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Guardate questo video, tutto, quindi ascoltate le dichiarazioni dell’avv.ssa
che attacca i padri divorziati ridotti a vivere nei ricoveri delle caritas:
Guardate questo video, tutto, quindi ascoltate le dichiarazioni dell’avv.ssa
che attacca i padri divorziati ridotti a vivere nei ricoveri delle caritas:
La linea politica, la strategia e gli orizzonti filosofici e valoriali del Movimento degli Uomini Beta si evincono dal Manifesto ("Il Movimento") e dai "Principi", pubblicati entrambi sulla homepage del sito, nonché dagli scritti pubblicati negli spazi riservati agli “editoriali” e agli “articoli”.
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172 Commenti
Il commento della De Pace è qualcosa di vergognoso; vergognoso prima perchè travisa completamente la realtà dei fatti, poi perchè proprio da un’Avvocatessa divorzista che vive da anni il dramma dei padri separati, le affermazioni suonano come uno sberleffo ed un’umiliazione che questi poveretti stritolati da un Diritto(???) di famiglia che non merita di essere definito tale, non meritano.
Cominciamo ad affidare nel 93% dei casi i figli e la casa familiare ai padri ed ad obbligare le ex-mogli ad uscire dalla dimora coniugale con un assegno di mantenimento da pagare e poi vediamo come “sanno” organizzare la propria vita le Grandi Donne Moderne.
Tex(Quota) (Replica)
Ringrazio Sonia Conte per l’articolo che riscuote un certo interesse vista la situazione escussa nel link di riferimento, tuttavia a mio avviso, trovo poco incisivo il pensare che taluni dimostranze sortiscano l’effetto voluto, mi riferisco all’invito di richiedere le scuse; Sono dell’idea che chiunque affermi quanto scritto nell’articolo de quo, difficilmente ha un senso critico nel capirne la successiva valutazione critica e le plausibili richieste di scuse dei destinatari.
Credo piu’ fattibile ciò che stiamo facendo, ovvero un opera di risveglio, di sensibilizzazione della QM; Di questi personaggi, avvocati, politici, assistenti sociali ce ne sono fin troppi, tutti facenti parte dello stesso meccanismo vizioso pronto ad accendersi per fare grana ai danni di una famiglia italica sempre piu’ difficile da realizzare e mantenere, che vede sempre più spesso negli uomini il soggetto preda degli ingranaggi.
Concludendo, credo che di questi “personaggi”, onestamente ed obiettivamente, possiamo farne a meno, laddove l’opera di persuasione debba necessariamente incanalarsi in maniera costruttiva verso talune persone in grado di recepirne il messaggio, con le quali discutere in maniera razionale e positiva, senza preconcetti di sorta, e non usarlo, come contrariamente e sovente accade, da parte di determinate categorie di benpensanti, per distorcerne il significato, spesso per scarsa obiettività verso l’argomento trattato o per mero campanilismo, atto a perorare i propri fini, che esulano pertanto a prescindere dal concetto espresso.
Damien(Quota) (Replica)
Post scriptum:
A sostegno di quanto sopra esposto, allego un link che ritengo EMBLEMATICO, pertanto invito tutti gli interessati a prenderne visione ed a trarne le debite conclusioni:
http://www.affaritaliani.it/cronache/annamaria-bernardini-de-pace-avvocato-sospesa210309.html
Damien(Quota) (Replica)
ITALIANS
http://www.corriere.it
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I maschi che pensano di fare una rivoluzione copernicana stirandosi una camicia
Caro Beppe, ancora quante lettere da maschi che pensano di aver fatto una rivoluzione copernicana stirandosi una camicia ci toccherà leggere? Il signor Raffaele Birlini (“Che sia vera parità tra uomo e donna”, 22 aprile) ci annuncia che addirittura si sta estemporaneamente occupando di suo figlio e delle faccende domestiche (tutte tranne il bucato causa astrusità del funzionamento della lavatrice) perché sua moglie è impegnata. A parte il coraggio di annunciare pubblicamente di essere arrivati ad almeno una trentina d’anni senza saper far funzionare una lavatrice, che voleva dimostrare il nostro novello angelo del focolare? Di essere un eroe? Sta solo facendo quello che gran parte delle mogli, anche se lavorano, fanno normalmente. Questa è la forma mentis per cui se uno si occupa dei figli e della casa sta facendo una gentile concessione e non il suo dovere. Questo è quello che deve cambiare. Sull’affidamento dei figli in caso di divorzio, poi che dire? Nella stragrande maggioranza dei casi i bambini sono cresciuti dalle mamme, che accettano la situazione invece di richiamare i padri ai loro doveri. Se una sparuta minoranza di papà a tempo pieno poi si vede negare l’affidamento dei figli, non è certo colpa delle donne che invece se ne occupano. Se la prendano con la maggioranza di uomini che non rinuncia a un po’ di carriera o calcetto con gli amici per fare i padri e porta i giudici, in mancanza di conoscenza diretta del caso, a supporre che le cose vadano sempre in un certo modo.
Anna Missiaia, enfanterrible@voila.fr
(…)
Silver(Quota) (Replica)
ITALIANS
http://www.corriere.it
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Uomini casalinghi: non siamo una sparuta minoranza
Caro Beppe, senza polemiche, se me lo permetti, vorrei rispondere ad Anna Missiaia (“I maschi che pensano di fare una rivoluzione copernicana stirandosi una camicia”, 26 aprile).
Da 30 anni, 23 di matrimonio, ogni settimana passo l’aspirapolvere e lavo i pavimenti, lavo i vetri, ogni giorno faccio da mangiare, aiuto i ragazzi con i compiti quando ne hanno bisogno, all’occorrenza so lavare (leggasi fare andare la lavatrice) e stirare, e infine lavoro, lavoro tanto. Ah, dimenticavo: ho cambiato migliaia di pannolini; abituato a mia figlia, la prima volta che ho cambiato mio figlio ho avuto una sorpresa ! L’anatomia fa la differenza… Niente di eccezionale: faccio il marito e il padre. Mi prendo cura della mia famiglia. Mia moglie fa altrettanto. Cara Anna, la tua lettera è molto triste. Gronda rancore. Non riesco a capire perché. Tuo marito non ti aiuta? È ANCHE colpa tua: educalo, se necessario ri-educalo. Stai facendo una crociata?
Non è necessario, credimi: gli uomini sono cambiati. Secondo me in meglio. Un’ultima cosa: non siamo una sparuta minoranza. Peccato che tu non te ne sia ancora accorta. Suggerimento finale: come diceva la pubblicità di una nota marca di dolci della mia infanzia “la dolcezza cambia il mondo!”, e come dice Obama “yes, YOU can!”. Saluti a tutti,
Marco Casale-Rossi, tdk20063@inwind.it
(…)
Silver(Quota) (Replica)
Riesco a dire soltanto “che pena”, che pena gli uomini che implorano le donne di rieducarli. Non perchè cambiano un pannolino o si stirano una camicia, io l’ho fatto normalmente negli anni 70, senza tanti strombazzamenti. Il motivo è di una semplicità perfino disarmante. Perchè un uomo, per essere e sentirsi libero, deve essere autonomo. E perchè lo specifico del maschile non è certo nelle penose diatribe sui lavori domestici. Queste sono scemenze, e se ci lasciamo irretire in esse gli uomini hanno già perso.
armando
armando(Quota) (Replica)
Nell’articolo di quella donna non ho ben capito il nome dell’inventrice femmina della lavatrice. Perche’ , visto che gli uomini non saprebbero usarla, e’ evidente che sia stat inventata da una donna .
Non e’ cosi ? Ma c he sorpresa
ilmarmocchio(Quota) (Replica)
Un tempo la Sinistra aveva come principali e giurati nemici gli sfruttatori dei lavoratori e i fascisti.Oggi invece, mutando “geneticamente”, questa falsa “sinistra” (incarnata dalle femministe “fikesikule” , dalle galatee, dalle klare di notte, dalle lameduk e dai loro cagnolini zerbini chiamati “maschili plurali” e “uomini in cammino”) vede invece come principali nemici niente di meno che………i papà separati(cioè, ogni uomo divorziato è un violento e criminale) che nemmeno il diritto a vivere in una casa possono reclamare. questi poveri papà che non possono vedere i figli e che sono strozzati economicamente tra precariato ,bassi salari, assegni di mantenimento da dare all’ex, e spesso dall’ assenza di dimora(se i figli vengono affidati all’ex moglie,come quasi sempre accade, lui se ne deve andare di casa,anche se di sua proprietà(alla faccia dei suoi genitori che si sono fatti un culo così per farla costruire) e non sempre ha parenti o amici magnanimi che lo possono ospitare)
Ah se le femministe e maschili plurali sapessero che i padri separati non sono padroni capitalisti , nè caporioni fascisti, ma uomini appartenenti alle classi sociali medio-basse, proletari, precari, disoccupati, si vergognerebbero di considerarsi appartenenti a quella cultura politica cui millantano di appartenere(cioè, la sinistra). Ma loro non lo sanno e quindi non si vergognano.
Icarus.10(Quota) (Replica)
Eccomi, sono qui, l’autrice della lettera sulle lavatrici. Ma siete sicuri di averla letta bene? Io non ho detto che nessun maschio sa usare la lavatrice. Mio padre è l’addetto alle lavatrici a casa e io non ho mai avuto un ragazzo che non la sapesse usare. Ho solo detto che l’autore di una lettera su Italians, non riportata qui, non la sa usare e non ha problemi a dirlo!
Poi vorrei anche precisare che io ho 26 anni, non vivo con nessuno e non ho mai dovuto rieducare nessuno. Io me li prendo già adeguatamente educati. Chi non è capace di badare a sè stesso con me non ha speranze. Nessuna brutta esperienza, solo tristezza nel vedere ancora così tanti uomini (delle altre) non prendersi le loro responsabilità.
Sui padri separati poi non ho detto nulla di sconvolgente. Il mio punto è che la maggioranza dei padri non si occupa dei figli quanto le madri e che quando ce n’è uno che meriterebbe l’affidamento del figlio, il giudice non glielo dà perchè si basa su quello che fa la maggioranza. Sugli assegni di mantenimento poi non ho detto nulla. Personalmente trovo assurdo che il coniuge più benestante debba manterere l’altro con lo stesso tenore di vita di quando erano sposati. Purtroppo molti non si rendono conto di quanto sposarsi sia impegnativo e rischioso dal punto di vista economico in Italia.
Anna Missiaia(Quota) (Replica)
@Anna Missaia :
In realtà non ha inteso correttamente le considerazioni fatte su quanto da lei scritto e che non sono da considerarsi una critica PERSONALE nei suoi confronti quanto a una mentalità (“la maggioranza dei padri non si occupa dei figli quanto le madri”),a una parzialità di giudizio(“tristezza nel vedere ancora così tanti uomini (delle altre) non prendersi le loro responsabilità.”) e a un atteggiamento unilaterale (” Io me li prendo già adeguatamente educati.” e “Chi non è capace di badare a sè stesso con me non ha speranze.”)che si evincono ANCHE dalle sue analisi e dalla sua risposta.
La ringrazio comunque per essere intervenuta a puntualizzare ciò che lei intendeva dire.
Saluti
Luke Cage(Quota) (Replica)
posso farvi una domanda? ma voi prima di prendervi una ragazza vi accertate che sia già stata educata a fare il pieno di benzina ai distributori automatici, a controllare quando manca l’olio nel motore, l’antigelo etc?
Rita(Quota) (Replica)
@ Anna Missaia :
ringraziandola per il suo intervento, mi preme solo rimarcare che i gravi problemi economici , affettivi e sosiali dei pafri separati non sono dovuti ai padri inadempienti, ma a una legislazione di famiglia gravemente discriminatoria contro l’uomo.
Un aborto giuridico ulteriormente peggiorato dalle volontarie e talvolta farsesche interpretazioni dei giudici, univocamente accaviti nel bastonare gli uomini.
Ora pero’, la misura e’ colma.
Il matrimonio non e’ un percorso arduo. E’ una trappola per topi,
maschi naturalmente. Da cui ne deriva che e’ imperativo per l’uomo evitare questo obsoleto istituto
ilmarmocchio(Quota) (Replica)
@Rita:
hai colto nel segno.
Si torna al discorso dell’asimmetria, della relazione sbilanciata da una parte (chissà quale), quell’atteggiamento unilaterale a cui accennavo sopra.
Molti uomini quando sentono una donna parlare della (sua )libertà oppure il capo parlare de “la nostra azienda” ragionano come lo Zio Tom che sentiva anche sua la casa del padrone.
E un meccanismo irrazionale a tutela della propria autostima.
Luke Cage(Quota) (Replica)
Ha ragione Rita: queste pretese di efficientismo mi sembra abbiano poco da spartire con i legami sentimentali. Ci si dovrebbe mettere insieme perchè ci si vuol bene, non certo perchè si sa utilizzare la lavatrice. Per quello c’è sempre tempo.
Poi ognuno si regola come vuole, ovviamente.
Alessandro(Quota) (Replica)
Ad Anna Missiaia:
“Anche gli uomini possono stirare” è il titolo di un libro femminista (che tu conosci perfettamente pur senza averlo letto, giacché sei femminista “dentro”).
Verissimo, anche gli UU possono stirare. Possono spolverare, cucinare, scodellare, spazzare etc. Possono fare tutto. Vero, verissimo.
Può dunque esserti utile sapere che ANCHE LE DONNE possono FARNE A MENO.
Possono evitare di stirare, di spolverare, di cucinare, di scodellare etc. Perché di tutto questo agli uomini non importa più un fico secco. Il RIFIUTO della cura e della manutenzione è il caposaldo della libertà maschile.
Curate voi stesse, fate manutenzione a voi stesse, preparatevi i vostri manicaretti, spendete solo per voi il vostro stipendio. Questa è la vostra libertà. Tenetevi ciò che è vostro.
I Risvegliati non vogliono nulla dalle donne. Più nulla.
Perché sono sazi di minestre al rancore e di involtini al risentimento. Stanchi del vostro amor-contabile che tiene conto – in partita doppia – di tutto quel che fate.
Stanchi, sazi di Ammore…
E consci del fatto (banale) che tanto più si spolvera …tanto meno si scopa.
RDB
Rino(Quota) (Replica)
Eh sì, è inconcepibile e vergognoso che un uomo di trent’anni ammetta di non saper usare una lavatrice. Come si permette? È un decerebrato Peter Pan. E che poi pretenda di giocare a calcetto con gli amici invece di stare in casa a stirare! Ma stiamo scherzando? Dove andremo a finire? Educare, rieducare! O meglio, trovarsi solo uomini già educati.
Attenti! O siete già educati o non avete speranze!
(Anche Anna, come altre prima di lei, è convinta che qui si parli di certe cose nella speranza che loro “vengano con noi”).
Anna, sai quante donne ho conosciuto che si vantavano di non avere la patente? E ridevano, pure: “Tanto c’è sempre un ragazzo che mi viene a prendere. Sono o non sono una Regina, una Dea? Evvaiii!”
Ora, tenuto ben presente il fatto che in questi tempi di merda c’è spesso bisogno di due stipendi per mettere insieme il pranzo con la cena, e dunque è giustissimo che le responsabilità siano equamente condivise in casa e fuori, io sinceramente non capisco una cosa: perché gli uomini non avrebbero il diritto di farsi una serata a giocare a calcetto? E non parliamo poi del “pensare alla carriera”, visto che nel 99% dei casi un uomo è spinto a “fare carriera” dalla moglie o fidanzata che si preoccupa della propria sopravvivenza (nei casi obiettivamente difficili) oppure della propria immagine pubblica (nel 99% dei casi).
Quando poi la moglie o fidanzata si stanca, ecco pronta l’accusa: “Tu hai pensato solo alla carriera.”
No, cara, ho pensato a darti sicurezza e protezione. Purtroppo, oggi come oggi, non ci sono molti modi per riuscirci, a parte “farsi una carriera”. Cosa che è un po’ difficile da realizzare se chiedi il part-time dalle 9 alle 13 per andare a casa a lavare i piatti e cambiare il pannolino. Che non è affatto disdicevole, intendiamoci: però bisogna capirsi. Cos’è la “realizzazione”? Cos’è l'”indipendenza”? Stare in un ufficio tutto il giorno davanti a un computer o a un telefono? (Non dico trapanare l’asfalto con un martello pneumatico il 15 agosto a mezzogiorno, perché si sa che quello non è un lavoro per cui si richiedano le pari opportunità.)
Per cosa hanno combattuto le donne? Per il diritto di avere la stessa vita di merda degli uomini?
E poi, perché gli uomini dovrebbero continuare a “fare carriera”, visto che neppure le loro mogli provano un minimo di riconoscenza per la loro fatica, anzi, li disprezzano?
Certo, la gratitudine non è dovuta, ma l’ingratitudine avvelena.
Le signore ci hanno mai pensato?
(Ah, non volevi sicurezza e protezione? Ah, sei in grado di fare tutto da sola? Ti offende che io abbia pensato di proteggerti? Scusami, si vede che ho capito male. Prego, qui c’è la fossa dei leoni. Accomodati, se ne esci viva ci vediamo stasera alle otto.)
Ma torniamo al nostro “novello angelo del focolare” che crede di avere fatto chissà cosa stirandosi una camicia. Forse chiedeva semplicemente che il suo lavoro venisse riconosciuto.
Ma che pretese! Volete mettere millenni di cambio dei pannolini, a fronte di questi ridicoli Peter Pan che giocando a fare gli astronauti hanno voluto andare sulla Luna? E ci sono pure andati! Ah ah ah, gli idioti infantili! Invece di assumersi le loro responsabilità. Quali responsabilità?
Ma che domande: la responsabilità di essere donne.
(Fra parentesi, la rivoluzione copernicana l’ha fatta Copernico, che era un uomo. Se non ci fossero stati certi uomini, come potrebbero le signore fare del sarcasmo sugli uomini? Mancherebbero le antonomasie.)
