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Questo articolo che si cimenta in forbiti esercizi di maschiopentitismo http://grazia.blog.it/2009/03/18/in-un-mondo-perfetto-l8-marzo-sarebbe-la-festa-delluomo/, mi porta ad alcune riflessioni su quella categoria umana mirabilmente identificata da Rino Dalla Vecchia con il termine di “maschi pentiti”, il cui orizzonte esistenziale si estrinseca in questo concetto:” Vorrei tanto strisciare più in basso ma non posso”.
I loro occhi vedono determinate cose ma il loro cervello è educato a non pensarle perchè fin da piccoli sono stati cresciuti con l’ imprinting: donna migliore del’uomo.
Generalmente ciò sfocia a livello inconscio in tendenze sadomasochistiche oppure nell’omosessualità e nel transessualismo.
A livello conscio in articoli di cui sopra.
Per me il maschiopentitismo è soltanto una prova in più, per chi abbia occhi per vedere, della situazione di svantaggio socioemotiva in cui si trova l’uomo occidentale. Il maschio pentito non vuole la figa,nemmeno per odorarla; vuole soltanto affetto e lo elemosina come può.
Da bravo mendicante,per favorire l’obolo, mette un cartello ”amo tutte le donne, le donne sono superiori agli uomini, più questo, più quello, in un mondo perfetto l’8 marzo sarebbe la festa dell’uomo,anzi del cane,bau,bau…e via discorrendo…”.
Non ce l’ho con i maschi pentiti, sono solo persone troppo deboli per raccontarsi la verità, del perchè siano finiti sulla strada a raccattare, a elemosinare una parolina buona in un forum, a immaginarsi le donne che lo leggono e che si ”commuovono”…
Per me questa è prostituzione, PROSTITUZIONE EMOTIVA, per due paroline buone questi vendono loro stessi e il proprio genere. Se potessero venderebbero anche la loro madre ma non possono perchè sfortunatamente è donna. Allora vendono il loro padre, i loro padri, li denigrano e denigrano tutto ciò che essi hanno creato e messo loro a disposizione (e anche e soprattutto a disposizione delle ”donne superiori”).
Queste persone non riescono a fare come noi, ovvero a federarsi, a separarsi dal resto del mondo,femminile e non…e a dire una parola molto semplice ma curativa,che secondo me ha guarito molti uomini dalla nevrosi moderna. Questa parola è: vaffanculo.
Vaffanculo le donne, vaffanculo l’8 marzo, vaffanculo qualsiasi cosa sia stata creata e progettata per un mondo di cui non farò mai parte, vaffanculo le paroline buone, gli sdolcinamenti (se non si traducono in atti concreti), vaffanculo a tutto ciò che mi esclude e non mi tiene in considerazione, come se non esistessi, come se fossi invisibile.
Esistono persone che per la società non esistono. Lo stesso “grande fratello” mi pare una fiera di esseri non esistenti che cercano in qualche maniera che la loro esistenza sia riconosciuta, una versione moderna e involgarita del ”cavaliere inesistente” di Italo Calvino, in cui l’armatura che nasconde il nulla è sostituita dalla televisione.
Ma esistono anche persone per le quali la società non esiste.
Un giorno mi capitò di parlare con un barbone cui avevo fatto l’elemosina. Gli chiesi che cosa pensasse della gente… Lui mi rispose:”LA GENTE PER ME NON ESISTE”. Come dargli torto?
E’ il primo atto di reciprocità, da noi invocata, ma che non arriva dall’esterno, ma innanzitutto dall’interno, dal modo con cui consideriamo il mondo.
Tutto ciò che non mi considera, non considera la mia esperienza, la minimizza, la ridicolizza,la cerca di interpretare in uno schema che non mi appartiene, ebbene per me semplicemente non esiste.
Perchè tutto ciò che non è stato creato per me, per l’appunto non esiste.
Il concetto di reciprocità sarà ridotto, brutto a dirsi, almeno all’inizio e forse persino alla fine, all’indifferenza.
Si può rispondere all’odio con l’amore, ma come si risponde all’indifferenza?
Il maschio pentito è reduce da una vita affettiva estremamente perigliosa. Egli immagina che il problema sia in lui, per questo abbassa in continuazione il suo prezzo e indirettamente il prezzo degli altri.
Il “maschiopentitismo” è la proiezione a livello sociale della prassi individuale chiamata ”corteggiamento” dietro la quale si nasconde un’altra realtà: l’elemosina, affettiva, sessuale o quant’altro.
Il beta consapevole invece, pur avendo le stesse problematiche del maschiopentito OSA mettere in discussione un sistema che per concedergli affetto, lo obbliga a strisciare per terra e a fare l’elemosina con cartelli del tipo:”le donne sono migliori”.
Migliore o peggiore è un esercizio vuoto di senso. Io non entro neanche nel merito di una simile dissertazione perchè sinceramente sono troppo poco stupido per discettare su chi sia il “migliore” o il “peggiore”. Alla fin fine in un’ottica femminile le donne sono migliori; viceversa entro un’ottica maschile sono gli uomini a considerarsi superiori. Tutto ciò è francamente solo nevrotico e insano e questo riguarda chiunque abbia argomenti di questo genere, anche se di segno contrario (gli uomini sono superiori alle donne). Solo che il primo argomentare è permesso,il secondo,no.
Ai posteri l’ardua sentenza delle ragioni di questo argomentare, relativo, ma a senso unico.
Enrico Fiorini
66 Commenti
Premetto che l’espressione “maschi pentiti” non è mia creazione. E’ stata formulata in ambito MaschiSelvatici, ma forse se ne trova traccia già nei primi lavori di Risé sul tema QM, nel 93-95. Cmq si può verificare.
Trovo questa tua analisi assai profonda e adeguata nel descrivere alcune dinamiche interne al maschiopentitismo.
Niente meglio del participio “mendicante” descrive la natura del rapporto che il pentito instaura con il femminile.
In particolare sono felice che tu abbia ripresentato l’equazione corteggiatore=questuante. Lo sottolineo per anticipare più lunghe considerazioni in futuro.
RDV
Rino(Quota) (Replica)
Corteggiatore= questuante
Secondo me dipende dal come viene fatto il corteggiamento, ossia se ci si prefigge di piacere essendo se stessi o di compiacere. E dipende anche dal tipo di relazione che si instaura successivamente, che certo risente anche di come il corteggiamento è avvenuto.
Se poi si dice che il corteggiamento oggi diffuso è piuttosto compiacimento e dunque assomiglia alla questua, pienamente d’accordo.
armando
armando(Quota) (Replica)
Secondo me dipende dal come viene fatto il corteggiamento, ossia se ci si prefigge di piacere essendo se stessi o di compiacere. (armando)
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Non si tratta solo di questo, Armando.
Io non so come era ai tuoi tempi, perché sono del ’73, però ti posso assicurare che oggi, nella gran parte dei casi, corteggiare una donna equivale ad umiliarsi.
Per quanto mi riguarda, la trovo una delle cose più stupide che un uomo è costretto a fare.
Fabio(Quota) (Replica)
Armando, il corteggiamento non potrà mai essere un fatto gratificante, a meno che non ci sia reciprocità fra i due soggetti in questione. Ma in questo caso non sarebbe corteggiamento ma un’altra cosa. Appunto ciò che noi proponiamo… cioè un incontro libero, sereno, spontaneo e giocoso, e fuori da ogni sovrastruttura.
