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L’Italia esulta!
Da destra, da sinistra, dal cento, da nord, da sud, da est e da ovest, giungono applausi incontenibili al nuovo decreto “salva donna dal lupo cattivo” che entrerà in vigore immediatamente dopo la pubblicazione della gazzetta ufficiale.
Bisogna contrastare il fenomeno della violenza sulle donne!!
Certo, e chi mai potrebbe non essere d’accordo.
Tuttavia, chi come me dubita dell’attendibilità dei ritornelli raccontati dai cantastorie, ha il brutto vizio di non soffermarsi agli “slogan” ed analizzare anche i contenuti delle nuove disposizioni. E seguendo la via maestra della comprensione “mi ritrovai in una selva oscura“, come direbbe il sommo poeta. La disamina della disciplina mette infatti in luce la maggiore attinenza dell’emanando provvedimento con i “veri fini” piuttosto che con quelli conclamati.
Io direi quindi, più che altro l’ennesima disposizione che da una parte si annovera tra quei provvedimenti definibili “salva faccia” che gli Stati adottano, quando non sanno che pesci pigliare, adottati per tranquillizzare l’opinione pubblica (da allarmismi sociali peraltro creati ad hoc) mostrando interesse verso un problema ma che in realtà rivelano solo la sua totale incapacità risolutiva, e dall’altra l’ennesima disposizione da annoverare tra quei provvedimenti, satisfattivi di istanze demagogiche, emanati onde ottenere il consenso elettorale dalle parti interessate all’adozione della leggina di turno.
Un provvedimento che sicuramente ha la sua funzionalità, ma che non ha nulla a che vedere con i fini dichiarati nelle reclame pubblicitarie.
Procedendo con ordine, come già evidenziato dalle Camere penali, il D.L. prevede “nuove ipotesi di custodia cautelare, di arresto obbligatorio oltre ad una pioggia di inasprimenti di pena per reati oggetto di campagne giornalistiche ma dei quali si ignorano i dati criminologici“.
Dunque inasprimenti di pene che tradotto sta a significare periodi di detenzione carceraria più lunghi.
Tuttavia considerata la natura dei reati che con la normativa si vorrebbero (il condizionale è d’obbligo) contrastare, il decreto non può che essere etichettato in primis come completamente inutile: nei celebri reati di stalking, che ormai non hanno nulla da invidiare quanto a fama e popolarità alle maggiori rokstar di tutti i tempi, più che mai la pena dovrebbe tendere alla rieducazione del condannato, come peraltro costituzione vorrebbe.
Visto che non è sicuramente possibile infliggere la pena dell’ergastolo o la pena di morte (mi auguro) ad una persona condannata per stalking, l’obiettivo fondamentale dello Stato “dovrebbe” essere quello di cercare di fare in modo che soggetti con “temperamento violento”, una volta scontata la pena, non tornino a ripetere gli stessi comportamenti; o addirittura facciano peggio.
E lo Stato cosa fa? Esattamente l’opposto ovviamente.
Invece di studiare misure orientate ad un processo di riappropriazione, da parte dell’individuo, dei valori fondamentali della convivenza, al contrario lo identifica come un pericoloso nemico dell’ordine costituito e lo isola con lunghe detenzioni. Queste indicate sono nozioni a dir poco elementari di diritto penale.
Quindi il dubbio che sorge è: ma la classe dirigente è talmente incompetente da non conoscere l’ABC della materia su cui legifera o c’è dell’altro? Io opterei più per la seconda delle ipotesi.
Un provvedimento oltre che inutile, anche pericoloso visto che addirittura andrà probabilmente ad aggravare maggiormente la pregressa situazione.
Gli effetti desocializzanti delle pene carcerarie sono cosa ormai nota. In altre parole, anziché aiutare il condannato a superare la propria condizione di emarginazione lo emargina ancora di più. In buona sostanza se quel soggetto prima della galera era un “mezzo delinquente”, quando uscirà di prigione, dopo una simile detenzione, sarà un “delinquente completo”; e con ogni probabilità ancora più pericoloso di quanto non lo era prima e, per l’effetto, la vittima in tal modo sarà esposta a rischi persino maggiori.
