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Sono ancora inseguito da donne che mi scrivono commenti assai fuori tema sul mio articolo ‘Sono andato a puttane’. A questo punto è chiaro, proprio non ce la potete fare a capire cosa sia il sesso ludico. E dire che sarebbe per tutte voi la salvezza da così tanti guai, e non scherzo affatto. Nella sua messa in pratica, come descritta in quelle mie righe, c’era uno strumento potente a vostra disposizione per sbarazzarvi di tante penose storture che ancora vi affliggono negli incontri fra sessi diversi. Ma no.
Ricapitolo brevemente gli ingredienti della torta sesso ludico: piacersi fisicamente; aver voglia di scopare; avere il coraggio di approcciarsi anche fuori dai soliti luoghi designati; le donne prendano l’iniziativa come gli uomini; essere realisti e non aspettarsi i canti degli angeli; darsi oltre che prendere; offrire anche una coccola se l’altro dimostra di volerla; e molta leggerezza, cioè voglia di divertirsi senza secondi fini. Sesso-aperitivo, sesso-pasticcino o passeggiata, e poi via. Unico divieto: metterci il cervello, guarda un po’, perché lì siamo tutti ammalati appestati, e sarebbe la rovina di ogni cosa.
Ma le donne hanno in maggioranza una patologia sessuale di default, e cioè usano la gnocca troppo spesso per motivi altri. E non si tratta solo dei 237 motivi per cui le donne fanno sesso svelati dallo studio americano di Meston e Buss (Univ. del Texas 2009), ahimè. Alle donne più che il piacere interessa il potere, e sanno che con la gnocca ne possono ottenere molto (troppo). Il potere è qui inteso come l’ottenere sempre qualcosa di altro rispetto al semplice piacere, e poi cosa questo ‘altro’ sia dipende da donna a donna, ma è sempre qualcosa da sfilare dalle ‘tasche’ del maschio, è sempre un qualcosa che orbita alla periferia del semplice e banale godimento fisico, maledizione. Ecco perché così tante donne la menano con sta storia del metterci il cervello, senza cui il sesso non avrebbe senso, secondo loro. Ecco perché ci sentiamo dire di continuo che certamente la chimica dei corpi ci deve essere, ma che deve poi “diventare anima”, se no…niente, vai a secco bimbo. La verità che si nasconde dietro a cotanta elevatezza è che senza quelle trappole voi femmine sapete bene che non otterreste la password per il nostro sistema operativo, e non ci potreste poi manipolare. Ma dico, arrivo a capire (al limite) questo stratagemma nell’ambito di un progetto per accaparrarsi il maschietto che vi piace tanto, cioè fare coppia, ma possibile che non ci sia un’alternativa? O così, o seghe ragazzo.
E poi ci sono quelle che, mio Dio, strepitano che tutto questo non è vero, che loro la danno esattamente come gli uomini, puro sesso, aggiornati Barnard. Sì, come no. Se la raccontano talmente bene che ci credono davvero e noi maschietti tonti ci caschiamo. Poi, una volta uno sopra e l’altra sotto (o viceversa), l’emancipata in questione estrae dal taschino le duecento postille, the fine print dicono gli americani, e sono cavoli amari, altro che scopata solo sesso. E quelle che protestano che “ci tocca di tirarvela dietro!!… siete voi che ve la tirate.”? Quelle lì. Non c’è abisso sul Pianeta che possa contenere la profondità del vostro auto-inganno. A voi sembra di “tirarcela dietro”, ma non avete la più pallida consapevolezza della quantità di rompicapo che ficcate di traverso fra il pensare di tirarcela dietro e il farlo davvero. Auto-inganno: una che mi scrive 10 mail protestando di essere fra quelle che ormai non sanno più a chi scodellarla, poi alla 11esima, distratta da ben altro dibattere, mi dice “… fosse solo per un orgasmo, potrei darla a uno diverso ogni sera, mai io… ecc. ecc.”, ops!
Darla, non darla. Neppure vi sfiora cosa significhi per un maschio contemplare questo meraviglioso arbitrio. Noi lo scrutiamo come l’uomo delle caverne scruterebbe un I-pod, stessa cosa. E che è? Che significa? Boh?! Ma voi, quanti nanosecondi della vostra esistenza avete dedicato a pensare cosa significhi trovarsi ogni santo giorno della propria vita sessuale dall’altra parte di quel meraviglioso arbitrio? Lo so, lo so, avete tante pene anche voi nel sesso, ma si può per una volta parlare delle nostre pene di maschi stralunati di fronte a quel potere magico del poterla dare o non dare? Dobbiamo per forza tutte le volte che parliamo di Comunismo elencare prima tutti i 97 milioni di torti del Capitalismo? Non vi si accende qualche lume al pensare che sono generazioni che sta storia ci avvelena? La battuta è di almeno 70 anni fa, la ricorda una mia anziana amica fin da piccola: “Una bimba scopre che il suo amichetto ha il pisello, e corre in lacrime dalla mamma, lei non ce l’ha. La mamma la rassicura: ‘Sappi piccola mia che con la tua, di quelli, un giorno ne potrai avere quanti ne vuoi”. La notte dei tempi, ed è lunga da passare stando sempre dall’altra parte di quel sublime arbitrio. Pensarci… mai, vero?
Quante storie che vi raccontate. E’ che a voi, dare l’immenso tesoro che avete in mezzo alle gambe per un fine così povero come il piacere puro e null’altro vi sta sull’anima da morire. Come detto sopra, volete altro, sempre o quasi. La vendete a prezzo caro. Salvo rarissime eccezioni. E qui iniziano i vostri guai, giustamente. Giustamente perché non avete un’idea di cosa ho visto accadere fra uomini e donne, e l’ho visto perché ho gli occhi che sanno vedere la vostra ipocrisia, quanta! Vedo il vostro lacrimoso modo di intendervi donne moderne, sempre lì a puntare il dito, mai davanti allo specchio a guardarvi per quello che (ci) fate. E quello che ci fate è, in sintesi, questo: volete il terzo millennio nei rapporti sociali, ma pretendete il medioevo quando di mezzo c’è il darla via. Voi non avete un’idea di quanto ci costi ciò, la fatica, la frustrazione che ci indurisce anno dopo anno, perennemente a correre dietro a sta carota appesa al bastone come ciuchi storditi; così dall’età di 14 anni, col testosterone che ci martella il cranio, e le principesse sulle mura del castello a guardar di sotto i nostri goffi inchini. “Gliela do o non gliela do“…
Non avete un’idea di come siete, dovete rinascere uomo per capirlo, ma non ve lo auguro… in questa sfera del vivere, intendo. Per ora posso solo dire: poveracci noi… nella medesima sfera del vivere, intendo.
Dovete compiere un atto di fede, rinunciate al potere fra le gambe, aiutateci a cambiare, ne avrete doni impensabili. Cordialmente, B.
p.s. circolava tempo fa una t-shirt con la scritta “Dalla… non è il cantante, è un consiglio”. A volte la saggezza si nasconde nei luoghi più impensabili.
548 Commenti
Non credo che Barnard nel suo articolo abbia scomodato (volutamente) studi scientifici per dare un senso a quello che intendeva dire.Non mi sembra neanche che abbia scritto che le donne gradiscano il sesso nel modo e nella quantità con cui lo gradiscono gli uomini.
Di che cosa stiamo parlando ? Evidentemente chi si pone una domanda del genere è alieno a certe tematiche e dinamiche relazionali, perchè chiedere di leggere su una rivista scientifica la prova delle maggiori o minori possibilità di una donna di condurre una vita sessuale decente rispetto ad un uomo, sesso ludico o no, e come questo si ripercuote sulla relazione con l’altro sesso vuole dire vivere su un pianeta di cui bisogna ancora scoprire l’esistenza.
Da qui ne consegue che l’appello nel veder rispettata la propria mascolinità possiamo rivolgerlo sollevando gli occhi al cielo, in fiduciosa attesa di una risposta..
p.s. Ma ci vuole tanto a capire che al di là di quanto sesso o di che tipo di sesso hanno bisogno le donne, la questione per gli uomini e per la loro subalternità (per quel che concerne la sfera dela sessualità )di fronte alle donne,è totalmente ininfluente ?..mah
Luke Cage(Quota) (Replica)
DavideM, lascia perdere la scienza e senti a me (spero che mi perdonerai il tono amichevole con cui mi rivolgo a te).
Tu decidi sempre come, quanto, quando, con chi fare sesso? La risposta (e scusa per la presunzione) la anticipo io per te: NO
Una bella ragazza,non bellissima, normale, come milioni di altre, è in grado di decidere come, quanto, quando, e con chi? La risposta è SI (a meno che non si metta in testa di rimorchiarsi a tutti i costi un divo del cinema).
Questa premessa, certamente empirica e poco scientifica ma sicuramente condivisa da qualsiasi uomo ragionevole e soprattutto in buona fede, ci consente di affrontare le cose con una certa serenità.
Io, fossi in te, metterei da parte la scienza, intanto perché la democrazia è per definizione il dialogo fra ignoranti, ma soprattutto perché la scienza nelle vicende umane e sociali ci ha sempre azzeccato pochino.
Ed è la storia che ce lo dice, purtroppo. La verità è che fior di pensatori e filosofi per millenni hanno espresso opinioni, belle, brutte, geniali, scontate, tutto quello che preferisci. Pensa che il grande Cartesio (che non era proprio un fessacchiotto…) aveva addirittura la pretesa di dimostrare scientificamente l’esistenza di Dio. Poi è arrivato Kant (che non era anche lui proprio uno sprovveduto) e lo ha riportato a più miti consigli…
Quindi parliamo di opinioni, grandi o piccole a seconda dei gusti, ma pur sempre opinioni. Le hanno espresse loro e non possiamo farlo noi? Suvvia, chi è che può ergersi a tenutario di una verità scientifica incontrovertibile? Peraltro, come forse sai, c’è una corrente filosofica detta del pragmatismo il cui fondatore, Charles Pierce, ci invita a prendere con laicità (e non uso questo termine a caso) la scienza stessa (proprio lui che era un fautore della scienza e avversario delle costruzioni filosofiche e metafisiche) perché, ci spiega, ciò che può essere considerata una verità scientifica e incontrovertibile oggi, potrebbe essere considerata una puttanata domani stesso…
Noi poveri e piccoli manovali del pensiero siamo portatori come altri, come tutti, di una visione del mondo, in questo caso della relazione fra i generi e delle sue implicazioni sociali e culturali, e cerchiamo di spiegarlo in circa una settantina di articoli sul nostro sito. Poi si può essere d’accordo o meno. Ma è il nostro pensiero
Però la scienza la lascerei in pace. Anche perché se hanno diritto di parola solo gli scienziati e i tenutari delle verità scientifiche, tutti gli altri, cioè il 99,9% delle persone che fanno? Stanno zitte e mute ad ascoltare e ad accettare quello che gli dicono gli scienziati?
Vogliamo dare il potere agli scienziati? Platone voleva darlo ai filosofi. E proprio questa questione, quella del Potere intendo, cioè la questione delle questioni,per lo meno per quanto riguarda le cosiddette “scienze umane”, è rimasta e rimarrà irrisolta. Né nessuno potrà risolverla mai. Ma guarda un po’…
E allora, accontentiamoci delle nostre opinioni, può darsi che non siano proprio tutte delle castronerie. E lasciamo al loro lavoro gli scienziati. Quelli veri, quelli che scoprono i vaccini o il movimento dei pianeti.
La scienza agli scienziati, la filosofia a tutti gli altri, perché anche gli uomini della strada, come noi, fanno filosofia.
Lo diceva Kant. Mi accontento.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Fabrizio Marchi
>>
Tu decidi sempre come, quanto, quando, con chi fare sesso? La risposta (e scusa per la presunzione) la anticipo io per te: NO
Una bella ragazza,non bellissima, normale, come milioni di altre, è in grado di decidere come, quanto, quando, e con chi? La risposta è SI (a meno che non si metta in testa di rimorchiarsi a tutti i costi un divo del cinema).
>>
No Fabrizio, neanche io decido sempre come, quanto e quando fare sesso con una donna; però decido SEMPRE con chi provarci. Se una donna non mi interessa, non mi piace, non la filo neppure. Se una donna che non mi attrae dovesse ipoteticamente propormisi, risponderei garbatamente no, anche perché non riuscirei ad eccitarmi.
Che poi, in linea di massima e finché sono relativamente giovani e piacenti, le donne detengano il “potere sessuale” è vero; però cerchiamo di non esagerare. Non mi sembra che la vita delle donne “bruttine” sia poi così facile: quanti corteggiatori ha una donna non attraente? Quanti, fra di voi, accetterebbero di andare a letto con una donna non bella, non affascinante, non attraente, che dovesse esplicitamente proporvisi? Siate sinceri.
PS – Con ciò non sto asserendo che la vita dei “bruttini” sia migliore, perché non lo penso minimamente.
Roberto(Quota) (Replica)
Non ci siamo capiti. Mi avete criticato, per pensieri che non mi riguardano, e per concetti che nel mio intervento, non erano così fondamentali rispetto al vero messaggio.
Il vero messaggio, è che io non posso pretendere quasi assolutamente nulla dal prossimo, a parte, il RISPETTO per me, e per una cosa che è una parte importantissima della mia identità, cioè, la mascolinità in generale.
Per rispetto della mascolinità intendo, quello della dignità dei bisogni e del fare mascolino, che non sono per niente, soltanto una questione culturale.
Intendo, che non posso pretendere da una donna, di pensare e, o scegliere, in modo diverso da come fa. Anche perché, non posso mai veramente essere certo di come pensa e, o perché pensa e sceglie in una data maniera, piuttosto che in un’altra. E poi sono libertà fondamentali che sono anche mie.
Posso pretendere però, che non mi offenda, che non mi tratti come zerbino, che usi comunque modi rispettosi della mia dignità;
Posso pretendere che l’ironia anti maschile, abbia dei limiti imposti dalla società (morale comune e stato), come ce li ha quella antifemminile;
Posso pretendere che lo stato non punisca la mia mascolinità tanto duramente solo perché fisso le tette a una, oppure faccio la mano morta con un’altra (sia chiaro, non mi piace l’invadenza fisica, manca di rispetto);
Posso pretendere, che tutti i problemi di tutti gli uomini eterosessuali (compresi quelli sessuali) siano presi in rispetto (quindi in considerazione) dallo stato (e di conseguenza dai media), con dibattiti leggi e campagne informative;
Posso pretendere che non vi siano demonizzazioni della mascolinità, e che quindi vi sia anche una totale equità di trattamento legislativo, sociale e di conseguenza, mediatico.
Per quanto riguarda la questione scienza, non sono d’accordo con lei Marchi, e a ragion veduta perfino, ma sarebbe poco proficuo e molto stancante per me discuterne tramite tastiera.
Per quanto riguarda la questione donna media che decide quando come e dove, ripeto, detta così e troppo semplicistico. Bisogna anche contare i sentimenti e le fisime varie ed eventuali, le quali vanno a incidere nella loro felicità, tra l’altro.
Infine, per quanto concerne il tono colloquiale, non lo tollero se serve a prendermi meglio per i fondelli per svalutarmi e mancarmi di rispetto. Veda lei.
Cordiali saluti.
PS.
Non mi è mai passato per l’anticamera del cervello di voler delegittimare i vostri pareri. Quel mio discorso, (scienza) non lo avete capito. E posso assicurare, che succede, che qualcuno in perfetta buona fede, affermi cose errate. E non si sa mai con assoluta facilità, quando tocca a noi e quando agli altri.
DavideM(Quota) (Replica)
DavideM, ti rispondo per punti:
a) “Infine, per quanto concerne il tono colloquiale, non lo tollero se serve a prendermi meglio per i fondelli per svalutarmi e mancarmi di rispetto”. (DavideM)
Ti invito a rileggere il post che ti ho scritto precedentemente e a dirmi dove ti avrei preso per i fondelli. Ho volutamente utilizzato un tono colloquiale, se vuoi un po’ scanzonato (non lo so) proprio per stemperare il clima fra noi, perché, come ovviamente sai, ci avevi inviato un precedente post che ho scelto di non pubblicare (e ti ho anche scritto una email privata per spiegartene la ragione) perchè non entrava nel merito dei temi trattati ma era tutto interno alla polemica che si era aperta con Giulia (e relativi strascichi) che volevo chiudere. Non entro nel merito di quello che ci hai detto in quel post non pubblicato. Lo considero acqua passata (dal momento che sei ritornato si presuppone che tu sia interessato ad un confronto sereno, mi auguro) e non mi interessa pestare ancora nel mortaio. A patto però che lo faccia anche tu.
Invece mi pare che tu sia un po’ prevenuto altrimenti non ti sentiresti preso per i fondelli.
b) “Quel mio discorso, (scienza) non lo avete capito”. (DavideM)
Potrebbe anche balenarti l’idea che potresti essere tu che non ti sia spiegato bene…Ciò nonostante, io credo invece di aver capito, magari presuntuosamente, ciò che volevi dire, e ribadisco quanto ti ho detto in quel post.
c) Mi rendo conto che, come tanti altri che vengono qui e ci criticano (legittimamente, a patto però di conoscere il nostro pensiero), non hai ancora letto o lo hai fatto distrattamente, il nostro sito. Ti invito quindi a farlo, perché ti aiuterà a comprendere meglio come la pensiamo.
In particolare che non siamo i nipotini europei di Pol Pot (consentimi un minimo di ironia altrimenti, come succede, mi dicono che mi prendo troppo sul serio) e che non abbiamo nessuna intenzione di procedere ad un processo forzato di ingegneria ontologica, sociale e di genere di tipo staliniano (come un altro post non pubblicato per lo stesso motivo per cui non ho pubblicato il tuo, ci accusava di voler fare) per piegare la natura delle donne e degli uomini ai nostri deliri ideologici.
Noi semplicemente riteniamo che natura e cultura siano strettamente interconnesse e non possano essere in alcun modo separate. Riteniamo quindi che l’evoluzione umana (e anche sociale) sia il risultato di un processo dinamico e dialettico (il divenire) che vede interagire natura e cultura, mescolandosi assieme. Gli uomini e le donne, insomma, sono esseri sia naturali che culturali.
Solo i dogmatici, dell’uno e dell’altro versante, possono pensare che tutto sia mutabile, attraverso un processo culturale più o meno coatto o che, viceversa, nulla sia mutabile, perché l’ontologia umana non potrà mai mutare.
Non entro ora nel merito perché non sarebbe sufficiente un post per affrontare un simile argomento.
Mi limito a dire che la realtà si trasforma costantemente perché gli uomini (e le donne) intervengono sulla stessa modificandola. Anche noi, nel nostro piccolo, stiamo facendo la stessa cosa. In realtà lo fanno tutti, ma veramente tutti, perché ogni azione comporta una trasformazione, sia pur minuscola, sia della realtà esterna sia del soggetto che pone in essere quell’azione. E questo vale anche per i sostenitori dell’immutabilità ontologica, loro malgrado, anche se non lo vogliono accettare.
