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Questo scritto è per voi donne, parla della spaventosa degenerazione del sesso commerciale, e della mancata risposta di quello ‘sano’. Vorrei sentire le vostre reazioni.
Non sono un ipocrita, per cui inizio raccontandovi che tempo fa ho caricato una prostituta e l’ho portata a casa mia. Pagata subito, lei si spoglia, si lava e mi dice “ti faccio di bocca e poi mi scopi, ok?, mezzora, ok?”. E’ piuttosto bella, ma dico sul serio, decisamente superiore alla media italiana, e non è l’unica là fuori. Rimane sul letto ad aspettare la mia carica, ma io le chiedo a bruciapelo “Perché fai sto mestiere?”. La mia sintesi potrà apparire banale, eppure in un Paese come l’Italia dove la Cultura della Visibilità è tutto, una donna così bella deve proprio passare le notti a caricar gente (come me o peggio)? Mi dice: “Con 100 euro in Romania mangi un mese in quattro persone, ecco perché”. Lo immaginavo, ma insisto: “Certo, se però ti trovi un uomo benestante qui… e bella così te lo trovi subito… non è un po’ meglio?”. Lei: “Come faccio? Con chi esco? Da sola? Non conosco nessuno”. “Ok,” replico “iscriviti a un’agenzia di modelle per intimo, per le fiere o cose del genere”.
La ragazza mi fissa come se stessi parlando di Marte e di volare lassù. Il messaggio di quello sguardo, credetemi, era di una disistima terribile; il marciapiede è il target che la sua storia le ha trasmesso in eredità, non le è concesso neppure contemplare un mezzo gradino più alto. La giovane mi sollecita a consumare l’incontro nei minuti restanti, ma io a quel punto ho altri pensieri e la mia serata di sesso rapido svanisce. Sulla via del ritorno apprendo che non ha uno sfruttatore, lo ha avuto ma, dice lei, “se una ha le palle alla fine può sbarazzarsene, garantito”. Le credo, o meglio, le crede il mio senso di colpa.
Il senso di colpa. Perché l’ho fatto? Mi voglio rispondere. L’ho fatto perché volevo avere fra le mani una giovane ragazza nuda senza impazzire per trovarne una, esercizio che per il maschio medio normalmente significa trenta serate nei locali, cento abbordi sempre difficili, e altre mille assurde peripezie che noi uomini dobbiamo inventarci per avere finalmente una o due magre occasioni di sesso. L’ho fatto perché l’alternativa praticamente non esiste, e l’alternativa si chiamerebbe Sesso Ludico. Ludico significa eros veloce, fuori dal sesso di casa (che ora non ho), senza allegati, laccioli, sgambetti, commediole da recitare eccetera. Insomma, un aperitivo, una partita a carte, solo che al posto del Campari o degli amici/amiche c’è il sesso, puro relax da scambiare con chi ne ha altrettanta voglia lì per lì. Nel mondo del sesso ludico la donna che desidera un’ora di svago si comporta come l’uomo, tale e quale. Invece della palestra o della cioccolata in tazza con l’amica, essa adocchia un bel tipo ovunque si trovi, lo squadra, decide ‘ok, quello mi attizza’ e gli si avvicina per chiedergli “Che fai stasera? Domani? Ti va un’uscita?”. Sì?, bene. No?, ok passo al prossimo. Una cosa pressoché inesistente qui, oggi, fra noi. Ne riparlo più sotto.
Il fatto è che noi uomini corriamo quasi ogni giorno della nostra vita adulta dietro al sesso ludico, lo necessitiamo come l’aria, perché il nostro DNA ci ha fatti così. Siamo degli ‘inseminatori’ che dai tempi in cui camminavamo a quattro zampe in qualche punto della Tanzania dobbiamo inseminare il più possibile. Lo fanno i leoni, i topi, i pipistrelli e praticamente ogni specie di sesso maschile sul Pianeta. Questo ci ha ‘regalato’ un desiderio sessuale molto, molto superiore a quello femminile (per le donne, stesso marchio da DNA in direzione opposta, visto che siete programmate per figliare e conservare la specie). Ecco perché vi sembra sempre che gli uomini ‘ce l’abbiano piantata nella testa’ (la gnocca); non è una mania, è genetica. Ma qui sorge il problema dei problemi. Al mondo ci sono solo maschi e femmine (salvo rare eccezioni), e se i primi necessitano di sesso dieci volte le seconde, che accade?
Accade un disastro, e cioè un giro di prostituzione e di pornografia per un valore cumulativo mondiale di 120 miliardi di dollari. Accade che la quasi totalità degli uomini che voi donne conoscete o che vi giacciono accanto fa uso di porno, ga-ran-ti-to, e che una percentuale spaventosa va a prostitute, o ci è andato, o ci andrà, o ci ritornerà. Accadono le vite veramente buttate delle ragazze come la mia rumena, e tutta la mafia e orrore correlati. Accade che vivete, voi donne, in un mondo dove la vostra immagine è artificiosamente ridotta a perenni orgasmi e voluttà mentre mangiate uno yogurt in tv, o toccate una lavastoviglie o una scatoletta di tonno. Vivete in un mondo dove dal giornalaio è meglio non guardare a sinistra/destra perché è zeppo di cosce spalancate e bocche deformate da arnesi immensi, tette culi capezzoli come coriandoli (immagino l’inverso, io che compro il giornale immerso fra cazzi, pettorali gonfi, testicoli plasticati, ecc.). Vivete in un mondo dove vostro figlio al 99% imparerà come si fa sesso dal dvd più porco del momento (e fosse solo uno). E in un mondo strano dove esiste l’espressione “gliela do o non gliela do”, ma non l’espressione “glielo do o non glielo do”, e un mondo così vi condanna a una vita grama, pensateci. Ve la spiego: c’è una legge di mercato, bieca come sempre è quella legge, dove la domanda (di gnocca) è cento volte l’offerta, e voi donne (detentrici della preziosa materia) avete così un potere immenso di frustrare noi uomini sempre tormentati da quel DNA maledetto. Salvo poi che dopo averci fatto spellare la testa e altro per finalmente ‘averla’, noi ve la facciamo pagare in mille modi da veri beceri quali sappiamo essere. Bello schifo. E poi ci sono le vili chat erotiche (faccia a faccia macché, dietro il pc di tutto), gli scambisti, i privé dei locali Lap Dance con ancora altre orde di rumene o nere e coi vostri mariti/fidanzati lì a plotoni. Ci sono le migliaia di anonime studentesse che si prostituiscono in ogni città con gli annunci sulle riviste di settore, le escort di lusso, e poi la miserabile piaga del porno turismo di Cuba, Tailandia ecc. Insomma, un quadro osceno. Una realtà colossale, ciclopica, oggi deviante oltre il limite dell’assurdo, che troneggia sulle nostre vite ma che riceve da voi donne quasi nessuna attenzione, né proposte di soluzioni. Vivete accanto a uomini ridotti, loro malgrado, così. La vostra vita è zuppa di questa malattia erotica da DNA sfasato rispetto all’evoluzione dei tempi, e cosa fate?
Prevengo qui alcune obiezioni udite non di rado da donne coinvolte in questi dibattiti. Reclamate per esempio che non siete voi a restringere l’offerta di sesso, anzi, che sono gli uomini oggi a esserne sovente disinteressati. Mi sono persino sentito dire “ma io la darei eccome, è che non si trovano poi tutti sti uomini”. Sono affermazioni fallate, dovute al fatto che la donna in queste cose tende a mentirsi, a operare una rimozione acrobatica della realtà, là dove essa non si accorge che alla sua eventuale disponibilità interiore corrisponde però un respingente istantaneo all’esterno, che scoraggia moltissimo il maschio nell’approccio. In parole povere, lei vorrebbe, ma poi ‘se la tira’ al momento del contatto con l’uomo, cioè si irrigidisce o pretende il solito preambolo per noi estenuante di un lungo rito corteggiatore anche per una semplice trombata, e noi spesso gliela diamo su. Altre donne sostengono che sono i pregiudizi maschili a bloccarle, cioè il timore di essere poi additate come quelle che ‘la danno a tutti’, le ‘pompinare’ ecc. In questo c’è un elemento di verità, ma si tratta oggi, nel mondo occidentale evoluto, di casi sporadici, e ciò non spiegherebbe in ogni caso l’imponente divario di domanda/offerta che domina il sesso fra i generi. Infine ci sentiamo dire da voi che l’uomo comunque non perderebbe il vizio del sesso commercial-mediatico anche se lo potesse ottenere tranquillamente dal mercato ‘sano’, poiché “in fondo voi maschi sognate sempre di possedere la donna, vi eccita comprarvela, la dovete immaginare serva e sporca”. Di nuovo vi gabbate. Le ultime ricerche di settore puntano in primo luogo al bisogno fisiologico insoddisfatto come motivazione del cliente, poi al bisogno di essere accolti, e solo in ultimo al maschilismo irriducibile. Possiamo sicuramente dire che per tantissimi maschi la natura squallida dell’alternativa a pagamento – che si tratti della milionesima sega davanti al pc o, peggio, della trombata con una che ti mette fretta, ti succhia con il preservativo, e alla quale non puoi leccare la passera per paura dell’Aids, che non ti bacia, e sta lì a prendersi il tuo corpo come fosse un comodino da spostare – è una parte assai spiacevole di queste vie di fuga che volentieri si risparmierebbero. Poi, certo che ci sarebbe sempre una minoranza fisiologica di uomini recidivi che punterà comunque al degrado, ma chissenefrega, non fanno testo.
Un breve stop sui dati, vale la pena conoscerli. In Italia ci sono circa 70 mila prostitute rappresentati oltre 35 Paesi. I casi di violenze su queste donne in questi ultimi anni sono stati circa 700.000. Sono 9 milioni i clienti italiani delle prostitute (1 uomo su 2) con un giro d’affari di 1 miliardo e 80 milioni di euro all’anno. Nel mondo, il business della prostituzione raggiunge i 60 miliardi di euro (battuto solo da quello delle droghe), con circa 40 milioni di donne coinvolte; il giro d’affari del porno passa i 57 miliardi di euro, senza contare l’immenso mercato nero. I clienti italiani delle prostitute rispondono al seguente identikit: in prevalenza uomini fra i 35 e i 40 anni, lavoratori, nella maggioranza dei casi single con un’istruzione medio-alta; cercano le ragazze direttamente in strada in media una volta ogni 15 giorni. Per un nutrito gruppo, le mogli/compagne sono viste così: “Ti costringono ad andare in cerca di sesso a pagamento perché quando ti sposano ti promettono che farai sesso tutte le volte che ne avrai voglia, poi usano il sesso come una risorsa, un’arma”. Il mercato globale del turismo sessuale incassa qualcosa come cinque miliardi di dollari all’anno, con Paesi come la Thailandia dove il turismo (a prevalenza sessuale) è stato la prima fonte di valuta estera e contribuiva per il 13 % al Pil. Cuba, che sotto il regime di Batista era soprannominata il bordello degli USA, è oggi nota come il bordello d’Europa, con gli italiani in prima fila. (fonti: Gruppo Abele, Dipartimento Pari Opportunità, Ministero degli Interni, Fondazione Ismu, Transcrime, Università di Trento e Cattolica di Milano)
Spaventoso. Il problema della disparità di domanda e offerta di sesso fra uomini e donne è una catastrofe, e credo che queste righe lo abbiano dimostrato. Allora, donne, le vie per affrontare tutto ciò sono per me due, salvo poi scoprirne delle altre se avrete l’intelligenza di aprire un ampio dibattito su questo immenso problema. O mantenere lo status quo, con miglioramenti cosmetici, se decidete che per tanti motivi non potete/volete cambiare il vostro approccio al sesso. Oppure fare la terza rivoluzione dei generi nella Storia. Va fatta in partnership con noi uomini, ma non vi nascondo che qui la parte maggiore tocca a voi. Eccola: dovete abbracciare il Sesso Ludico, imparare a farlo e a chiederlo con naturalezza. Dovete imparare a smettere di avere paura di ‘far vedere’ che lo volete quando lo volete, dovete soprattutto semplificarci immensamente il percorso che dallo stimolo erotico porta alla soddisfazione di quello stimolo, semplificarlo imparando ad accogliere con più morbidezza le nostre avances (indipendentemente dal sì o no-grazie finali), oppure e soprattutto cominciando a FARLE quelle avances. Sesso gioco, sesso aperitivo, sesso jogging, sesso semplice. Donne, siamo esasperati dalla fatica orribile che dai 15 anni in poi ci tocca fare ogni volta, ogni maledetta volta che una ragazza ci colpisce, che vorremmo una ‘smanazzata’, un divertissment, o anche solo parlarlvi con una birra in mano. Voi non sapete cosa significhi esse ‘cacciatori’ in questo campo, può essere emozionante per un po’, poi ti distrugge, soprattutto quando nella normalità dei casi su cento tentativi al maschio tornano sbattuti in faccia come padellate 98 occhi scocciati, o girate di spalle, oppure i “non mi stressare”, i “non è il caso”, la rigidità, la freddezza o addirittura il disprezzo. Vi garantisco che sono tutte pugnalate alla nostra emotività, moltiplicatele per decenni, anche se noi poi fingiamo di sbattercene, ma non è vero. Una vita così ci indurisce, ci incattivisce dentro, e infatti, come scrivevo più sopra, poi le donne quel potere lo pagano carissimo, quando noi avvelenati ci vendichiamo da beceri chiamandovi troie o bocchinare con gli amici e nelle compagnie appena riusciamo finalmente ad averla. Qui entra in gioco la parte che tocca al maschio nella terza rivoluzione dei generi, cioè un impegno a dismettere per sempre, a seppellire negli inferi, lo stigma demenziale che appiccichiamo ancora oggi alle poche donne capaci di sesso ludico. Dobbiamo cancellare dal nostro cervello l’idea medievale che quelle che la danno sono una cosa, quella da sposare sono un’altra. Dobbiamo altresì piantarla con la pretesa idiota che tutte la diano con gioia ma non nostra moglie. Significa imparare in questo campo a non vedere, a non sentire, a non chiedere, ovvero il non detto anche se immaginiamo, e che valga per i giochi extra di lui come per quelli di lei. Questa rivoluzione va fatta in partnership, perché conviene a tutti.
Riequilibrare urgentemente lo squilibrio intollerabile fra domanda maschile e offerta femminile di sesso nel mondo moderno, conviene però soprattutto a voi donne. Come si diceva, il controllo dell’offerta (la do – non la do) vi dà un potere immenso, ma vi massacra pure. Oggi il corpo femminile è ipertroficamente valutato proprio a causa di quella sproporzione, e se non lo fosse più, se cioè a domanda 100 corrispondesse un’offerta adeguata, sparirebbe anche la commerciabilità oltraggiosa delle vostre parti corporee: mai più donne-pezzi di scottona nude e saltellanti che appaiono in tv ma non si odono; mai più deficienti televisive che ‘vengono’ mentre scartano il budino; mai più le ‘Albe Parietti’ invitate a parlare fra esimi intellettuali solo perché le telecamere possano offrirci due tette e una bocca da pompini fingendo però la parità intellettuale in televisione; fine del degrado grottesco della vostra immagine, in Italia in particolare. Dovete, in sintesi, svalutare la gnocca su questo mercato impazzito, rendendola molto molto più felicemente accessibile, e consegnare così al dimenticatoio della Storia le massime come ‘tira più un pelo di figa che un carro di buoi’, che infatti ispirano l’osceno concetto del gnocca-based marketing che vi insudicia la vita. E infine, pensateci, in un mondo di sesso ludico crollerebbe una fetta enorme del putrescente castello mondiale del commercio sessuale, portandosi al cimitero gli scempi planetari che causa.
Questa la mia sintesi di partenza. La penna a voi, datevi da fare, agite, proponete, fatevi sentire.
Paolo Barnard
Fonte: www.paolobarnard.info
547 Commenti
“poiché “in fondo voi maschi sognate sempre di possedere la donna, vi eccita comprarvela, la dovete immaginare serva e sporca”.
Ecco, questa è una favola bella buona, propagandata non solo dalle donne ma anche da certi pseudo intellettuali da quattro soldi.
