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Fonte: Stalker sarai tu
Agli albori di questo blog e della pagina Facebook collegata, cinque mesi fa, per dare una rappresentazione seria ma non troppo dell’approccio che ne avrebbe ispirato l’impegno, postammo un video del comico americano, noto per i suoi monologhi politicamente scorretti, Louis C. K. In un passaggio dice:
… perché un uomo ti ruba la macchina, o ti brucia la casa, o ti rompe il culo. Ma una donna ti rovina la vita! Notate la differenza? Cioè un uomo ti taglierebbe un braccio e lo getterebbe nel fiume, ma ti lascerebbe intatto come essere umano. Non ti rovinerebbe come persona. Le donne non sono violente, ma ti cagheranno nel cuore.
Chiaramente si tratta di un monologo comico, dunque volutamente eccessivo nei toni, ma il suo concetto di fondo è corretto, e nel corso dei mesi molti post di questo blog l’hanno dimostrato ampiamente. Quello di oggi è uno di più, e trae spunto da una piccola notizia apparsa sul Messaggero. Titolo: “Roma, chiama la polizia sotto shock: ‘mia moglie è uscita per suicidarsi’. Ma la trovano in auto con l’amante“. Solitamente sintetizziamo i contenuti di un articolo, ma in questo caso vale la pena di riportare interamente la cronaca del fatto.
Litiga col marito ed esce di casa dicendo di volersi suicidare. L’uomo disperato e preoccupato, perché la moglie prima di staccare il cellulare, gli aveva ribadito di volersi uccidere, ha chiamato la polizia. Non solo, agli agenti, ha raccontato che la donna, gli aveva comunicato di essere andata al cimitero dove dopo aver ingerito delle pillole, le aveva vomitate, subito dopo il cellulare risultava staccato. Immediatamente la sala operativa della Questura ha allertato gli agenti del Reparto Volanti che hanno iniziato le ricerche della donna. E poco dopo hanno individuato l’auto ma, a bordo, la donna era insieme all’amante. Alle domande dei poliziotti sulle sue intenzioni suicida, la signora, ha cominciato a ridere, raccontando di aver finto col marito, raccontandogli una frottola, per avere una scusa per uscire.
Non c’è alcuna violenza fisica, schiaffi, pugni, calci, coltellate o altro. Nessuna ambulanza, nessun livido né ricovero. Roba orribile, al di sotto del bestiale quando attuata da un essere umano. Ma roba primitiva, istintiva, “bassa”, molto maschile. Roba che passa con qualche giorno di cura, e lascia qualche strascico psicologico, a seconda della solidità della personalità della vittima. Dunque nessuna violenza fisica qui. Qui c’è solo una donna che caga nel cuore di un uomo.
Non solo per il genere di scusa che trova, finalizzata a mettere ansia nel marito, con la minaccia del suicidio (quanto occorre essere sporche dentro per concepire una cosa del genere?), per andarsi a sollazzare con l’amante, non solo per la finta delle pillole ingerite, ma anche per la reazione, una volta scoperta. “Ha cominciato a ridere”, dice l’articolo. La risata inquietante, sadica e sudicia di chi ha pensieri e intenzioni sporche, la stessa dei noti imprenditori edili davanti ai disastri di un terremoto.
Il marito di questa donna è fisicamente intatto ma, ci scommettiamo, è rovinato come persona, come dice Louis C. K. E’ vittima di una violenza non istintiva e bestiale, ma sottile e malvagia, perversa e sadica, perché ponderata, concepita, programmata, prima ancora di essere messa in atto. Con un chiaro compiacimento intimo nell’averla realizzata.
“E con ciò?”, si dirà. Con ciò si vuole contestualizzare le tantissime storie di uomini che reagiscono a questo tipo di annientamento nell’unico modo che, nella maggior parte dei casi, conoscono, ovvero la violenza fisica, sugli altri o su se stessi (fino al suicidio). Sia chiaro: contestualizzare non significa giustificare. Al massimo dare una spiegazione e un’attenuante. Ugualmente sono frequenti i casi come questo dove l’uomo cerca in qualche modo di recuperare la propria umanità annientata con atti che, grazie a una legge sbagliata, vengono subito stigmatizzati come persecutori, quando forse occorrerebbe fare una ricerca e una riflessione ulteriore prima di emettere lo stigma.
Ma soprattutto, e questo è il punto, è da personalità femminili di questo tipo, è da questo approccio naturalmente femminile ben spiegato da C. K. Louis, che maturano i frequentissimi casi di false vittime che muovono false accuse. Di ogni tipo, e ultimamente (va di moda) per stalking. Chi è capace di inventarsi un suicidio per incontrare l’amante, non ha difficoltà a inventarsi uno stato d’ansia per inguaiare l’ex marito o chiunque altro per atti persecutori. Meccanismi e percorsi mentali astuti e sostanzialmente immorali per natura lontani anni luce dall’approccio maschile.
Sia chiaro però, il problema non è lì, nella natura profonda delle due diverse violenze, quella femminile, ben nota dai tempi delle tragedie greche passando per Lady Macbeth, e quella maschile, altrettanto nota e rappresentata. Il problema sta nelle norme comuni che dovrebbero limitare e sanzionare l’una e l’altra. Il caso che ci interessa, quello dello stalking, è emblematico: la legge italiana si presta perfettamente alle manipolazioni di cui sono capaci le donne, invece di contenerle, e non è per nulla utile a prevenire e contenere quelle tipicamente maschili.
Per questo riteniamo che l’art. 612 bis andrebbe abolito in toto e rifatto secondo nuovi e più bilanciati parametri, come proporremo questa settimana sulla pagina dedicata.
