preload
09 Giu 2016  |  8 Commenti

Chi è sordo, orbo e tace, campa cent’anni in pace…e nella menzogna

La percentuale delle donne uccise in Italia complessivamente, quindi non solo dal partner o in ambito familiare ma in qualsivoglia circostanza, come si evince da questo articolo in cui vengono riportati i dati dell’ISTAT e che consigliamo di leggere,  è dello 0,47 su 100.000 abitanti.

Da rilevare come la percentuale delle donne uccise in Italia sia peraltro inferiore a quella degli altri paesi europei: si va dallo 0,75 della Francia e della Germania allo 0,50 della Spagna e allo 0,64 della Polonia (sempre su 100.000, ovviamente).

Numeri e percentuali che possono essere definiti in un solo modo: insignificanti. Non solo, negli ultimi anni (il dato è del 2014) il fenomeno, per ciò che riguarda il caso italiano, è calato sensibilmente, passando dallo 0,65 del 2002 allo 0,47 del 2014.

In tutto ciò, gli uomini uccisi sono quasi tre volte tanti, pari (in Italia) all’ 1,11 su 100.000 (1,65 nel 2003).

Su queste percentuali, cioè sostanzialmente sul (quasi) nulla, è stato costruito il fenomeno del cosiddetto “femminicidio”.

La mia personale opinione è che nessuno studioso di sociologia e/o di statistica degno di questo nome prenderebbe mai in considerazione quelle percentuali per trarne la conclusione che siamo di fronte ad un’emergenza sociale o meglio, di genere. Infatti, per quanto anche una sola vita umana abbia un valore assoluto a prescindere, dobbiamo prendere atto che i numeri di cui sopra sono assolutamente fisiologici. A meno di non pensare di poter eliminare ogni forma di violenza dal mondo; intento nobilissimo al quale bisogna in linea teorica tendere, ma è evidente che non può essere quello il parametro di riferimento per stabilire la veridicità o meno di una presunta emergenza.   

Stando così le cose, resta a questo punto da capire per quali ragioni il sistema mediatico-politico, senza eccezioni, da “destra” a “sinistra”, ha costruito questa gigantesca “bolla” mediatica priva di alcun fondamento reale.

La mia risposta, per punti, a tale quesito:

a)      dirottare l’attenzione delle masse popolari dalle problematiche sociali – crisi economica, precarietà, disoccupazione, mancanza di lavoro, diseguaglianza crescente, impoverimento di larghi strati sociali, peggioramento delle condizioni di vita ecc. – alle cosiddette “tematiche di genere”, contribuendo, in questo modo, a disinnescare il potenziale conflitto sociale che da tali contraddizioni potrebbe scaturire;

b)      dividere le masse sostituendo il potenziale conflitto di classe con quello fra i sessi, all’interno del quale, naturalmente, quello maschile è individuato come quello nemico, dal momento che gli uomini, tutti, in quanto tali, per lo meno secondo la narrazione femminista, vivrebbero una condizione di supremazia (sulle donne) e di privilegio garantita loro dalla cultura patriarcale e maschilista di cui l’attuale sistema capitalista sarebbe tuttora intriso.  

c)       depistare ideologicamente le donne, persuadendole che il loro nemico non è il sistema capitalista e imperialista dominante, bensì gli uomini, o meglio, i maschi. Il nemico non è più, quindi, il padrone, il capitalista, le banche, la finanza, le multinazionali, gli stati imperialisti, l’UE, la NATO, il sistema mediatico al loro servizio, ma l’uomo che si ha in casa, a partire, naturalmente, dal proprio marito o compagno, considerato come un “oppressore per definizione e ormai anche come un potenziale “femminicida”;

d)      paralizzare psicologicamente gli uomini in seguito ad un sistematico processo di colpevolizzazione e di criminalizzazione e in tal modo disinnescare la loro potenziale capacità antagonistica.

Tutto ciò è stato naturalmente possibile in quanto l’ideologia femminista o “neo femminista” è stata completamente assorbita dal sistema politico-mediatico dominante, fino a diventare una sola cosa.

