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Fonte: IL REIETTO
No, la Misandria, non è un’amena regione del mar Mediterraneo, ma una parola di origine mediterranea; di origine Greca, più nello specifico, che significa odio degli uomini.
Uomini intesi come maschi.
La storia del traghetto Norman Atlantic la conoscete perché ha fatto la cronaca di questi giorni, è quella di un’imbarcazione in fiamme nelle acque gelide di un mare agitato, e quella dei suoi passeggeri di fronte al possibile destino di finire carbonizzati o assiderati. Le operazioni di salvataggio sono tuttora in corso e quasi concluse; alla fine conteremo alcune vittime, uomini e donne. Più gli uni o più le altre? Che importa? Come pure non ci importa di sapere il sesso del personale di salvataggio. Che il personale impiegato nelle operazioni di soccorso sia integralmente, o quasi integralmente, composto di uomini cosa importa? L’importante è che abbiano fatto bene il loro lavoro.
Ma la questione “di genere” invece interessa alcuni altri.
Titola, in modo non equivocabile, il Corriere della Sera (online):
Botte su ponte per salire su elicottero «Gli uomini picchiavano le donne»
per poi precisare il concetto con la testimonianza di Dimitra Theodossiou:
È stato allucinante perché i militari portavano prima bambini, donne e anziani al livello dove potevano salire sull’elicottero, ma c’erano uomini, che li picchiavano, tiravano loro i capelli e li buttavano fuori per prendere il loro posto
Più precisamente, Dimitra dichiara, in un altro articolo della “prestigiosa” testata giornalistica:
E’ vero, si sono comportati come animali. Hanno alzato le mani anche sui bambini, una cosa vergognosa. Hanno picchiato anche me, ho tirato fuori le unghie e ho reagito, ho risposto alle botte. Erano arabi, lo accerteranno quando daranno le liste dei passeggeri. Ma non saprei distinguere la loro nazionalità. Sono accorsi alcuni uomini a difenderci, ci sono state risse. A un certo punto hanno detto che quello era l’ultimo elicottero e che dopo non ci sarebbe stato più niente, e si è scatenato il panico
ed aggiunge:
alle dieci ho sentito le pale dell’elicottero: l’ultimo, quello che ho preso con altre quattro persone. Mi sono detta: adesso o mai più. Ho radunato le ultime forze, e mi sono arrampicata, mentre quegli uomini mi picchiavano per non farmi salire. Non lo dimenticherò mai
e quindi:
C’è gente meno fortunata dietro di me che ha dovuto aspettare trenta ore
Capisco la “povera” Dimitra; a lei si può concedere un po’ di razzismo di genere, vista la situazione; quando in ballo c’è la vita, l’istinto alla sopravvivenza mette in secondo piano il codice morale. Ed anche la lucidità. E le condoniamo anche il doppio razzismo, quello etnico, quando assimila gli arabi agli animali. Vista la situazione le abboniamo tutto; ivi inclusa la presunzione di legittimità di essere sulla lista prioritaria di salvataggio, in quanto donna.
Ma altrettanta “generosità d’animo” non possiamo riservarla alla redazione dello Zerbino della Sera. Il titolo “gli uomini picchiavano le donne”, fa molto “violenza di genere”. Ma fa anche un po’ schifo, considerando che uomini erano coloro impegnati nel soccorso, e uomini erano quelli inseriti nella lista di salvataggio a più bassa priorità. Tra l’altro, Dimitra faceva menzione di arabi. Perché non titolare “gli arabi picchiavano le donne”? Sì, suonerebbe razzista. E sarebbe razzista. Come razzista è comunque il titolo adottato, cambia solo la componente demografica, la razza maschile relegata nell’angolo della dignità morale dal femminismo di oggi. Anche a livello istituzionale, non solo mediatico. Convenzione di Istanbul docet.
Incredibile che il giornale suddetto (non il solo per la verità) ponga l’enfasi su un episodio assolutamente giustificabile in una situazione in cui persone ritenute “più sacrificabili” cercano di salvarsi la vita, e lo si mistifichi facendolo apparire come un episodio di sopraffazione. Vera e propria de-umanizzazione degli uomini.