D’altronde, come negare che le trasformazioni culturali e sociali non abbiano modificato nel corso dei millenni l’ontologia degli uomini (e anche la loro struttura fisica e psichica)? E come negare, dall’altra parte, che le nostre pulsioni naturali hanno condizionato e condizionano lo sviluppo sociale e culturale?
Se siamo d’accordo su questi presupposti (e non è detto) diventa di più facile comprensione il nostro invito al genere femminile a modificare il proprio modo di porsi, hic et nunc, nei confronti del genere maschile.
E a questo punto se mi consenti di tornare dalle stelle alle stalle, sempre per evitare di essere troppo serioso, non credo che chiedere alle donne di approdare a quella che io definisco la “cultura del sorriso”, dell’apertura verso l’altro, dell’accoglienza, dell’abbandono di ogni logica strumentale (psicologica o pratica) all’interno della relazione con l’altro sesso, significhi portare avanti un’operazione di ingegneria staliniana. Non credo che chiedere alle donne di relazionarsi nella SPONTANEITA’ e nella RECIPROCITA’ con gli uomini, riconoscendoli anche e soprattutto nella loro diversità, significhi piegarle ad una operazione di ingegneria forzata.
A meno che non pensiamo che le donne siano ontologicamente “stronze”, o ancor peggio “troie”, come pensa ancora (senza dirlo apertamente perché se la fanno sotto) una buona parte degli uomini, specie fra i sostenitori dell’immutabilità dell’essere, e che non potranno mai cambiare perché quella è la loro natura…(ci chiediamo allora se le cose stanno così, perché incaponirsi sulla QM dal momento che nulla potrà ma cambiare).
Noi che invece non ce la facciamo sotto e soprattutto pensiamo che la realtà invece si trasformi (come sostenevano Eraclito e Democrito prima ancora di Bruno, Hegel, Feuerbach e Marx) pensiamo che in effetti sì, è vero, il “femminile” per lo meno qui ed ora, abbia scelto di declinarsi secondo quelle logiche strumentali e mercantili (sempre innanzitutto psicologicamente e culturalmente parlando) di cui sopra. Ma non perché le donne siano “cattive” , bensì perché il “divenire” (a cui sono sottoposti anche gli uomini , ovviamente), cioè quel processo storico- sociale-culturale-naturale estremamente complesso di cui sopra, le ha portate ad essere quello che sono oggi. E riteniamo che le donne, a differenza di quanto sostiene il femminismo storico, abbiano avuto e abbiano la loro parte di responsabilità per quanto è accaduto e soprattutto per quanto accade oggi.
E qui ha inizio la nostra eresia di uomini di “sinistra” che hanno scelto di imboccare questo percorso (in realtà secondo noi è il femminismo che è un corpo estraneo alla sinistra, filosoficamente intesa, ma andremmo troppo lontano…) e di disvelare ciò che secondo noi è accaduto. E ti rimando alla lettura del nostro Manifesto (il Movimento Beta), sulla homepage del sito, e anche di tanti altri articoli fra i quali ti segnalo “Natura e Cultura” “Reciprocità e Spontaneità” e diversi altri che puoi scoprire da solo, se troverai interessante la lettura.
d) “Per quanto riguarda la questione donna media che decide quando come e dove, ripeto, detta così e troppo semplicistico. Bisogna anche contare i sentimenti e le fisime varie ed eventuali, le quali vanno a incidere nella loro felicità, tra l’altro”. (DavideM)
Amico mio, non è che ogni volta per ogni post possiamo scrivere un’enciclopedia altrimenti non ne usciamo più. Ne converrai con me. Quindi è evidente e logico che si deve necessariamente tendere a semplificare, con tutti gli inconvenienti del caso.
e) “Posso pretendere ecc….(DavideM)
Mi riferisco a tutto il tuo discorso sul riconoscimento delle rispettive diversità, in special modo del riconoscimento dei caratteri distintivi della maschilità da parte del “femminile” (cosa che oggi non avviene). Concordo, in parte. Perchè per me, naturalmente, non si tratta di diversità del tutto immutabili o di distanze incolmabili e proprio l’evoluzione (o l’involuzione), comunque la trasformazione della donna negli ultimi decenni lo dimostra.
Ma anche “limitandosi” a ciò che affermi tu, anche cioè il solo riconoscimento dell’identità maschile da parte femminile comporta NECESSARIAMENTE una trasformazione anche dell’identità femminile.
E perché oggi le donne dovrebbero riconoscere e rispettare l’identità maschile se loro stesse l’hanno prima calpestata e in seguito sottomessa?
Converrai che sarà necessario innescare un meccanismo, per modificare questa situazione. Quindi un atto di volontà che si deve necessariamente tradurre in una soggettività, in grado di incidere sulla realtà che è sì culturale e sociale ma anche naturale. A meno che non si pensi, ma il cane torna a mordersi la coda, che natura e cultura possano essere separate. La qual cosa, per me, lasciami almeno questa libertà, è una mastodontica sciocchezza.
Fabrizio
P.S se dopo che ti ho dedicato tutto questo spazio e tutto questo tempo per risponderti, mi dici ancora che il sottoscritto è uno che si diverte a prendere per i fondelli la gente, ti caccio. Senza se e senza ma.
Spero piuttosto che tu sappia meritarti, scusa la presunzione, l’attenzione che ti ho dato.
E non darmi del lei, è fuori luogo e suona anche un po’ falso…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
DavideM
@ Per rispetto della mascolinità intendo, quello della dignità dei bisogni e del fare mascolino, che non sono per niente, soltanto una questione culturale.
Intendo, che non posso pretendere da una donna, di pensare e, o scegliere, in modo diverso da come fa. Anche perché, non posso mai veramente essere certo di come pensa e, o perché pensa e sceglie in una data maniera, piuttosto che in un’altra. E poi sono libertà fondamentali che sono anche mie.
@
Davide, il tuo è un discorso condivisibile solo in parte (per me). Ok, in non posso pretendere che una donna pensi ed agisca un uomo: giustissimo, perché lei è nata femmina ed io maschio. Però, da uomo nato nel 1974 (e non nel 1924), esigo che le donne di oggi prendano consapevolezza del fatto che i tempi sono cambiati e pertanto non devono più aspettarsi “i cavalieri serventi col mantello azzurro e il cavallo bianco”.
Ossia, basta con questa anacronistica stronzata della cavalleria maschile nei confronti delle donne. Basta cene pagate e quant’altro (che di naturale non hanno quasi nulla), ma non per una questione di portafoglio (io offro anche a un amico, senza alcun problema) ma di principio.
Ti rammento che non passa giorno senza che le donne sputino veleno contro i propri connazionali, o che affermino di essere “superiori agli uomini in ogni ambito della vita”, per non parlare dei continui rinfacci dovuti al fatto che loro partoriscono, puliscono la casa, cucinano, ecc., al contrario degli uomini che sono tutti degli sfaticati mascalzoni approfittatori parassiti, ecc ecc.
Marco(Quota) (Replica)
Marco
Però, da uomo nato nel 1974 (e non nel 1924), esigo che le donne di oggi prendano consapevolezza del fatto che i tempi sono cambiati e pertanto non devono più aspettarsi “i cavalieri serventi col mantello azzurro e il cavallo bianco”.
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Sono due volte che vedo una donna spingere l’automobile in panne con l’uomo al volante, ciò mi fa molto piacere, la prima volta ho dato una mano senza che me l’hanno chiesta, stavolta no.
Mi ricordo una volta da ragazzetto negli anni 80 io ed un mio amico fummo chiamati a dare una spinta alla macchina ad un ragazzo con tre ragazze dentro, che neanche sono scese, che rabbia,
Leonardo(Quota) (Replica)
@ Fabrizio
Non credo che chiedere alle donne di relazionarsi nella SPONTANEITA’ e nella RECIPROCITA’ con gli uomini, riconoscendoli anche e soprattutto nella loro diversità, significhi piegarle ad una operazione di ingegneria forzata.
@
Ma infatti nemmeno io ho capito bene cosa c’entrino le opere di ingegneria sociale, con concetti come spontaneità e reciprocità. Voglio dire: che le donne (non solo quelle italiane) abbiano normalmente la puzza sotto il naso e provino frequentemente una sorta di disprezzo verso gli uomini e tutto ciò che è maschile, non è una balzana idea di UB, ma un dato di fatto. Se ne può rendere conto chiunque abbia occhi per guardare (e leggere), e orecchi per ascoltare.
Simone M.(Quota) (Replica)
@ Roberto
Che poi, in linea di massima e finché sono relativamente giovani e piacenti, le donne detengano il “potere sessuale” è vero; però cerchiamo di non esagerare. Non mi sembra che la vita delle donne “bruttine” sia poi così facile: quanti corteggiatori ha una donna non attraente? Quanti, fra di voi, accetterebbero di andare a letto con una donna non bella, non affascinante, non attraente, che dovesse esplicitamente proporvisi? Siate sinceri.
@
Roberto, non mi sembra che si stia esagerando (esagerando di che?), ma solo mettendo in evidenza l’asimmetria sessuale – in parte naturale e in parte culturale – esistente fra uomini e donne.
Poi è lapalissiano che i belli e soprattutto le belle, saranno sempre avvantaggiati/e rispetto ai brutti e alle brutte. Non credo ci sia bisogno di sottolinearlo ogni volta.
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@ Roberto
PS – Con ciò non sto asserendo che la vita dei “bruttini” sia migliore, perché non lo penso minimamente.
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Infatti la vita dei “bruttini” non è uguale né migliore di quella delle “bruttine”, bensì peggiore, a meno che i suddetti non abbiano un portafoglio “gonfio così”.
Simone M.(Quota) (Replica)
“..un dato di fatto. Se ne può rendere conto chiunque abbia occhi per guardare (e leggere), e orecchi per ascoltare.”
D’accordissimo…magari però le cose fossero così semplici.
Escludendo le donne che per motivi sotto certi aspetti comprensibili è normale che abbiano qualche problema a seguire o anche solo ascoltare certi discorsi, molti uomini sembrano essere più propensi a negare l’evidenza nel prendere atto, al di là del proprio maggiore o minore successo nelle relazioni con l’altro sesso, di chi ha l’ultima parola quando si tratta di fissare i termini o modalità di una relazione.
Il fatto è che andiamo a toccare retaggi culturali molto sedimentati nella psiche maschile:l’autostima, il negare di fronte ad’altri maschi le proprie difficoltà..il cosiddetto machismo insomma, che non è semplicemente vantarsi di quante donne uno è riuscito ha “rimorchiare” (detto banalmente), ma anche semplicemente una forma di auto – censura collettiva attorno a determinati temi e/o atteggiamenti.
Il viaggio verso una revisione della maschilità è ben lungi dall’essere intrapreso, si tratterebbe in un certo senso di promuovere un percorso di maturazione che nei casi più fortunati viene scelto da taluni,con positive ricadute nel campo delle relazioni a 360°.
Guardare,come alcuni fanno, a modelli del passato a mio modesto parere non sempre è la soluzione più indicata.
Luke Cage(Quota) (Replica)
Ho conosciuto mio malgrado a scuola ragazze brutte che una qualsiasi battuta facessi la prendevano come se ci stessi provando e facevano pure le acide, avevano uomini dietro anche carini: una diede uno schiaffone in classe al ragazzo (non bello ma palestrato) perché per sbaglio gli aveva toccato il sedere.
Ragazzi non fossilizatevi sulla bellezza, conta fino ad un certo punto, sento uomini che provano pena per le brutte: chi se le piglia? e invece se le sono già prese.
Se una donna brutta ti mostra interesse sai quanti ci cascano.
Leonardo(Quota) (Replica)
ma infatti simone .è cosi come dici te ,niente di più ,niente di meno …peccato che ,sopratutto dalla parte femminile esiste una sorta di ipocrisia che si credono “migliori di noi” perchè non badano a certe cose (l’aspetto fisico),per mia esperienza ,niente di più falso ..
sul portafoglio gonfio ho un anedotto da raccontare letto su internet
trattava di un ragazzo bruttino e abbastanza schivo,nessun interesse da parte delle ragazze ovviamente ,un giorno ,come d’incanto ,è diventato interessante perchè iscritto alla bocconi e con una mercedes nuova sotto il sedere …..
comunque per essere chiari ,la bruttezza ,ai giorni d’oggi è veramente una brutta bestia per entrambi i generi….
a proposito di questo ,ho letto nel solito blog una sorta di idillio ,quando un uomo ha scritto che suo figlio esce con una non attraente ,ma che era simpatica ,e tutte a complimentarsi …la cosa andrebbe bene se fosse anche reciproca ,cosa che non lo è per niente …..
mauro recher(Quota) (Replica)
Esco un po’ fuori tema dall’ argomento che state dibattendo per dirvi che ieri pomeriggio ho seguito vagamente una trasmissione (ero a lavoro) che parlava della presunta omosessualita’ di un calciatore. La sera in casa abbiamo dibattuto su questo argomento e le persone con cui stavo parlando sono arrivate alla conclusione che se un uomo viene visto sempre solo, non riesce a portare una donna a casa, quindi in generale non riesce ad avere una relazione con una donna per tanti motivi, o per sfiga o quant’ altro abbiamo gia’ discusso viene considerato gay. Ne vogliamo parlare ?
Mizio(Quota) (Replica)
Mizio: Esco un po’ fuori tema dall’ argomento che state dibattendo per dirvi che ieri pomeriggio ho seguito vagamente una trasmissione (ero a lavoro) che parlava della presunta omosessualita’ di un calciatore. La sera in casa abbiamo dibattuto su questo argomento e le persone con cui stavo parlando sono arrivate alla conclusione che se un uomo viene visto sempre solo, non riesce a portare una donna a casa, quindi in generale non riesce ad avere una relazione con una donna per tanti motivi, o per sfiga o quant’ altro abbiamo gia’ discusso viene considerato gay. Ne vogliamo parlare ?>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
E’ vero, questo accade spesso. Va però tenuto conto che se la maggior parte degli uomini eteresessuali hanno una vita sessuale limitata ai rapporti stabili, a meno che non si rivolgano al sesso mercenario, gli omosessuali hanno una vita sessuale, se vogliono, che farebbe impallidire anche il più ricercato uomo alfa. Raramente, quindi, essere gay significa essere soli e senza una vita relazionale-sessuale. Se ciò accade è per scelta personale, un pò come l’astinenza sessuale per una donna.
Sul non enfatizzare il ruolo dell’aspetto fisico per il successo sentimentale-sessuale maschile concordo con Leonardo, e su questo bisogna ritornarci, mentre Luke ha perfettamente ragione a parlare di retaggi culturali che bloccano l’evoluzione maschile.
Alessandro(Quota) (Replica)
Mizio
Esco un po’ fuori tema dall’ argomento che state dibattendo per dirvi che ieri pomeriggio ho seguito vagamente una trasmissione (ero a lavoro) che parlava della presunta omosessualita’ di un calciatore. La sera in casa abbiamo dibattuto su questo argomento e le persone con cui stavo parlando sono arrivate alla conclusione che se un uomo viene visto sempre solo, non riesce a portare una donna a casa, quindi in generale non riesce ad avere una relazione con una donna per tanti motivi, o per sfiga o quant’ altro abbiamo gia’ discusso viene considerato gay. Ne vogliamo parlare ?
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E’ verissimo, mentre le donne single sono ammirate oggi, una volta venivano chiamate zitelle acide, ma nessuno metteva in dubbio la loro sessualità. Questo è sempre e solo un ricatto per demolire i maschi e farli impegnare di più a servire le donne.
Ritornando alla bruttezza ci sono coppie formate da due brutti, un ragazzo brutto e non ricco può trovare una donna brutta che se lo prende e lo comanda pure. Poi c’è bruttezza e bruttezza! Oggi guardando le ragazze di 18-20 anni mi sembrano tutte carine, quando ero adolescente mi ricordo un sacco di brutte, che forse per un quarantenne erano appetibili.
Leonardo(Quota) (Replica)
@ Mizio
La sera in casa abbiamo dibattuto su questo argomento e le persone con cui stavo parlando sono arrivate alla conclusione che se un uomo viene visto sempre solo, non riesce a portare una donna a casa, quindi in generale non riesce ad avere una relazione con una donna per tanti motivi, o per sfiga o quant’ altro abbiamo gia’ discusso viene considerato gay. Ne vogliamo parlare ?
@
Non sono molto d’accordo, o meglio, lo sono solo in parte.
Nella mia esperienza di uomo quasi quarantenne, ho potuto appurare che, in questa epoca, un uomo che viene visto sempre solo nella maggior dei casi è bollato come uno “sfigato”, un tipo strano e problematico, che “non ci sa fare con le donne”.
Simone M.(Quota) (Replica)
@ Luke Cage
Il fatto è che andiamo a toccare retaggi culturali molto sedimentati nella psiche maschile:l’autostima, il negare di fronte ad’altri maschi le proprie difficoltà..il cosiddetto machismo insomma, che non è semplicemente vantarsi di quante donne uno è riuscito ha “rimorchiare” (detto banalmente), ma anche semplicemente una forma di auto – censura collettiva attorno a determinati temi e/o atteggiamenti.
@
E’ quello che penso anch’io; concordo al cento per cento.
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@ Leonardo
Ragazzi non fossilizatevi sulla bellezza, conta fino ad un certo punto, sento uomini che provano pena per le brutte: chi se le piglia? e invece se le sono già prese.
@
Non è questione di fossilizzarsi ma solo di sottolineare che l’estetica ha la sua importanza. Se così non fosse nessuno andrebbe in palestra, nessuno farebbe diete liposuzioni, nessuno ricorrerebbe alla chjirurgia estetica, ecc ecc.
L’ aspetto fisico era molto importante anche migliaia di anni fa, ai tempi dei greci. Che poi non sia tutto è pacifico, però credo che fra i vari retaggi culturali maschili, debba essere demolito anche quello molto sciocco secondo cui “per un uomo la bellezza non è importante, perché con le donne basta essere simpatico, spigliato, saperci fare, ecc”.
Sciocchezze, stupidaggini senza senso.
Simone M.(Quota) (Replica)
Simone M
Non mi sembra che la vita delle donne “bruttine” sia poi così facile: quanti corteggiatori ha una donna non attraente? Quanti, fra di voi, accetterebbero di andare a letto con una donna non bella, non affascinante, non attraente, che dovesse esplicitamente proporvisi? Siate sinceri.
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Io stavo parlando della bruttezza femminile riguardo alla frase su citata.
Quella che per te è brutta a me lo fa rizzare e viceversa.
Quante donne brutte e non più giovani hanno marito, amanti e li comandano pure; mi sembra un discorso superficiale dire che le DONNE brutte hanno vita difficile.
Per gli UOMINI brutti certo la vita è più difficile, è difficile per i belli timidi.