L’ ho gia’ scritto in passato, ed altri l’ hanno fatto prima di me: ebbene, se c’e’ una cosa che l’ uomo comune, quello che guadagna 900-1000-1100-1200-1300 euro al mese, non ama assolutamente fare, e’ spendere una parte dei suoi pochi soldi per 5 o 10 minuti di squallidissimo sesso con una prostituta “a tempo”.
Ma cosa ci potra’ mai essere di eccitante nel “comprare” una donna ? In realta’ e’ solo un’ umiliazione per l’ uomo, costretto a mendicare sesso, benche’ quasi nessuno lo ammetta pubblicamente o privatamente.
Vorrei spendere due parole sulla reazione del mondo femminile all’articolo-sfida di Barnard in particolare alla replica della forcheri, che è una replica non replica,che tira in ballo presunti matriarcati e altre sciocchezze,però è indicativo della reazione delle donne di fronte all’ipotesi di rinunciare il corteggiamento,personalmente in questo momento non ho la forza di contattare l’autrice per ribatterle,leggere la solita minestra riscaldata è oltremodo estenuante,NON ESISTONO PROVE STORICHE DEL MATRIARCATO,INOLTRE NON HA SENSO DIRE CHE LA DOMANDA MASCHILE E’ ‘LEGGERMENTE SUPERIORE” RISPETTO A QUELLA FEMMINILE E CONTEMPORANEAMENTE DIRE CHE LA PROSTITUZIONE MUOVE UN GIRO D’AFFARI DI CENTINAIA DI MILIARDI,PERCHE’ E’ CONTRADDITORIO,DAL MOMENTO CHE QUEI CENTINAIA DI MILIARDI SONO LA MISURA DELLA DIFFERENZA DI DOMANDA E OFFERTA,DAL MOMENTO CHE IL MODO MIGLIORE PER SAGGIARE IL RAPPORTO DOMANDA E OFFERTA E’ IL DENARO.
Dire leggermente superiore,quando nel contempo si tirano in ballo centinaia di miliardi significa non essere razionali perchè la razionalità deriva da ratio,ovvero il rapporto,e chi è incapace di mettere a rapporto le cose,malgrado tacci noi di essere involuti(”quelli fra voi più evoluti”)NON PUO’ DEFINIRSI RAZIONALE.
VORREI SOTTOLINEARE LA NON-RAZIONALITA’ DEL DISCORSO DELLA FORCHERI,NEL SENSO DELL’INCAPACITA’ DI METTERE NEL GIUSTO RAPPORTO LE COSE,CHE DETTO DA UNA CHE SCRIVE IN UN BLOG CHE SI OCCUPA DI ECONOMIA E’ PIUTTOSTO GRAVE,SE VERAMENTE LA DOMANDA MASCHILE FOSSE ”LEGGERMENTE” SUPERIORE A QUELLA FEMMINILE L’ORDINE DI GRANDEZZA DEL GIRO DI AFFARI SAREBBE DI QUALCHE ZERO IN MENO…COME IL GIRO D’AFFARI DELLA PROSTITUZIONE MASCHILE.
E non è che non esista una prostituzione maschile,basti pensare al mercato della prostituzione maschile thailandese,in cui donne mature vanno con i bambini del luogo,solo che ha una dimensione di circa dieci-venti volte inferiore rispetto a quello della prostituzione femminile più classica,è ciò-casualmente- corrisponde ai livelli di testosterone maschili più alti di dieci o venti volte rispetto a quelli femminili.
Tutti i dati,scientifici ed economici sembrano indicare un maggior desiderio sessuale maschile,almeno a chi li sappia correttamente mettere a rapporto,ovvero a chi sia razionale.
Obiezione prevedibile:la prostituzione esiste per retaggi culturali:NON MI PARE CHE IN SCANDINAVIA SUSSISTA UN MERCATO EQUIPOLLENTE DELLA PROSTITUZIONE ,MASCHILE,E LI’ I RETAGGI NON ESISTONO PIU’ SOPRATTUTTO DATA LA VODKA CHE GIRA,IL TASSO DI CRISTIANI PRATICANTI E’ DEL 3%…NIENTE TRADIZIONI…ALLORA PERCHE’ NIENTE O POCA PROSTITUZIONE MASCHILE?
Io comunque mi sono sentito offeso,DALLO STESSO TONO OFFESO DELLA FORCHERI,COME SE BARNARD L’AVESSE OFFESA,loro però possono permettersi ”anche quelli fra voi più evoluti”,nonchè il famoso richiamo alla società dei bonobo che sarebbe senza violenza e stupri,gioverà leggere questo articolo di repubblica dove i famosi bonobo(privi di violenza),non soltanto stuprano le loro femmine ma anche quelle umane: http://www.repubblica.it/2007/08/sezioni/esteri/kenya-scimmie/kenya-scimmie/kenya-scimmie.html
Quell’articolo(semicomico,devo confessare) va inteso per bloccare definitivamente la sciocchezza della società pacifica delle scimmie,CUI NOI DOVREMMO TENDERE…
Inoltre la storia di non usare il preservativo perchè ”il sesso è condivisione di liquidi” è indice della follia e dell’irrazionalità di costei…
vuole che milioni di bambini in Africa,ma anche in Europa e in America debbano morire per la sua concezione, molto in voga al giorno d’oggi di ,”sacralità” del sesso (e della vagina).Ci è o ci fa la forcheri?
A mio parere, tolte alcune lodevoli eccezioni, non c’è molto da aspettarsi dalle odierne generazioni femminili, cresciute ed allevate nell’idea che gli uomini siano solo dei poveri ritardati mentali, dalla sessualità “sporca, sbagliata e malata”.
In fin dei conti questa situazione fa molto comodo alle donne, perché permette loro sia di continuare ad atteggiarsi a vittime degli uomini e del Sistema (presunto) maschilista, sia di continuare a beneficiare della cavalleria maschile.
Signori, io credo sia il caso di prendere atto del fatto che le donne, in generale, non ci stimano affatto e pertanto mai faranno qualcosa che possa andare contro i loro interessi. Anche se non lo ammettono, esse sono in guerra contro di noi.
Del resto questo è uno dei motivi per cui non credo affatto a “nuove alleanze” e quant’altro, di cui si parla da tempo in altri forum e siti.
Anche per questo, anni fa, uscii dalla mailing list di U3000 (nella quale ero entrato nel gennaio del 2003).
Questo è un pezzo scritto da Rino, quattro anni fa.
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E’ giunta l’ora per gli uomini di ipotizzare che tutto quel che è stato raccontato loro sulla superiorità emotiva, intellettuale, intuitiva, relazionale, biologico/riproduttiva e morale delle donne sia falso.
Sul quel lago di bugie galleggia anche la verità secondo cui le donne sarebbero le creature erotiche, sentimentali e passionali e gli uomini freddi calcolatori, privi di sentimenti, refrattari all’eros e alle passioni, dalla sessualità monotematica concentrata in un solo microscopico punto.
Tra i propagandisti di queste bubbole c’è (ad esempio) F. Alberoni il quale nell’assegnare alla femmina la polarità erotica e celebrare l’erotismo come carattere peculiarmente* femminile (nel suo saggio “L’erotismo”) senza volerlo, confessa la verità: per le donne tutto è o può essere erotico, “…anche uno yacht”.
Osservato che non sta dicendo nulla di diverso da quel che dicono tutti da sempre è giunta l’ora di trarne le dovute conseguenze: se è vero che per la donna tutto è o può esser erotico ciò significa semplicemente che per essa nulla è erotico. Significa che la relazione con il maschio (e/o con il corpo delle altre femmine) rientra a pieno titolo nella modalità con la quale la donna si rapporta ad ogni altra cosa del mondo. Significa che la relazione erotica si confonde con le altre relazioni e che questo ambito del sentire è indistinguibile dagli altri. Significa che questa ha lo stesso sapore di altre esperienze (sapore che potrebbe forse variare in intensità). Significa che nel sentimento-del-mondo femminile, nel modo di rapportarsi a ciò che esiste, insomma nel modo di sperimentare la vita, l’aspetto erotico non emerge, non si distingue, non ha esistenza propria e separata dagli altri. Se le cose stanno così, usare il termine erotismo significa diluirne il significato fino a farlo evaporare completamente. Infatti, quando una parte che non si può identificare ha lo stesso nome del tutto, ben che vada si tratta di sinonimi: erotismo femminile=modo femminile di rapportarsi al mondo.
Per gli uomini invece l’erotismo esiste, è cosa individuabile e individuata. L’esperienza che porta quel nome (e che qui include la passione, la poesia, il sogno, il sesso, la libidine, la voluttà etc.) è diversa dalle altre, ha un ambito definito e non viene evocata da altro che dal corpo femminile (in via diretta o indiretta, si capisce).
Non esiste erotismo maschile che non stia in relazione con il corpo femminile: un tramonto non sarà mai erotico e tantomeno uno yacht.
La disparità ormonale non è solo quantitativa ma anche qualitativa. Di qui anche il fatto che i poeti cantano la donna mentre il contrario non accade**
A tutto questo vi è una soluzione semplice ed elegante: usare un termine diverso per indicare il generico sentimento-femminile-del-mondo (il cui carattere/colore/sapore non sono in grado di definire, visto che non sono femmina) e riservare “erotismo” per rappresentare solamente quella particolare saporita e ben individuata esperienza degli uomini***.
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*(“Peculiarmente” non significa esclusivamente. Affermando che la donna è erotica Alberoni cioè non intende cmq sostenere che l’uomo non lo sia per niente. Questo è ovvio, è mille volte ovvio. Persino Alberoni ‘sta cosa la capisce, ed è un maschio!).
** (E’ mille volte ovvio che questa affermazione va riferita alla maggioranza dei casi, alla generalità, alla regola predominante – come già detto e ripetuto – non alla totalità assoluta degli interessati. E’ centomila volte ovvio, ma bisogna ripeterlo altrimenti si citano Gaspara Stampa e magari persino Saffo a significare quanto siano stravaganti ed insostenibili – cioè ridicole – le precedenti considerazioni).
*** (E’ mille volte ovvio che stiamo parlando della maggioranza degli uomini e che questo non nega che ci siano uomini che …bla bla… e viceversa donne che …bla bla… E’ centomila volte ovvio, ma bisogna ripeterlo. Altrimenti…)
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Rino
Riguardo a questo passaggio,
“Voi non sapete cosa significhi esse ‘cacciatori’ in questo campo, può essere emozionante per un po’, poi ti distrugge, soprattutto quando nella normalità dei casi su cento tentativi al maschio tornano sbattuti in faccia come padellate 98 occhi scocciati, o girate di spalle, oppure i “non mi stressare”, i “non è il caso”, la rigidità, la freddezza o addirittura il disprezzo. Vi garantisco che sono tutte pugnalate alla nostra emotività, moltiplicatele per decenni, anche se noi poi fingiamo di sbattercene, ma non è vero. Una vita così ci indurisce, ci incattivisce dentro, e infatti, come scrivevo più sopra, poi le donne quel potere lo pagano carissimo, quando noi avvelenati ci vendichiamo da beceri chiamandovi troie o bocchinare con gli amici e nelle compagnie appena riusciamo finalmente ad averla”
vorrei sottolineare che, a livello strettamente personale, io non ho mai fatto parte di coloro che bollano come troie o bocchinare con gli amici, le donne che si concedono.
Questo perché, a prescindere da certi insopportabili comportamenti femminili, ho sempre trovato stupido ed altamente controproducente ragionare e reagire in questa maniera.
Altrimenti sono più che d’accordo, visto che anch’io ho conosciuto molto bene la freddezza, la rigidità, il fastidio e spesso anche il disprezzo, delle appartenenti al sesso femminile.
Condivido in pieno l’opinione secondo cui essere “cacciatori in questo campo”, alla lunga ti logora e ti distrugge, proprio a causa dei sopracitati motivi.
Il che, tra l’altro, oltre a dirla lunga sulla reale differenza di potere esistente fra i due sessi, evidenzia quanto l’autostima di un uomo sia molto più difficile e faticosa da costruire rispetto a quella di una donna.
Noi, solitamente, iniziamo ad incazzarci con loro verso i 14 anni. Loro, solitamente, cominciano ad incazzarsi con noi verso i 40…
Qualcuno afferma che per gli uomini, il “divertimento” inizia dopo i 40, ossia l’età in cui il potere sessuale femminile comincia a scemare drammaticamente.
Beh, però credo sia il caso di far notare due “piccoli particolari”:
1- In gioventù, ed anche fino ai 35, sono le donne a fare il bello ed il cattivo tempo (non sempre, ok, ma in genere è così).
2- Per la grandissima maggioranza degli uomini (quasi sempre i “beta”), i migliori anni della vita non sono quelli dopo gli “anta”, bensì quelli che li precedono.
Perciò, se fino ad una certa età sono state le donne a dettare le regole, cosa volete che si divertano una volta superati i quaranta? Ovvero quando c’è da pensare quotidianamente alla rata del mutuo, alle bollette, alla cassa integrazione, alla famiglia, ai figli (chi li ha, ovvio), alla ristrutturazione della casa ed a tutto il resto?
Come chiunque di noi sa, c’è un tempo per ogni cosa.
I diciott’anni, i vent’anni, i venticinque, i trenta, passano una sola volta e non tornano più.
Bene io sto fresco, sono separato finora solo di fatto perché lavoro solo io e ho 42 anni. Ho avuto solo 1 esperienza completa e 3 esperienze sentimentali in senso lato. Devo dire che ormai non posso più fare nulla?
Se c’è una cosa che ho potuto appurare da quando mi sono separato alcuni anni fa, è che se hai una relazione scopi, se no bisogna andare a puttane, perché di donne realmente disposte a fare una scopata fine a se stessa, senza alcuna complicazione sentimentale, non ne conosco e non ne ho mai conosciuta una.
Sicuramente, alcuni grandi “seduttori” in ascolto, ora rideranno e mi bolleranno come uno “sfigato”, un coglione, un bruttone*, ecc., ma questa è la realtà che io conosco.
°°°°°°°°°°°
* Non lo sono per niente, sono un normalissimo uomo come se incontrano tanti per strada. Ed ho ancora tutti i capelli…
Parole di Rino, risalenti a circa sei anni fa.
______________________
[…]
E qui si manifesta la stupidità maschile.
Non vi è niente di più autolesionistico, di più controproducente per gli uomini che sanzionare le donne che lo fanno gratis.
Non vi è nulla di più inconcepibile della cecità maschile di fronte a questo effetto boomerang. Chi vuole mostrare quanto siano tonti i maschi non ha che da citare questo eterno giudizio contro le generose.
I maschi vogliono sesso, ne vogliono tanto e lo vogliono gratis, poi insultano quelle che glielo danno.
E questa storia non cambia.
Ma è possibile che questa contraddizione non appaia nel cervello degli uomini? Come è possibile che non si capisca che la scarsità di sesso gratuito è una delle cause della loro dipendenza.
Se le squillo sono la benedizione degli uomini (vedi ultimo intervento in sito) a maggior ragione lo saranno le libertine. O no?
E’ ora di finirla di fare del male …facendosi del male.
Capiamoci, le puttane (anche come insulto) esistono. Sono quelle che frequentano e sposano maschi miserabili dentro ma pieni di soldi.
[…]
Articolo apprezzabilissimo, sottoscrivo praticamente tutto anche se non condivido il fatto che la donna, pur abbigliandosi e presentandosi a volte come più che disponibile, possa arrivare a comportarsi come un certo tipo di uomo ed abbracciare la pratica del sesso ludico estemporaneo: noi maschi stessi ne avremmo un certo disgusto.
Sono anche convinto che, dopo decenni di femminismo male inteso e male applicato, che ha reso la donna quasi opprimente agli occhi del maschio, è più probabile che la società abbracci le abitudini islamiche (matrimonio quasi obbligatorio in giovanissima età, e successiva poligamia) piuttosto che arrivare ad una riappacificazione planetaria tra i sessi in nome del godere comune.
“Articolo apprezzabilissimo, sottoscrivo praticamente tutto anche se non condivido il fatto che la donna, pur abbigliandosi e presentandosi a volte come più che disponibile, possa arrivare a comportarsi come un certo tipo di uomo ed abbracciare la pratica del sesso ludico estemporaneo: noi maschi stessi ne avremmo un certo disgusto.”
