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20 Mar 2011  |  11 Commenti

Ostilità e reciprocità

Accanto all’ostilità sistemica nei confronti del maschile, e speculare all’esaltazione del femminile, nel mio quotidiano incontro un’altra forma di ostilità più reattiva e dinamica, ogni volta che provo a far riflettere una donna sulla QM: è quella di chi teme di perdere un privilegio acquisito e ormai percepito come diritto, paragonabile, credo, all’apprensione che più o meno proviamo tutti quando riflettiamo sul fatto che il nostro benessere è, rispetto alle risorse del pianeta, insostenibile.

In questi casi ovviamente l’ostilità non risparmia neanche me, che anzi ne divento il primo bersaglio, e non sono poche le “amiche” che ho perso in questo modo, attirandomi le loro diffidenze, rivalità, derisioni…

Sto però imparando a non fermarmi di fronte alla prima ostilità che è, come dicevo prima, reattiva e dinamica: se resisto ai primi attacchi ricordandomi che in realtà non sono destinati a me, di solito si apre un vero confronto.

Se il processo di presa di coscienza della condizione svantaggiata di uomo è lungo e difficoltoso, lo è ancor di più quello di presa di coscienza della condizione privilegiata di donna: giustamente questo non è negli obiettivi primari del Movimento. Personalmente sono comunque convinta che la maggior parte delle donne non sia affatto appagata dalla posizione di potere in cui si trova, a meno che non sia sadica, ed è spaventata al pensiero di dover pagare un prezzo in termini di rinuncia a privilegi per poter modificare gli equilibri, ma se sperimentasse il benessere della condizione di vera parità e reciprocità non potrebbe che sceglierlo.

Probabilmente sono un’inguaribile ingenua, ma avendo vissuto sulla mia pelle questo processo continuo a credere che il cambiamento sia possibile.


11 Commenti

Fabrizio Marchi 10:26 am - 3rd Dicembre:

Una testimonianza preziosa, puntuale e soprattutto coraggiosa, quella di Alessandra, che sceglie di esporsi pubblicamente sul nostro sito raccontando la sua esperienza e il suo “vissuto” personale. Complimenti a lei che è la seconda donna, dopo Rita, a compiere questa scelta. Non è poco. Conosciamo tutti il carico di difficoltà che comporta per ciascuno di noi esporsi in prima persona in questa battaglia. Vale per gli uomini e forse ancor più per le donne, come ci spiega lei stessa.
Il contributo delle donne è estremamente importante per la nostra causa perché è potenzialmente in grado di aprire delle contraddizioni laceranti all’interno del mondo femminile che noi, per ragioni oggettive, non potremo mai essere capaci di far emergere.
Non solo. Il loro contributo e il loro dichiarato appoggio al nostro Movimento mettono a tacere ogni strumentale accusa di sessismo o maschilismo che ci viene sistematicamente rivolta.
Mi sento di ricordare ancora una volta l’appello alle donne contenuto nel nostro Manifesto:” il Movimento degli Uomini Beta invita le Donne non appartenenti alle nuove elite dominanti femminili a fare una scelta di campo, ad abbandonare a qualsiasi livello le logiche strumentali e mercantili e i privilegi di sempre, per vivere una relazione con l’altro sesso all’insegna della reciprocità, dell’autenticità, della spontaneità e di una vera eguaglianza fra i generi”.
Alessandra e Rita stanno marciando in questa direzione. Siamo fieri di averle con noi, al nostro fianco.
L’augurio che gli facciamo è di espandere al meglio il messaggio di cui siamo portatori e portatrici presso le altre donne. Messaggere di una nuova relazione fra i generi, fondata sui valori dell’eguaglianza, della reciprocità, della libertà, e del riconoscimento dell’altro/a, anche e soprattutto nelle rispettive diversità e della ricchezza che queste rappresentano.
Fabrizio

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sandro 11:35 am - 3rd Dicembre:

“Probabilmente sono un’inguaribile ingenua, ma avendo vissuto sulla mia pelle questo processo continuo a credere che il cambiamento sia possibile”
___________
Cara amica, il cambiamento è certamente possibile, a patto di volerlo.
E per volere un cambiamento di questo tipo, occorre abbandonare quel vizio che più di ogni altro contraddistingue la nostra epoca: l’ egoismo.

