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30 Apr 2012  |  547 Commenti

Sono andato a puttane

Questo scritto è per voi donne, parla della spaventosa degenerazione del sesso commerciale, e della mancata risposta di quello ‘sano’. Vorrei sentire le vostre reazioni.

Non sono un ipocrita, per cui inizio raccontandovi che tempo fa ho caricato una prostituta e l’ho portata a casa mia. Pagata subito, lei si spoglia, si lava e mi dice “ti faccio di bocca e poi mi scopi, ok?, mezzora, ok?”. E’ piuttosto bella, ma dico sul serio, decisamente superiore alla media italiana, e non è l’unica là fuori. Rimane sul letto ad aspettare la mia carica, ma io le chiedo a bruciapelo “Perché fai sto mestiere?”. La mia sintesi potrà apparire banale, eppure in un Paese come l’Italia dove la Cultura della Visibilità è tutto, una donna così bella deve proprio passare le notti a caricar gente (come me o peggio)? Mi dice: “Con 100 euro in Romania mangi un mese in quattro persone, ecco perché”. Lo immaginavo, ma insisto: “Certo, se però ti trovi un uomo benestante qui… e bella così te lo trovi subito… non è un po’ meglio?”. Lei: “Come faccio? Con chi esco? Da sola? Non conosco nessuno”. “Ok,” replico “iscriviti a un’agenzia di modelle per intimo, per le fiere o cose del genere”.

La ragazza mi fissa come se stessi parlando di Marte e di volare lassù. Il messaggio di quello sguardo, credetemi, era di una disistima terribile; il marciapiede è il target che la sua storia le ha trasmesso in eredità, non le è concesso neppure contemplare un mezzo gradino più alto. La giovane mi sollecita a consumare l’incontro nei minuti restanti, ma io a quel punto ho altri pensieri e la mia serata di sesso rapido svanisce. Sulla via del ritorno apprendo che non ha uno sfruttatore, lo ha avuto ma, dice lei, “se una ha le palle alla fine può sbarazzarsene, garantito”. Le credo, o meglio, le crede il mio senso di colpa.

Il senso di colpa. Perché l’ho fatto? Mi voglio rispondere. L’ho fatto perché volevo avere fra le mani una giovane ragazza nuda senza impazzire per trovarne una, esercizio che per il maschio medio normalmente significa trenta serate nei locali, cento abbordi sempre difficili, e altre mille assurde peripezie che noi uomini dobbiamo inventarci per avere finalmente una o due magre occasioni di sesso. L’ho fatto perché l’alternativa praticamente non esiste, e l’alternativa si chiamerebbe Sesso Ludico. Ludico significa eros veloce, fuori dal sesso di casa (che ora non ho), senza allegati, laccioli, sgambetti, commediole da recitare eccetera. Insomma, un aperitivo, una partita a carte, solo che al posto del Campari o degli amici/amiche c’è il sesso, puro relax da scambiare con chi ne ha altrettanta voglia lì per lì. Nel mondo del sesso ludico la donna che desidera un’ora di svago si comporta come l’uomo, tale e quale. Invece della palestra o della cioccolata in tazza con l’amica, essa adocchia un bel tipo ovunque si trovi, lo squadra, decide ‘ok, quello mi attizza’ e gli si avvicina per chiedergli “Che fai stasera? Domani? Ti va un’uscita?”. Sì?, bene. No?, ok passo al prossimo. Una cosa pressoché inesistente qui, oggi, fra noi. Ne riparlo più sotto.

Il fatto è che noi uomini corriamo quasi ogni giorno della nostra vita adulta dietro al sesso ludico, lo necessitiamo come l’aria, perché il nostro DNA ci ha fatti così. Siamo degli ‘inseminatori’ che dai tempi in cui camminavamo a quattro zampe in qualche punto della Tanzania dobbiamo inseminare il più possibile. Lo fanno i leoni, i topi, i pipistrelli e praticamente ogni specie di sesso maschile sul Pianeta. Questo ci ha ‘regalato’ un desiderio sessuale molto, molto superiore a quello femminile (per le donne, stesso marchio da DNA in direzione opposta, visto che siete programmate per figliare e conservare la specie). Ecco perché vi sembra sempre che gli uomini ‘ce l’abbiano piantata nella testa’ (la gnocca); non è una mania, è genetica. Ma qui sorge il problema dei problemi. Al mondo ci sono solo maschi e femmine (salvo rare eccezioni), e se i primi necessitano di sesso dieci volte le seconde, che accade?

Accade un disastro, e cioè un giro di prostituzione e di pornografia per un valore cumulativo mondiale di 120 miliardi di dollari. Accade che la quasi totalità degli uomini che voi donne conoscete o che vi giacciono accanto fa uso di porno, ga-ran-ti-to, e che una percentuale spaventosa va a prostitute, o ci è andato, o ci andrà, o ci ritornerà. Accadono le vite veramente buttate delle ragazze come la mia rumena, e tutta la mafia e orrore correlati. Accade che vivete, voi donne, in un mondo dove la vostra immagine è artificiosamente ridotta a perenni orgasmi e voluttà mentre mangiate uno yogurt in tv, o toccate una lavastoviglie o una scatoletta di tonno. Vivete in un mondo dove dal giornalaio è meglio non guardare a sinistra/destra perché è zeppo di cosce spalancate e bocche deformate da arnesi immensi, tette culi capezzoli come coriandoli (immagino l’inverso, io che compro il giornale immerso fra cazzi, pettorali gonfi, testicoli plasticati, ecc.). Vivete in un mondo dove vostro figlio al 99% imparerà come si fa sesso dal dvd più porco del momento (e fosse solo uno). E in un mondo strano dove esiste l’espressione “gliela do o non gliela do”, ma non l’espressione “glielo do o non glielo do”, e un mondo così vi condanna a una vita grama, pensateci. Ve la spiego: c’è una legge di mercato, bieca come sempre è quella legge, dove la domanda (di gnocca) è cento volte l’offerta, e voi donne (detentrici della preziosa materia) avete così un potere immenso di frustrare noi uomini sempre tormentati da quel DNA maledetto. Salvo poi che dopo averci fatto spellare la testa e altro per finalmente ‘averla’, noi ve la facciamo pagare in mille modi da veri beceri quali sappiamo essere. Bello schifo. E poi ci sono le vili chat erotiche (faccia a faccia macché, dietro il pc di tutto), gli scambisti, i privé dei locali Lap Dance con ancora altre orde di rumene o nere e coi vostri mariti/fidanzati lì a plotoni. Ci sono le migliaia di anonime studentesse che si prostituiscono in ogni città con gli annunci sulle riviste di settore, le escort di lusso, e poi la miserabile piaga del porno turismo di Cuba, Tailandia ecc. Insomma, un quadro osceno. Una realtà colossale, ciclopica, oggi deviante oltre il limite dell’assurdo, che troneggia sulle nostre vite ma che riceve da voi donne quasi nessuna attenzione, né proposte di soluzioni. Vivete accanto a uomini ridotti, loro malgrado, così. La vostra vita è zuppa di questa malattia erotica da DNA sfasato rispetto all’evoluzione dei tempi, e cosa fate?

Prevengo qui alcune obiezioni udite non di rado da donne coinvolte in questi dibattiti. Reclamate per esempio che non siete voi a restringere l’offerta di sesso, anzi, che sono gli uomini oggi a esserne sovente disinteressati. Mi sono persino sentito dire “ma io la darei eccome, è che non si trovano poi tutti sti uomini”. Sono affermazioni fallate, dovute al fatto che la donna in queste cose tende a mentirsi, a operare una rimozione acrobatica della realtà, là dove essa non si accorge che alla sua eventuale disponibilità interiore corrisponde però un respingente istantaneo all’esterno, che scoraggia moltissimo il maschio nell’approccio. In parole povere, lei vorrebbe, ma poi ‘se la tira’ al momento del contatto con l’uomo, cioè si irrigidisce o pretende il solito preambolo per noi estenuante di un lungo rito corteggiatore anche per una semplice trombata, e noi spesso gliela diamo su. Altre donne sostengono che sono i pregiudizi maschili a bloccarle, cioè il timore di essere poi additate come quelle che ‘la danno a tutti’, le ‘pompinare’ ecc. In questo c’è un elemento di verità, ma si tratta oggi, nel mondo occidentale evoluto, di casi sporadici, e ciò non spiegherebbe in ogni caso l’imponente divario di domanda/offerta che domina il sesso fra i generi. Infine ci sentiamo dire da voi che l’uomo comunque non perderebbe il vizio del sesso commercial-mediatico anche se lo potesse ottenere tranquillamente dal mercato ‘sano’, poiché “in fondo voi maschi sognate sempre di possedere la donna, vi eccita comprarvela, la dovete immaginare serva e sporca”. Di nuovo vi gabbate. Le ultime ricerche di settore puntano in primo luogo al bisogno fisiologico insoddisfatto come motivazione del cliente, poi al bisogno di essere accolti, e solo in ultimo al maschilismo irriducibile. Possiamo sicuramente dire che per tantissimi maschi la natura squallida dell’alternativa a pagamento – che si tratti della milionesima sega davanti al pc o, peggio, della trombata con una che ti mette fretta, ti succhia con il preservativo, e alla quale non puoi leccare la passera per paura dell’Aids, che non ti bacia, e sta lì a prendersi il tuo corpo come fosse un comodino da spostare – è una parte assai spiacevole di queste vie di fuga che volentieri si risparmierebbero. Poi, certo che ci sarebbe sempre una minoranza fisiologica di uomini recidivi che punterà comunque al degrado, ma chissenefrega, non fanno testo.

Un breve stop sui dati, vale la pena conoscerli. In Italia ci sono circa 70 mila prostitute rappresentati oltre 35 Paesi. I casi di violenze su queste donne in questi ultimi anni sono stati circa 700.000. Sono 9 milioni i clienti italiani delle prostitute (1 uomo su 2) con un giro d’affari di 1 miliardo e 80 milioni di euro all’anno. Nel mondo, il business della prostituzione raggiunge i 60 miliardi di euro (battuto solo da quello delle droghe), con circa 40 milioni di donne coinvolte; il giro d’affari del porno passa i 57 miliardi di euro, senza contare l’immenso mercato nero. I clienti italiani delle prostitute rispondono al seguente identikit: in prevalenza uomini fra i 35 e i 40 anni, lavoratori, nella maggioranza dei casi single con un’istruzione medio-alta; cercano le ragazze direttamente in strada in media una volta ogni 15 giorni. Per un nutrito gruppo, le mogli/compagne sono viste così: “Ti costringono ad andare in cerca di sesso a pagamento perché quando ti sposano ti promettono che farai sesso tutte le volte che ne avrai voglia, poi usano il sesso come una risorsa, un’arma”. Il mercato globale del turismo sessuale incassa qualcosa come cinque miliardi di dollari all’anno, con Paesi come la Thailandia dove il turismo (a prevalenza sessuale) è stato la prima fonte di valuta estera e contribuiva per il 13 % al Pil. Cuba, che sotto il regime di Batista era soprannominata il bordello degli USA, è oggi nota come il bordello d’Europa, con gli italiani in prima fila. (fonti: Gruppo Abele, Dipartimento Pari Opportunità, Ministero degli Interni, Fondazione Ismu, Transcrime, Università di Trento e Cattolica di Milano)

Spaventoso. Il problema della disparità di domanda e offerta di sesso fra uomini e donne è una catastrofe, e credo che queste righe lo abbiano dimostrato. Allora, donne, le vie per affrontare tutto ciò sono per me due, salvo poi scoprirne delle altre se avrete l’intelligenza di aprire un ampio dibattito su questo immenso problema. O mantenere lo status quo, con miglioramenti cosmetici, se decidete che per tanti motivi non potete/volete cambiare il vostro approccio al sesso. Oppure fare la terza rivoluzione dei generi nella Storia. Va fatta in partnership con noi uomini, ma non vi nascondo che qui la parte maggiore tocca a voi. Eccola: dovete abbracciare il Sesso Ludico, imparare a farlo e a chiederlo con naturalezza. Dovete imparare a smettere di avere paura di ‘far vedere’ che lo volete quando lo volete, dovete soprattutto semplificarci immensamente il percorso che dallo stimolo erotico porta alla soddisfazione di quello stimolo, semplificarlo imparando ad accogliere con più morbidezza le nostre avances (indipendentemente dal sì o no-grazie finali), oppure e soprattutto cominciando a FARLE quelle avances. Sesso gioco, sesso aperitivo, sesso jogging, sesso semplice. Donne, siamo esasperati dalla fatica orribile che dai 15 anni in poi ci tocca fare ogni volta, ogni maledetta volta che una ragazza ci colpisce, che vorremmo una ‘smanazzata’, un divertissment, o anche solo parlarlvi con una birra in mano. Voi non sapete cosa significhi esse ‘cacciatori’ in questo campo, può essere emozionante per un po’, poi ti distrugge, soprattutto quando nella normalità dei casi su cento tentativi al maschio tornano sbattuti in faccia come padellate 98 occhi scocciati, o girate di spalle, oppure i “non mi stressare”, i “non è il caso”, la rigidità, la freddezza o addirittura il disprezzo. Vi garantisco che sono tutte pugnalate alla nostra emotività, moltiplicatele per decenni, anche se noi poi fingiamo di sbattercene, ma non è vero. Una vita così ci indurisce, ci incattivisce dentro, e infatti, come scrivevo più sopra, poi le donne quel potere lo pagano carissimo, quando noi avvelenati ci vendichiamo da beceri chiamandovi troie o bocchinare con gli amici e nelle compagnie appena riusciamo finalmente ad averla. Qui entra in gioco la parte che tocca al maschio nella terza rivoluzione dei generi, cioè un impegno a dismettere per sempre, a seppellire negli inferi, lo stigma demenziale che appiccichiamo ancora oggi alle poche donne capaci di sesso ludico. Dobbiamo cancellare dal nostro cervello l’idea medievale che quelle che la danno sono una cosa, quella da sposare sono un’altra. Dobbiamo altresì piantarla con la pretesa idiota che tutte la diano con gioia ma non nostra moglie. Significa imparare in questo campo a non vedere, a non sentire, a non chiedere, ovvero il non detto anche se immaginiamo, e che valga per i giochi extra di lui come per quelli di lei. Questa rivoluzione va fatta in partnership, perché conviene a tutti.

Riequilibrare urgentemente lo squilibrio intollerabile fra domanda maschile e offerta femminile di sesso nel mondo moderno, conviene però soprattutto a voi donne. Come si diceva, il controllo dell’offerta (la do – non la do) vi dà un potere immenso, ma vi massacra pure. Oggi il corpo femminile è ipertroficamente valutato proprio a causa di quella sproporzione, e se non lo fosse più, se cioè a domanda 100 corrispondesse un’offerta adeguata, sparirebbe anche la commerciabilità oltraggiosa delle vostre parti corporee: mai più donne-pezzi di scottona nude e saltellanti che appaiono in tv ma non si odono; mai più deficienti televisive che ‘vengono’ mentre scartano il budino; mai più le ‘Albe Parietti’ invitate a parlare fra esimi intellettuali solo perché le telecamere possano offrirci due tette e una bocca da pompini fingendo però la parità intellettuale in televisione; fine del degrado grottesco della vostra immagine, in Italia in particolare. Dovete, in sintesi, svalutare la gnocca su questo mercato impazzito, rendendola molto molto più felicemente accessibile, e consegnare così al dimenticatoio della Storia le massime come ‘tira più un pelo di figa che un carro di buoi’, che infatti ispirano l’osceno concetto del gnocca-based marketing che vi insudicia la vita. E infine, pensateci, in un mondo di sesso ludico crollerebbe una fetta enorme del putrescente castello mondiale del commercio sessuale, portandosi al cimitero gli scempi planetari che causa.

Questa la mia sintesi di partenza. La penna a voi, datevi da fare, agite, proponete, fatevi sentire.

Paolo Barnard
Fonte: www.paolobarnard.info


547 Commenti

Peppe 4:15 pm - 12th Maggio:

Trilly dice esattamente ciò che dicono le persone VERAMENTE frustrate e complessate che non sanno fare altro che passare la giornata davanti a youporn. Altrimenti come si spiegherebbe la sicumera con cui scrive certe cose neanche citate nel testo dell’articolo, se non perché lei le fa davvero? laugh

Damien 9:24 am - 13th Maggio:

You porn ha reso di pubblico dominio gli aspetti sessuali che prima si nascondevano, contrariamente a quanto generalmente si pensi, a lecito e godibile, oltre che risparmiare soldi sulle spesso monotematiche e statiche riviste, You porn ha il pregio di aver fatto riscoprire a molte donne il piacere del sesso in quanto tale, e non come un fine, si nota in esso molto spesso come le “attrici” non siano ESCLUSIVAMENTE professioniste, ma anche le semplici donne della porta accanto, ed e’ giusto che sia coì, il sesso non e’ sporco, lo è quando ha un fine che non sia quello che egli rappresenti, il volere personale di godere dell’altra persona che attua il medesimo comportamento, risibile quindi constatare come molti oggi diano ancora un impronta diffamatoria, farcita di preconcetti e castrazioni culturali a tale sublime esperienza; Siamo ben distanti da una finale liberalizzazione sessuale, su You porn si evince che molte sono ben disposte a farsi riprendere durante i piu’ disparati rapporti sessuali, questo pone in dubbio ogni possibile loro rivalsa/riscatto nei confronti di quello che sempre piu’ appare in verità riscontrato da molti, ovvero che chi detiene un potere mal si pone dinanzi a cio’ che puo’ distruggerne l’essenza, che sia un sito come questo o un sito come youporn che riflette la realtà dei fatti. Non condividere questi aspetti come altri non citati, è a mio avviso sinonimo di imbarazzo di fronte alla palese perdita del potere uterino di questi ultimi periodi, oltre che una discutibile visione di parte atta a mettere in dubbio l’intelletto dell’intervenuta., ritengo che questo non sia altro che un ennesima cartina di tornasole della QM ampiamente discussa, il porno tira perchè poco disponibile, perchè ci si guadagna sopra, perchè dà potere e se sei bella e la dai alla persona giusta diventi anche Ministro; che poi sia vero che ogni cosa ha il suo prezzo e’ vecchio come il mondo stesso, la donna deve comunque farsi pagare, sempre, quando sentirò qualcuno che mi dirà di essere corteggiato da una donna, di ricevere rose da lei, inviti a cena dove lei paga, lo porta a casa sua con la sua auto e lo bacia mentre lo spogliaansimante di una vogliosa e ludica sessualità, credo che sarò reincarnato su VEGA 5 perchè in questa terra che persino la vita ha il suo prezzo, e dove per tutto il resto c’e’ Mastercard, tutto cio’ assume connotati sterili e preconcetti atti a voler conservare lo stato di potere della vulva, che riscontro spesso nelle domande delle mie conoscenze femminili, quando esse dicono: Ma damien, se io la do via poi come vengo considerata? io sinceramente spesso rispondo loro, se alla tuà età non ti senti libera e capace di gestire la tua sessualità, domandati quale significato abbia la tua esistenza, se in buona sostanza la stai vivendo o, come credo, la stai facendo vivere ad altri, salvo poi sentire del loro viaggio a Santo Domingo dove con le amiche si sono altalenate ad effettuare prove tecniche di procreazione, al riparo da occhi indiscreti… italici.. si capisce..e non mi stupirebbe sapere che trilly and friends stiano pianificando il loro ennesimo viaggio in tali lidi, magari con la scusante che il maschio italico e’ latente di passione e romanticismo..
p.s.: scusate il post scriptum ma mi era scappato un elemento fondamentale al pensiero espresso di cui sopra: A Santo Domingo piuttosto che a CUBA le donne PAGANO o meglio letteralmente MANTENGONO la propria conquista che le monta alla bisogna, portandoli a cena e nei locali, si.. avete capito bene.. le donne pagano gli uomini.. e meno male che non li corteggiano.. altrimenti anzichè VEGA 5 era sufficente esser nati in tali posti..si capisce.

Fabrizio Marchi 10:17 am - 13th Maggio:

Damien, sono tanto vicino a te quando scrivi commenti di questo genere per quanto ti sono distante quando invece scrivi su altri argomenti…
Ma era solo una constatazione, non voglio certo riaprire la polemica…
Ciò che affermi è assolutamente vero e posso confermartelo perchè l’ho visto fare tante volte con i miei occhi a Cuba, Santo Domingo, in Thailandia, Madagascar. Donne che pagano gli uomini per il sesso, li mantengono, gli fanno regali, gli pagano la cena, gli comprano le cose, i vestiti, gli lasciano altri soldi quando ripartono. Naturalmente il loro approccio con i locali è assolutamente diretto e senza alcuna mediazione. L’esatto contrario, insomma, di ciò che avviene nel nostro contesto.
Verrebbe da pensare che è una follia, e in effetti lo è. Ma questa è la situazione che viviamo oggi in occidente. C’è da non crederlo ma è così. Qui si continua a recitare il solito copione, senza cedere di una virgola, e poi ci si va ad imbarcare sui “charter dell’amore”, come ricordo erano stati soprannominati dai locali a Creta (non è necessario attraversare l’oceano), ormai una ventina di anni fa, i voli che sbarcavano migliaia di “turiste” europee (allora e in quel contesto erano quasi esclusivamente nordeuropee) che andavano a fare il “carico” durante il weekend o per una settimana. Il “pezzo” più richiesto ovviamente era quello locale, giudicato di un certo livello. Gli italiani in vacanza venivano presi in considerazione solo in mancanza di altri “pezzi” più pregiati, appunto i locali. Centinaia e migliaia di giovani cretesi lavoravano quindi come “stagionali” e questo era il loro secondo lavoro estivo…
Le italiane ancora non partecipavano alla caccia, o meglio, alla compravendita, perchè c’erano troppi italiani in vacanza in quel paese e questo le condizionava. Inoltre Creta era troppo vicina all’Italia e soprattutto, come sappiamo, le italiane sono sempre più lente a fare le cose rispetto alle loro colleghe di genere nordeuropee. Ma stanno recuperando il tempo perduto in altri lidi, quelli di cui sopra…
Quindi, ormai da molto tempo, si assistono a delle scenette curiose in questi luoghi di “vacanza”. Italiani e italiane che si trovano lì per lo stesso motivo e che si osservano, spesso si evitano perchè la cosa è imbarazzante per tutti/e, oppure a volte si incontrano casualmente e si scambiano informazioni sulla situazione, sui locali dove andare a “rimediare”, sugli usi e costumi locali, sulle avventure avute oppure addirittura se ne stanno seduti/e al bar con le rispettive “conquiste”.
Fantastico!…(si fa per dire…). Una follia!…Un paradosso di proporzioni gigantesche. Come a dire, non so, un abitante del Sahara che va a comprare sabbia in Siberia, non so…Oppure ancora partire da Roma per andare a Milano però passando per Pechino e Ulan Bator o Samarcanda…al di là ovviamente dello squallore del sesso mercenario quando lo si potrebbe vivere serenamente in casa propria…Bah…Non ho parole…
Fabrizio
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Icarus.10 1:31 pm - 13th Maggio:

Già. E guarda caso sono proprio queste qui che vanno a fare turismo sessuale in Africa e ai Caraibi, le prime forcaiole che chiedono il carcere duro o pena di morte(o la castrazione) per i responsabili di reati sessuali,e il carcere per i clienti di prostitute, e che mettono in croce(come ha fatto quell’ essere cinico e amorale di Klara di Notte) chi come il sottoscritto fa notare che esistono anche altre violenze oltre allo stupro(violenza grave,non nego) e alcune delle quali anche più gravi(omicidio, pestaggi, mutilazioni,torture, aggressioni razziali contro neri e Rom..eppure trattate e punite in modo molto più blando rispetto allo stupro), oppure che fanno notare l’assurda contraddizione di come questo così isterico clima di forcaiolismo e linciaggio(richieste di ergastoli, pene di morte, linciaggi, castrazioni) sui presunti autori di reati sessuali avvenga proprio da parte di quelle donne che amano il più sfacciato esibizionismo sessuale(facendo finta di non sapere che la violenza sessuale, spesso, è un effetto collaterale di tutto becero esibizionismo sessuale ).
Chiedo a Fabrizio e a Rino se condividono ciò che ho detto.

