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Pubblichiamo questa prima e brevissima intervista al sottoscritto sul tema della mercificazione (e automercificazione) sessuale e sull’utilizzo strumentale della sessualità da parte femminile. Il video si sofferma sull’aspetto psicologico e concettuale della relazione MM/FF (il risvolto pratico è del tutto secondario e succedaneo al primo) all’interno della quale la sessualità viene concepita e anche vissuta dalla maggioranza delle donne come uno strumento di gestione, controllo e dominio sugli uomini.
Torneremo naturalmente sull’argomento data la sua complessità e centralità, con altre interviste-video che realizzeremo e pubblicheremo successivamente.
78 Commenti
sto facendo circolare.
consiglio però qualcuno del sito di farsi un account su http://oknotizie.virgilio.it/
con id “uomini beta”
ciao
maschile individuale(Quota) (Replica)
Grazie dell’appoggio e dei consigli, Maschile Individuale, faremo tutto quello che è nelle nostre capacità per ottimizzare la comunicazione e la diffusione del nostro messaggio, quindi anche migliorare le cose dal punto di vista tecnico.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
a questo proposito ,ho trovato questo simpatico video su yahoo
http://it.eurosport.yahoo.com/video/17082011/45/posso-autografo-sedere.html
se il video non si vede ,dovrebbe bastare a caricare la pagina
mauro recher(Quota) (Replica)
X mauro recher
In questo caso non c’è solo da evidenziare le provocazioni gratuite di quella finta giornalista ma anche i commenti, assolutamente idioti, degli utenti maschi di Yahoo. Dopo non bisogna stupirsi se certe stronze acquisiscono sempre più potere, perché i primi a darsi la zappa sui piedi sono gli ottusi uomini, con i quali – parere mio – è una guerra persa, perché di fronte alle donne si rimbecilliscono totalmente.
Andrea(Quota) (Replica)
[IRONIA]Sicuramente quella era una che manifestava:
1) per i diritti delle donne,
2) era contro il maschilismo
3) è contro lo sfruttamento del corpo femminile
4) redarguiva gli uomini che vogliono solo una cosa 5) è sicuramente una di quelle che pretende il corteggiamento,
6) manifestava le pari opportunità
7) aveva il diritto di farlo vedere a chi vuole lei
..purtroppo, in questo caso, l’aver mostrato il QLO di fronte a tante persone la esula dal presentar denuncia per stalking contro il destinatario.. che peccato..[/IRONIA]
Damien(Quota) (Replica)
ormai ,si sta rasentando il ridicolo …e se fosse l’uomo mercificato ?
ovvio che è sempre colpa dell’uomo !!!!!
http://www.ilcorpodelledonne.net/?p=6623#comments
mauro recher(Quota) (Replica)
http://comunicazionedigenere.wordpress.com/2011/06/20/la-rimozione-della-sessualita-femminile/
…
Sandro2(Quota) (Replica)
Ecco qui: dopo la “mercificazione del corpo femminile” in tv, è arrivata anche la “rimozione della sessualità femminile”, sempre nelle nostre simpatiche televisioni. Una new entry! Davvero hanno una fantasia inesauribile! Qualsiasi scusa è buona per continuare a lagnarsi.
Alessandro(Quota) (Replica)
http://www.youtube.com/watch?v=ehusOyLWgA8
Guardate questo video. In particolare la prima parte, quella dell’intervista alla “escort”.
Personalmente, depurandolo dai riferimenti contingenti (Berlusconi, sinistra, etc., etc., …) lo trovo esemplare di quel “lato oscuro” femminile dalle più negato e mai indagato, anzi ribaltato su di noi, come sempre origine di tutti i mali. La famosa irresponsabilità femminile. O dovrei dire femminista? Io opto per la seconda.
Un’altra considerazione.
Guardando quel video non ho potuto fare a meno di correre col pensiero all’elaborazione concettuale di uomini beta, sto parlando de “Il movimento” di Fabrizio Marchi. Secondo me il video sarebbe perfetto (mi riferisco alla prima parte) ad accompagnare e confermare alcuni concetti ivi contenuti quali: “……. Hanno scelto cioè di venire a patti con il sistema stesso e di divetarne parte integrante, anche se, ovviamente, con differenti ruoli e livelli di responsabilità. Hanno scelto altresì di essere ridotte ma in larga parte di autoridursi a merce, non solo dal punto di vista pratico ma soprattutto da quello psicologico, cioè del loro modo di essere, di vivere e di concepirsi all’interno della relazione con l’altro genere. ……”.
Certo in questo caso il vettore (la puttana) squalifica il messaggio (mercificazione e auto-mercificazione femminile), ma lo rende cristallino ed evidente (a mio parere, ovvio) come non mai.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
@ Luigi –
La famosa irresponsabilità femminile. O dovrei dire femminista? Io opto per la seconda.
@@@@@
Sono del parere che il femminismo abbia accentuato e alimentato tale irresponsabilità femminile, ma non credo affatto che ne sia la causa.
Secondo me una certa irresponsabilità femminile – per quanto riguarda il rapporto con gli uomini – è intrinseca.
Marco(Quota) (Replica)
http://ilsessoelamore.it/archives/1097#more-1097
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Molto interessante, Luigi, molto interessante, forse merita di essere pubblicato come articolo. Tu che ne pensi?
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Sono d’accordo.
Anzi, forse sarebbe proprio il caso di recuperare lo studio in originale della Hakim e, nel caso non fosse disponibile in italiano, tradurlo.
Luigi
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
AVVISO:
Sono stato ufficialmente invitato da una iscritta a SEL (Sinistra, Ecologia e Libertà) nonché presidente di un’associazione di donne, a presentare Il libro dal titolo “Occhi di maschio. Le donne e la televisione in Italia. Una storia dal 1954 ad oggi” (Donzelli Editore) di Daniela Brancati, autorevole giornalista (è stata, fra gli altri incarichi, direttrice del TG3, del TG di Videomusic e, direttrice di diversi programmi radiofonici, attualmente lavora al Messaggero) e scrittrice.
Al di là del libro (il titolo la dice lunga), che mi toccherà leggere dovendolo presentare insieme ad un’altra donna (quest’ultima ovviamente lo incenserà mentre io lo stroncherò), che sarà magari ben scritto (essendo la tizia in questione una donna di indubbio livello intellettuale) ma sicuramente infarcito dei soliti triti e ritriti luoghi comuni del più trito e ritrito femminismo nostrano, l’evento rappresenta per noi una ghiotta occasione per farci conoscere ed espandere il nostro messaggio.
La cosa interessante è che la donna che mi ha invitato a fare da relatore aveva ascoltato il mio intervento circa un anno fa al congresso romano di SEL, dove avevo pacatamente ma duramente criticato la mozione congressuale proprio nel passaggio dedicato alla questione femminile e al ruolo del maschile nell’attuale contesto.
Lei stessa (parole testuali) mi ha detto che “è stanca delle solite liturgie e che ha optato per chiamare noi invece che i soliti “maschi pentiti” (la cosa divertente è che ha utilizzato il nostro linguaggio). La sua intenzione è quella di vivacizzare il dibattito “e di non cantarcela e suonarcela, come al solito, fra di noi”. “Non serve a nessuno – ha proseguito, allora molto meglio uno come te piuttosto che uno di Maschile Plurale che verrebbe solo a fare da eco all’autrice”.
Abbiamo parlato un po’ e lei stessa si è dichiarata contraria alla logica delle quote rosa e anche critica nei confronti della colpevolizzazione a senso unico del maschile. “Donne e uomini hanno le stesse responsabilità per tutto ciò che accade” – così mi ha detto.
Bene, molto bene. La mia opinione è che anche in qualche donna si stia aprendo uno spiraglio. Il fatto stesso che una donna di sinistra, impegnata politicamente, iscritta al partito più femminista che ci sia in Italia, pronunci queste parole e arrivi ad invitare uno come il sottoscritto ad intervenire in un simile contesto , dimostra che qualcosina sta scricchiolando.
Ovviamente il tentativo sarà quello di massacrarmi/ci se non di ridicolizzarmi/ci, questo è ovvio, ma abbiamo spalle e soprattutto argomenti forti… Secondo me ci sarà da divertirsi…
Chiunque sia a Roma e volesse partecipare, l’appuntamento è per lunedì 10 ottobre alle ore 18 presso la Libreria Sette, Piazza Martiri Belfiore 12 nel quartiere Prati (molto centrale).
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Benissimo.
