- Views 36430
- Likes 4
Riceviamo e sottoscriviamo.
Associazione-Onlus
A Sua Eccellenza
Il Presidente della Repubblica
Dott. Giorgio Napolitano
Palazzo del Quirinale
Piazza del Quirinale
00187 Roma
Signor Presidente,
abbiamo appreso dai media come Ella abbia conferito l’Onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana a Lucia Annibali, l’avvocatessa di Pesaro sfregiata con l’acido da due sicari assoldati dal suo ex fidanzato.
È lecito chiedersi per quale motivo Presidente – ma non solo Lei, anche stampa e televisioni – non dedichi uguale attenzione ad un episodio analogo nel quale la vittima è di genere maschile.
Sfigurato con l’acido: marchiato a vita dalla vendetta della ex
Travagliato (BS) – il 26enne William Pezzullo ha perso entrambe le orecchie, l’occhio sinistro ed il 90% del visus al destro. La madre, Fiorella Grossi: ” è meglio che non possa vedere come quella disgraziata l’ha sfigurato, altrimenti si ammazzerebbe”
Gli esiti del gesto criminale sono, per William, enormemente più gravi rispetto a quelle subite da Lucia.
Entrambi sono vittime di aggressione con l’acido, per entrambi si tratta di una malsana vendetta dell’ex, entrambi hanno subito un gravissimo choc ed hanno riportato danni estetici evidenti; tuttavia la differenza sostanziale per gli esiti dell’aggressione è nella perdita delle funzioni primarie, prova ne sia che la neocavaliera è autonoma, non ha bisogno di accompagnamento può continuare a svolgere normali attività quali guidare l’auto ed esercitare la professione di avvocato; il ragazzo invece ha perso la vista e l’udito, ha perso autonomia e dignità, ha avviato le pratiche per l’invalidità permanente al 100% e vivrà con un sussidio di circa 400 euro al mese.
Giova ricordare che il fattore numerico non rileva ai fini della gravità di ogni singolo episodio criminoso; sarebbe aberrante dimenticare le vittime maschili perché “le vittime femminili sono di più”, esattamente come sarebbe aberrante dimenticare le vittime omosessuali perché “le vittime etero sono di più”, dimenticare i diritti dei diversamente abili perché “i normodotati sono di più”, calpestare la dignità degli immigrati perché “gli italiani sono di più” .
Le chiediamo ufficialmente, Signor Presidente:
– se ritiene che ogni tipo di violenza, a prescindere da genere, etnia, religione, stato sociale ed orientamento sessuale di autori e vittime, debba suscitare una dura presa di posizione da parte dell’intera cittadinanza;
– se è a conoscenza della violenza subita anche da soggetti di genere maschile;
– se ritiene che alla doverosa attenzione per le vittime femminili debba corrispondere una altrettanto doverosa attenzione per le vittime maschili;
– se ritiene che l’onoroficienza conferita a Lucia Annibali – pur se in rappresentanza di tutte le donne vittime di violenza – se confrontata con l’indifferenza nei confronti di William Pezzullo, non sia un insulto alla dignità del ragazzo e dei suoi familiari, anche quale simbolo di tutti gli uomini vittime di violenza.
In attesa di un cortese riscontro cogliamo l’occasione per porgerLe i nostri distinti saluti.
Roma 28.11.2013
Il Presidente
Avv. Paola Tomarelli
46 Commenti
Si può sottoscrivere anche individualmente ed inviare all’ineffabile sig. Presidente di una Repubblica in cui personalmente mi ritrovo sempre meno?
armando
armando(Quota) (Replica)
è ora non di fare un appello a Napolitano ma alla Corte Europea dei diritti umani e denunciare l’OMICIDIO di tantissimi uomini in Italia
Sergio da Taranto(Quota) (Replica)
A proposito di due pesi e due misure , l’argomento è sicuramente più “leggero” però ho visto questa vignetta
con questo messaggio …..Attendo con ansia qualche mdm vittimista e poco ironico che venga a dirci quanto siamo delle nazifemministe violente ed odiatrici di uomini.
Venite che vi butto fuori a calci in culo
————————————————————
Ora ,io ho replicato con questa ..questo è il commento di un maschio pentito ….Quell’immagine[Di Vauro nei post sopra ] è di una volgarità feroce perchè invece di discutere e mostrare la scorrettezza di un argomentazione, ricorre ad uno stile di sottomissione femminile che è degno delle peggiori storie di Padre Padrone.
Mi da il voltastomaco.
Si potrà anche discutere se qualche utente è o meno prevenuta, ma qui si discute di idee e di situazioni: il processo alle intenzioni “a persona” è superfluo, inutile e fuori luogo.
E’ ridicolo giudicare una totalità per un singolo membro, come è disgustosa l’immagine di Vauro che si sente in diritto di arrogarsi una posizione di dominio maschilista.
A dire il vero ,a me le due immagini si equivalgono ,anzi ,forse è meno peggio proprio quella di Vauro ,ma va beh
Mauro Recher(Quota) (Replica)
penso che possa andare bene pure qui
http://femdominismo.wordpress.com/2014/01/06/un-omicidio-che-non-conta/
Mauro Recher(Quota) (Replica)
armando,
e davvero pensate che darà una risposta esauriente e non evasiva?