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ckkb 12:26 pm - 3rd Dicembre:

Mi viene da proporti Alessandra una valutazione che provo spesso a verificare come uno dei possibili filtri di lettura efficaci del presente: quel “privilegio” e “diritto” di cui parlano le donne con cui ragioni, più che un effettivo privilegio, è, a mio avviso, un amaro sintomo. Amaro sintomo perchè forse effetto del progressivo disinteresse maschile alla “partita” chiamata civiltà occidentale.
Quando i maschi alzano le tende (emotivamente parlando) e sellano i cavalli per andarsene, ci può anche essere chi si illude di averli fatti sloggiare e di aver conquistato il privilegio e il diritto di occupare più spazio nella radura in via di abbandono. Come illusione è feroce. Le donne che sanno di sè e dei maschi, chiamano i figli piccoli, esortano quelli grandi, a guardare alla direzione che sta prendendo la carovana e si affiancano ad essa. Le altre scambiano il deserto per liberazione.

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sandro 1:41 pm - 3rd Dicembre:

“Le altre scambiano il deserto per liberazione”
____________
Affar loro.
Il tempo è galantuomo e dirà inequivocabilmente chi aveva ragione e chi torto.
Io ho 35 anni, posso tranquillamente sedermi in riva al fiume.
L’ importante è mettersi in sicurezza e cercare di fare in modo che il maggior numero possibile di uomini faccia altrettanto.

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Rino 9:36 pm - 3rd Dicembre:

Ckkb
>>
Quando i maschi alzano le tende (emotivamente parlando) e sellano i cavalli per andarsene,…
>>

Questo passaggio di Ckkb mi induce a postare la seguente paginetta che scrissi moltissimi anni fa (e che letterariamente non risponde alle attese). Cmq è una metafora che va intesa come indicazione di una possibilità psicologica. Di un orientamento interiore che fa capolino tra le altre dinamiche che possono agitarsi nell’animo maschile. Oggi.

Fuor di metafora: forse esiste una “soluzione indolore” che – se fosse – sarebbe però più tragica di un conflitto aperto.

____________

L’ultima notte.

“Accadde allora che, accettata la condanna finale e irredimibile emessa dalle madri, dalle amanti, dalle sorelle e dalle figlie contro ciascuno di essi, gli uomini tutti uscirono dai rifugi e s’adunarono al di là delle colline. Ivi tennero consiglio per una lunga notte.

E intanto le donne insonni, nella terrorizzante minaccia che i malnati preparavano, nell’angoscia della temuta vendetta incombente su di esse, imploravano dal Cielo l’ultimo miracolo: “Il ricordo dell’antica alleanza scaldi un’ultima volta il cuore dei Sentenziati, il sogno di un abbraccio possibile li riporti in questi rifugi! Sia cancellato il passato!”

Così terrore e speranza consumarono la notte. Tornò l’alba silenziosa e venne il lucente mattino.
Non voce, non segno, non presenza.
Trascorse il meriggio. Non parola, non suono, non segnale.
Nessun ritorno.

Nell’imminente tramonto, temerarie attraversarono le radure e risalirono la collina. Non videro niente e nessuno.

Impercettibili tracce portavano ai confini delle pianure, al di là dei monti, oltre l’orizzonte. Né mai di loro si seppe più nulla”.

RDV

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armando 10:00 pm - 3rd Dicembre:

Prima di leggere questa testimonianza preziosa di Alessandra, ho postato un commento su Autogol che potrebbe tranquillamente essere messo anche quì. A quello rimando.
armando

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mik 12:24 pm - 4th Dicembre:

@ Alessandra
“è quella di chi teme di perdere un privilegio acquisito e ormai percepito come diritto, paragonabile, credo, all’apprensione che più o meno proviamo tutti quando riflettiamo sul fatto che il nostro benessere è, rispetto alle risorse del pianeta, insostenibile.”
Credo che rinunciare ai propri privilegi sia uno degli atti più difficili da compiersi, ma anche uno dei più saggi.