Anche se poi quello che conta oggi, a mio avviso, è che ti vogliano bene, per quello che dici e per quello che fai per loro, i fratelli maschi. E questo legame d’amicizia e sostegno maschile, per tanti che ti conoscono e ti conosceranno, puoi stare certo che c’è e aumenterà giorno dopo giorno.
cesare(Quota) (Replica)
Fabrizio ,non sai se è possibile che ti si possa vedere ,in questa presentazione del libro, magari su youtube ?
ovviamente in bocca al lupo …
avevo accennato ,anche se nel mio piccolo ,e sicuramente in un contesto molto diverso (è un concerto per poche persone) volevo appunto fare una presentazione ,della questione maschile ,ma anche di uomini beta ,con il mio video ..conosco molto bene due componenti del gruppo e credo che non ci dovrebbero esseri problemi ,d’altronde uso la mia telecamera per le riprese ,e quindi sarebbe poi visibile su youtube …..
anche ,se in piccolo , per me è importante parlarne
mauro recher(Quota) (Replica)
@ Mauro: vai pure tranquillo, Mauro, tutto ciò che può espandere il nostro messaggio va bene, e perché non attraverso la musica, come dici tu, anche e soprattutto negli scantinati di qualche periferia?…Che il nostro messaggio sia veicolato al meglio, da ciascuno secondo le sue capacità…
@ Cesare: a quell’incontro sicuramente saranno presenti diversi uomini, ma a parte questo la cosa importante è il fatto di uscire dalla rete, parlare alla gente dal vivo, uomini o donne che siano. Come per i video, qualcuno fra gli uomini presenti ascolterà le parole di un uomo in carne ed ossa che parla di QM, di relazione MM/FF (dal nostro punto di vista, ovviamente), di capitalismo, ragione strumentale, mercificazione e auto mercificazione, femdominismo, morti maschi sul lavoro, padri separati, leggi antimaschili.
Forse in un primo momento penseranno di avere a che fare con un alieno, però forse, in un secondo momento qualcuno rifletterà, e qualche dubbio farà capolino nella sua mente. E forse, chissà, osservando dal vivo un uomo come lui che si espone in quel modo, potrebbe anche riuscire a trovare il coraggio per uscire dalla passività e rompere il silenzio.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Occhio Fabbrizzio! ocio! sono certo che alla presentazione ti sentirai come in una trincea e con poche pallottole! studia e ripassa bene, potrebbe darsi che chi sostiene di esserti alleato faccia una ritirata strategggica all’ultimo per valorizzare ancor di più il libro! dinanzi alla fica ed ai soldi, ricordalo, c’è chi non guarda manco la mamma negli occhi!
Peccato che non sia a Novembre, ad Ottobre impegni lavorativi mi spingono altrove, dove mi spiace dirtelo, ci sono Donne che ridono di gusto nel vedere sta guerra della figa in Italia, e con le quali è piacevole parlare di affari in maniera intelligente come il proporre una ONE NIGHT STAND senza tante masturbazioni mentali..
AD MAJORA FABBRI! dagli de tacco e de punta a sora Assunta!
Damien(Quota) (Replica)
Già il titolo del libro di questa Brancati è tutto un programma: gli occhi del “maschio” da una parte, le “donne” dall’altra. Da una parte il maschio, l'”animale”, dall’altra la “donna”, l’essere umano. Ma noooo, sono solo io che sono malizioso
Un pò di sostegno ad Emergency o a Libera qui, un pò di antiberlusconismo lì, e la signora Brancati da sicura e riverita progressista ci infila il solito discorsetto sessista e misandrico tra gli applausi generali.
In bocca al lupo Fabrizio, anche se non ne hai bisogno, visto che sei temprato da mille battaglie.
Alessandro(Quota) (Replica)
http://www.repubblica.it/esteri/2011/10/01/foto/parigi_centinaia_di_donne_alla_slutwalk_per_dire_no_a_sessismo_e_violenza-22534355/1/?ref=HREC1-6
__________________________________________
“Un centinaio di donne ha animato a Parigi una SlutWalk, letteralmente ‘marcia delle sgualdrine’ una delle manifestazioni che, iniziate nell’aprile 2011 a Toronto, sono assurte a movimento di protesta in tutto il mondo contro il sessismo e la violenza sessuale alle donne. …. etc.”
Esempio classico di un FLOP montato dai media fino a farlo assurgere al rango di “notizia”. B|
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Questo è un comunicato che è stato diffuso per promuovere l’incontro di lunedì 10 ottobre al quale sono stato invitato ad intervenire. La casa editrice ne farà uno ufficiale.
Come vedete, si sono aggiunte al “coro” la vicepresidente della Provincia di Roma (una femminista militante e al contempo una assoluta nullità dal punto di vista intellettuale, anche se lei è convinta del contrario…) e la condirettrice dell’agenzia di stampa ADN KRONOS, che invece non è una femminista ed è una donna molto più aperta al confronto, fermo restando che non potrà certo contraddire l’autrice del libro che è stata un pezzo grosso della RAI ed è una che si muove nel suo stasso ambiente.
Ci sarà da divertirsi, gliele canteremo in faccia senza tanti complimenti. La cosa potrebbe farsi interessante perchè potrebbe avere una sua risonanza, data la presenza delle due giornaliste e della vicepresidente della Prov. di Roma. Potrebbero esserci anche altri giornalisti e ciò sarebbe molto positivo per noi, anche e soprattutto se dovessero parlar male di noi (cosa assai probabile)…
Ecco il testo della convocazione tramite email che mi è arrivato assieme alla copertina del libro:
“In allegato la locandina della presentazione dell’ultimo libro di Daniela Brancati, “Occhi di maschio, le donne e la televisione in Italia”.
L’autrice, studiosa di mass media, scrittrice e giornalista, è stata la prima donna a capo della redazione di un TG della Rai (TG3). Questo volume, come si legge sulla quarta di copertina, ” rappresenta il primo tentativo di storia della televisione dal punto di vista dei vinti, cioè delle persone di buon gusto e di buon senso, e delle donne”.
A parlarne con l’autrice Cecilia D’Elia, Vicepresidente e Assessore delle Politiche culturali della Provincia di Roma, Velia Jacovino, condirettore dell’Agenzia di Stampa ADN Kronos e Fabrizio Marchi, scrittore, fondatore del movimento “Uomini Beta”
Vi aspettiamo lunedì 10 ottobre alle 18,30. Libreria SET, Piazza Martiri di Belfiore, 12 (zona Prati)”
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
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“Occhi di maschio, le donne e la televisione in Italia”.
>>>>>>>>
“Occhi di maschio” e “le donne” anziché “occhi di maschio” e “le femmine” oppure “occhi di uomo” e “le donne”…
Già il titolo è tutto un programma.
Daniele(Quota) (Replica)
” rappresenta il primo tentativo di storia della televisione dal punto di vista dei vinti, cioè delle persone di buon gusto e di buon senso, e delle donne”.
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Chissà cosa penserebbe il buon Giovanni Verga di simili affermazioni, pardon, castronerie. Come sempre poi ci si arroga il diritto di rappresentare le “persone di buon gusto e di buon senso e le donne”. Quindi Fabrizio, siccome tu sei una persona di buon gusto e di buon senso non potrai che essere d’accordo su quanto verrà affermato in quell’incontro Signora, ognuno parla per sè e non si fa interprete addirittura del pensiero di tutte le persone di buon gusto e di tutte le donne.
Alessandro(Quota) (Replica)
Ancora una volta suscita stupore che le promotrici di queste manifestazioni non si accorgano come l’accusa al maschio di essere l’unico responsabile di qualunque cosa ( e tanto più di comportamenti femminili come lo “smutandamento”), a parte l’assurdità della generalizzazione che sgancia il discorso da ogni riferimento di realtà per cui il discorso finisce per correre invece verso le oscure risonanze delle ideologie violente del ‘900 (ricordiamoci l’odierno “sguardo reato”), si traduce immediatamente in una dichiarazione di irresponsabilità delle femmine; così che queste manifestazioni diventano nella sostanza dimostrazione del giudizio di coscienza infantile, che chi le mpromuove attribuisce alla donna. Più precisamente: sono crudele pratica e dimostrazione della infantilizzazione femminile che il femminismo comporta. Ben altro rispetto per la donna quella di mia madre e mia nonna: nella eventualità di una figlia che si “smutandava” in TV o in qualunque altra situazione pubblica o privata, non si sarebbero rivolte allo sguardo maschile per tirare alcune conclusioni circa la responsabilità, nè per insegnare alle figlie a tenersi su le mutande.
cesare(Quota) (Replica)
Oggi ho scritto su Facebook a tutti i miei amici di Roma, per invitarli a partecipare all’evento di lunedì 10 Ottobre.
