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Sono ancora inseguito da donne che mi scrivono commenti assai fuori tema sul mio articolo ‘Sono andato a puttane’. A questo punto è chiaro, proprio non ce la potete fare a capire cosa sia il sesso ludico. E dire che sarebbe per tutte voi la salvezza da così tanti guai, e non scherzo affatto. Nella sua messa in pratica, come descritta in quelle mie righe, c’era uno strumento potente a vostra disposizione per sbarazzarvi di tante penose storture che ancora vi affliggono negli incontri fra sessi diversi. Ma no.
Ricapitolo brevemente gli ingredienti della torta sesso ludico: piacersi fisicamente; aver voglia di scopare; avere il coraggio di approcciarsi anche fuori dai soliti luoghi designati; le donne prendano l’iniziativa come gli uomini; essere realisti e non aspettarsi i canti degli angeli; darsi oltre che prendere; offrire anche una coccola se l’altro dimostra di volerla; e molta leggerezza, cioè voglia di divertirsi senza secondi fini. Sesso-aperitivo, sesso-pasticcino o passeggiata, e poi via. Unico divieto: metterci il cervello, guarda un po’, perché lì siamo tutti ammalati appestati, e sarebbe la rovina di ogni cosa.
Ma le donne hanno in maggioranza una patologia sessuale di default, e cioè usano la gnocca troppo spesso per motivi altri. E non si tratta solo dei 237 motivi per cui le donne fanno sesso svelati dallo studio americano di Meston e Buss (Univ. del Texas 2009), ahimè. Alle donne più che il piacere interessa il potere, e sanno che con la gnocca ne possono ottenere molto (troppo). Il potere è qui inteso come l’ottenere sempre qualcosa di altro rispetto al semplice piacere, e poi cosa questo ‘altro’ sia dipende da donna a donna, ma è sempre qualcosa da sfilare dalle ‘tasche’ del maschio, è sempre un qualcosa che orbita alla periferia del semplice e banale godimento fisico, maledizione. Ecco perché così tante donne la menano con sta storia del metterci il cervello, senza cui il sesso non avrebbe senso, secondo loro. Ecco perché ci sentiamo dire di continuo che certamente la chimica dei corpi ci deve essere, ma che deve poi “diventare anima”, se no…niente, vai a secco bimbo. La verità che si nasconde dietro a cotanta elevatezza è che senza quelle trappole voi femmine sapete bene che non otterreste la password per il nostro sistema operativo, e non ci potreste poi manipolare. Ma dico, arrivo a capire (al limite) questo stratagemma nell’ambito di un progetto per accaparrarsi il maschietto che vi piace tanto, cioè fare coppia, ma possibile che non ci sia un’alternativa? O così, o seghe ragazzo.
E poi ci sono quelle che, mio Dio, strepitano che tutto questo non è vero, che loro la danno esattamente come gli uomini, puro sesso, aggiornati Barnard. Sì, come no. Se la raccontano talmente bene che ci credono davvero e noi maschietti tonti ci caschiamo. Poi, una volta uno sopra e l’altra sotto (o viceversa), l’emancipata in questione estrae dal taschino le duecento postille, the fine print dicono gli americani, e sono cavoli amari, altro che scopata solo sesso. E quelle che protestano che “ci tocca di tirarvela dietro!!… siete voi che ve la tirate.”? Quelle lì. Non c’è abisso sul Pianeta che possa contenere la profondità del vostro auto-inganno. A voi sembra di “tirarcela dietro”, ma non avete la più pallida consapevolezza della quantità di rompicapo che ficcate di traverso fra il pensare di tirarcela dietro e il farlo davvero. Auto-inganno: una che mi scrive 10 mail protestando di essere fra quelle che ormai non sanno più a chi scodellarla, poi alla 11esima, distratta da ben altro dibattere, mi dice “… fosse solo per un orgasmo, potrei darla a uno diverso ogni sera, mai io… ecc. ecc.”, ops!
Darla, non darla. Neppure vi sfiora cosa significhi per un maschio contemplare questo meraviglioso arbitrio. Noi lo scrutiamo come l’uomo delle caverne scruterebbe un I-pod, stessa cosa. E che è? Che significa? Boh?! Ma voi, quanti nanosecondi della vostra esistenza avete dedicato a pensare cosa significhi trovarsi ogni santo giorno della propria vita sessuale dall’altra parte di quel meraviglioso arbitrio? Lo so, lo so, avete tante pene anche voi nel sesso, ma si può per una volta parlare delle nostre pene di maschi stralunati di fronte a quel potere magico del poterla dare o non dare? Dobbiamo per forza tutte le volte che parliamo di Comunismo elencare prima tutti i 97 milioni di torti del Capitalismo? Non vi si accende qualche lume al pensare che sono generazioni che sta storia ci avvelena? La battuta è di almeno 70 anni fa, la ricorda una mia anziana amica fin da piccola: “Una bimba scopre che il suo amichetto ha il pisello, e corre in lacrime dalla mamma, lei non ce l’ha. La mamma la rassicura: ‘Sappi piccola mia che con la tua, di quelli, un giorno ne potrai avere quanti ne vuoi”. La notte dei tempi, ed è lunga da passare stando sempre dall’altra parte di quel sublime arbitrio. Pensarci… mai, vero?
Quante storie che vi raccontate. E’ che a voi, dare l’immenso tesoro che avete in mezzo alle gambe per un fine così povero come il piacere puro e null’altro vi sta sull’anima da morire. Come detto sopra, volete altro, sempre o quasi. La vendete a prezzo caro. Salvo rarissime eccezioni. E qui iniziano i vostri guai, giustamente. Giustamente perché non avete un’idea di cosa ho visto accadere fra uomini e donne, e l’ho visto perché ho gli occhi che sanno vedere la vostra ipocrisia, quanta! Vedo il vostro lacrimoso modo di intendervi donne moderne, sempre lì a puntare il dito, mai davanti allo specchio a guardarvi per quello che (ci) fate. E quello che ci fate è, in sintesi, questo: volete il terzo millennio nei rapporti sociali, ma pretendete il medioevo quando di mezzo c’è il darla via. Voi non avete un’idea di quanto ci costi ciò, la fatica, la frustrazione che ci indurisce anno dopo anno, perennemente a correre dietro a sta carota appesa al bastone come ciuchi storditi; così dall’età di 14 anni, col testosterone che ci martella il cranio, e le principesse sulle mura del castello a guardar di sotto i nostri goffi inchini. “Gliela do o non gliela do“…
Non avete un’idea di come siete, dovete rinascere uomo per capirlo, ma non ve lo auguro… in questa sfera del vivere, intendo. Per ora posso solo dire: poveracci noi… nella medesima sfera del vivere, intendo.
Dovete compiere un atto di fede, rinunciate al potere fra le gambe, aiutateci a cambiare, ne avrete doni impensabili. Cordialmente, B.
p.s. circolava tempo fa una t-shirt con la scritta “Dalla… non è il cantante, è un consiglio”. A volte la saggezza si nasconde nei luoghi più impensabili.
548 Commenti
Marco
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Una vita senza sesso e senza relazioni con l’altra/o, produce rabbia, paranoie, frustrazioni, complessi di inferiorità, sentimenti e comportamenti distruttivi ed autodistruttivi.
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Quoto al cento per cento, ed aggiungo che mi fa “ridere” chi sostiene il contrario…
Strider(Quota) (Replica)
Fabrizio, ma perché non è possibile leggere il messaggio n.101?
Marco(Quota) (Replica)
Eccone un’altra che dice di prendere l’iniziativa, asserendo altresì che “gli uomini dormono”.
http://www.corriere.it/spettacoli/10_febbraio_04/intervista_nicole_grimaudo_07428952-1198-11df-806e-00144f02aabe.shtml
Fabio(Quota) (Replica)
Non credo neanche a una parola!
Peppe(Quota) (Replica)
Mi riferisco all’articolo riportato da Fabio.
Peppe(Quota) (Replica)
Marco: “Una vita senza sesso e senza relazioni con l’altra/o, produce rabbia, paranoie, frustrazioni, complessi di inferiorità, sentimenti e comportamenti distruttivi ed autodistruttivi.”
Caro Marco, se il sesso diventa un’ossessione è logico che sia così. Questo indipendentemente dal fatto che lo si faccia o meno.
Peppe(Quota) (Replica)
Liberamente tratto da: “i racconti dell’impossibile”
(una narrativa surreale del sottoscritto sull’ipotesi della traslazione dell’anima da un corpo ad un altro)
Era una sera d’estate, finalmente uscendo dal lavoro incontrai le mie amiche e decidemmo di andare a cena insieme, misi il vestitino che mi piaceva tanto, frutto delle ennesime rinunce alimentari! Un velo di rossetto, il trucco giusto.. La serata era mia! Stasera sento che trovero’ l’uomo giusto, in fondo quel locale e’ sempre pieno di uomini interessanti..
Quella sera Sonia mai immaginava cosa le stesse per succedere, qualcosa che tuttavia NON LE CAMBIO’ L’ESISTENZA, anzi..
Uscendo di Casa Silvia fermo’ la sua vettura dinanzi al solito caffè, dove l’ attendevano le amiche, era in procinto di chiudere lo sportello del veicolo quando un uomo la avvicino’.. “Mi scusi, ma non ho potuto fare a meno di notarla, permetta che mi presenti, che faccia mio questo momento.. E’ da tempo che la vedo li dentro al caffe’ e vorrei conoscerla, mi chiamo Andrea..”. Sorpresa, Silvia si gira e notando l’uomo come farebbe un banchiere dinanzi ad una richiesta di mutuo presentata da un co.co.co, risponde “Senti, non mi seccare.. se non ti dispiace ho fretta.. magari perche’ non passi piu’ tardi dentro..”. “Scusami se insisto” rispose Andrea ” ma li dentro non posso certo sperare di poterti parlare tranquillamente..”. “Sparisci o ti accuso di Stalking!” No.. ok. ok.. troppo moderno.. vediamo.. Ah no! Ecco. La nostra Silvia risponde “Ascolta bello, smamma! Ho gia’ chi mi stura l’utero!” uhm.. no.. troppo rude.. Va bene, facciamo cosi.. mettete qui un qualsiasi vostro 2 di picche generico.. Va benissimo..
Al che Andrea seccato risponde “Tu non sai cosa significhi cio’ che fai, pertanto avrai come condanna 48 ore di mascolinita’!!” Detto questo saluta e si allontana. Silvia rimane per pochi secondi assorta.. per poi dirigersi verso il locale.. Ma proprio dinanzi all’entrata vi trova un buttafuori che le dice:”Hey tipo!?!? Ma dove ti credi di essere? Al carnevale? Smamma!” “Ma che diav..” Silvia non fa in tempo a rispondere che subito nota un cambiamento nella sua voce.. divenuta piu’ rauca ed imponente.. impaurita e perplessa guarda il tipo e poi se stessa, le tette erano sparite!! il perizoma faceva male e quella fantastica sensazione di assenza tra le cosce era divenuta una ingombrate presenza tra le gambe! In preda ad un momento di panico, Silvia si dirige verso la vetrina li vicino per constatare l’atroce verita’! Era diventata un UOMO! Terrorizzata provò ad urlare il suo sgomento ma al contrario, una sorda risata le usci’ dalla bocca.. scappò verso l’auto e si diresse a casa!
Inutilmente le sue amiche la chiamarono al cellulare, alle quali rispose con un piu’ discreto sms dicendo che aveva trovato un uomo con cui passare la serata e scusandosi nel contempo per il ritardo.
Silvia, o sarebbe meglio dire Silvio, passò intere ore a guardarsi nel suo nuovo corpo, il terrore pian piano svanì dietro al ricordo di quanto successo.. Inoltre aiutata dai nuovi stimoli del dna, cercò di elaborare lo sgomento per divenire padrone della nuova situazione.
Ricordatasi dell’uomo incontrato prima, Silvio decide di vestirsi come un uomo e di andare in cerca del tipo.. gira la citta’ per tutta la sera senza risultato, allora cerca di tornare dalle amiche.
Mentre viaggia, nota crescere in lei tutta una serie di esigenze e bisogni mai notate prim’ora; una su tutte, la voglia di sesso.
Il buttafuori lo ferma, non aveva l’invito (era gratis solo per le donne), paga quindi 15 euro di ingresso.. si avventura dentro le mura del caffe’ cercando di darsi un contegno maschile.. Avvicinatosi alle amiche, e non sapendo come fare, provo’ a “rimorchiarle”.
Finalmente Silvio(a) conobbe cosa significa avere l’impulso sessuale e cosa significa subire estenuanti rifiuti, sia per l’abito non consono, la mancanza di un giusto profumo, di un’auto come si deve, la mancanza di tanti soldi per offrire le bevute nonchè ritornare a mani vuote a casa e col “bimbo” sveglio..
il giorno dopo Silvio si svegliò.. Riaveva le sue tette, l’effimera sensazione di assenza in mezzo alle gambe era tornata.. Decise di non dire nulla alle sue amiche.. ma soprattutto, di continuare a usare questo fantastico strumento di potere..Ora ne era ancora più consapevole…
Potevo svolgerlo in maniera piu’ prolissa, ma ritengo che il messaggio vi sia giunto chiaro e preciso…
Damien(Quota) (Replica)
Forte e chiaro!…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Ho riletto nuovamente quanto qui sopra discusso, trolls e apocrifi a parte, ho provato a ragionare sui concetti espressi.. ebbene credo in buona sostanza che il problema della sessualita’ donna sia riconducibile ad un punto… il potere della vulva.
Seguitemi, non ho finito, il vero problema a mio avviso sussiste nel fatto che questi punti espressi da Barnard vadano eviscerati fino all’ultimo, cosi come i vostri giusti interventi, da essi ne deduco che questo potere, la vulva appunto usata come uno strumento di potere e di auspicabile ludicità, anche se presente, dimostrato.. in realtà è vero solo in parte, almeno per la parte ne riguarda l’uso esclusivo.
Le donne non hanno mai avuto il pieno potere di gestione della propria vulva, diciamocelo..la storia attuale dimostra come essa sia uno strumento si, ma del potere altrui.. e la donna CREDE di gestirlo ma nei fatti, oltre a gestirla malissimo, di fatto emula i comportamenti che i media danno loro, che la società impone loro.
Se consideriamo la realtà nella società in cui viviamo, sono gli uomini alpha a mettere un prezzo, a venderla, gestirla, ostentarla, conformarla, agghindarla, equipaggiarla, usarla, spacciarla, mercificarla in pubblicità e show business, sono gli uomini alpha coloro che hanno il potere reale sulla vulva..pensateci..
Le donne. di riflesso, nel loro piccolo quotidiano non fanno altro che mettere in pratica cio’ che viene loro proposto come modello, non riflettendo che, come dice Barnard, svincolare la vulva da tali binari imposti, renderebbe non solo la donna finalmente libera di gestire la propria sessualità, ma renderebbe il mondo migliore per tutti, eliminando quindi tutto cio’ che di lucroso gli gravita intorno.
Pensateci bene, vedrete che questa può essere la chiave di volta per comprendere in pieno il Barnard pensiero.. al momento ciò e’ semplicemente un mondo fatto di papponi alpha che campano sui richiami sessuali femminili, sugli ammiccamenti, sull’erotismo, sulla vulva, un mero apparato riproduttivo che dona piacere come il pene, entrambi strumenti di piacere, ma si enfatizza quello femminile per una legge di mercato, perche’ quella e’ vista appunto come una merce e non per quello che e’, che al contrario dovrebbe essere in teoria ad uso esclusivo delle donne, gestito serenamente, senza strumentalizzazioni e senza tornaconti economici o per altri fini, usata esattamente come il ene, sia per diletto e sia per il suo nobile fine di una nuova esistenza..sta tutto qui lo scandalo ed è veramente tutto qui il dilemma.
La donna, come escusso, non sente sempre la volontà di copulare come noi uomini, questo perche’, per come la vedo io, gestisce la sua vulva esattamente per quello che e’, ovvero un apparato riproduttivo, di piacere alla bisogna, e la dà se le và, con chi gli và e quando le pare, non si pone assolutamente il problema, non si penserebbe mai di pensarci sopra se non fosse per le mamme, le nonne e la società che le dicono “con quella, il mondo e’ tuo!” glielo poniamo noi o gli viene “imposto” dai media e dal modus vivendi della società che le dice tu hai un potere! siamo noi uomini che, avendo questo “bisogno” scritto nel dna, vorremmo usare il nostro pene sempre, con chiunque e dovunque, ed e’ proprio dalla enorme disparità tra la domanda e l’offerta che si e’ creato tutto questo circolo vizioso e devastante che ha visto le donne essere poste sul piedistallo del gestire la propria vulva quando le pare e spesso per altri fini, anche se sostanzialmente sono sempre le stesse, con i loro problemi e le loro ovvie necessità, mentre gli uomini alpha hanno creato tutto un businness intorno, mercificando sia le donne stesse che gli uomini, che vedono in essa solo una merce, un premio, un arrivo, una gratificazione, disposti a pagare qualunque prezzo, anche morale per averla, creando quindi enormi danni sia sul piano emotivo che sul piano dei rapporti sociali, si e’ creata quindi col tempo questa diseguaglianza sessuale, delle persone e di vedute a fronte di tornaconti devianti e deleteri imposti da una nuova società onsumistica che ha visto nella sessualità repressa un ottima merce da vendere, basta riflettere sull’enorme business del porno e della prostituzione, di riflesso anche i sentimenti sono stati quindi mercificati, non essendoci più una parità sociale tra uomo e donna, sono fioriti gli intermediari commerciali, basti notare le agenzie matrimoniali, i siti di dating online le chat.. tutte ovviamente a pagamento!
Barnard a mio avviso chiede quindi proprio alle donne di ravvedersi, di non abusare dello status quo, di ribellarsi a tutta questa imposizione, di riprendere possesso della propria sessualità, di spezzare questo stato di cose opprimente sia per la donna (mercificazione del proprio corpo da parte di terzi) e di riflesso, liberare l’uomo sollevandolo dalla sudditanza della vulva mercificata e di tornare a vedere la donna come persona, cio’ riporterebbe le persone uomini e donne ad uno stato di totale equità sul piano sessuale, lasciandoli liberi di esprimersi nella loro sessualià e per ciò che sono, dando infine ampio spazio ai sentimenti, vero collante per una stabile relazione tra i sessi, ritrovandosi ed apprezzarsi per cio’ che si e’, non per cio’ che si deve essere, liberi di buttare le “maschere” ed essere se stessi.
Ma le donne di oggi, forti dei sopprusi subiti e degli ovvii benefici attuali, dubito diano seguito al saggio appello di Barnard, un peccato in parte comprensibile, anche se ovviamente non accettabile, alla lunga temo infatti che tutto questo ci porterà a situazioni peggiori di quelle assurde che stiamo vivendo.
Damien(Quota) (Replica)
Caro Damien, ormai è acclarato, specie dopo questo ultimo tuo post: sei un’avanguardia del Movimento degli Uomini Beta.
Per quanto mi riguarda ti considero un membro a pineo titolo. La tua lucidità è molto rara.
La tua analisi è la mia. Sembra quasi che tu abbia letto il mio libro prima di scrivere quel post.
Solo una cosa non condivido. Secondo me c’è molta più consapevolezza da parte di una parte delle donne in quello che stanno facendo, rispetto a come la vedi tu. Il sistema si sta ormai declinando al femminile ed è sempre più difficile ormai distinguere gerarchicamente chi sta all’apice della catena di comando. In larga misura è vero, ancora ci sono gli uomini a dirigere la baracca agli altissimi livelli. Fino a qualche anno fa la pensavo anche io così (sul mio libro scrissi proprio questo), esattamente come te. Però le cose stanno avendo un’accellerazione notevole e comunque ciò che conta è la cultura che viene espressa, non da chi (maschio o femmina che sia).
