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23 Feb 2012  |  425 Commenti

Violenza (di genere)

In questa video intervista affrontiamo la questione della cosiddetta “violenza di genere”, con la quale si intende comunemente la violenza agita dagli uomini nei confronti delle donne.

“La violenza è maschile”. Questo concetto è uno degli assi centrali dell’ideologia femminista divenuta ormai da tempo cultura dominante. Si parte infatti dal presupposto che le donne non solo non siano in grado di agire in maniera violenta, ma non siano neanche in grado di concepirla, perché non farebbe parte della loro “specificità di genere”. Qualora delle donne, direttamente o indirettamente, secondo questo modo di interpretare le cose, si rendessero protagoniste di atti di violenza, ciò sarebbe dovuto al fatto che hanno interiorizzato i comportamenti maschili da cui sono condizionate.

Siamo di fronte ad una menzogna di proporzioni macroscopiche, come è evidente a qualsiasi persona dotata di un briciolo di buon senso, che però ha trovato sostenitori autorevoli addirittura nel mondo accademico, oltre che in quello politico e mediatico, fino a diventare, come dicevamo, l’interpretazione corrente e largamente dominante.

Il tema è estremamente complesso e non può di certo essere esaurito con un video.

Torneremo sull’argomento.


425 Commenti

Rita 8:06 pm - 10th Maggio:

ah ma forse ho capito: l’osservatorio serve a fabbricarli prima, più ce n’è meglio è… significa che le donne sono più libere, che il patriarcato sta tirando gli ultimi colpi di coda, che confermiamo che gli uomini hanno paura della libertà delle donne e per questo le uccidono.. insomma la compilation abituale delle frasi di Marina Terragni, credo che un antispam programmato per riconoscere gli scritti provenienti da lì sarebbe facilissimo da programmare

ma “In alto i cuori”? (Mussolini docet, se non ricordo male la frase era sua) ragazze gioite la violenza è in aumento quindi la libertà è alle porte. Strana correlazione e strano giubilo

http://blog.iodonna.it/marina-terragni/2012/05/10/non-farsi-sbranare-dalla-violenza/

“La violenza cerca di fermare la libertà femminile. Il fatto che cresca la violenza significa anche che quella libertà sta crescendo molto di più. In alto i cuori, quindi”

poi subito sotto dice che è meglio non occuparsene “troppo”. Hanno altre cose da fare, altre cose nell’agenda politica devono arrivare ai posti di potere, insomma, se ne sono occupate già troppo, ne dovrebbero parlare un po’ gli uomini.

Questo dopo che nella prima pagina si leggono articoli dal titolo “Luisa Muraro da dove nasce l’odio degli uomini per le donne” (con richiesta agli uomini di analizzarsi sul tema violenza sulle donne e femminicidio) “Cominciare dai centri antiviolenza” (dove si parla chiaramente dei centri antivolenza donna) “Imprenditoricidio” dove si stigmatizza un blogger che ha osato paragonare la tragedia degli uomini imprenditori suicidi al femminicidio tre o quattro articoli sui femminicidi, e un post che si chiama “L’ultima sveltina” che parla di una notizia bufala (e parla di violenza sessuale sulle donne morte praticamente) rimasto con pochi commenti tranne quelli di una povera lettrice che si sta sgolando per chiedere la rettifica di questa notizia bufala che fa passare il popolo egiziano come necrofilo abituale. Scusate, Fabrizio se vuoi censura, ma non ha nemmeno il senso del ridicolo eh questa donna

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Luigi Corvaglia 9:59 pm - 10th Maggio:

ma “In alto i cuori”? (Mussolini docet, se non ricordo male la frase era sua) ragazze gioite la violenza è in aumento quindi la libertà è alle porte. Strana correlazione e strano giubilo. (Rita)
…………………………………………………………………
Come sempre Rita riesce a cogliere spigolature che sfuggono ai più.
Però in questo caso per me non è una novità. E da un po di tempo che sono convinto del fatto che queste tipe sono limpidamente e cristallinamente REAZIONARIE e FASCISTE.
La Terragni poi ha anche le physique du rôle ….

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fabrizio 9:51 am - 11th Maggio:

Non so, se la “violenza” intesa come atto fisico è maschile, allora l'”odio” è femminile….bah che periodo idiota che viviamo.

Il 93% dei crimini violenti è commesso da uomini, sì, da una piccolissima porzione di uomini.
Il 70% di questi crimini è compiuto contro uomini.
Quindi in termini di violenza, se esistono vittime sono sostanzialmente maschi.
Il fatto è che al femminismo non interessa chi sia la vittima, interessa solo criminalizzare il genere maschile.

Penso sempre più che il femminismo andrebbe inquadrato in una categoria di malattia mentale, di carattere psicotico. Crearsi nemici per giustificare la propria violenza.

Mettiamo in chiaro una cosa; i crimini sono puniti dalla legge, legge applicata contro uomini nella maggior parte dei casi. Ciò significa che “il maschio condanna il crimine del maschio”, e questo, da un punto di vista etico, fa la differenza sostanziale con le criminali femministe che alimentano odio verso il genere maschile e avocano leggi che rendano le condizioni di vita maschili peggiori di quelle femminili, senza provare nessun senso di colpa.

C’è una bella differenza tra gli uomini che sanno di compiere gran parte della violenza fisica, ne hanno consapevolezza e ne provano un senso di colpa e le donne che ne compiono altra, la giustificano dietro lo scudo della vittimizzazione ideologica e non provano senso di colpa.
E’ bene che il genere femminile cominci a farci caso, perchè il femminismo le porterà su una strada di conflitto di genere e con maggiore violenza.

Un essere umano è sostanzialmente un animale che compie violenza e prova senso di colpa. E’ la vera unica differenza da altre specie animali.
La violenza può essere condannata e parzialmente ridotta (ma dipende dalle condizioni sociali ed economiche…) ma mai annullata, perchè la violenza è umana.
Rimuovere il senso di colpa è invece disumano, e porta al tentativo di annichilimento degli altri.Il nazismo è stato questo, e non a caso nel consteso internazionale è sempre più in voga il termine FEMINAZI.

Una breve digressione sulla follia femminista e il tema della violenza di genere. E’ in corso di approvazione negli USA il VAWA (Violence against women act) “legge per la tutela della violenza contro le donne”. Già il nome è sessista. Bene questa legge consente a una donna di denunciare un uomo; quest’uomo viene arrestato e incarcerato (prima del processo) e l’uomo può non avere neanche nozione del nome dell’accusatrice; non solo ma è stato introdotto il concetto di “preponderanza della prova” invece del”oltre ogni ragionevole dubbio” che consente di accettare come prova della colpevolezza il semplice stato di circostanze indiizarie che propendano più verso la colpevolezza che verso l’innocenza. In altri termini una donna in anonimato può accusare un uomo, il quale viene immediatamente arrestato ed incarcerato, e può essere condannato sulla base della pure dichiarazioni dell’accusatrice e del fatto che le evidenze siano più simili ad un contesto di stupro che a quello di rapporto consensuale.
Ci arriveremo anche noi. Qualche tempo fa, sotto la psicosi collettiva “degli sutpri” fu varata una legge, col pieno supporto bipartisan, che permetteva di carcerare preventivamente gli accusati in caso di “accusa di sturpo”, in piena negazione dell”habeas corpus” e del principio di innocenza salvo evidenza del contrario. Perfino per l’omicidio sussitono regole sacre per la carcerazione preventiva (concreto pericolo di reiterazione del reato, di fuga o di inquinamento delle prove). Grazie a questo crimine del diritto svariate persone si sono fatti mesi si galera per accuse false. Dalle mie parti 3 ragazzi si sono fatti 10 mesi di carcere per colpa di un’accusa falsa da parte di un’adolescente; inutile dire che la ragazza non ha avuto ripercussioni giudiziarie;e non penso che sia ardito pensare che quei ragazzi adesso hanno ottime prospettive di una brillante carriera criminale.

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fabrizio 10:19 am - 11th Maggio:

Altri due “falliti” vittime dellla cultura patriarcale maschilista….

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/05/10/suicidi-problemi-economici-aveva-difficolta-equitalia/225720/

ps
spero si capisca il sarcasmo…

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Fabrizio Marchi 10:33 am - 11th Maggio:

Questo di seguito, il mio ultimo commento relativamente all’articolo di Luisa Muraro, sul blog della “Terra terra”:
““La colpa di nascere uomini non è emendabile”.
Questo sarebbe dovuto essere in realtà il titolo dell’articolo della Muraro, la quale sostiene (da sempre) che la violenza (quindi la sopraffazione, l’arbitrio, l’oppressione, l’aggressività, declinate in tutte le loro forme) è ontologicamente maschile. La violenza – spiega l’autrice dell’articolo – è esclusivo patrimonio del genere maschile, è iscritta nel suo codice genetico. Infatti, la stessa Muraro esclude di fatto che tale condizione sia attribuibile a fattori socio-culturali. E’proprio il riferimento esplicito alla sessualità maschile, in quanto intrinsecamente e ontologicamente violenta, che esclude questa ipotesi, che pure altre correnti femministe sostengono, proprio per evitare l’accusa di aperto sessismo e razzismo.
A mio parere, una simile concezione non può che essere definita come nazista. Ho avuto pudore per molto tempo ad esprimermi in questo modo perché mi rendo conto che si tratta di una affermazione molto forte. Ma credo che non sia possibile derubricarla in altro modo. Questa interpretazione, sempre se siamo intellettualmente onesti, non si differisce in nulla da altre (che invece suscitano, giustamente, lo sdegno da parte di tutti o quasi), del tutto simili nella sostanza, le quali sostengono che “i neri sono in un modo, gli ebrei in un altro, gli zingari in un altro ancora, e poi gli ispanici, i “latinos”, i meridionali, i napoletani e via discorrendo…”.
Uno degli aspetti più paradossali (ma la Storia è piena di paradossi) è che questa aberrazione ideologica, che se si fosse coerenti dovrebbe essere dichiarata anticostituzionale né più e né meno di come lo è l’apologia di fascismo o di nazismo, ha trovato collocazione politica nella sinistra, addirittura in quella più radicale. Ma tant’è. Questa, fra le altre, è forse la contraddizione più grande, a mio avviso, in cui naviga (anche se nessuno ne parla) la sinistra attuale, che ha sposato l’ideologia femminista in toto e in particolare, come dicevo, proprio quella della differenza, cioè la più sessista ed estremista.
Come e perché ciò sia avvenuto è argomento troppo lungo e complesso per essere affrontato in questa sede.
Mi meraviglio (fino ad un certo punto, però, perché il bombardamento ideologico è potentissimo) che, al di fuori di Armando, la grande maggioranza di coloro che sono intervenuti non abbiano colto quella che (anche in modo molto evidente, a mio parere) è la sostanza dell’intervento della Muraro.
Una simile interpretazione della realtà e del mondo non può avere come conseguenza che quella di gettare nella spazzatura tutte le altre. Che senso avrebbe infatti continuare a parlare di diseguaglianze sociali e di conflitto di classe, di classi dominanti e classi dominate, di libertà, eguaglianza e giustizia sociale (da qualsiasi punto di vista, sia chiaro, sia esso liberale, socialista, cattolico, marxista ecc.) quando la vera questione strutturale, il nodo dei nodi è in realtà il conflitto fra i generi dove quello femminile è da sempre quello oppresso, discriminato e dominato e quello maschile oppressore, discriminante e dominante?
La conseguenza logica di questo assunto non può essere che quella di buttare nella discarica tutto quanto è stato prodotto in millenni di Storia: culture, idee, ideologie, filosofie, religioni. E infatti – spiega il femminismo – la storia, come la filosofia, l’arte, le religioni, sono prodotti maschili, concepiti ed elaborati in funzione degli uomini unicamente allo scopo di sottomettere le donne.
Fin qui, ammettendo che quell’assunto sia valido, ci si potrebbe anche stare (si fa per dire…). Nel senso che fintantoché si individua l’origine di una presunta condizione di oppressione e di discriminazione in una serie di processi storici, culturali e politici, possiamo legittimamente limitarci a confutare quella che secondo me è una rozza, manichea, ideologic e banale fino all’inverosimile (poco più o poco meno che una favole per bambini) reinterpretazione della storia. Però non siamo ancora nel delirio razzista, sessista (e nazista).
La Muraro invece, come molte altre, ha compiuto da tempo un salto di qualità, che è quello che ho appena descritto. La violenza, quindi tutto ciò che di male esiste al mondo, è maschile. E non per ragioni di ordine storico-sociale-culturale, ma di natura ontologica. La differenza non è da poco.
Quindi anche la violenza che colpisce i maschi stessi, anche i morti sul lavoro, anche i suicidi di questi giorni, anche quelli nelle carceri, la guerra, le invasioni, la tortura, la pena di morte, la privazione della libertà, ogni possibile orrore, sono da ricondurre direttamente o indirettamente, alla cultura maschilista. Ora sono addirittura arrivate a sostenere che il maschile è responsabile della distruzione dell’ambiente e della natura. In fondo, anche questa (ridicola) affermazione è però del tutto coerente, dal loro punto di vista. I processi economici e industriali (come qualsiasi altro aspetto della vita umana) sono da sempre stati portati avanti dagli uomini quindi è ovvio che se il pianeta sta morendo è colpa loro. Quindi anche i maremoti e i terremoti dovuti allo scioglimento dei ghiacci o al buco dell’ozono, effetto dell’industrializzazione a scapito dell’ambiente, sono in ultima analisi (e neanche tanto) da ricondurre al dominio maschilista e al patriarcato.
La conseguenza inevitabile di questo modo di vedere le cose non può che essere quella di mettere gli uomini in condizione di non nuocere. Naturalmente, non potendo essere sterminati, devono essere psicologicamente castrati, sottoposti ad un processo di rieducazione e messi nell’angolo una volta e per sempre. Fino ad ora hanno solo prodotto disastri e orrori, né poteva essere altrimenti, data la loro natura violenta, tocca quindi al genere femminile prendere in mano le redini della situazione.
Questo processo, per chi ha occhi per vedere e orecchie per sentire, è già in corso. Si camuffa abilmente dal punto di vista ideologico, e questa è la ragione per cui ha trovato originariamente collocazione a “sinistra” (anche se, è bene sottolinearlo, nella sinistra “liberal” e “radicalchic” occidentale e postsessantottina ) ma di questo si tratta”.

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Rita 11:01 am - 11th Maggio:

comunque leggete anche l’articolo della Bandoli (c’è il rimando al link)… inquietante.

Invita gli uomini ad aprirsi sulla loro sessualità e sul rapporto col loro corpo come “avrebbero” fatto le donne. A intraprendere il percorso di autocoscienza.

Come? Non lo so.. in certi film degli anni ’70 si vedevano le femministe nel collettivo che insegnavano ad altre donne ad usare lo speculum per la visita ginecologica (ricordo una scena di un film con Adriano Celentano nelle vesti di reporter che veniva beccato a scattare fotografie da un’apertura sul tetto :-D)

Giustamente la Bandoli qui si ferma .. e dice “fatelo, ma come non ve lo posso dire io! pensateci voi”. smile Ora questo “consiglio” di imparare a rapportarsi col proprio corpo per la sessualità maschile correlato agli omicidi di donna dà la misura di quanto siano confuse le idee.

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Rita 11:24 am - 11th Maggio:

ho lasciato un commento a tal proposito:

Sottoscrivo per intero l’ultimo commento di Marchi. Sottolineo anche il precedente di Armando, precisando che è, ai miei occhi, chiaro che il richiamo è a toglierci le fette di salame ideologiche per avere uno sguardo più ampio che non parta solo dalla questione donna, dal suo punto di vista, dalle sue esigenze e dalle sofferenze che subisce lei o da quello che desidera e auspica, e non certo a fare una gara a chi fa più violenza. Ho letto solo ora il rimando all’articolo di FUlvia Bandoli. Che conferma in pieno il pensiero della Muraro. Il richiamo agli uomini è a parlare della loro sessualità “come avrebbero fatto le donne”…insomma il vecchio slogan del privato che diventa politico. E’ un tranello linguistico a mio avviso. Le donne hanno messo in piazza e sviscerato non la loro sessualità, ma la proiezione di come desiderano la sessualità, una maschera della loro sessualità. Tralasciando il fatto che restano ancora molte confuse e ambigue le conclusioni di questa narrazione (se è uguale a quella degli uomini, se è diversa) nelle sue varie sfaccettature. E preciso che non sto parlando solo della sessualità biologica, ma di tutto quello che sta dietro. Perchè la sessualità non è soltanto il rapporto col proprio corpo come dice la Bandoli, ma anche e soprattutto con la propria mente. Ed essere eterosessuali non significa solo che ti piace il corpo dell’altro, ma anche la mente, secondo me.

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fabrizio 11:50 am - 11th Maggio:

@Rita
penso che quando si arriva al punto di dire agli uomini di aprirsi sul proprio sesso e di imparare dalle donne, si stia profondando nel ridicolo.

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Marco Pensante 12:49 pm - 11th Maggio:

Sono sicuro che Maschile Plurale “risponderà alla chiamata del femminismo” e arriveranno decine di articoli intitolati “Prepuzio e ordine simbolico della madre” oppure “Con la prima pippa mi stupravo in nome del patriarcato e non lo sapevo”.

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Rita 2:48 pm - 11th Maggio:

Scusa Marco.. non capisco come gli uomini non riescano proprio ad imparare ad esprimere il profondo desiderio soggettivo di sè nel contesto teorico-politico-relazionale utilizzando una narrazione sentimental-affettiva che tenga conto della libertà femminile e dell’esigenza di esprimere la propria seduttività e interiorità senza per questo dover essere costrette ad un ruolo di oggetto sessuale.

Siete i soliti negazionisti e rovesciatori della storia. La funzione simbolica del patriarcato è di stuprare le femmine non di autostuprarsi! Hai messo un “mi” di troppo nella frase laugh

La prima secondo me potrebbe andare così com’è e passare al vaglio del Ministero della Cultura Popolare

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Marco Pensante 2:57 pm - 11th Maggio:

Ora che ci penso, non ho svolto ricerche in merito, ma penso di poter affermare con ragionevole sicurezza che la larghissima maggioranza degli uomini si è fatta la prima pippa molto prima dei 18 anni. Quindi si può dire tranquillamente che il maschio è pedofilo. Aspettatevi un saggio della Dominijanni di qui a breve.

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mauro recher 5:12 pm - 11th Maggio:

ho trovato questo articolo
http://www.stateofmind.it/2012/05/femminicidio-psicologia/
ripete le solite cose ,anche in ambito psicologico ,ma un dato mi sembra interessante …
Cita testualmente
—————————————————————————–
A fronte di una tendenza delle donne e degli uomini a essere egualmente conflittuali, la percentuale di crimini da violenza è tutta a favore dei maschi (90%) rispetto alle donne. Anche se bisogna tenere a mente che questi, naturalmente, costituiscono solo una piccola percentuale degli uomini. Infatti, l’80% dei maschi non sono violenti, il 12% è violento ogni tanto e l’8% è violento sempre. E sono questi i due gruppi che ci interessano per la nostra analisi.
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Da questi dati ,sembra che la stragrande maggioranza degli uomini ,non soffra di problemi di virilità , che sia violento ecc ecc …
Quindi deduco che il patriarcato o non è presente ,o se è presente ha lavorato male ,non ci sono altre spiegazioni ….
p,s Marco Pensante ,sono quasi caduto dalla sedia 😉

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Leonardo 7:03 pm - 11th Maggio:

mauro recher
l’80% dei maschi non sono violenti, il 12% è violento ogni tanto e l’8% è violento sempre. E sono questi i due gruppi che ci interessano per la nostra analisi.
———————————————
Infatti l’80% dei maschi sono quelli che la sera escono con la propria ragazza e spesso pagano, che ci provano e sono rifiutati, sono i padri di famiglia che lavorano e portano i soldi a casa, sono quelli che abborriscono lo stupro, quelli che non fanno testo-sterone (battuta)

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Rita 7:51 pm - 11th Maggio:

spesso (anzi pardon sempre) si lamenta una lenta emancipazione femminile: il gap da colmare che non si colma mai come altro si potrebbe definire se non un ritardo e una lentezza nell’emancipazione.