Di seguito la mia lettera:
Lunedì 10 Ottobre alle ore 18,30 (presso la Libreria SET, Piazza Martiri di Belfiore, 12, praticamente in Via Settembrini, vicino Piazza Mazzini)
sono stato invitato ad intervenire alla presentazione di questo libro (segue comunicato delle organizzatrici):
Carissimi,
in allegato la locandina della presentazione dell’ultimo libro di Daniela Brancati, “Occhi di maschio, le donne e la televisione in Italia”.
L’autrice, studiosa di mass media, scrittrice e giornalista, è stata la prima donna a capo della redazione di un TG della Rai (TG3). Questo volume, come si legge sulla quarta di copertina, ” rappresenta il primo tentativo di storia della televisione dal punto di vista dei vinti, cioè delle persone di buon gusto e di buon senso, e delle donne”.
A parlarne con l’autrice Cecilia D’Elia, Vicepresidente e Assessore delle Politiche culturali della Provincia di Roma, Velia Jacovino, condirettore dell’Agenzia di Stampa ADN Kronos e Fabrizio Marchi, scrittore, fondatore del movimento “Uomini Beta”.
Il libro, che naturalmente ho dovuto leggere per ovvie ragioni, è una sorta di vademecum del più trito, ritrito, banale e scontato femminismo di sempre. La cosa interessante è che il sottoscritto è stato invitato ad intervenire formalmente (e a fare da bastian contrario…) proprio dall’organizzatrice, che è una militante di SEL, “stanca (parole testuali) delle solite liturgie in tema dove ce la cantiamo e ce la suoniamo da sole. Che noia! In un primo momento avevamo pensato di invitare i “maschi pentiti” (sempre parole testuali) di Maschile Plurale, come si chiama quello? Ciccone? ma invitare quelli non avrebbe alcun senso, tanto vale rimanere fra di noi”.
Mi sbaglierò ma se una donna di sinistra, politicamente impegnata, arriva ad invitare uno come il sottoscritto (di cui conosce perfettamente le posizioni) ad intervenire in un simile contesto, vuol dire che una sia pur minuscola perplessità, per lo meno nella testa di qualcuna/o, sta cominciando a fare capolino e che addirittura anche qualche donna (forse) ha cominciato a stancarsi della “Verità”, sistematicamente raccontata da 40 anni in ogni dove.
Per queste ragioni invito tutti a partecipare perché potrebbe rivelarsi una discussione interessante dove l’autrice e tutte le altre donne presenti, probabilmente per la prima volta nella loro vita, ascolteranno parole e concetti in-auditi (quelli del sottoscritto). Naturalmente spetterà anche a voi che parteciperete renderla interessante, magari tirando fuori un pochino di “palle”e trovando il coraggio di dire pubblicamente ciò che molti di voi mi dicono in camera caritatis…
P.S. Per alcuni amici di cui non faccio il nome (tanto i diretti interessati sanno a chi mi riferisco… ) ): se per una volta, una sola volta, riuscissimo a dismettere i panni istrionici, burloni e semiseri (sono difese psicologiche) con cui affrontiamo determinati argomenti, faremmo una cosa buona e giusta (e forse anche tanto “libbberatoria”, come diceva il Funari…). E pian piano, forse, potremmo riuscire a riaprire una riflessione, fuori dai luoghi comuni e dalle liturgie manichee e ideologiche, su un tema che personalmente ritengo assai importante (e credo che lo sia anche per voi, a meno di non prenderci in giro…) e per nulla sovrastrutturale, data l’epoca in cui ci è stato dato di vivere.
Un abbraccio!
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Fabrizio ,credo che vada bene ugualmente se uso il tuo video di uomini beta ,mi sembra inutile farne un altro visto che c’è già il tuo (parlo del concerto del 23 ottobre)…
A proposito di Lunedì ,per pura coincidenza ho saputo su facebook che dovrebbe essere presente anche Annamaria Arlotta quella che scriveva qui ,credo che a te interessi poco ,ma ,visto che l’ho saputo per caso volevo segnalartelo come semplice curiosità ..
E sempre del concerto ,ieri ero presente alle prove del gruppo ,e il titolare del locale ,che conosce abbastanza bene i componenti .è separato dal 2005
incavolato nero perchè, seppure senza figli ,ha dovuto lasciare la casa alla moglie la quale davanti ai carabinieri gli ha mollato pure una sberla. Senza nessun intervento dei tali gendarmi , se fosse stato al rovescio ,cosa sarebbe accaduto ?
mauro recher(Quota) (Replica)
Come preferisci, Mauro, non c’è problema…
E grazie dell’informazione relativamente alla Annamaria Arlotta… Mi tremano i polsi al solo pensiero…:-)) Evidentemente la notizia sta girando, ci sarà da divertirsi…
Naturalmente è gradita la partecipazione attiva di tutti gli “uomini beta” romani, organici e non al nostro movimento.
In fondo per noi è anche un possibile assist, un’occasione per diffondere le nostre idee. Inoltre sarebbe importante che ci fossero interventi dal pubblico in sostegno del sottoscritto. Ovviamente ci sarà la partecipazionbe solidale di alcuni miei amici, però più siamo a far sentire la nostra voce e meglio è.
Secondo me non si aspettano di ascoltare quello che gli diremo. Non sono abituate/i a tanto. Certo, è assai probabile che abbiano visitato il sito e allora saranno più preparate, ma fino ad un certo punto. Nessuno mai gli ha sbattuto in faccia quello che gli sbatteremo in faccia noi.
E’ ora che comincino a farci l’abitudine…
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Ecco un altro esempio di femmina “indotta” dalla “sporca società maschilista” a spogliarsi…
http://affaritaliani.libero.it/politica/in-mutande-contro-la-manovra-protesta281211.html
Sandro2(Quota) (Replica)
Da non credere… per tante donne ogni occasione è buona per spogliarsi. Il bello, poi, è che hanno pure il coraggio di parlare di “mercificazione del corpo femminile”, quando le prime a volersi “mercificare” sono proprio loro.
Marco(Quota) (Replica)
Guardavo le ragazze del balletto di “Colorado”: bellissime e in perizoma. Nel contesto della trasmissione la loro nudità è un vero e proprio centro di super-gravitazione dell’attenzione. Mi è venuto in mente che l’esposizione della bellezza del corpo femminile nudo da parte di una donna è l’esercizio consapevole di una potenza che lei sa essere non- resistibile per il maschio. Del resto è noto che in tutte le religioni la ricerca della bellezza femminile è stata da sempre colta come una credibile alternativa alla contemplazione di Dio. Quale realtà umana ha mai avuto ed ha un riconoscimento più alto di questo? un valore storicamente ritenuto concorrenziale rispetto all’Assoluto; anzi, di fatto ben più concorrenziale. E’ qui forse che è da rintracciare il motivo per cui i maschi, pronti a dare la vita per cause di ogni tipo, accettano invece di sottomettersi, come fossero leggi ineludibili, alla volontà femminile e, ahimè, anche alle più incredibile follie che le donne oggi, come ieri, vogliano loro imporre.
E che senso ha parlare di donna-oggetto, ovvero valorizzata per la bellezza del corpo nella sua nudità, quando il corpo femminile nudo è un valore tale da costituire per tutti una potenza di attrazione e se-duzione praticamente non resistibile, sia dal punto di vista della carne sia dal punto di vista dello spirito? come una potenza può essere oggetto passivo?
Se così stanno le cose le donne che offrono alla vista altrui la bellezza del proprio corpo nudo, non sono “costrette” da un potere altrui a denudarsi, ma al contrario: “scelgono” di esercitare verso un altro un potere coattivo di se-duzione di cui sono naturalmente dotate e di cui non esiste uguali sulla Terra. Per questo motivo è diventato sistematico il femminile denudarsi non solo pro domo propria: la propria bellezza utilizzata come testimonial di qualunque cosa e di qualunque causa; un testimonial che ha più potenza di qualunque altro testimonial, perfino della immagine di Dio.
I maschi di oggi si sono dimenticati di questa potenza e del desiderio che suscita in loro: un desiderio che è difficile da governare. E si tratta di una capacità di governo fra le più difficili da imparare ed esercitare. Antica saggezza perduta e sottostimata: insieme ad essa hanno perso se stessi e le donne che non amano nè i “maschi pentiti”, nè i “maschi da pagliaio”.
cesare(Quota) (Replica)
Ecco un’altra carrellata di “vittime della società patriarcale-maschilista-misogina” bla bla bla, etc etc, fra le quali la mia quasi concittadina Sara Tommasi.
http://affaritaliani.libero.it/coffeebreak/dopo-gli-spogliarelli-contro-le-banche-sara-tommasi-si-fa-cacciare-dalla-tv-e-senza-slip.html
Sandro2(Quota) (Replica)
Sandro2
Ecco un’altra carrellata di “vittime della società patriarcale-maschilista-misogina” bla bla bla, etc etc, fra le quali la mia quasi concittadina Sara Tommasi.
http://affaritaliani.libero.it/coffeebreak/dopo-gli-spogliarelli-contro-le-banche-sara-tommasi-si-fa-cacciare-dalla-tv-e-senza-slip.html
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Poveri gli uomini, costretti a masturbarsi con queste tipacce senza scrupoli.
