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08 Mag 2012  |  862 Commenti

Video:Reciprocità e spontaneità

Chaplin - Tempi moderni

Reciprocità e spontaneità sono due concetti che la grande maggioranza delle donne non sa neanche cosa siano. Per lo meno per quanto riguarda il rapporto con i maschi non dominanti (beta), cioè la grande maggioranza degli uomini, che è quello che a noi interessa.

Tradotto in parole ancora più povere, se gli uomini (beta) non si proponessero, non andassero di loro propria iniziativa verso le donne, l’incontro fra i due sessi non avverrebbe mai, non avrebbe neanche luogo. Detto in modo più rozzo ma forse ancora più efficace, se anche gli uomini adottassero gli stessi comportamenti delle donne, l’umanità si sarebbe estinta già da un bel po’ di tempo.

Questa, ad una prima rapidissima lettura, potrebbe sembrare un’affermazione sopra le righe. Ma in realtà così non è. Ed è il semplice buon senso, l’esperienza quotidiana e l’osservazione della realtà che ce lo dicono. Probabilmente saremo tacciati di scarsa scientificità ma francamente questa accusa o questa critica ci interessa molto poco, se non per nulla. Riteniamo infatti che nelle scienze sociali e soprattutto nelle questioni che attengono l’essere umano, di scientifico ci possa essere ben poco. Crediamo anzi che il presunto riferimento alla scienza che troppo spesso nella storia è stato fatto per dimostrare la validità di teorie filosofiche (in taluni casi anche valide, a nostro giudizio) sia stato per lo più strumentale e finalizzato a rafforzare la validità di quelle stesse tesi.  Cosa che, a nostra modesta opinione, ha ottenuto il risultato opposto e contrario a quello che si voleva ottenere. E quelle stesse teorie che in questo modo si volevano rafforzare, ne sono uscite fortemente indebolite.

Con questo non vogliamo neanche, da una posizione speculare, esaltare il valore dell’ esperienza empirica e considerarla come la sola fonte di conoscenza. Preferiamo laicamente posizionarci su una posizione di equilibrio e di buon senso verificando, con gli strumenti di cui disponiamo, la nostra capacità analitica, la statistica, la ricerca sociologica e storica, l’osservazione lucida dei fatti, e naturalmente anche l’esperienza empirica, la veridicità o meno di questa o quella affermazione o teoria.

E sulla base di queste considerazioni testè fatte, ci sembra assolutamente verosimile confermare la tesi contenuta all’inizio  di questo articolo: e cioè che nel rapporto fra uomini e donne non c’è alcuna reciprocità. Nella grande maggioranza dei casi sono gli uomini ad andare verso le donne. E’ molto raro che accada il contrario e quando ciò accade significa che l’uomo o gli uomini in questione sono maschi alpha, cioè uomini appartenenti alle elite dominanti. Ma questa è appunto l’eccezione che conferma la regola e la nostra analisi.

Noi riteniamo che questo aspetto dell’ontologia e/o della cultura e del modo di essere femminile, che normalmente viene considerato dalla grande maggioranza degli uomini come un fatto più o meno naturale, scontato e dato per acquisito, sia in realtà uno dei più significativi, e anche dei più gravi, del manifestarsi delle donne nel mondo.

Ma cosa nasconde l’incapacità/non volontà/riluttanza/diffidenza/fastidio/ e il più delle volte addirittura l’insopportabilità, per le donne, ad andare verso gli uomini?

Innanzitutto l’incapacità di relazionarsi con l’altro da una posizione di parità. Pretendere che sia sempre e solo l’altro a fare il primo passo significa porsi automaticamente in una posizione di potere nei confronti dell’altro. Se l’altro si muove è evidente che sta già manifestando un interesse nei confronti dell’altra e quindi le sta già di fatto conferendo un potere. Il fatto stesso che egli si muova per primo, manifestando di fatto il suo interesse, la pone in una posizione di vantaggio (e di potere) nei suoi confronti. Non solo. Nel momento in cui è l’uomo, sempre e comunque, a proporsi, è la donna che si trova oggettivamente nella posizione di chi decide. Di nuovo il concetto di potere, che torna sistematicamente e implacabilmente ogniqualvolta si affronta questa tematica. Ma accanto al concetto di potere entra in ballo in questo tipo di relazione anche quello di “dovere”. Inteso non nel senso più nobile del termine (come l’adesione ad un sistema di valori o di regole etiche) ma piegato e deformato alle esigenze del “potere”.  Se infatti si dà per scontato e per acquisito, in base ad una sistema di regole non scritte ma universalmente riconosciute, che debba essere sempre e comunque l’uomo a proporsi, è evidente che il concetto di “dovere” viene a legarsi indissolubilmente a quello di “potere”. Quindi l’uomo deve proporsi, deve andare versus la donna. Se non lo fa è praticamente condannato alla solitudine affettiva (ammesso che su questi presupposti si possa veramente costruire una relazione autenticamente affettiva…) e alla totale assenza di vita sessuale.

Naturalmente non è affatto detto che proponendosi egli ottenga il risultato sperato, anche perché è la donna che dice l’ultima parola, né potrebbe essere altrimenti, date le circostanze.

Ma non è tutto. Non solo l’uomo ha l’obbligo (anche se non scritto) di proporsi ma lo deve fare anche secondo schemi e modalità gradite alla controparte. Deve insomma mettere in atto una serie di comportamenti al termine dei quali la donna, laddove valutasse tali comportamenti gratificanti e sufficienti, potrebbe decidere di concedersi, sempre secondo tempi e modalità che verranno da lei decisi e determinati.

Ma non è finita. Quali saranno i criteri di selezione che la donna, nella grande maggioranza dei casi, sceglierà di seguire per decidere un eventuale partner? Naturalmente quelli dell’ordine sociale dominante. E ci sentiamo di affermare con una notevole dose di certezza, sia pur empirica, che tra un uomo più vicino per una serie di caratteristiche di ordine sociale, economico o di provenienza familiare alla categoria dei dominanti (alpha), e un uomo decisamente appartenente alla categoria dei non dominanti (beta), ella sceglierà nella quasi totalità dei casi, il primo.

Naturalmente, in questo frangente specifico, non stiamo parlando di un maschio alpha doc, ma di qualcuno che nella scala gerarchica sociale, maggiormente gli si avvicina o gli assomiglia, anche se per difetto. Infatti, anche in questo caso, come abbiamo visto, stiamo parlando di un uomo che deve comunque proporsi.

Cosa che non avverrebbe mai se fossimo in presenza di uomini effettivamente dominanti (alpha). D’altronde, come abbiamo già avuto modo di analizzare nell’articolo “Natura e Cultura. Un nodo irrisolvibile”, in questo caso specifico il rapporto fra uomini e donne si inverte completamente in favore dei primi e la relazione fra i sessi viene a capovolgersi totalmente.

Ma il concetto di dovere è l’esatto contrario di quello di “piacere”, sul quale dovrebbe invece secondo noi fondarsi la relazione fra i generi. E’ evidente che se si fa una cosa per dovere, sarà assai difficile che la si faccia anche per piacere. Può succedere talvolta che ciò accada, ma certamente non è la regola. E in ogni caso, se la si fa innanzitutto per il proprio piacere, il concetto di dovere viene ad essere automaticamente disinnescato.

Ma può essere piacevole una cosa che si deve fare perché è stata aprioristicamente prestabilita secondo schemi e regole preconfezionate?

E cosa può esserci di spontaneo in questo? Nulla, dal momento che è uno schema prestabilito a priori. Se ci fosse spontaneità questo sistema di regole non esisterebbe affatto e gli uomini e le donne si incontrerebbero appunto spontaneamente, nel sereno, naturale, libero e reciproco gioco amoroso.

Ma è evidente che in questo modo i concetti di reciprocità e di spontaneità sono stati assassinati in favore di quelli di potere e di dovere.

Ma se la reciprocità e la spontaneità sono state assassinate, è altrettanto evidente che il delitto è stato perpetrato anche nei confronti della possibilità di una relazione autentica fra gli uomini e le donne. Che infatti al momento, tranne le solite rare eccezioni che confermano la regola, non esiste.

Se paradossalmente, applicassimo queste logiche anche all’altra grande questione umana, l’amicizia, avremmo commesso l’ennesimo delitto.

Ma l’amicizia, per nostra fortuna, è relativamente immune da queste stesse logiche. E questo perché l’amicizia, se è autentica, non può che fondarsi su di una scelta libera, spontanea, sull’empatia reciproca, sulla condivisione, sulla comune visione del mondo, sul piacere di stare assieme e di godere della presenza dell’altro/a in modo fine a se stesso. Ma nell’amicizia non è previsto lo scambio sessuale né lo scambio di alcun genere. Non vige insomma la regola del do ut des che è stata invece applicata alla relazione fra i generi.

Ma dal do ut des, cioè dallo scambio di fatto strumentale, non potrà mai scaturire amicizia, che  può nascere solo da un rapporto all’insegna della reciprocità, della spontaneità e della autenticità fra gli individui.

Come vediamo, il circolo diventa sempre più vizioso/virtuoso, a seconda dei punti di vista dai quali lo osserviamo.

Come Movimento degli Uomini Beta, ci proponiamo di lavorare per combattere queste concezioni deviate e devianti ma purtroppo tuttora imperanti.

Il nostro orizzonte è quello di una società di uomini e donne liberi/e ed eguali, dove la relazione fra i generi sia libera da tutti questi legacci, condizionamenti e sovrastrutture e all’insegna della reciprocità, dell’autenticità, della spontaneità, della libertà, e del libero e sano gioco affettivo e sessuale.

Solo tornando a concepire la sessualità per quello che è e dovrebbe essere, cioè un gioco naturale e spontaneo, e non come uno strumento di gestione, controllo e dominio dell’altro, sarà possibile costruire una relazione sana ed evoluta fra gli uomini e le donne.

Il nostro appello è INNANZITUTTO rivolto a tutti gli Uomini Beta affinché prendano coscienza della situazione e adottino comportamenti conseguenti, tesi a modificare sostanzialmente anche i comportamenti femminili.

Ma ci rivolgiamo altresì alle donne non appartenenti alle elite dominanti, sollecitandole a riflettere sul ruolo che hanno scelto e scelgono di recitare, invitandole ad uno scatto di dignità e di amor proprio e al rifiuto di quelle logiche strumentali, avvilenti, aberranti e antiumane, che abbiamo descritto.

Le invitiamo a smettere di scimmiottare i modelli dominanti e ad allearsi con gli Uomini Beta per costruire assieme una realtà diversa.

Saremo felici, in questo caso, di averle con noi, al nostro fianco.

Fabrizio Marchi


862 Commenti

lasam 11:19 am - 25th Giugno:

se la società premia le “tette e culo” come le chiamo io, e la società non è certo matriarcale , allora tutti abbiamo responsabilità…ognuno per il proprio individuale comportamento…e poi c’è il potere della scelta…scegliere chi non rappresenta quello che odiamo…ma la battaglia per il buco aperto a gratis ad ogni tiramento ( che si evince da certi interventi) è misera quanto se nn di più le donne che si mercificano.

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lasam 11:27 am - 25th Giugno:

un uomo paga la cena per fottere, dice leonardo…allora che nn la pagasse…perchè se no è l’uomo per primo che valuta la donna come troia, comprabile sempre e comunque.
io faccio sesso se mi piaci, se con te mi trovo bene, e questo trovarmi bene non ha nulla a che fare con la tua posizione sociale, ma bensì con quello che hai dentro, nell’anima e nel cervello.
allora se gli uomini si pongono come dice leonardo, forse capisco perchè molte donne si pongono vendendosi…tu compri, io vendo. ma i veri rapporti umani dove stanno?????

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lasam 11:33 am - 25th Giugno:

ancora per demian…se potessi permettermelo la pagherei pure la cena per il solo piacere di farlo, e mi è capitato molte volte di andare io con la mia auto a prendere un uomo…non è questione di sessi.
tu mi piaci, io ti piaccio, allora se uno dei 2 nn ha l’auto l’altro farà quello che va a prendere, se uno dei 2 è economicamente in una posizione migliore, allora sarà più generoso.
ma ovviamente non si può mantenere qualcuno se nn se ne hanno le possibilità, e chi le ha dovrebbe aiutare l’altro a migliorarsi invece, non dando soldi, ma dando occasioni, forza, fiducia.
ma mi capite o parlo un’altra lingua?

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Leonardo 12:08 pm - 25th Giugno:

io, io, io, io, io, io, io.
Volevo aggiungere che fottere e fare sesso non è l’unico scopo del maschio, altrimenti le donne sarebbero veramente schiave oppresse, gli uomini saremmo come i protagonisti in quel film di Pasolini sull’anarchia del potere: Salò.
Invece c’è un sopravvalutazione della donna e un rispetto più o meno forte da parte dei maschi.
Altrimenti chi pagherebbe, per poi farsi chiamare porco?

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lasam 1:20 pm - 25th Giugno:

Leonardo, ho già visto che qui parlare di se in prima persona non è apprezzato, ma delle proprie esperienze io non posso farne un comune denominatore. Se dico io è perchè parlo per forza di me e di quelli che sono i miei pensieri, e non rappresentando le donne non posso pensare di parlare con un generalizzante “le donne”. c’è una risposta di cristiana al blog “sono andato a puttane” che , toni condivisibili o meno, non reputo del tutto sbagliata…ma qui pare che non si cerchi un passo in avanti…solo accusare la donna e fermarsi li. Leonardo, ti chiedo, se fottere non è l’unica cosa, cosa si cerca allora in una donna? vuoi rispondermi per quello che pensi tu, o vuoi solo parlare a nome di presunti maschi beta?
perchè noto che alle domande non si risponde mai, e questo non è certo indizio di propensione alla reciprocità.
vorrei aggiungere che non conoscendo l’età dei miei interlocutori, se si tratta di 20enni allora è un discorso, ma se avete superato i 35 è un altro. Leonardo..non conosco la tua età…ma penso tu sia molto giovane. sbaglio?

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Fabrizio Marchi 1:54 pm - 25th Giugno:

Lasam, non ti accanire con Leonardo per poi dire che qui nessuno ti risponde e che non è una propensione alla reciprocità. Non è vero e lo sai bene. Io sono stato, sono e continuerò ad essere cortese con te, però non facciamo i “furbi o le furbe”, perché qui l’anello al naso, se mai lo abbiamo avuto, ce lo siamo tolto da un pezzo…Ti risponderò appena mi sarà possibile oppure lo farà spontaneamente qualcun altro, non solo Leonardo, non ti preoccupare, non ti mancheranno gli interlocutori…Però non avere fretta e non pretendere di avere risposte pronte e immediate ai tuoi post altrimenti mi vedo costretto a dire che aveva ragione LukeCage nel suo primo commento nei tuoi confronti…
Tu qui sei trattata con il massimo del rispetto, credimi, proprio perché sei trattata esattamente come tutti gli altri, né più e né meno. Ed è il massimo del rispetto e della considerazione che possiamo avere nei confronti di una donna; trattarla come un eguale fra eguali. Tienilo bene a mente. In questo luogo non ci sono gerarchie di nessun genere, sociali, razziali o di genere. Quindi nessuna corsia preferenziale per nessuno, compreso il sottoscritto che si becca le sue critiche come tutti, come ogni tanto succede. E meno male. Insomma qui nessuno/a fa la prima donna, come si suol dire. E’ una delle regole del blog.
Ciò detto, ribadisco che siamo felicissimi del tuo contributo alla discussione. A presto!
Fabrizio
P.S. dimenticavo, siamo tutti più o meno “grandicelli”, dai 30 ai 60 anni circa…

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Leonardo 2:42 pm - 25th Giugno:

Quella dell’ io è una cosa che si nota in tutti gli interventi femminili, che denomina un certo carattere e comportamento, diciamo, egoistico, che nel blog è stato rilevato più volte.
IO non parlerò di me e della mia età.

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Luke Cage 2:46 pm - 25th Giugno:

@Lasam
se leggi solo un articolo come quello in questione non ti può essere chiaro che cosa “vogliamo” noi (e il perchè della definizione Uomini Beta).
Ti suggerisco di leggere qui:
https://www.uominibeta.org/2009/11/29/movimento-degli-uomini-beta/
Cercherò di essere il più semplice e banale possibile.
Se io uomo incontro una bella ragazza e voglio trombarmela pensi che costei se non vesto in una determinata maniera e non le do modo di identificarmi con la sua idea di appetibilità (più una serie interminabile dei variabili che restringe ulteriormente le probabilità di un successo) allargherebbe le cosce? Secondo me no.
Se invece una ragazza che non sia da buttar via decidesse di farsi una scopata con tizio e si facesse avanti dicendo “vamos a trombar” si sentirebbe nella maggior parte dei casi rispondere “con mucho gusto”!!
Pensi di negare questa lapalissiana realtà constatabile, riscontrabile e riconoscibile da chiunque viva nella REALTÀ oppure siamo qui a disquisire sul “io farei così” e/o “ voi cosa volete” ?
Spostare la discussione sulla necessità di conoscersi e bla bla bla diventa irrilevante e fuorviante se non si è d’accordo su questa disparità nel soddisfacimento dei propri impulsi sessuali: potrei mettermi a scrivere in arabo e tu in cinese, ci capiremmo allo stesso modo.
La Cristiana a cui ti riferisci ha espresso una sua opinione che sono andato a rileggere ed effettivamente non vedo perchè si sarebbe dovuto intavolare una discussione sul fatto che secondo lei la maggior parte degli uomini fingono di essere rivoluzionari ma sono reazionari (come se io andassi in un sito frequentato da donne dicendo che molte donne fingono di essere dolci e disponibili ma in realtà sono delle arpie..come credi mi verrebbe GIUSTAMENTE risposto..?).
Per chiarezza nessuno qui sostiene che molti uomini non abbiano una mentalità rozza ed antiquata ma bada bene che costoro sono anch’essi molto gettonati per cui ti rigiro l’accusa che tu continui a rivolgerci : perchè gli stronzi ve li andate a cercare con il lanternino? smile

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lasam 3:49 pm - 25th Giugno:

Fabrizio, quando dicevo che nn mi si risponde, non mi riferivo alla velocità di risposta (ci mancherebbe) o al fatto di dovermi rispondere per forza, ma al fatto che ad esempio Leonardo mi ha risposto ma ha disatteso le domande che gli avevo rivolto. Tutto qui.
Non intendo per nulla avere una posizione privilegiata, alla pari mi va benissimo. Non vorrei essere trattata con nessun riguardo per il mio sesso, se mai per le cose che scrivo, se per qualcuno hanno un senso di logica. E non mi accanisco contro nessuno, mi sono rivolta a Leonardo solo perchè mi aveva risposto lui.

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Rino 6:16 pm - 25th Giugno:

x Lasam.
DD (o FF) sono le donne e UU (o MM) gli uomini. QM è la questione maschile e Momas il movimento maschile.

>>sono una che avrebbe potuto allo stesso modo approfittare di quel che ho tra le gambe, ma questo io non l’ho mai sentito un potere…
>>

Non sentire di avere un potere o non esercitarlo non significa non averlo.
Quando le DD dicono di non avere poteri fanno riferimento a quel che pare loro di non avere. Ma per saperlo se esiste o meno bisogna ascoltare l’altra campana.

RDV

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Alessandro 6:47 pm - 25th Giugno:

Intervengo su alcune questioni sollevate da Lasam ed esprimo il mio punto di vista che, premetto, può anche non coincidere in toto con quanto esposto nel manifesto degli Uomini beta.
L’obiettivo che ci si prefigge con Uomini Beta è offrire il proprio contributo per dar vita a una reale parità tra i sessi. Dal momento che in questo il Femminismo ha fallito, in quanto è emerso in maniera evidentissima che non aveva di mira questo bensì esclusivamente revanscismo e acquisizione di privilegi, la “palla” passa a coloro che ritengono di avere veramente a cuore questo tema, ossia in questo caso gli aderenti/sostenitori di questo sito-blog, pur sottolineando che non tutti i partecipanti al blog si riconoscono nei punti fondanti del Movimento. Come si può operare per il raggiungimento di questo obiettivo oggigiorno, nell’anno del signore 2010?
Alcuni punti.
Abrogazione della legislazione che lede questo principio; critica a un’interpretazione della storia, di stampo femminista, che considera gli appartenenti a un sesso come i soli responsabili delle pagine più barbare del passato; critica alla visione femminista della società odierna, penetrata profondamente nel politicamente corretto oggi dominante tanto da esserne inscindibile, che considera ancora l’uomo come oppressore tout court, che alimenta un conflitto inutile tra i sessi, che alimenta il vittimismo femminile e non ascolta la voce maschile se non quella zerbina e adulatrice; rimettersi in discussione, uomini e donne, per abbandonare nella vita pratica alcuni modi di fare che non vanno verso quella direzione, per esempio, e qui mi ricollego alla discussione affrontata poco sopra, rifiutare da parte delle donne quella stupida tradizione “cavalleresca” che vuole l’uomo farsi carico di tutto il processo di “corteggiamento” e da parte degli uomini rifutare quella stupidissima considerazione della donna come di “facili costumi” se portata al “sesso fine a se stesso”, in quanto è sciocco e non “paritario” considerare in questi casi la donna “puttana” e l’uomo “grande corteggiatore e don giovanni”. Di conseguenza anche gli uomini, sotto certi aspetti, si dovrebbero dare una mossa.
Da come parli di te stessa, Lasam, mi sembra che tu sia una donna che è sulla buona strada per ricercare e applicare nella tua condotta di vita un rapporto paritario con l’altro sesso. Ciò non toglie che la maggior parte delle donne sono invece un pò restie a intraprenderlo. Per questo ci si rivolge anche a loro perchè prendano atto che ciò che si sta costruendo non è una vera parità, bensì un capovolgimento nelle posizioni di potere.
Insomma, tutto molto politicamente scorretto e diffcile da ottenere, non solo per la chiusura femminile a riguardo, ma anche per l’incapacità maschile di prendere atto dello “spirito” dei tempi, della quale abbiamo avuto numerose testimonianze.