Ma ancora più emblematica dell’abisso deontologico in cui è affondato tale giornale, è l’occasione persa per evidenziare la vera vergogna. L’idea che ancora oggi, nel XXI secolo, si possa assumere di considerare la vita degli uomini sacrificabile di fronte alla vita delle donne. Questo è uno scempio.
Significative le parole di Dimitra che dà per scontata l’idea che lei fosse titolata a migliore sorte degli uomini che le ostacolavano la via, a prendere l’ultimo elicottero della salvezza, prima di una notte che avrebbe lasciato gli altri passeggeri in una lunga attesa, di fronte allo spettro incombente della morte.
Quegli uomini che cercavano di salvarsi, anche con la forza, di fronte a una morte possibile e forse probabile, hanno tutta la mia stima. Loro si sono comportati da esseri umani, da uomini che si affidano all’umanissimo istinto per la sopravvivenza, di fronte ad un codice cavalleresco che, per consacrare la “dea” Vagina, richiedeva la loro immolazione.
Qualche tempo fa qualcuno dibatteva sul fatto che una legge “prima bambini e donne” non sia mai stata scritta.
Opinabile.
Ma, non ce n’è bisogno, perché la misandria è nel DNA di questa società.
15 Commenti
Sull’argomento del giorno, l’ultimo caustico post di Fabrizio.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Non conosco molto i fatti, non mi fido sempre di ciò che leggo e sopratutto sento dire. Pensando però a come oggi la società si sia ridotta, quanto rispetto e sopratutto valore si dà all’uomo, non mi sembra affatto che si possa parlare di cavalleria e neppure di dare il posto ad una donna di salvarsi nel posto tuo. Io lo darei ad un bambino, ad un anziano, ma non ad una donna a prescindere.
E’ giusto o no l’istinto di sopravvivenza? Sicuramente è difficilmente criticabile, ma da come risulta, verso quello maschile di critiche non ne mancano.
E verso quello della signora in questione – Dimitra?
E’ molto più facile esprimere odio contro un uomo che contro un uomo di etnia diversa, sono d’accordo.. sembra quasi un odio tollerato, giusto ed immune alla critica.
Saluti
Buone feste a tutti
Jan
Jan Quarius(Quota) (Replica)
Condivido totalmente il post di Fabrizio ed aggiungo due considerazioni:1)Visto che le donne affermano di essere migliori degli uomini in tutto,di essere anche più forti e resistenti e secondo loro lo dimostrano facendo il doppio lavoro di accudire alla famiglia e(quando lo fanno)ad un VERO lavoro esterno,bè,che lo dimostrino anche lottando per salvarsi la pelle in un naufragio al pari di qualunque uomo e anche contro di lui.2)In base a quale principio la soprano aveva il diritto di essere salvata,non dico al posto di un uomo-e ci mancherebbe-,ma anche prima di altre donne?A parità di privilegio,chi stila la classifica di chi,tra le donne,se lo merita di più?
andrea(Quota) (Replica)
Non è pertinente ma come ho linkato l’articolo in questione
https://femdominismo.wordpress.com/2014/12/31/la-fine-dellanno/
mauro recher(Quota) (Replica)
ottimo contributo, tranne l’ultimo paragrafo sulla stima (bastava l’umana comprensione, eventualmente) di chi picchiava anche i bambini. Grazie
diait(Quota) (Replica)
p.s. più che di misandria, per il Corriere, parlerei di strumentalizzazione e marketing. Direttore e articolisti sono in prevalenza uomini e il loro scopo è vendere notizie e visualizzazioni.