Sono le tue parole, Paolo, e credo che proprio queste siano la prova evidente della gigantesca contraddizione che vivono una gran parte degli uomini. Abbiamo affrontato questo argomento anche in altri post ma è utilissimo ritornarci.
Io credo che non ci si possa lamentare (giustamente) dalla mattina alla sera del fatto che le donne se la tirano, fanno le preziose, ce la fanno sudare ecc. ecc. e al contempo affermare di “provare disgusto”, per usare le tue stesse parole, nei confronti di quelle donne (una esigua minoranza purtroppo, per lo meno dal mio punto di vista) che invece hanno un approccio libero e giocoso al sesso e che arrivano “addirittura” a proporsi. Questo è un nodo che gli uomini che la pensano come te devono sciogliere. Perché delle due l’una. Non c’è scampo, salvo arrampicarsi sugli specchi. Ma scivoleresti, credimi, e ti faresti anche del male (metaforicamente parlando).
Sono anche queste ruggini maschiliste (non trovo altro aggettivo) che hanno contribuito a minare fino ad oggi la credibilità dei vari movimenti maschili.
Una cosa è certa. Se chiediamo un cambiamento radicale alle donne, nel loro modo di pensare, di essere, nei loro comportamenti, nel modo di concepire la relazione con l’altro sesso, è ovvio che altrettanto dobbiamo saper fare noi. Altrimenti non saremo mai credibili. Oltre al fatto che sarebbe profondamente sbagliato.
Quindi deciditi (e decidetevi). O si lavora per una trasformazione radicale dei rapporti fra uomini e donne all’insegna della reciprocità, della spontaneità, del libero gioco sessuale e amoroso, come sostiene Paolo Barnard (ed io con lui) nel suo articolo, oppure ci teniamo la status quo. Che vuol dire l’ipocrisia delle donne (tutte, comprese le nostre madri, mogli, fidanzate, amanti e sorelle) che se la tirano pubblicamente salvo “smollarla” di nascosto al famoso “idraulico” o all’istruttore caraibico di salsa.
Credo che sia l’ora di gettare alle ortiche una volta e per sempre questa paccottiglia. Naturalmente tu sei libero di pensarla come vuoi, è ovvio. Però permettimi di dirti che sono proprio le posizioni come la tua che alimentano questo circolo vizioso dal quale invece è necessario uscire. E prima lo si farà meglio sarà.
Per cui, se mi permetti bonariamente, di chiudere con una battuta (in cui però credo):”Donne, non date retta a quelli che la pensano come Paolo. Noi, uomini liberi e consapevoli, non vi giudicheremo negativamente se vi proporrete apertamente. Al contrario. Ne saremo felici e sapremo apprezzare il vostro coraggio. Anche quello di sentirvi rispondere di no, una tantum, ma proprio una tantum. Agli uomini succede molto ma molto più spesso. Ma non ne fanno un dramma”.
Fabrizio Marchi
“anche se non condivido il fatto che la donna, pur abbigliandosi e presentandosi a volte come più che disponibile, possa arrivare a comportarsi come un certo tipo di uomo ed abbracciare la pratica del sesso ludico estemporaneo: noi maschi stessi ne avremmo un certo disgusto”.
Scusa Paolo, ma ragionamenti come i tuoi (molto diffusi, peraltro) non fanno che evidenziare una volta di piu’, quello che il sottoscritto (nonche’ qualcun altro prima di me) evidenzia da tempo: e cioe’ che gli uomini sono il problema n.1 degli uomini.
Personalmente, non proverei alcun “disgusto” (disgusto?) nei confronti di donne che avessero realmente il coraggio di esporsi e di proporsi.
Riguardo alla “soluzione islamica”, be’, ne faccio volentieri a meno. Dico, ma e’ proprio necessario passare da un estremo all’ altro ? Una via di mezzo, no?
Anche perché una che prende l’iniziativa di per sé non vuol dire che è una farfallona. Sono peggio quelle che alzano il prezzo, che si vestono in un dato modo, ma apriti cielo se vai a parlarci, e poi cedono al solito seduttore che le manipola, e che ne ha molte altre prima e dopo.
Da separato a separato: ma tu dove le vedi le donne che prendono REALMENTE l’iniziativa con degli uomini comuni?
Inoltre noto che pure tu credi alla favola dei “seduttori-manipolatori” di “povere donne ingenue” (ma non sono “più furbe e intelligenti” di noi uomini?) che hanno una caterva di donne al loro seguito.
Boh… che devo dirti? La quotidiana realtà che conosco io è molto diversa. Quella da te descritta è per me una realtà da film o da romanzo.
Resta il fatto che appagano delle persone che sarebbe bene restassero per qualche anno senza far nulla. E invece dicono no a chi potrebbe dare qualche cosa anche in sentimenti.
Poi pure io voglio credere che quei corsi (ma anche forum) di seduzione siano in gran parte delle bufale.
anche nel caso delle donne si tratta di un’attrazione prevalentemente fisica piu che di seduzione. vedono uno che le piace e se sono mediamente disinibite ci provano. però se piace a loro solitamente piace anche a molte altre e lui se ne approfitta.
Strider: “Gli uomini sono il problema n.1 degli uomini.”
Infatti. Finché si preferiscono quelle che se la tirano perché le altre “danno disgusto”, non se ne verrà mai a capo.
Finché al sesso ludico si preferiscono l’umiliazione e i costi del corteggiamento, non ci sarà rimedio.
Senza dire che questo conferma il cliché femminista, secondo cui “Se una non fa la ritrosa è una squillo”.
Dunque non è una invenzione, è vero. Paolo lo conferma perché – mi pare – non si rende conto delle conseguenze perniciose per lui stesso (e per tutti gli uomini Beta) di quel suo modo di giudicare, purtroppo ancora diffuso e persistente.
Rino DV
Che gli uomini siano il problema N°1 degli uomini, è un dato di fatto, che anche alcuni appartenenti al movimento maschile non hanno mai voluto accettare.
Ma, piaccia o meno, è così. Basta ascoltare ed osservare attentamente, per rendersene conto.
Per esempio, la quasi totalità dei miei amici e conoscenti, è solita giudicare come delle troie le donne che si concedono facilmente (pur desiderandole al tempo stesso).
Anche tanti altri uomini con i quali mi è capitato di interagire occasionalmente, facevano (e fanno) i medesimi discorsi.
Perciò, come si può credere che il problema N°1 degli uomini sia il femminismo? Certo, è indubbio che sia “un problema”, ma non è “il problema” (perlomeno non qui, in Italia). Spesso si fa riferimento alle contraddizioni femminili (che esistono, senza alcun dubbio; io stesso non perdo occasione per evidenziarle), dimenticandosi però di quelle maschili.
Insomma, se non si riesce a capire e ad ammettere anche a se stessi, che i problemi degli uomini hanno origine anzitutto dall’interno (quindi nella loro testa, nei loro pregiudizi di chiaro stampo maschilista) anziché all’esterno (ossia nell’ideologia femminista), non si andrà mai da nessuna parte.
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P.S. In merito aprii questa discussione, circa tre anni fa.
http://questionemaschile.forumfree.it/?t=14682616
Ringrazio Silver per aver riportato ciò che avrei voluto scrivere (ossia riscrivere) sull’argomento, risparmiandomi la fatica di farlo. Come tutti quelli che lo conoscono, so della sua memoria da Pico e della sua capacità di recuperare interventi anche vecchissimi, sparsi chissà dove. Cosa che farebbe sudare persino Google.
In questo caso, ad es. non sarei stato capace di farlo neanche per il premio di 1 mln di dollari. Eppure si resta sempre basiti di fronte a tale capacità.
Pane al pane e vino al vino: Silver è il Messner della QM. E se è stato il Pioniere dei Pionieri, un motivo ci sarà.
Dico queste cose ora, perché riportarle come epigrafe sulla sua tomba, a lui non giova. E neanche a noi.
Rino DV
se ci fate caso le ninfomani scopano sempre tanto anche se sono bruttine…questo la dice lunga..
comunque su 12 ragazze con cui ci provi 1 ci stà dai….il problema è trovare le 12 con cui provarci..
Nicola, ma tu l’ hai mai realmente incontrata una ninfomane? Io no, e calcola che fra non molto compirò 37 anni. Sei sicuro di non ragionare per sentito dire? Riguardo al fatto che a furia di provarci, qualcuna la dia, non cambia lo stato delle cose: ossia che a doversi esporre è sempre l’uomo.
Ma è così difficile riconoscerlo?
In merito alla questione del corteggiamento, devo dire che io faccio parte di coloro che hanno sempre detestato dover rincorrere le donne, proprio per i motivi evidenziati da Rino: corteggiare una donna è molto spesso un’umiliazione e non un piacere.
Concordo anche con Silver, riguardo alle contraddizioni maschili, dalle quali dubito se ne verrà mai a capo.
Senza reciprocità e spontaneità il corteggiamento non potrà mai essere una cosa piacevole…al contrario, sarà sempre uno strumento di gestione, controllo e dominio dell’una sull’altro.
Quello del corteggiamento “da che mondo è mondo sono i maschi (beta, non scordiamolo mai…) che corrono dietro alle donne…” è un altro dei luoghi comuni (molto resistenti purtroppo anche nella mente di tanti uomini) che deve essere completamente demistificato.
D’altro canto, se la sessualità e la relazione uomo-donna fossero veramente liberate da ogni legaccio e da ogni sovrastruttura, il cosiddetto “corteggiamento” non avrebbe neanche senso di esistere perchè gli uomini e le donne si incontrerebbero in assoluta libertà e senza che nessuna delle due parti (i maschi beta) sia costretta a genuflettersi ai piedi dell’altra. Genuflettersi per cosa? Per poter accedere a quello che dovrebbe essere un diritto naturale di tutti e di tutte, quello cioè di poter vivere giocosamente e liberamente la propria sessualità?
Pensate quale abominio è stato perpetrato. Nel nome del dominio, del potere di un essere umano su un altro, è stata assassinata forse la cosa più bella del mondo, e comunque una delle più belle, insieme alla natura, all’arte, alla bellezza, alla poesia, al gioco dei fanciulli…
Tornerò sull’argomento che merita più di un commento
Fabrizio Marchi
Barbard, ma non era meglio che te la scopavi, invece di scrivere tutte ‘ste minghiate? Ti dirò, meglio una sega manuale che tutte le seghe mentali che ti stai facendo! eheh
Caro Csm, la linea che ci siamo dati è quella di cestinare commenti come il tuo, non certo per ragioni di ordine morale (o peggio moralistico) o formale ma solo perché si tratta di imbecillità gratuite e prive di qualsiasi senso. Diversa è l’ironia, un’arma potente, anzi potentissima, di cui però tu sei assolutamente privo.
In questo caso invece abbiamo fatto un’eccezione alla regola scegliendo di pubblicare il tuo commento. Lo abbiamo fatto perché ci è sembrato utile per far capire ai nostri lettori in quali condizioni mentali si trovino ancora un gran numero di uomini. Tu fra questi.
Come potete constatare, amici miei, abbiamo un gran lavoro davanti a noi. Rimbocchiamoci le maniche.
Fabrizio Marchi
sono arrivata a questo sito attraverso questo pezzo di Barnard.
come ho avuto modo di commentare altrove, la rivoluzione sessuale di cui si parla passa attraverso un cambiamento anche degli atteggiamenti maschili.
vedo che nei commenti precedenti questo argomento è stato toccato, ma ci tengo a portare la mia esperienza.
ho perso svariate possibilità di costruire una vita di “coppia” con uomini che mi chiedevano di essere la loro burattinaia. mi sono rifiutata con forza di assumere un ruolo dominante, nel quale il mio compagno diventava un passivo esecutore dei miei insindacabili ordini. ho pagato questa esigenza di “reciprocità e spontaneità” con la solitudine.
beh, scoprire l’esistenza di questo posto mi fa sentire un po’ meno sola.
a presto.
Cara Elisa, sei la benvenuta. Il fatto stesso di apprezzare questo nostro sito e, nello specifico, l’articolo di Paolo Barnard, dimostra che sei una donna evoluta, libera, consapevole e soprattutto animata dal desiderio di provare a costruire una relazione diversa con gli uomini.
Il tuo messaggio, oltre ad essere molto gradito, ci incoraggia e ci dice che siamo sulla strada giusta. Ma soprattutto è la miglior testimonianza del fatto che nessuno di noi è animato da uno spirito misogino e/o antifemminile. Sono assolutamente convinto che se tu avessi avvertito, sia pur in misura minima, questa sensazione, non ci avresti neanche scritto. E invece lo hai fatto. E hai fatto bene, perché hai compreso quali sono i nostri obiettivi e le nostre reali intenzioni.
Abbiamo bisogno di donne che abbiano la forza e il coraggio di portare avanti questa battaglia, soprattutto con le altre e per far riflettere le altre. Donne in grado di mettere da parte i luoghi comuni, di mettersi in gioco, di fuoriuscire dai soliti schemi preconfezionati e soprattutto di abbandonare, come tu affermi di aver fatto e ti crediamo, quelle cosiddette “rendite di posizione” e quel “potere” a cui la grande maggioranza delle donne stesse non vuole rinunciare.
Di nuovo benvenuta. E soprattutto benvenuta alla lotta. Perché neanche per te credimi, donna libera, sarà facile portare avanti queste idee.
Ma non sarai sola. Di questo stai pur certa e su questo puoi contare.
Fabrizio Marchi
“LA VITA ANULARE”
Flavio era un uomo pelatino di 45, anni scarsi,
ossuto, nervoso e spento.
Aveva sposato “Ikea”,due anni piu’ giovane, senza sorprese, ed avevano avuto due figli:”brico” e “fer”.Avevano seppellito circa 4
genitori,tutti per terribili neo-plasie, causate, si dice, dall’odore intenso di rifiuti, della quale era permeata l’aria di Caltagironopoli,la loro
bellissima citta’ eterna.Ma grazie al trapasso dei
propri cari,si erano potuti permettere l’acquisto
contanti, di un appartamento al secondo piano
in via di tronisti 9 di ottentamedriquadrievasierieterrazzinocopertodecoder, nella porta dell’eden alla bufalona.La
bufalona assomigliava ad un enorme kibbutz,di colore bianco-beige-giallino,ove nulla,senno’le disperazioni ela cattiveria ,si riconoscevano dall’intercalare psico-farmacie,friggitorie egizio-romene di pseudo-suppli’ scotti,coatto-birreria con pizza danese e
bistecche napoletane radioattive.E banche.Piu’
banche aprivano,meno soldi circolavano e piu’
coca si spacciava.alle 21 due fiumi umani si
incrociavano: quello dei tecno-pendo-lavoratori a
1250euri,come la nostra coppia ed il polo del lavoro notturno composto da:cubiste,pertichiste,vibretoriste,pillolisti, cocainisti,e riscossori e pali.Quando tornavano a casa,Flavio ed Ikea, si imbatterono nel solito casino dei due figli salsicci (grassi e cattivi),al zonzo annoiato del loro appartamento .
Una pizza all’ananas copriva le sevizie di due cani e tre gatti vivisezionati per gioco,le teste di questi esposti su untelevisore al plasma,con sotto traccie di primi schizzetti di piacere, su “Albina”,una sexibambola,a calore umano,del costo di 850 euri, che le due piccole carogne tredicenni,avevano acquistato, depredando e seviziando i loro compagnucci.
Per la cronaca , si rammenta che l’ultima volta che babbo flavio aveva rivolto l’attenzione ai ragazzi , era stato nel natale del 2007, sei anni prima….”buon natale da papa’ e mamma”,fu la frase, prima dello spacchettamento di un videogame eccezzionale (si potevano ammazzare 40 talebani al minuto nel deserto afghano).A quel punto, dopo un po’, i due ragazzi,si riuscivano a confidare solo davanti alla testa del duce,unica cosa di maternoaspetto,in200km quadri.Poi , Brico e fer, erano disperati,non erano riusciti a trovare nessuno che li gonfiasse come zampogne, a mestiere, per riportarli alla ragione.A volte ,pensarono, vista la scarsa emozionalita’ dei genitori, di essere figli dell”Spirito Santo”. Con loro tutti erano fottutamente buoni e comprensivi, ma nessuno se li filava….Ma quella sera, dopole21.30,successe qualcosa……..Babbo e mamma erano stati fulmineamente licenziati e senza il becco di liquidazione, dalla loro azienda sulla Tiburtara, la PARAVENT SPA.