Dall’altra parte spesso (anzi pardon sempre) si attribuisce la causa dell’aumento della violenza alla lentezza della società rispetto all’emancipazione femminile

Leggo dall’articolo postato da Mauro, per esempio, ma cambiando le parole il concetto non cambia ed è ripetuto infinite volte ovunque

Da un punto di vista politico, questa inadeguatezza della società a stare al passo con l’emancipazione femminile si riflette nella risposta delle istituzioni spesso tardiva o inadeguata alle denunce di violenza da parte delle vittime

che magia è questa? a che velocità va quest’emancipazione femminile?

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Fabrizio Marchi 8:18 pm - 12th Maggio:

Ancora un mio commento sul blog “terra terra” nell’ambito dell’articolo della Muraro al quale ha risposto l’ormai noto Paolo 1984. Non vale neanche la pena commentare le sue parole, vero e proprio campionario delle banalità. Il ragazzo, oltre ad essere un vero sfigato (non c’è dubbio, a questo punto, sul fatto che lo sia) non brilla neanche per fantasia e lucidità mentale. In realtà (non sto scherzando) potrebbe essere oggetto di studio da parte nostra. Sia chiaro, non voglio mica considerarlo come una cavia da laboratorio, non vorrei essere frainteso, però non c’è dubbio che rappresenti una tipologia “maschile” (lo scrivo fra virgolette per ovvie ragioni) molto più diffusa di quanto si pensi.
La condizione di subalternità psicologica in cui versa è di proporzioni veramente elevate. Sarei curioso di conoscerlo dal vivo per poterci scambiare quattro chiacchiere per cercare di capire di più come si possa arrivare a tanto. Va bè…
Di seguito il mio commento (che per la verità era indirizzato al Binaghi, ma il Paolo1984 non ha resistito…):
““Ma nessuna donna normale (che non abbia fatto di un fumetto il proprio modello di vita)si presenterebbe neanche da George Clooney dicendogli: “Hey bambolo, vuoi scopare?” (W. Binaghi)
Non mi ricordo se era il racconto autobiografico di Jim Morrison o di Mike Jagger . In ogni caso, raccontava (uno dei due) che al termine di ogni concerto centinaia se non migliaia di ragazze scatenate e pronte a qualsiasi cosa pur di avvicinare i loro beniamini, si accalcavano per cercare di entrare nei camerini. Solo il servizio d’ordine impediva loro con la forza di sciamare all’interno, dove si trovavano i divi. Un volta – ricordava sempre uno dei due musicisti – una ragazza, non so come, riuscì ad eludere la sorveglianza delle guardie del corpo e ad entrare nel mio camerino. Una volta entrata si inginocchiò e pronunciò le testuali parole:”Ti prego, voglio solo prendertelo in bocca per cinque minuti e poi ti giuro che sparirò dalla tua vita e non mi vedrai mai più. Te lo prometto. Ti prego, ti chiedo solo questo”.
E’ più o meno quello che succede quotidianamente anche a un impiegato dell’Inps o a un tecnico della Telecom, mi pare, o no?…
Ciò detto, è bene chiarire un punto, onde evitare equivoci e fraintendimenti (anche perché vedo che nessuno si prende la briga di leggere con un minimo di attenzione il nostro sito per capire ciò che sosteniamo).
Quando parliamo di mercificazione sessuale e di ragione strumentale applicata alla sfera psicologica e sessuale, non ci riferiamo ad una mercificazione spicciola, pratica, quella, per capirci, del “te la do se”. Indipendentemente dal fatto se questo “se” sia collegato ad una manciata di denaro, tre o quattro cene pagate oppure, in crescendo, al rinnovamento del guardaroba, alla vacanza, all’appartamento, all’assunzione in un’azienda, alla carriera, all’eventuale matrimonio con il “socialmente posizionato”, la “bella vita”, e così via. In altre parole, tutto il campionario dei desiderata che conosciamo tutti perfettamente e che da sempre (molto di più nel passato) costituisce l’immaginario e l’orizzonte esistenziale di moltissime donne (psicologicamente e culturalmente subalterne nei confronti del cosiddetto maschio dominante). Questo modo di essere e di vivere è senz’altro molto diffuso e tuttora praticato da una schiera molto nutrita di donne. Ma non è certo questo il nodo della questione. Se il problema fosse limitato a questo aspetto, come si suol dire, una volta riconosciuto, non si deve far altro che evitarlo, e tutti i problemi sono risolti.
La questione è invece ben più complessa e mi meraviglio assai (mi ripeto) che non ci sia stato ancora nessun “intellettuale” marxista”, ortodosso o eretico, comunque critico nei confronti dell’attuale sistema capitalistico dominante, a cogliere ciò che a me (e a noi, Uomini Beta) appare evidente. E cioè che ci sia stato nel corso degli ultimi 40 anni un gigantesco e profondo processo di interiorizzazione (psicologica e concettuale) da parte del “femminile” delle logiche e delle dinamiche del sistema capitalistico dominante, che si fonda sulla ragione strumentale, mercantile e utilitaristica, applicata alla sfera più intima degli individui, al loro foro interiore.
Le donne hanno appunto interiorizzato (attraverso un processo estremamente complesso e sofisticato che non posso spiegare ora perché dovrei scrivere un altro libro) i valori o i disvalori, comunque le logiche mercantili dominanti. Si vivono esse stesse come una merce, come una proprietà, dal punto di vista concettuale e psicologico, in maniera più o meno consapevole, e noi sappiamo perfettamente che una merce (quindi una proprietà) non la si dona ma la si investe o tutt’al più la si aliena per trarne un utile. La merce è sottoposta alle leggi dell’economia, cioè al famoso valore d’uso e all’altrettanto famoso valore di scambio (queste cose il Binaghi le conosce perfettamente, perché se le conosco io che sono un approssimativo, figuriamoci lui che è un filosofo di professione) dal gioco dei quali scaturisce il ben più noto plusvalore (che può essere relativo o assoluto, ma direi che è meglio evitare in questa sede di entrare in una dissertazione sul concetto di valore secondo Marx o Ricardo).
Dalle stelle (si fa per dire) alle stalle (che sono sempre più utili, a mio parere, ai fini della comprensione delle cose), il procedimento è più o meno questo. Così pensa la donna:”Vengo corteggiata (o corteggio, solo in questi casi si rovescia il paradigma e le donne fanno il primo passo, molto più sfacciatamente degli uomini, in questi frangenti) da un top manager, da un calciatore, da un personaggio pubblico o da un grande intellettuale (a seconda della tipologia di donna in questione, quindi non stiamo parlando di un vil scambio commerciale, ma di un meccanismo più complesso che rimanda comunque alla logica del maschio cosiddetto dominante in quanto interfaccia e specchio del proprio “valore”) ? Allora vuol dire che “valgo” (interiorizzazione del concetto di valore, declinato in termini rigidamente economici e interiorizzato a livello psicologico). Viceversa, vengo corteggiata (mai che sia lei a corteggiare in questo caso, la legge della domanda e dell’offerta è spietata ) da un postino o da un precario? Vuol dire che non valgo, nulla o quasi” (per il medesimo meccanismo di cui sopra).
Quanta consapevolezza c’è in questo modo di ragionare, di porsi e di vivere da parte della grande maggioranza delle donne? Il discorso sarebbe molto lungo e non posso farlo ora (chi lo volesse può contattarci, organizziamo anche delle riunioni).
Per ora mi limito ad osservare che proprio questo è stato uno dei più grandi capolavori di questo sistema altamente pervasivo e sofisticato (non penso, ovviamente, ad una stanza dei bottoni ma ad un complesso meccanismo di processi sociali, economici, culturali e di genere che hanno visto entrare in campo nuovi attori sociali e appunto di genere) , che si pone l’obiettivo di controllare la sfera psichica degli individui, prima ancora di quella pubblica.
Quale ruolo gioca il femminile all’interno di questo contesto? Può essere considerato a tutt’oggi il soggetto di quella trasformazione epocale e rivoluzionaria che si auspicava ormai diversi decenni fa, o qualcosa (molto, direi completamente) è cambiato e le donne (in quanto genere, non una più una più una) sono addirittura diventate (o scelto di diventare) alleate e complici, comunque parte integrante, attiva e fondamentale del sistema che ha un estremo bisogno di loro perché altrimenti non saprebbe come alimentarsi e riprodursi?
L’ingresso massiccio delle donne sulla scena economica, sociale e politica ha indebolito o irrobustito il sistema capitalistico, la sua ideologia e le sue dinamiche? Qual è stato qual è il ruolo del femminismo in tutto ciò? Movimento di liberazione o coperchio ideologico di un femminile alleato e complice del capitale?

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fabrizio 11:39 pm - 12th Maggio:

da un blog femminista (una sorta di Scum manifest)

http://www.womanjournal.it/wordpress/

WOMAN’S JOURNAL ADERISCE ALL’APPELLO MAI PIU’ COMPLICI
Cinquantaquattro. L’Italia rincorre primati: sono cinquantaquattro, dall’inizio di questo 2012, le donne morte per mano di uomo. L’ultima vittima si chiama Vanessa, 20 anni, siciliana, strangolata e ritrovata sotto il ponte di una strada statale. I nomi, l’età, le città cambiano, le storie invece si ripetono: sono gli uomini più vicini alle donne a ucciderle. Le notizie li segnalano come omicidi passionali, storie di raptus, amori sbagliati, gelosia. La cronaca li riduce a trafiletti marginali e il linguaggio le uccide due volte cancellando, con le parole, la responsabilità. E’ ora invece di dire basta e chiamare le cose con il loro nome, di registrare, riconoscere e misurarsi con l’orrore di bambine, ragazze, donne uccise nell’indifferenza. Queste violenze sono crimini, omicidi, anzi FEMMINICIDI. E’ tempo che i media cambino il segno dei racconti e restituiscano tutti interi i volti, le parole e le storie di queste donne e soprattutto la responsabilità di chi le uccide perché incapace di accettare la loro libertà. E ancora una volta come abbiamo già fatto un anno fa, il 13 febbraio, chiediamo agli uomini di camminare e mobilitarsi con noi, per cercare insieme forme e parole nuove capaci di porre fine a quest’orrore. Le ragazze sulla rete scrivono: con il sorriso di Vanessa viene meno un pezzo d’Italia. Un paese che consente la morte delle donne è un paese che si allontana dall’Europa e dalla civiltà. Vogliamo che l’Italia si distingua per come sceglie di combattere la violenza contro le donne e non per l’inerzia con la quale, tacendo, sceglie di assecondarla. Comitato promotore nazionale Senonoraquando, Loredana Lipperini, Lorella Zanardo-Il Corpo delle Donne

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fabrizio 11:41 pm - 12th Maggio:

È di ieri la notizia che anche la nazionale maschile di calcio giocherà la prossima partita amichevole promuovendo il messaggio “La violenza sulle donne è un problema degli uomini. Insieme possiamo vincere questa partita”

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mauro recher 8:06 am - 13th Maggio:

per quanto riguarda Paolo1984 credo che lo si possa paragonare a quelle persone che non riescono a smettere di fumare o a bere o alla stessa droga.
Puoi fare tutti i convegni ,associazioni ecc ecc ,ma la voglia di smettere deve partire da te stesso …
Le associazioni danno una mano sicuramente ,ma dopo che la stessa persona abbia avuto questa “folgorazione” ,ma prima ?
Prima la persona è un automa in preda alle sostanze e non c’è verso di farla ragionare

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Tiziano 9:04 am - 13th Maggio:

Non che sia fondamentale per la guerra dei sessi, però vorrei far notare che il “copyright” di “Marina terraterra” è di antifeminist.

http://complessata.altervista.org/redazione

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Alessandro 9:16 am - 13th Maggio:

Devo dire che queste femministe, Zanardo, Lipperini, e compagnia cantante, almeno in questa occasione affrontano un tema serio, la violenza, rispetto ai falsi problemi di cui si sono occupate in precedenza, vedi minigonne in tv, olgettine, ecc., capaci di attentare alla dignità delle donne, il che sembrerebbe una battuta, ma che invece in tanti hanno interpretato seriamente, e questo la dice lunga sul livello culturale della nostra società eterodiretta.
Il problema, però, nasce dal modo in cui si affronta la questione. Se come scrivono queste stesse estremiste, gli autori di questi omicidi sono mariti, fidanzati, ex conviventi, ecc., è chiaro che il problema riguarda le dinamiche all’interno della coppia, e non certamente la relazione uomo-donna tout court, ma poichè queste sono intellettualmente disoneste, lanciano un atto d’accusa a tutto il genere maschile, come se io, che non ho mai commesso violenza, nè fisica nè verbale, contro una donna, debba fare il mea culpa per qualcosa. Ma de chè? Ovviamente il popolo bue, maschile, ci casca, e invece di controbbattere con la verità, ossia che i violenti sono una monoranza, si presta al gioco di queste qui, pensando che sia innocuo. Poveri ingenui.

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Fabrizio Marchi 8:16 am - 14th Maggio:

Per ragioni tecniche indipendenti dalla nostra volontà, il sito è non è stato attivo durante l’intera giornata di ieri. Ci scusiamo con tutti per il disagio.

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Fabrizio Marchi 8:19 am - 14th Maggio:

Vero, Fabrizio. Il fatto, per la verità ci era già stato segnalato da Mauro alcuni giorni fa ma per una banalissima distrazione, non avevo ancora pubblicato il link con la notizia
Lo stesso Mauro suggeriva, cosa che farò, eventualmente insieme ad altri movimenti maschili, di scrivere alla Gazzetta per chiedere di organizzare un evento per i morti sul lavoro o sugli uomini che si suicidano. Se non altro per par condicio…
http://imageshack.us/photo/my-images/856/gazzettaq.jpg/

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Rita 8:46 am - 14th Maggio:

Vorrei fare un rapportino strutturato sui moventi di queste 59 donne uccise (quest’elenco è comparso su molti siti). Diciamo che si potrebbe avvicinare alla cifra di 56 …o 54 considerando le tre donne non identificate. Da una prima, superficiale analisi, i moventi sono i più disparati. Si spazia da Mariana Marku che è stata uccisa da un pirata della strada per esempio, Rosa Amoroso è stata uccisa dal figlio insieme al padre, Carmela Russi dallo zio per motivi di eredità, Wally Urbini dalla vicina di casa (una donna) marocchina per estorcerle denaro e per rapina, Rosa Genovese è stata uccisa dalla madre insieme al padre, (il recente caso della donna che ha ucciso il marito e la figlia perchè non voleva che “soffrisse come ha sofferto lei” con un uomo) Tommasina Ugolotti dal figlio con problemi psichici, Anna Cappilli è una pensionata uccisa in casa per rapina, Maria Divaccaro e Maria Strafile sono una pensionata e la sua badante il cui caso non è ancora risolto , si ipotizzano forse motivi economici, Giovanna Sfoglietta era paralizzata da 8 anni e Ave Ferraguti aveva una malattia degenerativa e sono state uccise pietatis causa. Poi ci sono omicidi efferati e anche per futili motivi, (che tra l’altro prevede un’aggravante nel codice quindi non è un tentativo di giustificare gli omicid) ma è difficile inserirci il movente della paura della perdita del dominio sulla partner. Ci sono casi in cui il marito vedeva il “demonio” nella moglie (mi sembrano evidenti disturbi psichici, e un caso in cui al contrario era la moglie ad essere ossessionata da manie religiose e a frequentare una setta, per cui potrebbe essere dettato dall’esasperazione). Ci proverò.. ma il tempo è tiranno … ho iniziato il lavoro raccogliendo i link degli articoli di giornale, ma poi non trovo il tempo necessario per dargli una forma “leggibile”
Donne uccise in 128 giorni:

Antonia Azzolini
Fabiola Speranza
Stefania Mighali
Daniela Fiorentino
Nunzia Rintinella
Rosetta Trovato
Grazia Tarkowska
Enzina Cappuccio
Christina Marin
Domenica Menna
Leda Corbelli
Ave Ferraguti
Antonella Riotino
Rosanna Siciliano
Antonia Bianco,
Edyta Kozakiewcz
Elisabeth Sacchiano
Gabriella Lanza
Francesca Alleruzzo
Chiara Matalone
Gabriella Falzoni
Esmeralda Enclada
Rita Pullara
Vanessa Scialfa
Concetta Milone
Annamaria Pinto,
Hane Gjelaj
Carmela Imundi
Alfina Grande
Camilla Auciello
Gianna Toni
Giacomina Zanchetta
Pierina Baudino
Matilde Passa
Julissa Reyes
Giovanna Sfoglietta
Tiziana Olivieri
Alessandra Cubeddo
Maria Diviccaro
Maria Strafile
Anna Cappilli
Patrizia Klear
Brunella Clock
Fernanda Frati
Loweth Eward
Elda Tiberio
Maura Carta
V. P.
Lenuta Lazar
Tommasina Ugolotti
Rosa Genovese
Wlally Urbini
Qaioli Hu
Carmela Russi
Rosa Amoroso
Mariana Marku
tre donne non identificate

Per intanto trovo questo vecchio link che per giustificare l’introduzione del neologismo femminicidio si appoggia a uno studio Eures

http://femminicidio.blogspot.it/2010/07/femminicidi-in-italia-il-rapporto-eures.html

Estrapolo questo:

Riguardo all’ambito in cui si e’ consumato l’omicidio, il rapporto Eures-Ansa evidenzia che il 70,7% dei femminicidi e’ stato compiuto nel 2008 all’interno di contesti familiari (104 donne uccise, a fronte di 67 uomini), segnando tuttavia un leggero calo rispetto al 74% del 2006. Aumentano invece le donne vittime della criminalita’ comune (21 casi, pari al 14,3% delle vittime totali in questo ambito) e degli omicidi tra conoscenti (dal 4,4% del 2006 al 6,8%), mentre non si registra nel 2008 alcun femminicidio compiuto dalla criminalita’ organizzata (a fronte di tre casi del 2006 e di un caso nel 2007). Le donne piu’ colpite sono le anziane (36 vittime, pari al 24,5% del totale), con numerosi omicidi di coppia o ‘pietatis causa’, ma il rischio e’ alto anche ”nell’eta’ feconda, in cui le donne sono uccise prevalentemente all’interno di rapporti di coppia, per ragioni passionali: il 21,8% delle vittime di sesso femminile ha infatti tra i 25 e i 34 anni (32 vittime)”. (ANSA).

Sintetizzo:

anno 2008: l’Eures dice che gli omicidi in ambito familiare hanno come vittime 104 donne e 67 uomini. Che le donne più colpite sono le anziane in numero di 36 (è una coincidenza smile non voglio fare la numerologa, rilevo casualmente che è quasi pari al delta tra uomini e donne 104-67=37, scusate la deformazione da contabile), con numerosi omicidi di coppia pietatis causa. E che poi ci sono numerose vittime in età fertile (32).
Nulla dice di più. Potrebbe essere che nella dicitura “omidicio intra-familiare” vengano esclusi gli omicidi fra fidanzati per esempio. E però, a “naso” dovrebbero essere inclusi fra gli omicidi fra conoscenti. Non ci dice nulla di più se non che c’è un aumento dal 4,4% al 6,8%. E però, sempre a “naso” ripeto, considerando le 59 sopra, non mi pare che si possa ipotizzare un numero ad una sola cifra.. quindi inferiore alla decina.

