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Discutendo svariate volte con una delle migliori menti che scrivono su queste pagine, tempo fa, mi venne fatto notare come questa mia abitudine di non firmare gli articoli col nome di battesimo fosse una cosa errata, che in qualche modo poteva sottrarre forza agli scritti e alle tesi ivi sostenute.
Chi scrive usa, come molti altri, diversi nomignoli inventati, molti dei quali senza nessun senso reale.
La tesi dell`amico –e compagno di battaglie – di cui sopra mi trova in parziale disaccordo.
Siamo d`accordo che occorre avere il coraggio delle proprie idee, ma vale fino a un certo punto.
Chi scrive, infatti, oltre a non avere le spalle coperte in nessun modo, e vivendo e lavorando in una realta` ampiamente politicizzata, deve ben guardarsi le spalle.
Un autore, rimarchevole come personalita` a prescindere dai suoi orientamenti politici (ma noi ce ne freghiamo altamente delle liturgie, e pur essendo marxisti sappiamo apprezzare e senza vergogne degli emeriti destrorsi, quando, ed e` raro, dicano cose degne), disse un tempo una cosa altamente condivisibile.
Disse, piu` o meno: se non hai il coraggio delle tue idee o non valgono niente le idee
o non vali niente tu.
Aveva ragione: ma, aggiungerei io, c`e` un`altra possibilita`: valgono le idee, vali tu, ma proprio perche` valete entrambi dovete ripararvi di fronte a un nemico finora troppo potente.
Non si chiama vigliaccheria. Non significa fuggire dalla guerra.
Ha un altro nome: guerriglia.
Chi pretende di dire sempre e comunque come la pensa e di metterci sempre e comunque la faccia o non ha mai fatto politica, cioe` guerra, o ci prende per I fondelli.
O vuole semplicemente che noi si metta fuori la faccia per poterla fucilare meglio.
Ed e` quindi un nemico furbetto.
Scrivere articoli al vetriolo, che finiscono su internet e rimangono quindi leggibili per l`eterno, significa esporsi molto piu` di quanto non si facesse anni fa con la carta.
Se si sono identificati dei nemici, avere simili articoli in circolazione significa metterli sul chi vive prima ancora che si appaia; una cosa che si puo` fare solo quando si e` forti, in un modo o in un altro.
Chi scrive ha identificato nel corso della propria esistenza diversi nemici, propri e dell`umanita`, per cosi` dire.
Fra questi, uno di quelli che punzecchio piu` di frequente e` il femminismo, femminismo di ogni ordine e grado, delle differenza, genderista, di destra, di sinistra, di centro; ideologia a cui non riconosco nessun anelito libertario, ma che anzi considero una delle ideologie piu` fasciste, tiranniche e liberticide che la storia abbia mai prodotto. Niente altro che nazismo in gonnella, per semplificare.
Dire una cosa del genere non va di moda.
Se la dice uno che si suppone marxista, poi, lo scandalo e` doppio, proprio perche`, e ne ho parlato in precedenza (https://www.uominibeta.org/articoli/un-errore-catastrofico/)
il femminismo di ogni ordine e grado viene considerato in qualche modo legato da sempre al marxismo a doppia mandata. E` vero che questo legame c`e`, ma come dicevo in precedenza , ritengo ( e so di dire cose totalmente inaudite, al limite della follia -apparentemente) che non vi sia nulla di piu` strutturale al dominio del capitalismo del femminismo – ritengo anzi il femminismo una colonna portante di un sistema di produzione e scambio totalmente inattuale , obsoleto, disumano e feroce.
E quanto prima dei veri libertari sapranno spurgare le proprie coscienze e I propri movimenti di questo cancro abortivo chiamato femminismo, meglio sara` per la specie umana e per il globo.
Ora. Urge una riflessione.
Anzi due: che apprezziate o meno certi grandi padri del socialismo, o anche semplicemente degli eroi o dei famosi combattenti comunisti o socialisti; io vi domando: come li conoscete? Con che nome?
Ve lo dico io: a volte coi loro nomi; piu` spesso, coi loro nomignoli, non quelli veri.
Lenin. Stalin ( lo so, piace a pochi, ma mi serve per il ragionamento…). Comandante Valerio, Pombo. El chancho ( era uno dei nomignoli de… El Che – altro nomignolo).
E via discorrendo.
Spesso questi nomignoli rimangono anche quando la faccia i tipi ce la mettono, o ce la cominciano a mettere; ma sono retaggi di quando scrivevano – agivano sotto falso nome.
Ma se scrivevano e agivano sotto falso nome un motivo ci doveva essere.
Concludo dicendo due cose: uno, avere in comune con Lenin, che si chiamava in realta` Vladimir Ilic Ulijanov, e che di nickname ne usava diversi, l`abitudine di non firmarmi sempre, mi riempe di orgoglio: anche il piu` grande rivoluzionario della storia era fifone come il sottoscritto, mettiamola cosi`. Figuriamoci se me ne devo vergognare.
Ma la riflessione che mi preme di piu` e` la seguente.
Io non sono l`unico che usa nomignoli per evitare ostracismo sociale, isolamento,
disoccupazione, ostilita`, guai giudiziari. Siamo molti che scriviamo contro il femminismo in camera caritatis, per dir cosi`.
Se il femminismo e` il movimento delle povere donne oppresse, un movimento che ama definirsi osteggiato, isolato, represso; se il mondo e` in mano al patriarcato, ma siamo proprio sicuri che noi saremmo costretti, spesso, a evitare i nostri nomi di battesimo sugli articoli?
Se il mondo fosse in mano al patriarcato io per quest ` articolo che vi linko nuovamente ( https://www.uominibeta.org/articoli/un-errore-catastrofico/) anziche dovermi quasi nascondere, sarei cercato a casa da La Repubblica e Il Tempo, sarei invitato a parlare in TV; e pagato profumatamente. Per questo e altri articoli, che a quel punto sarebbero firmati perche` la mia firma varrebbe milioni.
Proprio non ce la fate ,e mi rivolgo sopratutto agli uomini, a fare un collegamento?
Proprio vi ostinate, pezzi di imbecilli, a dare retta a un sistema che vi definisce privilegiati e oppressori solo perche` avete il pene…?
1 Commento
Certo che se fosse vero che questo sistema privilegi il maschio perche ha un pene,allora Rocco Siffredi sarebbe un sovrano incontrastato
e John Holmes?
Imperatore della galassia?
Arturo(Quota) (Replica)