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Prendo spunto dalla vita quotidiana, come al solito.
Su un social esce un meme da farsi quattro risate: credo sia derivato da un film comico, film che non ho visto. Ne ho memoria solo per degli spezzoni pubblicitari. Un tizio, presumo ricco e mafioso, su di un motoscafo, mostra, circondato dai suoi accoliti, il pene da dentro il costume a una bella tizia, probabilmente una escort, visto il contesto. La tizia fa cenno che il “coso”, li`, nelle mutande, e` piccino; e ride. L`ultima foto ritrae il tizio che butta a mare un sacco nero assieme a uno dei suoi scherani…
farebbe ridere, certo, se non fosse che la solita intronata mainstream (vorrei dire di peggio, ma non posso)
se ne esce col solito commentino politicamente corretto, non si sa quanto furbetto e interessato, ma piu` probabilmente solo stupido e convinto: “Eh, ma non c`e` da fare apologia del femminicidio”.
Benedetta figlia, inutile spiegarti come questo termine sia stupido: se lo trovi cosi` spesso sui media mainstream assieme alle panzane sulle armi di distruzione di massa di Saddam, qualche dubbio dovrebbe venirti.
No, non ti viene.
Inutile spiegarti quanto mille volte detto su queste pagine. Del resto, queste sono pagine di poveri misogini falliti e frustrati, eccetera eccetera.
Inutile spiegare come – anche se ovviamente tutti pensano e dicono il contrario – quello del femminicidio sia un allarme mediatico fabbricato, inesistente, e non e` la punta di nessun Iceberg. Di donne ammazzate da uomini ce ne sono, ed e` qualcosa da condannare, certo, ma si tratta di un numero fortunatamente basso, quasi, statisticamente, risibile, specie in Italia; e non veniteci a dire che “anche una e` troppo”, perche` e` vero che e` troppo, ed e` brutto, ma sparisce letteralmente in confronto al numero di uomini morti ammazzati; dei milioni di maschi massacrati sul lavoro e in guerra in percentuali bulgare al posto delle donne quasi non se ne parla. E se se ne parla, non e` mai un problema di genere, per il maledetto mainstream.
E il sospetto, come detto altrove, che esista un sommerso enorme riguardo agli uomini ammazzati dalle donne c`e`. Ed e pesante, se e` vero, come e` atrocemente vero, che ogni assassinio commesso da una donna tende sempre, sempre a essere giustificato, compreso, nascosto, e anche dal punto di vista giornalistico quasi scompare, al confronto del suo contrario.
Che io intuisca e ricordi, pero`, nella mia somma dabbenaggine, statisticamente e innegabilmente, la preminenza assoluta nella violenza su anziani e bambini le donne ce l`hanno eccome, e specie ne gli infanticidi; ed a questo riguardo a me sorge qua una provocazione.
Pensateci.
Non sara` per caso che si vocifera, si dice, si legge che gli uomini sembra ammazzino piu` donne che non il contrario, anche statisticamente, semplicemente perche`, oltre a, forse, nasconder meglio le loro malefatte e ad esser sempre perdonate e giustificate, le donne agli uomini li accoppano prima ancora che arrivino all`eta` adulta? Non ce li fanno manco arrivare.
Provocazione, sicuro; boutade, certo. Ma pensateci. Hai visto mai che in un lontano, illuminato futuro questa certo grottesca e sarcastica provocazione non venga
corroborata da dati statistici finalmente liberi da ogni condizionamento ideologico.
Oh, sto scherzando, suvvia. Non prendetevela. E` una boutade.
Del resto, sul femminicidio, omicidio i cui responsabili sono piu` maschi che femmine, non si puo` scherzare, sull`infanticidio, dove invece accade il contrario, si`.
Orsu`, scherziamo, dunque.
Fonte foto: rsvlts.come (da Google)
5 Commenti
Pentole e fornelli
Le nostre nuove donne
In Italia i femminicidi dilagano in TV. Solo in TV, mentre nella vera vita sono in declino. Ma è la TV a creare la realtà per gli italiani. E così, tra le pentole e i fornelli, gli uomini dominano. La donna sembra essersi invece stancata di cucinare: un’eccezione è Lidia Bastianich, la cui presenza sullo schermo però basta e avanza.
Cosa volete, col progresso i ruoli cambiano. L’antico modello della “mamma-madonna” giace cadavere sottoterra. Dopo una vita intera, dedicata agli altri, la mamma-madonna è spirata, e oggi neppure il nostro Papa si sognerebbe di richiamare in vita un essere così poco moderno.
In TV, negli sceneggiati di azione, ha tirato le cuoia anche il modello della donna “moglie e madre”. È rimasta solo nel ruolo della donna amante, ma in commissariato. Lo schermo, infatti, ci spiattella ogni giorno il grottesco modello femminile della donna “capo della polizia” (e anche quello della donna anatomista che si diverte a fare battute semioscene sul cadavere che sta “scuoiando”).
Forse anche questo è progresso. Ma è un progresso a stelle e strisce. Cosa volete, lo scimmiottamento degli americani e dei loro film e sceneggiati ha contaminato tutti i paesi del mondo, con l’Italia, paese popolato da imitatori dello straniero, in prima fila.