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cesare 8:47 am - 14th Maggio:

Perdonatemi il tema e il giudizio non politically correct che attiene a questa domanda: seimilioni di aborti nella sola Italia con la conseguente rovina psicologica di milioni di donne e maschi, nonchè figli in attesa di nascere (la sindrome post aborto è gravissima sia per le donne sia per i maschi, ed è ormai un dato clinico documentato), è ascrivibile alla categoria dell’umana violenza o no?
Vale o non vale la regola, che se un elefante attaversa le strisce pedonali della città, per la propria e altrui sanità mentale è opportuno dire che è un elefante, ad aver attraversato le strisce pedonali e non, per esempio, una mamma con passeggino? E’ atto terribile di violenza fisica e psicologica contro padre, madre e figlio e società civile l’aborto o no?
A mio avviso sul tema dell’aborto e del giudizio di realtà su di esso, si gioca la capacità della coscienza maschile (e lasciamo pure la coscienza femdominista e dei folli che la riconoscono fonte di moralità e diritto superiore, nella eterna pace di chi è al di là del bene e del male) di avere a che fare con il principio di realtà: perderlo per un aspetto, e così importante, fa correre il rischio di perderlo su tutto. Le squadre di calcio, Juve e nazionale compresa, se non vogliono chiamare tutti ad una colpevole operazione di mistificazione colossale (la assurda non-partita di tennis del finale di Blowup) dovrebbero dare voce a tutti color che subiscono violenza, donne o maschi che siano, e in particolare ai milioni di figli abortiti dai padri e dalle madri italiani. Figli vittime senza voce e innocenti di una spaventosa cultura di violenza, malata di delirio di superbia e onnipotenza. Tacere sulla violenza e sul mare di sangue versato per aborto, significa a mio avviso mettere in atto una consapevole azione di coverup selezionando con criteri sessisti violenza da violenza, per tacere della violenza. Tuttle le ideologie violente del ‘900 hanno fatto questa operazione di accusa e coverup per assolversi dai propri delitti.

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Fabrizio Marchi 10:26 am - 14th Maggio:

“Tutte le ideologie violente del ’900 hanno fatto questa operazione di accusa e coverup per assolversi dai propri delitti” (Cesare).
Lo hanno fatto tutte le ideologie (comprese le religioni) da sempre, caro Cesare, non solo quelle del ‘900.
Il ‘900 è sicuramente stato un secolo contraddittorio e (anche) tragico (terminato ben prima della sua scadenza naturale, diciamo alla fine degli anni ’70) e non c’è dubbio che abbia anche (e sottolineo, anche) partorito delle mostruosità. Tuttavia non sono affatto d’accordo nel considerarlo come il secolo dell’ignominia e degli orrori per eccellenza. Anzi. Se diamo un’occhiata a ciò che è accaduto nei secoli e nei millenni precedenti, può essere sicuramente considerato complessivamente, anche se paradossalmente (date le oggettive tragedie che lo hanno caratterizzato: nazismo, fascismi vari, stalinismo, due guerre mondali ecc.) una fase comunque progressiva (e tutto sommato positiva e propulsiva, a mio parere) dell’umanità.
Rispetto al 900’, sempre dal mio punto di vista, stiamo per ora facendo dei notevoli passi indietro. Ma anche questo percorso altalenante (i famosi corsi e ricorsi…) è parte integrante e distintiva della Storia.
Naturalmente l’analisi sarebbe fin troppo lunga e mi guardo bene dall’affrontarla, anche perché in ambito QM bisognerebbe scrivere un libro al giorno, per quanto la questione è complessa e onnicomprensiva, e naturalmente non è possibile.
Mi premeva però precisare la mia opinione nel merito.
Fabrizio

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cesare 10:35 am - 14th Maggio:

Scrive Caterina Steri
“La violenza sulle donne non è solo quella che viene fatta attraverso le percosse corporali o le armi ma anche quella esercitata con le parole che possono essere più dolorose della violenza fisica perché insinuano nella mente delle vittime una visione distorta della realtà”
E’ vero ed è da decenni che le lobby femmministe,il partito femdominista e la cultura femminista operano questa violenza nei confronti dell’intero genere maschile. La narrazione femminista passerà alla storia come una sistematica gigantesca totalizzante violenza contro il genere maschile. Una colossale mistificazione finalizzata a deformare nientedimeno che la psiche di un intero genere. Ne renderanno conto.

http://lifestyle.tiscali.it/socialnews/salute/Steri/3265/articoli/Donne-prigioniere-in-casa-propria.html

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Rita 1:42 pm - 14th Maggio:

http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Sevizia-il-marito-ai-genitali-per-gelosia-uomo-muore-a-Livorno_313301321541.html

decostruendo la notizia alla maniera ideologica femminista ci si potrebbe soffermare sul fatto che la frase “in preda alla gelosia” suggerisce una giustificazione della donna omicida. L’ha ucciso per senso del possesso, perchè non si rassegnava all’idea di averlo perso, che il marito non fosse suo e a quel punto, meglio morto che in grado di continuare a tradirla.

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fabrizio 1:52 pm - 14th Maggio:

@Cesare
Forse tra qualche secolo se ne renderanno conto, quando in assenza di petrolio dovremo riprendere in mano la zappa e quindi riscoprire la truce realtà della società “patriarcale”.

In ogni caso per i prossimi decenni, non ti fare illusione, tra vent’anni saremo messi più o meno come negli Stati Uniti.
Negli USA, similarmente anche in UK, l’aver lasciato adito al femminismo ha portato alla definizione di un’elite economica e culturale femminista.
Negli USA, come quasi tutti non sanno, circa il 65% della ricchezza è in mano a donne, il 60% delle persone che si laureano ogni anno è di sesso femminile, e più del 50% della forza lavoro è donna. Gli unici primati maschili sono nel numero di persone senza casa e nelle patrie galere con circa 1 galeotto ogni 50 maschi in libertà.
Ora dirai, tale Paese avrà preso coscienza della “parità” e si stara muovendo verso un etica neutra verso il genere. Tutt’altro.
La campagna mediatica incessante è verso la demonizzazione del maschio. Obama e Romney fanno a gara nel comprare consenso femminile (Obama si è superato). Indottrinamento femminista nelle scuole, politiche di repressione degli abusi sessuali contro le donne che prevedono l’abolizione del concetto di prova e dell’habeas corpus (ovviamente quello maschile).

Il motivo di ciò è riconducibile ad archetipi comportamentali maschili e femminili, che non cambiano se non in millenni o forse più. Sostanzialmente il limite maschile risiede nel concetto dell’allpha male e la sindrome dell’harem cioè la demascolizzazione dei maschi “perdenti” (i beta males). L’altro invece risiede in un archetipo femminile riconducibile alla protezione di sè, che porta “naturalmente” le donne ad essere sessiste. Sì perchè quello che è incredibile è che il femminismo accusa gli uomini di discriminare le donne quando il sessismo è prettamente una prerogativa femminile.
Questa cosa non la troverete mai perchè se la dici ti fucilano, però due studi americani (pubblicati sulle più autorevole riviste di psicologia), uno del 1994 e l’alttro del 2004 hanno provato che il sessismo è prettamente femminile.
Nel 1994 Eagly & Mladinic due ricercatori/psicologi coniarono il termine “women are wonderful” per descrivere la predisposizione comportamentale sia di uomini e che di donne a considerare intrinsecamente positive le qualità femminili, e a porsi favorevolemente più con le donne che con gli uomini.
Nel 2004 due ricercatrici Laurie A. Rudman e Stephanie A. Goodwin, che cercavano di verificare la presunzione di discriminazione maschilista sociale, tirarono fuori uno studio (pubblicato sul Journal of Personality and Social Psychology) “soprendente” che mostrava come le donne hanno una coscienza di genere molto accentuata mentre negli uomini è praticamente nulla; non solo ma mostrava come le donne avessero una forte preferenza verso il proprio genere, e gli uomini verso l’altro genere. E le differenze erano abbissali, non sfumature.
Non mi dilungo su tali ricerche, che veramente smantellano ogni stereotipo femminista sul maschio che ci siamo subiti per anni.Vi potrei citare anche un altro studio sul concetto del “giusto” tra adolescenti di diverso genere, ma non volgio annoiarvi con la psicologia.

Mi limito a dire che i succitati studi danno un supporto scientifico all’interpretazione del fatto per cui le donne in situazioni di potere tendono ad avvantaggiare il proprio genere. Potrei scrivere altro ma mi fermo qui.

ciao uomini sessisti!

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fabrizio 2:59 pm - 14th Maggio:

[nota]
rileggendo il mio ultimo posti ho visto vari orrori d’ortografia, mi scuso ma devo fare le cose di fretta…devo lavoare per esercitare il mio ruolo di maschio prevaricatore e di buon patriarca!

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cesare 3:31 pm - 14th Maggio:

in attesa di una sentenza di assoluzione che riconosca l’atto di coraggio liberatorio di questa donna esemplare…..”tedesca evira ed uccide il marito.Una donna di 57 anni ha seviziato fino alla morte l’uomo: lo sospettava di tradimento”.

http://www.liberoquotidiano.it/news/home/1013904/Livorno–tedesca-evira-e-uccide-il-marito.html

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Rino 6:32 pm - 14th Maggio:

fabrizio:
>>
…ma non volgio annoiarvi con la psicologia.
>>
Non parlo per gli altri, quanto a me non mi annoi certo con la psicologia: l’intera QM entra nel quadro della psiche (persino là dove sembra che sia tributaria della materia).
Quanto agli errori di ortogr. vanno benissimo.
Quanto al contenuto di ciò che dici, mi strappi dalla ram il pensiero folle dell’ultima nottata insonne: F=la nuova Stirpe.
Ho scritto Stirpe e così intendo.
Brr…

RDV

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fabrizio 6:50 pm - 14th Maggio:

@cesare
eh ma pure lui il giorno della festa della mamma invece di andare a celebrare i femminicidi si va ad ubriacare…

In fondo gli ha solo tagliato il pene, infilato il conltello nell’intestino e fatto morire dopo atroci sofferenze.

Pagherei per essere al processo e sentirla dire “mi violentava, mi maltrattava” e vai con le attenuanti….

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Alessandro 7:22 pm - 14th Maggio:

Fabrizio: in effetti, nei Paesi occidentali, la propensione alla discriminazione di genere, al sessismo, è molto più diffusa tra le donne, direi femministe, che poi sono una percentuale certo non minoritaria fra le donne, che tra gli uomini. Questi ultimi avallano qualsiasi iniziativa provenga dal fronte femminista, utilizzo il termine “fronte” non a caso, mentre le prime non fanno altro che cercare qualsiasi soluzione, iniziativa, per discriminarli, per gettare indistintamente fango su di essi, per ridicolalizzarli in vario modo. Eppure si crede e si afferma esattamente il contrario: potenza dei mezzi di informazione di massa, che se manipolati abilmente possono davvero fare il lavaggio del cervello e inventarsi un mondo parallelo a quello reale incontrando l’assenso di tutti o quasi.

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Maurizio Tonelli 11:45 pm - 14th Maggio:

(Alessandro)
potenza dei mezzi di informazione di massa, che se manipolati abilmente possono davvero fare il lavaggio del cervello e inventarsi un mondo parallelo a quello reale incontrando l’assenso di tutti o quasi.
>>>>>
C’è però un “ma”: ossia, se le farneticazioni femministe-mediatiche riescono ad attecchire così facilmente nella psiche maschile, vuol dire che esiste un “terreno fertile” a prescindere… Se no i mass media potrebbero pure propagandare le tesi che vogliono, ma non riuscirebbero mai nel loro intento.

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Maurizio Tonelli 11:57 pm - 14th Maggio:

(fabrizio)
eh ma pure lui il giorno della festa della mamma invece di andare a celebrare i femminicidi si va ad ubriacare…

In fondo gli ha solo tagliato il pene, infilato il conltello nell’intestino e fatto morire dopo atroci sofferenze.

Pagherei per essere al processo e sentirla dire “mi violentava, mi maltrattava” e vai con le attenuanti….
>>>>>
C’è un altro aspetto da evidenziare, ed è quello relativo al fatto che molti uomini e donne trovano “divertente”la violenza femminile sugli uomini, specie se a sfondo sessuale, mentre al contrario inorridiscono.
Ora, se da parte femminile questo è attribuibile ad un fortissimo senso di rivalsa verso gli uomini (diciamo pure che le donne vivono tali episodi come una “vendetta indiretta”), da parte maschile non si può non notare una volta di più, come tanti uomini tendano a deridere e disprezzare gli altri uomini e la virilità.
Segno che nell’uomo esiste realmente un disprezzo di sé, che non credo proprio sia solo indotto.
Secondo me c’è “dell’altro” nell’animo maschile.

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fabrizio 9:03 am - 15th Maggio:

@Maurizio
“dai un’occhiata alla visione femminile del caso Bobbit”,
http://www.pinkblog.it/post/2298/la-nuova-lorena-bobbit-a-15-anni-di-distanza
Un articolo scritto a 15 anni dall’anniversario, molto emblematico della visione del maschio.

Il link è il terzo risultato su Google di “bobbit”.

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mauro recher 8:57 pm - 16th Maggio:

Lunedì è partito il programma “quello che (non) ho ”
Naturalmente si è parlato di femminicidi ,queste.alcune mie considerazioni
http://femdominismo.wordpress.com/2012/05/16/quello-che-non-ho/

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Luigi Corvaglia 6:07 pm - 28th Maggio:

http://roma.corriere.it/roma/dilatua/cronaca/articoli/2012/05/28/rignano-attesa-sentenza_full.shtml
Non mi pronuncio sui fatti. Non li conosco. Come tutti penso. Solo un appunto sulla giornalista (è un caso che sia una donna?).
Parla di “orchi” Rignano Flaminio sia nel titolo dell’articolo, sia nel corpo. Plurale maschile. Eppure allo stato dei fatti gli imputati sono (o erano) in maggioranza donne. E si sa, la maggior parte delle persone leggono o ascoltano solo i titoli.
E’ condizionamento involontario? Prassi? O c’è dolo?

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Fabrizio Marchi 9:31 pm - 5th Giugno:

Molto interessanti le questioni poste in questo libro da Luisa Muraro, forse la più importante esponente del femminismo della differenza nostrano: http://www.ilfoglio.it/soloqui/13680
L’assunto teorico, per quanto mi riguarda (stando alla recensione), da un certo punto di vista è anche condivisibile, fermo restando che il tema della concezione e dell’uso della forza e della violenza e della relazione fra queste è e resterà sempre irrisolto, né pretendo di essere io a risolverlo.
Naturalmente sorge il dubbio nei sospettosi come noi, che l’obiettivo finale dell’autrice sia quello di giustificare moralmente, storicamente (e politicamente) l’uso della violenza da parte del genere femminile, concepita come giusta risposta (violenza di liberazione) ad una condizione di presunta oppressione.
Dice infatti la Muraro:” “vedere nella violenza il manifestarsi di una potenza che gli umani non governano, per lo più cieca e distruttiva, che talvolta però, a sprazzi, prende senso e s’impone in chi ha il senso della giustizia, diventando violenza giusta, questa è una veduta più profonda”. Fin qui il ragionamento è condivisibile, in linea teorica, fermo restando, come dicevo prima, che rimane comunque aperta la questione del limite e soprattutto della oggettiva parzialità di chi agisce la violenza, aspetti questi ultimi, sui quali non si potrà mai addivenire ad una soluzione condivisa dal momento che è impossibile stabilire oggettivamente quale sia la violenza “giusta” e quella “ingiusta” (il che non significa non assumersi la responsabilità di agire la violenza…).
Prosegue la Muraro:” Le donne sono in posizione per sapere tutta la parte di frode che c’è nel racconto moderno del contratto sociale e nel principio del monopolio statale della violenza”, per l’essere dentro-fuori dal contratto sociale e per la frequentazione della violenza che le colpisce a causa del fatto che sono di sesso femminile”.
Qui l’autrice diventa esplicita. Il moderno contratto sociale è sostanzialmente una truffa – spiega – perché dietro a questo (e di conseguenza al monopolio della violenza da parte dello Stato) si cela in realtà il potere dei dominanti sui dominati. E anche qui, pur nella oggettiva contraddittorietà e impossibilità di sciogliere il nodo, il ragionamento è per quanto mi riguarda condivisibile (d’altronde, a meno di vivere in una ipotetica “Città del Sole”, “qualcuno” dovrà pur esercitare il “diritto” all’uso della forza e quindi anche della violenza) se non fosse appunto che proprio quella della Muraro è una posizione di oggettiva parzialità ; il fatto cioè che il genere femminile si trovi in una condizione di presunta oppressione tale da giustificare l’uso della violenza ai fini della propria liberazione (non oso pensare cosa succederebbe se degli uomini osassero affermare specularmente il medesimo concetto, ma lasciamo perdere…).
E ancora:” “Dell’agire efficace bisogna dire che esso comporta a volte una certa violenza: quanta, esattamente? Non lo so… La formula che ho trovato dice: quanto basta per combattere senza odiare, quanto serve per disfare senza distruggere”.
Qui l’autrice si produce in un esercizio puramente formale (e falso) perché, non essendo una sprovveduta e vivendo nel terzo millennio, sa perfettamente che l’esercizio della violenza è comunque arbitrario e destinato a rimanere incontrollato, per lo meno da parte di chi lo subisce.
Come si suol dire, pensar male non è bello, ma ci si azzecca quasi sempre. Non vorrei essere malizioso ma credo che questo libro (che non ho letto) potrebbe rappresentare una sorta di sdoganamento ideologico dell’uso della violenza da parte femminile (ormai in gran parte esercitata dalle istituzioni stesse).
Il copia-incolla in versione femminista della dialettica hegelo-marxiana gode ancora di buona salute, come vediamo. La Muraro non inventa nulla, è soltanto molto abile a rimescolare le carte e a sostituire gli attori in commedia.
Mancava (si fa per dire…) un po’ di benzina da gettare sul fuoco (siccome ce n’era poca…). Ci ha pensato la Muraro a versarla.
Fabrizio

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armando 9:30 am - 6th Giugno:

Secondo me non solo rappresenta quello sdoganamento di cui parli tu, ma anche, e forse soprattutto, significa che per la Muraro solo le donne hanno legittimità a giudicare quando la violenza è giusta o sbagliata, ed anche la sua quantità (distruggere senza odiare), indipendentemente da chi la pratica. Si tratta cioè 1)sempre dello stesso refrain per sulla superiorità morale femminile e quindi sul suo ergersi a “giudice unico”, e
2)dell’affermazione implicita che nella pratica alle donne spetta la decisione di come e quando impiegare la violenza che poi potrà essere esercitata dai maschi.
armando

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cesare 11:24 am - 6th Giugno:

Mi sembra di cogliere un paradosso nel ragionamento della Muraro: fonda il diritto alla riappropriazione della violenza da parte della dimensione del singolo o dei gruppi sociali nella fine del contratto sociale che finalizzava il monopolio della violenza dello Stato alla tutela dei diritti. Ora che questo fine non è più conseguibile, mi sembra dica la Muraro, il monopolio della violenza attribuito al Leviatano a tutela del contratto sociale non è giustificato, e la violenza nella sua finalità di tutela dei diritti, e quindi liberatrice, è arma che torna a disposizione di chi ne ha bisogno. E chi ne ha bisogno oggi e ne può giudicare circa l’uso corretto? le donne. Il paradosso in che consiste? consiste nel fatto che se c’è una evidenza è che il monopolio della violenza da parte dello Stato, è oggi ideologicamente e politicamente legittimato proprio dall’uso, a difesa delle donne, della violenza statale. Sia in politica interna sia in politica estera, ogni potenziamento legislativo, politico e militare dell’uso della violenza statuale, ogni impiego effettivo della violenza, è in nome delle “povere donne opprese”. In altri termini non è per nulla vero che il contratto sociale è finito, anzi è più che mai vivo e vegeto, ma nella sua versione di genere: dal contratto tra i cittadini al contratto tra i generi; ovvero dal contratto a tutela dei diritti della persona a contratto a tutela prioritaria e pregiudiziale degli interessi del genere femminile, anche a scapito dei diritti del genere maschile. Se così è, come a me sembra, il monopolio della violenza dello Stato è quanto mai attivo oggi nell’ambito del contratto di genere, nell’ambito del quale è proprio la violenza dello Stato, che tutela quell’impiego “giusto” della forza che è giusto secondo la visione femminista della Muraro perchè è giustizia femminile, a conformarsi al criterio da lei auspicato per cui “Dio è violent”. In tal caso lo sdoganamento dell’uso della violenza nell’implicita legittimazione del processo di appropriazione della violenza a titolo privato, se invocato dalle donne e per le donne, come sembra suggerire la Muraro, assume un aspetto assolutamente sinistro: al monopolio della violenza dello Stato già in atto a favore di un genere, quello femminile, si aggiungerebbe la legittimazione e il monopolio dell’uso privato della violenza al femminile. Mi sembra che questa somma di violenza statale più violenza privata, si sia già visto esemplarmente nei “drughi”/teppisti arruolati nella polizia in “Arancia meccanica”, oltre che in tutti i regimi più violenti di ogni epoca. A Luisa Muraro non basta avere a fianco e a esclusivo favore delgenere femminile il Leviatano e la sua violenza, vuole anche aggiungere per soprammercato la legittimazione della violenza privata ma al femminile e trasformare pertanto tutte le donne in “drughe”?

