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Pubblichiamo il quarto video in cui affrontiamo il tema della dipendenza sessuale e psicologica maschile, naturalmente negata dal femminismo, e le conseguenze che questa comporta nella relazione con il genere femminile:
Pubblichiamo il quarto video in cui affrontiamo il tema della dipendenza sessuale e psicologica maschile, naturalmente negata dal femminismo, e le conseguenze che questa comporta nella relazione con il genere femminile:
La linea politica, la strategia e gli orizzonti filosofici e valoriali del Movimento degli Uomini Beta si evincono dal Manifesto ("Il Movimento") e dai "Principi", pubblicati entrambi sulla homepage del sito, nonché dagli scritti pubblicati negli spazi riservati agli “editoriali” e agli “articoli”.
Lo spazio dei commenti è libero ed è stato creato per dare a tutti/e (indipendentemente dalla loro collocazione nei confronti del Movimento) l’opportunità di esprimere la propria opinione, purché nel rispetto delle regole della civile convivenza, delle altrui opinioni e dello Statuto del Movimento.
Conseguentemente, i commenti ivi pubblicati non sono in alcun modo riconducibili al Movimento degli Uomini Beta, ma esprimono solo ed esclusivamente posizioni individuali.
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244 Commenti
Riconosco un solo merito: quello di aver dato una spiegazione teorica, ( tra l’altro che ben si integra col concetto di alienazione di Marx) di quello che accade tutti i giorni, ovvero della lotta quotidiana profusa dall’uomo per ottenere le attenzioni dell’altra metà del cielo. Vero è pure che oggi nella attuale situazione le pretese delle donne sono aumentate a dismisura ovvero qualsiasi risultato uno raggiunga non è mai sufficiente. Altra verità è che il femminismo oggi è diventato richiesta di privilegi perchè la legge ( per ora ) è uguale per tutti mentre invece le richieste sono quelle di renderla più uguale per qualcuno ( come in alcuni casi vedi le leggi sul divorzio lo è già). Tuttavia a parte la giusta lotta alle ingiustizie legali che la legislazione odierna inizia ad intraprendere a causa della continua lotta della politica a inseguire a questo punto ingiuste richieste femministe con l’obiettivo di accaparrarsi il voto femminile; ritengo che anche questo movimento ecceda da un senso opposto. RICORDARE MAI CADERE NEL VITTIMISMO. E’ vero che ALL’UOMO sono richiesti PIU’ SFORZI per ottenere una donna, ma è pur vero che QUESTO FA COMPRENDERE LA NATURA REALE DELLE COSE. Tutto ciò finisce col RENDERE PIU’ FORTI. Non è un caso secondo me che I PICCHI CULTURALI SCIENTIFICI ECC. siano stati sempre RAGGIUNTI DA UOMINI. “Amor” è ricerca . La ricerca spinge l’uomo a superare se stesso. Vi piacerebbe ottenere tutto facilmente, specie in tema di donne? A ME NO!! La sconfitta quotidiana fa comprendere il vero valore delle cose, e la vittoria che arriva con tanto sforzo, ha tutt’altro sapore rispetto a ciò che non hai sudato per avere. Io sono orgoglioso di dover lottare per avere una donna. Non cambierei mai questa situazione con il suo opposto ovvero districarmi con continue richieste che provengono da tutte le parti.
VEDO CHE MOLTO SPESSO LE DONNE OGGI ( specie le giovani) VIVONO AL DI FUORI DELLA REALTA’ ( ovviamente quelle che vivono con gli occhi ricoperti di prosciutto e assolutamente non tutte). Nella mia situazione invece IO RINGRAZIO DI AVER CAPITO veramente quale che sia LA VERA NATURA DELLE PERSONE.
Differente è quello che CONCERNE L’ASPETTO LEGALE. NON POSSO TOLLERARE LE LEGGI CHE FAVORISCONO UNA PARTE QUALE ESSA SIA, ANCHE SE SI TRATTI DELLE DONNE.
La condizione femminile oggi è buona almeno quanto quella maschile ( in genere lo è di più ) BASTA CON IL VITTIMISMO DI QUELLE DONNE CHE CON UN PIANTO VOGLIONO OTTENERE CIO’ CHE NON GLI E’ DOVUTO.
D’altra parte pure noi NON CADIAMO NEL VITTIMISMO, e giorno per giorno MIGLIORIAMO NOI STESSI. Investiamo su di noi….
Antonio(Quota) (Replica)
Intanto piacere di fare la tua conoscenza, Antonio, perché credo sia la prima volta che intervieni in questo blog.
Ciò detto, ritengo che il tuo intervento sia una totale contraddizione in termini. La tua è la tipica posizione di un uomo di una certa corrente di destra “tradizionalista” che cerca (ma non riesce perché non può riuscire) di trovare un punto di equilibrio tra la propria “pancia” e la propria testa.
E allora va bene la lotta per i diritti e per modificare una legislazione discriminante ,ingiusta e antimaschile (sottolineo ingiusta), però dall’altra non bisogna neanche lamentarsi troppo altrimenti si diventa piagnucolosi e si cade nello stesso vittimismo di derivazione femminista. Echeggia come sempre la famosa etica del risentimento di nietzschiana memoria (è una contraddizione dalla quale il pensiero di destra non riesce ad uscire…). “Ti lamenti? Protesti? Gridi all’ingiustizia? Balle! Sei un debole e utilizzi falsamente l’arma della giustizia, dell’etica e dei diritti universali ma in realtà sei soltanto un ipocrita che non riesce ad accettare di essere un vinto, un perdente, uno che è stato sottomesso”.
“Vi piacerebbe ottenere tutto facilmente, specie in tema di donne? A ME NO!!” (Antonio)
A me sì e non vedo perché dovrei essere costretto a vivere un processo di spersonalizzazione, quindi di alienazione (come tu stesso hai correttamente sottolineato), per avere quello che io ritengo essere un diritto naturale, che dovrebbe essere vissuto nella spontaneità, nella reciprocità, in serenità e soprattutto libero da qualsiasi condizionamento sociale o culturale (quanto meno da quelli attualmente dominanti). In un tale ipotetico contesto quello che normalmente chiamiamo con il termine di “corteggiamento”, potrebbe “riumanizzarsi” e diventare un vero gioco invece di essere quello che oggi di fatto è, cioè una metaforica contrattazione mercantile, psicologica e concettuale prima ancora che pratica), dove a quel punto il proporsi da parte maschile (controbilanciato dall’accoglienza femminile) acquisterebbe un significato completamente diverso rispetto a quello attuale. Sarebbe cioè un vero gioco dove ciascuna delle due parti andrebbe incontro all’altra sulla base delle proprie peculiarità e caratteristiche di genere. Ad uno sguardo che chiede apertura e disponibilità si dovrebbe rispondere con un sorriso e non voltandosi in modo sprezzante dalla parte opposta, ad un complimento con un “grazie, sei veramente molto gentile, vale anche per te”, ad un semplicissimo approccio (anche per la strada, o in un bar o durante la fila in un ufficio postale) con una dimostrazione di apprezzamento e non con un atteggiamento infastidito (indipendentemente dalla gradevolezza o meno di chi ci rivolge la parola).
Questa è la mia idea di relazione tra MM e FF. Se devo competere (la competizione leale fa parte dell’umano) preferisco (preferivo) salire su un ring o su un campo di calcio dove nessuno mi chiede di fingere, di vestire dei panni che non mi appartengono, di recitare una parte, un ruolo, dove sono libero di essere me stesso e sono accettato per quello che sono e non per quello che dovrei essere.
Per questa ragione, il tuo discorso che è di fatto decontestualizzato (tipico di una certa concezione maschile, diciamo così, “veterotradizionalista”, vado con l’accetta, lo so, ma non posso fare altrimenti…), non ha assolutamente alcun senso, per lo meno dal mio punto di vista.
“D’altra parte pure noi NON CADIAMO NEL VITTIMISMO, e giorno per giorno MIGLIORIAMO NOI STESSI. Investiamo su di noi…” (Antonio)
Nessuno, tanto meno il sottoscritto, ha voglia di cullarsi su un presunto vittimismo che peraltro è una tua personalissima interpretazione. E proprio il progetto a cui abbiamo dato testa, corpo e gambe dimostra quanto teniamo a noi stessi.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
@ Antonio –
Io sono orgoglioso di dover lottare per avere una donna
@@@
Che palle questo genere di discorsi, ma veramente che palle! Ma è possibile che l’uomo medio non riesca a schiodarsi da un certo genere di concetti? Ma è possibile che io, uomo del XXI secolo, per “rimorchiare” una donna debba continuare a fare il deficiente e a genuflettermi esattamente come cinquant’anni fa?
Hanno proprio ragione quegli uomini che sostengono che il principale problema degli uomini sono gli uomini.
Marco(Quota) (Replica)
senza contare che tale Antonio sposa lo stesso modo di pensare delle donne.. tant’è che penso sia una “Antonia”.. ovvero che il mondo gira intorno a lui.. quindi vale esattamente per tutti tale concetto.. dal politico al precario..
Si.. è vero.. il problema degli uomini.. sono gli uomini.. e le donne ci inciucciano il biscotto alla grande..
Damien(Quota) (Replica)
@Antonio: a me invece piacerebbe la figa a costo zero.
fulvioterzapi(Quota) (Replica)
Ti ringrazio intanto per la risposta. Nel complesso trovo interessanti i tuoi discorsi.
Volevo solo dire giusto ad onestà del vero che anzitutto sono un ragazzo e non sono una donna come qualcuno pensa. Secondo sono di sinistra e non di destra ( e per sinistra intendo quella attualmente extra-parlamentare). Io non ho studiato filosofia che al liceo, e tu conoscerai nietsche molto meglio di me. Ho comunque sempre trovato assurdo il pensiero del Superuomo e la teoria del più forte autorizzato a dominare. A farla breve non sono di destra. Quella che però è la mia critica è la seguente. Il piano legislativo ed economico è una cosa. Quello delle relazioni sociali un’altra. Ovvero se è ingiustificabile una disparità di trattamento in ambito legislativo e bisogna abbattere le barriere di ambito economico tra le classi, non si può procedere con la stessa logica dialettica in ambito amoroso. E questo è il punto della questione. E’ davanti agli occhi di tutti che molte donne basano le loro scelte di vita relazionale, basandosi ahimè sulla convenienza economica. Tuttavia in quello che Pirandello avrebbe chiamato il giuoco delle parti preferisco trovarmi dal lato della barricata nel quale sono. Questo perchè in ambito dei rapporti uomo-donna il proporsi, il mettersi in discussione e l’essere spesso sconfitti, ovvero delusi non rappresenta per me una categoria negativa ( lo sconfitto di nietsche oppure l’alienato di marx). Ma rappresenta una posizione di straniamento nei confronti della realtà che permette di metterla a fuoco. In termini più banali, meglio l’amara verità di essere rifiutati, che una gabbia dorata nella quale però non si è veramente amati. Insomma come nel seguente pezzo di Nuovo Cinema paradiso io preferisco essere il soldato che la principessa. Premesso che a livello invece concreto, dobbiamo distruggere la presenza di re,baroni , principesse e non ultimo degli eserciti.
Il pezzo è molto bello, forse molti lo conoscono già. Mi si dica chi ha vissuto più intensamente tra i due protagonisti del racconto?
http://www.youtube.com/watch?v=BHvs2K2yVGU
Antonio(Quota) (Replica)
Caro Antonio, che tu sia di sinistra non può che farmi piacere. E’ fondamentale che uomini di sinistra si avvicinino a questo sito e a questo movimento. Per la verità, a leggere il tuo primo commento, non mi sembrava, però in quest’altro hai chiarito meglio il tuo punto di vista che è in linea teorica in parte condivisibile, a condizione però di partire dal presupposto (il tuo), in base al quale è possibile una scissione molto netta fra l’aspetto sociale e quello umano. La qual cosa è a mio parere possibile ma solo in parte (magari in larga parte, se vuoi, ma mai del tutto) perché è impossibile decontestualizzare gli uomini così come gli eventi di qualunque genere e tutti, ma veramente tutti, in primis i grandi pensatori, ivi compresi i grandi classici del pensiero filosofico, sono figli del loro tempo .
Tutto ciò vale naturalmente anche per noi e per la Questione Maschile che non è un caso che stia emergendo in questa fase storica.
Ciò detto, chiariamo un punto, proprio partendo dalle tue parole:” Questo perchè in ambito dei rapporti uomo-donna il proporsi, il mettersi in discussione e l’essere spesso sconfitti, ovvero delusi non rappresenta per me una categoria negativa ( lo sconfitto di nietsche oppure l’alienato di marx). Ma rappresenta una posizione di straniamento nei confronti della realtà che permette di metterla a fuoco. In termini più banali, meglio l’amara verità di essere rifiutati, che una gabbia dorata nella quale però non si è veramente amati”. (Antonio)
Caro Antonio, sai quante “buche” ho preso in vita mia (come tutti)? Non è questo il punto, se me lo consenti. Il problema non è il proporsi o l’essere rifiutati, che fa parte del gioco (a mio parere il gioco è bello quando è reciproco, ma mettiamo un attimo da parte questa questione), il problema è proprio il “gioco” in sè. A quale gioco giochiamo, per lo meno oggi, hic et nunc, nell’attuale contesto, quando ci relazioniamo con una donna? E’ un gioco autentico? E’ un libero e spontaneo fluire del nostro essere, della nostra personalità? Oppure, viceversa, ci troviamo nella condizione di doverci spogliare della nostra autenticità e della nostra identità per vestire dei panni (alienazione) che non sono i nostri, per rispondere ad una logica di dominio (in cui i maschi beta sono i dominati) e per assecondare dinamiche psicologicamente (e molto spesso praticamente) strumentali abilmente mistificate (leggi “corteggiamento” che io traduco come “contrattazione mercantile non dichiarata, come recita il titolo di un capitolo del mio primo libro)?
Questo è il punto vero, Antonio, in questo senso sostengo che non sia possibile decontestualizzare la relazione uomo-donna, come tendenzialmente fai tu. La (tua) contraddizione dov’è? Che da una parte sei perfettamente consapevole di quella condizione di alienazione (vedi cosa vuol dire aver studiato Marx (fra gli altri), e c’è ancora chi sostiene che il suo pensiero (come quello di altri) sia inutile e superato, va bè, lasciamo perdere, sappiamo chi ha interesse a sostenere questo…) in cui si trova a vivere oggi la maggioranza degli uomini, dall’altra è come se non ne tenessi alcun conto, come se te ne dimenticassi, proponendo un modello maschile tradizionale e ontologicamente dato, quindi immutabile ed eterno, operando di fatto una scissione assoluta fra natura e cultura, decontestualizzando e destoricizzando completamente il tuo essere e agire nel mondo in quanto uomo e in quanto maschio. E’ in questo senso (nulla di male, sia chiaro, non siamo dei monoliti) che secondo me operi di fatto una scelta (filosoficamente parlando) di tipo “tradizionalista”, diciamo così.
Quindi, tornando a noi, personalmente non ho nessun problema nel giocare, ma a patto che sia vero gioco. E allora, a quel punto, potrei anche accettare serenamente di assumere il ruolo del maschio che si propone, perché no, visto che è un gioco, giochiamo pure… Io ho un’idea diversa di ciò che potrebbe e dovrebbe essere la relazione tra MM ed FF, però, insomma, ci si può stare.
Il problema è che le cose non stanno in questo modo, caro Antonio, altrimenti non saremmo neanche qui a fare quello che facciamo. Ma questo sei perfettamente in grado di capirlo da solo senza che ci sia qualcuno a spiegartelo, tanto meno il sottoscritto. Anche perché mi pare che tu sia un uomo intelligente, munito di una certa capacità analitica e di un adeguato bagaglio culturale.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Quando affermo che taluni soggetti che vengono sul sito non si peritano certamente di capire l’omogeneità racchiusa in vari post e commenti, proprio come fanno le femminazi, affermo il vero.
Colgo pertanto l’occasione per invitare Antonio a leggersi qualche articolo sul sito, se proprio dovesse avere qualche problema a trovare articoli che possano dare delle fattive risposte alla sua erronea, zerbina, egoistica visione delle relazioni ometti/regine Vulva X, suggerisco di partire dai seguenti links:
Il dover “essere” e i maschi beta
di Fabrizio Marchi
https://www.uominibeta.org/2011/01/09/il-dover-essere-e-i-maschi-beta/
Gerarchia e rapporti di Genere
di Rino Della Vecchia
https://www.uominibeta.org/2010/12/08/gerarchia-e-rapporti-di-genere/#comments
Un cane che si morde la coda
di Paolo Barnard
https://www.uominibeta.org/2010/06/25/un-cane-che-si-morde-la-coda/#comments
..nella speranza che, dopo averli letti, possa il suo egocentrismo svanire, ed a mente aperta divenire obiettivo verso le reali tematiche vessatorie a danni degli uomini tout court.
Saluti.
Damien(Quota) (Replica)
Damien, mi pare che anche in questo caso sei stato troppo severo con Antonio. Dargli dello zerbino mi sembra francamente esagerato. Per quanto alcune delle sue posizioni non siano condivisibili, non mi sembra proprio che ci siano le condizioni per equipararlo ad un “maschio pentito” nè tanto meno ad uno zerbino.
Non possiamo essere chiusi in questo modo a chiunque esprima delle perplessità o delle critiche. Siamo qui per crescere, creare consenso e consapevolezza diffusa, e aggregare quanti più uomini attorno ad un progetto e ad una piattaforma politica condivisa.