Nel momento stesso in cui inizia il “corteggiamento” finisce la spontaneità. Perchè se “devo (e sottolineo devo) fare qualcosa per arrivare a”, indipendentemente dal piacere o dal compiacere, io sto facendo una cosa alla quale sono obbligato e che se potessi non farei.
Altro è il piacere (non di piacere all’altro) ma di stare assieme in piacevolezza in un’atmosfera di reciproca (e sottolineo reciproca) disponibilità e gioco. Ma se ci fosse veramente quell’atmosfera, neanche il sesso sarebbe più un problema, perchè entrambi si godrebbe di quel gioco privo di qualsiasi altro retroscena. E allora anche alcuni preamboli diventerebbero piacevoli, addirittura molto piacevoli. perchè l’uomo avvertirebbe che la donna non se la sta tirando perchè sostanzialmente gli ha già fatto ampiamente capire che lei è disponibile. E allora l’uomo non avrebbe neanche fretta di “concludere” (come invece è normalmente) perchè non avrebbe il problema di ottimizzare, tempo, energie e risorse (come fosse un lavoro). Anzi, godrebbe di questo reciproco gioco che potrebbe, perchè no, anche far durare un pochino più a lungo…(sempre nella reciprocità e nella spontaneità, appunto per gioco)
Ma tutto ciò non ha nulla a che vedere con il “corteggiamento”.
Gli Uomini Beta disvelano la menzogna del corteggiamento e la respingono al mittente. Con gli interessi…:-))
Fabrizio Marchi
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Ottimo Fabrizio!! Per altro così come è inteso e (preteso) il corteggiamento dalle donne occidentali di oggi, non fa altro che portare il maschio “corteggiatore” in una situazione di sottomissione nei confronti della “nobil-donna” Corteggiata.
“Voglio un uomo che mi faccia ridere, che mi faccia divertire, che mi faccia sentire al centro dell’attenzione..”.
Questo è il requisito richiesto dalla donna media occidentale nei confronti dell’ uomo con cui intraprendere una relazione sentimentale.
.Ergo un clown, un bambolotto al servizio degli umori e delle risate di Sua Maestà, la Donna.
Poi, a seconda di come le gira il carattere(e le ovaie), sempre arriverà il momento in cui si scoccia del suo giocattolo delle le sue risate, e quindi si troverà un bel pretesto(“hai il carattere difficile”, ” siamo incompatibili”…bla..bla..) per piantarlo e abbandonarlo, rimamendo poi sorda e insensibile alla disperazione, alla depressione di lui che non riesce a darsi pace della fine della rapporto sentimentale su cui tanto il poveraccio si era affezzionato e affidato i suoi sentimenti.
Succede sempre così.
A questo punto, è meglio comportarsi rimamendo se stessi, senza cercare ad ogni modo di compiacerla. L’ importante è usare sempre la correttezza e la lealtà e la perchè no quel pizzico giusto di gentilezza e amabilità.
Questo dovrebbe essere il vero corteggiamento, che renderebbe onore e giustizia sia a lui che a lei.
Icarus.10(Quota) (Replica)
Ma il fatto è questo,il corteggiamento,l’amor cortese e cavalleresco sono stati concepiti in un contesto completamente diverso,dove potevano avere un significato,e non erano un’umiliazione.
Oggi come oggi,la cavalleria sembra più una corveè,una servitù e basta,anche perchè non ne viene compresa l’essenza.
Il cavaliere non si umiliava perchè ”aveva bisogno di fica”,ma perchè voleva esprimere il proprio amore in un ottica cristiana,sacrificandosi e umiliandosi per la dama,così come Cristo si era sacrificato e umiliato per la chiesa.
In ogni caso,ERA UN ATTO VOLONTARIO.
Oggi se un uomo si comporta così,questo comportamento viene letto dalla donna moderna come:”io sono superiore e tu sei inferiore,perchè mi corteggi,perchè ti sacrifichi per me,dunque vali meno di me”.
Non è che in sè e per sè il corteggiamento sia sbagliato,è sbagliato in quest’epoca,per il semplice motivo che è il tassello di un mosaico ormai scomparso che mal si inserisce nel mosaico nuovo della società moderna.
Il fatto che il corteggiamento poi sia sbagliato,non lo diciamo noi,lo dicono le femministe stesse,che NON LO GRADISCONO,RISERVANDOSI DI DEFINIRLO STALKING.
La realtà è che il corteggiamento,la cavalleria non hanno più senso,perchè le donne moderne stesse non lo apprezzano più,lo danno per scontato(anche se in altre culture non lo è)e non valutano minimamente lo sforzo che l’uomo fa quando corteggia,soprattutto in un epoca di disprezzo in cui,in fondo,se potessi,ti taglieresti i coglioni e li metteresti in frigo sott’olio,in attesa di tempi migliori.
Deepblue(Quota) (Replica)
C’è una frase di Fabrizio che condivido in pieno, ed è questa:
“Ma non è tutto. Non solo l’uomo ha l’obbligo (anche se non scritto) di proporsi ma lo deve fare anche secondo schemi e modalità gradite alla controparte. Deve insomma mettere in atto una serie di comportamenti al termine dei quali la donna, laddove valutasse tali comportamenti gratificanti e sufficienti, potrebbe decidere di concedersi, sempre secondo tempi e modalità che verranno da lei decisi e determinati”.
In merito aggiungo che questo discorso vale anche durante l’atto sessuale, ossia laddove la donna “stabilisce” se un uomo è o non è un buon amante, se “lo sa usare” oppure no, dando altresì per scontato di “saperla usare” e parimenti di non aver nulla da dimostrare all’Altro, essendo la suddetta “perfetta” e “sessualmente matura” a prescindere.
Insomma, un vero e proprio delirio.
Silver(Quota) (Replica)
Non credo che diciamo cose così diverse. In teoria, e in passato anche in pratica, reciprocità non significava comportamenti uguali. Era lo spontaneo proporsi maschile nel corteggiamento e l’altrettanto spontanea risposta femminile, verbale o spesso anche silenziosa ma decifrabile, che metteva il maschio in condizione di capire la risposta. E scegliere se proseguire nel gioco o cessarlo. Ed anche l’allontanamento poteva essere una tattica fruttuosa. Le cose importanti, ripeto, sono due. 1) Non mettersi a fare i saltimbanchi, non rinnegare se stessi per quella cosina, ma proporsi per quello che si è: prendere o lasciare.
2) Avere la capacità di scansare come la peste le donne che credono di averla inventata loro, quella cosina, e di essere le uniche ad averla, ossia le donne non sincere che strumentalizzano il desiderio maschile. Anche a costo di qualche rinuncia, che spesso è anche salutare e comunque migliore di un “premio” pagato a troppo caro prezzo.
Se poi voi più giovani mi dite che oggi è impossibile, non so davvero che rispondere, prendo atto e basta.
