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Pubblichiamo il quarto video in cui affrontiamo il tema della dipendenza sessuale e psicologica maschile, naturalmente negata dal femminismo, e le conseguenze che questa comporta nella relazione con il genere femminile:
Pubblichiamo il quarto video in cui affrontiamo il tema della dipendenza sessuale e psicologica maschile, naturalmente negata dal femminismo, e le conseguenze che questa comporta nella relazione con il genere femminile:
La linea politica, la strategia e gli orizzonti filosofici e valoriali del Movimento degli Uomini Beta si evincono dal Manifesto ("Il Movimento") e dai "Principi", pubblicati entrambi sulla homepage del sito, nonché dagli scritti pubblicati negli spazi riservati agli “editoriali” e agli “articoli”.
Lo spazio dei commenti è libero ed è stato creato per dare a tutti/e (indipendentemente dalla loro collocazione nei confronti del Movimento) l’opportunità di esprimere la propria opinione, purché nel rispetto delle regole della civile convivenza, delle altrui opinioni e dello Statuto del Movimento.
Conseguentemente, i commenti ivi pubblicati non sono in alcun modo riconducibili al Movimento degli Uomini Beta, ma esprimono solo ed esclusivamente posizioni individuali.
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244 Commenti
Parole in-audite…!
Molto bene.
Rino DV
Rino(Quota) (Replica)
Ricordo a tutti che è stato pubblicato sul sito e diffuso su You tube un altro video dal titolo “Reciprocità, spontaneità e mercificazione” (è sulla homepage a sinistra) ed è stato inserito nell’ambito dell’articolo “Reciprocità e spontaneità”.
Stesso discorso per gli altri. Chi ritiene che sia efficace lo può utilizzare come meglio crede, condividendolo su face book, diffondendolo sulla rete o segnalandolo ad amici e conoscenti.
Diamogli dentro perché tutto ciò non lo stiamo facendo per mostrare la mia bella faccia che non ho, ma per cercare di fare breccia, di bucare il Matrix, come abbiamo sempre detto, al fine di espandere, quanto più possibile, le nostre idee e il nostro progetto.
E’ chiaro a tutti?…
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Fabrizio ,si vede che oggi è una giornata no !
ho provato a far conoscere il blog ad un forum mi hanno risposto in questo modo
Ciao recher70,
mi spiace ma accettiamo soltanto link a siti istituzionali e il blog in questione non lo è
cosa vuol dire ?
comunque domani voglio fare una prova e spero vivamente di sbagliarmi ,se no è veramente dura far conoscere il sito
mauro recher(Quota) (Replica)
Scusa Mauro se ti dò del tu e mi scusino anche gli altri lettori, giacchè sono intervenuto diverse volte senza presentarmi.
Oddio, non è che lo stia facendo adesso comunque … tornando a bomba rimango dell’idea che per ben ottenere un buon raccolto bisogna seminare nel campo giusto.
E per me il campo giusto sono i social network: facebook, twitter, il prossimo google+. Oltre ad un restyling del sito, rendendolo più immediato ed intuitivo.
Immagino già l’obiezione di Fabrizio.
Alla quale rispondo: io sono a disposizione.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Sì parole in-audite, che definiscono un prima e un dopo nella coscienza contemporanea totalmente egemonizzata dalla narrazione femminista.
E probabilmente, è importantissimo che siano dette e dette in video perchè se solo scritte, non verrebbero lette: oggi tutti guardano, molti ascoltano, pochi leggono
cesare(Quota) (Replica)
Caro Luigi, nessuna obiezione particolare, anzi. Come vedi io stesso ho lanciato questa idea dei video (che ho messo su you tube e su face book) che vanno proprio nella direzione di quella comunicazione più snella, diretta ed immediata di cui parli anche tu. E in effetti, devo dire che, al di là delle capacità o meno del sottoscritto , i risultati si sono immediatamente visti. Il sito da un giorno all’altro ha praticamente quasi triplicato visite e visitatori, nonostante il periodo particolare (siamo in pieno agosto e c’è un calo fisiologico). Naturalmente si può e si dovrà fare di più e di molto meglio; per il momento, non potendo oggettivamente fare di più, mi sono limitato a chiacchierare da solo davanti ad una telecamera con un mio amico che si è prestato cortesemente ad aiutarmi , tutto qui. Non abbiamo purtroppo molti mezzi. Io stesso, se avessi potuto, avrei fatto e rifatto quei video cento volte prima di mandarli in rete, ma non potevo obbligare il mio amico, che già mi faceva un favore personale, ad un simile lavoro e li ho pubblicati così, alla prima “botta”, come si suol dire…
Come forse hai già visto ho inserito il video “reciprocità, spontaneità e mercificazione nello spazio dell’articolo “Reciprocità e spontaneità”. Non l’ho fatto casualmente. E’ probabile che dopo avere visto il video il lettore sia più invogliato a leggere anche l’articolo. In questo modo si potrebbe favorire la tendenza da parte sua ad approfondire. Proseguirò su questa strada.
Ciò detto, dobbiamo anche fare altre considerazioni. La prima: l’argomento che trattiamo è assai complesso di per sé, e per quanto ci si possa sforzare di sintetizzare o di essere quanto più possibile immediati e diretti, tale complessità rimane. D’altronde sono altrettanto convinto che se avessimo fatto un sito un po’ più alla buona, un po’ più alla “viva il parroco”, come si usa dire dalle mie parti, ci sarebbero piovute addosso critiche e attacchi di ogni genere. IL sito avrà sicuramente tanti difetti, per come è impostato, ma di certo nessuno/a potrà accusarci di sciatteria o pressapochismo.
Chiunque si avvicini al sito avverte che alle spalle c’è un’analisi, uno studio, anzi, degli studi, un’ elaborazione socio-culturale-psicologica del fenomeno, un lavoro che non nasce ieri o ieri l’altro ma anni e anni addietro (un lavoro di riflessione oltre che di esperienza empirica e di osservazione attenta della realtà) e che solo ora è stato possibile sistematizzare.
Non solo, il tema che trattiamo, come ben sai, è estremamente delicato, a dir poco. E quindi, per dirla con una battuta, se proprio dovessi scegliere, preferirei che ci si dicesse che siamo pesanti o noiosi piuttosto che incompetenti, improbabili o peggio ancora.
Solo per fare un esempio, sono convinto che qualsiasi persona legga l’articolo di Rino, “L’emergere storico della QM”, difficilmente potrà pensare che siamo un gruppo di scombiccherati. E se lo pensa è perché lo vuol pensare ma non perché ne sia veramente convinta…
Chiarito questo, sono assolutamente aperto a nuove idee e iniziative che possano aiutarci ad espandere il nostro messaggio. Non solo, se qualcun altro ritiene di produrre altri video, che naturalmente devono essere in sintonia con l’analisi, la strategia e gli orizzonti culturali di Uomini Beta, ben venga e ben vengano.
Sarei il primo ad esserne felice. Tenete tutti sempre a mente che l’obiettivo è quello di uscire dal web e di costruire un movimento di uomini in carne ed ossa, capace di incidere concretamente nella realtà. Perché se è vero che la QM è una questione culturale, psicologica, sociale e quant’altro, è altrettanto vero che è anche una questione politica.
Non dimentichiamolo mai…
Fabrizio
P.S. Luigi, qui ci diamo tutti del tu…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Fabrizio perchè non fai una sezione in cui raccogli tutti i video? Da un punto di vista pratico faciliterebbe la loro fruibilità presso gli utenti…
Ethans(Quota) (Replica)
Ci avevo già pensato, per ora li metto tutti sulla homepage, più visibili di così non si può. Peraltro quelli pubblicati sono solo una parte, ne verranno degli altri a settembre. E poi cercherò di dargli un a cadenza sistematica, diciamo uno ogni quindici giorni (l’ideale sarebbe uno a settimana), se avrò la possibilità soprattutto dal punto di vista tecnico. In questo modo si potrebbero commentare di volta in volta i fatti della cronaca o comunque fare dei commenti sempre aggiornati sulla situazione.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
L’avevo già segnalato in passato, ma siccome ripetersi non fa male, lo posto nuovamente.
Trattasi di un post vecchio di cinque anni e scritto da un ex utente del primo forum sulla QM.
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Allora, come si è già detto nell’altra discussione, non si capisce per quale motivo dovrebbe esistere e proliferare, in misura tanto crescente e diffusa proprio ai nostri giorni, il fenomeno della prostituzione al quale si rivolgono milioni di uomini e non uno sparuto drappello di “sfigati”.
Ma questo è esattamente il punto: se nell’altro topic abbiamo portato argomenti di carattere “socio – culturale”, nel senso che alcuni di noi hanno cercato di mettere in luce il carattere oggettivo di questa diversità ormonale attraverso l’analisi del fenomeno prostituzione, in questa discussione è il carattere soggettivo della questione che si vorrebbe illuminare con un confronto aperto tra le differenti esperienze personali.
In altre parole, si tratta di capire cosa si intende per “donna vogliosa” o “arrapata”, per “sesso soddisfacente”, se ci sia un’effettiva coerenza di comportamento nell’andare in giro smutandata ed esserlo effettivamente anche a letto e, insomma, se tanti uomini non si ritengano soddisfatti per il solo ed unico fatto che oggi tante donne la danno molto più facilmente che in passato; bisogna anche vedere come la danno, non solo se…..
Intendiamoci, nella mia variegata esperienza personale, anch’io ho incontrato tante donne che non si sono fatte alcun problema, ad esempio, a prodigarsi in generosi rapporti orali o che si siano prestate ad altri giochi di piacere assecondando le mie richieste e le mie fantasie.
Ma il problema è che io ho spesso avvertito che quella loro partecipazione era, in un certo senso, “esterna” al fatto erotico, nel senso che ciò che facevano non corrispondeva ad una loro “voglia” effettiva, bensì ad un compiacimento della mia. Il minimo che ti puoi aspettare da una donna che si mette in mostra con minigonne, perizoma, tacchi alti, scollature profonde, trucco, trasparenze e tutti gli altri strumenti di seduzione erotica che sappiamo, richiamando in modo così pronunciato l’attenzione sul proprio corpo, è che quella sia la “troia” sperata che non aspetta altro che di farsi mettere le mani addosso e di prestarsi ai giochi di piacere più sfrenati e disinibiti.
Invece, quantomeno nella mia esperienza, la stragrande maggioranza di loro si rivela, oltre che piena di inibizioni di ogni genere (….non toccarmi lì, no così no, questo non mi va, quest’altro non l’ho mai fatto etc.), soprattutto desiderose di conferme affettive e sentimentali piuttosto che di piacere fisico.
Quelle fantasie erotiche alle quali pure partecipano svolgendo il compito con diligenza priva di fantasia, non sono le loro; sono le mie. La maggior parte delle donne alle quali ho chiesto, esplicitamente, quali fossero le loro fantasie sessuali, alle quali mi sarei prestato ben volentieri per realizzarle, non mi ha semplicemente saputo rispondere perché non ne avevano.
L’unica costante è, però, il sistematico richiamo all’aspetto sentimentale; il prevalente interesse femminile, che io ho riscontrato, è verso il romanticismo della situazione, i cuoricini rosa che sbocciano tra sospiri, caldi e stretti abbracci, tante coccole, magari tra un pupazzo di pelouche e parole d’amore da ascoltare con aria trasognata.
Che questi atteggiamenti fossero del tutto legittimi e coerenti sino ad epoche ottocentesche e pre – femministe lo posso capire ed accettare senza alcun problema; che questi atteggiamenti siano materia dell’oggi mi sembra sia solo una contraddizione stridente del mondo femminile e che, oltretutto, in queste condizioni ad essere colpevolizzata e condannata sia la sessualità maschile (il famoso maskioporco) la trovo una cosa, a dir poco, aberrante.
Daniele(Quota) (Replica)
PS
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Ma il problema è che io ho spesso avvertito che quella loro partecipazione era, in un certo senso, “esterna” al fatto erotico, nel senso che ciò che facevano non corrispondeva ad una loro “voglia” effettiva, bensì ad un compiacimento della mia.
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E’ quello che ho sempre avvertito anch’io.
Daniele(Quota) (Replica)
X Daniele
Non so chi abbia scritto quel post ma, personalmente, lo trovo “oro colato”.
@@@
X Fabrizio
Riguardo all’ingenuità maschile, alla quale alcuni, in questo blog, hanno fatto più volte riferimento (giustamente, aggiungo), ti riporto le parole dette oggi da un mio conoscente trentaquattrenne laureato, in merito alla sessualità maschile e femminile:
“L’uomo e la donna sono UGUALI”…??!!??
Marco(Quota) (Replica)
Marco
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le parole dette oggi da un mio conoscente trentaquattrenne laureato, in merito alla sessualità maschile e femminile:
“L’uomo e la donna sono UGUALI”…??!!??
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Beh, ritieniti fortunato, perché di solito il maschio medio dice di peggio, ossia che “le femmine c’hanno tanta voja de cazzo”, molta di più di quanto gli uomini abbiano voglia di fica…
http://www.uomini3000.it/10679.htm
Resta il “mistero” della prostituzione femminile e degli uomini che pagano chi avrebbe molto più bisogno di sesso…
Come dire che il pusher paga il tossico…
Daniele(Quota) (Replica)
Resta il “mistero” della prostituzione femminile e degli uomini che pagano chi avrebbe molto più bisogno di sesso…
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E’ vero, non metto in dubbio che le donne non la danno, però l’esempio della prostituzione mi fa pensare che queste vivono di sesso, gli piace fare sesso, se hanno scelto quel “lavoro”. I porno attori uomini pure vivono di sesso, ma non credo che qualsiasi uomo farebbe quel mestiere.
Leonardo(Quota) (Replica)
Ci è pervenuto un brevissimo post di quella tal Mary Femminista del blog “comunicazione di genere”(appena due righe, neanche particolarmente offensive dati i precedenti, si limita a dire che sul nostro sito sono scritte cose sessiste e vergognose…) ma ho ritenuto opportuno non pubblicarlo. Non avrebbe senso. A parte il fatto che anche lei ha censurato sia la mia risposta che un successivo commento di Mauro sul blog che gestisce (ma non è questo il punto, non facciamo micro ripicche di questo livello…), mi sembra che un confronto costruttivo con questa gente non sia possibile.
La cosa però apparentemente singolare è che dopo averci definiti letame (parole testuali di una delle sue compari sul suo/loro blog), trogloditi, sessisti, cavernicoli, bestie incapaci di controllarsi e quant’altro, insiste nel ripresentarsi al nostro cospetto come se nulla fosse.
