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In ogni naufragio, spirituale, intellettuale, soprattutto reale e fisico che si rispetti, il grido principe, la parola d`ordine e` “Prima le donne e i bambini”.
Il principio e` chiaro, e` prima biologico che morale: si salva per primo cio` che e` piu` vulnerabile ( e i bambini e le donne lo sono, care femministe, e piu` degli uomini, statene certe); si salva per primo cio` che rappresenta il futuro (i bambini) piu` coloro che hanno non piu`facilita` nel ricreare quel futuro, bensi` proprio coloro che han difficolta` a farlo – in virtu` del numero limitato dei gameti e della lunghezza della gravidanza e delle cure parentali: le donne. Le femmine.
Gli uomini, i maschi, oltre ad avere una tempra fisica maggiore, molto maggiore, e una resistenza al dolore maggiore ( anche qui, care femministe, vi invito a considerare che un parto non sara` mai doloroso come dormire in una trincea ghiacciata e farsi dilaniare da una raffica di mitraglia) producono gameti in quantita` pressoche` infinita; onde per cui, biologicamente e riproduttivamente, si assume che valgano meno delle preziose dispensatrici di ovociti. Le leggi dell`economia valgono sempre.
Fino ad ora.
La considerazione che mi viene alla mente ora e` la seguente: in un mondo ultra sovrappopolato, in un mondo dove e` agevole produrre latte artificiale v`e` piu` lo spasmodico bisogno di uteri e mammelle che c`era
in passato?
Ce n`e` bisogno, certo: ma molto, molto meno.
E nei naufragi fisici e spirituali che ci aspettano, a meno che essi non determinino una caduta verticale della demografia, siamo proprio sicuri che cio` che serva a traghettare i bambini alla vita, siano proprio le donne? O meglio, le donne piu` degli uomini? Se la nave va a fondo, a proteggere i piccoli e` piu` adatto il sesso piu` dotato di empatia, intuito e abilita` emotive, ma piu` piccolo e debole e lento; o e` piu` utile quello con maggior abilita spaziale, velocita`, forza?
Fermo restando, poi, che anche in passato, nel passato del Titanic, per intenderci – anche allora forse il sesso piu` adatto ad accompagnare i piccoli fuori dai naufragi era quello che invece si e` lasciato sempre perire in virtu`, in fin dei conti, solo della propria abilita` nel produrre spermatozoi.
Ho un sospetto. Che la civilta` umana, e quella occidentale in particolare, e nonostante la costante propaganda femminile e femminista in questo senso, abbia sempre ostinatamente messo al centro di se` stessa la donna, non i bambini, come sarebbe dovuto. O gli uomini, come si favoleggia.
Temo che il momento piu` rappresentativo di questa attitudine e di una intera civilizzazione sia riassunto da un personaggio storico che mi diletto a citare spesso: Caterina Sforza Riario.
Non so se la citazione sia reale, ma ben descrive quanto dico: messa sotto assedio nel suo castello, la nobildonna, a chi minacciava di sterminarle i figli, rispose : ” Ho bene il ventre per farne altri”.
Il che ne fa quasi una eroina femminista. Una risposta del genere, cosi` odiosa e sprezzante – cosi` spregevole, sarebbe sicuramente presa da persone come la Clinton e dalle nostrane De Gregorio e Terragni come sintomatica di forza, di carattere e capacita` politiche.
Dal mio punto di vista una risposta del genere e` sintomatica solo del fatto che chi la pronunzia merita bene la damnatio memoriae. E non solo la damnatio memoriae.
“Ho bene il ventre per farne altri”.
Chi sa se la Caterina direbbe la stessa sprezzante sciocchezza in un mondo sovrappopolato e pieno non solo di latti artificiali e inseminazioni artificiali, ma fra poco, forse, anche di uteri artificiali.
11 Commenti
Colgo volentieri l’assist per proporre, al volo, un paio di spunti di riflessione:
la campagna mistificatoria sulla sovrapopolazione del pianeta è alle corde: http://www.lanuovabq.it/it/articoli-crisi-demografica-problema-globale-17787.htm.