Però continuo a pensare che le donne, come gli uomini, non sono un universo monolitico sempre uguale a se stesso. Penso che ci siano ancora donne vere, come uomini che siano pronti a non barattare se stessi per nulla al mondo. Forse bisogna avere più pazienza e consapevolezza, forse occorre non stancarsi di cercare. Se poi mi dite che il maschio è “condannato” dalla natura a cercare sempre e comunque la femmina ad ogni costo, non sono d’accordo. Anzi sono preoccupato da questo modo di pensare perchè è proprio quello che innalza Lei sull’altare e la fa sentire Dea. Ma non solo, fa dipendere la condizione maschile in tutto e per tutto dalla decisione femminile, connotando quindi una condizione di inferiorità fisiologica. E che mai! Stiamo dicendo che il maschio è Logos, Pensiero, forza psichica, capacità di autocontrollo, saldezza di nervi etc etc, e poi non saprebbe resistere ad un pelo che gli sventola davanti?
armando
armando(Quota) (Replica)
Armando
“Se poi mi dite che il maschio è “condannato” dalla natura a cercare sempre e comunque la femmina ad ogni costo, non sono d’accordo. Anzi sono preoccupato da questo modo di pensare perchè è proprio quello che innalza Lei sull’altare e la fa sentire Dea. Ma non solo, fa dipendere la condizione maschile in tutto e per tutto dalla decisione femminile, connotando quindi una condizione di inferiorità fisiologica. E che mai! Stiamo dicendo che il maschio è Logos, Pensiero, forza psichica, capacità di autocontrollo, saldezza di nervi etc etc, e poi non saprebbe resistere ad un pelo che gli sventola davanti?”.
Caro Armando, non è questione di essere condannati, ma di prendere atto del fatto che se un uomo medio non si espone, se non prende l’iniziativa, è quasi sicuramente destinato a restare solo. Questo perché la tanto decantata intraprendenza femminile è più che altro una leggenda urbana, propagandata ad arte dal femminismo e dai mass media. Leggenda urbana alla quale crede anche un gran numero di uomini, più o meno giovani.
Per il resto, credo tu sappia bene che maschi si nasce, ma uomini lo si diventa (se lo si diventa). Un conto è avere 45-50-55 anni e un conto è averne 20-25. Quando si è giovani è più difficile controllare le proprie pulsioni sessuali, non solo per via della minor maturità, ma anche perché in quel periodo della vita gli ormoni vanno a mille.
Certo, poi c’è pure chi è straconvinto del “fatto” che maschi e femmine siano “uguali” e pertanto abbiano gli stessi desideri, le stesse voglie, le stesse fantasie…
Beata ingenuità. Se così fosse non potrebbe esistere alcun ricatto sessuale femminile…
_____________________
P.S. Ci tengo a precisare che io non sono un giovincello, dato che sono del ’65.
Silver(Quota) (Replica)
Deepblue:”l fatto che il corteggiamento poi sia sbagliato,non lo diciamo noi,lo dicono le femministe stesse,che NON LO GRADISCONO,RISERVANDOSI DI DEFINIRLO STALKING.”
Invece, guarda caso, se non le corteggi dicono che siamo “finocchi” e che “non esistono più gli uomini di una volta”. Queste(e non solo le femministe) dicono tutto e il contrario di tutto a seconda di come le girano le oviaie: se le guardi, dicono che sei un “porco”, se non le guardi dicono che “gli uomini non si interessano piu alle donne”, se gradisci le loro curve, le loro tette, dicono che sei un “porco maschilista” e parlano di “donna-oggetto”, se invece ti danno fastidio i loro smutandamenti ti accusano ugualmente di essere un “maschilista”.
Ma cosa vogliono ? Si può sapere come dobbiamo comportarci ?
Oh, Donne, fate un pò pace con il vostro cervello, please
Icarus.10(Quota) (Replica)
A proposito di ometti smidollati, leggete cosa ha scritto ‘sto tizio, in un forum di mia conoscenza…
___________________________
“L’uomo ha sottomesso la donna per tanto tempo, gli ha precluso ogni possibile via di sviluppo sociale e professionale, insomma si è imposto in maniera illiberale e prepotente. In un primo momento c’e’ stata un’accettazione a queste condizioni da parte della donna, poi, lentamente fino ad arrivare ad un ventennio fa circa, la stessa ha deciso di ribellarsi e conquistare tutti quei diritti, quegli spazi, quella voce, che gli erano stati sottratti.
Oggi, ad un ventennio di distanza dalla rivoluzione femminile, si è realizzata una decisa ed evidente trsformazione sociale, una conversione totale, essere donna oggi ti consente di “essere avanti”, una spanna ma forse anche due rispetto agli uomini, indipendentemente dai meriti e dai requisiti, non è una questione di meritocrazia o di qualità, ma appartenere a questo universo ti permette di emergere e prevalere in qualunque contesto, da quello sociale a quello professionale. C’e’ una forte richiesta della presenza femminile in ogni dove, e, strano a dirsi o anche a pensarsi, tutto cio’ è dovuto proprio a quell’uomo, che, fino a ieri “frenava” il progresso femminile. E’ l’uomo che non è in grado di interferire e competere con l’avanzare della donna, ma è l’uomo stesso che la desidera ovunque. Come dire, se non la posso sottomettere o combattere, mi ci alleo, la adoro e la esalto.
Strane e diverse reazioni dell’uomo e della donna da ieri ad oggi, nella dipendenza, dico”.
[…]
Silver(Quota) (Replica)
Troppo lungo, mi scoccio di leggere le solite fesserie maschiopentite.
Peppe(Quota) (Replica)
Ciao a tutti.
A proposito di maschiopentitismo:
purtroppo esistono anche uomini infami e canaglie,non siamo tutti vittime.
Mi riferisco a coloro che si sono in qualche modo fatti circuire,hanno ottenuto il loro “obbiettivo” oppure peggio svolgono il ruolo di pretoriani del sistema dominante e sono pronti e ligi a vessare gli uomini beta.
Sti disgraziati sono spesso altri uomini beta ai quali viene opportunamente concesso un pò di potere in cambio della loro sottomissione e talvolta fanno addirittura del terrorismo psicologico (quando non fisico) verso gli altri maschi,soprattutto se “sfigati”.
Scriverò un articolo in cui riparlerò anche di questo aspetto.
Saluti a tutti
L
LukeCage(Quota) (Replica)
Certamente che esistono uomini infami e canaglie, con gli altri uomini e con le donne. Negarlo sarebbe stupido e falso. E credo che nessuno sia disposto a difenderli, naturalmente. Il problema è che dalla condanna di singoli uomini o di azioni compiute da singoli uomini, si è scivolati alla condanna degli uomini come genere, e del loro comportamento come frutto di tendenze sopraffattrici connaturate al genere. Se questa impostazione non fosse stata imposta sui media e assimilata (con eccezioni) nell’opinione pubblica, potremmo discutere dei rapporti maschi/femmine con molta più serenità e possibilità di trovare punti di intesa. Non solo, non ci sarebbe neanche la sacrosanta, seppure ancora minoritaria, reazione maschile. Come tutte le reazioni anche questa finisce alle volte per andare oltre, generalizzando e dipingendo il genere femminile come un “mostro”, descrizione simmetrica a quella che viene fatta del maschile.