Al di là della faccia di bronzo che dimostra di avere, la considerazione che mi sorge spontanea è la seguente. Non è la prima volta che femministe o femministarde varie reiterano le loro irruzioni nel blog. La mia opinione è che alcune di loro, al di là delle apparenze, non siano veramente così convinte di quel che vanno sostenendo. Credo che l’esposizione nuda e cruda della realtà (quella vera, non quella raccontata nella psicosfera…) che noi gli sbattiamo in faccia senza infingimenti di sorta, le disorienti un pochino e le metta di fronte alle loro contraddizioni.
Naturalmente si guardano bene dal mettere in campo (saranno in grado?…) un’analisi compiuta capace di destrutturare e disarticolare la nostra (la vedo dura…) e si limitano a ripetere qualche slogan, un po’ di insulti e qualche pseudo micro considerazione rabberciata e sbocconcellata di qua e di là…
Sono sempre più convinto che dietro a tutto ciò ci sia veramente ben poco, spesso nulla…
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Caro Fabrizio,
le offese, gli epiteti, il disprezzo, le prese per il culo insultanti, sono sempre segno e sintomo di un problema e di una grande debolezza interiore, che solo decenni di autoconvincimento e di propaganda mediatica di massa antimaschile, riescono a mascherare a malapena. Se fossero così convinte di quello che pensano, dialogherebbero portando i loro argomenti, per quanto in disaccordo anche totale, e non insulterebbero. Eppure…., una vocina, un turbamento, una inquietudine, le spinge dopo gli insulti a scrivere ancora. Come mai? Sono convinto che dietro ci sia una richiesta, muta perchè indicibile, che qualcuno dica loro la verità e con ciò le liberi dalla prigione in cui si sono cacciate e che non le fa affatto stare bene. Quì si scontano però anche le grandi reasponsabilità maschili, o meglio di quei maschi che per opportunismo, pavidità, illusione di convenvienza o semplicmente per errata convinzione autentica, hanno assecondato e ancora assecondano tutto questo.
Personalmente credo nel dialogo con tutti, ad una sola condizione assolutamente non negoziabile. Ad argomento si risponda con argomento, a ragionamento con ragionamento, in modo anche duro ma leale e su un piano di parità assoluta. Quando questa condizione non viene rispettata, nessun dialogo è neanche lontanamente pensabile. Facciano e dicano quel che vogliono, ce ne faremo una ragione.
armando(Quota) (Replica)
Caro Fabrizio, ovviamente la mia non era una critica e sono d’accordo sulle tue osservazioni.
Si trattava più che altro di uno stimolo a strutturarci (come vedi uso il noi, anche se novizio) meglio da un punto di vista “mediatico”.
Ovviamente, siccome non sono il tipo “armiamoci e partite”, ho messo in gioco la mia disponibilità. Della quale puoi farne uso nelle maniere, modi e tempi che riterrai opportuni.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
concordo con Armando ,non capisco ,minimamente, il motivo di insultare ,anche pesantemente ,credo anch’io veramente che ,dietro a tutto questo, ci sia veramente poco da dire ,si vuole intimorire e offendere l’avversario (chiamiamolo cosi ) ,usando mezzi quasi infantili ,quando non si trova da controbattere ……………
per quello gli ho scritto una mail ,chiedendo spiegazioni della mia “censura” ,per me l’importante di una censura è il motivo ,finora non mi hanno ancora dato risposta ….
mauro recher(Quota) (Replica)
Perfetto, allora la cosa migliore a questo punto è coordinarci telefonicamente. Scrivimi sull’email del sito il tuo numero di tel. e ne parliamo volentieri.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Le donne non vogliono sentire ragioni, hanno molto risentimento verso gli uomini, se non stai al loro gioco sei fuori, e sopratutto queste femministe vogliono solo approfittare dell’uomo in un modo infantile ma per niente innocuo. Andare nei loro siti ( ho scritto anch’io delle cose che non hanno pubblicato), è come andare dal papa a dire che dio non esiste. E’ come Galieo Galilei che fu costretto a ritrattare, è come l’eretico che finiva sul rogo perché dava una interpretazione diversa alle sacre scrittute: Bisogna mantenere la mensogna.
Leonardo(Quota) (Replica)
Leonardo
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però l’esempio della prostituzione mi fa pensare che queste vivono di sesso, gli piace fare sesso, se hanno scelto quel “lavoro”.
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L’unico motivo che spinge le femmine a prostituirsi è il denaro, non il sesso.
La femmina che si prostituisce, non prova assolutamente nulla quando scopa col cosiddetto cliente.
>
Leonardo
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I porno attori uomini pure vivono di sesso, ma non credo che qualsiasi uomo farebbe quel mestiere.
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E’ un paragone che non regge minimamente.
In proposito riporto le parole di Rocco Siffredi, il quale, diversi anni fa, quando era sulla cresta dell’onda, disse che “il motivo principale che spinge gli uomini verso il porno è il sesso, mentre per le donne è il denaro”.
Non credo ci sia da aggiungere altro.
Daniele(Quota) (Replica)
non so se Fabrizio pubblicherà questo post perchè forse uso termini un pochino volgari ,ma mi è venuta in mente una riflessione ….e anche forse perchè è una cavolata
il blog unaltrogeneredicomunicazione fa il resoconto delle pubblicità sessiste mettendo culi e tette nella sua homepage ,ora non mi sembra che ci sia nessuna restrizione ,vi immaginate ragazzi di 13-14 anni che vedono quel sito ,non danno inizio ai loro “paradisi artificiali” ?
Mi immagino le frasi ,”dai che ne hanno messa un altra”
(sarà per le ferie ,ma pubblicano immagini circa 2-3 al giorno .dicendo le stesse cose tra l’altro )
contro la mercificazione del corpo ,ma per la gioia dei ragazzini
mauro recher(Quota) (Replica)
M Recher.
>>
concordo con Armando ,non capisco ,minimamente, il motivo di insultare ,anche pesantemente ,credo anch’io veramente che ,dietro a tutto questo, ci sia veramente poco da dire ,si vuole intimorire e offendere l’avversario (chiamiamolo cosi ) ,usando mezzi quasi infantili ,quando non si trova da controbattere
>>
Considerazioni su questa considerazione.
Ci aspettiamo che i nostri interlocutori prendano sul serio ciò che raccontiamo di noi. Le nostre idee, analisi, esperienze, sentimenti etc. e che su questo racconto – simmetrico al loro – possa vertere il dialogo. E’ ciò che ho sempre pensato anch’io e sulla cui base ho fondato gran parte della mia relazione con gli altri.
Anche qui, come su molti altri aspetti, sbagliavo.
ll presupposto del dialogo paritario è il riconoscimento del valore morale dell’interlocutore e perciò della sua storia. Se quello manca, non c’è relazione. C’è il rifiuto “moralmente giustificato” di prendere in considerazione le affermazioni (=la storia) dello squalificato.
Chiunque si occupi di QM è moralmente squalificato. L’atteggiamento che devo tenere nei suoi confronti è quello della ripulsa e sarebbe lesivo della mia posizione anche il solo stare ad ascoltarlo. Egli è “anatema” in senso proprio e pieno: tagliato fuori e da tagliare fuori. La sua lebbra non deve toccarmi.
Cito: “La squalifica morale permette di evitare ogni sforzo di comprensione dell’oggetto squalificato, … (e autorizza)… il rifiuto di pensare e di analizzare.” E. Morin “I sette saperi”.
Noi siamo moralmente squalificati. Il resto viene di conseguenza.
Chi si occupa di QM non ha il diritto morale di esistere.
Figuriamoci se può avere quello di parlare.
Rino DV
Rino(Quota) (Replica)
Concordo anch’io con Armando: la libertà da sempre si sa che ha un prezzo altissimo. E il motivo è semplice: è costituita della relazione con l’Altro, il diverso da te. Il che costa perchè l’Altro è la tua via crucis che svela il senso della vita e la gioia concessa nella vita. Il femminismo ha finito per costruire un racconto, un romanzo di formazione (il citatissimo bildungsroman) che è diventato un romanzo di de-formazione: ha coinvolto fin dalla più tenera età ogni donna in un percorso di chiusura più o meno accentuta verso il maschile. Ogni donna oggi corre il rischio di cedere ad una ideologia diventata ufficiale che la segrega in un delirio accusatorio autoreferenziale, una vera e propria galera emotiva e psichica. Le accuse, i vituperi, le aggressioni, i rifiuti che oggi sono sulla bocca persino di ministri femmina, di presidenti femmina con altissime responsabilità politiche sono il segno di una sconfitta femminile tragica e sintomo della nostalgia per un rapporto vero con quell’Altro e la sua radicale diversità che è il maschile. E chi perde la relazione con l’Altro perde se stesso.
cesare(Quota) (Replica)
Daniele:
L’unico motivo che spinge le femmine a prostituirsi è il denaro, non il sesso.
In proposito riporto le parole di Rocco Siffredi, il quale, diversi anni fa, quando era sulla cresta dell’onda, disse che “il motivo principale che spinge gli uomini verso il porno è il sesso, mentre per le donne è il denaro”.
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Però c’è una cosa chiamata mistero, la donna è “misteriosa” quando alcuni maschi fanno discorsi da fantascienza sulle donne, come: ma le donne fanno le flaudolente? La donna è portata a nascondere il proprio corpo a differenza dell’ uomo, che invece è sincero e spesso scherza su queste cose, come è in parte sincero sulla sua voglia sessuale. Mentre le donne no, le donne non vogliono mostrare il loro volto, per via di complessi interiori che passano per grazia e femminilità, compresi gli insulti ai maschi di essere bestie incapaci di controllare i loro istinti; come se i militari che partono per l’Afghanistan vadano li per fare sesso, invece stanno senza, cosi come tutte le città costruite nel mondo sono dovute a periodi di astinenza degli uomini che si sono dedicati ad altro invece che alla fica, anche se con il lavoro si fanno i soldi per avere la suddetta, ma ache no: uomini come Freud o lo scrittore di romanzi horror Lovecraft, amavano il loro mestiere. Al contrario la donna va con l’uomo per avere i soldi (oltre al sesso). Ma che ci fanno con i soldi ste donne?
Ma Rocco Siffredi come li ha fatti i soldi? Ci sono registi normali non porno, che a volte facevano un altro lavoro per poter finanziare i loro film, tipo Orson Welles…
Leonardo(Quota) (Replica)
Leonardo
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Però c’è una cosa chiamata mistero, la donna è “misteriosa” quando alcuni maschi
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Le femmine non sono affatto “misteriose”: sono dei semplici esseri umani, che mangiano, bevono e dormono come me, te e qualsiasi altro uomo e che un giorno moriranno come me, te e qualsiasi altro uomo.
Sono gli uomini che le descrivono come tali, ossia “misteriose”, perché ottenebrati dal desiderio sessuale e le suddette, di rimando, ci marciano alla grande, attribuendosi altresì qualità che non possiedono.
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Leonardo
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Ma che ci fanno con i soldi ste donne?
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La bella vita.
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Leonardo
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Ma Rocco Siffredi come li ha fatti i soldi?
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Con il suo cazzo fuori dalla norma, che sapeva e sa usare con grande maestria. Per certi versi Rocco è un uomo che ha cambiato il modo di fare sesso sul set (non entro nei dettagli perché non mi pare il caso).
Negli anni Novanta era l’attore europeo più pagato: 80-90 milioni di vecchie lire a film.
Resta il fatto che la motivazione principale che lo spinse a darsi al porno, fu il suo enorme appetito sessuale, in un’epoca in cui non esistevano né viagra né cialis né levitra.
Daniele(Quota) (Replica)
Le donne lo fanno per denaro e mai per sesso (o quasi mai). Questa affermazione mi lascia perplesso. Ancora una volta dove è che finisce la natura e comincia la cultura? Può darsi che questo dipenda dall’ assimmetria tra i generi. Quando una donna vuole fare sesso, essa, in quasi qualunque condizione si trovi, non farà fatica a soddisfare le proprie voglie in poco tempo. Per il maschio non è così. In molti casi gli uomini sono costretti a rinunciare alla propria soddisfazione sessuale.
A volte, per pura curiosità, ho voluto provare a dare
un’ occhiata agli annunci degli scambisti, che mi ripugnano profondamente, ma ho potuto vedere che essi, quando cercano un terzo partner per i loro giochi poco igienici, lo cercano sempre di sesso femminile. Il maschio singolo, considerato sfigato ed antipatico, è automaticamente escluso ( per fortuna, perchè a me loro mi fanno schifo….).
Il maschio, a causa della struttura sociale e culturale, viene escluso molte volte dal sesso, e viene pure considerato male per questo. E’ un’ ideologia simile a quella che considera i poveri colpevoli della loro povertà. La donna non può mai
rimanere digiuna di sesso e quindi potrebbe essere per questo se è meno interessata all’ argomento.
Saturno(Quota) (Replica)
Io queste che vogliono fare sesso non le ho viste mai, neanche fra quelle che in estate si lasciavano andare a delle avventure che poi non avevavno seguito.
marcello(Quota) (Replica)
“Le donne lo fanno per denaro e mai per sesso (o quasi mai). Questa affermazione mi lascia perplesso”. (Saturno)
Saturno, nel caso specifico Daniele si riferiva al fenomeno della prostituzione e della pornografia…
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Negli anni Novanta era l’attore europeo più pagato: 80-90 milioni di vecchie lire a film.
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Se non lo pagavano col cavolo che avrebbe continuato a fare quel mestiere.
Nella pornografia si vedono donne che fanno cose con gli uomini e anche tra donne, danno l’impressione di essere molto vogliose; bisogna fare un intervista a Siffredi con il Pentothal (siero della verità che non centra niente con quella roba la: viagra…)
Leonardo(Quota) (Replica)
Leonardo
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Se non lo pagavano col cavolo che avrebbe continuato a fare quel mestiere.
>>>>>>>
Noto che continui a non capire.
O fai finta? Vabbè, Leonà, buona giornata.
Daniele(Quota) (Replica)
Daniele
@ L’unico motivo che spinge le femmine a prostituirsi è il denaro, non il sesso.
La femmina che si prostituisce, non prova assolutamente nulla quando scopa col cosiddetto cliente.
@
Da occasionale cliente di prostitute non posso che confermare. Per la puttana il cliente è solo un bancomat umano, che in moltissimi casi paga perché solo in quel modo riesce a fare del sesso (uno sono io) o a scopare delle giovani donne che nella vita di tutti i giorni non gli rivolgerebbero neppure la parola.