Massimo Perugini(Quota) (Replica)
fuori contesto ma vi faccio leggere (è lunghetto) che ,qualcuna (spero una buontempona) mi vuole denunciare per diffamazione ,il discorso è questo
—————————————————————-
Ragazzi, ma sopratutto ho il bisogno di Marcello Adriano Mazzola perchè, adesso non so se can abbaia non morde …ma,da una persona ho “il preludio” di una denuncia ,il fatto è questo , siamo a giugno 2013 …
“tutti i crimini degli immigrati porta all’ odio razziale e una immagine distorta degli immigrati stessi ? Bene ,sono d’accordo ,perchè io con qualche immigrato ,anche ci lavoro ,e nell’arco di 15 anni ne ho visti passare alcuni..ed ognuno aveva le sue caratteristiche molto diverse uno dall’altro …
Però io mi occupo anche di violenze di genere e di questione maschile vorrei segnalarvi questo gruppo Facebook https://www.facebook.com/Noallaviolenzasulledonnevero2?fref=ts
Questo gruppo parla di quanto siano cattivi gli uomini ed usa la stessa matrice del gruppo che si vuole chiudere , questo non incita all’odio di genere? Perchè allora se vogliamo far chiudere quel sito ,bisogna chiudere anche questo ,almeno per coerenza ..chissà il perchè invece ,verrà chiuso uno e l’altro resterà integro”
questa è la risposta che mi sono preso
“Signor Recher, mi hanno informata che lei è qui per insinuare che la pagina da me gestita sia analoga a quella sui crimini degli immigrati.
Ho letto bene? Hanno letto bene le persone che mi hanno riportato la segnalazione?
Lei quindi pretende di censurare l’informazione sulla violenza sulle donne perché metterebbe in cattiva luce gli uomini? Ma lei non sostiene di occuparsi di violenza di genere? In che senso? Nel senso della violenza femminile sull’uomo, immagino? Perché non credo abbia ben capito la materia di cui si presenta come esperto o giù di lì.
Quindi, di nuovo, mi faccia capire, per lei non sono gli assassini, i picchiatori, gli stupratori gli esemplari maschili da stigmatizzare, non sono loro a gettare un’ombra sul genere che lei difende con spirito di corpo (come se quattro miliardi fossero un solo uomo) bensì sarei io con la mia attività d’informazione?
Semplifico: uno stupratore non mette in cattiva luce il genere maschile. Il fatto che io riporti la notizia di uno stupro invece metterebbe in cattiva luce il genere maschile?
Lo trova logico? Io lo trovo pretestuoso.
E il fatto che qualche uomo ritenga per conto suo di vergognarsi d’appartenere allo stesso genere al quale appartengono alcuni assassini, picchiatori e stupratori sarebbe una prova di diffamazione di un genere intero?
Mi ha per caso letta infierire su chi dichiara di vergognarsi oppure mi ha letta sottolineare che non si deve vergognare chi non partecipa degli stessi crimini?”
“Continuo del commento precedente.
E dopo di me, tenterà di sobillare alla chiusura anche di programmi televisivi sulla violenza sulle donne? Chiederà la censura anche delle notizie sui quotidiani e nei telegiornali? Crede che io faccia molto di più di una rassegna stampa?
Comunque ho salvato queste insinuazioni che ritengo estremamente lesive del mio onore.
Le stesse cose le ha dichiarate su una pagina Facebook alla quale ha chiesto una mobilitazione per la segnalazione della pagina da me gestita.
Continuo del commento precedente.
E sia sincero. Lei è rimasto nella mia pagina per giorni finché non mi sono resa conto che ciò che scrivevo veniva riportato sul suo blog in maniera distorta. Per sua sfortuna, ho l’abitudine di conservare le schermate con le invasioni di ogni membro del movimento mascolinista,essendo sottoposta ad una vera e propria persecuzione da oltre tre anni da più soggetti dei movimenti maschili.”
questa è la mia controrisposta
“Mi chiami pure Mauro ,e si ha letto benissimo il paragone tra le due pagine ci sta tutto …e le spiego pure il perchè …
Tutti i crimini degli immigrati non fa altro che una rassegna stampa dove sono protagonisti (in negativo) appunto gli immigrati , come a dire “visto cosa fanno gli immigrati” il succo del discorso è banale ,senza gli immigrati si vivrebbe meglio ..
Prendiamo ad esempio la sua pagina ..anch’essa è una rassegna stampa di crimini commessi solo ed esclusivamente da uomini ,il succo del discorso non cambia ,senza gli uomini si vivrebbe meglio ,un copia ed incolla tra le due pagine, quindi ,per coerenza ,se si vuole chiudere una pagina la si deve fare anche con l’altra…ma stia tranquilla non ho segnalato la pagina ,segnalare non è il mio stile come non lo è la censura..comunque ,ritorniamo al discorso ,se un uomo violenta e uccide una donna (invece ,se uccide un uomo ,fa bene ,secondo il vostro pensiero, in fondo “uomo morto non stupra”) dev’essere ovviamente condannato (l’ho scritto ,non so quante volte in giro e nel mio blog) ma la colpa è individuale ,non diventa una colpa collettiva solo perchè si ha il pene .non mi faccio paladino di stupratori e assassini (lo so che vuole far passare questo messaggio) ..e l’uomo che scrive di vergognarsi del proprio genere purtroppo è dovuto al continuo martellamento e diciamolo pure ,perchè cerca di “guadagnare punti” ..”
succo del discorso ,mi vuole denunciare per diffamazione … voglio sapere se e quanto rischio in soldoni ….scusate per la lunghezza
Mauro Recher(Quota) (Replica)
Mauro Recher,
Da questa gente c’è da aspettarsi di tutto, comunque non sarebbe male allertare Marcello al quale secondo me dobbiamo chiedere ufficialmente e ufficiosamente un impegno militante, perchè ovvio che incidenti di tipo legale giudiziario per i militanti del movimento maschile non sono ovviamente da escludere. Comunque il caso specifico mi pare più la classica tempesta in un bicchiere d’acqua. Non mi preoccuperei più di tanto. Questa gente usa molto minacciare, sa di avere il vento in poppa e quindi se ne approfitta, anche per liquidare o allontanare le persone scomode. Comunque, per precauzione, tieni tutto il carteggio anche tu.
