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02 Giu 2013  |  3 Commenti

Allarme costruito ad arte per una falsa tutela delle donne

Pubblichiamo questo bell’ articolo scritto da una donna che si firma con il nick di “AliChe Guevara” e già pubblicato sul sito di Adiantum.

 


3 Commenti

Fabrizio Marchi 11:09 pm - 2nd Giugno:

Siamo alla politica-spettacolo…ci mancava una bella passerella di star a dare la loro testimonianza, anzi, il loro impegno “militante”… dopo i concerti contro la fame nel mondo, ora quelli contro il “femminicidio”…
Fra un pò metteranno in vendita anche le magliette come si fa con quelle dei calciatori o delle rockstar….
http://www.ansa.it/web/notizie/videogallery/spettacolo/2013/06/02/Londra-concerto-contro-violenca-donne_8805880.html
P.S. naturalmente è evidente come questa testimonanza provenga da due donne vessate dal dominio maschilista e patriarcale come Jennifer Lopez e Madonna…

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mauro recher 6:02 pm - 3rd Giugno:

Fabrizio, non c’è da meravigliarsi ,si fa concerti dove la gente ne parla ,prova te a fare un concerto sui morti sul lavoro(tanto per fare un esempio) ,non ci sarebbe questo interesse mediatico …
Figurarsi se madonna e jennifer lopez potevano scomodarsi per dei “brutti “uomini che cadono da un cornicione

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Rita 4:32 pm - 27th Giugno:

https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_bye.gif Probabilmente sbaglio articolo perchè vi chiederete cosa c’entra, però non saprei dove inserirlo.

http://www.fanpage.it/non-posso-entrare-nel-bagno-delle-donne-ed-emily-muore-a-22-anni/

non so se la notizia è vera e il fatto è accaduto così come riportato. Se è così, due riflessioni. Vale per tutti i casi simili. La prima è abbastanza ovvia. Il custode (o qualunque uomo che si trovi in quella situazione) è tra due fuochi (possibile e probabile denuncia per molestia, violenza, stupro se entrava nel bagno e in qualche modo agiva e possibile probabile denuncia per omissione di soccorso visto che non ha agito, nel dubbio). Una situazione di stallo, da tutti i punti di vista. Perchè a lui conviene non agire mai, non agire più, rispettare le regole il più possibile. Omissione di soccorso è meno grave di violenza sessuale. Quindi gli conviene stare fermo. Mi ricorda il dilemma matematico del prigioniero. Se l’allarme è vero, al massimo becca una denuncia per vera omissione di soccorso, se l’allarme è falso si salva. Se invece intervenisse se l’allarme è falso si becca una denuncia falsa per violenza sessuale, se l’allarme è vero si può salvare e diventare un eroe, oppure se sbaglia intervento corre di nuovo il rischio di essere biasimato.

Ah ecco.. un probabile collegamento al titolo del topic. Come la tutela eccessiva possa portare a uno stallo totale.

La seconda è che nell’articolo viene suggerita una banale chiamata al 911 (insomma chiamare i soccorsi, agire in emergenza) ma una domanda mi sorge spontanea. Perchè non l’ha fatto la donna che ha trovato la ragazza priva di sensi?

Perchè la donna non ha agito in emergenza ed è corsa a chiamare un uomo ancorchè custode?

E mi viene in mente un episodio che ho vissuto un paio d’anni fa. Che probabilmente non c’entra niente, ma io un senso ce lo vedo.

Ero sull’autobus di ritorno a casa, una sera d’inverno che pioveva come Dio la mandava. Autista donna, passeggere poche e tutte donne. Davanti a noi un motociclista scivola sull’asfalto bagnato, fa una piroetta verso l’alto e ricade sull’asfalto. Il pullman inchioda. E qui vivo qualche secondo che, a mente fredda, m’illumina su alcune differenze di comportamento. Perchè non è colpa dell’autista donna che non l’ha nemmeno sfiorato, perchè non è vero che le donne guidano gli autobus peggio degli uomini. E’ qui che vedo la differenza fra un autista uomo e una donna. Perchè io ero sempre stata abituata al guidatore che, in caso di incidente, prende in mano la situazione e agisce come una sorta di pubblico ufficiale pur non essendolo. Quindi ero abituata a vedere l’autista inchiodare, aprire immediatamente le porte, scendere, andare a controllare, cominciare a fermare il traffico, a chiamare la polizia e l’ambulanza se il caso lo richiedeva. Ad agire, insomma. Perchè questo ci si aspetta.
Invece ho vissuto una manciata di secondi con l’autista inchiodata al suo posto a fissare la sagoma inerme del motociclista che dopo essere atterrato sull’asfalto non si era più mosso, e noi passeggere che la guardavamo, finchè non mi sono alzata col telefonino in mano per andare a chiedere se voleva che chiamassi io il 118 e allora ho visto gente che correva. Uno era l’autista dell’autobus dietro il nostro, un altro il barista uscito dal bar. Tutti uomini, abbassati a verificare cosa era successo, qualcuno col telefonino che stava già chiamando i soccorsi, qualcun’altro la sala operativa della GTT per avvisare.

E lei è scesa dopo. Dopo che c’era già gente.

Certo non è la regola. certo ci sono parecchie sfumature, certo tutto quel che si vuole. Ma in genere da un uomo ci si aspetta lo scatto, che faccia, qualsiasi cosa ma che faccia qualcosa. Nell’assenza non è infrequente vedere donne che cercano con lo sguardo qualcuno che possa andare avanti per loro. L’ho fatto anch’io prima di svegliarmi dal torpore e rendermi conto che intorno a me nessunA si muoveva.

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