E non sanno neanche accendere una lavatrice! Ma sì, il tempo di inventare è passato. Ora bisogna usare. Inutile inventare ancora, abbiamo già tutto. Saper usare una gru per costruire case non ha importanza: l’importante è saper usare una lavatrice. E separare i capi colorati. Cosa fai, imbecille? Metti le calze nere insieme alle camicie? Ma sei scemo? Ah, se non ci fossimo noi donne a dirvi come lavare le calze. Eh certo, la civiltà si misura dal sapone, come diceva Tyler Durden.
(Attendiamo risposta dettagliata e pedante sul come dove e perché usare al meglio i programmi a 30°, 40° e 50° per combinare efficacemente la pulizia delle autoreggenti Wolford con le camicie di Boggi).
Poi, i padri separati. Quelli che non fanno niente per i figli, e lo sappiamo tutti che non fanno niente perché lo dico io.
Ma che vogliono, i padri separati?
Pensate, io conosco un padre separato che la sera non ha mai letto una favola a sua figlia prima di dormire. Se ne andava a letto e alla bambina la favola la doveva raccontare la mamma. E se poi un giudice dà per scontato che le favole le racconti la mamma, e in base a questo decide, cosa vuole la sparuta minoranza che invece ha raccontato le favole alla figlia tutte le sere? Non è certo colpa delle donne. Se il padre preferisce fare carriera per dare protezione e sicurezza alla moglie e alla figlia, è giusto che gli venga rinfacciato di avere pensato solo alla carriera. È giusto e sacrosanto che gli venga portata via la figlia.
Cosa avrò mai detto di tanto sconvolgente?
Ma niente, Anna, niente. Viene solo da chiedersi perché tu (insieme a tante altre come te) abbia più empatia verso i cani abbandonati in autostrada che verso gli uomini con cui dividi la vita.
(Ti sei offesa? Ottimo.)
@Rita. Nessuno di noi ci pensa. Perché quelli non sono problemi e non è dal cambiare una gomma che si giudica una moglie. A differenza di certe mogli (come è o sarà Anna), che ne fanno una questione di stato se gli uomini non sanno usare una lavatrice o non hanno voglia di lavare i piatti.
Gli uomini delle altre, ovviamente; perché quelli di Anna sono già educati.
O vogliamo dire ammaestrati?
No, non offenderti, Anna. Non ho detto che nessuna femminuccia sa prendere la patente.
Ancora quante lettere da femmine che pensano di avere fatto una rivoluzione copernicana lodando i padri addetti alle lavatrici ci toccherà leggere?
Marco Pensante(Quota) (Replica)
“. Viene solo da chiedersi perché tu (insieme a tante altre come te) abbia più empatia verso i cani abbandonati in autostrada che verso gli uomini con cui dividi la vita.”(Marco)
Che gli animali, spesso, si comportano meglio degli esseri umani, è risaputo, ma che si dia più importanza e sensibilità per le sofferenze di un animale rispetto a quelle di un essere umano, lo trovo semplicemente vomitevole. Giustamente si dice che un cane non deve essere abbandonato.Ovvio.Però,tranquillamente si giustifica un abbandono di un uomo(o di una donna). E guai se poi prova a piangere per il dolore: Galera per “stalking”.
Dietro questo falso idealismo , si nasconde la più becera insensibilità, è solo una maschera per coprire una mancanza di umanità.
In questo mondo occidentale, non c’è più cuore, non c’è più amore, misericordia, perdono: con la pancia si tratta il prossimo e non con il cuore. Tutti a parlare di galera, tolleranza zero, giustizia fai da te(ma dico io: come si fa ad ammazzare un ladro in fuga e disarmato?),repressione, castrazione,”sicurezza”, polizia,”aumento delle pene”, ecc..e mai di perdono,riconciliazione, compassione,umanità.
Icarus.10(Quota) (Replica)
Mi fa un po’ ridere che si pensi che io mi possa offendere. Ho 26 anni, sono lontana ancora anni luce da questi vostri problemi e forse è per questo che non mi offendo. Io non mi scelgo ragazzi ammaestrati, ma solo ragazzi che sanno occuparsi di loro stessi anche perchè io ho ben altro da fare. Spesso non sono italiani, ma ho molti amici italiani che potrebbero fare concorrenza perchè vivono da soli da anni.
Sono priva di qualsiasi rancora appunto perchè non ho mai dovuto cucinare manicaretti a nessuno. Ho anche avuto ragazzi molto barvi in cucina in realtà. Non mi offendo nemmeno per i luoghi comuni sul avere la patente, che ho dai 18 anni, nè sul cambiare una ruota, visto che lo so fare. So anche mettere le catene visto che vado in montagna da sola. Ohhhhhh….
Non mi offendo nemmeno sul calcetto, essendo io un terzino sinistro che passa volentieri una serata a giocare con le amiche. Sono cosciente però che quando avrò una famiglia sarà più difficile. Si troverà il modo. Nemmeno sulla carriera mi offendo, visto che questa orda di maschi più bravi di me in quello che faccio non la vedo all’orizzonte. E sì, conto di mantenermi sempre da sola perchè quella è l’unica vera libertà. La battutina del “Ah, non volevi sicurezza e protezione? Ah, sei in grado di fare tutto da sola? Ti offende che io abbia pensato di proteggerti? Scusami, si vede che ho capito male. Prego, qui c’è la fossa dei leoni. Accomodati, se ne esci viva ci vediamo stasera alle otto” non la sento rivolta a me. Io non ho nessun problema a stare nella fossa dei leoni, anzi senza non mi sentirei viva. E non ho nessun problema a tornare a casa alle 8. Anche quando avrò dei figli, se il loro papà sarà con loro.
Io però ammetto di non essere maggioranza tra le donne. Ce ne sono ancora troppe che fanno troppo part-time, studiano materie che non aiutano a trovare un lavoro ben retribuito e in generale hanno un atteggiamento rinunciatario verso la loro indipendenza economica. Ho scritto su italians più volte criticandole e beccandomi anche insulti.
Come ho detto, nel mio mondo ideale ogni persona è trattata per quello che è. Ma putroppo questo non succede. Bisogno lottare per far capire che non si è come la maggioranza che sbaglia. Voi da padri separati su cui pende il sospetto che non vi occupiate abbastanza dei figli, io quando faccio un colloquio e su di me pende il sospetto che se farò dei figli sparirò per anni o lavorerò 3 ore la giorno.
P.S. Il matrimonio è una trappola per il coniuge più ricco, non è detto che sia l’uomo, ma spesso lo è. E’ per questo che non sono affatto sicura che mi sposerò. Pe rlo meno non in Italia.
Anna Missiaia(Quota) (Replica)
@icarus
In questo mondo occidentale, non c’è più cuore, non c’è più amore, misericordia, perdono: con la pancia si tratta il prossimo e non con il cuore. Tutti a parlare di galera, tolleranza zero, giustizia fai da te(ma dico io: come si fa ad ammazzare un ladro in fuga e disarmato?),repressione, castrazione,”sicurezza”, polizia,”aumento delle pene”, ecc..e mai di perdono,riconciliazione, compassione,umanità.
>>
Ma che sei un prete? Ascolta, prova ad uscire dall’Europa occidentale e vatti a fare un giro in certi paesi dell’Est, oppure in Africa, o in Sud America: l’italia ti apparirà come un paradiso.
P.S. Grande Damien!
Lestat(Quota) (Replica)
Icarus, ipotizziamo che io sia un criminale che vuole rapinarti: entro a casa tua, ti punto una pistola in faccia poi e ti do quattro mazzate in testa; altrettanto faccio con i tuoi familiari. Dopo di che vi lego, vi imbavaglio e vi minaccio di morte se non mi date denaro e gioielli: dimmi, mi perdoneresti? Saresti clemente con me? Facile parlare davanti ad un monitor, eh?
Lestat(Quota) (Replica)
@Lestat: la tua è una obiezione tipica dei Leghisti e simili. Vogliamo parlare di esperienza personale? beh, te ne parlo. Era il novembre 2002..Stavo dormendo: all’ improvviso mi svegliai, e vidi la luce di una torcia nella mia stanza: pieno di confusione e sonno, gridai “mamma sei tu?”, ma vedendo che non udivo risposte, mandai un grido ancora più forte, e vidi la sagoma di un tizio con la torcia che se ne scappava. Alla fine, si svegliarono tutti, e constatammo che era venuta una banda di ladri che ci aveva svaligiato quasi tutta la casa. Nella mia casa, ci fu rabbia e dolore, ma io non ho mai desiderato l’uccisione di questi ladri che mi avevano derubato, anche se fossi stato armato, mai e poi mai avrei sparato: non sarei capace di uccidere nessuno. Poi vi è il diritto alla legittima difesa(purchè reazione proporzionata all’ offesa, ma gli infami leghisti hanno abolito nel codice penale questo vincolo), diritto sacrosanto che non discuto, specie se collettivo, cioè in risposta ad una occupazione straniera(ad es. la resistenza palestinese e irachena).
” Ma che sei un prete?”(Lestat)
No, i preti, in genere, non parlano di pietà, ma di fecondazione assitita, aborto,di cellule staminali, di komunisti, ecc
Icarus.10(Quota) (Replica)
Da notare gli interventi femminili: non mi interessano gli zerbini, i luoghi comuni, ho da fare….
E’ tutto semplice per loro, dicono cose come i bimbi che giocano, e allo stesso modo ti fanno del male.
Leo(Quota) (Replica)
” Voi da padri separati su cui pende il sospetto che non vi occupiate abbastanza dei figli,”(Anna Missiaia)
Voglio farti presente che questo non è un sito di padri separati, qui nessuno lo è(o almeno, così credo). Che abbiamo a cuore la loro tragica situazione, non significa che ne siamo toccati personalmente.
Icarus.10(Quota) (Replica)
@ANNA MISSIAIA:
“”Mi fa un po’ ridere che si pensi che io mi possa offendere. Ho 26 anni, sono lontana ancora anni luce da questi vostri problemi e forse è per questo che non mi offendo.””” come dire, siccome ho la pancia piena posso tranquillamente parlare di fame nel mondo.. coerenza rulez!
“”Io non mi scelgo ragazzi ammaestrati, ma solo ragazzi che sanno occuparsi di loro stessi anche perchè io ho ben altro da fare.”” praticamente tu insegui la tua esistenza e te ne fotti del tuo partner che, per appagare la tua esistenza, deve necessariamente saper gestire la casa? uhm.. allora perchè se io chiedo le stesse cose ad una donna vengo tacciato e additato come maschilista che vuole la donna all’acquaio??.. misteri della fede uterina..
“””Sono priva di qualsiasi rancora appunto perchè non ho mai dovuto cucinare manicaretti a nessuno.””” secondo me perchè non ne sei capace, e soprattutto perchè le donne in carriera come te sovente hanno solo 10 minuti di tempo per mangiarsi il panino alla philadelphia e bresaola al bar vicino, gliultimi manicaretti che hanno visto provenivano dalle sante manine della mamma, lei si che era la vera schiava vero? perchè doveva farti da mangiare dei manicaretti anzichè preparare i 4 salti in padella come fai tu oggi? aaah gia! prima non c’erano.. scusa eh?!?!?
“”””Ho anche avuto ragazzi molto barvi in cucina in realtà.””” lo sono tutti i migliori cuochi al mondo.. datti pace..e qui non troverai nessuno che si prostituisce per un piatto di pasta, stai tranquilla..
“”””Non mi offendo nemmeno per i luoghi comuni sul avere la patente, che ho dai 18 anni, nè sul cambiare una ruota, visto che lo so fare. So anche mettere le catene visto che vado in montagna da sola. Ohhhhhh….””” Al pari della tua affermazione, dove punti il dito sulla presunta rivoluzione copernicana potrei dirti la stessa cosa, aggiungendo un enfasi finale. Ahhhhhh.
“””Non mi offendo nemmeno sul calcetto, essendo io un terzino sinistro che passa volentieri una serata a giocare con le amiche.”””vediamo, non sai cucinare manicaretti, non hai voglia di amare un uomo se non ha i requisiti a te consoni, ti piace il calcio, addirittura sei un terzino sinistro! giuro che se avessi un pene anzichè una vulva potresti essere l’amico comune che hanno tutti!.. perchè tu sei donna… vero?
“”””Sono cosciente però che quando avrò una famiglia sarà più difficile.Si troverà il modo.””” e beh! certo.. trovare un coglione o un cagnolino e’ facile, ma trovare un UOMO che ti scodinzoli accanto.. la vedo dura.. fossi in te mi preparerei per qualche viaggetto fuori italia.. come dici? ah vero! hai già detto che non ti sposerai in italia.. e fai bene.. di donne OGM come te non vedo un futuro roseo con gli UOMINI, magari con i maschi pentiti forse.. ma sai.. poi quelli stancano..
“””””Nemmeno sulla carriera mi offendo, visto che questa orda di maschi più bravi di me in quello che faccio non la vedo all’orizzonte.”””” forse perchè stai piegata a 90 gradi sotto qualche scrivania.. a raccattare la matita si capisce..
“””E sì, conto di mantenermi sempre da sola perchè quella è l’unica vera libertà.””” ricordatene quando divorzierai, cosi sarai la prima negli annali a non rovinare il tuo ex e giuro che ti faremo tutti la HOLAAAA!
“”””La battutina del “Ah, (omissis).. otto” non la sento rivolta a me. Io non ho nessun problema a stare nella fossa dei leoni, anzi senza non mi sentirei viva.””” ricordatene anche quando si parla delle pari opportunità, magari a fare lavori usuranti come andare a lavorare in miniera, in fabbrica alla thylsen per esempio oppure al fronte, chic-to-chic con il nemico..
“””””E non ho nessun problema a tornare a casa alle 8. Anche quando avrò dei figli, se il loro papà sarà con loro.””” a meno che tu non intenda mantenere un casalingo, entrambi lavorerete, i figli se non li tiene tua madre o tua suocera colca che arrivi a fine mese bella! e te lo dico sia economicamente sia perchè a te non va di preparare manicaretti e al tuo lui i 4 salti in padella potrebbero restare indigesti! e poi.. cosa vuoi che sia lasciare i bambini a casa da soli con la colf Romena… che paghi 750 euro al mese e tu ne guadagni 1000, vuoi mettere il piacere dell’indipendenza??
“”””Io però ammetto di non essere maggioranza tra le donne. Ce ne sono ancora troppe che fanno troppo part-time, studiano materie che non aiutano a trovare un lavoro ben retribuito e in generale hanno un atteggiamento rinunciatario verso la loro indipendenza economica. Ho scritto su italians più volte criticandole e beccandomi anche insulti.””” e meno male, forse qualcuna meno acida ancora si trova, e stai tranquilla che quelle che fanno part time sono fortunate!! a meno che non stai scrivendo dalla svezia in italia e’ da anni che funziona cosi, e non sono loro che rinunciano all’indipendenza economica bella, mancano proprio le possibilità lavorative concrete in italia! ma per voi c’e’ sempre la speranza di trovare qualcuno che crede nell’ammmMMMMMmooOOOOOooore! e vi sposi per poi trovarsi la serpe in seno! giusto? quelli di italians sono stati anche troppo rispettosi a mio avviso..
“”””Come ho detto, nel mio mondo ideale ogni persona è trattata per quello che è. Ma putroppo questo non succede. “”” allora comincia a darmela.. no sai.. perchè nel mio mondo le donne fanno sesso ludico.. Ma putroppo questo non succede.
“”Bisogno lottare per far capire che non si è come la maggioranza che sbaglia.”” e tu chi saresti? l’odierna vestala portatrice della verità in tasca da distribuire alla massa? operdincirimbacco!! per caso hai anche i pronostici del prossimo superenalotto??
“””Voi da padri separati su cui pende il sospetto che non vi occupiate abbastanza dei figli, io quando faccio un colloquio e su di me pende il sospetto che se farò dei figli sparirò per anni o lavorerò 3 ore la giorno. “” Cocca! SVEGLIATI! e’ così!! sospettano senza prove per infangare gli ex mariti e farne uomini bankomat, e si.. tu hai la maternità per legge (meno male!!) ergo il paragone non trova riscontri logici.. hai 26 anni, miri alla tua indipendenza, coi tuoi filtri poi che ne vuoi sapere di padri separati? manco ti sei letta lo statuto del sito, ma di che stai parlando?
“””P.S. Il matrimonio è una trappola per il coniuge più ricco, non è detto che sia l’uomo, ma spesso lo è. E’ per questo che non sono affatto sicura che mi sposerò. Pe rlo meno non in Italia.”””
Ovvio, l’uomo accetta lavori usuranti, la donna no!, coi tempi che corrono uno si fa un mazzo come una casa per la casa, poi se sposa una come te che non fa manicaretti, che gioca a calcio ed a casa non ci sta mai coi figli, alla fine si incazza col marito e lo rende bankomat, deufradandolo dei figli e della casa, per poi venire a sparare minchiate sulle lavatrici e sul sito degli uomini beta!FANTASTICO!
Damien(Quota) (Replica)
E meno male che io ero stata criticata per avere generalizzato sugli uomini…..ma mica tutte le donne hanno come principale occupazione fare del male al prossimo. E’ assurdo!
Anna Missiaia(Quota) (Replica)
Finché ci saranno maschi a volontà sarà sempre tutto semplice, si potranno offendere gli zerbini, si avrà altro da fare….
Leo(Quota) (Replica)
@Icarus
Nella mia casa, ci fu rabbia e dolore, ma io non ho mai desiderato l’uccisione di questi ladri che mi avevano derubato, anche se fossi stato armato, mai e poi mai avrei sparato: non sarei capace di uccidere nessuno.
>>
Per come la vedo io, il solo fatto che degli estranei si permettano di entrare a casa mia, mi fa diventare una bestia. Il che sta a significare che in casi estremi io non avrei problemi a mettere in atto il “vita mia morte tua”.
Poi, di fronte alla legge, sarà quel che sarà.
P.S. Icarus, ma sei fissato con i leghisti?
Lestat(Quota) (Replica)
@Damien: Ah, ah, ah! Che intuito, non so cucinare. Peccato che sia famosa praticamente tra tutti quelli che mi conoscono per il contrario. Se poi sai leggere, non ho detto che pretendo che qualcuno si occupi del 100% delle faccende domestiche, ma solo della metà.
Poi, come dire, non vivo più in Italia dunque gran parte delle fesserie scritte pensando di conoscermi cadono nelo vuoto.