E’ singolare osservare come anche e soprattutto coloro (mi riferisco ad una certa “sinistra radicale” e, drammaticamente, anche “antagonista” o presunta tale) che, giustamente, sostengono (e noi con loro) che il sistema mediatico sia uno strumento di lucida e scientifica disinformazione e manipolazione della realtà finalizzato alla costruzione di un immaginario fasullo (nonché di relativa falsa coscienza), assumano come Verità Assoluta tutto ciò che viene loro proposto in tema di “questioni di genere”. 

Per dirla in parole ancora più semplici, quegli stessi organi di “informazione” che sarebbero preposti ad una lucida e scientifica opera di deformazione della realtà e di depistaggio ideologico (e noi siamo convinti che lo siano), diventano, come per incanto, i dispensatori della Verità quando si tratta di “questioni di genere”.  Per cui, se i media ci spiegano ad esempio che si va a bombardare in Libia o in Iraq per portare democrazia e diritti umani oppure che l’occupazione sta crescendo o che l’economia è in ripresa, si dice – giustamente – che stanno manipolando la realtà. Quando invece ci spiegano che sarebbe in corso una sorta di genocidio del genere femminile, altrimenti detto “femminicidio”, ci starebbero raccontando la Verità, solo la Verità, nient’altro che la Verità.

Una bella contraddizione, mi pare di poter dire. Come è infatti possibile che un sistema mediatico scientemente finalizzato alla manipolazione delle menti si trasformi in una sorta di messaggero della Verità Assoluta, soltanto in un ambito specifico, e cioè quando c’è di mezzo la questione della relazione fra i sessi? Il sistema è forse per metà conservatore e per l’altra metà rivoluzionario?

I compagni e gli amici della “sinistra radicale e antagonista”, quando qualcuno prova a fargli notare la contraddizione, diventano sordi, orbi e muti. Forse per vivere in pace, come diceva quel famoso proverbio siciliano?

 


8 Commenti

Alessandro 6:47 pm - 10th Giugno:

Io aggiungerei un punto e): ottenere finanziamenti e posti di potere attraverso la demonizzazione del mondo maschile, nonchè utilizzare “l’emergenza femminicidio” per imporre nelle scuole interventi e contenuti di chiara impronta femminista.

In sostanza è lo stesso stratagemma utilizzato qualche anno fa con la martellante campagna sul “corpo delle donne”: anche allora quattro immagini televisive e quattro cartelloni pubblicitari furono utlizzati per creare “un’emergenza”, per poi chiedere che i media si uniformassero ai dettami femministi, cosa che è puntualmente accaduta.
D’altronde abbiamo stratagemmi di questa tipologia utilizzati in politica: chi non ricorda “l’emergenza zingari” creata ad arte dalla destra per vincere le elezioni del 2008?
Dietro queste finte emergenze ci sono sempre obiettivi precisi, spesso anche molto materiali.
Sul perchè si bevano a sinistra l’emergenza femminicidio, la risposta è da ricercarsi, secondo me, nel fatto che l’uomo di sinistra, eccezioni a parte, ha introiettato l’idea che per essere un vero uomo di sinistra deve autoflagellarsi in quanto uomo. Poco importa che quei numeri corrispondano o no a una reale emergenza, egli deve comunque assolvere a questo compito. Egli deve assumersi le sue responsabilità in quanto maschio ed estenderle a tutto il genere maschile.
Scritto ciò, sempre in prima linea contro qualsiasi forma di violenza, che riguardi gli essere umani o anche il mondo animale, la grande violenza rimossa.