Per quanto mi riguarda, (e credo che Fabrizio capisca bene cosa voglio dire) vivo tutto ciò con profonda frustrazione e umiliazione personale, per non parlare dei problemi economici che in un recente passato mi ha causato l’essermi invaghito di una giovane rumena (ne ho già parlato).
Tutte cose che mai avrei fatto se fossi stato più attraente e interessante per le donne, e non mi portassi dietro una fortissima rabbia originata da un inestinguibile senso di impotenza verso l’altro sesso.
Per esempio, anche quest’anno eviterò di andare in vacanza in qualche zona di mare, perché so che la visione di tutte quelle donne quasi nude, per le quali risulto essere un “invisibile”, mi farebbe star male anziché bene.
So che per molti questi sono ragionamenti da “fallito” – ed infatti desidererei moltissimo essere un altro uomo – ma il fatto è che io non ho scelto di essere quello che sono (ossia un quasi quarantenne fallito e per niente attraente), così come non l’ha scelto nessuno di noi.
Simone M.(Quota) (Replica)
@Daniele:
Noto che continui a non capire.
O fai finta?
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Sei tu che non capisci i miei post, forse sono io che mi spiego male; ribatti su cose che ti danno in parte ragione. Non ho detto che la donna è misteriosa, è solo una copertura come tante altre per nascondere lo squallore…
Io sono un pò relativista: la verità (o almeno alcune verità) non sono mai assolute. L’ esperienza di Simone M è del tutto diversa dalla mia…
Leonardo(Quota) (Replica)
@ Simone M.
Comprendo il tuo stato d’animo, ma non lo giustifico, perdiana!
Tu vali per te stesso, non per gli altri. Che tu sia bello o sia brutto, alto o basso, magro o alto, intelligente o no, ricco o povero. Non importa.
Ma non devono essere gli altri, uomini, donne o società che sia a stabilirlo. Non devi permetterlo.
Che significa desiderare di essere un’altro uomo?
Io ad esempio sono basso. E con questo? Mi complico la vita per questo?
In alcuni passaggi della mia vita, ho fatto delle scelte, consapevoli, che mi hanno danneggiato economicamente, ma che sapevo essere giuste per come sono. Ed allora?
E adesso, magari, dovrei stare a rosicchiare perché altri, con le stesse opportunità, hanno conquistato grossi traguardi? Ma chi se ne frega.
O dovrei incupirmi perché non riesco a collezionare donne come figurine Panini. Ma dai.
Se esistesse una classifica combinata di tutte le cose che ho accennato: soldi, donne, bellezza, sarei sicuramente agli ultimi posti.
E sai quanto me ne fregherebbe? Na beata minchia!!!
p.s. Scusante il “minchia”, ma ci voleva.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Caro Simone M., credo che il fatto che il sottoscritto abbia scelto di esporsi pubblicamente, voce e corpo in video, possa costituire per te la garanzia sufficiente che ciò che sto per dirti è sincero e non una risposta consolatoria (di che, poi, non si sa…) oppure formalmente dovuta in quanto gestore del sito.
Circa 33 anni fa (dicasi trentatre), quando avevo all’incirca una ventina d’anni, oltre ad una fluente capigliatura che non ho più (si stenta a crederlo ma è così, o meglio, era così… ), ero anche munito di una discreta intelaiatura fisica, senz’altro più atletica e prestante di quella odierna (peraltro praticavo anche sport, come ho ricordato alcune volte). Insomma, anche rivedendo alcune mie foto dell’epoca, devo dire che non ero proprio uno da buttare nella spazzatura… Per dirla con una battuta, posso assicurarti che non ho mai avuto la necessità di puntare la pistola alla tempia di nessuna per andarci a letto (anche se ho dovuto sudarmi la pagnotta come tutti, sia chiaro…) e che nessuna ha mai lanciato grida di orrore quando mi toglievo i vestiti.
Nondimeno, mi sentivo una specie di immondizia umana, ero pervaso da una profondo senso di inadeguatezza e naturalmente mi sentivo bruttissimo. Con tutti i risvolti del caso; forte timidezza, eccessiva difficoltà nel proporsi, insicurezza, ansia, somatizzata in tanti modi ma a volte anche con degli, sia pur sporadici , episodi di impotenza sessuale. Fatto quest’ultimo, come puoi immaginare,vissuto tragicamente a quell’età; ormai da molto tempo, quando capita (e capita a tutti, credimi…), mi ci faccio non una ma centomila risate… E chi più ne ha più ne metta…
Naturalmente abbiamo attraversato più o meno tutti queste fasi, ma non è questo il punto, perché quando uno ci sta in mezzo con tutte le scarpe se ne fotte di sapere che nella sua stessa condizione ce ne sono tanti altri o che ci sono passati più o meno tutti. Anzi, quando siamo nel vortice della depressione siamo completamente concentrati su di noi, non esiste nient’altro che riesca ad allontanarci da noi e dai nostri foschi (e spesso immaginari, perché costruiti di sana pianta dalla nostra mente)pensieri. Bada che il senso di inadeguatezza è una costruzione della nostra mente. Non per semplificare (non voglio togliere il lavoro agli psicoanalisti) ma il 90% se non di più delle nostre problematiche derivano da questo, cioè dal non sentirsi all’altezza, dal sentirsi inadeguati (sul mio primo libello “Le donne: una rivoluzione mai nata” ho affrontato anche questo argomento). Questo non significa che sia facile uscirne, tutt’altro, è necessario un duro, paziente e anche doloroso lavoro con noi stessi. Ma se ne esce, credimi. Devi credermi, altrimenti non potrei essere qui a fare quello che faccio e a prendermi con serenità gli insulti che ricevo quasi quotidianamente (stanno però cominciando anche gli apprezzamenti, per la verità…) . Non trovi?…
Intanto la prima cosa da fare è destrutturare totalmente, fino a liquefarla, l’aspettativa sociale. Cosa siamo e cosa vogliamo essere è un problema nostro e non degli altri e/o del contesto nel quale viviamo (sociale, culturale, familiare ecc.). Non c’è nessuna regola che ci imponga di essere in un modo o in un altro, sotto nessun profilo (sociale, professionale, economico, estetico ecc.).
Tu risponderai che l’essere fisicamente non attraenti o brutti è un fatto e non una costruzione della nostra mente. Anche su questo ci sarebbe molto da dire perché non la vedo in modo così netto. Ma non voglio insistere su questo aspetto perché potrebbe esserci il rischio da parte tua di interpretare le mie parole come consolatorie.
Diamo per scontato che tu sia brutto (e senza virgolette), addirittura inguardabile (mi viene ridere ma insomma, ci capiamo…). E allora? Ciò significa che tu non abbia il diritto di stare al mondo come tutti e nel migliore possibile dei modi? Certo, per te sarà più difficile rispetto ad altri approcciare una donna, o meglio convincerla a fare sesso con te, non lo nego ( a parte il fatto che se fossi un personaggio pubblico il problema sarebbe del tutto bypassato, credimi, e questo la dice lunga…). E non nego neanche che questo possa costituire un elemento di infelicità (anche perché potresti giustamente rispondermi che tu oltre ad essere non attraente sei anche un povero diavolo, economicamente parlando, come tantissimi altri)
Ma non può e non deve condurci nel modo più assoluto al rifiuto di noi stessi, alla non accettazione di sé. Ciascuno è portatore della propria specificità, su questo non ci piove. Nel momento in cui riteniamo di non essere all’altezza o di non essere adeguati, per qualsivoglia ragione, noi stiamo dicendo a noi stessi che non valiamo nulla perchè privi di specificità; il che è oggettivamente falso. Questo è il punto vero. Si può e si deve accettare consapevolmente di essere infelici ma ci si può e ci si DEVE accettare, per quello che noi siamo e per il valore oggettivo di cui siamo portatori .
E qui mi fermo perché il discorso sarebbe troppo lungo e dovrei scrivere un altro libro. Ma è evidente che questo è un lavoro interiore che dovrai fare, preferibilmente con il supporto di uno specialista (psicoanalista). Che sia uno in gamba però, mi raccomando, perché i cialtroni e gli sprovveduti in questo ambito (come in tanti altri ma in questo particolarmente) abbondano.
Il punto determinante lo abbiamo centrato. Ciò detto, a mio parere anche la nostra “invisibilità” (o visibilità) fisico-estetica è in larga parte un concetto molto relativo e conseguente a quanto esposto. Ma, come ho già detto, mi fermo.
Ti faccio intanto i complimenti per il coraggio che hai avuto esponendo pubblicamente le tue problematiche (quelle di milioni e milioni di maschi). Un suggerimento (parlo molto seriamente): prova a palesarti pubblicamente, anche qui, dovunque vuoi, con tanto di nome e cognome, comincia a metterci la faccia, vedrai che sollievo e che forza crescerà in te. Non te lo aspetteresti mai…
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Sulla bruttezza ,lo sai Fabrizio ,con me si sfonda una porta aperta , il non essere attraente come hai detto giustamente te ,è una condizione difficile per la donna, ma molto più difficile per l’uomo, e in società dove o si tromba o sei fuori ,diventa davvero avvilente ,non che pericoloso, visto che si rischia anche di subire violenze da parte di tutti, sia fisiche che psicologiche. Spero che vi ricordiate il mio post scritto a tal riguardo del ragazzo picchiato ,(ho saputo ,proprio pochi giorni fa ,che un altro “brutto” stava facendo la stessa fine ……..)
Secondo me ,come ha detto Fabrizio ,la miglior cura è quella di palesarsi al pubblico ,di metterci la faccia sia in maniera virtuale ,che reale ,io l’ho fatto e mi sento bene ..non è facile ,anzi tutt’altro ….
Lascerei stare lo psicologo per il momento ,oppure assicurarsi che sia veramente bravo ,perchè di “brutti” che hanno provato questa strada ce ne sono stati , ma il risultato è stato veramente pessimo ….
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e le femministe in tutto questo ? (devo parlare di loro ,visto che ci seguono ,e
se no si risentono )
le femministe rispondono in questo modo
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sulle pagine facebook “offensive” posso solo portare la mia esperienza e naturalmente quella del forum dei brutti ,
nasce questo gruppo
http://www.facebook.com/group.php?gid=39578477943
dal titolo eloquente ma ,da come lo vedete adesso ,non sembra neanche questo gran che
ma questa era la descrizione originale …..
Questo gruppo nasce con lo scopo di risollevare l’economia italiana affiancandosi al gruppo “ESPORTIAMO CESSI,IMPORTIAMO BONAZZE”. Come suggerisce il suddetto gruppo,l’idea è semplice: lo stato deve cedere i ragazzi italiani più brutti ai paesi esteri ed in cambio importare le migliori bellezze europee e non. I paesi esteri potranno utilizzare i nostri “cessi” come meglio credono (cavie da laboratorio, lavori forzati ecc…) mentre noi offriamo ai “bonazzi” stranieri vitto ed alloggio nella bella Italia. Un incremento della bellezza media nel nostro paese porterà così ad un aumento del turismo e quindi ad un miglioramento globale dell’economia. Esempio classici di possibili scambi: 2 “cessi italiani” per 1 ” bonazzo scandinavo”; 2 “cessi italiani” per 1 “bonazzo cubano”; 2 “cessi italiani” per 1 ” bonazzo brasiliano” ecc…
I paesi stranieri ci guadagnano poichè posseggono la materia prima in maggiori quantità rispetto all’Italia, mentre il nostro caro paese si ripulisce dall’immondizia ed incrementa il turismo! In più non dobbiamo sottovalutare il fattore genetico: Se l’Italia sarà popolata da bonazzi stranieri, noi saremo invogliate a darla più facilmente. In aggiunta per una semplicissima legge della genetica (chiedete a Mendel per maggiori info) la razza italiana andrà a migliorare esteticamente generazione per generazione sempre di più fino a raggiungere (e superare) gli standard di paesi come la Svezia, il Brasile, la Germania ecc…
Esportiamo cessi Importiamo bonazzi significa migliorare la nostra qualità della vita.
Più di 5000 RAGAZZI hanno aderito al gruppo “ESPORTIAMO CESSI,IMPORTIAMO BONAZZE”, quindi DONNE! risvegliate il patriottismo che è in voi e ADERITE E FATE ADERIRE TUTTE!!!!!!
allora l’admin lo segnala ……questa e la simpatica risposta che riceviamo ,o meglio riceve l’admin
cercando cercando finalmente ho trovato il vostro blog e quindi posso definirmi nella tana del lupo.
Sono una delle responsabili del gruppo “esportiamo cessi importiamo bonazzi” una cosa ve la voglio dire
COME CAZZO VI SIETE PERMESSI DI SEGNALARE IL GRUPPO COME RAZZISTA? MA DICO COME CAZZO DI NUOVO VI SIETE PERMESSI? HOOOO MA CHE VE DICE LA COCCIA?
Se siete brutti della madonna che nessuno ve caca non è con noi che ve la dovete prendere! Siete frustrati repressi e depressi dalla repressione sessuale che vi sta uccidendo? Andatevene via, cambiate vita, cambiate mondo cambiate quel che cazzo volete; uccidetevi, impiccatevi buttatevi a mare con una pietra legata sotto i piedi anzi INIETTATEVI ARIA e la vostra dolce fine indolore sopraggiungerà in pochi minuti ma NON AVETE NESSUN DIRITTO DI ROMPERE I COGLIONI AI COMUNI MORTALI! E non avete nessun diritto come dite voi di farci chiudere il gruppo visto che siamo in democrazia e non in dittatura e ognuno può dire ciò che pare e piace! Noi l’abbiam detto, ma non siamo mai venute ad attaccare il vostro sito e forum! Bene…
Visto l’attacco che AVETE OSATO SFERRARCI noi rispondiamo.. VIA I CESSI DA QUESTO SPORCO MONDO! VIA TUTTI QUELLI COME VOI! VIA VIA VIA! EGEMONIA, PULIZIA DAL BRUTTO! Anzi vorrei tanto che fosse una legge che autorizzi l’uccisione di un feto malformato o di un pargolo ai primi segni della bruttezza o che autorizzerebbe l’uccisione di un brutto cesso a colpi d’arma da fuoco! Perchè è questa la fine che meritate! BRUTTI SPORCHI E ANCHE DEFICIENTI DELLE MIE OVAIE! Se rompete le palle e non vi state al posto vostro fanno troppo bene a picchiarvi e a riempirvi di botte e ridurvi in fin di vita! E poi non venite a fare le vittime se ve le CERCATE!
