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Percorro in bicicletta una via di Bologna sotto un portico, e scorgo una silhouette femminile strepitosa. Come mi avvicino, realizzo ancor di più la bellezza di quelle forme, una vera grazia. Se ne sta in attesa da sola, avrà una trentina d’anni, io le sfilo di fianco e ammiro. Dentro un maschio sessualmente sano, e sano di mente, in quei momenti accadono due penosissime cose: prima cosa, ti dici “ma perché non posso semplicemente premere un bottone e ritrovarmi abbracciato a quella meraviglia ora, subito, baciarla e fare l’amore, Dio mio!”, e te la prendi un po’ con la crudeltà della natura che ci ha fatti così maledettamente innamorati delle donne, del loro odore, di come sanno toccarti, quando poi quell’oggetto/soggetto di desiderio è così difficile da raggiungere pur essendo così frequente da incontrare. Un po’ come fossimo tutti, noi maschi, appassionati di sonate romantiche, e a ogni angolo di strada udissimo le note di un notturno di Chopin, per poi dover accelerare via e perderci subito nell’ignobile fracasso del traffico. Un tormento. La seconda cosa che capita è ancor peggiore: veniamo assaliti dal dubbio se tornare indietro e ‘provarci’ o meno. Perché in fondo al nostro cervello parte un nastro odioso che recita “ogni lasciata è persa… se non provi non saprai mai… magari nasce una gran storia, e ricorderete quella volta che tu l’hai abbordata e lei sorridendo ammetterà ‘… grazie a Dio tornasti indietro quel giorno, se no non saremmo qui’…”. Il dubbio… quel maledetto dubbio: “Cosa faccio? Proseguo o ci provo? Nooo, dai per favore, non ne ho voglia, poi tanto non funziona, no! zero, basta… Però… e se?”. La posta in palio è alta, credetemi, specialmente se almeno una volta nella vita ti è accaduto esattamente quello che recita il sopraccitato nastro, e a me è accaduto eccome, con conseguenze indimenticabili… e se? Sono minuti spiacevoli, già una certa emozione serpeggia nelle vene, che diventa poi una sfida con se stessi.
Mi fermo e mi giro. E’ sempre là, sempre quelle linee strepitose che sembrano galleggiare, non sostare. Cosa fai Barnard? Risposta: provarci no, ma dirle che mi ha donato minuti di ricchezza estetica sì, è troppo bella, le farò tutti i miei più sinceri complimenti. E poi uno che ha scritto ‘Sono andato a puttane’ deve verificare una certa cosa, ancora una volta, dunque la sfida è doppia. Torno sui miei passi, sono da lei in un battibaleno, mi fermo con un sorriso e mi aggancio ai suoi occhi, lei ai miei, le dico “sono tornato da te per dirti quanto apprezzo la tua bellezza, solo questo”.
Vedete donne, a quel punto il tempo si ferma, lo spazio svanisce, ogni cosa da lì in poi è come se fosse vissuta da noi uomini dilatata di mille unità, e noi registriamo nella coscienza ogni fotogramma a seguire, che va a stamparsi su una pellicola sensibilissima con un’esposizione altissima. Siamo esposti, nudi, vulnerabili e reattivi come le rane di Galvani, siamo senza pelle e coi nervi all’aria. Preghiamo solo che il vostro specillo non ci tocchi là dove il dolore sarebbe fulmineo.
La donna sotto al portico aspetta la fine delle mie parole, si gira sui tacchi e muove un passo via da me, muta, neppure uno sguardo. Penso “non ho scritto ‘Sono andato a puttane’ per nulla, ci risiamo”. C’era il sole, ora grandina, sto per mandarla a cagare, ma in un moto di civismo che non merita le do una seconda chance: “Era solo un complimento, non fa piacere?” le dico. Muove altri due passi dandomi le spalle, guarda laggiù chissà che cosa di più interessante di un uomo che è cortese al punto di omaggiare la sua bellezza. Tutto questo si realizza nella metà di secondo che ci metto ad esprimere la sintesi appropriata, e quando ancora la ‘ere’ di “non ti fa piacere?” è nell’aria le sibilo “Cretina”, e me ne vado. Lei si gira, con la coda dell’occhio colgo i suoi occhi vacui e mi chiedo cosa stia accadendo in quel cervello.
Già, donne, cosa accade nel vostro cervello quando così tipicamente produce resina bi-componente invece che esprimersi? Lasciatemi essere franco, perché la sensazione è proprio che così come le aree cerebrali producono adrenalina, serotonina, o altre sostanze deputate a stimolare l’attività psico-motoria, in quelle particolari situazioni un gran numero di voi produca resina che vi cristallizza le facoltà dell’espressione, per cui volenti o nolenti non sapete fare altro che impalarvi. Ed è un disastro. Un uomo vi si presenta con l’abito della festa, voi sollevate la zampetta posteriore e gli fate una spruzzatina di pipì sulle scarpe. Ma perché? Accade una quantità di volte incalcolabile e ogni volta una vescicola di bile si deposita nel fondo dell’uomo. E siete cretine senza attenuanti, perché non vale qui fare una digressione se mai si trattava di insicurezza, di timore o di semplice idiozia arrogante, come non vale disquisire se quello che è passato col rosso e ti ha falciato correva per necessità o per arrivare in tempo alla partita: semplicemente non si fa. E voi lo fate di regola, spesso sapendo di sbagliare, ma è più forte di voi. Non è una banalità, è un dramma, poiché purtroppo in una società dove la donna siede dalla parte ricevente, quasi ogni singolo approccio maschio femmina deve per forza passare da quelle Forche Caudine, per cui l’ammontare delle smusate finali che un uomo accumula in una vita è intollerabile. Finiamo sovente a odiarvi per questo, anche perché siamo obbligati per necessità a quelle pene. E’ un po’ come se ci capitasse che all’atto di ingerire cibo, spessissimo ci arrivasse una sberla nella nuca, ma non puoi fare a meno di mangiare.
Ripeto, alla fine la pagate cara. Infatti è comprensibile come poi il maschio medio, troppo spesso sprovvisto di un arsenale adeguato di autostima, si ingegni per neutralizzare anticipatamente la smusata, lo specillo proprio su quel nervo vivo. Tipicamente vi si approccerà con arroganza preventiva, con offensività preventiva – e qui il ‘preventiva’ è la chiave di comprensione del fenomeno – come dire: sono rimasto scottato, ma stavolta te lo stampo io il ferro da stiro in faccia prima ancora che tu dica beo, tanto per stare dalla parte dei bottoni. Ed è così che accade, fidatevi. Questo si traduce in una quantità colossale di brutali relazioni all’impronta del cane che si morde la coda. Noi, voi, voi, noi, l’insicurezza mia cozza con la tua, la tua ferisce la mia, la mia ferirà la tua, all’infinito. Idiozia, spreco, tristezza.
Se ieri un ragazzo ti ha abbordata dicendo “ciao, hai nove settimane e mezzo libere?” sghignazzando con gli amici, e se tu hai pensato “ma fottiti idiota”, stai certa che quell’uomo è prima passato per non so quante belle silhouette che a fronte di un complimento cortese hanno sollevato la zampetta e gli hanno fatto pipì sulle scarpe delle festa.
Donne, meglio che a fronte di un tizio in bicicletta che torna indietro perché siete troppo sexy per proseguire, vi scorra un “grazie, sei carino” nelle vene fino alla lingua, piuttosto che resina. Vi conviene, sempre, fidatevi.
410 Commenti
Impavida: quali sono le cose così devastanti che hai letto?
Icarus: Raffaele, proprio perchè ti stimo, mi permetto di dirti amichevolmente che il duro giudizio che hai espresso nei confronti di Maria non mi trova d’accordo. Noi non conosciamo nè lei nè la sua vita matrimoniale, e quindi mi pare piuttosto avventato il tuo giudizio. Mi sembra che Maria sia animata dalla voglia di approfondire certe questioni e chio vuole può risponderle senza entrare nel merito della sua vita privata.
Alessandro(Quota) (Replica)
In realtà, cara Silvia, tu non provi affatto pena per noi. Tu ci odi o tutt’al più ci disprezzi. Però hai pensato che la pena fosse un concetto viepiù mortificante e potesse ferirci maggiormente…
Insomma anche tu sei una discepola del Zarathustra, anche se forse inconsapevolmente . Ne sto scoprendo tantissime/i negli ultimi tempi…Specie da quando abbiamo aperto questo blog.
Bè, ti auguro tanta fortuna e di trovare sul tuo cammino persone migliori di noi. D’altronde del tuo sentimento di pena noi non sapremmo cosa farcene, nè credo che tu possa pensare di trovare qualcosa di utile e interessante in noi…
Non resta che salutarci…
Buona fortuna.
Fabrizio Marchi
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
@Alessandro: ma stai scherzando? Guarda, a parte che a me non mi piacciono i traditori(come questa Maria), il tradimento(sia in amicizia, sia in amore, ecc) è l’azione più squallida e bassa che possa mai compiere un essere umano, questa Maria si vanta pure di tradire il marito, dice di “amarlo”, ma poi non si crea il benchè minimo scrupolo a tradirlo ripetutamente. Ma come fai a difendere una persona così cinica e sfacciata? E bada bene che lei non è un caso singolo, come lei vi sono milioni di donne che fanno altrettanto, sembrano cloni: non la danno al marito, ma in compenso la danno all’amante. Non solo. In caso di separazione, hanno pure il coltello dalla parte del manico,perchè vengono considerate sempre come “parti deboli” a prescindere(e sai bene che nell’ oltre il 98% dei casi, a loro vengono affidati casa(del marito) e figli. Cornuti e mazziati. Di qui scaturiscono i raptus che tutti sappiamo. Ma poi ti sei mai chiesto una cosa? cioè sul perchè milioni di uomini sposati vanno a prostitute: ma secondo te che piacere può avere mai una persona nel far sesso a pagamento con una povera e malaticcia donna disgraziata sfruttata che batte squallidi marciapiedi delle periferie? Nessun piacere ovviamente, ma se ciò avviene è per colpa di quelle donne come Maria che lasciano in astinenza i mariti, ma poi se la fanno con gli amanti segreti. Ti sembra giusto? Milioni di uomini beta a tu per tu con tutti gli svantaggi che questa società arreca loro, e poi le loro ingrate mogli,li ricambiano in questo modo!
Maria e le persone come lei(donne o uomini che siano) sono un danno per la costruzione di un nuovo rapporto donne/uomini basato sul rispetto reciproco. Persone come loro è meglio perderle. Io non le gradisco!!!
Icarus.10(Quota) (Replica)
Sig. Damien,
spero che Lei sia più disponibile del Sig. Marchi, che non intende più dialogare con me.
Pazienza.
Lei scrive, rispondendo a Maria, poco più sopra, esattamente alle 12:22 del 8 Luglio, tra l’altro:
“la donna cara Maria, spesso e’ come un cerino.. la devi FREGARE per usarla.. e poi la butti via.. questo e’ l’assioma che inculcate ai piu’ col vostro comportamento.. Chi e’ causa del suo mal, pianga se stesso!”
Mi permetta di affermare che nella mia limitata esperienza non mi sono mai permesso di trattare una donna in questo modo che considero alquanto mal sano.
Infatti, in questo atteggiamento, per quanto possano essere “cattive” le donne nei confronti di noi uomini, rilevo una totale mancanza di rispetto della persona con cui si ha a che fare.
Un atteggiamento davvero ignobile, mi perdoni la franchezza.
Inoltre, vorrei precisare che, per nostra fortuna, non credo che tutto il genere maschile sia propenso a simili comportamenti.
La necessità BIOLOGICA di fare sesso, inoltre, non è una prerogativa esclusivamente maschile, ma riguarda entrambi i generi.
Mi scusi nuovamente la franchezza, ma mi meraviglio di tanta ignoranza. Se così non fosse la nostra specie sarebbe probabilmente estinta.
Lei continua poi affermando:
” l’uomo riesce a scindere, proprio per questo suo desiderio BIOLOGICO, la sessualità ludica dai SENTIMENTI (leggasi amore) ergo.. voi donne proprio non ce la fate ad APPROCCIARVI ad una sessualità ludica, in quanto la vostra sessualità rimane LEGATA ad EMOZIONI”
Ancora una volta devo dissentire, per quella che è la mia esperienza. La mia attività sessuale è sempre legata a fattori emotivi, anzi Le dirò di più, non riesco neanche a intendere come si possa provare un piacere che non sia puramente meccanico in una relazione priva di qualsivoglia emozione.
Quanto al piacere meccanico credo che la masturbazione sia un’ottima soluzione che la natura ci ha generosamente offerto proprio per evitare inutili complicanze emotive.
Nel ringraziarLa per la Sua pazienza passo a salutarLa.
Daniele
Daniele(Quota) (Replica)
@Alessandro
“Impavida: quali sono le cose così devastanti che hai letto?”.
Ti prego Ale, non è il caso:non ha letto nulla e se l’ha fatto non ha dimostrato di aver capito quel che ha letto…
@Silvia:
La ringraziamo per averci reso partecipi della sua visione del mondo.Le faremo sapere.Avanti la prossima.
@Maria
Perdonami ma al momento non riesco a trovare una connessione tra la tua esperienza personale e il tema o i temi trattati.
Rispetto il tuo vissuto personale e la tua sincerità, ma niente più.
Luke Cage(Quota) (Replica)
No, no…io te lo confermo. Provo pena per voi! Siete incastrati in ragionamenti assurdi, in merito a questioni altrettanto assurde, avete un’idea stereotipata del femminile, che cosa si può provare se non estrema, incredibile pena?
Sai che cos’è: bisogna aver rispetto non soltanto a parole, dicendo “sei carina” alle passanti (peraltro, sospetto, più per qualche tornaconto, e non certo per il piacere di farlo e basta), ma anche nelle idee.
Se tu concordi con il fatto che dare della cretina a una donna solo perché non ti ha ringraziato sia lecito, allora tu non soltanto sei penosissimo, ma sei anche rimasto ancorato a retaggi culturali che non hanno nulla di rispettoso nei riguardi del femminile, in altre parole stai discriminando una persona solo perché non ottieni quello che ti aspetti. Io questa la chiamo violenza, in questo caso violenza verbale.
Se poi, caro Fabrizio, oltre che ad avere il dono di incasellare le persone sulla base di un unico commento, su cui non trovi peraltro neanche un argomento per replicare, allora che cosa mi rimane se non pena e pena soltanto?
Silvia(Quota) (Replica)
@Alessandro: Guarda, a parte che io detesto i traditori(come questa Maria), il tradimento(sia in amicizia, sia in amore, ecc) è l’azione più squallida e bassa che possa mai compiere un essere umano, questa Maria si vanta pure di tradire il marito, dice di “amarlo”, ma poi non si crea il benchè minimo scrupolo a tradirlo ripetutamente. Ma come fai a difendere una persona così cinica e sfacciata? E bada bene che lei non è un caso singolo, come lei vi sono milioni di donne che fanno altrettanto, sembrano cloni: non la danno al marito, ma in compenso la danno all’amante. Non solo. In caso di separazione, hanno pure il coltello dalla parte del manico,perchè vengono considerate sempre come “parti deboli” a prescindere(e sai bene che nell’ oltre il 98% dei casi, a loro vengono affidati casa(del marito) e figli. Cornuti e mazziati. Di qui scaturiscono i raptus che tutti sappiamo. Ma poi ti sei mai chiesto il perchè milioni di uomini sposati vanno a prostitute: ma secondo te che piacere può avere mai una persona nel far sesso a pagamento con una povera e malaticcia donna disgraziata sfruttata che batte squallidi marciapiedi delle periferie? Nessun piacere ovviamente, ma se ciò avviene è per colpa di quelle donne come Maria che lasciano in astinenza i mariti, ma poi se la fanno con gli amanti segreti. Ti sembra giusto? Milioni di uomini beta a tu per tu con tutti gli svantaggi che questa società arreca loro, e poi le loro ingrate mogli li ricambiano in questo modo!
Maria e le persone come lei(donne o uomini che siano) sono un danno per la costruzione di un nuovo rapporto donne/uomini basato sul rispetto reciproco. Persone come loro è meglio perderle. Io non le gradisco!!!
Icarus.10(Quota) (Replica)
Daniele, sei ridicolo, dacci un taglio.
Silvia, mia cara bambina capricciosa e col nasino arricciato, sappi che ci sono uomini che tutto fanno meno che dire “quanto sei carina” a una sconosciuta femmina, incontrata per strada.
Non fosse altro per il fatto che non ne vale assolutamente la pena: è solo fiato sprecato e tempo perso.
Silver(Quota) (Replica)
Quando gli ignari scoprono che esiste un movimento maschile esplode nelle loro profondità una bomba emotiva tale che li rende incapaci di rendersi conto persino delle più elementari contraddizioni delle loro parole.
Infatti trattandosi di parole che salgono dal fondo irrazionale non esigono di essere coerenti.
L’incontro con il MoMas è dirompente e i vulcani esplodono.
E’ alla luce di questa irrazionalità che ho imparato a leggere le affermazioni di chi ci incontra.
Si è allora costretti ad assumere una posizione riflessiva, di attesa e persino di accoglienza (che sarebbe di polarità femminile…sic!).
Come i fratelli maggiori che si lasciano picchiare dai più piccoli, tutt’al più schermandosi e cercando di evitare i colpi più pericolosi.
Uomini e donne che giungono qui da Matrix vanno anzitutto capiti perché trovano davanti a sé l’inaudito, l’impensato, il mostruoso.
Contraddetti, sì, ma capiti.
Io la vedo così.
RDV
Rino(Quota) (Replica)
@Silver: usa le parole giuste con le persone giuste. Io non ti conosco. Quindi “mia cara bambina capricciosa e col nasino arricciato” lo dici a qualcun altro.
“sappi che ci sono uomini che tutto fanno meno che dire “quanto sei carina” a una sconosciuta femmina, incontrata per strada.”
Ma va? Davvero? Mi hai segnalato un’enorme verità che prima non conoscevo! Grazie davvero!
Silvia(Quota) (Replica)
@iM_pAVIDA 9:59 am – 8th luglio:
Se trova devastanti le argomentazioni qui ascritte, le auguro di non uscire mai dal suo “orticello quotidiano di femminea visione”, potrebbe (per logica consequenza verbale) causarle seri danni psicologici.. e per quanto concerne l’epiteto (credo sia ignorante), il suo prendersela denota scarsa flessibilità nei confronti della lingua italiana, in questo caso, Ignorante (da IGNORARE) colui/colei che IGNORA, le cause di questo ignorare devono necessariamente essere confutate alla luce delle considerazioni personali espresse dinanzi al tema trattato, ergo non credo che lei abbia compreso il tema ivi escusso, lo ha deliberatamente IGNORATO, quale termine quindi piu’ indicativo si poteva usare? oppure Lei ha una così bassa stima di se stessa da voler interpretare il termine dispregiativo piu’ ampiamente usato? o magari, semplicemente ha visto nei miei scritti una persona dalle scarse valenze intellettive che, solo in senso DISPREGIATIVO, potesse indicarla con tale termine?.. se ancora gira da queste parti, potrebbe magari spiegarmelo.. a meno che, anche lei, non sia l’ennesimo “Clone”.. si capisce.. in tal caso capirei la “ritirata”…
@Silvia:
Quello che dici nel tuo primo intervento, ritengo sia TUTTO VERO, hai perfettamente RAGIONE al 100%!!! infatti è per questo che poi gli uomini, quando si sentono dire dalle donne che devono essere romantici, brillanti, intraprendenti, focosi e quant’altro, preferiscono, metaforicamente parlando, alzare il dito medio irto in solidale rappresentanza al vostro sillopismo femminile, alle vostre richieste di porre in essere un atteggiamento A VOI consono, con tempistiche A VOI adeguate, ESCLUSIVE, e dettate dalle dovute tempistiche del caso che riteniate VOI opportune, oltre che dinanzi alle vostre PALESI CONTRADIZIONI, senza contare che il tutto, si ricollega sempre al famoso discorso del RE dinanzi al giullare! il tuo discorso trasuma di un EGOCENTRISMO VULVARE talmente saturo da rimanerne basito.. o forse no.. in finale.. rileggendo altri commenti.. anche dal tuo si evince “l’IO”! non c’e’ spazio per la COMPRENSIONE UMANA MASCHILE, quella è facile relegarla, al solito, in seconda analisi.. perchè questo e’ il succo del discorso ivi escusso, cara Silvia, un uomo si deve proporre.. SEMPRE.. alla donna è sufficiente GIUDICARE.. un comportamento, questo si.., PENOSO! la pena viene sempre INFLITTA all’uomo dal potere uterino.. ci si guarda bene oggi dal chiedersi cosa provi un uomo che voglia genuinamente conoscere una donna.. troppo sbattimento per delle perenni impegnate come voi.. si capisce..
