco, non riesco a comprendere le ragioni di queste ennesimo incaponimento su tematiche che dovrebbero essere ormai abbastanza acquisite da parte nostra. E invece ricominciamo con i discorsi sugli oranghi, i bonobo, e la natura maligna e matrigna che dice che solo i maschi dominanti fanno sesso e si riproducono ecc. ecc.
Ragazzi miei, anche l’evoluzione della specie umana è il risultato di un processo naturale e culturale, mi sembra molto evidente, altrimenti saremmo ancora sugli alberi. E invece ne siamo discesi, qualche decina di migliaia di anni fa e siamo arrivati ad andare su Marte, seppur ancora con una sonda, a differenza degli oranghi che stanno ancora sugli alberi (quando non sono rinchiusi negli zoo).
Ciò significa, è evidente, che anche e soprattutto la QM è il risultato di questo grande e millenario processo naturale e culturale (e se anche la “cultura” fosse parte integrante della natura? Non ci abbiamo mai pensato?…) ed è con questo e con la realtà delle cose che ha prodotto di volta in volta che dobbiamo relazionarci e misurarci, non con una sorta di mitizzato (o al contrario demonizzato) stato di natura precedente a tutte le cose del mondo, rispetto al quale non ho ancora compreso se tanti uomini del momas nutrano una specie di nostalgia (forse perché si pensano come maschi alpha e ritengono quindi di trovarsi a loro agio in quel contesto …).
Personalmente (è solo un suggerimento, sia chiaro, poi fate vobis), inviterei a riflettere sull’utilità di questo genere di discussioni, a mio parere decisamente sterili, proprio perché originate da presupposti fondamentalmente errati. Ma questa, come ripeto, è solo un’opinione personale e non ha certo la pretesa di essere una sintesi.
Fabrizio

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Saturno 10:12 am - 18th Dicembre:

Concordo con Damien.
Non credo sia giusto dire, come fanno
Andrea e Sergio, che mangiare, bere, dormire
e amare sia un lusso utopistico che la
maggioranza degli esseri umani di questo
pianeta non possono permettersi. Perchè
di questo si tratta. Un essere umano, in
qualunque condizione si trovi, è cosciente e
sensibile. E quando un essere umano è privo
delle 4 basi fondamentali della vita soffre
terribilmente. E nel mondo di oggi, intendo
su questo pianeta (quindi anche in Africa) il
numero degli individui che ne è privo è
spaventosamente alto e sta aumentando
esponenzialmente a vista d’ occhio anche
nei paesi più avanzati a causa dell’ incedere
della crisi attuale, che colpisce tutti ad
eccezione di chi fa parte dell’ oligarchia
dominante. Immaginatevi chi si è dato da
fare lavorando per tutta la vita, senza soste,
con sacrifici, e poi perde tutto, casa, lavoro,
famiglia. Che cosa gli diciamo a questi?
Che questo è il migliore dei mondi possibile,
come diceva Candido? Che è utopistico volere
qualcosa di più? E’ utopistico vivere?
Cari Sergio e Andrea, voi state dicendo semplicemente a tutti quelli che si trovano
in tali condizioni, sempre più numerosi,
che devono morire. E che è giusto così.
Cosa pensate che possano pensare di
voi tutti costoro? Non possono certo
volervi bene, neanche se in principio
lo avessero voluto…

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Saturno 10:15 am - 18th Dicembre:

Non è utopistico volere una
vita normale per tutti.
Concordo con Damien.

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Andrea 10:50 am - 18th Dicembre:

Non c’è problema, Fabrizio, ma mi scuserai se io la penso diversamente da te e Damien.
Stare dalla stessa parte non equivale a pensarla nello stesso modo su ogni tematica, perché secondo me non sarà certamente un pugno di uomini a cambiare la realtà di SETTE MILIARDI di persone (60 milioni in Italia).
Inoltre, a differenza di qualcun altro, non uso mai “gratuitamente” un certo genere di toni con chi conosco solo virtualmente, solo perché dissente.
Se li uso è perché sono costretto ad usarli.
Fine del discorso.

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dia 1:47 pm - 18th Dicembre:

Sottoscrivo il commento di Andrea, su tutto. Aggiungo una nota personale: utilizzando come bussola personale l’idea della “sostenibilità”, l’utopia mi sembra come minimo velleitaria, come massimo una ricetta perfetta per il disastro personale e collettivo. Un conto è impegnarsi – anche e/o solo a livello individuale – per “migliorare” il mondo. Un conto è perseguire un progetto disancorato dalla realtà: giocare la partita senza neppure guardare quali carte si hanno in mano.

L’utopia della non-violenza gandhiana è fallita, per esempio. Non sono falliti, invece, i suoi più realistici programmi di riformatore sociale, in molti campi. E così via.

Se gli uomini ancora oggi soffrono per la condanna ormonale della disparità del desiderio, lo stesso vale per le donne condannate ad andarci coi piedi di piombo con gli aspetti più ludici e disimpegnati delle relazioni con l’altro sesso, se vogliono assicurare alla prole una qualche stabilità.

Trovo più realistico pensare che tutti e due – uomini e donne – possano sforzarsi di trovare un punto d’incontro, piuttosto che puntare sulla conversione di miliardi di persone a comportamenti “non sostenibili” con la cultura, la biologia e tutto il resto. Oltretutto, la tecnologia gioca a favore di entrambi, per un riequilibrio. (Se n’è parlato altrove a proposito di procreazione assistita, nuove famiglie e via dicendo)

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dia 2:04 pm - 18th Dicembre:

p.s. oltretutto, la società attuale non mi sembra uno schifo, né il mondo peggiore di quanto fosse 50 o 100 anni fa.

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Saturno 5:00 pm - 18th Dicembre:

Dia:
“Se gli uomini ancora oggi soffrono per la condanna ormonale della disparità del desiderio, lo stesso vale per le donne condannate ad andarci coi piedi di piombo con gli aspetti più ludici e disimpegnati delle relazioni con l’altro sesso, se vogliono assicurare alla prole una qualche stabilità”

Bè, questo significa che il sentimento
nella relazione tra i due sessi non
conta niente. Solo per questo io
considero schifosa la società attuale
e la cultura che la sostiene. Credo
anche che, visto tutto quello che sta
succedendo e che succederà in Italia
e nel mondo, si debba proprio essere
totalmente ciechi per non accorgersi
che tale società è particolarmente
schifosa. L’ utopia è insostenibile?
Quello che sta succedendo dimostra
che è la società reale, attualmente
esistente, ad essere insostenibile,
al punto tale che io ritengo che stia
per crollare. Quando succederà tutti
coloro che ci credono ancora avranno
una scioccante delusione, se non
si saranno ravveduti prima.

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Saturno 5:25 pm - 18th Dicembre:

Se pensate che abbia esagerato,
leggete l’ articolo che linko dal
sito di Megachip (quello di Giulietto
Chiesa):

La Depressione, la Distruzione Creatrice e la Guerra

Scritto da Felice Fortunaci
Domenica 18 Dicembre 2011 02:08
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di Felice Fortunaci – Megachip.

Christine Lagarde, direttrice del FMI, va nel solco di quanto detto più volte negli ultimi tempi anche dalla cancelliera tedesca Angela Merkel. Due fra le figure istituzionali più potenti del mondo hanno dato via libera al ritorno della parola Depressione, e a tutte le paure economiche e politiche da essa richiamate. Chi ha responsabilità pubblica a quel livello non accenna alla “possibilità” di un depressione se non c’è la concreta prospettiva di una “reale” depressione. La depressione, a differenza della recessione, non si presenta come una fase “ciclica” fra le tante del sistema capitalistico. È invece una notevole flessione di lungo periodo nelle attività economiche, per giunta in più economie di vari paesi.

Le preoccupazioni che nascono da una recessione vengono lenite dall’invocazione di una “ripresa”. Quando questa “ripresa” viene attesa invano come il Godot di Beckett in un mare di frasi assurde, allora è pienamente una “depressione”. Soprattutto se alla durata interminabile si accompagnano incrementi massicci e anomali dei tassi di disoccupazione, drammatiche strette creditizie collegate a crisi bancarie e finanziarie sistemiche, cali produttivi, fallimenti non solo di privati ma di debiti sovrani, nonché riduzioni nel commercio internazionale. Più la deflazione.

Ecco, la depressione, è uno scenario che sconvolge assetti politici e ne crea di nuovi. L’ultima volta in Occidente portò a tassi del 30% di disoccupazione, e al diffondersi dei fascismi.

Come se ne uscì è controverso nella storia disegnata dagli economisti, anche se molti pensano che avesse ragione Schumpeter. Si organizzò una «distruzione creatrice» (quando si dice “si” organizzò non ci si immagini qualcuno che fa piani segreti: si arrivò per la forza delle spinte cieche degli interessi e delle dinamiche intrinseche ai sistemi geografici – politici – economici e culturali).

La distruzione fu la Seconda Guerra Mondiale, la creazione furono i successivi gloriosi trent’anni, quel periodo che va dal 1945 al 1975 (o poco prima).

Identificare se si tratti di recessione o depressione cambia la percezione delle cose. Se ci illudiamo che sia recessione avremo anche noi quella sorta di fiducia messianica («tanto poi le cose s’aggiustano») che va da Mario Monti a Vendola, fino a insinuarsi addirittura in chi anima i Comitati No Debito.

Se invece interpretiamo quel che accade con lo schema della depressione economica, le implicazioni sono molto più spaventose.

S’impone infatti un problema grosso ed imminente, la sparizione del lavoro e del reddito, la base stessa della cittadinanza.

Un problema sistemico che le ideologie neoliberali aggravano, ma che si pone come un enigma irrisolto anche per chi critica il sistema economico e politico. La macchina non funziona più, e non funziona per tutti.

La Grande Depressione che seguì il 1929 fu effettivamente risolta solo con la II Guerra Mondiale, non con il keynesismo, che venne attuato dopo, nei primi decenni del ciclo sistemico di accumulazione statunitense aperto da Bretton Woods.

La Grande Depressione del 1929 era il secondo atto della crisi sistemica del ciclo di accumulazione ad egemonia britannica. La crisi di questo ciclo iniziò con la Grande Depressione 1873-1896, che sfociò nella finanziarizzazione della Belle Epoque e poi nella I Guerra Mondiale (preludio alla seconda).

Il concetto di distruzione creatrice di Schumpeter è stato visto tipicamente come un fatto economico. Si distrugge, così si può ricreare: si distrugge il vecchio così si può creare il nuovo, ad esempio con l’innovazione.

Ma ha anche un’altra valenza (che però era solo implicita nell’economista Schumpeter): è anche una distruzione di un assetto geopolitico mondiale per dar luogo a un assetto differente.

In entrambi i casi si ha a che fare con il meccanismo, vitale per il capitalismo, di «conquista di “esternalità”».

Queste esternalità sono nella Società (forza-lavoro), nella Natura (trasformata in innovazione di prodotto), ancora nella Natura per accaparrarsi le materie prime, nella Geografia per conquistare mercati e risorse.

Ebbene, oggi queste esternalità sono in evidentissima crisi. Scarseggiano. Sono insufficienti per limiti naturali (picco del petrolio, inquinamento, etc.), difettano per via di limiti geopolitici (enormi spazi geografici – e quindi naturali – sono sotto la giurisdizione di enormi stati-nazione continentali, India, Cina, Russia, Brasile, e delle loro aree d’influenza).

Per farla breve, se vogliamo fare un paragone, con le bolle di Reagan-Clinton (bolla finanziaria e bolla new economy) abbiamo vissuto una seconda Belle Epoque finanziaria. Poi le bolle sono scoppiate. Hanno tentato di rigonfiarsi succhiando dai debiti sovrani.

Dopo l’11 settembre 2001 è come se fossimo arrivati alla I Guerra Mondiale (Afghanistan, Iraq, Libia, Yemen, Somalia, Siria, e il resto della tabella di marcia del Pentagono spifferata dal generale Wesley Clark).

E allora, quant’è grande ed estesa questa Depressione? Ogni crisi sistemica è in scala più alta delle precedenti, ogni crisi sistemica ha bisogno di maggiori risorse delle precedenti per essere risolta capitalisticamente, ogni crisi sistemica ha però a disposizione minori risorse fisico-socio-geografiche delle precedenti.

Ne segue che potremmo essere di fronte ad una III Guerra Mondiale prima di quanto si possa pensare.

O si affronta di petto il problema assieme a chi ne è più consapevole, oppure faremo solo i buoni samaritani movimentisti. Nessun proposito politico ed economico può ignorare in quale quadro geopolitico andrà a collocarsi. Richard K. Moore avverte: «È una scacchiera multi-dimensionale, e con una posta in palio cosi alta, si può esser certi che il tempismo delle varie mosse sarà attentamente coordinato. E dalla forma complessiva della scacchiera, sembra che ci avviciniamo alla fine del gioco.»

8

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Leonardo 7:46 pm - 18th Dicembre:

dia
Se gli uomini ancora oggi soffrono per la condanna ormonale della disparità del desiderio, lo stesso vale per le donne condannate ad andarci coi piedi di piombo con gli aspetti più ludici e disimpegnati delle relazioni con l’altro sesso, se vogliono assicurare alla prole una qualche stabilità.
———————————————————
Ecco, capisco chi è brutto e la sua vita è difficile, ma se c’è una qualità tra il rapporto maschio-femmina è il desiderio femminile per la bellezza maschile fine a se stessa. Diciamo che questo aspetto sincero del farsi piacere un bel ragazzo è un pregio e debolezza femminile; infatti poi passa in secondo piano per tutto il resto.