Le donne alla Anna Magnani sono ormai da buttare in una delle discariche di Roma – l’unico imbarazzo è quello della scelta: ve ne sono troppe, non di donne alla Magnani, ma di discariche. Occorrerà buttar via, per fare spazio alla nuova donna capo della polizia, anche i commissari alla Maigret.
È raro ormai vedere un film o uno sceneggiato televisivo in cui il capo della polizia non sia una donna: una donna che non cucina mai, e che è sempre ben truccata, elegante, bella, ed è abilissima nel maneggiare la pistola e soprattutto capace di darle di santa ragione all’avversario. Il commissario-donna se proprio deve servirsi di una pentola è per darla in testa al maschio cattivo di pelle bianca. Che è sempre meno intelligente di lei proprio perché lui è un maschio e lei una femmina.
Sono anni che non vedo una scena in cui un uomo riesca a darle di santa ragione a una donna. Eppure le scene di violenza abbondano nei film, e dovrebbe capitare, per il calcolo delle probabilità, che il sesso femminile non sia sempre, come invece avviene sullo schermo, più rapido e più forte nel corso degli acrobatici combattimenti che oppongono la femmina Alfa al solito esecrabile maschio Beta che appare sempre più inebetito.
Anche in Italia questa caricatura del nuovo essere femminile, sorta di ibrido da laboratorio in cui si sono fuse le caratteristiche sia dell’uomo che della donna, la fa ormai da re anzi la fa da regina o ancora meglio: la fa da trans. Il rischio, secondo me (vi avverto: parla un maschilista) è che queste donne rifatte nel laboratorio TV scoprano ben presto che per la donna il divenire un semplice “uomo con la ‘f…a’” comporta anche numerose perdite. La donna-uomo, infatti, rischia di perdere una lunga serie di privilegi. Quali? Esigenze di spazio mi impediscono di elencarveli.
firmato: “Il maschilista”
Claudio Antonelli(Quota) (Replica)
Claudio Antonelli
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È raro ormai vedere un film o uno sceneggiato televisivo in cui il capo della polizia non sia una donna: una donna che non cucina mai, e che è sempre ben truccata, elegante, bella, ed è abilissima nel maneggiare la pistola e soprattutto capace di darle di santa ragione all’avversario. Il commissario-donna se proprio deve servirsi di una pentola è per darla in testa al maschio cattivo di pelle bianca. Che è sempre meno intelligente di lei proprio perché lui è un maschio e lei una femmina.
Sono anni che non vedo una scena in cui un uomo riesca a darle di santa ragione a una donna. Eppure le scene di violenza abbondano nei film, e dovrebbe capitare, per il calcolo delle probabilità, che il sesso femminile non sia sempre, come invece avviene sullo schermo, più rapido e più forte nel corso degli acrobatici combattimenti che oppongono la femmina Alfa al solito esecrabile maschio Beta che appare sempre più inebetito.
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Tutto vero.
Peccato però (per le femminucce e i loro leccapiedi maschi) che la realtà sia decisamente diversa.
Un piccolo esempio.
http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2017/09/12/news/trieste-torna-libero-dopo-le-botte-alla-poliziotta-1.15842517
Per non parlare di altri casi accaduti in paesi come la Svezia, l’Inghilterra e gli Usa, in cui delle poliziotte le hanno prese di santa ragione da uomini nemmeno addestrati al combattimento.
Altro esempio: nel 1998, negli USA, una poliziotta fu letteralmente devastata dai pugni di un afroamericano (mi risulta che le abbiano ricostruito la mandibola col titanio), successivamente condannato all’ergastolo.
Andrea(Quota) (Replica)
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Altro esempio: nel 1998, negli USA, una poliziotta fu letteralmente devastata dai pugni di un afroamericano (mi risulta che le abbiano ricostruito la mandibola col titanio), successivamente condannato all’ergastolo.
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Ecco il video.
https://www.youtube.com/watch?time_continue=28&v=e-utc4IEQws
Andrea(Quota) (Replica)
Un altro video riguardante le solite poliziotte – statunitensi, nel caso specifico – che definire isteriche e inadatte a quel ruolo è poco.
Devono solo ringraziare il fatto di avere il deretano parato dai colleghi uomini, altrimenti… “auguri” !
https://www.youtube.com/watch?v=w0kdgcMRcX8
Andrea(Quota) (Replica)
Concludo con quest’altro video.*
https://www.youtube.com/watch?v=6hhv_sEh3-E
Insomma, tra la realtà e i film tipo Walker Texas Ranger, in cui una poliziotta di 50-55 kg, alta 1,60 o poco più, (sic!) stende a colpi di karate tutti gli uomini che le si parano contro (uomini più alti, più pesanti e molto più forti di lei…sic!), ci passa di mezzo non il mare ma l’oceano atlantico.
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* Ce ne sarebbe anche un altro, di video girato in Svezia, in cui TRE poliziotte (e un poliziotto) non riescono a bloccare un singolo uomo… anzi, le buscano pure.
Ma mi fermo qui perché la farei troppo lunga.
Andrea(Quota) (Replica)