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lasam 9:55 am - 26th Giugno:

@lukecage…scrivi”Se io uomo incontro una bella ragazza e voglio trombarmela pensi che costei se non vesto in una determinata maniera e non le do modo di identificarmi con la sua idea di appetibilità (più una serie interminabile dei variabili che restringe ulteriormente le probabilità di un successo) allargherebbe le cosce? Secondo me no.
Se invece una ragazza che non sia da buttar via decidesse di farsi una scopata con tizio e si facesse avanti dicendo “vamos a trombar” si sentirebbe nella maggior parte dei casi rispondere “con mucho gusto”!!”
Tu pensi davvero che la donna ti si trombi se hai un certo vestito? e per quanto riguarda l’appetibilità..bè…se nn sei appetibile (che io traduco però come piacevole ai miei occhi, e non col conto in banca)perchè dovrei mangiarti? e ti faccio notare che poi usi “una ragazza che nn sia da buttare via” e allora mi domando…la bruttina, o la racchia..non hanno lo stesso diritto di trombare di un uomo beta? e perchè allora a lei sarebbe più difficile sentirsi dire con mucho gusto?
io non nego la realtà, che però non descriverei come fai tu, ma semplicemente direi che l’uomo(per fortuna non tutti) si tromberebbe ogni bella ragazza che incontra, mentre per la donna è leggermente diverso. Questo leggermente diverso vuol dire che la donna (io speravo pure l’uomo) da al sesso anche un significato diverso. Se questo è dato da un fatto culturale che appunto vede l’uomo macho e la donna troia se seguono lo stesso comportamento ti dico che è molto probabile. Ciò non toglie che l’essere umano debba secondo me distanziarsi dall’animale che segue solo il proprio istinto, e proprio per questo sarebbe auspicabile che quella che è la sessualità venga vissuta si liberamente, ma questo non significa darla a tutti!! liberamente significa saper esprimere se stessi, le proprie fantasie e i propri desideri sessuali, col partner..che deve avere la stessa lunghezza d’onda.
quello che dici tu è semplice accoppiamento tra estranei…dare sfogo a pulsioni animali senza un minimo di sentimento. sei bella? ti scopo. forse sta qui il problema…nelle coppie, perchè poi l’uomo non ti scopa più, o ti scopa sempre allo stesso modo…perchè lui vorrebbe solo possedere un altro corpo, la novità lo eccita ed è incapace (generalizzo, ovvio) di creare un rapporto vero con una donna che non sia solo bella, ma che condivida con lui idee e un certo modo di vedere la vita.
Parli di disparità nel soddisfacimento degli impulsi sessuali…ma ti rendi conto che anche la donna racchia ha gli stessi impulsi, e allora che dovrebbe dire? mi fa sorridere l’idea che pare radicata in questa visione: uomo beta (che deduco..bruttino)vuole avere il santo diritto di trombarsi la bella donna…perchè se no c’è disparità nel soddisfacimento degli impulsi. hahahah…perchè non chiedi ad una donna brutta se vuole essere trombata? magari ti stupiresti della risposta(qualsiasi essa sia)
Sono convinta che seppur nella vita la sessualità abbia un gran peso, ci siano anche cose più elevate da ricercare, per se stessi, per raggiungere un grado di evoluzione che possa permetterci di definirci umani e non bestie.
Per quello che riguarda l’ntervento di Cristiana, bè..io non mi riferivo a quello che hai sottolineato tu, adesso nn so, magari ha fatto più di un intervento e nn mi sono spiegata bene. Certo che se il rivoluzionario che è in te vorrebbe la donna ( che sia però bella, sia chiaro) disponibile sessualmente sempre e comunque, mi pare un pò a livello dell’uomo della pietra…più che reazionario direi ^_^

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lasam 10:16 am - 26th Giugno:

rino..ma allora sono gli uomini a darmi quel potere?
anche se non lo voglio? anche se non lo vivo come un potere?
e da donna, che dovrei fare? darla a tutti cosi almeno mi libero di un potere che nn sento mio? hhhahahahha..scusa la risata…non so come mettere una faccina che faccia capire il mio stato d’animo.
DD-FF-UU-MM…semplici donne e uomini…forse questo uso di sigle è per comodità?
quindi adesso che capisco la tua precedente affermazione, ti dico…il fine è giustamente non avere secondi fini, ma è cosi? se è vero che la donna ha il fine di approfittarsi dell’uomo in termini economici, allora l’uomo ha il fine di approfittarsi della donna fisicamente. Qui capisco allora il vostro dire…anche la donna dovrebbe approfittare dell’uomo in termini fisici, non sentendolo come un approfittare ma come una cosa normale. quindi vorreste che la donna fosse mossa dalla stessa bestialità(perchè di questo si tratta). senza neanche la possibilità di scegliere a chi darsi fisicamente, se no farebbe distinzione (alfa/beta). Mò vi vorrei vedere chiederla a tutte le donne che non vi piacciono fisicamente…poi ne riparliamo.
Se invece non ho capito…sono qui per capire meglio.

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Icarus.10 10:47 am - 26th Giugno:

Iasam, si vede che non hai letto il sito. “Uomo Beta”, infatti, non significa “bruttino”, ma maschio appartenente alle classi non dominanti, al di la del suo aspetto fisico ed esteriore.(io ad es. sono un uomo beta, ma non mi ritengo affatto “bruttino”)
Inoltre, vorrei rammentarti una abissale differenza tra uomini e donne nella scelta del partner.. Un uomo, se la scoperebbe una donna bruttina, certo, è normale che preferisce una bella, ma comunque una scopata se la farebbe con una bruttina(se lei si dichiara, ovvio). Mentre una donna, mai e poi mai si farebbe scopare da un uomo che lei ritiene “bruttino”(bruttino secondo i canoni mediatici, perchè come sappiamo le donne si lasciano maggiormente influenzare dai media). Questo, per quanto concerne, una semplice relazione sessuale. Invece, per quanto riguarda una relazione lunga e progettuale, vale un concetto analogo: un uomo sposerebbe una donna disoccupata, mentre una donna non sposerebbe mai un uomo disoccupato.Poi, ovviamente, vi sono eccezioni nell’ uno e nell’altro caso che non violano la regola.n
Morale della favola: se un uomo è “bruttino” non ha possibilità di scopare, se poi è anche disoccupato, o precario, nemmeno avrà la possibilità di convivere o di sposarsi. Mentre, una donna, a parti invertite, queste possibilità ce le avrà comunque.
Iasam, queste cose non vanno a vostro onore.Queste selezioni le trovo disumane e razziste.

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Fabrizio Marchi 11:26 am - 26th Giugno:

Lasam, sto seguendo i tuoi ultimi post, perdona l’estrema franchezza ma come forse già ti ho spiegato, il sottoscritto qui non recita la parte del moderatore tradizionale ma esprime il suo pensiero come tutti gli altri.
Mi pare che stai scendendo gradualmente di livello rispetto al tuo primo post nel quale ti eri espressa in modo interlocutorio nei nostri confronti. Peraltro mi ero anche premurato di correggere un leggero eccesso di chiusura di Luke nei tuoi confronti che mi sembrava improprio e inopportuno.
Francamente penso che, forse, tu possa fare e dare di più alla discussione che non ripetere litanie scontate e ascoltate fino all’inverosimile. Del tipo “dare sfogo a pulsioni animali senza un minimo di sentimento”, oppure “Ciò non toglie che l’essere umano debba secondo me distanziarsi dall’animale che segue solo il proprio istinto, e proprio per questo sarebbe auspicabile che quella che è la sessualità venga vissuta si liberamente, ma questo non significa darla a tutti”, oppure ancora “uomo beta (che deduco..bruttino)”, e ancora “anche la donna dovrebbe approfittare dell’uomo in termini fisici, non sentendolo come un approfittare ma come una cosa normale. quindi vorreste che la donna fosse mossa dalla stessa bestialità(perchè di questo si tratta)”…
Per non parlare di tutto, e sottolineo TUTTO il tuo commento in risposta all’articolo di Barnard “Un cane che si morde la coda”. Una sequela di banalità e luoghi comuni veramente desolanti, dal mio punto di vista.
Più sghignazzamenti e atteggiamenti vari, che si leggono fra le righe e le pieghe dei tuoi interventi, che in realtà mal celano la tua vera volontà che non è quella del dialogo, a mio parere. Te lo dico sinceramente. Altre donne sono intervenute, anche in modo critico, ma il loro atteggiamento era molto diverso dal tuo. Naturalmente ce ne sono state anche altre che hanno avuto comportamenti offensivi, aggressivi e provocatori. Tu non sei fra queste ultime però ciò che leggo nelle tue parole non è un autentico desiderio di confronto.
Naturalmente tu mi risponderai che non è così ma quello che conta non è ciò che noi pensiamo ma quello che gli altri avvertono dalle nostre parole. E io avverto una profonda ostilità da parte tua e anche una punta di disprezzo (questi continui riferimenti alla “bestialità” della pulsione sessuale maschile non sono una gran bella cosa, credimi…). Gli uomini sarebbero “animaleschi” e le donne le “sentimentali”… Ma su, cerchiamo di dare qualità alla discussione e di fuoriuscire da questi luoghi comuni scontati, banali, miseri sotto ogni punto di vista.
Ovviamente, sia chiaro, sei liberissima di esprimere le tue opinioni, però io credo che si possa fare di meglio…
Può anche darsi invece che questo sia effettivamente quello che sei in grado di dare e nulla più (in questo caso ti ringrazierei lo stesso del tuo contributo), però, se ti interessa (e molto probabilmente no) questa è la mia opinione. Non sono certo un giudice ma solo un uomo a cui, leggendo le tue parole, come si suol dire, cascano le braccia. Scusa ma non riesco a dire altro. Stavo per cominciare a scrivere una risposta più articolata alle tue argomentazioni ma poi ho desistito. Non ero motivato a farlo. Se vuoi riflettici altrimenti infischiatene. Fai come vuoi.
Fabrizio

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Leonardo 12:02 pm - 26th Giugno:

lasam: Non intendo essere privilegiata, alla pari va benissimo. Non vorrei essere trattata con nessun riguardo per il mio sesso

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Ecco, questo smonta ogni propaganda femminista, che altro aggiungere?
Riguardo alla bestialità della sessualità maschile è un altra fandonia, molti uomini si sentono lusingati da questi insulti femminili. Ma le donne invece sono sicure della gentilezza maschile, e la sfruttano per il loro potere.

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Luke Cage 12:10 pm - 26th Giugno:

Anche la più brillante e motivata delle donne avrebbe delle SERIE difficoltà a capire e contribuire alle tematiche qui trattate per il semplice fatto che calarsi dalla parte di LUI è una cosa impossibile per “l’altra metà del celo”.
Tra l’altro la cultura e la vulgata corrente non contempla il fatto che una donna debba intuire conoscere le esigenze maschili (per lo meno nelle fasi iniziali dell’approccio/conoscenza), quindi ogni congettura fatta da una donna su come un uomo debba comportarsi o cosa è lecito debba desiderare andrebbe accolta con il sorriso con cui si assiste ad un bambino/a che si cimenta in un compito al di sopra delle proprie possibilità.
Il problema delle donne come Lasam è che capisci subito dal modo di porsi e dalle scelte linguistiche adottate sin dalle prime battute l’effettiva volontà di affrontare un compito già di per sè arduo (le ho scritto che negando certi presupposti è come comunicare adottantdo lingue diverse ma è stato inutile…).
Lasam si sta un pò divertendo con noi, l’autoironia non ci mancherebbe se solo non servisse spesso come sistema di difesa (questo per tutti/e).

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Damien 3:25 pm - 26th Giugno:

Ciao Lasam, oggi ho letto i tuoi interventi, desidero per un attimo allontanarmi da quanto persegue il manifesto per dialogare con te, da uomo a donna.

Per fare cio’, sarebbe opportuno sedersi di fronte ad una tazza di caffè, ma questo significherebbe che io avrei dovuto trovarti, ma diciamolo, sarebbe più giusto dire che AVREMMO DOVUTO TROVARCI, bene.. partiamo quindi da questa PARITA’: ci troviamo in un luogo/locale X.

Ora, in questo luogo X, a meno che il sottoscritto non si faccia avanti, tu non lo avresti fatto, sorvolo su aspetti secondari non di seconda importanza per voi donne (piu’ volte disquisito in questo ed altri articoli, generalizzerei è vero, ma tu ed io non siamo la maggioranza, e la maggioranza, in democrazia, crea forza di opinioni, di decisione e di posizioni sociali, e questo credo tu lo sappia bene)

Continuando siamo gia 1-0 per me, proseguiamo.. sappiamo entrambi benissimo cosa succede al primo approccio, ci si propone velocemente con argomentazioni piu’ disparate, raramente si parla del proprio io, appare ovvio non trovi?, ma mentre l’uomo cerca di essere se stesso, spesso sa che non puo’ esserlo, perchè egli parte sempre svantaggiato, sente l’onere del corteggiamento dovuto, il fatto di essere comunque e sempre brillante, deve argomentare su diversi campi, evitando di essere monotematico, tanti di questi aspetti sono paragonabili allo zapping televisivo, e allo stesso tempo deve: stare attento ai messaggi sia corporei che visivi che le lancia la lei di turno e via dicendo; Tutto questo mentre lei e’ li, tranquilla, giudice dei tuoi comportamenti e del tuo modo di fare, a lei poco importa di sapere tu chi sia, non si pone generalmente in maniera accomodante, non si preoccupa di fare altrettanto, lei e’ li a giudicare e basta.. alla fine della fiera se lui e’ stato abbastanza brillante, simpatico, carino, gentile, sensuale, etc etc, e ti chiede di rivederlo (da notare sempre LUI che chiede il numero di telefono) allora la lei di turno DECIDERA’ se ha passato l’esame o meno..

Ritornando al nostro incontro, Lasam, è molto probabile che accada quanto sopra anche con te, inoltre stai sicura che all’atto di pagare, sarò io ad avvicinarmi alla cassa o piu’ semplicemente a chiedere “quant’è?” al cameriere che ci ha portato i caffè, per voi e’ visto come un fatto DOVUTO (Leggasi galateo), cosa che inevitabilmente ccozza contro quanto asserisci nei tuoi replies, oltre che porsi le domande: ma perchè deve sempre l’uomo assumersi l’onere di tutto il processo conoscitivo e l’inevitabile conto finale? in barba ovviamente alla tanto decantata distanza che si evince dal tuo commento:”un uomo paga la cena per fottere, dice leonardo…allora che nn la pagasse…perchè se no è l’uomo per primo che valuta la donna come troia, comprabile sempre e comunque.” allora cerchiamo di capire: quando questo e’ visto come galateo? e quando viene comparato ad un acquisto sessuale? ai posteri l’ardua sentenza..

siamo gia 3-0 per me Lasam,(approccio, contatto e 1° pagamento) per capire una perfetta sconosciuta, ho dovuto superare gia’ i primi tests, tu ti sei limitata a giudicare e decidere, e tutto questo senza una benchè minima “BESTIALITA’ SESSUALE” neanche accennata.

potrei continuare ma credo che hai compreso cio’ che voglio esprimere, la tanto decantata parità non solo non esiste, ma esiste una differenza sostanziale sia di pensiero, sia di relazionarsi sia di risultato, nonostante le innumerevoli variabili poste in essere, e’ certo che l’onere di tutto risulta sempre a carico dello stesso soggetto: l’uomo! la donna si arroga PRIVILEGI e null’altro, il piacere quindi, specie nelle prime fasi conoscitive, e’ sempre unilaterale, è sempre l’uomo che si pone, si mette sotto esame inevitabile, paga ed alla fine e’ persino giudicato!

Ora, alla luce di quanto affermi, ritengo che tu sia una donna matura, qundi disquisiamo forse di altri anni, magari una ventina di anni or sono, ed infatti la denuncia che sussiste in questo sito vuole evidenziare come da una 30ina d’anni piu’ o meno le situazioni si siano stravolte, ergo prendere ad esempio la tua esperienza senza avere il coraggio di guardarsi oggi a 360°, equivale come ti dicevo ad aria fritta perchè, bada bene, che chi ti scrive, come il sottoscritto, non è una persona poco piacevole, emarginata, sporca, poco affine alla dialettica, al personale, e quant’altro, al contrario, è una persona che, pur avendo una propria vita relativamente tranquilla, normale, vive molti luoghi e desidera porsi in maniera costruttiva dinanzi alla QM che appare sempre piu’ evidente, chiaro.. se tu rimani nel tuo guscio, non ti informi, non hai merito costruttivo in nessuna discussione, ergo è totalmente inutile andare sul personale, come hai fatto tu, per distruggere quello che, al contrario, generalmente accade! se la pensassi come te, agissi come te, molto probabilmente anche io penserei che Fabrizio Marchi e’ un inetto e tutti gli altri betini ed idioti.

Detto questo ti vorrei far riflettere che se è pur vero che siamo in una società “tette e culi” è anche vero che c’è chi si presta a dare quelle tette e quei culi! ergo la tattica di passare la palla sempre all’uomo non regge, in quanto mentre solitamente quelle tette e culi di cui parli appartengono a fighe della madonna che mai e poi mai la darebbero per amore ad un idraulico, è anche vero che la danno ben volentieri al 50enne grafico che le ha ingaggiate per tale spot, e stai pur certa che io, personalmente, posso dirti di avere, ad oggi, due amanti con qualche problema fisico (linea, o bassine senza molto seno) ma sono delle PERSONE straordinarie, DONNE fantastiche, alle quali non ho esitato a donare la bacchetta magica, e non per spirito umano.. al contrario.. trovo che facciano sesso molto meglio di tante fighe di legno che mi sono capitate.. e qui chiudo la parentesi personale ma non prima di dirti che, a detta delle mie amiche, sono un bel tipo! alle quali rispondo sempre con un GRAZIE! e relativo bacio e piccole coccole, cosa che la strafiga in abiti da ginnastica, al Barnard di turno, non si sognerebbe mai di fare.

Velocemente, concludendo, cerchero di rispondere alle tue domande:

D:”che gli devo dire a donne che facendo come fanno hanno l’uomo figo, ricco, che le mantiene e che danno pure della sfigata a me? o della poco furba?” semplicemente rispondi loro che valgono quanto l’altro e’ stato disposto a pagare, ed aggiungerei che sono delle vere e proprie BESTIE (giusto per le pari opportunità, in quanto se e’ vero che noi pensando alla figa siamo bestie, chi mercifica la vulva non puo’ essere certo meglio..)

D:”Ma qui poi..di cosa si disquisisce in fondo?” https://www.uominibeta.org/2009/11/29/i-principi/, e se non lo hai capito ancora, comprenderai perchè molti non hanno voluto argomentare con te..

D:”Cosa volete voi maschi beta?” come sopra.

D:”che ogni volta che vi tira ci sia una donna che è pronta e felice di soddisfarvi?” a parte che questo e’ un problema che non sussiste, in primis in quanto c’è sempre qualche donna realmente emancipata che attua con piacere il sesso ludico, ma se proprio si e’ fuori dalla media della selezione attuata dall’altra parte del cielo e precari, c’è sempre l’evenienza di qualche gentile donzella che lo attua a pagamento, basta aprire qualsiasi quotidiano per capirsi.. alla faccia delle belle e pie premesse femminili..e comunque si discute di come è USATA LA VULVA per ottenere privilegi e potere, perchè stai tranquilla che se alla donna conviene, si fa anche il 60enne pur di avere un posto di privilegio (ti suona nessun paragone in testa???)

D:”ma nn sapete che anche le donne si masturbano e forse proprio perchè in un rapporto a 2 , il sesso è il completamento di una serie di cose? e che migliora con la conoscenza? ma cosa pretendete se volete cambiare una donna a sera e usarla come un buco?” questo completamento di “cose” implica sempre una sudditanza della vulva da parte dell’uomo (leggasi sopra) ergo se cio’ non accade, voi pur di non fare sesso ludico e di mettervi in discussione, perchè tutto vi E’ SEMPRE E COMUNQUE DOVUTO per la patata che avete tra le gambe, preferite masturbarvi.. ora chiediti se non e’ vero quello che ha evidenziato Rino, ovvero che non usare un potere NON SIGNIFICA non averlo.. ma sopratutto che la gestione sessuale femminile non è mai FINE A SE STESSA!

D:”Io nn sto difendendo la donna in generale, io vorrei capire cosa lamentate voi di preciso, perchè se è quello che avrei intuito (spero di essermi sbagliata) allora non ci siamo.” Non solo non hai capito, fai finta di non capire e per capire argomenti sterili opinioni (trite e ritrite) alle quali risulta difficile dare un apporto costruttivo alle tematiche espresse, lo dimostra la tua successiva supposizione:”se perseguite degli ideali voi come persone, e anelate di condividere la vostra vita con una donna che possa capirvi ed essere sulla stessa lunghezza d’onda, ok..ma se invece aprioristicamente sparate sul sesso femminile senza neanche tentare di vedervi delle differenze, allora non ci siamo.” Questo ritengo sia l’evidenza di quanto affermo.

D:”poi c’è il potere della scelta…scegliere chi non rappresenta quello che odiamo” Chi sceglie e’ sempre la donna, difficilmente l’uomo, non ci raccontiamo barzellette per favore, certo.. questo a meno che tu non sia un vero figo.. e prima che tu faccia un paragone, sappi che ci sono uomini che provano approcci con le bruttine, ma come spesso accade, esse in preda alla sindrome emulativa femminista, si sentono nella medesima posizione delle strafighe, ergo se un uomo e’ bruttino, sa di esserlo, abbassa i suoi target, cerca di essere brillante e propositivo, e non disdegnerebbe sesso con una bruttina, che, al contrario, non solo non si rende conto delle sue reali potenzialità, ma per il solo fatto di avere la vulva si arroga sempre e comunque privilegi da superfiga!

D:”allora se gli uomini si pongono come dice leonardo, forse capisco perchè molte donne si pongono vendendosi…tu compri, io vendo. ma i veri rapporti umani dove stanno?????” stanno dietro la sessualità che voi VENDETE direttamente o, spesso, indirettamente e noi siamo obbligati a comprare, solo che non sempre sono sufficienti i soldi, esempio usufruire della prostituzione, ma per andare con una donna “normale” serve ben altro! e spesso non solo non e’ sinonimo di un sano rapporto sociale, ma non sfocia neanche in una veloce fellatio o (personalmente preferito) cunnilinguo! figuriamoci a fare sesso! ma una cosa e’ certa.. qualcuno avraà pagato solo per provare a vedere cosa poteva accadere in un rapporto.. e quel qualcuno e’ sempre l’uomo (beta), gli alpha scelgono al pari delle donne.. tranquilla!

D:”ancora per demian…se potessi permettermelo la pagherei pure la cena per il solo piacere di farlo,” se non puoi permetterti una cena basta un caffè, un gelato.. sai quante volte in ufficio urlo:” chi vuole un cafeeeee???” ora.. un caffè alla macchinetta costa 25 cents, credi che nessuno dei miei colleghi/ghe possa permettersi un caffè?? certo che si! ma e’ il GESTO che conta! la GENTILEZZA! la CONSIDERAZIONE dell’altro! voi quindi non solo vi lamentate di non poter fare quello che obbligate a fare a qualsiasi uomo, ma non fate neanche il minimo!

D:”..e mi è capitato molte volte di andare io con la mia auto a prendere un uomo…non è questione di sessi.” gia’ e’ questione di mentalità, ma tu sei l’eccezione che conferma una regola..

D:”tu mi piaci, io ti piaccio, allora se uno dei 2 nn ha l’auto l’altro farà quello che va a prendere, se uno dei 2 è economicamente in una posizione migliore, allora sarà più generoso.” Sul fatto dell’auto non ci piove.. e’ il mezzo inevitabile per vedersi.. ma sulla seconda situazione sono TOTALMENTE contrario, dove stà scritto che, in quanto uomo, debba sempre pagare di tasca mia una SCONOSCIUTA? perchè l’onere e gli oneri relativi alla relazione debbano sempre e comunque essere dell’uomo? economicamente piu’ forte vallo a dire anche quando esci con le amiche!! li stranamente pagate tutte alla romana!!!

