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A me risulta che le “povere (scafatissime) studentesse e donne straniere” che “fuggono dall’oppressione di maschi ubriaconi” e “nullafacenti” verso finalmente uomini “veri e paritari dell’Occidente” cui “riconoscere finalmente il rispetto e la considerazione che merita il maschio” (storiella stereotipata e mantra per orecchie maschili davvero assai incaute), fin dai banchi delle scuole superiori come materia di studio approfondiscono la seguente: ” indirizzi di studi di avvocati che in Italia e in Europa si siano specializzati nell’applicare le leggi che consentono ad una donna di espropriare ogni risorsa del malcapitato maschio e della famiglia del malcapitato maschio che con mille astuzie sono riuscite a sposare”.
Nulla dunque che attenga in particolare alla cultura o alle tradizioni: se mai è contato, forse contava una volta.
Adesso c’è semplicemente la nuda e cruda applicazione di “protocolli di comportamento di rapina” codificati ormai a partire da decenni di “emigrazione seduttiva finalizzata all’esproprio”.
Cominciano “rimboccandoti le coperte”, “stirando camice” e “accarezzando i futuri suoceri” e poi ti trovi dentro un micidiale sistema di ricatti accusatori perfettamente legali, anzi prova provata che le “poverette sono doppiamente sfruttate: perché donne innamorate e straniere”.
“Doppia tremenda fragilità”!
Del resto non sono forse i medesimi protocolli che attivi da decenni anche in Italia e straconosciuti come pratica delle “false accuse” e “ricatti affettivi” hanno portato in rovina centinaia di migliaia di maschi e padri italiani?
E pensate che le straniere dovendo emigrare ed affrontare una realtà ben più dura non ne siano diventate le prime esperte?
Molto più esperte, documentate (e appoggiate spesso dai rispettivi consolati) che non le “sorelle” italiane?
Se vi informate bene verrete a sapere che presso parrocchie o comunità di solidarietà a vario titolo, ci sono gruppi “SOS famiglie” specializzati a difesa legale e psicologica di quelle famiglie portate con false accuse e ricatti affettivi davanti all’evidenza e al rischio di dover cedere ai soprusi e agli espropri imposti dall’attivazione di questi “protocolli femministi legali di espropriazione seduttiva”.
Ripeto: assimilabili a qualunque tecnica estorsiva come il “pizzo mafioso” con la sostanziale differenza che il “pizzo femminista” è lecito.
Con questo sottolineo di nuovo l’esclusione nel merito di queste prassi di qualunque considerazione razzista o sessista imputabile alle donne che, come protocollo di comportamento lecito e persino ritenuto eticamente fondato, lo attuano.
Ripeto: trattasi di “protocolli attivati da un sistema” fatto di studi di avvocati senza scrupoli, di ragazze femministicamente modernissime e attrezzatissime che ti si presentano come la ragazza e donna ideale (un’immagine cui magari loro stesse vorrebbero appartenere e incarnare).
Poi prevalgono le “ragioni di forza maggiore”, il “cosi fan tutte”, ““se non lo fai tu per prima…” e col tempo capisci il senso di chi avvertiva il familiare del “malcapitato” o il “malcapitato toutcourt” con le seguenti parole: “queste e i loro avvocati si fermano solo davanti ai rischi connessi alla violazione del Codice Penale. E tu sei solo agli inizi di una storia infernale da cui uscirai massacrato“.
Quanto sopra per sostenere che quando si parla di femminilità la categoria “straniera si, straniera no” nulla a mio avviso c’entra con l’autentica femminilità e il dovuto rispetto al maschio e tra maschio e femmina. Tanto meno con il fatto che ci siano o meno persone, femmine e maschi, capaci davvero di amare.
Chi ha cuore buono ha incontrato e sa incontrare donne con le quali avere e costruire una grande storia d’amore e magari per tutta la vita. Donne capaci di essere una bene-dizione del maschio a fianco del quale camminano.