Ciò detto, puoi contare ovviamente su di noi.
In linea generale la mia opinione è che non conviene incaponirsi più di tanto sui blog femministi. anzi, secondo me non vanno neanche frequentati. Ha poco se non forse nessun senso dal mio punto di vista, anche in termini di comunicazione. Ho notato che molti uomini lo fanno. Questo comportamento (non parlo per te che sei un militante esposto pubblicamente) nasconde secondo me un sentimento (del tutto giustificabile) di frustrazione che trova paradossalmente sfogo in quel modo, andandogliele cioè a cantare in casa loro. A mio parere dobbiamo invece far sì che siano loro a venire sui nostri siti (in incognito lo fanno, statene certi, ormai ci conoscono e anche bene…).
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Fabrizio ,lo penso anch’io, anche se il “diverbio”! è scaturito dall’ huffpost italia ,addirittura del giugno dello scorso anno ,ne ho già parlato con il Mazzola di queste cose ,e anche lui è sulla tua stessa linea …appunto mi hanno promesso una querela in giugno, e una in questi giorni,sempre inerenti a questo caso … comunque vi farò sapere , e poi hai ragione , infatti adesso anche non intervengo più di tanto ,ne faccio solo che “contro informazione” sul mio blog ,l’ho fatto apposta, ti/vi ringrazio per appoggio …quello che rompe le scatole è però questo ..io mi comporto in maniera educata ,nessuna parolaccia ,dico la mia sempre in tono ,anche duro ,ma mai volgare,entrano altri e vai con puttane ,zoccole ecc ecc e su di loro niente da segnalare, quasi sembra che gli piaccia essere prese a male parole ……
Mauro Recher(Quota) (Replica)
Mauro Recher,
ma infatti il problema non sussiste proprio perchè tu non diresti mai nulla di offensivo, quindi sono solo atteggiamenti minacciosi e intimidatori che hanno lo scopo di tenere lontani i dissidenti. E’ ovvio che non hanno nessun elemento per un’azione legale. Magari la facessero, da un certo punto di vista…In ogni caso, qualora qualcuno di noi dovesse incappare in problemi di questo tipo, non sarà certo lasciato solo. Comunque, oltre a Marcello ci sono anche altri avvocati amici che fanno parte di associazioni maschili o che collaborano con queste. Ribadisco che secondo me è bene tenersi alla larga da quei siti, non per timore di querele ma perchè quella gente deve essere ignorata, non gli si deve dare importanza. Il lavoro che dobbiamo fare è un altro.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
IMHO più che piacergli chi insulta non è considerato “pericoloso” anzi… conoscerai senz’altro anche tu il detto universale che chi si scalda ed esagera con gli insulti poi passa dalla parte del torto anche se ha ragione.
Quelli transitano in un nanosecondo da qualsiasi fondamento di ragione che avessero al torto marcio agli occhi della gran parte delle persone che leggono.
Il tono pacato invece resta, si fa leggere e meditare… troppa gente ci potrebbe riflettere e vederci le ragioni in maniera chiara
Rita(Quota) (Replica)
I siti Momas potranno sfuggere a questa schedatura?
http://www.lastampa.it/2014/01/16/societa/dallanalisi-dei-tweet-in-rete-nasce-la-mappa-dellintolleranza-hI87qbyjiexess3itBEqPN/pagina.html
RDV
Rino DV(Quota) (Replica)
Rino DV,
E ,come al solito , si dimenticano degli uomini, sembra che ,per gli uomini non ci siano segni di intolleranza, io ne trovo tantissimi
Mauro Recher(Quota) (Replica)
Se l’osservatorio funziona il 95% delle comunicazioni in rete e nei media che trattano degli uomini deve essere censurata x misandria. Volete sapere l’ultima in merito? Sul Canale io56, ottimo perché trasmette documentari davvero interessanti, la sera del 14/01/2014 viene trasmesso nel programma Focus, il documentario “Alieni, ultime rivelazioni”: un documento che doveva restare segreto descrive un accordo tra governi terrestri e ben 63 diverse specie aliene extraterrestri. Appaiono a video gli identikit di alcune di esse con relative descrizioni dei caratteri e delle varie attitudini: una scheda x ognuna. Di nessuna si fa riferimento al sesso di appartenenza finchè non compare, dopo la specie dei Grigi, dei Subacquei, ecc. l’identikit orrendo, con volto di serpente, della specie dei Rettiloidi a cui si attribuisce nella scheda una naturale propensione a versare il sangue altrui e una istintiva passione per la morte. I nemici x eccellenza della specie umana. Ebbene a carattere maiuscolo ecco comparire in scheda, proprio sotto il volto “rettiloide”, quindi unica fra tutte le specie, il riferimento, a caratteri maiuscoli, al sesso. Indovinate quale: quello maschile. I “Rettiloidi”, ci dice canale 56, edito dalla Mondadori, sono maschi. Un caso? Una svista? O un gesto deliberato? Comunque fratelli quando si parla di intolleranza ricordatevi che siamo considerati x caso, o x svista, o x cultura sessista pianificata dalle elites, forse proprio quelle che promuovono le liste di proscrizione, degli alieni appartenenti alla specie nemica dei “Rettiloidi”. Di questo giudizio criminale e folle, sostanzialmente attribuito in Occidente, al genere maschile, facciamocene una ragione: “rettiloidi” di tutto il mondo unitevi…..