Dobbiamo quindi comportarci di conseguenza e cominciare a concepire il sito come uno strumento di comunicazione, elaborazione e organizzazione, e non (o quanto meno non solamente) come un luogo dove sfogarsi. Capisco che c’è anche questa esigenza ed è giusto che lo spazio dei commenti assolva anche a questa funzione, però, specie i veterani (quindi anche e soprattutto te) devono impegnarsi a fare un salto di qualità nel modo di stare in questo blog.
Invito Antonio, formalmente ma anche e soprattutto amichevolmente, cioè da uomo a uomo, a restare con noi e a dare il suo contributo, magari critico ma costruttivo.
Damien, invito anche te a fare altrettanto
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Mi associo convintamente all’appello di Fabrizio.
Gli interventi su questo, come su altri, bolg da parte di visitatori che lo hanno scoperto, possono essere di tre tipi.
1) Semplicemente provocatori o derisori. In tal caso, inutile dire che nessun dialogo è possibile, quindi possono tranquillamente essere bannati.
2) Di accordo sostanzialmente totale. Benissimo, ovviamente.
3)Problematici, di uomini cioè che trovano cose interessanti e su cui concordano, e altre cose che vogliono approfondire portando le proprie idee e confrontandosi. Io stesso, e Fabrizio lo sa benissimo, non concordo in tutto con la “filosofia” di UBeta. Ci sono poi altri uomini, come mi sembra sia Antonio, che pur approcciando da poco la QM, hanno le loro idee in merito e le esprimono con franchezza per discuterne. Ingabbiarli nella categoria dello zerbinismo mi sembra non solo sbagliato (e riduttivo), ma anche controproducente per la causa maschile stessa. A meno che si creda di possedere la Verità assoluta, la discussione è ricchezza per tutti, con l’unica condizione di essere tutti fondamentalmente dalla stessa parte. Insomma, e Fabrizio capirà benissimo, non bisogna fare lo stesso tragico errore della Terza Internazionale, che teorizzò il socialfascimo. Chi, i socialdemocratici o i semplicemente democratici, non si allineavano con Stalin e la Terza internazionale, erano bollati come protofascisti o socialfascisti. Gli esiti si sa quali furono. Lungi da me, naturalmente, accusare chicchessia di essere in questo modo, ma proprio per questo l’appello di Fabrizio è da tenere in stretta considerazione, altrimenti rischiamo di allontanare chi si avvicina con ottime intenzioni sebbene con idee sue proprie (come è giusto e naturale).
armando
armando(Quota) (Replica)
Infatti bisogna andarci piano con affermazioni come maschio pentito, zerbino e altro, non parlo del caso di Antonio e Damien ma in generale, ricordo che un pò di tempo fa qualcuno lo ha detto pure a me, fraintendendo naturalmente. Perché è difficile liberarsi dall’educazione, i modelli e tutto il contesto dove uno è vissuto e cresciuto (risvegliarsi).
D’altra parte bisogna dire a quei maschi che amano le donne alla follia e i play boy che vivono in funzione del rimorchio e del fanatismo, che dovrebbero rispettare chi invece la pensa in modo opposto a loro, perché se uno è felice di spendere soldi e andare con tante donne sono affari suoi.
Poi vengono quelli che difendono le donne sempre e comunque: a cui dico che non voglio subire ingiustizie, essere offeso, preso in giro o aggredito per colpa dei loro e dei loro idoli, perché se una donna mi fa un torto, io ho il diritto di difendermi. Abbiate rispetto perché voi siete forcaioli, linciatori, zerbini e maschi pentiti.
Leonardo(Quota) (Replica)
mi sembra una riflessione decisamente interessante e del tutto in linea con ciò che sosteniamo:
“Di per sè il desiderio – contrariamente al piacere – è fonte di sofferenza, di odio, di infelicità. E questo, tutti i filosofi – non solo i buddisti, i cristiani ma tutti i filosofi degni di questo nome – l’hanno capito e insegnato. La soluzione, da Platone a Huxley, consiste nell’annientare il desiderio, e le sofferenze connesse, lasciando andare l’io, l’individualismo osses…sivo, liberandoci…… dal suo dominio. Al contrario, la società erotico-pubblicitaria in cui viviamo si accanisce ad organizzare il desiderio, a svilupparlo fino a dimensioni inaudite, al tempo stesso controllandone la soddisfazione (e l’insoddisfazione infinita) nel campo della sfera privata. Affinchè la società funzioni, affinchè la competizione continui, occorre che il desiderio cresca (e il piacere resti insoddisfatto), si allarghi e divori la vita degli umani. Un desiderio eterodiretto e gestito occultamente da altri ma che noi crediamo intimamente nostro, connaturato intimamente alla nostra vita, parte essenziale di noi e della nostra identità.”
Michel Houellebecq (Le Particelle Elementari)
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Fabrizio, sono sostanzialmente d’accordo con la seguente affermazione
>>>
Al contrario, la società erotico-pubblicitaria in cui viviamo si accanisce ad organizzare il desiderio, a svilupparlo fino a dimensioni inaudite, al tempo stesso controllandone la soddisfazione (e l’insoddisfazione infinita) nel campo della sfera privata
>>>
ma aggiungo che se nel campo erotico-sentimentale questo problema riguarda in primis gli uomini, è proprio perché le voglie maschili (e quindi il desiderio maschile) sono decisamente e naturalmente superiori a quelle femminili. Se così non fosse “chi di dovere” non potrebbe agire in tal maniera sugli uomini.
Se fosse il contrario – cioè se le voglie femminili fossero superiori a quelle maschili, come la quasi totalità degli uomini crede – accadrebbe… l’esatto contrario. Ossia, le principali vittime di un certo sistema sarebbero le donne anziché gli uomini.
Il fatto è che mentre il principale obiettivo delle donne sono gli uomini e il controllo delle loro emozioni, lo scopo primario di quest’ultimi è la distruzione – psicologica e/o fisica – degli altri uomini (fra donne non è così).
Del resto il detto latino Homo homini lupus è vecchio di oltre duemila anni. In merito condivido anche l’opinione di chi, in passato, fra gli uomini del momas, ha sostenuto che in un mondo non più primitivo ma civilizzato, il maschio umano sia sostanzialmente perdente nei confronti della femmina umana.
Le donne detengono il potere materno, sentimentale e sessuale – quindi un fortissimo potere psicologico-emotivo sugli uomini – perciò solo pochi “eletti” ed i gay possono risultare vincenti in questa “guerra”.
Fabio C.(Quota) (Replica)
Mi permetto, se ho ben capito, qualche obiezione problematica e, lo capisco, anche contraddittoria. In cosa consiste il piacere? nell’esaudimento del desiderio o nell’assenza di desiderio? Può esistere piacere senza desiderio, o il non desiderare significa in ultima istanza indifferenza? Insomma si possono scindere i due concetti o no? Personalmente non credo, anche se è vero che il desiderio è fonte di odio. Per Renè Girard anzi, il desiderio è sempre desiderio mimetico, cioè desiderio di ciò che gli altri desiderano, e ciò scatenerebbe l’odio e la violenza generalizzata che le società arcaiche limitavano tramite la deviazione dell’odio sociale verso la figura del “capro espiatorio” (innocente ma da tutti considerato colpevole), ristabilendo una pace possibile tramite una violenza meno devastante. Per Girard solo il cristianesimo avrebbe svelato il meccanismo nascosto della violenza mimetica e del capro espiatorio, rivelandone l’innocenza. Leggevo Girard proprio in questi giorni e mi stavo appunto chiedendo se esiste una relazione fra il rancore antimaschile e antipaterno così diffuso (l’infelicità del mondo dipenderebbe dalla natura oppressiva dei maschi), e la questione del Capro espiatorio.
Questione complessa, evidentemente, perchè l’ultima parte della riflessione di Houellebecq è sicuramente vera ed evidente. Ma forse la soluzione sta nel distinguere il desiderio autentico dal bisogno indotto, concetto che definisce forse meglio il carattere della società odierna. Mentre il primo è controllabile dalla coscienza, è differibile ( anzi il differimento del suo esaudimento può significare un piacere ancora maggiore), o anche essere sublimato per uno scopo che si ritiene superiore, il bisogno esige una soddisfazione immediata, coatta, compulsiva e mai bastante. Questa società del tutto e subito, del “desiderio (leggasi bisogno) come unica legge, riproduce artificialmente in definitiva lo stato d’infanzia e l’unione simbiotica con la madre da cui il bimbo dipende completamente per la soddisfazione dei suoi bisogni vitali.
Credo quindi che la soluzione non stia nell’annientamento del desiderio, ma nella fuoriuscita dallo stato di bisogno (indotto socialmente), ossia nell’accesso ad uno status di adulto. E’ a ciò che presiede il padre, ed è anche per questo che è tanto osteggiato e indotto a trasformarsi in mammo.
armando
armando(Quota) (Replica)
@Fabio C
infatti le donne non hanno bisogno di queste filosofie, le religioni (come il cristianesimo e l’islam) che suggeriscono la castità sopratutto alle donne, sbagliano alla grande. Infatti le donne negandosi spesso reprimono la soddisfazione e non il desiderio.
Se ripetiamo sempre che l’uomo è più bisognoso di sesso non si va avanti.
Leonardo(Quota) (Replica)
@Armando e Fabio C.
Avete fatto entrambi considerazioni valide e in larghissima parte condivisibili (anche se non del tutto, a mio parere). Naturalmente, come sempre succede quando ci si occupa degli infiniti risvolti della QM, bisognerebbe aprire riflessioni interminabili. Non lo faccio, ovviamente.
Quello che volevo dire è che l’autore ha colto secondo me con grande lucidità il funzionamento dell’attuale società, fondata non tanto sulla soddisfazione quanto sulla costante e sistematica sollecitazione-frustrazione del desiderio. Un meccanismo devastante per la psiche della grande maggioranza dei maschi, i quali, come ho già ho avuto modo di dire nella video-intervista “Sesso ludico: una rivoluzione”, sono i veri destinatari di quel messaggio. Se vogliamo, da un certo punto di vista, la mia critica è ancora più dura di quella di Armando, il quale sostiene (e in parte a ragione) che questo meccanismo servirebbe sostanzialmente a mantenere gli uomini in una sorta di infantilismo adolescenziale se non addirittura preadolescenziale. Per quanto mi riguarda sono ancora più drastico perché sono convinto che queste dinamiche servano a tenere gli uomini in uno stato quasi animalesco (il termine è improprio anche perché io ho un grande rispetto per la vita animale, ma ci siamo capiti…). I maschi sono trattati in questa nostra società come degli asini ai quali gli si agita la carruba davanti al muso per farli correre più veloci. Questo è il vero obiettivo, non tanto (o non solo) quello di tenerli in una condizione preadolescenziale (comunque i due aspetti marciano assieme; un uomo in una siffatta condizione non è certo un uomo consapevole ed evoluto).
Questo è il cuore della questione (e anche uno dei nodi fondamentali della QM), e mi pare che quel passo dell’Houellebecq sia assolutamente molto lucido e puntuale.
Fabrizio
p.s. approfitto per augurare anche io a tutti una Buona Pasqua.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
ricerca americana che mette a confronto varie statistiche su sessualità e conclude affermando che gli uomini hanno un impulso sessuale piu frequente. due dei tre autori sono donne
http://carlsonschool.umn.edu/Assets/71520.pdf
The sex drive refers to the strength of sexual motivation. Across many different studies
and measures, men have been shown to have more frequent and more intense sexual
desires than women, as reflected in spontaneous thoughts about sex, frequency and
variety of sexual fantasies, desired frequency of intercourse, desired number of partners,
masturbation, liking for various sexual practices, willingness to forego sex, initiating
versus refusing sex, making sacrifices for sex, and other measures. No contrary
findings (indicating stronger sexual motivation among women) were found. Hence we
conclude that the male sex drive is stronger than the female sex drive. The gender difference
in sex drive should not be generalized to other constructs such as sexual or orgasmic
———————————————————————
passaggio cruciale: According to the
principle of least interest (Waller & Hill, 1938/1951),
social interactions will be shaped by the fact that the
person who wants something more than the other is in a
dependent position and will usually have to offer the
other some inducements. Hence many male–female
romantic interactions will take the form of the man offering
the woman some resources (commitment, flattery,
food, entertainment, money, companionship) to
induce her to commence a sexual relationship.
ma va? chi l’avrebbe mai detto…
fulvioterzapi(Quota) (Replica)
Personalmente non credo che esista una volontà realmente cosciente di qualcuno che sta in alto, nel voler ridurre gli uomini “beta” ad una sorta di schiavi del sesso femminile. A mio parere certi eventi sono frutto più del Caso che di una volontà cosciente umana.
(Opinione personale, naturalmente)
Massimo(Quota) (Replica)
E’ innegabile che la donna abbia preferito optare per la ragione strumentale..
La donna odierna è una serpe egoista, parla con la lingua biforcuta, cerca sempre il proprio tornaconto ed usa l’uomo o meglio.. gli ometti, per i propri scopi.. come è sempre lei la prima ad andare contro lo stesso ometto quando le acque diventano torbide.. tutto per un unico scopo..
..La rivoluzione, oggi, deve partire dal maschile, i tempi sono gravidi perchè cominci.. la crisi maschile, sociale, del lavoro, economica e quant’altro non mi sia dimenticato di citare, sono ormai un campo di battaglia con troppe vittime per negare questa evidenza..
L’obiettivo sono gli zerbini.. seguirà la punizione femminile.. anche se quella è già cominciata.. ne vedo parecchie di quarantenni affogate nella nutella, curare un cane come un figlio e sputando veleno sugli uomini che non li hanno portate all’altare..
Bene.. come godo quando le vedo sole, vestite come ventenni sperando di essere ancora corteggiate.. che ridere.. senza valori, se la tirano come se fossero ventenni.. e poi piangono che nessuno le abborda..
Buona pasqua, per chi ci crede, a tutti gli Uomini, e a quelle poche donne di buona volontà, di tutto il resto francamente.. me ne infischio!
Damien(Quota) (Replica)
“…di tutto il resto francamente.. me ne infischio!” (Damien)
Damien in versione Rett-Clark Gable-Via col vento!…Fantastico!…
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Leggete questo articolo e i commenti delle donne.
Da far venire il latte alle ginocchia, per la pochezza mentale delle suddette.
@@@@
http://27esimaora.corriere.it/articolo/turismo-sessuale-al-femminile-le-donne-sono-cosi-diverse-dagli-uomini/#comments_list
Marco(Quota) (Replica)
X Marco
Vero, i commenti delle donne fanno pena come al solito, basti citare questo.
>>>>
@
05.07 | 13:44 Lettore_2196574
C’è dominazione, perché c’è pagamento. Il rapporto non ci sarebbe senza il potere del denaro. La persona che compra sesso pretende un certo tipo di prestazione, non gli viene regalato come in un rapporto basato sul solo reciproco desiderio/amore/affetto.
>>>>
Io mi chiedo chi sia stato il primo (o la prima) a tirar fuori questa ridicola storia della “dominazione” da parte di chi paga… Ma dominazione di cosa?
Chiunque sia stato occasionalmente con una prostituta, sa che se anche paghi, fai solo ed esclusivamente quello che dice lei e nei tempi stabiliti da lei.
Insomma, un totale schifo, dove il vero dominato è colui che paga.
Ma poi, quello che mi fa imbestialire, è che non c’è mai una donna, che sia una, in grado di capire le reali motivazioni che spingono un uomo a pagare e soprattutto che sia in grado di evidenziare la bellezza (sì, la bellezza) del giocoso desiderio maschile.
Nulla, ottusità e malafede totale.
°°°°°°°°°°°°
PS: tuttavia anche certi commenti maschili fanno piangere, benché non raggiungano i livelli di quelli femminili.
Andrea(Quota) (Replica)
Proprio ieri ho assistito alla commedia teatrale di Goldoni ,”La locandiera ” un classico del genere ,ed era una commedia da mettere come “spiegazione” di questo video …
La trama ,molto velocemente ,riguarda 4 uomini che fanno la corte alla locandiera ,naturalmente c’era l’uomo che “odiava” le donne ,si è dimostrato che ,con i mezzi femminili .anche quest’ultimo perdeva la testa ,,alla fine ho pensato “poveri uomini ”
mauro recher(Quota) (Replica)
Eccoti accontentato:
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
La trama ,molto velocemente ,riguarda 4 uomini che fanno la corte alla locandiera, naturalmente c’era l’uomo che “odiava” le donne ,si è dimostrato che ,con i mezzi femminili .anche quest’ultimo perdeva la testa ,,alla fine ho pensato “poveri uomini “ (Mauro Recher)
Però …. però …. Mauro …… pensaci ….
Anche qui l’autore è un uomo.
Quindi a rigore questa è la proiezione di un pensiero maschile. Perché dovrebbe essere rappresentativo della realtà?
Se non lo sono (rappresentative della realtà), ad esempio, le canzoni d’amore dedicate agli uomini da interpreti femminili, ma scritte da altri uomini (verbo femminista docet).
Perché quest’ultime sono proiezioni maschili sulle donne e la prima (il concetto sotteso alla Locandiera) invece no?
E’ una domanda, non una risposta. Magari scopriamo che le gabbie ce le costruiamo da soli.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Luigi.:
>>
Se non lo sono (rappresentative della realtà), ad esempio, le canzoni d’amore dedicate agli uomini da interpreti femminili, ma scritte da altri uomini (verbo femminista docet).
>>
Forse qui ne ho già parlato e mi ripeto (la memoria non è più quella di un tempo…).