“NOI SIAMO LE DONNE… SARETE RIEDUCATI!…OGNI RESISTENZA E’ INUTILE!”
@Daniele:
Sig. Daniele,
Non ho nessun problema di disponibilità al dialogo, tantomeno mi ritengo di avere la verità in tasca, tuttavia ritengo che Lei si sia presentato in malo modo in questo luogo, tutti possiamo sbagliare, io in primis, pertanto se vorrà argomentare in maniera seria, civile, attinente al contesto quelle che sono le sue lecite opinioni, non credo avrà problemi ad avere un dialogo, badi bene che, da “buon cane da guardia” come lei si e’ permesso di definirmi, potrei rifiutarmi in futuro di argomentare con lei qualsiasi ulteriore opinione laddove ravvisi semplici artifizi verbali per fomentare risse sterili.. a buon intenditor..
Detto questo, mi permetta di spiegarLe le motivazioni che ha evidenziato nel mio intervento.
“””Lei scrive, rispondendo a Maria, poco più sopra, esattamente alle 12:22 del 8 Luglio, tra l’altro:
“la donna cara Maria, spesso e’ come un cerino.. la devi FREGARE per usarla.. e poi la butti via.. questo e’ l’assioma che inculcate ai piu’ col vostro comportamento.. Chi e’ causa del suo mal, pianga se stesso!”
Come, tra le righe, ha espresso Barnard in questo e negli altri suoi articoli, se ci si pone dinanzi ad una donna per quello che si e’, genuini, sinceri, in tutte le sfaccettature, la donna relegherà l’uomo a se stessa, ben si guarda dal comprenderlo, al ricompensarlo civilmente, al riconoscergli quanto è dovuto, al ricercarne un dialogo emotivo paritario…al contrario lo usa, strumentalizzando la naturale attrattiva che l’uomo ha per la donna.. strano ricontrare, successivamente, che le donne generalmente ricercano queste qualità per poi usarle CONTRO chi gliene fà dono.. viene da chiedersi quali siano allora le motivazioni.. se non quella palese di avere un POTERE RELAZIONARIO basato sulla VULVA…in quanto se riscontrasse che l’uomo, come lei donna, e’ in primis PERSONA, taluni comportamenti cesserebbero di esistere..se una belloccia non e’ in grado di rispondere CIVILMENTE ad un uomo con un grazie, significa che oltre a non conoscere l’educazione civica, ritiene che il MONDO giri intorno a lei, non vede la società, tantomeno una società fatta anche da PERSONE di sesso MASCHILE, che possono talvolta genuinamente fare i romantici, facendoti un complimento, TU, in quanto DONNA, ti chiudi nel tuo potere uterino e DISDEGNI la relazione! perchè non ti và.. non ti va di rispondere.. sei tu che decidi.. tu in quanto donna, e se la cosa non ti aggrada, oggi hai tutte le difese che vuoi, puoi IGNORARE la persona che hai, infischiandotene totalmente dei suoi sentimenti, come gridare alla VIOLENZA VERBALE… dall’alto del tuo TRONO, GIUDICHI, RIDI, SBEFFEGGI ed emani SENTENZE…pero’.. pero.. pero.. questo comportamento, magicamente, va a farsi benedire, tutte le sue basi pseudologiche si disintegrano dinanzi a contradizzioni spaventose..dinanzi all’interesse personale, al potere, alla estrema bellezza.. e uant’altro mi sia dimenticato di elencare.. queste considerazioni perdono di valenza.. rendendo la donna spesso al pari degli uomini.. essa segue il suo IDOLO, spende per esso, si addomestica a lui incondizionatamente…spesso senza coinvolgimenti emotivi.. anzi!!.. ecco allora che si arriva all’eufemismo del cerino.. essere se stessi BUONI, BRAVI, RISPETTOSI, ROMANTICI e quant’altro gia’ escusso, per la maggioranza delle donne non paga… bisogna attenersi agli SCHEMI VULVARI!! almeno INIZIALMENTE!! perchè vedi, Daniele.. il fatto che non succeda a te, o a me, ha poca rilevanza.. il problema c’e’ ed ESISTE…questi loro comportamenti feriscono nell’anima gli uomini, uomini normali, della porta accanto.. i quali constatano che taluni uomini, attuando DETERMINATI SCHEMI SOCIALI, OPERANO un vero e proprio INGANNO EMOTIVO nei confronti delle donne, in tal modo riescono a non farsi FERIRE e, di conseguenza, FREGANO LE DONNE, questo comportamento quindi PUNISCE gli uomini seri, quelli veri, quelli che ricercano un comportamento PARITARIO tra uomo/donna, tutto cio’porta quindi ad una insensata omologazione di massa concernente le tipologie verbali, societarie attuate da entrambi i sessi.. tutto cio’ infine fomentare questa tipologia maschile, punendo la seconda. da qui la frase finale “chi è causa del suo mal, pianga se stesso!” in quanto poi.. le stesse donne, sovente, si lamentano di essere state INGANNATE, che non ci sono piu’ gli uomini di una volta..bla bla bla..andando magari a piangere sulla spalla del BARNARD di turno…
“””Mi permetta di affermare che nella mia limitata esperienza non mi sono mai permesso di trattare una donna in questo modo che considero alquanto mal sano.”””
Io Le consento di affermare cio’ che trova sia una sua lecita opinione, tuttavia riscontro una estrema similitudine al SILLOGISMO FEMMINILE (leggasi io…io…io….MIA…) se con questo modo crede di abbattere verità confutate, si accomodi accanto alle varie Cloni intervenute in precedenza..
“”””Infatti, in questo atteggiamento, per quanto possano essere “cattive” le donne nei confronti di noi uomini, rilevo una totale mancanza di rispetto della persona con cui si ha a che fare. Un atteggiamento davvero ignobile, mi perdoni la franchezza.”””
Lei puo’ opinare quanto vuole, tuttavia basta la sua genuina consapevolezza che le donne possono essere “CATTIVE” per suffragare quanto affermo.. l’uomo, generalmente, non è MAI cattivo verso le donne, al contrario! per natura, generalmente egli è mosso da GENUINA NATURALE ATTRAZIONE.. e se pensa che la scopata sia il solo motivo, le rispondo che qui NESSUNO (uomini e donne) si e’ mi lamentato di scopare quando cio’ e’ voluto! non vedo perchè quindi criminalizzare solo una categoria di UTENTI SESSUALI sbattendogli in faccia una delle cose piu’ belle e condivise di questo mondo.. e ritornando in argomento, il fatto che Lei rilevi una mancanza di rispetto, sappi che spesso le donne, con la loro VIOLENZA PSICOLOGICA, VERBALE e di TOTALE STRUMENTALIZZAZIONE della propria attrattiva SESSUALE, dimostrano una palese MENEFREGANZA verso il genere maschile.. oltre che un EVIDENTE MANCANZA DI RISPETTO verso i bisogni maschili ed i LORO SENTIMENTI! pertanto usare un eufemismo e’ il minimo che Maria si potesse aspettare.. perchè lei si riferisce a Maria, con fare zerbino! quello che conta per MARIA, e’ la METODICA con cui gestisce la SUA VITA, dove OGNI situazione VIVE e deve ESISTERE in virtù di LEI, non solo non rispetta gli uomini, ma neanche se stessa, i suoi figli ed il suo marito.. dinanzi a tale egoistica rappresentazione dell’ego, trovano fondamento molti dei pensieri espressi in questo sito, oltre che la cruda realtà sociale odierna, la mercificazione dei sentimenti o l’uso strumentale che si faccia della loro SESSUALITA’ per dare unaMOTIVAZIONE o SCUSANTE alle loro idee ed azioni è semplicemente la stessa medaglia di un mondo corrotto dall’egoismo, che vede donne e potere andare a braccetto, fregandosene del resto, ed in questo resto ci sono gli uomini e le donne beta e.. si.. questo lo trovo VERAMENTE un ATTEGGIAMENTO IGNOBILE!
Damien(Quota) (Replica)
“Se tu concordi con il fatto che dare della cretina a una donna solo perché non ti ha ringraziato sia lecito”(Silvia)
Sì, è lecito. Se una donna, conosciuta o sconosciuta, mi rivolge un apprezzamento, io le rispondo “grazie”, anche(e soprattutto) se lei non mi piace. Mai e poi mai mi sognerei di mortificarla. E’ una norma di corretta convivenza civile. E chi non rispetta queste norme, atteggiandosi a snob, è un/o cretino/a. E francamente tu lo sei.
Icarus.10(Quota) (Replica)
Forse impavida è rimasta scioccata dal mio sano tornare alla natura:
http://img114.imageshack.us/img114/7334/cannferox172cj.jpg
Ma quale nasino all’insù, fossero davvero mangiatrici di uomini come una volta:
http://i991.photobucket.com/albums/af34/anubsur/Screenshot222.jpg?t=1278671291
Signor Daniele cosa ne pensa lei, eccellentissimo, magnificentissimo?
Leonardo(Quota) (Replica)
Silvia:
“Silver: usa le parole giuste con le persone giuste. Io non ti conosco. Quindi “mia cara bambina capricciosa e col nasino arricciato” lo dici a qualcun altro.”
No, io lo dico a te.
___________
Silvia
“Ma va? Davvero? Mi hai segnalato un’enorme verità che prima non conoscevo! Grazie davvero!”
Prego, non c’è di che.
Silver(Quota) (Replica)
Mi rendo conto che davvero su certe cose non avete torto, ossia sul fatto che molte donne ci tengono ad aver il ruolo che hanno. Mi spiego meglio.(scusate se per farlo mi avvarrò di esperienze personeli..ahimè).
Quando dico che ho pagato io il motel (tipo facciamo una volta a testa) a qualche amica…le reazioni sono di stupore (tipo..io non mi sognerei mai di farlo, o..ma perchè ti abbassi a tanto) oppure qualcuna mi ha detto in faccia “sei fessa”.
Sono donne moderne, lavoratrici, che potrebbero quindi capire che se un incontro di sesso alla pari e senza coinvolgimenti (almeno ci provo..ahimè) con un uomo che non ha uno stipendio diverso dal mio (in realtà si…ma non sottilizziamo) è giusto che io donna abbia gli stessi oneri dell’uomo.
E’ quasi ovvio che uno si approfitti dove può..in Italia ce lo insegnano le più alte cariche, ma siccome io nn lo credo corretto non lo applico, mi sembra che pormi alla pari dell’uomo anche in una “spesa” sia dignitoso per me e per le mie idee.
Inoltre quando leggo che cosi candidamente una donna dice di avere l’amante ma di non voler distruggere la famiglia (e non sto giudicando Maria, perchè il mio è solo un cercare di capire)mi accorgo di quanto ancora siamo legati a schemi.
L’uomo che se ne va di casa per inseguire una passione e abbandona la famiglia è un disgraziato. La donna che fa la stessa cosa pure peggio (madre che abbandona i figli è ancora più disumano..pare).
Allora viviamo in questi compromessi di famiglia che tira avanti unita, ma siamo sinceri? Perchè nn ci sarebbe nulla di male se entrambi i coniugi fossero daccordo sul fatto di poter fare sesso fuori dal matrimonio, ma se uno dei 2 ne è all’oscuro…bè…ci vuole coraggio a sentirsi a posto.
Il problema è la famiglia.
l’istituzione famiglia cosi come è concepita ( e non vorrei sbagliare, ma mi sembra di origine patriarcale).
Un padre o una madre che vogliano seguire le proprie passioni amorose, che nn corrispondono più al compagno, potrebbero benissimo seguitare ad avere ottimi rapporti coi figli e con l’ex, se solo si uscisse da quegli schemi cattolici che indubbiamente chi più chi meno abbiamo tutti in testa fin da piccini.
E da questo credo debba partire la rivoluzione che potrebbe portare alla vera parità. Scardinare un sistema di ipocrisia, che è dell’uomo e della donna perchè è propria del sistema.
lasam(Quota) (Replica)
Cara Lasam, finalmente un intervento femminile che mi sento di condividere in larga parte.
Nelle tue parole c’ è molto autocritica (di genere) e non è un evento così ricorrente. Credimi.
Il tema che sollevi è sostanzialmente quello che ha sollevato anche Maria, anche se in modo diverso. E cioè il fatto che il sesso debba sempre essere legato a qualcos’altro, che non possa marciare per proprio conto. Dovremmo provare a chiederci come mai il solo concetto di “sesso ludico”, fine a se stesso, giocoso, naturale, senza nessun altro fine che il piacere, rappresenti un’opzione così lacerante. Non è mai esistita, tranne appunto in contesti lontanissimi dai nostri sia a livello spaziale che temporale (alcuni arcipelaghi del Pacifico, i Caraibi, l’Africa sub sahariana) una cultura che abbia lasciato galoppare liberamente la sessualità.
E questo perché proprio la sessualità è un’energia incredibilmente potente che se fosse lasciata libera di esprimersi potrebbe mettere in crisi i vari ordini costituiti, cioè i sistemi di dominio che nel corso dei millenni si sono avvicendati. Noi questo concetto lo spieghiamo nel nostro Manifesto (il Movimento Beta). Questo “lavoro” di condizionamento è stato svolto dapprima dalle religioni organizzate e dai sistemi statuali che da queste traevano legittimazione ideologica e che si fondavano sulla mortificazione del principio di piacere, e in seconda battuta dal capitalismo nelle sue varie versioni che ha avuto necessità di ricondurre anche e soprattutto la sessualità all’interno delle logiche strumentali e mercantili che gli sono proprie.
Senza un controllo pervasivo e capillare della sfera più profonda degli individui (e quindi innanzi tutto della sfera sessuale), l’attuale sistema di mercato non potrebbe neanche sopravvivere. Dirò di più, avrebbe, se non i giorni, gli anni contati. Se ci fosse una rivoluzione culturale, psicologica (e di conseguenza anche sociale) nel senso di una vera liberazione (non ideologica) della sessualità,sarebbe comunque costretto a ridefinirsi completamente.
Naturalmente il quesito che ponete sia te che Maria sembrerebbe essere a prima vista di minor portata, ma così non è. Perché ciò che normalmente pensiamo appartenga ad un sfera meramente intima o intimistica degli individui, in realtà ha radici e risposte estremamente più complesse.
L’eros , dicevamo, è stato sempre intimamente legato ad altro. E così ci hanno ingabbiati/e. Sono stati talmente astuti da sovraccaricarlo di tutta una serie di sovrastrutture che lo hanno pesantemente condizionato. Non solo il sesso ma soprattutto la nostra psiche che è ormai in larga parte irrimediabilmente danneggiata, comunque condizionata.
Tornando indietro nell’analisi, il capolavoro è stato quello di coniugare il sesso (e l’erotismo) con il “sacro” e lo “spirituale” (che sono concetti ben diversi dalle religioni codificate, sia chiaro, rispetto alle quali possono marciare autonomamente). Questa operazione non è stata portata avanti solo dal Cattolicesimo, sia chiaro, ma da tutte, veramente tutte le confessioni religiose del pianeta. Personalmente invece credo che le due cose marcino su binari separati, ma non in termini assoluti, altrimenti ricadremmo nello stesso errore ideologico.
Ho provato “sensazioni spirituali” molto potenti in determinati momenti e luoghi della mia vita (penso ad esempio ad alcuni siti naturalistici o religiosi) così come di fronte all’ascolto di una musica o alla visione di un’opera d’arte o durante momenti di intenso pathos personale.
Sensazioni ed emozioni che francamente non hanno nulla a che vedere con quelle che ho provato alla vista di un corpo nudo di donna. Ma questo non significa che le prime siano “buone” o “più importanti” perché spirituali, e le secondo “cattive” o “meno importanti” perché sono carnali. Sono semplicemente due cose diverse che dovrebbero essere vissute nella loro reciproca bellezza per quello che sono. E invece questa separazione (che, guarda caso, è più maschile, o comunque è più riconosciuta appartenere agli uomini) è stata criminalizzata. Non è un caso che molte donne quando intervengono anche qui sul blog (ma sono discorsi che ci siamo sentiti ripetere per decenni) parlano del sesso senza altri coinvolgimenti come di “ginnastica”, “si va in palestra per fare ginnastica e non in camera da letto”. Dietro a queste affermazioni in larga parte inconsapevoli c’è proprio questo processo di demonizzazione della sessualità.
E adesso il discorso, che sembrerebbe chiuso, in realtà si apre ancora di più. Ma io purtroppo non ho tempo e devo salutarti. Ci torneremo senz’altro in corso d’opera.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
@lasam..no lasam, non ci serve coraggio perche’ non si tratta di “sentirsi a posto” e non si tratta neanche di schemi cattolici.. semplicemente penso che il nostro personale equilibrio viene da dentro e non dagli altri. ognuno di noi sa di cosa ha bisogno per sentirsi bene e se dopo molti anni di convivenza il proprio compagno e’ diventato qualcosa di simile a un vecchio amico, da curare e sostenere anche con riconoscenza..io non ho difficolta’ a trovare fuori quello che non ho piu’ in casa. cio’ fa di me una persona serena, tranquilla, sempre sorridente e disponibile..col marito soprattutto. la vita non e’ fatta di grandi eventi, ma di tanti giorni, tutti uguali e uno di seguito all’altro. i figli vogliono il papa’ e la mamma e non pensano certo che la loro intesa sessuale debba venire prima del loro bisogno di sicurezza..ed e’ giusto così. crescere e’ molto faticoso e i genitori non devono complicare loro le cose. il mio convivente e’ sempre molto interessato a me perche’ dice che sono solare, equilibrata, ottimista e..bella ma io so bene che molto dipende dal fatto che non l’ho mai caricato delle mie insoddisfazioni, mai mi sono lamentata nelle difficolta’ e ho sempre fatto in modo che il mio grande amore per la vita mi indicasse la strada da seguire. sono un tipo concreto..e se guardo i risultati vedo le mie mani..piene..con ragazzi sereni e un compagno soddisfatto, sotto tutti i punti di vista.
maria(Quota) (Replica)
Maria tu sei una persona ipocrita e svergognata che sta facendo del male ad una persona ignara che crede di essere amata. La tua presenza qui è di danno, con persone(donne o uomini che siano) come te, mai si creerà nulla di buono nei rapporti uomo/donna. Tradisci spudoratamente la persona che dici di “amare” senza poi provare nememno un pò di scrupoli. Sei disumana e amorale. Quando prima te ne vai da qui, meglio è. Per me te ne devi andare da qui. E alla svelta!!!
Icarus.10(Quota) (Replica)
Icarus, il giudizio che tu, io o ciascuno di noi possiamo avere sulla condotta di Maria, non comporta il fatto che debba essere cacciata. Non ha insultato né offeso nessuno, né inneggiato al razzismo, al sessismo o alla discriminazione di classe. Pertanto non ci sono gli elementi “costituzionali” per escluderla dal blog.
Abbiamo appena deciso di allontanare un utente, sulla base di una democratica consultazione. Voglio proprio vedere in quanti blog vige un tasso di democrazia come quello che abbiamo noi…
Ora non commettiamo l’errore opposto, quello cioè di trasformarci in un comitato di salute pubblica. Né tanto meno il sottoscritto sta studiando da commissario politico.
L’opinione che tu, io o qualsiasi altro/a possiamo nutrire nei confronti di una persona che ci ha messo al corrente delle sue vicende personali, non ha nulla a che vedere con le ragioni del blog.
Mi pare, se vogliamo vederla da questo punto di vista, che ci siano stati e ci siano altri atteggiamenti molto più nocivi di quelli di Maria da parte di altri/e che hanno imperversato nel blog.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Le “confessioni” di Maria potrebbero anche non rispondere al vero. Potrebbe essere il racconto di un sogno, oppure di quel che accade a un’amica. Potrebbe essere un “sondaggio” praticato qui da una donna, ma anche da un uomo, per vedere cosa succede, come reagiamo, racconto magari ripreso dalla posta del cuore di un rotocalco.
Potrebbe essere qualsiasi cosa. Come per a strafiga che confessava di (essere costretta ad) usare il vibratore.
Ma era una confessione o altro?
Magari una forma di civetteria…
RDV
Rino(Quota) (Replica)
Non mi sento di allontanare Maria, ha avuto ed ha il coraggio di DIMOSTRARE parte della realtà sociale che ci appartiene, per quanto ognuno poi abbia i propri punti di vista (io in primis.. e non sono stati certo di complimento), in lei c’e’ da sottolineare che, quanto afferma, ha una sua valenza. Sono in accordo con Maria quando evidenzia che questa vita non e’ fatta di grandi eventi, ma di tanti giorni, tutti uguali e uno di seguito all’altro.. peccato che se quanto lei afferma venga giustificato dalla vulgata in qualunque direzione, parimenti un uomo sarebbe tacciato immediatamente sotto qualsiasi profilo..