cesare(Quota) (Replica)
Cosi, sempre in tema di intolleranza, oggi pomeriggio sul primo canale, la storia di un padre massacrato dai tribunali per falsa accusa di molestie sessuali al figlio avanzata dalla moglie. Per anni divenuto paria della società, per anni allontanato dal figlio, si mangia ogni bene in avvocati, si indebita e finalmente, dopo un indicibile calvario, riconosciuto innocente. In studio la “magistrata” del tribunale dei minori riconosce quello che ormai sanno tutti e cioè che è prassi ormai diffusa da parte delle mogli su consiglio degli avvocati, portare contro il marito queste accuse di violenze sessuali. E i magistrati? Risposta: capite bene che i magistrati devono considerarle vere fino a prova del contrario. Dunque in questi caso il padre e marito non è innocente fino a prova del contrario, ma è colpevole fino a prova del contrario. E chi ha lanciato accuse tanto tremende quanto false? Non gli succede un bel nulla. Non basta: sempre in tema di intolleranza viene data la parola all’avvocato della moglie, “perchè noi siamo imparziali”, dice la conduttrice “e diamo la parola a tutte le parti in causa”. Ed ecco dalla bocca dell’avvocato uscire palate di accuse contro il poveraccio di cui si dichiarava di celebrare l’innocenza. Domanda: mai sentitou chiamare in tv dai conduttori, quando compaiono accuse di violenza sessuale contro un uomo, il suo avvocato “perché noi siamo imparziali e diamo la parola a tutte le parti in causa”? E’ proprio il caso che l’osservatorio dell’intolleranza lo facciamo noi del Momas.
cesare(Quota) (Replica)
cesare,
Per rimanere in tema. Due notizie mi hanno dato da riflettere.
La prima: Il destino terribile di Paolo Onofri, l’uomo imperfetto che aprì la porta agli assassini
La seconda: Cade l’accusa di pedopornografia. Stasi assolto dalla Cassazione
Ad Onofri (che riposi in pace) “trovarono” materiale pedopornografico nel computer.
Stasi è stato appena assolto dall’accusa di pedopornografia.
Uomini (e situazioni) che più diversi non potrebbero essere.
Cosa li lega allora?
Ovviamente penso male, malissimo. Secondo me la necessità, di fronte all’incapacità investigativa, di “creare” il colpevole.
Tanto se si tratta di un uomo la cosa sembrerà sempre plausibile.
O no?
Anche se non è vera. E quel marchio, anche se assolto, non se lo toglierà mai.
C’è da riflettere. Perchè queste situazioni, come le false accuse in sede di separazione, giocano sullo stesso meccanismo psicologico. Nostro, di chi indaga, di chi giudica.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Un’accusa di pedopornografia o di violenza sessuale o di stupro senza alcuna prova non la si nega ormai mai a nessuno: qualunque contesa tra un maschio e una donna vede molto spesso la donna ricorrere a questo tipo di denuncia. Diciamo che è ormai prassi consolidata di molti studi di avvocati che consigliano la donna in tal senso. E lei ci sta. E anche i giudici. E l’accudsato va immediatamente in rovina. Lo sappiamo e lo abbiamo detto tante volte, ma vale la pena ripeterlo: ogni regime ha la sua accusa che basta l’accusa anche senza prove che sei distrutto. Come è ormai storicamente evidente e perfino ammesso ufficialmente anche il regime femminista ha elaborato le sue accuse letali, cioè tali per cui l’innocente ne viene comunque distrutto. E sono appunto le accuse a sfondo sessuale. Servono a intimidire tutti i maschi, tenerli sotto continua pressione e reprimere ogni volontà di ribellione.
cesare(Quota) (Replica)
http://femdominismo.wordpress.com/2014/01/25/anti-femminismo/
un pochino fuori contesto … ma ho usato questo articolo
Mauro Recher(Quota) (Replica)
Che paese di merda è quello che fa classifiche tra vittime? E costringe anche te a farlo. Viene la nausea.
_________
Donna sfregiata con l’acido: 20 anni di carcere all’ex fidanzato di Lucia Annibali
…….
Venti anni di carcere al mandante. Quattordici agli esecutori materiali. Dopo una breve camera di consiglio, è questo il contenuto della sentenza emessa dal gup di Pesaro Maurizio Di Palma, che ha dichiarato colpevole Luca Varani, l’avvocato trentasettenne presunto mandante dell’agguato con l’acido a Lucia Annibali. Per lui, come detto, 20 anni di reclusione. Sei anni in meno di condanna, invece, per il presunto esecutore materiale dell’aggressione, Rubin Talaban, albanese, e per il suo connazionale Altistin Precetaj. Quando Lucia Annibali è uscita dall’aula dell’udienza è stata accolta da un applauso. Gli avvocati dalla difesa sono stati apostrofati al grido di “vergogna, vergogna…”. Ad attendere la sentenza molte persone, fra cui le donne dell’Udi. Francesco Coli, avvocato della donna, appena resa nota la sentenza ha commentato: “E’ stata data una pena mai vista nel nostro sistema. Comunque andremo ad Ancona e poi a Roma. Gli avvocati della difesa devono vergognarsi”. Lucia Annibali, subito dopo la lettura della sentenza, ha convocato una conferenza stampa e ha espresso il suo parere sulla decisione dei giudici: “Sono contenta perché penso che sia giusta questa sentenza e sono contenta per la mia famiglia – ha detto la donna – Rimane comunque una vicenda molto triste. Il mio incubo in realtà è finito un anno fa, ora vado avanti per la mia strada. Non c’è niente che possa ripagarmi, ma l’importante è che io viva bene la mia nuova esistenza – ha aggiunto – Dentro di me non ho coltivato la rabbia. L’ustione mi ha insegnato ad essere ottimista“.