E detto questo, a nome di tutto il genere femminile SOLIDARIETA’ ALLE TIPETTE E A CHI HA PICCHIATO quel tale
capito mi hai
mauro recher(Quota) (Replica)
Naziste.
marcello(Quota) (Replica)
credo che ,per quanto banale ,possa essere in sintonia con l’argomento questa canzone delle “cattive abitudini” (per chi mastica un pochino di punk erano gli ex peter punk )……..
http://www.youtube.com/watch?v=tk8jTJnnkS4&feature=related
anche se quella di elio e le storie tese ,resta “unica”
http://www.youtube.com/watch?v=GrH49OwJoWY qui in versione live
mauro recher(Quota) (Replica)
x mauro recher: ma chi è che ha scritto quel delirio su facebook (ora non si legge più)? Hai per caso salvato uno screenshot?
Ethans(Quota) (Replica)
no ethans . è stata tolta “grazie” all’intervento del forum dei brutti , e purtroppo non ho salvato un screenshot ,ma lo si può leggere ancora in questo link
http://unbruttoblog.blogspot.com/2009/08/si-annida-su-facebook-lodio-per-i.html
poi ,se vedi sotto ,ci sono commenti a dir poco “simpatici” ,ma quello che ho scritto ,dopo ,altro che non è un commento su quel blog , non lo trovi nella discussione apposita ,”la bellona ” che vuole solo i bonazzi l’ha scritto in un altra discussione ,si vede che troppi passaggi gli hanno scombussolato i neuroni
mauro recher(Quota) (Replica)
Uno si chiede: ma la donna media italiana di oggi, la trenta-trentacinque-quarantenne, cos’ha di realmente femminile e accogliente?
Sono sempre incazzate, benché abbiano tutto, si lamentano di tutto e di tutti, specie degli uomini italiani, da loro considerati in blocco mammoni, bamboccioni, tontoloni, immaturi, coglioni, impotenti, froci, eccetera. Non fanno mai autocritica su nulla, partono sempre dal presupposto di avere sempre ragione.
Ma per quale ragione un giovane uomo italiano, dovrebbe relazionarcisi o, peggio, sposarsele?
Per far cosa? Forse per finire in galera in futuro, a causa delle mazzate che uno sarà sicuramente costretto a dargli? Ma poi, come possono risultare attraenti delle donne che sono sempre in competizione con l’uomo e che spesso ti percepiscono come un nemico da combattere? Cos’hanno di eccitante?
Personalmente mi ispirano solo violenza, perché, diciamolo, queste donne di oggi sono portatrici e generatrici di violenza.
Marco(Quota) (Replica)
Oggi la femminiltà non è più la grazia e la capacità di accogliere. E’ diventato il vestirsi in un dato modo, con le scarpe alte 10 cm e il fare da prostitute. L’antitesi. E sono quelle che attirarno
In fondo il maschio non deve essere obbligato a essere sempre vincente (ma a scuola chi è bocciato 3 volte ma è maleducato non so perché attira) e aggressivo. O almeno spero che questo dogma prima o poi verrà meno.
marcello(Quota) (Replica)
Secondo me quella secondo cui le donne di un tempo erano “accoglienti”, è più che altro un luogo comune, che non risponde affatto alla realtà.
Il rancore che le donne odierne mostrano nei confronti degli uomini in generale, la loro complicità con i dogmi femministi, sta a dimostrare che certi sentimenti erano ben presenti anche ai tempi di Mussolini o di Garibaldi…
Se no come avrebbe fatto ad attecchire così in profondità l’ideologia femminista?
Credo sia il caso di prendere atto del fatto che le donne non ci amano affatto. Anzi, ai loro occhi siamo soltanto dei poveri deficienti, mentalmente ritardati.
Dimenticavo. Il fatto è che la maggior parte degli uomini non fa che confermare le loro idee, considerando quanto sbavano di fronte alla prima cretina che passa, e soprattutto quanto sono portati a disprezzare gli appartenenti al proprio sesso.
Tiziano(Quota) (Replica)
Non amo Vittorio Sgarbi però questa volta ha ragione in pieno a mio parere…
http://www.ilgiornale.it/esteri/dsk_e_vetero_femministe_luomo_e_sempre_colpevole/23-08-2011/articolo-id=541412-page=0-comments=1
maub(Quota) (Replica)
“Uno si chiede: ma la donna media italiana di oggi, la trenta-trentacinque-quarantenne, cos’ha di realmente femminile e accogliente?”
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Un cazzo
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“Ma per quale ragione un giovane uomo italiano, dovrebbe relazionarcisi o, peggio, sposarsele?”
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Perché è un coglione
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“Per far cosa?”
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l’ imbecille
Chiaro, conciso e telegrafico
sandro(Quota) (Replica)
La dipendenza sessuale e psicologica potrebbe portare a questi casi estremi
http://www.ilgazzettino.it/articolo.php?id=165588&sez=NORDEST
e una imbecille (non trovo altre parole) ha cosi commentato
Una vittima? No no, per me quelli che si uccidono senza uccidere la loro donna e smettono di rompere le palle sono degli eroi 😉
E comunque i bravi psicologi che vanno a pomeriggio 5 e pomeriggio sul 2 dovrebbero saperlo che, se uno arriva a questi gesti estremi, bene di capoccia non ci stava già di suo.
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crede magari di essere spiritosa ….
mauro recher(Quota) (Replica)
mauro recher:
“crede magari di essere spiritosa ….”
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http://questionemaschile.forumfree.it/?t=31840718
http://questionemaschile.forumfree.it/?t=11347249
Sandro2(Quota) (Replica)
La banalità di questi articoli fa “paura”.
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http://forum.corriere.it/supplemento-singolo/
La nuova chimica del sesso
Cari tutti, è stata una settimana dura di confronto ma interessante, direi. Qui trovate un pezzo del discorso già fatto tra noi che intendo proseguire. Intanto questo è l’articolo che appare oggi sul giornale che si spizzica. Potete affrontare questo tema o proporne altri nel rispetto reciproco. Come sempre. Grazie per la sincerità.
Ma com’è che nella tua rubrica sui single non si parla mai di sesso? Eccoci qui. Riconoscendo di essere finora sfuggiti al tema per evitare sin dall’inizio l’effetto “Sex and the city”, cui pure dobbiamo tantissimo. Molti riconoscono a quella serie tv lo sdoganamento della donna che fa sesso per il sesso, rappresentata dal personaggio volitivo e divertente di Samantha. Ma a guardarci bene, e non potrebbe essere diversamente nella puritanissima America, le virtù più esaltate in quel telefilm alla fine sono quelle dei sentimenti “costruttivi”. Tanto è vero che il finale vuole le quattro ragazze tutte fidanzate, se non sposate e madri (Samantha tornerà sola nel sequel sul grande schermo).
Ma torniamo a noi. Piaccia o no, il modello “pronta a tutto” è entrato anche nella nostra cultura. Sto parlando di un ingresso in forze, massiccio, preceduto dal trionfale avvento del Viagra. La pillolina azzurra, lungi dall’essere solo un aiutino per l’età avanzata, è una certezza anche per chi finora sicuro nel sesso non lo era stato mai, come testimonia l’elevato uso del farmaco tra i più giovani. Una nuova spavalderia “chimica” ha preso il posto di quella certa cautela naturale, ispirata dalla paura di fallire, che metteva la donna in posizione di vantaggio.
La conseguenza estrema del riequilibrio del rapporto è un atteggiamento femminile di maggiore disinibizione, che spinge la donna, in una sorta di sotterranea competizione con il partner, a cercare di recuperare la guida del gioco.
Il quadro non sarebbe completo se trascurassimo la maggiore facilità con cui s’intrecciano rapporti extraconiugali, si rompono matrimoni, si ritorna sul “mercato” delle relazioni. Abbiamo già detto, in altre circostanze, che questa modalità crea una forte competizione tra donne per assicurarsi il compagno. In questo gioco, bisogna ammetterlo, molti uomini rimangono indietro, a bocca asciutta (e se ne lamentano assai). Il cosiddetto maschio-alfa dispone invece di una discreta possibilità di scelta e impone il suo modello. Un modello in cui, in una relazione che nasce, il sesso sta prima della conoscenza e non in fondo, come un premio concesso dalla donna.
Tutto questo produce due generi di comportamenti che abbiamo analizzato sul forum online: da una parte ci sono le donne che si lanciano nella competizione senza freni, pur di prevalere. Dall’altra c’è un certo numero di signore che si ritirano in buon ordine, non contemplando la trasformazione in “tigri del materasso”.
Il risultato è intuibile: una mischia furiosa al centro campo e spalti pieni di uomini e donne che neppure si guardano. Ma agli uomini, quelli che il sesso lo praticano, la donna piace davvero così disinibita? Ne parliamo nella prossima puntata.
Antonella Baccaro
sergio(Quota) (Replica)
A che livelli si spinge l’asimmetria sessuale.. Immaginiamo il contrario: ragazze di 20 anni che si iscrivono a pagamento a un sito per avere incontri con uomini anziani.
http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/255552/rafanelli-giovani-che-amano-le-anziane.html
Ivan(Quota) (Replica)
in realtà, credo che l’asimmetria sessuale si riequilibri, fra i 40 e i 70 anni. Periodo in cui per l’uomo la finestra di opportunità si allarga, mentre per la donna comincia e continua a restringersi – se non si chiama Demi Moore. (Ovviamente, molti dei giovani che frequentano quel sito sono professionisti…)
dia(Quota) (Replica)
dia
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n realtà, credo che l’asimmetria sessuale si riequilibri, fra i 40 e i 70 anni. Periodo in cui per l’uomo la finestra di opportunità si allarga, mentre per la donna comincia e continua a restringersi – se non si chiama Demi Moore. (Ovviamente, molti dei giovani che frequentano quel sito sono professionisti…)
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Io ho quasi 32 anni e tolta la mia (netta) superiorità fisica nei confronti delle femmine, so bene di non avere, né di aver mai avuto, alcun reale potere seduttivo nei confronti delle suddette, benché non faccia affatto schifo.
Come dice un mio amico, “la vita è quando si è giovani non quando si è vecchi”…
Ovvero, è da giovani che bisogna divertirsi e godere, non quando hai passato i 40 o 50, sei inacidito dalla vita, hai vari cazzi sul lavoro, sessualmente non funzioni più come un tempo, etc.
Inoltre, a quell’età, se sei uno qualunque e non hai una relazione stabile, NON scopi. E se hai problemi economici NON scopi neppure con le prostitute.
Daniele(Quota) (Replica)
Aggiungo dell’altro.
Premesso che io NON vorrei mai essere una femmina, per tutta una serie di motivi che ora non mi metto a spiegare, quotidianamente osservo e ascolto le mie coetanee e le 20-25enni, che oltre a trovare di una banalità e di una superficialità mostruosa (anche se laureate), hanno sicuramente una vita molto più facile dei maschi, anche se l’apparenza direbbe il contrario.
Non sono costrette a svolgere i peggiori mestieri, nessuno le obbliga a sposarsi ed a fare figli, non devono rincorrere né corteggiare gli uomini, anche se non lavorano ed hanno problemi economici possono ugualmente avere una vita sociale, relazionale, affettiva e sessuale, perché tanto ci sarà sempre qualche uomo pronto a corteggiarle, a pagargli la cena, a fargli regali, a portarle a spasso in auto, etc.
Insomma, le odierne relazioni fra i due sessi sono TOTALMENTE sbilanciate a favore delle femmine, le quali, anche nel rapporto intimo, stabiliscono cosa si può fare e cosa non si può fare (esattamente come le prostitute, le quali, pur venendo pagate, stabiliscono i tempi e cosa si può fare e non fare).
Viceversa no, senza automobile né reddito, un uomo, nel 99,99% dei casi, non ha né avrà niente di tutto ciò. In definitiva un uomo medio NON esercita alcun potere nei confronti delle femmine, checché ne dicano su la 27ora e altrove…
Daniele(Quota) (Replica)
Dunque boh… non so se l’asimmetria sessuale si riequilibri tra i 40 e i 70 anni.. a naso direi di no. Se si parla di questioni naturali, c’è un calo di desiderio dell’uomo immagino… e un aumento di potere e di desiderabilità (se ha capitalizzato, laddove per capitalizzare non intendo soltanto denaro, ma quello che si chiama “idolum”), ma c’è anche un calo di desiderio sessuale nella donna (la menopausa ogni tanto fa questi effetti che contrasta però forse con la consapevolezza che se non ha capitalizzato (se non ha altro da offrire oltre al fisico insomma) sta perdendo il capitale fornitole in dotazione dalla natura. Oppure si accorge che l’ha sprecato.
C’è anche una cosa da considerare…sul versante culturale, non è così facile cambiare abitudini e modus operandi a una certa età.. in effetti vedo nel ricovero per anziani dove è ricoverata mia madre che, (seppur soltanto a livello teorico, chiaramente) ogni tanto fanno capolino le vecchie dinamiche di cavalleria nei vecchietti e civetteria nelle vecchiette ( e qui.. va be sto parlando di over 80)
Rita(Quota) (Replica)
“Insomma, le odierne relazioni fra i due sessi sono TOTALMENTE sbilanciate a favore delle femmine”
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Se la logica non è un cespo di insalata, se ne deduce che, rapportarsi con le medesime, rappresenta SEMPRE e COMUNQUE un’ inculata che può essere più o meno marcata, ma SEMPRE di un’ inculata si tratta.
Lascio a voi le considerazioni, a mio parere ovvie, sull’ opportunità di continuare a relazionarsi con le suddette.
sandro(Quota) (Replica)
rita – pensavo molto semplicisticamente che un uomo intorno ai 45 anni, per esempio, potrebbe tranquillamente avere una donna tra i 20 e i 45, se si gioca bene le sue carte. Non necessariamente i soldi. L’autorevolezza in qualche campo, per esempio: un professore con la studentessa o la ricercatrice, qualcuno che sa fare o dire cose interessanti, che eccelle in un hobby o è un bravo ascoltatore brizzolato, o un umorista brizzolato, cose così. Per una donna la finestra si restringe, mi pare.
Quanto al calo del desiderio in menopausa: un amico mi ha fatto morire dal ridere descrivendomi una cena cui era capitato – lui ultracinquantenne – dove c’erano molte cinquantenni “in tiro”, come si dice a Roma, bionde, rifatte e ribaldamente rampati. Gli è preso un colpo perché lui era solo e temeva un assalto della leopardata in menopausa.. Gli ho chiesto “E come hai fatto?” E lui: “Mi sono finto gay”.