La verità e’ una sola.. Maria.. TU NON AMI! se amassi… non staresti nella gabbia DI COMODO che hai intorno a te.. talvolta.. l’atto d’amore piu’ grande consiste nel saper rinunciare.. tu nascondendoti dietro ai bisogni dei tuoi figli, del tuo compagno, giustifichi una vita che molti non augurerebbero per se stessi..
Auguri Maria.. un prosit alla vita ed alla tua ipocrisia!
Damien(Quota) (Replica)
Vedi Maria…io capisco benissimo le tue ragioni ecc, però questo comportamento ( che sia chiaro è largamente diffuso) non lo trovo corretto. Verissimo, tu hai le mani piene e io invece che ho fatto altre scelte forse le ho vuote. Come però pretendere giustizia, onestà, lealtà..se siamo i primi a nascondere qualcosa? So che funziona cosi, esattamente come dici tu, ma appunto per questo sono sola, prendendomi la responsabilità delle mie scelte e dei miei desideri. Non solo con me stessa, ma con chi vivo (o vivevo per l’appunto).
Ma stiamo andando fuori tema. Certo è che se la maggioranza delle coppie si mette le corna (nn so come altro dirlo) allora qualcosa nn funziona nella istituzione famiglia. Eppure se nn si fa famiglia si è come esclusi dalla società, da questa società ipocrita.
Vero..la vita è fatta di giorni, e di praticità.
Come chiederti di cambiare la comodità nella quale vivi (cerca di capire il senso della parola comodità…nn fraintendere) e subire il peso di una separazione per poi magari stare con l’amante che a quel punto si trasformerebbe in un altro amico?
Scelte difficili e coraggiose, anche quella di restare lo è…però nn ci si fa scappare nulla, si ha l’una e l’altra cosa…e semplicemente mi sembra di cattivo gusto. Poi..ognuno si gestisce, ovvio…lungi da me giudicare te, è solo il comportamento che nn mi piace, ma come dicevo ..lo fanno quasi tutti.
lasam(Quota) (Replica)
No, Fabrizio, questa Maria sta istigando alla violenza, cioè alla violenza psicologica e interiore. Tradire un caro è una violenza psicologica e morale che fa soffrire, che distrugge dentro.Lei si vanta, senza mostrare alcun segno di scrupolo, di tradire e di far del male alle spalle alla persona che dice di amare. Questo va contro i miei ideali basati sul rispetto, sulla fedeltà,sulla lealtà, alla giustizia, ai diritti umani. E per me questi ideali vengono prima di ogni cosa. Non sarei capace di far del male nemmeno al mio più acerrimo nemico, figuriamoci a un mio caro(fratelli, genitori, moglie, figli, ecc). Per questo non sopporto la presenza in questo spazio di quell’ essere spregevole e amorale. Certo, non tutti gli adulteri sono fatti per far del male, ad esempio una donna maltrattata dal marito che intraprende una relazione extraconiugale, non va demonizzata. Così come non si può demonizzare un uomo che va a prostitute perchè lasciato in astinenza sessuale dalla moglie, di quella moglie che però in compenso se la fa con l’amante segreto(come fa questa Maria). Maria invece ci ha detto che “ama” il marito e che con lui ha buoni rapporti, quindi le sue relazioni extraconiugali sono totalmente ingiustificate.Tra l’altro venendo ad una questione prettamente legata alla QM, persone come lei sono di danno, di impaccio per la costruzione di una nuova alleanza tra uomini e donne nel nome di un rispetto reciproco.Io ho sempre detto che la presenza di donne all’ interno del Movimento Maschile non solo è importante, ma anche necessaria e indispensabile. Di donne per nulla sottomesse o succubi di vecchi retaggi machisti e maschilisti, ma di donne libere.. Emancipazione femminile non deve significare fare come fa maria e milioni di altre donne, cioè avere relazioni extraconiugali mentre i poveri e ignari mariti stanno a sacrificarsi nel lavoro o comunque immersi nelle mille e mille problematiche che questa società riserva agli uomini beta(svantaggi nel mondo del lavoro, delle pensioni, una vita media quasi 10 anni minore rispetto a quelle delle donne, ecc). Emancipazione non deve significare sfasciare una famiglia alla minima cosa storta,, lasciando e abbandonando a se stesso il marito, privandolo anche dei suoi averi e figli, approfittando che la legge che nei contenziosi di separazione sta sempre dalla parte delle donne viste sempre come parte “debole” a prescindere. Cioè emancipazione non deve significare far del male al prossimo, in questo caso il maschio partner(fidanzato o marito)ma bensì significa(o meglio, dovrebbe significare) avere pari opportunità nell’ inserimento della donna nel mondo del lavoro e della società(cose che oggi in italia e in occidente avvengono eccome). Cosa sulla quale sono stato sempre d’accordo, in virtù delle mie idee sociali e politiche progressiste. Ma purtroppo, come detto prima, molte donne,hanno stravolto il concetto di emancipazione, scambiandola per una pratica di rivalsa contro gli uomini e in un atteggiamento distruttivo nell’ambito delle relazioni affettive e sentimentali, specie nel campo familiare.Maria è una tra queste. Però lei è anche cattiva, spudorata e insensibile. Ammette di far del male al marito, ma anzichè provare scrupoli, se ne compiace. E’ una sadica, una megera, quindi. Lontana anni luce, quindi, dal mio modo di concepire le relazioni con il prossimo.Per questo non la sopporto, ho terrore di lei e delle persone come lei e pertanto mi aspetto e mi auguro che quell’ essere immondo sparisca al più presto da qui.
Icarus.10(Quota) (Replica)
Icarus, sei veramente esagerato e troppo emotivo.
Simone(Quota) (Replica)
Si ma con la scusa del coinvolgimento emotivo le donne riescono a sistemare tutte le loro contraddizioni.Al contrario,un uomo che confessa di tradire la moglie viene regolarmente tacciato di essere un porco.Barnard viene invitato a farsi una sega solo per aver invitato a “Darla”.Noi a provare ad andare con i cani (dalla “mitica” Lucrezia,nella sezione lettere).
Chissà cosa ne pensa al riguardo BB’82,che in un altro post critica gli uomini che cercano “soddisfazione” al di fuori del matrimonio…non hanno diritto anche loro di conseguire il proprio equilibrio…come Maria?
Luke Cage(Quota) (Replica)
@lasam…io sono un persona che nella vita ha sempre volato basso. quando tu parli di giustizia, lealta’, onesta’..ho qualche difficolta’ a riempire..questi concetti di significati concreti. se io dico sedia, piu’ o meno un’idea comune l’abbiamo tutti..ma se dico giustizia le cose si complicano. questo stesso blog in piu’ di un’occasione ha sollevato perplessita’ in merito alla normativa vigente su diritti e doveri dell’uomo e della donna nel matrimonio, nella cura dei figli, sul lavoro..denunciando un sistema palesemente..ingiusto! onesta’..c’e’forse parola piu’ “relativa” di questa? cento anni fa aveva lo stesso significato di oggi? chi evade le tasse si sente disonesto come una qualsiasi altra persona che delinque? il padre di un bambino handicappato a cui la manovra finanziaria toglie il sostegno pensera’ di vivere in un paese “onesto”? lealta’..verso la patria? con se stessi?nei confronti della chiesa che ci chiede di avere rapporti sessuali solo nel matrimonio (oggi che ci si sposa poco e tardi..hai voglia..). quello che vorrei farti capire e’ che non ho mai avuto la presunzione di erigermi a paladino dei sacri valori e mai ho giudicato chi non la pensava come me. ho sempre pensato che riuscire nella propria vita a “tirare avanti la baracca” cercando di fare del proprio meglio..fosse cosa difficile e per nulla scontata. dire che negli anni l’amore di due ragazzi felici si trasforma in altro..e’ dire cosa immonda? la settimana scorsa all’ora di pranzo nel TG2 un servizio di costume con tanto di disegnini simpatici diceva che in ufficio il 53% degli uomini ha avuto una relazione..con chi?aggiungo io..con donne, presumo, tutte single e divorziate? non credo, a leggere le statistiche sul nostro stato civile. eppure nessuno si e’ scandalizzato. sono sicura che la mia vita non la vorrebbe nessun altro mio caro Damien ma e’ assurdo pensare che esistano formule che vadano bene per tutti. conosci te stesso..non lo dicevo certo io e non e’ sicuramente invito da prendere alla leggera. lasam tu hai ragione quando dici che e’ questione di scelte. io ho voluto avere figli e questo fa sicuramente la differenza. quando un uomo, un perfetto estraneo, diventa padre di tuo figlio, lo vedrai con occhi diversi per il resto della vita. potra’ non piacerti piu’ (capita..eccome), potra’ ferirti, deluderti..ma e’ la persona piu’ importante nella vita di quella creatura splendida che ne ha un bisogno folle. sono sempre stata una persona indulgente ma prima di esserlo con gli altri, bisogna esserlo con se stessi. io non mi assolvo e non mi condanno, semplicemente non mi sento in tribunale. il sesso aiuta a vivere, ti fa palpitare, emozionare (si puo’ dire? sembra una parolaccia per alcuni..) e la nostra banale quotidianita’..sembra meno grigia. un uomo che ti investe del suo vigore, del suo desiderio, della sua spinta…ti fa un grande regalo.io la vedo così. ma e’ solo la mia vita.
maria(Quota) (Replica)
Rino
“Potrebbe essere un “sondaggio” praticato qui da una donna, ma anche da un uomo, per vedere cosa succede, come reagiamo, racconto magari ripreso dalla posta del cuore di un rotocalco.”
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Più che probabile…
Silver(Quota) (Replica)
E’ l’uomo che deve emanciparsi dalla donna, dalla sudditanza sessuale.
Questi mariti che quando parlano della moglie sembra chissà cosa hanno, si fanno in 4 per lei, e sono felici perché la gente pensa che comunque scopano.
Non è obbligatorio fare sesso.
Leonardo(Quota) (Replica)
@Rino
Non a caso l’articolo di Barnard in homepage è intitolato “Dalla” e non “Parla”
Luke Cage(Quota) (Replica)
Icarus..calmati. Piuttosto che allontanare quello che ti fa paura perchè non tentare di far capire che non può pensarsi corretta solo perchè trova la sua dimensione?
la situazione è comune e allontanare da qui una persona che in fondo ha solo parlato della sua realtà non risolverebbe il problema.
lasam(Quota) (Replica)
Mi pare che Maria nn le abbia vissute come confessioni…ma come una cosa talmente naturale per lei che ne ha parlato senza porsi il problema. Ecco…forse qui c’è davvero da chiedersi: se un uomo dichiarasse cosi candidamente di tradire la moglie pur volendole un gran bene ( e nn perchè lei abbia problemi di salute per i quali ad es, nn può fare sesso) e standole vicino…quale donna direbbe “bravo, fai bene, hai trovato il tuo equilibrio?”
l’onestà nei rapporti non ha sesso…c’è o manca, ma si può imparare ad averla (ovvio, c’è da pagare un prezzo: mollare la comodità).
lasam(Quota) (Replica)
Leonardo
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Non è obbligatorio fare sesso.
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Si’, ma basta anche con questi slogan, Leonardo, perche’ dire che “non e’ obbligatorio fare sesso” significa tutto e niente.
Non sara’ “obbligatorio” per te, ma avere una sana vita sessuale – e affettiva, aggiungo – migliora nettamente l’ esistenza e rende meno incazzati con il mondo e con la vita.
Detto ancora piu’ chiaramente: se c’e’ una cosa che neanche in passato, ai tempi di U3000, ho mai sopportato, e’ quella di leggere post di utenti che dicono di “sbattersene” delle donne, di “darsi alle passeggiate, alla lettura, alla pesca, allo sport, ecc.”.
Cazzo, ma va? E allora, se veramente a questi uomini – te compreso – non frega niente delle femmine, perche’ sono/siete qua a parlarne ? Quando mai ci si infervora per qualcosa che non interessa ? Ma vogliamo smetterla di pigliarci per il culo ?
Caro Leonardo, i tuoi ragionamenti hanno origine dall’ umano e comprensibile senso di impotenza dell’ uomo medio nei confronti della donna media.
Perche’, diciamocela tutta, noi uomini medi non contiamo un c**** con le donne, non abbiamo verso di loro alcun ascendente, nessun reale potere attrattivo.
Percio’ e’ normale che la cosa ci faccia incazzare, perche’ chiunque di noi vorrebbe essere attraente, desiderato e non incazzato.
>>>
p.s.: a scanso equivoci faccio notare che io sono stato “fidanzato a casa”, come si suol dire dalle mie parti, ho anche avuto una relazione con una donna piu’ grande di me di dieci anni, oltre ad aver fatto sesso con diverse donne. Cio’ non toglie che, al pari di qualsiasi altro uomo comune, ho dovuto sempre faticare come una bestia per rimorchiarne una (dopo essere stato scartato da parecchie).
Strider(Quota) (Replica)
a dichiarazioni come le tue ho sempre risposto e continuo a rispondere “grazie sei gentile” e non “grazie sei carino” perchè penso ed ho sempre pensato fosse una pura gentilezza.
mariangela(Quota) (Replica)
@ Strider, non ho mai negato il potere delle donne, dovuto anche all’obbligo di fare sesso, quindi la mia frase è riferita alla cultura generale: gli uomini: la fica la fica la fica la fica, le donne: io io io io io io io io
Bisogna riconoscere che il mondo ci spinge fin dall’infanzia a servire le donne.
Molti si fanno la macchina bella per le donne, altri si arruolano in qualche forza armata per sentirsi ammirati dalle donne, e cosi via…..
Quindi ho parlato di emancipazione maschile, ma so che la sessualità è la forza maggiore negli esseri viventi, maschi e femmine, e si manifesta in modi diversi.
Leonardo(Quota) (Replica)
Voglio spezzare una lancia, paradossalmente, sia nei confronti di Maria che di Icarus, perché, forse sarà l’esperienza, cioè la “maturità”, riesco a comprendere le ragioni di entrambi, essendoci passato attraverso e con tutte le scarpe.
Dico subito che non è il solito improbabile tentativo di mediazione; tutti in questo luogo sanno bene che non recito la parte del moderatore tradizionale.
Naturalmente do per scontate la buona fede di entrambi. Ma, a parte questo, ciò che ci interessa ora è il concetto, le questioni che sollevano e le contraddizioni che aprono. Perché entrambi rappresentano due posizioni apparentemente opposte e speculari che toccano dei punti molto interessanti.
Icarus pone un problema etico che non può essere certo eluso. E ha ragione. Tuttavia, se assumessimo questa posizione in termini assoluti, senza cioè contestualizzarla e relativizzarla, rischieremmo di cadere in una sorta di “formalismo” ideologico che non aiuterebbe a comprendere la realtà delle cose che, come sappiamo, è sempre molto più complessa.
Maria invece, più empiricamente, diciamo così, parte proprio da quest’ultimo assunto. Proprio perché la realtà, anche quella della relazione affettiva intendo, è molto complessa, non è possibile stabilire una legge morale assoluta a priori. Di conseguenza non possiamo condannare questa o quello per averla infranta. E ha ragione anche lei.
Torniamo al punto che ho affrontato in un post in risposta, mi sembra a Lasam o forse alla stessa Maria e che peraltro affronto in modo più esaustivo nel mio primo libro, sempre per chi lo ha letto.
Il sesso e i sentimenti devono assolutamente marciare insieme? O forse è lecito cominciare ad avviare una riflessione lucida e onesta sul fatto che bisogna cominciare a rivedere questo paradigma (in larga parte imposto) che, concepito in termini assoluti (anche se tutti/e da sempre hanno infranto questa regola), a mio parere, ha fatto solo dei danni?
Chi di noi non si è trovato almeno una volta nella situazione di Maria? Siamo sinceri…Quante volte qualcuno di noi, pur provando un affetto profondo (quindi amore, perché questo è l’Amore, non le sfuriate testosteroniche che chiamiamo Passione, senza criminalizzarla o impoverirla, sia chiaro…) nei confronti di una persona, si è trovato a vivere delle relazioni “passionali” o di sesso (più o meno “colorandolo” in vario modo…) con altre persone? E se anche avesse scelto di non viverle le ha comunque desiderate.
E l’aver vissuto queste relazioni secondo voi ha penalizzato la vostra partner o inficiato in qualche modo l’Amore che nutrite per lei? Io credo proprio di no, a meno che quelle relazioni extracoppia non abbiano assunto un valore e un importanza diversa. Ma allora non parliamo più di sesso ludico ma di un coinvolgimento più profondo. In quel caso se avessimo proseguito e intensificato quelle stesse relazioni senza andare ad un chiarimento con la nostra (o nostro) partner non c’è dubbio che le (gli) avremmo fatto del male. Ed ecco, a questo punto, che le ragioni di Icarus si ripresentano nella loro ineludibilità.
La questione quindi non può essere elusa o rimossa. Anche perché la scelta di pubblicare sulla homepage gli articoli di Barnard sul “sesso ludico” non è certo casuale…
Ed è proprio qui che scatta la contraddizione di Maria (e della stragrande maggioranza delle persone che vivono esattamente come lei, quindi non ci nascondiamo ipocritamente dietro ad un dito e, come diceva una volta un Signore:, “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”). E cioè che lei stessa, ha necessità di “colorare” quelle sue relazioni extraconiugali e ovviamente di nasconderle al marito che non riuscirebbe ad accettarle.
Ma ammettiamo per un attimo, ipotesi purtroppo per assurda, di aver fatto la nostra Grande Rivoluzione Psicologica, Culturale e Non Violenta, di aver completamente liberato l’umanità da questa ipocrita catena e di vivere in un contesto simile ai quei due esilaranti sketch di Lillo e Greg che abbiamo pubblicato sul sito.
Forse in quel contesto le milioni e milioni di Marie (e i milioni e milioni di Fabrizi, per la “par condicio”… ) potrebbero relazionarsi con molta, molta più serenità, specialmente perchè il sesso sarebbe stato riportato nel suo giusto alveo e nella sua giusta dimensione: un gran bel gioco inventato non (o non solo) per fare figli, o molto peggio ricattare il prossimo, gestirlo, dominarlo o ingabbiarlo psicologicamente (leggi sesso indissolubilmente legato ai “sentimenti”), ma per allietare la nostra disgraziata e incerta esistenza.
A quel punto, forse, anche il concetto di “tradimento” (con o senza virgolette, alla vostra sensibilità personale) o di infedeltà coniugale, potrebbe assumere tutt’altro significato. Forse, a quel punto “la Maria di turno” potrebbe essere libera di viversi il sesso con molta più serenità, senza la necessità, cadendo in evidente contraddizione (dal nostro punto di vista), di “colorarlo”, attribuendogli un significato altro. Ma è proprio (il cane si morde la coda…) attribuendogli un significato altro che “commette reato” (ci siamo capiti…) dal nostro, per lo meno dal mio, punto di vista. Perché in questo contesto (quello attuale, reale, non quello utopico al quale io tendo) lei, come tutte o quasi, per fare del sesso fuori del loro menage matrimoniale o di coppia, hanno necessità, per non sentirsi “puttane”, di “colorarlo”. Senza rendersi conto che è proprio in questo modo che, sempre dal mio punto di vista, in qualche modo lo diventano…
E il cane torna a mordersi la coda…
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Si, mi aggiro ancora da queste parti, e per rispondere a chi mi ha chiesto cosa intendo per UOMO rispondo riportando questa risposta, letta in un blog e scritta in riferimento anche alle “perle” di Barnard, da un UOMO non Beta, non Alfa… ma che vi sarà facile comprendere…
“…Sono maschietto, navigato e smaliziato, conosco molto bene i miei simili e io stesso, pentendomene poi, sono stato bravo attore.
Il peggio è che la performance teatrale maggiore la recitiamo prima di tutto con noi stessi: per poter essere convincenti (quando recitiamo il ruolo che abbiamo deciso a priori) agli occhi della “vittima”, dobbiamo essere convincenti verso il nostro io interiore – un po’ come il piazzista o il commerciante, che riesce a vendere bene la sua merce solo se lui per primo è convinto dell’ottima qualità di ciò che vende.
Dobbiamo raggirarlo, il nostro io interiore: gabbarlo, infinocchiarlo, buggerarlo, dribblarlo.
Dobbiamo farlo perché altrimenti urlerebbe, si ribellerebbe alla porcata che stiamo facendo – perché in fondo non siamo cattivi, bastardi: non nasciamo così.
Ci diventiamo perché tutto intorno abbiamo una continua gara a chi è più virile, a chi ce l’ha più lungo, a chi se n’è scopate di più senza cadere innamorato.
