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24 Ott 2011  |  266 Commenti

Come il dono (maschile) viene trasformato in oltraggio

Immaginiamo che esista una creatura intrinsecamente autoprotettiva, che abbia cioè nella sopravvivenza fisica lo scopo primario in senso assoluto e totalizzante.  A questo criterio sottoporrà tutte le azioni non solo attraverso un calcolo cosciente dei pericoli possibili ma, prima ancora, con valutazioni inconsce usando capacità e intuizioni che a quel fine avrà acquisito nel corso dell’evoluzione.
Terrà sistematicamente in stand-by una dotazione di qualità (di antenne) miranti a sentire/prevedere non solo i pericoli prossimi derivanti dall’azione, ma anche quelli remoti connessi al contesto (le situazioni nelle quali i pericoli possono emergere).  E ne starà lontana.
Tra i molti presupposti di una tale condizione di vita, mancherà ad esempio ogni forma di imbarazzo nella fuga dai pericoli e nell’evitamento dei rischi.  Tale imbarazzo (che è un’ambiguità, un’oscillazione psicoemotiva) infatti potrebbe indurre incertezze nel comportamento e quindi esporre a rischi: perciò deve essere eliminato, non deve nemmeno fare capolino nello stato emozionale.
Nessuna vergogna di avere paura. La paura sarà infatti la condizione emotiva permanente, come indispensabile energia che tiene in moto i dispositivi della previsione, dell’attenzione scrupolosa e pignola (l’elettricità che alimenta i radar).
Se la sopravvivenza fisica (la durata) è lo scopo primario, tutti gli altri saranno …secondari, ossia subordinati. Consideriamo allora cosa siano un principio o un ideale. Si tratta di valori per realizzare, praticare i quali si devono pagare dei prezzi, correre dei rischi, bruciare opportunità di durata. Dunque questa creatura autoprotettiva dovrà essere indifferente, o meglio ancora refrattaria ad ogni idealità che comporti rischi. Ma poiché “idealità” è precisamente ciò che comporta pericoli, spreco, rinunce di sé etc. (altrimenti è calcolo utilitaristico) essa ne dovrà essere più che estranea, avversa e i princìpi saranno visti, sentiti e denunciati come “astrazioni insensate”, “idoli” “feticci” etc. Colui che li insegue e persegue (quasi sempre a suo danno), sarà percepito come o matto o scriteriato o stupido.
L’auto-protezione si riferirà ad ogni aspetto della vita e delle relazioni. Ad es. la cd. “assunzione di responsabilità” sarà intesa bensì nel senso di ascesa alle gerarchie, acquisizione di potere e di denaro, esercizio di potere in qualsiasi contesto, ma non assunzione del rischio, non protezione dei subordinati, non esposizione ai pericoli civili e penali. L’“assunzione di responsabilità” non potrà neppure essere immaginata come assunzione di rischi e diventerà perciò necessariamente, intrinsecamente elusione della responsabilità e scarico dei rischi ai subordinati, sia nel senso che le decisioni rischiose (evitando di prenderle esplicitamente) verranno rimesse de facto ai subordinati costretti cmq ad agire, sia in sede di imputazione degli esisti negativi, chiamandosi fuori e denunciando l’attore come responsabile del risultato.
In campo educativo consisterà nell’evitare i costi morali dell’imposizione delle regole, quel “farsi odiare” (sia pur momentaneo e superficiale) che ogni imposizione di codici, norme, strutture comporta nell’educando. Etc. etc.
Essendo però ineliminabili i pericoli, avrà evoluto – tra l’altro – capacità tali da indurre altre creature ad assumerseli, in tutti i contesti e le situazioni.
Sorge ora la domanda se la D sia una creatura autoprotettiva, avente cioè per scopo primario la sua personale durata e conservazione nella vita biologica.  Io rispondo di sì.
Ad es. la formula universale con cui viene giustificata la quasi totale assenza delle DD nella scienza è che esse ne erano escluse, impossibilitate ad esercitarla e a cimentarvisi. Giustificazione che ingloba sia le situazioni in cui era vera sia quelle in cui era ed è falsa e che giustificherà per l’eternità la loro sostanziale assenza da quelle attività che comportano rischi: la ricerca in senso proprio.  Dove per rischio si intende anche il possibile spreco dell’intera vita o di buona parte di essa.
Gli esempi sono pleonastici e perciò stucchevoli, tuttavia eccone alcuni, a caso.  Leggevo ieri “I cercatori di specie”. Vi si parla di uomini che hanno passato anni in giro per il mondo a raccogliere campioni di animali e piante, uomini per lo pìù benestanti, che hanno rinunciato alle comodità della vita urbana, rischiando (e trovando spesso) malattia e morte o anche solo la perdita dei campioni o la irrilevanza delle scoperte etc., insomma la vanità di fatiche e rinunce.
Sono storie di “pazzi”:
Di chi sono questi 16 denti?” “Sono miei. Mi sono caduti a causa dell’arsenico che uso per i campioni”.
Solo dei pazzi possono seguire le orme dei 19 allievi di Linneo: 9 morirono nelle lande dei tropici alla ricerca non dell’oro ma di insetti, uccelli, mammiferi.
In effetti solo un “matto” può passare 13 anni di vita a raccogliere esemplari per poi vederseli affondare a poche miglia dal porto di casa o girovagare per 20 anni e poi trovarli totalmente divorati dai vermi.
I casi come questi sono infiniti giacché infinito è stato lo spreco di sé implicato nell’acquisizione della conoscenza. Per trascurare il resto.
Non è vero che le DD non possano fare ciò che fanno gli UU: lo possono ma non lo vogliono perché ne va dell’integrità fisica, della salute, della vita: ne va della durata. Gli UU sono “matti” le DD sono savie.

Hanno il diritto/dovere di auto-proteggersi, di avere paura senza vergogna.
Non hanno invece il diritto di fingere di essere ciò che non sono, di insultare gli UU perché sono proiettati verso le idealità, lo spreco di sé, il rischio. 

Non hanno il diritto di rovesciare la propria legittima prudenza in capo di accusa contro coloro che corrono i rischi al loro posto.

Hanno il diritto di avere paura e di assecondarla, non quello di insultare i coraggiosi.

Non hanno il diritto di trasformare il dono maschile in un oltraggio.
Infamia suprema.
.


266 Commenti

Luigi Corvaglia 11:21 pm - 2nd Novembre:

Dia … chi ha detto che lo sia?

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Sandro2 1:29 am - 3rd Novembre:

Fabrizio:
“p.s. sempre in “C’era una volta il West, proprio alla fine, uno dei personaggi , ormai morente, si rivolge alla donna (Claudia Cardinale che lavorava nel cantiere permanente della ferrovia) e le dice:”Quando porti l’acqua agli operai assetati, se qualcuno, nella ressa, ti mette una mano sul sedere, lascia correre, fai finta di nulla, per loro è una piccola gioia, un piccolissimo momento di oblio nell’inferno della loro vita”. E infatti il film termina proprio con l’immagine di questa folla di operai ai quali lei porta l’acqua, e la mano di qualcuno di loro che si posa sul suo sedere (con lei che naturalmente fa finta di nulla…).
_____________________

C’è un’altra frase che Cheyenne (Jason Robards) dice a Jill (Claudia Cardinale) e che oggi sarebbe bollata come un “tentativo di oggettificare la donna” (roba da matti…); questa:
“Tu non immagini quanta gioia mette in corpo a un uomo una donna come te. Anche solo vederla”.

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Fabrizio Marchi 8:50 am - 3rd Novembre:

Bravo Sandro2, la frase è esattamente quella, ed è la stessa che lui le dice quando la invita a tenersi le mani sul sedere degli operai senza fare troppe storie.
Oggi naturalmente sarebbe bollata come esempio di becero maschilismo. In realtà invece, proprio in quella scena (teniamo conto anche del contesto in cui viene ambientata) Leone forse per la prima volta offre un’immagine alta e nobile di una donna.
Una ex prostituta (una poveraccia, non una “escort”) che si affranca dalla sua condizione sposando un brav’uomo che viene ucciso da alcuni banditi (pagati dal proprietario della ferrovia), che decide di rimboccarsi le maniche e continuare l’opera iniziata dal marito e brutalmente interrotta (ma fortunatamente ci sono gli “antieroi buoni” che bonificano la zona…) . E quanta comprensione (e quindi amore) c’è in quella scelta, fatta con quel necessario pizzico di rassegnazione, di tenersi le manate sul sedere di quei poveri disgraziati che soltanto nel vederla hanno un sussulto di vita e sembrano quasi resuscitare quando lei gli porta l’acqua sorridendo (anche quando non ne avrebbe voglia, ma sa che anche quello fa parte in qualche modo dei suoi “doveri”); e per loro non è solo una pausa dal lavoro ma una festa che si rinnova sistematicamente per pochi minuti ogni giorno. E lei lo sa, è consapevole che la sua sola presenza ingenera forza e gioia in quegli uomini (che la venerano). E allora che cosa possono fare di male, quali conseguenze nefaste possono provocare una battuta un po’ troppo spinta o una manata sul sedere?
Ha ragione Cesare, quanta infinita e amorevole dedizione ci sarebbe da parte degli uomini se ci fosse anche solo un briciolo di comprensione e riconoscenza (e reciprocità) da parte delle donne?
Mah…si dice che gli uomini non abbiano mai capito nulla delle donne. Molto probabilmente è vero, ma sicuramente è vero il contrario (o forse lo capiscono ma non se curano, chissà…).
Fabrizio

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dia 9:05 am - 3rd Novembre:

Luigi: Mi sembra solo che si voglia riportare la barra del timone verso un più sano equilibrio e confronto dei sessi.

mi riferivo a questo, al più sano equilibrio. Ma forse ho equivocato.

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Rita 9:42 am - 3rd Novembre:

leggendovi mi viene in mente che è l’ammissione della dipendenza altrui che è venuta a mancare..ogni volta che un uomo palesa o manifesta il sentimento che viene così ben descritto nel film ammette la dipendenza dal femminile, con ciò di fatto rassicurando l’altra parte. Non so se mi sono spiegata.

E visto che siamo in tema di citazioni di film ricordo una scena de “La locanda della sesta felicità”. Ingrid Bergman interpreta la parte di una sorta di missionaria laica in Cina (una femminista ante litteram insomma, – ricordo anche la scena per liberare le bambine dalla tradizione della fasciatura dei piedi). Viene accompagnata da un capitano dell’esercito cinese che le fa da scorta. A un certo punto, lui le dice una frase del tipo: “volevo solo dirvi che siete molto bella”. E lei risponde una cosa del tipo “ogni donna dovrebbe sentirselo dire almeno una volta nella vita, vi ringrazio di averlo fatto voi per me”.

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cesare 10:13 am - 3rd Novembre:

Il mistero dellla sconfitta o del limite femminile per cui non sanno dire grazie al sesso maschile, qual’è? forse appunto di “ non immaginarsi quanta gioia mette in corpo a un uomo una donna come te. Anche solo vederla”. Detto in altri termini non essersi accorte di quanto vale la femminilità che appunto non ha bisogno di fare alcunchè basta a se stessa per essere fonte di gioia. “Rendere grazie” è solo di chi sa “rendere grazie di se stesso”? penso di sì così che oggi, in tante, dimentiche di sè, rincorrono ciò che non sono e perdono la propria sorgente profonda di gioia e di vita per cui male-dicono, respingono e distruggono. Simmetriche del resto ai maschipentiti e ai softmale che hanno scambiato l’odio di sè, e l’odio per il padre, per nuovo orizzonte etico maschile. Le eroine dei film di Miyazaki cui fa riferimento Sandro2, a mio avviso sono appunto proiezioni maschili in veste femminile di una cultura che non sopporta la femminilità per cui l’unica donna accettabile è virile o meglio la caricatura della virilità. Cultura che d’altro lato non sopporta il maschile per cui l’unico maschio sopportabile è femminile o meglio la caricatura della femminilità.
Una cultura che sfascia la differenza tra i sessi per avere via libera al progetto di sfasciare le strutture dell’antropologia umana. Quello che una volta si diceva essere il fine del Principe del Male: instaurare il regno dell’odio antiumano.

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Sandro2 1:42 pm - 3rd Novembre:

Cesare
“Le eroine dei film di Miyazaki cui fa riferimento Sandro2, ”
_____________
Caro Cesare, non sono io ad aver fatto riferimento alle “eroine” del film di Miyazaki, ma fulvioterzapi.

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Leonardo 2:46 pm - 3rd Novembre:

cesare
non immaginarsi quanta gioia mette in corpo a un uomo una donna come te. Anche solo vederla”. Detto in altri termini non essersi accorte di quanto vale la femminilità che appunto non ha bisogno di fare alcunchè basta a se stessa per essere fonte di gioia
———————————————————————
Certo è una visione un pò semplice questa, ma è vero che le donne non si accontentano di quello che sono, forse sono anche gli uomini a non accettare la femminilità; ma quale femminilità? Una femminilità che nasce dal disagio di essere femmine? O la femminilità di fare molti figli e poco sesso? E qui viene l’atro discorso che copio e incollo:
cesare:
a mio avviso sono appunto proiezioni maschili in veste femminile di una cultura che non sopporta la femminilità per cui l’unica donna accettabile è virile o meglio la caricatura della virilità.
————————————————————-
Le eroine, come per esempio lo erano quelle fumetti erotici, tipo la Moschettiera o Isabella duchessa dei diavoli, che fanno sognare agli uomini, donne belle intente in imprese da caricatura della virilità, ma sopratutto imprese legate al sesso; forse le si vuole dotare di voglie sessuali maschili, non quelle reali della psicoanalisi, il clitoride.. ecc, ma voglia di sesso, dove la vera assimetria sessuale pende dalla parte femminile.
Tipico rovesciare zelanti eroi maschili in eroine femminili, attive e vogliose dove il fine è il sesso.
Da sempre gli uomini sognano di far cedere le donne ad abbandonarsi a voglie sessuali incontrollate, come la scena del film Barbarella che manda in tilt la sex machine. Credo che per questo fine, la donna deve diventare attiva; ma il femminismo ha dimostrato il contrario, finito il film si torna con i piedi per terra.

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cesare 6:34 pm - 3rd Novembre:

Mi scuso con Sandro per l’errata attribuzione. Riprendo il tema dell’odio di sè che apre un capitolo ahimè vastissimo. E qui cito il dilagare della chirurgia plastica, questa orrenda pratica di distruzione di volti e corpi in grande prevalenza di donne di ogni età anche giovanissime, spianati su standard estetici da pupattole di un reparto giochi di un grande magazzino…..brutta merce da quattro soldi pagata carissima! ma chi ha distrutto l’antica sapienza femminile che sapeva perfettamente che cosa ama un maschio in una donna? la sua unicità misteriosa, il suo rinvio ad una alterità accogliente illimitata, il suo essere manifestazione di misteriosa compiutezza nella bellezza e nel fascino della carne, la sua divina capacità di dare la vita e tanto altro ancora, diverso per ogni uomo che vi si accosti.