Grande!!
dia(Quota) (Replica)
Poteva accettare, a meno che non ci sia il problema di come liberarsene dopo.
marcello(Quota) (Replica)
.. sì Dia più o meno sono d’accordo e forse diciamo le stesse cose.. il punto è: l’esibizione della leopardata cinquantenne con tette finte è indice di un maggior desiderio sessuale oppure è un disperato tentativo di essere guardate, desiderate etc.?
Ecco tipo la signorina Silvani nei mitici film di Fantozzi,.. c’è una scena in “Fantozzi va in pensione” se non erro in cui lei (che ha sempre snobbato Fantozzi negli anni precedenti) gli si butta ai piedi pregando di portarla da qualsiasi parte.. anche alla riunione di condominio .
Rita(Quota) (Replica)
“pensavo molto semplicisticamente che un uomo intorno ai 45 anni, per esempio, potrebbe tranquillamente avere una donna tra i 20 e i 45, se si gioca bene le sue carte. Non necessariamente i soldi. L’autorevolezza in qualche campo, per esempio: un professore con la studentessa o la ricercatrice, qualcuno che sa fare o dire cose interessanti, che eccelle in un hobby o è un bravo ascoltatore brizzolato, o un umorista brizzolato, cose così. Per una donna la finestra si restringe, mi pare”.
Sei in clamoroso errore, cara Dia.
Nel primo caso (quello del professore con la studentessa) stai descrivendo un tipo di relazione dove appunto un uomo è in grado di mettere sul piatto della bilancia uno status, superiore a quello della donna, ed è solo grazie a questo che può avere la speranza e la possibilità di “arrivare a dama”, sempre come si usa dire a Roma, come sai bene anche tu. Senza quello “status” quell’uomo rimarrebbe un illustre sconosciuto e molto probabilmente quella ragazza, considerata la differenza di età, non lo prenderebbe neanche in considerazione. Fai indossare a quello stesso uomo una divisa da postino, da meccanico o da impiegato di banca e fai la prova; poi ne riparliamo (sono pronto a scommettere cifre anche pesanti…).
Ma continui a perseverare clamorosamente nell’errore anche con gli altri esempi che porti, perché di fatto stai riproponendo il meccanismo della recita (chiamata ipocritamente corteggiamento) che un uomo è costretto a mettere in scena (essere brillante, saper raccontare barzellette, essere un bravo umorista, (fingere) di essere un “bravo ascoltatore brizzolato” e via discorrendo, per citare i tuoi stessi esempi…). E se uno invece fosse un tipo introverso, serio, oppure semplicemente non abbia voglia di fare il giullare di corte? Cosa fa? Te lo dico io, resta a bocca asciutta perché nessuna donna, te compresa (e me lo hai confermato proprio tu alcuni giorni fa, come ricorderai) si proporrà mai a lui come normalmente sono abituati a fare gli uomini.
Una donna non ha nessun bisogno di tutto ciò, come ben sappiamo, è desiderata e corteggiata in quanto tale, spesso anche se è una persona stupida e vuota, incapace di parlare o stare zitta. Torna prepotentemente in campo l’asimmetria sessuale che, per quanti sforzi si possano fare è lì, implacabile, a ricordarci come stanno veramente le cose tra maschi e femmine
Tu dici che la finestra si stringe per le donne ad una certa età? Verso i 55/60 è probabile che tu abbia ragione, non prima. E comunque ti assicuro che a parità di condizioni (età, posizione sociale, aspetto estetico, tasso culturale) una donna ha un peso specifico comunque superiore a quello di un uomo.
Certo, se una donna di 50 anni si mettesse in testa di rimorchiarsi ragazzi giovani e belli di 25 o 30 anni, è ovvio che qualche difficoltà la potrebbe incontrare, ma solo fino ad un certo punto, perché comunque, di fronte al sesso per il sesso, se proposto in maniera ludica e diretta (e se la donna non è proprio un mostro del Whalalla), quasi nessun uomo si tirerà mai indietro. A differenza di un uomo che a 50 anni, se non fa il “professore” universitario (con la studentessa o la ricercatrice, e non è affatto scontato…) non va da nessuna parte, per lo meno con una ragazza di 25 anni.
Quindi è ora di dare una bella sforbiciata anche a questi luoghi comuni (cioè che gli uomini, ad una certa età, avrebbero una “finestra” più ampia rispetto a quella delle donne) che in parte avevano sicuramente una ragion d’essere tanti anni fa, diciamo prima della guerra, quando ancora le cose erano messe in modo diverso. Oggi, applicare queste categorie alla realtà attuale non ha veramente più senso.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
per confermare quello che dice Fabrizio ,anche se non c’è ne sarebbe bisogno ,posso solo citare un post di un forum che seguivo tempo fa …
Trattava di un ragazzo molto timido e impacciato ,che , con l’altro sesso ,non aveva ovviamente successo ,è bastato migliorare il suo status con una macchina “importante” ,la mercedes di papà e dire che frequentava la Bocconi ed a un tratto ,è diventato “interessante” agli occhi femminili ,eppure il ragazzo era lo stesso …
mauro recher(Quota) (Replica)
Io che mio padre faceva il giudice e avevo una 16V (anche perché nel posto dov’ero in vacanza non c’erano altre auto) non battevo un chiodo.
marcello(Quota) (Replica)
Innanzi tutto benvenuto …
Ma ,guarda ,ti sei risposto da solo visto che “tutti ” avevano la macchina “importante “,allora venivano prese in considerazione altre “qualità ” .non voglio minimamente offenderti ,ma era per farti capire ,invece ,in un altra situazione ,l’innalzamento dello status porta a quello che ho detto io .
Non è sicuramente una regola matematica ,sia chiaro però aiuta
mauro recher(Quota) (Replica)
Grazie dell’accoglienza.
marcello(Quota) (Replica)
Fabrizio: non obiettavo all’esistenza di un disequilibrio esistente in materia di chances di accoppiamento. Dicevo che invecchiando il disequilibrio si riduce. In sostanza la postina cinquantenne senza particolari attrattive ha qualche chances in meno rispetto alla postina ventenne senza particolari attrattive di trovare un uomo per accoppiarsi.* L’età incide sulle sue chances di accoppiamento. Riduce il gap tra lei e il postino cinquantenne omologo.
*(perché non parliamo di chances di trovare un compagno o una compagna, immagino.)
In sostanza, sostenevo solo che fra i 50 e i 70* (correggo la mia precedente ipotesi: 40-70) il disequilibrio si riduce. Di quanto, poi, è negoziabile.
*(soprattutto all’epoca del Viagra)
dia(Quota) (Replica)
dia
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Di quanto, poi, è negoziabile.
*(soprattutto all’epoca del Viagra)
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Mi spiace, dia, ma continui a toppare, perché il viagra – ed ancor di più il cialis – agiscono a livello meramente meccanico, ovvero sull’erezione, non certamente sul desiderio. Quello o c’è o non c’è.
Inoltre, torno a ripeterti che i migliori anni della nostra vita (come cantava Renato Zero) non sono certamente quelli della maturità o della vecchiaia, perlomeno per la stragrande maggioranza delle persone. A fare il bello e il cattivo tempo e pertanto a dettare le regole, sono le femmine, non certamente i maschi. Da lì tutta una serie di rogne per gli uomini, i quali, contrariamente a quanto si vuole far credere (e vogliono far credere, anche i medesimi*), sono sessualmente subordinati all’altro sesso.
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Fabrizio
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Quindi è ora di dare una bella sforbiciata anche a questi luoghi comuni (cioè che gli uomini, ad una certa età, avrebbero una “finestra” più ampia rispetto a quella delle donne) che in parte avevano sicuramente una ragion d’essere tanti anni fa, diciamo prima della guerra, quando ancora le cose erano messe in modo diverso. Oggi, applicare queste categorie alla realtà attuale non ha veramente più senso.
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Quoto. E’ giunta veramente l’ora di finirla con questi ridicoli luoghi comuni, che allo stato attuale delle cose, non hanno più ragion d’essere.
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* Anche in ambito momas c’è chi nega tale subordinazione…
Daniele(Quota) (Replica)
Questo è uno scritto di Rino, credo risalente ad almeno undici anni fa.
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DIPENDENZA SESSUALE
Una menzogna fondante e necessaria: la parità ormonale.
La perfetta simmetria naturale del desiderio e delle sue forme come dogma centrale del Vigente Ordine Morale.
LE RADICI FILOGENETICHE DELLA DISPARITÀ ORMONALE. L’incolmabile divario darwiniano come origine della dipendenza sessuale maschile: “La natura ti incatenerà a me”. Il corteggiamento in quanto costo (insieme di risorse spese – [fitness] ) compensativo dell’inferiorità maschile.
IL RECIPROCO INTERESSE ALLA MENZOGNA:
– l’interesse maschile a non riconoscere l’irrimediabile inferiorità. Salvaguardia dell’autostima.
– l’interesse femminile a negare la superiorità: 1- non riconoscere contropoteri compensativi al genere maschile. -2 negarsi ogni dovere di Cavalleria. 3- nascondere l’esistenza del primo strumento di controllo degli stati emozionali del genere maschile.
Ormoni maschili, terra di conquista: 100.000 anni di speculazione.
CARATTERI DELL’INFERIORITA’
La disparità delle forme e delle modalità come degenerazione del comportamento maschile culturalmente indotta. La rieducazione femminista: “Vi abbiamo costretti a comportarvi a letto come persone”.
Sesso: F/ e M/ : la gestualità buona e quella cattiva, le modalità pulite e quelle sporche, la frequenza giusta e quella sbagliata, il contesto bello e quello brutto, la forma degna e quella indegna.
Sesso: F/ e M/: Sesso con vincolo, femminile, buono / Sesso senza vincolo, maschile, cattivo.
L’origine della superiorità dell’approccio femminile al sesso. Una questione indeterminata ed indeterminabile: natura o cultura?
Le modalità femminili come naturalmente date e culturalmente superiori. Le modalità maschili come antinaturali e culturalmente degenerate.
Sesso: il monopolio del se-come-dove-quando-quanto.
AMOUR-PASSION: il sogno ed il delirio provenzale. L’ideale femminile dell’eterna passione. L’immaginario e la realtà: “Non siete all’altezza”. Non siamo all’altezza. Perché sia necessario essere all’altezza.
IMMACOLATA CONCEZIONE. Una sovrapposizione culturale: il racconto dell’Immacolata Concezione come archetipo dell’autodescrizione femminile occidentale. Il contatto fisico come lesione irreparabile. La caduta nel mondo animale. Occidente: una Civiltà figlia di sola femmina. Il nucleo profondo del desiderio femminile occidentale: generare il mondo senza intervento maschile. Le banche del seme. L’auto-clonazione come forma suprema di auto-amore. “Non abbiamo bisogno di voi”. Il coito come offesa. L’ Immacolata Concezione e l’odio contro il Fallo. Il mito del Mito del Fallo in Occidente.
STUPRO BIANCO
Stupro: la violazione della volontà femminile. Caratteri epistemologici dello stupro: istantaneità, visibilità.
Sul diritto all’esistenza di una volontà maschile. Se la volontà maschile sia suscettibile di essere violata. Volontà negata – volontà subordinata – volontà violata.
Stupro bianco: dare il nome ad un invisibile delitto. Il diritto femminile all’illimitata violazione della volontà maschile. Caratteri epistemologici dello stupro bianco: invisibilità, durata.
Effetti dello stupro bianco: vergogna, distruttività (violenza fisica), autodistruttività (depressione) – Sesso a pagamento esplicito (prostituzione) – Autoerotismo adulto.
La minaccia dello stupro bianco.
Dal vincolo al ricatto. Il vincolo (matrimonio, convivenza) come condizione di esercizio del ricatto. Matrimonio: vivere sotto la minaccia del ricatto sessuale: “Ciò che io voglio, se io voglio, come io voglio”.
L’inconscio esercito degli stuprati. Lo sfruttamento della dipendenza sessuale maschile.
LA CULTURA DELL’ELEMOSINA: “Teniamoli a stecchetto”. Una verità biologico-culturale come condizione di originaria dipendenza maschile.”Io non ho bisogno di te quanto tu hai bisogno di me”. Infantilizzazione. L’attesa del corteggiamento infinito. La dipendenza come prezzo del sesso. Il costo del sesso nella relazione vincolata e l’elemosina come infantilizzazione. Stanchezza ed autosvalutazione inconsce dell’eterno chiedere: la fuga verso il sesso a pagamento esplicito.
IL CONTROLLO DELLA LIBIDO MASCHILE Utilizzazione dell’immagine del corpo femminile come strumento di condizionamento e controllo. Mass media e pubblicità: la stimolazione permanente. Lo stimolo come incremento della dipendenza: più pelle è visibile più i maschi dipendono.
L’altra faccia della “Donna oggetto”: celebrazione del corpo femminile e strumentalizzazione della libido maschile.
PROSTITUZIONE o del sesso a pagamento esplicito. La causa che deve assolutamente essere negata: i maschi vanno per sesso a pagamento perché non lo trovano gratis. Il sesso negato. Il rifiuto femminile del/al sesso. La liberazione sessuale come liberazione dal sesso. La cultura dell’astinenza. “Non siamo più a vostra disposizione”. L’impossibilità del sesso gratuito: la relazione sessuale univocamente strutturata sulle/dalle determinazioni femminili. Subordinazione del comportamento. Il vincolo come surrogato e dissimulazione del pagamento delle prestazioni.
Pagamento esplicito contro pagamento implicito. Tra stupro bianco ed elemosina. Il costo della dipendenza.
Sesso a pagamento esplicito come liberazione dalla dipendenza. La guerra contro il sesso a pagamento esplicito: le vittime (femmine) e gli sfruttatori (maschi: coloro che pagano per ciò che dovrebbe essere gratuito). Né gratis né a pagamento: castità forzosa.
La condanna morale del sesso a pagamento esplicito ed il suo scopo inconscio: la lotta contro la prostituzione 1- come lotta per il controllo totale della libido maschile 2- come lotta per l’incremento del prezzo delle relazioni e la sua contestuale occultazione: corteggiamento o vincolo: “Solo da me: se io vorrò, come io vorrò”. Il Bene che verrà (Società femminista): elemosina (dipendenza), castità o carcere (Svezia 1999). Masturbazione maschile: un inammissibile surrogato.