Sotto altro aspetto la pericolosità del decreto sorge dall’uso distorto a cui esso potrebbe prestarsi viste le sue peculiari caratteristiche.
Per una donna sarà semplicissimo far allontanare dalla casa coniugale il marito.
Ora pensate questo strumento in mano ad una donna con il “dente avvelenato” in procinto di separazione, nel corso di una guerra tra affidamento dei figli, assegnazione della casa, alimenti e mantenimento. Ma l’ipotesi di simili abusi deve ritenersi infondata, le donne sono angeli e non lo farebbero mai……. Peraltro la carcerazione preventiva ingiustamente sofferta da chi successivamente è riconosciuto innocente rappresenta il paradigma esemplare della “miserabile giustizia umana“.
Oltre che inutile e pericoloso, tanto per non farsi mancare nulla, anche palesemente viziato di incostituzionalità, come la maggioranza dei provvedimenti adottati da questo Governo.
Stabilire che l’imputato possa essere considerato colpevole solo quando la sentenza sia divenuta definitiva, costituisce regola fondamentale di civiltà giuridica: è l’essenza stessa del c.d. principio di non colpevolezza.
Nelle nuove ipotesi di custodia cautelare introdotte con la novella (cioè carcere prima di essere stato giudicato e condannato per intenderci), si apprezzano invece proprio tutte quelle caratteristiche volte a configurare il tristemente noto fenomeno dell’ “anticipazione della pena“.
Ma, se come abbiamo visto il decreto non ha nessun effetto risolutivo in ordine ai fini dichiarati, anzi addirittura con ogni probabilità andrà a peggiorare ulteriormente la situazione, sicuramente mostra la sua funzionalità nella realizzazione di quegli obiettivi mascherati dietro gli slogan.
La verità è che in questo determinato momento storico il bel paese sta operando una riorganizzazione degli equilibri tra i generi, si stanno rideterminando i c.d. “ruoli” che uomini e donne dovranno assumere o rivestire nella nuova società sia in ambito pubblico che nella sfera privata.
I c.d. femminicidi altro non sono che fenomeni mediatici meticolosamente studiati a tavolino al fine di introdurre nell’ordinamento norme giuridiche strumentali e funzionali a questo riassetto di interessi, con maggior favore ovviamente delle appartenenti al genere femminile. Questo emerge con chiarezza ove si consideri la maggiore incisività ed attinenza che i provvedimenti emanandi hanno con tali scopi rispetto a quanto non ne abbiano con gli slogan proclamati.
In buona sostanza l’ennesimo provvedimento che si aggiunge alle già molteplici leggi discriminatorie e sessiste giustificate all’opinione pubblica mediante la martellante ripetizione di meri assunti o interpretazioni e giudizi soggettivi venduti alla popolazione come dati oggettivi.
E con un simile contemperamento di interessi tra i generi in corso, vi è l’inquietante costatazione che il genere maschile si trova del tutto privo di qualsiasi tutela. Chi non crede alle favole sà perfettamente che il genere maschile allo stato attuale si trova completamente sprovvisto di qualsivoglia rappresentanza politica atteso che delle tematiche inerenti l’attuale “condizione maschile“, a tutti gli uomini presenti in parlamento, seppure in numero maggiore rispetto alle donne, non glie ne può fregar di meno come si dice; e questo ha condotto ad un vero e proprio imperialismo femminista che certo non si fa molti scrupoli nel portare l’acqua al proprio mulino pur comportando questo un vero e proprio sessismo.
Addirittura il femminismo si è autodelegato il compito di operare uno studio sulla coscienza di genere maschile; cioè il “femminismo” dovrà stabilire e dire a mio figlio come essere uomo. Alla politichessa che su tali questioni ha costruito la propria carriera politica non posso che informare che se crede che le permetterò di forzare mio figlio a giocare con le bambole ed a fare la pipì da seduto per pagare la sua vacanza in Polinesia, si sta regolando male.