Lucia Annibali venne aggredita nella sua casa di Pesaro il 17 aprile 2013. Secondo l’accusa (che per Varani aveva chiesto 20 anni di reclusione) a organizzare quel gesto fu l’ex fidanzato, contrario alla fine della relazione. Per i pm, l’uomo incaricò due complici di ideare l’agguato. Dalle indagini era anche emerso l’uso di cocaina dell’uomo nei sette mesi precedenti al fatto. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, lo scorso 25 novembre in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ha conferito alla donna l’onorificenza di Cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica italiana.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
http://www.adiantum.it/public/3532-william-pezzullo-e-lucia-annibali–vittime-di-uno-stesso-reato,-ma-per-il-quirinale-conta-il-genere.asp
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Lucia Annibali e William Pezzullo: quando il mostro è la giustizia
Cosa dire di quest’articolo?
Che è condivisibile dalla “A” alla “Z“.
Con l’esclusione però della “S“.
La “S” di Sessismo per l’esattezza.
L’autore, per il resto sottoscrivibile in toto, ad un certo punto scrive : “Cosa bisogna pensare della giustizia italiana di fronte ad una vicenda del genere? Che serva l’attenzione mediatica, l’impegno del Presidente della Repubblica ed una donna come vittima per avere davvero giustizia? Qualcuno ha ipotizzato un rovesciamento del sessismo sulla base della sovraesposizione mediatica. Sono ipotesi da cui – a parte le inevitabili forzature – è doveroso dissociarsi in partenza. Il problema è ben più grave. …… ”
Quel “qualcuno” con tutta evidenza (il link rimanda a questo post) è Giasone, siamo noi di UominiBeta, è Adiantum, sono tutte quelle associazioni che hanno sottoscritto e condiviso la lettera-appello al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Cosa ne pensate?
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Scrive Guarino nell’occhiello del titolo:
>
Le storie di Lucia Annibali e William Pezzullo sono identiche. Per tutti, tranne che per la giustizia
>
“Identiche per tutti”? Errore capitale con tre radici nascenti da 3 equivoci dai quali si deve uscire definitivamente.
1- si confonde ciò che dovrebbe essere (pari valore) con ciò che di fatto è : il valore di un uomo è – qui ed ora, nel XXI secolo in Occidente – ben inferiore a quello di una donna. E’ quasi nullo, altro che pari. Si confonde dunque ciò che di fatto è con ciò che sarebbe bello fosse. Primo errore.
.
2- si confonde l’opinione della maggioranza (o della totalità) degli individui con l’opinione collettiva. Si ritiene che il sentire collettivo, i valori collettivi, siano la somma di quelli individuali. Si confonde l’insieme, la somma delle cellule con l’organismo. Secondo gravissimo errore.
.
3- si ritiene che i magistrati possano applicare le leggi prescindendo dalle forze in cui sono immersi, che li circondano e li sovrastano. Si ritiene che siano o possano essere delle rocce che resistono alla corrente, anziché prendere atto che sono dei turaccioli al pari della quasi totalità degli essere umani. Si confonde ciò che dovrebbero essere/fare con ciò che sono/fanno e che al posto loro farebbero tutti, come prova il fatto che in tutto l’Occidente i reati femminili sono sempre derubricati rispetto agli equivalenti maschili. Sempre.
Si individua nei magistrati una categoria “diversa”. Eppure, sul conflitto F/M essi fanno, nella loro professione, quel che i giornalisti, i politici, gli insegnanti, gli intellettuali fanno nelle loro: tutti cedono alle forze perché tutti sono turaccioli.
.
I due acidi – dice Guarino – sono valutati allo stesso modo da tutti, tranne che dai magistrati: gli chiederei dunque come mai articoli come il suo non si possano leggere da nessun’altra parte.
Come mai nessun media abbiamo evidenziato la diversità do quelle sentenze, come mai nessun intellettuale, nessun movimento culturale, nessun politico, nessun opinionista abbia denunciato la disparità del giudizio dei magistrati e il diverso trattamento riservato ai due sfigurati dalla politica e dai media.
.
I magistrati non “inventano” le sentenze: applicano la legge ubbidendo ai valori sociali, alle forze presenti.
Gli intellettuali non pensano: sono pensati.
I giornalisti non dicono la verità, ma solo una parte: solo quella che il sistema morale collettivo consente loro.
I magistrati sono come tutti gli altri: turaccioli preda della corrente. Le loro sentenze indicano la direzione della corrente. E il suo colore che è rosa.
Tutto il resto è un autoinganno.