Mi dispiace che abbiate tutta questa acidità, sembrate delle veterfemministe arrabbiate. Vi consiglio di non sposarvi mai, visto che non ve lo ordina il dottore. Se siete stati abbastanza scemi da farlo con la persona sbagliata, non è prendendovela con me me rimediate le cose. Adieu!
Anna Missiaia(Quota) (Replica)
Lestat, due cose: La prima, fondamentale, è che questo è uno spazio libero dove tutti possono esprimere le loro opinioni purchè nel pieno rispetto degli altri.
Sono stato costretto a censurarti un post perchè era infarcito di parolacce e insulti gratuiti rivolti ad Anna Missaia. Questo genere di linguaggio e di atteggiamento in questo luogo non è permesso.
La seconda è che questo non è un forum, dove si può fare botta e risposta con gli altri, ma uno spazio commenti, per cui non mandare dieci post di seguito altrimenti intasi lo spazio. Inviane uno o due dove concentri gli argomenti.
Ok?
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
@Anna
Se siete stati abbastanza scemi da farlo con la persona sbagliata,
>>
E’ da trentasei anni che sento uscire dalla bocca delle donne ‘sta frase qua: la “persona sbagliata”…
Ma che roba sarebbe? Ma dico io, perché le donne son così limitate?
p.s. Anna, ringrazia che Fabrizio mi ha censurato il precedente post…
Ed ora vi saluto, che stasera ho da fare con una tipa, che tutto sarà meno che la mia sposa…
Lestat(Quota) (Replica)
Lestat e anche Anna Missiaia: la qualità del dibattito su questo blog è stata fino ad ora molto elevata, e tale deve rimanere. Non siamo intenzionati ad abbassare il livello nè permetteremo che qualcuno lo faccia.
Esprimete le vostre opinioni, dibattete, discutete ma con serietà. Questo non è un pollaio nè ci interessa sapere con chi passerete la serata. Sono fatti vostri che non riguardano gli amici e gli utenti del sito.
E’ chiaro? Massima libertà di espressione ma al contempo massima serietà. E mi rivolgo in particolare a te, Lestat. Mi pare che non sei proprio su questa linea. E non c’entrano nulla le tue idee e le tue posizioni politiche. Come puoi ben vedere, lo stesso Damien e tanti altri, che certo non la pensano come me, esprimono serenamente ma seriamente la loro opinione. Cerca di seguire il loro esempio. Altrimenti qui hai vita breve, te lo dico subito. I guastatori, gli sfascisti e quelli che vengono qui per il semplice gusto di provocare o polemizzare in modo fine a se stesso, o peggio, solo per perdere un po’ di tempo in chiacchiere, non ci interessano.
Registra bene quanto ho detto.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Anna, comunque, ha fatto un’ importante affermazione, su cui bisogna darle atto: “Personalmente trovo assurdo che il coniuge più benestante debba manterere l’altro con lo stesso tenore di vita di quando erano sposati.”
Icarus.10(Quota) (Replica)
“Sembrate delle veterfemministe arrabbiate”
Davvero sei fuori strada Anna. Diciamo che qui diffcilmente troverai l’uomo che vuoi sposare. Questo mi sento di affermarlo con sicurezza.
Alessandro(Quota) (Replica)
Vorrei chiarire che non sono stata io a mettere la mia lettera pubblicata su Italians qui. Visto che l’ho trovata riportata mi sembra il minimo ribattere alle critiche. Icarus mi ha rivolto la seguente frase: “una come te che non fa manicaretti, che gioca a calcio ed a casa non ci sta mai coi figli, alla fine si incazza col marito e lo rende bankomat, deufradandolo dei figli e della casa, per poi venire a sparare minchiate sulle lavatrici” che io trovo abbastanza fastidiosa. Se in questo sito si vola alto consiglio al moderatore di moderare provocazioni di questo genere. Comunque direi che ho finito. Se non volete miei commenti in futuro fare in modo di non riportare le cose che scrivo su altri forum.
P.S. Naturalmente non ho scritto qui per cercare un “marito” (cosa comunque poco salutare da cercare per me che non sarei comunque un coniuge a carico, come abbiamo appurato). Se normalmente frequentate cacciatrici di marito, non mi stupisco dei toni acidi dei commenti.
Anna Missiaia(Quota) (Replica)
“Sembrate delle veterfemministe arrabbiate”
*Proiezione a ore dodici!*
Anna ha ammesso che non sa cucinare.
Qualcuno ha sentito il resto del discorso?
Marco Pensante(Quota) (Replica)
@Anna Missiaia 10:51 pm – 4th maggio:
Chiariamo; prima di tutto ti suggerisco di leggere anche cio’ che scrivono gli altri, nel caso specifico quello da te segnalato e’ stato scritto da me, e non da Icarus, me ne assumo la piena responsabilità intellettuale e vado ulteriormente a chiarire i perchè ed i percome ho voluto replicare alla tua opinione che ritengo superficiale e figlia di una lettera pubblicata lesiva per l’immagine UOMO al pari di tanti altri comportamenti femministi sterili.
Innanzi tutto, qui non vogliamo discutere su rivoluzioni copernicane di sorta, semplicemente c’e’ chi, con molta sensibilità, pubblica apertamente le proprie esperienze di vita per discuterne con persone adulte, dalle quali puo’ o potrebbe a seconda dei casi, ascoltarne o meglio leggerne i pareri, tu al contrario, inizi la tua lettera con un sarcasmo che presume inizialmente una superiorità femminile in virtù della futile riconoscenza del povero ometto che deve imparare la lavatrice..
Continuando, FEMMINA, ormai e’ chiaro a tutti che il termine che spesso usate (maschio) e’ un dispregiativo chiaramente usato in ambito di una discussione dove si ha già l’arroganza di sentirsi in ragione (cit.:””Caro Beppe, ancora quante lettere da maschi che pensano di aver fatto una rivoluzione copernicana stirandosi una camicia ci toccherà leggere?””) ci toccherà leggere.. mi spiace che ti tocca leggere queste cose.. pensa se ti toccasse leggere tutte le spiacevoli situazioni che hanno portato gli uomini in disgrazia o peggio a causa delle donne.. ops non donne scusami: FEMMINE!
Le forme mentis di cui parli sono sicuramente degne di riflessione, tuttavia se a confutarle ci sono persone che, per partito preso, vogliono denigrare gli uomini.. o meglio i MASCHI come li indichi tu, beh, allora la tua lettera trasuda di preconcetti e della tipica arroganza femminista sterile, e se permetti la cosa non e’ nè gradita e tantomeno costruttiva.
Ti ricordo cara ENFANT TERRIBLE (e chi vuole dire il contrario..)che, non so in francia, ma qui in italia non e’ sempre una questione di carriera, ma semplicemente di un posto di lavoro, qui non tutti vanno in giacca e cravatta a lavorare, spesso ci si va in tuta, la gente qui se trova un lavoro del piffero e’ tutto oro colato, lavoro che spesso porta entrambi a stare lontano da casa 8/9 ore al giorno! appare OVVIO che entrambi si diano una mano, o che, come spesso accade, siano i genitori che supportano i figli, e non credere che solo agli uomini le mamme diano un aiuto per la casa e per i figli, ma sono spesso le donne che si fanno garbo di avere la mamma vicino per poter fare cio’ che vogliono, portare, come fai tu, il discorso che la mamma ha abituato male i maschi, lo vedo decisamente fuori luogo, e questo non ti dona il diritto di pensare che, in caso di divorzio, i giudici siano portati a supporre quanto affermi nella lettera, c’e’ semplicemente uno status quo che vede sempre e comunque il padre colpevole e la madre innocente, senza contare l’enorme meccanismo magnasordi che si muove all’unisono, e le amiche che ti invitano a ridurre sul lastrico il tuo maritino, reo di non saper mandare avanti una lavatrice!!
Personalmente, Anna Missiaia alias enfant terrible, te ne puoi stare in francia tranquilla tranquilla, col maritino che parla francese, bacia alla francese e la pensa alla francese, qui in italia le cose stanno diversamente, e onestamente siamo stanchi di sentire opinioni di persone che non portano a nulla se non peggiorare le cose, e quello non sono io stai tranquilla, almeno io in italia ci vivo e posso dire la mia opinione, che risulta avere molta piu’ valenza di una malcelata femminista d’oltralpe, e se non torni la cosa ci spiace, noi cerchiamo un confronto, ma che sia costruttivo.. di donne, ops FEMMINE che esprimono pareri di parte ne abbiamo le pelotas piene, abbi pazienza.
Damien(Quota) (Replica)
@Anna:ma che hai fumato????Quella frase contro di te non è stata detta da me, ma da Damien!
Ora rettifica, please!
.
Icarus.10(Quota) (Replica)
@ Anna Missaia : nella pratica il coniuge che deve pagare l’altro e’ sempre l’uomo. se guadagna di piu’ i casi sono 2 : o ruba , e allora va dentro, o forse rende di piu’ nel lavoro, visto che per legge non possono esistere discriminazioni in base al sesso. Il fatto e’ che il matrimoniop permette alla donna di chiedere il divorzio, senza che l’uomo ne abbia colpa, e ricevere il mantenimento: ma se l’uomo non e’ responsabile del fallimento del matrimonio, allora la responsabile e’ la donna che lo chiede. ma questo , mai viene considerato. la responsabilita’. Ecco perche’ il matrimonio e’ una trappola per topi maschi.
Riguardo alresto, la nostra civilta’ e’ stata fatta dagli uomini, quindi le donne, prima di denigrare , dovranno dimostrare di essere almeno pari. per ora , non e’ cosi’
ilmarmocchio(Quota) (Replica)
C’è il grave rischio che i nuovi visitatori a leggere le fregnacce di qualche singolo e isolato utente, finisca erroneamente per attribuirle a Uomini Beta. Questo è il pù grosso e grave problema per lo sviluppo di questo Movimento.
Icarus.10(Quota) (Replica)
D’accordo con te, Icarus, e naturalmente anche io ho utilizzato quei concetti (“prendere a calci nel culo ecc.”) solo per evidenziare le contraddizioni di coloro che da una parte farebbero i pogrom contro gli extracomunitari e dall’altra sostengono le invasioni militari (anche) nei loro stessi paesi di provenienza. Insomma gli extracomunitari che vivono nel nostro paese sono invasori, noi che siamo con i nostri eserciti nei loro, siamo “liberatori”…E va bè…andiamo avanti (si fa per dire…).
Sì, il rischio di cui parli c’è, però è anche vero che che questo è un luogo libero, e sfido tutti, a parti invertite, ad andare su un sito di idee opposte a questo, diciamo di estrema destra o leghiste, a sostenere le nostre ragioni. Non dureremmo più di una giornata al massimo…
Il tasso di libertà di questo luogo è fuori discussione, è proprio per questo che tutti, di tutti gli orientamenti,ci scrivono e partecipano al dibattito. Non so, onestamente, in quali e quanti altri luoghi della rete si confrontino posizioni così diverse. Non mi risulta proprio questa ricchezza di dibattito altrove e questo ce lo devono riconoscere proprio e soprattutto i nostri avversari. In genere in tutti i blog si fa il verso al moderatore o comunque alla linea ufficiale o alla tendenza dominante del sito, in caso contrario si tende a cambiare strada. Qui no, qui la gente rimane e discute in libertà. Evidentemente anche quelli che la pensano in modo diametralmente opposto al nostro, ci riconoscono questa peculiarità e l’apprezzano, altrimenti se ne andrebbero. O forse, e questa è un’altra ipotesi, è proprio di questo genere di confronto che hanno bisogno. Non hanno piacere ad andare ad esporre le loro idee su siti a loro affini e preferiscono esporla qui. Da un certo punto di vista questa è una vittoria per noi.
Aggiungo però che il problema più grande per gli Uomini Beta non è questo, cioè la presenza nel blog di utenti con idee diverse dalle nostre, ma la nostra capacità di bucare il “Matrix”, di conquistare consensi, convincere altri uomini, di non essere presenti solo nela rete ma nella vita reale, di costruire insomma un nucleo di massa critica fatta di uomini in carne ed ossa.
Questo è il problema più grande. E’ in quella direzione che dobbiamo lavorare.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Sì, Fabrizio, per “calci nel culo” intendevo quelli rivolti agli immigrati. Cosa che non accetto.
Nel mio commento precedente, cmq,mi riferivo alle affermazioni di un altro utente.
Icarus.10(Quota) (Replica)
Cioè, volevo dire che chiunque è libero di affermare qualunque cosa sulle donne o sugli uomini, di essere misogini, di essere misandrici, di essere maschi zerbini, di essere antifemministi, di essere femministi, o quant’altro. Purchè non si istighi ad un reato.
Quindi, proprio per questo, per evitare equivoci e fraintendimenti da parte di visitatori del sito, occorre che tutti possano sapere chi parla a nome di uomini beta e chi no. Altrimenti nasce un caos e diventerà difficile sapere quale è la linea del movimento, perchè stà sicuro che i lettori sono pigri e quindi non si prenderanno la briga di leggere gli articoli, ma si soffermeranno sui post degli utenti. E da lì, poi, si formuleranno una idea di questo movimento.
.
Icarus.10(Quota) (Replica)
Icarus? Fabrizio? siamo in 10, noi tre e 6 teste calde.. loro vedono 4 ragazzi e li vogliono menare.. noi da gente civile non siamo daccordo e rimaniamo sulla panchina, criticandoli per il loro fare da bulli.
Qualche ora dopo, vengono gli amici dei 4 ragazzi malmenati e ci domandano se conosciamo i famosi 6 bulli, al nostro si, ci menano pesantemente, ingiuriando contro le nostre mamme e fregandoci la merenda.
Mentre continuo comunque verso la propagnanda pro QM, voi due.. fatemi un piacere..trovatemi la morale..
Damien(Quota) (Replica)
Damien, nel commento di prima non mi riferivo a te. Ma a chi parla di inferiorità, superiorità, di un sesso rispetto all’altro.
Icarus.10(Quota) (Replica)
se in italia ci fossero pari opportunità nel lavoro, se il tasso di occupazione femminile fosse paragonabile a quello maschile, se gli stipendi delle donne fossero pari a quelli degli uomini, se i diritti delle donne sul lavoro fossero rispettati invece che calpestati ogni giorno e se le donne potessero scegliere liberamente di andare a lavorare perchè sostenute in questa scelta dalle istituzioni,e non dovessero molto spesso mettere da parte la loro carriera e il loro lavoro per favorire quella del marito, non ci sarebbero più ‘Padri separati poveri’.
questa non è altro che la conseguenza della mentalità maschilista del nostro paese. dateci le vostre stesse opportunità sul lavoro e rendetevi conto che i figli non li facciamo solo per noi stesse ma anche per voi, e noi saremmo ben contente di pagarvi gli alimenti nel caso in cui (corna facendo) dovessimo separarci!
cosmic(Quota) (Replica)
@ cosmic
:
se in italia ci fossero pari opportunità nel lavoro, se il tasso di occupazione femminile fosse paragonabile a quello maschile, se gli stipendi delle donne fossero pari a quelli degli uomini, se i diritti delle donne sul lavoro fossero rispettati invece che calpestati ogni giorno e se le donne potessero scegliere liberamente di andare a lavorare perchè sostenute in questa scelta dalle istituzioni,e non dovessero molto spesso mettere da parte la loro carriera e il loro lavoro per favorire quella del marito, non ci sarebbero più ‘Padri separati poveri’.
questa non è altro che la conseguenza della mentalità maschilista del nostro paese. dateci le vostre stesse opportunità sul lavoro e rendetevi conto che i figli non li facciamo solo per noi stesse ma anche per voi, e noi saremmo ben contente di pagarvi gli alimenti nel caso in cui (corna facendo) dovessimo separarci!
@
Non se ne può più di simili scemenze.
Basta! Tutte in miniera!!
Marco(Quota) (Replica)
Cosmic, i tuoi sono solo slogan che sentiamo tutti i giorni ma che sono fondati sul nulla.
Se in Italia ci fossero pari opportunità nel lavoro: dimostraci perchè in Italia non esistono le pari opportunità nel lavoro. In verità non solo esistono le pari opportunità, ma addirittura esistono le agevolazioni per le donne e, se non fosse per quel truffaldino comma inserito nel 2003 nella nostra Costutuzione, sarebbero da considerarsi discriminatorie.
Se il tasso di occupazione femminile fosse paragonabile a quello maschile: non è possibile, perchè molte donne scelgono di dedicarsi alla famiglia e alle cure domestiche, senza risultare sul libro paga di nessun datore di lavoro, per quanto svolgano una funzione di grande importanza in seno alla società;
Se gli stipendi delle donne fossero pari a quelli degli uomini: luogo comune duro a morire; gli stipendi sia degli uomini che delle donne sono disciplinati dai contratti collettivi nazionali, che non fanno distinzione di sesso.
Se i diritti delle donne sul lavoro fossero rispettati invece che calpestati ogni giorno: così come quelli degli uomini, anzi forse in quest’ultimo caso vengono rispettati ancora meno, visto che ne muoiono a centinaia ogni anno sul posto di lavoro;
Se le donne potessero scegliere liberamente di andare a lavorare perchè sostenute in questa scelta dalle istituzioni,e non dovessero molto spesso mettere da parte la loro carriera e il loro lavoro per favorire quella del marito, non ci sarebbero più ‘Padri separati poveri’: quindi c’è una legge che prevede che le donne debbano lasciare il lavoro e abbandonare la loro carriera professionale per favorire quella del marito…non lo sapevo; o forse è una loro scelta?
Questa non è altro che la conseguenza della mentalità maschilista del nostro paese. dateci le vostre stesse opportunità sul lavoro e rendetevi conto che i figli non li facciamo solo per noi stesse ma anche per voi, e noi saremmo ben contente di pagarvi gli alimenti nel caso in cui (corna facendo) dovessimo separarci!
Sulla società maschilista mi vien ridere, sulla maternità scegli tu, scegliete voi: nessuno obbliga una donna ad avere figli.
P.s.: bisogna imparare anche ad assumersi le proprie responsabilità e non a cercare sempre capri espiatori, colpevoli vari, anche se mi rendo conto che il vittimismo paga assai.