Dal canto suo la donna (non parlo di tutte le donne ovviamente, ma di quelle che attualmente detengono il potere e di quelle dementi che le sostengono) si rivelata una delusione assoluta. Ha dimostrato infatti di essere, ove mai ciò fosse possibile, perfino peggiore dell’uomo.
Non appena ne ha avuto la possibilità, anziché concentrarsi su temi quali, per dirne alcuni, crisi economica, stato di miseria in cui versa gran parte della popolazione italiana, disoccupazione giovanile e non, crisi delle imprese e via dicendo, l’unica cosa di cui si è preoccupata è stato sfruttare tutto il potere acquisito – abusandone in maniera indecorosa – per avvantaggiare il più possibile il proprio genere di appartenenza discriminando, per l’ovvio effetto, il genere maschile. Peccato che tali privilegi, essendo venuto meno oggi il loro presupposto giustificativo, si chiamano leggi discriminatorie basate sul sesso.
“La donna al potere” – in ossequio della verità assoluta che la donna al potere è meglio – le sue qualità le ha dimostrate, eccome; anche se, a dire il vero, non proprio quelle che ci si aspettava da lei.
Bisogna darne atto, il lavoro che ha effettuato sulla psiche maschile è stato esemplare.
Ne è dimostrazione il fatto che il 99% degli uomini si vergognerebbero e si sentirebbero ridicoli ad assumersi la paternalità di un messaggio come questo.
Infatti nel momento in cui mi lamentassi delle diversa comminazione della pena nei processi a seconda che l’imputato sia di sesso maschile o femminile (a proposito per chi non lo sapesse con la ratifica dell’evangelica convenzione di Istanbul, che è una misura social preventiva, tu uomo italiano, anche se non hai fatto nulla, sei ritenuto dal tuo Stato un soggetto socialmente pericoloso e tra non molto, con ogni probabilità se ammazzerai una donna dovrai essere condannato ad una pena superiore rispetto a quella che verrebbe inflitta ad una donna se ammazzasse te; ma non è perchè il valore della vita di una donna và considerato superiore al valore della vita di un uomo eh! Questo perchè dal momento che il numero delle morte ammazzate per mano maschile è superiore a quello dei morti ammazzati per mano femminile, per il tuo Stato è giusto che tu venga condannato ad una pena superiore se ammazzi una donna rispetto a quella a cui deve essere condannata una donna se ammazzasse te); delle promozioni nel pubblico impiego (per chi non lo sapesse ai sensi del D.lgs. 196/2000 ove vi fosse in ballo una promozione con candidati di genere sia maschile che femminile e la scelta dovesse ricadesse sul candidato di sesso maschile, chi ha operato tale scelta ha l’obbligo di fornire “adeguata giustificazione“), nell’imprenditoria (per chi non lo sapesse vi sono leggi volte all’agevolazione ed all’erogazione di finanziamenti per l’imprenditoria femminile), nell’impiego privato (per chi non lo sapesse vi sono agevolazioni fiscali per chi assume personale di sesso femminile), nel pubblico impiego.. ma lasciamo stare, l’elenco è sterminato. Come dicevo, ove mi lamentassi di questa condizione, la quasi totalità dell’appartenente al genere maschile, grazie al meticoloso lavoro manipolatorio operato sulla psiche dell’uomo, probabilmente mi risponderebbe, nella sua ridicola ed illusoria veste di cavaliere della tavola rotonda protettore della donzella in pericolo, “fai l’uomo“, considerando queste discriminazione come giuste e dovute.
Salvo poi prendere coscienza della propria condizione nei confronti della sua dolce damigella nelle aule di tribunale (migliaia di padri separati davanti ai cancelli della CARITAS per mantenere la ex moglie ed il suo nuovo compagno – Italia peraltro già condannata in materia dalla Corte Europea -): sapeste quanti cavalieri della tavola rotonda ho visto piangere dopo la presa di coscienza della realtà e della propria condizione.