Complimenti per la tua lucidità e sono contento perchè sei veramente in linea con il Beta-pensiero…
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Secondo me gli italiani (e le italiane) mentono alla grande…
http://www.repubblica.it/cronaca/2010/02/24/news/inchiesta_sesso-2408367/
Fabio(Quota) (Replica)
Concordo Fabio. L’italiano medio quando parla della sua vita sessuale racconta di solito un sacco di balle. Si pratica in Italia, al di fuori della vita di coppia, quasi esclusivamente il sesso mercenario. D’altronde “l’appello” di Barnard nasceva proprio da questa mancanza. Perchè accade questo in Italia? Le cause sono molteplici: cattolicesimo, femminismo, tradizionalismo, e le ricadute negative di tutti questi “ismi” sulla sfera sessuale meriterebbero una trattazione approfondita, fanno si che la vita sessuale dell’italiano beta medio sia ridotta ai minimi termini. Questa è la verità, anche se in pochi hanno il coraggio di affermarla. Lo stesso italiano medio all’estero è diventato oramai quasi una barzelletta: prova a ottenere dalle straniere ciò che non ottiene dalle connazionali e lo ricerca spesso in maniera quasi patetica.
Alessandro(Quota) (Replica)
http://www.corriere.it/salute/10_febbraio_24/tiepida-letto-una-donna-su-dieci_7fb68dd4-213d-11df-940a-00144f02aabe.shtml
Fabio(Quota) (Replica)
Dite!? a me sembra che oggi come sempre la donna abbia un potere sessuale illimitato, secondo me per poter appagare la maggioranza dei maschi ci vuole una rivoluzione culturale non indifferente, una repressione delle femmine che stiano ai piacere degli uomini, con poca libertà di scelta: che poi è quello che si vuole far credere per mantenere il loro potere. Basta con l’ipocrisia, con il falso macho, che è un servo a tempo pieno.
L’uomo odierno vive di fantasia e la donna di falsità e ripicche.
Leo(Quota) (Replica)
Dissento. Ci sono donne che arrivano al punto che correrebbero a infilarla su una pertica. Penso addirittura che, alla lunga, la loro necessità di (scopare, fare sesso, fare l’amore, darla: come volete che si dica?) sia superiore alla nostra di prenderla. Passata l’adolescenza, dove noi uomini raggiungiamo la massima potenza sessuale, accoppiata a una stupidità senza pari (nulla è cambiato oggigiorno), a un certo punto le parti si invertono. Basta saperlo. Poi c’è anche il fatto che bisogna saperla prendere, e qui cominciano i problemi nostri, ma soprattutto loro. Se una povera disgraziata passa troppo tempo con uno che non le va bene, finisce per diventare anorgasmica, se non per non scoprirlo proprio l’orgasmo, nel caso sia giovane; per risvegliarla ci vogliono coraggio e dedizione fuori dal comune. Ma bisogna distinguere, perché anche in questo conta soprattutto il talento, o la vocazione, come la si vuole chiamare. Parlo di quella femminile, perché quella maschile è poca cosa. E mi permetto ora di parlare un po’ fuori dai denti. Ma davvero pensate che l’orgasmo maschile sia paragonabile a quello femminile? In noi può essere superiore, un po’ per natura, un po’ per cultura, il desiderio di accoppiarsi (o di prenderla, se volete usare questa terminologia) ma l’orgasmo femminile è davvero un settimo cielo, a differenza del nostro. Non so quanti uomini perdano davvero il controllo, in quei brevi istanti, ma credo ben pochi; le donne, quasi tutte, per quel che ne so io, in quegli istanti spesso tutt’altro che brevi. Così come, se a un uomo capita di non venire (di non venire, non che non gli tiri: quello è un altro problema) o perché non viene lei o perché ha dei problemi lui, non succede niente, purché non si faccia prendere dall’ansia tutta culturale della prestazione. Anzi, diciamo che, se non è emotivamente coinvolto (ma in questo caso, l’evento è ben raro) non succede niente di grave, vuol dire che riposerà un po’, che è stressato, che lo fa per abitudine, che lei non gli fa sangue sul serio. Ma se una donna non raggiunge l’orgasmo, e qualcuno le ha detto che esiste, e che è cosa che fa bene, allora per lei sono davvero casi molto molto amari.
Insomma, io non ci credo a questa cosa delle donne che te la fanno cadere sempre dall’alto. E’ vero che spesso la danno per altri fini, ma capita pure che il mezzo piaccia tanto da diventare fine.
Ovviamente, esiste il problema delle barriere da superare, perché bisogna pure fare in modo che una donna non si senta troia se te la dà per il piacere di dartela, e in questo non tutti gli uomini sono all’altezza. Del resto, anche a me dà fastidio se una donna pensa che quello che faccio con lei potrei farlo in quel momento con qualsiasi altra. Non è affatto così, per quel che mi riguarda, almeno da quando ho superato l’età della disperazione da penuria adolescenziale. Se sono lì con lei in quel momento mi piace farlo con lei, non farlo e basta. E del resto anche a noi uomini piace pensare che sia così, e probabilmente in quel momento lo è, quando senti che va bene.
Beh, chiedo scusa per l’intervento gratuito, tardivo e forse fuori luogo.
red. cac.(Quota) (Replica)
Dissento. Ci sono donne che arrivano al punto che correrebbero a infilarla su una pertica. Penso addirittura che, alla lunga, la loro necessità di (scopare, fare sesso, fare l’amore, darla: come volete che si dica?) sia superiore alla nostra di prenderla. Passata l’adolescenza, dove noi uomini raggiungiamo la massima potenza sessuale, accoppiata a una stupidità senza pari (nulla è cambiato oggigiorno), a un certo punto le parti si invertono. Basta saperlo. (red. cac)
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Non sono d’accordo neppure un po’ con questa vecchia
storia, tipicamente maschile, secondo la quale le donne sarebbero delle perenni “arrapate”.
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Ma davvero pensate che l’orgasmo maschile sia paragonabile a quello femminile? (red. cac)
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Io non l’ho mai pensato, perché maschi e femmine sono intrinsecamente diversi.
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Anzi, diciamo che, se non è emotivamente coinvolto (ma in questo caso, l’evento è ben raro) non succede niente di grave, vuol dire che riposerà un po’, che è stressato, che lo fa per abitudine, che lei non gli fa sangue sul serio. (red. cac)
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Dissento totalmente: ci sono uomini che ne escono devastati da certi fallimenti, non prendiamoci in giro.
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Del resto, anche a me dà fastidio se una donna pensa che quello che faccio con lei potrei farlo in quel momento con qualsiasi altra. Non è affatto così, per quel che mi riguarda, almeno da quando ho superato l’età della disperazione da penuria adolescenziale. Se sono lì con lei in quel momento mi piace farlo con lei, non farlo e basta. E del resto anche a noi uomini piace pensare che sia così, e probabilmente in quel momento lo è, quando senti che va bene. (red. cac)
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Personalmente di quello che può pensare una donna in quel momento, non mi importa un granché, e non mi strappo i capelli neppure se lei pensa di farlo con qualcun altro. C’è molto di peggio nella vita.
Fabio(Quota) (Replica)
Beh, sig. Fabio, Totò direbbe che Lei è un vero donnaiuolo.
p.s.
Quali uomini escono devastati da certi fallimenti? E quali fallimenti? Ho detto di non venire, non parlo di impotenza. E se un uomo non viene vuol dire che Lei non sa scopare, o che se l’è scelta male. Se poi ha problemi idraulici, questo è un altro discorso.
red. cac.(Quota) (Replica)
Wow. https://www.uominibeta.org is my favorite site.
http://neurologicalyoutube.blogspot.com/2010/03/unwounded-laibach.html
http://inhabitationgeechee.blogspot.com/
http://jemsmentioned.blogspot.com/
Maria(Quota) (Replica)
@Paolo Barnard
Uhmm…io conosco invece tante donne che vorrebbero darla, ma nessuno glielo dà.
Anche qui le regole sono fatte per essere sovvertite. Si può darla o non darla per mille motivi.
A me se uno mi mette la mano sulla coscia e mi dice voglio farmi una storia, mi ammoscia. Che posso farci, l’ho pure scritto da me…Sapere la finalità di una cosa mi mette ansia, a me scoccia pure sapere cosa dovrò fare domani…Mi piacciono le situazioni imponderabili e istintive. Il sesso inteso come sfogo e liberazione ( sembra un manifesto), non mi interessa.
Se vi pare mettetemi pure in croce ora…Oppure rivolgetevi a ilmarmocchio, lui potra presentarvi donne che saltano l’aperitivo e vanno dritte al sodo in tutti i sensi!;)
Nicole(Quota) (Replica)
Uhmm…io conosco invece tante donne che vorrebbero darla, ma nessuno glielo dà. (Nicole)
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O sono delle bruttone oppure sono troppo selettive.
Sennò capirai che difficoltà ha una donna per farsi una chiavata.
Fabio(Quota) (Replica)
Nicole, tu non hai fatto altro che ripetere una frase comune fra le donne di oggi… Al riguardo, sul sito dei maschi selvatici, alcuni anni fa (mi pare nel 2003) fu pubblicata la lettera di una certa Chiara di Bologna, che a distanza di tempo, più che farmi incazzare mi fa ridere…
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Vorrei essere scopata ma…
Ciao maschi,
ho trovato per caso il vostro sito perchè curiosavo in cerca di notizie sul SVQFO di Bologna-ero in Congiura de’ Pazzi -.
Ora, ammetto onestamente di aver trovato interessante l’ambiente- è anche vero che ne ho visto una minima parte.. – e mi chiedevo se ci fosse qualcuno tanto paziente da volermi fare una piccola “relazione introduttiva”.
Vedete, il mio problema,non solo mio ma anche di alcune mie amiche, è che non riusciamo a trovare uomini abbastanza spensierati da star bene NEL MOMENTO.
Paradossalmente siamo giunte ad affermare che al giorno d’oggi gli uomini non hanno più nemmeno l’istinto di “scopare” una donna (perdonate la licenza poetica). Ovviamente non parlo di capacità fisica o tecnica, mi riferisco alla leggerezza con cui si può godere di un incontro tagliato fuori dagli schemi e dai vincoli che conosciamo.
Aspetto la Vostra risposta ai miei interrogativi circa questo nuovo atteggiamento rinunciatario ed infantile di uomini che a parole “minacciano” di rivoltarmi come un calzino e si intimidiscono di fronte all’invito leggiadro di condividere la pelle x poche ore.
Insomma, proprio ce lo dobbiamo scordare un uomo che ci scopi tutti i giorni?
Grazie dello spazio e tempo dedicatomi.
A presto Chiara
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Fabio(Quota) (Replica)
@fabio
Le selettive scelgono e rinunciano a farsi trombare ((scusami lo preferisco al chiavare, che trovo molto più volgare come termine)
Le cesse come dici tu…invece sono snobbate.
E non sai come sbagli!…Le cesse sono quelle che scopano più delle altre, almeno dalle mie parti.
Ma non esistono schemi assoluti quando di parla di umani. Io vedo donne e uomini che si accoppiano senza problemi. E conosco donne che non si fanno problemi di fare solo sesso ludico. Piuttostono non replicano se il maschio non le soddisfa. Se vi piace il sesso ludico dovete dare il massimo! Le donne ludiche sono come i maschi ludici…Credetemi ho sentito fare loro discorsi del tipo: durata, consistenza etc etc. Chi si somiglia si piglia;)
Nicole(Quota) (Replica)
Nicole, questa è l’e-mail che spedii circa sette anni al sito dei maschi selvatici
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Sempre più spesso siamo costretti a leggere di donne che si lamentano della paura maschile, con conseguente fuga, di fronte alle loro dirette richieste di fare sesso soltanto per un’ora, col solo scopo di divertirsi. Niente di nuovo sotto il sole: la presunzione delle donne di oggi è semplicemente “straordinaria”.
Faccio notare che se a rovescio fosse un uomo a parlare in quel modo, costui verrebbe immediatamente accusato (dalle femminucce ma pure da tanti maschietti) di “insensibilità e di superficialità”.
La realtà è che queste spocchiose nel momento in cui si trovano di fronte a un uomo che vuol fare solo ed esclusivamente sesso, fuggono e ti mandano a quel paese. Il “sesso x sesso” non è qualcosa (con le dovute eccezioni, naturalmente) che appartiene al genere femminile. Molto spesso, e nonostante le continue accuse ai maschi, le giovani donne di oggi sono tutto fumo e niente arrosto.
Ed è giunta l’ora che qualcuno glielo dica.
Come una donna può “giudicare” se un uomo è o non è un buon amante, altrettanto può e DEVE FARE un uomo…
Il tempo della compiacenza è finito.
Fabio(Quota) (Replica)
@fabio
ma io non ho detto assolutamente quello che tu dici, anzi…non la penso proprio così, ma conosco donne e l’ho già scrito che la pensano come Chiara di Bologna …che c’entro io?
Nicole(Quota) (Replica)
Le selettive scelgono e rinunciano a farsi trombare ((scusami lo preferisco al chiavare, che trovo molto più volgare come termine) (Nicole)
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Invece “trombare” è un termine delicato?
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Le cesse come dici tu…invece sono snobbate.
E non sai come sbagli!…Le cesse sono quelle che scopano più delle altre, almeno dalle mie parti. (Nicole)
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Ma quando mai… ma per piacere!, basta con queste stupidaggini!
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E conosco donne che non si fanno problemi di fare solo sesso ludico. (Nicole)
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Certo, e saranno sicuramente la maggioranza, vero…?
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Piuttostono non replicano se il maschio non le soddisfa. Se vi piace il sesso ludico dovete dare il massimo! (Nicole)
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Ma l’ipotesi che anche la femmina debba dare il massimo, la prendi in considerazione oppure no…?
Ma veramente anche tu credi che le donne non possano essere giudicate come amanti? Dammi retta: scendete dal piedistallo, che avete proprio rotto.
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Le donne ludiche sono come i maschi ludici… (Nicole)
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O parli di donne e uomini oppure di femmine e maschi, non di donne e maschi…
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Credetemi ho sentito fare loro discorsi del tipo: durata, consistenza etc etc. (Nicole)
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Una chiavata non è una guerra, ma un piacere. O meglio, dovrebbe esserlo, ma tanto discutere con voi donne è assolutamente inutile.
Fabio(Quota) (Replica)
“E non sai come sbagli!…Le cesse sono quelle che scopano più delle altre, almeno dalle mie parti. “(Nicole)
Ha ragione Nicole. Questa è una dimostrazione della disparità in campo sessuale che abbiamo sempre denunciato. Una “cessa” ha molte più probabilità di scopare “gratis” rispetto ad un “cesso”. Il “cesso”(cioè l’ uomo brutto secondo i canoni mediatici) può scopare “gratis” solo nell’ambito di un fidanzamento o di un matrimonio, perchè nessuna donna gliela dà mai gratuitamente in quanto nell’ambito del sesso “al primo impatto”, cioè quella di una “botta e via”, conta solo le apparenze, cioè l’aspetto fisico.
A parti, invertite, invece il discorso è diverso, in quanto l’uomo, in genere, una scopata con una “cozza” se la fa comunque se lei glielo chiede. Una donna invece non si fa scopare da un “cesso”, se non in ambito di un rapporto di coppia “progettuale”(fidanzamento “in casa”, convivenza, o matrimonio).
Per questo motivo, la Prostituzione deve essere legalizzata: è l’unico modo affinche gli uomini che esteticamente non rientrano nei canoni mediatici, possano usufruire liberamente del sesso senza intraprendere la strada del fidanzamento o matrimonio che tanto tempo, energia e responsabilità comporta.
Ma per le galatee di turno gli uomini “brutti” e “sfigati” devono essere condannati a farsi perpetuamente seghe mentre le donzelle sculettano a destra e a manca, provocando sessualmente,
Icarus.10(Quota) (Replica)
Nicole
“Piuttostono non replicano se il maschio non le soddisfa. Se vi piace il sesso ludico dovete dare il massimo!”
Sai cosa diceva Coco Chanel? “Non esistono uomini impotenti ma solo donne incapaci”… (*)
Provocazioni a parte, devi sapere che “il rendere o meno” con una femmina, dipende anche e soprattutto dal grado di attrazione che quest’ultima esercita sull’uomo.
Per essere più chiaro: un uomo può essere una “schiappa” con Francesca ma un “fenomeno” con Patrizia… Questione di feeling, di pelle, di attrazione, ed anche di gusti sessuali.
Per esempio, io sono un uomo che ama molto il sesso un po’ violento, ed anche… parlato.
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(*) Frase rovesciata dalle femministe in: “Non esistono donne frigide ma solo uomini incapaci”.
Silver(Quota) (Replica)
Dietro ogni grande uomo (tr..nte), c’e’ sempre una grande donna ( tr…nte). Donne, dovete darvi da fare. Fatti, non parole
ilmarmocchio(Quota) (Replica)
Assolutamente d’accordo con Icarus. Si badi bene che la sua analisi non deve assolutamente essere confusa o sovrapposta con quella di Nicole. Sostengono due concetti completamente differenti.
Nicole vorrebbe dirci che l’aspetto fisico conta solo relativamente, di conseguenza una donna non bella potrebbe anche fare più sesso di una donna più attraente. Questo a mio giudizio può essere anche vero, ma solo in parte e per ragioni completamente diverse da quelle a cui pensa Nicole.
Ci sono tanti meccanismi che scattano in questi casi. Ad esempio una donna brutta potrebbe rendersi molto più disponibile rispetto ad una donna bella, la quale, per ovvi motivi (più tutto ciò che conosciamo) è molto più selettiva (poi quali siano i criteri di questa selezione è altro discorso). Ma non c’è alcun dubbio che una donna fisicamente attraente, a meno che non sia inibita o condizionata o ultraselettiva, può fare sesso in qualsiasi istante della propria vita con praticamente qualsiasi uomo le capiti a tiro. In linea teorica potrebbe trascorrere ogni instante della sua vita scopando…
Ma proprio qui è il punto e arrivo al discorso di Icarus. Tutto sommato, questa possibilità ce l’ha anche una donna non particolarmente attraente, se non addirittura bruttina (a meno che non sia veramente un aliena venuta da un altro mondo). Anche lei può fare sesso quando vuole perché un uomo disposto a farlo lo troverà comunque. Certo, dovrà abbassare il suo target e darsi una ridimensionata nella scelta rispetto ad una donna molto più bella, ma la musica nella sostanza non cambierà di molto.
Lo stesso discorso non vale di certo per un uomo che, per avere lo stesso peso specifico e quindi la stessa possibilità di approccio di una qualsiasi donna normale, deve essere come minimo un personaggio dello spettacolo, oppure un uomo molto facoltoso, comunque un uomo di successo, o al limite, bellissimo. Ma quando dico bellissimo intendo dire bellissimo, non quello che comunemente viene definito come un “bell’uomo”. Stiamo parlando in ogni caso di una esigua minoranza di uomini.
Ergo, solo una ristrettissima minoranza di uomini (quindi fuori dalla norma) è in grado di avere le stesse opportunità sessuali di una qualsiasi donna “normale” (cioè nella norma). E questo non per meriti particolari o intellettuali ma solo perché esiste una asimmetria sessuale di ordine biologico fra uomini e donne. Punto. E’ una verità elementare che qui conosciamo tutti ma evidentemente è bene ribadirla.