13 Commenti
L’ultima riflessione di Cesare diventa un post a parte: uno spazio per ampliare la riflessione sull’argomento.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Il termine ” pizzo femminista” mi conferma un tratto dilagante della società neocapitalistica: con l’eversione del principio di ” persona” ( vedi “quote rosa” et similia) si smonta di fatto ogni possibile legalità fondata sulla concezione universalistica dei diritti inalienabili dell’individuo. Dilagano i gruppi, i generi, le appartenenze, il cui unico principio di legittimazione finisce per essere solo la forza di pressione che sono in grado di mettere in campo. Resta come unico criterio il “Particulare” di guicciardiniana memoria, del tutto indifferente a quello della società tutta: ci si allea con chi ha la forza efficace qui ed ora. I “padroni”, (che lo sono e ci sono e lo sanno e li fanno) a crollo di ogni legittimazione ragionevole all’esercizio del loro dominio, cercano disperatamente di consolidarlo comunque con una selvaggia, irrazionale, spregiudicata cooptazione del consenso di ogni gruppo, lobby o altro sia disposto a scambiare briciole di potere anche a costo di travolgere principi cardine di civiltà: l’incredibile ” colpo di spugna” sulla memoria, il rispetto e la conseguente prassi politica e codificazione legislativa di ciò che costituisce ed ha costituito il meglio della civiltà occidentale. Un ” BLOB”, una “ERUZIONE DI MATERIA OSCURA” dentro cui sta di tutto, starà ahimè di tutto e a fine secolo si è visto stare di tutto: “meccanismo di cooptazione estorsiva generalizzata” ad opera soprattutto dell’ideologia e del movimento sociopolitico ascrivibile al femminismo. In conclusione si può porre la seguente domanda? quando la Sacra Corona Unita spiana in faccia ad un quartiere le calibro 38 dei suoi adepti cosi da truccare ogni regola della convivenza civile e, come i bravi di Don Rodrigo, taglieggia le persone con mille scuse arbitrarie, quale la differenza di metodo con chi spiana in faccia ai cittadini di sesso maschile, al fine di estorcere ogni genere di privilegi, accuse totalmente false ma finalizzate a mettere definitivamente “fuori della convivenza sociale” ogni maschio italiano? Ovvero minacciare la ” morte civile”? Se teniamo presente inoltre che queste campagne di intimidazione, di procurato allarme sociale, di diffusione di notizie false, di provocazioni, di abusi di spesa di denaro pubblico, abusi di ufficio, diffamazione, ecc. ecc., sono immediatamente riconducibili a reati molto gravi quanto ben descritti nel Codice Penale, difficile trovare una significativa soluzione di continuità tra organizzazioni mafiose e lobby, tra ” pizzo mafioso” e “pizzo femminista”. Il capolavoro del femminismo è stato di far entrare nella legge italiana il “diritto al pizzo femminista” e non solo: il suo “pieno valore etico”. Inutile elencare gli innumerevoli onerosissimi “pizzi femministi” che i maschi italiani stanno pagando e si prospetta dovranno pagare alle varie “Sacre Sorellanze Unite”. Che nobili ideali! Che progressi civili! Quali nuovi sorprendenti libertà! Evviva il pizzo!
cesare(Quota) (Replica)
Chiarissimo, caro Cesare. Condivido in pieno, con una unica osservazione. Se quei “protocolli” sono così tanto e volentieri seguiti da tante donne, italiane o straniere non c’è differenza, forse esiste in questo qualcosa che attiene al sesso. C’è un proverbio molto saggio che recita. “l’occasione fa l’uomo ladro” (uomo in senso di essere umano). Vuol dire che nell’essere umano albergano istinti e caratteri non solo positivi (il buon selvaggio corrotto dalla civiltà di Rousseau), ma anche negativi. E’ il male, il suo mistero, che non può essere disconosciuto o eliminato. Ovvio che vale per maschi e femmine, e se per i maschi si concretizza in altri comportamenti non meno disdicevoli, per le donne si concretizza in quelli che hai descritto e che conosci bene. E’ il lato negativo, divorante, spietato, del femminile. Un tempo c’erano le religioni a tentare di arginare il male (femminile e maschile), cercando di dargli una forma, istituendo norme e regole atte ad evitare la guerra di tutti contro tutti e in particolare quella fra i sessi. Oggi, ma solo per le donne è quì sta l’inganno intellettuale e la parzialità del femminismo e dei maschi che lo promuovono, quelle forme si sono dissolte, sostituite dai protocolli pensati ed applicati a senso unico. Per cui, automaticamente, la libertà dell’una diventa oppressione dell’altro che a sua volta genera violenza e reazioni in una spirale infinita che va assolutamente fermata. Ma non con la polizia e i giudici, che servono, certo, ma che hanno come scopo solo gli effetti e per di più anch’essi (leggi e giudici) dentro (o generatori) di quei protoolli burocratici che, messi in mano a chi ha perduto ogni senso della dignità morale dell’essere umano (maschile e femminile) diventano armi micidiali. Il maschio ne è stritolato, ma la donna trionfante nella sua vendetta perde totalmente se stessa in quanto essere umano di sesso femminile. Potrà non importarle nulla, presa com’è dalla hibris, ma certo non è più felice e soprattutto incapace di offrire all’altro da sè, il genere maschile suo compagno d’avventura nella breve parentesi della vita, ciò che di bello e consolante aveva sempre offerto in passato, e che, oltre la bellezza fisica ancora più fuggevole della vita stessa, ha sempre rappresentato il motivo vero dell’amore maschile per il femminile. Non c’è da meravigliarsi, allora, se l’amore sentimentale, leggero ed effimero di questo tempo, sfiorisce dopo poco e genera drammi in tutti i sensi.