Fabrizio Marchi 4:52 pm - 13th Maggio:

Icarus, l’argomento che poni in questo tuo post è di enorme delicatezza e complessità e non può certamente essere affrontato con un semplice commento sul blog.
Ciò detto, fermo rimanendo che la violenza non è mai giustificabile (con l’eccezione di una equilibrata e dimostrata legittima difesa), sono sempre stato convinto della necessità di indagare e analizzare le ragioni e le cause (sociali, ambientali, psicologiche ecc.) che determinano i comportamenti violenti. Il che non significa in nessun modo giustificarli ma soltanto cercare di capire, al fine di disinnescare alla radice quegli elementi che appunto li determinano, di prosciugare laddove e per quanto è possibile il brodo di coltura dove questi stessi vengono generati e alimentati. Questo vale, per quanto mi riguarda, per qualsiasi reato, e quindi è evidente e conseguente che debba valere anche per quello di violenza sessuale.
Senza imbarcarci in una inevitabilmente interminabile discussione sul tema della violenza che immancabilmente ci condurrebbe ancora una volta al tema del rapporto fra natura e cultura, fra ontologia e processi sociali e culturali, mi sento di poter affermare che qualsiasi società civile degna di questo nome abbia l’obbligo di andare oltre la mera soluzione repressiva dei problemi. Una soluzione che in realtà non risolve e non ha mai (quanto meno da sola) risolto nulla. E questo è un fatto. Proprio in quei contesti, e parlo di grandi paesi come gli USA, il Brasile, la Russia, il Messico, dove l’apparato repressivo è durissimo, se non addirittura insopportabile e disumano a tutti i livelli, il tasso di criminalità è altrettanto elevato in misura assolutamente proporzionale al livello di repressione. Ciò significa che per limitare il tasso di violenza le soluzioni “poliziesche” a tutto tondo servono a ben poco se non a nulla se parallelamente alla risposta repressiva non si attuano politiche sociali, economiche, culturali, tese a trasformare quelle realtà che generano appunto violenza.
La mia opinione è che la nostra sia una società strutturalmente violenta. Perché è la società di chi ha e di chi non ha, di chi è garantito e di chi non lo è, di “chi può e di chi non può”, di chi appare e di chi non appare, di chi ha successo e di chi è considerato un fallito, di quelli che abitano in collina e di quelli che abitano in borgata, di quelli che possono permettersi tutto e di quelli che non possono permettersi nulla, di quelli che devono elemosinare per uno straccio di lavoro sottopagato e sfruttato e di quelli che vivono di rendita, di quelli che pagano le tasse anche se sono poveri e di quelli che non le pagano anche se sono ricchi, di quelli che escono di galera pagando la cauzione anche se per reati molto gravi e di quelli che ci marciscono (e spesso ci muoiono) anche se per reati molto meno gravi, di quelli che cadono (e muoiono) dalle impalcature dei cantieri e di quelli che fanno le speculazioni edilizie dove i primi ci muoiono, di chi si suicida perché ha perso il posto di lavoro e di chi manda sul lastrico migliaia di persone e si porta il gruzzolo all’estero… Sarebbe un elenco troppo lungo…
Cosa produce tutto ciò? Frustrazione umana e sociale, degrado, violenza.
Il sesso, e tutto ciò che a questo è connesso, l’affettività, la socialità, una vita relazionale sana, possono sfuggire a tutto questo? No, è ovvio. E le stesse considerazioni che valgono per tutto lo scibile di cui sopra valgono anche per la sessualità. E’ quindi logico e chiaro che anche la violenza sessuale ha una sua genesi, un suo humus, delle condizioni che la determinano. E non c’è dubbio che in un mondo dove tutto è mercificato, soprattutto la sessualità, appare chiaro che questa non può certo rimanere al riparo dalla violenza.
Naturalmente mi rendo ben conto che il discorso è estremamente più complesso ed entrano in ballo tanti fattori di vario ordine, non solo sociali e ambientali ma anche psicologici, che d’altronde non sono scollegati fra loro . Personalmente sono convinto che se si vivesse in un contesto sano, evoluto e libero e dove anche e soprattutto la sessualità fosse vissuta in modo sereno, libero, giocoso e consapevole, il fenomeno della violenza sessuale sarebbe estremamente ridotto rispetto a quanto non sia oggi.
Ma il discorso sarebbe veramente troppo lungo e credo che dovremmo affrontarlo più seriamente in altro momento data l’importanza che riveste.
Fabrizio

Alessandro 5:39 pm - 13th Maggio:

Condivido totalmente quanto da te scritto Fabrizio. In effetti gli uomini e le donne sono violenti perchè principalmente nascono, crescono e muoiono in una società violenta, come quella da te descritta. Una società atomizzata, chiusa a qualsiasi partecipazione all’altrui sofferenza, che “economicizza” tutto non può che produrre violenza. Così come il cinismo produce cinismo, così la violenza produce violenza.

Luke Cage 6:48 pm - 13th Maggio:

Mi preme sottolineare come Icarus si sia (già da anni)spinto molto avanti tramite il suo blog per quel che riguarda la denuncia e l’analisi da lui poste poco sopra.
Proprio per questo è stato spesso linciato e in parte attaccato persino all’interno dei movimenti maschili semplicemente per aver sostenuto (seppur in modo diverso) ciò che Fabrizio ha ribadito nelle ultime righe del suo post, ovvero che “anche la violenza sessuale ha una sua genesi, un suo humus, delle condizioni che la determinano.”
Un tema sì delicato ma su cui dovremo tornare poichè è uno degli argomenti che evidenziano le contraddizioni di destra ma soprattutto di sinistra
http://ilvolodidedalo.blogspot.com/2010/01/processo-breve-e-reati-sessuali.html

In sintesi, il tradizionale “garantismo” di sinistra non trova riscontro sul tema dei reati sessuali o sulla violenza contro le donne: la propaganda neofemminista è “bipartisan” e sa mettere a braccetto forcaioli, squadristi,no global e pacifisti..

Rino 8:36 pm - 13th Maggio:

Ci sono varie cose che mi riservo di dire in futuro e che Icarus invece dice nel presente. Fa bene.

Se si considera il genere femminile come la Nuova Aristocrazia, scompare ogni contraddizione. Si chiedono – e si ottengono – pene esemplari per i Paganti sulle tangenziali. Si è chiesta – e si è ottenuta – la giurisdizione extranazionale per i reati sessuali compiuti dai maschi*. Si liquida il turismo sessuale maschile come espressione del più bieco maschilismo etc etc etc. (aggiungete voi il resto…)

Poi, quando le Aristocratiche vanno ai tropici e noleggiano un po’ di carne fresca, allora si celebra la loro emancipazione, liberazione, libertà, conquistata autonomia, potere su se stesse … e aggiungete voi il resto.

Quando l’infaticida viene assolta e il maschio guardante nell’insenatura delle tette viene condannato, mi pare che tutto sia chiaro. Definitivamente chiaro.

Nuova Aristocrazia. Come quella vecchia punisce senza pietà la lesa maestà. E si autoassolve da ogni delitto. Si capisce: essa stabilì che delitto è ciò che la danneggia. Libertà, ordine, pace, giustizia ciò che la protegge, la nutre e l’onora. Ciò che le piace.

Un nero picchia un bianco: tentato omicidio.
Un bianco ammazza un nero: legittima difesa.

RDV

* Questa forse l’avevamo dimenticata. Ne parleremo.

Leo 12:37 pm - 14th Maggio:

Gli aristocratici si imparruccavano, si truccavano, mettevano la cipria, proprio come fanno le donne oggi. Dopo la rivoluzione francese le mode sono cambiate, soprattutto nel novecento l’uomo è stato ridotto all’osso: capelli corti, barba rasata, famiglia e lavoro.
Ai tempi dei Beatles e Duran Duran: le ragazzine urlavano e svenivano per questi ragazzi che facevano musica, ragazzi inarrivabili: ho sempre pensato che le ragazzine volessero disprezzare noi ragazzi normali, ragazzi a portata di mano.

armando 7:35 pm - 14th Maggio:

Non c’è dubbio che i fattori economici, sociali, giuridici e culturali, sono
influenti, e che in una società integrata il tasso di violenza sarebbe molto
minore. Ma cosa significa società integrata?
– Società di uguali in senso identitario? NO, sarebbe solo omologata. Anzi, in una società omologata dove tutti pensano in modo uniforme, desiderano le stesse cose, hanno gli stessi obbiettivi e che contemporaneamente presenti disparità economiche enormi, come l’occidente di oggi, la violenza di tutti contro tutti è destinata ad aumentare. Sia quella della società civile, sia quella repressiva dello Stato, peraltro nel lungo periodo impotente e per questo sempre più massiccia.

– Società di uguali (identici) in senso economico? No, oltre che impossibile ad ottenersi (non è mai esistita nella storia) perché la spinta a migliorarsi è ineliminabile, sarebbe solo una società piatta, priva di spinta dinamica e che tarperebbe intraprendenza e capacità anche con misure necessariamente restrittive della libertà.

– Un combinato delle due precedenti? Meno che mai, sommerebbe guaio a guaio, sarebbe la morte spirituale e materiale.

– Una società in cui sono tutti uguali ai nastri di partenza? Neanche. Purchè auspicabile, in una società in cui ci fosse UNICAMENTE l’uguaglianza in partenza, troppo grande sarebbe la tentazione di cristallizzare a favore della propria discendenza le differenze economiche e di opportunità che sarebbero destinate a riprodursi, ripristinando in poco tempo una situazione negativa.

Come definirla, allora? Intanto partendo dal riconoscimento di alcune verità valide anche per i singoli. In ciascuno di noi esistono istinti e pulsioni contrari. Definiamoli “positivi” e “negativi” in senso di polarità, il giudizio morale essendo invece successivo, in funzione di come tali istinti e pulsioni vengono usati. Negare o connotare negativamente in sé l’uno o l’altro, è sbagliato. Per esempio, l’aggressività, la forza, la competitività, l’individualismo, l’istinto a primeggiare, quello a guadagnare di più etc, non escludono l’istinto all’accoglienza, alla “pietas”, alla cooperazione, all’aiuto reciproco, alla difesa del più debole.
Come nel singolo tutte questi fattori non vanno negati e criminalizzati ma integrati, per formare un uomo vero, così accade per la società. Se se ne reprime qualcuno, se lo si nega o criminalizza, prima o poi, in quanto esiste in natura, riemerge potente e allo stato puro, provocando guasti immensi. La forza si trasforma in violenza gratuita, l’accoglienza in soffocamento. La pietas o la difesa del debole diventano permissivismo e negazione della responsabilità del singolo, l’individualismo e la competitività si trasformano nello schiacciamento indifferente dell’altro, e così via.
Una società integrata presenta dunque alcuni caratteri fondamentali.
Non abbandona i suoi membri ma non li deresponsabilizza.
Li lascia liberi di esprimere la propria individualità in tutti i campi, ma cerca di indirizzarla al bene di tutti.
Non nega la forza e l’aggressività ma cerca di indirizzarla verso obbiettivi positivi.
Non nega le differenze, di capacità, di intelligenza, di volontà etc. Riconosce come legittime alcune disparità che nascono da queste differenze, ma fa in modo 1) Che non diventino così grandi da far sì che la funzione di stimolo dell’emulazione si trasformi invece nella castrazione psichica di chi non vede speranza alcuna. 2) Che nei singoli soggetti la consapevolezza dei propri mezzi non diventi onnipotenza. Che non si perda di vista la realtà vissuta dall’altro. Che il singolo riconosca che qualsiasi siano i suoi meriti, rimane comunque tributario di molte cose agli altri membri della comunità in cui vive, alla quale si senta dunque in obbligo di restituire in qualche modo quello che ha avuto.
Un po’ destra e un po’ sinistra, dunque. O se si vuole, né destra né sinistra, almeno come si sono andate configurando nella storia.
Per arrivare a questa situazione “ideale” di integrazione, in cui ciascuno sia disposto a riconoscere i meriti altrui senza per questo sentirsi un escluso a priori, un reietto, o al contrario sentirsi un individuo “superiore”, al di sopra degli altri e della comunità in cui vive, mi sembra chiaro occorra un forte elemento di coagulo. Mai può essere il puro interesse materiale, lo si definisca in termini individuali o collettivi. Né può soccorrere la “mano invisibile” di Adam Smith. Non può essere neanche un meccanismo di ingegneria sociale concepito a tavolino, o uno Stato che mediante leggi si proponga di forgiare l’uomo nuovo.
Può essere solo un fattore di tutti ma esterno a tutti. Riconoscere il limite dell’umano, riconoscere che esiste un ordine simbolico che è oltre l’uomo e lo Stato ed a cui l’uomo “conviene” conformarsi. Il lo chiamo Sacro, o elemento religioso. Non di una religione in particolare, non una Chiesa. Non è neanche strettamente necessario avere fede. Può afferrare il concetto anche una coscienza laica.

Rita 8:31 pm - 14th Maggio:

@armando:
Per arrivare a questa situazione “ideale” di integrazione, in cui ciascuno sia disposto a riconoscere i meriti altrui senza per questo sentirsi un escluso a priori.. mi sembra chiaro occorra un forte elemento di coagulo

lo so che entro a “cavolo” e probabilmente non c’entra una cippalippa col tuo discorso, ma boh, io ho sempre pensato che un po’ fosse nella natura umana. Questa frase mi ha fatto venire in mente la narrazione di Primo Levi in “Se questo è un uomo”. Quando i nazisti fuggirono lasciarono nel campo gli internati che erano malati, non potendoli costringere alla marcia forzata. Lui ed alcuni compagni che erano più in forze degli altri, a un certo punto cominciarono ad organizzarsi: riuscirono a recuperare una pesante stufa di ghisa e a metterla in funzione e a procurare del cibo per tutti. Fu uno dei malati che non potevano far nulla che propose di lasciare delle razioni di cibo in più a “quelli che avevano lavorato”. Primo Levi narra che, a suo avviso, fu quello il momento in cui gli internati da “haftlinge” (se non ricordo male, .. magari scrivo male il termine tedesco con cui i nazisti definivano gli ebrei) ricominciarono a diventare uomini.

Fabrizio Marchi 10:06 pm - 14th Maggio:

Armando, ero certo che in seguito al quel mio post in risposta a quello di Icarus sul problema della violenza sessuale, ti saresti lanciato in una dissertazione sul modello di società da perseguire.
Nella tua ossessione nel voler ribadire ad ogni piè sospinto che qualsiasi tentativo di lavorare in direzione di una società radicalmente diversa da questa, è strutturalmente destinato al fallimento, e soprattutto nell’ossessione di sottolineare che un “altro mondo non è possibile”, non ti accorgi che nella tua furia distruttiva dei “modelli” che si richiamano al socialismo e al comunismo (non li nomini ma a quelli ti riferisci), finisci di fatto col proporre tu stesso un altro modello di società ideale. Anzi, questa volta ce lo hai anche spiegato punto per punto: punto 1), punto 2) ecc. , coniugare questo con quello, destra e sinistra, un po’ di destra e un po’ di sinistra, un po’ di socialismo e un po’ di individualismo, un po’ di cultura e un po’ di natura, un po’ di merito e un po’ di bisogno, ecc. ecc.
Fatto, partorita la nuova Città del Sole, un po’ di zenzero, qualche altra spezia e la minestra è servita…
Questo non significa naturalmente, come peraltro sai bene, che io sia un sostenitore dei “modelli”…Il problema però era di tutt’altra natura…
Il senso del mio post non era di imbarcarmi in una dissertazione sul “modello ideale di società“ (dimmi tu chi è oggi che ce l’ha…) ma molto più semplicemente quello di spiegare che anche dietro la violenza sessuale, oggi demonizzata e sottratta (diversamente da ogni altra forma di violenza) a qualsiasi tentativo di analisi, ci sono della cause di vario genere, sociale, ambientale, culturale, psicologico e quant’altro. Per essere ancora più chiari, se oggi un tizio, diciamo un tossicodipendente, entra in una tabaccheria con un passamontagna, punta una pistola al negoziante, gli ruba l’incasso della giornata e magari ferisce o addirittura ammazza pure qualcuno perché nella concitazione del momento gli parte la testa, si innervosisce e si mette a sparare, in qualche modo (e a mio parere, entro certi limiti e senza negare le sue responsabilità personali, anche giustamente) verranno valutate le attenuanti, cioè appunto le motivazioni di vario genere che lo hanno spinto ad un simile comportamento: era sotto l’effetto della droga, proviene da un ambiente disagiato, da un quartiere degradato, non ha lavoro, ha una famiglia sfasciata, il padre c’è e non c’è ed è un personaggio losco, la madre idem, ecc. ecc.
Considerazioni valide, per quanto mi riguarda. Il che non significa fargli una carezza e rimandarlo a spasso dopo due giorni. Significa che se si vuole recuperare l’individuo, e credo che questo sia il dovere di qualsiasi società civile degna di questo nome, è evidente che bisogna approcciare al caso complessivamente, tenendo conto appunto delle attenuanti e cercando di far sì che la pena che il soggetto in questione dovrà necessariamente scontare sia proporzionata al reato e finalizzata ad un suo potenziale recupero. Per essere ancora più chiari e scoraggiare i soliti corvi in agguato, credo che nessuno di noi, il sottoscritto in primis, organizzerebbe una raccolta di firme per liberare un Totò Riina o un Fioravanti, che invece è già libero da un pezzo nonostante sia reo confesso di dieci omicidi e sia stato riconosciuto colpevole (non da me ma dalla giustizia italiana) della strage di Bologna…ma questo è un altro discorso e non voglio divagare…
Ebbene, quando siamo in presenza del reato di violenza sessuale che, come tutti gli altri reati ha una sua genesi, delle cause e delle motivazioni di vario genere (sociali, ambientali, psicologiche ecc. ecc. ), tutto ciò non viene tenuto nella sia pur minima considerazione. Come giustamente ha rilevato LukeCage, il femminismo (o meglio la sua ipocrita attuale declinazione) è riuscito a mettere d’accordo tutti: destra, sinistra, garantisti, forcaioli, benpensanti, no global, estremisti di destra e di sinistra, centri sociali e circoli Rotari, Comunione e Liberazione e l’Arci Gay, e via discorrendo…
Lo stupratore è sempre, dovunque e comunque SOLO un criminale. Non ci sono né possono esserci attenuanti di nessun genere. Quelle stesse attenuanti che spesso portano assassini dichiarati ad avere sconti di pena considerevoli e a volte, a mio avviso, anche inaccettabili (e non sto parlando di microcriminalità o di soggetti disagiati ma di ben altro) non vengono neanche prese in considerazione nei casi di violenza sessuale.
Si potrebbero fare tanti altri esempi, uno fra questi quello di infanticidio. Il caso di una donna che uccide il proprio figlioletto affogandolo, strangolandolo o gettandolo in un cassonetto dell’immondizia, come purtroppo spesso avviene, viene affrontato non solo e non tanto dal punto di vista giudiziario quanto da quello clinico. Sono d’accordo anche io, sia chiaro. E’ evidente che una donna equilibrata non si macchierebbe mai di un simile delitto. E’ ovvio quindi che in un simile frangente siamo di fronte ad un comportamento delittuoso ma anche patologico, è scontato, e di questo bisognerà pur tenere conto. Di conseguenza sarà necessario analizzare le ragioni appunto di ordine psicologico, sociale, ambientale, familiare, ecc. che hanno in qualche modo contribuito a creare le condizioni per le quali quella donna è arrivata a commettere un atto criminoso di quella portata.
Non si vede però perché gli stessi criteri non debbano essere utilizzati per i reati attinenti la sfera sessuale. Come se il reato di violenza sessuale fosse avulso dal contesto sociale, ambientale e culturale, come se non esistessero delle ragioni di vario genere che possono spingere un uomo a commettere un reato di quel tipo (che non significa giustificarlo, ovviamente). Non si vede perché un uomo che commette violenza sessuale debba essere considerato solo come un criminale e non anche come un caso patologico (naturalmente la patologia può avere diverse origini e concause). E’ evidente e anche scontato, a mio parere, che ad un uomo equilibrato che vive una condizione esistenziale complessivamente sana (o quanto meno relativamente tale) non gli passa neanche per l’anticamera del cervello di commettere violenza nei confronti di una donna. Ma non solo per ragioni di ordine etico o perché ha un super io controllore sviluppato ma proprio perché non sorgerebbe mai in lui una simile pulsione che non sarebbe neanche in grado di concepire. E’ ovvio quindi che se un uomo arriva ad un punto simile ci sono delle ragioni alle spalle rispetto alle quali la società civile non può fare orecchie da mercante. Ma questo significherebbe indagare, analizzare, mettere le mani e la testa dove nessuno vuole metterle e arrivare ad ammettere che forse la nostra è una società malata, dove anche e soprattutto il sesso, che non è certo separabile dal contesto, è stato condizionato e deformato al punto tale da diventare uno dei fattori che possono generare violenza. Ma non è tutto. Perché forse si arriverebbe a scoprire che proprio le relazioni fra i generi sono relazioni violente, che ci sono tante forme di violenza (e ovviamente non solo da parte maschile) e che lo stupro, comunque ripugnante, è solo una di queste. Fermo rimanendo che ormai è dimostrato come una gran parte degli abusi sessuali (nei confronti dei minori e dei figli) sia commesso anche da donne e da madri in particolare, come ci conferma l’allarmante servizio dall’America di Giovanna Botteri andato in onda su Rai 3 che abbiamo pubblicato nello spazio “articoli” dal titolo “Un brusco risveglio”.
Ma, come è stato giustamente rilevato, nessuno oggi vuole mettere mano alla questione, per varie ragioni: ipocrisia, viltà, luoghi comuni, dittatura del “politically correct” (in questo caso trasversale a tutti gli schieramenti), disponibile alla comprensione e alla relativizzazione in tanti casi ma guarda caso inflessibile su questa materia, e naturalmente una cultura dominante che nel merito ha sposato in toto il dogma femminista.
Fabrizio

Leo 9:00 am - 15th Maggio:

Non penso che ci sia sempre del patologico sulle madri assassine, la più famosa ( non faccio il nome) è una porca signora che andava a prendere in giro tutti piangendo in televisione. C’è la cattiveria che alle donne non viene riconosciuta, una società misandrica fallo-fobica: l’uomo è un porcone con il pene e la donna è vittima, questa è la versione ufficiale.

Alessandro 10:49 am - 15th Maggio:

Da sempre la sinistra si è interrogata sul malessere, non ha mai pensato che la soluzione dei problemi sociali fosse la mera repressione, non ha mai strumentalizzato le paure e i disagi. Dovrebbe quindi, coerentemente, attuare lo stesso approccio nei confronti di qualsiasi genere di violenza. Invece, come affermi Fabrizio, ciò non accade. Per il femminismo ci sono sempre eccezioni alla regola e guarda caso devono essere sempre funzionali a un certo disegno, colpevolizzare per ottenere privilegi, che nulla ha a che vedere con la ricerca della parità. Noi tutti ricordiamo tristi copertine, per esempio di Liberazione, e addirittura manifesti elettorali che quasi facevano nascere il sospetto che dietro ogni uomo ci fosse un potenziale stupratore. Noi che apparteniamo coerentemente a quest’area politica ci dissociamo totalmente da questo modo di affrontare i problemi sociali. Vogliamo una società in cui la violenza si combatta senza nessuna criminalizzazione di razze, religioni o generi sessuali.