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Fabrizio Marchi 8:29 pm - 18th Dicembre:

Andrea, figurati se non puoi dissentire, sei libero di farlo quando vuoi. Ho solo espresso la mia opinione nel merito come del resto hai fatto tu. Il dissenso è sempre ben accetto purchè sia animato da spirito costruttivo.
Fabrizio

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Fabrizio Marchi 8:44 pm - 18th Dicembre:

“p.s. oltretutto, la società attuale non mi sembra uno schifo, né il mondo peggiore di quanto fosse 50 o 100 anni fa”. (Dia)
Personalmente non ho mai sostenuto che il mondo 100 anni fa fosse migliore di quello contemporaneo. Anche se faremmo meglio a parlare al plurale, cioè di mondi, perchè un conto è nascere a Zurigo o a Ginevra e un altro a Manila o a Calcutta.
In ogni caso (se parliamo del nostro mondo occidentale) oggi è migliore sotto alcuni aspetti ma peggiore per altri.
Resta comunque un mondo da trasformare profondamente, per lo meno per me. Se invece a te sta bene così come è sei ovviamente liberissima di accettarlo per quello che è.
Fabrizio

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Fabrizio Marchi 11:36 pm - 18th Dicembre:

Relativamente all’utopia.
Questo sito, Dia, non è nato per una prurigine intellettuale del sottoscritto ma per ragioni oggettive. E’ nato cioè perché un gruppo di uomini (a partire ovviamente dal sottoscritto che ne è il fondatore), sia pur estremamente minoritario anche se ha la presunzione di rappresentare il sentire diffuso della maggioranza della popolazione maschile, ritiene che lo stato attuale della relazione fra i sessi all’interno del contesto dato sia giunta ad un livello intollerabile e insopportabile, per lo meno per gli uomini cosiddetti beta. Da qui l’esigenza di modificare radicalmente la situazione. Nulla più (si fa per dire) e nulla meno.
Per questa semplice ragione è evidente che Uomini Beta si caratterizza come un movimento che affonda le sue radici non nell’utopia ma nella prassi. Non siamo dei sognatori ma semplicemente uomini che si trovano nella condizione oggettiva di dover trasformare la realtà, per renderla più vivibile. Se pensassimo che questa sia accettabile così come è non saremmo qui a fare quello che facciamo. Una cosa è assolutamente certa: avremmo tutti preferito occuparci di altro ma lo stato delle cose ci ha obbligati a prendere delle decisioni.
Ciò detto, e qui mi rivolgo invece ad Andrea, fermo restando che da queste parti teniamo i piedi ben saldi per terra e non ci facciamo illusioni di nessun genere , è doveroso ricordare che in tutte le epoche i più grandi rivolgimenti sociali sono stati promossi e guidati da sparuti gruppi di uomini che sono però stati capaci di coinvolgere e di guidare in un secondo momento intere moltitudini umane. Questo è valso per i cristiani come per i bolscevichi, tanto per mescolare il diavolo e l’acqua santa, a seconda dei punti di vista, e purtroppo anche per i fascisti e i nazisti (l’elenco potrebbe essere molto lungo, come al solito).
Se quegli stessi uomini si fossero lasciati condizionare dal numero e dall’esiguità delle loro forze, la Storia non sarebbe andata avanti neanche di una virgola. E’ evidente che qualcuno deve gettare il sasso oltre l’ostacolo, con la consapevolezza di poter pagare anche dei prezzi elevati e spesso elevatissimi (per fortuna non è il nostro caso, per lo meno per ora…) per questa scelta. Ma non c’è alternativa. Chi pensa di poter avviare un meccanismo di questo genere senza pagare delle conseguenze, anche a livello personale, è un illuso.
Per cui, cara Dia, qui tutto siamo tranne che utopisti in erba. Il nostro Manifesto (rileggilo) si conclude con parole molto chiare in tal senso, anche se con un pizzico di enfasi (voluta ma necessaria, in alcuni casi). Te le ripeto:” In quanto Uomini Beta, consapevoli della nostra condizione, sappiamo di non avere nulla da perdere se non le nostre catene. Ma anche un mondo da guadagnare”.
Fabrizio

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dia 12:09 am - 19th Dicembre:

Capisco, Fabrizio, ma c’è un equivoco. I miei commenti si riferivano e rispondevano a quelli di Damien.

Effettivamente, però, tendo caratterialmente a sdrammatizzare e a cercare nelle cose la via intermedia, la ricomposizione, i piccoli passi, e via dicendo. Utopia, enfasi, toni drammatici, chiamate alle armi o all’impegno collettivo, pochi uomini che guidano moltitudini, ecc. sono cose che non mi sono congeniali. Questo però non toglie nulla al valore del vostro impegno. Né significa che io accetti pedissequamente tutto quello che la realtà mi rifila. E’ solo un modo diverso di procedere.

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Rino 2:29 pm - 19th Dicembre:

Dia:
>>
Utopia, enfasi, toni drammatici, chiamate alle armi o all’impegno collettivo, pochi uomini che guidano moltitudini, ecc. sono cose che non mi sono congeniali.
>>
Cose che non ti sono congeniali, ok.
Ma sono le “cose” che hanno guidato il mondo, di qua, di là, in tutte le direzioni.
Cose che hanno costruito le forme di quello che siamo e abbiamo. Di quello che sappiamo, pensiamo, crediamo, sentiamo. 100.000 anni fa non c’era nulla.
Adesso c’è un universo quasi infinito di forme e sono state create tutte dal nulla.
Qualcuno le ha create.

RDV

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dia 8:58 pm - 19th Dicembre:

x rino
Non credo che l’attuale “universo di forme” possa essere il prodotto di un unico protocollo. (Sarebbe un universo molto semplice…) Forse è anche il prodotto di “cose” come mediazione, ricomposizione, collaborazione, piccoli passi, eccetera, praticate ogni giorno da uomini e donne. Che non si traducono necessariamente in nichilismo o immobilità.

Ma questo non c’entra col vostro movimento, è solo un discorso in generale che immagino rifletta due diversi modi di intendere l’impegno su un qualsiasi terreno.

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Damien 12:14 pm - 20th Dicembre:

@Dia:

per prima cosa, una boutade.. Se indossi il crocefisso è meglio che per coerenza lo levi.. visto che uno solo creò l’universo..

proseguendo cito:

“(omissis)..Forse è anche il prodotto di “cose” come mediazione, ricomposizione, collaborazione, piccoli passi, eccetera, praticate ogni giorno da uomini e donne. (omissis)”

Ad oggi NON è presente NESSUNA massiva collaborazione tra uomo e donna, nè sul piano sessuale, tantomeno su quello dei diritti e doveri!

Agli uomini sono demandati tutti i doveri, dover comprendere, spendere, corteggiare e chi piu’ ne ha piu’ ne metta, alla donna solo diritti, tra l’altro per rafforzarre ciò, si è pensato bene alle (DIS)Pari opportunità, una illecita e grande truffa perpetrata sul genere maschile, e chi meglio di una ex velina per tutto ciò?

Dia, più leggo i tuoi commenti più mi rendo conto che, a mio parere, non solo non porti costrutto all’argomento, difendendo a spada tratta il femminile, ma comincio a pensare che tu sia una Borg di quelle che citai in un altro articolo mesi fa!

perchè qui o vediamo realmente come stanno le cose, oppure discuterne in questo modo equivale ad aria fritta.

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Rita 2:21 pm - 20th Dicembre:

va beh, la saga del borg di Damien è una cosa che mi è sempre piaciuta molto, perchè ironica e divertente.
Non ne condivido però l’uso indiscriminato e a tappeto. Nello specifico, non mi pare proprio che Dia difenda a spada tratta il femminile nè che, pur dissentendo su alcune cose, com’è giusto che sia, abbia portato argomentazioni sterili.
Tra l’altro, il discorso non verteva certo sull’oggi, ma su diversi modi di affrontare le questioni, a mio parere entrambi validi.
Francamente, lo dico senza polemica, non capisco questo attacco

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Fabrizio Marchi 5:56 pm - 20th Dicembre:

Caro Damien, mi sembra che Rita abbia ragione in questo frangente specifico. Le opinioni di Dia possono non essere condivisibili (e il più delle volte non le condivido neanche io) però da questo ad assimilarla a un borg (sono un sostenitore aperto anch’io di questa simpaticissima saga oltre che dei tuoi interventi che trovo sempre molto puntuali, centrati e spesso anche molto ironici…) ce ne corre. Peraltro non mi sembra proprio che abbia assunto le difese del genere femminile a prescindere. Anzi, è in prima linea nel denunciare le violenze perpetrate dalle donne sui minori che, come sai, è un altro argomento su cui è calato da sempre il silenzio, un vero e proprio tabù…
Credo che questa piccola frizione (assolutamente normale quando ci si confronta) possa essere decisamente ricomposta.
Fabrizio

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dia 8:04 pm - 20th Dicembre:

Rita e Fabrizio, non c’è bisogno di difendermi, ma grazie! Trovo damien fantastico e geniale (quel finale di un suo post, in cui immaginava se stesso e una vecchia femminista distrutti e sconfitti, a riderci su, era da Oscar).

x Damien
Ti sembrerà strano, ma ti capisco. Pensa che io odio a tal punto le donne, che mi prenderei a padellate in testa. Vengo da almeno un paio di generazioni di iene sociopatiche e di uomini passivi, dipendenti/mantenuti e terrorizzati. Nessuna di queste donne – pur non essendo ricche, e lavorando per vivere – ha mai chiesto un soldo a nessuno degli uomini: mia madre, per esempio, quando ha divorziato, ha lasciato tutto a mio padre. Casa compresa. Né ho mai avuto amiche che si facevano pagare cene o vestiti, o altro. Quindi il mondo di cui parli (donne a cui devi pagare tutto) non lo conosco. Forse anche perché negli ambienti di comunisti le cose andavano un po’ diversamente, c’era un certo tipo di “rigore” (non saprei come altro chiamarlo) che imponeva a tutti di non approfittarsi di nessuno e una certa sobrietà nei consumi. Ciò non toglie che il mondo che descrivi esista. Ne leggo qui e altrove, lo vedo al cinema, e girando per la strada o ne sento parlare. Però non mi arrischierei a dire che tutte le donne sono così (o cosà).

Quanto alla mia difesa del femminile, forse hai semplicemente equivocato. Quando ho scritto a Rino:
Forse è anche il prodotto di “cose” come mediazione, ricomposizione, collaborazione, piccoli passi, eccetera…, ho anche aggiunto praticate ogni giorno da uomini e donne. Non identifico la mezza misura, il piccolo passo o la controenfasi col femminile. Anzi!

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dia 8:04 pm - 20th Dicembre:

… ma che cos’è la saga del borg? Io non ne so niente. Datemi le specifiche.

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Rino 8:08 pm - 20th Dicembre:

Dia
>>
Non credo che l’attuale “universo di forme” possa essere il prodotto di un unico protocollo.
>>

Concordo. Ho parlato dell’aspetto creativo dell’esistente, che è di polarità maschile giacché presuppone il rischio. Ma la creazione esige preliminarmente l’ispirazione e poi la manutenzione, che sono di polarità femminile.
Il femminile è ispiratore, giacché evoca, suscita, rende eretti. E’ poi manutentore, giacché nulla esiste se non dura.
Ovviamente ho parlato del maschile perché oggi è questo il versante negato. Benché stia venendo meno anche il corrispondente femminile.
Il rifiuto della manutenzione che è il modo femminile di distruggere. E’ un non-fare.
(Quello maschile consiste nella distruzione attiva).

RDV

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Damien 9:50 pm - 20th Dicembre:

@Fabrizio:

io non conosco Dia, leggo quello che scrive, e lo scritto che trovo discutibile, poi per me potrebbe, lo ripeto, essere l’unica nell’universo, non fa differenza! cosi come io scrivo ma nessuno puo’ sapere chi sono, cosa faccio nella vita, anche se lo dicessi potrei mentire, ergo l’anonimato non dona sicurezze se non a chi lo sostiene, pertanto le opinioni restano sempre confutabili ma sterili, non sapendone la reale provenienza, l’esperienza che li produce, ergo diamo per assunto una linea SE questa linea, bene o male è seguita da tutti, questo genera l’escursus logico/sentimentale che ti permette di leggere un post in un qualsiasi blog, ma diffido del fatto che qualcuno si sia immaginato mai chi realmente sia dall’altro lato.

Dia scrive cose condivisibili? puo’ darsi, resta il fatto che in questa sede partiamo dal titolo del post, e noto che abbiamo divergenze di opinioni, e mi meraviglio e non poco che alle sue affermazioni, solo io mi sia accorto che sono campate in aria.. come si fà, ripeto, a sostenere una collaborazione (come Rino spiega in seguito) quando questa, de facto, non esiste? come si puo’ sostenere ANCORA la ricerca di una reciproca collaborazione se la motivazione di questo post spiega le ideologie diverse della sessualità?

A mio parere, si deve partire da un assunto, la donna NON è e NON sarà MAI collaborativa per natura/cultura, come accennasti altrove, ma capiamo certamente che per incontrarsi serve individuare il punto insieme e successivamente porre le basi di un incontro che veda le parti in causa reciprocamente coinvolti, oggi questo non esiste! quindi ecco il punto dove NON SONO DACCORDO assolutamente, sul passaggio:

“Forse è anche il prodotto di “cose” come mediazione, ricomposizione, collaborazione, piccoli passi, eccetera, PRATICATE OGNI GIORNO DA UOMINI E DONNE.”

MA che film era Dia? quando mai una donna si è posta il problema di darsi ad una sessualità scevra da mercificazione?

E’ l’uomo che DA SEMPRE scende a patti, corteggiamento, pagamenti, attese, le forche caudine si.. ma solo per noi! mica per voi! quindi nel tuo assunto c’è del marcio! che io contesto! e che altri dovrebbero aver contestato in egual misura!

ecco da cosa nasce il “sospetto borg” esse si insinuano e pian piano pilotano le discussioni DISTANTI dal punto focale, in modo da perderne il contatto e perdersi nei meandri dei ragionamenti personali collaterali!

per mutuare un termine consono, restiamo in tema!

PROSTITUZIONE:ideologie diverse ma stessa ipocrisia! ecco.. la famosa IPOCRISIA verso cui mi infervoro! ed è donna! non certamente uomo!

quando vedro le donne darla senza interessi, allora potrò avvallare la tua tesi, e guarda.. mi sono messo comodo, sono certo che questo non accadrà MAI! anche nei tempi bui, camaleontiche come siete, riuscite a far apparire il nero rosso! cosi ieri la davate dicendo amore mio sposami e vivremo felici! mentre il vero motivo era di lasciar casa! oggi lo stesso motivo, solo che è il marito che deve lasciar casa, e pure il portafoglio! mentre lei si “prostituisce” al prossimo pirla di turno!

E per concludere lo ripeto, siamo in guerra! e non accetto franchi tiratori! e se avete da ridire mandatemi indirizzo email che vi pago un viaggio + hotel a mie spese per la Caritas di Milano! unico impegno! riferire li le tavanate galattiche che dite qua!