Qualsiasi discorso che non tenga conto di quanto appena detto (cioè di questa elementare verità), dal mio punto di vista, non è in buona fede. Punto.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Scusa Fabrizio, ma se la disimmetria è di ordine biologico, come la si risolve? Sovrapponendo alla biologia la “cultura” che però in questo modo cambierebbe la natura? O come?
Scrivo sotto forma di domande perchè ritengo che il tema sia importante e meriti di essere discusso.
armando
armando(Quota) (Replica)
Sono discorsi in generale, voglio ribadire il concetto che nel mezzo ci stanno tante sfumature…
Vi do atto però di una cosa…è vero, l’uomo poco attraente rimorchia molto di meno, ha meno possibilità a meno che non rivolga le proprie attenzione verso una donna poco avvenente.
Di sicuro le persone di bell’aspetto hanno vita più facile, almeno di impatto. E che un uomo e una donna di aspetto meno appariscente devono dimostrare sudando altre doti per conquistare. Perché se è vero che una donna non voglio dire cessa, (non mi piace questo termine)… poco bella riesce ad andare a letto con chi ‘vuole’ se non dimostra altre doti non solo sessuali, difficilmente passerà, alle fasi successive.
Ma per fortuna il mondo non va poi sempre così… Non sono poche le persone che riescono ad andare oltre questi schemi. E scelgono seguendo altre strade, se volete per puro piacere o molto altro.
Nicole(Quota) (Replica)
Nicole, riguardo alle bruttine, questo e’ quanto scrivevo qualche mese fa in “natura e cultura”.
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E al riguardo, vorrei pure fare notare che questo genere di donne, solitamente… “sceglie chi ha provato a corteggiarle”. Mi riferisco piu’ che altro ad eventuali relazioni affettive, perche’ e’ chiaro che se ci si riferisce al puro e semplice sesso, anche una bruttina puo’ rimorchiare molto piu’ facilmente di un uomo, anche se bello.
Tanto per fare un provocatorio esempio, le basterebbe sedersi su un marciapiede della propria citta’ e vestirsi in maniera un po’ scollacciata, per trovare qualcuno disposto anche a pagarla…
Viceversa, anche al bello toccherebbe pagare.
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Strider(Quota) (Replica)
Fabrizio
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Ergo, solo una ristrettissima minoranza di uomini (quindi fuori dalla norma) è in grado di avere le stesse opportunità sessuali di una qualsiasi donna “normale” (cioè nella norma). E questo non per meriti particolari o intellettuali ma solo perché esiste una asimmetria sessuale di ordine biologico fra uomini e donne. Punto.
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Questa e’ anche la ragione per cui generalmente, da giovani, le femmine sanno gestire meglio dei maschi le relazioni sentimentali e non perche’ “piu’ intelligenti ed astute”. Semplicemente, nella maggior parte dei casi, hanno piu’ esperienze rispetto ai ragazzi, in virtu’ del loro potere sessuale. Da li’ la leggenda urbana sulla loro presunta ” superiore maturita’ “, che in realta’ e’ solo la conseguenza di quelle esperienze.
Strider(Quota) (Replica)
Nicole: “Perché se è vero che una donna non voglio dire cessa, (non mi piace questo termine)… poco bella riesce ad andare a letto con chi ‘vuole’ se non dimostra altre doti non solo sessuali, difficilmente passerà, alle fasi successive”.
Ecco, Nicole, questa che hai appena descritto, cioè il passaggio alla fase successiva al sesso, è la difficoltà di una donna brutta (e guarda che deve esserlo parecchio perché comunque ci saranno tanti uomini nella sua stessa condizione disposti comunque ad avere una relazione).
Considera che per un uomo brutto (non parliamo poi se anche povero come spessissimo accade) il problema comincia dalla fase antecedente, cioè quella di essere accettato dal punto di vista fisico. Tradotto in parole più semplici, deve “sbattersi”, cioè fare i tripli salti carpiati per potersi fare una scopata. A meno che non si rivolga ad una prostituta, ma se è povero non ha neanche questa possibilità…(povero non significa barbone ma anche uno che guadagna 1200/300 euro al mese…).
Considera che questa è la condizione che vivono milioni e milioni di uomini. Ma nessuno/a si cura di queste persone. Perché è ovvio, gli uomini sono sempre e comunque gli oppressori o tutt’al più, ormai, degli invisibili (proprio come i barboni).
Proviamo a riflettere insieme. Non pensi che questa sia una condizione di grande sofferenza e frustrazione? Non credi che questi uomini vivano quotidianamente una violenza insopportabile specie in un mondo come questo dove ad ogni piè sospinto gli viene sbattuto in faccia il sesso (mercificato) a cui loro non possono accedere, la ricchezza e l’opulenza (degli altri)?
E questa condizione secondo te non genera violenza? Oppure pensiamo che la violenza sia solo quella dell’aggressione fisica? In realtà questa è una forma di violenza anche peggiore, che un uomo (normale) deve sopportare ogni momento della propria vita, una miscela di frustrazione e umiliazione sistematica (perché lo “smutandamento” è questo per gli uomini). Una condizione di assoluta dipendenza, dove la tua possibilità di vivere ciò che dovrebbe essere un tuo diritto naturale (la sessualità e l’affettività) dipende esclusivamente da una decisione altrui.
Qualcuno si preoccupa della condizione di questi uomini? Non mi pare. Oggi ci si preoccupa solo dei diritti delle donne e dei gay (specie nella cosiddetta sinistra). E i maschi eterosessuali “normali”? Non hanno diritti? Sembrerebbe di no, a giudicare da come stanno messe le cose…
Pensaci, Nicole, prova a fare uno sforzo in tal senso e a provare a metterti nelle condizioni degli altri. E’ l’unico modo che abbiamo per poter comprendere le ragioni degli altri…
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Armando, abbiamo già affrontato più volte questo tema che riporta all’annosa questione della relazione fra natura e cultura da me affrontato sia nel mio libro che in un articolo sul sito.
Non ho mai sostenuto che la cultura possa intervenire per eliminare completamente questa diversità di natura biologica e ontologica(né sarebbe giusto perché sarebbe un intervento invasivo). Ho solo detto che su questa differenza i vari sistemi sociali e culturali che si sono succeduti nella storia fino ai nostri giorni, hanno avuto ottimo gioco per innestare i loro condizionamenti (pro domo loro) ed esasperare questa diversità invece di ridurla sensibilmente. Il perché di questo motivo ho cercato di spiegarlo in più e più modi…
La tragedia (per gli uomini, per lo meno in questa parte di mondo) è che da una parte viene negata questa diversità ma dall’altra scattano al contempo mille meccanismi sociali e culturali di condizionamento.
Resto convinto che in un contesto di libertà, dove la sessualità fosse liberata da ogni legaccio di ordine sociale, culturale o religioso, e vissuta in modo libero, sereno e giocoso (cioè fosse considerata per quello che è, cioè un gran bel gioco di cui la Natura, Dio o Chi per loro ci hanno fatto dono), anche quelle inevitabili diversità biologiche si ridurrebbero di molto (e non per una sorta di intervento impositivo o violento, al contrario…)e verrebbero vissute e accettate in modo molto più tranquillo e senza generare stress o sofferenza. Anche perché ci sarebbe il reciproco riconoscimento di quelle diversità. Cosa che oggi non è perché ipocritamente sono state negate per essere invece affermate nella realtà secondo dopo secondo, con l’aggiunta del carico da undici (diciamo pure undicimila) dei condizionamenti sociali e culturali.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
http://www.tmcrew.org/femm/storiadelledonne/creta1a.htm
Leo(Quota) (Replica)
Leggete qua…
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ANNA, n. 22 – 31 maggio 2005
“UOMO non hai più segreti”
Fragile. E indeciso: è ossessionato dal sesso, però la sera ha mal di testa.
Ci tradisce, ma ha bisogno di noi. Sì, il maschio è un rebus. Che risolviamo in dieci risposte.
Di Gilda Lyghounis
Si innamorano pazzamente di noi, ma appena diciamo di sì tentano la fuga. Vogliono un figlio, ma intanto pensano di tradirci. E poi hanno il coraggio di dirci che la psiche contorta è la nostra. Mica facile, decifrare gli uomini. Per aiutarci a capirli, sopportarli, e riconoscere quali evitare, sono appena arrivati in libreria alcuni saggi. Da Gli specchi dell’eros maschile dei
sessuologi Jole Baldaro Verde e Sergio Todella (Raffaello Cortina) a I maschi. La psicologia degli uomini. Un viaggio tra figli, padri, mariti e amanti dello psicoterapeuta Stefano De Camillis (Universale Edup). Dall’irresistibile Quarantenne sarà lei. Manuale per difendersi dai 40 anni di Enrico Bertolino e Fabio Bonifacci (Mondadori) fino a Uomini altrove.
Storie di cinquantenni in fuga di Gianna Schelotto (Mondadori). Alcuni degli autori di questi libri ci aiutano qui a indagare sui misteri dell’universo maschile. E a rispondere alle dieci domande che tutte ci siamo poste almeno una volta nella vita.
1) Come si riconosce uno che non fa sul serio?
Ecco gli indizi rivelatori:”Se non presenta la sua donna agli amici. Se è allergico alle prove di convivenza fossero pure limitate al weekend” elenca Stefano De Camillis, direttore del Consultorio psicologico dell’Università popolare di Roma. “La spiegazione?
Gli amici potrebbero confondersi fra un esercito di ‘fidanzate’, e il weekend è spesso dedicato alla famiglia: quella vera, che lui vuole tenere nascosta”. Tutti i don giovanni sono in qualche modo fedeli: sì, ma alla teoria della ‘topolina nuova’:”E’ un esperimento
sulla vivacità sessuale dei roditori maschi in laboratorio”, spiega la sessuologa Jole Badaro Verde. “La loro esuberanza aumenta quando nella gabbia vengono introdotte nuove femmine”. Tipi alla George Clooney: convivono con un maiale, ma nella vita sentimentale preferiscono saltare di topolina in topolina. “L’insicurezza li spinge a dimostrare il loro valore come maschi”, aggiunge la sessuologa.
“Per loro, l’importante è la conquista: il sesso è secondario. E passano in fretta alla prossima preda”.
2) Una volta erano gli uomini a pensare soprattutto al sesso. Ora, perché nella coppia è lui ad avere, sempre più spesso, “mal di testa”?
Lo dimostra l’uomo più potente della Terra, il presidente americano George W. Bush. “Alle nove di sera russa già e a me non resta che guardare
‘Desperate Housewives’ alla tivù”, si è lamentata la moglie Laura. Colpa nostra che siamo diventate meno sexy? “Solo più determinate”, spiega De Camillis. “Una volta, in camera da letto era lui a imporre i ritmi.
Ora anche lei chiede. E l’uomo, combattutto fra il mito del dovere essere sempre efficiente’ e la paura di non farcela, va in crisi”. Se lui è impotente (e non lo dice), la moglie va risarcita, ha stabilito pochi giorni fa la Cassazione. Arriveremo alla stessa sentenza se lui si nega troppo spesso per ‘l’emicrania’?”.
3) Perché nove milioni di maschi italiani cercano le prostitute?
Se anche Bruce Springsteen canta un’esperienza intima con una professionista del sesso nella canzone Reno dell’ultimo album Devils & Dust, un motivo ci sarà. E non si può dimenticare Hugh Grant sorpreso a fare sesso orale a pagamento. “Alle prostitute si può chiedere tutto”, precisa la sessuologa. “Incluse le prestazioni ‘tabù’. Oggi poi, la scelta fra brasiliane, nigeriane e bionde russe realizza il sogno maschile del sultano dominatore. A basso prezzo.
E il disimpegno sentimentale è assicurato”.
4) Quali fantasie erotiche lo fanno davvero impazzire?
Rapporti con due o più donne, oppure con una schiava sessuale: le fantasie maschili galoppano. “Ma poi, pochi riescono a metterle in pratica”,
sottolinea De Camillis. “Una ragazza di oggi in realtà basta e avanza all’erotismo di un uomo”. Che fare? Assecondarli nei ‘giochini’? “Le fantasie le abbiamo
tutti”, avverte Baldaro Verde. “Confessarle e decidere ‘questa sera facciamo finta di…’ stimola l’eros. Basta che l’immaginario erotico non sia sempre uguale.
E non diventi un interruttore indispensabile per accendere un desiderio ormai spento”.
5) Perché gli uomini si appassionano tanto al calcio?
“Il rito collettivo del tifo scarica l’aggressività accumulata in una settimana”, spiega De Camillis. “Il football poi è una metafora di tutto ciò che è maschile:
attaccare, difendere il proprio territorio, tirare in rete”. Consoliamoci: se gli uomini sono appassionati di calcio, noi possiamo diventare fan dei… calciatori.
E la partita in tivù non sarà più una noia.
6) Perché un neo papà tradisce?
Davanti al bebè, molti uomini si trasformano in Peter Pan: non vedono l’ora di giocare alla PlayStation con il piccolo. E a nascondino fra le lenzuola di un’altra.
“Possono sentirsi trascurati dalla moglie quando è in attesa. O magari vederla allattare la rende meno erotica ai loro occhi”, avverte lo psicologo. Esempio tipo del neo papà fedigrafo è David Beckham: Victoria era ancora incinta del secondo figlio che
lui aveva già trovato una serie di amanti. Padri farfalloni. Che poi magari, quando i figli crescono, diventano ferrei custodi della morale:”Se toccate la mia bambina vi ammazzo” fa sapere Bruce Willis ai fidanzatini della sua 16enne Ruben.
7) Perché i maschi italiani sono così mammoni?
Come lei non c’è nessuna. La mamma è sempre la mamma, specie nel nostro Paese. Non è un caso che il film Tanguy, su un trentenne che non se ne vuole andare di casa, sia ispirato alla cronaca italiana. Il mammone può essere però internazionale: quello irriducibile si porta la madre anche alla Notte degli Oscar, come ha fatto Adrien Brody quando ha visto la statuetta per Il pianista. Il sogno del cocco di mamma? Andare
a mangiare da lei la domenica con moglie e figli. Riparare la tapparella il martedì. E abitare
nello stesso quartiere: secondo i dati Istat, più di un terzo dei figli adulti vive con la madre,
il 15,6% abita nello stesso caseggiato e il 19,6% a meno di un chilometro. La mamma, ovviamente, ripaga le attenzioni. Stipando il freezer della nuora esasperata.
“Il mio piatto preferito è il timballo di melanzane. Quello fatto da mia madre, naturalmente”, conferma il regista Giovanni Veronesi, che ha firmato il Manuale d’amore e di crisi coniugali se ne intende. “Il mammone mantiene con la madre un legame idealizzato. E in antagonismo con quello della compagna, spesso messa a confronto con il modello materno e criticata”, spiega lo psicologo De Camillis. “Ci si può salvare ponendo degli
aut aut:’se non la smetti, la domenica comincio ad andare per conto mio, e così in vacanza’…”.
Anche se alle mogli che fanno corse affannose fra casa e lavoro, le melanzane già pronte fanno comodo. Perfino quelle della suocera.
8) Perché certi uomini trovano sempre una scusa per tagliare la corda?
E’ la sindrome di Papillon, come l’hanno battezzata Enrico Bertolino e Fabio Bonifacci nell’ironico Quarantenne sarà lei (Mondadori). Il primo sintomo? La perenne voglia di fuggire da un legame-carcere. “Il Papillon ha spesso dai 30 ai 40 anni”, spiega
la psicoanalista Anna Salvo. “Appartiene alla prima generazione di maschi che si è trovata di fronte le nuove donne. Che si laureano prima e meglio di loro. Sanno cosa vogliono anche a letto. Ragazze che fanno paura. Anche i cinquantenni scappano dalla trentenne
rampante, oltre che dalla moglie coetanea, ma per ritrovarsi fra le braccia della segretaria ventenne: simbolo di una femminilità giovane e più sottomessa”. Non è un caso che il divo Tom Cruise, 42 anni, dopo le tostissime Nicole e Penelope, faccia ora coppia con la
26enne Katie Holmes, soprannominata Sweetheart, ovvero dolcezza.
9) C’è da preoccuparsi se lui fa sesso virtuale sul web?
“Internet è lo specchio dove proiettare i propri desideri proibiti o insoddisfatti”, dice la sessuologa Jole Baldaro Verde. “Rischia di diventare pericoloso perché una chat erotica può facilitare il passaggio a una conoscenza e a un’intimità sempre più reali.
Fino all’incontro ‘vero’ “. Meno male che per mantenere le distanze arriva Televibe, un nuovo gadget erotico, venduto dal sito inglese http://www.lovehoney.co.uk, che riesce a riunire voce, tatto e udito. Comprensivo di microfono e di vibratore per lei, che l’uomo può pilotare
con un semplice tocco della tastiera. E di un analogo accessorio per lui…
10) Perché un uomo si veste più elegante per una cena di lavoro che per un appuntamento con lei?
Brutto segno. Forse a cena c’è una donna su cui vuole fare colpo. “Oppure è un indizio di appiattimento della vita di coppia”, avverte Stefano De Camillis. “L’uomo dà per scontata la conquista della compagna, e con lei ‘si mette le pantofole’. Ma non bisogna dimenticare che
in alcuni ambienti un’immagine curata facilita la carriera”.
[…]
Silver(Quota) (Replica)
Tratto dal libro: “Perché gli uomini vengono così in fretta e le donne fanno sempre finta”.
La verità sull’invidia del pene (pag. 101-103)
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No. Non lo vogliamo. Non vogliamo quell’affare che mette fuori uso la ragione, sforma i pantaloni, è invadente. Davvero, non lo vogliamo. Freud ha affermato che le donne avrebbero l’invidia del pene. Il pene come simbolo di conquista, di sottomissione, di dominio, come desiderio, segno di mascolinità. Chi penetra, scopa; chi si lascia penetrare, viene scopato. Attivo contro passivo, così andrebbero le cose. E questo essere attivi spingerebbe anche noi donne a essere dominanti, per mezzo di un pene. No. Non lo vogliamo. Non vogliamo né lui, né ciò che rappresenta. Può essere il dispensatore di sperma, ricevere lodi come bastone del piacere, ma non è niente che non possa essere sostituito in buona sostanza da una banca del seme o dalla mano destra. Chi invidia il pene altrui sono gli uomini. Tutto gira intorno a chi ha quello più grande, più grosso, più duro. Gli uomini sono quelli che si preoccupano della grandezza e della lunghezza, ma, per carità, non per la donna, bensì per un altro uomo, che magari ne ha uno costituzionalmente più grande e quindi può “soddisfare” meglio la donna. Così credono loro. Ciò che per gli uomini è l’invidia del pene, per noi donne, se esiste, è l’invidia del seno. Vogliamo sempre ciò che non abbiamo. Tette più grandi, se abbiamo dei musetti da istrice; tette più piccole, se le punte dei nostri meloni ubbidiscono alla forza di gravità.