Leonardo(Quota) (Replica)
Non è questione di fossilizzarsi ma solo di sottolineare
@simone
che l’estetica ha la sua importanza. Se così non fosse
nessuno andrebbe in palestra, nessuno farebbe diete liposuzioni, nessuno ricorrerebbe alla chjirurgia estetica, ecc ecc.
L’ aspetto fisico era molto importante anche migliaia di anni fa, ai tempi dei greci. Che poi non sia tutto è pacifico, però credo che fra i vari retaggi culturali maschili, debba essere demolito anche quello molto sciocco secondo cui “per un uomo la bellezza non è importante, perché con le donne basta essere simpatico, spigliato, saperci fare, ecc”.
Sciocchezze, stupidaggini senza senso.
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sono completamente d’accordo con quello scritto sopra ,esperienze personali vanno in quella direzione ,saperci fare e il carattere di certo conta ,ma dopo l’abbatimento del “muro” dato dall’aspetto fisico ….
mauro recher(Quota) (Replica)
Simone, giusto per citare alcuni personaggi pubblici, su Carlo Conti e Inzaghi ne ho sentite dire di tutti i colori, cosi come di Alberto Sordi a suo tempo, e invece si sono dimostrate persone felicemente etero. Anni fa nel mio condominio c’ era un ragazzo che viveva da solo e nessuno lo vedeva mai insieme a una donna. Di lui si sono fatte tante insinuazioni del tipo appunto che poteva essere gay o cose simili. Alla fine oltre al danno che un uomo subisce nel non poter accedere a una vita sessuale felice deve anche subire la beffa di sentirsi dubitare della propria sessualita’. Alla gente si sa, piace insinuare, dire tante cattiverie sul conto degli altri.
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Va però tenuto conto che se la maggior parte degli uomini eteresessuali hanno una vita sessuale limitata ai rapporti stabili (Alessandro)
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Non sempre e’ cosi. Ci sono uomini che non hanno una vita sessuale appagante con il proprio partner e molti uomini pur essendo sposati ricorrono ugualmente alla prostituzione.
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gli omosessuali hanno una vita sessuale, se vogliono, che farebbe impallidire anche il più ricercato uomo alfa (Alessandro)
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Non sono d’ accordo. Non e’ cosi facile per un uomo trovare un partner maschile. Riguardo all’ aspetto fisico, signori, una donna bruttina bene o male qualche occasione nella vita ce l’ ha sempre, mentre un uomo bruttino non ha alcun potere seduttivo nei confronti della donna, quindi resta fuori dai giochi.
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Nella mia esperienza di uomo quasi quarantenne, ho potuto appurare che, in questa epoca, un uomo che viene visto sempre solo nella maggior dei casi è bollato come uno “sfigato” (Simone)
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Sicuramente, ma e’ un giudizio che ti affibbiano piu’ che altro le persone che conosci, come parenti, amici o altri conoscenti. Ma le persone che ti conoscono solo di vista e non sanno nulla di te, del tuo passato e della tua vita ti bollano in altri modi.
Mizio(Quota) (Replica)
X Leonardo
La frase che hai quotato non era la mia ma di Roberto.
Simone M.(Quota) (Replica)
Che l’aspetto estetico abbia la sua importanza nella relazione fra i sessi non c’è alcun dubbio. Negarlo sarebbe ipocrita e falso. Tuttavia ci sono molte variabili che condizionano e si sovrappongono a questo aspetto, fin quasi spesso a disinnescarlo del tutto.
Cominciamo intanto con il chiarire un concetto fondamentale: a parità di condizioni fisico-estetiche, le donne hanno comunque un peso specifico enormemente superiore a quello degli uomini. Ciò si traduce nel fatto che una donna non particolarmente attraente, oltre ad avere in qualsiasi momento a sua disposizione dal punto di vista sessuale molti uomini a lei equivalenti sotto il profilo estetico, può comunque, per le più elementari leggi dell’economia politica che abbiamo più volte spiegato, ambire a uomini decisamente più attraenti di lei. Per ovvie ragioni sulle quali non ritorno, intanto perché sono talmente evidenti dal non renderlo necessario, e poi perchè ne abbiamo parlato spesso e ritengo superfluo tornarci sopra (sul sito c’è un abbondanza di articoli che affrontano questo tema).
Seconda considerazione. L’aspetto estetico assume molta più importanza in età giovanile, diciamo entro i venticinque anni (soprattutto nella valutazione degli uomini da parte delle donne) quando ancora non sono scattati determinati meccanismi e sovrastrutture socio-culturali che vanno ad aggiungersi ad archetipi psichici antichi e ben radicati che riemergono puntualmente dal profondo.
Trascorsi gli anni giovanili, state pur certi che tra un uomo socialmente posizionato, solido, magari anche con un certo carisma (dato dalla sua posizione sociale, perché se fa il postino, il carisma, ammesso che ce l’abbia, svanisce come d’incanto…) e fisicamente normale da una parte, e un uomo anche molto attraente dal punto di vista estetico ma povero in canna, mezzo precario, senza una carriera e/o una posizione professionale definita (che all’interno del nostro sistema sociale costituisce il 90% dell’identità di un uomo, anche a livello psicologico), la grande maggioranza delle donne sceglierà il primo. Poi magari per sfizio o per divertimento si scoperanno il “bello”, ma non è certo questo il loro obiettivo principale. E questo proprio per quanto dicevano poc’anzi, e cioè perché per una donna normale il sesso è l’ultimo dei problemi. Sesso per il sesso, se vuole, può portarsi a letto quasi qualsiasi uomo. Anche per questa ragione sono tendenzialmente portate a fare altre valutazioni. Ciò non significa, come spesso millantano, che loro siano spiritualmente superiori agli uomini che baderebbero solo alla carne. Sciocchezze. E’ solo che, partendo da quest’ultima considerazione, il sesso maschile non è sufficiente a riequilibrare il piatto della bilancia. Lo scambio paritario “sesso contro sesso” non viene neanche concepito dalle donne. Anzi, è per lo più vissuto dalla grande maggioranza di loro come uno scambio diseguale, una sorta di lucro cessante, di vuoto a perdere. Sono pochissime le donne capaci di uno scambio sessuale giocoso e fine a se stesso (il famoso sesso ludico che proprio fatica ad entrargli in testa…). Nel 99% dei casi una donna che scambia sesso con il sesso è come se si sentisse “usata”. Deve esserci sempre “qualcosa in più”. Naturalmente questo “qualcosa in più” viene individuato con quello che normalmente viene definito con il termine di “sentimento”. Ma in realtà ciò che scatta è un archetipo psichico profondo che vede la donna in qualche modo “investire”, complessivamente parlando, sullo scambio sessuale. Un investimento che può avere tante diverse sfaccettature, sia chiaro (non ci riferiamo al mero scambio economico ma, come abbiamo migliaia di volte ripetuto, ad un complesso meccanismo psicologico e culturale), ma il concetto rimane. Il “do ut des” rimane. Questo, a mio parere, è il loro “buco nero”, o se volete, il loro limite (dal mio punto di vista, s’intende).
La relazione tra i sessi parte da questo punto. Tutto il resto è conseguente.
E’ chiaro, a questo punto, quale possa essere la condizione esistenziale di un uomo beta, specie se non particolarmente attraente dal punto di vista fisico.
Eppure del disagio e della sofferenza maschile (tanta e diffusa) nessuno se ne cura. Si parla normalmente degli uomini, indistintamente, come se fossero tutti degli orchi, oppure dei supermega maschi alpha, o dei Don Giovanni, oppure ancora dei Barbablù. Ma dei milioni e milioni di uomini normali che tirano la carretta e che sono costretti a sbattersi per provare ad avere uno straccio di vita sessuale e affettiva o qualcosa che le assomigli, nessuno parla.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
@ Mizio e Simone:
Secondo me avete ragione entrambi, riguardo alla questione degli uomini soli giudicati come “sfigati” e/o “gay”.
>
@Mizio e Alessandro:
Riguardo alla vita sessuale dei gay, anche in questo caso credo ci sia del vero in entrambe le opinioni.
>
@ Fabrizio
In merito al tuo ultimo post, sono d’accordo al 99,9%.
Lo 0,1% che non condivido è questo:
>>>
E questo proprio per quanto dicevano poc’anzi, e cioè perché per una donna normale il sesso è l’ultimo dei problemi. Sesso per il sesso, se vuole, può portarsi a letto quasi qualsiasi uomo.
>>>
Ovvero, concordo in pieno quando affermi che per una donna normale il sesso è l’ultimo dei problemi (mentre per un uomo normale spesso è il primo dei problemi, superato solo da eventuali malattie o dalla perdita del posto di lavoro), ma ritengo che non possa portarsi a letto “qualsiasi” uomo. Semmai moltissimi uomini.
Qualunque uomo (o quasi) può portarselo a letto solo una affascinante strafica.
Marco(Quota) (Replica)
********************(Leonardo)
Quante donne brutte e non più giovani hanno marito, amanti e li comandano pure; mi sembra un discorso superficiale dire che le DONNE brutte hanno vita difficile.
Per gli UOMINI brutti certo la vita è più difficile, è difficile per i belli timidi.
********************
Leonardo, tu andresti a letto con questa donna?
http://www.vanitymusic.it/wp-content/uploads/susan-boyle-thumb.jpg
E secondo te, quanti uomini accetterebbero di farsela, di fronte a una esplicita richiesta delle suddetta…?
Ti ricordo che di donne brutte come e più di quella, ce ne sono diverse in circolazione.
Scusa ma casomai è superficiale asserire che la vita delle donne brutte sia facile.
Poi, mi ripeto, che la vita dei brutti sia ancora più complicata non lo nego affatto.
Roberto(Quota) (Replica)
Roberto, ho scelto di pubblicare questo post, che normalmente avrei censurato, con buona pace delle accuse di inquisizione stalinista, solo per stigmatizzare questo modo imbecille, è il caso di dirlo, di discutere e di porsi. Ora incazzati pure ma è quello che penso. E te lo dico.
Ma vi rendete conto che c’è tanta altra gente che ci legge e che da qui a qualche settimana usciremo nuovamente su un magazine nazionale e ci sarà tanta altra gente che ci leggerà, oltre quella che lo fa già ora? E noi stiamo qui a perderci con queste stronzate, pubblicando la foto di una donna certamente non bella, come fosse un animale da giardino zoologico…
Hai perfettamente compreso ciò che vogliamo dire ma vuoi a tutti i costi incaponirti per cercare di trovare il pelo nell’uovo…E’ quello che fai sempre d’altronde…Non so quale oscura ragione ti spinga a farlo ma è così.
Potremmo scrivere fiumi d’inchiostro ma tu continueresti a battere sugli stessi tasti all’infinito per il puro gusto di farlo. Poi se ti diciamo che fai dei discorsi polemici e privi di senso magari ci accusi di essere degli stalinisti (come altri).
Ora ci posti la foto di quella donna, dicendo:”Chi di voi ci andrebbe?” Ma che razza di discorso è? A che pro?
Sei tu stesso peraltro che confermi che la vita dell’equivalente maschile (e ce ne sono tanti anche di questi) di quella donna avrebbe vita senz’altro più dura. E allora? Di cosa stiamo parlando? Abbiamo forse detto che la vita di una donna brutta sia felice o facile? Mi pare che stiamo dicendo altro e cioè che, a parità di condizioni, anche estetiche, il peso specifico di una donna è comunque superiore a quello di un uomo. Ergo, un uomo ha comunque una vita sessuale più difficile e faticosa di una donna.
Questo stiamo dicendo. Ti ci entra in testa o c’è bisogno di altri cento commenti? O fra poco ci posterai la foto di una piovra gigante per poi venirci a dire:”Chi di voi se la scoperebbe? (peraltro il suo corrispettivo maschile lo troverebbe senz’altro, a riprova della condizione maschile…) ”.
Cerchiamo di essere seri, Roberto, se ci riusciamo, e di elevare il livello e la qualità del dibattito, evitando uscite stupide e soprattutto di pessimo gusto.
Lo dico per l’ultima volta.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
@Roberto:
Fabrizio ha spiegato bene la situazione.
La donna che hai postato avrà un marito o un amante brutto come lei. poi dalla foto non si capisce bene e non mi sembra un bell’esempio, ci saranno sicuramente uomini a cui piace.
Mi è capitato a volte da ragazzo di stare solo con una donna che non avrei mai pensato che potesse eccitarmi e invece dentro le mutande sentivo del movimento.
Per le bruttezza maschile io non ho pregiudizi: un uomo può ricorrere all’estetista, farsi il trapianto dei capelli e truccarsi, anche questi sono privilegi femminili, falsamente ritenuti una schiavitù per le donne che devono farsi belle per gli uomini: provate a dire ad una donna di non truccarsi.
Leonardo(Quota) (Replica)
@ Roberto
Ti ricordo che di donne brutte come e più di quella, ce ne sono diverse in circolazione.
Scusa ma casomai è superficiale asserire che la vita delle donne brutte sia facile.
Poi, mi ripeto, che la vita dei brutti sia ancora più complicata non lo nego affatto.
@
Sì Roberto, d’accordo, però nessuno in questa sede ha mai sostenuto che la vita delle brutte sia facile ma per piacere non fare il finto tonto, che a “difendere” le donne pensano i mass media ogni santo giorno.
Marco(Quota) (Replica)
La donna di cui sopra e’ Susan Boyle una cantante dilettante di 49 anni con una voce d’angelo che ha emozionato milioni di persone. Il successo e’ arrivato tardi, lo scorso anno e lei ha avuto anche qualche problema di tipo psicologico in seguito allo stress. Nelle prime interviste, con disarmante ingenuita’, disse che non aveva mai avuto un amore e che aveva cantato sempre in chiesa. Non credo che il suo aspetto fisico sia stata la causa determinante della prolungata castita’..piuttosto la sua persistente innocenza. Ho letto un libro di Willy Pasini in cui dice chiaramente che come sessuologo e psicanalista ha incontrato moltissimi brutti dalla vita sessuale intensa, piena, soddisfacente. C’e’ un motivo. Le persone poco avvenenti imparano prestissimo ad investire in “altro”..sanno che per fare colpo devono escogitare altri sistemi che compensino la mancanza di doti fisiche. Così succede di incontrare gente non bella con cui e’ piacevolissimo parlare, trascorrere la serata con un raro e intenso senso di completezza che ti fa spingere oltre…Quanto sia importante il nostro “essere” e non solo “apparire” mentre ci si rotola a letto..lo sappiamo tutti. Siamo adulti ed ex adolescenti da un pezzo e siamo consapevoli di quanto siano inutili palestrati concentrati ad ammirarsi l’ombelico e gnocche inanimate che si guardano il filo di cellulite mentre maneggiano altro…Io sono stata una donna fortunata; sono cresciuta con zie, nonne e bisnonne. Mi ricordo quando parlavano di “quelle” delle case chiuse, anche con commiserazione ma sollevate di veder “circoscritto” il vizio, la lussuria, il peccato..come se cio’ le aiutasse a sentirsi al sicuro. Ma una cosa mi e’ rimasta impressa, anche perche’ allora non riuscivo a capirla. Loro dicevano, sommessamente, che le piu’ ricercate ed apprezzate non erano mai le piu’ belle..ma le piu’ brave. Poi ho capito..che sei fai l’amore in modo fantastico non e’ certo per il pesoforma del partner. Per certi versi penso che l’eta’ abbia giocato a mio favore. Da giovanissima ero molto attraente e questo significava omaggiare una giovinetta viziata e volubile di un grande potere. Entrare in una sala sapendo di non passare mai inosservata, comprarsi un jeans senza neanche provarlo…dà un senso di leggera vertigine..che non aiuta a tirare fuori il meglio di te (manco a letto). Oggi che sono una discreta ed elegante signora poco piu’ che quarantenne, lontana da ogni patetica nostalgia e fiera delle consapevolezze della propria eta’..so che anche in quello che c’e’ di piu’ istintivo..amo dimostrare cio’ che la vita mi ha insegnato e non tornerei indietro neanche di un giorno. In fondo le donne belle sono corteggiate, sì, ma non per questo sono piu’ felici delle altre. Culi e tette sono di serie e si trovano ovunque…meglio provare a fare la differenza su altri campi..l’amore (in tutti i sensi) ringraziera’. Questo video e’ per Susan Boyle..glielo dobbiamo.
http://www.youtube.com/watch?v=RxPZh4AnWyk&feature=related
maria(Quota) (Replica)
Io se una donna mi sta simpatica pure se è bruttina ci posso andare tranquillamente, tant’è che l’ho fatto. Ma deve essere una persona insieme alla quale sto particolarmente bene.
L’ unica cosa che non accetterei mai nemmeno sotto tortura è andare con una stronza. Su questo non transigo e non transigerò mai.
Io la mano la ritraggo con la stessa facilità con la quale la tendo, senza problema alcuno.
C’è un proverbio che dice “anche le donne brutte si sposano”, secondo me è vero.
Fateci caso, se una donna arriva agli “anta” senza che se la sia raccolta su nessuno, difficilmente è a causa dell’ aspetto.
Per essere quello il motivo, una deve essere veramente inguardabile, praticamente un aborto ambulante.
Va detto pure che in Italia gli uomini sono particolarmente di bocca buona da questo punto di vista, se mi passate il francesismo possiamo tranquillamente dire che buona parte di essi raccoglie su pure la merda.
Se una donna arriva appunto agli “anta” senza che se la sia raccolta su nessuno, al 95 per cento ci sono due possibilità:
a) è lesbica
b) è una stronza con la esse maiuscola
Per quanto riguarda gli uomini, il discorso è di una semplicità imbarazzante:
1) hai i soldi = scopi
2) NON hai i soldi = NON scopi
Punto.
Se mettiamo le trombate potenziali sull’ asse y e i soldi sull’ asse x, viene fuori una curva esponenziale.
sandro(Quota) (Replica)
Fabrizio
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L’aspetto estetico assume molta più importanza in età giovanile, diciamo entro i venticinque anni
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Secondo me anche oltre i venticinque anni, comunque sia pure io sono del parere che l’ aspetto fisico sia piu’ importante in eta’ giovanile.
http://questionemaschile.forumfree.it/?t=12571862
Fabrizio
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Un investimento che può avere tante diverse sfaccettature, sia chiaro (non ci riferiamo al mero scambio economico ma, come abbiamo migliaia di volte ripetuto, ad un complesso meccanismo psicologico e culturale), ma il concetto rimane. Il “do ut des” rimane. Questo, a mio parere, è il loro “buco nero”, o se volete, il loro limite (dal mio punto di vista, s’intende).
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A mio parere di limite ne hanno pure un altro, ed e’ quello relativo alla scarsa fantasia sessuale.
Strider(Quota) (Replica)
maria
La donna di cui sopra e’ Susan Boyle una cantante dilettante di 49 anni
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Non mi sembra più brutta di tante donne sposate che vedo nel mio quartiere.
Poi bisogna dire che i gusti sessuali vanno rispettati finché non diventano pericolosi per gli altri.
