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L’autrice di questa ignobile vignetta sessista e razzista si autodefinisce un’anarchica.
Un altro modo per gettare indirettamente fango su una delle più nobili tradizioni ideali e politiche di quello che fu il Movimento Operaio e di portare avanti nello stesso tempo uno straordinario processo di criminalizzazione di massa.
Mutatis mutandis, è come dire che decine di milioni di italiani sono responsabili per la strage di Bologna del 1980, che duecento milioni di angloamericani sono responsabili della vaporizzazione di duecentomila giapponesi a Hiroshima e Nagasaki, che cinquanta milioni di tedeschi sono responsabili del genocidio di milioni di ebrei, russi, polacchi, zingari, che quaranta milioni di turchi sono responsabili del massacro di un milione e mezzo di armeni, che sessanta milioni di francesi sono responsabili per il massacro di centinaia di migliaia di algerini, che quaranta milioni di italiani sono responsabili per l’eccidio di centinaia di migliaia di abissini e di libici, che centocinquanta milioni di sovietici sono responsabili per lo sterminio di ventiduemila polacchi a Katyn e per l’eliminazione di centinaia di migliaia di oppositori del regime staliniano, che centocinquanta milioni di americani sono responsabili della condanna a morte di Sacco e Vanzetti, che cinquecento milioni di europei sono responsabili della carneficina di nove milioni di uomini nella prima guerra mondiale, che ottanta milioni di giapponesi sono responsabili del macello di milioni di cinesi, che decine di milioni di indonesiani sono responsabili del massacro di settecentomila comunisti, che trecento milioni di americani e quattrocento milioni di europei sono responsabili del criminale embargo che ha causato la morte di centinaia di migliaia di irakeni…
Devo continuare?…
Se tanto mi da tanto e se questa fosse la logica ne dovremmo dedurre che decine di migliaia di femministe e decine di milioni di donne italiane sarebbero responsabili del suicidio di Antonello P., un giovane di venticinque anni che alcuni anni fa non ha retto al senso di colpa e alla vergogna di essere stato sorpreso con una prostituta dai carabinieri e si è impiccato:
A tutti voi la riflessione…
66 Commenti
Io penso che a questo scarto ideologico post-moderno di una “sinistra” alienata da se stessa più che criticarla dovremmo darle un premio.
Perchè scrive (e disegna) nero su bianco quello che femministe più accorte di guardano bene dall’enunciare in maniera cosi esplicita (benchè sia comunque sempre presente nei loro scritti o atti): l’eterna colpa maschile, l’eterno e inestinguibile debito maschile. E’ l’esplicita conferma delle nostre tesi.
Ma su questo argomento rimando (e raccomando) al libro di Rino e alla sua lucidissima analisi: QUESTA META’ DELLA TERRA
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
E’ l’emblema della deriva del pensiero femminista: è diventato genericamente, semplicemente, misandrico
Giorgio G(Quota) (Replica)
Si definisce anarchica …..
Beh anch’io mi definisco in tanti modi ,non sempre corrispondono al vero ,questa qui di anarchico non ha proprio nulla ,solo tanta misandria ….
Mauro recher(Quota) (Replica)
“E’ l’emblema della deriva del pensiero femminista: è diventato genericamente, semplicemente, misandrico”(Giorgio G)
Nessuna deriva. Il femminismo è nato con intenti misandrici e distruttivi.E’ sempre stato così.
Tarallo(Quota) (Replica)
Al funerale in chiesa di Antonello ci andammo in cinque. Comprammo dei fiori bianchi e li posammo sulla sua bara, poi abbiamo accompagnato Antonello fino alla sepoltura.
Antonello si è impiccato ad un albero il giorno prima di sposarsi. Un bravo ragazzo. Un giovanissimo. Mai fino ad allora aveva cercato intimità a pagamento con una ragazza. Una delle prime vittime pubblicamente riconosciute e ascritte, perlomeno da noi, alle campagne attivate dal femminismo (nel campo ricerca della home Page del sito maschiselvatici inserire la voce “Antonello da Colfosco”) sul fronte della repressione sessuale. Parlo di vittima su un fronte perché ben presto imparammo che la guerra femminista e femminile contro il genere maschile si articola su innumerevoli fronti. Fronti sui quali il numero degli uccisi e dei suicidati maschi e non, consta di una contabilità dai numeri impressionanti. Ed è solo agli inizi la lettura di parte maschile dei propri uccisi per mano femminile e di questa ideologia.
Davanti al corpo senza vita di Antonello, ucciso da una ideologia feroce che come tutte le ideologie educa alla ferocia e crea persone feroci, come l’autrice del manifesto riportato, formulammo la promessa di impegno per tutti i fratelli maschi. Ed è stata mantenuta.
cesare(Quota) (Replica)
Probabilmente non è il posto giusto, ma vorrei segnalarvi questo nuovo schifo misandrico pubblicizzato dalla solita ANSA http://www.ansa.it/saluteebenessere/notizie/rubriche/medicina/2014/04/24/lintuito-femminile-una-dote-che-si-acquisisce-in-utero_50a196c3-f538-4dbc-8e5d-8e455784635a.html
Alberto86(Quota) (Replica)
Per chi non ne fosse a conoscenza, segnalo anche questo nuovo spudorato attacco alla salute maschile proveniente dalla solita pattumiera “giornalistica” anti-maschio (la misandria a mezzo stampa non ha più confini): http://it.avoiceformen.com/misandria/contraccezione-femminista-la-sterilizzazione-maschile/
Alberto86(Quota) (Replica)
Alberto86,
….
E’ del 9 aprile il Post. Peccato…. mi è scappato, ci sarebbe stato da divertirsi….. *aggressive*
Anche se mi viene il dubbio che sia stato costruito ad arte (sin dal titolo:Vasectomia: una cortesia alle donne poco amata dal maschio italiano) per provocare.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Il principale responsabile del suicidio di Antonello, fu don oreste benzi, prete piuttosto tradizionalista e che faceva anche cose molto giuste ma che abbracciò la causa femminista della lotta alla “mercificazione della donna”. Non l’avete specificato, ma al povero Antonello gli venne sequestrata l’auto in forza di un’ordinanza del sindaco che accoglieva la proposta di questo prete alle autorità politiche e amministrative italiane di perseguire amministrativamente e/o penalmente i clienti di prostitute. Mi ricordo benissimo che a Porta a Porta, anni fa, Bruno Vespa gli chiese un parere sulla vicenda di questo ragazzo suicida, e questo prete rispose glaciale e sprezzante più o meno così: “Mi spiace molto per questo ragazzo, ma mi spiace ancora di più per le prostitute sfruttate dai clienti”.
Un INFAME.
p.s: Cesare, partecipasti al funerale di questo ragazzo perchè lo conoscevi oppure in veste di attivista di MS?
Tarallo(Quota) (Replica)
Un infame uscita quella di Benzi e una infame questa Anarkika decerebrata che pubblica certe vomitevoli vignette. Non mi stanchero`mai di ribadire quanto provo disprezzo per questa gentaglia tipo Anarkika – le paladine di una guerra di oppressione che si spacciano per libertarie. Disprezzo, disprezzo profondo. E ci mette pure la faccina incazzata stilizzata. Disprezzo profondissimo. Ribrezzo, anzi .
Pappagallus sibiricus(Quota) (Replica)
Diciamo che Don Benzi sta a Cristo come Stalin a Marx. Entrambi, per un senso di giustizia così malinteso da rovesciarsi nel suo contrario, hanno avuto bisogno di costruirsi da un lato l’immagine dell’innocenza (la donna sfruttata sempre e comunque e il proletariato), e dall’altra il mostro. Stalin lo individuò nei Kulaki che fece eliminare fisicamente a milioni, Benzi nella sessualità maschile da lui letta come predatoria e oppressiva in sè e che lo ha portato a condannare indistintamente gli uomini.
armando
armando(Quota) (Replica)
alberto86: ma se esce un articolo che sostiene che le donne sono più intelligenti è falso mentre se affermasse il contrario sarebbe vero?
fulvioterzapi(Quota) (Replica)
armando,
Sono d’accordo. Con la piccola (si fa per dire…) differenza che mentre è vero che il proletariato è stato sfruttato sempre, dovunque e comunque (altrimenti non sarebbe stato proletariato), lo stesso concetto non è assolutamente valido per le donne in quanto genere, dal momento che non è affatto vero che tutte le donne sono state e sono sfruttate sempre, comunque e dovunque, come ben sappiamo.
E’ questa equazione che va mistificata e disarticolata. Il femminismo (e tutta la fanfara che gli fa il verso) accomuna sempre il genere femminile con i neri, gli extracomunitari, gli immigrati e qualsiasi gruppo sociale o etnico che nella storia abbia subito violenza e discriminazione.
Assolutamente ridicolo. E’ questa una delle più grandi menzogne che siano mai state raccontate nella storia.
Devo dire, in tutta onestà, che circa un mese fa, ho ascoltato Marco Rizzo, ex dirigente del PDCI e di RC e ora segretario del neonato Partito Comunista Italiano (così hanno scelto molto ambiziosamente di chiamarsi, è nello stile di Rizzo) in un programma televisivo, di quelli che vanno in onda la mattina (mi pare fosse Omnibus, che è poi l’unico guardabile…) esporre esattamente questo concetto, con le testuali parole:”Non ha senso parlare di condizione delle donne, perchè un conto è la condizione della signora Agnelli e un conto quella della famosa casalinga di Voghera. Si tratta di due condizioni completamente diverse che non possono assolutamente essere accomunate in un’unica categoria. Il mondo si divide in ricchi e poveri e non in uomoni e donne”. Devo confermare che la stessa cosa gliel’ho sentita ripetere pari pari al congresso fondativo (aperto al pubblico) che hanno tenuto a Roma alcuni mesi fa (e dove sono andato invitato da una mia amica che peraltro ci segue con una certa attenzione). Lo stesso concetto lo ha detto per i gay. In parole povere riprendeva in toto l’approccio di classe e metteva completamente da parte quello di genere, di fatto (conosco i miei polli…) condannando quest’ultimo come “borghese”.
E’ già qualcosa, anzi, tutto sommato direi molto, pensiamo se a pronunciare queste parole non fosse il leader di un minuscolo partitino di nostalgici stalinisti ma il segretario di un grande partito della sinistra (che non esiste ma si fa per capirci). Certo, la QM non sa neanche cosa possa essere, ma questo vale per tutti, non certo solo Rizzo…anzi, da questo punto di vista, le sue dichiarazioni sono un raggio di luce nelle tenebre…
A sinistra il femminismo non è di casa (e in questo caso anche di fatto osteggiato) solo in queste minuscole formazioni vetero marx leniniste che però ovviamente hanno limiti enormi di altro genere, anche se, devo dire, la relazione di Rizzo, che ho ascoltato dal vivo, aveva degli elementi di novità da non sottovalutare, soprattutto nell’apertura a quei ceti sociali nei confronti dei quali una certa sinistra ha sempre avuto un atteggiamento di chiusura ideologica, cioè artigiani, piccoli e medi imprenditori, commercianti, ecc. Ma questa non è materia di cui ci occupiamo qui…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Partecipammo al funerale di Antonello, del tutto a noi sconosciuto, in nome del nascente Movimento Maschile e fummo perfettamente coscienti di compiere un gesto che per noi fu di fondazione.
Il nostro omaggio dei fiori bianchi ad Antonello recava una brevissima dedica in tal senso. La visita alla sua tomba fu considerato poi un impegno da onorare ogni anniversario della sua morte. Il che fu possibile mi sembra ancora una volta. Mi auguro che questo impegno si estenda a tanti altri: l’affetto per la persona di questo giovane ragazzo e la memoria del suo umanissimo tremendo dolore che da innocente lo portò alla morte ritornerà per sempre nella Storia del Movimento maschile come uno dei pilastri di fondazione insieme alla testimonianza eroica degli innumerevoli maschi morti per generoso istinto di provvedere alla vita altrui e spesso condotti alla morte da questa società che li ha in odio.
In difesa di Antonello contestai di persona don Benzi in una affollata riunione dove, com’era sua abitudine quale “polisacer” alias sacerdote in veste di poliziotto, c’era tutta la questura, oltre agli attivisti della sua onlus, a celebrare il suo campione.
All’epoca un intervento contro il campione della guerra ai clienti delle prostitute, reduce poi dalle “campagne” vittoriose in quel di Rimini, non fu assolutamente compreso.
Quanto a quello che disse in tv don Benzi fu drammaticamente ben più grave di quanto riportato da Tarallo. Non infierisco su don Benzi ora che è morto e che per altri impegni fu uomo generosissimo, per cui non riporto il cinico commento che formulò in tv.
Comunque nei riferimenti al sito MS ( in “ricerca” cercare la voce Antonello da Colfosco) che ho dato nel precedente post ci sono diverse pagine in cui sono raccolte le dediche e l’indignazione, (fra cui la mia), di chi avendo notizia di quello che fu di fatto il reato di istigazione al suicidio, ne colse immediatamente il carattere di attacco strumentale a tutti i maschi. Successivamente infatti iniziò a scatenarsi una forsennata, scomposta, criminalizzazione dei maschi. Campagna stolida quanto inutile ma certamente efficace strumento di pestaggio morale antimaschile.
cesare(Quota) (Replica)
Fabrizio ,il tuo post sopra l’ho riportato anche sul mio gruppo facebook
https://www.facebook.com/femdominismo
con tanto di nome e provenienza ovviamente …..
Posso solo dire che mi fa ben sperare …..
Mauro recher(Quota) (Replica)
giovanni carducci(Quota) (Replica)
Fab Mar su Rizzo:
>>
Lo stesso concetto lo ha detto per i gay. In parole povere riprendeva in toto l’approccio di classe e metteva completamente da parte quello di genere, di fatto (conosco i miei polli…) condannando quest’ultimo come “borghese”.
>>
…”borghese”… l’etichetta che tutta la sinistra ha sempre affibbiato a ciò che non voleva e non poteva* capire.
.
La Agnelli e la casalinga di Voghera (e di Poggibonsi e di Petilia Policastro e di S. Pietro al Natisone…) hanno avuto per millenni questo in comune: il diritto morale, legale e fattuale di avere tutto ciò che avevano i loro partner, senza però dover fare nulla, assolutamente nulla per ottenerlo (salvo un po’ di sesso, …nei tempi andati).
Insegno ai miei studenti a valutare la realtà a 360 gradi, si tratti di persone, cose, sistemi, paesi, culture, religioni, ateismi, comunità, popoli, idee, filosofie, paci e guerre ed ogni altra entità del mondo.
Le verità parziali sono menzogne faraoniche: anche una verità a 359 gradi è una menzogna. Figuriamoci poi quando è a 45 gradi…
.
RDV
* Ne parleremo.
Rino DV(Quota) (Replica)
Rino DV,
Bè, ad essere sincero, caro Rino, sarei un pochino meno duro di te nel giudizio su Rizzo.