Ma non vogliamo alcun pene. Possiamo lo stesso averlo ogni volta che ci va, perché dovremmo trascinarcelo dietro tutto il giorno? Le donne non si sentono più il sesso debole e passivo, e non lo siamo neanche – cosa che tra l’altro questo libro dovrebbe aver dimostrato. Non viviamo più in un’epoca nella quale si poteva provare invidia dei possessori di pene e del loro mondo, che rispetto al nostro era sempre a loro disposizione. L’accento è appunto su era. Oggi è disponibile allo stesso modo anche per noi, con l’arnese o senza. Non ci lasciamo scopare, noi scopiamo. Che il suo pene sia esposto e la nostra Virginia (o come volete chiamarla) sia all’interno, non ha alcuna relazione con i rapporti di potere. E se un pene si procura il potere per mezzo della violenza, non vogliamo certo un affare del genere, non abbiamo alcun interesse a concedere a chiunque sia lo stesso trattamento, la violenza, l’abuso, l’irruzione con la forza, o come detentrici del pene controllarlo perché non lo faccia mai più. Tutto ciò non ha niente a che fare con il piacere. E non vogliamo neanche tutto il resto. Le “palle” le donne le hanno comunque, non così gli uomini; noi abbiamo i cojones, le balls, gli uomini hanno i testicoli, che hanno l’aspetto di palle, ma non lo sono. E anche senza l’intero pendaglio abbiamo lo stesso “le palle” per fare qualcosa che la gente “senza palle” non fa: noi siamo coraggiose, amanti del rischio, con il piacere dell’avventura e intrepide. Noi abbiamo i maledetti cojones e se crediamo di dover avere una personalità più forte, andiamo in un sex-shop, acquistiamo un pene applicabile – nel caso volessimo avere, diciamo, per una notte o una settimana un pene, giusto per sapere com’è stare dall’altra parte -, ci ammiriamo nello specchio, lo slacciamo via e nonostante ciò continuiamo a pensare con la testa. Una questione di vanità. Non di invidia. Sì, questa è la differenza. Non lo vogliamo. Troviamo interessante il tipo d’uomo che è appeso all’uccello, e non solo il tipo d’uccello che un qualsiasi spaccone porta appeso in quel posto là. E gli uomini dovrebbero chiedersi una buona volta perché spiano in modo così invidioso gli altri, perché alla fine non è il pene che fa di un uomo un individuo eccezionale, ma l’individuo nell’uomo, capito?
Anne West
Silver(Quota) (Replica)
Una domanda a tutti voi: nel corso della vostra vita, quante volte vi è capitato di ascoltare e/o di leggere degli apprezzamenti nei confronti del sesso maschile (non di singoli individui, che è un altro paio di maniche), da parte delle appartenenti al sesso femminile?
A me neppure una.
Silver(Quota) (Replica)
” Non credi che questi uomini vivano quotidianamente una violenza insopportabile specie in un mondo come questo dove ad ogni piè sospinto gli viene sbattuto in faccia il sesso (mercificato) a cui loro non possono accedere, la ricchezza e l’opulenza (degli altri)?(Fabrizio)
Come sai meglio di me, tutto ciò non è casuale. Lo “smutandamento” tanto spacciato per “libertà sessuale delle donne”(mai poi al momento opportuno, ipocritamente imputato al “maschilismo” e alla sua concezione della “donna oggetto”) vuol dire Potere, Potere Sessuale e tutto quello che questo Potere comporta(e dopo vedremo il perchè). Il messaggio subliminale è più o meno questo “oh maschietto, io mi vesto in questo modo per costringerti ad arraparti ed ad eccitarti..però io non te la dò…e non dandotela, ti arreco senso di frustrazione, perchè al desiderio fisiologico che ti ho innescato, non seguirà una sua realizzazione, un suo appagamento, a meno che tu non sia o non faccia altro, altro, altro”.
Dove questo “altro” può significare cose diverse a seconda del momento o dell’ opportunità del momento: può significare essere un “bellone”, oppure un uomo da cui si vuole ottenere qualche forma di vantaggio. La donna che va in giro o a lavoro a all’ università, scollata e/o con il filo interdentale in mezzo alle chiappe che gli esce dal pantalone a vita bassa e attillato, non lo fa per concedersi sessualmente(altrimenti sarebbe un trombare continuo, e nessuno andrebbe più a prostitute), ma solo e soltanto per provocare sessualmente, perchè “sa” che quando va vestita in questo modo, tutti gli occhi maschili sono puntati su di lei, e quindi molti maschi si venderebbero pure l’anima a lei per poter usufruire della sua “Somma” e “Aurea” fessura in mezzo alle gambe. Se non altro “sa”, ad esempio, che dovendo attraversare la strada, c’è la possibilità, che non dovrà attendere il verde(o trovare le strisce pedonali) perchè sempre ci sarà qualche automobilista che la faccia passare per osservare inebetito il suo culo sculettante e schiappetante; oppure che dovendo sostenere un esame all’università, magari, c’è una possibilità che il suo prof le possa mettere un voto più alto(questo è un classico), oppure che facendo l’impiegata in un ufficio, il suo capo sedotto dal filo interdentale delle sue “divine” chiappe o dai seni scollati in rilievo, arrivi a farla salire di ruolo con la (spesso vana) speranza che lei si conceda; oppure che possa trovare un maschietto zerbino che inebetito di fronte alle sua grazie corporee si mette a sua disposizione come lo schiavetto e darla sempre ragione “gne, gne” con la (sempre vana) speranza che lei si conceda a lui(le donne del maschio cavaliere, galante e zerbino di tutto si servono tranne che del suo pene, è bene che lo sappiate cari signori “maschili plurali” , “uomini in cammino” e “maschi per obbligo”); oppure che mettendosi in politica, c’è sempre la possibilità, che a differenza degli uomini beta e delle donne “brutte” come la Bindi(o cmq non attraenti), non devono fare anni e anni di militanza politica a sorbirsi attacchi e insulti, o a cercare una raccomandazione, ma basta esibire il culetto,e poi con qualche pompino, diventare deputata o addirittura ministra. E così via.
Per questo le tante galatee e lamedukkine si oppongono alla Prostituzione: perchè dietro la motivazione nobile della lotta contro “lo sfruttamento del corpo femminile” si cela, in realtà, una motivazione inconfessabile, perchè ben poco nobile: cioè i tanti vantaggi che si possono ottenere dal Potere Sessuale: cioè facendo eccitare il maschio, ma poi reprimere o controllare i desideri innescati, rendendolo succube psicologicamente in modo tale poterlo ricattare o controllare a proprio piacimento per ottenere i vantaggi, di cui quelli prima detti, non sono che un piccolo esempio.. Ma non lo ammetteranno mai, perchè hanno la coscienza sporca.
Si gioca, quindi, sui desideri sessuali maschili, per una questione di potere e di interessi. Ed è sciagurato giocare sugli istinti fisiologici, cioè innescando il desiderio sessuale, ma poi non permettergli di realizzarlo(se non nelle condizioni dette prima): è come mettere una bistecca di fronte ad un affamato, facendogliela odorare,risvegiandogli violentemente gli istinti alla nutrizione, ma poi non permettergliela di mangiare a meno che non sia un ricco. L’esempio e l’analogia di prima calzano alla perfezione con la dinamica della provocazione sessuale. Pur non potendo essere messi sullo stesso piano(l’istinto alla nutrizione è più vitale e importante di quello sessuale), sono entrambi desideri e istinti fisiologici, e che come tali non possono e non devono essere innescati se non per permetterli di appagarli. Altrimenti è SADISMO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Icarus.10(Quota) (Replica)
Assolutamente d’accordo, Icarus, non una parola in più…
Anzi, credo proprio che scriverò un articolo nel merito…
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
No, mai sentito complimenti al genere maschile, mentre ho sentito solo complimenti al genere
femminile: e soprattutto dalle donne stesse.
Tutta la tiritera sull’invidia del pene sta a confermare proprio l’invidia del pene, e tutto il carattere ribelle e dispotico delle fanciulle.
Ci rimbambiscono di fesserie e gli uomini accettano passivi, quello che dicono sui difetti degli uomini è perché l’uomo deve essere cosi: l’uomo non può dire io sono intelligente e maturo, poi fanno le vittime: ci considerate delle decerebrate, inferiori…
Leo(Quota) (Replica)
Icarus, le tue sono parole sante. Siamo in tanti a pensarla così, per fortuna, anche se i mass media ci spacciano per una esigua minoranza
uomoantico(Quota) (Replica)
@tutti
C’è qualcosa che non torna però…Proprio ieri leggevo su Vanity Fair italia…che un gruppo di donne trentenni, si lamentava, che gli uomini non le cagano nemmeno di striscio e che preferiscono le le donne alla Belen o similari. E che gli uomini si danno alla fuga già prima di cominciare…
Gli uomini si lamentano, le donne pure, cos’è che non va in effetti?
Molte cose direi…in primis il non parlarsi, l’incomunicabilità, e poi le proiezioni eccessive da una parte e dall’altra.
E’ come un cane che si morde la coda, questo problema.
Assodato che gli uomini non belli e ricchi, facciano davvero fatica a trovare sia un rapporto di mordi e fuggi, sia un rapporto sentimentale più impegnativo, cosa fare?
Innanzitutto, non piangersi addosso, non inseguire chimere, e fare leva su altri fattori, quali :intelligenza, simpatia e arguzia. C’è sempre qualcuna non omologata alla massa che va oltre il fattore bellezza o potere. Siete troppo pessimisti!
O troppo impegnati a guardare rapiti la belloccia di turno, così concentrati da non accorgervi di chi vi passa vicino, e non è necessariamente un mostro.
Le donne che si considerano rifiutate dovrebbero fare altrettanto, smettendo di vivere nel mondo delle bambole viziate.
Ho amiche sinceramente carine e che volano ‘basso’ eppure davvero stentano a trovare un uomo che vada al di là di una botta di sesso. Uomini che confessano candidamente di stare bene a casa con mammà che pensa a tutto.
Credo che alla base di tante scelte o non scelte, ci sia proprio la paura di un impegno reciproco, di un percorso non sempre facile. E che si scelga la vita più comoda, battendo strade su linee rette.
Guardate la cosa nel suo complesso, non solo da un’angolazione.
Parlate dell’invidia del pene…ma dai, queste cazzate lasciatele a quelle donne che hanno problemi non risolti. Sono poche , non sono la normalità.
Alle donne sane e agli uomini sani, piace scopare in sintonia. E non si fanno pippe mentali di nessun genere. E vanno al di là di certe gabbie mentali.
Smettete semplicemente di perdere tempo dietro donne vuote come la zucca. E lo stesso dico a me e alle mie amiche.
Io poi esco fuori dai canoni…mi piacciono gli uomini poco belli e senza capelli
Solo una volta mi sono fidanzata con uno bellissimo. Insomma non esistono regole certe.
Riguardo all’abbigliamento, beh che certe donne vadano in giro vestite in modo eccessivamente provocante e anche volgare è vero. In determinati ambienti di lavoro e in determinate situazioni non è proprio il caso. Nel privato è un altro discorso.
Ma non solo le donne, vedo tanti uomini in giro, con il pacco bene in vista fasciato su pantaloni aderenti.
Basta non acquistare o no?
Ah poi non so chi ha scritto, che alcuni uomini ormai preferiscono le 20enni perché più accomodanti e meno esigenti…ma dove? In quale fumetto? Forse si portano il cardiologo dietro probabilmente…o un una carta di credito di diamante.
Scusate se sono andata di palo in frasca, ma oggi gira così… Questo discorso è troppo complesso e stuzzicante, ma a tratti dispersivo…
P.S.
Il mio modo di rivolgermi agli uomini è in generale, non vi conosco in realtà, ‘giudico’ solo il vostro pensiero.
Nicole(Quota) (Replica)
” Ma non solo le donne, vedo tanti uomini in giro, con il pacco bene in vista fasciato su pantaloni aderenti.
Basta non acquistare o no?”(Nicole)
1) Sì, però, non come le donne.E comunque come abbiamo detto prima, una donna non bella ha molte più possibilità di trombare rispetto ad un uomo non bello. Quindi la frustrazione che può suscitare in un uomo è maggiore rispetto a quella che suscita in una donna.
2) Il desiderio sessuale maschile, mediamente(poi vi sono le eccezioni), è molto più intenso e suscettibile di quello femminile. Altrimenti non si spiega perchè a prostitute vanno gli uomini e non le donne(le donne che vanno dai gigolò sono una piccola percentuale), quindi capirai il perchè la provocazione sessuale suscita molta più sofferenza agli uomini che alle donne.
3) Che significa “non acquistare”??? Le Tette e i Culi ce li sbattono in faccia!
Icarus.10(Quota) (Replica)
Nicole
“che un gruppo di donne trentenni, si lamentava, che gli uomini non le cagano nemmeno di striscio e che preferiscono le le donne alla Belen o similari. E che gli uomini si danno alla fuga già prima di cominciare…”
Non so quanti anni tu abbia, ma devi sapere che quando il sottoscritto era adolescente, molte donne erano solite lamentarsi dei “pappagalli”, ossia degli uomini troppo intraprendenti.
Questo tanto per evidenziare che le femmine e il lamento vanno sempre di pari passo.
Silver(Quota) (Replica)
@Icarus
Innanzitutto, bisogna fare un po’ di chiarezza, perché seguendo i commenti, si finisce per mettere troppa carne a cuocere e poi si va fuori tema e parlo anche di me…
Allora, si Icarus…effettivamente è vero. Ma tante donne non vanno coi cigolò, ma nemmeno con nessuno. Vanno anche loro in bianco sai? Bianco totale!
Gli uomini sfigati, sicuramente hanno meno chance seguendo canali più ‘leciti’. Ma che cosa fare? Non ho la soluzione in tasca, forse non c’è al momento…dovrebbe cambiare il corso della Storia, la mentalità di tutti. Scegliere il prossimo in base ad altre regole e metri di valutazione. O si è ad un binario morto.
@Silver
Ho superato i trenta, non sono una ragazzina…
Una sana via di mezzo no?
O invasivi o nulla?
Ma voi sinceramente parlate per esperienze personali o per quello che notate in giro?
Nicole(Quota) (Replica)
” Allora, si Icarus…effettivamente è vero. Ma tante donne non vanno coi cigolò, ma nemmeno con nessuno. Vanno anche loro in bianco sai? Bianco totale!”(Nicole)
Appunto, non vanno nemmeno con i Gigolò e questo conferma quello che ti ho detto prima(lo hai letto bene il mio commento?) ed ciò che da sempre è risaputo: l’uomo ha molto più bisogno del sesso rispetto alla donna. Ha una libido maggiore, molto più suscettibile e provocabile.
” Non ho la soluzione in tasca, forse non c’è al momento…dovrebbe cambiare il corso della Storia, ” (Nicole)
Basta legalizzare la Prostituzione: escort a basso a prezzo. Il sesso dovrebbe essere coperto dal Welfare alla stregua della salute e del lavoro.
Icarus.10(Quota) (Replica)
Icarus come al solito preferisce usare il bazooka piuttosto che il fioretto, però ha ragione. Lo nomino fin d’ora Capo Giannizzero degli Uomini Beta. Non sto scherzando. Abbiate paura, abbiate molta paura.
Ora, Nicole: ma tu credi a quello che dice Vanity Fair? (o Io Donna, o la Repubblica delle Donne?)
Non c’è dubbio che faccia estremamente comodo da molte parti la vulgata degli uomini, anzi, dei maschi, che “hanno paura delle donne forti e indipendenti”.
EDIZIONE STRAORDINARIA: se una donna è laureata con 110 e lode e ha una sfavillante carriera diplomatica, in genere il suo uomo non ha problemi a riconoscerglielo, a meno che non sia un cretino, ma non è certo questo che gliela rende più desiderabile.
Parliamo delle ventenni. Qui c’è un enorme malinteso. Le ventenni non sono preferite in quanto “più accomodanti” o “meno esigenti” o “più sottomesse”, cosa che non sono affatto. (Su questo siamo d’accordo.) Ormai sono preferite nella speranza che siano meno intossicate. Sai, tanto per restare nella categoria del “vedo le persone che mi stanno intorno e se loro non sono così allora il mondo non è così”, io vedo un sacco di ragazze ventenni che danno un bel po’ di punti alle trentenni in quanto a bellezza, gentilezza, educazione, apertura al mondo e intelligenza. E tutto questo non lo fanno pesare: si limitano a esserlo.
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“Vanno anche loro in bianco sai? Bianco totale!”
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Racchie con la cellulite, il culo che fa provincia e le doppie punte. Inutile frignare solo perché una non è Scarlett Johansson.
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“troppo impegnati a guardare rapiti la belloccia di turno, così concentrati da non accorgervi di chi vi passa vicino, e non è necessariamente un mostro.”
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Rimandato al mittente. Ti sei accorta di quello che hai scritto? Pensaci.
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Uomini che confessano candidamente di stare bene a casa con mammà che pensa a tutto.
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Ecco, parliamo di mammà. Chiariamo bene una cosa: gli uomini sono capacissimi di farsi da mangiare da soli e rifarsi il letto da soli. Non nascondiamoci dietro un dito. Detto questo, sai cos’è “mammà” per molti uomini? È la prima (per gli sfigati l’unica, se poi sono orfani peggio per loro) donna che si preoccupa se stanno male. Hai una colica renale? Ti rompi una gamba? Niente di grave, in qualche modo riesci ad arrivare al pronto soccorso e sei tranquillo, ti tengono in osservazione. Non sei in pericolo di vita. Lo sai benissimo, però tutto sommato ti farebbe anche piacere un po’ di conforto. Mica sei in giro a puttane, in fondo. Tua moglie, se hai una moglie, arriva la mattina dopo. La tua fidanzata, se hai una fidanzata, arriva un paio di giorni dopo. (Se poi è sabato arriva nel pomeriggio perché dorme fino a tardi.) “Mammà” corre in ospedale alle quattro del mattino per chiederti se vuoi la camomilla. Indovina come mai tanti uomini vogliono “mammà”?
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Smettete semplicemente di perdere tempo dietro donne vuote come la zucca.
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Proiezione? Ehi, ragazzi, proiezione a ore dodici!
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E lo stesso dico a me e alle mie amiche.
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Oh, meno male. Qualcuna che si assume delle responsabilità, finalmente. Come? Ah, intendevi che le tue amiche non devono perdere tempo dietro donne vuote come la zucca? Chiedo scusa, sono tardo di comprendonio.
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Io poi esco fuori dai canoni…mi piacciono gli uomini poco belli e senza capelli Solo una volta mi sono fidanzata con uno bellissimo. Insomma non esistono regole certe.
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In questo momento stai pensando a quelli poco belli e senza capelli o a quello bellissimo? Accettiamo scommesse.
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Ma non solo le donne, vedo tanti uomini in giro, con il pacco bene in vista fasciato su pantaloni aderenti.
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Loro sono ridicoli, mentre le bocce bene in vista fasciate su top aderenti fanno schizzare gli occhi fuori dalle orbite come al lupo di Tex Avery. Strano, vero?
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Questo discorso è troppo complesso e stuzzicante, ma a tratti dispersivo…
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I’m with you on that.
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non vi conosco in realtà, ‘giudico’ solo il vostro pensiero.
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‘Judge’ not, lest ye be judged.
Marco Pensante(Quota) (Replica)
@Marco Pensante
Avrei voluto risponderti più tardi al mio rientro, ma sono una fumentina sotto controllo e ti rispondo subito
Non proietto un bel nulla, sono stata fortunata, non ho mai avuto problemi non dico a trovare un uomo, che suona davvero male…diciamo ad essere corteggiata, da qualsiasi tipo d’uomo.
Ho fatto in passato le mie scelte, ma purtroppo mi sono imbattuta un po’ per miei errori , un po’ per sfiga in uomini sbagliati.
Eppure non ho mai pensato che gli uomini fossero tutti egoisti, mamme dipendenti e attaccati al denaro.
Questo per mia esperienza.
E sempre per mia esperienza ho vissuto in contesto sociale che mi ha permesso di avere a che fare con molta gente e siccome sono una osservatrice ho preso atto dei cambiamenti e dei vizi e e pregi di chi mi circondava.
Puoi giudicare ciò che non conosci?