Il rischio che vedo è quello di una totale incomunicabilità, che potrà forse essere superato se uomini e donne, prima ancora di denunciare le altrui magagne, ricominciassero ad investire su se stessi, nel senso di riscoprire i propri lati migliori e di praticarli concretamente, consapevoli che il male ed il bene non hanno genere. Forse, nella speranza che non sia troppo tardi.
armando
armando(Quota) (Replica)
Concordo su entrambi gli interventi precedenti ( LukeCage e Armando). Per quanto riguarda il comportamento di discredito che alcuni uominibeta, o forse tanti?, manifestano nei confronti di altri uominibeta, direi che la ragione sta nel fatto che ormai vige la legge del “si salvi chi può”. Tutti cercano di attribuire presunte deficenze agli altri, senza mai avere l’onestà di considerarsi simili a coloro che criticano. Dietro questo comportamento vi è sempre il tentativo di mettersi in miglior luce di fronte all’altro sesso. Gli uomini, soprattutto italiani, al giorno d’oggi sono, in buona parte, molto lontani dall’assumere un atteggiamento di distacco nei confronti della “figa”.
Quella degli uominibeta è, inoltre, ancora una categoria e una definizione percepita da molti in modo un pò vago, e forse ci si potrebbe riflettere di più cercando di darne una definizione più precisa, anche per coloro che non hanno un’idea chiara in merito. Penso che pian piano nel sito-blog questo potrà accadere.
Alessandro(Quota) (Replica)
Gli americani hanno un termine molto spiritoso per indicare i maschi pentiti. Li chiamano “mangina” (pensatelo in inglese). Bisognerebbe trovare qualcosa che trasmetta lo stesso disprezzo. “Maschio pentito” è uno di quei termini che si prestano facilmente a essere ribaltati nel loro opposto, diventando un titolo di merito quando fa comodo.
Uomo: “X è un maschio pentito”.
Donna: “Bene! GIUSTAMENTE pentito!”
Però secondo me bisogna tenere presente un fatto, e cioè che qualcuno può permettersi tranquillamente di fare il maschio pentito perché ci guadagna. Prendete Alessandro Gassman, lui ha una posizione e uno status dall’alto dei quali può tranquillamente fare il magnanimo e lanciare un piccolo osso al branco che gli sta ai piedi e lo adorerebbe comunque. Per lui non cambia niente. Questo che scrive su Grazia non lo conosco, ma essendo un giornalista suppongo che avrà la sua consorteria e il suo status e sarà valutato e cercato dalle donne per quello, non certo perché si considera un “uomo evoluto”. Il guaio è quando un uomo senza status, in altre parole un uomo beta (come il commentatore di cui riferisce Silver) fa proprio questo atteggiamento. Le donne gli diranno “bravo”, gli daranno una carezza sulla testa come a un cagnolino e lo sommergeranno di tanto scherno e disprezzo che al confronto cadere dentro una montagna di letame è una gioia.
MarcoP(Quota) (Replica)
Hai ragione MarcoP: sembra quasi che maschio pentito possa diventare un titolo di merito se si intende come un uomo che si pente di ciò che gli uomini, sic!, hanno fatto nel corso della storia alle donne. Acquista un senso diverso se lo si intende nel senso di un maschio che si pente della sua maschilità.
In effetti bisognerebbe precisarne meglio il senso, e magari trovare una terminologia che possa prestarsi a meno equivoci.
Alessandro(Quota) (Replica)
Alessandro Gassman è il tipico uomo alfa contemporaneo, che non si accontenta del successo che gli proviene dalla condizione suddetta, ma che la rimpingua mostrando anche un atteggiamento da “maschio pentito”, che fa sempre comodo nella nostra società ultraconformista ( anche se molti uomini credono davvero che prostrarsi ai piedi dell’altro sesso, fare il mea culpa sia un comportamento altamente onorevole, e non lo fanno per semplice tornaconto sentimentale-sessuale) .
Eppure dovrebbero essere proprio gli uominialfa a farla finita con il “maschiopentitismo”, perchè se lo potrebbero permettere assai di più degli uominibeta, trovandosi in una condizione di vantaggio, sociale, materiale e spesso fisico. Ma come sempre è accaduto nella storia a fare le “rivoluzioni” sono coloro che vivevano il disagio e non coloro che vivevano nella bambagia. Quindi spetta agli uominibeta questo compito.
Alessandro(Quota) (Replica)
Alessandro
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Eppure dovrebbero essere proprio gli uominialfa a farla finita con il “maschiopentitismo”, perchè se lo potrebbero permettere assai di più degli uominibeta, trovandosi in una condizione di vantaggio, sociale, materiale e spesso fisico.
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Alessandro, credo tu conosca bene questa espressione latina.
http://it.wikipedia.org/wiki/Homo_homini_lupus
Gia’ c’e’ poco da aspettarsi dagli uominibeta come noi, figurati dagli alfa.
Strider(Quota) (Replica)
Si Strider, la conosco bene, è mi pare che oggi sia quanto mai praticata. Mi pare che tra gli obiettivi del movimento ci sia anche quello di tenerla un pò a freno, cosa che farebbe un gran bene, soprattutto ai poveri cristi, che, aizzati dagli uomini alfa e dalle donne di potere della nostra classe politica, autentici novelli avventurieri e pirati, si sbranano tra loro a forza di botte e pregiudizi vari. Intanto la sopra gongolano.
Sarebbe ora di riflettere su questp aspetto.
Certo non sarà il piccolo schermo a invitarci a farlo.
Forse se rincominciassimo a sentirci un pò “proletari” e a solidarizzare con gli altri “proletari” potremmo guadagnarci un pò tutti, noi uominibeta s’intende.
Alessandro(Quota) (Replica)
Notate bene la compiacenza dei giornalisti Roberto Conticelli, Luca Vagnetti e Sergio Pioppi nei confronti di queste tre sportive umbre.
http://lanazione.ilsole24ore.com/umbria/sport/2010/02/05/289404-ragazze_assalto.shtml
Silver(Quota) (Replica)
Credo che il “pentitismo”, qualsiasi accezione si dia al termine, non porti proprio alcun vantaggio nei confronti del mondo femminile. Lasciando perdere i così detti Alfa, i pentiti così detti Beta solo apparentemente vengono apprezzati. Vengono utilizzati, certamente, perchè fanno il gioco di chi vuole criminalizzare il genere maschile, ma niente affatto stimati e dunque messi da parte con facilità.
Esattamente come coloro che, in guerra, tradiscono per passare al “nemico”. Molto più rispetto ottengono invece coloro che dicono quel che pensano senza troppe paure. Costoro saranno contrastati, magari anche ingiuriati, ma sempre rispettati se esprimono le proprie idee senza rancore ma con grande fermezza, anche temuti per gli argomenti portati e sotto sotto anche desiderati.
Nessuno ha mai letto di quelle donne, tante, che si stufano del proprio uomo perchè troppo “accondiscendente”?
armando
armando(Quota) (Replica)
Il discorso che fai Armando,relativo al rispetto delle donne verso chi rimane fedele a sè stesso l’ho sentito molte volte,ma personalmente nutro seri dubbi che nella realtà quotidiana le cose funzionino così.
Molte “donne semplici” rispettano chi si FA rispettare (dal loro punto di vista) e finchè è in grado di farlo,di per loro mi sembrano incapaci di portare rispetto (celebre la battuta di una mia ex-amica che mi disse:il rispetto va guadagnato – e chi lo stabilisce?-chi sei tu?) verso chi non riconoscono esserne degno.