Il neo-malthusianesimo è un “filone” (come pure l’animalismo) della perversa ideologia ecologista, il cui scopo ultimo è quello di dipingere l’Uomo come principale “distruttore” del pianeta – dimenticando che ne è stato soprattutto il costruttore e plasmatore -, oltre che di selezionare (eugenetica economica) classi di popolazione idonee al CONSUMO.
Ruolo della donna come dispensatrice di progenie e accudimento: sorvoliamo per un attimo sull’infinità di violenze di cui si rendono responsabili su bambini e anziani:
http://violenza-donne.blogspot.it/2011/07/madri-maestre-un-mondo-di-donne.html
http://violenza-donne.blogspot.it/2011/12/badanti-ai-fatti-loro.html
http://violenza-donne.blogspot.it/search/label/maltrattamenti
…oggi la donna occidentale è stata portata a vedere la Famiglia e l’accudimento come la peggior prigione; se c’è ancora qualcuna che, per l’educazione ricevuta in famiglia, vede quel ruolo come realizzazione delle proprie inclinazioni naturali, è costretta ad occultare questa sua vocazione, pena il dileggio e disprezzo delle altre.
Vi sono alcune categorie di donne che praticano l’accudimento solo a scopo mercenario (maestre, badanti, ecc.); le motivazioni sono: in primis, la mercede; in secundis, il trascorrere il proprio tempo in contesti relazionali femminili; e, solo per ultimo, l’erogare (controvoglia) l’accudimento alle persone fragili (W la tanto decantata empatia femminile). Nel loro privato, quelle stesse donne hanno il cagnolino o il gatto: è il massimo delle responsabilità da accudimento cui sono disposte (gratis).
Claudio Manzari(Quota) (Replica)
A mio modo di vedere, il fatto che articoli come questo – oggi dirompente, scandaloso, quasi blasfemo – vengano pubblicati qui, qualifica questo spazio come area di straordinario valore.
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“Chapeau!” all’autore e ai responsabili del sito.
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Secondo Schopenhauer l’essenza della filosofia (= del capire) è il coraggio.
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Concordo.
Rino DV(Quota) (Replica)
Che la donna sia sempre stata posta al “centro” delle civiltà, in particolare in occidente, non è un sospetto ma una semplice verità quantunque misconosciuta. Così al centro che per la donna, o almeno prendendola a pretesto (ma anche questo è indicativo della sua “potenza evocativa”) sono state dichiarate e combattute guerre (Troia, ad esempio), Così al centro che tanti maschi si scannano per LEI, così al centro che tanti maschi fanno per lei cose inimmaginabili, le famose “imprese folli”, o ne fanno la Musa ispiratrice di artisti, musicisti etc. Così al centro che la vita femminile è sempre stata protetta molto più di quella maschile, spendibile a piacimento. Così al centro che, scrisse Davide Herbert Lawrence, il maschio ne è sempre stato ossessionato anche quando ha perpetrato violenza contro di lei.
Si badi bene, non dico sia giusto o sbagliato (ci sono diverse sfascettature e origini e motivi spirituali e materiali non riconducibili solo ad uno). Dico solo che non si può negare questo fatto. Chi lo fa, riducendo la storia a pura oppressione e prepotenza (ovviamente maschili) non solo non capisce le cose , non solo non riesce a “penetrare” (virgolette non casuali)) oltre le pure apparenze , ma finisce anche per sottovalutare la potenza femminile e la sua influenza nel mondo, grande da sempre. Così facendo, pretendendo che la donna divenga copia dell’uomo e l’uomo della donna, riduce l’uno e l’altra a pallidi simulacri. ma fa anche di peggio, perchè checchè se ne dica, qualsiasi smania di onnipotenza colga oggi il genere femminile che si crede autosufficiente, la verità che. come ben scritto nell’articolo, quando tutto è in rovina, quando si tratta di salvare davvero il mondo, in passato oggi e in futuro, a farlo saranno sempre gli uomini maschi (L’ultima risorsa, scriveva Mansfield), con tutte le loro magagne, i loro difetti.