Leonardo(Quota) (Replica)
Eh si, Cesare, hai centrato il punto. Che non è quello di forzarsi a non ammirare la bellezza femminile o non desiderare la donna, cosa peraltro impossibile, ma quello di governare il proprio desiderio a partire da due consapevolezze. La prima è che quando il maschio non riesce in questo perde la propria dignità virile e si asservisce, come innumerevoli esempi nella storia e nelle cronache ci raccontano. Direi di più, un uomo che si perde nel senso sopra detto cade di livello nel senso di avvicinarsi alle altre forme di vita animale governate solo dagli istinti non temprati dall’autocoscienza e dalla ragione.
La seconda consapevolezza è che, così facendo, il maschio “perde” anche la donna, perchè la induce a sentirsi onnipotente, una dea che sfrutta per il proprio potere il desiderio di maschi che la mettono sopra ogni cosa. Ma poichè anche la femmina è un essere umano con tutte le fragilità e le debolezze connesse, essere innalzate sul piedistallo produce si un senso di onnipotenza e di soddisfazione narcisistica ed anche materiale, ma effimero e non duraturo. Sia perchè la bellezza prima o poi sfiorisce, sia perchè la donna ha bisogno profondo di altro da un uomo. Bisogno di essere in certo senso contenuta, bisogno del logos maschile che offra quelle norme senza le quali tutti sprofondiamo nel caos primigenio. Lo dicevamo in altro post a proposito del diritto matriarcale. Così, fra l’altro, si spiega anche l’accettazione da parte femminile della legge del padre, il vituperato patriarcato che è ridicolo considerare solo in termini di oppressione del forte sul debole, anche perchè sarebbe stato impossibile, semplicemente impossibile, che le donne, che ora si considerano migliori in tutto degli uomini, si fossero assoggettate con tanta facilità e per tanto tempo a un dominio maschile fondato solo sulla forza. E si spiega anche il perchè tante donne emancipate, libere etc. etc, alla fine rifiutano l’uomo zerbino e inopinatamente virano verso l’uomo maschio.
Dunque si torna al fatto che la responsabilità di questo stato di cose è della rinuncia maschile al Logos ed alla autocoscienza. Sul perchè di tale rimuncia ci sarebbe molto da discutere, e probabilmente non esiste una sola causa. Ma fra le concause, sicuramente esiste quella di un sistema economico che ha spinto decisamente in quella direzione perchè ciò gli ha consentito e gli consente di riprodursi in modo sempre più allargato- In senso immediato perchè ingloba ogni aspetto del sesso e del desiderio nel circuito consumo/immagini/profitto. Ma anche in senso più largo e indiretto, perchè uomini che hanno rinunciato al Logos ed alla coscienza sono uomini molto più manipolabili e fragili e quindi spinti ancor più facilmente a cedere alle sirene del marketing, e non solo quello sessuale. Quello che le donne scandalizzate dall’offerta di corpi femminili non riescono ad afferrare, è 1)che un sistema simile solo apparentemente è maschilista, e che in realtà danna per primi proprio i gli uomini, e solo dopo anche le donne che ricevono quei vantaggi immediati di cui dicevo. 2) Che per uscire da questo stato di cose è imprescindibile recuperare la legge del padre, ossia rinunciare all’onnipotenza ed al vanto della “dea”, tutto quello cioè che in questi decenni hanno predicato e fortemente voluto (con ad esempio la sfacciataggine contraddittoria della Concita di Gregorio che pubblicizzava l?unità con un bel sedere femminile).
Ma forse chiedere di rompere questa contraddizione è troppo, e senza il recupero del Logos maschile non ce la faranno mai.
armando(Quota) (Replica)
Armando@”Dunque si torna al fatto che la responsabilità di questo stato di cose è della rinuncia maschile al Logos ed alla autocoscienza”.
Dal 1970: 1) liquidato il padre, 2) fatto ovunque passi indietro i maschi, 3) contato per legge (maschile) dello Stato meno di niente circa la vita dei figli, 4) la loro educazione, 5) in famiglia, e 6) a scuola, 7) con il Potere (maschile), Tribunali e Media, e persino la stragrande maggioranza dei preti scatenati (vedi http://www.maschiselvatici.it/index.php?option=com_content&view=article&id=115:-il-padre-di-famiglia-il-vero-avventuriero&catid=16:padrii-fuggitivi-i-guerrieri-i-reduci&Itemid=29) a fianco delle donne contro padri e maschi. Si può ad alta voce finalmente gridare: “Missione compiuta!”. benissimo: risultato? chi ha coraggio intellettuale e morale, e vuol conscere la verità del disastro demografico in cui siamo finiti, vada a leggere il libro: “Il Cambiamento Demografico”. E consideri che quelli presi in esame ad oggi sono anni di vacche grasse come mai prima nella storia d’Italia e dell’Umanità. Adesso, che si fa fatica ad arrivare a fine mese, quale deserto si aggiunge all’attuale deserto? per chi non è cieco e non si è fatto definitivamente possedere dal desiderio di morte, questi sono i frutti da cui giudicare l’albero. E cambi radicalmente direzione. A qualunque costo.
cesare(Quota) (Replica)
Questa secondo me è veramente carina…
http://www.facebook.com/photo.php?fbid=268327189899800&set=a.152303561502164.37268.151053214960532&type=1&ref=nf
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Peggio: pagherà per averle succhiate.
RDV
Rino(Quota) (Replica)
nuovo casting di veline e naturalmente il solito “rimbrotto” delle femministe ,per fortuna ,qualche donna dice le cose come stanno
ne parlo qui
http://femdominismo.wordpress.com/2012/02/28/veline/
mauro recher(Quota) (Replica)
Le donne dimostrano quello che valgono… nulla! e quelle che sono.. dei parassiti sociali.
Parole forti.. ma con evidenti motivazioni.
Dinanzi a quanto discutiamo si evince come queste non siano in grado di comprenderne le responsabilità, di fatto se poniamo l’esempio di una rapina, anche chi resta fuori in attesa sull’auto con il motore acceso è responsabile del crimine commesso dai suoi compari, in quanto a fine colpo, avrà la sua parte!
..ed è parassita perchè non basa i suoi successi agli apici di questa merdocrazia italiota per i propri talenti, bensì sul ficapower, divenendo di fatto la puttana di se stessa, queste è la realtà che non vuole essere rivelare a chi ha la visione ben chiara del tutto.
Soluzioni? biologicamente tendo a sostenere che non ci sono soluzioni, pertanto gli uomini continueranno per un bel pezzo a mendicare la vagina, anche a costo di continuare a perdere tutto, a rischiare e annullare se stessi.
Per quanto mi riguarda credo che ancora per molto avremo la vaginocrazia di queste diversamente prostitute, imperare ogni dove, in quanto il sistema è ben oliato, donne con poteri “pilotati” dal sistema, ma anche esse sfruttate e rese alla fine dei propri giorni, delle acide zitelle, esse servono al potere di pochi per tenere schiavi il resto della forza lavoro (maschile) deputata a rendersi schiava per tutti, privata di diritti umani e persino della sua identità maschile, sia di ruolo sociale che della sua naturale posizione.
Il risultato è geniale, controllo sociale totale, tuttavia, secondo me, questo sistema schiavista riveste un progetto ben piu’ ampio di quello nazionale, in quanto tali situazioni sono estese ad altri stati, i quali piu’ o meno soffrono delle stesse situazioni (esempio Spagna, Stati Uniti).
Vedendo i dati a livello planetario, la guerra al maschio è presente ogni dove, l’unica soluzione sarebbe risvegliarsi per combattere ciò che l’uomo ama e desidera da sempre.. la donna.
Quello che ci aspettiamo dagli uomini è un’impresa ardua, ma necessaria, visto che se prima queste diversamente prostitute erano una piccola rappresentanza, tenuta sotto controllo dalla morale sociale e relegate in qualche bordello, ogni giorno anche quelle a noi piu’ vicine, quelle che soffrono come noi di questa situazione sociale, vengono indottrinate a vestirsi, agire, spogliarsi e vendere la propria dignità umana usando l’esibizione del proprio corpo, sfruttando la naturale attrattiva maschile, per il profitto, ed infine usando il capitale ed il potere che hanno in mezzo alle coscie per ottenere quello che vogliono, persino tutele legali.