RDV
Rino DV(Quota) (Replica)
la vostra è disinformazione maschilista http://www.butac.it/due-pesi-due-misure/
romano(Quota) (Replica)
Luigi Corvaglia,
Io penso che siamo di fronte al caso di un uomo (parlo dell’autore dell’articolo) che è consapevole di come stanno le cose ma non ha il coraggio di andare fino in fondo. Per questo finisce per prendersela con la giustizia quando sa benissimo, come ha giustamente sottolineato Rino, che i magistrati, così come i servizi sociali, i giornalisti, gli psicologi, i sociologi e i cretini (come recitava una volta una vecchia “canzone di lotta” degli anni ’70 che forse qualcuno di voi si ricorderà…) sono alla fin fine soltanto degli esecutori. Non che non abbiano le loro brave responsabilità, sia chiaro, però la vera questione è un altro ed è quella segnalata appunto da Rino.
La cosa è tanto più evidente nel momento in cui il nostro “amico” arriva addirittura a citare il documento (che ha preso dal nostro sito) che abbiamo sottoscritto insieme ad altre associazioni. Subito dopo averlo riportato però, si affretta a prenderne le distanze. Hai capito il cuor di leone?
Come a dire:”C’è qualcuno (un “qualcuno”che gli fa paura anche solo nominare, cioè noi, i maschilisti estremisti, gli innominabili, i sovversivi del movimento maschile…) che ipotizza addirittura che quelle due differenti sentenze (per il medesimo reato) siano la logica e necessaria conseguenza di una società dominata da un’ideologia sessista e antimaschile”. “Ma no – dichiara subito dopo – “ per carità di Dio, sono ipotesi da cui è doveroso dissociarsi in partenza”. E aggiunge:”Il problema è ben più grave…”.
Resterebbe da capire cosa ci sarebbe di ben più grave secondo lui di un sistema giudiziario e politico dominato da una cultura sessista che produce sentenze inique e dove i maschi sono trattati con lo stesso metro con cui venivano trattati i neri negli stati razzisti degli USA o nel Sudafrica dell’apartheid, ma lasciamo perdere…
Personalmente, per non sapere né leggere e né scrivere, come si suol dire, all’autore dell’articolo in oggetto gli do intanto del codardo, perché è quello che si merita, per quanto mi riguarda. Sempre pronto a ricredermi, sia chiaro, però siccome non mi piace lisciare il pelo alla gente, preferisco dire pane al pane.
Quando e se avrà smesso di cagarsi sotto sarà il benvenuto fra noi. Al momento è uno che si dibatte in mezzo al guado e ancora non ha deciso se oltrepassarlo del tutto o tornare indietro. A lui l’augurio (non so se lui lo viva come tale o come una maledizione) di farcela.
Dipende forse dalla quantità e dalla qualità delle “catene” che ha da perdere…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
romano,
…
Un blog anti-bufale è sicuramente meritorio. L’unico vero problema nasce nel momento in cui prende lucciole per lanterne …. *focus*
ps. da leggere i commenti … *vava*
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
____
Chi ha giuste intuizioni in mezzo a cervelli confusi si trova come uno che abbia un orologio che funziona in una città dove tutti i campanili hanno orologi che vanno male.
Lui solo conosce l’ora esatta, ma a che gli giova?
Tutti si regolano secondo gli orologi della città che indicano l’ora sbagliata, persino chi è al corrente che solo il suo orologio segna l’ora giusta.
Arthur Schopenhauer
Animus(Quota) (Replica)
“.. sono ipotesi da cui è doveroso dissociarsi in partenza”
Appunto: da cui si deve dissociarsi, per non essere moralmente squalificati.
Bisogna seguire la corrente, ossia l’orologio collettivo (per dirla con Animus e Shop).
E quando si deve… si obbedisce.
RDV
Rino DV(Quota) (Replica)
Il fervore di Napolitano ha pesato sul caso di Lucia Annibali, rispetto a quello di William Pezzullo
……
03/04/2014 – 12.32
Mi ha fatto riflettere l’articolo sul William Pezzullo. Nessun organo di informazione nazionale ha messo a confronto le pene erogate a Luca Varani e Elena Perotti.
Perché? In entrambi i casi i criminali sono ex delle vittime, il movente è l’atroce vendetta per un amore finito, le vittime riportano lesioni permanenti gravissime.
Allora mi chiedo come mai da due casi così simili scaturiscano pene tanto diverse, figlie di capi d’imputazione tanto diversi: uno 20 anni per tentato omicidio, voleva e poteva uccidere; l’altra 10 anni per lesioni, non voleva e non poteva uccidere .
Forse la vittima di Varani ha rischiato la vita, mentre in fondo la Perotti non ha combinato grossi guai?
Continua su …… Adiantum
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
http://femdominismo.wordpress.com/2014/05/01/i-spit-your-grave-non-violentate-jennifer/
credo che possa andare bene anche qui
Mauro recher(Quota) (Replica)
http://femdominismo.wordpress.com/2014/05/08/lorgoglio-2/
Mauro Recher(Quota) (Replica)
Ho trovato su internet questo video su yahoo.
E’ stato girato in Inghilterra da parte di una associazione penso equivalente a UB.
Il video coinvolge due attori che simulano una litigata fra un uomo e una donna.
Quando l’uomo aggredisce la donna,c’è una indifferenza di molti passanti fino a quando non intervengono alcune donne in aiuto della persona coinvolte.
I due attori capovolgono la situazione,e quando è lui ad essere picchiato,oltre alla totale indifferernza dei passanti,ci sono alcuni sorrisini tra il curioso e l’imbarazzato.
E meno amle che è girato in Inghilterra lo spot.