D’accordo,l’asservimento di taluni sicuramente alla lunga non paga ma di certo è un danno verso tutta la categoria e verso le donne stesse,che in molti casi cmq sono capaci di metter su famiglia con questi pentiti (c’è una bella canzone di Caparezza – “Mamma mia Mamma mia” che è micidiale in tal senso).
Per concludere,non mi affiderei più di tanto sulle motivazioni che guidano i comportamenti femminili,anzi…(come disse Belzebù: “A pensar male si fa peccato,ma…”).
LukeCage(Quota) (Replica)
http://www.girlpower.it/mondo/societa/manuale_giovani_mignotte.php
LukeCage(Quota) (Replica)
Luke cage, io non faccio affatto affidamento alle motivazioni che guidano i comportamenti femminili. Al contrario faccio affidamento solo sui comportamenti maschili. Che se non sono eterodiretti, di conseguenza ottengono rispetto. Tutto quì.
armando
armando(Quota) (Replica)
Incrociando al largo della 27a ora mi sono imbattuto in questo post
http://27esimaora.corriere.it/articolo/la-carriera-e-le-donne-che-rinunciano/#more-5107
ed ho inviato un commentino leggero leggero (peraltro già pubblicato), adatto alle persistenti calure sahariane.
…………………………………………………………………
Mah …
24.06 | 16:22 Luigi Corvaglia
ognuno la pensi come vuole, ma visto che il prof. Veronesi, a suo dire si è circondato programmaticamente di donne, rimanendo però lui la vera primadonna, posso adombrare il sospetto che abbia realizzato la più maschilista delle aspirazioni: la costruzione di un harem. Ovviamente parlo del livello professionale e non personale.
@ Leda193
Non voglio che pensi che ce l’abbia con lei però ….
Il gioco di suddividere tra virtù (per la verità fatte passare per tutt’altro) maschili e virtù femminili è pacchiano, falso e ormai stantio. Le virtù, come i vizi, attraversano trasversalmente i sessi. Semmai le stesse, gli stessi si estrinsecano in maniere diverse.
Ma poi scusi Liberté, Égalité, Fraternité non le dice niente?
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Corvaglia, io ti faccio tanto di cappello ma come fai a entrare in certe discussioni? Non ti viene il vomito? Spero di avere un giorno la tua forza…
Marco Pensante(Quota) (Replica)
Marco, se puoi preferisco Luigi.
Certo, la nausea è sempre in agguato. Ed ogni tanto sale oltre i livelli di guardia e devo pure io “disintossicarmi” . Infatti non è che stia a presidiare militarmente …..
Però penso che tu sappia come la penso riguardo al fatto d’intervenire selettivamente in determinati ambiti molto conosciuti e frequentati. Al momento è l’unico canale (siti QM a parte) per poter far filtrare le nostre idee, instillare dubbi, farci conoscere, raggiungere un target, maschile soprattutto (checché ne pensi Tiziano), altrimenti non raggiungibile.
Per cui … di necessita, virtù.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
I loro occhi vedono determinate cose ma il loro cervello è educato a non pensarle perchè fin da piccoli sono stati cresciuti con l’ imprinting: donna migliore del’uomo.
Generalmente ciò sfocia a livello inconscio in tendenze sadomasochistiche oppure nell’omosessualità e nel transessualismo.
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direi che dopo questa le ho lette tutte… ma dai, sul serio
Spirito Amazzone(Quota) (Replica)
Fantastico! Di nuovo Spirito Amazzone, e alla vigilia di Natale…L’eterno ritorno dell’identico…
Adesso probabilmente qualcuno replicherà, magari un po’ sopra le righe, qualcuna altra si incazzerà perché quel qualcuno è andato un po’ troppo sopra le righe e ricominceranno i soliti battibecchi…
Che bellezza…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
eddai, Fabrizio, ma sul serio? L’omosessualità e la transessualità (maschile? femminile? entrambe?) sarebbero dovute a quello che nell’inconscio passerebbe dall’età dell’asilo per colpa delle cattive e femministe maestre, 99% del corpo docente nell’infanzia? Allora come mai il 99% delle “castratrici” produrrebbero “solo” il 7-8% di omosessuali e lo 0,1% di transessuali? Harry Benjamin si starà rivoltando nella tomba…
Spirito Amazzone(Quota) (Replica)
No, mi riferivo ad altro, Spirito Amazzone…gli altri amici del blog sanno a cosa…Non ti preoccupare, non è nulla di importante e non riguarda te…
Per quanto concerne quel pezzo che hai postato, non so neanche dove tu l’abbia trovato e chi l’abbia scritto, ormai ci sono decine di migliaia di commenti nel blog, scritti da centinaia di persone diverse, figurati se posso ricordarmi un post che sei andata a ripescare spulciando fra i commenti…ma poi cosa vuoi che me ne possa importare…non posso perdere tempo per ogni commento che viene pubblicato.
Rispondo solo per ciò che viene scritto negli editoriali, negli articoli, sulla homepage e in una gran parte degli articoli nello spazio dei contributi (non tutti). Tutto il resto, cioè i commenti, è libera opinione. Dovrebbe essere chiaro anche perché è scritto a caratteri rossi in ogni pagina del sito.
P.S. peraltro, personalmente, in tutta franchezza, delle problematiche della transessualità e dell’omosessualità ne so pochissimo e, sempre in grande onestà, non ne sono neanche gran che interessato, anche perchè sono molto marginali rispetto alle tematiche di cui ci occupiamo. Forse altri sono più interessati del sottoscritto a trattare l’argomento.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
meno male che c’è questa comunità, perché alle volte mi sembra di essere uno dei pochi savi in un mondo di pazzi. ho chiesto ad un po’ di persone che cosa ne pensano della dipendenza sessuale e psicologica dell’uomo verso la donna e mi hanno risposto che è giusto così perché la competizione degli uomini per il sesso e l’attenzione delle donne è alla base del progresso!
fulvio terzapi(Quota) (Replica)
quel pezzo faceva parte dell’articolo del sig. Fiorini, non dei commenti…
Spirito Amazzone(Quota) (Replica)
Come già ti dicevo, Spirito Amazzone, siamo direttamente responsabili solo per gli articoli pubblicati sulla homepage, nello spazio degli articoli e in quello degli editoriali. Personalmente condivido anche moltissimi articoli pubblicati nello spazio dei contributi (fra cui, in linea di massima, anche quello in questione, per quello che è il suo signficato complessivo, al di là di quel passaggio che hai segnalato, del tutto marginale rispetto all’economia dell’articolo), ma questo è un altro discorso. Lo spazio dei contributi è libero, e creato appositamente, come quello delle lettere, per i contributi esterni e non organici al Movimento: ovvio e conseguente che in questo caso ciascuno si assume la responsabilità personale per ciò che scrive.
Te lo avevo già spiegato ma tu hai fatto finta di nulla. Ribadisco che quanto sto ripetendo per l’ennesima volta è scritto a caratteri rossi in alto a destra su tutte le pagine del sito, e di certo non può esserti sfuggito. Nel merito devi quindi rivolgerti ad Enrico Fiorini e non a noi. Se ti leggerà ti risponderà, se ne avrà voglia…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
“ho chiesto ad un po’ di persone che cosa ne pensano della dipendenza sessuale e psicologica dell’uomo verso la donna e mi hanno risposto che è giusto così perché la competizione degli uomini per il sesso e l’attenzione delle donne è alla base del progresso!” (Fulvioterzapi)
In effetti c’è del vero anche in quanto ti hanno detto, sia pur in questa riduzione per giunta banalizzata, nel senso che quella che ti è stata proposta, ridotta appunto all’estremo, è la tesi freudiana in base alla quale senza la repressione della sessualità non si sarebbe dato lo sviluppo della/e civiltà.