Una bella ricerca sul rapporto autori/autrici delle canzoni d’amore dirette ai maschi, potrebbe riservare delle sorprese.
Ossia, la conferma di un grave sospetto.
Con tutte le indicazioni del caso.
Ad es.
“Maledetta primavera” è famosa in Italia, ma la versione spagnola “La maldita primavera” lo è molto di più in tutti i paesi di lingua iberica, cantata da tale Yuri.
Una canzone di passione al femminile, interpretata passionalmente sia dalla Goggi che dalla Yuri.
Scritta da uomini, ovviamente.
L’ “ovviamente” mi è scappato…
rdv
Rino(Quota) (Replica)
Rimanendo all’epoca della locandiera, mi sono tornati alla mente i film su Angelica marchesa degli angeli: desiderata da molti uomini e tra le varie avventure capita sulla nave di un misogino:
Riporto il link al minuto 0:32:15 in corrispondenza della parte in cui l’intrepida eroina cade nelle mani del mostro:
http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=O7DNobO4fcQ#t=1935s
Leonardo(Quota) (Replica)
Dimenticavo una cosa ,forse la più importante di tutte. C’era un duello finale che ,ovviamente ,essendo una commedia, era quasi una burla …Però anche in un altra commedia, “4 donne in una casa” (questa qui parlata in dialetto vicentino), il finale era lo stesso, cioè il duello che ,anch’esso, visto che era sempre una commedia , finiva in tarallucci e vino. Non sempre però il finale era cosi allegro ,sia in scena che nella vita reale di allora (anche se il duello ,da quello che ne so ,cioè poco , mi sembrava più una cosa tra nobili )….
@luigi ..
Praticamente mi dici che gli uomini “vorrebbero” che fosse cosi ,ma la realtà è ben altra (se ho capito bene). Non so che dirti ,praticamente la Locandiera ha fatto una scommessa con se stessa che riusciva a far innamorare di sè anche il più “misogino” degli uomini ,e questo con successo. Adesso non so i pensieri del Goldoni, però Oscar Wilde (credo che sia lui) ha detto questa frase: “L’uomo sceglie la donna che lo ha scelto”. Mi sembra difficile dargli torto.
mauro recher(Quota) (Replica)
Ma no, voglio dire che la realtà è sempre più complessa e sfaccettata di come ce la raccontano e la raccontiamo a noi stessi.
Perché quando la raccontiamo, anche se siamo poeti, drammaturghi, scrittori o anche uomini comuni la raccontiamo da uomini per l’appunto.
Ovviamente anch’io non posso raccontarla molto diversa , però mi astengo dal generalizzarla.
Sono convinto, quindi pura opinione personale, che nell’incontro tra un uomo e una donna entrino tanti di quei fattori, talvolta tanto impalpabili da non essere percepiti nemmeno dagli interessati, che è inutile stare lì a menarla in una direzione o nell’altra.
E i racconti degli uomini, ma anche quelli delle donne, saranno sempre “il loro racconto” e non un paradigma del reale.
Ed in fondo è bello che sia cosi, se tutto rimane nell’ambito del gioco dei sessi.
In fondo quello che imputo alle femministarde è proprio il tentativo di uccidere quel gioco per imporre il loro, di giogo.
………….
ps. Poi … per esperienza diretta potrei dirti che se lei sceglie e lui non è d’accordo per scrollarsela da sopra sono cazzi amarognoli …. e sarà per questo che molti capitolano ….
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
mauro
>>>
“L’uomo sceglie la donna che lo ha scelto”
>>>
In genere sì, ma non sempre; il discorso è più complesso.
Capita pure che la donna “scelga l’uomo che decise di corteggiarla”…
>
>>>>>
Praticamente mi dici che gli uomini “vorrebbero” che fosse cosi ,ma la realtà è ben altra (se ho capito bene). Non so che dirti
>>>>>
Sì, gli uomini vorrebbero che fosse così; ma non è così…
Andrea(Quota) (Replica)
discussione da segnalare: http://www.fobiasociale.com/puo-esserci-parita-sessuale-tra-i-due-sessi-27467/
fulvio terzapi(Quota) (Replica)
>>>>>
discussione da segnalare: http://www.fobiasociale.com/puo-esserci-parita-sessuale-tra-i-due-sessi-27467/
>>>>>
>>>
1- il cliente tipo della prostituta è l’uomo sposato.
>>>
Dalle mie parti il “cliente” tipo della prostituta è l’uomo “single”, solitamente quarantenne (ma ci sono anche parecchi giovani NON sposati né fidanzati).
@
>>>
2- le slave sono le preferite dagli italiani, per un semplice motivo, sono accondiscendenti (anche perché, purtroppo, sono abituate a prostituirsi fin da giovanissime), amplificano con i complimenti tutto quello che dici o che sei, in soldoni, fanno sentire l’uomo al centro dell’universo, cosa che ormai con le mogli non gli riesce quasi più (vedi parità tra uomo e donna)
>>>
Puttanata pazzesca, perché con le slave, così come con prostitute di altra nazionalità, devi spicciarti e far sesso col preservativo solo in una posizione, al massimo due.
Inoltre le slave parlano poco e non fanno complimenti, tantomeno mettono l’uomo al centro dell’universo.
Casomai al centro dell’universo mettono il loro portafoglio, dicasi pure “i cazzi loro”.
Daniele(Quota) (Replica)
E’ estate … fa caldo ….. scherziamoci su …..
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Anche questa mi pare assolutamente calzante, caro Luigi…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
curiosità ,ma le foto si mettono come nei forum cioè con [img] e [/img] ?
Perchè , a proposito di vignette ha preso molte critiche questa
Ricorda il video “Non sposate la principessa” di antifemminist io l’avrei finita in modo diverso ,cioè con una porta che si sbatte e con un bel “fanculo”
mauro recher(Quota) (Replica)
@ Mauro
L’istruzione è questa:
dove tutto quello che è compreso tra le virgolette di url immagine (virgolette escluse) si ricava ponendosi sull’immagine prescelta e selezionando: Copia url immagine
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
grazie Luigi
mauro recher(Quota) (Replica)
Non solo l’auto è in crisi….
http://cultura.panorama.it/libri/Le-Donne-nude-di-Altan-uno-sguardo-al-mondo-senza-pudori
cesare(Quota) (Replica)
Trasferito, ammazza la direttrice.
http://www.corriere.it/cronache/12_luglio_31/morta-direttrice-ufficio-postale-ferita-napoletano_211c151e-da95-11e1-aea0-c8fd44fac0da.shtml
Occasione troppo ghiotta per lasciarla cadere: entro breve ne parleranno quelle di 27ora.
Poi ne parleremo pure noi.
Un anno fa un autista di scuolabus fece lo stesso con la dirigente che lo aveva licenziato.
La settimana scorsa un islamico ha rifiutato di ricevere ordini da una donna (Hotel Danieli- VE).
Sì, ne parleremo…
Senza tabù, statene pur certi…
RDV
Rino(Quota) (Replica)
trovato questo video su youtube
——————————————————
questo il mio commento
il signore in questione ,certamente è stato maleducato ,nego che non se ne sia accorto di aver messo una mano li ,sicuramente non hai fatto una scena isterica (non mi sembrava il caso) però..però non sei stata capace di denigrare una persona sul sesso (non gli viene duro) cosa centra,se gli viene duro ,con fermezza ed educazione allontanavi la mano ,potevi dire ,”Scusi ,ma mi da fastidio ” ,facevi una figura migliore ..
mauro recher(Quota) (Replica)
A proposito della mitizzazione delle donne da parte degli uomini…
>>>>>>>>>>
http://sedurreunaragazza.net/seduzione/seduzione-femminile.php
Fantomas(Quota) (Replica)
Ho visto il video, non è vero che l’uomo è condannato o ad avere rapporti o alla masturbazione, esiste la polluzione notturna proprio per eliminare i surplus.
Comunque c’è poco da scherzare col sesso. Io sono cattolico e penso che vada praticato solo all’interno del matrimonio.
Excel(Quota) (Replica)
Excel 1:10 pm – 19th agosto:
Ho visto il video, non è vero che l’uomo è condannato o ad avere rapporti o alla masturbazione, esiste la polluzione notturna proprio per eliminare i surplus.
++++++++++++
Ma ti rendi conto di quel che scrivi?
Proprio vero che la religione è l’oppio dei popoli.
sergio(Quota) (Replica)
Excel:
non è vero che l’uomo è condannato o ad avere rapporti o alla masturbazione, esiste la polluzione notturna proprio per eliminare i surplus.
Comunque c’è poco da scherzare col sesso. Io sono cattolico e penso che vada praticato solo all’interno del matrimonio.
——————————————————–
Il piacere dell’eiaculazione è impagabile, anche con la masturbazione. E credo, che un uomo non debba sentirsi in colpa o vergognarsi del proprio godimento e piacere, che le donne cercano di negarci e osteggiare, oltre che criminalizzare o ridicolizzare.
Le perversioni sono dovute alla libido repressa, e chi reprime la libido ai maschi? Le donne! Ma anche la religione e sopratutto la natura con i suoi equilibri basati sul male. Quindi, accettare l’astinenza (con masturbazione ammessa) e l’ascetismo sono il rimedio per sfuggire alle delusioni e frustrazioni.
Leonardo(Quota) (Replica)
>>>
Quindi, accettare l’astinenza (con masturbazione ammessa) e l’ascetismo sono il rimedio per sfuggire alle delusioni e frustrazioni.
>>>
Non sono d’accordo. L’astinenza non è naturale e pertanto non è certamente un rimedio (rimedio?) per sfuggire a delusioni e conseguenti frustrazioni.
sergio(Quota) (Replica)
Leonardo:
Il piacere dell’eiaculazione è impagabile, anche con la masturbazione. E credo, che un uomo non debba sentirsi in colpa o vergognarsi del proprio godimento e piacere, che le donne cercano di negarci e osteggiare, oltre che criminalizzare o ridicolizzare.
Le perversioni sono dovute alla libido repressa, e chi reprime la libido ai maschi? Le donne! Ma anche la religione e sopratutto la natura con i suoi equilibri basati sul male. Quindi, accettare l’astinenza (con masturbazione ammessa) e l’ascetismo sono il rimedio per sfuggire alle delusioni e frustrazioni.
——————————————————–
Più che repressione lo chiamerei un controllo dovuto. Ci sono molte cose che abbiamo voglia di fare ma decidiamo di rimandare al momento opportuno, e così l’uso del sesso all’infuori del matrimonio.
Nessuno è buon giudice di se stesso ma io penso di essere una persona dalla serenità e dall’equilibrio invidiabili. Forse il sesso, è l’oppio dei popoli…
Excel(Quota) (Replica)
Excel:
Forse il sesso, è l’oppio dei popoli…
—————————————
Il sesso è l’oppio dei maschi.
Leonardo(Quota) (Replica)
l’oppio dei popoli ,lo è il sesso ,lo sono le religioni(detto da uno certamente più famoso di me ) ,lo sono le ideologie ,lo è pure il calcio ,siamo bombardati da questo “oppio” sotto diversi punti di vista … per certi versi lo è pure il femminismo (qui si collega con il sesso) dove tanti uomini si “sottomettono ” al volere ed anzi disprezzano pure il genere di appartenenza ,come un errore “divino” .. In fondo la vita è fatta di priorità e ,per il momento ,la mia priorità e “svegliare” più uomini possibili …da più leggere “mi vergogno del mio genere” …ti sembra una cosa da poco ?
mauro recher(Quota) (Replica)
Meglio l’oppio al matrimonio, è anche più poetico. Se poi la bibbia dice che la donna è peggio della morte perché dovrei sposarmela e servirla?
Leonardo(Quota) (Replica)
@ Excel
Mi sapresti spiegare perché sento puzza di troll lontano un miglio? ….. conosciuto peraltro.
Dai …. puoi farcela …
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Tornando alle canzoni d’amore a senso unico, dove uomini si disperano innamorati da rasentare la follia, si sentono in colpa e vanno in ginocchio dalle donne, mi sono ricordato di questa cantata da una della controparte, Claudia Mori.
Il titolo è tutto un programma: Chi non lavora non fa l’amore:
Riguardo alla solitudine ho trovato questa frase di Alberto Sordi:
Alla mia età ho fatto il callo alla solitudine. Una solitudine, però, molto relativa, perché il lavoro riesce a riempire completamente la mia esistenza.
Leonardo(Quota) (Replica)
>>>>>>>>>>>>>>
Una solitudine, però, molto relativa, perché il lavoro riesce a riempire completamente la mia esistenza.
>>>>>>>>>>>>>>
Credo sia il caso di evidenziare che la solitudine dell’attore Alberto Sordi, non potesse certamente essere paragonata alla solitudine dell’operaio Mario Rossi.
Cosa vuoi riempire in un’officina o in un cantiere, svolgendo un lavoro che non ti piace, per una misera paga? Inoltre il saper sopportare o meno la solitudine, dipende anche dal carattere e dall’età che si ha.
Giorgio(Quota) (Replica)
E’ vero quello che dice Giorgio anche al di là della questione lavoro appagante o meno, nel senso che quando Sordi parlava della propria “solitudine”, molto probabilmente si riferiva al fatto di non essersi sposato e non avere avuto figli. Ma con una celebrità e una posizione sociale come la sua, dubito molto che fosse “solo” come sono “soli” tanti uomini oggi. Di sicuro, pur non essendo né palestrato né sosia di Gabriel Garko, Sordi non ha mai avuto problemi di astinenza.
Marco Pensante(Quota) (Replica)
Certo, infatti il mestiere artistico ripaga in parte la solitudine. Dipende dalla personalità, molti si suicidano pur essendo registi, attori, artisti in generale.
Però, Sordi:
Leonardo(Quota) (Replica)
@ mauro:
di sicuro fai bene, ma mi sembra di aver letto che propugnate il sesso libero, ma secondo me tante perversioni della sessualità (intendendo questa parola in senso lato) derivano proprio dal suo esercizio contrario alla legge naturale.
@ Leonardo:
la mia frase sul sesso è stata molto incauta, ovviamente parlavo della fornicazione. La Bibbia dice anche molte altre cose, ma se ti interessa proprio quello ho cercato una discussione su un forum che ne parla:
http://www.cattoliciromani.com/20-sacra-scrittura/14289-ecclesiaste-7-26-trovo-che-piu-amara-della-morte-e-la-donna-la-quale-e-tutta-lacci
Se la mia traduzione dice “amara più della morte è la donna, la quale è tutta lacci” non sono in grado di leggere il testo originale; chissà se può anche significare che solo la donna che è tutta lacci è amara come la morte, oppure solo che la donna è più amara della morte ed è tutta lacci.
Non so quanto abbia senso confrontarci sulla Bibbia, perché forse la leggi come un documento solo umano, mentre il senso più importante è il senso spirituale, cioè quello che intendeva dire lo Spirito Santo. Invece che dirlo con parole mie preferisco rimandarti al Catechismo della Chiesa Cattolica, numeri 110 e seguenti: http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p1s1c2a3_it.htm
@ Luigi
No, mi sa che ti sbagli 😉
Excel(Quota) (Replica)
Excel:
ma secondo me tante perversioni della sessualità (intendendo questa parola in senso lato) derivano proprio dal suo esercizio contrario alla legge naturale.
———————————————————-
Perversioni sessuali, intese non i modo negativo sono originate nell’infanzia, come il feticismo che sposta la zona principale dalla vagina ad altre zone e, che non fa danno e ne siamo quasi tutti affetti, perché tutti abbiamo preferenze oltre la zona riproduttiva, e dipende dall’intensità se è patologica e dai posti se accettata: come il bacio con la lingua è considerato normale mentre annusare i piedi non lavati di una donna è considerato perversione; nel primo tra l’altro ci si mescola la saliva, magari dopo aver cenato e senza lavarsi i denti…Oppure il sedere è accettato, il famoso lato B che serve sopratutto a fare certi bisogni intestinali. (scusate il tema).
Poi esistono perversioni violente che ci ripugnano…
Poi ci sono quelli che dici tu, che conosco poco sinceramente, che forse torniamo al discorso alpha, si possono permettere dei crimini a sfondo sessuale contro donne, bambini e uomini, perché senza scrupoli. O intendevi in senso generale i gay perché lo dice la chiesa?
La perversione patologica, secondo me, è sempre dovuta ad esperienze infantili in cui centrano dei complessi di quel periodo. La sublimazione pure, che porta sopratutto i maschi ad avere molto intelletto e creatività, forse è dovuta alla stesse cause.
Io credo che uomini e donne nascano tutti programmati allo stesso modo, le esperienze ci cambiano in un età in cui capiamo poco (ed anche i seguito). succede lo stesso con l’integrità fisica: un incidente può far si che una persona diventi invalida.
Quindi natura e contro natura diventano termini sorpassati e pericolosi, se non terroristici.
Leonardo(Quota) (Replica)
Leonardo
>>>>
Io credo che uomini e donne nascano tutti programmati allo stesso modo
>>>>
Io non credo proprio. Maschi e femmine non nascono programmati allo stesso modo; se così fosse non esisterebbero certe millenarie rogne fra i due sessi.
Giorgio(Quota) (Replica)
Giorgio:
Io non credo proprio. Maschi e femmine non nascono programmati allo stesso modo; se così fosse non esisterebbero certe millenarie rogne fra i due sessi.