…Ecco, senza cadere innamorato. Perché vi temiamo: se siete “solo” carine, dolci, remissive, non troppo originali, allora non ci sentiamo minacciati e non ci difendiamo a priori.
Ma se siete belle, e magari anche spigliate, colte, espansive, allora spaventate, intimorite, destabilizzate il maschietto che vi ronza intorno perché gli piacete.
Siete una minaccia alla sua virilità perché avete tutti i numeri per farlo innamorare, per farlo cadere indifeso e annichilito, disarmato, scodinzolante e servizievole cucciolo di cagnolino.
Non può essere, questo: siete belle, siete sexy, ispirate sesso e passione, ma dovete essere ridotte all’impotenza, perché questa stupida virilità deviante deve vincere.
E allora vi inganniamo: ci corazziamo di hollywoodiano talento teatrale, diventiamo amabili, profondi, intensi, intriganti, brillanti, spiritosi, acuti…
Mentre intanto, DENTRO, ce la stiamo facendo addosso: temiamo che voi scopriate l’inghippo, ma ancor più temiamo di innamorarci di voi.
…Come se innamorarsi volesse dire essere sconfitti, significasse non essere più virili.
Col sangue del vostro cuore l’onore maschile è salvo, l’orgoglio del testicolo ha vinto, ha fatto un’altra vittima.
Intorno ai 24-25 anni ho capito la psicotica idiozia di tutto questo, e ho cominciato ad essere VERAMENTE virile, veramente uomo: ho cominciato ad essere sereno con me stesso accettando limiti e difetti ed evitando di megafonare a tutti i miei pregi.
Ho cominciato a metterci la testa nel lavoro e nel rapporto con le persone: ho cominciato ad ascoltare.
Ho cominciato anche ad essere COMPLETAMENTE sincero, riuscendo a non offendere qualcuno a cui dico che quel che sta dicendo non è interessante: ho smesso di recitare la commedia delle buone maniere, e ho scoperto che le buone maniere mi venivano fuori spontaneamente, perché ero sereno.
Ho cominciato ad essere uomo non temendo nessuno, specie le donne belle: ho cominciato a divertirmi con me stesso quando mi imbarazzo e mi sfugge un occasionale balbettio se la donna con cui sto parlando è bella-bella-bella. Ho cominciato ad apprezzare quel fuocherello che si accende alla bocca dello stomaco quando la donna con cui sto parlando mi piace NON per farmici “una-scopatina-e-via”, ma quando mi piace perché mi piace davvero: mi intriga il suo schema mentale, mi piace come muove le mani, mi piace come mi guarda negli occhi ma ogni tanto distoglie lo sguardo per non imbarazzarmi e non imbarazzarsi.
Ho cominciato, 10 anni fa, a capire che cadere innamorato, indifeso e annichilito, disarmato, scodinzolante e servizievole cucciolo di cagnolino, è degnissimo di un uomo, virile e maturo e sicuro di sé, se la donna che ha provocato questa resa incondizionata è animata da sentimenti veri e non cerca di vendicarsi di qualche idiota precedente.
Occhio che ne troverai ancora tanti, di “attori”.
Ma non odiarli.
Sono solo bimbetti insicuri, che si aggrappano disperatamente ai loro testicoli sperando di trovarvi la forza di non far capire al mondo, là fuori, che al di là dell’atteggiamento spavaldo loro sono ancora dei bimbetti insicuri.
Il male che ti faranno, fà finta sia lo stesso male che ti farebbe un bimbo di 4 anni che ti colpisce il viso senza volerlo, per un movimento sbagliato, scoordinato.”
iM_pAVIDA(Quota) (Replica)
Che palle…
Marco(Quota) (Replica)
Scusate…mancava il brano finale della risposta che prima ho riportato:
“Ho apprezzato molto lo scritto di Barnard, ma lo ritengo incompleto o, almeno, viziato da una osservazione monofocale del fenomeno che descrive.
Avevo letto anche “Sono andato a puttane” e avevo gradito anche quello, ricavandone però la stessa sensazione di incompletezza.
Mi illudo di aver aggiunto qualche elemento utile alla sviscerazione ulteriore dell’argomento.
N.b. tratto dal sitoComeDonChisciotte da Diapason 26 giugno 2010
iM_pAVIDA(Quota) (Replica)
Boh, francamente mi pare che sia ancora un bravo attore..e che si sia immedesimato in un’altra parte e stia recitando l’ennesima performance teatrale di cui parla all’inizio.
Questa frase qui:
Ho cominciato, 10 anni fa, a capire che cadere innamorato, indifeso e annichilito, disarmato, scodinzolante e servizievole cucciolo di cagnolino, è degnissimo di un uomo, virile e maturo e sicuro di sé, se la donna che ha provocato questa resa incondizionata è animata da sentimenti veri e non cerca di vendicarsi di qualche idiota precedente.
Se intende che sia degno per un essere umano lasciarsi andare con fiducia, e cercare di far felice una persona che si ama vale anche per una donna. Allora è (dovrebbe) essere degnissimo per una donna diventare una servizievole geisha, remissiva, scodinzolante, indifesa e annichilita per l’uomo di cui è innamorata e che prova per lei sentimenti “veri”.
Insomma è la scoperta dell’acqua calda: è chiaro che se ci sono sentimenti profondi di condivisione ci si viene incontro a vicenda.
Il problema è che un sentimento profondo di quel genere non lo si prova a “prima vista”: quella è semplice attrazione.
Rita(Quota) (Replica)
“…Sono maschietto, navigato e smaliziato, conosco molto bene i miei simili e io stesso, pentendomene poi, sono stato bravo attore.
Il peggio è che la performance teatrale maggiore la recitiamo prima di tutto con noi stessi: per poter essere convincenti (quando recitiamo il ruolo che abbiamo deciso a priori) agli occhi della “vittima”, dobbiamo essere convincenti verso il nostro io interiore – un po’ come il piazzista o il commerciante, che riesce a vendere bene la sua merce solo se lui per primo è convinto dell’ottima qualità di ciò che vende.
Dobbiamo raggirarlo, il nostro io interiore: gabbarlo, infinocchiarlo, buggerarlo, dribblarlo.
Dobbiamo farlo perché altrimenti urlerebbe, si ribellerebbe alla porcata che stiamo facendo – perché in fondo non siamo cattivi, bastardi: non nasciamo così.
Ci diventiamo perché tutto intorno abbiamo una continua gara a chi è più virile, a chi ce l’ha più lungo, a chi se n’è scopate di più senza cadere innamorato.
…Ecco, senza cadere innamorato. Perché vi temiamo: se siete “solo” carine, dolci, remissive, non troppo originali, allora non ci sentiamo minacciati e non ci difendiamo a priori.
Ma se siete belle, e magari anche spigliate, colte, espansive, allora spaventate, intimorite, destabilizzate il maschietto che vi ronza intorno perché gli piacete.
Siete una minaccia alla sua virilità perché avete tutti i numeri per farlo innamorare, per farlo cadere indifeso e annichilito, disarmato, scodinzolante e servizievole cucciolo di cagnolino.
Non può essere, questo: siete belle, siete sexy, ispirate sesso e passione, ma dovete essere ridotte all’impotenza, perché questa stupida virilità deviante deve vincere.
E allora vi inganniamo: ci corazziamo di hollywoodiano talento teatrale, diventiamo amabili, profondi, intensi, intriganti, brillanti, spiritosi, acuti…
Mentre intanto, DENTRO, ce la stiamo facendo addosso: temiamo che voi scopriate l’inghippo, ma ancor più temiamo di innamorarci di voi.
…Come se innamorarsi volesse dire essere sconfitti, significasse non essere più virili.
Col sangue del vostro cuore l’onore maschile è salvo, l’orgoglio del testicolo ha vinto, ha fatto un’altra vittima.
Intorno ai 24-25 anni ho capito la psicotica idiozia di tutto questo, e ho cominciato ad essere VERAMENTE virile, veramente uomo: ho cominciato ad essere sereno con me stesso accettando limiti e difetti ed evitando di megafonare a tutti i miei pregi.
Ho cominciato a metterci la testa nel lavoro e nel rapporto con le persone: ho cominciato ad ascoltare.
Ho cominciato anche ad essere COMPLETAMENTE sincero, riuscendo a non offendere qualcuno a cui dico che quel che sta dicendo non è interessante: ho smesso di recitare la commedia delle buone maniere, e ho scoperto che le buone maniere mi venivano fuori spontaneamente, perché ero sereno.
Ho cominciato ad essere uomo non temendo nessuno, specie le donne belle: ho cominciato a divertirmi con me stesso quando mi imbarazzo e mi sfugge un occasionale balbettio se la donna con cui sto parlando è bella-bella-bella. Ho cominciato ad apprezzare quel fuocherello che si accende alla bocca dello stomaco quando la donna con cui sto parlando mi piace NON per farmici “una-scopatina-e-via”, ma quando mi piace perché mi piace davvero: mi intriga il suo schema mentale, mi piace come muove le mani, mi piace come mi guarda negli occhi ma ogni tanto distoglie lo sguardo per non imbarazzarmi e non imbarazzarsi.
Ho cominciato, 10 anni fa, a capire che cadere innamorato, indifeso e annichilito, disarmato, scodinzolante e servizievole cucciolo di cagnolino, è degnissimo di un uomo, virile e maturo e sicuro di sé, se la donna che ha provocato questa resa incondizionata è animata da sentimenti veri e non cerca di vendicarsi di qualche idiota precedente.
Occhio che ne troverai ancora tanti, di “attori”.
Ma non odiarli.
Sono solo bimbetti insicuri, che si aggrappano disperatamente ai loro testicoli sperando di trovarvi la forza di non far capire al mondo, là fuori, che al di là dell’atteggiamento spavaldo loro sono ancora dei bimbetti insicuri.
Il male che ti faranno, fà finta sia lo stesso male che ti farebbe un bimbo di 4 anni che ti colpisce il viso senza volerlo, per un movimento sbagliato, scoordinato.”
Mi sembra la solita tiritera da maschio pentito. Nessuno vorrebbe recitare, ma se non reciti non sei nessuno, in primis di fronte alle donne che ti vogliono attore. Non prendiamoci in giro: essere se stessi di fronte alla maggior parte delle donne significa relegarsi alla castità a vita. Nel discorso di questo navigato maschietto non si accenna mai al perchè lui recitasse, non si accenna mai alle “responsabilità” dell’altra parte. Comunque, l’uomo medio oggi è disarmante: da una parte l’incapacità di comprendere il proprio disagio che lo porta alla violenza, dall’altra, e ne abbiamo qui un esempio, un’autofustigazione acritica. Due espressioni diverse di una medesima mancanza di autoconsapevolezza.
Alessandro(Quota) (Replica)
Concordo con quanto afferma Rita a proposito del post di Impavida nel quale il tizio in oggetto descrive la sua conversione” da pseudo macho in cucciolo che scodinzola.
Proviamo ad invertire completamente le parti. E ad immaginare che al posto di quell’ uomo, a parlare sia una donna.
Riusciamo ad immaginarlo?
Secondo Impavida quello è un Uomo. Lo scrive lei stessa, non lo dico io. A parti invertite, se una donna pronunciasse le stesse parole di quell’uomo, cosa avrebbe da dire una femminista?…”Quella sì che è una Donna?”…
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Questi sono gli uomini “riveduti e corretti” preferiti dalle donne iM_pAVIDE
Luke Cage(Quota) (Replica)
Sono stupefatto dalla confessione di quello che Impavida (scriverlo nel modo esatto richiede una pazienza sadicoanale da bimbominkia che francamente non ho) espone orgogliosa alla nostra attenzione come un vero UOMO. Al di là della facile ironia che potrei tranquillamente fare, e che probabilmente trasparirà comunque, mi sembra il caso di riflettere un po’ sul vero e proprio sfacelo generale delle relazioni fra i sessi, almeno – e qui è il punto – in come la gente ne parla. Perché spero, credo, mi auguro, che nella vita reale tutte queste prese di posizione (comprese le mie, ci mancherebbe) si stemperino un po’, si ammorbidiscano e vengano generalmente mitigate dalla naturale tendenza umana al compromesso. E anche da quel modo di sentire che Rita ha descritto bene, in base al quale se c’è una vera intimità fra due persone si accetta anche di essere ciascuno/a al servizio dell’altro/a. Al servizio, però, non vuol dire schiavo. La lunga autoflagellazione del “vero UOMO” di Impavida mi sembra l’ennesima falsissima maschera con cui troppi cercano di carpire benevolenza, senza rendersi conto del danno che provocano a tutti gli altri. Se invece è sincera e viene dal cuore, c’è da tremare. Ammesso che sia opera di un uomo, perché raramente ho visto in una confessione sedicente maschile (facciamo “maschiettile”) un tale concentrato di proiezioni, desideri e fantasie femminili. In precedenza Impavida diceva: ”Se voi uomini foste davvero in grado di fare gli UOMINI…” Sarebbe questo “fare gli uomini”? Accettare di scodinzolare come attività “degnissima”? Scusa, Impavida, ma io non ci sto affatto a sentirmi dire che cosa è un vero UOMO: già mi scoccia sentirmelo dire dagli altri uomini, figurati da una donna. Perché qui andiamo al nucleo del problema: la definizione dell’identità maschile da parte delle donne. Con che alterigia, con che sicumera ci viene detto: “Se voi foste uomini… guardate questo, questo sì che è un vero UOMO”. E com’è il vero UOMO? indifeso e annichilito, scodinzolante e servizievole cucciolo di cagnolino.
Ma va’? Ti credo che è l’uomo ideale.
Non solo: ripete per la milionesima volta la tiritera secondo cui le donne “devono essere ridotte all’impotenza, perché questa stupida virilità deviante deve vincere…” e le donne belle, spigliate, colte, espansive “…spaventano, intimoriscono, destabilizzano il maschietto”.
(Io rispondo: Destabilizzeranno te, casomai.)
Argomentazioni pienamente corrispondenti alla vulgata ormai più femminile che femminista, la Versione Ufficiale dei Rapporti di Genere che pacifica le coscienze, tacita gli animi e chiude sul nascere qualsiasi obiezione. L’idea che un uomo (anzi, facciamo “maschietto”, visto che l’anonimo estensore si presenta così fin dal primo istante, senza accorgersi che è come se si presentasse dicendo “sono un oligofrenico smaliziato”) abbia assorbito totalmente questa programmazione cerebrale, questo microchip che ripete incessantemente e automaticamente un’istruzione esterna riassumibile così: Ucciditi, ucciditi, ucciditi. E se non ci riesci castrati, castrati, castrati.: ecco cos’è devastante, Impavida.
Ma naturalmente il mio istinto si ribella al pensiero che un altro uomo possa cadere così in basso da mettere volontariamente e con entusiasmo i (metaforici) testicoli nel frullatore, per cui ritengo che si tratti di pura captatio benevolentiae come se ne leggono tante, di tanti chihuahua minimaschi che sperano flagellandosi e umiliandosi pubblicamente di aggraziarsi le donne belle, spigliate, colte, espansive che a milioni, si sa, bazzicano per questo luogo di totale libertà (oltre che di svacco e sbrocco) che è Internet. Simili manifesti di “virilità illuminata” non sono altro che una strategia, Impavida.
Non mi dirai che credi sul serio a quanto scrive l’illuminato maschietto? Perché i casi sono due: o mente sapendo di mentire, all’unico scopo di entrare in qualche mutanda femminile, oppure dice la verità, nel qual caso ti garantisco che le donne che tanto dice di adorare lo accarezzano sulla testa disprezzandolo di un disprezzo feroce, assoluto, spietato. E secondo me tu avresti la stessa reazione, se ti trovassi di fronte un uomo che crede veramente tutto questo.
Io direi che la questione non è più tanto l’andare a puttane o meno, quanto la rivendicazione del pieno diritto maschile di autodefinirsi rigettando l’immagine che le donne vogliono dare degli uomini, immagine platealmente, smaccatamente funzionale a un interesse che ormai da tempo si maschera sotto la definizione di “uguaglianza/parità”. Se questa autodefinizione passi attraverso l’andare a puttane, o il sesso ludico, o cos’altro, si vedrà.
Con tipica lungimiranza da infervorati, molti (e quasi tutte) si accaniscono su questi due punti, come se esaurissero il discorso, senza accorgersi che non sono le uniche alternative possibili né il solo e unico oggetto del contendere: sono solo carte messe in tavola, carte che dicono il mio desiderio è questo, possiamo discuterne ma non puoi convincermi che è un desiderio malato, deviante, e che deve essere sostituito dalla TUA versione riveduta e corretta, accettabile e funzionale ai TUOI interessi, del mio desiderio.
Personalmente non mi interessa più di tanto andare a puttane: mi interessa molto di più che i miei desideri, qualunque siano, non vengano sminuiti con formule di comodo. Questo “vero UOMO” che si presenta con una lettera simile mi fa compassione, ma capisco perfettamente che risponde all’immagine ideale che le donne oggi hanno dell’uomo. Un’immagine ideale, naturalmente, adeguata ai tempi e che li delinea con una precisione che non so agli altri, ma a me inquieta parecchio. Li riassume bene.
Com’è l’uomo ideale? Schiavo.
Marco Pensante(Quota) (Replica)
L’impavida ignorante (dal verbo IGNORARE, 1a coniugazione, modo indicativo, tempo presente) ritorna fornendoci quello che a lei appare una perla di saggezza, la luce che tutti noi dovremmo guardare in fondo al tunnel..
Per inciso, nonostante i numerosi replies ai suoi discutibili commenti, imperterrita continua a sostenere che l’essere UOMO per lei rappresenti nè piu’ nè meno del “maschietto zerbino” che spesso descriviamo ampiamente ovunque..
In buona sostanza, un UOMO puo’ definirsi tale, quando riassume tutte le condizioni che, a suo modo di giudicare, si riscontrano in:”indifeso e annichilito, disarmato, scodinzolante e servizievole cucciolo di cagnolino”
Infatti, come anche molti commenti ivi esposti delle poche donne intervenute, gli uomini che continuino a mantanere tali comportamenti, alla lunga perdono di interesse, un uomo vero, infatti, pur dando un REALE SIGNIFICATO alla propria relazione, si guarderebbe bene dal perdere la propria identità!, e questo dona stabilità, certezza e sicurezza nella donna, di certo non il cagnolino scodinzolante che ci propone l’illuminata con il copia&incolla!, che spesso diviene per metamorfosi, cervo a primavera..
Inoltre, come giustamente esposto, tali comportamenti dovrebbero essere BILATERALI, cosa che NON ACCADE per le donne, se non in rari casi, casi sempre discutibili e senza logica, logica che accompagna da sempre l’essere UOMO differenziandolo dalla donna, emotiva per natura, pronta a concedersi senza remore in situazioni incredibili ed abdicare ad una relazione seria con un uomo semplicemente perchè sono finite le farfalle nello stomaco.
Conludendo, vedo molte “bimbette insicure” (anche negli ‘anta’) che, nonostante si viva in una società pro-vulva, nonostante possano optare per una vita normale, avere la propria sessualità, essere stratutelate in ogni ambito, rinunciano alla parità e desiderano sempre sentirsi al posto del Re, delegando tutto al Giullare(uomo), caso contrario, denunciando la mancanza di UOMINI, uomini che, in quanto tali, dovrebbero divenire le fotocopie di Lassie!, nascondendo le loro reali intenzioni dietro 4 labbra ed un clitoride incise sovente nel proprio volto, nei propri modi di fare.. ben conscie del ricavato e dei privilegi che cio’ le comporterà..si capisce..
Impavida.. tieni.. è un buono per una confezione di lassativi..
Damien(Quota) (Replica)
Accetto sia stato cassato il mio ultimo commento…
Ma non concordo con Rita e con Fabrizio, consiglio ad entrambi di leggere più attentamente in quali termini intende Diapason ha inteso ” Ho cominciato, 10 anni fa, a capire che cadere innamorato, indifeso e annichilito, disarmato, scodinzolante e servizievole cucciolo di cagnolino, è degnissimo di un uomo, virile e maturo e sicuro di sé, se la donna che ha provocato questa resa incondizionata è animata da sentimenti veri e non cerca di vendicarsi di qualche idiota precedente”.
Non è necessaria sempre la polemica gratuita!
A Luke rispondo: si, confermo questi sono gli Uomini e se riveduti e corretti tanto meglio. Non è un reato prendere coscienza… almeno spero anche tra gli Uomini Beta!
iM_pAVIDE(Quota) (Replica)
Vorrei rivolgere la seguente domanda a “Impavida” (mi vien da ridere…): cos’è una “vera donna” ?
Luca(Quota) (Replica)
Impavida, vedo che sei di guardia…non ho fatto neanche in tempo ad aprire il pc e a pubblicare tutti i commenti che già mi accusi di averti censurato.