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Sandro2 7:30 pm - 3rd Novembre:

Leonardo:
“Le eroine, come per esempio lo erano quelle fumetti erotici, tipo la Moschettiera o Isabella duchessa dei diavoli, che fanno sognare agli uomini, donne belle intente in imprese da caricatura della virilità, ma sopratutto imprese legate al sesso; forse le si vuole dotare di voglie sessuali maschili, non quelle reali della psicoanalisi, il clitoride.. ecc, ma voglia di sesso, dove la vera assimetria sessuale pende dalla parte femminile.
_________________

Infatti queste sono solo ed esclusivamente delle fantasie maschili (come lo è anche quella delle amazzoni, altro “parto” della mente maschile…), perché la realtà è molto, ma molto diversa.
>
Leonardo:
“Da sempre gli uomini sognano di far cedere le donne ad abbandonarsi a voglie sessuali incontrollate”
_____
Già.
In merito, chiunque sia stato ragazzo verso la fine degli anni Settanta, si ricorderà di costui, ovvero di “Supersex”…
http://it.wikipedia.org/wiki/Supersex

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Sandro2 8:34 pm - 3rd Novembre:

Riguardo ai “parti” della mente maschile ed ai “maschietti” che infestano la società occidentale, tre anni fa, antifeminist scrisse quanto segue.
>
http://antifeminist.altervista.org/notizie/2008/8_09_2008.htm
Sicuramente ci saranno parecchi maschietti mentalmente danneggiati che utilizzeranno questa storia come scenario fantasioso per le proprie masturbazioni quotidiane (proprio come usarono le torture del carcere di Abu Grahib).

La fantasia di venir ‘violentati’ da una possente ed autoritaria figura femminile è una delle tante falle presenti nel cervello di molti maschi, in particolar modo nord americani ed europei. Non è un caso infatti che -se si escludono le poche lesbiche a disagio con la propria identità femminile mal sviluppata- siano stati i maschi, storicamente, ad essersi inventati le storie più bizarre e ridicole aventi come protagoniste figure autoritarie femminili: siano esse Amazzoni o altro. Lo stesso stato americano della California deve il suo nome ad uno di questi maschi mentalmente danneggiati, uno spagnolo di nome Garci Rodríguez de Montalvo, che in un suo romanzo del 1510, intitolato “Las Sergas de Esplandián” (Le Avventure di Esplandián), scrisse:

“Sappiate, che sulla parte destra delle Indie c’è un’isola chiamata California, molto vicina al Paradiso Terrestre; è abitata da donne nere, che vivono senza alcun uomo tra di loro, poichè vivono alla maniera delle Amazzoni.

Queste sono di una corporatura meravigliosa e robusta, hanno cuori forti e impetuosi e grandi virtù. L’isola stessa è una delle isole più selvagge al mondo a causa delle rocce scogliose e a dirupo. Le loro armi sono tutte fatte d’oro. L’intera isola è ricca ovunque di oro e pietre preziose, e su di essa non vennero trovati altri tipi di metallo.

E lì governava sull’isola di California una regina di maestose proporzioni, più bella di tutte le altre, e nel pieno del vigore della propria femminilità [NdR. immaginatevi Andrea Dworkin nera e avete un’idea…]. Non era nè piccola, nè bionda, e non aveva i capelli dorati. Era poderosa, e nera come l’asso di fiori. Ma il pregiudizio sul colore della pelle non esisteva nemmeno fra quelli più sfrontati o fra i più testardi.

Perchè, come imparerete, lei veniva considerata la più bella delle donne; e lo era, O California! che portò a termine grandi azioni, era valorosa e coraggiosa ed appassionata con un cuore impavido, e aveva l’ambizione per compiere azioni più nobili di quelle compiute da qualsiasi altro governante — lei era la Regina Califia”.

Che sfortuna, che di cotanta maestà non ci sia rimasto niente, se si esclude un murales dipinto nel 1926 in un hotel di San Francisco, e un altro paio di murales dipinti nel parco Disneyland della California nel 2001.

Il motivo del perchè maschi mentalmente danneggiati fantastichino e s’inventino storie su inesistenti “Amazzoni” (guarda caso sempre bellissime, mai delle cozze…), e queste siano sempre rigorosamente misandriche (vivono senza uomini) e mascoline nel fisico, è probabilmente dovuto al senso di inadeguatezza che questi maschi sentono nel dover vivere la propria Identità Maschile. Questi maschietti, sentendosi fondamentalmente deboli (oggi, quando non fanno i vandali allo stadio, si vergognano pure di definirsi “uomini”), cercano di compensare questa loro mancanza proiettando forzosamente le tipiche caratteristiche del maschile sulle donne, sperando che queste sopperiscano un pò alla loro mancanza di testicoli andando a ricoprire ruoli ‘autoritari’ e ‘guerriglieri’ come quelli dell’Amazzone, della Poliziotta o molto più volgarmente della Soldatessa torturatrice di inermi prigionieri [3].

Come se non bastasse il fatto che gli orrendi maschietti occidentali stiano abdicando alla loro maschilità, cioè ad una Virilità Fiera e Luminosa, che non si esprime col bullismo agli stadi o con gli sfoghi isterici e uterini delle torture a prigionieri indifesi, questi striscianti, bavosi e viscidi molluschi stanno anche pensando bene di prendere dalle femmine i comportamenti più odiosi e insopportabili.

Comportamenti che si possono ancora reggere, a fatica, nelle appartenenti al Genere Femminile, diventano invece assolutamente insopportabili quando a farne uso sono i viscidi, svertebrati e untuosi maschietti moderni. Si va dai banali sentimenti d’invidia nei confronti di altri uomini (per il fisico migliore, la macchina migliore o altro), all’incanalamento dell’aggressività testosteronica nelle chiacchere, negli sfottò e nei pettegolezzi da comari rivolti ad altri uomini.

La franchezza e la schiettezza nella comunicazione questi maschietti hanno deciso di sostituirla con un pesante uso di dispetti, di sterili provocazioni, di cose non dette e di sensazioni, emozioni e sentimenti non esternati. All’onestà nei rapporti, siano essi con altri maschi o con femmine (o con se stessi), iniziano ora a preferire i sorrisetti ipocriti, gli atteggiamenti irritanti tesi a portare all’esasperazione il prossimo, e per farla breve tutto quell’insieme di odiosi mezzucci da guerriglia psicologica che fino a poco tempo fa erano per larga misura prerogativa delle femmine. Come una donna che, per far dispetto al proprio compagno tornato tardi il sabato sera da un’uscita con gli amici, decide di attaccare l’aspirapolvere alle 7 del mattino successivo per snervarlo e non dargli pace mentre lui, stanco, cerca di dormire per recuperare un pò di sonno perduto. Alla franchezza, alla comunicazione diretta di un proprio ‘disagio’, ‘problema’ o ‘risentimento’, si preferisce far ricorso al dispetto.

Non è un caso che questo tipo di ‘maschio moderno’ (femminilizzato), venga oggi chiamato con l’appellativo di maschietto dalle sprezzanti e spocchiose ‘femmine moderne’. Oltre ad essere maschietti nei modi e negli atteggiamenti, questa categoria di maschio si va femminilizzando sempre più anche nell’aspetto: si parte dalle ridicole sopracciglia pesantemente depilate, che sembrano delineare i contorni di una grottesca maschera di carnevale (a cui non si sa se rispondere col riso o col pianto), a tutti gli altri gadget di vestiario tipicamente femminili: dalla patetica cintura bianca laccata, ai vergognosi jeans da discotecaro italiota, a vita bassa (con mutande bene in vista) e con le varie scolorature sulle cosce e sulle chiappe, con ciliegina finale sulla torta (di merda) costituita dalle decorazioni varie con paillette e brillantini. Altro indumento -ad alto valore simbolico- indossato dal maschietto moderno, è poi l’onnipresente magliettina rosa. O anche il maglioncino, meglio se non indossato e posato sulle spalle a mo’ di mantello: al posto di quello di Superman, ecco quello rosa di SuperMaschietto. Se il primo era l’uomo che “non doveva chiedere mai”, ora c’è l’uomo che non solo chiede sempre (il permesso per fare qualsiasi cosa, compreso il pisciare da posizione eretta), ma che fa l’elemosina, che mendica, che si umilia, si abbassa, si genuflette e mortifica costantemente la propria dignità pur di compiacere una femmina che, nello stesso momento in cui lo vede strisciare, pensa a quanto sia un verme non solo quell’uomo che ha davanti agli occhi, ma che lo sia anche l’intero Genere Maschile.

In questo desolante scenario, non c’è da stupirsi più di niente, neanche del fatto che il SuperMaschietto con la mantellina rosa sia sempre il primo ad aggredire chi cerca di proporgli una Maschilità un pò più alta e dignitosa.

Costoro vedono questo invito, unito al tentativo di difendere una caratteristica che non gli appartiene più, come una fastidiosa intromissione nei loro ‘affari da femmine’. Quello di vestirsi di rosa, andare in giro con le mutande di fuori, e fare a gara con le femmine a chi è più ‘femminuccia’.

E questa gara, se continua così, questi maschietti moderni rischiano anche di vincerla.

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Alessandro 8:38 pm - 3rd Novembre:

Cesare: Il maschio è colui che salva.
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Scusa Cesare la mia considerazione fra il serio e il faceto, ma se è vero che c’è un maschio che salva, c’è anche un maschio che fa affondare gli Stati, vedasi l’accoppiata Berlusconi-Bossi, il gatto e la volpe, che con grande impegno e abnegazione provano a far saltare in aria questo Paese.

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Marco 12:15 am - 4th Novembre:

@ cesare –
brutta merce da quattro soldi pagata carissima! ma chi ha distrutto l’antica sapienza femminile che sapeva perfettamente che cosa ama un maschio in una donna? la sua unicità misteriosa, il suo rinvio ad una alterità accogliente illimitata, il suo essere manifestazione di misteriosa compiutezza nella bellezza e nel fascino della carne, la sua divina capacità di dare la vita e tanto altro ancora, diverso per ogni uomo che vi si accosti.
@@@@@@@@@@

Cesare, non ti conosco (come non conosco nessuno di coloro che si occupano della questione maschile), ma credo che tu sia una fin troppo brava persona. Voglio dire: secondo me idealizzi troppo le donne, che a mio parere non sono affatto così misteriose, tantomeno ritengo che le medesime siano così accoglienti (a meno che non vengano educate ad esserlo…).

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Marco 12:30 am - 4th Novembre:

@ Fabrizio –
Ha ragione Cesare, quanta infinita e amorevole dedizione ci sarebbe da parte degli uomini se ci fosse anche solo un briciolo di comprensione e riconoscenza (e reciprocità) da parte delle donne?
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Stasera sono stato in pizzeria in compagnia di un vecchio amico. Vicino a me c’erano una giovane coppia di fidanzati, dove lei, tanto per cambiare, faceva i capricci e in un paio di occasioni ha dato uno schiaffetto sul braccio al ragazzo e poi un altro sul viso. Al che il ragazzo le ha bloccato la mano.
Ecco, questa è una delle cose che vedo fare spesso dalle donne, soprattutto quelle più giovani.
Anni fa non gli avrei dato peso, perché l’avrei ritenuto un semplice “gioco” fra innamorati: oggi no. Oggi mi incazzo, perché quel modo di fare sta a testimoniare ben altro, ed inoltre è SEMPRE a senso unico: ossia, sono sempre le donne che provocano e alzano le mani. Le stesse che poi, quando c’è da pagare il conto, vanno in bagno o fanno finta di niente. Certo, è anche vero che a tutt’oggi molti uomini rifiutano di far pagare una esponente del “gentil sesso” ??, ma questo sta solo a dimostrare quanto i suddetti siano condizionati e subordinati alle donne. Sì, Fabrizio, è proprio vero: concetti come spontaneità e reciprocità non appartengono al genere femminile. Relazionarsi con loro è veramente fonte di stress e incazzature, non certamente di gioia.

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dia 10:18 am - 4th Novembre:

Il maschio ci salva.
E’ vero.
Ma la formulazione è incompleta.
Io riformulerei, parafrasando una battuta del film di Amelio, “La stella che non c’è”:

L’uomo* prima ti fa lo sgambetto (la guerra) e poi ti aiuta a rialzarti (ti salva in guerra).”

(*nel film è: “Il cinese, prima ti fa lo sgambetto…”)

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cesare 11:44 am - 4th Novembre:

Siamo in sette miliardi, donne comprese, su un pianeta che, per quanto se ne dica, è, come ognuno sa, assolutamente inospitale (tra innumerevoli altre, ha fatto fuori persino la superspecie dei dinosauri). I supermercati insomma sono arrivati dopo, col “sudore della fronte” maschile. E anche nelle caverne l’arrosto non ci arrivava di sua spontanea volontà su cortese richiesta. E sulla stazione spaziale in orbita da anni fuori della Terra e intorno non ci sono lavandaie a lavare, sedere in su, con la cenere, erbe intrecciate, nè per le partorienti esiste più il biblico obbligo di partorire con dolore. E così o no? perchè se è così mi domando come mai tante “liberate” non vedono la foresta (la Storia di bene) a causa degli alberi (la Cronaca di male)? per cecità o per mal-animo? L’ipotesi che sia per malanimo mi fa venire in mente il romanzo “Cuore di cane” di Bulgakov in cui Bulgakov descrive un cane, Pallino, trasformato in uomo dall’amore di Filipp Filippovic Preobrazenskij un chirurgo di fama. Invece dell’attesa riconoscenza, Pallino, diventato uomo, diventa insopportanbile e travolge Filipp Filippovic con ogni sorta di insulti, aggressioni e danneggiamenti, per cui Filipp Filippovic, esasperato, lo restituisce alla sua natura originaria. Comica metafora della delusione suscitata in Bulgakov dai comportamenti dell'”uomo nuovo”, “liberato” dalla rivoluzione di Ottobre.

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Rino 1:08 pm - 4th Novembre:

Marco:
>>
Cesare, non ti conosco (come non conosco nessuno di coloro che si occupano della questione maschile), ma credo che tu sia una fin troppo brava persona.
>>
Cesare è un grande. Più di quanto si creda e di quanto creda persino egli stesso.

Girate per il web a trovare parole femminili verso gli uomini anche solo lontanamente accostabili alle sue nel simmetrico.

Poesia, ancora una volta, come duemila anni fa, verso il femminile.