Leonardo(Quota) (Replica)
sai che c’e’? alla fin fine c’e’ che se uno ti piace ci stai e se no, niente. Quello che attira le donne voi non lo capirete mai completamente (e viceversa…), a volte vi si guarda mentre siete tutti convinti di essere dei gran fighi e si pensa ‘mado’ che mezzasega..! e ti si ‘ammoscia’ (il desiderio). Altre volte invece, quando vi rilassate un attimo vi si trova irresistibili. Nel frattempo potete farvi le seghe mentali fin che vi pare e incazzarvi perche’ non ve la si da’ quando la volete, ma noi cosi’ siamo fatte, sorry! se non garba ci sono svariate alternative da esplorare…tanto l’uomo e’ per natura avventuroso, no? : )
strafalaria(Quota) (Replica)
http://www.corriere.it/cronache/10_ottobre_24/tradimenti-italia_efc6b0c6-df93-11df-ae0f-00144f02aabc.shtml
Tradimenti coniugali per il 55% dei mariti e il 45% delle mogli
Nel 70% dei casi si tratta di scappatelle, nel restante 30% di relazioni stabili
La città più «colpita» è Milano, seguita da Roma
ROMA – Italiani traditori, più gli uomini che le donne. È quanto emerge dall’analisi dell’Associazione avvocati matrimonialisti italiani (Ami), che segnala che il numero delle infedeltà coniugali è in aumento. Se il 55% dei mariti ha tradito almeno una volta, lo ha fatto anche il 45% delle mogli. La città dove si tradisce di più è Milano (il 55% secondo uno studio del 2009 dell’Associazione italiana di sessuologia applicata alla coppia), seguita a ruota da Roma, e aumenta la percentuale dei «traditori seriali» tramite i social network.
TRADIMENTI – Sei tradimenti su dieci avvengono sul luogo di lavoro approfittando della pausa-pranzo (invece uno studio del 2007 di Riza Psicosomatica diceva che i tradimenti in pausa pranzo sono solo uno su tre e non il 60% come dice l’Ami). Nel 70% dei casi si tratta di scappatelle, nel restante 30% di relazioni stabili. «Nel 50% dei casi le corna sono tuttavia tollerate», assicura il presidente nazionale dell’Ami, Gian Ettore Gassani. «Si è elevata di molto l’età del traditore: la media tra uomini e donne è di 44 anni». I più inclini in assoluto a tradire il coniuge sono però i maschi cinquantenni. Anche l’età delle donne infedeli però si è alzata di molto, specie con uomini più giovani. Un sito specializzato per traditori in Italia conta già oltre 90 mila iscritti (un terzo donne). Poche le regole da rispettare: essere sposati e desiderare un’esperienza extraconiugale. Attualmente il sito è attivo in 158 Paesi ed è stato creato uno pulsante che permette di disconnettersi in fretta nel caso di arrivo del consorte.
TEORIA – Katoshi Kanazawa, psicologo giapponese dell’evoluzione, informa l’Ami, ha elaborato una teoria secondo la quale i traditori sarebbero più stupidi della media e più inaffidabili nell’ambito lavorativo perché troppo distratti dalle loro relazioni. Nel 50% dei casi l’infedeltà viene scoperta curiosando sul cellulare del coniuge, nel 20% entrando furtivamente nella posta elettronica, nel 20% attraverso telecamere nascoste o «cimici». Soltanto nel 10% dei casi la scoperta avviene attraverso lettere anonime, investigazioni o confessione del traditore. Emerge pure il fenomeno dei tradimenti a sfondo omosessuale (il 7% dei mariti tradisce con un partner dello stesso sesso contro il 4% delle donne). Gli uomini scelgono più facilmente tra le amiche o le conoscenti delle proprie mogli, mentre in ambito femminile si «pesca» tra i colleghi di lavoro, il personal trainer, il maestro di sci e quello di ballo.
Redazione online
24 ottobre 2010
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A me fanno sempre ridere queste statistiche… Tradisce il 55% dei mariti contro il 45% delle mogli… Mah!
Punto di domanda: ma se gli uomini trombano così tanto (con chi?), come mai il fenomeno della prostituzione è in aumento?
>
P.s.: strafalaria, ma fatti un giro.
Marco(Quota) (Replica)
alla fin fine c’e’ che se uno ti piace ci stai e se no, niente [CUT]
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Sai qual’e’ il problema Strafi ? E’ che voi donne non la date nemmeno a un uomo che vi piace veramente (e l’ ho testato sulla mia pelle con le donne che ho frequentato) altrimenti come dice Marco non si spiega per quale motivo il fenomeno del sesso a pagamento sia in costante aumento. Una mia amica un giorno mi ha testualmente detto: io non faccio sesso, con un uomo ci sto solo per amore. Gli ho risposto testualmente in questo modo: ora capisco perche’ tanti uomini arrivano vergini in tarda eta’ e lo saranno sempre di piu’ se continuate a ragionare cosi, non permettetevi piu’ di etichettare come sfigati questi uomini perche’ ce li avete fatti diventare voi con la vostra chiusura. Morale: si e’ zittita e non mi ha detto piu’ una parola. Percio’ non lamentatevi se gli uomini non vi sanno piu’ corteggiare e non vi prestano tutte le attenzioni che cercate, da parte nostra avete quello che vi meritate. Morale: d’ ora in poi non accettero’ piu’ un consiglio da una donna su come comportarmi. I consigli femminili su come gli uomini devono comportarsi per corteggiare una donna, farla sentire sua, come devono amarla e conquistarla sono consigli ipocriti e pregni di malafede.
Mizio(Quota) (Replica)
Grande Strafà…davvero un prezioso contributo il tuo, adesso siamo tutti più consapevoli dei nostri limiti e delle nostre difficoltà nonchè di come sono fatte le donne: te ne siamo grati, questo sito è stato creato in attesa che la tua presenza si manifestasse.
Luke Cage(Quota) (Replica)
Ragazzi,parliamoci chiaro. Io ho una panda sono bassa e sono grassa. Chi di voi vorrebbe fare sesso ludico con me? Io trovo il corteggiamento fasullo e odio chi mi paga il conto,preferisco dividere. Però non sono bella. Attendo risposta sincera e di getto
Grazie
Silvia(Quota) (Replica)
Il sesso ludico non esiste per le donne. E quando esiste è per problemi anche seri di autostima.
Poi un uomo se la prende a male e inventa strane motivazioni socio/politico/religioso/culturali del perchè non può avere tutto ciò che desidera.
C’è un idiosincrasia biologica, tutto qui.
Una donna necessita di attivare mentalmente attraverso stimoli indiretti la sua disponibilità. Questi li si attiva attraverso promesse del “dopo” (divertimento, soldi, sopravvivenza in generale). Attrattive mentali che stimolino la condizione di benessere… e questo benessere varia secondo il costume del tempo.
Un uomo non necessita di stimoli sul dopo. Ma sul durante. Un uomo è sempre più attratto dalle promesse fisiche di una donna che da ceto, ricchezza e cultura. Non è una cattiveria. E’ biologico. L’uomo guarda e pensa a cosa farci. E se la promessa di una attività sessuale risulta piacevole, si eccita.
Come è stupido pretendere che un uomo si interessi ai soldi di una donna, così è stupido pretendere che una donna si ecciti per un meccanismo del tutto maschile di puro e semplice sfogo.
QUESTO fino a che non vi una relazione affettiva.
Allora le cose cambiano e il sesso ludico avviene quasi automaticamente, poichè le promesse e gli stimoli sono costanti ed appagati dalla relazione stessa.
Gas(Quota) (Replica)
“Una donna necessita di attivare mentalmente attraverso stimoli indiretti la sua disponibilità. Questi li si attiva attraverso promesse del “dopo” (divertimento, soldi, sopravvivenza in generale). Attrattive mentali che stimolino la condizione di benessere… e questo benessere varia secondo il costume del tempo”. (Gas)
“Poi un uomo se la prende a male e inventa strane motivazioni socio/politico/religioso/culturali del perchè non può avere tutto ciò che desidera.
C’è un idiosincrasia biologica, tutto qui”. (Gas)
Caro Gas, anche se parti da un assunto diverso (che condivido solo in parte, diciamo al 50%, perché non credo si possano scindere completamente natura e cultura, come fai tu) da quello dell’autore dell’articolo, le conclusioni a cui arrivate sono più o meno le stesse. Tu giustifichi, o meglio, dai una spiegazione di tipo esclusivamente ontologico-naturalistico al tipo di relazione intimamente strumentale che le donne hanno con gli uomini. L’autore ne dà invece un’interpretazione prevalentemente “culturalistica”.
La mia opinione, come è ormai ben noto, è che in entrambi gli approcci ci sia del vero e che i due aspetti (natura e cultura) non possano essere separati. Ciò che penso, ed è quello che desta maggior scandalo, né potrebbe essere altrimenti, è che tra il sistema capitalistico dominante e un aspetto rilevante dell’essere e del manifestarsi del “femminile” nel mondo (quella che tu definisci “idiosincrasia biologica”) ci sia un trade union molto forte, un punto di contatto che costituisce uno degli snodi fondamentali.
E’ proprio sull’ asimmetria sessuale (cioè sul diverso approccio al sesso) che esiste ed esisterebbe anche nel contesto più evoluto e libero o più vicino allo stato di natura, che la ragione strumentale (intesa nel senso più ampio, quindi economico, politico, valoriale, culturale, psicologico), gioca con grandissima efficacia la sua partita. Per dirla in parole ancora più povere è proprio questa asimmetria sessuale a costituire oggi, sicuramente molto più di ieri (perché al momento sembrerebbe che ci siamo lasciati alle spalle, per lo meno nel mondo occidentale, l’era del pane), il brodo di coltura, il terreno più fertile per la ragione strumentale e mercantile, cioè l’ideologia del capitalismo.
L’altro aspetto è quello ben noto dell’individualismo (borghese) che fa però leva, non dobbiamo e non possiamo negarlo, su un aspetto dell’umano (quindi della sua ontologia), e cioè l’innato istinto primordiale alla sopravvivenza, e quindi anche ad una certa “rapacità”, al famoso “homo homini lupus”. Naturalmente nell’essere umano, per fortuna, non è presente solo questo aspetto ma ce ne sono anche altri, che ci hanno consentito e ci consentono di poter lavorare a contesti ed equilibri umani e sociali sempre più avanzati, come si usa dire…
Ora, questo secondo aspetto non desta da tempo scandalo, è riconosciuto e se ne può discutere serenamente, da posizioni anche molto diverse, senza che nessuno accusi l’altro di chissà quale eresia . Il primo no. Il primo è tabù. E si capisce. Va a toccare un nervo scoperto (che tutti possono verificare) e proprio per questo intoccabile.
Noi abbiamo scelto di toccarlo. Paolo Barnard lo ha fatto a suo modo; si è fermato all’aspetto “culturale” del problema, che pure esiste e non avrebbe senso negarlo. Ha affrontato insomma solo una parte del problema, a mio parere anche con grande efficacia. Rimane quell’altro 50%, innegabile anch’esso, che a mio avviso non può essere separato da quell’altro. I due aspetti sono intimamente interconnessi e inseparabili.
Naturalmente ora ti chiederai o mi chiederai qual è la possibile soluzione ma, credimi che non è un diversivo, mi ci vorrebbe troppo tempo e come tutti sanno, non ho il dono della sintesi…Magari nel corso del dibattito ci tornerò…
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
“Silvia 11:37 pm – 27th marzo: Ragazzi,parliamoci chiaro. Io ho una panda sono bassa e sono grassa. Chi di voi vorrebbe fare sesso ludico con me? Io trovo il corteggiamento fasullo e odio chi mi paga il conto,preferisco dividere. Però non sono bella. Attendo risposta sincera e di getto
Grazie”
A volte ho fantasticato sul fatto che un’ uomo con fobia sociale come me, e quindi con difficoltà relazionali con l’ altro sesso, potesse relazionarsi
con una donna che vive lo stesso problema perchè
non ritenuta attraente sul piano fisico. E tutte le volte sono giunto alla conclusione che in tal caso
non mi accontenterei del sesso ludico, ma vorrei
una relazione vera, e quindi per prima cosa una
conoscenza approfondita. O almeno credo; non si
può stabilire nulla a priori. Ma vorrei in ogni caso
pari dignità.
Saturno(Quota) (Replica)
Ringrazio Fabrizio per la risposta molto esauriente e per aver usato tutta la proprietà di linguaggio del caso, imputandomi una intelligenza che per presupposto mi lusinga e rende Lui un individuo di pregio.
Gas(Quota) (Replica)
Caro Gas, sono io che ringrazio te dei complimenti che mi rivolgi. Mi fa piacere che ci segui e spero che tu voglia continuare a dare il tuo contributo, se necessario anche critico, purchè costruttivo.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
I concorsi “Dalla”:
http://palermo.repubblica.it/cronaca/2011/12/29/news/salemi_sgarbi_indice_un_concorso_per_la_carica_di_vicesindaco-27341222/?ref=HREC1-7
cesare(Quota) (Replica)
Non c’entra direttamente con la QM, in ogni caso mi sembra senz’altro un intervento coraggioso di Paolo Barnard e ho pensato fosse giusto segnalarlo…
http://www.facebook.com/l/hAQE90xXYAQGjv_RCV-ryqYmzuA7avX7kvqyWt9eaerdYpQ/tv.ilfattoquotidiano.it/2012/05/26/monti-criminale-allultima-parola-scoppia-bagarre/198302/
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
alcune mie considerazione sullo scenario politico-economico europeo attuale, prendendo spunto dal dibattito postato da Fabrizio poco sopra.
Barnard utilizza, come spesso gli succede, parole sbagliate per esprimere concetti giusti.
E’ oramai evidente che l’Europa, che si è dilaniata nel Novecento in due sanguinosissimi conflitti, non utilizza più i cannoni per farsi la guerra ma la Borsa, le banche, le compagnie di rating… insomma tutta una serie di istituzioni che sono i capisaldi della speculazione finanziaria internazionale. E’ altrettanto evidente che fino a oggi l’asse franco-tedesco, rappresentante politico di quella speculazione finanziaria, ha provato a far saltare in aria il sud europa, costituito da Stati, a eccezione dell’Italia, ma potremmo aggiungere del nord Italia, sostanzialmente legati a economie tradizionali, deboli, vedasi Spagna ( la Catologna non cambia il quadro della situazione) e Grecia, che negli ultimi decenni si sono indebitate per sostenere uno standard di vita che non potevano supportare. Esse, secondo il disegno della BCE o dell’asse più sopra ricordato, devono diventare, come sono sostanzialmente oggi i Paesi ex comunisti, manovalanza per i primi, ossia per gli Stati del nord Europa, capitanati dai due più sopra ricordati, sebbene la Francia sia chiaramente a ruota della vera potenza economica europea, cioè la Germania. Come l’asse si riassesterà con l’avvento dei socialisti all’Eliseo lo verificheremo i prossimi mesi.
Diverso il discorso dell’Italia, un Paese con un’economia di tutto rispetto, potenzialmente superiore a quella francese, ma indebolito dalla sua frammentazione culturale interna e dagli annosi problemi legati alla corruzione, evasione, criminalità organizzata, cioè il debito pubblico, che lo azzoppano.
Come Monti si colloca in questo contesto? E’ evidente che si tratta di un uomo legato culturalmente e politicamente a quell’Europa transnazionale, all’Europa della BCE, delle Borse…Potremmo affermare che se Berlusconi era un “anti-italiano” perchè occupato esclusivamente a occuparsi dei fatti suoi, anche Monti in un certo senso lo è perchè sacrifica agli interessi della speculazione finanziaria quelli della colletività che vuole rappresentare.
Va aggiunto che questo accade quasi più per forma mentis che per una vera intenzionalità a operare in questa direzione. Se però devo scegliere il male minore, scelgo sicuramente il secondo, se non altro espressione di una destra più seria, meno populista e caciara del primo.
A onor del vero anche Monti negli ultimi tempi, se non altro per orgoglio personale, perchè quello spread alle stelle gli rode non poco, prova a spingere l’asse suddetto a una maggiore attenzione per le esigenze dei Paesi sotto attacco speculativo, come l’Italia d’altronde.
Senza dimenticare il ruolo statunitense in tutto questo processo, poco esplorato, ma sicuramente decisivo.
Come si può frenare la speculazione finanziaria e ridare un po’ di ossigeno ai popoli oggi sotto attacco? Due possibilità, secondo me: la rottura dell’asse, perchè la Francia diventa bersaglio della speculazione finanziaria, timore di Hollande, oppure il risorgere dalle ceneri della politica con la P maiuscola che ritorna a occuparsi del benessere perlomeno europeo. Entrambe possibilità remote, la seconda più della prima.
Alessandro(Quota) (Replica)
questo mi fa venire in mente un video che ho visto qualche tempo fa ,dura più di un ora ,ma da vedere
(se è già stato postato ,mi scuso)
http://www.youtube.com/watch?v=Am2aptElseI
mauro recher(Quota) (Replica)
“Se però devo scegliere il male minore, scelgo sicuramente il secondo, se non altro espressione di una destra più seria, meno populista e caciara del primo”. (Alessandro)
Non sono d’accordo, caro Alessandro. Il primo si è rivelato essere nella sostanza solo un cialtronesco fenomeno da baraccone, anche se è stato demonizzato per vent’anni da una “sinistra” altrettanto cialtronesca, anche se in forme diverse, che è stata a galla proprio in virtù di questa demonizzazione (non avendo null’altro da dire…). Ciò non toglie che abbia la sua buona dose di responsabilità per come ha gestito e governato il Paese.
Con il secondo invece non si scherza, e il fatto che sia “serio”, come dici tu, ne è la riprova. Contro il primo hanno (fintamente) starnazzato in tanti, a cominciare dal PD, che oggi è uno dei principali sponsor dell’attuale governo assieme all’UDC. Ora sono ben pochi quelli che hanno il coraggio di scagliarsi contro Monti con la stessa verve con cui si scagliavano contro Berlusconi, proprio perché sanno perfettamente che la situazione è mutata. Avete visto nel video la reazione veemente di Colaninno (PD) alle parole di Barnard?. Se quest’ultimo si fosse espresso in quegli stessi termini nei confronti di Berlusconi, secondo voi avrebbe reagito in quel modo? O avrebbe lasciato fare?…
Buffoni e servi, omuncoli al servizio dei potenti, questa è la verità. Sia chiaro, da personaggi come Colaninno, culo e camicia con le lobby che contano non mi aspetto certo di più. Non perché me lo aspetti dagli altri dirigenti e leader del suo partito, però c’è anche modo e modo di servire…
Ciò detto, la discussione, in questi termini e senza alcun riferimento esplicito o implicito alla QM, è sicuramente O.T. Ho scelto di postare quel video solo per il fatto che Paolo Barnard, come sappiamo, ha pubblicato alcuni articoli sul nostro sito e anche perché esprimersi pubblicamente in quel modo in una trasmissione televisiva nazionale di un canale RAI è sicuramente un atto di grande audacia.