———————————————-
Non mi sono spiegato bene, in effetti. I maschi nascono programmati da maschi e le femmine da femmine, con le rispettive differenze; per cui loro pensano che noi siamo privilegiati dalla natura e cosi nascono le millenarie rogne…
Leonardo(Quota) (Replica)
Premesso che io non credo neppure un po’ a questa notizia, *
http://blog.libero.it/ELBRIGANTESSSS/11566744.html
leggete attentamente i commenti, i quali la dicono lunga sia sulla stupidità di tantissimi uomini sia sul livello morale delle donne; un livello estremamente basso, prossimo allo zero.
_________________
* Nessun Viagra fa funzionare il pene “a comando”.
Il pene funziona solo se c’è un REALE desiderio, altrimenti NESSUN farmaco riesce a tirartelo su.
Tiziano(Quota) (Replica)
1- Ecco un tema su cui tornare a ragionare in futuro. Ovviamente con maggiore intelligenza tattica (e strategica) di quanta ne userebbe don Corsi.
http://27esimaora.corriere.it/articolo/mi-umili-ti-uccido-il-rifiuto-puo-attenuare-il-gesto-violento/
2- Dona sperma a lesbiche: ora deve mantenere le figlie. http://www.gay.tv/news/attualita/gay-dona-sperma-lesbiche-pagare-alimenti-figlie/
Circa nel 2000 venni a conoscenza di una sentenza uguale a qs.ta, sempre in USA (la citai anche in Qmdt). Gli uomini – come sotto una maledizione di origine metafisica – non vogliono assolutamente riconoscere quale sia la situazione in cui si trovano.
Qui è stato colpito un gay: di fronte alla Vittima nessuno si salva.
3- Scopro oggi questo sito di sentenze antimaschili:
http://www.dirittoerovescio.com
RDV
Rino DV(Quota) (Replica)
credo che vada bene pure qui.. su yahoo,sono venute fuori le città dove si vede più youporn e sono ITALIANE, cioè Milano e come seconda Roma, ma comunque sono quasi tutte città europee, mi dispiace che non sia venuta fuori Vicenza e si che le femministe mi hanno detto che li avevo visti tutti,si vede che mi devo impegnare di più , Detto questo anche da questa indagine viene fuori ,secondo me, che gli uomini si accontentano anche del virtuale ,visto che ,nel reale non è facile come sembra…
http://it.notizie.yahoo.com/foto/youporn-citta-mondo-piu-usato-slideshow/milano-fotolia-photo-1341139145.html
mauro recher(Quota) (Replica)
credo che vada bene pure qui…
In un gruppo facebook misandrico (chiamiamolo con i loro nome) si tratta degli italiani che vanno a “caccia” di straniere e si legge questo
Lontano dai luoghi comuni, quanto rischiano, piuttosto, le straniere che sposano maschilisti e violenti italiani e come mai non se ne parla?
Invece sarebbe importante la riflessione sulla ricerca di donne dell’est da parte di uomini convinti di trovare in esse un modello di donna remissiva.
Lei scappa sul balcone con il figlio di 7 anni. Lui minaccia persino gli agenti. Arrestato. Viv
C’e questo commento di risposta (quando durerà prima del BAN ?)
Attenzione a non generalizzare troppo. Vivendo all’estero e occupandomi di volontariato dove la maggior parte dei presenti sono le new entry vi posso garantire che il 99% delle donne, prima del passo coraggioso, intrappolano un pollo con finte moine d’amore, lo usano per i documenti, lo tradiscono, lo sfruttano… e quando non serve più lo prendono a calci. La maggior parte di questi uomini piange lacrime in silenzio per paura di risultare fessi, o antiquati, o attaccati da femministe. Forse anche loro dovrebbero ribellarsi e chiedere maggiori diritti e uguaglianza. Ciò non toglie che le donne debbano puntare i piedi lì dove è giusto, però smettiamola di dipingere il mondo come un luogo di donne vittime e uomini prepotenti.
mauro recher(Quota) (Replica)
http://27esimaora.corriere.it/articolo/qual-e-il-confine-tra-la-molestia-e-il-corteggiamento/
@@@
Come si fa…
03.06 | 22:24 walterperri
ad accarezzare un bambino senza essere tacciato di pedofilia? Come si fa ad accarezzare un vecchio, senza essere bollato come pervertito? Ricordo quando da ragazzo (neanche tanto tempo fa), facevamo le serenate sotto alle finestre, con tanto di chitarra… Nessuno pensava di denunciarci per molestia. Corteggiare una donna e dichiararsi, é una delle cose più affascinanti ed emozionanti che si possano fare, ma forse se ne é perso l’aggancio culturale. Poi, ovviamente, dipende dalla sensibilità con cui ci si muove, tenendo presente, e bene, anche la sensibilità di chi riceve le attenzioni.Il confine tra molestia e corteggiamento c’é e c’é sempre stato. Oggi, forse, c’é più prevenzione per l’interessamento dell’altro, frutto della generale asetticità dei rapporti umani. La cultura degli eccessi, sia giocata in attacco che in difesa, poi, di solito, fa il resto.
@@@@
>>
Corteggiare una donna e dichiararsi, é una delle cose più affascinanti ed emozionanti che si possano fare, ma forse se ne é perso l’aggancio culturale.
>>
Secondo me, invece, è una delle cose più stupide, ridicole e senza senso che un uomo possa fare nel corso della propria vita (e specialmente in questa epoca), ma che per tutta una serie di ragioni è costretto a fare.
Marco(Quota) (Replica)
Qual è il confine tra molestia e corteggiamento? Facilissimo. Sta tutto nella soggettività femminile. Prendiamo lo stesso uomo e lo stesso identico comportamento. Non ha alcuna importanza quale sia l’uomo e quale il comportamento. Salvo casi estremi/eccezionali, non fanno differenza. A parità di uomo e di comportamento, se a lei quell’uomo piace = corteggiamento. Se a lei quell’uomo non piace = molestia.
Marco Pensante(Quota) (Replica)
ho trovato questo video su youtube
http://www.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fyoutu.be%2FZgWZkx74AF8&h=BAQHCiAOu
Lasciando stare un attimo il commento che ha dato origine al video …Però la tizia non perde tempo e va giù subito con la bruttezza fisica ,collegandomi a quanto ha detto Marco Pensante sopra ,se questo fosse stato più piacente ,lei si sarebbe scagliata in questo modo ? La sintesi è ..Sei cesso e stai zitto
mauro recher(Quota) (Replica)
Marco,
Bravissimo ! D’accordissima
Sabina Gatti(Quota) (Replica)
postato da mio nipote su facebook:
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=662195487138654&set=p.662195487138654&type=1&relevant_count=1
cresce bene e con le idee chiare il ragazzo (ha 25 anni ormai) che è peraltro un simpatizzante e un sostenitore di Uomini Beta. Una giovane leva del movimento…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Giorgio,
Io ritengo che la cosiddetta “differenza dei generi” in natura sia indimostrabile.
Il comportamento sessuale umano è in natura indifferenziato o scarsamente differenziato; sarà poi l’imprinting socioculturale e familiare ad affermare le differenze comportamentali.
William(Quota) (Replica)
William,
Ovvio, in natura i generi non esistono. Esistono i sessi. Due. Quando va bene. Altrimenti ci stanno specie che fanno tutto da sole.
Il costrutto “genere”, quello si, è squisitamente culturale.
I due sessi, maschio e femmina umani, hanno un dimorfismo sessuale molto ridotto (caratteristica peraltro assai comune in tutti i mammiferi), in special modo se paragonato ad altre specie. Questa affermazione ha fondamento ed è dimostrabile, persino in maniera banale.
Dimorfismo sessuale però è una cosa, comportante comunque una differenziazione biologica, fisica e di capacità funzionali (tra cui quelle riproduttive).
Il “comportamento umano in natura” mi sembra altra cosa. Peraltro a me sembra che il massimo della differenziazione comportamentale di base (quella dovuta proprio al sesso e alle caratteristiche che si porta dietro) si abbia proprio allo “stato di natura”. E la storia, la cultura che tende (e non certo da ora, ma soprattutto ora) asintoticamente all’indifferenzazione.
Ma forse non ho capito. Se puoi spiegarti meglio.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
William:
…l’imprinting socioculturale e familiare ad affermare le differenze comportamentali
>>>
Ok William.
In attesa che il Titanic prima di affondare “si rovesci” salvando i maschi e affogando le femmine, gustiamoci la quotidiana, capillare, infinita male-dizione degli uomini.
RDV
Rino DV(Quota) (Replica)
Marco Pensante,
E questa purtroppo è una conseguenza della indecente normativa italiana sullo “stalking”, che anziché descrivere e proibire condotte OGGETTIVE di vera molestia, essendo fatta secondo i canoni isterico-paranoici del femminismo, si focalizza sulla percezione “soggettiva” della molestia.
E ciò ha portato appunto, dal 2009, data di entrata in vigore della legge, a innumerevole strumentalizzazioni e FALSE denunce.
Tuttavia attenzione. E’ sempre bene che le femministe isteriche non tirino troppo la corda, perché non pochi questori e PM (tra cui donne come la dr.ssa Pugliese e la dr.ssa Bresci) cominciano ad essere stufi di essere considerati “i camerieri ” a disposizione delle fisime e dei deliri di queste pazze che giocano con la legge per consumare vendette private con uomini a loro “antipatici”, o sperando di trarre vantaggio nel corso di separazioni e divorzi.
E’ già capitato che denunce del tutto strampalate abbiano portato a processi per CALUNNIA delle gentili signore che si erano inventate molestie palesemente inesistenti.
Perché a tutto c’è un limite…
Albert(Quota) (Replica)
Rino,
Bella questa notizia. E non l’hai sentita di quello che si è rifiutato di obbedire alle direttive di un capufficio di colore?
Shogo(Quota) (Replica)
Ho trovato sul sito di “Al Femminile . com” questo interessante scritto di un’ uomo:
Da non perdere su alfemminile
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Il potere e’ ormai delle donne. gli uomini hanno perso!
da:mary19682 Cari maschietti di oggi, avete mai avuto l’impressione che quella terribile e temibilissima creatura che va sotto il nome di donna moderna abbia un potere eccessivo sulla Vostra vita e Ve ne sentite minacciati? Ebbene non abbiate paura di ammetterlo, non siete Voi in torto ma loro! Basta con queste stupidaggini dell’uomo debole, l’uomo mezza ….. e la superdonna! La verità è che la modernità ha stravolto degli equilibri delicatissimi che duravano da millenni e che erano la base di tutto il sistema riproduttivo della società. Non è mio intendimento analizzare qui il rapporto uomo-donna, basterà prendere atto del fatto che ad oggi, nella società occidentale, vi è un pesante squilibrio a favore del sesso femminile. In sostanza, si è rotto quell’equilibrio che per secoli aveva retto la società. Equilibrio che le femministe vedevano come oppressione del maschio sulla femmina e che, ad un primo sguardo superficiale (la superficialità è femmina) poteva apparire come reale ma, ad uno sguardo più approfondito, era palese che le cose stavano esattamente al contrario.
Parliamoci chiaro: prendendo in considerazione tutti gli elementi diventa lapalissiano che il sesso più forte è quello femminile e non quello maschile. E questo non, come credono le moderne femministe, per una loro intrinseca superiorità o perché sono migliori di noi (come piace loro pensare) ma semplicemente perché hanno il coltello, anzi la … dalla parte del manico, non so se mi spiego! Non prendiamoci in giro: l’aspetto della riproduzione della specie, ovvero della sua conservazione e propagazione è assolutamente centrale e fondamentale per qualsiasi forma di vita, vuoi che non sia così anche per gli uomini?! E chi detiene il potere di decidere in merito? Chi ha le chiavi della porta segreta? Chi stabilisce che ha diritto di trasmettere i propri geni e chi invece è destinato a sparire nelle nebbie del tempo? Chiaramente loro! E non sto neanche a spiegarVi il perché. Non appare allora strano che la Natura le abbia dotate di tutta una serie di caratteristiche e qualità importantissime che ne fanno, alla lunga, creature nettamente superiori al maschio. E’ vero che il maschio ha dalla sua capacità e facoltà superiori, ma sono tutte chance che pu mettere in pratica in ben pochi ambiti, e così alla lunga perde la corsa. Era un p come l’eterno scontro tra Usa e Urss: tutto il mondo sapeva bene che gli Usa erano più forti (tipo le donne) per si era creato un certo equilibrio che manteneva le cose stabili. Una volta che l’elemento più debole si è sgretolato quello più forte, non avendo più nessun contrappeso e/o elemtno di limitazione-controllo pu fare come gli pare esasperando la propria potenza così come i propri lati oscuri, non più tenuti a bada dall’equilibrio bipolare. E le donne uguale, liberatesi dall’equilibrio millenario sono tutte in preda a una crisi isterico-depressiva da delirio di onnipotenza. Non sanno più cosa farsene del maschio che hanno sconfitto, il loro passatempo preferito è diventato la denigrazione continua del maschio, eppure non sono felici perché invece la felicità stava ed è sempre stata nell’integrazione armonica delle due superpotenze, indipendentemente da chi era per davvero il più forte. Ora che questo ha vinto il risultato è una desolante e opprimente solitudine generalizzata.
Ed è per questo che nel tempo questo incredibile squilibrio che ha origine naturali è stato compensato con il bilanciamento del potere, ovvero attribuendo al maschio poteri maggiori che gli davano l’illusione di essere lui a decidere, quando comunque non era così. Lo sappiamo noi e lo sanno loro, solo che non si diceva. La donna lasciava l’uomo crogiolarsi nella sua illusione di potere perché in fondo sapeva che poteva farne ci che voleva. E questo, chiaramente, facendo leva fondamentalmente sullo strumento del ricatto, sia sessuale che sentimentale. Qualsiasi uomo che non abbia il prosciutto sugli occhi capisce ben presto che la donna dà molto ma prende indietro almeno il triplo, e le condizioni da accettare sono alla fine sempre le sue. Le puoi girare e rigirare come vuoi ma alla fine l’hanno vinta sempre loro. Non è vittimismo ma constatazione lucida della potenza dello strumento del ricatto, dal quale ben pochi uomini sono in grado di difendersi.
E allora veniamo, signori uomini, al punto: difendersi! Sì perché lo squilibrio ha raggiunto livelli tali che è necessario fare qualcosa per tutelarsi. Se un tempo alla donna veniva proibito di scoprirsi, se le veniva imposta la castità, se era obbligata ad indossare il velo, per quanto ai nostri occhi ci appaia come una limitazione inaccettabile della libertà personale, in un’ottica più ampia e meno miope aveva una sua logica ben precisa: ovvero livellare tra i due generi il potere. Come a dire: la tua arma è troppo affilata, la devi spuntare un p così torniamo pari o quasi. Non che io giustifichi queste limitazioni della libertà individuale, per me sono accettabili, ma per cercare di capire anche quello che ci sembra ingiusto e incomprensibile è necessario fare un piccolo sforzo e tentare di entrare in quella logica per scoprirne le ragioni di fondo. Saranno poi queste che ci aiuteranno a vedere l’intera situazione sotto un’ottica più ampia. E così con il sesso. Tutte le restrizioni e i tabù imposti alla donna avevano lo scopo di tutelarla e con essa di tutelarne il potere riproduttivo. Il controllo sulla sessualità femminile e sul suo corpo non era altro che il tentativo, forse un p patetico ma comprensibile, del maschio di ristabilire un certo equilibrio nel grande gioco riproduttivo.
E questo equilibrio è stato compromesso. La liberazione sessuale non è diventato altro che un alibi a favore della donna per la sua infinità vanità. Questo è. Non ha portato a quell’equilibrio sperato, che già c’era, ma ha, anzi, ribaltato la situazione attribuendo a una parte tutto quel potere che, per le leggi della Natura, non poteva che avere. E questo potere lo gestisce male perché non era nei suoi compiti gestirlo. Alcune obiettano che le posizioni di comando nella società sono ancora riservate agli uomini, pu darsi, ma in fondo è una cosa che riguarda una fascia ridottissima di persone, la stragrande maggioranza di persone si confronta con ben altri problemi. E sul lavoro, nella scuola, nei rapporti affettivi…lo strapotere femminile è evidente. La loro illogicità e irrazionalità, sbandierata ai quattro venti come elemento distintivo di superiorità, è un alibi dietro il quale nascondersi per non dover mai rendere conto dei propri comportamenti. Qualsiasi cosa accada avevano ragione loro, riescono sempre a rigirare la frittata così tante volte finché non è dalla loro parte.
L’assedio è continuo, donne ovunque che ostentano la propria femminilità, perché nel crollo dei tabù tradizionali sono state investite da un delirio di onnipotenza. E’ allora diventa per loro lecito, anzi quasi obbligatorio, trovare tutti i modi possibili per provocare e attirare l’attenzione su di sé attingendo da quel serbatoio senza fondo che è la loro vanità. E allora vai con minigonne, magliette cortissime, pancini e schiene scoperte, sfacciataggine e volgarità ovunque, trucco pesante, ragazzine che già si vestono come ventenni…non hanno più nessun ritegno perché osare porre loro qualche ritegno sarebbe gravissima violazione della libertà e finiresti per passare per maschilista, reazionario, obsoleto. Sì, perché oggi il buon senso è obsoleto! La stragrande maggioranza degli uomini subisce passivamente questa invasione di carne nuda perché non pu che caderne preda, non pu che desiderarla e rimanerne abbagliato nella vana speranza di ottenerne almeno un p per sé. Ma così non sarà, perché per la femmina il piacere dell’esibizione, del sentirsi adorata e desiderata è maggiore del piacere stesso del sesso, ed è questo che l’uomo non capirà mai. Se l’uomo ha fame desidera mangiare, e se pu mangia. Questa è la sua logica semplice, chiara, sana. La donna ha un modo di vedere le cose opposte: se ha fame cercherà chi ha più fame di lei (l’uomo) e invece di condividere il cibo godrà nel vederlo patire di fronte alle pietanze cui non pu accedere senza il suo consenso, ovvero senza aver accettato e rispettato tutte le sue condizioni, è questo il nucleo del ricatto.