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Fabrizio Marchi 12:35 am - 21st Dicembre:

Solo per un ultimissimo chiarimento, Damien, onde evitare fraintendimenti fra di noi.
Non ho detto che Dia scrive cose condivisibilissime, anzi, ho detto che spesso se non per lo più non mi trovo d’accordo con le sue posizioni. Non sono però d’accordo nel considerarla una delle tante cloni che hanno fatto la loro comparsa su questo blog e che tu hai giustamente e ironicamente individuato e battezzato come borg. Tutto qui.
Mi sembra che non abbia mai fatto una difesa di uficio del genere femminile, al contrario abbia messo in rilevo tanti aspetti negativi (anche dal suo punto di vista) di quest’ultimo. E’ vero, a volte i suoi interventi rischiano di depistare rispetto all’oggetto della discussione ma questo fa parte del gioco e non mi sembra rappresenti un problema. E non credo neanche, sinceramente, che sia un franco tiratore o un’infiltrata…
In ogni caso, ipotesi per assurdo,se anche si rivelasse tale (non credo…), non siamo degli sprovveduti e sappiamo individuare e isolare i nostri avversari.
E’ vero che non siamo più giovincelli ma neanche del tutto rincoglioniti…
Fabrizio

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Fabrizio Marchi 12:50 am - 21st Dicembre:

p.s. per il resto, Damien, sottoscrivo anche il tuo ultimo intervento, e in particolare questo passaggio:
““Forse è anche il prodotto di “cose” come mediazione, ricomposizione, collaborazione, piccoli passi, eccetera, PRATICATE OGNI GIORNO DA UOMINI E DONNE.”
MA che film era Dia? quando mai una donna si è posta il problema di darsi ad una sessualità scevra da mercificazione?
E’ l’uomo che DA SEMPRE scende a patti, corteggiamento, pagamenti, attese, le forche caudine si.. ma solo per noi! mica per voi! quindi nel tuo assunto c’è del marcio! che io contesto! e che altri dovrebbero aver contestato in egual misura!”
Naturalmente non bisogna mai generalizzare però è indubbio che queste tue brevi ma efficaci parole sintetizzano una realtà che qualsiasi uomo, su questo non c’è dubbio, ha esperito personalmente.
E’ un tema che abbiamo affrontato mille volte, reciprocità, spontaneità, e soprattutto l’incontro tra la ragione strumentale e la psicosfera femminile.
Questa è la vera pietra dello scandalo, molto più di qualsiasi altra questione. Questa non ce la perdonano proprio e, come vedi, anche quelle donne più vicine a noi, faticano a metabolizzarla.
Vuol dire che abbiamo colto nel segno. La nostra intuizione è giusta. Ci si incazza solo quando si è colti sul vivo (parlo in generale, non mi riferisco alle amiche che intervengono nel blog).
Fabrizio

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Marco 2:08 am - 21st Dicembre:

@ Damien –
e mi meraviglio e non poco che alle sue affermazioni, solo io mi sia accorto che sono campate in aria..
@@@@@
Magari anche qualcun altro se ne è accorto, solo che avendo trattato certi argomenti mille volte, quel qualcuno potrebbe pure essersi stufato di ripetere sempre le stesse cose…
Uno sono io.
Inoltre, detto francamente, non ritengo assolutamente “pericolosa” dia.

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dia 10:02 am - 21st Dicembre:

x referenze: Rita ha tutte le specifiche. Ilmio indirizzo, che corrisponde a quello che c’è sulle pagine bianche. Conosce anche, attraverso FB, la mia famiglia – che è quella che descrivo.
Di una sola cosa di quelle dette su di me mi assumo la responsabilità: tendo a spostare l’attenzione dal tema trattato, a divagare. Di questo mi dispiace. Non lo farò più.
Per il resto, “qualsiasi uomo”, “tutte le donne” – ecco, credo siano semplicemente cose non vere. Come posso dirlo? La mia esperienza di 55 anni di vita mi ha fatto incontrare più uomini manenuti, che si erano sposati per mettersi comodi, che donne mantenute. Più donne pronte al rischio e all’azione – anche violenta e feroce e criminale – che uomini. Anomalia statistica? E chi lo sa. Di sicuro bianco e nero non esistono, e mi sembra che questo anche il vostro manifesto e i vostri interventi “ex-cathedra” lo dicono. Quindi non è un vero dissenso, il mio. Solo, se mai, una sottolineature di quelle che, a mio giudizio, sono forzature. Ma nessun problema, è solo un’opinione personale. Se però la si giudica solo in base a pregiudizi o a idee blindate, be’, allora il problema non è mio. So incassare, ma fino a un certo punto.

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Damien 12:16 pm - 21st Dicembre:

@Dia:

Con il dovuto rispetto, Dia, ti ricordo che il mondo NON GIRA intorno a te, intorno a me, a Marchi, ed a chiunque scrive su questo blog, ergo le tue esperienze che motivano i tuoi assunti sono PERSONALI, quindi opinabili, DI PARTE, in quanto donna, ma sopratutto NON VERITIERI, perchè NON SI BASANO SULLA MAGGIORANZA, diversamente non solo questo sito ed altri che disquisiscono sulla QM non avrebbero ragione di essere, ma anche i fatti quotidiani che avvengono in Italia ed altrove, oltre quanto la storia sociale ci insegna, sarebbero del tutto aria fritta!

Sono cosciente pertanto che ognuno qui possa redigere il proprio parere, ma un parere, oltre ad essere improntato sull’educazione, e su questo mi scuso se qualche affermazione ti ha toccato di persona, DEVE necessariamente vertere sull’analizzare la situazione GENERALE in cui versa la condizione sociale, inutile stare a remare quindi a sinistra in 8 quando GENERALMENTE in 100 remano a destra! ma sopratutto pensare che semplicemente per il fatto che noi 8 siamo nel giusto, sicuramente la barca andrà a sinistra!

Le motivazioni quindi del mio dissenso trovano fondamento sul GENERALE, sulla MASSA SOCIALE, che ha prodotto tutte quelle condizioni di cui noi discutiamo su questo sito (ed altrove).

Dato per scontato quando sopra, Dia, a mio avviso, discutere dei fatti ivi menzionati sempicemente sulla scorta di esperienze personali, è tipico del mondo femminile, emozionale e poco razionale, se non quando questo discuterne sia per un tornaconto personale; I fatti, su cui mi baso, ti danno torto, non da adesso, da sempre!

Per concludere, usando il tuo stesso metro di misura, potrei semplicemente leggere questo sito, riparato nella mia egoistica esistenza di chi non ha bisogno di nulla, e farmi quattro risate di quanto scrivono sti “sfigati”, o magari dissentire dicendo a Fabrizio, a Rino, a Sandro ed a tante altre persone che contribuiscono alla questione espressa:” ma fatevi na scopata!” oppure col dito mignolo destro mentre mi accingo a sorbirmi del the di Ceylon, pensare a quanto siano falliti ste 4 persone che non adeguandosi al sistema risultano dei rejetti!

Se non vi è un altruismo, una bontà di fondo, una determinazione nel voler veramente prendere coscienza della situazione, se insomma si parla di fame avendo la pancia piena (come nel tuo caso, Dia, ti ricordo che se vuoi scopare puoi farlo come quanto dove e con chi vuoi tu) si diviene non sono poco credibili, ma si rischia di finire a remare a destra indirettamente con gli altri 100.

Restare in tema, avere una coscienza sociale, avere a cuore la situazione che si è generata ad oggi della QM, significa volerla cambiare in meglio, ANCHE PER LA DONNA! e ti ricordo che l’aiuto deve provenire da fuori di questo blog, quindi mi auguro che anche tu, come alcuni dei presenti, me compreso, possa sensibilizzare i propri amici a prenderne visione, a riflettere, ma sopratutto ad agire per portare un fattivo e concreto contributo ai temi espressi, di aria fritta ne abbiamo quanta ne vuoi!

Allora, solo allora sarà bello “incassare” quanto guadagnato sul sociale in un rinnovato benessere e, sono certo, in una società piu’ equa e vivibile, se non altro per le generazioni future, molti di noi ormai, lo ripeto, non avranno mai il piacere, la gioia, di sentirsi chiamare “papà!” o di divenire nonni.. semplicemente dei vecchi che si avviano verso un futuro di solitudine data dalle situazioni odierne, dove la diffidenza e l’egoismo regna sovrano a fianco del fattore commerciale, di cui quella che hai in mezzo alle gambe è divenuta strumento di potere.

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Rita 1:12 pm - 21st Dicembre:

Giuro: l’unica cosa che ho capito è che è stata contestata da qualcuno l’utopia di Damien sulla libera e felice sessualità e sul diritto di tutti a fare sesso, riprodursi , mangiare e bere e vivere felici.
Di qui si è sviluppata una discussione sul metodo: in sintesi, il pugno di uomini che guidano la rivoluzione o la rivoluzione silenziosa a piccoli passi e aggiustamenti?
Questo è stato quello che ho percepito.
Non ho capito cosa c’entri il discorso di chi siamo o non siamo al di fuori di qui, di quali specifiche abbiamo, se la diamo o non diamo per soldi, per affetto, per vanità o per solitudine.
Adesso Damien mi pare che dica, che non è mai avvenuto né avverra mai che una donna la dia senza interessi.
Ok , quindi ha abbandonato l’utopia? Si è reso conto che è un’utopia?
Mah..
Comunque, come si dice, per non saper né leggere né scrivere, mi dichiaro anch’io un borg a questo punto  oppure un’ipocrita prostituta, a scelta.
Tra l’altro io, ad esempio, non sono d’accordo con Fabrizio sul fatto che esista soltanto una differenza quantitava di desiderio sessuale, ma credo esista anche una differenza qualitativa . Non condivido infatti il discorso della pancia piena, se io per nutrirmi ho bisogno di poca carne e molta verdura per dire.. non m’interessa avere libero accesso a quintali di carne senza contorno. Soffrirò la carenza di verdure, continuando a mangiare piccole quantità di carne. Casomai tenterò di barattare la carne con la verdura. E forse il “punto di equilibrio” era quello.
Questo è un discorso un po’ complesso, che alcune volte si è tentato di affrontare, ma lo si è spesso liquidato con psicologismi e meccanismi che, personalmente, mi hanno convinto poco.

Per il resto, personalmente ho fatto quello che ho potuto, “fuori” di qui per “sensibilizzare e invitare a riflettere”. Leggo sovente Dia, fuori di qui e credo che stia facendo lo stesso.

La chiudo qui, tra l’altro Dia l’ ho conosciuta virtualmente proprio perchè s’interessava a molti temi inerenti la QM, fuori da questo sito.

Ma questo c’entra poco, credo che si sia sempre comportata correttamente, credo ,tra l’altro, che non sia completamente sbagliato il suo discorso, ma comprendo che ogni movimento ha il suo “politicamente corretto” e anche il MoMas ha il suo…

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Damien 2:37 pm - 21st Dicembre:

PROSTITUZIONE: ideologie diverse ma stessa ipocrisia:

Ecco da dove nasce:

Rita:

“Tra l’altro io, ad esempio, non sono d’accordo con Fabrizio sul fatto che esista soltanto una differenza quantitava di desiderio sessuale, ma credo esista anche una differenza qualitativa . Non condivido infatti il discorso della pancia piena, se io per nutrirmi ho bisogno di poca carne e molta verdura per dire.. non m’interessa avere libero accesso a quintali di carne senza contorno. Soffrirò la carenza di verdure, continuando a mangiare piccole quantità di carne. Casomai tenterò di barattare la carne con la verdura. E forse il “punto di equilibrio” era quello.”

Qui c’è la verità che da sempre andiamo evidenziando, l’IO in quanto donna, che si evidenzia in bene, ciò che è giusto fare perchè lo stabilisco io donna, lei la detentrice del bene commerciale, l’unica che STABILISCE la metodica, la leicità e sopratutto la QUALITA’ sessuale.

Ora capite che in questo concetto dell’uomo non vi è traccia! esso non viene tenuto in considerazione, in quanto, come dice Rita, sono IO che stabilisco i parametri per accedere a tale bene.

Ora capiamo come sia stato possibile per il sistema plagiare e controllare l’accesso a tale bene, anche per scopi deviati.

Perchè è noto a tutti che l’IO di Rita non sia semplicemente il suo arbitrario giudizio su come essa debba usufruire della sua sessualità, cosa giusta, ma nel contempo sancisce gli obblighi morali, materiali, economici e fisici, come requisiti INEVITABILI per tutti gli uomini per accedere a tale bene.

Chi non abbia tali requisiti è fuori ed allora? che fare?

Se io sono un uomo buono che valgo ma non ho la verdura per motivazioni X (dna che non mi ha fatto come brad pitt, estrazione sociale e quant’altro) posso io, in quanto uomo, esercitare il mio diritto alla sessualità? NO! anzi! non posso neanche permettermi di scegliere se mangiare carne o pesce. Non solo! devo stare attento a come guardo, a criticare determinati comportamenti lesivi della mia libido maschile (non eccitarti.. PORCO!), e sopratutto nel semplice toccare una donna! ecco perchè sempre piu’ flotte di uomini ad esempio, vanno ai corsi di latino americano, si cerca sempre un punto di sicurezza dove si crei una certa LEICITA’ nel contatto, visto che sono estinti i normali parametri di valutazione per entrambi i sessi ad accedere ad una relazione sana!

Ecco da dove nasce il problema, la donna plagiata dalla cultura, dal tornaconto personale, dal tornaconto e dal sistema, decide le sorti degli uomini, nel contempo DISCONOSCE le loro biologiche e (a regola) parietarie necessità!

Io sono io, e voi non siete un cazzo!

ma il lampo di genio! la prostituzione! soldi facili! ma da questo si capisce come le donne possono fare sesso anche con esseri squallidi e non necessariamente alla George Clooney, il che contraddice NEI FATTI il pensiero di Dia, basta PAGARE e magicamente, la voglia di verdura sparisce, il ripudio della carne alla brace finisce.

Potrei fare ulteriori esempi in altri campi applicati, tuttavia sono certo che chi legge ha già compreso quanto voglia esprimere e di quanto si discuta in questo articolo, ma sopratutto, come l’IO di una donna voglia mettere in discussione dei fatti che sono palesi ed evidenti a danno degli uomini e delle donne beta tout court, basta nadare ricordo, oltre confine, e molti degli assunti legati alla sessualità svaniscono, se non addirittura vedono le donne stesse che esigono le forche caudine dai beoti italici maschietti zerbino, prostarsi e MANTENERE gli stalloni da monta locali, anche se li la lasagna e la rucola sono assenti.

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Rita 3:13 pm - 21st Dicembre:

@Damien.. davvero, ho letto soltanto le prime righe, ma sei già partito con lo sproloquio del “politicamente corretto” dell’ambito MoMas cui facevo riferimento.