Icarus.10 11:55 am - 15th Maggio:

Se si rifiuta di ascrivere alla violenza sessuale una causa socio-sessuale(cioè l’anello(loop) frustrazione-repressione-provocazione sessuali), come purtroppo fanno anche alcuni acefali all’interno del movimento maschile(sono mele marce, nulla di cui preoccuparsi), inevitabilmente subentra il perverso meccanismo duale della Rabbia isterica popolare-Tolleranza Zero. E quando c’è Tolleranza Zero, accompagnata dalla rabbia popolare, si finisce inevitabilmente anche per “sparare nel mucchio”(“è meno grave avere un innocente in galera, che la seppur minima possibilità di un Orco in libertà”). Come in un bombardamento. Oltre, anche a pene e restrizioni esagerate e assurde previste per questa fattispecie di reato, non riscontrabili nemmeno per i reati di omicidio e strage(gli stragisti possono usufruire della presunzione di innocenza fino alla condanna definitiva e dei benefici della Legge Gozzini,mentre i presunti autori di reati sessuali, invece, no)
Condannare ed esecrare la violenza sessuale, così come ogni altra forma di violenza, è sacrosanto e doveroso, però ciò che più mi fa rabbia, è che coloro che più aizzano allo scontro, al linciaggio e alla Tolleranza Zero sui reati sessuali, non sono i “bacchettoni” e i “moralisti” del sesso(eccetto nei paesi islamici, ma lì almeno sono coerenti, giacchè la loro severità sessuale si traduce in severità sui reati sessuali, tutto logico), ma proprio coloro che avallano e giustificano il più becero esibizionismo sessuale, come ad es. le Veline, le Pornostar,le Klare di Notte, le Leghiste, le Ripe di Meana.
E’ una contraddizione in termini logici mostruosa.

armando 1:55 pm - 15th Maggio:

fabrizio, sono d’accordo con la seconda parte del tuo intervento sulle cause sociali che non vengono mai prese in considerazione in caso di violenza e stupro etc, etc. Ma non c’era neanche bisogno di ribadirlo. Per il resto, si, io pensava anche alle società socialiste, ma anche a questa nostra società, e mi sembrava di che trasparisse con chiarezza se si leggeva bene quanto da me scritto. Quindi nessuna accettazione dell’esistente come immodificabile, ma necessità di dare al cambiamento un senso diverso da quello che si intende in genere per tale.
Utopia, città del sole? Forse si, anzi probabilmente si. Ma ti mi insegni che le utopie, per quanto irrealizzabili, servono anch’esse. Per mantenere una forte tensione ideale e non cadere nella gestione amministrativa dell’esistente, ma anche, se le utopie non si astraggono troppo dalla realtà, per evitare il ribellismo rabbioso e fine a se stesso.
x icarus. E’ quello che scriveva Rino sulla nuova Aristocrazia. Noi vediamo la contraddizione in termini logici ineccepibili, ma non è così secondo quell’altra logica.
armando

Fabrizio Marchi 2:07 pm - 15th Maggio:

Non c’assolutamente dubbio, Icarus, sul fatto che viviamo in una società a dir poco schizofrenica, dove da un lato si esalta una sessualità mercificata e sbattuta sistematicamente in faccia alla gente da mane a sera, mentre dall’altra si continuano a recitare ipocritamente i soliti copioni (di derivazione cattolica) in base ai quali il sesso deve essere legato ai sentimenti ecc. ecc. In realtà ormai questi secondi sono solo dei ritornelli ipocriti che servono a coprire le logiche mercantili e strumentali (concettualmente e psicologicamente parlando, prima ancora che sul piano pratico) che sottintendono alla relazione fra i sessi.
“Guardare e non toccare – questa è la regola – e se vuoi toccare devi pagare”. Naturalmente non stiamo parlando di un pagamento spicciolo (sarebbe fin troppo autentico in fondo) ma di una relazione codificata e regolata, soprattutto dal punto di vista culturale e psicologico, secondo le dinamiche dello scambio concettualmente mercantile.
Insomma soprattutto la sessualità (e di fatto, attraverso di questa, l’intera relazione fra i generi), nella società in cui viviamo, viene ridotta a compravendita, né potrebbe essere altrimenti. Se fosse lasciata libera di esprimersi liberamente costituirebbe un fattore troppo dirompente in grado di mettere in crisi il sistema stesso, che non può certo permetterei un simile lusso. Nel Manifesto del Movimento Beta spieghiamo in modo più approfondito questo aspetto, assolutamente centrale, dell’intera questione.
E’ scontato che nel momento in cui il sesso, che dovrebbe essere vissuto in modo libero, ludico e spontaneo, viene invece concepito come una merce di scambio, quindi con un suo prezzo da “pagare”, diretto o indiretto, reale o metaforico che sia, questa situazione non potrà non avere tra le sue conseguenze, fra le altre, anche quella di generare violenza. Perché ci sarà chi potrà accedere al “consumo” del “bene” e chi non potrà. Per ovvie ragioni. Naturalmente questo non significa NEL MODO PIU’ ASSOLUTO giustificare qualsiasi forma di violenza. Però è altrettanto scontato che se siamo disposti a comprendere le ragioni di un qualsiasi atto violento generato da cause di ordine sociale, economico, ambientale e quant’altro, e spesso a giustificarle (comunque sbagliando, a mio parere, perché in ogni caso esiste il principio di responsabilità individuale al quale non si deve mai venir meno), la stessa regola deve essere applicata anche ai reati a sfondo sessuale; naturalmente con i dovuti distinguo e senza mettere tutto e tutti nel mucchio. E’ ovvio e scontato che c’è una notevole differenza tra i pariolini che hanno compiuto il famoso massacro del Circeo e un sottoproletario, un emarginato o un extracomunitario immigrato che violentano una donna in un prato di periferia. I primi potevano permettersi tutte le donne che volevano e nel loro gesto c’era soltanto l’odio e il disprezzo per quelle/i che loro giudicavano come delle “inferiori”. Fu un atto infame, crudele, nazista, razzista, classista e sessista e purtroppo ce ne sono ancora molti.
Nel secondo caso siamo di fronte ad un atto di violenza generato da un senso profondo di frustrazione, di disperazione, di impotenza e anche di impossibilità, diciamolo francamente, di poter vivere una vita sessuale sana e serena (e purtroppo anche di questi ce ne sono molti). Un senso di frustrazione dato da una condizione invivibile e violenta che si traduce inevitabilmente in altra violenza.
In una società dove l’opulenza, l’affermazione sociale, l’immagine pubblica, il successo da una parte, e la possibilità di vivere una vita sessuale soddisfacente dall’altra, sono stati indissolubilmente legati fra loro, il risultato non può che essere l’esasperazione di una massa sempre più crescente di individui. Il discorso varrebbe naturalmente per qualsiasi altro aspetto della vita sociale, non solo per la questione sessuale. Se, ipotesi per assurdo, si alzasse vertiginosamente il prezzo del pane e dei generi alimentari, ciò provocherebbe inevitabilmente dei fenomeni di sollevazione violenta, con assalti ai forni e ai supermercati da parte delle fasce sociali più deboli nelle aree più povere e disagiate del paese . Potremmo fare centinaia di esempi ma credo che il concetto sia chiaro.
Naturalmente , lo ribadiamo perché gli avvoltoi non smettono mai di fare il loro sporco mestiere, che questo NON SIGNIFICA NEL MODO PIU’ ASSOLUTO GIUSTIFICARE QUALSIASI FORMA DI VIOLENZA, COMPRESA OVVIAMENTE QUELLA SESSUALE CHE DEVE ESSERE PERSEGUITA COME E’ GIUSTO CHE SIA.
Significa però che è doveroso sviluppare un’analisi seria, laica, lucida, razionale e soprattutto intellettualmente onesta sulle cause che determinano anche il fenomeno della violenza sessuale e non limitarsi ipocritamente alla mera e qualunquistica criminalizzazione di coloro che la commettono.
Da questo punto di vista, non c’è dubbio che ciò che definiamo come “sinistra” ha totalmente abdicato rispetto a ciò che dovrebbe differenziarla dalla “destra”. E cioè la capacità di andare oltre la mera soluzione repressiva, poliziesca, giudiziaria, oltre la mera criminalizzazione del singolo per cercare di comprendere più a fondo come stanno le cose, cosa si nasconde dietro ai fenomeni, anche quelli violenti, ormai da tutti derubricati e interpretati con lo stesso metro.
Fabrizio

Luke Cage 2:49 pm - 15th Maggio:

Il più famoso e ricco politico italiano disse una volta:

“Dovremmo avere tanti soldati quante sono le belle ragazze..”

E una sua collega di partito incalzò:

“Purtroppo servono tanti soldati perché ci sono troppi brutti uomini”.

Gran bella immagine: Uomo Alfa e Femministe da una parte, l’esercito in mezzo, gli uomini beta dall’altra.

Leo 4:23 pm - 15th Maggio:

Allora mandiamo tutte ste belle ragazze a fare il militare, e gli uomini bruttini a fare cure di bellezza: cosi si risolve il problema.

Peppe 8:42 pm - 15th Maggio:

Ma perché gli uomini beta sono uomini brutti?

Icarus.10 1:15 am - 16th Maggio:

“Purtroppo servono tanti soldati perché ci sono troppi brutti uomini”.

Ma chi le ha dette queste cose? Klara di Notte? Galatea? Aò..ma queste disoneste e ciniche femministe(ops..”premetto che non sono femminista”)amano “bastonare” gli sfigati, i “bruttarelli”, mentre ai potenti fanno i pompini. Forti con i deboli e deboli con i forti. E il signor Giosby, che si autoproclama di “sinistra”, anzichè attaccare queste nazi-femministe, i leghisti, i fascisti, viene a rompere il caxxo a noi( che invece stiamo dalla parte dei deboli, degli sfigati, degli oppressi, degli immigrati, dei carcerati, ecc), e arrivando finanche a diffamarci su altri blog e siti, tra cui “Come don Chisciotte”(ma per fortuna l’ottimo “Drachen” lo ha neutralizzato alla perfezione). Giosby..su “dì qualcosa di sinistra”

” Gran bella immagine: Uomo Alfa e Femministe da una parte, l’esercito in mezzo, gli uomini beta dall’altra.”(Luke Cage)

Questo è il NOSF(Nuovo Ordine Sessuale Femminista) di cui, come ben sai, me ne sto occupando ampiamente sul mio blog.

“Ma perché gli uomini beta sono uomini brutti?”(Peppe)

Tra gli uomini beta, esteticamente parlando, vi sono sia “brutti” che “belli” 😛

Luke Cage 1:56 am - 16th Maggio:

@Peppe:
“Ma perché gli uomini beta sono uomini brutti?”

Le citazioni da me riportate fanno riferimento ad esternazioni fatte in occasione di una delle croniche “emergenze stupri” (i brutti uomini sarebbero gli stupratori in questo caso).
LA bruttezza o la bellezza non era il senso che volevo evidenziare, quanto la parzialità e l’inconsistenza delle prese di posizione…

Luke Cage 2:05 am - 16th Maggio:

In pratica si sventolano sempre ed unicamente misure repressive per tornare al discorso fatto sopra…contro tutti gli uomini considerati in fondo potenziali stupratori
http://www.youtube.com/watch?v=rk1twH8ESWI

Simone M. 6:23 pm - 16th Maggio:

Fabrizio
>>
Ma questa è la situazione che viviamo oggi in occidente.
>>
Caro Fabrizio, in realtà questa è anche la situazione dell’oriente e del resto del mondo. La questione relativa al turismo sessuale delle statunitensi e delle europee dell’ovest, italiane incluse, è vera, ma è anche vero che le donne dei sopracitati paesi – Cuba, Santo Domingo, Madagascar, Thailandia, ecc – non sono solite né corteggiare né abbordare i propri connazionali. Anche in quei luoghi sono gli uomini a rincorrerle.

Io Sono Libero 3:29 pm - 22nd Maggio:

Non devi sentirti in colpa. E’ la natura che ci ha fatto tali. Io ho un blog dedicato proprio a questo mio vizietto. Ho linkato questo tuo articolo, se ti va di fare un salto mi farebbe piacere. Scrivi molto bene, Ciao!

http://iosonolibero.tumblr.com/

Martina 10:31 am - 18th Giugno:

Ho letto di questo blog sul Venerdì di Repubblica (rubrica Aspesi) e mi ci sono fiondata, grande curiosità, etc.etc., non i soliti intellettuali di sinistra, etc.etc.. Chiaramente mi scapicollo subito sul “Sono andato a puttane” e mi becco pure una buona parte dei 126 fantasticissimi super intelligentissimi commenti. Ma per favore!!!!!!!
Paolo Barnard, hai mai provato a spiegarti il fatto che le donne non vengono lì a “sbattertela in faccia” perchè sei brutto e pure antipatico? Che con quella posa da intellettuale troppo-figo-per-respirare che non solo sa tutto sull’Universo Femminile ma sa pure tutto su come _dovrebbero pensare_ e _dovrebbero comportarsi_ le donne, fai solo venire voglia di andare a casa a limonare con lo specchio piuttosto che passare mezz’ora con te?

Cari utenti che avete lasciato i 126 commenti, andatu su QUALSIASI SITO o QUALSIASI BLOG che abbia una parte scritta da un uomo che parla di sesso e state certi al 100% che troverete le stesse identiche cose scritte da Bernard (originalissimo, eh?):
a) L’implicita allusione alla sua super ricca e variopinta vita sessuale, per mettere subito in chiaro che lui è un gran figo che scopa senza provare un’acca di sentimento nè prima nè dopo (e vuole un applauso!!)
b) Che il fatto che lui sia un handicappato sociale dipende solo da una questione GENETICA, lui è una povera vittima del DNA, e sarebbe tanto tanto grato alla vite se il suo DNA fosse diverso e lui potesse per almeno 15 secondi di fila smetterla di pensare di comprarsi un bistecca e sfregarci dentro il pisello
c) Le donne sono delle povere coglione perchè non si buttano fra le sue braccia, nè fra le braccia di quei mentecatti amici suoi (la spiegazione _ovviamente_ è genetica,colpa delle donne!Non sia mai che siano LORO il problema!!!! ahahaha)

Ci sto proprio credendo che hai passato quella mezz’ora parlando….sìsì… come no…. ahaha!!!
Il senso di colpa probabilmente ce l’avevi perchè il tuo uccello è stato talmente tanto sopraffatto dalle tue insulse sciocche strasentite chiacchiere che nemmeno è riuscito a venir fuori dalle mutande.

Leonardo 12:06 pm - 18th Giugno:

@Martina: grazie di questo tuo interesse per noi poveri maschi, e per la dimostrazione di classe ed eleganza tipiche del gentil sesso.
Ora vorrei che tu mi spiegassi da cosa è composto questo VASTO UNIVERSO FEMMINILE di cui tanto si parla?

Damien 12:49 pm - 18th Giugno:

@Leonardo: se vuoi una spiegazione del VASTO UNIVERSO FEMMINILE a cui allude la Martina, basta che ti fai allargare le coscie.. troverai l’unico organo di potere che ha permesso a lei, come altre, di venire qui a disquisire con siffatte lodevoli e costruttive argomentazioni..

Icarus.10 2:02 pm - 18th Giugno:

Ciao Martina.
Se devo essere sincero trovo molto singolare questa tua lezione di auto-critica al genere maschile. Pensa un pò che la mancanza di autocritica è proprio ciò che io rimprovero a molte donne, (oltre che anche a molti uomini, ovvio). Sia per tv, per i giornali, per riviste, che nella vita reale di tutti i giorni, vediamo e sentiamo sempre il maschio essere messo sul banco degli imputati: sia nei rapporti collettivi che in quelli individuali e di coppia: la colpa è sempre di LUI, mai di LEI. LEI è sempre innocente e vittima, a prescindere. Se un rapporto si rompe, è sempre colpa sua, se lei decide di fare la velina è colpa del maschio e non di lei, se lui non riesce a scopare, la colpa è solo e soltanto sua(al contrario se è lei a non trovare da scopare, la colpa ricade sugli uomini perchè in una donna saprevvero vedere oltre l’aspetto fisico) “Gli uomini sono tutti così..”, “non esitsono più gli uomini di una volta”, “gli uomini non hanno le palle”..bla..bla…e su con questa litania. Mai una volta che io abbia sentito anche qualche autocritica oppure qualche atto di accusa verso il genere femminile, al contrario e sento e vedo solo lamenti, lamenti, lamenti, lamenti, lamenti. E poi noi saremmo i lagnosi!

Silver 2:40 pm - 18th Giugno:

Orbene, niente di nuovo sotto il Sole.
Ascolto e leggo commenti come quello di Martina, dai lontani anni Settanta, ed ormai, all’alba dei 45, non mi illudo certamente di sentir uscire dalla boccuccia “delicata” delle femminucce qualcosa di diverso.

Non a caso ho scritto più volte che “sono clonate come Alien” e non per niente asserisco da una vita che le femmine non sono assolutamente capaci di comprendere gli uomini.
http://questionemaschile.forumfree.it/?t=31840718
Mi viene da ridere quando leggo o sento parlare di “mistero femminile”, oppure che “dietro ogni grande uomo c’è sempre una grande donna”.
Ossia, stronzate stratosferiche, che mi toccherà ascoltare fino all’ultimo dei miei giorni in questa valle di lacrime, comunemente denominata pianeta Terra.

Rino 3:41 pm - 18th Giugno:

L’articolo della Aspesi segna un piccola tappa nella storia del Momas, per i seguenti motivi.
Per la prima volta infatti su una pubblicazione della sinistra viene riportata un lettera (in questo caso la circolare di Fabrizio) che viene commentata senza espressioni di dileggio, senza insinuazioni e sfide banali, senza canzonature. Senza insulti.
Non è la prima volta che su pubblicazioni di sinistra vengono citati i gruppi del Momas, ma sin qui sempre con commenti denigratori.

Questa volta è diverso. Restano ovviamente la rimemorazione dei crimini maschili, la vittimizzazione etc., ma si è passati dal dileggio alle “argomentazioni”.
Tra virgolette, certo, ma pur sempre argomentazioni.
E’ un ottimo segno. Collocare la QM in una prospettiva di Sx è la giocata più difficile (da fare) ma anche la più imbarazzante per l’universo “progressista” (chiamiamolo ancora così, per capirci).
Lo sappiamo. Quello è un primo segnale tangibile.
Mi ci allungherò sopra.

Quanto a Martina, niente di nuovo.

RDV

Fabrizio Marchi 4:08 pm - 18th Giugno:

A TUTTI GLI AMICI E GLI UTENTI DEL BLOG:
Ragazzi, non c’è ovviamente necessità di ribadirlo perché siete sempre stati all’altezza della situazione e avete tutti dimostrato grande maturità quando ci siamo trovati a confrontarci con altri/e, anche quando si trattava di persone che si rivolgevano nei nostri confronti in modo gratuitamente provocatorio. Tanto più lo sarete in questa occasione soprattutto nel prosieguo del nostro lavoro.
Oggi la sintesi di un nostro documento inviato alla stampa circa un mese fa è stata pubblicato sul Venerdì di Repubblica nella rubrica delle lettere a cura di Natalia Aspesi che ci ha anche risposto e che ringraziamo per la sua cortesia e la sua disponibilità pur non condividendo ovviamente le sue opinioni. Naturalmente nell’arco di poche ore abbiamo già avuto una notevole impennata di lettori destinata a crescere nelle prossime settimane. Mi sembra un fatto molto importante e positivo che ci dà una visibilità non da poco.
Chiedo a tutti, come è sempre stato, equilibrio, apertura, senso di responsabilità, educazione e moderazione, senza ovviamente venir meno neanche di una virgola alle nostre posizioni e alle nostre idee. Il sito sta crescendo in quantità e in qualità e dobbiamo dimostrare tutti di essere all’altezza. Abbiamo più volte ribadito che la filosofia, la strategia e la linea editoriale e politica del Movimento degli Uomini Beta si evince dal Manifesto (il Movimento Beta), dalla Carta dei Principi e dagli articoli pubblicati sulla homepage e negli spazi “articoli” e “editoriali”. Tuttavia, come sappiamo, anche il blog ha la sua importanza perché è molto seguito e spesso ciò che viene espresso in questa sede, anche se si tratta solo di opinioni personali, viene utilizzato, a volte in malafede e in modo strumentale, per attaccarci. Non scopriamo il fianco e non passiamo proprio noi la palla ai nostri potenziali denigratori che come sappiamo purtroppo sono molti/e e non aspettano altro che di vederci scivolare su una buccia di banana.
Le parole sono pesanti come macigni; sappiate usarle con raziocinio e lucidità. La sfida è sempre più impegnativa e appassionante. Come ho sempre ripetuto fino alla noia, il nostro non è un qualsiasi blog ma l’organo di informazione e organizzazione di un Movimento di Uomini che ha l’ambizione di trasformare lo stato di cose presenti. Un obiettivo estremamente ambizioso che richiede grande maturità e senso di responsabilità di tutti coloro che lo perseguono.
Fabrizio Marchi

Silver 4:34 pm - 18th Giugno:

Questa è una lettera pubblicata su NOI DONNE dell’aprile 1992.
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SIGNORI UOMINI
PROVATECI VOI

Cara abbonata di Vicenza non firmata, ho riletto più volte la tua lettera su noidonne di novembre 1991. Viene fuori chiara l’idea della tua indipendenza, fino a volere case con prostituti pagati. Comprendo benissimo che tu non cerchi un rifugio per il tuo relax, ma bensì il potere. Un desiderio maturato attraverso il tuo vissuto o forse anche ereditato da quando eri in grembo alla tua mamma. Il potere. Col denaro tu detieni il potere, comandi, ordini, quanto ti devo per quest’altro servizio?, eccetera, fino a portare l’altro all’odio nei confronti del mondo intero. Anche se lui non disdegna il denaro, ma tutti sappiamo che il denaro è presente in noi in ogni caso nel corso della nostra vita. Io questa proposta un po’ per scherzo un po’ per rabbia la lanciai anche su una rivista chiamata Effe e poi la gridai
da uno stand al parco Ruffini, festa dell’Unità a Torino un paio di anni fa, qualcuno mi filmava e registrava, ma penso di aver lasciato tutti un po’ perplessi. Questo per dimostrare ai signori uomini, mariti, padri, eccetera,
distinti e non, quanto sia umiliante subire per denaro e portare sulle spalle l’umiliazione di essere una poco di buono in quanto prostituta perché accetti il denaro, subire il disprezzo generale e vedere il tuo cliente perché ti ha pagato, innalzarsi come si innalza
sulla moglie, poiché sostiene di mantenerla ottenendo un pagamento in natura. Siamo in verità tutte e due sulla stessa bilancia, ecco quello che tu hai compreso, di conseguenza ti dà fastidio la figura della prostituta come quella della casalinga, con la differenza che una è legalizzata a vita a uno solo, l’altra a vita è legalizzata per tutti. Se le donne fossero unite lanciando questa proposta dimostrerebbero che anche loro hanno delle esigenze alla pari degli uomini. Forse, allora, i nostri uomini ci aiuterebbero a creare un mondo più
giusto, prendendo coscienza, riscoprendosi nelle millenarie tradizioni, false convinzioni, assurde guerre, assurdi guerrieri, sofferenze e morti assurde. Riscoprendosi nel profondo forse diventerebbero
meno violenti, meno stupratori, finalmente verrebbero a conoscere che cos’è l’amore.