In effetti, secondo le regole che ci siamo dati, il tuo ultimo post dovrebbe essere censurato perché contiene degli insulti gratuiti. E infatti ero e sono orientato a farlo. Ero però indeciso perché in fondo qualche battutella salace c’è anche nel post di Damien (non come la tua) e allora stavo per pubblicarlo.
Vedo però dalle parole del tuo ultimo post che ti sei censurata da sola, o meglio, hai accettato di buon grado che il tuo post venisse censurato. E questo è un segnale positivo.
Tutto sommato credo che sia meglio gettarlo nel cestino e dimenticarlo. Diciamo che hai avuto un piccolo scatto di rabbia. Hai ancora l’opportunità di dialogare e di confrontarti in modo serio. Perché gettare al vento un’occasione? In fondo non hai nulla da perdere.
Fossi in te leggerei con attenzione anche il commento di Marco Pensante (non dubitavo che ti saresti fatto vivo, Marco, “Ti conosco mascherina”… ) che è, come al solito estremamente puntuale nella sua capacità di intervenire in determinate situazioni.
Ragazzi, andiamoci piano con Impavida. Ha promesso di fare la “brava ragazza” e di comportarsi educatamente. Ricordiamoci sempre che non siamo uomini qualunque ma Uomini Beta e che abbiamo addirittura l’ambizione di lavorare per ricostruire una nuova identità maschile. Quindi dobbiamo dare l’esempio anche quando gli altri ci insultano e ci verrebbe voglia di rispondere per le rime.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
@iM_pAVIDA:
Il fatto che sia tu (senz’altro una Donna con la d maiuscola) a definire o indicare i termini di una presa di coscienza maschile dice già tutto..su con chi abbiamo l’onore di dialogare.
Onore che cedo volentieri ad altri “Uomini” che possano pregiarsi di essere considerati tali da te..chiunque tu sia.
Luke Cage(Quota) (Replica)
Due piccioni con una fava:
Luke, aldilà del tuo sarcasmo, sai perchè sono una donna con la D maiuscola? Perchè non raccolgo la tua provocazione. E perchè non ti rispondo Damien, lascio a te… l’onore e l’onere dell’offesa. Trasuda fiele il tuo post, è gratuito e pertanto non mi interessa, non mi riguarda questo tuo accanimento. Non mi nutre.
Grazie invece Fabrizio per il tuo ultimo post, e nonostante l’ora ho seguito il tuo consiglio: ho riletto attentamente Marco Pensante…a lui varrà la pena, decisamente, rispondere.
iM_pAVIDA(Quota) (Replica)
http://www.youtube.com/watch?v=Qams73C4BaI&feature=related
maria(Quota) (Replica)
Ho sempre apprezzato Gaber, a differenza di sua moglie che è sempre stata una campionessa di mediocrità…
Ciò detto non conoscevo questo suo brano che, per essere sincero, trovo abbastanza banale e infarcito di luoghi comuni (fra cui alcuni anche veri, sia chiaro).
Un sola cosa tengo a precisare, dal momento che la canzone termina con l’esaltazione della differenza fra uomini e donne.
Noi siamo per l’eguaglianza fra i generi, non per l’omogeneizzazione e per l’uniformazione. Mi sembra che anche il Gaber abbia fatto un po’ di confusione, in questo caso…
Nessuno qui pensa che uomini e donne siano simili in tutto e per tutto e che debbano diventarlo in seguito ad operazioni di chissà quale ingegneria sociale o culturale.
Ho voluto sottolinearlo perché è una delle questioni che spesso viene sollevata. Siamo diversi ed è giusto che tali differenze rimangano (anche perché sarebbe impossibile eliminarle). Anche gli stessi appartenenti ad un genere sono diversi fra loro, se è per questo, e ogni singolo uomo e ogni singola donna sono irriducibilmente diversi l’uno/a con l’altro/a.
Ciascun essere umano è unico e irripetibile, anche se i sistemi sociali dominanti fanno di tutto appunto per uniformarli e omogeneizzarli. Quello attuale è un maestro, da questo punto di vista, capace di assumere tante maschere e sembianze diverse. Disvelarle è proprio uno dei nostri ambiziosissimi obiettivi.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Sì, Gaber, senza dimenticare il ruolo di Luporini, è uno dei pochi autori italiani degli ultimi 40 circa destinato a diventare un classico. Non tutti i suoi monologhi sono riuscitissimi, questo è uno di quelli, ma nonostante ciò vi si ritrovano spunti interessantissimi. Anche nell’osservare le relazioni tra i sessi, così come su altri aspetti, dimostrava una vista acutissima. Celebri alcuni suoi testi in cui non manca di punzecchiare, a ragione, le donne di “sinistra”. Un grande anticonformista, che sicuramente avrebbe potuto anche apprezzare questo sito.
Alessandro(Quota) (Replica)
impavida: io quel pezzo l’ho letto e riletto con attenzione, ma sono giunta alle stesse conclusioni che ti ho scritto più su.
A tal proposito, ricordo ad esempio una ex collega che aveva lasciato il suo ragazzo dopo un paio di mesi di frequentazione con queste testuali parole “mi assecondava in tutto, faceva tutto quello che volevo, era sempre pronto ad andare dove volevo io, a fare quello che piaceva a me, ed è per questo che l’ho lasciato, io ho già un carattere forte di mio ed ho bisogno di qualcuno che mi contrasti e mi tenga testa”.
In sostanza il “servizievole cagnolino” ancorchè innamorato non era di suo gradimento e non perchè lei avesse intenti vendicativi verso i suoi uomini precedenti. Semplicemente non ne era innamorata a sua volta. Ed evidentemente a far sì che anche lei non ricambiasse era anche l’atteggiamento caratteriale che lui stava dimostrando. Mi auguro per lui che non stesse recitando una “performance teatrale”
Ora questo Diapason dice una banalità: dice che chi è innamorato perso potrebbe fare di tutto per un’altra persona anche annichilire se stesso, ma questo non è uno status che definisce un uomo e una donna, è una condizione passeggera e particolare dell’animo umano.
Colgo l’occasione per dire che sarò felice quando nessuno avrà la pretesa di definire il DOC per l’uomo e la donna e non si parlerà più di uomo “vero” e donna “vera”. Nell’ambito delle differenze fra i generi ognuno è un individuo a sè prima di tutto, con caratteristiche e attitudini più o meno tendenti all’uno e all’altro sesso (che va da sè si distribuiranno con maggior frequenza nel sesso di appartenenza) con infinite sfumature.
Rita(Quota) (Replica)
X Rita
Secondo me tu sei più unica che rara: ma sei sentita (né letta) una donna che facesse ragionamenti simili ai tuoi.
Marco(Quota) (Replica)
x Marco: no, non sono unica, non sono la sola. Forse manca alla maggior parte di noi la capacità di provare ad ascoltare un punto di vista diverso senza per questo sentirsi minacciate e/o offese. Forse è l’abitudine ad essere al centro dell’attenzione.
Forse chi sente che c’è qualcosa che non va in determinati ragionamenti stenta a focalizzare, perchè “si è sempre detto/fatto così”.
Colgo l’occasione per una precisazione idiota: taluno mi ha riferito che in altro blog hanno insinuato che mi facessi la barba col rasoio elettrico
http://chiara-di-notte.blogspot.com/2010/07/la-setta-dellometto-beota.html#axzz0uPfvV8NJ
😉 non è vero.. per i peli che ho mi bastano un paio di pinzette.
Preciso anche che la Wishotel che ha risposto è una donna ma non sono io: sarebbe stato inutile andarlo a dire a chi è convinto di essere nel giusto e di aver “capito tutto”, ma tanto per dire che .. siamo due almeno, ma anche di più.
Rita(Quota) (Replica)
I Pooh: dopo Piccola Katty e il Cielo è Blu sopra le Nuvole, hanno fatto un salto di qualità ( nel testo) con “Uomini Soli”.
Ma la migliore resta: Servi della Gleba, di Elio e le storie Tese:
http://www.youtube.com/watch?v=FbPtvFxUb60
Leonardo(Quota) (Replica)
Appare ormai evidente che una cinica stronza egoista (come lei stessa si definisce in un suo post) qual’e’ la Chiava-di-notte-scopa-di-giorno-sparacazzatenelpomeriggio non puo’ in nessun modo attrarre interesse, se non per esaltare quanto possano divenire stupide, crudeli, idiote le donne in molti casi, esattamente come molti uomini, solo che gli uomini prima o poi trovano o qualcuno che li fa ragionare, o qualcuno che li punisce, lei,in quanto donna, puo’ tranquillamente continuare a usare la famosa e piu’ volte discussa VIOLENZA VERBALE nel quale e’ divenuta maestra, e la cosa non mi stupisce, critica i be(o)ti come dice lei ma si comporta molto peggio, e non solo..suggerisco pertanto non odio, che rimane pur sempre un sentimento, bensì una piu’ crudele quanto inevitabile INDIFFERENZA, l’età e la vecchiaia le daranno il resto che merita.. anche le piu’ fighe invecchiano.. da che mondo è mondo.. e sono sempre priu’ convinto che per evitare il male sociale, la solitudine, le toccherà augurarsi che uno dei suoi zerbini la segua durante la via del tramonto, prendersi un be(o)ta sarebbe per lei una caduta di stile… anche per lei quindi, una bella scatola di lassativi.. o basta che si guardi allo specchio.. piu’ pratico e meno oneroso..
Per Concludere, Impavida, ti ringrazio.. veramente.. il tuo “lascito” mi consola.. sapere che, dopo FIUMI di parole, imperterrita continui a non voler capire, mi lascia un senso di inevitabile conforto.. nessuna offesa puo’ nascere da chi sa di non sapere, io sono il primo, definirmi ignorante per me è sinonimo di intelligenza, solo lo stolto si arroga il diritto di sapere tutto..contrariamente a quanto pensi, le tue argomentazioni non solo sono state ampiamente escusse in precedenza, ma non trovano neanche fondamento in quanto il MUB prevede, ergo domandati perchè vieni a parlare di pane dal meccanico.. lascio a te… pertanto l’onore e l’onere di argomentare in maniera costruttiva e non da “CLONE” le varie argomentazioni che hanno sfiancato, credimi, non solo me, o Fabrizio, ma anche il piu’ benevolo e disposto alla discussione, e se anche da questo mio post vedi trasudare fiele, se anche questo post non “nutre” la tua fame di sapere, è evidente che vieni a chiedere cibo in un officina..
buona vita!
Damien(Quota) (Replica)
E’ vero che non si tratta di uno dei migliori lavori di Gaber e sono convinta che lui avrebbe trovato interessante il vostro blog, pero’ io vi ho trovato un paio di spunti che mi hanno rimandato alla questione maschile..Quando dice che la donna sceglie un uomo lasciandosi guidare da una sua personalissima proiezione e anche quando afferma che le donne amano dilettarsi nel possesso delle persone a differenza degli uomini che hanno un’idea del potere meno sofisticata e piu’ materialista. Io fondamentalmente credo che la storia degli uomini e delle donne non possa totalmente prescindere dal contesto culturale di riferimento e dalla sua storia e anche se questo non significa delegittimare la responsabilita’ delle proprie scelte, penso che Gaber abbia ragione. La donna ,che nel passato era relegata in casa, ha sviluppato doti raffinate per condizionare la vita di chi le aleggia intorno. In ogni famiglia la donna ha un ascendente fortissimo sui figli ed ha sempre l’ultima parola per quanto riguarda la dimensione mondana del suo nucleo: nessuno varchera’ la soglia..che moglie non voglia..Lo “stile privato” di una coppia sara’ determinato in gran misura dalla donna e un uomo molto adattabile, normalmente, stabilizza l’unione. Sono giochi di “potere” inconsci e per lo piu’ condivisi..che forse questo blog tende a scardinare. Io non credo sia una rivoluzione realizzabile. Lo penso per diversi motivi..l’uomo e’ in affanno, confuso e dileggiato da un sistema che non gli consente piu’ certezze e da una relazione coll’altro sesso sempre piu’ precaria e problematica; le donne mai appoggeranno un diverso imprinting relazionale perche’ sarebbe loro sconveniente: e’ sempre meglio non spostare il centro dell’attenzione dalle loro infinite rivendicazioni..L’unica cosa bellissima dei nostri tempi e’ che ciascuno puo’ provare a vivere come vuole e cio’ che vuole..E’ sicuramente un mio limite pero’ io non riesco ad allontanarmi da una dimensione estremamente personale privata delle proprie esperienze. Così hai la possibilita’ di dare in una relazione il meglio di te ma anche di incontrare la parte migliore di uomini che sembrano nati per amare le donne. Sara’ sicuramente vero che gli uomini hanno bisogno di fare sesso spesso..ma questo puo’ essere una grande fortuna per le donne, specie quando gli uomini in questione sono educati, intelligenti, discreti e con un gran talento a vivere. Comunque per tornare a Gaber..(e chiedo scusa per un post forse poco attinente) in questo secondo monologo..forse..sostiene la bonta’ di un sesso..ludico..che quando manca, lo capiamo dall’ansia
http://www.youtube.com/watch?v=7Uhz7at0qFs&feature=related
maria(Quota) (Replica)
Personalmente ritengo che lettere come quella segnalata da “Impavida” ?!?!, pur contenendo qualche verita’, (es: “perché tutto intorno abbiamo una continua gara a chi è più virile, a chi ce l’ha più lungo, a chi se n’è scopate di più senza cadere innamorato.”), non faccia che evidenziare una volta di piu’ la totale subordinazione psicologica-emotiva-sessuale dell’uomo medio italiano, ossia un vero e proprio burattino nelle mani delle donne, incapace di essere equilibrato: o leccapiedi da paura o “maschilista di ritorno-finto femminista”.
Paradossalmente, mi auguro che la nostra societa’ venga fagocitata al piu’ presto da culture piu’ aggressive e vitali (che io detesto per altri motivi; ma questa e’ un’ altra storia). Tanto ormai siamo alla frutta.
Strider(Quota) (Replica)
“La donna ,che nel passato era relegata in casa, ha sviluppato doti raffinate per condizionare la vita di chi le aleggia intorno”. (Maria)
Vedi Maria, anche da queste tue parole, che pure hanno un substrato di verità, si capisce però quanto anche tu sia intrisa (come quasi tutte e tutti) di ideologia femminista divenuta cultura corrente e dominante.
Perché se è vero in larga misura che la donna era relegata in casa, è altrettanto vero, e nella stessa misura, che l’uomo era relegato in miniera, in fabbrica, nei campi o in acciaieria. Fino ad una sessantina di anni fa la situazione era più o meno questa per la stragrande maggioranza delle donne e degli uomini, cioè per tutti/e coloro che non appartenevano alle classi sociali dominanti.
Affermare quindi, come ha fatto il femminismo che il genere femminile tutto abbia subito una condizione di oppressione ad opera del genere maschile tutto, è quanto meno improprio. Tutt’al più, questo sì, si può parlare di diverse condizioni di oppressione e di sfruttamento date da una differente divisione sociale del lavoro e dei ruoli. Come e perché si sia sviluppata questa divisione delle funzioni è materia troppo complessa per essere affrontata ed esaurita in un post. In questa sede è però fondamentale sottolineare questo aspetto perchè è necessario cominciare a rivedere gradualmente (e speriamo il più rapidamente possibile) la reinterpretazione femminista a senso unico della storia che è arrivata a deformare totalmente la realtà.
Per essere ancora più schietti, se proprio devo scegliere tra fare il minatore o la moglie del minatore, non avrei il minimo dubbio, anche se mi avessero costretto a sposare una specie di King Kong prima maniera (sto parlando seriamente).
“L’unica cosa bellissima dei nostri tempi e’ che ciascuno puo’ provare a vivere come vuole e cio’ che vuole…” (Maria).
Anche questo, Maria, è falso. Quanto affermi corrisponde al vero solo per alcuni uomini e per molte donne, ma certamente non per la maggioranza degli uomini.
D’altronde lo affermi tu stessa poco prima, contraddicendoti (senza rendertene conto):” Io non credo sia una rivoluzione realizzabile. Lo penso per diversi motivi..l’uomo e’ in affanno, confuso e dileggiato da un sistema che non gli consente piu’ certezze e da una relazione coll’altro sesso sempre piu’ precaria e problematica; le donne mai appoggeranno un diverso imprinting relazionale perche’ sarebbe loro sconveniente: e’ sempre meglio non spostare il centro dell’attenzione dalle loro infinite rivendicazioni…”.
“E’ sicuramente un mio limite pero’ io non riesco ad allontanarmi da una dimensione estremamente personale privata delle proprie esperienze”. (Maria)
La tua condizione (privilegiata) di donna nell’attuale contesto ti consente, tutto sommato, di fregartene e di osservare la situazione con distacco. Noi non possiamo permetterci questo lusso. Non solo, ammetti, nel passo precedente a questo, che le donne non appoggeranno mai un diverso imprinting relazionale perché sarebbe loro sconveniente. Sono parole tue e ti ringrazio per averle dette perché sono la conferma delle nostre tesi. Perché mai le donne dovrebbero rinunciare al potere che hanno sugli uomini? Questa in soldoni la questione che sollevi con molta chiarezza. E hai ragione. Forse ora potrai finalmente capire le ragioni per le quali è nato un movimento maschile, di genere e di classe, come il nostro. E potrai capire ancora meglio perché ci rivolgiamo innanzi tutto agli uomini. Perché finchè gli uomini non prenderanno coscienza e non cambieranno il loro modo di porsi, le donne non avranno alcun interesse a modificare la situazione. Perché mai dovrebbero farlo? Non lo farei neanche io; in realtà non lo farebbe nessuno. Sono sempre e solo i rapporti di forza che determinano la trasformazione o il mantenimento dello status quo.
A questo punto però, se sei conseguente al tuo stesso ragionamento, non puoi non ammettere che, se le cose stanno come tu stessa le hai descritte (e io condivido), continuare a sostenere che le donne (tutte) sarebbero oppresse dagli uomini (tutti) è solo una grande e soprattutto grave menzogna.
Non ci sono alternative. Chiedo coerenza e non arrampicate sugli specchi. Specie da una donna che sa il fatto suo e che spero abbia compreso che non ha a che fare con degli sprovveduti.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
I maschi che campano in media sette anni meno delle donne, sono oppressori? Oppressori che campano sette anni meno degli oppressi?
Se è così come maschi non ci limitiamo a invocare la parità effettiva, ma pentitissimi il cambio di ruolo! In fonderia d’inverno si sta al caldino, al petrolchimico i polmoni si mineralizzano per l’eternità, in autostrada ti godi il paesaggio del BelPaese, sulle implacature edili si fa free climbing, per non parlare di quanto tonifichi i precordi la competizione d’impresa sul mercato. Oppresse di tutto il mondo, avanti, le porte di accesso al privilegio maschile, sono da sempre spalancate. Per Giove, ma non ve ne siete mai accorte?
ckkb(Quota) (Replica)
“In ogni famiglia la donna ha un ascendente fortissimo sui figli ed ha sempre l’ultima parola per quanto riguarda la dimensione mondana del suo nucleo: nessuno varchera’ la soglia..che moglie non voglia..Lo “stile privato” di una coppia sara’ determinato in gran misura dalla donna e un uomo molto adattabile, normalmente, stabilizza l’unione. Sono giochi di “potere” inconsci e per lo piu’ condivisi..che forse questo blog tende a scardinare”. (Maria)
Ancora una perla, forse involontaria, di Maria, che ci aiuta con la sua testimonianza diretta a scoprire un altro altarino. Ma come? La donna non era l’oppressa in famiglia? Agli ordini e al servizio del marito oppressore? Succube e subalterna a tutti i livelli? Sembrerebbe proprio di no. Anzi, secondo Maria, le donne avrebbero un potere psicologico sugli uomini molto grande, come lei stessa afferma nel suo ultimo post che ci ha fornito molti spunti di riflessione estremamente interessanti.
Noi la pensiamo proprio come lei.
Maria, liberati delle ultime ruggini ideologiche del femminismo, in cui in fondo non credi più tanto neanche tu stessa, e aderisci al nostro Movimento. Ci saresti di grande aiuto. Saresti di grande aiuto alla causa dei veri oppressi, che dovrebbe essere anche la tua, se ho capito, così mi pare, il tuo orientamento ideale e politico.
E allora, perché non provi a cimentarti in questa grande impresa umana? Non ti conviene, lo so. Chi te lo fa fare?… Però io te lo chiedo lo stesso, perché esiste un margine di irriducibilità in tutti gli esseri umani ed è giusto rivolgersi proprio a quello.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Leggo spesso questo blog, però ho deciso solo ora di commentare…trovo molti spunti interessanti e mi fan sorridere la gente che vi prende per “misogini”, che parla per sentito dire. Quanto all’articolo : il problema per me non si pone, dato che io approcci come quelli li ho sempre evitati proprio per non avere a che fare con donne cafone che credono che qualunque uomo che si avvicini a lei la voglia scopare.