Parli delle ventenni come di persone ancora innocenti, ma quali, quelle che non vedono la TV? E poi fai un paragone anche di bellezza…Da che mondo e mondo la femmina raggiunge il suo picco di bellezza a trentanni…prima è acerba.
Ma non è di macelleria e carni fresche che voglio parlare…
Ci sono uomini completamente autosufficienti, mai negato…sono anche più ordinati di tante donne se è per questo e in cucina sono in grado di stupirti e farti leccare i baffi.
Ma sono pochi, rispetto a quelli che per comodità vivono ancora con i genitori. Tra l’altro io vivo al Sud e ti garantisco che è così. Sono pochi i maschi e le femmine che vanno a vivere da soli, pur potendolo permetterselo.
Che ne sai dei miei gusti, delle mie scelte…Prendiamo un simbolo di bellezza a caso….Gabriel Garco.
Un uomo oggettivamente bello, non si può certo dire sia brutto. Bel viso e corpo statuario. Bene, pur riconoscendogli queste doti a me non piace, che ci posso fare?
Preferisco un tipo Montalbano…è un delitto?
Mi potresti obiettare che io non sono la regola…sicuramente, ma non sono neanche l’unica a pensarla in questo modo.
Tu dici che gli uomini col pacco aderente sono ridicoli…ed è qui che sbagli. Saranno ridicoli per te, per me…ma ho visto tante donne sbavare.
Questo per rimarcare che non esistono regole uguali per tutti. E che pur avendo il dono della vista e dell’udito qui dentro , chissà perché non vediamo e ascoltiamo tutti le stesse cose.
Sono convinta anche io, che un uomo sfigato faticherà a trovare una donna che gliela dà soprattutto per sesso ludico. Ma non sarà che pure l’uomo sfigato un pochino snobba la sfigatina di turno?
Io non credo in nulla, credo soprattutto in quel che vedo.
Vedo ai tavoli dei bar, gruppi di donne, normali… e gruppi di uomini altrettanto normali, guardarsi e soppessarsi con diffidenza reciproca.
Continuo a pensare che le donne, molte donne siano cambiate in peggio e mi dispiace che nemmeno Chiara lo comprenda questo. Forse perché lei vive un contesto diverso, non lo so…Ma qui, è così. E se scrivessi realmente cosa vedo, cosa sento, ne uscirei massacrata, ma non è detto che non lo faccia prima o poi ugualmente
A meno che non siate uomini di potere o visibili e non necessariamente per merito, siete sicuramente il sesso ‘debole’ in questione.
Ma avete anche voi le vostre colpe. E non venite a dire a me che giudico in base alle mie esperienze, perché voi cosa fate?
Vi vorrei fare passare una giornata in una scuola qualsiasi ad osservare i gruppetti di femmine e i gruppetti di maschi. Ci sarebbe molto da imparare…sono dei campioni molto importanti per comprendere quale direzione stiamo prendendo.
P.S.
Mi scuso per eventuali errori, ma vado di fretta e ho la tastiera in tilt.
Buona giornata!
Nicole(Quota) (Replica)
Icarus come altri sono degni di menzione in questo sito, tuttavia
credo che Nicole abbia rivelato alcune certezze che avvolgono la questione trattata, ho cercato di comprendere le motivazioni del perche’ le cose accadono in questo senso, Nicole ti prego di leggere e dire la tua, cosi come sono certo gli altri faranno di conseguenza:
1) la maggior parte degli uomini e delle donne non ha capacità gestionali domestiche, ergo l’uno cerca nell’altra un valido sostituto della mamma, dei suoi sughetti e del mangiar bene in generale, oltre che tenere pulita la casa, finita l’era della suddivisione dei ruoli? assolutamente no per molti uomini e assolutamente si per molte donne, entrambi vittima di un sistema sociale che non li introduce realmente all’essere indipendenti ma consumatori non si sono accorti che sono stati formattati per tale fine.
2) La mancanza di un lavoro genera l’impossibilita’ di un futuro certo, di mutui immobiliari a sostengno della propria indipendenza sempre spesso riciclata verso un affitto talmente esoso dal farci rimanere a casa con mammà, con il beneficio di ricevere quanto al punto precedente
3) La perdita di valori quali il sacrificio ad esempio genera persone non piu’ in grado di valorizzare quanto hanno/ricevono, di conseguenza nulla li appaga se non il la novità in sè, questo appare devastante nelle relazioni
4) La sessualità mercificata pone uomini e donne su piani diversi, i primi vittime e le seconde meretrici di se stesse per un discutibile tornaconto
5) La società attuale non promuove il dialogo tra le parti anzi, e’ vero il contrario, amplifica le differenze per i motivi che abbiamo riconosciuto in queste pagine come in altre, il dialogo quindi se possiamo ancora chiamarlo così, esiste solo in talune circostanze e solo con rare persone ancora capaci di essere se stesse, scevre da omologazioni, usi e consuetudini devianti che la società impone alle masse coi metodi che conosciamo, esempio evidente le chat, a pagamento per gli uomini e gratuite per le donne, ottimo esempio di come la società mercifica i rispettivi sessi in virtu’ delle finalità che persegue.
6) L’emulazione imposta dai media serve da meccanismo di sostentamento per questo grande fratello che gestisce la società per il proprio sostentamento, questo genera una differenza sostanziale nel piano sociale e lavorativo.
7) La legislatura favorevole alle donne ed avversa verso gli uomini induce l’assoluto rifiuto nel matrimonio per come lo conosciamo, sempre piu’ visto con sospetto, obsoleto dinanzi all’odierno, viziato da troppe responsabilità che non possono essere gestite dalle persone odierne per i punti espressi in precedenza, il tutto, di riflesso, amplificato dalla bella prospettiva dei divorziati che in tal modo si vedono realizzare il sogno di un benessere a basso costo, casa, figli/e/o/a e mantenimento senza l’impegno di avere un partner a cui dare conto
l’incertezza che nasce dai punti precedenti, pilota molte delle decisioni di entrambi, da una parte gli uomini che non vedono sostitute di un amore vero e dedicato come quello delle madri nelle possibili partner che incontrano, questo amplificato dalle necessità pratiche che spesso non sanno espletare da soli, con la perenne spada di damocle nell’eventualità di aver scelto la compagna sbagliata e di divenirne bancomat a vita, dall’altra le donne che non vedono piu’ un uomo che voglia mettersi seriamente con loro per creare un rapporto basato sulla prospettiva familiare, spesso non sapendo che loro stesse sono le fautrici di tale fallimento per i punti espressi in precedenza, il nascondersi dietro la loro bellezza e usando la sudditanza della vulva le rende deboli dinanzi all’abbandono di essere femminili e donne in primis e non come si presentano nella realtà: ennesime fotocopie di donne alpha, ambiziose e selettive con parametri surreali e che spesso si nascondono dietro un veloce amplesso, la delle donne, cadendo facilmente vittima di uomini alpha e/o di uomini senza scrupoli per modi simili agli alpha.
CURA:
LE DONNE DEVONO DARLA!, rifiutando i benefici di compromesso che la società da a loro in quanto ARMA di dominio di massa, scendendo dal piedistallo in cui si trovano oggi e con parametri di selezione per i propri partner piu’ realistici, non meramente basati su stereotipi sociali o stereotipati o per il proprio tornaconto.
RISULTANZE:
Tutti i punti su esposti vengono cancellati, vediamone le motivazioni:
1)certa la sessualità, nessuno mai potrà nascondersi dietro la sessualità intesa come arma di desiderio/ricatto, dovrà necessariamente scoprire altre qualità, quelle che a mio avviso contano sul serio, per trovare il proprio partner, ergo entrambi capiranno che serve saper badare alla casa, cosi come a se stessi, saranno quindi costretti ad essere loro stessi, in tal modo si lascierà prima la propria famiglia, proprio come succede in altri stati, capaci ormai di saper badare a noi stessi, alla casa ed ai rapporti con l’altro sesso.
2)certa la sessualità, solo con coloro capaci si sentiranno pronti per una convivenza, sarà quindi piu’ semplice poter prendere una casa in due, sia in affitto che acquistandola, in tal senso le persone non capaci si autoescludono da questo nuovo modo di essere finalmente responsabili
3)certa la sessualità, scema il desiderio del nuovo in virtu dello scoprire un partner dalle qualità personali che ci appagano veramente, riscoprirne quindi le qualità genera di concerto il valore che queste qualità ci trasmettono, ecco quindi la rinascita dei valori e l’apprezzamento delle stesse.
4)certa la sessualità, si vedrà la fine della prostituzione, fine della mercificazione del corpo della donna, rivalutazione della donna intesa nel senso piu’ ampio, fine della società basata sulla menzogna e sul ricatto sessuale sessuale,
5)certa la sessualità, vi sarà l’inevitabile riscoprirsi tramite il dialogo, le persone vorranno trovare un partner per la vita che abbia i requisiti per creare un proprio nucleo familiare.
6)certa la sessualità, sarà la fine dell’emulazione, nessuno potrà nascondere se stesso/a dietro stereotipi, necessariamente si dovrà vendere noi stessi e non l’immagine che ci fà piu’ comodo promossa dalla società.
7)certa la sessualità, abbrogazione delle pari opportunità, delle leggi pro donna, delle quote rosa, parità di peso specifico sociale per entrambi i sessi, fine dei maltrattamenti verso i figli usati come arma nei divorzi di comodo, fine degli uomini bancomat e messa alla fame del meccanismo contorto di concerto.
ok.. fuoco alle polveri..
Damien(Quota) (Replica)
@Marco Pensante
Ora ho un po’ più tempo…ho elaborato in giornata.
Ho ripensato alle tue parole…
Racchie, cellulite, cazzi e mazzi…Ma come, criticate una certa tipologia di dnna e poi vi mettete a fare la conta, delle rughe e delle imperfezioni?.
Le donne vere sono imperfette anche nella bellezza. Il resto è geneticamente modificato. E poi trovare una donna poco curata oggi è difficilissimo.
E ti soffermi anche sull’età…Io se potessi fermerei la mia età ad ora…altrochè. Più consapevole di quella che sono, altro che i ventanni…I miei ventanni erano incosapevoli, oggi no.
Se voi guardate le ventenni, ti assicuro che molte donne passati i trenta come me, sono gettonatissime da quelli più giovani. Gallina vecchia fà buon brodo no?;)
Ma a parte questi discorsucci, la verità sta sempre nel mezzo…E nel mezzo continuo a vedere uomini e donne confuse e insoddisfatti.
Forse perché si fà anche poco l’amore
chissà…
Ciao
Nicole(Quota) (Replica)
@Damien
Sono d’accordo con te con l’esposizione in buonissima parte, riguardo le tue conclusioni invece un po’ meno, in quanto purtroppo utopistiche su molti punti.
Ci sarà sempre una donna pronta a prostituirsi per raggiungere i propri scopi, e ci sarà sempre un uomo pronto a prostituire i propri ideali in cambio di potere.
Devono però non essere più l’indicazione generale, ma l’eccezione.
Come, non so, o meglio un’idea l’avrei, ma ci vuole tempo e qualche generazione più in là.
L ‘educazione… sentimentale, etica e civile. Ritornare ad educare, ciò che si è disimparato. Il rispetto dei ruoli. Ripartire dalle differenze per arrivare ad un fine comune per costruire.
Basta classificazioni…perché tanto i torti stanno da tutte le parti.
Basta falsi modelli di bellezza imperanti. Massificazioni di sogni, di progetti.
Proprio ieri parlavo con un amico ed una amica…mentre cucinavo. La mia amica mi ha detto, beata te, che sai cucinare io proprio non lo so fare e non ho nessuna intenzione di imparare. L’amico ha risposto: Non ti preoccupare, mangeremo da mia madre o dalla tua.
Può sembrare una cosa sciocca l’esempio che cito, ma rifletteteci su.
Io posso solo dirvi, che per me sbagliavano entrambi…e di questi esempi o peggio ne potrei citare a migliaia.
Non è il fatto di saper cucinare o meno che mi lascia interdetta, ma il lassismo generale, il dover dlegare ad altri la propria vita e non per incapacità, ma per menefreghismo.
Questo stesso lassismo lo ritrovo poi in tante altre cose. Molti matrimoni falliscono proprio per questo.
Al contrario di voi, io penso che invece le donne la diano facilmente…ciò che non danno è altro, non danno la possibilità di pensare di poter costruire con loro qualcosa.
E mi costa ammetterlo tantissimo ma non è la bellezza che cercano, ma i soldi in primis e poi il potere.
Ovviamente non tutte, ma in Italia oggi sono la maggior parte. Vogliono una vita comoda, servite e riverite. E i maschi o si adeguono, facendo la loro parte o si rendono invisibili.
Credo sarò odiata da molte donne per questa mia affermazione, ma che a loro piaccia o meno è la verità. Non la mia , ma quella che è sotto gli occhi di tutti. Negarlo è inutile. Le ragazzine a scuola alla domanda cosa volete fare da grandemi rispondono:Le veline , Ministro, Belen…
E vi ho detto tutto.
Nicole(Quota) (Replica)
@Nicole:
“””Al contrario di voi, io penso che invece le donne la diano facilmente…”””
Se sei carino e/O.. se ci sai fare, se in buona sostanza adotti tutta una serie di espedienti atti a soddisfare le SUE aspettative si.. trombi.. vero! non hai idea di quanto queste tue parole hanno riscontro nel quotidiano.. voglio la tipa griffata? comincio a parlarle di moda, vesto firmato.. la vado a prendere in slk.. e me la trombo!.. la tipa rivoluzionaria? vado in jeans, le parlo anche io di estremismo, qualche risata, partecipazione a qualche convegno.. mi faccio prestare la punto dall’amico che fà tanto di sinistra…e me la trombo! la saccente? mi vesto distinto, le faccio conoscere qualche conoscenza del Lions Club o del Rotary.. lei si scioglie.. e la trombo!.. oh! mai che possa essere me stesso per scopare eh?!?!?
.. cavolate a parte.. l’assioma e’ nella seguente citazione.. quella che spesso mi sale in testa tra una trombata e l’altra:
__________________________________________
“””…ciò che non danno è altro, non danno la possibilità di pensare di poter costruire con loro qualcosa.”””
__________________________________________
Nicole.. prendi con me un bicchiere di buon vino rosso… hai centrato il punto! prosit! dopo tanto trombare non ne vedi UNA! UNA che abbia sostanza per detenere un rapporto SERIO!.. UNA!
“”””””E mi costa ammetterlo tantissimo ma non è la bellezza che cercano, ma i soldi in primis e poi il potere.”””
20 anni fa, a Viareggio, mi scopai una che la mollava solo ai ricconi, mi costo’ 300 mila lire di un giorno di noleggio (Porsche Carrera).. ma vuoi mettere quando io ed i miei amici vedemmo la sua faccia quando mi vide arrivare col Renault 5 GTL 1.100cc. 5 porte (GRIGIO TOPO)? (ometto i commenti!!! ma li potete immaginare!) ed anche lei.. trombata!.. come dicono gli inglesi: “did you want the bike? now you pedal!!” se trovo una donna “normale” che sà cucinare, essere se stessa senza stereotipi, godere della sessualità, seria, con interessi.. insomma una PERSONA, allora mi fermo.. fino a quel momento.. si TROMBA e basta.. no matrimonio.. no convivenza..
Damien(Quota) (Replica)
Un mio amico una volta mi disse: le donne ci stanno quando gli fai pena…….col cavolo!! non mi avranno.
C’è quel proverbio che dice: Il pianto paga. Alle donne paga molto fare le vittime.
Leo(Quota) (Replica)
Al contrario di voi, io penso che invece le donne la diano facilmente… (Nicole)
********************
A parte il fatto che bisogna anche vedere “come la danno”, se così fosse il problema della prostituzione sarebbe risolto da tempo.
Fabio(Quota) (Replica)
4)certa la sessualità, si vedrà la fine della prostituzione, (Damien)
************************
Damien, la fine della prostituzione è un’utopia.
Al massimo si può pensare e sperare di ridurla drasticamente.
Fabio(Quota) (Replica)
oh! mai che possa essere me stesso per scopare eh?!?!? (Damien)
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Qui, invece, mi trovi completamente d’accordo, perché è verissimo quel che dici. Con le donne, essere se stessi, equivale, quasi sempre, a doversi masturbare.
Fabio(Quota) (Replica)
@ Nicole : complimenti. Nel tuo ultimo post, hai avuto il coraggio di dire delle cose scomode, che non solo le donne, ma neanche gli uomini, spesso non dicono. E anche noi uomini ci mettiamo spesso del nostro. Cosi’ poi abbiamo le copie dove nessuno dei 2 sa fare da mangiare e risolvono tutto andando da mamma’.
triste infantilismo oggi imperante
ilmarmocchio(Quota) (Replica)
http://www.silviarocca.it/forum.php?id_forum=3&lingua=ita
Silver(Quota) (Replica)
Le solite stronzatine. la penetrazione non conta, la sessualita’ femminile e’ piu’ raffinata, ecc. L’unico effetto di queste sciempiaggini e’ di farmi passare la voglia. E dire che sono uno che non ha mai avuto problemi. Ma certe sciocchezze, oramai stra-ascoltate, farebbero ammosciare un palo della luce
ilmarmocchio(Quota) (Replica)
vabbè lo metto qui: un po’ di “insano” umorismo.
Insano, a mio avviso, perchè la parodia significa prendere e prendersi in giro. Questo “promette” la cabarettista in questione…dopo aver fatto la parodia del maschile e dei comportamenti maschili annuncia la parodia del femminile e dei comportamenti femminili… ma poi passa a fare la parodia dell’interpretazione maschile dei comportamenti femminili.
E’ un po’ contorto ma spero si capisca.
Come sperare che si capisca il sesso come gioco, se non si riesce nemmeno ad ironizzare su se stesse?
http://www.youtube.com/watch?v=snjpgB2-t-o
Rita(Quota) (Replica)
Ottimo spunto, Rita. Quel video è un esempio di denigrazione antimaschile mascherato da (falsa) ironia. A parte il fatto che non sono riuscito a farmi una risata che è una perché è di una banalità e di una povertà unica, è vero ciò che hai detto tu, e cioè che, come al solito, non c’è nessuna par condicio neanche in questo caso. Perché quando la cabarettista annuncia di passare alla presa in giro delle donne, in realtà continua il “pestaggio” psicologico degli uomini.
Tutto sommato questo però è nulla rispetto ai teatrini della Littizzetto con la complicità di Fabio Fazio, tipico maschietto di sinistra perbene e politicamente corretto, che sta al gioco (tanto a lui che gliene frega, si scopa la valletta di turno o l’aspirante ballerina…) del massacro, recitando la parte del coglione mezzo impotente inetto minidotato bistrattato dalla pestifera teppistella liberata che gliene dice di tutti i colori a lui e a tutti i “maschietti”, rovesciando sul genere maschile tonnellate di immondizia della peggior specie. Salvo naturalmente (ma guarda un po’…), fare la svenevole, quando prima di lei è stato intervistato qualche bel divo del cinema o dello spettacolo. Allora in quel caso cambiano la musica e l’atteggiamento e la teppistella recita la parte di quella che si strapperebbe le vesti in pubblico pur di rimorchiarsi il soggetto in questione… (e poi qualcuno si ostina ancora a dire che non abbiamo avuto intuito a capire la dinamica degli alpha e dei beta…)
Sembrano cose da poco, sulle quali ci si ride sopra, ma non lo sono affatto. Pensate ad una “comicità” di quel tipo a parti invertite. Il giorno dopo si scatenerebbe il finimondo in Parlamento, il direttore del programma sarebbe costretto a dare le dimissioni, l’attore non farebbe più neanche una comparsata alla Rai dalla quale sarebbe buttato fuori a calci nel culo e probabilmente si troverebbe nella condizione di dover anche cambiare mestiere.