armando(Quota) (Replica)
A me l’unico pizzo che intriga è quello con cui sono fatte certe mutandine. Potenza e fascino eterno del femminile per resistere al quale (resistere nel senso di non farsi fagocitare, non certo nell’imperdirsi di gustarlo), occorre un maschile assai forte e ben identificato con se stesso. Non quello oscillante fra muscolomachismo di facciata e piagnisteo ruffiano che accetta remissivo. la narrazione femminista. Solo allora il gioco diventa affascinante.
armando(Quota) (Replica)
A ben pensarci un’altra componente di “sistema” che ” sbilancia” la percezione di realtà, ovvero del giusto e dell’ingiusto, da parte dell’attuale femminile, e proprio nel suo profondo, l’altra occasione che fa ” la donna ladra” per un verso (e il maschio ladro per un altro) è il seguente: i termini di scambio in termini di vantaggi di cittadinanza e in termini di potere di acquisto della moneta estera su quella della moneta del paese di origine. Se, una feroce battuta recita per le donne italiane il seguente indovinello:” Come si fa a trasformare una dolce fanciulla in una Jena? Basta sposarla!” come potrà resistere una dolce romantica femminile straniera a non cedere a ben peggiori inganni, spietate durezze e trasformazioni quando sposando un Italiano acquista i notevolissimi vantaggi della cittadinanza italiana in tempi brevissimi, altrimenti sono anni e anni di attesa? E ancora quali retro pensieri nutrirà la medesima fanciulla verso chi è disposto a “facilitare l’ingresso in Italia perché sinceramente innamorato di lei che finalmente gli fa incontrare una donna vera” quando poi nel suo paese quanto ha guadagnato, per esempio come badante, va moltiplicato per coefficienti da ” vincita alla lotteria”? Per una donna, e per una straniera, la tentazione secondo cui il ” fine giustifica i mezzi” e il povero cercatore di ” donna vera” diventa come nella ” Febbre dell’oro” di Chaplin un pollo arrosto bello che cotto e servito, resistere a questa onnipotenza che l’attuale sistema offre come “pizzo femminista lecito” e ” vincita alla lotteria della povera donna” è davvero gigantesca. La conoscenza del bene e del male e il solenne richiamo della Coscienza della persona a non tradire, ingannare e far del male al Prossimo risulta più che mai un compito assolutamente arduo. La drammatica sfida di sempre su cui si gioca il destino del singolo. Cosi non fosse qualche giornalista femmina che dice in Coscienza le cose come stanno, uscendo dalla strumentalizzazioni ideologiche invece di scatenare campagne di consapevoli falsità a distorcere in modo criminale la realtà dei rapporti tra maschi e femmine, la si troverebbe. Sono rarissime e subito aggredite dalle ” sorelle” impegnate a costruire e blindare il corrispondente ” sistema di menzogne”, la falsa coscienza di un popolo. Per carità di patria non parliamo poi anche della formidabile capacità di intimidire e ridurre al silenzio qualunque maschio cercasse di farle ragionare. Urli, strilli, minacce legali e non, ostracismi e aggressioni: non se ne può parlare. Il “pizzo femminista” rende e “una vincita alla lotteria delle “povere donne” cambia la vita”.
cesare(Quota) (Replica)
Cesare ha aperto il tema del “contro-turismo sessuale”, non quello degli UU che vanno a pagare poco all’Est e altrove, ma l’altro: quello delle FF che vengono qui (e altrove in Eu) a farsi pagare moltissimo, distruggendo famiglie e mandando in rovina i malcapitati.
(E son contento che il MUB abbia valorizzato i suo intervento che pur si presterebbe superficialmente ad una interpretazione capziosa da parte di chi è in malafede),
Due fenomeni dunque.