Ecco che Flavio “l’assente” raduno’ la famigliola ed escogito’ un piano “Ragazzi, disse”Babbino e mammina non lavorano piu’.Non abbiamo piu’ soldini,a meno che……………Le imprese della famiglia, si conobbero ai 4 vertici del raccordo,fino al giorno che, asseragliatidentro un agenzia immobiliare, seminarono una grande scia di sangue:ora in semiliberta’, aspettano di raccontare la loro storia
Condivido la sostanza dei discorsi.
Tuttavia credo sappiate meglio di me (visto che di certe questioni ve ne occupate da tempo), che esistono delle differenze naturali fra i due sessi, difficilmente sormontabili tramite una “rieducazione”.
Per esempio, come non si può “costringere” degli uomini giovani a farsi piacere delle donne anziane o di mezza età, non si può fare altrettanto con le donne, “convincendole” a corteggiare quelli che definite uomini beta. (Perlomeno questo è quello che penso io).
Anche il fenomeno della prostituzione, come lo spiegate? Come un fatto meramente culturale, naturale oppure ” un po’ e un po’ ” ? Ovvero “frutto” di natura e cultura?
Se davvero, come ci viene ripetuto da almeno quarant’anni, la nostra società fosse fallocratica e fallocentrica, perchè gli uomini non ”ricambiano le donne” con il fallo ma con moneta sonante? Forse perchè sul mercato il mitico fallo patriarcale vale un decimo della figa?
Allora non sarebbe il caso di chiamarla piuttosto società figocratica,figocentrica?
No per carita, è stabilito per legge che è maschilista e patriarcale, ci sono pure le leggi per le pari opportunità, quindi lo dice pure lo stato che è patriarcale e fallocentrica…
Già,però perchè sui muri non c’è scritto viva il cazzo ma soltanto viva la figa?
Perchè gli uomini sono così volgari direte voi…Già, ma questo desiderio, questo bisogno ”volgare” è la radice della diversità di valore tra la ”figa” e il ”cazzo”.
Se davvero la società fosse fallocentrica l’uomo potrebbe ricambiare la donna col fallo, e invece deve mettere mano al portafoglio. Perchè?
Perchè alla donna il fallo interessa di meno, banalmente, di quanto la vagina interessi all’uomo.
Non ci vuole la scienza per capirlo,o forse sì,dal momento che i livelli di testosterone degli uomini sono venti volte più alti,e le donne che hanno più desiderio sono quelle che hanno i livelli di testosterone più simili agli uomini…
Ma sono argomentazioni giunte invano,diranno che la domanda di sesso degli uomini è leggermente superiore a quella degli uomini,diranno che è poca la differenza,a poco varrà la scienza,a meno varrà l’evidenza…
Diranno che loro sono superiori. Già, ma le superiori che giudicano dall’alto della loro superiorità la ”volgarità” maschile dimostrano in ciò di non essere razionali.
Perchè la razionalità deriva da ”ratio” ovvero “rapporto”,e chi non sa mettere le cose a debito rapporto non può definirsi razionale.
Chi dice che la domanda maschile è ”leggermente” superiore a quella femminile,non può definirsi razionale,perchè come si fa contemporaneamente a lamentarsi del terribile giro d’affari della prostituzione di centinaia di miliardi che finanzia la mafia(cosa vera)e contemporaneamente a sostenere che la differenza tra la domanda/offerta è piccola?
Bisogna essere non razionali,perchè il denaro è ciò che per eccellenza misura la differenza tra domanda e offerta e centinaia di miliardi non mi pare che siano poco.
Ma, diranno loro, che la prostituzione esiste da quando esiste il denaro,e il denaro l’avremmo inventato noi(come probabilmente tutto il resto),già,ma…
se gli uomini avessero potuto contraccambiare con il solo fallo avrebbero avuto bisogno di inventarsi il denaro per pagarle?
Cosa nasce prima,l’uovo,o la gallina il denaro,o la prostituzione?
Ragazze mie,che bisogno c’è di essere ricco se posso fidanzarmi con Monica Bellucci solo col ”fascino maschile” del mio fallo,in questa società fallocratica?
Come nasce il meccanismo del denaro?
Forse non è necessario chiederselo,nemmeno rimpallarsi la responsabilità su come si origina il denaro…e la prostituzione…se gli uomini comprano è perchè le donne vendono,ciò è lapalissiano,ma pare dimenticato…
Però, io dico, dal momento che il meccanismo oramai è in azione, invece di andare a ravanare nel paleozoico,forse, sarebbe meglio prendere atto di questa situazione di ”compensazione monetaria”. Del resto il fatto stesso che ci sia bisogno di un compenso monetario dimostra come e quanto questa situazione sia sbilanciata.
Chi non riconosce questo scompenso, è inutile che dia lezioni dal suo pulpito,spiegandoci cosa fare,perchè chi non riconosce lo squilibrio fra domanda e offerta,non può definirsi in senso stretto razionale,perchè non è in grado di metterle nel giusto rapporto.
Ci si risparmino dunque le ”maternali” e le belle favole in cui nella magica ipotetica società femminista,il matriarcato(di cui non si hanno riscontri storici),i maschietti passavano il tempo a ”impollinare” il fiore femminile. Se così fosse stato non avrebbero avuto bisogno di inventare il denaro per pagarle. O no?
Perchè pagare per ciò che si può avere gratis?
Io non invoco il sesso ludico,una botta e via, io invoco la sincerità e la reciprocità, non prenderci in giro, tutto qui. E’ troppo?
Evidentemente,sì.
E’ vero che le donne sanno mentire meglio degli uomini,soprattutto a sè stesse.
Certo,viviamo in una società fallocratica e fallocentrica però la parola d’ordine è viva la figa…chissà perchè?
Saremo anche volgari,ma non siamo fessi.
VOGLIO FARE UN APPELLO AGLI UOMINI PRESENTI SU QUESTO SITO. AIUTATEMI A CAPIRE UN COETANEO, IO HO 43 ANNI, CHE DOPO UN TIRA E MOLLA DI CIRCA SEI MESI, DECIDE DI “CONCEDERSI”, MA LO FA VOLENDO CONSUMARE UN AMPLESSO COSì CONCEPITO: APERTURA DELLE GAMBE ED INTRODUZIONE DEL MEMBRO DEBITAMENTE ERETTO, IL TUTTO SENZA UN BACIO, UNA CAREZZA, UNA PAROLA CARINA, INSOMMA SENZA UN MINIMO DI PRELIMINARI, NONOSTANTE I MIEI RIPETUTI TENTATIVI DI APPROCCIO IN QUESTO SENSO…. ESASPERATA, UMILIATA E FERITA NELLA MIA FEMMINILITA’, GLI FACCIO NOTARE CHE MI STA TRATTANDO COME UNA PUTTANA E LUI PER TUTTA RISPOSTA MI CONTESTA, SI ALZA, SI RIVESTE E SE NE VA, SENZA TRA L’ALTRO AVER RAGGIUNTO L’ORGASMO….. ACCETTO COMMENTI E SUGGERIMENTI!!!!
Onestamente, cara Cristiana, non è un caso che può diventare legge sistematica. Non sappiamo nulla di lui, di te, della vostra relazione. Potrebbero esserci mille spiegazioni e nessuna al suo comportamento. Intanto bisognerebbe capire questo “tira e molla” di cui parli. Lo fai tu il “tira e molla” o la fa lui? Questo potrebbe fare la differenza. Perchè nel caso lo avessi fatto tu potrebbe essere una sorta di ripicca del tipo “me l’hai fatta sudare e ora ti punisco”. Se invece sei stata tu a corteggiarlo (cioè a sbatterti, perchè questo è ciò che viene chiamato, indorandolo, “corteggiamento”), potrebbe anche darsi che tu non gli piaccia più di tanto. Però, a quel punto, essendo un maschio, potrebbe aver pensato “proviamoci comunque”. E non piacendogli tu più di tanto, lo ha fatto nel modo che più lo eccitava, cioè senza nessun altro orpello (ammesso che siano orpelli…).
Oppure semplicemente lo eccitava di più farlo in quel modo. Detto ciò, non è affatto detto che lui pensasse di trattarti come una puttana. Il fatto che ti abbia presa in quel mondo non significa necessariamente che pensi una cosa simile di te. Comunque, come ripeto, non sappiamo nulla di lui e di te. Non è possibile oggettivamente fare un’analisi compiuta e darti delle risposte che non siano delle semplici ipotesi.
Fabrizio Marchi
Cristiana
“VOGLIO FARE UN APPELLO AGLI UOMINI PRESENTI SU QUESTO SITO. AIUTATEMI A CAPIRE UN COETANEO”
In merito, ti ha già risposto egregiamente Fabrizio.
Personalmente, però, propendo di più per l’ipotesi che tu non gli piacessi più di tanto.
Sostengo ciò perché, di norma, se un uomo è realmente attratto da una donna desidera baciarla e leccarla tutta.
Purtroppo sono cose che capitano e non è detto che esistano per forza delle colpe da parte sua o tua.
Semplicemente, a volte, le cose non vanno come si vorrebbe. E’ la vita.
ma scusa, silver. se una persona non ti piace, per quale motivo ti ecciti e ci fai sesso seppure in maniera riduttiva e poco articolata? a me se uno non mi piace lo evito, non lo guardo in un certo modo o tento approcci….è una dinamica maschile? te lo domando perchè una cosa così avvilente lascia un retrogusto tanto amaro da far dubitare delle proprie facoltà di seduzione….insomma è una bella bordata all’ autostima, inflitta senza motivo perchè tra l’altro è un bel tipo e dubito che gli manchino donne più piacenti di me che lo circuiscano!!!!
Cristiana, non si tratta esattamente di dinamiche maschili, bensì di dinamiche che possono crearsi in determinate circostanze.
Al riguardo Fabrizio ti ha già fatto notare ciò:
“… Però, a quel punto, essendo un maschio, potrebbe aver pensato ‘proviamoci comunque’ “.
e qui nascono malintesi ed equivoci, silver… tu uomo pensi che comunque vada sarà una trombata di più, ma a me donna non dai la possibilità di scegliere, poichè ti eri proposto in un modo, all’inizio, per poi mostrarti diversamente quando sei arrivato al dunque. è una questione di onestà e di considerazione, visto che ci conoscevamo già da tempo…..
Sì, Cristiana, però in questi casi bisognerebbe ascoltare sempre le due campane, dato che l’opinione di quell’uomo nessuno di noi la conosce…
Giusta osservazione, Fabio. Inoppugnabile, direi… Grazie comunque a tutti per il contributo in merito al mio “dilemma”.
Indipendentemente dalle solite chiacchiere di dubbia utilità (e serietà) su una vera o presunta “disparità ormonale”, “dipendenza sessuale” e menate del genere, io credo che il sesso a pagamento è un modo particolare di fare sesso con tutta una serie di risvolti ambientali, fisici, comportamentali e psicologici conseguenziali al caso. Si tratta comunque di un modo di far sesso diverso da quello non a apagamento e a mio parere l’uno non può fare da surrogato all’altro, seppure so che non pochi uomini lo usano a questo scopo.
Le motivazioni per cui un uomo sia disposto a ricorrere a questa particolare modalità di fare sesso possono essere diverse tra cui anche la semplice curiosità di vedere di cosa si tratta. Curiosità che non si esaurisce però solo in una singola “botta” ma che può anche prolungarsi per più “sedute” presso diverse prostitute di diverso tipo.
Io sconsiglio però, oggi come oggi, di andare a puttane perché si scoprirà di spendere una quantità di soldi – seppure non eccessiva – che non ha una contropartita equivalente. Non ho idea di come fossero le prostitute di un tempo ma so che oggi si tratta per lo più di ciarlatane che non sanno macno lontanamente cosa può piacere ed eccitare un uomo. Vogliono solo far soldi subito e facilmente.
Si tratta di parassite, donne fallite come ce ne son tante che campano sui pruriti degli uomini e che invece di aver trovato la propria fonte di guadagno campando sulle spalle di un solo uomo come fanno molte donne “moderne” che si ritengono “signore”, distribuiscono i loro introiti in più “botte” con un più chiaro (e più grezzo) principio di prestazione-controprestazione.
Pertanto consiglio di impiegare i propri soldi in cose molto più costruttive che non per arricchire queste poco di buono. Ma so che chiunque abbia la curiosità di provare si renderà conto di quanto dico solo quando urterà con la testo in fronte al muro.
Peppe
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Indipendentemente dalle solite chiacchiere di dubbia utilità (e serietà) su una vera o presunta “disparità ormonale”, “dipendenza sessuale” e menate del genere”
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Che la sessualita’ maschile sia diversa da quella femminile e’ un dato di fatto, non una “menata”.
Peppe
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Si tratta comunque di un modo di far sesso diverso da quello non a a pagamento
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Si’, e’ un modo diverso di fare sesso. Tuttavia, in questa societa’, il sesso ha quasi sempre un costo (per l’ uomo), sia diretto che indiretto.
Peppe
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Le motivazioni per cui un uomo sia disposto a ricorrere a questa particolare modalità di fare sesso possono essere diverse tra cui anche la semplice curiosità di vedere di cosa si tratta.
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Si’, le motivazioni sono diverse, ma fra queste c’e’ la seguente: per molti uomini e’ l’ unica maniera per fare sesso. Se lo trovassero gratis non pagherebbero.
Non capisco che senso di colpa possa avere uno che va a puttane.
Cioé voglio dire: seppure la tizia “lavorasse” sotto pappone il cliente che può farci?
Comunque non ho detto che uomini e donne hanno la stessa sessualità, anzi io sostengo che sia assurdo sostenere una cosa del genere visto che ritengo che ogni essere umano abbia una propria sessualità specifica. Quello che ho detto è che non prendo sul serio certe chiacchiere che circolano su una presunta sessualità “maschile” e una presunta sessaulità “femminile”.
In particolar modo non trovo per niente convincenti le teorie altamente “scientifiche” che si fondano sul presupposto che i nostri progenitori fossero coppiette di sposini dediti a cambiar pannolini alla prole e con la berlina fuori pronta coi bagagli per una gita in montagna o al mare. Tutto qui.
Non ho neanche negato il fatto che molti uomini ricorrano al sesso a pagamento come surrogato del sesso non a pagamento. Ho solo detto che è uno dei vari motivi che oggi sta prendendo piede.
Per favore non mettemi in bocca (o nella tastiera) cose che non ho mai asserito, grazie.
Infatti asserire che “uomini” e “donne” hanno una sessualità “diversa” vorrebbe dire che tutti gli uomini hanno la stessa sessualità e così tutte le donne.
E in cosa consisterebbe questa presunta sessualità “maschile”, queste grandi e irrefrenabili pulsioni “maschili”? Nello strabuzzare gli occhi quando vedono un banalissimo culo femminile come se vedessero un alieno con due teste, quattro braccia e otto gambe scendere da un disco volante ed esclamare “Ahò che culo!”?
In tal caso sono molto fiero di essere ben poco “virile”!
Però guarda caso da ragazzino spesso lo facevo anche io solo perché “così fanno gli uomini” e non perché provassi chissà quali “grandiose sensazioni” nel vedere un banale culo femminile. E chissà quanti ragazzi fanno lo stesso…
Ora quindi mi viene un sospetto: ma non è che per caso dietro tutto questo c’è una certa spinta imitativa?
Bisogna anche tener conto del fatto che il sesso a pagamento ha assunto significati diversi nelle epoche.
Nell’antichità aveva addirittura una valenza sacra, gli uomini si recavano al tempio e giacevano con delle ragazze in cambio di un’offerta. Erano ragazze messe lì dai sacerdoti per riscuotere i tributi che servivano per la manutenzione del tempio e per far campare la casta sacerdotale.