Alle altre domande non ho risposto perchè dirette ad altri o semplicemente prive di fondamento o, in alcuni casi, in quanto hai dato, come molte donne, risposte su basi PERSONALI che mal si conciliano con la generalità dei fatti esposti.. o piu’ semplicemnte perchè credo di aver scritto anche troppo smile

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lasam 3:51 pm - 26th Giugno:

Probabilmente la mia cultura non mi permette di essere migliore di quel che sono, ma sto sforzandomi di avere un dialogo, seppur naturalmente in questi miei scritti traspare il mio carattere( che può non piacere..ovvio)
se ogni cosa che dico l’avete già sentita, molto bene…scusate, io non posso leggermi in un giorno tutti gli argomenti e i commenti o sapere cosa avete già sentito o no.
Il mio riferirmi alla bestialità maschile non era tanto un mio pensiero tanto quanto ho colto in molti interventi, che vedono mettere il sesso in primo piano…ed incolpare la donna perchè non la da a chiunque.
Non mi calo nella parte di uomo perchè non lo sono e non posso supporre (come viceversa invece voi fate) quello che un uomo può pensare..tento di capirlo facendo domande.
Se nego certi presupposti non posso avere un dialogo (mi dice LukeCage)…ma io non li ho negati e basta, io ho tentato (cervellino di donna…hè) di spiegare perchè li negherei questi presupposti almeno per come li ha posti lui. Però sulle mie parole che spiegano quanto fosse intellettualmente disonesto il suo modo di porre la questione…non vedo repliche o tentativi di capirle o di spiegarmi dove mi starei sbagliando.
Non siete obbligati a farlo, ovvio…forse ho frainteso lo scopo di questo posto, forse si preferisce cantarsela e suonarsela, e dare della banale a chi tenta una sorta di dialogo.
Non mi sembra di avervi giudicato, nè di avervi dato dei maschilisti o altro, ma voi invece lo fate con me dandomi della banale, di quella che poverina, ci prova ma nn ce la può fare. Sarebbe semplice per me scrivere che state solo dicendo un mucchio di idiozie nei vostri blog, ma questo mi metterebbe in difetto, perchè giudicherei senza prima tentare di comprendere.
Icarus10…chi te lo ha detto che una donna non se lo scoperebbe un bruttino solo per una storia di sesso? cosa ti rende sicuro di questa cosa? “come sappiamo le donne si lasciano più facilmente influenzare dai media”…ma come sappiamo chi??? ma da quale presupposto fai questa affermazione? c’è uno studio su questo? e fatto da chi?…insomma…certe cose che vengono spacciate come CERTE…a me nn lo sembrano affatto. La tua “morale della favola” icarus10…non appartiene a questo mondo…appartiene di più a idee che ti sei messo in testa…e vedi il tutto dietro a questa ottica. se io donna non lavoro…come posso pensare di convivere o sposarmi??? sarei una persona responsabile?? ed ovviamente per un uomo è lo stesso. e la colpa è del sistema se manca il lavoro, non certo delle donne. quella selezione di cui parli la fai tu per primo, ma tu vedi sposati solo belli e ricchi?? siamo seri per favore.
Fabrizio, le risate che faccio sono sinonimo di un mio carattere, che è aperto al dialogo, e vorrebbe interlocutori che lo alzassero di livello…perchè se io sono scesa di livello è stato proprio per rispondere a quello che mi era stato scritto…ma tu leggi gli interventi dei ragazzi qui?…se nn volessi dialogare nn starei qui a scrivere, per divertirmi farei altro, e nn trovo mai divertente prendere in giro le persone…magari faccio qualche battuta, ma sempre in funzione dell’apertura e nn della chiusura. Non sei motivato a darmi delle risposte più articolate, benissimo. Posso pensare che non sai darmele se nn ripetendo che sono io la banale e che vorresti alzare il tono?..posso…ma nn lo faccio…e certo se nn ti ho motivato a rispondermi mi spiace e nn posso costringerti. Però in questo modo il dialogo è bello che chiuso, no?

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Anna 8:11 pm - 27th Giugno:

La prima volta che ho letto QM..ho pensato subito a quella italiana (questione meridionale) irrisolta..praticamente da sempre. Mi chiedo: visto che fare l’amore e’ una cosa stupenda e che ci si diverte tanto solo quando ci si diverte insieme..non sara’ solo un problema di comunicazione..tutta questa bella tensione intellettuale intorno ai ruoli e alle specificita’ di genere? Non dimentichiamo che l’emancipazione femminile (leggi lavoro,diritto al voto, contraccezione) sono cose molto recenti rapportate alla tradizionale relazione tra i sessi. Fino a pochi decenni fa una donna con un rapporto sessuale fuori dal matrimonio rischiava ..il cataclisma..ed e’ normale che alcuni comportamenti restino oggi come retaggio ingiustificato..ma non mi pare così insopportabile. Vero e’ che l’uomo spesso fa il primo passo e che la donna tende a scegliere chi merita andare avanti, pero’ lui ha gia’ fatto la sua selezione e non solo per l’aspetto fisico ma per quel non so che…che tanto ci piace nelle persone che abbiamo accanto. La qualita’ di un amante, le donne lo sanno bene, non dipende certo dalla bellezza e ancor meno dal conto in banca.Certamente ognuno di noi fa della propria vita cio’ che vuole e sceglie per cosa vivere..pero’ la maggioranza delle persone non vorrebbe sciupare la propria esistenza e amerebbe tanto ..emozionarsi..ogni volta. La maturita’ in questo senso aiuta molto perche’ impari a stabilire altre priorita’ e a scegliere con maggiore consapevolezza. Per certi versi mi sento di avere scoperto il sesso..tardi grazie a uomini che lo vivevano come momento di grande condivisione..non solo fisica. Se c’e’ intelligenza, garbo, rispetto e stima da entrambi le parti, la questione del conto non esiste perche’ nessuno penserebbe a sfruttare..la circostanza..figurarsi la persona. Mi viene da tornare alla questione posta all’inizio..ma la comunicazione, lo scambio, la curiosita’ e l’empatia che attrae due persone specie al’inizio..dov’e’? Siamo sicuri che in questi locali colla musica in sottofondo e qualche megavideo..e la nostra intera giornata accompagnata da un ineliminabile brusio..permettano a due persone il silenzio, il tempo, la cornice adeguata per aprirsi..senza troppi convenevoli? Ho qualche dubbio..resto pero’ aperta e fiduciosa nei confronti di un probabile incontro delle menti ..prima e dei sensi..poi. Anna

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Icarus.10 8:53 pm - 27th Giugno:

Allora, lasam, il tuo tono ironico e sarcastico mi irrita un pò, io con te non sono sarcastico, perciò cerca di rispettarmi come io sto facendo con te..Io sto parlando di comportamenti medi e non sto assolutizzando, è ovvio quindi che ci possano essere anche eccezioni e sfumature diverse, però, sono eventi minoritari rispetto alla media. Io non ho detto che non vi possono essere donne che hanno avventure sessuali con uomini “bruttini”, ma è ovvio che sono una minoranza, e che il loro numero è di gran lunga minore rispetto a quanto non sia tra gli uomini: è ovvio, se così non fosse, non ci sarebbe tutto questo consumo di materiale pornografico e ricorso a pagarsi una prostituta tra i maschi. Un uomo, sessualmente è “cacciatore”(non nel senso di stupratore, ma di colui che richiede in continuazione di far sesso), quindi è ovvio che si “accontenta” di un pò di tutto, quindi anche di una donna non avvenente, mentre la donna, quindi, tende ad essere più selettiva in quanto nelle donne la domanda di sesso(cioè la richiesta) è minore a quella maschile, perchè se così non fosse, allora anche tra le donne vedremmo questa richiesta di sesso a pagamento e consumo di pornografia. E invece no. Ecco perchè una donna “bruttina” ha molte più possibilità di far sesso rispetto ad un uomo “bruttino”, proprio perchè la richiesta(in economia, “Domanda) maschile di sesso è molto maggiore di quella femminile, e quindi una donna “bruttina”, se vuole, ne può trovare di sesso a volontà. Mi fa rabbia che neghi questa evidenza,e per piacere non citarmi qualche tua esperienza o magari di qualche tua cugina o amica, le eccezioni non violano la regola.La sessualità maschile e femminile, e quindi anche le loro esigenze, sono diverse.
Per quanto riguarda l’aspetto economico, cerca di non barare con me. E’ ovvio che se nessuno dei due lavora non ci si può sposare, però se lei lavora, non sposerà mai un disoccupato. Mentre un uomo, sì(cioè se lui lavora e lei disoccupata). Anche in questo caso, bada di non citarmi qualche eccezione o tua esperienza personale, per cercare di negare spudoratamente l’evidenza dei fatti.

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Luke Cage 12:09 am - 28th Giugno:

@Lasam:
Scusa se te lo chiedo Lasam….come si chiama questo sito?
Di che cosa tratta?
Se non rispondi a queste due domandine vuole dire che sei qui solo a perdere tempo,il che sarebbe un problema tuo e di chi sceglie di darti corda…
Il motivo per cui non ti rispondo te l’ho già spiegato : parliamo lingue diverse, tu non accetti determinati presupposti e io non accetto come tu poni le questioni ergo mancano i requisiti minimi affinchè tra me e te possa sussistere un dialogo, nulla di personale.
p.s.:Non pensare che qui siamo una manica di sprovveduti che non si è accorta degli espedienti dialettici di cui ti servi per avere sempre l’ultima parola, contraddicendo chiunque e ricorrendo al mantra “non mi avete risposto” e/o “ignorate le critiche” cosa che hai fatto disonestamente sin dal tuo primo commento (una falsità ripetuta costantemente finisce per avere l’effetto di una verità inconfutabile,ma questo tu lo sai bene..per caso lavori per una nota emtittente televisiva privata?).

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Leonardo 9:31 am - 28th Giugno:

@Anna: succedeva un cataclisma perché un rapporto fuori dal matrimonio significava dare sesso gratis agli uomini, invece, gli uomini sotto ricatto, dovevano prendersi tutte le responsabilità e pagare sia la moglie che le prostitute, e malgrado il femminismo, oggi non è cambiato molto.

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Anna 8:53 pm - 28th Giugno:

@Leonardo:il cataclisma succedeva perche’ restava facilmente incinta..il “seduttore”..non sempre si prendeva le sue responsabilita (complice una societa’ che lo giustificava) e la poveretta che non poteva neanche abortire, donava il figlio alla “ruota” o alla balia (i brefotrofi erano pieni). In questo ultimo caso, per mantenerlo, finiva nelle casa chiuse e ogni 15 giorni scorrazzava su e giu per l’Italia..o pensi che a fare le prostitute andassero ragazze naturalmente portate come scriveva il dott. Lombroso?Forse un po’ di ritrosia da parte delle giovinette era giustificata..non ti pare? Oggi non e’ piu’ così e meno male (grazie a degli uomini che hanno inventato la pillola o parlato di sesso in modo nuovo..vedi freud) pero’ i costumi quando cambiano non cambiano per tutti,allo stesso modo e nello stesso momento. Io credo ci sia spazio per tutti i punti di vista e per ogni scelta personale, perche’ confido nello scambio e nella comunicazione. Ho molte amiche e ti posso assicurare che hanno tutte stili di vita molto diversi, alcune sono veramente “trasgressive” altre decisamente piu’ accomodanti..eppure le ho viste felici solo quando si sono innamorate…Non so come funziona negli uomini..pero’ io credo che un punto d’incontro si puo’ trovare..

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Damien 12:43 am - 29th Giugno:

@Anna:

“(Omissis)..Ho molte amiche e ti posso assicurare che hanno tutte stili di vita molto diversi, alcune sono veramente “trasgressive” altre decisamente piu’ accomodanti..eppure LE HO VISTE FELICI SONO QUANDO SONO INNAMORATE…Non so come funziona negli uomini..pero’ io credo che un punto d’incontro si puo’ trovare..”

Questo è il punto focale, L’uomo da sempre distingue il SESSO LUDICO (Fine a se stesso) dall’AMORE (Sentimenti), chiaro che ENTRAMBI, in una situazione AMOROSA, stiano meglio, essa coniuga in maniera sublime, naturale e completa, l’incontro tra due PERSONE che si danno l’uno verso l’altra, completamente, anima e corpo, SENTIMENTI e SESSUALITA’, senza nessuna aspettativa nè doppi fini, l’uno verso l’altro, questa reciprocità d’intenti viene vista come AMORE. Detto questo si puo’ evincere che, se l’uomo riesce a DISTINGUERE e GESTIRE il SESSO LUDICO (fine a se stesso), la donna, al contrario, non ce la fà, non gli riesce! PERCHE’? come si evince dai comportamenti, dal modo di vestirsi, di atteggiarsi, di selezione, di giudicare, della mancanza di reciprocità dialettica, di educazione civica, di relazionarsi in maniera equa, di aspettarsi privilegi e quant’altro mi sia dimenticato di sottolineare, la donna non è capace di una sessualità ludica in quanto NON RIESCE A SCINDERE l’atto SESSUALE LUDICO (Fine a se stesso), senza un coinvolgimento EMOTIVO (leggasi sentimenti), questo va letto come farfalline dentro lo stomaco, atmosfera, situazione intrigante ed altro che MAL SI SPOSA con l’esigenza sessuale ludica di cui si parla, in quanto GENERA nella donna aspettative disattese, illusioni, coinvolgimenti affettivi non ricambiati, fischi per fiaschi, lucciole per lanterne ma sopratutto porta ad essere INGANNATE dal classico belloccio o dal tipo che ha capito che, anzichè svegliarvi e dirvi in faccia cosa sinceramente vuole, usa queste vostre aspettative per arrivare alla vulva! e ci riesce! tanto per voi dopo risulta facile darvi scusanti emotive dando degli stronzi alla categoria! non ti pare?

Non solo! proprio per questa incapacità di scindere, la maggior parte di voi vive una vita sterile, non vuole essere trattata “come una di quelle”, ma spesso lo diventa! saltando da un letto all’altro, da un’auto all’altra, consumando brevi storie di sesso (perchè queste sono) alle quali avete riposto aspettative amorose puntualmente disattese dall’uomo, in altre parole per l’uomo era semplicemente sesso, sesso ludico, ma ha dovuto porre in essere tutta una serie di situazioni per farvi aprire le gambe, presentandovi il conto dopo, perchè a DIRVELO CHIARAMENTE, rispettandovi in quanto PERSONE, sarebbe un NO! al 100%!! Voi per ovviare alla realtà dei fatti, spesso spacciate queste situazioni per “si.. ho avuto qualche storia.. ma nulla di particolarmente importante..”, negando non solo l’evidenza dei fatti, ma dando sempre alla categoria maschile l’appellativo di stronzi di quanto vi è accaduto!, ciononostante, il prossimo che si presenta, se vi dirà semplicemente che gli state simpatica e vorrebbe semplicemente del sesso da voi, senza complicazioni affettive, il vostro cervello gli dirà NO! e piu’ forte di voi.. rassegnatevi!

Allora! come ho proposto in un altro post, cerchiamo di venirci incontro come? innanzi tutto, grazie all’uomo, oggi potete gestire la vostra sessualità, portatevi sempre un preservativo in borsetta – prova a chiedere alle tue amiche se hanno un profilattico! il 99% ti dirà di no! alla faccia della prevenzione di base! e ricorda che la pillola NON DIFENDE da MALATTIE VENEREE, ricordaglielo! e magari invece di fare i soliti viaggetti a Cuba, in Jamaica e quant’altro conoscete benissimo come luoghi di sollazzo vulvare, andate nei paesi nordici, io ci sono stato! e vi garantisco che li c’e’ la vera emancipazione sessuale femminile! a me personalmente e’ capitato, piu’ di una che non solo voleva usare il SUO preservativo, ma addirittura c’era chi lo usava gusto strawberries, altre zigrinato per aumentare il piacere, altre ancora lo stimolante etc etc! sono stato ABBORDATO nei pub! da fighe che qui manco si sognano di andare con un uomo normale! mi hanno offerto da bere!! hanno interloquito, si sono dimostrate interessate, alcune sono andate anche al sodo! e stò pèarlando di DONNE NORMALI, che sanno gestire la propria VITA e la propria SESSUALITA’!

PROPONETEVI! siate PERSONE, non vulve! a mandare a cagher l’interlocutore lo si puo’ fare anche dopo, e in mille ed uno modi gentili e garbati! studiatevi l’educazione civica! scendete dal piedistallo vulvare! ripudiate privilegi dati alla categoria DONNA dal sistema per SFRUTTARVI e per SOGGIOGARE gli uomini BETA, durante la fase conoscitiva EVITATE di FARVI PAGARE ALCUNCHE’, in modo da non essere sempre nella famosa condizione di “debito sessuale”, se non avete soldi prendetevi un caffè! il BERE, come andare a cena fuori, sono solo ESPEDIENTI per PROLUNGARE la fase conoscitiva! se in tale fase fate spendere sempre all’uomo, aspettate che sia sempre lui a condurre il gioco, e voi giudicate e prendete e basta.. domandatevi, ce la fate a capirlo? domandatevi che razza di relazione conoscitiva è mai questa!?!? provate ad invertire le parti santo cielo! e’ cosi difficile?? se vi comportate cosi date per scontato che lo fate perchè siete voi che avete la VULVA e per tale organo riproduttivo vi arrogate diritti, diritti che quindi appartengono non a voi in quanto PERSONE, ma semplicemente per la FIGA!! come pretendete di essere quindi CAPITE, STIMATE, CONSIDERATE per la PERSONA che siete? chiaro che tutto poi si focalizza per quella! per la vulva!!! e non per VOI COME PERSONA! e voi che fate?? anzichè capire questo, al contrario, SFRUTTATE LA SITUAZIONE!, chiaramente finchè ci sono ometti zerbini! ma poi cosa genera tutto cio’??? genera un popolo di CLONI, che a memoria impara il “ROSARIO VULVARE”, belle o brutte che siano, si comportano di conseguenza, annullandosi come persona per esaltare la propria CARICA SESSUALE!! ecco perchè oggi vediamo le donne, generalmente, prive di qualsiasi costrutto relazionale, prive di dialettica, scomodanti, egoiste, prive di propositività, di femminilità, le vediamo vestirsi, atteggiarsi e comportarsi come ZOCCOLE! ma non lo sono! loro fanno cosi per una serie di FINI! che generano di conseguenza PRIVILEGI! per loro! dall’entrata in discoteca alla carica politica, al posto di velina!

Tutto cio’ si riflette NEGATIVAMENTE sulla di loro e, di riflesso, sulla sfera maschile, perchè per stare dietro alla vulgata, l’uomo deve necessariamente adeguarsi, alla vulva? non solo, la vulva e’ il braccio armato del sistema di POTERE MEDIATICO, che usa le donne normali e le impone usi, costumi, modi di essere, modelli da emulare, che le porta inesorabilmente lontane da ESSE STESSE, esaltando solo quello che conta: L’ESTETICA, SOLDI, POTERE, questo si traduce in REQUISITI SOCIALI, che esse stesse attuano nella selezione, sia per loro stesse (pur non avendone spesso la possibilità economica per soddisfarle) sia per gli uomini beta, che condizionano quindi a 360° gradi, sotto il profilo economico, sociale, e relazionario!

Molto! molto altro è legato a questi pochi discorsi, ma non ho piu’ voglia di proseguire.. a dire il vero, dopo fiumi di parole.. vedendo i vari replies delle intervenute..non so neanche se ne sia valsa la pena..

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Fabrizio Marchi 8:58 am - 29th Giugno:

Ne è valsa la pena, Damien, e ne vale la pena. Dobbiamo imparare a munirci di una grande pazienza. L’impresa a cui abbiamo dato vita è appena iniziata, se cominciamo a stancarci ora pensa come potremo stare più avanti…Dosiamo le energie, attrezziamoci per un lavoro sul lungo e lunghissimo periodo.
Per quanto mi riguarda credo che questo tuo ultimo intervento sia stato uno dei migliori, sicuramente uno dei più lucidi fra quelli che hai fatto fino ad ora. Semplice, chiaro e senza possibilità di fraintendimenti. Hai centrato il nodo della questione, e cioè il modo di essere e di relazionarsi del “femminile” con il “maschile”, per lo meno qui ed ora nella nostra parte di mondo.
Finchè le donne non capiranno che dovranno modificare completamente il loro modo di relazionarsi con il sesso (e con gli uomini), che di fatto le porta a considerare la vulva, come usi definirla tu, il baricentro del loro essere, del loro esistere e del loro stare la mondo, è ovvio che la relazione con gli uomini sarà sempre fondata sull’ipocrisia, sulla menzogna, sulla recita, sul do ut des, sulla logica dello scambio concettualmente mercantile (anche quando l’oggetto dello scambio è una relazione affettiva), su dinamiche di potere e di dominio dell’una/o sull’altro/a (all’interno delle quali oggi gli uomini sono perdenti nel 90% dei casi a meno che, per qualche ragione, non appartengano alla categoria dei maschi alpha).
Ed è proprio su questo modo di essere che il sistema ha avuto e ha ottimo gioco nell’innestare i suoi condizionamenti. E’ proprio su questi aspetti che tu hai evidenziato che è stato contratto il “matrimonio” fra il “sistema” e il “femminile”. E’ proprio questo lo snodo; è qui che dobbiamo sabotare l’ingranaggio, collocare la carica di dinamite… Sarebbe proprio questa la vera rivoluzione femminile (ne parlo nel mio libro); una rivoluzione che non hanno in realtà mai fatto (per questo l’ho intitolato “Le donne: una rivoluzione mai nata”) e che si guardano bene dal fare perché significherebbe per loro guadagnarci in libertà, dignità ed evoluzione ma al contempo perdere molto potere. Un potere che in ultima analisi si fonda sul ricatto sessuale. Chi glielo fa fare? Ed è qui che per le donne scatta forse la loro più grande contraddizione, sulla quale le invito a riflettere. Sono convinte che una volta venuto meno il loro potere sessuale, non abbiano più “armi” nei confronti degli uomini (questo testimonia anche di una grande insicurezza perché se penso di non avere altre risorse per relazionarmi con gli uomini al di fuori del la gestione più o meno oculata del sesso, vuol dire che non sono messa tanto bene…). E da un certo punto di vista, è vero. Dipende da quale angolazione vediamo le cose. Ma è proprio e solo a quel punto che potrà svilupparsi una relazione autentica con il maschile, libera dai condizionamenti e dalle logiche di cui sopra. E’ evidente. Ma questo, come ripeto, comporterebbe da parte loro, un salto in avanti che non hanno MAI fatto finora. E certamente non sono stati i timidi balbettii sessantottini (meri tentativi a sfondo ideologico e nulla più e ben presto rientrati, una volta finita la festa…) di una esigua minoranza di donne a modificare la situazione. Ci vorrebbe ben altro e cioè un grande processo culturale, ma soprattutto psicologico, appunto una rivoluzione (che non vuol dire omologazione né stravolgimento delle rispettive peculiarità, ma la costruzione di una relazione su basi nuove e diverse, fondata appunto sulla reciprocità e sul riconoscimento dell’altro/a, anche nelle diversità).
Mi permetto uno dei miei soliti esempiucci da bignamino. Se vivessimo in un contesto dove c’è una grande scarsità d’acqua (purtroppo il sesso e l’economia politica sono due vicende strettamente collegate) e ci fosse qualcuno che controlla le poche fonti idriche e decidesse quando, come e perché far accedere tutti gli altri all’acqua, pensate forse che possa costruirsi una relazione autentica, umana e disinteressata fra chi detiene e controlla quelle stesse fonti e gli altri, cioè gli assetati?
Direi di no. L’obiettivo del detentore delle fonti sarà quello di vendere l’acqua a caro prezzo per trarne un utile e farà di tutto per difendere quel potere; circonderà i pozzi con del filo spinato, ci metterà dei campi minati, li farà circondare da carri armati ecc. , esporterà l’acqua attraverso delle condotte e la venderà al miglior offerente. E non si farà nessuno scrupolo se per difendere i suoi pozzi dovrà far ricorso alla violenza.
Gli altri, gli esclusi dal godimento dell’acqua, faranno di tutto pur di arrivare all’acqua; con l’astuzia, con l’inganno, con il pietismo, con il servilismo, con la violenza.
Finchè non sarà possibile per chiunque accedere all’acqua liberamente e gratuitamente, visto peraltro che il Signore e/o la Natura ce l’hanno messa gratis sulla Terra per usufruirne tutti e non ci hanno detto che debba essere venduta o privatizzata (ultimamente qualcuno ci sta provando e non è escluso che abbia successo…), continueranno ad esserci le guerre per l’acqua. Talvolta saranno palesi, altre volte striscianti, ma sempre guerre saranno…
So già che l’esempio verrà sottoposto a dura critica perché il sesso non è l’acqua, entrano in ballo altri fattori, si può bere da soli e invece il sesso si fa in due, che entrano in ballo i “sentimenti” che con l’acqua non c’entrano nulla, ecc. ecc. ecc.
Nonostante tutte queste possibili obiezioni, anche in parte plausibili, credo che possa aiutarci a capire di cosa stiamo parlando.
Fabrizio

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Damien 6:14 pm - 17th Agosto:

Reciprocità e spontaneità.. due argomenti che questa estate, sono stati protagonisti di alcune ore sotto il sole.. tra amici, conoscenti, coppie, single, divorziati.. l’argomento è uscito fuori.. e n’è discusso parecchio.. poi le solite uscite delle donne single prossime agli anta, che se ne esono fuori coi soliti ritornelli femministi, che non ci sono piu’ gli uomini di una volta che bla BLA BLA e bla!.. non ho resistito.. con una mi sono preso mentalmente a schiaffi… alla fine ho vomitato il mio pensiero alle poverette sempre sole che non trovano l’uomo giusto.. a quelle che iniziano spesso con la solita frase fatta “Gli uomini hanno paura di amare!!”.. per poi proseguire alle mie dimostranze con “io sono diversa dalle altre”!!..ho risposto in maniera secca..”Ma chi sarebbero ‘ste altre’ se ognuna di voi è seria e diversa dalle altre?vorrei capirlo.”