E così rimane da fare, ai poveri maschi bistrattati? Non hanno grandi difese perché, come detto, la … dalla parte del manico ce l’hanno loro e con il ricatto di escluderli dalla giostra della Vita potranno sempre indurli a fare ci che vogliono che loro facciano. Eppure, almeno a livello di relazioni saltuarie e occasionali, una soluzione c’è: NON CALCOLARLE! Ovvero insinuare in loro un dubbio terribile, l’unico di cui hanno davvero paura: far leva sul loro unico punto di debolezza a vostro favore: il timore di essere rifiutate, di non essere attraenti, di non poter usare le armi di cui la Natura le ha dotate, di non poter ricorrere al ricatto per ottenere da voi ci che vogliono, di non poter, in ultima istanza, concepire la Vita (in fondo è solo questo che interessa loro) per mancanza di interesse del seme. Sì, perché è questa l’unica merce rara e preziosa di cui è fornito l’uomo e che manca alla donna per essere una creatura perfetta a completamente autosufficiente. che piaccia loro o no avranno sempre bisogno del seme per portare a termine i loro disegni e progetti.
E allora l’unica arma di difesa sta nel far loro credere che non è poi così scontato, come credono, che lo possano ottenere quando e come vogliono. In sostanza è un contrattacco con le loro stesse armi (anche se in maniera più debole): TIRARSELA! Non c’è altra soluzione se non volete soccombere al loro schizofrenico delirio di onnipotenza. Quando camminate per strada e state per incrociare una bella ragazza, magari anche poco vestita, non guardatela, anzi, quando le transitate vicino guardate con indifferenza dalla parte opposta! Guardatela solo quando siete sicuri che lei non possa vedervi, altrimenti siete fregati, perché se capisce che siete attratti da lei allora avete già perso la battaglia. Non è facile perché la tentazione è sempre quella di cadere nei loro miseri trucchetti per farsi notare: alzare la voce quando le passate vicino, o voltarsi di scatto come niente fosse fingendo di osservare altrove per controllare a sorpresa chi la sta guardando, passarsi le mani tra i capelli evidenziando i seni, girarsi per vedere una vetrina magari vuota solo per controllare nel riflesso se le stai guardando…i trucchi cui ricorrono sono decine e decine e l’unico modo per riconoscerli e difendersi è proprio quello di ignorarle. Ovviamente le ignorerete con lo sguardo, ma con la coda dell’occhio, non appena fatta l’abitudine, noterete le reazioni stizzite e infastidite della femmina che si sente respinta, che vede andare a vuoto le proprie armi seduttive. Non c’è niente di più istruttivo per cercare di capire la loro logica perversa e infida che sforzarsi di ignorarle (ovviamente questo deve avvenire in maniera non appariscente, se capiscono che lo fate apposta allora il gioco perde di senso, oltre che attirarVi le loro ire isteriche, bisogna imparare a recitare, d’altra parte loro non fanno altro tutta la vita). Solo così verranno a galla i loro trabocchetti e le loro trappole. Perché nel rapporto tra i generi la loro logica non è come quella maschile, chiara e sincera: cosa riesco a fare? Ma è più complessa e nascosta: cosa riesco a fargli fare? E per farvi fare qualcosa vi devono avere in pugno, e questo lo ottengono, al solito, col ricatto sessuale. E allora l’unico modo di salvare la propria integrità psichica di fronte alle loro continue subdole offensive (subdole perché fanno leva sui nostri punti deboli) è quella di insinuare il dubbio della frase che non vorrebbero mai sentirsi dire: “Non ti s……i per nulla al mondo” che, per loro, equivale a sentirsi dire: “Non servi alla riproduzione della Vita”.
C’è un altro ottimo motivo per evitare il loro sguardo, quando ci non serva. Per chi ha spirito di osservazione (qualità molto rara negli uomini e invece preponderante nelle donne) sarà apparso chiaro che lo sguardo e gli occhi di una donna non sono mai neutri. Quando li incrociate, se non siete ciechi/muti/sordi, vi accorgerete che esprimono sempre qualcosa: tristezza, insoddisfazione (spessissimo), pudore, vergogna, desiderio, noia, gioia (rarissimo). Non è mai lo sguardo di un uomo che incrociate per strada e voi pensate ai fatti vostri, lui ai suoi, se i vostri occhi si incrociano è cosa di un attimo, un microsecondo e finisce lì. Con le donne mai perché inconsciamente per loro l’uomo è il punto verso cui far convergere le loro richieste ma soprattutto le loro pretese. E quindi non perdono mai occasione di di-mostrarvi cosa hanno in animo anche perché fondamentalmente dei loro innumerevoli problemi illusori e illusionisti incolpano sempre e comunque qualche maschio che, colpevole di essere una bestia, con la sua insensibilità le ferisce e non le comprende. Ecco che, allora, anche voi passanti siete oggetto di rivendicazioni e aspettative. Tutto questo si gioca anche in uno sguardo incrociato per una frazione di secondo, serve un acuto spirito di osservazione per percepire queste cose: loro lo sanno benissimo, lo percepiscono, gli uomini no, tranne pochi casi. Quindi, evitare il loro sguardo diventa anche una strategia difensiva importante per la conservazione della propria energia. Quando incrociate lo sguardo di una donna bene che vi vada vi guarda dall’alto (tipo dall’Everest) in basso, in quel caso, se avete un minimo di sensibilità, autostima e istinto della conquista, la cosa non vi farà troppo bene perché s’insinuerà nel circolo della vostra Energia Interna deviandola verso pensieri negativi. Male che vi vada vi donerà uno di quegli sguardi pieni di richieste, pretese ed aspettative. Anche in questo caso se avete la sensibilità percettiva che vi rende capaci di accorgervi di ci allora anche in questo caso la vostra Energia verrà in qualche modo risucchiata (mi scuso per il doppio senso) verso di lei, anche se per un brevissimo istante. Ma ripetendo questa sottrazione energetica numerose volte il giorno, per numerosi giorni l’anno per numerosi anni…ne consegue una privazione energetica notevole. Di questo l’uomo non si accorge, perso com’è a inseguire il sogno riproduttivo.
Quindi, cari maschi, non abbiate paura a non guardarle, ci non vi configura come “finocchi” e nemmeno vi farà perdere delle buone occasioni perché se a una donna interessate davvero troverà ogni modo possibile per farvi cadere in trappola, 99 volte su 100 quando vi guarda desidera semplicemente accertarsi delle vostre reazioni di fronte a lei, cerca solo conferme alla sua voragine di vanità, non è certo perché le interessate, come voi egocentrici maschietti pensate sempre!
Non è per cattiveria o per odio che è necessario ricorrere a questi stratagemmi, ma è semplice autodifesa per non soccombere al loro strapotere. In fondo, il loro stesso atteggiamento è parecchio abietto: di voi a loro non frega nulla, siete un perfetto estraneo eppure pretendono con tutta la loro forza che siate perdutamente attratto dalla loro bellezza (o presunta tale) e che glielo dimostriate.E’ da qui che derivano quel poco di autostima che hanno, e più le guardate, più le adorate e più diventerete loro schiavo, loro strumento. Il consiglio allora è semplice: provate per un p di tempo a evitare accuratamente di guardarle e questo in tutte le occasioni, per strada, al lavoro, a scuola…presto comincerete a notare le reazioni e questo Vi insegnerà piano piano a quali trucchi meschini ricorrono per tenervi sotto scacco e eviterete nel futuro: DRASTICHE SEPARAZIONI!!!!!!!!!!!! .
E una volta riconosciuti questi trucchi avrete ristabilito, almeno un p, parte di quell’equilibrio perso dalla modernità… e cosa succederà allora? riavremmo la donna del focolare come un tempo o la terza fase tanto agognata: finalmente la parità tra i sessi???????
scritto il 5/11/06 alle 11:26 Allerta Rispondi
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• Meno male era ora – mitio – 23 lug alle 14:12
• Libera di pensarla come vuoi.. – miccolina83 – 16 lug alle 11:58
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mitio Meno male era ora
decidi te come dove e quando
Baci
Allerta Rispondi
scritto il 23/07/08 alle 14:12
miccolina83 Libera di pensarla come vuoi..
Purtroppo non sono daccordo su molte cose di quelle che hai scritto ed in primis sul fatto che esista nella moderna società uno squilibrio in nostro favore.
Se penso al mondo del lavoro, e soprattutto ai ruoli di maggiore responsabilità, vedo ancora forti e subdole discriminazioni. I numeri parlano chiaro.
Allerta Rispondi
scritto il 16/07/08 alle 11:58
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Tagliato da Zeus(Quota) (Replica)
Sì, vabbè… però ora cerchiamo di non esagerare con la deificazione del sesso femminile e con la loro presunta “superiorità”… ?!?
Tra l’altro anche questa storia del figapower inizia a rompere un po’, e sai perché? Perché quel potere lo hanno solo le femmine giovani (o relativamente giovani) e belle o, comunque, piacenti.
Non mi risulta che le racchie come Rosy Bindi (o altre simili) esercitino un grande potere sugli uomini, perciò cerchiamo di non farla eccessivamente fuori dal vaso.
Peraltro, qualora la società industriale dovesse crollare e si tornasse “indietro”, oppure scoppiasse una guerra su scala mondiale, voglio proprio vedere cosa se ne farebbero le femmine del “figapower”…
Tiziano(Quota) (Replica)
Da “Il Foglio” di oggi:”
Enrico Saggese, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana”, è inquisito per resti che vanno dalla corruzione alla concussione e truffa. Ecco che hanno scoperto gli uomini della Finanza: tra i dipendenti dell’ASI c’è Francesca Sette; distaccata da Finmeccanica è diventata braccio d estro di Saggese. Proprio per questo rapporto di fiducia, il fratello della Sette, ballerino di tango, è stato scelto come consulente e poi sistemato al CIR, Centro Italiano di Ricerche Aerospaziali, mentre la società Grt It Comunication, di proprietà dei genitori della donna, è diventata il centro nevralgico dell’agenzia”. I tempi cambiano e cambiano il linguaggio e con esso i proverbi: no, non tira più di un carro di buoi, ma tira più di un Ariane
cesare(Quota) (Replica)
fulvioterzapi,
Rispondo a terzapi. Le conclusioni americane sull’argomento ricordano la scoperta dell’acqua calda. Per di piu’ ignorano la componente sentimentale che esiste a vari livelli in (quasi) tutte le relazioni.
voltaire15(Quota) (Replica)
Su il Foglio di oggi 11 febbraio 2014: “Il liberale contro il “piccolo commissario politico del femminismo radicale”.
Il piccolo commissario politico è il ministro della educazione scolastica francese, Vincent Peillon, al servizio dell’ideologia femminista radicale che alligna all’interno del Ministero dei Diritti delle donne. A Peillon è da attribuire l’intenzione di imporre l’educazione Gender nelle scuole francesi al fine di creare l’Uomo Nuovo.
Domanda: quanti sono questi “commissari politici del femminismo in Italia, ” che dalla loro posizione di potere si fanno eversori della tradizione, del costume, del sentire, delle leggi, degli Italiani senza averli prima consultati? E chi sono?
cesare(Quota) (Replica)
Ascoltate questo piccolo uomo, “tostissimo” contro un altro uomo, ma inginocchiato di fronte al sesso femminile.
>>>
ps: sono sicuro che anche in ambito “momas” qualcuno condivide le “opinioni” di quell’ometto.
Tiziano(Quota) (Replica)
Volevo vedere se la ragazza salvata fosse stata un amico
notizia
Mi dispiace per il ragazzo.Ma volevo essere controcorrente rispetto a chi parla di altruismo:sicuramente è la più grande forma d’altruismo sacrificarsi per il prossimo.Ma mi chiedo se non sia una forma di altruismo condizionata.
Renzoni(Quota) (Replica)
Volevo vedere se la ragazza salvata fosse stata un amico
notizia
Mi dispiace per il ragazzo.Ma volevo essere controcorrente rispetto a chi parla di altruismo.Sicuramente è la più grande forma d’altruismo sacrificarsi per il prossimo.Ma mi chiedo se non sia una forma di altruismo condizionata.
Renzoni(Quota) (Replica)
Renzoni:
>>
Sicuramente è la più grande forma d’altruismo sacrificarsi per il prossimo.Ma mi chiedo se non sia una forma di altruismo condizionata.
>>
Bella domanda.
1- Un altruismo forzoso-forzato?
Un condizionamento culturale antinaturale?
2- O un sovracondizionamento culturale fondato però su una vocazione naturale? Ossia, l’eccesso, educativamente indotto, di un comportamento che però ha un avvio spontaneo-istintivo?
3- Oppure un fatto naturale così radicato, originario che non può essere né potenziato né viceversa eliminato dalla cultura-educazione?
.
Aggiungo io una domanda: siamo individualmente disposti ad accettare qualsiasi risposta? Cioè il “sì” a qualsiasi delle tre ipotesi?
.
RDV
RDV(Quota) (Replica)
Bisognerebbe essere nel cuore e nell’anima di chi si sacrifica per salvare un altro per dirlo. Quello che è certo è che non lo si fa per utilitarismo. Infatti rischiare la vita è il rischio massimo, oltre il quale non è possibile nessun gioco al rialzo. E di fronte ad esso non c’è alcun vantaggio alcun utile, alcun narcisismo che tenga. Ma a che pro indagare, alla fine? Quello che conta è l’atto, ed è lì, qualsiasi sia la molla. D’altronde certe critiche sono ingenerose, come se non potesse essere nemmeno concepito un gesto istintivo e spontaneo. E questa concezione, secondo me, è pericolosa.
armando
armando(Quota) (Replica)
Ma per carità,chi dice che si tratta di narcisismo?Probabilmente si tratta di una tragica fine non messa in conto.
@RDV Darei tutte e tre le opzioni per buone.
Renzoni(Quota) (Replica)
Il gesto è istintivo e spontaneo,giusto.Come naturale e spontaneo è l’istinto protettivo dell’uomo verso la donna.Se non ricordo male,tale argomento lo ha affrontato lo stesso Schopenhauer.
Renzoni(Quota) (Replica)
Renzoni,
mah! Essere dentro l’animo altrui è difficile, ma una “tragica fine non messa in conto” mi convince poco per una ragione semplicissima: l’esistenza dell’istinto di conservazione che è indubbio e che abbiamo tutti indistintamente (salvo chi vuole suicidarsi). Se è così, allora vuol dire che in quel momento c’è stato un istinto altrettanto radicato che ha prevalso su quello di conservazione ed ha fatto da molla ad un’azione non calcolata.
Questo è il gesto improvviso, spontaneo, non pensato.
Il caso del coraggio in guerra, ad esempio, è diverso. Lì, prima di intraprendere un’azione, i calcoli giustamente si fanno. Si tratta, quasi sempre, di rischi calcolati per quanto elevatissimi possano essere. I più coraggiosi li accettano consapevolemente e, è vero, per più motivi possibili: la gloria, la voglia di mostrarsi sprezzanti del pericolo, l’amore di patria o se si vuole di classe, la solidarietà per i commilitoni che magari potrebbero essere salvati. Motivi indotti? Non lo so, è possibile.
armando
ARMANDO(Quota) (Replica)
http://www.corriere.it/esteri/14_maggio_25/sono-vergine-vi-annientero-figlio-regista-spara-dall-auto-e75f32fa-e3b8-11e3-8e3e-8f5de4ddd12f.shtml
>>>>
Anni fa aprii questa discussione, che a mio parere c’entra molto con certi atteggiamenti e certe patologie maschili.
http://questionemaschile.forumfree.it/?t=14568826
Daniele(Quota) (Replica)
Condivido al 100%,Armando!
Si tratta di qualcosa che va al di là dell’Istinto di conservazione.
Devo sottolineare che questa notizia è passata inosservata.Ma si sà,il mainstream preferisce occuparsi di assassini,stupratori,pedofili,etc.
Renzoni(Quota) (Replica)
Renzoni,
Tutte le notizie simili passano inosservate. Ci si limita ad una breve nelle pagine interne, e si glissa sempre sul fatto che il salvatore è maschio. Men che meno viene intervistato lo piscologo di tutno, come invece viene spesso fatto quando si tratta di assassino o stupro per spiegarci la violenza insita nel maschile.
Nel caso opposto non si intervista perchè si dimostrerebbe quanto infondato è lo stigma che colpisce i maschi. I maschi salvano! Indicibile, impensabile.
armando
armando(Quota) (Replica)
@Armando.
Una delle cause perchè disprezzo i media. A cominciare dagli assurdi bollettini di guerra dei femminicidi. Già lo stesso termine colloca il reato di omicidio in una categoria a parte,utile a certe trasmissioncine per processare una intera categoria categoria a cui appartiene l’assassino come se il maschio avesse una natura bestiale e abominevole insita. Io non ci sto,noi non siamo rettili!
Renzoni(Quota) (Replica)
Sul tema della dipendenza sessuale e psicologica dei maschi verte, con amplissima documentazione della recente cronaca scandalistica italiana, un divertente quanto tragico ie sincero articolo di Nicoletta Tiliacos su “Il Foglio” di oggi sabato 14 giugno.