Il fondamento della disparità: F/ essere. M/ fare. Il prezzo del sesso come manifestazione della necessità maschile di fare. La lotta contro la prostituzione come lotta inconscia contro l’irrisorietà del prezzo e la sua visibilità.
Il corteggiamento come incremento del prezzo e contestuale dissimulazione dello scambio.
Una falsità necessaria: la negazione della dipendenza sessuale maschile come condizione del suo incremento.
Dipendenza sessuale maschile: una fondamentale verità della FdM.
Daniele(Quota) (Replica)
va bene, daniele. Ne prendo atto. Il gap non si riduce mai. Mi chiedo, però, se Fabrizio si vede come tu vedi gli uomini della sua generazione, però – “game over”, cioè.
dia(Quota) (Replica)
X dia.
Mi ripeto: se parliamo di un grande imprenditore edile, di un avvocato o di un banchiere cinquantenne, ma anche sessantenne (uno come Draghi, per esempio…), è chiaro che non si è “game over”.
Anzi, di possibilità nei hai parecchie (mai quanto quelle di una bella fica, però, anche se la medesima è ignorante come una capra).
Al tempo stesso prendi un manovale, un carpentiere o un operaio delle acciaierie cinquantenni, poi vedi quante possibilità hanno nei confronti dell’altro sesso… (*)
Ah, sappi che anche i trentenni NON dettano le regole, nei confronti delle coetanee.
Viceversa, ci sarebbe anche un forte calo delle prostitute, alle quali innumerevoli ragazzi e giovani uomini si rivolgono. A chi piace pagare? A nessuno, credo.
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(*) E’ chiaro che se tu andassi a rivolgere certe domande ai diretti interessati, ti risponderebbero che loro “scopano come ricci”, perché è risaputo (perlomeno in queste sedi) che gli uomini, in materia di femmine, raccontano e si raccontano, un mucchio di balle per tutta la vita.
Daniele(Quota) (Replica)
“…Mi chiedo, però, se Fabrizio si vede come tu vedi gli uomini della sua generazione, però – “game over”, cioè”. (Dia)
Mi sembra un quesito capzioso (ne fai diversi, per la verità, ti diverti a fare la birichina, contenta tu…), anche perchè il problema non è certo quello di fare del gossip sulla mia (o quella di altri) condizione personale….
Non c’è dubbio che quanto dice Daniele corrisponda assolutamente al vero. E’ ovvio che, come abbiamo spiegato migliaia di volte, entrano in ballo tanti fattori che vanno a determinare il peso specifico di un uomo oppure di un altro.
Un uomo di 50 e più anni che nella vita faccia il muratore o l’impiegato delle poste è praticamente “out”, o “game over”, se preferisci, Se invece si tratta di un uomo con un minimo di posizione sociale o professionale, o comunque in grado di mettere qualche valore aggiunto sul piatto della bilancia, avrà più chances da giocarsi, è ovvio (a seconda del livello di queste chances). Come è altrettanto ovvio che una condizione fisica decente o comunque accettabile, anche ad una certa età, può aiutare. Perché, appunto, può costituire un peso specifico, rispetto alla maggioranza o comunque a tanti che in un’età matura o comunque avanzata, versano in condizioni fisiche più disastrate. Fermo restando che se sei socialmente malmesso, la condizione fisica passa comunque in secondo piano. Diciamo che un cinquantenne fisicamente ancora in forma e con una posizione sociale media se la può giocare e può avere i suoi successi con una quarantenne- quarantacinquenne-cinquantenne (sempre lavorandoci sopra, ovviamente…).
Mi soffermerei su questo concetto: lavorare. Per gli uomini la possibilità di accedere al sesso e all’affettività sessuale è di fatto un vero e proprio lavoro; significa investire tempo, risorse (materiali e soprattutto psicologiche), energie. Un vero stress, credimi, Dia, e quando lo capirai o quando farai finta di averlo capito (perché in realtà già lo sai), forse i tuoi quesiti si rivolgeranno in altri ambiti della questione.
Naturalmente, siccome è tutto relativo, non è l’età o solo l’età (anzi…) a fare la differenza. Ci sono uomini che acquistano in esperienza e consapevolezza (e anche in fascino) in età più matura. Quando si è giovani si è acerbi e inesperti, spesso molto timidi, impacciati e via discorrendo. L’esperienza e un percorso di crescita individuale aiutano ad affinare le “armi”, diciamo così, e può capitare, anche abbastanza frequentemente, che un cinquantenne maturo possa avere anche più occasioni rispetto a un venticinquenne giovane e aitante.
Ma, come ripeto, non è questo il punto vero. Il punto vero è che ciò che per voi donne equivale a un battito di ciglia o a bere un bicchiere d’acqua, per noi è un investimento emotivo, economico, temporale, fisico, a cui siamo costretti. Gli uomini negano tutto ciò per falso pudore o per mantenere una sorta di finta autostima, come dice Rino nel post pubblicato da Daniele, cioè per non ammettere la loro fragilità e la loro condizione di dipendenza.
Non ho nessuna difficoltà ad affermare che gli uomini vivono una condizione di alienazione (nel senso marxiano del termine) nella loro relazione con le donne. Sono obbligati a fingere, a non essere e stessi, a non essere spontanei, a prendere a cazzotti la loro autenticità, a mettere in campo una serie di azioni “altre” per arrivare all’obiettivo. In altre parole, nel momento in cui si “mettono in gioco”, entrano necessariamente in un meccanismo che li espropria della loro umanità per costringerli ad essere una cosa diversa da quello che in realtà sono.
Tutto ciò può essere definito con una sola parola: alienazione. Il processo che ho testè descritto è l’altra faccia della ragione strumentale, letto però dal punto di vista del subordinato, cioè del maschio.
La responsabilità di questa situazione, care amiche donne, è tutta vostra, checché se ne dica, e naturalmente del sistema di cui fate parte a pieno titolo e che scegliete di alimentare con i vostri comportamenti. Il compito che hanno o che dovrebbero avere le donne evolute e quelle che scelgono di stare al nostro fianco, è smascherare questa situazione, parlare con franchezza alle altre donne, pubblicamente e privatamente, e dir loro semplicemente la verità. Se facessi questa operazione una sola volta alla settimana e possibilmente con una donna diversa, cara Dia, ciò varrebbe quanto mille commenti pubblicati su questo blog.
La matematica per taluni è un’opinione ma per me comune mortale ancora no…Datti una regolata…
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
fabrizio. Denuncio la violenza delle donne da quando tu ancora non eri nato. E non per prendere la tua Tessera della Donna Evoluta, ma per semplice onestà. Dattela tu una regolata.
dia(Quota) (Replica)
Il “datti una regolata” non voleva essere polemico o provocatorio…Purtroppo in rete scontiamo l’assenza di una comunicazione diretta, dove ovviamente giocano le espressioni del viso, i toni ecc.
Mi hai frainteso oppure mi sono spiegato male io. In ogni caso non ci siamo capiti.
Ciò detto, ribadisco che ogni tanto giochi a fare la “birichina”, ma questo non è certo una fatto grave…
Se denunci la violenza delle donne da quando io non ero ancora nato non può che farmi piacere. Io lo faccio a viso aperto, come vedi, anche se ho cominciato da molto meno tempo di te (stando a quanto dici, e non ho ragione per dubitarne)
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Fabrizio:
“Mi soffermerei su questo concetto: lavorare. Per gli uomini la possibilità di accedere al sesso e all’affettività sessuale è di fatto un vero e proprio lavoro; significa investire tempo, risorse (materiali e soprattutto psicologiche), energie. Un vero stress, credimi, Dia,”
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Concordo al 100%.
Rincorrere una donna, corteggiarla, provarci, etc, è un vero e proprio lavoro, a dir poco logorante.
Al riguardo mi viene da “sorridere” quando penso alla mia adolescenza, ed a tutte le stupidaggini (è un eufemismo) che mi toccava ascoltare all’epoca, riguardo al “saperci fare con le femmine” ed a “quanto fosse bello corteggiare e conquistare una donna”… Roba da matti.
Sandro2(Quota) (Replica)
“Il punto vero è che ciò che per voi donne equivale a un battito di ciglia o a bere un bicchiere d’acqua, per noi è un investimento emotivo, economico, temporale, fisico, a cui siamo costretti”
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“costretti?”
E chi è che ti costringe a cercarle?
Tra l’ altro ci rimetti e basta, sotto tutti i punti di vista.
Ma chi te lo fa fare?
sandro(Quota) (Replica)
Leggete qua…
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http://27esimaora.corriere.it/articolo/lui-piu-giovane-di-lei-e-se-la-coppia-sbilanciata-durasse/#comment-22332
Sandro2(Quota) (Replica)
tecnicamente, avevo due anni quando non eri nato. Ma è assolutamente vero che già la denunciavo. Comunque ho frainteso il tono. Nessun problema,
dia(Quota) (Replica)
http://www.youtube.com/watch?v=ntsSDuwIAHw
Uno che aveva capito la maniera corretta per rapportarsi con loro:
“Sono quarant’anni che ti voglio dire… ma vaffanculo.
Ma vaffanculo te e tutti i tuoi cari. Ma vaffanculo.”
sandro(Quota) (Replica)
Anche questa ci manda un pò tutti quanti affanculo e prima le donne (sempre per galanteria):
http://www.youtube.com/watch?v=VrOLHeO0M8g
Leonardo(Quota) (Replica)
http://www.ansa.it/web/notizie/specializzati/saluteebenessere/2011/12/03/visualizza_new.html_10285285.html
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Non credo sia una novità il fatto che il porno, nella grandissima maggioranza dei casi, interessi molto di più i maschi che le femmine; inoltre, pur non essendo un sessuologo, sono anch’io del parere che il porno “devi”realmente la mente e consequenzialmente renda molto meno interessante il sesso reale (che quasi mai somiglierà neanche lontanamente a quello praticato con una Sasha Grey…), ma è significativo, una volta di più, che anche in questo caso ad essere “indagati” e accusati siano solo i maschi. Le femmine sono innocenti per definizione.
Daniele(Quota) (Replica)
http://www.ilgiornale.it/interni/se_luomo_doggi_ha_paura_donna_forte/04-12-2011/articolo-id=560396-page=0-comments=1
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Quando leggo certi articoli mi cadono le palle, innanzitutto perché l’articolo è scritto dal solito giornalista castrato, che non ha capito una mazza di niente, poi, perché non se ne può veramente più di questa palla delle “donne forti che incuterebbero timore agli uomini”.
Voglio dire, io ne ho scopate diverse di femmine, in particolar modo più adulte (all’anagrafe..) di me e se c’è una costante che (al pari di qualche altra mia conoscenza) ho riscontrato, è che tutte- ripeto: tutte! – sono afflitte da un miliardo di seghe mentali.
Anche una 22enne che mi scopo in questo periodo* è così. Inoltre a a parole “spacca il mondo”, nei fatti tocca fare tutto a me.
Tra l’altro credo sia il caso di far notare a questi tonti, che molto spesso i problemi sessuali nascono dal fatto di avere di fronte un sacco di patate, oppure una femmina che non ti tira realmente o, comunque, non te lo fa più venir duro. Questo perché, prima o poi, tutto finisce. Pertanto, in tal caso, l’unica reale soluzione non è il viagra o il cialis, ma una fica nuova.
Certo, trovarne di disponibili non è certamente facile (contrariamente a quanto si racconta in giro), ma così è.
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* Quello che mi fa “ridere” e incazzare allo stesso tempo, è che dieci anni fa, un certo genere di ragazze non mi si sarebbe neanche filato di striscio.
Oggi, invece, che le tratto realmente a pesci in faccia, o mi detestano profondamente o sono attratte da me.
Cose da pazzi.
Daniele(Quota) (Replica)
Dimenticavo. Come chiunque di voi sa, l’Italia è sempre più un paese multiculturale, specie al nord.
Questo significa che fra di noi ci sono milioni di uomini provenienti da Romania, Albania, Turchia, Marocco, Tunisia, Senegal, ecc, i quali, al pari degli italiani, si relazionano col sesso femminile (ovviamente).
Ebbene, in queste pseudo indagini, i suddetti non compaiono mai… Evidentemente i nostri “grandi” giornalisti nostrani (sia maschi che femmine) hanno una fottuta paura di passare per razzisti e pertanto si prendono di petto solo i “coglioni” locali.
Detto molto chiaramente, certa gente andrebbe realmente bastonata, altro che chiacchiere!
Daniele(Quota) (Replica)
http://www.igossip.it/15753/il-primo-mammo-ha-dato-alla-luce-eva-la-chiesa-una-profonda-vergogna-per-lumanita.html
…se non altro, ormai non servono davvero più a niente.
sandro(Quota) (Replica)
…E’ il progresso, bellezza.
Se noi siamo inutili, adesso lo sono pure loro.
sandro(Quota) (Replica)
la panzana degli uomini-che-hanno-paura-delle-donne-intraprendenti-di-oggi veniva costantemente ammanita da M4ssimo Gr4mellini quando curava la sua rubrica sentimentale su Lo Specchio della Stampa. Non so se ne siano ancora reperibili i vecchi numeri ma erano una miniera di cazzate servite probabilmente per arruffianarsi il pubblico di lettrici.
Ricordo che in una risposta il Grame ricordava il suo primo appuntamento da studente di ginnasio in cui lui passava tutto il giorno arrovellandosi nell’ansia dell’imminente incontro mentre la sua fidanzatina trascorreva la giornata in scioltezza senza preoccuparsi.
Morale: le donne sono piu versatili, sicure e riescono a gestire meglio lo stress mentre noi uomini siamo tontoloni e riusciamo a focalizzarci solo su una cosa per volta.
Reazione mia: ma vaaafffa…
fulvioterzapi(Quota) (Replica)
X fulvioterzapi
Le femmine realmente intraprendenti le ho viste solo nei film. Nel quotidiano è come cercare un ago in un pagliaio. In proposito riporto un post scritto in passato da un utente di metro maschile.
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https://www.uominibeta.org/2011/09/15/natura-e-cultura/
”E allora come fare a capirle?”
La domanda che in realtà ti stai facendo,non è come fare a capirle,ma come fare a conquistarle,o come fare a tenertele,soprattutto come fare a interessarle,che sono cose profondamente diverse.
Il fatto è questo:a una donna di bellezza media per attrarre un uomo basta schiocare le dita:ergo ne deduce che gli uomini sono ”semplici” e che a loro basta poco.