In tutta onestà, dato il contesto, la posizione di Rizzo non mi sembra neanche così “accia”. Basti pensare al fatto che se tutta la sinistra fosse rimasta saldamente sulle posizioni di Rizzo, il femminismo non sarebbe neanche nato. Non sarebbe emersa neanche la QM ma di certo neanche il femminismo avrebbe fatto la sua comparsa. Il che non mi sembra poco perché se è vero che il femminismo (e la QM che ne è la contraddizione) hanno origine nella SIA e nel capitalismo, è pur vero che la “sinistra” post marxista-leninista, post comunista, post movimento operaio e post sovietica è quella che l’ha sdoganata e in parte creata (per lo meno in Europa, negli USA, come sappiamo, la genesi del femminismo è tutt’altra…). Quindi, alla luce di tutto ciò, magari fossero in centomila a dire quello che ha detto Rizzo in televisione ancor più davanti ai suoi militanti…
Rizzo ripropone un’analisi rigidamente di classe, certamente insufficiente per quelli come noi che hanno esplorato altri territori, però manda a farsi benedire la contraddizione di genere sulla quale il femminismo si fonda. Non mi sembra proprio una cosa da poco. Posso anche dirti che sono stato sollecitato da quella mia amica, militante di quel partito, che non casualmente si è rivolta al sottoscritto (conoscendo benissimo Uomini Beta) per un confronto. Io non ho approfondito più di tanto perché non ho nelle mie corde personali il partito di Rizzo… Tuttavia il fatto che una donna, comunista militante, non solo non fugga davanti alle nostre tesi ma le approfondisca (e so che lo ha fatto perché tempo fa ne abbiamo parlato a lungo, anche dal vivo) e trovi anche dei punti di convergenza (me lo ha detto lei, sia chiaro), è testimonianza di un diverso sentire.
Ripeto, in termini assoluti per chi come noi ha rivisitato anche storicamente la relazione fra i sessi ed è giunto alle nostre conclusioni, la “mera” riproposizione di un approccio di classe di tipo tradizionale non può essere sufficiente. Però, insomma, non è neanche pochissimo…
I
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Voglio dire, tutto sommato, ma proprio tutto sommato, con tutti i ritardi, le ruggini, le incrostazioni, l’incapacità di entrare in una relazione dialettica con la realtà, di attualizzare il proprio punto di vista, di comprendere i mutamenti profondi che avvengono ecc. ecc. ecc. però, se la sinistra, ipotesi per assurdo, nel suo complesso fosse ancorata (anche se rigidamente e con centomila limiti ecc. ) a quella posizione espressa da Rizzo, cioè ad una analisi rigidamente di classe, tutto sommato, ribadisco il tutto sommato, ci si potrebbe pure stare, nel senso che quanto meno gli si potrebbe pure dare il voto senza il rischio di vomitare subito dopo essere usciti dall’urna. Cosa che personalmente o non faccio più da tempo perché mi sono stancato di vomitare…
Ecco, siccome quando si vota, come ci ha insegnato quel vecchio liberale di destra che era Montanelli, non si vota mai il migliore ma il meno peggio, bè, ripeto, se il partito di Rizzo (o un ipotetico partito di sinistra) si liberasse di tutto quell’armamentario ideologico vetero comunista e soprattutto vetero stalinista (il che, mi rendo conto, è come dire che se mio nonno avesse avuto cinque palle sarebbe stato un flipper…), tutto sommato, a naso turato, potrebbe pure essere votabile.
Aggiungo che se si liberassero di quelle incrostazioni ideologiche che purtroppo in quel contesto la fanno da padrone (e rendono quel partito infrequentabile, per lo meno da parte del sottoscritto), l’approccio analitico di Rizzo non è affatto tutto da buttar via, anzi, la relazione che ho personalmente ascoltato era ampiamente condivisibile…Non a caso, da quarant’anni a questa parte, è stata la prima e unica volta che ho sentito un esponente della sinistra dire esprimere quelle opinioni in merito alla contraddizione di genere, che secondo lui neanche esisterebbe perché esisterebbe solo quella di classe.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
>>
.. che secondo lui neanche esisterebbe perché esisterebbe solo quella di classe.
>>
E sbaglia. Perché le contraddizioni reali non sono quelle che noi vogliano o vorremmo fossero. Sono quelle che sono.
“Gli umani si dovrebbero interessare solo delle vere contraddizioni, non di quelle di cui si occupano de facto.” In qs caso solo della contraddizione sul piano orizzontale. Dovrebbero.
Ma de facto le cose non vanno così.
De facto gli umani sentono, soffrono, lottano – in tanti casi ben più profondamente – sui binari di contraddizioni verticali.
De facto.
Obiezione;: “Ma non dovrebbero, non dovrebbero!”
Senonché… “colui che lascia ciò che si fa per ciò che si dovrebbe fare …va incontro alla ruina…” N. Machiavelli
.
Cmq ne parleremo.
.
RDV
Rino DV(Quota) (Replica)
Rino DV,
Rino, come sai bene, sono completamente d’accordo con te, non a caso ritengo che la contraddizione di classe, o meglio la dialettica dominanti/dominati che ha caratterizzato da sempre la storia dell’umanità, si sovrapponga oggi a quella di genere, naturalmente da un punto di vista opposto e contrario a quello femminista. Dirò di più, e cioè che la cosiddetta modernità (e la sua complessità) ci ha portato in dono una serie di altre questioni (oltre alla già di per sé inquietante questione di genere) che abbiamo già in parte affrontato e che continueremo ad approfondire (tecnica e capitale, relazione fra i due, l’eugenetica che potrebbe aprire territori sconfinati, tuttora sconosciuti e anche potenzialmente inquietanti davanti a noi, per non parlare dell’incognita di una vera e propria manipolazione dell’umano ecc.).
Sappiamo inoltre che tutte queste questioni sono intimamente correlate. E sono questioni che ancora nessuno (tranne pochissimi), a sinistra come a destra, sta affrontando. La tecnica va avanti per la sua strada, il capitale pure (per ora vanno a braccetto…), gli “intellettuali” si limitano ad applaudire e ad invocare la buona amministrazione (come Cacciari) o ad arrendersi alla tecnica (come Severino e Galimberti), e la politica è pressoché assente perché è stata volutamente messa sotto i tacchi e ridotta al rango di ancella del capitale, di mera amministrazione dell’esistente, a “governance”.
E’ evidente che micro partitini residuali come quello di Rizzo sono del tutto incapaci di interpretare questa complessità (se lo fossero non saremmo qui ma dentro quel partito…) e, in questa loro incapacità, ancorano il loro baricentro alle loro spalle, incapaci di gettare il sasso oltre la siepe.
Il loro baricentro resta quindi la contraddizione di classe. La qual cosa di per sé non sarebbe sbagliata (perché quella permane, su questo non ci piove) se fosse appunto attualizzata, cosa che loro non sono capaci di fare, altrimenti non sarebbero quello che sono, ma un’altra cosa.
Quindi sono in errore, certo, ma siccome da questo punto di vista sono tutti in errore, anche molto di più di quanto non lo siano loro (che per lo meno una cosa giusta la dicono, anche se nal posta…), allora meglio quelli che niente, meglio cioè uno vetusto e vetero quanto si vuole, che mi dice che la contraddizione di genere non esiste perché esiste solo quella di classe , piuttosto di altri che mi dicono che quella di classe non esiste oppure è superata però esiste quella di genere, in salsa femminista, ovviamente, o peggio ancora quelli che mi dicono che sarà la tecnica a risolvere tutto…
Tutto qui. Non sto certo rivolgendo un appello per iscriversi al PC di Marco Rizzo…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
One Billion Rising scrive Papa Francesco
…
Caro Papa Francesco,
siamo riuniti a Roma come rappresentanti di One Billion Rising, il movimento globale per porre fine alle violenze contro le donne e le bambine.
Siamo presenti in 207 Paesi del mondo in risposta alla statistica della Nazioni Unite che dichiara che una donna su tre nel corso della sua vita verrà stuprata o picchiata.
Questo dato segna il destino di un miliardo di donne nel pianeta.
È giunto il tempo per la Chiesa Cattolica e per tutte le altre confessioni religiose di porre la questione della violenza sulle donne al centro di ogni dibattito e volontà e di impegnarsi con tutto il cuore e con ogni risorsa per sradicare questo flagello.
Questo è il nostro appello.
Continua ….. su 27ora
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Quanto alla citata lettera degli “special corps” femministi inviati dal centro della mistificazione internazionale che è diventato l’ONU, oggi scatenato “pancia a terra” contro la Chiesa Cattolica, mi viene da pensare che o la Chiesa si “digerisce” il femminismo o il femminismo si “digerisce” la Chiesa. (E’ vero che “non prevalebunt” ma vera anche la drammatica domanda:” Ci sarà ancora la fede in Me quando tornerò?”).
Sono due religioni incompatibili quanto al contenuto simbolico, coscienziale ed affettivo ed anche quanto alla loro funzionalità rispetto alle esigenze del potere (i “camerieri” dell’ONU non si sbagliano nell’identificare i nemici dei padroni che li mantengono).
Si tratta di una lotta mortale: o viene denaturato e vanificato l’uno oppure l’altro. La prima pare sempre meno funzionale ai padroni e alle padrone del Mondo, per es. la vicenda Ratzinger insegna, la seconda perfetta a consolidare il loro potere: scatenare contro la metà dei diseredati della Terra l’altra metà.
La diffusione del femminismo, ovvero dell’ideologia che educa nei paesi poveri le donne povere trasformate in “povere donne” (micidiale giudizio offensivo delle “sciure” della Terra, le stesse che le trasformano in “pance povere” da affittare o le trasformano in “serve povere” di casa) a nutrire odio contro i padri, i mariti, i compagni, i fratelli, i propri stessi figli che condividono tutti la medesima povertà, e a rompere la sapienza millenaria che ha costituito l’identità e la dignità di questa gente, maschi e femmine, si compie tramite strutture organizzative internazionali fatte nascere ed innervate da giganteschi capitali. Denaro tramite il quale costruiscono quella relazione di ricatto economico verso i poveri per cui o si adeguano ed ottengono le briciole e la condiscendenza degli ascari dei padroni o sono ulteriormente discriminati.
Da qui il successo di questi “corpi” che sono gli “special corps”, milizie di occupazione culturale, che accompagnano gli eserciti, milizie di occupazione militare a sostegno del dominio politico.
Se così è, ancora una volta è nell’ambito in prevalenza costituito dalla coscienza e dal cuore maschile che deve scaturire e scaturirà l’azione di resistenza alla violenza disumanizzante in cui si concreta il potere delle elites nel mondo contemporaneo e in particolare nell’area ancora per poco predominante che è l’Occidente.
Sembra incredibile, ma è compito finito sulle spalle dei pochissimi maschi che intravvedono queste dinamiche di espropriazione ed alienazione e cercano la strada della liberazione di tutti.
cesare(Quota) (Replica)
Nell’ area complottista del tradizionalismo antimatrimoni gay, da tempo si è diffusa la falsa convinzione che i fautori e gli attuatori della dottrina del Gender vogliano legalizzare la pedofilia, e arrivando addirittura a fantasticare e farneticare di “lobby pedofile”. Nulla di più falso, Non sanno questi o non si vogliono rendere conto che è proprio tutto il contrario di quanto dicono, visto che il clima di caccia alle streghe contro i “pedofili” che da quasi venti anni imperversa in Occidente ,con tutti gli annessi e connessi aberranti risvolti giudiziari, legislativi e deliri forcaioli di massa, è orientato e focalizzato prevalentemente proprio contro i principali bersagli del femminismo e del gender: l’ uomo/padre e i sacerdoti cattolici, cioè contro la Famiglia e la Chiesa. Sulla questione della pedofilia, analogamente a come sulla questione “femminicidio”, è stata inventata una vera emergenza sociale con tanto di statistiche gonfiate e campagne allarmistiche e sensazionaliste tutte tese a creare un clima da caccia alle streghe e che di fatto hanno alimentato un senso di paura e sospetto verso i nuclei familiari e le chiese cattoliche, visti come luoghi e fabbriche di “orchi(padri e preti)” verso i quali ogni misura, anche la più infame, crudele e liberticida, è consentita pur di difendere “l’ interesse supremo del bambino”.
Ho saputo che il governo britannico sta per varare una legge che equipara i pedofili ai terroristi, e quindi restringerà ancora di più le già precarie garanzie giudiziarie per gli accusati di questo reato, Non è difficile immaginare che tale legge colpirà principalmente il maschio, particolarmente nella figura del padre di famiglia e del prete, nemici giurati del politicamente corretto femminista. Vi ricordate di quell’ infame disposizione della British Air Lines che stabiliva che un maschio adulto non può sedersi vicino un bambino in aereo?
Ma alla luce di questo i cattolici, la Chiesa e i tanti altri tradizionalisti di cartone lo hanno capito che l’ antipedofilia militante è tutta volta a distruggere la famiglia e la Chiesa??? Macchè! Il papa, pur di farsi bello,ha chiesto scusa a tutto il mondo e ha punito con la “sconsacrazione” preti semplicemente indagati quindi ancora presunti innocenti. E per meglio apparire come “puri” e “innocenti” , i prelati e i cattolici hanno scaricato l’ accusa sulla famiglia, cioè proprio su quell’ istituzione che a chiacchiere tanto dicono di difendere: “la maggior parte degli episodi di pedofilia non avviene nelle chiese ma avviene in famiglia”. Così questi miseri e squallidi si difendono da questa diffamazione mondiale contro, quando invece potrebbero benissimo far notare che i casi di pedofilia vengono gonfiati ad arte, o comunque potrebbero scaricare questa accusa su un altro contesto e ambito, e quindi non certo sulla famiglia che loro tanto dicono di avere a cuore.. Idioti, imbecilli,infami,
Tarallo(Quota) (Replica)
Leggete qui http://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/2014/04/30/arriva-shezow-eroe-cartoon-trasgender_bbf896b2-6888-4d2e-a314-5fcb635f1729.html
E’ uno squallido cartone animato australiano/canadese dal palese messaggio omossesual-femminista che segnalai tempo fa sul forum QM quando ero ancora iscritto. Non pensavo sarebbe mai arrivato qui in Italia, ma mi sbagliavo purtroppo.
Ps: come mai non esiste un forum su uominibeta? Secondo me sarebbe molto utile un forum ben gestito e dalla politica più selettiva.
Alberto86(Quota) (Replica)
Trovata ora per il 1 maggio
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10152395328376151&set=a.196989226150.171000.179618821150&type=1&theater
naturalmente gli ho lasciato un commento
alcuni dati 97 % sui morti del lavoro sono uomini…gli omicidi sono di un rapporto di 3 a 1 i suicidi , per la crisi , il 90% sono uomini quindi , a ben vedere sembra che nascere uomini non ci si guadagna ,ma ha ragione un commento “e nascere poveri che è una fregatura” e la povertà non vede di certo il sesso (a proposito gli homeless sono in maggioranza uomini) essere nato uomo no mi ha portato nessun vantaggio ,ne svantaggio visto che ho fatto di tutto nella vita ,anche pulire i cessi, ed insieme a me c’erano anche colleghe donne, e non venivo nemmeno pagato di più (giustamente) sui femminicidi poi ,oltre ad essere una grossa montatura mediatica, non mancano di certo gi uomini uccisi ,anzi i numeri sono quasi simili,in conclusione questa è l’ennesima vignetta sessista e razzista di nazista memoria
Mauro recher(Quota) (Replica)
….