@ Strider : fidati che la schiavitù dell’uomo medio italiano sta diminuendo, lo sento , lo leggo e alcuni amici miei mi danno ragione quando dico certe cose…
Silent Hill(Quota) (Replica)
Ciao Silent e Retiarus, benvenuti nel blog degli Uomini Beta. Saremo felici di avere il vostro contributo alla discussione. Stiamo crescendo e abbiamo bisogno di uomini consapevoli in grado di portare avanti la nostra battaglia.
A presto!
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Di una cosa possiamo essere davvero tutti felicemente sorpresi a seguito della guerra che di fatto il femminismo ha dispiegato contro i maschi: accusati di essere sempiterni oppressori del genere femminile, da distratti che eravamo da sempre, da milioni di anni infatti eravamo convinti di dedicare la vita intera al benessere delle nostre donne, siamo costretti a iniziare a rifare i conti, su tutti gli aspetti che contano, tra M e F. E in merito agli esiti di questo nuovissimo campo di ricerca maschile, quanti “cantieri” (blog, siti, libri, ecc.) si stanno aprendo a costruire questa nuova branca della scienza, proprio alle amiche e sorelle donne, suggerisco di continuare a partecipare al lavoro di indagine con cuore solidale e onestà intellettuale; insomma assai diversi da quelli che hanno dato vita ad oggi alla narrazione femminista. E di farsi guidare da questa bellissima e libertaria massima di Eraclito: “Chi non s’aspetta l’inaspettato non troverà mai la verità”. Mi sembra infatti che l’inaspettato, rovesciandosi, grazie agli ardimentosi e talentuosi della QM, la prospettiva da cui si guarda al rapporto storicamente dato tra M e F, giorno dopo giorno, sta proprio eraclitianamente venendo fuori. E, sorpresa liberante per tutti, è quasi sempre, esattamente l’opposto di quello che le credute verità consolidate del femmismo ci ha abituati a sentire e credere.
ckkb(Quota) (Replica)
Fabrizio, credimi, mai ho pensato, neppure lontanamente di avere a che fare con degli sprovveduti. Anzi, se c’e’ una cosa che colpisce in questo blog e’ notare come tante menti intelligenti e versatili trasudino passione e afflato comune per un progetto..degno di un grande sogno. Io mai ho creduto che il mondo maschile e femminile sia un mondo di oppressori e oppresse (detesto le generalizzazioni) ma ho solo constatato che fino a non molto tempo fa (brutti tempi per tutti per la verita’) l’uomo era impegnato a cercare di capire come funzionasse la societa’ nei suoi squilibri e nelle sue ingiustizie, mentre la donna, avendo meno liberta’ di movimento e autodeterminazione, molto spesso si accontentava di dare un senso alle proprie frustrazioni esercitando un potere sui familiari..tutto qui. Oggi la realta’ esterna e’ profondamente cambiata, ma delle inclinazioni quasi ancestrali restano. So di vivere una condizione privilegiata..innanzi tutto perche’ di bell’aspetto e questo in una societa’ dell’immagine ha la sua importanza, poi perche’ donna (nasco in una quota rosa) e poi perche’ moglie, madre e amante. Io ho assolto (come mi hai ricordato tu in un post) i miei doveri colla societa’ che cresce anche grazie ai miei ragazzi e nessun senso di incompletezza mi ha mai avvicinata. So di “rafforzare” un sistema che vede nel matrimonio la grande rassicurazione per cui fino a quando in giro ci saranno famiglie come la mia piuttosto che parlare di crisi della famiglia..(ma di cosa stiamo parlando..) si preferira’ discutere sugli “attacchi” alla famiglia..Pero’ ho anche avuto la naturale sfrontatezza di chi ama molto la vita e non vuole avere rimpianti. Ecco perche’ so di aver costruito una mia personale nicchia in cui ci sta tutto. Sono convinta che le vere rivoluzioni nascano nella testa piuttosto che nella pancia tanto che gli intellettuali sono il vero nemico delle dittature ed i libri temuti piu’ della fame in ogni regime. Pero’ la vostra temo sia troppo ardita. Innanzi tutto per il momento politico ed economico: troppa precarieta’, troppi balzi all’indietro, troppi diritti negati..le priorita’ essenziali sono altre. Poi perche’ non e’ alla moda parlare della questione maschile e in un contesto di pensiero unico e manipolato questo ha la sua importanza. Infine e conseguentemente la politica, le donne, la religione…non solo non vi affronteranno (cosa che voi auspicate) ma vi ignoreranno. Personalmente sono sempre alla ricerca di punti di vista diversi, di opinioni controcorrente, di pensieri fuori dagli schemi.. Li ritengo fondamentali in quanto seme del vero progresso culturale. Quando una nuova idea si legittima col solo valore dei suoi significati riesce in una grande impresa.. E tutto questo oggi va amplificato se teniamo conto della manipolazione costante da parte dei media. Io non so riconoscere le mie ruggini femministe anche perche’ non ho mai dovuto mettterle in discussione visto la mia condizione di donna, bianca, europea,ben inserita socialmente, destinataria di molte attenzioni e di tutti i tipi. Forse dovrei cominciare coll’avviare una mia personale rivoluzione ma i filosofi ci insegnano che mettersi in dicussione non e’ cosa facile anche se molto allettante. Solo dopo, a consapevolezze conquistate, sarei in grado di dare un contributo, chissa’ poi quanto valido, ma si potrebbe provare…Al di la’ di tutto il vostro blog resta molto stimolante. Qui si vive di parole che per arrivare devono essere intrise di logica,di ragionevolezza e di capacita’ di persuasione. E poi e’ veramente aperto a tutti..altrove , in siti simili, non e’ così, così come il livello della discussione che malgrado le animosita’ reciproche, non trascende mai. Si puo’ essere o non essere concordi ma bisogna motivare sempre il tutto. Sapere che quando mi aggiro tra questi post..non leggero’ mai banalita’..rende migliore anche il caffe’ che intanto sorseggio..
maria(Quota) (Replica)
Non so da dove cominciare…
Comincio dal post…
Se mi fanno un complimento garbato lo accetto, fà sempre piacere , bando alle ipocrisie…Ma ci può anche stare non aver voglia di rispondere o aver paura di farlo anche…Troppi psicopatici in giro tra uomini e donne.
Comunque noto che l’autore del post non si distingue dal concetto di massa sulla bellezza.
Vi ho continuato a leggere e ad apprezzare determinati argomenti e persone e a non condividere per nulla determinate questioni e persone.
Sono terrona e comprendo meglio di qualunque altro l’ironia. Sono anche io una persona ironica, ma non amo l’ironia cattiva e gratuita e non mi piace vincere facile battagliando a colpi di battute ironiche e dopo un po’ preferisco abbandonare il campo.
Continuo a pensare che esistano singoli individui…e continuo a pensare che il mondo delle donne abbia molto da lavorare per rendere al meglio.
Non fosse altro che spesso tra di noi siamo competitive e invidiose.
Ma in alcune cose siamo più coraggiose di voi.
Vogliamo parlare dei rapporti in crisi e degli amanti?
Solo l’1% degli uomini trova il coraggio di lasciare la moglie se non ci va d’accordo per iniziare una nuova vita alla luce del sole.
Spesso si nasconde dietro i figli e preferisce tenere il piede in due scarpe.
Una donna esasperata o innamorata dopo averci riflettuto molto, trova sempre la forza di chiudersi la porta alle spalle.
Inutile mi diciate parlo di cose personali…Certo , mi vengono dietro molti uomini sposati, ma a parte uno scambio di opinioni, battute e riflessioni più o meno dolci/amare, non ho mai intrapreso la strada dell’amante sospirosa.
Mi piace vivere alla luce del sole e non mi piace costruire sulle disgrazie altrui…Uomini e donne dovrebbero lasciare i propri partener (se ci stanno male) a prescindere da un nuovo e vigoroso amore.
Ma ci vuole tanto tanto tanto coraggio…
I miei amici avvocati, mi dicono che questo coraggio lo riscontrano molto di più nelle donne…
Più inconscienti e temerarie? Puttane? No, non credo proprio…credo si tratti di dignità e coraggio.
Io non ho mai letto fino ad ora qualcosa di positivo a nostro favore…Facciamo sbagli , siamo confuse, in crisi d’indentità e tanto altro è vero…Ma voi dove siete!? Siete sotto ad un portico di Bologna a sospirare per la solita belloccia di turno che non vi caga nemmeno di striscio!? (parlo in generale, non di voi )
P.S.
Non sono entrata per cercare lite che ci crediate o meno. Sono solo delle riflessioni.
.
Nicole(Quota) (Replica)
Maria, più chiara di così non potevi essere. Non ho alcuna difficoltà nell’ammettere che, con l’eccezione di quelli della nostra Rita, questo tuo ultimo è il commento più lucido, consapevole e intellettualmente onesto, che sia mai stato scritto da una donna da quando questo blog è nato ormai otto mesi fa.
Ritengo che sia una testimonianza molto importante e lo pubblicherò nello spazio dei contributi dove ti risponderò nel merito. E’ giusto che altre donne lo leggano e si misurino con la tua lucidità e franchezza.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Nicole: Spesso tra noi siamo competitive ed invidiose
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Sicura che è tra di voi?
Forse, finché il maschio sta buono al suo posto.
Nicole: Ma in alcune cose siamo più coraggiose di voi
<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<< Gli uomini devono dimenticare di avere degli obblighi verso le donne, di essere fortunati ad avere una partner: per dimostrare di essere maschio e di scopare, anche perché una donna se lascia un uomo è facile che ne trovi subito un altro a disposizione, perché l'uomo è convinto che le donne vadano conquistate e pagate. Queste e altre sono le debolezze degli uomini.
Leonardo(Quota) (Replica)
@Nicole
http://quandotialziunamattina.blogspot.com/2010_05_01_archive.html
Gran bel blog,soprattutto per i commenti denigratori a cui hai dato spazio senza mai prendere le nostre difese (salvo poi venire qui a fare la santarellina).
Con che coraggio scrivi ancora su questo sito?????
La coerenza è un optional per te?
Senza contare che il tuo commento, e non lo dico per offenderti, è il solito ritornello di banalità che hai già avuto modo di scrivere qui e altrove.
Torna dalla tua amica Chiava-di-notte-scopa-di-giorno-spara-cazzate -nel-pomeriggio a deriderci per i nostri “deliri onanistici”, come le definisce la TUA AMICA che ha offeso e offende pesantemente le persone a cui ti rivolgi .
Non siamo la rubrica del cuore.
Invita chi ti aggrada sui tuoi siti/blog invece di venire qui a “sfrucugliare”..
Luke Cage(Quota) (Replica)
Gli interventi di Maria sono a dir poco dirompenti.
Ci troviamo al cospetto di una donna appagata sotto ogni punto di vista, che senza essere una femminista militante ha realizzato e raggiunto un equiibrio personale che la maggior parte delle paladine dell’emancipazione delle donne si sognano, che dovrebbe essere, e sotto certi aspetti è, la nostra “avversaria” ideale…e che cosa sostiene questa persona?
Smentisce il paradigma oppresse/oppressori, ma non solo, dice esplicitamente quanto la maggior parte di noi ha sempre sostenuto, ovvero che la maggior parte delle donne non hanno alcun interesse a rinunciare al ruolo di relativo privilegio di cui godono in una società come la nostra.
Io penso che Maria, proprio perchè ha (quasi) tutto quello che ha voluto dalla vita, non ha mal di pancia e non avverte la necessità di colpevolizzare gli uomini a prescindere:da qui la lucidità con la quale riesce a trascendere le proprie contraddizioni (e chi non ne ha?) e avere una visione REALMENTE emancipata dello stato attuale del rapporto fra i generi. La sua testimonianza può essere e mi augurò sarà un punto di incontro con chi veramente è interessata ad accostarsi ed a contribuire in maniera costruttiva alle tematiche “sviscerate” su questo sito.
Luke Cage(Quota) (Replica)
Luke Cage
Anche tu hai offeso me e continui a farlo…
Ma non replicherò al tuo astio…Io lascio libertà di risposta a tutti, come fa Fabrizio con te.
Ciao
Nicole(Quota) (Replica)
Allora Nicole…ti rifai viva dalle nostre parti dopo che hai addirittura aperto un blog appositamente per parlare male di noi. Questo sarebbe sufficiente a chiudere ogni discorso ma approfondiamo un attimo.
Cito alcune perle con le quali ci apostrofi nel suddetto blog:” Frustrati (immancabile), arroganti, saccenti, livorosi, rancorosi, melliflui, inviperiti come zitelle acide, falliti, offensivi, tamarri, tronfi come tacchini imbottiti per la cena di Natale, al quinto rigo siamo meglio del Tavor, Rita è la “pupa” dei secchioni, e per finire in bellezza “alcuni di noi avresti paura ad incontrarli da sola in un ascensore” (parole testuali, come le altre d’altronde…).
Ora mi chiedo, dopo questa passerella di complimenti, con quale faccia (e non aggiungo altro altrimenti ci dai anche degli scurrili) ti ripresenti sul nostro blog…Io non so dare una risposta se non che evidentemente sei priva di dignità e di vergogna. Altrimenti non saresti tornata.
Ma non è questo il punto. I punti sono due. Il primo, sul quale neanche io posso sindacare perché è una decisione presa collettivamente e democraticamente (che ha portato anche all’allontanamento di un provocatore) è che, in tua assenza, ci siamo dati delle regole; nessuno può venire qui ad insultare o a denigrare. Naturalmente vale anche per coloro che lo fanno alle nostre spalle, come hai fatto tu (e altri/e). Anzi, questo è un comportamento ancora più grave.
Il secondo è che il blog sta crescendo di qualità, e non sto parlando di sintassi, grammatica, o titolo di studio dei partecipanti, ma dell’approccio e dei contenuti affrontati. Ti consiglio, da questo punto di vista, di andare a leggerti l’ultimo post che ha pubblicato Maria, che abbiamo scelto addirittura di pubblicare nello spazio dei contributi dal titolo “Privilegiata e consapevole”, per la sua lucidità e onestà intellettuale, pur se esprime posizioni diverse dalle nostre.
Siamo orientati a mantenere alto il livello della discussione, sempre sulla base dei parametri di cui sopra, e non mi pare che il tuo contributo vada in questa direzione.
Le nostre regole (parlo del primo punto, il secondo è una mia considerazione personale) ci impediscono quindi di ospitarti nel nostro spazio, a meno che ovviamente tu non ci chieda pubblicamente scusa.
Ma siccome non siamo degli ipocriti stalinisti che pretendono l’autocritica altrettanto ipocrita e falsa da parte di chicchessia, non ti chiediamo di fare l’abiura e di cospargerti il capo di cenere. Ti chiediamo solo di essere coerente con le tue parole e di abbandonarci al nostro destino. D’altronde, che te ne fai di gente come noi?…
Buona fortuna, Nicole.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
C’è una serenità aristocratica, quasi olimpica, nei post di Maria, poggiante su una biografia invidiabile di cui essa ha piena coscienza e sul cui futuro non incombe alcuna minaccia (se si esclude l’imponderabile proprio di ogni esistenza, ovviamente). Di lassù guarda disincantata il mondo con finezza psicologica concedendosi il capriccio di rivelare verità anche scomode sia su se stessa che sulla condizione sociale privilegiata nella quale si trova. Giacché non ha nulla da temere.
E infatti è così. Il punto di vista soggettivo non le impedisce di considerare fatti e aspetti generali e persino di adottare – a tratti – quello altrui. Ha riconosciuto alcuni fatti – ben noti ma oggi negati – relativi al potere femminile nelle relazioni interne ed esterne della famiglia, la condizione generale di vantaggio delle donne in un mondo che ha posto “al centro dell’attenzione le loro infinite rivendicazioni”. Vantaggio cui non si vede per quale ragione dovrebbero rinunciare. Infatti. Ha parlato della condizione di incertezza maschile nei rapporti e della insicurezza delle relazioni.
Ha ragione Luke nel dire che i suoi interventi sono dirompenti. Essa infatti adduce motivi non infondati per cui i Risvegliati dovrebbero semplicemente gettare la spugna. L’opera è ciclopica, dice, l’obiettivo quasi folle. E’ vero.
Ma c’è il fatto che i movimenti storici sono promossi e attivati da uomini premuti da una pulsione profonda che, ad onta delle difficoltà e persino della impossibilità di immaginare il successo, li spinge all’azione. Un’energia vitale che emerge e che non si cura dell’impossibile. E il fatto non è nuovo: chi parlò di “pessimismo della ragione e ottimismo della volontà”, parlava ovviamente dalla stessa prospettiva: l’inizio di un tunnel di cui non si vede la fine.
Quando affrontai il conflitto F/M, molti anni fa, mi chiesi se quelle che scrivevo fossero le prime parole di una nuova era o l’ultimo grido dalla savana. Rispondo come allora: non ha alcuna importanza. Il minimo che possa accadere ad un Risvegliato è di vivere qui ed ora un’avventura straordinaria, una presa di coscienza abbacinante, un’esperienza che nessuna generazione nella storia ha mai potuto provare e che quelle future con difficoltà potranno immaginare. Qualcosa di così sconvolgente che per sperimentarlo valeva – forse sì – la pena di nascere.
RDV
Rino(Quota) (Replica)
“chi parlò di “pessimismo della ragione e ottimismo della volontà”, parlava ovviamente dalla stessa prospettiva: l’inizio di un tunnel di cui non si vede la fine”.
Grazie Rino, ci voleva qualcuno che citasse Gramsci e finalmente è arrivato. Ne abbiamo tirati parecchi in ballo ma Gramsci, per la verità, mai (fino ad ora). Si sentiva la mancanza nel nostro dibattito del riferimento ad uno dei più grandi intellettuali (veri) della storia italiana (e non solo italiana)…
Credo che quella sua celebre affermazione calzi a pennello per descrivere l’impresa, è il caso di dirlo, a cui stiamo lavorando. Suggerisco a tutti di approfondire il significato profondo di quella frase perché non è così scontata e banalmente pessimistica come potrebbe apparire a prima vista. E poi, data la levatura del personaggio, come avrebbe potuto esserlo?
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Non vorrei sbagliarmi, ma mi sembrava di averlo citato da qualche parte, Gramsci. Diritti di citazione a parte (scherzo, ovvio), Rino scrive cose che condivido in pieno. E’ una avventura straordinaria che “prende”, appassiona, “ruba” tempo ad altro e che non “stanca”. Non una moda, non un interesse passeggero, neanche un vezzo intellettuale o una ricerca sul piano sociale. Prende dentro perchè, alla fin fine, è una ricerca del sè in ciascuno di noi, slegato dagli esiti futuri.
Insomma: “fai quel che è giusto, accada quel che deve”. Oppure anche “agisci come se tutto dipendesse da te sapendo che nulla dipende da te”.
Ci scorgo tanta ontologia del maschile in questo, ovvero quello che più ci distingue dalla “terricità” del femminile (sia detto senza offesa o svalutazione, perchè entrambi i “principi” sono necessari).
Su ciò che scrive, acutamente, Maria a proposito dell’irrinunciabilità per le donne di certe posizioni acquisite dico questo. Una delle ragioni della guerra fra i sessi è proprio la rottura di un antico, per quanto opinabile, equilibrio. Nel momento in cui le donne si sono volute presentare nel pubblico agone per conquistare posizioni sociali più ampie, coerenza avrebbe voluto che abbandonassero le antiche prerogative “private” che Maria bene descrive. Oltre le preferenze soggettive di ciascuno di noi e i fondamenti concettuali e culturali di UB, una cosa è certa. Non potrà mai esserci pace fra i sessi in una condizione di disequilibrio nel quale le donne vogliono conservare i vecchi schemi in quanto fanno comodo e contemporaneamente “invadere” , diciamo così, il terreno tradizionalmente maschile. Non potrà mai funzionare. In fin dei conti anche l’odiato patriarcato che ha relegato le donne in casa consentendo invece ai maschi il privilegio di andare in miniera, ha dovuto “bilanciare” i privilegi maschili concedendo alle donne il contentino di un potere familiare tacito, non codificato nelle leggi ma reale, tanto più forte quanto più invisibile.