Ecco la donna single, seria e diversa dalle altre:
non si concede subito agli uomini normali eppoi ha due-tre amici ATTRAENTI, FIDATI e NASCOSTI con cui fa sesso quando le pare, oppure se li sceglie accuratamente in discoteca, insomma la sua vita sessuale è totalmente APPAGANTE.

Essendo appagata questa, è sempre alla ricerca del “fessacchiotto”, colui che dovrebbe “sistemarla”, “accasarla” (e non si intende eclusivamente per meri motivi economici, aprite la vostra mente…).

A questo punto, spesso complice l’età non piu’ rosea, incontra due categorie di uomini:
-chi non conosce le donne (che poi molti di questi sono proprio brutti e quindi le tipe di cui sopra accuratamente continuano a scansansarli.. ci mancherebbe!).
-chi le conosce.

chi non le conosce, si fa rivoltare come un calzino.. all’inizio la donna è tutta rosa e fiori, gentile, dolce, premurosa, poi subentra la noia.
poichè la donna, a differenza dell’uomo, ha corteggiatori OVUNQUE, quando subentra la noia comincia (totalmente all’oscuro del partner), a guardarsi intorno, per trovare “nuove emozioni”, mentre l’altro è sicuro di se, tranquillo, non sospetta niente.

In segutio, appurato e testata la nuova situescion, si inventa litigi inutili e lo molla al volo per qualcuno che magari invece.. le donne le conosce..eccome!!
così ci fa sesso.. si sente rinata! considerata! le farfalle nello stomaco..ma spesso chi conosce le donne, le tratta come i cerini.. dopo averle fregate le molla.. e poi vengono magari in questi siti a pianger lacrime di coccodrillo.. se non peggio.. al uale non c’è mai fine.. ovvero a chiedere il perdono al fesso di prima..

Nel frattempo pero’, il fesso di prima, dal non conoscere le donne.. ha capito cosa sono: nella maggioranza dei casi, delle mere opportuniste..
quindi capisce che è inutile fidarsi delle tipe che dicono “io sono diversa dalle altre”, tanto la donna che se lo può permettere fa così:

-amante attraente o compagno di sesso.
-fidanzato “serio”.
-amico (quello a cui non la darà mai e da cui scrocca qualsiasi cosa).

Ora è chiaro che l’uomo deve ambire alla prima posizione.
se è particolarmente bella, anche la seconda può starci, ma sempre senza innamorarsi.
evitare di fare l’amico delle donne.

L’uomo che conosce la donna, sa che è finita prima di iniziare. ecco il perchè!

Inutile dire che la fauna maschile locale, tranne rare perle, ha sostenuto a vulgata femminista.. ma la sera ho avuto piu’ di una telefonata sul cellulare.. econdo voi.. mi hanno chiamato gli uomini per dirmi che avevo ragione, oppure qualcuna che mi invitava a passare con lei qualche ora dinanzi ad un drink?

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maria 11:50 pm - 17th Agosto:

Penso che ti abbiano cercato le gentili signore per un paio di motivi.Sei una voce fuori dal coro e le donne sono curiose ma soprattutto, specie quelle con un po’ di esperienza, esigenti a letto e uno con la tua animosita’ e partecipazione stimola molto…chissa’ questo di cosa e’ capace tra le lenzuola.. Inoltre tu con le tue argomentazioni hai toccato un punto dolente: l’incompresibile e inutile ipocrisia che ammanta ogni approccio con l’uomo. Quello che sta a cuore alle donne e’ il risvolto dell’inutilita’. Ci giochiamo spesso, complice un sistema autoreferenziale, per stringere cosa? Il poter attingere a una cena o un weekend pagati non ripagano di una cocente realta’: la solitudine. Le donne, specie quelle colte single e rampanti, sono sole. Possono incontrare appuntamenti mordi e fuggi ma questo non fa che aggravare la loro malinconia. Conosco bene diverse amiche single e non per scelta che intorno ai 40 anni non fanno altro che lamentarsi degli uomini..che non sono piu’ quelli di un tempo.. Ma come, dico io, si e’ fatto tanto per cambiare..e adesso?. Sara’ che Berlusconi ci ha abituato a credere ai complotti? Ma su..Non a caso spesso in questo blog si e’ parlato del rancore nutrito nei confronti degli uomini…come se le donne dovessero far loro pagare un conto, una sconfitta irrisolta. Le donne sanno di aver bisogno di un uomo per amare, per sognare, per costruire..e poi cercano di distruggere quel giocattolo che non e’ riuscito a restare nuovo per sempre. Le mie amiche divorziate (tre in particolare che hanno chiesto la separazione) rimproverano all’ex (lasciato) di non averle rese felici, di averle deluse e non essere stato all’altezza… Ma se per giocare e divertirsi basterebbero pochi sassolini…occorrono patti chiari e amicizia lunga. Le donne non amano mettersi in discussione ma vivono tutto il disagio di una relazione irrisolta. Poi pero’ capita che al mare sotto l’ombrellone capita di sentire qualcuno che parla in maniera diversa…e allora..sarebbe carino..approfondire l’argomento…

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Marco 8:30 am - 18th Agosto:

maria
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esigenti a letto e uno con la tua animosita’ e partecipazione stimola molto
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Premesso che anch’io sono uno che non le manda a dire, non mi è mai capitato di ricevere inviti da qualche donna che mi aveva sentito fare certi discorsi: ho dovuto sempre farmi avanti io. O meglio: mi facevo avanti io, perché ormai ho smesso di farlo, considerando gli atteggiamenti insopportabili delle donne, nonché le continue umiliazioni a cui si va incontro. Insomma, tutta roba che una donna non conosce minimamente e di cui gli stessi uomini evitano accuratamente di parlare, un po’ per inconsapevolezza, un po’ per vergogna, un po’ per stupidità.
Riguardo all’essere esigenti a letto, pure in questo caso c’è da dire che generalmente le donne esigono molto, ma in cambio danno molto poco. Per non parlare del fatto – evidenziato più volte in questo blog – che partono sempre dal presupposto di poter essere giudici, ma non giudicate. Vere e proprie bambine arroganti, infantili, profondamente immature, generatrici di negatività e violenza.

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Marco 8:43 am - 18th Agosto:

maria
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Conosco bene diverse amiche single e non per scelta che intorno ai 40 anni non fanno altro che lamentarsi degli uomini..che non sono piu’ quelli di un tempo..
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Tralasciando il fatto che il femminismo ha combattuto e combatte proprio quel genere di uomini che le 40enni di oggi dicono di rimpiangere, immagina cosa accadrebbe se io, in pubblico, dicessi che “le donne di oggi non sono più quelle di una volta, perché oltre a non saper soddisfare sessualmente un uomo, ed a rompere continuamente le palle, non sanno neppure cucinare un piatto di spaghetti con le vongole”… Dico questo perché io ho 36 anni, e fra quelli/e della mia generazione è più facile che sappia cucinare un uomo piuttosto che una donna…

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maria
@
Le donne sanno di aver bisogno di un uomo per amare, per sognare, per costruire..
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Quando avevo 20 anni pensavo le stesse cose (alla rovescia, naturalmente); oggi avrei solo bisogno di tremila euro al mese per risolvere tutti i miei guai. Tanto ormai i sogni non esistono più: c’è soltanto la dura, cruda e schifosa realtà.

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maria 8:59 am - 18th Agosto:

http://www.beppegrillo.it/2010/08/le_morti_rosa/index.html?s=n2010-08-12

onestamente da beppe grillo non me lo sarei aspettato

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Marco 9:16 am - 18th Agosto:

maria
@
onestamente da beppe grillo non me lo sarei aspettato
@
Io sì.

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Fabrizio Marchi 9:33 am - 18th Agosto:

Io invece sì, Grillo è solo un buffone, un guitto, un pagliaccione che gioca a fare il “rivoluzionario”. In realtà è del tutto funzionale al sistema di cui è uno strumento. E’ la cosiddetta “antipolitica”, oggi va tanto di moda, che ha come finalità proprio quella di allontanare le persone dalla politica, intesa, per quanto mi riguarda, nel senso più alto e nobile, non quella del palazzo, ovviamente.
Ma l’obiettivo non dichiarato dei qualunquisti dell'”antipolitica” è proprio questo. Grillo è uno di questi, insieme ad altri personaggi come Travaglio e simili.
Molta gente ci casca e li vota pure. D’altronde oggi il partito giustizialista-populista-peronista, leggi Italia dei Valori, guidato da un “questurino” come Di Pietro, raccoglie la grande maggioranza dei suoi consensi proprio a sinistra (dove si è collocato).
L’altra faccia della medaglia. Due forme dell’ “antipolitica”. Il “berlusconismo”, cioè liberismo mercatista e senza regole da una parte, dove il garantismo è solo una maschera per difendere gli interessi privati di una elite, e il partito dell'”ordine” e delle manette facili dall’altra.
Non so cosa sia peggio.
Fabrizio

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sandro 11:54 am - 27th Agosto:

“Il nostro appello è INNANZITUTTO rivolto a tutti gli Uomini Beta affinché prendano coscienza della situazione e adottino comportamenti conseguenti, tesi a modificare sostanzialmente anche i comportamenti femminili.”

Fin qui mi trovo d’ accordo.

“Ma ci rivolgiamo altresì alle donne non appartenenti alle elite dominanti, sollecitandole a riflettere sul ruolo che hanno scelto e scelgono di recitare, invitandole ad uno scatto di dignità e di amor proprio e al rifiuto di quelle logiche strumentali, avvilenti, aberranti e antiumane, che abbiamo descritto.”

Questo mi lascia alquanto perplesso.
Dal mio punto di vista, se avessero voluto prendere in considerazione una riflessione di questo tipo, lo avrebbero già fatto. Evidentemente non gli interessa.
Del resto, è mia opinione che, fintanto che il sistema continuerà a collocarle in una posizione di relativo privilegio, esse si guarderanno bene dal mettere in discussione il sistema stesso.
La loro posizione a me sembra alquanto chiara: vittimismo ad oltranza per portare a casa il più possibile, ma solo per loro stesse. Mors tua vita mea.

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Fabrizio Marchi 2:30 pm - 27th Agosto:

“Ma ci rivolgiamo altresì alle donne non appartenenti alle elite dominanti, sollecitandole a riflettere sul ruolo che hanno scelto e scelgono di recitare, invitandole ad uno scatto di dignità e di amor proprio e al rifiuto di quelle logiche strumentali, avvilenti, aberranti e antiumane, che abbiamo descritto.”
Questo mi lascia alquanto perplesso.
Dal mio punto di vista, se avessero voluto prendere in considerazione una riflessione di questo tipo, lo avrebbero già fatto. Evidentemente non gli interessa.
Del resto, è mia opinione che, fintanto che il sistema continuerà a collocarle in una posizione di relativo privilegio, esse si guarderanno bene dal mettere in discussione il sistema stesso.
La loro posizione a me sembra alquanto chiara: vittimismo ad oltranza per portare a casa il più possibile, ma solo per loro stesse. Mors tua vita mea”. (Sandro)
Caro Sandro, è evidente che il nostro messaggio è rivolto, come già ho avuto modo di sottolineare in precedenti post, principalmente agli uomini (beta), per ovvie ragioni che già ti ho spiegato e che hai ampiamente compreso leggendo i vari articoli sul sito e in particolare il nostro Manifesto e credo l’articolo dal titolo “Reciprocità e Spontaneità”, se non erro, di cui riporti alcuni passi del nostro appello conclusivo.
E’ ovvio che non potevamo esimerci dal lanciare quell’appello anche alle donne (non appartenenti alle elite dominanti). Credo che tu abbia gli strumenti necessari e sufficienti per capire la ragione che ci ha spinti e ci spinge a rivolgerci anche a loro. Il nostro è un invito, in questo caso, come recita quel passo, ad abbandonare il ruolo, la funzione, che è stata loro attribuita e che loro stesse hanno accettato di buon grado. Saremmo felici se alcune o molte di loro accettassero il nostro invito ma restiamo ovviamente convinti che non saranno di certo loro per prime a muovere la classifica, come si dice in gergo calcistico. E questo perché, come giustamente rilevi anche tu “fintanto che il sistema continuerà a collocarle in una posizione di relativo privilegio, esse si guarderanno bene dal mettere in discussione il sistema stesso”.
Sono infatti gli uomini (beta) ad avere l’interesse oggettivo a trasformare la realtà ed è a loro che ci rivolgiamo ed è su di loro che puntiamo.
Le rivoluzioni, diceva una volta un signore, non si fanno per scelta, ma per necessità, e chi le fa, se potesse, farebbe in realtà volentieri a meno di farle, ma è costretto dalla situazione oggettiva.
Prima o poi qualcosa si muoverà, stanne pur certo. A noi il compito (arduo) di preparare il terreno e le condizioni.
Fabrizio

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sandro 3:56 pm - 27th Agosto:

Capisco l’ opportunità di estendere il messaggio anche a loro.
Io ho semplicemente paventato un rischio: stiamo attenti a non mettere le battaglie maschili nelle mani delle donne.
Sarebbe un autogol madornale, sempre per restare in ambito calcistico.
Vista la visione che hanno del concetto di pari opportunità, ci farebbero avere una caramella spacciandola per un pranzo.
E tanti magari le ringrazierebbero pure.

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Luke Cage 6:55 pm - 27th Agosto:

Comprendo le perplessità di Sandro e le condivido.Purtroppo è dimostrato anche dagli interventi della maggior parte delle donne su questo sito (e non solo su questo) che il nostro messaggio,oltre a non essere rivolto a in primis a loro,viene anche strumentalmente travisato.
Mia personale opinione è quindi continuare a coinvolgere uomini e se si fa avanti qualche donna che mostra esprimersi in maniera pertinente (leggasi prendersi la briga almeno di sapere di cosa tratta il sito ed esprimersi nel merito delle questioni ovvero sui contenuti) e con atteggiamento costruttivo,ben vengano..
Ma come scrive bene Sandro,molte di loro hanno una visione della parità fra i sessi che io definirei “drogata”,nel senso non sono spesso in grado di distinguere la loro esperienza soggettiva dalle contingenze oggettive.Il LORO bene è IL bene (Rino docet)

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Luke Cage 4:14 pm - 29th Agosto:

A mio parere il fatto che il bisogno di sesso sia pompato artificialmente dai media è vero se si tiene però conto dell’ imprenscidibile contributo delle donne che scaricano sugli uomini tutti la responsabilità degli effetti di tale situazione sulla vita sessuale maschile, quando è evidente il vantaggio strategico di cui godono nel gestire da una posizione di privilegio questo importante aspetto delle relazioni interpersonali.
Non per niente oggi c’ è molto perbenismo attorno al fenomeno della prostituzione e della pornografia,quasi come se chi fruisse di questi surrogati lo facesse per libera scelta o per malattia mentale.
http://temporeale.libero.it/libero/news/2010-08-29_129497315.html
Anche molti uomini preferiscono sintonizzarsi,spesso per convenienza,sulle frequenze d’onda di questo modo di interpretare il fenomeno della precarietà tutta maschile nel condurre una vita sessuale sana che non sia a pagamento.
Meglio identificarsi con l’imprenditore di successo o il magnaccia che di donne ne hanno a iosa.In tal senso le donne specularmente,per non smentire la tesi sopraesposta del loro interesse nel mantenere tale situazione,recitano ben volentieri un ruolo d’appendice quando si tratta di relazionarsi con questi tipici uomini alfa.
Insomma,un ritratto che ricorda molto la divisione castale indiana,chi nasce paria muore paria,con in più però l’illusoria promessa (funzionale al sistema) di un successo (inteso come soddifacimento delle proprie esigenze più o meno spirituali/mondane) alla portata di tutti.
Per riassumere,parlando in termini metaforici,gli uomini hanno una vita sessuale che li vede assunti a tempo determinato,oppure con una collaborazione,un contratto a progetto (chiamato anche matrimonio) ma nella maggioranza dei casi versano in una situazione di vero e proprio precariato mentre le donne beneficiano,nel peggiore dei casi, di un assunzione a tempo indeterminato,per non parlare di bonus ed incentivi e possibilità di far carriera che questa metaforica azienda mette loro a disposizione quando riescono a gestire le proprie risorse (uomini beta compresi) in maniera ottimale e idonea al conseguimento degli obbiettivi dell’azienda e di chi la gestisce (solitamente uomini alfa e qualche donna alfa..).

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Damien 12:28 pm - 30th Agosto:

Non imprta che voi siate brutti, vecchi, contrariamente a quanto pensate, le donne verrebbero da voi.. ad una condizione:

http://www.ansa.it/web/notizie/photostory/primopiano/2010/08/29/visualizza_new.html_1789016329.html

..ovvio.. no?

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Fabrizio Marchi 1:31 pm - 30th Agosto:

Se è per questo, Damien, non c’è bisogno di arrivare a tanto…è sufficiente farsi una passeggiata all’Eur (quartiere bene di Roma) in quei pomeriggi in cui si sparge la voce che c’è un famoso calciatore della Roma seduto ad uno dei bar cosiddetti più “in”. Ti farei vedere cosa si scatena in quei frangenti. Peraltro un mio amico, fotoreporter gossip (anche molto esperto e professionale nel suo ambito), me ne racconta di cotte e di crude. Sai, le hostess (quindi pagate) convogliate in occasione della visita di un capo di stato fanno parte di un clichè in qualche modo anche scontato e ufficiale, ma frotte di ragazze e ragazzine che fanno a gara a chi si smutanda di più per cercare di attirare le attenzioni del “campione” (per me è solo un gran coglione ma lasciamo perdere…) ha tutta un’altra valenza.
La modalità pare essere questa. Un paio di amici sensali del nostro “eroe” girano fra i tavoli o sul marciapiedi accalcato per l’occasione, avvicinano una delle ragazze, ovviamente su segnalazione del “nostro”, e le dicono che il “campione” è stato folgorato dalla sua bellezza e che sarebbe interessato a conoscerla, ma non lì perchè c’è troppa gente…dopo di ciò si organizza l’appuntamento in altra sede al quale le giovani non si fanno certo pregare per andare. Il tutto, gli si spiega, perché essendo il nostro sposatissimo e avendo, oltre la moglie, anche un amante ufficiale che vive in quello stesso quartiere dove il “campione” le ha comprato un attico, è bene non creare scandalo. Viene da ridere perché saranno ormai centinaia le fanciulle passate per il suo letto e che invece fanno di tutto per rendere pubblico il fatto (e magari qualcuna di queste micro novelle Levinsky ha provato anche a trarne qualche utile o beneficio, a volte con mezzi non propri leali e trasparenti).
E va bè, che non si tratti in realtà, anche in questo caso, di una nuova forma di protagonismo femminile, come spiegano la Muraro e la Dominijanni in un articolo da noi pubblicato?…
Fabrizio

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sandro 1:45 pm - 30th Agosto:

“E va bè, che non si tratti in realtà, anche in questo caso, di una nuova forma di protagonismo femminile, come spiegano la Muraro e la Dominijanni in un articolo da noi pubblicato?”

Ma certo.
Lo stesso protagonismo che si può osservare sulle tangenziali dopo le 10 di sera.