Vera Negro – VICENZA

Silver 4:42 pm - 18th Giugno:

Questo, invece, è un articolo di Shere Hite, pubblicato su La Repubblica delle Donne, supplemento de la Repubblica, 3-9 dicembre 1996, n. 28
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Questioni erotiche – di Shere Hite

EDIPO KILLER DEL SESSO
E’ durante l’adolescenza che nascono certi sentimenti ambivalenti degli uomini verso le donne. Quel loro amore misto a ostilità.
Perché è allora che “tradiscono” la madre.
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Le vittime della violenza sessuale urlano ogni giorno dai giornali e dagli schermi televisivi; le statistiche mostrano come le violenze sulle donne siano,
purtroppo, storie di ordinaria follia; in Ruanda e in Bosnia lo stupro è ormai strumento bellico; gli atti di sadismo sulle donne sono un classico della pornografia.
Da dove nasce l’impulso che spinge un uomo a infliggere umiliazioni o violenze sessuali? Prima di scrivere il mio Rapporto sulla sessualità maschile (The Hite Report on Male Sexuality) ho raccolto numerose testimonianze di uomini che dichiaravano di essere fieri di non aver sposato la donna di cui erano innamorati: avendo “agito razionalmente” e avendo “mantenuto il controllo” sui propri sentimenti, infatti, sentivano di essere nel giusto. La scoperta è sconvolgente: tra gli uomini è radicata la convinzione che il “vero amore” non possa durare e sia destinato al fallimento. Pessimismo non condiviso dalle donne, convinte che i problemi di coppia, possano essere risolti se affrontati nel modo giusto. Dalle mie ricerche è emerso un quadro dell’identità psicosessuale maschile e del suo sviluppo radicalmente diverso da quanto si è creduto sino ad ora. Stando a ricerche precedenti il “risveglio” della sessualità maschile avrebbe inizio tra i 10 e i 12 anni, quando i cambiamenti fisici rendono possibile l’orgasmo insieme all’eiaculazione. Quello di cui le precedenti teorie non avevano tenuto conto è che l’intensificarsi delle pulsioni sessuali si accompagna a una crisi di valori che porta il giovane a mettere in dubbio la propria identità emotiva e il rapporto con la madre. Molti finiscono per nutrire nei confronti dell’altro sesso un misto di desiderio e disprezzo che non di rado si manifestano con la stessa forma: è quello che hanno vissuto nei confronti della madre, desiderata da un lato, respinta dall’altro. Il rapporto fisico ed emotivo degli uomini verso le donne, dunque, è indissolubilmente costituito da odio e amore, e oscilla tra desiderio e repulsione. Per questo può risultare normale, persino eccitante, per un uomo umiliare una donna nel momento in cui desidera baciarla. Il trauma derivante da una dissociazione tanto radicale può distorcere a tal punto l’identità sessuale di un uomo che questi, spinto dall’amore-odio verso la propria madre (e tutte le altre) arriva a sentirsi autorizzato, nei momenti di eccitazione, a reagire con violenza psicologica o fisica. E le donne non possono che stupirsi nel vedere il partner trasformarsi, da tenero in aggressivo. Si tratta di un trauma che non viene preso sul serio dalla società, che lo liquida come processo “naturale” (il “complesso di Edipo” di freudiana memoria), una serie di reazioni legate agli “ormoni” che, modificando il corpo maschile, spingono il giovane ad allontanarsi dalla madre. Concordo con Freud riguardo al desiderio sessuale che i figli maschi provano nei confronti della madre, ma non ritengo che questo “attaccamento edipico” si risolva con la crescita. E’ la derisione da parte di amici e padri che spinge a modificare atteggiamento. E il mutamento porta con sé implicazioni a livello sociale, per cui gli uomini si sentono in dovere di dominare le donne nel sociale, oltre che nella vita privata. L’ambivalenza nei rapporti con l’altro sesso non è parte integrante della “natura maschile” (non tutti gli uomini assumono simili atteggiamenti), ma è la società che inculca negli uomini
determinati comportamenti, che da una parte spinge l’adolescente a rifiutare la figura materna e dall’altra lo incita a provare interesse sessuale verso le donne.
Un “cortocircuito” nella mente dei ragazzi, dove le due opposte pulsioni finiscono per fondersi. Per moltissimi ragazzi le prime esperienze sessuali sono profondamente (anche se inconsciamente) legate alla figura della madre, la donna con la quale hanno il rapporto più intimo: l’hanno baciata, conoscono i suoi abbracci, l’hanno osservata, sanno che il sesso fa parte della sua vita. Ma l’adolescente impara presto che, se vuole entrare a far parte dei “maschi”, deve mettere da parte tutto ciò che è “femmineo”, anche se questo implica ripudiare la persona che ama di più. La rottura con la madre è fonte di stress; in molti fa nascere la convinzione che l’amore non possa durare. Sovente il nuovo atteggiamento provoca sensi di colpa, perché il ragazzo sente di comportarsi in modo sleale, ma non ha scelta. In alcuni casi, per un involontario rovesciamento della prospettiva, il ragazzo arriva a pensare che sia la madre ad essersi staccata da lui e conclude che “non ci si può fidare delle donne”. Oppure sviluppa la convinzione che i sentimenti siano fonte di distruzione. Un analogo caos regna nella sfera sessuale. Durante la pubertà gli uomini imparano a mescolare sesso e violenza. Staccandosi dalla figura materna proprio nel momento in cui prova le prime
pulsioni sessuali il giovane riversa nel rapporto sessuale angosce e sensi di colpa. Molti uomini danno per scontato che l’attività erotica implichi una qualche forma di violenza sulla donna. E quanto più la madre insiste a offrire “amore” e “comprensione”, tanto più aumentano l’ostilità e il disagio del ragazzo, che subisce le attenzioni della madre come un’umiliazione.
La frustrazione che ne deriva influenza, a sua volta, l’opinione che il ragazzo avrà dell’amore femminile e comprometterà le sue relazioni con l’altro sesso, perché non sarà in grado di scendere a patti con le “aspettative” delle donne. Che altro non sono, in realtà, che il suo latente senso di colpa per il dolore provocato alla madre.

ilmarmocchio 4:56 pm - 18th Giugno:

Martina : noblesse oblige

ilmarmocchio 8:36 pm - 18th Giugno:

Shere Hite : odio e sciocchezze allo stato puro

cristina 12:20 pm - 21st Giugno:

mi inserisco nella discussione senza aver letto tutti i commenti alla questione posta da Paolo, ma avendoci pensato un po’ mi domando e vi domando: in cosa consiste veramente il “sesso ludico” di cui si parla, è cioè – come ho capito io – una sorta di sesso/aperitivo, un incrocio tra divertimento e ginnastica? allora, se è così, la questione è chiara: non può esistere. Ma non per sentimentalismo, ma perché il “fare sesso” è, comunque la si metta, il momento in cui i corpi si invadono l’un l’altro travalicando il limite sacrale che lo spirito ha cinto attorno a sé, il corpo appunto. L’intimità che anche il sesso più “basic” richiede è una tale violazione di questo limite da lasciare nei protagonisti comunque qualcosa: aspettative, complicità, affetto, amicizia, o stizza, dispetto, sfiducia… cioè tutti sentimenti che definiscono inevitabilmente una relazione. Inconsapevolmente ognuno di noi facendo cadere i propri limiti con l’altro fa un investimento e crea una relazione. E allora capisco che so’ cavoli, se si voleva solo giocare. Ma anche il gioco è una relazione. E allora siamo al punto di partenza: una relazione è un investimento, può avere fini esecrabili, come cercare un uomoalfa per “sistemarsi”, o nobili, come coltivare il meglio di sé, l’amore e la passione, o stabilire un’amicizia. Comunque lo si fa per qualcosa, non finisce lì e ciao.
E’ chiaro dunque che così massiva è la richiesta di sesso a pagamento, perché è il luogo dove il rischio di relazione è virtualmente ridotto al minimo, dove non ci sono nomi, luoghi, case, parenti, amici: ma Paolo con la ragazza rumena ha sollecitato nomi, luoghi, parenti…. trovo consequenziale che sia finita lì.
Alla luce di tutto questo e nonostante le statistiche e le argomentazioni, ritengo infantile il nesso causa/effetto che Paolo stabilisce tra l’eccessivo ritegno femminile al “darla” e il dilagare della prostituzione, secondo me motivati entrambi dall’altalenante necessità/rifiuto che l’uomo ha di stabilire relazioni attorno a sé.
Comunque complimenti, bel blog.

eraclea 1:21 pm - 21st Giugno:

Anche io come Martina ho letto di questo blog sul Venerdì di Repubblica. Essendo una donna intorno ai 50 con tre relazioni importanti alle spalle che mi hanno regalato tanti vissuti intensi e meravigliosi, ma anche dolore e frustazione, spesso mi ritrovo a riflettre, a pormi domande sul grande mistero che sembra sottendere alla relazione uomo-donna, in cui il sesso ha sicuramente un ruolo centrale. Concordo con Martina l’articolo di Paolo è un condensato di luoghi comuni, che, appellandosi al biologico, trascura:
a) non c’è niente di ludico nel biologico: certo il maschio capo branco che insemina tante femmine, costringendo all’astinenza gli altri maschi non è mosso da esigenze di sesso ludico;
b) il ludico per configurarsi come un’esperienza divertente richiede concentrazione, passione e il sapersi calare completamente in quella dimensione (pensate a un bambino che gioca…altro che evasione);
c)la dimensione ludica prospettata da Paolo risente dei vizi della nostra contemporaneità contrassegnata da un edonismo e un narcisismo sfrenato, dall’ansia di consumare ‘tutto e subito’, da una facilità di essere in ‘contatto’, anche semplicemente virtuale, che reca in sè il prezzo di vivere relazioni superficiali che alla fine portano a noia, a senso di vuoto, in quanto deprivate dal valore della relazione umana. Vorrei qui ricordare che la rivoluzione sessuale degli anni 60, perseguita da tanti giovani, che rifiutavano anche altri valori e altre forme di convenzioni sociali, affermava la libertà sessuale non il ‘sesso ludico’, ovvero il dialogo e l’incontro con ‘l’altro’, poteva ora contemplare anche il sesso considerato fino a quel momento il grande tabù nella realzione umana;
d) quale il target femminile per sesso ludico? Un over 60 disposta a sesso ludico interessa a un uomo in cerca di sesso ludico (esprimo perplessità!)
e) se una donna volesse fare puro sesso ludico resterebbero fuori come eventuali partner tutti gli over 50 le cui prestazioni sessuali spesso sono limitate, se non carenti;
e) perchè uomini sposati con mogli disponibili e smaliziate (per cui si esclude bisogno fisiolgico e noia da eccesso di pudore) comunque si rivolgono a prostitute o cercano nuovi incontri (qui non c’entra il sesso ludico, ma entrano in gioco altre istanze psicologiche)
f) l’istanza di sesso ludico può essere riconducibile, junganiamente, alla sfera dell’iconscio, fonte di energie posive e distruttive, ma che l’uomo maturo, in grado di entrare in contatto con il proprio Sé, deve riuscire a coniugare e a rielaborare creativamente in una dimensione simbolica e spirituale

Alessandro 6:29 pm - 21st Giugno:

Veramente molto interessanti e articolate le considerazioni espresse da Cristina ed Eraclea. Non posso entrare nel merito di tutte le questioni sollevate, ma voglio esprimere molto sinteticamente il mio punto di vista. In sostanza sia Cristina che Eraclea affermano che il sesso è un incontro tra un uomo e una donna, o tra persone del medesimo sesso, che inevitabilmente li coinvolge profondamente dal punto di vista emotivo, proprio perchè mettono in atto il contatto corporeo, cioè ciò che di più intimo e coinvolgente vi possa essere; di conseguenza il “sesso ludico”, inteso come “ginnastica corporea”, non può aver luogo in quanto caratterizzato dal “distacco emotivo”, a meno che non si tratti di una forma che ricorda il sesso mercenario.
Queste considerazioni sono in buona parte condivisibili. Anch’io non penso che il sesso debba essere un momento di pura ginnastica corporea, magari tra sconosciuti, ma neppure penso, come nei fatti viene realizzato oggigiorno nonostante tutte le affermazioni contrarie, che debba essere considerato un momento sacro nell’esistenza di un individuo, uomo o donna che sia. Usciamo dai luoghi comuni: il sesso, che non sia mercenario, è diventato o forse è sempre stato, al di fuori di un rapporto uomo-donna che sia stabile o si accinga a diventarlo, una rarità, soprattutto al di sopra dei 20 anni di età e per la maggior parte degli individui. Il sesso è stato investito di una sacralità che non merita e ciò per tutta una serie di ragioni che sarebbe troppo lungo elencare. Quante volte abbiamo sentito dire: l’amicizia non può contemplare il sesso, siamo amici niente sesso oppure se vuoi il sesso devi “impegnarti”. A me tutte queste affermazioni sono sempre parse delle emerite fesserie perchè riducono il sesso a una dimensione “strumentale” o comunque lo confinano in un ambito ristrettissimo. Sia chiaro poi che questo è vero soprattutto per gli adulti, oramai pienamente pervasi da questa visione del sesso, perchè gli under 20, ancora sostanzialmente non “inquinati” da ciò, vivono con molta più spensieratezza e ludicità questa dimensione della vita. In conclusione, anche se sono consapevole che il mio è un punto di vista “maschile”, sono dell’opinione che il “sesso ludico”, inteso come momento d’incontro fisico tra due persone legate da un rapporto di stima e simpatia reciproca, sia auspicabile, proprio perchè il sesso rimane comunque uno degli istinti vitali della nostra esistenza che non può essere limitato al momento della procreazione, ma a cui deve essere concesso assai più spazio, nelle sue varie sfaccettatture s’intende, perchè non esiste un solo modo di fare sesso. In ogni caso, proprio perchè momento “delicato” quanto pochi altri, dev’essere approcciato con la dovuta maturità dai partner, cosa che mi sembra siamo lontani dal realizzare.

Marco 6:41 pm - 21st Giugno:

eraclea
@ Concordo con Martina l’articolo di Paolo è un condensato di luoghi comuni, che, appellandosi al biologico, trascura:
@

E perché mai l’articolo di Paolo sarebbe un condensato di luoghi comuni? L’ipotesi che il punto di vista maschile sia diverso da quello femminile, la prendi in considerazione? Riguardo alla questione della “rivoluzione sessuale”, non posso certamente parlare per esperienza diretta, giacché sono nato nel ’74, ma al riguardo posso dirti che quella presunta rivoluzione non riguardò certamente la massa, tantomeno gli abitanti delle piccole città o dei paesi. Il problema delle femministe, così come dei femministi, è quello di trasferire un’esperienza che fu di pochissimi nell’esperienza di tutti. In ogni caso, le vostre parole non fanno che confermare la profonda diversità esistente fra uomini e donne, nonché l’incapacità di quest’ultime di vivere il sesso in maniera naturale e giocosa.
Per carità, comprendo bene la paura di restare incinte o di subire violenze, mi sforzo di capire tutte le vostre ragioni; ma allora, per favore, smettetela di raccontare che i ruoli si sono invertiti, che le donne sono diventate cacciatrici, che ce la sbattete in faccia, che siamo tutti gay (sciocchezze alle quali credono in particolar modo gli anziani), ed altre amenità del genere.

Luke Cage 9:42 pm - 21st Giugno:

La prima cosa che mi preme dire riguardo agli interventi di Cristina ed Eraclea è che sono opinioni basate su codici di condotta personali ed esperienze altrettanto personali.
Come ho imparato da poco, ad approcciare la questione sollevata dall’articolo o la questione del rapporto fra i generi in base al proprio vissuto soggettivo, quanti incontri sessuali si è sostenuto etc., non è particolarmente indicativo al fine di capire il motivo per cui ancora oggi sussistano a parità di interesse e attrazione tra un uomo ed una donna specifici comportamenti, che lasciano presupporre che il sesso sia vissuto in maniera radicalmente diversa fra di essi, cosa di cui molti di noi sono convinti ma che non è per nulla scontata (a sentire molte donne sembrerebbe che certi pruriti siano comuni anche a loro e che vivano analoghe problematiche,ma a mio parere o non sanno che cosa dicono oppure mentono sapendo di mentire).
Discutere sull’opportunità di vivere la sessualità in un modo o nell’altro non credo sia stato l’intento di Barnard e sostenere l’inesistenza del sesso fine a se stesso mi lascia moolto perplesso…ciò che accomuna i due interventi di Cristina ed Eraclea mi sembra infatti essere un comune senso morale e l’auspicio di una visione generale sul sesso che si basi sulle loro convinzioni morali e su ciò che loro hanno imparato dalle loro esperienze.
L’incapacità delle donne di avere una visione neutra sulla questione è oramai un fatto conclamato, quello che però mi disorienta è la pretesa implicita di dettare un modus vivendi della sessualità presumendo che possa andare bene a chiunque.
Il Dalla di Barnard non è rivolto tanto alle Cristine ed alle Eraclee (la cui buona fede e coerenza personale non è oggetto di discussione) quanto a quelle donne (e sono tante) che si ostinano a fare del sesso una contesa o un negoziato senza oramai rendersene conto .
Inutile dire che mi trovo molto distante dalla visione un pò religiosa e/o platonica del sesso sopra esposta e non mi dimenticherò mai un’ex collega ( e non voglio con questo esempio provocare le gentili signore intervenute) che mi diceva sempre,in tempi di magra, “vedrai che la donna giusta per te arriverà” mentre lei, giusto o no, saltava da un letto all’altro come se per divertirsi io dovrei impegnarmi con la “vacca sacra” che il cielo mi manderà prima o poi mentre è giusto e normale che Lei trovi il tempo tra una trombata e l’altra di spiegarmi l’importanza di una sessualità vissuta nella maniera il più spirituale possibile.
Questo è ingiusto oltre che ipocrita perchè si ignora una situazione di disagio (l’astinenza maschile) solo per il fatto di non conoscerla (o di esperirla in maniera radicalmente diversa).

M. 12:03 am - 22nd Giugno:

Il caso M.

“Ho litigato con il mio cervello e con la mia vagina.
Il cervello sta chiedendo alla vagina di darsi una calmata: basta con questo continuo subbuglio che gli provoca continui pensieri che assomigliano molto alle fantasie da sesso ludico.
La vagina gli risponde di tacere, di stare fermo e immobile come un vegetale, altrimenti si vedrà costretta a fargli una puntura letale per non sentire più le sue lamentele.
Nel frattempo il cuore, in posizione di fiore di loto, ad occhi chiusi e con un calmo sorriso sulle labbra, emette questo suono: aummmmmmmmmmmmmmmmmmmm…..”

Fabrizio Marchi 1:19 pm - 22nd Giugno:

Cara M, benvenuta fra noi, tutti gli uomini hanno bisogno di donne come te (in tutti i sensi…:-)) che ascoltano i richiami ludici della vagina…Riteniamo che proprio l’ascolto di quei richiami, nel contesto in cui viviamo, assuma addirittura un significato rivoluzionario, come d’altronde è ben spiegato, credo, nei vari articoli di Paolo Barnard.
Voglio aggiungere che non troverai nessuno fra gli Uomini Beta che ti giudicherà per avergli dato ascolto. Al contrario, il tuo porti spontaneamente e ludicamente nei confronti degli uomini sarà senz’altro apprezzato, e non soltanto per ragioni di ordine prosaico smile
E’ sempre un grandissimo piacere incontrare sul nostro percorso donne evolute, libere e consapevoli, capaci di dare un contributo sincero e autentico alla discussione, fuori da liturgie e schemi preconfezionati.
Di nuovo benvenuta e buona discussione sul blog degli Uomini Beta!
Fabrizio

M. 3:44 pm - 22nd Giugno:

Caro Fabrizio, grazie del caloroso benvenuto.
Il mio intento era di raccontarvi in chiave ironica la mia quotidiana, piccola e individuale rivoluzione sessuale. Non sono sicura di essere già, come tu mi definisci, “una donna evoluta, libera e consapevole”, ma credo di essere sulla buona strada, anche se ci sono innumerevoli sfaccettature sulle quali potremmo non essere d’accordo. Di sicuro, però, sono autentica e sincera. Inoltre ci sono degli ostacoli per raggiungere quell’obbiettivo: tutti quegli uomini che non sono pronti a viversi una “donna evoluta, libera e consapevole” senza considerarla una facile, quindi inaffidabile per un eventuale progetto di coppia. Questi uomini (ma non solo loro, chiaramente!) contribuiscono al mio continuo sballottarmi da un lato all’altro di questo fragile equilibrio di cui sono alla ricerca. Io credo all’amore e che l’amore arrivi all’improvviso, credo che sia un argomento serio e che amare (in ogni forma, anche l’amore per se stessi) sia molto impegnativo. Allora, nel frattempo, perché non ci si può divertire un po’ inseguendo i propri desideri, rispettandosi, rispettandovi e sentendosi liberi? Ecco…chissà quante donne e uomini in questo momento stanno pensando che ragiono come un uomo! Ora mi dirai che non è il caso degli uomini beta, ma io finora non ne ho incontrati. Mi piacerebbe tanto non dover assistere all’ennesimo teatrino di un uomo che per essere sicuro di conquistare la preda ha bisogno di fare finta di emozionarsi (come se noi donne non ce ne accorgessimo che sta recitando).
Ammettiamo che gli uomini beta esistano veramente. Per il momento, voi e noi (non credo di essere l’unica), siamo delle eccezioni. Sarai d’accordo, spero.
Forse dovremmo istituire una sorta di codice di riconoscimento.
Immagino due che si incontrano, si osservano un po’, si piacciono e decidono di giocare una partita perché si trovano reciprocamente stimolanti come avversari. Si avvicinano e fanno conoscenza. A un certo punto uno dei due chiede all’altro: “E il tuo prossimo viaggio?”. Se l’altro risponde “Sul pianeta beta”…che il gioco abbia inizio!
Sì, lo so, è un’utopia. Ma sognare è ancora gratuito, no?

Fabrizio Marchi 5:25 pm - 22nd Giugno:

Cara M., al meglio non c’è naturalmente mai limite, ma se pensi di non essere ancora una donna evoluta, libera e consapevole (non sono certo io a doverlo stabilire), sei certamente sulla strada giusta, per quanto mi riguarda…E il fatto che tu ti esprima con queste parole, in questo luogo, dove non sai gli insulti e le offese gratuite che abbiamo subito, lo dimostra.
Tu parli di amore, un “argomentone”… sul quale credo non si possa avere un’interpretazione oggettiva e condivisa. E’ come parlare di libertà, giustizia, eguaglianza. Ciascuno vive questi grandi concetti in modo diverso ed è molto difficile trovare una sintesi. Lascio quindi sia a me che a te questa libertà in tema senza pretendere di tirare una riga.
Sono però certo di una cosa. E cioè che se c’è una strada per arrivare all’”amore”, di certo non è quella della recita, della menzogna e della negazione del piacere, specie quando quest’ultima è regolata sulla base di logiche concettualmente, culturalmente e psicologicamente mercantili. Su questo siamo completamente d’accordo e credo che sia già un notevole risultato. Non trovi?
Perché se tutti gli uomini e tutte le donne la pensassero come te e come me, e soprattutto avessero la forza e il coraggio di essere conseguenti, la nostra esistenza sarebbe molto più leggera, spontanea, gioiosa e soprattutto più autentica.
Non solo, vivere in questo modo significherebbe minare alle fondamenta questo sistema che ha necessità di incatenare gli esseri umani in queste gabbie psicologiche e comportamentali. Sarebbe la vera rivoluzione culturale (ma di conseguenza anche sociale e politica), quella fino ad oggi (purtroppo) le donne non hanno mai fatto, per lo meno a nostro parere. E’ questo il senso del messaggio contenuto negli articoli di Barnard. Le donne potrebbero scardinare alle fondamenta questo sistema, se lo volessero, ma scelgono invece di esserne alleate e complici. Da qui la nostra critica radicale al “femminile”, per lo meno per come ha scelto di declinarsi all’interno dell’attuale sistema, rimanendo tuttora fondamentalmente subalterne e complici proprio di quelle elite maschili (e femminili) che hanno tutto l’interesse a mantenere inalterata questa situazione.
Siamo pochi/e, dici tu? E’ vero. Ma qualcuno dovrà pur cominciare a cambiare le cose. Non credi? Abbiamo bisogno di uomini coraggiosi ma anche di donne coraggiose, capaci di voltare pagina, non solo a livello teorico ma cominciando dalla propria vita, dai propri comportamenti e dal proprio modo di relazionarsi con gli altri, infischiandosene del giudizio di quelli/e che “ben pensano” (che oggi appartengono ad una categoria quasi del tutto diversa da quelli/e che ben pensavano una cinquantina di anni fa…).
Fabrizio

Leonardo 5:59 pm - 22nd Giugno:

Io non sopporto le frasi tipo: faccio questo come un uomo, e viceversa: ti comporti una donnicciola

Fabrizio Marchi 8:31 pm - 22nd Giugno:

Cara Cristina, parto dalla coda del tuo post. Secondo te se tutti gli uomini potessero soddisfare liberamente e serenamente le proprie esigenze sessuali, pensi che avrebbero bisogno di ridursi a pagare una donna? Io credo proprio di no anche perché non avrebbe più senso farlo. Probabilmente rimarrebbe una esigua minoranza che, per motivi legati alla loro “particolare” libido, continuerebbe a farlo, ma questo è completamente un altro discorso che nulla ha a che vedere con il fenomeno di massa del ricorso massiccio e sistematico alla prostituzione.
Solo in Italia sono circa dieci milioni (10) gli uomini che frequentano più o meno sistematicamente le prostitute. Se togliamo gli anziani e i bambini stiamo parlando per lo meno del 50% se non di più dell’intera popolazione maschile. Come la mettiamo? Vogliamo cavarcela sostenendo che sono dieci milioni di maiali pervertiti abbrutiti desiderosi di avere una donna ai loro piedi e a loro completa disposizione (vulgata femminista)? Ma stanno veramente così le cose?
Tu non sei mai stata con una prostituta ma io sì, come praticamente quasi tutti gli uomini se non tutti, anche se molti non lo ammettono, quindi so di cosa stiamo parlando. E pensi che il fugace rapporto di 5 minuti con una prostituta possa essere qualcosa che assomigli sia pur lontanamente ad un sano e soddisfacente incontro sessuale? Sei veramente così convinta che in quella brevissima e sporadica relazione sia l’uomo a farla da padrone? Non è affatto così, credimi, è esattamente il contrario. Per lo meno se parliamo della prostituzione spicciola, di massa, cioè quella che riguarda la grande maggioranza degli uomini (beta). Quegli uomini cioè che per farsi una scopata di scarsissima qualità in un prato di periferia con un’altra disgraziata come loro devono pagare l’equivalente di una giornata di lavoro. E in cambio di cosa? Di una che glielo smanazza più o meno come se in mano invece che un pisello avesse un ferro da stiro o un imbuto per sturare il lavandino e che dopo un minuto, se al tizio in questione ancora non gli è drizzato (e vorrei vedere…) gli intimano, anche con una certa veemenza, con il loro accento rumeno o moldavo, di sbrigarsi perché loro non possono certo perdere tempo…
Questo, cara Cristina, è il sesso mercenario, per lo meno per la grande maggioranza degli uomini beta, quelli cioè che non possono permettersi di telefonare ad una escort che gli viene a casa e smollargli 400 0 500 euro. Non che questo ovviamente, per quanto mi riguarda, sia un sesso soddisfacente e di qualità, sia chiaro, ma credo che hai capito cosa voglio dire…
Naturalmente il discorso potrebbe anche estendersi. Vogliamo parlare dei milioni di italiani che ogni anno si riversano sulle spiagge del Brasile, di Santo Domingo, di Cuba ecc? Anche questi sono tutti dei pervertiti malati che attraversano l’oceano pur di farsi una scopata quando se la potrebbero fare altrettanto serenamente e disinvoltamente anche nel loro paese? Evidentemente le cose non stanno messe in questo modo altrimenti, con tutta la passione per il sesso, non credo che sarebbero in molti a valicare gli oceani…
Chiudo sulla prostituzione ma ci torneremo.
Sesso ludico. Non significa che una donna debba essere obbligata a fare sesso anche quando non ne ha voglia e tanto meno con un uomo che non le piaccia. E’ ovvio. Significa rimuovere tutti quegli ostacoli e quei condizionamenti di vario genere (sociale, culturale, economico, psicologico, religioso) che impediscono alle donne e conseguentemente anche agli uomini di vivere una sessualità più sana, serena, naturale e giocosa. Ciò detto, siamo perfettamente consapevoli che esiste una diversità di natura ontologica fra uomini e donne e quindi in buona parte anche un diverso modo di vivere la sessualità. Tuttavia riteniamo anche che quei condizionamenti di cui sopra giochino un ruolo estremamente importante. Secondo te il modo di vivere la sessualità delle donne degli arcipelaghi del Pacifico, per lo meno fino ad un paio di secoli fa (ma tuttora se la passano meglio di noi, credimi sull’esperienza…) era lo stesso delle donne europee, italiane, inglesi, spagnole, francesi, austriache o polacche che fossero? Io non credo. E non mi risulta che gli abitanti di Tahiti fossero costretti a girovagare per le altre isole in cerca di qualcuna che gliela smollasse…
Cosa voglio dire? Che la relazione fra natura e cultura, anche e soprattutto nella sfera sessuale, è una questione molto complessa, e spesso non ci rendiamo conto che anche quando pensiamo di stare obbedendo alle leggi di natura, in realtà stiamo seguendo pedissequamente, anche se non ne siamo consapevoli, i dettami dell’ordine sociale dominante con tutte le sue sovrastrutture.
Personalmente poi, ma questo è un fatto personale e non ho certo la pretesa di oggettivarlo, credo che la “via dello spirito” sia tutt’altra e non certo quella del sesso, che è “solo” un bel gioco di cui la Natura, Dio o Chi per Loro ci hanno fatto dono. E ce lo hanno donato gratis, senza chiederci nulla in cambio e soprattutto senza che noi lo rendessimo materia di scambio. Anche laddove questo dovesse colorarsi di “nobile”, come affermi tu. Il sesso è un dono e un piacere e non dovrebbe mai essere concepito come uno scambio, anche quando l’oggetto della “transazione” non è un appartamento ai Parioli, una carriera veloce o la posizione sociale, ma la richiesta di una relazione affettiva. E’ proprio a questa modalità che ci riferiamo quando parliamo di una relazione psicologicamente e concettualmente mercantile. Il fatto cioè che determinate dinamiche siano entrate in profondità nella psiche degli individui, in questo caso soprattutto delle donne, al punto che esse stesse non sono neanche più in grado di riconoscerle, vivendole come un fatto naturale. Ma così non è. Fermo rimanendo ovviamente, e proprio il fenomeno della prostituzione lo dimostra, che esiste una asimmetria di esigenze sussuali fra uomini e donne che non potrà mai essere cancellata in nessun modo. Ma già se ci liberassimo di tutti i condizionamenti di cui sopra e ci riconoscessimo reciprocamente nelle nostre diversità, avremmo fatto un bel passo in avanti. E forse Tahiti di qualche secolo fa non sarebbe più un sogno…smile
E non mi risulta che da quelle parti non ci si innamorasse né che il contatto dei corpi fosse considerato, come mi pare sia per te, l’”invasione” di un limite sacrale…E che cavolo, Cristina, non ti sembra di esagerare un pochino? Non è giunta l’ora di rivedere appena un po’ questa concezione e di riportare la sessualità sulla terra? Lasciamo il sacro al sacro, e diamo a tutto la giusta dimensione. Senza per questo svilire nulla, sia chiaro. D’altronde, vivere la natura in tutte le sue dimensioni significa forse mortificare lo spirito e il sacro? Io penso proprio di no.
A presto!
Fabrizio

Rino 8:54 pm - 22nd Giugno:

Gli uomini vanno per sesso a pagamento perché non lo trovano gratis.

RDV

Silver 12:48 am - 23rd Giugno:

In queste parole di Cristina,
“Alla luce di tutto questo e nonostante le statistiche e le argomentazioni, ritengo infantile il nesso causa/effetto che Paolo stabilisce tra l’eccessivo ritegno femminile al “darla” e il dilagare della prostituzione,”
ancora una volta, emerge la tipica tendenza femminile a bollare come “infantili” le opinioni maschili e consequenzialmente gli uomini (=tutti gli uomini).
Insomma, niente di nuovo sotto il Sole.

Rino 8:03 am - 23rd Giugno:

Cristina
>“Alla luce di tutto questo e nonostante le statistiche e le argomentazioni, ritengo infantile il nesso causa/effetto che Paolo stabilisce tra l’eccessivo ritegno femminile al “darla” e il dilagare della prostituzione,”<

C'è poco da fare, l'esistenza del sesso a pagamento esplicito (c.d. prostituzione) è imbarazzante per le DD, specie per quelle che parlano di liberazione sessuale e ovviamente per le femministe. Perché è intuitivo che se ci fosse tanta disponibilità di appagamento (gratis) quanto desiderio, gli UU non andrebbero sulle tangenziali.

Ora questo contrasta in modo smaccato con il racconto femminista della parità ormonale e ne tradisce la bugia nucleare.

Talvolta si va oltre sostenendo nientemeno che "se non ci fosse chi paga non ci sarebbe il commercio."
Si capisce, se gli UU fossero senza ormoni il problema sarebbe risolto. Se non ci fossero i tossicodipendenti non ci sarebbero gli spacciatori, di qui le leggi che mettono dentro i Paganti. Gli ormoni maschili sono la causa del commercio: come negarlo?

Così, nell'era della "liberazione sessuale" si invitano gli UU a reprimersi e/o a praticare l'astinenza.
Poi si finge di non sapere che nelle coppie stabili il sesso è sempre una concessione, una vera e propria elemosina che si fa sempre più avara.
Si finge di non sapere che almeno al 40% dei mariti è imposta la continenza sic e simpliciter e si rovescia l'immagine presentando l'ipotesi della moglie vogliosa (e gratuita) abbandonata e sola, mentre lui va da una professionista svogliatissima e costosa. E ci si chiede "Come mai?".

O si predica apertamente la repressione sessuale maschile (cosa difficile da fare e imbarazzante…), o si afferma che la causa e quindi reponsabilità e perciò la colpa della prostituzione è femminile.

RDV

Fabrizio Marchi 8:59 am - 23rd Giugno:

Cara Eraclea. Ti rispondo punto per punto:
a) Non si può far ricorso di volta in volta ora alla natura e ora alla “cultura” solo quando ci conviene e per far quadrare i conti del nostro ragionamento. Queste sono “furbate” che non vanno lontano e non servono alla comprensione delle cose. Se fai riferimento all’era preistorica lo devi fare in toto, non solo per quello che conviene a te. Certo, la questione del sesso ludico all’epoca neanche si poneva. E vorrei vedere, c’era qualche altra priorità, non credi? Era l’era in cui il maschio capobranco alpha (che non aveva i soldi di papà ma era uno che si guadagnava la stozza, come si suol dire…) prendeva le donne che voleva, con le buone o con le cattive, dopo aver sbaragliato o sottomesso tutti gli altri maschi (beta). In qualche modo quindi lui e solo lui il sesso ludico lo viveva…
Mi pare che l’umanità abbia scelto di affrancarsi da quella condizione ritenendola non proprio la più adatta al proprio sviluppo (anche perché il più delle volte il maschio alpha non era il “migliore” ma solo il più prepotente…). O ci piace ancora quel mondo e vogliamo tornare alle origini? Non credo… E allora lasciamo stare questi discorsi, suvvia Eraclea, non ci portano da nessuna parte;
b) Non riesco a capire dove sia la contraddizione. Proprio il bambino è la massima espressione del gioco. Il fatto che questo richieda concentrazione e passione non cambia nulla, anzi, rafforza la tesi. Il gioco non è “solo” evasione? E chi lo nega? Entrano in ballo tanti fattori, non c’è dubbio: creatività, competizione, forza fisica, intelligenza, fantasia e quant’altro. Rimane il fatto che è bello giocare. Specie perché il gioco è fine a se stesso. Non ha altri fini che non siano il puro piacere di farlo. Io sono stato e sono un giocherellone e non puoi capire come e quanto mi diverto quando tuttora vado a giocare a pallone con i miei amici e non a caso usiamo sempre dire fra noi che ogni volta torniamo bambini. Certo, in quei 60 minuti che siamo in campo ciascuno di noi butta l’anima per cercare di vincere la partita, di dare il meglio di sé, ma tolto questo non c’è altro e tutto finisce con una bella bevuta al bar, felici di aver giocato ancora una volta insieme da 30 anni. Nessuno di noi andrà in serie A, anche perché siamo cinquantenni, ma ti assicuro che quando sgambavamo da ragazzini dietro ad un pallone sporchi di polvere e di sudore non lo facevano certo per altri fini e ciò che ci animava era la pura passione; il gioco, il divertimento fine a se stesso. Perché in quelle ore in cui giochi sei felice. Se non lo capisci, cara Eraclea, vuol dire che non hai mai giocato veramente nella vita, e mi auguro per te che non sia così;
c) Sei prevenuta e condizionata, se me lo permetti, anche se forse non te ne rendi conto. Hai l’incubo, come moltissime altre donne, di “sentirti usata” (e questo è un vecchio retaggio che oggi è ulteriormente rafforzato dai condizionamenti dell’attuale sistema. Chissà perché gli uomini non si sentono quasi mai “usati”).
Pensi che il “sesso ludico” comporti necessariamente una relazione superficiale. Ma chi l’ha detto? L’essere persone superficiali o profonde non c’entra nulla con il sesso e con la possibilità di viverlo più o meno liberamente. Se una persona, uomo o donna che sia, è superficiale o profonda, è conseguente che questo sarà il suo modo di porsi, indipendentemente da come vive il sesso. Né tanto meno questo significa che chi pratica il sesso ludico non possa essere in grado di viversi una relazione più profonda e impegnativa mentre quelli che non lo praticano sarebbero più capaci di farlo. Mi sembra un modo di ragionare molto stereotipato, non credi?
Non riesci a mio parere, a vivere una relazione appunto “giocosa”(che non significa superficiale) e disinvolta con il sesso, proprio perché lo carichi di significati altri e fuorvianti. Altrimenti non ti porresti il problema del “senso di vuoto”, di “rapporti deprivati del valore della relazione umana”. Anche in questo caso quest’ultimo genere di rapporti può darsi in ogni ambito, non solo in quello sessuale. Ho incontrato frotte di donne superficiali che non ti lasciavano nulla(o poco) indipendentemente dall’averci fatto del sesso o meno. In egual misura ho conosciuto donne più “impegnative” con alcune delle quali ho fatto sesso. Non con tutte, ovviamente. Ma questo non ha cambiato nulla, non vedo cosa c’entri con la possibilità di vivere il sesso in modo sereno e libero che non significa andare tutti i giorni con dieci uomini diversi ma semplicemente farlo quando se ne ha voglia, con chi se ne ha voglia senza crearsi nessun tipo di problema e/o condizionamento. Poi è ovvio che nello scibile delle relazioni umane (fra cui anche quella sessuale) tutto può succedere. E non è affatto detto ( e anche questo è un luogo comune) che la via sessuale sia quella più importante. Anzi. Ragione di più per viversela serenamente, senza caricarla di significati che non ha e che artificiosamente le sono stati ipocritamente attribuiti. E qui il discorso si farebbe estremamente complesso e lungo…e già lo è troppo, come vedi;
d) Una donna che abbia vissuto una sana e libera vita sessuale, a 60 anni, non dovrebbe neanche avere più di questi problemi, dovrebbe avere la testa occupata in altre faccende e se ancora la sua principale ragione di vita è il sesso vuol dire che non è molto equilibrata e che ha sbagliato qualcosa nella vita… Varrebbe anche per un uomo, sia chiaro. Ciò non toglie ovviamente, che anche in età matura non si abbia il diritto di vivere la vita sessuale, magari con i propri coetanei e, perché no, anche con persone più giovani, non è affatto escluso;
e) Vale lo stesso discorso del punto d) voi intanto pensate a farlo il “sesso ludico”, invece che a fare solo chiacchiere. Questi sono problemi che affronteremo in seguito…intanto provvedete e poi si vedrà…
e 2) gli uomini sposati vanno con altre donne e/o con prostitute appunto perché il sesso è un gioco e come tutti i giochi non può essere esclusivo. E’ assolutamente normale che il sesso con la propria moglie o con il proprio marito, specie quando subentrano altri fattori, venga a noia, o comunque perda inevitabilmente la sua spinta propulsiva. Se tutti ce lo dicessimo invece di vivere nell’ipocrisia vivremmo molto meglio. Ma questo comporterebbe una trasformazione radicale della relazione uomo donna proprio a partire dal sesso e dall’infinito carico di condizionamenti (di cui tu stessa sei portatrice, non sei la sola, non ti preoccupare) di cui questo è stato oberato. Invece continuiamo a mettere la testa sotto la sabbia, a rimuovere e a demonizzare, di fatto, il sesso. Che trasformiamo in sesso “buono” e in sesso “cattivo”. Quello che è lecito fare e quello che non è lecito fare. E risolviamo tutto con i soliti stereotipi; la moglie mignotta, oppure il marito fedifrago, l’uomo superficiale, la donna leggera, ecc. ecc. ecc.
f) D’accordissimo con te da questo punto di vista. Ti faccio solo notare che questo punto annulla automaticamente il punto d) da te sollevato. Un punto che, guarda caso, sollevi a senso unico. Quanto dici sugli uomini nel punto f dovrebbe valere anche per le donne. Non trovi?
Fabrizio

Damien 2:22 pm - 23rd Giugno:

..e mentre noi stiamo qui a discutere, sulle logiche legate alla sessualità, il mondo continua a girare..gli uomini alpha continuano a fare e prendere cio’ che vogliono.. le donne alpha, quelle bellissime anzicheno, continuano a darla a chi ha piu’ potere, soldi e quant’altro, alla faccia delle benpensanti e dell’amore, quello con la A maiuscola che tanto vanno decantando le varie Cristina ed Eraclea, le donne beta? seguono gli schemi del sistema credendosi tutta la vita femmine alpha, parlando di “stupro” per ogni singola penetrazione, per poi vederle gaudenti in siti come Youporn ed altri.. dove si trovano non solo donne alpha (quelle che lo usano per motivi di mestiere) ma anche e sopratutto donne normali, che fanno del sesso ludico tranquillamente, e mentre il tutto scorre in un liquame di interessi e di ipocrisia, le donne beta professano la mala fede maschile, mentre si truccando, si vestono e si comportano come le piu’ disinibite donne alpha o “emancipate” che dir si voglia quando cio’ le aggrada (leggasi entrata gratis nei locali, uscita col pirla di turno che le porta a cena, al cinema e quant’altro e via discorrendo), il tutto e’ frutto di una scenica rappresentazione letta dal copione mediatico, nei fatti esse semplicemente vedono nel costante atteggiamento “da bagno maria” la sudditanza ormonale maschile, che diviene la loro emancipazione e rappresentazione di potere, denigrando in tal modi il loro “io interiore” e manifestando una aperta ipocrisia ai loro stessi obiettivi, leggasi femminismo ormai defunto come ideologia, esse inoltre mutuano comportamenti maschili, il che le rende rozze, prive della loro femminilità, e cosi prive di una propria identita e ennesime fotocopie di aitante veline atte solo ad un interesse veloce che non sia piu’di una notte o piu’ di prove tecniche di procreazione, mi domando perchè e come mai, successivamente, si lamentino del fatto che gli uomini oggi non vogliano piu’ e non sentano piu’ la necessità di un rapporto duraturo, di un corteggiamento dovuto (?), si lamentano di qualsiasi cosa, ed il tutto ha come sogget incriminato sempre e solamente gli uomini, beta si capisce, atteggiandosi a donne alpha, usando le leggi a proprio piacimento, enfatizzando un potere uterino bieco e sterile, usando la tecnica della colpevolezza maschile a priori, denigrando l’uomo beta, suo coinquilino in tale situazione sociale, esse stesse sono divenute lo strumento stesso del malessere sociale che porta inesorabilmente, sia gli uomini che le donne beta, verso l’inevitabile declino sociale odierno, ove la solitudine e’ l’unica alternativa logica ad una ipotetica relazione sterile e senza futuro, mentre ogni giorno esse si accontentano di “considerazione” e null’altro, la nostra società e’ in continuo decadimento, sessuale, legale, morale e di nascite.. e la sessualità? ci sarà sempre una “bocca di rosa” disponibile, che rende giustizia al Barnard pensiero.

Viaed 11:04 am - 24th Giugno:

Sono donna e sono favorevole al sesso ludico.
Vale anche per le donne.
Sono una bella ragazza, non ho problemi a trovarmi un “accompagnatore” , però preferisco di gran lunga pagarmene uno ed essere sicura di fare del sesso decente.
Che male c’è a desiderare il meglio?
Pagando io ho (e pretendo) la qualità: ragazzi bellissimi, fisici scolpiti e perfetti (niente culi italici altezza caviglie, o ricoperti di orrendo pelo), niente cilecche, dimensioni solitamente adeguate del membro (e non mi vengano a dire che non conta niente), durata e modalità del rapporto più che soddisfacente (pago per i miei orgasmi, non mi devo occupare dei suoi). Non devo prenderlo nel culo o in bocca per compiacerlo, visto che lui è lì solo in mia funzione.
E sapeste quante sono le donne che ricorrono agli gigolò…e non solo per uscirci a cena.
Solo che la maggior parte lo nega ipocritamente.
Nè ho viste di brave findanzatine ad aspettare il proprio turno dal bel puttano. O di mogli e madri irreprensibili…che non vedavano lora di farsela col bel ventenne mulatto.
Colleghe “casa e chiesa” che di nascosto mi chiedono numeri di telefono e indirizzi, tariffari e prestazioni.
Quindi, ragazze, smettiamola di fare le santarelline.

Icarus.10 2:44 pm - 24th Giugno:

Non so l’utente Viaeid sia un troll o meno, di sicuro non ha capito o ha frainteso il significato Sesso Ludico: il sesso ludico non significa necessariamente fare sesso a pagamento, ma invitare le donne, nel corteggiamento sessuale, a porsi e a dichiararsi senza condizionamenti culturali, morali o religiosi, e quindi a non aspettare che necessariamente si faccia avanti prima l’uomo.
Da notare come questa Viaeid rifiuti gli uomini “normali” per andare a cercarsi il gigolò dal “fisico perfetto” e “senza peli”(bleah..modello di maschio femminilizzato). In poche parole, lei nella scelta del maschio, usa una selezione spietata, al punto dal voler rifiutare di far sesso con chiunque se non confacente con determinate caratteristiche fisiche “d’elite”(secondo i canoni mediatici, eh), e quindi solo con gigolò e simili lei si concede.E’ come se un uomo si rifiutasse di fare sesso con chiunque a mano che non trovi una velina o simile. Assurdo!!!!
Ripeto, se non è un troll, il suo giudizio sul suo modo di intendere la sessualità uomo-donna, lo trovo estremamente negativo, oltre che vagamente razzista.

Leonardo 3:09 pm - 24th Giugno:

Viaed: Santerelline?? quelle hanno un vitalizio natural durante.
Lui era basso: Little Joe, ma ce l’aveva lungo, e faceva marchette sia a donne che uomini:
http://t0.gstatic.com/images?q=tbn:BhjIX6KIx-SqKM:http://www.warholstars.org/warhol/warhol1/andy/warhol/can/warhol/joe.jpg

Damien 3:39 pm - 24th Giugno:

Caro Icarus, per come la vedo io, il troll o la troll che dir si voglia, conferma indirettamente quanto asseriamo, ovvero che le donne si CONFORMANO ai dettami mediatici imposti dal SISTEMA ed alle linee di pensiero del potere dato dalla sudditanza vaginale, nello specifico, non si peritano di attuare una precisa scelta nel momento di fare sesso ludico, sempre e comunque dettata non per il sesso fine a se stesso, ma peri piu’ disparati tornaconti, talvolta per fini meramente economici vedi i vari siti porno, le varie inserzioni di massaggio e quant’altro si possa trovare, senza contare che possono scegliere la professione sessuale esentasse, o per mero fine di appagare le proprie libertà uterine, un esempio i vari locali di scambisti, i cuckold e via dicendo; Come possiamo quindi non recriminare ed obiettare dinanzi ad alcune presenze femminili che, in buona o cattiva fede, vengono qui arguendo mille ed una motivazione a difesa del fatto che una donna non potrà mai fare sesso ludico, come auspicato dal Barnard pensiero, per i piu’ disparati motivi…(ma per piacere..) – ad oggi in italia possiamo dire che esiste una “poligamia di fatto” – , la seconda analisi mira a scoprire come esse, sistematicamente, tendano a gestire la loro sessualità, NASCONDERE la loro necessità sessuale, denigrando il maschio come porco, maschilista, egoista e quant’altro resta sempre il primo imperativo del coro femminile odierno, dietro questo “scudo”, che poggia su solide basi di vecchie castrazioni di varia natura (sociale, culturale, religiosa e quant’altro), esse sanno ormai come gestirsi sessualmente e possono benissimo godere della loro esigenza sessuale alla bisogna, facendosi pagare in maniera diretta (come nel caso specifico della prostituzione in generis) o indiretta, obbligando l’uomo beta ad una corte dovuta, con relativa “rapina” perfettamente legalizzata del dover offrire cene, ingressi, bevute e quant’altro, il problema risiede nel fatto che questa sudditanza, questa vera e propria rapina, nel tessuto sociale, risulta perfettamente lecita e digerita dagli stessi uomini – o per meglio dire ometti e/o zerbini – che non si rendono conto di quanto siano emancipate le loro ambite “prede” non sapendo che le cacciatrici sono proprio loro.. cacciatrici di dote, o di pisello grosso, prestazioni e quant’altro possano cercare, arrivando persino a decidere il tipo di sessualità voluta, in barba a tutti i concetti biechi e beceri imposti agli uomini, beta si capisce.. ed il bello caro Icarus e’ che chi attua tali metodiche non sono solo chi se lo puo’ permettere (90-60-90) ma purtroppo la moltitudine delle donne beta, che le vedi abbandonare ogni altro valore per vestire i panni emulati delle superfighe da copertina, anche se hanno le panciere e i collant all’ombellico, senza contare che gli anni in piu’ non sono mai un problema, Il maquilage le rende quasi sempre sessualmente sempre desiderabili, ed anche nei casi disperati ci sarà sempre un ometto che le delizierà di considerazione, dandole il lusso di atteggiarsi a figa alpha e pretendere come tutte le altre, gli anni sulle spalle sono parecchi? nessun problema, il bisturi fa miracoli, ma senza dimenticare che, se hai una figa, ti puoi permettere questo ed altro.

Marco Pensante 4:21 pm - 24th Giugno:

Vorrei solo sottolineare un elemento che mi ha colpito in questa e varie discussioni sul sito, e cioè la piena e perfetta conferma di quello che un interessante (anche se controverso) blogger americano che scrive con il nom de plume di Ferdinand Bardamu ha definito “l’Eterno Solipsismo della Mente Femminile”. Vale a dire, a prescindere che il commento sia breve o lungo, intelligente o meno (stupido in pochi casi), faccia progredire o regredire la discussione, ecc., cioè, indipendentemente dall’effettivo contenuto del commento:

Commentatore uomo: La storia, l’umanità, i comportamenti, l’economia, gli uomini, le donne, i problemi, le difficoltà, la condizione di questo e quella, cosa succede qui, la situazione là, l’autore X, l’autrice Y, qui dove sono io, là dove sono gli altri.
Commentatrice donna: Sì, è vero perché io, io, io, io, io, io, io, io, io, io, io, io, io, io, io. No, non è vero perché io, io, io, io, io, io, io, io, io, io, io, io, io, io, io.
Vocabolario.