Non c’è sorpresa, quindi, nel vedere queste ragazzine orgogliose di volgere il proprio interesse verso un apprendistato di diversamente professioniste, cosi come sono spariti i termini di confronto maschili, sono aumentate le puttane mediatiche che “urlano” -Noi ce l’abbiamo fatta! tu che aspetti a emularci?
In questo contesto, l’uomo ne esce sconfitto, ma non è il peggio.. il peggio è che per una vera ripresa di coscienza, come detto prima, saremmo costretti a combattere noi stessi, a reprimere in noi il desiderio del femminile e combattere le donne con l’indifferenza, ma anche questo punto è inutile, perchè gli zerbini, gli ometti, che sono molti, remeranno sempre contro, dinanzi ad un rifiuto, una donna è certa di avere 10 altre possibilità positive, non si puo’ dire la stessa cosa per chi va a letto sempre e solo in compagnia del proprio orgoglio maschile, salvo nella propria dignità, ma distrutto dalle pugnette.
Suggerisco pertanto solo una scelta oculata di come si spende il proprio tempo emotivo con una donna e di fruire del sesso secondo le proprie esigenze e disponibilità finanziarie, come altrove ho ampiamente escusso, è inutile perdere tempo con una donna che non lo merita, e per una maggiore fruizione sessuale ci sono fortunatamente altri stati dove questa non solo risulta economicamente migliore, ma anche qualitativamente.
Sfuggire al matrimonio ed alla tirannia del ficapower è un dovere oggi di ogni uomo sano ed intelligente che non vuole vivere la propria vita da schiavo per un orifizio delle italiote diversamente professioniste che urlano “perchè io valgo!” ad ogni richiesta di prendersi le proprie responsabilità dinanzi alle malefatte di cui è la sola responsabile.
Damien(Quota) (Replica)
Scusate, ma questa storia secondo cui i comportamenti delle donne sarebbero indotti dal sistema, non la condivido nemmeno un po’. Le donne sono quello che sono (come gli uomini sono quello che sono), oggi come ieri, e non è certamente il potere economico di pochi vecchi babbioni ad indurle a fare quello che fanno, Casomai sono i babbioni ad essere sessualmente dipendenti dalle donne, specie se giovani e belle. Ergo, sono le donne a pilotare gli uomini e il sistema, e non il contrario. Nondimeno, vorrei chiedervi: ma voi perché continuate a vivere in Italia? Voglio dire: perché non vi trasferite in qualche paese islamico o dell’ex URSS? Oppure in Cina o in Africa, se pensate che lì siano tutte rose e fiori? Signori, un po’ di coerenza, please.
Maurizio Tonelli(Quota) (Replica)
Se ti riferisci al sottoscritto (e in particolar modo ai concetti espressi in questa specifica intervista) o alla nostra analisi nel suo complesso, ti invito a rileggere meglio i circa 200 articoli (e video) del sito, per capire che la nostra posizione è un pochino più complessa di quella che molto sommariamente hai cercato di sintetizzare.
Ci riproponi per l’ennesima volta la solita solfa: natura o cultura? Il sistema condiziona le donne o le donne condizionano il sistema? Chi viene prima? L’uovo o la gallina?…Ne abbiamo parlato tante di quelle volte, ma veramente tante…
Ho il sospetto, caro Tonelli, che a te non interessi veramente sciogliere questi nodi quanto fare un po’ di polemica, anche perché non è la prima volta che accade. Ogni tanto ti presenti, fai la tua sistematica sparatina polemica, e te ne vai. Non serve a niente e a nessuno. Se pensi che la nostra analisi sia sbagliata alle fondamenta, come più volte hai di fatto sostenuto, non ha senso insistere.
Ci sono altri blog del movimento maschile (ma anche questo te l’ho detto ormai diverse volte) che hanno un approccio interpretativo molto più tradizionale alla QM rispetto al nostro (penso all’attuale Metromaschile, per capirci), che può essere sintetizzabile in quello che hai appena scritto.
Sia chiaro, non è la critica il problema, ci mancherebbe altro. E’ l’atteggiamento che non va. Se concludi il tuo post dicendo “Signori, un po’ di coerenza, please”, questa non è una critica costruttiva.
Così non andiamo da nessuna parte. Ho ripetuto fino all’inverosimile che è bene che questa battaglia venga combattuta da ciascuno sul proprio terreno. Personalmente sono convinto che la QM debba essere strategicamente, filosoficamente, culturalmente e politicamente (non in senso stretto , ovviamente) aggiornata e ricollocata, rispetto a come è stato fino ad ora.
Chi condivide questa strada (nessuno pretende l’adesione totale, è ovvio) o comunque, pur non condividendola del tutto, ritiene di poter dare un contributo fattivo (anche critico, purchè animato da spirito costruttivo e unitario), è il benvenuto. Chi non la condivide affatto è libero di andare per la sua strada. Mi hai forse mai visto andare su altri blog del Momas ad accusare qualcuno per mancanza di coerenza?
Ma non scherziamo, su, e non perdiamo tempo…
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Mai così attuale…
“Venne infine un tempo in cui tutto ciò che gli uomini avevano considerato come inalienabile divenne oggetto di scambio, di traffico, e poteva essere alienato; il tempo in cui quelle stesse cose che fino allora erano state comunicate ma mai barattate, donate ma mai vendute, acquisite ma mai acquistate – virtù, amore, opinione, scienza, coscienza, ecc. – tutto divenne commercio. È il tempo della corruzione generale, della venalità universale, o, per parlare in termini di economia politica, il tempo in cui ogni realtà, morale e fisica, divenuta valore venale, viene portata al mercato per essere apprezzata al suo giusto valore”.
(K. Marx, “Miseria della filosofia”)
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
@Maurizio Tonelli
Libero di pensarla come vuole, ma è un suo parere e, a mio avviso, un suo limite. Potrei citarle numerosi esempi per obiettare le sue opinioni, oltre che invitarla a visionare il sito come le è stato suggerito, e magari altri su cui confutare ulteriori pareri, se non addirittura dirle Google is your friend..
Tuttavia ritengo sia tempo perso, esprime la sua opinione in maniera univoca, senza un supporto di fatti concreti, senza la necessaria volontà di disamina ed autocritica, ma sopratutto senza comprendere a 360° la gravità della situazione.
Lei esterna un chiaro atteggiamento di chiusura e nessuna voglia di confutare valide alternative alle proprie convinzioni, pertanto disquisire risulta sterile, fino a quando, anche lei, verrà colpito in prima persona, allora sono certo che si imporrà una riflessione, e non si stupisca di trovare qui le risposte.
Damien(Quota) (Replica)
Citerò Trilussa da “La vispa Teresa del 1917”:
Se questa è la storia
che sanno a memoria
i bimbi di un anno,
pochissimi sanno
che cosa le avvenne
quand’era ventenne.
Un giorno di festa
la vispa Teresa
uscendo di chiesa
si alzava la vesta
per farsi vedere
le calze schiffonne
che a tutte le donne
fa molto piacere.
Armando, il pittore,
vedendola bella,
le chiese il favore
di far da modella.
Teresa arrossì,
ma disse di sì.
“Verrete?” – “Verrò:
ma badi però…”
“Parola d’onore!”
rispose il pittore.
Il giorno seguente,
Armando, l’artista,
stringendo furente
la nuova conquista
gridava a distesa:
“T’ho presa, t’ho presa!”
A lui supplicando
Teresa gridò:
“Su, su, mi fai male
la spina dorsale:
mi lasci che anch’io
son figlia di Dio…
Se ha qualche programma
ne parli alla mamma…”
A tale minaccia
Armando tremò,
dischiuse le braccia,
ma quella restò.
Perduto l’onore,
sfumata la stima,
la vispa Teresa,
più vispa di prima,
per niente pentita,
per niente confusa,
capì che l’amore
non è che una scusa.
Per circa tre lustri
fu cara a parecchi:
fra giovani e vecchi,
oscuri ed illustri,
la vispa Teresa
fu presa e ripresa.
Contenta e giuliva
s’offriva e soffriva.
(La donna che s’offre.
se apostrofa l’esse,
ha tutto interesse
a dire che soffre.)
…
http://www.readme.it/libri/Letteratura%20Italiana/La%20Vispa%20Teresa.shtml
Leonardo(Quota) (Replica)
Esilarante sarcasmo di Trilussa. E visto che siamo in vena di citazioni aggiungo questa sempre di Marx.