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armando 6:51 pm - 4th Dicembre:

Sulla “paginetta” di Rino, che invece è tutt’altro che una paginetta, cadono a proposito queste righe di Neumann in “Origine dello sviluppo della coscienza”.
“All’inizio della cultura lo sviluppo dello spirito viene favorito dalle associazioni maschili, che inizialmente assumono la forma di società segrete da cui poi derivano le sette, i misteri, le religioni. Anzi, sembra che le società segrete siano sorte fin dall’inizio proprio in opposizione al matriarcato.” (siamo nel mesolitico. ndr).
In polemica con Koppers che legge quegli eventi come rivalsa personalistica, Neumann prosegue. ” rimane il fatto, che va appunto spiegato- che il gruppo degli uomini considera i contenuti magico-religiosi, cioè spirituali, altrettanto importanti quanto i fatti economico sociali del matriarcato”

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Silvia 11:01 pm - 29th Marzo:

Non avevo mai pensato di essere privilegiata o dominante in quanto donna. Leggendo questo blog mi sto rendendo conto che, tolte tutte le stronzate sull’amore romantico e la tortura e l’ossessione della perfezione fisica che ho sempre subito e mai comunque accettato,io mi sento superiore per natura. Tanto da non saper che cosa farmene di un uomo accanto. Lo vedo come una palla al piede a cui devo cucinare e lavare le mutande. Una sorta di insensibile troglodita terrorizzato dai sentimenti per lui incomprensibili e oscuri. L’immagine che ho di me stessa è di un essere meraviglioso amorevole forte e dolce. Tutto ciò è terrificante. Non avevo mai pensato che un uomo potesse sentirsi ferito solo perchè penso questo di lui. Lo do per scontato,è il nemico violentatore per principio,un essere irresponsabile incapace di controllare gli istinti,di ascoltare, persino di esprimersi e parole. Sono sadica? Devo di certo essere un mostro se la penso così. Invece è come dite voi. Il sistema dominante ci insegna questo,ci rende distanti perchè se le donne non fossero perennemente concentrate su loro stesse e sulla loro lotta al maschio inferiore perchè ingestibile e quindi solo da gestire, si avvicinerebbero agli uomini amandoli. Il sistema ci vuole divisi,l’un contro l’altro armati.La genialata è dare tutto il potere alle donne dicendo loro che sono le vittime così da neutralizzare la loro capacità d’amare che è aggregante e permetterebbe alle coppie di affrontare unite l’attacco senza precedenti ai diritti messo in atto dalle élite dominanti. Non ho mai capito fino in fondo perchè non mi voglio sposare. Mi dicevo…hai cultura sei evoluta ma la realtà è che inconsciamente non ho alcuna stima degli uomini. Sono un prodotto del sistema. Ma che sollievo sentire uomini dolenti esprimere la loro legittima frustrazione. Mi sento meno sola. C’è un mondo di persone di sesso maschile al di là della mia opprimente campana di vetro. Sento che respiro di nuovo. E ve ne sono grata. Continuerò a leggervi e spero di riuscire sempre di più a snebbiarmi ascoltandovi.

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sandro 11:04 am - 30th Marzo:

“Il sistema ci vuole divisi,l’un contro l’altro armati”
_______________
“Divide et impera”
Storia vecchia quanto il mondo, eppure ancora funziona.
E più la gente vale poco, più funziona.
Va detto pure che, per arrivare al livello attuale, significa che si è potuto far leva su di un’ antimaschilità latente del genere femminile che, con ogni probabilità, c’era, almeno in gran parte di esso.

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Damien 9:27 am - 11th Luglio:

La gravità della situazione risulta, a mio modesto parere, ben peggiore di quanto sia oggi.. basta solo immaginare quante persone non avranno il piacere di diventare genitori e nonni, per aver combattuto questa guerra, o essersi prostituiti ad essa, che giova a pochi eletti..

..e tutto questo si vedrà tra vent’anni.. chiedo a tutti voi se solo per un momento ci avete pensato..

magari in futuro le cose potranno peggiorare.. me lo auspico – con un pò di egoismo – perchè se dovessero migliorare, pur essendo felice di valutare finalmente la parità raggiunta, vedrei il mio corpo, come quelle delle nazivaginocentriche, raggrinzito dall’età, ormai tutte le gioie del divenire padre e nonno scomparse per sempre..

Una lenta agonia che ci porterà alla morte, in solitudine, consapevoli che, come in ogni guerra, ci sono sempre i morti da sacrificare, ed i furbi che riescono ad avere tutto col minimo sforzo..

Alcuni la chiamano selezione naturale, personalmente quella tra uomini e donne la ritengo oggi una semplice RELATIONSHIT!

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