Alessandro(Quota) (Replica)
@Cosmic:
“se in italia ci fossero pari opportunità nel lavoro”
Ci sono eccome, sono sanciti sia nella costituzione, sia tutelati da un apposito MINISTERO FEMMIN..ops.. delle PARI OPPORTUNITA’inoltre:
•L.903/77 “parità uomo e donna in materia di lavoro”
•L. 125/91 “Azioni positive”
•D.Lgs 196/ 2000 “Disciplina delle attività delle Consigliere e dei Consiglieri di parità e disposizioni in materia di azioni positive”
•L. 215/92 “imprenditoria femminile”
Tra l’altro, per l’imprenditoria femminile, sono previsti numerosi stanziamenti a fondo perduto (che PARIMENTI dovrebbero esserci anche per gli uomini.. e non ci sono…), inoltre mi chiedo, come mai non ha letto i numerosi interventi in questo sito a tal proposito.
..quindi.. si informi!
“se il tasso di occupazione femminile fosse paragonabile a quello maschile” le donne ritengono la PARITA’ sempre in virtu’ ai privilegi, ergo non vogliono fare molti dei lavori piu’ pesanti e rischiosi (miniera altiforni, edilizia e quant’altro), questi lavori sono quelli mggiormente quindi occupati dagli uomini, inutile pertanto sottolineare che questa sperequazione è colpa semplicemente loro! senza contare che le cronache, purtroppo, ci sottolineano come le morti bianche siano, al 90%, maschili!
..quindi.. non blateri a vanvera!
“se gli stipendi delle donne fossero pari a quelli degli uomini,”
Se non lo fossero, ci sarebbe il problema inverso, in quanto visto e considerato che, per Legge, gli stipendi DEVONO essere uguali, ci sarebbe un malcontento maschile in quanto le donne, per la MINORE RETRIBUZIONE, sarebbero assunte privilegiate a scapito degli uomini!
..quindi.. su che basi remunerative sta sproloquiando?
“se i diritti delle donne sul lavoro fossero rispettati invece che calpestati ogni giorno”
I diritti delle donne sul posto di lavoro sono gli stessi degli uomini, laddove sussista la maternità, c’e’ la paternità! l’assenza per malattia e quant’altro! inoltre, qualche cenno legale:
•L.1204/71 “Tutela delle lavoratrici madri”
•D. Lgs 645/96 “Tutela della salute e sicurezza sul lavoro delle lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento”
•L.53/2000 “Disposizioni per il sostegno della maternità e paternità, per diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città”
•T.U. 151/2001 “Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità”
•D.Lgs 115/2003 “Modifiche ed integrazioni al D.Lgs. 26/03/2001
•Circolare INPS 17/01/2003 “Prestazioni economiche di maternità di cui al T.U. 51/2001”
•Part-time legge 863/84 “Misure urgenti a sostegno e ad incremento dei livelli occupazionali”
•D. Lgs 61/2000 “attuazione della Direttiva 97/81/CE relativa all’accordo quadro sul lavoro”
•D.Lgs 100/2001 “Disposizioni integrative e correttive del D.Lgs. 25/02/2000”
•D.Lgs 276/2003 “Attuazione delle deleghe in materia di occupazione e mercato del lavoro”.
dopo la legge sullo Stalking, qualunque uomo che si azzardi SEMPLICEMENTE a PARLARE in maniera NON CONSONA, entro e fuori il luogo di lavoro, puo’ essere ARRESTATO! quindi si faccia coraggio e faccia ammenda delle catazze che spara!
inoltre, tra vaginite, mal di testa, quei giorni li.. molte di voi ci marciano per starsene a casa, ergo per le solite furbe, qualcuno poi preferisce i maschi per una ovvia ragione..
…quindi.. quali tutele legali sul lavoro non le sono chiare?
“se le donne potessero scegliere liberamente di andare a lavorare perchè sostenute in questa scelta dalle istituzioni,” ogni uomo ha lo stesso problema, e non trova, tantomeno, cerca aiuto in nessuna istituzione, semplicemente si adegua a quello che sono le offerte di lavoro (come molte donne meno “fizzose” di Lei fanno) …bello il piatto pronto vero?
…quindi.. perchè non sceglie liberamente di andare a fare le pulizie se non trova il lavoro di segretaria?
“”e non dovessero molto spesso mettere da parte la loro carriera e il loro lavoro per favorire quella del marito”” oggi con la maternita ela paternità, entrambi i coniugi possono a turno dedicarsi ai propri pargoli, allontanandosi per mesi dal lavoro, inoltre spesso sono aiutati dai genitori, chi non ha tale fortuna puo’ sempre fare affidamento sulle numerose associazioni femminili para statali, incentivi per gli asili nido e quant’altro..
…quindi.. Cosmic.. lei in che PIANETA VIVE?
“non ci sarebbero più ‘Padri separati poveri’”
AhahHAHhAhHHAhHahH!! ci saranno sempre! perchè gli uomini si adeguano anche ad andare in fonderia se serve a mantenere la famiglia.. voi no! ergo in caso di divorzio, si vedra togliere tutto quel poco che aveva! suvvia cosmic.. non mi dica seriamente che lei crede in cio’ che scrive, dove sarebbe allora la sua dignità? nello sposare un uomo ben consapevole che gli faccia firmare una CAMBIALE MORALE/SESSUALE/AFFETTIVA a vita?
..quindi.. che cavolo di logica sarebbe la sua?
“questa non è altro che la conseguenza della mentalità maschilista del nostro paese”
Io vedo solo e sempre donne, in maggioranza, ovunque! a partire dai Tg per finire agli sportelli delle poste per continuare alle casse del supermercato XYZ! la donna e’ strumentalizzata in tutto, questo puo’ essere l’unica deduzione logica del suo pensiero, tuttavia se NON CI FOSSERO chi si prostra a tali situazioni di EQUOSCAMBIOSESSUALSOLIDALE col potere, forse le darei ragione sul fatto che questo sia una conseguenza della mentalita maschile, che quindi, NON ESISTE!
..quindi.. parla senza basi concrete! se ne faccia una ragione!
“dateci le vostre stesse opportunità sul lavoro e rendetevi conto che i figli non li facciamo solo per noi stesse ma anche per voi,”
Prego! si accomodi! ci sono molti posti vacanti sia nel terziario che nell’industria edilizia! o negli altiforni dell’emilia! e per quanto concerne i figli, con la sua deduzione, mi fa venire i CONATI DI VOMITO! i figli non si fanno solo per voi o per gli uomini, si fanno PER AMORE!
..quindi.. rifletta sulle castronerie che dice e vada a lavorare che il lavoro non e’ solo nell’ufficio!
“e noi saremmo ben contente di pagarvi gli alimenti nel caso in cui (corna facendo) dovessimo separarci!”
SUBLIME! FAVOLOSO! questa conclusione è l’apoteosi del pensiero sessuofemminista! in altre parole, se le cose non mutano (?), noi siamo LEGITTIMATE a comportarci come adesso! (facendo le corna) AHahHHAhahHAhHAHa!! che pochezza di spirito, che facezie! che degrado femminile, meno male che non si vedono molte donne pensare come lei.. o forse sono io miope in questa circostanza?..
uhm.. comunque, a pensarci bene.. rileggendo il tutto.. mi viene un riferimento che spesso in questi casi fà luce sulle sue argomentaz.. *BZZzZz!* bzZZZZZ*…
init f3mm.inist.exe.. done!
“NOI SIAMO LE DONNE.. SARETE RIEDUCATI.. OGNI RESISTENZA E’ INUTILE!”
.. e ti pareva.. un altro clone…
AVANTI UN ALTRAAAaaaaaa….
Damien(Quota) (Replica)
Sono costernato di fronte al tuo commento, Cosmic. Noi evidenziamo la tragedia dei padri separati ridotti a vivere nei dormitori della Caritas e tu attribuisci la responsabilità di questa situazione alla “cultura maschilista”… Non ho parole, francamente, se si arriva a dire questo si può veramente dire di tutto, anche che Cristo è morto di freddo oppure che gli asini volano…è vero che i Sofisti hanno fatto scuola però c’è un limite a tutto…
Ciò detto, Cosmic, vediamo un po’ di ragionare andando per ordine e seguendo quanto hai affermato:
1) Sono d’accordo che i diritti sul lavoro in Italia sono pericolosamente messi in discussione, ma questo non riguarda certo solo le donne; riguarda tutti, donne e uomini in egual misura;
2) Non esiste discriminazione salariale in Italia perché la Costituzione in tal senso parla chiaro. Non esiste a nessun livello un contratto di lavoro che reciti che una donna, a parità di qualifica, mansioni e anzianità debba guadagnare di meno. Ti sfido a trovarmene uno. Se ciò avvenisse sarebbe una violazione sessista e razzista, intollerabile e anticostituzionale contro la quale saremmo i primi a batterci. E infatti non esiste. Quindi non si può certo parlare di discriminazione.
La differenza di cui parli tu è relativa al fatto che cumulando i salari degli uomini e quelli delle donne, risulta che gli uomini guadagnano di più ma non certo perché abbiano contratti differenziati in base al genere ma per altre ragioni:
a) La maggioranza dei dirigenti (nel settore privato), dei manager, dei membri dei consigli di amministrazione sono ancora uomini (e questo nessuno lo disconosce);
b) molte donne lavorano part time, in proporzione molto più degli uomini.
L’ultima indagine fatta poco tempo fa dall’Università Bocconi, ha rilevato, sulla base dei parametri di cui sopra che, a parità appunto di qualifica, mansioni e anzianità, la differenza salariale tra uomini e donne è intorno al 2% circa, attribuibile, sempre secondo lo studio della Bocconi, alla tendenza da parte degli uomini a fare più ore di straordinario.
A fronte del comma a) del punto 2) è bene ricordare che sono quasi esclusivamente gli uomini a svolgere tuttora i lavori più pericolosi, usuranti e invalidanti e che Il 95% dei morti sul lavoro sono uomini. Non mi pare un particolare da poco visto che siamo in tema di discriminazioni.
Al contempo, i settori della pubblica amministrazione e della scuola, sicuramente molto meno usuranti e rischiosi per la salute e la vita di altri quali l’edilizia, la siderurgia, l’estrazione mineraria (non si è mai visto nessuno/a morire cadendo da una scrivania o sbattendo la testa al computer), sono ormai in grande maggioranza occupati da donne.
3) Credo che possiamo convergere sul fatto che viviamo in una società di mercato, fondata quindi sui valori (o disvalori, a seconda dei punti di vista) dell’utile e del profitto. Orbene, se fosse vero che le donne “godono” o soffrono di una minor retribuzione salariale, sarebbe inevitabile e conseguente avere una maggior occupazione femminile rispetto a quella maschile, per ovvie ragioni; qualsiasi imprenditore preferirebbe di gran lunga abbattere il costo del lavoro e fare maggiori profitti assumendo quelli che gli costano meno, quindi le donne (se ciò fosse vero).
Quindi quanto affermi nel tuo post, cito testualmente” se il tasso di occupazione femminile fosse paragonabile a quello maschile, se gli stipendi delle donne fossero pari a quelli degli uomini…”, è in palese contraddizione. Dei due l’uno. I due concetti insieme non possono coesistere. E’ la logica che ce lo dice non l’ideologia.
4) Cara Cosmic, non so se i figli li facciate solo per voi stesse o anche per gli uomini. Quello che è certo è che oggi sposarsi e fare un figlio è un ottimo affare per una donna e pessimo per un uomo. Le donne sono super garantite da una legislazione che è tutta in loro favore, dalla gestione dei figli all’assegnazione della casa al mantenimento. Gli uomini possono pure finire alla Caritas, che si fottano, tanto la colpa è della “cultura maschilista”…
Per concludere. Se provassimo a ragionare in modo laico e fuori dalle solite litanie ideologiche che tu stessa ripeti come un mantra, forse potremmo trovare anche dei punti di intesa. Forse. Di certo, non è quella la strada.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Cosmic ha ragione: perché a costruire le strade d’asfalto bollente, sotto il sole, di questi tempi non ci sono le donne?
Perché le donne non muoiono sul lavoro?
Perché le donne non vengono ammazzate in guerra alla pari degli uomini?
Perché le donne non possono rimorchiare un uomo, pagargli la cena, fare sesso e pagarlo?
Perché ve lo dico io: perché viviamo in mondo maschilista, dove gli uomini adorano le donne, le mantengono, si fanno comandare da esse, le ritengono più belle, le pagano per dargli sperma e regalargli dei figli; e se lei s’incazza e lo lascia: lui che fà? va a dormire alla caritas, fa il barbone e viene picchiato da quei maschilisti dei Nazi Skin. Tutto questo è da veri uomini con le palle, machi e maschilisti.
Leonardo(Quota) (Replica)
signore..colle separazioni c’e’ poco da essere opinioniste..il reddito della famiglia scende e la casa resta a chi ha i bambini, cioe’ alle donne. se il reddito era modesto, come lo e’ di norma, dopo..si sfiora la soglia di poverta’. quanti uomini dallo stipendio normale sono costretti a tornare a vivere colle mamme! con buona pace di quest’ultime che speravano di aver “sistemato” i figli. oggi la pensione dei genitori e’ in molti casi essenziale. oltre l’aspetto economico c’e’ anche una considerazione umana da fare: conosco molte coppie separate ma l’ex marito non parla male della mamma ..lo stesso non si puo’ dire per le ex mogli…specie se c’e’ qualche nuova “fidanzata” in giro. medea, prima di uccidere i suoi figli, diceva..io piangero’ a vita, ma lui non ridera’ piu’..stiamo attente perche’ e’ una tentazione forte per molte..in una separazione. mandare i bambini dal padre con una richiesta di soldi e’ cosa indegna..per i figli soprattutto. un ex marito e’ sempre il migliore papa’ del mondo..non confondiamo i ruoli e soprattutto le coscienze di queste creature..a volte mi dicono..ma e’ lui che non vuole vedere il papa’, io non centro. no, non e così perche’ anche i miei figli non gradiscono molto il pesce ma io so di adorare la carne..e loro sono cresciuti con me…dunque..il problema e’ che io nono credo si possa risolvere a livello di movimento e presa di coscienza collettiva; sono realta’ estremamente singolari e soggettive e molto dipende dalla donna, la quale se non vive il suo status come un fallimento e’ gia’ un buon risultato. voglio augurare questo a tutte le donne che nella vita si trovano a diventare ex…proviamo a vederla come un’occasione, un’opportunita’ che la vita ci dà..e anche lui non sembrera’ piu’ un nemico da abbattere. se poi ci sono dei figli, non smettiamo di guardarli..anche come un suo regalo, il piu’ bello che ci poteva fare.
maria(Quota) (Replica)
http://lnx.papaseparati.org/psitalia/pas/sindrome-dalienazione-genitoriale-pas.html
Luke Cage(Quota) (Replica)
Mi sembra che questo ultimo post di Maria sia senz’altro lucido ed equilibrato. Un segnale di ascolto e di apertura nei confronti degli uomini e delle loro problematiche, in questo caso specifico quelle dei padri separati.
Un segnale importante, proprio perché proveniente da una donna, che non può cadere nel vuoto e che noi certamente raccogliamo con favore e con altrettanta apertura.
Ci auguriamo che anche le altre donne che ci leggono possano trarre degli spunti di riflessione dal tuo intervento.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
“Cosmic”, nel nome è il destino e l’origine. Cosmic, colei che viene dal cosmo, dagli infiniti spazi siderali e quì, sulla piccola terra, ha difficoltà ad orientarsi e vedere le cose per quello che sono.
armando(Quota) (Replica)
Eh sì, Armando, è proprio come scrivi Ho notato che coloro che arrivano dal cosmo vi fanno ritorno molto velocemente, soprattutto quando si tratta di entrare nel merito delle questioni, proprio perchè non hanno argomenti, ma sciorinano solo slogan, luoghi comuni, che nella maggior parte dei casi sono sufficienti, ma che qui vengono smontati senza troppe difficoltà.
Alessandro(Quota) (Replica)
Il problema le cosmic lo incontrano quando entrano nel mondo delle passioni che leggono col manualetto delle femministe. Come vulcanologhe che si avvicinassero a un vulcano in eruzione con il manualetto di istruzioni per accendere il gas di cucina.
ckkb(Quota) (Replica)
x Alessandro: faccio ritorno oggi alla vostra discussione (forse per l’ultima volta perchè vedo che qui non si discute ma si aggredisce e basta) perchè nel frattempo sono andata a prendere mio figlio all’asilo e ho avuto tante cose da fare. io non ce l’ho con gli uomini, la mia era solo una constatazione basata su mie esperienze personali. non ho esperienza di divorzi, per fortuna, e spero di non averne mai. ho esperienza però di lavoro, di diritti sul lavoro negati, calpestati, umiliati ogni giorno. sono stata 5 mesi a casa senza stipendio e la mia maternità non è ancora stata pagata dopo 2 anni. vado avanti a contratti di 6 mesi senza contributi e come me tante altre donne perchè così non si corre il rischio che si faccia gravidanza e maternità sotto contratto. conosco donne a cui non è stato firmato il contratto perchè si era saputo che fossero incinte.
nessuno dice che i figli li facciamo solo per voi: i figli si fanno per noi stesse, per i nostri mariti, per creare una famiglia, ma sono un beneficio per tutta la società. non c’è una legge che obbliga le donne a mettere da parte la propria carriera per quella del marito, ma sono scelte che si fanno liberamente per il bene della propria famiglia… ma se un giorno questa famiglia si dovesse spezzare? al contrario, ci sono molte leggi per la tutela delle donne, è vero. peccato che con i contratti di oggi, co. co. pro., borse di studio, contratti di pochi mesi e quant’altro sono diventate appannaggio di poche. il lavoro è sicuramente poco tutelato per tutti, uomini e donne. peccato che le donne siano biologicamente svantaggiate, 9 mesi con la pancia ci stiamo noi, 5 mesi in maternità ci stiamo noi… è naturale conseguenza che se per un uomo è difficile, per una donna lo è infinite volte di più. purtroppo non siamo tutte dipendenti pubbliche o a tempo indeterminato! quelle leggi che citate e quei diritti che lo stato dice di tutelare purtroppo sono ormai privilegi per poche.
i miei non sono slogan o luoghi comuni. sono riflessioni che faccio guardandomi intorno.
la mia intenzione era quella di ragionare e cercare di convincervi che se ci fossero davvero le pari opportunità queste situazioni sarebbero la minoranza. è vero che molte donne preferiscono ‘stare a casa’ e farsi mantenere. ne conosco anche io alcune e sono convinta che siano solo loro le prime a danneggiarci tutte, oltre che a danneggiare tutta la comunità. ma ce ne sono tante altre che certe scelte le fanno per portare avanti un progetto comune con il marito, perchè non hanno avuto abbastanza occasioni, perchè alla n-ma umiliazione si sono arrese, o semplicemente perchè economicamente alla famiglia non conveniva… nel momento in cui però un marito non c’è più le scelte fatte ti si ritorcono contro.
cosmic(Quota) (Replica)
Cosmic: nessuno ti ha aggredito qui. Hai detto delle inesattezze e ti abbiamo risposto, anche con un pò di ironia bonaria, ce lo consentirai.