Molto interessante questo articolo, che mi trova concorde,alla intervenuta potrei riferire che farebbe meglio a non lamentarsi.. almeno lei poteva assaporare una ludica sessualita’ con qualcuno che reputava un bell’uomo.. sfido qualsiasi bruttino a poter dire altrettanto, cosciente del fatto che lui alla bella di turno non le avrebbe posto determinati preliminari..
Proseguendo, oggi vedo in giro semplicemente “uomini con l’utero”, vedo altresi’ tante femmine, ma cio’ che realmente mi interessa, ovvero la Donna, e’ solo un mero ricordo, tramutato in merce mediatica oltre a quello gia’ di conoscenza storia piu’ volte citata dagli intervenuti.
Damien, la Donna non esiste e non è mai esistita. Prima togli la maiuscola, meglio sarà per te.
La merce mediatica non è la versione cattiva e decaduta della Donna, è semplicemente “essere donna oggi”.
Il passato è proprio quello: passato.
Guarda il presente. È la tua vita.
Peppe
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In particolar modo non trovo per niente convincenti le teorie altamente “scientifiche”
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Nemmeno io trovo convincenti le le tue teorie altamente “personali”…
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L’ho fatto perché volevo avere fra le mani una giovane ragazza nuda senza impazzire per trovarne una, esercizio che per il maschio medio normalmente significa trenta serate nei locali, cento abbordi sempre difficili, e altre mille assurde peripezie che noi uomini dobbiamo inventarci per avere finalmente una o due magre occasioni di sesso. L’ho fatto perché l’alternativa praticamente non esiste, e l’alternativa si chiamerebbe Sesso Ludico.
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E’ quello che ogni tanto faccio pure io, specie da quando ho chiuso circa due anni fa, una relazione durata oltre tre anni.
L’unico motivo per cui ora sono solo un occasionale frequentatore di prostitute anziché regolare, è di natura economica, perché se potessi ne cambierei ogni sera una.
Il che produce in me anche una buona dose di rabbia, frustrazione e senso di impotenza, dato che il mio desiderio di sesso è costante, ma impossibile da soddisfare come vorrei.
Al riguardo condivido in pieno le parole di Barnard: avere fra le mani una giovane ragazza nuda, senza impazzimenti continui, è quasi impossibile.
P.s: ci tengo a precisare che non sono un “bruttone”, anzi… solo che come dice giustamente Paolo Barnard, il sesso ludico (gratis) è una chimera.
Ho sentito spesso le mie colleghe giudicare senza pietà chi è stato beccato a fare uso di sesso a pagamento, provare disprezzo misto pietà per la prostituta e disgusto puro per colui che l’ha pagata. Ho sentito le stesse raccontare delle loro avventure selvagge durante le vacanze nell’isola X, nel villaggio X con uno sconosciuto indigeno o con l’animatore italiano che comunque mai rivedranno e mai vorrebbero rivedere. Non è la cultura o la società che inibisce le donne, ma è la paura folle della solitudine, del tradimento e sopratutto del rifiuto che il sesso ludico può provocare. Darla a tutti….ok, ma che figura ci faccio se poi nessuno più la vuole? Quanto dovrò accontentarmi? Quanto sarò lontana dall’uomo ideale che mi hanno imposto di desiderare fin da bambina? Vale la pena di concepire il sesso come puro accoppiamento se poi mai ci sarà un domani? L’uomo è per natura cacciatore, ma la donna è per natura procreatrice e non riesce a concepire il sesso senza finalità, almeno non a lungo. Per questo giudico sacrosanta verità quanto scritto nell’articolo,ma non ci prendiamo in giro, è pura utopia la donna che fa sesso senza perseguire l’obbiettivo! L’unica cosa che un uomo può sperare è che ci sia una fase di caccia pre matrimoniale dove i costumi di una nuova cultura femminista portino a cercare la preda senza troppi giri di parole…cosa che di fatto stà iniziando ad avvenire fra gli adolescenti. Quindi un consiglio: lavoriamo per dare ai posteri un futuro migliore…..sessualmente parlando!
Ci vuole autocoscienza maschile come ha detto qualcuno: le donne hanno l’invidia del pene, non saranno mai degli esseri razionali, tenteranno sempre di fregare il maschio, sono inferiori; in questo tipo di società andrà sempre male per i maschi.
Ci vuole cattiveria, se uno riesce a capire che non sono importanti ne può fare a meno.
Sono talmente insignificanti, piccole di fisico e mente.
@ Rita: Quello che dici è condivisibile, ma al tempo stesso è anche la misura perfetta della catastrofe futura. L’ipocrisia delle donne che moralizzano sul “puttaniere” e poi si vantano dell’avventura con l’animatore, l’egoismo sconfinato del chiedersi “ma quando non la vorranno più?”, la favola deleteria dell'”uomo ideale” che alle donne spetterebbe di diritto, come spetta loro di diritto buttarlo via e trovarsene un altro più appetibile non appena subentra la “noia”. Sai cosa succederà? Che l’uomo continuerà a essere cacciatore e ogni tanto tornerà a casa con una preda, ogni tanto no, ma non per questo smetterà di vivere. Solo che non concederà più alle donne il loro obiettivo. Non concederà più che ci sia nessun “domani”. Ci sarà solo il presente. E forse non ci sarà nemmeno più il matrimonio. Poi un bel giorno le donne si chiederanno come mai non ci sono più gli uomini buoni di una volta. Si sentiranno rispondere: “Perché quando gli uomini buoni erano disponibili e generosi, voi li disprezzavate per mettervi con l’animatore del villaggio turistico. Ora gli uomini buoni sono da un’altra parte. E non torneranno.”
Strider: “Nemmeno io trovo convincenti le le tue teorie altamente “personali”…”
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Ecchissenefrega!
La risposta di Rita conferma quanto io da sempre asserisco: a fare la differenza tra uomini e donne in certe cose è principalmente la incorreggibile vigliaccheria femminile. Le donne se la fanno sotto se devono mettere alla prova il loro vero “valore di mercato”, usando un’espressione di Warlordmaniac (uno dei pochi personaggi simpatici e perbeni di un certo forum…), così lo “mascherano con vari escamotage che la società definisce come “ritrosia” in quanto c’è sempre una larga dose di accondiscendenza verso le donne.
Peppe
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Ecchissenefrega!
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Se non te ne fregasse non risponderesti…
Peppe
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usando un’espressione di Warlordmaniac (uno dei pochi personaggi simpatici e perbeni di un certo forum…),
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Fai propaganda “contro” ?
Ma vedi di darci un taglio…
L’uomo è cacciatore in quanto le donne non vogliono far vedere al maschio che gli interessa: perché sono invidiose oltre che vigliacche, questa società gliele da tutte vinte, l’uomo non è cacciatore e un servo.
Poi non ho capito nell’articolo, 100 euro per fare quello che dice la troia in mezzora? oppure lo ha chiesto il cliente un bocchino e una scopata?
Strider ti voglio bene, ma come ho già detto, seppure non ne faccio un’ossessione e un’idolatria, sessualmente mi piacciono le donne. Quindi non metterti strane idee in testa che non se ne fa niente, mi spiace.
Caro Leo, come puoi constatare leggendo i commenti nel blog e gli articoli pubblicati sul sito, la qualità del dibattito (talvolta con qualche rara eccezione ma non stiamo certo qui a farci le pulci…) è di notevole livello e tale deve rimanere.
Naturalmente quando parlo di qualità mi riferisco ai contenuti, non certo alla sintassi, alla grammatica o al linguaggio (comunque mediamente molto buoni) che differiscono da persona a persona come è normale che sia. Ciò che ci interessa insomma è la sostanza e non la forma: i contenuti, le idee, le proposte, le elaborazioni e perché no, anche l’ironia, la creatività, la fantasia di ciascuno ecc.
Naturalmente il blog è assolutamente libero e ciascuno può esprimere la sua opinione in libertà e con il linguaggio che gli è proprio.
Tuttavia, entrare nei particolari spiccioli della contrattazione della prestazione sessuale di un cliente con una prostituta, come hai fatto tu nel tuo ultimo post, mi sembra assolutamente irrilevante e anche impoverente ai fini della discussione. Non è di nessun interesse sotto ogni profilo.
Sono certo che tutti coloro che partecipano al dibattito sul sito sono convinti della necessità di mantenere alto il livello della discussione. Non vedo quale interesse potrebbe avere e soprattutto quale giovamento potrebbe portarci il fatto di metterci a dissertare, come hai fatto tu “se è il cliente o non la troia che ha chiesto di fare un bocchino e una scopata?”…
Penso che possiamo fare di meglio, penso che tu possa fare di molto meglio. E allora ti invito a farlo e lasciar perdere queste stronzate. Gettano solo fango sul sito e su tutti noi.
Siamo Uomini Evoluti e Consapevoli che hanno intrapreso un cammino, non dei cialtroncelli da strapazzo che giocano a scrivere cazzate su un blog. Per fare questo ci sono centinaia, migliaia di spazi sulla rete.
Chiarito questo, sei il benvenuto e saremo felici del tuo contributo. In caso contrario ti invito a cambiare strada. Ma confido nella tua intelligenza e sensibilità. Ti ho risposto pubblicamente e non privatamente perché tu ti sei espresso liberamente nel blog e io te l’ho lasciato fare pur non condividendo le tue parole per i motivi che spero di essere stato capace di spiegarti.
Fabrizio Marchi
A me le donne hanno fatto sempre paura, ogni volta che provavo un approcio educato con una sconosciuta mi sentivo sempre scrutato con sospetto (ma che vuole questo) o con disprezzo (see aspetta e spera), infatti tutte le mie esperienze le ho avute in qualità di preda o con persone già conosciute.
Magari mi sbaglio ma questa è la percezione che ho sempre avuto. E’ vero sono un pochino timido, ma sono simpatico, educato e quando praticavo questo hobby non ero neanche schifoso da vedere.
E’ anche vero che all’epoca non c’era internet e gli approci dovevano essere per forza più diretti, dovevi metterci la faccia come si dice.
Pazienza, che ci dobbiamo fare.
Tornando all’argomento prostitute aggiungo che io non ci sono mai stato e per il momento credo che mai ci andro’, ma mi piace sapere che ci sono, perchè non si sa mai magari da anziano, con l’aiuto del cialis, potrebbe venirmi voglia di morire ridendo e non mi ci vedo proprio a rimorchiare vedove in qualche balera di periferia.
Il fatto che quello che dico io è realtà, mi dispiace se sembrano sparate, non è certo il sito misogino che fa per me.
Lamentarsi è inutile, bisogna prendere posizione.
Grazie Ciao.
Caro Go mental, ci siamo passati più o meno tutti, stanne pur certo…ci abbiamo impiegato tutti un bel po’ di tempo per cercare di decriptare i comportamenti femminili…evidentemente è una delle incombenze che la Natura ha riservato agli uomini…
Ho apprezzato molto il tuo post, mettersi a nudo con altri uomini è importante, parlare di noi stessi con noi stessi, senza veli nè maschere ipocrite.
La strada per una rinnovata autoconsapevolezza maschile passa innanzitutto attraverso questa fase di ricerca personale che in un secondo momento diventa confronto con gli altri.
Benvenuto fra noi. Questo spazio è a tua disposizione.
Fabrizio Marchi
Si Go mental io ho paura più di te ( faccio anche psicoterapia) la causa è il sentirsi giudicati, messi alla prova da donne come dici tu ostili: bisogna riuscire a non dargli troppo peso, e tra l’altro non ci sono riuscito del tutto neanche io.
Riguardo alla domanda sull’articolo: se vado con una donna e la pago 100 euro, vorrei fare quello che voglio io e non i suoi comodi: era questa la curiosità. Nel nord Europa ci sono prostitute per vari tipi di clienti; bisogna anche dire che ognuno di noi ha gusti diversi in fatto di donne, mentre la nostra società cristiana vuole sesso solo per riproduzione.
Quanto dici è molto interessante, Leo. Anzi, è apprezzabilissimo che tu riesca a parlare di argomenti che riguardano la tua vita personale all’interno del blog. Lo fai senza nessuna remora e senza nessun falso pudore. Bravissimo. Posso confermarti, non perché sia interessante alla discussione ma per “solidarietà” (utilizzo questo termine in modo ironico ovviamente…) che anche il sottoscritto ha vissuto una abbastanza lunga esperienza psicoanalitica, junghiana nella fattispecie. Ciò significa che questo nostro luogo sta funzionando se anche tu, come Go mental e come altri, scegliete addirittura di rendere pubbliche questioni che riguardano la vostra sfera interiore e personale. Questo, dal mio punto di vista, vi fa onore. D’altronde, le femministe hanno sempre celebrato l’autocoscienza, come se la capacità di affrontare pubblicamente le questioni inerenti il foro interiore di ciascuno fosse una prerogativa femminile.
Ebbene, così non è. Anche questo è un altro presunto mito, o meglio un luogo comune, che deve essere sfatato. Meglio di così non si potrebbe.
Fabrizio Marchi
Personalmente non ho mai avuto paura delle donne; semmai ho sempre detestato doverle corteggiare.
Inoltre mi hanno sempre dato fastidio certi loro atteggiamenti da presuntuose, convinte di avercela d’oro.
Tuttavia, se c’è una cosa che nel corso degli anni mi ha infastidito ancora di più, è quella relativa alla leggenda metropolitana secondo cui “i ruoli si sarebbero ormai invertiti da anni” (ma dove? quando mai?).
In altri siti non è stato possibile parlare del personale, questo è lo sbaglio degli uomini: più si ha paura di mostrarsi deboli più si è deboli.
Non abbiamo nessun obbligo nei confronti delle donne.
Bravo Leo, hai appena pronunciato una verità sacrosanta. Te l’avevo detto che potevi dare ben altro contributo rispetto ai primi due post che hai scritto…
Fabrizio Marchi
Leggete i commenti scritti da alcune donne, ed anche quello di Giorgio Calandra, il quale afferma che “il vero sesso debole siamo noi” (non se ne puo’ piu’ !!).
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=89433&sez=UNPOSTOALCUORE
Avevo postato un commento anch’ io, ma a quanto pare e’ stato censurato…
Verissimo anche ciò che affermi tu, Fabio, si tratta appunto di leggende metropolitane. O meglio, è vero talvolta che le parti si invertono, come abbiamo spiegato in diversi articoli e post, quando si è in presenza di maschi alpha. E’ proprio questa, a mio parere, una delle contraddizioni principali delle donne, se non forse la principale. Si chiedono a gran voce eguaglianza e parità (e fin qui siamo d’accordo) ma nella realtà queste si traducono nel disprezzo palese nei confronti del maschio beta e in una sostanziale subalternità nei riguardi del maschio alpha, considerato ancora dalla grande maggioranza del mondo femminile come l’archetipo da raggiungere.
Verrebbe da chiedersi, a questo punto, cosa sia cambiato in quarant’anni. Il meccanismo e le logiche che gli sono alle spalle sono certamente gli stessi e non hanno subito modifiche. Sono però cambiati i parametri. Quarant’anni fa una cassiera di un supermercato avrebbe fatto carte false per sposarsi un impiegato di banca che oggi invece è considerato come l’ultima spiaggia da quella stessa donna, una sorta di ripiego. Se poi la donna occupa un gradino appena superiore nella geerarchia sociale quell’impiegato viene considerato un fallito, se non addirittura neanche considerato…
Miracoli del neocapitalismo…Questa è l'”eguaglianza” che viviamo oggi…
Se poi la donna occupa un gradino appena superiore nella gerarchia sociale quell’impiegato viene considerato un fallito, se non addirittura neanche considerato… (Fabrizio)
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Beh, caro Fabrizio, allora pensa che io sono un modesto diplomato che lavora come magazziniere…
Nondimeno anch’io ho potuto constatare che, in genere, una donna che occupa un gradino superiore nella gerarchia sociale, non prende minimamente in considerazione l’ipotesi di sposarsi un uomo “socialmente inferiore” a lei (poi le eccezioni tali sono e tali rimangono).