Il primo è oggetto di condanna universale, morale e penale.
Il secondo invece non trova contrasto e la condanna viene solo dai dilapidati. Sui media non v’è traccia della sua esistenza e men che mai parola di condanna.
La legge punisce il primo e favorisce il secondo. Anzi, ne è il fondamento.
Alle dilapidazioni del tipo trattato da Cesare si aggiungono le altre, quelle delle badanti che titillano gli ultimi ormoni dei nonni, si fanno sposare e alla loro morte portano via tutto, lasciando gli eredi di lui (bisognosi o meno) cornuti e mazziati.
E portandosi a casa poi, per decenni, pensioni di reversibilità che, fatto il cambio, diventano vitalizi da nababbi. Alla faccia dei nostri pensionati da 500-600 al mese dopo 40-45 anni di contributi. E alla faccia pure dei conti dell’INPS, cioè dei contribuenti presenti e futuri.
Due prostituzioni dunque: quella cattiva, orribile, sfruttatrice, umiliante (da pochi decine di Eu) e quella buona e romantica da centinaia di migliaia di dollaroni.
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Niente di nuovo.
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RDV
Rino DV(Quota) (Replica)
Rino, ma se venisse fuori anche la seconda come fa il nostro maschio pentito Iacona a fare marchette e scrivere libri ? Dovrebbe scrivere anche delle badanti donne ,troppo poco politicamente corretto
mauro recher(Quota) (Replica)
Rino
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Il secondo invece non trova contrasto e la condanna viene solo dai dilapidati. Sui media non v’è traccia della sua esistenza e men che mai parola di condanna.
La legge punisce il primo e favorisce il secondo. Anzi, ne è il fondamento.
Alle dilapidazioni del tipo trattato da Cesare si aggiungono le altre, quelle delle badanti che titillano gli ultimi ormoni dei nonni, si fanno sposare e alla loro morte portano via tutto, lasciando gli eredi di lui (bisognosi o meno) cornuti e mazziati.
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Già…
Dalle mie parti, fino a non molto tempo fa, si prostituiva una rumena (oggi ventiseienne e conosciuta da molti miei concittadini…) che nei primi anni in cui “esercitava” arrivava a guadagnare anche 1200 euro al giorno, mentre nel periodo in cui “lavorava” sulla Salaria (prima di approdare a Terni) le sue “entrate” erano anche superiori…
Ora è sparita, lasciando in città un’automobile intestata a un tizio di Roma e non a lei, probabilmente sarà tornata in Romania, dove so per certo che si è fatta costruire una specie di reggia… per non parlare di come e quanto la suddetta ha reso migliore la vita dei suoi genitori.
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Naturalmente il discorso può essere esteso a migliaia e migliaia di sue connazionali e non.
Daniele(Quota) (Replica)
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Sì, un altro libro da buttare nel cesso. Non se ne può più di questi inconsapevoli e castrati omuncoli perennemente genuflessi di fronte alle loro Padrone.
Omuncoli che della vita dell’uomo qualunque non sanno una beneamata fava.
Daniele(Quota) (Replica)
Ho capito, Mauro.
Tu vorresti farmi acquistare quel libraccio del miliardesimo maschiopentito, sin qui a me ignoto, per “farmi una cultura” sul tema…
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RDV
Rino DV(Quota) (Replica)
Rino DV,
Rino ,allora ,visto che ci sei puoi comperare anche questo, dello stesso autore
Gli ho dedicato questo post scritto tempo fa
https://femdominismo.wordpress.com/2012/10/05/la-colpa-di-essere-nati-uomini/
mauro recher(Quota) (Replica)
mauro recher,
http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/popupaudio.html?t=FAHRENHEIT%20del%2004%2F12%2F2014%20-%20Conversazione%20con%20Riccardo%20Iacona&p=FAHRENHEIT%20del%2004%2F12%2F2014%20-%20Conversazione%20con%20Riccardo%20Iacona&d=&u=http%3A%2F%2Fwww.radio.rai.it%2Fpodcast%2FA45735115.mp3
romano(Quota) (Replica)
Galleria preziosissima di “orrori rosa”: http://www.liberoquotidiano.it/news/libero-pensiero/1319864/I-7-tipi-di-donna-che-mi-fanno-stare-dalla-parte-degli-uomini.html
Un pò di realismo, quasi-socialista.
Roman Csendes(Quota) (Replica)