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Leonardo 12:38 pm - 7th Giugno:

Prendo le distanze da questo parlamentare Greco che pare sia neo-nazista e quindi, forse, ha capito poco della vita. Non si capisce cosa dicono, ma sembra la scena al contrario di quello pubblicità dove la donna rovescia il bicchiere in faccia al suo uomo, si alza, gli da uno schiaffone e se ne va:

http://www.youtube.com/watch?v=ujaF9GF02CA

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Rino 6:05 pm - 7th Giugno:

IL BENE ASSOLUTO

Segnalano e quindi metto qui.

“Finalmente abbiamo fatto un passo verso il bene assoluto che tanto serve alla nostra cultura”

http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=9306

RDV

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Tiziano 12:42 pm - 21st Giugno:

Tuttavia, Maurizia Paradiso è in realtà un trans, un ex uomo. Come tale le è rimasta sicuramente una forza fisica superiore a quella di una qualsiasi donna media.
>>
PS: so di un caso di una kickboxer, ex uomo, che in un paese africano le suonava di santa ragione alle colleghe kickboxer realmente donne.
Tanto è vero che quando fu scoperta/o, le/gli proibirono di continuare a combattere contro le donne.
E’ un fatto accaduto verso la fine degli anni Novanta.

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raffaele 1:41 pm - 21st Giugno:

Per lesionare un occhio non occorre chissà quale forza, giacchè l’ occhio è un organo delicatissimo. Troppo frequenti in ambito QM discorsi tendenti a sminuire le capacità fisiche femminili, ciò non fa altro che avallare quella mentalità che nega e/o approva la violenza fisica femminile contro gli uomini, in nome della presunta “eterna debolezza fisica” femminile. Io sono uomo e vedo tantissime donne più grosse e forti di me che con un dito mi stenderebbero. E mia madre nonostante non sia più giovane e nonostante sia fisicamente più piccola di me mi batte a “braccio di ferro”. Ovviamente non sto dicendo che gli uomini non siano più forti fisicamente delle donne(anzi!), ma all’ opposto non dobbiamo nemmeno esasperare questa disparità fisica tra uomini e donne, per i motivi prima detti.

Semmai ciò che diversifica un uomo e la donna in modo netto e radicale sono le attitudini e inclinazioni, e infatti non vedremo mai una donna, anche forte fisicamente, che va sulle impalcature edili o che si butta a mare per salvare un estraneo(cosa che invece gli uomini fanno),

Comunque Maurizo Paradiso è una donna a tutti gli effetti in quanto le sono stati somministrati gli ormoni femminili, quindi ragiona ed agisce da donne, e pure da femminista(specie nel suo forcaiolismo sui reati sessuali), ed questo quel che è peggio.Il comportamento aggressivo delle pornostar e il loro forcaiolismo in tema di “violenza sessuale”(potrebbe sembrare una contraddizione, ma per chi conosce bene la QM, non è affatto una contraddizione) dovrebbe essere un ulteriore incentivo per noi antifemministi a combattere contro la Pornografia la quale è uno degli strumenti più terribili di schiavismo anti-maschile. Chi è veramente AntiFemminista deve lottare contro la pornografia. La Pornografia è un’ invenzione femminista in quanto è espressione di quella sessualità femminile esibizionista tutta volta alla dipendenza morale e psicoligica degli uomini nei confronti delle donne(e per piacere non mi citate Andrea Dworkin e il “ogni coito è stupro”, in quanto quel tipo di femminismo è altamente minoritario e soprattutto lo considero di gran lunga meno pericoloso).

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Tiziano 11:54 pm - 21st Giugno:

(Raffaele)
Io sono uomo e vedo tantissime donne più grosse e forti di me che con un dito mi stenderebbero. E mia madre nonostante non sia più giovane e nonostante sia fisicamente più piccola di me mi batte a “braccio di ferro”
>>>>>>>>>>>>
“Tantissime” donne più grosse e forti di te?
Guarda che l’altezza media di una italiana non arriva nemmeno a un metro e sessantacinque, e la maggior parte di loro pesa intorno ai 50-55 kg, oppure è cellulitica, grassoccia o fuori forma, perciò di cosa stai parlando?

Per quanto mi riguarda, di donne comuni più forti di me non ne vedo nemmeno una. Anzi, quando le guardo mi fanno compassione, perché mi viene da pensare a quello che potrei fargli qualora mi dovessi incazzare.
Lo stesso discorso vale per mia madre, che, di certo, non potrebbe mai battermi a braccio di ferro.
Riguardo alla Paradiso, resta il fatto che la tizia è nata maschio e non femmina, nonostante gli ormoni che gli/le sono stati somministrati.

——-
(Raffaele)
La Pornografia è un’ invenzione femminista i
>>>>
Non mi risulta.
La pornografia è un’ invenzione maschile, che rispecchia proprio la mentalità e le fantasie maschili.
Le donne sono troppo limitate per avere certe fantasie.
Insomma, cerchiamo di non attribuire a queste cretine qualità che non hanno.
——-
(Raffaele)
ma all’ opposto non dobbiamo nemmeno esasperare questa disparità fisica tra uomini e donne, per i motivi prima detti.
>>>>>>>
Sì, ma a me sembra che in ambito momas ci siano un po’ troppi “uomini” che se le fanno sotto quando si parla di donne e di femministe in genere.
Inoltre, tramite amici, mi risulta che ci sia anche chi mette in dubbio la superiorità fisica (in genere, ovviamente) degli uomini rispetto alle donne.
Ecco, io tipi del genere li reputo degli autentici smidollati, che farebbero bene a non postare in questi blog, perché fanno solo danni.

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Rino 10:10 am - 22nd Giugno:

Tiziano:
“Ecco, io tipi del genere li reputo degli autentici smidollati, che farebbero bene a non postare in questi blog, perché fanno solo danni”.
.
Sbagliato: i danni provengono da ben altro, tra cui la creazione di fratture che nascono da queste canzonature. La guerra fratricida è la costante, persistente, cronica zavorra del momas.
Una malattia incurabile.
.
RDV

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Fabrizio Marchi 10:17 am - 22nd Giugno:

Tiziano, cerchiamo di evitare di innescare il solito circoletto vizioso di sterili e inutili polemiche.
Io penso che Raffaele volesse esprimere un concetto semplicissimo, e cioè che, fermo restando che in linea di massima, gli uomini sono, per condizione naturale, fisicamente più forti delle donne (cosa evidente, peraltro sottolineata da lui stesso nel suo post), non è detto che questa diversità e disparità di forza fisica si verifichi sempre e comunque. Infatti ci sono tanti uomini fisicamente minuti, esili o gracili che molto spesso si trovano a subire violenza, anche fisica, dalle proprie mogli, fidanzate o compagne. Peraltro sono fenomeni documentatissimi, anche da diversi siti e blog antifemministi. Quindi non vedo proprio quale ragione ci sia per scandalizzarsi rispetto a quanto ha scritto Raffaele. Anzi, la verità è che ci sono tantissimi uomini che subiscono violenza (anche fisica) da parte delle donne ma non lo denunciano perchè se ne vergognano. E se ne vergognano proprio perché esiste ancora quella pseudo “cultura” machista di cui ancora siamo imbevuti che impedisce loro di portare alla luce la loro condizione di sofferenza. Poi c’è un altro aspetto ancora, quello degli uomini fisicamente prestanti ma psicologicamente fragili, che magari prendono a pugni il primo disgraziato che capita loro a tiro per la strada, ma che subiscono violenza (talvolta anche fisica) dalla propria moglie o partner.
Quindi il tema, come vedi, è complesso, e non mi sembra proprio il caso di ridurlo ad una del tutto gratuita polemica, come stai facendo tu, diciamoci la verità.
Comunque, tra i frequentatori abituali di questo sito e gli aderenti al MUB, smidollati non ce ne sono. Hai ragione invece quando dici che molti che postano sui blog maschili fanno solo danni. E’ proprio così, ce ne sono tanti, ogni tanto vengono pure qui a polemizzare senza nessun costrutto, è una schiera nutrita che è stata lasciata proliferare in questi anni e che come risultato ha solo ottenuto di dare un’immagine pessima del momas. Fortunatamente, grazie al nostro lavoro (e non mi riferisco solo al sottoscritto ma a tanti altri aderenti e militanti di UB e anche ad altri amici di altri blog) le cose stanno lentamente cambiando, e ciò è dimostrato anche da una differente attenzione e da un cambiamento di atteggiamento nei nostri riguardi, anche da parte dei nostri avversari.
Fabrizio

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raffaele 11:16 am - 22nd Giugno:

“Per quanto mi riguarda, di donne comuni più forti di me non ne vedo nemmeno una. Anzi, quando le guardo mi fanno compassione, perché mi viene da pensare a quello che potrei fargli qualora mi dovessi incazzare.”(Tiziano)

Se però qualcuna di queste ti dovesse(sto facendo un’ ipotesi che ovviamente non ti auguro, sia chiaro) dare un calcio sotto i testicoli o uno schiaffone nell’ occhio(rischiando di farteli lesionare), tu poi non potresti lamentarti della mancanza di empatia nei tuoi confronti da parte della gente o addirittura della giustificazione che questa società e queste istituzioni accorderebbero alla tua aggressore. Sappiamo bene che ogni qualvolta un uomo subisce una violenza da parte di una donna, lei viene quasi sempre perdonata.
Quando dico che non bisogna esasperare ideologicamente questa disparità fisica tra uomini e donne è perchè, oltre al fatto che non tutti gli uomini sono più grossi delle donne(io ad esempio sono minuto fisicamente), una persona anche se più piccola può seriamente ferire un’altra persona. Giorni fa nel treno ho visto la scena di una signora che ha dato un ceffone ad un ragazzo molto più grosso e forte di lei, facendogli uscire sangue dal naso e spaccandogli gli occhiali.

“la pornografia è un’ invenzione maschile, che rispecchia proprio la mentalità e le fantasie maschili.” (Tiziano)

Il fatto che come giustamente dici la pornografia “rispecchia la mentalità e le fantasie maschili” a riguardo della sessualità, ne fa di essa uno strumento Femminista per rendere l’ uomo schiavo e assoggettato psicologicamente ed emotivamente della donna: far odorare il sesso senza concederlo(se non al beato e fortunato di turno) è la principale tecnica emotiva di stampo femminista per frustrare e addomesticare gli uomini.
Il Femminismo(eccetto alcuni settori ultra minoritari del lesbo-femminismo americano ) è tutto un’apologia a favore del Porno.

” Inoltre, tramite amici, mi risulta che ci sia anche chi mette in dubbio la superiorità fisica (in genere, ovviamente) degli uomini rispetto alle donne.”(Tiziano)

Non è il mio caso. Pensa che io mi oppongo alle femmine nelle forze armate,w questo però non solo e non tanto per la disparità fisica(perchè se fosse solo per la disparità fisica allora non ci sarebbe motivo per vietare l’ ingresso alle femmine sopra il 1,70 metri) ma anche e soprattutto per le attitudini e inclinazioni: nessuna donna avrebbe il coraggio di affrontare uno scontro armato diretto e ravvicinato, nessuna donna si è mai buttata al mare per salvare estranei, nessuna donna va a scavare sotto le macerie, nessuna donna andrebbe mai in una miniera, e così via.Poi se vi sono eccezioni, esse non fanno altro che confermare la regola.

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raffaele 11:32 am - 22nd Giugno:

p.s: sia chiaro, il sottoscritto a riguardo delle differenze di genere non è per il primato della Natura sulla Cultura(tipico del conservatorismo) nè all’ opposto del primato della Cultura sulla Natura(tipico del femminismo dell’ uguaglianza), ma di un equilibrio tra Natura e Cultura.

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Tiziano 12:46 pm - 22nd Giugno:

Rispondo brevemente a Raffaele e senza alcun intento polemico.
°°°°°°
Raffaele
>>>>
Se però qualcuna di queste ti dovesse(sto facendo un’ ipotesi che ovviamente non ti auguro, sia chiaro) dare un calcio sotto i testicoli o uno schiaffone nell’ occhio(rischiando di farteli lesionare), tu poi non potresti lamentarti della mancanza di empatia nei tuoi confronti da parte della gente o addirittura della giustificazione che questa società e queste istituzioni accorderebbero alla tua aggressore.
>>>>>
Se qualcuna dovesse darmi un calcio nelle palle o, per ipotesi, lesionarmi un occhio (ammesso e concesso che ci riesca), dovrebbe poi scappare in Siberia o in Alaska, perché io la andrei sicuramente a cercare e non certamente per parlarle amichevolmente, bensì per lesionarla ancor più gravemente…
E t’assicuro che non sono il solo a pensarla così…
Detto ciò, ci tengo a precisare che io rappresento me stesso e non UB.

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Tiziano 12:49 pm - 22nd Giugno:

PS: dimenticavo:
>>>
Giorni fa nel treno ho visto la scena di una signora che ha dato un ceffone ad un ragazzo molto più grosso e forte di lei, facendogli uscire sangue dal naso e spaccandogli gli occhiali.
>>>
Ecco, io l’avrei stesa, fregandomene altamente di eventuali denunce, degli strilli delle femministe riguardo alla “violenza sulle donne”, eccetera.

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Fabrizio Marchi 1:13 pm - 22nd Giugno:

Banalità, Tiziano, frasi fatte, luoghi comuni e dei più scontati, “machistate”…Scusami, ma è quello che stai dicendo…Stiamo lavorando per costruire una nuova consapevolezza di genere (beta) e io non mi presto ad assecondare simili corbellerie, a costo di risultare antipatico. Se ne hai voglia, riflettici, altrimenti fai quello che vuoi…A me se frequenti UB può solo farmi piacere, ma questo non può e non deve sottrarmi dal dirti quello che penso. Se restiamo fermi a questi livelli non facciamo un passo in avanti che è uno. Dobbiamo evolverci, nel pensiero e nell’azione. O lo capiamo o lo capiamo.
Fabrizio

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Luigi Corvaglia 1:42 pm - 22nd Giugno:

Va beh … visto che ho innescato io la discussione, dico la mia.
Prima una precisazione. Avevo del tutto dimenticato i “trascorsi” della Paradiso. Come correttamente Tiziano mi ha fatto notare. Mea Culpa.
Ma d’altra parte, il concetto cambia poco o quasi niente, se non per una maggiore prestanza fisica ereditata dalla precedente “vita” della stessa. Prestanza che poteva tranquillamente non esserci, non fatemi cercare adesso, con queste temperature infernali, i nomi di altre persone famose che hanno cambiato sesso da uomo a donna e che tutto erano fuorché che prestanti. Nel senso maschile del termine.
Cambia poco, perché la Paradiso ha fatto una scelta di campo ben precisa, se cosi vogliamo chiamarla e quello che conta non è l’entità dei danni (gravi per motivi specifici, ma non rapportabili a parametri meramente fisici o di sesso. Davide e Golia non ti dice niente Tiziano?) ma l’atteggiamento che io, per la verità scherzosamente (ma fino a un certo punto), imputavo alle teorie della Muraro.
Non cambia niente, perdonami Tiziano, perché non capisco questi discorsi tarati eminentemente sul discorso fisico.
Qual’è il senso?
D’accordo gli uomini, mediamente e anche di più, sono fisicamente superiori alle donne. E quindi?
Cos’è una gara di forza fisica?
Scusami, ma se fosse cosi l’avremmo vinta da un bel pezzo.
Vedi, da poco tempo mi sono reso conto di tematiche e problemi riguardanti quella che condensando chiamiamo QM.
Ma io, fortunatamente, non ho avuto esperienze traumatiche che mi hanno forzatamente indirizzato su questa via.
Quello che mi ha spinto ad impegnarmi nella difesa del mio sesso e, in definitiva per un nuovo equilibrio con il femminile, è stata una consapevolezza di tipo diverso.
Mi sono reso conto che, un vasto mondo, mediatico, istituzionale, sociologico etc., …. e di conseguenza anche “reale” perseguiva e persegue tutt’ora una svalutazione costante e denigratoria del maschile, sulle cui finalità possiamo anche discutere ma sulle cui azioni ci troviamo tutti d’accordo.
Ora, tutto il circo barnum del femminismo, in quest’opera una sola costante lo accomuna: dimostrare l’incapacità, l’immaturità emozionale e psichica degli uomini. Soggetti, magari grossi e forti, ma fondamentalmente, nel caso bonario, tonti (nell’altro caso violenti e potenzialmente tutti stupratori). Quindi costituzionalmente incapaci di muoversi a proprio agio in una società come l’attuale e quindi perdenti.
In definitiva, poco più di un’animale tutto forza e poco cervello.
Ovviamente è una stronzata intergalattica su cui non mi dilungo ma che non potevo e non posso accettare che passi anche per lontanamente vera e da cui discende il mio impegno.
Tutto questo per dire che la battaglia, la nostra battaglia, caso del tutto inedito nella storia, è tutta a livello psichico e mentale. E non a livello di forza fisica (o armi, naturali estensioni della stessa).
Portarla in quell’ambito, come fai tu, perdonami ancora se te lo dico, per me è fare il loro gioco.

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raffaele 1:52 pm - 22nd Giugno:

“Se qualcuna dovesse darmi un calcio nelle palle o, per ipotesi, lesionarmi un occhio (ammesso e concesso che ci riesca), dovrebbe poi scappare in Siberia o in Alaska, perché io la andrei sicuramente a cercare e non certamente per parlarle amichevolmente, bensì per lesionarla ancor più gravemente…”(Tiziano)

Il punto non è questo. Il punto è che questa società giustifica e avalla la violenza femminile contro gli uomini. E questo per un terribile mix tra una certa mentalità paternalista(da non confondere con il patriarcato, che è un’altra cosa) che vede la donna “debole” a prescindere, e una certa mentalità femminista che vede la donna “vittima” a prescindere. “Debole e Vittima”: un abbinamento micidiale che accorda alla donna uno status morale che le dà licenza morale e penale(in quanto la legge e le sentenze di tribunale si conformano al sentimento popolare) di commettere qualunque violenza, qualunque malefatta, contro un uomo. Impunemente. Se lo fa significa che aveva un buon motivo e che quindi “ha fatto bene”, e comunque lei è debole, quindi, va giudicata in un’altra maniera.