Effettivamente, mi chiedo perché così pochi uomini obiettino alle cose che leggono sui giornali che scrivono. (Come direbbe Rita, non so se mi sono capita)
diait(Quota) (Replica)
diait,
mi chiedo perché così pochi uomini obiettino alle cose che leggono sui giornali che scrivono. (diait)
Ce lo chiediamo anche noi da un bel po’, come ben sai…
Questo è uno dei tanti articoli (il primo che mi è venuto in mente…) dove affrontiamo la tematica: https://www.uominibeta.org/articoli/dove-non-riesce-il-terrore-riesce-la-vergogna/
E questo è un mo vecchio video che forse già hai visto: https://www.uominibeta.org/home2/video-cio-che-paralizza-gli-uomini/
Un contributo utile alla causa (è una strategia che stiamo adottando da tempo sull’Interferenza ma anche qui su UB anche se è più difficile, per ovvie ragioni) potrebbe essere quello di scrivere un articolo, da parte tua, intendo, cioè scritto da una donna, in cui si affrontano questi temi. Potrebbe essere proprio quello in oggetto ad esempio, e cioè:”Perché gli uomini da ormai 50 anni subiscono in silenzio e abbozzano su tutta la linea senza neanche fare un fiato?
Può essere anche fatto in forma interrogativa, non necessariamente assertiva,anzi, ancora meglio da un certo punto di vista.
Ecco, questo sarebbe un contributo molto concreto e utile. Vedi tu…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Aggiungo però che in effetti su molti blog (Corsera, Repubblica, Il Fatto), nei blog su questi temi gestiti dalle varie anchor women, la maggor parte dei commenti sono tutti molto critici nei loro confronti e nei confronti del femminismo (una gran parte dei quali viene censurata). Moltissimi sono scirtti da uomini a noi perfettamente sconosciuti, quindi è cresciuta negli ultimi anni, e anche sensibilmente, una coscienza critica nei confronti del femminismo dominante. Solo che ovviamente non basta, non è sufficiente, bisogna fare di più e soprattutto uscire allo scoperto. Quelle donne che hanno preso coscenza dela situazione possono fare molto per aiutare gli uomni a uscire allo scoperto, proprio scrivendo articoli, prendendo posizione e rivolgendosi agli uomini invitandoli a pronunciarsi. Questo, ripeto, sarebbe un contributo di fondamentale importanza e strategicamente vincente, perchè fa leva sull’orgoglio, sull’amor proprio degli uomini. Come a dire.”Cazzo, te lo sto dicendo io che sono una donna che l femminismo è questa roba qui, e tu non hai le palle per dirlo?”…
Ecco, le donne nostre amiche dovrebbero far questo, se veramente vogliono darci una mano…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Fabrizio
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Come a dire.”Cazzo, te lo sto dicendo io che sono una donna che l femminismo è questa roba qui, e tu non hai le palle per dirlo?”…
Ecco, le donne nostre amiche dovrebbero far questo, se veramente vogliono darci una mano…
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Sì, Fabrizio, ok, ma non credo sia neppure il caso di “aggrapparsi” ad alcune esponenti del sesso femminile (per tutta una serie di ragioni che ora non mi metto a spiegare), tantomeno saranno le femmine della specie umana a “salvare” gli uomini.
Poi sì, capisco bene quello che vuoi dire… (strategia, ecc…), del resto non sei l’unico a pensarla così.
Niente di male, intendiamoci, però io (e non solo io) non la vedo così.
Ma in ogni caso, no problem.
Daniele(Quota) (Replica)
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Perché la massa maschile (italiana o straniera che sia), non ha la minima consapevolezza di certe tematiche, men che meno ne è interessata.
A questo si aggiunga il fatto che l’uomo medio ha pure altro da pensare nel quotidiano (cassa integrazione, contratti a termine, licenziamenti, i soldi che non bastano per pagare bollette e mutui, banche e finanziare che sono strozzini legalizzati e pertanto ti salassano con interessi e rate, ecc ecc).
Tutto il resto è conseguenziale.
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PS: gli unici (a parte noi) che hanno una certa consapevolezza di certi meccanismi, vivono in paesi musulmani.
Del resto, gli stessi musulmani sono coloro che considerano gli occidentali “ossessionati dalle donne”.
Daniele(Quota) (Replica)
Mi autocito
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Perché la massa maschile (italiana o straniera che sia), non ha la minima consapevolezza di certe tematiche, men che meno ne è interessata.