Alla fin fine il delitto peggiore, per il mondo ma anche per le donne e i bambini, è devirilizzare il maschio. Quando fra non molto (almeno in Occidente) l’opera di destrutturazione della virilità sarà compiuta definitivamente si apriranno autostrade alla completa sottomissione del genere umano ai poteri finanziari, alle macchine e quant’altro. In questi scenario da incubo omologante, le donne in apparenza sembreranno aver conquistato la parità e anche molto di più; sembreranno aver conquistato tutto il potere, ma saranno solo lo schermo dietro il quale il potere vero eserciterà ridendo il suo dominio. Avranno conquistato un simulacro di potere perdendo totalmente se stesse (e quindi avranno un potere finto) e avranno fatto si che anche il maschio perda se stesso. Esemplare l’esempio degli uteri artificiali. Prima si è dissolto il padre, poi si è sconfitto il maschio reso, nella migliore delle ipotesi, un fuco e poi più neanche quello, ma poi, ineluttabilmente si passa anche all’altro sesso, rendendolo anch’esso inutile alla sua funzione primaria di essere elemento imprescindibile alla continuazione della vita. Ma tutto ciò non si vuole afferrarlo: da parte delle donne che sono facilmente ingannate dai miraggi che fanno loro balenare chissà quali paradisi maschili da conquistare per sè (e quì si inserisce l’argomento della suggestionabilità femminile), ed anche da parte degli uomini paralizzati dai sensi di colpa e da una buone dose di opportunismo (e quì si inserisce l’argomento della facilità con cui il maschio si autocolpevolizza, soprattutto quando l’accusa gli viene scagliata da parte femminile). Risuktato? la Landa desolata di cui parlava Elliot.
armando(Quota) (Replica)
Gli uomini, i maschi […] producono gameti in quantità pressoché infinita; onde per cui, biologicamente e riproduttivamente, si assume che valgano meno delle preziose dispensatrici di ovociti. Le leggi dell`economia valgono sempre.
…A proposito di abbondanza (“a buon mercato”) di gameti maschili (sperma):
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-il-figlio-emio-e-melo-faccio-io-18260.htm
…Ma attenzione ad abbattere lo stigma su queste sciaquine: queste, almeno, parlano chiaro, e si assumono i costi (economici) della loro sciagurata scelta (scaricando quelli psicologici sui poveri figli); invece, fra quelle che diventano madri “attraverso” un matrimonio o una convivenza, una su tre PREMEDITA di raggiungere lo stesso status – madre single – di quelle altre, ma lo fa seguendo un percorso che permette di risparmiare sul costo della fecondazione, ed anzi di rubare la casa al padre biologico e di farsi mantenere il figlio da lui.
Basterebbe vietare ovunque le banche dello sperma?.. bah … di tonti pronti a svendere il valore della maschilità-paternità per un coito gratis, ce n’è a bizzeffe… il che dimostra, per l’ennesima volta, che GLI UOMINI SONO ARTEFICI DEL PROPRIO DISVALORE.
Quindi – alla luce della sterminata letteratura scientifica che ha dimostrato gli handicap psicologici cui sono destinati i figli cresciuti senza padre – la teorica legge dovrebbe essere più radicale: TOGLIERE I FIGLI alle madri single e darli in adozione a coppie (dopo aver esperito un tentativo di condivisione della genitorialità con l’improvvido copulatore-occasionale: a parità di diritti, doveri, costi e tempo trascorso col figlio).
…Ché poi, bisognerebbe indagare su cosa intendono quelle madri single quando dichiarano che non hanno trovato “l’uomo giusto”… E quale sarebbe quello “giusto”?.. il maschio-Alpha?.. cioè quello che consenta di vivere da casalinga (di lusso) con lo stesso tenore di vita di una “single in carriera”?.. Neanche troppo velatamente, s’intravede, invece, la banale indisponibilità a SACRIFICARSI e a spendersi per una famiglia: cosa, d’altronde, quasi sempre incompatibile con lo status di “donna in carriera” … quindi, in fondo, la pre-condizione per “non trovare quello giusto” era già stata lungamente precostituita (consapevolmente o meno): la carriera, appunto, cui non si vuol rinunciare.