Ma ci rendiamo conto che mentre un uomo va in galera anche solo se accusato di aver toccato il culo di una donna in un bus,invece una donna gelosa che ha barbaramente e crudelmente trucidato il marito seviziandolo, evirandolo e poi squartandogli l’ intestino con un tubo di marmo infilzato nel retto e lasciandolo morire dopo 20 ore di atroce agonia, è a PIEDE LIBERO(e se condannata manco ci andrà in galera). Ma ci rendiamo conto?? E questa sarebbe pure la società “maschilista”??

http://firenze.ogginotizie.it/136950-livorno-moglie-evira-il-marito-testicoli-e-intestino-trovati-sfondati/

http://www3.lastampa.it/cronache/sezioni/articolo/lstp/454158/

Per non parlare di quelle mogli che uccidono i loro mariti che dormono a colpi d’ascia o bruciandoli con il naplam e che poi vengono pure assolte in quanto si dà per scontato che lui la picchiava(calunniare un cadavere è una cosa infame, e cmq anche se fosse veramente, ciò non giustificherebbe uccidere a sangue freddo una persona in quel momento inerme, non c’entrerebbe cmq nulla con la legittima difesa)

Avete mai visto a parti invertite cose simili?? Ma ci rendiamo conto o no di come per questa società e queste istituzioni la vita di un uomo vale infinitamente di meno di quella di una donna?

“Ecco, io l’avrei stesa, fregandomene altamente di eventuali denunce, degli strilli delle femministe riguardo alla “violenza sulle donne”, eccetera.”(Tiziano)

Questo ragazzo voleva reagire(ma per difendersi, non certo per vendetta), ma fu fermato dagli altri uomini che gli diedero il resto a suon di cazzotti e con improperi del tipo “come ti permetti di voler picchiare una donna?” La chiave di lettura sta qui:

http://ilvolodidedalo.blogspot.it/2012/01/l-immenso-potere-del-valore-donna.html

Gli uomini da sempre in nome della difesa della donna da sempre sono ponti ad accanirsi contro altri uomini.”Prima le donne e i bambini”! Sa sempre gli uomini sfavoriscono se stessi e gli altri uomini per favorire e difendere le donne.
E il bello che poi esserei viventi come il Ciccone hanno la faccia da deretano nello sproloquiare e cianciare di “rancore maschile” contro le donne. Ma dove è questo “rancore maschile” contro le donne? Dove??Lo vede solo solo lui e quelli in malafede come lui.

Ecco, c’è una certa cultura da cambiare, che non è quella inesistente “maschilista” ma quella pro-woman di stampo paternal-femminista,

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armando 3:59 pm - 22nd Giugno:

Quoto Luigi. La differenza di forza fisica conta poco o nulla perchè non è su quel piano che si vince o si perde. . Che le donne siano più deboli fisicamente è un fatto, nonostante tutti i recenti tentativi per accreditarle come prossime a uguagliare e poi superare gli uomini anche in questo campo. Lo sanno benissimo, ed infatti.
1) Tentano di dimostrare che il supposto dominio maschile del passato sia dovuto al differenziale di forza fisica, solenne scemenza che, se fosse vera, avrebbe visto non gli uomini ma i gorilla essere i dominatori del mondo.
2) Da sempre le donne, per ottenere i loro obbiettivi, hanno fatto ricorso a tattiche indirette di convincimento (o influenza su, o raggiro ) degli uomini. Anzi l’argomento debolezza fisica lo hanno usato spesso per paralizzare gli uomini nelle loro reazioni, sapendo che uno schiaffo ad un uomo è ben più tollerato che uno schiaffo ad una donna.
Quindi, una volta chiarito col dovuto sarcasmo che non c’è storia su quel piano, dedichiamoci alle cose davvero importanti e lasciamo perdere argomenti che ci sviano, anzi che sono messi lì apposta per sviare.
armando

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mauro recher 4:36 pm - 22nd Giugno:

anch’io quoto Luigi ,praticamente quel post potevo benissimo scriverlo io …
Non mi sembra che la QM significa dare i cazzotti più potenti ,credo che la Qm (per fortuna) sia veramente altro …

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Tiziano 5:29 pm - 22nd Giugno:

Fabrizio
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Banalità, Tiziano, frasi fatte, luoghi comuni e dei più scontati, “machistate”…
>>>>>
Posso non essere d’accordo? Posso essere dell’idea che con le sole chiacchiere non si va da nessuna parte?

mauro
>>>>
anch’io quoto Luigi ,praticamente quel post potevo benissimo scriverlo io …
Non mi sembra che la QM significa dare i cazzotti più potenti ,credo che la Qm (per fortuna) sia veramente altro …
>>>>
Mauro, non prendertela, ma a me sembra che tu ti limiti più che altro a scopiazzare i post di Fabrizio e Luigi.
Senza offesa, eh.

Luigi
>>>>
Tutto questo per dire che la battaglia, la nostra battaglia, caso del tutto inedito nella storia, è tutta a livello psichico e mentale. E non a livello di forza fisica (o armi, naturali estensioni della stessa).
Portarla in quell’ambito, come fai tu, perdonami ancora se te lo dico, per me è fare il loro gioco.
>>>>
Guarda che io, pur non essendo certamente un “veterano” della qm, comprendo benissimo cosa vuoi dire. Ma forse quello che non riuscite a capire è che la massa maschile non è “programmata” per combattere una guerra psichica contro le donne.
Questa è una guerra che possono e sanno combattere solo una ristrettissima minoranza di uomini.
Il fatto che dopo tanti anni a trattare certe tematiche siano poco più di quattro gatti, vi dice nulla?
Inoltre, pensare di far ragionare le donne, ed in particolar modo le femministe militanti, è semplicemente un’utopia.
Ragion per cui resto del parere che la soluzione sia (sarebbe…) solo una…

Dimenticavo…
Fabrizio, tralasciando per un attimo la qm, e mettendola sempre brevemente sul personale, tu come reagiresti di fronte a una donna che dovesse rifilarti un pugno in un occhio?

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Fabrizio Marchi 6:26 pm - 22nd Giugno:

“Ragion per cui resto del parere che la soluzione sia (sarebbe…) solo una…” (Tiziano)
Ah sì, e quale sarebbe ‘sta soluzione, sentiamo… (è un modo di dire, evita di rispondere con smaronate varie…).
“Ma forse quello che non riuscite a capire è che la massa maschile non è “programmata” per combattere una guerra psichica contro le donne.
Questa è una guerra che possono e sanno combattere solo una ristrettissima minoranza di uomini.
Il fatto che dopo tanti anni a trattare certe tematiche siano poco più di quattro gatti, vi dice nulla?” . (Tiziano)
Intanto se cominciassi ad esporti anche tu con tanto di nome, cognome e faccia, saremmo uno in più, quindi è bene parlare di certi argomenti solo se si hanno le carte in regola per farlo, altrimenti è meglio tacere. Secondo poi, mi scuserai la presunzione, ma da quando UB è in campo da quattro, siamo diventati dieci gatti. Ed è già un risultato. Terzo, è inutile lamentarsi come fai tu e tanti altri che orbitano in ambito QM (specie dalle parti di metro maschile). Se ritieni che il nostro lavoro sia superfluo diventa del tutto inutile la tua presenza qui e in ambito momas in generale. Non capisco cosa ci stai e ci state a fare.
“Mauro, non prendertela, ma a me sembra che tu ti limiti più che altro a scopiazzare i post di Fabrizio e Luigi.
Senza offesa, eh. “ (Tiziano)
Mauro è un gigante rispetto a te, caro Tiziano, e anche in questo caso ti invito a riflettere prima di dare aria alle corde vocali. Mauro è un uomo lucido ed equilibrato che combatte e che si espone in prima persona, è attivissimo sul web e fuori, promuove e diffonde il nostro messaggio, crea e alimenta il dibattito, ha un suo blog, si da da fare come pochi e si è pure sciroppato un paio di giorni di viaggio per partecipare alla nostra prima riunione nazionale a Roma. Ne avessimo mille di uomini come lui invece di tanti bofonchiatori buoni solo a lamentarsi…
Fabrizio

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Tiziano 6:29 pm - 22nd Giugno:

Fabrizio
>>>>
Mauro è un gigante rispetto a te, caro Tiziano,
>>>>
Devo ridere?
Va be’, Fabrizio, buon lavoro e buona utopia.

Ah…
>>>>>>
Secondo poi, mi scuserai la presunzione, ma da quando UB è in campo da quattro, siamo diventati dieci gatti.
>>>>>>
E quanto pensi di incidere su una popolazione di sessanta milioni di persone, di cui quasi l’otto per cento è composto da stranieri, che hanno una visione ben diversa della vita e delle relazioni fra i due sessi?

Fabrizio, il fatto è che tu ami essere adulato ma non criticato. Infatti se c’è una cosa che emerge regolarmente dai tuoi post, è l’insofferenza verso chiunque “osi” contraddirti.
Scusa eh, ma questo è un grosso limite per uno che si atteggia a “Gran Capo”…

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Tiziano 6:41 pm - 22nd Giugno:

PS: non hai risposto a questa mia domanda.
>>>>>
Fabrizio, tralasciando per un attimo la qm, e mettendola sempre brevemente sul personale, tu come reagiresti di fronte a una donna che dovesse rifilarti un pugno in un occhio?
>>>>>>
Perché?

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Fabio Conti 7:23 pm - 22nd Giugno:

Terzo, è inutile lamentarsi come fai tu e tanti altri che orbitano in ambito QM (specie dalle parti di metro maschile). (Fabrizio Marchi)
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Fabrizio, toglimi una curiosità: da dove nasce questo tuo risentimento, misto a disprezzo, nei confronti di quegli uomini che si occupano della questione maschile da diversi anni prima di te?

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Fabrizio Marchi 7:31 pm - 22nd Giugno:

“PS: non hai risposto a questa mia domanda.
>>>>>
Fabrizio, tralasciando per un attimo la qm, e mettendola sempre brevemente sul personale, tu come reagiresti di fronte a una donna che dovesse rifilarti un pugno in un occhio?
>>>>>>
Perché?” (Tiziano)
Perché non possiamo perdere tempo con queste scemenze.
Il tempo e le energie non sono illimitate, anzi…oggi ne abbiamo già perso molto…

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Fabio Conti 7:33 pm - 22nd Giugno:

Fabrizio, tu non eri “cambronne1” ?

http://questionemaschile.forumfree.it/?t=23889522
Quindi anche tu hai usato dei nick, giusto?

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Fabrizio Marchi 7:50 pm - 22nd Giugno:

“Fabrizio, toglimi una curiosità: da dove nasce questo tuo risentimento, misto a disprezzo, nei confronti di quegli uomini che si occupano della questione maschile da diversi anni prima di te?”
Sei in grave errore, Fabio, io non nutro nessun disprezzo né tanto meno risentimento nei confronti dei“vecchi” della QM. Non so dove tu possa avere raccolto tali informazioni. Ti risulta forse che io sia ostile nei confronti di Rino Della Vecchia? O di Armando Ermini? O di Vincenzo Spavone? Non scherziamo…
Se poi per “vecchi della QM” in realtà vuoi riferirti a un certo “humus” del Momas che spesso e volentieri staziona presso Metro maschile (non ci giriamo intorno perché l’ipocrisia non mi è mai piaciuta), in effetti, credo che quell’ambito lì sia complessivamente più dannoso che utile per tante ragioni a mio parere ovvie e che abbiamo spiegato mille volte. In ogni caso io non esco mai da UB, nel senso che non vado mai su altri blog maschili, come è evidente, a creare polemiche e divisioni, quindi la domanda dovresti porla ad altri e non al sottoscritto. Quegli altri che invece usano spesso e volentieri venire qui sostanzialmente per polemizzare e farci perdere tempo.
Per quanto riguarda la mia storia personale relativamente alla QM, ammesso che l’anzianità sia un titolo di merito, il sottoscritto, in forme diverse, se ne occupa da vent’anni circa, attivamente da sette/otto. Ciò detto, è forse importante? Cosa vogliamo dimostrare con questo? Qual è la finalità di questo genere di domande rivolte al sottoscritto se non polemizzare in modo del tutto gratuito? E poi mi venite pure a chiedere perché sarei insofferente? E’ il minimo. Ma secondo voi si può perdere tempo in questa maniera?

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Luigi Corvaglia 8:21 pm - 22nd Giugno:

Guarda che io, pur non essendo certamente un “veterano” della qm, comprendo benissimo cosa vuoi dire. Ma forse quello che non riuscite a capire è che la massa maschile non è “programmata” per combattere una guerra psichica contro le donne. (Tiziano)
E quello che invece mi sembra che tu non voglia capire è che nemmeno la massa femminile è “programmata” nel suo insieme per una guerra psichica contro gli uomini.
Si tratta invece di un’élite che con perseveranza ed ostinazione (bisogna riconoscerglielo) si è posizionata un pò dappertutto fosse importante esserci per portare un mattoncino alla loro costruzione. Nel silenzio assordante degli uomini. Di quelli che potevano e dovevano parlare intendo.
Poi ci sta una gran parte delle donne che è “femminista” per convenienza (Ed è una debolezza umana comprensibile anche se non condivisibile. Ogni essere umano, se si trova in condizioni di trarre il massimo profitto con il minimo rischio, difficilmente si tira indietro). Ovviamente ci stanno anche le donne non femministe, quelle che ragionano con la loro testa. Ma quante siano non ci è dato di sapere, perché sono queste le prime ad essere aggredite e tacitate dallo zoo femminista.
Se non abbiamo ben presente questa ripartizione ed operiamo di conseguenza, non andiamo da nessuna parte.
Non è che dobbiamo chiamare alle armi (psichiche) le moltitudini maschili … dobbiamo, o meglio dovremmo, cercare di far germogliare e crescere un pensiero alternativo al mainstream attuale tra gli uomini più avvertiti ed avere tanta … tanta… tanta pazienza.
Però sono arci-convinto che il tempo è dalla nostra parte. Il loro, nonostante le apparenze, si sta consumando.
………………………………………………………………………
Inoltre, pensare di far ragionare le donne, ed in particolar modo le femministe militanti, è semplicemente un’utopia. (Tiziano)
………………………………………………………………………
Perché, tu sei convinto che se vado a dialogare con una femminista militante, il mio obiettivo primario sia farla ragionare?
Sei totalmente fuori strada.

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Tiziano 8:24 am - 23rd Giugno:

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E quello che invece mi sembra che tu non voglia capire è che nemmeno la massa femminile è “programmata” nel suo insieme per una guerra psichica contro gli uomini.
>>>>
Proprio sicuro…?
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Però sono arci-convinto che il tempo è dalla nostra parte. Il loro, nonostante le apparenze, si sta consumando
>>>>>
Proprio sicuro…?
@
>>>>>
Perché, tu sei convinto che se vado a dialogare con una femminista militante, il mio obiettivo primario sia farla ragionare?
Sei totalmente fuori strada.
>>>>>
No, non sono affatto fuori strada.
Buona giornata.

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Luigi Corvaglia 11:09 am - 23rd Giugno:

Sinteticamente:
Risposta 1
Si, quantomeno nei termini proposti da femminismo.
Risposta 2
Si
Risposta 3
Convinto tu …. convinti tutti.

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Tiziano 11:45 am - 23rd Giugno:

Insomma, è tutta colpa del femminismo e le donne non hanno alcuna responsabilità di ciò, perché “abilmente manipolate” dalle “streghe”…
Mah… contento/i tu/voi…

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Luigi Corvaglia 12:45 pm - 23rd Giugno:

Ma guarda che io non ho detto questo. Ho solo operato una distinzione, poi posso anche sbagliare, per cercare di sbrogliare la matassa, perché è ovvio che per ognuna delle tre categorie bisognerebbe porsi in maniera diversa.
Per quanto riguarda la responsabilità poi, per me è sempre personale. Chi sbaglia paga senza dietrologismi da sinistra molliccia tipo “è colpa della società” o religiosi con “perdonismi” e quant’altro …
Donne incluse ovviamente.

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Leonardo 8:42 pm - 22nd Giugno:

Tiziano:
tu come reagiresti di fronte a una donna che dovesse rifilarti un pugno in un occhio?
——————————————–
Quello che mi preoccupa è come reagirebbe una guardia che vedesse la scena, o gran parte della gente intorno, o se volessi denunciare la cosa…

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Fabrizio Marchi 10:30 pm - 22nd Giugno:

Il fatto che utilizzassi un nick era del tutto casuale e non significa nulla, caro Fabio, tutti sapevano chi ero, anche perché quando frequentavo quel forum avevo già pubblicato da alcuni anni il mio libro “Le donne: una rivoluzione mai nata”. Anzi, come ho ripetuto ormai centinaia di volte, entrai in contatto con il momas proprio scovando casualmente sulla rete una recensione al mio libro fatta da Alitaki. Posso assicurarti che da quando è iniziato il mio impegno attivo nella QM ho fin da subito speso il mio nome e la mia personale reputazione. Ribadisco, per l’ultima volta, spero, che quando ho pubblicato quel libro, esponendomi in prima persona, non sapevo nulla di momas e di QM. E su questo che dovremmo riflettere invece che perderci in queste ridicole diatribe che a quanto pare divertono molto alcuni di voi. Naturalmente il fatto che non fossi attivo nel momas non significa che non lo fossi già, come ho già detto, a titolo personale…
Ciò detto, Fabio, qual è il senso di tutto ciò? Vuoi cercare (molto maldestramente, per la verità) di mettermi in difficoltà? Di scovare forse chissà quale contraddizione nelle mie parole o nelle mie azioni…Ti invito a riflettere sulla povertà e sulla stupidità, mi dispiace dirlo, della polemica che state portando avanti da oggi. E ancora insistete, questo è l’aspetto ancora più grave (per voi…).
Fabrizio
P.S spero che la questione sia chiusa. In ogni caso ricordo sempre che nel Momas ormai ci sono tanti siti e blog, ciascuno dei quali esprime posizioni culturalmente e politicamente diverse. Chiunque può scegliersi lo spazio che preferisce e che più gli è vicino. Non capisco (o forse lo capisco bene…) per quale ragione solo e soltanto su UB si manifesti tanta pervicacia nel reiterare le polemiche…

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Fabrizio Marchi 10:55 pm - 22nd Giugno:

“Quello che mi preoccupa è come reagirebbe una guardia che vedesse la scena, o gran parte della gente intorno, o se volessi denunciare la cosa…” (Leonardo)
Esattamente, Leonardo, questa è la domanda sensata che bisognerebbe porsi e sulla quella sarebbe necessario riflettere. E nel caso l’uomo aggredito reagisse, quale sarebbe la reazione?

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Tiziano 8:19 am - 23rd Giugno:

No, Fabrizio, non dire sciocchezze.
Figurati se ti credo, considerando quanto sei “focosetto”…
Sai perché non mi hai risposto? Perché sei impegnatissimo a dare una immagine politicamente corretta di te stesso, una immagine che non corrisponde affatto a quella reale.
La realtà è che se una donna ti rifilasse un pugno in un occhio, tu reagiresti violentemente, esattamente come reagirei io…
Sostanzialmente sei un grande ipocrita.
Passo e chiudo.

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mauro recher 7:17 am - 23rd Giugno:

Ringrazio per la stima ,comunque mi piace precisare che non sono stato l’unico che ha fatto la “fatica” di venire a Roma ,penso a Rino ,Luigi e Diego ,che anche loro si sono sorbiti un bel po di chilometri ,ovviamente è perchè ci credevano veramente a qualcosa di nuovo …
Tiziano ,comunque ,non preoccuparti ,non mi hai offeso minimamente ,purtroppo ,anch’io vado a periodi , e come per Luigi ,anche qui il sole scotta e dopo una giornata (come è per tanti) a 35 gradi sotto un capannone ,magari non si è lucidissimi e si preferisce quotare un pensiero che ,comunque è il mio …francamente non ci vedo nulla di male ,spero anche che ,questa piccola diatriba finisca qui ,perchè merita un approfondimento la riflessione di Leonardo .
Molto probabilmente ,sarebbe visto non come una vittima ,ma come un sfigato e violento ,ho questa sensazione

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Leonardo 9:26 am - 23rd Giugno:

Luigi Corvaglia:
E quello che invece mi sembra che tu non voglia capire è che nemmeno la massa femminile è “programmata” nel suo insieme per una guerra psichica contro gli uomini.
——————————————-
Quella delle donne è una guerra psichica contro gli uomini programmata a livello naturale, infatti siamo noi a doverci abbassare a loro. Quello a cui non sono programmate, ed anche, dico una mia sensazione: quello che forse temono è una presa di posizione degli uomini nei loro confronti. Non il solito maschio servitore che si rimette alla volontà femminile.