E noi, saremmo i misogini…

RDV

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cesare 3:35 pm - 4th Novembre:

Rino@Cesare è un grande. Più di quanto si creda e di quanto creda persino egli stesso.
Rino grazie. Me lo dicono anche le dietologhe del Centro cura alla obesità del Civile della mia città.

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Fabrizio Marchi 6:11 pm - 4th Novembre:

:-)))…palla lunga e pedalar; Cesare, come diceva il grande patron Nereo Rocco…anche se io preferisco Zeman, ma è risaputo che ho un debole per la filosofia, anche nel calcio…:-))
Fabrizio

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mauro recher 6:44 pm - 4th Novembre:

a chi lo dici Fabrizio ,anch’io che sono romanista ,ho un debole per il boemo ,mio fratello che è gobbo ,invece lo detesta ,chissà il perchè smile (scusate per questo OT calcistico )
ritornando in tema di uomini beta invece ,trovo ,parlando di temi inerenti al nostro sito ,molta più “difficoltà” tra i single ,mentre chi è sposato mi dà spesso ragione ,ovviamente riportato alle mie conoscenze ,ma sarebbe interessante,a mio parere, approfondire questo …

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Leonardo 8:11 pm - 4th Novembre:

ma è risaputo che ho un debole per la filosofia, anche nel calcio…:-))
Fabrizio
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Oggi una donna mi ha detto che gli uomini parliamo solo di sesso e calcio, (io di calcio proprio no). Tutto è nato mentre si parlava di una ragazza magrissima con queste altre due, che mi hanno sparato la solita frase: sì, però è carina! (pensa se dicessi io lo stesso di un uomo ad un donna) io ho risposto che ci vorrebbero più rotondità, aiutandomi con un gesto della mano: ecco gli uomini pensano solo al sesso! Un uomo è intervenuto: chissà voi donne quante ne dite sugli uomini quando siete da sole. Poi è arrivata la frase: gli uomini parlano solo di calcio e sesso, un’altra donna più accomodante: beh, ma anche le donne parlano sempre di vestitini…
Questo è un altro difetto delle donne: qualsiasi cosa dici è riferità al sesso e ci stai provando.
Volevo dire a quelli che hanno dichiarato di aver paura delle femmine, non è affatto una cosa strana, mi meraviglio del contrario, di quelli che fanno i play boy; aver paura delle donne è la cosa più normale del mondo, la vergogna di avere paura di essere scoperto alimenta la paura, perché l’uomo che ha paura della donna è considerato peggio di niente ed in più è una vittoria per la donna sul maschio, non una vergogna.

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Marco 8:29 pm - 4th Novembre:

Leonardo, ma di preciso cosa intendi dire quando scrivi “aver paura delle donne” ? Paura di che?
Di essere picchiati dalle medesime, forse? Beh, perdonami, ma se fai riferimento a quello, ti dico soltanto che a livello personale, è l’ultimo dei miei problemi… Diverso è il discorso se fai riferimento ad altro.

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armando 9:44 pm - 4th Novembre:

Dia: “L’uomo* prima ti fa lo sgambetto (la guerra) e poi ti aiuta a rialzarti (ti salva in guerra).”

Certo, a parte il non trascurabile argomento del perchè delle guerre e di chi gode poi i vantaggi della vittoria (solo gli uomini, forse?).
Ma con ciò?
Se non si afferra il concetto, anzi se non si sente dentro di sè che l’essere umano è un mix inestricabile di bene e male, che l’energia e la forza impiegate per colpire sono le stesse identiche energie forze impiegate per salvare, o meglio hanno la stessa origine, non ne usciremo mai da questa discussione. Se si crede di estirpare le pulsioni negative salvando quelle positive, ci si illude profondamente, ma non è questo il peggio. Il peggio è che nella realtà, non solo si eliminano anche le pulsioni positive, ma quelle negative vengono solo rimosse e libere di agire nell’inconscio, esplodono poi con violenza. La vicenda dei ragazzi norvegesi uccisi come topi da quel folle senza che nessuno di loro fosse capace di muovere un dito per salvare le ragazze e se stesso, è emblematica in tal senso. Le società nordiche, quelle del politically correct, quelle del femminismo antimaschile trionfante, quelle che può essere stupro qualsiasi amplesso anche condiviso, quelle della pace e della non violenza di Stato, hanno generato mostri. Perchè se è tale quel folle, esempio eclatante di quello che dicevo a proposito della rimozione e dell’eplosione distruttiva del rimossso, sono “mostri” (non in senso morale, ma ci intendiamo), anche quei ragazzi paralizzati, incapaci di difendere se stessi e la comunità d’appartenenza. Saranno anche società del benessere, ma sono spiritualmente morte perchè sono spiritualmente morti i maschi (Il concetto non è mio, ma di una donna, la grande allieva di Jung Marie Luise Von Franz). La celebre frase di B. Brecht , “Beati i popoli che non hanno bisogno di eroi”, è la celebrazione della morte spirituale e psichica del maschile e con esso del mondo. Questa è la verità non dicibile perchè non riconoscibile e non riconoscibile perchè agli antipodi dei paradigmi culturali che ci dominano.
Quindi la smettano gli uomini di rinnegare se stessi, rivendichino la propria identità in tutta la sua complessità, e, certamente facendo i conti interamente con la propria ombra, rifiutino di essere “rieducati” secondo quegli stolti e illusori paradigmi, e richiamino le donne a fare altrettanto con la propria ombra e le proprie contraddizioni che esistono eccome. Che saranno, in parte, diverse da quelle maschili, ma che non sono meno pericolose quandi ci si rifiuta di vederle.

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Leonardo 10:27 am - 5th Novembre:

Marco:
Leonardo, ma di preciso cosa intendi dire quando scrivi “aver paura delle donne” ? Paura di che?
Di essere picchiati dalle medesime, forse? Beh, perdonami, ma se fai riferimento a quello, ti dico soltanto che a livello personale, è l’ultimo dei miei problemi… Diverso è il discorso se fai riferimento ad altro.
——————————————————————
Faccio riferimento a tutto, e in primis: aver paura di buttarsi in una relazione con una donna e tutto cio che comporta.
Riguardo ad essere picchiati, non è cosi facile contare sui propri muscoli e forza di carattere, se per una qualsiasi ragione una donna ti mette le mani a dosso in un mezzo pubblico affollato, e reagisci con violenza, puoi metterti nei guai…
Poi ci saranno varie sindromi psicologiche che portano paure varie, che essendo psichiche sono maltrattate, ma vengono come il tumore ad uno che ha fumato troppo, e cioè, a chi ha assorbito molti traumi.

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Marco 11:07 am - 5th Novembre:

@ Leonardo –
se per una qualsiasi ragione una donna ti mette le mani a dosso in un mezzo pubblico affollato, e reagisci con violenza, puoi metterti nei guai…
@@@@@@
Sì, non c’è dubbio che in tal caso un uomo rischia di mettersi nei guai, ma t’assicuro che io non avrei alcun problema a mettermi nei guai, qualora una donna si sognasse solo lontanamente di mettermi le mani addosso…
(Lo stesso discorso vale nei confronti di un uomo)

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Leonardo 1:20 pm - 5th Novembre:

Marco, mi dispiace ma picchiare una donna non è la stessa cosa che picchiare un uomo, le complicazioni sono diverse. Con questo non vuol dire che io picchio le donne, ne sto alla larga. Da adolescente un paio di volte ho cercato di reagire e sono stato subito bloccato, per fortuna da miei amici, a scuola.

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Marco 3:05 pm - 5th Novembre:

@ Leonardo –
Marco, mi dispiace ma picchiare una donna non è la stessa cosa che picchiare un uomo, le complicazioni sono diverse.
@@@@@@
Lo so, ma non esiste proprio il concetto che una donna mi metta le mani addosso solo perché è donna e pertanto ci sarà qualche uomo pronto a difenderla, non fosse altro per il fatto che io non metto mai le mani addosso a nessuna donna. Inoltre, se è per questo, anche picchiare un ragazzino – quindi un minorenne – è diverso dal picchiare un adulto: ma questo non significa che un diciassettenne debba sentirsi autorizzato a insultarmi o a mettermi le mani addosso.
Voglio dire: in certe situazioni io me ne frego di quello che dice la legge, e sono sicuro che anche altri utenti di questo blog se ne fregherebbero.

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Leonardo 6:14 pm - 5th Novembre:

Il discorso non è che io giustifichi la violenza delle donne, la giustificano gli altri, giustificano anche picchiare un bambino piccolo con la scusa dell’educazione, ma non una donna; mi fa pensare infatti che gran parte dei maschi non picchia le donne per una vera sudditanza e venerazione e non perché fisicamente più deboli.

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dia 8:04 pm - 5th Novembre:

armando: Se non si afferra il concetto, anzi se non si sente dentro di sè che l’essere umano è un mix inestricabile di bene e male, che l’energia e la forza impiegate per colpire sono le stesse identiche energie forze impiegate per salvare, o meglio hanno la stessa origine, non ne usciremo mai da questa discussione.

Proprio perché lo afferro il concetto, armando, ho riformulato. Credevo che emergesse dal contesto. Siamo tutti nella “zona grigia”, e non vedo perché dovremmo autoesaltarci, io perché donna tu perché uomo, io per la cosa x, tu per la cosa y. Era più che altro l’enfasi, e l’assolutismo di una formulazione come “L’uomo salva” (o “La donna è portatrice di pace”, o altra affermazione assoluta analoga legata al genere.)

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kernunoos 6:23 pm - 10th Novembre:

le premesse e le conclusioni di questo editoriale sembrano affermare che le donne non sono dotate di sufficiente creatività, fantasia, immaginazione, attitudine al rischio e alla scoperta dal momento che la storia non ha prodotto molte donne meritevoli sotto questi punti di vista. analogamente qualcuno potrebbe affermare che i popoli sub-sahariani non hanno sufficiente intelligenza e ingegno dal momento che non hanno mai prodotto molto di veramente rilevante sul piano culturale, scientifico, tecnologico ecc.
Solo che dal vostro punto di vista dire che le donne sono poco dotate sotto questo aspetto è cosa buona e giusta e senz’altro vera, mentre dire che determinati gruppi etnici/razziali sono meno dotati di altri è razzismo che non può essere tollerato oltre ad essere ovviamente falso.
come dire: se non c’è mai stata una donna paragonabile a Newton, Leonardo, Einstein ecc. allora è di certo una prova inconfutabile dell’inferiorità femminile in questo senso, ma dire analogamente che l’Africa Nera non ha mai prodotto menti di questo calibro non può essere accettata come teoria fondata.
Io preferisco sempre la cautela nell’ipotizzare certe relazioni causali.

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Andrea 9:23 pm - 10th Novembre:

X kernunoos 6:23 pm – 10th novembre:
>>
sì, kernunoos, la cautela è sempre d’obbligo ma, piaccia o meno, esistono i dati fatto i quali, a prescindere dalle cause che hanno generato ciò (e che nessuno saprebbe descrivere con esattezza), sono lì a dimostrare che in quanto ad inventiva e genio esistono delle nette differenze sia fra i due sessi che fra le varie etnie.
Questi, a casa mia, si chiamano semplicemente dati di fatto. Poi, se altri lo vogliono bollare come sessismo e razzismo, facciano pure, ma i fatti restano.
>>
p.s.: credo sia il caso di liberarsi dalla paura di dire sia quel che si pensa sia come stanno realmente le cose.

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Rino 10:08 pm - 10th Novembre:

Kernunoos.
Buon nick da usare in una bacheca creata e gestita da maschi. Come dire: “State in campana perché non sono uno sprovveduto”.
Bene.
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Ne approfitto per linkare:
http://www.maschiselvatici.it/index.php?option=com_content&view=article&id=58:-sulliniziazione-e-la-fine-delle-iniziazioni&catid=10:liniziazione-maschile&Itemid=26
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Dalla combinazione delle tue argomentazioni si ricava che io sono sessuorazzista. A mia insaputa, se va bene, se invece va male consciamente ma dissimulatamente. Lo stesso dicasi di chi ha pubblicato il mio intervento, ovviamente. Stiamo ingannando noi stessi o quantomeno …ci proviamo con gli altri, sperando che ci caschino.
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Un dogma femminista: diversità = superiorità/inferiorità.
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Tutta la tua argomentazione si basa sull’idea che possano esistere superiorità e inferiorità, non parziali, limitate, settoriali, ma integrali e totalizzanti che si fonderebbero su, e sarebbero espressione di, corrispondenti superiorità e inferiorità ontologiche. Superiorità e inferiorità non ambivalenti, autocontraddittorie, contingenti, prospettiche, complementari ma assolute.
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Tu dunque leggi la superiorità in un campo, una dimensione, una prospettiva, una distanza, un ambito (e ciò è la definizione stessa di differenza) come superiorità intrinseca, radicale e primigenia. Dire “superiorità limitata” invece significa dire “differenza” la quale non può essere pensata, non può esistere se non come attitudine parziale (e somma di attitudini parziali) diversamente orientata/e. Dire “differenza” significa dire “superiorità potenziale” verso alcuni aspetti e non altri dell’esperienza possibile.
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Tautologie, banalità ben note alle nostre nonne (sicure di sé e senza animosità antimaschile) ma ignote al femdominismo (ignote però solo quando torna utile).
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E’ stato il femminismo a bollare ogni diversità come falsa, mistificatoria invenzione maschile e a vedere in essa (in qualsiasi ambito descritta, rilevata, notata) un attacco al valore della D. Non esistono differenze, questo è il dogma nel quale tu credi (o fingi di credere qui, nella polemica contro di noi). Verità assoluta, limitata però al femminismo c.d. “ di Genere”.
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Altro femminismo, altro dogma.
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Esiste infatti anche l’altra verità , non meno assoluta della precedente, ancorché del tutto confliggente con essa. Esiste anche il controdogma, quello giurato dal femminismo c.d. “della differenza” (per qualche considerazione sul tema mi permetto di linkare U3: http://www.uomini3000.it/ Due maschere un volto).
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Stranamente, il femminismo della differenza, quando parla di differenze celebra il di-più femminile in ogni campo, mai un di-più maschile in qualche ambito (se non sul versante del male, ovviamente). Non meno stranamente, anche il femminismo di Genere celebra il “di-più” femminile, nello stesso istante in cui nega che esista e possa esistere alcun “di-più”. Lo avevi notato?
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La differenza F/M dunque esiste ma al tempo stesso non esiste. Secondo utilità è vera la verità del femminismo di Genere o quella del femminismo della Differenza. La differenza può dunque essere proclamata dalle DD ma non dagli uomini, altrimenti sono sessuorazzisti. Come noi.
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Il delirio sup/inf.
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Al fine di svelare il nostro sessuorazzismo, ci hai poi attribuito l’opinione secondo cui la civiltà bianca della tecnica sarebbe superiore alle civiltà tradizionali. Anche qui hai usato una parte per estenderla al tutto. Ma lo hai fatto tu, non noi. Anche qui l’innegabile superiorità della civiltà tecnica in alcuni ambiti (… astronavi, gas nervino, telefonini, sacchi di plastica, bombe atomiche, crisi finanziarie…) è stata da te interpretata (forse solo a fini polemici) come superiorità tout-court. E’ vero, ci sono milioni di bianchi che si pensano superiori per questo (sulla stessa strada ci sono ora anche milioni di “gialli”). Ma non ci siamo noi.
.
Ogni superiorità parziale è una differenza e la somma di superiorità parziali è una somma di differenze. Che la civiltà bianca della tecnica (in via di ingiallimento) sia “superiore” è ipotesi delirante. Come è folle affermare che un delfino è superiore ad una primula. Usciamo dalla gabbia femdominista. Usciamo dal delirio della valutazione superiore/inferiore. E’ ora di finirla. Che la proiezione al dono sia superiore all’attitudine all’accoglienza, forse lo pensi tu, non noi.