Io non so come andrà a finire, con una sorta di “ritorno all’ovile” oppure con la trasformazione auspicata da UB, ma le cose sono destinate sicuramente a cambiare rispetto ad ora. E se i maschi sono stati costretti a rinunciare ai loro così detti privilegi, con gli scompensi che tale rinuncia ha generato, accadrà così anche per le donne coi loro. E’ certo.
armando(Quota) (Replica)
Sottoscrivo il tuo ultimo post, Armando. Hai colto un punto essenziale che le donne, nella loro quasi totalità, dobbiamo dirlo, si guardano bene dall’affrontare. Chi glielo fa fare? Direbbe sempre la lucidissima Maria…
E infatti questo dovrebbe essere il compito degli uomini. Rimettere ordine, un ordine nuovo (visto che abbiamo anche citato Gramsci… ), per quanto riguarda la posizione di Uomini Beta, alle cose. Anche perché non si torna indietro nella storia.
Leggo nelle tue parole una punta di ottimismo, Armando (posso anche sbagliarmi, naturalmente), e non solo della volontà. Mi fa piacere. Significa che ne hai motivo e la cosa non può che rallegrarmi. Forse stai captando qualche segnale?
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
http://quandotialziunamattina.blogspot.com/2010/07/lesa-maesta.html#comments
Come volevasi dimostrare.
Vogliate notare poi di chi è il primo commento…noooo,la mitica Chiava-di-notte,la prima sostenitrice e madrina morale del blog di Nicole.
Gli insulti gratuiti a Maria poi sono l’ennesima prova di con chi abbiamo a che fare e perchè in giro si scrivono certe cose su di noi senza prima aver letto il sito…
Non ci resta che unirci anche noi in coro in una bella risata
P.s. Nicole, se vuoi discutere con chicchessia puoi scrivere i nomi degli interlocutori che ritieni alla tua altezza,potranno così accorrere al tuo cospetto (sul tuo blog) per dare il loro contributo alle fondamentali questioni che poni.
Luke Cage(Quota) (Replica)
Eheheh… ho letto la risposta di Nicole… devo dire, Luke, che ogni tanto ci facciamo anche delle belle risate…La nostra è una grande avventura, un’esplorazione del mondo, della realtà, della relazione fra i generi, del maschile, del femminile, e soprattutto della nostra psiche. E come tutti i grandi viaggi, specie quelli interiori, ha spesso dei momenti intensi, drammatici, ma a volte anche divertenti. Questo è uno di quegli ultimi.
Peraltro vengo apostrofato con il “cavo”, con la r moscia, come si suol dire… E’ evidente che Nicole non mi conosce e mi ha scambiato per un intellettualino da salotto… Non sa che sono un “romanaccio” verace, che però ha studiato (e continua a studiare…), insomma uno dei figli della cosiddetta scolarizzazione di massa , tanto vituperata oggi che siamo nell’era della “selezione meritocratica” (mi verrebbe da ridere se non ci fosse da incazzarsi…). Uno di quelli che se fosse nato venti o trent’ anni prima o trent’ anni più tardi forse non avrebbe potuto accedere agli studi universitari perché sarebbe stato vittima della suddetta “selezione meritocratica” (viene così chiamato il processo di espulsione dei figli delle classi popolari dal sistema scolastico). E invece grazie a quella università “di massa” si è potuto laureare a pieni voti con una bella tesi (per lo meno ho questa illusione) sulla “Critica della modernità e della ragione strumentale”. E guardate cosa mi ha portato a fare quel lavoro… , chi l’avrebbe mai detto che sarebbe stato propedeutico al mio impegno nel Movimento maschile…questo è veramente bizzarro…
E soprattutto, chi avrebbe mai detto che proprio sui temi di cui ci occupiamo mi sarei ritrovato tanti anni dopo a “scazzare” con uno dei relatori di quella stessa tesi di laurea durante un convegno in quella stessa università dove mi sono laureato…E pensare che quando andai a quel famoso convegno (loro non conoscevano ancora le mie posizioni) su “sessismo e razzismo” fui accolto dai sorrisi dei relatori (la riunione era già iniziata) che mi avevano riconosciuto e che mi invitavano a sedermi in prima fila…Se aveste visto le loro facce dopo il mio intervento…
Insomma sto scagliando il mio “sapere” (molto modesto…) anche contro coloro che me lo hanno dato…Fossi un parricida? Azz…Ricordiamoci sempre che Armando è di guardia… (e a noi fa molto piacere…). No, caro Armando, solo un Uomo nel Mondo che non può fare a meno, proprio non ci riesce, di criticarlo. E in fondo non ho fatto altro che apprendere la lezione dei “cattivi maestri”…sono stato un bravo discepolo…Certo, che mi occupassi di QM proprio non se l’aspettavano…
E va bè… Forse è il caso di avvertire Maria che da quelle parti sostengono che sia un uomo…a Rita già le avevano detto che ha la barba, se non erro…eh già, perché per quella gente una donna che non si accoda alle loro litanie (e ai loro insulti) ed è dotata di un’autonomia di pensiero, non può che essere un uomo mancato…Maria, ti sai difendere da sola, non hai certo bisogno di noi, ammesso che tu abbia voglia di perdere tempo con quelle/i…
Facciamoci due risate sopra e continuiamo il nostro lavoro…
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Contrariamente alla Nicole, non penso affatto che la Maria sia un uomo che finge di essere una donna, ma contrariamente a te, Fabrizio, credo che a quest’ultima non freghi una cippa della questione maschile.
Ritengo altresì che al di là di qualche compiacente post, non troverai mai delle donne pronte a seguirti in questa tua avventura, perché per quanto una donna possa essere evoluta e meno falsa di altre, non “ripudierà” mai il proprio sesso di appartenenza. E comunque vada, osserverà sempre gli uomini che se ne occupano, come degli animali strani e problematici.
Lestat(Quota) (Replica)
Lestat, a me non interessa affatto se a Maria o ad altre importi qualcosa o meno della Questione Maschile. Mi interessa però quello che ha da dire specialmente perché porta acqua, e come, al nostro mulino.
Non stiamo qui con la lavagna a dare voti a questo/a o a quello/a. Non ce ne può importare di meno. Ci interessa il risultato, il fine. E da questo punto di vista non c’è alcun dubbio che in particolare l’ultimo commento di Maria è come un assist di Maradona; è sufficiente mettere la palla di piatto in rete a porta vuota. Non so se sono stato chiaro…E a me è questo che interessa alla fine della fiera. Poi se lei un domani, in seguito ad un processo personale, decidesse di portare avanti la nostra battaglia e di aderire al nostro Movimento, ne sarei felicissimo anche sul piano personale e umano. Ma questo è un altro discorso,che riguarda la sua coscienza e il suo foro interiore. Non vivo certo né imposto il mio lavoro sulla base di questa speranza.
In fondo lei ha fatto quello che hai fatto anche tu con il post di qualche giorno fa. E te lo dissi che ci avevi fatto un bell’assist (non come quello di Maria altrimenti te lo avrei pubblicato anche a te nello spazio dei contributi). Anche a te (uomo alpha consapevole, come Maria, donna alpha consapevole) degli Uomini Beta e della QM non te ne può fregare di meno. Anzi, augurati che noi non si vinca mai (quindi forse in questa vita puoi stare sereno, un po’ meno i tuoi figli…) altrimenti per te sarebbe finita. Come per Maria, d’altronde.
A differenza però del tuo pessimismo non cosmico ma reazionario (l’esatto contrario del “pessimismo della ragione e dell’ottimismo della volontà” di gramsciana memoria, ripreso da Rino proprio ieri in un suo post), Maria è figlia di una altra cultura e ha un approccio completamente diverso dal tuo, oltre al fatto di essere una donna, cosa che inevitabilmente costituisce un valore aggiunto, per noi, da un certo punto di vista. Anche tu potresti costituirlo se non fossi il reazionario che sei. Un uomo socialmente alpha che ci da ragione e che si schiera con noi. Magari fosse. Ma puoi solo darci ragione, ed è già qualcosa, perché oggettivamente non puoi avere l’interesse a stare con noi. A meno che non optassi anche tu per una grande scelta etica in seguito ad un cammino interiore personale. E la stessa cosa vale anche per Maria, donna alpha, sia chiaro, anche se lei non è una “reazionaria di destra” come te ma una “progressista e di sinistra”, e lo si capisce da come scrive e da come si esprime.
Io però non sono un marxista ortodosso (non lo sono mai stato per la verità) e non credo che la coscienza individuale sia data solo dalla condizione di classe. Tutti i più grandi rivoluzionari provenivano dalle classi borghesi e talvolta aristocratiche, eppure hanno fatto una scelta di campo. E’ valso e vale anche per tanti altri uomini, non avviene spessissimo ma neanche così raramente. E questo proprio perché, fortunatamente, gli esseri umani sono esseri complessi, non riducibili ad un “unicum” e non interpretabili da un solo punto di vista.
Chissà che non valga anche per te e per Maria. Sinceramente, non te la prendere, nutro più speranze per Maria, da questo punto di vista che non per te. Ma non è detto, potrei sbagliarmi. Prendila come una stimolazione…
E poi mi “insospettisce”, anche se per ragioni in parte diverse, questo vostro insistere su questo blog. Perché? Chi ve lo fa fare? In fondo siamo oggettivamente avversari. Può darsi che abbiate solo del tempo a disposizione e che troviate che il confronto con noi sia arricchente. Sarebbe comunque una cosa positiva. E allora questo mi porta ad approfondire e a non tagliare i ponti. Perché dovrei farlo? Che interesse avrei? Che vantaggio procurerei al Movimento? Con Maria non ne avrei proprio motivo di rompere, con te a volte sì quando te ne esci con i tuoi sfondoni parafascistoidi-razzistoidi e reazionari. Ma in questo caso ti banno e il problema è risolto.
La sola cosa certa è che noi andremo avanti, con voi (e ne saremmo felici) o senza di voi. Perché contiamo sulle nostre forze. Considerando che ciò che affermate viene da noi preventivamente vagliato (per forza di cose peraltro), potete solo dare un contributo positivo.
Un’ultima cosa. Questa non è la “mia” avventura. E’ la “nostra” avventura (non tua, è evidente). Io l’ho concepita, le ho dato vita, l’ho partorita, se parliamo di UB, ma è già diventata un’impresa collettiva e si sta arricchendo anche e soprattutto grazie al lavoro e al contributo di altri. E riuscirà ad incidere sulla realtà solo se riuscirà ad essere e a rimanere tale. E’ un po’ come l’azienda di papà tuo, per capirci, senza i suoi dipendenti, che siano operai, tecnici, impiegati, quadri o manager, non potrebbe andare avanti e tu non potresti andare in vacanza in quei luoghi che ci hai mostrato in foto, che i dipendenti della azienda di tuo padre non possono neanche sognarsi (parole tue…)…Come ti dicevo, anche quello è stato un bell’assist, non come quello di Maria ma si può sempre migliorare…
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Onestamante..io so di aver parlato solo di dinamiche familiari e femminili in particolare che conosco bene come le conoscono tutti quelli che hanno provato a sposarsi o a convivere per lungo tempo. Cotanta reazione mi ha un po’ sorpresa..in fondo mi sembra di aver parlato dell’acqua calda. Sentirmi dare della finta donna perche’ riconosco il potere di cui ogni madre e moglie gode all’interno della famiglia mi sembra senza senso. Dimostratemi il contrario, esponete le vostre fondate ragioni e io comincero’ a credere che in chiesa S. Giuseppe vale quanto la Madonna (..madre di Dio, oltre che di Gesu’). Tutte queste donne che recitano a fare le incomprese quando si tratta di analizzare i rapporti uomo donna con un ottica un po’ meno preconfezionata vorrei vederle nel ruolo…di nuore… Sara’ capitato a tutte, sposate o meno, di doversi contendere il libero arbitrio di un maschio innamorato con la figura spesso incontenibile e ingestibile di una madre che non molla. Allora, questa influenza ,le donne , la usano o no? In casa i nonni paterni ( beta) hanno le stesse chances dei nonni materni ( alpha)? Potrei continuare con altri esempi puntuali ma un po’ mi indigna ..perche’ queste realta’ le conosciamo tutti, siamo persone di una certa eta’ e maturita’ e dover ricorrere alle vicende del nostro tinello per parlare di squilibri antichi e inossidabili..non mi piace. Puo’ essere molto stimolante incontrare opinioni diverse, ma per favore, argomentiamo le nostre posizioni: offendere non serve a niente.
maria(Quota) (Replica)
@ Fabrizio –
Anzi, augurati che noi non si vinca mai (quindi forse in questa vita puoi stare sereno, un po’ meno i tuoi figli…) altrimenti per te sarebbe finita. Come per Maria, d’altronde.
>>
Fabrizio, credo ci sia un particolare che ti sfugge: io sono un uomo, Maria una donna. Io “esisto” in virtù della mia posizione sociale, mentre lei “esiste” perché… esiste! Ossia perché è nata femmina e probabilmente pure figa. Lei non ha bisogno dell’azienda: io sì. Il mio è un potere artificiale (ereditato da mio padre), il suo un potere naturale.
Certo, in un mondo primordiale dominerei io, perché in tal caso subentrerebbe la forza bruta, quindi la legge del più forte, ma in un mondo civilizzato no. In un mondo civilizzato il potere della figa domina su tutto il resto.
Per concludere ti rammento che tutti dobbiamo morire, perciò, di cosa accadrà nel 2100 o nel 2500 (sempre che quel giorno sia restato qualcosa dell’umanità), non è che mi importi un granché. Anzi, non me ne importa una cippa. La vita è ora, in questo momento, dopo c’è solo in nulla.
Lestat(Quota) (Replica)
La paura che hanno di me, come hanno scritto, è comunque ricambiata.
La cattiveria infantile e velenosa di queste ragazze è veramente sconfortane.
L’Egoismo: le donne neanche prendono in considerazione il problema di un uomo, non sentono ragioni, capiscono solo l’adulazione.
Leonardo(Quota) (Replica)
Lestat, ribadisco che non stiamo facendo la classifica tra buoni e cattivi e che in più di un’occasione ci siamo occupati della relazione fra natura e cultura, cercando di spiegare quale sia il nostro punto di vista nel merito.
E siamo giunti ad una conclusione. E cioè, che sia la natura o che sia la cultura, o entrambe le cose insieme (posizione su cui ci attestiamo), la cosa certa è che a prendersela in quel posto sono gli uomini beta. E allora stiamo lottando e lavorando per cercare di trasformare questo stato di cose.
Chi condivide questa nostra analisi, uomo o donna che sia, e vuole darci una mano, è il benvenuto. Degli altri non sappiamo cosa farcene.
Ciò che conta non è ora metterci a dissertare sul potere naturale o sul potere artificiale e sulle loro origini. Ciò che conta è capire come questi operano, in quale misura sono intercorrelati e la funzione che svolgono.
Le donne hanno un potere naturale? Certo. Gli uomini alpha hanno un potere “artificiale”? Altrettanto certo. In che modo i due interagiscono? Che fa le spese di questi poteri? Chi li subisce? I due poteri sono in lotta fra loro o sono alleati? O entrambe le cose? Oppure sono in competizione? Ma se anche fosse, gli uomini beta hanno qualcosa da guadagnarci in questa competizione? Qualora ci fosse un elemento di verità in questo, uno dei due schieramenti agisce forse in nome, per conto e per gli interessi degli uomini beta?
La risposta è NO. Quindi sono entrambi nostri avversari. Perché le loro posizioni finiscono per sovrapporsi.
E poi perché dovrebbero farsi la guerra? E se anche se la facessero noi non potremmo schierarci perché sarebbe una guerra fra poteri forti, per i loro interessi. Chiunque uscisse vittorioso per noi non cambierebbe nulla. Già ora non abbiamo da perdere che le catene. Peggio di così non si potrebbe.
Abbiamo solo da guadagnare. Ma dipende da noi, non dalle donne o dagli uomini alpha…
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Lestat:”Per concludere ti rammento che tutti dobbiamo morire, perciò, di cosa accadrà nel 2100 o nel 2500 (sempre che quel giorno sia restato qualcosa dell’umanità), non è che mi importi un granché. Anzi, non me ne importa una cippa. La vita è ora, in questo momento, dopo c’è solo in nulla.”
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Potrei risponderti semplicemente:grazie al c….,ma siamo tra persone civili e serie e mi chiedo pertanto da quale pulpito tu,sedicente uomo alfa,vieni a dirci chi può essere utile alla causa degli uomini beta dal momento che non te ne importa una cippa,com’è normale che sia dal tuo punto di vista…Anzi, sarebbe una sciagura per gli “alfa” se le donne dovessero anche solo fermarsi per un momento a riflettere su certi meccanismi e vagliare le ripercussioini che hanno certi loro comportamenti nell’attuale contesto culturale e sociale,ma come dice Fabrizio, almeno per questa generazione siete in una botte di ferro..
Luke Cage(Quota) (Replica)
Caro Fabrizio, “uccidere” il padre è un passaggio necessario per riappacificarsi col padre. Ucciderlo per conquistare l’autonomia dell’uomo adulto, riappacificarsi interiormente con lui per tutto quello che bene o male, di più o di meno, ha saputo darci. Fare il padre, essere padre, è difficile. Un buon padre si fa uccidere dal figlio, desidera anzi che il figlio lo uccida e spera, desidera, di essere poi recuperato. Dimmi tu se è cosa facile, io direi quasi eroica. Per questo non tutti i padri ci riescono e alcuni castrano i figli (esiste anche la castrazione paterna e non solo quella materna). Per lo stesso motivo non tutti i figli riescono a recuperare il padre interiore. Penso anzi che chi non ci riesce, in realtà non abbia mai “ucciso” il padre, che continua a percepire come enorme e incombente su di sè. Così incombente da avere la necessità compulsiva di distanziarsene rabbiosamente ogni momento. Se ci pensiamo questo è anche l’atteggiamento di molte donne, oltre che dei maschi-pentiti, ed è anche l’atteggiamento proposto dalla cultura dominante antimaschile e antipaterna, invischiata in relazioni infantili con entrambe le figure genitoriali.
Si, è vero che c’è una punta di ottimismo in me. 1) Perchè vedo che esiste infelicità in tutti, maschi ma anche femmine, nonostante la loro ostentata sicurezza di essere le nuove conquistatrici del mondo. Sicurezza e aggressività puramente di facciata che nasconde, secondo me, un grande e incoffessabile desiderio di “riposarsi” e di lasciarsi andare fra forti braccia maschili. Il problema è che, anche per loro responsabilità, braccia simili sono oggi difficili a trovarsi. Ma l’infelicità non può essere una condizione permanente della natura umana, per cui prima o poi qualcosa accadrà. 2) Ma soprattutto perchè constato ogni giorno nel concreto, quello che dicevo subito sopra. E lo percepisco parlando con donne normali, madri o no, sposate o single.
L’onnipotenza femminile è una favola indotta mediaticamente e culturalmente. Estremamente pericolosa perchè molte e molti ci credono e tendono a comportarsi come fosse vera. Risultato? Scompensi psichici, e appunto infelicità. Ma basta grattare un po’ sotto la superfice ed ecco emergere un’altra verità che i media colonizzati non riferiscono mai.
E poichè credo, molto francamente, che la capacità di distinguere, di separare per comprendere, il Logos insomma, sia molto più maschile che femminile, ecco che la chiave di soluzione sta nelle mani degli uomini. Le donne, ritengo, tendono troppo facilmente, in media, a costruirsi una visione del mondo “falsa” in cui tutto stia insieme, anche ciò che è oggettivamente incompatibile. Detto in altre parole, ad annullare le differenze e considerare la percezione immediata come la “verità” assoluta, disinteressandosi della loro stessa percezione, e dunque della verità assoluta di ieri, col risultato di confondersi loro stesse oltre che mandare in confusione gli uomini (grande errore credere uguale alla propria la psiche femminile). Cio accade, sia chiaro, non per malafede ma per congenite caratteristiche psichiche che si spiegano anche con la fisiologia del corpo. Con ciò mi sarò attirato molto strali, ma questo è ciò che penso.
Un’ultima cosa, a lato della discussione. A me Lestat rimane piace, al netto delle sue posizioni. Piace perchè è franco, perchè non se la racconta, non cerca giustificazioni. E’ un “cinico”, nel senso che sa distinguere il “bene dal male” e sceglie consapevolmente. Molto meglio di chi li confonde, di colui per il quale l’uno vale l’altro. Coi primi si può trattare ed anche arrivare ad un accordo, coi secondi è letteralmente impossibile.
armando
armando(Quota) (Replica)
ciao Maria, e… benvenuta fra noi. Nella mia modesta esperienza in qualche forum, ti confermo che questa tematica è piuttosto .. calda.