In Italia,l’attore avrebbe rischiato una brutta fine soprattutto dai cavalieri improvvisati che tra un “ti ruimpu u’ culu” o un “ti lassu mottu siccu ri cent’anni” lo avrebbero conciato male.
Ecco il link se vi interessa:
video
Renzoni(Quota) (Replica)
http://femdominismo.wordpress.com/2014/08/15/wrong-turn/ su due pesi e due misure
Mauro Recher(Quota) (Replica)
Sfregiò l’ex con l’acido, nessuno sconto: condannata a 8 anni
…..
Il verdetto è definitivo: otto anni di carcere per lesioni gravissime premeditate. La Cassazione ha confermato la condanna inflitta dalla corte d’Appello a Elena Perotti, la 25enne di Berlingo che la notte tra 19 e il 20 settembre 2012 con la complicità di un amico ha sfregiato con l’acido solforico l’ex, William Pezzullo, il barista di 27 anni che l’aveva lasciata. Per colpa dell’aggressione il giovane di Travagliato è rimasto invalido al cento per cento, è ricoperto di cicatrici e ha perso completamente la vista (la causa civile per il risarcimento danni è ancora aperta).
La corte suprema ha rigettato il ricorso avanzato dall’avvocato Giovanni Migliorati, il difensore della ragazza, che aveva chiesto un annullamento della sentenza e un processo d’appello bis. La giovane, a settembre 2012, incinta al nono mese di un bimbo a suo dire proprio di Pezzullo, che però non ha mai creduto di essere il padre, oggi dovrà tornare davanti ai giudici. Ad attenderla c’è un nuovo processo, stavolta per stalking, sempre ai danni dell’ex. “Mi riempiva di bugie ed era di una gelosia morbosa” aveva rivelato il barista, raccontando di essersi trovato con le gomme dell’auto forate e persino chiuso in casa a chiave.
Elena e Dario Bertelli, buttafuori 45enne di Gussago che quella sera aveva partecipato all’agguato, avevano pianificato una punizione indelebile: lo sfregio con una secchiata di l’acido solforico. Entrambi rei confessi, in primo grado i due erano stati condannati a dieci anni.
La ragazza in appello ha avuto uno sconto di pena in virtù delle sue condizioni psicofisiche particolari (era in avanzato stato di gravidanza e si sentiva abbandonata). L’amico invece, il buttafuori nostalgico della Decima Mas, che non aveva presentato ricorso, sconterà dieci anni.
ADVERTISEMENT
Brescia, 17 ottobre 2014
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Luigi Corvaglia,
Resta il fatto che l’ex compagno dell’avvocatessa pesarese sfregiata anch’ella con l’acido è stato condannato a 20 anni di carcere mentrequest’altra appena a 8. Il che significa, tra buona condotta, sconti di pena, benefici vari previsti dala legge (anche in virtù del fatto che ha un figlio piccolo), che la signora fra tre annni al massimo sarà fuori, senza contare che, avendo un figlio piccolo, sconterà sicuramente la pena in un carcere ad hoc.
Da sottolineare che William Pezzullo ha riportato lesioni molto più gravi di quelle riportate dall’avvocatessa e ha perso addirittura la vista. Quindi due pesi e due misure anche in questo caso. Neanche di fronte a tragedie come queste si è capaci di agire con euilibrio e senso della giustizia. Del resto, lo abbiamo detto tante volte, la magistratura obbedisce ai diktat dell’ordine sociale dominante. La “psicosfera” ha colpito ancora e continuerà a colpire…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Acido in faccia per vendetta, donna condannata a tre anni
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Bè, avete ragione.
Ho riflettuto anche sui fatti di cronaca di questi giorni. Diverse mamme che uccidono i propri figli;
Pino Daniele morto forse per omicidio colposo,
a causa della condotta della sua nuova compagna.
Ma su nessun organo di informazione compare la
parola “maschicidio”. Quando invece la vittima è donna, il termine “femminicidio” viene immancabilmente usato.
Si, due pesi e due misure.
Aliquis(Quota) (Replica)
Il raptus esiste. Quello targato F.
.
http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/15_maggio_19/lecco-assolta-madre-uccise-tre-bambine-figlie-vizio-totale-mente-1770ae14-fe21-11e4-bed4-3ff992d01df9.shtml
.
Un vero responsabile ci sarebbe. E’ l’ex. Fuggito e per giunta per fare i propri comodi: andare con un’altra. Egoista, vile e …porco.
Non è stato incriminato: magistratura maschilista?.
Non dimentichiamo – cacio sui maccheroni – che le tre figlie, a fine anno, verranno computate in conto “femminicidio”.
Rino DV(Quota) (Replica)
Rino DV,
.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Dalla pagina del ricciocorno , copio ed incollo cosa ho scritto su facebook
,Sempre a proposito di raptus “Che culo! Gli è passato il raptus giusto in tempo per non infierire su se stesso…” parlava di questo caso qui …http://gazzettadimodena.gelocal.it/…/gorghetto-di… ma lo sa la “stronza” che a 40-50 % dei casi ,agli uomini il “raptus” non gli passa e si suicidano ?
mauro recher(Quota) (Replica)
Di fronte alla notizia della madre assolta a Lecco, fatto che peraltro può far scalpore solo momentaneamente e manifestare il doppio binario solo tra i pochi Risvegliati (che già lo conoscono) FKS (peraltro da me lodata per la sua bravura in tempi non sospetti, sotto il titolo “Una brillante nemica”) para il colpo preventivamente indicando nel pregiudizio patriarcal-maschilista la vera origine della sentenza assolutoria.