RDV

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Fabrizio Marchi 10:13 pm - 10th Novembre:

Naturalmente non tarderà la risposta di Rino (che è l’autore dell’articolo) ma credo che l’ennesimo accostamento della questione della diversità MM/FF con quella razziale (chissà perché l’esempio utilizzato è sempre quello degli africani sub sahariani, eppure ci sono tante etnie in “odore” di “inferiorità” che potrebbero essere prese in prestito) sia capzioso, strumentale e del tutto fuori luogo, come abbiamo spiegato mille e mille volte.
Però c’è sempre qualcuno che ha l’irrefrenabile desiderio di rimestare in questo minestrone irrancidito…
Abbiamo spiegato mille e mille volte cosa intendiamo per diversità (che a casa nostra è un valore, e dovrebbe esserlo anche in casa d’altri) fra i generi. E invece, sempre per l’ennesima volta, il concetto di diversità viene affiancato e sovrapposto a quello di “inferiorità”. Lo aveva già fatto Erica (ricordate?); ora è il turno di Kernunoos che ci spiega che il nostro è una sorta di femminismo della differenza rovesciato nel suo esatto contrario. Il Kernunoos naturalmente non esce dall’ambiguità. Non si capisce se sia un seguace di quel femminismo (che nessuno mai accusa di razzismo nonostante le loro tesi si basino su di una rigida differenziazione di genere) oppure un razzistoide che sogna il ritorno dell’apartheid, ancor meglio se dall’equatore in giù. Per la verità, pur essendo un quesito che non ci priverà del sonno, il “nostro” è riuscito ad impegnare un poco del nostro tempo.
Se non avesse fatto riferimento all’editoriale non avrei perso neanche i cinque minuti che ho impiegato per scrivere questo post e mi sarei affidato all’avviso ai naviganti che campeggia ormai in ogni pagina del sito, che invita a considerare solo ed esclusivamente gli articoli pubblicati in determinati spazi, come la linea politica,la strategia e l’orizzonte valoriale del movimento .
Ma tant’è.
Fabrizio

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kernunoos 11:55 pm - 10th Novembre:

Andrea: se però tu applichi questo principio causale allora applichi lo stesso ragionamento alle differenze tra gruppi etnici/razziali o tergiversi con noncuranza perché hai paura ad ammetterlo?
Fabrizio Marchi: l’avviso ai naviganti dice che l’orizzonte valoriale e filosofico del movimento si ricava anche dagli Editoriali e questo è per l’appunto un editoriale quindi cosa devo pensarne?
Rino: non credo di aver compreso del tutto le tue convinzioni, il problema è che partendo dal tuo presupposto che gli uomini e le donne sono radicalmente diversi allora applicheresti una rigida diversificazione in base al sesso senza tener conto delle reali esigenze di un individuo a prescindere dal suo genere?
se tu avessi una figlia femmina come la educheresti? sapendo che i giochi tradizionalmente femminili come le bambole sono poveri di stimoli paragonati ai giochi per maschi come il meccano o le costruzioni che si suppone sviluppino maggiori capacità di ragionamento e problem solving, tu lasceresti che una bambina avesse accesso a delle attività piu ricche di stimoli e piu intelligenti oppure pensi che sarebbe come lavare la testa all’asino perché tanto le femmine sono piu limitate e quindi a cosa serve dare loro le stesse possibilità dei maschi fin dalla piu tenera età che tanto poi non combinano nulla lo stesso?
da quello che dici sembra che tu sia convinto che il ruolo della donna sia quello di custode del desco familiare e madre perché la natura stessa le ha predisposte a questo e quindi mi chiedo se non saresti anche favorevole a “istituzionalizzare” queste differenze o a non fare nulla perché un individuo possa realizzarsi in quanto tale prescindendo dal sesso.

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Fabrizio Marchi 12:48 am - 11th Novembre:

“Fabrizio Marchi: l’avviso ai naviganti dice che l’orizzonte valoriale e filosofico del movimento si ricava anche dagli Editoriali e questo è per l’appunto un editoriale quindi cosa devo pensarne?” (Kernunoos)
Infatti ti ho risposto solo per questa ragione, altrimenti non lo avrei fatto, come già ti ho spiegato, perché è evidente che sei in mala fede, e non certo perché non la pensi come noi o come me ma semplicemente perché è così e lo sai anche tu, dal momento che scantoni clamorosamente le argomentazioni che ti sono state fornite, in particolare da Rino.
Perseveri invece nel metterci in bocca puttanate (non c’è altro modo per definirle) scontate, banali, degne del peggior repertorio del più becero e desueto machismo al quale vorresti maldestramente accomunarci: le femmine con le bambole, i maschi col meccano, le donne predisposte dalla natura a custodi del desco familiare, fino a chiederci se potremmo ipotizzare una sorta di “istituzionalizzazione” delle differenze fra i sessi…
Ma falla finita di dire stupidaggini gratuite.
La verità è che siamo troppo tolleranti. Dimostri di non meritare risposte fin troppo articolate e corrette come quelle di Rino e per questa ragione ti banno. Gli idioti e i provocatori sono gli individui più pericolosi, quando poi sono entrambe le cose assieme, la miscela è addirittura esplosiva…
A mai più rivederci.
Fabrizio

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dia 9:00 am - 11th Novembre:

ma perché è bannato? Non capisco. Obiettivamente i temi della questione maschile, e i vari modi in cui vengono articolati, qui e altrove, si prestano a equivoci/confusioni, a cui si devono aggiungere le “interferenze” (in senso buono, ottimo) dei commenti di aderenti o simpatizzanti che non sempre – come ha confermato Fabrizio – sono in linea con “l’orizzonte valoriale”, e si abbandonano (legittimamente, niente di male) a sfoghi e tirate anti-femmina che effettivamente sembrano andare nella direzione descritta da K. Perché non approfittare di K. per chiarire, come hai appena fatto con me, Fabrizio, sulla questione del “beta”. Davvero, lo dico senza provocazione o polemica né niente. Sono stata bannata dalla 27a ora per un commento che non conteneva niente di offensivo, come non contiene niente di offensivo (o “pericoloso”), secondo me, quello di K.
Perché bannare? E in modo così aggressivo? Non lo capisco, giuro.

La narrativa del “pericoloso provocatore” è pericolosa pure quella, secondo me.

Quello che viene qui e ti fa le pulci, ti si mette a cercare il pelo nell’uovo o la trave nell’occhio, ti fa il bastian contrario e rompe le scatole (eccomi!), è anche uno che si prende la briga di leggere quello che scrivi, che scrivete, si va a leggere i documenti, i link, i rimandi, va a vedere i video, ci pensa su (rieccomi!). E’ uno a cui stanno a cuore le stesse cose che stanno a cuore a voi. E’ male? Va combattuto?

Ho fatto il liceo a roma negli stessi tuoi anni, Fabrizio, e ricordo le assemblee. Se uno diceva “a” era un provocatore fascista o servo dei padroni (in questo caso del femdominismo). E’ un peccato.

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Rita 9:23 am - 11th Novembre:

Lungi da me il fare l’esegeta di Rino che si spiega benissimo da sè, ma mi pare che il punto che mai si riesce a cogliere è che una diversità non implicherebbe in toto una posizione di valore rigida. Così Kernunoos la applica al femminile. Se faccio lavori da femmina o giochi da femmina resto inferiore perchè l’attività da “femmina” non sviluppa intelligenza …

Dice qui:

se tu avessi una figlia femmina come la educheresti? sapendo che i giochi tradizionalmente femminili come le bambole sono poveri di stimoli paragonati ai giochi per maschi come il meccano o le costruzioni che si suppone sviluppino maggiori capacità di ragionamento e problem solving

Ma sai quanta fantasia hanno sviluppato mia madre e mia nonna facendo l’uncinetto, il lavoro a maglia, il ricamo, il tombolo e perfino i gnocchi…che poi hanno potuto utilizzare come capacità di “problem solving” in molti ambiti? laugh

E allora tutti i maschi che hanno disdegnato il meccano e le costruzioni e hanno preferito il pallone o la pistola ad acqua sono stati “educati” male dai genitori?

Per inciso: personalmente ho trovato molti più genitori del passato “preoccupati” se il figlio s’interessava al mezzopunto piuttosto che se la figlia giocava con le costruzioni e i Lego. Pure io c’avevo i Lego insieme alle bambole e all’altra mercanzia anche se non ho fratelli maschi.

Per secondo inciso: generalmente ho sempre notato che sono i bambini che scelgono i giochi e i genitori si fanno guidare dall’interesse che i figli manifestano nell’acquisto dei giochi, perlomeno negli ultimi quarant’anni, da quando ho memoria io. Di media (sottolineo la parola “media” ) i genitori vogliono la felicità dei figli e non agiscono da Kapò per conto della potente oscura mente mondiale che vuole stravolgere e sottomettere la forza delle femmine eh..

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Fabrizio Marchi 9:41 am - 11th Novembre:

“ma perché è bannato? Non capisco”. (Dia)
Per una semplice ragione, Dia: perché non è in buona fede.
Ci sono mille maniere per criticare e per fare le pulci, come tu stessa hai fatto più volte, ma come vedi al di là di qualche tiratina di orecchi (si fa per dire…) da parte del sottoscritto , non siamo andati.
A mio parere (mi sbaglierò ma un po’ di esperienza ormai credo di averla…) Kernunoos la sa più lunga di quanto potrebbe sembrare o vorrebbe far credere, e non penso di essere il solo ad aver colto questo aspetto.
Guarda che qui, prima che tu approdassi, ci siamo confrontati e divisi pubblicamente su questioni fondamentali (penso ad esempio a temi quali l’aborto oppure a diversi approcci interpretativi dal punto di vista culturale-filosofico-politico) ma ciò che ha contraddistinto il dibattito sono sempre stati la chiarezza e lo spirito costruttivo da parte di tutti. E proprio quello spirito ha permesso ad alcuni di noi, pur nella diversità, di convivere serenamente e amichevolmente, come puoi constatare. Credo che ti sarai accorta che in questo spazio ci sono sensibilità culturali e filosofiche (e anche religiose) diverse. Ma tutti hanno la maturità e l’intelligenza di mantenere la discussione in un determinato alveo. Proprio noi, cara Dia, siamo un esempio di convivenza fra diversi, oltre la linea politica del sito e del movimento. E credo che sia evidente. .
A mio parere invece, Kernunoos è uno che ha le idee molto chiare (dal suo punto di vista, ovviamente, e questa non è certo una colpa), non ha nessuna reale intenzione di dialogare e non viene qui con l’intento di confrontarsi ma di “sfasciare”, provando a disarticolare la nostra analisi e tentando(molto debolmente) di minarla alla radice.
La sua replica alla risposta di Rino al suo post (semplicemente penosa, e non sto parlando dal punto di vista dialettico-argomentativo, credimi, perché ciascuno si esprime come sa, ed è molto raro che qualcuno possa essere alla sua altezza), è emblematica, da questo punto di vista. Sto parlando del suo atteggiamento, del suo “disinvolto” e anche un po’ saccente glissare e proseguire sullo stesso binario come se nulla fosse, come se ciò che gli è stato risposto fosse acqua fresca.
“Conosco i miei polli” e Kernunoos è uno di quelli che non mi piace. E mi piace ancor meno perché ha capito perfettamente ciò che vogliamo dire ma finge di non capirlo. E fingeva di non capirlo ancor prima di scrivere il suo primo commento.
E allora, se ho capito qualcosa e se il mio intuito non mi inganna (e spero sempre di essere smentito…) è meglio che continui a beccare nel suo cortile così come io non vado a mettere il naso negli affari degli altri…
Mi sono spiegato?
Fabrizio
P.S. Ciò detto, voglio essere chiaro, se dovessi ravvisare un cambiamento reale di atteggiamento da parte sua, qualora si facesse ancora vivo, non avrei esitazione a riammetterlo nel blog…ma non credo che ciò accadrà, sempre se ho capito qualcosa…(e sarei felice di non averla capita)

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Alessandro 10:42 am - 11th Novembre:

Il ragionamento di Kernunos è pieno di forzature. Non c’è alcun giudizio di valore nelle differenziazioni tra i sessi evidenziate. Io stesso ho evidenziato che la maggior propensione all’azione e al rischio degli uomini rispetto alle donne non sempre è foriera di “doni” ma spesso fonte di disastri, ma se nego che sia così, in nome del politicamente corretto imperante, allora dimostro di essere banale e superficiale, nel migliore dei casi. Spesso c’è più grandezza nell’amministrare in maniera saggia e accorta la vita familiare, cosa a cui molte donne si sentono votate, che, come le cronache degli ultimi tempi testimoniano, ad amministrare, sotto la luce dei riflettori, uno Stato, aspirazione più maschile che femminile.
L’accostamento al razzismo è poi fuorviante, proprio perchè non si sta esprimendo un giudizio di valore, di inferiorità o superiorità, come nel caso del razzismo. Se io dico che gli italiani sono, in questo momento storico, meno propensi a rispettare le leggi, soprattutto in materia fiscale, rispetto ai tedeschi sono razzista? No, semplicemente sto fotografando la realtà. Ciò non toglie che gli italiani possono dimostrarsi preferibili ai tedeschi sotto altri aspetti. Per esempio sono abbastanza immuni da forme becere di sciovinismo, se non recentemente di matrice regionalista, come nel caso della Lega Nord, e ciò li rende più “pacifici” rispetto ai tedeschi o ai francesi per esempio.

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Rino 6:17 pm - 11th Novembre:

Kernunoos si è comportato come un troll, tra i cui comportamenti tipici figura questo: fregarsene bellamente delle risposte ottenute. Riproporne subito altre …per poi ignorare pure quelle.