Al massimo, se ne è attratta, lo può frequentare e considerare un piacevole passatempo, dal punto di vista sessuale. E comunque, che le donne siano più classiste degli uomini, ho potuto riscontrarlo direttamente in più di una occasione. Ad esempio, mi ricordo di una separata (oggi 36enne) con la quale ebbi una relazione di breve durata (tre mesi) esattamente cinque anni fa. Ebbene, si trattava di una donna che soffriva molto il fatto di aver conseguito soltanto la licenza media. A questo si aggiungevano certe sue croniche insicurezze ed una personalità debole, che la facevano sentire inferiore al sottoscritto, tanto è vero che in una occasione mi confessò di essere venuta a letto con me “perché mi percepiva superiore a lei oltre ad essere colpita dalla mia personalità”…
Non solo. Aggiunse che anche tutti gli altri con i quali aveva avuto delle relazioni, più o meno brevi, erano in qualche modo “uomini che avevano qualcosa in più di lei”…
Per quanto se ne possa discutere, e la cosa risulta tutt’altro che deleteria.. sia chiaro, gli uomini beta che vedo in giro sono nella maggioranza scevri di qualsiasi senso di critica, di coscienza, rantolano dietro a mutui, automobili, vite sterili, fede calcistice e il mito della vulva, meglio se irraggiungibile e ben carrozzata.
Sorridono increduli quando qualcuno dice loro il sunto di molti dei temi ivi trattati, beandosi dietro egoistiche ragioni, come se tutto cio’ non li riguardasse, lasciano tutto il resto dietro le loro miserabili esistenze, le mogli come un dato di fatto, i figli dinanzi alla console e le figlie preda del consumismo…salvo risvegliarsi bruscamente quando sono messi alla porta per un divorzio sempre piu’ probabile.
Tuttavia, nonostante le epocali vicissitudini che animano l’umanita’, i temi esposti in questa sede ed altre situazioni sociali, credo nella logica universale dell’equilibrio.. laddove vi e’ un maggior peso prima o poi si avra’ la situazione inversa, passando da un periodo neutro che, gli uomini e le donne beta, dovranno godere a piene mani, e questo sia chiaro, non necessariamente significa che la donna cambierà, difficile credere che abdicherà al suo potere, piuttosto credo che ritornerà all’interesse principe, avere un uomo accanto con valori, che le dia stabilita’, la brutta notizia è che tutto ciò, semmai averrà, sarà fattibile e tangibile solo tra qualche decina d’anni, noi uomini e donne beta, saremo gia’ fuori mercato.
Per far cambiare le donne oggi, a mio parere, servirebbe una sinergia su molti fronti, religioso, sociale, mediatico, istruzione, diritto della persona, diritto civile… onestamente sono troppi.. troppi per sperare di uscire vincitori da questa trincea.. molti di noi coscienti della QM periranno nella solitudine, resta la speranza che il “nemico” si accorga che l’odio, la vigliaccheria, la guerra di posizione che stà perpetrando verso di noi e’ pura follia, e magari qualcuna di loro porterà un simbolico fiore sulla nostra senilità, riconoscendoci l’impegno profuso che, tuttavia,mai potrà ripagarci in pieno, mai potrà ridonarci la felice esistenza che volevamo, ormai giunti alla sera della nostra esistenza, consci di aver fatto il giusto, speranzosi che tutto sia valso a qualcosa e non fine a se stesso.
Ci avvieremo verso il tramonto, nella speranza di avere accanto almeno una compagna intelligente e non la solita romena o polacca per interesse economico, come purtroppo sovente accade oggi, ed il tutto ci rendera’ infine consci, una volta per tutte, che la donna avvicina l’uomo per interesse, sia esso giustificato dietro dei sentimenti effimeri o da un piu’ credibile tornaconto, giustificando infine la nostra ennesima visita da anna bocca di fuoco, che per 50 rose ti porterà in paradiso.
Purtroppo la tua analisi sulla condizione degli uomini beta èassolutamente realistica e corrispondente al vero. D’altronde, se la situazione fosse un’altra non avrebbe avuto neanche senso stare qui a discutere e a cercare di organizzarci in un movimento….
Sono però meno pessimista di te sul futuro. Penso che la storia sia fatta di varie fasi, corsi e ricorsi, come spesso si usava dire. E sono certo che prima o poi rinascerà una nuova consapevolezza maschile. Se ci pensi fino ad una decina di anni fa non esisteva nulla. Poi pian piano hanno cominciato a sorgere dei movimenti maschili. Noi siamo appena nati, come vedi, e rapprentiamo una novità assoluta nel microcosmo (purtroppo ancora micro) del Momas. Ma sono convinto che qualcosa, nel ventre profondo di molti uomini, si stia muovendo.
Oggi abbiamo ricevuto, sulla posta del sito, una lettera privata molto, molto interessante, firmata con uno pseudonimo, da parte di un uomo intelligente e preparato, che ci spiegava i suoi timori nel prendere una pubblica posizione sulla vicenda.
Gli ho chiesto l’autorizzazione a pubblicarla come un vero e proprio articolo e sono in attesa della sua risposta che spero sia affermativa. Sarebbe in realtà un atto di coraggio, così come quello di altri che sul sito hanno avuto il coraggio di mettersi a nudo e di esporre anche vicende private, e sono convinto che ciò che egli esprime sia lo stato d’animo di milioni di altri uomini. Ma se qualcuno comincia a farlo vuol dire che qualcosa si sta muovendo. Ciascuno ha i suoi tempi; non possiamo forzarli. Tu, Natalino, sei stato coraggioso e hai scelto di firmarti con un articolo. Ma questo non vuol dire ASSOLUTAMENTE che gli altri siano dei pavidi. Tutt’altro. Dobbiamo solo aspettarli. Sarà la loro pancia e il loro cuore a dirgli quando saranno in grado di farlo.
A noi spetta il compito di preparare il terreno. Certo, non dobbiamo assecondare le loro paure, i loro timori, li dobbiamo incalzare ma con il giusto atteggiamento.
Siamo sulla giusta strada. Faticosa ma giusta.
Fabrizio Marchi
Fabio anche io detesto doverle corteggiare, non ‘è solo la paura, poi devo dire che vedere un ammasso di cosmetici ambulante che cammina a testa alta non è affatto invitante per me.
Rivelare le proprie debolezze metterebbe le donne in una condizione di scendere a compromessi.
Leo
“In altri siti non è stato possibile parlare del personale, questo è lo sbaglio degli uomini: più si ha paura di mostrarsi deboli più si è deboli”.
Già… storia vecchia, caro Leo.
http://questionemaschile.forumfree.it/?t=12678742
Silver: non ho letto tutta la discussione, ma molto interessante, hai parlato di un rifugio romantico nei fumetti, personaggi con le loro fortezze: io nell’adolescenza ho cominciato ad essere appassionato di Horror (ancora oggi) con vere fortezze medievali o case abitate da vampiri o spettri, antiche maledizioni, oppure assassini, personaggi fuori dal comune e pericolosi per la società.
Poi il tipo che se non te la danno è colpa tua: in realtà è colpa sua, e della maggioranza dei maschi che la pensano cosi, e non la danno neanche a loro se non dopo mesi di servitù. A questa gente si può benissimo rispondere: sei uno schiavo oltre che un segaiolo.
E’ una mafia quella delle donne, con questi uomini sempre pronti a sembrare forti e prestanti, anche il fatto di dover avere un pene enorme, chiamata fallocrazia, in realtà è a favore delle donne: un uomo che ha problemi di erezione o altri che riguardano la sfera sessuale genera ilarità, invece le donne che non hanno l’orgasmo poverine quante discussioni.
Roba vecchia, ma bisogna ripeterla spesso.
Nella mia vita mi è capitato due volte di andare con una prostituta. Non è stata una esperienza particolarmente gratificante, vuoi per il tempo che per il luogo. Nulla di che, insomma, tuttavia voglio spezzare una lancia a favore delle prostitute. Senza dare giudizi morali che sarebbero poi moralistici sul fenomeno in sè, e tantomeno esaltarlo, credo che molte ragazze che si prostituiscono ufficialmente non siano affatto “peggiori” di tante altre (non tutte, ovviamente e per fortuna) che fanno la stessa cosa in modo implicito e ipocrita, quelle cioè che mirano al “buon partito”, un uomo benestante che assicuri loro agi e comodità e dal quale concedersi magari anche qualche “scappatella” con aitanti giovanotti.
Rispetto a quest’ultime, il rapporto con una prostituta ha almeno il pregio della chiarezza. Ognuno dei due sa cosa fa e perchè lo fa, il patteggiamento è preventivo, esplicito e chiaro. Dirò di più. Poichè il problema “soldi” è già stato deciso preventivamente, non è impossibile che si aprano spazi ad un minimo dialogo fra persone senza retropensieri o riserve mentali. Dipende tutto dal come cliente e prostituta si considerano l’un l’altra. Se soltanto come oggetto sessuale da una parte e portafoglio dall’altra, o come persone. Con tutti i limiti e i difetti ma anche con i bisogni, i desideri, le inquietudini, di ogni essere umano. Portatori entrambi di una umanità, insomma, da non giudicare o stigmatizzare con troppa facilità e moralismo.
Ed a leggere le “sorprendenti” testimonianze di alcune prostitute, sembra proprio che molti clienti cerchino anche un contatto umano, non solo lo sfogo fisico, e che molte ragazze ne siano gratificate. Se ci pensiamo un attimo, e se abbiamo ancora un minimo di fiducia negli esseri umani, la cosa non dovrebbe sorprenderci.
La sessualità non coinvolge solo gli organi genitali ma la persona intera, corpo e anima. E quanto più la coinvolge (senza che questo significhi necessariamente Amore) tanto più è reciprocamente soddisfacente. Voglio dire insomma che una umanità non solo “animalesca” o “interessata” può emergere anche nelle circostanze apparentemente meno favorevoli. “Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori”, scriveva l’indimenticato Fabrizio De Andrè. Tenerlo sempre bene in mente può aiutarci a vedere anche l’altro lato della vita, il risvolto nascosto oltre quella realtà che Paolo Barnard descrive nel suo articolo. Credo sia anche l’unico modo per cambiare davvero il mondo, o almeno per tentare di farlo. Se non ci riusciremo, come è probabile, avremo comunque cambiato noi stessi, e non è poco.
armando
Salve a tutti, sono uno studente in psichiatria e sto svolgendo una ricerca per la tesina.
L’argomento della tesina è la Sindrome di Figodipendenza Irreversibile Cronico-Acuta, oppure detta anche SFICA.
Dunque, essendo alla ricerca di un campione di soggetti affetti da questa sindrome, sono incappato in questo forum in cui vi sono alcuni elementi di interesse per la mia ricerca.
I sintomi della SFICA sono in dettaglio i seguenti:
1. lecchinaggio verso utenti di sesso femminile con la vanissima speranza che un giorno la diano (cosa che non avverrà mai o avverrà dopo faticanti lecchinaggi su forum e chattine ridicole che mettono la dignità umana sotto i tacchi);
2. culto della figa, del sesso e di una “irreferenabile” pulsione sessuale “maschile”, mascherato di “antifemminismo” e con recriminazioni e lamentele puerilmente antifemministe, identificazione del proprio stato con una presunta co9ndizione del… “genere maschile”;
3. frequentazione di massaggiatrici, spogliarelliste, lapdencer seguite dalla convinzione che le donne fanno sempre sesso… a pagamento;
4. culto di una metafisica evoluzionista, neanche questa immune da paranoiche visioni. Atteggiamenti oracolisitici;
5. utilizzo di argomentazione “etologiche” di dubbia scientificità ma fatte passare per scientifiche;
6. totale astrazione del contesto storico-sociale, ignoranza e negazione di fatti di natura storico-sociale;
7. convinzione di avere la verità in tasca con connessa intolleranza verso argomentazioni avverse alle proprie;
8. universalizzazione della propria scarsa attrattiva sessuale verso l’altro sesso che viene propagandata come condizione “maschile”;
9. costruzione di concetti astratti come “natura”, “natura umana”, “natura maschile”, “natura femminile” e via dicendo, definiti con convinzione allucinogena come cose “reali” e “naturali” ma che in realtà sono frutto della loro mente;
10. culto dei generi e delle loro vere o presunte differenze.
11. ripetitività e monotematicità, oltre che opportunismo e paraculismo spinto accompagnato da contorsioni logiche spacciate per “logica”;
12. tendenza ad affrontare argomenti senza cognizione di causa, più grandi di loro, di cui non sono del tutto preparati e non alla propria portata;
13. tendenza a scaricare sugli altri i propri difetti e le proprie mancanze;
14. totale mancanza di spirito di autocritica;
15. attribuzione di ipocrisia ad altri con connessa presunzione di poter leggere nei pensieri e nelle intenzioni di altri attraverso un pc;
16. parecchi Malati di Figa presentano anche atteggiamenti di infantile rivalsa verso coloro che fanno loro notare le stupidaggini che dicono con reazioni a “sorpresa” (= dispettucci da bambini), atteggiamenti isterici, uso di linguaggio incomprensibile ed “ermetico”, tendenze aforismiche, accusa di non aver capito niente, saccenteria, arroganza e sbruffoneria patetica oppure ironia e sarcasmo di dubbio gusto, sono tutti atteggiamenti tipici dei MdF che poi scaricano sui loro interlocutori. Spesso si notano comportamenti greagari di attacchi “collettivi;
17. senso di colpa che li spinge a dover parare le accuse di “misoginia” dimostrandosi solerti nel lasciare da parte ogni critica antifemminista per dare la caccia a veri o presunti “misogini”. Come dire: la caccia al “misogino” è più importante della denuncia del femminismo;
18. ban compulsivo di utenti e cancellazione ossessiva di post;
19. aggregazione in un’accolita, definita “movimento”, dedita al culto di una Grande Capo (nome in codice: RDVB);
20. culto di un Grande Capo, appunto (nome in codice: RDVB), con relativo lecchinaggio e asservimento psicologico;
21. utilizzo del femminismo come scusa per criticare tutto e tutti e scaricare le proprie frustrazioni;
22. apertura di forum “ufficialmente” imparziale ma di fatto gestito da membri dell’accolita di cui sopra, “ufficialmente” di “discussione” ma di fatto di propaganda (a proposito di doppiogiochismo…) in cui riversare topic su topic seguiti da commenti su commenti riguardanti articoli filo-femministi. Discorsi che non si capisce a che portino con distruzione di ogni vero dibattito che può nascere solo da punti di vista diversi che però non vengono di fatto (ma solo a chiacchiere) accettati. E’ prevista anche la distruzione di un forum quando questo inizia a riscuotere un certo successo per evidente incapacità gestionale nonché la tendenza all’omogenizzazione degli utenti sulla stessa linea d’onda dello staff con tanto di cacciate “eroiche” tipo ban, “congelamenti” e via dicendo;
23. filosofeggiamento spinto senza conclusioni non immune da paranoiche visioni;
24. accusa, svalutazione, distorsione e denigrazione dell’autoerotismo maschile;
25. assorbimento della stessa visione della vita degli intellettuali femministi (“il confronto con l’altro”) e degli stessi parametri di giudizio dei tipi di “donne” che si frequentano (i soldi, l’automobile che “realizzerebbero” un uomo…);
26. congetture spacciate per vere (“Se dici a una tipa in discoteca…” “Se fai questo…” “Se una donna…” e via dicendo) con richiesta di un “convincimento” sul fatto che si tratta solo di congetture;
27. persistenza di teorie farneticanti sulla sessualità umana con connesse valutazioni arbitrarie (“lo stesso metro”…);
28. ritornelli a disco rotto delle solite cose;
29. rimando a blog e siti del Grande Capo che sono meno esplicativi dello stesso forum di… “discussione”. Che poi se è un forum di discussione perché rimandare a specifici siti per avere “spiegazioni”? la qual cosa è contraddittoria ed evidenzia il fatto che questo forum è un ibrido mal riuscito tra un forum di discussione e un blog di propaganda. Lo si vuole spacciare per un forum di discussione con una falsa parvenza di “apertura” mentale ma si vogliono gli stessi vantaggi di un blog di propaganda: messa a tacere di posizioni non in linea con la scuola del Grande Capo, rifiuto di ogni critica, gestione arbitraria dei post, dei topic e degli account utenti e via dicendo…
30. rivoltamento della frittata con accuse ad altri delle proprie mancanze (immaturità, frustrazioni, complessi…);
31. manifestazioni di isterismo e di attacco gregario con quotazione gratuita dei post consolatori per il proprio disperato stato.