Concordo nella sostanza con la sua critica radicale al capo del governo, alle politiche economiche e sociali che sta attuando e ai poteri che ha alle spalle e che rappresenta. Relativamente al linguaggio con cui sui è espresso, non so dire se sia utile o controproducente. Da una parte è sempre meglio entrare nel merito delle questioni evitando di distribuire epiteti sul piano personale, dall’altra è pur vero che in questo modo si ottiene molta più visibilità. Forse, in questa fase di pressoché quasi totale acquiescenza nei confronti di questo governo neorestauratore di ultradestra ultraliberista al servizio delle banche e del capitale finanziario internazionale, interventi come quello di Barnard possono tornare utili. L’attuale governo, sostenuto da quasi tutto l’arco parlamentare, è nello stesso tempo indigesto alla grande maggioranza degli italiani i quali, se potessero, se lo toglierebbero dalle scatole (i paradossi della politica). Credo che solo una minoranza, tra coloro che seguivano la trasmissione, abbiano gridato allo scandalo. Questa considerazione dovrebbe farci riflettere sullo scollamento pressoché totale che esiste ormai tra la “politica” e il paese reale.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Ho visto il video di Barnard che hai postato e l’ho già condiviso su FB, caro Mauro…
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Magari non per l’Associazione psicologi lombardi (“L’ invenzione dei generi” conferenza nell’ambito del “Festival della psicologia” a Brescia) e il suo mercato locale di riferimento, ma almeno per il mercato internazionale i due generi esistono: Virgin Women $780.000, Virgin Man $ 3.000
http://societa.panorama.it/Brasiliana-mette-in-vendita-la-sua-verginita-e-ne-ricava-600-mila-euro
cesare(Quota) (Replica)
Detto che simpatizz(av)o molto con Paolo Barnard per la diffusione di una teoria economica, quella della MMT, a cui mi sento molto affine, rimango basita nel leggere i 2 articoli che avete riportato, perché a mio avviso descrivono una parte della realtà, ed in maniera incompleta.
Sono lesbica, ed il classico tipo di lesbica che il 98% delle volte attira o donne etero-curiose, o donne bisessuali (consapevoli o latenti). Quindi già parto da una posizione di svantaggio oggettiva nei confronti degli uomini eterosessuale, che possono pescare da un “bacino d’utenza” infinitamente più vasto del mio.
Dall’altra parte, sono avvantaggiata per altri aspetti (sono alta, robusta, carina di viso, parlo 5 lingue ed ho una cultura generale molto ampia).
Ad ogni modo, mi capita spessissimo di essere in modalità corteggiamento, e spesso ricevo picche perché “è inutile che ci provi con me, non sono lesbica”. Spesso sorrido a questa risposta (se è così, a che pro incazzarsi?), a volte mi stupisco per essere stata “sgamata” (mi riprometto sempre di corteggiare in maniera sottile, a volte non ci riesco, soprattutto quando inizia a farsi sentire il tasso alcoolico). Questo giusto per dire che quando si è tranquilli/e ed equilibrati/e con sé stessi/e e con la propria sessualità, si può ricevere picche con stile ed eleganza senza bisogno di costruirci sopra chissà quali teorie sociologiche e psico-sessuali.
Detto questo, a mio avviso c’è proprio uno scarto su quella che è la concezione di sesso ludico. Nel senso che io sarei anche d’accordo al 101% con la vostra percezione di sesso ludico. Solo che il sesso ludico dovrebbe essere accompagnato da un corteggiamento ludico. Aspetto sul quale quasi tutti gli uomini franano.
Anche se sono lesbica, sono stata corteggiata centinaia di volte da degli uomini, quindi un minimo so di cosa parlo.
Uomini che dopo averti offerto due cicchetti già s’aspettano che si limoni lingua in bocca e si vada in bagno a consumare una sveltina. Sarebbe un corteggiamento ludico? No, a mio avviso è unicamente concezione economico-prestazionale del sesso, di ludico non c’è proprio nulla.
Uomini (tipico dei musulmani) che ti approcciano e dopo 5 minuti diventano gelosi di te come se ti dovessero sposare dopodomani. Sarebbe un corteggiamento ludico? Lasciamo perdere.
Uomini che ti palpano il seno alle spalle o ti piantano una mano sotto il tavolo a tradimento (capitato decine di volte), sarebbe un approccio sessuale ludico? A casa mia si chiama vigliaccheria e molestia sessuale.
Uomini che davanti ad una mia amica etero continuano a corteggiarmi, dopo che cerco di fargli capire in tutte le salse possibili ed immaginabili che sono omosessuale e non c’è pezza (capitato anche questo miriadi di volte), se dopo la mia amica etero non ne vuole sapere mezza di costui, è “colpa” della mia amica etero in quanto troppo frigida? Io addosserei qualche responsabilità in più (ma solo qualche, eh…) all’uomo che fa una figura di palta continuando a sbattere la testa in una situazione palesemente senza via d’uscita.
In quasi tutte le donne c’è una componente “ludica” importantissima, che è la comunicazione non verbale. Soprattutto, è importante saper leggere fra le righe i loro sguardi. E questo, nel corteggiamento, è l’esercizio “ludico” per eccellenza. Non è facile, io stessa la metà delle volte sbaglio. Il problema è che la stragrande maggioranza degli uomini non ci azzecca mai, e d’altronde, se molti non arrivano a capire una cosa così palese e grossolana come il fatto che io sia lesbica (perché se lo vuoi vedere lo vedi, eccome), non si può nemmeno pretendere che sappiano leggere degli aspetti così sottili come un abbassamento repentino degli occhi, o un viso reclinato di lato abbinato ad un tono di voce più sommesso.
E comunque, per rispondere a Paolo Barnard, io non sono per nulla estenuata dal mio “ruolo” di “cacciatrice”. Anzi, lo trovo molto divertente. Per rimorchiare m’è capitato persino di parlare alle 3 o 4 di mattina (e quasi sempre al limite della sbronza) di politica, economia, cinema, musica o teorie gender-queer, e non m’è pesato minimamente.
Per concludere, mi verrebbe da fare una contro-provocazione agli scritti di Barnard ed alla maggior parte dei commenti letti fino ad ora.
Fabrizio spesso ha parlato (a ragione) di altri lidi in cui la questione maschile viene “annacquata” nel calderone conservatorista-moraleggiante che inevitabilmente finisce per essere deleterio per le istanze stesse degli uomini.
Bene, vogliamo più sesso ludico per tutti? Iniziamo ad abolire il cristianesimo cattolico, il cristianesimo ortodosso e l’islamismo. Che impediscono una sana e normale educazione sessuale nelle scuole, che creano sensi di colpa e di sporcizia sessuale nelle donne e castrano il desiderio maschile incanalandolo nell’esclusività matrimoniale, che (nel caso dell’islamismo) propugnano una rigidissima separazione di genere che provoca soprattutto negli uomini gravi squilibri psicologici (basta vedere le immagini dei molestatori seriali in luogo pubblico a piazza Tahrir).
Piccolo problema: se propugni l’abolizione di quelle 3 religioni, poi arrivano quelli di Uomini3000 o di MetroMaschile che ti dicono che è meglio di no, perché l’Islam è l’unica roccaforte del patriarcato e quindi teniamocela ben stretta, ed i gerarchi ortodossi e cattolici sono gli unici che si oppongono al femminismo tanto al loro interno quanto nella società, e quindi viva i vescovi e viva i patriarchi.
Che dire, se è così, teneteveli pure, però poi fate il favore di non rompere le palle a noi donne, che di religioni monoteiste complessate sulla sessualità maschile e femminile per ora non ne abbiamo create (e non sentiamo certo la necessità di crearne).
Spirito Amazzone(Quota) (Replica)
ahahaha! fantastica testimonianza, utilissima anche a smontare le teorie fondate sul “genere”. Ecco uno di voi, con i vostri stessi problemi. Solo che è una lei.
Non sono d’accordo sulle religioni (pur essendo – da sempre e da generazioni familiari – atea, e forse per un fatto generazionale, non mi ci vedo a ludizzare), non credo cioè che il problema siano le religioni in sé, ma gli individui che scelgono di usarle come alibi per le proprie magagne personali, ma ho apprezzato una narazione diversa dalle solite.
diait(Quota) (Replica)
@diait: grazie!
ci tengo a precisare la mia ultima affermazione, perché effettivamente potrebbe essere equivocata. L’abolizione che auspico di quelle religioni non è un’abolizione tout-court, ma un’abolizione limitata allo spazio pubblico, in quanto dannose e controproducenti (e spesso anti-costituzionali in molti dei loro dogmi).
Spirito Amazzone(Quota) (Replica)
Trovo anch’io molto interessante la testimonianza. Ma al contrario di Diait trovo che confermi le teorie fondate sul genere..
In particolare qui: “Detto questo, a mio avviso c’è proprio uno scarto su quella che è la concezione di sesso ludico”.
Assolutamente sì, ricordo che sul vecchio forum di U3000 era iscritto un omosessuale e il suo linguaggio di sesso ludico con altri uomini parlava il linguaggio di Barnard.
Mi verrebbe da pensare che la tua concezione di sesso ludico è sempre in modalità di genere femminile anche con orientamento omosessuale così come la concezione di sesso ludico di un omosessuale maschio è in modalità maschile.
Quindi sì, Per quanto mi riguarda mi confermano le esistenze di due generi e due modi “naturali” di concepire il sesso e di viverlo.
Semprechè il tutto non parte dalla famigerata e sempre contestata (anche in ambito qmmistico a volte) disparità ormonale.
Rita(Quota) (Replica)
A proposito di Paolo Barnard (anche se l’argomento è tutt’altro), segnalo questo video, che merita la massima attenzione, se non altro per il coraggio (ma non solo) che lo stesso Barnard dimostra:
http://www.liberoquotidiano.it/video/1119004/Da-Paragone—Monti-criminale–Mi-quereli-cosi-lo-porto-dal-giudice-.html
Personalmente l’ho già condiviso sulla mia bacheca di facebook e invito a fare altrettanto.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Grandissima Rita, lucidissima come sempre…
Sottoscrivo in toto. Dirò qualcosa nel merito appena possibile…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Rita, però hai quotato solo una parte del mio discorso…
“Detto questo, a mio avviso c’è proprio uno scarto su quella che è la concezione di sesso ludico”. Questa frase va unita a:
” Nel senso che io sarei anche d’accordo al 101% con la vostra percezione di sesso ludico. Solo che il sesso ludico dovrebbe essere accompagnato da un corteggiamento ludico (ANZI, QUA MI CORREGGO: PRESUPPORREBBE L’ACCOMPAGNAMENTO DI UN CORTEGGIAMENTO LUDICO. La sfumatura è leggermente diversa). Aspetto sul quale quasi tutti gli uomini franano.”
Ed ancora:
“In quasi tutte le donne c’è una componente “ludica” importantissima, che è la comunicazione non verbale. Soprattutto, è importante saper leggere fra le righe i loro sguardi. E questo, nel corteggiamento, è l’esercizio “ludico” per eccellenza. Non è facile, io stessa la metà delle volte sbaglio. Il problema è che la stragrande maggioranza degli uomini non ci azzecca mai, e d’altronde, se molti non arrivano a capire una cosa così palese e grossolana come il fatto che io sia lesbica (perché se lo vuoi vedere lo vedi, eccome), non si può nemmeno pretendere che sappiano leggere degli aspetti così sottili come un abbassamento repentino degli occhi, o un viso reclinato di lato abbinato ad un tono di voce più sommesso.”
Estrapolando quella frase dal contesto si annacquano i concetti successivi per tirare acqua al proprio mulino.
Spirito Amazzone(Quota) (Replica)
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Il problema è che la stragrande maggioranza degli uomini non ci azzecca mai
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Eccone un’altra: pure “amazzone”… (mah…)
Etero, lesbiche o bisex, siete fatte con lo stampino.
Per quanto mi riguarda vi trovo di una noia mortale.
E non aggiungo altro perché questi banali discorsi femminili mi hanno proprio stancato.
Marco(Quota) (Replica)
comunque, per quanto riguarda le religioni io penso che abbiano sempre tenuto conto della mod/sessualità femminile. Meno energetica, meno poligamica e più ipergamica e concentrata di più sul piacere erotizzante che erotico.
Questo in linea generale, salvo poi le estremizzazioni che nascono dal sommarsi (come diceva Diait) delle deformazioni dovute a chi le usa per le proprie magagne.
Rita(Quota) (Replica)
ed è vero Spirito Amazzone che non le hanno inventate, ma posso testimoniare che per quanto riguarda la Chiesa Cattolica sono le più entusiaste conservatrici e consolidatrici di tale religione. Le Chiese sono state sempre più piene di donne che di uomini. All’epoca della rivoluzione del movimento operaio Papa Pio XI si rivolgeva nella sua enciclica proprio alle donne (spose e madri) perchè tenessero a freno le teste calde dei loro mariti e figli. Sapeva evidentemente su chi contare..
Rita(Quota) (Replica)
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Bene, vogliamo più sesso ludico per tutti? Iniziamo ad abolire il cristianesimo cattolico, il cristianesimo ortodosso e l’islamismo. Che impediscono una sana e normale educazione sessuale nelle scuole, che creano sensi di colpa e di sporcizia sessuale nelle donne e castrano il desiderio maschile incanalandolo nell’esclusività matrimoniale,
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Anni fa la pensavo come te; ma in questi ultimi due-tre anni ho iniziato a prendere coscienza del fatto che per un uomo medio come me (e milioni di altri), una siffatta società “libera” non sarebbe l’eden.
Anzi, per me, uomo qualunque – e pertanto quasi “invisibile” alla massa femminile – sarebbe ancora peggio di una società dominata dalle religioni, perché in tale ipotetica realtà farebbero veramente sesso solo una ristretta minoranza di uomini (cioè i “soliti noti”), giacché l’interesse della gran parte delle donne si rivolgerebbe proprio a quel genere di uomini.
Cercherò di essere più chiaro: un uomo medio, un uomo qualunque, non scatena assolutamente niente nella mente e nel basso ventre femminile.
Mentre una donna media scatena spesso e volentieri i desideri e le fantasie maschili.
In sostanza agli uomini le donne piacciono molto di più di quanto alle donne piacciano agli uomini.
Non sono certamente il primo a sostenerlo in ambito Momas, ed un tempo non avrei mai fatto un’ affermazione simile. Anzi, pure io, da ragazzo, (oggi ho 38 anni) facevo parte di quelli che sostengono che le donne “hanno tutte una gran voglia di cazzo”.
Beh, incontrare (virtualmente) altri uomini del movimento maschile mi ha realmente aperto gli occhi, e fatto capire quanto fossi ingenuo.
La realtà è molto diversa e ben più amara.
Marco(Quota) (Replica)
Dimenticavo: io parlo a titolo personale, non di UB.
Marco(Quota) (Replica)
@Spirito Amazzone:
sì ma comunque continui a delineare una differenza di genere.
Che tu “donna seduttrice” passami il termine. (nel senso che vai a caccia di donne :-D) conosci bene, proprio perchè la tua identità di genere è femminile anche se il tuo orientamento non è eterosessuale. Anzi ti piace e ti diverte il ruolo della seduttrice anche senza concludere (questo appare dal tuo racconto). Peraltro molti uomini dicono la stessa cosa.In genere uomini più maturi.. molto maturi.
Premesso: questa è la mia impressione su quanto dici, non vuole essere un giudizio sulla tua persona.
Peraltro io non concordo con la parte di filosofia degli Uomini Beta che considera la liberazione totale del sesso una strada per risolvere i problemi. Proprio perchè pensando che esistono due “generi” diversi e con esigenze diverse (non solo di quantità ma proprio di qualità, laddove non significa che la qualità della sessualità femminile è “superiore” – quest’idea è un’idea morale inculcata che secondo me hanno assimilato gli stessi qmmisti, saltando sulla sedia ogni qualvolta si parla di “qualità del sesso” intendendo l’aspetto erotizzante di testa superiore. Cosa non vera. Il discorso è un po’ lungo, ma io considero inferiore la sessualità femminile. Pensa che abbiamo maggiori difficoltà all’orgasmo e ho detto tutto ! se non è inferiorità questa . E’ superiore il suo potere attrattivo e questo potere attrattivo è una forte componente della sessualità femminile.
Rita(Quota) (Replica)
@Marco: “Eccone un’altra: pure “amazzone”… (mah…)
Etero, lesbiche o bisex, siete fatte con lo stampino.
Per quanto mi riguarda vi trovo di una noia mortale.
E non aggiungo altro perché questi banali discorsi femminili mi hanno proprio stancato.”
Visto che ti piace tanto banalizzare il mio discorso, ora banalizzo io il tuo.
Le femmine banali ti hanno stancato? Fatti gay!
Visto com’è facile mandare in vacca i discorsi altrui?
Spirito Amazzone(Quota) (Replica)
@Rita: “Anzi ti piace e ti diverte il ruolo della seduttrice anche senza concludere (questo appare dal tuo racconto). Peraltro molti uomini dicono la stessa cosa.In genere uomini più maturi.. molto maturi.”
Sì, mi diverte anche quando non concludo perché mi aiuta ad affinare sia il mio intelletto, sia la mia vista nel notare nuovi dettagli sulla comunicazione non verbale.
E’ la stessa dinamica degli uomini molto maturi? Sì, no, boh, può darsi, tutto sommato m’importa meno di zero.
“Peraltro io non concordo con la parte di filosofia degli Uomini Beta che considera la liberazione totale del sesso una strada per risolvere i problemi.”
Pensa che invece io sono perfettamente d’accordo con questa parte della filosofia degli Uomini Beta. Il problema è che per fare ciò bisogna eliminare un bel po’ di sovrastrutture culturali (in primis quelle dettate dalle religioni istituzionalizzate e dai suoi accoliti).
Questo non significa che nella PRATICA QUOTIDIANA si raggiungerà SEMPRE una EFFETTIVA PARITA’.
Le donne che si rifiuteranno di far sesso perché frenate dal retro-pensiero (che più di tanto retro-pensiero non è) gravidanza/non gravidanza, mestruazioni/non mestruazioni, malattie veneree/non malattie veneree, controparte buona/poco di buono esistono ed esisteranno sempre.
Inizia però ad abbattere steccati ideologici, anacronistici e tutto sommato inutili ai fini della società del XXI secolo. Poi ne riparliamo. Dopo.