Questa tesi, che contiene indubbiamente degli elementi di verità (a patto di considerare anche il risvolto di immane dolore e sofferenza che questo ha comportato) è stata ripresa e capovolta, o meglio rivisitata e reinterpretata da uno dei filosofi di punta della cosiddetta Scuola di Francoforte, Herbert Marcuse che, dopo avere appunto analizzato anche l’altra faccia della medaglia di questa gigantesca e terribile operazione di repressione della sessualità (con tutti i suoi risvolti e le sue proiezioni sociali, economiche, politiche, psicologiche e religiose), ha sostenuto che oggi, dato lo sviluppo complessivo a cui è giunta l’umanità, ci sarebbero (e personalmente sono d’accordo) le condizioni per una svolta epocale. Non più, quindi, civiltà fondate sulla repressione scientifica della sessualità ma proprio sulla sua liberazione. Questa tesi è stata esposta (anche molto chiaramente, a mio parere) in un suo celebre libro dal titolo “Eros e civiltà” che consiglio a tutti di leggere, anche se oggi è considerato da tutte le vulgate culturali dominanti, sia di “destra” che di “sinistra” come anticaglia addirittura presessantottina. Ma, come sappiamo, le culture (e le classi) dominanti sanno sempre individuare con molta precisione i loro nemici…
Il discorso naturalmente è lunghissimo ma anche interessantissimo. Ecco, invece di tante stronzatelle con cui spesso ci si accapiglia, sarebbe molto più interessante riflettere su questi temi. In particolare, in questo caso, mi rivolgo a quelle visitatrici occasionali (perché in genere sono donne) che ogni tanto fanno capolino, prendono una frase qua e là di un commento, magari un po’ troppo salace o in qualche caso anche volgare, e sparacchiano la loro sentenza.
Cimentatevi con argomenti più seri e degni dell’attenzione di tutti. Rendereste un servigio a tutti e soprattutto a voi stesse.
P.S. gli articoli di Paolo Barnard (che condivido in toto) pubblicati sul sito nello spazio dei contributi relativi al sesso ludico, sono in fondo anch’essi la riduzione (inevitabile), carne e sangue, diciamo così, delle tesi di Marcuse (condivido anche queste).
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Così, solo per la cronaca, leggete cose mi ha risposto questo tizio su Facebook (aveva postato un monologo della (bravissima) Mariangela Melato tratto da Medea (Euripide) che è questo:
” Di quanti esseri al mondo hanno anima e mente,
noi donne siamo certo le creature più infelici.
Come prima cosa dobbiamo comprarci un marito,
con grande spreco di denaro, in modo da dare
un padrone a noi stesse. E questo, credetemi,
dei due mali è il peggiore. Separarsi dal marito
per la donna è scandaloso, non lo è invece per l’uomo. Quando lui si annoia di stare in casa
va fuori e la noia gli passa. Quando capita a noi,invece,
non ci fanno uscire perchè dicono che dobbiamo badare ai figli. C’è chi dice che le donne, restando in casa, vivono senza pericoli, mentre l’uomo, poverino, deve andare in guerra.
Ebbene io rispondo che preferirei combattere tre
guerre, piuttosto che partorire una sola volta”
Euripide Medea ”.
Al che gli chiedo:
“In sostanza quindi saremmo fortunati ad essere nati uomini invece che donne, se ho ben capito (solo per capire, non per polemizzare, credimi…)…E’ questo che pensi?”
Risposta:“Si Fabrizio nascere uomini è stato, ed ancora a certe latitudini è, senza dubbio un gran vantaggio. Pensa solamente a tutti i tabù , le barriere ed i preconcetti che l’universo femminile ha dovuto abbattere e superare nella vita quotidiana, ad iniziare dalle discriminazion, ahimè ancora presenti all’alba del 2013,i nel mondo del lavoro. Ti rammento che in un passato per niente lontano si parlava ancora di adulterio come reato penale, e l’omicidio d’onore invece che reato era quasi considerato uno chevalier da esibere con orgoglio. Ricorda che all’uomo era consentito tutto, anche di umiliare nelle maniere più bieche la donna o compagna, che alle donne era inibito finanche il diritto di voto per non dire dell’elettorato attivo, che oggi c’è ancora uno psiconano che da presidente del consiglio , volutamente minuscolo per come ha svilito questa carica,che invece di accettare il contraddittorio con delle donne che confutano le sue stramberie o cazzate che dir si voglia, le definisce” culone inchiavabili”, che oggi stiamo assistendo, nell’esacrabile ed immondo silenzio di molti, ad un femminicidio orrendo, che in ambito ecclesiastico una donna-suora non può dire messa o amministrare una diocesi, che durante la guerra civili nell’ex Iugoslavia la chiesa, in persona dell’uomo vestito di bianco, condannò come peccatrici le donne che, oggetto di violenza, scelsero di abortire……ne avremmo tante altre cose da porre alla nostre attenzione, ma già queste mi sembrano più che sufficienti, dal mio punto di vista, per giustificare il mio pensiero…..Ti ringrazio per l’opportunità di confronto che mi hai offerto”.
E va bè… il bello è che questo non è neanche classificabile come maschio pentito perché è evidente che è convinto di quello che dice…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Penso proprio che quella della Melato sia una libera interpretazione della Medea di Euripide (non l’ho mai letta), in ogni caso è evidente il significato e l’obiettivo di tale interpretazione, che si evince in particolare da questo passaggio:” C’è chi dice che le donne, restando in casa, vivono senza pericoli, mentre l’uomo, poverino, deve andare in guerra.
Ebbene io rispondo che preferirei combattere tre
guerre, piuttosto che partorire una sola volta”.
Puttanate di questo genere fanno parte del miglior repertorio femminista che carica sulle spalle delle donne tutte le sofferenze del mondo, dipingendo gli uomini nella storia come dei bambinoni viziati che la mattina uscivano di casa fischiettando per andare a giocare alla guerra per poi farsi una partita a carte con gli amici al bar prima di rientrare a casa…
A parte il fatto che sarebbe sufficiente una settimana di trincea, magari con un assalto alla baionetta, uno solo, per fargli cambiare idea (non hanno scienza di quello che dicono, dell’enormità delle castronerie che sparano…), ciò che è insopportabile è la banalizzazione della storia e della realtà, la riduzione della relazione maschile/femminile a questa ridicola dialettica.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Fabrizio, questa “puttanata” l’ha scritta Euripide.
1) Come ogni drammaturgo, E. presenta il punto di vista del personaggio, non il suo.
2) Al tempo di E., partorire presentava un rischio di mortalità paragonabile a quello di uno scontro oplitico
3) Giasone prima si fa aiutare da Medea contro suo padre per fregare il Vello d’Oro, se la porta via con sè, le fa de figli, e al ritorno in Grecia si trova a disagio con la strega e la pianta per sposare una ragazza più giovane che guarda caso è figlia del tiranno locale
4) Medea s’incazza, lo invita a pranzo e gli serve i figli arrosto.