E infatti, è ovvio che la madre single non vi rinunci, “esternalizzando” l’accudimento del figlio a vice-madri prezzolate (a partire dagli asili a tempo pieno). Più difficile, invece, l’esternalizzazione di tutto il “mandare avanti una famiglia”: ecco cosa s’intende per “non aver trovato quello giusto”…
Claudio Manzari(Quota) (Replica)
D’accordo con tutti gli interventi.
Aggiungo che ormai molti rimandano l’età per divenire genitore al di sopra dei 35 anni.
Sorvolando,credo che la civiltà occidentale sia destinata ormai al tramonto.
Solo una inversione di tendenza potrà salvarla.
Arturo(Quota) (Replica)
Infatti almeno una volta nella vita ad un uomo capita di dormire in trincea e venire preso a raffiche di mitra. Immagino la tua vita sia sempre in pericolo, anche quando sei seduto sul divano a guardare la tv. Non parliamo poi dello sforzo fisico immane che vi tocca almeno una volta l’anno: spalare la neve. Cosa che in famiglia faccio io sia a casa mia che a casa dei miei perché ho la fissa degli uomini che infartano spalando.hai rotto le palle con questa storia della trincea e dellemmitragliate suvvia
Contessa Theodora Williams Arese Taverna(Quota) (Replica)
Tra i soccorritori di Rigopiano non c’è una D.
I morti dell’elicottero sono tutti UU.
I morti sul lavoro (dopo la mia nascita) sono stati 115.000.
DD morte sul lavoro non ce ne sono (sembra che ce ne siano perché si calcolano quelle morte andando in ufficio).
Dove ci sono pericoli fisici, civili e penali ci sono gli UU.
Del bus ungherese i due che hanno salvato altri sono UU. Magari perdendo i figli.
Gli UU sono in pericolo ogni volta che c’è qualcuno in pericolo, perché sono chiamati a salvarlo, anche morendo. Altrimenti sono giudicati e si sentono vigliacchi. Ed è vero.
Una D che non rischia per salvare chicchessia non è giudicata né si sente vigliacca.
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UU: carne da miniera, carne da frontiera, carne da galera. Carne da spendere.
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Tra gli sputi delle Liberate.
Rino DV(Quota) (Replica)
Cara Contessa Theodora Williams Arese Taverna,
leggo solo ora questo tuo irricevibile commento; rivelatorio di una attitudine rabbiosa, negazionista e sprezzante, e di null`altro.
Un tale irricevibile commento, associato al soprannome altrettanto sprezzante e perlomeno altisonante che ti dai – a questo punto mi domando perche` non vi abbia tu aggiunto “Serbelloni Mazzanti Viendalmare” – ben rivela la tempra di chi lo verga.
Ti rimarco non solo quanto poco sopra scritto dal Rino DV: ovunque vi e` pericolo, morte, sudore, vi sono maschi, non femmine: sempre ben celate e scappanti a gambe levate, sempre a ripararsi dietro ai tanto odiati maschi. Su cui sputano, DOPO.
E ogni eccezione, ogni caso in cui si vedono eroismi femminili, tipo Kobane -ammesso Kobane sia reale – e` solo conferma della regola. PUNTO.
Mi preme solo rimarcarti: da sempre, io come i maschi a me vicini, per famiglia o amicizia, mi ritrovo, ci ritroviamo a fare mestieri pericolosi, e/o sfibranti; li ho fatti spesso, e spessissimo mi sono ritrovato a farli per “liberare” da essi delle donne.
Loro, poverine, sono sprecate a rischiare di finire ferite, tagliate, bruciate, corrose. Consunte. Appena possono le tolgono, e ci mettono ME.
Ci mettono NOI.