Un forum sicuramente sarebbe auspicabile. Però, perlomeno questa è l’idea che mi sono fatto io, richiederebbe un notevole dispendio di energie, indirizzate esclusivamente alla sua gestione. In questa fase vorremmo dare un colpo al cerchio (iniziative nel reale: abbiamo formalizzato UB, cerchiamo spazi politici per far filtrare le nostre istanze, altre iniziative ancora non totalmente definite…) e un colpo alla botte (attività e iniziative nel web).
Però quella del forum è sempre un idea aperta. Da realizzare non appena si concretizzeranno le condizioni che giustamente hai richiamato.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Tarallo non riesco a capire dai tuoi scritti se sei un fautore della ideologia Gender e che ne pensi dell’adozione nell’ambito della coppia gay.
Perchè la prima tesi è totalmente interna alla visione del mondo femminista e la seconda idem in quanto entrambe negano l’importanza costitutiva nello sviluppo umano della presenza differenziata dei sessi.
Quanto poi alla omosessualità mi sembra che oggi quasi nessuno abbia alcunché da ridire. Ben diversa è la questione se si tratta di omosessualismo ovvero imposizione della propria visione del mondo: un conto è la tutela di legge della coppia gay, un conto è il matrimonio della coppia gay con relativa adozione di minori. L’omosessualismo inoltre ha già attivato meccanismi inquisitori con relative scomuniche e punizioni previste dalla legge. Nulla a che fare con l’istanza libertaria che ha connotato agli inizi il movimento omosessuale.
In sintesi succede anche al movimento omosessuale quello che è successo al movimento femminista: il potere ha proposto loro l’antico scambio che prima o poi tutti i movimenti, libertari all’inizio, finiscono per accettare istituzionalizzandosi: se ti metti al mio servizio ti garantirò i miei servizi. Ed oggi in prima fila ad appoggiare il potere nello scatenare campagne sessuofobiche e antimaschio sono femminismo, genderismo, omosessualismo.
La Chiesa ha fatto su queste questioni molti errori, fra cui quello cui fai cenno, ma è contro la Chiesa che, con l’accusa strumentale di essere la sentina della pedofilia, si è scatenato femminismo, genderismo e omosessualismo in versione di Stato. Fino al punto di far irrompere la polizia nelle chiese a violare tombe dei suoi pastori come in Belgio. Un attacco violentissimo cui l’ ONU ha dato qualche mese fa ufficialmente seguito con un documento ad hoc. Ci sarà un perché, e non certo quello dichiarato visto che la pedofilia è diffusa in ogni tipo di ambiente.
Io mi domando sempre chi è il nemico del mio nemico prima di “dichiarare guerra”, altrimenti so di correre il rischio di sbagliare campo di battaglia.
cesare(Quota) (Replica)
Cesare, ovviamente io sono contro la teoria del gender, ma sono anche contro la menzogna specie quando questa si ritorce contro la propria causa(ovviamente non mi riferisco a te,condivido le analisi tue e quelle di Armando). Non c’è bisogno di aver studiato la QM e i nostri siti, per capire che questo movimento mondiale di lotta antipedofilia sta prendendo di mira e sfasciando proprio quella struttura sociale-Famiglia(padre), Chiesa e sistema educativo “tradizionale”- contro cui da sempre il femminismo combatte e per superarla e plasmarla secondo una dimensione nuova e “progressista” che si discosti dal “vecchio schema tradizionale e patriarcale” visto come una fabbrica di femmincidio, violenza e pedofilia: una famiglia nuova e femminista che preveda l’ espulsione della figura paterna e che preveda anche il matrimonio gay, una Chiesa nuova e femminista che accetti le donne prete, il divorzio e il pestaggio antimaschile, una scuola nuova e femminista che insegni alle scolare a fare sesso(ma solo con il ragazzo “figo”, gli altri possono schiattare dalla frustrazione e dalle seghe) e che tradire e mollare il proprio marito sia cosa buona e giusta. Le femministe e i fautori del Gender lo dicono apertamente che vogliono questo, e infatti quando qualcuno obietta e contesta questo loro schema, loro rinfacciano la questione dell’ “emergenza pedofilia”(ed “emergenza femminicidio”) nelle famiglie tradizionali e nelle chiese, e che quindi devono essere superate e trasformate secondo il loro schema. Non riesco a capacitarmi del fatto che la Gerarchia cattolica e i cattolici, oggi, siano diventati così imbecilli ed idioti, da non averlo capito. Pretacci tutt’altro che “progressisti” anzi fortemente tradizionalisti(ma di cartone) come don Benzi(antiprostituzione) e don Di Noto(antipedofilia) rappresentano l’ emblema di questo autolesionismo cattolico. Ci manca solo il prete “antifemminicidio”(se non c’è già, e non mi stupirei se già ci fosse), e il quadro è completo.
Voglio, poi, aggiungere qualcosa di specifico a riguardo della teoria del Gender. E’ vero che questa sia dannosa e falsa, ma non vorrei che per pur di combatterlo si arrivi non dico ad abbracciare ma a tollerare certe teorie del “femminismo della differenza” che invece accettano, anzi esaltano, le differenze naturali tra i sessi ma in un’ ottica di suprematismo femminile. Perchè questa è la forma di Femminismo più feroce e mainstream che ci sia e che in quanto tale influenza l’ attuale sistema mediatico ed istituzionale. Ed è questa quella che ancor più della teoria del Gender, è di attacco per la famiglia, per via di questo sua manichea e nazista visione e suddivisione dell’ umanità tra “superiori e vittime”(donne) e Inferiori/oppressori”(uomini). Questo è il femminismo della differenza e da cui siamo bombardati da mattina a sera attraverso Media e istituzioni, Eppure i cattolici non riuscendo a capire che non è il matrimonio gay in sè ad essere la causa dello sfascio della famiglia(semmai è la conseguenza) ma è questa criminalizzazione nei confronti del genere maschile portata avanti dal Femminismo mainstream della differenza, si stanno alleando con quest’ ultimo, da imbecilli qual sono, in funzione anti Gender. Giù ne ho parlato nei giorni scorsi di questa alleanza tra cattolici e femminismo della differenza, con tanto di prove, E tornerò a parlarne, mia precaria salute permettendo.
Tarallo(Quota) (Replica)
Tarallo (ma chi sei? dove hai “imparato” tutto ciò?) dimostra di saperla lunga. Non mi pare in dissonanza con Cesare, anzi.
Concordo con lui su tutto eccetto sulla parte in cui se la prende così duramente con i preti e la Xsa.
E’ vero che essi hanno ceduto e si sono arresi.
Ma sono più colpevoli per il recente passato (es Don Benzi) che per il presente. Oggi la Xsa e i suoi rappresentanti sono sulla croce, fissativi con tanto di chiodi inamovibili.
Con l’arma della “pedofilia” sono stati catturati e crocifissi, ormai non possono fare più nulla.
Al posto loro noi cosa faremmo? Cosa diremmo?
La situazione è ormai tale che lo stesso Papa abbracciando un bimbo corre il rischio di evocare lo spettro. E prima o poi accadrà che qualcuna lo faccia “notare”.
Oggi dei preti non mi sento di dire che sono vili: lo sono stati, ma ora sono solo dei vinti, senza più un santo a cui votarsi. Sono stati distrutti.
Altri, a mio parere sono da sempre e ancora oggi i veri vili: gli intellettuali, i sociologi ed i filosofi in particolare. Tanto pieni di boria quanto sordi e orbi – o peggio vigliacchi – di fronte alla condizione presente.
Cada ogni vergogna su di essi, disonore dell’umano intelletto.
RDV
RDV(Quota) (Replica)
In effetti mi meraviglio e angoscio anch’io della cecità dei preti soprattutto di quelli che fanno opinione nei media (e ahimè anche quelli che fanno prediche fra i fedeli): dire che non si sono ancora accorti di combattere nelle fila di chi sta con lucido calcolo mirando alla distruzione della fede Cattolica e della Chiesa è dire ciò sta sotto gli occhi di tutti.
Per aggiungere esempio eclatante ad esempi eclatanti: c’è qualcuno che da sessant’anni ad oggi ha sentito in una chiesa un prete parlare non dico bene ma almeno parlare del padre in famiglia e del suo ruolo fondativo per cui senza autorità paterna niente famiglia, nè figli? Io mai, ma proprio mai. Ogni tanto preso dallo sconforto, ma non arreso!, compro un libro favorevole alla paternità, entro in canonica e lo regalo al parroco. Naturalmente dopo essermi sorbito la sua predica in cui dice peste e corna del padre o tace del tutto magari proprio il giorno della festa di S. Giuseppe.
Situazione che ha dell’assurdo e del paradossale visto che i sacerdoti chiamano loro stessi “padri” e pregano un Dio che è padre, anzi “il Padre” secondo nientedimeno che il fondatore di natura divina della fede di cui sono ministri: il Cristo.
Stante così la situazione e verificata da tutto il nostro gruppo di Ms, anni fa provammo a contrastare questa autentica schizofrenia dei preti: decidemmo di promuovere il giorno di S. Giuseppe presso alcuni parroci il rito della benedizione dei padri: i papà, alla fine della Messa, salivano all’altare mano nella mano coi figli, si presentavano davanti al sacerdote, pronunciavano la preghiera del loro impegno e ricevevano dal sacerdote in nome della paternità di Dio la solenne benedizione (vedi benedizione dei padri nel sito MS). Il tutto davanti ai loro emozionatissimi bambini. Mogli e madri commosse alle lacrime e intelligentemente comprese restavano fra i banchi accompagnando il rito con la loro preghiera, a significare la consapevolezza del carattere assolutamente speciale e insostituibile del ruolo del padre.
Iniziativa campata in aria cui i papà non risposero? Niente affatto: la grande Chiesa fu sempre piena di papà coi figli, accompagnati dalle rispettive mogli: una adesione dei padri commovente a testimonianza di quanto è criminale e falsa la tesi della propensione dei maschi al disimpegno e di quanto bisogno hanno di un sostegno responsabile e consapevole.i
L’ iniziativa fu accolta da altri sacerdoti oltre ai due che la condivisero? Assolutamente no. Fu si accolta, ma con disinteresse totale. Evidentemente accodarsi alla teoria e pratica femminista del dir male dei padri e della paternità e dei maschi risultava loro all’epoca, e forse anche oggi, pastoralmente più coerente col messaggio evangelico: mi spiace dirlo ma un comportamento più folle, incoerente e ingiusto di così è ben difficile da riscontrare.
Il testo di Peguy riportato anche nel sito di Uomini Beta ( “Il padre il vero avventuriero”) parla chiaro a conferma dell’odio dei preti verso il padre: terribile loro erroneo sentire anche nel suo tempo.
Comunque per concludere: la regola giusta cui attenersi è “educare gli educatori”. Continuare in quest’opera con incrollabile speranza e determinazione. Non c’è altra strada: “sparare” loro addosso indiscriminatamente (fare di tutti gli errori un fascio) serve a niente, anzi li confonde ulteriormente e rafforza il campo avverso.
cesare(Quota) (Replica)
Siamo tutti/e responsabili…
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http://anticristo.org/2014/05/02/il-cristianesimo-e-la-metafisica-del-boia/
Che altro si può aggiungere?
Gli inquisitori, per poter continuare a giudicare e punire, a colpevolizzare gli uomini, hanno dovuto cambiar pelle, si sono dovuti inventare “una nuova dottrina” ma è evidente, che sotto la pelle di pecora, ci sono sempre loro …i lupi.
Animus(Quota) (Replica)
RDV,
Mi trovo invece abbastanza vicino alle posizioni di Tarallo (pur condividendo la tua analisi, Rino).
Come spesso succede, stimolato dal dibattito (e vi ringrazio) ho scritto un editoriale nel merito dal titolo:”La Chiesa del XXI secolo e le sue contraddizioni”.
Buona lettura!
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
andate al minuto 15:06
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-072f2468-fc90-4f5d-9b01-a2daf7f4099b-tg3.html#p=
romano(Quota) (Replica)
romano,
….
Da buona ed obbediente colonia angloamericana è esattamente quello che succederà in Italia tra qualche anno. 10 anni, ma forse anche meno. Da noi, da brave valvassine ideologiche sono ancora in pò addietro col ruolino di marcia … *mda*
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Sì forse è vero che oggi i preti sono dei vinti perchè crocifissi(ma non manca qualche prete vile vero e proprio come ad es. padre Raniero Cantalamessa che è predicatore della casa pontificia, un uomo di una meschinità raccapricciante, un filofemminista davvero rivoltante e stomachevole), però dai cattolici militanti laici(non mi riferisco ai cattofascisti, di quelli non mi interessa nulla) mi aspettavo qualcosa di più nei confronti di tutta questa misandria istituzionalizzata, visto che loro non indossando la tonaca possono essere più liberi di andare fuori certi schemi del politicamente corretto. E invece poco o nulla.
Al di là dell’ approccio politico e concettuale con cui si affronta la QM, una Chiesa avversa al mainstream femminista,sarebbe una manna dal cielo, per ovvi motivi strategici. Ma per il momento “Dio non è dalla nostra parte”. Affermazione che non ho detto io(ma RDV), ma che purtroppo è vera.
Tarallo(Quota) (Replica)
Guardate questo orripilante video by Oxfam (ricordo un loro spot di qualche tempo fa sulla stessa linea): http://www.ilgiornale.it/video/cronache/barzagli-oxfam-vincere-fame-1015933.html
Alberto(Quota) (Replica)
Ricordate che questa è la società che anzichè indignarsi per l’agguato a colpi di pistola commesso da tifosi romani contro tifosi napoletani, si indigna contro un innocuo capotifoso napoletano, “genny ‘ a carogna” ,sbattendo la sua immagine su tutte le prime pagine di giornale,facendolo diventare un capro espiatorio, “colpevole” solo di aver ricevuto notizie dal capitano della squadra per cui fa il tifo in merito alle condizioni cliniche dei suddetti tifosi napoletani vittime dell’ agguato. E si è partito da costui per criminalizzare tutti i napoletani. Della serie:trasformare le vittime in aggressori, e gli aggressori in vittime. E poi generalizzare(la responsabilità del singolo che diventa collettiva). Succede sempre così nei confronti delle “categorie”(sociali, sessuali,etniche, religiose) da voler sterminare: si cerca di creare nella società, attraverso la falsificazione mediatica o culturale, il clima giusto tale da far desiderare al popolo(che è intrinsecamente stolto, boccalone e sanguinario) lo sterminio delle suddette “categorie” sotto bersaglio. Oggi contro i napoletani, quasi tutti gli italiani invocano una super eruzione pliniana del Vesuvio tale da “lavarli con il fuoco”(così gli italiani gridano negli stadi, sui social network e dappertutto), e questo perchè i Media a partire dal 1861(unità di Italia) non fanno altro che criminalizzare l’ ex capitale delle due Sicilie, creando quindi negli italiani la percezione che i napoletani siano tutti ladri e incivili,quando invece dati alla mano,si imbroglia più al nord italia(tangentopoli calciopoli,parmalat, fiat, super evasione fiscali, ecc,solo per fare alcuni esempi) e si ruba più a Roma che a Napoli), e quindi scatenando nel popolo italiano le peggiori pulsioni genocide contro i napoletani: https://www.youtube.com/watch?v=0X9hko04Ef0
La stessa cosa succedeva contro i Cristiani nell’ Impero: gli imperatori facevano diffondere false notizie contro i cristiani facendoli passare per autori delle peggiori nefandezze, sicchè il popolo romano invocava e assisteva con gioia le terribili esecuzioni di massa(con crocifissioni, roghi, belve feroci) contro di essi.