Mi dici perchè quando si parla di qualità differente TU (imparo ad usare le maiuscole come fai tu) ne deduci che IO ho stabilito che il modo (la qualità) di vivere la sessualità delle femmine è superiore? Ma porca miseria, non siete voi che vi affrettate a riprendere chi si risente quando si parla di diversità di attitudini uomo e donne nel lavoro e la prende subito come una dichiarazione di inferiorità? E perchè tu fai la stessa identica cosa quando si parla di qualità del sesso? Cos’è ti sembra inferiore il tuo modo di interagire e relazionarti con le donne? Ti sembra una qualità inferiore la botta e via? A me no.. potrebbe pure essere una qualità inferiore aver bisogno del contorno per far sesso. Quello è ANCHE un bisogno di dipendenza. Anzi è la prima dipendenza che esula pure dal mantenimento.

No davvero adesso per cortesia citami però la frase esatta in cui ho detto che IO devo stabilire i PARAMETRI MORALI SUPERIORI

Mi sembra OVVIO che con questi MODI non si possa DISCUTERE di una diversa idea di SESSUALITA’, o la DATE senza troppe STORIE perchè ROMANTICISMO e AFFETTIVITA’ sono cose che VOI avete STABILITO come PREZZO e che ADESSO .. (ah vi HO SCOPERTO.. PROSTITUTE IDEOLOGICHE come TUTTE LE ALTRE) milioni di DONNE che qui la LESINANO e poi vanno a farsi MONTARE dagli STALLONI all’estero.

Va be… va contenti così? Altro non si puo’ narrare….

ed è meglio che lascio perdere, perchè molti discorsi ed atteggiamenti mi ricordano il femminismo estremo

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Rita 3:21 pm - 21st Dicembre:

p.s. : mi sembrava chiaro che non mi riferivo alla legalizzazione della prostituzione, ma al fuori tema, che c’entrava poco con l’articolo di partenza, effettivamente come anche ammesso da Dia.
I fuori tema sono probabilmente un male virtuale, ma sarebbe bene leggere comunque il post da cui si è sviluppato l’O.T. prima di attaccare a testa bassa.

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Luigi Corvaglia 3:55 pm - 21st Dicembre:

Per il resto, personalmente ho fatto quello che ho potuto, “fuori” di qui per “sensibilizzare e invitare a riflettere”. Leggo sovente Dia, fuori di qui e credo che stia facendo lo stesso.
La chiudo qui, tra l’altro Dia l’ ho conosciuta virtualmente proprio perchè s’interessava a molti temi inerenti la QM, fuori da questo sito.
(Rita)
Verissimo. E vi ringrazio per questo. Quello che fate, per quel che mi riguarda, è importantissimo.

p.s. : scusate, non entro nella diatriba. Tra l’altro ho un abbiocco monumentale da smaltire. 🙄

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Leonardo 4:22 pm - 21st Dicembre:

Ci sono uomini a cui accenno questi argomenti e che rispondono che io generalizzo, le donne non sono tutte uguali, cosi come non tutti i rumeni sono delinquenti. Mi sembra che siano loro a generalizzare facendo questi esempi, secondo loro io mi precludo il piacere di andare con le donne e offendo la mia intelligenza. Allora ho elaborato la teoria dell’inganno: noi viviamo su una sfera e ci sembra di camminare su una terra piana, cadiamo in terra ma in realtà cadiamo verso il centro della terra e tutta la gente del mondo cade nella stessa traiettoria, quindi verso lo stesso punto. Il sole sembra nascere ad est e calare ad ovest, invece è la terra che nasce ad ovest e tramonta ad est del sole. Siamo dalla nascita vittime di un inganno continuo, e solo a tratti riusciamo a scoprire alcune verità.
Faccio un esempio di propaganda soffusamente femminista, nel film “la ragazza dall’orecchino di perla” sul grande pittore Vermeer, di cui si dice che dipingesse le sue figure come fossero nature morte (almeno cosi sembra) nel film invece si racconta che la ragazzina del dipinto abbia partecipato alla nascita dell’opera
La ragazza con turbante (a volte chiamata la Gioconda del nord):
http://www.frammentiarte.it/dal%20Gotico/Vermeer%20opere/10%20Vermeer%20-%20Ragazza%20con%20turbante.jpg

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Damien 4:44 pm - 21st Dicembre:

Mi dici perchè quando si parla di qualità differente TU (imparo ad usare le maiuscole come fai tu) ne deduci che IO ho stabilito che il modo (la qualità) di vivere la sessualità delle femmine è superiore?

in primis, tengo ad evidenziare che ho ben distinto l’IO inteso a te, dove asserisco come cosa giusta quella che tu debba decidere della tua sessualità, dall’IO collettivo femminista, oggetto della successiva discussione, ti sei persa questo passaggio, ma come ho in altri post evidenziato, le donne spesso colte dall’emotività, mal interpretano le discussioni, arrivando con arroganza a deviarne i contenuti.. e fin qui niente di nuovo..

Procedendo, cercando di essere più chiaro, l’IO collettivo, formato da milioni di IO femminili, decide DI FATTO quale sia il metodo GIUSTO per accedere alla sessualità, ecco perche, mi autocito, ho scritto:” Perchè è noto a tutti che l’IO di Rita NON SIA SEMPLICEMENTE IL SUO ARBITRARIO GIUDIZIO su come essa debba usufruire della sua sessualità, COSA GIUSTA, ma nel contempo SANCISCE GLI OBBLIGHI morali, materiali, economici e fisici, come requisiti INEVITABILI per tutti gli uomini per accedere a tale bene.

In altre parole, milioni di Rita che la pensano come te, pur avendo ragione, dimenticano che anche gli uomini pur avendo diritto ad accedere a tale bene e con le metodiche che desiderano, non possono farlo!, figuriamoci a pretenderne le varie sfaccettarure!

pertanto, quando un diritto diviene ESCLUSIVO, anche a ragione, di una parte, senza la NECESSARIA e PARITARIA equità di accesso dalla controparte (in questo caso maschile) genera un ingiusto privilegio ed un indebito POTERE, dato dalla necessità e dalla impossibilità di accedere a tale bene dalla controparte maschile se non alle condizioni dettate dalle donne.

Attenzione! che qui la situazione diviene pericolosa, in quanto qualcuna potrebbe contestare, come successo che “L’utero e mio e lo gestico io!”

Sebbene tale espressione sia ampiamente condivisibile, non può esserlo la negazione della libera sessualità richiesta dagli uomini, che diversamente, sono e saranno succubi del ficapower (altrove ampiamente escusso ed evidenziato)

Non solo, visto e considerato che le detentrici di tale bene, e quindi del potere illecito ad esso collegato, ne descrivono le metodiche per la fruizione semplicemente su base egoistica e personale, come diceva il saggio Cesare, altrove commentando tale lato di discussione, questo ha generato la forma mentis legale che vede oggi gli uomini imputati a priori per la sola appartenenza di genere, di fatto questa è il Nazifemdominismo, la negazione totale della persona uomo e delle sue necessità paritarie.

Ma stiamo andando OT, ritornando a bomba nel risponderti, nell’ambito lavorativo noi non ci risentiamo nel raggiungere una piena parità sul mondo del lavoro, quando questo non finisca per essere appannaggio esclusivo dei posti migliori, come anzitempo detto, ci sono molti altiforni, pozzi petroliferi, miniere, ditte di manutenzione stradale, cantieri edili, ditte di autospurgo, aziende agricole e quant’altro mi sia dimenticato di citare che cercano personale, ma guarda caso la percentuale di donne che vi lavora sono inesistenti se non esigue, magari vi lavorano, ma come segretarie, e non ho memoria che una segretaria sia morta, ho memoria però di un bell’articolo: Morti sul lavoro le donne sono il 4%, e sappiamo come qui ed altrove ampiamente escusso come la mercificazione sessuale abbia ed ha importanti e infami riscontri nel quotidiano.

passami ora un aforisma, “bello fare il gay col qlo degli altri!” chiuso aforisma.

cito:”Cos’è ti sembra inferiore il tuo modo di interagire e relazionarti con le donne?”

in sintesi; il fatto di non poter essere accettato in quanto uomo, se non dietro il lasciapassare dettato dalle metodiche de qua. Non voglio ripetere altre motivazioni che puoi trovare in questo sito e che sono certo già sai, semprechè la tua volontà di non leggere tutto sia circoscritta ai miei post, si capisce!

cito:”Ti sembra una qualità inferiore la botta e via?”

Al contrario! come voi donne ben sapete, è quanto gli uomini si augurano di trovare gratuitamente dalle proprie compagne che si guardano bene dal svalutare tale possibilità, se non dietro un “compenso” che in questa sede quantificare non avrebbe senso, visti gli INNUMEREVOLI mezzi di pagamento ai quali, gli uomini, sono tenuti ad ottemperare, salvo essere detentori di potere e/o economicamente benestanti, oppure avere un idioma diverso e nazionalità diversa. Il contorno di fare sesso, infine, è un retaggio ipocrita (da qui mi collego al tema escusso) di provenienza cattolica, non a caso altrove non accade, e sul quale ci “marciate sopra”, ammetto che parte di questa colpa è opera esclusiva di alcuni zerbini, ai quali dedico il mio più ampio disprezzo, ma è pur vero che nessuna e sottolineo NESSUNA di voi si è prodigata alla famosa libertà sessuale, auspicata da Fabrizio una rivoluzione mai nata e da Barnard, oltre che dai presenti fruitori e non di questo sito. Nessuna di voi al movimento se non ora quando, Ha auspicato la piena e libera sessualità scevra da ogni tornaconto politico/economico/potere.
Quindi la favoletta delle farfalline sullo stomaco, naufraga miseramente sui vari controsensi che ognuno di noi può evidenziare nel quotidiano, bravi uomini lasciati per farabutti, brave donne lasciate per bastarde, un melting pot dove nessun valore umano puo’ esistere, se non fine all’etica commerciale, dove le unioni sono non piu’ “finche morte non vi separi” bensì “finche avvocato non vi separi”.

Quindi te lo ripeto, tu sei quasi sazia e chiedi a ragione il contorno per esserlo definitivamente, di fronte hai uomini che non possono NEANCHE guardare la tavola dove mangi! se arrivi a comprendere tale assunto la discussione ne guadagnerà, altrimenti agli uomini toccherà mangiare, nuovamente, aria fritta!

Se la dipendenza di cui parli fosse REALE, non ci sarebbero tutti i problemi che andiamo confutando, e da qui, nuovamente, si capisce come IL TUO metro di misura FEMMINILE sia l’esclusivo assunto sul quale vertere la discussione, perchè se è pur vero che la donna abbia tali necessità, PARIMENTI per gli uomini si DEVE riconoscere lo stesso diritto senza se e senza ma! sulle metodiche per affermare la leicità di tali assunti si puo’ discutere in maniera civile ma non prima di averle ben chiare, pena il perpetrarsi di tutte le situazioni negative che abbiamo sotto naso!

cito:”No davvero adesso per cortesia citami però la frase esatta in cui ho detto che IO devo stabilire i PARAMETRI MORALI SUPERIORI”

già detto ma lo ripeto autocitandomi e la prossima volta spero che tu, cortesemente, legga i miei interventi come io leggo i tuoi anche se di opinione contraria:”Perchè è noto a tutti che l’IO di Rita non sia semplicemente il suo arbitrario giudizio su come essa debba usufruire della sua sessualità, cosa giusta, ma nel contempo sancisce gli obblighi morali, materiali, economici e fisici, come requisiti INEVITABILI per tutti gli uomini per accedere a tale bene.” moltiplica questo “IO” per milioni di donne ed avrai il Nazifemdominismo attuale!

Per concludere: quello che, diversamente dalla tua Boutade auguro, è che si possa finalmente fruire di una sessualità scevra da qualsiasi vincoli economici/sociali/potere in maniera paritaria, dove sia le donne che gli uomini possano essere loro stessi, ed ai quali venga garantito la libera sceltà senza aggravi alcuno, e se questo significasse riaprire le case chiuse, regolarizzando la prostituzione, per quanto riguarda ben venga! tutelata dallo Stato, ai quali si dovrà pagare le tasse (evito di ricordatti l’indotto del porno e della prostituzione) molte donne potranno fare liberamente tale professione ad equo canone, tutti gli uomini saranno finalmente liberi dal ficapower (se non altro ad un prezzo ben inferiore di quello attuale) e la fica come bene commerciale subirà una forte inflazione, deterrente per chi ancora pensa di sposarsi ed avere, anche, il diritto naturale ad ejaculare senza problemi!

Tanto voi, la patatita, o di riffa o di raffa, continuerete come sempre, a farvela pagare.. sarà per tale motivo che risulta al palato un tantinello salatà dopo un cunnilinguo? ai posteri l’ardua sentenza..

Prostituzione: Ideologie diverse ma stessa ipocrisia!

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Leonardo 4:59 pm - 21st Dicembre:

Due esempi di diversa concezione della religione:
Buddha
http://3.bp.blogspot.com/_yvhNZlxF9bg/SwU6QwgsWSI/AAAAAAAAAFY/2MFZAqbblps/s400/buddha.jpg
Un bel ciccione che comunica allegria e quando è serio comunica pace interiore. Da quel poco che so nel buddismo si raggiunge il nirvana, una sotrta di pace dei sensi
Il crofisso
http://cinema-tv.corriere.it/multimedia/cinema/2010/32295/passione.jpg
Certo con un dio (o è il figlio?) cosi, si impara il sacrificio e la sofferenza come valore.
Ho preso i due estremi per le due divinità.
Senza offesa per chi crede a jesù, e per chi crede a buddha.

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Rita 5:54 pm - 21st Dicembre:

Dunque: proviamo a fare due metafore, anche se metaforizzare non è il mio forte.
la sessualità maschile è come il fuoco. (che è pure bello, nobile e che scalda e senza il fuoco non si genera calore e non si vive)
la sessualità femminile è la scintilla (o l’accendino, il fiammifero, chiamalo come vuoi) e poi si trasforma in sterpaglia o legna.

Partiamo da qui: gli uomini non gradiscono avere scintille intorno e non avere paglia o legna da consumare. Le donne non gradiscono essere soltanto legna da consumare.