Sono proprio questi i messaggi subliminali che contribuiscono ad indebolire ulteriormente il maschile (beta). Il messaggio è chiaro:”Tu maschio “normale”, non sei niente, sei una nullità, sei un poveraccio, puoi tutt’al più essere compatito e tollerato e se fai il bravo c’è lo zuccherino che ti aspetta”.
Cara Rita, avessimo qualche decina di donne evolute che fanno il lavoro che fai tu, saremmo un bel pezzo avanti. Sarà (anche) questo il tuo “compito”. Ne abbiamo un grandissimo bisogno.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Li fanno ancora Stanlio e Ollio alla televisione?
http://www.youtube.com/watch?v=MJmOV0Pc1Ik
Leo(Quota) (Replica)
Insomma, Leo, hai proprio deciso che dobbiamo a tutti i costri farci affibbiare il marchio di maschilisti e misogini…e va bè, per lo meno questa volta saranno trascinati nel gorgo insieme a noi due grandi eroi del cinema…due campioni di Uomini Beta con la U e la B maiuscola (diventati alpha dal punto di vista sociale ma rimasti Beta nell’animo), alla faccia di chi dice che gli Uomini Beta sono sfigati…:-))
Li ho sempre amati, fin da quando ero bambino, mi hanno sempre suscitato ilarità e tenerezza nello stesso tempo. Due grandi! Senza se e senza ma… E in fondo in quel corto c’è anche del vero…e adesso sto rischiando veramente, lo so…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
beh comunque sono spaccati di vita,… Stanlio e Ollio le strisce di Blondie e Dagoberto
http://comicsando.wordpress.com/epoca-doro/blondie/
una perla, a mio avviso:
« Gli uomini lavorano dal mattino alla sera, ma noi donne non si finisce mai! » afferma Blondie quando, dopo cena, fa spostare i mobili all’esausto Dagoberto.
insomma anche in un’epoca n cui i ruoli di genere erano ben definiti e marcati stabilire chi dominava e chi era dominato era molto difficile e, sicuramente, non c’era un clichè fisso per tutti…a livello individuale.
A me viene sempre in mente mia nonna che, ci raccontò sempre la romantica richiesta del marito sul suo parere se proseguire o meno il viaggio di nozze sul lago Maggiore (… altro che Caraibi) come un segno di “mancanza di decisionismo” tanto che, parole sue, decise che da allora in poi i “pantaloni” in casa li avrebbe portati lei… ed eravamo nel 1929.
Chiudo l’O.T.
Rita(Quota) (Replica)
Le tue considerazioni sui duetti Littizetto-Fazio, Fabrizio, colgono davvero nel segno. Io direi che sono una metafora della subordinazione della sinistra nei confronti del femminismo o post-femminismo. A pagarne le spese, in senso lato, sono gli uomini beta, perchè la classe politica maschile di sinistra, tutti dei grandi volponi, sanno perfettamente che lo “zapaterismo” per loro sarà indolore. Sono maschi alfa e come tali possono, disponendo di potere e denaro, fare ciò che prediligono, facendo attenzione a non dare troppo nell’occhio. Concedono ciò che desiderano alle loro “compagne” e ne avranno in cambio appoggio e riconoscenza.
La dinamica alfa-beta è validissima per spiegare tanto della nostra società. Direi che oggi coloro che devono “emanciparsi” da una mentalità da “schiavi” sono proprio gli uomini beta. Mi sembra proprio che brancolino nel buio, vittime di una falsa coscienza.
Alessandro(Quota) (Replica)
Io li ho sempre considerati nel comico i migliori Laurel e Hardy, c’era la loro spalla femminile Mae Bush con quello sguardo inquietante che interpretava la serial killer che uccide tutti gli Oliver, oppure la tipa salvata del fiume che li ricatta.
Mentre qui in Europa succedeva tutto il casino il cinema americano in quegli anni faceva belle cose, arricchendosi anche di maestri europei che fuggivano dal nazifascismo.
Leo(Quota) (Replica)
Di qualunque tipo sia l’ismo di turno, il grido è ancora e sempre uno solo: “parenti avanti!”. E di maschi femmin-isti oggi ce ne sono intere divisioni. Perchè a ben pensarci la maggioranza si illude di trarne anche una possibile opportunità per sè. Per questo non c’è maschio, alfa o beta che sia, che non strilli, ore rotundo, la sua colpa maschilista al cielo, invocando ogni tipo di prebenda riparatrice. Di pentiti di questo genere la Storia è piena. Nessuna lacrima invece per l’amaro prezzo da pagare. Ma non è forse già successo anche solo per un piatto di lenticchie?
ckkb(Quota) (Replica)
Ci è stato inviato un post (un trashback) da un sito di nome “Femminile Plurale” che commentava l’articolo di Paolo Barnard “Dalla”.
Ho ritenuto opportuno rispondere all’autrice dell’articolo.
Potete leggere la mia risposta su quello stesso sito.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Mi sembra sempre la solita solfa: Sfigati…non glie la danno…
Poi riguardo ai movimenti maschili, secondo me non c’è bisogno di doversi parare sempre da etichette come misogini, maschilisti, si sa che i commenti in un blog sono fatti da tante capocce diverse, e si discute. Gli uomini non dovrebbero pestarsi i piedi tra di loro, dovrebbero fare lobby anche se si è tutti diversi; ma purtroppo anche il mondo animale ci insegna che i maschi si battono per il possesso delle femmine.
Misogino e soprattutto Ginecofobico sono disturbi della personalità, giustificabilissimi, il timore di stare insieme ad una donna non è cosa da niente, e non nasce da cose campate in aria, ma dalla vita vissuta e l’ambiente sociale.
Leo(Quota) (Replica)
@Leo:Nessuno ha definito questo blog maschilista e nessuno è contro i movimenti maschili (se guardi nel nostro blog tra i link c’è anche quello di Maschileplurale). Sull’idea poi che gli uomini dovrebbero fare lobby tra loro, solo in quanto uomini, la cosa è criticabile sotto molti punti di vista. Noi non faremmo mai una lobby con donne che sostengono che gli uomini sono tutti stupratori, violenti, aggressivi per natura, dominatori etc.
Antigonexxx(Quota) (Replica)
I termini “misogino”, “maschilista”, “sfigato” ecc. ecc., hanno la funzione di etichetta. A che servono le etichette? per schedare e intimidire: questi termini di fatto creano campi concentrazionari in ambito terminologico, dove viene confinato ed emarginato nella coscienza singola e pubblica chi non si allinea al generale consenso. Premessa indispensabile per poi costruire confinamenti ed emarginazione reali: carceri, gulag, campi di concentramento. Terminato in Europa per lotte a contenuto politico, il processo è in corso a partire dagli anni settanta del secolo scorso contro il genere maschile. kapò di nuovo al lavoro insomma.
ckkb(Quota) (Replica)
@Antigonexxx: e’ evidente che prendere visione della reale entità della QM risulta scomodo, laddove la cassazione stabilisca reato persino un OPINIONE errata nei confronti delle donne, parimenti determinati commenti/opinioni/trasmissioni/malcostumi e quant’altro lesivi nei confronti degli uomini non andrebbero tollerati.Ma sappiamo benissimo in che società viviamo e le sue regole di gioco al massacro – maschile beta si capisce.. – quindi risulta vano far ragionare chi ne trova giovamento malcelando una reale sudditanza della vulva che lede, in primis, proprio le detentrici di tale potere e, per riflesso, gli uomini beta. Se oggi non si trova piu’ una Donna da amare ma solo femmine arriviste/qualunquiste/vaginocratiche/modaiole mi domando a chi realmente giova questa guerra dei sessi (deboli) se non al sistema di potere che vuole lo status quo. Porgo una domanda ad Antigonexxx: a tuo giudizio, con la attuale situazione legislativa, la precarietà occupazionale, distruzione mediatica della figura uomo, la perdita dei valori familiari, l’astio femminista, la mercificazione dei sentimenti, la strumentalizzazione della vulva, chi mai oggi potrà realmente e serenamente sentirsi di affrontare un rapporto di coppia? l’amore? certo.. quello e’ eterno.. finchè dura.. poi ci sono le amiche, gli avvocati, i centri sociali, i giudici…si capisce..Buona Singletudine! tieni aperto il sito che tra una decina di anni parleremo del fenomeno singles over anta..
Damien(Quota) (Replica)
@ckkb: noi invece siamo abituate a chiamare i fascisti, fascisti, i nazisti, nazisti…insomma utilizziamo spesso queste etichette discriminanti.
Sul paragone tra chi si scaglia contro il maschilismo e i kapò nazisti stendo un velo pietoso. Paragone davvero infelice. Spero che non ci siano ebrei che leggono questo blog. Si sentirebbero un bel po’ offesi dal modo così superficiale di chiamare in causa simili argomenti
Antigonexxx(Quota) (Replica)
@damien: riguardo alla mia situazione personale, ti informo che sono felicemente in coppia da circa 12 anni (ne ho 30) e che il mio partner non è ricco nè potente. Ho sempre avuto un buon rapporto con gli uomini, a partire dal mio compagno, e ho pure un sacco di amici che stimo moltissimo, e che adoro e che spesso mi incuriosiscono nella loro diversità rispetto a quella che sono io. Non capisco poi perchè tu dici che io non riconosca che anche voi uomini avete delle difficoltà, o che io metta in dubbio la Questione Maschile. Non l’ho mai detto, nè ne ho mai parlato. Io ho parlato di maschilismo che è una cosa ben diversa. Giusto?
Antigonexxx(Quota) (Replica)
Trovo saggio quanto sostenuto da Leo e “affinato” da Ckkb.
In questa fase è corretto mediare tra la necessità di proporsi in maniera funzionale alla diffusione e alla costruzione di un consenso e una solidarietà di genere ma al contempo essere consci che le accuse di misoginia e sessismo sono solo spauracchi di una tecnica disgregatoria e destabilizzatrice.
Contrariamente a quanto sostiene di fare xxxAntigonexxx, le donne oggi hanno imparato a fare lobby ed ad assumere atteggiamenti cameratistici all’insegna di un cinismo che non impedisce loro di sacrificare lo sfigato di turno come compensazione delle “tante donne innocenti che in passato hanno sofferto ingiustamente” .
No.
La violenza che bisogna snidare è subdola e si rafforza attraverso vecchi stereotipi diffusi ancora presso molti uomini.
Per questo i nostri interlocutori principali dovrebbero essere (e sono) gli uomini (beta), che oggi soffrono senza rendersi conto di contribuire in buona parte alle cause dei propri disagi, soprattutto per quel che riguarda la relazione tra i sessi.
Luke Cage(Quota) (Replica)
Non ci sarebbe neanche il bisogno di dirlo perché Il nostro blog, pur nella diversità di opinioni, è sempre stato estremamente democratico e aperto al dialogo con tutti, arrivando a tollerare insulti gratuiti se non vere e proprie aggressioni nei nostri confronti. E in quei casi forse siamo stati fin troppo indulgenti e tolleranti.
Ragione di più per confrontarsi serenamente con questa donna, Antigone, esponente del sito “Femminile Plurale” che, al di là naturalmente della diversità e della distanza dalle nostre posizioni (del Movimento e di ogni singolo utente del blog) come è ovvio che sia, mi pare che stia dimostrando, per lo meno a giudicare dai fatti, cioè dalle sue parole e dal modo di relazionarsi nei nostri confronti, una genuina volontà di dialogo e un atteggiamento educato e civile (che altre/i non hanno avuto).
Abbiamo sempre dimostrato grande maturità nel dibattito e non siamo MAI stati noi a trascendere in alcun modo. Siamo forti delle nostre ragioni che sono le uniche (ma potentissime)nostre armi.
Do il benvenuto ad Antigone sul nostro sito-blog e mi permetto di darglielo a nome di tutti/e noi. Lei ancora non lo sa ma ci sono anche delle donne che fanno parte del nostro Movimento…
Buona discussione a tutti/e.
Fabrizio Marchi
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
ciao Antigone:
scusa a chi ti riferisci quando dici “noi non faremmo mai una lobby che sostenga etc”?
Perchè, in generale, se guardo in giro per il web vedo ancora gruppi femminil/femministi che si rivolgono alle altre chiamandole “sorelle”, e francamente a me questo un po’ di fastidio lo da. Io di sorella ne ho soltanto una (molto amata) e posso considerare sorelle altre donne che conosco personalmente, ma basta così.
Ora se non sono lobby, sono sicuramente movimenti d’opinione che sostengono le donne in quanto donne, e che non hanno quindi ancora superato la divisione in categorie (gli individui per bene dagli individui per male). Già il fatto di definirsi sorelle, a mio avviso, la dice lunga sull’intento. E’ chiaro che a una sorella starei vicino e cercherei di difenderla, per quanto possibile, anche nel torto perdendo sicuramente un po’ di obiettività.
Peraltro, visto che sui termini si fa parecchia confusione e ognuno li intende alla sua maniera è vero che da “dizionario” il femminismo è un movimento politico nato con lo scopo di dare diritti legali alle donne e il maschilismo è un modo di essere ma è anche vero che il femminismo è nato sull’onda dello sviluppo democratico (direi in concomitanza), e ha fatto nascere (nel senso che ha coniato il termine) il maschilismo. Altrimenti non avrebbe avuto nulla cui contrapporsi: concessi i diritti (peraltro nemmeno in un lasso di tempo relativamente lungo rispetto alla nascita della democrazia) non avrebbe più avuto ragione di esistere, non avrebbe avuto più nulla cui attingere per continuare a restare in vita. Si è dovuto “creare” per così dire l’abominio del concetto del maschilismo per giustificare di tutto e di più.
Va da sè che ci sono uomini che si autodefiniscono addirittura maschilisti semplicemente perchè hanno una concezione di femminile da proteggere e difendere
Rita(Quota) (Replica)
PER ANTIGONE
Usciamo fuori dalle discussioni relative ai nomi, denominazioni, ossia maschilismo, femminismo, fascismo ecc., e invece concentriamoci sulle questioni concrete, la considerazione delle quali certamente determina in maniera più precisa la nostra collocazione nel mondo.
Il femminismo ha sempre ritenuto, e su questo io e altri concordiamo pienamente, che uomini e donne debbano avere stessi diritti, doveri, opportunità, ecc.. Ne consegue che chi si professa femminista dovrebbe battersi per il raggiungimento di questo obiettivo. Detto ciò, io vorrei sapere qual è la tua posizione e quella delle altre curatrici del tuo sito in riferimento ad alcune questioni che oggettivamente non vanno in questa direzione, ossia:
1 la possibilità per le donne di andare in pensione mediamente cinque anni prima degli uomini ( privilegio che caratterizza quasi esclusivamente la tanto vituperata, dalle femministe, Italia);
2 la presenza di borse di studio rosa nelle università, tenendo in considerazione che il successo scolastico femminile, in qualsiasi ordine di studi, è oramai superiore a quello maschile, e quindi sarebbe più logico il contrario, ma attenendoci rigorosamente al nostro obiettivo neanche questa eventualità può essere praticata, visto che le pari opportunità devono sussistere nei fatti e non solo a parole;
3 la presenza di una legge sull’imprenditoria che elergisce contributi alle donne che vogliono fare impresa per il semplice fatto che siano donne, in questo caso discriminando l’altro sesso;
4 la richiesta di quote “rosa”nelle alte sfere della politica, in quanto le donne risultano sotto rappresentate, dovrebbe andare di pari passo con la richiesta di quote “azzurre” in altri ambiti lavorativi, dove a essere sotto rappresentati sono gli uomini( cito per esempio la scuola): insomma occorre essere coerenti fino in fondo, non si può pretendere solo ciò che ci fa comodo, e credo che anche voi converrete con me;
5 un ministero per le pari opportunità che al suo interno presenti anche una componente maschile, e non sia vietato quasi per statuto la presenza di uomini nelle alte sfere di questo ministero ( sic!), occupandosi al contempo anche di problematiche maschili, perchè esistono anche quelle e perchè il denaro messo a disposizione per questo ministero proviene da uomini e donne;
6 la battaglia contro la mercificazione dei corpi tout court, perchè se esiste il corpo delle donne esiste anche quello degli uomini, e se in televisione compaiono donne in costume da bagno, vi compaiono anche uomini in costume da bagno.
Potrei continuare ancora a lungo, ma mi fermo qui, per questioni di tempo e perchè dalle considerazioni che verranno esposte sulle suddette questioni emergerà già in maniera chiara la posizione di Antigone o delle altre curatrici del sito “Femminile plurale” sui temi della parità tra i sessi.
Attendo un vostro intervento. Saluti.
Alessandro(Quota) (Replica)
@Antigonexxx:
Finchè perdureranno i vari “ismi” non vi sarà vera soluzione nel dialogo ma, soprattutto, nei fatti. Il maschilismo che voi percepite e’ figlio di retaggi culturali passati, detenuti oggi da poche persone incapaci intellettualmente di comprendere/accettare il nuovo che avanza, tuttavia e’ bene sottolineare che questo “nuovo che avanza” e’ spesso discutibile se non intollerabile, specie alla luce dei fatti che, quotidianamente, ci portano ad esserne vittime e/o testimoni, in questa vostra cernita verso chi applicare il vostro “ismo”, esclusivo appannaggio degli uomini beta, si capisce, perchè vedi, Antigonexxx, se i vari ismi femminili fossero genuini nelle loro intenzioni, andrebbero nella direzione giusta, ovvero verso i potenti, gli alpha, che al contrario, venerate e siete pronte ad abdicare in loro favore ad ogni loro minimo accenno di attenzione, avendone un tornaconto che, seppur dandovi dei privilegi, vi rende strumenti di potere per l’abnegazione sia della donna in quanto persona, sia degli uomini beta, verso i quali riversare ogni genere di soppruso. E’ bene notare che se il femminismo fosse un moto razionale, perseguirebbe obiettivi ben precisi, affronterebbe realmente il potere, gli Alpha, gli stereotipi che vogliono le donne “femmine e perennemente vogliose”, uno stupro della fisicità femminile mediatica atta semplicemente a mercificare l'”io donna”, come se le donne fossero solo culo, tette e vagina (ma su questo vedo che hai giustamente discusso sul tuo blog) senza compromessi ed in maniera costruttiva nel sociale, per differenza oggi si nota come questo moto, di rivoluzionario, abbia ben poco, somiglia sempre piu’ ad un nazifascismo malcelato e aggiungerei abbastanza becero, sterile e fazioso, se cosi non fosse, non ci sarebbe questo astio fra persone normali, beta, persone che quotidianamente si dividono i compiti e vanno avanti affrontando la vita tra bollette e problematiche varie, cosa volete che ne sappiano quelli che vivono la vita patinata? gli stessi che vi impongono modelli sbagliati tramite i media? ma vi guardate intorno? gli uomini con cui condividete l’esistenza, parlo di quelli che vedete nel sociale, cosa hanno di maschilista? non possono ambire piu’ a nulla, gli e’ negato tutto, persino di avere un accenno di erezione! questo ovviamente se non si appartiene alla categoria “Alpha”! Il Barnard pensiero quindi trova fondamento e spunto di riflessione che purtroppo non si evince dalle tue riflessioni anzi, la tua malcelata ironica frase finale altro non confermerebbe che, in finale, e’ una semplice guerra di opinioni, che non avrà mai fine, come si può capire l’affamato quando si ha la pancia piena? Viviamo nell’era del ricatto sessuale, in una repubblica delle ghiandole mammarie, dove avere una vagina significa che tutto ti e’ dovuto (dagli uomini beta) ma mai andare contro il reale problema, il sistema! vero fautore delle problematiche sociali, troppo difficile.. Forti coi deboli e deboli coi forti.. guarda caso, oltre che il vostro modo di essere, care femministe, lo e’ anche la filosofia dell’attuale governo, il chè lascia molto riflettere.