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Luigi Corvaglia 11:27 am - 23rd Giugno:

Ma che però rientra nel gioco naturale ed eterno dei sessi. E che il femminismo sfrutta abilmente. Altra cosa è il disegno suprematista del femminismo stesso. A sua volta utilizzato da chi è in grado di influire e manipolare le masse per tenerle buone e divise.

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Fabrizio Marchi 11:24 am - 23rd Giugno:

@Fantomas
Non ho pubblicato il tuo secondo commento perché è dichiaratamente e a mio parere, esageratamente, polemico nei confronti di Raffaele, e il blog di UB non può essere utilizzato per polemiche personali di questo genere.
Peraltro Raffaele ha un suo blog quindi non si capisce per quale altra ragione tu abbia postato quel commento, se non la volontà dichiarata di creare dissidi e occupare lo spazio altrui con argomenti capziosi finalizzati solo a gettare discredito su alcuni militanti del momas e a paralizzare il lavoro altrui.
Se hai qualcosa da dire a Raffaele, digliela sul suo blog.
Fabrizio
P.S. ragazzi (chi deve capire, capisce…) diamoci una calmata,ok? Se volete partecipare alla discussione, argomentando e magari anche criticando, ma in modo sano, serio e costruttivo, bene, altrimenti io non ci metto proprio niente a bannarvi, come vedete, con il risultato che avete solo perso tempo. D’ ora in poi lo farò senza sprecare un solo minuto a spiegarvelo. Sono stato chiaro?

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Fabrizio Marchi 11:32 am - 23rd Giugno:

@Fantomas
P.S. ho tolto anche il primo perchè era dichiaratamente offensivo nei confronti Leonardo. Ad una prima lettura non me ne ero avveduto.

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Leonardo 1:09 pm - 23rd Giugno:

Ci sono uomini che capiscono bene quello che si dice in ambito qm e malgrado ciò le difendono fedelmente come soldati. Sono come i talebani, E se una donna ti da un pugno, la difendono e ti dicono: Te lo tieni! Ha fatto bene! Se non stai zitto ti meno anche io! E se reagisci: Perché picchi le donne? Perché non meni a me che sono un uomo? vigliacco! Questi sono i peggior nemici.
Mi sono perso il commento di Fantomas…

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Rino 2:24 pm - 23rd Giugno:

“… tralasciando per un attimo la qm, e mettendola sempre brevemente sul personale, tu come reagiresti di fronte a una donna che dovesse rifilarti un pugno in un occhio?”
Niente vieta di rispondere, per proprio conto, alla stessa domanda. Ecco la mia risposta, nella forma di un’altra domanda: se un bambino ti scaglia in testa un martello, tu che fai? Riavutoti, lo insegui e gli fracassi il cranio?
.
C’è un problema che emerge qui, di fonte machista: l’orgoglio ferito di chi si sente umiliato per essere stato colpito da chi è più debole di lui. Una umiliazione intollerabile che esige vendetta.
.
Ma questo accade solo quando non ci si sente sicuri di se stessi. Se basta la sassata di un bambino o il pugno di una donna per metterci in crisi vuol dire che la nostra fiducia in noi stessi è nulla e che le forme esteriori di prestanza, sicurezza e forza sono solo vuoti atteggiamenti che mascherano la nostra precarietà interiore.
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Il forte si proteggerà dagli attacchi folli, velleitari e ridicoli del debole, ma non alzerà mai la mano per colpire. A maggior ragione dopo, come vendetta o per dimostrare – a se stesso e agli altri – che è più forte. Se ne è certo non deve dimostrarlo a nessuno.
.
Nessuna donna e nessun bambino avranno mai una risposta fisica da me. Mai. I loro gesti inconsulti possono ferirmi nel corpo, ma non mi toccano nell’orgoglio o nella mia autostima.
Anche le mie gatte possono casualmente graffiarmi, anche pesantemente, ma da me non hanno mai avuto e non avranno mai neppure un tirata di coda.
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RDV

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Tiziano 5:01 pm - 23rd Giugno:

>>>
Ma questo accade solo quando non ci si sente sicuri di se stessi. Se basta la sassata di un bambino o il pugno di una donna per metterci in crisi vuol dire che la nostra fiducia in noi stessi è nulla e che le forme esteriori di prestanza, sicurezza e forza sono solo vuoti atteggiamenti che mascherano la nostra precarietà interiore.
>>>
No, mi spiace, ma non sono minimamente d’accordo.
E’ proprio grazie a questa sciocca cavalleria che le donne si “allargano” sempre più.
Non è questione di massacrare o uccidere una donna o un bambino che mi-ci colpisce, ma di farsi rispettare, che è cosa ben diversa.
Forse a molti non è chiaro che l’arroganza di tantissime donne moderne ha origine proprio dalla consapevolezza di potersene “passare”, sia con le parole che con le mani.*
Lo stesso vale per tanti/e maleducati/e minorenni, i/le quali sanno che nella maggior parte dei casi non gli accadrà nulla, perché tanto i papà di oggi non contano nulla e il permissivismo delle madri fa tutto il resto.
>>>
* Onde evitare fraintendimenti di presunto stampo “razzista” (non c’entra niente), ti/vi porto l’esempio di quel che accade fra uomini e donne albanesi e rumeni.
Bene, osservate e ascoltate attentamente i loro atteggiamenti e le loro parole, poi ditemi (specie per quanto riguarda gli albanesi) se sentite certe parole sprezzanti femminili rivolte ai “loro uomini”, oppure se notate atteggiamenti aggressivi, nonché una sistematica denigrazione, come sono solite fare le italiane (ma anche le donne dell’America Latina).
Io vi dico che non risContrerete nulla del genere, e sapete perché? Perché quelle donne TEMONO i loro uomini e sanno che esistono dei limiti oltre i quali è consigliabile non andare.
Ti/vi piaccia o meno, quelli umani non sono rapporti basati sull’amore ma sulla FORZA, sia fisica che mentale.
Tutto il resto sono solo delle belle, inutili e utopistiche parole.

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Tiziano 5:04 pm - 23rd Giugno:

Dimenticavo: basta anche con questa cazzata del “machismo”.
Insomma, ma possibile che se io desidero essere rispettato da una stronza qualsiasi, debba essere bollato come “macho”* ferito e insicuro? (*termine che non significa un beneamato cazzo).
Oh, ma che palle, eh! E basta!

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Tiziano 5:11 pm - 23rd Giugno:

http://it.wiktionary.org/wiki/machismo
>>>
machismo
>
Il Machismo è un atteggiamento di ostentazione di caratteri virili e mascolini. Alcune volte il termine è utilizzato anche come sinonimo di maschilismo

>>>

La parola macho deriva dallo spagnolo, il cui significato originario è maschio, oppure, utilizzato in senso metaforico, virile
>>>>>>>>
Ora, ditemi, cosa c’è di tanto osceno in tale termine di derivazione spagnola?
Cosa c’è di sbagliato nell’ostentare la propria maschilità? La femminiltà va bene ma la virilità no? E perché? Chi l’ha detto? Chi l’ha stabilito?

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Tiziano 5:21 pm - 23rd Giugno:

Per concludere: io ho trent’anni, sono alto 1,85 per 90 kg (attualmente mi tengo pure in forma con i pesi), perciò, usando il metro di cui sopra, non dovrei reagire neanche nel caso dovesse colpirmi un uomo pesante 60 kg – quindi più debole – oppure anziano.
Stupendo.

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Luigi Corvaglia 5:43 pm - 23rd Giugno:

Ed io ne ho 50 e sono alto un metro ed un palmo per 75 kg (mai tenuto in forma in vita mia, preferisco altro) eppure me ne sono uscito da situazioni critiche con tipi delle tue caratteristiche (quelle fisiche intendo) senza arrivare alle mani. E sarò stato fortunato, ma personalmente non ho subito vilipendi femminili.
Come lo spieghi?

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Luigi Corvaglia 6:20 pm - 23rd Giugno:

Mi era sfuggito ….
Pure il pestaggio dei vecchietti.
Lascia perdere Tiziano … siamo due mondi diversi.

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Rita 7:05 pm - 23rd Giugno:

secondo me è sbagliato ostentare ANCHE la femminilità. E’ sbagliato ostentare, quantunque non vietato. Ora, mi par di capire, il dilemma è: se qualcuno evidentemente e palesemente più debole di me mi attacca devo usare tutta la mia forza per rimetterlo a posto?.. boh a me pare di no. Se ritengo di dover usare tutta la mia forza significa che ho paura, e sono d’accordo con Rino: tempo fa avevo due cani, un piccolo incrocio tra un chiwawa e un volpino e un “probabile” incrocio fra un setter, un sanbernardo e qualche altra decina di razze giganti o medio-grandi. Il piccoletto rognoso sovente faceva il prepotente, sfidava il grande, e noi in famiglia, a dire il vero temevamo una brutta fine e stavamo sempre con gli occhi aperti, ma il grande era.. consapevole della sua forza e come un gigante paziente ogni volta che s’attaccava alle sanbernardesche labbra gli calava una zampa sul collo e lo staccava, con decisione ma con delicatezza, dopodichè brontolava un po’, ringhiava un po’ e il piccolo s’allontanava con la coda tra le gambe.
Ecco non lo so, ma l’atteggiamento mi pare corretto, eppure era un cane, soltanto un cane. Tornando all’ostentazione, cosa intendi tu per ostantazione della femminilità? Se intendi l’eterno gioco detto della “gattamorta” tanto per restare in tema di animali, sono d’accordo sul fatto che sia una grottesca e infantile ostentazione della femminilità così come lo spreco della superiore forza fisica.
Peraltro, ammiro la superiore forza fisica, da patita lettrice di Guareschi ammiro i racconti in cui veniva esaltata quella forza a suon di sfide per spostare i basamenti di cemento dei monumenti tra Peppone e Don Camillo fino alle sberle che fanno perdere l’indirizzo di casa. Ma, ripeto, è sempre “forza dosata” sia quello di attacco che quella di risposta. Per finire visto che ogni tanto è abitudine di taluno dare il proprio peso e la propria altezza e sinceramente non ho capito quest’abitudine (peraltro Tiziano, pure tu .. l’hai copiata dal mitico Silver laugh questa cosa, e però lui la usa con parsimonia e la dosa.. a proposito di dosaggi) vi comunico che io sono alta un metro e cinquantacinque per quarantanove chili e se qualcuno pensa di darmene qualcuna gliene dico quattro eh.. laugh state sereni

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raffaele 3:07 pm - 23rd Giugno:

Questa donna ha ucciso premeditatamente l’ex genero in quanto il tribunale aveva sancito l’affidamento condiviso del figlio con l’ex moglie(non “affidamento congiunto” come erroneamente riportato nell’articolo, in quanto l’affidamento congiunto è solo per coniugi non separati).

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/daassociare/2012/06/23/Uomo-ucciso-Foggia-arrestata-ex-suocera_7082990.html

FOGGIA – “Anche se andrò in carcere sono contenta, se lo meritava”. Ha detto più o meno così Lucia La Lumera, la 53enne arrestata dalla polizia a Foggia con l’accusa di aver ucciso, ieri pomeriggio, a colpi di pistola l’ex genero Giovanni Battista Buono, di 43 anni. La donna ha confessato ed é accusata di omicidio premeditato, porto di pistola, spari in luogo pubblico e tentato omicidio. Quest’ultima accusa fa riferimento ai due colpi di pistola sparati contro il padre della vittima, Rinaldo, che però è rimasto illeso. Per uccidere l’ex genero la donna si è esercitata con la pistola in campagna. Poi ha riposto l’arma nella borsetta e ha atteso l’arrivo del ‘rivale’. Appena l’uomo ha citofonato all’abitazione per prendere il figlio di sei anni, è scesa per strada e gli ha sparato contro almeno cinque proiettili calibro 7.65, uccidendolo. Il primo colpo lo ha esploso da killer professionista, senza neppure sfilare la pistola dalla borsetta. Poi ha finito l’ex genero colpendolo con due proiettili alla testa, quasi a bruciapelo. Sul cadavere ha infine inveito con il calcio della pistola. Tra la famiglia della vittima e quella dell’ex moglie c’erano da tempo liti molto accese, alimentate anche dal fatto che il tribunale aveva sancito l’affidamento congiunto del bambino di sei anni che poteva essere visto dal padre tre volte la settimana e nei week end.

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Leonardo 7:50 pm - 23rd Giugno:

Dimostrazione di cosa succede quando un uomo si mette contro una “donna” in pubblico:
http://www.youtube.com/watch?v=aJ7Y8svlrvA
E’ anche tagliata perché io la vidi tutta in tv e praticamente tutta la sala contro Sgarbi…
Però può succedere anche questo:
http://www.youtube.com/watch?v=tb8S-i67CFM
Ma era una immigrata.

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raffaele 9:05 pm - 23rd Giugno:

Ora, ditemi, cosa c’è di tanto osceno in tale termine di derivazione spagnola?”(Tiziano)
In effetti bisognerebbe usare un altro termine verso questo atteggiamento che condanniamo, infatti per “machismo” le femministe intendono l’antifemminismo e ogni difesa e valorizzazione delle peculiarità e diritti maschili,ad es. quell’autocastrato mentale di Ciccone(ammesso che non non sia tagliato anche le palle, ma è assolutamente plausibile) dice che la “virilità” è un’ invenzione “maschilista”. Mentre in ambito antifemminista chi usa il termine “maschismo” per stigmatizzarlo intende ben altro, e cioè l’ostentazione fisica e/caratteriale in un’ ottica competitiva nei confronti di altri uomini al fine di acquisire credito verso le donne, non che a tutte le donne piacciano i cosiddetti “machi” ma a molte, moltissime, sì(anche se le femministe spudoratamente e maldestramente negano ciò, un pò perchè tutte prese da questa loro ideologia di Genere che le porta a difendere tutte le donne in quanto donne, un pò fosrse perchè loro stesse sotto sotto amano questa tipologia di uomini, ma non lo possono ammettere per ovvi motivi ideologici e quindi di coerenza).
Caro Tiziano, io non condanno la maschilità, anzi da AntiFemminista e QMista difendo la maschilità(e proprio per questo dovremo trovare un neologismo che rimpiazzi la parola “machismo” che come tale può creare equivoci), io condanno i falsi modelli di “maschilità” creati e proposti dai media, cioè il culto dell’ esibizione muscolare e della grossa stazza fisica ereditato dal becero modello culturale nordamericano il quale a sua volta si ispira a quello della cultura greca e spartana, quando invece la vera maschilità non sta nei muscoli e nei centimetri ma in altre caratteristiche che ora non dico sennò apro altri fronti di accesa discussione. Le tv e i Media in generale in quanto diffusori della cultura Femminista hanno inculcato nelle donne il modello di uomo grosso e muscoloso(cioè il classico “macho”) come ideale di bellezza e virtù maschili, e hanno letteralmente screditato e degradato l’ uomo dal fisico snello e non muscoloso e/o dalle caratteriste “intellettuali”. Prima degli anni ’80, cioè prima che il degrado Femminista si insinuasse nella cultura e nella società certamente gli uomini “machi” e grossi e muscolosi non erano sgraditi da molte donne, ma la maggior parte delle donne erano attratte di più(sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista di altri fattori) dall’ uomo esile ed elegante. E’ stato il Femminismo che in modo subdolo e progressivo, a volte diretto a volte indiretto, a volte in modo implicito a volte in modo esplicito, stravolgere e a criminalizzare quel sano modello di maschilità per rimpiazzarlo con quello falso e distorto di derivazione nordamericana e spartana.

Negare questo fatto significa studiare e analizzare il Femminismo soffermandosi solo sua apparenza.

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Leonardo 9:56 pm - 23rd Giugno:

C’è di osceno in parole come macho e femminile quando ti vogliono inquadrare in un comportamento dove un uomo deve dimostrare di essere forte e cavaliere e la femmina se ne approfitta…
Io sono maschio e sono un artista, un debole, un drogato, un malato, un genio, uno scienziato, malinconico, vigliacco, pauroso, e come mi va. E nessuna donne deve dirmi: che maschio sei? Non sei un vero uomo per questo e per quell’altro motivo.
Sono d’accordo in parte con il discorso di Rino sulla fiducia in se stessi: ma io sono maschio e sono una vittima che ha perso fiducia in se stesso…Un bambino può essere maschio o femmina, ma una donna adulta non può approfittarsene come un bambino, peggio, perché il bambino viene punito e spesso la donna no.