“Shakespeare rileva nel denaro soprattutto
due caratteristiche;
1) è la divinità visibile, la trasformazione
di tutte le caratteristiche umane e naturali
nel loro contrario, la confusione universale e
l’universale rovesciamento delle cose. Esso
fonde insieme le cose impossibili;
2) è la meretrice universale, la mezzana
universale degli uomini e dei popoli.
La confusione e il rovesciamento di tutte
le qualità umane e naturali, la fusione delle
cose impossibili – la forza divina – propria
del denaro risiede nella sua essenza in quanto è l’essenza estraniata, che espropria e si aliena,
dell’uomo come essere generico. Il denaro
è il potere alienato dell’umanità.
Quello che io non posso come uomo, e
quindi quello che le mie forze essenziali individuali
non possono, lo posso mediante il
denaro. Dunque il denaro fa di ognuna di
queste forze essenziali qualcosa che esso in sé
non è, cioè ne fa il suo contrario.”
Manoscritti economico filosofici del 1844
Ma sempre sul denaro, oltre che Shakespeare si sono cimentati Goethe e altri scrittori e poeti. Dallo spagnolo Seguedo a Ezra Pound, e perfino Goldoni ha scritto in commedia una satira della società borghese. Insomma ce ne sarebbe da dire sul suo immenso potere estraniante e su chi lo esalta come mezzo di liberazione o come fine supremo dell’individuo .
armando
armando(Quota) (Replica)
Libero di pensarla come vuole, ma è un suo parere e, a mio avviso, un suo limite.
(Damien)
>>>
E perché sarebbe un “mio limite” ? Il fatto di pensarla in maniera diversa è un limite? Sei consapevole del fatto che io potrei dire altrettanto, ovvero che prendere per oro colato certe tesi, denota dei forti limiti?
Inoltre, mi ripeto: se al di fuori dell’Occidente (che, comunque, comprende anche il Sudamerica, dove non mi risulta sia mai esistito il femminismo) si vive tanto meglio, perché non prendere in considerazione l’ipotesi di trasferirsi altrove? Per esempio, in Nepal, oppure in Cecenia, magari in Romania.
Voglio dire: chi ve lo impedisce? Perché seguitate a restare in Italia? Avete una risposta al riguardo?
Maurizio Tonelli(Quota) (Replica)
Maurizio Tonelli:
perché non prendere in considerazione l’ipotesi di trasferirsi altrove? Per esempio, in Nepal, oppure in Cecenia, magari in Romania.
Voglio dire: chi ve lo impedisce? Perché seguitate a restare in Italia? Avete una risposta al riguardo?
—————————————–
Perché se non sei un imprenditore italiano in Romania a fare il rumeno ti conviene emigrare in Italia e il cerchio si chiude. Ma che domande fai? C’è chi ha la sua vita qui, poi non è detto che un giorno faccia come Gauguin al contrario: vado a dipingere la neve nell’est Europa
Leonardo(Quota) (Replica)
Tonelli.
>>
Signori, un po’ di coerenza, please.
…
Perché seguitate a restare in Italia? Avete una risposta al riguardo?
>>
Altroché.
.
Quando mi si richiama alla coerenza sto sempre in campana, perché la esigo dagli altri e quindi, a maggior ragione, la devo esigere da me stesso!
Tonelli dice: poiché qui non vi trovate bene e/o non vi piace come stanno le cose, mentre al tempo stesso pensate e dite che altrove è meglio, andateci, così risolvete i vostri problemi. Questa è coerenza, dice lui.
Dunque, chi vive in un paese (o in una civiltà) che in tutto o in parte non gli aggrada, per essere coerente deve andarsene. Non deve analizzare la situazione, criticarla e fare qualcosa per cambiarla, perché qs.ta sarebbe incoerenza.
Viene dunque enunciata una regola: chi si trova in una situazione storica che non gli garba, se ne va da quel paese: o qs.ta minestra o quella finestra.
Ne ricavo quindi:
1- che gli spagnoli avversi alla politica di Zapatero, anziché restare in Spagna contrastando la sua politica e tentando di buttarlo giù – come è accaduto – dovevano andarsene.
2- che i liberisti antisocialdemocratici devono andarsene dalla Svezia mentre i socialdemocratici (oltre ovviamente a socialisti e comunisti…) se ne devono andare dagli USA e da mille altri posti.
3- che i cattolici devono andarsene dai paesi in cui ci sono l’aborto, il divorzio, i matrimoni gay etc.
4- che qualsiasi popolo conquistato e qualsiasi minoranza cui non va bene la condizione attuale, se ne deve andare. I tibetani via dal Tibet, i sudtirolesi via dall’Italia, i palestinesi via dalla Palestina, i pellerossa (e i neri e i latinos etc) via dagli USA. I neri via dal Sudafrica dell’aparheid e i bianchi via dal Sudafrica attuale…
Queste sono le coerenti conseguenze della tua tesi, caro Tonelli.
Ne ricavo pure che la situazione italiana passata e presente (benché mutevole) a te è andata e va benissimo, altrimenti ne saresti fuggito. Se cambia al punto che non ti piace più (arriva ad es. un governo che non ti garba) tu te ne andrai.
.
Questo è l’assurdo cui si arriva applicando coerentemente la tua tesi.
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Può darsi che nel tuo caso mi sbagli, ma quello è un escamotage liquidatorio che proviene tradizionalmente dal qualunquismo di destra contro i critici del sistema. Ma viene applicato solo verso sinistra. Anche l’estrema destra vuole cambiare lo stato delle cose, ma nessuno dice a quelli di casa Pound: non vi va bene questa Italia? Andatevene.
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Senza volontà di far polemiche.
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RDV
PS A dire il vero ci sarebbe da approfondire, perché la coerenza (e quindi l’incoerenza) ha i suoi diversi livelli di applicazione, c’è quella morale (comportamentale: mi dico onesto e invece rubo), c’è quella intellettuale (rigore logico) e c’è quella esistenziale (so che il fumo nuoce …ma fumo lo stesso) . Si può essere intellettualmente coerenti pur non essendolo moralmente e viceversa. Si può essere intellettualmente coerenti pur continuando a fumare…
Rino DV(Quota) (Replica)
Sì, Tonelli, una risposta al riguardo c’è. E cioè che sei in malafede e stai usando quell’artificio retorico di tipica malafede che si chiama “obiezione dell’uomo di paglia”. Vale a dire: tu ascolti un lungo discorso, magari un dibattito, dove si parla di molte cose, e trai la conclusione volutamente sbagliata, nel senso che è la conclusione che serve a te (=l’uomo di paglia), dopo di che ti basi su quella conclusione sbagliata per esporre la tua critica. (=Tu costruisci l’uomo di paglia e dici che è la persona vera, poi critichi l’uomo di paglia dicendo che è la persona vera).
Quindi tu hai letto (forse) quello che c’è scritto qui e ne concludi che secondo noi SI VIVE MEGLIO IN ALTRI PAESI.
Ma chi l’ha detto? Si sarà parlato di differenze sociali, di com’è la situazione altrove, di mille questioni; quello che hai capito tu è QUESTI DICONO CHE SI VIVE MEGLIO NEGLI ALTRI PAESI, SPECIALMENTE QUELLI ISLAMICI.
Inoltre usi anche l’artificio sempre più diffuso del “non mi risulta”. A te non risulta che in Sudamerica esista il femminismo. Aha. Bene. Sei un esperto del Sudamerica? Di TUTTO il Sudamerica? Allora fuori i numeri, che i numeri non mentono. Niente “non mi risulta”. Perché sai, il Sudamerica è grandicello. Ci sono un sacco di persone, di nazioni e di culture, in Sudamerica. Se a te “non risulta” qualcosa, forse significa solo che tu non puoi sapere tutto. Ma naturalmente anche il “non mi risulta” serve a criticare. Diciamo che è un comodo ombrello sotto cui ripararsi. Lasciamo perdere che poi magari non stia piovendo affatto.
Dopo di che arrivi alla conclusione: PERCHE’ NON ANDATE A VIVERE IN UN PAESE ISLAMICO? CHI VE LO IMPEDISCE?
E’ una conclusione logica, e la domanda è assolutamente lecita, PURCHE’ TU RIVOLGA LA DOMANDA ALL’UOMO DI PAGLIA CHE HAI COSTRUITO. Non a noi.
L’obiezione del “Perché allora non vai a vivere in…” è un classico.
Si dice che in Germania le donne in maternità sono più sostenute che da noi: “Allora perché non vai a vivere in Germania?”
Si dice che in Olanda la prostituzione non è criminalizzata, com’è giusto: “Allora perché non vai a vivere in Olanda?”
Si dice che in Svezia i gay non vengono aggrediti per strada solo perché gay: “Allora perché non vai a vivere in Svezia?”