Stessa cosa contro gli ebrei: i governanti dell’ epoca li accusavano di compiere sacrifici di bambini cristiani, di essere usurai, di essere “avidi banchieri”, di complottare contro il mondo(i falsi protocolli di sion), innescando nelle popolazioni stolte e brutali un’ immane odio contro di essi che culminò in pogrom e shoah, sterminando milioni e milioni di essi.
Oggi la stessa contro i napoletani: siccome i governi non possono più costruire lager, gran parte del popolo italiano spera e invoca che il Vesuvio bruci vivi tutti i 3 milioni di napoletani
Lo stesso discorso descritto fin qui, si può applicare quindi nei confronti di quello che accade contro il genere maschile: accusato nel suo insieme di essere oppressore dell’ intero genere femminile, la gran parte delle donne(e anche degli uomini presi dal “senso di colpa” instillato in essi) giustifica ogni forma di violenza, anche la più crudele ed efferata, commessa da donne contro gli uomini,e invoca(e ottiene) le più infami e illiberali leggi antimaschio, e questo perchè i Media hanno fatto credere loro che le donne sono tutte vittime mentre gli uomini sono potenziali oppressori.
La QM? Nulla di nuovo, quindi. Cambiano le “categorie” sotto bersaglio e sotto sterminio(cristiani, ebrei, napoletani, genere maschile) ma la sostanza, le dinamiche e soprattutto gli effetti sono gli stessi.
Tarallo(Quota) (Replica)
Ancora con questa storia dei napoletani?
Ancora con questi paragoni senza senso?
Boh…
Daniele(Quota) (Replica)
A Tarallo sulla pedofilia. La questione è questa:
I preti pedofili, che indubbiamente ci sono stati, sono stati usati strumentalmente per un attacco generalizzato alla Chiesa, per metterla in scacco e sulla difensiva, dall’Onu e compagnia.
L’accusa però è stata del tutto strumentale, perchè agli accusatori della pedofilia poco importava, anzi.
Dirò di più. Il genderismo, nel momento in cui nega le identità sessuali biologiche e fa risalire il genere a una decisione dettata dalle inclinazioni personali, ammesse tutte come egualmente legittime, finisce proprio per sdoganare la pedofilia e per darle dignità culturale. Ci sono autori che negano la catastrofe psicologica per i bambini indotti ad avere rapporti sessuali cogli adulti, e che li considerano capaci di decisionalità sessuale come gli adulti.
E’ inevitabile che così avvenga quando si rifiuta ogni limite e si teorizza che ogni desiderio debba trovare soddisfazione senza tracciare precise linee di confine- Io credo invece che quelle linee debbano esserci, e ben salde. Poi ogni caso è storia a sè e potrà essere trattato singolarmente, ma a partire da un concetto e una norma, generali e precise.
Sulla questione non sono da ammettere incertezze di sorta. Semmai è da far emergere il fenomeno in tutti i suoi aspetti. Mi riferisco alla pedofilia femminile, visto che quella maschile è già ben conosciuta. E’ un fenomeno assai più vasto di quel che si crede.,Ad esso è dedicato anche un libro scritto da due donne che lo esamina da più lati. Ora mi sfugge il titolo e non l’ho con me, ma è tanto impressionante quanto sconosciuto.
Per ultimo mi sembra ci sia differenza fra Don Benzi e Don Noto. Il primo criminalizzava il desiderio maschile adulto, il secondo, a quel che ne so, si limitava difendere i bambini che avevano subito violenze.
armando
armando(Quota) (Replica)
Tarallo,
Due parole sulla questione Napoli e napoletani sollevata da Tarallo. Con la premessa che l’argomento calcio, al di là delle vicende calcistiche in senso stretto, è di assoluto interesse sociologico e merita un’attenzione particolare. Nei prossimi giorni tratterò anche questo tema sull’Interferenza. Abbiamo deciso di dar vita a questo giornale proprio per poter affrontare in libertà tutti quei temi che obiettivamente non possono essere affrontati su Uomini Beta. Per cui capisco anche l’affezione per questo blog però se abbiamo questioni altre da affrontare, invito a farlo sull’altro spazio (un giornale vero e proprio ufficialmente registrato).
Resto a quanto accaduto sabato sera. L’attenzione è stata focalizzata sull’immagine del capo tifoso napoletano seduto sulla balaustra della curva nord dello stadio Olimpico e si è detto che stava trattando con la prefettura e la polizia la sospensione della partita. Non è vero. Stava parlando con alcuni funzionari della questura e con il capitano del Napoli calcio che lo stavano informando sulle condizioni di salute del tifoso a cui avevano sparato fuori dello stadio. Lo notizia che si era diffusa era che il giovane era morto. A quel punto quei funzionari sono andati a spiegare ai tifosi che quel ragazzo era ancora vivo, grave ma vivo.
Quindi non c’è stata nessun trattativa in merito alla decisione di giocare o non giocare la partita.
Il fatto veramente grave sul quale invece l’attenzione dei media non è stata focalizzata, o quanto meno non focalizzata nella giusta misura, è che un gruppo di ultrà fascisti e tifosi della A.S. Roma (ammesso che il tifo calcistico per questa o quella squadra possa avere a che fare con queste logiche) ha teso un agguato deliberato ai tifosi napoletani che si recavano a vedere la partita. Gli aggressori provenivano peraltro da una specie di centro sociale occupato da un gruppo di neofascisti ricavato negli ex locali ormai da moltissimo tempo dismessi del vecchio centro della S.S. Lazio a Tor di Quinto, a un paio di km. dallo stadio Olimpico.
Questi sono i fatti. Gravissimi. L’ultrà arrestato è un noto ultrà romanista, fascista, militante di estrema destra. Ma le indagini sono ancora in corso e pare che a sparare non sia stato l’ultrà arrestato ma altri che erano con lui.
In tutta questa vicenda, ripeto, e qui ha ragione Tarallo, i riflettori sono stati puntati su quanto accaduto all’interno dello stadio e in particolare su questo personaggio, Gennaro detto ‘a carogna, personaggio inquietante, sia chiaro, che però è stato fatto diventare un po’ il capro espiatorio di tutto, come spesso se non sempre o quasi accade.
Questo sui fatti di sabato. Ciò detto, il fenomeno ultras è da analizzare con maggiore attenzione in tutte le sue sfaccettature. Le curve di quasi tutti gli stadi italiani sono ormai delle enclave se non dei veri e propri centri di reclutamento per i gruppi neofascisti e per la criminalità organizzata (quasi sempre collegati). Succede un po’ ovunque ma a Napoli e a Roma in particolare. A Napoli le due curve del San Paolo sono di fatto controllate da diversi clan della camorra. La curva della Lazio è invece un mix di fascisteria più o meno organizzata e criminalità comune, con collegamenti con la camorra napoletana (molti anni fa tentarono la scalata alla società cercando di impadronirsene, ma la magistratura e il nuovo Presidente, Lotito, glielo impedirono e gli tolsero la gestione del merchandising che era stato dato loro dal vecchio presidente, Sergio Cragnotti; da allora è iniziata la contestazione nei confronti di Lotito).
La curva della Roma è invece “solo” un covo di fascisteria organizzata. Ultras fascisti della Roma e della Lazio assaltarono insieme alcune caserme dei CC dopo l’uccisione del tifoso della Lazio Gabriele Sandri da parte di un agente di polizia.
Ciò detto, il razzismo da stadio è assolutamente trasversale. I cori razzisti contro i napoletani fanno il paio con quelli contro i milanesi, a Roma fra i più gettonati (sono un appassionato di calcio e un ex assiduo frequentatore dello stadio, fidatevi…). Gli insulti non risparmiano nessuno, a partire ovviamente dagli squallidi ululati da scimmia nei confronti dei giocatori di colore. I tifosi romani sono insultati e ingiuriati in tutto il nord, in particolare dai veronesi, dagli interisti, dai milanisti e dagli juventini (che poi per la maggior parte sono di origine meridionale…va bè…), né più e né meno dei napoletani. A Napoli non lo so, ma posso assicurarvi che a Roma gli insulti nei confronti delle altre tifoserie vanno in tutte le direzioni; le più bersagliate, come ripeto, sono le tifoserie della Juve, dell’Inter e del Milan e poi naturalmente del Napoli. A Milano succede esattamente lo stesso a parti invertite.
Questo per quanto riguarda il fenomeno razzistico nell’ambito del tifo calcistico.
Poi se parliamo di un razzismo strisciante (a volte palese) nei confronti dei napoletani e in generale dei meridionali (ma anche dei romani), in particolare in alcune aree del nord, questo è senz’altro vero.
Però questo è un discorso che va ben oltre il tifo calcistico dove a mio avviso c’è un forte elemento goliardico dove l’insulto razzistico (comunque non giustificabile, sia chiaro) è in larga parte solo un modo per insultare l’avversario.
In ogni caso, ripeto, per affrontare tutti questi temi, abbiamo messo in rete un giornale. Quindi chi lo volesse può cimentarsi in quella sede.
Affronterò anche questo tema perché comunque il calcio è un fenomeno sociale e culturale di massa ed è giusto approfondirlo.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Fabrizio,pur condividendo alcune cose di questo tuo intervento, dissento nettamente e radicalmente quando dici che il razzismo da stadio sia trasversale.. Tu dici che il razzismo antinapoli non solo sia circoscritto agli stadi(come se poi la gente che va allo stadio fosse di un mondo a parte) ma che addirittura non sia altro che una forma di razzismo tra le tante che secondo te colpiscono anche altre città italiane. Addirittura te ne vieni con un “razzismo” contro Milano. Milano colpita da “razzismo”?? Ma per piacere!
Il razzismo antinapoli non è confinato negli stadi, i beceri cori genocidi inneggianti al Vesuvio che si sentono negli stadi di tutta italia semplicemente riflettono un sentimento assai ostile e vasto della società italiana contro i napoletani. Gli auspici all’ eruzione del Vesuvio ormai sono diventati una “moda” tra gli italiani quando manifestano la loro avversione contro i napoletani. Domanda a qualsiasi italiano cosa pensa dei napoletani, ed eccetto pochi, chiunque dirà peste e corna. E non tene venire dicendo che conosci tanta gente che stima Napoli, ovvio che ce ne soni di italiani che stimano napoli, ma rappresentano una sparuta minoranza.
Pensa che quando a fine anno, Napoli venne colpita da una scossa di terremoto(per fortuna senza conseguenze gravi),sui social network si scatenò un delirio di massa inneggiante alla distruzione di Napoli. Mai era capitato che di fronte un brutto evento naturale, il restante degli italiani anzichè solidarizzare gioisse e inneggiasse. Solo contro Napoli succede. Lo fecero anche con il ben più grave e distruttivo terremoto del 1980. E lo faranno quando erutterà il Vesuvio, che tanto invocano. Certo anche quando ci fu il terremoto in Abruzzo, ho sentito di qualche imbecille razzista gioire e inneggiare, ma sono stati casi isolati.
Il pregiudizio e l’ odio antinapoletano degli italiani lo si sente in ogni loro discorso e atteggiamento. Dovunque vanno in Italia i napoletani(per lavoro, vacanza ecc), mi riferisco a quelli onesti, subiscono l’ostilità delle popolazioni locali.
Per giunta io non credo che il razzismo antinapoletano rientri nel più generalizzato razzismo antimerdionale, visto che i napoletani sono odiati a morte anche al sud Italia e non meno che al nord Italia.
Mai si è visto in nessun paese del mondo,un intero popolo di una nazione odiare una città della propria nazionale. Solo in Italia accade. Tu confondi il campanilismo che c’è tra le varie città di una nazione con l’ odio razziale vero e proprio. Auspicare che un’ intera popolazione di 3 milioni di abitanti muoia bruciata viva da un evento vulcanico tutt’ altro che improbabile(il vesuvio può scoppiare da un momento all’altro)non è campanilismo ma è odio, odio genocida. E per piacere non intervenga l’ imbecille di turno che mi rinfacci il coro ormai vecchio contro Milano “Un solo grido, un solo allarma, Milano in fiamme”, visto che è impossibile che Milano come qualunque altra città prenda fuoco(a meno che non cada un asteroide di centinaia di metri di diametro), mentre che buona parte del napoletano(non tanto la città che eccetto la periferia orientale è abbastanza lontana dal vulcano , ma la provincia) venga rasa al suolo, con annessi milioni di morti, da un’ eruzione del vesuvio è invece non solo possibile ma anche molto probabile(i vulcanologi di tutto il mondo ormai danno per certo un’ imminente e catastrofica eruzione vesuviana). Eppure, eppure, gran parte degli italiani, nonostante sappiano dell’ imminente eruzione, la invocano e la esaltano.
Allora, due sono le cose: o i napoletani sono una razza inferiore che si comportano in modo così squallido tale da farsi odiare da tutti, oppure ai danni dei napoletani c’è una distorsione mediatica che dura da oltre 150 anni che ha creato negli italiani una falsa immagine su di loro, con tanti luoghi comuni infami e assolutamente falsi. Non c’è altra ipotesi. La prima ipotesi è da scartare, perchè il razzismo non è scientifico, quindi non rimane che la seconda ipotesi, e cioè i Media. I Media criminali hanno diffuso, con Goebbels, tra i tedeschi una falsa immagine sul conto degli Ebrei, al punto che l’ intero popolo tedesco li odiasse così’ a morte da volerli a milioni e a milioni nei forni dei Lager. E così successe. Che sorpresa c’è quindi nel sentirsi dire che tal processo mistificatorio di massa, volto a creare un odio genocida, sta colpendo anche napoli e i napoletani? E che differenza c’è tra le camere a gas e i forni crematori con l’ eruzione del Vesuvio? Cambiano i modi di distruzione ma la sostanza è la stessa.