Questo è dovuto principalmente al fatto che per motivi culturali e naturali sono gli uomini ad andare dalle donne e non viceversa,e quindi loro sono abituate a ottenere un risultato con un minore sforzo.
Se invece un uomo ha esigenze diverse e non ci sta con una donna,viene definito ”pisello che scappa”,o ”pisello complessato” da lei.
Anche gli uomini hanno parte in questo gioco,perchè se uno non ci stesse con una a caso che ci provasse con lui,allora verrebbe definito gay,o rincoglionito.
Alcune donne ci provano una volta,non va,e poi dicono:”noi donne non ci proviamo perchè o ”scappano”,”oppure ci stanno e pensano che sei una puttana”.
Il fatto è che se ci provi per forza di cose un certo numero di volte andrà male,è un pò come cercare la chiave giusta da un mazzo che non conosci,vai per tentativi.
Se una donna non ci sta comunque nessuno dice che ”scappa”,o che è ”lesbica” o ”rincoglionita”.
Quindi l’uomo riceve una certa pressione a a starci,dagli ormoni,in primis,e poi se non dagli ormoni da una certa parte di giudizio sociale.
Per l’uomo medio invece attirare una donna è molto più difficile.
Primo:per motivi naturali e culturali:è lui a doverci provare,e questo implica CHE E’ LUI A DOVER FARE QUALCOSA,E SPESSO LA COSA PIU’ DIFFICILE E’ CAPIRE COSA.
Siccome non sai che cosa fare per attirare l’attenzione ,pensi,”ummh,ma come è complicata”.
In realtà le cose stanno in modo semplice:non le interessi,e se riesci ad attirare la sua attenzione soltanto con trovate funamboliche,non è perchè le piacciono le trovate funamboliche,è perchè non le piaci tu.
Capirla in questo caso è molto semplice:non le piaci.
Secondo:dopo un pò di porte in faccia che ti prendi,abbassi per forza di cose il tuo standard e se una ci sta con te,quasi la ringrazi di averti dato l’obolo di guardarti in faccia.
Mediamente si dice che la donna ha una sessualità più complessa di quella maschile:falso.
Ha meno desiderio.
Spesso si dice che l’uomo ”non può nemmeno immaginare la complessità della sessualità femminile”:falso.
E’ il contrario.
Oggi uno è stato arrestato perchè fotteva le foto delle lapidi di ragazze morte.
Il cosiddetto maniaco.Ok.Una cosa brutta per carità.
Fottere le foto sulle lapidi non è bello,però ai fini del nostro discorso,volevo chiedere:avete mai visto donne fare cose simili?
Mi si dirà,no, le donne(che non sono mai maniache,che brave),da brave bambine lo prendono in tre orifizi diversi e in ciò finisce la loro variabilità e complessità della loro sessualità.
Prendiamo le chatline…sono destinate quasi esclusivamente ad un pubblico maschile,quindi gli uomini riescono ad eccitarsi soltanto con una VOCE?
Bene vogliamo dire che l’eros maschile ha più sfumature?
Ed è per questo che dico,che una donna,non può neanche immaginare la sessualità di un uomo,cosa ci trovava quel tipo di eccitante nella morte?
Può una donna capire questo desiderio,seppure deprecabile?
La mente di un uomo,per una donna è un mistero,nel bene e nel male,è un abisso.
Una volta una ragazza mi ha detto che il computer non ha nulla di interessante perchè dopotutto ”è solo una scatola”.
Le ho risposto che è l’unica scatola che può contenere il mondo intero,nonostante sia solo una scatola.
Una mi ha detto che la meditazione buddhista è una cazzata,perchè fai una cosa da vegetali.
Perchè un uomo come Siddharta Gautama,pieno di ricchezze e di agi,si è ritirato dal palazzo ed è andato a vivere ‘come un vegetale” isolato da tutto e da tutti?
Che cos’era che gli mancava?aveva tutto…
le femministe dicono che gli uomini fanno così perchè sono delle donne ”incomplete”,mentre se fossero delle donne sarebbero a posto e non si inventerebbero cose strane.
No,non potrò credere che le donne sono più complicate di noi,fino a che non lo vedrò con i miei occhi.
Morale della favola,se a essere complicato sei tu:è perchè sei sbagliato,se a essere complicate sono loro,sei tu che non ci arrivi.
In ogni caso le cose vengono lette in una ceta luce,se a essere complicato è un uomo,allora la complicazione è una cosa negativa e lui è semplicemente complessato,se è complicata una donna,bhe allora si dia inizio alle danze,fatevi un giro su internet:
”il caleidoscopico mondo femminile…ecc…l’inafferrabile principio femmineo”ecc…e chi più ne ha più ne metta…
No,i responsabili di tutta questa disparità di giudizi,siamo anche noi.
Condannare e capire sono 2 cose opposte,e anche per questo che dai tempi della grande condanna femminista,le donne HANNO SMESSO(tranne alcune lodevoli eccezioni)DI TENTARE DI CAPIRE L’UOMO.
NOI TENTIAMO DI CAPIRLE,LORO NO,PERCHE’ DOVREBBERO CAPIRCI SE POSSONO LIMITARSI A CONDANNARCI?
Daniele(Quota) (Replica)
“Le femmine realmente intraprendenti le ho viste solo nei film”
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Io qualcuna pure nella realtà.
Quando vogliono qualcosa da te possono diventarlo, ma solo in quel caso.
In termini tecnici, si chiamano zoccole.
sandro(Quota) (Replica)
Leggete questo articolo,
http://27esimaora.corriere.it/articolo/quelli-che-continuano-a-tradirciperche-non-li-lasciamo-con-dignita/
@@@@
Nonostante non ci riesca proprio, per fortuna almeno sono immune al fascino dell’uomo seduttore, quello che anche se ha una compagna ufficiale non si stanca di tentare di sedurre chiunque, spesso per compiacere il suo narcisismo ancor più che per voracità sessuale.
Uomini che sono in realtà delle prime donne, il più delle volte talmente smaccati nei loro atteggiamenti da essere in un certo senso «onesti» — nel senso che si capisce subito come sono fatti — anche se assolutamente incapaci di rendersi conto che con il loro atteggiamento fanno soffrire tremendamente le donne che hanno accanto. Quello che mi domando è proprio questo:
come fanno queste donne a rimanere lì?Come fanno a restare al fianco di uomini che le umiliano con il loro comportamento? Come fanno ad accettare una vita infelice?
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Innanzitutto ci sarebbe da chiedersi con chi “tradiscono” (che termine deficiente!) gli uomini.
Poi, qualcuno di voi saprebbe spiegarmi cos’è realmente “l’uomo seduttore” ? Non quello dei film o dei romanzi, ma quello reale, il cosiddetto “uomo della strada, senza un pacco di soldi in saccoccia, macchinone, villa e quant’altro.
Nonostante sia nato nel ’74, non sono mai riuscito a capirlo. Non escludo di essere un po’ ritardato.
Marco(Quota) (Replica)
non è che lo fanno necessariamente per narcisismo, lo fanno anche perché “gli tira” e sapendo di piacere non perdono occasione per saziare il loro augello. però come ho già detto le donne hanno paura di ammettere che gli uomini sono mossi da istinti così forti e preferiscono illudersi che ci siano cause psicologiche alla radice di questi comportamenti.
fulvioterzapi(Quota) (Replica)
Il fatto, caro Marco, è che nonostante siano passati ben 44 anni dal ’68, cioè dalla cosiddetta “rivoluzione sessuale” (??), le femmine sono rimaste sostanzialmente quelle di allora. Costoro sostengono di aver “ribaltato i ruoli” e di “prendere l’iniziativa”, nonché di desiderare il sesso fine a se stesso; ma la realtà quotidiana dimostra l’esatto contrario. Basti pensare al “successo” che riscuotono le prostitute dell’est e al fatto che se un uomo comune non si dà da fare, resta solo come un cane, nonché vergine per tutta la vita.
Per quanto riguarda la questione del “seduttore”, ti dico semplicemente che mi ricorda molto la favola del “latin lover”, cioè una stupida costruzione culturale, alimentata dagli stessi uomini e sulla quale le femmine galleggiano come papere.
Ossia, vi si trovano perfettamente a loro agio, perché tutto ciò gli conferisce ancor più potere.
Sandro2(Quota) (Replica)
>>
e sulla quale le femmine galleggiano come papere.
[Sandro2]
>>
Questa me la segno perché mi fa pure ridere…:-))
Andrea(Quota) (Replica)
Fulvio:
>>
hanno paura di ammettere che gli uomini sono mossi da istinti così forti e preferiscono illudersi che ci siano cause psicologiche alla radice di questi comportamenti.
>>
Precisamente.
Così il problema viene rimosso e rimandato al mittente.
RDV
Rino(Quota) (Replica)
Questa è una lettera pubblicata su NOI DONNE nel lontano aprile del 1992.
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SIGNORI UOMINI
PROVATECI VOI
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Cara abbonata di Vicenza non firmata, ho riletto più volte la tua lettera su noidonne di novembre 1991. Viene fuori chiara l’idea della tua indipendenza, fino a volere case con prostituti pagati. Comprendo benissimo che tu non cerchi un rifugio per il tuo relax, ma bensì il potere. Un desiderio maturato attraverso il tuo vissuto o forse anche ereditato da quando eri in grembo alla tua mamma. Il potere. Col denaro tu detieni il potere, comandi, ordini, quanto ti devo per quest’altro servizio?, eccetera, fino a portare l’altro all’odio nei confronti del mondo intero. Anche se lui non disdegna il denaro, ma tutti sappiamo che il denaro è presente in noi in ogni caso nel corso della nostra vita. Io questa proposta un po’ per scherzo un po’ per rabbia la lanciai anche su una rivista chiamata Effe e poi la gridai da uno stand al parco Ruffini, festa dell’Unità a Torino un paio di anni fa, qualcuno mi filmava e registrava, ma penso di aver lasciato tutti un po’ perplessi. Questo per dimostrare ai signori uomini, mariti, padri, eccetera, distinti e non, quanto sia umiliante subire per denaro e portare sulle spalle l’umiliazione di essere una poco di buono in quanto prostituta perché accetti il denaro, subire il disprezzo generale e vedere il tuo cliente perché ti ha pagato, innalzarsi come si innalza sulla moglie, poiché sostiene di mantenerla ottenendo un pagamento in natura. Siamo in verità tutte e due sulla stessa bilancia, ecco quello che tu hai compreso, di conseguenza ti dà fastidio la figura della prostituta come quella della casalinga, con la differenza che una è legalizzata a vita a uno solo, l’altra a vita è legalizzata per tutti. Se le donne fossero unite lanciando questa proposta dimostrerebbero che anche loro hanno delle esigenze alla pari degli uomini. Forse, allora, i nostri uomini ci aiuterebbero a creare un mondo più giusto, prendendo coscienza, riscoprendosi nelle millenarie tradizioni, false convinzioni, assurde guerre, assurdi guerrieri, sofferenze e morti assurde. Riscoprendosi nel profondo forse diventerebbero meno violenti, meno stupratori, finalmente verrebbero a conoscere che cos’è l’amore.
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Vera Negro – VICENZA
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Sandro2(Quota) (Replica)
Dopo cinquant’anni (50) dai fatti (veri o presunti) eccone un’altra che se ne esce fuori col solito libro “choc”.
http://it.notizie.yahoo.com/blog/gossip-di-palazzo/ho-amato-jfk-il-libro-della-stagista-di-113610230.html?nc
Marco(Quota) (Replica)
Leggete questa affermazione di Pausini…
Secondo me, tante donne i problemi se li inventano, pur non avendone.
http://it.lifestyle.yahoo.com/blog/yahoo-lifestyle/laura-pausini-come-ho-perso-16-chili-120136845.html?nc
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Detto questo, è un altro il pensiero sul suo corpo che angustia Laura: “Mi piacerebbe ridurmi il seno, da una quarta a una seconda”. Insomma, un pensiero controcorrente rispetto alle tendenze della chirurgia plastica.
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Ma il dettaglio più interessante è la motivazione che ha raccontato ad A per questo suo disagio con il seno troppo prosperoso: “Di carattere sono maschio, il seno è troppo scomodo”. Nessuna fretta però, nessun intervento è programmato al momento per lei, “Ho troppa paura”, ha confessato la cantante.
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sergio(Quota) (Replica)
il problema rimane comunque, ed è prettamente maschile.
Da molte parti si evince che la donna non sente lo stesso impulso maschile, per lei, infatti, la sessualità è piu’ mentale che fisica, ecco perchè possono permettersi di fare le prostitute, perchè possono sganciare la propria emotività con la sessualità, che pertanto diventa un fatto meccanico (come molte di loro affermano e disprezzano) se è pur vero questo allora si evince il perchè oggi le donne possano sia fare le prostitute che gestire il loro “bene” alla stregua di un qualsiasi altro prodotto commerciale, badando bene ovviamente a non cancellare mai l’aurea di innocenza che deve sempre e comunque accompagnare tali scelte.
pertanto, un uomo che si possa definire tale, a mio avviso, conosce perfettamente la giungla sociale a lui avversa, di conseguenza comprende che oggi non c’è nessun vantaggio a relazionarsi con la maggioranza delle italiane per avere del sesso, ed anche la minoranza che merita, purtroppo, ha sempre il coltello dalla parte del manico.
Di conseguenza, è necessario che gli uomini crescano, hanno ragione le donne! devono crescere e comprendere che tale istinto sessuale debba essere si appagato, ma non con la schiavitù morale, economica e legale alle quali ci si sottopone in Italia! per la quale spesso si viene criminalizzati, derisi e deufradati della propria identità.
Alcuni si sposano per amore e per la fine dell’astinenza sessuale, ma se
una prostituta costa molto meno, ti dona le stesse garanzie affettive di una possibile altra donna (ovvero prossime allo zero), ma allora perchè gli uomini continuano a sposarsele ste italianette femdoministe? per amore? per i figli?
L’amore, oggi, non è altro che l’arma di distrazione di massa femminile per circuire l’uomo, ridurlo ai minimi termini, succhiarne la linfa vitale per poter permettere alla donna parassita di esistere in un mondo creato dall’uomo, i figli poi sono sempre piu’ spesso usati nelle contese legali come ulteriore strumento di tortura verso gli uomini, vale la pena credere ancora nell’amore?