Beh, e tante altre che è inutile stare qui ad elencare.
I soggetti con le caratteristiche su riportate, praticamente buona parte degli utenti di questo forum e pressoché tutti i membri dello staff, saranno iscritti nell’ANMdF (Archivio Nazionale Morti di Figa). I soggetti sono poveri maschietti rattusoni che hanno un rapporto desiderio/desiderabilità, attrazione/attrattività a loro netto svantaggio e così sono costretti a dare qualcosa in cambio per avere una donna. Costoro in genere tendono a universalizzare la loro condizione come una presunta condizione “maschile” e non ammettono ragioni al riguardo. Utilizzano argomentazioni parascientifiche su presunti maschi “alfa” e roba del genere, adottando una metafisica evoluzionista-darwiniana del tutto decontesutalizzata e destoricizzata. E giù con sbrodoloni “scientifici” di stampo etologico. Sono pronti a dare dell’ipocrita chi fa loro notare che questa condizione riguarda solo la categoria di uomini cui fanno parte. Pur di non ammettere il fatto che la loro scarsa attrattiva sessuale nei confronti dell’altro sesso è un fatto loro personale costruiscono teorie su teorie pretestuosamente universali su questo.
Non ci sono ancora rimedi per tale sindrome, o almeno non vengono bene accettati dai Morti di Figa affetti da SFICA. Ma sono in corso delle sperimentazioni. Le principali sono:
1. castrazione fisica o chimica;
2. allestimento di appositi spazi per far sfogare i fluidi prostatici di questi soggetti;
3. abbonamento per periodici soggiorni ai Caraibi con incontri prestabiliti con le operatrici sessuali indigene;
4. impianto di un cervello cranico a funzionamento neuronico che controbilanci il loro unico cervello glandico a funzionamento prostatico;
5. terapia psichiatrica intensiva.
Invito i soggetti affetti da questa sindrome a mandare un’e-mail all’indirizzo mortidifiga@archivionazionalemdf.it
Ci sono anche ricerche simile per le MdC (Morte di Cazzo), dette comunemente “femministe” e affette da SCICA, ossia Sindrome di Cazzodipendenza Irreversibile Cronico-Acuta ed è in preparazione l’allestimento del relativo registro. Ma io non me ne sto occupando.
E’ prevista anche una SCG, Sezione Casi Gravi, per chi rientra in questa sezione invito a inviare i propri dati all’indirizzo mortidifiga@archiviomdf-scg.it. Riceveranno un tesserino di iscrizione al registro degli SFICAti Sezione Casi Gravi e un invito a presentarsi per un colloquio e una visita privata. Verrà somministrato un piano terapeutico personalizzato al fine di tentare di controbattere nella maniera migliore questa sindrome.
Ecco l’esempio di evoluzione antropologica alla quale la SFICA porta alcuni esemplari.
Ecco alcune foto di soggetti presi dall’Archivio Nazionale dei Morti di Figa:
http://img651.imageshack.us/img651/5893/sficaticopia.gif
Qui potete trovarvi manueli elettronici, fighetti arricchiti caraibici e aforismatici, rossi rubicondi, pensatori popolari, Grandi Capi in persona e “scienziatoni” non riconosciuti. E’ una vera e propria raccolta zoolog… ehm volevo dire antropologica.
Si notano pesantemente i segni dell’implacabile sindrome. Soprattutto questi poveri cristi sono così sconcertati per il fatto che, coi volti virili e i corpi statuari che si ritrovano, le donne non la danno loro gratis!
E giù con sbrodoloni filosofeggianti e scientificiggianti su differenze di genere, natura umana, sessualità maschile e femminile, natura e cultura, disparità ormonale e via discorrendo.
In particolare questo soggetto è già in uno stadio avanzato di SFICA:
http://img163.imageshack.us/img163/9528/1178788824.jpg
La foto è presa dall’archivio MdF Sezione PF (Presunti Fighi, ossia quei poveri SFICAti che si credono “fighi”).
Si possono già notare i terribili segni della spietata sindrome.
Ma dopo molti anni di genuflessioni al Grande Capo, letture dei Grandi Libri e viaggi salutari in quel di Santo Domingo per curare la terribile SFICA ecco i risultati corredati da indimenticabili quanto farneticanti Aforismi:
http://img85.imageshack.us/img85/9859/1475622208.jpg
Come potete constatare le alterazioni anatomico-fisiologiche sono di non poco rilievo e irreversibili.
Per questo abbiamo bisogno del preziosissimo contributo di voi SFICAti per lottare la terribile SFICA.
Preciso che io sono qui per una ricerca e nulla più. Non provo acredine verso nessuno, soprattutto se non conosco i personaggi in questione.
La mia ricerca è volta a due obiettivi: primo isolare i casi di SFICA dalla QM vera e propria in quanto tali casi procurano solo danni alla causa antifemminista odierna e pertanto proteggere la società e le sue giuste rivendicazioni dalle lamentele (comunque giuste e comprensibili) degli SFICAti. Secondariamente, ma comunque di importanza fondamentale, aiutare gli SFICAti con la ricerca di metodi sempre più efficaci e raffinati di lotta contro tale imperdonabile sindrome.
Per cui non preoccupatevi, cari SFICAti, prima che questo mio post svanisca misteriosamente nel nulla, ci tengo ad assicurarvi che non vi abbandoneremo!
Grazie per la vostra gentile attenzione e la vostra preziosissima collaborazione, buon proseguimento e cordiali saluti a tutti voi.
Doctor X
Dottor X ? facciamo pure dottoressa XX
MESSAGGIO A TUTTI gli utenti e gli amici che intervengono nel blog del sito degli Uomini Beta, indipendentemente dalle loro posizioni, dalla loro adesione o dalla loro vicinanza ideale al nostro Movimento:
E’ arrivato un messaggio a firma di un sedicente “Doctor X”. Ritengo si tratti di un provocatore (o di una provocatrice sotto spoglie maschili, non possiamo saperlo), per lo meno a giudicare dalle sue parole e dal suo pseudo sarcasmo di pessimo gusto.
Non posso sapere se si tratti di una iniziativa individuale o alle spalle ci sia anche qualcun altro. Non penso, anche perché non siamo ancora così forti e numerosi al punto di far paura a qualcuno, né di certo è questa la nostra intenzione.
Tuttavia, la lunghezza (non ha impiegato 5 minuti a scrivere quel pezzo…) e la veemenza delle sue parole, mi fanno pensare che evidentemente, anche se non abbiamo dietro di noi le masse popolari, cominciamo a disturbare qualcuno/a. E’ proprio l’impegno con cui si è cimentato (a) nello scriverci che mi fa pensare questo…
Naturalmente, come tutti i provocatori, che sono sempre dei vigliacchi, ha evitato accuratamente di firmarsi con il proprio nome e cognome.
Ho scelto di pubblicarlo perché lui stesso (o lei stessa) ha adombrato la possibilità di poter essere censurato.
Non lo abbiamo fatto anche perché, ovviamente, non temiamo certo gli insulti di maschietti frustrati, maschietti pentiti, maschietti maschioni, maschietti machos, maschietti fichi e maschietti “psichiatri”, come lui stesso si definisce, penso proprio indebitamente. Così come delle loro rispettive controparti di genere.
Invito TUTTI ad isolarlo e a lasciar cadere nel vuoto la sua immondizia. Il nostro è un luogo di discussione alta (e ringrazio veramente tutti per questo) e tale deve rimanere.
Eravamo preparati ,d’altronde, alla possibilità di attacchi di questo genere. Anzi, si trattasse solo di questo… Ne vedremo delle belle ragazzi.
Fabrizio Marchi
Leo
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Dottor X ? facciamo pure dottoressa XX
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No, Leo, non e’ una donna ma un ometto; anzi un gruppo di ometti…
Si, ma la battuta è valida lo stesso.
Volevo rispondere al punto 17 non a nome del sito ma a nome mio personale: sono fiero di essere Misogino; soprattutto quando leggo certe cose.
E’ Giubizza. Sta cercando di fare del male a chi gli ha fatto del bene.
“Tiremm innanz!”
RDV
Sono d’accordo Fabrizio: sono prove indirette del valore del sito-blog.
Comunque Fabrizio avevi già previsto tutto: prima ci snobberanno, poi ci daranno degli sfigati ( quindi siamo alla seconda fase), poi ci accuseranno di essere dei fascisti, ecc..Quindi non siamo sorpresi: tutto procede come previsto
Ma è fantastico! È un ritratto accuratissimo delle femminaziste-fembots e dei maschipentiti-manginas! Concordo al 100%.
Ragazzi, è ufficiale. Si tratta di Giubizza, cioè Peppe.
Non capisco le ragioni di tale comportamento ma non entro nel merito perchè francamente non è affar mio. A meno che non si tratti solo di un delirio personale ma di qualcosa di pù grave. In quiel caso la cosa sarebbe diversa…
Posso dire che mi dispiace (per lui) ma non posso farci nulla. Sarò costretto, laddove si rifacesse vivo, a censurarlo. Non avrebbe senso continuare ad averlo fra noi.
Come vi dicevo ho scelto di pubblicare quell’intervento perchè il blog è un luogo assolutamente libero. Però un conto è la possibilità di esprimere liberamente le proprie opinioni, anche quando sono in aperto contrasto con la filosofia del sito, e un conto è provocare deliberatamente.
Questo non è consentito e soprattutto non è utile.
La sola cosa, detto fra noi, che mi sorprende, è il linguaggio utilizzato in quel post. A mio parere non è solo farina del sacco di Peppe. C’è qualcun altro dietro…
Fabrizio
Non capisco. Ognuno ha le sue idee e sicuramente Peppe può dissentire su qualcosa ed è leggittimo, ma una reazione così mi sembra sproposita. Mi sembrava abbastanza in sintonia con le idee del movimento.
Alessandro
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Mi sembrava abbastanza in sintonia con le idee del movimento.
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peppe non e’ mai in sintonia con nessuno, nemmeno con se stesso…
Sono nuovo di questo Movimento, ma quando Fabrizio Marchi me l’ha presentato, non ho potuto non trovarmi in una incredibile sintonia di intenti e di visione. Come uso dire alle donne che di volta in volta mi capitano a tiro, il peggior nemico delle donne sono le donne stesse. Ho sempre suggerito loro di rendersi conto che una vera parificazione ed emancipazione femminile sarà eventualmente possibile solo dopo che avranno convinto le loro colleghe a non vendersela.
E’ un caso reale, di un caro amico, che ho visto con i miei occhi distruggersi dal dolore per aver commesso l’errore di mettere l’amore nelle mani di una femmina madre single in cerca di sicurezze di lungo termine di natura pubblicistica.
La femmina in questione, infatti, pur da un lato vagheggiando l’amore fatto di passione e di due cuori ed una capanna, con l’altra mano intratteneva una relazione con il suo capo tenendolo sulle spine “te la do, forse no, forse te l’ho data ma non te la ridò.. ma se mi firmi un contratto a tempo indeterminato con la pubblica amministrazione te la do ancora, salvo poi che dopo il periodo di prova te la scordi..”.
Insomma la storia è finita malissimo ovviamente, perché il mio amico è uno squallido idealista puro e romantico e ci è come dire rimasto male per la sua amica che si è venduta per un contratto a tempo indeterminato invece del contratto a termine.
Orrore e raccapriccio non è tanto la scelta di lei, ma l’ASSOLUTO ed indiscriminato appoggio che la sua scelta ha avuto in tutte le amiche a cui abbiamo raccontato la storia.
Ovvero la TOTALITA’ delle donne che ha sentito la storia ha dato ragione alla Signora in questione dicendo che “un figlio è sempre un figlio” e non si può biasimare una donna che scelga una strada più sicura per il figlio.
A nulla è valso il mio suggerimento strategico che sinteticamente sosteneva che era meglio mille volte, per il figlio, un domani dire “sono un povero figlio di povera famiglia” piuttosto che dire agli amici “sono un figlio di mignotta” con questo senza per nulla mostrare le caratteristiche di successo che solitamente associamo a tale definizione.
Imagopoeta
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Come uso dire alle donne che di volta in volta mi capitano a tiro, il peggior nemico delle donne sono le donne stesse.
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Naturalmente la mia e’ una opinione personale, pero’ in base alla mia non ancora lunga esperienza di vita, ho potuto appurare che se e’ vero che il peggior nemico delle donne sono le donne stesse, lo e’ ancora di piu’ (molto di piu’ ) il fatto che il peggior nemico degli uomini sono gli uomini stessi. Da militare quale sono lo constato ogni giorno.
Che poi all’ origine di tutto ci sia un “superiore potere morale femminile” (perlomeno in questa epoca e nel mondo occidentale), come alcuni sostengono, non cambia la sostanza del discorso, perche’ nei fatti e in primis e’ contro gli uomini che bisogna scontrarsi ferocemente.
Non immagini quello che generalmente sono capaci di combinare i maschi in presenza di soldatesse: un qualcosa di veramente patetico e grottesco.
Ma anche nel quotidiano i piu’ feroci nemici che uno mentalmente impostato come me puo’ trovare, appartengono al sesso maschile. Calcola che anche nei blog e nei forum che si occupano della questione maschile, ci sono “uomini” impegnati anzitutto a fare la guerra ad altri uomini del Momas, perche’ “non sufficientemente maschilisti e misogini”…
La frase comunemente piu’ usata per tentare (per tentare…) di demolire il nemico e’ la seguente: “Morti di fica” (anzi, di fiGa…). Del resto il bello del web e’ che permette anche a “uomini” fisicamente debolucci di dire quello che a quattr’ occhi mai si sognerebbero di pronunciare…
Imagopoeta
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Ovvero la TOTALITA’ delle donne che ha sentito la storia ha dato ragione alla Signora in questione dicendo che “un figlio è sempre un figlio” e non si può biasimare una donna che scelga una strada più sicura per il figlio.
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Ovvio, perche’ in questi casi le donne sono molto solidali fra di loro, mentre gli uomini, in situazioni simili, si disgregano, litigano e, magari, vengono pure alle mani. In questo senso siamo realmente dei perdenti al cospetto delle donne.
Strider: il nemico degli uomini sono gli uomini stessi.
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Totalmente d’accordo, la maggiorparte dei detti andrebbero capovolti.
Gli uomini dovrebbero imparare ad essere filosofi: nel senso, che ognuno della donna ha il suo parere e gusto erotico; senza ammazzarsi uno con l’altro.
“L’ho fatto perché l’alternativa praticamente non esiste, e l’alternativa si chiamerebbe Sesso Ludico. Ludico significa eros veloce, fuori dal sesso di casa (che ora non ho), senza allegati, laccioli, sgambetti, commediole da recitare eccetera. ”
Puoi accettare che alla maggior parte delle donne del sesso ludico non frega niente perché culturalmente gli è stato inculcato in testa che concedersi con amore “allegato” è qualcosa d’importante, per non dire di essenziale?
Puoi accettare l’idea che per quella stessa ideologia fare sesso ludico le mette sullo stesso piano della rumena che hai ingaggiato?
“al mondo ci sono solo maschi e femmine (salvo rare eccezioni), e se i primi necessitano di sesso dieci volte le seconde, che accade?”
Ma chi l’ha mai detto che gli uomini hanno più bisogno di sesso di una donna? Come fai a fare di un erba un fascio? Tanto più che la libido sessuale femminile “eccessiva” (paritetica pertanto a quella maschile, che io peraltro reputo normalissima) è sempre stata mal vista, tant’è che di media le suddivisioni sono due: la madonna e la puttana. Io personalmente non amo la categoria delle madonne, sono convinta che rinneghino una parte di loro stesse, finisco pertanto nella seconda, con il sommo gusto di rispettare la mia individualità, per quanto questa categorizzazione mi lasci con l’amaro in bocca per la limitatezza. Quali casi sporadici? E’ pieno zeppo di gente che divide il mondo femminile in sante e puttane.