Si dice che in Limburgonia non esiste evasione fiscale e tutti pagano le tasse: “Allora perché non vai a vivere in Limburgonia?”
Ecco. Spero sia chiaro quello che intendo.
Quindi, Tonelli, un po’ più di onestà intellettuale non ti nuocerebbe.
Eccoti la risposta al riguardo.
(P.S. La Limburgonia me la sono inventata, com’è ovvio. Figuriamoci se esiste un posto dove tutti pagano le tasse.)
Marco Pensante(Quota) (Replica)
Rino, sei stato fin troppo generoso con “Mr. un po’ di coerenza, please”, alias Maurizio Tonelli. Dobbiamo risparmiare energie, caro Rino, e le tue sono troppo preziose per poterle disperdere. E’ un lusso che non possiamo permetterci.
In realtà ho sbagliato a pubblicare la sua solita filastrocca. Per la verità pensavo che il suo post sarebbe passato del tutto inosservato. Il soggetto è irritante, è vero, proprio per le ragioni che hai spiegato .
Tonelli, se questo è il tuo modo di porti nei nostri confronti, mi pare che non abbia molto senso la tua presenza su queste sponde, tanto più che, come ti è stato ripetuto decine di volte, ci sono ormai diversi altri siti che si occupano di QM, molto più vicini alle tue idee. Ha sbagliato anche Damien, per la verità, a sfrucugliarti a distanza di tempo, però a quel punto potresti rispondere solo a lui nel merito e non rivolgerti a tutti…Però, a parte questo, mi pare che insisti nel battere il tasto sempre sulle stesse note e vieni qui solo per polemizzare. Con questo modo di procedere ti poni di fatto come un disturbatore. A che pro? A chi giova? A noi no. Per cui se prosegui in questo modo sarò costretto a bannarti. In fondo ha poco senso anche per te, o no?
Riflettici…
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Grande Marco Pensante, quella della Limburgonia è esilarante, ed è ancor più esilarante specificare da parte tua che si tratta di un parto della tua fantasia…
Mi ricorda un pò quelli/ che andavano a comprarsi il “cacao meravigliao”, quello del programma (demenziale) di Renzo Arbore di tanti anni fa, ve lo ricordate? Oppure quegli altri che andavano nelle farmacie a comprarsi il “serenil”, cioè lo psicofarmaco inventato da Carlo Verdone in uno dei suoi film, mi pare “Maledetto il giorno che t’ho incontrato”…
Ma poi vorrei capire chi è che ha mai sostenuto che all’estero ci sarebbe il bengodi? Tutt’al più qualcuno ha detto che in alcuni paesi c’è una maggior libertà sessuale (diciamo disponibilità, che è meglio, e non voglio in questa sede indagare, ci capiamo…) rispetto all’Italia e che se proprio ci si deve sbattere meglio farlo dove l’approccio con l’altro sesso comporta un minor dispendio di energie, tempo e risorse. Ma questo non significa affatto sostenere che all’estero ci sia una situazione ottimale. Anzi, ricordo perfettamente che sono state mosse numerose obiezioni proprio nei confronti di chi (forse Damien in qualche suo post) suggeriva appunto di guardare oltre i confini nazionali.
In conclusione, caro Tonelli, cerca tu di essere coerente, a questo punto e, seguendo il tuo filo logico, se trovi che questo sito non ti vada a genio, perchè continuare a frequentarlo quando la rete è così vasta?
Guarda che non è un invito ad alzare le tende ma a farti riflettere…
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Amo l’Italia. La amo tutta. Dalle Alpi a Lampedusa. Nonostante tutto. Nonostante tanti. Nonostante tante.
Amo la mia regione, la Puglia, e non potrei desiderare di vivere altrove.
Amo svisceratamente il mio paesino, del quale conosco tutti i lati oscuri, ma lo amo lo stesso.
Ho solo un cruccio, Maurizio, un piccolo cruccio intendiamoci, non è che non ci dorma la notte.
Dover dividere tutto questo con quelli come te.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
http://femdominismo.wordpress.com/2012/09/24/la-scoperta-dellacqua-calda/
mauro recher(Quota) (Replica)
http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2012/10/15/diario-di-un-uomo-che-offende-la-dignita-delle-donne/#more-20824
Rita(Quota) (Replica)
http://femdominismo.wordpress.com/2013/02/16/il-batterista-di-sederi/
mauro recher(Quota) (Replica)
Delle persone che guardano film porno, una su tre è donna. Le altre due donne che mancano a pareggiare il conto (3 M e 3 F) sono quelle che danno del maiale ai maschi dopo esserci state a letto,naturalmente a cercarne l’anima? se questa, il maiale, è la categoria con cui si guarda al sesso maschile dal punto di vista del femminismo e delle femministe (ma non c’era di mezzo la liberazione sessuale delle povere represse?), è d’obbligo per un chiarimento conclusivo della questione, chiedere loro come si chiama la femmina del maiale. Perchè mi sembra che la liberazione sessuale femminile passi proprio dal mettersi allo specchio senza scandalizzarsi dell’immagine riflessa.
http://www.repubblica.it/rubriche/parla-con-lei/2013/03/04/news/parla_con_lei_porno_femminista-53860891/?ref=HREC2-13
cesare(Quota) (Replica)
http://www.keinpfusch.net/2013/07/nsfw-valentina-nappi-vs-le-femen.html?spref=fb
articolo interessante di Uriel Fanelli
mauro recher(Quota) (Replica)
mauro recher,
anche in questa intervista esprime concetti molto interessanti e in buonissima parte condivisibile. Addirittura in alcuni passaggi sembra che ci abbia letti, anche con una certa attenzione… l’intervista me la segnala il nostro amico Claudio Vettraino (autore di uno degli articoli sul sito) che mi suggerisce di contattarla per un eventuale iniziativa che potrebbe dare visibilità al movimento. Naturalmente tutto da verificare. Però scriverle non costa nulla. Vediamo se ci risponde e cosa ci risponde…http://www.funweek.it/lolnews/vera-radice-della-violenza-di-genere.php
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Non credo assolutamente che quella sia farina del sacco di Valentina Nappi. Sicuramente c’è qualcuno (di sesso maschile) che le suggerisce cosa dire e scrivere. Una donna, per quanto “aperta di mente”, non è in grado di arrivare a certe conclusioni senza un uomo dietro.
Marco(Quota) (Replica)
Marco,
“Una donna, per quanto “APERTA di mente”…
“non è in grado di arrivare a certe conclusioni senza un uomo DIETRO”.
Hai usato questi termini per caso, considerato che parliamo della Nappi, vero?
PUUHAHAHAHAH! Ovviamente, fossero tutte come la Nappi, il mondo sarebbe l`Eden. Purtroppo non e`cosi`…
Pappagallulus iudaicus complottans(Quota) (Replica)
Ecco qua, ho citato il vostro post nel mio articolo 😉
http://storieriflessioni.blogspot.com/2013/07/io-ci-sto-per-la-liberta-di-scelta.html
Saluti,
Jan
Jan Quarius(Quota) (Replica)
e quando la mercificazione è all’opposto cosa succede …http://www.huffingtonpost.it/2013/08/18/chad-states-uomo-virile_n_3775232.html?utm_hp_ref=tw
leggete i commenti che sono di una banalità assoluta …
questo è il mio commento
Sono convinto che ,se qualcuno di questi era un attore o uno sportivo ,sicuramente sarebbe stato virile, essendo persone normalissime si meritano (da parte vostra) lo sberleffo ...
Mauro Recher(Quota) (Replica)
http://27esimaora.corriere.it/articolo/la-parita-al-ribasso-e-la-fila-per-vedere-gabriel-garko/
Sono sempre convinto comunque che ,se questo Gabriel Garko ,facesse un altro lavoro (che va dal muratore all’operaio ecc ecc) avrebbe più successo di me ,ma non ci sarebbero 500 in fila che pagano 15 euro per una foto …
Mauro Recher(Quota) (Replica)
Mauro Recher,
Di questo puoi esser certo, Mauro, anzi, certissimo…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Sulla stessa linea un articolo della Zanardo
http://www.ilcorpodelledonne.net/?p=15587
Questo è il mio commento …
Non tiene però una cosa in considerazione ,se questo Servillo (che ,ammetto la mia ignoranza,non conoscevo) invece di fare l’attore facesse un altro lavoro con meno visibilità ,non avrebbe tutti questi apprezzamenti … provatelo a vestirlo con una tuta di metalmeccanico (ma anche di altri mestieri)
Mauro Recher(Quota) (Replica)
Micaela Biancofiore di Forza Italia ha appena pronunciato le testuali parole nella trasmissione Piazza Pulita sulla 7:”La stragrande maggioranza delle donne si getta ai piedi degli uomini ricchi e potenti”.