Damien(Quota) (Replica)
E’ realtà evidente che da tempo i tratti della teorizzazione e della pratica di lotta femminile iscritta all’area del femminismo reale, assume spesso i tratti assai simili alle tecniche che i regimi terroristici di tutti i tempi hanno utilizzato per discriminare e intimidire gli avversari e creare il consenso per legislazioni speciali. Ed è realtà evidente che l’esito di questa martellante campagna di criminalizzazione maschile ha portato a una giurisprudenza e a legislazioni speciali antimaschili e che l’attuale andazzo prevede di spingersi oltre in questo stravolgimemento del diritto a fini repressivi. E questo accade indipendentemente dall’orientamento politico dei governi: la caratteristica del femminismo reale si è dimostrata essere infatti la sua capacità di incarnarsi, sostentare e rafforzare indifferentemente l’autoritarismo di destra o di sinistra, comunque di stile e sostanza tendenzialmente illiberale e fascista: in sintesi si è storicamente dimostrato essere strumento ideologico e forza politica utilissima a giustificare e trovare sempre nuovi inoppugnabili motivi per mettere in galera la gente.
C’è un’amplissima letteratura e pubblicistica femministica in nulla diversa dai testi che nella Storia sono stati scritti per aprire campi di sterminio, gulag e laogai e quant’altro. Ed esiste una leva di femmine culturalmente costruite nell’idolatrica esaltazione del femminile e nel disprezzo dei maschi, disprezzo costruito su l’uso sistematico della menzogna, con la sola finalità del loro annientamento. Utilizzate in ruoli di punta di un’ attività repressiva sostanzialmente al servizio di leggi fuori della civiltà e del diritto. Che nome dare loro e alla loro funzione? Di tutto questo siamo ormai testimoni da anni ed è puntualmente riportato e documentato in centinaia di migliaia di denunce via blog. E questa è solo la punta dell’iceberg. Prima o poi la Storia presenta il conto. E ha cominciato a presentarlo anche al movimento femminista. E siamo solo agli inizi.
ckkb(Quota) (Replica)
Damien, secondo me faresti benissimo a pubblicare questo tuo ultimo post anche sul sito di Femminile Plurale. E’ bene che le contraddizioni comincino ad emergere e il tuo post è molto puntuale in questo senso.
Vai!
Per parte mia ho già pubblicato la mia risposta sia sul loro sito sia sul nostro nello spazio degli editoriali dal titolo”Comandare è meglio che fottere”
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
“1 la possibilità per le donne di andare in pensione mediamente cinque anni prima degli uomini ( privilegio che caratterizza quasi esclusivamente la tanto vituperata, dalle femministe, Italia);”(Alessandro)
Attento, devi aggiungere altre cose.Aggiungo alcune cose perchè vi è una leggenda femminista che “giustifica” tutto ciò: “le donne lavorano di più degli uomini, lavorano anche in casa..quindi è giusto che gli uomini vadano in pensione 5 anni più tardi”. A parte che non è vero, ma anche se fosse vero, I LAVORI PIù RISCHIOSI E USURANTI SONO COMPIUTI DA UOMINI(E INFATTI, I MORTI SUL LAVORO SONO TUTTI, O QUASI, UOMINI) E INOLTRE, COSA ANCOR PIù IMPORTANTE, LA VITA MEDIA DEGLI UOMINI è sette(7) ANNI DI MENO RISPETTO A QUELLA DELLA DONNA. Quindi anche se fosse vera la barzelletta femminista, ciò non giustificherebbe questa disparità di trattamento nell’ età pensionabile.
“4 la richiesta di quote “rosa”nelle alte sfere della politica, in quanto le donne risultano sotto rappresentate”(Alessandro)
Alex, hai detto una grossa inesattezza(e sto usando un eufemismo). le donne in politica non sono “sottorappresentate”, ma anzi sono rappresentate equamente, se non ancor di più, rispetto alla loro partecipazione politica. Infatti, la partecipazione femminile nella politica è molto minore rispetto a quella maschile. Basti vedere nei vari partiti politici, come la percentuale degli iscritti femminili sia molto minore rispetto a quella degli iscritti maschili(eppure per iscriversi non ci vuole un “esame di ammissione”, ma una piccola e simbolica quota di poche euro). Quindi la minore partecipazione politica femminile si traduce in una minore rappresentanza in parlamento e nelle giunte. E la logica Causa-Effetto. Un esempio. Prendiamo il calcio: è risaputo che suscita un maggiore interesse tra i maschi che non nelle femmine. E difatti, negli stadi, ciò si traduce in un pubblico a prevalenza maschile, ma non per questo si chiedono le “quote rosa”, semplicemente perchè andare allo stadio non è fonte di interessi e poteri, mentre avere una poltrona di parlamentare, invece, sì.
Dove invece c’è maggiore prevalenza femminile, come ad esempio, in vari settori statali(primo fra tutti, nella scuola e nei vari enti statali), il discorso è diverso. La minore presenza maschile non è determinata certamente da una minore partecipazione(e richiesta) maschile, ma da una vera e propria discriminazione sessista femminista, le cosiddette “discriminazioni positive”. In questo caso, sì, ci vorrebbero effettivamente le “quote azzurre” per riequilibrare una situazione vergogosamente e incostituzionalmente sessista.
Icarus.10(Quota) (Replica)
@alessandro: in merito alle questioni che tu poni ti rispondo così. Per quanto mi riguarda, in merito a :
1-pensione anticipata per le donne: non sono favorevole a priori. Presa in sè e per sè sarebbe discriminante. Purtroppo ci sono una serie di altri fattori che mi trovano favorevole: statistiche dimostrano che con l’aggiunta del lavoro domestico e la cura dei figli le donne lavorano molte più ore al giorno rispetto agli uomini. Oltre a ciò percepiscono stipendi di molto inferiori. Finchè le cose staranno così, per me è giusto che le donne vadano in pensione prima. Quando non sarà più così ben venga l’equiparazione. Uguaglianza sì, ma su tutto.
2- borse di studio rosa: nell’università in cui lavoro non ne ho mai sentito parlare. Quand’anche ci fossero università che lo fanno, agirebbero in una direzione che mi trova profondamente contraria. Le borse di studio vanno assegnate per questioni che tengano conto innanzitutto del reddito e poi anche del merito.
3-incentivi alle donne imprenditrici: si sono favorevole. Il mondo del lavoro è talmente discriminante nei confronti delle donne (sia per quanto riguarda gli stipendi, sia nei confronti delle donne che vogliono avere figli etc) che è giusto che il lavoro autonomi femminile vanga favorito. Quando non ci saranno più discriminazioni ben venga la parificazione delle condizioni.
4: il ministero delle pari opportunità: non mi pare che si stia occupando delle donne. In realtà ha solo una funzione di mera immagine. Azioni concrete, zero. Inoltre esso avrebbe la sola funzione di evitare le discriminazioni nei confronti delle donne, di proporre leggi contro la violenza etc: che c’è di male? inoltre si occupa anche di uomini, ovvero gli omosessuali.
@damien: la denominazione “femministe” ce la teniamo ben stretta. Essa ci ricorda sempre, e rimanda, alla lotta che le nostre mamme e nonne hanno portato avanti per noi. Ci ricorda inoltre che c’è ancora molto da fare, soprattutto in un mondo in cui quelle conquiste vengono rimesse in discussione (vogliamo parlare di aborto?). La tua affermazione sulla venerazione degli uomini alpha
da parte delle donne è frutto di pregiudizi, a quanto pare, davvero duri a morire. Su tutte le altre critiche ti invito a visitare il nostro blog. Lì troverai le risposte che cerchi.
@ckkb: chi paragona il femminismo ai campi di sterminio nazisti dimostra una tale ignoranza e superficialità da non meritare nè risposte nè commenti.
Antigonexxx(Quota) (Replica)
Ragazzi/e, guardate il ciarpame che viene vomitato su di noi da questa Chiara di Notte che non si è lasciata sfuggire l’occasione di andare sul blog di Antigone ad insultarci.
Chiarisco subito che ho scelto di pubblicare il suo post solo per rendere noto con quale gentaglia abbiamo avuto, nostro malgrado, a che fare.
Naturalmente Uomini Beta non è una setta e ciascuno e libero di fare ciò che crede ma io personalmente chiedo formalmente a TUTTI di ignorarla.
Anche perchè con questi personaggi non è possibile discutere seriamente e l’unico interesse che hanno è la rissa, per poi poter andare in giro ad insultarci.
Più lontani siamo da questa gente e meglio è. Abbiamo ben altro da fare e ben altri obiettivi che perderci in corride di infimo livello con ex escort in cerca di riciclaggio.
Diverso è il discorso, ovviamente, per ciò che riguarda Antigone.
Che la discussione sia sempre di livello…
Fabrizio
Di seguito il post di Chiara di Notte e la mia brevissima risposta:
Buon giorno Antigone. Sono capitata nel tuo blog quasi per caso e, se me lo consenti, credo che l’aggiungero’ come link nel mio.
Per quanto riguarda gli ometti beta, tempo fa anche io Lameduck e Galatea, abbiamo avuto a che fare con loro. Ovviamente siamo state tutte e tre insultate. L’accusa che ci veniva mossa era la nostra cafonaggine e l’impossibilita’ che secondo loro avevamo di rapportarci educatamente. Nei miei confronti, poi, e’ anche stato proferito altro che ti lascio immaginare, ma cio’ e’ ininfkuente. Per cui tutte e tre abbiamo deciso di non partecipare piu’ alle loro discussioni nelle quali la finalita’ era che loro avevano sempre ragione e noi eravamo a turno, sceme, maleducate o puttane.
Altre donne hanno in seguito tentato di partecipare alle loro discussioni (una in particolare, Nicole, e’ anche stata molto paziente nel raffrontarsi con loro), ma praticamente alla fine anche lei ha dovuto rassegnarsi; tutte quelle che entrano prima o poi, per un motivo o per l’altro, vengono in qualche modo insultate (pubblicamente, pero’ in segreto corteggiate privatamente, ma anche questo e’ ininfluente).
Persino alcuni uomini che hanno provato, intelligentemente, a tenere una posizione bilanciata ed hanno tentato di rapportarsi, come ad esempio Giosby, sono stati insultati e costretti ad abbandonare il campo sovrastati dal branco. L’unica differenza, credo, e’ che privatamente non hanno ricevuto email scritte con finalita’ di rimorchiare,
Io, ma non solo io, ho definito quel luogo una setta di persone frustrate. In poche parole degli sfigati.
Comunque tu parli d’ironia, ma per certa gente credo che l’ironia sia qualcosa di totalmente sconosciuto. D’altronde lo si capisce dal modo in cui lo stesso “capetto” si prende sul serio e si sente investito da una missione per la salvezza del genere maschile. E che quest’ultimo nella vita abbia davvero poche altre cose di cui occuparsi, lo si capisce anche dal tempo che dedica alla scrittura de suoi lunghissimi commenti autoreferenziali . A proposito di lui, se gia’ non lo conoscessi, sa per sicuro di in un libercolo che ha scritto, nel quale il primo capitolo di ben quaranta pagine (dico, 40!) era dedicato interamente all’arte della “masturbazione”.
Potrai capire quindi perche’, da quando ho scoperto questo dettaglio, ogni tanto mi diverta ad usare lui ed il suo clan di sfigati come esempio dell’inconcludenza e della ridicolaggine di un certo tipo di maschio eternamente alla ricerca, con ogni mezzo possibile, di qualcuna che gliela smolli. Quindi non molto dissimile da quello che accade un po’ ovunque, siano essi maschi alfa, beta o gamma. Ma questo e’ solo il parere di una persona cafona, dotata di poco acume e poca cultura come loro, giustamente, mi hanno etichettata.
Saluti.
Replica .28 maggio 2010 Fabrizio Marchi permalink
Cara Antigone, mi sembra che tu sia di una pasta diversa da questa Chiara di Notte (una ex escort, peraltro, ma non sarebbe questo il problema…) che ti ha appena scritto, e lascio a te valutare…
Questi che leggi sono i contenuti e i toni mediamente utilizzati da una serie di personaggi, sia femminili che maschili, che hanno fatto irruzione nel nostro blog.
Non entro nel merito e chiedo anche a te di sorvolare. Non ho e non abbiamo nessuna voglia di riaprire inutili polemiche con questa gente.
Continuiamo a discutere e a confrontarci, se vuoi, ma seriamente, non di queste scemenze e soprattutto non con questa gente.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
A quell’essere mentecatto vorrei ricordare che le donne qui dentro sono sempre state trattate bene(compreso Galatea, con tutti gli insulti che invece lei aveva usato nei nostri confronti sul suo blog) e che due di esse, tra cui Rita, hanno aderito ufficialmente a questo Movimento.
Icarus.10(Quota) (Replica)
Antigone dice:
hi paragona il femminismo ai campi di sterminio nazisti dimostra una tale ignoranza e superficialità da non meritare nè risposte nè commenti.
http://www.youtube.com/watch?v=YBYEcIMO6RA
http://dailymotion.virgilio.it/video/xavmfg_le-donne-di-silvio_newsundefined
http://antifeminist.altervista.org/risorse/mito_femminismo_buono.htm
Coerentemente sbandiera il suo impegno nella difesa delle donne e degli uomini-gay, contro cui non ho nulla contro però è indicativo dei parametri di femminismo plurale nel considerare le ingiustizie.
Infatti tra tutti i movimenti maschili, solo maschile plurale (maschi femministi) vengono considerati loro degni interlocutori.
Il sessismo è una brutta bestia.Tenetevi pure stretta l’eredità femminista, d’altronde è la dimostrazione/conferma delle tesi del nostro Movimento e di quello che dicevo a Fabrizio pochi giorni fa riguardo all’inganno storico del femminismo: ideologia reazionaria (perchè razzista e sessista) che ha usato la sinistra (con cui viene ormai identificata) per affermare sotto il vessillo della pari dignità quello che poi si sta rivelando come un progetto egemonico partito da molto lontano, come si evince dall’articolo sul primo femminismo linkato poco sopra.
Luke Cage(Quota) (Replica)
Cominciamo a ristabilire alcuni punti di verità su quello che scrive Antigone. Icarus ha già opportunamente smentito la favola del soffitto di cristallo in politica. Tempo addietro ho cercato di sapere la percentuale di uomini e donne iscritti ai vari partiti, ma pare sia “segreta”. E’ del tutto logico pensare che la partecipazione maschile sia maggiore di quella femminile. Si potrà obbiettare che è la politica a non essere appetita dalle donne per certi suoi meccanismi. Ma se anche così fosse, l’unica strada è quella di impegnarsi direttamente e faticosamente, non di chiedere strade privilegiate. Ma Antigone insiste più volte sulla differenza retributiva. E’ un mantra che ci viene sempre riproposto, ma è falso.
Il Corriere della sera dell’ 8 marzo inizia a fare giustizia delle bugie citando lo studio dell’”Osservatorio sulla gestione della diversità” dell’Università Bocconi, secondo il quale le differenze retributive fra uomini e donne sarebbero nell’ordine del 2% (quindi praticamente nulle), a parità di qualifica, mansioni, inquadramento e anzianità.
La differenza rispetto ad altre ricerche è notevole. L’Istat aveva stimato, nel 2007, la differenza al 7%, Unioncamere, nel 2008, al 17%, mentre per Eurispes, nel 2009, il differenziale avrebbe toccato il 16%. Il “segreto” della nuova verità si alligna proprio nei criteri della ricerca, che, differentemente da altri studi, non si limita a mettere a confronto il monte salari di uomini e donnne deducendo la discriminazione dal diverso ammontare. “La novità- dice la coordinatrice dell’Osservatorio Simona Cuomo- è che non ci siamo fermati a valutare la differenza tra lo stipendio medio delle donne e degli uomini ma siamo andati a vedere quanto guadagnano esattamente un uomo e una donna a parità di qualifica, mansione, inquadramento, anzianità di servizio”.
Il risultato è quello sopra ricordato, e non potrebbe essere diversamente dal momento che le retribuzioni nel nostro paese sono regolate in massima parte dai contratti collettivi di lavoro (nazionali e integrativi aziendali) che, ovviamente, non fanno discriminazioni per sesso. Non le fanno e nemmeno le potrebbero fare perchè, semplicemente, urterebbero contro un principio cardine della Costituzione.
Solo la malafede o una patente imbecillità scientifica (e dica il lettore cosa è peggio) hanno potuto far scrivere e dire le falsità che abbiamo letto e ascoltato (non mi riferisco ad Antigone ma ai servizi Tv e giornalistici). Rimane un piccolo margine, quel 2% che l’articolo non spiega, ma che potrebbe agevolmente essere fatto risalire o al maggior numero di ore di straordinari che gli uomini si sobbarcano rispetto alle donne oppure a qualche forma di retribuzione “ad personam” che le aziende possono concedere al lavoratore in funzione dei meriti personali acquisiti. Quisquilie, comunque, e giustificate!
Nello stesso articolo si parla anche, però, del fatto che via via che i livelli di qualifica aumentano, il numero di donne diminuisce. Non c’è motivo di disconoscerlo, ma è evidente che si tratta di un problema del tutto diverso dalla inesistente discriminazione retributiva. Nè dalla differenza di qualifiche professionali può essere automaticamente dedotta una forma di discriminazione. Qualsiasi datore di lavoro che non sia folle o autolesionista, con la parziale eccezione degli enti pubblici in cui valgono ancora, si spera per poco, logiche clientelari piuttosto che meritocratiche, ha tutto l’interesse a incentivare anche con avanzamenti di carriera i lavoratori che concorrono al buon andamento dell’azienda, ovvero alla produzione di utili. Il contrario sarebbe in contraddizione col principio del profitto che sovraintende all’economia di mercato. Ed il profitto, lo si sa, non tollera discriminazioni che potrebbero incidere in negativo sulla sua crescita. Questo dicono logica e buon senso. Fattori questi che non sono mai presi in considerazioni da tesi che si fondano sul dogma ideologico secondo il quale uomini e donne, se lasciati liberi di scegliere, avrebbero gli stessi interessi, gli stessi gusti, le stesse passioni, le stesse inclinazioni, gli stessi desideri, e si porrebbero gli stessi obbiettivi . E’ solo partendo da questo dogma indimostrato e indimostrabile che si può desumere una discriminazione sessista dal minor numero di personale femminile nei ruoli più alti. Ed è sempre per questo dogma che si invocano le quote rosa nei consigli d’amministrazione aziendali (in Norvegia è già così), o si pretende che la promozione di un uomo debba essere giustificata e se del caso rifiutata in favore di quella di una donna senza altri motivi che non siano il sesso della promuovenda. E’ già realtà nel pubblico impiego, ma ci si avvia nella stessa direzione anche nel privato.