Quando voi (e intendo voi collettivo maschile formato da milioni di voi) ambite ad una sessualità libera pensate alle donne che si comportano come il fuoco, o in alternativa come legna da ardere (guarda prima che attacchi anche su questo punto smile non è sminuente essere legna che brucia eh, lo è casomai non essere stata ANCHE la scintilla), e però chi si maschera da legna o paglia difficilmente la considerate se non per un fuocherello occasionale. L’IO collettivo maschile è attirato dalla scintilla che (ricordo la descrizione di Fabrizio in un altro post di tempo fa) ancheggia con la classica falcata e fa immobilizzare gli uomini che restano a bocca aperta. Cioè in parole povere, dico io, dalla bella ragazza curata e in tiro (e da qui a tirarsela il passo è breve)
Questo naturalmente se si parla soltanto di sessualità. Non tiriamo in ballo le relazioni lunghe, le possibilità di relazioni lunghe etc, che è già complicato così.

Passo e chiudo che devo uscire, ma credetemi che in questi anni di frequentazione sulla QM mi sono fatta un’idea anche sull’IO maschile (medio eh.. non sto parlando dei singoli, non tiriamo in ballo le esperienze personali)

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sergio 7:03 pm - 21st Dicembre:

basta nadare ricordo, oltre confine, e molti degli assunti legati alla sessualità svaniscono, se non addirittura vedono le donne stesse che esigono le forche caudine dai beoti italici maschietti zerbino, prostarsi e MANTENERE gli stalloni da monta locali, anche se li la lasagna e la rucola sono assenti. (Damien)
*******************
Vabbe’, però cerchiamo di non esagerare, perché ti confesso che anch’io, da italiano, non ne posso più delle esagerazione degli italiani, sempre impegnati a descrivere situazioni e realtà molto più immaginarie che reali…
Ma figurati se una venti-trentenne figa italiana, rumena, ceka o russa ha bisogno di andare all’estero e di pagare per farsi sbattere…
Casomai sarà il contrario, tanto è vero che fino a pochissimi anni fa, anche sul suolo israeliano le prostitute più richieste erano le russe…

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Damien 7:36 pm - 21st Dicembre:

@Rita:

Tu sei quella che vuoi il bravo uomo, salvo poi successivamente tentare di cambiarlo..

Tu sei quella insicura che cerchi sicurezza, salvo denigrare chi, piu’ insicuro ed a ragione di te, viene denigrato semplicemente perchè uomo..

Tu sei quella che, in quanto detentrice di fica, ti arroghi i diritti piu’ disparati, dal decidere come quando quanto e qualitativamente farlo a stabilire, in seguito, se sia stato sesso, amore o stalking.

Tu sei colei che non vuole il sesso fine a se stesso, per paura di gravidanze indesiderate, salvo poi essere l’unica che detiene il potere di vita e di morte sul feto

Tu sei quella che vuole la parità dei sessi, salvo poi esigere il corteggiamento da parte maschile perchè “è giusto cosi!”

tu sei quella che mai e poi mai faresti la corte ad un uomo, dandogliela subito, salvo poi buttarti nei camerini dei cantanti o sotto le scrivanie dei potenti..

Tu sei quella che non vuoi essere usata come oggetto, ma lo divieni per soldi, per fama, per interesse o per l’insieme delle cose

tu sei la Ferrari che qualcuno ti offre di guidare dentro una stanza 10×10 senza uscita..

tu sei la mano che tende l’acqua all’assetato senza donargliela mai..

tu sei colei alla quale tutto è dovuto, senza preoccuparsi di dare..semplicemente perchè donna.

Tu sei colei che vive di “considerazione”, se sei in tiro e ti guardano per te la serata puo’ anche terminare.. ti bei del risultato non di quello che “prometti” invano di donare..

Tu sei quella che quando ha fame sceglie al ristorante, basandosi sulle calorie, mentre l’uomo è alla finestra, affamato, e viene allontanato per disturbo..

e potrei continuare..

Ma sopratutto, sei una donna che abilmente glissa sulle domande scomode e non risponde, gettandosi a capofitto in metafore che, credimi, ti danno ragione quando affermi che non sono il tuo forte..

vuoi cambiare il mondo? puoi farlo, da domani.. come? sei single scopa chi ti pare, gratuitamente anzi sii propositiva, non farti pagare, prova a rispondere “si sto bene.. ma starei meglio dopo una scopata” prova a vedere la reazione, le risate, il mondo che cambia, prova a concederti per le tue voglie e non dietro sterili ed inutili balzelli, in altre parole, la rivoluzione è essere se stessi.

sei impegnata?
dona la tua fetta di paradiso all’uomo che hai! custodisci i tuoi affetti e le tue responsabilità, che rimangano uniche, per l’unico uomo che ti merita e che meriti! lasciando a becco asciutto gli altri, sarè una lezione di vita, non dando speranze al meretricio farai del male, che sarà un bene alla lunga, in quanto gli uomini torneranno a comprendere che sposarsi con la donna giusta equivale a donarsi alla persona giusta che saprà ricevere e CUSTODIRE! non come adesso!

ma non lo farai, nè tu tantomeno le altre, il prezzo da pagare sarebbe sconveniente, meglio il sacrosanto motto “armiamoci e partite!” e far fare il lavoro “sporco” agli uomini.. e poi scusa, tutti i privilegi? le entrate gratis, le bevute gratis, le cene gratis? i viaggi gratis? l’essere scarrozzate gratis? naaa meglio cosi.. c’e’ crisi..

Concludo con un bellissimo epiteto finale di Rino:

“Non è vero che le DD non possano fare ciò che fanno gli UU: lo possono ma non lo vogliono perché ne va dell’integrità fisica, della salute, della vita: ne va della durata. Gli UU sono “matti” le DD sono savie. Hanno il diritto/dovere di autoproteggersi, di avere paura senza vergogna.
.
Non hanno invece il diritto di fingere di essere ciò che non sono, di insultare gli UU perché sono proiettati verso le idealità, lo spreco di sé, il rischio. Non hanno il diritto di rovesciare la propria legittima prudenza in capo di accusa contro coloro che corrono i rischi al loro posto. Hanno il diritto di avere paura e di assecondarla, non quello di insultare i coraggiosi.

Non hanno il diritto di trasformare il dono maschile in un oltraggio.
Infamia suprema.”

Fonte: https://www.uominibeta.org/2011/10/24/come-il-dono-maschile-viene-trasformato-in-oltraggio/

E con questo, ti auguro buona serata

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dia 8:36 pm - 21st Dicembre:

non ho capito però se bisogna donarsi saviamente e autoprotettivamente a un unico uomo, o darla ludicamente a tutti i matti e coraggiosi che sono proiettati verso le idealità. Decidetevi, che s’è fatta ‘na certa.

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Rita 9:00 pm - 21st Dicembre:

@Damien: sai cosa non capisco? un uomo che sta dietro ad una donna per DUE mesi, pagandole cene ed esaudendo ogni suo desiderio. O meglio lo posso capire, lo capisco se quella donna deve piacergli davvero molto.

Io sono d’accordo, non hanno il diritto di trasformare il dono maschile in un oltraggio, e non hanno il diritto di accendere scintille per il solo piacere di farlo, sapendo che non hanno nessuna intenzione di bruciare per quell’uomo, e però stranamente non avendo il diritto di pretendere corteggiamento sono quelle più corteggiate
Chiudo qui, capisco che questo argomento è spinoso, e ..in questo caso, consentitemi, chi non risponde mai alle domande scomode non sono io.

Bello Damien eh, bel pezzo, complimenti. buona serata anche a te

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Rita 9:11 pm - 21st Dicembre:

“bravi uomini lasciati per farabutti, brave donne lasciate per bastarde”,

ecco, su questa sono d’accordissimo con te, spero soltanto che non sia colpa dell’ipocrisia femminile anche la seconda parte.

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dia 10:34 pm - 21st Dicembre:

grandissima Rita.

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Damien 10:53 pm - 21st Dicembre:

@Dia:

ho dato la risposta al tuo quesito nella parte finale, che non ti stia bene è un tuo diritto, evitarla per farmi questa domanda no.

@Rita:

Il tradimento è femmina, ergo anche la seconda ipotesi è colpa della donna, diversamente, si chiamerebbe stupro, comunque complimenti, ancora una volta sei riuscita a deviare il discorso su un altro contesto, stupido io a seguirti o semplice dono maschile perentorio e sempre presente per le donne? mmah! vedendo Dia che ti fa la Hola, propendo per la prima!

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Leonardo 11:52 pm - 21st Dicembre:

Quoto i “Tu sei” di Damien e ne sparo qualch’uno io.
Tu sei quella che ha difficolta ad avere l’orgasmo e tutti i maschietti dietro che si preoccupano
Tu sei quella: ma come si eccita una donna?
Tu sei quella che ha interessi culturali per sentirti superiore agli zerbini
Tu sei quelle che vogliono essere più belle dei maschi
Tu sei quella che puzza di meno
Tu sei quelle che: se la devono sudare
Tu sei quella che mi da un’altra possibilità passandomi davanti per essere abordata
Tu sei quella che ha un amore speciale e lo racconta a tutti i maschi intorno che rispondono: sei una sognatrice, svegliati: fatti avanti tu
Tu sei quella dalla sessualità raffinata e i maschi terra terra
Tu sei quella complicata e l’uomo bestia
Tu sei quella: sei un viscido!
Tu sei quella: che schifo!
Tu sei quella freddolosa
Tu sei quella: no io ho sempre caldo
Tu sei quella: ma tu sei maschio!
Tu sei quella: ma io sono una donna!
Tu sei quella che per i propri comodi lavora, fa palestra, guida la macchina, la moto e tutti il resto e bestemmia pure in mezzo al traffico

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Rita 12:04 am - 22nd Dicembre:

va be, credo che se qualcuno è d’accordo con me o io son d’accordo con qualcuno su qualche argomento non dovrebbe costituire il criterio di giudizio per la tua stupidità o meno di seguire un dialogo, a meno che non ci sia un’antipatia personale nei confronti di quel qualcuno e in questo caso Dia. Peraltro pure io qualche volta non sono d’accordissimo con tutto, anzi mi pare che succeda parecchie volte anche fra di voi.
E’ probabile che parliamo linguaggi diversi e siamo su piani diversi, tu hai l’impressione che io svicoli e devi il discorso, mentre tentavo di capirlo da principio, e io ho l’impressione che a svicolare sia tu. Fa niente. Non ho nemmeno capito qual era la “domanda scomoda” cui fai riferimento. Per conto mio alle mie non hai risposto, o hai risposto fraintendendo.
Dia si sa difendere da sola, io pure, e resto dell’idea che ancora non comprendo molti passaggi (per non dire quasi tutti) dei tuoi ultimi post in questo contesto e in quest’occasione. Ma non mi pare il caso di insistere.
Buonanotte Damien, aspetto il tuo prossimo pezzo sui borg e sulle arrogantissime donne (vicine e lontane,.. e adesso non mi dire che non intendevi me e Dia, perchè intendevi l’arroganza universale femminile, ma noi, come al solito siamo state emotivamente fraintendenti eh smile perchè io qui, in questa occasione di arrogante ho visto soltanto te dal primo post, e con te intendo proprio te)

Comunque oggi che mi sento particolarmente poco paziente, vi dirò che questa storia delle donne che tutte pretendono pagamenti di cene, entrate gratis in discoteca (questo non lo so perchè non ci sono mai stata), non dividono le spese e si fanno scarrozzare in giro comincia un po’ a stufarmi. Non è la realtà che ho conosciuto. Non è la mia e nemmeno della stragrande maggioranza delle donne normali (perlomeno della mia generazione). Sono d’accordo sulla mancanza di iniziativa femminile nel corteggiamento esplicito, però davvero, le ragazze normali che ho frequentato io (certo carine, ma non a livello delle ragazze dell’Est) non erano e non sono sanguisughe. A furia di ripetere questa storia mi viene da pensare che davvero chi dice che forse sbagliate tipologia e vi risultano invisibili un’infinità di donne un pelino di ragione ce l’abbia.
Altra cosa è lo svilimento delle peculiarità maschili, altra cosa è lo squilibrio nel diritto di famiglia.
Temo che qualsiasi cosa dicessi in proposito verrebbe soltanto sbeffeggiata come il solito “malintenzionato senso femminile di dominio sull’uomo”, epperò sinceramente, forse vivere la sessualità maschile (nel senso di come la vivono e la interpretano i maschi) non significa fare la rivoluzione per essere sè stesse.

Va be va saluti da una donna cattiva che ha interiorizzato l’ “io” collettivo femminile ma porcaccia la miseria non c’ha mai guadagnato una lira e nemmeno una frase romantica perchè tanto era inutile… l’avevo già data la prima o la seconda sera chemmelodicevanoaffà? 😉

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dia 10:45 am - 22nd Dicembre:

comunque l’ingresso in campo a gamba tesa di Damien è servito a fare emergere un sacco di cose. Bene, in fondo. Mi piacciono i risvolti inaspettati, le strane pieghe e gli strani capovolgimenti di alleanze e tutto quello che non dà risposte a senso unico.

A proposito di mercificazione e cene pagate e sanguisughe:
le donne che – a quanto pare – frequentiamo e/o conosciamo solo io e rita, cioè donne che non fanno del vivere a scrocco o del farsi “scarrozzare” (!!! ma che siamo nell’ottocento?), sembrerebbe un mondo invisibile, almeno agli occhi di Damien. Non posso che prenderne atto. Ci sarà un motivo, ma credo che riguardi più la sua storia personale che non quella generale. D’altra parte, la storia personale – ogni storia personale – non è una realtà insignificante slegata dal contesto. E’ pur sempre un pezzo di realtà/verità da cui si possono inferire cose e significati più generali. Dall’osservazione di una sola famiglia di scimpanzé, Jane Goodal deve avere imparato parecchie cose sulle scimmie, se è diventata una delle studiose più autorevoli nel campo della primatologia. E’ un esempio che faccio spesso, non perché la Goodall sia donna o perché il suo metodo (che è semplicemente quello della scienza) sia “femminile”, ma perché è una persona che apprezzo molto. Una persona dolcissima, di grande intelligenza, onesta, appassionata e non-aggressiva. Che ha abbracciato il rischio senza protagonismi, facendo un lavoro quotidiano e certosino e senza clamore, che alla fine ha pagato. UNA PERSONA.

E’ anche vero che come donna non potrò mai a mettermi nei panni di un uomo costantemente in balia dell’ormone di Minsk. In questo senso, vivo – sì – una condizione privilegiata, immagino. Ma non può essere un “peccato originale” da scontare a vita, per cui qualsiasi cosa io dica è sempre la riprova della mia appartenenza a Satana. Ci sarà pure un fine-pena….