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Va pure sottolineato che gli uomini non percepiscono né considerano le donne (femministe o meno che siano) dei nemici da combattere. Per l’uomo il nemico è l’altro uomo, ragion per cui è “onorevole” solo opporsi ad altri uomini, ma non alle donne (basti dire che molti uomini ridono o si vergognano, se uno gli fa notare certi “dettagli”).
E questo è un altro motivo che impedisce loro di togliersi quel velo di maya. Solo il giorno in cui affonderanno del tutto, diventeranno anche ufficialmente il “secondo sesso” e la smetteranno di fare i cavalieri serventi, allora sì, forse (forse…) inizieranno a svegliarsi da quel sonno profondo in cui sono immersi.
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PS: c’è un particolare che vorrei sottolineare e non perché mi creda di essere chissà chi; no, è solo per puntualizzare: io, al pari di qualche altro vecchio “quemmista”, non sono un “risvegliato” e il motivo è semplice: non sono mai stato un femminista né ho mai creduto a certe panzane.
Certo, un tempo non avevo la consapevolezza di oggi (come chiunque altro si occupi di certe questioni), questo è chiaro. Nessuno nasce “imparato”.
Daniele(Quota) (Replica)
Fabrizio m. scrive:
la maggor parte dei commenti sono tutti molto critici nei loro confronti e nei confronti del femminismo (una gran parte dei quali viene censurata).
confermo e sottolineo questa tendenza, più evidente da un anno a questa parte. I commenti critici vengono in buona parte da uomini (non necessariamente militanti o altro), ma anche da donne, e – cosa che rappresenta un piccolo passo avanti – non solo da donne cattoliche o superconservatrici.
Di più: siccome questa tendenza ormai è evidente, le stesse anchorwomen e blogger femministe stanno riaggiustando il tiro. Sanno che i vecchi cavalli di battaglia non “tirano” più, e che prima o poi dovranno fare i conti con la realtà che cambia, anche loro, come tutti.
Diana Corsinidiana(Quota) (Replica)
quanto allo scrivere articoli ecc., trovo più utile, se mai, rendere disponibile un lavoro di archivio e documentazione, come fa, per esempio, il centro documentazione violenza donne. http://violenza-donne.blogspot.it/
Ormai, viviamo sommersi di opinionisti e “duci/ducesse che conducono nella luce la nazion”. E alla fine si ricade sempre nel solito paternalismo/maternalismo di chi pensa di saperne più della “massa”, e di poterla e doverla illuminare.
Poi, capisco la soddisfazione che possa dare scrivere – poniamo – 10mila battute di riflessione meditata e sofferta, ma lo span dell’attenzione del lettore medio oggi sta intorno ai 35 secondi, e chi ti legge?
Per gli aspiranti al pulpito (di ogni parte politica) sono tempi cupi.
Diana Corsinidiana(Quota) (Replica)
Diana Corsinidiana,
p.s. intendevo dire che io preferisco contribuire con informazioni (ogni tanto ne invio al centro documentazione di cui sopra) , piuttosto che con articoli che non saprei scrivere. Ognuno dà il contributo che può. Spesso intervenivo criticamente sui blog e i forum femministi, ma poi – come sapete – sono diventata persona non grata.
In generale – e caratterialmente – però, così come diffido delle patronesse delle donne diffido anche dei patronessi (copyright mio) dei maschi.
Diana Corsinidiana(Quota) (Replica)
Misandria portami via …. *dash*
A tratti dice anche cose condivisibili, ma poi chiude l’articolo con: “Detto francamente, se proprio vogliamo essere come gli uomini, non dovremmo far altro che restarcene a casa dei nostri genitori, facendo il minimo indispensabile, dandoci da soli una pacca sulle spalle per il benché minimo successo, scaricando sugli altri la colpa di qualsiasi nostro fallimento, e andare a farci una birra.”
Ecco perché dovremmo smetterla di dire alle donne che sono uguali agli uomini
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)