Tuttavia anche i troll, in prima battuta possono essere di stimolo a chiarire – a favore di altri ovviamente – dubbi o apparenti contraddizioni. Per questo ho risposto seriamente, nonostante subodorassi la trappola.

Non mi vanto di avere un gran fiuto, ma dopo 14 anni di web ho smesso di essere un ingenuo su quel che vi accade.

Resta sempre viva la domanda: ma perché così tanti uomini che pur potrebbero costruire si dedicano invece alla distruzione?

Certo, a questa domanda la psicologia sa rispondere, ma lo stupore di fronte a questo spettacolo resta sempre intatto.

RDV

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mauro recher 6:52 pm - 11th Novembre:

non è pertinente al tema ,ma visto che si parla di troll ,anche Marina Terragni non è immune ,o meglio ,commenta un articolo di un maschio pentito ,anch’io gli ho dedicato alcuni pensieri
http://femdominismo.wordpress.com/2011/11/11/ancora-una-volta-marina-terragni/
———————————————————–
Paolo Baldini, sul Corriere di oggi (“Misoginia online”, pag. 33 ,la Terragni commentava questo

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Leonardo 7:14 pm - 11th Novembre:

Il razzismo tra etnie non centra niente perché in tutte le etnie ci sono maschi e femmine, ed in tutte le etnie le femmine hanno le stesse caratteristiche come le hanno i maschi; almeno in questo c’è una certa uguaglianza tra i popoli.
kernunoos e uomini di tutto il mondo, andiamo a farci una birra e lasciamo le donne alle loro stronzate…

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dia 7:50 pm - 11th Novembre:

kernunoos e uomini di tutto il mondo, andiamo a farci una birra e lasciamo le donne alle loro stronzate…

… e l’orizzonte valoriale?

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Fabrizio Marchi 8:16 pm - 11th Novembre:

“kernunoos e uomini di tutto il mondo, andiamo a farci una birra e lasciamo le donne alle loro stronzate…” (Leonardo)
Se invece non prendiamo tutto alla lettera, come in questo caso ha scelto di fare Dia, credo che anche in questa affermazione di Leonardo ci sia una sorta di tipica leggerezza maschile frammista ad un pizzico di cameratismo e se vuoi di goliardia altrettanto maschile. Magari un po’ da “caserma”, questo sì, ma vivaddio, nei limiti, non mi sembra che possa rappresentare un problema. Forse è proprio per il fatto che sei una donna, cara Dia, che non riesci a cogliere questo aspetto (nulla di male, sia chiaro).
L’”andarsi a prendere una birra” (che è un po’ più di tradizione anglosassone, da noi potrebbe essere un bicchiere di vino, ma il senso è lo stesso) è più o meno consapevolmente o inconsapevolmente, la richiesta di uno spazio maschile, e la rivendicazione della necessità di uno spazio maschile.
Metterei in questo caso per un attimo da parte gli orizzonti valoriali…
Fabrizio

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Marco Pensante 8:30 pm - 11th Novembre:

E perché la birra e gli orizzonti valoriali dovrebbero escludersi a vicenda?

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dia 8:39 pm - 11th Novembre:

eh, però se le stronz**e offensive maschili si chiamano cameratismo, troviamo un corrispettivo per quelle femminili. Se no liberté fraternité egalité vanno a farsi benedire, e Scalfari e tutti gli uomini dei lumi ci restano male.

Qui ogni tanto leggo “vaginate”, ma fa un po’ AIED.

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kernunoos 9:07 pm - 11th Novembre:

non sono sicuro che il mio precedente messaggio sia giunto a destinazione, per cui lo ri-scrivo.
Non capisco cosa ci sia di strano nelle mie risposte: il mio pensiero segue il costituzionalismo e il diritto moderno che affermano che ogni individuo a prescindere da sesso, razza, religione, fede politica ecc. ha diritto a realizzarsi pienamente e la società deve predisporre le condizioni affinché avvenga tale realizzazione.
Rino si esprime in modo aforismatico e mi lascia dei dubbi sulle sue idee. Quando scrive: “Non hanno invece il diritto di fingere di essere ciò che non sono, di insultare gli UU perché sono proiettati verso le idealità, lo spreco di sé, il rischio. Non hanno il diritto di rovesciare la propria legittima prudenza in capo di accusa contro coloro che corrono i rischi al loro posto. Hanno il diritto di avere paura e di assecondarla, non quello di insultare i coraggiosi.” mi lascia perplesso.
Così come quando dice che diversità non vuol dire inferiorità e che il femminismo ha messo in testa queste idee alle donne mentre le nostre nonne erano contente di stare a casa a rammendare calzini anziché dedicarsi ad attività strettamente maschili. Ma come facciamo a stabilire cosa vogliono o non vogliono fare le donne se prima non diamo loro la possibilità di scegliere?
questi discorsi mi sembrano simili a quelli dei musulmani osservanti che giustificano la sottomissione delle donne con il volere di Allah e con la natura delle donne stesse che secondo loro preferiscono stare a casa di propria spontanea volontà.
se non è questo il senso dell’editoriale, allora qual è?

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Fabrizio Marchi 9:43 pm - 11th Novembre:

“Non capisco cosa ci sia di strano nelle mie risposte: il mio pensiero segue il costituzionalismo e il diritto moderno…” (Kernunoos)
No, non è così, il tuo pensiero e soprattutto il tuo (miserabile) obiettivo è quello di metterci in bocca cose che mai abbiamo pensato e tanto meno sostenuto. Ora arrivi addirittura ad utilizzare il meglio del meglio del campionario femminista: siamo come e forse peggio dei mussulmani. Complimenti,veramente un colpo da fioretto, non c’è che dire. Fra un po’ scommetto che ci dirai che sotto sotto siamo pure un po’ “sfigati”, dai, sii sincero…
Non entro nel merito delle tue inesistenti e soprattutto false argomentazioni. Non avrebbe senso dal momento che oltre che troppo fragile intellettualmente sei anche in palese malafede, nonostante tu faccia di tutto per cercare furbescamente (lo credi tu) di dimostrare il contrario. E dialogare con una persona in malafede non ha alcun senso.
Avevo deciso di bannarti (soprattutto per non perdere tempo con simili strumentali sciocchezze) ma Rino che è più tollerante di me (forse perché non è mai stato neanche per un giorno un Kommmunistaccio come il sottoscritto che di quell’esperienza ha ereditato le maniere forti e i modi rozzi) mi ha suggerito di darti un’altra chance, come si suol dire, così sarà contenta anche Dia, la quale anch’essa (non te la prendere, Dia, perché è così e lo sai anche tu) ha una sorta di malsana attrazione per un certo tipo di provocazione fine a se stessa.
Tu sei molto peggio però, perché lei fondamentalmente gioca, ma non è in malafede. Tu sei un provocatore e sei pure in malafede.
E va bè, per questa volta ti pubblico, non so per l’immediato futuro. Di certo non possiamo perdere tempo con chi provoca e non ha neanche la capacità di contro argomentare.
Fabrizio

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Andrea 9:46 pm - 11th Novembre:

>>
Così come quando dice che diversità non vuol dire inferiorità e che il femminismo ha messo in testa queste idee alle donne mentre le nostre nonne erano contente di stare a casa a rammendare calzini anziché dedicarsi ad attività strettamente maschili.
>>
Invece, secondo te, gli uomini erano contenti di crepare in miniera, nelle cave o in qualche cantiere?
http://antifeminist.altervista.org/risorse/lavori_ripugnanti.htm
Ma tu non credi che il passato non possa essere guardato con gli occhi del presente?
Non pensi che noi siamo semplicemente il “prodotto” di chi e di ciò che ci ha preceduti?

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Rino 10:09 pm - 11th Novembre:

@ Kernunoos
Spiace doverlo notare, ma attribuire agli altri opinioni che non hanno e affermazioni mai fatte è un altro comportamento trollistico.

Tu hai capito che in realtà io sono un porco maschio sciovinista, misogino e veteropatriarcalista che vuole le donne ai fornelli perché quello è il loro destino naturale. Sono un criptotalebano.
Ora io dovrei correre a smentire tutto ciò.

Ma io non risponderò mai a domande tipo: “Tu pensi che i “negri” siano essei umani? Pensi che i “giudei” siano persone? Pensi che le femmine abbiano l’anima?” Non rispondo a queste domande. Perché non sono domande.

Ho scritto che le nostre nonne erano ben certe del loro valore, tu hai tradotto “felici di rammendare calzini”.
Ciò prova che non sei in buona fede.

RDV

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Rita 10:34 pm - 11th Novembre:

e io continuo a non capire perchè il rammendo dei calzini debba essere un’attività così disprezzata da Kernunoos.. laugh

Io lo manderei in giro coi buchi in punta per provare la sensazione del contorno del bordo che ti taglia i pollicioni, così s’empara a non considerare “attività inferiore” il rattoppo dei buchi.

Scusate la divagazione, torno seria

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dia 10:09 am - 12th Novembre:

forse voi sapete cose di kernunoos che io non so, oppure che non colgo. E quindi ne sapete più di me, e mi rimetto al vostro giudizio.

Leggendo l’ultimo commento di Rino mi accorgo di come effettivamente K. riformuli in modo sommario, semplificatorio e “incorretto” l'”orizzonte valoriale” proposto nel vostro manifesto e negli editoriali.

Siccome preferisco partire dal presupposto che tutti siano in buona fede – al massimo polemici o provocatori (bene), ma non nemici pericolosi – pensavo una cosa: come è capitato a me leggendo i siti sulla questione maschile, si incontrano molte voci tra i commenti, alcune francamente piene di un odio viscerale per “le donne” e dedite a sparate che altro che da caserma e protopatriarcato: insulti, offese e spari nel mucchio, che vengono simpaticamente liquidati come “virili intemperanze cameratesche”. Proprio perché non sono stigmatizzate e non c’è nessuna presa di distanza, se non molto blanda e distratta, ci si può confondere. D’altra parte, questi commentatori che esprimono giudizi così viscerali ed estremi e aggressivi sono uomini in carne ed ossa che portano qui la loro esperienza. E se non qui dove?

Forse K. (che non è detto sia uomo, però…) reagisce a questi commenti, e non presta la dovuta attenzione alle argomentazioni articolate – e non sempre facili da mettere a fuoco o inquadrare “in the larger picture” – di Rino e Fabrizio o altri editorialisti.

Ma va bene così.

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Fabrizio Marchi 11:49 am - 12th Novembre:

Per la verità io non so assolutamente nulla di Kernunoos, Dia, mi attengo a quanto scrive e soprattutto a come scrive (cioè al suo modo di porsi), e tanto mi basta per capire…
“Siccome preferisco partire dal presupposto che tutti siano in buona fede – al massimo polemici o provocatori (bene), ma non nemici pericolosi …” (Dia)
Non penso affatto che Kernunoos sia un nemico pericoloso (magari fossero quelli come lui i nostri nemici, da quel dì che avremmo già vinto…). Penso solo che sia una persona in malafede con la quale non ha nessun senso avviare un confronto, anche perchè è lui stesso che nei fatti lo rifiuta, né potrebbe essere diversamente. Per la semplice ragione che il suo obiettivo non è quello di ragionare (e ovviamente anche di esprimere delle critiche) o di cercare di capire ciò che noi sosteniamo (che è molto chiaro, a mio parere, se solo ci fosse un pizzico di buona fede e di buona volontà) ma quello di affibbiarci a priori, come ha già detto Rino, la patente di maschilisti, sessisti, razzisti, sciovinisti, suprematisti, fascisti, superomisti, islamisti (pare che sia diventato un insulto nel nuovo dizionario politicamente corretto e femminista…) e chi più ne ha più ne metta.
Io non so se il Kernunoos abbia letto il nostro Manifesto, i nostri editoriali e i nostri articoli di fondo, ma se lo ha fatto o meno non cambia nulla, per le ragioni che ho appena spiegato e che ha spiegato anche Rino nella sua brevissima ultima replica (dopo quella molto più articolata ed esaustiva che il nostro “amico” ha disinvoltamente glissato, per malafede e perché è consapevole di non essere all’altezza di una risposta adeguata).
Se il mio obiettivo è quello di gettare discredito sul mio interlocutore, e per far questo deformo e distorco volutamente e artificiosamente ciò che il mio stesso interlocutore scrive e sostiene, è evidente che qualsiasi confronto è già morto in partenza. Punto e fine dei giochi.
Se il concetto di diversità viene sovrapposto a quello di inferiorità/superiorità, e nonostante più che esaustive spiegazioni arrivi addirittura a paventare che saremmo sostenitori di una sorta di apartheid fra i sessi, io non posso farci nulla. Se io dico che le foglie sono verdi ma tu insisti nel sostenere che io solo a parole dico di vederle verdi ma in realtà penso che siano arancioni a pallini rosa, io non posso fare nulla per farti cambiare idea, se non invitarti ad ascoltare e a leggere in modo più attento ciò che dico e scrivo. Dopo di ciò chiudo i battenti e ti saluto. Anche perché insistere, oltre un certo punto, sarebbe sciocco e privo di senso. Perché oltre un certo limite ci sono solo malafede e imbecillità. E con entrambe non c’è nulla da fare, non ci sono soluzioni, bisogna solo starne alla larga.
Fabrizio

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kernunoos 12:34 pm - 12th Novembre:

intanto nessuno ha ancora veramente risposto ai miei interventi o chiarito eventuali miei fraintendimenti sul contenuto di questo editoriale, a parte sostenere che “siccome sei in mala fede allora non meriti repliche”.
Mi viene da pensare che abbiate la coda di paglia.