E per giustificare tutto ciò il ritornello è sempre lo stesso: l’art. 3 comma 2 della costituzione: “è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del paese“. E partendo dal presupposto che le donne “sarebbero discriminate” si giustifica la previsione di norme in loro favore.
Tuttavia la domanda sorge spontanea: ma dal momento che la presenza di personale femminile nel pubblico impego e nella pubblica amministrazione è nettamente superiore a quella maschile come mai vi sono ancora in vigore leggi che favoriscono l’assunzione di personale femminile?
Dove sarebbero registrati questi contratti che indicano che a parità di mansioni l’uomo goda di una retribuzione maggiore rispetto alla donna? (per informazione l’imprenditore in tale caso sarebbe arrestato)
Quando sento la politichessa di turno sostenere fiera che nel settore della sanità pubblica è stata “quasi” raggiunta l’uguaglianza tra i generi e poi dalla disamina dei dati scopro che quasi il 70% del personale nella sanità è di sesso femminile, che cosa devo pensare?
E del fatto che nonostante questo si parli ancora della necessità di promulgare leggi volte ad agevolare l’assunzione di lavoro femminile, cosa devo pensare?
Niente, non devo pensare e soprattutto non esprimermi: occhi bassi, muto e rassegnato. A riguardo segnalo che il decreto probabilmente potrà essere utilizzato anche per zittire il dissenso (ma preparate pure la cella tanto l’unico sistema che avete per precludermi di manifestare liberamente il mio pensiero è arrestarmi).
Ma non servono neppure i dati ufficiali. Invito chiunque a recarsi in un qualunque pubblico ufficio o in una qualsiasi amministrazione e provare a contare il numero delle impiegate e degli impiegati che si incontrano per comprendere ciò di cui sto parlando. Sono gli uomini a dover reclamare l’applicazione dell’art. 3 comma 2° della costituzione.
Ma poi anche le donne stesse, o la maggior parte di loro. A me se qualcuno cercasse di avvantaggiarmi in tutti i modi rifiuterei categoricamente in quanto mi sentirei una specie di handicappato che ha bisogno delle spintarelle.
Certo signore, perchè a me non potete venire a raccontare la storiella che “pretendo di avere dei privilegi in quanto uomo“. Io non voglio nessun privilegio e non voglio tenere nessuno sotto il mio dominio (non ho bisogno nè di badanti, nè di donne delle pulizie, nè di babysitter). Ove un giorno mi servisse una di queste figure la assumerei. Io semplicemente non voglio essere discriminato. Ed oggi ci sono una quantità considerevole di leggi che mi discriminano perchè sono uomo e favoriscono te perchè sei donna. Quindi al limite sei tu che vuoi avere (e che hai) vantaggi perchè sei donna non io perchè sono uomo.
Ma in fondo io sono solo un misogino. Infatti un uomo che protesta perchè non vuole subire discriminazioni basate sul sesso, non è null’altro che questo.
Sono un sessista. Infatti a parti invertite quello che ho scritto susciterebbe la stessa indignazione dei ben pensanti. Del resto come posso mettere in dubbio il sacrosanto principio della concessione della licenza alla donna di insultare, ogni volta che ne abbia voglia, tutto il genere maschile – anzi tra un pò verranno previsti dei premi a chi insulta di più -, mentre non sia mai un uomo si permetta a rispondere: si sa, le donne sono l’incarnazione del bene e gli uomini del male.
E’ fantastico poi quando sento alcune femministe affermare: “le guerre sessiste non servono a nessuno“. Solo che lo dicono mentre bombardano. Io più che di guerra parlerei di legittima difesa ad una mattanza.
Sono uno che non si sa relazionare con le donne. Mi dispiace, ma io non corro sul cavallo bianco a salvarti.
E ti dirò di più. Se non lo faccio è proprio perchè ti considero una mia pari E se ritieni di avere bisogno che lo stato ti avvantaggi e ti riservi maggiori tutele rispetto a me, sei tu che ti stai considerando inferiore a me.