Il titolo dell’articolo dice già tutto:”CHERCHEZ LES FEMMES” con sottotitolo:” Da Chiara Rizzo a Lady Poggiolini a Lia Sartori a Elisabetta Tulliani. L’Italia scopre di essere fondata anche sugli umori e i malumori delle donne. Il caso Veronica Lario”.
Si tratta di due pagine intere di una carrellata di ” oppressori” che sgobbano, rubano, ingannano, finiscono sputtanati sui giornali e qualche rarissima volta in galera, (talvolta suicidi aggiungo io) per inseguire amanti, segretarie, amichette, e pagare astronomici assegni familiari alle mogli tradite, con un unico finale risultato: essere additati dalle beneficate dai loro malguadagnati denari appunto come farabutti. Quando, ed è la novità, non si concretizzano le quote rosa anche nel malaffare e allora li troviamo condividere il medesimo sacco del bottino con altrettanto delinquenti mani femminili.
La Tiliacos poi sul finale in due righe non può trattenersi, novella Esopo dei suoi racconti troppo spregiudicati per il mainstream femminista, di citare come nuovissima morale della favola, uno strano ed unico caso in cui è la donna potente e comunque ladra a beneficare il maschio in subordine e ben contento di raccattare dal letto d’amore qualche parte del congruo bottino di soldi pubblici trafugato dall’amante. Questo permette alla Tiliacos di negare in conclusione titolo e contenuto del suo articolo con questa frase:” Cherches les Hommes”.
Ma la comprendo, oggi per dire la verità bisogna vestirla di menzogna come sempre succede quando in una società impera, minacciosa e ricattatoria, una qualunque forma di pensiero unico.
Comunque leggete l’articolo e ancora una volta balza agli occhi come la mancanza di una iniziazione maschile adeguata a far emergere dal profondo le strutture psicologiche ed emotive dell’autentica virilità, che si sia miliardari nati, o arricchiti o anche generosi combattenti per l’altrui bene, si finisce per rapportarsi al femminile come i personaggi reali raccontati ella Tiliacos, un profilo di maschio molto diffuso in ogni tempo.
cesare(Quota) (Replica)
Da uomo mi chiedo: ma a certi uomini cosa passa per la testa?
http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/lombardia/2014/notizia/triplice-omicidio-di-motta-visconti-fermato-il-marito_2051491.shtml
Boh…
Tiziano(Quota) (Replica)
Tiziano,
Bè, a volte il cervello fa anche tilt…uno che ammazza in un colpo la moglie e i due figlioletti è evidente che non sta bene, per dirla con un eufemismo…Voglio dire, uccidere la moglie (o il marito) può anche essere in qualche modo comprensibile (nel senso di decodificabile), ma ammazzare i propri figli di 5 anni e di 20 mesi, francamente, sfido a trovare la capacità di provare a formulare un’analisi razionale di un simile atto… ammetto i miei limiti ma non sono in grado di farlo, nel senso che qualsiasi spiegazione non sarebbe comunque sufficiente a spiegare un simile gesto.
Credo che in taluni casi ci sia un vero e proprio corto circuito. Non trovo altra spiegazione…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Uffa,questo è stato un caso singolo, un uomo quando ammazza la moglie non lo fa mai per andarsene con un’altra ma solo quasi sempre sempre perchè viene lasciato(quindi per il motivo opposto), questo deficiente e infame che ha sterminato la famiglia almeno ha ammesso la propria responsabilità e ha invocato per sè l’ergastolo, mentre le donne che si liberano(ammazzando) dei loro mariti per andarsene con l’amante:
1)Non vengono scoperte perchè li uccidono con il veleno, quindi la morte è “mascherata” da malore(infarto, ictus, ecc).
2) Quando vengono scoperte, accusano il cadavere della vittima(che in quanto morto non può difendesi dall’ accusa) di essere stato un violento e maltrattatore e quindi passano da carnefici a vittime,venendo assolte e facendosi intervistare e omaggiare come eroine in TV. Certe ultime orrende sentenze di assoluzione perchè “il fatto non costituisce reato” nei confronti di donne assassine di mariti confermano questa criminale prassi, di fatto dando alle donne la licenza di uccidere uomini: basta solo che si dichiarano “vittime”, il gioco è fatto.
3) Ricevono solidarietà istituzionale e internazionale, come nel caso di quella Sakineh oppure di quella donna inglese(di cui non ricordo il nome) che bruciò vivo con Napaln(dopo averlo preparato in laboratorio) il marito che dormiva, e per questa azione dopo essere stata condannata all’ ergastolo, venne quasi prosciolta(nel processo di revisione voluto dalla Sorellanza Nera femminista) ricevendo finanche una medaglia dalla moglie dell’ allora premier Tony Blair(e a lui gli sta bene di avere una moglie che decora le donne che bruciano vivi i loro mariti?? ok, allora spero vivamente che anche lui venga bruciato vivo o fatto a pezzi dalla moglie)
Quindi noi uomini non dobbiamo scusarci di nulla quando veniamo accusati dalle donne di essere tutti potenziali stupratori o assassini oppure quando ci viene chiesto di rendere conto su ogni stupro o omicidio commesso contro una donna,dobbiamo invece rinfacciare loro tutti i crimini femminili(penali, morali, psicologici,economici) commessi con la compiacenza o impunità della società, dei media e dello Stato.Questa è la differenza: la violenza contro le donne è condannata dalla società e dallo Stato, la violenza contro gli uomini invece è difesa e avallata dalla società e dallo Stato.
Mettersi sulla difensiva, dicendo di condannare quel gesto oppure dicendo che non tutti gli uomini sono stupratori, significa rafforzare la loro offensiva. Dobbiamo invece andare al contro attacco.
Tarallo(Quota) (Replica)
Sì sì, Tarallo, va bene tutto, ma non c’è bisogno di scrivere “uffa”, perché non è che il sottoscritto sia un femminista, eh… Semplicemente, da uomo, mi chiedevo e mi chiedo cosa frulli nella testa di alcuni nostri simili.
Peraltro io non ho parlato di “scusarsi” o chissà che, non fosse altro per il fatto che le responsabilità sono individuali.
Tiziano(Quota) (Replica)
Mi limito a ricordare la decapitazione di Giovanni Battista, profeta che annuncia la venuta di Cristo e lo battezza.
Il Battista rimprovera Il re Erode Antipa perché convive con la cognata Erodiade. Erodiade ha una figlia bellissima Salomè. Le due donne decidono di eliminare il Battista. A tal fine la bellissima Salomè ottiene di danzare davanti ad Erode Antipa. Il re concede e Salomè di danzare e Salomè allora danza nuda davanti a lui in una danza di travolgente sensualità. Quando Salomè è certa che.il demone della lussuria ha preso possesso del cuore e della mente di Erode Antipa, allora, ma solo allora, è certa di ottenere da lui qualunque cosa e gli chiede la testa del Battista. Ed Erode Antipa fa decapitare Giovanni Battista e ne sono consegna la testa su un vassoio a Salomè.
Molte cose insegna questo episodio dell’antico Testamento, davvero molte cose.
cesare(Quota) (Replica)
Tiziano, non mi riferivo a te(tra l’altro nemmeno io come te non capisco il comportamento di questo idiota), ma a questo can can mediatico su questa nuova tragica vicenda e da questo ho preso spunto spunto per riferirmi ai famosi hashtag “yasallwomen”(con cui le donne si si dichiarano tutte vittime della violenza mschile) e “notallmen”(con cui gli uomini si mettono sulla difensiva come cagnolini) che negli Usa sono impazzati su facebook e twitter a riguardo della strage commessa dal “misogino”(o meglio misantropo) Rodger Elliot in un college,.
Tarallo(Quota) (Replica)
A proposito di dipendenza sessuale,uno di questi articoli potrebbe rendere idea della società in cui viviamo.Si tratta delle confessioni “hot” di un personaggio non molto famoso ma che se un portale le pubblica,vuol dire che interessa a qualcuno.
Viceversa,a nessuno fregherebbe se un uomo famoso confessasse ai giornali che “ce l’ha lungo”.
Libero Portale
Renzoni(Quota) (Replica)
Renzoni,
li disprezzo anch’io i media proni al potere.
Autocitarsi è inelegante, ma di seguito posto un pezzo, tratto dal mio libro, su come i media rappresentano il maschile. Questa volta tratta dei media orientati a sinistra, la prossima posto la parte dedicata alla destra.
a) L’attribuzione esplicita agli uomini di caratteri intrinsecamente negativi. I maschi sono per natura violenti, aggressivi, prepotenti, vigliacchi. Valga come esempio per tutti la prima pagina di Liberazione del 24 novembre 2004 in cui, sotto una foto a pagina intera campeggiava il titolo “Maschio assassino”. L’articolo è stato meglio analizzato sul sito (1). Basti qui ricordare che lo scopo non è quello di analizzare criticamente ma con rigore, equilibrio e amore per la verità il drammatico fenomeno della violenza sessuale, ma di mettere sotto accusa l’intero genere maschile.
b) L’attribuzione degli stessi caratteri di cui sopra, ma questa volta in modo implicito, senza parlare direttamente degli uomini, quanto piuttosto delle donne, a cui sono riconosciuti una serie di meriti e caratteristiche assenti nei maschi, che quindi risultano portatori di quelle contrarie. Ne è esempio un pezzo dell’allora direttore de L’Unità, Furio Colombo, in occasione dei festeggiamenti per l’ultimo scudetto della Roma (2).
c) La rappresentazione del maschio come biologicamente inferiore. Meno intelligente, col cervello che funziona rozzamente, psichicamente fragile e via discorrendo (3) . Qui siamo al razzismo vero e proprio, che tocca il culmine quando Sylvie Coyaude (4) fa un confronto fra il genere maschile e le scimmie bonono, tutto a favore di queste.
d) L’omissione, che nasconde i fatti che non rientrano nello schema del maschio privilegiato e oppressore. Si preferisce allora glissare. Difficile, infatti, sostenere che il genere che presenta un tasso di suicidi triplo rispetto all’altro, che muore o si infortuna sul lavoro in numero almeno quadruplo, che muore di più per morte violenta, i cui esponenti costituiscono la stragrande maggioranza degli homeless (i barboni che vagano per le città), che mediamente campa 5/7 anni in meno, goda di tutti i privilegi che gli si attribuiscono e che il suo scopo supremo sia l’oppressione delle donne. Ed infatti, se si presta attenzione ai titoli dei giornali su questi temi, sono sempre neutri e spesso anche i contenuti degli articoli omettono di rilevare questi particolari, quando non distorcono la verità (5). In questa specifica categoria si può ricomprendere la tecnica di riservare diverso trattamento a fatti identici ma i cui attori sono di sesso diverso (6). Se questo accade per i fenomeni sociali, la stessa cosa si può dire per le vicende individuali. Le cronache ci raccontano spesso di uomini che sacrificano la loro vita per salvare donne e bambini. Normale, certo, perché il dono è parte costitutiva dell’identità maschile, ma mal si concilia con il luogo comune della loro vigliaccheria. Allora si sceglie di glissare sul sesso del salvatore, tanto meno si chiama in causa lo psicanalista di turno a spiegarci le cause recondite, come puntualmente si fa in occasione di episodi negativi. Esemplare a questo proposito il caso Calipari/Sgrena. Ed ancora, a proposito di omissioni questa volta al contrario, il tenere celate notizie che potrebbero smentire la rappresentazione del genere femminile come vittima designata degli uomini. (7)
e) Il sarcasmo e la sottovalutazione dei racconti maschili. I maschi non devono essere presi sul serio quando raccontano qualcosa che potrebbe incrinare l’assunto ideologico di partenza. Né le sofferenze dei padri separati (8) , né vicende raccontate in diretta. Quando a Porta a Porta l’ex ministro Castelli raccontò di un tentativo femminile di usargli violenza, fu deriso e accolto con sorrisi di scherno o di sufficienza da parte di tutti i presenti, uomini e donne di ogni parte politica, con la lodevole eccezione della diessina Anna Serafini.
Per concludere questa parte dedicata alla rappresentazione del maschile da parte della stampa di sinistra, riporto una citazione da L’Unità del 12 febbraio 2004 : Bisogna dare una spallata a questa gerontocrazia fallocratica e tendenzialmente onanista, che ne riassume il programma politico. Questo il contorno mediatico in cui la sinistra affronta da un punto di vista più approfondito sul lato teorico la questione maschile, che poggia sull’architrave della critica alla violenza maschile ed al patriarcato.
(1) http://www.maschiselvatici.it/accadeoggi/fr_giornali.htm Maschio assassino, maschio stupratore. Per una analisi più generale vedasi http://www.maschiselvatici.it/menu/atti.htm La colonna infame, di Cesare Brivio
(2) http://www.archiviomaschiselvatici.com/accadeoggi/indice.htm. Lei si spoglia, a pagamento, ma la volgarità è maschile
(3) http://www.maschiselvatici.it/accadeoggi/fr_giornali.htm Nuove (vecchissime) scemenze sul maschio e Maschi sesso debole, ci risiamo.
(4) http://www.golemindispensabile.it/Puntata62/articolo.asp?id=2150&num=62&sez=696&tipo=&mpp=&ed=&as= Meglio bonobo che umani (maschi)
(5) http://www.archiviomaschiselvatici.com/accadeoggi/indice.htm Quando preoccupano gli infortuni sul lavoro http://www.archiviomaschiselvatici.com/accadeoggi/indice.htm Muori in guerra? Sei un povero misogino.
(6) http://www.maschiselvatici.it/accadeoggi/fr_giornali.htm Uomini e giornali, una piccola ricerca sul campo. Vedi anche http://www.archiviomaschiselvatici.com/accadeoggi/indice.htm Roghi nei dormitori.
(7) http://www.maschiselvatici.it/accadeoggi/fr_condizione.htm Dal Washington Post. La violenza domestica è maschile? Sul tema è apparso anche un articolo su D Donna n. 61 del 5/11/05, Picchiati dalle donne, con statistiche internazionali ufficiali, mai riprese e commentate dai giornali ufficiali della sinistra, che dimostrano come la violenza in famiglia è esercitata anche dalle donne sugli uomini in percentuali insospettabili, vicine al 50%. Si veda anche Erin Pizzey, The emotional terrorist & the violence-prone.
(8) http://www.maschiselvatici.it/accadeoggi/fr_giornali.htm Associazioni inverosimili
ARMANDO(Quota) (Replica)
trovato questo video …..
A parti invertite come sarebbe finito ?
Mauro Recher(Quota) (Replica)
Tanti uomini, praticamente quasi tutti, affermano bestialità del genere:
-Non vorrei mai fare sesso con una che lo volesse fare solo per pietà e non perchè io le piacessi.
-Non mi metterei mai con una che si volesse mettere con me solo per pietà e non perchè io le piacessi.
-Non vorrei mai che una mia ex volesse ritornare con me solo pietà e quindi non perchè continuasse ad amarmi.
E così via.
Ecco l’ orgoglio umano a cosa porta. Si è disposti a rinunciare a ricevere e ottenere un beneficio interiore e psicologico, e quindi continuare a soffrire, piuttosto di ricevere Pietà Umana. Io al contrario accetterei volentieri che una donna stesse con me o non mi lasciasse solo per Pietà, perchè significherebbe che ci sarebbe un barlume di Bene in questo mondo dove regnano sovrane le logiche individualistiche ed edoniste. Barlume di bene che invece non vedo.
La Pietà umana è l’ essenza del Dono di cui ho parlato in relazione alla Questione Etica, ecco anche perchè la QE e la QU sono intimamente connesse e sovrapposte(insieme alla QM, ovviamente)
L’ unica forma di pietà umana accettata è quella inerente a questioni materiali(dar da mangiare all’ affamato, dar da bere all’ assetati, ecc). Ma come ho detto e ripetuto molte volte,negli esseri umani i bisogni materiali per quanto siano importanti e fondamentali, da soli sono insufficienti e quindi debbono essere per forza di cose completati e integrati con i bisogni interiori(affettività, sessualità, amore), senza i quali l’ essere umano vive male e addirittura può avere contraccolpi a livello organico)cuore, stomaco, fegato). E l ‘insieme di persone che vive male interiormente, crea una società infelice, oltre che disgregata per il fatto che oggi le coppie, per via della mancanza dell’ Etica nelle relazioni all’ interno di esse,si disgregano facilmente, creando quindi instabilità della società.
Vige oggi una mentalità ottusa, figlia dell’ eclissi dell’ Etica, che considera umiliazione il ricevere Pietà Umana(a meno che non sia per questioni materiali, come detto prima), perchè sempre secondo questa mentalità il ricevere pietà vuol dire umiliazione, vuol dire abbassarsi. Ecco, l’ essere umano moderno, figlio del Nichilismo Etico prodotto dal Relativismo che in quanto tale presuppone una logica Individualistica(cioè ognuno si costruisce una propria “etica” personale a seconda dei propri interessi e piaceri personali), non vuole abbassarsi, perchè si illude di essere un dio terreno, non accettando di poter essere considerato debole e bisognoso di aiuto morale e interiore, ignorando o facendo finta di ignorare, che in Natura gli esseri viventi valgono meno che zero, perchè soggetti alla sopraffazione che le leggi e le dinamiche Naturali comportano e prevedono. Ma oggi gran parte degli esseri umani, rifiutando di ricevere Pietà su questioni interiori relativamente al rapporto con l’altro sesso, e quindi rifiutando di abbassarsi e di riconoscersi debole, crede non solo di essere dio ma addirittura anche superiore ad esso, difatti il Dio cristiano non esitò ad abbassarsi, divenendo uomo(incarnazione del Logos), Gesù Cristo, per servire gli esseri umani e farsi crocifiggere da essi.