Che contro Napoli c’è una criminalizzazione mediatica lo conferma anche un giornalista di punta milanese, Paolo Mieli, ex direttore del Corriere. Vi ho messo un video di questa sua dichiarazione. Ma voi non l’avete guardato. Lo metto di nuovo:
https://www.youtube.com/watch?v=0X9hko04Ef0
Il processo mistificatorio contro i napoletani è uguale quindi a quello nel passato contro gli ebrei, e a quello attuale contro il genere maschile: creare nel popolo la percezione che il male avvenga solo dal lato di quella categoria criminalizzata e che questo male sia generalizzato in tale categoria sotto bersaglio: così bastano pochi “femminicidi” affinchè i Media creino tra le gente la falsa percezione che l’ intero genere maschile sia oppressore di donne, ugualmente basta qualche presunto episodio di criminalità o disservizio a Napoli che i Media subito mettono in risalto con morbosa enfasi e spesso mistificando anche(come quel video di quello scippo a Napoli che i tg hanno interpretato calunniosamente come una forma di accondiscendenza dei napoletani), ma se tali episodi avvengono in altre parti di Italia, i Media non gli danno tutto questo risalto.
Ecco così che si viene a creare una percezione non corrispondente alla realtà.
In ultima cosa, ritornando alla questione della partita di sabato scorso, mentre tutti i tifosi della fiorentina invocavano il Vesuvio, i Napoletani in risposta anzichè invocare lo straripamento dell’ Arno come era in loro diritto di fare(tu mi dai uno schiaffo, io te lo restituisco), li risposero applaudendoli ironicamente. L’ inciviltà da una parte(fiorentini) e la civiltà dall’altra parte(i napoletani), ma per i Media e gli italiani i “cattivi” sono i napoletani.
p.s: rispondo successivamente ad Armando.
Tarallo(Quota) (Replica)
Tarallo,
Evidentemente mi hai letto male oppure mi sono espresso male io.
Ho solo separato il razzismo “goliardico” da stadio che a mio parere è assolutamente trasversale e colpisce tutti, dal razzismo che è nella società che evidentemente è invece a senso unico e nel caso dell’Italia ne sono vittime i meridionali nel loro complesso e in effetti in modo particolare i napoletani (e ancor di più gli immigrati).
Quindi nessun ridimensionamento da parte mia del fenomeno razzistico ma solo una puntualizzazione sul “razzismo da stadio” che assume connotati peculiari, diciamo così.
In ogni caso, lo ripeto, abbiamo creato uno spazio apposito, un vero e proprio giornale, dove trattare temi che non hanno a che vedere direttamente con la QM. Lo avevo già detto ma non mi hai dato ascolto. La storia si ripete.
Sull’Interferenza c’è anche un articolo di Rino dal titolo “Modernità e complessità” che da modo a tutti di affrontare anche questi temi, fra gli altri, cioè tutto ciò che in qualche modo ha a che vedere appunto con la complessità della nostra società. Anche il razzismo e anche il fenomeno degli ultras (che ormai è un fenomeno sociale a tutti gli effetti) fanno parte di questa complessità.
Nell’attesa di scrivere un articolo ad hoc (cosa che farò nei prossimi giorni o settimane) mi pare proprio che possa essere quello lo spazio adeguato (e da un certo punto di vista anche più autorevole trattandosi di un vero e proprio giornale anche dal punto di vista formale…) per trattare questi argomenti che tu stesso hai sollevato (e che in linea di massima condivido…).
Spero che il mio invito venga raccolto…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Rispondo ad Armando in merito alla questione pedofilia. Purtroppo, vedo che anche tu segui la teoria cospirazionista secondo cui il gendersimo voglia sdoganare e legalizzare la pedofilia. Con la differenza che però tu a differenza loro sei onesto intellettualmente e umanamente.Sui siti complottisti leggo che il prossimo passo dopo i matrimoni gay sarà la legalizzazione dei matrimoni tra adulti e bambini e di quelli tra esseri umani e animali. Teorie queste assurde e paranoiche senza senso che danneggiano la lotta stessa contro il genderismo.
Questa assurda tesi(genderismo che vuole la legalizzazione della pedofilia e zoofilia) nasce da un sillogismo puerile, e cioè che siccome il genderismo nega le identità sessuali biologiche e quindi accredita come identità sessuali una pluralità di inclinazioni sessuali[premessa maggiore], e siccome anche la pedofilia è sentita come un’ inclinazione da parte di chi è pedofilo[premessa minore], allora di conseguenza anche la pedofilia(e la zoofilia) viene ad essere accreditata come legittima identità sessuale[conclusione] e quindi legalizzata. Questo sillogismo aristoteliano non fa una piega, ma non può essere usato per spiegare questa realtà. La QM non può essere trattata con questi banali sillogismi. Vi è un anello mancante in questa catena che porta dalle suddette premesse a suddetta conclusione(genderismo che sdogana la pedofilia). Un anello mancante che è di fondamentale importanza nella QM. E quale è questo anello mancante? Semplice: il pieno e deliberato consenso di chi nel rapporto sessuale ha il ruolo “passivo”(ma anche “attivo” ovviamente, ma in modo minore) . Questo principio basato sul vincolo del consenso(“io la do a chi voglio e quando voglio”), pur essendo di per sè ineccepibile, il femminismo lo ha inflazionato ed esasperato fino a farlo diventare un vero e proprio simulacro, una sacralizzazione del corpo femminile e della sua sessualità, un’ esaltazione della selettività femminile di stampo Darwiniano, un orrendo Totem sacro della Meritocrazia Sessuale(solo chi “se lo merita”, fa sesso), e così via, al punto da considerare “stupro” ogni approccio maschile che non sia finalizzato principalmente al piacere sessuale di lei e che non veda il maschio “sudarsela”, “guadagnarsela” e “meritarsela” per accedere al corpo femminile. Ed ecco perchè il sesso a pagamento viene considerato “stupro a pagamento”, ecco perchè il sesso ottenuto con supplica viene considerato “stupro”, ecco perchè il dovere coniugale della moglie di concedersi al marito viene considerato “stupro”: in tutti questi casi prima citati, infatti il maschio ottiene sesso senza “sudarselo” o senza “meritarselo” e quindi senza che la donna ne abbia tratto pieno piacere fisico(se la donna fa sesso per dovere morale, o perchè viene pagata, o per accontentare qualcuno è ovvio che non gode fisicamente). Il femminismo altro non è che una forma di becero ed egoistico edonismo femminile, tutto incentrato quindi sul piacere e sulle esigenze di lei, e nel quale quindi non è previsto, anzi è fortemente condannato, ogni forma di dono o altruismo di lei verso lui.
Alla luce di ciò, caro Armando, capirai che il femminismo genderista(e non) non può accettare la pedofilia, proprio perchè con l’atto pedofilo non vi è il pieno consenso da parte di chi riceve il pene(per legge il bambino non è in grado di intendere e di volere) e soprattutto perchè il maschio “non se la suda e non se la merita”(visto che i bambini non sono in grado di selezionare e respingere “avances”). Questo concetto non può essere compreso da chi la QM non la conosce, quindi è ovvio che i tanti che appartengono alla galassia cattolica e complottista giungono a questi strafalcioni orrendi e mostruosi quando parlano di sessualità e rapporto fra i due sessi. Ma tu, caro Armando, la QM la sai e fin troppo bene, e quindi non riesco a capire come anche tu sia arrivato a quell’ errata conclusione. E poi, di grazia, qualora dovesse essere legalizzata la pedofilia, come potrà continuare questo attacco sistematico e generalizzato contro il maschio, contro il padre, contro la famiglia e contro la Chiesa, che proprio sulla “caccia al pedofilo” fa leva? No, no, le femministe e il genderismo non sono così fessi e autolesionisti che si privino da soli di questa orrenda arma di distruzione di massa contro il genere maschile, la famiglia e la chiesa: la guerra alla pedofilia.
Per affrontare la QM e salvare il genere maschile e famiglia bisogna dissociarsi da questa crociata antipedofilia. La pedofilia-che è un fenomeno assai più ridotto e circoscritto di quanto i Media, abusologi e femministe vogliono far credere- è una condizione che non va criminalizzata, ma non nel senso che vada giustificata( la pedofilia è un aspetto negativo che non può e non deve essere accettato) ma nel senso che debba essere trattata e affrontata dal lato umano, sociale e psicologico, senza quindi disumanizzare, senza punire e senza incarcerare chi pedofilo effettivamente è, e quindi aiutarlo ad ottenere il diritto all’ amore e alla sessualità(con persone adulte, ovviamente),negatogli da questa società, visto che pedofilo( e stupratore)diventa solo chi non per scelta sua non ha una vita sessuale e chi non riceve amore, e quindi perde la testa e il senso dell’ equilibrio sessuale. Questa società femminista, spietata e sadica che prima esalta il libertinismo sessuale femminile più sfrenato e sfrontato ma ma che poi ipocritamente e sadicamente non riconosce il diritto al sesso agli uomini, cioè il diritto di ottenere quella cosa che tanto si sbatte in faccia e si esalta(“non è un diritto, bisogna meritarselo”) e cioè come se volesse dire “guarda, soffri, ma non toccare se non te lo dico io”, una società senza cuore e misericordia che antepone lo spietato e disumano principio della Meritocrazia(la tanto decantata meritocrazia è alla base del nazismo, machiavellismo, darwinismo sociale)e il principio forcaiolo, poliziesco e giustizialista della Legalità(oggi la “sinistra” si è fatta paladina della legalità, bleah) al principio della compassione, della pietà e dell’ umanità,non ha nessun diritto di condannare il pedofilo, perchè essa stessa(cioè questa società) ne è la causa.
Tarallo(Quota) (Replica)
Tarallo, andiamo con ordine.
1) Considerare qualsiasi deviazione sessuale o sociale (delinquenza) come il semplice effetto di cause sociali, diventa a un certo punto devastante. E’ ovvio che per ogni fenomeno esistono, anche, cause sociali, familiari, psicologiche etc. etc. E’ altrettanto ovvio che per ridurne la portata occorre agire su di esse. Ma ciò non significa che la società, qualsiasi società, non si debba difendere. Ovviamente senza caccia alle streghe, senza propagandismo interessato, delimitando i fenomeni oer quello che sono realmente dal punto di vista quantitativo per non destare allarmi sociali ingiustificati. Ma alla fine, con la scusa della società cattiva, non si può dare il liberi tutti e vedere solo il versante della cura, della riabilitazione etc. che pure sono necessarie. Il fatto è che il male è dentro di noi, e dobbiamo confrontarcisi. Spostando sempre la questione verso la società si perde sia il senso del limite, sia quello della responsabilità personale. Negli anni 60 imperversò a Milano la banda Cavallero (rapine, sparatorie, morti ammazzati etc), composta da ex partigiani. Colpa della società capitalista? Suvvia, quanti ex partigiani hanno continuato a tirare la carretta e lottare invece verniciare di ideologia la propria devianza sociale?
Pensare in questo modo, secondo me, finisce per danneggiare la causa a cui teniamo nella misura in cui crea confusione nella percezione dell’opinione pubblica.
2) Certo, spesso il pedofilo è uno che a sua volta ricevette violenza, certo ha una sessualità deviata, certo va anche curato, ma non basta. Quante persone hanno patito in passato le cose peggiori senza per questo diventare delinquenti? Quanti uomini non riescono ad avere rapporti sessuali come vorrebbero senza diventare stupratori?
A me attribuire la pedofilia e gli stupri al femminismo appare sinceramente sbagliato. Non creiamoci il mostro come fanno le femministe col patriarcato, per favore.
3) Genderismo e pedofilia. Io non dico che nel programma del femminismo ci sia la legalizzazione della pedofilia. Dico che sarà una conseguenza, magari neanche voluta consapevolmente, ma necessaria di una impostazione culturale. Ci sono stati e ci sono illustri personaggi (Foucault, Cohen Bendit) che, sulla scia di alcuni psicanalisti hanno sostenuto che il rapporto sessuale fra adulto e bambino non produrrebbe danni in quest’ultimo. Ci sono poi alcune associazioni dichiaratamente pedofile che si battono per la sua legalizzazione. E d’altra se in Belgio e Olanda (ad es.) si è legalizzata l’eutanasia infantile sostenendo che la volontà del minore deve essere assunta dalla legge e assecondata, perchè non dovrebbe essere lo stesso per la sessualità? Certo, ancora da noi il minore è per la legge incapace d’intendere e di volere, ma per quanto? Insomma è tutta l’impostazione pansessualista della società che porta in quella direzione. C’è stato un recente documento dell’OMs sull’educazione nelle scuole, che riflette l’ impostazione gender e che contiene i germi, io l’ho letta, anche dello sdoganamento di fatto della pedofilia nonostante si dichiari contrario.
4)Infine una considerazione sulla sessualità. Se riduciamo il maschio al suo desiderio sessuale, noi siamo già sconfitti. Su questo piano tutte le armi sono in mano alle donne. E non vedo motivi per i quali dovrebbero dire si quando non ne hanno la volontà. E sai che bella scopata sarebbe quella concessa per altruismo dalla di lei bontà ma di cui si capisce che non gliene frega nulla? Vogliamo allora costringerle? Mi sembra un’enormità pensarlo.
Il punto è che il maschio deve sganciarsi dal ricatto femminile, sia sessuale che emotivo, come dice anche UB, anche a costo di rinunziare ad una scopata pur di non perdere la propria dignità. Solo così, e non con le costrizioni, il femminismo perderà appeal e forza.
armando
armando(Quota) (Replica)
Armando, Armando, Armando, ho letto con attenzione questo tuo commento e debbo constatare che in parte hai travisato(credo in buona fede) ciò che volevo dire attribuendomi stupidaggini che non ho mai pensato nè detto, e in parte hai fatto delle affermazioni sulle quali non concordo, nel modo più assoluto.
1)Io non ho detto che la delinquenza sia colpa della società. Io mi riferivo al caso circoscritto della c.d “violenza sessuale”. Lungi da me da considerare “vittime della società” quei bastardi che con pistole e mitra assaltano banche e abitazioni terrorizzando e spesso uccidendo al gente che vi è dentro.. Nel caso della pedofilia, però il discorso è diverso. Una persona che ha una vita sessuale e sentimentale soddisfacente non ha nessun bisogno di andar a cercare sesso con la violenza o facendolo con i bambini, perchè non ha nessun bisogno di rischiare anni e anni di galera, di rovinarsi la vita, per cercare ciò che ha già. Il pedofilo è una persona sola e infelice che non ha vita sessuale e affettiva, quindi la sua mente si annebbia e i suoi gusti sessuali si pervertono. La pedofilia è una parafilia, come la necrofilia, la coprofagia, ecc. Pertanto la sua causa è psicologica e sociale, e quindi solo in questo ambito va trattato. Non quindi con la Polizia, non quindi con i Giudici, non quindi con la Galera. ma con l’ umanità, con il perdono e la libertà. Il femminismo, poliziesco e ottuso come è, nega questa causa psicologica, umana e sociale nella pedofilia, perchè è viziato da una ideologica tesi precostituita di fondo, secondo la quale il “sex offender” agisce in forza di una sua presunta tentazione di esplicare un Potere sul “corpo di donne e bambini”. Questa è una frode, una menzogna. Scientificamente indimostrata.