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Fabrizio Marchi 12:54 pm - 12th Novembre:

“intanto nessuno ha ancora veramente risposto ai miei interventi o chiarito eventuali miei fraintendimenti sul contenuto di questo editoriale, a parte sostenere che “siccome sei in mala fede allora non meriti repliche”.
Mi viene da pensare che abbiate la coda di paglia”. (Kernunoos)
Va bè, come si dice a Roma ,questo “o c’è o ce fà”.
A te la scelta. O sei in mala fede o sei un idiota o entrambe le cose. Per essere ancora più chiaro ti invito a rileggere la risposta di Rino alle tue osservazioni.
Poi se non la capisci o non la vuoi capire il problema è solo tuo (però a quel punto sei bannato e definitivamente, “amico mio”, perché tu sei qui per perdere tempo ma io no…).
Questa è la risposta di Rino (anche non te la meriti, secondo me, e questo tuo ultimo poverissimo e banalissimo commento lo dimostra…):
“Kernunoos.
Buon nick da usare in una bacheca creata e gestita da maschi. Come dire: “State in campana perché non sono uno sprovveduto”.
Bene.
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Ne approfitto per linkare:
http://www.maschiselvatici.it/index.php?option=com_content&view=article&id=58:-sulliniziazione-e-la-fine-delle-iniziazioni&catid=10:liniziazione-maschile&Itemid=26
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Dalla combinazione delle tue argomentazioni si ricava che io sono sessuorazzista. A mia insaputa, se va bene, se invece va male consciamente ma dissimulatamente. Lo stesso dicasi di chi ha pubblicato il mio intervento, ovviamente. Stiamo ingannando noi stessi o quantomeno …ci proviamo con gli altri, sperando che ci caschino.
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Un dogma femminista: diversità = superiorità/inferiorità.
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Tutta la tua argomentazione si basa sull’idea che possano esistere superiorità e inferiorità, non parziali, limitate, settoriali, ma integrali e totalizzanti che si fonderebbero su, e sarebbero espressione di, corrispondenti superiorità e inferiorità ontologiche. Superiorità e inferiorità non ambivalenti, autocontraddittorie, contingenti, prospettiche, complementari ma assolute.
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Tu dunque leggi la superiorità in un campo, una dimensione, una prospettiva, una distanza, un ambito (e ciò è la definizione stessa di differenza) come superiorità intrinseca, radicale e primigenia. Dire “superiorità limitata” invece significa dire “differenza” la quale non può essere pensata, non può esistere se non come attitudine parziale (e somma di attitudini parziali) diversamente orientata/e. Dire “differenza” significa dire “superiorità potenziale” verso alcuni aspetti e non altri dell’esperienza possibile.
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Tautologie, banalità ben note alle nostre nonne (sicure di sé e senza animosità antimaschile) ma ignote al femdominismo (ignote però solo quando torna utile).
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E’ stato il femminismo a bollare ogni diversità come falsa, mistificatoria invenzione maschile e a vedere in essa (in qualsiasi ambito descritta, rilevata, notata) un attacco al valore della D. Non esistono differenze, questo è il dogma nel quale tu credi (o fingi di credere qui, nella polemica contro di noi). Verità assoluta, limitata però al femminismo c.d. “ di Genere”.
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Altro femminismo, altro dogma.
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Esiste infatti anche l’altra verità , non meno assoluta della precedente, ancorché del tutto confliggente con essa. Esiste anche il controdogma, quello giurato dal femminismo c.d. “della differenza” (per qualche considerazione sul tema mi permetto di linkare U3: http://www.uomini3000.it/ Due maschere un volto).
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Stranamente, il femminismo della differenza, quando parla di differenze celebra il di-più femminile in ogni campo, mai un di-più maschile in qualche ambito (se non sul versante del male, ovviamente). Non meno stranamente, anche il femminismo di Genere celebra il “di-più” femminile, nello stesso istante in cui nega che esista e possa esistere alcun “di-più”. Lo avevi notato?
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La differenza F/M dunque esiste ma al tempo stesso non esiste. Secondo utilità è vera la verità del femminismo di Genere o quella del femminismo della Differenza. La differenza può dunque essere proclamata dalle DD ma non dagli uomini, altrimenti sono sessuorazzisti. Come noi.
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Il delirio sup/inf.
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Al fine di svelare il nostro sessuorazzismo, ci hai poi attribuito l’opinione secondo cui la civiltà bianca della tecnica sarebbe superiore alle civiltà tradizionali. Anche qui hai usato una parte per estenderla al tutto. Ma lo hai fatto tu, non noi. Anche qui l’innegabile superiorità della civiltà tecnica in alcuni ambiti (… astronavi, gas nervino, telefonini, sacchi di plastica, bombe atomiche, crisi finanziarie…) è stata da te interpretata (forse solo a fini polemici) come superiorità tout-court. E’ vero, ci sono milioni di bianchi che si pensano superiori per questo (sulla stessa strada ci sono ora anche milioni di “gialli”). Ma non ci siamo noi.
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Ogni superiorità parziale è una differenza e la somma di superiorità parziali è una somma di differenze. Che la civiltà bianca della tecnica (in via di ingiallimento) sia “superiore” è ipotesi delirante. Come è folle affermare che un delfino è superiore ad una primula. Usciamo dalla gabbia femdominista. Usciamo dal delirio della valutazione superiore/inferiore. E’ ora di finirla. Che la proiezione al dono sia superiore all’attitudine all’accoglienza, forse lo pensi tu, non noi”.
RDV

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Leonardo 1:23 pm - 12th Novembre:

dia, tu sei in malafede, te la prendi tanto perché ho detto stronz…ate femminili, una frase che potresti sentire ovunque, anzi se guardi qualche vecchio film, di battute sulle donne ce ne sono molte
come in questo horror del 56, al minuto 0:47:24

http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=ycunHUi5kIk#t=2844s

Poi parlare delle stronzate maschili è consuetudine, nessuno ci fa caso.
Per il resto come ha detto Fabrizio è una battuta legera, da birreria.
Io vado poco nei forum femministi, perché davvero al 90 per cento dicono Stron…zate e neanche puoi controargomentare che vieni censurato.
dia, non credi che parlare su un forum di questione maschile di cavalleria ne riceverai poca?
E poi c’è il momento per piangere, per attaccare e per ridere…

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kernunoos 4:42 pm - 12th Novembre:

è la stessa risposta di prima che non ha risolto i miei dubbi. io ho semplicemente sostenuto che un individuo ha diritto alla propria realizzazione senza alcun tipo di ostacolo relativo a sesso, censo, religione, politica ecc. e la società deve essere finalizzata a questo. uno dei modi per realizzare tutto ciò è la creazione di paradigmi sociali e culturali trasversali ai generi che limitino il piu possibili determinate costrizioni e stereotipi.
ed è la stessa cosa che sostiene Warren Farrell, apparentemente il massimo esponente del movimento mascolinista.
a leggere certi inteventi (e non mi riferisco solo ai commenti) sembra che per voi questa sia una bestemmia, ma se mi dite che non è così allora vuol dire sono io ad aver frainteso e che alla fine siamo d’accordo.

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dia 5:12 pm - 12th Novembre:

e chi cerca cavalleria, leonardo? che c’entra? che importa se me la prendo o no?
e una cosa che non capisco è come si certifica la buona fede. Chi dà la patente?
Non dovrebbe essere rilevante, essere o non essere in buona fede, se il contributo è stimolante o in qualche modo utile al dibattito. A meno che per dibattito non si intenda solo “Bene, bravo grazie!” come Petrolini-Nerone.

Dopo gli interventi di K., Rino e Fabrizio hanno chiarito diversi punti, che prima non erano chiari neanche a me. A prescindere che io sia in buona o mala fede.

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Fabrizio Marchi 9:09 pm - 12th Novembre:

“ho semplicemente sostenuto che un individuo ha diritto alla propria realizzazione senza alcun tipo di ostacolo relativo a sesso, censo, religione, politica ecc. e la società deve essere finalizzata a questo. uno dei modi per realizzare tutto ciò è la creazione di paradigmi sociali e culturali trasversali ai generi che limitino il piu possibili determinate costrizioni e stereotipi”. (Kernunoos)
Bene. Sottoscrivo completamente. Perché, ti risulta forse che noi siamo contrari a quanto hai appena scritto? Ti risulta che noi siamo sostenitori di un modello sociale fondato sull’esclusione e sulla discriminazione di classe, di genere, di razza o di religione? Tutto questo casino per arrivare a questo?
Ma di cosa stiamo parlando Kernunoos, ma ti diverti a prenderci in giro oppure hai tempo da perdere e hai deciso di farlo perdere anche agli altri?
“a leggere certi interventi (e non mi riferisco solo ai commenti) sembra che per voi questa sia una bestemmia…” (Kernunoos)
Ma cosa stai dicendo? Ma cosa ti inventi? Ma stai vaneggiando? Ma hai letto la nostra Carta dei Principi? Non ho parole, credimi, non so neanche cosa dire…
“se mi dite che non è così allora vuol dire sono io ad aver frainteso e che alla fine siamo d’accordo”. (Kernunoos)
Ecco, bravo, questa è l’unica cosa sensata che hai detto fino ad ora. Tutto è bene quel che finisce bene…
Sarà veramente così? Speriamo…
Fabrizio

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Rino 10:28 am - 13th Novembre:

Dia:
>>
come è capitato a me leggendo i siti sulla questione maschile, si incontrano molte voci tra i commenti, alcune francamente piene di un odio viscerale per “le donne” e dedite a sparate che altro che da caserma e protopatriarcato: insulti, offese e spari nel mucchio,
>>
E’ vero.
1- La misoginia esiste e molti UU approfittano di siti e forum e blog del Momas per eruttarla. Con ciò inquinano, deformano, stravolgono, depistano, strumentalizzano. Questo è un danno permanente portato alle ragioni degli UU. Essi offrono il destro alla liquidazione aprioristica del Momas, anche da parte di UU e DD in buona fede, che sono portati a vedere il movimento come un contenitore di veleni.
2- Esiste però anche una misoginia proiettiva, non in chi scrive ma in chi legge: ciò deriva dal fatto che sin qui del femminismo si sentito parlare solo bene e che ogni critica è stata resa impossibile e liquidata come cmq e sempre misogina. Lo stesso dicasi di ogni sguardo al lato oscuro del femminile.
Che c’è ma non lo si vuol vedere e non lo si può denunciare.
3- C’è poi una misoginia reattiva: ad es. quella dei padri separati che, ridotti al limite dell’umana sopportazione, sparano insulti in tutte le direzioni.
E qualche volta sparano piombo vero contro le ex e poi contro se stessi.
Ora, se un palestinese smette di distinguere tra ebrei e israeliani e diventa antisemita, la cosa è grave e del tutto ingiustificabile, ma psicologicamente comprensibile.
4- La misoginia esiste. Qui si esige di ammettere e confessare che esiste anche la misandria.
Oggi non più latente o parziale, non biasimata e combattuta, ma celebrata, alimentata dall’intero sistema culturale. Operativa ed efficace (nel costume, nelle leggi e nella giurisprudenza) E nello stesso tempo negata.
Ci tornerò sopra.

RDV

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dia 2:07 pm - 13th Novembre:

rino: “La misoginia esiste. Qui si esige di ammettere e confessare che esiste anche la misandria.

Magnifico. “Balance and recognition”, per gli anglofoni. Sottoscrivo. Per questo, sarebbe importante non usare i tanto (giustamente) vituperati “due pesi e due misure” nel bocciare o promuovere i commenti di chi interviene.

Se chiamiamo forme più o meno aggressive di misoginia “cameratismo”, dobbiamo necessariamente fare lo stesso per le forme di “misandria”. Trovare un termine corrispondente: es. “cucinatismo”, o altro.

Questo sorvolare sull’una e bastonare la seconda può generare confusione.

E daniele, non ce l’ho con te. Non mi offendo se in un blog maschile c’è qualcuno che dà delle stronze a tutte le donne, perché non credo che esista un soggetto “tutte-le-donne”, quindi è come leggere niente. Il giorno che darai della stronza a me, vedrai che non mi tiro indietro. So incassare o ribattere, chiedere scusa o rilanciare. A seconda. Odio il vittimismo, in tutte le sue forme.

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Fabrizio Marchi 3:00 pm - 13th Novembre:

“…Per questo, sarebbe importante non usare i tanto (giustamente) vituperati “due pesi e due misure” nel bocciare o promuovere i commenti di chi interviene.
Se chiamiamo forme più o meno aggressive di misoginia “cameratismo”, dobbiamo necessariamente fare lo stesso per le forme di “misandria”. Trovare un termine corrispondente: es. “cucinatismo”, o altro.
Questo sorvolare sull’una e bastonare la seconda può generare confusione”. (Dia)
Dia, dico anche a te ciò che ho detto proprio ieri a Daniele e a Marco, e cioè che dobbiamo avere la capacità e la sensibilità di relativizzare e di contestualizzare le cose.
La questione che sollevi, per ciò che ti riguarda, è sorta in seguito ad un post di Leonardo, che io stesso avevo invitato a non prendere alla lettera ma per quello che era, cioè una (piccola) boutade, diciamo tra il “machista” e il goliardico. E francamente credo che tutti lo abbiano interpretato in questa maniera, eccetto te. Non certo perché sei stupida, tutt’altro, ma perché ti piace fare le pulci a tutto e a tutti, come tu stessa hai ammesso e come è evidente, e non ne passi, come si suol dire, neanche una che è una. La cosa può essere anche divertente e stimolante, a patto, come tutte le cose di questo mondo, di non esagerare, altrimenti, da stimolante che è rischia di diventare pedante e anche un po’ stucchevole (parlo in generale, naturalmente). .
Ricordo che molte/i, ovviamente in malafede, ed è accaduto spesso, hanno preso degli stralci qua e là di alcuni commenti nel nostro blog e li hanno diffusi in rete, dicendo:”Ecco il vero volto degli Uomini Beta, ecco chi sono…”. Ecc. ecc.
Ora, cerchiamo, almeno fra noi, di non comportarci nella stessa maniera e di avere quel pizzico di sensibilità per capire quando, come, perché, in che maniera, da chi, in quale contesto, in quale frangente e chi più ne ha più ne metta, un determinato concetto o una determinata frase vengono espressi.
Relativizzare significa anche capire che questo è uno spazio maschile, concepito e realizzato proprio per dare la possibilità agli uomini (anche e soprattutto ai più deboli, ai meno culturalmente avveduti, ai più problematici e via discorrendo) di esprimersi liberamente, cosa che, oggettivamente, non possono fare normalmente e pubblicamente perché l’attuale contesto glielo impedisce. E’ già estremamente difficile esprimersi pubblicamente in modo critico nei confronti del femminile per un uomo di livello sociale e culturale medioalto, figuriamoci quanto può esserlo per un uomo di condizione socioculturale medio bassa.
E’ chiaro questo punto? Bene. Se è chiaro io credo che dovremmo fare tutti un piccolo sforzo di comprensione in tal senso. Questo vale anche per te, Dia, proprio perché non sei una sprovveduta e sei secondo me munita di quella sensibilità e capacità di contestualizzare e relativizzare a cui facevo poc’anzi riferimento.
Sono altresì convinto di un fatto. E cioè che il livello della discussione in questo blog è mediamente molto alto, come, devo dire, ci hanno riconosciuto in parecchi/e. Di conseguenza, se una tantum, c’è qualcuno che se ne esce con una battuta un po’ più sopra le righe del normale in uno spazio libero, concepito e creato appositamente per essere tale (nei limiti della civile convivenza, del rispetto degli altri e del nostro Statuto) , bè, io direi che si potrebbe anche chiudere serenamente un occhio senza la necessità di aprire chissà quale processo alle intenzioni…
Lasciamo agli avvoltoi e alle cornacchie in servizio permanente questo compito. Tanto loro le pulci anche se non le trovano se le inventano, in questo sono specialisti…
Fabrizio
p.s. poi se vogliamo ragionare di misoginia e misandria è un altro discorso (e condivido completamente l’ultimo commento di Rino nel merito). Ma questo non deve avere nulla a che vedere con qualche uscita extemporanea e un pò sopra le righe da parte di qualcuno…

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dia 3:19 pm - 13th Novembre:

senz’altro, Fabrizio. Sono d’accordo. Un’unica cosa, da feticista dell’ultima parola: non volevo fare processi, solo registrare piccole asimmetrie che possono ritorcersi contro di voi, più che contro di me, che non sono neanche uomo, quindi ho meno da perdere, in questo senso.