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Fabrizio Marchi 2:14 pm - 30th Agosto:

Non sono d’accordo con te stavolta, Sandro, c’è una profonda differenza tra i due fenomeni. La modalità di prostituirsi delle fanciulle già esaltate alla sola idea di “accompagnarsi” con il “campione” è molto peggiore, perché è ideologica e (in parte) da un certo punto di vista consapevole, oltre che del tutto gratuita (non lo fanno certo per fame o per necessità né tanto meno perché costrette).
Le ragazze che vedi sul ciglio della strada, ormai tutte straniere, vivono tutta’ altra condizione, non sempre e non tutte magari, ma comunque molto spesso e forse il più delle volte sfruttate e vessate. E in quello che fanno non c’è proprio nulla di ideologico. Se potessero eviterebbero volentieri di fare quello che fanno, giustamente, a differenza di quelle altre di cui sopra.
Se poi mi dici che l’aspirazione di gran parte delle seconde è poter fare quello che fanno le prime, allora il discorso è diverso, ma qui apriremmo un’altra discussione che ci porterebbe lontano.
In ogni caso non si possono fare dei paragoni tra le due condizioni. Commetteremmo un grave errore sotto ogni punto di vista.
Fabrizio

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Luke Cage 2:26 pm - 30th Agosto:

Noooo,in realtà siamo tutti invidiosi :
http://www.youtube.com/watch?v=tGGDM6XLz5 c
Cito me stesso :”Meglio identificarsi con l’imprenditore di successo..”
Tutto chiaro no?

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maria 4:22 pm - 30th Agosto:

In questi giorni, per una serie di ragioni, mi sono trovata a parlare spesso di sesso e amore con una persona a cui tengo molto e che sta attraversando un momento molto delicato della sua vita. Conclusioni: l’amore non esiste, il sesso sì. In passato l’unione di un uomo e di una donna era giustificata da un tornaconto molto pratico tanto che non c’era bisogno di parlare di sentimento…neanche di quello di facciata. Oggi le coppie si formano autonomamente ma…l’infelicita’, la precarieta’, il tradimento, le separazioni..sono lì a ricordarci che anche l’aver scelto in prima persona…garantisce poco. Perche’ ci si mette insieme?Perche’ economicamente conveniente. Vivere in due significa mettere insieme il contributo di due persone sul quale ciascuno potra’ contare e…significa anche avere la probabile certezza di poter avere una vita sessuale regolare (necessita’ indiscussa). Se arriva un figlio si e’ in due, se arriva una malattia anche..ecco perche’ Freud diceva…si scambia la felicita’ con un po’ di sicurezza. E l’amore? Dove lo mettiamo? Beh…visto che non esistono piu’ matrimoni combinati..a cosa ci affidiamo per la scelta del partner? A un ago assolutamente sicuro: il sentimento. A questo punto ognuno di noi puo’ riempire questa parola con cio’ che vuole (in psicologia si chiama parola vuota la parola che non gode di una rappresentazione immediata, biunivoca e condivisa, a differenza di parole piene quali per esempio..penna, carta..). Per alcuni si trattera’ di corrispondenza di amorosi sensi, di affinita’ elettive, di empatia assoluta, di condivisioni di intenti, di reciproco desiderio, di afflato superiore…insomma tutto cio’ che ci rende attraente il nostro partner…piu’ o meno giustificabile e…sicuramente transitorio. In nome dell’amore legittimo il mio desiderio sessuale e il disegno divino..non male come risultato. E se il desiderio..comincia a scemare? Se la coppia col tempo arriva a scoppiare?Ci sembra brutto dire che la spinta sessuale che ci aveva mosso all’inizio…ora ci sta conducendo presso altri lidi…ma come..si riduce tutto al sesso? Sì. E’ la spia piu’ importante della nostra vettura ..coniugale. Quando va tutto bene a letto non c’e’ problema che non si risolva, viceversa ..se si accende..meglio fermarsi e consultare un bravo meccanico..per valutare se e’ bene rottamare. In passato si chiamavano “doveri coniugali” proprio a sottolineare l’aspetto poco piacevole della cosa ma indica bene il fine ultimo del matrimonio. Oggi se un marito insiste..con ardore..rischia pure una denuncia con strascico infinito sulla vita professionale, sociale e privata. Dunque se non esiste piu’ il dovere ..e’ rimasto solo il piacere? E qui le donne..s’arrestano, si bloccano, non riescono piu’ ad andare oltre. In una sorta di delirio autolegittimante insistono coll’ammantare la loro sessualita’ di alti valori e profondi significati..quasi l’uomo fosse incapace di capire. Se chiedo..cosa noti per prima in un uomo? Mi si risponde..lo sguardo. Sicuro?..anche le mani..Certo,aggiungo io, se sono curate e’ meglio, vuoi mettere mani callose e screpolate, sanno gia’ di ..bruto e violento..no?E non guardi come veste..se e’ elegante, come cammina.. e come scende dalla macchina? Certo. E cosa si evince da uno stile classico? Che e’ intelligente e romantico..o che ha i soldi? Di solito a questo punto le mie amiche non rispondono piu’. Non sono meglio gli uomini che dicono di guardare il culo e le tette? Almeno sono autenticamente democratici..perche’ chi piu’ chi meno..siamo tutte accessoriate. Ma l’approccio al sesso, come tante volte qui si e’ dimostrato, e’ malato e non si cura facilmente. Complice un Sistema autoreferenziale che fa dello squilibrio tra i sessi la ragione prima della propria esistenza. Pensiamo un attimo alle campagne elettorali, specialmente amministrative e politiche, quando si parla di “sicurezza”.. E’ sufficiente un caso di stupro (in italia siamo 60 milioni di abitanti) che l’intero programma elettorale parlera’ del diritto delle donne ad ad uscire di casa la sera… Nessuno ha mai ribattuto che le nostre metropoli sono le piu’ sicure al mondo e che la civilta’ di un paese si misura da garanzie sicurezze che in italia si vanno semplicemente smantellando. Così le donne invece di provare a mettersi in discussione per rivedere la loro posizione e ambire, perche’ no, a un approccio diverso con l’uomo che potrebbe giovare a entrambi..si rinchiudono nella loro torre di incomprensibili e anche umilianti privilegi..per guardare dall’alto in basso..chi non e’ come loro e che per questo va accusato e a volte punito. Va be’..inutile dire che col mio amico abbiamo finito col parlare del vostro sito.

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mauro recher 5:07 pm - 30th Agosto:

beh ,quelli della Lazio non se li fila nessuno :)) )
(avrai capito che sono romanista anche se sono veneto )
seriamente ,capisco quello che scrive Fabrizio ,ad esempio il Cittadella ,in provincia di Padova ,è una piccola succursale dell’ Inter e chiamano alcuni giocatori a fare dei provini … un mio amico c’è andato ,non eri ancora nessuno eppure le ragazze erano tutte fuori ad aspettarli (e non le fidanzatine)
conocordo pure che ,quellle al ciglio della strada non sono le escort di lusso , ma molte volte sono veramente costrette a farlo ,ed alcune volte vittime di violenze ….
credo che ci sia una differenza abissale tra le prime e le seconde

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sandro 5:44 pm - 30th Agosto:

“c’è una profonda differenza tra i due fenomeni. La modalità di prostituirsi delle fanciulle già esaltate alla sola idea di “accompagnarsi” con il “campione” è molto peggiore”
Questo è vero.
Ciò non toglie che, sempre di prostituzione si tratta.
Quello che dà fastidio a me è il tentativo di farla passare per altro.
In effetti il paragone probabilmente andava fatto con quelle di alto bordo, che notoriamente non stanno per strada.

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Alessandro 9:16 am - 31st Agosto:

Maria: Perche’ ci si mette insieme?>>>>>>>>>>>
Alle ragioni che hai indicato aggiungerei la pressione sociale che spinge un uomo o una donna adulti a convivere, a sposarsi o a stringere comunque una relazione stabile e qualora ciò non accada nasce sempre negli altri il dubbio che ci sia qualcosa che non va; il timore della solitudine affettiva. La maggior parte delle coppie scoppia, come giustamente osservi, perchè la loro unione nasce da ragioni estrinseche, come quelle suddette, e non dalla forte attrazione reciproca di natura fisica e caratteriale. Gli uomini, ma suppongo anche le donne, hanno in testa un tipo “ideale” di partner con determinate caratteristiche e qualora nella vita non ci s’imbatta in esso occorre avere il coraggio di rinunciare a un’unione che nascerebbe più dall’accontentarsi di ciò che “passa il convento” che da un’autentica e forte convinzione, perchè se già subentra la noia dell’altra/o quando l’unione ha basi solide figuriamoci quando non le possiede. Ovviamente questo tipo “ideale” dev’essere proporzionato alle proprie possibilità.
Io sono dell’opinione che il desiderio di una relazione stabile con una donna nasca negli uomini soprattutto in quella che io definisco età romantica della vita, che all’incirca parte dai 20 anni fino ai 35 anni circa, in cui l’idealismo, il sogno romantico, il desiderio di comunione occupa un posto importante nella vita di un individuo di sesso maschile. Superata quest’età, subentra spesso una forte disillusione in chi ancora è “libero”, la quale lo porta a diffidare di questo tipo di relazioni e ad auspicare relazioni meno impegnative che coinvolgano anche, però, la sfera sessuale. Ecco perchè io comprendo il discorso relativo al “sesso ludico”. Io ho 35 anni e devo dire che leggendo molti interventi di coetanei consapevoli mi rendo conto di come il mio racconto trovi conferma nelle loro storie. Ovviamente tra il dire e il fare c’è sempre di mezzo il mare. La realtà ci costringe sempre a un continuo riadattamento, a maggior ragione in un campo, come quello sentimentale-sessuale, dove l’uomo prende ciò che la donna gli offre. E la donna gli può offrire una relazione “stabile”, fosse anche extra coniugale. D’altronde anche in questo sito abbiamo avuto conferma, attraverso gli interventi femminili, del rifiuto del sesso svincolato dalla dimensione “affettiva”. Ne consegue che anche l’uomo è fondamentalmente “costretto” a ripiegare su questo tipo di rapporto, anche quando ne farebbe a meno, pena la solitudine affettiva e sessuale. Ovviamente il mio discorso è relativo all’uomo comune, normale, beta, perchè i Tronchetti Provera, i Berlusconi, i Moratti, fino ai grandi calciatori in attività, disponendo di un potere economico e non solo talvolta sconfinato, possono permettersi di essere l’eccezione.

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Fabrizio Marchi 9:52 am - 31st Agosto:

“E’ sufficiente un caso di stupro (in italia siamo 60 milioni di abitanti) che l’intero programma elettorale parlera’ del diritto delle donne ad ad uscire di casa la sera… Nessuno ha mai ribattuto che le nostre metropoli sono le piu’ sicure al mondo e che la civilta’ di un paese si misura da garanzie sicurezze che in italia si vanno semplicemente smantellando. Così le donne invece di provare a mettersi in discussione per rivedere la loro posizione e ambire, perche’ no, a un approccio diverso con l’uomo che potrebbe giovare a entrambi..si rinchiudono nella loro torre di incomprensibili e anche umilianti privilegi..per guardare dall’alto in basso..chi non e’ come loro e che per questo va accusato e a volte punito”. (Maria)
Mi sembrano parole molto sagge, e meno male che sono state pronunciate da una donna…
Ormai da molto tempo vengono portate avanti campagne mediatiche martellanti finalizzate a creare un clima di paura e insicurezza diffusa tra la gente che poi, più o meno condizionata, finisce per appoggiare politiche repressive che restringono sempre di più i margini di libertà delle persone. La paura è sempre stata un’arma fondamentale per creare consenso; e allora perché non costruirla ad hoc anche quando non ce ne sarebbe necessità?
Vero e proprio terrorismo psicologico di massa che si alimenta di due filoni fondamentali: gli immigrati e la violenza sessuale.
In questo modo si conquistano i favori, direbbe Icarus, sia del popolo bue di destra che di quello di sinistra. Vengono promulgate leggi forcaiole e anticostituzionali in un senso e nell’altro che però accontentano un po’ tutti. La cosa, da un certo punto di vista, ha anche degli aspetti grotteschi. La “sinistra” da una parte difende gli immigrati e attacca la destra per le politiche repressive nei loro confronti, dall’altra invoca strette repressive senza se e senza ma (e anticostituzionali anche queste) per quanto riguarda i reati a sfondo sessuale. La destra, garantista quando si tratta di difendere gli interessi privati (anche quando non sono accompagnati da pubbliche virtù), invoca a sua volta politiche repressive sia nei confronti degli immigrati che di coloro che commettono (o sono accusati) di reati sessuali.
Tutti, a parole, si dichiarano ipergarantisti, ma poi nei fatti si contraddicono spaventosamente. Sia chiaro, la responsabilità non è solo del ceto politico che non è certo un corpo separato ma lo specchio fedele del paese e della cosiddetta società civile.
Siamo disposti ad approfondire, ad analizzare i fenomeni in profondità, ad andare insomma oltre il nostro naso solo quando ci conviene e ci fa comodo. Altrimenti chiudiamo occhi e orecchie, spegniamo le nostre funzioni cerebrali e siamo disposti a sostenere le più becere politiche liberticide.
Voglio raccontarvi un episodio a mio parere significativo. Alcuni mesi fa sono andato a vedere con due miei amici un bel film argentino dal titolo “Il segreto nei tuoi occhi”. C’erano anche diversi altri amici e soprattutto amiche di uno dei miei due amici.
Il film, molto in breve, narra la storia di un magistrato che indaga sullo stupro e l’omicidio di una donna. Il colpevole dopo un po’ di tempo viene individuato e condannato all’ergastolo. Nel frattempo vanno al potere i militari che instaurano la dittatura e quest’uomo viene reclutato dalle forze di polizia e liberato.
Il marito della vittima, sconvolto e sentendosi (giustamente) tradito dallo Stato che non gli ha dato giustizia, decide di organizzare il sequestro di quest’uomo (naturalmente questo lo si scopre solo alla fine). Passano venti o venticinque anni, l’Argentina si lascia alle spalle quell’inferno di sangue e orrore e il magistrato che aveva svolto a suo tempo le indagini (indignato anch’egli, ovviamente, per la liberazione del reo confesso) riapre il caso perché insospettito da una serie di elementi, fra cui la sparizione nel nulla del colpevole.
Alla fine scoprirà (ed è una scena inquietante, credetemi) che quell’uomo era stato sequestrato dal marito della vittima che lo aveva recluso da venticinque anni in una cella di pochi metri quadri a fianco della sua piccola casa in un angolo sperduto della sconfinata pampa argentina, dalla quale non usciva mai, in una condizione di totale isolamento. Neanche il suo “carceriere” in venticinque anni di reclusione gli aveva mai rivolto una parola.
Quando il magistrato scopre il tutto, entra nella casa e si trova di fronte ad uno spettacolo raccapricciante: un uomo completamente abbrutito sia fisicamente che psicologicamente, che lo osserva come se fosse un animale strano (non vedeva altri esseri umani da 25 anni) e lo implora di convincere il suo carceriere a rivolgerli almeno la parola.
Non è un caso, ovviamente, che il film sia argentino. In realtà la storia è anche una metafora della tragedia che è avvenuta in quel paese. Ma non si tratta solo di questo ovviamente. Il tema è quello della giustizia e di come e da chi deve essere applicata.
Il film (e soprattutto questa scena finale) è molto inquietante. Io e uno dei miei amici siamo usciti dalla sala abbastanza turbati.
Come spesso accade un bel film fa discutere. Mentre il mio amico ed io trovavamo molto più grave, inquietante e torbido il comportamento del marito (di fatto un torturatore, anche il regista del film peraltro, intervistato, in una recensione che ho letto, poneva ovviamente l’accento su questo aspetto) rispetto a quello dell’assassino della moglie, tutti gli altri, e soprattutto le altre, tutti di sinistra radicale, senza se e senza ma (normalmente ipergarantisti), sostenevano strenuamente le ragioni e l’operato del marito che, se non fosse stato scoperto, avrebbe continuato a tenere rinchiuso in quella gattabuia quell’uomo fino alla fine dei suoi giorni.
“Ha fatto bene, troppo poco, io avrei fatto lo stesso”, questi i commenti di questo gruppo di lettori del Manifesto, dell’Unità e di elettori della lista Di Pietro, di SEL o di Rifondazione (conosco i miei polli…).
All’inizio io e il mio amico eravamo molto sorpresi e anche turbati da un atteggiamento così forcaiolo, repressivo, “giustificazionista”, molto poco “di sinistra” e molto poco “politically correct”. Poi dopo un po’, tornando assieme in macchina e parlottando fra noi, siamo giunti insieme alla conclusione e abbiamo capito il perché di tanta rabbia e violenza cieca, al punto da annebbiare le menti e arrivare a giustificare la “giustizia individuale”, anche da parte di donne e uomini che dovrebbero avere ben altra sensibilità, soprattutto in materia di giustizia e garanzie per l’individuo.
Non l’omicidio ma lo stupro era ciò che rendeva giustificabile la reazione del marito. E’ la violenza sessuale quella che rendeva insopportabile il reato e che giustificava qualsiasi reazione, anche la tortura, anche l’omicidio, anche la legge del taglione. Se si fosse trattato del solo omicidio, sono assolutamente certo che nessuno e nessuna di quel gruppo di persone si sarebbe spinto non solo a giustificare ma addirittura a sostenere il carceriere-torturatore. Conosco i miei polli, come dicevo poc’anzi…
Naturalmente, e questo secondo me è lo “scivolone” del film (comunque valido) e del regista, la figura negativa dell’assassino-stupratore viene ulteriormente accentuata dal fatto che questo viene liberato dalle forze speciali, cioè dai torturatori di stato, per utilizzarlo a sua volta come killer e/o torturatore. E’ ovvio che questo fatto rende ancora più odioso il personaggio. E secondo me, questo è il mio parere personale naturalmente, in questo caso il regista opera una “furbata” che in qualche modo strizza l’occhio ai forcaioli, anche e soprattutto quelli di sinistra”.
Perché è vero che da una parte stigmatizza la figura del marito-carceriere-giustiziere, ma dall’altra, come contraltare, non si limita a mettere un omicida ma anche uno stupratore, torturatore a sua volta e al servizio di un governo e di un apparato di assassini torturatori. E questo, in qualche modo, fa calare una pesante ombra di ambiguità sul film e sul suo messaggio. L’opinione del regista insomma, non è del tutto chiara ed è come se volesse lasciare aperto il dibattito, cosa in cui peraltro riesce…
E’ giusto insomma farsi giustizia da soli trasformandosi in torturatori? Per un gruppo di uomini e donne di sinistra, di cultura medioalta come quelli, politicamente corretti (solo in alcuni ambiti, a quanto pare), sembrerebbe di sì, per lo meno in alcuni casi.
Fabrizio

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Rita 10:37 am - 31st Agosto:

alle volte davvero si rimane stupiti di come la propaganda mediatica possa creare una diffidenza così marcata e infondata.
Premetto che mia madre ha 80 anni e, per motivi di salute, viene una badante qualche ora al giorno.
Questa signora ha 57 anni, è divorziata con un figlio già grande.
L’altro giorno viene in casa (nelle ore in cui c’era anche lei) un sessantenne vecchio amico di famiglia che ha un’impresa edile, per salutare mia madre.
Ovviamente mia madre lo presenta alla badante, la quale inizia tranquillamente a chiacchierare del più e del meno, gli chiede pure consigli per l’eventuale acquisto di una casa da ristrutturare, gli chiede pure se si possono dare del tu.
Lui gli chiede dove abita, lei glielo spiega, lui ribatte che conosce la zona e che anzi ci passa davanti sovente perchè ha un magazzino sulla stessa strada ma più avanti.
Alla fine si congeda dicendole: “beh, vorrà dire che quando andrò al magazzino guarderò se sei nel cortile così ti saluto”.

Una volta uscito la signora cambia registro e confidandosi con mia madre le dice: “quell’uomo non mi piace”.

Alla richiesta (con grande stupore) di chiarimenti da parte di mia madre risponde “non mi piacciono gli uomini che vogliono entrarti n casa”…

In sintesi ha travisato l’innocente frase di quell’uomo (che al 99% dei casi non aveva nessuna intenzione se non la semplice cortesia di routine, dato che mi risulta felicemente in coppia dopo essere rimasto vedovo qualche anno fa) catalogandola come “allarme rosso”.

Inutile dire che mia madre (che alla sua età si puo’ permettere di dire quello che pensa senza filtri) le ha dato della cretina.

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ckkb 11:35 am - 31st Agosto:

A gridare in piazza contro i poveracci condannati al patibolo ci sono sempre stati solo quelli che potevano finire sul patibolo: i poveracci. A chi invece manda al patibolo i poveracci, la scena ha sempre dato fastidio. Oggi ci sono poveracci maschi che invocano galera e morte per i maschi e non sanno nemmeno perchè: celebrano il proprio disagio, esprimono la propria rabbia, con parole altrui e individuano il nemico in loro stessi. Hanno maturato la psicologia dello zio Tom. Quando ci sono gli zii Tom, vuol dire che ci sono gli schiavi.

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sandro 12:45 pm - 31st Agosto:

“E’ giusto insomma farsi giustizia da soli?”

No, non lo è.
Per questo il garante della giustizia, nelle società civili, è lo stato.
I problemi nascono nel momento in cui lo stato stesso abdica a questa funzione fondamentale, sottraendo una parte degli individui alla giustizia stessa.
In questi casi, la tentazione della giustizia sommaria è tanto più forte negli individui quanto più grande è il torto subìto.
Soprattutto nel momento in cui uno dovesse rendersi conto che l’ unico esito verosimile di una battaglia condotta restando nell’ ambito della legalità è quello di aggiungere al danno la beffa: in questi casi il vero delinquente è chi ha assassinato la giustizia sottomettendola al potere, non chi esce dall’ ambito della legalità per ottenere ciò che una giustizia prona al potere non è in grado di dargli.
Costui, a mio avviso, dovrebbe essere il bersaglio della giustizia sommaria, in quanto radice del problema.
I reati sono conseguenze del problema che sta a monte.
Tornando alla fattispecie del film, io non avrei recluso il colpevole, ma chi lo aveva rimesso in libertà.

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Leonardo 12:54 pm - 31st Agosto:

In Italia c’è una vera emergenza forcaiola-linciaggio, però della mafia nessuno ha paura: Italia mafiosa-fascista-nazifemminista.

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maria 2:29 pm - 31st Agosto:

Il fatto che un marito colla moglie uccisa si rassegni prima e meglio di un marito colla moglie violentata non fa altro che confermare lo squilibrio che viviamo nell’approccio al sesso. Ammantarlo di un errato senso di possesso porta a queste sconsiderate realta’, Non dimentichiamo che in Italia il delitto d’onore e’ stato abolito nell’agosto del 1981 e che da come si vive la sessualita’ si riesce a comprendere come e’ impostata la relazione uomo-donna.

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mauro recher 8:27 pm - 31st Agosto:

che la paura sia un veicolo importante per prendere consensi ,dovrebbe essere lampante a tutti ,e qui Fabrizio ti sei dimenticato delle religioni .l’islam ,praticamente semisconosciuto ai più prima del 2001 è diventato religione di morte dopo ,poi appunto ci sono gli immigrati e le violenze sessuali ,credo che qui nessuno giustifichi lo stupro ne tanto meno le altre violenze ,ma fa più rumore uno stupro che una morte sul lavoro (a proposito vi segnalo un post http://www.postare.it/showthread.php?s=&threadid=255754 ) ci si indigna di più perchè una certa classe politica vuole che sia cosi ,e allora arrivano le forche e la ghigliottina ,ma intanto nei cantieri(e non solo) uomini beta rischiano la vita …..