Da questa roba, che è uno dei vertici dell’arte mondiale di tutti i tempi, si possono poi anche ricavare delle puttanate femministe, ma lasciamo stare il povero Euripide, che aveva ben altre intenzioni e bel altro livello.
Roberto Buffagni(Quota) (Replica)
Sì, Roberto, conosco la trama, Medea è un classico della tragedia greca, ma non l’ho mai letta. Non so se quelle parole estrapolate siano proprio di Euripide. In ogni caso concordo con te, è evidente che viene tirato per i capelli così come, in modo differente, sono stati riletti tanti altri “classici” della letteratura e della filosofia.
Ciò detto, io in ogni caso preferirei mille volte morire di parto piuttosto che sbudellato durante uno scontro o sepolto vivo in una miniera…
Lungi da me il “bilancino” della sofferenza, però siccome gli altri e le altre ne fanno un uso sistematico, è bene che anche noi si metta i puntini sulle i…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
http://femdominismo.wordpress.com/2013/01/16/passa-un-anno-ma-non-il-termine-femminicidio/
visto che ho riportato quello che ha scritto Fabrizio un paio di post sopra
mauro recher(Quota) (Replica)
Sì, le parole di Medea sul parto sono di Euripide, che riprende un detto idiomatico greco.
Poi siamo d’accordissimo sull’uso strumentale, etc. Però, non diamo colpe a Euripide o ai greci, dei quali tutto si può dire, tranne che fossero degli zerbini delle femministe (specie allora affatto ignota, beati loro).
Roberto Buffagni(Quota) (Replica)
“Però, non diamo colpe a Euripide o ai greci, dei quali tutto si può dire, tranne che fossero degli zerbini delle femministe (specie allora affatto ignota, beati loro)”. (Roberto Buffagni)
Non mi passa neanche per l’anticamera del cervello. Peraltro sono da sempre un ammiratore della filosofia greca classica e preclassica…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Da La Stampa di oggi 30 gennaio 2013: “Gli uomini casalinghi non fanno sesso”. Ohibò! L’Associazione Uomini Casalinghi dica qualcosa a propria difesa prima che qualche associazione femminile chieda loro risarcimenti tramite un’azione collettiva.
http://www.lastampa.it/2013/01/30/societa/gli-uomini-casalinghi-non-fanno-sesso-1NxPQvAWtQ53am2C3mPSbM/pagina.html
cesare(Quota) (Replica)
Cos’è, Lisistrata alla rovescio?
Roberto Buffagni(Quota) (Replica)
E se si trattasse invece del risultato delle ormai famose indagini statistiche “metodo ISTAT” ovvero chiedere via telefono all’oste se il suo vino è buono (e pertanto al casalingo che ci fa in giornata insieme alle casalinghe altrui)? Perchè un fatto è certo: ad ogni maschio casalingo, in un quartiere corrispondono qualche centinaio di femmine casalinghe, alcune allocate sul pianerottolo o al di là della siepe del giardino, altre felicemente sparse all’intorno e presentissime e in orario al supermercato, l’edicola, la scuola,ecc.. Tutte con i loro lettoni desolati, su cui, spesso, vivono momenti di sconforto lasciandosi andare, sole e tristi: l’oppressore è andato al lavoro ( e torna pure a casa stanco!). Ed è da aggiungere al sopradescritto quadro, che, per esempio, le presentatrici Avon hanno anche una linea di igiene personale e cosmesi al maschile (in attesa che il duro lavoro di idraulico et similia sia conquistato d’impeto dall’incontenibile propensione delle pari opportuniste ai lavori pesanti). Mi domando insomma se i maschi casalinghi quando l’intervistatrice telefonica “metodo ISTAT” chiede loro se scopano e quante volte al giorno, non percepiscano nella domanda un qualcosina di strano per cui avvertono la necessità di precisare che scopare scopano, ma poco: è l’unico fra i lavori da casalingo infatti che condividono con la moglie e, per non affaticarla vieppiù, esclusivamente nel WeekEnd.
cesare(Quota) (Replica)
Riporto un post di poco sopra anche se svincolato dal resto…condivido fin troppo. Da riproporre di quando in quando…
Pappagallulus(Quota) (Replica)
Esiste altrove nel web un sito fantastico aperto da una veterinaria italiana espatriata in Inghilterra…
Il sito e`utilissimo per chiunque voglia espatriare, cosa comprensibile di questi tempi, e contiene informazioni utili tratti dall`esperienza della tizia.
Peccato pero` che leggendo i suoi numerosi post si percepiscano una rabbia e un rancore enormi, il che troppo onore non fa. Si intuisce anche come questi sentimenti negativi siano come al solito rivolti quasi esclusivamente a elementi maschili. La cosa piu`bella, piu` esaltante, e`come la dottoressa parla del suo compagno (inglese): ammette esplicitamente che lo considera da meno dei suoi gatti, ( oltre ad ammettere esplicitamente di odiare i bambini), ci racconta che il suo compagno SA di essere considerato da meno di una bestia e LO ACCETTA, invece di fuggire gambe in spalla. Ma non solo. Il poveretto, vero esempio di Uomo pentito di essere maschio, si e`anche compromesso a prenderci casa assieme, a questa dottoressa dal cuore d`oro, che mette due gatti al di sopra di un uomo. Del suo uomo. Finiranno per sposarsi, temo, e diciamo che non so perche` ma so come andra` a finire… Altra cosa carina e`che altrove nel blog, ovviamente, la nostra amica parla malissimo dei maschi italici che, ovviamente, “non si prendono responsabilita`” e “ti prendono in giro senza compromettersi”. Si riferiva soprattutto a un suo ex di tre anni e rotti. Sara`, dottoressa, che il suo ex ha capito con chi aveva a che fare, specie se gli si sbatte in faccia un futuro con una persona carica di risentimento e pronta a subordinare lui ed eventuali (malvoluti) figli a gatti, cani e coniglietti? Che tristezza.
Corridore della notte(Quota) (Replica)
Pappagallulus,
Io invece preferirei partorire venti volte piuttosto che andare in guerra una sola volta. Lo dico perché tanto so che non mi succederà mai. Per l’appunto…
Marco Pensante(Quota) (Replica)
Marco Pensante,
Mi sa che non hai capito quello che quotavo…Marchi dice la stessa cosa che dici tu, e io condivido. E comunque capace che in guerra ci si finisca per andare in un modo o in un altro, prima o poi. Bisogna vedere per che cosa.
Pappagallulus parvulus(Quota) (Replica)
Non ho mai letto una serie di cazzate così grosse come nel post di Fiorini. Voi non siete uomini beta, siete scarti del genere maschil e ebasta.
Katia(Quota) (Replica)
Va bè, scegliamo di pubblicare comunque commenti come quello di questa sedicente Katia, perché il livello della nostra discussione è mediamente alto, per cui ogni tanto ci dobbiamo pur fare qualche risata, se non altro per alleggerire le cose…
Mi raccomando, nelle eventuali risposte, niente insulti, parolacce ecc. perché ormai siamo monitorati. Peraltro la nostra associazione, formalmente costituita, è anche stata ufficialmente citata nell’interrogazione parlamentare presentata dalla deputata del M5S, Tiziana Ciprini.