2) Il fatto che non tutti coloro che subiscono disagi diventino pedofili, non significa che il disagio non possa essere la causa della pedofilia, visto che non tutti reagiscono allo stesso modo. Stando al vostro ragionamento dovremmo dedurre che il fumo di sigaretta non sia una causa di cancro al polmone dal momento che non tutti i fumatori si ammalano di cancro al polmone! Ma come ragionate voi antipedofili???!!
3) Io non ho detto che tu abbia detto che il genderismo abbia nel suo programma la legalizzazione della pedofilia, ho semplicemente contestato quel vostro sillogismo secondo cui il genderismo finisca, consapevolmente o inconsapevolmente, per sdoganare la pedofilia. L’esempio che mi fai sull’ eutanasia infantile c’entra come i cavoli a merenda visto che a differenza della sessualità non contempla la selezione femminile sul maschio, cosa per la quale le femministe non potranno mai sdoganare la pedofilia, perchè significherebbe regalare al maschio una sessualità senza l’ onere di dover passare attraverso la selezione(in quanto i bambini non sono in grado di rifiutare e selezionare). E piuttosto di citarmi Cohen Bendit(che è un caso isolato e soprattutto fino agli anni 90 sulla pedofilia non c’era quello stigma sociale che c’è oggi), dovresti riflettere sul fatto che i governi che hanno fatto o che propongono leggi estremamente dure contro la pedofilia e contro i clienti di prostitute(UE, GB, paesi scandinavi) sono guarda caso anche quelli più liberali e permissivi su gender, matrimoni gay e adozioni! Quindi è l’ opposto di quanto sostenete. Il genderismo quindi non solo non porta a sdoganare la pedofilia ma al contrario vuole incrementare la crociata antipedofilia per distruggere il maschio, padre, famiglia e chiesa.
4) Rimango basito quando sostieni che donare sesso, anche quando non si ha voglia, a chi non ne ha o a chi in quel momento ne ha bisogno, sia una forma di “costrizione”.Confondere il dono e l’altruismo verso l’altro con la costrizione, e quindi la violenza, è proprio un tipico ragionamento femminista,ecco perchè il femminismo considera stupro il sesso ottenuto dietro supplica, e il dovere coniugale al sesso della moglie nei confronti del marito.
Tarallo(Quota) (Replica)
Tarallo, inutile ripetere che non concordo. Partiamo da un chiarimento. Un atto di pedofilia perpetrato con un banbino “consenziente”, non dico di vera e propria violenza sessuale, secondo te ha o non ha conseguenze psichiche devastanti in chi lo subisce?
La mia risposta è si. Quindi va messo in atto tutto ciò che serve ad evitarlo, compresa la detenzione. Le false accuse usate spesso contro i padri separati sono altro, naturalmente, e vanno smascherate con tutti i mezzi. Ma proprio per essere credibili occorre non avere incertezze.
La pedofilia come conseguenza di una vita sessuale insoddisfacente: mi chiedo come ti possa venire in mente che una persona normale, per quanto non riesca a trovare un partner sessuale adulto per tutti i motivi che vuoi, possa provare piacere a fare sesso con un bambino o usando violenza verso chi non vuole. Se accade, significa che quella persona ha già in sè le cause profonde della sua inclinazione. Guarirla? Certo, e chi dice di no? Si può tentare, come si tenta di rieducare un assassino. Giustissimo. Ma intanto? Aboliamo le prigioni? Siamo al solito punto, l’utopia di una società senza il male, il buon selvaggio corrotto dalla società, per cui, cambiandola, il male sarebbe eliminato. Troppo semplice.
Eutanasia/pedofilia. Non ci siamo proprio. Ritorna il tuo ragionamento sulla pedofilia come causata dalla selezione sessuale femminile. E la pedofilia rosa, che esiste eccome anche se nessuno ne parla, anche se non è appariscente come quella maschile, da cosa sarebbe prodotta? dalla inesistente selezione maschile? Riflettici.
Per il paragone con l’eutanasia, il punto non è la selezione ma il fatto di considerare il minore capace di intendere e volere. Ripeto: se lo si considera tale per decidere della propria vita, in base a quale criterio non lo si considera altrettanto capace per decidere della sua sessualità? L’una cosa porta all’altra, necessariamente e logicamente, e ci arriveremo ,vedrai.
Prostituzione e pedofilia. Imparagonabili, se non quando la prostituzione è schiavitù, quindi non volontaria, ossia ben scarsa. Il fatto che certi governi facciano leggi analoghe significa solo la malafede di chi fa di ogni erba un fascio con lo scopo di screditare la sessualità maschile in quanto tale.
Infine in punto centrale. Al di la di ogni altro ragionamento, la maschilità si trova solo nel fallo o esiste una virilità superiore capace di mantenere la sua dignità di persona e di maschio anche quando costretto a fare a meno del sesso?
Perchè non c’è storia. Nel primo caso il maschio diventa un “satellite” della donna, destinato ad essere sottomesso sotto il ricatto sessuale, a meno, ripeto, che non costringa con la forza. Invece solo nel secondo è in grado di affermarsi in modo autonomo. NOn esiste una terza via.
ARMANDO(Quota) (Replica)
Rispondo per l’ ultima volta, altrimenti qui si fa un ping pong infinito.
” Un atto di pedofilia perpetrato con un bambino “consenziente”, non dico di vera e propria violenza sessuale, secondo te ha o non ha conseguenze psichiche devastanti in chi lo subisce?”(Armando)
[Non direi proprio.E’ una stupidaggine messa in giro dagli Abusologi(che sono notoriamente cacciatori di padri e sacerdoti). Quando io avevo 8-9-10 anni anni desideravo fare l’amore con varie donne adulte che vedevo, e se qualcuna di queste si fosse infilata nel mio letto per fare sesso, io sarei stato felicissimo, altro che “effetti psicologici devastanti”(con questo non voglio dire però che sia giusto che un adulto faccia sesso con un bambino o ragazzino, sia chiaro).Comunque questo non c’entra nulla con il discorso che stiamo affrontando. Non è che si può mandare in galera una persona solo in base ai presunti effetti psicologici, altrimenti dovremmo mandare in galera milioni di donne che giocano sui sentimenti dei loro uomini, e poi mollandoli e scaricandoli dopo anni e anni di rapporto, trattandoli come usa e getta, e facendoli cadere nel baratro della depressione e talvolta del suicidio.]
“Mi chiedo come ti possa venire in mente che una persona normale, per quanto non riesca a trovare un partner sessuale adulto per tutti i motivi che vuoi, possa provare piacere a fare sesso con un bambino o usando violenza verso chi non vuole.”(Armando)
[E per caso io ti ho detto che il pedofilo sia una persona normale??? ma leggi quello che scrivo?? Io ho detto chiaramente che la pedofilia è una PARAFILIA(infatti è classificata ancora come parafilia) come la necrofilia, la coprofagia, etc, e quindi una malattia mentale, e avevo detto chiaramente che il pedofilo ha la mente annebbiata e i gusti sessuali pervertiti. Quindi non è una persona normale. L’ anormalità esiste nel mondo, altrimenti non esisterebbe nemmeno il concetto di normalità. Voi confondete il concetto di anormalità con quello di criminalità o cattiveria. Sono due cose profondamente distinte. Il criminale o la persona cattiva non sono anormali, ma normali(la violenza, la cattiveria e l’infrazione delle regole rientrano nella natura umana). ]
” Se accade, significa che quella persona ha già in sè le cause profonde della sua inclinazione. “(Armando)
[Cause profonde che vanno ricercate nel vissuto del pedofilo, e cioè una vita piena di disagi, sofferenza, carenza di amore e di vita sessuale. Una persona normale che ha una vita sessuale e sentimentale soddisfacente non potrebbe mai diventare pedofilo. Ma gli antipedofili negando queste cause umane e psicologiche hanno disumanizzato i pedofili costruendoci sopra la fantasiosa immagine dell’ “orco” e del “mostro” al fine di impressionare il popolobue,scatenando le sue pulsioni sanguinarie, e quindi un ‘isteria di massa che sta colpendo principalmente maschi, padri e sacerdoti. Ecco perchè non si può e non si deve abbinare la tutela dei padri vittime di false accuse di pedofilia con la crociata antipedofila, come vorresti fare tu. Sono due battaglie antitetiche. ]
“Guarirla? Certo, e chi dice di no? Si può tentare, come si tenta di rieducare un assassino. “(Armando)
[Ecco, tu metti sullo stesso piano una persona normale, criminale e sanguinaria certamente, ma normale( assassino) con un anormale(il pedofilo). Sei fuori strada.]
“Ma intanto? Aboliamo le prigioni? “(Armando)
[Mannò, prigione solo per chi ammazza, per chi fa rapine a mano armata, e per chi cagiona lesioni gravissime permanenti. Per gli altri reati(compreso stupro e pedofilia), pene alternative alla detenzione.]
“E la pedofilia rosa, che esiste eccome anche se nessuno ne parla, anche se non è appariscente come quella maschile, da cosa sarebbe prodotta? dalla inesistente selezione maschile? Riflettici.” (Armando)
[Bah, anni e anni di QM per ribadire le differenze di genere(e quindi anche a livello di sessualità) tra uomini e donne, e tu ora vuoi mettere pedofilia maschile e pedofilia femminile nello stesso calderone?? Se uomini e donne sono diversi e quindi hanno anche una sessualità diversa-come è pacifico tra noi-mi pare ovvio e logico che possono diventare pedofili per cause diverse e secondo modalità diverse. Riflettici tu, piuttosto.]
“Per il paragone con l’eutanasia, il punto non è la selezione ma il fatto di considerare il minore capace di intendere e volere. ” (Armando)
[No, no è invece la selezione, il punto. Perchè come ti ho spiegato un milione di volte, la sessualità femminista è una sessualità allo stato naturale e puro, nella quale è previsto il meccanismo naturale della selettività, e quindi non è pensabile una sessualità ottenuta senza sforzi o meriti(da parte del maschio) , altrimenti le donne perderebbero il loro potere sessuale. Sdoganando la pedofilia , le femministe regalerebbero a tanti maschi(anormali, cioè i pedofili) la possibilità di poter far sesso senza l’ obbligo della selezione e quindi sforzi e senza meriti(i bambini non hanno la capacità di poter respingere e rifiutare). Ecco perchè non la sdoganeranno mai. E comunque l’ eutansia non c’entra nulla con la teoria del gender. ]
“Ripeto: se lo si considera tale per decidere della propria vita, in base a quale criterio non lo si considera altrettanto capace per decidere della sua sessualità?” (Armando)
[Ancora con questi sillogismi? E allora che ne pensi del fatto che le associazioni antipedofile per la tutela dei minori, da anni si battono per l’abbassamento dell’ età punibile da 14 a 10 anni? Sai che significa questo? Significa che abbassando l’ età punibile, si abbassa anche l’ età del consenso(visto che la punibilità è legata alla capacità di intendere e di volere, cioè il consenso, appunto), e quindi seguendo questo vostro sillogismo dovremmo dedurre che anche le associazioni antipedofile stiano facendo sdoganare..la pedofilia!! Il che è un assurdo!!! Ecco a quali assurdità porta lo spiegare la realtà con i sillogismi.]
“Prostituzione e pedofilia. Imparagonabili”(Armando)
[Infatti. E cosa c’entra ora la prostituzione?? Mi pare che questo sia un tuo modo per aggirare furbescamente ciò che ti avevo fatto notare, e cioè che i governi che stanno promulgando leggi durissime e fortemente liberticide sulla pedofilia, guarda caso sono anche quelli più liberali su temi come i matrimoni gay, adozioni gay, ecc.]
“Infine in punto centrale. Al di la di ogni altro ragionamento, la maschilità si trova solo nel fallo o esiste una virilità superiore capace di mantenere la sua dignità di persona e di maschio anche quando costretto a fare a meno del sesso?” (Armando)
[E’ Natura. E’ ormoni. Il maschio è sessualmente dipendente della femmina, molto più dipendente di quanto non sia la femmina con il maschio(e che quindi sfrutta questa “disparità ormonale” per trarne un potere sessuale). L’ uomo, a differenza della donna, non può non dipendere sessualmente dalla donna. Tutti quei discorsi in ambito mascolinista, in particolare in ambito MGTOW(Men Going Their Own Way) che vorrebbero sganciare emotivamente e sessualmente il maschio dalla femmina, sono belli e affascinanti ma inattuabili e impraticabili perchè cozzano con la natura ormonale maschile. Solo la tarda età e la malattia può diminuire o cancellare questa forte dipendenza maschile. Dipendenza che purtroppo fotte noi uomini pocodotati e normodotati]
p.s: Fabrizio per favore puoi togliere quel link di “romano”, perchè è inammissibile che ogni qualvolta entro in questo post, si apre quel maledetto video del TG3, costringendomi sempre a risalire sopra nei commenti per fermare il video.
Tarallo(Quota) (Replica)
Ok, finiamo quì il ping pong. Per concludere, il resto lo valuterà chi legge, dico che per come la metti tu la questione della dipendenza sessuale, il maschio è morto e finito perchè biologicamente inferiore alla femmina. Inferiore perchè dipendente da essa e incapace di superare questa dipendenza. Ne risultano due solo possibili soluzioni:
a)Il maschio impone con la forza il sesso alla femmina recalcitrante, e ciò non sarebbe nè giusto nè possibile.
b) Il maschio si subordina a pietire un po’di sesso, e se lei, magnanima, lo concede, lo dona perchè altruista, allora gode (si fa per dire).
Tertium non datur, caro Tarallo.
Per parte mia sfuggo a questo falso dilemma.
armando
b
armando(Quota) (Replica)
Armando, la cosa più bella che ci possa essere è quella di donare. Non ho capito perchè sarebbe umiliante per noi se una donna senza aver nulla da guadagnare(nè a livello di piacere fisico nè a livello materiale) donasse a noi uomini pocodotati qualche minuto di gioia sessuale(e dove sta scritto che bisogna per forza subordinarsi e strisciare per ricevere pietà?) Scrollatevi di dosso questo orgoglio umano di voler vedere come una cosa umiliante il ricevere pietà. Purtroppo però NESSUNA donna si concederebbe per pietà, al contrario di noi uomini che invece non avremmo problemi ad accontentare una eventuale donna priva di vita sessuale per non sua scelta, concedendoci.
Questa è la differenza tra uomini e donne.L’ uomo è razionalità e altruismo. La donna è invece emotività e individualismo, Ecco perchè Gesù per la sua Chiesa scelse solo maschi, pur avendo tra i suoi discepoli tantissime femmine.
Tarallo(Quota) (Replica)
Caro Tarallo, il dono non è un regalino natalizio, fatto per convenzione sociale o per altruismo. E non serve a sentirsi buoni. Il dono di cui parliamo, quello vero, è un’azione che va dal soggetto verso l’esterno, come è l’azione fallica maschile. Presuppone la libertà e il desiderio. E’ il contrario della conservazione. Il femminile, per la sua stessa morfologia, è invece predisposto all’accoglienza, alla conservazione.