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Fabrizio Marchi 8:59 pm - 31st Agosto:

Hai ragione Mauro, La demonizzazione del mondo islamico è un’altra faccia di quella medaglia di cui parlavamo in altro post. Il paradosso è che anche la Chiesa cattolica (che guarda caso mantiene la sua lucidità…) si oppone a questo processo di criminalizzazione dell’Islam nonostante nelle aree da questo controllate le varie comunità cristiane (alcune in ottimi rapporti con i musulmani, come in Palestina) tendano a indebolirsi anche numericamente. Naturalmente si tende a fare di tutt’erba un fascio, soprattutto per quanto riguarda il messaggio mediatico, per cui nella testa della gente, dal Marocco all’Indonesia, passando per tutto il mondo arabo e musulmano, è tutta la stessa pasta…senza per lo più sapere nulla di quel mondo. Fra le altre cose che l’Islam integralista è presente in modo robusto solo in alcuni paesi, dove comunque rappresenta una minoranza ed è ben lontano dall’assumere posizioni di potere e che la grande maggioranza dei cosiddetti regimi arabi moderati è al soldo e al servizio delle potenze occidentali.
Vi risparmio un’analisi sulla situazione dei paesi arabo-islamici anche perché sarebbe un tema troppo complesso e ci porterebbe senz’altro ben al di fuori dalla QM. Qualcosa abbiamo già detto nell’articolo “Sesso, Islam e Occidente.
Fabrizio

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armando 7:56 am - 1st Settembre:

La demonizzazione dell’Islam è solo una delle demonizzazioni di cui pare non si possa fare a meno.
Di volta in volta è toccato ai “negri”, agli ebrei, ai meridionali. Ora, le mode cambiano, tocca anche, oltre che all’Islam ma più in generale alle religioni compreso il cristianesimo specie nella sua versione cattolica, ai maschi bianchi e ai maschi in genere indipendentemente dal colore della pelle.
Sembra che le “folle”, la “massa” non possa fare a meno di avere un nemico su cui scaricare le proprie frustrazioni. Si prendono alcuni episodi o alcuni caratteri più evidenti in un gruppo sociale o alcuni punti di una dottrina religiosa, li si isola da tutti gli altri e dal contesto socioculturale in cui vivono, ed il gioco è fatto, il bersaglio approntato.
A maggior ragione è assolutamente necessario, se vogliamo rompere questi circuiti perversi, non incorrere negli stessi meccanismi quando discutiamo dell’universo femminile. Una volta analizzato lucidamente lo stato dei fatti, una volta sottoposta a critiche anche molto dure la realtà concreta che abbiamo sotto gli occhi, sono da evitare le generalizzazioni e soprattutto la tendenza ad attribuire certi comportamenti a caratteri innati e immodificabili. I quali ci sono (differenze ontologiche), ma non sono in sè giusti o sbagliati, buoni o cattivi. Registrano piuttosto un diverso modo di funzionare del maschile e del femminile su cui ognuno dei due generi (o sessi), dovrebbe riflettere per conoscersi prima di tutto, ed anche per conoscere l’altro. E dunque anche per modulare il proprio comportamento tenendo conto della diversità altrui senza aspettarsi che si conformi alla propria e senza cercare di sfruttare quelle differenze a proprio vantaggio. E tenere sempre ben presente che l’altro si muove, agisce, pensa, sente, anche in funzione di come l’interlocutore gli si propone. Lo zerbino stimola il senso di onnipotenza nella donna, l’uomo non dipendente emotivamente da lei stimola, al contrario, il senso di rispetto, cose da cui muovono anche i comportamenti concreti. Il che, ovviamente, vale anche reciprocamente.
armando

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ckkb 9:22 am - 1st Settembre:

Dice bene Armando quando richiama l’attenzione sul meccanismo, davvero antico come il Mondo, di costruire il nemico esterno per contenere le difficoltà interne, sia individuali sia collettive. Meccanismo pericoloso perchè porta fuori della realtà e alla guerra. Non risolve i problemi, spesso li aggrava.
Aggiungo che oltre alla costruzione del nemico esterno di solito il meccanismo prevede anche l’esaltazione dell’obiettivo salvifico. Il porsi cioè non solo come “i buoni” di contro i cattivi, ma anche come i salvatori di coloro che fra “i nemici” sono unilateralmente individuati come “i buoni”. Insomma una perfetta fotocopia della propria realtà proiettata ed esportata all’esterno.
Quando poi si ha la percezione che media e politica intonano, e insistono perchè si intoni, ogni giorno qualcosa che assomiglia alla riedizione di “Faccetta nera,bella abissina”, una pausa di riflessione probabilmente è opportuna: infatti chi non vuol essere salvatore di chi ha da essere salvato? ma cautela vuole che si ipotizzi anche il rischio di trovarsi tutti, ma proprio tutti, imbarcati col moschetto per l’ Africa orientale. E, senza volerlo, trovarsi a cambiare status: da salvatori a tutt’altro. E, quel che è peggio navigare per l’Africa orientale, trasformati in bersagli inermi proprio sotto il tiro degli aerosiluranti alleati.

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Fabrizio Marchi 9:29 am - 1st Settembre:

@Armando:
Ben detto Armando e ben tornato, credo e spero dalle ferie…sottoscrivo il tuo intervento. E ben tornato anche a Ckkb, idem come sopra…
Fabrizio

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Luke Cage 10:55 am - 1st Settembre:

Bentornato Armando.
Come sempre condivido parzialmente quello che dici,ma ciò è dovuto probabilmente alla mia esperienza personale e non è detto che io non abbia torto (anzi!..).
Stabilire ciò che bene e male per ME,buono o cattivo per ME,non trovo sia una pratica da rifuggire,pur rispettando l’Altro nella sua diversità.Le donne lo hanno fatto e hanno capito che essere donna poteva voler dire molte cose rispetto a quello che in epoche passate era insegnato loro.Allo stesso modo noi uomini siamo chiamati oggi a ridefinire i canoni della maschilità affrancandoci dalla femminilizzazione forzata e da sensi di colpa imposti dal racconto della donna/vittima “sempre e comunque”,acquisendo affianco all’indipendenza emotiva indispensabile in ogni processo di maturazione anche una maggiore autonomia di giudizio e consapevolezza di genere (indispensabile in questa fase storica di svalutazione del “maschile” nell’orizzonte simbolico e nell’immaginario collettivo).

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Fabrizio Marchi 12:58 pm - 1st Settembre:

Condivido quanto affermi, LukeCage, non c’è alcun dubbio che oggi il “maschile” debba recuperare una sua dimensione e una sua autonomia indipendentemente da qualsiasi altro fattore o condizionamento o men che meno, naturalmente, dalla reinterpretazione femminista della storia.
Penso però che Armando, mi pare almeno ma posso sempre sbagliarmi, volesse dire un’altra cosa. E cioè invitasse ad evitare di incappare nello stesso “errore” femminista”, quello cioè di generalizzare e di mettere tutto e tutte (in questo caso le donne) nello stesso calderone.
Da questo punto di vista noi dobbiamo avere la capacità, la maturità e la forza di andare in un’altra direzione, proprio per evitare di diventare una sorta di movimento femminista rovesciato nel suo contrario.
Cosa ben diversa è appunto recuperare la capacità di scrivere la propria storia, portare alla luce la propria condizione e rivendicare con fierezza e consapevolezza la propria appartenenza di genere.
Fabrizio

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sandro 2:46 pm - 1st Settembre:

“Dice bene Armando quando richiama l’attenzione sul meccanismo, davvero antico come il Mondo, di costruire il nemico esterno per contenere le difficoltà interne, sia individuali sia collettive. Meccanismo pericoloso perchè porta fuori della realtà e alla guerra. Non risolve i problemi, spesso li aggrava.”

Se tu fai fare alla gente una vita di merda, devi per forza trovare un capro espiatorio verso il quale indirizzare la collera della gente, se non vuoi che questa si rivolga verso di te.
Si chiama depistaggio.

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mauro recher 7:39 pm - 1st Settembre:

Fabrizio ,hai ragione ,peccato che leggo post come questo da “il corpo delle donne ” , un pochino lunghetto ,ma pieno di misandria a mio modo di vedere

1 set 2010
CI SIAMO ?
Dicevamo in uno degli ultimi post prefestivi “chi le ha viste ?”, che pareva emergere un dato sin dall’inizio della querelle politica estiva: non si vedevano donne coinvolte nel dibattito. E così è stato: per tutta l’estate il confronto è stato infuocato, le candidature e le autocandidature per possibili primarie si sono susseguite, i pronostici hanno riempito le pagine dei quotidiani.

Non una donna.

Sapete che lo trovo quasi divertente. Se ci penso come donna, questo negare la nostra esistenza mi fa arrabbiare.

Se lo penso però come professionista, trovo la negazione dell’esistenza delle donne uno dei fatti più ottusi e meno lungimiranti a cui mi sia capitato di assstere nella mia vita di lavoro.

Non è più nemmeno questione di femminismo, è una struttrale incapacità di tenere conto della maggioranza della popolazione. Credo che a questo punto diventi anche noioso ripetere che siamo la maggioranza, che siamo quelle che decidono gli acquisti, che le donne anziane rappresentano il “welfare all’italiana” mantenendo ancora figli e nipoti con la pensione. Che è ormai provato che le aziende dove ci sono dirigenti donne reggono meglio la crisi economica, che siamo più brave a scuola ecc ecc ecc.

Come si dice ” idda sa canta, e idda sa sona”, ce lo diciamo tra di noi insomma.

Anzi no, sbaglio. Scusate.

Non è vero che quest’estate non si è parlato di donne, ho detto una bugia.

La persona in effetti di cui si è più scritto è una donna, Elisabetta Tuliani, moglie del presidente della Camera. Un tiro al piccione contro di lei degno di maschi maschilisti e puttanieri .Iindipendentemente da come andranno le indagini, indipendentemente dalle nostre ideee politiche, indipendenetmente dal nostro giudizio morale su questa donna, il massacro mediatico a cui abbiamo assistito è rappresenttivo di un Paese incivile. Come per l’ultima immagine del nostro documentario dove si vede una donna appesa e marchiata sul deretano come una bestia, il problema non è chiederci se questa fosse consenziente. Il problema è che mostrando questa immagine rendiamo accttabile e possibile che un essere umano venga umiliato in tv. Così è accaduto che da questa estate sia accettabile che fini critici d’arte rilascino interviste nelle quali denigrano la Tulliani, una donna con cui in passato intrattenevano una relazione in qualità di “conoscitori di gnocca”.

Come gnocche in effetti di noi si è parlato, molto.

Intanto, fuori dai nostri sempre più ristretti confini, Liberation, uno dei maggiori quotidiani francesi, abbandonava la politica nazionale e per un giorno dedicava la prima pagina alla protesta contro la lapidazione di Sakineh, donna iraniana.

In USA il Presdiente Obama sceglieva donne competenti per alcune massime cariche istituzionali. La premier australiana riempiva le pagine dei giornali stranieri.

Angela Merkel sceglieva un portavoce colto, preparato e, nonostante di professione faccia il giornalista tv, incredibilmente educato. En passant, la Germania della sovrappeso Merkel ha un tasso di disoccupazione decrescente. Sarà che essere gnocche non è direttamente proporzionale al saper fare i conti.

Una donna al Parlamento islandese ha proposto la libertà totale nella diffusione di informazioni, anche top secret, in rete. Legge approvata. La donna è giovane e fa parte di un movimento anarchico. Cio’ nonostante la sua proposta è piaciuta. Poche gabbie in Islanda, pochi stereotipi. Piace quello che pensi e proponi? Bene, al diavolo il girovita, come ti vesti, quanti anni hai e con chi te la fai.

Detto questo mi sono interrogata e mi sono chiesta, seriamente e andando indietro con la memoria, perchè sin da piccola dicevo sempre che volevo viaggiare e vivere all’estero, cosa che poi ho fatto.

Non perchè sono sagittario e il lontano mi attira.

Perchè volevo fortemente e imprescindibilmente essere libera. E apprezzata per quello che facevo.

Così è stato. Vi devo dire, e con dolore, che siamo un Paese realmente nemico delle donne, dove per noi è tutto più difficile.

I miei amici tedeschi hanno provato imbarazzo rivedendo le poche trasmissioni tv dove si parlava del nostro doc e dove c’era sempre qualche giornalista che diceva “ma a noi uomini italiani piacciono “le belle fighe” per giustificare un maschilismo miserabile. All’estero è diverso, mi spiace dirlo ma è così.

Questa esperienza di un anno e mezzo portando in giro il corpo delle donne in tutta Italia e in tv mi ha fatto confrontare con una realtà che avevo negato, già dai mei vent’anni. Io in Inghilterra, in Germania, in Francia non ho fatto nemmeno il 10% della fatica che sto facendo ora per essere rispettata.

Allora.

O ce ne andiamo. Ma è un discorso elitario, mai come ora lo è.

O ci svegliamo e tiriamo su la testa.

Per me, ragazze, tirare su la testa non è la manifestazione, o almeno non per forza. Non dico che sia sbagliato scendere in piazza, anzi. Dico che non è il mio strumento. Però se organizzate voi io vi do una mano.

Per me è non mollare mai. Ed è faticosissimo, ma non ho altre soluzioni.

E’ controbattere sempre e comunque se non si viene rispettate. anche facendosi dare delle rompipalle. chissenefrega.

E’ protestere sempre. Pupa e il Secchione, pubblicita’, affissioni: non ci rispettano? si denunciano . E avete visto che funziona, protestare da degli esiti incredibilmente positivi.

Fare lobby con altre donne. Non tutte sono simpatiche, molte saranno pure stronze e incapaci di unirsi tra donne senza il maschio approvante: fa niente, proviamoci. Non critichiamoci troppo tra noi, non ora, non in questa fase.

Nessuna pietà: Fabio Fazio sarà pure di sinistra ma nella sua trasmissione non invita mai donne? non guardo la trasmissione, gli faccio scendere l’audience.

Santoro sarà pur bravo ma ha la velina di lusso? Leggo un libro e Annozero lo guarda sua zia.

Sgarbi sputtana la tulliani in modo indecente? E io che pur lo apprezzo come critico d’arte non gli compro piu un libro.

Dai, su la testa.

Voglio essere una grandissima rompipalle.

Protesto.

E voglio un programma politico che coinvolga le donne, veramente. voglio che il PD tiri fuori le donne dalla naftalina, dove le ha nascoste?

siamo state troppo buone, un sacco di promesse non mantenute e noi che li abbiamo votati lo stesso! e’ pazzesco quanto siamo ottuse!

Sapete cosa fanno glia azionisti ai dirigenti che non attuano quello che avevano promesso? Li mandano a casa.

Obblighiamoli a inglobarci.

E se non lo fanno, non andiamo a gonfiare le fila di manifestazioni e di congressi che non ci prevedono. Disertiamoli.

Troppo bisogno di approvazione maschile, ancora. Questo è il nostro problema. Come bambine che non crescono.

Buon rientro a tutte e a tutti

commento mio personale
iniziamo dalla politica e dai rappresentanti ,ma è tanto importante che siano uomini o donne,o è importante e che siano capaci ??? perchè se quella viene elette “perchè donna” è poi fa peggio danni del suo antecedente non mi sembra che ci guadagnamo

le donne più brave in tutto , e qui rispondo ,come ho risposto a Marco ,ci sono donne e uomini geni e asini

ma la peggior cosa e che bisogna costruire una sorta di p2 fatta da donne ,mancava proprio

non meriterebbe neanche risposta che in islanda una donna facente parte di un gruppo anarchico (anarchico e siede in parlamento?? ma l’anarchia non ripudia i partiti politici e proclama l’astensione del voto ?? ) fa passare una legge
una volta ci ero iscritto al loro forum perchè lo trovavo interesante ,ma dopo aver letto questo ho fatto bene ad andarmene
scusate la lunghezza

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Rino 9:06 pm - 1st Settembre:

>>
un bel film argentino dal titolo “Il segreto nei tuoi occhi”
>>

Interessante. Se quel regista è davvero sottile, può aver mirato ad architettare un esperimento: vediamo se c’è un confine superato il quale anche i più ferrei garantisti diventano forcaioli. E quel confine l’ha trovato.
E’ quello indicato da Fabrizio e sul quale Icarus batte costantemente: a fronte dello stupro …ogni pena, ogni sanzione e ogni crudeltà sono lecite. Doverose.
Tutti i principi del millenario diritto europeo (riferiti ad es. all’onere della prova, o alla rilevanza delle intenzioni ) saltano per aria e con essi tutte le professioni di umanesimo.
Scatta dentro qualcosa che rende tutti ciechi e innesca la gara a chi è più spietato.

RDV

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ckkb 8:37 am - 2nd Settembre:

Al principio di fare a mezzo dei beni altrui in base al genere, all’estero non ci sono ancora arrivati: che sono infatti al confronto le leggi estere su quote rosa e presenze femminili obbligatorie nei CdA delle SpA se non una riduttiva e misera applicazione del principio generale genialmente intuito e coraggiosamente praticato da molte avanguardie maschili e femminili italiane? Penso che di qui a poco la nostra lobby di maschi che mettono a reddito, con risorse pubbliche, mogli, amiche, amanti, sorelle, madri, suocere, figlie e cugine (il fronte di liberazione delle parenti oppresse & associati), stupirà l’Europa, trasformando in legge l’innovativo principio generale. Al solito siamo esterofili, come dimostra anche l’amica blogghista citata da Mauro Recher e che vuol andare all’estero: mai una volta che siamo capaci di riconoscere il primato morale e civile degli italiani.

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Alessandro 10:51 am - 2nd Settembre:

Mauro: commento mio personale
iniziamo dalla politica e dai rappresentanti ,ma è tanto importante che siano uomini o donne,o è importante e che siano capaci ??? perchè se quella viene elette “perchè donna” è poi fa peggio danni del suo antecedente non mi sembra che ci guadagnamo
le donne più brave in tutto , e qui rispondo ,come ho risposto a Marco ,ci sono donne e uomini geni e asini ma la peggior cosa e che bisogna costruire una sorta di p2 fatta da donne ,mancava proprio
non meriterebbe neanche risposta che in islanda una donna facente parte di un gruppo anarchico (anarchico e siede in parlamento?? ma l’anarchia non ripudia i partiti politici e proclama l’astensione del voto ?? ) fa passare una legge
una volta ci ero iscritto al loro forum perchè lo trovavo interesante ,ma dopo aver letto questo ho fatto bene ad andarmene
scusate la lunghezza>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Mauro, tu devi avere davvero un grande spirito di sopportazione per aver resistito a lungo in un siffatto sito-blog. L’articolo mi sembra un campionario di femminismo vittimista e revanscista a cui non vale la pena neanche replicare, perchè ritengo si commenti da solo. Una sorta di “chiamata alle armi”, di “boicotaggio” del maschile qualora non vengano accolte le sacrosante richieste di queste donne superprivilegiate. Perchè non mi pare si parli di più asili nido, di meno precariato…, insomma di ciò che davvero interessa la maggior parte delle donne. Ci si incarta su questioni che diventano problemi solo per chi di problemi ne conosce pochi evidentemente: una donna in più o in meno in Parlamento, una velina in più o in meno in televisione… E poi la storia che all’estero tutto vada meglio…basta sentire parlare una femminista inglese o francese e userà le stesse parole ed esprimerà le stesse lamentele. Sono programmate così e la realtà in cui vivono la considerano davvero molto poco.

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sandro 4:12 pm - 2nd Settembre:

“Fare lobby con altre donne”

Quello che invece dovremmo fare noi: fare lobby.
Loro lo fanno già e gli riesce benissimo: noi siamo individualisti ben oltre il limite della coglioneria.

“Obblighiamoli a inglobarci.”
Come ho già scritto, la strategia è quella di occupare tutti gli spazi a disposizione: si infilano dappertutto e poi dettano legge, mettendo gli uomini in competizione tra loro distruggendo ogni forma residuale di solidarietà maschile.
L’ unica è creare spazi dai quali tenerle fuori, del resto loro con noi già lo fanno.

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Luke Cage 5:04 pm - 2nd Settembre:

“L’ unica è creare spazi dai quali tenerle fuori, del resto loro con noi già lo fanno.”
Vero.
Hanno anche la Legge dalla loro parte (come si evince dai casi discriminazione perseguiti solo se la vittima è una donna,una tolleranza zero invocata dalla ministra Carfagna che vale però a senso unico).
Più che diventare sessisti a nostra volta direi che dovremmo muoverci per bilanciare una situazione di presente squilibrio che ci penalizza in quanto maschi,quindi far capire che se ad esempio ci rivolgiamo in particolare agli uomini e puntiamo a far sì che questi escano sempre più spesso allo scoperto per manifestare le proprie problematiche,il proprio punto di vista maschile,i propri disagi è solo perchè le donne hanno già i loro spazi “sacri” per farlo.
Nessuno ci fa caso perchè nel lessico comune è conosciuta la parola maschilismo,ma non il suo contrario,questo a seguito di un condizionamento culturale contro il quale ci stiamo battendo.

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Strider 5:07 pm - 2nd Settembre:

sandro, premesso che da parte mia non c’e’ alcun intento polemico, vorrei farti notare che quello che tu scrivi, o hai scritto in questi ultimi giorni, e’ gia’ stato scritto anni fa da altri uomini.

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sandro 6:36 pm - 2nd Settembre:

La cosa non può che farmi piacere.
Almeno non sono l’ unico a pensarlo.

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ckkb 6:42 pm - 2nd Settembre:

Nell’attuale mainstream di imposizione violenta di comportamenti e teorie omologanti tra i generi (genderismo), a mio parere una delle più forti testimonianze pratiche e simboliche di libertà, sia per i maschi sia per le donne, che si possa esprimere nella società attuale, è riscoprire, praticare e istituire momenti di comunità separati per genere: comunità maschile da una parte e femminile dall’altra. Non è un caso che la Storia testimoni sotto ogni cielo e in ogni tempo, il fiorire di comunità rigorosamente e permanentemente maschili (così anche comunità femminili), con contributi straordinari di civiltà e di crescita personale tra i partecipanti, nonchè la prassi diffusa della istituzionalizzazione di temporanei momenti e spazi di separazione tra i sessi. L’attuale coazione polyticall correct per cui a nessun maschio è riconosciuta la liceità morale e psicologica del “lusso eversivo” di starsene un pò con gli amici suoi (In GB i club maschili sono addirittura messi in condizione di non poter continuare), pena il rischio che la riunione, mancando il “commissario politico donna”, sia di fatto giudicata “adunata sediziosa” passibile di ogni sospetto, è uno degli aspetti di regime nelle società occidentali. Ergo son d’accordo con Sandro: come già gli ordini regolari organizzati in comunità separate per genere, dopo il Mille, hanno rifondato la civiltà occidentale, e tutt’ora egregiamente svolgono un ruolo vitale di sostegno ad essa, questa scelta di “separazione autonoma di genere” è a mio avviso una componente decisiva per uscire dalla radicale regressione e repressione che l’omologazione genderista ha imposto a tutto e a tutti. Rondini e cavalli, dice un amico carissimo, hanno rispettivamente le une il cielo, gli altri la terra come spazi di vita: non possono essere sempre insieme. Le une ci rimetterebbero le ali, e gli altri le zampe. E che le rondini non possano volare perchè con le ali spezzate e i cavalli non possano correre, è probabile che possa interessare una certa politica che mira al massimo controllo sulla società e pertanto vuol convincerci che la libertà consiste nel prescindere proprio da ciò che fa di noi, noi stessi. Se così è, si tratta di un progetto di potere ispirato da un possente desiderio necrofilo.