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Fabrizio Marchi 12:34 am - 24th Giugno:

Scusate se mi intrometto ma questa discussione ha preso una piega anche un po’ grottesca.
Sono d’accordo con Raffaele sul fatto che, da un punto di vista semantico, il termine “machismo”, specie se lo prendiamo alla lettera come fa Tiziano, può essere improprio. Il problema è che il significato di una parola, piaccia o meno, non è quello riportato sui dizionari, ma quello che comunemente e universalmente gli viene attribuito. Potremmo fare, come al solito, migliaia di esempi. Senza andare troppo lontano ricordo che non molto tempo fa si aprì una discussione del tutto simile proprio con Maurizio Tonelli: in quel caso si discettava sull’uso del termine “negro” (sarà un caso ma certe discussioni avvengono sempre con determinati soggetti…). E ricordo altrettanto bene la risposta che gli diede Rino (se qualcuno è in grado o ha voglia di ritrovare quel post mi fa un favore altrimenti va bene lo stesso…). Ora, se andiamo a cercare su un qualsiasi vocabolario la parola “negro”, troveremo che sta ad indicare persone dalla carnagione scura prevalentemente di origine africana.
Sappiamo tutti però perfettamente che, con il tempo, piaccia o meno, questa parola è stata utilizzata in un’accezione dispregiativa, e sottintende, in chi la usa nei confronti di una persona di colore, una mentalità e un atteggiamento palesemente razzisti.
La stessa identica cosa è avvenuta per quanto riguarda il concetto di “macho” o di machismo” (a torto o a ragione, non è rilevante), che sta ad indicare determinati modelli o atteggiamenti maschili riconducibili ad ostentazione di forza, spavalderia, sbruffoneria, e via discorrendo.
Ad esempio dire, come fa Tiziano, al termine del suo ragionamento sulla necessità di rispondere colpo su colpo all’aggressione da parte di chicchessia, che“io ho trent’anni, sono alto 1,85 per 90 kg (attualmente mi tengo pure in forma con i pesi)”, evidenziando che si tiene pure in forma con i pesi quando nessuno glielo ha chiesto e non c’è veramente nessuna ragione per sottolinearlo, nasconde a mio parere un’ indole e una condizione psico emotiva ancora abbastanza imbevute di “machismo”. Il quale “machismo” è naturalmente una forma di fragilità (come altre), perché, come spiega saggiamente Rino, una persona realmente forte (in questo caso stiamo parlando di forza fisica ma il concetto può valere per ogni ambito), e quindi consapevole e sicura di sé, non ha alcuna necessità di ostentare la sua forza e soprattutto è in grado di dosarla, quando se ne presenti la necessità, anche con donne e bambini. Se invece, ad uno schiaffo (o ad un insulto) ricevuto da una donna, da un bambino o da un anziano si risponde con un diretto sinistro e un gancio destro al mento, significa solo che si è squilibrati (ricordo l’episodio accaduto circa un anno fa in una stazione del metro di Roma, di cui abbiamo ampiamente parlato, quando un giovane romano uccise una donna rumena sferrandole appunto un diretto sinistro in faccia facendola cadere a terra battendo la testa).
Un uomo equilibrato e consapevole (quindi che non deve dimostrare nulla) è in grado infatti di difendersi, come dicevamo, dosando adeguatamente la sua forza e misurando la sua reazione. Il “macho” invece vive nel costante bisogno di ostentare la sua (presunta ) forza, che il più delle volte non ha, altrimenti non la ostenterebbe (il cane si morde la coda). Ed è per questo che deve costantemente misurarsi, e qualsiasi frangente può essere quello adatto allo scopo.
Come dicevo, questo genere di comportamento non riguarda solo l’ambito del confronto fisico. La necessità di “dover dimostrare” (agli altri e a se stessi) di essere all’altezza, può verificarsi in tutti i contesti e in tutti gli ambiti: intellettuale, culturale, dialettico, professionale ecc. La dinamica è sempre la stessa. Ne sono vittime anche le donne, sia chiaro, anche se, in parte, in forme, ambiti e modalità diverse. Non so se è tecnicamente corretto, in questo caso, definirlo come “machismo”, ma la sostanza non cambia.
Il “machismo”, proprio per queste sue caratteristiche, e per tante altre ragioni che abbiamo spiegato più volte (abbiamo anche dedicato un video al tema, “Ciò che paralizza gli uomini”), è uno dei più grandi alleati del femminismo, perché regala spunti e argomenti a fiumi per poter gettare merda sull’intero genere maschile.
Il “machismo” , come il “maschio pentitismo”, è una delle espressioni più evidenti della fragilità maschile di oggi. Facce speculari della stessa medaglia. Quella della subordinazione maschile.
Fabrizio

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Leonardo 10:25 am - 24th Giugno:

Macho è un termine internazionale e viene indicato anche per i GAY come cantavano i VILLAGE PEOPLE…
http://it.wikipedia.org/wiki/Village_People
Come spiega Wikipedia:
Il loro nome, letteralmente la gente del villaggio, si riferisce al Greenwich Village di New York, luogo frequentato dalla comunità omosessuale.
I componenti dei Village People andavano in scena vestiti da archetipi dell’immaginario Gay:
il poliziotto
l’operaio
l’indiano
il motociclista
il soldato
il cowboy
Quindi sti macho di destra non facciano troppo i fanatici, perché i gay tra loro si divertono, mentre con le donne si viene umiliati e asserviti.
E vai:
http://www.youtube.com/watch?v=AO43p2Wqc08

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raffaele 1:00 pm - 24th Giugno:

Segnalo questo:

http://www.facebook.com/photo.php?fbid=10150990052284767&set=a.168698179766.120654.149617724766&type=1&theater

Le Femministe stanno giustificando il barbaro omicidio di quella donna che ha ucciso il genero perchè il tribunale aveva stabilito l’affidamento condiviso(ossessione delle femministe) del figli tra il genero e la figlia dell’assassina.
Questa è istigazione a delinquere e apologia di omicidio. C’è qualcuno che si può muovere per un’ iniziativa legale?

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raffaele 2:18 pm - 24th Giugno:

Hanno giustificato moralmente questo omicidio(parandosi però il culo dicendo che la violenza è sempre sbagliata, per evitare di incappare in qualche denuncia per apologia di omicidio) calunniando un morto ammazzato che come tale non può difendersi, cioè accusando la vittima di picchiare la figlia(così ha dichiarato l’assassina), cioè per le Femministe le dichiarazioni di una assassina(può mai dire che ha ucciso il genere per senza nulla? ovvio che deve inventarsi una scusa) sono fonti di verità. Succede sempre così, ogni qualvolta una donna ammazza o compie una qualunque violenza su un uomo, la gente e i media danno per scontato che lei avrà pur subito qualcosa per agire così(eterna innocenza femminile) e quindi tendono a giustificare o ad attutire le sue colpe,e i giudici non fanno altro che conformarsi a questo sentimento popolare, assolvendo l’aguzzina e nei casi migliori condannandola a pene irrisorie. Gli avvocati sanno bene questo fatto, e quindi ogni qualvolta una donna compie un crimine contro uomo usano consigliano alle loro clienti di usare questo Jolly(“mi picchiava”, “picchiava a i nostri figli”) calunniando la vittima ammazzata, e così lei la passa franca passando da carnefice a vittima(e poi: anche se fosse vero che lui la picchiava, ciò non giustificherebbe un omicidio a sangue freddo, e per di più mentre lui dorme). Funziona sempre così. Vi rendete conto che ormai vige anche se non ufficialmente una vera e propria Licenza di uccidere delle donne nei confronti degli uomini??

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raffaele 3:25 pm - 24th Giugno:

Cioè, compagni antifemministi, ci rendiamo conto che a furia di anni e anni di martellante propaganda mediatica sulla “violenza contro le donne”,la Donna è stata così sacralizzata e l’ Uomo così criminalizzato che perfino in caso di omicidio, anche il più efferato, commesso da una donna nei confronti di un uomo, il popolo e i giudici credono alla versione dell’ assassina che calunnia un cadavere che come tale non può difendersi, trasformandolo quindi da vittima a carnefice, e la carnefice in vittima? Quale credibilità può mai avere una donna che ha così barbaramente e premeditatamente ucciso un essere umano, seppur di essere maschile?
Ma ci rendiamo conto che questa è una vera e propria Licenza morale di uccidere uomini da parte delle donne? Le sapete infami sentenze assolutorie di criminali donne omicidi dei loro mariti? Ma ci rendiamo conto che tutti noi uomini siamo potenzialmente a rischio?

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Luigi Corvaglia 7:50 am - 25th Giugno:

Ce ne rendiamo conto Raffaele, come no. Però non lasciarti prendere dall’emotività. Quello che si può fare adesso si fa, fondamentalmente controinformazione.
Occorre però tempo per strutturarsi e agire in maniera più concreta. Ma abbiamo iniziato e ci arriveremo.
Tutto giusto, però permettimi un appunto.
Tu dici: Quale credibilità può mai avere una donna che ha così barbaramente e premeditatamente ucciso un essere umano, seppur di essere maschile?
Secondo me dovevi fermarti ad essere umano, quel seppur di sesso maschile, credo che implicitamente riconosca la loro, distorta, scala di valore sugli esseri umani.
E’ solo un amichevole appunto, non prendertela ehh ..

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Fabrizio Marchi 11:21 pm - 24th Giugno:

Succede anche questo…
http://affaritaliani.libero.it/

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raffaele 9:34 am - 25th Giugno:

Luigi, nessuna emotività da parte mia, sono antifemminista dal lontano 1996(in cui da studente del secondo anno di liceo io unico fra tutti contestavo la neonata legge sulla c.d “violenza sessuale”)e mi occupo attivamente di QM da 8 anni. Quindi se lancio un allarme non è perchè preso dall’ emotività ma perchè la situazione è quella che è. La società(anche quella maschile) giustifica e avalla la violenza femminile contro gli uomini. Siamo in pericolo.
“Secondo me dovevi fermarti ad essere umano, quel seppur di sesso maschile, credo che implicitamente riconosca la loro, distorta, scala di valore sugli esseri umani.”(Luigi)
La mia frase era ironica proprio per mettersi dal punto di vista del sentire comune attuale che considera la vita di un essere umano di sesso maschile di valore minore di quella di una donna, e non solo di quella di una donna ma anche di un animale(vedi come la gente si indigna ipocritamente se ad essere ucciso è un animale mentre invece se una donna uccide o evira un uomo la gente giustifica e/o ci ride sopra).

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raffaele 1:11 pm - 25th Giugno:

Ancora istigazioni e apologia di omicidio sulle Pagine Femministe su Facebook: “Ha fatto bene”(a riguardo dii quell’ omicidio commesso da quella donne nei confronti del genero), così commentano le utenti di quei gruppi con la compiacenza degli amministratrici.

http://www.facebook.com/photo.php?fbid=10150992381819767&set=a.168698179766.120654.149617724766&type=1&theater

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raffaele 1:43 pm - 25th Giugno:

Segnalo questa Pagina Femminista da dove escono queste perle di infamia. :

http://www.facebook.com/Noallaviolenzasulledonnevero2?ref=ts

Ma il MoMas perchè non si attiva per denunciare?Possiamo ancora continuare a metterci a pecora mentre loro istigano all’ omicidio contro gli uomini? Io non ho soldi per intraprendere una denuncia, sarebbe buona cosa che le varie anime del MoMas facessero una denuncia comune. Non possiamo più continuare a metterci a pecora mentre loro istigano alla violenza contro noi uomini.

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Luigi Corvaglia 10:05 am - 26th Giugno:

http://27esimaora.corriere.it/articolo/la-violenza-sulle-donne-e-invisibilericonoscerla-e-un-diritto-umano/
…………………………………………………………………

Violenza sulle donne, l’Onu all’Italia: “Crimine di Stato, fate di più”
di Luisa Pronzato
Tags: battaglie, diritti, diritti umani, documenti, leggi, storie di violenza
Violenza sulle donne, arriva il richiamo dell’Onu al governo: “In Italia resta un problema grave, risolverlo è un obbligo internazionale”. Le osservazioni all’Italia di Rashida Manjoo, Special Rapporteur delle Nazioni Unite per il contrasto della violenza sulle donne, sono pesanti.

“Femmicidio e femminicidio sono crimini di Stato tollerati dalle pubbliche istituzioni per incapacità di prevenire, proteggere e tutelare la vita delle donne, che vivono diverse forme di discriminazioni e di violenza durante la loro vita – ha detto Manjoo lunedì a Ginevra -. In Italia, sono stati fatti sforzi da parte del Governo, attraverso l’adozione di leggi e politiche, incluso il Piano di Azione Nazionale contro la violenza”, riconosce, “questi risultati non hanno però portato a una diminuzione di femicidi o sono stati tradotti in un miglioramento della condizione di vita delle donne e delle bambine”.

Il Rapporto tematico annuale sugli omicidi basati sul genere e il Rapporto sulla violenza sulla scorta delle missione in Italia lo scorso gennaio sono stati presentati durante la 20° sessione del Consiglio per i diritti umani .

SEGUI LA DIRETTA DAL SITO DELLE NAZIONI UNITE

Quello di oggi a Ginevra è un incontro atteso e sotenuto dalle donne delle associazioni che con la violenza combattono da anni. Ci sono anche loro, oggi a Ginevra, oltre a un nutrito numero di delegati internazionali dei diritti umani, i rappresentanti del governo italiano. Per le donne della società civile oggi è un giorno di “riconoscimento”. C’è Barbara Spinelli, avvocata e autrice del libro Femminicdio parla a nome dell’Associazione Internazionale Avvocate e Avvocati Democratici, Giuristi Democratici, che ha partecipato ai lavori di preparazione del Rapporto. Con Simona Lanzoni, coordinatrice della Fondazione Pangea per la Piattaforma 30 anni Cedaw lavori in corso, e Titti Carrano di D.i.Re hanno elaborato il rapporto ombra della CEDAW (Convenzione per l’eliminazione di tutte le discriminazioni contro le donne), di cui si ritrovano numerosi riferimenti nel rapporto di madame Manjoo.

“Il mio report sottolinea la questione della responsabilità dello Stato nella risposta data al contrasto della violenza”, dice la funzionaria Onu, “analizza l’impunità e l’aspetto della violenza istituzionale in merito agli omicidi di donne (femicidio) causati da azioni o omissioni dello Stato”.

La violenza di genere in Italia entra a pieno titolo sotto la lente dei diritti umani. Un Rapporto in un centinaio di punti, con un’analisi puntuale degli aspetti economici e sociali e politici che ne sono all’origine. “Il femmicidio è l’estrema conseguenza delle forme di violenza esistenti contro le donne”. E ancora: “Queste morti non sono isolati incidenti che arrivano in maniera inaspettata e immediata, ma sono l’ultimo efferato atto di violenza che pone fine a una serie di violenze continuative nel tempo”. Un’analisi serrata su cause e conseguenze di una politica che ancora troppo poco fa per eliminare le disparità di genere.

E una valanga di “raccomandazioni” a cui l’Italia potrà sottrarsi, se vorrà, ma con molta difficoltà: Una legge specifica sulla violenza alle donne. Un struttura governativa che tratti solo la parità e la violenza. Finanziarecase rifugio e centri antiviolenza per mantenere l’esistente e per aprirne di nuove. Ratificare la Convenzione di Istanbul per la prevenzione della violenza, la protezione delle vittime e la condanna dei colpevoli che l’Italia avrebbe dovuto a firmare ad aprile.

Prevenzione, protezione delle vittime e punizione dei colpevoli sono i ritardi dell’Italia. Una violazione dei dritti umani? Di fatto, con regole poco chiare, “consente” di giungere a esplosioni di violenza che, come stiamo vedendo in questi mesi, culminano con l’uccisione di donne per il solo fatto di essere donne, il femminicidio di cui si sta occupando anche l’inchiesta della 27ora.

«Dall’inizio degli anni novanta è diminuito il numero di omicidi di uomini su uomini, mentre il numero di donne uccise da uomini è aumentato», ricorda Rashida Manjoo..

I numeri ormai li conosciamo: una donna su tre – in una età compresa tra i 16 e i 70 – è stata vittima di violenza. il 35% delle vittime non presenta denuncia. 63 le donne uccise da gennaio a giugno di quest’anno. Il 13% aveva chiesto aiuto per stalking.

E’ un vero e proprio richiamo quello che il Consiglio per i diritti umani fa al governo italiano sollecitandolo a mettere il problema della violenza sulle donne all’ordine del giorno della politica nazionale. L’allarme che lancia non lascia dubbi:

«La violenza contro le donne rimane un problema significativo in Italia»

Affrontarlo è un «obbligo internazionale». Non a parole. Con leggi e con azioni reali. L’autorevole voce di Rashida Manjoo (ex commissario parlamentare della Commissione sulla parità di genere in Sud Africa, docente Dipartimento di Diritto Pubblico dell’Università di Città del Capo, che ha progettato sistemi e contenuto per affrontare le differenze razziali, oltre che aver insegnato diritti umani ad Harvard) chiede che l’Italia si impegni

«a eliminare gli atteggiamentistereotipati circa i ruoli e le responsabilità delle donne e degli uomini nella famiglia, nella società e nell’ambiente di lavoro».

Anche per l’Onu non è sufficiente che le donne restino le “centrocampiste del welfare”, come le definiva Dario Di Vico in un articolo in cui si sottolineava la fatica a conciliare lavoro e famiglia con il carico di lavoro casalingo per il 77% sulle spalle.

«Le donne trasportano un pesante fardello in termini di cura delle famiglie, mentre il contributo degli uomini è tra i più bassi nel mondo», sottolinea il Rapporto. Storie e dati portati a galla di volta in volta da cronache e statistiche, nel Rapporto di Rashida Manjoo mette in relazione l’incapacità di riconoscere alle donne posizioni e ruoli pari agli uomini e l’incapacità a rispondere con strumenti adeguati a proteggere le vittime. Il quadro che disegna è desolante. «In un contesto sociale patriarcale, dove la violenza domestica non viene sempre percepita come un crimine», dice, «persiste la percezione che le risposte dello stato non siano appropriate e sufficienti».

Ed è all’economia che fa appello come strumento di prevenzione. Rimuovere gli ostacoli che incidono sull’occupazione femminile, quelli che permettono la disparità retributiva. E rafforzare il sistema di previdenza sociale per superare i limiti all’integrazione delle donne nel mercato del lavoro. «La situazione economica e politica in Italia non giustifica la mancanza di attenzione e la diminuzione delle risorse per combattere la violenza contro le donne», dice la rappresentante speciale, «particolarmente oggi in un contesto in cui il numero di violenze fondate sul genere sta aumentando».

Le leggi per proteggere le vittime ci sarebbero, riconosce Rashida Manjoo. Non sono, però, sufficienti. Dipendenza economica, inchieste malfatte, un sistema di istituzioni e regole frammentato, lungaggine dei processi e inadeguata punizione dei colpevoli le rendono poco efficaci.

«Siamo seriamente preoccupati dalla sottostima del Governo italiano circa gli obblighi internazionali a proteggere le donne sopravvissute alla violenza nelle relazioni di intimità e di prevenire i femminicidi esito di questa violenza», è parte dell’intervento di Barbara Spinelli. «Come notato dal Comitato CEDAW, in Italia persistono “attitudini socio-culturali che condonano la violenza domestica”», diceBarbara Spinelli, e «“l’alto numero di donne uccise dai propri partner o ex partner (femminicidi) può indicare il fallimento delle autorità dello Stato nel proteggere adeguatamente le donne vittime dei propri partner o ex partner».

Ritardi dell’Italia che «Contribuiscono al silenzio delle vittime», dice il Rapporto. E a lasciare che il fenomeno resti invisibile. D’altronde il “diritto” degli uomini a picchiare le donne non è arcaico. È storia dei nostri nonni. Ce ne siamo dimenticate, la legge che lo ha abrogato è solo degli anni Settanta. Trentanni fa a un marito, un padre era consentito picchiare in quanto mezzo per “correggere” il comportamento delle donne, ricorda Ileana Aesso nel Quinto Stato: Storia di donne, legi e conquiste. Dalla tutela alla democrazia paritaria. Glielo riconosceva il codice penale e civile a patto che non ne abusasse. Ma il limite poche volte era stato chiarito lasciando nel dna della società e della cultura italiana l’abuso delle botte e la “disattenzione” ai diritti delle donne.

Creare una singola struttura governativa dedicata a trattare esclusivamente la questione della parità e la violenza è la prima raccomandazione che Rashida Manjoo rivolge al governo italiano a cui la rappresentante non fa sconti. Un ministero specifico e non una seconda “carica” come quella attribuita a Elsa Fornero, più concentrata sul Ministero del Lavoro che sulle Pari Opportunità. Al governo Monti, il cui obiettivo principale «è concentrarsi sulle riforme strutturali, economiche e del mercato del lavoro, per affrontare la crisi economica nazionale», l’Onu “raccomanda” di «intervenire sulle cause strutturali della disuguaglianza di genere e della discriminazione». E di intervenire sulla violenza identificandola per esempio nella sua reale entità, riunendo i codici civile e penale, formando i giudici per rafforzare le loro competenze, sostenendo economicamente i centri antiviolenza.

Quella che Manjoo elenca è una lunga serie di “raccomandazioni” che dovrebbero illuminare politiche più attente. « Dovrebbero spingere il governo ad attivarsi al più presto», dice Simona Lanzoni di Pangea. «L’insieme delle raccomandazioni offre un buon impianto al governo per sviluppare una politica reattiva. Tra le più urgenti affinché si riconosca il reale peso e si facciano leggi di conseguenza c’è la raccolta omogenea dei dati. Vitali come l’invito a ratificare la Convenzione di Istanbul per la prevenzione della violenza, la protezione delle vittime e la condanna dei colpevoli. Avrebbe dovuto essere firmata ad aprile. Ma il governo è silente». Ci sarebbero tutti i pilastri perché le istituzioni insieme alla società civile rielaborassero il Piano nazionale contro la violenza che deve essere fatto entro il 2013. «Non considerare queste urgenze, che ora sono sostenute anche dall’Onu, significa diminuire lo sviluppo del paese». Finché non si considera la violenza sulle donne un costo economico che erode il pil e l’economia, oltre che le’equilibrio della socità, sostiene Simona Lanzoni, l’Italia riuscirà a garantire i diritti solo a metà.

