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Le Pussy Riot (letteralmente: fighe in rivolta) escono dal carcere in Russia. Ho visto la fotografia della performance incriminata: tre ragazzette s-vestite da balera sull’altare della cattedrale di Mosca a cantare canzonette da festival bar e lanciare slogans politici triti, ritriti e volgari come il nome di cui si fregiano. L’ altare della cattedrale di Cristo salvatore a Mosca, sacro riferimento spirituale nei secoli dell’unità, del dolore e delle speranze e della capacità di risorgere dalle tragedie del popolo russo, trasformata dalle stolide e volgari banalità di queste sciocche in una pedana di balera. Come l’avessero fatto in San Pietro. Mio padre, saggio e affettuoso padre, mi avvertiva: c’è nell’atteggiamento di molte donne, una irresistibile propensione e capacità di mandare tutto in vacca. Loro lo chiamano concretezza. Le Pussy Riot sono un esempio perfetto di questa attitudine. Adesso sono applaudite dal mainstream occidentale che raccatta ovunque e si nutre di queste deiezioni ribellistiche.
11 Commenti
Per una banale svista questo articolo di Cesare era finito in mezzo a tanti annunci pubblicitari che ormai arrivano a decine.
Ci scusiamo ovviamente con lui per il ritardo nella pubblicazione.
Aggiungo il mio personale commento:
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Ma guardate ,sono un appassionato di musica e anche (ma non solo) di quel genere ,non ho avuta la “fortuna ” di sentirle ,ma ho visto il video (quel poco ) della loro esibizione…quello che penso? Che c’è modo e spazio per esprimere il loro dissenso …sono contro Putin ? Liberissime di esserlo ,ma il loro dissenso poteva essere espresso in un altro modo..cosi,invece si butta “tutto in vacca” appunto …qui mi viene in mente un intervista ad Ozzy Osbourne (qualche tempo fa ,quando ragionava ancora ) Ozzy aveva fatto un video “Miracle Man” dentro una chiesa vera (da quello che si dice) dove metteva in luce l’ipocrisia dei preti americani che erano molto duri con lui ,il video ,per un periodo di tempo ,fu rimosso dalle tv americane…nello stesso tempo Madonna fece un video (adesso non ricordo il titolo) dove si vedeva croci date a fuoco e che lei aveva rapporti (mi sembra) con Gesu ,una cosa del genere ,Ozzy ha cosi commentato “Non mi da fastidio vedere il video di Madonna ,ma cosa devo fare per non essere censurato ,farmi crescere le tette? ” Credo che il fato di essere donne abbia portato a farla fuori dal vaso ,come si vuol dire ….
Mauro Recher(Quota) (Replica)
Per il femminismo le sole cose sacre in questo mondo sono il corpo della femmina e la maestà del femminile. Tutto il resto è profanabile, profanando e profanato.
Solo le moschee sono – al momento – immuni da questa devastazione.
Rino
Rino DV(Quota) (Replica)
Rino DV,
Non arrivano a tanto, non ce le mandano, sanno che sarebbe politicamente controproducente e otterrebbero solo di far lievitare il risentimento di tanta parte del mondo islamico nei confronti dell’occidente…
In Russia la situazione è completamente differente. Peraltro una parte rilevante della popolazione spinge per una maggiore occidentalizzazione, per non parlare di alcune delle ex repubbliche sovietiche (Ucraina, Estonia, Lettonia, Lituania) dove il sentimento antirusso è da sempre molto potente. Anche le incursioni delle “Femen” e delle “Pussy riot” fanno parte di una strategia complessiva per indebolire l’attuale sistema di potere russo il quale, avendolo perfettamente compreso, risponde con una controffensiva politico culturale improntata ad un forte nazionalismo panrusso, volta al recupero della grande tradizione russa. E’ anche questa una strategia per riuscire in qualche maniera a trovare un punto di accordo fra tutte le principali forze politiche russe: putiniani (primo partito), comunisti (tuttora il secondo partito della federeazione russa), liberali, nazionalisti, chiesa ortodossa ecc.
Sono sicuro che una trentina o una quarantina di anni fa, se fossero esistite (la situazione era completamente diversa), le avrebbero spedite, con lo stesso obiettivo (contribuire a indebolire il potere sovietico, in quel caso) a mostrare tette e culi dentro il mausoleo di Lenin. Con la differenza che a quei tempi (per un “reato” di quel genere) non se la sarebbero cavata con qualche mese di galera e il pagamento di una cauzione…Per il dispiacere di Pappagallus…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Quelle sono a libro paga dei servizi americani e dei miliardari sedicenti progressisti statunitensi (leggasi punta di diamante della penetrazione culturale e concreta del Capitale in ogni ganglo della vita umana).
