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10 Giu 2021  |  1 Commento

Quando a subire violenza è lui

Negli ultimi tempi, ( per non dire negli ultimi anni), mi sono chiesta che tipo di ricadute possa avere questo neo femminismo esacerbato sulle nuove generazioni. Mi  riferisco a questo  nuovo femminismo, a mio avviso ben distante e diverso dal reale femminismo degli anni ’60 (nel quale invece mi rispecchio profondamente),  e che si ostina a vedere la donna quale vittima indiscussa, sempre e comunque.  Un’etichetta, quella che ci viene affibbiata, che non ci rende giustizia e che rischia di deresponsabilizzare soprattutto le più giovani, tollerando e giustificando ogni tipo di condotta, anche la più violenta.

La risposta alle mie domande è arrivata per caso, mentre ero alla guida della mia macchina, in sosta al semaforo in attesa che diventasse verde.  Sul marciapiede, al mio lato destro, vedo una coppia di giovanissimi. Avranno avuto più o meno 14- 15 anni. Sono entrambi all’inpiedi, uno di fronte all’altro, mentre stanno parlando. Poi, d’improvviso, l’apparente calma di quella scena si trasforma in un far- west: la ragazzina sferza un colpo sulla guancia del ragazzo che perde l’equilibrio. Lui non dice nulla, non reagisce allo schiaffo appena ricevuto. Tace e resta fermo. Lei no. Non trova pace. Grida e si agita. L’oggetto della sua rabbia diviene lo scooter parcheggiato accanto che viene spinto a terra con forza.  La scena precedente si ripete. Lui non reagisce, raccoglie lo scooter da terra e si impegna a riposizionarlo nel medesimo luogo di prima.

Io resto basita. Un’aggressione vera e propria posta in essere da una giovanissima ai danni di un coetaneo, che come reazione rimane del tutto inerme.

Ecco, siamo arrivati a quello che io definisco il punto di non ritorno: la violenza femminile che viene legittimata, tollerata e in un certo  senso anche banalizzata. Come se un’ aggressione a cose e persone sia un qualcosa di tutto sommato accettabile o, comunque, di poco grave. Forse, questo “bombardamento” mediatico femminista può arrivare a trasmettere un messaggio insano e distorto – nelle nuove generazioni- in virtù del quale la donna può commettere atti di violenza ai danni di un uomo perché in fondo, la donna è sempre una vittima, anche quando è lei la carnefice.

Fabiola Grosso, avvocato, esperta in diritto di famiglia

Sessismo antimaschile - l'interferenza

 


1 Commento

Rino DV 8:01 pm - 13th Giugno:

Il ragazzo sì è comportato molto bene. Le donne non si toccano. Al limite ti difendi se cercano di ammazzarti (è raro ma può succedere).
Dopo l’accaduto, salutata definitivamente la tipa, doveva però subito diventare attivista del Momas.
Gli bastava googlare qualcosa sullo smartphone.
E’ chiaro che non l’ha fatto.
Male. Ma è perdonato. Ci sono alcuni milioni di padri separati che hanno subito ben altri torti e tuttavia …
…lasciamo stare…

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