Oltretutto – come nota Rita – il ricatto sessuale evidentemente paga, se un numero X di donne lo pratica. Perché paga? La colpa è della maledizione dell’ormone di Minsk, o anche una libera scelta del suo “portatore”? Perché se si afferma che l’uomo è costretto (dalla biologia, dalla cultura, dal grande capitale, da xyz) a lasciare moglie e famiglia per una trentenne di Minsk, a preferire la venticinquenne smutandata scrocca-cene a una venticinquenne vestita normale che paga la sua cena 50/50, allora siamo nello stesso territorio della filosofia femminista della donna-vittima e oppressa.

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dia 10:53 am - 22nd Dicembre:

scusate non avevo letto gli ultimi commenti, quello sulla Hola (di Damien) e i “Tu sei quella” (di Leonardo).
E va be’.
In realtà, Damien, a proposito della Hola di Rita.
Anche Andrea non era d’accordo con te. Anche Luigi, credo di poter dire. Non vedo i commenti di Armando, ma faccio un’ipotesi: non credo che sottoscriva tutto quello che dici. A questo punto, per onestà intellettuale, bisognerebbe registrare anche questo fatto, e il fatto – per esempio – che alal fine siamo rimaste solo io e Rita a obiettare ai tuoi commenti. Gli altri uomini obiettori eventuali non sono rimasti. Anche questo particolare fenomeno mi ricorda le dinamiche corporativiste dei siti femminili/femministi.

Abbiamo cacciato utenti e commentatori per molto meno di quello che hai fatto tu. Però va bene, ci sta anche questo.

Intanto Buon Natale a tutti gli UB!

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dia 11:00 am - 22nd Dicembre:

ultimo p.s.
“abbiamo cacciato” – intendevo da questo sito.

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dia 11:19 am - 22nd Dicembre:

p.p.s. e intendevo scrivere:
“…donne che non fanno delle cene a scrocco e del farsi scarrozzare una mission”. Scusate, era l’ultimo post contiguo. Giusto per entrare nel Guinness.

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Fabrizio Marchi 12:38 pm - 22nd Dicembre:

Dia, con tutto il rispetto, cerchiamo però di non fare la pipì fuori dal vaso, come si suol dire…
La ragione per la quale il sottoscritto (e, ne sono convinto, anche gli altri amici del blog fra cui quelli da te citati, Luigi, Armando, Rino ecc.) non è intervenuto e vi ha lasciato battibeccare, è molto semplice: non posso (e credo che valga anche per gli altri ) perdere tempo per dirimere diatribe fra di voi (cosa che poi, come vedi mi costringete a fare…). Se devo investire tempo ed energie (e lo faccio, come sai), è per cercare di far crescere questo movimento e le idee di cui è portatore. Penso ad esempio alla questione, molto concreta e molto politica, delle quote azzurre nella scuola. Fare questo, cara Dia, significa andare ben oltre la discussione nel blog, significa lavorare all’esterno, intervenire ai convegni, organizzare riunioni, parlare dal vivo con la gente, cercare di uscire sulla stampa, sui media, coinvolgere amici, contattare giornalisti, esponenti politici, semplici militanti, associazioni . Peraltro sto lavorando ad un incontro con il CRS, Centro per la Riforma dello Stato, presieduto da Mario Tronti – ti dice nulla questo nome? – il quale, in un suo recentissimo libro ha scritto un capitolo, AUDITE, AUDITE, molto critico nei confronti del femminismo, che pubblicherò nei prox giorni quando avrò tempo di copiarlo. Ora, tu capisci, cara Dia, sempre con il dovuto rispetto, sia chiaro, quale possa essere per il sottoscritto l’ordine della priorità…
Il tutto, naturalmente, compatibilmente con i miei impegni dal momento che, come tutti, non campo d’aria ma del mio lavoro e delle mie attività. Io capisco che per alcuni/e questo blog possa costituire anche (ho detto, anche) un momento di socialità (sia pure in rete), magari anche una pausa dal lavoro, se volete anche un luogo di svago, dove discutere, argomentare ecc. E ci sta tutto, sia chiaro. Nulla di male . Va benissimo. Però dobbiamo anche capire che per alcuni di noi non è così. E non è un caso che abbiamo pubblicato, a chiare lettere, evidenziato in rosso, su tutte le pagine, un annuncio dove è scritto che lo spazio dei commenti è assolutamente libero e non ha nulla a che vedere con la linea politica del movimento ecc. ecc. Perché lo abbiamo fatto? Per impedire strumentalizzazioni da parte di chicchessia ma anche per evitare di dover intervenire ogni dieci minuti per correggere la rotta o mettere una pezza alle inevitabili frizioni. Il giorno che saremo talmente forti da poterci permettere di avere dei funzionari stipendiati, ne metteremo un paio a guardia del sito, h24, in grado di intervenire in qualsiasi circostanza. Per ora, però, non è possibile e siamo costretti a dosare e razionalizzare le nostre forze, in base appunto alle priorità.
Sono stato sufficientemente chiaro? Penso di sì. Bene.
Una brevissima considerazione sulla diatriba. Già in un’altra occasione, Dia, ti avevo suggerito di considerare il contesto, il frangente, la situazione in cui alcune affermazioni vengono fatte e anche la persona che le esprime, la sua personalità, il suo carattere, il suo livello culturale, la sua psicologia, la sua esperienza personale ecc. Mi pare di poter dire (e questo lo dico anche a Rita) che il mio invito non sia stato recepito.
Ora, conosciamo tutti Damien da un bel pezzo, e quindi credo che dovremmo conoscere tutti il suo modo di essere ed esprimersi che io trovo a suo modo originale e spesso divertente (ma questa è un’opinione del tutto personale). Non c’è dubbio che egli sia eccessivamente irruento, veemente, tendente alla generalizzazione; tutto quello che volete. Però non c’è altrettanto dubbio che, a suo modo (ciascuno ha il suo) esprima il sentire diffuso (e non portato alla luce) della grande maggioranza dei maschi, relativamente alla relazione con il femminile. Piaccia o no, care amiche, è così.
Ciò dimostra quanto sia difficile la comunicazione (e la relazione) fra i generi, nel momento in cui anche donne certamente evolute, dal nostro punto di vista, e altrettanto certamente non assimilabili al pensiero post-neo-femminista dominante, come voi, abbiano difficoltà a comprendere l’esperienza maschile, il vissuto maschile che, ripeto, senza naturalmente generalizzare, è quello descritto da Damien. Ciò rimanda ovviamente ad un discorso estremamente più complesso (e che abbiamo affrontato in diversi articoli nel sito e anche nel blog) sulla diversità strutturale fra i sessi, e quindi, ahinoi (non c’è una soluzione a tutto nella vita) alla impossibilità di potersi comprendere al 100% (magari si potesse arrivare al 50%, sarebbe già un risultato enorme…).
Anche per questa ragione, care amiche (e amici) mi sforzo di dire (forse ora sarà più comprensibile) che la QM è innanzitutto una questione politica. Perché è una questione di rapporti di forza. Non si tratta quindi di addivenire ad una soluzione condivisa (cosa che mai potrà darsi, perché la polarità MM/FF appartiene ad una dialettica strutturalmente conflittuale data da una inconciliabilità delle nature dei due soggetti) ma ad un riequilibrio della relazione fra i generi. Non abbiamo la presunzione di trovare una soluzione finale che porti all’armonia e alla comprensione universale fra gli uomini e le donne (sarebbe anche filosoficamente errato) ma “solo” (un “solo” con un milione di virgolette) un maggiore equilibrio che consenta una convivenza (comunque conflittuale) dove nessuno dei due soggetti sia in una condizione di subordinazione nei confronti dell’altro.
Chiudo ribadendo, come potete verificare voi stessi/e, che vi avevo invitato a ricomporre la polemica. Non mi avete ascoltato e ciascuno/a ha, suo modo, proseguito. Per me va anche bene, sia chiaro, non c’è alcun problema. Se volete polemizzare, fatelo pure, in fondo fa parte del gioco. Però non vi inventate teorie strampalate sul fatto che siete rimaste solo voi due a discutere con Damien e sul fatto che gli altri non intervengono. Potrebbe anche essere che gli “altri” non intervengono perché non sono interessati a questo genere di discussioni (e nel mio caso, come in quello di altri, come già spiegato, investono energie e tempo in altro). Non ci avete pensato?
Fabrizio
P.S. un’ultima considerazione: non abbiamo cacciato nessuno “per molto meno”, come dici tu, Dia. Qui abbiamo ospitato (prima o poi siamo stati costretti ad allontanarli/e, è ovvio), provocatori e provocatrici come una tal Chiara di Notte, un tale Giosby e altri simil personaggi che venivano qui ad insultare (tu ancora non eri dei nostri). La verità è che siamo stati fin troppo tolleranti (e mi è stato anche fatto notare…). Abbiamo allontanato successivamente anche altre persone che avevano un atteggiamento dispregiativo e polemico fine a se stesso.
Qui, come puoi verificare (dal momento che tu stessa sei spesso e volentieri in disaccordo con quanto sosteniamo), chiunque può criticare, a patto di argomentare, senza denigrare, insultare, ridacchiare maldestramente o sbeffeggiare. Non è certo il dissenso che ci spaventa, purchè sia costruttivo e nel reciproco rispetto.

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fulvioterzapi 4:49 pm - 22nd Dicembre:

a proposito di anti-prostituzione mi sa che questa ve la siete persa: sul blog di Leonardo Tondelli (una specie di celebrity della blogosfera nonché collaboratore dell’Unità) si parla di prostituzione volontaria come qualcosa di legittimo e normale. allora le tipe di femminileplurale se la prendono con lui dandogli del maschilista e sostenendo che la prostituzione non è mai volontaria e che nessuna donna eserciterebbe tale mestiere se non vi fosse costretta piu o meno direttamente.
e lui risponde: ci sono mille altri lavori brutti da fare ma che qualcuno si prende la pena di eseguire e del resto se tutto è oggetto di compravendita, comprese mani, braccia e altre membra, perché non il culo e la vagina?
e loro rispondono: be, ma anche gli altri lavori brutti dovrebbero essere aboliti e comunque il culo e la vagina non sono negoziabili.
questo mi chiarisce le idee su chi siano gli indefessi avversatori della prostituzione: da un lato tutti coloro di orientamento conservatore, da un altro coloro di tendenza sinistrorsa estrema o radicale.
http://leonardo.blogspot.com/2010/11/dalla-parte-del-consumatore.html
https://femminileplurale.wordpress.com/2010/11/09/una-rassicurante-atrocita/

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Alessandro 6:05 pm - 22nd Dicembre:

Sì, è così. E se non stupisce che i conservatori di orientamento cattolico si schierino su quelle posizioni, è ben più singolare che la adottino i libertari-progressisti o presunti tali. Ma non è difficile spiegarsene la ragione: questi ultimi hanno assorbito in toto il pensiero femminista che ha fatto della sessualità un campo di battaglia, in modo particolare ha fatto dell’opposizione alla sessualità maschile una questione di vita o di morte, in qualsiasi modo essa si esprima, non solo, giustamente, quando questa offende la dignità di una donna, molestie e reati vari, ma, è questo è grave, quando non offende un bel nulla. Non solo lotta dura a qualsiasi forma di prostituzione, ma , se è possibile, vietare di trasmettere in tv perfino una donna in minigonna. Insomma, per queste paladine e per i loro gonzi, più o meno interessati e quindi tali, un uomo per avere una donna, perfino per poterne osservare alcune parti neppure tanto intime, deve strisciare ai suoi piedi. Mica sceme: lo sanno che in questo campo si gioca una partita decisiva. In questa crociata sono supportate dall’intramontabile sessuofobia cattolica, perlomeno di alcuni esponenti ecclesiastici. Comunque, senza più Berlusconi mi pare che le paladine della “dignità della donna” stiano perdendo un pò di mordente: è venuto meno parte dell’appoggio politico di cui godevano. La sinistra moralista, bacchettona è un controsenso: ma si sa, questo è l’andazzo.

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cesare 6:24 pm - 22nd Dicembre:

Fulvioterzapi@”e comunque il culo e la vagina non sono negoziabili”.
Invece la pelle, la vita stessa, dei maschi in caso di guerra è, anche oggi, negoziabilissima; anzi per legge è gratis, obbligatoriamente gratis e sotto comando altrui. Non si può rispondere all’ufficio arruolamento: il corpo è mio e lo gestisco io. Stesso dicasi quando gestisci una colata da qualche centinaio di migliaio di euro, o scendi sui mille/duemila metri in miniera, ecc. ecc..

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Marco 7:18 pm - 22nd Dicembre:

Non conosco tutte le donne italiane, tantomeno quelle dell’intero pianeta (ovviamente), però una cosa la posso dire: la stragrande maggioranza delle ragazze e donne che ho conosciuto io (sia nel Lazio che altrove), dava per scontato che l’uomo dovesse essere “cavaliere”, ossia, oltre a corteggiare e sbattersi continuamente, dovesse pagare cene e quant’altro. Ecco, questa è la mia esperienza di uomo quasi 38enne, ma vi assicuro che è anche l’esperienza di tanti miei coetanei.
Detto questo, sono del parere che in tutto ciò esista anche una bella responsabilità maschile, dato che, ancora oggi, mi capita spesso di vedere uomini che rifiutano di farsi pagare da una donna anche un semplice caffè. Figuriamoci una cena.

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Leonardo 7:19 pm - 22nd Dicembre:

I miei “tu sei” non sono riferiti in modo specifico alle utenti del forum, ma alle utenti del mondo in generale; e riconoscendo i diritti d’autore a Damien ho espresso i miei “tu sei”. Ogni uomo è un microcosmo a se, altro che universo femminile (che megalomane).

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Rino 10:26 pm - 22nd Dicembre:

http://leonardo.blogspot.com/2010/11/dalla-parte-del-consumatore.html

Stupendo questo articolo. Da tutti i punti di vista.
Quante verità su se stesso, sulle DD e su tutti noi, gente normale. Verità ingenue e sincerissime.

Toccante fino alla commozione.