Per esso, come giustamente osserva Rino,quasi nulla più è sacro perchè nella sua concezione la sola sacralità assoluta è la propria, ossia quella del denaro e della sua riproduzione. Certo, oggi il corpo femminile e la maestà della femmina appaiono come cose sacre, ma solo perchè così fa comodo. Un domani, qualora non servissero più, saranno tranquillamente messi da parte. Meditino le donne, se sono capaci di gettare lo sguardo oltre le apparenze del presente.
armando
armando(Quota) (Replica)
armando,
Esattamente Armando, sottoscrivo in toto
Il femminismo e la QM non possono essere separati da questo gigantesco processo di portata planetaria che coinvolge ogni ambito, sia esso sociale, economico, culturale, politico, geopolitico e oggi anche antropologico e addirittura genetico.
Il grande lavoro a cui siamo chiamati (mi riferisco in particolare ovviamente a tutti i militanti e ai simpatizzanti di UB) è quello di spiegare, anche a tutti gli altri uomini del momas che sono ancora fermi ad analisi a dir poco obsolete, la complessità di questo processo.
Molti di essi ritengono che sia possibile combattere il femminismo come fenomeno in se, estrapolandolo dal contesto sociale, economico, culturale e politico complessivo. Il che è ovviamente impossibile. Ed è ovvio che questo modo profondamente errato di vedere le cose affonda le sue radici da una parte in un rifiuto di tipo ideologico e dall’altra in un approccio assolutamente limitato del fenomeno femministico in se. Chi fra noi è sui social network e in particolare su facebook è al corrente delle interminabili e a volte anche stucchevoli discussioni in cui il sottoscritto si imbarca proprio per cercare di chiarire questi aspetti fondamentali. Una gran parte del Momas è ferma come un paracarro a interpretazioni che definire anacronistiche significa volergli bene…
Quando sento ancora dire che l’origine del problema (cioè del femminismo) è in Engels o nella dialettica hegelo marxiana, mi cascano le braccia (e anche qualcos’altro) per terra. E’ evidente che in molti c’è una difficoltà, se non una impossibilità di natura anche e soprattutto personale nell’affrontare il toro per le corna. Farlo comporterebbe mettere in discussione la propria appartenenza politica e ideologica, cioè tutto ciò in cui si è creduto per una vita intera. Per questa ragione questi uomini si ostinano a considerare e a vivere il femminismo come una sorta di fenomeno separato dal contesto, sostanzialmente figlio dell’ideologia comunista, che si sarebbe subdolamente incistato nel corpo fondamentalmente sano dell’occidente.
Siamo, per quanto mi riguarda, al delirio. Ma, come ripeto, è un delirio che deriva da una enorme difficoltà a percepire la realtà vera delle cose. Ho cercato una volta di inchiodarli con argomentazioni logiche anche molto elementari (se la loro analisi fosse corretta il femminismo avrebbe dovuto affermarsi e diventare ideologia dominante nell’URSS o nella Cina comunista, dove invece, come sappiamo, di femminismo non c’era neanche l’odore). Nessuno –sottolineo – nessuno, ha abbozzato una risposta, tranne uno che arrampicandosi un pochino (molto…) sugli specchi ha tentato di mettere insieme capra e cavoli, ammettendo comunque (come non avrebbe potuto?…) che in effetti il sistema capitalistico ha la sua parte di responsabilità…
Naturalmente gli è anche stato spiegato (innumerevoli volte) il ruolo che l’attuale “sinistra” ricopre all’interno dell’attuale sistema ecc. ecc. ma non c’è stato niente da fare. Non riescono, e forse non possono, uscire dalle loro convinzioni (femminismo=sinistra=socialismo=comunismo).
Da quando esistiamo, cresciamo in consensi al di fuori del vecchio momas. E’ un fatto positivo, sia chiaro, in fondo era quello che volevamo. Non c’è un solo nostro militante o simpatizzante che provenga dal vecchio momas, eccezion fatta per Roberto Micarelli che anzi è oggi quello che più fra noi (insieme a Fabrizio) ha studiato e studia i risvolti e i legami internazionali e geopolitici del femminismo.
Dobbiamo dire ormai con chiarezza (indipendentemente dai propri orientamenti personali) che una corretta e compiuta critica al femminismo è INSEPARABILE (volente o nolente) da una critica altrettanto radicale della “post modernità” capitalistica, all’interno della quale il femminismo nasce, cresce e si afferma come parte dell’ideologia dominante.
