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02 Ago 2024  |  0 Commenti

Non ti discrimino finché non mi conviene

Un articolo de “Il manifesto” datato 13/01/2024, ci vuole insegnare come mai il politicamente corretto sarebbe da preservare: conoscete il politicamente corretto? Trattasi di quella corrente ideologica perennemente promossa dalle grandi multinazionali come la Disney o come Zarah, appannaggio delle sinisstre e che si fonda sul principio di rispetto ed inclusione ripetendoci continuamente come non bisogni mai escludere, offendere o discriminare nessuno in base al suo sesso, al suo aspetto fisico o al colore della sua pelle.

L’autore dell’articolo oggetto della quì presente riflessione (tale Alberto Piccinini) ci ricorda che tutto questo rispetto e tutta questa attenzione verso il prossimo vanno preservate e lo fa sottolineando come uno dei comici più noti per la sua critica al politicamente corretto (ossia Ricky Dene Gervais) sia un “Sessantaduenne, ex working class di provincia, maschio bianco con un filo di pancetta”.

È comico, grottesco e contraddittorio, ma è la verità: i sinistrorsi che promuovono una corrente così ligia circa i suoi princìpi inclusivi e così attenta a non fare caso all’etnia, all’aspetto fisico o al sesso di una persona, sono i primi a guardare (ed elencare come motivo di disprezzo, di critica o di svilimento) il colore della pelle, la forma fisica e il sesso di una persona: a patto però che il soggetto di riferimento sia un uomo dichiaratamente in disaccordo con le loro idee.

Chiederei quindi all’autore di questo articolo (così come al capo redattore del Manifesto) quali siano le ragioni per sottolineare che Ricky Gervais ha la pancetta, o per sottolineare che è un bianco di sessantadue anni. Ed è quì che scatterebbe la definitiva contraddizione di costoro: alcuni lo direbbero con maggiore sfrontatezza, altri forse non lo dichiarerebbero con troppa leggerezza, ma decenni di propaganda politicamente corretta e quindi anche femminista, ha reso queste persone convinte che i maschi etero e bianchi siano i fondamentali responsabili dei mali del mondo.

Probabilmente, a furia di dividere il mondo in minoranze etniche, sessuali e di genere, questa marmaglia politicante ha finito per cadere in un manicheismo fondato su connotazioni di razza e di genere: sei donna, nera e lesbica? Sei sicuramente oppressa; sei uomo, bianco e etero? Sei sicuramente un oppressore.

Potrei anche interloquire con chi dice e sostiene certe fesserie, ma sicuramente non posso non vedere come tutta questa quisquiglieria intellettuale sia radicalmente inconciliabile con il socialismo.


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