Se la differenza di genere fosse davvero solo un “costrutto culturale” in sè discriminatorio, logica vorrebbe che i sostenitori di questa teoria richiedessero misure simili dappertutto, anche, ad esempio, per i lavori pericolosi, notoriamente appannaggio quasi esclusivo degli uomini (e sia chiaro che non me ne lamento). Ma chiedere coerenza a costoro è chiedere troppo. In ogni caso non sono neanche sfiorati dal sospetto che, senza che siano in discussione intelligenza e capacità, una donna possa preferire un lavoro meno impegnativo che le lasci tempo per i figli e per la cura della casa e della famiglia, o che un lavoro part-time possa bene attagliarsi ai suoi desideri o alle sue necessità. E quando il dogma è contraddetto dalle parole delle stesse donne, allora i loro “difensori” le accusano di sottomissione psicologica al potere patriarcale.
armando
armando(Quota) (Replica)
“E’ qui casca l’asino”, Antigone. Insomma, alla prova dei fatti niente di nuovo sotto il sole. Coloro che affermano di battersi per la parità fra i sessi, le femministe, sono anche coloro che avvalorano i privilegi pro donne. E’ questa ipocrisia che mi infastidisce. Dovete decidere da che parte stare.
1. Chi ha detto che le donne lavorano sempre più in casa degli uomini? Può essere, come può essere il contrario. Prendiamo il caso di una donna single, che si può pagare la domestica, e di un uomo single, precario a cui a malapena bastano i soldi per vivere. Secondo te chi lavorerà di più in casa? E guarda che queste situazioni sono diffusissime. Voi femministe siete ancora ferme agli anni Settanta. Bisogna aggiornarsi. Inoltre, sono gli uomini a svolgere i lavori più fisicamente usuranti. Come avrai compreso risulta sciocca e discriminante una legge del genere, tanto che in Europa si chiedono come sia possibile una tale assurdità. Ma si sa, noi siamo un Paese maschilista. Per quanto riguarda la differenza di retribuzione tra uomini e donne, è finita negli anni
Ottanta. I contratti nazionale collettivi non la consentono. Poi se tizio paga di più un uomo di una donna, questo può accadere nel settore privato al di fuori di questo tipo di contrattazione, come può accadere il contrario. Aggiornarsi anche in questo caso.
2 Siamo d’accordo sull’aspetto discriminante di simili provvidimenti. Le borse di studio destinate alle donne esistono eccome, come esistono i corsi, finanziati dall’unione europea, i quali prevedono quote destinate alle donne.
Ritornerò sugli altri punti, purtroppo adesso non posso più trattenermi al computer.
Alessandro(Quota) (Replica)
@Antigone
Come è triste la Klaretta.
Intanto a Galatea e a psycho-Lameduck nessuno ha dato della troia, forse perchè non hanno esercitato tale mestiere.
Vorrei sollecitarti a fare attenzione a chi ti sta avvicinando: il web è pieno di gente stramba e chi si presenta con aria complice “aggiungendoti sul suo blogroll” non è detto che abbia nulla da spartire con te.
Ho letto in passato qualcosa sul blog di “Chiava di Notte”, una zingara italo ungherese lesbica che si autodefinisce bisex (nulla di male su tutta le linea, sia chiaro), col dente avvelenato nei confronti degli italiani (dopo tutti i clienti che ha avuto,che ingrata) e che non manca nei suoi post di lanciarsi in deliranti apologie sulla superiorità morale e soprattutto sessuale delle donne, circondata da uno stuolo fisso di devoti cortigiani che pendono dai suoi scritti.
Per quel che riguarda Fabrizio Marchi non soffermarti sulla “questione delle seghe” che la poveraccia utilizza oramai come unico argomento per delegittimarlo (dato che chi si occupa di Questione Maschile è uno “sfigato segaiolo” ,come ama definirci, senza ironia ovviamente).
Quando si conduce un’esistenza prevalentemente virtuale, tra blogs (dice sempre,”sono finita sul tuo blog per caso”) e Second Life (di cui la nostra è cultrice) non si riesce più a distinguere se si ha che fare con persone vere oppure no (infatti un tema caro alla poveretta è proprio quello della sincerità,di cui però non sa che farsene visto il fango che va in giro a spargere).
Pertanto se hai intenzione di dar spazio sul sito di Femminismo Plurale a questo personaggio preparati ad assistere ad alcune delle più becere e volgari espressioni nazi-sessiste, altro che machilismo
Luke Cage(Quota) (Replica)
Non è con me che si ha da discutere ma con se stesse: l’Antigone di Sofocle ha difeso il diritto del cuore di contro alla legge ingiusta e non la legge ingiusta di contro a quella del cuore. Quest’ultima scelta è la strada sbagliata della maggioranza delle donne oggi. Credo che ogni uomo che ama le donne se ne dispiaccia profondamente. E credo che chi si dà la pena di scrivere di questo errare femminile senza coscienza del bene e del male, ami davvero le donne.
ckkb(Quota) (Replica)
http://www.businessonline.it/news/4446/confronto-differenze-stipendi-uomoni-donne-unione-europea.html
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/societa/201001articoli/51416girata.asp
http://www.tecnoteca.it/risorse/retribuzioni/04
http://www.vostrisoldi.it/articolo/salari-e-stipendi-giovani-e-donne-guadagnano-meno/21157/
basta fare una breve ricerca su internet (su siti normali, mica femministi) per accorgersi che quello che dite sugli stipendi e sull’equo trattamento lavorativo di uomini e donne, è fondato sul nulla.
Ora mi rivolgo a Fabrizio:
sei d’accordo con l’equiparazione tra femminismo e nazismo proposta dal tuo lettore?tanto per capire. se così fosse non mi sembra opportuno continuare la discussione. Simili accuse sono davvero troppo pesanti e completamente fuori dalla realtà. Tanto per capire se il livello della discussione può essere alto o meno.
Antigonexxx(Quota) (Replica)
Riprendo da dove avevo interrotto.
3 Siamo in totale disaccordo. io sono per le pari opportunità, tu per i privilegi di genere.
4 Su questo punto credo tu sia stata un pò ironica: le pari opportunità non si occupano di donne (sic!). E di cosa si occupano?
Comunque tu vai orgogliosa del tuo femminismo, io del mio antifemminismo, che, attenzione, non ha nulla da spartire con il maschilismo. Meglio sempre precisare. Sono antifemminista perchè sono contro i privilegi di genere e contro le discriminazioni di genere.
Su internet si trova di tutto di più. Io mi tengo gli studi della Bocconi riportati da Armando. Mi sembra proprio una fonte attendibilissima.
Alessandro(Quota) (Replica)
IL MITO DEL POTERE MASCHILE, di Warren Farrell.
Le «celle di vetro» del sesso a completa disposizione
4 Le professioni mortali: «Il corpo è mio, ma non lo gestisco io»
Gli uomini non sono esseri viventi ma esseri facenti.
Sentiamo ripetere spesso che le donne sono relegate a fare lavori malpagati, senza sbocco, in ambienti di lavoro miserabili come le fabbriche. Ma allorché The Jobs Related Almanac classificò 250 mestieri, dal migliore al peggiore, basandosi su una combinazione di fattori come stipendio, stress, ambiente di lavoro, prospettive, sicurezza e fatica fisica, si rilevò che 24 dei 25 mestieri peggiori erano svolti quasi esclusivamente da maschi. Qualche esempio: camionisti, lattonieri, conciatetti, costruttori di caldaie, boscaioli, carpentieri, muratori o capisquadra, operatori di macchinari per l’edilizia, saldatori, costruttori di mulini, metallurgici. Questi «mestieri peggiori» hanno tutti un elemento in comune: dal 95 al 100 per cento toccano agli uomini.
Ogni giorno muoiono sul lavoro tanti uomini quanti mediamente ne morivano in Vietnam in una giornata. In sostanza, gli uomini sono chiamati tre volte alla leva: per tutte le guerre, come guardia del corpo gratuita e per tutti i mestieri pericolosi, o «professioni mortali». Gli uomini si sentono sempre psicologicamente richiamati.
Come le donne forniscono l’utero per creare i bambini, spesso gli uomini forniscono il grembo finanziario per mantenere i bambini. Molti sono spinti a scegliere professioni mortali proprio per fornire questo grembo finanziario. Il motto non detto delle professioni mortali è: Il corpo è mio, ma non lo gestisco io.
Le professioni mortali: la più grande «cella di vetro» degli uomini
«Nel 94 per cento degli incidenti mortali sul lavoro sono coinvolti gli uomini.»
«Negli Stati Uniti il tasso di mortalità maschile sul lavoro è dalle tre alle quattro volte superiore a quello del Giappone. Se negli USA il tasso fosse quello giapponese, salveremmo ogni anno la vita di circa 6000 uomini e 400 donne.»
«Negli Stati Uniti c’è un solo ispettore che controlla la sicurezza delle condizioni di lavoro per ogni sei addetti al controllo della pesca e della caccia.»
«Negli Stati Uniti la sicurezza sul lavoro non è ancora uno dei corsi richiesti per conseguire un master in economia.»
«Nel corso di ogni ora lavorativa, un operaio edile perde la vita negli Stati Uniti.»
«Più un mestiere è pericoloso più è massiccia la presenza di uomini. Alcuni esempi:
Occupazioni pericolose
Pompieri 99% maschi
Taglialegna 98% maschi
Camionisti 98% maschi
Operai edili 98% maschi
Minatori 97% maschi
Occupazioni sicure
Segretari 99% femmine
Receptionist 97% femmine
Uno dei motivi per cui i mestieri svolti dagli uomini sono meglio pagati, è che sono anche più pericolosi. Il supplemento di paga potrebbe essere definito «indennità per la professione mortale». E, nell’ambito di una data professione mortale, quanto più
un incarico è pericoloso tanto più probabilmente sarà affidato a un uomo.
Entrambi i sessi contribuiscono a creare quelle invisibili barriere che poi tutti e due sperimentano. Esattamente come il «soffitto di vetro» descrive l’invisibile barriera che tiene le donne lontane dai mestieri meglio pagati, così la «cella dì vetro» descrive l’invisibile barriera che costringe gli uomini ai mestieri più pericolosi.
Il popolo delle celle di vetro sta attorno a noi. Ma poiché sono i nostri uomini di seconda scelta, li rendiamo invisibili. (Quante volte abbiamo sentito dire a una donna: «Ho conosciuto un dottore…» ma mai: «Ho conosciuto uno spazzino…»)
Silver(Quota) (Replica)
IL MITO DEL POTERE MASCHILE, di Warren Farrell.
Potere netto
«L’U.S. Census Bureau rileva che le donne capifamiglia hanno un’entrata netta che è il 141 per cento di quella degli uomini capifamiglia.»
(Il valore delle statistiche sul netto è che ci consentono di valutare che cosa a lui e a lei resta una volta adempiuti i rispettivi obblighi finanziari. Il netto medio delle donne è di 13.885 dollari, quello degli uomini di 9883 dollari. Ciò accade perché, sebbene i capifamiglia maschi abbiano entrate lorde più elevate, hanno anche obblighi economici molto più pesanti. È più probabile che siano loro a mantenere la moglie, o la ex moglie, e non le mogli a mantenere loro, e pertanto con le entrate devono provvedere a sé, alla moglie e ai figli – non solamente al cibo e alla casa, ma anche all’istruzione, le assicurazioni e le vacanze. Il divorzio spesso significa che la donna ottiene la casa, che l’uomo paga, e anche la custodia dei figli, che l’uomo mantiene. L’obbligo per la donna di passare più tempo con i figli fa sì che guadagni meno, mentre l’uomo guadagna di più ma spende anche di più.)
«In quell’1,6 per cento di persone ricchissime che fanno parte della popolazione americana (quelle con disponibilità di 500.000 dollari e oltre), il patrimonio netto delle donne è superiore a quello degli uomini.»
Com’è possibile che tante delle persone più ricche siano donne, se poi le donne non occupano nessun posto chiave nelle società? In parte perché scelgono gli uomini che quei posti occupano, e a loro sopravvivono. E in parte perché possono spendere di più e hanno meno obblighi finanziari…
Il potere di spendere
Uno studio sui grandi centri di vendita (compresi i negozi di abbigliamento maschile e di articoli sportivi) ha rilevato che lo spazio riservato agli articoli femminili è in genere sette volte superiore a quello riservato agli uomini. Entrambi i sessi comprano di più per le donne. La chiave della ricchezza non è quanto si guadagna, ma piuttosto quanto si spende per sé, a propria discrezione – o quanto viene speso per noi, su nostro suggerimento.
Nell’insieme, le donne controllano i consumi con ampio margine e quasi in ogni settore. Con il potere di spendere arrivano altre forme di potere. Il controllo sulla spesa da parte delle donne dà loro il controllo sui programmi televisivi, perché la TV dipende dagli sponsor. Quando a ciò si aggiunge il fatto che le donne guardano di più la TV in tutti i momenti liberi, è chiaro che gli spettacoli non possono permettersi di mordere la mano che li nutre. Le donne sono per la televisione quello che i boss sono per i dipendenti. Il risultato? La metà dei 250 film girati per la televisione nel 1991 mostrava le donne come vittime – sottoposte a «una qualche forma di maltrattamento fisico o psicologico».
Il «gap negli oneri finanziari»
Al ristorante, gli uomini pagano per le donne all’incirca dieci volte più spesso di quanto non tocchi alle donne, e più il ristorante è costoso più di frequente è l’uomo a pagare. Capita spesso che una donna dica: «In fondo, gli uomini guadagnano di più». Ma quando due donne vanno insieme al ristorante, nessuna delle due dà per scontato che sarà quella che guadagna di più a pagare il conto. L’aspettativa che gli uomini spendano di più per le donne crea il «gap negli oneri finanziari».
Ho avuto una prima avvisaglia di questo gap ripensando al mio primo appuntamento. Quando ero un teenager, mi piaceva fare il baby-sitter. (Amavo davvero i bambini, e inoltre era l’unico modo per essere pagato per svuotare il frigorifero!) Ma poi arrivò l’età dei primi appuntamenti. Purtroppo, come baby-sitter mi pagavano solamente 50 cent l’ora. Per tagliare l’erba, invece, si guadagnavano 2 dollari l’ora, ma io detestavo tagliare l’erba. (Vivevo nel New Jersey, dove le cimici, l’umidità e il sole di mezzogiorno rendevano quest’operazione decisamente molto meno gradevole della razzia di un frigorifero.) Ma non appena passai ai primi appuntamenti, cominciai anche a dedicarmi al taglio dell’erba.
Per i ragazzi, tagliare l’erba è una metafora del fatto che dobbiamo imparare presto a fare i lavori che ci piacciono meno solo perché rendono di più. Negli anni del ginnasio, i ragazzi cominciano a reprimere l’interesse per le lingue straniere, per la letteratura, la storia dell’arte, la sociologia e l’antropologia perché sanno che un laureato in storia dell’arte guadagna meno di un ingegnere. In parte a causa della prospettiva di futuri obblighi finanziari (con buone probabilità dovrà mantenere una donna, mentre non può aspettarsi di essere mantenuto da una donna), negli Stati Uniti 1′85 per cento degli studenti che frequentano la facoltà di ingegneria è costituito da maschi; oltre l’80 per cento degli studenti della facoltà di storia dell’arte sono invece femmine.
La differenza di stipendio tra una insegnante di storia dell’arte femmina e un ingegnere maschio sembra una forma di discriminazione, mentre in realtà entrambi i sessi sanno già in anticipo che una laurea in ingegneria rende di più. In effetti, la donna ingegnere che comincia a lavorare senza avere alcuna esperienza, guadagna mediamente 571 dollari all’anno in più della controparte maschile.
In breve, gli impegni finanziari che inducono un uomo a scegliere una carriera che gli piace di meno ma rende di più sono un segno di impotenza e non di potere. Ma quando s’impegna in quel lavoro, spesso le donne danno per scontato che pagherà lui perché «dopo tutto, guadagna di più». Pertanto, le aspettative di entrambi i sessi rafforzano la sua impotenza.
Silver(Quota) (Replica)
Antigone: ma basta dare una veloce scorsa agli stessi link che hai postato tu per capire che la differenza di stipendi c’è ma non è “a parità di lavoro e ore lavorate” ma è data dalla differente distribuzione dei sessi negli incarichi di responsabilità, nonchè dal massiccio ricorso al part-time.
Esattamente il discorso che veniva riportato più su da Armando.
Peraltro mi è capitato più volte di discutere con donne (soprattutto mamme) che si ritenevano discriminate e non considerate cittadine al pari degli altri, perchè in Italia era difficile trovare mansioni che richiedevano orari flessibili o part-time per consentir loro di seguire i figli come volevano.
E’ il solito discorso, tutto e il contrario di tutto.
E’ discriminazione se trovi un lavoro part-time ma è discriminazione anche se non lo trovi.
Rita(Quota) (Replica)
http://questionemaschile.forumfree.it/?t=2080662
Antigone
“basta fare una breve ricerca su internet (su siti normali, mica femministi) per accorgersi che quello che dite sugli stipendi e sull’equo trattamento lavorativo di uomini e donne, è fondato sul nulla.”
______
Sì, ok.
Ora, però, fatti una domanda: lo scopo di un imprenditore qual è? Guadagnare, giusto? Bene, e allora per quale ragione il suddetto dovrebbe assumere degli uomini, per pagarli di più? Basterebbe assumere tutte donne, pagarle di meno e gonfiare di più il proprio portafoglio, no?
(…)
Antigone:
“Purtroppo ci sono una serie di altri fattori che mi trovano favorevole: statistiche dimostrano che con l’aggiunta del lavoro domestico e la cura dei figli le donne lavorano molte più ore al giorno rispetto agli uomini. ”
______________________
Quali donne? Di quali generazioni? Forse quella delle trentenni? Magari quella delle ventenni?
Antigone, vuoi farmi ridere? Ma poi, dimmi: non siete voi femmine il “vero sesso forte” ? E allora di cosa vi lamentate? Chi è forte non si lamenta…
Silver(Quota) (Replica)
@Antigone: a parità di lavoro, uomini e donne guadagnano uguale. La legge vieta disparità di retribuzione a parità di lavoro tra i sessi. Potrebbe anche darsi(e non credo), che in linea di massimo, ci sia qualche piccolo e spregiudicato imprenditore(ma non gli conviene, perchè se lo scoprono sono cazzi amari per lui) di qualche oscuro e sperduto villaggio del sud italia, che paghi di meno le donne rispetto a gli uomini. ma sono casi isolati. L’eccezione non può sovvertire la regola.
Globalmente gli uomini guadagnano più delle donne, perchè gli uomini decidono di fare lavori più tecnici(hai mai visto un idraulico o elettricista donna?), rischioso e professionalizzanti. Ma a parità di lavoro, guadagnano in egual modo.
http://www.landriscina.it/wiki/doku.php?id=qm:bufale
Sul paragone tra nazismo e femminismo, io la vedo così: Il nazismo è una cosa, e il femminismo è un’ altra cosa.Non sono la stessa cosa, quindi. Però ti chiedo una cosa: proclamare la superiorità biologica, intellettuale e di dignità della donna rispetto all’ uomo(come fa il femminismo, hai letto tra l’altro l’articolo di Veronesi su repubblica?), cioè di un sesso rispetto all’altro, non ricorda un pò il nazismo che predicava la superirità di una razza rispetto all’altra? Non ti sembra un’applicazione del nazismo nell’ ambito dei rapporti tra i due sessi?
Poi ti chiedo un’altra cosa: offendere, denigrare quegli uomini che si sono suicidati perchè abbandonati dalle mogli, cioè offendere la fragilità e la sensibilità umana, non ti ricorda un pò il nazismo che offendeva le persone fragili e sensibili, perseguitandole, internandole e soprrimendole?
@@Antigone: inoltre gli uomini vivono SETTE anni in meno alle donne. Se anche fosse vero che le donne lavorano più degli uomini(e non è vero), ti sembra giusto che con questi SETTE(7) anni in meno, e con lavori più rischiosi e usuranti, un povero metalmeccanico debba andare in pensione 5 anni più tardi rispetto ad una fresca e pimpante impiegata o segretaria?
Icarus.10(Quota) (Replica)