Spirito Amazzone(Quota) (Replica)
la pragmatica del corteggiamento a scopo di copula è identica, mi sembra. In questo senso, la testimonianza di una donna a caccia di donne mi sembra che dimostri una sostanziale scarsa differenza tra i generi, nei fatti, a parità di obiettivi (copula con donna).
diait(Quota) (Replica)
@Rita2: “Ed è vero Spirito Amazzone che non le hanno inventate, ma posso testimoniare che per quanto riguarda la Chiesa Cattolica sono le più entusiaste conservatrici e consolidatrici di tale religione. Le Chiese sono state sempre più piene di donne che di uomini. All’epoca della rivoluzione del movimento operaio Papa Pio XI si rivolgeva nella sua enciclica proprio alle donne (spose e madri) perchè tenessero a freno le teste calde dei loro mariti e figli. Sapeva evidentemente su chi contare.. ”
Mai negato che ci siano state donne nella storia a cui il patriarcato faceva comodissimo per giocarsi a piacimento la carta della madonna/matrona/intoccabile/manipolatrice. Così come non ho mai negato che la pratica dell’infibulazione in Sudan o in Egitto viene spessissimo perpetrata e perpetuata da madri e nonne della neonata, in un contesto imbevuto di ignoranza, paura della corporeità, tradizioni tribali che oscillano fra il nevrotico ed il delirante.
Detto questo, il fatto che NESSUNA DONNA in NESSUN CONTESTO STORICO abbia sentito la necessità di istituzionalizzare un credo trascendente che mettesse al centro della propria azione la limitazione/irrigimentazione della sessualità propria ed altrui, forse dimostra che poi non siamo tutto questo pozzo di bigottismo e di inazione sessuale, come spesso veniamo dipinte.
My two cents.
Spirito Amazzone(Quota) (Replica)
Spirito Amazzone:
Il problema è che la stragrande maggioranza degli uomini non ci azzecca mai, e d’altronde, se molti non arrivano a capire una cosa così palese e grossolana come il fatto che io sia lesbica (perché se lo vuoi vedere lo vedi, eccome), non si può nemmeno pretendere che sappiano leggere degli aspetti così sottili come un abbassamento repentino degli occhi, o un viso reclinato di lato abbinato ad un tono di voce più sommesso.”
——————————–
Ma cosa vuoi azzeccare. Parti sempre dal presupposto del servire una donna (che se la tira) per averla.
Se un uomo non recepisce che sei una lesbica è perché gli piaci, non può dirglielo perché la cultura del NON sesso ludico vieta pure l’omossessualità (che è sesso ludico tra individui delle stesso sesso [credo]) oltre alla cultura dell’imbecillità e del machismo (+ servilismo).
Più che ludica c’è una componente lucratica.
Leonardo(Quota) (Replica)
@Marco2: “Anzi, per me, uomo qualunque – e pertanto quasi “invisibile” alla massa femminile – sarebbe ancora peggio di una società dominata dalle religioni, perché in tale ipotetica realtà farebbero veramente sesso solo una ristretta minoranza di uomini (cioè i “soliti noti”), giacché l’interesse della gran parte delle donne si rivolgerebbe proprio a quel genere di uomini.”
Quindi insomma, in una società completamente “liberata” dalle religioni (tipo quella che dipingeva Huxley in “Brave New World”) tutte le donne beta/gamma aspirerebbero a diventare le Olgettine dell’harem del potente alpha di turno (o della potente alpha, visto che comunque aumenterebbe la quota di donne ai vertici della società).
Mentre invece quella cameriera californiana che non vuol far parte dell'”harem” del maschione alpha Cristiano Ronaldo, che rifiuta 10 milioni di dollarini dal suddetto per l’esclusivo affido del figlio (che brava, che santa, mica come quelle accattone delle arpìe femministe. Ah, ma non farà mai vedere il figlio a Ronaldo? Che stronza, allora…) sarebbe un residuato di una società con dei valori morali, intrisi anche di religiosità e di monoteismo (ergo, di patriarcato).
Posso dire che mi sembra una visione un po’ ingenua della società?
Spirito Amazzone(Quota) (Replica)
“Peraltro io non concordo con la parte di filosofia degli Uomini Beta che considera la liberazione totale del sesso una strada per risolvere i problemi.”
Pensa che invece io sono perfettamente d’accordo con questa parte della filosofia degli Uomini Beta. Il problema è che per fare ciò bisogna eliminare un bel po’ di sovrastrutture culturali (in primis quelle dettate dalle religioni istituzionalizzate e dai suoi accoliti).”
l’avevo spiegato in altra parte questo mio pensiero. Il sesso è competizione. (infatti si parla di competizione sessuale)
Abbattere degli steccati e delle sovrastrutture va bene, ma bisogna tener presente che non avendo nessun’altra idea “culturale” si rischia di rendere il sesso libero alla pura competizione. Esattamente come il liberismo sfrenato. QUindi non so se andrebbe nel senso “desiderato”. Ho qualche dubbio in merito a questo osservando già come la parziale liberalizzazione del sesso (perchè per me è un po’ anacronistico sostenere che siamo ancora vittime di regole medievali) abbia esasperato la competizione femminile per esempio. (che alla fine l’esibizione sfrenata e la ricerca della perfezione fisica e della giovinezza la vedo “da sempre” e in tutte le culture, come una componente tipica della competizione sessuale femminile) Così la vedo io, riducendo il discorso all’osso.
Rita(Quota) (Replica)
@Leonardo:
“Ma cosa vuoi azzeccare. Parti sempre dal presupposto del servire una donna (che se la tira) per averla.”
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Su Facebook c’è una bellissima pagina, che si chiama “Io odio i maniaci di merda”.
Raccoglie tutte le perle degli uomini che al corteggiamento preferiscono (nell’approccio virtuale) arrivare direttamente al punto.
L’effetto comico è garantito.
E non solo per le donne “femdomiste”, visto che la metà dei commenti su quella pagina è scritta da uomini.
Liberissimi di considerare il corteggiamento uno zerbinarsi stilnovistico ai desiderata delle donzelle.
Occhio però a non finire su quella pagina Facebook, perché dopo non si rimorchia più nemmeno un peluche della Trudi.
Spirito Amazzone(Quota) (Replica)
comunque non so se è una cosa comune fra gli omosessuali maschi, ma la parte che facevi sul fatto che appena ci si vede e ci si piace, basta un cenno e si va alla sveltina in bagno.
Questa qua
“Uomini che dopo averti offerto due cicchetti già s’aspettano che si limoni lingua in bocca e si vada in bagno a consumare una sveltina”
è proprio quella cui faceva cenno l’omosessuale conosciuto in un forum sulla questione maschile sul “vantaggio” di essere un gay. Dal punto di vista degli uomini eh..
Che poi comunque esistono studi (il buon Silverback li ha sicuramente sottomano) americani che confermano come anche gli omosessuali si dividono in maggiormente poligamici (i gay maschi) e principalmente ipergamiche ( gay femmine), con una differenza notevole fra il numero di partner avuti nel corso della vita fra i maschi e le femmine
Rita(Quota) (Replica)
errata corrige: “dicevi” e non “facevi”.. scusate ho scritto di fretta
Rita(Quota) (Replica)
@Spirito, approfitto per chiederti una cosa se la sai..
c’è un mercato di prostituzione di omosessualità lesbica?
Rita(Quota) (Replica)
non tutte le donne aspirerebbero a diventare le olgettine.
Certo che no.
La gran parte si accontenterebbe di uomini normali, dopo averli valutati affidabili però prima di concedersi. Affidabili a relazioni più o meno lunghe. D’altra parte anche gli uomini valuteranno l’affidabilità sessuale delle donne a seconda della leggerezza sessuale o meno. E’ un processo inevitabile secondo me. Nè secondo me vale il discorso della donna ludica finchè non si impegna (su grande scala perlomeno), in un mondo in cui l’impegno è sempre meno formalizzato, per cui è sempre meno distinguibile l’impegno di una relazione che non sia di solo sesso (matrimoni sempre meno, convivenze pure, sempre di più ognuno a casa propria.. quindi in che momento il sesso si trasforma da occasionale in relazione stabile? e quanto influisce il fatto di avere relazioni occasionali con l’idea di stabilizzarsi? Insomma un mondo così concepito è un mondo liquido dove possono esistere quasi esclusivamente coppie aperte.. non mi pongo problemi morali eh beninteso, potrebbe pure essere così. Ma per il momento l’unico tabù ancora non superato è quella della coppia. Di lui e di lei. O di lei e lei. O di lui e lui.
Rita(Quota) (Replica)
In sintonia con la saggezza di Rita, mi limito ad una sola osservazione. Credere che esista il big bang (o per restare in materia il punto G) della liberazione sessuale individuato nell’abolizione (non per legge, naturalmente, ma nei fatti) delle religioni monoteiste o comunque in tutte quelle sovrastrutture culturali repressive etc. etc,. che avrebbero represso e ingabbiato da sempre la sessualità umana, mi sembra ingenuo, come era ingenuo pensare che la rivoluzione proletaria avrebbe liberato per sempre l’umanità da ogni oppressione. La storia ci dimostra che non è così e che le cose sono assai più complicate, sia in fatto di rivoluzioni che in fatto di sesso (ricordiamoci le Comuni sessantottine, la coppia aperta, il sesso libero dalla gelosia e quant’altro che fine hanno fatto, sia pure partendo dalle migliori intenzioni). E’ ingenuo, secondo me, perchè parte dal presupposto che tutta la storia dell’umanità, tutte le culture che si sono avvicendate e tutte le strutture che sono state messe in piedi, non avessero alcuna ragione d’essere se non nella pura volontà di qualcuno di opprimere qualcun altro per fini economici e/o di dominio. Una lettura, questa, troppo riduttiva dell’agire umano, troppo povera culturalmente, e anche, mi si permetta, pericolosa.
Perchè non è affatto vero che il capitalismo (e le strutture da esso messe in piedi, fra cui si annoverano, secondo me sbagliando, anche le istitutuzioni religiose) sia solo repressione, deviazione dei desideri etc. etc. , e quindi che la liberazione degli stessi produrrebbe quasi automaticamente una umanità più libera e felice in una società più giusta. Il C. , al contrario, è capacissimo di far nascere i desideri, far balenare che siano tutti realizzabili, ed anche a realizzarne effettivamente alcuni, almeno fino ad un certo punto. Fra di essi, quello di un sesso libero da lacci e lacciuoli psichici e mentali. Magari fosse così semplice, la felicità sarebbe a portata di mano, e non si vede perchè le persone non se ne accorgano. Sono tutte manipolate o la faccenda è maledettamente più difficile? Proprio, anche, a partire dal fatto che la sessualità maschile e femminile non sono identiche, cosa che complica tutto quanto nel rapporto fra i sessi, ognuno dei quali, quando agisce pensando che l’altro/a sia come se stesso, finisce invariabilmente per sbagliare. E quando parlo di differenze non mi riferisco tanto al modo di essere attuale di donne e uomini che sconta tutta una serie di elementi storici da, diciamo così, decantare, ma alle differenze di base, quelle che, pur con tutti gli intrecci culturali, sono dati in natura, derivano dal corpo sessuato, e che sono pur sempre rintracciabili come filo rosso che attraversa ogni civiltà. Differenze che non sono da giudicare secondo questo o quel metro, ma di cui prendere atto per cercare di costruire un sistema di relazioni che non penalizzi gli uni o le altre, e che cerchi di armonizzarle, nei limiti possibili e senza pensare a paradisi in terra. Credo che se non teniamo bene in mente questo la discussione non porti a niente, neanche rispetto alle dinamiche odierne.
armando
armando(Quota) (Replica)
@Rita: sì, esiste una prostituzione lesbica, ovviamente più sotterranea e basata sul passaparola di quelle etero e gay, in cui la maggior parte delle clienti sono donne facoltose impegnate in una relazione eterosessuale che si concedono “l’avventura omosessuale”.
Vado a memoria, in Olanda c’era persino una casa chiusa per sole clienti donne, e la maggior parte delle usufruitrici erano mogli di oligarchi russi e dell’Est Europa in genere. Se ritrovo info in merito le posto.
Spirito Amazzone(Quota) (Replica)
Sp. Am., a parte il nome (come se io mi facessi chiamare Guerriero Cimmero), mi sembri una persona ragionevole e quindi non discuto le tue posizioni: dal tuo punto di vista sono ragionevoli. Però ti pongo un’altra questione. Sei lesbica e niente da dire. Ne consegue, suppongo, che tu non abbia particolare interesse per gli uomini. Ma allora perché gli uomini dovrebbero seguire le tue “istruzioni” per rapportarsi con l’altro sesso? Non puoi saperne nulla, o comunque molto poco. Al massimo puoi proiettare su di loro quelli che sono i tuoi desideri o le tue modalità di approccio, per forza di cose incompatibili. Non solo sei separata dagli uomini in termini biologici, ma anche in termini di desiderio. In quest’ottica, come puoi avere una vaga idea delle emozioni, delle paure e degli investimenti sentimentali, sociali, relazionali ecc. degli uomini? Mi spiego meglio. Da quello che scrivi emerge una posizione (psicologica, mentale, ideologica, un po’ tutte queste cose e un po’ qualcosa che solo tu puoi definire) che io chiamerei di “ginonormatività”. Tu dai per scontato e normale che gli uomini debbano dimostrare qualcosa, se vogliono “rimorchiare”. Inoltre, gli uomini devono fare estrema attenzione a quello che fanno o dicono, altrimenti finiscono sbeffeggiati su qualche pagina Facebook e non batteranno più nemmeno un chiodo. In questo non sei per nulla diversa dalle altre millemila che “se la tirano”, etero o genderqueer o cisgender o intersex che siano. Io non discuto che al mondo esistano uomini sgradevoli, come esistono donne sgradevoli. Ma la differenza è che tu (come altre) ritieni accettabile svergognare pubblicamente chi ha avuto il coraggio di non essere gradito o di non “saper corteggiare”, dove il concetto di “saper corteggiare” è completamente aleatorio e dipende da una serie di fattori qualitativamente e quantitativamente inconoscibili e insindacabili. (Non sto parlando di cose macroscopiche; una blogger, tempo fa, ha pensato bene di sputtanare un pretendente perché portava i calzini bianchi). Ora, per favore non tirarmi fuori altri esempi agli estremi della curva gaussiana come quello di Ronaldo. Parliamo di persone normali e nella media. Un altro requisito ginonormativo è quello del “corteggiamento”. Personalmente non ho nulla in contrario sul corteggiamento, ma vorrei che fosse leggermente posteriore al sesso (intendo appena ci si rende conto di piacersi, diciamo la mattina dopo) o quantomeno concomitante. Se poi parliamo di sesso ludico, mi sembra che il corteggiamento sia per definizione facoltativo. Ma troppe donne (non so tu) vogliono essere corteggiate e poi EVENTUALMENTE decidere. Riservandosi magari il diritto di sputtanare in pubblico il malcapitato alla prima parola o gesto “sbagliato”. Quindi, prima di abolire le sovrastrutture religiose, mi sembra ci siano da abolire un bel po’ di atteggiamenti umani, primo fra tutti quello femminile in base al quale “Se la vogliono DEVONO SUDARSELA”. E tu questo non sei in grado di vederlo. E’ normale, mica te ne faccio una colpa: sei una donna, né superiore né inferiore agli uomini, ma totalmente incapace di empatia per loro. Quindi spiegami: perché gli uomini dovrebbero ascoltare i tuoi consigli? Perché non dovrebbero fare esattamente i PROPRI interessi, scegliendo come e se condurre un corteggiamento, e fregandosene alla grande di Facebook o delle immancabili amiche con cui le donne ridono di loro? Tanto ci sono sempre. Tanto, essere sputtanati è qualcosa che gli uomini imparano prestissimo a metabolizzare. Poi la vita continua, e in genere si impara.
Marco Pensante(Quota) (Replica)
Su Facebook c’è una bellissima pagina, che si chiama “Io odio i maniaci di merda”. (spirito amazzone)
La seguo pure io ,ed è una pagina divertente ,per farci 4 risate ma se permetti ,un pochino lontano da come si intende per sesso ludico ,li mi sembra piuttosto maleducazione e molta ,ma molta ingenuità faccio un esempio grossolano ,ho letto “Ho il cazzo duro e te lo voglio mettere nel culo ” mi sembra più una persona o che sidiverte con poco o che è un pochino malata ma ripeto ,ha poco a che fare con il sesso ludico
mauro recher(Quota) (Replica)
Marco Pensante
Quindi, prima di abolire le sovrastrutture religiose, mi sembra ci siano da abolire un bel po’ di atteggiamenti umani, primo fra tutti quello femminile in base al quale “Se la vogliono DEVONO SUDARSELA”.
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Tra una lesbica e un uomo c’è una differenza sostanziale dalle parti basse, cosa che sembra rendere la donna verso il secondo, alquanto scontrosa.
Leonardo(Quota) (Replica)
MARCO: “Sp. Am., a parte il nome (come se io mi facessi chiamare Guerriero Cimmero)”
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Se mi conoscessi sapresti che quel nickname non l’ho messo a caso, ed ha a che fare con molti aspetti della mia personalità (in primis, il mio vero nome anagrafico).
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MARCO: “Ma allora perché gli uomini dovrebbero seguire le tue “istruzioni” per rapportarsi con l’altro sesso? Non puoi saperne nulla, o comunque molto poco.”
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Concordo, ed infatti le mie non erano istruzioni. Era l’espressione di un punto di vista, del tipo “se fossi una donna etero avrei da ridire su X,Y,Z punti”.
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MARCO: “Tu dai per scontato e normale che gli uomini debbano dimostrare qualcosa, se vogliono “rimorchiare”.”
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Lo do per scontato, esattamente come do per scontato e normale che una donna deve dimostrare qualcosa a me, ed io devo dimostrare qualcosa ad una donna. Ad esempio, io con una donna che parla un italiano da 3^ elementare tronco la conversazione dopo 2 minuti, anche se mi piace fisicamente. Sono una “choosy”.
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MARCO: Inoltre, gli uomini devono fare estrema attenzione a quello che fanno o dicono, altrimenti finiscono sbeffeggiati su qualche pagina Facebook e non batteranno più nemmeno un chiodo.
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Se vai nella pagina in questione capisci perfettamente il perché.
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MARCO: In questo non sei per nulla diversa dalle altre millemila che “se la tirano”, etero o genderqueer o cisgender o intersex che siano.
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Il mio “tirarmela” è funzionale al fatto che, nelle nicchie che descrivevo nel primo post, faccio centro abbastanza spesso. Sperando che anche il saper riconoscere qual’è la propria nicchia, ed il sapersi muovere bene all’interno di essa, non venga considerato un ulteriore “tirarsela”.
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MARCO: “Personalmente non ho nulla in contrario sul corteggiamento, ma vorrei che fosse leggermente posteriore al sesso (intendo appena ci si rende conto di piacersi, diciamo la mattina dopo) o quantomeno concomitante. Se poi parliamo di sesso ludico, mi sembra che il corteggiamento sia per definizione facoltativo. Ma troppe donne (non so tu) vogliono essere corteggiate e poi EVENTUALMENTE decidere.”
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Mettiamo il caso che da domani tutte le donne ragionassero come te. Bene, il fatto di andare con te non darebbe ALCUN VALORE AGGIUNTO rispetto al fatto di andare con un altro. In poche parole, e scusami per la volgarità che sto per dire, ma tu diventeresti UN CAZZO COME UN ALTRO. Esattamente come la donna con cui andresti a letto diventerebbe UNA FIGA COME UN’ALTRA.