Il maschio è l’iniziatore alla e della vita, il suo seme va dall’interno all’esterno. La femmina invece la conserva, la vita, anche dentro di sè, accogliendo il seme maschile. Quindi il dono maschile è del tutto diverso da quello femminile. In ogni caso non ha a che fare col buonismo e l’altruismo, e nemmeno con la pietà, ma è una modalità di essere inscritta nel corpo. Quando questa differenza si annebbia, non viene capita o viene percepita come un differenza “ingiusta”, si interrompe anche il rapporto proficuo fra maschile e femminile e si finisce con assurde rivendicazioni reciproche di cui le donne sono maestre.
Sono convinto che, anche al costo di pagare un prezzo alto ma sempre minore del subordinarsi al femminile nella richiesta di comprensione, i maschi potranno ritrovare se stessi solo svincolandosi dall’abbraccio mortale del “bisogno” (sessuale o di altro tipo). Solo allora potranno non solo far fronte a questo femminile che crede di avere il potere sessuale e di fatto lo ha, ma solo perchè gli viene concesso da un maschile ridotto a bisogno, ma anche tornare ad essere colui che traccia i limiti, i confini, che riesca a “contenere” un femminile che lasciato a se stesso tende a perdere il senso del limite, della distinzione, della forma. E’ inutile limitarsi a piangersi addosso o inveire contro il femminismo. Cosa giusta, certo, ma da sola perfettamente inutile. Serve piuttosto pensare a come ritrovare noi stessi, in modo autonomo.
Serve piuttosto prendere coscienza di una cosa.Di seguito un passo di DH Lawrence del lontano 1922. Alcune affermazioni sono discutibili e già allora non vere, ma nel complesso coglie un elemento centrale. Esprima bene l’oscillazione del maschio attuale, oscillazione che lo porta dall’idolatria del femminile alla rabbia contro di esso, due facce della stessa medglia di una virilità carente e dipendente, ossia di una non virilità compiuta:
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armando
armando(Quota) (Replica)
Grande post Armando, complimenti!!! Sei veramente un grande!!!
Ethans(Quota) (Replica)
quoto, ma io non vedo il passo di DH Lawrence di cui parla alla fine
Rita(Quota) (Replica)
Allora, una riflessione a titolo del tutto personale sulla questione in oggetto. Del resto , in questo caso, siamo in un ambito dove ciascuno deve regolarsi in base al proprio sentire; non si può imporre a nessuno di agire in un modo o in un altro.
Sono d’accordo con Armando sul fatto che gli uomini debbano conquistare un’ autonomia complessiva dal femminile, un’autonomia che però, è bene sottolinearlo, non hanno mai veramente avuto, diciamo le cose come stanno, anche nei famosi tempi andati pre Rivoluzione francese di cui Armando stesso ha nostalgia (non è una polemica, e lui lo sa, conosco le sue posizioni e le ha confermate sul suo peraltro bel libro di cui “colpevolmente” non ho ancora scritto…).
La subordinazione sessuale e psicologica maschile non nasce con l’Illuminismo, per capirci, è sempre esistita solo che in qualche modo veniva riequilibrata, come abbiamo spiegato tante volte, da un sistema di regole sociali, culturali e religiose molto rigide, che impedivano (fra le tante cose che impedivano, cioè praticamente tutto tranne l’obbedienza cieca al signore o al prelato di turno…) che la sessualità femminile fosse dominante. Da un certo punto di vista è vero, ma quel sistema di limiti e rigide regole (ultrarepressivo e ultraoppressivo) colpiva ovviamente anche e soprattutto gli uomini perché se la sessualità femminile, già di per se ontologicamente diversa da quella maschile, è ingabbiata entro determinate logiche, è evidente che anche e soprattutto quella maschile ne subisce le conseguenze, anche se in forme completamente diverse da quelle che subisce oggi. Anche da questo punto di vista ho messo da tempo in discussione il paradigma femminista perché appunto non è affatto vero che quei sistemi colpissero solo la sessualità femminile ma anche e soprattutto quella maschile (il vero obiettivo, a mio parere). Si potrebbe obiettare che è meglio una repressione generalizzata di tutte e tutti piuttosto che una situazione come quella odierna dove c’è solo il femminile a farla da padrone, però è come dire che per curarmi una mano mi faccio amputare il braccio. Non può essere quella la soluzione. Il “comunismo realizzato” è stato giustamente sottoposto a critica radicale (anche dal sottoscritto) perché per realizzare l’eguaglianza (che poi non è neanche stata realizzata, ma insomma, ci capiamo…) ha soppresso completamente la libertà. Non mi pare che possa essere la strada. E allora che facciamo? Due pesi e due misure? La soppressione di ogni libertà va bene in un caso e non va bene in un altro?…
Ora ovviamente bisognerebbe aprire una riflessione lunghissima perché poi se torniamo ancora più indietro nella storia sappiamo che in altre epoche, quella romana ad esempio, ma anche quella greca classica, i costumi sessuali erano completamente diversi (e molto più liberi…) rispetto a quelli delle società medioevali dove il controllo sociale era a dir poco asfissiante e dove il trasgredire a quelle stesse regole comportava sanzioni severissime e anche molto violente, come ben sappiamo. Personalmente, come noto, non ho il benché minimo rimpianto per quei contesti sociali che avrei combattuto , se ne avessi avuto la forza e il coraggio, forse e senza il forse con ancora più tenacia con cui combatto quello attuale che per lo meno per ora, in questo specifico contesto europeo e occidentale, mi consente di combatterlo con le sole armi della critica. Cosa che non sarebbe stata possibile all’epoca. E’ bene ricordare che gente come noi (e come tanti altri), compreso lo stesso Armando, da quel dì che sarebbe già finita alla gogna a morire abbandonata dentro una gabbia o peggio squartata o bruciata viva. Quindi, con tutta la critica che posso portare all’epoca dei lumi, e gliela porto, come noto, tra il Medio Evo e l’Illuminismo, io mi tengo comunque stretto l’Illuminismo, con tutti i suoi limiti, le sue evoluzioni e/o involuzioni e le sue degenerazioni. Su questo non ci piove.
Ma tutto ciò fa parte delle differenze strutturali fra le posizioni del sottoscritto e quelle di Armando. Poco conta rispetto alla discussione in corso.
Tornando a noi (ma la lunga premessa era necessaria), sono assolutamente convinto che oggi la strada per la conquista (non ho detto ri-conquista,perché c’è ben poco da riconquistare, perché la presunta autorevolezza maschile di altre epoche non era reale ma appunto il risultato di un contesto sociale e culturale…) di una consapevolezza maschile passi attraverso la capacità degli uomini di lavorare alla propria autonomia complessiva che comporta un percorso faticoso e doloroso che prevede anche un sostanziale distacco emotivo. Oggi come oggi non ci sono altre strade. Abbandonarsi al “bisogno”, stante la situazione attuale, significherebbe sostanzialmente consegnarsi mani e piedi al femminile. Su questo ha perfettamente ragione Armando.
Però attenzione. Questo non deve essere assolutamente confuso con una sorta di “compressione” ideologica (il termine è assolutamente improprio ma non me ne viene in mente al volo un altro) del “bisogno”, cioè del desiderio sessuale maschile che ha invece tutto il diritto di manifestarsi e anche di espletarsi. Il problema è come si manifesta e come si estrinseca questo desiderio, con quale atteggiamento, con quale condizione interiore e psicologica. Perché un conto è il sanissimo proporsi maschile e un altro è la questua e/o la contrattazione mercantile non dichiarata. Il problema è che oggi non ci sono le condizioni per quella sana espressione della maschilità che è (anche) il proporsi sessualmente. Questo è il punto vero. Il fatto poi che comunque non sarà mai possibile, a causa della diversità ontologica fra uomini e donne, arrivare ad una perfetta simmetria di bisogni e desideri sessuali, non deve però farci deragliare dal punto di vista ideologico. Il maschile deve mantenere la schiena dritta, cioè la sua autorevolezza, ma proprio per questo deve lavorare per creare le condizioni affinchè anche la sua sessualità possa e debba espletarsi al meglio, secondo quella che è la sua natura.
Quindi l’obiettivo strategico, o meglio l’orizzonte ideale o “ideale regolativo”, per dirla con Kant (se non mi arriva un fulmine sulla testa per averlo utilizzato a sproposito …), per quanto mi riguarda, resta la libera sessualità (o meglio la libertà da parte dei maschi di rivendicare e di vivere pienamente la loro sessualità), che potrebbe in linea teorica realizzarsi in un contesto sociale e culturale dove tutti/e possano appunto vivere pienamente la sessualità secondo la propria inclinazione naturale. Una società cioè (sempre se mi passate l’esempio banale) dove possa essere del tutto naturale e normale rivolgersi ad una ragazza per la strada o alla fermata di un autobus e dopo averle detto quanto la trovate attraente e chiederle di fare del sesso né più e né meno di come si chiede un bicchiere d’acqua al bar quando si ha sete, e naturalmente, laddove fosse, in modo del tutto naturale e normale ricevere come risposta un gentilissimo ed educatissimo “No, mi dispiace, sei molto gentile e carino a chiedermi questo e io lo apprezzo molto ma non ne ho voglia”, oppure “Non sei il mio tipo” oppure ancora “Scusami tanto ma ora sono fidanzata e non ho voglia di andare con altri” oppure ancora ”Guarda, ora ho un impegno, ma vediamoci pure questa sera e ci divertiamo” (rimando al video dei due comici romani, Lillo e Greg, intitolato appunto “Utopia”, ma noi sappiamo che è proprio l’utopia che fa fare dei passi in avanti all’umanità…). L’esempio come al solito è banale ma ci siamo capiti.
E’ ovvio che sto parlando di un contesto dove il proporsi maschile non è un atto di debolezza o di prostrazione o di accettazione del dominio femminile, ma al contrario, una espressione del desiderio, della libertà, della passionalità e quindi dell’identità maschile. E’ in questa direzione che noi dobbiamo lavorare, sempre a mio parere ovviamente, cioè ad una fiera e autorevole rivendicazione dei tratti distintivi della maschilità che fra questi prevedono il desiderio sessuale e la sua libera manifestazione, che deve essere liberata da qualsiasi vincolo che non sia ovviamente la violenza e/o la molestia, ma quelle vere, non quelle inventate…E invece, nonostante le apparenze, viviamo in una società dove la sessualità maschile non è accettata, anzi, è sostanzialmente derisa quando non colpevolizzata e/o criminalizzata.
Mi fermo perché l’ho fatta fin troppo lunga. Due sole parole, queste veramente a titolo personale, sulla questione del dono (maschile) e dell’accoglienza (femminile).
Che dire, mentre sono sicuramente convinto che il dono sia maschile (anche se c’è una forte componente fisica e biologica che lo rende, diciamo così,inevitabile), sono assai meno convinto che la componente femminile per eccellenza sia quella dell’accoglienza.
Ho avuto una vita sessuale e affettiva abbastanza vivace e diversificata, per lo meno fino a qualche anno fa, e in tutta sincerità non credo proprio che sia l’accoglienza il punto che caratterizza il femminile, quanto piuttosto lo scambio e l’autoconservazione, che poi sono intimamente legati. Mi rendo conto di non dire una cosa “splendida”, e me ne dispiace, ma non posso mentire a me stesso e agli altri. Resto convinto che la donne siano capaci di darsi, cioè di donarsi, solamente con i figli, e che il rapporto con gli uomini sia intimamente di natura strumentale. L’ho scritto anche nel mio primo libello (ormai sotto alcuni aspetti datato rispetto alla mia evoluzione ed elaborazione successiva) e lo confermo. Gli uomini per le donne sono uno strumento ma non il fine. Per gli uomini è esattamente il contrario. Ed è per questo che oggi il sistema capitalistico si declina al femminile e ha trovato nel femminile la sua base di consenso più grande (anche se inconsapevole in una larga maggioranza dei casi…). Questo è il cuore della QM, la struttura, e lo dico senza virgolettarlo e nella sua accezione più classica. Il resto, pur di fondamentale importanza, è però sovrastrutturale, sempre nell’accezione più classica. Oggi struttura e sovrastruttura, come abbiamo detto, hanno subito profonde modificazioni, ma in questo caso, rimanendo in quest’ambito, metodologicamente parlando, la suddivisione è corretta.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Guarda Fabrizio che fatta salva una differenza strutturale, come la chiami tu, e alcune precisazioni (ad esempio la mia preferenza del Medioevo rispetto all’Illuminismo, detta così è fuorviante perchè la questione è complessa), su molte cose sono d’accordo. la società che tu tratteggi è “ideale”, a mio avviso un po’ troppo, tanto da rischiare di rimanere un sogno. Ci arriveremo? Non saprei dirti. Nel frattempo, però? Giusto che gli uomini debbano potersi esprimere sessualmente. Quando non ci riescono (per motivi diversi) allora perchè non rivolgersi a una prostituya che eserciti volontariamente? Non ci vedo nulla di abnorme o immorale, anzi è moralmente meglio che non la prostituzione camuffata. Vedi bene che non sono così codino.
Qualcosa sul passato. E’ vero che esisteva un sistema di contrappesi teso a riequilibrare il rapporto maschile/femminile. Ma ciò, divieti x legge a parte, è la conferma di quello che sostengo io: quando il maschile si riduce al solo fallo, alla sola “natura”, è perdente. Il sistema dei contrappesi è un atto culturale, ed è all’origine delle civiltà (plurale, perchè di tutte le civilà). Gli antichi ne erano consapevoli (e si badi bene anche le donne). I moderni no, ed infatti la civiltà è si sviluppata tecnologicamente ma regredita culturalmente.
una cosa infine sull’accoglienza. Sai, io credo che ciascuno di noi sia un insieme di bene e male. Il dono è simbolicamente maschile, concordo, ma ciò non significa che esistano uomini o periodi di tempo nei quali questa caratteristica svanisce. Lo stesso, credo, per l’accoglienza femminile. Se non pensassimo in questo modo, ed anche se non credessimo che i maschi possiedono anche una componente femminile e le femmine anche una maschile, variamente miscelate, imprimeremmo uno stigma positivo o negativo all’uno e all’altra. Non penso sia il tuo pensiero. Piuttosto, se guardiamo al presente, occorre vedere che certe specifiche caratteristiche maschili e femminili sono annebbiate. Il soggetto ideale di questa società è un maschile femminilizzato e un femminile maschilizzato, dove ciascuno non è più se stesso e tutti siamo pronti, nel disorientamento generale, a chinarsi davanti ai modelli propostici in tutti i modi.
armando
ARMANDO(Quota) (Replica)
Rita,
hai ragione, non so perchè. stasera o domani lo rimando
armando
ARMANDO(Quota) (Replica)
Ehi, e che è sò tutte ‘ste adulazioni e “quotarsi” a catena? Bah! Comunque…
No, Armando, non ci siamo proprio. Sono sbalzato dalla sedia quando ho letto questa tua affermazione: “Il dono……..presuppone la libertà e il desiderio”. Ecco questa è la classica visione femminista, mutuata dal Liberalismo(ricordiamo: il femminismo NON discende dal marxismo MA appunto dal Liberalismo, anche se comunque va detto che anche il marxismo ortodosso nella sua visione materialista ha alcune connotazioni Liberali) secondo il quale le azioni dell’ individuo devono essere incentrate solo verso se stesso e che quindi non devono essere funzionali anche verso l’altro, verso gli altri(l’ unico vincolo che pone il Liberalismo è quello legato ad alcune regole basilari di convivenza codificate dalla Legge). Un dono basato sul proprio desiderio, cioè da un proprio vantaggio materiale che eventualmente ne deriva, non è più un dono, ma appunto un’ azione interessata, rispettabile quanto si vuole, ma non più un dono. Il vero dono è gratuito, perchè è basato non su un interesse verso se stesso, non su un piacere verso se stesso, ma appunto sull’ interesse e sul piacere verso la persona a cui si fa il dono, a cui ci si dona.