Sgomento in sala. E’ la prima volta che un simile concetto viene pronunciato durante una trasmissione televisiva. E dopo ha anche aggiunto:”E’ inutile che facciamo le ipocrite – rivolgendosi alle donne del pubblico (alcune con espressioni stupefatte, altre incredule, altre ancora come quella di un pugile dopo che si è appena riavuto da un K.O.) perché sappiamo tutte perfettamente che è così”.
Devo dire che Aldo Busi, con mia grande sorpresa, ha dato ragione alla Biancofiore, “anche se solo in parte” (testuali parole). Del resto più di tanto non poteva sbilanciarsi, gran parte del suo pubblico è composto da donne…
Subito dopo è intervenuto quel pagliaccio di Cuperlo, candidato alla segreteria del PD il quale, dopo aver detto di voler sperare (testuali parole) che la maggioranza delle donne siano diverse da come le ha descritte la Biancofiore, ha ripetuto ancora una volta la menzogna in base alla quale le donne a parità di qualifica e di mansione guadagnerebbero meno degli uomini e che questa è una insopportabile discriminazione che ferisce le donne. E a quel punto la Biancofiore ha annuito.
Mi limito a riportare i fatti e volutamente non li commento.
Molto interessante però, da un certo punto di vista…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
giovanni carducci(Quota) (Replica)
Fabrizio Marchi,
Inutile dire che se Cuperlo (Chi e`costui? Chi lo conosce? Boh…) ha detto quel che ha detto, e`uno che non capisce un beneamato nulla. Oppure ci fa, quindi e`un servo. Dei servi dei servi. Quanti, quanti sono cosi`? Io non ne posso piu`.
Pappagallus sibiricus(Quota) (Replica)
Uhm…servi dei servi dei servi…ricordo che e`una formula molto in voga quando ci si riferisce a ben determinate categorie. Gli ultracattolici, o molti cattolici tout court, ad esempio la usano in senso di rispetto: e`positivo essere servi dei servi. Come il Papa che lava i piedi a un poverello, eccetera. In altri contesti si usa l`espressione per definire altri gruppi, altre categorie. In genere a sinistra si etichettano cosi`certi omuncoli piccoli e neri che girano per il mondo con una tazza di olio di ricino in mano. Secondo me non e`che gente come Cuperlo si discosti poi cosi`tanto dalla categoria: all`olio di ricino basta sostituire le untuose (appunto) e false dichiarazioni che i femministi come lui sono sempre pronti a fare ingurgitare alle masse. Non ho visto il suo esploit, ma lo immagino bene, e poi mi fido del Fabrizio. Il ruolo di certe dichiarazioni e`lo stesso dell`olio di ricino, del manganello, dei sabati fascisti. Costruire e tenere in piedi quelle famose casematte di cui parlava un certo nano sardo che spesso ci prendeva. L`egemonia culturale conquistata a suo tempo dal PCI si e`orribilmente rivelata la piu`retriva, la piu`obsoleta, la piu`soffocante gabbia culturale che l`Italia abbia visto. Non perche`era il PCI, ovvio. Ma perche`il PCI dopo aver colonizzato la cultura italiana e`diventato quello che sappiamo. La fucina dei Cuperlo, casamatta reazionaria. E lo dico con molta cognizione di causa: orribile constatare come la sinistra italica egemonizzata dall`ex PCI sia piu`reazionaria, di fatto, di gruppetti folcloristici come Forza Nuova e Casapound -che mi stanno quasi piu`simpatici, a confronto.
Pappagallus sibiricus(Quota) (Replica)
Pappagallus sibiricus,
Grande Pappagallus e dico solo questo:”Grande Pappagallus”
Questi sono solo delle scatole vuote, dei preti spretati senza più idealità, etica, spirito critico, con una eredità storica sulle spalle che illo tempore era diventata per loro un fardello insopportabile di cui dovevano disfarsi, e hanno scelto lucidamente di riciclarsi fino a diventare in questo modo più realisti del re.
Erano le seconde se non le “terze fasce” nella gerarchia dell’allora PCI, cresciuti nei corridoi del “bottegone” e nelle grigie stanze delle federazioni del partito, a differenza dei loro dirigenti che si erano forgiati nella guerra di liberazione contro il nazifascismo e nelle cruente e drammatiche lotte sociali e operaie del primo dopoguerra.
Del tutto privi, naturalmente, dello spessore e dell’esperienza politica, ideale, culturale e umana dei loro predecessori, hanno messo la loro “professionalità” politica, completamente spogliata di valori, idealità e criticità, al servizio del sistema e naturalmente delle loro ambizioni personali. Proprio per questa loro “professionalità”, sono diventati, anche se può apparire paradossale, il riferimento politico più sicuro e affidabile per i “padroni del vapore”, cioè per il sistema capitalistico dominante che ha necessità di un corpo di amministratori efficienti e funzionali capaci di gestire la cosa (ex) pubblica secondo i loro desiderata e garantire la pace sociale.
Chi meglio poteva adempiere a questo compito se non gli spretati dell’ex PCI (e di una parte dell’ex Democrazia Cristiana)?
Il tutto è stato “colorato”, come sempre succede per ovvie ragioni, cioè per dare credibilità alle operazioni politiche, con una sorta di (grottesco) trasformismo ideologico. All’antifascismo (peraltro utilizzato meschinamente in modo ipocrita per anni per coprire le malefatte e il malgoverno prima democristiano, poi pentapartitico e poi ancora consociativo) e alla critica al capitalismo è stato sostituito l’antiberlusconismo, trasformando il berlusconismo in una sorta di nuovo spauracchio, di nuovo “male assoluto”. In ultima analisi una neo ideologia (del nulla) con la quale tenere in piedi in qualche modo il “proprio” popolo e offrirgli sul piatto un nuovo nemico. L’unica soluzione possibile per prendere per i fondelli la gente e in qualche modo alimentare una qualche tensione ideale senza della quale il popolo dei “militonti” (mi rendo conto che il termine è dispregiativo ma non ce n’è un altro per definirlo) si sarebbe dissolto.
Di fatto si pongono come gli alfieri del volto “buono” del capitalismo (un po’ come avviene negli USA), che si contrappone a quello “cattivo”, incarnato nel nostro caso appunto in Berlusconi e nel “berlusconismo”.
Il paradosso è che nel deserto politico, sociale e culturale (e io aggiungo anche umano, filosofico e spirituale) che il sistema capitalistico è stato capace di produrre negli ultimi trent’anni, questa gente riesce ancora a offrire un’immagine di se come di un ceto politico relativamente affidabile.
Per quanto mi riguarda non ci sono possibili mediazioni. La possibilità di ricostruire una opposizione critica e credibile (e anche con fondamenta teoriche e filosofiche solide) all’attuale sistema dominante (capitalistico assoluto) passa comunque (anche) attraverso la demolizione dei residui di questa cosiddetta “sinistra” (uso volutamente il termine demolizione e non “rottamazione” perché non vorrei che qualcuno pensasse che il sottoscritto abbia simpatie per quello che è stato felicemente definito da qualcuno come il “babbeo di Boboli”, cioè quella miseria assoluta di Matteo Renzi, che in un partito serio e in una fase storica “alta”, potrebbe tutt’al più fare il responsabile delle politiche giovanili della federazione provinciale di Lucca, e mi sono allargato…).
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=3031
Tiziano(Quota) (Replica)
questa è la puntata di Virus di ieri (le prime 3 parti)
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Mauro recher(Quota) (Replica)
le altre 3 parti
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Mauro recher(Quota) (Replica)
http://femdominismo.wordpress.com/2014/04/21/come-si-tiene-in-vita-berlusconi/ scrivo un pochino di tutto ,ma credo che vada bene anche qui …
Mauro recher(Quota) (Replica)
http://video.repubblica.it/le-inchieste/lo-fanno-in-molte-sono-soldi-facili/168692/167171?ref=tbl
Tiziano(Quota) (Replica)
trovato questa foto in rete ..che dire?
Mauro Recher(Quota) (Replica)
https://www.facebook.com/1376512969268813/photos/a.1376562925930484.1073741828.1376512969268813/1386412554945521/?type=1&relevant_count=1
Mauro Recher(Quota) (Replica)
https://femdominismo.wordpress.com/2016/08/09/ciccioni-di-serie-a-e-di-serie-b/
mauro recher(Quota) (Replica)
https://femdominismo.wordpress.com/2016/12/12/i-cookie-della-zanardo/
mauro recher(Quota) (Replica)