Molto bello per espletare una salutare sessione sessuo-ginnica. Poi però il giorno dopo se quella donna ti piace, siccome tu non hai fornito nessun valore aggiunto, la donna in questione andrà a fare un esercizio sessuo-ginnico con un altro, magari grasso, brutto, rozzo ed analfabeta. Ed a te magari tocca in sorte una brutta, racchia, pettegola e petulante. Il corteggiamento si fa prima proprio per dimostrare valore aggiunto rispetto alla “concorrenza”, valore aggiunto che può essere intellettuale (ricordo l’aneddoto nel mio primo post sui discorsi politici/economico/musicali/filmici alle 3/4 di mattina da sbronza: quasi sempre sono andati a segno), estetico, morale o monetario. IMHO nel dopo-sesso, ad adrenalina e testosterone totalmente scarichi, magari si possono fare anche cose più leggere e meno impegnative che il corteggiarsi.
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MARCO: “Quindi, prima di abolire le sovrastrutture religiose,”
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No, ma guarda, fino a che ci saranno sovrastrutture religiose che avranno molto impatto sulla cultura e quasi nessun impatto a livello legislativo (come in Italia), io rimorchierò alla grande, perché mi verrà più facile infilarmi negli ingranaggi dell’insoddisfazione e delle fantasie inespresse/”inconfessabili” femminili. Sia mai che l’Italia diventi un paese normale, dovrei iniziare a pensare seriamente di traslocare altrove.
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MARCO: “Quindi spiegami: perché gli uomini dovrebbero ascoltare i tuoi consigli? Perché non dovrebbero fare esattamente i PROPRI interessi, scegliendo come e se condurre un corteggiamento”
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Non lo so perché dovreste ascoltare i miei consigli, per il semplice fatto che, come dicevo all’inizio, i miei non erano consigli.
Voi siete liberissimi di fare i vostri interessi, così come le donne sono liberissime di fare i loro. E se le due cose raramente dovessero intersecarsi, è nient’altro che un’eventualità come un’altra, senza bisogno né di lamentarsi, né di biasimare aprioristicamente l’altra parte, né di costruirci sopra castelli psico-sessuo-sociologi perennemente a proprio favore ed a “discredito” altrui.
Spirito Amazzone(Quota) (Replica)
@Leonardo: Tra una lesbica e un uomo c’è una differenza sostanziale dalle parti basse, cosa che sembra rendere la donna verso il secondo, alquanto scontrosa.
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E siccome al 90% delle donne piace il cazzo, voi sareste molto più avvantaggiati di me.
Però, chissà come mai, chi si sta lamentando dei corteggiamenti estenuanti e della sessualità femminile “aleatoria” siete voi (teoricamente maggioranza ed avvantaggiati), mentre io non ho nulla da ridire ed anzi, adoro le dinamiche che s’instaurano fra me e le “mie consorelle”.
Contraddittorio, no?
Spirito Amazzone(Quota) (Replica)
Comunque, il fatto che ci siano uomini che pensano veramente che noi lesbiche siamo “incattivite” contro di loro causa invidia penis, ci viene di extra-lusso (a partire da molte donne bisessuali, che a sentir ciò tendono a pensare che gli uomini tendano a proiettare su altre persone le proprie rosicatio).
Fate pure, per me non è un problema
Spirito Amazzone(Quota) (Replica)
Rita:
“è proprio quella cui faceva cenno l’omosessuale conosciuto in un forum sulla questione maschile sul “vantaggio” di essere un gay. Dal punto di vista degli uomini eh..
Che poi comunque esistono studi (il buon Silverback li ha sicuramente sottomano) americani che confermano come anche gli omosessuali si dividono in maggiormente poligamici (i gay maschi) e principalmente ipergamiche ( gay femmine), con una differenza notevole fra il numero di partner avuti nel corso della vita fra i maschi e le femmine”
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http://questionemaschile.forumfree.it/?t=1340605&st=1110
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A far luce sui diversi desideri dei due sessi sono i rapporti omosessuali.
Quelli eterosessuali rappresentano un compromesso tra i desideri di un uomo e i desideri di una donna, e tendono quindi a minimizzare le differenze tra i sessi.
Gli omosessuali, invece, non hanno bisogno di giungere a compromessi, e la loro esperienza mette in mostra la sessualità umana in una forma più pura.
In uno studio sugli omosessuali di San Francisco condotto prima dell’epidemia di AIDS (il primo caso ufficiale fu registrato il 5 giugno 1981), emerse che il 25% degli uomini gay aveva avuto più di mille partner sessuali; il 75% oltre 100.
Viceversa, nessuna femmina lesbica risultò essere così promiscua, solo il 2% di esse dichiarò un centinaio di partner.
Anche altri desideri dei gay, come quelli riguardanti la pornografia, la prostituzione e l’attrazione per partner giovani, rispecchiano o portano all’eccesso i desideri degli eterosessuali.
(Tra l’altro, il fatto che i desideri sessuali degli uomini siano gli stessi a prescindere dal fatto che siano rivolti alle femmine o ad altri uomini confuta la tesi che si tratti di strumenti di oppressione della femmina.)
Non è che gli uomini gay siano sessualmente “più calorosi”: sono semplicemente uomini i cui desideri maschili si incontrano con altri desideri maschili anziché con desideri femminili.
Tra gli eterosessuali, se gli uomini desiderano la varietà più delle femmine, quello che dovrebbe conseguirne può dircelo un qualunque corso di economia.
L’accoppiamento dovrebbe essere considerato un’elargizione femminile, un “favore” che le donne possono decidere se concedere o negare.
Fiumi di metafore parlano del rapporto sessuale con una donna come di una merce preziosa, sia che assumano il punto di vista di lei (concedersi, dargliela, sentirsi usata), sia che assumano quello dell’uomo (averla, favori sessuali, farcela).
E le “transazioni sessuali”, come i cinici di ogni genere hanno scoperto da tempo, obbediscono spesso a logiche di mercato.
In tutte le società sono quasi esclusivamente gli uomini che corteggiano, fanno approcci, ricorrono a “filtri d’amore”, fanno regali in cambio di rapporti sessuali, pagano le prostitute, etc.
L’economia sessuale, naturalmente, dipende anche dalla desiderabilità dei singoli individui, non solo dai desideri medi dei due sessi.
Si paga per il sesso (in denaro, impegni, favori, regali, vacanze, cene, etc.) quando il partner è più desiderabile di noi.
Dato che le donne discriminano più degli uomini, l’uomo medio deve pagare per avere rapporti sessuali con la donna media…* (Non sempre è così ma poco ci manca*…)
Un uomo medio può attrarre una moglie di qualità superiore a quella di una partner occasionale (presumendo che l’impegno matrimoniale sia una forma di pagamento…), mentre una donna media può attrarre un partner occasionale (che non pagherebbe niente…) di qualità superiore al marito*.
Solo con gli uomini di qualità “più alta” sono disposte ad avere rapporti sessuali (gratis) un gran numero di femmine.
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Sandro D.(Quota) (Replica)
io non ho nulla da ridire ed anzi, adoro le dinamiche che s’instaurano fra me e le “mie consorelle”. Contraddittorio, no?
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Niente affatto. Ripeto, sei una donna che seduce donne. Non hai la minima idea di cosa significhi per un uomo sedurre donne. Non hai idea di chi sia “avvantaggiato”. Il discorso sul 90% poi non significa nulla. C’è gente che con un 1% del mercato vive alla grandissima.
Marco Pensante(Quota) (Replica)
@Spirito Amazzone
Sì è contraddittorio, ma con te verranno donne che hanno inclinazioni simili alle tue e non dovrai certo pagare la tassa sul pene che è imposta a noi.
Leonardo(Quota) (Replica)
il fatto di andare con te non darebbe ALCUN VALORE AGGIUNTO rispetto al fatto di andare con un altro. In poche parole, e scusami per la volgarità che sto per dire, ma tu diventeresti UN CAZZO COME UN ALTRO. Esattamente come la donna con cui andresti a letto diventerebbe UNA FIGA COME UN’ALTRA.
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Quod erat demonstrandum, non hai la minima idea di come rapportarti con gli uomini. Quella del “valore aggiunto” è un’esigenza tutta femminile dettata dall’ipergamia. In genere agli uomini non importa un beneamato niente di “apportare valore aggiunto”. La tua poi è quella che si chiama falsa dicotomia. Oltre ai corteggiamenti estenuanti e agli esercizi sessuoginnici con altri dopo 15 minuti, potrebbe esserci anche un’altra possibilità.
Poi certo, i tuoi non sono consigli ma neanche le mie sono lamentele, sai?
Marco Pensante(Quota) (Replica)
Leonardo:
“Ma cosa vuoi azzeccare. Parti sempre dal presupposto del servire una donna (che se la tira) per averla.
Se un uomo non recepisce che sei una lesbica è perché gli piaci, non può dirglielo perché la cultura del NON sesso ludico vieta pure l’omossessualità (che è sesso ludico tra individui delle stesso sesso [credo]) oltre alla cultura dell’imbecillità e del machismo (+ servilismo).
Più che ludica c’è una componente lucratica.”
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http://questionemaschile.forumfree.it/?t=2400778
Sandro D.(Quota) (Replica)
un’altra cosa mi perplime.
Dunque “normalmente” è così nelle dinamiche del rapporto eterosessuale. Esiste una parte attiva (di solito il maschio e non solo per ragioni culturali) che si propone, corteggia, perlopiù in maniera diretta (poi va be.. chiaro con le milioni di sfumature dal volgare al signovile come direbbero quelli che parlano bene) ed esiste una parte passiva (di solito la femmina) che seduce .. appunto come dice il nome in maniera passiva e qui gli eufemismi si sprecano, dal gettare l’amo al “far capire”. In genere comunque è un confine molto labile, ma meno diretto, tendente più a “farsi corteggiare” a lanciare quei famosi segnali verbali e non che tu (Spirito) hai imparato e impari a cogliere.
E fin qui ci siamo. Se ne deduce che gli uomini prendon più facilmente due di picche diretti più o meno educati e le donne magari silenziosamente restano deluse perchè “non ha capito”.
Nei rapporti omosessuali mi chiedo se ci sono le stesse dinamiche: ovverossia mi spiego meglio, se esiste un tot di omosessuali “cacciatori attivi” e un tot di omosessuali “seduttori passivi”. Oppure se sono tutti indifferentemente seduttori passivi e cacciatori attivi.
In tal caso le cose si complicano perchè (per ipotesi) a te capiterà mille volte di ricevere due di picche ma ti capiterà, a tua volta, di essere abbordata e di accettare oppure di dare due di picche.
Questo sarebbe indice di parità.
Il punto è che se tu hai 50 due di picche e 2 che ti hanno accettata e viceversa dai 50 due di picche e 2 che ti corteggiano e che ti piacciono, avrai 4 risultati attivi col 50% della fatica e 100 risultati passivi col 50% della delusione/frustrazione (a seconda dei sentimenti che s’attagliano di più ad un due di picche diretto).
Non pensi che invece, al contrario, ad un uomo possano capitare 100 due di picche e 4 risultati attivi avendo però come risultato il 100% della frustrazione per i 100 risultati negativi e il 100% della fatica per il risultato attivo.
Cioè, è vero che tu hai un bacino più ristretto, ma non potrebbe essere che in quel bacino hai il 50% di possibilità che siano le altre a corteggiarti?
Questa cosa tra l’altro, se non ricordo male mi riporta alla mente un articolo o un commento di Diait in cui parlava di coppie omosessuali che riproducono le dinamiche della coppia eterosessuale mettendosi l’uno nei panni dell’attivo e l’altro del passivo (parlo anche di coppie di lungo corso e non soltanto riferito ad un’attività o passività nel rapporto sessuale, sia chiaro, ma proprio ad un atteggiamento più generale). Risulta anche a te?
Rita(Quota) (Replica)
@ Rita: “Questa cosa tra l’altro, se non ricordo male mi riporta alla mente un articolo o un commento di Diait in cui parlava di coppie omosessuali che riproducono le dinamiche della coppia eterosessuale mettendosi l’uno nei panni dell’attivo e l’altro del passivo (parlo anche di coppie di lungo corso e non soltanto riferito ad un’attività o passività nel rapporto sessuale, sia chiaro, ma proprio ad un atteggiamento più generale). Risulta anche a te?”
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dipende, ci sono mille sfumature.
Nei rapporti lesbici ci possono essere rapporti butch (mascolina)-femme (femminile), c’è il sottinsieme delle “bikers”-femme, ci sono le coppie butch-butch, ci sono le coppie femme-femme, ci sono le coppie lesbiche ad “effetto specchio” (quelle che diventano “quasi gemelle”, dopo essersi messe assieme, per come vestono e si pettinano), ci sono le coppie fluide (nessuna delle due ha un ruolo prefissato), ci sono rapporti, più spesso occasionali ma a volte anche duraturi, MILF-girl (attualizzazione della ginecerastia di Lesbica memoria).
Nei rapporti gay ci sono gli orsi, che sono assolutamente paritetici, i rapporti attivi-passivi, i rapporti maschi-androgini, i palestrati ad “effetto specchio” (quelli talmente narcisi che cercano un quasi-clone come partner), ci sono le coppie fluide anche qui e via discorrendo.
Il ventaglio delle possibilità è veramente troppo ampio, infatti ti ho schematizzato a grandi linee 😉
Spirito Amazzone(Quota) (Replica)
@MARCO. Bene, allora siccome io non so rapporti col maschile e via discorrendo, facciamo un gioco.
Ti elenco alcune tipologie di donne che potresti incontrare:
– ex infanticida che ha buttato il figlio nel cassonetto 2 giorni dopo il parto
– ex soldatessa addetta a tenere al guinzaglio i prigionieri a Tikrit.
– moglie del capo della fabbrica vicino a casa tua, che ha licenziato 30 persone, di cui tuo fratello e tuo cugino, per delocalizzare in Bangladesh
– bancaria che ha rifilato titoli tossici al tuo migliore amico, facendogli perdere 20mila euro in un mese
– cardiochirurga che faceva operazioni non necessarie su pazienti 90enni per estorcere rimborsi regionali
– donna zoofila, con particolare predilezione per cani e cavalli
– donna iscritta a Forza Nuova che fra una scopata e l’altra va in giro a prendere a sprangate neri, ebrei e “nani”
– donna con il mirabolante “score” di 3 matrimoni alle spalle, e con 3 uomini mandati sul lastrico.
Tu, con queste tipologie di donne:
1) sapendo in anticipo delle loro magagne, ci faresti comunque i 15 minuti di esercizio sessuo-ginnico assieme?
2) sapendo a posteriori delle loro magagne, resteresti assolutamente impassibile, senza nessun sentimento contrariato?
Se alle due domande mi rispondi di sì, complimenti sinceri per la coerenza.
In caso contrario, anche a quello serve (per uomini E donne) tutto il discorso del corteggiamento e del valore aggiunto. INDIPENDENTEMENTE da chi corteggia chi.
Spirito Amazzone(Quota) (Replica)
*non so rapportarmi, chiedo venia.
Spirito Amazzone(Quota) (Replica)
comunque tanto per fare quattro risate sull’iniziativa sessuale..
Rita(Quota) (Replica)
Vuoi dire che questo è un campione rappresentativo di persone che si incontrano in circostanze normali? Le hai incontrate tutte? Complimenti. Alla faccia del parlare di gente nella media. Se la mettiamo in questi termini, più che di corteggiamento forse hai bisogno di indagini preventive e terapia post-traumatica. In genere cose così tremende si scoprono comunque DOPO i 15 minuti. A meno che per te un corteggiamento non duri diversi anni, finché non scopri le cartelle mediche false dell’estortrice di rimborsi (dubito che te ne parli al quarto appuntamento). E sapendolo a posteriori, più che di contrariarmi mi preoccuperei di mettere più distanza possibile fra me e i cesti di scimmie urlatrici fatti persone che hai elencato. Altro che sesso ludico.
Marco Pensante(Quota) (Replica)
In realtà, il valore aggiunto lo si da alle donne, agli uomini lo si toglie: alle donne corteggiamenti, complimenti, regali, soldi… agli uomini critiche, insulti, calunnie, aria di sufficenza, indifferenza…
Leonardo(Quota) (Replica)
Anche le donne si incazzano:
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=427264223993835&set=a.304583916261867.82263.273838936003032&type=1&ref=nf
Leonardo(Quota) (Replica)
Spirito Amazzone@ “No, ma guarda, fino a che ci saranno sovrastrutture religiose che avranno molto impatto sulla cultura e quasi nessun impatto a livello legislativo (come in Italia), io rimorchierò alla grande, perché mi verrà più facile infilarmi negli ingranaggi dell’insoddisfazione e delle fantasie inespresse/”inconfessabili” femminili. Sia mai che l’Italia diventi un paese normale, dovrei iniziare a pensare seriamente di traslocare altrove.”
Interessante questa ammissione. Se ne deduce che un qualche interdetto sessuale accresce il desiderio perchè stimola la trasgressione, e per contro che una sessualità tutta solare, aperta e senza misteri, finisce per ridurlo proprio perchè gli toglie il lato misterioso, incoffessabile e, appunto, trasgressivo.
Allora, però, occorre ammettere due cose.
1) Il sesso, il desiderio sessuale, è faccenda complicata in cui la mente ha una funzione altrettanto importante del corpo.
2) In ipotetiche società che abbiano superato tutti i tabù e gli interdetti sociali e religiosi, si finirebbe per fare meno all’amore perchè il desiderio “normalizzato” calerebbe. Accadrebbe cioè come nei campi naturisti, dove la nudità diffusa, anzichè essere un elemento di stimolo del desiderio finisce per ucciderlo (almeno dopo un po’). Non a caso la nostra amazzone, per rimorchiare, se ne dovrebbe andare in altri meno emancipati paesi.
Quindi, se esiste la logica, anzichè scagliarsi contro la repressione sessuale religiosa, si dovrebbe inneggiare ad essa. E la cosa non è poi così strana nè unica nel suo genere. E’ noto che il divieto, e più in generale la norma, fa venir voglia di trasgredirlo. Esattamente quello che accade coi figli. Se un genitore concede tutto, se il figlio non trova alcuna regola a cui doversi attenere ed alla quale trasgredire (ovviamente a sue spese, ossia correndo i relativi rischi) per affermare la sua individualità, si sente spaesato e va nel caos, nella migliore delle ipotesi, perchè viene privato di termini di confronto e perchè le cose afferrabili troppo facilmente perdono d’interesse quasi immediatamente. Nella peggiore, invece, cercherà lui stesso qualcosa da trasgredire per sentirsi “vivo”, e naturalmente dalle piccole, innocenti (ma utili) trasgressioni passerà a quelle sempre maggiori fino ad essere distruttive per sè e per gli altri.
L’essere umano è complicato, altro che storie.