A mio parere no; Chi ancora crede nell’amore, e vede nel matrimonio la fine dell’astinenza sessuale, oltre che l’alcova di sentimenti nobili e preziosi, è un pazzo visionario, vittima o circuito dalle tattiche femminili non ha importanza, costui non merita nessuna solidarietà, e questo concetto viene espresso non solo come mio opinabile punto di vista, ma come assioma femminista, che possiamo leggere ogni dove, derisione e scherno verso uomini lasciati in mutande o peggio verso coloro che si suicidano, credere nell’amore femminile oggi risulta deleterio in quanto fomenta l’impero femdominista, non dona nessuna garanzia, la stabilità affettiva e l’amore per la maggioranza delle donne sono contratti a termine firmati in bianco dall’uomo, e possono terminare anche senza giusta causa.
Dipendenza sessuale:
Sintomi: zerbinismo, diniego della persona maschile, abdicare al proprio ruolo nella coppia, perdita di identità, superficialità (tanto a me non capita), matrimonio.
cura: rimanere single, prostitute, emigrare.
Damien(Quota) (Replica)
Sono sostanzialmente d’accordo con te, tuttavia questo tuo discorso,
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di conseguenza comprende che oggi non c’è nessun vantaggio a relazionarsi con la maggioranza delle italiane per avere del sesso
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lo farei anche se si trattasse di russe, bielorusse, ucraine, bulgare o rumene. Anzi, pur essendo mediamente più fighe, queste donne sono generalmente peggio delle italiane, in quanto ad avidità.
Andrea(Quota) (Replica)
p.s.: per esempio, se può capitare che una italiana ti paghi un caffè o in casi molto più rari una cena, stai pure tranquillo che una donna dell’est NON ti pagherà mai nulla.
Andrea(Quota) (Replica)
@Andrea:
hai ragione, tuttavia c’è una distinzione da fare, se è pur vero che le donne, salvo rare eccezioni, sono tutte “diversamente puttane”, è anche vero che, se proprio devo spendere, almeno vado e scelgo la qualità, visto che qui persino le cozze si sentono veline, oltre che vestali della verità e giudici della situazione maschile.
Le donne che offrono la cena o il caffè capitano di rado, al pari di vedere volare una mosca bianca! è tuttavia vero il contrario, quanti uomini pagano direttamente e/o indirettamente la donna? e questa come si comporta?
Se nell’est vige lo stato di necessità, quali necessità hanno le nazivaginocentriche italiche? ma sopratutto, quali riconoscimenti hanno per chi “gli va dietro”?
Ergo, se proprio devo PAGARE, visto che non si ha alcuna opzione, SPENDO come dico io e dove dico io! e questo si riallaccia al discorso pusher/spacciatore, loro spacciano l’eroTina, sapendo che ci serve, e se la fanno pagare un prezzo troppo alto, addirittura non te la spacciano se non hai determinati requisiti. che si fa? ce le sposiamo? o continuiamo a pagarle? quanto vale la STIMA di te come uomo e come persona?
Le donne ci hanno portato a monetizzare quanto mediamente si spende per un coito, visto che con loro, a meno che tu non sia famoso, danaroso, potente o una somma di piu’ punti, di fare sesso non se ne parla se non dietro un “corteggiamento” denigrante e finanziariamente non conveniente.
Se loro se la fanno pagare direttamente e/o indirettamente, io mi comporto quindi da acquirente, e vado dove trovo qualità/prezzo piu’ favorevoli.
Quando le donne cominceranno a non farsela pagare per i comuni mortali, gli asini voleranno
in cielo.. tu puoi aspettare di vederli.. io mi adeguo al mercato.
Damien(Quota) (Replica)
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Quando le donne cominceranno a non farsela pagare per i comuni mortali, gli asini voleranno
in cielo.. tu puoi aspettare di vederli.. io mi adeguo al mercato.
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Damien, abbi pazienza se te lo faccio notare, ma tu molto spesso dai risposte fuori dalle righe.
Ora, capisco che sul web non è possibile vedere le espressioni del volto del nostro interlocutore, né ascoltarne il tono di voce, però sapresti spiegarmi per quale ragione, nel rispondere ai miei precedenti post, scrivi
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gli asini voleranno
in cielo.. tu puoi aspettare di vederli..
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Che c’entra questa “profonda considerazione altamente ironica” ?
Un consiglio: cambia toni, perché non sei affatto simpatico.
Io non faccio ironie gratuite nei tuoi confronti; perciò tu evita di farne. Okkey?
Andrea(Quota) (Replica)
@Andrea:
Se non ti piace il modo con cui scrivo, sei libero di:
1) non farmi domande e, di conseguenza, avere delle risposte
2) leggere i miei interventi.
e confermo quanto dici, non vedendo l’espressione del volto di chi scrive si puo’, come nel tuo caso, essere portati a fare valutazioni errate.. ma è un tuo limite.. non certo il mio.. non mi arrogo il diritto di imporre alla gente di cambiare, che siano atteggiamenti o modi di scrivere.. fa parte del proprio ego, ovvio che il tutto viene a mancare dinanzi ad offese palesi, ed in questo caso, Andrea, non ne leggo nei tuoi riguardi.. ironia? forse.. sicuramente perchè credo che quanto abbia detto sia chiaro a chi frequenta questi lidi.
Nulla di personale quindi, ma ripeto.. nel caso il mio modo di esprimermi ti sia indigesto, passa oltre e ignorami.
Damien(Quota) (Replica)
Andrea, credo anch’io che ci sia stato un fraintendimento, perchè non credo proprio che Damien avesse intenzione di offenderti.
Ritengo che questo piccolissimo incidente possa serenamente ricomporsi.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
(Andrea)
lo farei anche se si trattasse di russe, bielorusse, ucraine, bulgare o rumene. Anzi, pur essendo mediamente più fighe, queste donne sono generalmente peggio delle italiane, in quanto ad avidità.
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Includi pure le dominicane e le sudamericane in genere, “più calorose” delle donne dell’Est, ma spesso ancor più esose delle sopracitate figlie dell’ex URSS.
Mi riferisco a quelle residenti in Italia, ovviamente, le quali oltre ad essere “viziate” da uomini locali danarosi, danno per scontato che il solo fatto di provenire da paesi più poveri le autorizzi ad avere un “certo prezzo”, diretto e indiretto. Ossia, “tu sei più ricco di me, perciò mi devi qualcosa a prescindere, essendo stato più fortunato di me”. Trattasi di logiche riscontrabili anche negli uomini provenienti da altri paesi non sudamericani.
Maurizio Tonelli(Quota) (Replica)
A proposito di maschietti bistrattati: E’di qualche gg fà la sventura capitata ad un mio amico che recita però un copione ormai inflazionato. Messo in castigo per un suo comportamento spontaneo ,ma valutato secondo il punto di vista di lei eccentrico ed inopportuno in quel contesto. A nulla sono serviti i msg di scuse e di genuflessioni verbali nel tentativo di aprire una strada che portasse ad un confronto diretto. Ad oggi vaga ancora nel tentativo di darsi una risposta e nel colpevolizzarsi del suo comportamento. Probabilmente nella sua logica femminile lo lascerà nell’angoletto ad espiare …fino a quando? Deciderà lei tempi e modalità.
paola conforti(Quota) (Replica)
paola conforti
Probabilmente nella sua logica femminile lo lascerà nell’angoletto ad espiare …fino a quando? Deciderà lei tempi e modalità.
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Ma tanto avete l’invidia del pene, chissene frega, mi dispiace per il tuo amico che non se ne rende conto.
Leonardo(Quota) (Replica)
Paola, grazie del tuo commento che mi dà lo spunto per suggerire qualcosa agli amici qui presenti, e si sa mai che possa servire anche al tuo amico. Punto 1: gli uomini devono togliersi questa ridicola idea che le donne possano “metterli in castigo”. A meno che gli uomini in questione non abbiano cinque anni e le donne in questione non siano le loro madri. Quello del “castigo” (che presumo significhi “non te la do per X giorni”) è uno spauracchio ridicolo (oltre che sopravvalutato) a cui troppi uomini credono, mentre invece è un problema che possono risolvere facilmente facendosi due risate e sparendo per qualche giorno. Sparendo dove? A farsi gli affarissimi propri in giro, preferibilmente nei posti che piacciono a loro e non piacciono alle loro fidanzate (per es. sale da biliardo, bar, il giro delle Cinque Terre in moto, le agenzie di escort ecc.) Non si è tenuti a dare alcuna giustificazione. (“Dov’eri finito?” “A fare un giro.” “Dove?” “In giro.” Fine della conversazione.) Punto 2: gli uomini devono piantarla di chiedere scusa alle loro fidanzate. Dico sul serio. Quando state per dire “scusa”, mordetevi la lingua e non ditelo. Niente più scuse, genuflessioni, richieste di perdono. Quando la fidanzata si aspetta delle scuse, o peggio le pretende (“CHIEDIMI SCUSAAAA!”), voi cambiate discorso. Rispondete “Sì, vabbè”. Quello che vi pare, ma non dite “scusa”. Mai e poi mai.
Se proprio le avete fatto qualcosa di obiettivamente grave, tipo mettere il suo gatto nella lavatrice, allora potete mostrarvi un minimo contriti ma restando sempre impersonali, dicendo per es. “La razza umana ha commesso molti errori nella sua storia”. Ma assolutamente MAI chiedere scusa, o (peggio) genuflettersi o (peggissimissimissimo) interrogarsi per giorni e giorni su COSA AVETE FATTO DI MALE. Più vi preoccupate di rimediare all’errore, più lei vi disprezzerà.
Perchè?
Perché a lei non frega assolutamente niente di sentirvi chiedere scusa.
E non le frega neanche di quello che avete o non avete fatto.
Vuole solo che vi sentiate colpevoli. Colpevoli di che? Non ha nessuna importanza, dovete sentirvi colpevoli e basta.
IL PIU’ A LUNGO POSSIBILE.
Quindi toglietevi dalla testa l’idea che una volta chiesto scusa l’incidente sia chiuso e si possa ricominciare da capo su nuove basi, come succede fra gli uomini perbene. Non siate fessi, non illudetevi.
Come diceva una canzone sanremese: “le donne non cambiano, sono figlie degli uomini, ma non sono come noi”.
Marco Pensante(Quota) (Replica)
@Paola
Svalutare la propria persona in questo modo, a prescindere dal genere, non solo è svilente, ma oltremodo denigrante per la natura umana, senza contare che chi realmente ti vuole bene, o come in questo caso, dovrebbe dimostrarti AMOREEeeEEE!, mai e poi mai vorrebbe il tuo male..
A mio avviso quindi, Il tuo amico zerbino ha quello che si merita, e per concludere…il termine “maschietti” qui non è ben gradito.. sono stato chiaro femminuccia?
Damien(Quota) (Replica)
No, Damien, non ci siamo. In questo caso hai preso un granchio, come si suol dire, e stai sbagliando, sia sul piano personale che su quello politico.
E’ evidente, come si evince anche dai commenti di altri, che Paola si è espressa favorevolmente nei nostri riguardi e voleva stigmatizzare il comportamento di quella donna nei confronti del suo amico, probabilmente, credo, prendendo questo episodio anche come esempio per simboleggiare un modo di fare che riguarda molte altre donne se non una tendenza femminile diffusa.
Non dobbiamo allontanare i nostri potenziali amici, amiche o simpatizzanti. Noi non siamo come quelle/i di quei blog integralisti che ben conosciamo. Noi sappiamo distinguere i potenziali amici dai nemici, non spariamo ad alzo zero. Siamo diversi da quella gente. E questa diversità deve essere uno dei nostri punti di forza.
Dimostriamolo sul campo, con i fatti.
Orsù, chi commette un errore, specie se in buona fede (come è nel tuo caso, su questo non c’è dubbio) è anche capace di fare autocritica. Anche e soprattutto questa è una dimostrazione di maturità, forza e consapevolezza maschile.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
@Fabrizio
Credo che la tua disamina verte sull’ultima frase, in quanto credo di aver dato la mia opinione in quelle precedenti, come tutti.
I miei amici mi chiamano per nome e per cognome, di certo non hey! oppure oh te! tantomeno maschietto.. e quando vado a casa d’altri, mi comporto di conseguenza, di certo non mi rivolgo ad altri con epiteti ben noti quale “maschietto”, visto e considerato che la Paola è il primo intervento che leggo in questo thread, ed ha usato la parola maschietti senza “, il che lascia molto intendere che lei, seppur parlando a favore, ha ben digerito tale termine per rivolgersi a determinati uomini.
Ergo, pur confutando che, di fatto, ha posto un esempio per sottolineare un evento a lei noto, è anche vero che la forma “maschietto” è priva di apici, continuando a lasciar perdere su tale neo lessico, non bisogna lamentarsi se poi diventano di dominio pubblico (leggasi sfigato/a), ed è li che la mia ironica e senza apici femminuccia viene a formalizzarsi, di certo non per porre astio con la Paola.
Non ho problemi ad ammettere i miei errori e domandare scusa, ma non ritengo che questo sia il caso, moderi i termini e nessuno avrà da ridire.
Damien(Quota) (Replica)
Infatti Paola ha usato un linguaggio ambiguo, che fa intendere una certa inutilità dei nostri commenti e prese di posizione, tanto la maggioranza dei maschi si lascia umiliare dalle donne.
Chiederle scusa ci abbasserebbe ai livelli dell’amico zerbino, al limite si può chiarire.
Credo che almeno in questa sede non chiederò mai scusa ad un donna…
Quello che frega gli uomini e ingrassa le donne, è quella speranza e perseveranza di poter far cedere una donna, finchè non c’è un vero e proprio maltrattamento che distrugge il corteggiatore. Le donne se ne approfittano dell’ uomo che le sta dietro, sfruttandolo e facendosi pagare tutto e usufruendo dei suoi servigi.
Si sentono potenti queste donne e non le basta, il rifiuto sessuale delle donne è il loro potere, non solo assimmetria ma disprezzo per l’uomo…
Leonardo(Quota) (Replica)
E la storia continua…la sfera sentimentale offre spunti interessanti nel dichiarare guerra ai vecchi schemi sul piano psicologico. Nel tentativo di rendere più solida la sua relazione (quella del mio amico), ricontattare il suo psicoanalista è stato il primo passo. Paola
paola conforti(Quota) (Replica)
Beh .. Paola gli schemi mi sembrano quelli di sempre. Niente di nuovo sotto il sole. L’addestramento ha sempre seguito lo schema da te tratteggiato. Semmai di nuovo c’è il ricorso allo psicanalista (che lo rovinerà ulteriormente).
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)