Ed il vero maschilista (nell’accezione del termine inteso dal femminismo) non sono io, che ti considero una mia pari, ma colui che ti “protegge” e ti “tutela” perchè è costui a ritenerti più debole di lui e di me. E, per inciso, io non odio le donne, odio le discriminazioni che è una cosa diversa.
25 Commenti
Concordo su tutto, sottolineando l’opportunismo stupido della classe dirigente maschile. Costoro, di ogni colore e partito, pensano di ottenere vantaggi elettorali e personali, ma alla prima occasione saranno sbattuti fuori e senza ringraziamenti, scaricati brutalmente dopo aver fatto il lavoro sporco. E se lo meriteranno pienamente, questi utili idioti incapaci di una sola parola autonoma. Peggio, incapaci di dire in pubblico ciò che dicono in privato. Perchè quando si parla viso a viso con qualcuno di costoro, escono fuori giudizi sulle donne terribili e perfino offensivi, che io, noto maschilista, non mi permetterei mai non dico di dire ma neanche di pensare. Il più lieve è l’eterno “puttane puttane”.
Sono solo servi sciocchi con tutto il rancore represso dei servi sciocchi, ipocriti e untuosi.
Armando
armando(Quota) (Replica)
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/05/23/scelgo-felicita-a-rio-de-janeiro-lontana-dalle-lamentele-degli-italiani/603787/
VI posto questo link perche`, anche se non sembra, e`indicativo.
Leggetevelo: parla della solita signorina bene, prvilegiata e lamentosa, che recita la parte della tizia che si fa da se`. Non mi sorprenderebbe se si scoprisse piu`avanti che ha pubblicato qualche stucchevole commento femministoide altrove.
La verita`e`che pero`non ce ne sarebbe bisogno: per quanto, e giustamente, questa viziatella falsa selfmadewoman venga aggredita nei commenti per quello che e`, una mantenuta ( dice che fa la cameriera per sopravvivere e poi studiava in una universita`da ricconi che piu`ricconi non si puo`), gli stessi che la attaccano e la ridimensionano poi se ne escono con le solite eresie, le solite corbellerie. Leggeteveli i commenti, e vomitate: i soliti commenti stucchevoli e beceri sul maschilismo imperante in Sudamerica, e addirittura sul maschilismo italico che non ha nulla da invidiare a quello sudamericano. Manica di imbecilli. La cosa piu`rivoltante e `che sono quasi tutti maschi. Una massa di idioti, con interi prosciutti sugli occhi; tutti cavalieri bianchi pronti a difendere eroicamente il genere femminile con le unghie e coi denti, col malcelato desiderio di trovare qualcuna che leggendo tali illuminati post se li fili e gli dia da dire. non ho altre definizioni per questi dioti: idioti, appunto. Spero che crepino tutti. Idioti.
Pappapuppus(Quota) (Replica)
E prima che crepino, mi auguro e spero con tutto il cuore che loro, a loro si`lo auguro, e senza la minima solidarieta`, pena o tenerezza, a loro auguro il martirio dei milioni di pari separati qui in occidente che si suicidano e gemono sotto i ponti o dentro una baracca. Stronzi. Sposatevi, eroici cavalieriche difendete le povere donnine oppresse dall`orribile maschilismo italico e sudamericano. Sposatevele, queste povere e oppresse principesse, che gia`ridono di voi quando scrivete le vostre idiozie. Sposatevele, e poi vedete come ccambiate idea! A voi si, a voi che avete il cuore sanguinante per le povere donne oppresse in Italia e in Brasile, a voi lo auguro di tutto cuore di sposarvi e finire sotto un ponte! E poi, quando verrete a piagnucolare, come siete abituati, da gente che aveva capito e magari aveva provato a mettervi in guardia, anche solo perche`ci era passata, dovete ricevere solo zampate in faccia.
Gli eroici cavalieri bianchi difensori delle donne oppresse. Che schifo che mi fate.