Questo tuo ultimo post mi sembra molto più equilibrato del precedente. Ciò che non volete capire voi femministe è che siamo tutti sulla stessa barca. Io non mi metto a raccontare le vicissitudini che ho passato nel posto di lavoro, dei diritti negati, dei lunghi anni di disoccupazione pur avendo comunque una qualifica importante, avrei tanto da raccontare ti assicuro, ma leggo i tuoi e ti sono vicino per quanto riguarda le sofferenze che hai patito e che stai patendo. Per noi non esiste una sofferenza di serie A, femminile, e una di serie B, maschile. Tutte meritano solidarietà e appoggio. I diritti sul posto di lavoro, di tutti, sono sotto attacco. Bisogna fuoriuscire dai ragionamenti di genere e incominciare a fare riferimento agli individui. Per quanto riguarda la maternità, la legislazione italiana è avanzata, anche se si può migliorare ancora , perchè nulla è perfetto; i ritardi nel versamento degli stipendi sono all’ordine del giorno per tutti, uomini e donne, ma se una donna considera quei 9 mesi un fardello non è obbligata ad affrontarli. Io, per esempio, non sono interessato ad avere figli, quindi non ne ho, perchè sono consapevole che un figlio, oltre a essere qualcosa di meraviglioso, e anche molto impegnativo sotto tanti aspetti, non ultimo quello economico, e io, da precario probabilmente messo peggio di te, non me lo posso permettere. Basta però col dire noi donne qui, noi donne là…gli uomini e le donne non “figli di papà” stanno sempre messi peggio delle donne e degli uomini con i santi in paradiso. Incominciamo a riscoprire un pò di dialettica di classe e a lasciar perdere quella di genere con i suoi piagnistei, riusciremo tutti a osservare più lucidamente la realtà. Noi siamo “paritaristi”, quindi non dovremmo essere vostri avversari se voi volete realmente la parità e non privilegi, corsie preferenziali, agevolazioni, ecc..
Alessandro(Quota) (Replica)
@Cosmic:
Mi spiace che tu ti ritenga aggredita, ma sono convinto che puoi comprendere cosa significhi stare dall’altra parte, come noi, e subire queste angherie spesso e volentieri.. nella vita il dialogo è tutto, non intendo arroccarmi dietro convinzioni personali, o di detenere in tasca la verità suprema,tuttavia ci si aspetta lo stesso trattamento da chi vuole avere un dialogo con noi, tu non lo hai fatto, almeno prima di questo tuo esimo commento, che ra l’altro espone sempre il solito punto in comune con “le altre cloni”, ovvero l’”io..io..io.. a me non è capitato.. le MIE esperienze”.. qui si discute ad ampio raggio, pertanto se una situazione risulta in contradizione, non significa che possa smontare il concetto generale.
Comunque, serenamente, vado ad esporre le mie opinioni riguardo questo suo nuovo intervento.
“sono stata 5 mesi a casa senza stipendio e la mia maternità non è ancora stata pagata dopo 2 anni.”
In questo caso ti consiglio di inviare una comunicazione all’INPS, all’interno della quale dichiari che il datore di lavoro non adempie al pagamento della maternità. Il soggetto debitore della maternità infatti è l’INPS. Poi sarà appunto l’INPS che si rifarà sul datore di lavoro inadempiente.
L’unico caso in cui l’INPS eroga direttamente l’indennità di maternità è in caso di cessazione del rapporto di lavoro.Per quanto riguarda il TFR, attraverso il sindacato dovrai chiedere la convocazione del datore di lavoro presso la Direzione Provinciale del Lavoro. Loro sono competenti in materia.
“vado avanti a contratti di 6 mesi senza contributi e come me tante altre donne perchè così non si corre il rischio che si faccia gravidanza e maternità sotto contratto.conosco donne a cui non è stato firmato il contratto perchè si era saputo che fossero incinte.
” Purtroppo è vero.. inutile che le riscriva le motivazioni.. tra voi spesso c’e’ chi ci ha “marciato sopra” alle necessità tipiche femminili, pertanto anche se illegittimo, comprendo le motivazioni di queste scelte becere e meschine.. inutile dirle che il problema lavoro avvolge tutti, ma se parliamo di parità, e vuole realmente lavorare, il terziario, il tessile e gli altiforni emiliani sono in cerca di mano d’opera.. maggiori info: Google.
oppure cerchi un lavoro da domestica, lo fanno le romene, le ukraine. perchè non lei?
“nessuno dice che i figli li facciamo solo per voi: i figli si fanno per noi stesse, per i nostri mariti, per creare una famiglia, ma sono un beneficio per tutta la società. non c’è una legge che obbliga le donne a mettere da parte la propria carriera per quella del marito, MA SONO SCELTE CHE SI FANNO LIBERAMENTE PER IL BENE DELLA PROPRIA FAMIGLIA…”
.. ed allora.. perchè rinfacciarlo DOPO? se ci si separa, ovviamente il danno è a carico di TUTTI! marito, moglie e, sopratutto FIGLI! quindi, a meno di GRAVI MOTIVAZIONI, sarebbe bene ponderare la separazione.. e nell’ottica sociale odierna, questa decisione è presa troppo alla leggera, anzi spesso strumentalizzata! chi si separa, inevitabilmente, conosce bene o male il cambiamento del tenore di vita, ciononostante sono sempre le donne a chiederlo, ben conscie di avere i maggiori privilegi! comunque non si preoccupi, i dati sui nuovi matrimoni indicano che molti uomini danno ragione al mio pensiero, ovvero che si GUARDANO BENE dallo sposare le “DONNE” di oggi!.. fortunatamente sopravvive ancora una piccola percentuale di VERE DONNE, alle quali con speranza ci rivolgiamo nel nostro cammino.
“”ci sono molte leggi per la tutela delle donne, è vero. peccato che con i contratti di oggi, co. co. pro., borse di studio, contratti di pochi mesi e quant’altro sono diventate appannaggio di poche.””
io metterei “di pochi” il problema riveste carattere nazionale, senza distinguo di sesso, ergo non è una problema sentito esclusivamente dalle donne, diciamo che gli uomini si adeguano alle disponibilita’ di lavoro, andando spesso a fare quei lavori che nessuna donna, nonostante la VOLONTA’ di PARI OPPORTUNITA’, si sente di fare.. (terziario, Edilizia, Manutenzione stradale, Miniere, Altiforni, Assistenza domiciliare agli anziani…) salvo poi venire a disquisire QUI che gli uomini lavorano piu’ delle donne!!!.. lo sa che sono RARI i posti da segretaria? ormai ci sono solo donne in tali collocazioni.. e non parlo solo del Pubblico.. si adegui!
“”il lavoro è sicuramente poco tutelato per tutti, uomini e donne. peccato che le donne siano biologicamente svantaggiate, 9 mesi con la pancia ci stiamo noi, 5 mesi in maternità ci stiamo noi… è naturale conseguenza che se per un uomo è difficile, per una donna lo è infinite volte di più.””
hai ragione, servirebbero piu’ asili nido vicino se non addirittura creati nei luoghi di lavoro, speriamo che il MISTERO DELLE DISPARI OPPORTUNITA’ faccia qualcosa in merito, io mi sento di disilluderla, questo non avverrà n primis in quanto il sistema co.co.pro. conviene, in secundis nessuno investirebbe di suo nella creazione di tali spazi da adibire ad asili, in quanto si dorebbe poi assumere del personale adeguato, oltre che prendersi ulteriori responsabilità (come se loro non fossero nati da una donna.. che schifo!), anche se è vero che nessun datore di lavoro riceve FINANZIAMENTI CONCRETI o SGRAVI FISCALI per tali strutture..
Personalmente.. ho molti amici che, sovente, mi dicono “”Se trovassi una Donna che decidesse di dedicarsi alla famiglia ed ai figli, non solo la sposerei subito, ma le farei anche una assicurazione di previdenza privata!”” Stupidi? maschilisti? schiavisti? non so.. ma se guardiamo “I FATTI” come spesso lei dice, noto che molte ex mogli di oggi, non solo non si godono i figli, ma sono alla ricerca infinita di un lavoro, e quando lo trovano.. spesso e’ “a termine”… i turni sono estenuanti e il lavoro mal retribuito, tuttavia.. dei 1.000 euro circa che prendono, non si lamentano di darne 350/400 alla rumena/polacca di turno che gli bada i pargoli.., va in palestra, esce (tanto sa che c’e’ il pirla di turno che la scorrazza a destra e a manca, offrendole cene e bevute col miraggio vaginatico in testa..), compra riviste, e cede alle tentazioni di cianfrusaglie cinesi.. mi domando quindi cosa ci possa essere di fondamentalmente sbagliato nel fare la casalinga..quale DANNO tali donne opererebbero dinanzi a questa scelta..spesso ci si puo’ muovere in Panda, anziche in SUV, omprare il necessario, fare una vita piu’ parca, ma allo stesso tempo essere RICCHI, avere una famiglia SANA e FELICE non è appannaggio esclusivo del dio danaro, a volte basta il sorriso di una moglie a casa col pargolo che ti corre tra le mani, al quale, dopo aver baciato la moglie, chiedi cosa ha fatto il giorno.. e ne conosco tante di famiglie cosi, monoreddito, che stanno una favola! vanno a giro in PANDA, ma sono FELICI! e producono figli FELICI, che vivono in una famiglia FELICE, quali danni sociali ci sono da questa FELICE FAMIGLIA MONOREDDITO, dove la donna decide di essere cio’ che la natura la agevola nel fare, ovvero la moglie e la mamma?
E’ vero che ci sarà un sistema legislativo claudicante.. ma voi sicuramente non sapete neanche far altro se non quello che fate già: LAMENTARVI e SFRUTTARE le situazioni, frignare facendosi scudo DEI FIGLI, ma prontissime a distruggere un matrimonio per un banale motivo, oltre che ridurre sul lastrico l’ex marito! non sarà il suo caso.. ma tante lo fanno..
Damien
Damien(Quota) (Replica)
Cosmic parte dall’esperienza personale e la proietta sull’universale, non tenta nemmeno di applicare agli UU lo stesso metro che usa per valutare i problemi femminili, dei dati strutturali vede solo la parte che riguarda le DD e dà un’interpretazione unidirezionale – vittimistica – alla condizione femminile.
1- la condizione del lavoro dipendente sta peggiorando in tutti i settori e da tutti i punti di vista per TUTTI. Nel privato certo, ma anche nel pubblico.
Conosco infermiere che sono in arretrato di ferie di anni e persino impiegate pubbliche nella stessa situazione. Ma ciò vale anche per i maschi.
I diritti SUL lavoro vengono erosi ogni giorno.
2- I precari erano 3.000.000 prima della crisi. Non so ora. Magari sono diminuti perché semplicemente sono stati lasciati a casa, sic et simpliciter. In tutto il settore pubblico è all’opera l’outsourcing: appalti a privati e privatizzazioni (interi settori dei servizi vengono trasformati prima in Spa o Srl pubbliche, poi i servizi vengono offerti sul mercato: al miglior offerente, ossia a chi paga di meno i dipendenti, in tutti i modi possibili, giacché quella è la voce di spesa che …pesa).
Ricordo che le FF.SS. avevano 220.000 dipendenti.
Ora sono meno di 90.000. Tutto appaltato, e quasi tutti precari.
3- Del settore privato non parliamo: precariato come criterio fondamentale nelle assunzioni, diritti interni ormai al lumicino (ogni giorno una: ci sono aziende in cui per andare in bagno si deve ottenere la firma del capo. E questo non riguarda lo stipendio, riguarda la dignità. Sindacalisti licenziati per aver mandato email di carattere informativo ai colleghi etc etc. ). Si va verso la demolizione di tutte le conquiste degli ultimi 50 anni. Cose di cui non parliamo perché qui sono date assolutamente per scontate.
Adesso mi appresto a dire che la condizione femminile in questa situazione è migliore di quella maschile: la ragione è semplice e consiste nel fatto che da single la donna ha una piena vita sociale anche se non ha reddito, l’uomo invece no. Homo sine pecunia imago mortis si riferisce ai maschi. Una donna senza reddito proprio non manca di alcuna possibilità di vivere pienamente i rapporti sociali. Ha chi la raccoglie in auto, le paga le cene, le ferie, qualche ricarica, qualche capriccio. E ovviamente ha la vita sessuale che vuole. Qui invece vale la legge: homo sine pecunia imago castitatis.
Idem per la sposata che ha diritto almeno alla metà del reddito del marito e che dalla carriera del marito ottiene sempre almeno la metà dei benefici, compresa l’ascesa sociale in termini di prestigio. E’ una mistificazione assoluta dire che la moglie si sacrifica per la carriera di lui. Essa non fa altro (quando sia vero che si “sacrifica”) che ottenere avanzamenti sociali indiretti anziché diretti. In un modo anziché nell’altro.
E mentre si “sacrifica” non corre i rischi di lui e fa qualcosa che non è così aberrante: segue i figli. Quando ci sono. Perché oggi parlare di figli al plurale fa ridere. Parliamo di figlio al singolare, che è meno falso.
Quanto alle umiliazioni, ai ricatti, alle sofferenze morali patite sul lavoro, per sapere quali siano quelle maschili bisogna aspettare la nascita della nuova coscienza degli UU e la conquista del loro diritto di parola.
E’ ora di guardare il rovescio della medaglia e di rovesciare i verbi: le DD sono in part time non perché devono, ma perché possono.
Le DD si licenziano più degli UU quando sono trattate male non perché sono costrette più degli UU, ma perché POSSONO fare ciò che gli UU NON possono.
On en parlera.
Basta bugie. Basta.
RDV
Rino(Quota) (Replica)
Cosmic, vorrei chiarire alcuni punti fondamentali.
Qui non stiamo portando avanti una guerra contro il genere femminile, tutt’altro. Riteniamo purtroppo che questa sia stata dichiarata nei confronti di tutti, e sottolineo TUTTI gli uomini, ormai qualche decennio fa, sulla base di una reinterpretazione della storia e della realtà (sto parlando del femminismo, evidentemente) che ha raccontato che TUTTI gli uomini, indipendentemente dal ruolo e dalla funzione sociale svolta, dalla loro collocazione, dal contesto familiare e ambientale, dal livello di responsabilità ricoperto nella gerarchia sociale e politica, dalle loro effettive responsabilità individuali e quant’altro, sono SEMPRE, COMUNQUE E DOVUNQUE, GLI OPPRESSORI e che le donne, TUTTE, sono SEMPRE, COMUNQUE E DOVUNQUE LE OPPRESSE.
Noi riteniamo che la realtà e la storia siano estremamente più complesse e articolate di questo racconto e che questa stessa interpretazione sia intrisa di qualunquismo, interclassismo, sessismo e razzismo.
Tu parli di diritti negati (come al solito solo per le donne). La verità è che oggi c’è un attacco generalizzato ai diritti di tutti i lavoratori e di tutte le lavoratrici, non alle donne o prevalentemente alle donne, come affermi tu.
Alla Fiat di Pomigliano d’Arco nelle scorse settimane è stato siglato un accordo infame che calpesta i più elementari diritti dei lavoratori. “O mangiate questa minestra – ha sostanzialmente detto l’”illuminato” Marchionne, sostenuto a viva voce dalla Marcegaglia, donna, Presidente della Confindustria (fa parte del “club delle oppresse” anche lei?…) – oppure chiudiamo lo stabilimento e lo riapriamo ex novo in Polonia”. Questo è il quadro. Ebbene, mi risulta che la grandissima maggioranza dei lavoratori della Fiat di Pomigliano siano uomini, così come la grande maggioranza di tutti coloro che lavorano nell’edilizia, nella siderurgia, nell’industria metalmeccanica, cioè nei settori più pesanti, nocivi e usuranti (neanche tutti gli uomini prestano servizio nella pubblica amministrazione,anzi sono una minoranza ormai). Ma questo cosa c’entra? Non ci è mai saltato neanche minimamente per la testa di strombazzare che sono gli uomini a essere penalizzati più delle donne. E se lo facciamo è perché siamo stati costretti da un bombardamento mediatico che sostiene che saremmo tutti dei privilegiati, non certo per una sciocca rivalsa nei confronti delle donne.
Vogliamo lottare insieme, uomini e donne, per i nostri diritti sociali e civili? Benissimo. Noi siamo d’accordissimo. Non siamo stati noi ad avere messo un genere contro l’altro indiscriminatamente.
Leggi bene il nome del nostro sito e del nostro Movimento. Non abbiamo scelto di chiamarci genericamente Uomini, ma Uomini Beta. Cosa significa Beta? Significa uomini che non appartengono ai ceti sociali dominanti (composti da uomini e da donne). Questi ultimi (i ceti dominanti) hanno tutto l’interesse a sottomettere gli altri uomini e le altre donne. Non solo, sono stati talmente furbi/e da riuscire a mettere le seconde contro i primi, a scatenare una guerra tra coloro che dovrebbero (o potrebbero) essere fratelli e sorelle, raccontando a queste ultime che erano vittime dell’oppressione, del dominio e della violenza indiscriminata da parte dei primi. Il risultato è stato che la moglie dell’operaio è stata scagliata contro l’operaio, cioè suo marito, che è stato dipinto ai suoi occhi come un oppressore maschilista, violento, dominatore e di fatto fascista. Anche se il più delle volte era solo un povero cristo che faceva i salti mortali per svangare il lunario e cercare di portare avanti la baracca.