Silver 4:32 pm - 24th Giugno:

Viaed
“Sono una bella ragazza, non ho problemi a trovarmi un “accompagnatore” , però preferisco di gran lunga pagarmene uno ed essere sicura di fare del sesso decente.”
_____
Delle due l’una: o sei un uomo o menti spudoratamente.
Personalmente propendo per la prima ipotesi.
____
Viaed
“E sapeste quante sono le donne che ricorrono agli gigolò…e non solo per uscirci a cena.”
___

Certo, come no, ce ne sono a milioni…

Leonardo 4:52 pm - 24th Giugno:

@Marco Pensante: si, io faccio qua, io faccio la, io sono qua, io sono la.
Una volta in un blog che non centra niente con queste questioni, stavo parlando di me: io, io, e una mi ha risposto: mettici che sei pure frocio!! e non avevo fatto nessun riferimento a questioni sessiste…..
Quello che ne deduco non lo dico, perché l’ho già detto in passato, e lo ha detto il primo psicanalista della storia.

Damien 6:31 pm - 24th Giugno:

@Marco pensante:

Di cosa ti meravigli?..molte donne preferiscono non capire nulla piuttosto che avere torto, e molto spesso pensano, semplicemente, di non essere riuscite ad esprimersi con sufficiente chiarezza…

Rino 10:14 pm - 24th Giugno:

“L’Eterno Solipsismo della Mente Femminile”.
Bingo. Questa prospettiva spiega anche per quale motivo le DD dubitino sempre che ci si possa interessare a qualcosa al di fuori di un movente personale. E spiega anche perché siano rarissime le DD che – ad es. – si occupano di …cosmologia. Che relazione può avere la cosmologia con la mia esperienza, con il mio vissuto?

Se a scuola si insegnassero queste verità psicologiche, quanto meglio ci si capirebbe e quanto meno si sbaglierebbe (da entrambe le parti).

RDV

Luke Cage 5:03 am - 25th Giugno:

Credere nel 2010 a parità fra i sessi raggiunta (anzi i rapporti di forza come sappiamo si sono capovolti) che le donne siano/debbano essere caste e pure e/o pretendere che non si comportino come gli uomini quando loro stesse lo desiderino è, secondo me , “sbagliato” (mi riferisco alla scelta di andare con gigolo e/o adottare criteri selettivi meramente estetici…).
Il punto è l’ipocrisia del contesto in cui si realizza la libertà di LEI di scegliere come esprimersi e comportarsi, ipocrisia protetta e sostenuta ahinoi da molti uomini in maniera inspiegabilmente masochista.

Lu 11:52 pm - 25th Giugno:

Vi trovo su Repubblica, e d’istinto mi avete incuriosito: dei maschi, sedicenti di sinistra, che sembrerebbero invitare le donne a riprendere in mano il femminismo e tornare a rivendicarne concetti e valori: che meraviglia! Curiosità e, non nego, speranza di conoscere qualcuno per cui valga la pena dialogare, seriamente…. Ovvio, la provocazione di Paolo attira quasi subito l’attenzione, anche se prima vado a leggermi il manifesto e qualche altro articolo, giusto per farmi un’idea. Poi mi butto sull’aperta provocazione e scorro praticamente tutto il “dibattito”.
Che dire, passa la voglia di argomentare: se questo è porre in modo nuovo il discorso di genere, se tutto si risolverebbe in un invito a darla via per essere tutti più felici, allora tantovarrebbe a mettersi a discutere della fame nel mondo partendo dal dire che non è giusto che la ricchezza si concentri nelle mani di pochi senza proporre soluzioni ai meccanismi che portano la ricchezza a concentrarsi e di conseguenza alla fame.
Fabrizio, è inutile che ti sforzi di riportare periodicamente la discussione nei termini del confronto e della costruzione propositiva di dialogo quando tutto il blog trasuda astio e misoginia. Non ho letto un solo commento di accettazione di alcuna delle critiche che, in modo pacato o ironico o arrabbiato, vi siano state pur giustamente poste. Blandisci quelle che sembrerebbero essere d’accordo col mantra d’ordinanza (è tutta colpa di chi se la tira), ma non ti degni di prendere seriamente in considerazione la critica base di quelle poche che hanno avuto la bontà di inserirsi nella discussione: ovvero che la questione è mal posta alla radice: il sesso come merce, oggetto di un rapporto di domanda/offerta esageratamente sbilanciato. A quelle che fanno notare che il sesso non è solo questo, che è una summa di fisico, mente, emozione, progetto, nessuna risposta. Se vuoi veramente dialogare, allora fallo in senso biunivoco, non bollare di “moralismo” come troppo facilmente certa sinistra tende a fare, l’idea o la testimonianza di chi cerca di restituire una dimensione un pò più trascendente e relazionale all’atto sessuale.
Non dirò la mia opinione in merito all’oggetto del discutere per non disturbare chi sostiene che le donne partano dal proprio ego …io, io, io. Mi permetto solo una pacata critica al modo di condurre un sedicente dibattito che sembrerebbe avere la pretesa di risolvere il problema della prostituzione nel mondo (sic!).
Saluti

Fabrizio Marchi 12:40 am - 26th Giugno:

Cara Lu, nessuno di noi ha la pretesa di risolvere il problema della prostituzione nel mondo. Più modestamente la nostra intenzione è quella di riaprire la riflessione sulla questione della relazione fra i generi alla luce di quanto accaduto negli ultimi decenni, partendo ovviamente dal punto di vista maschile. E il nostro punto di vista è quello che leggi sul nostro Manifesto (il Movimento Beta), sulla Carta dei Principi, entrambi pubblicate sulla homepage, e sugli altri articoli pubblicati sempre sulla homepage del sito e nello spazio “articoli” ed “editoriali”. E’ lì che potrai evincere la nostra filosofia, il nostro orizzonte culturale e la nostra strategia. Il blog è assolutamente libero e ciascuno è libero di esprimere la propria opinione, anche coloro che non aderiscono al nostro Movimento o che la pensano in maniera diametralmente opposta alla nostra.
Mi dispiace ma credo che tu non abbia colto il messaggio dell’articolo di Barnard che va proprio nella direzione opposta a quella di cui parli tu. Quello che auspichiamo è proprio la liberazione del sesso dalle gabbie della ragione strumentale e della mercificazione a cui è sottoposto. Tu ci riproponi, scusa la franchezza, la solita solfa molto scontata “che il sesso è anche relazione, cuore, emozioni ecc. ecc….”. Ci mancava solo che te ne fossi uscita con il ritornello che il sesso non è ginnastica e che per questo basta andare in palestra e ti avremmo premiato col premio alla fantasia… Ma su…
Nessuno qui pensa che la sessualità possa essere una sola cosa eguale per tutti/e. Ed è giusto che ciascuno/a se lo viva a suo modo. Purchè sia una modalità autentica, genuina, e non uno strumento di dominio dell’una sull’altro e di contrattazione psicologicamente e concettualmente mercantile, più o meno manifesta.
Ciò detto,non è affatto vero che rispondo solamente ai commenti a noi favorevoli ignorando quelli critici. Ho sempre puntualmente risposto a tutti e a tutte coloro che sono intervenuti. Puoi verificarlo tu stessa. Non recito la parte del classico moderatore perché non me ne frega un accidente. Sono qui per discutere come tutti ed esprimo il mio parere proprio come tutti. E come tutti vengo anche sovente criticato.
Trovi che ci sia un eccesso di rabbia e misoginia negli interventi degli utenti? Può anche darsi che in parte sia vero, d’altronde è uno spazio libero ed è giusto che tutti esprimano anche i loro sentimenti più profondi. Altrimenti a cosa servirebbe? Pensi forse che il femminismo sia stato morbido nel suo manifestarsi?…E’ stato una delle manifestazioni più violente che ci siano mai state dal punto di vista psicologico e culturale.
Comunque, se ritieni che ci siano i margini per partecipare al dibattito e dare il tuo contributo sei la benvenuta. In caso contrario ti auguro la miglior fortuna.
Fabrizio

Lu 7:08 pm - 26th Giugno:

Caro Fabrizio,
sono lieta di leggere nel tono della tua risposta un atteggiamento aperto, e dunque accetto, in questi termini, il confronto.
Il testo di Paolo è volutamente provocatorio, dunque sorvoliamo sul Sesso con la S maiuscola e veniamo al concetto di “sesso ludico”, secondo voi per lo più sconosciuto alle donne.
Nulla di più falso, laddove non vi siano traumi o forti repressioni culturali, le donne ne sanno a pacchi di sesso ludico, credimi. Secondo me la questione è che per una donna “sesso ludico” significa lasciarsi andare alle proprie fantasie, ai ritmi del proprio corpo, ed è davvero difficile riuscire a farlo se l’uomo che hai di fronte (o dentro!) non riesce a comprendere e far proprie le prime, o assecondare i secondi.
Vogliamo tirare in ballo la passività femminile, vogliamo tirare in ballo la paura del giudizio, vogliamo informarci un pò di più sull’importanza tecnica dei preliminari per raggiungere l’eccitazione in una donna? Mi va benissimo che sbandieriate le ragioni del testosterone, l’urgenza della sveltina per il sano equilibrio del maschio, ma allora riconoscete anche che la donna ha bisogno di un qualche preliminare, che si crei la giusta fantasia cerebrale, altrimenti il sesso ludico per lei non esiste… tutto questo è nei manuali, nelle moderne teorie della sessuologia, lasciando cascare a terra un pò di misoginia si può accettare. Essere diversi dal punto di vista biochimico e ormonale è un fatto. Non basta cercare una via “cerebrale” per comprendersi e trovarsi a metà su questo argomento, occorre accettare la diversità.
Credo di parlare con cognizione di causa: per un periodo della mia vita ho dovuto assumere testosterone in seguito ad un intervento chirurgico all’utero; ebbene, il cambiamento l’ho percepito eccome, mi masturbavo mediamente due volte per sera, prima di poter prendere sonno, e da allora sono diventata molto più comprensiva delle ragioni del maschio, credimi.
Però utilizzare queste ragioni per spiegare almeno in parte il massiccio ricorso alla prostituzione mi pare davvero una forzatura. Se così fosse, tutti i maschi beta andrebbero a puttane, ma allora togliereste l’alibi a quei tanti maschi alfa che non si accontentano di mogli e fidanzate, che vogliono regalarsi una sveltina tra un meeting in azienda e la partita a golf, e ce ne sono tanti…
Volete inveire con quelle che “se la tirano”? Fate bene, anche a me stanno sui coglioni, ma non confondete il tirarsela con il non aver voglia di far sesso ludico con voi. Non sarà che il maschio, alfa o beta che sia, è naturalmente più attratto nei confronti di quelle che se la tirano? Quante volte siete corsi dietro ad un tacco a spillo, a una scollatura, ad un’aria da “inarrivabile”? E perchè mediamente guardate le venti-trentenni mentre oltre i quaranta le donne diventano magicamente invisibili, ancorchè attraenti, dotate di intelligenza, humour, esperienza? Lo sapete che dai quaranta alla menopausa le donne mediamente hanno decisamente più voglia di fare sesso ludico?
It’s nature, baby… più ferormoni addosso alle giovani, voi li fiutate e perdete il senno dietro di loro.
E ancora, strappate la lacrima con “l’insostenibile pesantezza del corteggiamento”, ma siamo sempre qui: it’s nature! In natura i maschi beta non scopano perchè non sanno corteggiare… siamo esseri umani, abbiamo il cervello, ma usare il cervello non significa mettere nero su bianco i propri sacrosanti bisogni e chiedere all’altra di soddisfarli cortesemente, dimostrando con la logica che una sana scopatina fa bene anche a lei! Usare il cervello significa cercare altri target femminili, affinare o almeno sgrossare un pò le tecniche di corteggiamento… qualcuna diceva provocatoriamente: che faccio, ti mando io i fiori? Ti fischio mentre passi? Ti invito al cinema…? Credetemi, sarebbe un fiasco… millenni, fantastimillenni di cultura sommati sui codici genetici non si cancellano con un appello a darla via…
Finisco, con un’ultima considerazione sul sesso ludico, riprendendo il discorso sui tempi e fantasie della donna, perchè anche per lei si possa parlare di sesso ludico: se per sesso ludico intendete la pretesa di cacciarglielo in bocca se lei invece ha voglia di altro, se non deve fare neppure una smorfia di smarrimento se improvvisamente vi si rammollisce, se le piace la sculacciata ma non che la accompagnate con un “godi, cagna!”, allora non lamentatevi se la donna non ha il vostro concetto di sesso ludico, non lamentatevi se piuttosto di rischiare di trovarsi in una di queste situazioni, si compra un bel vibratore o se ne va a Capo Verde… non dimentichiamoci comunque che c’è sempre una questione di sicurezza, di maggior forza fisica del maschio, anche del beta, e che finire a pezzi in fondo ad un pozzo non è un bel modo di fare sesso ludico.
Fabrizio, sicuramente hai capito che i miei non sono toni polemici, che ho usato immagini forti perchè forte era la provocazione, io gli uomini, soprattutto i beta, li amo. Con qualcuno di loro ho progettato e percorso pezzi della mia vita, con altri ci ho fatto sesso ludico..
Lu

Marco 7:58 pm - 26th Giugno:

@ Lu
Secondo me la questione è che per una donna “sesso ludico” significa lasciarsi andare alle proprie fantasie, ai ritmi del proprio corpo, ed è davvero difficile riuscire a farlo se l’uomo che hai di fronte (o dentro!) non riesce a comprendere e far proprie le prime, o assecondare i secondi.
>>
Nota bene: voi donne partite dal presupposto che debba essere sempre l’uomo a comprendere le vostre esigenze. Il contrario no? Veramente voi donne credete di saper soddisfare, sempre e comunque, gli uomini?

Damien 9:15 pm - 26th Giugno:

“Nulla di più falso, laddove non vi siano traumi o forti repressioni culturali, le donne ne sanno a pacchi di sesso ludico, credimi.”

Esattamente, visto quindi che viviamo nel LADDOVE ovvero in un epoca del ricatto sessuale, delle leggi pro vulva, dell’ostentare e mai concedersi, della mercificazione dei sentimenti e del corpo femminile, del farsi pagare a priori, persino nel momento della conoscenza reciproca, del retaggio culturale femminista, religioso, e quant’altro mi sia dimenticato di sottolineare, ecco che le donne ne sanno a “pacchi” di sesso ludico viziato da espedienti che sono digeriti dalla società stessa – leggasi un fine – o che il LADDOVE sia una località turistica, dove esse stesse addirittura mantengono chi se le cavalca, per poi passare alla prossima turista, e via dicendo..

“Secondo me la questione è che per una donna “sesso ludico” significa lasciarsi andare alle proprie fantasie, ai ritmi del proprio corpo, ed è davvero difficile riuscire a farlo se l’uomo che hai di fronte (o dentro!) non riesce a comprendere e far proprie le prime, o assecondare i secondi.” Direi che la lista degli elementi richiesti per il sesso ludico femminile sia un tantino riduttivo rispetto a quelle reali, basta leggere i commenti delle intervenute in questo ed in altri post, ora.. a mio avviso fate cosi, visto e considerato che proprio non vi riesce relazionarvi tranquillamente con gli uomini, non vi riesce proporvi, ve ne state li semplicemente a GIUDICARE se uno abbia o meno centrato TUTTI i necessari requisiti per fomentare le vostre fantasie erotiche atte a concedere il vostro ambito “sesso ludico”, richiedete ai vostri genitori il manuale d’uso e manutenzione personale da usare alla bisogna, lasciando un paio di ore il lui di turno per una full immersion sulla comprensione del vostro “io”, magari intanto andate a divertirvi con le vostre amiche, in fondo sarebbe troppo semplice ridefinire il tutto in maniera piu’ semplice, non ti pare? e visto che tali esigenze mutano da donna a donna, constatato che ogni donna, come ogni uomo, e’ un universo a parte, pretendere che, a colpo d’occhio, o in una sera, l’uomo sia in grado di recepire tutti questi “requisiti di base” per fare sesso ludico, immagino sia un manualone tipo divina commedia.. strano come nonostante tutto poi, ci sia sempre qualcosa che non vada bene, e inesorabilmente si venga ammoniti per far passare il belloccio che, pur non avendo studiato, e’ sempre ben gradito alla lavagna..

“Vogliamo tirare in ballo la passività femminile, vogliamo tirare in ballo la paura del giudizio, vogliamo informarci un pò di più sull’importanza tecnica dei preliminari per raggiungere l’eccitazione in una donna?” ti garantisco che quando mediamente un uomo beta approccia una donna, e’ gia’ conscio della passività femminile, ma sopratutto dei perchè, e per quanto riguarda il gidizio, come ho avuto modo di esprimermi altrove, e’ sempre la donna che GIUDICA, difficilmente il contrario! e per quanto riguarda i preliminari, non so i tuoi gusti ma io vado di “testa.. baci alla francese, carezze (con mani rigorosamente curate) baci sul collo, interno coscia, schiena, cunnilinguo, penetrazione preliminare poi regolare (a seconda di quanto “sento” lei partecipe) e poi con affondi ritmici e sempre guardandola con occhi complici/romantici/sensuali atti a farle raggiungere il piacere, non pago, riparto con le coccole per una breve pausa con parole dolci e sensuali, il resto dipende dalla voglia, dal tempo, dalla disponibilità di eventuale rapporto anale e quant’altro si possa normalmente auspicarsi.. ora.. ho elencato alcuni passi semplicemente per dire che, oltre al sesso ludico, noi in ogni circostanza ci curiamo non tanto del nostro godimento, perchè l’apice del godimento per un uomo equivale ad eiaculare, cosa che dobbiamo prolungare nel tempo, ma del VOSTRO godimento, e questo e’ un fatto, nonostante cio’.. non hai idea di quante dopo fanno una fellatio rigandoti il pene e facendotelo ammosciare! perchè da sempre l’uomo, degno di tal nome, ha sempre in mente il godimento della donna, non il proprio, nonostante cio’ molte donne oggi danno tutto per scontato, non chiedono e non notano MAI cosa farebbe realmente piacere ad un uomo e come lo fanno! altro che preliminari! a voi basta semplicemente vestirvi da “zoccole”, tirarvela e farci pagare per fare il vostro gioco sessuale, appagare le vostre voglie ed aspettative, spesso non la mollate proprio! tenendoci in un eterno “bagno maria ormonale” e quando si ha la possibilità di una sessualità ludica, spesso ci troviamo con tante fighe di legno! Tutto lo sbattimento quindi, dal semplice approccio al sesso, deve comunque essere SEMPRE PREROGATIVA E IMPEGNO MASCHILE, pena essere derisi e detestati! giudicati ometti e quant’altro che serva per reggere la caterva di contenuti che servono alo status di sudditanza!tutto ciò, tuttavia….magicamente decade quando vi sentite in una situazione minoritaria, spesso di pari passo con il classico uomo alpha, allora li si evince che la donna non e’ LOGICA, ma EMOZIONE, pertanto e’ totalmente inutile studiare tomi di uso e manutenzione, tali emozioni DEVONO essere sempre e comunque notati, capiti, interpretati, posti in essere dall’uomo! e come se cio’ non bastasse, con le tempistiche richieste! in altre parole per farvi avere una sessualità ludica, dobbiamo sobbarcarci di talmente tante nozioni che, in finale, si comprende come mai oggi una di voi vale l’altra, alla fine avete creato gli uomini che volevate, uomini che hanno creato gli anticorpi a questa becera situazione, colpiti nel loro io, nei propri sentimenti, incapaci di comprendere voi donne, hanno preferito conformarsi e comportarsi come vedete oggi, poi ci sono i beta, che si dissociano dalla massa, ma anche da comportamenti sessisti, femministi, strumentali e lontani dal Barnard pensiero.

come risolvere il tutto? proponetevi, pagate per non essere in “debito sessuale” come molte di voi amano definire il gesto galante dell’offerta del pirla di turno, argomentate non solo le vostre idee ma cercate di parlare anche del vostro uomo che avete dinanzi, buttate alle ortiche la vostra superbia, ogni retorica, preconcetto, mandare a fanculo l’interlocutore e’ sempre possibile e lecito laddove ci siano ovvie ragioni, in fondo non siete piu’ brave, furbe, disinibite degli uomini? non siete SUPERIORI ALL’uomo? o solo per cio’ che piu’ vi aggrada??… quando siete rimaste piacevolmente colpite dal vostro interlocutore, non abbiate paura a chiedergli il numero di telefono, siate padrone di voi stesse, non usate la fica come intermediario! se un uomo non versa in buone acque evitate di farvi portare al ristorante superlusso, educate l’uomo che non c’e’ bisogno di cio’ per conoscersi, per fare colpo su di voi deve levare dal cuore cio’ che prova per voi, nondal portafoglio! basta anche poco, una pizza va benissimo, e’ solo un pretesto per continuare a conoscersi.. ecco la relazione paritaria! e senza sessualita di mezzo! scendete dal vostro piedistallo vulvare! siate persone prima che donne, troverete le persone uomini, i veri UOMINI, a tendervi una mano, ed il resto verrà tranquillamente da se, i discorsi triti e ritriti che poni sono solo aria fritta, là fuori il mondo gira diversamente, ed a giudicare dai pensieri delle intervenute, ancora per molto tempo.

Luke Cage 10:25 pm - 26th Giugno:

@Lu
Qui non è intenzione di nessuno fare di tutt’erba un fascio.
Non mi pare neanche che qui si stia sostenendo che le donne debbano adeguarsi alle fisime sessuali maschili.
Lu,tu credi che il tuo modo di ragionare, solo perchè è in parte condivisile, sia il modo di ragionare della maggior parte delle donne : ti sbagli clamorosamente e ti consiglio di leggere gli interventi di altri utenti del tuo stesso sesso per intuire su che lunghezza d’onda sono sintonizzate le donne, altro che misoginia (mai sentito parlare di misandria?).
Prova e leggere quel che scrive una certa Lasam che ci viene a dire che la castità – rigorosamente maschile,ovvio – dovrebbe essere una scelta accettabile pena l’esser tacciati di “ragionare con il pisello” oppure la caritatevole Lavinia che ci propone nientemeno che il suo cane (ahhhh…la sensibilità e l’empatia femminili).
Mediamente, al contrario di quanto tu auspichi, le donne sono centrate sulle proprie esigenze/dictat/desiderata e contano sul fatto statistico che pur di scopare sarà sempre l’uomo a “piegarsi”.
Se non si accetta questo realtà ci ritroviamo ad ignorare i presupposti su cui si basano gli interventi di Barnard e che rispecchiano la realtà della maggior parte degli uomini (..che natura ha fatto diversamente rispetto alle donne).
Persino tu che sei molto sveglia rispetto alla media delle intervenute (eh sì, mi spiace ma è così per adesso) nel momento stesso in cui azzardi un analisi della questione non puoi fare a meno di filtrarla secondo le tue modalità di esperire il sesso, palesando la vecchia storia di un sesso di seria A (con sentimenti,intesa etc.) e un di serie B (una botta e via).
La questione dal punto di vista degli uomini non – si – pone – neppure.
Se io vado in una regione africana afflitta dalla siccità a suggerire di bere Gatorade perchè “contribuisce al riassorbimento dei sali minerali utili all’organismo” probabilmente non avrei capito che la scelta di che cosa bere per gli abitanti del posto viene dopo la scelta di bere e basta.
Qui il fatto grave non è chi se la tira e chi non se la tira : è il fatto che le donne TUTTE gestiscono la questione sedute su un piedistallo, brutte, belle,magre, grasse,quarantenni,ventenni.
E se non sono soddisfatte di quel che passa il convento, come scrivi tu, Capo Verde è dietro l’angolo (tanto vale rivolgersi a chi letteralmente “muore di fame” no? ).
Sul fatto che certi meccanismi siano immodificabili a me sembra più un auspicio da parte tua che una cosa effettivamente impossibile. Questo movimento si prefigge una rivoluzione culturale che il femminismo ha finto di perseguire per in realtà ristabilire una società basata sulle disparità in cui il grosso mangia il piccolo e gli fotte pure la (potenziale) compagna.
Quest’ultima poi generalmente può decidere con chi scopare e con chi “fare sul serio”,potendo scindere le due cose,mentre l’uomo deve cercare di coniugare due esigenze contemporanemente (ricorrendo spesso all’inganno) perchè costretto dalle donne che da una parte non vogliono sentirsi usate , dall’altra non si fanno riguardi di usare i partner (poi ovviamente “gli uomini sono tutti stronzi”).
Apprezzabile comunque il tuo intervento.
Ti ringrazio per aver contribuito e torna pure a trovarci se dovessi cominciare a notare degli aspetti a cui non sei abituata a fare caso quando ti ricapiterà di assistere a certe dinamiche.