Pappapuppus(Quota) (Replica)
Papp, sei tutti noi.
Marco Pensante(Quota) (Replica)
Grazie… fa piacere sapere di non essere soli.
Comunque:
1. l`articolo qui su di Dimitri e`ottimo
2. Il cursore e ” l`invio commenti” (non so come si dica) mi continuano a fare come gli pare
Pappapuppus(Quota) (Replica)
Sempre riguardo alla violenza “di genere”.
Fate questo salubre esercizio online.
Digitate su Google immagini “hanged people”.
Che vi viene fuori? Questo: tutte le foto di impiccati reali SONO UOMINI.
Cittadini sovietici durante l`Operazione Barbarossa.
Iraniani impiccati per le piu`amene amenita`.
Indigeni amazzonici che si impiccano per protesta contro, ad esempio, la Rousseff.
Impiccati,impiccati,impiccati. Quasi tutti maschi.
Pero`…
Ogni volte che salta fuori un`immagine fittizia, pubblicitaria, invece di un uomo l`impiccata e` UNA DONNA.
Nella realta`gli appesi sono uomini.
Nella fiction, donne.
Secondo me, qualcosa vorra`pur dire. No?
Pappagallus brutus(Quota) (Replica)
giovanni carducci(Quota) (Replica)
è ANDROCIDIO!
fabriziopiludu(Quota) (Replica)
Ottimo articolo.
Roberto Micarelli(Quota) (Replica)
“Alla politichessa che su tali questioni ha costruito la propria carriera politica non posso che informare che se crede che le permetterò di forzare mio figlio a giocare con le bambole ed a fare la pipì da seduto per pagare la sua vacanza in Polinesia, si sta regolando male”. Non sarai il solo, ovviamente.
Roberto Micarelli(Quota) (Replica)
Un “sogno” di Dimitri (su FB): https://www.facebook.com/dimitri.deangelis.5/posts/142678335943315
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Pappapuppus,
non si chiamano cavalieri bianchi, giacche il bianco è sinonimo di purezza e questi sono delle cloache maxime, diamo un nome alle cose, questi sono megli catalogabili come:
I CAVALIER ZERBENTI
Damien(Quota) (Replica)
Damien,
Carino il sito sui Cavalier zerbenti, i concetti sono piu`che validi; peccato sia scritto in un italiano un po`…cosi`. Ma ci scrivi tu? Se si`, su UB sei un po`piu`accurato…In ogni caso, quello che penso di loro e`che piu`che bianchi siano cavalieri marroncino-diarrea con tracce di sangue emorroidale e muco enterico, ma ogni volta e`cosi`lungo da scrivere…
Pappagallus pelagianus(Quota) (Replica)
Il sogno di cui sotto e`fantastico…e deprimente
Pappagallus pelagianus(Quota) (Replica)
Molto efficaci sia il “sogno” di Dimitri che i “cavalier zerbenti” segnalati da Damien…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
“Le donne del governo stanno facendo un ottimo lavoro e direi che sono di gran lunga meglio degli uomini”. (Enrico Letta alla televisione russa)
……
A parte il giudizio che darei su questo governo ma vi rendete conto? E’ andato all’estero a denigrare, fino a prova contraria, la maggior parte del suo stesso governo!!!
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
>>
Ennesima dimostrazione del fatto che il problema di fondo non sono le donne e il femminismo ma i fessi leccaculo di cui siam circondati. Peraltro, se fosse un minimo coerente, Letta lascerebbe immediatamente il suo posto a una donna, visto e considerato che le suddette starebbero facendo meglio degli uomini…
Che pena.
lorenzo(Quota) (Replica)
lorenzo,
Fosse uno qualsiasi potrei anche essere d’accordo con te.
Ma Letta non è uno qualsiasi. E non mi riferisco certo alla sua odierna carica.
Letta è l’esponente tipico di una certa classe politico-economica-finanziaria di cui cianciamo spesso su UominiBeta.