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armando 6:43 pm - 2nd Settembre:

Per luke Cage. Fabrizio ha interpretato bene il mio pensiero. Aggiungo una cosa sull’iniziare a pensare “cosa è bene per me”. Il principio che è stato fatto proprio dal femminismo e largamente praticato, mi sembra monco espresso in questo modo, e potenzialmente pericoloso. Ci leggo la possibilità di un relativismo assoluto e di una guerra generalizzata. Secondo me dovrebbe quantomeno essere integrato con ” e non nuoce all’altro”. Ora, capisco bene che decidere se una cosa nuoccia ad un altro è difficile, e il miglior giudice è proprio l’altro. Ma allora si pone il problema se l’uomo (in senso lato) è animale esclusivamente egoistico oppure se è anche in grado di interpretare istanze di ordine più universale. Si pone anche un altro problema, ancor più grande: Può esistere una “morale” ed un’etica che siano condivisi? E da dove discendono?
Anche questi temi sono un risvolto del problema se come movimenti maschili sia giusto assumere una metodologia di pensiero (e di azione) analoga a quella del femminismo.
armando

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Fabrizio Marchi 8:55 pm - 2nd Settembre:

D’accordissimo sulla necessità di ricostruire oggi degli spazi maschili. A tal proposito ho scritto un articolo nella sezione “lettere” dal titolo appunto “Uno spazio maschile”. L’articolo prende spunto proprio da un’esperienza vissuta in prima persona in un hammam marocchino.
Tenderei però a non assolutizzare il concetto a prescindere dal contesto storico, sociale, culturale ecc.
Ripristinare (anche) spazi separati sia maschili che femminili (a noi interessano i maschili, nella fattispecie) è oggi assolutamente propedeutico alla rinascita di un nuovo concetto di maschilità. E quindi ha una sua valenza qui ed ora, cioè nell’attuale contesto sociale e culturale (così come può averlo e lo ha avuto in altri).
Non dobbiamo però dimenticare che in molti altri contesti e frangenti storici la separazione fra i sessi, esasperata da mille condizionamenti di vario genere (in primis quello religioso o pseudo tale), non solo non ha aiutato alla reciproca comprensione fra i generi ma ha contribuito a creare contesti fortemente repressivi, castranti e spesso violenti, per tutti/e, sotto ogni punto di vista.
Credo che sia giunta l’ora, per gli uomini consapevoli del terzo millennio, i “Risvegliati”, come usiamo forse presuntuosamente definirci, di mettere da parte posizioni predeterminate, aprioristiche, destoricizzate, decontestualizzate, in altre parole assolute, in favore di un approccio più laico e meno ideologico. Che non significa sbandare nel relativismo assoluto (che è un altro dogma dei tempi contemporanei, direi anzi uno degli strumenti ideologici del sistema dominante) ma solamente avere un approccio razionale, equilibrato e consapevole, fondato, per quanto mi riguarda (e che ci dovrebbe riguardare, per lo meno per coloro che fanno riferimento a Uomini Beta) su quei valori e principi universali che abbiamo riportato sulla nostra Carta dei Principi.
Fabrizio

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Luke Cage 9:46 pm - 2nd Settembre:

@Armando:
Sotto certi aspetti ritengo sia giusto riprendere alcuni aspetti del femminismo,d’altronde per noi si sinistra il femminismo non è il male assoluto,per lo meno non certo femminismo.
L’importante è vigilare per non ripetere gli errori del passato (è anche grazie a tale considerazione che come società ci siamo evoluti).
Tener conto anche delle altrui necessità è un aspetto da me sottinteso e non è necessario rimarcarlo sempre come se fosse una cosa totalmente disgiunta dal rispetto per le proprie necessità.
Preferisco,per quel che mi riguarda,essere realista e tenere presente che in questa fase storica la voce e il pensiero femminili godono di una considerazione tale che fa sì che per definire i confini del bene e del male universali sembra imprenscindibile il nulla osta dell’esperta di turno.Dobbiamo agire e pensare con la consapevolezza del momento storico e della realtà attuale, e questa realtà si manifesta anche con il fatto che a fronte del 3% di morti femminili sul lavoro al momento solo un paio di donne hanno sinora manifestato una certa perplessità,caro Armando.Questi sono i rapporti di forza attuali,in termini psicologici,e noi dovremmo tenerne conto,come faceva notare Sandro (“..ci farebbero avere una caramella spacciandola per un pranzo.
E tanti magari le ringrazierebbero pure.”).

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Luke Cage 10:21 pm - 2nd Settembre:

p.s.: quando nel mio precedente commento mi riferivo a ME era inteso a me in quanto uomo e maschio (e non tanto in senso individualistico): di qui la necessità di un lavoro MASCHILE,con il contributo di ognuno di noi, di rielaborazione di una maschilità contemporanea, autonoma e consapevole.

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armando 10:46 pm - 2nd Settembre:

Io credo, Fabrizio, che basti pensare agli spazi separati come a quei luoghi, psichici e fisici, in cui i due generi conoscono se stessi e si danno “forma”, ossia identità, propedeutiche all’incontro con l’altro. Faccio un esempio molto semplice. I “barbieri” o i “couffeaur pour femme” erano luoghi maschili e femminili ben oltre la delimitazione dello spazio fisico. Lì gli uomini (e nel loro luogo le donne), parlavano fra di sè, coltivavano liberamente la propria maschilità o femminilità nei discorsi, negli interessi, nelle passioni. Insomma in tutto un modo di percepire la vita e il mondo. E contemporaneamente si preparavano all’incontro con l’altro/a. Facendosi “belle”, o curandosi i baffi o la barba. Un altro luogo maschile per eccellenza era il bar, femminile era il mercato o il ritrovo fra amiche nella casa dell’una o dell’altra quando gli uomini erano fuori.
Tutto ciò aveva anche un aspetto rituale importante. Ed è per questo che ancora possiamo vederne tracce, seppur sempre più labili.
L’unisex indebolosce l’identità ma solo l’incertezza e la confusione col risultato di ostacolare l’incontro vero anzichè favorirlo. C’è poi da aggiungere che questa moda, in pratica , si traduce nell’interdetto ai maschi di ritrovarsi fra sè o nella migliore delle ipotesi nella sopportazione, con una sufficienza che cela senso di superiorità, delle “manie” maschili come il calcetto o il vedere insieme una partita di Champion league. E d’altra parte, se fin da piccolissimi i maschi continuano a polarizzarsi su certi giochi e le femmine su altri nonostante tutti i tentativi per omologare giochi e strumenti di gioco e ciò nonostante arriva ineluttabile il tempo dell’attrazione, perchè non pensare che ciò possa far bene anche da adulti?
Certo, tutto va contestualizzato, ma ciò significa, secondo me, che quei luoghi scomparsi vanno reinventati secondo i tempi odierni senza abbandonare il concetto.

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ckkb 9:16 am - 3rd Settembre:

Il controllo richiede la standardizzazione e il potere esige il controllo: fuori standard significa fuori controllo. E poi si tratta di definire quale è lo standard.
Un testo sui comportamenti degli internati nei campi di sterminio, sottolineava come fosse punito con la morte ogni comportamento individuale che comportasse l’individuazione del prigioniero: nessuno doveva essere se stesso, altrimenti era di se stesso e non del sistema concentrazionario. Il testo racconta di una ragazza, internata, che improvvisamente fa due straordinari passi di danza: la sua passione. Era una ballerina. Per un istante a tutti i prigionieri che la vedono ballare torna memoria della loro identità precedente e da numeri tatuati diventano persone. Due passi di danza e una raffica: la ballerina è abbattuta. Se l’attività che connota la diversità di una persona vale tanto al fine di individuarla e darle vita e identità, si può pensare quanto vale ai fini del controllo la negazione della diversità dell’appartenenza sessuale. L’esercizio intelligente della critica richiede pertanto di vedere tutto quello che c’è dietro il coro unanime del “tutto uguaglio è bene” e che cosa sia la vera uguaglianza tra maschi e femmine. E se col termine uguaglianza tra i generi, lobby varie non vogliano in realtà perseguire interessi non dichiarabili e magari celare la realtà e il progetto di una spietata oppressione. In sintesi: viva l’uguaglianza, o viva lo standard?

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Rita 10:10 am - 3rd Settembre:

ckkb: <<>>

In qualche modo l’aveva già compreso e descritto Primo Levi. Tra l’altro quando il processo di annientamento è compiuto e la standardizzazione appare completata, il sistema di controllo puo’ fare degli errori. Se non ricordo male, lo stesso Primo Levi si chiedeva se la morte da solo riservata all”ultimo” uomo, alll’ultimo che ha una coscienza individuale, che muore da individuo perchè impiccato davanti a tutti e non viene incenerito nel forno insieme alla massa non fosse stato un errore da parte dei tedeschi.

Da “Se questo è un uomo”

Ancora per più di un’ora le squadre hanno continuato a rientrare, col trepestio duro delle suole di legno sulla neve gelata. Quando poi tutti i Kommandos sono ritornati, la banda ha taciuto a un tratto, e una rauca voce tedesca ha imposto il silenzio. Nell’improvvisa quiete, si è levata un’altra voce tedesca, e nell’aria buia e nemica ha parlato a lungo con collera. Infine il condannato è stato introdotto nel fascio di luce del faro. Tutto questo apparato, e questo accanito cerimoniale, non sono nuovi per noi. Da quando io sono in campo, ho già dovuto assistere a tredici pubbliche impiccagioni; ma le altre volte si trattava di comuni reati, furti alla cucina, sabotaggi, tentativi di fuga. Oggi si tratta di altro. Il mese scorso, uno dei crematori di Birkenau è stato fatto saltare. Nessuno di noi sa (e forse nessuno saprà mai) come esattamente l’impresa sia stata compiuta: si parla del Sonderkommando, del Kommando Speciale addetto alle camere a gas e ai forni, che viene esso stesso periodicamente sterminato, e che viene tenuto scrupolosamente segregato dal resto del campo. Resta il fatto che a Birkenau qualche centinaio di uomini, di schiavi inermi e spossati come noi, hanno trovato in se stessi la forza di agire, di maturare i frutti del loro odio. L’uomo che morrà oggi davanti a noi ha preso parte in qualche modo alla rivolta. Si dice che avesse relazioni cogli insorti di Birkenau, che abbia portato armi nel nostro campo, che stesse tramando un ammutinamento simultaneo anche tra noi. Morrà oggi sotto i nostri occhi: e forse i tedeschi non comprenderanno che la morte solitaria, la morte di uomo che gli è stata riservata, gli frutterà gloria e non infamia.

Quando finì il discorso del tedesco, che nessuno poté intendere, di nuovo si levò la prima voce rauca: – Habt ihr verstanden? – (Avete capito?) Chi rispose «Jawohl»? Tutti e nessuno: fu come se la nostra maledetta rassegnazione prendesse corpo di per sé, si facesse voce collettivamente al di sopra dei nostri capi. Ma tutti udirono il grido del morente, esso penetrò le grosse antiche barriere di inerzia e di remissione, percosse il centro vivo dell’uomo in ciascuno dí noi: – Kameraden, ich bin der Letzte! – (Compagni, io sono l’ultimo!). Vorrei poter raccontare che di fra noi, gregge abietto, una voce si fosse levata, un mormorio, un segno di assenso. Ma nulla è avvenuto. Siamo rimasti in piedi, curvi e grigi, a capo chino, e non ci siamo scoperta la testa che quando il tedesco ce l’ha ordinato. La botola si è aperta, il corpo ha guizzato atroce; la banda ha ripreso a suonare, e noi, nuovamente ordinati in colonna, abbiamo sfilato davanti agli ultimi fremiti del morente.

Ai piedi della forca, le SS ci guardano passare con occhi indifferenti: la loro opera è compiuta, e ben compiuta. I russi possono ormai venire: non vi sono più uomini forti fra noi, l’ultimo pende ora sopra i nostri capi, e per gli altri, pochi capestri sono bastati. Possono venire i russi: non troveranno che noi domati, noi spenti, degni ormai della morte inerme che ci attende. Distruggere l’uomo è difficile, quasi quanto crearlo: non è stato agevole, non è stato breve, ma ci siete riusciti, tedeschi. Eccoci docili sotto i vostri sguardi: da parte nostra nulla più avete a temere: non atti dí rívolta, non parole di sfida, neppure uno sguardo giudice.>

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Fabrizio Marchi 10:29 am - 3rd Settembre:

Senza alcun dubbio,Ckkb, viva l’eguaglianza e abbasso l’omologazione, che è la distruzione sistematica di qualsiasi identità, sia individuale che collettiva, e anche della libertà, in tutti i sensi. Non c’è neanche bisogno di dirlo. Credo anzi che la commistione tra questi due concetti sia stata alimentata ad arte proprio per ingenerare confusione tra le persone, creando false ideologie e falsi miti.
Il sistema attualmente dominante è una strana miscela di individualismo (declinato solo in termini strettamente economici, ormai solo la pallida ombra dello stesso liberalismo storico e dei principi a cui esso si ispirava), di massificazione sociale e culturale (di cui il consumismo è l’esempio più evidente) , e di mercificazione totale (a cominciare dalla sessualità, come ben sappiamo).
Confondere il concetto di eguaglianza con quello di massificazione-omologazione è un’operazione falsa e strumentale della quale i registi dell’intera operazione sono perfettamente consapevoli.
Naturalmente non è la prima volta che questo processo viene posto in essere. Senza andare troppo a ritroso nella storia, anche il cosiddetto “socialismo reale” si è speso in tal senso ma non è stato in grado neanche minimamente, per lo meno a mio parere, di arrivare alle “vette” a cui è invece giunto il sistema capitalista-mercatista-consumista contemporaneo, assai più sofisticato, ingegnoso e pervasivo del primo.
Argomento naturalmente da approfondire data la sua complessità. Mi limito però, in questa sede a citare un noto pensatore liberale moderno, Popper, il quale sosteneva che una società veramente e autenticamente liberale è tale quando è in grado di offrire ai membri della comunità una pluralità, in linea teorica infinita, di orizzonti esistenziali.
Mi pare proprio che i fatti e la realtà smentiscano purtroppo (o confermino, a seconda dei punti di vista) e clamorosamente il liberal-pensiero del grande vecchio Popper. Nella nostra società il concetto di individuo è declinato solo nei termini economici, dell’”homo aeconomicus” e la libertà è di fatto concepita come libertà di competere, una volta ridotta la Politica a “politica”,con la p molto minuscola, cioè a mera amministrazione della cosa pubblica (o privata o parapubblica?) affidata a delle elite (si fa per dire…) di professionisti o pseudo tali.
Fabrizio

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Simone M. 2:18 pm - 17th Settembre:

http://www.corriere.it/cronache/10_settembre_17/no-smancerie-per-conquistare-donne_cb148392-c257-11df-a515-00144f02aabe.shtml
[Esplora il significato del termine: «da evitare, dunque i complimenti ambigui o con un chiaro doppio senso» Per conquistare le donne evitate le smancerie La psicologa Petra Boynton dell’University College di Londra: no agli approcci da manuale «da evitare, dunque i complimenti ambigui o con un chiaro doppio senso» Per conquistare le donne evitate le smancerie La psicologa Petra Boynton dell’University College di Londra: no agli approcci da manuale Cary Grant e Grace Kelly (Olympia) Cary Grant e Grace Kelly (Olympia) MILANO – La semplicità paga sempre. A maggior ragione se volete conquistare una donna, visto che per farlo non servono frasi ad effetto o smancerie che farebbero impallidire un dongiovanni come Cary Grant, ma basta andare al sodo, puntare l’obiettivo e presentarsi con un normalissimo «ciao, come va?», senza tanti fronzoli e senza sprecare tempo alla ricerca di agganci giusti. A dirlo è, guarda caso, una donna, ovvero la psicologa Petra Boynton dell’University College di Londra, che, in un discorso tenuto al «British Science Festival» in corso a Birmingham, ha attaccato i cosiddetti «manuali sugli appuntamenti amorosi», spiegando come i consigli in essi contenuti sulle tecniche di approccio non abbiano in realtà alcuna prova scientifica circa il loro reale funzionamento con il gentil sesso e siano, piuttosto, da considerare dei discorsi da imbonitori. CONTROPRODUCENTE – «L’idea di fare qualcosa che possa sorprendere la donna con cui state parlando è tipica del maschio-alfa – ha spiegato al Daily Mail la dottoressa Boynton, che ha anche una rubrica di consulenze amorose sulla rivista More – e serve a rafforzare la sua sicurezza. Ma il rovescio della medaglia è che la maggioranza delle donne sicure di sé e forti potrebbe offendersi o trovarlo perlomeno strano». Da evitare, dunque i complimenti ambigui o con un chiaro doppio senso, perché potrebbero risultare controproducenti e fare allontanare, spesso definitivamente, la donna che volete conquistare. ATTENZIONE AL LINGUAGGIO DEL CORPO – Attenzione anche al linguaggio del corpo, che ha spesso una parte preponderante in un approccio ma che non sempre si è capaci di leggere nella maniera giusta oppure di modificare in maniera convincente: il pericolo è che se passate l’intera serata a cercare di analizzare «i messaggi subliminali» di qualcuno, quando poi siete pronti a fare il primo passo, questo magari si è bello che stufato e se n’è andato. Insomma, velocità, intuito e, appunto, normalità. «La maggior parte della gente non aspetta altro che un banale ] «da evitare, dunque i complimenti ambigui o con un chiaro doppio senso»
Per conquistare le donne
evitate le smancerie
MILANO – La semplicità paga sempre. A maggior ragione se volete conquistare una donna, visto che per farlo non servono frasi ad effetto o smancerie che farebbero impallidire un dongiovanni come Cary Grant, ma basta andare al sodo, puntare l’obiettivo e presentarsi con un normalissimo «ciao, come va?», senza tanti fronzoli e senza sprecare tempo alla ricerca di agganci giusti. A dirlo è, guarda caso, una donna, ovvero la psicologa Petra Boynton dell’University College di Londra, che, in un discorso tenuto al «British Science Festival» in corso a Birmingham, ha attaccato i cosiddetti «manuali sugli appuntamenti amorosi», spiegando come i consigli in essi contenuti sulle tecniche di approccio non abbiano in realtà alcuna prova scientifica circa il loro reale funzionamento con il gentil sesso e siano, piuttosto, da considerare dei discorsi da imbonitori.

CONTROPRODUCENTE – «L’idea di fare qualcosa che possa sorprendere la donna con cui state parlando è tipica del maschio-alfa – ha spiegato al Daily Mail la dottoressa Boynton, che ha anche una rubrica di consulenze amorose sulla rivista More – e serve a rafforzare la sua sicurezza. Ma il rovescio della medaglia è che la maggioranza delle donne sicure di sé e forti potrebbe offendersi o trovarlo perlomeno strano». Da evitare, dunque i complimenti ambigui o con un chiaro doppio senso, perché potrebbero risultare controproducenti e fare allontanare, spesso definitivamente, la donna che volete conquistare.

ATTENZIONE AL LINGUAGGIO DEL CORPO – Attenzione anche al linguaggio del corpo, che ha spesso una parte preponderante in un approccio ma che non sempre si è capaci di leggere nella maniera giusta oppure di modificare in maniera convincente: il pericolo è che se passate l’intera serata a cercare di analizzare «i messaggi subliminali» di qualcuno, quando poi siete pronti a fare il primo passo, questo magari si è bello che stufato e se n’è andato. Insomma, velocità, intuito e, appunto, normalità. «La maggior parte della gente non aspetta altro che un banale “ciao” – ha concluso la psicologa – mentre le frasi ad effetto in genere non funzionano perché sembrano troppo artificiose».

Simona Marchetti
17 settembre 2010

>>>
Non se ne può più…

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giulia 3:46 am - 28th Settembre:

“se anche gli uomini adottassero gli stessi comportamenti delle donne, l’umanità si sarebbe estinta già da un bel po’ di tempo.”
credo sia vero. ma penso anche che se le donne adottassero gli stessi comportamenti degli uomini, l’umanità si sarebbe moltiplicata fino ad occupare marte…

penso che tutto ciò faccia parte di un equilibrio che va oltre l’importanza della esistenza umana.

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Alessandro 7:22 am - 28th Settembre:

Giulia: “se anche gli uomini adottassero gli stessi comportamenti delle donne, l’umanità si sarebbe estinta già da un bel po’ di tempo.”
credo sia vero. ma penso anche che se le donne adottassero gli stessi comportamenti degli uomini, l’umanità si sarebbe moltiplicata fino ad occupare marte…
penso che tutto ciò faccia parte di un equilibrio che va oltre l’importanza della esistenza umana.>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Non so in passato, quando, a onor del vero, la cura della prole ricadeva soprattutto sulle spalle femminili, ma oggi sono sicuramente più le donne a desiderare e ricercare i figli degli uomini.

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Luke Cage 4:57 pm - 18th Ottobre:

Un ennesimo esempio di come siamo messi a livello di consapevolezza di genere.
Nella partita tra Cagliari e Inter giocata ieri allo stadio Sant’Elia, il giocatore camerunense Samuel Eto’o è stato contestato dalla tifoseria sarda tanto che l’arbitro ha dovuto sospendere la partita per tre minuti.
La motivazione di tale contestazione pare sia legata alla vicenda (debitamente pubblicizzata da stampa,trasmissioni radiofoniche,internet e televisioni in particolare legate a Mediaset) della figlia avuta dal calciatore in una relazione extramatrimoniale con una ragazza del posto.
A tutt’oggi il calciatore interista paga regolarmente quanto un giudice ha ritenuto opportuno pagasse per il mantenimento della figlia, non senza aver inizialmente manifestato riserve e resistenze (è evidente che non si tratta di un caso di paternità volontaria) e chiesto l’esame del DNA.
Il moralismo, l’arretratezza culturale e una certa dose di coglionaggine non hanno impedito a molti tifosi di contestare il giocatore reo di “non essersi comportato da uomo”, come se la madre della figlia del calciatore fosse una minorata mentale, interprete di un ruolo totalmente passivo nella vicenda (…i figli non si fanno in due?..e le contraccezioni?..erano d’accordo entrambi?).
Purtroppo l’Italia, QM a parte, sconta un ritardo culturale e forme di ipocrisia e bigottismo che ostacolano una generale presa di coscienza nonchè la capacità di analisi serene e obbiettive di certe situazioni.
P.s. Secondo me la richiesta dell’esame del DNA dovrebbe essere una pratica da incoraggiare e promuovere, se non addirittura da introdurre per legge. Dovrebbero essere le donne stesse a richiederlo invece di pretendere una fiducia a senso unico e fuori luogo per molti motivi.
Per quel che riguarda la mia posizione sull’aborto,ribadisco sin d’ora di trovarmi d’accordo con quanto scritto nell’articolo pubblicato su questo stesso sito “Aborto, una questione politica e non solo etica”.