Tu affermi che le donne sono penalizzate sul lavoro per via della maternità? E chi lo nega? Ma questo non deve diventare l’alibi per scagliarsi contro gli uomini (beta) per acquisire maggiori diritti o discriminazioni positive, come vengono chiamate o peggio, per sostenere che sarebbero dei privilegiati. Ma privilegiati per cosa, quando, come, perché, in che modo? Spiegami oggi come un uomo che faccia il postino, l’operaio, l’impiegato, il cameriere, il tecnico, l’insegnante, il precario, il barista, il commesso, il metalmeccanico, l’edile, il minatore, il pony express, il disoccupato, sarebbe privilegiato nei confronti delle donne, di tutte le donne.
La verità è che noi siamo con voi nel sostenere i vostri diritti di donne, di madri e di lavoratrici. Siete voi che non siete con noi quando diciamo che siamo noi uomini (beta) a morire sul lavoro.
Noi siamo per l’eguaglianza fra i generi ma anche questo concetto è stato accusato di essere figlio del maschilismo e della cultura patriarcale. Perché attraverso la logica dell’eguaglianza si celerebbe in realtà il tentativo maschile e maschilista di distruggere la specificità femminile. Anche il concetto di conflitto di classe è stato reinterpretato dal femminismo della differenza come un regolamento di conti fra uomini, come un affare privato tra consorterie maschili.
Io non pretendo certo ci convincerti o di portarti alle nostre ragioni. Però ti chiedo di ragionare fuori da schemi ideologici preconfezionati. Questo è il messaggio che io personalmente sento di mandare a te ma anche a tutte le donne (non appartenenti alle elite dominanti). Non sono gli uomini beta (cioè la maggioranza degli uomini “normali”) i vostri nemici, ma siete voi che dovete cominciare a pensarlo e a dirlo ad alta voce. Finchè saremo criminalizzati, demonizzati, calpestati, non possiamo far altro che organizzarci per la difesa dei nostri diritti e della nostra dignità.
Qual è il ruolo che tante donne hanno scelto di avere all’interno di questo contesto sociale? Come vi relazionate con gli uomini? Secondo quali criteri? Secondo quali modalità? Pensaci. E prova a farlo con onestà intellettuale. Allora forse ti accorgerai che le cose sono un po’ più complicate degli slogan e dei luoghi comuni diventati ormai certezze e legge morale.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Nella società odierna vi sono sempre più esempi di palese discriminazione al contrario, ovvero di posti di lavoro esplicitmente rivolti alle donne (amministrazione,ristorazione,turismo,promozione,etc…)
Anche in ambiente di lavoro, in particolare in ufficio se sei un uomo hai più doveri che diritti rispetto ad una donna, che se più avvenente riesce anche ad avere qualche chance in più di fare carriera.
In passato ho anche citato la situazione degli appartamenti in affitto, dove le studentesse che sono in numero maggioritario, cercano di condividere la stanza con appartenti allo stesso sesso cosa che non fanno i maschi (che cercono coinquilini a prescindere dal genere anzi, spesso cercano anche loro una coinquilina).
La verità è che di fronte a problematiche che riguardano tutti le donne sviluppano una dialettica di genere derivante dalla loro più avanzata consapevolezza di genere rispetto agli uomini (e anche Cosmic lo dimostra) : quest’ultimi, non facendo altrettanto finiscono per aggravare il più delle volte la propria posizione senza renderesene conto (homo homini lupus).
Luke Cage(Quota) (Replica)
forse siamo più d’accordo su tante cose di quanto possa sembrare in apparenza. la differenza sta fondamentalmente nel fatto che io non ce l’ho con ‘gli uomini’. ho un marito meraviglioso, tanti colleghi uomini, un fratello, un padre e tantissimi amici e parenti uomini. immagino che lo stesso sia per voi ma al contrario. e allora non è un problema degli ‘uomini’ contro le ‘donne’ ma di certi uomini contro certe donne. nel primo commento parlavo di una mentalità ‘maschilista’, usavo questo termine tanto per dare un nome alla cosa. non intendevo che tutti gli uomini sono contro tutte le donne. intendevo che c’è una mentalità diffusa nel nostro paese, diffusa TANTO FRA UOMINI QUANTO FRA DONNE (e questo fa molta rabbia) che le donne se si sposano e stanno a casa ad accudire i figli tutto sommato stanno meglio di quelle che vanno a lavorare, che i figli sono uno sfizio che una donna a un certo punto vuole togliersi, che i figli sono un problema solo femminile, che abbiamo voluto la bicicletta e quindi adesso pedaliamo, che quelle che provano a conciliare professione e famiglia sono delle pazze perchè conviene di più stare a casa a fare la vita comoda, che se devi pagare asilo, baby sitter e colf tanto vale che te ne stai a casa… e finchè ci saranno donne convinte che tanto il marito guadagna bene e possono farsi mantenere le cose non cambieranno, certo. quello che leggo nei commenti è una conferma di questa mentalità – anche se non penso che sia la vostra mentalità.
voi siete mai andati a dare comunicazione al vostro capo del personale che eravate incinta? vi siete mai sentiti in imbarazzo per la vostra gravidanza sul posto di lavoro? come avete vissuto l’annuncio ai colleghi dell’arrivo di un figlio? sicuramente con più serenità di come l’ho vissuto io. detto questo, le esperienze personali sulla base di cui parlo non sono solo quelle vissute da me in prima persona, ma anche quelle vissute da amiche e persone che conosco. è vero, la situazione lavorativa è brutta per tutti, diciamo soprattutto che l’attuale situazione penalizza in primo luogo chi ha figli, uomo o donna che sia. perchè se esistesse un congedo obbligatorio anche per i padri di almeno 1 mese i figli non sarebbero visti dal datore di lavoro come un problema solo femminile. il fatto è che come ho già detto se per un uomo la situazione è drammatica, per la donna lo diventa ancora di più. non per colpa degli uomini, perchè è così e basta.
rispondo alle vostre frasi, sperando che mi capiate un pò di più e che capiate il senso del mio primo intervento:
‘se una donna considera quei 9 mesi un fardello non è obbligata ad affrontarli’: non penso che la gravidanza sia un fardello, è la società e lo stato italiano che lo pensano. fino ad ora dalle istituzioni ho avuto solo umiliazioni per la mia scelta di avere un figlio, e nessun sostegno.
a Damien che mi scrive i dettagli sulla legge della maternità rispondo che ho fatto ricorso, più di 1 anno fa, e non ho avuto ancora risposta. mi hanno sconsigliato di fargli causa perchè se nel frattempo l’INPS risponde positivamente sono costretta a pagare ugualmente la causa. morale della favola: sto ancora aspettando. quando sei co co pro il datore di lavoro (che nel mio caso è stato anche colpevole del mancato pagamento a causa di un errore) se ne lava le mani, chi dovrebbe pagarti è l’INPS. non sono una sprovveduta, semplicemente sto pagando gli errori di altri. dici (diamoci del tu, per favore!) che dovremmo parlare ad ampio raggio, ma poi mi porti tanti esempi particolari di amici e conoscenti. e poi, se parlare ad ampio raggio significa dire frasi come ‘le donne di oggi’, questo è qualunquismo. spero comunque di rientrare nella piccola percentuale di ‘vere donne’ dal momento che non ho il SUV, non me ne frega niente di tutte le altre cose che elenchi, sono solo una persona che sta cercando come può di conciliare un lavoro che le piace e che ha ottenuto dopo anni di studio, con un matrimonio, un figlio e si spera altre gravidanze quando possibile.
a Rino che dice ‘Perché oggi parlare di figli al plurale fa ridere.’ rispondo: è vero. ed è proprio questo il problema. nei paesi in cui l’occupazione femminile è sostenuta ci sono anche più figli. non penso che in Svezia abbiano motivo di esistere discussioni come la nostra. il fatto che l’occupazione femminile italiana sia ultima in Europa e allo stesso tempo anche il tasso di natalità lo sia non è una coincidenza. è colpa anche delle donne, lo so e trovo che sia scandaloso. ma tante donne sono scoraggiate dall’andare a lavorare per colpa delle politiche per la famiglia INESISTENTI.
a Fabrizio dico che forse la pensiamo allo stesso modo, ma vedendo le cose da punti di vista diversi.
non so se sono femminista. le parole servono per chiamare la cose e i concetti ma questi spesso non sono poi così schematizzabili. se femminismo vuol dire lottare perchè la donna non sia solo l’immagine che si vede in televisione, non sia solo l’oggetto del desiderio di maniaci sessuali che purtroppo adesso siedono anche in parlamento e alla presidenza del consiglio, se femminismo vuol dire lottare perchè certi diritti siano uguali per tutte le lavoratrici e non solo per poche privilegiate, se femminismo vuol dire indignarsi per gli episodi di violenza sulle donne di cui ogni giorno si sente parlare, e perchè non si sentano più commenti del tipo ‘se l’era cercato’, allora sono femminista. se femminismo vuol dire pensare che tutti gli uomini sono maniaci sessuali, o violenti, o che stiano cospirando contro tutte le donne, certamente non lo sono! io vedo solo che stiamo perdendo tutti quei diritti per cui le femministe avevano lottato negli anni 70.
concludendo (stavolta ho davvero esagerato) lo scopo del mio primo commento non era quello di accusare gli uomini o giudicare situazioni familiari che non conosco e che saranno tutte talmente diverse fra loro da non poter essere giudicate nel loro insieme. lo scopo era quello di farvi capire che questa situazione non è altro che il risultato di una politica verso le famiglie e soprattutto verso le donne completamente assente. i risultati di questa politica li stiamo vedendo e ne stiamo pagando le conseguenze tutti, se tante famiglie si sfasciano non è solo perchè uno dei due coniugi ha preso il matrimonio alla leggera. lo stato e le istituzioni fanno qualcosa affinchè i coniugi siano sostenuti nella propria scelta di portare avanti una famiglia? un divorzio è una tragedia e penalizza tutti i membri della famiglia. il fenomeno dei padri poveri poi è una piaga sociale ma è frutto anche questa di questa assenza di sostegno alle donne e alle famiglie, e di questa mentalità che chiamatela come volete, ma è radicata nella nostra cultura. e il fatto che si facciano così pochi figli è anche questa una piaga sociale, non solo un luogo comune che a noi donne piace tanto sbandierare.
cosmic(Quota) (Replica)
@ Rino
Adesso mi appresto a dire che la condizione femminile in questa situazione è migliore di quella maschile: la ragione è semplice e consiste nel fatto che da single la donna ha una piena vita sociale anche se non ha reddito, l’uomo invece no. Homo sine pecunia imago mortis si riferisce ai maschi. Una donna senza reddito proprio non manca di alcuna possibilità di vivere pienamente i rapporti sociali. Ha chi la raccoglie in auto, le paga le cene, le ferie, qualche ricarica, qualche capriccio. E ovviamente ha la vita sessuale che vuole. Qui invece vale la legge: homo sine pecunia imago castitatis.
@
Grande Rino.
E’ proprio così.
Marco(Quota) (Replica)
Quanta beata ingenuità Cosmic.
Ne abbiamo già parlato, ma repetita juvant.
Qualsiasi cosa si pensi o si auspichi riguardo al numero di figli da avere o da evitare, una cosa è certa: il livello e la quantità dei servizi sociali è del tutto irrilevante. In Italia a non far figli sono le classi medie. Nascono un po’ di più in famiglie medio-alte e soprattutto in quelle in fondo alla scala: leggi immigrati. Quanto ai servizi, in Italia il calo demografico è iniziato al nord, ossia nelle regioni con maggiore reddito famigliare e maggiori servizi mentre il sud restava prolifico. Poi il crollo è avvenuto pure là. La Germania ha da decenni politiche pronatalità, eppure è tra i paesi meno fertili da 40 anni e il trend non cambia. Adesso è stata superata dalla Spagna e persino dalla Grecia che quando erano più povere e con ancor con minori servizi di adesso …erano assai prolifiche. Quel che è accaduto in Italia.
Nessuna relazione tra ricchezza+servizi e nascite.
Ci sono tanti casi a favore quanti contro.
RDV
Rino(Quota) (Replica)
@ Rino
Adesso mi appresto a dire che la condizione femminile in questa situazione è migliore di quella maschile: la ragione è semplice e consiste nel fatto che da single la donna ha una piena vita sociale anche se non ha reddito, l’uomo invece no. Homo sine pecunia imago mortis si riferisce ai maschi. Una donna senza reddito proprio non manca di alcuna possibilità di vivere pienamente i rapporti sociali. Ha chi la raccoglie in auto, le paga le cene, le ferie, qualche ricarica, qualche capriccio. E ovviamente ha la vita sessuale che vuole. Qui invece vale la legge: homo sine pecunia imago castitatis.
Totalmente d’accordo. Se molte donne potessero vestire anche per poco i panni maschili, quelli meno abbienti, avrebbero sicuramente un approccio meno astioso e più amichevole e comprensivo con l’altro sesso, ma hanno raccontato loro che stare dall’altra parte è un privilegio ancor oggi sempre e comunque e ci credono come il vangelo. Troppe persone seminano odio. Forse andrà meglio per un’altra generazione.
Alessandro(Quota) (Replica)
qui mi sembra che stiamo dicendo la stessa cosa ma forse parliamo lingue diverse. Il fatto che ‘da single la donna ha una piena vita sociale anche se non ha reddito’, a parte il fatto che una donna che non ha reddito e non ha famiglia non so come faccia a mangiare, ma questo non è il punto, è proprio la dimostrazione di quello che sto dicendo io: in Italia nessuno si scandalizza se una donna non lavora, se una donna si fa mantenere o se si fa pagare ‘cene, ferie e capricci’ dal proprio uomo di turno, anzi è ritenuta una cosa normale. mentre ci si scandalizza, spesso, perchè la donna pur avendo un marito che se la cava preferisce mandare il figlio all’asilo e andare a lavorare. e le istituzioni non se ne preoccupano perchè incentivare l’occupazione femminile e sostenere quelle poche coraggiose che scelgono di andare a lavorare non è una priorità, tanto l’idea diffusa è che ‘le donne’ non la vogliono e – permettetemi di dirlo – i loro uomini sono molto spesso consenzienti. purtroppo però le donne non sono tutte così, e questo modo di fare non funziona.
@ Rino: gli immigrati non fanno testo, se è per questo nei paesi del terzo mondo si fanno ancora più figli che da noi ma sono contesti diversi. io parlo di confronto fra nazioni europee e popolazione europea. i dati della germania che riporti non significano niente. comunque fanno più figli di noi visto che noi siamo ultimi. e dei paesi scandinavi che mi dici? comunque sono anche d’accordo che sarebbe un’analisi complessa e si possono trovare esempi e controesempi. comunque un aiuto alle famiglie da parte dello stato non farebbe male a nessuno, anzi aiuterebbe tanto gli uomini quanto le donne.
@ Rino, Alessando e Marco: ma perchè la mettete sempre sul piano sessuale? l’unico scopo della vita è rimorchiare e fare sesso? e se le vostre donne sono state con voi solo perchè avevate un reddito, e potevate accontentarle in ogni capriccio, forse avete scelto le donne sbagliate.
cosmic(Quota) (Replica)
ancora una cosa x Alessandro. mi dispiace se avete frainteso, io non voglio seminare nessun odio ma anzi cercare di capire il vostro punto di vista e farvi capire il mio.
spero tanto anch’io che possa andare meglio per un’altra generazione.
cosmic(Quota) (Replica)
@ Rino, Alessando e Marco: ma perchè la mettete sempre sul piano sessuale? l’unico scopo della vita è rimorchiare e fare sesso? e se le vostre donne sono state con voi solo perchè avevate un reddito, e potevate accontentarle in ogni capriccio, forse avete scelto le donne sbagliate. (Cosmic)
Cosmic, francamente trovo le risposte che nel complesso hai dato alle nostre argomentazioni molto deboli, ma questo è un altro discorso e soprattutto è un’opinione personale.
Però mi pare che la conclusione del tuo ultimo post (che riporto poco sopra) sia una vera e propria caduta di stile che non può non evidenziare una oggettiva povertà argomentativa. Un alquanto maldestro rifugiarsi in corner che non aiuta di certo un serio confronto.
Prova a rovesciare l’ordine dei fattori e a pensare come avresti reagito tu se, a parti invertite, fossimo stati noi a dirti che sei tu che nella vita hai scelto gli uomini sbagliati…Che senso ha? Dove si vuole arrivare?
E’ anche ridicolo, non trovi?
Cerchiamo di elevare il livello della discussione. Per noi stessi, soprattutto…
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
l’argomentazione dell’ultimo post era una risposta ironica alle argomentazioni dei post precedenti. non vedo dove il livello della discussione – da parte mia – non sia stato ‘all’altezza’. si parla di problemi di attualità, cito esempi di esperienza personale e non va bene, faccio notare che mi si risponde mettendola solo sul piano sessuale e non va bene, sottolineo che non ce l’ho con gli uomini e non va bene, sottolineo che detesto certe mentalità femminili e un certo genere di donna che a quello che scrivete sembra essere il vostro nemico numero uno e non va bene… davvero non so come portare la discussione ad un livello ‘più elevato’. potreste però provarci voi! oltretutto sono 2 giorni che cerco di fare dei ragionamenti e l’unica cosa che mi si critica è la risposta – volutamente provocatoria – ad una battuta sessista e qualunquista. forse è perchè non hai letto davvero quello che ho scritto, e forse anche giustamente, sono stata troppo prolissa, del resto sono una donna no?