  (Quota)  (Replica)

AlessandroC. 10:40 am - 16th Giugno:
mauro recher 4:43 pm - 16th Giugno:

Circa inerente a questo tema, ho appena risposto ad un commento sul mio blog
Il commento è questo
Salve signor Mauro, se è lei che gestisce il blog (leggo solo ora, e ho visto il suo commento), visto che la violenza non ha sesso, ce lo fa un articolo dove ci dimostra che:
1) le donne hanno fatto qualche guerra o dittatura o genocidio.
2) le donne hanno imposto un concetto femminile di Divinità e di religione e usato questo per uccidere.
se riesce a imbastire un post rispondendo a queste domande e mettendo dati visionabili su fonti certe, leggerò volentieri. In caso contrario, andrò avanti a pensare che tutto lo schifo del mondo (genocidi, dittature ecc. – e intendo quelle reali, non la “dittatura” che si vede spacciata sui siti mascolinisti, ovvero “X non me la dà. Che tiranna!!!”) siano stati ideati da maschi. andrò avanti a pensare che le religioni più feroci sono state ideate da maschi (profeti, dei incarnati in terra…). Ma certo, poi si sa come va il mondo: l’islam è stato fondato da maschi, ma nel 2016 ci sono donne che lo approvano e diventano anche loro terroriste. certo, certo… peccato che corano e bibbia non siano stati scritti e inventati da donne, secoli fa, eh?
Nota Bene: fossi in Lei non userei il termine “nazifemministe” perché non risulta che i maschi siano stati messi nelle camere a gas da femministe. ma anche qui, aspetto di ricevere fonti. credo però che il popolo ebraico vittima della Shoa, i sopravvissuti, potrebbero trovarlo un tantino irritante, come termine. visto che a finire nei forni sono stati loro, e non voialtri mascolinisti.
Gli ho risposto cosi
Grazie per lo spunto credo che in uno di questi giorni anche lo scriverò (magari dopo gli europei ,sa noi maschilisti incalliti abbiamo le nostre prioritàsmile ).Ma vede c’è un errore di fondo ,la bibbia e il corano e le altre religioni possono essere state scritte da uomini,ma non dal sottoscritto ,come sicuramente ci sono uomini che uccidono ,ma finora il sottoscritto (strano ,essendo maschio) non si è macchiato di nessun crimine, il suo pensiero, cioè gli uomini hanno fatto questo ,quanto sono violenti gli uomini, è lo stesso modus operandi delle pagine di destra , gli immigrati fanno questo ,quanto sono violenti gli immigrati, gli ebrei hanno fatto questo ,quanto sono violenti gli ebrei , e cosi via quindi il termine da tanto lei disprezzato “nazifemministe” ( guardi, mi butto ad indovinare femminista in orbita SEL ? ) non è poi tanto campato in aria … pr il momento le consiglio un libro ” le furie di Hitler ” dove si esamina la violenza femminile nel 3 raich

  (Quota)  (Replica)

Andrea 7:14 pm - 16th Giugno:

Fai notare alla tipa che sono state e sono le femmine a selezionare la specie umana… consequenzialmente anche i maschi peggiori.
Qualcuno direbbe: “chi è causa del proprio mal pianga se stessa”.

  (Quota)  (Replica)

Rino DV 12:59 pm - 17th Giugno:

Con questo articolo il Marchi è andato giù pesante.
Una crocifissione. E ci sta tutta. Mi fosse concesso…, darei io pure un colpettino di martello sui chiodi…
.
Ma non tutti tacciono. Alcuni parlano.
Quelli schierati dalla parte del Bene, dell’Amore, della Pace, della Giustizia, della Parità. Dell’equa equità.
.
Mi permetto di suggerire la lettura di questo pezzo.
Mie osservazioni: le affermazioni di costui hanno suscitato una reazione che El Pais ha dovuto registrare. Qui da noi ci sarebbe una qualche reazione degna di nota?
Ignoravo i “mangina”…
Si osservi però il pudore con cui persino in Podemos si usi il termine “eteropatriarcato” e simmetricamente “femminismo”.
Forse perché si sospetta che possano essere intesi dai varones ispanici …nel modo giusto?
.
.
http://verne.elpais.com/verne/2016/06/15/articulo/1465989961_468998.html

  (Quota)  (Replica)

Luigi Corvaglia 7:40 pm - 16th Gennaio:

Ho trovato questo video:
https://youtu.be/kbIub0TNehk
.

  (Quota)  (Replica)

Lascia un commento

* Richiesto
** Il tuo indirizzo email non verrà reso pubblico
Markup Controls

Aggiungi un'immagine