Se provi ad affermare o anche solo ad ipotizzare una qualche responsabilità di genere, (femminile) che sia storica o che sia attuale, nell’ordine vieni accusata di essere: maschilista, misogina, negazionista, in cerca di attenzioni maschili e poi di avere la barba ... E’ suppergiù un copione fisso che all’inizio mi stupiva un po’ e adesso, francamente mi annoia solo, Quindi, direi che siamo nella norma,
Quoto cio’ che dici sulle dinamiche familiari. Io credo che sia la radice della cultura patriarcale stessa come scrisse anche Luigi Zoja ne “Il gesto di Ettore”
“Il padre deve garantire la società pure a spese della sua casa; la madre deve garantire la sua casa anche a spese della società. Questa distinzione è alla base della nostra civiltà patriarcale”
Va da se che questo indica un potere “territoriale” femminile casalingo che c’è sempre stato, usato bene o male come bene o male si puo’ usare qualsiasi potere.
Ah tra l’altro, il 98% delle donne anziane con cui ho conversato nella vita, mi hanno confermato che lo scoglio più ostico e duro nella vita domestica è stata sempre la “suocera”, a conferma che la cultura e le tradizioni patriarcali sono state portate avanti in buona misura dal femminile.
Rita(Quota) (Replica)
@Armando:
io a volte non so se scherzi oppure sei serio.
Io spero che Lestat trovi di meglio da fare piuttosto che venire a fare del disfattismo su questo sito di cui non condivide quasi nulla.
Se lo apprezzi tanto potresti proporlo come collaboratore o presenza fissa sul blog dei Maschi Selvatici, ti assicuro che la sua schiettezza e il suo essere “pane al pane e vino al vino” non mancherà di fornire ulteriore vigore alla vostra battaglia per il ripristino del “fallo” nell’orizzonte simbolico maschile.
Luke Cage(Quota) (Replica)
Premesso che io sono un impiegato figlio di un artigiano e di una commessa, e pertanto non posso certamente essere definito un “alfa”, non comprendo bene questa tesi secondo cui “sarebbe una sciagura per gli alfa se le donne dovessero anche solo fermarsi per un momento a riflettere su certi meccanismi e vagliare le ripercussioni che hanno certi loro comportamenti nell’attuale contesto culturale e sociale “, neanche quest’ ultime fossero degli esseri incoscienti manipolati dai cosiddetti “alfa”.
Scusate, ma a me queste paiono spiegazioni da ragazzini di terza media, che delle donne non hanno compreso molto…
maurizio tonelli(Quota) (Replica)
Bè, però Armando, allora te lo potresti portare con te sul blog dei MS … secondo me non c’azzecca moltissimo neanche sul vostro ma certamente più che su quello di UB…
Scherzi a parte, non ce l’ho con Lestat, sia chiaro, né tanto meno lo voglio allontanare (e perché mai…), penso però che il suo pessimismo-disfattismo-negativismo-ultrapragmatismo-qualunquismo-distruttivismo tipico di una certa cultura di destra, non serva a nulla. Per lo meno a noi non serve a nulla. Lui stesso ripete continuamente che quello che facciamo non serve a niente, e allora bisogna essere conseguenti…
Noi abbiamo bisogno di uomini motivati, che vogliono impegnarsi nella costruzione di un progetto forte, che non può essere il suo, per le ragioni che lui stesso adduce ad ogni piè sospinto, a meno appunto di una conversione sulla via di Damasco….
Lestat ha un’altra formazione, un’altra cultura, un altro approccio. Come già spiegavo ieri, il suo pessimismo è il contrario del nostro… Nulla da dire, sia chiaro, ciascuno ha la sua filosofia e il suo approccio all’esistenza, però sarebbe opportuno prenderne atto.
Credo che da voi si troverebbe molto meglio, perché potrebbe trovare molto più spazio. La sua concezione, anche della maschilità, può essere sicuramente molto più apprezzata e valorizzata in ambito MS piuttosto che in quello UB. E allora proprio perché siamo uniti da un patto di unità d’azione, oltre che da un rapporto di cordialità, dovremmo anche riflettere serenamente su queste cose.
Non c’è mica da scandalizzarsi. Se personalmente incontrassi degli uomini sulla via del Risveglio su posizioni però diverse dalle mie, li indirizzerei su altri siti, senza alcun problema. Non vedo anzi dove possa essere.
Ripeto, non vorrei essere frainteso, specie da Lestat, però, fermo rimanendo che qui non allontaniamo nessuno a meno che non violi le regole che ci siamo dati, credo che sia assolutamente naturale cercarsi delle sponde e degli interlocutori in sintonia con il proprio pensiero.
Poi ci si può confrontare finchè vogliamo,però non si deve mai arrivare a remare contro. A volte, come sai, Armando, questo succede, quando le posizioni sono troppo differenti e non c’è la capacità e la sensibilità di fare un passo indietro oppure, al contrario, verso l’altro.
Noi (UB) e voi (MS), ci siamo riusciti, anche abbastanza bene, mi pare di poter dire. Per diversi motivi. Il primo è che sia noi che voi non siamo portatori di bruscolini ma di interpretazioni filosofiche, sia pur diverse, ma entrambe degne di rispetto e attenzione, e questo non è poco. Non possiamo dire la stessa cosa per tutti coloro che si aggirano in ambito Momas, ci siamo capiti, anche perchè ne abbiamo parlato a viva voce. La seconda cosa è che noi abbiamo la maturità e l’esperienza di capire come, in che modo, con quali modalità, con quali argomenti e quando intervenire, senza arrivare alla polemica fine a se stessa, che non servirebbe a nessuno. E anche di questo abbiamo già parlato, anche con CkkB. E infatti i risultati si vedono. I vostri interventi sono argomentati, sollevano questioni sulle quali noi abbiamo opinioni a volte anche diametralmente opposte, ma lo spirito con cui vengono poste non è polemico bensì animato dalla volontà del confronto, della discussione che arricchisce chi la fa. Non c’è e si avverte, una volontà “sfascista”, né di remare contro, o di voler indebolire le posizioni dell’altro.
Questo è un punto fondamentale. E lo dobbiamo capire tutti. Possono convivere nella discussione posizioni anche molto diverse ma ci deve essere piena consapevolezza su questo. Altrimenti si fanno solo danni. E questo non lo permetto.
Abbiamo discusso e ci siamo divisi sullo scottante tema dell’aborto (per dirne uno) ma la discussione è stata comunque positiva e arricchente. Proprio per i motivi di cui sopra. Ma spesso non è così e l’atteggiamento è diverso. E allora non ha neanche senso discutere. Perché non è più una discussione positiva ma solo una inutile polemica o un tentativo altrettanto inutile di cercare di far valere le proprie opinioni. Insomma paccottiglia…
Cerchiamo di muoverci tutti su questa linea. Ne guadagneremmo tutti, in tutti i sensi.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Prendo spunto dall’ultimo post di Armando, che condivido in larga parte; per fare una domanda: visto che abbiamo dimensioni psichiche diverse.. come si fa a proporre un approccio alla sessualita’ similare? Qui si fa un gran parlare del sesso ludico e io non credo di averlo compreso bene anche perche’ mi sfugge un passaggio: in che misura gratifica la donna e come riesce a non annullare quelle differenze imprescindibili tra i due generi. C’e’ una fisiologia del corpo che e’ cornice naturale del comportamento e ..in ultimo anche inclinazione del pensiero. E’ vero quello che Armando dice sull’insoddisfazione di fondo e ancor piu’ vero e’ che si “recita” a fare le donne rampanti che non devono chiedere mai. Ma e’ pur vero che nel gioco della relazione non puoi prescindere dall’altro per il quale hai solo da augurarti il meglio..anche solo per proprio tornaconto. E allora? Come se ne esce? Questo post di Armando e’ molto bello. L’ho trovato carezzevole nei confronti della femminilita’.
maria(Quota) (Replica)
@ Luke –
Potrei risponderti semplicemente:grazie al c….,ma siamo tra persone civili e serie e mi chiedo pertanto da quale pulpito tu,sedicente uomo alfa,vieni a dirci chi può essere utile alla causa degli uomini beta dal momento che non te ne importa una cippa,com’è normale che sia dal tuo punto di vista…
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Ma perché sei sempre così nervoso?
Calma, Luke, calma: la calma è la prima qualità per chi deve portare avanti un progetto ambizioso.
La calma è segno di forza: il nervosismo no.
Lestat(Quota) (Replica)
Lestat afferma verità inconfutabili nel suo penultimo reply, cosi come Maria, non so voi.. ma io in loro vedo esattamente la verità e le motivazioni dell’odierna situazione sociale..
In Lestat, vedo la coerenza cinica, obiettiva e onesta dell’uomo alpha, anche se devo dire raramente descritta come fa lui, e di questo gliene do atto.. in effetti quello di Lestat e’ un discorso ampio, se guardiamo tra le righe, sia lui che Maria ci portano le prove evidenti della situazione nella sua totalità.
Lestat: puo’ permettersi da uomo alpha quello che piu’ lo aggrada, ma e’ anche vero che il suo “potere” è derivato da un “potere artificiale” non suo, di provenienza BETA, dovrebbe come minimo essere riconoscente verso quest’ultimi/e, e lo fa, tramite il salario elargito mensilmente, anche se poi se lo riprende in maniere che conosciamo benissimo, il suo potere gli consente di essere al pari del potere vaginocratico femminile, se non superiore in molti casi, e di certo non disdegna la sua presenza, anzi.. oltre che sessualmente, le usa per il proprio potere, che la categoria BETA subisce.
Maria: Lei è donna, in quanto tale, puo’ permettersi quello che piu’ la aggrada, ma e’ anche vero che il suo “potere” è derivato da un “potere naturale” attrazione da sempre degli UOMINI BETA, tuttavia essa non solo non dimostra riconoscenza verso questi ultimi, ma si guarda bene dal farsi “pagare” anche nella semplice conoscenza, nonostante l’impegno profuso, non vi è certezza di nessuna riconoscenza verso un uomo beta, come per tutto il resto, sempre che non si trovi dinanzi ad un alpha, allora abdica ad ogni pretesa, spesso azzerbinandosi ad essi, si libera definitivamente di ogni pregiudizio, prostituendosi emotivamente/sessualmente per i propri fini, non denigrandopersino il divenire il “braccio armato” del potere alpha maschile altrove meglio descritto in ogni sfaccettatura.
per onestà intellettuale, Lestat appare più clemente del potere vaginocratico, tuttavia viviamo in una società ipocrita, falsa, sfrontata, ed opportunista, dove la naturale attrattiva tra i sessi è stata strumentalizzata, dove tutto il necessario ci è negato se non dietro un pagamento, qualunque esso sia, unicamente per il mantenimento dei poteri.
Solo se gli uomini e le donne BETA prendessero reale coscienza della loro sudditanza a questi artificiosi legami, minerebbero in maniera inesorabile i giochi di potere, rendendoci liberi dalle catene sociali che oggi ci affliggono, ma e’ un lavoro duro, epocale, il giullare che spodesta il re? puo’ essere.. ma dovrebbe avere un aiuto coeso del popolo oppresso.. e quando persino il popolo oppresso agisce come se fosse un re, la situazione risulta maledettamente difficile.. ma non impossibile.
Damien(Quota) (Replica)
Caro Luke, sto mettendo giù da tempo qualche pagina dal titolo “Qm e metamorfosi della Sinistra”. Sottotitolo “O cambia o muore”. Le energie sono limitate, ma prima o poi ci arrivo.
Uno dei temi è l’abbandono della desertificazione simbolica e la valorizzazione integrale dell’importanza dell’ordine simbolico. Ivi compreso il Fallo, si capisce.
Ciò non deriva dal fatto che io sia da sempre un sostenitore dell’importanza essenziale dei simboli, al contrario. Sono stato un distruttore di icone. Poi, progressivamente e obtorto collo, ho dovuto ricredermi.
E’ stata dura, specie per il fatto che tutti i sostenitori della sua importanza erano (e sono ancora) uomini di Destra e spesso dell’estrema Destra razzista (pensiamo ad Eliade, Evola, Pound, Guenon etc.).
Ciò però non è stato e non è sufficiente ad impedirmi di considerarne la fondamentale importanza.
Nelle pagine che scriverò inviterò tutti gli umanisti a fare altrettanto.
In via preliminare vorrei far osservare che la desertificazione simbolica è al tempo stesso una condizione preliminare ed un effetto dell”espansione del capitalismo consumistico e della sua ideologia conforme (il femminismo).
Lo abbiamo già visto in occasione dello strip tease sull’Ayers Rock ad oltraggio di quel luogo sacro al popolo delle Vie dei Canti di Chatwin.
Per finire introduco una nota che forse potrà aiutare a capire il percorso da seguire: gli umani non sono ciò che noi crediamo, non sono esseri umani nel vero senso della parola, sono creature intermedie tra il bruto e l’uomo (come noi lo immaginiamo). O, se vogliamo essere meno pesanti, gli umani non sono adulti, sono bambini e lo saranno ancora per millenni.
Essi hanno bisogno dei simboli come i bambini del ciuccio.
Gli esseri umani sono esseri inferiori.
Inferiori a quel che sarebbe bello fossero, a quel che credono e vogliono far credere di essere. Inferiori a quel che noi fingiamo e ci illudiamo che siano.
Abbiamo a che fare con noi stessi: con degli esseri inferiori.
RDV
Rino(Quota) (Replica)
Non credo che a Lestat non importi nulla della questione maschile,come non credo che un disagio generale sia avvertito solo a sinistra.
I concetti di uomo “alfa” o “beta” sono mutabili molto più facilmente di quanto possiamo credere.
Salvo rare eccezzioni un uomo privilegiato per bellezza, denaro o dominanza oggi,non lo sarà per tutta la sua vita,di conseguenza portare alla luce problemi che esistono per tutti gli uomini comuni,oggi è di interesse ANCHE per coloro i quali sono in condizione privilegiata o pseudotale.
Retiarius(Quota) (Replica)
Ho aderito a Uomini Beta perchè il MoMas pullula di fascisti,razzisti,conservatori di destra etc…
Ritrovarmeli qui, qualcuno a fare il pagliaccio (cantando sempre il ritornello che quello che facciamo o cechiamo di fare è inutile) lo trovo fuori luogo, tutto qui.
@Rino
La sinistra a cui alludi è già morta e sebbene noi ci rifacciamo ai valori di fondo di quell’area culturale non è detto che saremo noi a resuscitarla: detto ciò,ricordati che la sovrapposizione del piano simbolico sulle questioni politiche,ma questo tu lo sai perchè hai citato Eliade ed Evola tra gli altri,non sempre ha portato ad esiti intessanti,dal NOSTRO punto di vista.
@Maurizio Tonelli:
Non capisco cosa tu non capisci:fai come se avessi tre anni,spiegami come funziona.
@Maria
A scanso di equivoci, vorrei sottolinearti che le posizioni di Armando,per quanto possano essere parzialmente condivisibili,si iscrivono in un interpretazione delle tematiche della questione maschile che viene portata avanti sul seguente sito:
http://www.maschiselvatici.it/
Te lo dico solo per dovere di trasparenza,per darti un informazione in più su dove reperire ulteriori spunti che possano interessarti oltre che per il fatto che ogni tanto lo visito anch’io.
Luke Cage(Quota) (Replica)
Maurizio, ci sono 68 articoli su questo sito che cercano di dare una risposta proprio e anche al quesito che poni, e non credo sinceramente che il livello sia quello della terza media, come affermi tu. Naturalmente non parlo solo dei miei ma anche di quelli scritti da altri.
Che dirti, più di questo non possiamo fare. Ti rimando ad una lettura più attenta di questi articoli. Posso fornirti, per quanto riguarda quelli a mia firma, i seguenti: il Movimento Beta (che è il nostro Manifesto), “Reciprocità e Spontaneità” (entrambi sulla homepage), “Natura e Cultura” (nello spazio articoli). E poi ancora “Dalla”, “Inchiodate al muro della pavidità”, “Sono andato a puttane” di Paolo Barnard tutti sulla homepage, “Un cane che si morde la coda”, sempre di Barnard, nello spazio degli editoriali, “Alla scuola del Titanic” di Rino Della Vecchia, sulla homepage, solo per citare quelli che forse più di altri spiegano la relazione fra il “femminile” e gli uomini alpha e beta, come noi li abbiamo definiti. Più naturalmente tutti gli altri.
Più di questo non possiamo fare. Come si suol dire, i miracoli ancora non li facciamo…
Comunque, forse tanta teoria non serve neanche a molto. Tu hai detto che nella vita sei un impiegato e che sei di estrazione popolare nè credo che assomigli a Brad Pitt. Quindi sei un uomo come tanti (che non significa mediocre) proprio come noi, uno fra i tanti.
Bene, secondo il pensiero femminista ormai dominante anche tu sei in qualche modo un oppressore del genere femminile, sei in grado di esercitare potere non dico su tutte ma su molte donne, hai un ruolo dirigente e dominante in famiglia dove sei sempre tu ad avere l’ultima parola, nelle relazioni sessuali e affettive sei tu a decidere con chi, come, quando, quanto e perché. Non solo, sei anche un privilegiato rispetto alle donne perchè guadagni di più delle tue colleghe a parità di qualifica, mansioni e anzianità, fai lavori meno faticosi e usuranti, e sei privilegiato negli avanzamenti di carriera in quanto uomo.
Si potrebbero aggiungere tante altre “cosucce” ma mi pare che queste siano sufficienti.
Pensi che tutto ciò sia vero? Senti di poter esercitare un oggettivo potere sul genere femminile? Oppure c’è una vocetta nascosta dentro di te che ti sta dicendo da tempo che tu non conti un beneamato cazzo (scusa ma quando ci vuole ci vuole, e con te ci vuole, se ho capito qualcosa…) nella relazione con l’altro genere? Non sarebbe l’ora di cominciare ad ascoltarla quella voce invece di giocare a fare il finto tonto con noi?
Ora faccio come Marzullo: si faccia una domanda e si dia una risposta (onesta con te stesso, possibilmente), e vedrai che non avrai neanche bisogno di sciropparti gli articoli sul sito.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
“Salvo rare eccezioni un uomo privilegiato per bellezza, denaro o dominanza oggi, non lo sarà per tutta la sua vita, di conseguenza portare alla luce problemi che esistono per tutti gli uomini comuni,oggi è di interesse ANCHE per coloro i quali sono in condizione privilegiata o pseudo tale”. (Retiarus)
Questo vale anche per le donne, se è per questo, Retiarus, non certo solo per gli uomini.
Il punto non è questo ma capire i meccanismi di dominio che tengono inchiodati gli uomini beta. Che ruolo giocano gli uomini alpha nella sottomissione degli uomini beta? Hanno forse interesse a modificare lo stato di cose? Qual è la loro relazione con il “femminile”? E viceversa?
Il fatto che il femminismo abbia voluto parlare a nome dell’intero genere femminile, non comporta che noi si debba fare altrettanto per quanto riguarda il genere maschile. Non ha alcun senso, dal nostro punto di vista. Noi non siamo dei qualunquisti. Il nostro è un Movimento di genere e di classe, e non per ragioni ideologiche, ma perché abbiamo compreso proprio quel complesso sistema di meccanismi di cui sopra e il suo funzionamento. Gli uomini alpha sono a pieno titolo parte integrante e classe dirigente del sistema che non hanno alcun interesse oggettivo a modificare. Né potrebbe essere altrimenti. Se lo avessero non sarebbero tali (alpha). Questa è dialettica, delle più semplici…
I vari movimenti maschili che si sono sviluppati fino ad ora non hanno avuto successo né capacità di “bucare”, di penetrare in profondità e soprattutto di costruire consenso, massa critica, proprio e anche perché sono rimasti volutamente generici, da questo punto di vista . Il nostro approccio è completamente diverso. Naturalmente ciò non significa che noi si abbia la verità in tasca. Mi sento però, forse presuntuosamente, di poter affermare, che gli Uomini Beta, nell’arco della loro brevissima esistenza (siamo nati ufficialmente il 4 dicembre del 2009) hanno, in proporzione, ottenuto già più risultati di quanti non ne abbiano ottenuti gli altri movimenti nell’arco di più di dieci anni. Con l’esclusione del Movimento dei Padri Separati (che noi appoggiamo pienamente pur non condividendo alcune scelte politiche), che si muove su un terreno molto concreto di rivendicazione di diritti negati.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Mi sento però, forse presuntuosamente, di poter affermare, che gli Uomini Beta, nell’arco della loro brevissima esistenza (siamo nati ufficialmente il 4 dicembre del 2009) hanno, in proporzione, ottenuto già più risultati di quanti non ne abbiano ottenuti gli altri movimenti nell’arco di più di dieci anni. (Fabrizio)
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Premesso che io non ho mai fatto parte di alcun movimento maschile, vorrei chiederti: a quali risultati ti riferisci? Inoltre, non credi che senza gli altri a farti da apripista, oggi non potresti fare certi discorsi?
Fabrizio, sono gli uomini “alfa” a seguire i desiderata femminili, non il contrario. Perciò chi è che comanda?
maurizio tonelli(Quota) (Replica)