Difficile per una donna che ha subito maltrattamenti in casa tornare al lavoro il giorno dopo. La vergogna di mostrare i segni. Come potrà procurarsi un certificato medico? E quanto tempo impiegherà a tornare ad avere un redito? Come non farla sparire nell’economia sommersa? Anche a questedomande risponde il lungo rapporto, risultato di una missione conoscitiva di Rashida Manjoo, la prima del genere in Italia, durante la quale ha incontrato la corte di Cassazione, rappresentanti dei Tribunali, della polizia di Stato e del corpo dei Carabinieri, visitando pronto soccorso, centri antiviolenza e case rifugio. Oltre ad aver raccolto le testimonianze di donne vittime di violenza e di esponenti di associazioni che sulla dignità, la violenza e il femminicidio lavorano.

«Per la prima volta è stato presentato alle Nazioni Unite un rapporto tematico sul femminicidio, o meglio sugli omicidi basati sul genere, femmicidi e femminicidi», dice Barbara Spinelli. «Si tratta di un evento epocale, che costringe i Governi di tutto il mondo a confrontarsi con la propria responsabilità per quello che Amartya Sen ha definito “il genocidio nascosto”. Nel Rapportola Relatrice Speciale afferma che culturalmente e socialmente occultate, queste diverse manifestazioni degli omicidi basati sul genere continuano a essere accettate, tollerate o giustificate, e l’impunità èla regola. Con riguardo agli omicidi basati sul genere, è veramente carente l’assunzione di responsabilità da parte degli Stati nell’agire con la dovuta diligenza per la promozione e protezione dei diritti delle donne». Il Rapporto contiene anche dati sul femminicidio in Italia e in Europa. «Sono estremamente onorata di aver contribuito, unica europea, ai lavori che hanno portato allastesura di questo Rapporto», concludeBarbara Spinelli rilanciando l’attivismo delle associazioni. Per loro e per la società civile, il Rapporto rafforza idee e azioni. Non si conoscono ancora le reazioni del governo.

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Rino 11:34 am - 26th Giugno:

Menzogna spudorata e infinita.
Qualcuno ha voluto metterci il naso,
ed ecco il risultato: in ogni altro paese è peggio che qui.
Osservate bene il 2° grafico.
.
http://llemgam.wordpress.com/2012/05/10/il-femminicidio-finlandese/
.
Un oceano di diaboliche menzogne.
Misandria senza fine.
.
RDV

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Luigi Corvaglia 12:58 pm - 26th Giugno:

Questo penso proprio che non me lo passano. O viceversa lo fanno passare per riempirmi di improperi.
…………………………………………………………….
Signora Pronzato
26.06 | 13:55 Luigi Corvaglia
Il tuo commento è in attesa di moderazione
non è che qui si sia tutti con l’anello al naso. Alla Manjoo quelle cose le avete dette voi. Dove per voi intendo tutte le organizzazioni femministe italiane, benemerite o meno.
Quindi non lo dice l’Onu. Lo dite voi al governo italiano. Con una spettacolare azione di lobbing.
A proposito di omicidi di donne è in grado di smentirmi questo?
http://llemgam.wordpress.com/2012/05/10/il-femminicidio-finlandese/

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Rita 7:30 pm - 26th Giugno:

@Luigi: l’avevo pubblicato anch’io quel link.. oggi verso le tre. Senza alcun commento offensivo.
Evidentemente non piace.

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Luigi Corvaglia 10:25 pm - 26th Giugno:

E perché, mica era offensiva la prima parte del mio. E’ solo la verità. smile

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Rita 12:03 pm - 27th Giugno:

scusa: ho sbagliato l’aggettivo, fermo restando che “offensivo” è interpretabile come tutti gli aggettivi. Diciamo polemico? diciamo più diplomatico? insomma capitemi, volevo dire che ho limato al massimo per non essere in alcun modo fraintesa. Non ho scritto in maniera diretta chi dettava l’agenda all’ONU, insomma un’angioletto. 😛

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Luigi Corvaglia 12:26 pm - 27th Giugno:

Si lo avevo capito … era solo per divagare … 😉

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Rino 9:10 am - 27th Giugno:

Rita “…evidentemente non piace…”

😉

RDV

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Luigi Corvaglia 8:04 pm - 26th Giugno:

Un altro commento, per un fatto gravissimo. Guardate qui:
………………………………………………………..
@ Luisa Pronzato
26.06 | 20:55 Luigi Corvaglia
Il tuo commento è in attesa di moderazione
Le scrivo il seguente commento non certo perché me lo pubblichi, ma se lo ritiene faccia pure.
Una cosa però ci tengo a dirle. E’ assolutamente indecente che sul Corriere passino messaggi nazisti, sessisti e misandrici come il seguente:
________________________________
Escludere gli uomini
26.06 | 13:48 arrotoxieta
Oggi la tecnologia permette la costruzione di una società interamente fatta di donne. Si selezionano e si fanno nascere solo embrioni femmina. Dopo qualche decennio, morti tutti gli uomini, rimangono solo le donne. Problema risolto una volta per sempre. Gli uomini oggi non servono più, sono come i cavalli ai tempi dell’automobile. Hanno esaurito la loro funzione.
________________________________
Le consiglio vivamente di cancellarlo. Io comunque mi consiglierò con il mio legale e se ci stanno gli estremi vi denuncerò.
…………………………………………………………
Tornando a noi.
E’ inutile dire che l’ultima frase la metterò in atto. Anche da solo. Ma mi piacerebbe farlo come Movimento, se lo riterrete opportuno.

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fabriziaccio 9:25 am - 27th Giugno:

Luigi, non ti arrabbiare.
Quel commento di una femminista radicale, è il miglore dei modi per palesare il vero animo di odio del genere maschile che anima il femminismo.
E comunque non ha tutti i torti…gli uomini hanno esaurito la loro funzione, ora tocca alle donne fare il cavallo….vediamo se gli piace

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Fabrizio Marchi 2:35 pm - 26th Giugno:

Ho pubblicato il pezzo dal titolo “Il femminicidio finlandese”, del tutto condivisibile, per quanto mi riguarda, nello spazio dei contributi.
Lo avrei collocato in quello degli articoli ma, non conoscendo l’autore, ho preferito pubblicarlo fra i contributi esterni.

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raffaele 10:23 pm - 26th Giugno:

“Le consiglio vivamente di cancellarlo. Io comunque mi consiglierò con il mio legale e se ci stanno gli estremi vi denuncerò.” (Luigi Corvaglia)

Bravo, Luigi!!!!

“Oggi la tecnologia permette la costruzione di una società interamente fatta di donne.”(Femminista del Corriere 27ora)

Sì, come no. le case, i ponti, gli ospedali, le fogne, etc, chi ve le costruisce? voi?? STRONZE!!!!

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Fabio C. 2:43 pm - 6th Luglio:

Sai che c’è? Che qualsiasi femminista dirà e scriverà che costoro sono stati comunque uccisi da altri uomini.
E il fatto è che materialmente è vero.
E’ per questo che è difficile contrastare le loro affermazioni.

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Luigi Corvaglia 5:08 pm - 6th Luglio:

E’ vero, e non è una novità che la violenza, nel suo materializzarsi è agita e soprattutto subita, dagli uomini e tra gli uomini.
Ma come è inconfutabile quest’affermazione per me è inconfutabile anche quest’altra: quando un popolo intero arriva, collettivamente (anche se con tutte le individuali eccezioni possibili), a determinati modi di agire o di tollerare determinate azioni (il popolo tedesco con il nazismo ad es., il popolo serbo in questo caso) è altresì evidente che il messaggio perverso che lo ha fascinato e/o plagiato non ha coinvolto solo gli uomini, ma tutta quella società nel complesso, quindi anche le donne. Un ideologia, di qualsiasi tipo, stenta o non si afferma proprio se manca il loro consenso.
In rete o nelle biblioteche non manca certo materiale documentato che dimostri questo e pur anche un loro coinvolgimento diretto, non mediato dagli uomini ( solo come esempio: http://www.storiain.net/arret/num105/artic1.asp ).
Comunque se possono permettersi questi escamotage per tirarsene fuori, lo devono solo e soltanto al tanto esecrato patriarcato.
Paradossi della storia (femminista).

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Fabrizio Marchi 9:38 am - 7th Luglio:

Condivido quanto dici e anche in larghissima parte quanto dice il professor Adam Jones nel merito della questione che a noi interessa.
Tuttavia una nota doverosa, per quanto mi riguarda, di natura storico-geo-politica.
Sarebbe profondamente sbagliato attribuire alla sola Serbia o al solo popolo serbo la responsabilità per quanto avvenuto nella ex Jugoslavia durante la guerra civile. Innanzitutto le altre etniee e in particolare quella kosovara albanese, non sono certo state da meno in quanto ad atrocità commesse. Al contrario, le milizie kosovare dell’UCK si sono contraddistinte per la loro ferocia durante le “operazioni” di pulizia etnica nei confronti della minoranza serba residente in Kosovo. La differenza con quelle serbe è che sono state coperte dall’ONU, dagli eserciti e soprattutto dai media occidentali, perché l’obiettivo strategico era quello di annichilire l’unico stato sovrano, la Serbia, che si opponeva alla “occidentalizzazione” e alla “normalizzazione” della ex Jugoslavia. E allora è stato deciso che i serbi dovevano diventare i “cattivi” (c’è sempre un cattivo da debellare nella storia, in particolare da quando a dominare il mondo è l’impero americano, specializzato nel costruire questo genere di dinamiche) e gli altri i “buoni”. E allora era difficile a quel punto ammettere che anche gli “altri” (in questo caso i kosovari albanesi) fossero “cattivi”, forse (e senza il forse) molto più cattivi dei serbi. E siccome per mettere in ginocchio la Serbia, cuore della ex Repubblica jugoslava e della resistenza contro l’occupazione nazista durante la seconda guerra mondiale, un paese e un popolo con grandi tradizioni storiche e culturali, fiero delle sue origini e della sua storia e molto nazionalista, era necessario scatenare una guerra con tutti i crismi, è evidente che questa (a partire dal suo governo, ovviamente) doveva essere criminalizzata. Anche perché bisognava far digerire all’opinione pubblica occidentale i bombardamenti “umanitari” (al ritmo di decine e decine al giorno, per mesi) non su qualche sperduto e lontano villaggio fra le montagne dell’Afghanistan (in fondo “checcefrega”…), ma su Belgrado, una città nel cuore dell’Europa, a poche centinaia di km dall’Italia. E posso assicurarvi, per esperienza personale, che i serbi non hanno certo dimenticato l’”aiuto umanitario” della Nato scaricato sulle loro teste per mesi e mesi senza sosta.
Secondo poi, le potenze occidentali, in particolare la Germania, gli USA e l’Italia(che, come al solito, ha assolto alla sua funzione di scendiletto, con il governo D’Alema in testa) hanno soffiato sul fuoco delle divisioni etniche che l’ex presidente Tito era riuscito a tenere sotto controllo, contribuendo ad esasperarle e ad alimentarle per potersi spartire successivamente la torta (spartizione a cui naturalmente l’Italia non ha partecipato e a cui si è dovuta accodare per ragioni politiche, cioè l’ alleanza con gli USA e l’Europa che conta, come è avvenuto per la Libia)
I serbi (che comunque anche loro hanno la loro parte di responsabilità, come sempre accade in tutte le situazioni, sia chiaro), post Milosevic e compagnia, intendo, sono stati zittiti, cioè comprati, con la promessa e la speranza di entrare nella UE e di far parte del salotto che conta, anche se da comprimari, della serie “meglio le briciole che niente”.
Ho voluto fare questa precisazione di carattere geopolitico perché, specie per noi che ci occupiamo di una questione così complessa come la QM, è doveroso avere la capacità e la lucidità di andare sempre “oltre” ciò che a prima vista appare molto semplice e chiaro.

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Luigi Corvaglia 10:26 am - 7th Luglio:

Ho voluto fare questa precisazione di carattere geopolitico perché, specie per noi che ci occupiamo di una questione così complessa come la QM, è doveroso avere la capacità e la lucidità di andare sempre “oltre” ciò che a prima vista appare molto semplice e chiaro. (Fabrizio Marchi)

Ed hai fatto benissimo. Mi sono reso conto infatti che l’estrema sintesi e la focalizzazione su quel singolo episodio può ingenerare l’equivoco messo chiaramente da te in evidenza.
In realtà non avevo nessuna intenzione di attribuire responsabilità esclusive alla Serbia e alla sua gente ed avendo ben presente e fresca in memoria la tragedia dell’ex Jugoslavia non posso che concordare con le tue precisazioni.

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Fabio C. 2:55 pm - 6th Luglio:

Leggete questo articolo ed i relativi commenti…
http://www.corriere.it/inchieste/io-rinchiusa-un-manicomio-criminale-un-farmaco-la-malagiustizia/768cd1bc-c6b5-11e1-8ab7-67e552429064.shtml
>>
. Il compagno con cui programmava le nozze non capisce o finge di non capire cosa succede. La denuncia per maltrattamenti arriva in seguito a uno schiaffo di troppo: lui l’accusa di stalking, danneggiamento e lesioni. «
>>
Vi è mai capitato di leggere qualcosa di simile a parti invertite?
Seriamente: le donne sono la vera malattia dell’Occidente, delle autentiche intoccabili.

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Fabio C. 2:56 pm - 6th Luglio:

PS: per l’esattezza mi riferisco a questo passaggio:
>>
o finge di non capire cosa succede.
>>

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mauro recher 5:47 pm - 7th Luglio:

andando fuori un pochino dal contesto anche se davvero interessante della guerra dei Balcani ….voglio proporvi questo dialogo tra me e alcuni esponenti del gruppo ,abbastanza lungo ,ma credo che ne valga la pena
tutto parte da questo commento fatto da un uomo
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Lo voglio confessare sono scioccato , in questi 2 giorni ( cioè da quando sto su questa pagina )ho preso coscienza della portata del fenomeno della violenza sulle donne in un modo che prima non mi sarei minimamente sognato .Per carità ero a conoscenza dell’esistenza del problema ,ma fino a poco tempo fa non avevo ancora del tutto preso coscienza della sua enormità . Alcune cose che leggo sulla vostra bacheca mi innorridiscono facendomi letteralmete torcere le budella . Spero che un giorno voi donne troverete un modo per riscattarvi da tutte le sofferenze alle quali siete sottoposte e in quanto uomo spero di fare la mia parte .
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rispondo io …
Ma guardate ,la butto li ,non è che per caso esistono uomini e donne “buoni” è altri sicuramente di meno ? Perchè leggendo i due commenti ,faccio fatica a dare torto a uno dei due ,ci sono uomini e donne che soffrono e uomini e donne che se la godono ,in fondo è una lotta di classe e non di genere
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risposte in serie
Mauro non capisco sinceramente il tuo commento. E’ ovvio che esistano esseri umani onesti e altri no, è ovvio che serva la lotta di classe, che ormai sembra una parolaccia…ma vogliamo la parità fra i sessi no? Quindi le violenze commesse dagli uomini che pensano che le donne siano inferiori e oggetti di loro proprietà vanno fermate no? E l’omicidio è sbagliato non trovi? Vogliamo farli finire o no?
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Infatti Mauro non ha capito: nessuno ha detto che TUTTI gli uomini sono cattivi, ma quelli diversi da Antonio. Ora dico Antonio, ma il ragionamento è esteso a tutte le persone civili che la pensano come lui, ovvero che non odiano le donne. Gli altri sono feccia
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questo e dell’amministratrice
Mauro, nonostante sia più che scontato che esistano anche donne cattive, violente, eccetera, ti svelo un segreto che forse tu non conosci:
Sì, C’è UNA GUERRA DI GENERE IN ATTO. DA MILLENNI. è L’UOMO CONTRO LA DONNA. Questo ovunque nella storia. Ovunque.
Uomo e donna sono stati uguali solo in poche civilità ma nel 99,9% dei casi l’uomo ha soggiogato la donna. In particolar modo, dopo l’invenzione delle religioni monoteiste.
Lo scopri ora?
Devo citarti la bibbia?
Ti sei guardato intorno nel mondo sulla discriminazione che colpisce le donne?
Ti sei accorto, come molte associazioni umanitarie assolutamente non femministe, che ovunque al mondo, anche tra i più miserabili (eccetto che tra poche civiltà matriarcali, peraltro pacifiche e paritariste e non certo dominanti del maschio), la donna è sempre dopo l’uomo?
Nel più remoto villaggio, il più pezzente degli agricoltori, ha sempre e comunque una moglie a lui sottoposta.
Allora mi direte che forse è naturale per la donna essere sottomessa.
E io risponderei ai betini che no, piuttosto è naturale che l’uomo (soprattutto laddove c’è meno civilizzazione e industrializzazione) usi la stazza e la forza per sottomettere la donna e che la donna si stufi di reagire preferendo essere accomodante perché per natura siamo mediamente più tranquille, causa ormoni.
Ma essere tranquille e voler togliere occasione per litigare, non significa voler essere sottomesse.
Questo il femminismo lo ha spiegato in occidente, anche se non è ancora chiaro a tutti.
Se poi in 9 casi su dieci domina l’uomo e in un caso su dieci domina la donna, non è che si possa tentare l’equiparazione dei fenomeni, vista la palese disparità.
Stiamo all’A,B,C, vero?
Il guaio è che siete talmente ossessionati, talmente in missione per il sentirvi (inutilmente) colpevolizzati e non volerlo essere, che arrivate poi a fare il grande torto di negare la realtà
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questa la mia risposta
Ma quell’agricoltore (pezzente tra l’altro ,mi sa che ,qui della lotta di classe ,ve ne frega abbastanza poco ,per dire nulla) avrà anche la moglie sottomessa ,ma avrà delle donne che sono superiori a lui ,e qui che cade l’asino come si vuol dire .. perchè quest’uomo dovrebbe avere tutte le donne sotto di lui ,cosi non è ….In particolar modo ,abbastanza grottesco dire che le donne,causa ormoni (e qui cadiamo sul sessismo) sono più tranquille ,non so le donne che conosci te ,ma quelle che conosco io ,altro che tranquille e buone (iniziando da mia madre ) ,che poi ci siano culture nell’est del mondo ,dove questa cosa è vera e che le religioni monoteiste aiutano questo sistema ,è sicuramente vero …Ma lo sai perchè siamo in missione ,guarda ti faccio un esempio ,quando sono andato a Roma per il congresso di uomini beta ,l’ideatore Fabrizio Marchi ci ha raccontato un episodio ….Una professoressa di psicologia ha fatto questo test ad un gruppo di uomini e donne ,gli uomini dovevano descrivere le donne e viceversa ,tra gli uomini “vero ,un pochino se la tirano ,ma sono essere celestiali ,angeli scesi dal cielo ecc ecc ,cosa hanno detto le donne ? Si andava dalla sindrome di peter pan (quello più positivo) ai vari cessi ,imbecilli ,sfigati , cretini ecc ecc ..al quanto strano in un potere maschile dominante …in teoria dovrebbe essere l’inverso … sull’essere colpevolizzati ,io non mi sento tale ,perchè non ho fatto niente ,ma leggo commenti del tipo “mi vergogno del mio genere” Vergognarsi di cosa ?

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Leonardo 9:45 pm - 7th Luglio:

@mauro recher
Quelle se la tirano in quei siti. Sanno di poterlo fare: l’agricoltore lavora tutto il giorno sotto il sole. L’uomo ha sempre dovuto lavorare per permettersi una compagna, specie nei tempi passati, quando le donne non sapevano davvero fare niente o quasi, in Italia poi: meridionale sugnu!
Queste ci prendono per il culo.

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Luigi Corvaglia 9:25 am - 8th Luglio:

Il concetto espresso in questo post, che io condivido, non vi ricorda qualcosa?
http://eccocosavedo.blogspot.it/2011/08/le-notizie-di-criminalita-nei-tg.html

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Luigi Corvaglia 7:33 am - 12th Luglio:
Marco 12:23 pm - 12th Luglio:

@
E questa violenza come la classifichiamo?
@@@
Come un fatto “divertente”, ovvio.
Viceversa sarebbe un crimine.

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