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Fabrizio Marchi 3:46 pm - 13th Novembre:

“…non volevo fare processi, solo registrare piccole asimmetrie che possono ritorcersi contro di voi…” (Dia)
Proprio per questa ragione abbiamo deciso di pubblicare un “avviso ai naviganti” in tutte la pagine del sito che specifica che la linea politica, la filosofia e l’orizzonte valoriale del Movimento non si evince dai commenti nel blog ma dal Manifesto e dagli scritti pubblicati nello spazio degli articoli e degli editoriali.
Di più non si può fare. Se qualcuno diffonde calunnie gratuite sul nostro conto non possiamo certo impedirlo. D’altronde, prima di iniziare questa avventura (straordinaria) lo avevamo messo in preventivo.
Ma questo non può e non deve precludere la possibilità alle persone di potersi esprimere liberamente e anche, entro confini accettabili, sopra le righe. Va benissimo così. E’ giusto che gli uomini abbiano uno spazio dove sfogarsi senza essere giudicati o metaforicamente bastonati da chicchessia, altrimenti non avrebbe neanche senso un luogo come questo. Basterebbe il sito con gli articoli e i video. Ma non è sufficiente. E’ quindi giusto e legittimo che gli uomini abbiano un loro spazio dove sia possibile esprimersi in libertà (sempre, come ripeto, nei limiti del rispetto degli altri e della civile convivenza) e dove nessuno/a, passami il termine, gli rompa i coglioni (sto sempre parlando in generale, sia chiaro…).
Fabrizio

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dia 4:14 pm - 13th Novembre:

Ma questo non può e non deve precludere la possibilità alle persone di potersi esprimere liberamente e anche, entro confini accettabili, sopra le righe. Va benissimo così.

Strabenissimo. Giustissimo. Io rompo un po’ sempre i c******, per definizione, ma ne pagherò eventualmente le conseguenze. Andrà benissimo.

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Fabrizio Marchi 4:33 pm - 13th Novembre:

“Io rompo un po’ sempre i c******, per definizione, ma ne pagherò eventualmente le conseguenze”. (Dia)
Purché non diventi un vizio fine a se stesso, altrimenti rischiamo di avvitarci in discussioni sterili e di nessuna utilità.
“Se semo capiti, Dia”, sei di Roma pure tu, mi pare, o no?…
Fabrizio

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dia 5:04 pm - 13th Novembre:

se semio capiti.

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Leonardo 6:08 pm - 13th Novembre:

Famo a capisse

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kernunoos 5:39 pm - 16th Novembre:

l’idea che le donne siano meno propense all’azione, all’esplorazione, alla creatività è un assunto indimostrato.
Emily Bronte scriveva: “È inutile dire che gli esseri umani dovrebbero essere soddisfatti di un’esistenza tranquilla: essi sono fatti per
l’azione e la creeranno se non potranno trovarla. Milioni di persone sono condannate a un destino più monotono del mio
e milioni sono in silenziosa rivolta contro la loro condanna. Nessuno sa quante ribellioni, oltre le ribellioni politiche,
fermentano nelle masse vive che popolano la terra. In genere si suppone che le donne siano molto calme; ma le donne
hanno gli stessi sentimenti degli uomini: hanno bisogno di esercitare le loro facoltà e di una palestra per i loro sforzi, al
pari dei loro fratelli; soffrono per una costrizione troppo rigida, per un troppo completo ristagno esattamente come
soffrirebbero gli uomini; ed è segno di ristrettezza mentale sostenere che queste creature privilegiate dovrebbero
limitarsi a infornar sformati, far la calza, suonare il piano e ricamar borsette. È stupido condannarle e prendersi gioco di loro se cercano di fare e di imparare più di quanto il costume abbia stabilito necessario per il loro sesso.”
Meditate, gente, meditate…

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Luigi Corvaglia 6:06 pm - 16th Novembre:

@ kernunoos
Ti è tanto difficile immaginare che propensione all’azione, esplorazione e creatività siano doti presenti universalmente negli umani ed abbiano declinazioni diverse perchè diversi sono i sessi?
Diversi, diversi, diversi, diversi.
Non una inferiore all’altro e viceversa.

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Marco Pensante 6:15 pm - 16th Novembre:

Kernunoos, tu mi hai ILLUMINATO!!!
Ti prego, non andare via mai più. Senza di te sarei perduto.
Come potrei vivere senza la tua saggezza, i tuoi consigli, la tua brillante lungimiranza?
Ogni tuo intervento è… è geniale. Da solo non ci sarei mai arrivato.
Ti amo, voglio mettere al mondo tuo figlio.

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Luigi Corvaglia 6:20 pm - 16th Novembre:

Ancora un domanda per kernunoos.
Intuizione, immaginazione, empatia, cura, accoglienza sono per te doti esclusive del femminile o sono universali?

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cesare 6:49 pm - 16th Novembre:

L’incomprensibile a mio avviso del femminile odierno, e sottolineo odierno, kernunoos è il seguente: come si può andare avanti a raccontarsi la storia del “costrette a far la calza”, quando si ha fino ad oggi avuto in mano la responsabilità di formare il corpo, il cuore, la psiche, la mente e l’anima di uomini e donne dal concepimento alla maggiore età? C’è qualcosa nella attività umana che sia più importante? qualche sapere o scienza che sia estranea a questa responsabilità? un potere che sia maggiore? un compito più affascinante e nobile? un’occasione straordinaria di promozione umana più accessibile di questa? o per le donne di oggi tutto questo è davvero riassumibile nel rifiuto e nel giudizio sprezzante sotteso al detto “fare la calza”?

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Rino DV 6:56 pm - 16th Novembre:

@ kernunoos
Preferisci continuare a trollare attribuendo a me/noi l’opposto delle opinioni che abbiamo o vuoi provare a dirci qualcosa ad es. su questo:
le DD hanno il diritto di decidere se e quando diventare madri.
Gli UU non hanno neppure l’ombra del diritto corrispondente.

Hai qualcosa da dire al riguardo?

RDV

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Sandro2 7:37 pm - 16th Novembre:

kernunoos docet:
“l’idea che le donne siano meno propense all’azione, all’esplorazione, alla creatività è un assunto indimostrato.”
____________
Non è un’idea né un assunto indimostrato”, bensì un dato di fatto. La Storia è lì a dimostrarlo: ti piaccia o meno.
Tutto il resto è sterile chiacchiericcio, originato da preconcetti femministi, complessi di inferiorità e quant’altro.
Saluti.

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Fabrizio Marchi 7:41 pm - 16th Novembre:

Ragazzi, scusate, mi meraviglia che ancora tentiate un approccio serio e razionale con Kernunoos. Tutt’al piu’ teniamolo nel blog per farci quattro risate, come giustamente sta gia’ facendo il mitico Marco Pensante…
Per Rino, Luigi e Cesare:“Ao’, signori della corte – diceva Alberto Sordi in un vecchio film – ma de che stamo a parla’…E ‘namo, e su, e ancora je stamo a da’ retta a uno cosi’…“.
Cesare, lo so che hai questo spirito un po’ ecumenico e vorresti mettere d’accordo tutti i maschi del mondo ma non e’ possibile: se uno e’ un coglione (o un provocatore), e’ un coglione (o un provocatore), e tale rimane. Te ne devi fare una ragione: il mondo e’ pieno anche di tanti imbecilli (maschi), e purtroppo non possiamo farci niente…
Fabrizio

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Leonardo 8:08 pm - 16th Novembre:

kernunoos:
l’idea che le donne siano meno propense all’azione, all’esplorazione, alla creatività è un assunto indimostrato.
————————————————-
Ma infatti le donne se ne possono pure andare a lavorare in miniera e al cantiere (vecchia battuta, ma sempre attuale)

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Luigi Corvaglia 8:13 pm - 16th Novembre:

Fabrizio
è per una causa scientifica: mi sto applicando allo studio dei troll.
Siccome questo a me non sembra un “Porco maschio troll” (fonte: M. Terragni), ma una “Porca femmina trolla” (fonte: me medesimo, ma con royalties da versare alla signora di prima), per di più già conosciuta su questo sito, indagavo.
Tutto qui.

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mauro recher 8:19 pm - 16th Novembre:

dopo aver letto il commento di marco pensante ,mi è venuta in mente questa foto smile
http://img259.imageshack.us/img259/4893/immenso.jpg

p.s questa foto è di un cantante che non ho proprio la più pallida idea di chi sia ,ma ,secondo me ,rende bene l’idea

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Fabrizio Marchi 8:25 pm - 16th Novembre:

Ah be’, allora in questo caso, di fronte alla scienza, mi faccio da parte…smile

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mauro recher 9:32 pm - 16th Novembre:

forse Luigi,per lo studio dei troll , ha preso spunto da questo bell’articolo ,a mio modo di vedere
http://ragionimaschili.blogspot.com/2011/11/la-donna-nun-se-discute-se-ama.html

p.s ti giuro Fabrizio ,il titolo vagamente somigliante, a LA ROMA non se discute ,se ama ,non è farina del mio sacco smile

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kernunoos 12:03 pm - 17th Novembre:

Ravviso una certa coda di paglia in molti dei commenti, visto che la mia semplice critica a quello che qui in molti considerano Vangelo (le donne non sono in grado di competere con gli uomini in certe cose, nella fattispecie creatività e creazione) suscita un’irritazione degna di miglior causa.
Le donne sono quasi sempre state confinate alla vita domestica e solo di recente hanno avuto accesso alle stesse possibilità degli uomini dimostrando le loro capacità.
per rispondere a Luigi Corvaglia:
Intuizione, immaginazione, empatia, cura, accoglienza sono per te doti esclusive del femminile o sono universali?
sono qualità umane.
per il resto non riesco a capire i non sequitur su aborto e miniere.

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Rita 12:35 pm - 17th Novembre:

“Le donne sono quasi sempre state confinate alla vita domestica e solo di recente hanno avuto accesso alle stesse possibilità degli uomini dimostrando le loro capacità”

Il punto è che gli uomini quelle possibilità le hanno create.. inventate, ampliate e rese, appunto, possibili, è questo che viene sempre ignorato.

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Rita 1:06 pm - 17th Novembre:

oh si fa per discutere tra di noi eh, mi rendo conto anch’io (meglio tardi che mai) che è impossibbbbile avere una risposta da Kernunoos nel merito leggermente differente da quella del potenziale femminile soffocato da millenni e millenni di opppressione maskilista sistematica. E’ il famoso Protocollo dei Savi de Sti Cojoni, inutile che qua si cerchi di confutarlo: è provato che esiste. E’ stato scritto nel Paleolitico e viene tatuato direttamente sui testicoli del nascituro.
Nè che recepisca le tante righe spese sulla diversa esternazione delle qualità umane e che quindi non ritorni ciclicamente con le eterne domande: ma allora per voi questa qualità la possiedono solo i maschi? e quest’altra solo le femmine? E’ provato che siamo uguali, lo siamo sempre stati, siamo uguali in tutto. Per nascondere questa elementare verità gli uomini hanno sempre corcato di mazzate le donne affinchè non potessero accedere alle “possibilità” di creare, esplorare, formulare teorie e metterle in pratica. Qualche impavida coraggiosa è riuscita a creare qualcosa eh, ma a rischio della sua vita.
Marie Curie, ad esempio, (personaggio sconosciuto a tutti, donna eccellente cui non venne mai dato un segno di riconoscimento se non un paio di premi Nobel) è morta non già a causa delle radiazioni assorbite, ma è stata direttamente uccisa dai seguaci del Protocollo. Ma per una Marie Curie che ha preso due premi Nobel vi sono milioni e milioni di donne che (fidatevi sulla parola) avevano le potenzialità per diventare come lei e a cui sono state tarpate le alucce perchè private delle “possibbilità” che hanno avuto tutti i miliardi e miliardi di uomini in dotazione già alla nascita.

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Leonardo 1:34 pm - 17th Novembre:

kernunoos
Ravviso una certa coda di paglia in molti dei commenti, visto che la mia semplice critica a quello che qui in molti considerano Vangelo (le donne non sono in grado di competere con gli uomini in certe cose, nella fattispecie creatività e creazione)
————————————————————
Ti richiedo se una donna secondo te può lavorare in miniera?
Visto che sono state sempre relegate in famiglia che, per molte era una vera gabbia dorata, e non ne sarebbero mai volute uscire.
Però le donne hanno avuto ruoli di potere, come Cleopatra e Giovanna D’Arco.
Una cosa in cui sono stati relegati i maschi è non poter fare i prostituti, solo le donne dalla notte dei tempi hanno avuto questo slancio creativo e attivo a farsi pagare dai loro amanti.

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Marco Pensante 2:45 pm - 17th Novembre:

Infatti me lo vedo già, il vile Patriarcato Femminicida che ascolta il rapporto quotidiano dei suoi sicari sguinzagliati per il mondo a eliminare ogni possibilità di eccellenza femminile. Da tre miliardi e mezzo di anni, in ogni angolo del pianeta e anche in mezzo ai dinosauri, il discorso va più o meno così:

Patriarcato Femminicida: Va bene ragazzi, oggi quante ne abbiamo eliminate?
Sicari: Sedici miliardi.
Patriarcato Femminicida: Bel lavoro. Illustri compositrici?
Sicari: Hai voglia, con tutte queste signorine di buona famiglia che suonano il piano. Ce ne sono a milioni. Dobbiamo convincerle a fare la calza e poi distruggere tutti i loro meravigliosi concerti in modo che non ne rimanga traccia in futuro. Un lavoraccio.
Patriarcato Femminicida: Non badiamo a spese, qui si deve parlare solo di Mozart e Beethoven. Due strimpellatori, ma sono uomini e quindi dobbiamo spingerli sul mercato. Illustri scienziate?
Sicari: Hai voglia, con tutte queste signorine che studiano matematica e vanno benissimo a scuola, molto meglio dei maschietti. Lavaggio del cervello a quattro miliardi di geniesse per convincerle a stare in cucina. Una aveva scoperto il segreto dell’antimateria. Una fatica a spiegarle che la pasta va fatta al dente.
Patriarcato Femminicida: Eliminare, eliminare le femmine anche se sono geni, che noi non siamo mica qui per progredire. Ci sono questo Isaac Newton, questo Einstein, questo Niels Bohr. Dei mediocri, ma almeno sono uomini. Spazio a loro. Illustri filosofe?
Sicari: Hai voglia, con tutte queste laureate centodieci e lode bacio accademico e dignità di stampa. Nove miliardi di pensatrici che hanno fondato le basi della cultura. Abbiamo dovuto fargli un corso accelerato di cambio pannolini, non volevano saperne.
Patriarcato Femminicida: Noi dobbiamo eliminare la cultura, mica fondarla. Ci sono questi imbrattacarte, Agostino, Platone, Nietzsche. Teste quadre, ma almeno sono uomini. Parlare solo ed esclusivamente di loro. C’è altro?
Sicari: (silenzio)
Patriarcato Femminicida: Be’, che c’è, avete combinato qualche casino?
Sicari: Ecco… qualcuna ci è sfuggita.
Patriarcato Femminicida: Chi?
Sicari: Marie Curie, Ipazia, Artemisia Gentileschi, Margherita Porete, Emily Dickinson…
Patriarcato Femminicida: IMBECILLI!!! IO VI PAGO PER OPPRIMERE LE DONNE, MICA PER LASCIARVELE SCAPPARE!!! LICENZIATI TUTTI!!! Anzi no. Anzi, vi trasferisco. A lavorare in una trincea. In un posto che vi piacerà. Si chiama Caporetto.