PS: tanto per ribadire il concetto: nella vita per fortuna uomini sbagliati non ne ho ancora trovati visto che sono felicemente sposata e con una persona eccezionale e che non ho scelto perchè mi portasse in auto – molto spesso guido io – non mi paga ogni capriccio – ho uno stipendio anch’io e non sono poi così capricciosa, mi accontento di poco – è estremamente intelligente e sensibile e collaboriamo entrambi in ugual misura alla gestione della nostra famiglia. tutto questo non per abbassare il livello della discussione ma per rispondere in anticipo a quanti mi direbbero che ho trovato uno dei tanti uomini che si fanno soggiogare da una donna tirannica come solo le donne sanno essere.
cosmic(Quota) (Replica)
Cosmic: ancora una cosa x Alessandro. mi dispiace se avete frainteso, io non voglio seminare nessun odio ma anzi cercare di capire il vostro punto di vista e farvi capire il mio.
spero tanto anch’io che possa andare meglio per un’altra generazione.
Cosmic: io non facevo riferimento certamente a te come seminatrice di odio. Io facevo riferimento a certi ideologi/ideologhe che, attraverso stratagemmi vari, aizzano allo scontro tra i sessi, a mettere, come giustamente scrive Fabrizio, il marito operaio contro la moglie casalinga. Tu mi sembri una donna beta normale, che, dopo un primo intervento che non ho condiviso, sta cercando d’instaurare un dialogo tutto sommato costruttivo con chi diverge leggermente dalle tue idee. Scrivo leggermente, perchè per noi le donne beta, cioè non appartenenti alle classi doominanti, vivono un disagio che non è molto dissimile dal nostro, seppure sono più ascoltate e considerate, avendo anche un ministero apposito.
Il problema delle donne, e in minor misura degli uomini, è che si accostano all’altro sesso sempre cariche di pregiudizi, come se dall’altra parte ci fosse colui che le vuole fregare, e preferiscono le “cattive maestre” appartenenti al loro sesso piuttosto che far corpo comune con gli uomini che vivono un disagio simile al loro. Si preferisce la “guerra” alla “pace”, e questo non è certamente una novità.
Sulla sessualità. Devi sapere, Cosmic, che per un uomo la sessualità riveste un aspetto importante nella vita. Se ne parla principalmente per quello. UB è seguito e incuriosisce proprio perchè non vi sono i soliti maschi zerbini che ripetono fino alla nausea ciò che fa piacere alle loro donzelle. Anche chi ci ha sonoramente mandato a quel paese continua a seguirci con attenzione, perchè sa che qui non si sciorinano i soliti luoghi comuni, ma si esprime un punto di vista maschile insolito, più libero.
Alessandro(Quota) (Replica)
Alessandro, ti ringrazio per la precisazione. e sono contenta di leggere che in fondo osserviamo le stesse cose solo che da punti di vista differenti… e ci mancherebbe altro.
il mio primo post era chiaramente una provocazione, ma vedo che ho colto nel segno. ho aperto una discussione ed un confronto che secondo me non ostante tutto sono stati costruttivi.
il senso comunque era che finchè la società e le istituzioni accetteranno ed approveranno che una donna può farsi mantenere dal marito, che una donna in fondo sta anche meglio così e non può chiedere altro alla vita, la stessa società e le stesse istituzioni accetteranno ed approveranno che la stessa donna continui ad essere mantenuta dal marito anche dopo il divorzio.
spero che detta così suoni meglio…
cosmic(Quota) (Replica)
Cosmic:
>>
e se le vostre donne sono state con voi solo perchè avevate un reddito, e potevate accontentarle in ogni capriccio, forse avete scelto le donne sbagliate.
>>
E’ una considerazione soggettivista. Un refrain. Come se una forza invincibile costringesse a pensare che chi si occupa di una questione lo faccia perché ne è stato toccato personalmente e agisca per una sorta di reazione o di vendetta.
Ci sono gli attivisti di Amnesty Inter.al: nessuno però pensa che agiscano perché sono stati torturati.
Ci sono gli antivivisezionisti: nessuno pensa che agiscano perché in altra vita furono cavie oggetto di esperimenti scientifici.
Ci sono quelli di “Nessuno tocchi Caino”, contro la pena di morte: nessuno pensa che lo facciano perché a suo tempo furono giustiziati… o perché qualcuno in famiglia è finito sulla sedia elettrica.
Nel caso del Momas, invece quella tendenza è invincibile. L’idea è questa: deve esserci qualcosa di bacato dentro questi uomini che si occupano di QM.
Devono aver avuto i loro bei problemi e …problemini con le DD. E’ gente sospetta. Poi vengono le Grandi Intuizioni: magari ce l’hanno piccolo, nessuna gliel’ha mai data, etc.
Quanto a me ho detto cento volte che dedurre dalle mie argomentazioni qualcosa sulla mia biografia o su quel che sono e faccio (e persino su quel che penso) porta inevitabilmente a prendere dei granchi colossali. Da ridere.
Si vede che però i granchi piacciano. Avanti dunque con granchi, gamberi e aragoste.
RDV
Rino(Quota) (Replica)
Ieri sera, dopo la mezzanote su raitre, ho ascoltato lo sfogo di Tiberio Timperi e sono rimasta sconcertata. Ha esordito dicendo..sono un cittadino di serie b, sono un padre separato. In italia la legge non e’ uguale per tutti e vivo un dramma senza fine. Sono tato denunciato per violenza, percosse…e’ stato tutto archiviato, ma il rapporto con mio figlio chi me lo recupera?Nei paesi bassi un genitore che ostacola l’incontro con l’altro genitore va in galera, da noi rischia 100 euro di multa. Perche’ per mantenere mio figlio, cosa a cui tengo molto, devo dare 4000 euro a una donna? Perche’ non posso ottenere l’accoglimento di mio figlio? E’ servito un provvedimento del giudice che dichiarasse che sono un buon padre e che ho dirittto a farlo..perche’ la legge non mi mette in condizione di poterlo fare? Gli ha fatto eco il presidente degli avvocati matrimonialisti italiani che ha detto che gran parte delle denunce nei confronti dei padri sono inventate e che in italia ci sono generazioni di figli orfani di padre vivo. Come e’ possibile accettare tutto cio’? Due le cose che mi hanno colpita in particolare: Timperi ha sempre accuratamente evitato il termine donna..parlando di altro genitore o genitore affidatario..e poi ha amaramente confessato di essersi rivolto a politici di dx e sx ottenendo un …fragoroso silenzio (e parliamo di Tiberio Timperi). Perche’ questa realta’ drammatica non solleva alcuna attenzione?Perche’ si consente alle donne separate di costituire una lobby potente quanto il piu’ equivoco dei poteri occulti?Come mai in Italia non si tutelano questi figli minori?Ho spento la TV con un senso di vergogna e di angoscia..pensando ai miei due splendidi figli..maschi.
maria(Quota) (Replica)
Brava Maria, come al solito dimostri intelligenza e sensibilità. Prova a pensare quando al posto di un Tiberio Timperi (ricco, bello, di successo, personaggio della televisione, posizionato, immagine pubblica + benefits…) di mezzo ci vanno i famosi “bruttini da 1000 euro al mese”, come li descriveva quella tale Lu, intervenuta mesi fa sul blog. Se l’ingiustizia colpisce il primo, figuriamoci i secondi…
Credo sia assolutamente fondamentale, Maria, che donne evolute come te comincino a prendere posizione, e pubblicamente, su queste vicende. Ho appena detto la stessa cosa , su un altro argomento, a Stefania che ha fatto la sua prima comparsa sul blog. A Rita non ho neanche bisogno di dirlo. La vostra voce è determinante per aprire una breccia. Potreste avere un ruolo decisivo proprio in quanto donne nel denunciare quanto sta accadendo, per far emergere la faccia nascosta della realtà.
E’ una scelta che avete davanti a voi. Una grande scelta. Sta a voi valutare se ne vale la pena.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
“gli ha fatto eco il presidente degli avvocati matrimonialisti italiani che ha detto che gran parte delle denunce nei confronti dei padri sono inventate”(maria)
«I maltrattamenti in famiglia stanno diventando un’arma di ritorsione per i contenziosi civili durante le separazioni», avverte Carmen Pugliese, pm del pool della Procura specializzato in reati sessuali e familiari, scorrendo i dati che vedono questo tipo di violenza aumentare in maniera significativa. Nella Bergamasca si è passati dai 278 casi del 2006 ai 306 del 2007, fino ai 382 del 2008, in pratica più di una denuncia al giorno. E se è vero che si riscontra una sempre più diffusa propensione da parte di padri e mariti ad alzare le mani, è altrettanto appurato che molte volte le versioni fornite dalle presunte vittime (quasi sempre donne) sono gonfiate ad arte. «Solo in due casi su 10 si tratta di maltrattamenti veri – analizza il pm Pugliese -. Il resto sono querele enfatizzate e usate come ricatto nei confronti dei mariti durante la separazione. “Se non mi concedi tot benefici, io ti denuncio”, è la minaccia che fanno alcune mogli. Tanto che, una volta ottenuto quello che volevano, tornano in Procura a chiedere di ritirare la denuncia. Non sanno che nel frattempo noi abbiamo speso tempo ed energie per indagare. L’impressione è che alcune mogli tendano a usare pm e polizia giudiziaria come strumento per perseguire i propri interessi economici in fase di separazione».
Poche, in percentuale, le inchieste che sfociano in condanna. «Molte volte – rivela il pm Pugliese – siamo noi stessi a chiedere l’archiviazione. In altri casi, invece, si arriva a un processo dove la presunta vittima ridimensiona il proprio racconto. È successo anche che qualche ex moglie sia finita indagata per calunnia».
Sono per lo più italiane (mogli di italiani e anche di stranieri) le presunte vittime che si rivolgono alla Procura. Più limitata, invece, la percentuale dei genitori (il più delle volte anziani) presi a botte dai figli. Anche papà e mamme tendono a minimizzare i fatti dopo la denuncia, ma in questo caso lo fanno per amore e non per denaro.
Carmen Pugliese una tiratina d’orecchi la riserva anche alle associazioni che operano a tutela delle donne: «Non fanno l’operazione di filtro che dovrebbero fare: incitano le assistite a denunciare, ma poi si disinteressano del percorso giudiziario, di verificare come finirà la vicenda. Mi sembra una difesa indiscriminata della tutela della donna che viene a denunciare i maltrattamenti, senza mettere in conto che questa donna potrebbe sempre cambiare versione».
Ovvio che molte volte le violenze si verificano davvero e in modo pesante: «Da noi arrivano donne col volto tumefatto e in alcuni casi contro i mariti emettiamo misure cautelari». Ma talvolta a patire le conseguenze di denunce enfatizzate sono uomini che cascano dalle nuvole. Come quel bergamasco denunciato dalla ex moglie dell’Est che s’era rifugiata in una comunità protetta. Lei lo aveva dipinto come una sorta di persecutore, lui si presentò in Procura a raccontare che il rapporto non era poi così compromesso: i due continuavano a vedersi ogni fine settimana e per provarlo l’ex marito esibì le ricevute del motel.
Soldi richiesti e rapporti coniugali deteriorati, soprattutto in tempi di recessione, sono l’impasto che spesso porta davanti a un giudice. Lo si può leggere nelle statistiche dei reati consumati nella Bergamasca nel 2008, alla voce del mancato versamento di alimenti fra coppie separate. Un numero passato dai 278 casi denunciati nel 2006 ai 292 del 2007 per giungere ai 315 dello scorso anno.
«E chiaro che separarsi comporta difficoltà economiche – osserva il procuratore Addano Galizzi -. Se poi in famiglia lavora solo il marito, versare gli alimenti alla moglie separata e ai figli diventa un problema quando scatta la cassa integrazione o addirittura il licenziamento, soprattutto in questi periodi di crisi economica diffusa».
A volte sono gli inquirenti stessi a mettersi la mano sul cuore: « Se – confessa il pm Pugliese – un ex marito per uno o due mesi non versa gli alimenti e mi documenta che ha perso l’impiego o parte significativa del reddito, io per la denuncia chiedo l’archiviazione».
Stefano Serpellini
L’Eco di Bergamo
Raffaele(Quota) (Replica)
@Maria:
quel che ignori è che molte donne,alcune delle quali sono intervenute su questo sito,giustificano questa situazione incivile ricorrendo ad ignobili stumentalizzazioni e a scuse vergognose: persino una nota avvocatessa arrivò in altra sede al punto di condannare pubblicamente i padri separati per la loro situazione (non hanno saputo organizzarsi la vita, considerandoli immaturi e/o irresponsabili e/o privi di autonomia).
Vi è una vera e propria lobby,come tu hai osservato,appoggiata e sostenuta dalla maggioranza delle donne (che a parole stigmatizzano i fatti singoli,bollandoli puntualmente,nel migliore dei casi come delle eccezioni..).
Timperi ha avuto modo di gridare il suo dolore,in seconda serata,ma il fenomeno dei padri separati è una piaga sociale che nessun movimento politico osa lenire o denunciare…chissà come mai..
P.s. Ti riporto un vecchio commento rivolto al sottoscritto da una delle nostre ammiratrici:
“Non siete misogini?!?!?!!!
Ahia, quando si comincia a negare l’evidenza, la storia si fa pesa.
Sui padri separati ti faccio un esempio a caso.
I padri separati spesso hanno dei figli stronzi che li trattano solo come fossero degli sportelli bancomat che sganciano soldi perchè hanno delegato la loro educazione esclusivamente alle madri, e ciò per non avere pensieri e andare in giro a farsi i cazzi propri. Poi, quando questi padri cercano di recuperare un rapporto con i propri figli dopo una separazione, vengono presi appunto a pesci in faccia. Ma invece di chiedersi “cazzo, dove ho sbagliato?” danno la colpa alle madri che non hanno saputo educare i figli al rispetto di un padre assente e non pervenuto.
Questo è il vostro guaio maggiore. Evitare sempre ed accuratamente la responsabilità. La colpa è sempre degli altri. Si chiama infantilismo.
E poi lo ribadisco. Piangersi addosso e dirsi quanto siamo sfortunati è un atteggiamento sbagliato e la gente si rompe i coglioni ad ascoltarvi. Cosa fate quando cercate di rimorchiare una donna: “sai, mi sono appena separato ma quella stronza di mia moglie….” e poi via con il pianto graco a manetta.
Non funziona. Noi ragazze ci asciughiamo come secchi di sabbia a sentire certi piagnistei.”
Wow….
Luke Cage(Quota) (Replica)
Timperi me lo ricordo come un fessacchiotto, purtroppo a volte ci vogliono le disgrazie per capire come va il mondo.
Leonardo(Quota) (Replica)
“A fianco di Timperi, il Presidente dell’ordine degli avvocati matrimonialisti testualmente dice:” Sono preoccupato non tanto per il mancato affido condiviso, ma per il malcostume direi criminale di tanti colleghi avvocati di consigliare alla donna in contesa giudiziale col marito, di denunciare falsamente il marito e il padre dei propri figli per abusi e violenze sessuali: ad oggi risulta che il 74% delle denunce è strumentale al fine di spazzar via il marito e il padre per tutti gli anni necessari all’accertamento della verità. Dopodichè, passati anni e anni, il padre non avendo frequentato per imposizione del tribunale i figli appunto per anni, viene dichiarato irrilevante per l’educazione e la formazione di figli per cui viene confermato il suo allontanamento”.(Ckkb)
Ecco, queste parole del presidente dell’Ordine dei matrimonialisti confermano i dati e le parole di quella PM del Pool contro le violenze sessuali riportate nell’articolo da me postato prima, sul circa l’80% di accuse false.
@Luke Cage: Esatto. Per email sono stato invitato da una donna a non credere alla tragedia dei padri separati, definita da lei una “leggenda”, e che cmq al massimo vi sono solo casi singoli.. E quale era la “fonte” da cui lei derivò questa sua perentoria affermazione?La fonte era i suoi merdosi avvocati, politicamente impegnati, che chissà quanti padri separati hanno fatto spennare e/o mandare in galera.
Raffaele(Quota) (Replica)
Leggo da L’Espresso on line (http://espresso.repubblica.it/dettaglio/padri-separati-lontani-dai-figli-e-ora-di-cambiare-la-legge/2134117) che nelle aule di giustizia le sentenze di affido sono sistematicamente sfavorevoli ai maschi perchè i giudici sono in prevalenze femmine. Credo e spero che non sia vero: le conseguenze sarebbero gravissime.
ckkb(Quota) (Replica)
Su la Gazzetta dello Sport di oggi è stato pubblicato un articolo riguardante i padri separati, in parte condivisibile, dove sono riportate anche le parole di questa avvocatessa
http://www.bernardinidepace.it/
secondo la quale non è vero che i padri separati se la passano così male; anzi, secondo de Pace le donne separate/divorziate, specie se con figli a carico, se la passerebbero molto peggio…
No comment.
Fabio(Quota) (Replica)
Notate bene, sono tutte donne, con la sola eccezione di un avvocato junior…
http://www.bernardinidepace.it/?menu=avvocati_junior&lingua=it
Fabio(Quota) (Replica)
Sì, Fabio, però è inutile venire a postare questa spazzatura qui, così facendo si fa solo un favore ai nostri nemici..La De Pace è una femminista, e quindi chiedere a lei un’ opinione sui padri separati è come chiedere ad un prete lefebvriano della Società di san Pio X un’ opinione sul modernismo e sull’ omosessualità. Ovvio che la sua opinione non ha senso. Ciò che ha senso sono i fatti e i dati delle associazioni umanitarie le quali ci avvisano che i padri separati sono i nuovi poveri e molti di loro mangiano alla mensa della caritas e dormono nell’auto. E inoltre il gran numero di barboni e suicidi tra i padri separati.Il resto sono solo chiacchiere.
Oltre all’articolo dell’ Espresso postato prima di Ckkb, segnalo questo intervento dell’ ottima Rita Bernardini(deputato radicale del PD) a favore dei padri separati:
http://www.adiantum.it/public/1292-la-bernardini-risveglia-il-dibattito-sulla-l.-54.-a-breve-la-diffida-collettiva-di-adiantum.asp
p.S: la De Pace, tra l’altro, scrive suoi editoriali sul Giornale(azz..Berluska), quindi le tante “Chiava di Notte-Scorreggia di Giorno” sedicenti di “sinistra non cantassero vittoria 😛
Raffaele(Quota) (Replica)
Sì, Fabio, però è inutile venire a postare questa spazzatura qui, così facendo si fa solo un favore ai nostri nemici. (Raffaele)
**********
E perché mai? Non sono affatto d’accordo, secondo me certe affermazioni di parte come quelle dell’avvocatessa, vanno evidenziate. Non vedo proprio il problema.