Per cui non è per niente un fesso leccaculo. Quello che fa è dice è perfettamente coerente con gli interessi della classe che rappresenta.
Interessi che sono insieme economici, finanziari e sociali. Perchè è abbastanza ovvio che solo con una determinata struttura sociale (la società liquida, atomizzata, incapace di reagire e difendere i propri stessi interessi) si possono autoperpetuare i primi due (di interessi).
E il femminismo è un potente agente in questo senso perchè incide, in maniera divisiva, nel fondamentale campo dei rapporti tra i due sessi.
E se una società è divisa, lacerata, in una artificiosa contrapposizione d’interessi su base sessuale è una società debole, facilmente manipolabile.
No, Letta non è un fesso leccaculo. Non lui.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Luigi, capisco bene cosa vuoi dire, ma resto dell’ opinione che Letta, al pari del Berlusca e tanti altri cattivi maestri odierni, non possegga affatto una reale comprensione della c.d. guerra dei sessi.
Ragion per cui, in tal senso, è un povero fesso (secondo me), capace solo di combinare disastri.
>>
ps: personalmente ritengo le politichesse attualmente al governo, peggiori degli stessi politici, a partire da quella acidona ultra femminista della Boldrini.
lorenzo(Quota) (Replica)
Che non lo possegga questa comprensione è fuori di dubbio ,è come se dicessi ad uno che ha la pancia piena che c’è gente che muore di fame, magari anche si commuove ,ma non comprende fino in fondo perche proprio non riesce a capire.
Chiaro che allora tira fuori frasi ad effetto (esempio dove sono le donne?) e le donne sono migliori degli uomini (allora ,che ci sta a fare?) lasci il posto a una donna allora ma, sopratutto, si inventa un decreto legge anti costituzionale sotto tanti punti di vista perchè in fin dei conti ,anche se uomo è sicuramente superiore a quei criminali e quindi li condanna più di una donna che commette lo stesso crimine… nel primo caso ” E’un sporco maschilista criminale ” nel secondo caso “poverina, è stata costretta”..non è fesso comunque ,anzi tutt’altro ,ha capito da che parte tira il vento e che gli uomini beta sono carne da macello che va bene sono per qualche “sacrificio”
Mauro Recher(Quota) (Replica)
Mauro Recher
>>>
.non è fesso comunque ,anzi tutt’altro ,ha capito da che parte tira il vento e che gli uomini beta sono carne da macello che va bene sono per qualche “sacrificio”
>>>
Allora avevano ragione gli antichi: homo homini lupus.
Il contrario invece? Non mi pare esista o, perlomeno, non è certamente così marcato.
lorenzo(Quota) (Replica)
“Senza differenze sessuali l’umanità non ha futuro”
La filosofa belga Luce Irigaray contro chi vuole annullare identità maschile e femminile: “Chi parla di genitore 1 e genitore 2 mi fa piangere… Meglio rafforzare i Pacs che i matrimoni gay”
CONTINUA…….
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
La cosa bella e`che in fin dei conti Letta e soci sono tutti burattini, Come lo sono coloro che stanno sopra di loro, le eminenze grigie. E ancora piu`bello e`Chi li manovra. Non una persona, non un robot, non un software. Non Skynet, non Matrix, non un dio,ma tutte queste cose assieme: la mano invisibile, il lavoro morto che si autovalorizza all`infinito. In una: Das Kapital. Mi viene da ridere.
Pappagallus padanus(Quota) (Replica)
http://www.massimolizzi.it/2013/11/come-il-capitalismo-controlla-il-corpo.html
Beh da uno che dice che noi siamo come il KKK non si poteva aspettare altro … naturalmente controlla solo il corpo femminile ,mi sebra evidente..agli uomini questo modello va più che bene (eh si ,come no )
Mauro Recher(Quota) (Replica)
ottimo articolo,è ora che gli uomini si sveglino,e vadano sui media a denunciare questo stato di fatto ,basta passività diamoci da fare uomini
giorgio(Quota) (Replica)