Mentre loro, stanno, anzi voi state a casa al caldo a scrivere irricevibili commentini come quello sopra.
Cos`altro posso dire ?
Quel che sarebbe degno e sano dire qui, ora, quel che davvero sarebbe da te meritato, contessa Serbelloni Mazzanti Viendalmare, mi porterebbe in una aula di tribunale. Ben rivelando per altro quanto poco siate, quanto poco tu sia davvero oppressa.
Ma una cosa, una sola pero`, posso dirtela: Vergogna.
Rutilius Namatianus(Quota) (Replica)
Voglio poi, ulteriromente, rimarcare un fatto. Un fatto innegabile, ma sottaciuto.
Il parto troppo doloroso non e`.
Il fatto che un maschio non ne possa parlare perche` non partorisce, e` una affermazione talmente stupida e illogica da meritare solo una risposta: e dunque, solo i cani possono fare i veterinari? E orbene, per diventare ingegnere meccanico debbo trasformarmi in un Cyborg?
Esistono libri, esistono studi, esiste la documentazione; esiste l`esperienza esterna: fatevi magari un giro in un reparto di traumatologia, poi confrontatelo con uno di ostetricia, per esempio; e venitemi a raccontare, dopo, qual`e`quello che vi ha fatto piu` venire il groppo in gola.
Ah gia`: una partoriente non fa impressione perche` le donne sono forti, piu` degli uomini.
Andatelo a raccontare ad un operaio masticato da un macchinario, se prova meno dolore di una che partorisce. E i MASCHI hanno il primato assoluto, bulgaro, nel farsi ammazzare al lavoro. Non perche` siano idioti, ma perche` in quei lavori li` le donne neanche si fanno vedere. Li fuggono terrorizzate. Tu, cara contessa Serbelloni, ti arruoleresti per stare dietro una pressa? E un altoforno? E un mattatoio?
Meglio partorire, che dici?
Per inciso: il canale del parto si dilata e si rammolisce di parecchio, prima del parto, care; non credo troppe di voi lo sappiano. Il braccio di un operaio tritato dall`ingranaggio non viene reso di gomma dalla Relaxina prima di essere fatto a pezzi. Lo sapevate?
Rutilius Namatianus(Quota) (Replica)
l’operaia maciullata in fabbrica l’anno scorso ti ringrazia.
Le donne “messe al centro di tutto” ma sistematicamente impedite nell’esprimere la loro opinione, prive del diritto di voto fino al 1946 (in Italia, in altri posti persino più in là), sistematicamente ostacolate nel perseguire carriere accademiche che andassero oltre meri ruoli esecutivi o segretariali, denigrate nelle loro capacità caratteriali in buona parte della letteratura (persino la Austen, di certo non una femminista, ne parla nel suo “Persuasione”), prive di alcun diritto sui figli o sdi voce in capitolo sulla loro educazione o sull’economia familiare fino al nuovo Diritto di Famiglia del 1975… ti rigraziano.
Studia la storia
Claudia(Quota) (Replica)
Claudia,
gentile Claudia, ho pubblicato il tuo commento, ma si riferisce ad un articolo del 2016 che ovviamente non sarà letto da nessuno, salvo te. In generale invito chi commenta a farlo su articoli non più vecchi di un anno, altrimenti le probabilità di ottenere risposte o una discussione sono prossime allo zero.
Non so a chi rispondevi, ho eliminato il turpiloquio perché non è consentito.
Nel merito ti ricordo che gli uomini hanno avuto il diritto di voto solo nel 1921 se ricordo bene, e che dopo il 1928 il voto libero non è più esistito a causa del fascismo.
Mussolini, per quanto fosse un pessimo marito e traditore seriale, era a favore del suffragio femminile, ma l’opposizione a questo veniva soprattutto dai Savoia.
Quanto alle carriere accademiche non pensare che fossero aperte a tutti era una questione di censo: solo pochissimi uomini accedevano alle cariche più alte della magistratura che, per fare un esempio, a Napoli si spartivano solo tra una decina di famiglie.
Giacomo(Quota) (Replica)