.
https://abbattoimuri.wordpress.com/2015/05/19/tutte-zitte-se-il-raptus-viene-attribuito-a-una-madre-assassina/
.
A tale proposito mi ritorna in mente un episodio di alcuni decenni fa, in cui sentii giurare che le inferiori pene comminate alle FF dovevano appunto essere assegnate alla cultura patirarcal-fallocratica. E quindi valutate come un insulto antifemminile.
.
Esame di sociologia del diritto a PD.
Il prof interroga l’esaminanda chiedendole di chiarire il motivo delle minori pene inflitte alle FF a parità di reato.
La ragazza tentenna. Così il prof risponde da solo: “La ragione risiede nel fatto che la D è considerata un essere inferiore e le minori pene sono palese manifestazione del disprezzo maschile verso le FF.”
La studentessa resta interdetta, si guarda in giro, cerca conforto.
Il prof la incalza: “Questo disprezzo della D da parte maschile e l’origine misogina di quelle sentenze è comprovata dal fatto che le DD sono bensì per lo più assolte al primo reato, ma se cadono in recidiva, allora per loro non c’è pietà. Le pene allora sono terribili e qui si manifesta l’odio di genere prima mascherato dal paternalismo”.
La ragazza ascoltava trasecolata e ammutolita: non le risultava niente di simile.
Non ricordo il nome del prof ma ricordo quello della studentessa alla quale voglio qui rendere onore: Deborah Savio.
Rino DV(Quota) (Replica)
Una donna commette un delitto? Colpa del patriarcato i cui germi aggressivi è stata costretta ad assorbire e non poteva fare diversamente. Una donna viene condannata? Ingiustizia, perch+, appunto, è stata costretta ad assorbire la violenza patriarcale. Viene assolta o giù di lì? Ingiustizia perchè trattata da minus habens. Insomma come sempre non esiste scampo. L’unica soluzione sarebbe la proclamazione solenne, magari inserita nella costituzione, che la donna può fare ciò che vuole perchè essere superiore, e quindi sciolta da ogni determinazione, ab-soluta da ogni legge e interamente libera di autodeterminarsi a spese di chi non importa.
armando(Quota) (Replica)
Gli ultimi sviluppi: Fece sfregiare con l’acido il suo ex, oggi le tolgono il bambino di tre anni
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Sfigurato e dimenticato
di Matteo Innocenti
Lucia Annibali e Pietro Barbini hanno avuto giustizia. Ma chi si ricorda di Walter Pezzullo, sfregiato con l’acido dall’ex ragazza nel 2012? Intervista a un uomo che si sente vittima due volte.
Sfigurato e dimenticato
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
→ Due acidi, due misure. Ovvero come ti manipolo mediaticamente l’opinione pubblica ←
Ne abbiamo scritto in più occasioni, si prende un fenomeno (in questo caso le aggressioni con acido o altri agenti corrosivi) assolutamente non connotato da “questioni di genere” (lo usano tutti/tutte contro tutti/tutte con le più svariate motivazioni) e lo si fa diventare “una questione di genere“: ovvero dell’incapacità maschile di accettare la fine di una relazione, del suo non vedere nell’altra un essere umano, ma una sua proprietà, un suo diritto e bla bla vari….
Come si fa?
Semplicissimo.
Si fanno passare tutte le notizie al riguardo su canali diversi, con diversi bacini di utenza.
Se l’aggressione è U→D le notizie vanno su canali televisivi, siti web, quotidiani cartacei etc… tutti rigorosamente con un bacino d’utenza nazionale e con un martellamento ossessivo delle stesse nei diversi spazi degli stessi media (Tg, Talk show, …).
Se l’aggressione è D→U (o D→D o U→U) le notizie vanno su canali televisivi, siti web, quotidiani cartacei etc… tutti rigorosamente con un bacino d’utenza locale. Inoltre a differenza del primo caso non sono ripetute ossessivamente ne dibattute nei vari spazi dei media stessi.
In questa maniera il nostro giornalismo (che non a caso veleggia intorno al 77 posto come libertà di stampa, classifica di Reporters sans Frontieres del 2016) ottiene due piccioni con una fava:
1) Si “lava” la coscienza perchè in ogni caso le notizie vengono date, nessuno potrà accusarlo di autocensura o occultamento.
2) I differenti canali su cui viaggiano tali notizie a seconda del sesso del carnefice e della vittima creano così nell’opinione pubblica nazionale una percezione del fenomeno assolutamente falsata rispetto alla realtà effettiva, ovvero in soldoni: sono gli uomini e solo loro ad aggredire le donne. Il fenomeno opposto, pur esistente, non viene nemmeno percepito.
Ed oplà … la manipolazione è servita.
.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Cacciato di casa litiga con lei. Risolve tutto dandosi fuoco.
.
Questo è il comportamento da lodare.
.
La “violenza” non risolve i problemi.
Questa risolve …e quindi non è tale.
.
La soluzione non violenta.
.
Adesso vediamo se lei verrà incriminata per induzione dal suicido, come è accaduto ad un mio concittadino.
.
Vediamo…
Rino DV(Quota) (Replica)
Mistificazione, manipolazione e depistaggio a livello sublime.
Notate come la notizia del suicida – il male subito da un uomo – venga immersa nel ..male subito dalle FF.
.
Sì, ma leggi anche… leggi anche
.
Bisogna leggere anche… altrimenti uno si fa una brutta idea.
.
Siamo ogni giorno oltre l’immaginabile.
Rino DV(Quota) (Replica)