Lu 9:49 pm - 30th Giugno:

“voi donne partite dal presupposto che debba essere sempre l’uomo a comprendere le vostre esigenze. Il contrario no? Veramente voi donne credete di saper soddisfare, sempre e comunque, gli uomini?”
Marco, non credo che si possa generalizzare in questo modo: mai detto di sapere come soddisfare un uomo in senso lato. Sul come soddisfarlo a letto, credo di aver acquisito una discreta esperienza con gli anni, modestamente, ma non stiamo a fare approfondimenti , che poi qualcuno dice che le donne la buttano sempre sull’ io, io, io… Sarà allora una tendenza maschile quella di generalizzare sempre tutto e fare di una frase avulsa dal contesto (un contesto di fantasie erotiche), una legge valida in qualunque campo. Mi pare che la discussione fosse nata dal motto “datela via anche la prima sera senza fare troppe storie, e staremo tutti meglio”. Il mio messaggio, sempre partendo dall’esperienza personale, in proposito, era piuttosto semplice, e cioè che l’approccio al sesso ludico in una donna non avviene perchè durante un incontro con un uomo molto spesso sente il bisogno di scoparselo, ma avviene se durante quell’incontro (anche il primo), scatta un qualche cosa che le accende una fantasia, si sente a suo agio, non percepisce l’altro come una minaccia, e si lascia andare. Tutto qui.
Non discuto sul fatto che nove volte su dieci ciò non avvenga, che siano necessari più incontri per andare in porto o che non si vada in porto affatto.
Però non comprendo chi come tanti di voi dice che il 99% delle donne non la dà per partito preso per poter ricevere qualcosa in cambio. Questo non lo accetto, magari vivo in una bolla di sapone, non lo so, ma mi risulta che in Italia il 40% delle donne adulte lavori fuori casa, il resto per lo più faccia la casalinga, sicuramente qualcuna farà la mantenuta e se la porta a spasso tirata a lucido.
Ma tutto sto presunto “do ut des” mi pare davvero una forzatura, e, perdonate, ma ha il sapore amaro e ringhioso di chi colleziona due di picche…
Ma voi sapete quanti maschi sono ben contenti di avere accanto una che “la porta alta”? Alfa o beta, decidetelo voi, io so solo che sono in tanti che amano esibire in società la moglie-gioiello e poi magari vanno a puttane in pausa pranzo.
Ne conosco tanti, ma non mi permetto di dire che tutti gli uomini sono così, mentre in questo blog mi pare che la tendenza generalista sia davvero diffusa. Il commento di Damien alle mie parole è abbastanza significativo.
Non ribatto Damien, perchè non ho la forza di rileggerti una seconda volta (tu lo hai fatto? Se si forse ti saresti accorto che perdi il filo e salti di palo in frasca una riga no e due si). Mi permetto di sdrammatizzare dicendo che sarei ben felice di conoscerti, se non stai mentendo sul tuo modo di fare i preliminari….smile
Apprezzo invece il commento di Luke Cage, che ha colto il senso del mio intervento.. grazie Luke, per la disponibilità a comprendere il mio punto di vista.
Forse hai ragione, non conosco bene le donne. Conosco alcune donne, quelle che mi stanno intorno e con cui condivido il lavoro o l’amicizia, ma ti dirò che fatico a intravvedere nelle loro azioni, nel loro sentire, nel loro amare gli uomini, tutto questo tendere ad uno scopo con l’unico mezzo, quello che sta tra le cosce. Quelle che sono cresciute con me sono le figlie delle femministe, sono quelle che dovevano dimostrare di essere brave come i maschi sul lavoro, mogli perfette e madri esemplari. Mentre ai maschi si dava un solo imperativo categorico, ovvero: vai e diventa manager, alle donne se ne davano ben tre… e costoro si sono sbattute per arrivare dappertutto. Tante non ce l’hanno fatta, ed almeno uno dei tre obiettivi è fallito; tra quelle che sembrerebbero avercela fatta, molto spesso ci sono dietro donne esaurite, stritolate dai doveri, topolini nella ruota che corrono corrono e non sanno più dove vanno…
E poi c’è anche chi, ricca o povera o arricchita, è nata zecca, o è stata educata a fare la zecca, o ha trovato comodo fare la zecca. Ebbene, queste per me non sono donne. Ma non accetto che ci definiate tutte zecche.
Per concludere, un’ultima cosa su natura e cultura. L’uomo è cultura che si innesta nella natura; credo fermamente nel potere della cultura, ma vorrei domandarvi se davvero ritenete possibile e saggio che un’azione culturale sovverta leggi naturali che si sono tramandate per decimillenni nel nostro codice genetico. In parte ciò sta già avvenendo:lo sapete che tra gli adolescenti sembrano essere le ragazze a scegliere nel branco dei maschietti? Le mie amiche madri mi raccontano delle figlie che se li contrattano: bimbe che a 10 anni sono già sviluppate e che la cultura dominante tira su col messaggio che per essere fighe devono al più presto fare un pompino ad un ragazzotto qualsiasi, ragazzine che a 13-14 anni comprano le riviste da teen-agers e ci trovano articoli che titolano “il sesso anale fa male?” Non sono frottole, è la realtà…
Siete davvero convinti che sia meglio una società di donne-tigri, che fanno a pugni tra loro per chi deve essere la “padrona” del bello della classe?
Non credo che sia questo ciò che auspichiate, mi pare che vogliate donne più “democratiche” nella scelta del partner, donne che lascino da parte il naturale istinto a darla volentieri al maschio alfa (perchè è di questo ciò di cui in realtà ci state accusando: non di non darla generosamente a tutti, ma di darla generosamente solo ad alcuni) per lasciarsi convincere dal buon senso che è molto più saggio ed appagante darla al maschio beta.
Fossi in voi lascerei stare le categorie alfa e beta, lascerei stare il rancore e guarderei al futuro: il mondo è pieno di uomini bruttini da 1000 euro al mese felicemente accompagnati, così come è pieno di donne affascinanti, single ed ampiamente autosufficienti come me che da mesi non beccano uno straccio d’uomo e prendono sonno consolandosi con un buon vibratore! A proposito, buona notte.. smile

Fabrizio Marchi 12:19 pm - 1st Luglio:

“Ma tutto sto presunto “do ut des” mi pare davvero una forzatura, e, perdonate, ma ha il sapore amaro e ringhioso di chi colleziona due di picche…” (Lu).
Il tuo intervento, cara Lu, potrebbe serenamente riassumersi in questa frase che, direbbe il nostro amico Damien, conferma ancora una volta la tesi del “clone”.
Alla fin fine il succo è che dietro alla nostre analisi c’è un gruppo di “sfigati” a cui non la danno mai…Da qui la nostra necessità di celare e di giustificare innanzi tutto a noi stessi prima ancora che agli altri la nostra miseranda condizione, addirittura attraverso la elaborazione di un complesso teorema sociologico-politico-culturale. Insomma l’ennesima versione dell’ “etica del risentimento” di nicciana memoria. Se sapesse il Nostro quello che avrebbe combinato e soprattutto in bocca a chi sarebbero finite le sue considerazioni e in che modo sarebbero state utilizzate, chissà se le avrebbe mai concepite! (o forse lo sapeva ed era proprio ciò che voleva?…Non lo sapremo mai…).
Però poi chiudi il tuo post dicendo:” Fossi in voi lascerei stare le categorie alfa e beta, lascerei stare il rancore e guarderei al futuro: il mondo è pieno di uomini bruttini da 1000 euro al mese felicemente accompagnati, così come è pieno di donne affascinanti, single ed ampiamente autosufficienti come me che da mesi non beccano uno straccio d’uomo e prendono sonno consolandosi con un buon vibratore!”.
Quindi noi collezioniamo due di picche perché siamo sfigati mentre tu non batti chiodo perché sei talmente affascinante ed autosufficiente che trovare un uomo alla tua altezza è compito troppo arduo. Meglio quindi un buon vibratore piuttosto che una mediocre scopata. E su questo posso anche concordare. Da tempo prediligo di gran lunga andare al cinema, leggere libri, giocare al calcetto, tirare di boxe, andarmene al mare, stare nella natura, trascorrere il tempo con i miei amici, partecipare ad eventi filosofici o culturali, piuttosto che fare sesso con donne insignificanti e noiose sotto ogni profilo.
La domanda però sorge spontanea:”Se il mondo è pieno di uomini bruttini che guadagnano 1000 euro al mese e che “trombano” di santa ragione, chi sono allora gli “sfigati”?…
Va bè, andiamo avanti e proviamo a confrontarci “seriamente”. Ho detto proviamoci, non è detto che ci si riesca…
Se tu avessi visitato con un minimo (ho detto un minimo, non un massimo) di attenzione il nostro sito e avessi letto gli articoli ivi contenuti, non porresti il problema nei termini in cui lo poni. Quando, forse, lo farai, noterai che quando parliamo di “do ut des”, cioè di scambio mercantile, lo facciamo SEMPRE aggiungendo al concetto espresso altri tre avverbi: culturalmente, concettualmente, psicologicamente. Puoi verificarlo tu stessa.
Cosa significa questo? Significa che quando parliamo di logica di scambio non ci riferiamo ad una mera contrattazione commerciale (magari lo fosse, il “gioco” diventerebbe evidente e crollerebbe tutta l’impalcatura così intelligentemente architettata…) ma ad un processo estremamente più complesso e sofisticato.
Le donne, nella loro grande maggioranza, questa la nostra tesi in estrema sintesi, hanno interiorizzato i “valori” e le logiche del sistema dominante fondato sulla ragione strumentale e mercantile. In altre parole, e questo è stato un vero e proprio “capolavoro” di ingegneria sociale e psicologica, le categorie dell’”economico” sono penetrate, attraverso meccanismi di condizionamento altamente pervasivi e sofisticati, nella psiche e nella sfera più intima e profonda degli individui, in questo caso degli individui di sesso femminile (naturalmente ciò vale anche per gli uomini ma in altri ambiti). Di conseguenza i concetti di “valore d’uso” e di “valore di scambio” non sono più solamente categorie economiche nel senso proprio del termine ma sono diventati veri e propri archetipi dal punto di vista psicologico e culturale.
Dalle stelle alle stalle, così forse ci capiamo meglio, il paradigma, o meglio il procedimento mentale (femminile in questo caso) è questo:“Vado con il top manager piuttosto che con il divo del cinema? Allora significa che valgo (interiorizzazione del concetto economico di “valore” applicato alla sfera psichica). Vado con l’impiegato delle poste da 1200 euro al mese e anche bruttino? Significa che non valgo”.
Come vedi c’è una cesura, o meglio un passaggio fondamentale, rispetto alle epoche trascorse, dato dal concetto di valore di mercato applicato come una sorta di microchip (passami l’esempio molto banale) al foro interiore e più profondo delle persone (sempre delle donne in questo caso, gli uomini sono sottoposti ad altri condizionamenti). Quindi, tornando al procedimento psicologico, “Vado con l’industriale, con il professionista o con il calciatore (o con qualsiasi altro uomo appartenente alla categoria dei maschi alpha dominanti) non solo e non tanto perché sono dei “buoni partiti” e mi garantiscono una vita agiata, la villa al mare, l’appartamento ai Parioli, i camerieri filippini, la tata, la baby sitter e una carta di credito illimitata ma perché questa condizione è la conferma, la prova del nove del mio “valore”.
Ma di quale valore stiamo parlando? Appunto del valore di mercato. Ma se parliamo di valore di mercato parliamo di merce, di proprietà. E noi sappiamo che né l’una né l’altra si DONANO, ma si investono o tutt’al più si alienano per trarne un utile, un profitto. Di qualsiasi genere. E sottolineo di qualsiasi genere.
E qui tocchiamo un altro punto che viene molto spesso sollevato da tante delle tue colleghe di genere.
Anche quando una donna, magari in buona fede, chiede sentimento in cambio di sesso, sta, in alcuni casi inconsapevolmente, agendo secondo una logica di mercato.
“Te la do ma in cambio di una relazione affettiva”, questo l’assunto, anche se a volte, come ripeto, posto in essere e agito inconsapevolmente. Ma il meccanismo è il medesimo.
L’esatto contrario quindi del dono, della spontaneità e della reciprocità.
E veniamo al terzo punto che tu stessa hai sollevato e che riemerge puntualmente ogniqualvolta si affronta il tema. Quanta natura e quanta cultura c’è in tutto questo? In che misura incidono rispettivamente la natura e la cultura nel determinare questa situazione?
La nostra opinione (abbiamo dedicato un articolo a questo tema dal titolo appunto “natura e cultura” che puoi trovare nello spazio “articoli” e che naturalmente tu non hai letto prima di scrivere il post) è che entrambe queste componenti siano in gioco e che non sia possibile stabilire un prius, appunto perché, come tu stessa giustamente ribadisci, gli uomini e le donne sono entrambi esseri sia naturali che culturali ed è praticamente impossibile separare i due aspetti. Noi riteniamo che su una diversità di natura ontologica che nessuno di noi disconosce, i vari sistemi di dominio che si sono succeduti nel corso della storia abbiano innestato tutta una serie di condizionamenti di ordine sociale, culturale, economico, psicologico, religioso e quant’altro, a seconda delle epoche, ovviamente, e delle specificità dei sistemi in oggetto. Spero di essere stato sufficientemente chiaro nello spiegare quali siano quelle dell’attuale sistema.
Ma a questo punto, contraddicendoti ancora una volta con estrema disinvoltura, come se nulla fosse (ma stai tranquilla, vale per quasi tutte le donne e in particolare per le femministe, quando affrontano questi temi), affermi:” Per concludere, un’ultima cosa su natura e cultura. L’uomo è cultura che si innesta nella natura; credo fermamente nel potere della cultura, ma vorrei domandarvi se davvero ritenete possibile e saggio che un’azione culturale sovverta leggi naturali che si sono tramandate per decimillenni nel nostro codice genetico”.
Che tradotto significa:”Da che mondo è mondo sono gli uomini che sbavano dietro alle donne e sono queste che decidono a chi darla”.
Ma non si può, cara Lu, far riferimento allo stato di natura solo quando ci conviene (lo abbiamo scritto su quell’articolo, vallo a leggere…) perché a questa banalissima considerazione gli uomini potrebbero obiettare con un’ altrettanto banale affermazione:”Ah sì, e allora siccome da che mondo è mondo è il più forte che comanda (non esiste legge più naturale di questa “da che mondo è mondo”…), adesso tu (donna) fai quello che dico io altrimenti sono cazzi, e anche molto amari”. E invece l’umanità, tutta (meno male), ha scelto di affrancarsi da questa condizione naturale perché l’ha ritenuta invivibile.
Questo per dire che non possiamo avere la pretesa di prendere ciò che porta acqua al nostro mulino ora dall’una (la natura) e ora dall’altra (la cultura), senza cadere in macroscopiche contraddizioni. Delle due l’una. O scegliamo di stare sulla strada dell’evoluzione e quindi della trasformazione (bandiere del femminismo), e io condivido, oppure ci rifacciamo allo stato di natura, consapevoli però che di questo non possiamo prendere solo ciò che ci piace. Perché sarebbe un’operazione strumentale e anche poco seria.
Fermo rimanendo che le diversità fra i generi esistono ed in parte io per primo spero che continuino a rimanere perché in caso contrario vorrebbe dire che abbiamo imboccato una strada ancora tutta da scoprire e sicuramente abbastanza inquietante. Ma questo è un altro discorso. Se siamo per l’eguaglianza (e noi lo siamo) e la parità fra i sessi è evidente e conseguente che non si può rimanere entro determinate logiche. Questo o lo capiamo, oppure facciamo finta di non capirlo. Io propendo per la seconda ipotesi.
Fabrizio

Icarus.10 1:41 pm - 1st Luglio:

“così come è pieno di donne affascinanti, single ed ampiamente autosufficienti come me che da mesi non beccano uno straccio d’uomo e prendono sonno consolandosi con un buon vibratore”(LU)

Allora, Lu. Innazitutto, trovo abbastanza volgare scendere in certi particolari, cioè sul fatto che tu ti masturbi con il vibratore. Non ce ne importa.Se non trovi nessun uomo è perchè evidentemente cerchi il “figone” secondo i canoni mediatici, ma non avendolo ancora trovato, preferisci masturbarti con il vibratore anzichè far sesso con uomini “non fighi”. E’ impossibile che se sei bella, nessun uomo ti cerchi per una relazione sessuale.Sei tu che dai due di picche ai tuoi corteggiatori, non sei tu a prendere due di picche. Per ciò non barare, cara Lu. Noi uomini, invece, ci accontentiamo lo stesso di una donna non avvenente. Voi donne, no. Questa è la differenza tra noi e voi, e questa differenza non vi porta onore, cara Lu. Cambiate: non abbiate timore di accettare una proposta da un uomo che non rientri nei canoni diffusi dai media.

Luke Cage 3:42 pm - 1st Luglio:

@Lu
Per chiarezza aggiungo solo che quanto (ti) ho scritto non è dettato da rancori o frustrazioni quanto da una constatazione della realtà che, come oramai vado ripetendo (mia opinione personale) , difficilmente può essere condivisa anche dalla più smaliziata delle donne (subentrano meccanismi inconsci,necessità di giustificare l’adeguamento a modelli relazionali percepiti come naturali e immodificabili,in altri casi subentra la malafede o un atavica rivalsa..).
Prendo atto, a riprova di quanto ho appena scritto, che se sollevi gli occhi e ti guardi attorno vedi una realtà radicalmente diversa da quella che vedo io (ragazzine a caccia di ragazzi,donne affamate e mai sufficientemente appagate,uomini beta in camporella..) quindi è impossibile confrontarsi se non esclusivamente per prendere atto della distanza siderale che separa i nostri universi (maschile e femminile,paradossalmente mai così lontani..).
Sarebbero solo vuoti esercizi retorici che potremmo risparmiarci per dedicarci a pratiche più…ludiche.Good vibrations!

Alessandro 3:56 pm - 1st Luglio:

Da quando Fabrizio ha inviato la lettera alla Aspesi le presenze femminili nel sito-blog sono cresciute e il livello di educazione e di cultura che hanno espresso è di caratura decisamente superiore a quelle delle Dorotee, Lameduck, Chiare di notte, che prima hanno ironizzato pesantemente sul sito-blog e sui suoi partecipanti per poi venire qui a fare le vittime innocenti. Aggiungerei anche l’ipocrisia degli esponenti di femminile plurale, tipicamente femminista del tipo: te lo voglio mettere nel “didietro” però con il sorriso sulle labbra. Ciò non toglie che nascano molti equivoci e malintesi anche con le più apprezzabili partecipanti attuali al dibattito. Secondo me occorre ricordare che quando si parla di donne non si sostiene che tutte le donne si comportino in una certa maniera, ma che la maggioranza lo faccia. Che la maggioranza delle donne italiane e non solo abbia un rapporto con l’altro sesso, nonostante tutte le affermazioni contrarie, di stampo “economico”, cioè l’attrazione rappresentata dal potere e dalla ricchezza, non ci piove. Sfido un solo uomo a mettere in dubbio una simile affermazione, se è intellettualmente onesto. Certo l’attrazione nasce anche da altri fattori, il fisico statuario dell’uomo, il suo temperamento da leader, tutte “qualità” che rientrano però nella dimensione del “potere”in senso lato. E’ criticabile questo? Per noi sì. Certo non tutte le donne avranno la possibilità di accapparrarsi l’uomo alfa, alcune dovranno accontentarsi di uno dei tanti “sfigati”, ma quello che sta a monte è sempre questa visione da parte delle donne del maschile. Prevengo le possibili obiezioni affermando che qualsiasi riferimento a persone ivi partecipanti è puramente casuale. Quindi la domanda da porsi è questa: è così oppure stiamo raccontando frottole? Ognuno può dare la sua di risposta. Se sì, allora la donna o meglio la maggior parte delle donne si troveranno in prima fila nella celebrazione del potere e della ricchezza, quindi saranno strumenti di conservazione dell’attuale “sistema”, che ha in essi i suoi valori fondanti.Il cambiamento consiste invece nel rivalutare l’umiltà, la ricchezza interiore, la semplicità…noi riteniamo che le donne, o meglio la maggioranza delle donne, non stiano facendo abbastenzo in questo, meno di quanto stiano facendo gli uomini, che infatti si ammazzano tra loro per procacciarsi potere e ricchezza proprio per arrivare più facilmente ai favori femminili. L’uomo si muove quasi sempre in funzione femminile. Non sto giustificando l’uomo idiota e violento di turno, di cui le cronache ci parlano in lungo e in largo tutti i giorni, Dio me ne scampi, però su quest’aspetto le donne dovrebbero interrogarsi.
Capitolo sessualità. Secondo me concentrarsi solo su quest’aspetto, pur fondamentale, è fuorviante. Ciò che le donne hanno disimparato è proprio la dimensione del “dono”, che non vuol dire donare il proprio corpo, niente di tutto ciò, ma significa relazionarsi da pari a pari con l’altro sesso, restituendo anche ciò che si riceve; la testimonianza di Barnard, una fra le tante, calza in questo caso a pennello e purtroppo è quello un comportamento molto diffuso.
Più in generale direi che questo proliferare di neofemminismo come si trova su internet, per esempio, è secondo me uno schiaffo alla sensibilità della nuova generazione maschile, che si è fatta in quattro per avvicinarsi e comprendere il mondo femminile e che si vede rispedita in faccia come risposta di esser considerato ancora un oppressore, un violento, un denigratore delle donne, un misogino ecc..Grazie mille!
Di questo si lamentano solo gli uomini che credono ancora nel rispetto per sè stessi, la maggior parte lo ha perduto da tempo, e ne stiamo pagando le conseguenze, perchè scodinzolando, accondiscendendo sempre e comunque si finisce per creare generazione di viziati e soprattutto in questo caso viziate, secondo le quali tutto è dovuto. Niente sconti alle “colpe” maschili e femminili, questa è Parità.

riccetto 1:08 pm - 2nd Luglio:

Si ma un po di pensiero critico anche sul fenomeno della prostituzione? la “tua rumena” ti caccia balle… è vero che in romania con 100 euro si mangia mooolto piu che in italia, ma non 4 persone un mese… forse 10 anni fa era cosi ora NO.

Secondariamente, anche ammettendo che con 100 euro al mese in romania ci mangiano in 4 un mese, lei con 4 clienti al giorno fa 10.000/12.000 euro al mese… sta sicuro che di clienti al giorno ne ha almeno 6-8… fatti due calcoli e vedrai che fa la puttana perche fa i soldi (e che soldi), conosco tante rumene che mandano i soldi a casa e fanno le badanti o le cameriere e i “100 euro per far mangiare 4 persone un mese” (ma anche 200-300) li mandano senza problemi a casa…

Silver 7:32 pm - 2nd Luglio:

Lu
“Ma voi sapete quanti maschi sono ben contenti di avere accanto una che “la porta alta”? Alfa o beta, decidetelo voi, io so solo che sono in tanti che amano esibire in società la moglie-gioiello
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Lu, a quale ceto sociale appartieni? Così, tanto per sapere. E, dimmi, di quali “maschi” parli? (ah, a proposito: parli mai di “femmine”?). Trattasi forse, chessò, di semplici operai, idraulici, elettricisti, meccanici, impiegati, etc. oppure medici, ingegneri, architetti, avvocati, imprenditori, etc.?
Perché sai che c’è? Oltre a possedere un “difettoso” cromosoma Y, io provengo dal basso; consequenzialmente sono un po’ “tardo” e pertanto chiedo delucidazioni in merito…
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Lu
“e poi magari vanno a puttane in pausa pranzo.”
____
E secondo te, perché? Forse perché a loro “piace pagare le donne” ? Magari per una “questione di potere”? (Femminismo docet…)
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Lu
“Ne conosco tanti, ma non mi permetto di dire che tutti gli uomini sono così, mentre in questo blog mi pare che la tendenza generalista sia davvero diffusa.
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Il fatto che tu possa generalizzare o meno, non ha alcuna importanza, perché “la fuori” è la norma generalizzare sugli uomini. E’ normale dire e scrivere che tutti gli uomini sono tonti, cretini, imbecilli, stupidi, maschilisti, misogini, violenti, oppressori e chi più ne ha più ne metta. E non da oggi: da decenni. Al tempo stesso è la norma glorificare le donne e la loro (presunta…) “superiorità”.