E così per sempre, nei secoli dei secoli.

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Fabrizio Marchi 3:44 pm - 17th Novembre:

“Ravviso una certa coda di paglia in molti dei commenti, visto che la mia semplice critica a quello che qui in molti considerano Vangelo (le donne non sono in grado di competere con gli uomini in certe cose, nella fattispecie creatività e creazione) suscita un’irritazione degna di miglior causa“. (Kernunoos)
So che sto sbagliando perche’ a un personaggio come te non bisognerebbe prestare attenzione, ma forse e’ nella mia natura replicare, sara’ il richiamo della foresta…
Chi di noi ha mai sostenuto, fottutissimo (o fottutissima) Kernunoos, che le donne non sono in grado di competere in creativita’ e creazione con gli uomini? Ti sfido a trovare un solo rigo, una sola parola all’interno del sito (articoli, editoriali, homepage, Manifesto, Carta dei Principi, ma anche contributi) dove si sostiene una simile tesi.
E’ del tutto superfluo che per l’ennesima volta entri nel merito del concetto di “diversita’“ (tanto caro a tutti i politicamente corretti del mondo tranne quando si parla di relazione fra i generi, ma guarda un po’…). Prima lo avevi forzosamente sovrapposto a quello di inferiorita’/superiorita’ (e poi saremmo noi ad avere la coda di paglia, dovresti metterti davanti ad uno specchio e sputarti in faccia…), ora in maniera altrettanto forzosa, maldestra e falsa vorresti metterci in bocca che per noi “diversita’“ significa incapacita’ e non predisposizione, da parte di uno dei generi, alla creazione e alla creativita’…
Vergognati, sei un buffone, un pagliaccio, oltre che un provocatore in malafede, uno che mi piacerebbe incontrare di persona per verificare (se mai ce ne fosse bisogno) fino a che punto e’ in grado di arrivare la sua stupida e malcelata arroganza.
Ripeti come un disco rotto le solite banalita’ e i soliti luoghi comuni del piu’ trito e ritrito femminismo.
A questo punto, come abbiamo fatto altre volte, rimando la decisione anche a tutti gli altri amici e utenti del blog. Mi sembra giusto che che la decisione sia collettiva dal momento che formalmente il soggetto in questione non ha infranto le regole che ci siamo dati e i principi del nostro Statuto (questo comporterebbe una automatica esclusione senza necessita’ di consultazione).
Secondo voi ha senso continuare a far intervenire questo idiota/troll oppure e’ giusto che venga bannato?
Ciascuno dica la sua. Per me e’ indifferente perche’ d’ ora in poi, lo prometto, non gli rispondero’ piu’.
Valutate se questa “presenza“ possa esserci utile o meno. Io dico di no pero’ forse qualcuno ci si diverte, non so, o comunque ritiene che le “pallonate” sparate da questo tizio possano sollecitare dibattito…In questo caso pero’ quel “qualcuno“ deve anche essere disposto a cibarselo. Mi sono spiegato? Altrimenti, a quel punto, tanto vale bannarlo.
A tutti/e voi la decisione (e poi ci accusano di stalinismo, va be’, lasciamo perdere…).
Fabrizio

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Fabrizio Marchi 3:57 pm - 17th Novembre:

Grande Marco Pensante!!! So che i tizi come kernunoos solleticano la tua vena creativa/creatrice; d’altronde tu sei un uomo, la cretivita’ appartiene alla tua ontologia, a differenza delle donne…(naturalmente ora kernunoos fara’ finta di non capire e diffondera’ questa mia battuta in rete per svelare a tutti chi si cela in realta’ sotto questa maschera…). Anche per questo ho proposto la consultazione per decidere della sua permanenza…smile
Fabrizio

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Rita 4:20 pm - 17th Novembre:

standing ovation a Marco Pensante smile

Ci faccia un monologo teatrale.

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kernunoos 4:38 pm - 17th Novembre:

dovreste chiedervi perché praticamente tutte le menti geniali come Newton, Leonardo, MIchelangelo, Copernico, Platone, Leibnitz ecc. venivano da famiglie patrizie o facoltose.
oppure perché la popolazione ebraica europea ha cominciato a contribuire significativamente alla vita politica e culturale occidentale solo dopo essere stati emancipati da Napoleone in poi.

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Leonardo 6:09 pm - 17th Novembre:

kernunoos:
perché la popolazione ebraica europea ha cominciato a contribuire significativamente alla vita politica e culturale occidentale solo dopo essere stati emancipati da Napoleone in poi.
——————————————————-
La questione maschile credo voglia fare qualcosa di simile con gli uomini, o credi che abbiamo davvero il dominio supremo sulle donne? Che siamo i più forti? Allora sei tu il maschilista qui!

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mauro recher 6:21 pm - 17th Novembre:

per il ban , ho una mia idea ,se non si scade nel volgare e offensivo ,il bannamento è una soluzione da non adottare ,anzi ,persone come kernunoos ,possono dare il polso di cosa ci aspetta (per carità ,lo sapevamo già smile ) a dire qualcosa di “sconveniente” per il politico corretto tanto in voga ,e del tanto lavoro che c’è da fare …
tanto ,visto che si è tirato in ballo superiorità e inferiorità ,ho fatto una ricerca su facebook ,mettendo ,come parola chiave uomini prima , e donne dopo ,simpatico da constatare che , con donne, è venuto fuori questo bel gruppo
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http://www.facebook.com/pages/Donne-semplicemente-le-migliori/121050467964432
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con uomini ? Dopo circa 6-7 pagine di gruppi,non c’è stato nemmeno uno che ,potesse somigliare a quello linkato prima ,non so forse mi è sfuggito

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Luigi Corvaglia 6:33 pm - 17th Novembre:

@ kernunoos
Finalmente …. vedo che piano piano ci arrivi da sola.
Quindi forse non trattasi di un genere che ha oppresso l’altro, un millennio dopo l’altro.
Forse trattasi di un’esigua minoranza (comprensiva della componente femminile, forse nel complesso minoritaria, ma presente, eccome se presente), che aveva tutto (censo e potere) e che ha oppresso, mantendola nell’ignoranza e nella povertà la stragrande maggioranza dell’umanità, uomini e donne.
Forse pian piano ti accorgerai che il progresso di emancipazione delle cosiddette “plebi” (noi) è stato lentissimo e faticoso e poggia sul sangue di milioni di persone, in stragrande maggioranza uomini ma anche donne. E guai a darlo per acquisito, la storia non va mai indefinitamente avanti …
E dulcis in fundo alla fine forse prenderai coscienza che gli uomini (gli uomini normali, i beta, chiamali come vuoi, ma insomma quelli che numericamente, insieme alle sfortunate sorelle, sono sempre stati il grosso di quella che chiamiamo “umanità”) quando hanno combattuto e sono anche morti, non lo hanno fatto mai solo per se stessi (insomma niente quote azzurre), ma per l’emancipazione della stragrande maggioranza dell’umanità.
Va beh … sono troppo ottimista ….. l’interiorizzazione di una sola di queste considerazioni sfarinerebbe alla base il tuo “castello femminista”.
Meglio dormire al calduccio delle proprie convinzioni ideologiche.

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dia 7:35 pm - 17th Novembre:

ahahahahahaha
fantastico, Marco Pensante. Sono con Rita: fanne un monologo. Ma chi te lo recita, poi? Moni Ovadia, no. Celestini, figurati. Paolini neanche. E soprattutto chi te lo mette in scena o manda in onda? O forse i tempi oggi sono maturi per ridere anche del dogma femminista.

Ma l’oscar va anche a: E’ stato scritto nel Paleolitico e viene tatuato direttamente sui testicoli del nascituro.
Er proggetto (la Roma di luìserìche), e er protocollo, direbbe Johnny Palomba.

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dia 7:41 pm - 17th Novembre:

per quanto riguarda il ban, e per quello che può valere la mia opinione, sono contraria. Quando una persona diventa ripetitiva o inutilmente insistente (eccomi!) ignorarla è sempre la strategia migliore. Salvo casi molto patologici, desiste (io tendo al molto patologico, purtroppo).

Se però dev’essere “ban” lo preferisco a monte. Il moderatore legge i messaggi in arrivo e pubblica solo quelli che gli garbano. Anziché pubblicare e poi dire al bannato: “E io ti banno!”
Fa così Giorgio Israel, nel suo blog, dove c’è scritto in alto: inutile protestare, pubblico chi mi pare, in base ai criteri che mi pare. Bene! Il blog è suo e decide lui. Più onesto di così.

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Leonardo 9:37 pm - 17th Novembre:

Tra i primi romanzi che lessi fu Frankenstein di Mary Shelley:
http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&list=PL5DBCEC566530F9A0&v=OmskWr5V2fQ#t=144s
Ma perché deve avere la fronte pura?

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armando 10:13 pm - 17th Novembre:

Bannare? Fai tu, Fabrizio. Da parte mia, visto che le prime risposte date a Kernuos sono già ampiamente esaustive, lo (la) lascerei bollire nel suo brodo sciapo e ripetitivo all’infinito. Insomma, mi sembre che dialogare con chi non ascolta perchè non vuole o peggio non sa ascoltare, non serva.
armando

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Fabrizio Marchi 10:16 pm - 17th Novembre:

“dovreste chiedervi perché praticamente tutte le menti geniali come Newton, Leonardo, MIchelangelo, Copernico, Platone, Leibnitz ecc. venivano da famiglie patrizie o facoltose“.
Esilarante, siamo di fronte al famoso copia incolla della dialettica hegeliano-marxiana (a cui faccio cenno nel video “Cio’ che paralizza gli Uomini“) laddove il conflitto di classe viene sostituito con quello fra i generi o comunque a questo sovrapposto (uomini/oppresori sempre comunque e dovunque – donne/oppresse sempre, comunque e dovunque).
“Le donne – questo ci sta dicendo in sostanza l’idiota/troll (sposo l’idea di Luigi, secondo me e’ una donna…), anche se non si rende conto dell’autogol che si sta facendo – non hanno combinato una minchia da che mondo e’ mondo perche’ schiacciate dall’oppressione maschilista. Naturalmente finge di ignorare che (solo per fare un esempio) il piu’ grande impero di tutti i tempi, quello britannico, e’ stato guidato per lo piu’ da donne e in periodi fondamentali della sua storia (e non mi pare che si siano comportate in modo diverso dai loro colleghi maschi, alla faccia della specificita’ di genere…), ma queste sono vicenduole secondarie…
Insomma, ci viene riproposta per l’ennesima volta fino alla nausea la narrazione femminista di sempre, cioe’ poco piu’ e probabilmente molto meno di una favola per bambini. Non so se sia piu’ orginale Cappuccetto Rosso e il Lupo Cattivo o il racconto femminista (due storie molto simili, e ho sempre pensato, guarda un po’, che la vera vittima fosse il lupo…).
“Come faccio a giustificare tre miliardi e mezzo di anni di nulla – si chiede la nostra Kernunoos – se non sostenendo che siamo state schiacciate nella polvere, incatenate ai ceppi e relegate al fornello e al bordello? (naturalmente sotto il ricatto dedlla violenza)
E qui ritorna prepotentemente in gioco il Patriarcato Femminicida che ha ben descritto Marco Pensante. Non c’ e’ altra spiegazione. Rimane irrisolto il nodo ( e la contraddizione) di quelle decine di miliardi di maschi (non sono in grado di sapere quanti uomini hanno calpestato il suolo del pianeta) ai quali e’ toccata una miglior sorte rispetto a quella delle femmine: non destinati ai fornelli (e ai bordelli) ma sepolti vivi nelle miniere, nelle cave di marmo, oppure sbudellati in qualche campo di battaglia, annegati durante la caccia alle balene, spappolati in qualche trincea. (ma e’ risaputo che i maschi sono talmente stupidi da giocare ad ammazzarsi fra loro; se il mondo fosse stato governato dalle donne la guerra non sarebbe esistita, e questo e’ vero come e’ vero che se mio nonno avesse avuto cinque palle invece di due sarebbe stato un flipper…).
Il Patriarcato femminicida, dunque, si rivela essere anche e soprattutto maschicida. Oggi abbiamo fatto anche questa scoperta. Ma anche questa e’ una quisquilia del tutto secondaria…

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armando 10:21 pm - 17th Novembre:

A proposito di uguaglianza e equità. L’ottimo prof Monti, nel suo discorso programmatico, ha detto che lavorerà affinchè le donne siano privilegiate in fatto di tassazione (sarebbe la così detta discriminazione positiva), ossia che siano svantaggiati gli uomini (che è esattamente una discriminazione negativa). Così le imprese, che finora masochisticamente assumevano gli uomini non perchè sembravano loro più produttivi (noooo, quando mai un’impresa assume un lavoratore che produce?), ma per odio verso le donne, ora saranno indotte a fare il contrario. E giù tutti ad applaudire spellandosi le mani, ad eccezione dei rozzi leghisti. E meno male che Monti c’è!
armando

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Luigi Corvaglia 10:53 pm - 17th Novembre:

Beh … penso dovremmo aprire un’apposito spazio: 8)
– Il Patriarcato femminicida di Marco Pensante;
– …… e viene tatuato direttamente sui testicoli del nascituro etc. etc. di Rita;
– il flipper …. pardon il nonno di Fabrizio.
Si, secondo me ci vuole uno spazio a parte. 😉

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