Aggiungerei poi che questa storia dello spargimento del seme è una teoria evoluzionistica piuttosto sorpassata: in verità è stato anche detto che la femmina della specie deve accoppiarsi il più possibile per garantirsi il seme migliore. Ma in fin dei conti la componente culturale ha una sua responsabilità sul comportamento dell’uomo/donna di oggi, molto di più di quella istintuale, o altrimenti non saremo in tempo di pace, ma ci ammazzeremo per strada per chi sa quali futili motivi se ci rifacessimo all’istinto.
Fammi anche dire qualcosa sul senso di colpa. Quale senso di colpa? Una ragazza che fa la meretrice se lo fa per scelta non merita il tuo senso di colpa. E’ una sua scelta, per me perfettamente rispettabile, e se legalizzassero il tutto riportando alla luce le case chiuse io ne sarei assolutamente soddisfatta. Altra cosa se la ragazza è sfruttata. In quel caso, se ci vai, ti metti in fila dietro il magnaccia sfruttatore.
“c’è una legge di mercato, bieca come sempre è quella legge, dove la domanda (di gnocca) è cento volte l’offerta, e voi donne (detentrici della preziosa materia) avete così un potere immenso di frustrare noi uomini sempre tormentati da quel DNA maledetto.”
Perdonami, ma chi ha fatto in modo che le cose andassero in questo modo? Un giorno una donna si è impuntata è ha detto a tutte le altre “Ragazze, non diamola più, viviamo di frustrazioni!”. Perché la donna HA BISOGNO DI FARE SESSO, anzi se normalmente una viene cresciuta senza sapere neanche dov’è il suo clitoride un perché ci sarà, e non sto dicendo che sono gli uomini cattivi a farlo, ma una bella collaborazione di uomini e donne bigotti che ci tengono a questa meravigliosa società di bambolotti bellissimi e stupidi (sia maschi che femmine – più femmine perché da che mondo e mondo la donna DEVE essere bella, o altrimenti chi ti considera? – il che è una crudele verità)
” Le ultime ricerche di settore puntano in primo luogo al bisogno fisiologico insoddisfatto come motivazione del cliente, poi al bisogno di essere accolti, e solo in ultimo al maschilismo irriducibile”
E vada per il bisogno fisiologico. Ma essere accolti? Che significa? Accolti in una vagina? Accolti da una donna? Non capisco…Più che altro dalle ultime ricerche di settore (modo di dire che mi fa un po’ sorridere) emerge che la maggior parte dei clienti lo fa semplicemente perché è proibito o considerato amorale e perché pare che le stesse cose con la moglie non si facciano per paura di chiederle. Chi ha un problema dunque?
Poi la risoluzione sarebbe quella di “imparare a fare sesso ludico”. E se a una non gli frega? E se a noi tendenzialmente non importasse? E se non ci piacesse? Perché mai dovremmo adattarci a “smanazzarvi”?
Io non ho niente contro chi va a puttane. Basta che abbia le giuste motivazioni, di cui la mancanza di sesso non è sempre la prima pur essendo forse l’unica motivazione valida.
Però trovo assolutamente deprecabile descrivere il mondo femminile come privo di istinto sessuale, o incapace di gestirsi una scopata e via (è evidente che non è così – ci chiamano generazione sex&the city, dove la donna media fa anche sesso ludico, o come lo chiami tu).
Se una ragazza ti rifiuta, accettalo.
Se una ragazza non ha voglia di una botta e via, accettalo.
Se una ragazza non si propone, accettalo.
State raccogliendo quello che il patriarcato ha seminato e mi dispiace per voi, perché magari la pensate diversamente e siete ugualmente vittime.
Ma non venirmi a raccontare che la colpa è delle donne che la tengono chiusa in cassaforte, perché io di donne ne conosco e lo sono a mia volta e so distinguere la personale frustrazione dalla verità.
Per concludere: non credo che andare a prostitute sia qualcosa che deve essere proibito. Se un uomo è single e ne ha voglia è giusto che si avvalga di questo servizio senza essere mal giudicato.
Io personalmente lo trovo triste, ma se non arriva a ciò che vuole senza pagamento, allora è giusto che le professioniste facciano il loro dovere.
Per fare un riassunto breve:
“Sono andato a prostitute perchè avevo voglia di sesso. Non avevo voglia di fronzoli, non avevo voglia di impegnarmi a corteggiare nessuna e non ho trovato in giro la ragazza da una botta e via che tanto agognavo. Perciò ho pagato una professionista.”
Perché la causa dovrebbe essere delle donne-che-non-la-danno? Insomma, se credi nella libertà di scelta una è libera di fare quello che vuole riguardo alla sua sessualità.
E non dovresti sentirti in colpa se vai con una professionista per scelta: lei lo fa per mestiere.
Tanto più che le donne non sono esseri frigidi, il cui unico scopo è la frustrazione maschile. Quella è la tua (povera) concezione del femminile.
Comunque secondo me affidarsi ad una professionista del meretricio è una scelta rispettabilissima.
Silvia, leggendo i tuoi interventi mi viene da esclamare:
“Niente di nuovo sotto il Sole!”…
Ma tant’è. Ormai ci ho fatto il callo.
Silvia
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Più che altro dalle ultime ricerche di settore (modo di dire che mi fa un po’ sorridere) emerge che la maggior parte dei clienti lo fa semplicemente perché è proibito o considerato amorale e perché pare che le stesse cose con la moglie non si facciano per paura di chiederle. Chi ha un problema dunque?
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Le “ricerche di settore” di solito sono delle bufale gigantesche, anche perche’ in queste circostanze molti uomini non raccontano la verita’.
Come ho gia’ avuto modo di scrivere (al pari di altri prima di me) il motivo principale che spinge un uomo a pagare una prostituta e’ la mancanza di sesso e di attrattiva (o potere – chiamalo pure come vuoi) verso l’ altro sesso.
Senno’ ti pare che un uomo che guadagna 1000-1100-1200-1300 euro sia felice di sperperare i propri quattro soldi con delle prostitute ? Pensi che se potesse avere gratis quello che desidera, pagherebbe?
Ma ci vuole tanto a capire questo ? Tu, per esempio, pagheresti da mangiare o da bere se potessi averlo gratis…?
Silvia
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Perché la causa dovrebbe essere delle donne-che-non-la-danno? Insomma, se credi nella libertà di scelta una è libera di fare quello che vuole riguardo alla sua sessualità.
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Per quanto mi riguarda, attribuisco solo in parte delle responsabilita’ al sesso femminile, perche’ so che tanto, al di la’ di certi condizionamenti socio-culturali che indubbiamenteancora esistono, femmine e sesso ludico non vanno certamente di pari passo. Il fatto che “da sempre” non esista una prostituzione maschile analoga per le donne e’ piu’ che significativo. Alcuni sostengono che questo sarebbe dovuto solo al fatto che l’ uomo, dovendo avere l’ erezione, non puo’ certamente prostituirsi come una donna. A parte il fatto che mi sembra la scoperta dell’ acqua calda, dico solo che se le esigenze sessuali femminili fossero le stesse di quelle maschili, non staremmo qui ad arrovellarci.
Ad esempio, non mi risulta che in tal senso i gay abbiano problemi analoghi a quelli degli etero… e non e’ un caso.
Esempio azzeccatissimo quello dei gay, Strider…E’ strabiliante osservare i tentativi di arrampicarsi sugli specchi di molte donne quando si tocca questo argomento. Pur di non ammettere l’esistenza di una asimmetria sessuale si inventano certi doppi e tripli salti carpiati che neanche il miglior tuffatore del mondo sarebbe in grado di fare… E vabbè…andiamo avanti…
Fabrizio
A parte l’erezione, ma se chiediamo ad una donna di pagare un uomo, quella sarà contraria: in quanto si sentirà fregata come una fessacchiotta. Questo perché l’uomo ha il pene, l’uomo è avvantaggiato dalla natura. Questi fattori spiegano il grande odio delle donne e il voler essere pagate per il loro corpo; spiegano il loro non voler sentire ragioni e il carattere dispotico.
La cultura odierna dove le donne hanno il solo compito di apparire “belle” gli fa gioco.
Devo essere sincero: qualche regalino nella mia triste vita me lo hanno fatto, solo per essermi dimostrato gentile e simpatico. Penso che molta colpa ce l’hanno anche gli uomini che ingenuamente si vantano del pene e della forza; e soprattutto di avere molte donne: il che le rafforza.
“Se una ragazza ti rifiuta, accettalo.
Se una ragazza non ha voglia di una botta e via, accettalo.
Se una ragazza non si propone, accettalo.
State raccogliendo quello che il patriarcato ha seminato e mi dispiace per voi, perché magari la pensate diversamente e siete ugualmente vittime.”
“Noi siamo i Borg.
Abbassate i vostri scudi e arrendetevi.
L’esistenza come voi la conoscete è terminata.
Assimileremo le vostre peculiarità biologiche e tecnologiche alle nostre.
La vostra cultura si adatterà a servire noi.
La resistenza è inutile”
Paolo Barnard
>>
Voi non sapete cosa significhi esse ‘cacciatori’ in questo campo, può essere emozionante per un po’, poi ti distrugge, soprattutto quando nella normalità dei casi su cento tentativi al maschio tornano sbattuti in faccia come padellate 98 occhi scocciati, o girate di spalle, oppure i “non mi stressare”, i “non è il caso”, la rigidità, la freddezza o addirittura il disprezzo. Vi garantisco che sono tutte pugnalate alla nostra emotività, moltiplicatele per decenni, anche se noi poi fingiamo di sbattercene, ma non è vero. Una vita così ci indurisce, ci incattivisce dentro,
>>
Piena concordanza.
Vedendo delle immagini porno sulle copertine dei DVD per adulti, messi a parte dagli altri film, ho provato squallore per come il sesso sia considerato qualcosa di sporco nella nostra cultura cristiana, come le donne facciano le vittime di questa sporcizia che loro stesse alimentano e, che le protegge e le esalta.
Certa comicità e malignità sul sesso che prende in giro soprattutto gli uomini, ma anche le donne meno belle o meno stronze.
La malignità sul sesso è voluta proprio dalla religione, il sesso è sporco e peccaminoso, la gente deve essere maliziosa, le donne sono le vittime degli sporcaccioni. La nostra santa vergine che partorisce vergine e rimane vergine perché deve rimanere pura: ma Jesù era vergine?
Niente ha sporcato il sesso quanto il femminismo.
Lo so che sembra una bestemmia. Ma ne parleremo.
Anzi, visto che un pochino ne ho già parlato….
http://metromaschile.it/altrosenso/qs-meta-della-terra/
partirò da là.
Abbiamo tempo per ogni approfondimento.
RDV
Ritorniamo al discorso dell’invidia: quante volte da ragazzini davanti ad immagini porno, al pene, le donne hanno esclamato che schifo!
Un ragazzino maschio che si avvicina all’adolescenza all’ immagine della fica non potrebbe mai dire che schifo, sai quanti “frocio” si becca.
Sono le donne che vogliono il sesso schifo, devono avvilire il pene. Penso che il tipo di cultura occidentale la dia vinta in tutto alla donna.
ok, ho letto l’articolo: dopo tutta questa fanfara piena di filosofeggiamenti metafisici e dati che fanno sempre bravo giornalista documentato che cosa dovrei trarne? Che ti senti solo e ce l’hai con ogni donna che non te la da? Ti identifichi in tutto il genere maschile che non fa abbastanza sesso? Sputi nell’unico piatto dove puoi mangiare (porno e prostituzione)? Se passassi meno tempo su internet a fare la vittima e a far passare certe idee come cosa buona e giusta e ti dedicassi invece a migliorare la tua vita sociale non credo avresti bisogno ne di prostitute ne di youporn… got it?
E non me ne frega niente se la mia opinione discorda da tutte le altre… la tua discorda dalla mia eppure l’ho letta e presa in considerazione… (anche per farmi 4 risate, ovvio, ma questo è un altro discorso…)… quindi criticate quanto vi pare, tanto non credo avrò altro tempo di venire qui. Ci sono cose più interessanti da fare.
Ci ha inviato un post una tale Trilly, in risposta ad un articolo di Paolo Barnard. Naturalmente ciascuno è liberissimo di commentare e/o di sbizzarrirsi come meglio crede. Personalmente sono invece per ignorare questo genere di approcci che tutto hanno tranne che essere animati da una effettiva volontà di dialogo. E’ una provocazione molto rozza che ha l’obiettivo di circoscrivere la problematica trattata a problemi di ordine personale. E’ il vecchio trucchetto, più vecchio del mio trisnonno, quello cioè di cercare di annientare la persona per distruggere le sue idee. Il retropensiero di quel post è il solito concetto dello “sfigato”, ritornello che ben conoscono tutti gli uomini consapevoli.
“La questione che poni – questo l’assunto, peraltro esplicitamente dichiarato dalla Trilly a Barnard ma anche a tutti noi – non sussiste neanche. Il problema reale sei tu che sei disturbato, frustrato, inetto, “sfigato”, segaiolo” e quindi incapace di relazionarti con le magnifiche sorti e progressive dell’universo mondo e soprattutto dell’universo femminile, che di questo è l’avanguardia del progresso e della liberazione da ogni male”.
Stop, fine della fiera. Non c’è altro in quel commento. A voi giudicare se vale la pena imbarcarsi in una polemica con un interlocutrice di questo genere.
Fabrizio
Non escluderei che questi post alla Trilly siano comunque una comunicazione assai intensa e persino drammatica di una esperienza personale dolorosa, forse identica a quella che viene criticata con tanta forza. E tuttavia negata perchè inaccettabile alla propria consapevolezza. Un passo prima insomma di trasformare la fuga dal proprio cuore nel gesto di coraggio di guardare quello che c’è davvero in esso? speriamo perchè è l’unico vero gesto che fa la differenza, e può dare inizio alla possibile resurrezione (soprattutto in ambito QM). Proprio o altrui che sia, non si tratta forse, sempre e comunque, di guardare solidarmente all’antichissimo e fraternamente caro cuore umano di sempre? Solo gli immortali, i perfetti e alieni, per destino, dal dolore possono irridere alla imperfezione e al dolore del cuore umano. Ma allora conviene esserlo davvero, sennò son cazzi amari.
Lei stessa (Trilly) si è scomodata per dirci che non ha tempo da dedicarci.
Meglio di così…spero sia di parola.
trilly: hai detto esattamente quello che hanno detto tutte le donne in questo sito: hai altro da fare; e io ho già risposto: certo! quando ci sono uomini a volontà.
Ma che avete tanto da fare?
@ckkb: potrebbe esserci anche una paura che sempre più uomini prendano davvero coscienza di se; o anche il delirio di onnipotenza che hanno queste gentili fanciulle, che si sentono trascurate da una parte di uomini qui presenti.
Il discorso di questa Trilly mi ricorda molto quel discorso disonesto e amorale che ci venne a fare qui quella “Lameduk”(“vi sono brutti pieni di donne, e belloni che non riescono a trovare donne”.)
A parte che non mi sembra che Paolo Barnard abbia detto di non riuscire a trovare donne, ma si è semplicemente lamentato della scarsa predisposizione della donna media al sesso ludico(salvo poi andare a farsi sbattere ai Caraibi o in Africa).
Comunque questo discorso ipocrita di Trilly ricalca alla perfezione la mentalità dominante di oggi secondo cui se un uomo non riesce a trovare una donna non è per il suo aspetto fisico non confacente ai canoni mediatici(nell’ambito di una semplice relazione sessuale) oppure per la sua scarsa condizione economica(nell’ambito di una convivenza o matrimonio), ma perchè non saprebbe “RELAZIONARSI” con il genere femminile. Questo Meraviglioso Genere Femminile che quando deve farsi una semplice sveltina con uomo appena conosciuto non guarda l’aspetto fisico, oppure che quando deve decidere con chi sposarsi non guarda l’aspetto sociale e la condizione economica dei sui pretendenti.Che GROSSA BALLA!!!!!!!! Lei risponderà con una balla del tipo :”ok, ma conosco tante amiche che si farebbero scopare anche da un bruttino e che si sposerebbero pure un disoccupato o un precario”. Al che io la mando gentilmente nella famosa città turca di Affancul.
Che cattiveria in questo mondo, persone senza cuore,senza sensibilità e ipocrite.