Armando
armando(Quota) (Replica)
A me fa ridere questa frase di S.A…
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Sia mai che l’Italia diventi un paese normale, dovrei iniziare a pensare seriamente di traslocare altrove.”
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pensieri diffusissimi fra gli italiani, come se il resto del mondo (a parte alcuni paesi) fosse “normale”…
Forse è “normale” la Corea? Il Brasile? Il Messico? La Spagna? La Grecia? La Romania? Gli Stati Uniti? l’Africa? Sì, l’Italia ha i suoi bravi e inestirpabili difetti (mafia, camorra, mammismo, ecc.) ma non mi sembra proprio che il resto del mondo sia messo tanto meglio.
sergio(Quota) (Replica)
@MARCO: bene, esagerando molto sul concetto e sulla tipologia di donne presentate, ti ho mostrato uno dei motivi per cui potrebbe essere utile selezionare e scremare PRIMA degli esercizi sessuo-ginnici.
Per tornare alle persone “nella media”, e nel caso specifico gli uomini “nella media”, Facendo finta per un post di essere una donna etero, riporto l’ultima esperienza di “rimorchio” ricevuta da un uomo “nella media”, giusto 3 sere fa.
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Siamo verso le 2 di notte, ed entra nel locale un ragazzo, più o meno della mia età, con indosso delle sneakers color caffè, dei jeans blu chiaro sgualciti e spiegazzati come se ci fosse passata una mandria di buoi sopra, camicia da boscaiolo a quadri bianchi e rossi (stinti), viso da boscaiolo.
Siccome all’estetica un minimo ci tengo parecchio, non posso non notare che:
1) L’abbinamento cromatico caffè + blu chiaro + bianco + rosso (stinto) è a dir poco sconclusionato. Bastano 3 secondi allo specchio per accorgersene.
2) Nessuno ti dice di imparare a stirarli (anche perché manco io so com’è fatto un ferro da stiro). Però se una volta all’anno/ogni due anni li porti in lavanderia per una ripassatina, magari tu ci fai più nella figura, ed i jeans stessi ti ringraziano.
3) Lo stile boscaiolo (tipo Mauro Corona) potrebbe anche affascinarmi. Ma se tu mi mescoli a pene di segugio 2 stili che non c’entrano nulla, boscaiolo sopra e studentello universitario sotto, ovvio che tutto il fascino estetico va a farsi a benedire.
Facciamo finta allora che non m’importi nulla dello stile, e che badi solo ai contenuti offertomi da quest’uomo “nella media”:
A) Mi vedi, e siccome sto indossando un gessato nero in tinta unita (abbinato a dei pendant con design simil-rinascimentale che non noti) ti riferisci a me al maschile (seriously?!?!?!?!?). Battuta misogina? Battuta sul mio stile (che comunque è molto più elegante e ricercato del tuo)? Battuta senza secondi fini e senza alcuna malizia? Ad ogni modo, prima di fare una battuta su di me di fronte a me, almeno presentati (e fammi presentare) prima, così almeno si ride in 2.
B) Siccome sono una che anche da sbronza mantengo una compostezza nei modi, ed una lucidità intellettuale ed argomentativa, alla terza frase mi dai della snob. Battuta? Affermazione seria? Ad ogni modo, dopo 2 minuti che mi conosci già mi stai affibbiando un’etichetta.
C) Mi offri un cicchetto per rimediare (quindi le femmine etero scassaballe ipergamiche ed iper-selezionatrici/analizzatrici a volte hanno anche ragione…). Perfetto. Mi chiedi cosa preferisco. Ottimo. Tu prendi una vodka. Io prendo un rhum e pera. Torni a darmi della snob. Francamente, che 2 cojoni.
D) Inizi ad inventarti delle palle. La più clamorosa è quella per la quale abiteresti nella zona più ricca (“snob”) della città, dove ogni m2 di affitto ti costa un rene venduto su E-Bay, ed avresti ogni sera a cena almeno 7 persone. Sì certo, se apparecchi il tavolo, il divano, il letto e la tazza del cesso, forse forse a 7 persone ci arrivi anche. Stamattina sono andata a controllare quell’indirizzo su Google. E’ la sede dell’Accademia delle Lingue e delle Culture Europee. Chissà perché, non sono rimasta sorpresa.
E) Dulcis in fundo, mentre sto ballando con una mia amica, tu me la sradichi di peso (sollevandola da terra) da davanti agli occhi, perché hai da dirmi una cosa fondamentale. Tipo? Ffdsfdbaoedebdfvyuaivfaivfasi. Ok, nel frattempo ti sei un po’ sbronzato. Almeno però, se possibile, evita le prese da judoka sulle mie amiche.
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Ora, io donna etero, in un uomo come questo che attrattiva dovrei trovarci, per pensarmi a fare del sesso ludico con lui?
Mettetevi voi per 1 minuto nei panni di una donna etero. Davvero la dareste via ad un tipo così per 15 minuti di “libero”, “gioioso” e “disinibito” esercizio sessuo-ginnico? Sinceramente, eh…
Se la risposta è no, questo è un esempio (fra i tanti) del perché le donne sono così “iper-selezionatrici”.
PS: abito in una delle città più laiche, sessualmente liberate e meno catto-oriented d’Italia. Eppure, se parliamo di “uomini-beta” under 35 (che sono gli unici che conosco, osservo ed analizzo), la maggior parte degli approcci con una donna ricalca, poco o tanto che sia, una dinamica simile a quella che ho descritto sopra. E visto che per queste cose sono solita drizzare 4 occhi e 6 orecchie, penso di essere sicura di quello che affermo.
Spirito Amazzone(Quota) (Replica)
* ci fai più BELLA figura, naturalmente.
Spirito Amazzone(Quota) (Replica)
@Sergio: rimanendo nel solo ambito sessuale, erotico ed affettivo, l’Italia è un paese nel quale:
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1) un primo ministro eletto (Berlusconi) ha detto di una donna in coma vegetativo permanente da 17 anni (Eluana Englaro) che era viva perché poteva procreare
2) candidati alle elezioni regionali si sentono di dover sbandierare la propria verginità (promessa o praticata) come arma elettorale per rafforzare la propria candidatura a presidente (Crocetta, Formigoni)
3) una iscritta all’Albo degli Psichiatri (Binetti) si tira delle mazzate di cilicio dalla mattina alla sera, però ogni 2×3 si sente in giro da qualche parte a stigmatizzare come anormali gli omosessuali
4) parlamentari (tipo Carlo Giovanardi), eletti persino a sottosegretari della famiglia, che per le famiglie non fanno un tubo, se viene un terremoto nella loro provincia che fa 20 morti non muovono il culo manco a pagarli platino (e lo so bene, visto che purtroppo sono conterranea del suddetto), in compenso il tempo per una comparsata TV e 2 paroline omofobe lo trovano sempre
5) i difensori della famiglia tradizionale sono tutti divorziati, risposati e “concubini”
6) parlamentari (leggi Mastella) che mentre si sta approvando una legge annacquatissima per i diritti alle coppie omo (i DICO nel 2007), telefonano impanicatissimi a Capitan Ruini (segretario di un’organizzazione extra-politica ed extra-parlamentare come la CEI) per chiedere come muoversi.
7) l’ex vice-presidente di un organismo scientifico prestigioso come il CNR (De Mattei), che oltre a parlare di punizione divina per lo tsunami in Giappone (+ Fukushima) rincara la dose dicendo che la fine dell’Impero Romano fu colpa dei pervertiti gay e bisessuali (come Giulio Cesare, suppongo).
E non mi dilungo oltre, perché se scrivessi tutto l’eccetera eccetera finirei a Capodanno.
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Sicuro che l’Italia sia un paese così normale?
Io penso di no.
Per fortuna mia, penso proprio di no.
Spirito Amazzone(Quota) (Replica)
Cara Spirito Amazzone, sei un coacervo di contraddizioni, dici di condividere il concetto di sesso ludico (quindi libero e decondizionato), anzi, è il lato di UB che più ti convince (parole tue), ma al contempo credi nel “corteggiamento” come unico strumento per poter conoscere più a fondo una persona prima di poterci eventualmente fare sesso.
Balle. La verità è che tu credi (o dici di credere…) nel “corteggiamento” (con un milione di virgolette, e fra poco ne comprenderai il motivo…) per due ragioni.
La prima perché l’essere corteggiata gratifica il tuo ego. Punto. Sarebbe molto più onesto ammetterlo senza costruirci sopra tanta (falsa) “filosofia”. D’altronde questo vale per tutte/i coloro che non hanno ancora raggiunto la “buddhità” (con relativo dissolvimento dell’ego), cioè il 99,9 periodico della popolazione mondiale, non vedo perché non dovrebbe valere anche per te che mi sembri peraltro particolarmente lontana da quel potenziale obiettivo (ammesso e non concesso che lo sia…).
La seconda è invece dovuta a ragioni di mera necessità. Tu sei costretta a corteggiare perchè sei lesbica e ti rivolgi ad un pubblico femminile prevalentemente eterosessuale (lo hai detto tu stessa). Ora, è evidente che ciò comporta una oggettiva difficoltà, perché convincere una donna eterosessuale a fare sesso (o ad avere una relazione) con una lesbica comporta in qualche modo un “lavoro ai fianchi” da parte tua, per il semplice fatto che devi appunto convincerla o a fare una cosa che non è nella sua natura, oppure, al limite (come tu stessa hai sempre detto) ad aiutarla a tirar fuori qualcosa che ha o avrebbe dentro di sé (la sua parte di lesbismo più o meno latente o soffocata) e che in qualche modo e per tante ragioni ha represso.
In questa situazione è quindi assolutamente normale che tu sia costretta a “corteggiare” (trovo il gioco del calcio giocato estremamente più divertente e molto, molto meno alienante, ma “de gustibus non disputandum est” come dicevano i latini…) così come è altrettanto assolutamente normale che tu prenda tante “buche”. Come prima cosa perché ti rivolgi ad un pubblico che non è predisposto naturalmente nei tuoi confronti (essendo eterosessuale), e poi perché chi si propone è strutturalmente e inevitabilmente destinato a ricevere dei rifiuti (fatto di per sé inaccettabile per una donna eterosessuale che infatti, per lo meno nella media, si guarda bene dal farlo lasciando questo privilegio maschilista agli uomini…).
Resta la tua relazione con le altre donne lesbiche (con relative dinamiche) di cui non so nulla e quindi taccio.
Tutto ciò ci dice con chiarezza una serie di cose. Intanto che tu non ne sai proprio un bel nulla della relazione eterosessuale maschile/femminile. Non è una colpa, sia chiaro, sei lesbica e giustamente la cosa non ti riguarda a livello personale, semplicemente perché non la vivi. Però allora sarebbe molto più coerente e saggio che a parlarne (con cognizione di causa) siano i diretti interessati, coloro cioè che la vivono in prima persona, soprattutto senza avere la pretesa, che invece tu hai, di “universalizzare” le cose per tutte e per tutti.
Mi riferisco in questo caso al corteggiamento ma vale ovviamente per la relazione sessuale nel suo complesso e in particolare, per quanto mi riguarda, per quella maschile/femminile (quella omosessuale maschile è già un’altra cosa e Sandro D ha colto perfettamente nel segno con il suo post).
Pretendere quindi di dire che le regole e i meccanismi che sottendono al “corteggiamento” siano gli stessi per tutti e per tutte (come ha detto anche Diait) è, dal mio punto di vista, s’intende, una balla di proporzioni colossali, frutto di ignoranza (nel senso di non conoscenza della materia), di malafede o di volontà di deformare la realtà per fini ideologici o politicamente strumentali (la famosa falsa coscienza…).
Per la grande maggioranza degli uomini, credimi, Spirito Amazzone (in fondo non ti costa nulla aprirti ad un altro punto di vista) il “corteggiamento” non è affatto una libera scelta ma una dolorosa (quanto meno noiosa e alienante) e molto spesso frustrante necessità alla quale sono costretti a sottoporsi pur di avere una vita sessuale. Alternative non ce ne sono, masturbazione a parte che può essere spesso anche piacevole ma alla lunga stanca…
In altre parole un percorso obbligato che in quanto tale non ha nulla a che vedere con il principio di piacere (se sono obbligato a fare una cosa è assai difficile che possa procurarmi del godimento).
Gli uomini quindi, obtorto collo, sono costretti ad una recita spersonalizzante (alienazione) per poter arrivare all’”obiettivo”. Sono cioè costretti a reprimere la loro natura più profonda, la loro spontaneità, la loro passionalità, la loro concezione appunto ludica e fondamentalmente giocosa della sessualità perché si incontrano/scontrano con una soggettività (anche questa è dialettica…), cioè quella femminile eterosessuale, che chiede loro altro , che è animata fondamentalmente da altro (per una serie di ragioni che qualsiasi maschio eterosessuale conosce benissimo), che interpreta il sesso in modo completamente diverso e che anche (ma non solo) per questo è quella che in ultima analisi ha il potere (ho detto POTERE, non un’altra parola, il linguaggio ha la sua importanza perché ci dice chiaramente di cosa stiamo parlando) di decidere se questo benedetto sesso si farà o meno.
Ora naturalmente dovremmo discutere all’infinito e non possiamo, su ciò che determina questa diversità di desideri ed aspettative e quindi anche questo “potere” (natura, cultura, condizionamenti sociali, religiosi, economici, diversità di natura ontologica-antropologica, asimmetria sessuale, diversità di bisogni ecc. ecc. ecc.), quanto tutto ciò sia indotto e quanto invece appartenga alla ontologia stessa dei sessi. Non possiamo farlo, ci sono centinaia di articoli e video nel sito, abbiamo scritto dei libri ecc. per cui, se veramente sei interessata, non posso che invitarti a documentanti e poi a riparlarne.
Quello che ora è fondamentale che venga compreso è che la relazione fra maschi e femmine eterosessuali si fonda a monte su una logica di scambio (cioè concettualmente e psicologicamente mercantile) dove c’è chi propone (il maschio) e c’è chi dispone (la femmina) e che, proprio per questa ragione, quella stessa relazione è inevitabilmente caratterizzata dal concetto stesso di “dominio”. Né potrebbe esere altrimenti. E’ evidente (e strutturale) che chi propone lo scambio è oggettivamente in una condizione di maggior debolezza e bisogno rispetto a chi lo riceve che è colui (o colei, in questo caso) che determina il prezzo della “merce”, in base al suo valore d’uso e in particolare a quello di scambio. Non c’è forse esempio più lampante come quello della relazione fra i sessi (soprattutto nell’attuale società capitalistica, ma non solo) per capire come le due teorie marxiane del valore e dell’alienazione siano del tutto sovrapposte e non possano essere separate, anche se i suoi detrattori fanno di tutto per dimostrare il contrario, secondo me in malafede (ma questo è un altro discorso che ora non ci interessa, anche perché forse siamo tutti un po’ in malafede per la semplice ragione che tutti interpretiamo il mondo dal nostro punto di vista, in base ai nostri bisogni e ai nostri desideri…).
In estrema sintesi, queste sono le dinamiche che stanno purtroppo (e sottolineo, purtroppo) dietro alla relazione fra i sessi. Il fatto che non se ne parli oppure che tali dinamiche vengano nascoste o camuffate sotto una spessa coltre di ipocrisia, vecchia e nuova, non fa che confermare la giustezza della tesi.
Nel mio libro “Le donne: una rivoluzione mai nata” ho dedicato un capitolo proprio al tema del corteggiamento dal titolo “Una contrattazione (concettualmente mercantile) non dichiarata”. Se lo fosse (dichiarata), ovviamente, tutto il “giochetto” salterebbe per aria. Si tratterebbe ora di capire quali implicazioni tutto ciò comporti dal punto di vista sociale, economico, ecc. , il complesso meccanismo che vede la relazione fra i sessi intrecciarsi indissolubilmente con le logiche capitalistiche dominanti (ora, nel passato si intrecciava con altre logiche, date dal contesto storico delle varie epoche ecc. ) ecc. ecc. ecc. Potrei continuare a stare incollato sulla sedia per settimane e non ce la farei a terminare. Per cui mi fermo.
Però non posso non invitarti a riflettere su quella che secondo me è una sciocchezza che hai detto e che riporto testualmente “Voi siete liberissimi di fare i vostri interessi, così come le donne sono liberissime di fare i loro. E se le due cose raramente dovessero intersecarsi, è nient’altro che un’eventualità come un’altra, senza bisogno né di lamentarsi, né di biasimare aprioristicamente l’altra parte, né di costruirci sopra castelli psico-sessuo-sociologi perennemente a proprio favore ed a “discredito” altrui.”
Ciò dimostra, a mio parere, una superficialità e una rozzezza analitica di proporzioni macroscopiche, oltre sostanzialmente a ribadire, tra le righe, la filastrocca che da sempre siamo allenati a sentire. E cioè:”Se siete degli “sfigati” o avete problemi personali, risolveteveli, ma non vi inventate teorie psicosociofilosofiche per giustificare o coprire la vostra condizione o per rigettarla su altre/i che non ne hanno alcuna colpa”.
In altre parole, ancora una volta la vecchia, vecchissima “etica del risentimento” di nietzschiana memoria, applicata alla sfera della relazione fra i sessi. “Le cose funzionano e funzionerebbero a meraviglia, siete voi che dite che non funzionano perché siete dei “malriusciti”, degli “sfigati” e per giustificare ipocritamente la vostra condizione vi inventate tutte queste teorie bislacche. Anzi se non esisteste il mondo funzionerebbe ancora meglio e soprattutto non ci sarebbero i soliti rompicoglioni a lamentarsi con tutte queste storie sulla giustizia, sui diritti, e via discorrendo. Ma che palle!…” Insomma la solita filastrocca con la quale da sempre le classi dominanti hanno tentato di mettere a tacere chi lottava per trasformare la realtà. La cosa grave della vicenda è che tanta gente ci crede…Potenza dell’ideologia che, guarda caso, come diceva qualcuno, è SEMPRE un prodotto della classe dominante.
Continua …(è solo la prima parte della risposta, tremate…) Perché di carne al fuoco ne avete messa tutti tanta (non solo tu) e sono stati toccati vari argomenti (ruolo della religione e delle religioni, concezione della sessualità, il solito ’68 ecc. ecc.) sui quali ovviamente ho molto da dire.
P.S. Ricordo a tutti e in particolare a Spirito Amazzone che molti di coloro che intervengono nello spazio dei commenti non aderiscono a Uomini Beta o condividono solo in parte le nostre tesi, e addirittura, come nel caso dell’amico Armando (lo ricordo solo per correttezza ed evitare fraintendimenti) appartengono ad altri movimenti maschili. Nel suo caso a quello dei Maschi Selvatici, che ha una filosofia e un orizzonte culturale profondamente diversi dai nostri. Con lui a titolo personale ci sono dei punti di convergenza importanti su alcune questioni, così come delle divergenze radicali su altre, e una fra queste è proprio la (radicalmente) diversa concezione della sessualità e del ruolo che questa ha inevitabilmente ricoperto nel corso della storia e ricopre tuttora.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)