14 Commenti
Fatto.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
art.612 bis c.p. stalking , va abolito in toto e rifatto secondo nuovi e bilanciati parametri,perchè per l’uomo ora diventa praticamente impossibile difendersi,dato che ilpiatto della bilancia pende sempre a favore della donna senza sentire ragioni.il legislatore è influenzato dagli atteggiamenti pro donna sempre e comunque della società.la donna già inpartenza è considerata vittima a prescindere .non va bene!
maurizio(Quota) (Replica)
Un altro ottimo post di Davide Stasi: Oggi l’orrore è donna
…
Una piccola ma significativa storia per aprire con consapevolezza il nuovo anno. E’ una storia vera, apparsa di recente sui giornali: ne riporto qui i fatti essenziali, tratti dai media. E’ una storia che, nel parlare di una donna in particolare, in realtà racconta le molte donne di oggi, il loro vissuto, le loro pulsioni, i loro comportamenti. La loro violenza. Qualcosa che, intendiamoci, è sempre esistita, ma che in questi tempi trova mezzi e contesti tali da amplificarne l’orrore in maniera grottesca. Un orrore subìto, sotto varie forme, anche le più estreme, dagli uomini.
La storia parla di due ragazzi non ancora trentenni che, sebbene ancora molto giovani, prendono due decisioni molto importanti, che chiamano a grandi responsabilità: si sposano e hanno due figli. Dopo un po’ lei torna sulle proprie decisioni. E’ stufa, insoddisfatta, scontenta, inappagata, irrealizzata. Non si sente libera di esprimere tutta se stessa. La soluzione la trova nella rottura della relazione e in una nuova ripartenza da sola. (continua sul sito)
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Secondo me, c`e` una sola soluzione: comportarsi da donne. Vendicarsi e farle impazzire con l`effetto specchio. Cagare nel loro cuore, insomma. Ogni volta che si possa.
Rutilius hystrio(Quota) (Replica)
Ciao, sono l’autore dell’articolo. Grazie per il re-post.
Ho scritto un’email al gestore di questo blog, spero che sia arrivata.
Ciao.
Davide Stasi(Quota) (Replica)
Davide Stasi,
Ciao Davide
benvenuto. L’hai mandata a:
uominibeta@gmail.com ?
al momento risulta non pervenuta.
Ad ogni modo possiamo sentirci su FB con le rispettive pagine o tramite il mio profilo o quello di Fabrizio.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
In una società normale,questo soggetto sarebbe stato considerato come una pazza isterica e bugiarda patologica.
Il problema è che la nostra è una società così superficiale e ipocrita che magari avrà persino fato sentire in colpa il marito.
Ed avrà alimentato la sua fragilità psicologica.
Perchè solo.
Renzoni(Quota) (Replica)
Buon per te se riesci!
La vendetta non è nel mio DNA…
Una delle ragioni per cui ormai ho l’indole del nonno di Heidi o di un pastore sardo.
Renzoni(Quota) (Replica)
…Detto in altri termini: l’autonomia emotiva (che non è affatto misantropia/anaffettività/asocialità).
Claudio Manzari(Quota) (Replica)
L’autonomia emotiva è una via obbligatoria.
In realtà amo il prossimo,ma mi rendo conto che spesso siamo fin troppo diversi.
Ci si aliena perchè ci si rende conto(talvolta troppo tardi ahimè!)di essere alieni.
Con soggetti femminili ho avuto SOLO esperienze negative con personalità loro ai limiti della sociopatia;
tutte amiche erano quando c’era da prendere,poi fingendo che qualcosa non andava,mi cercavano il classico pelo dell’uovo per scovare i miei difetti e condannarmi per questi ultimi.
Perciò da qualche anno ho deciso di starmene per i fatti miei senza preoccuparmi di una vita sociale: l’importante è trovare un equilibrio.
Renzoni(Quota) (Replica)
https://femdominismo.wordpress.com/2018/05/07/bastardi-incel/
mauro recher(Quota) (Replica)
mauro recher,
Bell’articolo Mauro.
Riguardo all’articolo rispondo qui.
Quel’uomo che ha causato quella strage poteva pure avere problemi mentali e le stupide femministe che lo catalogano come un pericolo INCEL…però sai,io credo che la verità stia in mezzo: nel senso che l’assenza di attività sessuale potrebbe portare alla nascita di malattie di psicosomatiche se non addirittura vere e proprie malattie psichiche.
Ma in questo Stato Pontificio,se le mie farneticazioni fossero scientificamente dimostrate ti pare che farebbero mai venire a galla questa scomoda verità?
Renzoni(Quota) (Replica)
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Non è questione di Stato Pontificio o meno.
In Canada, come negli USA o altrove, non c’è il suddetto Stato Pontificio, ma non mi sembra che la situazione sia migliore.
Anzi, per certi aspetti è pure peggio.
Andrea(Quota) (Replica)
Mi sembra giusto riportare alcune farneticazioni di misandriche femministe.
Farneticazioni che a situazione invertita farebbero scoppiare il finimondo virtuale…
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“Io vorrei vedere tutti i maschi impiccati e dopo sarà un grande giorno, una festa nazionale dopo l’8 marzo, dopo la festa delle donne”.
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Ogni giorno imparo che i maschi sono la cosa più orrenda e schifosa che ci sia al mondo.
Dobbiamo trovare un modo per autofecondarci.
Esseri indegni”.
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Sì ma devono essere tolti diritti agli uomini, sono pericolosi, per me l’unico difetto del femminismo è che è troppo buono. Ora dobbiamo imparare noi ad essere manipolative e ad eliminarli”.
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Tratto da “La Biblioteca Femminista”.
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Non vi fanno “tenerezza” nella loro idiozia da irrecuperabili ritardate mentali…?
Andrea(Quota) (Replica)