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marco 12:09 am - 11th Novembre:

Caro fabrizio, vedo un errore di analisi in quanto dici che vorrei sintetizzare scherzosamente così…: Se ti guardi in giro vedi tantissimi sgorbi di uomini beta felicemente accoppiati e magari anche felicemente innamorati con donne neanche tanto male… e uomini alfa (come berlusconi) costretti ad andare a puttane… La possibilità di accoppiarsi (o di rimorchiare un po’ di donne) non dipende dal fatto di essere alfa o beta ma da variabili molto indeterminate…Un bel corpo, saper far ridere, essere bravi a fare qualcosa, intelligenti, spiritosi oppure dolci e romantici al punto giusto… E vero che per noi maschietti le virtù della prescelta a volte contno poco (“basta che respiri” si diceva ai tempi ahimè lontani della mia adolescenza…)… Ma non puoi pretendere che la ragazza della porta accanto venga a scopare con te se non sei nemmeno in grado di dire quattro minchiate sul tempo… Per maschi beta sfigati che per noia o altro non riescono a scopare rimangono le professioniste o un sano autoerotismo…

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Fabrizio Marchi 8:51 am - 11th Novembre:

Marco, sei in perfetta malafede perchè hai capito perfettamente cosa vogliamo significare. A ciò aggiungiamo che sei anche un insolente zotico capace solo di insulti e delle solite considerazioni dispregiative (“sfigati”, “segaioli” e altre simili banalità).
Il tuo non è un contributo fattivo al dibattito ma solo un modo per deridere altri uomini gratuitamente.
Con questo tuo commento dimostri di essere ciò che sei: un piccolissimo uomo, un “maschietto”, come solitamente usiamo definire quelli come te, o peggio ancora un “machetto”.
Normalmente non pubblichiamo simili imbecillità che abbassano il livello e la qualità del dibattito. Ho scelto di farlo in questo caso per una sola ragione: mostrare quale sia il livello di pochezza di tanti e tanti maschi che solcano il suolo di questo pianeta.
Come vedete, ragazzi, è in gran parte con questo “materiale maschile” che abbiamo a che fare.
Ho ritenuto opportuno pubblicare il suo post proprio perché ci dà la conferma di ciò che stavamo discutendo nei giorni scorsi sulla necessità e l’urgenza di un percorso di evoluzione e consapevolezza maschile.
Questo soggetto è capitato a fagiolo. Non è, come sappiamo, un caso isolato, ma un tipico esempio di subordinazione maschile inconsapevole camuffata dietro ad un atteggiamento da sbruffone e pseudo macho. Riflettiamoci evitando di scendere sul suo stesso piano. Ci serve solo come spunto di riflessione.
Fabrizio
P.S. questo Marco qui, non ha nulla a che vedere con il Marco che interviene sul blog più o meno regolarmente…

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Silent Hill 10:53 am - 11th Novembre:

marco con la m minuscola, in realtà lo sfigato sei tu perchè non dici nulla di diverso rispetto a quanto dicono gli ometti come te oppure buona parte delle donne ( per fortuna non tutte sono decerebrate…) . Ma ti faccio una domanda : tu e quelli come te, riflettete prima di dire le solite cose ( non scopate sfigati ecc ecc) ? No perchè di solito chi parla in questo modo non è capace a confrontarsi con chi parla come noi . Parlo per esperienza personale ( e ciò vale sempre nella vita, non solo in questo sito…)

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Marco Pensante 12:39 pm - 11th Novembre:

Ma no, ma no, è assolutamente indispensabile che ogni tanto arrivi qualcuno che se ne strabatte altamente delle centinaia di discussioni e argomenti sviscerati su questo sito e proceda (con la grazia, direi, di un chihuahua che deposita una cacatina sul tappeto e se ne va sculettando) a spiegare cose fondamentali del rapporto tra i sessi che qui nessuno si è mai immaginato. Tipo che per conquistare le donne bisogna essere romantici, avere un bel fisico, “farle ridere”, e mettiamoci pure “essere se stessi”. O saper “dire quattro minchiate sul tempo”. E non dimentichiamo: attenzione all’igiene personale, puliti e profumati. Se no c’è l’autoerotismo, o, come diceva qualche altra mente superiore che ringraziamo, al limite un cane.
Grazie, marco. Ora ci hai illuminato, e per di più hai dimostrato ampiamente di saper dire quattro minchiate (non sul tempo), quindi il tuo successo con le ragazze della porta accanto è assicurato. Va’, e Dio t’accompagni.

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Fabrizio Marchi 12:56 pm - 11th Novembre:

Grande Marco Pensante!…smile Personalmente sentivo da tempo la mancanza dei tuoi salaci e puntualissimi (e secondo me spassosissimi) commenti…
L’immagine del Chihuahua che deposita la sua cacatina sul tappeto è veramente esilarante…A me non sarebbe mai venuta in mente. D’altronde siamo diversi, fortunatamente, e ciascuno porta la sua ricchezza personale…
Non sparire di nuovo però, fatti vivo più spesso…smile
Fabrizio

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Marco 1:22 pm - 11th Novembre:

@ marco – E vero che per noi maschietti le virtù della prescelta a volte contno poco (“basta che respiri” si diceva ai tempi ahimè lontani della mia adolescenza…)… Ma non puoi pretendere che la ragazza della porta accanto venga a scopare con te se non sei nemmeno in grado di dire quattro minchiate sul tempo… Per maschi beta sfigati che per noia o altro non riescono a scopare rimangono le professioniste o un sano autoerotismo…
@
Ehi, mio omonimo, già il fatto che ti autodefinisci un “maschietto” dice tutto (senti mai una donna autodefinirsi una “femminuccia” ? Io no, mai; e qualcosa significherà pure…). La sai una cosa? Tu sei l’ennesima prova provata di quello che alcuni “vecchi” del MoMas vanno predicando da tempo, ossia che gli uomini sono i peggiori nemici degli uomini. Homo homini lupus. Anche in questo caso ti chiedo: senti mai una donna deridere un’altra donna perché non scopa? Io no, mai. Anzi, in questo caso le donne sono solite colpevolizzare gli uomini.
Ci arrivi da solo a comprendere cosa significa tutto ciò?
Hai una vaga idea di quanto gli uomini siano schiavi di certe logiche vecchie come Giulio Cesare? E al tempo stesso, sei minimamente consapevole di quanto le donne siano compatte e solidali fra di loro?

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Retiarius 2:01 pm - 11th Novembre:

Ogni tanto compare in questo blog qualche esemplare di “uomo che non deve chiedere mai” o pseudo tale,che vorrebbe dare lezioni di comportamento e consigli.

Che li desse a se medesimo, specie quando parla di “sfigataggine” forse si guarda allo specchio.

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Alessandro 4:36 pm - 11th Novembre:

marco: Se ti guardi in giro vedi tantissimi sgorbi di uomini beta felicemente accoppiati e magari anche felicemente innamorati con donne neanche tanto male… e uomini alfa (come berlusconi) costretti ad andare a puttane… >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
marco, tu davvero credi che Berlusconi sia “costretto” ad andare a puttane( un’espressione quest’ultima, tra l’altro, odiosa, a parer mio)? Ma dai, Berlusconi ha scelto quello che fa, perchè se lo può permettere. Praticamente il 50% delle donne italiane sarebbero pronte a sposarselo all’stante, non solo perchè maschio alfa, ma anche perchè prossimo alla dipartita, come ricorda lui stesso scherzosamente ogni tanto. D’altronde cosa faresti tu se avessi tutti i suoi quattrini? Moriresti di noia con la stessa donna per anni oppure pagheresti per avere ciò che, in definitiva, l’uomo richiede a una donna? Per il resto, chi crede ancora all’amore con la A maiuscola, magari al “due cuori e una capanna” e via discorrendo, mi fa sempre un pò tenerezza.

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Leonardo 5:04 pm - 11th Novembre:

marco:
saper far ridere
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Non sono mica un pagliaccio e neanche un giullare.

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Marco 1:15 am - 12th Novembre:

Ieri sera, in compagnia di tre vecchi amici, sono stato in una pizzeria della mia città. In sala c’erano tre giovani coppie, che io ho “provveduto” ad osservare attentamente. Bene, due di queste giovani donne non facevano che ridere, mentre l’altra (quasi sicuramente una russa di night, sui 27/28 anni, in compagnia di un uomo italiano sui 42/43 anni) era più seria ma comunque “carina” con il “suo” lui.
Beh, sapete cosa è successo quando è arrivato il momento di pagare? La bionda dell’est non ha mosso neanche un dito: ha pagato tutto il suo “cavaliere”; un’altra ha tirato su il portafoglio, facendo finta di pagare, ma poi, ridendo, ha detto al titolare della pizzeria: “Tanto paga lui”…
L’ultima, la più carina e giovane delle tre, ha invece tagliato la testa al toro recandosi direttamente in bagno, quando è arrivato il momento di pagare…
Ecco, questo sarebbe il tanto decantato “potere maschile”.
Vi confesso che di questa cazzo di “cavalleria” maschile non ne posso più, così come non ne posso più delle donne che parlano tanto di parità ma che poi vanno regolarmente a scrocco.

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sandro 1:44 pm - 12th Novembre:

“Un bel corpo, saper far ridere, essere bravi a fare qualcosa, intelligenti, spiritosi oppure dolci e romantici al punto giusto…”
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Cos’è, un corso accelerato di seduzione per aspiranti cicisbei?

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Marco 8:19 pm - 14th Novembre:

http://it.tv.yahoo.com/11112010/21/melita-toniolo-gli-uomini-letto-bello-meno-bravo-0.html
Melita Toniolo: ‘Gli uomini a letto? Chi è bello è meno bravo’
Gio 11 Nov 11:04.

Melita Toniolo parla del suo rapporto con gli uomini… a letto e fuori!

Melita Toniolo è uno dei classici esempi che, a volte, bellezza, simpatia, sensualità non aiutino sul fronte sentimentale. Di più, il fatto di essere un personaggio pubblico, magari una donna che in televisione dimostra una verve non indifferente, tanto da essere definita “diavolita”, non vuol dire che nella vita non si possa essere anche altro…

La showgirl, in una lunga intervista rilasciata a Novella 2000, ammette: “Innamorarmi? Per carità! Sono appena tornata single e credo che adesso passerà un bel po’”. La Toniolo si riferisce con tutta probabilità alla storia (mai resa pubblica) tra lei e Thomas De Gasperi degli “Zero Assoluto”.

Per Melita il rapporto con gli uomini non sembra essere dei più facili proprio perché vive il contrasto con “la Toniolo” pubblica: “A volte le persone che vengono a conoscermi, magari in discoteca, si avvicinano perché sono ‘la Toniolo’. Quando mi accorgo che anche il mio partner cerca ‘la Toniolo’ e non Melita, purtroppo, è sempre troppo tardi”, ammette lei.

Ma questo è il bene e il male del suo lavoro e lei lo capisce: “Quando una persona si mette con me sa che non faccio né la fiorista né la cameriera e quindi deve spiegare al proprio cervello chi sono e poi può frequentarmi”. Parlando di uomini Melita dice di aspettarsi alcune cose da loro.

E al contrario: “La maggior parte degli uomini è incuriosita dal mio personaggio e dalla mia doppia personalità: quando sono in Tv sono completamente diversa”. Ammette di essere passionale in amore, di non resistere ad abbracci e preliminari. Anche se rivela che a letto: “Mi piace dominare, ma non dico la posizione: questo articolo lo legge anche mia madre”.

Infine, Novella 2000 svela una nota curiosa sulla bravura degli uomini a letto: “Quando l’uomo fa un lavoro normale – dice la Toniolo – è molto più bravo a letto di un modello o di chi lavora con la propria immagine, questo è sicuro. Chi vive della propria immagine si impegna di meno. Forse pensa che basta essere bello. Chi fa un lavoro intellettuale o manuale è meno narciso, si impegna di più”.
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“Quando l’uomo fa un lavoro normale – dice la Toniolo – è molto più bravo a letto di un modello o di chi lavora con la propria immagine, questo è sicuro. Chi vive della propria immagine si impegna di meno. Forse pensa che basta essere bello. Chi fa un lavoro intellettuale o manuale è meno narciso, si impegna di più”.
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E’ veramente impressionante il fatto che le donne partano sempre dal presupposto di potersi ergere a giudici e al tempo stesso di non aver nulla da dimostrare agli uomini.
Ridicole e patetiche.

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Simone M. 6:27 pm - 20th Novembre:
Simone M. 6:29 pm - 20th Novembre:

jaz.
16/07/2008, 14.17
sicuramente avrò detto la mia su quello che dicono di me gli ammericani (nel gruppo del mio ragazzo, le rispettive ragazze sono quasi tutte straniere… ci sono io che sono italiana, c’è la ragazza del suo amico russa, dell’altro suo amico francese…). “ma le straniere che ci fanno a sti americani”, “ma non vogliono più le americane?”. Senza contare di quello che potrebbe dire babs che ha appunto il marito rumeno… cosa dico io – alle straniere piacciono gli italiani? Che se li tengano. Io ho un uomo che lava i piatti tutte le sere, che fa il caffè, che non vive coi suoi genitori da quando aveva 18 anni e che non segue il calcio. Magari non mi porterà i fiori e non farà tutte le galanterie tipiche degli italiani, ma io sono contenta così smile
luxurikiss
16/07/2008, 16.50
che donna fortunata!smile cmq.. anche il mio ometto(dico mio anche se nn sò quel che siamo)lava i piatti le lavatrici cucina ecc ecc è propriobravo;9

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Simone M. 6:46 pm - 20th Novembre:

http://forum.amando.it/seduzione-rumene-55005/index42.html
A parte il veleno che sono solite sputare le nostre connazionali, mi viene l’orticaria ogni volta che leggo o sento parlare di “donne straniere trattate come oggetti dagli italiani”. E’ veramente un luogo comune insopportabile, perché l’unico a non contare veramente un cazzo, è l’uomo beta (italiano o no).
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ciao lucia…hai perfettamente ragione gli uomini italiani non sono tutti angeli…il problema è che ci sono anche tanti italiani falsi e ”cattivi” che giustamente sono rifiutati dalle donne italiane e che sfruttano la debolezza di voi ragazze straniere che vi trovate in un paese straniero per i loro comodi trattandovi come oggetti ! Hai avuto sfortuna perchè ti posso garantire che ci sono tantissimi uomini italiani soli bravi ed educati perfetti per una famiglia e che tratterebbero la propria donna come una regina ma che spesso vengono rifiutati e soffrono per via di eccessive pretese delle nostre donne
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Marco 7:22 pm - 12th Dicembre:

Ecco un altro tipico esempio di ostilità femminile, unito alle solite critiche a senso unico verso gli uomini, dalle quali si evince (ancora un volta) che qualsiasi cosa diciamo e facciamo, è sbagliata a prescindere.
Viceversa, qualsiasi cosa dicano e facciano le donne, è giusta a prescindere. Pertanto l’unità di misura è sempre e comunque il femminile. Io mi chiedo come sia possibile che ancora oggi migliaia di giovani uomini accettino di sposarsi, e quindi di legarsi, a simili presuntuose, impregnate di astio e rancore verso l’altro sesso.

http://www.buonerelazioni.it/tag/ostilita/
“MA L’UOMO E’ DAVVERO IN CRISI?”
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(E la donna, invece? Tutto a posto?)

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Ermenegildo 7:23 pm - 12th Dicembre:

Odio le donne — parlo di quelle che conosco perché le frequento o le ho frequentate — ragazze tra i sedici e i trent’anni, nell’arco di età che si situa dopo che la vita ha fatto loro comprendere con quali armi micidiali possano tenerci in pugno e prima che, in un modo o nell’altro, si ritrovino vittime di se stesse. Le «odio» perché esistono; può sembrare scarno, come motivo, ed in effetti lo sarebbe, se non fosse completato dal resto: esistiamo anche noi.
« Le vedi camminare insieme… » diceva la canzone, ed è la situazione peggiore, perché quando si raggruppano la loro potenza diventa micidiale, la loro perfidia oltrepassa ogni limite, ed il mio odio raggiunge vette stellari. Le donne sono incapaci di incertezze già da sole, almeno per tutto ciò che riguarda l’interazione con gli uomini, ma ritrovarsi in gruppo (e due è già troppo quando si tratta di “loro”) dà loro un’attitudine addirittura euforica, in quella irritante sicurezza.
Odio le donne, e la loro abitudine a giudicarci, senza mai avere dei dubbi su se stesse; odio il loro modo di aspettarsi sempre qualcosa da noi, eterni giullari, servitori e confidenti, sempre presenti e sempre imperfetti, di ritenersi in diritto di eseguire quella umiliante serie di «esami» cui ci sottopongono quando le conosciamo, e detesto il loro modo di trarre delle conclusioni, sempre con quell’aria da giudici infallibili, convinte di cogliere l’essenza delle nostre anime da quelle quattro cazzate che ci costringono a dire affinché l’approccio contenga la giusta quantità di “simpatia” che loro, miopi e superficiali, esigono ad ogni prima impressione. Le odio perché amano i cinici, quelli che si presentano senza debolezze, e soprattutto senza interesse apparente nei loro confronti. Le odio perché se amano certa gente è perché vogliono sempre avere l’impressione di essere state loro a decidere, come se la volontà dell’altro non contasse un cazzo. Le odio, perché credono che le frasi idiote e preconfezionate dei primi discorsi siano sufficienti a fare «conoscere» le persone (e, si sa, che la danno solo se ci si conosce…).
Le odio, perché hanno ossessioni mostruose, e non le confessano mai; un po’ perché non ne hanno il coraggio (di fronte a se stesse, naturalmente, perché del nostro giudizio, ai nostri giudici, non interessa granché), un po’ perché amano mantenere tutti i loro privilegi, ivi compreso quello di potersi fingere schifate venendo a conoscenza delle nostre. Le odio, perché se a letto qualcosa non funziona, non si domandano mai se è stato il loro modo di farlo che ha rovinato tutto (e a volte sono pezzi di legno inerti, che aspettano, preda di oscene convulsioni, l’orgasmo che graziosamente porgiamo loro senza porci domande — perché non pensiamo più di avere il diritto di porgercene), mentre per noi sono grandi paranoie.
Aborro il loro vittimismo. Ci avessero reso schiavi, per vendicarsi di secoli di oppressione, avrei capito. Ma hanno scelto la strada più vile: il loro predominio è palese da ormai trent’anni, ma non smetteranno mai di lamentarsi, perché ci si gode di più, a comandare facendo finta di essere sottomesse. Sono preda di maniacali ossessioni igienico-alimentari-salutiste dalla più tenera età (il che significa, in particolare, che si fanno schifare da qualunque cosa non sia una loro schifezza), isteriche ed incostanti, inaffidabili e genericamente insopportabili, eppure non sanno fare altro che criticare il nostro stile di vita, addossandoci sempre le colpe dei nostri stereotipi.
Temo e sono disgustato più di ogni altra cosa al mondo dalla loro incostanza, il modo che hanno di cambiare radicalmente in un battito d’ali di farfalla, la maniera in cui sanno trasformarsi nei mostri più freddi e malvagi (in grado di colpire con le parole più che con ogni altra arma, perché il loro vittimismo giustifica ai loro occhi qualsiasi cattiveria verbale e morale) per «punirci» delle nostre colpe (lo facessero almeno per difendersi, ma invece no, loro lo fanno perché meritiamo una punizione). Mi distrugge la loro capacità di dimenticare, di voltare pagina come se niente fosse, di cancellarci e sostituirci in men che non si dica con un altro fantoccio, per cui possono ricominciare a dispensare il miele che permetterà loro di fare più male, alla fine.
Mi inorridisce il loro maternalismo, il loro modo di non prenderci mai sul serio, di trattarci sempre come dei bambini, capricciosi od ingenui a seconda dei casi, di ritenere normale che il diritto di incazzarsi sia solo il loro, mentre quando siamo noi a farlo nella migliore delle ipotesi ci guardano con un sorriso bonario ed un pensiero in testa ( « non puoi capire… » ) e nella peggiore si infuriano, scandalizzate per la nostra minima critica. Le detesto, perché non hanno pietà, e ci servono i peggiori voltafaccia con sorriso candido, cuore colmo di malafede, ed armi affilate per difendersi attaccando, alla prima protesta. Odio lo sguardo con cui sanciscono che ogni nostro interesse è puerile, mentre le loro stronzate (che non cito per pietà, ma potrei cominciare parlando di quelle pseudo-culturali, per continuare con quelle pseudo-sportive e finire con quelle pseudo-sessual-distensive) sono diritto inalienabile ed incriticabile.
Odio il loro terrore di sentirsi «cattive», che le spinge alle peggiori ipocrisie, alle peggiori fandonie, prima di ammettere la verità, quando questa le mette in cattiva luce. Le odio, perché passiamo anni cercando di costruire un legame indistruttibile, svendendo a buon mercato parti importantissime di noi, per poi scoprire, oltretutto quasi sempre senza che siano loro ad ammetterlo, che abbiamo tirato un leggero filo, sempre pronto a spezzarsi. Le odio perché sanno guardare quel filo tendersi senza nessuna paura, e mentre noi moriamo di terrore, impotenti di fronte al rischio che si spezzi, loro approfittano dell’evenienza per torturarci meglio.
Odio il loro modo di cercare degli schiavi, inetti e docili, che possano dominare, e su cui possano sfogare la loro intima frustrazione, eternamente derivante dalla loro pochezza, che loro sentono, ma che stonerà per sempre con l’immagine di perfezione che dipingiamo loro addosso. Le odio, appunto, perché noi, artisti appassionati e devoti, dedichiamo la vita a riempire il loro mondo, possiamo scannarci l’un l’altro per una di loro, e buttiamo via metà della vita, prima a cercare, poi a dare, poi a cercare di mantenere, per poi sentirci inevitabilmente rinfacciare ciò che loro ci hanno dato.
Le odio perché hanno bisogno di noi come noi di loro (a volte di più, addirittura), ma sono talmente abituate a farsi desiderare (e odio anche noi che non sappiamo trattenerci dal desiderarle), che quasi non se ne accorgono più, e sognano un mondo in cui nessuno più le «disturbi», arrivando addirittura a nascondere a se stesse che la fine degli uomini che cercano le donne sarebbe la fine delle donne (e non parlo del meccanismo biologico delle api e dei fiori, qui, ma delle implicazioni psicologiche…).
Le odio, infine, perché non sono tutte così, ma quelle che lo sono (che sono comunque maggioritarie), sono talmente stronze, che mi spingono a dimenticare che ne esistono altre, e che, tutte insieme, stronze e meno stronze (chiamiamole “le accettabili…”) in fondo, le amo…

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