La mentalità Libertina(e quindi Femminista) di oggi ha criminalizzato il senso della pietà e del dono(specie se rivolto da lei verso lui), banalizzandolo e quindi confinandolo solo nel contesto materiale(es: dar da mangiare un affamato), come se un essere umano non avesse bisogno anche di un appagamento e bisogno esistenziale interiore(avere una vita sessuale, affettiva, non essere abbandonato dalla persona che gli ha promesso fedeltà a vita, ecc). In questa società Liberale stiamo assistendendo ad una disumanizzazione generalizzata, nella quale al maschio è stato negato il diritto al benessere interiore per subordinarlo al desiderio e al piacere della femmina che “può fare tutto ciò che vuole”, senza vincoli etici e morali Eppure un essere umano senza benessere interiore non può andare avanti, perchè la sua vita e il suo agire dipendono dal suo equilibrio esistenziale.
Una possibile obiezione che mi si potrà rivolgere è che “anche l’ uomo per legge ha diritto a fare ciò che vuole”, ma questa obiezione ignora la natura, visto che nel rapporto fra i sessi, le questioni sentimentali e sessuali sono regolate solo e soltanto da lei, perchè questa è la natura: è (quasi sempre) lei che seleziona e rifiuta facendo nascere o meno un rapporto di coppia, ed è (quasi sempre) lei che decide se e quando rompere il rapporto di coppia. Il Liberalismo(e quindi il Femminismo) non fa altro quindi che seguire le mere e primordiali logiche naturali, nelle quali il “forte” va avanti e il “debole” soccombe e nelle quali il senso del dovere verso l’altro non è previsto. Il Liberalismo(e quindi il femminismo) negando l’ Etica e scindendola dalla Natura Umana, è quella visione della società basata sugli interessi individualistici di ognuno, e nella quale gli unici bisogni umani ammessi sono quelli materiali(mangiare, bere, lavorare) e non anche quindi quelli interiori ed esistenziali. E anche Armando e quasi tutti gli altri della QM aderiscono a questa visone Liberale, ergo Femminista.
A questo punto qualcuno potrebbe farmi altre due obiezioni: 1) Ma il liberalismo e il femminismo non vietano di donarsi verso l’altro. 2) Il senso di dono, di pietà,e di altruismo verso l’altro, è un aspetto soggettivo, o lo si ha o non lo si ha, e quindi non si può cambiare la natura di una persona.
Obiezioni ineccepibili, queste, ma che non colgono il fine profondo e ultimo di questo aspetto che sto facendo. Ecco perchè bisogna estendere il concetto di “dono” in quello di “dovere altruistico”, perchè mentre la capacità o meno di donarsi è futto della propria sensibilità umana o meno( e questa o la sia o non la si ha), il senso del dovere altruistico dovrebbe essere invece moralmente obbligatorio e stabilito da opportune regole(Etica), a prescindere se l’ individuo in questione abbia o meno la capacità di provare pietà ed empatia verso l’altro.
Parliamo tanto di QM, da anni, ma nessuno di voi ha mai colto che la QM, quindi la sofferenza maschile, ha e avuto origine proprio dall’ aver svincolato e scisso, nel rapporto dei sessi il senso dell’ Etica,e dall’ averlo sostituito quindi con una morale Liberale, e quindi criminalizzando il senso del dono di lei verso di lui, il senso del dovere(obbligo) al rispetto da parte di lei dei sentimenti di lui(quindi a non abbandonarlo) ,e il senso del dovere coniugale di lei verso lui(facendolo apparire come una forma di costrizione e addirittura di stupro), e così via.
I rapporti uomo/donna, specie quelli di coppia, sono stati svincolati da ogni principio di dovere altruistico(Etica), e quindi sono stati basati sulle sabbie mobili del sentimento sul primato dell’ interesse e piacere individualistico. Ecco perchè oggi milioni e milioni di donne abbandonano i loro compagni/mariti(e molto più raramente capita a parti invertite), lasciandoli sprofondare nella disperazione, nella depressione e non poche volte anche nel suicidio: perchè siccome il sentimento è un aspetto emotivo che come tale può venire o scomparire all’ improvviso,irrazionalmente e imprevedibilmente, quando lei non “sente” più nulla verso di lui(quindi non perchè sia successo ad es. un tradimento,cosa che giustificano una rottura di coppia) lo scarica come se fosse un oggetto che non serve più, ignorando i suoi sentimenti, senza curarsi di quello che più succedere a lui, insomma senza preoccuparsi della sua disperazione, perchè appunto seguono la mentalità libertina(femminista) secondo cui viene prima il proprio piacere e il proprio interesse anche se a scapito dell’ altro. Non si può ignorare questo aspetto, visto che buona parte della sofferenza maschile di oggi dipende da questioni sentimentali.
Ecco cosa succede quando si svincola l’ Etica dai rapporti umani. Una società egoistica, brutale, che nei rapporti sentimentali tra i sessi segue la stessa logica di Auschwitz, che poi prima di essere una logica nazista è una logica naturale(il più forte che va avanti), perchè su questa logica Liberale e quindi naturale, il femminismo, il nazismo e ogni altra forma di darwinismo sociale, sono nati e si sono sviluppati.
Ignorare questi aspetti vuol dire non avere la minima capacità di saper affrontare la QM. Non si può ridurre la QM a questioni meramente materiali(quote rosa, leggi discriminatorie, ecc) ignorando la componente esistenziale, psicologica e sentimentale del maschio all’ interno del suo rapporto con l’altro sesso
Ed ecco i risultati fallimentari del movimento per la QM.
Tarallo(Quota) (Replica)
Comunque formidabile questo appassionato, profondo, riflettere sulla etosfera e sulla psicosfera. Davvero c’è da tenerne assolutamente traccia e memoria in un libro come suggerisce Fabrizio. Come fare?
cesare(Quota) (Replica)
ARMANDO,
Armando, sia chiaro, i tuoi commenti stimolano il dibattito e anche il sottoscritto a risponderti e ad aggiustare il tiro, come si suol dire, a tenere la barra diritta, perché appunto mi offrono l’opportunità di riproporre l’orizzonte ideale e interpretativo di Uomini Beta.
Il fatto poi che fra te e me ci siano delle differenze strutturali (e secondo me ci sono) non significa che non ci possano essere fra noi (come in effetti ci sono) dei punti di contatto anche importanti. Né tanto meno questa diversità rappresenta un ostacolo al confronto, anzi, ci da l’opportunità di arricchire la discussione e il sito stesso.
Nel merito: bè, è ovvio che quando si deve sintetizzare in pochissime righe si tende necessariamente a semplificare, è inevitabile, quindi quando dico che sei un anti illuminista e un fan del pre moderno non credo di dire una bestemmia ma cerco solo, sia pur in modo estremamente sintetico (e banalizzando necessariamente) di definire la tua collocazione. Né penso ovviamente che tu sia un nostalgico dei roghi o dell’Inquisizione; questo non c’è neanche bisogno di dirlo. Anche se poi, va detto, ciascuno deve tenersi e fare i conti le proprie magagne, per cui se io mi tengo la ghigliottina e il “terrore” robesperriano (e tutti gli annessi e connessi che comunque discendono da quella esperienza), inevitabilmente tu devi tenerti pure i roghi, le torture e le guerre di religione (più annessi e connessi). Lo dico, ripeto, senza nessuna polemica, ma solo perché, se è giusto concettualizzare e analizzare dal punto di vista filosofico, è altrettanto giusto non separare le filosofie da quelle che poi, piaccia o meno, sono state le loro determinazioni storiche. Nessuno mi sentirà mai dire “Ah, ma quello sovietico non era vero comunismo…”. Stronzate (che ho detto a valanghe in gioventù), quello è stato il comunismo che storicamente si è realizzato, così come il potere temporale che la Chiesa ha esercitato per secoli e secoli è stata la modalità attraverso cui il Cristianesimo si è determinato.
Non ci possiamo far nulla, ragazzi. Così stanno le cose e così ce le teniamo. Naturalmente tutto ciò vale anche per il liberalismo, sia chiaro, hai voglia a dire che il vero liberalismo è quello di Tocqueville e di Diderot e che Hiroshima, i vari nazifascismi o i genocidi di intere etnie sono incidenti di percorso…
Ciò detto, è ovvio (ma l’ho anche scritto) che il percorso che propongo è un ideale regolativo, cioè un orizzonte verso il quale tendere e sul quale però costruire la nuova identità e consapevolezza maschile. In fondo, se ci pensi bene, anche la tua “nostalgia” (non saprei ora come definirla, ci capiamo…) per un maschile pre-moderno (passami la semplificazione), è anch’essa un’utopia,parliamoci chiaro.
Ma va bene così, Uomini Beta non è un partito che si candida alle elezioni amministrative e ha il problema di dire ai suoi potenziali elettori che riparerà le buche sulle strade, aprirà nuovi asili nido e aumenterà le linee degli autobus.
Noi abbiamo il diritto e anche e soprattutto il dovere di andare oltre il contingente, di gettare il sasso oltre la siepe e darci un orizzonte ideale verso il quale tendere. Se così non fosse non saremmo neanche qui. La QM è essa stessa un “utopia” al momento. Basti pensare che ci stiamo occupando di una questione che allo stato delle cose neanche esiste per il 99,9 periodico della popolazione sia maschile che femminile. Eppure noi l’abbiamo individuata…(qui mi verrebbe da dire, ma non voglio aprire questo fronte, che, guarda caso, quelli che sono qui e che l’hanno individuata e interpretata con maggior lucidità, provengono tutti più o meno dalla stessa esperienza e formazione…secondo me non è casuale…va bè, non voglio ora aprire questa riflessione…).
Sulle differenze tra maschile e femminile. E’ ovvio che anche in questo caso si semplifica necessariamente. E’ evidente che negli uomini ci siano componenti femminili e nelle donne componenti maschili. Lo davo per scontato, non volevo marcare una differenza nettissima…
Un’ultima cosa, ma mi pare che stessi rispondendo a Trallo, non sono d’accordo sul fatto che la compassione e la pietà appartengano al femminile. No, non sono affatto d’accordo, anzi, credo che nel femminile ci sia spesso una componente di spietatezza addirittura superiore a quella di cui è capace il maschile. Non credo molto alla storia delle donne naturalmente predisposte alla cura e all’accudimento. Ciò è stato dovuto alle condizioni ambientali e storiche che si sono determinate, ma non penso affatto che sia stato dovuto ad una maggiore sensibilità o “umanità” rispetto agli uomini.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
cesare,
Bè, innanzitutto c’è da fare un (grande) lavoro di rilettura di tutti commenti che sono stati scritti, un lavoro che presumibilmente dovrei fare io ma perchè no, anche Luigi Corvaglia e tutto sommato anche tu, Cesare, potresti darci una mano, magari anche solo riunendo tutti i tuoi commenti che sono un bel pò… però, nulla osta che anche altri possano essere messi al lavoro, sia chiaro… *gamer* Già vi vedo come a scuola, in classe, a ripararvi dietro le spalle del compagno che sta davanti a voi prima sperando che il prof che sta per interrogare non vi veda… *help* poi dobbiamo decidere se pubblicarli in ordine temporale oppure per autore, e poi naturalmente decidere se stampare noi il libro (oltre che a metterlo in rete) oppure rivolgerci ad una casa editrice. Io ho buoni rapporti con quella con cui ho pubblicato fino ad ora (Mimesis) e credo che tutto sommato ci si potrebbe anche rivolgere. Le spese sono minime, gli accordi prevedevano solo che gli acquistassi cento copie a metà prezzo. Il che significa circa 500 euro che divisi fra una decina di persone fa una cinquantina di euro cadauno, quindi una sciocchezza, se poi quelle cento copie che acquistiamo le rivendiamo (io ho sempre fatto così) non spendiamo praticamente nulla o quasi. In questo modo il libro andrebbe anche nelle principali librerie, tipo Feltrinelli ad esempio. però l’editore non ne stampava molte, perchè stampava solo quelle che i librai gli ordinavano. Stampandole invece per conto nostro, come edizioni Uomini Beta, avremmo il vantaggio di stamparne quante ne vogliamo, spendendo però un pochino di più. C’è dariflettere sui proe sui contro. Di certo andrà fatto, in un modo o nell’altro.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Fabrizio
non ho tempo per rispondere in maniera ampia adesso, però penso innanzitutto che dovreste pensare (io per l’appunto al momento non posso fare nemmeno quello) all’impostazione del libro. Esempio: suddivisione per tematiche o suddivisione per autori o altro ancora. La filosofia, l’intelaiatura del libro cioè.
Una volta deciso questo si può vedere come estrarre ed associare (ai post, agli autori, etc….) i commenti. E mandarli magari a diverse persone che però lavorino su un tracciato ben definito.
Penso che, in prima istanza si debba pensare a questo. Il resto si può fare dopo. Immagino dal sottoscritto. Sigh ….
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Fabrizio Marchi,
la donna può essere massimamente compassionevole e massimamente spietata, più di un uomo (concordo), perchè più dell’uomo legata alla natura, a istinti non elaborati culturalmente. La coscienza, quindi la cultura intesa come fuoriuscita dell’umano dallo stato di indistinzione con la natura e col cosmo, è simbolicamente maschile.
Concordo sul fatto che ognuno la le proprie magagne. Le tue sono biancazzurre, le mie viola, ed entrambi zerutituli. Amen
armando(Quota) (Replica)
Sì, ma l’uomo può essere molto più distruttivo della donna.
Una donna ha sempre bisogno di uomini che le parino il culo, un uomo è in grado di fare tutto da solo.
Anche di costruire la bomba H e annientare tutto.
Volendo.
Tiziano(Quota) (Replica)
A torto o a ragione,un uomo è sempre l’essere più solo al mondo.
Renzoni(Quota) (Replica)
Sinceramente un simile delirio non sapevo dove segnalarlo:
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
E tutte le amebe ermafrodite che vengono uccise dal cloro versato nelle piscine? eh? eh? eh? TRANSICIDIO!!!
Marco Pensante(Quota) (Replica)