Chi ci ha creato(sia essa la natura o un dio), ci ha dotati di un “seme” Etico e quindi tocca agli esseri umani fare in modo che esso germogli e non rimanga latente, e questo al fine di creare armonia e stabilità nella specie umana, affrancandola dalle Leggi Naturali(logica fella Giungla) che prevedendo il meccanismo della Selezione naturale non permettono ad essa(specie umana) unità, serenità e stabilità. E invece oggi questa società di “super uomini” rifiuta l’ Etica. Ed eccone i risultati: infelicità diffusa,depressioni e suicidi, disgregazione della società e calo demografico.
Tutto sta nel rapporto(di tipo sentimentale e sessuale) tra i due sessi(QM), perchè questi due sono le due Metà della terra, che insieme formano l’ Umanità, dunque è in essa(cioè nella QM) la causa principale di ogni eventuale squilibrio, malessere e degenerazione nella specie umana(sia nei singoli che nel complesso), cioè la Questione Umana, ma essa è causata da una Questione Etica perchè l’ Etica prevede il senso del dono e del dovere altruistico tra i due sessi nelle dinamiche sentimentali e sessuali. E viceversa, invertendo in questo loop il verso tra cause ed effetti(QM, QU, e QE, sono sia causa che conseguenze tra loro).
Ma se non la si smette di illudersi di autoconsiderarsi “forti”, non si risolverà mai la QM. Gli uomini quindi devono rivendicare il Diritto ad essere Deboli, perchè a fronte delle dinamiche naturali tra i due sessi, hanno bisogno di un’ Etica che garantisca il diritto alla sessualità, all’ amore, all’ affetto, all’ integrità sentimentale di coppia(non essere abbandonati), senza i quali come detto gli esseri umani non possono vivere bene e in mancanza di stabilità, a seguito delle disgregazioni di coppia,la società si disgrega e cala anche demograficamente. Pertanto se c’è un bisogno dell’ Etica, non dobbiamo avere paura di considerarci deboli,e quindi anche di invocare Pietà Umana, perchè il bisogno presuppone una debolezza. Noi siamo deboli: ammettiamolo. Ammetterlo è un nostro Diritto. basta con il mito della Forza ad ogni costo. La Natura ci accoppa, non siamo forti, siamo nullità. Solo l’ Etica può elevarci al di sopra del nulla. E quindi non dobbiamo esitare ad invocare Pietà(Dono), oltre che pretendere il Dovere altruistico, nelle relazioni sentimentali e sessuali con l’altro sesso.. Ma dobbiamo essere disposti anche a fare queste cose, e quindi non solo riceverle.
Amici, solo così si potrà risolvere la QM.
Non c’è altra via.
Tarallo(Quota) (Replica)
Tarallo torna e ritorna sistematicamente sulla Questione Etica e quindi mi tocca una risposta che del resto mi è stata chiesta sia in forma pubblica che (ripetutamente) privata.
Faccio subito una premessa. Sono sicuramente d’accordo sul fatto che l’Etica (e quindi il Logos) sia (siano) ciò che caratterizza gli umani, che li differenzia da altri esseri viventi, e che l’Etica e il Logos siano parte integrante della loro stessa ontologia. Da qui tutto il discorso sull’ impossibilità di separare Natura e Cultura e la critica radicale sia all’ontologismo di destra che al culturalismo di sinistra.
Fin qui mi pare che ci siamo e non credo ci sia bisogno di approfondire.
Vado al punto e ci vado con l’accetta perché tendo ad essere prolisso e a ripetermi, anche se forse ho trovato in Tarallo chi mi frega…
Io non farei mai sesso per pietà né tanto meno vorrei ricevere sesso per pietà. La Pietà è un concetto e soprattutto un sentimento molto serio e profondo che però secondo me non ha nulla a che vedere con la sessualità in senso stretto, cioè appunto con l’idea di poter vivere il sesso con un’altra persona per pietà.
Io posso provare pietà (nel senso cristiano di pietas), quindi di compassione, cioè di compartecipazione alla sofferenza di un’altra persona, per le più svariate ragioni, quindi anche nei confronti di una persona, uomo o donna che sia, che, visto che siamo in argomento, abbia difficoltà ad avere una vita sessuale (con tutto ciò che comporta in termini di sofferenza psicologica) e/ affettiva (dico subito che per quanto mi riguarda le due sfere sono il più delle volte separate anche se sono sempre state sovrapposte e considerate inscindibili per tante ragioni che ora sarebbe troppo lungo approfondire e sulle quali tornerò in altro momento). L’assenza di una vita sessuale (che può essere dovuta ai motivi più disparati) è una ragione come altre, anche molto importante, che provoca senz’altro sofferenza.
Massima solidarietà e compartecipazione emotiva, per quanto mi riguarda, a chi vive questo problema. Non solo, una persona che vive questo problema dovrebbe essere aiutata (dagli amici, dai singoli, dagli operatori sociali, dalla collettività, dalla comunità ecc.) a risolvere questo problema che, come sappiamo, potrebbe avere (e ha) cause sia oggettive che soggettive (che molto spesso, come sempre, tendono a mescolarsi e a sovrapporsi).
Ma questo non ha nulla a che vedere con il fare sesso per pietà con una persona che vive quel problema. Al contrario, fare sesso per pietà con quella persona non farebbe altro che acutizzare e moltiplicare all’ennesima potenza il suo problema. Perché quella stessa persona avvertirebbe che si sta facendo del sesso con lei per pietà e questa è una sensazione devastante per la sua psiche e la sua sensibilità, già ferita, di persona che per le più svariate ragioni, non riesce a vivere una sessualità relativamente serena e/o accettabile. Non c’è nulla di più devastante dal punto di vista psicologico di questo. In altre parole, anche volendo (e per me sarebbe impossibile andare con una persona nei confronti della quale non ho la benché mina attrazione, per la semplicissima ragione, oltretutto, che non riuscirei ad eccitarmi…), si farebbe del male a quella persona che di tutto ha bisogno tranne che qualcuno faccia sesso con lei per pietà. Al contrario, quella persona ha il bisogno di accettarsi, in primis, e di essere accettata e apprezzata per come è. Solo così potrà vivere una sessualità soddisfacente, non certo se qualcuno/a le concederà del sesso per pietà.
Il sesso si può fare per attrazione fisica, per simpatia, per gioco, per amore, al limite anche per cazzeggiare, per scherzare, ma MAI per pietà. Fare sesso per pietà è una forma psicologicamente malata, sia per chi lo fa che per chi lo riceve. Chi sceglie di ricevere sesso per pietà è già di per se in una condizione di forte disagio psicologico, e chi lo fa per assecondare il desiderio dell’altra persona di essere compatita, anche. Perché sta assecondando un desiderio “malato” ed egli stesso, se asseconda quel desiderio, è psicologicamente “malato”. Ci metto le virgolette perché non intendo dire “malato” in termini dispregiativi, ma in termini oggettivi, nel senso di persona che vive una patologia, un disturbo (anche l’ulcera o il mal di denti o il morbillo o centomila altre patologie sono un disturbo, ma non per questo sono una colpa…).
La persona che ha problemi di questo genere (oggi comuni a tante persone, molte di più di quanto non si pensi…) la si deve aiutare dal punto di vista psicologico, umano, sociale, ma non facendo sesso con lei per pietà, ammesso che ciò, come ripeto, sia possibile. Perché per una donna, da un punto di vista “tecnico”, è possibile; tante donne lo fanno per soldi, meccanicamente, quindi potrebbero in linea teorica e anche pratica farlo anche per pietà. Per un uomo non credo che sia possibile per la semplicissima ragione che se non ci eccitiamo c’è ben poco da fare…
Ma, ovviamente, e penso che lo avete ben compreso, non è certo questo il punto, perché al limite ci si potgrebbe produrre anche nel sesso orale, manuale ecc. Ma non è questo il punto, suvvia…
Il punto è che il sesso, per essere vissuto in modo sano ed equilibrato, non si deve fare per pietà, ma per desiderio. Non si possono e non si debbono applicare le leggi del dover essere e della morale kantiana alla sessualità. Non ha senso, è strutturalmente sbagliato, stiamo parlando di due piani completamente differenti. Il sesso non si può imporre a colpi di etica.
Diverso, completamente diverso, è lavorare per costruire un contesto sociale e culturale dove le relazioni fra le persone, e quindi la sessualità in primis, siano all’insegna dell’apertura verso l’altro, della spontaneità e della reciprocità, della liberazione da tutte le sovrastrutture di ogni genere che ben conosciamo che impediscono che la sessualità, ferme restando le diversità fra i sessi, possa essere vissuta liberamente, serenamente, giocosamente. Rimando a tutti, come metafora e anche come ideale regolativo, al famoso video di Lillo e Greg che potrebbe rappresentare appunto la metafora di un mondo ideale. Non a caso il titolo che loro stessi hanno dato a quel video è “Utopia”. So già che qui ci divideremo con alcuni, in particolare ovviamente con Armando, ma io credo che se è vero che la civiltà si è potuta freudianamente sviluppare anche grazie alla repressione della sessualità, io sono altrettanto convinto che oggi l’umanità abbia potenzialmente raggiunto le condizioni ambientali, storiche, sociali, tecnologiche e quant’altro per invertire la rotta e fare della sessualità, finalmente liberamente vissuta, una grande e potente risorsa di creatività e di crescita della civiltà stessa. Della serie, è vero che siamo cresciuti nei millenni anche grazie e a causa della repressione sessuale (sottolineo l’anche, perché le ragioni sono state diverse…).Ma a che prezzo? Come siamo cresciuti? Storti, deformi, con la gobba. Ecco, oggi ci sono le condizioni per cambiare, per far sì che la civiltà posso finalmente continuare a svilupparsi non secondo le tradizionali logiche repressive ma, viceversa, seguendo il percorso contrario. Di questo sono assolutamente convinto e non per ragioni ideologiche ma per esperienza empirica e riflessione soggettiva (anche psicoanalitica).
Del resto, posso confermarvi che il meglio di me l’ho sempre dato quando ho fatto le cose per piacere, per passione, per amore, per divertimento, per convinzione, e non quando dovevo rispondere al dover essere, non quello kantiano, ma quello della ragione calcolante, del dover corrispondere a modelli sociali imposti, del dover competere con altri per ricercare affannosamente una’affermazione sociale. Ho cominciato a vivere meglio, molto meglio, quando mi sono liberato da tutto ciò.
E’ anche per questo che sono un anticapitalista convinto (così come sarei stato un anti di tanti altri sistemi che lo hanno preceduto, il capitalismo non è certo il male assoluto, come non lo è stato il comunismo, c’è stato anche di peggio nella storia), ripeto, non per ragioni ideologiche, bensì perché per me la società capitalistica (ovviamente, come è tipico del capitalismo, declinata secondo le peculiarità e le specificità del contesto socioculturale in cui ci si ritrova ad essere gettati) ha sempre significato alienazione. Ci ho messo del tempo per capirlo, ma l’ho capito. E’ sempre per questa ragione che rifiuto in toto la logica della necessità della “repressione”. Sono delle balle (spero che chi non la pensa come me perdonerà le mie parole e ne apprezzerà l’onesta). Il meglio del meglio (e anche Uomini Beta, come altre cose, fa parte di questo meglio) nella mia vita ho cominciato a darlo quando mi sono completamente sganciato dalle logiche di cui sopra. Non me ne viene in tasca nulla di tutte queste cose che ho fatto e che faccio per piacere e per passione ma sono quelle che faccio meglio e che mi danno più soddisfazione.
Tutto il resto è alienazione (e oppressione), per quanto mi riguarda (il mitico Califfo avrebbe detto noia, che in fondo, a ben vedere, è essa stessa alienazione…cito il Califfo per alleggerire e non tirare sempre in ballo i giganti sulle cui spalle siamo seduti…). Ho attraversato anche io la fase dell’affermazione sociale, professionale, della competizione ecc…Tutto ciò non mi ha dato nessuna gioia, e anche quando lo facevo perché “dovevo farlo”, “perché le cose e il mondo vanno in quel modo”, non c’era nessun vero piacere, nessuna gioia vera, solo tanto stress e qualche gratificazione quando si raggiungeva il risultato. Una gratificazione che durava ben poco perché si doveva riprendere la corsa per appagare un ego costantemente affamato di gratificazione. E’ la logica del sistema che più o meno tutti abbiamo interiorizzato, per lo meno per una fase della nostra vita (e la maggior parte delle persone non se ne libera).
Sono andato un po’ fuori tema perché mi faccio prendere la mano…deve essere la libertà dall’alienazione…
E’ anche per queste ragioni che il discorso sull’Etica applicato alla sessualità, nel modo in cui lo concepisce Tarallo, è lontanissimo dal mio modo di vedere. La tua concezione, caro Tarallo, è una riedizione di vecchi schemi “tradizional-repressivi” sia pur capovolti dalla testa ai piedi, ma affonda le sue radici in quella stessa etica “repressiva”. Con la differenza che tu invece di dire “Non scopate perché è peccato” dici “Scopate perché altrimenti commettete peccato”. (sto banalizzando, è evidente, per brevità). Cioè critichi (giustamente) la “morale” della ragione strumentale e calcolante, ma la sostituisci di fatto con la vecchia morale a sfondo religioso, castrante e repressiva, capovolgendola però dalla testa ai piedi. Dialetticamente potrebbe forse essere una trovata fantasiosa (non vuole essere affatto dispregiativo) ma io non sono d’accordo.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Fabrizio Marchi
>>
Al contrario, fare sesso per pietà con quella persona non farebbe altro che acutizzare e moltiplicare all’ennesima potenza il suo problema. Perché quella stessa persona avvertirebbe che si sta facendo del sesso con lei per pietà e questa è una sensazione devastante per la sua psiche e la sua sensibilità, già ferita, di persona che per le più svariate ragioni, non riesce a vivere una sessualità relativamente serena e/o accettabile. Non c’è nulla di più devastante dal punto di vista psicologico di questo. In altre parole, anche volendo (e per me sarebbe impossibile andare con una persona nei confronti della quale non ho la benché mina attrazione, per la semplicissima ragione, oltretutto, che non riuscirei ad eccitarmi…), si farebbe del male a quella persona che di tutto ha bisogno tranne che qualcuno faccia sesso con lei per pietà. Al contrario, quella persona ha il bisogno di accettarsi, in primis, e di essere accettata e apprezzata per come è. Solo così potrà vivere una sessualità soddisfacente, non certo se qualcuno/a le concederà del sesso per pietà.
Il sesso si può fare per attrazione fisica, per simpatia, per gioco, per amore, al limite anche per cazzeggiare, per scherzare, ma MAI per pietà. Fare sesso per pietà è una forma psicologicamente malata, sia per chi lo fa che per chi lo riceve. Chi sceglie di ricevere sesso per pietà è già di per se in una condizione di forte disagio psicologico, e chi lo fa per assecondare il desiderio dell’altra persona di essere compatita, anche. Perché sta assecondando un desiderio “malato” ed egli stesso, se asseconda quel desiderio, è psicologicamente “malato”. Ci metto le virgolette perché non intendo dire “malato” in termini dispregiativi, ma in termini oggettivi, nel senso di persona che vive una patologia, un disturbo (anche l’ulcera o il mal di denti o il morbillo o centomila altre patologie sono un disturbo, ma non per questo sono una colpa…).
>>
E’ così, concordo al 100 per cento.
Tiziano(Quota) (Replica)
Mi pare del tutto insindacabile il rapporto che ciascuno ha individualmente con 1) il sesso avuto per condiscendenza o 2) ottenuto a seguito di defatiganti corteggiamenti o 3) pagato apertamente ovvero 4) implicitamente e surrettiziamente.
Tale sentimento-valutazione può andare dal gradimento (anche perché su quei presupposti può non richiedersi un particolare impegno in quanto si diverte solo uno mentre l’altra non pretende nulla) fino ad un completo rifiuto. Ma è un fatto soggettivo.
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Il fatto oggettivo invece merita qualche considerazione.
Nelle 4 ipotesi suddette si tratta di sesso dato da F controvoglia, con diversi gradi di noia. Forme diverse e diversamente s-gradite di elemosina. Quanto è ampio il fenomeno? Vediamo di fissare alcuni punti
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A- Sesso nelle coppie stabili.
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Secondo il Congresso di Sessuologia tenutosi a Roma – 2008 – nel 40% delle coppie europee non c’è vita sessuale.
Settimane fa l’AMI (Ass.ne matrimonialisti ital.ni) annunciava che dopo 15 anni di convivenza non c’è più sesso nel 30% delle coppie (dato che essi evidentemente traggono dalle “confessioni” in sede di separazione).
Aggiungendo a questi dati il fatto che ben 9.000.000 di italiani frequenterebbero prostitute ufficiali, che certe fonti danno le anorgasmiche al 40% delle DD e correlando il tutto a certi miei (difficilissimi) sondaggi personali, mi spingerei a dire questo, che la vita sessuale nella coppia scende di una quota oscillante intorno al 2% per ogni anno di convivenza.
Dopo 10 anni il 20%, dopo 20 anni il 40%, dopo 30 il 60% di coppie senza sesso.
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B- La causa. Attribuisco la causa del fenomeno quasi totalmente alle DD, le quali, passata la “stagione degli amori” perdono progressivamente interesse (già non eccelso) per il sesso specie dopo esser diventate madri (attenzione, ho parlato di causa e non di colpa).