Un ‘altra, sulla questione dei caduti sul lavoro, sta per essere presentata, quindi calma e gesso, e soprattutto senso di responsabilità. L’ironia ovviamente è un’altra cosa e non ha nulla a che vedere con gli insulti beceri, e ha tutto il diritto e per quanto mi riguarda anche il mio personale favore, ad esprimersi liberamente…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Non sono abituato a discutere con chi insulta.
Non sono abituato ad insultare.
Per quanto mi riguarda la discussione è già chiusa.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Donne dentro.
…..
10/04/2014
Considerando che il ciclonico Renzi ha appena messo cinque donne capolista alle Europee. Che otto ministri su sedici sono donne, alcune anche piuttosto sveglie. Che tra le prossime nomine nei grandi enti ci sarà per la prima volta almeno una donna. Che il capo della Germania e quindi dell’Europa è una donna: prevenuta nei nostri confronti come un birraio di Monaco, ma pur sempre una donna. Che il capo francese del Fondo Monetario è una donna: supponente e snob come un certo tipo di maschio francese, ma pur sempre una donna. Che la star mediatica del momento è una cantante donna, anzi di più: una cantante suora. Che in America il presidente con gli attributi è Michelle, una donna, e dopo di lei quasi certamente lo sarà Hillary, una donna. Che a leggere romanzi e a credere nel futuro sono rimaste le donne. Che a laurearsi meglio e lamentarsi di meno sono le donne. Che a prendere la vita con serietà senza mai perdere la leggerezza sono le donne (non tutte, ma tante). Che il crollo dei muri etici – come il divieto di fecondazione eterologa annullato ieri dalla Corte Costituzionale – è una missione inarrestabile delle donne.
Ecco, considerando tutto questo e molto altro ancora, noi maschi siamo chiamati a compiere un gesto coraggioso e al tempo stesso indifferibile, pena la nostra rapida estinzione per sopraggiunta inutilità. Cambiare sesso (interiormente, s’intende).
……
Mio commento (su FB): “Più che altro, caro Gramellini, voi maschi dovreste crescere. E diventare uomini.”
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Un altro brodino del vecchio e spelacchiato gallo sessantottino: Stai serena
…..
C’è un video rubato all’intimità di una coppia che sta spopolando sul web, con oltre mezzo milione di contatti durante l’ultimo fine settimana. Loro sono taiwanesi dai nomi occidentali: Anita e Alston. Anita è graziosa, ancorché molto timida e spaventata. Guarda Alston come se fosse la sua ultima speranza di salvezza su questa terra. Esiste evento più straordinario di una femmina che si abbandona con fiducia a un maschio? Sì: un maschio che non tradisce la sua fiducia. E questo maschio è Alston. Scruta la compagna negli occhi e con tono serio ma dolce le sussurra: «Non hai niente di cui preoccuparti. Ti proteggerò io».
Ti proteggerò io. Ho ricontrollato il video perché volevo essere sicuro che non si trattasse di una voce fuori campo aggiunta a bella posta per risollevare le sorti claudicanti della reputazione maschile. Invece Alston l’ha detto davvero: e non lo si capisce tanto dalla sovrascritta in inglese («I’ll protect you») ma dalla faccia di lei. Improvvisamente spianata, ripulita da tutte le paure. Anita si fa addirittura baldanzosa e chiede ad Alston di abbracciarla, ma lui è un gentleman d’altri tempi e non intende approfittare dello smarrimento momentaneo della sua dama. Sorride e ricusa l’invito con una battuta, premurandosi però di ribadire la sua vicinanza: «Ti ho detto di non preoccuparti. Ti proteggerò io». Fa bene al cuore scoprire che esistono ancora dei maschi così. Ma prima che le lettrici si facciano soverchie illusioni, credo sia necessario precisare che Alston ha quattro anni e Anita è la sua compagna di banco all’asilo, agitata per l’assenza della mamma.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
chi glielo spiega a Gramellini che in 3,2,1 secondo piomberà la maestra genderista a redarguire questo piccolo erede dei tutori paternalisti e patriarcali e a ingiungere alla piccola di autodeterminarsi e diffidare da queste forme di tutela patriarcali?
Chi glielo spiega che questo modello di maschio non esiste più e viene eliminato alla radice perchè si è evoluto e ha recepito l’educazione sentimentale e paritaria della fiaba in cui la principessa sulla torre schifa il cavalieri che giunge per ammazzare il drago e si fidanza con una lucertolona?
Rita(Quota) (Replica)
Gramellini mi ricorda una vignetta di “Lucrezia”, disegnata da Silvia Ziche
(non so se mi abbia messo l’immagine…)
Enrico Rossi(Quota) (Replica)
Enrico Rossi,
…..
mi sa di no …..
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
forse ora sì
Enrico Rossi(Quota) (Replica)
Se davvero le militanti profeminist si accorgono di quanto vero sia ciò che dice la protagonista della vignetta, ovvero del carattere strumentale e falso di certo maschiopentitismo, secondo i parametri che usa ISTAT per la definizione di violenza contro le donne, è probabile che venga definita una nuova forma di violenza, il reato di “falso in complimento”.
Dopo la violenza x il reato di ” sguardo molesto” (mentre le “pussy” occhieggianti sotto minigonne inguinali sono atti di libertà) e dopo quello ancora più truce di “commento sgradito” (mentre teorizzare nei talkshow la natura criminale del maschio è opera di verità) , il reato di “falso in complimento” (mentre le lisciate seduttive femminili sono amore sincero) imporrà ai maschi il definitivo silenzio:
“taci! la femmina ti ascolta”.
Ma non ci salveremo tacendo fratelli perchè incorreremo nella violenza del reato di “silenzio accusatorio” che, se prolungato, diventerà quello più grave tutti di “silenzio ricattatorio”.
A seguire, come sapete, l’amaro commento femminile: “non ci sono più i maschi di una volta!” che in traduzione meno elegante ma pur sempre dal contenuto identico: “Cielo! ma intorno a noi povere donne non ci sono che castrati!” e il bello è che questa è l’unica accusa probabilmente vera anche se, massima attenzione fratelli, prossima violenza per il reato di “mancato corteggiamento”.
Chi dice “donna” oggi dice “galera”? forse, o forse no ma ci manca poco: mai nella Storia ci fu sguardo più radicalmente ostile ed escludente dell’esistenza dell’Altro di questo “sguardo da femminista”.
cesare(Quota) (Replica)
Si potrebbe sicuramente dire ,caro Cesare, qualsiasi cosa fai ,qualsiasi azione compi, per il via di essere di sesso maschile ,sbagli …
Non molto lontano ,come hai detto , dalla realtà
Mauro Recher(Quota) (Replica)
Dal “silenzio accusatorio” al “silenzio ricattatorio”
.
Splendido.
RDV.
Rino DV(Quota) (Replica)
allora guardate questo
ARMANDO(Quota) (Replica)
Già lo avevo visto…
Un solo appunto: è completamente sbagliato il finale…
“Invece di diventare “frocio” – come invita a fare il video – manda a fare in culo una volta e per sempre quella stronza e tutte quelle come lei!”
Ci si guadagna in salute e in serenità.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Autodafé
Quando noi del Momas affermiamo che si sta usando il comportamento di una microscopica minoranza per combattere la totalità maschile veniamo accusati di paranoia.
Non è vero che gli innocenti vengano colpevolizzati.
Dicono.
.
E poi…
Rino DV(Quota) (Replica)