Strider 8:12 pm - 3rd Luglio:

Lu
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Fossi in voi lascerei stare le categorie alfa e beta, lascerei stare il rancore e guarderei al futuro: il mondo è pieno di uomini bruttini da 1000 euro al mese felicemente accompagnati, così come è pieno di donne affascinanti, single ed ampiamente autosufficienti come me che da mesi non beccano uno straccio d’uomo e prendono sonno consolandosi con un buon vibratore! A proposito, buona notte.. smile
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La tua banalita’ e’ impressionante, benche’ la cosa non mi stupisca minimamente, dato che una donna, specie se fica, non e’ assolutamente in grado di immedesimarsi nell’ altro sesso.
Questo innanzitutto perche’ fra uomo e donna esiste un divario incolmabile, in quanto a desiderio e attrattiva sessuale, ma anche perche’ gli uomini, pur di “tirarsi su”, raccontano – e/o sono ‘costretti’ a raccontare – cazzate per tutta la vita riguardo a continue e improbabili conquiste e scopate. Di conseguenza alterano la realta’, facendo credere chissa’ che alle donne. Basti citare il “mito” del latin lover, ovvero una delle piu’ grosse boiate che siano mai state propagandate nel corso della storia.
Vado oltre ed aggiungo che, secondo me, agli uomini le donne piacciono molto di piu’ di quanto alle donne piacciano gli uomini.

maria 1:42 pm - 4th Luglio:

@strider
e’ vero che le donne non sanno immedesimarsi nell’altro sesso. provano a farlo solo se sentimentalmente coinvolte. non sono abituate a farlo e nessuno lo ha mai richiesto. le donne molto spesso tendono a ritenere gli uomini diversi da loro, ed e’ in parte sicuramente vero, ma non per sottolinearne specificita’ e peculiarita’, bensì per denunciarne l’inferiorita’. e’ vero anche che gli uomini hanno una passione piu’ spontanea e diretta per le donne in quanto tali a differenza delle donne..che filtrano..e selezionano..i loro prescelti. sul fatto che gli uomini raccontino spesso cazzate sui loro trascorsi..succede solo se l’interlocutrice..lo indirizza in questo senso, perche’ se la donna si dimostra interessata ad altro e vuole guardare oltre lo stereotipo di sempre, il suo compagno, di solito, e’ ben felice di assecondarla. non credo che ci siano colpe precise da attribuire; io ho sempre vissuto le mie relazioni pensando di avere difronte a me una persona unica..e non sono mai stata smentita.

maria 2:25 pm - 4th Luglio:

forse io commetto un errore: do per scontato che si e’ tutti d’accordo sul fatto che per millenni (cioe’ fino a ieri..praticamente) le relazioni tra uomini e donne rispondevano a logiche sociali, religiose e di potere che tutto prevedevano tranne spontaneita’ e sincerita’. oggi non e’ piu’ così..ma i cambiamenti di questo tipo non possono essere repentini e automatici. scegliamo di sposare chi vogliamo, di amare chi ci piace..solo da poco, troppo poco tempo. ci vorra’ tempo, sicuramente, ma nulla restera’ per come lo conosciamo. per questo tendo a vedere il gioco della relazione in un’ottica assolutamente privata e personale..ricordo bene le mie nonne..anche nelle educazioni piu’ tradizionaliste e bigotte..non esortavano a comprendere..semmai a sopportare, non a condividere ma a..compiacere..ci possiamo svegliare, all’improvviso, tutte pronte a fare quello che culturalmente non ci e’ mai stato propinato?..no, non lo credo.

Strider 11:57 pm - 4th Luglio:

maria
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sul fatto che gli uomini raccontino spesso cazzate sui loro trascorsi..succede solo se l’interlocutrice..lo indirizza in questo senso,
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No, non e’ cosi’.
Gli uomini raccontano frequentemente cazzate, riguardo ai loro trascorsi, perche’ indotti a farlo sia dagli altri uomini – notoriamente schiavi delle femmine; soprattutto in una societa’ mammista come la nostra – sia dalle stesse donne, che non tollerano minimamente i cosiddetti “sfigati” (al tempo stesso, pero’, sono estremamente comprensive verso le “sfigate”, perche’ in questo caso tendono ad addossare le colpe agli uomini…)
Ci sono aspetti della propria vita, del proprio vissuto, che un uomo occulta, ed e’ costretto ad occultare, per tutta la vita. Infatti, contrariamente a quanto si racconta, le femmine sono molto piu’ libere di essere se stesse.
Gli uomini no, non possono. Non ancora.

Retiarius 6:22 am - 5th Luglio:

@maria
Poi tu citando il solito discorso culturale,deresponsabilizzi la singola persona l’individuo con la sua emotività……

“ci possiamo svegliare, all’improvviso, tutte pronte a fare quello che culturalmente non ci e’ mai stato propinato?..no, non lo credo.”

Che vuol dire questa frase?…..In quanto esseri umani siamo dotati di empatia e coscienza cioè la capacità di immedesimarci nel prossimo.La cultura è tutto? siamo tornati alla biologia di Lysenko?

“e’ vero che le donne non sanno immedesimarsi nell’altro sesso. provano a farlo solo se sentimentalmente coinvolte”

In questa tua frase invece ti do ragione.

“e’ vero anche che gli uomini hanno una passione piu’ spontanea e diretta per le donne in quanto tali a differenza delle donne..che filtrano..e selezionano..i loro prescelti.”

Anche questo è vero ed affonda le radici nella biologia(Darwin lo hanno letto le femministe?) non nella cultura.Una donna generalmente è interessante per un uomo semplicemente perchè donna,un uomo perchè deve avere caratteristiche di un certo tipo fra cui la dominanza.

Alessandro 8:44 am - 5th Luglio:

Strider: Ci sono aspetti della propria vita, del proprio vissuto, che un uomo occulta, ed e’ costretto ad occultare, per tutta la vita. Infatti, contrariamente a quanto si racconta, le femmine sono molto piu’ libere di essere se stesse.
Gli uomini no, non possono. Non ancora.

Verità assolute

lasam 10:42 am - 5th Luglio:

assurdo..non ho mai detto che la castità debba essere esclusivamente maschile ne tantomeno che se uno nn la pratica ragiona col pisello. non lo penso e nn l’ho detto, era una provocazione la mia in risposta ad un’affermazione di nn so più chi. ma evidentemente io e luke parliamo proprio 2 lingue diverse.
appoggio assolutamente gli interventi di Lu…li condivido in pieno.

Fabrizio Marchi 11:03 am - 5th Luglio:

Cara Lasam, appoggi e condividi completamente gli interventi di Lu, la quale però si è ben guardata (o forse semplicemente non ha più visitato il sito o gli è sfuggita la mia risposta, non posso saperlo) dal rispondere alla mia replica al suo commento. Visto che anche lei, mi pare, non vorrei sbagliarmi, era una di quelle che si piccava di non aver avuto risposta…
Fabrizio

lasam 5:08 pm - 6th Luglio:

Fabrizio, sul discorso della natura hai ragione, nn si può attaccarsi ad esso solo per certe cose ed altre no, ma Lu diceva appunto che probabilmente ci vorrà molto tempo, e nn che fosse giusto e quindi da non modificare.
Invece sul discorso che fai a proposito del darsi valore che secondo te una donna ha…cioè valgo se il mio uomo è di un certo tipo, e nn valgo se lo scelgo di un altro…bè…se la maggioranza delle donne pensa questo allora davvero siete e siamo messi/e male. Ognuno vale per se, e l’idea che davvero una donna si da valore a seconda del valore che lei stessa e una certa società, o una certa mentalità danno all’uomo “arrivato”(tanto per farla breve) mi fa tanta pena.
Se davvero le donne hanno di se stesse questa scarsa considerazione…siamo lontanissimi da un progresso personale, umano, che invece sarebbe auspicabile in un mondo dove il progresso tecnologico avanza a passi da gigante( facendo danni fra l’altro, che pagheremo tutti, in primo luogo la terra).
Però devo confessare una cosa…che probabilmente vi da ragione…faccio sesso ludico, non chiedo nulla in cambio, ma da sola, dopo, piango…perchè nonostante sia tutto bellissimo e anche io nn vorrei davvero un rapporto fisso, mi manca qualche cosa. Questo se voi uomini non lo provate mai allora un pò vi invidio…riuscire ad essere totalmente uniti nella passione, scambiare una parte cosi intima come la sessualità…e poi non sentire un legame profondo con l’altra persona, specie se in questo scambio davvero si è entrambi appagati e liberi. Vorrei conoscerne il segreto…capire come distaccare sesso da sentimento, non so se la mia fatica a farlo ( e mi ci costringo) dipenda da me o dal mio essere donna. Scusate se cado nel personale…

lasam 9:00 pm - 6th Luglio:

Damien”come risolvere il tutto? proponetevi, pagate per non essere in “debito sessuale” come molte di voi amano definire il gesto galante dell’offerta del pirla di turno, argomentate non solo le vostre idee ma cercate di parlare anche del vostro uomo che avete dinanzi, buttate alle ortiche la vostra superbia, ogni retorica, preconcetto, mandare a fanculo l’interlocutore e’ sempre possibile e lecito laddove ci siano ovvie ragioni, in fondo non siete piu’ brave, furbe, disinibite degli uomini? non siete SUPERIORI ALL’uomo? o solo per cio’ che piu’ vi aggrada??… quando siete rimaste piacevolmente colpite dal vostro interlocutore, non abbiate paura a chiedergli il numero di telefono, siate padrone di voi stesse, non usate la fica come intermediario! se un uomo non versa in buone acque evitate di farvi portare al ristorante superlusso, educate l’uomo che non c’e’ bisogno di cio’ per conoscersi, per fare colpo su di voi deve levare dal cuore cio’ che prova per voi, nondal portafoglio! basta anche poco, una pizza va benissimo, e’ solo un pretesto per continuare a conoscersi.. ecco la relazione paritaria! e senza sessualita di mezzo! scendete dal vostro piedistallo vulvare! siate persone prima che donne, troverete le persone uomini, i veri UOMINI, a tendervi una mano, ed il resto verrà tranquillamente da se”
non fa una piega…condivido…sostengo da sempre di essere persona innanzitutto, e poi donna. in fondo non è difficile comprendersi…quello che dici è sacrosanto, lo avrei potuto dire io .:P

Fabrizio Marchi 10:09 pm - 6th Luglio:

Cara Lasam, vedo con piacere che hai modificato atteggiamento nei nostri confronti e sei anche arrivata ad esporti con notevole sincerità, senza timore di manifestare anche le tue fragilità. E questo è sempre encomiabile.
Come vedi gli Uomini Beta (una volta lo si diceva dei comunisti) non mangiano i bambini…e neanche le donne…
Bè, in fondo, relativamente al modo di vivere il sesso, ti sei data la risposta da sola. Pratichi il sesso ludico ma subito dopo averlo fatto scoppi in lacrime. Ti rendi conto? E’ come se io mi mettessi a piangere dopo aver ascoltato della bellissima musica o dopo aver passato una magnifica giornata di sole e di mare. Tutt’al più potrei piangere di gioia ringraziando il Padre Eterno, lo Spirito universale o Chi per Loro che mi hanno permesso di vivere queste emozioni. Ma non mi sembra che sia questa la ragione delle tue lacrime.
Ciò significa che nonostante i tuoi sforzi non riesci a vivere la sessualità in modo sereno e giocoso e in qualche modo sei giudice di te stessa. Se così fosse, in questo caso, potresti essere vittima di un condizionamento di derivazione religiosa. Nel senso che la tua sfera più intima e profonda è ancora convinta che il sesso debba sempre e comunque accompagnarsi ad altro. O meglio, dal mio punto di vista, la tua sfera profonda ti dice di abbandonarti ma il tuo Ego è quello che condiziona il tuo foro interiore, cioè il tuo Es, quello che vorrebbe godersi la vita ma non può o non ci riesce perché c’è quell’altro che lo marca stretto, come i vecchi stopper degli anni ’50/60…smile
Oppure, in cuor tuo, anche se inconsapevolmente, sei vittima del condizionamento della cultura dominante (ragione strumentale) e ti sembra che praticare il sesso ludico sia come “darla via”, regalarla (in realtà la cosa più sana, cioè il dono), insomma non “ottimizzarla”. Naturalmente sto parlando dal punto di vista psicologico e concettuale, non pratico…
O forse entrambe le cose insieme. E’ ovvio che devi essere tu a rifletterci.
Apprezzo comunque la tua apertura e la tua franchezza. Anche perché, in effetti, e hai ragione, quanto dici conferma le nostre teorie…smile
Bisogna lavorare su noi stessi e cercare di mettere a tacere il giudice, saperlo riconoscere e mettergli la museruola. Meglio ancora se lo facciamo evaporare, visto che è solo uno spettro della nostra mente.
Fabrizio

lasam 8:41 am - 7th Luglio:

tanto per precisare però..non è che scoppio in lacrime subito dopo…direi che mi scendono lacrime dopo, quando sono ormai da sola, ma nn per il fatto che mi pare di darla via..no, no…è perchè come ho già spiegato mi manca qualcosa, sentendo di condividere una cosa tanto bella e intima…e dover trattenersi per mantenere la cosa a livello ludico. Cmq grazie della risposta.

BB'82 1:15 pm - 7th Luglio:

“dovete imparare…”
Non ci sono stati e non ci sono uomini che hanno insegnato alle donne a fare l’amore quante volte volevano e con tutti gli uomini che volevano. Sai perfettamente che non e’ cosi. A tutte veniva insegnata e imposta una castità in nome della morale, poi se c’era di mezzo il cattolicesimo la donna era già sbagliata in partenza in quanto nata tentatrice. Se avevate capito prima di noi che c’era un sesso libero da fare, che non imponeva nessuna regola morale o cattolica, perche’ non lo avete insegnato? Perche’ avete continuato a far finta di essere i bravi maritini, impiegati e imprenditori,cattolici e credenti, e cercarvi di NASCOSTO (un uomo su 100 mi avrà confessato di essere andato a puttane) la VOSTRA soluzione? E noi? A noi resta solo il giudizio finale, negativo ovviamente. A noi resta la colpa.
Voi avevate il vostro succoso barattolo di marmellata nascosto dietro l’albero e ve lo ciucciavate tutte le c…o di volte che vi andava senza tener troppo conto del parere della donna, senza preoccuparvi di quelle regoli morali imposte, perche’ voi avevate la vostra piccola soluzione segreta. Allora la donna avrebbe dovuto imparare dalla puttana?Eh no, perche’ la puttana, sempre grazie a voi, non viene considerata una donna qualsiasi, viene considerata un oggetto, la puttana e’ puttana. Voi avete trattato le puttane per quello che sono, avete nascosto che le usavate, ne parlate come un problema in mezzo agli altri, e se c’e’ una donna a fianco a voi che dice “sono povere ragazze”, accennate a un si con il capo, non le dite certo quello che fate!
Avete contribuito o no a fare dell’immagine della puttana una figura socialmente bassa?
Allora e’ piuttosto logico che le donne dalle puttane, grazie ANCHE a voi, non potevano certo imparare il sesso ludico! Non potevano prendere quel modello di riferimento! Idem per l’attrice porno. Ma come, non contribuite forse a fare del porno un tabù, a nasconderlo e usarlo per voi, privatamente? L’attrice porno non viene chiamata forse “zozza,puttana,porca”? O magari nei vostri bei discorsi (nella vita reale eh, non dietro al computer) parlate della porno attrice o della puttana come fossero persone degne di qualcosa? Ne parlate a tavola con i vostri cari o ve lo tenete nascosto come il vostro segreto?
Quanto e’ ipocrita alla luce di questo dare la colpa alla donna che non capisce? Voi che non avete mai voluto insegnare perche’ vi faceva comodo cosi, la mogliettina a casa e la puttana per strada, ma tutto di nascosto, perche’ la mogliettina non deve sapere che io vado con quelle brutte donnacce!
Ora e’ arrivato il momento che godere dietro l’angolo e incolpare in pubblico non e’ certo la soluzione. Provate voi a cambiare il modo di insegnare, non ve la prendete con noi se dopo tutto sto casino che avete fatto ancora non capiamo di che cosa ci accusate. Dopo aver fatto di nascosto quello che vi pareva, ora sfogare i propri sensi di colpa contro le donne che non capiscono o che se la tengono stretta (mah) e’ l’apice dell’ipocrisia.
Poi scusa ma tra me che non ho fatto nulla e te che sei andato con una puttana, chi ha contribuito di più alla piaga della prostituzione? Chi muove quei soldi e alza quei numeri che hai citato?Perche’ cerchi di convincerti che tra noi due la colpa sia mia?

franky 11:33 am - 14th Luglio:

Cara Lasam, credo di capire il senso delle tue lacrime “dopo”. Ci possono essere anche le ragioni che indica Fabrizio (condizionamenti culturali, religiosi, ecc), ma credo che soprattutto tu senta la necessità di CONDIVIDERE un piacere fisico anche a livello affettivo. Il che non significa che l’estasi di quei momenti sia minore, ma se fosse condivisa con qualcun’altro si colorerebbe di sfumature diverse e forse più toccanti. Penso che le tue lacrime non derivino da senso di colpa o peccato, ma proprio dalla mancanza di una condivisione. A me succede semplicemente quando osservo, da solo e in piena armonia con la natura, un tramonto o un cielo stellato. Oppure quando ascolto una musica che accompagna intimamente il mio stato d’animo: piango per l’emozione ma anche perchè mi piacerebbe vivere quei momenti con chi mi è vicino sentimentalmente. E non me ne vergogno.

Marco 6:59 pm - 14th Luglio:

Credo proprio che post come quello di BB’82 debbano cominciare a far seriamente riflettere sulle donne e sulla loro pazzesca malafede. Scrivo malafede perché non posso assolutamente credere che il loro livello di comprensione dei fatti e dei rapporti uomo-donna sia talmente misero. Faccio altresì notare che stiamo parlando di coloro che ogni giorno si autoincensano descrivendosi come superiori agli uomini in ogni ambito della vita.

leftie 12:15 am - 28th Luglio:

Ok, il mio commento passerà inosservato tra le varie centinaia. Premetto che sono una donna.

Mi fa ridere leggere di sesso ludico, quando io il sesso ludico me lo devo andare a cercare in Bulgaria o in Grecia, mentre se ci provo in Italia per ottenere qualcosa devo sorbirmi vari incontri, con ore e ore di conversazione, e ci vogliono parecchi giorni. Ma così non è più ludico: diventa un lavoro!

Sarà un’anomalia nella mia esperienza personale, ma ho l’impressione che gli uomini italiani quando hanno a che fare con donne italiane si facciano prendere da tutta una serie di timori che invece non li bloccano quando hanno a che fare con straniere.
Infatti gli stessi all’estero cambiano completamente.
Per quanto ne so io, d’altra parte, la situazione potrebbe essere la stessa in Grecia e in Bulgaria per quanto riguarda l’atteggiamento degli uomini verso le connazionali.

Comunque finché la situazione è questa i viaggi saranno sempre necessari, da entrambe le parti..

Fabrizio Marchi 9:16 am - 28th Luglio:

Cara Leftie, il tuo commento passerebbe inosservato se tu fossi un uomo, ma una donna che dice che per fare sesso libero e ludico ha bisogno di “emigrare”, non può certo passare inosservato…
A questo punto ci sono quattro ipotesi da prendere in considerazione:
1) sei un uomo, e ti stai divertendo alle nostre spalle;
2) sei di un bruttezza terrificante (naturalmente non è quello che penso…);
3) non sei capace di trasmettere le tue reali intenzioni (non dovrebbe essere così difficile) oppure nonostante queste continui a mantenere un atteggiamento tradizionale che costringe l’uomo ad una risposta altrettanto tradizionale;
4) gli uomini sono messi talmente male che non riescono neanche a capire quando una donna vuole fare sesso ludico e continuano nella recita come dei robot programmati anche quando non ce ne sarebbe bisogno…
La risposta è in una di queste quattro ipotesi. Non ce ne possono essere altre.
Fabrizio

Retiarius 9:54 pm - 28th Luglio:

Comunque a parte il pessimismo che aleggia nel forum di cui parlava Fabrizio in un altro articolo.A parte le differenze biologiche tra maschi e femmine di cui siamo quasi tutti consapevoli,la cosa migliore sarebbe trovare una via d’uscita per migliorare la situazione presente.

Io proporrei di cambiare l’atteggiamento maschile come è stato fino ad oggi proposto.
Cioè di rinunciare alla parte attiva nel corteggiamento ed in tutte le altre relazioni con l’altro sesso,quando queste prevedono:cavalleria,galanteria omaggi ed altre sovrastutture culturali(come le definirebbe un marxista)
Facendo alcune dovute premesse di pura utilità e considerando che,1)Corteggiare NON PAGA,perchè ci si espone a rifiuto e forse anche a denuncia penale(pensate le serenate di Cyrano,oggi sono reato)
2)Da un corteggiamento andato a buon fine si ottiene AL MASSIMO un rapporto sessuale,che da più piacere fisico alla donna che non all’uomo,una futura relazione affettiva sarà giudicata da parametri femminili e noi non avremo voce in capitolo.
3)Rinunciare al ruolo attivo e cercare di ignorare le donne nella loro vanità di essere sempre al centro dell’attenzione.
4)Non vivere in funzione della donna dei suoi gusti e delle sue esigenze,trovare degli hobby alternativi al rimorchio, e creare un clima di solidarietà maschile piuttosto che di competizione.
5)Io ritengo che se TUTTI gli uomini(i beta che sono la maggioranza) adottassero queste metodologie qualcosa si smuoverebbe in positivo.

Fateme sapè che ne pensate.

Fabrizio Marchi 10:32 pm - 28th Luglio:

Sono d’accordo con quanto affermi in tema, Retiarus.
La costruzione di una nuova identità maschile è una questione assolutamente fondamentale, direi determinante, senza timore di esagerare. E’ uno degli obiettivi strategici di Uomini Beta, ed è propedeutico per la costruzione del Movimento.
E’ il lavoro più importante che abbiamo di fronte. Ci torneremo senz’altro.
Fabrizio

Retiarius 10:53 pm - 28th Luglio:

Sono d’accordo con quanto affermi in tema, Retiarus

Grazie Fabrizio, e aggiungo a quanto detto sopra che inizialmente non aspettarti collaborazione femminile sulle cose che ho detto.

Anzi,secondo me,le donne contrasteranno tali atteggiamenti definendoli poco virili perchè si sentiranno messe alle strette.Capiranno che un uomo con tali caratteristiche non sarà da loro manipolabile(contrariamente all’uomo vecchio stampo),quindi svincolato dalla dipendenza emotiva.
Ma al fine di creare una nuova identità maschile è importante non lasciarsi suggestionare dalle loro iniziali prese di posizione.

Jolly 8:02 am - 29th Luglio:

Retiarus:

2) Da un corteggiamento andato a buon fine si ottiene AL MASSIMO un rapporto sessuale,che da più piacere fisico alla donna che non all’uomo,una futura relazione affettiva sarà giudicata da parametri femminili e noi non avremo voce in capitolo.
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Sono d’accordo con i punti che esponi, tranne questo. Se affermi che l’atto sessuale sia più appagante per la donna che per l’uomo allora appare incomprensibile il perchè la donna media sia ritrosa e il fatto che la prostituzione sia rivolta quasi esclusivamente ai clienti uomini, che pagando dimostrano di essere la parte più bisognosa. Certo la donna media è usa dire che ciò accade a causa del controllo sociale, controllo che comunque sembra dissolversi quando trova un uomo di suo reale interesse.
Per quello che riguarda invece la prosecuzione sul rapporto affettivo come valutato sulla sola base dei parametri femminili, sono d’accordo.

Leonardo 12:33 pm - 29th Luglio:

D’Accordo, il punto sulla vanità: bisogna diminuirla nelle donne e aumentarla negli uomini, poi senti al bar un signore anziano dice ad una signora anziana: un uomo vanitoso è dell’altra sponda, apparte la cazzata, si potrebbe dire il contrario: una donna vanitosa oltre ad odiare gli uomini è anche un po lesbica, preferisce stare davanti allo specchio che a correre dietro ai maschi.
Ho sentito varie volte donne dire: un uomo vanitoso pensa troppo a se stesso e non pensa alle donne.

Retiarius 3:25 pm - 29th Luglio:

Ho sentito varie volte donne dire: un uomo vanitoso pensa troppo a se stesso e non pensa alle donne.

Leonardo, questa è una loro strategia,perchè avvertono il pericolo di relazionarsi alla pari, di scendere dal piedistallo.

Se affermi che l’atto sessuale sia più appagante per la donna …….Jolly, come atto sessuale fine a se stesso ti confermo che è così, la donna trae maggiore beneficio e piacere da un rapporto sessuale rispetto a noi.Se poi parliamo di bisogno nel tempo a causa di disparità ormonale allora siamo noi dalla parte della domanda e questo spiega tante cose.Ma questa disparità può essere riequilibrata dai nostri atteggiamenti,come dicevo