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C – Alla luce di quanto detto è ora lecito chiedersi quanto esteso sia il fenomeno dell’elemosina in tutte le sue forme, là dove una vita sessuale ancora si manifesta, ossia nel restante 80% dopo 10 anni, 60% dopo i 20, 40% delle coppie dopo i 30 anni di convivenza.
A tale riguardo la vedo così: la causa che provoca la fine del sesso è la stessa che – dove il sesso permane – provoca l’elemosina. Essa è perciò tendenzialmente estesa nel medesimo grado e le quote di essa (ignote) vanno applicate alle coppie attive più o meno nelle stesse proporzioni del primo caso. Insomma, c’è motivo di ritenere che il sesso elemosinato sia estesissimo e che – ovviamente – cresca al passare del tempo.
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Ma la sua vera estensione è insondabile per ragioni intuibili e di varia natura (prima fra tutte la ritrosia maschile a parlarne).
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La mia opinione – per quanto vale- è questa: nel complesso del presente come anche nel passato solo una minoranza di uomini ha beneficiato nella maggior parte della vita di sesso gradito alla partner. La stragrande maggioranza (8-9 su 10) è invece andata incontro, prima o poi, alla continenza o all’elemosina.
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Non ho idea di quanti UU in generale e di quanti tra voi la vedano nello stesso modo.
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RDV
RDV(Quota) (Replica)
“Con la differenza che tu invece di dire “Non scopate perché è peccato” dici “Scopate perché altrimenti commettete peccato ”. (Fabrizio Marchi)
Ma manco per idea, mai detto o pensato una cazzata del genere,se tu leggessi con un minore atteggiamento di superiorità nei miei confronti ciò che scrivo, non te ne saresti venuto con questa boiata . Io ho detto e ripetuto che il Dono(a differenza del Dovere altruistico) in quanto tale NON può essere imposto, quindi questa tua interpretazione e banalizzazione non ha senso e ridicolizza la mia posizione sulla QM.
Il mio post di prima non era un invito ad imporre Pietà ma ad accettare Pietà senza per questo sentirsi umiliati. La Pietà è la cosa più bella e nobile che possa esercitare un essere umano, e che quindi come tale nobilita sia chi la esercita sia chi la riceve, perchè esprime un gratuito sentimento di umanità e di altruismo, di immedesimazione nell’ altro, cosa che non rientra certo nella logica Naturale dove tutto è incentrato sui propri esclusivi interessi materiali, quindi è merce rarissima,e come tale preziosissima. La Pietà, di cui il Dono è imprescindibile e necessaria espressione pratica, non si limita ad una retorica quanto inutile commiserazione fatta di belle parole e di incoraggiamenti o supporti psicologici(gli psicologi non servono a un cazzo),ma si traduce(Dono) in una volontà di dare a colui verso cui si prova pietà ciò di cui ha bisogno. Fatti, non ciarle! La Pietà(unitamente al dovere altruistico) è il trionfo dell’ Etica sulla Natura, dell’ Altruismo sull’ Individualismo. La Natura è Matrigna. L’ Etica invece è Madre e Padre. Quindi accettare o invocare di ricevere come dono un beneficio sessuale o affettivo/sentimentale in una relazione meramente sessuale oppure di coppia, non è affatto sintomo di uno stato psicologico malato, ritrovarsi in uno stato di bisogno e quindi di chiedere o supplicare ciò di cui si ha bisogno, non è affatto un’ azione patologica, ma assolutamente normale. Pertanto non ha senso sentirsi umiliati se la si riceve nè tanto meno ha senso ridurre e circoscriverla all’ aspetto materiale, perchè come ho detto e ripetuto l’ essere umano, nei suoi bisogni, è composto non solo di un fattore materiale ma anche interiore/esistenziale, ergo la Pietà(e il Dovere altruistico), e l’ Etica in generale, non può essere limitata solo alla componente materiale. L’aspetto sessuale, sentimentale e affettivo nei rapporti con l’altro sesso, è l’ elemento decisivo ai fini dell’ integrità e della salute interiore/esistenziale, pertanto anche e soprattutto in questa sfera l’ Etica va applicata, ma se, come è noto, l’ Etica presuppone e implica il senso del dono e del dovere altruistico, caro Fabrizio non puoi dire di essere favorevole all’ Etica, perchè l’ Etica(Dono e Dovere altruistico) investe tutti gli aspetti dei rapporti intra-umani, da quelli sociali a quelli economici, da quelli familiari a quelli amicali,da quelli sessuali a quelli sentimentali, e così via. Un’ Etica limitata solo ad alcuni di questi aspetti(cioè a quelli materiali), è un “Etica” monca, pertanto una falsa Etica. Nè tanto meno se la si può cavare cercando di ridefinire il concetto di Etica,secondo la propria visione filosofica o politica delle cose, perchè l’ Etica è una, oggettiva(cioè non esiste la mia interpretazione dell’ Etica, la tua e di altri,ma è oggettiva).
Dici di essere anticapitalista(e lo sei, ci mancherebbe) ma poi affermi(contraddicendo questa tua visione antcapitalista)in linea con questa mentalità oggi corrente, che non può esistere un legame sessuale o di coppia all’ infuori del desiderio personale, ecco questo ricorda il libero capitalismo nel quale non possono esistere dinamiche economiche all’ infuori del profitto personale. Nel libero capitalismo, il datore di lavoro, quando crede che un suo lavoratore non gli serve più può licenziarlo anche SENZA GIUSTA CAUSA, senza tenere conto del disagio e del danno che il licenziamento gli provoca, come se fosse un oggetto che non serve più,ugualmente nel Libero Sesso quando una donna anche senza legittimo motivo quando non sente più nulla per il compagno/marito, cioè per noia o perchè si è innamorata di un altro, lo può mollare e scaricare , senza tenere conto della sua sofferenza, come se fosse un oggetto. L’ analogia è evidente in questi due casi, la logica è la stessa, cioè il profitto/interesse individualistico che prevale sul rispetto della persona umana, l’ Individualismo che prevale sull’ Etica. E in entrambi i casi non si fa un danno solo alla persona che subisce questa situazione, ma anche alla collettività, perchè una mancanza di regole Etiche all’ interno del mondo del lavoro e delle coppie crea un precariato, un’ instabilità-oltre che infelicità-nella società- perchè il lavoro e le relazioni di coppia(uomo/donna) sono elementi fondanti della società umana, pertanto non possono essere instabili.
Prima Rino ha detto che nella maggior parte delle coppie non c’è vita sessuale, perchè lei arrivata ad una certa fase ormonale non sente più “desiderio”(salvo poi farsi sbattere selvaggiamente dal ragazzone nerboruto di turno,o dall’ animatore villaggio quando è in vacanza, ma vabbè), e quindi siccome è stato abolito e criminalizzato ogni senso del Dono(pietà) e del Dovere altruistico(dovere coniugale, in questo caso) non è prevista una sessualità all’ insegna del dono o del dovere, ma solo all’ insegna dei desideri individualistici, il matrimonio si trasforma in una Tomba del Sesso, costringendo legittimamente tali mariti a ricorrere alla prostituzione o a volere giustamente la rottura di coppia(che non possono fare, perchè gli uomini vengono sempre sfavoriti in caso di separazione, quindi preferiscono tacere).
Onestamente rimango basito quando dici che una persona sola e senza vita sessuale o sofferente sentimentalmente non dovrebbe accettare che una donna facesse sesso o si mettesse con lui oppure rimanesse o ritornasse con lui solo per Pietà. Quindi per te, per voi, è preferibile che questa persona rimanga in questo stato di sofferenza, pur di assecondare un astratto quanto inutile principio di orgoglio personale. Allora secondo questo vostro ragionamento, a un povero, o senza tetto, o senza lavoro, o disoccupato, ecc, si dovrebbe negare ogni forma di carità o di welfare(sussidi,casa, ecc). Tu dirai: “ma che c’entra?” C’entra, c’entra, invece, perchè se è considerato pacifico e lodevole esercitare Etica in merito alla sfera socio-materiale, attraverso il Dono(carità) oppure attraverso il Dovere altruistico(stato sociale, cioè il welfare), non capisco perchè non si deve e non si può applicare lo stesso concetto Etico in merito alla sfera sessuale e sessuale/affettiva(vita di coppia) nelle relazioni uomo/donna, che come tale rientra nella sfera interiore/esistenziale dell’ individuo,e che non è meno importante della sfera materiale. Tu proponi come mezzo di aiuto in merito a queste questioni e problematiche, lo psicologo(aiuto psicologico”), ma lo psicologo, così come chiunque altro ,non può far nulla se una persona o perchè di aspetto esteriore o per altro motivo non piace a nessuna donna, non può cambiare certo i gusti di una donna. Anzi gli psicologi sono degli autentici Castratori che cercano di conformare al Sistema e ideologia dominante gli uomini soli e frustrati sessualmente sentimentalmente, cercando di convincerli che la colpa non è del Sistema dominante ma è loro in quanto non si sono adeguati ad esso. Infatti la mentalità femminista oggi vigente tende a scaricare sugli uomini soli senza affetto e sessualità la responsabilità del loro stato(“se sei solo la colpa è tua, se nessuna te la dà la colpa è tua”, “se tua moglie ti ha lasciato è colpa tua”), allo stesso modo di come la mentalità Conservatrice scarica sulle fasce sociali più povere e sui disoccupati la responsabilità della loro situazione(“non sono capaci”, “sono svogliati”, ecc), e quindi si oppone a ogni forma di dono e di dovere altruistico, cioè di Etica, all’ interno delle relazioni socio-economiche. Certo non nego che in taluni casi la colpa del proprio stato di carenza sessuale/affettiva o socio/economica possa essere propria, ma nella maggior parte dei casi la colpa è del Sistema(mentalità, ideologia dominante).
La tua ricetta è “Datela”. Ma dimentichi o non tieni conto che la sessualità femminile a differenza di quella maschile è estremamente selettiva, pertanto se le dinamiche sessuali(e ovviamente quelle sentimentali) avvengono solo in base al desiderio(e/o interesse) personale, e quindi senza ogni possibilità di dono o di dovere altruistico, come purtroppo oggi avviene, solo una ristretta minoranza di uomini ottiene a piene mani una sessualità soddisfacente(e ovviamente anche sentimentalmente, nel caso di vita di coppia), la grande maggioranza, anche e soprattutto quelli sposati, rimane a mani vuote o quasi. E infatti oggi la grande maggioranza degli uomini è sessualmente e sentimentalmente frustrata e quindi si sfoga su youporn(e qui si sbaglia, perchè così si crea dipendenza) e/o va con le prostitute(legittimamente e sacrosantamente, alla faccia delle femminste, degli Adinolfi e di tutti gli altri benepensanti). Dici che c’è un problema di cultura, di “sovrastruttura ideologica religiosa” che impedisce alle donne di darla più frequentemente e a più uomini, ma questo poteva valere nel passato dove l’ unica forma di sessualità lecita era quella in famiglia e solo per per fini di procreazione,non certo oggi che a seguito della Rivoluzione Sessuale femminista, sono stati cancellati tali vincoli morali religiosi e addirittura si è passato all’ errore opposto(anzi di gran lunga peggiore), cancellando ogni briciolo di Etica che la morale religiosa pur con i suoi enormi errori e storture aveva, quindi ancora peggio Oggi le donne fanno già sesso a 13 anni, quasi tutte divorziano quanto pare e piace loro, non si fanno problemi se devono tradire anzi ne vanno pure orgogliose. Non c’è quindi nessun vincolo morale religioso in questa società(certo quasi tutti hanno la foto di padre Pio, ma perchè lo considerano come una sorta di amuleto portafortuna mica perchè seguono i precetti morali cattolici). Eppure nonostante il sesso e i costumi siano stati liberalizzati la stragrande maggioranza degli uomini(single o sposati) sono frustrati sessualmente, questo perchè la morsa della selezione femminile rispetto al passato non solo non si è allentata ma addirittura si è ristretta. Sembra un paradosso, ma non lo è. Questo perchè liberalizzando il sesso non è certo diminuita la selezione femminile-come a torto prevedevano gli uomini fautori della liberazione sessuale e come tutt’ oggi si illudono- bensì è aumentata la disinvoltura e facilità con cui una donna decide di far sesso con il “partner” che più ritiene adeguato e funzionale al proprio piacere fisico, pertanto di conseguenza è aumentato il divario tra uomini che hanno una vita sessuale e sentimentale molto soddisfacente e uomini che invece sono frustrati sessualmente e sentimentalmente. Alla stessa stregua di quanto succede con il Liberismo(libero capitalismo), dove liberalizzando le dinamiche economiche, aumenta il divario tra ricchi e poveri.
E questo perchè, come detto, quando si liberalizzano le dinamiche umane , sociali, economiche, sessuali, cioè svincolando queste dall’ Etica, gli unici principi che valgono e che vigono sono quelli della Natura, nelle quali come si sa vale la regola del “più forte”,quindi la logica della Selezione/Merito: chi è in grado di ottenere un determinato bene(ricchezza o prosperità, o sesso, amore, ecc)riuscendo a soddisfare il profitto/desiderio personale di chi detiene l’ “Offerta” di tale bene, lo ottiene, chi invece, non è in grado rimane a mani vuote. La logica della Selezione, come ad Auschwitz. I sommersi(la maggior parte) e i salvati(pochi). La logica è la stessa.
Quindi così come il benessere socio-materiale della gente non sta nel Libero Capitalismo ma nel Socialismo(Etica applicata alla sfera socio-materiale) analogamente il beneressere sessuale e sentimentale degli uomini non sta nel Libero Sesso ma nel Sesso Etico, cioè relazioni sessuali tra single e relazioni sentimentali/sessuali(coppia) impostati sul senso e sullo spirito del Dono(non obbligatorio ma necessario) e sul Dovere altruistico(obbligatorio). Così come il Socialismo limita la libertà economica di che esercita il potere dell’ Offerta capitalista, ugualmente l’ Etica applicata alle relazioni sentimentali/sessuali limita la libertà sessuale e sentimentale di chi detiene il potere dell’ Offerta(potere sessuale, potere sentimentale). E questo al fine di garantire a tutti l’ accesso a questi beni, cercando quindi di diminuire il divario tra Offerta(Selezione) e Domanda(Bisogno). Quindi, la logica del Bisogno umano che prevale sul Merito(Selezione).
Pertanto, caro fabrizio, dal punto di vista maschile, in assenza di dono e dovere altruistico nei rapporti(di tipo sessuale o sessuale/sentimentale) con le donne,è inutile illudersi di essere felici e indipendenti, perchè la disparità ormonale e la maggiore emotività femminile fanno sì che le donne prevalgano , perchè l’ Offerta(potere di selezione,cioè far nascere una relazione sessuale o sentimentale/sessuale che sia, e potere di romperla) sta nelle loro mani(oltre che nelle mani dei maschi alpha). Solo con l’ Etica(dono e dovere altruistico) si può riequilibrare questa asimmetria.
Mi spiace dirlo ma ogni analisi o considerazione, in ambito QM, che non converga con quanto da me esposto, è filo-femminismo, ma non perchè voi siete femministi(tutt’altro, ovviamente) ma perchè la logica del desiderio individualistico, quindi contro ogni forma di Dono(pietà) e di Dovere altruistico, all’ interno delle relazioni sessuali o sessuali/sentimentali, è una logica femminista, voluta dal femminismo, ottenuta dal femminismo dopo anni e anni di dure battaglie culturali e istituzionali.
E sia ben chiaro,ciò che ho esposto, per me non va assolutamente in contraddizione con l’analisi del MUB, semplicemente la integra con alcune poche altre considerazioni e analisi per nulla in contraddizione con essa. L’ arricchimento è sempre una cosa positiva. Anche io del resto mi sono “arricchito” con altre analisi e considerazioni fatte da altri(compreso te) in ambito QM. Così come tutti gli altri. L’ arricchimento mutuo e reciproco.
L’ uomo medio, oggi, è in uno stato di miseria sessuale, affettiva e sentimentale. Pertanto bisogna scrollarsi di dosso di questo orgoglio e di questa falsa indipendenza maschile(siamo schiavi altro che indipendenti), e riconoscere e invocare i bisogni sessuali e sentimentali come DIRITTI UMANI, non come cose da conquistare e da meritare. Quindi la QM sta nel Dono e nel Dovere altruistico. Meritare un bisogno umano è logica da Auschwitz,cioè logica Femminista.
Tarallo(Quota) (Replica)
Mio malgrado (e mi pesa, al di là della vicenda specifica sulla quale ha invece totalmente ragione), devo dare ragione a Tarallo. L’affermazione di Animus è assolutamente fuori luogo e con un contenuto implicitamente e anche esplicitamente razzista.
Infatti “avere difficoltà culturale a distinguere fra commedia e realtà” non è certo una prerogativa dei napoletani. Questa affermazione, oltre ad essere un luogo comune scontato e banale (oltre che offensivo) è anche abbastanza stupid e priva di ogni fondamento, per quanto mi riguarda. E’ anche probabile che sia stata fatta non in cattiva fede, ma il fatto resta. E nel momento in cui c’è qualcuno che la vive come oltraggiosa, è giusto prenderne atto e regolarsi di conseguenza.
Devo aggiungere che il commento è stato approvato non dal sottoscritto (che lo legge solo ora). Ma questo non significa nulla. Luigi Corvaglia, che gestisce non solo tecnicamente il sito e che, ricordo, è il vicepresidente (e io auspico futuro presidente) dell’Associazione, gode di fiducia totale da parte del sottoscritto.
Pertanto lasceremo per un po’ di tempo il commento di Tarallo per dare modo che sia letto, in risposta a quello di Animus, e poi cancelleremo entrambi.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)