RDV

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Fabrizio Marchi 12:08 am - 23rd Dicembre:

Straordinario pezzo. Naturalmente ho postato un commento complimentandomi e qualificandomi.
Fabrizio

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armando 11:12 am - 23rd Dicembre:

Sulla prostituzione c’è molta ipocrisia e contraddittorietà, come al solito.
Capisco, anche se non condivido, la posizione rigida di parte del cattolicesimo nel considerarare la vendita del proprio corpo un degrado morale. Capisco perchè si tratta senza dubbio di una forma di mercificazione, non condivido non solo perchè preferisco non dare giudizi morali, ma anche perchè è una questione più sottile e complessa. Ho già avuto modo di dire che lo scambio mercantile sesso/denaro esiste sotto svariate e dissimulate forme, anche quelle più rispettabili e che, in teoria e per come sono state concepite, non avevano quell’aspetto, o almeno non solo quello. Rispetto a queste forma la prostituzione ha un pregio. Quello della chiarezza e di evitare equivoci. I due sanno entrambi ciò che vogliono e in tal senso si accordano. Ciò, attenzione, può anche “liberarare” il rapporto e, una volta risolta la questione scambio, aprire la strada ad un rapporto su un piano diverso, di autentico interesse personale e umano. La condizione necessaria è, ovvio, che non ci sia disprezzo, nè vittimizzaazione, per la prostituta e per il cliente. Diciamo anche che la Chiesa, nella sua saggezza millenaria, è riuscita anche a tener conto dei dati di realtà accettandoli come “male minore” , magari da tenere un po’ nascosto e in disparte (da quì l’accusa di ipocrisia, fondata solo parzialmente), anzichè scagliarsi contro il fenomeno con furia giacobina alla Don Benzi. Sotto questo punto di vista sono più i cattolici progressisti che quelli conservatori ad essere alleati del giacobinismo di sinistra e femminista. Il quale d’altra parte è il massimo di ipocrisia e contraddittorietà. Intanto nel considerare la prostituta sempre come vittima e il clinete sempre come oppresore, ribadisce di non voler capire nulla di nulla della psiche umana. E ciò è gravido di pericoli immensi di totalitarismo perchè apre un’autostrada alla “conversione” forzata al bene e al buono che solo loro saprebbero cosa è. In secondo luogo dovrebbero spiegare, oltre a ciò a cui fa riferimento Cesare sulle costrizioni negoziabili del corpo maschile in guerra, perchè non hanno nulla da obiettare, nè sul piano morale nè su quello sociologico, alla vendita di sperma per la procreazione artificiale da parte di alcuni uomini. Non è forse anche questa una forma di prostituzione di sè, avente fra l’altro conseguenze potenaziali ben più importanti di un amplesso? Ma la somma ipocrisia dissimulatoria dei tempi moderni si spinge a chiamare “donatori” e non “venditori” gli uomini che offrono il proprio sperma. Il perchè è chiaro. Si svelerebbe l’inganno e poi sarebbe più facile applicare anche a questo caso lo schema, vittima/oppressore. Ma non sia mai che possa accadere quando le due figure non corrispondono al pregiudizio del mainstream politically correct.
Due parole, infine, sull’annosta questione della comprensione fra i sessi. Non credo che potrà mai essere completa, e questo è un bene, secondo mè. Perchè il sale del rapporto sta anche in una dose giusta di mistero e inafferrabilità dell’altro da sè. Fosse tutto sempre chiaro, evidente, illuminato dal sole allo zenit, finirebbe per stancare in breve tempo. Le zone d’ombra, di mistero, di incomprensibilità dei meccanismi altrui, e quindi anche di conflitto, sono costitutive del rapporto e alla fine dello stesso essere umano.
Per ristabilire quell’equilibrio a cui si riferisce Fabrizio, “basterebbero”, credo, due sole cose.
1) Il riconoscimento dell’esistenza di zone d’ombra anche proprie, non solo di quelle altrui.
2)Di conseguenza il non porsi nei confronti dell’altro sesso in termini di gerarchia morale, sia essa dovuta all’ontologia o alla storia.
Con ciò non si estinguerebbe il conflitto, ma esso non sarebbe mai distruttivo, nel senso che la posta in gioco non potrebbe essere o l’eliminazione dell’altro o la sua conversione forzata ad un clone di sè, come oggi si vuol fare ai maschi.

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Fabrizio Marchi 2:18 pm - 23rd Dicembre:

“Diciamo anche che la Chiesa, nella sua saggezza millenaria, è riuscita anche a tener conto dei dati di realtà accettandoli come “male minore” , magari da tenere un po’ nascosto e in disparte (da quì l’accusa di ipocrisia, fondata solo parzialmente)” (Armando).
Premettendo, caro Armando, che complessivamente sono abbastanza d’accordo con il tuo ultimo commento, mi sento però di dissentire radicalmente sul passaggio di cui sopra.
Capisco che ciascuno ha le sue sensibilità, su questo non ci piove ed è giusto che sia così, però mi sembra che in questo caso tu sia un po’ troppo indulgente nei confronti della Chiesa, e parlarne nei termini di “saggezza millenaria” mi pare francamente esagerato. A meno che per saggezza non si intenda una notevolissima dose di realismo politico e di grande capacità (anche questa sostanzialmente politica) nel saper coniugare (e gestire) una “materia” assai particolare e complessa come quella religiosa (e spirituale) con la dimensione (molto terrena) della politica, e quindi del potere (concetto rispetto al quale la Chiesa non è stata e non è affatto estranea, tutt’altro…).
La Chiesa (in questa sede ci riferiamo a quella cattolica ma il discorso, sia pur in termini diversi, dati da una storia diversa, può e deve essere esteso anche a tutte le altre confessioni) è un’istituzione umana, fatta da uomini e guidata da uomini, e non da emissari di Dio. Per questa ragione, per quanto mi riguarda, non le attribuisco alcuna “superiorità etica” a prescindere, così come naturalmente non lo faccio con qualsiasi altra esperienza umana che scelgo metodologicamente e laicamente (quando ci vuole ci vuole) di misurare con il metro dell’analisi lucida dei fatti (prodotti da quella stessa esperienza) e di ciò che concretamente ha prodotto nel tempo e nella realtà.
La Chiesa ha una sua storia, questa sì millenaria (nè potrebbe essere altrimenti dal momento che l’angoscia e la domanda di senso e di spiritualità da essa generata appartengono all’umano né più e né meno che i bisogni fisiologici) complessa e contraddittoria (come quella di altre religioni, filosofie e ideologie nonchè sistemi politici che da queste traevano legittimazione morale, storica e politica) fatta di atti ed esperienze concrete positive e negative (mi si passi la banalissima sintesi ma ci capiamo…). Non entro ora nel merito e non mi metto a pesare sulla bilancia se abbiano complessivamente prevalso gli elementi negativi o quelli positivi. Non è questo il punto, anche perché apriremmo una discussione infinta. Ciascuno è ovviamente libero di vederla a suo modo e del resto è facilmente ipotizzabile il mio personale punto di vista (per quello che conta).
Ciò detto, non può però essere sottaciuto né tanto meno bonariamente ridimensionato il ruolo nefasto che ha avuto la Chiesa (tutte le chiese) per quanto riguarda la concezione e la “gestione” della sessualità. Non può essere sufficiente ridurre il tutto a un Padre Nostro e due o tre Ave Marie che il prete ci “ordina” di recitare, magari strizzandoci metaforicamente l’occhiolino, dopo che abbiamo “confessato” di aver dato una manata sul sedere ad una ragazza oppure di aver avuto pensieri “impuri”. E’ innegabile che la sessualità sia stata per millenni sottoposta a dei processi di condizionamento pesantissimi per scopi sostanzialmente di dominio (cos’altro altrimenti?…) che ho personalmente affrontato più e più volte nel sito e anche nel mio primo libro e sui quali non torno perché credo che ne abbiamo discettato a sufficienza. E siccome per millenni è stata la Chiesa (o le varie Chiese o comunque istanze e strutture politiche e statuali che da essa e da esse traevano legittimità) a dominare, il cerchio si stringe e due più due fa quattro (anche se a volte può fare 4 e qualcosa, ma ci siamo capiti anche in questo caso…).
Il fatto che oggi la sessualità sia sottoposta ad un potere di condizionamento forse anche più odioso e pervasivo (senza dubbio più sofisticato) del primo, che è quello (che abbiamo individuato e analizzato) della ragione strumentale capitalistica da una parte e del post-neo-bacchettonismo giustizialista femdominista (che, a mio parere, affonda in qualche modo le sue radici anche nel veterobacchettonismo di derivazione religiosa), suo alleato strategico, non può impedirci di chiudere gli occhi sulla Storia, e cioè sulla responsabilità e sul ruolo che la Chiesa (cattolica, nel nostro caso) ha avuto e ha svolto nel passato (e tuttora, anche se in misura minore), da questo punto di vista.
Tutto questo discorso non ha naturalmente nulla a che vedere con la necessità di riaprire e mantenere vivo il dialogo con il complesso e assai diversificato universo cattolico (diciamo della Cristianità in generale) e con le istanze e le tematiche di cui è portatore rispetto alle quali, come è noto, sono molto sensibile ed aperto. Sapete d’altronde perfettamente che, pur essendo un laico convinto, non appartengo di certo alla sfera dei “laicisti-scientisti-eugenetisti-relativisti-assoluti pannellian-boniniani” o simil tali.
Però, al fine di una corretta analisi della realtà, è bene porsi come osservatori lucidi, intellettualmente onesti (certamente parziali ma non faziosi e non oberati dalla necessità di far tornare i conti alle nostre, per quanto mi riguarda ipotetiche, rispettive parrocchie ) e per questo in grado di non fare sconti a nessuno (e ovviamente anche di riconoscerne gli eventuali meriti…).
Naturalmente questo vale per tutti e in tutte le direzioni.
Fabrizio

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Leonardo 2:30 pm - 23rd Dicembre:

Voglio capovolgere la situazione:
Tu sei quello che scopa tanto
Tu sei quello che la figa è sopra ogni cosa
Tu sei quello che rimorchia
Tu sei quello che regala l’anello per corteggiarla
Tu sei quello: tu mi hai sfruttato, ridammi l’anello
Tu sei quello che non capisce perché ti ha lasciato
Tu sei quello: le donne sono più inteligenti
Tu sei quello: Le donne sono meravigliose
Tu sei quello che alle donne bisogna fargli pena
Tu sei quello che con le donne ci sa fare
Tu sei quello che dopo che te la sei fatta hai vinto
Tu sei quello che non si rassegna
Tu sei quello cha ha rispetto per le donne
Tu sei quello che castrerebbe chi violenta le donne
Tu sei quello che piacchia il suo bambino e si fa picchiare dalla moglie
Tu sei quello che le donne devono stare a casa
Tu sei quello che alle donne oggi dice: avete voluto la bicicletta?
Tu sei quello che le donne sono delicate
Tu sei quello che paga le cene (e non solo)
Tu sei quello che è un bastardo
Tu sei quello viscido
Tui sei quello che un uomo è un animale
Tu sei quello: L’omo adà puzzà!
Tu sei quello che si mette il profumo per rimorchiare
Tu sei quello che le donne sono più belle di noi uomini
Tu sei quello che si fa bello per fare il pavone
Tu sei quello che si depila
Tu sei quello rockettaro col capello lungo che si domanda: ma rimorchio cosi combinato?
Tu sei quello: le donne sono tutte puttane!
Tu sei quello che scoppia a piangere la sera nel locale dove c’è la sua ex che fa la prima donna con tutti…
Tu sei quello che mi dice: ma perché non te la sei fatta? che fesso!
Tu sei quello: ma che sei frocio?
Tu sei quello che l’uomo non deve essere bello, ma maschio
Tu sei quello che ammazza quanto è brutto quello e quando scopa?

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Saturno 3:53 pm - 23rd Dicembre:

Un augurio di cuore pieno d’amore a tutti e che il Natale porti calore in tutti voi. Auguri

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Daniele 3:56 pm - 23rd Dicembre:

Rino
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http://leonardo.blogspot.com/2010/11/dalla-parte-del-consumatore.html

Stupendo questo articolo. Da tutti i punti di vista.
Quante verità su se stesso, sulle DD e su tutti noi, gente normale. Verità ingenue e sincerissime.

Toccante fino alla commozione.

RDV
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Sì, un bel pezzo, che condivido quasi totalmente (scrivo “quasi”, perché a differenza dell’autore, ritengo che con una prostituta non ci si “diverta” mai veramente) e che dimostra una volta di più, quello che io (al pari di qualcun altro prima di me) vado ripetendo da anni, ossia che l’aspetto fisico è molto importante anche per un uomo, specie in gioventù (certo, poi è chiaro che conta parecchio anche la posizione sociale)
http://questionemaschile.forumfree.it/?t=12571862
Per quanto riguarda i soliti, banali commenti femminili, che dire? Niente, salvo che la quasi totalità delle femmine non capisce assolutamente nulla di uomini, tantomeno si sforza di comprendere le ragioni di tutto ciò.