Fabio(Quota) (Replica)
@Fabio: non ho detto che non devi pubblicare questo o quel link(non sono certo il tuo padrone), ma il mio era stato solo un consiglio a riportare il link con un contraddittorio a fianco,giacchè, come sai, siamo assediati da ignoranti senza scrupoli pronti a strumentalizzare e a far oro colato ogni scemenza che leggono.
Cmq ritornando alla De Pace, si legga qui:
http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/cronaca/bernardini/bernardini/bernardini.html
http://www.corriere.it/cronache/09_marzo_21/super_divorzista_bernardini_sospesa_99744d4c-15ef-11de-aefc-00144f486ba6.shtml
E’ quello che da sempre diciamo: quella dei divorzisti è una vera e propria lobby che lucra sui problemi familiari, a discapito dei figli.
Raffaele(Quota) (Replica)
Io sono un padre separato e penso che il problema di fondo sia quello di ricevere fin da piccoli,purtroppo,un modello educativo completamente inattendibile ed inattuabile in qualsiasi tipo di vita ti appresti ad affrontare. Questo è un paese profondamente cattolico e come tutti i paesi dove la religione spadroneggia,una larga percentuale della popolazione accetta di farsi spegnere uno spicchio di cervello….posso sottoporvi una domanda? Mi dite un solo motivo,e ribadisco un solo motivo,per il quale in un paese come questo un uomo debba accettare un paradosso come il matrimonio? Ma avete mai letto qualche e dico solo qualche articolo del “diritto di famiglia” che regola la vita coniugale? Informate la popolazione maschile del patibolo verso il quale sta andando e poi fatemi conoscere qualcuno che serenamente e coscenziosamente è pronto a porgere la propria testa sotto la ghigliottina….Sono del parere che prima dobbiamo livellare in modo totalmente imparziale ed egualitario la legislatura familiare e poi possiamo parlare civilmente intorno ad un tavolo di un fenomeno che tra un uomo ed una donna è fisiologico e cioè che le strade di due persone si possano dividere senza far ricorso a quello che una “legge” obsoleta ed arcaica appartenente ad una cultura coercitiva e perciò cattolica,ti permette di ottenere. Svegliate la coscienza collettiva,informate chi ancora non sa di tutto questo e vedrete che non ci potrà mai essere qualcuno che rende i vostri figli ostaggi o merce di scambio in una mera trattativa economica dove chi può “compra” la propria libertà e quella dei propri figli e chi non può vede la propria vita finire in una dignitosissima mensa della caritas e tutto questo perchè i figli non sono di nessuno e nessuno può vantare un affidamento unilaterale,un mantenimento unilaterale e così via….io sono separato,divorziato e padre di una splendida bambina che mi vivo e godo regolato da un affidamento congiunto in base alla legge sulla bigenitorialità (grazie all’abilità del mio avvocato che è stato di un equilibrio e di una competenza non indifferente) ma nonostante tutto anche con l’avvento di qualche cambiamento grazie alla legge di cui usufruisco non c’è un figlio affidato ad un padre (non lo riterrei giusto) e sopratutto non c’è una casa coniugale assegnata ad un padre. Vergogna!!!!
Roby 67(Quota) (Replica)
“Svegliate la coscienza collettiva,informate chi ancora non sa di tutto questo e vedrete che non ci potrà mai essere qualcuno che rende i vostri figli ostaggi o merce di scambio in una mera trattativa economica dove chi può “compra” la propria libertà e quella dei propri figli e chi non può vede la propria vita finire in una dignitosissima mensa della caritas…”. (Roby 67)
Sottoscrivo in pieno Roby, una sola cosa non condivido, e cioè quando dici “Svegliate”… Avresti dovuto dire “Svegliamo”.
Qui tutti dobbiamo fare la nostra parte, Roby, non possiamo delegare sempre agli altri il lavoro, ai più volenterosi. Noi non abbiamo nessuno alle spalle e il progetto di un movimento maschile in grado di incidere sulla realtà potrà crescere e decollare solo se tanti uomini si aggregheranno e si impegneranno in prima persona, ciascuno con le sue capacità e possibilità.
Intanto benvenuto fra noi. Saremo felici di avere il tuo contributo sia alla discussione sul blog che per diffondere il sito e farlo conoscere.
A presto!
Fabrizio Marchi
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
http://www.womenews.net/spip3/spip.php?article6901
Nonostante una, mia ed associativa, lunga esperienza di padri che non versano gli alimenti pur potendo, che usano le visite settimanali come randelli, o che addirittura le minacciano solo avendo in realtà l’intenzione di passare altrimenti il proprio fine settimana, credo che tra quei padri “oppressi” ci siano delle vittime della rigida divisione dei ruoli e del giudizio di tribunali prevaricati dalla pigrizia paterna del magistrato, se non dalle angherie di una donna.
A questi padri, sinceri e, spero, umili nel riconoscere il magistero della facoltà materna voglio suggerire alcune riflessioni sulla trasparenza, non di tutte, ma certamente di alcune associazioni “di papà separati”.
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umili nel riconoscere il magistero della facoltà materna??
Rita(Quota) (Replica)
“La volontà associativa, nel nostro paese, è coperta dalla più ampia garanzia di libertà, quindi nulla da eccepire sul fatto che degli uomini si associno in base alla loro appartenenza al genere.”
Magnanima…
“Per gli uomini che credono giusto associarsi e fare lobby in nome di un’oppressione, conseguenza dei favori stessi dei quali godono, e per gli uomini che vogliono essere giusti la riflessione è d’obbligo.”
In realtà è esattamente quello che noi diciamo alle DONNE,con la differenza che le donne fanno da decenni lobby mentre per gli uomini si riconosce a malapena il diritto di pensare di fare altrettanto.
Luke Cage(Quota) (Replica)
http://video.corriere.it/padri-separati-festa-diritti/571e4680-c4a5-11df-be0b-00144f02aabe
Marco(Quota) (Replica)
Da Repubblica on line 20 settembre 2010
“A pochi giorni dalla sentenza che gli consentiva di tenere la bambina solo nel fine settimana, ha sparato alla figlia e poi si è suicidato. Alberto Fogari, 44 anni, prima di rivolgere il fucile automatico calibro 12 da caccia verso di sé ha sparato anche al suo cane da caccia. I corpi dell’uomo e della figlioletta di tre anni sono stati trovati intorno alle 9 nelle campagne di Lonato, nel Bresciano. Fogari lavorava come commesso in un supermercato, ma a giorni avrebbe aperto un asilo nido. “Amava moltissimo i bambini”, spiega Cristina, la compagna che con lui avrebbe condiviso anche quest’esperienza professionale. E poi aggiunge, parlando dell’accaduto: “Nessuno l’ha mai aiutato: giudici, assistenti sociali, psicologi”. Parole forti che confermano come Alberto stesse vivendo con tensione la situazione che, in seguito alla separazione, si era venuta a creare riguardo la bambina.”
Mio commento: la causa originaria di questo sangue ripetutamente versato da anni in vicende di infinito dolore è dell’ideologia sessista che ha nome femminismo. Essa ha trasformato in un fronte di guerra il rapporto tra uomini e donne, trasformando in operazioni militari contro il “nemico maschio” tutto quello che sapienza umana aveva imparato a trattare con la pietas, il sentimento di comprensione e tolleranza nato dalla consapevolezza del dolore e del limite umano. E’ l’irruzione di un pensiero feroce, primitivo e regressivo.
Su questo fronte “militare”, operano condividendo l’ideologia femminista e con l’atteggiamento di truppe speciali antimaschili e antipaterne, tanta parte di coloro che la legge prevede siano preposti a gestire divorzi e relativi affidamenti. Del sangue di queste vittime, indotte da comportamenti irresponsabili e psicologicamente disumani e violenti, a perdere per disperazione la ragione e al conseguente folle versamento del sangue proprio e di coloro che più amano, nessuno ha il coraggio di chiedere conto ai responsabili in nome della giustizia e della legge.
ckkb(Quota) (Replica)
Posso essere solidale con questo signore vista la disparità di trattamento, ma non aveva assolutamente nessun diritto di uccidere due creature assolutamente innocenti, come non giustifico le mamme che “perché depresse” uccidono i propri figli, allo stesso modo condanno questo gesto
Claudio(Quota) (Replica)
Sono al corrente che in casi di separazione i mariti e i padri subiscono trattamenti che possono condurre alla follia. Quando sei diventato folle non sei più tu il responsabile dei gesti conseguenti alla tua follia. La questione che pongo non è se in talune condizioni sia giustificabile ammazzarsi e ammazzare, questione inesistente e come tale improponibile. La questione che pongo è la constatazione di un fatto: oggi un padre che si separa deve metter in conto di dover resistere a un trattamento che va spesso contro ogni capacità umana di sopportazione. Il che è la condizione necessaria e sufficiente perchè uno da sano diventi pazzo. E non è ai padri diventati pazzi che chiedo conto dei loro gesti, ma a chi li ha fatti diventare pazzi: si va in galera dritti come fusi se si induce per incuria copevole o consapevolmente la follia omicida o suicida in una persona.
Ebbene mi piacerebbe che i giudici cominciassero a valutare se intorno a questi padri impazziti e pertanto suicidi e omicidi, non ci sia gente a cui far risalire, per incapacità professionale, incuria, o intenzione consapevole, la responsabilità effettiva. Così che se accertata finisca in galera o costretta a pesantissimi risarcimenti.
Io sono infatti convinto che se si cominciasse ad indagare in tal senso, queste tragedie cesserebbero come per incanto. Il che è detto tutto.
ckkb(Quota) (Replica)
Una testimonianza importante e anche toccante, a mio parere…
http://www.youtube.com/watch?v=IkZSJ3sqOPE
e una tragedia, purtroppo…
http://www.youtube.com/watch?v=EHkQZj0uKuY&feature=player_embedded
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Se non è mafia questa?!!
Leonardo(Quota) (Replica)
A propositò di paternità, leggevo del congedo per paternità obbligatorio per i neo papà, della durata di due settimane e interamente retribuito. La notizia veniva riportata da una certa deputata o senatrice del PD Franco, tutta eccitata dalla notizia che secondo lei inizierebbe a liberare le donne dalle incombenze della maternità che attualmente cadrebbero interamente su di esse. Secondo lei attualmente l’uomo “aiuta”, ma secondo dovrebbe fare di più, probabilmente intende quel 50% di impegno e responsabilità che le femministe nostrane e non solo vorrebbero applicare dappertutto, ovviamente dove fa comodo. Alcune considerazioni:
1. viviamo in una società dove oramai non ti pagano più nemmeno i giorni di malattia certificati da un medico fiscale, soprattutto se sei un precario, e adesso si arriva a pagare due settimane di non lavoro..magie della fortissima lobby femminista;
2. la maternità non è un dovere, cara Franco; se non è di gradimento la si può anche evitare; purtroppo la natura e non il maschilismo ha voluto che questo dono venisse portato avanti soprattutto dalla donna; quindi ritoni a essere un pò più donna e un pò meno guerrigliera contro il genere maschile;
3. niente contro il congedo per paternità; ciò che mi stupisce è che venga imposto per legge a chiunque; ennesima conferma della strana idea di libertà che alberga nel mondo femminista;
4. Che cosa dice in proposito Brunetta? Ma non dovevamo essere più competitivi e produttivi? Contraddizioni del mondo capitalista.
Alessandro(Quota) (Replica)
nemmeno io nego la giustezza del permesso di paternità, ma inquadrandolo in modo opposto a quello da cui scaturisce l’ennesima legge sbagliata approvata in combutta fra ds e sx.
Nell’interesse di chi deve essere visto il permesso di paternità? Del bambino per la sua necessità di padre o per la mamma per la sua necessità di carriera e di “condivisione” dell’accudimento?
La legge in questione si fonda sull’esigenza della donna e non su quella del bambino. Questi, infatti, nei primi tempi della vita ha più necessità di madre che di padre, tanto che non riconosce la mamma come altro da sè ma con lei si identifica totalmente. Ciò è un bene, una necessità che forma la base e la sicurezza affettiva del bambino per tutta la vita. Il padre, in quella fase, è soprattutto un “organizzatore”, colui che pianifica la vita familiare in modo che il rapporto madre/bimbo si sviluppi in pace e tranquillità. A dire il vero, secondo Franco Fornari, il padre è anche colui che si fa carico dell’ambiguità del rapporto materno col bambino fatto di amore/odio. Se ne fa carico assumendosi la violenza dell’ambiguità permettendo cos’ì che sia bonificato e che il codice materno si affermi in quella fase.
E’ solo dopo questo inizio che la figura paterna assume via via molta importanza fino a diventare indispensabile quando si tratta di rompere il legame simbiotico madre/bambino e aprire il figlio al sociale e all’età adulta. E’ quì, soprattutto, che l’assenza di padre si fa sentire in modo drammatico, ed è quì, perciò, che il padre dovrebbe esserci. Tutto questo lo si è sempre saputo e cercato di rispettare. Se ne deduce che i permessi di paternità dovrebbero essere dati in età più grandicella del bambino, quando servono per davvero nel suo (del bambino) interesse. Insomma lo specifico del padre non è accudire materialmente e cambiare il pannolino (bene se c’è anche questo, ma poco male se non c’è), è altro e ben diverso. Ed è questa specifica funzione che si vuole in ogni modo nascondere, reprimere, annullare, perchè “pericolosa”. L’uomo non rimasto attaccato alle gonne materne è un uomo adulto, consapevole, e quali che siano le sue opinioni, non facilmente manipolabile o soggetto a scoppi d’ira inconsulti o a violenza distruttiva. Un individuo cioè, capace di idee proprie e di critica. Il peggio per il potere manipolatorio. Per questo si spinge sui mammi e si frena sui padri.
armando
armando(Quota) (Replica)
Intervento molto intelligente e pertinente il tuo, Armando. In effetti la maternità o la paternità è diventata parte di un copione che si deve recitare per sentirsi “realizzati”, ma lo si vuol fare senza assumersi fino in fondo la responsabilità che questa scelta comporta. La donna sembrerebbe, in base a quanto queste femministe fanno capire, non vedere l’ora di liberarsi del pargolo, perchè impegnate in qualcosa di più importante (sic!), la propria realizzazione personale, all’interno della quale, evidentemente, il momento della maternità riveste un’importanza secondaria. Dall’altra parte il padre non pare all’altezza del ruolo che tu hai ben descritto. Il risultato è una generazione di preadolescenti e adolescenti in preda alla più totale confusione e perciò pericolosi per sè stessi e per gli altri. L’idea che avere un figlio sia un impegno come un altro, da sbrigare tra qualche capo firmato, qualche nuotata in piscina, un pò di facebook e l’ultimo modello di cellulare, mi sembra sia, inconsciamente, sempre più diffusa e abbia ricadute pesantissime sul sociale. Non si può criticare sempre e comunque i modelli diseducativi proposti dalla nostra disastrosa televisione; qui c’è un vuoto educativo causato dalla latitanza dei ruoli genitoriali.
Alessandro(Quota) (Replica)
Oggi ho avuto modo di vedere la trasmissione di Maurizio Costanzo che va in onda su Rai 1 intorno alle 14,30. Ospite in studio era, fra gli altri, Tiberio Timperi, che, ormai da tempo, porta avanti, a suo modo, la battaglia dei padri separati, essendo anch’egli passato attraverso le forche caudine della separazione, con annessi e connessi del caso (certo non finito a dormire in automobile o in un ricovero della Caritas come migliaia di altri uomini e padri separati…).
Purtroppo devo confermarvi ciò che sostengo da diverso tempo. E cioè che il “sistema”, soprattutto attraverso i suoi strumenti mediatici, sta trasformando la questione dei padri separati, che è una delle manifestazioni più evidenti della sofferenza e della condizione di subordinazione maschile attuale, in un problema di ordine legale-giuridico-giudiziario, cioè sostanzialmente nella non corretta applicazione delle leggi vigenti.
E’ chiaro cosa c’è dietro a questo atteggiamento. Innanzi tutto l’avversario ha compreso che la questione è talmente evidente che non può più essere elusa o passata sotto silenzio. In qualche modo va affrontata. Naturalmente ci si guarda bene dal mettere sotto accusa o anche sotto critica la cultura dominante, per ovvie ragioni. Si opta quindi per un’operazione molto astuta (ma anche prevedibile, per chi sa guardare un palmo più in là del proprio naso). La responsabilità non è da ricercarsi nella struttura culturale-sociale dominante fondata sulla subordinazione dei maschi di seconda e terza classe ma nella cattiva applicazione delle leggi o al limite nell’operato maldestro di qualche giudice.
Un’operazione di vero e proprio DEPISTAGGIO che ha come obiettivo quello di gettare fumo negli occhi dell’opinione pubblica e in particolare di quella maschile.
Proprio la puntata di quel programma di oggi ne è la prova evidente. “Nessuno vuole andare contro le donne e le madri, ci mancherebbe altro – spiegava il bel Timperi – il problema è causato da quei cattivi giudici, donne o uomini che siano, che applicano male la legge”. “Certo – aggiungeva Timperi al top della sua capacità critica – le donne sono state oppresse e discriminate nel passato e forse anche nel presente,nessuno lo nega, ma questo non può giustificare che oggi debbano averla vinta su tutto”.
Occhi aperti, cari amici, perché l’avversario ne sa sempre una più del diavolo. Quindi, come si usa dire dalle mie parti, “la mattina colazione con pane e volpe e succo di aquilotto”.
Tradotto, stiamo ben svegli e non ci facciamo ingannare…
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
penso che timperi si stia muovendo con molta cautela e prudenza: con il clima che c’è ovviamente sta puntando il dito contro il malfunzionamento della nostra magistratura e tralascia gli altri discorsi più inerenti alla QM stessa, ma lo fa per arrivare verso obbiettivi lontani. Curiamoci della sostanza (la reintroduzione della figura paterna nella vita dei figli, o meglio la non espulsione dei padri dalla vita dei figli) che secondo me la battaglia per i padri separati è centrale e cruciale per tutta la questione maschile
enrico657(Quota) (Replica)