Chi ancora non ha ben chiaro questo, cari amici, non ha capito veramente nulla di come stanno le cose. E’ come giocare al calcio su un campo di golf…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Fabrizio Marchi,
“…Per il dispiacere di Pappagallus…https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_yahoo.gif https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_yahoo.gif
(Quota) (Replica)”
Sempre a stuzzica`, eh…
lo fai apposta.
Certo che e`per il mio dispiacere, lo so bene che nella Russia, che so, del 1947 le Zoccole chiamate Pussy Riot le avrebbero spedite a fare da cavie per la costruzione della bomba nucleare.La cosa bella e`che a fare gli esperimenti probabilmente ci avrebbero messo quelle scienziate donne che in URSS del femminismo se ne sbattevano altamente. E ci mancerebbe che non lo facessero, visto che altrimenti (ed e`sano e giusto) le avrebbero anche loro mandate a sterrare i campi di Yakutsk.
Mannaggia a te, Fabrizio Marchi…ma perche`me devi provoca`…
Pappagallus sibiricus(Quota) (Replica)
Che sia chiara una cosa: io parlo tanto di certe cose, ma purtroppo di Unione Sovietica e storia relativa ne so poco. Molto piu`della media nazionale, per carita`, ma ci vuole poco – del resto e per davvero l`itaglianuccio e l`occidentaluccio medio ancora pensano che i Russi mangiavano i bambini, che erano cattivi mentre i democratici occidentali sono buoni, sono (mi viene da ridere mentre lo scrivo) il “mondo libero”.
Vorrei saperne di piu`, e magari mi sarebbe piaciuto laurearmi in Storia contemporanea con una tesi sull`URSS. Ma la mia, di storia, mi ha portato altrove…e comunque mi sa che tesi scientifiche sull`URSS nessun professore le da piu`, pena la scomunica.
Pappagallus sibiricus(Quota) (Replica)
Su l’URSS il problema è che al Gulag ci mandavano tutti. Il libri di Solgnesistin è impressionante e terribile. Detto questo, oggi Putin rappresenta, con tutte le enormi magagne e difetti che ha, un argine, un punto di resistenza importante al dilagare della penetrazione culturale dell’occidente. Non so quanto potrà resistere perchè, poichè tutto si tiene, un’economia capitalistica porta, oggi, anche al dilagare dei fondamenti culturali su cui si fonda e che le sono funzionali.Che altro non sono che quelli, appunto, delle femen e compagnia.
D’altra parte non è all’orizzonte (io non la vedo) una vera e propria alternativa concreta. Bisognerebbe cominciare ad interrogarsi su cosa potrebbe fondarsi.
armando
armando(Quota) (Replica)
Ci sono anche riferimenti storici che sono assunti a simbolo universale sia del discrimine tra bene e male sia della insorgenza degli uomini contro il male sia dell’alleanza nel concreto degli uomini di buona volontà a prescindere dalle appartenenze di ciascuna parte ai propri idola. La battaglia di Stalingrado è uno di questi luoghi della Storia che diventano oggi luce di riferimento per ogni coscienza che resiste al trionfo di una nuova terribile forza totalitaria (altro che nazismo care femministe è ciò di cui anche e soprattutto voi vi siete fatte sostenitrici militanti: qui è in gioco la distruzione alla radice genetica dell’umanità). Uomini di tutte le fedi si unirono a Stalingrado a resistere proprio quando la potenza politica e militare del nazismo era di fatto una realtà trionfante e indiscutibile. Dire: sono uomo di Stalingrado è oggi identificazione valida sia per un credente sia per un laico ed è
al tempo stesso un programma che diventa segno di contraddizione potente perché inequivoco ed illuminante. Abbiamo bisogno in questo deserto di umanità di luoghi vivibili nelle attuali circostanze. Nella Storia quando la realtà è in balia di un potere che ha la capacità di universale inganno e come progetto la distruzione dell’umanità per odio contro
di essa, il riscatto è venuto dal riferimento ai luoghi dove o l’ideale o l’esperienza stessa hanno testimoniato della necessaria vittoria della verità e del bene: Stalingrado è uno di questi. Ed io aggiungo anche la convinzione che siano proprio gli Italiani, per la straordinaria eccellenza del loro patrimonio storico di umanesimo sia laico sia cristiano a guidare la Resistenza.
cesare(Quota) (Replica)
cesare,
http://www.youtube.com/watch?v=j7ATzMvSdJ8
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)