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Fabrizio Marchi 5:35 pm - 23rd Dicembre:

Buon Natale anche a te, caro Saturno, e Buon Natale a tutti gli amici e a tutte le amiche del nostro sito!
L’aspirazione alla pace, alla giustizia, alla libertà e all’eguaglianza fra gli uomini e le donne di buona volontà di questa Terra non potrà mai essere cancellata da niente e da nessuno.
Questo vale per i credenti come per i non credenti.
Questo nostro (per ora) piccolissimo Movimento è solo un pezzettino di quella grande aspirazione che da sempre muove l’Umanità, e questo ci infonde coraggio, forza e voglia di continuare la nostra battaglia.
Ancora tanti, tanti auguri a tutti/e
Fabrizio

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mauro recher 6:01 pm - 23rd Dicembre:

vero Daniele ,guarda per caso su facebook ,ho trovato questa pagina
http://www.facebook.com/pages/Stima-per-sessisti-che-perdono-ore-a-scrivere-improbabili-blog/268502293187748
come vedi e vedete ,che immagine usano per “raffigurare” i sessisti …Raul Bova ? Brad Pitt ? .sicuramente no ,usano una caricatura tratta dal cartone animato di South Park …ovvio che l’aspetto fisico ,a scapito di quello che dicano le femdoministe ,è davvero importante anche per gli uomini ,e dove questo non arriva ,ci pensa ,in alternativa ,una posizione sociale elevata … che però ,stando a quanto ho letto nei vari sondaggi ,tende a penalizzare ,ancora una volta l’uomo brutto ,ne abbiamo anche parlato qui ,
https://www.uominibeta.org/2011/09/28/penalizzati-perche-brutti/
ritornando all’articolo del blog ,che condivido ,come voi ,in toto ,perchè dice la verità in mezzo a tante menzogne “buoniste” ,perchè .le femdoministe mi devono sempre spiegare una cosa ,il perchè ,in un forum che seguo ,per carità ,la maggioranza è adolescente ,nella sezione due di picche scrivono quasi sempre uomini ,sempre alla faccia del maschilismo che ci deve dare il trono del potere

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mauro recher 6:02 pm - 23rd Dicembre:

dimenticavo ,auguri a tutti smile

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armando 6:17 pm - 23rd Dicembre:

Diciamo, caro Fabrizio, che per me la saggezza della Chiesa non è solo il realismo politico e la coniugazione fra elemento spirituale ed elemento materiale, terreno lungo il quale le comprimissioni negative sono pur state tante ( e neanch’io voglio dilungarmi sul pesare il prp e il contro), ma soprattutto la comprensione che la santità, anche dal suo (della Chiesa) punto di vista, è di pochi e anche questi pochi hanno i loro limiti, mentre la grande maggioranza degli esseri umani è fatta di pulsioni e istinti contraddittori. Il sesso, con tutte le sue enormi implicazioni, è fra questi. La sua “regolazione” è una esigenza sociale, e se non è affidata alla Chiesa lo è qualcun altro. Per questo non occorre affatto essere credenti, per cui ti rispondo con le parole di Costanzo Preve (Elogio del comunitarismo, pag. 120):
“Esiste, invece, eccome se esiste, l’obbligo etico e comunitario. Si è obbligati, infatti, verso gli altri, e gli altri fanno parte della comunità di cui anche noi facciamo parte, nel doppio significato di do comunità particolare (professionale, nazionale) e di comunità universale di tutti i membri della comunità. In questo senso, anche la sessualità è un fatto sociale, e trovo assurdo che si pensi che sia un fatto individuale. Questo non significa che…..si debba mettere in piedi una “polizia del sesso”………Rimproverare dunque le chiese perchè insistono nel volersi occupare di sessualità è assurdo, dal momento che la sessualità, ed in particolare quella riproduttiva o potenzialmente riproduttiva, è probabilmente il fatto sociale e comunitario più importante di tutti. Anche quì c’è un nodo di problemi che il pensiero cosidetto laico (che è oggi il Pensiero Unico della sinistra, che fu sociale e comunitaria ed è oggi solo uno spezzone individualizzato, sradicato e impazzito) non riesce a capire in quanto si è storicamente costituito nella modernità contro l’idea e la pratica di comunità, e sul fondamento di un individualismo assoluto”.
Ora, secondo me si può discutere a lungo sulla Chiesa e sulla sessuofobia che l’ha a lungo pervasa, ma rimane vero che, nonostante tutto, la sua antropologia è tutta dentro l’ambito di una concezione del soggetto antitetica a quella atomistica e individualistica propria della concezione borghese, così ben rappresentata da Robinso Crusue. L’individuo, cioè, non pre-esiste alla comunità di cui fa parte, e il suo entrare in rapporto con gli altri non può fondarsi, originariamente, solo su un rapporto di scambio mercantile e utilitaristico. Anzi, anche secondo me lo scambio di merci non può generare Comunità, per cui sbaglia J. Camatte quando parla, sia pure criticamente, di “comunità/capitale”.
Se siamo d’accordo su questo, poi ci possiamo tranquillamente dividere su cosa si debba intendere esattamentre per comunità, ad esempio, la Gemenweisen di cui parla Marx o la comunità come la intende la chiesa. Rimane però che fra concezioni comunitarie e concezione individualistico/borghese esiste una frattura non colmabile. Questo è, diciamo, un punto di partenza di una discussione fra laici non laicisti e credenti non ciechi, al fine di trovare un terreno comune anche sul piano politico, e non certo un punto d’arrivo.
armando

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Leonardo 7:08 pm - 23rd Dicembre:

Daniele
vado ripetendo da anni, ossia che l’aspetto fisico è molto importante anche per un uomo
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La bellezza maschile è importantissima, ma le donne che vengono considerate il bel sesso non sopportano l’uomo troppo consapevole della sua bellezza; quindi il maschio è bello finchè non diventa d’intralcio al loro potere sessuale e alle loro conquiste di essere più belle degli uomini. Sempre perché loro vogliono il confronto ed esserci superiori in qualche modo; fino all’assurdo che si arrabbiano per gli apprezzamenti degli uomini sul loro corpo.
Auguri anche da parte mia, che il 2012 sia migliore, con la benedizione del calendario dei Maya

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Fabrizio Marchi 8:23 pm - 23rd Dicembre:

Stimo moltissimo Costanzo Preve, come sai, pensatore che ti ho personalmente segnalato, per il suo spessore intellettuale, la sua grandissima cultura e soprattutto per il coraggio che ha dimostrato di possedere, assumendo posizioni filosofiche e politiche che definire scomode o controcorrente è un eufemismo. Un rarissimo esempio di intellettuale a tutto tondo, nel senso proprio e pieno del termine, fuori da qualsiasi recinto ideologico o salotto accademico. Un vero e proprio nemico giurato del “politicamente corretto” che egli stesso definisce come la neoideologia del capitalismo assoluto dominante. Condivido molte delle sue analisi e delle sue intuizioni ma non tutte, come è normale che sia.
Ciò detto, indipendentemente dal pensiero di Preve, sono assolutamente persuaso che una comunità è tanto più salda, solidale e coesa quanto più è in grado di garantire ai suoi membri un orizzonte non illimitato (perché proprio il concetto di illimitatezza è propedeutico, strutturale e funzionale all’ideologia del capitalismo assoluto) ma comunque estremamente ampio di possibilità e di scelte esistenziali. Ivi compresa, naturalmente, la sfera sessuale, che se da un lato deve essere soggetta, come è inevitabile che sia, ad una serie di regole fondamentali (l’inviolabilità degli esseri umani, sotto ogni profilo, e il rispetto assoluto della loro dignità), dall’altra, proprio per ciò che concerne la sua stessa natura, deve essere lasciata libera di galoppare liberamente (ovviamente nei limiti di cui sopra) .
La relazione fra individuo e comunità è da sempre un nodo fondamentale che nessuno ancora ha sciolto. Per ora mi limito solo a dire che la radicalizzazione ora dell’uno ora dell’altra ha portato, come ben sappiamo, a processi degenerativi molto gravi (individualismo e totalitarismo, che finiscono per ottenere il medesimo risultato) e fortemente limitativi, in entrambi i casi, proprio di quella libertà che si voleva costruire (per lo meno nelle intenzioni originarie).
Del Preve-pensiero condivido l’analisi sulla natura del pensiero di Marx e soprattutto del passaggio (epocale) dal capitalismo dominato dalla dialettica borghesia-proletariato al capitalismo assoluto (che lui definisce post-borghese e post-proletario) caratterizzato dal dominio di ristretti gruppi oligarchici su un grande corpo sociale differenziato solo per la capacità reddituale dei singoli ma non più individuabile come classe sociale vera e propria (una classe sociale, per essere tale, ha necessità di esprimere una sua cultura e una sua identità e oggi così non è).
Mi convince meno la sua ipotesi di superamento dell’attuale ordine mondiale dominante, che egli individua fondamentalmente nell’ambito della geopolitica, cioè nella capacità dei popoli (quindi delle comunità, sia pur allargate) di poter costruire un’alternativa al dominio capitalistico (in particolare quello USA che lui individua come il nemico da abbattere), proprio a partire dal concetto di comunità (liberate naturalmente, a quanto mi pare di capire, dalla stessa logica capitalistica, non ho ancora ben capito però in quali termini, devo ancora leggerlo a fondo). Tutto ciò passerebbe però, nel frattempo, obtorto collo, per il sostegno (realpolitik) a quegli stati che oggi costituiscono un argine all’espansionismo militare ed economico americano. Personalmente, l’dea di sostenere il capitalismo selvaggio e criminale russo o il capitalismo cinese in funzione anticapitalista americana (non perché quest’ultimo sia meno criminale degli altri, sia chiaro…), non sollecita in me alcun entusiasmo…
Ma è evidente che il discorso sarebbe lunghissimo e mi fermo qui. Resta in ogni caso uno dei migliori e più acuti (pochissimi) veri filosofi in circolazione, un vero conoscitore di Marx e ancor prima di Hegel .
Tanto di cappello.
Fabrizio

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Rino 9:32 am - 24th Dicembre:

” …l’dea di sostenere il capitalismo selvaggio e criminale russo o il capitalismo cinese in funzione anticapitalista americana…”

…è davvero singolare e incomprensibile, in chi condanna il capitalismo in sé. Che importanza può avere infatti – da quel punto di vista – che il sistema sia capitanato dall’uno o dall’altro? Che ci sia un paese egemone o che ci sia un triumvirato alla guida con i membri in competizione sì, ma sullo stesso terreno di gioco? Magari con leadership che mutano ma senza che muti il modello?
Prescindendo dai contenuti delle politiche, si fa solo della geopolitica. Che sarà anche legittima, ma è pur sempre solo geopolitica. Dalla quale peraltro Preve prende le distanze. Davvero singolare questa sua posizione. Autocontraddittoria.
Mah…

RDV

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armando 1:16 pm - 24th Dicembre:

I tuoi dubbi sulla concezione geopolitica di Preve sono anche miei. In sostanza, mi pare, lui individua negli stati, in quegli stati, l’unico argine possibile, attualmente, all’egemonia Usa. Il che è anche vero, ma si ritorna a quello che dice Rino circa il carattere di quelle nazioni. In altri termini, sono esse ancora definibili in termini di comunità?
Mentre concordo con Preve nel partire dal concetto di comunità come unica alternativa alla società del capitale, tutto il resto rimane aperto. Ad esempio, può la comunità essere definita, come sembrava pensare Marx, in termini di comunità umana universale (che è anche lo scopo, sia pure rovesciato rispetto a Marx, che si propone il Capitale. Da quì l’entusiasmo della cultura di “sinistra” per tutto ciò che è moderno )oppure, al contrario, una comunità è tale solo quando i suoi membri sono cementati da una cultura condivisa, un “idem sentire” che implica necessariamente un limite spazio/temporale? Possono gli stati nazionali moderni essere così definiti? Ne dubito, vista anche la storia della loro nascita dovuta quasi sempre all’annientamento delle diverse comunità e culture ad esso precedenti. Preve sostiene che gli Usa giocano i particolarismi culturali, nonchè la voglia delle minoranze etniche di affrancarsi dallo stato centrale, per indebolire quegli stati e rafforzare la propria egemonia, ma secondo me ne sottovaluta il valore, così come non è abbastanza attento ad alcune forme comunitarie che esistono negli Stati Uniti. Insomma il discorso è assai ampio, e apparentemente OT rispetto agli argomenti di questo sito.Dico apparentemente perchè poi, alla fine, anche il maschile e il femminile o si declinano in un ambito di omologazione individualistca come oggi si tende a fare, oppure si intrecciano con la comunità, che sia pure in modi diversi, ne definisce in senso culturale ruoli, funzioni, concezioni di sè in quanto maschi e in quanto femmine.

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Fabio C. 8:06 pm - 24th Dicembre:

Il tutto perché nel nostro Paese non c’è verso di legalizzare la prostituzione.
Vi dico che dalle mie parti (regione Marche) e non molto lontano dall’azienda in cui lavoro, si prostituiscono da circa tre anni due (a volte tre) ragazze rumene, che nell’arco della giornata possono arrivare a guadagnare anche 800-1000 euro a testa esentasse (chiedono 50 euro a prestazione).
A me, per guadagnarne 1400 (tassati), occorre un mese intero.

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http://brescia.corriere.it/brescia/notizie/cronaca/11_dicembre_22/crisi-prostituzione-1902628855891.shtml
Maestra elementare e squillo part -time
nel centro massaggi a luci rosse
In attività anche alcune operaie e una tecnica di laboratorio

Un modo veloce e facile per fare soldi. È la scorciatoia scelta da una maestra, da un’istruttrice di palestra, da un tecnico di laboratorio di analisi, da un paio di operaie prestate alla professione più antica del mondo: per incrementare il conto in banca facevano le massaggiatrici a «luci rosse». Posato registro e provette le donne indossavano altri panni, destreggiandosi tra
Un appartamento sequestratoUn appartamento sequestrato
body massage e «massaggi romantici». Sono una ventina le donne «normali» (due operaie hanno anche presentato le dimissioni in azienda) individuate dalla Finanza nel giro di centri benessere hard chiusi per sfruttamento della prostituzione. A libro paga, soprattutto bresciane, ma anche thailandesi, cubane, brasiliane, cinesi e cingalesi. Una scuderia multietnica per soddisfare i gusti di tutti i clienti.

L’operazione «Wellness» ha portato all’esecuzione di sette ordinanze di custodia cautelare, di cui quattro in carcere. In cella sono finiti una bresciana di 23 anni, socia di un centro in città; due bresciani di 24 e 30 anni e una ragazza marocchina di 22 anni. Domiciliari per un romeno di 27 anni, obbligo di dimora per due fratelli bresciani di 40 e 45 anni. La Finanza ha controllato una trentina di centri benessere, ma cinque non hanno superato l’esame: tre in città (via Bredina, via Fratelli Lechi e via Corfù), uno a Capriolo in via Caleppio e uno a Calcinato lungo la Padana Superiore. A carico dei centri anche reati fiscali: risultano non dichiarati redditi per un 1,5 milioni.
L’indagine ha preso il via dopo alcune segnalazioni di cittadini preoccupati per il via vai continuo dal centro benessere vicino a casa e la testimonianza di una dipendente che ha raccontato alle Fiamme Gialle quello che effettivamente avveniva tra olii e musica soffusa. L’attenzione della Finanza si è concentrata su un centro in città aperto come associazione culturale e gestito da una coppia di romeni con socia albanese. Il centro ha chiuso e i tre si sono divisi aprendo un locale a Calcinato e uno a Capriolo.
La Finanza ha piazzato cimici e telecamere riprendendo quello che succedeva sui lettini e nelle enormi vasche idromassaggio. Seicento i clienti monitorati, un centinaio quelli identificati e sentiti a verbale. Tutti hanno confermato che nel centro benessere venivano offerte prestazioni sessuali. Pochissimi i clienti che si presentavano solo per massaggi. Tra la clientela anche alcune donne che hanno pagato per un massaggio particolare. Gli appuntamenti venivano presi per telefono. La pubblicità era esclusivamente on line, poche immagini, ragazze ammiccanti ben poco vestite e chiare allusioni sessuali nei nomi scelti per le prestazioni. Una per tutte: massaggio prostatico…..

Wilma Petenzi 22 dicembre 2011

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